Pieces Of A Previous Life.

di _Jane_Doe_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tornerai, rischiando.... ***
Capitolo 2: *** Accetterai il ritorno della ragazza che hai continuato ad amare... ***
Capitolo 3: *** Riuscirai a dirle tutto quello che hai pensato in questi anni ora che siete uno di fronte all’altra, o rimanderai ancora una volta per paura di sbagliare? ***
Capitolo 4: *** Non credi che sarebbe meglio dirle quello che realmente provi, invece di continuare solamente a pensarlo? E tu, giovane vescovo, la natura ti ha detto quello che succederà non appena lei abbasserà la ***
Capitolo 5: *** Hai Preso Coscienza Di Quello Che Ti Hanno Appena Detto? Riuscirai Ad Accettarlo? Questa è La verità, nulla potrà mai cambiare le cose. ***
Capitolo 6: *** Quelle parole nella lingua dimenticata. Quelle ali rosse sotto la luce lunare. Quella ragazza avvolta dal mistero. Ti sei chiesto cosa ti hanno nascosto i tre spiriti guardiani? ***
Capitolo 7: *** Corri. Sali sulla torre. Raggiungi l’angelo dalle ali cremisi, l’unico che ti potrà dire tutta la verità. Ma lo farà, o resterà ancora in silenzio? ***
Capitolo 8: *** L’angelo è vivo. Questa scoperta sconvolgerà l’anima dell’oscuro signore o lo lascerà impassibile? ***
Capitolo 9: *** La luna sarà testimone del tuo destino, giudice imparziale delle tue scelte. Ma sei pronta ad affrontarle o scapperai di nuovo? ***



Capitolo 1
*** Tornerai, rischiando.... ***


Tornerai, rischiando di far soffrire l’uomo che hai amato per tanto tempo o resterai a guardarlo da lontano, distruggendo quell’anima già divisa in due?
 
Sono cresciuta qui, in questa chiesa, dopo la mia fuga dall’uomo che credevo la persona più importante della mia vita, l’unico che aveva capito com’ero fatta, cosa provavo.
Poi, quell’uomo è tornato a cercarmi costringendomi a sparire dalla circolazione, costringendomi a lasciare tutto quello che avevo guadagnato stando li, lontano da lui, protetta.
Sono passati cinque anni da quella notte, dalla notte in cui ho dovuto prendere in mano la mia vita, ed ogni volta che ci penso… una tremenda fitta al cuore.
Un gruppo di Wars attaccò la chiesa, senza un apparente motivo. Castor, Frau e Labrador cercano di proteggerla.
E nessuno doveva sapere nulla, nessuno doveva sapere che loro tre sono Fest, Zehel e Profe, tre dei sette spiriti che proteggono l'ordine il mondo, salvando le persone, eliminando i Kor, le orribili creature che vogliono il potere delle anime umane per far risvegliare il loro signore: Verloren.
Nemmeno l'arcivescovo sapeva niente.
Ed io, cosa c’entro in questo quadretto? In quel momento, non lo sapevo, solo dopo l'ho capito. Anch'io, come loro, sono una reincarnazione.
I Wars erano venuti per me, perché io sono Lucifer, l'angelo dall’anima divisa in due, servitore sia del Signore dei cieli che di Verloren.
Una creatura che vive a metà e che, se dovesse scegliere una delle due parti, comprometterebbe l'equilibrio del mondo.
Verloren aveva scoperto chi ero e mi voleva al suo fianco. Sarebbe stato disposto a tutto per raggiungere il suo scopo.
Qualunque cosa, stupida o molto rischiosa.
Dovevano agire in fretta e portarmi via, ma i Wars erano troppo deboli, e non sarebbero riusciti a resistere ancora per molto tempo.
L'unica soluzione, era quella di liberare Lucifer, o uccidermi.
Un Warphile, che fino a quel  momento era rimasto nascosto nell’ombra, mi attaccò direttamente, provocandomi una ferita quasi mortale.
-Luz, non lasciarmi, ti prego..-Le parole di Castor risuonano ancora nella mia mente. Io, che volevo rassicurarlo, ma che non avevo fiato per farlo, non riuscivo nemmeno a muovere un dito.
Stavo morendo, e lo stavo facendo sotto lo sguardo dell'uomo che amavo.
Tenevo gli occhi aperti a fatica.- Non lasciarmi!
-Castor io...non posso fare nulla..-Labrador, la sua voce era così flebile. Più del solito.
-Allora non ci rimane altro da fare.. è l'unico modo per salvarla.- Frau. Sembrava tutto così confuso a me, ma chiaro a loro.
-No! Non me la porterete via!-Le braccia di Castor intorno a me
-Stupido.- Dovevo dirgli qualcosa.. stava troppo male-ti sporchi di sangue così...
-Luz...resisti...- Ho scosso la testa.
Era la fine, e non potevano fare niente.
Io, non potevo farci niente.
Ho sentito Frau parlare, ed allontanare Castor da me, tra le sue urla. Gridava di non volermi abbandonare. Ma non poteva. Lui aveva una missione.
Ed io.. sarei stata solo d’intralcio.
Ho sentito Labrador mettermi a sedere.
Un dolore lancinante alla schiena, e poi...non ho più sentito nulla.
 
