Balto IV: I nuovi eroi di Nome

di Nick Wilde
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il rapimento ***
Capitolo 2: *** Paura a Nome ***
Capitolo 3: *** Squadra di salvataggio ***
Capitolo 4: *** Un aiuto improvviso ***
Capitolo 5: *** Il Racconto di Togo ***
Capitolo 6: *** Liberando Balto ***
Capitolo 7: *** Tornando a casa ***
Capitolo 8: *** I nuovi eroi di Nome ***



Capitolo 1
*** Il rapimento ***


BALTO IV: I NUOVI EROI DI NOME

CAPITOLO 1: IL RAPIMENTO



Era una mite giornata primaverile giù a Nome i Alaska, gli uccellini cantavano allegri nell’aria, la neve sempre incrostata nelle strade si era un po’ sciolta e l’aria era un po’ più calda del solito. Nome quel giorno era in festa, il sindaco, un uomo basso e grassoccio di mezz’età si ergeva su un piccolo piedistallo sopra la folla sovraeccitata, di fianco a lui un telo rosso ricopriva qualcosa di enorme.

Fuori da quella folla, in una collinetta vicina insieme a Boris l’amico anatra, Balto il cane-lupo che solo tre mesi prima aveva salvato i bambini di Nome dall’epidemia di difterite osservava estasiato la cerimonia.

‘’Oh Boris, è fantastico!’’ esclamò

‘’Si’’ urlò l’anatra visibilmente stizzita ‘’se solo tu stessi fermo, potresti farla godere anche a me!’’

Ma Balto non voleva ascoltarlo e continuava a scodinzolare in giro dappertutto, Boris si soffermò a guardarlo e sorrise apprensivo ‘’Guardati’’ disse all’improvviso ‘’solo tre mesi fa, non sapevi se essere cane o lupo, mentre ora … ora … ‘’ avvicinò un’ala agli occhi per non far vedere al lupo la lacrima che gli era appena scesa.

Balto si fermò di colpo e si avvicinò dolcemente a lui, gli scostò l’ala sollevandogli il viso, l’anatra gettò le ali sulla schiena dell’amico e chiusero gli occhi, rimasero così per alcuni istanti.

Poi Balto sentì la voce del sindaco chiamarlo dal microfono ‘’E’ il mio momento!’’ esclamò eccitato ‘’ci vediamo Boris!’’ lo salutò

‘’Buona fortuna piccolo!’’ esclamò l’anatra

Non appena Balto fu arrivato nei pressi della folla si fece strada, ma non aveva fatto pochi passi che sentì una grossa mano afferrarlo per il colletto, cercò di voltarsi, ma vide solo una figura incappucciata con indosso due guanti, dei gorssi scarponi e un cappotto da neve, lo mise dentro un sacco che sollevò insieme al suo complice e lo trascinò.

Nel frattempo Boris che era rimasto sulla collinetta, sospirò, certo il suo cucciolo era proprio cresciuto, ma all’improvviso vide salire due figure incappucciate tenere un sacco, molto sospetto, ma non potè non trattenere un grido non appena si accorse che dal sacco spuntava una coda marrone/grigia e bianca, ‘’Balto!’’ esclamò rincorrendo i due che nel frattempo avevano accostato il saco su un camion e stavano per partire ‘’Balto! Balto!’’ continuava ad urlare, ma era troppo tardi i due erano partiti.

Boris preso dal panico decise di chiamare aiuto, ma un milione di domande gli affollavano la testa: Chi erano quei due? Cosa avrebbero fatto a Balto? E perché lo avevano preso?

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Capitolo 2
*** Paura a Nome ***


CAPITOLO 2: PAURA A NOME


Una bellissima cagnolina di razza Husky dal bellissimo pelo marroncino/rossastro scodinzolava eccitata tra la folla insieme ai suoi padroni, Jeena la fidanzata di Balto aspettava impaziente.

‘’Balto!’’ esclamava il sindaco ‘’Balto!’’ continuava a chiamare, all’improvviso l’urlo singolo divenne un coro di ‘’Balto!’’ tutti chiamavano il loro eroe che non sembrava farsi vivo.

Jeena stava cominciando a diventare nervosa e una strana sensazione si fece viva dentro di lei, ‘’che fosse successo qualcosa di grave a Balto?’’

