The Alternative -- Casi Alternativi

di Francis Merman Bonnefoy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: l'adamantio promesso ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2-- L'Inganno ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3-- Il Vero Fratello Maggiore ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4-- Il Clan di Jersey ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: l'adamantio promesso ***


Victor Creed.
Victor aveva sentito alcune voci parlare dell'arresto di Stryker già da molto tempo, ma non aveva ancora ricevuto nessuna notizia del fratello, il che,  a dirla tutta, non lo fece preoccupare poi molto, anche se avrebbe preferito averlo davanti per sconfiggerlo una volta per tutte ed ottenere la rivincita tanto agognata: neppur sapeva ch'egli avesse perso la memoria a causa di pallottole di adamantio.
Ma ad alimentare il Creed in tutta la rabbia che l'aveva colmato fu soprattutto il ricordo della falsa promessa che il colonnello Stryker gli aveva posto.
Promessa mai mantenuta, che alimentò solamente la sua sete di vendetta, di riscatto.
Infatti, pochi giorni dopo aver ricevuto la notizia degli arresti del colonnello, si decise sempre più ad ottenere ulteriori informazioni
e quando alcune autorità locali gli dissero, sotto minaccia di morte da Victor stesso, dove si trovasse, egli si diresse in fretta e furia verso il carcere canadese
di massima sicurezza di Alberta.
Non gli fu molto difficile sgozzare tutti i poliziotti, le guardie ed alcuni altri malcapitati incarcerati che si permisero di fare battute di cattivo gusto sui
suoi artigli e benché fossero ignari ch'egli fosse un mutante molto pericoloso, Victor non li risparmiò.
Ma seppe far capire per bene chi dettasse le regole e non passò poi molto, che il mutante si trovò davanti alla cella di Stryker: il colonnello stava ancora dormendo,
dopotutto erano le quattro e mezza del mattino, ma Victor aveva sempre amato fare brutali improvvisate.
Lo guardò subito con disprezzo, in fin dei conti aveva adempito a tutti gli incarichi che quella sottospecie di uomo gli aveva assegnato, senza però ottenere alcuna paga.
La cosa che più avrebbe voluto era infatti d'ucciderlo, ma facendo così non avrebbe potuto diventare forte quanto era stato Logan, ora disperso chissà
dove. « Bene, bene... » Disse Victor, ghignando ferocemente.  Stryker si svegliò di colpo, ricordando sfortunatamente quella voce: « ...Victor? »
Victor ringhiò: « Non fare domande idiote, sai benissimo che sono io! E ora... Tu! Vedi di ascoltarmi! » Stryker annuì, dopotutto sapeva com'era fatto Victor e di certo non era così sprovveduto da farsi uccidere. Victor rise, mostrando però i denti: « Tu mi avevi fatto una promessa ed ora... Gran pezzo di idiota, voglio che la mantenga come dicesti o ti sgozzerò come ho fatto a tutto il resto della prigione. Che ne dici? Mh? Vuoi essere il prossimo nella lista delle mie vittime? » Ringhiò, alternando una risata, poi prese le chiavi di una guardia che aveva ucciso poco prima ed aprì la cella del colonnello. « L'avverto: questa volta non potrà fare un passo sbagliato oppure... » - Disse facendo il segno dello sgozzamento sul proprio collo - « Le taglierò la gola. Ci siamo ben capiti? » Stryker non riuscì ad emettere un suono di più e si limitò ad annuire, pieno di paura, sapendo che Victor non avrebbe accettato altre beffe da lui, come l'ultima volta era successo, infatti, non appena s'avvicinò alla porta della cella ormai aperta, Victor lo sollevò da terra, prendendolo per il colletto della divisa da carcerato: « Portami ad Alkali Lake! Voglio anche io essere imbattibile come Logan, così finalmente potrò ucciderlo! » « Non è possibile andare in quella base, ormai hanno scoperto tutto, hanno chiuso ogni progetto e se tornassi lì mi arresterebbero... Di nuovo.. » Disse Stryker, cercando di non tentennare con la voce. Victor cominciò a spazientirsi, guardandosi furibondo gli artigli, quando il colonnello, per paura, accettò,  cercando di trovare qualche /alternativa/: « Potrebbe esserci ancora un vecchio laboratorio in cui alcuni miei subordinati avevano nascosto un po' di adamantio:
l'unico luogo possibile è quello. » Victor lo guardò ancora più irascibile, non credendo molto alle sue parole: « Vedremo se alla fine ti salverai dai miei artigli. » Disse.

