Per un bacio negato.

di Gillian_Lightman
(/viewuser.php?uid=205201)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ammissioni di colpa. ***
Capitolo 2: *** Voglia di chiarimenti. ***
Capitolo 3: *** Che strano, l' amore. ***



Capitolo 1
*** Ammissioni di colpa. ***


Salve a tutti! Comincio con il dire che questa FF (a capitoli) è solo la prima della serie che intendo creare, il cui nome sarà rivelato nel momento della creazione. Quel che dico per ora è che secondo me ci sono stati troppi, troppi momenti in cui sarebbe potuto succedere quello che noi desideriamo. La mia serie ne ripercorrà alcuni con un occhio diverso da quello del regista.

Questa parla di come sarebbe potuta andare la 2X21, anche se credo solo per una fissata Callian come me *---*

Anyway, per le prime frasi riprenderò quelle del telefilm stesso,

Buona lettura!

 

Capitolo uno. Ammissioni di colpa.

Cal e Gillian si trovavano nell’ ultimo posto in cui si sarebbero immaginati, facendo l’ ultima cosa che si sarebbero mai immaginati.

Gillian continuò “…Quale regalo migliore per mio marito di girare un nostro film?”

“Sa, siamo sempre più innamorati noi due” assentì Cal cercando di assumere l’ aria del maritino perfetto.

“Delle immagini con noi che lo facciamo è sempre stata una mia fantasia segreta”- cosa mi tocca dire!- “Vero?” Il cuore le batte è mille: ora è il momento prestabilito in cui lei e Cal dovrebbero baciarsi! Forza e coraggio Gill è il tuo migliore amico. Si avvicina all’ uomo che però rifiuta il bacio, arretrando e aggiungendo: “Oh no tesoro, sai che se mi stuzzichi poi non riesco a smettere!Tieniti in forza per stasera piuttosto”.

G- “C-Certo amore”.

Non ebbero il tempo di pensare a quello che era successo, o per meglio dire a quello che non era successo. Adesso dovevano impegnarsi per le indagini.

Ottenuto ciò che volevano, ossia il numero della diciottenne in fuga, tornano in ufficio. Cal come nulla fosse si rimette a scherzare:

“Allora ti piace essere legata?” (la donna lo aveva dichiarato allo studio)

G: “Recitavo una parte”.

C: “Per tutto il resto sono d’accordo, ma in questo particolare c era un fondo veritiero”

G: “Nei tuoi sogni!”

C: “Assolutamente.”

Prima che potessero continuare sbuca Emily alle prese con il suo articolo: questa settimana infatti dovrebbe seguire il lavoro di suo padre per la scuola. Cal la segue e si dirigono nel suo ufficio, mentre Gill si chiude a chiave nel suo.

 

//POV GILLIAN//

 

Non piangere, resisti Gill non piangere!

Ancora una volta non si da ascolto. Si siede sul divano e poi scoppia in lacrime.

Non sa nemmeno lei il perché. Oppure lo sa ma non vuole ammetterlo.

Gill, lo sai benissimo perché stai piangendo.

Certo, solo perché è un brutto periodo e sono un po’ stanca, tutto qui.

Gill ti stai innamorando di Cal, se non lo eri già.

Cosa? Lui è il mio migliore amico!

Allora perché provavi paura e allo stesso tempo desiderio di baciarlo? E perché stai piangendo?

Io…Non lo so non lo so!

Continuò a piangere in silenzio, tenendosi la testa con le mani, accovacciata sul divano e senza riuscire a smettere.

Cerca di riflettere.

 

Davvero amo Cal? Devo dire che da un po’ il suo tocco mi fa un effetto diverso. Quando mi abbraccia un brivido mi percorre la schiena, quando mi stringe forte le spalle e mi avvicina a se mi sento protetta da un intero esercito; quando mi chiama tesoro il mio viso si illumina.

Ma cosa significa tutto ciò? Sono davvero innamorata del mio migliore amico? Anche questa parola attualmente non aveva più senso. Non erano più amici come prima, avevano raggiunto un livello che non era più ne amicizia ne amore, una via di mezzo. Come se si trovassero sulla porta della felicità a loro ignota, che per paura non riuscivano a varcare e rimanevano lì sull’ uscio, assaporando il piacere di entrambi i rapporti: amore e amicizia.