Quando ho riaperto gli occhi, ero nella mia stanza.
La pancia e la schiena mi facevano un male terribile, ma al posto della ferita avevo una cicatrice argentea.
-Cos'è successo?-Mi ricordavo a tratti le cose...Soprattutto lo sguardo terrorizzato di Castor.
La porta si apre. Labrador sorridente sulla porta. Entra e si avvicina al mio letto-Come stai Luz?-Ho annuito, per dire che stavo bene.- Per fortuna...
-Cosa è successo...dopo che ho perso i sensi?
Mi ha guardato preoccupato. Conoscevo bene quello sguardo: mi stava per dire qualcosa di cui non sarei andata particolarmente fiera. - Luz tu...in realtà sei....
Ho avuto paura- Labrador..-molta paura.
-Tu...sei..Lucifer.....è per questo che hanno attaccato....volevano te.
-Io.. pensavo che...fosse per indebolire voi...-L'ho sperato...l'ho sperato fino all'ultimo.
-Ho cercato in tutti i modi di salvarti ma.....l'unico modo era....
-Liberare il potere di Lucifer...l'ho sentito....
Volevo chiedergli di Castor, di come stava e di come aveva preso la cosa...ma non ne avevo il coraggio .
-Lui...non verrà....non riesce a vederti...
Ho sospirato –Mi…mi odia? – Castor, ha sempre odiato Lucifer, ha sempre cercato di cambiare discorso quando veniva fuori quell’argomento… al contrario di me.
-No...è solo che...-Si è fermato.- È solo che lui...crede che non sia più tu....capisci?
E come dargli torto?
Capii che dovevo prendere una decisione.
Dovevo scegliere se restare li, tra le mura della chiesa, combattendo i Wars insieme a loro mentre imparavo ad usare i miei nuovi poteri, o andarmene.. fino a quando non fossi riuscita a controllarli.
-Labrador, daresti una lettera a Castor da parte mia?
In quel momento sapevo che, qualsiasi decisione avessi preso, l'avrei perso comunque.
Ma ora sono qui, davanti a quelle mura in cui l’esercito non potrà raggiungermi mai più, decisa a riprendermi tutto quello a cui ho dovuto rinunciare.
Sono tornata a casa.

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Capitolo 2
*** Accetterai il ritorno della ragazza che hai continuato ad amare... ***


Accetterai il ritorno della ragazza che hai continuato ad amare nonostante le tue continue negazioni, o rifiuterai ancora una volta quegli occhi che in realtà ti rubano l’anima, facendoti sanguinare il cuore?






Respiro profondamente.
La mia decisione è definitiva.
Indietro non si torna.
Guardo la luna che illumina le candide mura del settimo distretto.
Sono andata via in una notte come questa, solo che quella volta la luna piangeva per la mia fuga, ora invece sorride, felice della mia decisione.
 
Vediamo.
I cancelli sono chiusi e sotto controllo, quindi, escludiamo quel modo di entrare, però….
Posso sempre usare le grate per arrampicarmi…
No, mi sentirebbero.
Allora, potrei scavare un tunnel che… ci metterei giorni, e poi, non so nemmeno quanto scendano in profondità!
 
Mi appoggio al freddo marmo, e sospiro.
Forse potrei…
 
Ok, non è il modo migliore per usare i propri poteri, ma mi pare la scelta più giusta: devo entrare a tutti i costi entro questa notte.
 
Coraggio.
 
Un brivido sotto la pelle.
Un brivido caldo e freddo allo stesso tempo, mi scorre lungo tutta la schiena.
La cicatrice sulla pancia mi brucia, mi incita a fermarmi.. ma non posso darle ascolto.
 
Guardo la mia ombra riflessa al suolo.
Eccola li. L’ ombra delle mie ali.
Le ali di un angelo, se solo potessi definirmi tale.
 
Sospiro.
Non sono qui per commiserarmi.
 
Salto... e mi appoggio delicatamente sopra le mura di cinta.
Un battito d’ali e sono salita così in alto.
Mi stupisco di me stessa.
Era da tanto che non lo facevo, pensavo di essermi dimenticata di come si usano.
 
Un altro battito d’ali e mi ritrovo nel piazzale.
Posso anche farle sparire adesso.
 
Ora devo solo trovare…
 
-Ehy tu, fermo li.
Questa voce.. non potrei mai dimenticarla.
Fascino, con un pizzico di arroganza.
Frau.
Sono sicura che è lui.
-Chi sei?
Un’altra voce familiare.
Questa è dolce e gentile, ma con molta forza all’interno.
Labrador.
 
-Ditemelo voi, vediamo se riuscite a riconoscermi.
-Aspetta, ma questa è la voce di una donna! - Ma dai – Cioè, Labrador, questo qui è una donna! Che cavolo ci fa una donna qui, a quest’ora della notte?
-È quello che dobbiamo scoprire Frau..
-Ma non potevi dirmelo?
-Non potevo saperlo.
 
Non sono cambiati per niente.
Labrador è sempre così calmo e Frau… beh, è Frau.
Il vescovo meno vescovo che conosco.
 
-Sono solo venuta a trovare dei vecchi amici
-Amici….. –La voce di Labrador si è abbassata. È pensieroso.- Tu sei…
 
Mi volto verso di loro, togliendomi il cappuccio.
-Ciao ragazzi.
Frau spalanca gli occhi, incredulo.
Labrador invece sorride, avendo già capito chi ero.
 
