Card Captor Sakura: l'ultima avventura di GoddessHaruna (/viewuser.php?uid=13038)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1: l'inizio... ***
Capitolo 2: *** Cap.2: la misteriosa bambina ***
Capitolo 3: *** cap.3: strani avvenimenti ***
Capitolo 4: *** Cap.4: le prime due carte... ***
Capitolo 5: *** Cap. 5: che sta succedendo? ***
Capitolo 6: *** Cap.6: il o i nemici? ***
Capitolo 7: *** Cap.7: Scandalo al Luna Park ***
Capitolo 8: *** Cap.8: uno splendido pomeriggio insieme ***
Capitolo 9: *** Cap.9: la notte sacra ( I parte ) ***
Capitolo 10: *** Cap.10: La notte sacra ( II parte ) ***
Capitolo 11: *** Cap.11: Addio Sakura ***
Capitolo 12: *** Cap.12: Dark Queen ***
Capitolo 13: *** Cap.13: I cancelli del male ***
Capitolo 14: *** Cap.14: Il nuovo mago ***
Capitolo 15: *** Cap.15: La fine di tutto ***
Capitolo 1 *** Cap.1: l'inizio... ***
1
Card
Captor Sakura: l'ultima avventura
Cap.1: l'inizio
"La
stanza buia, quella proibita...
La
piccola bambina prese in mano la maniglia e fece scricchiolare i vecchi
cardini su di se...
I
suoi lunghi capelli marroni si mossero lentamente, mentre in punta di
piedi apriva la grossa porta...
-
GiuGiu? Dove sei? -
La
bambina ignorava la voce che la chiamava e tornò, con tutto
il piede, a terra.
Spinse
lentamente la porta, spalancandola completamente e si mise ad osservare
l'interno di quella stanza...
-
Piccola GiuGiu? -
La
voce continuava a chiamare, ma la bambina osservava, con i suoi grandi
occhioni azzurri, l'oscurità davanti a se.
Qualcosa
attirava la sua attenzione, qualcosa la chiamava e le chiedeva aiuto...
-
Eccoti, finalmente...-
Alle
spalle della bambina comparve un'alta ragazza dai lunghi capelli
corvini.
La
ragazza osservò la piccola, ma appena vide la porta aperta
indietreggiò come intimorita...
- Sei
stata tu, GiuGiu? -
La
bambina voltò la testa verso la ragazza e i suoi occhioni
celesti riempirono la stanza di luce e calore.
Mosse
lentamente la testa, annuendo alla domanda posta.
-
Come hai fatto? Tu non sei ancora pronta...vieni via GiuGiu...-
La
ragazza fece un passo, ma una barriera invisibile la fermò.
La
bambina guardava la ragazza che non riusciva ad attraversare la sua
barriera e lentamente ritornò con lo sguardo verso
quell'oscurità...
- No,
non farlo! - esclamò la ragazza.
La
bambina sospirò e aprì la sua piccola bocca: - Ha
bisogno di me...lo sento...mi sta chiedendo d'andare...vuole delle
risposte...vuole conoscere il suo futuro...-
- No,
GiuGiu! Sei troppo piccola...lascia che le cose vadano come debbono
andare...non immischiarti! -
-
Vuoi che accada quello che è successo tempo fa? -
La
ragazza rimase di sasso alle parole che la bambina le stava dicendo:
aveva solo cinque anni eppure sapeva già prendere decisioni
così importanti...
- Se
questa stanza esiste è perchè qualcuno deve
ancora mettere in ordine le cose...e lo farò io...-
Con
un saltello la bambina si voltò e salutò con la
sua piccola manina la ragazza davanti a se, prima di correre dentro a
quella stanza e di essere inghiottita dalle sue tenebre.
-
GIUGIU! -urlò la ragazza, mentre fece un passo verso la
stanza, ma una mano la prese per la spalla e la bloccò.
La
ragazza si voltò, mentre i suoi lunghi capelli corvini
inondarono il corridoio del loro profumo.
Appena
i suoi occhi bruni videro chi l'aveva fermata, la ragazza
s'inginocchiò a terra.
-
Padrone...ho cercato di fermarla, ma è stato tutto
inutile...-
L'uomo
osservò la ragazza inginocchiata davanti a se e la porta
alle sue spalle: - Il dolore che prova quella bambina è
grande e se ora ha deciso di aggiustare le cose, in un modo o
nell'altro, lasciala fare...d'altronde ha solo cinque anni e non posso
permettere che, dopo mia moglie, anche lei venga a mancare...-
La
ragazza si alzò in piedi e il ciondolo d'argento a forma di
spada, che portava al collo, si mosse provocando uno scintillio.
Alle
sue spalle comparvero altre tre ragazze, tutte con vari oggetti addosso.
L'uomo
le guardò e alzò la propria mano indicando con
l'indice l'oscurità della stanza: - Seguitela...-
Le
quattro ragazze annuirono e lentamente, una dopo l'altra, scomparvero
all'interno della stanza, avvolte dall'oscurità come la
piccola GiuGiu...
L'uomo
rimase a guardare un punto fisso davanti a se e serrò le
mani in due pugni, stringendo più che poté.
I
suoi due guardiani comparvero alle sue spalle e lo osservarono.
-
Siete sicuri che questa scelta mi riporterà ciò
che ho perduto in passato? - la voce dell'uomo era tremolante.
- Se
la piccola GiuGiu riuscirà a trovare quello che cerca, si...-
- E
se fallirà? -
La
domanda risuonò nella stanza.
-
Se fallirà sarà come se nessuno di noi fosse mai
nato...-"
- 3.999.995...-
Tomoeda, tranquilla città a Sud di Tokyo.
- 3.999.996...-
Una ragazza uscì dal bagno mentre indossava la sua divisa
verde da universitaria.
- 3.999.997...-
La ragazza si fermò davanti allo specchio del corridoio e
osservò la sua figura riflessa.
- 3.999.998...dai che ce la faccio! -
Si accorse di essersi dimenticata una cosa molto importante e
ripercorse il corridoio che aveva appena fatto.
- 3.999.999...ancora un punto e faccio il record!-
Aprì di scatto la porta della sua stanza e, mentre
entrò, inciampò in una serie di fili legati alla
televisione che era al centro della stanza.
Cadde a terra, mentre prese in pieno un piccolo pupazzetto giallo dalla
lunga coda.
Sullo schermo della tv comparve una grande scritta in rosso:
GAME OVER.
La ragazza osservò i suoi piedi intrappolati in una serie di
fili, mentre si sentì sollevare in aria: ora la ragazza
stava cavalcando una grossa tigre alata dal manto oro.
- KERO! MA SEI IMPAZZITO? - le urlò la ragazza spaventandosi.
- IO IMPAZZITO? Sei stata tu ad schiacciarmi con il tuo peso piuma,
Sakura! -
La ragazza scese dall'animale alato e si aggiustò la gonna
verde, mentre la tigre rivolse lo sguardo alla tv.
- NOOOOO! - urlò - Ero quasi riuscito a battere il record di
Toy! Ora mi tocca di fare tutto da capo! -
Sakura ignorò l'animale magico e si diresse verso la sua
scrivania, aprendo il cassetto dove custodiva una grande libro rosa con
rifiniture in oro.
La ragazza lo aprì e ne tirò fuori delle carte:
la Sakura Card.
- Buongiorno mie adorate carte...-
La tigre alata si stava ancora disperando davanti alla televisione
quando Sakura si avvicinò e gli baciò la fronte.
- Perchè sono tanto bello quanto sfortunato? - le chiese
Kero mentre i lacrimoni gli scendevano dagl'occhi.
- Vedrai Kero che riuscirai a battere mio fratello....e se lo fai
quando torno dall'università ti preparo un bella torta! -
A quella parola la tigre si chiuse nelle sue ali e ritornò
ad essere semplice pupazzo, mentre riaccese il video game per iniziare
una nuova partita.
- PER UNA TORTA QUESTO ED ALTRO! - urlò.
Sakura sorrise e uscì dalla sua stanza con in mano le carte,
raggiungendo la cucina.
- Buongiorno a tutti! - esclamò entrando nella stanza e
salutando suo fratello, mentre consumava la sua colazione, e suo padre,
che era ai fornelli.
Sakura si voltò verso un foto incorniciata che ritraeva sua
madre sorridente e salutò anche lei, com’era
abituata a fare ogni mattina.
Toy notò le carte nella mano destra della sorella.
- Hai intenzione di farti scoprire con quelle in mano? - le chiese
mentre bevve un sorso di caffè.
Sakura notò che il fratello aveva ragione e nascose le
carte, un pò imbarazzata.
- Sei soltanto una tontolona! - borbottò Toy.
Sakura mostrò la lingua al fratello come quando aveva dieci
anni e anche adesso che ne aveva ventidue continuava a farlo.
- Fai colazione qui con noi oppure a scuola? - le chiese suo padre
osservando la sua bambina, anche se ormai non lo era più.
- Mi fermo per strada con Tomoyo...ciao a tutti! - urlò
mentre raccolse le ultime cose e uscì in fretta e furia per
non arrivare in ritardo anche questo nuovo anno universitario.
Appena uscì nella casa si sentì un urlo: - NOOO!
HO PERSO DI NUOVO! -
Toy e suo padre si guardarono sorridendo, mentre s'immaginavano il
piccolo Kero che piangeva davanti al video game.
Erano passati tanti anni da quando tutte le Clow card erano divenute
Sakura card e da quando Eriol aveva spiegato tutto al padre di Sakura e
ormai Kero era diventato un membro della famiglia, così come
Yuki e Yue e così come per tutti gli amici di Sakura...
" - E' ora di
andare...- disse una voce rauca nel buio più intenso...
-
Devo compiere il mio destino,
quello
che i miei antenati hanno scritto per me anni e anni fa...
Preparati
perchè tu non meriti il loro potere...
...e
io t'impedirò di continuare ad usarlo, piccola insolente...
Sakura,
i
tuoi giorni sono contati!"
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Capitolo 2 *** Cap.2: la misteriosa bambina ***
1
Card Captor Sakura:
l’ultima avventura
Cap.2: la misteriosa bambina
Il grande albero di ciliegio stava li, come ogni giorno.
Sorvegliava l'entrata del tempio con i suoi grandi e possenti rami,
dove, ora, le foglie stavano ingiallendo a causa dell'autunno alle
porte.
Il cielo si stava riempiendo dei colori caldi che il sole portava con
se mentre si alzava lentamente dal suo lungo sonno nella notte.
Alcune stelle non continuavano a resistere alla luce del sole e
cercavano di brillare con tutta la loro forza.
Un leggero venticello fece muovere i rami del grande ciliegio e nel suo
tronco si formò come un buco nero.
Una bambina ne uscì da quella porta spazio-temporale e
rimase sospesa in aria per alcuni secondi, per poi appoggiarsi
delicatamente alle radici del ciliegio.
Il buco nero si chiuse lentamente, senza lasciare alcuna traccia, e la
bambina rimase immobile.
Lentamente le sue palpebre si aprirono e l'azzurro dei suoi occhi
poteva essere invidiato dal cielo più limpido.
I lunghi capelli castani si muovevano, danzando con il vento, e le sue
piccole manine era racchiuse in un unico pugno.
La bambina respirò a pieni polmoni la fresca aria della
mattina e assaporò l'odore dell'estate ormai finita e
tiepido autunno alle porte.
GiuGiu si guardò attorno e si voltò verso il
maestoso albero di ciliegio notando il suo splendore.
- Devo andare a scuola ora...e anche voi dovete -
La bambina tornò ad osservare il portale del tempio che dava
sulla strada e in un secondo si ritrovò ad indossare la
divisa della scuola materna di Tereda.
Quattro figure slanciate scesero dalle fronde dell'albero e si posero
alle spalle della piccola.
- Noi dobbiamo proteggere te -
La voce proveniva da un'alta donna da corti capelli castani e verdi
occhi, dai lineamenti soavi, ma allo stesso tempo decisi.
- Non possiamo permettere che ti accadi qualcosa -
La seconda voce apparteneva ad una stupenda donna da lunghi capelli
biondi raccolti in due lunghissimi codini.
I suoi occhi erano ambrati e il suo sorriso uno dei più
belli.
- Questi sono gli ordini del nostro padrone e noi non gli disubbidiremo
-
Fu una donna più minuta delle altre a parlare, stavolta,
mentre i suoi capelli neri, con riflessi bluastri, si mossero appena a
causa dei pesanti boccoli che portava.
I suoi occhi erano di un azzurro intesso che quasi si poteva definire
blu elettrico.
- Oltre a questo noi ti vogliamo bene, GiuGiu...e siamo in pensiero per
te -
La quarta voce fu della donna dai capelli corvini che sembrava avere
più confidenza con la bambina.
GiuGiu osservò le quattro ragazze e portò davanti
la mano dove vi comparve un piccolo ombrellino bianco della sua misura.
Appena la bambina lo prese e lo fece girare, gli abiti delle ragazze
cambiarono e divennero divise universitarie.
- Anch'io ve ne voglio, ma ora dobbiamo comportarci come loro e sta
molto attente a quello che può accadere qui intorno...nel
frattempo incamminiamoci, altrimenti arriveremo tardi al nostro primo
giorno di scuola! -
I pattini a rotelle sfrecciavano a gran velocità.
- PISTA! - urlava un'alta ragazza mentre sorpassava la gente che le
intralciava la strada.
- Non posso crederci! Sono in un ritardo enorme e anche quest'anno
inizierò con una bella sgridata da parte del preside per il
mio mega ritardo! Uffa...PISTA!-
Sakura aveva ora schivato una donna che portava a passeggio il suo cane.
Come sempre sarebbe arrivata a scuola in ritardo e non aveva nemmeno
fatto colazione!
Sakura aveva già chiamato Tomoyo per dirle di non aspettarla
e che si sarebbero ritrovate in classe, sempre se fosse riuscita a non
investire nessuno ed a non farsi investire!
Sakura vide avanti a se una strada da attraversare e il semaforo dei
pedoni, da verde, diventare giallo.
- FORZA! FORZA! Dai che lo passo! Dai che lo passo! -
Aumentò la sua velocità, ma vide arrivargli un
gatto randagio sotto ai roller e con uno scatto lo schivò
cominciando a sbandare di qua e di la per poi finire a terra.
Dopo aver mandato mille accidenti a quel gatto Sakura si accorse che il
semaforo era diventato ormai rosso e che una delle rotelle dei suoi
pattini si era svitata.
Sakura avrebbe tanto voluto mettersi a piangere, ma non aveva tempo:
DOVEVA ANDARE A SCUOLA!
La ragazza raccolse i pezzi dei suoi roller quando qualcuno le
pestò una mano.
- AHIO! MA GUARDA DOVE VAI! - si alzò in piedi per dirne
quattro a chi le aveva fatto del male: - BRUTTO SCRE...-
La sua bocca si fermò quando i suoi occhi incontrarono
quelli marroni di una persona che conosceva molto bene.
- Ciao Sakura -
- SHAORAN! - urlò la ragazza mentre gli saltò in
braccio e per poco non gli fece perdere l'equilibrio.
- Va bene Sakura, anch'io sono felice di vederti, ma ora scendi! -
Il ragazzo spinse via la sua migliore amica da se, mentre si rimise a
posto il completo giacca e cravatta che aveva addosso.
- Ehi! Come siamo eleganti...-
Sakura osservò l'amico da cima a fondo.
- Oggi devo presentare un progetto ad un impresario americano e devo
far bella figura -
A differenza di Sakura, Shaoran tornato in Giappone aveva intrapreso
gli studi per diventare architetto ed era tornato in Giappone per
aprire uno studio tutto suo insieme ad un suo socio.
In questo modo aveva anche una scusa per stare insieme alla sua
più grande amica.
- Di un pò...- Shaoran osservò la ragazza: -
...ma oggi non ricominci la scuola? -
- Sì e sono in ritardissimo e ho rotto i roller...a piedi mi
ci vuole troppo tempo...in autobus è impossibile
perchè non ho spiccioli a sufficienza e non so come
fare...se solo qualcuno potesse accompagnarmi...-
Una lampadina si accese in testa a Sakura che guardò l'amico
con fare malizioso.
- Cosa c'è? Perchè mi guardi così? -
Sakura si avvicinò a Shaoran e cominciò a
massaggiargli gli addominali mentre continuava a guardarlo
maliziosamente: - Dove hai parcheggiato? -
- Qui vicino, ma perchè me lo chied...aspetta un secondo!
No, Sakura no! Arriverò in ritardo in ufficio e non me lo
posso permettere! -
- Dai ti prego! -
- No!-
- Ti prego! Ti prego! Ti prego! -
Sakura guardò l'amico con occhi dolci.
Shaoran sapeva che non riusciva a resistere a quegl'occhi e
così...
- Va bene, ma questa è la prima e l'ultima volta, intesi? -
La ragazza annuì ripetutamente e, felice, salì
sulla macchina dell'amico.
La campanella non era ancora suonata e la macchina si fermò
davanti al cancello.
Sakura diede un bacio sulla guancia a Shaoran: -Grazie! Sei un angelo! -
- Guarda che sei in debito con me! - le urlò lui, mentre la
ragazza scese dall'auto e si abbassò per guardarlo.
- Stasera va bene? -
Lui la guardò: - Da te però...-
- No da me c'è mio fratello e Kero-chan e non voglio che
passi tutta la serata a litigare con loro...-
Shaoran sbuffò: - Per l'ennesima volta facciamo da me...a
che ora? -
- La solita! Stavolta pago io! Ciao bello! -
Sakura chiuse la portella dell'auto e Shaoran la salutò dal
finestrino, mentre partì a tutta velocità.
La ragazza osservò la macchina allontanarsi e si
voltò mentre il suo sguardo fu catturato da una insolita:
infondo al vialetto stava avanzando una piccola bambina con un
ombrellino bianco, accerchiata da quattro ragazze universitarie che
Sakura non aveva mai visto prima.
Le ragazza osservavano tutto e tutti e avevano l'atteggiamento di
persone che stavano proteggendo qualcuno.
Gli occhi color smeraldo di Sakura si posarono su quelli cristallini
della piccola bambina che si stava avvicinando pian piano e
più precisamente a lei.
La bambina si fermò e, come sotto comando, anche le quattro
ragazze si bloccarono sul loro posto.
La graziosa creatura sorrise dolcemente a Sakura e si
avvicinò lentamente dalla donna senza mai smettere di
fissarla.
Sakura s'inginocchiò a terra per arrivare all'altezza della
bambina che sembrava volerle dire qualcosa.
- Ciao piccolina...come ti chiami? -
- GiuGiu...- pronunciò la piccola con la sua voce
cristallina.
- Frequenti l'asilo, non è vero? -
GiuGiu non rispose alla domanda e accarezzò la guancia di
Sakura con la sua piccola mano.
Un calore pervase il cuore di Sakura e la ragazza per un momento
provò una sensazione d'affetto che non aveva mai provato
prima.
Sakura riaprì gli occhi e la bambina non c'era
più, ma solo le quattro ragazze.
- Dov'è andata? - chiese rialzandosi in piedi di scatto e
volendo riprovare quella strana sensazione.
La ragazza dai lunghi codini biondi le indicò qualcosa
dietro alle sue spalle e Sakura si voltò lentamente: GiuGiu
se ne stava andando per la sua strada, con il suo ombrellino, e stava
raggiungendo la scuola materna lì a fianco.
Sakura fece un passo per raggiungerla, ma la campanella d'inizio
lezione la fermò.
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Capitolo 3 *** cap.3: strani avvenimenti ***
1
Card
Captor Sakura: l’ultima avventura
Cap.3: strani
avvenimenti
Sakura era ancora in mezzo alla strada a fissare un punto indefinito
dell'orizzonte e non si era resa conto che la campanella d'inizio
lezione era già suonata.
La quattro misteriose ragazze, che erano arrivate insieme a quella
dolce bambina, erano ancora alle sue spalle e la osservavano
incuriosite.
Nel cuore di Sakura c'era un vuoto che sembrava incolmabile e la
ragazza ci stava male, molto.
Non capiva cos'era successo, non capiva perchè, tutto ad un
tratto, si sentiva triste e molto sola, ma sentiva il bisogno di
affetto e di calore.
Calore che Sakura cerco nelle sue carte.
Senza preoccuparsi minimamente che qualcuno la vedesse, Sakura prese
fuori dalla sua borsa di scuola un grande mazzo di carte rosa, che al
sol contatto, s'illuminarono.
Una delle quattro ragazze alle sue spalle, quella dai lunghi codini
biondi, fece un passo in avanti per bloccarla: - E' impazzita?
Potrebbero vederla e...-
La sua compagna la bloccò prendendola per la spalla e la
guardò negl'occhi: - E' sotto l'influsso di GiuGiu...ha
bisogno di riempire quel vuoto che la piccola le ha lasciato e solo le
sue carte possono aiutarla. Ora il nostro dovere è quello di
proteggerla come se fosse la nostra piccola GiuGiu...-
I capelli corvini della ragazza che aveva appena parlato, si mossero
spinti da uno spiffero d'aria, insieme a quelli d'orati della sua
compagna.
- Come vuoi Nami... -
Le quattro ragazze si avvicinarono di più a Sakura e videro
l'espressione del suo volto, come ipnotizzata.
La circondarono e la fissarono intensamente, mentre Nami
schioccò le dita e Sakura lasciò andare le sue
carte e cadde tra le braccia di Haruki e Fusae, svenuta.
Harumi si tolse uno dei suoi grossi boccoli dagl'occhi e
portò davanti a se la mano, mentre tutte le Sakura Card
s'illuminarono e si posarono dolcemente sul suo palmo.
Le quattro ragazze chiusero insieme gli occhi e sparirono da quel posto.
- Sakura? Sakura? Forza sveglia dormigliona! -
La dolce ventenne aprì pigramente gli occhi e si
guardò attorno con un'espressione alienata.
- Finalmente ti sei svegliata! -
Quando Sakura riuscì a mettere a fuoco tutto, vide il
bellissimo sorriso della sua compagna di banco, Tomoyo.
La ragazza non capì e s'alzò in piedi
all'improvviso, mentre tutti i suoi compagni la guardarono sorpresi da
quel gesto inaspettato.
- Signorina Kinomoto? -
Il professore in piedi davanti alla cattedra la osservò
incuriosito.
Sakura si guardò attorno più volte, incredula di
essere in classe.
- Signorina c'è qualcosa che non va? -
Sakura osservò il docente davanti a lei e scosse la testa,
mentre ritornò a sedere.
- Ma che ti prende? - le chiese Tomoyo preoccupata dai strani movimenti
dell'amica.
Sakura fissò gl'occhi color prugna della sua compagna: -
Come faccio a trovarmi qui? -
Tomoyo non capiva: - Cosa dici Sakura? -
- Fino a qualche secondo fa ero davanti all'entrata della scuola e ora
mi ritrovo qui! -
Tomoyo sorrise: - Sarà stato un sogno, mia cara...non ti
ricordi? Ci siamo incontrate al bar della scuola e poi siamo entrate in
classe quasi subito, ma tu sei crollata dal sonno, anche oggi che
è il primo giorno di scuola...-
Tomoyo sembrava dire la verità, eppure Sakura si ricordava
benissimo di essere in mezzo alla strada, con le sue carte in mano.
Che sia stato un sogno?
No, impossibile...
E poi con lei c'erano altre persone...
Le sembravano...
- ...ragazze! Avete capito bene... - Il professore interruppe
bruscamente i pensieri di Sakura e attirò la sua attenzione
spostandosi verso la porta della classe: - Vengono da molto lontano e
frequentavano già quest'università nella loro
città. Hanno chiesto il trasferimento qui e la preside le ha
accolte ben volentieri, come voglio che voi facciate -
Il professore aprì la porta e nell'aula entrarono due figure
alte e snelle: la prima sembrava una diva del cinema, con i suoi lunghi
codini biondi e i suoi bellissimi occhi ambrati; la seconda era una
ragazza normalissima, ma i suoi lunghi capelli corvini inondavano
l'ambiente di un profumo misto tra fiori d'arancio e calda aria
d'estate.
Tutta la classe era incantata ad osservare le due meravigliose
fanciulle, mentre il professore continuò la loro
presentazione.
- Lei è Haruki Yukawa - indicò la bionda - ... e
lei Nami Dhoita - disse indicando la seconda ragazza.
Sakura più le osservava più le sembrava di averle
già viste, pochissimo tempo fa...
- Prego ragazze, sceglietevi un posto nella classe -
Le due fanciulle di guardarono attorno.
Nami scelse il posto dietro a Sakura e Haruki quello davanti.
Mentre le due raggiunsero il loro posto, Sakura venne catturata dal
luccichio che i loro gioglielli provocavano.
Gli strani orecchini di Haruki, a forma di tridente rovesciato, erano
d'argento con rifiniture in oro, mentre la splendida collana di Nami, a
forma di spada, era d'argento e al centro aveva un piccolo rubino rosso.
Tutto le sembrava famigliare: quelle ragazze le aveva già
viste un’altra volta…
Sakura aprì gli occhi e ricordò, mentre si
voltò velocemente verso Nami che la stava osservando
dolcemente.
-Ciao io sono Nami…- disse la nuova arrivata facendo morire
in bocca la domanda che Sakura voleva porle.
- Ah…io mi chiamo Sakura, molto piacere -
Sakura, quasi imbarazza, porse la propria mano a Nami e quando i due
arti si toccarono, nella mente della cattura carte comparve
un’immagine vaga che non riuscì metter a fuoco.
Nami la guardò incuriosita: - C’è
qualcosa che non va? –
Sakura mosse l’aria davanti a se e scosse la testa, come a
scrollarsi di dosso i dubbi e le sensazioni a cui stava pensando e
sorrise alla sua nuova compagna, voltandosi velocemente verso la
lavagna.
Nami osservò Sakura davanti a se e sorrise mentre congiunse
le mani e vi appoggiò il mento.
“ Che ne dici? “ la ragazza dai capelli corvini
instaurò una comunicazione telepatica con la sua amica, due
banchi prima di lei.
“ Non pensavo che si riprendesse così presto dal
nostro giochetto…”
Haruki, con la coda dell’occhio, osservò Sakura
mentre seguiva la lezione.
“ I suoi poteri sono più grandi di quello che
immaginavamo…dobbiamo stare attente “
“ Non mi dirai che la grande Nami ha paura di una maghetta da
quattro soldi?”
Haruki sorrise alla provocazione appena lanciata.
“ Porta rispetto a questa ragazza, Haruki…lo sai
che è a lei che dobbiamo tante cose!”
Haruki ritornò seria e osservò ancora una volta
Sakura: “ Scusa Nami…hai ragione, è che
così sembra così innocua…”
Nami chiuse la comunicazione telepatica con la sua compagna e mentre
prese dalla cartella un quaderno, si accorse che la ragazza mora che
stava al fianco di Sakura la osservava.
Per un secondo ebbe paura che quell’umana avesse intuito
qualcosa, poi scacciò via dalla mente
quell’ipotesi continuando a ripetersi che era
impossibile…
Punto imprecisato della lontana Inghilterra…
Un lampo squarciò il cielo, mentre le nuvole nere
cominciarono a liberare l’enorme quantità di acqua
che portavano con se.
Su di una collina, dalla grande vetrata di un maestoso castello, una
graziosa donna osservava il tempo mentre in mano teneva un ampio
vassoio con una teiera piena di ottimo tè inglese e tre
grandi tazze di porcellana.
Un secondo lampo illuminò il cielo a giorno e il tuono ruppe
il silenzio che regnava nella grande villa.
Solo l’orologio a pendolo, che scandiva ogni minuto e secondo
che passava, continuava incessantemente il suo suono.
La donna sospirò profondamente e appoggiò il
vassoio su di una piccolo tavolino a suo fianco, mentre prese in mano
la grande teiera.
- Ne vuoi un po’ anche tu, Eriol? – chiese la
fanciulla osservando la grande poltrona rossa davanti a lei.
- Molto volentieri, mia cara RobbyMoon -
La voce calma e pacifica dell’uomo seduto sulla comoda sedia
in pelle, risuonò nella stanza.
Eriol era cresciuto con gli anni e più invecchiava
più il suo corpo assomigliava a quello che
l’ospitava nella sua vita precedente.
La dolce guardiana porse al suo padrone una tazza di buon
tè, quando, all’improvviso, le porte del salone si
aprirono senza preavviso, seguite da un tuono proveniente da fuori.
RobbyMoon si mise subito in guardia e osservò chi aveva
rotto la tranquillità di quel pomeriggio.
Sulla porta, un’alta figura, avvolta in un mantello nero e
fradicio, se ne stava ferma ad osservare la grande poltrona rossa che
gli dava le spalle.
- Lei non merita il loro potere…sono io l’unico
che lo merita…ma come è stato scritto prima devo
eliminare chiunque potrebbe ostacolarmi la strada in un prossimo
futuro…come ad esempio il creatore del loro immenso potere! -
Quelle poche parole fecero prendere le sue vere sembianza alla
guardiana della luna, che lo attaccò in difesa del suo
padrone, mentre fece la sua comparsa una grande pantera con ali di
farfalla, che attaccò l’estraneo insieme a lei.