Mentre ancora stava pensando a queste cose, Boris arrivò da lei di corsa ‘’Jeena!’’ urlò

‘’Boris!’’ esclamò la cagnolina ‘’dov’è Balto?’’ chiese allarmata

‘’Jeena, Balto … è appena stato rapito!’’ disse tutto d’un fiato

Jeena guardò Boris allarmata ‘’Rapito?! Ma è impossibile! Dove?’’ chiese sempre più agitata

‘’Vicino alla collina, un uomo in maschera …’’

Ma Jeena non poteva rimanere ad ascoltare Boris, si precipitò di gran carriera in cima alla collina, annusò in giro ‘’Questo è il suo odore’’ disse, poi vide delle impronte ‘’Queste sono le sue impronte!’’ esclamò, accanto vide impronte di scarponi ‘’Queste devono essere dei rapitori, di qua!’’ escalmò annusando ancora e seguendo le tracce ancora fresche di un’auto ‘’Sono scappati per di qua, ma devono già essere molto lontani … oh Boris cosa possiamo fare?’’ chiese

‘’Forse è meglio se tu avvertire tuoi amici umani’’

Jeena non se lo fece ripetere, corse in fondo alla collina dove i presenti avevano cominciato a chiamare Balto più forte, allora si mise accanto al sindaco e abbaiò cercando di farsi notare ‘’Cosa c’è Jeena?’’ chiese inchinandosi verso la cagnolina. Jeena continuò ad abbaiare per far capire di seguirli, gli abitanti la seguirono fino in cima alla collinetta dove trovarono le impronte delle ruote e capirono che Balto era stato rapito.

‘’Riunione d’emergenza!’’ esclamò il sindaco

La stessa sera il sindaco radunò tutte le più alte cariche di Nome, mentre i cani anche loro allarmati si radunarono all’interno del rifugio e cercarono di ascoltare le conversazioni dei loro padroni ‘’Balto è stato rapito?!’’ esclamò qualcuno ‘’Dobbiamo fare qualcosa!’’ esclamò un altro ‘’Si ma cosa?’’ chiese qualcuno ‘’Non sappiamo chi l’ha rpito, e dove l’ha portato!’’

La tensione si faceva sempre più grande e i cani erano sempre più egitati per il loro amico e salvatore, ma nessun dolore era paragonabile a quello di Jeena e Boris che insieme a Muk e Luk ascoltavano la conversazione con il cuore a mille.

Ad un tratto sentirono la porta aprirsi con un tonfo ‘’Ragazzi!’’ esclamò il postino ‘’il rapitore ha spedito una lettera!’’

Gli umani agitati intimarono il postino ad aprirla e leggerla, mentre i cani con i battiti del cuore sempre più forti si facevano più vicini pronti ad ascoltare



‘’Cari abitanti di Nome,
chi vi parla è colui che ha rapito il vostro Balto, il cane che ha trascinato il siero salvando i vostri bambini durante l’epidemia, sono un’affarista un amante dei cani, possiedo un canile ed è lì che ho portato il vostro amico. Se lo rivolete mandate una somma pari a 2000$ a New York, l’indirizzo è lo stesso del recapito, e non provate a rintracciarmi o il vostro cane potrebbe farsi molto male’’



Quando ebbe finito i cani si girarono e guardarono Boris, Jeena, Muk e Luk che tenevano tutti e quattro uno sguardo carico d’orrore

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Capitolo 3
*** Squadra di salvataggio ***


CAPITOLO 3: SQUADRA DI SALVATAGGIO

I cani rimasero ad ascoltare ammutoliti il resto della conversazione, troppo sconvolti per dire qualsiasi cosa e troppo agitati per muoversi, continuavano a guardarsi e nel frattempo regnava un silenzio glaciale.

‘’2000 $?!’’ disse qualcuno ‘’ma è una cifra esorbitante non ce la faremo mai!’’

‘’Cosa possiamo fare?’’ chiese qualcun altro ‘’non possiamo abbandonare così Balto dopo aver salvato i nostri figli’’

‘’Aspettate!’’ disse ad un tratto il sindaco ‘’che ne dite di organizzare una colletta!?’’ propose

‘’Si! Una colletta è quello che ci vuole!’’