-Lu…Lucinda… tu qui… -Il biondo non riesce a dire niente. Si avvicina a me, lentamente. – Sei proprio tu?
-Si. Sono io. Sono tornata.
-Lucinda… - Mi tira un pugno in testa- Stupida ragazzina! Mi hai fatto preoccupare sai? Devi spiegarmi un mucchio di cose.
 
Rido, guardando la sua espressione imbronciata.
È felice di vedermi.
 
Anche Labrador si avvicina a me -Ci sei mancata veramente tanto.
-Anche voi, per questo sono qui.
 
Un rumore dietro di noi.
 
Questo… è il suono di una Baculus caduta a terra.
 
Mi volto di colpo, e il mio cuore si ferma.
-Che…cosa ci fai tu qui?
 
Castor.
Ne è passato di tempo.
 
-Ciao..
E questa è l’unica cosa che mi è uscita dalla bocca??????
 
Un attimo, chi è quel ragazzo vicino a Castor.
-Ma cosa..
Una luce rossa si sprigiona dalla sua mano, una luce che mi arriva in profondità fino all’ anima.
 
Guardo gli occhi del ragazzo. Prima verdi smeraldo ora rossi cremisi.
Questo è… il potere dell’ occhio di Michael.
-Ciao Lucifer..
 
Di nuovo la luce.
Poi sparisce e il ragazzo sviene.
Frau si avvicina di corsa a lui -Oh merda, Teito!
 
Mi guardo intorno.
Non è solo la luce ad essere sparita.
Anche Castor non c’è più.
 
 
Dopo cinque anni passati a pensare cosa potevo dirti, dopo aver passato notti intere scrivendo poemi di parole, l’unica cosa che sono riuscita a far uscire è stato una piccola parola, così….insignificante.
Un ciao, detto a mezza voce.
 
Sono proprio una stupida.
 
-Lucinda.- Labrador mi chiama – Dovresti andare da lui…- Lo guardo perplessa – Sei qui soprattutto per lui giusto?
Annuisco. – Allora muoviti ragazzina, sai bene dove trovarlo.
Grazie Frau.
 
Mi metto a correre più veloce che posso.
Se non sbaglio…dovrebbe essere proprio li.
Sotto quella statua, la statua di Fest.
Il luogo, dove di incontravamo spesso.
 
Eccolo. La schiena appoggiata al freddo marmo, una mano sul cuore e il viso basso.
 
 
Tutto quello che volevo dire…. Si è dissolto, non appena il portone dietro di me si è chiuso, lasciandoci soli, lontani dal mondo esterno.
 
E adesso…. Che faccio?

 

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Capitolo 3
*** Riuscirai a dirle tutto quello che hai pensato in questi anni ora che siete uno di fronte all’altra, o rimanderai ancora una volta per paura di sbagliare? ***


Riuscirai a dirle tutto quello che hai pensato in questi anni ora che siete uno di fronte all’altra, o rimanderai ancora una volta per paura di sbagliare?


Sei tu vero?
Sei qui?
Davanti a questa statua, come quella volta quando mia hai detto che non potevi più nascondere i tuoi sentimenti.
 
Le posizioni però, sono invertite.
Ed io, a differenza tua, non riesco a dire niente.
 
Sei andata via cinque anni fa, di notte, senza dire niente a nessuno, lasciandomi solo una lettera.
Perché invece non sei rimasta a combattere per quello che dicevi che era amore?
Per quello che provavi per me?
Per quello…che anch’io credevo di provare…
 
Forse… per colpa mia.
 
-Castor….
-Perché sei tornata?
 
Silenzio.
Rispondimi maledizione.
 
-Perché è giusto così.
Alzo lo sguardo fino ad incrociare il suo -Lucinda…
-Castor!! Cinque anni !cinque anni senza vederci! E adesso, che finalmente sono riuscita a tornare mi tratti così?
Stringo i denti – Sei tu che te ne sei andata.
-Anche se fossi rimasta.. tu non mi avresti più guardato, anzi… mi avresti evitato.
-Tu non capisci…
Sospiro.
-Sei tu che non vuoi farmi capire niente!
-Non è vero!!
Perché sto urlando? Siamo comunque in una chiesa, dovrei avere un minimo di considerazione…eppure…
 
-Tu, da quel giorno, non mi ha più voluto…
Sospiro. –Mi sono reso conto che non potevamo andare avanti… io sono comunque un vescovo.
-Questo cosa centra? Anche io sono una suora!!!
 
Giusto… ma..
 
Sospiro.
-Lucinda..
-Avevamo cominciato sapendolo Castor.. –Sospiro nuovamente –Speravo che avessi cercato di cambiare idea in questi anni… a quanto pare, ho sperato troppo, e inutilmente.
-Sai che non si potrebbe mai..
-Sei tu che non vuoi.. – Sento il portone aprirsi – Non è colpa mia se sono così…
 
Il portone si chiude con un tonfo.
 
No. Non è colpa tua.
È mia, solo ed esclusivamente mia.
Non sono riuscito a proteggerti, non sono riuscito a dirti quello che provavo.
Eppure, io sarei lo spirito che unisce.
Forse, riesco a far stare insieme molte persone.. ma non sono riuscito a tenere insieme noi due.
Questo, è ciò che mi fa più rabbia.
Perché.. perché non riesco a fare quello che voglio, quello che dovrei?
 
Non è giusto.
 
Tiro fuori dalla tasca una lettera.
Scorro con le dita il mio nome scritto sopra.
 