L’uomo rimase fermo ed immobili, aspettando i due, ma qualcun
altro li fermo.
-ROBBYMOON, SPINELSUN! Fermatevi… -
I due guardiani si bloccarono sul colpo e si voltarono ad osservare la
poltrona rossa.
Eriol si alzò in piedi e chiamò a se il suo
grande scettro d’oro, mentre fece qualche passo verso la
grande vetrata e osservò l’orizzonte.
- Vi ringrazio miei cari guardiani, ma questa battaglia
è soltanto mia…-
La reincarnazione del grande Clow Read si voltò verso il suo
avversario e, sorridendo, andò incontro al suo
destino…
Din Don
Il campanello del piccolo appartamento suonò e un ragazzo
con addosso solo un paio di pantaloni neri ed un asciugamano in testa
andò ad aprire.
- Bonsoir! -
Sakura era all’appuntamento che lei e Shaoran si erano dati
al mattino.
-Ciao Sakura, entra… -
Il ragazzo si spostò facendo spazio alla giovane donna che
entrò nel piccolo salotto e appoggiò la borsetta
sul divano.
- Scusa se sono ancora in questo stato, ma ho fatto tardi oggi in
ufficio…- Shaoran si sfregò velocemente i capelli
bagnati con l’asciugamano -
- Non ti preoccupare…tanto non è la prima volta
che ti vedo così…-
Una delle cose più belle che ai due piaceva fare era una
serotina insieme, da soli, lontano da tutto e tutti.
Non era la prima volta che i due si ritrovavano da lui per mangiare
qualcosa e vedere un bel film, proprio come adesso.
- Ho già ordinato le pizze e a momenti arrivano… -
- Meno male perché ho una fame da lupi… -
Sakura si lanciò sul comodo divano, mentre il ragazzo
andò nella camera da letto tornando con una semplice
maglietta bianca addosso.
- Allora? Com’è andato il tuo primo giorno di
scuola? – chiese Shaoran dirigendosi verso la cucina e
tirando fuori dal frigo due birre fresche.
- Non male…anche se… - Sakura ripensò
all’avvenimento della mattina.
- Anche se? – riprese lui porgendole la bottiglia e sedendosi
al suo fianco.
- No, niente..lascia stare. Piuttosto a te com’è
andata? – chiese mentre bevve un sorso della bevanda.
- Benissimo! Ho fatto un’ottima impressione e sembrano
intenzionati a comprare il mio progetto –
Sakura appoggiò la testa sulla spalla di lui e Shaoran
l’abbracciò.
- Sono contenta per te -
Incrociarono le due bottiglie facendole battere fra di loro.
- Brindiamo al tuo successo…- disse lei.
- …e alla nostra amicizia – finì la
frase lui quando suonò il campanello.
- Ecco le pizze! -
Sakura si alzò e andò a ritirare la loro cena,
mentre Shaoran fece spazio sul tavolino del salotto per i due cartoni
di pizza.
Iniziarono a mangiare mentre Sakura gli raccontò delle sue
nuove compagne di classe e di altre due studentesse nuove che erano
state inserite nella sezione di Naoko, Chiharu e Rika.
Shaoran ascoltò tutto quello che lei gli diceva.
Gli piaceva starla ad ascoltare e sarebbe stato ore ed ore li, a
vederla sorridere mentre gli raccontava la sua giornata.
Finita la cena Sakura si tolse le scarpe e si coricò sul
divano, appoggiando la testa sulle gambe di lui.
Shaoran accese la televisione, ma non aveva affatto intenzione di
guardarla: stava scherzando e giocando con la sua migliore amica e
questo lo divertiva e intratteneva molto di più.
All’improvviso Sakura si alzò e guardo Shaoran
dritto negl’occhi: - Me la fai vedere? –
Shaoran sorrise e poi andò in camera sua, tornando con in
mano un rotolo di carta.
Sakura lo aprì e davanti ai loro occhi c’era il
disegno di una splendida villa rustica, con un giardino fiorito e
bellissimi fiori ovunque.
- E’ bellissima la nostra casa…-
Quel progetto l’aveva creato Shaoran ed era la casa dei loro
sogni.
Avevano deciso che un giorno sarebbero andati a vivere in una casa come
quella e avrebbero per sempre vissuto insieme, come due ottimi amici.
- …ora
passiamo alle notizie dall’estero…-
A Sakura cadde l’occhio sulla televisione dove stavano
mostrando, nel tg, una grande villa in Inghilterra.
- Ehi ma quella non è la casa di Eriol? –
Shaoran appoggiò il progetto sul tavolo e pose la sua
attenzione sulle immagini che venivano trasmesse.
- Già…-
- …le
autorità non sanno spiegarsi lo strano avvenimento che
è successo oggi, nel tardo pomeriggio, in questa
meravigliosa villa ottocentesca. Un corpo non identificato di un
ragazzo ventenne è stato ritrovato senza vita assieme al
corpo di una giovane donna mascherata ed una grande pantera…-
Sakura e Shaoran si guardarono in faccia.
- Una giovane donna maschera e una grossa pantera? -
La risposta venne dalla bocca d’entrambi: - ROBBYMOON,
SPINELSUN! –
Sulla tv comparve la foto del corpo di Eriol senza vita.
Sakura si lanciò tra le braccia di Shaoran e
iniziò a piangere, mentre il ragazzo la strinse a se
incredulo di quanto aveva appena sentito e visto.
- Com’è possibile? Chi potrebbe essere mai stato? -
|
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Capitolo 4 *** Cap.4: le prime due carte... ***
1
Card
Captor Sakura: l’ultima avventura
Cap.4: le prime due
carte…
L’orologio a pendolo scandiva il lento scorrere del tempo in
quella casa così buia e tetra.
La luce della luna che proveniva dall’esterno entrava della
grande stanza, filtrando dal lucido vetro della porta finestra che era
aperta.
Una leggera brezza fece muovere la grande tenda rossa che svolazzava di
qua e di la per la stanza e produceva un leggero rumore.
Era tutto così calmo e tranquillo…forse anche
troppo…
Nami osservò le ombre, provocate dal tessuto in movimento,
che si riflettevano sul lucido pavimento della sua stanza e si
alzò dal comodo materasso per raggiungere il piccolo balcone.
Subito i suoi lunghi capelli corvini si mossero iniziando a danzare con
la brezza che le accarezzava il viso.
La ragazza, una volta fuori, puntò gli occhi al cielo e fu
catturata dalla bellezza della luna: quel piccolo satellite che
sembrava così lontano ed irraggiungibile…
Si era innamorata della Luna dalla prima volta che l’aveva
vista: era ancora una bambina quando stava ore ed ore ad osservare
quella piccola perla bianca che si distingueva tra le tenebre
dell’universo e che regalava un senso di pace e
benessere…
Nami sospirò profondamente e appoggiò i gomiti al
muretto di cemento, concentrandosi e chiudendo gli occhi.
Perché aveva accettato quel compito?
Sapeva che avrebbe sofferto ancora di più eppure non ha
esitato un secondo a varcare la soglia di quella porta…
Almeno quando era nel suo tempo, sapeva che non poteva nulla e almeno
si sarebbe messa l’anima in pace, ma ora…
Nami tornò a fissare la luna e l’immagine di una
persona le comparve davanti agl’occhi.
Le faceva male sapere che ora, se voleva, poteva farlo suo in qualsiasi
modo e in qualsiasi momento…
No.
Lei non poteva.
Non poteva far del male alla sua piccola GiuGiu e quindi non avrebbe
fatto nulla per cambiare il corso della storia…
Nami si spostò dal muretto e, dopo aver dato uno sguardo
all’orizzonte, rientrò nella sua stanza da letto,
sperando di non avere mai l’occasione di vederlo, almeno fino
alla fine della missione.
Nonostante il clima abbastanza freddo, Nami raggiunse il corridoio
della casa a piedi nudi e, senza far rumore, si recò verso
le scale.
Nel raggiungerle, passò davanti ad una grande porta
socchiusa, dove sentì alcuni singhiozzi provenire dal suo
interno.
Nami si avvicinò cautamente ed entrò nella stanza
rimanendo ad osservare il suo interno: una piccola bambina era
raggomitolata su se stessa, mentre piangeva.
Nami si avvicinò e prese tra le braccia la piccolina,
cominciando a baciarla sulla fronte e a coccolarla.
- Non piangere GiuGiu…hai fatto un brutto sogno? –
chiese la bella donna mentre appoggiò il proprio mento sulla
piccola testolina.
- No…ho…ho vis..visto morire un uomo –
disse la piccolina tra un singhiozzo ed un altro.
Nami si spostò dal piccolo corpo e osservò gli
occhioni azzurri pieni di lacrime.
- Chi è morto, GiuGiu? -
La piccolina si pulì un occhio e alzò un dito
davanti a lei, mentre quest’ultimo
s’illuminò.
GiuGiu mosse la piccola mano e cominciò a disegnare
nell’aria un cerchio con un grosso sole e una piccola luna.
Nami, più il cerchio prendeva forma, più
sbiancava.
Una volta che GiuGiu ebbe finito ritirò il dito e
guardò la sua guardiana negl’occhi.
- Il signore che ha sempre questo cerchio sotto i piedi…-
Nami non poteva credere a quello che la bambina le stava dicendo e
sapeva che non mentiva.
- Senti piccola ora ti rimetti sotto le coperte e torni a dormire
dimenticando ciò che hai visto e poi…-
GiuGiu accarezzò una guancia di Nami, la quale
fermò il suo discorso e rimase a fissare l’azzurro
di quei due diamanti.
- Ti prego Nami, voglio salvarla…non importa cosa mi
accadrà, ma io voglio salvarla…le voglio molto
bene –
L’innocenza di una bambina e il coraggio di una guerriera le
avevano appena parlato e Nami rimase per un secondo intontita da questo.
GiuGiu aveva solo cinque anni e aveva già sofferto
tantissimo e lei non avrebbe mai permesso che soffrisse
ancora…
Un giuramento aveva fatto nei confronti di quella bambina e non
l’avrebbe mai delusa per nulla al mondo.
- Non ti preoccupare piccola GiuGiu, ci penso io…-
La bambina annuì come per ringraziare la fedeltà
della guardiana e lentamente si coricò per riprendere sonno.
Nami uscì velocemente dalla stanza, mentre un fuoco ardeva
nei suoi occhi, e andò ad urtare Haruki e Fusae che erano
nel corridoio.
- Nami ma dove vai così di corsa? – chiese la
Fusae fissandola con i suoi grandi occhi verdi.
- Clow è morto…-
Quelle poche parole fecero gelare il sangue nelle vene delle due
guardiane che seguirono senza indugiare Nami.
Le tre ragazze si ritrovarono al piano inferiore, dove incontrarono
Harumi che leggeva un libro.
- Harumi resta qui e fai la guardia alla piccola GiuGiu -
Il tono di voce di Nami era freddo e duro.
Harumi scattò in piedi e i suoi boccoli si mossero
leggermente: - Che succede ragazze? Dove andate? –
Fusae, prima di seguire le altre che erano uscite nel giardino, si
voltò a fissare l’amica: - Ha agito e ha
già ucciso Clow…-
Harumi si portò una mano alla bocca e seguì il
resto del gruppo all’esterno dell’abitazione.
Nami continuava a camminare con passo spedito e, senza fermarsi, si
strappò di dosso la collana d’argento, lanciandola
in aria.
Il ciondolo ruotò per qualche secondo e poi si
trasformò in una lunga e lucente spada dove al centro del
manico regnava un grosso rubino.
Nami brandì la spada al volo e, al sol contatto, i suoi
abiti cambiarono e si trasformarono in una divisa da combattimento.
Haruki si tolse i suoi strani orecchini e li lanciò in aria,
mentre quest’ultimi si trasformarono in due grossi Sai* dal
manico oro.
Anche lei al sol contatto delle due armi cambiò i suoi abiti.
Fusae fece lo stesso con la strana cintura che portava in vita: la
lanciò in aria ed essa si trasformò in usa
lunghissima frusta dove il manico era fatto di smeraldi.
Le tre fecero un balzo e in poco tempo si ritrovarono a correre per i
tetti della città di Tereda…
Sakura era ancora nell’appartamento di Shaoran.
La ragazza si era calmata dopo la tremenda notizia e ora stava tra le
braccia dell’amico che l’aveva consolata.
Nella stanza regnava il silenzio e nessuno dei due riusciva a parlare
dopo quello che avevano appena appreso.
Nella testa di entrambi c’era un’unica domanda che
continuava ad assillarsi: Chi aveva ucciso Eriol e i suoi guardiani?
Sakura non riusciva a pensar altro che al povero amico, mentre Shaoran
non riusciva a pensar del pericolo che poteva scendere sulla
città.
Erano tantissimi anni che non combattevano più e sembrava
che non dovessero farlo mai più, ma il ragazzo aveva paura
che, dopo quanto successo, qualcosa stava per accadere…
Shaoran guardò per qualche secondo il viso di Sakura
appoggiato al suo petto e un brivido lo percorse: se succedesse
qualcosa alla cattura carte?
Shaoran continuava a ripetersi che magari Eriol è morto per
altri motivi che non c’è nulla da preoccuparsi, ma
qualcosa gli sosteneva che doveva stare allerta.
Premette di più Sakura verso se e la ragazza lo
osservò con i suoi occhi color smeraldo.
- Che c’è Shaoran? -
Il ragazzo scosse la testa: - Nulla è solo
che…ecco…volevo chiederti se dormi da me
stasera…-
Erano abituati sin da piccoli a dormire insieme…
Entrambi si ricordavano, tuttora, quando uno dei due era ammalato che
andava a casa dell’altro per curarlo e restava giorno e notte
al suo fianco.
Sakura sorrise all’amico: - No, grazie, ma preferisco tornare
a casa…non voglio che domani arrivi in ritardo per colpa di
una pasticciona come me…-
- Non sei di nessun disturbo, lo sia questo? –
Shaoran aveva una strana sensazione e non voleva lasciarla andare.
Sakura sorrise ancora di più e gli accarezzò i
capelli: - Non devi preoccuparti per me, non mi
succederà nulla Shaoran…-
- Lo so, ma non riesco far a meno di pensare ad Eriol…-
Sakura spense il suo sorriso e sospirò: -
Anch’io…-
La ragazza si alzò in piedi e raggiunse la finestra della
stanza osservando la luna alta nel cielo.
- Dobbiamo scoprire cos’è successo al nostro
amico, Shaoran…a tutti i costi…-
Mentre la donna diceva quelle poche parole, qualcun altro, seduto sul
cornicione appena fuori dalla finestra, sorrideva al sol pensiero di
essere così vicino alla sua preda.
Avrebbe potuto attaccarla ora e si sarebbe conquistato la vittoria
sicuramente, ma sarebbe stato troppo facile e poi ora che
l’aveva vista bene un altro piano gli era venuto in mente.
La sagoma avvolta nel suo mantello, si alzò in piedi sui
pochi centimetri di cornicione.
Lentamente raggiunse la seconda finestra dell’appartamento di
Shaoran e vi guardò al suo interno.
La camera del ragazzo era immobile e silenziosa e l’ombra
sorrise.
Chiuse gli occhi e concentrò tutte le sue energie nella mano
destra, che s’illuminò d’una aura
azzurra, e l’appoggiò al freddo vetro della
finestra.
Senza che nessuno se ne accorga, la borsetta di Sakura si
alzò in volo e lentamente raggiunse la stanza da letto.
L’ombra si concentrò di più e la borsa
si aprì.
- Lei non merita il vostro potere…venite dal vostro vero ad
unico sovrano…venite, mi serve la vostra energia…-
Dalla borsa uscirono due carte rosa che si appoggiarono al vetro come
se una calamita le attirasse.
L’ombra tolse la mano dal vetro e gli spiriti della due carte
lasciarono la propria dimora, risucchiate
dall’entità.
Le due carte, ora bianche, tornarono all’interno della borsa
che si richiuse e cadde a terra, mentre l’ombra
osservò gli spiriti delle carte nel palmo della sua mano.
- Fuori due…- disse mentre con una fragorosa risata
festeggiò la sua vittoria.
All’improvviso qualcosa interruppe il suo riso e gli fece
voltare lo sguardo verso l’orizzonte.
L’ombra schioccò le dita e scomparve nel nulla
appena in tempo perché pochi secondi dopo, sul tetto del
palazzo li a fianco, comparvero tre fanciulle armate fino ai denti.
La campanella di fine giornata scolastica era appena suonata.
Sakura stava uscendo dalla sua scuola circondata da tutte le sue amiche
e, in particolare, dalle sue due nuove amiche: Nami e Haruki.
- …e così me ne sono andata…- Haruki
finì il suo racconto su uno dei suoi tanti ragazzi.
- Caspita Haruki, un po’
t’invidio…davvero hai avuto tutti questi
fidanzati? – Sakura sembrava integrarsi bene con le sue nuove
compagne.
- Certo! Sai com’è quando si è baciati
dalla bellezza…- Haruki si mise in una posa da diva.
- Non credere a tutto quello che ti dice, Sakura…vuole solo
mettersi in mostra! -
Haruki si voltò verso Nami e le fece la linguaccia, mentre
Sakura cominciò a ridere fragorosamente.
Davanti al cancello della scuola c’erano due ragazze, una dai
grossi e soffici boccoli neri dai riflesso bluastri e una dai grandi
occhioni verdi.
- Oh ecco Fusae e Harumi! -
Nami e Haruki raggiunsero le loro compagne e Sakura con Tomoyo, Naoko,
Rika e Chiharu, le seguì.
Dopo un vario giro di presentazioni tutto il grande gruppo aveva
iniziato a conoscersi un po’ di più e ormai
sembrava scontata un’amicizia ferrea.
All’improvviso le quattro nuove ragazze voltarono
contemporaneamente il viso verso la fine del vialetto sotto agli
sguardi curiosi delle altre ragazze.
- Avete visto qualcosa? – chiese Sakura scrutando
l’orizzonte.
Una piccola bambina comparve in fondo al vialetto e, saltellando di qua
e di la, raggiunse il gruppo.
Subito Naoko, Rika e Chiharu esplosero in un grido generale:
“ CHE CARINA!!!”
Mentre Sakura era rimasta zitta e ferma ad osservare quella bambina.
Nella sua mente il ricordo del mattino precedente, nel suo cuore il
vuoto non ancora riempito.
La piccola bambina si spostò dalle ragazze e
fissò negl’occhi Sakura, sorridendole e indicando
con il dito l’altra parte del vialetto.
- Bella macchina rossa! – disse con la sua dolce voce.
Sakura osservò il punto indicato e vide scendere dalla
macchina Shaoran.
- Shaoran! – Sakura salutò
l’amico che li stava raggiungendo.
Sentendo quel nome, Nami divenne una statua e fissò il vuoto
davanti a se.
- Buongiorno ragazze – Shaoran fece un saluto generale a
tutto il gruppo.
- Queste sono le nuove ragazze di cui ti ho parlato ieri…lei
è Fusae e questa è Harumi…-
Shaoran strinse la mano alle due, mentre Nami continuò a
dargli le spalle mentre il cuore cominciò a palpitarle.
Tomoyo osservò la ragazza e si avvicinò
prendendole le mani: - I grandi ostacoli si affrontano a testa
alta…-
Nami osservò quell’umana che per la seconda volta
la sbalordì…
Che avesse dei poteri anche lei?
Impossibile…
Su di lei nulla è stato scritto…
- …e questa è Nami! -
Shaoran era alle spalle della donna e le porgeva la mano.
Nami, come un robot, si girò lentamente e
incontrò i bellissimi occhi di lui che le sorridevano.
- Piacere, Shaoran…-
Nami non disse nulla e rimase a fissare la mano del ragazzo,
imbambolata, quando sentì qualcuno tirarle la gonna.
- Nami mi prendi in braccio? -
La piccola GiuGiu stava con le braccia protese verso la donna che la
prese subito in braccio e, frettolosamente, disse: - Io e le mia
sorelle dobbiamo andare…scusateci…ci vediamo
–
Sakura non capì la tanta fretta delle ragazze e avrebbe
tanto voluto stare ancora un po’ con la piccola, ma non disse
nulla e ritornò con l’attenzione verso le sue
amiche.
- Oh, Sakura…mi stavo dimenticando…-
Tomoyo porse un bigliettino a Sakura: - C’è un
amico di mia madre che fa il fotografo e ha bisogno di un viso nuovo
per un set fotografico…e ho pensato a te. Saresti perfetta!
–
Sakura osservò il bigliettino: - Io? Non penso proprio
d’essere adatta…-
- Che cosa dici, sciocchina…tu andrai a quel provino e ti ci
accompagnerò io…-
Shaoran prese il bigliettino dalle mani di Sakura e se lo mise in tasca.
- Se vieni anche tu ci vado allora, ma tanto lo so che non mi
prenderanno mai…-
- Viva l’ottimismo! -
Sakura fece la linguaccia all’amico e poi si
fermò: - Oh dimenticavo…tieni Tomoyo. La spilla
che mi hai dimenticato tempo fa a casa mia…-
- Oh grazie Sakura -
- Io vado, Shaoran mi dai un passaggio? – chiese la bella
ragazza.
- Certo Sakura…-
I due salutarono tutti i presenti e poi raggiunsero la macchina.
Tomoyo li osservò e poi sorrise, tornando a dedicarsi alla
spilla che Sakura le aveva dato, ma in mano non aveva nulla.
La ragazza non capì dove fosse finita, poi pensò
d’averla messa in tasca, ma non c’era.
Allora dov’era finita la spilla di Sakura? Non poteva essere
svanita del nulla…
Tomoyo lasciò correre e, tornando su i suoi pensieri, prese
la strada verso casa.
*Se non sapete cosa sono i Sai ecco qui una foto SAI
|
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Capitolo 5 *** Cap. 5: che sta succedendo? ***
Card
Captor Sakura: l’ultima avventura
Cap.5: che cosa
succede?
- Tu aspettami qui… -
Sakura si alzò in punta di piedi e baciò Shaoran
sulla guancia, come per impedirgli di andarsene senza di lei.
Il ragazzo sorrise mentre la osservò entrare nella stanza
davanti a lui e chiudere la porta bianca.
Shaoran sospirò e si guardò attorno.
Aveva chiesto a suo collega di sostituirlo, oggi, e aveva accompagnato
sul set fotografico la sua amica, che ora si stava cambiando nel
camerino.
Il posto era proprio come se lo era immaginato: tante stanze e corridoi
pieni di pannelli fotografici, cineprese, oggi di scena e
quant’altro.
Shaoran si appoggiò al muro di carton-gesso e si mise ad
osservare la gente che continuava a passargli davanti.
Quattro ragazze uscirono dal camerino di a fianco, con addosso solo un
accappatoio, e sorrisero alla vista del bel giovine.
Gli si avvicinarono e una di loro gli appoggiò il braccio
sulla spalla e prese ad accarezzargli il viso.
- Ciao bello, sei nuovo di qui? – la voce della ragazza era
molto sensuale come lo erano le sue forme che il ragazzo poteva
scorgere anche se l’asciugamano gli impediva molto la vista.
- No, io non poso, sono venuto ad accompagnare
un’amica…-
La ragazza osservò le sue amiche e sorrise: - Allora
perché non vieni a vederci mentre posiamo…magari
dopo possiamo fare un’uscita a cinque e prenderci
qualcosa…-
Shaoran si portò una mano alla mandibola, come a pensarci, e
sorrise: - …e che tipo di foto fate? –
Le ragazze risero ancora e si avvicinarono di più a lui.
- Diciamo che siamo sulle pareti di casa di molti uomini che su di noi
fanno sogni erotici ogni volta che ci guardano…-
Shaoran si era immaginato una cosa del genere e fece un sorriso
malizioso guardandole una ad una.
- Allora vieni con noi? -
Il ragazzo avrebbe tanto voluto accettare l’invito di quelle
pupe, ma quando si portò la mano sulla guancia, dove Sakura
gli aveva dato un bacio, il suo sguardo tornò quello di
prima e scosse la testa.
- Grazie ragazze per l’invito, ma ho promesso che avrei
aspettato qui una persona. Sarà per la prossima
volta…-
- Noi ci contiamo…-
Le ragazze si spostarono da lui e gli mandarono baci.
Shaoran sorrise e poi diede le spalle alle fanciulle, di modo che,
vedendole, non cambiasse idea.
Il ragazzo sentì però qualcuno mettergli una mano
sulla spalla.
- Dai vi avevo detto di …- Shaoran si voltò
lentamente, ma non finì la frase.
Sakura era davanti a lui vestita con un corpetto nero, molto stretto,
che lasciava intravedere il ventre piatto; una mini gonna a scacchi
neri con linee rosse; stivali da cowboy e una capello in testo di
velluto nero.
- Allora? Come sto? – chiese la ragazza cominciando a
volteggiare su se stessa.
Shaoran deglutì mentre i suoi occhi non riuscivano a
smettere di fissare il corpo di Sakura.
La ragazza gli si avvicinò e gli cominciò a
muovere una mano davanti agl’occhi: - Hei! Pronto Shaoran qui
è il pianeta Terra che chiama! –
Il ragazzo scosse la testa e incontrò i bellissimi smeraldi
di Sakura: - Oh scusa, mi ero incantato a guardarti…-
- Allora vuol dire che sto bene così…-
- Se stai bene? Sei uno schianto, una bomba! -
- Dai smettila altrimenti mi fai arrossire! -
Shaoran pensava veramente quelle cose e le ragazze di prima se le era
già dimenticato.
- Secondo te piacerò al fotografo? – chiese Sakura
attaccandosi al braccio di lui, mentre cominciarono a percorrere il
corridoio verso il set fotografico.
- Secondo me lo farai secco. Basterà un’occhiata e
avrai un contratto già fatto! -
Sakura sperò vivamente che anche il fotografo la pensasse
come lui…
La ragazza voleva questo posto di lavoro, non per mettersi in mostra,
ma per racimolare un po’ di danaro.
Ora che era grande, Sakura si era stufata di vivere sulle spalle di suo
padre e suo fratello e voleva in qualche modo aiutare i due.
Arrivarono in uno spazio grande dove c’era un telone azzurro
illuminato da vari faretti.
Un uomo, appena vide arrivare i due, si avvicinò: - Sei tu
Sakura? –
- Si, e lei devo essere il signor Himazagi, vero? -
L’uomo strinse la mano alla ragazza, mentre Shaoran si mise
in disparte per non dar fastidio.
Osservò Sakura posizionarsi al centro del telo azzurro e
cominciare ad assumere pose, mentre giocava con un foulard rosso.
Il fotografo sembrava soddisfatto della ragazza e ad ogni sua mossa
scattava una nuova foto.
Shaoran fissò a lungo Sakura, come imbambolato, e sorrideva
a ogni suo piccolo gesto…
Da quanto tempo si conoscevano?
Da tanto, ma mai abbastanza per conoscerla fin in fondo…
Sakura era unica in ogni suo più piccolo particolare e
questo Shaoran se ne era accorto fin dal primo momento che
l’aveva vista.
Quella piccola bambina che piangeva sotto la pioggia, come un piccolo
ed indifeso pulcino bagnato.
Lui le si era avvicinato e l’aveva coperta con il suo
ombrello, chiedendole perché piangeva.
Lei le aveva detto che si era persa ed insieme cercarono la strada del
ritorno.
Lui l’accompagnò e una volta trovata la sua casa,
lei gli aveva detto che sarebbero sempre stati amici e nulla li avrebbe
mai divisi…
Quanto tempo era passato dall’ora, eppure a Shaoran sembrava
ieri…
La voce del fotografo interruppe i pensieri del ragazzo che si vide
arrivare l’amica.
- MI HANNO PRESA! – urlò Sakura mentre Shaoran la
prese in braccio e la fece volteggiare, per poi fermarsi e abbracciarla.
- Sono felice per te! Quando cominci? -
- Ha detto che devo fare ancora due o tre foto con il mio compagno di
set e poi devo ritornare qui domani…-
Compagno di set?
Una brutta sensazione venne percepita dal ragazzo, che
osservò Sakura avvicinarsi al fotografo a ad un bel ed
attraente giovine: alto, biondo, occhi azzurri, muscoloso.
Shaoran osservò come i due facevano amicizia e come lei
arrossiva mentre lo guardava.
Li osservò mentre presero posto e cominciarono a posare e
come lui sapeva dove metterle le mani.
Osservò gli sguardi che si lanciavano e i sorrisi che si
scambiavano.
Shaoran si girò verso la parete a cui era appoggiato: non
sapeva il perché, ma non riusciva sopportare la
vista di quei due.
- Mi scusi…-
Il fotografo lo richiamò e lui si voltò.
- Può venire qui un secondo? -
Shaoran si avvicinò al set e si fermò davanti al
fotografo.
