CCS e la forza che regola il mondo

di silgree
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ricordi ***
Capitolo 2: *** Sensazioni ***
Capitolo 3: *** Un ritorno bramato ***
Capitolo 4: *** Il pericolo incombe -parte prima- ***
Capitolo 5: *** Il pericolo incombe -parte seconda- ***
Capitolo 6: *** Il chiarimento ***
Capitolo 7: *** La forza che regola il mondo ***
Capitolo 8: *** Tutti in Inghilterra! ***
Capitolo 9: *** Il terzo guardiano ***
Capitolo 10: *** Di che cosa ho veramente paura? ***
Capitolo 11: *** La paura più grande ***
Capitolo 12: *** La vera forza che regola il mondo ***



Capitolo 1
*** Ricordi ***


Premessa: Inanzitutto ciao a tutti quelli che leggeranno la mia primissima ff che ho intitolato “Card Captor Sakura e la forza

Premessa: Inanzitutto ciao a tutti quelli che leggeranno la mia primissima ff che ho intitolato “Card Captor Sakura e la forza ke regola il mondo” (qui si va 1po’ sul sovrannaturale eh XD ).

Questa è la prima volta che scrivo qualcosa ke non sia un tema di italiano, quindi mi piacerebbe che sinceramente mi diceste cosa ne pensate.

Ecco qui il primo (corto) capitolo, che è 1po’ scontato, ma essendo il primo non sapevo come cominciare. Prometto ke per i prossimi mi impegnerò di più, anche perché la storia in sé mi sembra molto bella.

 Quindi… cos’altro aggiungere? Il resto lo scoprirete leggendolo!

Buona lettura e grazie a tutti quelli che leggeranno!

 

Capitolo 1

 

Ricordi.

 

Era mattina. Un raggio di sole filtrò dalla finestra ed andò ad illuminare il viso addormentato di Sakura Kinomoto.

Quella mattina la sveglia non sarebbe suonata: era estate. Un raggio più luminoso degli altri, costrinse Sakura a strizzare gli occhi. Si rigirò su un fianco, ma ormai le dolci tenebre del sonno si erano dileguate. Aprì i grandi occhi smeraldo e si guardò intorno, tutto quello che aveva davanti, all'istante, da sfocato si fece ben delineato. Si stirò, si alzò dal letto e stava per vestirsi, quando… notò accanto al letto, vicino alla bambola regalatole da Tomoyo, un orsacchiotto di pezza. Ma non era un orsacchiotto di pezza qualsiasi e questo Sakura lo sapeva bene: era l’orsacchiotto che le aveva regalato il ragazzo più importante della sua vita.

Era passato un intero, lungo anno da quando Li era tornato a Hong Kong e i due non si erano più rivisti. Sakura pensò con nostalgia ai difficili tempi della cattura delle carte di Clow.

 

“chissà cosa starà facendo il mio Li… chissà se anche lui pensa a me oppure mi ha dimenticata… chissà…”

 

All’improvviso si aprì il cassetto della scrivania e uscì fuori un bizzarro peluche con un paio d'ali che, sebbene fossero piccole in proporzione al resto del corpo, gli permettevano di volteggiare nell’aria con eleganza felina.

 

“Buongiorno Kerochan!” disse Sakura, che sembrava essere da tutt’altra parte.

 

“Ebbene -disse l’animaletto- cosa ci fai lì in piedi a guardare imbambolata quell’orsacchiotto? Perché invece non ammiri me? Non sono molte quelle che hanno il privilegio di poter vivere con un esemplare del genere” e detto questo si mise a fare dei volteggi per aria.

 

Sperava, in questo modo, di riuscire a strappare un sorriso alla bambina. Ma questa, laconica, si limitò a riporre accuratamente l’orsacchiotto accanto al letto. Poi si ricordò di una cosa.

 

“Kerochan -disse- oggi vado a casa di Tomoyo, vieni anche tu?”

 

Il guardiano, nella sua mente, aveva già associato quei pochi suoni, usciti dalla bocca di Sakura, con la parola “dolci”.

 

“Si -disse entusiasta Kerochan- penso proprio che verrò… non si può mai sapere in quali guai potresti cacciarti senza di me” E, vedendo che Sakura indugiava nei suoi pensieri, esortò “Dai, pigrona, sbrigati a fare colazione o altrimenti sarà già ora di cena”

 

Sakura scese al piano di sotto. La casa era completamente deserta e silenziosa. Suo fratello Toy sarebbe stato fuori tutto il giorno per lavoro e il padre doveva tenere un’importante lezione d’archeologia all’Università. A Sakura capitava molte volte di rimanere a casa da sola, ma in cuor suo sapeva che non era realmente così perché con lei c’erano sempre Kerochan e sua madre, che la proteggeva dal cielo e il ricordo della quale era testimoniato da una fotografia, posta con cura e amore sul tavolo. Appena ebbe riordinato la casa, s’infilò i pattini e percorse la strada che portava a casa di Tomoyo, accompagnata dalle continue insistenze di Kerochan che non vedeva l’ora di dare sfogo alla sua ghiottoneria.

Suonato il campanello della maestosa villa Daidouji, una domestica le venne ad aprire e la accompagnò nella camera dove Tomoyo la stava aspettando. L’amica era seduta su un divano, il gomito appoggiato sulla spalliera, una mano inarcata dolcemente sulla guancia, il viso disteso e assorto nei propri ricordi. Davanti a lei, su un grande schermo, si susseguivano rapidamente immagini diverse, che la ragazza guardava attentamente con un misto d’ammirazione, compiacimento di sé e anche un po’ di malinconia, che era espressa indubbiamente dalla leggera incurvatura delle sottili labbra. Ad un tratto si accorse della presenza di Sakura.

 

“Ciao amica mia –disse Tomoyo- scusami, ma ero talmente presa che non mi sono accorta che eri qui.”

 

“Non ti preoccupare, io e Kerochan siamo appena arrivati” la tranquillizzò Sakura. E il guardiano spuntò dallo zainetto della sua padrona e salutò Tomoyo. Questa invitò l’animaletto ad andare ad assaggiare la torta di fragole, strategicamente sistemata su un tavolino non poco distante. Inutile dire che Kerochan non se lo fece ripetere due volte e scomparve all’istante, lasciando Sakura e Tomoyo da sole.

 

“Sai –esordì con dolcezza Tomoyo rivolta all’amica- poco fa stavo riguardando tutte le riprese girate quando eri una cattura-carte. Io ti conosco bene Sakura e, osservandoti, non ho potuto fare a meno di notare che hai perso la tua solita spensieratezza che ti accompagnava anche nei momenti più difficili. Vorrei tanto poter fare qualcosa per te, ma so per certo che l’unica persona che vuoi non è qui. Ma volevo farti presente che non sei l’unica a soffrire per la lontananza. Sono sicura che manchi moltissimo a Li. Sappi che io ti sono sempre vicina. Puoi sfogarti e piangere quanto vuoi… perché… a volte… si ha solo bisogno di piangere… più di qualsiasi altra cosa al mondo, di buttare fuori tutto il dolore sottoforma di lacrime salate ”

 

Sakura rimase sbalordita dalla nitidezza con cui Tomoyo aveva centrato il dolente bersaglio. Tutta la tristezza, i dubbi e le lacrime accumulate nei mesi precedenti vennero fuori, come l’acqua irrequieta che, al primo insediarsi di una crepa, rompe la diga che la trattiene. Abbracciò forte l’amica e i suoi occhi verdi si riempirono di lacrime. Lacrime che partivano dal cuore e portavano con sé tanta speranza, la speranza di un arrivo.

 

“Vedrai che Li tornerà prima di quanto pensi” disse dolcemente Tomoyo all’amica che si asciugava le lacrime.

 

Sakura le rivolse un grande sorriso che le illuminò il viso.

 

“Grazie Tomoyo –disse- non so proprio come farei senza di te”

 

Nessuna delle due poteva lontanamente sapere che l’ultima frase detta da Tomoyo, non era una semplice consolazione, ma una previsione che si sarebbe avverata prima del tramonto del giorno seguente…

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Capitolo 2
*** Sensazioni ***


Capitolo 2

Innanzitutto ringrazio chi ha lasciato recensioni, mi ha fatto davvero piacere…

Questo è il secondo capitolo. Spero tanto che vi piaccia ^-^ ho cercato di metterci 1bel po’ di suspence, ma prometto ke la prossima volta accontenterò chi, come me, adora Li.

 

 

Capitolo 2

 

Sensazioni.

 

Sakura era appena rientrata a casa.

“Adesso mi sento meglio ed è merito di Tomoyo” disse guardandosi allo specchio. E poi rivolta a Kerochan “Kero, non ho mica gli occhi gonfi, vero?” chiese speranzosa.

 

“No” rispose con un fil di voce il peluche che era occupato a massaggiarsi la pancia. La sera prima si era abbuffato a casa di Tomoyo e adesso si sentiva un po’ in colpa perché si era lasciato prendere dalla sua solita golosità e non si era preoccupato di sostenere l’amica che, per lui, nelle situazioni difficili, aveva fatto tanto. Per un attimo, fu persuaso a mettere da parte il proprio orgoglio e porgere le sue scuse a Sakura.

 

“Kerochan…” disse ad un tratto Sakura. L’animaletto trasalì, era certo che l’amica gli avrebbe fatto una delle sue solite sfuriate per la sua eccessiva abbuffata.

“S-si…?” disse titubante. Deglutì.

 

“Ti ringrazio!” disse lei con sguardo pensieroso. Le sue parole colpirono il guardiano che rimase incredulo a quello che le sue orecchie avevano appena sentito. Era una cosa insolita che Sakura lo ringraziasse per qualcosa. Figuriamoci per una cosa che non aveva nemmeno fatto…

 

“Io non capisco…” disse perplesso.

 

“Intendevo dire… –riprese la bambina- sono felice di averti incontrato, sono felice che tu abbia scelto proprio me come padrona delle carte e sono felice anche che le carte si siano disperse, sebbene abbiano provocato non pochi disastri. Io ti ringrazio di avermi dato la possibilità di accrescere i miei poteri magici latenti perché così facendo ho incontrato sulla mia strada tanti nuovi amici che mi hanno appagato di tutte le fatiche fatte e… e ho finalmente capito cosa si prova ad essere… amati…” C’era una sorta di maturità nelle sue parole, che sicuramente era frutto di lunghe riflessioni.

 

Il guardiano la osservava con affetto, premura e stima. Avrebbe voluto dirle qualcosa, ma tutto quello che poteva dire sarebbe stato inutile. Poi, ad un tratto, Sakura aprì il cassetto della scrivania e prese in mano quello che poteva sembrare un comunissimo mazzo di carte rosa. E in effetti, rosa erano… ma erano magiche.

Sfogliando il mazzo, la sua attenzione cadde su una carta in particolare: the love.

 

Kerochan parve un attimo perplesso.

“mah… -disse- penserai che sono svampito, ma ti giuro che non ricordo che il signor Clow Reed avesse creato anche questa carta”. Per un attimo si fece pensieroso, ma poi dentro di sé concordò che non valeva la pena interrogarsi su una cosa di così poco conto. Aveva cose più rilevanti a cui pensare.( del tipo se mangiare un bignè alla crema o alla cioccolata? XD Nd io)

 

Sakura in cuor suo emise un debole risolino con la consapevolezza che sapeva qualcosa che il guardiano ignorava e che probabilmente non avrebbe mai scoperto. Non voleva condividere con nessuno quel segreto. Voleva custodirlo gelosamente, voleva che rimanesse impresso nella sua memoria, come se, dividendolo con qualcuno, una parte di lei venisse privata di qualcosa. Come se le venisse a mancare qualcosa di prezioso che ormai era inevitabilmente parte di lei.

Si ricordò il giorno della partenza di Li e si portò vicino al cuore la carta che lei stessa aveva creato, conscia dei sentimenti per lui, che purtroppo non era riuscita a dichiarargli. La carta trasmetteva un piacevole calore. Analogamente, ognuna delle carte che aveva trasformato, racchiudeva in sé emozioni, paure e ricordi diversi. Ognuna di esse le ricordava il suo Li, che l’aveva aiutata nella cattura. Già! Le aveva catturate proprio tutte, con tante fatiche e difficoltà. Tutte tranne la carta del vento, che era rimasta in mano a Sakura quando le altre si erano disperse. Cercò la carta del vento e guardandola il suo viso si contrasse in un sorriso malinconico.

Ma appena la toccò, avvertì una strana sensazione che le strinse il cuore. D’istinto lasciò cadere la carta sul pavimento.

 

“Cosa cavolo fai?” disse preoccupato Kerochan.

 

“Ho avvertito una strana sensazione che non mi piace. Ha paura che la carta stia soffrendo. Che stia per succedere qualcosa di inquietante. Sai bene che il vento in divinazione è la carta del messaggero e se…”

 

“Ma sei proprio sicura? –disse il guardiano angosciato- forse ti sei sbagliata!? Ricordati che le carte risentono dell’influenza del tuo stato d’animo e, con gli immensi poteri che hai, percepisci facilmente ogni piccolo cambiamento che avviene intorno a te.

 

“Forse hai ragione tu, Kero”. Sakura si rassegnò. D’altronde sapeva che non poteva esserci altra spiegazione. Si, doveva proprio essere così. Ormai era sera e non aveva voglia di rimuginare sull’accaduto. Ripose il libro che conteneva le carte nel cassetto.

 

“Grazie di tutto –mormorò sottovoce- grazie di tutto, mie fedeli alleate”

Queste parole di gratitudine le erano venute dal profondo del cuore. Chiuse il cassetto. Ma in quel momento non realizzò che molto presto avrebbe di nuovo avuto bisogno delle sue “fedeli alleate”.

 

Si stropicciò gli occhi e sbadigliando disse “Io vado a dormire, ‘notte!”

 

“Buonanotte Sakura” disse in risposta il peluche e andò dentro l’ultimo cassetto, dove era la sua camera.

 

*

 

Intanto, in quello stesso momento, in un luogo sperduto dell’Inghilterra, anche qualcun altro aveva avvertito la stessa identica sensazione di Sakura. Un paio di occhiali cerchiavano i suoi grandi occhi chiari. I lineamenti del volto mostravano una maturità e una saggezza ben più grandi rispetto alla giovane età che dimostrava.

 

“Cos’hai Eriol? Ti vedo pensieroso. È successo qualcosa?” disse un animaletto che assomigliava molto a Kerochan, eccetto il colore del manto che era blu notte.

Il ragazzo indugiò un poco, come a voler misurare e scandire quello che stava per dire.

 

“E’ accaduto quello che avevo previsto” disse Eriol

 

“E allora, di che ti meravigli? Sei o non sei la reincarnazione di Clow Reed? Dovresti essere abituato a conoscere il futuro!”. Queste parole erano state pronunciate da una ragazza con lunghi capelli castani, comparsa improvvisamente sulla soglia della porta.

 

“Tuttavia errare è umano e non avevo previsto che sarebbe accaduto così presto.” Disse Eriol.

 

“Quello che ti tormenta riguarda per caso le Clow card?” disse Spinnel.

 

“Vorrai dire le Sakura card, Spiccino” disse Nakuru

 

“Ti ho detto di non chiamarmi Spiccino” ribatté Spinnel alterato.

 

“In ogni caso non riesco a capirne il motivo. Mi sembra che Sakura le abbia trasformate tutte con successo, no?”

 

… *silenzio*

 

Eriol, in risposta, si limitò solo a dire:

“L’intero equilibrio naturale sta per essere sconvolto, ma sono sicuro che Sakura, come sempre, ce la farà. E poi non sarà da sola…”

 

Nakuru e Spinnel si scambiarono interrogativi un’occhiata. Non capivano quello che Eriol diceva (e ke parlava arabo??? Nd io) ma confidavano nell’immensa esperienza di quello che era stato il più grande mago della storia.

 

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Capitolo 3
*** Un ritorno bramato ***


Capitolo 3

Capitolo 3

 

Un ritorno bramato.

 

Rumore di ruote che sferragliano sui binari. Rumore di porte che si aprono e sbattono contro gli scompartimenti del treno. Rumore di chiacchiere e brusii in sottofondo.

Un ragazzo di appena tredici anni osservava quello che accadeva intorno a lui.

I suoi occhi color nocciola si specchiarono nei finestrini opachi e spenti.

Questa non era la prima volta che prendeva il treno per Tomoeda, ma in quell’istante tutto assumeva un altro significato, altre emozioni e… un'altra missione.

Ripensò a quello che era successo la sera precedente.

*

Era in camera sua ad esercitarsi con la spada ed era stato chiamato dalla madre. Raggiuntala, questa gli aveva detto:

 

“Figliolo, non mi sento tranquilla, ho avvertito che sta per succedere qualcosa di inquietante…”

 

“Cos’è che ti turba in questo modo, mamma?” aveva chiesto il ragazzo ansioso.

 

“Non ne sono sicura, ma ho paura che la causa di tutto siano le carte create da Clow.

A quel nome, il cuore del ragazzo aveva aumentato inspiegabilmente il battito. Come poteva lui starsene lì tranquillo, quando la madre gli aveva appena fatto capire che la padrona delle carte poteva essere in pericolo? Il fatto di non poter fare niente per la persona che amava di più al mondo, lo rendeva irrequieto.

 

La donna si era accorta di ciò, di quello che in cuor suo già sapeva, e aveva continuato dicendo: “Solo la magia di un cuore puro può fermare questo incombente e prossimo pericolo. La tua amica avrà bisogno di tutto l’aiuto possibile. Domani stesso partirai per Tomoeda.”

*

Il treno passò davanti alla torre di Tokyo: quanti ricordi! Uno di questi, il più bello, aveva un nome: Sakura. Non vedeva l’ora di rivederla, non aveva fatto altro che pensare a lei.

Mei-lin più volte gli aveva fatto presente quanto fosse stato stupido a non aver aspettato la risposta di Sakura, quando lui le aveva dichiarato il suo amore. Invece la cosa che per il ragazzo contava di più era sapere di aver aperto il proprio cuore alla ragazza che amava. Il solo pensiero che fra non molto avrebbe potuto vederla gli provocava il batticuore a mille.