Dopo pochissimo tempo uscirono dalla prigione, e Victor, avendo ucciso tutti ed anche alcuni poliziotti intervenuti, rubò un'autovettura della polizia,
una volta interrotto ogni collegamento con qualsiasi trasmittente, così facendo probabilmente nessuno li avrebbe intercettati ed oltretutto gli altri non
si sarebbero sognati, forse, d'interrompere il loro viaggio sulla strada, scambiandoli per dei poliziotti: « Guida. » Disse a Stryker. « Prima devo fare una telefonata. » Rispose il colonnello. Victor lo guardò di storto, poi si avvicinò ad una cabina telefonica vicino al parcheggio dei poliziotti ed aprì il vano delle monete, che caddero a terra.
Ne prese cinque, e le inserì di nuovo nel telefono, esclamando: « Avanti, ma fai veloce, ho già aspettato fin troppo! » Più che un'esclamazione od un grido pareva un vero e proprio ringhio feroce che fece capire a Stryker di fare in fretta. Il colonnello annuì, digitando un numero ch'egli in mente aveva stampato ben bene: chiamò infatti una sua fidata collega che aveva partecipato al Progetto Arma X e che era riuscita a fuggire dalle autorità e, spiegata la situazione, le fu detto di raggiungere il più in fretta possibile il vecchio laboratorio. « E ora guida! » Ringhiò selvaggiamente Victor Creed. Il colonnello annuì, azionando l'auto e partendo verso il laboratorio sostenuto /veritiero/ da egli. Stryker in realtà ricordava perfettamente dove si trovasse il posto, ma, ripensandoci, per lui sarebbe stato meglio non promettere nulla di così importante a Victor, perché alla fine, dal fratello di Logan, minacce così poteva prevederle, se avesse usato un po' di buon senso.

Intanto passarono un bel po' di ore, tanto che dopo ottanta chilometri Stryker fermò l'auto. Victor ringhiò, ma egli lo rassicurò accennando un sorrisetto:
« Siamo arrivati.. Ancora un po' di pazienza e potrai avere anche tu lo scheletro indistruttibile. » Victor lo seguì, allora, fino alle porte del laboratorio: l'edificio sembrava più un vecchio magazzino che una base scientifica, ma aspettò a dire l'ultima parola. E videro una donna, davanti all'entrata del laboratorio: era Kara, una delle assistenti che per fortuna non era stata trovata dalla polizia. « Buongiorno Signorina Kara. » Disse Stryker, con un sorriso che sapeva più di beffa, avvicinandosi al laboratorio per rendere accessibile l'entrata. Il cancello metallico poté infatti esser aperto /solo/ con un riconosimento vocale ed appena Victor vi entrò vide macchinari, computer, tabulari, perfino ampolle e fiale, seppur in stato d'abbandono, che gli fecero capire di trovarsi nel posto giusto: « Bravo, devo dire che ci tieni davvero alla tua vita, sai, pensavo non t'importasse più di tanto.. Ma mi sbagliavo... » Stryker lo guardò soddisfatto, avvicinandosi ad una vasca come quella in cui Wolverine era stato sottoposto all'esperimento, collegò tutti i monitor di controllo ad essa, per evitare il minimo errore e poi esortò Victor a spogliarsi ed entrarvici: il mutante fece come dettato, distendendosi poi a pancia in su, mentre i polsi gli vennero legati con l'aiuto di Kara. « Sei sicuro? » Chiese ancora Stryker, sperando ad un ripensamento da parte del mutante. Victor cominciò ad adirarsi: « Certo! Ce l'ha fatta mio fratello... Io cosa sono? Valgo forse di meno? » Il colonnello alzò le spalle, dopotutto se Victor fosse morto avrebbe solo avuto una briga in meno.

Non ci volle d'altro canto poi neppur molto per /inizializzare/ la sperimentazione: bastò collegare il contenitore di adamantio ai tubi che l'avrebbero annesso
allo scheletro di Victor.
L'unico particolare ancora /lento/ fu la vasca, che non fu subito piena di acqua, il tempo necessario per collegare al mutante un tubicino alla bocca,
onde evitare l'assimilazione di acqua nei polmoni e fornirgli invece l'ossigeno, solo in quell'istante l'esperimento poté davvero cominciare:
Victor si sentì andare sempre più giù, percependo acqua, segno che la vasca si stava riempiendo e di lì a poco il Creed avrebbe ricevuto l'adamantio.
