PERICOLO ALL' HARD ROCK DI LAS VEGAS!

di Kaori_97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** --CAPITOLO 1-- ***
Capitolo 2: *** --CAPITOLO 2-- ***
Capitolo 3: *** --CAPITOLO 3-- ***
Capitolo 4: *** --CAPITOLO 4-- ***
Capitolo 5: *** --CAPITOLO 5-- ***
Capitolo 6: *** --CAPITOLO 6-- ***
Capitolo 7: *** --CAPITOLO 7-- ***
Capitolo 8: *** --CAPITOLO 8-- ***
Capitolo 9: *** --CAPITOLO 9-- ***
Capitolo 10: *** --CAPITOLO 10-- ***



Capitolo 1
*** --CAPITOLO 1-- ***


                                                                 PERICOLO ALL’ HARD ROCK DI LAS VEGAS!

--CAPITOLO 1--


LIE TO ME //GILLIAN// LIE TO ME

Sono nel mio ufficio, e quasi ora di andare a casa, dai vetri vedo persone fare avanti e indietro tutte indaffarate in non so quali pratiche, io dovrei compilare alcuni moduli, ma non ne ho proprio voglia, la mia mente ospita ben altri pensieri che mi impediscono di lavorare, penso ad Alec, a Burns e alla triste fine di queste relazioni… E poi c’è Cal, l’unico che nonostante non riesca a leggermi bene, sa capirmi con un solo sguardo, l’unico di cui io mi possa fidare cecamente perché so che non mi tradirà mai.
E decisamente troppo tardi, devo sbrigarmi a compilare quei fogli, Torres e Loker sono già venuti a salutarmi stanno andando a casa insieme, ultimamente quei due sono diventati una coppia molto affiatata, forse fra di loro nascerà qualcosa prima o poi… No. Nonostante io cerchi di distrarmi cambiando argomento non riesco a togliermi dalla testa Cal, il suo pensiero persiste imperterrito nella mia mente e non se ne vuole proprio andare.
Comincio a leggere e a compilare i moduli, ho sempre detestato farlo, ma questa volta ancora più del solito.
Passano alcuni minuti, sono stanca e mi accascio con la testa sulla scrivania chiudendo gli occhi.


LIE TO ME //CAL// LIE TO ME

Ero così intento nel cercare di scrivere il mio nuovo libro che non mi sono reso conto di quanto fosse tardi, mi affaccio dalla porta del mio studio, non c’è nessuno in giro, decido che è ora di chiudere, Emily mi starà già aspettando. Serro la porta del mio ufficio, mi dirigo verso l’uscita, ma noto una luce,  proviene dall’ ufficio di Gillian, si sarà dimenticata di spegnerla, decido di andare a controllare.
Entro nello studio e la trovo ancora li addormenta con la testa su quelle scartoffie noiose e a parer mio inutili. E’ buffo vederla così, lei che è sempre impeccabile in ogni cosa, mi scappa una risata, per fortuna non mi sente, voglio godermela il più possibile senza che lei se ne accorga, e non voglio disturbarla, ultimamente si è affaticata troppo e merita di riposare più di chiunque altro.
Mi siedo sul divanetto di pelle li vicino, la continuo a guardare, e il primo pensiero che mi passa per la testa e che è bellissima e io rimango incantato dal suo fascino troppo spesso ultimamente.
Non resisto e mi avvicino a lei lentamente e mi inginocchio a terra, le carezzo una guancia, la sua pelle e morbida e liscia, e un brivido mi percorre la schiena, a quel punto si sveglia.
-Cal…Cal che ci fai ancora qui? E tardi, Emily starà in pensiero.-
-Ti ho voluto aspettare tesoro, ti eri addormentata e non volevo disturbarti.-
-Co…Cosa mi sono addormentata!? Perché non mi hai svegliato prima?-
-Ultimamente mi sembri molto stanca Gill, ho voluto lasciarti riposare-
Mi guarda e dolcemente mi dice:
-Grazie, non avresti dovuto, devo compilare ancora questi moduli, tu torna pure a casa!-
-Cosa?! E lasciarti qui da sola con queste noiosissime scartoffie? Non se ne parla tesoro.-
-Vorresti dire che mi aiuterai? Se non sbaglio tu detesti fare queste cose-
-Già… Hai ragione… Lasciamole qui, domani le darò a Loker, ci penserà lui!-
-Povero Eli, lo tratti sempre male, ma dopo tutto non è una cattiva idea-
Entrambi scoppiamo a ridere, poi io le chiedo timidamente:
-Hey Gill, che fai sta sera?-
-Niente, perché?-
-Vieni da me? Emily ne sarà felice, e anche io, allora?-
-Mmh che proposta allettante, va bene vengo!- Mi risponde sorridendo
-Bhè, allora andiamo, prendiamo la mia macchina dopo chiamerò un taxi.-
-Va bene, andiamo.-


LIE TO ME //GILLIAN// LIE TO ME

Il cuore  mi batte fortissimo, sono stata altre volte a casa di Cal, ma mai mi ero  sentita così ansiosa e agitata. Prendiamo la macchina, durante il viaggio nessuno di noi apre bocca e l’imbarazzo dentro di me cresce sempre di più facendo aumentare anche in battito cardiaco.
Arriviamo a casa sua, Emily sente il rumore della macchina e furiosa ci viene ad aprire la porta.
-Papà! Ti sembra questa l’ora di tornare a casa? Sono già le nove e mezza, la cena si è raffreddata! Ora te la mangi fred…-
Emily non riesce a finire la frase perché mi vede comparire alla destra di Cal che le dice:
-Hey Em, Gillian cena da noi stasera, non sei felice?-
-Ciao Emily- La saluto
-Ooh Gillian! Che piacere averti qui! Non… Non preoccupatevi della cena la vado subito a riscaldare!-
Senza aggiungere altro si ritira in cucina a finire di preparare la cena, ho notato un leggero imbarazzo in lei, probabilmente per la scenata di poco fa, ma  ho notato anche felicità, potrebbe essere per causa mia?
Mentre aspettiamo, io e Cal ci siamo seduti sul divano, lui mi ha messo il braccio attorno alle spalle e posso sentire il suo cuore, che batte forte quanto il mio, vorrei rimanere in questo momento per sempre, perché così riesco a scacciare i brutti pensieri che fino a poco fa mi tormentavano.


LIE TO ME //EMILY// LIE TO ME

Non ci posso credere, ormai ce ne siamo accorti tutti, mio padre ama Gillian e Gillian ama mio padre, è più che evidente, ma nessuno di loro lo vuole ammettere, mio padre è testardo peggio di un mulo, non lo ammeterà mai nemmeno a se stesso, invece Gillian… Ha paura di soffrire ancora per un uomo.
Mi affaccio dalla porta per poterli spiare, sono così vicini,  da qui posso vedere chiaramente anche il rossore delle loro facce. Sono così intenta a guardarli che inciampo  sbattendo il piede sulla scopa che avevo dimenticato di rimettere apposto, spero che non mi abbiano sentito, ma le mie speranze sono vane, accidenti!
-Emily, sei tu?- Mi chiede Gillian
-Ehm… Si… La cena è pronta…-  Cerco di giustificarmi, ma dopotutto sto parlando con  due esperti della menzogna , mi avranno senza dubbio scoperto.
-Arriviamo Em- Mi avverte mio padre, mi fa capire che mi ha scoperto, ma lascia correre e non mi chiede niente per fortuna.
Ci sediamo a tavola io mi sistemo in modo da non intralciare i due piccioncini che si siedono vicini.
Finisco velocemente il mio pasto e con una scusa me ne vado  per lasciarli soli, ovviamente mi nascondo dietro la porta per spiarli ancora, sta volta mi guardo attorno per evitare figuracce come la caduta di prima e poi mi sistemo.
Starebbero così bene insieme, penso a cosa poter fare per avvicinarli e poi mi ricordo di avere una cosa che fa al caso mio. Corro silenziosamente di sopra in camera a cercare due biglietti per il concerto che gli Aerosmith avrebbero tenuto a Las Vegas tra due giorni e non appena li trovo mi precipito giù per le scale, stavolta rumorosamente per annunciare il mio arrivo.
-Hey, papa, Gillian, avete programmi per venerdì?- Chiedo con tono indifferente
-Perchè ce lo chiedi?- Mi domanda mio padre notando in me uno sguardo pianificatore
-Bhè… Ci sarei dovuta andare io insieme a Liam, ma…-
-Va bene basta così! Basta che non vedi questo Liam per convincermi ad accettare- Mi dice levandomi dalla mano i due biglietti, poi aggiunge:
-Hey tesoro, che ne dici? Ci andiamo?-
-Non sono mai stata ad un concerto di musica rock, sarebbe una nuova esperienza!-
-OK e deciso venerdì andrete a Las Vegas!- Dico euforicamente  e poi me ne torno in camera
 

LIE TO ME //GILLIAN// LIE TO ME

Al solo pensiero di andare  con Cal ad un concerto mi sento svenire,  e mi manca il respiro, non vedo l’ora di partire insieme a lui per Las Vegas.
Si è fatto tardi, decido di tornare a casa, Cal mi chiama un taxi e mi saluta affettuosamente con un bacio sulla guancia e un abbraccio che mi fa sciogliere il cuore. Dopo di che esco e entro nel taxi appena arrivato e con un ultimo cenno di mano lo saluto triste di separarmi da lui.

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Capitolo 2
*** --CAPITOLO 2-- ***


                                                PERICOLO ALL’ HARD ROCK DI LAS VEGAS!


--CAPITOLO 2--


LIE TO ME //CAL// LIE TO ME

Ho atteso questo giorno, venerdì 28 agosto come pochi in tutta la mia vita.
Siamo in aeroporto, abbiamo deciso di prendere l’aereo perché in macchina il viaggio sarebbe decisamente troppo lungo. Siamo appena saliti e ci accomodiamo su  due dei tre sedili nella fila di destra, io la lascio sedere dalla parte del finestrino, e questo, che può sembrare un semplice atto di gentilezza, nasconde la egoistica e insensata paura che magari Gillian possa far amicizia con il vicino di posto, ma quella preoccupazione svanisce non appena accanto a me viene a sedersi un’ anziana signora con un rumoroso e minuscolo chihuahua  sulle gambe.
In Gillian noto un leggero senso di agitazione, si guarda attorno e deglutisce spesso, il suo respiro è affannato e vedendola così non posso far ameno di chiederle:
-Hey tesoro?- Aspetto che si volti verso di me e poi continuo:- Mi sembri agitata, va tutto bene?-
-S-Si.. va tutto bene non ti preoccupare.-
Mi ha risposto ripetendo parte della domanda, e capisco che c’è qualcosa che non va, ma lascio correre per non sembrare troppo invadente. Qualche minuto dopo il pilota annuncia il decollo, e l’ aero incomincia a correre, lei è sempre più agitata, quando l’aereo si alza in volo rapida afferra ma mia mano, io non me lo aspettavo e al suo tocco il mio cuore incomincia ad accelerare  il battito. Più in alto andiamo e più lei stringe con delicata forza la mia mano, e lì capisco tutto, ha paura di volar. Per rassicurarla stringo la sua mano in entrambe le mie carezzandole. Lei sarà pure spaventata di volare, ma se continua così il mio cuore schizzerà via dal petto in pochissimo tempo, perchè non so per quanto ancora reggerò questa situazione... Quando finalmente l’aereo si stabilizza, rallento la presa e le carezzo il volto dicendole:
-Hey Gill, tranquilla, non devi avere paura, ci sono qui io!-
 

LIE TO ME //GILLIAN// LIE TO ME

Ci sono qui io!”
Queste parole mi rassicurano sempre, anche adesso, per una sciocchezza come questa.
Dopo questa frase che è così piccola e apparentemente inutile ma per  me ricca di significato, riesco a tranquillizzarmi, ma quando mi accorgo del gesto involontario che ho appena fatto il cuore da poco placatosi per il decollo, riprende a battermi più forte di prima per l’incrocio della mia mano con quella di Cal che mi rende nervosa e felice allo stesso tempo, e in più mi vergogno della figuraccia appena fatta. Mentre girovago con la mia testa in questi pensieri la voce di Cal mi fa tornare in me:
-Hey tesoro, avresti dovuto dirmelo che hai paura di volare! Avremo potuto prendere il treno!-
-Ci avremo messo molto più tempo, non… Non ti preoccupare, prima o poi dovrò superarla questa paura no?- Dico ostentando sicurezza.
-Già, sei proprio una bambina!- Dice lui divertito.
Io mi giro dalla parte del finestrino per fare l’offesa, ma lui mi cinge un braccio intorno alle spalle e mi fa tornare dalla sua parte per dirmi:
-Scherzo… E’ normale, tutti abbiamo delle paure, non siamo noi a decidere quali… Prendi me, io ho paura di Zoe!-
A quelle parole a entrambi scappa una risata e io mi accoccolo sulla sua spalla orami priva di ogni preoccupazione, lui poggia la sua testa sulla mia, non potrei desiderare di più, e immagino che tutte le persone intorno a noi possano pensare che siamo una coppia di innamorati. Mentre fantastico su di noi e su quanto vorrei che fossimo davvero una coppia, Cal con il braccio intorno a me comincia a carezzarmi  la spalla, come sempre fa quando ho bisogno di lui.