Il treno cominciò a rallentare, una voce metallica annunciava l’arrivo alla stazione di Tomoeda. La gente si affollava all’uscita: era giunto finalmente a destinazione! Uscì dalla stazione, si guardò intorno e notò come in un anno fossero cambiate così tante cose: c’erano nuovi e colorati cartelli pubblicitari, erano stati restaurati alcuni edifici e le aiole a sinistra della stazione avevano fatto posto a un nuovo parcheggio. Si augurò solo che il cuore della sua amata non fosse cambiato.

Stava per avviarsi verso l’uscita, quando fu chiamato da qualcuno.

 

“Non ci posso credere –disse entusiasta una ragazza alle sue spalle con un paio di occhiali- ma tu sei Li??!! Quanto tempo!!!

Li riconobbe subito la ragazza: si chiamava Naoko ed era in classe insieme a lui, quando frequentava la scuola in Giappone.

“Non sapevo che fossi qui in città” continuò euforica lei.

 

In effetti è stata una cosa improvvisa. Sono qui per una missio… cioè… volevo dire per una visita ad alcuni parenti…” disse lui preso alla sprovvista e non sapendo quale altra scusa inventare.

 

“Ah, capisco, non pensavo che tu avessi dei parenti qua in Giappone –disse la ragazza sorpresa- io invece sono appena stata dai miei nonni. Vabbè, allora ci vediamo in giro. Ciao.”

 

Si salutarono e ognuno andò per la sua strada. Li sapeva bene dove andare. Dette le valige al maggiordomo e si avviò verso casa Kinomoto.

Lungo il tragitto si mise a pensare a cosa avrebbe detto a Sakura, a come lei avrebbe reagito vedendolo, a come le avrebbe spiegato questo suo improvviso arrivo. E se nel frattempo lei lo avesse dimenticato? I dubbi cominciarono ad annebbiarli la mente. Cosa avrebbe fatto lui se avesse scoperto che nel cuore di Sakura c’era un altro? “L’importante è che Sakura sia felice” pensò.

Era stata proprio Tomoyo a fargli capire che l’amore non corrisposto, per non ridursi o svanire, si nutre della consapevolezza che la persona che si ama è felice.

Arrivò in poco tempo davanti alla casa della ragazza. Stette dieci minuti fermo e immobile davanti alla porta, con la mano destra propensa verso il campanello. Non sapeva cosa fare. Aveva desiderato ardentemente questo momento e, adesso che finalmente gli si presentava l’occasione, non riusciva a portare la mano vicino al campanello: in quel momento tutto gli sembrava così complicato e provava rancore verso se stesso.

All’improvviso la porta si aprì di scatto. Li trasalì e si trovò davanti il padre di Sakura, vestito in giacca e cravatta e con la valigetta in mano. Fujitaka fu molto sorpreso di vederlo. I suoi occhi si posarono per alcuni istanti su Li, poi gli rivolse un sorriso tenero e paterno.

 

“Sei uno degli amichetti di Sakura, vero? –disse gentile l’uomo- e se non sbaglio vieni da Hong Kong!”

 

“Si” rispose Li arrossendo impacciato, pensando alla figura che aveva appena fatto.

 

“Scommetto che volevi vedere Sakura –disse l’uomo, Li arrossì ancor di più- ma adesso è fuori con Tomoyo. Se vuoi puoi accomodarti e aspettarla qui. Io devo andare a portare dei documenti all’Università”

 

Il ragazzo rifiutò educatamente l’invito. Aspettarla da solo in quella casa gli avrebbe provocato ancora più agitazione. E poi avrebbe rischiato di incontrare Kerochan o, peggio ancora, Toy.

“Chissà dove sarà la mia dolce Sakura” pensò deluso. Fu allora che decise di andare a rivedere il luogo più significativo per lui, dove era stato molte volte in compagnia della ragazza…

*

“etciuuuuù!”

 

“Ti sei presa il raffreddore, Sakura?” disse preoccupata Tomoyo.

 

“No, non credo –la tranquillizzò l’amica- certo però che questo tempo a sbalzi è strano. A volte non sembra neanche di essere in estate…”

Il sole era alto e luminoso nel cielo, ma tirava un vento insolito, fuori stagione, gelido, che pungeva ed entrava dentro in profondità. Ogni tanto, una raffica di vento più forte della altre faceva vorticare le foglie per aria. Sakura si ricordò della strana sensazione che aveva provato la sera prima e, anche se al momento le aveva dato poco peso, voleva comunque parlarne con Tomoyo.

 

Sai Tomoyo –incominciò- ieri sera mi è acc…”

 

“Guarda, c’è Naoko!” disse a un tratto Tomoyo.

Naoko le vide e venne verso di loro. Si salutarono.

 

Cosa fai di bello da queste parti?” disse Sakura.

 

“Ero dai miei nonni” rispose lei. E poi, certa di dare uno scoop straordinario alle sue due amiche, disse:

 

“Non indovinerete mai chi ho visto!!!

 

“Bhe, se non lo indovineremo mai, tanto vale che tu ce lo dica subito” disse acutamente Tomoyo.

 

“Ah, Tomoyo, tu mi togli tutta la suspense! –disse avvilita- comunque alla stazione ho incontrato il nostro amico Li Sharoan, pare che abbia dei parenti qui, da quanto ho capito, però è strano…”

 

Sakura a quel nome rimase pietrificata. Le sembrava che il mondo le stesse crollando addosso, tutte le sue certezze erano sparite, dentro di lei lottavano emozioni contrastanti.

Tomoyo, che era rimasta colpita, anche se non quanto Sakura, guardò come l’amica aveva ricevuto il colpo. Naoko, che non sapeva quali erano realmente i sentimenti di Sakura, si sentiva soddisfatta perché era certa di aver fatto un ottimo lavoro, sorprendendo le due con uno scoop favoloso.

 

“Io.. devo andare… ho delle cose urgenti da sbrigare… insomma ci vediamo” disse Sakura scossa.

La persona che amava era nella sua stessa città, pensò la ragazza. Si mise a correre. Non sapeva perché stava correndo, non sapeva dove stava andando, sapeva solo che doveva andare dove la portava il suo cuore e il suo cuore la guidava alla stazione. Arrivò qui in meno di dieci minuti con il fiatone, rischiando anche di essere messa sotto da una bicicletta. Si guardò intorno disorientata: di Li non c’era la minima traccia. Cominciò a urlare il nome del ragazzo, ma era evidente che lui non era più lì. Uscì dalla stazione, stravolta dalla lunga ricerca fallita. Il sole stava per tramontare. In fondo, sicuramente, l’avrebbe rivisto il giorno seguente, ma anche un minuto senza di lui valeva più di un’eternità. Si chiese se anche Li l’avesse cercata e si fece triste.

Esisteva al mondo qualcosa di più terribile di un ritorno che non riusciva a compiersi?

Senza accorgersene si ritrovò nei pressi del parco del Pinguino. Non sapeva come c’era finita, ma sapeva che era stato il suo cuore a condurla lì: quando era triste andava in quel luogo e Li era sempre con lei a consolarla. Solo che adesso non ci sarebbe stato Li a confortarla e tutto il dolore era dentro di lei e pulsava. Voleva urlare a tutto il mondo il nome del ragazzo che amava, voleva che fosse lì con lei, voleva abbracciarlo e dirgli quanto gli voleva bene. Sentì l’altalena del parco cigolare. Vicino all’altalena vide, in piedi, una sagoma nera che le sembrava familiare. Il sole stava tramontando davanti a lei, la accecava con il suo bagliore e non le permetteva di vedere chi fosse.

Si fece avanti con passo sicuro. Mano a mano che procedeva la luce si faceva sempre meno abbagliante e le figure apparivano più nitide e concrete. Si fermò di colpo, il suo cuore cominciò a battere all'impazzata. A sua volta, lo sconosciuto, avendo udito dei passi, si voltò.

Finalmente furono l’una davanti all’altro. Il vento soffiava delicato e spettinava le ciocche dei loro capelli. Si avvicinarono. Ognuno poteva vedere il proprio riflesso negli occhi dell’altro, il sole illuminava i loro volti e i loro cuori. Lui le sorrise. Lei stessa gli sorrise e gli mostrò uno dei suoi sorrisi più belli. Il solito sorriso che Sakura aveva un tempo era rinato più luminoso che mai, come un fiore gelato dall’inverno che aspetta il primo raggio di sole per poter rifiorire. Così Sakura l’aveva davanti a sé, il suo raggio di sole.

 

“Finalmente sei qui” disse lei.

 

“Non sai quanto mi sei mancata” disse Li.

 

Tutto in quel momento ruotava attorno a quei due cuori innamorati. Niente aveva importanza.

Erano talmente felici di essersi ritrovati che non si accorsero neanche che qualcosa, intorno a loro, stava per cambiare. In quel momento solo il presente era importante, il resto non contava niente.

E rimasero lì finché il sole non fu tramontato, insieme, felici di aver ritrovato ognuno la parte che completa l’altro.

 

 

 

Allora, che ne pensate? L’ho scritto abbastanza romantico???

Poi, volevo ringraziare chi ha commentato: Anto chan fai delle recensioni davvero trp ganze, mi fanno sbellicare trp, son contenta ke ti piacciano le ff misteriose xkè qst lo diventerà smp di più ^-^

LizDreamer e Sakura Chan grazie x i complimenti, spero ke qst capitolo vi sia piaciuto! ^-^

Avverto subito che dal prossimo capitolo inizieranno i veri problemi di magia per Sakura (Sakura non te la prendere con me, non è colpa mia, mi ha costretto Eriol -_-; Nd io)

Non so qnd potrò aggiornare xkè la scuola mi sta monopolizzando smp di più la giornata, cmq spero presto. L’ultima cosa: spero non vi dia fastidio che chiami il cinesino “Li” invece di “Sharoan” ma avendo seguito tutto il cartone mi viene spontaneo e abituale chiamarlo Li…

Vabbè, grazie a tutti i miei lettori…

 

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Capitolo 4
*** Il pericolo incombe -parte prima- ***


Posto un capitolo breve-breve (tanto x non farvi annoiare e aspettare trp ^-^) xkè in qst 3giorni ho parecchie interrogazioni

Posto un capitolo breve-breve (tanto x non farvi annoiare e aspettare trp ^-^) xkè in qst 3giorni ho parecchie interrogazioni a scuola e mi sono messa a scrivere il cappy solo ora… (fra l’altro la mia prof di filosofia ieri è caduta dalle scale e oggi, x mia sfortuna, era già a scuola x interrogare… io mi domando di cosa è fatta quella donna…)

Cmq spero ke qst cappy vi piaccia xkè anke se è breve, è abbastanza concentrato… so già ke mi odierete x la suspance strizza-cervello, ma ormai dovreste saperlo ke son fissata coi misteri XD Ringrazio quelli ke continuano a recensire, Anto Chan ok aspetto una delle “tue famose e inimitabili recensioni”, LizDreamer, evanescene88 e non so come chiamarmi sono contenta ke la mia ff vi piaccia. Fra qualche giorno posterò la seconda parte d qst capitolo(ancora +enigmatica)…

Mi raccomando continuate a leggere e a recensire… baci

 

Capitolo 4    -parte prima-

 

Il pericolo incombe.

 

Sakura quella sera tornò a casa con un’allegria contagiosa, di cui il padre e il fratello si accorsero all’istante.

 

“Come mai tutta questa vitalità oggi? –puntualizzò il fratello- hai fatto fuori qualcuno, mostro?”

La ragazza gli passò davanti e lo ignorò come se niente fosse.

 

“Ah, prima che me ne dimentichi –intervenne il padre- è passato a salutarti il tuo amico di Hong Kong”

Sakura diventò di colpo tutta rossa.

 

“S-si –disse- lo sapevo, ci… siamo incontrati… per caso nel parco”

 

Il fratello le lanciò un’occhiata di sbieco.

“Davvero? E io che ero convinto che tu fossi con Tomoyo, ma l’ho vista un’ora fa ed era da sola…” disse sospettoso.

La ragazza diventò ancora più rossa e imbarazzata. In quel momento avrebbe fulminato il fratello con lo sguardo, ma tenne gli occhi fissi sul piatto.

Dopo cena, Sakura andò in camera sua. Kerochan si accorse subito del suo improvviso e inspiegabile cambiamento d’umore: la sua padrona sembrava al settimo cielo.

 

“Ohe –disse- cos’è successo di tanto euforico?”

 

“Oh, Kerochan –disse lei buttandosi sul letto- Li!!! E’ TORNATO!!!”

 

“Wow! –disse sarcastico il peluche- due guai in un colpo solo. Ci sarà da divertirsi…”

Sakura non comprese il misto d’ironia e al tempo stesso di serietà presente nelle parole del guardiano. Non poteva sapere che quello a cui il peluche alludeva, andava ben oltre quella realtà. Era troppo occupata a pensare a cosa avrebbero fatto, il giorno dopo, lei, Li e Tomoyo.

 

“Io vado a dormire –disse la ragazza allegra- domani devo alzarmi presto. Buonanotte!”

 

“Anche a te!” disse il peluche.

 

Sakura spense la luce e si infilò sotto le coperte. Kerochan si mise accanto a lei. La guardava con apprensione demarcata.

Cosa avrebbe dato per poterla vedere sempre così felice e spensierata! Dal momento in cui, a 11 anni, aveva rotto il sigillo del libro, il guardiano aveva sembra saputo a quale vita costringeva la sua amica. Davanti alla ragazza si era certamente aperto un lungo cammino fatto di soddisfazioni, ma anche di molteplici difficoltà.

Come era possibile che una ragazza di appena tredici anni fosse l’unica a dover portare sulle spalle quel compito così oneroso? Era certo che non sarebbe stato capace di tenerla all’oscuro di tutto ancora per molto. Clow Reed non gli aveva dato delle disposizioni precise, ma sapeva che neanche il mago avrebbe voluto turbarla ulteriormente e avrebbe aspettato che lei conoscesse la verità al momento giusto.

Cosa importava se in un futuro lontano la Terra sarebbe stata in pericolo. L’importante era che nel presente Sakura vivesse tranquilla. Non c’era una sorta di egoismo ed eccessivo protezionismo nei confronti della ragazza, perché neanche il maestro aveva predetto il momento preciso in cui sarebbe giunto “l’inevitabile”.

E l’inevitabile era la distruzione totale della Terra… una conseguenza, le cui le premesse si erano già manifestate. E poi adesso era tornato anche il cinesino, l’amore della sua vita. Sakura aveva sofferto tanto, troppo. Si meritava quella falsa tranquillità, perché lui avrebbe dovuto interromperla e far preoccupare inutilmente la sua padrona per qualcosa che nessuno poteva controllare, che poteva accadere fra un’ora o fra un mese?

La ragazza sembrava dormire tranquillamente. Il guardiano non poté fare a meno di pensare: “Piccola Sakura, chi sa se avrai davvero una buona notte?”

L’unica cosa certa era che lui non sarebbe riuscito a dormire, tormentato dal dubbio. Da quello stesso dubbio che forse turbava anche Yue. Si mise davanti alla finestra. Dal cielo scendevano fiocchi… fiocchi di neve!

Sotto casa, sugli alberi, parecchie foglie erano ingiallite e cadute in terra.

 

“Sono sicuro che domani la nevicata sarà già finita –pensò fra sé il guardiano- ma a Sakura spetta qualcosa di ancora più difficile. L’equilibrio naturale è già stato sconvolto…”

Guardò la bambina, che era già nel mondo dei sogni e non aveva la minima idea di quello che avveniva intorno a lei. Kerochan, con la magia, aprì il primo cassetto della scrivania e tirò fuori dal libro quattro carte: The windy, the watery, the firey, the earthy. Avevano qualcosa di diverso, la luce di cui brillavano non era la solita, si era affievolita fino a spengersi.

Prima di rimettere le carte a posto, il guardiano contemplò il cielo pieno di stelle. La luce pura e incontaminata di quelle si rifletteva nei suoi grandi occhi. Come sembrava superfluo e inconsistente tutto ciò, come sembrava irraggiungibile e vano. Solo per Sakura sarebbe stato tutto così facilmente raggiungibile. L’avrebbe raggiunto inconsciamente, per necessità, senza volerlo realmente, avrebbe preso la missione come un’ondata di altruismo e di coraggio, non sapendo a cosa andava incontro. Gli brillarono gli occhi. Un solo nome uscì dalla sua bocca, un solo sussurro che si perdeva nella notte… “Hegel!” pronunciò.

 

 

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Capitolo 5
*** Il pericolo incombe -parte seconda- ***


Capitolo 4 -parte seconda-

Capitolo 4   -parte seconda-

 

Il pericolo incombe

 

Sakura aprì piano gli occhi e si guardò intorno.

“Dove mi trovo?” pensò. Non aveva mai visto quel posto.

Forse stava sognando. Indossava il suo pigiama e in mano aveva… la chiave del sigillo! Rimase sorpresa. Come le era finita in mano? Non ricordava neanche quando era stata l’ultima volta che aveva ricorso al suo scettro.

Intorno a lei era tutto buio e incombeva il più assoluto silenzio. Voleva andarsene da quel luogo. Poi, senza il benché minimo movimento, lo scettro cominciò a emanare una grande luce.

Vide tutt’intorno un grande cielo stellato, la circondava, stava là intorno a lei disteso con tutte le stelle come un grande lenzuolo.

Che bello” pensò inconsciamente Sakura. Poi i suoi pensieri vennero interrotti da una voce orgogliosa e profonda.

“Vento… acqua… terra… fuoco”. Disse la voce. A queste parole le carte in questione uscirono dallo scettro di Sakura e fluttuarono davanti alla padrona. Sakura si accorse subito che non erano le solite carte che conosceva: era diverse, trasmettevano una sensazione di turbamento, sconvolgimento…

Protese una mano in avanti per toccare le carte, ma queste sparirono prima che potesse sfiorarle.