Dopodiché s'azionarono alcune /strane/ braccia metalliche che si indirizzarono verso di lui, ma il mutante non era ansioso, sapeva che avrebbe provato male,
forse non era certo fino a che punto, ma la sensazione più appagante era la soddisfazione e l'orgoglio di essere finalmente stato ricompensato per aver aiutato
il colonnello, poi, una volta terminato il tutto avrebbe cercato da ogni capo del mondo il fratello, sconfiggendolo.
Ma la sua vista fu concentrata, or ora, nell'osservare i movimenti dei bracci metallici, che possedevano degli aghi sottilissimi all'estremità,
i quali sarebbero dovuti entrare nella carne ed ossa di Victor, ma appena essi vi entrarono, victor, che come Logan era difficile ad essere sedato,
cominciò ad agitarsi, e purtroppo, non avendo avuto così tanti bei ricordi, nemmeno un bel rapporto col fratello stesso, non poté concentrare l'attenzione su
questi, e tentare di sentire così un male ridotto, come invece aveva fatto l'altro, pensando ad esempio alla sua amata ed a tutto lo scorrere della sua vita
fino a quell'istante. Victor provò dunque un dolore insopportabile, ora /maggiore/ rispetto a quella provata dal fratello.
Stryker osservò tutto il procedimento con attenzione, dato che quando era toccato a Logan non era andato proprio interamente a gonfie vele, anche se la situazione
si era poi stabilizzata.
Non sapeva se sperare nella buona riuscita dell'esperimento solo per orgoglio scientifico o nella morte del mutante che altrimenti sarebbe diventato sempre
più pericoloso.
Intanto il monitor parlava chiaro: nonostante il dolore che non era indifferente in Victor, solo i battiti si erano distorti, aumentando gradualmente,
ed a volte con assoluta velocità, ma non la pressione sanguigna che risultò ottima. In realtà non era quindi assolutamente fondata la teoria cui Victor
non sarebbe sopravvissuto all'operazione, come invece Stryker aveva dedotto dopo l'esperimento a Logan.
All'improvviso s'udì però un timer provenire dal serbatoio di adamantio: la lega metallica era stata inserita nello scheletro di Victor completamente,
e come Logan, senza alcun rigetto.
Stryker fece una, se così si poteva definire, smorfia, mista tra odio e soddisfazione, odio perché da quel giorno Victor sarebbe diventato sempre più forte
e pericoloso, soddisfazione perché una buona riuscita degli esperimenti era sempre considerata un passo avanti nella scienza, nella storia della medicina, insomma,
una conquista.
Appena finì tutto, il piano della vasca risalì di nuovo e l'acqua rimase di sotto.
Kara gli tolse i lacci ai polsi, così Victor poté sbarazzarsi del tubicino, uscire dalla vasca entrando in una stanza stretta e rimettersi i suoi scuri
indumenti ed il suo tipico cappotto.
Quando tornò nel locale della vasca Stryker aveva già spento tutti i funzionamenti dei macchinari, si apprestò a riaprire il cancello meccanico per uscire.
Victor e Kara lo seguirono.
Una volta all'aperto, Victor si guardò gli artigli: sentiva qualcosa di meraviglioso, una forza nuova che si stava scatenando in lui e ghignò, sapendo che avrebbe
avuto una possibilità certa di sconfiggere Logan, questa volta.
Stryker gli diede una pacca sulla spalla: « Come vedi, vecchio mio ho rispettato il patto, sebbene in ritardo tu hai ottenuto ciò che volevi, spero tu possa riuscire
a trovare la tua strada, ma per rintracciare tuo fratello avrai bisogno di un aiuto e tra qualche giorno qualcuno mi verrà ad informare dei suoi spostamenti.
Io e Kara intanto troveremo un posto dove nasconderci, visto che sono ricercato ed in arresto e non voglio di certo tornare dietro alle sbarre, ma ti faremo sapere. »
Victor rispose soddisfatto: « Ci terremo senz'altro in contatto. »
Stryker annuì, mettendosi in accordo con Kara per trovare un nascondiglio ed entrò nell'auto con la quale la donna aveva raggiunto il polveroso laboratorio,
mentre Victor in quella della polizia.
