Sei anni non bastano

di sissichi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** il ritorno ***
Capitolo 2: *** Ancora insieme ***
Capitolo 3: *** boston ***
Capitolo 4: *** novità all'orizzonte ***
Capitolo 5: *** crisi e pausa ***
Capitolo 6: *** è davvero finita? ***
Capitolo 7: *** Epilogo e commenti ***



Capitolo 1
*** il ritorno ***


6 anni non bastano Il ritorno
Erano ormai passati sei anni, ed ora tornava a Capeside. Sei anni possono essere pochi, ma possono essere anche un’eternità. Pacey stava guidando nella notte, finalmente Sammy si era addormentata, era stata agitata tutta la sera, sentiva ancora la mancanza della mamma, era comprensibile, a soli tre anni non si può capire che la mamma che tanto si ama non tornerà più. Aveva cercato di spiegargli che era andata in cielo, le aveva detto che era andata a suonare il violino a Gesù bambino, ma sapeva che la bimba stava soffrendo, anche per questo aveva deciso di cambiare vita, così nel giro di due mesi aveva organizzato tutto, il suo trasferimento e la vendita della casa. Ne aveva comprata una a Boston, i primi mesi sarebbero stati duri, per fortuna Gretchen aveva promesso di aiutarlo, purtroppo non aveva idea di cosa si sapeva a Capeside di lui, che notizie avevano, se sapevano che lui era vedovo, che aveva un’attività redditizia e soprattutto se sapevano di Sammy, lui quando era andato via, aveva tagliato completamente i ponti con tutti, anche per questo al suo matrimonio non aveva voluto invitare nessuno, solo Gretchen era al corrente della sua vita, e l’aveva supplicata di non dire nulla.
Appena arrivato, spense il motore e i fari della macchina e restando seduto fissò la casa che aveva davanti, sul suo anulare sinistro c’era la fede, la guardò, non aveva avuto il coraggio di toglierla, era troppo doloroso, da cinque mesi viveva solo di strascichi e se ancora non si era arreso al dolore era solo grazie a Sammy, il pensiero di darle un futuro sereno lo spronava a reagire. Aveva fatto smettere il lutto alla bimba già dopo una settimana, ma lui continuava a portarlo, per lui Annie era stata tutto, grazie a lei era quello che è adesso, si erano trovati cinque anni fa. Lui era appena riuscito ad uscire dal vortice di disperazione in cui era caduto, ed una sera in un pub l’aveva vista, era lì a bersi una birra dopo una giornata che era stata un inferno e lei era lì per festeggiare. Alla fine della serata mentre uscivano si erano contesi lo stesso taxi, così lui l’aveva invitata a salire e aveva fatto accompagnare prima lei pagandole la corsa, lei l’aveva ringraziato, dopo due giorni si erano rivisti, scoprendo che lavoravano nello stesso edificio, lei era all’ultimo piano ad insegnare musica mentre lui lavorava nel ristorante che c’era al piano terra. Nel giro di due settimane erano diventati amici, e l’anno dopo si erano sposati. Ricordava come fosse ieri il giorno del suo matrimonio, Annie era una nuvola bianca, bellissima, aveva un sorriso che lo illuminava tutto, la felicità di quel giorno era incontenibile, senza neanche accorgersene si ritrovò a piangere, aveva perso la sua Annie, e ora si ritrovava a dover continuare la sua vita da solo, doveva crescere Sammy senza una mamma. Piangere non lo aiutava, ma adesso cosa mai poteva aiutarlo? Nessuno avrebbe potuto ridargli sua moglie, Sammy non avrebbe ricordato sua mamma, ma a questo ci avrebbe pensato lui, gli avrebbe sempre raccontato tutto di Annie, avrebbe fatto in modo che Sammy sapesse chi era sua madre. Rimase ancora lì a piangere la sua solitudine per due ore poi finalmente si scosse e a fatica si mosse, prese Sammy in braccio, facendo attenzione a non svegliarla e salì le scale che portavano al porticato ed entrò in casa.