Solo in quel momento la ragazza notò una figura scura, eretta, non molto lontano da lei.

 

“Chi sei?” disse Sakura. La figura non rispose. La debole luce che riluceva, ostentava i contorni di quello che sembrava un grande felino.

 

“Kerochan sei tu?” ripeté la ragazza. La sua voce risuonava come un eco. Cercò di avvicinarsi per vedere meglio, ma a ogni passo le sue gambe diventavano sempre più pesanti.

 

“Devo farcela” pensò. Doveva assolutamente raggiungere quella figura, non sapeva il motivo, ma era attratta da una forza superiore che la obbligava ad andare avanti… l’aveva quasi raggiunta… ancora pochi passi e avrebbe finalmente visto chi le stava davanti…

 

“Sakura? Sakura?” disse una vocina dolce che risuonava intorno a lei.

 

“Come fai a conoscere il mio nome?” disse Sakura arrestandosi.

 

“Sakura? Dico a te! Svegliati pigrona…” ripeté la vocina. Sakura non capiva da dove arrivasse quella voce che le era così familiare. Di sicuro non era della strana figura che aveva davanti.

Tutto intorno a lei scomparì all’improvviso. La ragazza aprì gli occhi all'istante, scossa da Kerochan.

 

“Finalmente ti sei svegliata! Ho sentito che mi chiamavi… Stavi sognando?”

Sakura si stropicciò gli occhi e si tirò su a sedere sul letto. Si guardò intorno: era nella sua stanza.

 

“Kerochan” disse la ragazza confusa.

 

“Dimmi” la esortò il peluche.

 

“No, niente… devo aver fatto uno strano sogno, ma non penso che abbia importanza, era tutto così confuso e irreale…”

 

Perché non provi a raccontarmelo?” disse il guardiano.

 

Sakura ci pensò un po’. Di sicuro il guardiano non ci avrebbe creduto, avrebbe riso di lei, ma decise di raccontarglielo ugualmente: “Ero come sospesa nel vuoto, intorno a me c’erano tantissime stelle. Poi, ad un tratto, ho sentito una voce che non conoscevo e quattro carte di Clow sono uscite dallo scettro. Non mi ricordo molto, ma la figura che ho visto nel sogno somigliava a te nella tua forma originale.

 

A differenza di quello che si aspettava Sakura, Kerochan divenne inspiegabilmente serio. La ragazza se ne accorse e si fece triste.

“Kerochan, ma allora…” disse titubante Sakura.

 

“Vuoi dire che era bello come me?” scherzò il peluche, notando la faccia preoccupata della padrona e cercando di distrarla. Quel sogno gli aveva dato conferma di quello di cui che aveva paura. Ma non era ne’ancora giunto il momento di dirle la verità.

“Ancora un po’ di tempo –pensò fra sé il guardiano- Sakura deve riuscire a superare le sue paure, deve capirlo o altrimenti soffrirà troppo e le conseguenze saranno terribili.

 

“Ah, Kerochan! Mi hai quasi fatto preoccupare! -disse Sakura tirando un sospiro di sollievo- Quindi non pensi che sia un sogno premonitore, vero?”

Kerochan rimase colpito dalla domanda inaspettata dell’amica. Sarebbe mai stato capace di dire una bugia alla sua padrona? Si, se questa poteva regalarle qualche altro attimo prezioso in più.

 

“Penso di No. E poi le carte di Clow sono già state trasformate. Cosa vuoi che accada?” disse il peluche cercando di sembrare convincente. Dentro di sé sapeva che di bugie ne aveva dette ben due…

 

“Ah, se lo dici tu…” disse Sakura che parve rasserenata.

 

“Allora, cosa pensi di fare stamattina?” disse Kerochan, allontanandosi volutamente dall’argomento tanto delicato per lui.

 

“AHHHHHHHHHHHH! Quasi dimenticavo che ho un appuntamento con Tomoyo e il mio Li!!

disse la ragazza. Fece una pausa e ripensò a quello che aveva appena detto. Diventò rossa di colpo: aveva appena detto “il MIO Li” davanti al guardiano. Le era venuto così naturale! Cosa sarebbe successo se per sbaglio l’avesse detto davanti al fratello? Si immaginò la scena e trattenne a stento un risolino.

 

Kerochan la osservava con dolcezza.

“Ti prego Sakura, fammi venire insieme a te!”. Disse supplichevole il peluche cercando di convincere l’amica a portarlo insieme a lei, Li e Tomoyo.

 

“Non se ne parla nemmeno –disse decisa la ragazza- di sicuro combineresti qualche guaio!”

 

Ma se per caso, per qualche strana ragione ti trovassi in pericolo?”

 

“Tutte le volte inventi le stessi scuse, stai diventando prevedibile, Kero”

 

“E’ vero, ma questa volta è diverso. Non sappiamo ne’ancora cosa, ma di sicuro c’è qualcosa d’inquietante nell’aria e questo non posso negarlo. È bene che tu stia pronta e preparata per ogni eventuale pericolo.

 

Sakura parve rivalutare la questione e si fece pensierosa.

“Prometti di rimanere nascosto?” disse al guardiano.

 

“Si.”

 

“Di fare il bravo?”

 

“Si.”

 

“Di non dare fastidio a Tomoyo e Li?”

 

“Ti prego Sakura!!!!” la scongiurò Kerochan.

 

“Ok, puoi venire” si rassegnò lei.

 

“Evvai –disse Kerochan sollevato. Voleva essere accanto alla sua padrona quando sarebbe successo l’inevitabile- però adesso vai a fare colazione, altrimenti sarà tardi…”

 

“Ok, vado” disse la ragazza.

 

“Tardi per tutto…” pensò fra sé il guardiano, vedendola scendere serena le scale.

 

 

 

Allora? Che ve ne pare? Per ora la storia è di vostro gradimento? Spero di sì, anche se si capisce poco… comunque, se non avete capito qualcosa, domandate pure… cercherò di risp nei limiti del possibile… Cmq ringrazio tutti quelli che leggono la mia ff e chi commenta(grazie 1000 siete trp gentili) in particolare Anto chan, non so cm chiamarmi e LizDreamer…

Mi è stato chiesto ki è hegel(non è 1angelo cm può venire subito in mente dal nome, anke xkè a fare l’angelo ci pensa già Yue  XD)… posso solo dire ke è 1personaggio completamente inventato da me, in sé per sé è buono e svolge con responsabilità il compito affidatogli da Clow Reed… il resto lo scoprirete leggendolo… ^-^

Il prossimo capitolo avrà cm protagonisti Sakura e Li (Era ora!!!!!!!!!!! Nd Sakura) (Finalmente potrò stare insieme alla mia amorosa! Nd Li) (si si si, tanto vi separo subito… Nd io) (????? Nd Sakura e Li) (ah ah ah –risatina malefica- Nd io) vabbè baci baci…

 

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Capitolo 6
*** Il chiarimento ***


Capitolo 5

 

Il chiarimento.

 

Sakura scese al piano di sotto e si sedette al tavolino per fare colazione. La tv era accesa e il fratello stava guardando con sguardo assorto il tg del mattino.

La voce che usciva dalla scatola metallica, dichiarava: “Gli esperti non sanno dare spiegazioni all’improvviso mutamento climatico che è avvenuto radicalmente in meno di due giorni. È come se l’equilibrio naturale fosse stato sconvolto. L’estate, benché iniziata da poco, ha continui sbalzi di temperatura. In tutto il paese e anche altrove si sono viste piccole nevicate e gelide piogge, alcune specie si appropinquano ad andare in letargo. Per ora la situazione è stabile, ma potrebbe peggiorare da un momento all’altro…”

Sakura ascoltava perplessa tutto ciò. Kerochan aveva ragione: qualcosa di inquietante era nell’aria.

Toy, solo in quel momento, si accorse di lei. Non sapeva da quanto tempo la sorella fosse lì, ma di sicuro doveva aver sentito tutto. Le sue supposizioni, inoltre, erano confermate dall’ espressione demarcata e assente che si era insidiata sul volto di Sakura.

 

“Ebbene –disse Toy rivolgendole la parola- non dovevi vedere Tomoyo e quell’odioso?”

 

“Ma… io…” disse Sakura titubante. Voleva scoprire cosa stava accadendo. C’entrava forse il sogno che aveva appena fatto? Non riusciva a darsi pace.

 

“Dai sbrigati, fuori ha anche smesso di piovere e c’è un sole che spacca le pietre” disse Toy.

E in effetti, sembrava che niente fosse successo: fuori dalla porta la aspettava l’estate più luminosa e misteriosa che mai.

 

“Kerochan, io vado. Se vuoi venire sbrigati” urlò Sakura ai piedi delle scale.

 

“Aspetta un attimo, ti prego –gli urlò in risposta Kerochan- devo prima fare una cosa importante!”.

La ragazza pensò a cosa mai poteva esserci di così importante da distrarre il peluche dai dolci, ma si mise comunque ad aspettarlo seduta su uno scalino.

 

Intanto, in camera della padrona, Kerochan saltò agilmente sulla scrivania di Sakura, prese fra le zampette il cellulare regalatogli da Tomoyo e compose velocemente un numero.

Tum… tum… tum…

“Pronto, sono Kerochan!” disse il peluche.

“Ciao Kerochan, cosa è successo?” disse la voce al di là della cornetta.

 

“Sakura ha fatto un sogno premonitore e non so fino a quando riuscirò a tenerle nascosto quello che sta succedendo. Qui stanno accadendo dei fatti strani e penso che tu abbia capito a cosa alludo”.

 

“Ho capito –disse la voce- non temere! Fra pochi minuti sarò da voi!” Il guardiano trasse un sospiro di sollievo, ma sobbalzò all’istante, interrotto dalla voce della sua padrona.

 

“KEROCHAN!!! Si può sapere cosa stai facendo? Sei sprofondato in un bignè?” gli urlò Sakura.

(Non so cm mai, ma ogni volta che penso ai dolci mi vengono sempre in mente i bignè…so di essere monotona… poi non sono neanche sicura che ai Giapponesi piacciono… XD)

 

“ARRIVO!!!” rispose il peluche. Poi si rivolse alla persona al di là della cornetta:

“Va bene, ti aspettiamo” disse il guardiano e riattaccò.

 

“Oh, finalmente –disse Sakura vedendo il peluche e sorridendogli- presto entra nello zainetto”.

Poi si rivolse al fratello:

 

“Allora io vado…” disse Sakura che sembrava rassicurata, ma non ancora del tutto.

 

“Ah, Sakura?” disse Toy.

 

“Dimmi…” disse la ragazza.

 

Il fratello esitò un poco e poi disse: “Niente… Stai attenta”.

 

“Non preoccuparti”. Sakura gli sorrise e uscì di casa.

 

Rimasto solo,Toy si mise a sedere sul divano e non poté fare a meno di notare il senso di vuoto e di mancanza che lo attanagliava. Si intristì e dentro di sé pensò “purtroppo, ora che ho perso i miei poteri, non posso più fare niente per mia sorella… Devo rassegnarmi all’idea che d’ora in poi sarà il cinesino a proteggerla”.

 

Mentre percorreva la via, Sakura non notò niente di insolito. Pensò che forse era tutto un equivoco, che tutto si sarebbe risolto presto senza problemi e che forse, qualunque cosa fosse stata, era già tutto passato. Quanto era stata ottimista…!

Appena vide il suo Li, tutte le paure e i dubbi sparirono e ritornò la ragazza spensierata di sempre. Era incredibile come l’amore rendesse i suoi occhi più belli e luminosi. Il suo viso era raggiante. Ogni parte di lei beneficiava di quella forza misteriosa che solo Li sapeva risvegliare in lei.

Si salutarono. Tomoyo salutò Li, che vedeva per la prima volta dopo un anno. Inutile dire, osservò la mora, che Sakura e Li erano sempre i soliti impacciati e questa volta erano ancora più rossi del solito perché nel cuore di ognuno era impresso il ricordo della sera prima, quando si erano incontrati dopo tanto tempo nel parco del Pinguino. Tomoyo sorrise guardandoli e perdendosi nei ricordi dei “bei tempi”.

La mora aveva anche portato con sé la sua immancabile video camera ed aveva un sorriso estatico che a Sakura non piacque per niente. I tre si misero a sedere a un tavolino. Ogni tanto Sakura e Li incrociavano i loro sguardi, ma arrossivano subito e così iniziarono a guardare in direzioni opposte. Rimasero in silenzio per un po’. (Povera Tomoyo, mi dispiace che lei debba sempre stare a reggere il moccolo… prima della fine della ff le devo trovare assolutamente qualcuno… ehm, chi le posso accalappiare? Nd io)

In sottofondo il guardiano non faceva altro che lamentarsi del suo stomaco che brontolava, quindi l’atmosfera era tutt’altro che romantica! Poi Tomoyo, volendo lasciare i due da soli, disse:

 

“Vado a prendere qualcosa da bere… Perché Kerochan non vieni con me a prendere un gelato?”

Kerochan non se lo fece ripetere due volte e, mentre lui mangiava un enorme gelato con tanto di ciliegina, Tomoyo si era già appostata con la video camera dietro a una siepe.

 

Li e Sakura erano imbarazzatissimi e non sapevano come esprimere i loro sentimenti. Il ragazzo, volendo rompere il ghiaccio, disse la prima cosa che gli venne in mente:

 

“S-senti… hai notato qualcosa di strano nelle carte...? –disse- perché… è stata mia madre a dirmi di venire in Giappone per controllare”. Appena le parole gli furono uscite di bocca se ne pentì subito.

Lui era venuto a Tomoeda SOLO per Sakura. In quel momento non gli importava niente delle carte, questo pensiero non lo aveva più minimamente sfiorato dalla sera della partenza, voleva solo stare con Sakura, nient’altro! Perché allora non era riuscito a dirle quello che realmente provava?

Sakura fraintese quello che Li aveva appena detto e pensò che il ragazzo fosse venuto in Giappone SOLO per compiere una sua “ipotetica missione”. Ci rimase male, ma non lo dette a vedere. D’altronde, rifletté anche sul fatto che, fin dall’inizio, non avrebbe dovuto illudersi che Li fosse tornato esclusivamente per lei. Forse lui per lei non provava neppure gli stessi sentimenti di un tempo. La lontananza cambia molte cose…

 

“No, non ho notato niente” rispose la ragazza con un briciolo di freddezza. Questa però era una bugia, perché solo un’ora prima aveva avuto paura, paura che stesse per succedere quel qualcosa di inquietante che tutti presagivano. Non voleva parlare delle carte in quel momento. Voleva solamente che Li le dicesse che le voleva bene.

…silenzio….

 

“Vado a vedere se Tomoyo ha bisogno di aiuto” disse a un tratto lei afflitta.

Si alzò di scatto e non dette nemmeno la possibilità a Li di afferrare quello che stava succedendo.

Ad un tratto, da dietro, la siepe spuntò fuori Tomoyo con la video camera in mano e con i ramoscelli e le foglie che le spuntavano dai capelli. (Riuscite a immaginare Tomoyo in qst stato? XD Nd me)

 

“Cosa ci fai ancora lì imbambolato? Vai a parlarle!!!” disse lei agitata.

Li trasalì, non si aspettava un’apparizione del genere. “Ma tu… cosa ci…?”disse lui.

 

“Brigati o Sakura ci rimarrà malissimo e la perderai per sempre” lo interruppe lei esortandolo.

 

Li si alzò di scatto e corse nella direzione in cui si era dileguata Sakura. Tomoyo guardandolo fece un sospiro.“Ah, sono sicura che verrà un bel film d’amore!” disse con gli occhi che le brillavano. Kerochan annuì, sollevando il muso imbrattato dalla grossa coppa di gelato ormai vuota.

 

Sakura aveva appoggiato la schiena contro un ciliegio. Il vento le scompigliava i capelli, le accarezzava il viso e muoveva dolcemente le pieghe del suo vestito. Si pentiva di aver reagito in quel modo. Avrebbe voluto parlare con Li e dirgli quello che realmente provava. Ma, dopo la sua inspiegabile fuga, non aveva il coraggio di tornare al tavolo.

 

Quasi subito Li la raggiunse. Sakura incrociò il suo sguardo e lo vide avvicinarsi verso di lei. Il cuore aveva ripreso a battere forte. Batteva sempre più forte a ogni passo di lui.

 

“Sakura, scusami -disse lui tutto ad un tratto con il respiro spezzato- quello che volevo dirti è che se sono venuto a Hong Kong l’ho fatto solo per te. Sappi che i miei sentimenti per te non sono cambiati!”. Finalmente il ragazzo glielo aveva detto e non riusciva a capacitarsi da dove avesse preso un simile coraggio.

Lei rimase sorpresa dalla spontaneità di lui. Il ragazzo che amava era davanti a lei, come lo era stato la sera prima, e provava per lei gli stessi sentimenti che lei provava per lui. Il cuore le batteva a mille. Ormai aveva deciso, avrebbe fatto quello che aveva rimpianto di non aver trovato il coraggio di fare per un anno intero: dichiarare i suoi sentimenti a Li.

 

“Scusami se sono andata via a quel modo –disse la ragazza- ma all’inizio ci sono rimasta un po’ male perché… perché io…”

 

Li la guardava interrogativo, non aspettava altro che di sentire quelle due magiche parole, le sole che potessero dare un senso alla sua vita.

 

“Ecco… io t-ti…” incominciò titubante Sakura.

 

Stava per dirglielo, quando, all’improvviso, ci fu una forte scossa e si sentì nell’aria un boato. Sul suolo sottostante si formarono delle crepe che squarciarono il terreno.

“Che cosa succede?” disse Sakura spaventata.

 

“Un terremoto” disse Li e la strinse a sé prima che potesse accadergli qualcosa.

 

Si levarono nell’aria delle urla. “Sakura!” urlò Tomoyo.

Sakura vide Tomoyo a pochi metri di distanza da loro: sotto i piedi dell’amica si stava sgretolando il terreno.

“Tomoyo! Stai attenta!” urlò Sakura allarmata, cercando di avvicinarsi a lei.