All'inizio fecero la stessa strada, poi i due proseguirono diritto, mentre Victor svoltò a sinistra, verso un piccolo paesino, giusto per provare il suo /nuovo/
potenziale e mietere vittime.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2-- L'Inganno ***


Victor arrivò in un paesino così piccolo, da non essere accennato nemmeno nella più inutile cartina da turisti sfegatati. Appena scese dall'auto della polizia, due uomini non poterono che notare subito il suo aspetto minaccioso: se da una parte il suo cappotto da becchino incuteva già parecchio timore in tutte le altre zone che fino ad allora avevano frequentato, anche i suoi artigli aumentarono questo disagio. Gli uomini avevano dei fucili carichi al massimo, e non esitarono un secondo in più a puntarglielo contro. Victor emetté quella risata cupa, che fece gelare in sangue nelle vene dei due, ma non così tanto da evitare una fucilata. Victor fu colpito in pieno petto, ma invece di morire, perse nient'altro che una misera, patetica goccia di sangue. « E così... voi pensavate di uccidermi, vero?? » Disse ringhiando. I due uomini fecero cadere i fucili a terra, che, al solo contatto col suolo emetterono moltissimo rumore: « N-noi... n-non.. » I due non sapevano né che fare, né cosa dire, ed era chiaro che mai avevano sentito parlare di Victor o di Logan. « Sei un mutante vero? » Domandò uno di loro, prendendosi coraggio. Victor lo guardò con gli occhi sempre più seri, avvicinandosi ai due, e disse: « Già, a quanto pare si... » Non disse altro, gli bastò scattare veloce come un lupo assetato del sangue della sua preda per infilzare i due con i propri nuovi artigli di adamantio che aveva al posto delle già affilate unghie. Non erano chiaramente grossi come quelli di Logan, erano completamente diversi, ma per quanto riguardava la forza, sarebbe solo occorsa esperienza, una l'aveva già fatta con l'uccisione degli uomini. Lasciò i corpi a terra, e gettò i fucili in un campo incolto ai lati della piccola stradina, poi proseguì. Il paesino era deserto, come se quei due uomini fossero stati gli ultimi due sopravvissuti di una enorme catastrofe. Camminò in largo e in lungo, ma non vide nessuno da uccidere o ferire gravemente, il che lo fece imbestialire. Tornò verso la strada in cui ancora vi erano i corpi privi di vita dei due, e salì sull'auto, quando gli venne un lampo di genio: se non ci sarebbero state persone da uccidere, almeno gli animali del bosco avrebbe potuto eliminarli facilmente, prendendo esperienza lo stesso. Si diresse allora verso il bosco più vicino, che a dirla tutta, lo aveva sempre affascinato, perché in lui c'era un po' di lato animale, e di spirito di avventura. Abbandonò la macchina nel bel mezzo del bosco, perché con essa non avrebbe potuto più proseguire oltre, a causa di un burrone. Con uno scatto velocissimo e un balzo alto quando cinque uomini, egli superò il burrone, e si trovò dall'altra parte del bosco, e vide moltissimi animali, tra i quali alcuni cervi, che sventrò senza indugio, procurandosi così anche cibo per il pranzo che sarebbe iniziato a momenti. Fino a sera tarda non terminò di allenarsi, quando poi, stanco, si addormentò sulle foglie del bosco. Il mattino seguente si svegliò di colpo, e sentì un suono provenire dall'automobile che si trovava ancora dall'altra parte del burrone e che nessuno stranamente aveva tentato di rubare. Scattò per superare il burrone e si apprestò ad entrare in auto e trovare la fonte di quel suono. Era la rice-trasmittente della polizia che pronunciò esattamente il suo nome. Victor rispose tranquillamente, dopotutto non era ricercato: « Chi mi cerca? » Era la voce del colonnello: « Victor, abbiamo rintracciato tuo fratello... è da noi, ma è ferito, forse prima di batterlo dovremo controllare chi, o cosa lo ha attaccato... potrai trovarci nella base sotterranea di Calgary, riconoscerai benissimo la struttura: si trova appena al suo inizio, quando vedrai un edificio del tutto racimolato, con la scritta YHU Industries. Non dovrai far altro che aspettare lì. » Victor chiuse il collegamento radio e si mise subito alla guida, sorridendo con soddisfazione: non gli importava delle condizioni del fratello, lo avrebbe ucciso, punto e basta. Trascorso un po' di