Game over, fine dei giochi.

di Im free
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Che cominci il gioco ***
Capitolo 2: *** L'ultimo giro di giostra ***
Capitolo 3: *** La resa dei conti ***



Capitolo 1
*** Che cominci il gioco ***


«Pronto! È la centrale di polizia? Vi prego aiutatemi» disse la donna disperata
«Signora si calmi sono l’ispettore Smith mi dica cosa è successo…»
«Mia…mia…figlia è stata rapita, qui nella sua stanza venite aiutateci! »
«ci dia il suo indirizzo e veniamo subito…non tocchi niente mi raccomando»
Dopo venti minuti gli agenti arrivarono nella casa.
«Buongiorno signora sono l’agente  Smith e lei è la mia collega l’agente Brown, ci mostri la camera di sua figlia, intanto se ci dice come si chiama e se ha una foto sarebbe d’aiuto».
«certo si chiama Ellen…Ellen Simpson, aspetti cerco la sua foto…ah eccola trovatela vi prego»
«faremo il possibile».
Appena gli agenti aprirono la stanza videro la camera sotto sopra e cominciarono a cercar tracce.
Qualche minuto dopo…
«Hey Anthony guarda qui tracce di sangue sulla finestra…» l’agente prese un capione del sangue sperando fosse del aggressore.
«Raquel il nostro amico piace giocare guarda…» prese in mano un foglietto e glielo diede.
«Fammi leggere…C’era una volta degli agenti che sprecarono il loro poco tempo per cercare dei inutili indizi quando non sanno che il tempo scade, mentre io e la mia vittima ci divertiamo al luna Park…non siete stanchi di lavorare io vi consiglierei di sedervi su una panchina mentre i bambini mangiano il gelato….mah….non ha senso e qui non si trova niente dovremmo stare al suo gioco?»
«Non cè altra soluzione andiamo in centrale a verificare di chi sia il sangue e poi facciamo subito un salto al luna Park».
Arrivarono in centrale e qualche minuto dopo arrivarono i risultati del Dna.
«Allora buone notizie? » disse Anthony
«no mi dispiace, il sangue risulta di Ellen »
dovremmo andare al luna Park e cercare una panchina magari con qualche gelateria vicina abbiamo poco tempo da come ce scritto»disse Raquel « allora io e Anthony ispezioneremo la parte est del parco invece Eddie e Jim quella ovest appena qualche novità chiamate ».
Così i quattro agenti si avviarono verso il luna Park di Los Angeles.

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Capitolo 2
*** L'ultimo giro di giostra ***