Gillian si calmò. Si soffia il naso e si asciuga gli occhi. Poi ammette per la prima volta a se stessa quella spaventosa e meravigliosa verità: Sono innamorata di Cal.

Le faceva male la testa, ma questo non la fa smettere di pensare.

Ma che diavolo mi succede?! Tre mesi fa mi dicevo innamorata persa di Burns, due mesi fa se ne è andato e mi sono ripromessa di prendermi una lunga pausa dagli uomini visto che tanto per un lungo periodo non lo avrei dimenticato. E adesso, neanche sessanta giorni dopo sono innamorata di Cal? Ma che persona sono?

Insomma se mi dicevo innamorata di Burns e affranta dalla sua partenza mentre ora è già tanto se mi ricordo il suo nome come posso pensare di amare Cal?

Sarà che con lui o Alec era tutto maledettamente scontato li vedevo come mariti! Cal me lo imagino come un amante, che non manca le tenerezze degli altri due ma aggiunge un po’ di brio, un po’ di pepe.

Ah, Burns e Alec ma dovevo proprio ricordarmeli? Le due storie più importanti e dolorose della mia vita che ho però sepolto ed ora il loro nome mi attraversa senza lasciare tracce! Se invece parlo di Cal brividi gelidi mi avvolgono, precedendo il caldo tepore che mi invade al sol pensiero del suo tocco! Non ci sono dubbi. Sono innamorata di Cal, il mio migliore amico.

E lui nemmeno mi guarda! Abbiamo l’ occasione di baciarci ma gli faccio troppo schifo per provarci? Possibile che sia quello il motivo del suo rifiuto? Sento che non reggerei un’ altra delusione del genere! Spero solo che ci sia un altro motivo, ma come scoprirlo? L’ unico modo è domandarglielo.

 

//POV CAL//

 

Okay Em, a dopo” appena sua figlia esce le chiude la porta alle spalle (a chiave).

Poi apre il mobiletto alla destra della sua scrivania, ne estrae un bicchiere e una bottiglia di Scotch, se ne vuota una buona dose e poi si accomoda sul divano. In due sorsi che gli hanno tolto il fiato finisce il superalcolico di marca, poi incomincia a tormentarsi.

Ma che cazzo ti è saltato in testa!?

Non iniziare a stressarmi, sai anche tu perché lo ho fatto!

L’ ultima nostra discussione riguardava i tuoi sentimenti verso Gillian. Cercavo di farti ammettere che la ami.

Ma non ce l’ hai fatta, perché non è vero che la amo.

Allora perché non la hai baciata?

Fammi capire, la tua tesi è che visto che non la ho baciata sono innamorato di lei?

Sai benissimo a cosa mi riferisco.

Ho zittito il piccolo irlandese? Ora lo ammetti che la ami?

Ma  io non la amo! Lei è…

E’ cosa? La tua migliore amica? No, non credo proprio cocco.

Ecco…Non so cosa sia. So solo che se vedo dei fiori sulla sua scrivania devo per forza controllare che il mittente sia un’ amica. So che quando stava con Burns qualcosa mi rodeva dentro e che al magazzino avrei voluto pugnalarlo. So che quando la abbraccio e lei si aggrappa forte a me riesco a cogliere la bellezza della vita. So che quando mi guarda è la forza degli Dei a trattenermi dal baciarla, dal dirle che la…

Beccato! Dal dirle cosa?!

Che…Oh! Che la amo! Io la amo! Sono innamorato di Gillian.

Ahah finalmente! *parte il coro degli alleluia*

Sono innamorato di Gillian, la mia migliore amica!

Quindi confermi che non la hai baciata perché sarebbe st…

Esattamente, desideravo tantissimo baciarla, ma non ho potuto per quel motivo.

 

Ed ecco che entrambi, ignari di ciò, avevano confessato amore verso l’ altro. Il processo era finito. I procuratori del caso, i loro cuori, avevano trionfato ottenendo da entrambi ciò che volevano: un ammissione di colpa.

Ma la strada era ancora lunga…

 

 

Che ve ne pare? Io, come al solito, non ne sono per niente convinta e credo di averla scritta malissimo!

Per favore RECENSITE, perché creerò la serie solo se sono sicura che può piacere, altrimenti non servirebbe, io scrivo per voi!