- Potrebbe mettersi a petto nudo, per cortesia? -
- Come? -
- Si, vede Sakura e Ryan stanno bene insieme, ma manca qualcosa e
secondo me il suo viso insieme a loro è una cornice
perfetta! -
Shaoran sorrise: - No, guardi non m’interessa posare e poi
non sono fotogenico…-
- Dai Shaoran, ci divertiremo! -
Il ragazzo guardò negl’occhi l’amica che
gli stava mostrando il suo sguardo, quello a cui Shaoran non sapeva
resistere.
- Va bene, ma solo per alcune foto -
Shaoran si spogliò e rimase a petto nudo e con i
jeans, mentre riavvicinò ai due che lo aspettavano.
- Ciao io sono Ryan -
Shaoran si voltò ad osservare il bellimbusto che gli porgeva
la mano sorridendo e gliela prese.
- Io sono Shaoran, suo amico -
Non sapeva perché, ma gli era sembrato il caso di marcare
l’amicizia che c’era tra i due.
Seguirono le indicazioni del fotografo, che sembrava entusiasta dei
tre, e posarono per una serie di foto.
Quattro ragazze entrarono negli studi.
Tutte e quattro avevano lo stesso passo e tutte e quattro puntavano a
raggiungere uno stesso obbiettivo.
Camminarono per il lungo corridoio, mentre i loro tacchi a spillo
risuonavano sul bianco pavimento.
Raggiunsero una porta e vi si fermarono davanti.
Insieme portarono avanti a se la loro mano destra, che
s’illuminò di quattro colori diversi.
Dalla porta uscirono velocemente quattro carte rosa che si posarono
ognuna su una mano diversa.
Le quattro ragazze sorrisero e, con uno schiocco di dita, privarono
alle carte l’essenza dei loro spiriti, per poi rimandarle
all’interno della stanza.
Si guardano in faccia e fecero retro front, uscendo dal quel posto dove
una piccola figura con un bellissimo ombrellino bianco le aspettava.
- Missione compiuta – dissero in coro.
La piccola figura si voltò e lanciò in aria
l’ombrello che si trasformò in un grande scettro
dove la luna e il sole vi risiedevano insieme.
- Bene… è ora che la cattura carte si accorga di
che cosa le sta succedendo intorno…-
Shaoran uscì dagli studi fotografici e osservò il
cielo di ottobre sulla sua testa.
Non sapeva di essere un perfetto fotomodello, tanto da essere
supplicato dal fotografo di ritornare ancora.
- Davvero? -
- Lo giuro! -
Risata.
Shaoran si voltò e vide uscire Sakura insieme a quel Ryan,
mentre sembravano divertirsi un mondo insieme.
- Shaoran non sai quant’è simpatico
Ryan…-
Shaoran alzò le spalle: - Già…- disse
con voce menefreghista.
- Bene, io vado…arrivederci Shaoran, ciao Sakura -
Shaoran si voltò per salutarlo, ma lo vide chino sulla
ragazza mentre gli dava il bacio d’addio, troppo vicino alla
bocca.
- Ciao Ryan! – urlò Sakura con le guance rosse,
mentre salutava freneticamente il ragazzo e mentre si voltò
verso il suo amico chela stava osservando.
- Che c’è? -
- Non ti sembrava un po’ troppo come bacio per uno che lo
conosci appena? -
Sakura si meravigliò dall’atteggiamento del
ragazzo, ma non ebbe il tempo di ribattere perché qualcosa
attirò l’attenzione d’entrambi.
- Le senti anche tu queste vibrazioni negative? -
- Si e provengo da quella parte! -
Shaoran indicò il boschetto che era davanti a loro.
- Vieni - Sakura prese Shaoran per la mano e lo trascinò con
se – andiamo a controllare-
Quattro figura accecavano una più piccola mentre se ne
stavano su di un albero in disparte.
Osservarono sopraggiungere i due ragazzi che percepivano la loro
presenza.
La piccola figura guardò una delle sue guardiane e
quest’ultima annuì.
Schioccò le dita e dal terreno uscì un mostro
fatto di rocce e piante.
La piccola figura sorrise: - Vediamo come va a finire –
Shaoran si mise davanti a Sakura per proteggerla.
- Da dove spunta fuori questa mostruosità? –
- Non lo so, ma dobbiamo disfarcene al più presto prima che
attacchi persone innocenti! -
Sakura tirò fuori dalla sua borsa la piccola chiave della
stella e chiamò a se il suo potere che da tempo era rimasto
assopito.
- Chiave della Stella donami tutta la tua potenza e aiutami a
sconfiggere il male! Oltre il tempo, oltre
l’oscurità! Relase! Rescissione del sigillo! -
Il sigillo di Sakura comparve sotto ai suoi piedi e la piccola chiave
si trasformò in uno scettro, mentre qualcuno, da un altro
albero, osservava meravigliato tutta la potenza della stella.
Shaoran prese in mano il suo amuleto e la sua spada comparve per
incanto.
Il mostro allungò la mano per prendere la cattura carte, ma
Sakura fece comparire una carta davanti a se che cominciò a
roteare.
- JUMP! – urlò, ma la carta cadde a terra e non
successe nulla.
Sakura non riuscì a credere ai suoi occhi: che si fosse
dimenticata come si usano le carte?
- SAKURA! -
La ragazza venne catturata dal mostro che la sollevò in aria
e poi lanciò verso terra a gran velocità.
Sakura chiamò a se un’altra carta: - FLY!
–
Ma anche quest’ultima non obbedì alla sua padrona.
- DIO DEL VENTO, GUIDA LA MIA SPADA! -
Lo spirito del vento aiutò Sakura a non schiantarsi al suolo.
- Stai bene? – Shaoran l’aiutò ad
alzarsi, mentre nessuno dei due si accorse a due carte, che erano nella
tasca di Sakura, fu tolto lo spirito.
Le cinque figure si accorsero di questo, però.
- Dobbiamo intervenire, GiuGiu! Ne sta rubando altre! -
La piccola alzò la mano e altre tre carte persero il loro
spirito.
- Non riuscirà mai a compiere ciò che vuole se
noi le ruberemo tutte prima di lui…Fusea! Ritira il tuo
mostro…-
La ragazza annuì e schioccò le dita.
Shaoran sguainò la sua spada e si preparò a
combattere, vedendo Sakura non in grado di farlo, ma appena si
voltò il mostro non vi era più.
Shaoran tirò un sospiro di sollievo e ritirò la
sua spada, mentre si voltò verso Sakura, ma non la vide.
Cominciò a girarsi intorno: - SAKURA! –
- Perché urli? Sono qui davanti a te-
Shaoran si voltò ancora e questa volta la vide.
- Cosa ti è successo? -
Sakura tirò fuori tutte le sue carte e le distese a terra:
undici delle Sakura Card erano bianche.
- O mio Dio! Le mie carte! –
Sakura le toccò, ma non provò la sensazione di
caldo e benessere, ma solo freddo e tristezza.
- Che cosa sta succedendo Shaoran? Perché le mie carte non
ci sono più? CHI LE HA PRESE! -
Shaoran abbracciò la ragazza piangente: - Calmati ora.
Andremo a chiedere spiegazioni a Yue e Cerberus, non ti
preoccupare…-
Shaoran accarezzò la testa della ragazza, mentre
alzò lo sguardo e in mezzo alle chiome degl’alberi
gli sembrò d’intravedere qualcuno.
_______________________________________________________________________________________________________________________
Volevo ringraziare tutte le persone che mi stanno seguendo e scusarmi
per il mio ritardo, ma ho molti impegni in questo periodo…
Per quanto riguarda a chi mi ha chiesto di continuare l’altra
storia ( la maledizione delle due corone) io rispondo di no per il
semplice motivo che i continui non sono mai facili da realizzare e non
vorrei mai deludere nessuno che magari si aspetta una determinata
prestazione da me e invece se ne trova un’altra…
Comunque mi fa piacere che la mia storia ti sia piaciuta, come spero
questa stia piacendo…
Grazie ancora
Baci
GoddessHaruna
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Capitolo 6 *** Cap.6: il o i nemici? ***
Card
Captor Sakura: l’ultima avventura…
Cap.6: il o i nuovi
nemici?
La casa risuonava calma e silenziosa.
Il cielo, al di fuori, cominciava ad ombreggiare, a causa delle
giornate che si erano fatte più corte.
Yuki si alzò dal divano in cui era seduto e
s’avvicinò alla porta vetro, osservando come
l’autunno piano, piano essiccava le foglie
sugl’alberi e come tutto andava in letargo.
Appoggiò una mano sul freddo vetro e si osservò
riflesso, mentre alle sue spalle comparve l’ombra di Yue, il
guardiano che risiedeva nel suo corpo.
- Cosa ti preoccupa Yuki? – chiese la flebile voce di Yue,
mentre i suoi occhi di ghiaccio osservavano l’orizzonte.
- Nulla…-
Yuki cerco di sfuggire a quella discussione, ma sapeva bene
che Yue non glielo avrebbe permesso.
- Il tuo cuore è preoccupato e la tua anima
irrequieta…lo sai che non me lo puoi nascondere -
Yuki chiuse la mano in un pugno: - E’
per…per Toy – disse con voce così
flebile che sembrò un sospiro.
Yue guardò il viso di Yuki e lesse qualcosa nei suoi occhi
che capiva non riusciva a capire perfettamente…
- Ne sei innamorato? -
Yuki osservò gli occhi azzurri di Yue nel vetro e
poi tornò ad osservare il cielo bruno.
- Dalla prima volta che l’ho visto-
- Anche lui ti vuole bene…-
- Si, ma d’amico…Toy non pensa a me come qualcosa
di più…ed ha perfettamente ragione.
D’altronde la società d’oggi non guarda
bene due persone dello stesso sesso che si amano, ma non riesco a far
di meno che volergli bene…-
Yue tirò un sospiro profondo.
Non conosceva bene quel sentimento, ma abitando nel corpo di Yuki,
riusciva a sentirne i suoi effetti.
- Yuki…non sono la persona giusta a cui chiedere questo
genere di consigli, ma penso che la sincerità sia
un’arma vincente in tutti i campi e penso che tu gliene debba
parlare -
Yuki osservò una foglia gialla staccarsi
dall’albero e cadere a terra in una danza lenta ed imprecisa.
- Sono tanti anni che ci conosciamo e non voglio rovinare la nostra
amicizia per una sciocchezza del genere…-
- Non penso che sia una sciocchezza per te, perché vedo e
sento quanto ci stai male e se continui così continuerai a
star peggio…-
Yuki sapeva che Yue aveva ragione.
- Hei Yuki! Che fai davanti al vetro da solo? -
Yue sparì e Yuki si voltò, incontrando lo sguardo
di Toy che entrava nel salotto con in mano un vassoio e una teiera di
the caldo.
Yuki scosse la testa e si avvicinò al tavolino dove
Toy appoggiò il vassoio e preparò due tazza
fumanti di buon the.
- Tieni, attento perché è caldo -
Yuki prese la tazza dalle mani dell’uomo e si
sedette sul divano, osservando il liquido al suo interno.
Toy era cresciuto tantissimo ed ora era un bellissimo ed
intelligentissimo uomo.
Si era trovato un lavoro fisso in un bar ed era bravissimo in
ogni cosa che faceva.
Le ragazze gli cadeva ai piedi con un sol schioccò di dita
ed era molto popolare nel suo quartiere.
Yuki sospirò ed osservò Toy mentre si
mise comodo al suo fianco, cominciando a sorseggiare il suo the.
…se continui
così continuerai a star peggio…
Toy si accorse che l’amico lo stava fissando e
appoggiò la tazza del the sul tavolino, voltandosi verso lui.
- Che c’è Yuki? -
Gli occhi dell’uno si specchiavano nell’altro.
…la
sincerità è un’arma vincente
in tutti i campi e penso che tu gliene debba parlare…
- Senti Toy…- Yuki appoggiò la tazza di the sul
vassoio -
…c’è…c’è
una cosa che voglio dirti da molto tempo…-
Toy percepì un leggero tremolio nella voce di Yuki
e gli presa la mano per tranquillizzarlo: - Dimmi amico mio…-
Yuki osservò le due mani unite e prese coraggio: -
Ecco io…è da tanto che siamo amici e tra noi si
è formato un legame molto profondo…-
Toy stava zitto e lo ascoltava con attenzione.
- Ecco…io ti voglio molto bene …-
- Anch’io Yuki te ne voglio, è naturale! Siamo
amici! -
Yuki annuì e poi tornò a fissarlo
negl’occhi: - …io… -
Il rumore di qualcuno che entrava in casa bloccò Yuki in
quello che stava dicendo e fece sciogliere la loro mani unite.
Sakura entrò nel salotto seguita da Shaoran.
- Ehi! Mostriciattolo? Non te l’ha mai detto nessuno che in
questa casa non accettiamo CINESINI? -
Shaoran lanciò un’occhiata d’odio verso
Toy che rispose con un’altra occhiata di fuoco.
- Ti prego Toy, non è giornata! -
La voce di Sakura zitti il fratello che non ribatté.
- KERO-CHAN? -
Dopo qualche secondo il piccolo leoncino era sceso dal secondo piano e
si ritrovò nel salotto insieme agl’altri.
- Ciao Sakura, Toy, Yuki…cinesino…-
Shaoran non disse nulla, abituato da tempo ad essere chiamato
così del guardiano del sole e si sedette a fianco di Sakura.
- Bene…Yuki ho bisogno di Yue, scusa-
Yuki si alzò in piedi e sorrise alla giovane donna:
- Non ti preoccupare, ora te lo chiamo –
Delle bianche e candide ali uscirono dalla schiena di Yuki e lo
avvolsero, mentre al suo posto comparve Yue, con il suo solito sguardo
impassibile.
- Padrona…- disse semplicemente, mentre Kero si
avvicinò a Sakura.
- Che cosa c’è Sakura, perché hai
bisogno di me e Yue? -
Sakura non rispose e si alzò in piedi alzando le mani
davanti a se.
Immediatamente tutte le Sakura Card l’avvolsero e
cominciarono a roteare intorno a lei, ma undici di esse, dopo aver
compiuto un giro intorno alla ragazza, caddero a terra.
Yue e Kero si guardano e poi ognuno raccolse una carta e nel loro
sguardo si lesse lo stupore mischiato al terrore.
- Ma queste carte non hanno…-
- …spiriti! – concluse la frase Sakura, mentre
porse una mano avanti dove tutte le carte si appoggiarono lentamente.
- Che cosa è successo? – chiese Yue mentre prese
in mano un’altra carta bianca.
- Vorrei saperlo anch’io…oggi io e Shaoran abbiamo
affrontato un mostro e mentre lottavamo mi sono accorta di questa bella
sorpresa…-
Kero si appoggiò al tavolino e dispose in file tutte le
carte bianche.
- Fly, Jump, Shadow, Arrow, Sword, Watery, Mist, Fire, Windy, Earthy e
Voice -
Il nome delle carte che non c’erano più fecero
venire un brivido lungo alla schiena di Yue: alcune di esse erano le
carte più potenti e usate da Sakura e questo gli fece venire
un sospetto…
Kero non sapeva cosa dire: - Non lo so Sakura, non è mai
successo una cosa del genere…dovremo chiederlo a
Eriol…-
Sakura e Shaoran si guardarono e Sakura si voltò verso la
finestra.
- Non avete sentito il telegiornale qualche giorno fa? –
Tutti i presenti si guardano in faccia aspettando la risposta dal
ragazzo.
- Eriol è morto insieme a Rubby Moon e Spinel
Sun…-
Anche Toy, nel sentire quella frase, gli si gelò il sangue
nelle vene.
- Non ci credo…non può essere che il grande Clow
sia morto e per causa di chi? – Kero-chan non ci credeva.
Calò il silenzio nella stanza e fu Yue a rompere quella
tensione: - Sakura è meglio che vai di sopra a riposare un
po’…sicuramente sarai sconvolta –
Sakura annuì e, come un corpo senz’anima, percorse
la stanza e raggiunse la sua stanza da letto.
Una volta rimasti soli, Yue riprese la parola: - Shaoran è
successo altro di strano in questo ultimo periodo? –
Shaoran ci pensò un po’: - No…non
penso...-
Yue osservò la borsa di Sakura sul divano: - Shaoran, prendi
la borsa di Sakura…-
Il ragazzo annuì e iniziò a cercarla per la
stanza, senza vederla e questo confermo quanto Yue aveva supposto.
- Ragazzi dobbiamo proteggere Sakura…è in grave
pericolo-
Kero osservò il compagno: - Che intendi dire? –
- Ti ricordi Cerberus? “ Quando meno te lo aspetti, quando
pensi di essere tranquillo, guardati le
spalle…perché io o un mio discendente potrebbe
colpirti a morte e rubarti ciò che hai più caro
al mondo…ti pentirai di non aver scelto
me…”
Quando Yue ebbe finito di recitare quella frase Kero-chan si prese la
testa fra le piccole zampe.
- Cosa succede? – chiese preoccupato Shaoran.
- Tempo fa, quando Clow aveva creato le carte, aveva preso sotto la
protezione un giovane aspirante della magia e gli aveva insegnato ogni
cosa…era un giovane apprendista, ma la sua conoscenza nel
campo della magia aumentò grazie al maestro…Clow,
un giorno, annunciò che avrebbe donato parte del suo potere
a una persona che lui stesso avrebbe scelto e che questo potere era
rappresentato dalle Clow Card…-
Shaoran emise un flebile commento: - Sakura…-
- Esatto…Clow aveva viaggiato nel futuro e aveva deciso
già da tempo che Sakura sarebbe stata la sua
erede…l’apprendista, quando Clow gli
comunicò la sua scelta, andò su tutte le furie,
perché credeva di essere lui il suo pupillo…fu
allora che, prima di andarsene, lanciò una maledizione a
Clow e gli comunicò che un giorno il potere delle carte
sarebbe stato nelle sue mani e avrebbe comandato tutto il
mondo…-
- Noi non ci abbiamo mai dato peso alle sue
parole…- prese la parola Kero -…e lo abbiamo
preso per ciarlatano, ma deve essersi ritirato in qual posto a noi
sconosciuto e deve aver potenziato i suoi poteri a tal punto da
procreare un suo discendente…-
La storia appena raccontata dai due guardiani fece preoccupare molto
Shaoran che si alzò in piedi, intenzionato ad andare dalla
sua amica, ma Toy lo fermo: - No, se le diciamo la verità,
Sakura potrebbe prenderla troppo male e non sappiamo cosa le potrebbe
venire in mente…sai quanto è affezionata alle sue
carte e alla solo idea di perderla la potrebbe ridurre ad uno stato
pietoso…-
Shaoran annuì nell’ascoltare le parole
dell’uomo e tornò con lo sguardo verso il divano,
vedendo finalmente la borsa che prima cercava, chiedendosi il
perché non averla vista prima.
- Shaoran? Sei proprio sicuro di non aver notato altro in questi
giorni? -
Il ragazzo stavolta ci penso di più: - In effetti, oggi mi
è sembrato di scorgere quattro figure alla fine della
battaglia…anzi no…cinque…e sembrava
che quella in mezzo fosse la più potente…-
Yue e Kero si guardarono negl’occhi e si capirono al volo.
- Toy accompagna Shaoran alla porta…- disse Yue, mentre
l’uomo annuì e accompagnò il ragazzo.
Kero-chan s’avvicinò al compagno: - Pensi anche tu
quello che penso io? –
Yue annuì: - Si, Cerberus…penso che i nuovi
nemici saranno più di uno e che senza l’aiuto del
maestro e delle sue carte sarà un battaglia
molto…per non parlare della padrona…-
Kero abbassò lo sguardo: - Dobbiamo dirlo a Shaoran?
–
- No, non diciamogli nulla…non deve sapere che Sakura
potrebbe sparire lentamente insieme alle sue carte, altrimenti
complicheremo di più le cose…-
Il piccolo leoncino alato sembrava non voler accettare
l’ultima frase del suo compagno: - Yue? Non possiamo far
nulla per impedirlo? –
Yue lesse negl’occhi dell’amico la paura di perdere
un’amica fidata, nonché la propria padrona.
- Hai visto anche tu…il fatto che gli oggetti appartenenti a
Sakura compaiono e scompaiono in base al potere della ragazza ne
è la prova certa Cerberus: dobbiamo far qualcosa altrimenti
per noi è la fine…-
Shaoran guidò attraverso la città illuminata
dalle luci della notte.
Sapere che Sakura era in pericolo lo aveva messo in agitazione e sapere
che non poteva far nulla per aiutarla lo rendeva ancora più
irritato.
Fermò di colpo la macchina e si accorse di aver parcheggiato
di fianco ad un parco.
Scese dalla vettura e lentamente si avviò sotto ad un
vecchio lampione, dove una panchina era illuminata dalla sua flebile
luce.
… dobbiamo
proteggere Sakura…è in grave pericolo…
Le parole di Yue continuavano a tormentarlo e Shaoran aveva la testa
che gli scoppiava: perché? Propria Sakura? Perché
non lui? Forse era meglio che Yue avesse scelto lui, quel giorno,
anziché Sakura come padrona del potere di
Clow…almeno così non la ragazza non avrebbe
sofferto come sta facendo ora…
Shaoran voleva aiutare la sua Sakura.
All’improvviso una moto accostò al fianco della
sua macchina e Shaoran portò il suo sguardo verso il pilota.
Una splendida figura vestita da una minigonna di pelle nera, con un
giubbotto dello stesso tipo e stivali a tacco a spillo, si
aggiustò i guanti da corsa e si tolse il casco, dando libero
sfogo ai suoi lunghi capelli corvini.
Shaoran rimase per un secondo immobilizzato da quello spettacolo.
La ragazza scese dalla moto e, con il casco in mano, si
avvicinò al ragazzo sorridendogli.
- Ciao, ti ricordi di me? -
Nami vedeva il desiderio negl’occhi del ragazzo che la stava
fissando e questo le fece piacere.
Sapeva di essersi promessa di non averlo fatto, ma quel ragazzo
l’aveva stregata e, anche se in questo modo sarebbe andata
contro a GiuGiu, lei voleva provarci…
Il ragazzo si ristabilì: - Tu non sei l’amica di
Sakura? –
Nami sorrise nel vedere che si ricordava ancora di lei: - Si, sono
io…e il mio nome è Nami, piacere –
Si era avvicinata a lui e gli aveva strinto la mano, percependo i
sentimenti del ragazzo: in quel momento lui la stava guardando, ma
pensava ad un’altra…
Nami non si stupì, infondo c’era ancora tempo.
- Cosa fai qui tutto solo?-
Shaoran si osservò le mani: - Penso ai miei
problemi…-
- Devono essere proprio brutti se sei in queste condizioni…e
io sono qui per tirarti su di morale…-
Il ragazzo l’aveva guardata incuriosito: - In che modo?
–
Nami sorrise, percependo l’interesse da parte di lui: - Nel
modo in cui solo una donna sa fare…-
Nami si accorse che gli occhi del ragazzo la stavano squadrando e
questo le fece piacere.
- Ho capito…stasera non vuoi, ma…- Nami
tirò fuori una penna dal suo giubbotto in pelle e gli
scrisse un numero di telefono sulla mano:- …questo
è il mio numero di telefono ed è sempre acceso
aspettando una tua chiamata -
Shaoran aveva osservato la mano e poi la ragazza: - Ho un vago
presentimento che tu ci stia provando con me…-
Nami gli aveva sorriso ed era tornata sulla sua moto, accendendola e
rimettendosi il casco: - Tu cosa dici? – aveva accelerato ed
era partita a tutta velocità.
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Capitolo 7 *** Cap.7: Scandalo al Luna Park ***
Card
Captor Sakura: l’ultima avventura…
Cap.7: Scandalo al
Luna Park
I corridoi dell’Università brulicavano di gente
che si dirigeva nelle proprie classi.
Professori ed universitari chiacchieravano tutti insieme, provocando un
brusio di voci infinito.
Tre ragazze erano ferme nel corridoio, mentre osservavano fuori della
finestra della scuola dove, dei ragazzi, stavano giocando a pallone.
Una di queste osservò la gente in torno a se e
cominciò a scuotere la testa, mentre i suoi grossi boccoli
si mossero insieme ad essa.
- Non posso sopportarli! – disse con un tono scontroso e
molto irritato catturando l’attenzione dell’altre
due.
- Che c’è, Haruki? – chiese una dolce
fanciulla dai capelli castani.
- Guarda! -
Haruki indicò dei ragazzi che le stavano fissando, mentre
gli lanciavano sguardi eloquenti e mentre si mettevano in mostra.
La ragazza dai capelli castani sorrise: - Dai Haruki…non
prendertela! Lo sai, siamo belle ragazze ed è ovvio che ci
guardino…-
- Lo so, Fusae! Ma quello che mi da fastidio è che ci
perseguitano! Non lo hanno ancora capito che non ce ne frega nulla di
loro? -
La ragazza si rivoltò e uno dei tre le mandò un
bacio, facendola andare su tutte le furie.
- Adesso vado la e…-
- Haruki! Basta! -
La terza ragazza, che era rimasta in disparte, si voltò di
scatto e fissò gli occhi blu dell’amica,
rimproverandola.
- Non scendere al loro livello…lasciali stare, non sanno chi
sei veramente tu. Sei superiore a loro e quindi mandali al diavolo e
fregatene -
Haruki abbassò lo sguardo come a scusarsi: - Hai ragione
Nami, perdonami…-
Nami annuì e poi si guardò attorno: -
Dov’è Harumi? –
Da una porta li a fianco uscì una ragazza con due lunghi
codini biondi e la camicetta sbottonata, mentre si teneva per mano con
un altro ragazzo, anche lui, tutto arruffato.
Nami incrociò le braccia e attese che l’amica la
raggiungesse, preparandosi a dirgliene quattro.
Harumi si fermò un secondo e baciò il ragazzo,
mentre gli toccò il sedere e poi lo lasciò andare
salutandolo con un “ Ciao bello!”.
La ragazza raggiunse le sue amiche e si riaggiustò la divisa
scolastica: - Nami, Haruki, Fusae! Cosa fate qui? Non dovevate andare a
pranzo? –
Le tre si guardarono in faccia e la prima a parlare fu Nami: - Ti rendi
conto di cosa hai fatto? –
Harumi fece spallucce: - Mi volevo divertire un po’ e quel
ragazzo non mi sembrava niente male…-
- Haruki ma dove hai il cervello? Le conosci le nostre regole: non
usare la magia se non è necessario! -
- Quante storie Nami! Ho solo ipnotizzato quel ragazzo, che
avrò fatto mai! -
Nami si trattenne nel metterle le mani addosso: - Ti rendi conto che in
questa scuola è presente la cattura carte? Potrebbe
avvertire la nostra magia ogni volta che la usiamo…-
Harumi sbuffò: - Ok calmati ora…era solo un umano
e poi sai che è nella mia natura…al contrario di
te…-
Negl’occhi di Nami si accese un fuoco: - Che cosa vorresti
dire? –
- Nulla…soltanto che io non vado in giro a rimorchiare il
discendente di Clow…ora capisco perché hai
seguito GiuGiu, soltanto per fartelo! -
Nami s’avvicinò di più a Harumi: -
Prova a ripeterlo! –
Fusae e Haruki intervennero prima che si scatenasse il finimondo.
- Nami, Harumi basta! Smettetela, piuttosto pensate ad attuare il piano
di GiuGiu -
Harumi e Nami si calmarono e ritornarono ai loro posti.
- Hai ragione Fusae, dobbiamo pensare ad attuare il
piano…siete riuscite a sottrarle altri spiriti? –
chiese Nami aggiustandosi una ciocca di capelli dietro le orecchie.
Harumi annuì: - Fire, Sand e Time sono nelle nostre mani
–
- Bene…io sono riuscita a farmi chiamare da Shaoran e ora ci
manca solo lei -
Tutte e quattro si voltarono verso la porta di una classe, dove Tomoyo
e Sakura stavano parlando tranquillamente.
Sakura aveva appena finito di raccontare quanto era successo due giorni
prima a Tomoyo e la ragazza sembrava essere più preoccupata
dell’amica.
- Oh mo dio, Sakura…e tu come stai? -
La ragazza aveva sorriso leggermente: - Potrei star meglio se solo
avessi tutte le mie carte, ma comunque non mi sento male…-
Tomoyo percepì la tristezza negl’occhi
dell’amica e le prese le mani rassicurandola: - Vedrai che
andrà tutto bene…-
Sakura aveva annuito, ma poi aveva fatto segno a Tomoyo di tacere
vedendosi arrivare vicino le sue nuove compagne.
- Ciao ragazze! -
Le quattro la salutarono in coro, mentre Harumi le si
avvicinò: - Senti bella, stasera sul tardi hai da fare?
–
Sakura ci pensò su poi rispose di no.
- Bene, perché io e le mie amiche pensavamo di andar a fare
un giro al luna park che hanno aperto poco tempo fa…che ne
dici? Vieni con noi? -
Sakura aveva guardato Tomoyo con fare interrogativo e poi si era
voltata verso Harumi: - Vi dispiace se vengono anche le mie amiche?