‘’Allora è deciso, domani daeò l’annuncio ufficiale a tutta la città!’’

I signori continuarono a confabulare a lungo, e mentre si stavano mettendo d’accordo su come organizzare la colletta e come racimolare i soldi, una cagnolina disse

‘’Oh, una colletta, non ce la faranno mai hanno perso troppi soldi per comprare il siero!’’

‘’Balto è perduto!’’ piagnucolò un altro

‘’Oh, cosa possiamo fare?’’ chiese disperato qualcun altro

‘’Organizziamo una squadra di salvataggio!’’ propose il sindaco

‘’Si, ma chi è disposto a fare un viaggio così lungo?’’ chiese qualcuno

‘’Io!’’ tutti si voltarono, era stata Jeena a parlare alzandosi in piedi ‘’andrò io a recuperare Balto!’’

‘’Tu! Ma … ma …’’ balbettò il cane del sindaco

‘’Tutta sola …’’ disse qualcun altro

‘’Vado anche io!” disse Boris ‘’accompagno cane da altro cane/lupo!’’

‘’Si, si’’ disse Muk ‘’andiamo anche noi!’’ Luk annui

‘’Ma è un viaggio troppo pericoloso’’ disse Steele ‘’voi non potete …’’

‘’Oh sta zitto Steele!’’ disse una cagna, l’Husky ammutolì

‘’D’accordo, ma siete sicuri di farcela da soli?’’ chiese il cane del sindaco

‘’Sapremo cavarcela’’ rispose Jeena fiduciosa, guardò tutti i presenti e vide che erano d’accordo ‘’molto bene’’ disse ‘’partiamo domani!”

***




Un forte odore di chiuso invadeva la sala dove era stato portato Balto, il rapitore aprì il sacco dal quale uscì il cane visibilmente spaventato per il buio, dove si trovava? E perché? Cercò di liberarsi, ma l’uomo lo afferrò e lo tenne stretto, prese un collare e glielo mise al collo. Infine chiuse le sbarre di quella tetra prigione. Balto cercò di ululare e liberarsi, ma l’uomo afferrato un telecomando premette un bottone e una violenta scossa elettrica colpì Balto che a piano, piano perse i sensi, implorando con tutto se stesso che qualcuno lo salvasse.

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Capitolo 4
*** Un aiuto improvviso ***


CAPITOLO 4: UN AIUTO IMPROVVISO

La mattina dopo Jeena, Boris, Muk e Luk partirono da Nome per andare a salvare Balto, era una missione difficile la loro e il viaggio era lungo, quindi era meglio cominciare subito.

Attraversarono il bosco, Jeena era in testa, Boris la seguiva a ruota e Muk e Luk continuavano a giocare con la loro simpatica allegria e con stretto disappunto dell’anatra, visibilmente spazientita.

Dopo che ebbe beccato un’altra palla da parte dei due orsi si stufò e decise di intervenire ‘’Insomma adesso basta! E’ il momento di dare quattro schiaffi a due poveri orsi!’’

‘’Oh, nonononono!’’ supplicarono atterriti

Boris si avvicinò e alzò un’ala pronto a far vedere ai due orsi il fatto loro, quando all’improvviso un terribile ruggito lo fece voltare in preda al panico, si trattava di un orso bruno, alto almeno due metri con artigli affilati come rasoi e zanne enormi.

Boris cacciò un urlo, e fece per difendersi con l’ala destra, quando Jeena che nel frattempo li aveva raggiunti afferrò il braccio dell’orso con le zanne e vi rimase aggrappata per una manciata di secondi, finchè questi con una forte zampata la scagliò lontana un metro, la povera Husky cadde a terra mezza-svenuta.

‘’Jeena!’’ urlò Boris

L’orso intanto si stava dirigendo verso di lei, quando le fu vicino alzò una zampata e fece per colpirla, quando un agile lupo bianco lo afferrò al braccio con le zanne e vi rimase aggrappato.

L’anatra e i due orsi avevano raggiunto Jeena che si stava rialzando, mentre il lupo continuava a combattere, dopo qualche minuto l’orso scappò via atterrito e il lupo zoppicando si avvicinò ai nostri e si leccò una zampa.