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Capitolo 3
*** --CAPITOLO 3-- ***


                                                     PERICOLO ALL’ HARD ROCK DI LAS VEGAS!


--CAPITOLO 3--


LIE TO ME //CAL// LIE TO ME

Il viaggio in aereo è durato 5 ore, apparentemente può sembrare molto, ma tutte le volte che sono con Gillian il tempo scorre veloce, perché con lei mi sento davvero bene, con lei posso essere me stesso, non che io non lo sia con gli altri, ma con lei è diverso… Lei non mi giudica e non cerca di cambiarmi.
Siamo in cerca di un hotel in cui alloggiare, ne abbiamo provati cinque, tutti quanti pieni e nessuna camera disponibile, ne proviamo un altro: l’“Excalibur Mirage Hotel”, non sembra particolarmente costoso, ma non è nemmeno un albergo da quattro soldi, la reception è piena di persone che fanno la fila pronte a tutto pur di avere una camera, io porto la ma mano sul fianco di Gillian avvicinandola a me, riesco a notare un leggero rossore nelle sue guance, e insieme ci dirigiamo verso quel cumolo di gente. Non ci spero molto, probabilmente anche qui a breve avranno il “tutto esaurito”, ma quando finalmente è il nostro turno rimango senza fiato alle parole dell’ impiegata che forse ha frainteso il rapporto tra noi due:
-Siete fortunati! Ci è rimasta una sola stanza, compresa di letto matrimoniale bagno e frigo-bar, volete prenotarla?-
Al sentirla levo subito la mano dalla vita di  Gillian per portarla in avanti con un dito alzato, sto per aprire bocca ma lei mi precede facendo un passo avanti:
-Va benissimo.- Dice annuendo e poi guardando per un istate verso di me imbarazzata.
-Bene, la stanza si trova al dodicesimo piano, è la numero 502, ecco la scheda magnetica, in caso la perdesse potete richiederne una copia qui.
Foster afferra le chiavi e poi mi trascina prendendomi la mano per il corridoio e appena svoltiamo l’angolo si ferma e si gira verso di me,  non le do il tempo di parlare perché lo faccio io:
-Ma? Perché lo hai fatto? Potevamo ancora provare con qualche altro hotel!-
-Ma… Ma questa era un occasione imperdibile! Siamo a meno di 20 miglia dall’ Hard Rock  e poi ero stanca di cercare! Chissà per quanto ancora ne avremmo avuto se non avessimo accettato!-
E’ ancora più imbarazzata di prima, mi fa tenerezza vederla così, e allora mi limito a sorriderle e a risponderle gentilmente:
-Va bene tesoro, se lo dici tu!-
Poi le porto un braccio intorno alle spalle e insieme prendiamo l’ascensore. Arrivati al dodicesimo  piano mentre io e Gill usciamo, un uomo molto alto e robusto di colore entra e per poco non lo scambio per Raynolds, motivo per cui mi soffermo per qualche istante a guardarlo; noto qualcosa di strano, qualcosa di anormale del su sguardo, ma non ci faccio caso più di tanto, voglio dire… Siamo a Las Vegas! Qui ci si può aspettare di tutto, lo dico per esperienza, ne ho visti tanti così.
Raggiungiamo la stanza 502,  inserisco la carta nella serratura ed entro  seguito da Gillian.
 

LIE TO ME //GILLIAN// LIE TO ME

Non posso credere di averlo fatto! L’ho fatto davvero? Cosa mi è passato per la testa?
Cammino avanti e indietro per la camera con una mano sulla testa agitandomi sempre di più, e adesso? Cosa faccio? Se gli saltassi addosso senza nemmeno rendermene conto?
Senza nemmeno rendermi conto del tempo passato si sono fatte già le 7.30, il concerto è alle 9.00 e io devo ancora lavarmi e prepararmi, ma Cal ancora non si decide a uscire da quel bagno, ma quanto ci mette?
Passano altri minuti e finalmente lo vedo uscire, e appena esce fuori dalla porta scoppio a ridere. Portava l’asciugamano fino al petto, non fino alla vita come tutti gli uomini, e in testa ne aveva un altro a mo’ di turbante:
-Che c’è?- Mi chiede con sguardo interrogativo ma allo stesso tempo divertito scrollando le spalle.
-No… Niente…- Faccio la vaga, ma non riesco a trattenere la risata e mi porto una mano davanti la bocca.
-Hey tesoro, sono così buffo?- Mi chiede incominciando a ridere anche lui,
-Si, proprio così! Ora vado a farmi la doccia, devo sbrigarmi se non vogliamo arrivare tardi!-
Prendo i vestiti dalla valigia, non potrei mai uscire in accappatoio come lui quindi mi preparo le cose da mettere e me le porto in bagno. Mi spoglio, apro l’ acqua e incomincio a lavarmi. Intanto ripenso alla scena di poco fa, che ridere! Si sarà conciato così apposta per farmi tranquillizzare?
Sono ancora sotto l’acqua e sono già passati quindici minuti, devo darmi una mossa, esco e mi asciugo i capelli con il fono, passano altri 15 minuti, mi trucco mi sistemo i capelli mi vesto e si sono fatte già le 8.15,
apro di scatto la porta e trovo Cal sbragato sul letto già vestito a leggere un volantino dell’ hotel, quando mi vede mi sembra di vederlo incantato, perché non si muove per qualche secondo e io mi imbarazzo, poi finalmente apre bocca:
-Wow, sei uno schianto tesoro!-
A quelle parole arrossisco per il complimento, che detto da lui sembra molto più dolce di quando me lo dicono gli altri e l’unica cosa che riesco a dire con voce flebile è:
-Gr… Grazie…-
Per un momento, entrambi ci guardiamo l’uno più imbarazzato dell’altra poi per rompere il ghiaccio Cal si avvicina a me e mi porta una mano sulla spalla:
-Allora andiamo?-
-Si, va bene.- Gli rispondo sorridendo, e insieme usciamo dall’ albergo e prendiamo un taxi in direzione dell’ Hard Rock.
 

LIE TO ME //CAL// LIE TO ME

Siamo appena arrivati, non sono nemmeno le nove è già ce tantissima gente, ma del resto parliamo degli Aerosmith! Non una band qualunque! Ma una che ha fatto la storia del Rock n’ Roll nonostate i numerosi problemi riscontrati durante il loro successo!
A forza di spintoni riusciamo ad arrivare davanti il palco  assordati dalle urla delle 50.000 se non più persone  presenti. Dopo un po’ una voce fuori campo annuncia che a breve il gruppo farà la sua grandiosa entrata, ma appena il tempo di chiudere il microfono e scoppia un’ esplosione dietro il backstage e a quel punto il delirio si scatena sulla folla, poi un’ atra e un’altra ancora, la gente comincia a correre e a scappare verso l’uscita, mentre la prima cosa che faccio io è mettermi davanti a Gill, come per farle da scudo, ma l’esplosione non arriva fino a noi, si è limitata solo all’area dietro le quinte, così non perdo tempo e prendendo Gillian per mano e andiamo svelti  verso l’uscita mentre la voce fuori campo di prima annuncia la posticipazione del concerto.



Kaori_97
Che ne pensate? Mi farebbe piacere una vostra recenzione!  :D


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Capitolo 4
*** --CAPITOLO 4-- ***


                                                                 PERICOLO ALL' HARD ROCK DI LAS VEGAS!


--CAPITOLO 4--


LIE TO ME //GILLIAN// LIE TO ME

Per tornare in albergo non prendiamo un taxi, il traffico è praticamente bloccato per il caos causato dalle esplosioni e quindi andando a piedi faremo sicuramente prima. Mentre ci affrettiamo verso l’hotel Cal mi stringe a se con una mano sulla mia spalla e mi rassicura con  parole dolcissime ma decise allo stesso tempo:
-Non ti preoccupare tesoro, va tutto bene, sta tranquilla.-
Io mi avvicino ancora di più a lui e mi sento al sicuro da ogni cosa, mi sento così ogni volta che son con lui e devo ammettere che questa sensazione mi fa stare bene, terribilmente bene!
Dopo qualche minuto di cammino arriviamo in albergo e andiamo subito in stanza, Cal si getta sul letto sbuffando rumorosamente, poi vedendomi ancora preoccupata e agitata per l’accaduto mi dice:
-Hey, Gill, adesso puoi stare tranquilla, qui siamo al sicuro, non preoccuparti più va bene?- Si alza dal letto e viene ad abbracciarmi per rassicurarmi.
-Come faccio a non preoccuparmi? L’Hard Rock è a sole 20 miglia da qui, ci potrebbero essere altre bombe!-
-Hai visto cosa succede a fidarsi di te? L’hai scelto tu questo posto!- 
Ecco che ricomincia a sdrammatizzare! A volte non lo sopporto, ma così facendo riesce sempre a distrarmi, e come potrei resistere ad un abbraccio come quello?
Mi fingo offesa, non riesco a resistere e mi faccio scappare un sorriso mentre il mio cuore sta impazzendo per l’emozione, ma questo momento viene interrotto appena sentiamo bussare alla porta.
-Si? Chi è?- Dice Cal allontanandosi da me e avvicinandosi alla porta.
-FBI! Siamo qui per il dottor Lightman e la dottoressa Foster, ci hanno detto di venire in questa camere, numero 502!-
Cal apre al porta lasciando chiusa la catenella e poi chiede con tono diffidente:
-Come sapete che siamo qui?-
-Abbiamo contattato la vostra sede, ci hanno detto che eravate proprio qui a Las Vegas, poi è stato facile scoprire il vostro hotel-
-Che cosa volte da noi?- Chiede ancora.
-All’ Hard Rock, come penso abbiate  sentito ci sono state tre esplosioni, abbiamo un sospettato, dice che non è opera sua, ma lo abbiamo trovato con il telecomando collegato ad esse in mano, voi capite che mente no? Siete pregati di seguirci! -
Cal si volta verso di me, per aspettare che sia io a decidere, a malavoglia faccio cenno di si con la testa, poi lui toglie la catenella e aggiunge:
-Va bene, andiamo!-
Usciamo dalla porta e seguiamo l’agente federale.


LIE TO ME //CAL// LIE TO ME

Ci mancava solo questa seccatura! Gillian è già stressata per l’accaduto, saremmo dovuti rimanere il camera…
C'è una macchina parcheggiata davanti la hall dell' hotel, l'agente ci fa salire e poi aggiunge:
-Preparatevi, il viaggio per centrale è lungo e con questo traffico non so quanto ci vorrà!-
Adesso ci si mette pure il traffico!
Guardo Gillian, immersa in non so quali pensieri, le tocco il braccio per farla tornare da me, e si gira di scatto. Poi le dico:
-Hei tesoro, non so se riusciremo a dormire sta notte, ci conviene riposarci un po’ adesso… Vieni qui.-
Le porto un il braccio dietro le spalle e la faccio avvicinare, lei si poggia a me. Sono emozionato, il mio cuore incomincia a battere più forte, lei è così vicina, sicuramente se ne sarà accorta, ma anche il suo sta battendo più forte del normale. Nonostante io sia così  agitato mi sento sollevato, con lei così vicina sono sicuro di poterla proteggere e di tenerla al sicuro da ogni pericolo.
Senza rendermene conto la stanchezza prende il sopravvento su di me e  mi addormento chinando la testa su quella di Gill che tengo stretta a me.