–
Le quattro ragazze avevano sorriso soddisfatte.
- Più si è, meglio è…-
disse Haruki fissandola negl’occhi.
- Perfetto, allora ci troviamo alle 18 davanti
all’entrata…ah, va bene se viene anche Shaoran, il
mio amico? -
Nami si era avvicinata a Sakura: - Non ti preoccupare lui
verrà…abbiamo un appuntamento in quel posto e a
quell’ora! –
- Ok! Grazie a tutti quanti per la collaborazione! Ci vediamo fra tre
giorni! -
La voce del fotografo risuonò nello studio mentre i
collaboratori si prestavano a smontare il set fotografico.
Sakura, dal canto suo, si andò a prendere un bicchiere
d’acqua da un distributore automatico.
La ragazza riempì il bicchiere e rimase a fissare il
contenuto…
… abbiamo un appuntamento in quel posto e a
quell’ora…
Da quando era tornata a casa dall’università non
faceva altro che pensare alla frase detta da Nami quel mattino.
Nella mente di Sakura si figurò l’immagine di
Shaoran mentre passeggiava mano nella mano con Nami…
La ragazza bevve tutto d’un fiato l’acqua fredda e
poi accartocciò il bicchiere di carta, stringendolo nel
pugno.
Era strano pensare al suo migliore amico uscire con
qualcun’altra…
Non sapeva il perché ma, in un certo senso, le dava
fastidio…
Sakura si voltò e notò Shaoran parlare con il
fotografo.
Perché le dava così fastidio pensarlo con Nami?
Infondo lui poteva far quello che voleva senza renderne conto a
nessuno…neanche a lei…
La ragazza restò a fissarlo, mentre nella sua mente comparve
l’immagine di quell’adolescente che un giorno,
mentre lei era stata piantata in asso dal suo ragazzo lui
l’aveva stretta a se e le aveva accarezzato dolcemente i
capelli, sussurrandole : “ Lui non sa che perdita che ha
subito lasciandosi così…non avrà mai
più l’onore di tenere un fiore di ciliegio fra le
sue braccia”.
Non sapeva perché quel ricordo le era tornato in mente e non
comprendeva neppure il perché i suoi occhi non potevano
smettere di fissarlo…
Shaoran si era voltato e l’aveva vista. Le sorrise
dolcemente, salutandola da lontano.
Sakura aveva scosso la testa imbarazzata e aveva guardato da
un’altra parte, mentre le sue gote, da rosate, si
accentuarono di rosso.
La ragazza ripensò a Nami che teneva per mano Shaoran e al
sorriso di lui; alle loro mani e a lui…al suo
Shaoran…
- Lo sai che diventi più carina quando arrossisci? -
Una voce molto sensuale la fece sobbalzare, mentre due occhi azzurri la
fissavano tra due ciuffetti biondi.
- Ryan…mi hai spaventata…- disse Sakura, mentre
si voltò ancora una volta verso Shaoran che li sta guardando.
Il biondo si accorse del gesto della ragazza e comprese a cosa stava
pensando…
- Problemi? – chiese cercando di farglielo dimenticare.
Sakura gli sorrise: - No, nessuno non ti preoccupare…-
Ryan la prese per la vita e la strinse a se, lasciando di stucco Sakura.
- Sei stata fenomenale oggi sei una modella nata-
Sakura si sentiva molto in imbarazzo e non sapeva che fare: -
Ehm…grazie Ryan, ma cosa centra quest’abbraccio
con il fatto che sono brava? –
Il ragazzo la mollò e le prese il mano portandoselo a se: -
Nulla, ma era da tanto che volevo farlo…sai sei una bella
ragazza e mi piacerebbe uscire con te ogni tanto…per star da
soli…-
Sakura si spostò un po’ e mantenne le distanze dal
biondo: - Sai
com’è…l’università,
il lavoro, la casa…ho sempre un sacco di cose da fare
– disse sperando che una semplice scusa gli facesse cambiar
idea.
- Va bene ho capito qual è il problema…-
Ryan si voltò verso Shaoran che parlava con il fotografo, ma
lanciava occhiate da fuoco verso il biondino.
- Comunque se cambi idea io sono sempre qui…- riprese il
discorso, rivoltandosi verso Sakura e, prima di andarsene, si
baciò due dita della mano e le appoggiò
delicatamente sulle labbra della ragazza: - …ciao pupa! -
Sakura rimase incantata da quel gesto, ma poi si riprese e si accorse
che Shaoran le si stava avvicinando, fissando Ryan mentre se ne andava.
- Che voleva da te? – chiese con un tono secco e distaccato.
Sakura gli diede le spalle: - Nulla…-
Shaoran si meravigliò di un atteggiamento del genere nei
suoi confronti, ma non disse nulla.
- Stasera hai…hai da fare? – gli chiese Sakura
timidamente, ascoltando la sua risposta.
Shaoran rimase un secondo in silenzio, come se ci stesse pensando, ma
poi rispose: - No, niente…-
- Allora ti va di venire al luna park con me? -
- Ehm…no, non mi dispiace ma ho un sacco di lavoro da fare e
penso che non riuscirò a liberarmi fino a tardi…-
Sakura si voltò e lo guardò negl’occhi
con lo sguardo di una persona che chiede spiegazioni.
- Perché Shaoran? -
Il ragazzo non capì.
- Perché mi menti? Non ci siamo mai detti una bugia in tutti
questi anni e ora? -
Shaoran fece un leggero passò indietro: - Sakura,
io…-
- PERCHE’ NON MI HAI DETTO CHE ESCI CON NAMI STASERA? -
La sua voce rimbombò per tutto lo studio e tutti si
voltarono a guardarla, mentre i suoi occhi diventarono lucidi.
- Io…- Shaoran avrebbe voluto dirgli qualcosa, ma le parole
gli morivano in bocca e rimase zitto.
Sakura scosse la testa e gli diede le spalle raggiungendo Ryan.
- Ryan? -
Il biondino si voltò.
- Ti va di accompagnarmi al luna park stasera? -
Ryan sorrise: - Certo piccola…ma cosa ti ha fatto cambiare
idea? –
Sakura si voltò verso Shaoran che la stava guardando: - Una
persona che credevo amica…-
La serata al Luna park passò tranquilla, o quasi…
Sakura teneva per mano Ryan, mentre Nami e Shaoran sembravano
un’unica persona.
Gli altri scherzavano e ridevano tutti insieme, al contrario dei due
che si lanciavano occhiate di fuoco ogni volta che i loro sguardi si
scontravano…
Tomoyo li osservava e sospirava, rassegnata nel far ragionare
l’uno e l’altro.
Fusae, Haruki e Harumi insieme alla piccola GiuGiu, osservavano come
tutto proceda secondo i loro piani e pensavano a come la serata sarebbe
finita in bellezza...
Arrivati sotto alla ruota panoramica, Fusae fece fermare tutto il
gruppo e tutti si bloccarono sotto il suo comando.
- Perché ci siamo fermati Fusae? – chiese Chiharu
mentre teneva per mano il suo ragazzo e mentre parlava con Naoko e Rika.
Fusae lanciò un’occhiata alle sue compagne che
annuirono.
Haruki schioccò le dita e poi osservò i presenti
uno alla volta: - Che lo spettacolo inizi…-
La piccola GiuGiu corse tra le braccia di Nami ed improvvisamente una
scossa di terremoto fece tremare ogni cosa, mentre il cielo su
oscurò.
Sakura lasciò la mano di Ryan e osservò lo strano
colore del firmamento, mentre Shaoran si voltò verso Tomoyo
lanciandogli un’occhiata che la ragazza capì al
volo: c’erano vibrazioni negative e loro dovevano combattere.
Tomoyo richiamò l’attenzione di tutti: - Ragazzi
andiamo a ripararci da un’altra parte! –
Tutti annuirono, ma le quattro ragazze li bloccarono: - Qui siamo al
sicuro non vi preoccupate…-
Dal cielo cadde un raggio blu che si trasformò in
un’entità.
Tutta la gente cominciò ad urlare presa dal panico e Sakura
e Shaoran si guardarono chiedendosi cosa fare: trasformarsi era
pericoloso, tutti li avrebbero visti, ma non potevano lasciar quel
mostro li…
Quattro luci s’alzarono dalla tasca di Sakura e volarono via,
verso una giostra li a fianco.
La ragazza se ne accorse e cercò di riprenderle, ma fu tutto
inutile.
Il mostro cominciò a lanciar pezzi di ghiaccio ovunque.
I due non sapevano che fare e sembrava che i loro amici non volessero
andarsene…
All’improvviso GiuGiu corse lontano dal gruppo e Sakura se ne
accorse: - GIUGIU TORNA QUI! –
La piccola si voltò, ma il mostrò le
lanciò una palla di ghiaccio addosso.
Sakura prese una decisione: - CHIAVE CHE POSSIEDI IL POTERE DELLA
STELLA RIVELAMI LA TUA VERA POTENZA E AIUTAMI A SCONFIGGERE IL MALE!
–
- No, SAKURA! – Shaoran cercò di fermale ma fu
tutto inutile.
Sotto ai suoi piedi comparve il sigillo che la racchiuse.
Naoko, Chiharu e gli altri la osservarono ad occhi aperti.
Nelle mani della giovane donna comparve lo scettro e Sakura lo prese al
volo correndo verso la bambina.
- SHIELD! – urlò e una carta cominciò a
roteare davanti a se finchè non la colpì e uno
scudo ne fece la comparsa, proteggendo la bambina dalla palla di
ghiaccio.
Shaoran osservò i suoi amici che non capivano più
nulla.
- Al diavolo! – disse e nella sua mano fece comparire la sua
spada mentre Takashi lo osservava quasi impaurito.
- DIO DEL FUOCO GUIDA LA MIA SPADA! -
Lo spirito del fuoco si lanciò contro il mostro
imprigionandolo nelle sue fiamme, mentre altre Sakura Card persero i
loro poteri.
- SWORD! – urlò la ragazza, mentre il suo scettro
si trasformò in una spada che Sakura impugnò e
con essa colpì ed uccise il mostro.
Haruki, Harumi, Nami e Fusae si guardano in faccia sorridendo.
Tutto tornò normale e Shaoran e Sakura poterono tirare un
sospiro di sollievo, ma una folla di tutte le persone che erano in quel
parco li circondò.
Tomoyo li osservò da quella folla, mentre si
portò le mani al viso: erano stati scoperti!
I due ragazzi si guardarono attorno osservando le facce delle persone
intorno a loro e quella dei loro amici.
- Noi…- Sakura fece un passo, ma cadde a terra svenuta.
Shaoran le si lanciò addosso, prendendola in braccio e
cercando di svegliarla.
In quel momento Toy e Yuki arrivarono di corsa e videro quanto stava
accadendo.
Yue prese il posto di Yuki, ma Toy lo bloccò: - Vuoi farti
scoprire anche tu?-
Yue lo osservò negl’occhi e disse semplicemente: -
La padrona è in pericolo! – poi
s’alzò in volo e, sotto lo stupore di tutti, prese
dalle braccia di Shaoran la propria padrona e volò via.
Shaoran raccolse la sua spada e con un gesto la fece sparire, mentre si
fece largo fra la folla avvicinandosi ai suoi amici.
Naoko, Chiharu, Rika e Takashi s’allontanarono
all’avvicinarsi del ragazzo.
- Tomoyo…- la ragazza rispose alla chiamata
dell’amico: - …andiamocene da qui e portiamoli a
casa di Sakura, devono capire molte cose…-
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Capitolo 8 *** Cap.8: uno splendido pomeriggio insieme ***
Card
Captor Sakura: l’ultima avventura…
Cap.8: Uno splendido
pomeriggio insieme
Nella casa regnava il silenzio totale.
Chiharu era seduta a fianco di Takashi, mentre gli teneva la mano e
mentre osservava, seduto sulla poltrona davanti a se, Shaoran.
Rika e Naoko erano in piedi, a fianco della finestra, mentre Toy era
sul ciglio della porta.
Tomoyo s’avvicinò a Shaoran e gli mise una mano
sulla spalla, trasmettendogli coraggio.
Shaoran guardò i suoi amici negl’occhi e lesse
meraviglia e paura allo stesso tempo.
Del resto era comprensibile: gli aveva appena raccontato tutta la loro
storia e non poteva pretendere che avrebbero abbracciato quello che
erano veramente così, da un momento all’altro.
L’orologio a pendolo scandiva i secondi che passavano.
Sakura era al piano superiore, nella sua stanza, e riposava.
Tomoyo prese la parola rompendo il silenzio che sembrava quasi sacro: -
Lo sappiamo che è difficile da credere, ma questa
è la pura verità e in questo momento ci serve la
vostra piena collaborazione perché, come già
detto, siamo tutti in pericolo…-
Takashi scosse la testa e fissò l’amico
negl’occhi: - Come avete potuto nasconderci tutto questo?
Perché non ce ne avete parlato prima? Noi vi avremmo
sostenuto…-
Shaoran si appoggiò allo schienale della poltrona: - Lo so
Takashi, ma in questo modo avremo messo a rischio anche la vostra
incolumità… Tomoyo l’ha scoperto per
caso, altrimenti glielo avremo tenuto nascosto anche a lei…-
Shaoran non riusciva a dir altro: con il corpo era li, in quella
stanza, ma con la mente era al piano superiore, preoccupato per
lei…
Dalla porta entrarono Yuki e Kero-chan, presentandosi ufficialmente
davanti ai loro occhi nelle loro vere sembianze di Cerberus e Yue.
- Mi sembra tutto così irreale…- fu il commento i
Naoko a far tornare il silenzio nella stanza.
Cerberus e Yue si guardano negl’occhi e si capirono al volo.
- Shaoran? -
Il ragazzo alzò lo sguardo verso il guardiano del sole.
- Hanno rubato altre Sakura Card? -
- Non ne sono certo, ma molto probabilmente si…-
L’uomo concluse la frase con un sospiro, mentre la sua mente
ritornò altrove.
Tomoyo, vedendolo in quello stato, si chinò su di lui,
sussurrandogli all’orecchio: “ Non saprai mai come
sta se non vai da lei…”
Shaoran osservò gli occhi prugna della giovane donna, ma non
si meravigliò di quanto gli aveva detto: Tomoyo, in alcune
occasioni, sapeva essere più magica di qualsiasi magia.
Il ragazzo s’alzò in piedi e raggiunse la porta,
ma Toy gli bloccò la strada con un braccio: - Attento
Shaoran, se scopro che mia sorella sta male per colpa tua lo sai che
potrei essere pericoloso…-
Shaoran lo aveva fissato negl’occhi e gli aveva tirato
giù il braccio, liberandosi il passaggio: - Tranquillo
Toy…tua sorella non può star male per colpa mia
perché ormai, di me, non gliene frega nulla…-
Toy aveva osservato il ragazzo salire le scale, meravigliato di
apprendere quella notizia.
Nami entrò nella sua stanza e si lanciò fra le
calde coperte rosse.
Aveva passato una serata indimenticabile insieme al suo Shaoran e ormai
era sicura di averlo in pugno…
In questo modo la storia sarebbe andata diversamente e nessuno avrebbe
sofferto, nessuno, neppure GiuGiu…
- Allora ha ragione Harumi…-
Nami ritornò in posizione eretta e vide la piccola GiuGiu in
piedi davanti a lei.
- GiuGiu…- la bambina la interruppe.
- Aveva ragione Harumi a dire che tu sei qui soltanto per prenderti
lui…-
Nami si ricordò che la bambina riusciva a leggere il
pensiero delle persone e si maledisse per non essere stata
più attenta.
- No, GiuGiu…io sono qui per te, per servirti e per far si
d’alleviare il tuo dolore e…-
La bambina l’aveva bloccata portando una mano davanti a se.
- Lo so Nami…so cosa provi per Shaoran e so anche che nella
nostra epoca non avresti mai provato a rubarlo alla persona a cui
spetta di diritto, perché lui ti avrebbe
rifiutata…-
Quelle parole strinsero il cuore di Nami in una morsa provocando un
dolore lacerante.
- Ora invece è libero e tu, con la scusa del piano,
l’hai attirato a te lentamente…-
Perché quella bambina aveva il potere di farla sentire un
lurido verme? Aveva soltanto 5 anni eppure…
- Nami…lo so che mi vuoi bene e che il tuo giuramento verso
i miei confronti è sincero, ma ora che hai deciso di
soddisfare i tuoi desideri, sei tu a scegliere come lentamente
andrà a finire questa storia: ti prenderai lui oppure
cambierai soltanto il finale di quest’avventura? -
No, non poteva…
Non poteva farle una domanda del genere.
Nami non sapeva che dire e si guardò la punta delle scarpe.
GiuGiu le si avvicinò e cominciò a galleggiare
nell’aria, raggiungendole il viso portando i loro occhi alla
stessa altezza.
- Mi dispiace Nami, ma una delle due dovrà
soffrire…sarò io o sarai tu? -
Nami osservò quegl’occhi azzurro cielo e calde
lacrime le scesero velocemente sul viso, mentre abbracciò
forte la piccola bambina.
- No, GiuGiu! Tu non puoi soffrire a causa mia! Non voglio che soffri a
causa mia! Però non voglio rinunciare a lui…-
La bambina, dopo aver ascoltato, sciolse l’abbraccio della
donna e le sorrise: - Allora sarà lui a
scegliere…-
GiuGiu tornò lentamente a terra e percorse la stanza,
raggiungendo l’uscita.
- Dai appuntamento a Shaoran domani pomeriggio davanti al parco del Re
Pinguino, al resto penserò io…-
Shaoran entrò lentamente nella stanza e rimase sulla porta
ad osservare Sakura, mentre dormiva beata nel suo morbido letto.
Chissà perché era svenuta?
Il ragazzo si avvicinò lentamente, senza far rumore, al
fianco del letto.
La guardò mentre il suo respiro era regolare e mentre il suo
viso sembrava sereno.
- Sakura…- pronunciò il suo nome in un sospiro e
per la prima volta si accorse di una cosa: era veramente bellissima
quando dormiva…
Non poteva ancora crederci d’averle mentito così
spudoratamente e di aver fatto finire la loro grande
amicizia…
Era soltanto uno stupido!
Sospirò mentre, nella sua mente, rivide le immagini del luna
park.
- Siamo stati scoperti, piccola mia…e ora come faremo? -
La sua mano si era appoggiata delicatamente sul suo volto e le aveva
tolto una ciocca di capelli…no, non è
vero…la sua mano aveva accarezzato la morbida pelle e
avrebbe continuato a farlo a per ore.
Sakura si mosse leggermente e, con la mano, sembrava cercar qualcosa
d’irraggiungibile, mentre il suo volto si era incupito.
Shaoran aveva frenato quella ricerca congiungendo le loro due mani e
come ricompensa aveva ricevuto l’onore di vedere due smeraldi
illuminare la stanza.
Sakura si era svegliata e l’aveva osservato allungo, felice
di vederlo, ma poi il ricordo dell’altra aveva fatto
sciogliere le loro mani ed allontanato la donna dell’uomo.
- Che ci fai tu qui? – aveva chiesto sedendosi e portandosi
le coperte sotto al mento.
Shaoran aveva raggiunto la porta e l’aveva aperta, voltandosi
per osservare i suoi occhi.
- Non lo so neppure io…-
I tre successivi giorni sembrarono passar tranquillamente e abbastanza
velocemente.
Sakura e Shaoran s’incontravano soltanto sul set fotografico
e nemmeno si parlavano.
Si limitavano a scambiarsi occhiate che infuocavano
l’ambiente…
Continuavano ad uscire ognuno con il proprio compagno e sembravano
felici di questa situazione…sembravano…
Sakura era tanto intenta nell’osservare il nulla fuori dalla
finestra che non si accorse nemmeno del suono della campanella.
Restava ferma, con la matita in bocca a pensare quella sua
situazione…
Ryan era un ragazzo carino, gentile e molto premuroso e la ricopriva
d’attenzioni, allora perché non riusciva a vederlo
con fidanzato?
Stava bene con lui, eppure?
- Sakura? – una voce la distolse dai suoi pensieri e la
invitò a porgere lo sguardo verso chi l’aveva
chiamata.
Harumi era davanti a lei con il suo bellissimo sorriso che tutte le
ragazze dell’università invidiavano.
- Ti ho disturbata? -
- No, non ti preoccupare Harumi…dimmi pure -
- Ho un favore da chiederti…sai la nostra sorellina, quella
piccolina dai grandi occhi azzurri? -
Le quattro ragazze avevo raccontato a tutti quanti di essere sorelle
adottive di ricco signore e sembrava che la bugia funzionasse.
- Si, certo. La piccola GiuGiu, quella graziosa e tenera bambina -
Harumi aveva annuito: - Esatto…ecco, vedi oggi, dopo la
scuola, nessuno di noi quattro può andarla a prendere a
scuola e mi chiedevo se tu…-
Sakura la precedette: - Non c’è problema Harumi!
La vado a prendere io dopo la scuola e le faccio fare un giretto
–
La bionda l’aveva abbracciata e ringraziata: - Grazie mille
Sakura! Sei un tesoro! Portala a casa non prima delle 18, altrimenti
non trovi nessuno, e…-
Harumi non aveva concluso la frase e le aveva dato le spalle, ma Sakura
la richiamò: - …e? –
La biondina si era voltata e aveva sorriso: -
Niente…divertiti oggi! –
Migliaia di bambini corsero fuori dalla piccola scuola materna e ognuno
raggiunse i propri genitori.
Sakura fu travolta da quella folla inferocita di piccole bestiole e
cercò la piccola GiuGiu.
Notò al suo fianco una donna con un piccolo in braccio
mentre lo faceva giocare e sorrise: anche lei un giorno avrebbe tanto
voluto tener in braccio un piccolotutto suo…
Sentì qualcuno tirarle la gonna e vide due bellissimi
occhioni azzurri fissarla.
- Sei tu la mia mammina per oggi? – chiese una piccola
bambina.
Sakura sorrise: - Si, piccolina…per oggi sarò io
starò io con te…- disse tendendogli la mano che
la piccola congiunse con la sua, cominciando a saltellare mentre
camminava.
- Lo sai che le mie sorelline mi fanno da mamma? – chiese
GiuGiu, mentre Sakura l’aiutò ad attraversare la
strada.
- Davvero? E il tuo papà, dov’è? -
- Il mio papà per ora non c’è
perché è molto lontano da qui…ma
però presto lo rivedrò…posso chiamarti
mamma? -
Sakura si bloccò un secondo, mentre rimase ad osservare la
bambina: quel nome le suonava strano, ma in fondo era soltanto un gioco.
- Certo piccola…- disse con la voce più dolce che
aveva e vedendo la felicità di GiuGiu, mentre ripresero il
loro cammino.
- Evviva! Finalmente ho una mamma che non è mia sorella! -
Sakura sorrideva nel vederla così felice ed in un certo
senso si sente meglio anche lei: quella bambina aveva un effetto strano
su di lei.
- Hai fame piccola? Voliamo andar a mangiare un boccone? -
GiuGiu scosse la testa: - No, prima voglio andare a vedere il
pinguino…le mie amiche hanno detto che è
bellissimo e che ti fa scivolare dalla sua bocca! –
La giovane donna rimase per un secondo perplessa, ma poi
capì: - Stai parlando del Re Pinguino? Vuoi andare al parco
giochi? –
- Si, ti prego mamma…andiamo al parco giochi! –
chiese la piccola cominciando a tirarla con tutta la sua
forza.
- Ok, però non tirarmi…-
- Ma dove si è cacciata? -
Per l’ennesima volta, Shaoran osservò
l’orologio da polso per osservare l’ora.
Era fermo nella sua macchina, mentre continuava a picchettare le dita
sul volante nell’attesa di Nami.
Era in ritardo e anche di molto.
Si erano dati appuntamento davanti al parco del Re Pinguino e Shaoran
la stava aspettando da un bel pezzo…
Era stanco d’aspettare e la noia cominciava a farsi sentire,
mentre i suoi occhi caddero su una busta appoggiata sul cruscotto:
erano una copia delle foto che avevano scattato ieri pomeriggio e che
il fotografo aveva consegnato ai fotomodelli.
Shaoran non le aveva ancora aperte e prese in mano la busta, girandola
e girandola più volte come se cercasse la risposta ad una
domanda che continuava ad assillarlo, solo che lui non conosceva ne
domanda, ne risposta.
Osservò per un’altra volta l’orologio e
decise d’aprire la busta facendo scivolare il contenuto sulla
mano.
Osservò le sue foto che lo ritraevano e le scorse
velocemente, quando una foto attirò la sua attenzione:
Sakura stava posando seduta su di una roccia, con un vestito di leggera
seta bianca ed osservava il tramonto dipinto sullo scenario.
Shaoran sorrise e passò alla foto successiva, dopo la
ragazza era ora vestita da dottoressa.
Più scorreva le foto,più rimaneva fermo ad
osservarle, come incantato, mentre una morsa gli prese lo stomaco:
cos’era quella sensazione? Fame? No, non era
fame…ma allora cos’era?
Passò alla foto successiva e l’espressione del suo
viso cambiò radicalmente: Sakura era tra le braccia di quel
Ryan mentre sembravano una vera coppia…
Shaoran prese quella foto e appoggiò le altre sul sedile del
passeggero.
L’osservò a lungo e questa volta provò
una sensazione ben diversa dalla precedente: chissà
perché voleva tanto strappare quella foto e poi…
La sua attenzione fu attirata da qualcuno che si avvicinava dal
vialetto.
Shaoran mise via frettolosamente le foto e scese dalla macchina
aspettando l’arrivo di Nami, ma, con sua grande sorpresa,
quella non era Nami.
- Guarda mamma! C’è l’amico di mia
sorella! -
GiuGiu si fermò senza mai lasciare la mano di Sakura, mentre
la ragazza rimase di sasso nel vederlo, li, fermo, ad aspettare
qualcuno.
- C-ciao – disse quasi timidamente lui.
Sakura lo salutò con un gesto della mano e poi condusse la
piccola all’interno del parco.
- Che bello il pinguino! Mamma posso andare a giocare? –
chiese la piccola ricevendo il consenso dell’universitaria ed
iniziando a correre verso le giostre.
Shaoran le si avvicinò da dietro: - Sbaglio o ti ha chiamato
mamma? –
Sakura non si voltò nemmeno: - Si, oggi le sue sorelle non
potevano venirla a prendere e quindi mi sono offerta io di farle
compagnia…ha iniziato questo gioco e io la voglio lasciar
fare, così, per oggi, sono la sua mamma…
Shaoran annuì e si avvicinò di più
alla ragazza: - Io invece sto aspettando…-
- Mamma! Mamma! – GiuGiu interruppe il ragazzo con le sue
urla e si avvicinò a Sakura.
- Dimmi piccola? -
- Ora ho fame…voglio un cioccolata
calda…l’andiamo a prendere? -
Sakura si mise una mano nella tasca della giacca e si accorse che il
portafogli le mancava.
- Scusami piccola, ma non mi ero accorta di aver dimenticato il
portafogli…mi dispiace -
La piccola bambina dai grandi occhioni azzurri non si scoraggio e si
avvicinò a Shaoran.
- Mi scusi signore? -
Il ragazzo si abbassò un secondo per essere alla sua altezza.
- Lei oggi pomeriggio ha da fare? -
Shaoran aveva osservato Sakura e poi la bambina: - No, nulla!
–
GiuGiu aveva sorriso: - Allora visto che la mia mamma non ha dei soldi,
vuole essere il mio papà e quindi prestare dei soldi alla
mia mamma? –
Sakura osservò la bambina per un secondo mentre il pensiero
di loro tre insieme la fece arrossire leggermente.
- Certo, vi offro la miglior cioccolata di tutti tempi: a te
perché sei così carina e graziosa e alla
mamma…- Shaoran ritornò in posizione eretta e
fissò negl’occhi Sakura: -…per farmi
perdonare -
Sakura sapeva che lui aveva un appuntamento con Nami e non riusciva a
credere che lui stava rinunciando all’altra per
lei…
GiuGiu si appostò tra i due e prese le mani ad entrambi
cominciando a tirarli verso se: - Forza mamma…dai
papà! Sto morendo di fame! –
- Non tirare piccola…arriviamo! -
I tre cominciarono a camminare insieme, lungo il viale, sembrando da
lontano una vera famiglia.
Dopo le cioccolate calde i tre continuarono la passeggiata, sempre mano
nella mano, per il resto della città.
Visitarono negozi di vestiti, di giocattoli e di tante altre cose.
Finendo il loro giro turistico nel tempio, dove una volta lavorava la
signora Mizuchi.
GiuGiu cominciò a correre avvicinandosi al grande ciliegio e
poi si voltò vero la porta del tempio.
- FORZA MAMMA, PAPA’! SIETE DEI LUMACONI! -
Shaoran e Sakura avanzano l’uno al fianco
dell’altro felice e sorridenti, mentre GiuGiu si
voltò verso il grande albero dalle ormai ingiallite foglie.