‘’Ti ringrazio …’’ disse Jeena senza fiato

Il lupo ridacchiò ‘’Non c’è di che’’ rispose

Jeena alzò la testa sconcertata, quella voce! Squadrò il lupo e in quel momento non potè credere ai suoi occhi, le grandi zampe, il naso, i lineamenti del corpo, la forma del viso, gli occhi … se non fosse stato un tantino più grosso e dal pelo bianco avrebbe detto che fosse ‘’Balto …’’ sussurrò

Il lupo ridacchiò di nuovo ‘’Quasi’’ disse ‘’piacere mi chiamo Togo, sono il fratello di Balto’’

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Capitolo 5
*** Il Racconto di Togo ***


CAPITOLO 5: IL RACCONTO DI TOGO

Jeena lo guardò allibita, ancora senza parole per quello che aveva appena sentito ‘’Tu sei … ma, ma come?’’ chiese

‘’E’ una lunga storia’’ rispose ‘’ma è meglio non raccontarla qui, dove stavate andando?’’

‘’A New York’’ rispose l’Husky

‘’Come?! A piedi?!’’ chiese con un tono di sorpresa ‘’non ce la farete mai è fin troppo lontano!’’

‘’Lo so, ma dobbiamo salvare tuo fratello, ascolta’’ Jeena raccontò a Togo tutto quello che era successo, il lupo rimase ad ascoltarla poi rispose ‘’Comunque non ce la farete mai a piedi, seguitemi’’ disse accennando con il capo a un punto lontano.

I ragazzi lo seguirono per un paio di kilometri ed arrivarono in un’autostrada, dove c’erano molte auto, più di quante i nostri eroi avessero mai visto in vita loro nel piccolo paesino di Nome.

Togo si guardò attorno, finché non scorse un furgoncino posteggiato lì vicino dove il conducente si era fermato a mangiare, la targa diceva ‘’servizio consegne di New York’’. ‘’Andiamo’’ disse sottovoce, i cinque sgattaiolarono furtivi e saltarono all’interno del furgone, pochi istanti dopo l’uomo caricò i pacchi e partirono.

Dopo un tratto di strada, Jeena si mise a osservare Togo, lui e Balto … erano davvero uguali, il lupo doveva dire la verità, erano fratelli, ma la domanda è … ‘’come?’’ chiese ad alta voce

‘’Possiamo essere fratelli?’’ chiese Togo ‘’Vedi, io e Balto facciamo parte di una cucciolata, nostra madre era una lupa e nostro padre un husky, eravamo tutti quanti mezzi lupi, ma mentre io e gli altri lo eravamo molto, Balto era più cane. Tutti lo prendevano in giro perché non sapeva difendersi, non sapeva cacciare, persino nostra madre perse la speranza, ma io no, io che ero il più esperto del branco gli volevo davvero bene. Così diventammo amici del cuore e giocammo davvero tanto insieme, un giorno però Balto combinò un altro guaio durante la caccia e nostra madre lo allontanò dal branco, io ovviamente volevo seguirlo, ma lei non me lo permise, poi un paio di anni fa sono diventato maggiorenne e ho deciso di andare a cercarlo. Tre mesi fa poi ho sentito che il mio fratellino era diventato un eroe nazionale, finalmente sapevo dove trovarlo. Così sono partito per la cittadina di Nome, poi a un certo punto ho incontrato voi e be, il resto lo sai’’

‘’Dev’essere stata molto dura per Balto’’ disse Jeena

‘’Si deve aver sofferto molto’’ convenne Togo ‘’ma non se la passa così male’’ sorrise all’Husky, poi guardò gli orsi polari e l’anatra ‘’ha voi’’ disse con un sorriso stampato sulle labbra

Jeena si voltò a guardare i suoi amici anche lei con un sorriso ‘’Si, hai ragione’’

All’improvviso sentirono il furgone fermarsi, il conducente scendere e andare da qualche parte ‘’Aspettate qui’’ disse il lupo, uscì dal furgoncino.

I cinque amici stettero ad aspettarlo ansiosi, infine rimise la testa nel furgone ‘’Venite, venite, siamo arrivati a New York!’’

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Capitolo 6
*** Liberando Balto ***


CAPITOLO 5: LIBERANDO BALTO

I Quattro uscirono furtivamente dal camion, davanti a loro una strada buia, ma perennemente illuminata, tirarono un sospiro di sollievo e guardarono rapiti il paesaggio, si trovavano a New York, la grande mela, la città che non dorme mai.