Kaori_97
Mi scuso per la schifezza e per la brevità del capitolo xD ma in questi giorni sono impegnata e non ho tempo per scrivere cose decenti, ma una piccola recenzionemi farebbe piacere ^_^ 

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Capitolo 5
*** --CAPITOLO 5-- ***


                                               PERICOLO ALL’  HARD ROCK DI LAS VEGAS!

 
--CAPITOLO 5--


LIE TO ME //CAL// LIE TO ME

La macchina frena di colpo e mi sveglio. La vociona dell’ agente dell’ FBI mi annuncia che siamo arrivati a destinazione. Mi strofino gli occhi con la mano e dopo mi giro verso Gillian che è accoccolata sulla mia spalla, sembra così dolce e indifesa quando dorme, quanto è bella!
Le carezzo la guancia con una mano, poi mi avvicino con la bocca al suo orecchio e le sussurro:
-Hey tesoro svegliati, siamo arrivati.-
Restando con gli occhi chiusi  solleva la testa verso di me, oddio! Il mio cuore sta per schizzare via dal petto, siamo così vicini! Devo restare calmo!
Appena apre gli occhi si non si accorge della nostra vicinanza, non comprende ancora bene, allora sbatte ripetutamente le palpebre per mettere a fuoco, e quando si rende conto di quanto i nostri volti siano vicini arrossisce a talmente tanto che è impossibile non notarla, e a quel punto le faccio un sorriso, sforzandomi di non farlo diventare un ghigno. Siamo immobili, la guardo negli occhi,  senza muovere un muscolo che non sia il cuore e che incomincia davvero ad accelerare involontariamente  in modo impressionante.
Ad interrompere questo momento di ”intenso” imbarazzo è la mano del federale che batte sul vetro dello sportello dell’auto e che ci dice di scendere.
Senza farmelo ripetere, scendo dalla macchina insieme  da Gillian, poi seguiamo l’agente dentro la centrale.


LIE TO ME //GILLIAN// LIE TO ME

Oddio eravamo così vicini! Se ci ripenso il mio cure fa i salti mortali e non riesco più a ragionare come si deve. Decido a malincuore di mettere da parte per un attimo i miei sentimenti per pensare al caso, ma Cal si avvicina a me e mi porta un braccio su fianco.
Accidenti Cal! Così non mi rendi affatto facile le cose! Ma come posso rifiutare il calore del suo braccio forte sulla mia schiena? Lo lascio fare, e cerco di rimanere calma per affrontare al meglio l’interrogatorio.
-Prego , entrate pure, dentro quella stanza si trova il signor Chad Anderson, come vi ho già detto lo abbiamo trovato con il telecomando per l’accensione delle bombe in mano, ma dice che non è stato lui. Prima di incolpare qualcuno vogliamo essere sicuri.- Ci dice l’agente
-Va bene, adesso gli do un occhiata, vieni Foster!- Dice con spavalderia e superiorità Cal.
Io senza parlare, lo seguo fino alla cattedra dal lato opposto del signor Anderson e li ci sediamo.
-Ciao Chad.- Lo saluta Cal.
-Che siete voi? Io… Io ho già raccontato tutto!
-Siamo il dottor Lightman e la dottoressa Foster, non siamo sbirri, siamo qui per farti delle domande!-
-Quali domande?! Vi ho detto che ho già raccontato tutto!-
-Calmati Chad, noi possiamo aiutarti, raccontaci quello che è successo.- Intervengo io.
A quel punto l’interrogato decide di parlare:
-Allora… Ehm… io… Io sono un grande fan di Steven Tyler e degli Aerosmith, e allora… ho comprato un pass per il backstage, avevo… avevo con me tre pacchetti, erano…  erano regali per il gruppo-
Cal e io ci scambiamo uno sguardo complice e poi lui chiede:
-E che cosa c’era dentro? -
-Ehm… In uno dei foulard per Steven, come quelli che  lega all’asta del microfono… e negli altri due… c’erano due bacchette per suonare la batteria e dei plettri per il basso e le chitarre… Il telecomando me lo ha messo in mano una persona che correva!-
Cal si avvicina a me e mi dice:
-Hai visto come si è toccato il collo per rispondere?-
-Si, sta mentendo, lui sapeva che c’erano degli esplosivi dentro i pacchetti! E il telecomando lo ha sempre avuto!
Lui sentendoci interviene subito:
-No! Io non sapevo niente!-
-Sono tutte balle! Tu sei solo un fan psicopatico omicida!-
-No! Lei si sbaglia!-
-Non credo proprio! – Cal fa cenno per chiamare il federale ma  Anderson lo interrompe:
-Va bene! Va bene!  Vi dirò la verità…-
-Oh! Ora incominciamo a ragionare!- Esclama Cal
-Io… In realtà non ho mai amato gli Aerosmith…  Sono venuto a Las Vegas con mia moglie e mia figlia solo per una vacanza… Ieri sera sono andato ad un casinò… Non molto lontano da qui… Si chiama “Money and Loathing”, mi stavo solo divertendo… Mentre la mia famiglia era rimasta in albergo… Stavo per tornare, mia moglie ha chiamato perché Shila, la mia bambina, si sentiva poco bene… Ma quando stavo per andare un uomo mi ha fermato… Ha detto che se non facevo quello diceva, avrebbe ammazzato me e la mia famiglia… Dovevo solo consegnare i pacchi alla band… Era a loro che mirava… Ma i pacchi vengono sempre controllati prima di essere aperti … Io non lo sapevo… E ho attivato le bombe cos’ sono morte le guardie del corpo… Mi dispiace! Io… Io non volevo!-
-Chad… Sai dirci chi è questo uomo?- Gli chiedo cercando di tranquillizzarlo.
-Io non lo so… Gli altri lo chiamavano Ray e aveva la faccia coperta… Ma quando si è tolto il cappello ho visto il suo riflesso su una Slot-Machine… Adesso mi ucciderà! E ucciderà anche la mia famiglia! Vi prego aiutateci!-
-Stai tranquillo, l’ FBI Vi proteggerà, adesso ci servi per riconoscere l’uomo!- Dice Cal
-Va bene, farò quello che posso per aiutarvi.-
Io e Cal ci alziamo e andiamo dall’ agente a dire tutto quello che abbiamo scoperto, e ci assicura che la famiglia Anderson avrà tutta la protezione di cui ha bisogno.
Il federale ci offre un passaggio fino all’ Hotel, non ce lo facciamo ripetere due volte e saltiamo in macchina esausti, il ritorno dovrebbe durare di meno, perché il traffico è diminuito e io non vedo l’ora di buttarmi sotto le coperte.
Dopo circa un’ ora e mezza arriviamo finalmente in camera.
Appena entrati un pensiero piomba nella mia mente. Oddio… Dormiremo nello stesso letto? L’uno accanto all’altra? Al solo pensiero mi emoziono terribilmente ma faccio finta di niente, perché vedo Cal che non è per nulla turbato dal fatto. Vado in bagno a cambiarmi e appena esco ritrovo Cal ai piedi del letto con un  cuscino e una coperta , continuo a fissarlo mentre vado a sedermi sul materasso e poi gli chiedo:
-Che cosa ci fai lì per terra?-
-Dormo qui tesoro! Prima ti ho visto a disagio, non ti preoccupare, posso restare a terra.- Mi dice dolcemente.
-Ma che dici! Torna su! Avanti! Per terra è sporco e il letto è grande, non c’è nessun problema!-
-Uhm… Se lo dici tu… Va bene.-
Lo vedo tornare sopra e infilarsi sotto le coperte. Il mio cuore comincia a battere sempre più velocemente ma cerco di apparire calma e rilassata. Spengo le luci e mi sento dire un dolcissimo:-Buona notte Gill.- accompagnato da un altrettanto dolce bacio sulla guancia.
-B-Buona notte Cal.-


Kaori_97
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Vorrei tanto tanto sapere cosa ne pensate con una piccola recensione!! 

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Capitolo 6
*** --CAPITOLO 6-- ***


Scusate per l’ ENORMEEEE ritardo, sono stata impegnata, e per di più per sbaglio non ho salvato il file e ho dovuto ricominciare tutto da capo  T-T
Comunqueeeeee questo sarà uno dei capitoli più dolci della FF, infatti ci saranno solo Cal e Gill!
I primi due POV sono pensati dai due nello stesso momento, dalla divisione che ho fatto con gli astersichi in poi invece sono uno dopo l'altro, ovvero normalmente! ;)
Buona lettura!
 

                                        PERICOLO ALL' HARD ROCK DI LAS VEGAS!


--CAPITOLO 6--
 

LIE TO ME //CAL// LIE TO ME

Non so nemmeno io come sia riuscito a fingere indifferenza, in realtà ero agitatissimo.
Io e lei. Nella stessa camera d’albergo, nello stesso letto.
Al solo pensiero il mio cuore va in tilt e non ne vuole sapere di calmarsi, anzi più passa il tempo è più accelera il suo battito che diventa sempre più isterico. Un brivido mi fa su e giù per tutta la schiena e non ne vuole saper di fermarsi. Ho il respiro affannato. Cosa vuol dire tutto questo? 
Ne ero certo. Quella notte non avrei chiuso occhio.


LIE TO ME //GILLIAN// LIE TO ME

Oddio! Non posso credere di trovarmi con Cal nello stesso letto!
Il cuore mi batte all’impazzata, così forte che non riesco a sentire nemmeno il rumore del vento tra le fessure della finestra. Sono come paralizzata, quasi non riesco a muovermi se penso a Cal, sono distesa sul materasso assieme all’ uomo più importane della mia vita, a meno di un metro di distanza da lui.
Incomincia a fare freddo, eppure siamo a luglio, il lenzuolo non basta per riscaldarmi, ma dovrò accontentarmi. Mi rannicchio sotto le coperte facendomi piccola piccola, in attesa che i sonno prenda il sopravvento.

  
         - - - - - - - - * * * * - - - - - - - -


LIE TO ME //CAL// LIE TO ME

Come previsto non riesco a dormire. Sono troppo agitato e forse è ora di incominciare a farsi delle domande, a chiedersi perché Gill mi fa questo effetto ogni volta che siamo insieme, e ormai è inutile negarlo. La amo. Lei che mi è stata e mi starà per sempre vicina, che non mi giudica ne mi tradisce, lei, una delle poche persone che non riesco a leggere, ma non ne approfitta, lei, semplicemente la mia Gillian.
Ok, adesso basta pensare a lei, sarà difficile, ma devo cercare di dormire in un modo o nell’ altro. Mi strofino gli occhi passandomi una mano sulla faccia, e dopo pochi secondi mi alzo dal letto e vado verso il frigo-bar, magari un bicchierino di scotch può aiutarmi a dormire… Apro lo sportello, e afferro una piccola bottiglia marrone, una di quelle che trovi nelle camere degli hotel di Las Vegas, non può davvero mancare una bottiglietta di scotch! Prendo un bicchiere di carta, ma proprio mentre sto perversare un goccio dell’ alcolico dentro una voce severa ma allo stesso tempo dolce mi dice:
-Pensi di bere a quest’ora di notte? Avanti, posa quella bottiglia.-
E’ Gillian, e non posso fare a meno di ascoltarla, così poso lo scotch e mi limito a prendere una bottiglietta d’acqua. Poi torno a sedermi su letto.
-Mi hai beccato tesoro. Ma che ci fai ancora sveglia a quest’ora?- Bevo un sorso d’acqua, e poi le porgo la mano con la bottiglietta:-Vuoi?-
Mi fa cenno di no con la testa e poi mi dice:- Non riesco a dormire, fa troppo freddo.-
A quel punto non so se rimanere stupito oppure scoppiare a ridere: Ma siamo in piena estate tesoro! Come fai ad avere freddo?!-
-Non ci posso fare proprio niente! Piuttosto, tu perché non dormi?-
-Bha… Non so… Semplicemente non ho sonno.- Cerco di sembrare il più credibile possibile nel dire queste parole, ma probabilmente Gill si è già accorta che qualcosa non va.
Passano alcuni secondi nel silenzio assoluto. Poi la vedo tremare per un breve istante e in preda ad un attacco di protezione nei suoi confronti la abbraccio per riscaldarla e le dico:
-Vieni qua tesoro…- le cingo le spalle con il mio braccio.
Non so nemmeno io da dove è uscita fuori quest’ iniziativa, ma cosa mi è preso?! Abbracciarla in questo modo, e per di più mentre stiamo nello stesso letto!
 