- Ti piace quest’albero, piccola? – chiese Sakura
avvicinandosi a lei.
GiuGiu annuì: - Si, è bellissimo…non
avevo mai visto un albero più bello! –
Sakura e Shaoran si guardarono e sorrisero insieme.
- Che ne dici se ti vado a prendere un souvenir così lo
porti alle tue sorelle? –
- Si, mamma! Sarebbe fantastico! – disse GiuGiu osservando
Sakura andarsene.
La piccola, una volta rimasta sola con Shaoran fece un sorriso di
compiacimento e si voltò verso l’uomo: - Ti sei
divertito oggi, papà? –
Shaoran sospirò osservando l’albero davanti a se:
- Molto…-
- Più che uscire con Nami? -
- Molto di più che…- Shaoran si bloccò
un secondo osservando la bambina.
- Non guardarmi in quel modo perché non sono io che ti devo
dare delle risposte – il tono della sua voce era cambiato e
ormai della bambina aveva soltanto l’aspetto: neanche le
parole che diceva rispecchiavano una piccola creatura di cinque anni.
- Guarda quest’albero…-
Shaoran alzò gli occhi ed improvvisamente le foglie
ingiallite ripreso il loro verde lussureggiante suscitando stupore nel
ragazzo.
- Guarda quest'albero e nota il forte sentimento che ogni sua foglia
ha... -
Shaoran osservò quelle foglie ed intravide dei piccoli
boccioli sbocciare lentamente e divenire fiori di ciliegio che
lentamente persero i loro petali e lo circondarono.
Una leggera brezza mosse le fronde degl’alberi e il giovane
uomo fu preso da emozioni che non aveva mai prova prima.
- Aspetta il vento e assapora la sua voce perchè in
essa è contenuto un grande potere: quello dell'amore...-
Nulla più lo circondava e soltanto lui e
quell’albero erano presenti, mentre i suoi rosei petali
scendevano sul ragazzo e nella sua mente un’immagine ben
chiara si fece largo…
- Sakura…- sussurrò mentre un petalo
atterrò lentamente sulla sua mano.
-Chi scegli: il fuoco o il fiore di ciliegio?…è
ora di scegliere, papà…scegli…-
Lentamente l’albero ritornò com’ere in
principio e Shaoran si svegliò da quel sogno, se era un
sogno…
- Shaoran tutto bene? –la voce di Sakura lo fece voltare
mentre quel sentimento lo ripercosse ancora una volta.
- Si, non ti preoccupare…- disse semplicemente osservando la
piccola GiuGiu che gli sorrideva.
- Hai scelto, papà? – chiese con la sua tenera
voce da bambina.
Shaoran aprì la mano chiusa in un pugno ed
osservò il petalo di ciliegio, quasi stordito.
- Guarda che ore sono! Vieni GiuGiu, dobbiamo tornare a
casa…ehm, Shaoran? Domani sera io e gli altri andiamo in
discoteca…vuoi…vuoi venire con noi? -
Il ragazzo annuì come sotto comando.
- Bene…GiuGiu, saluta il papà -
La piccola aveva preso per mano Sakura e sorriso a Shaoran: - Ciao
papà! Spero di rivederti ancora!-
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Capitolo 9 *** Cap.9: la notte sacra ( I parte ) ***
Card
Captor Sakura: l’ultima avventura…
Cap.9: La notte sacra
( I parte )
Il buio lo circondava e la solitudine gli faceva da compagnia.
I candidi raggi del quarto di luna entravano dalla finestra e
illuminavano una foto appesa alla parete davanti a lui.
La osservava e sorrideva: non avrebbe mai pensato una cosa del
genere…
Nella sua mano, magicamente, comparve un pugnale che l’uomo
lanciò verso la fotografia e la mancò di pochi
centimetri.
Alzò di nuovo gli occhi e fissò ancora una volta
la fotografia: perché il nuovo padrone delle carte non
poteva essere un uomo?
Un secondo pugnale fece la sua comparsa e, pochi secondi dopo, era
sistemato nella parete all’angolo dell’immagine.
Aveva preso i tre quarti circa delle sue carte e la sua missione si
sarebbe compiuta presto…
Avrebbe aperto i cancelli proibiti e finalmente chiamato a se le forze
del male che lo avrebbero aiutato a conquistare, non solo quel pianeta,
ma l’intero universo…
Ma…
L’uomo s’alzo in piedi e si diresse verso la
finestra osservando la città calma e silenziosa.
Il suo piano doveva essere perfetto e non poteva permettersi nessuno
sbaglio…
Eppure…
L’uomo chiuse gli occhi: sapeva che aveva dei rivali, ma
questo non era un problema per lui, perché aveva
già pensato a tutto e ora gli basta soltanto il colpo
finale...
Però…
Si avvicinò lentamente alla parte e si posizionò
esattamente davanti alla fotografia, osservandola.
- I tuoi capelli, la tua pelle, il tuo profumo…sei proprio
una vera maga, anche se sei soltanto una sciocca…-
Tolse dalla parete i pugnali, senza mai staccare lo sguardo dalla
persona figurata in foto.
- Mi hai stregato…e io ti voglio, ti desidero, ma
purtroppo…-
L’uomo avvicinò le sue labbra in corrispondenza
della giovane donna dagli splendidi occhi verdi che sorrideva
all’obiettivo.
- …purtroppo ti devo uccidere, Sakura…-
Scoppiò in una fragorosa risata che risuonò nel
buio intenso della stanza e, facendo qualche passo indietro,
rilanciò i due pugnali verso la foto e colpì la
ragazza dritto al cuore.
- Ma non temere, piccola…riuscirò a far
incoronare il nostro sogno d’amore…-
L’entrata della discoteca brulicava di gente.
Era sabato sera e la gente voleva soltanto divertirsi dopo la lunga
settimana di lavoro.
Ragazze e ragazzi, tutti vestiti con abiti luccicanti e sfavillanti,
ridevano e scherzavano attendendo l’entrata nel famoso locale.
Anche Sakura e le sue compagne erano la, in fila, ma Sakura sembrava
attendere qualcos’altro…
Continuava ad osservare il parcheggio nella speranza di vedere una
certa macchina rossa e, ogni minuto che avanzava, si preoccupava sempre
più e cominciava a camminare avanti ed indietro,
freneticamente.
Chiharu, Rika e Naoko, insieme ai loro ragazzi, sembravano non
accorgersi del nervosismo della loro amica…tranne
Tomoyo…
La osservava camminare su i suoi tacchi, non troppo a spillo, e
sorrideva.
- Hai intenzione di fare un solco o ti vuoi calmare un po’?
– chiese la giovane donna, mentre la sua amica si
fermò di colpo e si voltò ad osservarla.
- Ecco…io…vedi…-
Tomoyo sorrise per l’ennesima volta e la prese a braccetto,
spostandosi dal gruppo in modo che nessuno sentisse la loro
conversazione.
- C’è qualcosa che devi dirmi, Sakura? –
le chiese mentre i suoi occhi prugna incontrarono quelli color smeraldo.
Sakura sospirò e guardò il cielo di quella notte
di metà novembre, dove non vi erano stelle, ma soltanto un
quarto di luna.
- Secondo te è possibile che due persone
s’innamorino? –
Tomoyo le aveva sorriso e aveva anche compreso l’agitazione
che aveva addosso: - Che domande…-
- No, cioè…volevo dire…- Sakura fece
una breve pausa mentre cominciò a giocherellare con la
collana che portava addosso.
- Metti il caso che due persone si conoscessero da
tempo…molto tempo e che fossero diventati amici al tal punto
da capirsi con uno solo sguardo…-
Tomoyo annuì, continuando ad ascoltare l’amica.
- Ecco metti il caso che questi due amici abbiamo litigato e che non si
fossero parlati per un bel po’ di tempo…e metti
sempre per caso che uno dei due si è accorto, quando ha
rincontrato l’altro, che gli è mancato da morire e
che non saprebbe come fare senza di lui…se avesse capito
che, forse, quello che prova non è amicizia, ma altro? E
metti caso che entrambi, però, si siano fidanzati con altre
persone, che devono fare? -
Tomoyo sorrise prendendo una mano a Sakura.
- Forse ho fatto un po’ di confusione? – chiese la
cattura carte attendendo un consiglio dall’amica.
- No, Sakura…ti sei spiegata benissimo…ora
però continuo io la storiella. Sempre per puro caso, questi
due amici si chiamano Sakura e Shaoran…e puramente per caso
Sakura si è innamorata di Shaoran, non nell’ultimo
periodo, ma lo è sempre stata solo che lo voleva ammettere a
stessa e ora, che lui ha trovato un’altra, si è
accorta di quello che prova veramente…-
Sakura sorrise e si guardò attorno: - E che cosa
consiglieresti tu, a questa certa Sakura che ha una confusione pazzesca
in testa? –
- Io e direi semplicemente che la risposta è nel suo cuore e
se lo ama veramente non sarà sicuramente una sconosciuta
venuta da chissà dove a portargli via il suo
Shaoran…-
Sakura tornò seria: - Ma non posso lasciare Ryan
così…-
- Perché? A me non risulta che tu sia la sua fidanzata, o
sbaglio? -
Sakura osservò l’amica tornare in fila e
buttò l’occhio nel parcheggio, dove una macchina
rossa spense il motore e cinque persone scesero da essa.
Harumi, Haruki e Fusae scesero dall’auto e si guardarono
attorno.
La bella biondina si aggiustò l’alta coda
d’oro e controllò che il suo trucco fosse a posto
nel riflesso del vetro della macchina: aveva tacchi altissimi e la sua
gonna arancione era molto corta. Era veramente sensuale.
Fusae portava stivali a cowboy con un paio di jeans e la sua solita
cintura, mentre in testa aveva un bellissimo capello western nero.
Haruki portava scarpette blu che si abbinavano perfettamente alla sua
gonna e al colore dei suoi occhi: era impeccabile.
Ed infine…
Nami scese dalla macchina e si avvicinò a Shaoran, che era
dalla parte opposta: portava stupendi stivali neri e una mini gonna
rossa, dove una giacca di pelle nera la rendeva ancora più
bella e sexy.
Sakura osservò avanzare Shaoran mentre portava a braccetto
Nami e mentre le sue sorelle la seguivano.
La ragazza si voltò verso la vetrina di un negozio al suo
fianco e si specchiò: perché fino a due secondi
fa si sentiva bella e ora le sembrava di essere vestita di stracci?
La sua gonna in jeans, insieme alla sua maglia a scollatura a V,
coperta da una splendida giacca di velluto nero con eleganti scarpe ai
piedi, sembravano nulla rispetto a quello che portava Nami.
- Ciao Sakura -
La ragazza si voltò e loro due erano li davanti a lei, mano
nella mano.
Sakura rimase per un secondo ad osservarli e poi, frettolosamente
disse: - Ciao – raggiungendo i suoi amici in fila.
Shaoran la seguì mollando la mano della sua ragazza e
lasciandola sola assieme alle sue compagne.
Harumi le si avvicinò: - Mi sa che dovrai mettercela tutta
stasera...non ha ancora deciso, ma lo sai che in questa notte ti giochi
tutto –
Nami sospirò mentre osservò Sakura parlare con
Shaoran e arrossire.
- Hai dimenticato chi sono, Harumi! Io sono la passione in persona! -
- E’ vero, Nami…ma lei – Harumi diede
un’occhiata a Sakura - …lei è Sakura e
lo sai che il suo nome, dopo la fine della nostra missione,
diventerà leggenda -
Il locale, all’interno, era più affollato che
all’esterno.
La musica era ad altissimo volume e la gente ballava senza sosta
accompagnata dal ritmo incessante della musica.
Chiharu e Takashi s’allontanarono da soli, mentre Naoko e
Rika, insieme ai propri ragazzi si persero nella folla.
Tomoyo e Sakura s’avvicinarono al bancone del bar seguite
subito da Nami, Shaoran e le altre tre ragazze.
- Cosa prendete voi? – chiese Sakura sedendosi su una delle
seggiole girevoli del bar.
- Per me niente, grazie…- disse Tomoyo guardandosi attorno.
- Come niente, Tomoyo? Dai un goccio non si rifiuta mai! –
ribatte Fusae avvicinandosi alla bruna.
Shaoran prese posto, assieme a Nami, a fianco di Sakura, mentre la
ragazza lo osservava nei suoi semplici pantaloni neri e la camicia
bianca a collo alto…
Perché riusciva a essere sempre così sensuale
anche con addosso tre stracci?
Shaoran si voltò e la colse a fissarlo, sorridendole.
Sakura si voltò subito verso il barista che le aveva appena
chiesto che cosa voleva: - Sex on the beach, per favore –
Il ragazzo e Tomoyo si voltarono a osservarla, mentre insieme
ripeterono il nome del drink: - Sex on the beach? –
Sakura li osservò entrambi: - Si, perché?
–
Shaoran si mise a ridere: - Niente…solo che sono sicuro che
non lo reggerai mai! E’ troppo forte per una che con mezzo
bicchiere di spumante va fuori! –
La ragazza gli fece la lingua e tornò ad osservare il
barista mentre finì di preparare il drink.
Sakura pagò il barista e prese in mano in bicchiere
osservandolo per qualche istante: senti dia fianco a lei le parole che
Nami diceva a Shaoran e l’ascoltava ridere insieme a lui.
Non avrebbe mai retto tutto quell’alcool assieme, ma
è questo che voleva: d’altronde si beve per
dimenticare, no?
Sakura fece un respiro profondo e mandò
già tutto in un colpo i quasi 20 gradi di alcool puro,
mentre la gola e lo stomaco cominciarono a bruciargli da impazzire.
Appoggiò il bicchierino sul bancone e fece qualche passo,
voltandosi verso Tomoyo, ma osservando Shaoran con la coda
dell’occhio.
- Sakura ti senti bene? – chiese l’amica
preoccupata.
- Mai stata meglio Tomoyo…anzi no…non mi sento
bene senza un bel giovanotto al mio fianco e visto che Ryan qui non
c’è è meglio che me ne cerchi uno il
più presto possibile perché ho strane voglie
stasera…
Sakura s’allontanò inghiottita dalla folla e
subito Tomoyo la seguì, mentre Shaoran si voltò
verso Nami, facendo l’indifferente, anche se non gli riusciva
bene…
Sakura era al centro della pista e si stava scatenando come una pazza:
era sbronza, non troppo, ma il giusto necessario per farle dire e fare
cose che prima non avrebbe mai fatto.
Tomoyo era seduta a bordo pista tenendola sempre sotto controllo,
mentre vide cinque ragazzi avvicinarsi alla sua amica.
Sakura non sembrava infastidita da loro, anzi: cominciò a
muoversi sensualmente con ognuno di loro.
Tomoyo chiuse un occhio e lasciò correre: Sakura stava
veramente male ed era tutta colpa di quel testone di Shaoran.
La bruna voltò lo sguardo e lo vide seduto un po’
più in la, circondato da Harumi, Haruki, Fusae e Nami,
naturalmente appiccicata a lui.
Tomoyo s’alzò dal suo posto e si diresse verso il
loro divanetto, notando che Harumi aveva perso uno dei suoi strani
orecchini.
Lo raccolse e le si avvicinò.
- Stai attenta Harumi, se perdi uno di questi sei nei guai…-
La bionda, insieme alle sue amiche, osservò stupida la
giovane donna davanti a se e un brivido percosse la sua schiena: che
avesse capito qualcosa?
- Grazie Tomoyo…- rispose mentre riprese il suo orecchino e
se lo rimise.
Shaoran si guardò attorno: - Dov’è
Sakura? –
Nami capì che il ragazzo era preoccupato per lei e gli prese
il mento portandolo vicino a se: - Sarà in
bagno…non ti preoccupare tesoro…ora arriva
–
- No – la voce di Tomoyo ruppe l’ipnosi che Nami
stava praticando su Shaoran spostando l’attenzione su di lei:
- Sakura è in pista che si diverte con cinque bei
ragazzi…come la invidio! -
Nami maledì mentalmente la giovane umana, mentre vide
Shaoran intento ad osservare Sakura ballare.
- Nami hai sete? Ti prendo qualcosa da bere…- con quella
scusa s’alzò da dov’era e
s’allontanò lasciando sola la ragazza.
Tomoyo si voltò verso e quattro donne e le
osservò una ad una: - So riconoscere quando qualcuno o
qualcosa ha a che fare con la magia…-
Le quattro diventarono pietra.
- Non so chi voi e quella bambina siate, ma sta di fatto che avete
scosso la nostra vita in una maniera troppo violenta e sappiate che non
avete il diritto…-
Harumi prese la parola: - Noi abbiamo una missione…-
- Non m’interessa se avete una missione o altro: non potete
giocare con i sentimenti delle persone e poi…-
Nami la interruppe: - Non ti preoccupare Tomoyo…non
disturberò più Shaoran: ha scelto il fiore di
ciliegio e la storia non cambierà…-
Tomoyo annuì lasciandole sole, mentre le compagne di Nami la
osservarono stupite.
- Ti arrendi così? -
- Si…è inutile lottare quando sai già
che hai perso…-
- Ma perché dici così? Hai ancora tempo! -
- No, Fusae! Questa notte avverrà ciò che
è stato scritto e se non l’ho convinto ora, non lo
farò mai più…sono stata una schiocca a
pensar di poter riuscirci -
Gli occhi di Nami si gonfiarono di lacrime e Haruki la strinse forte.
- Non far così…tu ci hai provato…-
Nami sciolse l’abbraccio e si alzò di scatto in
piedi: - Forza ragazze dobbiamo andare a preparaci: stasera rinnoveremo
il giuramento perché questa è la notte sacra -
Le sue compagne annuirono insieme e, con uno schiocco di dita,
sparirono da qual posto.
Nami rimase per qualche secondo ad osservare Sakura ballare insieme ad
uno sconosciuto e sorrise: - Questo è il mio regalo, o
divina…- schioccò le dita due volte e poi
sparì.
Sakura aprì improvvisamente gli occhi e si accorse
che, improvvisamente, la sbronza era passata, come per effetto di una
magia.
Osservò la gente attorno a lei e si sentì
palpeggiata da qualcuno: un ragazzo la stava toccando ovunque.
Sakura si spostò da lui e cercò di scappar via,
ma il ragazzo la fermò per un polso e la tirò a
se.
- Dove cerchi di scappare carina? -
Sakura cercò di liberarsi, ma la stretta era troppo forte ed
improvvisamente si sentì tirare da una parte, trovandosi in
un angolo buio del locale, da sola, contro un muro e quel ragazzo che
la baciava sul collo e la toccava.
- Lasciami – continuava a ripetere, ma sembrava che le sue
parole non bastassero a fermarlo.
L’uomo continuava a toccarla e baciarla, mentre Sakura
cominciò a provare un senso di disgusto e riuscì
a liberarsi dalla prese dell’uomo, ma dopo pochi passi si
ritrovò fra le sue braccia.
- Non possiamo lasciare il lavoro a metà…vieni
piccola qui dentro non ci disturberà nessuno -
La fece entrare dentro ad una stanza dove sulla porta vi era il
cartello di divieto d’accesso ai non addetti: sembra,
più che altro, uno sgabuzzino ed una lampadina accesa
penzolava dal soffitto.
L’uomo continuava a spingerla contro il muro, stavolta
più forte, e la ragazza non riusciva a muoversi minimamente.
Lui la baciò e il gusto di fumo, misto ad alcool la fece
quasi vomitare.
No, non voleva che quella serata finisse così…
Perché non riusciva a far nulla? Si sentiva debole e stanca,
molto stanca…
Per un secondo si guardò mano e la vide sparire e
ricomparire.
Continuava a dimenarsi mentre le mani di lui erano ovunque…
Avrebbe voluto piangere, ma le lacrime non accettavano di
uscire…
- Aiuto…- disse in un piccolo sussurro ed improvvisamente la
lampadina si spense lasciando al buio la stanza.
Sakura udì degli strani rumori e quando la luce
ritornò vide l’uomo, che prima la toccava, a terra
con il setto nasale rotto e un secondo ragazzo sulla porta con il
fiatone e la mano chiusa in un pugno.
I loro due occhi s’incrociarono e Sakura trovò
fonte di salvezza nel suo sguardo.
Lui le porse la mano e lei gliela prese ed insieme uscirono fuori da
quel posto…
Lui s’avvicinò alla sua macchina e si
voltò a guardarla.
Sakura era ferma davanti a lui e sembrava paralizzata.
Lui fece qualche passo verso di lei, mentre si mise le mani in tasca a
causa del freddo che faceva li fuori: con sua grande sorpresa vi
tirò fuori, oltre alle chiavi della macchina, anche un
petalo di ciliegio e lo osservò mentre una folata di vento
se lo preso e lo portò via con se.
Il ragazzo allora s’avvicinò a Sakura e la
fissò negl’occhi lucidi, mentre le lacrime le
scendevano lentamente sulle guance.
Lui le prese il viso fra le mani e gli asciugò il viso, ma
invece di mollarla, rimase fermo a fissarla ancora una volta.
- Tu ami Nami…- disse lei.
- E tu ami Ryan…- rispose lui.
Il vento fece muovere ad entrambi il copri abito.
Lui si avvicinò lentamente e la distanza fra i due e appena
percettibile, mentre entrambi chiusero gli occhi.
- Sei un bugiardo…-
- Lo so…e anche tu lo sei, ma non potrei mai mentire mentre
ti dico che mi sei mancata da morire…-
I loro occhi si riaprirono per un secondo e si osservarono con una luce
diversa.
- Stiamo sbagliando Shaoran…-
- Io adoro sbagliare…-
Le loro labbra si chiusero in un tenero e passionale bacio, mentre i
loro cuore battevano all’impazzata.
Si strinsero stretti l’uno con l’altro e per un
momento si dimenticarono di qualsiasi cosa, facendo nascere una
scintilla dentro di loro che non conoscevano ancora bene, ma che
insieme volevano scoprire: quella scintilla si chiama amore…
CONTINUA…
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Capitolo 10 *** Cap.10: La notte sacra ( II parte ) ***
Card
Captor Sakura: l’ultima avventura…
Cap.10: La notte
sacra ( II parte )
Nami si trovò di colpo in mezzo al salone della sua grande
casa.
Le sue compagne la stavano aspettando, mentre GiuGiu era seduta su di
una grande poltrona rossa e la osservava con i suoi grandi occhioni
celesti. Tra le sue dita teneva un piccolo gessetto bianco.
Harumi si avvicinò all’amica e le posò
una mano sulla spalla, come a tirarle su il morale, anche se sapeva che
non ci sarebbe riuscita.
Nami apprezzò il gesto, ma in quel momento non voleva
più pensare a ciò che aveva appena perso e,
toltasi una lacrima che lentamente le stava rigando il viso, si era
avvicinata a GiuGiu, inginocchiandosi ai suoi piedi.
- Volete iniziare la cerimonia, mia padrona? -
GiuGiu chiuse gli occhi e si concentrò, mentre nella sua
mente vide alcune immagini: - Non ancora, mia cara…non
ancora…-
La ragazza entrò nell’appartamento e si
fermò al centro del corridoio attendendo che i suoi occhi
trovassero abitudine nell’oscurità della stanza.
La luna si stava ormai oscurando del tutto e lasciava la
città buia senza i suoi candidi raggi.
La ragazza sentì due possenti braccia prenderle la vita e
stringerla contro un corpo caldo, mentre qualcuno le baciava
appassionatamente il collo.
Lei si lasciò andare da quei baci che le mancavano da tanto
tempo e si abbandonò al piacere.
Lui la spinse lentamente verso l’interno della stanza, fino
al piccolo divano.
I suoi baci diventavano sempre più profondi e lei li voleva
sentire sulla sua bocca: con uno scatto si voltò e lo
abbracciò stretto a se mentre le loro labbra sembravano non
poter far a meno l’una dell’altra.
Camminarono assieme fino a raggiungere il muro che divideva le due
stanze, senza mai mollarsi.
Lei si trovata intrappolata tra il corpo di lui e la parete, ma questo
non le dispiaceva affatto.
Sentivano entrambi che quella scintilla ormai era un fuoco che ardeva
ed entrambi volevano di più dei semplici baci…
Un pensiero balenò nello loro testa e per un secondo
disunirono le loro labbra e si osservarono negl’occhi, sempre
rimanendo abbracciati.
Gli occhi di lui si specchiavano nel verde smeraldo di quelli di lei e
i loro cuori avevano accelerato il battito come due cavalli impazziti.
Si capirono al volo e lei gli sorrise cominciando ad annuire
freneticamente.
- Si e mille volte ancora si…- disse un attimo prima di
riprendere il lungo bacio interrotto qualche secondo fa.
Lui, allora, cominciò a scendere con le mani in luoghi non
ancora scoperti, e lei lentamente gli sbottonò la camicetta,
sfilandogliela e facendolo rimanere a petto nudo.
Lei si aggrappò al suo collo e poi gli saltò in
braccio, mentre lui la condusse nell’altra stanza
appoggiandola delicatamente sul letto ancora disfatto.
- Sei il solito disordinato – commentò lei, mentre
lo prese a se e lui le cominciò baciarle il collo.
Senza baci staccarsi, lentamente si cominciarono a spogliare a
vicenda e i loro corpi continuavano ad essere sempre
più in contatto.
Lui voleva scoprire ogni più piccola parte del duo corpo e
il profumo della sua pelle lo inebriava ogni volta.
Lei non riusciva a credere a quello che stavano facendo: dopo tutti
quegl’anni a considerarsi quasi fratelli, ora erano
semplicemente due amanti che non potevano essere allontanati
l’uno dall’altro per non più di pochi
secondi.
Eppure lei si sentiva felice e ora più nulla le importava.
Strinse ancora di più il corpo di lui verso di se per
trasmettergli quello che stava provando e lui prontamente lo
percepì.
Ci fù un secondo dove i loro occhi s’incontrarono
e poi quell’attimo sfuggente, ma allo stesso tempo
eterno…quel momento dove i due corpi diventano uno e dove le
due anime finalmente si uniscono…
Raggiunsero la felicità insieme e poi sfiniti, si trovarono
coricati l’uno al fianco dell’altra, mentre si
osservavano con il sorriso sulle labbra.
Lei avvicinò la sua mano al viso di lui e glielo
accarezzò dolcemente, mentre lui congiunse le loro mani.
Si sentivano felici e completi per la prima volta e avrebbero voluto
rimanere per sempre li, in quel letto dalla roventi lenzuola, mano
nella mano.
- Devo confessarti un segreto…- interruppe lui il silenzio
che li cercava.
- Quale? – chiese lei incuriosita.
- Penso di amarti…- rispose lui sorridendole e portando il
corpo di lei più vicino al suo.
- Anch’io ho un segreto da confessarti…-
lei avvicinò le sue labbra e lo baciò dolcemente:
- …anch’io penso d’amarti -
Si abbracciarono forte e lei sospirò ancora incredula di
quello che era appena successo.
Il suo sguardo poi cadde sulla sveglia appoggiata sul mobile li a
fianco: mezza notte in punto…
Era curioso: cominciò a sentirsi strano dopo aver guardato
quell’orario, ma in fondo che importava?
Ora era tra le braccia dell’uomo della sua vita e il resto
era nulla.
L’orologio a pendolo iniziò a scandire il primo
dei dodici rintocchi della mezzanotte.
Il suo suono arieggiò nella stanza mentre i presenti
continuavano a stare fermi ai loro posti.
All’improvviso il piccolo gessetto bianco si alzò
in volo ed iniziò a volteggiare per la stanza.
Le quattro ragazze lo osservarono passargli davanti
agl’occhi, mentre l’orologio scandì il
quinto rintocco.
Il gessetto si appoggiò lentamente a terra e
iniziò a tracciare una serie di linee circolari sul
pavimento di legno.
Al nono rintocco dell’orologio, l’oggetto
fermò la sua scrittura e si posò su di un mobile
li a fianco.
La bambina che era seduta sulla poltrona
s’illuminò e un’entità la
portò al centro della stanza, dove il gessetto aveva
disegnato le linee.
GiuGiu appoggiò lentamente i piedi al centro esatto di
quello che sembrava un cerchio con varie scritte in una lingua
antichissima.
Il pavimento sotto ai suoi piedi cominciò ad ondulare come
se fosse acqua e non più legno.
Le quattro ragazze si avvicinarono al cerchio, senza mai entrarvi ed
osservarono la bambina, mentre l’orologio scandì
l’undicesimo rintocco.
GiuGiu fu scossa come se una scarica d’energia le avesse
attraversato tutto il corpo e al dodicesimo rintocco aprì i
grandi occhioni azzurri e il pavimento smise di ondulare.
- Mezzanotte in punto…- disse con flebile voce la piccola: -
CHE LA CERIMONIA INIZI! -
In quel preciso istante Haruki si tolse dal polso lo strano
braccialetto ed lo lanciò in aria: l’oggetto
s’illuminò di una luce azzurra e
aumentò vistosamente la sua ampiezza, andando ad accerchiare
la splendida ragazza dai grandi boccoli.
