Hope stava nella stanza di Eric Jr insieme a lui.
-EJ devo chiederti un enorme favore...- iniziò a dire lei tenendo le mani di suo figlio.
-Tutto quello che vuoi mamma...- disse Eric Jr che guardava la madre preoccupato.
-Devi seguire tuo zio Alexander e tua zia Juliat, e devi darmi notizie su di loro. Non voglio che cadano in tentazione...so che lo faranno... Non hanno mai affrontato il cuore di un'umano, e ho paura per loro. Per quanto possono essere freddi...sono vulnerabili ora. Il loro cuore è fragile...non sanno cosa significa "sacrificio"...- disse Hope.
-Farò quel che mi hai chiesto...- disse il ragazzo annuendo, poi si alzò ed uscì dalla stanza.
Hope si smaterializzò da Rose. La piccola giocherellava tranquillamente con i suoi giochi. "Il mio piccolo angelo..." pensò lei e la prese in braccio.Rose sorrise e le accarezzò la guancia. Hope la guardava, incantata. Non riusciva ancora a credere di aver preso parte nella creazione di una creatura tanto perfetta.
-Amma....- disse la piccola.
-Si, tesoro mio?-
-Ecchè siete tutti trani?- chiese Rose con una vocina bassa.
-Perchè è un momento molto brutto...la nonna...sta male...-Hope sorrise dolcemente, cercando di mascherare anche i suoi occhi dalla tristezza e dalla paura. All'improvviso gli occhi della bambina si illuminarono. Guardò il vuoto aprendo leggermente la bocca poi guardò la madre con occhi pieni di speranza.
-Allora io posso fare Appuccetto Rosso, vado a trovare la onna e le potto un cesto pieno di pappa buona!- suggerì Rose battendo le manine felice.Hope rise e coccolò teneramente la piccola.
-Certamente! ma devi fare attenzione al lupo cattivo!- disse Hope baciandole la fronte -Altrimenti prende te e la nonna e vi mangia tutte e due! In un solo boccone!-
Rose scosse la testa e fece "No" con il dito. Hope la guardò confusa.
-Non fa iente...- sussurrò la piccola
-Vuoi essere mangiata dal lupo cattivo?-
-Anto poi arrivate tu e papà a salvarmi...- sussurrò ancora Rose.
Hope sorrise e strinse la piccola tra le braccia. La sua tenerezza era un attacco invincibile al suo cuore. Oppure era solo l'affetto materno? Se non fosse stata sua figlia avrebbe reagito allo stesso modo? Il suo cuore di ghiaccio glielo avrebbe permesso?
Quando la piccola si addormentò e lei uscì dalla sua stanza per andare nella camera da letto, Hope ragionò sulla risposta a quelle domande...ma non riuscì a trovarne una.
***
Juliet era nel suo appartamento.
Si stava preparando per un'altra serata in discoteca: stivali con tacco alto, minigonna di pelle nera e top attillato con una profonda scollatura. Intimo? non ce n'era bisogno. Sarebbe stato solamente d'intralcio. Si truccò, prese le chiavi della macchina e sfrecciò per le strade di Londra.
Guardava lo specchietto retrovisore. Una macchina nera non voleva staccarsi da lei.
Era familiare a lei...ma non dette improtanza alla cosa.
"Probabilmente è un'altro interessato alla discoteca come me! Lascialo perdere..." pensò lei sorridendo.Parcheggiò la sua chevrolet ed entrò nella discoteca dirigendosi subito verso il bancone.
-'Sera bellezza, cosa posso farti?- disse il barman
-Mmm un vodka alla fragola e se vuoi faccio io qualcosa per te...- disse Juliet ammiccando.
Il barman rise.
-Scusa bellezza, ma sono di servizio ora. Magari più tardi...- le fece l'occhiolino prima di iniziare a preparare il suo vodka.
Arrivò un'altro barman con un bicchiere di Highland Busby 8 che non aveva ordinato.
-Da parte di quel signore laggiù e mi ha detto di dirle che gli hai mandato a fuoco i pantaloni per quanto sei bollente...- disse mezzo divertito.
-Deve essere un lavoraccio dire tutti questi messaggi imbarazzanti...- tirò fuori due banconote e le mise nel taschino del barman -magari dopo mi aiuti con un messaggio...da me a te...- si leccò le labbra e lo avvicinò prendendolo dal cravattino, poi lo spinse via e lo lasciò al suo lavoro.
-Ecco a te il tuo vodka alla fragola!- disse l'altro barman.
Juliet prese il bicchiere e lo alzò in alto mentre sorrideva maliziosa al barman. -A me!- disse e sorseggiò il vodka. Poi si gettò nella pista in mezzo agli altri che ballavano con le mani in alto. Iniziò a ballare con fare sensuale ed eccitante, muovendo fianchi e braccia al ritmo della musica in modo da essere notata.
E fu così.
Due ragazzi la circondarono. Erano entrambi alti, uno moro, l'altro biondo. Juliet si spinse verso quello biondo e sfregò il suo sedere contro i suoi pantaloni. Lui per tutta risposta mise una mano sul suo fianco e l'altro sotto il suo seno. Iniziò a palparla rudemente. Il suo alito fetido che puzzava di alcool le dava la nausea. Era ubriaco fradicio così come lo era il suo amico. Le mani del ragazzo biondo iniziarono a farsi più spinte, iniziando a toccarla nella sua femminilità con più decisione.
