Tesoro, preferisco il tuo fratellino

di Saiyuri
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Matrimonio, divorzio e nuovo lavoro ***
Capitolo 2: *** Perché è meglio evitare Derek Berrish ***



Capitolo 1
*** Matrimonio, divorzio e nuovo lavoro ***


Cap 1 Matrimonio divorzio e nuovo lavoro
 




Luc (18 anni) studente inglese presso l’università di New York,  si innamora perdutamente di Becky (24 anni), promessa sposa del fratello Derek (26 anni) quando la incontra per la prima volta il giorno del matrimonio. Viste le circostanze decide di accantonare i suoi sentimenti, conscio che non sarebbero potuti essere ricambiati. Il giorno seguente quindi ritorna a New York per concludere i suoi studi e cercare di non pensare più a quegli occhi verdi e quel sorriso sincero, ma non riuscirà a dimenticarla. Becky fu il suo primo e unico amore.



Tre anni più tardi la coppia divorzia a causa dei continui tradimenti di Derek, che non era riuscito a lasciarsi alle spalle le sue serate da playboy. Becky bella e indipendente impiegata, per dimenticare si circonda di lavoro, ignorando le continue telefonate dell’ex marito che implorava perdono e voleva rimettersi con lei. Becky si chiedeva spesso cosa mai le era passato per la testa quando aveva accettato di sposare un mentecatto inaffidabile come Derek, anzi detestava tutta la classe maschile perché si, la colpa non era solo di Derek, ma del suo fatto di essere maschio! Era colpa di tutti gli uomini e delle loro stupide pulsioni!
 Come era prevedibile le donne in questo erano un passo avanti, pensava. Quello che era importante è che ora non doveva ricadere mai più tra le loro mani, o non sarebbe più stata libera. Infondo il suo divorzio non era stato una maledizione, ma una benedizione, una liberazione.
Tuttavia questi erano solo pensieri momentanei, e Becky non faceva che lagnarsi giorno e notte con la sua amica Lotte di volere un uomo perché aveva bisogno di sesso, si sentiva sola e detestava i sussurri delle sue colleghe sposate che appena la vedevano cominciavano a parlottare tra loro. No, quando diceva questo si convinceva che doveva riscattarsi e trovarsi un uomo, rimangiandosi i pensieri di disprezzo verso la classe maschile, che tuttavia disgraziatamente riemergevano quando era sola, a casa sua. Diciamo che Becky era un po’ confusa, doveva riassestare la sua vita, e a questo scopo per ora aveva deciso di non vedere nessuno per dedicarsi solo al lavoro, nella speranza di diventare una donna di successo alla faccia di Derek, dei maschi e delle donne impiccione.


 



Da New York Luc non avrebbe potuto sperare di meglio della notizia del divorzio: sei mesi dopo, ottenuta la laurea ritorna in Inghilterra e grazie ai suoi studi e alle conoscenze del  padre diventa dirigente della stessa azienda di profumi di Becky. Il primo giorno di lavoro si presenta con entusiasmo allo staff nella speranza di rivedere la sua vecchia fiamma, ma non la trovò  perché  stava effettuando delle consegne.
Fa allora detto alla sua segretaria di chiamarla da se non appena fosse tornata e si fionda sul lavoro con un energetico slancio.
Nel pomeriggio Becky ritorna in azienda e, appena saputo della convocazione del direttore va nel panico e inizia a sudare. “Cosa ho mai fatto di male” pensava “ Mr Presley non riceve quasi nessuno dei suoi dipendenti, e si sa che se qualcuno viene chiamato e’ per un rimprovero o un licenziamento. Ho sempre lavorato duramente.. in questo periodo poi, sbrigo degli incarichi anche a casa.. ma non può essere una promozione, sarebbe troppo bello: daltrocanto il direttore è un uomo, e tutta quella feccia sono pericoli per le donne.” La poveretta sempre assolta in pensieri contorti, dimenticava però che oggi era il giorno dell’arrivo del nuovo superiore. Così, dopo avere bussato, emanato un sospiro profondo, e pregato la sua defunta nonna di esserle accanto, apre la porta dell’ufficio del capo che mai come ora le faceva paura. “Sono Miss Rebecca Tailor. Mi ha chiamato signor direttore?” dice tutto d’un fiato, ad occhi chiusi. Non osava aprirli, non voleva affrontare la dura realtà. Era un rimprovero, se lo sentiva. “Becky!! Non mi riconosci? Sono io!”. Che cosa? Che reazione strana è questa? E questa voce poi.. di colpo aprì gli occhi e dopo avere guardato bene quel bel ragazzo incravettato li spalancò ancora di più. Cosa? Il fratello dell’imbecille? “Luc Berrish? Sei proprio tu?”.