Haruki aprì i suoi meravigliosi occhi blu e il grande
cerchio azzurro si sdoppiò e si strinse intorno al suo esile
corpo: i suoi abiti cambiarono immediatamente ed una lunga tunica
azzurra, legata al suo semplice collo, prese il posti dei suoi vecchi
abiti.
Quel colore le donava moltissimo, sembra essere disegnato apposta per i
suoi occhi e i suoi capelli.
Uno dei due grandi cerchi si restrinse e ritornò ad essere
il braccialetto di un tempo, mentre i secondo cerchio si
posò sulla sua testa e si modellò fino a quando
non raggiunse la forma di una splendida corona di ghiaccio.
Haruki entrò nel cerchio disegnato a terra ed immediatamente
quest’ultimo s’illuminò
d’azzurro, mentre intorno ai suoi piedi si disegnò
un simbolo.
GiuGiu spostò il suo sguardo verso Fusae e
quest’ultima si tolse la cintura dalla vita, lanciandola
anch’essa in aria.
L’oggetto cambiò forma e divenne una lunga spirale
che cominciò ad avvolgerla, mentre anche i suoi abiti si
modificarono: venne vestita da una corta tunica dal verde foglia e ai
suoi piedi si formarono semplici sandali marroni.
Fusae toccò la spirale che l’avvolgeva e questa si
andò ad attorcigliare intorno al suo braccio, formando uno
strano gioiello che partiva dalle dita fino ad arrivare al gomito.
Fusae si toccò la fronte e subito vi fece comparsa una
splendida corona formati da smeraldi.
Lentamente si portò anche lei all’interno del
grande cerchio e quest’ultimo s’illuminò
di un verde smeraldo per poi formare un altro simbolo sotto ai suoi
piedi.
Harumi non perse tempo e si tolse i due strani orecchini lanciandoli in
aria, mentre questi iniziarono a roteare, illuminandosi di una luce
gialla, intorno alla ragazza.
La sua coda di cavallo fu sciolta e i suoi capelli dorati rimasero
liberi, mentre il suo vestito veniva sostituito da una tunica arancio,
sfumata di giallo.
Le due luci fermarono la loro corsa e una delle due si posò
sulla sua mano destra, dando vita ad uno sfavillante anello dalla
pietra preziosa, mentre il secondo si posò sulla sua fronte
e formò una bellissima corona dorata.
Harumi avanzò all’interno del cerchio e
quest’ultimo s’illuminò di nuovo, ma di
un arancio vivo ed intenso, mentre anche sotto i suoi piedi comparve un
altro simbolo.
Mancava soltanto Nami e la ragazza era li che osservava quello che
stava accadendo: come tempo fa, la cerimonia del giuramento si stava
ripetendo.
GiuGiu la osservò con i suoi grandi occhi: - Non sei
obbligata ad essere una mia guardiana, Nami –
- Io lo voglio essere ancora, GiuGiu…- chiuse gli occhi e
lanciò in aria la sua collana che divenne di un rosso
sangue, allungandosi e prendendo la forma si un drago che
immediatamente calò a picco su di lei aprendo le sue fauci e
preparandosi a mangiarla.
Nami alzò all’ultimo momento la mano e il dragone,
invece che colpirla, l’avvolse e la vestì di una
vesta rosso fuoco, mentre una spilla prese forma sul suo abito e una
magnifica corona si fece largo tra il corvino dei suoi capelli.
Nami entrò nel cerchio e quest’ultimo
sembrò infuocarsi, mentre anche sotto i suoi piedi venne a
formarsi un simbolo.
GiuGiu sorrise: - Bene…manca soltanto il testimone che
certifichi il vostro giuramento.
Le quattro ragazze si guardarono l’uno con l’altra
non sapendo a chi chiedere, mentre un voce attirò la loro
attenzione: - Se permetti, vorrei essere io il tuo testimone!
–
Le quattro ragazze alzarono lo sguardo e un brivido percosse le loro
schiene: davanti a loro vi era una figura ben nota e nessuno di loro
poteva credere ai propri occhi.
La figura avanzò raggiungendo il cerchio, ma GiuGiu lo
bloccò prima che quest’ultimo lo oltrepassi.
- Se entri nel mio cerchio entri a far parte della mia missione e della
mia vita…-
La figura sorrise ed oltrepassò il grande disegno, mentre
quest’ultimo brillo di una luce intensa.
La figura raggiunse GiuGiu e
s’inginocchiò davanti a lei.
- Avete sfidato voi stessi venendo qui, mio signore -
- Non potevo mancare in questa notte sacra…-
- Allora avete deciso: assistete al fine di questa storia mio
caro…-
La figura annuì e si portò all’esterno
del cerchio voltandosi verso le quattro ragazze che
s’inginocchiarono contemporaneamente.
- Voi dunque sapete di essere al cospetto di codesta
divinità? – chiese in tono solenne.
- SI – risposero all’unanime le quattro ragazze.
- Siete consapevoli che state per diventare sue guerriere,
nonché sue servitrice e sue custodi? -
- SI -
- Rinuncerete alla vostra vita per salvare la Divina? -
- SI -
- E la sua essenza? -
- SI -
- Avete scelto. Ora riuniti in quest’epoca siete tenute a
rinnovare il giuramento che portate nei vostri cuori nei confronti di
codesta bambina, chiamata Divina GiuGiu…pronunciate il
vostro nome affinché esso sia scritto nel libro di vita di
sua maestà e divenni indelebile nei secoli! -
Haruki si alzò di scattò in piedi ed urlo: -
MERCURIO –
La seguì Fusae : - GIOVE –
Harumi: - VENERE –
Ed infine Nami: - MARTE –
La figura osservò come il cerchio si caricò
d’energia e come questa confluiva in GiuGiu.
- Figlie di Mercurio, Giove, Venere e Marte, rinunciato, dunque voi,
alla vostra libertà per seguire lei, la Divina
reincarnazione, comunemente chiamata Divina GiuGiu -
- SI -
Quella semplice parola pronunciata dalle loro quattro bocche
provocarono un’esplosione d’energia che neanche la
figura seppe controllare la luce emanata.
Soltanto quando il bagliore si spense davanti ai suoi occhi vi era
GiuGiu circondata da quattro ragazze vestite, non più da
regine, ma da guerriere e con in mano diverse armi.
La figura si riprese e osservò la piccola che teneva chiuso
gli occhi, mentre il cerchio per terra era sparito.
- Divina GiuGiu, voi accettate tutto ciò? -
La piccola aprì gli occhi e con voce sicura e ferma disse: -
Io accetto tutto ciò, ma riuscirò a cambiare il
futuro della mia precedente divina, anche a costo della mia medesima
vita e con queste parole dichiaro la notte sacra ufficialmente conclusa
–
Sakura uscì lentamente dalla porta del bagno, cercando di
non far rumore.
Con un asciugamano addosso ritornò in punta di piedi nella
camera da letto e si fermò un istante sul ciglio della porta.
La luce del giorno entrava dalla finestra e illuminava il viso di lui
mentre continuava a dormire tranquillo fra le lenzuola diventate fredde.
Sakura l’osservò e sospirò:
com’era bello mentre dormiva, sembrava un angioletto.
La ragazza sentì freddo e prese la camicia di lui li a
fianco, indossandola.
Le era molto grande ma a lei piaceva ugualmente.
Si strinse la mani intorno al grembo e sospirò
più volte, ripensando alla notte precedente e a quanto si
sentiva felice, ora più che mai.
Avrebbe voluto svegliarlo e dirgli fino alla svenimento “ Ti
amo”, ma lui stava dormendo così bene che era
veramente un dispiacere.
Sakura si avvicinò in punta di piedi alla parte del letto
dove c’era lui, cominciò ad accarezzargli la
fronte più volte, giocherellando con i suoi capelli.
Gli accarezzò il viso e percepì un leggero strato
di barba reduce dalla notte e sorrise: si sentiva veramente completa e
niente e nessuno quella mattina l’avrebbe buttata
giù di morale, soprattutto ora che sapeva una
cosa…
Sakura non ce la faceva più e se restava un secondo di
più li l’avrebbe svegliato.
Lentamente fece retro front, ma qualcuno la bloccò per un
polso: venne tirata verso il letto e tre secondi dopo si era trovata
Shaoran si di lei che la guardava con occhi mezzi argomentati, ma pieni
d’amore.
- Buongiorno – disse lei, mentre gli diede un dolcissimo
bacio.
- Buongiorno anche a te, dove stavi andando senza avermi prima salutato
come si deve? -
Sakura sorrise e lo abbracciò stretto a se: - Da nessuna
parte schiocchino, soltanto che fino a prova contraria io non abito
qui…-
- A quello possiamo rimediare…- la interruppe lui, mentre
ritornò a baciarla, ma Sakura lo bloccò:
-…il punto è che a casa ho i due doberman che mi
aspettano -
Shaoran chinò la testa rassegnato: - Kero e Toy? –
Sakura annuì: - Non sono tornata stanotte e
chissà cosa ha dovuto raccontargli Tomoyo per farli stare
tranquilli! –
Shaoran la lasciò libera e la osservò mentre si
vestiva.
- Pensa quando vengo a sapere di noi…-
- Uccideranno prima te e poi me…- disse lei, mentre
finì di mettersi la maglia.
- Perché prima me? – chiese lui.
- Perché fino a prova contraria tu sei il
“CIDPS”: Cinesino Incantatore Della….-
Shaoran terminò la frase: - …Povera Sakura, lo
so, lo so…sono esattamente 12 anni che me lo ripetono, ma
dovranno farci l’abitudine di non vederti insieme a me,
altrimenti dovremo sposarci di nascosto –
Sakura si voltò verso il ragazzo: - Cosa hai detto?
–
Shaoran aveva sorriso e si era alzato, infilandosi velocemente un paio
di Jeans e avvicinandosi a Sakura: - Lo sai che il progetto della
nostra casa è ormai finito e ora possiamo andarci a vivere
come desideravamo, con una piccola variante: che saremo sposati
–
La ragazza non riusciva a credere alle sue orecchie: - Tu hai
intenzione di…-
Lui aveva annuì: - Sempre se tu vuoi…-
Sakura lo aveva baciato e abbracciato forte.
- Lo prendo come un si? – chiese lui divertito, mentre si
scambiarono l’ultimo bacio e lei uscì
dall’appartamento per raggiungere casa sua.
In quelle poche ore erano successe tre cose incredibili e non vedeva
l’ora di raccontarle a Tomoyo, ma mentre chiamava un taxi per
tornare a casa, non immaginava che la sua felicità sarebbe
durata esattamente fino a casa sua, poi la verità sarebbe
venuta a galla, ma a caro prezzo...
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Capitolo 11 *** Cap.11: Addio Sakura ***
Card Captor Sakura:
l’ultima avventura…
Cap.11: Addio
Sakura…
Shaoran spense la televisione.
Non riusciva a star concentrato sulle immagini per più di un
minuto.
Continuava a guardarsi intorno e a ricordare la notte precedente, non
riuscendo ancora a credere all’accaduto.
Non si era mai sentito così felice.
Guardò il telefono al suo fianco e sospirò: a
quest’ora dovrebbe essere arrivata a casa, pensò
mentre la sua mano inconsciamente si avvicinò alla cornetta.
La fermò di colpo e scosse la testa: che stava facendo?
- Avanti Shaoran l’hai vista cinque secondi fa ed
è stata tutta la notte con te! – si disse da solo,
mentre ritornò a fissare il telefono: - Però mi
manca già da morire…- sussurrò mentre
non riuscì più a resistere.
Prese la cornetta e compose il numero del suo cellulare.
Nella casa silenziosa iniziò a farsi largo il trillare di
qualcosa.
Shaoran seguendo il suono acustico arrivò dritto nella sua
camera e trovò il cellulare di Sakura sotto ai suoi vestiti.
Ciccò il tasto “Termina” e
l’apparecchio smise di suonare, mentre sul suo volto comparve
un sorriso: ora aveva una scusa per andare da lei.
Senza pensarci due volte, finì di vestirsi e prese le chiavi
dell’auto, uscendo, come un fulmine, dalla sua casa.
Il taxi arrestò la sua corsa.
Sakura scese dall’automobile e porse dei soldi
all’autista che ripartì subito dopo.
La bella ragazza osservò per un istante l’azzurro
del cielo mentre un fredda brezza gli provocò i brividi
lungo la schiena.
Faceva freddo li fuori…
Sakura si avvicinò al cancello, mentre cominciò a
cercare le chiavi di casa senza alcun risultato.
Poi le venne in mente: - Le ho dimenticate ieri sera! –
Sakura, dopo essersi rimproverata più volte, si mise alla
ricerca del cellulare senza trovare anch’esso.
- Devo averlo lasciato da Shaoran…ultimamente ho la testa
tra le nuvole…- disse, mentre osservò la sua
dimora sorridendo: - Forse mio fratello ha ragione, quel ragazzo mi ha
ipnotizzato e ora non riesco far altro che pensar a lui…-
Dopo un la revisione della notte passata, Sakura allungò il
dito verso il campanello di casa, ma qualcosa la interruppe nel
gesto…
Una sensazione di pericolo molto forte; vibrazioni negative proveniente
da ogni angolo della città…
Cosa stava succedendo?
Sakura cominciò a guardarsi intorno notando nulla di strano,
eppure la sensazione di pericolo c’era e non aveva
dubbi…
Osservò un secondo la sua casa: possibile che Kero-chan non
avesse percepito nulla?
Vieni da
me…
Una voce la fece sobbalzare.
Da dove proveniva?
Non aver
paura, non ti farò del male…
Ho
soltanto bisogno di te…
Vieni…
Chi la stava chiamando e perché le vibrazioni continuavano
ad aumentare?
Sakura tirò fuori dalla borsa il suo ciondolo, ma
all’improvviso la sua attenzione venne catturata da due luci
rosa che uscivano dalla sua tasca: due delle sue carte stavano
galleggiando davanti ai suoi occhi e precisamente quelle carte erano
Dark e Light.
Sakura allungò la mano per riprenderle, ma esse vennero
attirate da una forza nella parte opposta.
- Dove state andando? – chiese la giovane donna, mentre
cominciò ad inseguirle.
Così,
brava…
Dobbiamo
completare la collezione…
Vieni,
Sakura…
Vieni
da me…
I due occhi azzurri si aprirono di scatto.
Avevano appena sentito quanto aveva detto la voce e doveva intervenire
prima che fosse troppo tardi.
La piccola alzò il dito verso
l’orizzonte, mentre gli occhi osservarono la città
davanti a loro.
Subito, sul grattacielo, comparvero quattro figure al fianco della
piccola.
- Fermatelo! – disse la dolce voce, mentre le quattro
guerriere si volatilizzarono.
GiuGiu respirò profondamente.
Una sagoma le si formò alle sue spalle e rimase immobile
aspettando un cenno dalla bambina.
- Sei sicuro della tua scelta? – chiese la piccola senza
voltarsi.
- Sicurissimo…sono troppo vecchio ormai…-
Sakura seguì le carte per moltissimo tempo,
finchè non si fermarono ai piedi di un grosso albero in un
parco che neanche lei conosceva l’esistenza.
La ragazza si fermò prendendo fiato e quando alzò
lo sguardo non riuscì a credere ai suoi occhi.
- Ciao Sakura,
finalmente ci incontriamo…- disse la figura
davanti a lei.
La ragazza rimase in mobile dallo stupore.
- Ti domanderai che
cosa voglio da te, non è vero? Beh, diciamo che da te ho
già avuto quello che volevo! -
La sagoma schioccò le dita e le Sakura Card’s
cominciarono a roteargli intorno.
- LASCIALE! –urlò lei, mentre chiamò a
se il suo scettro.
- Così
è quello il grande scettro di Sakura? Un po’
misero direi…comunque come puoi ben vedere non tutte le
carte che ti sono state sottratte sono nelle mie mani…-
- Che ne hai fatto delle altre? -
- Tesoro mio, questo
non devi chiederlo a me, ma a quelle persone che fino a ieri sera
chiamavi amiche…-
Sakura non capiva, ma ora rivoleva indietro le sue carte, e subito.
- Ridammele, altrimenti io…-
La figura scoppiò in una fragorosa risata: - Tu, cosa? Cosa vuoi fare senza
le tue carte, senza i tuoi guardiani e il tuo spadaccino preferito?
Cosa, Sakura? Cosa vuoi fare ora visto che anche il grande Clow non
può più aiutarti! -
- Sei stato tu? -
Nel cuore di Sakura crebbe di più la rabbia: - TE LA
FARO’ PAGARE! –
La ragazza si lanciò contro la figura concentrando tutte le
sue forze…
Tomoyo si fermò appena ebbe raggiunto la dimora Kinomoto.
Cercò d’intravedere la sua amica attraverso le
tendine della finestra di camera sua, ma la lontananza non le
permetteva una buona vista.
Il rumore di una macchina che arrestava la sua corsa la fece voltare.
Un ragazzo che conosceva molto bene le si stava avvicinando: -
Ehilà, Tomoyo! Mattiniera a quanto vedo! –
- Anche tu a quanto pare…-
Tomoyo osservò il ragazzo davanti a se con uno sguardo
malizioso: - Ho cercato Sakura stanotte, dopo la discoteca, ma suo
fratello mi ha detto che non era tornata e che non sapevano
dov’era perché non rispondeva al
cellulare…per caso tu ne sai qualcosa? –
Il volto di Shaoran divenne di un rosso acceso e cominciò a
balbettare: - Ehm,
cioè…vedi…noi…ecco…-
Per terminare quella conversazione imbarazzante, Shaoran
mostrò il telefono di Sakura all’amica che lo
prese in mano.
Tomoyo sorrise comprendendo tutto: - Ecco perché non
è tornata stanotte…- disse mentre
suonò il campanello della casa.
Immediatamente la porta si aprì e i due entrarono assieme,
mentre una figura saltò addosso a Shaoran, facendolo cadere
a terra.
- DOV’E’ SAKURA? – gli urlò un
leone alato mostrandogli i denti.
- Kero-chan ma sei impazzito? Togliti immediatamente da me! -
Toy raggiunse i due: - Si, Kero, spostati lascialo a me…gli
spacco io il muso con un bel cazzotto se non ci dice subito cosa ne ha
fatto di mia sorella! –
I due si stavano avventando sempre di più sul giovane uomo,
ma la prontezza di Tomoyo lo salvò: - Shaoran non
c’entra niente, stanotte Sakura ha dormito da me
perché si è ubriacata un po’
troppo…
- Perché allora mi hai chiamato ieri sera? –
chiese Toy rimanendo in ascolto.
- Sakura era fuori stanotte ed è uscita dal locale da
sola…pensavo fosse tornata a casa, invece me la sono
ritrovata davanti al mio cancello…-
Shaoran, Kero e Toy osservarono la bella mora che sembrava essere
sicura di quello che diceva, mentre l’uomo e il leone
lasciarono libero il povero cinese.
Tomoyo continuò: - Stamattina se ne è andata via
senza dir nulla prendendo un taxi, ma ha dimenticato il cellulare a
casa mia e sono venuta a riportarglielo e nel tragitto ho incrociato
Shaoran che mi ha dato un passaggio fino a qui! –
Shaoran ringraziò mentalmente l’amica, che aveva
sempre una risposta a tutto, e tirò un sospiro di sollievo
nell’aver scampato il pericolo.
- Se le cose stanno così, Sakura non è mai
ritornata a casa…- annunciò Kero-chan, mentre nei
presenti cominciò a tirare aria di preoccupazione.
L’attenzione fu catturata dall’apertura
della porta di casa che, per il brutto colpo subito, cadde a terra con
fragoroso rumore.
I presenti si misero in allarme e osservarono sulla soglia quattro
fanciulle armate fino ai denti, quattro fanciulle che conoscevano molto
bene.
- Nami…-
Shaoran osservò stupito le quattro guerriere e una di loro
si lanciò su di lui mettendolo spalle a muro.
- Dov’è la Divina? – chiese la bella
guerriera dall’abito rosso fuoco.
- Non so di che cosa parli…-
Nami sfoderò la sua spada e gliela puntò alla
gola fissandolo negl’occhi: - DOV’E’
SAKURA? –
Ci fu un secondo di silenzio e i presenti sembravano paralizzati da
quanto stava succedendo in quella casa, ma una voce richiamò
l’attenzione.
- Lascialo, Nami…sta dicendo la verità, non sa
dove sia…-
A quelle parole, Nami lasciò il ragazzo e con un balzo
raggiunse il fianco di un piccola bambina dagli occhioni azzurri.
Shaoran la osservò confuso: - Voi…chi siete
veramente? – chiese con voce tremante, mentre la bambina gli
si avvicinò in volo e gli accarezzò una guancia.
- Non aver paura discendete di Clow…noi siamo qui per
aiutarti…-
Lo splendido scettro rosa cadde a terra, mentre la sua stella smise di
roteare.
Sakura s’inginocchiò a terra con i vestiti
lacerati e ferite su ogni parte del corpo; la sua pelle era
bianchissima, mentre la luce dei suoi occhi si spegneva
lentamente.
Cadde a terra con il corpo e un rivolo di sangue gli uscì
dalla bocca.
Il suo respiro era affaticato e non riusciva più a muoversi
in alcun modo.
Sentiva che la sua fine era vicina, molto vicina e un pensiero le
balenò in testa…
- Non posso morire…- disse con flebile voce, mentre un
seconda alle sue spalle scoppiò in una risata.
- Devo ammettere che mi hai dato del filo da torcere e che non
è stato facile ridurti così…ma infondo
che importa…-
La figura l’osservava soddisfatta.
Sakura sentiva le forze abbandonarla sempre di più, ma
sapeva che non poteva morire altrimenti…
Poi un’idea…
Si, una grande idea!
Davanti a lei vedeva il suo scettro e con una mano cercò di
raggiungerlo, provando un dolore folle.
Toccò il freddo metallo rosa e lo strinse a se, chiudendo
gli occhi e concentrandosi: una flebile luce apparve tra la sua mano e
il suo scettro e poi si spense.
Sakura riaprì gli occhi e osservò a lungo lo
scettro: “ Sei al sicuro ora…verranno a salvarti,
non ti preoccupare…” pensò mentre
sentì qualcuno afferrarla per i capelli e tirarla verso se.
La povera ragazza lasciò andare l’oggetto e tra le
urla di dolore cercò di liberarsi dalla presa, ma sembrava
tutto inutile.
- E’ inutile che cerchi forza nel tuo scettro…non
ti preoccupare però…non morirai, anzi riceverai
un grande onore: diventerai mia! -
La figura la voltò lentamente verso di se e fece combaciare
i loro due volti in un lungo bacio.
Sakura chiuse gli occhi e due lacrime le rigarono il volto, mentre il
suo cuore cessò di battere…
Erano ancora tutti li, riuniti sotto quel tetto.
Avevano ascoltato tutti le parole di GiuGiu, che gli aveva spiegato
ogni cosa.
Ora sapevano che venivano da un altro mondo, che erano qui per salvare
Sakura da un destino troppo crudele e che erano loro parte delle causa
della sparizione delle carte, ma soltanto a fin di bene.
Shaoran era preoccupato al massimo perché la bambina gli
aveva detto che ora Sakura si trovava in pericolo, ma non riuscivano a
localizzare dove potesse essere perché qualcuno glielo
impediva.
Poi improvvisamente una sensazione che colpì Shaoran, GiuGiu
e Kero-chan, facendoli osservare tutti quanti il medesimo punto.
- Divina GiuGiu, cosa vi turba? – chiese Fusae avvicinandosi
alla padrona.
- Sakura…- dissero in coro i tre interessati correndo
velocemente fuori dalla casa e fermandosi nel giardino, mentre gli
altri li seguirono.
Era successo qualcosa, qualcosa di molto grave e loro riuscivano a
percepirlo…
- Cerberus! -
Dal cielo arrivò immediatamente anche il secondo guardiano
di Sakura, Yue, che si avvicinò all’amico.
- Hai percepito anche tu queste vibrazioni? – chiese
spaventato il leone d’orato.
- Non solo tu, Kero…- disse Shaoran, mentre una seconda
sensazione li fece trasalire.
GiuGiu e Shaoran si osservarono per un secondo, mentre la bambina si
voltò verso le sue guerriere: - PRESTO DOBBIAMO ANDARE!
SAKURA E’ IN UN GROSSO PERICOLO! – disse prima di
cominciare a correre insieme a Shaoran, Yue e Kero-chan verso un punto
preciso.
Nami, Harumi e Fusae seguirono la propria padrona, mentre Haruki rimase
con Toy e Tomoyo.
- Toy rimani a casa con tuo padre e cerca di non fargli scoprire nulla
di questa storia, mentre tu Tomoyo…-
La ragazza bruna si fece avanti con le mani congiunte al petto: - Sono
pronta ad aiutarvi in qualsiasi modo! –
Haruki le si avvicinò e schioccò le dita, mentre
al collo della ragazza comparve un videocamera digitale: - Fai la cosa
che ti riesce meglio, Tomoyo: riprendi la nostra ultima
avventura…-
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Capitolo 12 *** Cap.12: Dark Queen ***
Chiedo scusa per il mio ritardo, ma è stato e
sarà un periodo molto intenso per me e ora che sono ammalata
ho approfittato per buttar giù qualche riga. Il risultato
non sarà un dei migliori, scusatemi in anticipo…
Colgo l’occasione per farvi gli auguri di buone feste che ad
alcune di voi non ho potuto fare prima! PERDONATEMI!
Vi ringrazio per non aver espresso le vostre idee
sull’identità di alcuni personaggi e vi chiedo di
continuare a farlo fino a quando la mia storia non volgerà
al termine…
Questo capitolo non sarà molto lungo perché se
scrivo di più, avrei rischiato di caricarlo troppo di eventi
e non voglio che questa accada.
Detto questo vi auguro una buona epifania, un felice 2007 e una buona
lettura!
Grazie a tutte!
GoddessHaruna
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Card
Captor Sakura: l’ultima avventura
Cap.12: Dark Queen
Era una corsa contro il tempo.
Shaoran, GiuGiu e i due guardiani sentivano che ogni secondo che
passava era fatale per la loro Sakura.
Il giovane uomo, a capo del gruppo, continuava a correre come un
forsennato, sperando di non arrivare troppo tardi.
- SHAORAN! -
Il ragazzo si voltò di scatto e vide il grande Cerberus
sbattere le proprie ali, mentre sul dorso teneva la piccola GiuGiu.
- Sali su di me, se voliamo faremo presto! -
Shaoran annuì e con un balzo si ritrovò sul
grande leone alato, mentre quest’ultimo iniziò a
prendere quota e ad allontanarsi sempre di più
dall’asfalto insieme a Yue.
A terra rimasero le quattro guardiane di GiuGiu che con
agilità impressionante riuscivano tenergli testa, mentre la
povera Tomoyo continuava a correre il più veloce possibile
per raggiungerle.
Shaoran guardava la città sotto di lui e cercava
d’individuare il punto esatto dove si trovava Sakura e,
quando lo trovò, sia lui che GiuGiu urlarono: -
LAGGIU’! IN QUEL PARCO! –
Cerberus recepì il messaggio e cominciò ad
abbassarsi di quota, ma vide Yue fermo ancora al punto di prima.
- Yue che aspetti? – gli urlò Shaoran, ma il
guardiano della luna sembrava essere immobilizzato con le mani strette
al cuore.
Il grande leone si fermò ad osservare il suo compagno e in
quel momento lo vide perdere i sensi e precipitare nel vuoto
sottostante con grande velocità.
- YUE! -
I tre videro l’essere magico passargli davanti senza riuscire
a bloccare la sua corsa, mentre continuava ad avvicinarsi alla terra
sempre più velocemente.
- DRAGO, VAI! -
Un ruggito risuonò nell’aria e una grande
entità si alzò dalla mano di Nami che era puntata
su Yue: un gigantesco drago prese forma e si avvicinò al
corpo privo di sensi afferrandolo e portandolo, delicatamente, a terra.
Cerberus raggiunse l’amico, mentre il drago di Nami scomparve
all’istante.
Tutti i presenti si radunarono intorno a Yue, mentre il suo corpo
continuava a comparire e sparire.
Negl’occhi del guardiano del sole balenò un lampo
di terrore.
- Oh no! Yue sta scomparendo! -
Harumi osservò Cerberus: - E questo cosa significa?
–
- Io risplendo di mia luce propria, ma lui prende energia dal padrone a
cui è legato…-
Un brivido percosse le schiene di ognuno dei presenti e il sangue di
Shaoran si gelò nelle vene, mentre Cerberus
continuò: - …se lui sta scomparendo vuol dire che
Sakura non è più tra di noi…-
Il silenzio era sceso tra i presenti che osservavano il corpo di Yue
sull’asfalto.
Shaoran aveva i pugni stretti e gli occhi chiusi, mentre dentro di lui
continua a crescere un odio profondo verso colui che aveva fatto del
male alla sua Sakura.