A presto (:

Jenny

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Voglia di chiarimenti. ***


Salve a tutti! Questo dovrebbe essere il penultimo capitolo se tutto va come previsto, spero vi piaccia così posso fare tacere la mia coscienza, la quale sussurra che fa schifo.

Buona lettura!

 

Capitolo secondo. Voglia di chiarimenti.

 

Passati alcuni giorni…

C: “Hei tesoro”

Cosa? Fa come se nulla fosse?

G: “Hei Cal, come stai? Sembri stanco”

C: “Bhe si, questo caso è stato stancante. Per fortuna ora un po’ di riposo!

Per te! Io ancora non riesco a dormire. Appena chiudo gli occhi mi rivedo la scena di te che mi rifiuti.

Cal evidentemente cercava di fingere che nulla fosse successo, frase azzeccata per la situazione! Ma era evidente che la cosa non fosse possibile. Con la scusa del caso era riuscito ad evitare il discorso, così sperava che passati un paio di giorni Gill non se ne ricordasse ma evidentemente questo silenzio imbarazzante e la tristezza mal nascosta della donna smentivano le sue aspettative.

Cerca di dire qualcosa, non sopporta quell’ opprimente silenzio:

“E tu, come stai?”

G: “Stanca anche io, sono un paio di notti che non dormo. Sai dall’ inizio di questo caso con la nostra missione in incognito.

C: “Capisco, mi piacerebbe trattenermi ma devo andare a casa ad…Aiutare Emily!”

G: “Emily tua figlia? Vuoi dire la ragazza di diciassette anni che ogni martedì mattina è a scuola?”

C: “Si ma oggi la vado a prendere prima per una…Visita”

G: “D’accordo, sicuro che non ci sia altro”

Cal guardò da un'altra parte:

“Niente di cui mi vada di discutere ora. A dopo Gill”

 

 

//POV GILLIAN//

 

Non piangere, non piangere non piangere! Trattieni le lacrime, almeno fino al tuo ufficio.

Arriva nel suo ufficio. Fa appena in tempo a chiudersi a chiave con le mani che tremano, mentre la sua anima e il suo cuore scoppiano in un rumoroso e devastante pianto.

 

Hai visto come mi ha trattata, hai visto?

Evidentemente è troppo sconvolta anche per tentare un dialogo con a sua coscienza. Cercando di calmare quel vortice di tristezza immensa che stava raggelando il suo cuore tenta di rimanere lucida.

Sono una scema. Insomma in questo periodo credevo che anche per lui fosse diverso! Non pensavo certo che mi amasse come lo amo io, ma pensavo almeno che iniziasse a considerarmi più di una amica! Sto morendo, giuro. E’ come se il mio cervello si fosse spento e un gelido pugnale di ghiaccio tentasse di farmi il cuore a brandelli.

Magari però cè un altro motivo…Uno che non aumenti questo mio dolore. Ma che scema e cosa potrebbe essere?! Dovrei chiederglielo, ma non ci posso riuscire! La paura di una delusione è troppo forte, la paura che l’ uomo della mia vita mi respinga…No, non potrei sopportare un simile dolore, di nuovo!

Perché deve essere sempre così? Perché mi devo far coinvolgere sempre in storie impossibili?

Un cocainomane, un agente infiltrato dell’ antidroga e ora il suo migliore amico!

Ma lui, lui era diverso da tutti gli altri. Lui non mi aveva mai delusa, MAI. Da quando ci siamo conosciuti sette anni prima la mia vita è migliorata grazie alla sua presenza.

Ricordo ancora perfettamente quando mi ha implorata di lavorare con lui. Non lo conoscevo ancora molto bene e normalmente avrei rifiutato, ma ero così stufa della vita al pentagono dove non si stringe amicizia con i colleghi e si è criticati da tutti. Lui mi ha subito fatto un’ impressione migliore, è riuscito a farmi capire che se avessi lavorato con lui non mi avrebbe mai data per scontato ed infatti non è MAI stato così. Cal mi ha sempre messo su un piedistallo. Non solo ero una sua pari a lavoro, ma mi trattava come tale anche nella vita privata come fa anche ora. Da sette anni a questa parte siamo migliori amici e lui si impegna per farmi sempre sorridere. Se mi vede triste a lavoro è capace di piombare senza preavviso a casa mia la sera stessa con un popcorn ed  un film in mano. Quando ho bisogno cè sempre, quando piango mi asciuga le lacrime; quando ho paura mi stringe forte a se e mi dice che va tutto bene. Ho sempre saputo che era un’ amicizia diversa da tutte le altre della mia vita, ma solo ora ho finalmente capito che questo è dovuto al fatto che sono innamorata di lui. Senza lui nella mia vita non sarei più la stessa, non so come andrei avanti o chi per meglio dire, perché senza Cal la Gillian Foster che tutti conoscono cesserebbe di esistere.