Ma non riuscì ad aiutare l’amica che sprofondò nella voragine provocata dallo sgretolamento del suolo.

“No!!! Tomoyo!!!” urlò Sakura con le lacrime agli occhi.

Ma, con stupore di Sakura e Li, dal cratere in cui era caduta, Tomoyo risalì avvolta da una sfera luminosa, che l’aveva salvata e che delicatamente la riportò con i piedi per terra.

 

“Tomoyo, stai bene?” disse Sakura correndo incontro all’amica.

La terra aveva smesso di tremare.

 

“Si, ma chi è stato a…” cominciò lei perplessa.

Una voce familiare alle loro spalle disse: “Noto con sollievo che state tutti bene. Mi fa piacere rivedervi”.

 

I tre si girarono di scatto, l’incredulità e lo stupore si impossessarono di loro.

Sakura gli sorrise: adesso era sicura che insieme a i suoi amici avrebbe superato qualsiasi difficoltà…

 

 

Allora, come vi è sembrato???????????????????????????? ^-^

Prima di passare alle anticipazioni sul prossimo capitolo, volevo ringraziare chi ha letto la mia ff e l’ha commentata:

Antochan: hai visto? Kerochan aveva davvero 1secondo fine per andare con Sakura, come avevi detto tu… (Cosa??? Ma come ti permetti??? Io sono andato SOLO ed ESCLUSIVAMENTE per aiutare Sakura Nd Kerochan offeso) (si si… valla a raccontare al mio gatto… e poi, dov’eri tu qnd è avvenuto il terremoto? Come mai 6 sparito improvvisamente invece di stare con Tomoyo??? Nd io che guardo Kerochan con sguardo sospetto) (io, come tu naturalmente dovresti sapere, ero impegnato a parlare delle carte con… tu-sai-chi insomma… Nd Kerochan) (con Voldemort??????? Nd io) (No, con QUELL’ALTRO tu-sai-chi Nd Kerochan spazientito) (Ah!!!! Con QUEL tu-sai-chi Nd io  -Kerochan ed io ci scambiamo 1occhiata d’intesa-) (Questi ormai sono andati di fuori e noi non ci stiamo +capendo niente Nd tutti, compresi i personaggi di CCS) XD

Cmq, ke stavo dicendo? Ah, grazie x la super recensione! Riesci sempre a risollevarmi il morale! 6unica! Ci sentiamo al proximo cappy ^-^

LizDreamer: la tua recensione mi ha fatto davvero molto piacere! Non pensavo ke qlcn potesse trovare quella scena divertente(o almeno l’intento con cui l’ho scritta non era quello…)! Apprezzo anke il fatto ke continui a recensire… spero ke qst cappy ti sia piaciuto! A presto…

Evanescene88: grazie del commento! ^-^ continua a recensire, mi raccomando…

 

Ps: Mi dispiace di aver interrotto a quel modo la dichiarazione di Sakura, ma avrà modo di rifarsi… (d’altronde è 1vita ke io le dico “CARPE DIEM” Nd io) (Cosa??? Allora è colpa tua se non mi sono dichiarata al mio Li!!!! Farò causa alla scrittrice per questo!!! Nd Sakura alterata) (pensa ke a me non ha fatto dire neanche 1battuta, questa infame!!! Nd Hegel(???) )…

 

Mi raccomando non perdete il prossimo capitolo ke in pratica è la “colonna portante” di tutta la ff!

Infatti arriverà “l’illuminazione impersonificata” e spiegherà chi, come, dove, cosa e perché è accaduto tutto qst trambusto… quindi, se fino ad ora si è capito poco(cosa ke credo…) nel prossimo capitolo (intitolato “la forza ke regola il mondo”) si capirà finalmente tutto!!!

Al prossimo capitolo e ricordatevi di RECENSIRE!!! Perché mi sembra ke le persone ke lasciano commenti siano poche, mentre mi piacerebbe sapere di più cosa ne pensate, se vi piace la struttura della storia, come è scritta e SOPRATTUTTO se posso fare qualcosa per migliorarla! Ci conto, ok?

Baci

By silgree89

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Capitolo 7
*** La forza che regola il mondo ***


Allora, come vi è sembrato il cappy

Capitolo 6

 

La forza che regola il mondo.

 

“Eriol!?” disse Sakura commossa.

 

“Tu qui?” disse Li.

 

“Potrei farti la stessa domanda –sorrise Eriol- ma è inutile negare che sapevo già del tuo arrivo”

 

“Come mai sei qui? Non ci avevi detto niente!” domandò Sakura.

 

“Sono venuto qui perché penso di doverti dare delle spiegazioni riguardo a quello che sta succedendo in questi giorni.(Era l’ora… prenditela pure con comodo… Nd io)

Spero di farcela a terminare il mio discorso perché non so neanche io quando si verificherà un altro disastro del genere. E, quando questo avverrà, sarà ancora più catastrofico” disse serio Eriol.

 

Sakura e Li pensarono a cosa mai poteva esserci di tanto devastante che nemmeno Clow Reed poteva prevedere.

Poi, ad un tratto, la ragazza si fece triste, e disse: “Kerochan mi aveva detto che stava per succedere qualcosa di terribile, ma io non gli ho dato molta importanza e, per poco, non accadeva qualcosa a Tomoyo. Se non fossi intervenuto tu…” I suoi occhi stavano per farsi lucidi. Li se ne accorse e le cinse le spalle con un braccio.

 

“Non devi sentirti in colpa Sakura –la tranquillizzò Eriol- la colpa è mia che non sono stato in grado di avvertirti prima. Non posso negare che sapevo che tutto questo sarebbe dovuto accadere, ma non pensavo così presto”.

I tre lo ascoltavano stupiti e spaesati.

 

“Ma cos’è che ha provocato tutto questo? Io non capisco…” esordì Sakura.

 

“Una carta di Clow” rispose tranquillo Eriol. A Sakura sfuggì un gemito.

 

“Ma… Io le ho catturate tutte… e le ho anche trasformate in Sakura card, me lo hai detto tu stesso!” disse la ragazza, speranzosa in qualche modo che Eriol si stesse sbagliando.

 

“Hai provocato un sacco di guai a Sakura per farle trasformare le carte e ora ci vieni a dire che ne manca ancora una da catturare e da trasformare?” disse Li.

 

“Non mi pare che io abbia accennato alla cattura di una carta” rispose tranquillo Eriol.

 

“Eriol –disse gentilmente Sakura- ti dispiacerebbe spiegarci cosa sta succedendo?”

 

“Sono venuto apposta –rispose il giovane mago- ma ho bisogno della vostra attenzione, perché, affinché voi capiate quello che sta accadendo, devo partire a parlarvi della mia vita precedente”

 

“Ti ascoltiamo” disse Sakura. Li e Tomoyo annuirono.

 

Eriol, dopo un attimo di riflessione, si rivolse agli amici e disse:

“Come tutti voi sapete, nella mia vita precedente il mio nome era Clow Reed ed ero il mago più potente. Decisi di utilizzare parte della mia magia per creare delle carte magiche che, inizialmente, servissero a mio scopo personale. Fra le 53 carte da me create e che voi conoscete, quelle più potenti erano rappresentate dai quattro elementi: terra, acqua, vento, fuoco.

Ora, quello che dovete capire sta nel fatto che quest’ultime presentavano una peculiarità che le rendeva diverse dalle altre da me create. Non erano solo semplici carte dove avevo trasmesso la mia magia, ma bensì l’incarnazione dei corrispettivi elementi presenti sulla Terra e quindi erano strettamente collegate in rapporto a questi: ciò che accadeva in natura influenzava inevitabilmente le carte e ciò che accadeva alla carte influenzava inevitabilmente l’equilibrio naturale.

Le stesse determinavano quindi i cambiamenti di stato, i cambiamenti climatici e regolavano la successione delle quattro stagioni e… il corso della vita”.

A quest’ultima affermazione, il viso di Eriol divenne malinconico. Ma si affrettò subito a continuare il discorso:

 

“Tuttavia le carte dei quattro elementi, che all’inizio vivevano in armonia ed equilibrio fra loro, scandendo con stabilità ed ordine i cicli naturali, cominciarono a diventare instabili poiché l’uno voleva prevalere sull’altro. Non potevo certo permettere che con la loro instabilità influenzassero e sconvolgessero l’equilibrio naturale di tutto il pianeta: così, con tutti i miei poteri, decisi di creare una carta che regolasse e sottomettesse i quattro elementi.

Creai dunque The cause, cioè Il principio di equilibrio naturale a cui sottostassero i quattro elementi. E, poiché le carte dei quattro elementi regolavano l’equilibrio naturale, e The cause soprastava a questi, tutto era regolato da questa carta, tutto sottostava a quella che non era altro che… la forza che regola il mondo! Ed era inevitabile che lo fosse…

Era necessario che perfino io, il suo creatore, come tutti quanti, sottostassi all’inevitabile.

Così, in un giorno freddo di inverno, mentre cadeva la neve, annunciai a Yue e a Kerochan che quello stesso giorno avrei dovuto lasciare questo mondo poiché era inevitabile che il corso della vita umana procedesse in questo modo. Ovviamente, come potete immaginare, Kerochan e Yue fecero di tutto per impedire la mia scomparsa, soprattutto Yue. Ma spero che tuttora abbiano capito i motivi della mia decisione.

Infine rinchiusi nel libro le carte, con il sigillo, e li incaricai di trovare un nuovo padrone.”

Si rivolse un attimo a Sakura e le disse: “naturalmente sapevo già che tu avresti rotto il sigillo disperdendo le carte: era inevitabile che lo fosse!

Poi mi sono reincarnato nel corpo di questo ragazzo per poterti stare vicino e ho fatto in modo che tu trasformassi tutte le carte che avevi catturato, poiché le carte di Clow, se dopo un certo periodo di tempo non vengono trasformate, perdono i loro poteri magici. Ma l’unica carta che non ho voluto farti trasformare è proprio quella del Principio.

Ho due motivi di ciò. Il primo è che volevo che tu facessi altra esperienza, superassi le tue paure e che capissi qual è veramente la forza che regola il mondo. La seconda è che speravo che, risentendo dell’influsso vicino dei miei poteri, la carta avrebbe tardato a perdere la sua magia. Ma evidentemente mi sbagliavo poiché i miei poteri magici non sono abbastanza sufficienti affinché la carta vi possa attingere e continuare a svolgere il suo ruolo. E quindi, come credo che tu abbia capito, The cause deve essere ritrasformata da una magia più potente… la tua magia Sakura”.

 

I tre avevano ascoltato Eriol con infinita attenzione. Ora che aveva finito di parlare non sapevano cosa dire. Ognuno dentro di sé era mosso da dubbi ed emozioni diversi e nessuno sembrava volere interrompere il silenzio che si era creato intorno a loro.

Ad un tratto a Sakura prese un dubbio e disse: “Ma… se questo squilibrio è stato provocato da una carta di Clow… perché non ho avvertito la sua presenza?”

 

“Perché semplicemente non puoi avvertire qualcosa che è al di fuori della realtà e causa della realtà stessa –spiegò Eriol- però, se non sbaglio, quando qualche sera prima hai toccato la carta del vento, hai avvertito qualcosa di strano nel suo barlume. Ma non hai controllato gli altri tre elementi e quindi non ti sei accorta dell’anormalità del rapporto fra carte e ambiente.”

 

“Ma tu come fai a sapere che ho provato queste sensazioni?” chiese stupita Sakura.

 

“Perché in un certo modo le ho avvertite anch’io e ho capito che il tempo a mia disposizione era terminato” rispose Eriol.

 

Sakura ripensò al giorno in cui, a casa di Tomoyo, aveva pianto per Li.

“E io che pensavo che le carte risentissero semplicemente del mio stato d’animo –disse avvilita e confusa la ragazza- sono stata una stupida a non accorgermi che non era così…”

 

“Non è colpa tua –disse sincero Eriol- in fondo tu eri influenzata da una forza ancora più grande.”

Sakura parve non capire a cosa Eriol si riferiva. L’arrivo così improvviso di una nuova carta le aveva provocato un’immensa confusione in testa. Incrociò lo sguardo di Li che la stava osservando preoccupato ed arrossì. Tomoyo ed Eriol si scambiarono un’occhiata complice: solo la mora aveva capito che la forza a cui si riferiva Eriol era l’amore.

 

“Quindi –disse Tomoyo per fare il punto della situazione- si è verificato tutto questo sconvolgimento naturale perché la carta che regolava i quattro elementi ha perso la magia, questi ultimi non sono più controllati e hanno influenzato negativamente l’equilibrio naturale?

 

“Esatto” si limitò a dire Eriol che era convinto che la mora avrebbe capito subito.(A differenza di qlcn altro… vero Sakura? XD Nd io)

 

Dopo un attimo di silenzio, intervenne nel discorso Li che disse: “Ma se i quattro elementi sono in questa realtà e se The cause governa questi elementi ed è al di fuori della realtà naturale, dove si trova di preciso?”

 

“In una realtà che l’umanità non può raggiungere” rispose tranquillo Eriol.

 

“Ma allora come faccio a trasformare la carta se non posso raggiungerla?” chiese allarmata Sakura.

 

“Ma tu puoi raggiungerla, Sakura!” disse Eriol. Sakura rimase sorpresa e gli rivolse un’occhiata interrogativa. Il mago continuò dicendo: “Solo chi possiede poteri magici pari o superiori a quelli di Clow Reed può riuscire a raggiungere The cause, oltrepassando il varco che collega la realtà naturale alla dimensione dove si trova la carta”.

 

“E come si raggiunge questo passaggio? Cioè… dov’è il varco che unisce le due realtà?” chiese Sakura.

 

“In Inghilterra”. Rispose Eriol.

 

I tre trasalirono all’affermazione di Eriol. Sakura e Li si guardarono negli occhi: quella che era iniziata come un’altra, semplice e monotona estate, si stava trasformando in una grande e misteriosa avventura con le persone che amavano.

 

 

Allora, come vi è sembrato il cappy? Si è capito qualcosa? (spero di sì…) forse vi aspettavate che questo disastro naturale fosse causato da qualcosa di completamente diverso? XD cmq i misteri non sono ne’ancora finiti xkè ne restano altri due (fra l’altro il secondo si scoprirà proprio verso la fine della ff, o almeno è quello ke ho in mente…)!

Poi, grazie di aver lasciato più commenti, era la cosa ke desideravo di più e mi ha fatto davvero trp piacere, quindi passo ai ringraziamenti personali:

Anto Chan: grazie x aver recensito! Sai ke anch’io Tomoyo la vedrei bene con Eriol! D’altronde Eriol lo vedo bene SOLO con Tomoyo! Infatti sono rimasta trp shockata qnd nell’ultimo numero del manga ho letto di Eriol e Kaho ke si dichiaravano il loro amore (o_O) cmq alla fine della ff dedicherò qualche riga all’argomento, poiché non voglio sminuire la vera coppia della ff ke è Sakura-Sharoan… quindi al prox cappy! ^-^ e non mi ridicolizzare trp il povero Shaory, altrimenti poi Sakura ki la sente… già me la vedo furiosa, con la carta della cancellazione pronta XD

Sakura_Chan^^: Grazie per il commento e non preoccuparti per il ritardo! L’importante è ke la ff ti piaccia! ^-^

LizDreamer: Anke a te mille grazie per la recensione! Sono sicura ke avevi già capito ke era Eriol il personaggio “misterioso”… vero? C sentiamo al prox cappy…  J

Non so come chiamarmi: eh… carina la battuta, anke se l’ho capita a scoppio ritardato (cm tutte le cose del resto…) XD grazie x il consiglio, ma non penso proprio di far mettere Tomoyo con Hegel per vari motivi… ehm… animaleschi! Poi è vero ke Tomoyo si accontenta di chiunque (basta ke respiri!) ma non sono così crudele fino a qst punto… o almeno non con Tomoyo, mi diverto molto di più a rendere la vita difficile a Sakura! XD poi deciderò alla fine se mettere Tomoyo con Eriol o no… ^-^ A Presto!!!!!!!!!

Poi ringrazio anche Evanescene88, Lady Marion e Sakura hime(sono sicura ke anke tu avevi capito ke era Eriol J) per la recenzione…

Il prossimo capitolo si intitolerà “tutti in Inghilterra!” e non vi aspettate ke ci vadano con l’aereo xkè ho in mente 1altra mezza-idea ke riguarda la magia… però ci devo ancora rimuginare sopra… XD

Non sono sicura di farcela ad aggiornare entro natale, quindi, in tal caso, TANTI AUGURI DI BUON NATALE A TUTTI!!!

E continuate a Recensire!

By silgree89

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Capitolo 8
*** Tutti in Inghilterra! ***


Capitolo 7

Capitolo 7

 

Tutti in Inghilterra!

 

“In Inghilterra?” ripeterono i tre all’unisono.

 

Ma Eriol, come facciamo? –disse Sakura- l’Inghilterra non è dietro l’angolo… e i nostri genitori non ci lasceranno mai partire da un momento all’altro senza una minima spiegazione…”

 

Se non ci sbrighiamo la Terra cadrà nella distruzione totale. Dobbiamo partire adesso. Purtroppo non sappiamo quale terribile catastrofe naturale sopraggiungerà e soprattutto quando. Dobbiamo essere rapidi e preparati. Fra un’ora potrebbe già essere troppo tardi…” precisò Eriol.

 

“Ma Sakura ha ragione –disse Tomoyo- tu dici che dobbiamo combattere qualcosa di estremamente mutevole e imprevedibile, ma anche partendo in questo preciso istante non faremmo comunque in tempo a raggiungere l’Inghilterra e a ripristinare il regolare equilibrio naturale...”

Ci fu un attimo di silenzio. Ognuno pensava a come contrastare l’inevitabile, nessuno sembrava trionfare su quella che era una corsa contro… il tempo!

Poi a Sakura vennero in mente le sue fedeli alleate e disse: “Forse usando la carta del tempo, potrei bloccare questa minaccia imminente per qualche ora e guadagnare così un po’ di tempo per elaborare una strategia!”.