Con suo immenso stupore il ragazzo le sorride e in un baleno le è accanto e la abbraccia. “Si sono io!! AH, non sei cambiata per niente!! Sono proprio felice di vederti!!” Questa reazione Becky non se l’aspettava proprio, Luc, il fratello carino del mentecatto, lo conosceva solo vagamente e aveva avuto modo di parlargli poche volte dato che era sempre stato all’estero a studiare, per questo motivo si irrigidì, e quando lui mollò la presa lei lo guardò stupita e disse: “Che ci fai qui? Dov’è Mr Presley?”. Luc le sorrise ancora e disse “Dovresti sapere che Mr Presley è andato in pensione. Io sono  il tuo nuovo direttore!”. Ah, è vero. Che sciocca se l’era scordato.  “Grazie ai miei studi ho ottenuto la possibilità di lavorare qui” Continua lui “oggi è il mio primo giorno, mi sento un po’ spaesato, ma sono davvero felice di avere la possibilità di lavorare con te. So che lavori da noi da molto tempo, conto sul tuo aiuto, mi sento un novellino”. Becky gli sorrise intenerita e poi disse:”Grazie. Sono lieta. Chiamami pure quando vuoi. Non me l’aspettavo proprio di vederti” Inoltre sei diventato anche molto carino, voleva dire, ma si trattenne. Sta attenta, è un uomo, e per giunta è il fratello del bastardo. Non guardare i suoi occhi azzurri e le sue spalle grandi, lascia stare la sua altezza e le sue mani raffinate. L’hai dimenticato? Uomo= pericolo delle donne. Disse qualcuno o qualcosa dentro la sua mente. “A proposito” Iniziò Luc “Ho sentito che non sei più mia cognata. E’ imperdonabile quello che ha fatto Derek. Mi dispiace moltissimo”. Eccoci, ricadiamo sul tema divorzio, qui ci vuole la mia solita frase fatta adatta per l’occasione, pensò lei. “Beh, credo che sia un bene che ci siamo separati così ognuno di noi potrà impegnarsi a realizzare le proprie ambizioni in libertà, senza impegni matrimoniali. Nel mio caso mi sto concentrando molto sul lavoro e mi sento più soddisfatta ora di quanto lo ero prima e questo non lo sto facendo solo per me, a ma soprattutto per il buon funzionamento della nostra azienda.” Poi soddisfatta sfoderò un potente sorriso, di quelli che era solita sfoggiare durante le non rare occasioni imbarazzanti. Luc però scosse il capo“E’ una frase fatta questa?”. Cosa? Perché diceva questo?? Doveva complimentarsi e lodare la sua dedizione!! Perché doveva complicare le cose con tranelli ambigui!! “No.” Ribadì lei orgogliosa e improvvisò “Sto facendo il possibile per dedicare il mio tempo al solo lavoro. Credo che questo vada a beneficio anche dell’azienda”.  “Ne sono lieto allora” Disse lui incupendosi (ciò scatenò in Becky questi pensieri-Cosa significa questo suo atteggiamento? Sono stata troppo formale con lui? D'altronde è un mio ex parente!! Ah idiota!!). “Quindi se mi permetto, non stai vedendo nessuno.. il lavoro ora è il tuo unico pensiero” Esatto- disse lei. Come mai ha abbassato il tono di voce? E perché si è avvicinato?. “Sai..”Disse Luc scostando lo sguardo” Mi piacerebbe invitarti a cena.. per parlare di lavoro.. stasera.. come ti ho detto sono nuovo, non conosco le procedure dell’azienda eccetera.. e vista la tua operosità .. insomma, sei libera? Sempre se ti va..” Cosa? Questo sarebbe un invito a cena col fratello di Derek per parlare di lavoro? Ma perché sono così emozionata? Questo sembra più un invito per una cena romantica… e tu odi gli uomini, e quello è il fratello del demente. Ma non posso rifiutare il mio capo carino.. argh!! E sia per una cena formale di lavoro. Basta pensieri ambigui. Vediamo le cose per quello che sono e non giriamoci intorno. “OK ci vediamo stasera.” Con un sorriso il ragazzo le strinse le mani e disse:”Ti aspetto al ristorante qui accanto per le 20,00. Sono felicissimo. Adesso.. dovrei tornare al lavoro”. “Non si preoccupi, vado. Ci vediamo” “Becky.. non essere così formale.. io sono Luc.” “Ok” “Ciao, a stasera”. Come mai ora il suo cuore batteva all’impazzata?