L’ elegante scrittura di Lucinda.
 
In tutti questi anni non ho avuto il coraggio di aprirla.
L’ho presa in mano non so quante volte e poi.. l’ho rimessa al suo posto, perché una morsa di gelo e dolore mi prendeva l’anima.
 
Credo sia arrivato il momento di farlo.
Anche se forse… mi farà male.

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Capitolo 4
*** Non credi che sarebbe meglio dirle quello che realmente provi, invece di continuare solamente a pensarlo? E tu, giovane vescovo, la natura ti ha detto quello che succederà non appena lei abbasserà la ***


Non credi che sarebbe meglio dirle quello che realmente provi, invece di continuare solamente a pensarlo? E tu… giovane vescovo, la natura ti ha detto quello che succederà non appena lei abbasserà la guardia?




Lucinda è tornata nel settimo distretto.
 
Non so se essere felice o preoccuparmi.
 
Se lei è qui, sicuramente loro lo sapranno presto e arriveranno qui.
 
Maledizione, avevamo già tanti problemi con Teito, adesso sono raddoppiati…se non peggio.
 
E quel Castor.. che cavolo combina?
La manda via senza dirle niente??
Ma l’ha guardata bene???
Ha visto che bella donna è diventata????
 
Stupido quattr’occhi, non capisce niente di donne.
 
Se fossi stato io al suo posto le avrei detto…
 
Mi blocco.
 
Se fossi stato io al suo posto.. non sarebbe mai andata via.
Non le avrei dato la possibilità nemmeno di pensarci.
L’avrei tenuta stretta a me, perché l’avrei amata con tutto me stesso.
 
-Frau.. – la debole voce di Teito mi fa calmare. Pensare a come Castor ha trattato Luz mi fa imbestialire!!
-Ohi moccioso – Mi avvicino al suo letto –come stai?
-Cosa è successo?
-Ehy! Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda!
-Ah.. scusa.. – Abbassa lo sguardo-mi sento… strano.
-In che senso?
Annuisce –Non capisco perché l’occhio si è messo a funzionare senza motivo. E poi.. Lucifer.. perché ha chiamato quella ragazza in questo modo? E poi…chi è? Sembra che voi la conosciate…
-Teito.. – Sospiro – Forse dovresti riposarti un altro po’..sei svenuto prima e hai sbattuto la testa. Non sarebbe il caso che lo facessi di nuovo- Annuisce assente, accarezzandosi il palmo della mani – Beh.. allora vado ad avvisare Castor che ti sei ripreso, dormi intanto..
-Ma..
-Niente “ma”. Riposati.
 
Esco.
 
Troppe sono le sue domande.
Accidenti, non posso spiegargli tutto adesso, e soprattutto non da solo.
 
Lucinda, spero tu ti renda conto in che casino ci hai messi.
 
-Frau…
-Labrador..
-Teito si è svegliato? – Annuisco.- Bene –il suo solito sorriso tranquillo e senza preoccupazione. Mi chiedo a volte come faccia.
 
-Vado a vedere come sta Lucinda.. ma prima passo da Castor a dirgli che il moccioso si è svegliato.
 
-Frau… - Labrador mi prende per il polso e mi blocca. – Appena scopriranno che lei è qui… lui arriverà di persona.
-Siamo pronti ad affrontarlo..
-Noi si.. ma.. loro due non so.
Sospiro – Sono forti abbastanza.
-Ho avuto una premunizione Frau… -Mi blocco – Non so quanto possa essere precisa.. ma di una cosa sono sicuro…
-Cosa?
-Se loro arriveranno qui… verrà sparso molto sangue.

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Capitolo 5
*** Hai Preso Coscienza Di Quello Che Ti Hanno Appena Detto? Riuscirai Ad Accettarlo? Questa è La verità, nulla potrà mai cambiare le cose. ***


Hai Preso Coscienza Di Quello Che Ti Hanno Appena Detto? Riuscirai Ad Accettarlo? Questa è La verità, nulla potrà mai cambiare le cose.

Ma tu, Ragazza, Ti arrenderai così facilmente?





 

Cosa mi aspettavo?
Che mi accettasse senza problemi?
Che non ci sarebbe stato alcun problema?
Si, lo speravo. E non poco.
 
-Sono così stupida..
-No, non lo sei.
Sposto lo sguardo dall’esterno che guardavo senza interesse alla pesante porta in legno.
 – Frau…
Il biondo mi sorride dolcemente. I suoi occhi cobalto brillano nella penombra della stanza, mentre si siede sul letto come se fosse uno spirito.
-Sai vero, che questa è la mia stanza ragazzina?
Annuisco, sorridendo, mentre mi siedo accanto a lui – Mi ricordavo.. e comunque, se non fosse stato così.. non avrei trovato queste! – Sposto un cuscino mostrando a Frau delle riviste che solo un “vescovo” come lui potrebbe leggere
-Oh Dio… Ridammele! – Si sporge verso di me per prenderle ma mi tiro indietro. Il biondo perde l’equilibrio e, cadendo su di me, ci ritroviamo a terra
Uno sopra l’altra, sul freddo pavimento di marmo bianco della sua camera da letto.
La mia mano appoggiata al suo petto per tenerlo lontano, il suo viso a pochi centimetri dal mio, le nostre labbra quasi si sfiorano.
 