 

Ma sei impazzita? –intervenne Li premuroso- la carta del tempo richiede molte energie. Non ce la faresti a bloccare il tempo così a lungo. Rischi di sfinirti! E io non voglio che… ti succeda qualcosa”.

 Nella voce del ragazzo c’era una nota di apprensione e inquietudine per la persona che amava. Qualunque cosa lei avrebbe deciso di fare, non sarebbe stata da sola, non doveva, perché lui era al suo fianco e l’avrebbe aiutata con tutte le sue forse.

 

“Li…ma io…” disse con voce flebile Sakura rivolta all’amato.

 

“Non servirebbe a niente usare la carta del tempo –li interruppe Eriol- poiché anche il tempo è sottoposto, seppure in modo indiretto, a The cause. Quindi, anche volendo, non riusciresti a fermare il tempo, che è collegato con la successione dei quattro elementi e che quindi continuerebbe a scorrere regolarmente”.

Un lampo squarciò all’improvviso il cielo che stava cominciando a farsi nero, prefigurando che stava per sopraggiungere un’altra catastrofe naturale.

Sakura cercava in tutti i modi di pensare a qualcosa. Il destino della Terra e dei suoi abitanti difendeva da lei. I suoi amici contavano su di lei, avevano fiducia in lei e la ragazza non voleva e non poteva deluderli. Pensò a Li: era venuto in Giappone apposta per lei e Sakura non voleva perderlo proprio adesso che era quasi riuscita a dichiarargli il suo amore. Voleva che ci fosse un futuro per loro, quel futuro che la carta di Clow minacciava e che era tutto ciò di più grande che lei poteva desiderare… un futuro pieno d’amore…

Tirò fuori la chiave del sigillo che aveva con sé e pronunciò le fatidiche parole magiche:

 

“Chiave che possiedi la forza della stella! Mostrami la tua vera natura! È Sakura che te lo ordina! Release! Rescissione del sigillo!”

Comparve lo scettro a forma di stella, che Sakura strinse con entrambe le mani e sussurrò:

 

“Ho fiducia nella mia magia, credo in voi, vi prego carte aiutatemi a trovare un modo che mi permetta di raggiungere all’istante l’Inghilterra”.

Ci fu un attimo di straziante silenzio, in sottofondo si udivano solo i battiti incalzanti dei loro cuori.

Poi, all’improvviso, una luce accecante scaturì dallo scettro della card captor, comparvero tutte le Sakura Card e si disposero in cerchio intorno alla padrona. Due di queste uscirono dal gruppo e si diressero verso la ragazza, le altre scomparvero.

La luce svanì. Sakura guardava il retro delle carte che aveva in mano con sguardo assente. Si fece coraggio e le girò. Davanti ai suoi occhi si rivelarono the create e the move.

 

“La carta della fantasia e la carta dello spostamento -ripeté Sakura ai suoi amici- ma… come posso usarle?”

 

“Lasciati guidare dal tuo cuore e abbi fiducia nelle carte” disse Eriol che impugnando lo scettro di Clow Reed aggiunse: “ Io ti aiuterò con la mia magia indicando alle carte il luogo da raggiungere”.

 

Sakura rifletté sulle carte che aveva in mano e sulle parole di Eriol. Tutti avevano fiducia in lei, non poteva deluderli.

Dopo una pausa la ragazza disse: “Ora so cosa devo fare”. Agitò lo scettro e usando contemporaneamente le due carte disse: “Carta della fantasia e dello spostamento create un varco tridimensionale che conduca in Inghilterra.

Eriol agitò lo scettro e la sua magia si fuse con quella di Sakura. Si levò una grande luce e dal nulla comparve davanti a loro un’apertura circolare: entrando nel passaggio tridimensionale avrebbero subito messo piede in Inghilterra.

 

“Andiamo” disse Eriol.

Sakura, Li e Tomoyo lo seguirono fiduciosi. Ebbero, per un nano secondo, la sensazione che i loro piedi si staccassero da terra e di venire spinti da una forza sconosciuta. Quando toccarono terra, si ritrovarono circondati dalla pianura inglese.

 

“Stati tutti bene?” chiese la card captor rivolta agli amici. Questi fecero cenno di sì con la testa.

 

Eriol era vicino a loro e il suo sguardo era rivolto verso qualcosa alla propria destra. I tre si girarono: davanti a loro videro una villa molto antica, ben custodita, che, nonostante il segno dei secoli, conservava intatta la sua pristina magnificenza.

 

“Questa è la mia residenza qui in Inghilterra” disse Eriol accennando alla villa davanti a loro.

I tre rimasero a bocca aperta.

Intanto, dal cielo pallido e spento erano iniziate a cadere gocce d’acqua gelate.

 

“Presto, seguitemi dentro” disse Eriol.

I tre lo seguirono senza fare domande. Sakura però si guardava intorno smarrita. Ma non aveva paura perché accanto a lei c’era il suo Li.

Appena solcarono la porta d’ingresso della villa di Eriol, due voci cordiali li accolsero.

 

“Benvenuti amici! Quanto tempo!” disse Nakuru abbracciando Sakura e gli altri. Poi si guardò velocemente intorno con sguardo furtivo e chiese: “Ma Toy, dov’è? Non è venuto con voi?”

 

“No –rispose Sakura- è rimasto a casa insieme a Yuki”.

Nakuru all’inizio parve rimanere dispiaciuta, ma poi fece finta di niente e sprofondò su una poltrona.

 

“Ciao a tutti! È bello rivedervi!” disse Spinnel spuntando da un cassetto per scorgere quale fosse la causa di tutto quel rumore che aveva interrotto il suo pisolino.

I tre ricambiarono il saluto. Sakura, guardando Spinnel, ebbe la sensazione di essersi dimenticata di qualcosa di estremamente piccolo e grande al tempo stesso. Poi si ricordò e fece un urlo che fece sobbalzare gli altri.

 

Aaaaaaaaaah! Mi ero completamente dimenticata di Kerochan! Dov’è? Era insieme a tomoyo!!! Oh no! Chissà cosa gli è successo…”

 

“Non preoccuparti –rispose Eriol sorridendole- l’ho incontrato poco prima di voi e gli ho gentilmente chiesto se poteva andare ad avvertire Yue su quello che sta accadendo. Anche se i guardiani erano già al corrente della situazione… (insomma gli unici bischeri che non sanno mai niente sono Sakura, Li e Tomoyo Nd io).

 

“Ah!”. Sakura fece un sospiro di sollievo. Non riusciva a capire come aveva fatto a non accorgersi prima dell’assenza dell’animaletto. Per un attimo aveva avuto paura di aver perso un amico.

 

La voce di Eriol interruppe i suoi pensieri.

“Bene, se adesso volete farmi la gentilezza di seguirmi…” disse il ragazzo.

 

In quel clima cordiale e familiare, si erano completamente dimenticati che la Terra era in pericolo! Si alzarono di scatto e seguirono Eriol. Questo percorse un lungo corridoio, dove innumerevoli e grandi finestre facevano penetrare all’interno una luce debole e stanca che s’intonava perfettamente con il loro stato d’animo. Il corridoio sembrava non finire mai e Sakura sentiva chiaramente i battiti del suo cuore andare a tempo con i passi che si susseguivano frettolosamente.

Dopo alcuni passi il giovane mago si fermò di fronte a un portone di legno, che cigolò non appena l’aprì. Davanti a loro si apriva un piccolo giardino, racchiuso su tre lati da mura scoscese, sulle quali si arrampicava l’edera. Più in là si trovava un grosso ciliegio fiorito. Al centro del giardino c’era una fontana di pietra. Vi era scolpita una figura che assomigliava a un grande cuore e in mezzo al cuore era incisa una goccia. Avevano un significato quei simboli? Non vi era acqua dentro alla piccola fontanella e non sembrava neanche che fosse stata posta lì per svolgere l’evidente ruolo.

 

Che bello!” esclamarono Sakura e Tomoyo vedendo quel meraviglioso giardino immerso nella natura incontaminata. Il gruppo entrò nel piccolo giardino e si fermò proprio davanti alla fontana.

 

“E’ giunta l’ora…” disse serio Eriol.

Il giovane mago agitò lo scettro di Clow Reed.

Si udì una leggera scossa. Sakura, Li e Tomoyo pensarono che fosse un altro terremoto. D’istinto Li abbracciò Sakura e la ragazza fu rassicurata da quel contatto.

Ma, contro le previsioni di tutti, non era stato un terremoto a provocare quella scossa: Eriol aveva toccato con il suo scettro magico il cuore scolpito sulla fontana e questa aveva cominciato a tremare, fra lo stupore generale degli amici, e a spostarsi lentamente verso destra, facendo comparire sul suolo, nel posto precedentemente occupato dalla base della fontana, un passaggio come quello creato da Sakura poco prima, ma più stretto e buio.

 

I tre rimasero a bocca aperta. Dopo essersi ripresa dallo spavento, Sakura si accorse che Li la teneva ancora fra le sue braccia.

 

“Ehm… Li” disse imbarazzatissima.

 

“Si?” chiese Li con sguardo interrogativo, domandandosi cosa mai volesse dirgli la ragazza. Poi ad un tratto capì e i due si separarono di scatto arrossendo.

Solo allora porsero attenzione al passaggio che si era creato.

 

Ma questo…” cominciò Sakura.

 

Ebbene questo è il passaggio che collega questa realtà alla dimensione dove si trova la carta, il passaggio che porta dalla carta del Principio. Adesso tocca a te, Sakura.” Disse Eriol, rivolgendosi dolcemente alla ragazza.

 

Sakura si sentiva un po’ confusa e indugiava ad entrare.

“Verrò anch’io con te!” disse Li ad un tratto.

 

“Mi dispiace Li –disse Eriol- ma credo proprio che questo non sia possibile. Devi prendere consapevolezza che i tuoi poteri non sono sufficienti. Neanch’io, purtroppo, posso aiutare Sakura. Solo lei ha qualcosa in più che le permetterà di farcela… Dovrà contare solo su se stessa e sulle carte per questa missione… ”

 

Sakura non voleva che il ragazzo che amava soffrisse a causa sua e si preoccupasse per lei, così decise di farsi forza e di raccogliere tutto il suo coraggio.

“Io vado” disse convinta ai suoi amici.

 

Tomoyo era preoccupata per l’amica. Eriol, per la prima volta nella sua vita, non sapeva come sarebbe andata a finire, ma aveva piena fiducia in Sakura, si fidava di lei più di chiunque altro. Sakura evitò di guardare Li dritto negli occhi, poiché sarebbe stato troppo difficile separarsi da lui ora che lo aveva appena ritrovato. Non voleva farlo preoccupare e quindi accennò un sorriso che superficialmente la fece apparire serena. Ma in cuor suo non sapeva quello che l’aspettava… un’esperienza di vita che l’avrebbe segnata per sempre…

Si avviò verso il varco.

“Aspetta! –disse Li prendendole una mano- promettimi che starai attenta”

 

“Te lo prometto” disse Sakura con una luce di coraggio che le brillava negli occhi.

Pian piano la mano di Sakura scivolò da quella di Li.

 

“Ricordati, la vera forza è dentro di te. Non sarai mai sola, noi saremo sempre con te” disse Eriol.

Sakura annuì. Superò il passaggio e scomparve alla vista dei suoi amici.

 

“Eriol –disse Tomoyo preoccupata- Sakura ce la farà?”

“Dovrà ricorrere a tutta la sua forza d’animo per superare le proprie paure. E, se ci riuscirà, capirà una cosa molto importante. Solo con l’amore può farcela…”

 

Tutti fissavano il varco dove si era dileguata la loro amica.

Nella mente di Eriol, fra tutti i pensieri, uno solo si faceva prepotentemente strada fra tutti:

“Hegel… adesso tocca a te giudicare…”

 

 

 

Ciao a tutti e ben ritrovati!!! Com’è andato il Natale??? Spero bene… ^-^ Ecco ke ho postato un nuovo capitolo appena scritto!!! Allora, cosa ne pensate? Spero tanto vi sei piaciuto, anke se con qst vacanze sto andando di fuori…

Ringrazio con tutto il cuore tutti quelli che leggono e commentano la mia ff, in particolare:

LizDreamer: grazie per il commento, spero ke il new cappy ti sia piaciuto ^-^ continua a recensire, ci sentiamo al prossimo cappy!!! ^-^

Sakura hime: mi fa piacere che ti piaccia la ff! come ti è sembrato questo new cappy? Ps: certo che continuerò a seguire la tua ff, se ci sono due cose ke mi appassionano troppo sono proprio la teoria degli opposti e quella dei 4elementi(non x niente c ho scritto 1ff XD) Vedrai che Sakura e Li prima o poi (forse) riusciranno a combinare qualcosa ke non sia solo arrossire o balbettare…(se sarò magnanima… XD) intanto li ho messi un po’ in quarantena, nel senso ke rimarranno “separati” per 1-2 capitoli… non mi odiare x qst!!!!!!!! Prometto ke alla fine mi farò perdonare!!!!!!!!!!!! e poi, come si dice, la lontananza rafforza l’amore…

Anto chan: nn preoccuparti x il ritardo… “divino” è proprio 1complimentone, grazie 6gentilissima… però così mi monto la testa! XD continua a recensire… bacionissimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Al prox cappy, che ho già in mente come si intitolerà però preferisco non dirlo x la suspense… anke xkè il titolo è trp “illuminante” e si capisce tutto solo da quello XD ne leggerete delle belle…

A presto!!!!!!!!!!! E continuate a recensire!!!

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Capitolo 9
*** Il terzo guardiano ***


Capitolo 8

Capitolo 8

 

Il terzo guardiano.

 

Sakura, sebbene avesse gli occhi chiusi, si accorse subito di non essere più sulla Terra, ma di essere compresa in una realtà superiore, assieme a tutte le cose intorno a lei. Si sentiva leggera, incapace di poter provare qualsiasi tipo di emozione, di pensiero. Era come se ogni sua preoccupazione fosse scomparsa. Attorno a lei la avvolgeva il cielo, come un enorme trapunta stesa punteggiata di milioni di stelle. Non riusciva a capire dove iniziava o dove finiva tutto quell’infinito.

Ma poiché era infinito, non avrebbe mai potuto capirlo. Pensò che sarebbe stato bello vivere per sempre in quel calore e quell’armonia.

Non aveva paura del buio, del silenzio, delle luci lontane, paura di quella cosa che stava in agguato… tutto le sembrava così familiare, lo conosceva bene, le sembrava di essere già stata da sola in quel luogo… Poi si ricordò:

 

“Il sogno –pensò- il sogno che ho fatto e che Kerochan ha interrotto! Sono stata una stupida… avrei dovuto senz’altro dirlo ad Eriol che avevo sognato le carte dei quattro elementi… che avevo sentito una voce…e visto in lontananza una figur…”

D’un tratto si interruppe. L’obbiettivo di quella missione le fu improvvisamente chiaro: doveva trovare la strana figura del sogno, inconsciamente sapeva che era collegata in qualche modo con la carta del Principio. Trovare l’una significava trovare l’altra.

 

“Devo cercare la carta di Clow!” si fece forza. Riaffiorò nella sua mente il pensiero dei suoi amici che la aspettavano speranzosi.

Si mise a correre nel vuoto, cercando disperatamente una minima traccia che le permettesse di trovare la carta. Ma ogni suo passo era uguale all’altro e le sembrava di girare a vuoto.

Nel sogno era stato tutto così facile! Perché non poteva esserlo anche ora?

Le venne in mente che, a parte nel sogno, una situazione del genere le era già capitata quando aveva catturato la carta del cerchio. Ma allora c’erano stati i suoi amici con lei, mentre adesso era sola. Cominciò a dubitare delle sue possibilità. Possibile che senza di loro non potesse fare niente? Una lacrima le rigò il viso e andò a cadere vicino ai suoi piedi emettendo delle vibrazioni nel punto in cui si era infranta. Sakura parve capire per un istante cosa stava succedendo. Chiuse gli occhi, si concentrò ed ebbe conferma di quello che pensava.

 

“Una barriera –pensò e agitò lo scettro- vai carta della spada!”

Si aprì uno spiraglio che si fece sempre più grande e luminoso, e quello che le stava intorno svanì improvvisamente. Vide intorno a sé di nuovo il cielo punteggiato di stelle, ma questa volta si ritrovò coi piedi a terra, su una grande piattaforma circolare.

Non poté fare a meno di pensare: “Eriol non mi aveva detto che c’era una barriera. Ma sono certa che non l’abbia creata lui perché non ho sentito la presenza della magia di Clow Reed quando l’ho abbattuta, ho percepito una magia diversa, potente quasi come quella di Clow, che non avevo sentito prima… ma chi…”

 

Non riuscì a terminare il discorso, era rimasta pietrificata e il cuore le batteva ansiosamente: davanti ai suoi occhi c’era l’oggetto tanto bramato della sua ricerca. Poco più in là, su un piedistallo, circondata da una piccola barriera azzurra, c’era la carta di Clow, spenta della sua luce e privata dei suoi poteri magici.

Sakura si avvicinò cauta, pronta ad abbattere anche questa barriera con la carta della spada.

Era tutto finito! Aveva portato a termine la sua missione e presto sarebbe tornata a casa! O almeno questo era quello che pensava lei mentre si avvicinava…

“Vai carta della spada” disse. Ma la spada, sfiorata la barriera, non le fece neppure un graffio e fu respinta all’indietro, fuggendo dalla presa della padrona. Sakura fu spinta a terra dalla potenza della magia che emanava la barriera.

 

Ma cosa…” cominciò a dire.

 

“Come puoi sperare tu di avvicinarti alla carta del Principio con una magia del genere?” Una voce alle sue spalle disse ciò. Davanti a lei si presentò un bellissimo lupo bianco (stile Wolfs rain Nd io), con un paio di ali bianche uguali a quelle di Kerochan e Yue. Aveva una coda lunga, grande e vaporosa, la punta delle orecchie nere, gli occhi blu ghiaccio e un collare al collo con una goccia blu oceano. Aveva anche un diadema con la stessa goccia in mezzo alla fronte.