Eppure sapevo che era una cosa sbagliata amarlo così ho cercato per tanto tempo di allontanare questo pensiero e di mantenere l’ attuale rapporto di amicizia. Ma da un po’ mi accorgo che non ci riesco più; noto anche che adesso  Cal mi guarda in un modo diverso, con occhi che pargono nuovi. Proprio quando iniziavo a pensare che la felicità fosse dietro l’ angolo, questo: abbiamo la possibilità di baciarci senza doverne parlare e lui mi rifiuta.

Allora il modo in cui mi guarda, in cui mi stringe a se erano tutte una presa in giro? O addirittura sono io che mi sono presa in giro da sola vedendo quello che volevo? 

Basta non ce la posso fare! Con tutto quel che ho pianto si potrebbe riempire un pozzo, per oggi è troppo meglio che asciugo gli occhi e me ne vado a casa!

 

Nello stesso momento…

 

//POV CAL//

Cal si chiude nel suo ufficio furioso con se stesso come non lo è stato mai con nessuno.

TESTA DI CAZZO! Si dice Cal mentre da un calcio alla scrivania così forte che per poco non si spacca un piede e ribalta la scrivania.

Ma che diavolo mi è saltato in mente? Quanto sono scemo?!? Stupido, stupido, stupido!

Scommetto che ora sta piangendo…No dannazione non posso sopportare che pianga a causa mia!

Mi ero ripromesso di non farla mai piangere, almeno io!

A già sofferto abbastanza per quello schifoso cocainomane dell’ ex marito e quello stronzetto di Burns. Avevo giurato a me stesso di non fare soffrire nemmeno una volta quella creatura così pura ed era riuscito a fallire anche in questo, il suo compito più importante.

Mi ricordo la prima volta che la ho vista, quando sono entrato nel suo ufficio: anche se sposato e innamorato la avevo trovata una bellissima donna e non solo, mi sembrava anche una brava persona; insomma una di cui ci si può fidare.

Nemmeno quella volta il mio istinto aveva fallito, tanto che, meno di sei mesi dopo, le chiesi chiesto (diciamo pure la implorai) di lavorare con me: la scelta migliore della mia vita.

Da quel momento le mie giornate avevano una marcia in più, perché sapevo che le avrei passate con la donna più meravigliosa del mondo: Gillian Foster.

Mi rendo conto che i sentimenti verso di lei sono mutati e aumentati ogni giorno; ora non posso più definirla solo come la mia migliore amica, perché mentirei a me stesso: non la trovo bella, ma la donna più bella del mondo. Il suo sorriso non è carino, è il mio sole come il suo pianto è la mia tortura. E che bel masochista visto che sono stato proprio io a farla soffrire!

La amo talmente tanto che per paura di perderla faccio cazzate assurde come questa e ci va di mezzo lei, la donna della mia vita!

Da quanto tempo la amo senza ammetterlo? Certo all’ inizio ho cercato di respingere i sentimenti per preservare la fantastica amicizia che cè tra noi ma ora non ce la faccio più, ciò che provo è troppo forte! Senza contare che mi era sembrato di notare qualcosa di diverso in come mi guarda…Mi starò illudendo, io non la merito e lei non potrebbe comunque mai interessarsi ad uno come me, quindi lasciamo perdere. Farò finta che nulla sia successo.

Ma non posso farlo! Lei è triste e si vede benissimo, non posso prolungare le sue sofferenze perché non ho il coraggio di essere uomo. Tanto è chiaro che la nostra amicizia, quella che amavamo tanto, se ne è andata e non torna indietro quindi restano due possibilità: mi respinge e cessa tutto oppure il più grande sogno della mia vita si avvera e la nostra amicizia potrà essere consolidata dal rapporto sentimentale più gratificante che io abbia mai avuto.