tempo, e tenendo a mente le indicazioni di Stryker, la sua vista si concentrò su un palazzo altissimo con la scritta YHU Industries, e capì di aver trovato il luogo giusto. Scese dall'auto, e vide Stryker vicino a un macchinario fuori dell'edificio. « Che cos'è quello? » Chiese Victor. « Vieni. » - Disse Stryker - « E' una cosa che ti interesserà molto, si tratta di un rafforzamento che ho dimenticato di metterti e che può essere rimediato. » Victor ringhiò: « sono forte così come sono ora. » « No che non lo sei! » - Disse Stryker - « Avvicinati, è solo un'iniezione, così avrai anche la capacità di prevedere le mosse dell'avversario, e non guardarmi così, perché, se ti stessi mentendo non credi che lo avrei già potuto fare ieri al laboratorio? » Victor si calmò, e Stryker poté fargli l'iniezione. Ad un tratto gli occhi di Victor cominciarono a fissare il vuoto, perse i sensi, cercando di sorreggersi a zig-zag, per poi abbassarsi sempre più a terra, digrignando i denti, ma non riuscì più a muoversi. Stryker sapeva che a quel punto Victor sarebbe stato solo più inutile, e riuscì, con l'aiuto di Kara e questa volta di altri nuovi scagnozzi, a sollevarlo e portarlo all'interno dell'YHU. Lo distesero sopra ad un lettino, simile a quello degli ospedali. Stryker sbattè una mano su un tavolo, facendo molto rumore, che, dato l'eco, si propagò per la prima stanza dell'edificio, e per alcuni corridoi. « Dannazione! » Gridò. Kara si avvicinò al colonnello:« Troveremo un modo, glielo assicuro.. » Stryker guardò Victor con odio: « Hai portato il virus, vero? » Kara lo guardò allarmandosi: « Intende q-quel virus?? » Stryker annuì, mentre Kara cominciò a prelevare alcune gocce violacee da una fiala e le mise in una siringa sottilissima, quasi impercettibile. Stryker incrociò le braccia: « Su, ora... procedi. » Kara si avvicinò a Victor che era ancora disteso, ma indugiò inzialmente, temendo che il mutante in realtà sarebbe scattato di colpo, uccidendola, poi, venne ancora esortata dal colonnello, così tolse il cappotto a Victor, e gli sbottonò la camicia, iniettandogli la siringa sulla spalla. Il virus non era altro che un indebolimento totale dell'adamantio presente in Victor, che inizialmente era stato progettato per Logan, quando Stryker aveva cercato il modo per fermarlo, senza risultato, se non con le pallottole di adamantio, ma esse non avrebbero mai diminuito la forza del mutante, avrebbero solo cancellato ricordi essenziali, che in Victor, esserci o meno non gli avrebbero cambiato gli istinti, quindi il virus era di vitale importanza per il colonnello, per indebolirlo totalmente. In questo modo l'adamantio sarebbe rimasto in Victor, ma sarebbe stato per sempre affetto da una debolezza, e quindi come se non avesse mai ricevuto l'adamantio. Se solo ci fosse stata la possibilità di rimuovere di nuovo tutto il metallo all'interno del corpo del mutante, il colonnello non avrebbe esistato ad usare quella tattica, ma era a dir poco impossibile, perché l'adamantio era indistruttibile. Kara fu a metà, la siringa quasi giunta a metà del virus rilasciato nel corpo, quando Victor si svegliò di colpo, ringhiando contro la donna, che si allontanò spaventata. « Victor.. non c'è nessun problema, ti stavamo analizzando, tutto qui. » Victor lo guardò assetato di sangue: « Pensi che io sia sciocco come mio fratello?! Ti sbagli di certo... e lo troverò io, senza il tuo aiuto, anzi, farai meglio a non farti mai più vedere... o preparati a morire. » Victor corse contro Stryker, ma improvvisamente si sentì ancora più debole, e fu costretto a fuggire dalla struttura, e nascondersi tra gli alberi molto vicini all'YHU. Cercò di nascondersi sempre più nelle fitte piante che forse gli avrebbero permesso di salvarsi, ma cadde per uno sfinimento, e vene riacciuffato da Stryker. « Sei un ipocrita! Un ingannatore! » Disse, ma Stryker non gli diede la minima risposta, poi Victor cominciò di nuovo a perdere i sensi, poco alla volta, e venne riportato al laboratorio.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3-- Il Vero Fratello Maggiore ***


Victor Creed non era più in grado di ribellarsi.
Venne quasi spinto, senza la minima cortesia da Stryker, in uno sgabuzzino scurissimo, che chiuse subito a chiave.