«Mi scusi , ha visto questa ragazza? » disse Raquel con molta fretta. Ma la gente dava sempre la stessa risposta « no mi dispiace» oppure « no non l’ho vista ci sono molte ragazze in giro»
Fino a che uno non disse «si l’ha notai perché era molto spaventata, era con un uomo, mi sembra sono andati lì» Anthony si girò pensò “la panchina? Allora non è ciò che pensavamo”
«Raquel! Chiama Eddie e Jim di che controllano questa zona non dovrebbero essere lontani mentre tu vieni con me».
I due salirono le scale e al macchinista Raquel chiese.
«Ci scusi siamo agenti di polizia, non faccia partire niente dobbiamo controllare i vagoni,intanto le mi risponda a queste domande: hai visto questa ragazza? Era insieme a qualcuno o notato qualcosa di strano?»
«si! Me la ricordo era con un uomo sulla trentina aveva una maglietta nera e un capello bianco…me li ricordo perché sono saliti un secondo e poi sono andati via subito altro non so dirvi» Anthony lo interrupe «Guarda cosa ho trovato….»
«scusate l’interruzione…. È quello l’uomo» disse il macchinista con un filo di voce.
Anthony corse subito lo butto a terra «dov’è Ellen dov’è dimmelo o t’ammazzo» gli stava dando un pugno quando l’uomo rispose «io di quella ragazza non so niente un uomo mi ha pagato per mettere sotto ha uno dei vagoni un biglietto e un dito con lei ma non so altro, non lo vidi nemmeno in faccia ….vi prego non mi uccidete…»
«Anthony lascialo non è lui io e Jim abbiamo rincorso un uomo con Ellen, mah appena girato l’angolo erano già partiti con la macchina ma non abbiamo visto né la targa nel modello, andiamo in centrale».
I quattro agenti arrivarono alla centrale.
«controlla di chi appartiene il dito, cosa c'è scritto stavolta nel messaggio?» disse Raquel con un tono di chi non ce la faceva più.
Jim lo mise a leggere «…Alle otto di sera, dopo una massacrante giornata di lavoro, arrivate a casa stanchi morti con il solo desiderio di farvi una lunga dormita, perché il mattino dopo avete un importante appuntamento.  Per essere sicuri di arrivare puntuali, puntate la vostra sveglia a lancette alle nove precise.Ma lei sarà ancora viva?»
«si può sapere con chi abbiamo a che fare è…» il telefono di Anthony fece interrompere la frase di Eric
«…Piaciuto lì indovinello? Beh ne ho dato che sono buono ne ho un altro dovrebbe arrivare…». «Dannazione numero sconosciuto…ha detto che dovrebbe arrivare un altro indizio»
Intanto in centrale arrivò un barbone ubriaco «mi….hanno…detto…di dirvi….non me lo ricordo….aspettate ecco….ehm…sotto la sedia del poliziotto si senti un…botto…mentre io e la ragazza ci guardiamo…ehm…i fuochi dal palazzotto » disse singhiozzando…all’improvviso la sedia di Jim fece davvero un botto salto in aria «eh io che mi stavo per sedere…presto dobbiamo andare di corsa…ma dove?»
 «lo so io! Stasera nelle zone di Arcadia Street ci sono i fuochi d’artificio e c'è un palazzo dove si vedono benissimo »
«bene Raquel chiamiamo rinforzi controlliamo tutta la zona questa volta non ci sfuggirà».

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Capitolo 3
*** La resa dei conti ***


Intanto che gli agenti si prepararono per quella sera, in una stanza buia con una piccola finestra si sentiva urlare …
«Taci stupida ragazzina! Ho se no ti faccio fuori prima del tempo!»
«Cosa vuoi da me? No la passerai liscia» a quel punto il rapinatore gli diede uno schiaffo
«Se non la smetti di frignare premo il grilletto»
«Si può sapere chi sei? »
«il mio nome non ha importanza adesso muta! Ho il gioco finisce prima del tempo muoviti e raggiungiamo la cima del palazzo»
Dopo qualche ora arrivarono Anthony e Raquel il palazzo in fondo videro una ragazzina sul cornicione si avvicinarono con cautela.
«Scendi non fare pazzie,dov’è lui?» disse Anthony
«Mi cercavate? Beh eccomi, oh che maleducato scusate mi presento sono Carl Durand e sono qui per effettuare la mia vendetta…»
«di che vendetta parli? Lascia stare la ragazza!»
«Mia figlia è morta a causa di suo padre! Era ammalata e lui quando la opero fece poco e niente lo denunciamo per negligenza ma l’accusa è stata respinta allora io farò provare a lui ciò che ho passato io e niente mi fermerà»
«Fermo non fare pazzie!.... »  
« Tempo scaduto! » Cosi Carl spinse la ragazza giù dal palazzo Anthony si precipitò a prenderla ma fu troppo tardi e cominciò a picchiare Carl
«Vigliacco! non riporterà indietro tua figlia! » Carl gli aveva sottratto la pistola e quando Raquel cercò di far allontanare Anthony perché stava diventando troppo violento si alzò e disse «…vero non avrò mia figlia indietro, ma almeno sono un po’ sollevato… non ti preoccupare piccola papà arriva…» dopo questa ultima frase Carl si sparò.
I due agenti tornarono in centrale.
« Signori vi abbiamo convocati qui per un motivo…»
«Avete trovato nostra figlia! Sta bene dov’è?»
«…Non è facile per averla trovata l’abbiamo trovata purtroppo siamo arrivati troppo tardi»
Gli agenti raccontarono cosa era successo e il motivo dell’ accaduto spiegando che adesso non potevano fare più niente.
«Raquel tutto bene? »
«eravamo così vicini, se fossimo arrivati prima…»
«abbiamo fatto del nostro meglio e non è bastato, in questo gioco non eravamo preparati…»

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