Quell’attimo tuttavia durò poco ‘’Ora, dove si trova Balto?’’ chiese Jeena

‘’Come?!’’ chiese Togo ‘’non avete sentito dire niente dai vostri amici umani?’’ bisbigliò

Jeena scosse il capo e il lupo sbuffò ‘’Ora cosa facciamo?’’ chiese Boris

Togo si fermò a riflettere per alcuni istanti, i compagni decisero di rimanere in silenzio per non disturbare il lupo, alla fine ebbe un’idea ‘’Seguitemi’’ disse eccitato ‘’credo di sapere dove si trova Balto’’

I compagni seguirono Togo lungo una stradina laterale che dava a un quartiere buio, freddo e sporco, gli alberi tutti intorno erano secchi e stavano perdendo le loro foglie, le case cadevano a pezzi, bottiglie di vetro e rifiuti erano ammassati per terra, barboni e persone di dubbia moralità circondavano il luogo.

Tutti non poterono trattenere gemiti di disgusto, si trattava del più disgustoso guazzabuglio umano su cui avessero messo piede. Attraversarono di corsa la via, finché non arrivarono nei pressi di un alto edificio, più sudicio degli altri, dal quale provenivano ululati, guaiti e grida.

‘’Questo è il posto più pericolo per un cane di tutta New York, è il canile più orrendo che si possa trovare’’ disse Togo

‘’Come fai a saperlo?’’ bisbiglio Jeena

‘’Nei periodi di caccia intensa ci è capitato di trovarci varie volte a New York in cerca di cibo fresco’’ rispose il lupo ‘’e puntualmente siamo arrivati su questo canile, il posto più orribile della Terra’’

‘’Credi che Balto si trovi lì dentro?’’ chiese l’Husky

‘’Ne sono quasi sicuro’’ rispose Togo ‘’Seguitemi!’’ li incitò

I cinque compagni di viaggio si intrufolarono in una grata di ferro posta ai lati dell’edificio, entrarono di soppiatto. La scena che si presentò fu terribile, dappertutto cani di tutte le razze e grandezze immaginabili ridotti a pelle e ossa, malnutriti e malmessi, i nostri eroi ne erano disgustati e non osavano pensare in che condizioni fosse Balto.

Ad un tratto Togo si fermò davanti a una cella, guardò dentro e fece agli altri un cenno col capo, non appena Jeena lo raggiunse non poté trattenere un grido, un cane dal colore grigio/argenteo era disteso ansimante nel terreno, il pelo ritto, le zampe storte, un taglio pochi centimetri sotto l’occhio e delle cicatrici sulla schiena, uno spettacolo davvero terrificante ‘’Balto!’’ esclamò riconoscendolo all’istante

Il cane fece per rialzarsi e si avvicinò zoppiacando ‘’Jeena!’’ esclamò ‘’come sei arrivata qui?’’ chiese, poi ,

Il lupo scuotè la testa ‘’non ha importanza’’ disse ‘’dobbiamo andarcene da qui!’’ così dicendo scostò il gancio della sbarra e la porta si aprì con un sonoro cigolio ‘’Presto, presto!’’ esclamò, Balto era quasi uscito dalla cella, quando arrivò una guardia ‘’Ehy, che ci fate qui?!’’ esclamò

Togo si girò di scatto e ringhiò, la guardia fece in tempo a mettere mano al fischietto e suonare che altri due uomini arrivarono in suo aiuto armati di pistole e reti ‘’Correte!’’ urlò il lupo ‘’li distraggo io!’’

‘’Togo, no!’’ urlò Jeena, ma era troppo tardi il lupo si lanciò sulla guardia e la prese per la manica, l’uomo dal canto suo urlò ai suoi amici di prendere gli altri, mentre era stata atterrata dal lupo, i due si avviarono contro i compagni del lupo che si stavano avvicinando all’uscita sorreggendo Balto, quando Togo ne morse un altro per la manica e lo atterrò, il terzo tuttavia prese una mazza da baseball e colpì il cane che cadde a terra mezzo-svenuto.