 

“Chi sei tu?” chiese Sakura presa alla sprovvista e meravigliata dalla maestosità di quell’esemplare.

 

“Sono Hegel, il guardiano della carta del Principio, nonché custode della forza che regola il mondo. E tu devi essere Sakura, non è vero? Clow Reed mi aveva detto che un giorno ti avrei incontrato.”

 

Cosa? Anche tu sei un guardiano? –chiese incredula Sakura- proprio come Kerochan e Yue?”

 

“Ebbene sì –disse Hegel- fui creato dal signor Clow Reed tanto tempo fa e fui confinato in questa dimensione per svolgere l’unico ruolo per cui sono stato creato: proteggere The cause e fare in modo che nessuna magia impura le si avvicini e influenzi negativamente la forza che regola il mondo. Per tutto questo tempo nessuno è mai giunto fin qui. Nessuno a parte te e il signor Clow Reed, naturalmente.

 

“Vorresti dire che sei rimasto solo per tutto questo tempo? –disse Sakura con una nota di malinconia- e non ti sei sentito solo? E come hai fatto a vivere e a nutrirti, allora?”

 

“Ragazzina –disse Hegel- io sono stato creato per non provare emozioni. Non conosco né la gioia, né la tristezza, né la malinconia, né la rabbia o qualunque altro sentimento che appartiene al genere umano. La luce che emano deve essere sempre pura per non influenzare negativamente la carta del Principio. Il mio potere e anche tutto il mio sostentamento non derivano dal sole o dalla luna, come Kerochan e Yue, ma dalle stelle che vedi qui intorno.” La sua voce risuonava come un eco, profonda e distaccata.

 

“Allora conosci anche Kerochan e Yue…” disse Sakura sorpresa.

 

“Si, in fondo sono stato creato come loro… solo che, a me, la sorte ha riservato un destino diverso”.

 

“Allora, se sei il guardiano di The cause, puoi spiegarmi perché non riesco ad avvicinarmi alla carta? Ti prego…”. Disse Sakura quasi supplicandolo.

 

“La barriera azzurra che vedi intorno alla carta fu creata da me. Non può essere scalfita, abbattuta o oltrepassata da alcuno che si serva di una magia impura. Solo chi possiede una magia pura può abbattere la barriera magica e raggiungere la carta del Principio”.

 

“E’ già un po’ che lo ripeti, ma non mi hai ancora detto cosa intendi per magia pura” chiese Sakura confusa.

 

“Solo chi ha il cuore nitido e sgombro dalla paura, chi ha una perfetta padronanza dei propri poteri, delle proprie emozioni e non teme i profondi misteri dell’amore, possiede e può fare ricorso a una magia pura. Capisci adesso perché non sei riuscita ad abbattere la barriera?”

 

“Ma anche supponendo che la mia magia sia, come la definisci tu, impura –disse Sakura cauta- ormai la carta ha perso i suoi poteri e quindi non potrei in ogni caso influenzare la sua magia, dato che, adesso, è una normalissima carta…”

 

“Anche adesso che la carta ha perduto i suoi poteri non puoi avvicinarti perché non posso permetterti di ritrasformarla con una magia impura. La carta riacquisterebbe i suoi poteri, sì, ma brillerebbe di una luce impura e l’equilibrio naturale ne uscirebbe ancora più sconvolto. Se vuoi raggiungere la carta deve superare le tue paure…”

 

Ma io non ho paura di niente” disse d’istinto Sakura. E in effetti, era già un po’ di tempo che la ragazza non aveva più paura dei fantasmi. Quella paura l’aveva dimenticata quando ne era giunta una ancora più grande: quando Li era partito per la Cina. Ma Sakura non si era mai accorta di questo. Con il termine “paura” intendeva cose sconosciute e irreali che le facevano drizzare i capelli. Non si aspettava certo di scoprire che la paura più grande si prova per cose impensate, con cui ci si cimenta ogni giorno. Ma la sua concezione sarebbe cambiata presto…

 

“Tutti, anche nella parte più infima del loro cuore, hanno paura di qualcosa. Quello che tu affermi non può essere vero e lo testimonia il fatto che la barriera ti ha respinta.”

 

“Allora mettimi alla prova –disse Sakura- te ne prego! La Terra è in pericolo e non voglio che accada qualcosa ai miei amici!”.

Il guardiano, che aveva già scrutato nel cuore di Sakura, all’ultima frase pronunciata da lei, ebbe la conferma di quali fossero le reali paure della ragazza, paure tremende che lei neanche immaginava.

 

“E va bene –disse il guardiano- preparati a superare le tue paure. Il tuo non sarà un percorso facile. Comunque vada, è giunto il momento che le nostre strade si dividano. Buona fortuna!”

 

Cosa? –chiese Sakura- vuoi dire che non ti rivedrò più?”.

 

“Solo se riuscirai a superare la prova con te stessa”. Le rispose Hegel.

 

“Ci riuscirò! -Disse la ragazza, armata di coraggio- ma in che cosa consiste la mia prova? Non capisco, cosa devo superare esattamente?”

Ma la risposta non arrivò. Intorno a lei tutto stava incominciando a dissolversi. La luce delle stelle si stava pian piano spegnendo, il cielo si restringeva sempre di più e si faceva più offuscato. A Sakura si chiusero gli occhi…

 

 

Intanto, nella villa di Eriol…

 

Cosa? –strepitò Tomoyo, quasi urlando- come sarebbe a dire che la carta è protetta da un guardiano creato da te e che è proprio lui che deve giudicare se Sakura è idonea trasformare la carta?”

 

Perché non l’hai detto a Sakura?” disse Li, stringendo i pugni.

 

Eriol rispose calmo, asciugandosi il sudore: “A volte è preferibile prendere delle scorciatoie per raggiungere gli obbiettivi prefissati… ma sono proprio quest’ultime che traviano dal vero traguardo…”

 

“Tradotto per i comuni mortali?” chiese Tomoyo irritata.

 

“Non l’ho detto a Sakura perché volevo che capisse da sola la cosa più importante, qualcosa di ancora più grande della forza che regola il mondo… e si sa che, prendere coscienza delle proprie paure, spesso equivale a superarle…” rispose Eriol.

 

 

 

Innanzitutto pardon per il ritardo stratosferico (causa: scuola!) e quindi aggiornerò il prossimo capitolo prima (entro martedì) sperando che non ci siano altri imprevisti…

Allora, come vi è sembrato qst cappy? Scusate la scenetta finale pseudo-comica (non tanto comica per Eriol, penso…) ma oggi sono proprio fusa e mi è passata per un attimo davanti agli occhi un’immagine idiota di Li che prende a pugni Eriol… ci ho riso trp XD ma questo non centra molto con la fanfiction, quindi non so neanche perché l’ho nominato… vabbè lasciamo perdere… XD  Finalmente si è scoperto chi era il “famoso” Hegel… probabilmente adesso vorrete uccidermi perché avevo fatto 1bel po’ di suspense su questo personaggio e di sicuro vi immaginavate che fosse chissàchi e invece si scopre che era una cosa “banale”… chissà cosa vi aspettavate…(?) XD

 

cmq il prossimo cappy si intitolerà “Di cosa ho veramente paura?” (Ah, se non lo sa Sakura perché dovrei saperlo io.. Nd io)

Secondo voi, qual è la paura più grande che dovrà superare Sakura???… Mancano davvero pochissimi capitoli alla fine della ff… forse me ne verranno altri 2 o 3… non so…

Cmq volevo ringraziare tutti quelli che, nonostante le feste, hanno avuto tempo di leggere e commentare la mia ff… in particolare:

Sakura hime: grazie per la recensione! Ps: continua così con la tua ff! ^-^ a presto!

Non so come chiamarmi: sono contenta che ti sia piaciuta quella scena, vedrai che le ultime saranno ancora più romantiche ( se Sakura non muore prima e riesce a ritornare da Li… e ripensandoci questo sarebbe 1bel colpo di scena stile Rowling… ma so già che mi odieresti di brutto, quindi vedrò di “trattenermi”…) spero di risentirti al prox cappy! ^-^

LizDreamer: grazie x il commento! ^-^ apprezzo molto il fatto ke hai smp recensito la mia storia… spero davvero di non deludere le tue aspettative! A presto!

 Al prossimo cappy e continuate a recensire!!!

 

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Capitolo 10
*** Di che cosa ho veramente paura? ***


Capitolo 9

Capitolo 9

 

Di che cosa ho veramente paura?

 

Nella sua mente si susseguiva una scena. Aveva tre anni e indossava un abitino color cremisi.

Era appena tornata dai giardinetti con il padre Fujitaka, che la teneva per mano.

 

“Papà –disse la bambina, una volta a casa- dov’è la mamma? Posso andare a salutarla?”

Il padre le fece cenno di sì con la testa e la accompagnò nella camera di Nadeshiko, dove la donna stava riposando nel letto.

 

“Mamma, mamma” disse la bambina buttandole le braccia al collo.

La donna mosse le labbra in quello che sembrava un debole, ma luminoso sorriso. La malattia non era riuscita a portarle via la passione che le si leggeva negli occhi per quella figlia tanto desiderata.

 

“Sakura, piccola mia -disse Nadeshiko riempiendola di baci- hai fatto la brava con papa?”

“Sci” rispose orgogliosa Sakura. Poi si mise a sedere sul letto accanto alla donna e si fece pensierosa.

 

“M-mamma? –chiese incerta la bambina- perché tutte le mamme accompagnano le bambine ai giardinetti e io devo sempre andarci con papà? Perché tu non mi ci porti mai?”

La madre parve un attimo a disagio, la sua bambina era ancora troppo piccola per capire la verità, troppo ingenua per quel mondo dove non c’erano solo rose e fiori, ma talvolta il male s’insidiava nelle vite tranquille dei suoi abitanti. Perché il male avesse scelto proprio lei che era così giovane, non lo sapeva. Poi, vide che la sua piccina la guardava interrogativa, aspettando una risposta.

Le rivolse un sorriso rassicurante.

 

E allora sai che facciamo? –le disse Nadeshiko- domani andiamo ai giardinetti insieme… tu e io!”

 

“Me lo prometti?” chiese Sakura ancora stupita e sbalordita.

 

“Si, te lo prometto” rispose la donna.

 

Ma il giorno dopo la piccola Sakura non andò ai giardinetti. Sua madre non aveva mantenuto la promessa. Era andata via, da sola, in un posto lontano che lei non avrebbe potuto raggiungere.

 

 

…Forse era questo di cui segretamente aveva paura? Della scomparsa della madre che non era mai riuscita a dimenticare? No, era sicura di essere riuscita a superare la sua morte. Allora cos’era che le faceva paura? Cos’era che doveva superare per raggiungere la carta? Di sicuro non erano i fantasmi del passato. Forse era qualcosa che riguardava il presente… Ma cosa?

 

Vide lontano una luce che si stava facendo sempre più nitida, la accecava con il suo bagliore. Aprì gli occhi. Si ritrovò nel suo letto. Tutto sembrava così abituale così ripetitivo così tranquillo.

Ma non ebbe nemmeno il tempo di afferrare cosa fosse successo che subito a Sakura vennero in mente le inquietanti parole pronunciate da Hegel “…preparati a superare le tue paure. Il tuo non sarà un percorso facile…”.

Si alzò di scatto dal letto e si affacciò subito alla finestra: tutto preannunciava l’inizio di una tranquilla giornata estiva. Parzialmente celato da un velo biancastro d’umidità, il sole stava cominciando a scaldare l’aria. Nell’atmosfera non percepiva nulla di strano o anormale. Possibile che si fosse immaginata tutto? Che tutto fosse stato solo un sogno? Non doveva trasformare una carta? Non aveva incontrato Hegel? E Li… Li non era mai tornato dalla Cina?

Forse era stato tutto un sogno premonitore… ma com’era possibile? Era tutto così strano! Eppure, anche se era stato solo un sogno, i sentimenti che aveva provato erano stati così veri, concreti! Quello che aveva provato al ritorno di Li era un sentimento puro, sincero, che andava oltre tutto, una forza inarrestabile e impiegabile che la possedeva. No, non poteva essere stato SOLO un sogno! Aveva provato un sentimento talmente bello e magico che perfino i sogni ne erano privi!

Ma come accertarsi che non era stata solo un’illusione? Da chi poteva averne la conferma? E soprattutto, come mai si trovava in camera sua? Non doveva superare le sue paure, salvare il mondo o roba del genere?

Si guardò intorno preoccupata e poi all’improvviso le venne in mente… Kerochan! Certo! Kerochan poteva darle delle spiegazioni di tutto ciò! Forse le avrebbe spiegato che genere di prova avrebbe dovuto superare…

 

“Kerochan, avanti! Vieni fuori!” urlò Sakura che non riusciva a trovare l’animaletto.

Ed, infatti, il cassetto, dove di solito il guardiano dormiva, era vuoto. La ragazza ebbe la sensazione che le mancasse l’aria. Che le mancasse qualcosa che era sempre stato con lei e di cui non poteva fare a meno. Buttò all’aria tutta la camera, non trovando quello che cercava né vedendo Kerochan.

Poi, quando aprì il cassetto dove era solita riporre le carte di Clow, le scappò un gemito. I suoi occhi stavano per farsi lucidi: il libro con le carte di Clow era sparito. Era disperata, confusa, amareggiata. Chiamò più volte il guardiano e stava per mettersi a piangere quando… quando suo padre la chiamò per fare colazione! (pensavate ki sa ke, eh? Nd io)

Subito si asciugò le lacrime e decise di andare a parlare con il fratello di quello che era appena successo. Si chiese perché non ci aveva pensato prima: lui conosceva tutto sulle carte di Clow e l’avrebbe sicuramente confortata e dato dei buoni consigli.

Scese di sotto.

“Buon giorno!” disse Sakura che non aveva affatto la faccia di chi si augura un buon giorno.

 

Ma né suo padre né suo fratello parvero notare l’inspiegabile velo di lacrime che ricopriva i suoi occhi verde smeraldo, un tempo luminosi. Fecero colazione, ma nessuno attaccò discorso.

 

Allora Sakura prese coraggio, fece un gran sospiro e sussurrò a Toy: “Fratellone… io… cioè… le carte sono sparite...”

 

Il fratello la guardò con sguardo interrogativo. “Quali carte?” disse.

 

Ma le carte di Clow! Quali sennò?”

Toy non parve capire quello che la sorella diceva.

 

“Non so di cosa stai parlando –disse serio- è la prima volta che nomini una cosa del genere. E poi non sono affari che mi riguardano. Dovresti tenere meglio le tue cose, invece di perderle.

 

Ma Toy! Non è possibile che non ti ricordi di Clow Reed! Mi hai sempre aiutato nella mia missione!”

 

Senti –disse il fratello un po’ scocciato- adesso dobbiamo andare a scuola. Se vuoi dopo ti aiuto a cercare quello che dici di aver perso. Però adesso sbrigati.”

 

Sakura lo seguì demoralizzata, con un peso di angoscia che le opprimeva il cuore. Suo fratello era serio, non stava scherzando, ma non era possibile che non si ricordasse della magia e di Clow. E le carte, dove erano finite? E perché Kerochan non si era ne’ancora fatto vedere? Con tutti questi dubbi che la tormentavano e le opprimevano il cuore, percorse insieme al fratello il viale dei ciliegi.

 

Oltrepassarono il punto dove di solito si fermavano ad aspettare Yuki. “Ehi –chiese Sakura- come mai Yuki non è venuto stamattina?”

Se alla domanda sulle carte, il fratello si era mostrato confuso, qui rimase sbalordito e pensò che la sorella stesse male.

 

“Chi è Yuki?” chiese turbato. Ed aggiunse preoccupato: “Sakura, tu non ti senti bene oggi! Forse dovresti tornare a casa. Mi stai facendo preoccupare con tutte queste domande senza senso”.

Sakura rimase malissimo della reazione del fratello. Era come se tutte le persone a cui voleva bene, fossero scomparse...

 

Un oscuro pensiero cominciava a insidiarsi nel suo cuore… ma non poteva essere così… no… probabilmente si stava sbagliando… “Non può essere vero –continuava a ripetersi la ragazza- non può essere così…”.

Poi, un barlume di speranza si accese dentro di lei. “Tomoyo” pensò.

Pattinò veloce fino alla scuola, raggiunse a corsa la sua classe e cercò l’amica fra la massa di studenti. Il suo volto s’illuminò e nei suoi occhi si riaccese la luce della speranza: aveva appena visto la sua amica seduta al solito banco. Che sollievo! Allora non era come aveva temuto un attimo prima! Tutte le persone a cui voleva bene non erano scomparse!

 

“Tomoyo, non sai come sono felice di vederti –disse Sakura andando calorosamente incontro all’amica- per un attimo ho creduto che tutte le persone a cui voglio bene fossero scomparse, ma poi ho visto te…! Sono disperata! Non riesco a trovare più le carte di Clow, Kerochan è sparito, mio fratello è distratto e non ricorda più niente di quello che abbiamo passato insieme. Pensa che non si ricorda più neanche di Yuki che oggi non era ad aspettarci…”

 

“Senti Sakura –la interruppe educatamente Tomoyo imbarazzata- mi fa piacere questo improvviso slancio di affetto da parte tua, ma io non capisco quello che stai dicendo. Non conosco nessuno che si chiama Kerochan e non so neanche chi è questo Yuki. Da tua compagna di classe ti chiedo scusa…”

 

“Non è possibile! Anche tu! Perché tutte le persone a cui voglio bene sono scomparse? E tutte le riprese? –aggiunse Sakura- tutte le riprese che hai insistito così tanto per girare? Non te ne ricordi, Tomoyo?” le disse Sakura. Ormai dagli occhi le scorrevano lacrime a fiotti.

 

“Sakura, mi dispiace che tu stia male, ma non capisco cosa intendi. Forse dovresti parlarne con qualcun altro che ti è più amico.