Il vescovo si alza, allontanandosi da me, e si siede appoggiando la schiena contro il letto.
Sul suo volto.. un’ombra scura.
-Frau..
Mi siedo anche io, al suo fianco.
-Mi dispiace per come ti ha trattato Castor… non avrebbe dovuto…
 
Alzo le spalle.
…si, mi fa male.ma non è nulla che non possa superare…
 
-Non preoccuparti, dovevo aspettarmelo.. sono io quella che se ne è andata.
-Per colpa sua Luz…
-No.. la colpa è solo del destino…
-Il destino si… -Stringe i pugni – Ci è sempre stato avverso…
 
Silenzio.
Non un suono. Uno scricchiolio.
Nulla, il vuoto più totale.
 
-Frau… dimmi la verità… -Il biondo si volta verso di me. La luce ella luna brilla nei suoi occhi cobalto –Io… sono morta quella notte.. vero? – Non risponde. Sembra he abbia perfino smesso di respirare. –Frau..
-Dammi la mano… -Lo faccio, senza capire.- Ora dimmi.. – Mi toglie lentamente i guanti scuri, dopo aver tolto i suoi, sfiorandomi ogni singolo dito – Cosa senti?
Appoggiata al suo palmo, fermi, immobili, non sento quel leggero calore che ho sentito invece la prima volta che sfiorai per caso la sua pelle.
 
..Nulla..
-Hai la tua risposta.
 
Allora è così.
Quel giorno di pioggia mista a sangue, la mia anima se ne è andata.
È per questo che non sento ne il caldo ne il freddo.
Perché non provo più le stesse emozioni da cinque anni.
 
Frau mi mette un braccio attorno al collo e mi attira a se.
-Supererai la cosa. Come l’abbiamo fatto noi…
 
--forse Frau ha ragione. Supererò anche questo.
…Ma ha ragione anche su un'altra cosa..
 
..il destino, ci è sempre stato avverso..
..lo stesso destino, che non mi ha permesso di vivere.

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Capitolo 6
*** Quelle parole nella lingua dimenticata. Quelle ali rosse sotto la luce lunare. Quella ragazza avvolta dal mistero. Ti sei chiesto cosa ti hanno nascosto i tre spiriti guardiani? ***


Quelle parole nella lingua dimenticata. Quelle ali rosse sotto la luce lunare. Quella ragazza avvolta dal mistero. Ti sei chiesto cosa ti hanno nascosto i tre spiriti guardiani?


Apro gli occhi.
Sospiro.
È inutile, devo trovare quella ragazza, capire perché l’occhio si è messo a funzionare da solo.. e capire chi è lei.
Mi alzo dal letto, cercando di essere più silenzioso possibile per non svegliare Hakuren. Prendo Mikage ed esco dalla stanza.
Cammino lentamente tra i corridoi scuri.
Mi blocco.
Dei passi vengono verso di me.
Mi nascondo nell’ombra, trattenendo il fiato.
I passi si avvicinano sempre di più. Ho il cuore in gola.
Una persona si ferma. – Guarda che so che sei li.. Non puoi nasconderti da me.
Questa voce è di quella ragazza.. Lucinda.
Mi mostro uscendo dall’ombra.. – Io…
-Ciao, sei Teito vero? – Annuisco mentre mi sorride – Piacere.. io sono Lucinda… -Mi porge la mano..
-Non credo sia… una buona idea.
La ragazza mi guarda di traverso – Tranquillo.. anche se Michael si è messo uscirà non ci saranno problemi.. – Incontro i suoi occhi – Comunque… se non vuoi.. non ti sforzo. – Non mi piace essere così diffidente ma… è meglio così- Che hai?
-Niente.. – Sospiro – Pensavo all’occhio.. il fatto che si sia messo a funzionare.. mi ha lasciato perplesso.
-Sta tranquillo.. Non è… - Lucinda si blocca – Oh, merda.. Teito torna in camera e restaci…
La ragazza si getta dal terrazzo. –Lucinda!!
Mi sporgo. È atterrata in modo perfetto. Com’è possibile?
-Vai, e non discutere! – Comincia a correre.
Dove cavolo..
Comincio a correre pure io, alla ricerca di un odo per scendere.
La fontana! Ottimo.
Salto, sperando di beccarla.
In  un secondo mi ritrovo in acqua.
Delle braccia mi prendono, aiutandomi ad uscirne.
-Grazie Razette!
Esco dalla fontana e comincio a correre.
I vestiti bagnati mi si appiccicano addosso, facendomi fare una fatica tremenda.
Mi fermo di colpo.
Quello è… un Wars??
Come cavolo è entrato in chiesa?
-Ti avevo detto di tornare in camera tua.. – Lucinda. Dove sei? – Passi troppo tempo con Frau ragazzino…
Alzo lo sguardo. È su una delle colonne del porticato.
Come ha fatto a salire. – Non potevo farlo. Loro sono qui per me..
-Errore… questi sono miei. – La ragazza scende mostrandosi alla luce lunare. Delle ali rosse brillando sotto quei raggi candidi..
Cosa cavolo sei Lucinda?
Il Wars avanza verso di lei.. strisciando come un serpente.
-Stai attenta!!
Lucinda chiude gli occhi – Spero che Dio ti perdoni facendovi nascere in un’ altra vita, migliore di questa..- Intorno a lei, lo Zaiphon. Sono passi di libri sacri ma.. sono scritti nella lingua di Raggs. – Io però.. non posso farlo.
Lucinda alza le braccia verso i Wars.
Le parole si vanno a mettere intorno alla nera massa incorporea, facendola sparire.
Le ali di Lucinda lentamente scompaiono, lasciandomi la testa piena di domande.