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“Dawson, ma sono tre settimane che non ci vediamo non riesci proprio a venire a Capeside?” chiese Joey, mentre Audrey la guardava a scuoteva la testa
“Va bene ho capito, è molto importante per te, questa potrebbe essere l’occasione giusta, non puoi abbandonare il set. Ok almeno chiamami stasera. Si, ok ciao”
“Non è andata come speravi vero?”
“direi di no”
“Su coniglietto non te la prendere, piuttosto come va con la raccolta di racconti che devi presentare al tuo editore?” chiese curiosa Audrey
“Non mi ci far pensare la scadenza è tra una settimana e mi mancano ancora tre storie, questa volta credo proprio che non ce la farò”
“Dici sempre così poi alla fin fine ce la fai sempre”
“Speriamo, e a te come va?”
“Ho lasciato il gruppo”
“Cosa? Quando? Perché?”
“Mi ero stufata e poi non combinavamo niente”
“Audrey, so che non ti piace sentirtelo dire, ma non puoi continuare così, ormai dovresti trovare la tua strada e seguirla, negli ultimi anni sei stata una solista, un’attrice e poi hai cercato un gruppo l’avete messo su, poi l’ hai snobbato, ora ne avevi trovato un altro e l’ hai mollato ancora, per quanto credi di poter continuare?”
“Finché posso, comunque ho già trovato un lavoro”
“Davvero? E di che si tratta?” chiese Joey curiosa
“Se domani il colloquio va bene te lo dirò” detto questo sorrise e si rimise le cuffie
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Intanto Pacey aveva preso Sammy e insieme erano andati a fare la spesa, la bimba era felice, era riuscito a distrarla e ora come una peste saltellava di qua e di là come fa una bimba di tre anni che girovaga per una città sconosciuta. Per lei era tutto nuovo, non c’era mai venuta perciò tutta contenta trotterellava vicino al papà che la teneva per mano. Erano veramente belli insieme, nessuno vedendoli avrebbe detto che quell’uomo e quella creaturina avevano un dolore immenso dentro.
“Ok Sammy eccoci qua, stai sempre accanto a papà” disse Pacey prendendola in braccio entrando nel supermercato. La bimba appena dentro iniziò a scalciare facendo capire che voleva scendere,  così Pacey la mise giù e questa tutta contenta si mise a saltellare intorno al papà che preso il carrello cercò negli scaffali ciò che gli serviva. Mentre era girato a scegliere una confezione di biscotti Sammy vide una ragazza che stava scegliendo degli yogurt, le si avvicinò e tirandole la gonna attirò la sua attenzione
“Tao” disse la bimba, la ragazza si girò e vedendola sorrise e disse “Ciao” e mentre lo diceva si abbassò per guardare la bimba e le disse: “Dov’è la tua mamma?”
“Papà dice che è andata in cielo a suonare il violino a Gesù bambino” disse un po’ dispiaciuta, la ragazza la guardò e pensò che era ingiusto che una creaturina così giovane avesse perso la mamma “E il papà dov’è?” le chiese per distrarla da quel pensiero, la bimba sorrise e voltandosi vide Pacey che girandosi si era avvicinato
“Sammy ti avevo detto di non allontanarti” la rimproverò mentre la prendeva in braccio
“Papà” disse la bimba mettendogli le braccine attorno al collo
Pacey alzò lo sguardo per ringraziare chi gli aveva tenuto Sammy, quando riconobbe la ragazza che lo guardava con uno sguardo esterrefatto
“Pacey?”
“Jen?”
“E’ una vita che non ti vedo! Come stai?” chiese guardandolo e solo allora realizzò che la bimba che aveva in braccio doveva essere sua figlia
“Bene grazie te?” chiese lui
“Abbastanza bene, è una bellissima bambina”