Appena Kara vide il colonnello tornare da lei si preoccupò: « Allora è m-morto? »
« Non ancora » - Rispose Stryker. - « Morire per lui sarebbe solo avere libertà, e poi, è fratello di Logan, dopotutto non è facile da ammazzare, anche se un giorno troveremo il modo, su questo puoi contarci... ma io pensavo a qualcosa di più soddisfacente, dopotutto ora obbedirà a me, vedi come è ridotto no? »
Kara annuì e chiese: « Cosa pensava di fare? »
Stryker si mise la mano sotto il mento, e iniziò a riflettere meglio.
« Prima di tutto dovremo trovare Logan, per lo meno, lo dovremo tenere d'occhio, e potremo minacciare Victor... sono comunque fratelli... non credo che se Logan venisse colpito con pallottole di adamantio al suo caro fratellone possa far piacere... dopotutto so tutto di loro, so il giuramento che si sono fatti. »
Kara rimase un po' sbigottita: « Quale giuramento? Intende forse di proteggersi a vicenda? »
Esattamente! » - Esclamò estatico il colonnello - « Ora lo lasceremo riposare, e poi vedremo le sue intenzioni... »
« Le sue invece quali sono invece? » Chiese Victor, riuscito ad aprire la serratura con gli artigli, e ancora mezzo traballante.
Improvvisamente arrivò un collega di Stryker che sussurrò al colonnello: « Wolverine... lo abbiamo trovato... stava cercando di lasciare il continente, ma pare che non sia ancora riuscito a partire... »
Gli occhi di Victor cominciarono ad allarmarsi, perché era riuscito a sentire tutto, nonostante l'uomo stesse bisbigliando all'orecchio di Stryker.
Victor si avvicinò trattenendosi ogni tanto, e cercando di andare veloce, fino ad avvicinarsi ai due e a Kara.
« Ho sentito che stavate parlando di mio fratello... voglio sapere tutto, ora. »
Stryker lo guardò con disprezzo: « Prima di tutto modera i termini, MUTANTE! Non siamo tenuti ad informarti di nulla... a meno che tu non voglia così tanto bene a tuo fratello... ma non avevi mai detto di odiarlo? Di volerlo uccidere? »
Victor abbassò lo sguardo, ancora pieno di rabbia: « Io e Logan siamo fratelli, ed i fratelli si devono proteggere a vicenda... »
Stryker ridacchiò: « come pensavo, quindi, non vorrai che qualche mio collega in giro per gli Stati Uniti e altre parti del mondo gli spari queste, vero? » Disse, mostrandogli le pallottole di adamantio, quando Victor, un po' per la debolezza e anche per quella situazione, si chinò a terra, cedendo sulle ginocchia. 
« Sei un miserabile, ma Logan per me vale più di quanto tu creda... sconfiggerlo forse era un pretesto per passare con lui alcuni momenti, gli unici che posso offrire dato che non sono mai stato un fratello affettuoso, come invece sarei dovuto essere.... forse il mio essere violento, era, insomma... una dimostrazione d'affetto...  »
Il colonnello lo prese per il cappotto: « Avanti, ora alzati e smettile di autocommiserarti, sei patetico.. »
Victor indietreggiò, cercando di allungare gli artigli: « Cosa volete da me? » Disse ringhiando come un lupo inferocito ma senza poter attaccare.
« Voglio semplicemente che tu ti faccia analizzare... sei fuggito prima... e l'esperimento dell'indebolimento dell'adamantio non potrà più effettuarsi, per ora, dato che il virus era l'unico che ci rimaneva, e la sua creazione richiede molto tempo, ma... tu, potresti essere cavia per altri esperimenti, per la scienza, per le medicina, e, se vuoi aggiungere qualcosa tuo di personale, per salvare la vita a tuo fratello Jimmy... »
Victor scosse il capo: « Mai! » Cercò di fuggire, ma il colonnello azionò dei pulsanti che sbarrarono le uscite dell'YHU, e Victor fu in trappola, come un topo.
Tre uomini riuscirono a bloccarlo, mentre Stryker gli iniettò un sedativo, che, data la debolezza del mutante, questa volta fece effetto.
Victor fu disteso su un lettino questa volta legato ai polsi, alla vita e alle caviglie, e iniziò a essere torturato per circa sei ore con acidi, aghi sottilissimi e prove varie di resistenza al dolore, tutte controllate da un computer del colonnello, che ormai d'abitudine provava divertimento nel vedere simili crudeltà ai mutanti, che lui non definiva atti crudeli, ma cancellazione dei malvagi dal puro Mondo.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4-- Il Clan di Jersey ***


Soltanto dopo sei ore precise, non una di meno, non una di più, Victor fu liberato dai lacci che lo attaccavano al lettino.