‘’Togo!’’ urlò di nuovo Jeena fermandosi all’improvviso, il lupo la squadrò ‘’Presto …’’ gemette

Jeena annui e fece per saltare, quando l’uomo la prese per il colletto ‘’Presa!’’ disse con un sorriso mostrando gli enormi occhi gialli, l’Husky fece per dimenarsi ma fu tutto inutile.

All’improvviso si sentì abbaiare, i guardiani del canile si voltarono e videro un numeroso gruppo di cani infuriati correre verso di loro ringhiando, al loro comando, Jeena non poté trattenere la sorpresa, era Steele!

L’enorme Husky dal canto suo guardò i suoi ‘’compagni’’ e il lupo con sguardo glaciale ‘’Seguitemi’’ disse freddamente e li condusse in salvo fuori dal canile

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Capitolo 7
*** Tornando a casa ***


CAPITOLO 7: TORNANDO A CASA

I cani frastornati seguirono Steele al di fuori del canile, dove ad attenderli c’era un furgone della polizia. Non appena si fermarono a riprendere fiato al di là della siepe sentirono gli agenti trascinare fuori il Rapitore, cercando tra l’altro di tenere a bada i cani che continuavano a morfergli le caviglie.

‘’Ecco fatto’’ disse l’agente ‘’Ora non potrete più maltrattare nessun povero cane’’ disse rigirando l’uomo e incatenandolo con delle manette ‘’Sono mesi ormai che ti stiamo dando la caccia’’ disse sbattendolo all’interno della vettura, poi si rivolse a Steele ‘’Grazie bello’’ disse accarezzandogli il muso ‘’senza di te, non ce l’avremmo mai fatta!’’

Subito dopo gli agenti riuscirono a far salire a bordo tutti i cani presenti, compresi Balto, Jeena, Togo, Steele, Boris, Muk e Luk che a detta loro erano ancora confusi, a eccezione del lupo che non appena furono partiti si avvicinò a Steele ‘’Ottimo lavoro’’ si complimentò

‘’Che cosa?!’’ esclamarono tutti insieme ‘’voi vi conoscete?’’

‘’Oh si’’ rispose Togo ‘’vedete mentre stavamo attraversando l’Alaska, ho sentito il rumore di passi, e un inconfondibile odore di cane,qualcuno ci stava seguendo, ho fatto finta di niente pensando che prima o poi ci avrebbe lasciato in pace, poi salendo sul camion mi sono accorto che continuava a seguirci, si era nascosto sopra il traffico merci, naturalmente ho continuato a far finta di niente, finché all’arrivo, con la scusa di controllare se eravamo arrivati nella città giusta gli sono saltato addosso, naturalmente lui ha cercato di difendersi e a spiegarmi cosa ci faceva li, solo che io non ne ero del tutto convinto, ho finito per credergli, ovviamente ci serviva aiuto per liberare Balto e io lo sapevo, così ho ecscogitato un piano, io avrei portato il mio gruppetto al canile e avremmo cercato di liberare Balto, mentre lui nel frattempo avrebbe avvertito la polizia, e così … be eccoci qua’’

‘’Davvero?’’ chiese Jeena incredula, poi si mise a fissare Steele

‘’Si, bhe …’’ cominciò l’Husky imbarazzato ‘’ovviamente non potevo lasciare che vi faceste male e così …’’

‘’Credo sia troppo orgoglioso per dire la verità’’ sussurro Togo a Jeena

‘’Altroché!’’ sussurro lei di rimando ridacchiando.

Il resto del viaggio trascorse molto tranquillamente, Balto che si era quasi del tutto ristabilito parlò a lungo agli altri del canile e del modo disumano in cui veniva trattato, con profondo orrore di questi, anche Jeena e gli altri però avevano cose interessanti da raccontare, come l’aver trovato Togo, il fratello di Balto.

‘’Tu sei mio fratello?’’ chiese Balto sconcertato

‘’Esatto’’ ridacchio Togo ‘’tu probabilmente non te lo ricordi, vedi …’’ e raccontò al fratello tutto quanto, una storia che i lettori già conoscono

‘’Incredibile’’ esclamò Balto sbalordito, abbracciò il fratello perduto e continuarono la conversazione.