Ho una paura inimmaginabile che lei mi possa respingere, ma non posso farla soffrire per le mie paure!

Ho deciso, prima di ripensarci le parlo, ora o mai più!

 

 

Gillian si è asciugata le lacrime, sebbene i segni del pianto siano ben visibili sul suo dolce viso. Prende la borsa, la giacca e si avvia all’ uscita, ma prima deve passare per un corridoio dove si trovano tanti uffici, tra cui…

Proprio mentre sta passando davanti alla porta Cal esce dall’ ufficio. I loro sguardi si incontrando, mentre la distanza tra i due è meno di un braccio. Lui nota subito i segni di un lungo pianto sul viso della donna amata ed una fitta al cuore lo travolge. Ma lei sta per andarsene, deve parlarle.

C: “Gillian…Possiamo parlare?”

G: “Veramente sto andando a casa”

La prende per mano e la guarda negli occhi:

“E’ molto importante”

I due entrano nell’ ufficio dell’ uomo, mentre chiunque sul pianeta terra sarà sicuramente assordato dall’ incessante battito dei loro cuori.

 

Lo do già, è abbastanza breve e fa schifo :( Tuttavia mi piacerebbe, anche se critica, una recensione da parte di voi lettori, per favore :)

Colgo l’ occasione per avvisare gli stessi che sarò in vacanza dal 4 al 10, dove non disporrò di mezzi informatici per comunicare, quindi in tale periodo non aggiornerò nessuna FF, ne tantomeno potrò recensirne. Vi sarei comunque grata se, in caso aggiungeste storie o capitoli, me ne rendeste partecipe tramite posta elettronica, in modo che l’ 11, al mio rientro, possa essere già a conoscenza delle nuove Callian da leggere. Quello stesso giorno inizierò ad aggiornare le mie per rimediare al tempo mancato.

Ringrazio tutti coloro che lo faranno e che recensiranno questo capitolo.

A presto,

Jenny

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Che strano, l' amore. ***


Salve a tutti, questo “purtroppo” è l’ ultimo capitolo! Spero tanto di non deludervi, è corto (circa 2000 parole) ma spero il contenuto sia bello.

 buona lettura!

 

Capitolo 3. Che strano, l’ amore.

 

Entrano nell’ ufficio dell’ uomo, ansiosi come mai nella loro vita.

Cal la guarda per un momento, poi incerto le dice:

“Vuoi sederti?”

La donna evita il suo sguardo e cercando di mantenere un tono fermo risponde:

“Non è una cosa breve? Vorrei andare a casa”

C: “Perché tutta questa fretta?”

G: “Non è stata una bella giornata, voglio stare da sola.”

Cal le fa un sorriso triste, la prende per mano e si siedono sul divano; lei ancora guarda altrove. Egli invece mantiene lo sguardo fisso sulla donna che ama.

C: “Un tempo avresti voluto concludere con la mia compagnia una giornata del genere”

Non riesce ad alzare lo sguardo, le lacrime stanno già ricomponendosi sui suoi occhi arrossati e quando parla la voce trema lievemente: “A volte le cose cambiano, Cal”.

Lui si avvicina: “Si, hai ragione”.

Ora Gillian lo guarda dritto negli occhi, mille pensieri le frullano nella testa. Prima che possa aggiungere altro Loker, senza bussare, entra nell’ ufficio annunciano “Dottor Lightman, cè un certo Johnson che la sta aspettando nella sala accanto”.

Cal lo guarda furioso: se normalmente avrebbe voluto cacciarlo dall’ ufficio, ora avrebbe desiderato strozzarlo con le sue mani.

“Non ho tempo, dirgli di ripassare. Ah, Loker…Entra un’ altra volta nel mio ufficio senza annunciarti e ti garantisco che non ti assumeranno più nemmeno per pulire i cessi del McDonald, sono stato chiaro!?”

L: “Certo Dottor Lightman, ma per quanto concerne l’ uomo dice che è urgente e non può aspettare”.

C: “Allora glielo faccio capire io. Gill aspettami, torno subito”.

G: “No vengo anche io, se è un potenziale cliente non voglio che si spaventi per i tuoi modi”. In realtà (semplicemente) non voleva rimanere da sola con i suoi pensieri, perché era sicura che la avrebbero uccisa.

Lightman attraversa in fretta l’ ufficio e si dirige nella sala dove il “signor Johnson” lo sta attendendo.