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Capitolo 2
*** Perché è meglio evitare Derek Berrish ***


Cap 2 Perché è meglio evitare Derek Berrish
 
Luc esce dal lavoro alle 17, chiama un taxi e nel giro di 15 minuti raggiunge il suo appartamento in centro. Appena arrivato si fa una doccia accurata e si asciuga, si cosparge di profumo e acconcia i ricci neri, sceglie accuratamente lo smoking migliore e lo indossa. Soddisfatto, si siede sul divano e per rilassarsi accende la tv, ma è troppo emozionato per la cena della serata, perciò la spegne e, quasi fosse ritornato ragazzino, si perde in felici pensieri.



Questa sera non si doveva discutere di lavoro. Pensava. Cioè, mentre si mangiava i primi piatti, si sarebbe rotto il ghiaccio parlando dell’azienda e dei prodotti. Poi, con l’arrivo dello champagne sarebbe scoccata l’operazione corteggiamento.. e dopocena poi, chissà, sempre che a lei andasse, l’avrebbe invitata a casa. e sarebbero diventati amanti,  no, di più!! “La farò ritornare nella famiglia Berrish!! Diventerà mia moglie!!” esclamò di colpo ridacchiando. “E non mi importa di Derek” Aggiunse tra se. “Ha avuto la sua occasione.. e l’ha sciupata..e più di una volta!! Io sono tre anni che la amo, e quanto è vero che prima d’averla incontrata non mi ero mai innamorato, farò il possibile per renderla felice e giuro che non la tradirò mai! Sono sempre stato costante nelle scelte e negli obiettivi. Se fallirò non me lo perdonerò!! “ Poi Luc si perse in un lungo monologo interiore del tipo: oh, ma quanto è rimasta carina.. starei a guardare per ore i suoi occhi verdi e strapazzerei i suoi capelli mori coi i riflessi dorati! Ah, quanto al fisico.. muoio dalla voglia di abbracciarla e.. nono!! Non pensarlo.. poi le gambe perfette.. eccetera eccetera.
Alla fine gioioso esce di casa alle 19,00 e con la sua golf raggiunge con largo anticipo il ristorante francese prestabilito. Dopo avere parcheggiato, entra nel locale, saluta il cameriere che gli mostra un tavolo per due, abbastanza appartato, che dava sulla strada. Luc è compiaciuto, perché in questo modo avrebbe potuto vedere l’arrivo della sua bella e, da gentiluomo, sarebbe andato a prenderla. Quindi informa il personale che avrebbe ordinato più tardi, quando sarebbe arrivata la sua graziosa compagna.
 
 
 
Miss Rebecca Tailor, come tutti gli impiegati, esce dal lavoro alle 18,00 ; prende l’autobus delle 18,10 e in una mezzoretta arriva al plesso condominiale presso cui abita,  situato in un quartiere tranquillo nel nord della città (Watford). Qualche anno fa, invece abitava in una elegante villa al Nothing Hill di Londra, di proprietà del nonno di Derek. Potersi permettere un lusso del genere ora era fuori questione, ma prima del divorzio aveva davvero goduto il privilegio di vivere una vita agiata, con camerieri e cene lussuose. Daltro canto il suo ex marito era il nipote di John Berrish, fondatore della importante catena alberghiera “Berrish Hotel”. Ma questo non aveva importanza dato che l’uomo dei suoi sogni si era dimostrato un perfetto imbecille. Infatti quel libertino di Derek, sfruttava le stanze degli alberghi di famiglia per trascorrere le sue serate romantiche con le amanti –Come se io non ne sapessi nulla!!- Sbuffò Becky. –Quel coglione manco si rendeva conto che sapevo tutto!- Infatti Lotte, la migliore amica della poveretta grazie al suo lavoro amministrativo negli hotel sapeva tutto dei tradimenti di Derek, e per onestà avvisava la moglie. Allora appena il casanova tornava a casa erano botte. E così è continuato per 3 anni, fino a che Becky non ne potette più di “capirlo”, come gli diceva lui.
“Non sono io che ti tradisco, sono le ospiti dell’hotel dove lavoro che rimangono travolte dal mio fascino, e mi tentano. Ma io non voglio tradirti, lo giuro”.
 Si, come no. E’ sempre stato un inguaribile donnaiolo.
Alla fine si decise: lo mandò a quel paese e chiese il divorzio.
-E mai decisione fu più saggia di quella. Avrei fatto meglio a lasciarlo prima. Così non avrei dovuto sopportare tre anni di umiliazione. Perché avrei preferito un marito onesto e fedele, piuttosto che vivere nel lusso, ma con la consapevolezza di essere tradita.-
 