LIE TO ME //GILLIAN// LIE TO ME

Appena  sento le braccia di Cal avvolgermi in un caldo abbraccio cado nella confusione totale, le sue braccia forti, i suo respiro sulla pelle, il calore del suo corpo stretto al mio, non so se provo imbarazzo, felicità, sorpresa … Probabilmente tutti e tre… Solo di una cosa sono certa, stare stretta a lui in questo modo mi rende sicura, terribilmente sicura! Non me lo aspettavo, ma stare così vicina a Cal nel letto mi ha trasmesso quella pace e tranquillità di cui avevo bisogno, e finalmente chiudo gli occhi per addormentarmi.

6 Ore dopo…

Mi sveglio, ancora assonnata porto il mio braccio dall’altra parte del letto per cercare la figura di Cal come se fossimo una coppia di innamorati, ma mi accorgo che non c’è, e poi sento il rumore dell’acqua provenire dal bagno, solo a quel punto mi ricordo quello che è successo durante la notte, abbiamo dormito abbracciati! Oddio se ci ripenso mi viene la pelle d’oca e  arrossisco, non tento nemmeno di nascondere un sorriso compiaciuto perché tanto non ci riuscirei. Mi alzo dal letto, e in quel momento Cal esce dal bagno:
-Oh buongiorno tesoro! Dormito bene?-
-S-si, e tu?- Rispondo balbettando pensando ancora a noi due vicini nello stesso letto.
-Benissimo!-
Ma che cosa vuole essere?! Una specie di scherzo?! Perché mi ha fatto questa domanda?
… Però… Non nego che la sua risposta mi faccia immensamente piacere! Vuol dire che è stato bene insieme a me?
Mentre fantastico in questi pensieri la voce di Cal mi fa tornare in me:
-Hey Gillian, il bagno è tutto tuo adesso! Va pure.-
Prendo le mie cose e entro chiudendo la porta dietro di me, poi incomincio a farmi una doccia calda tornano ai dolci pensieri interrotti poco fa che mi fanno sorridere da sola.
Appena esco mi a asciugo e mi vesto, poi prendo la spazzola e il fono e incomincio a sistemarmi i capelli, in meno di mezz’ora sono pronta ed\ esco dal bagno, Cal e già davanti la porta d’uscita che mi aspetta:
-Forza tesoro, sbrighiamoci ad andare al distretto! Oggi faremo l’ identikit del così detto “Ray”!-
-Va bene, ma la colazione?- Dico ironicamente ma seriamente affamata.
-Per strada potremo fermarci in un bar, sei proprio un pozzo senza fondo tu eh?
-E da ieri sera che non metto niente sotto i denti! Sto morendo di fame!-
-Come ho detto ci fermeremo ad un bar, non voglio rischiare di rimanere senza la mia dottoressa Foster!- Mi risponde sarcastico e dandomi un bacetto sulla guancia, arrossisco, e a quel punto non so se sciogliermi per il suo dolce sarcasmo oppure per il dolce gesto che ha appena fatto, spero non se ne sia accorto!
Usciamo dall’ Hotel, proprio di fronte c’è un bar, così ne approfittiamo e andiamo a fare colazione insieme.



Kaori_97
Spero che non sia uscito una schifezza! xD L’ho scritto un po’ di fretta e quindi non vorrei aver scritto cose banali, spero che vi sia piaciuto, e comunque lo troviate mi piacerebbe se lasciaste una recensione! :D
Baci Kaori*

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Capitolo 7
*** --CAPITOLO 7-- ***


Ciao a tutti! Rieccomi con un nuovo capitolo! In esso citerò una canzone degli Aerosmith, che farà riflettere la nostra Gill, vi consiglio di ascoltarla perché è molto bella,  e rendere l’idea sarà più facile!
Il capitolo però si concentrarà più sul caso che sui due piccioncini, ma non preoccupatevi! Nei prossimi 2 la parti Callian saranno smielate! XD
Detto questooo buona lettura!                                                         
                                                    
                                             PERICOLO ALL’ HARD ROCK DI LAS VEGAS!

 
--CAPITOLO 7--
 


LIE TO ME //CAL// LIE TO ME

Mentre facciamo colazione la osservo, devo essermelo detto almeno un centinaio di volte, ma cavolo! E’ bellissima! In ogni suo atteggiamento, in ogni sua mossa, in ogni sua espressione. La guardo, e mi torna in mente la notte appena passata, noi che dormiamo abbracciati… Non è la prima volta che succede, ma stare nello stesso letto è una novità! Ho provato sensazioni che mai avevo sentito in vita mia.
Ma è possibile che lei non mi dica niente? Cioè, l’ ho abbracciata in piena notte e adesso non ne vuole parlare? Voglio dire… Per me è normale evitare “certi discorsi”, ma per Gill no… Eppure adesso mi appare così calma e rilassata… Che cosa le prende?

Appena finito di mangiare troviamo un auto dell’ FBI  appena dietro l’angolo del bar, un agente ci aspetta fuori da essa in borghese, facendosi riconoscere mostrando discretamente il duo distintivo, senza fare domande saliamo in macchina, per poi andare dritti verso il distretto.
Ci mettiamo poco più di un’ ora per arrivare, perché la strada è deserta e l’autista teneva il piede sull’acceleratore con l’impeto di una ragazzina spaventata che schiaccia uno povero ragno sventurato.
Entrati nella loro base insieme ad altri due federali c’è il signor Anderson pronto  ad aiutarci per identificare il così detto “Ray”.
-Allora Chad… Cosa sai dirci di quest’uomo?- Chiedo sbrigativamente all’uomo.
-Bhè… ecco io non ricordo molto bene.. non so se…-
-Chad… Stai tranquillo, siamo qui per aiutarti, dicci tutto quello che ricordi!- Interviene Gill in modo calmo e materno per tranquillizzarlo.
-Allora… Io mi ricordo che… quest’ uomo… cioè penso che abbia tra i 55 e i 60 anni, forse di più… Era robusto e aveva i capelli corti… e poi… Accidenti mi sento così inutile! Non ricordo nient’altro!-
-Cerca di tornare al momento dell’ aggressione, non ricordi nient’altro?- Chiedo impazientemente.
-Mi dispiace io… Ah! Ora ricordo! Appena uno degli scagnozzi di quest’uomo lo ha chiamato per nome, ovvero “Ray”, quest’ultimo lo ha rimproverato, gli ha detto: “Sta zitto imbecille! Vuoi farci scoprire?!”-
Lancio un occhiata complice a Gillian, e sono sicuro che pensa quello che penso io.
Se quell’uomo ha rimproverato il suo uomo con quelle parole vuol dire che tra gli Aerosmith, che in questo caso sono i sopravvissuti, e queto”Ray” c’è un collegamento! Aveva paura di essere riconosciuto!
-Grazie signor Anderson… Ci è stato di grande aiuto, ora non ci resta che identificare l’uomo.- Lo ringrazia Gillian con tono rassicurante.
-Menomale! Sono…Contento di avervi aiutato!-
Usciamo dalla stanza per l’identificazione come se fosse la cosa più normale del mondo, ma dovevamo aspettarcelo… Non tutti come me e Gillian riescono a capire al volo le cose, allora un federale ci ferma e ci chiede:
-Dove state andando, non abbiamo ancora identificato la persona!-
-E quello che stavamo per fare… Se lei non ci avesse fermato!- Dico scocciato dalla loro ingenuità.
Gillian mi lancia un’ occhiata di rimprovero e poi, con più calma continuo da dove mi ero interroto:
-Siamo riusciti a capire che questo “Ray” deve avere qualche legame con gli Aerosmith… Quindi pensavamo di andare da loro… E Chiederlo… Anche se ho già una vaga idea della persona che stiamo cercando…-
-Ma come pensate di riuscire ad avvicinarvi al gruppo? Saranno pieni di scorte!-
-Per questo voi venite con noi! Vero tesoro?- Rispondo cercando l’appoggio di Gillian.
-Si, io e il mio socio contiamo sul vostro aiuto.-
-Ok, se lo dite voi… Muoviamoci a raggiungere i cinque, dobbiamo fare il più in fretta possibile per evitare un altro attentato.- Dice l’agente invitandoci ad uscire con un gesto della mano e  scortandoci fino all’auto, per poi andare fino alla location che ospita il gruppo.
 
 

LIE TO ME //GILLIAN// LIE TO ME

No…Non posso crederci! Abbiamo dormito insieme! Riuscivo a sentire il suo fiato sul collo da quanto eravamo vicini! Riuscivo a percepire il calore del suo corpo sul mio,  mi strofinava con le mani sulle spalle per riscaldarmi…  Accidenti! Sono completamente cotta di lui!
Ma devono tornarmi in mente proprio adesso tutte queste cose? Adesso devo pensare al caso! Non ho tempo per distrarmi!

Dopo circa  quarantacinque minuti di macchina arriviamo alla residenza degli Aerosmith, si trova in una collinetta sperduta appena fuori città, penso li abbiano fatti rintanare li per motivi di sicurezza , per evitare un altro attentato.
Il federale mostra il distintivo alle guardie del corpo che ci lasciano entrare nell’abitazione, appena entriamo notiamo uno spazio grandissimo con tutte le foto dei migliori musicisti americani, riuscivo a riconoscere Santana, i Led Zeppelin, i Bon Jovi, i Police e tati altri. Ci sono altre due guardie a sorvegliare la sala, esse ci scortano fino allo studio, dove in quel momento la band stava provando “Cryn’”, una canzone che conoscevo già ma non sapevo fosse loro. Aspettiamo che finiscano di suonare e intanto le parole della canzone mi risuonano nella testa: “Un tempo, quando avevo il cuore così spezzato,  l’amore non mi era molto amico, ma ora la situazione si è capovolta, si perchè mi sono allontanato da quel modo di essere, […].
L’unica cosa che voglio è qualcuno a cui non possa resistere […], Piangevo quando ti ho conosciuto, ora sto cercando di dimenticarti, l’amore è un  dolce tormento…”

Queste frasi sembrano quasi quello che è capitato a me… a quando ho sofferto per Alec e Burns, quando Cal mi è sempre stato accanto durate quei periodi difficili… E io inevitabilmente me ne sono innamorata…