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Capitolo 7
*** Corri. Sali sulla torre. Raggiungi l’angelo dalle ali cremisi, l’unico che ti potrà dire tutta la verità. Ma lo farà, o resterà ancora in silenzio? ***


Corri. Sali sulla torre. Raggiungi l’angelo dalle ali cremisi, l’unico che ti potrà dire tutta la verità. Ma lo farà, o resterà ancora in silenzio?


-Lucinda!  - Mi volto a guardate Teito. Sembra arrabbiato. –Cosa cavolo era quello?

-Un Wars no? – Scuoto la testa. – Che hai? Non ne hai mai visto uno?

-Non intendevo quello! – Sta alzando la voce, e non mi piace.

-Intendi lo Zaiphon?- Annuisce stringendo i pugni –Un semplice Zaiphon d’attacco.

Sospiro. Aspetto gli altri e me ne vado di corsa, il lavoro è il loro.. e poi..

-Quella era la lingua di Raggs!

Lo guardo di nuovo. Quegli occhi vogliono spiegazioni. Dettagliate spiegazioni di quello che è appena successo. –Si.. e allora?

Un pesante silenzio tra noi.

Un vento leggero si alza, come un avvertimento della tensione che in questo istante si è fatta palpabile.

-Non dovresti conoscerla..

-E invece la so ok? Non serve farne una questione di stato – Sospiro profondamente andando verso di lui. Mi fermo, a pochi centimetri dal ragazzo, gli occhi fissi nei suoi verde smeraldo – Ci sono molte cose che è meglio tu non sappia, Teito Klein.

Un suono. Un rumore di passi.

-Già finita la festa? – Frau. Giusto in tempo biondo. Il ragazzo si stava preparando a una domanda .. una di quelle scomode, una di quelle alle quali ancora non posso rispondere.

-Vi ho lasciato il lavoro pesante – Mi volto. Eccoli li, tutti e tre, sotto la luce lunare in una notte che sembra non finire mai.

Mi allontano da Teito, avvicinandomi ai tre uomini. Passo accanto a Frau sentendo il suo sguardo preoccupato su di me.

-Dove stai andando Luz?

-A parlare con lui. – Vedo Castor voltarsi di colpo ma continuo ad allontanarmi senza alcun ripensamento. – Ci vediamo!

Meglio che me ne vada prima che anche Michael decida di farmi visita.

Me ne basta uno di angelo ribelle.

Quella che sto facendo è la cosa più giusta. Devo parlargli.

E questo è l’unico modo per farlo.

Ecco, la bianca torre si staglia davanti a me.

Faccio un respiro profondo.

Mi sento un po’.. Osservata.

Comincio a salire le infinite scale in marmo a passo sostenuto.

Non posso permettermi di perdere altro tempo.

Sospiro di nuovo mentre qualcosa, o meglio qualcuno, di troppo colorato mi svolazza dietro.

-Piantatela ragazze..

-Da quanto tempo Lucinda. Dove te ne vai?

-Ho delle cose importanti da fare. Quindi, se non vi dispiace.

Cerco di mandarle via, ma con scarso successo.

Questi spiritelli sono alquanto irritanti. Non me le ricordavo così… forse perché cinque anni fa mi piacevano.

Mi fermo. Davanti a me il portone scuro.

Dentro potrò rivederlo.

Entro velocemente, chiudendo la porta alle mie spalle.

Sospiro. Coraggio.

Sono arrivata fin qui, non si torna indietro.

Avanzo, sfiorando lo specchio con l’indice e il medio, distogliendo lo sguardo da esso.

La nebbia, un brivido lungo la schiena.

La sua presenza.

Mi metto a guardare l’esterno. Il piazzale bianco e le lontane luci del villaggio.

-E così avevi bisogno di me? – La sua voce. Così lontana ma al mio fianco nello stesso istante.

-Se sono qui.

-Strano sai? Se non sbaglio qui.. si guardano i morti.

Sposto lo sguardo su di lui. Alto, capelli neri, occhi ramati.

Il petto nudo, muscoloso, perfetto e quelle ali cremisi.

-Tu lo stai facendo no?

Sogghigna il ragazzo, fregandosene della mia espressione un po’ adirata.

-Sei sempre stata simpatica Lucinda – Sorride. – Per questo ti ho scelta..

Ora basta giocare.

Sono venuta qui per un motivo no?

-Cosa devo fare con tuo fratello?

Incontro i sui occhi una seconda volta. Un altro profondo brivido, questa volta direttamente nell’anima.

-Fratello?

Sospiro. – Parlo di Michael. Come mi devo comportare con lui? Me lo puoi dire Lucifer?

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Capitolo 8
*** L’angelo è vivo. Questa scoperta sconvolgerà l’anima dell’oscuro signore o lo lascerà impassibile? ***


L’angelo è vivo. Questa scoperta sconvolgerà l’anima dell’oscuro signore o lo lascerà impassibile? Per il momento non puoi far altro che aspettare. Ma prima o poi dovrai ammettere che nel tuo cuore c’è la speranza che la neve di sangue scenda di nuovo.
 