Victor Creed, era però ancora lì, disteso, e tremante, sudato.
Il dolore provato era stato insopportabile: l'acido gli era stato sparso nel corpo, ogni volta che gli aghi creavano ferite ben evidenti e profonde, col solo scopo di bruciargli ancora di più la pelle.
« Molto resistente devo dire.. » Disse Stryker, con quel solito sguardo crudele, quasi beffardo.
Victor lo avrebbe ammazzato se solo non ci fosse stata in gioco la vita di Logan, e soprattutto se la forza glielo avrebbe permesso, ma riuscì a dire: « C-cosa credi di ottenere? »
Stryker si avvicinò: « Nulla, a parte esperimenti in più che ora vedo possibili.. tu sei una perfetta cavia, insomma, come tuo fratello... sei molto resistente a quanto ho visto, e hai ancora la capacità rigenerante, quindi... se da una parte hai ancora dell'adamantio in te, e noi non abbiamo però più virus per azzerartelo del tutto, vorrà dire che dovrai scontare questa pecca in un altro modo... e spero che ora capisca che ribellandoti otterrai solo dolore, mh? »
Victor sbuffò, un po' per il dolore e per tutta quella situazione assurda, dopotutto lui non poteva permettersi di farsi sottomettere in quel modo.
Tutto poi era iniziato perché il colonnello era riuscito a trovare il suo punto debole, oltre alla rivalità per il fratello, anche l'affetto per quest'ultimo, che era pure l'unico familiare che gli rimaneva, in fin dei conti.
Stryker divenne sempre più serio: « Ricordi i bei vecchi tempi? »
Victor lo guardò senza capire, e cercò di sedersi, ma la fatica lo lasciò ancora su quella sorta di barella: « Quali... » Ringhiò leggermente.
Stryker rise: « Quando catturavamo quelli come te. » Disse, lanciando un'occhiata schifata, per poi dargli le spalle.
Victor esclamò: « Non farò mai più il sicario, specie se si tratta di uccidere dei miei simili! Piuttosto vorrei tanto ammazzare te, sei solo un semplice umano che non apprezza noi, non perché siamo inutili, ma semplicemente perché siamo superiori a te, e tu hai paura, hai paura di noi, e vuoi vederci morti! »
Stryker prese un ago molto più affilato e grosso, puntandoglielo verso il cuore: « Preferisci morire o vedere Logan morto? »
Appena sentì pronunciare il nome di suo fratello cambiò sguardo: « N... Chi mi dice che Logan lo avete trovato?? Chi me lo dice?? »
Stryker gettò in aria l'ago, che cadde facendo un rumore fortissimo e cominciò a gridare: « Vuoi vedere tuo fratello? Benissimo! Presto lo troverai qui all'YHU così vedrai quanto io possa essere sincero in queste cose, vedrai di cosa sono capace! E capirai che se non otterrò quello che voglio, ucciderò. »
Victor continuò a non guardarlo, a sbuffare, che vergogna, che assurdità doveva compiere solo perché, per una volta, era riuscito un minimo ad amare, a volere bene!
Kara venne chiamata da Stryker e chiese: « Mi dica.. dobbiamo chiamare Jersey? »
« Shhh... parla piano, o quel mutante sentirà... comunque si.. chiamalo, digli che abbiamo denaro per lui, molto denaro oltre quello che gli abbiamo già dato, e... tieni questa... » Disse Stryker
Kara rimase meravigliata: « Si tratta del Dna... d-del fratello di Creed? »
« Si » - rispose il colonnello - « Siamo riusciti a prelevarlo a sua insaputa... Appena Jersey si farà sentire, raggiungi il luogo in cui si trova, e digli di clonare questo nel suo Dna... almeno così qualcuno penserà davvero nel ritorno di suo fratello, no? »
Kara annuì, e mise il dna contenuto in un contenitore piccolissimo, nella tasca, poi si allontanò dall'YHU.
Stryker e Victor rimasero soli.
« Bene, bene... ora che altro vuoi fare? No perché, esperimenti... mh, non so se crederti... dillo chiaro e tondo che si tratta solo di una vendetta verso i Creed e gli Howlett.. » Ringhiò Victor.
Stryker rise sicuro: « Forse, ma come ben tu sai, il mondo deve sapere che voi siete una minaccia, che voi dovete assolutamente essere annientati, o usati per esperimenti, dopotutti valete meno di animali, a parer mio. »
Victor Creed disse tranquillamente: « Hai detto bene... a parer tuo... »
Stryker cominciò a girare avanti e indietro per il laboratorio, mentre improvvisamente arrivò una chiamata al telefono centrale.