-Non toccarmi...- disse Juliet, spingendo via le sue mani.
Il ragazzo non aveva capito, sotto effetto dell'alcool, e così le tirò su la gonna per aver miglior accesso alla sua pelle più sensibile. Juliet rimase scioccata. Lo spins via con più forza ma lui non aveva proprio intenzione di lascialra stare. Si avvinghiò a lei.
Poi tutto fu veloce.
Il ragazzo moro dette un pugno in faccia al suo amico che cadde a terra con il naso sanguinante.
Tutti smisero di ballare e guardarono la scena. Gli occhi di Juliet incontrarono subito gli occhi del suo "salvatore".Erano spenti e vuoti. Lui era meno ubriaco del suo amico che si stava rotolando sul pavimento con entrambe le mani sul naso che cercavano di bloccare la fuoriuscita di sangue. I due furono sbattuti fuori. Il ragazzo rideva, lei lo fissava con curiosità.
-Beh cos'hai da ridere? ci hanno appena sbattuto fuori! Il tuo amico mi ha rovinato la serata!- disse Juliet irritata.L'altro continuava a ridere.
-Hai solo da ridere tu eh?-Il ragazzo si avvicinò a Juliet, la avvicinò alle sue labbra e la baciò con foga. Lei si lasciò baciare...
"Wow! Nessuno mi aveva mai baciata così bene..." Contiunò a premere le labbra contro quelle del ragazzo con passione. Sentiva scintille da tutte le parti...-E' un grande piacere fare la tua conoscenza...sono Brian..Brian..Collins...- disse lui tra un bacio e l'altro.
-Juliet...Iceheart...piacere mio...- ansimò lei...In mezz'ora erano già nell'apparamento di lei.
Le labbra morbide di Juliet baciavano il collo di Brian...Il respiro di lui era dolce...si sentiva giusto quel pizzico di alcool che riuscivano ad eccitarla...Brian si sentì per un momento stordito dalla dolcezza di Juliet. Sentiva il suo respiro gelido..non caldo...gli ricordò la fresca brezza primaverile soffire tra i pineti nelle montagne...Era paradisiaco.Si lasciò andare e si concentrò sulle attenzioni di quella donna tanto sexy e "predatrice"Si lasciò trasportare da quelle emozioni e pian piano sentiva il respiro di Juliet diventare tiepido...
Esplorò le curve del meraviglioso paesaggio che era il suo corpo, assaggiò ogni singola parte di lei, leccando e baciando.Stessa cosa per Juliet.
Si divertì immensamente con lui....Giocarono per l'intera serata, cadendo piano nel sonno accogliente e piacevole della notte.Juliet si sveglio all'alba, come una sveglia. Guardò Brian, sdraiato a pancia in giù. La coperta gli copriva solo dai fianchi fino alle caviglie, mettendo in mostra dei muscoli ben delineati. La luce soffusa che penetrava dalla finestra gli illuminava la schiena e i capelli mori.
Nonostante fosse tanto bello guardarlo, la mano di Juliet corse comunque sopra il comodino per prendere il cotellino che usava per uccidere le sue vittime. Posò il suo sguardo di nuovo su Brian mentre prendeva il coltellino.
"Sta dormendo così profondamente che non noterà nemmeno che lo sto uccidendo..."Lentamente, tracciò con il coltellino una "X" sulla sua schiena. Brian si svegliò di scatto e si girò. Vide Juliet con l'oggetto in mano e cercò di scendere dal letto, ma lei fu più veloce e lo bloccò sul letto. Entrambe le sue mani erano bloccate sopra la sua testa dalla mano di Juliet. Era incredibilmente forte. Le gambe erano legate al letto mentre lei era a cavalcioni sui suoi fianchi come la sera scorsa.
-Non provare ad urlare o altro...-disse Juliet puntando il coltellino alla sua gola -mi toglieresti il divertimento...-
-Che cosa vuoi da me?- disse Brian corrugando la fronte -tu sei una pazza maniaca!- Juliet rise.-Farò qualsiasi cosa tu voglia...soldi, sesso...tutto! ma lasciami andare! Ti prego...che giorno è oggi?- Brian si agitò ancora sotto il corpo irrealmente forte-4 Aprile...perchè? vuoi ricordarti nell'aldilà il giorno in cui sei morto?- domandò divertita Juliet.-No..oggi ho un'appuntamento con una ragazza...-si dimenò di nuovo -ci sto provando con lei da quando eravamo ragazzini di 11 e 12 anni! Quindi se permetti ritornerei dopo a morire!-esclamò Brian ironico.Juliet rimase sorpresa e le sue risate si mutarono in domande-Che cosa? tu ci stai provando con quella ragazza da così tanto tempo? Mi stai prendendo in giro?-
-No... non ti sto prendendo in giro...Io la amo...- disse Brian sospirando.
"Un'amore non ricambiato...ed è pure uno che "combatte" da così tanto tempo...per una ragazza che di sicuro non lo merita..." pensò Juliet.
-Tu vieni con me- disse la ragazza e si smaterializzò con lui nella villa di suo fratello Alexander prima delle domande e delle spiegazioni non necessarie per Juliet...
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