Così cambiò casa e si trasferì a Watford, città poco distante, più vicina al suo luogo di lavoro. Tutto per rifarsi una vita e non vederlo mai più.
 Ma non andò come sperava.
Quell’imbecille ogni tanto ritornava da lei , mandandole messaggini, scatole di cioccolatini e mazzi di rose.
Ovviamente Becky non rispondeva ai messaggi e cestinava ogni regalo.



Sapeva già perché le faceva la corte.
“Nonno Berrish lo ha severamente rimproverato per la sua imbarazzante condotta, e l’ha minacciato di negargli l’eredità, se non avesse messo la testa a posto. Ecco perché vuole fare la pace con te.” Le aveva detto Lotte, segretaria di nonno Berrish.
 “E’ proprio un cretino, la pecora nera della famiglia”.
Già, e quella pecora nera era stata così sfortunata di essersela sposata lei.
Eppure avrebbe dovuto capire com’era, dal suo sguardo da stupida scimmia.
Luc però non aveva quell’espressione troglodita.
Sinceramente le aveva fatto una buona impressione.
Prima di tutto aveva un aspetto curato: non era troppo magro, ma robusto quel tanto che basta, come piaceva a lei (stava benissimo con quella giacca blu scuro!!), aveva capelli ricci pettinati, dita lunghe ed unghie pulite. Ma non era solo il suo fisico che l’aveva positivamente impressionata, ma pure il suo portamento e le parole gentili..
..si vedeva la differenza tra uno che aveva fatto il college da quel beota costantemente eccitato del suo ex marito, la cui idea di migliorare se stesso andando all’università non gli era mai balenata in mente, e aveva accettato di buon grado un lavoro semplice e ben retribuito da suo padre.
Contrariamente a Derek, Luc si era fatto da solo, e dopo lo studio si era cercato un altro impiego per essere indipendente dal padre.
-Almeno.. questa è l’idea che fino ad ora mi sono fatta di lui.- Si dice, mentre esce dall’autobus.
-Non vorrei sbagliarmi.-
“Già carina”. Disse una vocina dentro la sua testa “Non farti ingannare un’altra volta da quegli sciupa femmine!”.
-Ma perché mi preoccupo?- Pensa lei d’improvviso
-Stasera non abbiamo un appuntamento romantico, ma una semplice cena di lavoro.-
Infatti, non aveva motivo di essere così agitata.