Il colonnello si affrettò a rispondere: era Kara, che chiamava dal Jersey Clan, un gruppo di mutanti che, come la vecchia squadra di Stryker, si occupava di uccidere propri simili con poteri speciali, sebbene lo fossero anche loro: « Abbiamo trovato Jersey... ora è... è diventato come Logan, preciso... identico! Gli è bastata solo una goccia di Dna per prendere le sue senbianze... devo dire che Jersey è più complicato di quanto avevo previsto... »
Stryker era estatico, non poteva credere che questa volta avrebbe convinto veramente Victor Creed, e avrebbe potuto giocarsi quell'inganno fatto al mutante, come voleva.
Dopo trenta minuti circa, arrivarono Kara e Jersey, trasformato in Logan.
Victor si era addormentato nel frattempo, e non aveva ancora avuto ''l'onore'' di vedere il fratello, per così dire, l'uomo che aveva le sembianze di Logan.
Approfittando del sonno del mutante, Stryker parlò privatamente con Jersey: « Kara ti ha spiegato tutto, ma proprio tutto?? »
Jersey annuì, anche perché non solo da Kara aveva avuto il resoconto di tutti gli atti di Wolverine, e in fin dei conti, per lui, entrare in quei ''panni'', non sarebbe stato poi così difficile.
Stryker lo fermò: « Un momento.. dovremo far credere a Creed che tu sei ferito, che tu sei stato catturato da noi, così vedendoti malridotto capirà che facciamo sul serio... »
Jersey annuì ancora, mentre Kara gli diede delle soluzioni liquide su volto e braccia, per far credere che fosse tutto sanguinante, e con i lividi, poi Stryker e Jersey-Wolverine, si avvicinarono alla barella dove riposava Victor.
Prima di svegliarlo, Stryker fece finta di puntare la pistola contro Jersey-Wolverine, poi quest'ultimo disse, convincente al massimo: « Vic... Victor... »
Victor Creed si svegliò subito: era la voce di suo fratello, di suo fratello Logan! Se la ricordava perfettamente.
« Sei tu?? Logan, cosa ti hanno fatto?! » Chiese, un po', stranamente, in lacrime. 
Jersey-Wolverine si mise in ginocchio vicino alla barella e guardò il fratello sorridendo: « Non ti preoccupare... non devi piangere per me... non è da te, Victor. »
Improvvisamente Stryker mosse il grilletto: « Ora ci credi?? Ora vedi che tuo fratello è qui... non ci metterò un attimo a sparargli adamantio... come puoi ben notare anche lui è molto debole, grazie alla stessa iniezione che hai ricevuto tu. » Disse, continuando a muovere rumorosamente il grilletto, quando Victor pianse e gridò: « Va bene! Ma non fategli del male... è... è m-mio fratello... » 
Stryker diede allora l'ordine a Kara di rinchiudere Jersey-Logan in una cella al piano superiore.
« Fratellino! Jimmy! Jimmy! » Pianse Victor.
« Ora smettila! » - Disse dandogli uno schiaffo - « Da adesso in poi, dovrai fare ciò che ti dico io: se voglio che ammazzi qualcuno, che sia mutante o semplice umano non importa, tu l'ucciderai... sono stato chiaro o no?                         Se non sono stato chiaro... dimmelo, poi provvederò a tuo fratello. »
Victor si asciugò le lacrime, e riuscì finalmente a scendere dalla barella e stare in piedi, e accettò.
Kara gli riportò camicia e cappotto, che durante la tortura gli erano stati tolti per inserire gli aghi nella sua carne.
Stryker fece cenno a Victor di attendere, e si avvicinò a dei fogli, ne prese uno, e lo consegnò a lui.
« Il primo nella lista è Vogue, lo riconoscerai subito perché è un mutante che riesce a produrre fuoco dalla mano sinistra, ed è lui artefice di recenti incendi a Est di Calgary... Uccidilo, e in questa boccetta preleva il suo Dna... così potremo creare un'arma mutante ancora più forte, dato che l'ultima, l'avete distrutta tu e quell'altro... e ora.. fai quello che ti ho detto.. »
Victor era ancora debole, riuscì a uscire dall'YHU, ma avrebbe potuto trovare Vogue solamente il mattino seguente, perciò dovette fermarsi di nuovo tra i boschi, e attendere la rigenerazione.



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