Un assolo del batterista Jeoy Kramer alla fine della canzone mi fa “svegliare” e torno a pensare al caso, ma  Cal, vedendomi pensierosa,  si avvicina a me e mi chiede:
-Va tutto bene tesoro? Ti vedo stranamente distratta…-
Faccio un piccolo sospiro e poi rispondo:
-Si… Si non preoccuparti… E’ solo un po’ di stress per  questa storia, sto bene…-
Cerca di studiarmi il volto e la mia espressione, lo capisco perché inclina un po’ la testa, lo fa sempre quando deve leggere  le emozioni di qualcuno, e anche se so che con me non ci riesce molto bene giro la testa altrove come se niente fosse in direzione della band che sta uscendo dallo studio.
Io e Cal accompagnati dall’ agente  facciamo riunire gli Aerosmith in una stanza e iniziamo a parlare con loro.
-Buongiorno signori!- Saluta tutti Cal.
-Buongiorno, voi siete quei due scienziati che capiscono chi mente vero? Ci hanno detto che oggi sareste venuti!-  Risponde amichevolmente Steven Tyler, il cantante del gruppo.
-Si siamo noi, io sono la dottoressa Gillian Foster, e lui è il mio socio Cal Lightman- Rispondo io.
-Hey, non mi aspettavo che le scienziate fossero così belle! - dice Joey Kramer facendomi gli occhi dolci.
-Gr…Grazie…-
Oddio quell’ uomo avrà almeno sessant’ anni! Non mi interessano quelli così! Anzi se devo dirla tutta non mi interessa nessun’ altro… oltre a Cal… Non ci posso credere! Qualsiasi cosa me lo fa ripiombare in mente!
Cal lancia un occhiataccia la batterista, che  sentendosi a disagio leva lo sguardo da me e lo punta nel vuoto.
-Bene… Possiamo cominciare?- Rompo il ghiaccio io
-Allora, vi avranno aggiornato sul caso no? L’uomo che era il sospettato in realtà è stato obbligato a portarvi i pacchi, lo avevano minacciato.- dice Cal.
-Oh mi dispiace, povero uomo… - Commenta Tom Hamilton, il bassista.
- C’è un, altra persona dietro tutto questo, una persona di nome Ray!-
A quel punto il gruppo al completo, ma soprattutto Tyler si immobilizza.
- Avete una vaga idea di chi possa essere quest’ uomo?- Chiedo io curiosa.
-Mmh… No, questo nome non mi dice niente…- Steven abbassa lo sguardo, sta nascondendo qualcosa.
A quel punto Cal interviene:-Signor Tyler… Io so capire chi mente… Ma so anche capire chi nasconde qualcosa, e lei in questo momento lo sta facendo.-
Steven lo guarda negli occhi e poi aggiunge:-
-Veramente...- conosco una persona che si chiama Ray, noi tutti la conosciamo… Ma sono sicuro che non centra niente con tutto questo!- incomincia a ridere per far sembrare credibile la cosa.
-Chi è questo “Ray” allora?- Dice sbrigativo Cal.-
-Sono sicurissimo che lui non centra niente! Ma se insistete la persona che conosciamo si chiama… Ray Tabano… E’ un mio caro amico, anche se l’ultima volta che l’ho visto è stato circa un mese fa, ed è stato il primo chitarrista degli Aerosmith… Lo abbiamo mandato via dal gruppo perché non era all’altezza, ma vi assicuro che è stata una cosa calma! Fra me è lui le cose non sono cambiate!-
A quel punto gli occhi di Cal si illuminano e con tono trionfante dice:
-Come sospettavo… Dobbiamo subito rintracciare Tabano!-

 
Kaori_97
Allora che ve ne pare? Mi farebbe tanto tanto piacere saperlo! Mi lasciate una recensione? :)

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Capitolo 8
*** --CAPITOLO 8-- ***


Ciao a tutti! Rieccomi con un nuovo capitolo! Volevo subito scusarmi perché questo è un po’ breve, ma tanto non ci metterò molto a scrivere l’altro capitolo! Detto questoo, buona lettura, spero di non deludervi!



--CAPITOLO 8--


LIE TO ME //CAL// LIE TO ME

Sono passate già quattro ore, ma ne l’FBI ne le pattuglie della polizia sono riuscite a rintracciare Tabano, e io sono sempre più preoccupato per Gillian, che è sempre più stressata e distante. Sono appena rientrato  nel distretto, ero andato con l’FBI a chiedere ai famigliari di Ray se sapessero qualcosa di lui, ma gli amici non lo vedono da più di un mese e i parenti vivono in Italia. Aspettiamo che  ci portino l’uomo, ma di lui ancora nessuna traccia. Gill, che è rimasta al distretto da stamattina, è seduta in una poltroncina nell’angolo e guarda nel vuoto con un espressione malinconica, immersa in chissà quali pensieri. Voglio portarla fuori di qui. Voglio farla distrarre dal caso. Voglio che stia bene. Mi avvicino a lei e mi siedo sulla poltroncina vicino, attiro la sua attenzione posando la mia mano sulla sua e lei di colpo si gira.
-Hey tesoro?-
-Oh… Ciao Cal, avete scoperto qualcosa?-
-No niente purtroppo… - Le rispondo, poi aggiungo -Va tutto bene?-
-Si… credo di si, non preoccuparti-
-Va bene… -
Non insisto, le carezzo il braccio e poi le chiedo:
-Hey, Gill?- Aspetto che si rigiri verso di me e poi continuo –Ti andrebbe di andare a mangiare? Sono quasi le 14.00  Prendiamo una boccata d’aria e poi rientriamo, che ne dici eh?-
-Va bene… Ok andiamo.-
Finalmente le vedo scappare un piccolo sorriso, e questo mi fa sentire bene,  perché odio vederla triste, voglio fare qualsiasi cosa per farla stare meglio, qualsiasi piccola cosa per farla stare meglio!
Usciamo insieme dall’ edificio, prendiamo un taxi e andiamo ad un piccolo ristorante a qualche isolato da lì, con il traffico e la gente in cerca di un passaggio, chiediamo al tassista di rimanere ad aspettarci, lui acconsente, anche perché era appena cominciata la sua pausa pranzo e sarebbe andato a mangiare un boccone da qualche parte, dopo di che ci appostiamo nei tavoli esterni e un cameriere non tarda ad arrivare.
-Buongiorno, cosa posso portarvi?-
-Per me un piatto di pasta con fagioli, e tu tesoro?-
-Mhh… Per me un po’ di riso alle noci grazie.-
-Va bene, ve li ordino subito, da bere invece?-
-Ci porti solo un po’ d’acqua grazie- Rispondo io.
-Vi ringrazio… Appena  i piatti saranno pronti ve li porto-
 Passano alcuni minuti senza che nessuno di noi parli, lei continua ad essere distaccata, con la mente altrove, ma poi finalmente mi faccio coraggio e le rivolgo parola:
-Allora… Come mai ti sei presa solo un semplice riso con le noci? Di solito non ti accontenti così facilmente!- Cerco di farla pensare ad altro con la mia solita sfacciataggine e fortunatamente ci riesco,  quanto è bella quando ride!
-Hai ragione… Forse dovrei ordinare qualcos’altro…- Mi dice fingendo di pensare a cosa, e poi aggiunge - …Ma ripensandoci… Oggi voglio mantenermi leggera! Mi dovrò far bastare un piattino di riso!-
Entrambi scoppiamo a ridere, ed io non potrei sentirmi meglio di così, FINALMENTE! La Gillian allegra e felice che conosco sta tornando!



LIE TO ME //GILLIAN// LIE TO ME

E’ ufficiale! Sono completamente pazza di lui! Riesce sempre a farmi star bene, non importa quello a cui penso ,gli basta aprire bocca o fare un piccolo gesto e io subito mi sento magnificamente! Quando vuole sa essere davvero  dolce e ogni volta che sto con lui il mio cuore mi fa strani scherzi!
Adoro il modo in cui mi chiede se va tutto bene, adoro il modo in cui mi carezza il braccio, ma soprattutto adoro il modo in cui mi abbraccia stringendomi forte a se, e io mi sento come in una botte di ferro al sicuro da tutto e da tutti, per non tornare a parlare del mio cuore che sbatte impetuoso contro il mio petto causandomi il respiro affannato. Non so quanto ancora potrò resistere, vorrei stare con lui, però ho troppa paura. La sua amicizia è ciò che ho di  più caro al mondo, e non voglio rischiare di rovinare tutto, ma il suo pensiero mi opprime, è da un po’ che non riesco a dormire bene perché penso a noi, l’ultima volta che ho chiuso occhio è stato quando ero tra le sue braccia… E adesso non so proprio come riuscire a dimenticarlo.
Dopo circa un quarto d’ora, che sembra solo un minuto semplicemente perché con me c’è Cal, il cameriere ci serve i piatti che avevamo ordinato,  e incominciamo a mangiare tra una battuta e l’altra dell’uomo davanti a me. Finito di pranzare, notiamo che il tassista è già arrivato all’auto ed ha un espressione seccata, così non aspettiamo oltre, paghiamo e andiamo in direzione della macchina, e mentre Cal mi cinge la vita con il braccio, veniamo inebriati dal dolce profumo delle mandorle, che probabilmente veniva da una pasticceria vicina.
Più ci avviciniamo all’auto, più l’odore si fa intenso, e se prima avevo detto che volevo mantenermi leggera adesso vorrei mangiami una di quelle torte alla crema piena di mandorle e nocciole. Ma quando entriamo nel taxi riesco a sentire anche un forte odore di plastica, il tassista mette in moto e…


“BOOOOM”

Una forte botta e poi vedo tutto nero.
 


Kaori_97
Alloraaa? Che ne pensate? Saranno sopravvissuti all’esplosione?
Mi farebbe tanto tanto piacere una recensione! Mi scusa ancora brevità, ma volevo tenervi sulle spine :3

Ciao ciao :)

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Capitolo 9
*** --CAPITOLO 9-- ***


Ciao a tutti!
Mi scuso per aver detto che avrei aggiornato subito e invece non è stato così! xD
Comunque spero che questo capitolo vi piaccia, ho paura di essere uscita fuori tema… E pensavo di finire la ff con solo 9 capitoli, ma la mia mano a scritto da sola! xD
Non posso farci niente! 
I primi due POV sono pensati dai personaggi nello stesso momento, mentre gli altri sono di seguito.
Ah, ho aggiunto anche il POV del federale xD Ma non ho potuto scrivere il nome perché non glielo ho dato!xD E me ne pento tanto :S
Detto questooo, buona lettura!

                                                     
                                                PERICOLO ALL’ HARD ROCK DI LAS VEGAS!
 
--CAPITOLO 9--
 
*7 secondi prima dell’esplosione*

LIE TO ME //CAL//LIE TO ME

Quest’odore è insopportabile! Mi fa venire il volta stomaco!
Però… mi ricorda qualcosa… Ho già sentito questo miscuglio tra mandorle e plastica un’altra volta…
Ad un tratto mi è tutto chiaro, è l’odore di un ordigno!
-Gillian!!- Senza pensarci mi butto addosso a lei costringendola ad uscire e per poi cadere dietro un muretto li vicino alto circa un metro,  appena in tempo per evitare l’esplosione che viene attutita dai mattoni, ma alcuni di essi vengono scaraventati per aria e altri finiscono su di me che per proteggere Gillian, mi arrivano sulla schiena.



LIE TO ME //GILLIAN// LIE TO ME

Siamo appena entrati nell’auto, il dolce profumo di prima si è fatto invece nauseante, il tassista sta per mettere in moto, ma un Cal terribilmente agitato si getta su di me gridando il mio nome e spingendomi fuori dalla macchina, ancora non capisco il perché, cadiamo dietro un muretto a pochi passi dal veicolo e sbatto per terra. Nello stesso momento sento un esplosione, il rumore è davvero assordante e  vedo fumo è tutto nero, ma sento gente che urla.
Cal è sopra di me, respira affannosamente, ha due graffi in faccia, e un po’ di sangue gli scorre lungo la tempia e la guancia.
Si è buttato per salvarmi… Lui aveva capito tutto.


           - -
 - - - - -  * * * * - - - - - - -


LIE TO ME //CAL// LIE TO ME

Respiro faticosamente, e il fumo non mi aiuta per niente.
Sento le sirene della polizia avvicinarsi sempre di più.
Appena realizzo quello che è appena successo il mio pensiero va subito a Gillian, che è sotto di me e ha gli occhi spalancati, è terrorizzata.
-Gi-Gill… Va tu-tutto bene?- Le chiedo cercando di prendere fiato.
-Io… Si… Credo di si…-Mi risponde ancora traumatizzata.
Il mio respiro è ancora affannato.
Per fortuna sta bene!  Se gli fosse capitato qualcosa non me lo sarei perdonato!
Faccio appena in tempo a spostarmi,  mi gira la testa, la vista mi si fa offuscata e cado a terra.