Apre la porta con un tirone, lo squadra dall’ alto al basso con occhi di fuoco e poi quasi gli urla in faccia:

“Non so chi sia e francamente non mi interessa, proprio come non mi interessa l’ urgenza con cui mi cerca: o prende un appuntamento oppure accetta che io non la riceva, sono stato chiaro?”

Mr.J: “Certo dottore, ma non potevo aspettare, è urgente”.

G: “Non si preoccupi, il mio collega è un po’ teso. Io sono la sua socia, Gillian Foster” dice porgendogli la mano.

Mr.J: “Alla faccia! Se tutte le sue colleghe sono così non capisco dove trovi il tempo di lavorare.”

Voleva uccidere Loker? Questo tizio lo avrebbe prima torturato per tre giorni se avesse potuto.

C: “PROPRIO COME POTREI TROVARE IL TEMPO PER PRENDERLA A PUGNI IN FACCIA. Ora solo per la mia collega le faccio il favore di non spaccarle la faccia e addirittura le do 20 secondi per dirmi quale diavolo di urgenza abbia”

Mr.J: “Bhe sto divorziando perché mia moglie mi ha tradito, ma lei nega tutto così le vanno metà dei miei soldi; potrebbe scoprire se mente o no?”

Se prima gli occhi di Cal potevano dare l’ idea di un uomo irritato, ora erano iniettati di sangue come quelli di un serial killer.

C: “Mi faccia capire bene: la sua urgenza SAREBBE UN CASO DI INFEDELTA’ CONIUGALE?!”

Oramai è fuori di se, stringe un pugno e si prepara a scaraventarglielo in faccia, ma la sua collega ha già intuito cosa intende fare e tenta di fermarlo urlando: “CAL NO!”

Solo quella voce riesce a fermarlo. Trae un paio di respiri profondi cercando di calmarsi, gli occhi tutti puntati su di lui.

C: “Loker porta fuori questo imbecille prima che gli spacchi la faccia, Gill aspettami nel mio ufficio vado un attimo in bagno.”

Prima che chiunque possa protestare o soltanto accennare parola l’ uomo è già uscito dall’ ufficio.

Sbatte con violenza la porta dei servizi e vi entra.

 

 

//POV CAL//

DANNAZIONE!

Calmati adesso.

Calmarmi!? Cerco di parlare a Gill per dirle quello che amo e arriva questo imbecille; come se non bastasse fa pure il cascamorto con lei e cosa ho dimenticato? Ah, si, la donna che amo piange a causa mia. Come faccio a calmarmi?! Sono un’ idiota. Io non la merito, non merito nemmeno di fare parte della sua vita come amico…E’ meglio se mi scuso e me ne vado a casa, dicendole che la amo la farei solo soffrire di più. Tanto in quale galassia una donna perfetta come lei si interesserebbe a un insulso uomo come me.

Scherzi vero? Dimmi che scherzi, devi dichiararti!

La ho già fatta soffrire abbastanza.

Ma se non lo fai lei continuerà ad essere infelice. Continuerà a domandarsi perché la hai ripudiata in quel modo la settimana scorsa!

Bhe cosa dovrei fare? Tanto se glielo dico lei non mi vorrà lo stesso.

Come fai a dirlo?

Cristo santo svegliati: lei è bellissima, intelligente, solare, dolce…E’ la donna più straordinaria che abbia mai conosciuto E IO COSA SONO? Un suo collega nano che non ha mai interessata in otto anni abbondanti e mai le interesserà!

Cosa centra, per praticamente sette anni anche tu la hai vista solo come una amica! Hai potuto appurare sulla tua stessa pelle che le cose possono cambiare anche solo in un istante.

Sono cambiate per me.

E allora perché non possono essere cambiate anche per lei?

Te l’ ho detto, non mi guarderà mai.

Allora rispondi a questa domanda: se ti giudicasse solo un amico, cosa gliene sarebbe fregato se non la hai voluta baciare?

Esatto! Svegliati, lei è innamorata di te. Non sarai l’ uomo perfetto, forse sei lontano chilometri dall’ esserlo ma sei l’ uomo giusto per Gillian e lo sai.

Ma se glielo dico magari la faccio soffrire…

Piantala di mentire e sii sincero: hai paura di far soffrire lei o hai paura di soffrire tu!?