 

“Si, forse hai ragione –pensò Sakura- peccato che adesso non mi rimanga più nessuno.”

Decise che non aveva più senso stare lì. Si mise a correre verso l’uscita della scuola.

No, pensò Sakura, non era tutto un sogno e adesso doveva trovare il modo di riuscire a cavarsela da sola. In quello stesso momento sapeva che i suoi amici, I SUOI VERI AMICI, la stavano aspettando in Inghilterra, erano preoccupati per lei e la Terra era in pericolo. Quella che stava vivendo in quel preciso istante non era la sua vita, non era la realtà, bensì un’illusione creata da lui… da Hegel! Ma perché? Sakura sapeva già la risposta: per superare la sua paura più grande.

Ormai non poteva più contare sulle carte, su Kerochan, su Yue… suo fratello e Tomoyo si comportavano in modo distaccato con lei, come se non la conoscessero. Non aveva più nessuno! Aveva perso tutte le persone a cui voleva bene!

E inspiegabilmente si accorse che questo le faceva paura… molta paura… Forse era questa la sua paura più grande? Era questo che doveva superare? La perdita delle persone a lei più care?

O c’era qualcosa di ancora più grave del perdere i propri amici? A questa domanda Sakura non sapeva rispondere… Sentiva che doveva accadere per forza qualcosa che le permettesse di capire veramente cosa doveva affrontare, come doveva agire…

Piangeva… lacrime calde le scorrevano lungo il viso e cadevano sul marciapiede. Cosa avrebbe dovuto sopportare ancora? Non era abbastanza quello che le era capitato? Cominciò a correre per le vie della città, attirando gli sguardi dei passanti che si domandavano, senza averla mai vista prima, perché non fosse a scuola o perché stesse piangendo.

 

All’improvviso cozzò contro un ragazzo, che stava uscendo dal supermarket, pieno di borse.

“Mi scusi” disse Sakura mortificata. Quella giornata stava andando sempre peggio!

 

“Stai più attenta la prossima volta!” le disse il ragazzo. Sakura non capì se aveva davvero sentito quella voce, o se era stato solo il suono del vento che sussurrava fra gli alberi.

Una speranza… ancora una speranza si accese nel suo cuore, mentre le lacrime smisero di uscire e il cuore cominciava a batterle freneticamente e il fiatone della corsa cominciava a farsi sentire…

 

Ancora una speranza… l’unica… la sola via d’uscita…

 

 

 

 

Ed ecco ke ho postato 1nuovo cappy! So ke avrei dovuto aggiornarlo prima, ma “stranamente” non ce l’ho fatta, sorry!

Cmq come vi è sembrato??? Ho fatto una panoramica quasi completa di quelle ke potevano essere le paure della nostra eroina… ho anke citato la dolce Nadeshiko, che Sakura ricorda nel sogno, per far vedere che non è quella una sua paura, come forse sarebbe logico pensare, e toglie ogni dubbio… (vi è piaciuta quella scena? a me sembra molto dolce…)

Poi si è scoperto ke la paura di Sakura è perdere le persone a cui vuole bene… ma questa non è la sua PAURA PIU’ GRANDE, che si scoprirà solo nel prossimo cappy che si intitolerà appunto “la paura più grande”…

Poi volevo ringraziare chi legge la my ff e soprattutto chi ha recensito:

Sakura hime: grazie x il complimento! almeno in qst sono stata originale xkè molte volte credo di essere prevedibile… x es credo ke si capisca già dalla lettura ke genere di prova sakura dovrà superare…(???) XD continua a seguire la ff! a presto!

LizDreamer: grazie mille x la recensione! Nel prossimo capitolo saprai se sakura riuscirà a superare la sua paura più! Grazie dell’incoraggiamento! A presto!

Non so come chiamarmi: si, in effetti te l’avevo detto ke Tomoyo non potevo metterla con Hegel e ora hai capito xkè… XD cmq grazie x la recenzione (minacce a parte…) e spero ke la storia continui ad essere di tuo gradimento… e chi l’ha detto ke non vincevi niente a indovinare? Se indovinavi, come premio, potevo organizzarti 1incontro con Hegel… XD vabbè, a presto!

Laukurata89: non sai qnt mi fa piacere ke ti piaccia la mia ff! ^-^ leggere 1recenzione d 1autore come te ke mi è piaciuto 1casino, mi ha fatto 1strano effetto… spero ke la storia ti piaccia e che continuerai a seguire la ff! ^-^

Al prossimo cappy e Recensite!!! baci

 

 

Ps: volevo fare 1domanda ke non c’entra niente con la fanfiction: ho notato ke improvvisamente mi sono scomparse delle recensioni e il numero di recensioni totali, che sono sicura di ricordarmi, è diminuito di 6… questa cosa mi è sembrata 1po’ strana… ma è 1cosa anomala o qualche volta capita? Lo chiedo soprattutto a chi scrive ff come me…

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Capitolo 11
*** La paura più grande ***


Capitolo 10

Capitolo 10


La paura più grande.


Alzò lo sguardo da terra e i suoi occhi andarono ad incrociare quelli color nocciola del ragazzo che aveva di fronte.


“Li!” disse Sakura, stupita e felice come non mai. Quella visione aveva riacceso in lei la fiamma della speranza… forse non era tutto perduto… forse sarebbe riuscita a superare la sua missione… non era sola… ce l’avrebbe fatta con l’aiuto del ragazzo che aveva davanti… l’unico che avrebbe potuto aiutarla, l’unico di cui non poteva fare a meno…

Ma le parole che uscirono dalla bocca di Li, la fecero precipitare in un profondo e oscuro abisso...


“Ci conosciamo?” chiese il ragazzo con tono freddo e indifferente.

Quella frase la colpì più a fondo di quanto avessero fatto le parole di Toy, di Tomoyo o di qualsiasi altra persona incontrata nella mattinata.


“Cosa succede padrone?” una voce provenne dal sacchetto della spesa, caduto accidentalmente per terra a causa dello scontro e spuntò fuori un buffo animaletto. Kerochan si guardò furtivamente intorno, vide la ragazza e ritornò di scatto a nascondersi nel sacchetto della spesa, per paura di essere scoperto da un’estranea.


“Li… non è possibile… -disse Sakura che era quasi sul punto di piangere e ignorando perché Kerochan fosse con Li e lo chiamasse padrone- n-non puoi… esserti dimenticato anche tu d-di me… no…”


“Senti –disse il ragazzo, lanciando un’occhiata di sbieco al sacchetto da dove era uscito il guardiano- io non mi ricordo di te, sicuramente mi stai confondendo con qualcun’altro”.


“Ti prego, non abbandonarmi anche tu… non puoi… perché i-io t… i-io ti…”

Ma non riusciva a dire altro. Le si era seccata la gola e guardava disperatamente quegli occhi indifferenti, dove si rifletteva l’immagine di una ragazza spaurita e turbata… la sua immagine.


“Se devi dirmi qualcosa, dilla subito… altrimenti non scocciarmi”. La voce del ragazzo risuonava impassibile e distaccata. Non poteva essere lo stesso ragazzo che amava, pensò Sakura. Dove era finito colui che le aveva rapito il cuore, che la confortava e la abbracciava nei momenti difficili?


Li raccolse le borse della spesa da terra e poi si rivolse verso la ragazza, cercando conferma del chiarimento dell’equivoco. Ma Sakura se n’era già andata. Era corsa via, veloce come il vento, da quell’apparizione che non poteva essere vera, da quella vita che non le apparteneva e dalla quale voleva ad ogni costo fuggire. Ormai le lacrime gremivano quegli occhi arrossati, non vedeva neanche dove stava andando. Durante quella folle e disperata corsa, inciampò e cadde a terra.

Adesso le sue lacrime bagnavano anche il viale sassoso su cui era caduta.

Si mise a sedere sul suolo freddo umido, portando le ginocchia al petto.


Il ragazzo che amava si era dimenticato di lei, proprio come Kerochan, Yue e perfino Tomoyo e Toy. Ma la perdita di Li era quella che le provocava più dolore, smarrimento, era la cosa peggiore che le potesse capitare.


Si sentì una sciocca per aver detto a Hegel che non aveva paura di niente e capiva anche perché la carta non la aveva lasciata avvicinare. Dentro il suo cuore si annidava una paura tanto grande quanto inconsapevole... il terrore di perdere il ragazzo più importante della sua vita! Era questo di cui aveva più paura: di perdere Li!

…Ormai l’aveva già perso. Non l’avrebbe mai più sentito pronunciare il suo nome, lui non l’avrebbe mai più consolata, non l’avrebbe mai più regalato uno di quegli abbracci che le diffondevano così tanto calore…

Ormai le lacrime le rigavano il volto. Si accorse anche di tremare, di essere percossa da brividi…


Questa era la sua più grande e dolce paura… E lei non poteva farci niente…

Non poteva usare la magia, Kerochan aveva un nuovo padrone. Niente era più come prima, la sua vita era stata stravolta, niente aveva più senso senza le persone che amava…

Ma allora come uscire da quella situazione? Come fare a superare la perdita di Li? Doveva riuscirci in tutti i modi, il suo amore era in Inghilterra e l’aspettava, e lei moriva dalla voglia di rivederlo… non riusciva a sopportare di restare in quella dimensione creata da Hegel per sempre, di non poterlo mai più rivedere…


“Se solo fossi stata in grado di aprirgli prima il mio cuore, di dirgli quello che provo –urlò la ragazza piangendo dal dolore- e invece non sono stata in grado di fargli capire quanto fosse importante per me, quanto fosse inevitabile la sua presenza… e adesso l’ho perso per sempre… non so cosa darei per tornare indietro e sistemare le cose…”.


D’un tratto sentì una forte energia pervaderle il corpo, e una luce scaturì dal suo petto.

Vide una luce rosa, pura e luminosa davanti a lei. La luce si affievolì e rivelò la fonte che la produceva: era una carta di Clow.

Sakura riconobbe subito che era una Sakura card poiché aveva una forma rettangolare, sottile ed emanava una magia che conosceva molto bene… la sua magica…

Eppure aveva qualcosa di diverso, d’insolito… brillava come non aveva mai visto brillare nessuna carta… trasmetteva una sensazione di serenità, di benessere…


Sakura non si chiese da dove era apparsa la carta e neanche perché sembrava così diversa dalle altre…

Non riusciva a vedere cosa rappresentava…

Ma pensò inconsciamente: “magia pura…”.


“Hai scoperto la tua paura più oscura e nascosta, hai preso consapevolezza dei tuoi sentimenti e hai capito i tuoi errori… questo ti ha permesso di superare le tue paure e di purificare il tuo cuore. Adesso sei degna di incontrare il principio primo”. Disse una voce solenne che proveniva da molto in alto.


Tutto intorno a Sakura parve dissolversi e si ritrovò sulla grande piattaforma circolare: accanto a lei c’era Hegel, davanti c’era The cause che doveva essere trasformata.


La ragazza emanava con la sua presenza una luce pura e incontaminata.

Contemplò la luce rosea che scaturiva dal suo petto e, questa volta riconobbe la carta che la emanava. La prese in mano: era The love, la carta dell’amore.


“E’ giunto il momento, per te, di oltrepassare la barriera e di trasformare la carta con la nuova magia.” Disse Hegel, senza lasciarle il tempo di riflettere sul perché, fra le 53 carte di Clow, le era apparsa proprio quella.


Sakura non ci pensò due volte, adesso sapeva cosa fare. Invocò The love.


“Vai, carta dell’amore” disse Sakura. La barriera, intorno alla carta del Principio, fu inondata di luce e si dissolse all’istante, annientata dalla luce rosea emanata dalla carta dell’amore. Era una luce pura, luminosa, che aveva in sé la consapevolezza di un difficile cammino portato a termine, di un nuovo potere che aveva acquisito e che le era costata tanto dolore.

Niente avrebbe potuto resistere alla luce emanata dall’amore.


“Trasforma il tuo potere e combatti i nemici della libertà, oltre il tempo, oltre l’oscurità, vai carta del Principio!”. Dopo aver pronunciato le fatidiche parole magiche, la carta di Clow, da opaca e spenta, si trasformò in una luminosa e rosea Sakura card.


“Non solo hai trasformato con la tua magia la carta più potente, quella che regola l’equilibrio naturale –disse Hegel rivolto a Sakura- ma hai restituito la magia a una carta che ne era priva. Usando la carta della spada, avresti potuto benissimo abbattere la barriera intorno alla carta, ma non trasformarla. Per ridare vita alla carta ci voleva una cosa che solo tu hai… E l’unica cosa che poteva ridare splendore alla carta era l’amore”.

Il guardiano tra sé e sé pensò: “Quello che il signor Clow Reed voleva che Sakura capisse…”.


Sakura prese in mano la carta che aveva appena trasformato e notò che, sopra la scritta The cause, era designata una goccia, simbolo dello spirito che la abitava. La stessa goccia che aveva Hegel sul collare e che aveva visto anche da qualche altra parte, ma non ricordava dove…

La carta ritornò sul piedistallo dov’era sistemata e ricomparve intorno ad essa la barriera turchina.

Sakura si rivolse al guardiano. “E adesso?” disse interrogativa.


“Adesso è tutto finito. La Terra è fuori pericolo e i quattro elementi hanno riacquistato il loro regolare equilibrio naturale. E se guardi le carte avrai conferma di ciò”.

Sakura cercò la carta del vento, del fuoco, della terra e dell’acqua. Emanavano un piacevole calore ed era certa che non avrebbero mai più influenzato negativamente l’equilibrio della Terra. Rivolse al guardiano un grande sorriso. Ma, più di ogni altra cosa, non vedeva l’ora di tornare dai suoi amici e soprattutto da Li. Non voleva ripetere lo stesso errore e non dirgli quanto lui fosse importante per lei.


“E’ giunta l’ora che le nostre strade si dividano definitivamente. Posso dire di ritenermi soddisfatto, ho portato a termine il mio compito. L’ultima cosa che ti dico è di fare tesoro di questa esperienza… Buona fortuna per tutto!” disse Hegel.


“Cosa? –chiese Sakura stupita- vuoi dire che non ti rivedrò mai più?”.


Sakura aspettava dal guardiano una risposta, ma le sembrò solo di udire in sottofondo un lieve addio. Intorno a lei tutto stava incominciando a dissolversi di nuovo, per l’ultima volta.

Sakura dette un ultimo saluto a quelle stelle che con la loro luce avevano illuminato la sua strada, permettendole di capire quello che in cuor suo già sapeva…

*


“Sakura!” urlò dalla gioia Tomoyo abbracciandola. Sakura si ritrovò vicino alla fontana nel giardino della villa di Eriol. Il passaggio che portava da The cause si era richiuso.


“Ce l’hai fatta!” aggiunse Eriol. Il sole splendeva luminoso nel cielo azzurro, sereno, senza una nuvola. Tutto sembrava tornato come prima: era solo un’anonima giornata d’estate, che era stata più movimentata delle altre. Si guardò intorno. I suoi due amici erano vicini a lei, ma non vide Li.


“Dov’è Li?” chiese subito Sakura rivolta agli amici.

Tomoyo lanciò ad Eriol un’occhiata che non prometteva niente di buono.


“Cosa è successo?” chiese Sakura che cominciava a divenire ansiosa.


Tomoyo con calma rispose: “Niente, non preoccuparti. Sarà qui da un momento all’altro. È andato un attimo nel salotto di Eriol perché… insomma, quando tutto è tornato normale, ha ricevuto una chiamata improvvisa da Hong Kong, da sua madre...”

Sakura si sentì mancare. Li sarebbe ritornato a Hong Kong e lei l’avrebbe perso di nuovo. E questa volta per sempre…


Si udì un rumore di passi accelerati lungo il corridoio, la porta che conduceva nel piccolo giardino si aprì di scatto, cigolando sui cardini, e apparve Li. Il ragazzo respirava affannosamente, aveva percorso a corsa il corridoio della villa. Sapeva che la sua Sakura era tornata (anche lui è un veggente? Nd io) e si sentiva in colpa di non essere stato lì al suo ritorno, poiché trattenuto dalla telefonata della madre. Ma non era stata una telefonata come le altre: era stata quella che aveva deciso il suo futuro. E lui aspettava il momento per poter parlare con Sakura.


“Sakura!” disse Li, vedendo davanti a sé la ragazza sana e salva.

Sakura, che stava parlando con Tomoyo ed Eriol di quello che le era accaduto, all’udire il suo nome si voltò stordita e il suo sguardo incrociò quello di Li.


“Li…” disse Sakura, cercando di nascondere la frustrazione che provava, dovuta al fatto che aveva preso coscienza delle sue paure. Ma era solo in apparenza tranquilla. La vista del ragazzo aveva fatto riemergere l’esperienza appena passata. Il dolore, la frustrazione, l’indecisione e l’incredulità di aver perso la persona che più amava al mondo erano ancora dentro di lei. E una lacrima le rigò il viso…





Ed eccomi di nuovo qua a postare il penultimo cappy! Spero vi sia piaciuto e che non mi odiate xkè sono stata trp crudele cn Sakura… ma quella ragazza aveva bisogno di darsi una svegliata… e poi, si sa che dopo la tempesta c’è sempre l’arcobaleno! ;-)

Vabbè, tralasciando i proverbi, volevo ringraziare tutti quelli che leggono la mia ff e che hanno recensito:

LizDreamer: grazie x aver recensito e spero con tutto il cuore che il capitolo ti sia piaciuto… pensavi che la sua paura più grande fosse questa o un'altra? Cmq, continua a recensire! A presto!

Zoa: grazie mille x i complimenti! Non sai qnt mi fa piacere! Cmq non è colpa mia se Sakura passa tutti questi guai! La colpa è di Eriol! XD prendetevela con lui… spero che mi lascerai una recensione anche sull’ultimo cappy!