LIE TO ME//GILLIAN// LIE TO ME

-Cal! Cal svegliati!- Scuoto il suo corpo, non reagisce.
Gli occhi mi si gonfiano e le lacrime incominciano a rigarmi le guance.
-Cal ti prego! Svegliati!- Ancora niente, è immobile.
Cerco di alzarmi in piedi, aggrappandomi a quel che era rimasto del muretto e cerco aiuto:
-Aiuto! Per favore aiutateci!- Grido con tutto il fiato che ho in gola.
Una squadra di paramedici arriva in nostro soccorso e carica Cal su una barella. E intanto vedo il cadavere del tassista coperto da una busta. Non ce l’ha fatta.
Uno dei paramedici poi viene da me:
-Signora lei sta bene?-
-Io… Si sto bene-
-Ne è sicura signora?- Insiste.
-Si non si preoccupi… -
Salgo nell’ambulanza insieme ai paramedici e a Cal.
Durante il viaggio tengo sempre stretta tra le mie la mano di Cal e non riesco a far cessare le lacrime che ormai mi hanno fatto colare tutto il trucco e bagnato interamente il volto.
Arriviamo in ospedale insieme a tutte le altre persone rimaste vittima dell’esplosione e quindi ci vuole un po’ prima del turno di Cal, mentre è ancora sulla barella i dottori lo portano dentro una stanza per un controllo, ma non mi lasciano entrare, dicono che sono troppo agitata e che è meglio se aspetto fuori.
Ma quest’attesa mi rende ancora più nervosa, molto probabilmente Cal sta bene, sono io che mi preoccupo troppo e inutilmente, ma non ci posso fare niente. Lui mi fa sempre questo effetto, rischia sempre la vita e io mi dispero a morte per lui.
Dopo poco meno di un quarto d’ora i dottori escono dalla stanza con Cal su un lettino da ospedale in direzione dell’ascensore. Io mi affretto a raggiungerli e quando sono abbastanza vicina chiedo impaziente e ancora lacrimante:
-Co-come sta?-
-Per fortuna non e successo nulla di grave, ha solo dei grandi ematomi sulla schiena e dei piccoli graffi in faccia, è svenuto per lo shock e per le botte, ma domani si riprenderà sicuramente, trascorrerà la notte in ospedale, non si preoccupi per suo marito, torni pure a casa.-
-No, voglio restare, passerò la notte qui anche io …-
-Va bene. Mi scusi ora devo andare a visitare gli altri pazienti.- Si volta e torna nel suo studio mentre gli altri dottori accompagnano Cal nella sua stanza.
Ha pensato che fossimo sposati. Ma in fondo che importanza ha? Di sicuro non mi dispiacerebbe essere la moglie di Cal e…
Cavolo! Mi metto a pensare a queste cose  anche quando lui sta male?! Sto perdendo il controllo! Decisamente!

Raggiungo la camera dove Cal è appena stato sistemato.
Sta ancora dormendo, a vederlo così mi intenerisce, non sembra il dottor Lightman, rude e presuntuoso di sempre, anche se ultimamente sta cambiando, si comporta diversamente, perlomeno con me!


Qualche ora dopo nel distretto...

LIE TO ME//AGENTE FEDERALE// LIE TO ME

Un gruppo di agenti federali entra nella base federale con tre uomini ammanettati.
Finalmente lo abbiamo preso, li abbiamo presi!
Stavano cercando di scappare, erano già in aeroporto, ma per fortuna un agente federale appena andato in ferie lo ha riconosciuto e ha chiamato i rinforzi, insieme a Tabano c’erano altri due uomini, molto probabilmente i complici.
Facciamo entrare uno alla volta nella stanza dell’interrogatorio i tre uomini, Ray nega tutto, dice che era all’aeroporto solo perché voleva  farsi un viaggetto, ma nemmeno l’avvocato più esperto potrebbe riuscire a scagionarlo, abbiamo un testimone, il movente e la confessione dei suoi due scagnozzi, Tim Maloney e Gregory Dufray che anno confessato anche il tentato omicidio dei due scienziati e l’omicidio del tassista.
“Ce l’ha ordinato il capo! Non voleva avere impicci tra i piedi!” hanno detto…Almeno sono stati sinceri, con le mie minacce sono riuscito a estorcere le informazioni che mi servivano per incriminare Ray Tabano.


Qualche ora dopo in ospedale…

LIE TO ME //CAL// LIE TO ME

Aaaaagh! La  testa mi fa male da impazzire! Per non parlare della mia povera schiena!
Mi risveglio in una camera d’ospedale, ma che ci faccio qui?!?!
Mi alzo veloce dal letto, ma una fitta alla schiena mi impedisce di proseguire e mi accascio sul letto. Poi mi ricordo tutto, le mandorle, la plastica e l’esplosione.
Sento una voce sgridarmi: -Torna a letto! Non devi sforzarti!-
Mi guardo intorno e vedo Gillian seduta su una poltroncina all’angolo della stanza, ha l’aria preoccupata, si alza e viene verso di me.
-Coraggio! Torna su!- Mi mette una mano nella spalla e mi sorride.
Obbedisco senza protestare.

Gillian improvvisamente  scoppia a piangere. Allora mi rialzo e mi metto a sedere.
-Hey tesoro, no! Su non fare così!- la abbraccio stringendola forte a me, e per quanto io possa sentirmi bene per quel contatto, vederla in lacrime mi fa soffrire.
Gillian si allontana di un po’ da me e si asciuga le lacrime, poi mi dice:
-Ero così preoccupata! Ti ho visto perdere i sensi davanti a me! Anche se i dottori mi anno detto che non ti era successo nulla di grave sono stata tanto in pensiero per te!- Ricomincia a piangere.
-Gill, non preoccuparti adesso va tutto bene!- La rassicuro e poi aggiungo:- E tu invece? Come stai?-
-Io sto bene… Me la sono cavata con qualche graffio superficiale.- Mi fa una tenerezza incredibile, le passo una mano sulla spalla e i nostri sguardi si incontrano, per un momento mi perdo nei suoi occhi blu come l’oceano da profondità insondabili.
Nessuno di noi parla, allora decido di mettere fine a quel momento di imbarazzo.
-Hey, io sto bene, tu stai bene, allora perché siamo ancora qui?! Torniamocene in albergo!-
-No Cal, i dottori hanno detto che devi passare la notte in ospedale!-
-Devi? Solo io? E te?- Chiedo perplesso.
-Come ti ho detto prima io sto bene!-
-Anche io sto bene!!- Mi oppongo, non è giusto!!
-Ma se prima non ti reggevi in piedi! Non fare storie! Sta notte rimarrai qui!-
Non ha tutti i torti, poco fa per poco non cadevo per terra… Alla fine cedo:
-Uff… Va bene!- Mi fingo imbronciato, ma poi lo sguardo soddisfatto di Gill mi fa ridere.
Ride anche lei. E’ terribilmente stupenda quando lo fa. Ma quando penso che tra poco se ne andrà in albergo e io sarò costretto a rimanere qui la mia espressione cambia, e Gill se ne accorge.
-Tutto bene Cal?-
-Mh… Si, non ti preoccupare… ora puoi tornare in albergo.- Le dico rassegnato.
-Mi stai forse cacciando?!- Sbotta scherzosamente lei.
-No, ma sarai stanca, sono quasi le 22.00.- le spiego.
-Non ho nessuna intenzione di lasciarti qui da solo! Io rimango qui!- Si impone lei.
-Qui?- Le chiedo perplesso.
Lei mi fa cenno di si con la testa, e poi io aggiungo:- E dove pensi di dormire?-
Mi indica una poltrona, la stessa su cui era seduta prima. Sposto il mio sguardo da lei alla poltrona più volte. Sul serio? Dormire su una poltroncina da quattro soldi? No, non lo posso permettere.
-Non ti preoccupare Gill, va in Hotel! Non c’è né bisogno!-
-Cal, non riuscirai a farmi cambiare idea! Io rimango qui!-
Non c’è niente da fare. Non riesco a convincerla.
-Va bene… Grazie.- Non riesco a dire nient’ altro, sono felicissimo, ma allo stesso tempo dispiaciuto per Gillian, per colpa mia passerà la notte in bianco.


2 Ore dopo…

La schiena mi fa troppo male! Non riesco a dormire!
Ma chi voglio prendere in giro?!  Non è la schiena che non mi fa chiudere occhio, bensì quella povera creatura rannicchiata sulla poltrona all’angolo, sembra che stia dormendo, ma so che non è così, parliamo di Gillian Foster, una così non riuscirebbe mai ad addormentarsi in quelle condizioni.
Decido di chiamarla:
-Gill?- Non risponde, riprovo.
-Tesoro lo so che sei sveglia! Non puoi fingere con me!-
A le mie parole lei si gira e si siede normalmente sulla poltrona.
-Si? Che cosa c’è Cal?- Mi chiede rassegnata.
Decido di fare una follia, non posso lasciarla a dormire lì su quella cosa lì!
-Quella poltrona… Ha l’aria di essere molto scomoda, ehm… se vuoi puoi venire qui… vicino a me…- Il mio cuore sta per infartare! Me lo sento!
Lei mi guarda imbarazzata, poi si alza e mi si avvicina:
-S-Sei sicuro? Non è che poi no-non riesci a dormire tu?-
-Tranquilla tesoro, ma se non vuoi non…-
Non mi lascia finire la frase e mi dice:
-No no, ero solo preoccupata per te…-
Mi scanso e faccio un po’ di spazio a Gillian ne mio letto, lei si siede, la mia mano sfiora la sua, e un brivido mi percorre ogni singola vertebra della schiena.  Lei è arrossita, e adorabile quando lo fa.
Ci sistemiamo, ma il letto è troppo piccolo, allora le dico di stringersi un po’ di più a me e io la tengo dala spalla. La sua mano e nel mio petto. Sicuramente sentirà il battito super-accellerato che in questo momento ha il mio cuore!
Cerco di rilassarmi.  E come la notte prima mi addormento quasi subito, perché la presenza di Gill al mio financo mi da la conferma che posso riuscire a proteggerla da qualsiasi cosa.


 
Ka
ori_97
Fa schifooo verooo? D:
Come vi è sembrato? Ho scritto di getto e quindi non so cosa sia uscito fuori  -___-
Me la lasciate una recensioneeee?

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Capitolo 10
*** --CAPITOLO 10-- ***


Ciao a tutti! Finalmente ho postato l’ultimo capitolo! :D
Prima di incominciare a leggere devo dirvi un po’ di cose!
Questa FF e nata solo per scrivere la scena finale! xD In cui troverete la stessa canzone che ha usato Jenny_98 nel suo 8 capitolo di Sometimes* (Che devo dirvelo! E’ BELLISSIMO u.u) Ma io non ho copiato lei e lei non ha copiato me, siamo solo due fan sfegatate degli Aerosmith che trovano che “ I Don’t wanna miss a thing sia per eccelenza la cansone che meglio si addice ai Callian!! Infatti proprio ieri ci siamo spoilerate un po’ e siamo venute a sapere che le nostre menti sono in comunicazione! xD
Ahahah non vi annoio più e grazie per aver seguito fino a qui la mia ff!
Buna lettura!                             
 
                             
                                             PERICOLO ALL’ HARD ROCK DI LAS VEGAS!
 

--CAPITOLO 10--


LIE TO ME //GILLIAN// LIE TO ME

La mattina non tarda ad arrivare, vengo infatti svegliata da un luminoso e caldo raggio di sole che proviene dalla finestra. Ancora una volto dormo con Cal ma al mio risveglio lui non c’è. Il mio  primo pensiero e che forse i dottori lo avranno portato a fare un controllo, strano però che non mi abbiano svegliato e che io non mi sia accorta di niente.