Il ragazzo scese velocemente dal dorso di Cerberus e, richiamata a se
la sua spada, cominciò a correre verso i grandi alberi del
parco di fronte a loro, ma improvvisamente GiuGiu gli si
presentò davanti bloccando la sua strada.
- Dove pensi d’andare? – gli chiese con un sguardo
impassibile.
- Spostati! Voglio vendicarmi per la morte di Sakura! – le
urlò lui, superandola e riprendendo la sua corsa, ma GiuGiu
gli bloccò nuovamente la strada.
- E come speri di fermarlo? -
Quello domanda lo aveva fatto diventare di pietra.
- Non conosci il tuo nemico, non sai com’è fatto,
non sai quanto è potente e tu speri, da solo, di poterlo
uccidere? -
GiuGiu osservava l’uomo davanti a lei aspettando una sua
risposta, mentre Shaoran continuava a fissarla negli occhi.
“ Il suo sguardo…” pensò
“…non riesco a reggere il suo sguardo, come quando
guardo quello di…”
- So che ora sei pervaso da una forte sete di vendetta…-
GiuGiu continuò il suo discorso interrompendo i pensieri di
Shaoran: - …ma da solo non potrai mai farcela e hai bisogno
di tutto l’aiuto possibile che possiamo darti…
– disse bloccandosi un secondo e sparendo da
dov’era per ricomparire davanti al corpo senza vita di Yue.
- …e abbiamo bisogno anche del tuo aiuto, guardiano delle
carte, quindi io ti ordino di alzarti ora! -
Gli occhi di Yue si riaprirono all’istante e la creatura
magica ritornò forte come un tempo.
Cerberus era incredulo di ciò che aveva visto, ma non fece
domande perché cominciava a riconoscere in quella bambina un
aspetto famigliare e le porta molto rispetto, anche se non la conosceva
affatto.
- Ora riprendiamo il nostro cammino, non c’è un
minuto da perdere! – ordinò, GiuGiu, con voce
solenne e tutti quanti obbedirono al comando.
Tra i grandi alberi e i folti cespugli, ecco finalmente un
spiazzò di verde erba, dove a terra vi era il corpo lacerato
e senza vita di una fanciulla con a fianco il suo scettro.
- Sakura! – urlò Shaoran raggiungendola, ma un
campo magnetico lo bloccò.
- Ce ne avete messo di tempo per trovarci! -
Una voce li sorprese e li mise tutti in guardia, cercando
d’intravedere chi fosse il loro nemico.
- Lurido verme! Fatti vedere! – urlò Shaoran
mentre la lama della sua spada riflettè i raggi del sole che
s’infiltravano tra i rami degl’alberi.
- Oh! Cosa sentono le mie orecchie…iniziamo male mio caro!
Io non sono un lurido verme, quello, semmai, sarai tu…- la
voce continuava a farsi sentire, ma ancora nessuno
all’orizzonte.
Shaoran spostava il suo sguardo da un albero altro, sperando di trovare
il punto da cui proveniva la voce e, in conseguenza, anche
l’assassino di Sakura.
I suoi occhi, poi, si fermarono sul corpo pallido della fanciulla e per
un attimo Shaoran rivide il suo bellissimo viso…
- Sai…-
I pensieri del ragazzo furono interrotti dal ritorno della voce,
un’ombra oscura si formò a fianco del corpo di
Sakura e cominciò a prendere sempre più forma.
- …il termine giusto per pronunciare il mio nome
è Sua Maestà Re di Tutte Le Galassie…-
L’ombra ora assomigliava sempre di più ad un uomo
con un grosso mantello nero e un grande cappuccio sulla testa che gli
copriva il volto.
- …ma a voi concedo di chiamarmi con il nome con cui mi
avete conosciuto…-
L’uomo si tolse il cappuccio e una bionda chioma si fece
largo fra il nero dei suoi vestiti.
Gli occhi di Shaoran si spalancarono ancora di più e dalla
sua bocca uscì una sola parola: - Ryan? –
Il biondo ragazzo sorrise: - In carne ed ossa o giovane discendente di
Clow, Shaoran, o forse dovrei chiamarti, discendente di
quell’infame che non ha voluto dare i suoi poteri alla mia
famiglia! –
Cerberus cominciò a ringhiare: - Tu sei il figlio
dell’apprendista di Clow Read! –
- Precisamente sono suo nipote e sono qui per riprendermi
ciò che mi appartiene…o forse è meglio
dire ciò che appartiene alla mia grande e potentissima
famiglia Uchinawa che oggi diventerà padrone
d’ogni cosa! -
Ryan diede un’occhiata al corpo di Sakura e sorrise: - Ormai
metà del lavoro è fatto: la giovane cattura carte
è soltanto un ricordo e la sua anima è rinchiusa
in una gabbia che le attanaglia il cuore, oramai spezzato e senza vita.
Mi mancano soltanto un paio di cosette e poi questo insulso pianeta e
l’intera galassia saranno mie…peccato
però che è sorto un piccolo problema…-
Yue, Shaoran e Cerberus stettero ad ascoltare con attenzione, ma tutti
e tre erano pronti ad attaccarlo da un momento all’altro.
- Che tipo di problema? – aveva chiesto la piccola GiuGiu,
mentre attirò a se lo scettro di Sakura ed iniziò
ad osservarlo.
La bambina toccò il freddo metallo rosa e percepì
un calore inconfondibile.
“ Sakura ha compiuto ciò che era
scritto…e io non sono riuscita a fermarla”
pensò la piccola con lo sguardo basso, mentre calde lacrime
salate scesero dalle sue rosee guance.
- Purtroppo sono un uomo anch’io e alla carne non so
resistere, soprattutto se è un così bel
bocconcino…- continuò a parlare Ryan,
infischiandosene della bambina.
Il suo sguardo era ancora una volta rivolto verso il corpo di Sakura.
- Così ho pensato, perché farmi nemica una
persona così bella e così potente, quando posso
farmela amica? Come posso sprecare la sua giovinezza così,
senza averla nemmeno assaggiata un po’? E poi che sovrano
sono senza la mia regina? -
GiuGiu alzò di scatto il volto e osservò
l’uomo davanti a se: - NON VORRAI…-
Nei suoi azzurri occhi balenò un lampo di terrore, mentre
nella sua mente balenò un pensiero e la bambina
sperò che quello non fosse il pensiero di Ryan.
Il biondo uomo sorrise rispondendo alla piccola: - Oh si,
invece…-
Nella mano dell’uomo comparve una sfera d’energia
nera che emetteva lampi man mano che aumentava.
Ryan si concentrò e osservò i suoi avversari con
un sorriso vittorioso.
- FERMATI! – gli urlò GiuGiu, ma orami era troppo
tardi.
Ryan lanciò la sfera verso il corpo senza vita di Sakura e
lo colpì in pieno, avvolgendolo e formando un grosso
specchio nero.
L’uomo cominciò a ridere compiaciuto, mentre
osservava l’evolversi del suo piano alla perfezione: dal
grande specchio si vide uscire una snella e slanciata figura, con alti
tacchi a spillo neri, un lunga gonna nera con un spacco mozza fiato e
una camicia dello stesso colore che metteva in risalto il bel seno.
I capelli marroni un po’ più lunghi e sciolti, con
qualche riflesso scuro qua e la e non più
quegl’occhi vivi e pieni d’energia ma due perle
oscure che incutevano terrore.
Tomoyo, che si era messa a filmare quanto accadeva dietro a un
cespuglio, come le aveva ordinato di fare Fusae, tolse per un secondo
gli occhi dalla telecamere per osservare quella figura.
GiuGiu si piegò a terra in due dal dolore e le sue guardiane
si precipitarono su di lei, mentre la bambina continuava ad osservare
la donna.
I due guardiani indietreggiarono spaventati, mentre Shaoran
lasciò cadere la sua spada a terra, incredulo,
domandò: - Sa…Sakura? –
Lo specchio nero si dissolse e la splendida donna osservò
uno ad uno tutte le persone davanti a lei, mentre Ryan le si
avvicinò e le prese la mano, baciandogliela.
- Mia cara, siete splendida –
La donna sorrise e rispose con la sua calda e sensuale voce: - Sono
onorata che voi abbiate scelto me, grande Ryan Uchinawa…vi
sarò fedele per l’eternità –
Ryan sorrise soddisfatto: - Il piacere è mio
d’avervi affianco…- disse, poi si rivolse agli
altri: - Sapete…ogni essere vivente è
costruito nella sua forma completa, cioè ognuno di noi ha un
parte cattiva e una buona dentro di se, che vivono in perfetto
equilibrio. A volte, però, a causa di situazioni, di persone
una delle due parti prevale sulla seconda e prende il pieno comando,
imprigionando per sempre l’altra parte…Ecco, ora,
osservate questa splendida donna come è riuscita, grazie al
mio aiuto, a far uscire la sua parte migliore, quella che teneva
imprigionata da troppo tempo…-
- CHE COSA HAI FATTO A SAKURA? – urlò Shaoran
puntando la sua spada verso Ryan.
- No, errore! Sakura è morta, andata,
cancellata…quella che avete davanti a voi è la
creatura più potente di tutte le galassie, dopo me
naturalmente e dopo Clow, ma purtroppo quest’ultimo
è venuto a mancare…Questa splendida fanciulla
è un concentrato di energia pura e non può essere
chiamata con un nome come Sakura. No, lei è degna del nome
di Dark Queen, regina dell’oscurità! -
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Capitolo 13 *** Cap.13: I cancelli del male ***
Card
Captor Sakura: l'ultima avventura
Cap.13: I
cancelli del male
L’atmosfera era diventata inquietante.
Nessuno osava proferir parola, nessuno riusciva a credere
ciò che vedeva davanti ai propri occhi.
La dolce e sensibile Sakura si era trasformata in una spietata e
seducente creatura del male sotto il comando di colui che ora sembrava
essere l’essere più crudele che sia mai esistito.
Ryan osservava le facce di tutti i presenti e sorrideva: quanto gli
piaceva quella sensazione di stupore e di terrore allo stesso tempo
negl’occhi delle sue prede!
Il biondo signore del male si voltò verso la sua perla nera
e gli baciò ancora una volta l’esile mano dalla
candida pelle bianca e dalle lunghe ed affilate unghie nere.
- Mia cara volgiamo cominciare lo spettacolo? – chiese
spostandosi dalla donna e rimando in attesa.
Dark Queen annuì al suo padrone e porse il proprio braccio
verso le quattro guardiane che stavano soccorrendo la piccola GiuGiu,
che si sentiva ancora male.
Le quattro ragazze cominciarono a galleggiare nell’aria,
senza riuscire a muoversi.
- Carte…A ME! – urlò Dark Queen, mentre
diversi fasci di luce partirono dai corpi delle guardiane e confluirono
nella mano della donna.
Le guardiane cominciarono ad urlare per il dolore, ma poi vennero
lasciate andare e caddero tutte e quattro a terra.
Dark Queen osservò il palmo della sua mano sorridendo, ma
sapendo che mancavano ancora alcune carte all’appello.
Alzò lo sguardo di ghiaccio verso colei che sembra essere il
nemico più pericoloso di tutti e che ora sembra esser in
difficoltà.
La donna, con un gesto rapido, attirò a se la piccola
bambina e cominciò a stringerla per il collo.
A GiuGiu cominciò a mancare il fiato e le forze a causa del
dolore precedente e della forte stretta della donna.
- Lasciala! – urlò Harumi, mentre cercò
di rialzarsi in piedi dopo il colpo subito.
Dark Queen osservò la bambina: - Ridammi le mie carte
piccola pulce! - urlò mentre le sue unghie affilate
cominciarono ad infilarsi nella carne del suo collo.
GiuGiu strinse gli occhi dal dolore, ma rispose al suo aggressore: -
Perchè non te le prendi da sola? -
Negl'occhi della regine bruciò un fuoco d'ira ed una forte e
misteriosa aura oscura cominciò a formarsi intorno al suo
corpo ed a confluire verso la piccola bambina che, dopo un'urlo di
dolore, perse i sensi per un momento.
Dark Queen assorbì l'energia delle sue carte e poi
lanciò il corpo di GiuGiu, a terra, come se fosse uno
straccio sporco.
Shaoran, mentre Cerberus e Yue aiutavano le guardiane ad rialzarsi, si
avvicinò al corpo della bambina osservando la sua pelle
trucidata dai graffi di quella che, una volta, era Sakura.
Il giovane uomo posò il suo sguardo verso la creatura del
male che rideva compiaciuta nel ritrovare tutta l'energia delle sue
carte.
- Sakura ritorna in te! Come hai potuto far del male a questa bambina?
Sakura svegliati! -
Shaoran si era avvicinato a Dark Queen, ma la donna bloccò
la sua avanzata puntandogli, improvvisamente, alla gola, una delle sue
unghie che si era allungata fino a lui.
Shaoran deglutì lentamente la saliva osservando l'insolita,
ma comunque letale, arma.
- Non ti avvicinare! - disse la lady dallo spacco mozzafiato.
- Calmati tesoro...-
La voce di Ryan, che aveva assistito a tutta la scena, aveva interrotto
la donna che sembrava intenzionata a far del male a quel ragazzo.
- Mio signore, lasciate che lo faccia a pezzi e ve lo servi su di un
piatto d'argento...- puntualizzò la donna, passandosi la
lingua sulle carnose labbra.
Shaoran non potè credere a ciò che aveva appena
sentito: - Sakura ma cosa stai dicendo? Tu vuoi uccidermi? -
Ryan si era avvicinato e aveva posato una mano sulla spalla della
donna, sussurrandogli all'orecchio: - Lui lascialo a me, tu sbarazzati
degl'altri....anzi...-
Il biondo osservò la piccola bambina che, nonostante i
lividi, si stava rialzando in piedi, pronta a combattere.
- ...richiama a te i cancelli del male e poi uccidi quella bambina,
potrebbe darci dei problemi! -
Dark Queen annuì e ritirò l'unghia lasciando
libero il pover uomo di respirare.
La donna si alzò in volò velocemente e
portò il palmo della mano verso il cielo del mattino mentre
chiuse gli occhi e si concentrò.
Il cielo sulla sua testa si fece sempre più cupo e la luce
si trasformò in buio.
Una grandissima voragine si formò sulla sua testa e fulmini
ne provenivano dall'interno.
Le quattro guardiane, una volta rimesse in piedi, raggiunsero la loro
padroncina che sembrava star bene.
GiuGiu osservava quanto Sakura stava creando e non potè
credere ai suoi occhi.
- Che cos'è quel buco nero? - chiese Fusae, spaventata
dall'enorme buco che si allargava sempre più.
- Quello è il portale che separa i cancelli del male dalla
nostra realtà...sono state sigillate da Clow Read in persona
moltissimi anni fa e si dice che soltanto un mago più
potente del creatore di questo cancello può rompere il
sigillo e comandare i mostri che abitano al suo interno...-
spiegò bevemente GiuGiu, mentre Nami avanzò
lentamente e con flebile voce pronunciò: - Questo
è l'inizio della fine...-
Dark Queen continuava a compiere il suo dovere, mentre già i
primi mostri cominciavano a varcare i cancelli e a cadere sulla terra,
portando distruzione ovunque, mentre Ryan osservava la realizzazione
del suo progetto soddisfatto.
Shaoran, aproffittando della sua distrazione, puntò la sua
spada verso Ryan.
Il biondo osservò il suo avversario davanti a se sorridendo:
- Cosa vuoi fare con questo stuzzicadenti? -
- Falla smettere e falla tornare normale! - urlò Shaoran
mentre nei suoi occhi bruciava un fuoco d'ira.
- Ormai non si può più fare...il regno del male
sta già fondando le sue radici ovunque e ne tu ne altri
potete fermarlo! -
Nella mano di Ryan comparì una spada nera e, con quel gesto,
iniziò la battaglia tra i due spadaccini sotto gli occhi
della piccola GiuGiu.
La bambina osservava il giovane combattere e la lady nera che
continuava ad aprire le porte del male.
- Yue, Cerberus...- chiamò, improvvisamente, GiuGiu
l'attenzione dei due guardiani: - ...eliminate i mostri che sono
già scesi qui a terra e cercate di mantenere il controllo
delle persone -
I due annuirono e presero il volo.
- Nami, Fusae, Harumi e Haruki sgombrate la zona da civili se ce ne
sono e preparatevi a formare il cerchio di protezione, dobbiamo far
rimanere l'energia che emaneremo sotto controllo - disse la piccola,
mentre i suoi vestiti cambiarono improvvisamente e la bambina si
vestì di una lunga tunica beige.
Le quattro guardiane annuirono e obbedirono agl'ordini, mentre la
piccola GiuGiu prese in mano lo scettro di Sakura che ora era soltanto
freddo ferro.
Un'ombra comparì alle sue spalle, la stessa che era con lei
durante la notte sacra.
- Così ti farai scoprire...- disse la bambina, senza
voltarsi.
- Anche tu...- rispose l'ombra, mentre entrambi si mossero in posti
diversi: lei raggiunse Dark Queen e lui raggiunse Shaoran.
I cancelli del male erano pronti e Dark Queen li aprì,
mentre Ryan ruppe la spada di Shaoran e affondò la sua lama
nel petto del ragazzo, quando all'improvviso una luce li avvolse
entrambi...
Buio.
Silenzio.
Solitudine.
Shaoran aprì gli occhi e ciò che vide era
semplicemente il nulla...
Dov'era finito?
Il ragazzo si ricordo improvissamente del colpo ricevuto da parte di
Ryan e si toccò il petto, ma nessuna ferita, nessun dolore...
Rimase perplesso e poi si osservò intorno ancora una volta:
niente.
Pluf...
Una goccia che cade nell'acqua ed una luce.
Shaoran indietreggia osservando come, dalla luce, un'immagine si fa
nitida davanti ai suoi occhi.
Non può credere a quel che vede e più di una
volta si stropiccia le sue perle marroni...
- Ciao Shaoran - lo saluta una voce calma e famigliare.
Shaoran cade in ginocchio incredulo e dalla sua bocca esce soltanto un
suono: - Clow Read? -
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Capitolo 14 *** Cap.14: Il nuovo mago ***
s
Card Captor Sakura: l'ultima
avventura...
Cap.14: Il nuovo mago
Shaoran non poteva credere ai suoi occhi.
- Clow Read? - era tutto ciò che riusciva a dire e che
continuava a ripetere.
L'alto uomo con lunghi capelli neri legati in una grossa coda, sorrise
avvicinandosi di più al ragazzo e non sorprendendosi della
sua
reazione.
- Si, Shaoran, sono io. Clow Read...non si può dire in carne
ed ossa, ma diciamo in spirito e con i suoi guardiani -
Alle spalle dell'uomo con gli occhiali, comparvero due figure ben
distinte.
Shaoran indietreggiò ancora un pò: - RubyMoon?
SpinelSun?
Ma che sta succedendo? - chiese allo stremo delle sue forze mentali che
cercavano di trovare un senso a tutta quella storia.
Clow osservò il ragazzo confuso e si avvicinò a
lui
appoggiandogli una mano sulla spalla, incoraggiandolo ad accettare
quello che vedeva.
Shaoran, al solo contatto, indietreggiò e osservò
fisso
gli occhi del grande mago, mentre il suo viso cambiò
totalmente
espressione, diventando serio e in cerca di risposte: - Voi eravate
morti! Perchè siete davanti ai miei occhi? Dove mi trovo
ora?
Dov'è Sakura? -
Clow indietreggiò un attimo per osservare il rapido
cambiamento
del suo giovane discendente e sorridendo continuando ad essere sempre
più convinto che lui, ormai, fosse pronto.
- Una domanda alla volta, mia giovane nipote. Vedi, io e i miei
guardiani sia veramente morti e quello che vedi davanti a te
non
sono i nostri corpi, ma le nostre anime. Ora ci troviamo in uno spazio
temporale creato appositamente dalla Divina GiuGiu per poterti
proteggere e per far si che noi due c'incontrassimo per l'ultima volta -
Shaoran aggrottò la fronte: - Che significa per l'ultima
volta? -
Clow sorrise, felice di poter rispondere alla sua domanda: - Shaoran,
io sono diventato troppo vecchio. Ho vissuto la mia vita fino in fondo
e ho raggiunto tutti i miei scopi, cercando di mantenere sempre la pace
e l'armonia in questo mondo che mi ha visto nascere, crescere e vivere
al suo servizio...ma ora basta. Sono stanco e vecchio e il mio fisico
non ce la fa più...ecco perchè ho lasciato che
Ryan mi
uccidesse perchè ormai la mia vita è giunta al
termine,
ma prima d'andarmene sono venuto per assistere ad uno spettacolo che
non speravo di vedere...-
- Che spettacolo? -
Clow Read si rimproverò d'aver parlato troppo della piccola
GiuGiu e ignorò la domanda, continuando il suo discorso: -
Shaoran, la dolce Sakura è in serio pericolo, capisci! La
nostra
Sakura ha bisogno di noi, ma purtroppo io non potrò aiutarla
più e quindi ho deciso di passare il testimone del mio
grande
potere, passare tutto ciò che ho nelle mani di colui che
è sangue del mio sangue, di colui che è l'unico
che
può essere un grande mago giusto e che continuerà
la mia
opera di salvaguardia di questo bellissimo pianeta chiamato Terra...-
Shaoran deglutì lentamente e per un secondo gli
sembrò
d'aver capito ciò che Clow gli stava dicendo: - Sakura
è
la tua discendente...-
- No, Shaoran! Non fare finta di non aver capito! Sakura non
è
la mia discendete, lei è nata sotto il segno della Stella ed
era
destinata a diventare ciò che è...io l'ho
solamente
aiutata donandogli le mie carte, ma tu...tu sei la persona che avevo
scelto da tempo ed è ora che accetti il fardello e che
diventi
ciò che sono stato io: il più grande mago di
tutti di
tempi...-
Shaoran non riusciva a credere alle sue orecchie e non riusciva
proferire parola.
Clow sorrise: - Non chiedermi cose come " sei sicuro che io sia la
persona giusta?", perchè so che lo sei. Con i miei poteri
potrai
fare quello per cui ti sei sempre allenato: proteggere la terra e
quello che ora ti preme di più di fare: salvare Sakura! -
Quella frase aveva fatto rivedere, nella sua mente, alcune immagini e
Shaoran sentì qualcosa crescergli dentro.
Clow Read allungò la sua mano verso il giovane uomo, come ad
aspettare la sua stretta, e concluse il suo discorso: - Se
accetti il mio potere, non dovrai far altro che stringere la mia mano,
Shaoran...-
Il ragazzo osservò allungo quella grossa e possente mano
come se
riuscisse a percepire tutto il grande potere che ora gli veniva offerto.
Era titubante e aveva un pò paura di quello che gli veniva
offerto, perchè non conosceva affatto ciò che
sarebbe
successo dopo...
...Shaoran? Non vieni?
Sei soltanto un fifone!!
Il viso di Sakura che gli sorrideva, mentre lo chiamava.
...Si, si, si e mille volte si!
Il corpo della ragazza che era
stato suo per una notte.
...ti farò a pezzettini!
La lady nera che ora aveva
rovinato il suo fiore di ciliegio.
No, non poteva lasciare che la
sua Sakura rimanesse così! Lui la doveva salvare
è questo il suo compito!
Shaoran osservò gli occhi di Clow Read e, con un gesto
rapido,
prese la mano di Clow e la strinse con forza esclamando: -ACCETTO! -
Una luce partì dall'unione delle due mani e, lentamente
il corpo di Clow si smaterializzò insieme a quel luogo e
insieme
ai guardiani.
Ryan ruppe la spada del suo nemico e, approfittando del suo stupore,
affondò la lunga lama nera della sua spada nel suo
cuore...ma
qualcosa andò storto.
Una luce partì dalla ferita di Shaoran e Ryan fu accecato,
mentre il ragazzo s'illuminò completamente e mentre lui
veniva
preso e buttato a terra da una figura che non conosceva e immobilizzato
da una grossa pantera con grandi ali da farfalla.
Ryan, dopo aver messo a fuoco, osservò la pantera e l'altra
figura scorgendo in loro due visi famigliari.
- Voi siete...-
- RubyMoon, SpinelSun! -
Una voce richiamò i due guardiani che, con un balzo,
raggiunsero il fianco di una figura illuminata da una strana luce.
Ryan si rialzò in piedi e cercò di capire chi
fosse, mentre in giro non vedeva più il corpo del suo nemico.
- Scusa i miei guardiani, Ryan...sai, devo ancora imparare a
controllarli come si deve! -
Un brivido corse giù per la schiena del biondino, mentre
riconobbe la voce di quella figura che era sempre più
visibile.
Capelli marroni, occhi nocciola, sguardo fiero, un lungo mantello e uno
strano vestito con un sole d'oro disegnato sul petto.
Ryan non riusciva a credere ciò che vedeva : era
sicuro di
averlo colpito a morte, invece era davanti a lui vivo che mai
e
con due guardiani...
Eppure quei due guardiani lui li aveva già visti...
Ryan si alzò in piedi e all'improvviso capì
tutto: - Ma
certo! Tu sei il discendente di Clow Read e devi aver ricevuto i suoi
poteri e i suoi guardiani al momento giusto...ma non sperare che questo
possa cambiare qualcosa perchè riuscirò comunque
a
ucciderti, piccolo verme! -
Shaoran fece un piccolo sorrisetto: - Fammi vedere come! -
Ryan si concentrò sempre di più e la terra al suo
fianco
cominciò a tremare mentre due grandi mostri
oscuri,
ricoperti di melma, cominciarono ad uscire dalle viscere della terra,
mostrandosi in tutta la sua mostruosità.
Shaoran sorrise: - Non mi fanno paura i tuoi mostriciattoli! -
Puntò il dito verso i due mostri e i suoi due guardiani si
lanciarono all'attacco, colpendoli in pieno e iniziando una
lotta
tra di loro.
Ryan osservò le sue creature mentre ricevevano i colpi
da
RubyMoon e SpinelSun. Quando rivoltò lo sguardo, Shaoran gli
stava puntando una lunga spada al collo, con il manico in oro
e
rifiniture in argento, con una grande gemma rossa
al centro
della spada e una lunga lama di acciaio e diamante che la
rendevano affilatissima.
- Allora Ryan?Perchè non ridi più come prima? -
Dark Queen era ancora lassù, con le mani protese verso il
grande
cancello del male e continuava a infondere la sua energia per rompere
il sigillo.
- Dark Queen! - urlò una voce che attirò
l'attenzione della regina, facendola rilassare con le braccia.
Ancora lei, quella bambina...
Era davanti a lei con una lunga tunica beige e uno strano scettro rosa
in mano, mentre i suoi occhi brillavano di ogni riflesso dell'azzurro.
- Che vuoi piccola mocciosa, non vedi che ho da fare? -
Dark Queen prese in giro la bambina, sicura che non gli avrebbe fatto
assolutamente nulla...era troppo piccola.
- Questa sceneggiata è durata fino a troppo, è
ora che tu ritorni quello che eri, cioè la Divina Sakura! -
GiuGiu alzò lo scettro rosa davanti alla regina
dell'oscurità e l'osservò con sguardo deciso: -
Prendi il
tuo scettro e combatti contro colui che ti ha fatto tutto
ciò!
Perchè tu, Sakura, non sei morta...sei ancora viva
intrappolata
tra le tenebre di questo corpo e io t'aiuterò a liberarti! -
Dark Queen cominciò a ridere di gusto, mentre GiuGiu rimase
impassibile.
Quando la regina smise la sua risata ritornò ad osservare la
bambina: - Potresti fare l'attrice comica perchè ne racconti
di
stupidate! E tu speri di farmi diventare una di voi con quello stupido
scettro? Forse non hai ancora capito con chi hai a che fare...-
GiuGiu prese lo scettro con entrambi le mani: - Allora se la
pensi così non t'importa di cosa c'è qui
dentro,
vero? -
- Basta! Ora mi hai stancato! -
Nella mano della donna si formò una grossa sfera oscura che
s'ingrandiva sempre di più: - Ti ridurrò in tanti
piccoli
pezzi che non sarai visibile neanche con il microscopio! -
Dark Queen alzò la mano con la sfera verso la bambina e si
preparò ad attaccarla.
GiuGiu sospirò: - Bene...se non t'importa allora posso
rompere e di conseguenza uccidere chi abita in questo scettro...-
La donna questa volta non rispose e lanciò la sfera verso la
bambina, mentre quest'ultima chiuse gli occhi e alzò il
ginocchio, pronta a spezzare lo scettro con le proprie mani.
La grande sfera continuava ad avanzare e GiuGiu non si muoveva di un
millimetro: alzò lo scettro con le due mani e, con una mossa
veloce, lo portò verso la gamba pronta a...
- FERMA! -
GiuGiu riaprì gli occhi e a pochi millimetri dal suo naso vi
era
la sfera d'energia nera, bloccata da colei che l'aveva lanciata e che
aveva bloccato la bambina nella sua mossa.
Lentamente la sfera nera scomparì e GiuGiu potè
vedere la
regina dell'oscurità con un'espressione
preoccupata.