Laukurata89: eh eh eh, ke ti dico? XD Prima di tutto, qnd ho visto tutte quelle recensioni a botta, mi è preso male… direi che hai recuperato alla grande! XD poi ti ringrazio di aver letto la mia ff, non sai come mi faccia piacere ke ti piaccia (scusa il giro d parole… cmq se piace a te, vuol dire ke vale qualcosa… Nd io). E adesso viene la parte più difficile: rispondere a tutti i commenti ke mi hai lasciato e scusami se tralascerò qualcosa…

  • Non preoccuparti, non 6 l’unica ke usa termini cm “ganzo” o “bischeri”(io parlo anke peggio a volte…) cmq sono della Toscana. Te?

  • Si, ho letto quella ff dove moriva Fuji (mi anke commossa) (T-T)! Cmq cosa altro poteva dirgli Fuji a Li, sulla porta di casa? Di sicuro non qualcosa del genere: “come ti butta, mio futuro genero?”… la parola “amichetto” mi sembrava la più appropriata, e poi anke Fuji, secondo me, si è ormai convinto ke la figlia sia tutta casa e chiesa! Cosa poteva aspettarsi?!

  • Posso immaginare benissimo cm t 6 sentita qnd t sono sparite le recensioni! Sigh!

Poi le risposte alle altre domande che mi hai fatto, le hai trovate nei capitoli successivi, quindi evito di risp a tutto… anke xkè mi verrebbe una sotto-fanfiction intitolata “Le memorie di Laukurata89” o, come hai scritto tu, il “capitoli arretrati tour”… e t faccio i complimenti x le tue geniali intuizioni (tutte vere)…

Ti ringrazio per le recensioni e per tutti i complimenti che mi hai fatto! A presto! Un grosso bacio!


Anticipazioni: l’ultimo capitolo ke posterò (siamo già alla fine… sigh… (T-T)…) si intitolerà “la vera forza che regola il mondo” e capirete finalmente xkè ho messo questo titolo alla ff…

Si, xkè non mi riferivo a The cause, non è questa carta la protagonista della ff, ma bensì è un'altra la forza che regola il mondo e alcuni indizi presenti nella ff fanno capire a cosa mi riferivo in realtà…


Al prossimo cappy e continuate a recensire!!!

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Capitolo 12
*** La vera forza che regola il mondo ***


Capitolo 11

Capitolo 11

 

La vera forza che regola il mondo.

 

La ragazza si asciugò frettolosamente la lacrima che le era scesa inopportunamente giù per il viso. Non voleva che la vedessero in questo stato, lei che era sempre sorridente, allegra, piena di vita.

 

“Come vedi è andato tutto bene!” aggiunse la ragazza rivolta a Li, abbozzando quello che sembrava un tenero sorriso e fingendosi falsamente serena. Quella era l’unica cosa che aveva avuto la forza di dire. La vista di Li aveva risvegliato in lei il dolore di quello che aveva dovuto sopportare, la scoperta di quella paura nascosta che si era annidata inconsciamente dentro di lei per troppo tempo.

Sapeva che in quel momento, se Li le avesse chiesto cosa era successo, i suoi occhi si sarebbero inspiegabilmente fatti lucidi. Ma in cuor suo decise di farsi forza e di non mostrare a nessuno la sofferenza che provava. Ma sapeva che Li la conosceva molto bene e, inevitabilmente, presto se ne sarebbe accorto…

 

“Sono contento che tu stia bene – disse Li sorridendole e rincuorato dalle parole dell’amata- ma perché ci hai messo così tanto? Cosa ti è successo?”.

Sakura sobbalzò. La fatidica domanda era arrivata rapida e inaspettata, e lei non sapeva come avrebbe fatto a spiegare a Li perché aveva tardato così tanto e, soprattutto, cosa aveva dovuto sopportare. Eriol, che era a conoscenza di tutto, pensò che quello non era il momento adatto per Sakura di affrontare la situazione… e neppure il luogo!

 

“Mi dispiace interrompervi –disse tranquillo il giovane mago- ma adesso dobbiamo ritornare in Giappone”. Gli altri lo guardarono sorpresi e acconsentirono sbadati: si erano completamente dimenticati di essere in Inghilterra! Dovevano ritornare in Giappone al più presto!

Allo stesso modo in cui erano arrivati, Sakura si servì della carta della fantasia e dello spostamento, aiutata dalla magia di Eriol.

La ragazza provò un’insolita sofferenza nell’usare le carte. Dentro di sé voleva solo stare sola e riflettere, ma avrebbe anche voluto liberarsi da quel peso che la opprimeva. E poi aveva detto a Hegel che aveva preso consapevolezza della sua paura, non avrebbe più vissuto così, non avrebbe più fatto lo stesso errore…

Senza accorgersene furono all’istante a Tomoeda, nei pressi del parco del Pinguino (sarà una cosa casuale questa o pianificata dalla magia? Nd io). Il sole stava per tramontare e tirava una piacevole brezza leggera. Il paesaggio era dolce e tenue come lo era sempre stato. Non si vedevano minimamente le tracce causate da quello che era stato il più grande sconvolgimento naturale.

 

Sakura si ricordò del giorno in cui Li era tornato dal Giappone: come era stato tutto così bello, così irreale, così incredibilmente utopistico... Non le sembrava di essere mai stata così bene in vita sua. Come sembrava tutto così lontano, adesso! Così irrealizzabile! Incrociò lo sguardo di Li. In cuor suo sapeva che presto lui avrebbe dovuto dirle che tornava a Hong Kong. “E’ questa l’amara verità di quella telefonata della madre –pensò Sakura e aggiunse con una nota di malinconia e pessimismo- ma… d’altronde… tutte le cose più belle sono destinate a finire”.

Questo l’aveva imparato anche da The cause. Aveva capito che tutte le cose hanno un proprio equilibrio naturale e seguono un ciclo che si conclude inevitabilmente con la loro fine.

Ma in quel momento non capì che aveva imparato anche qualcosa di più importante...

Delle voci in lontananza interruppero i suoi pensieri.

 

Sakura!!!” urlarono Kerochan e Yue venendole in contro.

 

“Mi dispiace di non poterti essere stato d’aiuto –disse Cerberus rammaricato, avvicinandosi a lei- ma il maestro mi aveva detto di avvertire Yue e tuo fratello. Ma tu come stai?”

 

“Bene” disse Sakura, mostrandosi convincente.

 

“Non mentire, so che non è stato facile per te incontrare Hegel”. Kerochan aveva colpito subito nel segno e osservava come Sakura avesse reagito. La ragazza parve smarrita a questa affermazione, non si aspettava una domanda così diretta. Sentiva sopra di sé lo sguardo di Li che la osservava, sosteneva con sforzo lo sguardo di lui, quasi supplicando con tutte le sue forze che il ragazzo guardasse altrove.

 

“No, è tutto a posto! In fondo Hegel è un tipo simpatico!” disse Sakura quasi scherzando. (Qst battuta triste me la potevo anche risparmiare, ma ormai siamo alla fine e qualche cretinata dovevo mettercela! Nd io)

Kerochan, non convito dalla risposta della padrona, la guardava con apprensione demarcata. Poi Eriol attirò all’improvviso l’attenzione di due guardiani.

 

“Se volete seguirmi –disse Eriol accennando a Cerberus e Yue- c’è ancora una cosa che vorrei sbrigare. E, dopo di che, rivolse uno sguardo d’intesa a Tomoyo.

I due guardiani lo seguirono incerti, senza fare domande.

 

“Vado con loro” disse Tomoyo rivolta all’amica.

 

“Vengo anch’io” disse prontamente Sakura, che era già sul punto di seguirla.

 

“No, tu rimani a sedere qui! Sarai stanca. Ce la caveremo da soli…” disse sincera e premurosa Tomoyo.

Sakura, rassegnata, si mise a sedere sull’altalena del parco, dondolandosi leggermente e tenendo lo sguardo fisso per terra. Poi, il cigolare dell’altalena cominciò a sembrarle troppo fastidioso e si fermò coi piedi a terra.

 

Li era rimasto lì con lei. Non sapeva come dirglielo, come lei avrebbe reagito. Ma si fece forza e andò verso Sakura.

 

Sakura… io volevo…dirti…” cominciò lui imbarazzato.

 

“Penso di sapere già quello che vuoi dirmi -lo interruppe Sakura con una sicurezza che le faceva paura- ma prima devo dirti io qualcosa…”

 

“Dimmi pure” disse lui interrogativo e un po’ confuso da quel “qualcosa” che, dal tono della voce della ragazza, doveva essere estremamente importante.

 

Sakura non sapeva da dove cominciare. “Non è vero che è andato tutto così bene… L’ho detto solo per non farvi preoccupare… In realtà, quando ero nell’altra dimensione, c’è stato un momento in cui ho creduto di non farcela, in cui ho creduto che fosse tutto perduto, che non ci fosse più speranza...” Ammise.

Quanto era difficile parlare e trattenere a forza le lacrime che prepotentemente cercavano di venire fuori. Li la guardava dolcemente.

 

Ma in fondo sei riuscita a ripristinare l’equilibrio naturale, adesso sei qui ed è l’unica cosa che conta, è tutto finito e io…” continuò lui.

 

“No, non è tutto finito! -esordì Sakura interrompendolo e prese dentro di sé la forza per continuare-  ebbene ho incontrato Hegel, il guardiano della forza che regola il mondo, penso che Eriol ne abbia parlato a te e a Tomoyo, in mia assenza”. Li annui.

 

“Allora –continuò Sakura con affanno- io ho cercato di avvicinarmi alla carta, per trasformarla… ma… ma la barriera che la proteggeva mi ha respinto ed Hegel ha detto che non sarei riuscita ad abbatterla se prima non avessi superato le mie paure, paure di cui ignoravo l’esistenza”.

I suoi occhi stavano per farsi lucidi, ma non poteva mettersi a piangere proprio in quel momento. Sapeva che se l’avesse fatto, non sarebbe più riuscita ad andare avanti.

 

“Mi dispiace –disse sincero Li- io non pensavo che avresti rischiato così tanto…”.

 

Sakura scosse la testa. “No –disse- non mi è capitato niente di grave, non pensare che abbia dovuto affrontare pericoli come quelli che ho passato durante la cattura delle carte, come vedi non sono ferita. Ho dovuto affrontare di peggio… e quello che mi fa stare più male è che fino ad oggi non mi ero resa conto che la mia peggior paura era quella di… era quella di…” balbettava. Le lacrime che a stento era riuscita a trattenere, in parte le rigarono il viso. Il ragazzo tentò di avvicinarsi a lei.

 

“Era quella di perderti” disse tutto ad un fiato la ragazza. Li trasalì. “Solo quando ho creduto di perderti, ho capito quanto tu fossi importante per me e solo in quel momento mi sono resa conto che questa paura si era annidata inconsciamente nel mio cuore. Io ti amo Li… ma tu adesso ritornerai in Giappone e non ti rivedrò mai più…” Le lacrime scendevano a fiotti sul suo bel viso, così delicato.

 

Finalmente era riuscita a dirgli che l’amava e le importava solo questo: di aver trovato dentro di sé il coraggio. Adesso non aveva più paura dei suoi sentimenti. Qualunque cosa sarebbe successa lei l’avrebbe superata. Avrebbe superato qualsiasi cosa…

Li l’abbracciò forte. Quell’abbraccio improvviso colse di sorpresa Sakura. Quanto avrebbe voluto che quel momento magico durasse per sempre! Ma d’altronde il tempo non era in suo potere. Era The cause che controllava il tempo. Era questa l’unica forza che regolava il mondo e lei non poteva farci niente. Si sentiva così incapace di poter decidere della sua vita, così inutile in un mondo dove tutto era già prestabilito, così monotona sottomessa all’unica forza che avrebbe potuto prolungare quel momento idilliaco per sempre…

 

“Anch’io ti amo –Li le ribadì il suo amore- ma non devi preoccuparti perché io starò sempre con te. Non ti abbandonerò mai, staremo sempre insieme…”

 

Sakura lo guardò negli occhi confusa e sorpresa.

“Ma… questo vuol dire che… non ritorni in Giappone?” chiese la ragazza. Aveva paura di sapere la risposta di quella domanda che le avrebbe cambiato la vita.

 

“No –disse dolce e sincero il ragazzo- avevo già parlato a mia madre del fatto di trasferirmi qui e proprio oggi mi ha dato la conferma…”.

 

Gli occhi di Sakura si illuminarono e furono di nuovo inondati da lacrime: ma questa volta erano lacrime di gioia.

“Oh Li…” disse commossa. Non c’erano parole che potessero esprimere la gioia, la speranza, la sorpresa, l’amore che in quel momento provava. Abbracciò forte il ragazzo che amava, il ragazzo che sarebbe stato sempre con lei, che nel suo cuore avrebbe preso il posto delle paure. In quel dolcissimo abbraccio ognuno poteva sentire i battiti del cuore dell’altro. Sarebbero stati uniti per sempre e in quel momento si unirono anche le loro labbra in un tenero e delicato bacio, suggello del loro amore…

 

 

Mannaggia! Proprio oggi si dovevano scaricare le pile della video camera!?” disse ironica Tomoyo che aveva osservato la scena insieme ad Eriol. Il ragazzo sorrise divertito.

 

“E’ quello che volevi, vero?” le disse dolce Tomoyo.

 

Cosa?” domandò il ragazzo perplesso.

 

“Che Sakura capisse qual è la vera forza che regola il mondo...?” disse la ragazza accennando a Sakura e Li, in lontananza.

 

“Si -ammise il ragazzo guardandola teneramente- sei molto perspicace Tomoyo Daidouji!”

 

Lei ricambiò il sorriso. “Allora pensi di rimanere anche tu qui in Giappone?” chiese.

Eriol annuì.

 

“E come mai?” chiese maliziosa la ragazza, che in cuor suo sapeva già la risposta.

 

“Sono trattenuto qui da una forza superiore!” rispose dolce il ragazzo e le prese delicatamente la mano…

 

 

In quel momento a Sakura fu tutto chiaro… Capì perché Eriol aveva detto che lei era l’unica che poteva farcela, cosa significava la goccia scolpita nel cuore sulla fontana nella villa di Eriol e perché solo la carta dell’amore era riuscita a trasformare The cause

Grazie a Hegel e memore dell’esperienza passata, aveva capito che la vera forza che regola il mondo non era The cause, ma l’amore… l’unica forza imprevedibile, inarrestabile che faceva girare il mondo e a cui il principio di equilibrio stesso era sottomesso.

La forza che, solo due anni prima, aveva legato a sé due cuori con un patto inscindibile che sarebbe durato in eterno. Il filo conduttore della vita che aveva permesso che Sakura e Li si ricontrassero e celebrassero il loro amore.

 

L’amore… La forza che regola il mondo!

 

Fine

 

Evvai!!!! Sono riuscita a finire la ff!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ^-^

Spero che sia stata di vostro gradimento! XD ringrazio con tutto il cuore quelli che l’hanno letta e chi l’ha commentata, in particolare:

LizDreamer: grazie x aver seguito la mia ff e x aver smp recensito! Spero ke ti sia piaciuta!? Cmq, visto ke avevi ragione? La forza ke regola il mondo è niente meno ke l’amore! Grazie di tutto e spero di risentirti alla prox ff!

Zoa: grazie x la recensione! Cm t è sembrata la ff? Hai visto ke alla fine si è risolto tutto x il meglio! Altrimenti, cm hai detto tu, chissà quali cataclismi si sarebbero abbattuti sulla Terra(e anke sul povero Li, sigh…) e, soprattutto, a Sakura sarebbe toccato rimanere x tutta la vita con Hegel… ti immagini che noia! XD (con tt il rispetto x Hegel…) Ps: sono contenta di aver trovato il tempo x leggere la tua ff, xkè mi piace 1casino! A prestissimo! Baci.

Non so come chiamarmi: Ciao! ^-^ inutile dire ke hai indovinato il finale, come sempre del resto! Visto ke anch’io (anke se non sembra) sono 1romantocona!!! XD E sono sicura anke ke avevi capito cosa ha detto la madre di Li per telefono… Cmq ti è piaciuta la ff? Spero di sì, ti ringrazio con tt il cuore x averla seguita e complimenti x l’intuito! Spero di risentirti presto!

Laukurata89: ehilààààààààààààà! Allora ti è piaciuto il finale della ff? Ho cercato di fare del mio meglio e spero di non averti annoiato… ovviamente Shaory è rimasto (non nel senso mentale, ma nel senso ke è rimasto a Tomoeda…), non avrei mai potuto farlo partire!!! Sarebbe stato trp crudele!!! Per non parlare di tutti i miei fans ke avrei deluso (ma quali fans??? Nd tutti) cmq non ti preoccupare, per la tua “gioia”, ho in progettazione un’ altra ff (o_O Nd laukurata89) ke sarà un po’ più “normale” di questa… normale nel senso ke sarà ambientata nella quotidianità di tutti i giorni e non comparirà la magia… Ma non so se si può definire normale xkè ognuno ha una propria concezione di normalità e la mia sta andando a rotoli… se non è già andata… ! Sono davvero contenta di aver scritto qst ff, era da tanto ke desideravo scriverne una!!! E lo sai quale è stata la prima ff ke ho letto??? Ti dico solo ke l’ho letta sul card captor sakura italian forum e l’aveva postata fragrance… quindi vedi se questo ti dice qualcosa… XD Cmq, di dove sono te l’ho già scritto nella recensione ke ti ho lasciato nella tua ff, te di dove 6? Grazie 1000 x aver seguito la mia ff e x tutte le recensioni ke mi hai mandato! Spero di risentirti presto! 1bacione!

Sakura hime: Ciao! Grazie anke a te per la recensione e per aver seguito la mia ff! fammi sapere se qst capitolo ti è piaciuto! ^-^ ps: grazie millissime per le anticipazioni su Tsubasa! Sembra davvero molto appassionante e ho ordinato subito il primo numero… non vedo l’ora di leggerlo! Ma sai x caso qnd faranno l’anime? Spero presto xkè hai interrotto la storia proprio sul più bello… sigh…!

Cmq grazie di tutto!!! Ci sentiamo! Bacioni.

 

Un grazie a tutti e fatemi sapere se la ff vi è piaciuta!

 

By Silvia

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