“Grazie siamo qui per una vacanza di un mesetto e poi ci trasferiremo a Boston”
“Davvero verrai a Boston?”
“Si, ho già preso casa, in questo mese, permetterò alla bimba di conoscere i nonni, lo zio e le zie, mentre io sistemerò tutto a Boston.”
“Mamma mia Pacey, sei diverso dall’ultima volta che ti ho visto, non abbiamo più avuto tue notizie perciò vederti tornare qua con una bimba è un colpo”
“Già, ora devo andare devo fare ancora tante cose, ci si vede”
“Fallo davvero Pacey, non sparire di nuovo” gli disse Jen salutandolo con uno sguardo che esprimeva affetto. Pacey sorrise e si allontanò
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“Jack, non immaginerai mai chi ho incontrato stamattina al supermercato” disse Jen mettendosi a sedere sul divano del salotto. Ormai erano tre anni che lei e Jack vivevano insieme, da quando era morta sua nonna lei si era sentita sola e Jack le aveva proposto questa soluzione così lei era riuscita ad andare avanti grazie all’appoggio di tutti gli amici.
“Chi hai incontrato?” chiese lui curioso
“Pacey”
“Pacey? Davvero?”
“Sì e non è tutto, ha una figlia, una bellissima bambina”
“Allora è sposato”
“Credo sia vedovo, la bimba mi ha detto che la sua mamma è morta”
“Mi spiace, povero Pacey, non è molto fortunato”
“Già, deve essere orribile”
“Che ti ha detto?”
“Ha detto che si è comprato una casa a Boston e che ha intenzione di trasferirsi lì e che per il momento si fermerà un mesetto qua per far conoscere la bimba alla sua famiglia”
“Quindi non l’ hanno mai vista? Effettivamente lui qua non è più tornato, per quello che ne sappiamo, dal giorno in cui se ne è andato”
“Già, certo è strano che nessuno abbia mai parlato del fatto che fosse sposato e con una figlia e che ora sia vedovo”
“Magari hanno voluto essere riservati”
“Sì come no, Jack, non si può muovere un passo a Capeside senza che tutti lo sappiano, secondo me nemmeno la famiglia lo sapeva”
“Ma perché mai non avrebbe dovuto avvisarli, in fondo è la sua famiglia”
“Non è che lui ci vada molto d’accordo”
“Sì, ma ti sposi e non lo dici? Hai una bimba e non vuoi fargli conoscere i nonni?”
“Avrà avuto i suoi buoni motivi per farlo, non ha detto nulla neanche a noi, i suoi amici”
“Effettivamente in sei anni non si è mai fatti vivo”
“E credevi che l’avrebbe fatto?” chiese scetticamente
“No, effettivamente, fu molto chiaro, lui voleva tagliare i ponti col passato e farsi una nuova vita”
“E sembra che ce l’abbia fatta, sono felice per lui”
"Anch’io, quella bimba era adorabile”
"
Pacey? Ci sei? Dov’è Sammy che voglio vederla?” chiese Gretchen entrando in fretta in casa”
“Sono in cucina sto cercando di far mangiare questo demonietto” le rispose, sorridendo alla bimba
“Sammy, guarda chi c’è” disse facendola scendere dalla sedia
“Ciao Sammy” fece Gretchen avvicinandosi alla bimba e accovacciandosi per guardarla le sorrise
“Tao” disse la bimba un po’ intimorita nascondendosi dietro la gamba del papà che sorridendo la prese in braccio e disse “Che c’è hai paura della zia?” e la fece avvicinare alla sorella che sorridendo le diede un bacio sulla guancia alchè la bimba sorrise deliziata e portandosi le manine alla bocca gli mandò dei baci facendo ridere i due ragazzi. Pacey fece scendere la bimba e si sedette a tavola
“Allora hai incontrato qualcuno?” chiese Gretchen
“Sì Jen, al supermercato, come stanno mamma e papà?”
“Vuoi sapere se gliel’ho detto?” chiese lei e al cenno affermativo rispose “Non gliel’ho detto, ho pensato fosse un tuo diritto, solo vorrei ricordarti che Sammy hai dei nonni e degli zii anche qua, non solo a New York”