Entra nel suo appartamento, posa la borsa, si reca in bagno, si sveste e si fa una doccia.
-Non ho davvero nulla di cui preoccuparmi- Si ridice, asciugandosi, a doccia terminata.
Daltrocanto, oltre a sapere che era il fratello minore di Derek, che aveva fatto il college a N.Y. e che era il suo capo, non conosceva nulla di lui. Fuorché stamane, gli aveva parlato solo al banchetto matrimoniale. Poi nulla di che, si, gli era sembrato un ragazzino timidino, carino, ma era molto più giovane di lei, e a quei tempi Becky aveva occhi solo per il cretino.
Per questo motivo, non si aspettava il caloroso benvenuto di questo pomeriggio.
Suvvia, l’aveva addirittura abbracciata.
-Ma questo non significa nulla, ovvio!- Si disse.
-Per ora non sono interessata agli uomini, e adesso sceglierò un abito serio e formale da indossare questa sera.
Sceglie dall’armadio una camicetta bianca con una giacchetta grigio perla e la gonna abbinata dello stesso colore, assieme a delle classiche decolté blu scuro e la borsa in pelle.
Perfetto, questo abbinamento denota la sua scelta e devozione al lavoro.
Poi però le cade l’occhio su un vestitino beige, non troppo scollato, lungo fino a sopra le ginocchia.
Lo prende in mano.
-Oh, ma non c’è nulla di male ad essere un po’ più eleganti. Il mio capo apprezzerà, ed io farò una bella figura. Fu fu fu- .
DI colpo arrossisce. –Non che voglia sedurlo, intendo.- Si giustifica subito. –Può essere diventato un bell’uomo, ma dopo la cena lavorativa si andrà subito a casa , perché domani c’è da alzarsi presto per andare al lavoro. E non c’è nulla di male se una donna decide di vestirsi in modo elegante! Questo abito non è nemmeno scollato, e poi fa caldo. Con la camicia suderò. Inoltre non conta l’apparenza, ma l’impegno! Per dire, io posso mettere tutti gli abiti che voglio, potrei benissimo andare all’appuntamento in costume.. tanto quello che conta è cosa si discute, come ci si comporta. Ed io non avevo detto che volevo stare lontana dagli uomini? Poi sin da bambini non si insegna a scuola a non giudicare in base alle apparenze??
Quindi posso indossare questo vestito, che è troppo bello per non essere messo, e fare un abella figura.. eh eh eh…. E non fraintendetemi!!!!-  Arrossisce ancora di più.
-Infatti porterò le stesse scarpe classiche e la borsa seriosa che ho scelto prima. Si capisce che sto andando ad un appuntamento di lavoro. L’apparenza non è tutto.
Soddisfatta infila il suo abito e si acconcia i capelli.
Guarda l’ora: le 19,30.
 