E così è ancora qui, in questo mondo.
Ed io che pensavo di averla eliminata definitivamente.
È resistente la ragazza, proprio come aveva detto Aya-tan.
A proposito di lui.. credo mi ucciderà non appena gli giungerà la notizia che cinque anni fa, ho fallito miseramente la missione.
Mah, il futuro è così incerto. Forse mi perdonerà… anche questa volta.
L’ennesima.
-Hyuuga.
– Oh, Aya-Tan!! Sei sempre così così prevedibile – Sorrido mentre il suo freddo sguardo si posa su di me.- Spunti fuori sempre nei momenti migliori.
-Devi dirmi qualcosa?
Deglutisco. –Oggi hai un’ aria ancora più tenebrosa e cattiva sai?
-Qualcosa che riguarda un paio di splendide ali cremisi…
Lo sa già. Dovevo aspettarmelo. –Ecco…
-Tu…-in un momento estrae la spada e me la punta alla gola. Sento la fredda lama sul collo.- Mi avevi detto che era morta.
-Infatti.. è così’.
Preme la spada sulla mia pelle. – E allora spiegami come può aver eliminato un Wars proprio qualche ora fa..
Alzo le spalle con un sorriso. – Lei è morta Aya-tan. L’ho uccisa io stesso.. con questa spada.- Accarezzo l’impugnatura della mia Katana ricordandomi quella notte – Urla ancora il suo nome sai? Reclama quel suo dolce sangue.
Erano giorni che non avevamo sue notizie. Era sparita nel nulla, inghiottita dal freddo paesaggio del settimo distretto. E poi è spuntata fuori di nuovo, cose se fosse una piccola luce di speranza nell’ oscurità più profonda.
Ci sembrava davvero strano che fosse lei. Non credevamo potesse essere sopravvissuta dopo un salto da quell' altezza, così Aya-tan mi ordinò di dare una piccola occhiata,
quando la vidi, subito mi resi conto che non c’erano dubbi.
Quella era proprio lei, Lucinda Engel.
Eppure, nulla mi toglieva dalla convinzione che qualcosa era cambiato in quella ragazza. Quella luce nei suoi occhi ramati aveva qualcosa di diverso.
Perfino la sua anima, brillava di un colore diverso.
Tornato alla base, gli ordini che ricevetti mi fecero riflettere.
Aya-tan voleva veramente che la uccidessi?
Inevitabilmente, tornai dove l’avevo vista e feci attaccare alcuni Wars, giusto per creare confusione.
Come avevo previsto, Lucinda non riuscì a trattenersi ed andò a combattere. E fu proprio in un momento di distrazione che io riuscii ad avvicinarmi a lei….e la colpii.
I suoi occhi mi chiedevano il perché del mio gesto.
Così, solo per il gusto di vedere la reazione che avrebbe avuto su di lei, le dissi una frase e la lasciai li, mentre la neve cominciava a cadere.
Sbrigati a tornare.. Lui ti sta aspettando, Lucifer.
Non pensavo che potesse sopravvivere, avevo colpito un punto vitale.
-Quindi.. stai dicendo che quella.. non è solo Lucinda?
Sorrido ancora, mentre rimette via la spada. – Quella ragazza, non è altro che il tuo amico Lucifer. L’Angelo adorato dal Signore dei Cieli..
Lo vedo accennare un sorriso. Uno dei suoi, brevi e dannatamente malvagi. Uno di quelli che mi piacciono davvero tanto.
-Lo aspettavo da tempo…
-E finalmente è arrivato.. sono stato bravo o no?
Un’altra di quelle occhiatacce congelanti. –Vai a fare un po’ di lavoro d’ufficio.
Si allontana.
Non è giusto, io gli do una mano e lui mi tratta cosi…
Che amabile freddezza però..
Ora mi chiedo cosa farai Aya-tan..
Sei così sicuro che sceglierà te? E se dovesse decidere di aiutare i Seven Ghost, cosa succederebbe?
Non credo che la farai arrivare a quel bivio.. giusto?
Preferiresti spezzare tu stesso quelle ali rosso sangue piuttosto che vedere Lucifer scegliere lo schieramento del Signore dei Cieli vero?
Comunque credo che non lo farà, non dopo quello che lui fece al nostro caro angioletto.
Se ha riacquistato tutti i ricordi di Lucifer, Lucinda sa bene cosa successe soprattutto sa anche la strada che dovrà percorrere.
Non credo che sia così stupida da scegliere chi l’ha cacciato dalla sua casa dopo aver creato il suo sostituto, per ora, almeno fino a quando Aya-tan non avrà deciso cosa fare, io mi dedicherò a qualche scartoffia
Spero solo che le cose si muovano presto.
Muoio dalla voglia di vedere quelle piume rosse scuotersi nel vento.
Eh già.. i potenti mi faranno impazzire prima o poi.

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Capitolo 9
*** La luna sarà testimone del tuo destino, giudice imparziale delle tue scelte. Ma sei pronta ad affrontarle o scapperai di nuovo? ***


La luna sarà testimone del tuo destino, giudice imparziale delle tue scelte. Ma sei pronta ad affrontarle o scapperai di nuovo?