“Lo so Gretchen, lo so, ma per me non è stato facile, lo sai, l’ultimo anno è stato un inferno per me, prima la malattia di Annie, poi la sua veloce caduta verso il basso e mi sono trovato nel giro di pochi mesi solo con una bimba, ora dopo lunghe riflessioni ho creduto fosse meglio per Sammy trasferirci e ricominciare tutto da capo per questo ho scelto Boston, lì conosco qualcuno che mi può aiutare col lavoro e potrei garantire a Sammy una certa sicurezza economica”
“Quella gliela puoi già garantire adesso, lo so che guadagni bene e che adesso stai bene economicamente, però capisco il tuo desiderio e per certi versi lo approvo”
“Grazie Gretchen, ho proprio bisogno del tuo appoggio”
“A cosa servirebbero le sorelle altrimenti?”
“Grazie” disse lui con uno sguardo spento
“Senti posso prendere Sammy per qualche ora in modo da conoscerla un po’, ci faccio un giretto così magari tu ti rimetti un po’ dovrai essere stanco no?”
“Va bene, sarà felice di uscire, lei adora passeggiare” disse Pacey e alzandosi andò dalla bimba e la preparò per l’uscita. Appena se ne furono andate Pacey tornò in cucina e si sedete ala tavolo davanti alla sua tazza di caffè e chiuse gli occhi. Tutto il peso della solitudine lo assalì, Annie non c’era più e lui doveva vivere da solo, doveva affrontare tutto questo senza lei me l’avevi promesso Annie, avevi detto che saremmo tornati qui insieme, che mi avresti aiutato ad affrontare tutto, ad affrontare la mia famiglia, Dawson, gli amici e lei, ed invece ora sono qui, solo senza di te, mi servirebbe il tuo appoggio, la tua vitalità, ma sono ancora una volta solo
Lacrime silenziose scesero dai suoi occhi, era un silenzio assordante che portava dentro di sé tutta la solitudine e il dolore che provava, un silenzio schiacciante e graffiante, che lo opprimeva.
-.-.-.-.-.-
“Joey?”
“Si?” chiese dall’altra stanza
“ti disturbo?” chiese Jen entrando
“No, figurati dimmi, sto finendo di riordinare il mio studio, ogni volta che cerco qualcosa non lo trovo, così stamattina mi son decisa”le disse mentre selezionava fogli e li divideva in grosse pile
“ok, allora non è facile da dire, ma credo che tu debba saperlo, per prepararti ad affrontare l’inevitabile” le disse Jen
“Cos’è successo?” le chiese girandosi verso di lei curiosa e preoccupata al tempo stesso
“Pacey è in città” disse tutto d’un fiato e a Joey caddero i fogli dalle mani
“Cos’hai detto?” chiese con sguardo spaventato
“E’ qui, l’ ho incontrato stamattina al supermercato”
“E come ti è sembrato?”chiese Joey
“Effettivamente non è tutto, non era solo. Joey, Pacey ha una figlia, l’ho vista stamattina con lui al supermercato”
“Beh, ma non è detto che è sua solo perché era con lui”disse lei stupita
“E’ sua figlia, l’ ha chiamato papà, e non è tutto, pare sia vedovo, che la moglie sia morta, me l’ ha detto la bimba, forse è per questo che è tornato” concluse Jen
“Vedovo? Mi spiace, ma quanto si vuol fermare? Voglio dire è una cosa permanente o è solo di passaggio?”
“Ha detto che si fermerà un mese per far conoscere alla bimba i nonni e gli zii, e poi si trasferiranno a Boston, lui ha già organizzato tutto”
“A Boston?” chiese lei stupita
“Sì, a Boston, Joey, quello che io ho visto al supermercato era un uomo distrutto per la perdita della moglie, e un padre attaccatissimo alla figlia”
“Pensi che sia ancora arrabbiato con me?”
“Penso che adesso abbia altro a cui pensare Joey e credo che in un momento come questo si abbia bisogno più di tutto degli amici”
“Sì, hai ragione, cosa potremmo fare?”
“Non lo so, spero che lui si faccia vivo, altrimenti io stessa andrò da lui a offrirgli il mio appoggio e a meno che lui non mi mandi via, gli starò vicino”