Hai ragione…Che egoista che sono!

Non sei egoista, sei solo perdutamente innamorato, ma allora cosa aspetti? Corri da lei o sarà troppo tardi, sei a un passo da perderla e sai cosa devi fare.

 

Oramai per Cal era chiaro, si osserva un attimo allo specchio mentre si sciacqua la faccia: deve parlare a Gill.

 

 

 

Esce precipitosamente dal bagno e si dirige nel suo ufficio. Problema: Gill non cè.

C: “LOKER! Dov è Gillian?”

L: “Ha detto che era stanca e andava a casa, mi ha chiesto di darti questo”.

Prende in mano il biglietto che gli viene indicato, poi si chiude in ufficio e lo apre con il cuore che gli martella il petto cercando di uscire dalla gabbia toracica.

 

Cal,

scusa ma sono molto stanca.

Sai che è  stata una brutta giornata ma ha dire il vero è un brutto periodo.

Ho bisogno di riflettere e stare da sola quindi vado da una mia amica per un paio di giorni; se ci sono problemi di finanza in ufficio non preoccuparti, me ne occupo appena torno.

Gillian.

 

“CAZZO” dice l’ uomo dando un calcio alla scrivania, poi si accascia sul divano.

Che fare? Non ha intenzione di farla soffrire per giorni senza farsi sentire ma come trovarla? Una persona socievole e solare come lei avrà centinaia di amiche.

Ma no: non intende arrendersi!

 

Quattro ore dopo…

 

Oramai si era fatto buio e Gill aveva salutato la sua amica: si era fermata solamente per cena e ora, alle 23:30, girovagava in solitudine per Washington.

Aveva capito che non voleva stare nemmeno da un’ amica: voleva stare sola.

A piedi si dirige nel solito posto dove va quando è triste: un balcone pubblico con vista buona parte del distretto ed il fiume Potomac che scorre ai suoi piedi.

E’ deserto. Non ci va molto spesso, perché sa che a quell’ ora è pericoloso, ma stasera ne ha bisogno.

Una mano la afferra per una spalla. Si mette a gridare.

C: “Tesoro, sono io!”

G: “C-Cal? C-Come facevi a sapere che ero qui, ti avevo detto di essere da una mia amica!”

C: “Infatti all’ inizio credevo ci fossi, così mi sono messo a girare da una casa all’ altra ma poi mi è venuto in mente questo posto”.

G: “Non ho mai detto a nessuno che venivo qui…”

C: “Forse non ti ricordi, ma la prima volta che siamo usciti a pranzo hai detto che mi avresti voluto portare in una bella terrazza vicino al Potomac, ma che sfortunatamente non era adibita per mangiare poiché di proprietà comunale e priva di ristoranti.”

Gli occhi di Gillian si illuminano: “T-Te ne sei ricordato?”

C: “Certo, ricordo tutto di quello che mi hai detto”

Ella trattiene a stento le lacrime e distoglie lo sguardo, allora Cal la prende dolcemente per mano e si gira completamente verso di lei, in modo da attirarne l’ attenzione. Ora quegli occhi così lucidi e splendidi si stanno specchiano nei suoi.

L’ uomo trae un profondo respiro, cercando di calmarsi e di apparire sicuro di se: è giunto il momento.

C: “Lo so già, ma vorrei che fossi comunque tu a dirmi perché sei triste”.

G: “Non ha importanza Cal…”

C: “Qualsiasi cosa ti faccia piangere ha importanza per me”

G: “E’ che…Non riesco a dirlo…”

C: “Allora ti faccio un’ altra domanda: vorresti sapere perché non ti ho baciata?”

Due grandi lacrime solcano il viso di Gill, che distoglie nuovamente lo sguardo e trae un profondo sospiro pieno di tristezza.

Cal capisce di avere sbagliato tutto: “E’ colpa mia, di nuovo. Cerco di non farti soffrire e tutte le volte sbaglio. Non dovevo porti certe domande…Questo è il momento in cui io devo parlare, in cui devo fare l’ uomo.