La bambina sorrise: - Perchè non vuoi che rompa lo scettro?
Tu non sei più la sua padrona e non ti serve...-
GiuGiu proseguì nel gesto, m'ancora una volta fu fermata
dalla voce di quella che una volta era Sakura.
- Ti prego...non...non rompere quell'oggetto! -
La stessa regina si stupì di ciò che stava
dicendo e una fitta al petto la fece piegare in due.
GiuGiu sorrise: - Forza Sakura, esci da lì e ritorna in te!
Lotta! -
A quelle parole seguì un' urlo da parte della donna a causa
delle fitte che continuavano ad essere sempre più forti: -
Che...cosa vuoi da me, piccolo mostriciattolo? Perchè ci
tieni
tanto a far ritornare la perdente che ero prima? -
Dark Queen, si piegò ancora di più su se stessa a
causa
del dolore, ma stavolta cercò di rimandarlo da dov'era
venuto e,
lentamente, ritornò eretta senza più alcun dolore.
GiuGiu osservò la donna e strinse forte a se lo scettro
della
stella, mentre nella sua testa si fecero vive l'immagini della sua
dimensione...
- Tu mi chiedi perchè lo voglio? Guardami! Ho solo
cinque
anni e possiedo uno dei poteri più grandi che siano mai
esistiti. Ho ai miei piedi le quattro regine dei quattro principali
pianeti del sistema solare come guardiane e non ho vissuto un'infanzia
felice. Anzi, non ho mai avuto un'infanzia visto che sono nata
già grande...Ho sofferto, ho sofferto
moltissimo e sono tornata indietro nel tempo per rimediare a questa mia
sofferenza, perchè in fondo...- GiuGiu abbassò lo
sguardo
e una lacrima caddè verso la terra sotto ai suoi piedi:
-...in
fondo anch'io voglio vivere come una bambina normale...-
In quel momento le quattro guardiane di GiuGiu si posizionarono qualche
metro più sotto alla loro padrona, prendendo le posizioni
per
formare un grande cerchio.
Dark Queen, che aveva ascoltato ogni singola parola, si rivolse alla
bambina: - E cosa centro io in tutta questa faccenda? -
GiuGiu aveva aperto gli occhi di scatto e aveva fulminato con lo
sguardo la donna: -Se Sakura non vivrà, il mio futuro
diventerà anche peggio di quello che è tutt'ora e
io non
lo posso permettere, perchè non voglio più
soffrire, mai
più! -
La bambina s'illuminò di una luce bianchissima, mentre fece
rivedere lo scettro alla regina che, all'improvviso, si
risentì
male.
- SAKURA RICORDA! RICORDA CHI SEI, RICORDATI I TUOI AMICI, RICORDATI IL
TUO AMORE, MA SOPRATTUTTO GUARDAMI E RICORDATI CHI SONO IO! -
La donna alzò lo sguardo verso la bambina, contro la sua
volontà e, per un secondo, i suoi occhi neri ebbero alcune
sfumature verdi.
GiuGiu s'avvicinò sempre di più a Dark Queen e
ogni suo
passo facevano star peggio la donna, che s'inginocchiava davanti alla
bambina.
Le quattro guardiane osservarono la scena.
- ORA - urlò Nami, prendendo in mano la sua spada ed
illuminandosi di una luce rossa, mentre le sue compagne fecero lo
stesso con le proprie armi e insieme formarono uno scudo di protezione
per la Terra.
GiuGiu era a pochi centimetri dalla regina del male e la sua luce era
sempre più potentissima, mentre la donna alzò lo
sguardo
per incrociare il suo, porgendole una domanda: - Chi sei tu? -
La bambina le appoggiò una mano sulla spalla e i vestiti
neri
cominciarono a bruciarsi al suo contatto, mentre la donna
cominciò ad urlare e, per spingere via la bambina,
toccò
lo scettro di Sakura, mentre una forte energia, seguita da una luce,
avvolse entrambe.
Il contatto fra la bambina e la donna sprigionò un'energia
potentissima: due forze contrapposte racchiuse in uno stesso spazio che
lottano l'uno contro l'altra.
Il sigillo che teneva chiuso i cancelli del male, già
indebolito da Dark Queen, lentamente si ruppe con un fragoroso "Crac!".
Nami, Harumi, Fusea e Haruki alzarono lo sguardo all'unanime: quel
rumore poteva significare solo una cosa.
Il rumore dei cardini vecchi e non oliati che si aprivano fecero
partire un brivido lungo le schiene delle guardiane, che chiusero in
contemporanea gli occhi per prepararsi alla prova più
difficile: respingere il potere del cancello.
Dalle porte aperte si sentì un grandissimo boato e a seguito
un raggio di luce oscura cominciò a confluire tutto verso la
Terra e verso lo scudo protettivo delle ragazze.
Nami deglutì lentamente e, con tutta la forza che aveva in
corpo, urlò: - PER GIUGIU E PER IL FUTURO DELLE GALASSIE! -
L'energia nera colpì le ragazze, le quali sussultarono per
un momento, ma poi tennero duro: sapevano che se avessero mollato,
tutto quello che era sotto ai loro piedi sarebbe stato cancellato in
meno di un minuto e loro non lo potevano permettere.
- Aaah!-
L'urlo di Ryan che si lanciava con la sua spada su Shaoran,
risuonò nell'aria, mentre la battaglia tra i due guardiani e
i mostri continuava senza un vinto ne un vincitore.
Shaoran parò il colpo con un'abile mosse e fece in modo che
le loro spada s'incrociassero, mentre i due si scambiarono uno sguardo
di fuoco.
Ma all'improssivo quel rumore seguito dallo scricchiolio dei cardini.
Entrambi i maghi alzarono gli occhi al cielo e videro i cancelli del
male aperti, mentre, proprio in quel momento, il fascio di luce oscura
partì verso la Terra.
- NO, SAKURA! - urlò Shaoran, mentre i due si scostarono
l'uno dall'altro e Ryan sorrise nel vedere il regno del male
raggiungere, lentamente, quell'insulso pianeta.
Shaoran cercava d'intravedere la figura della sua amata da qualche
parte, ma di lei neanche l'ombra.
Poi il fascio d'oscuro raggiunse le guardiane, che lo bloccarono con
tutte le loro forze e negl'occhi di Ryan ritornò l'ira di un
tempo.
- NO! STUPIDE! ME LA PAGHERETE CARA! - disse prendendo il volo per
raggiungerle e per bloccarle.
Con un gesto rapido, Shaoran puntò la sua spada verso il
biondino e un raggio azzurro lo colpì in pieno: il corpo di
Ryan cadde a terra completamente congelato.
Il ragazzo si meravigliò per un secondo dei suoi
straordinari poteri, ma ritornò subito in se quando
rialzò lo sguardo verso lo scudo delle guardiane: doveva
aiutarle, ma soprattutto doveva trovare lei e quella bambina...
____________
Scusatemi tanto ma dovrete aspettare ancora un capitolo per conoscere
la fine della mia storia.
Ho cercato di tenere più lungo possibile questo
capitolo, ma davvvero ho bisogno di un pò di distacco.
Vi chiedo ancora di tenere duro ancora un pò e poi
sparirò dalla circolazione! Grazie a tutti per l'attenzione
GoddessHaruna
|
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Capitolo 15 *** Cap.15: La fine di tutto ***
Scusate
il mio immenso ritardo, ma in queste poche settimane sono successe
moltissime cose che non mi hanno permesso di pubblicare quest'ultimo
capitolo prima.
Vi ringrazio anticipamente per i commenti che spero mi lascierete e vi
ringrazio per aver seguito questa mia storia fino alla fine.
Dedico quest'ultimo mio capitolo ad una persona molto speciale che ha
seguito la mia storia fino a qualche capitolo fa e che non lo
potrà fare mai più.
Grazie
a tutti per l'attenzione.
Card
Captor Sakura: l'ultima avventura
Cap.15: La fine di tutto
"
Mi
dispiace.
Ti ho deluso ancora prima di conoscerti, di poterti
vedere, di osservare il tuo bellissimo sorriso...
Scusami.
Non
è questo che avrei voluto per te, ma sei arrivata
così all'improvviso e sinceramente
mi hai colto di sorpresa...
Perdonami.
Dammi un'altra possibilità, fa in modo che possiamo
incontrarci perchè,
anche se non ti ho mai visto, io ti voglio un bene dell'anima..."
Il corpo privo di sensi della bella regina, stava cadendo nel vuoto di
uno
spazio sconosciuto.
La sua mente era confusa, ma mai quando il suo cuore...
Le due persone che vivevano all'interno della donna stavano lottando
per
riprendere il controllo l'una su l'altra.
Poi quel pensiero, quelle poche frasi pronunciate nella sua mente e
rivolte
verso a qualcosa...qualcuno...
Ma certo!
I ricordi cominciarono ad accavallarsi l'uno sul l'altro ed
improvvisamente,
come un fulmine in una notte buia e tempestosa illumina tutto
ciò che è intorno
a se, la memoria ritornò.
La donna rivide nella sua mente tutti i visi familiari, tutto quello
che le era
successo e ricordò chi era, ma soprattutto
ricordò lui, Shaoran, e il suo
scettro.
Non voleva morire, non doveva morire! Ma come sarebbe riuscita a
salvarsi
quando tutto intorno a lei sembrava essere privo di vita? Chi l'avrebbe
salvata
stavolta?
Nessuno e da sola non ce l'avrebbe mai fatta...
Allora perchè lottare? Perchè continuare a
sprecare forze inutili quando ormai
il tuo destino sembrava essere segnato definitivamente?
" Eccomi,
sono qui.
Non aver
paura, tu non mi hai delusa, anzi...è per causa mia che tu
te ne sei andata.
Non pensare a queste cose brutte. Tu non morirai perchè io
ti darò una seconda possibilità, sono nata per
darti una seconda possibilità.
Abbracciami e stingimi.
Lo senti questo calore? E' ciò che tu mi hai donato e io,
ora, te lo restituisco
perchè tu possa tornare ad osservare gli occhi di colui che
ami.
Non so come
andrà a finire questa storia, se tutti ci salveremo, ma
l'importante è che tu
viva, perchè anch'io ti voglio tanto bene..."
- GiuGiu...-
Ascoltando quelle parole e sussurrando quel nome, Sakura
riaprì gli occhi verde
smeraldo.
Osservò il luogo intorno a se e si sorprese a galleggiare in
un posto
sconosciuto.
Delle piccole scintille si formarono davanti a lei e, al loro posto,
comparì la
piccola bambina di cinque anni con i suoi grandi occhioni azzurri.
Sakura osservò per un secondo la piccola creatura: i suoi
lineamenti, il suo
sguardo...
Una domanda le balenò nella mente e, come se sapesse
già la risposta, Sakura indietreggiò
un secondo portandosi una mano alla bocca.
Le due rimasero ad osservarsi a lungo e, lentamente, gli occhi di
Sakura si
riempirono di lacrime.
GiuGiu portò le braccia davanti a se ed il grande scettro
rosa comparve tra le
sue mani.
La bambina rimase ad osservare la giovane donna, mentre quest'ultima le
sussurrò: - Nako-chan? -
GiuGiu annuì e rispose: - Si, Okaa-chan -
Sakura non riuscì più a trattenere le lacrime e
ripensando a ciò che la bambina
le aveva detto, la strinse forte a se continuando a piangere e sentendo
dentro
di se una forza rinascere.
La bella regina di Giove chiuse gli occhi a causa del forte dolore che
provava
nel cercare di respingere il potere dei cancelli del male.
La sua arma presentava lunghe crepe e la giovane donna non riusciva
più a
resistere.
- FUSAE! - urlò con tutta la voce che aveva in
corpo, Nami, dall'altra
parte dello scudo.
- Ti prego piccola, cerca di non mollare! DOBBIAMO RESISTERE! -
Urlava quelle poche parole come se il suo corpo non risentisse del peso
che
stava portando, ma, in effetti, anche lei non ne poteva più
come le sue compagne.
- NAMI! - urlò una voce a lei molto conosciuta.
Shaoran la raggiunse e si avvicinò alla regina di Marte
osservando strabiliato
la potenza di quei cancelli.
- Shaoran...- disse lei distraendosi per un secondo. Ma quel momento fu
fatale:
la lunga spada di Marte si ruppe all'istante seguita da tutte le altre
armi.
Le quattro ragazze si osservarono negl'occhi impaurite, mentre vedevano
lo
scudo, da loro creato, scomparire sempre di più.
Harumi invocò a se tutto il suo potere per cercare di
fermare quel fascio d’oscurità,
ma era all'estremità delle sue forze e il suo gesto non
contò per nulla.
Il potere dei cancelli si fece largo tra le quattro guardiane e
proseguì la sua
corsa indisturbato, ma...
- CERCHIO A ME! -
Il nuovo e giovane mago si prestava, ora, a respingere con la sua magia
le
forze del male.
Tra le mani protese verso il fascio di luce oscura vi era il mistico
simbolo
che Clow gli aveva donato e che ora gli apparteneva.
- SHAORAN TOGLITI DI LI! E' PERICOLOSO! - gli urlò Nami
osservandolo preoccupata.
- Ora dispongo di un potere maggiore e con esso potrò
respingere il male! -
- SHAORAN NON FAR PAZZIE! -
Nami avrebbe voluto correre in suo aiuto, ma le sue forze le
permettevano mal
appena di volare.
Non poteva però lasciarlo così, doveva far
qualcosa, doveva salvare colui che
le aveva fatto palpitare il cuore...
Ma cosa poteva fare?
Il fascio di luce si fece più violento e Shaoran
urlò per un istante, mentre
cominciava ad indietreggiare.
Il ragazzo ci stava mettendo tutte le sue forze, ma non erano
abbastanza per
fermare ciò che sembrava essere diventato inevitabile...
La fine era ormai vicina per tutti quanti e Shaoran era consapevole di
questo...ma non poteva andarsene senza averla vista ed abbracciata
ancora una
volta...
- SAKURA! - urlò allo stremo delle sue forze, mentre chiuse
gli occhi e uno
strano vento gli scompigliò i capelli...
- Ti ricordi la prima volta che ci siamo conosciuti? Io si, me la
ricordo
benissimo perchè da quel momento il mio cuore ha cominciato
a battere per te e
non smetterà mai di farlo...-
Shaoran aprì di scatto gli occhi nel sentire quella voce che
gli era sussurrata
nell'orecchio dolcemente.
L'avrebbe riconosciuta in mezzo a mille persone, perchè era
inconfondibile ed
unica.
- Se il nostro destino è di morire...- continuò
la voce, mentre due esili mani
si giunsero a quelle di Shaoran che stavano ancora respingendo la
potenza del
male.
- ...se dobbiamo morire lo faremo insieme! -
Il ragazzo voltò lo sguardo verso la sua spalla destra e la
vide: Sakura era la
sua fianco e gli sorrideva come aveva sempre fatto e come avrebbe
continuato a
farlo.
- Sak...-
La ragazza gli mise un dito sulla bocca per non farlo parlare e gli si
avvicinò
lentamente, baciandolo appassionatamente come se quello fosse stato il
loro
ultimo bacio d'addio.
Le loro labbra si disunirono e i loro occhi s'incrociarono.
- Ti amo -
- Ti amo anch'io -
Insieme voltarono lo sguardo davanti a loro e con il simbolo di Shaoran
si unì
quello di Sakura dando vita un nuovo cerchio, più grande,
più potente ma non
abbastanza per respingere il fascio.
Shaoran e Sakura indietreggiarono insieme, ma qualcosa che li
preoccupò molto
del potere del cancello si fece sentire, alle loro spalle, in
tutta la sua
ira:
- IO VI UCCIDERO'! -
Ryan si era liberato dall'incantesimo di Shaoran e ora avanzava a tutta
velocità, circondato da un aura scura, con la spada protesta
verso il corpo
d'entrambi.
Li avrebbe trapassati con se fossero stati due spiedini e li avrebbe
uccisi
entrambi: non gli importava più nulla di Sakura, non gli
importava più nulla di
nessuno, lui voleva essere l'unico padrone assoluto e quei due lo
stavano
intralciando.
I due non sapevano che fare: non potevano mollare la presa, ma non
potevano
neppure difendersi da quell'attacco così all'improvviso.
Indietreggiarono ancora a causa del fascio e stavolta sentirono due
piccole
braccia stringere i colli d'entrambi, stando attente a non fargli del
male.
- Ti voglio bene Otau-chan. Ti voglio bene Okaa-chan. Anche se sono
stata con
voi per poco tempo per me è stato abbastanza da potermi
regale tanti emozioni,
ma soprattutto da potermi regalare, anche se per poco, un'infanzia
felice...Addio -
La voce della piccola bambina fece venire i brividi lungo alla schiena
di
Sakura, mentre GiuGiu mollò i colli d'entrambi.
- GiuGiu? Che cosa vuoi fare? - chiese la giovane donna osservando la
bambina
che, con occhi tristi, le mandò un bacio e poi si
allontanò da li.
- GIUGIU TORNA QUI! - gli ordinò Sakura non vedendola
più.
Ryan ormai era a pochi passi dai due corpi, chiuse gli occhi e
caricò il
braccio, affondando, infine, la sua spada nella carne dei due maghi...
Sentì una goccia di sangue scivolare dal manico della sua
spada alla mano e un
sorriso di piacere si fece largo sul suo volto.
- Povero illuso...-
Di chi era quella voce? Non sembrava né di Sakura
né di Shaoran!
Ryan riaprì gli occhi e ciò che vide non fu
affatto di suo gusto: la lunga
tunica beige era ora diventata color porpora e dalla sua piccola bocca
un rivolo
di sangue usciva, mentre nei suoi occhi c'era la fierezza di
una persona
che sapeva bene ciò che aveva fatto.
- Hai sbagliato bersaglio, babbeo...Sakura, Shaoran è tutto
nelle vostre mani-
disse mentre tirò il suo ultimo respiro.
- GIUGIU! -
La voce di Sakura era tremante, mentre la donna chiuse gli
occhi e le lacrime
cominciarono a scenderle lungo le gote rosate.
Ryan sfilò la lunga spada dal minuscolo corpicino che subito
cominciò a cadere
nel vuoto sottostante, ma la prontezza di Yue fece in modo che la
piccola non
si schiantasse a terra.
Shaoran aveva intuito, anche se non aveva visto, ciò che era
successo e anche i
suoi occhi divennero lucidi: - Brutto bastardo! COME HAI POTUTO
UCCIDERE UNA
BAMBINA?MERITI SOLTANTO DI MORIRE! -
L'uomo stava per mollare il posto in cui era per affrontare quel lurido
verme,
ma Sakura lo fermò.
- No, Shaoran. Non macchiarti le mani del sangue di un mostro come lo
è lui...-
La voce della maga era fredda e molto seria. Shaoran non l'aveva mai
vista così
arrabbiata come in quel momento.
Sakura spinse via il ragazzo, rimanendo da sola contro il potere del
male
ancora sulle sue mani e, senza alzare lo sguardo, si voltò
verso Ryan che era a
pochi passi da lei.
La ragazza, ora, respingeva il fascio d'oscurità con una
sola mano come se i
suoi poteri fossero aumentati tutto d’un colpo: il suo corpo
cominciò a
caricarsi di una luce bianca, mentre il fascio di luce nera
cominciò a
rallentare la sua corsa.
Ryan osservò la ragazza, ma non notò lo strano
fenomeno che stava avvenendo
davanti ai suoi occhi: Sakura era concentrata a raccogliere tutta
l'energia di
cui disponeva per controllare colui che, fino a poco tempo
fa, stava
respingendo.
- Shaoran! - chiamò la ragazza senza muovere un sol muscolo:
- Prendi questo! -
La donna schioccò le dita e tra le mani del mago comparve il
famigerato scettro
rosa. Appena lo toccò una serie d'immagini e di discorsi gli
si presentò
davanti facendogli capire ogni cosa.
Shaoran osservò lo scettro rosa tra le sue mani come se
fosse la cosa più
fragile di tutto il mondo e capendo cosa voleva da lui la sua amata,
scese a
terra raggiungendo il corpo senza vita della piccola bambina.
Sakura accennò ad un sorriso, sicura che Shaoran sarebbe
riuscito a salvarla,
ma non si perse la concentrazione e tornò ad osservare il
signore del male
davanti a se.
- Sei stata una sciocca! Io e te potevamo regnare le galassie intere,
ma
mettendoti contro di me sono costretto a ucciderti! Mi dispiace dolce
Sakura,
ma per te è finita! - urlò Ryan caricando la sua
spada di tutto il potere di
cui disponeva.
- No, Ryan...per te è finita perchè per me questo
è il primo giorno della mia
nuova vita -
Il biondino non riuscì a trovare un senso logico nelle sue
parole, ma non si
distrasse dal suo obiettivo.
Sakura sprigionò una grandissima energia e i suoi occhi
parvero indemoniati da
una forza sconosciuta, mentre il fascio d'energia oscura
ricominciò ad accelerare
la sua corsa.
- RYAN! SARA' IL TUO STESSO MONDO AD UCCIDERTI! IL REGNO DEL MALE NON
TI
APPARTIENE PIU' PERCHE', GRAZIE A TE, ORA VIVONO IN ME DUE PERSONALITA'
CHE TI
PORTERANNO ALLA ROVINA! -
Il potere del bene e del male si riunirono in un unico segno: il
simbolo della
stella.
- ADDIO! -
Sakura protese le mani verso il suo nemico e lentamente due grandi luci
si
mossero: Ryan fu colpito in pieno dalla forza dei cancelli del male e
anche
dalla prorompente potenza di Sakura.
L'uomo, senza volere, aveva donato la possibilità a Sakura
di poter governare
il male a suo piacimento e la ragazza aveva capito che non doveva
lottare
contro la sua parte malvagia perchè sarebbe stata proprio
lei a renderla più forte.
Ryan non ebbe neanche il tempo per accorgersi di che cosa stava
accadendo che
in una frazione di secondo aveva lasciato per sempre questo mondo.
Sakura controllò con estrema abilità entrambi i
poteri ed infine li rivolse
verso i cancelli del male distruggendoli per sempre facendo in modo
che, in un
futuro non troppo lontano, nessuno potesse mai più
riaprirli. Mai più.
La dolce ragazza tornò a terra lentamente e subito delle
luci rosa comparvero
intorno a se: Sakura aprì la mano e tutte le sue carte, che
le erano sempre
state a fianco, si posarono sul palmo della loro padrona.
Sakura le portò al petto e ripose al loro posto, mentre
continuò a camminare
verso un gruppo di persone e creature magiche che la stavano aspettando.
Appena il sole rifletté la sua ombra sull'erba davanti a se,
Yue, Cerberus,
RobyMoon, SpinelSun e le quattro guardiane s'inchinarono al suo
cospetto,
riconoscendo in lei la figura della divinità.
Shaoran, che dapprima le dava le spalle, ora era in piedi davanti a
lei, mentre
tra le sue braccia teneva il piccolo corpicino freddo e lo scettro
della
stella.
Sakura si avvicinò al giovane uomo osservando stupita il
corpo della bambina.
- Perchè non hai fatto ciò che ti avevo ordinato?
- chiese la ragazza
preoccupata per la piccola.
Shaoran mise una mano sulla guancia dell'amata e le sorrise: -
Rifletti...E'
venuta fin qui per farsi che tu viva abbastanza per rincontrarla nel
suo
futuro. Si è sacrificata per noi, ma soprattutto per lei...-
Sakura annuì e sorridendo tolse un capello dal viso di
GiuGiu osservando il suo
tenero faccino.
Cerberus, timidamente, si avvicinò alla coppia per chiedere
spiegazioni, ma
Nami lo bloccò con una mano facendogli segno che non era il
caso.
- Vuoi sapere di che cosa parlano, vero? - chiese, notando anche la
curiosità
negl'occhi dell'impassibile Yue.
Nami sorrise osservandoli: - Quella bambina è stata
concepita, ma non è mai
nata. Sua madre morì durante una lunga e faticosa battaglia
e allo stremo delle
forze usò tutto il potere che aveva in corpo per nascondere
il suo spirito
all'interno di un oggetto. Suo padre, poi, trovò l'oggetto e
ne percepì la
presenza mettendosi così subito in azione per cercare di
portarla in vita ed
eccola lì: GiuGiu, una bambina di cinque anni, nata
già grande senza mai
conoscere sua madre. Il padre ha chiesto l'intervento degl'astri per
proteggere
l'unica cosa cara che le era rimasta al mondo e fu così che
noi quattro
diventammo le guardiane di GiuGiu. L'aiutammo a crescere e molto presto
i suoi
poteri si mostrarono in tutta la sua grandezza. Fu allora che decise:
lei
avrebbe cambiato il corso della storia, avrebbe salvato sua madre e
avrebbe
vissuto una vita normale, come tutti gli altri bambini -
Yue e Cerberus voltarono lo sguardo verso Sakura e Shaoran, mentre
tenevano in
mano il corpicino che lentamente andava a dissolversi.
Nami continuò anche se sapeva che i due guardiani avevano
compreso già tutto: -
GiuGiu Lee, nata del grande mago Shaoran Lee custode del potere di Clow
e dalla
divina Sakura Kinomoto, colei che possiede il potere universale -
Tomoyo, che era rimasta tutto il tempo nascosta a filmare qualsiasi
mossa, uscì
dal suo nascondiglio e si avvicinò a Fusae, mentre entrambe
sorrisero.
- Sai cosa devi fare, vero Tomoyo? - le chiese la regina di Giove.
- Far capire a questo mondo che esistono persone come loro...- disse la
bella
mora osservando i suoi due amici.
In quel momento tra le braccia di Shaoran non rimase che lo scettro
perchè il
corpo della piccola era svanito.
A Sakura fece uno strano effetto vederla sparire davanti ai suoi occhi,
ma
sapeva per certa che in un futuro non troppo lontano l'avrebbe rivista.
Prese in mano il suo scettro e con esso s'illuminò
sentendosi di nuovo strana,
come quella mattina che si era svegliata tra le braccia del suo uomo
sentendosi
un'altra.
Shaoran l'abbracciò forte da dietro le spalle e
portò le mani sul ventre della
ragazza, sussurrandole dolcemente all'orecchio: - La cresceremo
insieme, nella
nostra casa, soltanto io e te...-
- ...e quando sarà diventata abbastanza grande le
racconteremo questa strana
avventura - finì lei il discorso del ragazzo mentre chiuse
gli occhi e pensò
alla nuova vita che la stava aspettando.
5 anni dopo
- Uno, due, tre...STELLA! - urlò una piccola bambina, sotto
ad un grande albero
di ciliegio, in una piccola villetta di campagna, girandosi
improvvisamente.
La bambina mise le mani dietro alla schiena e cominciò a
camminare lentamente,
canticchiando un'allegra canzoncina, mentre i suoi occhioni azzurri
osservavano
interessata ciò che aveva davanti.
Improvvisamente puntò il dito davanti a lei: - TI SEI MOSSO
KERO! -
Una grande tigre alata stava in punta di piedi a fatica, cercando di
non
cadere: - NON E' VERO SONO UNA STATUA NON VEDI? -
- Si, una statua che crolla adesso - lo provocò una pantera
con ali da
farfalla, mentre sbatté le proprie ali facendo cadere a
terra la povera tigre.
- SEI UN BASTARDO! NON VALE! - protestò Kero rialzandosi in
piedi.
- Sì che vale - rispose la pantera facendo finta di niente.
- NO, NON VALE! GIUGIU DIGLIELO ANCHE TU! -
La tigre fece gli occhi dolci alla piccola bambina che
cominciò a ridere
divertita: - Mi dispiace Kero-chan, ma SpinelSun ha ragione...indietro
di cinque
passi! -
- UFFA! NON E' GIUSTO! - sbuffò la tigre tornando indietro,
mentre la pantera
gli fece la linguaccia, tutto sotto gli occhi divertiti della bambina.
Da non molto lontano due occhi li osservavano giocare.
- Come sembra diversa d'allora...- disse la voce della donna che li
osservava.
Una figura le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla: -
E' vero, ma ora è
felice. Guardala. I suoi occhi non hanno più quella vena di
tristezza che
avevano quando l'abbiamo incontrata -
- Già -
La donna sembrava turbata e l'uomo se ne accorse: la prese e la
portò a se,
abbracciandola forte.
- Cosa c'è che ti turba, Sakura? -
La donna osservò la piccola: - Ho paura che si ripeta in
futuro quello che è
successo a noi...-
Shaoran la prese e la baciò appassionatamente.
- Quella è stata la nostra ultima avventura e ti prometto
che lei non vivrà mai
il dolore che abbiamo provato noi, mai! - le disse l'uomo
rassicurandola.
Sakura sorrise tornando ad osservare i due guardiani giocare insieme
alla loro
piccola: - Se la cavano come baby-sitter -
- Già, ma alla sera poi sono esausti -
I due sorrisero ed entrambi si domandarono: - Chissà come la
prenderanno quando
sapranno che è in arrivo un'altra cicogna? -
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