Mi alzo stiracchiandomi le braccia e le gambe e strofinandomi gli occhi. Vado in bagno per rinfrescarmi un po’ la faccia, mi guardo allo specchio, il mascara e sbavato ovunque sulla mia faccia tranne che sulle ciglia, dove invece dovrebbe essere, mi sciacquo la faccia velocemente per eliminare i residui del trucco e poi torno nella stanza. Ad aspettarmi seduto sul letto ora c’è Cal con in mano due caffè e una busta di carta bianca.
-Buongiorno Gillian!-
Lo guardo stupita, sembra stare in ottima forma.
-Buongiorno… Ma dove sei stato?-
-Il caffe che fanno qui fa schifo, sono uscito per prenderne uno decente, ecco a te tesoro!- Mi risponde tirandomi per un braccio costringendomi a sedere affianco a lui  e porgendomi il bicchierone di caffè.
-Ma-ma ti hanno lasciato uscire così? - Chiedo stupita afferrando la bevanda.
-Veramente no… Ma non mi ha visto nessuno!- Mi risponde offrendomi una ciambella presa dalla bustina.
-Sei sempre il solito Cal!- rispondo rassegnata ma divertita allo stesso tempo, mentre prendo la ciambella.

Mangiamo ben attenti a non farci sorprendere dai medici e poi andiamo dal primario per ottenere il permesso per dimettere Cal, ce lo concede, ma domani mattina dovremo tornare qui per un controllo.
Dopo 20 minuti di attesa siamo finalmente fuori, (col cavolo che prediamo un taxi sta volta!) prendiamo l’autobus e torniamo all’ Hotel. Non facciamo nemmeno in tempo a varcare l’entrata che il telefono di Cal squilla: è Emily, ed è preoccupatissima per suo padre, lei aveva solo chiamato per scrupolo dopo aver sentito la notizia dell’esplosione al telegiornale, non immaginava che lui fosse direttamente coinvolto. Dopo averla  tranquillizzata riattacca il telefono, stiamo per entrare nella hall dell’albergo ma il cellulare di Cal riceve un’altra chiamata. Dopo aver terminato la telefonata lui mi prende per un braccio e mi dice:
-Gill dobbiamo andare, hanno preso Tabano e i suoi uomini! Sono in centrale!-
Non riesco a dire niente perché mi trascina dentro l’autobus dalla quale eravamo appena scesi e attendiamo che ci porti alla fermata più vicina alla base dell’ FBI.
Non ci sono posti a sedere, è tutto occupato e quindi ci tocca rimanere in piedi agganciati alle maniglie.
Dopo una serie di frenate e di quasi-cadute, per fortuna, grazie a Cal che mi impediva di rovinare a terra tenendomi per un fianco, arrivo a destinazione sana e salva.
Usciamo dal bus, appena fuori Cal fa un respiro profondo:
-Questa è la prima e ultima volta che prendo un autobus! Piuttosto mi faccio saltare in aria su un taxi un’altra volta!-
-Dai, non è stato così terribile!- Dico  scherzando.
-Non e stato terribile? Era pieno di gente ammassata faceva caldo e non si riusciva a respirare!-
Io mi metto a ridere, quando si lamenta sembra proprio un bambino, ma dopo tutto questo è uno degli aspetti che mi piace di lui.
Entriamo nella centrale, e subito due federali ci conducono nella sala interrogatori dove  dentro c’è Ray Tabano.
Appena entriamo lui ci manda un occhiataccia di disprezzo, mi giro verso di Cal, lui ha le sopracciglia abbassate e tendenti a unirsi al centro, le labbra pressate e stringe i pugni. Ne sono certa, sta per esplodere.
Non faccio in tempo nemmeno a formulare il pensiero che Cal parte all’attacco, prende Tabano per il colletto della camicia e lo scaraventa addosso allo specchio dietro di lui facendo provocare delle crepe.
-Ti rendi conto che la hai... Che ci  hai fatto quasi ammazzare?!?- Lo aggredisce Cal avendo un piccolo lapsus, e mi viene da pensare che lo stia facendo per me.
-Bhè…Era questo l’intento- Dice Ray  ghignando e con tono strozzato per via delle mani di Cal al suo collo.
Cal lo sbatte nuovamente sulla parete, ma l’agente federale finalmente interviene e lo ferma. 

Ci sediamo al tavolo, di fronte a Tabano e incominciamo con le domande.
-Ormai ti abbiamo incastrato, quindi inevitabilmente finirai al fresco, ti conviene almeno collaborare.- Dice Cal con tono ancora arrabbiatissimo.
-Allora Ray, ha cercato di uccidere i suoi ex-compagni di gruppo, mi sembra un po’ eccessivo come “punizione”- Dico io.
-Oh no, voi non capite! Non sapete come ci si sente ad essere traditi dal proprio migliore amico! Io e Steven ci conosciamo praticamente da sempre,  eravamo solo dei ragazzini. Io credevo in lui, mi fidavo… E invece lui mi ha cacciato con un semplice “ Mi dispiace amico, ma non sei all’altezza”, mi ha anche detto che fra noi le cose però non sarebbero cambiate! Ma come potevano non cambiare?!? Inizialmente ho cercato di tollerare, ero geloso, dopo che me ne ero andato anno iniziato ad avere molto successo, e Steven incominciò a trascurarmi, una volta le prove, una volta i tour mondiali… Ci vedevamo si e no una volta al mese, abbiamo continuato così per tanti anni, fino ad ora, ma io non ce l’ho fatta più a resistere, volevo vendicarmi di loro.-
 L’agente federale, senza darci il tempo di aggiungere altro, ammanetta Tabano e lo porta fuori.


LIE TO ME //CAL// LIE TO ME

Finalmente lo hanno arrestato! Finalmente per adesso posso smettere di preoccuparmi per Gillian.
A volte mi sento in colpa, ho come la sensazione di averla trascinata nei guai dal momento in cui gli ho chiesto di lavorare con me. Quando stava per essere rapita da Andrew Jankins, quando quel pazzo di  Eric Matheson era entrato armato al Lightman Group, quando per poco non saltavamo in aria per la faccenda di Jimmy Doyle, quando ospitava la sorella di Torres a casa sua e l’anno aggredite… Tutte queste cose mi pesano sulla coscienza, e mi istigano a proteggerla sempre di più.

Finalmente concluso il caso ce ne torniamo in hotel, sono distrutto, e da quando sono iniziati i casini che non dormiamo decentemente, facciamo si e no 5 ore di sonno durante la notte.
Appena entriamo nella stanza mi butto sul letto con le braccia spalancate e faccio un grande respiro.
-Aaah. Era ora che chiudessimo il caso-
-Hai ragione… Che peccato però… Abbiamo sprecato due biglietti per il concerto… Tanto vale che torniamo a Washington…-
-Si hai ragione… non  mi fido a lasciare gli affari nelle mani di Torres e Loker troppo a lungo…-
Lei scuote la testa come per dirmi “Cosa devo fare con te?”, poi poggia la borsa, si leva lo scalda-spalle,  si siede sul letto appoggiando la schiena allo schienale e si accuccia tenendosi le gambe tra le braccia.
E’ cos’ tenera, sembra molto più  fragile e innocente di quanto non lo sia già normalmente.

Nonostante siano appena le 14.30 crediamo che un pisolino non guasterebbe e decidiamo di dormire.
Mi ero quasi abituato a dormire insieme a Gillian che adesso che non è tra le mie braccia mi è difficile farlo, nonostante questo la stanchezza e il sonno perso di almeno 5 ore, e sto minimizzando, hanno il sopravvento e finalmente mi addormento.

*3 ore dopo*
>TOC TOC TOC<
>TOC TOC TOC<
-Signori Lightman! C’è  qualcosa per voi! Aprite!
Sento una voce, ma sono ancora mezzo addormentato.
>TOC TOC TOC<
-Signori LIghtman!-
A quel punto mi sveglio definitivamente, pure Gillian si è appena alzata, e sta andando alla porta mentre si stiracchia un po’ le braccia e si sistema i capelli. Io la seguo. Entrambi ormai non facciamo più caso al fatto che veniamo chiamati “Signori Lightman” glielo abbiamo detto non so quante volte che non siamo sposati, ma evidentemente non gli entra proprio in tesa!
Apriamo la porta, un’ impiegata dell’albergo ha una busta bianca in mano e ce la consegna, dopo di chè ci saluta e torna a lavoro.  Ci sediamo sulle due sedie vicino il frigo-bar e la apriamo.
Dentro troviamo una lettera firmata da Steven Tyler con due biglietti.

Salve dottor Lightman e dottoressa Foster, per prima cosa vi ringraziamo per averci aiutati a scoprire il colpevole dell’ esplosione, senza di voi probabilmente non ci saremo mai resi conto che Ray era il vero colpevole… Bhè, per sdebitarci io el gruppo vi abbiamo inviato due biglietti per il concerto che terremo lundì 27, lo abbiamo fatto con tutti quelli che lo avevano comprato per il concerto di venerdì… Ma i vostri sono speciali… Vi abbiamo riservato un privè nel balconcino che sporge sul palco. Spero apprezzerete.”
Steven e gli Aerosmith.

-Wow ma è fantastico!! Avremo il privè e per di più appena sopra il palco!!- Dice euforicamente Gillian
-Sono felice che tu sia contenta tesoro!- Dico dolcemente io portandogli una mano sulla spalla.
Lei di ricambio mi sorride, e un’altra volta rimango incantato davanti a tanta bellezza.
Ci fissiamo per almeno 2 minuti buoni, senza sapere cosa dire o cosa fare, ci guardiamo semplicemente negli occhi.
 

LIE TO ME //GILLIAN// LIE TO ME

Cosa dico, cosa dico, cosa dico?? Oddio sto andando nel panico! Mi sono bloccata solo perché mi ha accarezzato la spalla?! No, non posso proprio continuare così! Sono imbarazzatissima e le guance mi vanno a fuoco!
Per fortuna Cal decide di rompere il ghiaccio e mi dice con tono molto dolce:
-Hey Gill? Sei ancora stanca?-
-No perché?-
-Ti va di andare a fare un giro?
-Perché no? Dopo tutto ce lo meritiamo un po’ di tempo libero!- Dico cercando di riprendermi dallo stato “Incapacedidireofarequalsiasicosa”  di poco fa.
Va bene tesoro, andiamo!- Mi prende sotto braccio e insieme usciamo dall’hotel.
 
-Allora? Dove vogliamo andare? Abbiamo poco tempo prima di cena, ci conviene trovare un posto qui vicino!- Mi suggerisce Cal
-Mmh… E se andassimo alla “Diga di Hoover”? Ho sempre sognato di vederla!-
-Perfetto!! Ma come ci arriviamo?? Di salire su un autobus non se ne parla! Però un tax…-
-NO! Una taxi no! Anche se Ray Tabano è stato arrestato io ho troppa paura!-
Accidenti! Mi sto comportando come una bambina! Cal mi sta fissando in modo strano e mi sembra che da un momento all’altro potrebbe scoppiare a ridere!
-Va bene va bene, ma allora cosa facciamo?- Mi chiede ridacchiando.
-Mmm… potremo andare alla piscina dell’albergo! Sono tre giorni che siamo qui, ma con tutti gli impegni che avevamo non ci siamo ancora andati!-
-Come vuoi tu Gill! Allora torniamo in camera a metterci il costume!-
-Va bene! Andiamo!-
 

LIE TO ME //CAL//  LIE TO ME

Dopo esserci messi velocemente il costume andiamo verso la piscina, nonostante il posto sia affollato in acqua non quasi nessuno.
 Gillian ha uno di quei grandi e buffi cappelli che si mettono per andare al mare e un prendisole rosa. L’ ultima volta che le ho visto indossare qualcosa di quel colore è stato l’anno scorso, in quell’occasione mi disse che indossava un' abito rosa perché dopo tanto tempo finalmente era davvero felice. Quindi suppongo che anche adesso sia felice, e il solo pensiero mi rende straordinariamente di buon umore.