Questo, Gillian, è il momento in cui ti dico ciò che mi sono tenuto dentro troppo a lungo…Hai detto che le cose cambiano, ed è tremendamente vero. Il motivo per cui non ti ho baciata probabilmente mi farà apparire come un’ idiota ma ecco…Non volevo che fosse quello il nostro primo bacio”

Gill aprì leggermente la bocca, stupore negli occhi mentre Cal proseguiva con voce tremante:

“Da un po’ sono cambiate le cose Gillian; il modo in cui ti guardo è cambiato, il modo in cui ti voglio bene è cambiato.

 Prima volevo condividere con te la giornata lavorativa, ora con te vorrei condividere la mia vita!

 Non capisco dove trovo il coraggio per dirtelo, so soltanto che è la cosa giusta da fare per te. Magari mi fa paura perché temo un tuo no, ma se è l’ unico modo per non farti soffrire allora metto da parte anche la paura più grande.

 Farei qualsiasi cosa per vederti sempre sorridente, perché è il tuo sorriso che illumina le mie giornate e che mi fa stare bene.

Ti prego perdonami, non avrei mai dovuto farti soffrire…Il fatto è che avevo paura di perderti come amica, ma oramai mi sono reso conto che anche questa amicizia non basta più perché…Sono innamorato di te…Ti amo Gillian Foster, sei la donna della mia vita”.

Oramai le lacrime solcavano il viso di Gill. Lo prende per mano, gli sorride e poi gli dice:

“Cal, non sei tu che mi hai fatto soffrire. Ho fatto tutto da sola…Il fatto è che non riuscivo più ad accettare che il nostro rapporto fosse di semplice amicizia. Per me ci sei sempre stato ed eri importante, il mio migliore amico. Ma ora sei qualcosa di più, ora sei la persona più importante della mia vita; il mio primo pensiero al mattino e l’ ultimo alla sera.

Non so quando e come le cose siano cambiate, so soltanto che non posso accettare di essere solo la tua migliore amica. Non voglio che tu sia un capitolo o una parentesi nella mia vita, voglio che tu sia la persona che mi accompagna lungo il percorso. Voglio poterti sentire contro di me, stretto a me; voglio svegliarmi trovandoti accanto e addormentarmi sentendo il tuo petto sul mio.

Sono innamorata di te e se non lo ho mai detto è solo perché la paura che tu, l’ uomo della mia vita, mi rifiutassi era troppo grande. Non posso vivere senza di te…Ti amo Cal.”

“Ti amo Gillian”.

Si avvicina alla donna, che ha ancora gli occhi lucidi ma lo guarda felice. Accinge una mano attorno alla sua vita e poi le dice con fare malizioso:

“Se non mi sbaglio sono in debito di qualcosa”

Gillian gli sorride e fa per dirgli qualcosa, ma prima che anche un solo suono esca dalle sue labbra Cal la afferra saldamente e la bacia. Lei avvolge le mani attorno al collo e risponde con gioia a quella dimostrazione di amore tanto attesa mentre sente un braccio dell’ uomo stringerle la vita e l’ altro accarezzarle i capelli.

Scena degna di un film romantico: i due amanti finalmente possono essere felici e si scambiano il primo bacio al chiaro di luna, mentre le luci del distretto illuminano la notte riflessa sul fiume Potomac.

Non pensano a niente perché niente lì interessa. Ci sono soltanto loro ed i loro cuori malconci che durante quel meraviglioso bacio sembrano fondersi, così che si percepisca solo un battito.

Non sanno per quanto tempo rimangano cosi: abbracciati.

Non sanno per quanto tempo le loro labbra si incontrino in quei magici momenti.

 Ora entrambi possono stringere a se la persona amata e scambiarsi teneri baci carichi di emozioni messe a tacere per anni. Possono finalmente guardare negli occhi la persona della loro vita e pronunciare le parole più dolci e liberatorie che l’ uomo conosca: “Ti amo”.

Buffo pensare che il loro sogno si sia avverato così: per un bacio negato.

 

E se ogni tanto qualcuna di voi confessa una lacrimuccia durante la lettura, ora sono io a confessarne una miriade.

Non è la mia prima FF ma, se escludiamo le One-Shot, è la prima che ho terminato e devo dire che ho un po’ di malinconia.

Ringrazio di cuore tutte le lettrici che hanno seguito la mia storia, in particolare Jane e Kaori che con puntualità mi hanno riempita di complimenti e sostenuta…GRAZIE :’)

Ci ‘sentiamo’ con “Sometimes*” se mi state seguendo anche li :P

A presto,

Jenny

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1138114