Si era fatta sera, il gruppo era ancora parecchio distante dall’Alaska, e, mentre gli altri dormivano beatamente, Balto svegliatosi improvvisamente notò Steele accucciato davanti alla porta semi-aperta a guardare le stelle

‘’Ehy’’ sussurrò ‘’tutto bene?’’ chiese

Steele non rispose e restò immobile a guardare le stelle impassibile

‘’Senti, per quello che hai fatto, grazie’’ disse

‘’Non ringraziarmi, non l’ho fatto per te’’ rispose

‘’Bhe, io non credo proprio’’ rispose il cane-lupo accucciandosi di fianco all’Husky

‘’Io ti odio! Tu … tu … mi hai portato via tutto, io … io … ti vorrei morto … anche se sento che è sbagliato, eppure, sarebbe così semplice, basterebbe spingerti giù da questo camion, ma … non posso … perché io non posso?’’ chiese disperato

‘’Non lo so’’ rispose Balto, e tornò a dormire con i suoi amici

Arrivati a Nome il giorno dopo furono tutti accolti con grida ed esclamazioni, per aver salvato l’eroe cittadino, sia dagli umani che dai loro cani, persino Steele riottenne il suo buon nome, il giorno dopo sarebbero stati ricompensati.

Ma quella stessa notte, mentre dormivano tutti insieme al rifugio, Balto destatosi all’improvviso vide Togo e Steele dirigersi verso l’uscita

‘’Ve ne andate?’’ chiese

I due si voltarono ‘’Si’’ rispose Togo ‘’la vita di città non fa per me’’

‘’Capisco’’ annuì Balto ‘’Steele?’’ chiese rivolgendosi all’Husky

‘’Io non sono il benvenuto qui’’ rispose questi abbassando lo sguardo

‘’Questo non è vero!’’ li interruppe Jeena appena alzatasi ‘’sei un eroe ora, come lo siamo tutti noi’’

‘’No’’ rispose Steele ‘’Balto è l’eroe, è lui quello che ha salvato Nome e voi siete coloro che hanno salvato lui, io non merito di stare in questa cittadina, non se devo provare odio verso di lui … addio Balto, Jeena, spero possiate essere felici’’ detto questo uscì insieme al lupo

L’ultima cosa che Balto sussurrò fu ‘’Addio amico’’

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Capitolo 8
*** I nuovi eroi di Nome ***


CAPITOLO 8: I NUOVI EROI DI NOME


‘’Ed è per me fonte d’immenso orgoglio ed onore inaugurare qui nella cittadina di Nome, Alaska, la statua di Balto, l’eroe di Nome!’’

Al’ordine del sindaco l’immenso telaio che nascondeva la statua del nostro eroe fu rimosso, seguito da grida ed esclamazioni di esultanza, Balto insieme ai suoi amici stava eretto in tutto il suo splendore accanto alla beneamata statua.

‘’Inoltre’’ prosegui il sindaco non appena la folla si fu calmata ‘’è mio compito dare un riconoscimento anche a coloro che hanno intrapreso un lungo viaggio per salvare il nostro amico: Jeena, Boris, Muk e Luk, Togo e Steele, che però se ne sono andati la notte scorsa’’ il sindaco fece tuttavia avanzare l’Husky, l’anatra e i due orsi polari ‘’Signore e signori’’ cominciò ‘’salutate i nuovi eroi di Nome!’’.

A quest’ultima esclamazione seguirono grida di gioia, mentre Balto e i suoi amici ricevevano gli applausi meritati dalla folla.

In seguito anche i cani festeggiarono i nuovi eroi e si parlò della loro avventura per molto, moltissimo tempo, Boris tornò nella vecchia nave a fare da balia a Balto e ai due orsi, Muk e Luk da parte loro … non cambieranno mai, Togo e Steele non ricomparvero più anche se Balto li aspettò per lungo tempo, Jeena partorì una cucciolata poche settimane dopo, ma è meglio non parlarne.

Per quanto riguarda Balto visse in pace ed armonia per il resto della sua vita, alla fine della quale la sua statua sarebbe stata collocata al centro del ‘’Central Park’’ di New York, tramandò a quanti più possibile la storia di Steele e Togo e di come l’avevano salvato, in modo che la loro memoria, la memoria di due fedeli amici e grandi eroi non fosse mai dimenticata.

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