Si prepara per uscire: prende le chiavi della su KA rossa, vecchio modello, posizionata fuori, nel parcheggio del condominio, davanti allo stesso, dall’altra parte della strada.
Ma appena apre la porta d’ingresso che si trova davanti il beota Derek Berrish con un grosso mazzo di rose rosse in mano. Questi non fa neanche in tempo a salutarla che Becky torna nell’appartamento chiudendogli la porta in faccia.
Panico.
-Ora come faccio, dannazione, devo uscire!- Non aveva intenzione di avere a che fare con lui, ora. Doveva andare. E quella porta era l’unica via d’uscita. Non poteva buttarsi dal primo piano.  Almeno, non aveva il tempo di farlo in questa situazione e a quest’ora, anche se l’avrebbe preferito piuttosto che avere a che fare col rompipalle.
-Dai Becky, fammi entrare, ti devo parlare tesoro!!- Gli dice colui dall’altra parte dell’uscio, bussando incessantemente. Lei per tutta risposta gli urla di darsi fuoco e di lasciarla stare.
Ma questo non risolvette la situazione. Erano già le 19, 35, aveva perso 5 minuti.
-Non c’è altra scelta- pensa.
–Apro velocemente la porta e scappo lontano fino alla macchina. Se tutto va bene dovrei riuscire a darmela a gambe prima che lui mi raggiunga. Al terzo anno di liceo ho vinto la medaglia d’oro nella staffetta. Ce la farò. Si, ma è successo molto tempo fa, ora ho 27 anni… ARGH!!!-
Non ci vuole più pensare, spalanca la porta d’entrata, e in una frazione di secondo ne esce, la chiude a chiave e corse via, facendosi largo dall’ex marito.
-Fermati, fermati!- Le dice lui
-Giammai!!-
Attraversa il vialetto, inseguita, e alla fine sale sull’auto. Ma Derek blocca la portiera prima che la possa chiudere.
-Dannazione Becky!- Esclama Derek col fiatone –Dove stai scappando così di corsa?- poi la guarda bene e le dice-Non avrai un appuntamento??-
-Non sono affari tuoi- . Pronta risposta di Miss Rebecca Tailor. –E comunque non esco per farfallonare, come fai tu, ma ho una cena di lavoro!!-.
-Farfallonare?? …Ma non darmela a bere!! Vestita in quella maniera… avrai un appuntamento con un uomo! Quando uscivamo insieme ti agghindavi allo stesso modo!-
-Ma no!!- pronta ribattuta –Il mio non è un vestito troppo sensuale… sono giusta!! E’ un crimine volersi vestire elegante? Siamo liberi di scegliere, no? Non mi sembra di avere esagerato! Guarda le scarpe e la borsa. Queste non sono da incontro romantico! Ma tu non puoi capire, non hai mai capito nulla, d'altronde.- Già. Era proprio così. (VERO?)
Derek non è molto convinto, ma lascia correre e le dice: -Becky, ti prego, ascoltami. Sono venuto sino a qui per parlarti.. sai che abito a Londra.. ho fatto molta strada solo per vederti. Ti prego, non ci impiegherò molto.-
Rebecca sospira. E’ troppo buona, lo sa. –Sentiamo- .
-Queste rose sono per te- .
-Lo sai benissimo che non le voglio- .
-Ok..- fa un sorriso forzato, poi continua: -Sono venuto sino a qui per scusarmi. Mi dispiace tantissimo per quello che è successo. Lo ammetto, non mi sono comportato bene nei tuoi confronti. Ho fatto delle sciocchezze, ma io ci tengo ancora  a te. Sono convinto che noi siamo la coppia perfetta, perché ci conosciamo e ci capiamo. L’amore vero non esiste, ma la complicità coniugale è tutto. Noi possiamo riprovarci. E’ solo un mese e mezzo che siamo separati. Mi piacerebbe molto che ci ripensassi. –
Becky guarda l’orologio e gli dice se ne ha ancora per molto.
Derek stava per aggiungere qualcosa, ma Rebecca lo interrompe frettolosa: -Lotte mi ha detto che due giorni fa hai prenotato ancora la suite 431 dell’hotel “London Berrish” e che vi sei entrato con una bionda e e formosa straniera.-
Questa frase lo spiazza.
-Beh.. ora sono single..- Becky gli da uno strattone per allentare la di lui presa sulla portiera, che teneva aperta, ma Derek resiste e afferma: -Ascoltami.. quello che stavo cercando di dire.. è che se torniamo insieme non lo farò più. Volevo dirti questo- .
-Devo andare- . L’uomo spazientito da un pugno sulla portiera –Dove devi andare??! Dimmi almeno dove vai, sono geloso!! Ti prego, non andare ad appuntamenti, non tradirmi così!- .
TRADIRLO??
Becky andò su tutte le furie. – Ma come ti tradisco se siamo divorziati! La comprendi questa parola?? Capisci cosa significa? Siamo divorziati= non più sposati! Io posso fare quello che voglio e uscire con chi mi pare e piace in tutta libertà. Posso avere tutti gli incontri amorosi che desidero, e non ti devo giustificare nulla!!-
-Ah ah! Vedi allora che non era un incontro di lavoro?!-
Io lo ammazzo. Lo ammazzo.
-E’ un incontro di lavoro!!!!!!” Derek approfittando del fatto che Becky, per la rabbia si era alzata in piedi, le dice: -Tesoro, stai qui con me- la prende tra le braccia e la bacia sulla bocca.
Fu una cosa velocissima: Rebecca lo allontana da sé, si fionda al volante e parte con la portiera aperta, mette la retromarcia e schiaccia pesantemente sull’acceleratore. Fuori di sé, facendo manovra, per un momento non si accorge che sulla strada li dietro stava passando una macchina. Fortunatamente però se ne rende conto, mette la prima e nel panico premette un po’ troppo sul pedale sicchè andò a sbattere contro il muretto, davanti al parcheggio. Dopo il botto, dalla macchina uscì del fumo nero.
Ora immaginatevi la reazione di Becky. E’ disperata, e non sa più se sia giusto piangere o arrabbiarsi. Impreca, maledendo il destino che le faceva capitare tutte a lei e si scaglia per l’ennesima volta sugli uomini “portatori di malasorte” e “feccia dell’umanità”. Poi viene il turno di Derek, esce dall’auto e inveisce su di lui, dandogli più volte del cretino. Dopo lo sfogo, quasi scoppia a piangere, domandandosi come avrebbe fatto ad andare all’incontro col suo capo con la macchina in quelle condizioni.
Erano gia 5 alle 20.
Sentendosi in colpa l’ex marito le promise che domani avrebbe mandato qualcuno a ripararle l’automobile, e si offrì di accompagnarla al ristorante. Inorridita Becky non accettò subito, ma sapendo che a quest’ora gli autobus non sarebbero più passati, non ebbe alternative.
-Solo per questa volta, non farti strane idee- .
 
 

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