I fiori di questo giardino etereo e silenzioso sono ancora più belli illuminati dalla candida luce della meravigliosa luna piena che si staglia nel cielo scuro così immobile e solitaria.
Per quanto siano splendidi, però, anche i loro petali tremano come scossi da un vento impetuoso. Hanno paura di qualcosa che sta per accadere, ma ancora nessuno sa di cosa si tratta.
Quello che ci aspetta dopo il ritorno di Lucinda è strettamente collegato alla prossima mossa del nostro nemico e alla visione che ho avuto poche ore fa. Quando l’ho riferito a Frau ho usato una frase che dava decisamente una visione più macabra della realtà. Di sangue ne verrà sparso poco, ma qualcuno di noi morirà, rivelare chi non sarebbe stato di nessuna utilità anzi, avrebbe peggiorato una situazione già complicata.

«Labrador» la voce calma e dolce di Lucinda mi raggiunge, dandomi un senso di serenità e gelandomi il sangue allo stesso tempo. «Sapevo che ti avrei trovato qui. »
Si avvicina, con il suo solito passo leggero. La guardo mentre sfiora delicatamente una delle rose che porta il suo nome; un meraviglioso fiore di un brillante color zaffiro. Non avrei mai potuto decidere un nome migliore per questa pianta.
«E dove avrei potuto essere, Lulu? »
Lei sorride incantandomi con i suoi occhi ramati.
«Magari nella tua stanza a dormire. Domani hai le funzioni mattutine.» La guardo, impassibile, mentre nella mia testa iniziano a girare vorticosamente domande senza risposta. «Non guardarmi così. Venendo qui mi sono fermata a leggere l’ordine del giorno. »
«Pensavo avessi imparato a leggere nel pensiero.» Un pesante silenzio cade tra noi dopo un suo profondo sospiro. Non so davvero se chiederle quello che sicuramente sta aspettando. «Lulu, cosa ti ha detto Lucifer? »

Il suo sorriso si trasforma in una strana e triste espressione enigmatica, poi s’irrigidisce e inizia a stringere i pugni. Quello che l’angelo deve averle riferito non dev’essere bello e di certo questo non è rassicurante.

«Niente. Assolutamente niente ed è proprio questo che mi fa arrabbiare.» Sospira profondamente stringendo ancora di più i pugni facendo diventare le nocche bianche. «Non vuole dirmi nulla, non si pone nemmeno il problema di come potrei sentirmi io in questo momento. »

Non posso dire di sapere come si sente.
Quando Profe mi ha scelto, tutti i suoi ricordi e le sue vite passate sono automaticamente entrate nella mia testa e come a me la stessa cosa è successa anche agli altri seven ghost. Lucinda però è un caso speciale, un qualcosa che nemmeno noi conosciamo a fondo.
Lucifer è il nostro predecessore e tranne questo non conosciamo nulla, ma il Signore dei Cieli è stato molto chiaro a riguardo: non possiamo ferire né tantomeno uccidere il suo contenitore anche se vorremmo. Il Signore dei Cieli è molto affezionato a lui, perciò non possiamo contravvenire ad un ordine. Avendo conosciuto Lucinda poi, non avremmo mai potuto farle del male. Purtroppo però questo vale solamente per noi, per gli altri ghost non dev’essere affatto semplice fermarsi dall’ucciderla perché, secondo la storia che conosciamo, Lucifer è un traditore.

«Lulu, purtroppo non posso aiutarti. Lucifer è un essere sconosciuto per noi…»
«Lo so Lab, ma vorrei che si fidasse un po’ di me.» Sorride, leggermente addolorata. «Mi ha detto solamente una cosa.» La guardo ancora, decisamente incuriosito e anche preoccupato. «Non devo dire nulla al contenitore di Michael»
«Cosa?» Lucinda annuisce piano. «Perché dovresti mantenere un segreto proprio con Teito? »
«Non ne ho idea, ma se Lucifer ha detto così è meglio ascoltarlo, avrà sicuramente qualcosa in mente per noi o per me. Prima o poi si deciderà a parlarmene. »

Il suo tono di voce ha lasciato trasparire un po’ di esasperazione. Il comportamento dell’angelo deve averla ormai fatta arrendere anche se non del tutto. A quanto pare, Lucifer si sta comportando da traditore che è visto che nemmeno al suo contenitore dice nulla, forse per paura che Lucinda parli anche a noi. O semplicemente sta aspettando il momento giusto.

«Questo potrebbe essere un problema, Lulu.» Sento i suoi occhi su di me, curiosi. «Quando sei andata da Lucifer, Teito ha iniziato a fare domande su di te, tante domande. »
Lei sospira spostandosi una ciocca di capelli scuri dietro l’orecchio «Sulla mia conoscenza della lingua di Raggs? »
«Anche, ma soprattutto sul rapporto che c’è tra te e Michael, sulla motivazione per la quale l’occhio si è messo a funzionare e anche sul perché possiedi quelle ali rosse.» Le appoggio una mano sulla spalla, avvicinando la bocca al suo orecchio. «Non so quanto sia conveniente continuare a ignorarlo o mentirgli. »

Do due piccole pacche sulla spalla a Lucinda prima di iniziare ad allontanarmi.

Questo non ci voleva. Il comportamento di Lucifer e il suo non voler rivelare niente a Lucinda, mi sta facendo pensare sempre di più al peggio, a un destino che ci colpirà inesorabilmente.
Quel destino che porterà via qualcosa di importante ad ognuno di noi e che arriverà molto prima di quanto immaginiamo.
Spero solo che quell’angelo decida di raccontare la sua storia prima che arrivi la fine, altrimenti tutto quello che noi abbiamo fatto in questi secoli, risulterà inutile.

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