Gill ha voluto a tutti i costi noleggiare una ciambella gonfiabile gigante tutta colorata, suscitandomi un incredibile tenerezza, a volte è più bambina di me!
Arrivati a destinazione ci sistemiamo su due sdraie. Posata la borsa e steso l’asciugamano lei mi chiede:
-Alloraaa: vuoi fare il bagno o prendere il sole?-
-Prendere il sole! Non mi fido molto dell’acqua della piscina! - Gli rispondo spiegandogli le mie motivazioni.
Lei sospira come per dirmi che sono un caso senza speranza. Poi si leva il vestito e si siede sul lettino, quel che vedo mi lascia affascinato: Un bikini rosso accesso che esalta le sue meravigliose forme si presenta davanti a me.
Non so cosa è scattato dentro di me in questo momento, forse gelosia, gelosia nei confronti di tutte le altre persone presenti, non è che ci sia un motivo, però… Non l’ho mai vista nemmeno io così!! Figurati se un branco di uomini qualunque può farlo!!!

Afferro la ciambella e velocemente la uso per “imprigionare” Gillian.
-Eehm… Ripensandoci… Andiamo a fare il bagno!!- Le dico in preda alla gelosia che cerco di nascondere.
La trascino via e mi tuffo in acqua buttandomi addosso anche lei  e finiamo entrambi sotto acqua.
MISSIONE COMPIUTA!  In acqua sicuramente molta meno gente riuscirà a vederla!
Non appena riemersi lei prende fiato e poi mi grida:
-Cal!! Ma che cosa…?!-
-Mi è venuto un attacco di caldo! Scusa tesoro!-
Lei si leva i capelli dal volto e poi per l’ennesima volta sospira divertita:
-Sei incorreggibile!-
Mi da una spintarella sulla spalla e io di risposta le dico:
-Mi stai forse sfidando tesoro??-
Lei mi guarda con uno sguardo provocatore e io “le salto addosso” per spingerla un'altra volta sott’ acqua, e dopo di che inizia una vera e propria “battaglia” di schizzi e risate.


Reduci di una vera e propria “Guerra all’ ultimo schizzo” durata quasi un’ora e mezza e dopo esserci concessi un’oretta di sole (per quel poco che era rimasto, e motivo per cui molte persone erano andate via) ce ne torniamo in camera esausti.
-Non credo di farcela ad uscire per cena… Sono stanchissima!- Dice Gillian portandosi la mano sulla fronte.
-Non preoccuparti tesoro, possiamo ordinare qualcosa in camera se ti va!-
-Veramente non ho molta fame…preferisco non magiare…-
-Che cosa? Sul serio? Gillian Foster non ha fame? Questa è da segnare!- Dico scherzando io.
Lei mi sorride e poi mi dice:
-Se tu hai fame però puoi sempre uscire a prenderti qualcosa…-
-E lasciarti qui tutta sola? Non se ne parla!- Dico io incrociando le braccia.
Mi sorride nuovamente, un sorriso al quale non so resistere e l’impulso di abbracciarla e forte, ma riesco a controllarmi.
-Bhè… Allora suppongo che l’unica cosa da fare sia andarcene a letto, sono appena le nove ma ci conviene riposarci per bene sta volta, domani dobbiamo tornare a farti visitare e poi ci sarà il concerto e torneremo in albergo molto tardi!-
-Ottima idea!-


Dopo esserci preparati ci mettiamo sotto le coperte, e in modo quasi spontaneo mi avvicino a lei, ma poi mi rendo conto che non è proprio il caso, nelle notti precedenti c’è stato sempre un motivo se abbiamo dormito abbracciati, ma ora non saprei che scusa inventare… Così mi limito a dare la buonantte con una leggera carezza sulla guancia che viene ricambiata dal suo dolce sorriso.

Pensando e ripensando a Gillian finalmente cado nel mondo dei sogni, che per quanto siano belli, non raggiungeranno mai la realtà di me affianco a lei.
 

LIE TO ME //GILLIAN// LIE TO ME

La mia sveglia suona perfetto orario: sono le sette in punto.
A quanto pare quel pigrone di Cal non l’ha sentita o forse ha fatto finta di non sentirla… Non cambia molto, in ogni caso dovrò buttarlo giù dal letto, e devo pure sbrigarmi, alle otto deve andare a farsi controllare dai dottori.
-Cal!-
Nessun segno…
-CAL!!-
-Mhnn-
Sento solo dei lamenti. Ok è ora di utilizzare le maniere forti!
-CAL!!! Svegliati subito!!!- Gli grido scuotendolo con le braccia.
-Mhnn, no… Ancora cinque minuti…- Mentre me lo dice si volta dall’altra parte.
-NO, CAL!! Dobbiamo andare in ospedale lo hai dimenticato?! E poi come fai ad avere ancora sonno se ieri sera siamo andati a letto prestissimo??- Gli dico facendolo rigirare verso di me.
-Uffaaaa!- Di scatto si alza in piedi.
-Dai, non fare storie, sbrighiamoci a prepararci!-

Arrivati in ospedale con 2 minuti di anticipo, davanti a tutta le persone che erano lì, rimaniamo a bocca aperta.
-Perfetto! Ora ci vorrà una vita prima di riuscire ad andarcene da qui!- Dice seccato lui.
-Cal, non sei l’unico ferito qui dentro, ci sono persone che stanno messe peggio di te!-
Lui fa un grosso sospiro, poi ci andiamo a posizionare in sala di attesa insieme a tutti gli altri.
Mentre aspettiamo chiacchieriamo del più e del meno, e senza rendercene conto sono già passate due ore
Finalmente un medico si degna di venire da noi:
-Signor Lightman, è il suo turno, prego mi segua!-
-Arrivo… Tesoro torno subito, tu aspettami qui va bene?-
Faccio cenno di si con la testa e poi lo vedo scomparire dietro l’angolo.

Solo dici minuti dopo (che a dirla tutta mi sono sembrati molto più lunghi delle due ore passate a chiacchierare con Cal) sono già fuori, Cal stringe la mano al dottore e lo ringrazia, ma è solo una maschera, me ne accorgo dall’espressione da superiore che ha stampata in faccia, poi viene da me e mi dice:
-Aaah finalmente possiamo uscire da qui! Non ne posso più di stare in mezzo a questa puzza di medicine!-
Lo assecondo: -Gia... Piuttosto, che ti hanno detto i dottori?-
-Ah, si va tutto bene, fra due settimane i lividi saranno spariti, e le cicatrici… guariranno in fretta.-
-Mh… Va bene, dai andiamo.-


* Le ore passano, dopo un pranzetto tra chiacchiere e risate e dopo un pomeriggio passato, soprattutto per Gillian, a scegliere cosa mettersi per il concerto, finalmente arriva l’ora di saltare in macchina e andare all’ Hard Rock…*
 

LIE TO ME //CAL// LIE TO ME

Arrivati al luogo dove si terrà il concerto, un addetto alla sicurezza ci indica il luogo a noi riservato, e quasi isolato dal resto della folla, che sta aumentando sempre più vertiginosamente.
Ci accomodiamo sulle poltrone, Gillian è eccitatissima all’idea di sentir suonare gli Aerosmith, e vederla  così elettrizzata mi rende felice. Sono come ipnotizzato a guardarla, ma la potente voce di Steven Tyler  che risuona mi sveglia:

-Good evening Las Vegas!
Ok, it’s time to Roooock-

Le sue strilla invadono tutta la platea in preda al delirio.
Il concerto ho inizio, e si apre con una canzone che ha segnato la storia del rock: Seme odl song and dace.

Dall’alto del nostro balconcino riusciamo a tenerci fuori da quell’ ammasso di gente che strilla e grida le parole della canzone.
Successivamente parte Amazing questa è più lenta, ma è una canzone ricca di significato e in un certo senso io mi riconosco nelle sue parole.
Guardo Gillian e le prendo la mano, le si volta di scatto verso di me e io le sorrido, lei ricambia e poi torna ad ascoltare quelle canzoni. Riesco a vedere una punta di rosso nelle sue guancie.
 

E’ arrivata quasi la fine, dopo le mitiche:Hole in my soul, Fly away from Here, Angel, Love in an elevetor, Crazy, Rag Doll, Dude, Just Push play e Walk this way, arriva Santana, un grandissimo chitarrista di successo che insieme a Steven ha creato una canzone:Just Feel Better.

Io e Gillian ci avviciniamo, ci stringiamo commossi per quella canzone,  e quando finisce noi restiamo così, persi l’uno negli occhi dell’altro a contemplarci.
Inizia un’altra canzone: Quella che tra poco avrei scoperto la più bella della mia vita.

(Ecco il link: 
http://www.youtube.com/watch?v=Vo_0UXRY_rY&feature=fvsr )

I could stay awake just to hear you breathing
Watch you smile while you are sleeping
While you're far away and dreaming
I could spend my life in this sweet surrender
I could stay lost in this moment forever
Every moment spent with you is a moment I treasure…
 
Quelle parole rimbombano nella mia testa.
Sul volto di Gillian incominciano a scendere lacrime.

Don't wanna close my eyes
Don't wanna fall asleep
'Coz I'd miss you baby
And I don't wanna miss a thing
'Coz even when I dream of you
The sweetest dream would never do
I'd still miss you baby
And I don't wanna miss a thing


Le accarezzo il volto e con la mano cerco di asciugarle le lacrime, lei arrossisce, ma sorride allo stesso tempo.

Laying close to you
Feeling your heart beating
And I'm wondering what you're dreaming
Wondering if it's me you're seeing
Then I kiss your eyes
And thank God we're together
I just want to stay with you in this moment forever
Forever and ever

A questo punto le parole mi escono da sole dalla bocca:

-Si, voglio stare con te in questo  momento per sempre…-
Mi avvicino a lei e di colpo la bacio, la stringo a me, lei che al contatto con le mia labbra si irrigidisce, ora si sta sciogliendo e risponde al bacio. Mi porta la mano sulla spalla e con l’altra mi stringe forte.
Tante emozioni girano dentro di me e di Gill.

I don't wanna miss one smile
I don't wanna miss one kiss
I just wanna be with you
Right here with you just like this
I just wanna hold you close
Feel your heart so close to mine
And just stay here in this moment for all the rest of time
Baby, baby


Lei si costa leggermente da me, vuole dirmi qualcosa.
-Cal, io…- Non la lascio finire perché le porto la mano sulla bocca.
-No Gill, fai parlare me… Devo dirti una cosa, una cosa che mi sono tenuto dentro troppo a lungo…
Ci sono giorni, giorni in cui odio tutto e tutti, ogni persona, senza un motivo preciso. Ma te, non riscirei mai ad odiarti tesoro, perche tu sei l’altra metà di me, quella che riesce a farmi tirare fuori la parte migliore. La mia migliore amica, a te Gill posso confidare tutto senza bisogno di spiegazioni, perché tu riesci a capirmi subito. Ma adesso essere i tuo migliore amico non mi basta più, perché io… Io ti amo…-

-Cal, io non so cosa sto per fare, ma di una cosa sono sicura, è la cosa giusta. Qunado sono in lacrime il mio primo pianto è per te, quando crollo e piango l’unica ragione che mi tira su sei tu. Da anni ormai c’è un buco nella mia anima, un buco che può essere colmato solo da te, dalla tua dolcezza, dalle tue ironie, Tu ormai sei il mio chiodo fisso nella mente, sei la ragione per cui vivo. Ti amo anche io Cal!

Don't wanna close my eyes
Don't wanna fall asleep
'Coz I'd miss you baby
And I don't wanna miss a thing
'Coz even when I dream of you
The sweetest dream would never do
I'd still miss you baby
And I don't wanna miss a thing

Senza perdere tempo torniamo a baciarci, cullati da quella dolce melodia, ora possiamo stare veramente insieme, ora possiamo amarci liberamente.
                                                         
                                                             ≈ FINE≈

Kaori_97
Come è andata? Non mi convince molto, sopratutto l'ultima parte, e avendolo fatto molto lungo, almen per i miei standard, credo d aver fatto perdere il filo del discorso D:
Comunque concludendo vorrei citare Jenny_98 e Jane97, che mi hanno sempre incoraggiato e recensito ogno singolo capitolo di ogno mi FF! 
Me la lasciate una piccola recensione? :3

 
 

 
 
              

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