-.-.-.-.-.

Pacey nel frattempo aveva iniziato ad organizzarsi, la casa era a posto, arredata e finita, per quanto riguarda il suo lavoro doveva vedere Bodie per chiedergli un consiglio, ma era tutto pronto. Mentre si preparava per uscire tornarono Sammy e Gretchen

“Ciao Sammy, ti sei divertita con la zia?” chiese lui guardandola amorevolmente
“Ci” rispose la bambina sorridendo e dando un bacino al papà
“L’ ho portata al parco e si è divertita molto” disse Gretchen sorridendo “Te come stai? Hai avuto il tempo di riposare?”
“No, ho sistemato alcune cose per Boston, che tu sappia Joey è in città?” chiese lui guardando la bimba
“Sì, ma non sta più al B&B abita in una bifamiliare . In un appartamento ci sta lei con Audrey e nell’altro ci sono Jen e Jack. Si sono decisi dopo la morte di Grams disse Gretchen, ma poi si pentì di aver parlato di Grams, Pacey non sapeva e l’ultima cosa di cui aveva bisogno era sentirsi dire che qualcuno era morto
“Mi spiace che Grams sia morta” disse sinceramente addolorato e vedendo la costernazione di sua sorella la rassicurò dicendole
“Non ti preoccupare, è tutto a posto, ascolta io ora devo andare al B&B, devo parlare con Bodie”
“vuoi che ti tenga Sammy?”
“No, la porterò con me, deve conoscere il B&B” disse lui con uno sguardo indecifrabile, dentro quello sguardo c’era di tutto, dal dolore alla rabbia, dalla dolcezza alla malinconia, racchiudeva in sé una vita di emozioni.
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Dieci minuti più tardi Pacey era arrivato e presa Sammy per mano le disse
“Ora fai la brava che papà deve parlare con un signore” insieme si avviarono su quel portico da cui 6 anni prima era fuggito e con un peso sul cuore bussò alla porta. Quando Bessie aprì la porta e vide Pacey si stupì, perché davanti a sé non aveva più un ragazzino, ma un uomo, un uomo distrutto e rimase ancora più stupita quando vide la bimba che teneva per mano e tutto quello che riuscì a dire fu: “Pacey”
“Ciao Bessie” disse lui, e dopo che lei si scostò entrò con la bimba e vedendo che lei guardava la bimba con curiosità disse: “Bessie, questa è Sammy” e voltandosi verso la bimba
“Sammy dì ciao a Bessie”
“Tao Bessie“ Pacey sorrise e la prese in braccio
“Sammy è tua figlia?” chiese stupita
“Si” disse lui guardandola con amore. Bessie vedendo quello sguardo sorrise e aggiunse
“E’ una bimba fortunata” Pacey la guardò e sorrise al complimento per ringraziarla
“C’è Bodie? Avrei bisogno di parlargli”
“Sì, ora te lo chiamo” e si avviò verso la cucina da cui tornò col compagno
“Pacey!!! Ma allora è vero, sei proprio tu, e quell’angioletto lì chi è?” chiese sorridendo alla bimba
“Questa è mia figlia Sammy” disse con orgoglio
“Che bella e la mamma di questa bellezza dov’è?” chiese ma appena vide la faccia di Pacey capì che aveva commesso un errore
“Lei ora non c’è più, è andata da Gesù bambino vero Sammy?” disse guardando la bimba che triste disse “mamma è andata via” Bessie e Bodie si guardarono e dissero insieme “Ci spiace”
“Non preoccupatevi, volevo parlare con Bodie di una questione di affari se hai un po’ di tempo”
“Ma certo, vieni nel mio ufficio” disse sorridendo accompagnandolo in cucina e voltandosi verso la bambina disse

"La vuoi una ciambella? Gliela posso dare?” chiese a Pacey, il quale con un sorriso fece un cenno di assenso

... continua ...

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Capitolo 2
*** Ancora insieme ***


Ancora insieme  

“Ragazzi che ne dite se gli organizziamo una piccola festa di benvenuto?” propose Jack
“Non so” disse Joey e quando tutti la guardarono stupiti lei aggiunse “E’ appena morta sua moglie, ha una bimba piccola e non credo che pensi a festeggiare” aggiunse
“forse hai ragione” disse Jen
“Invece secondo me è proprio per questo che dovremmo festeggiare, per tirargli su un po’ il morale, dovremmo stargli vicini e nonostante il fatto che per 6 anni non si sia fatto vivo resta sempre un nostro amico e se non si è fatto vivo avrà avuto le sue buone ragioni” disse Audrey
“Forse però non vuole vederci” disse Joey un po’ preoccupata
“Sentite perché non chiediamo a Gretchen, lei è sempre stata in buoni rapporti con lui, credo che potremmo provare a sondare un po’ il terreno vi pare?” tutti si guardarono e annuirono
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“Grazie Bodie del tuo consiglio, ora sono apposto”
“Sono fiero di te, sei diventato quello che io credevo saresti stato, sei una persona meravigliosa e quella bimba è fortunata ad averti come padre, qualsiasi cosa ti serva qui al B&B troverai sempre un aiuto”
“Grazie Bodie” disse Pacey e lo salutò abbracciandolo
Dopo che Pacey uscì Bessie chiese a Bodie cosa avesse in mente Pacey, e lui le rispose
“Quel ragazzo ha mille risorse e tu questo dovresti saperlo”
“Insomma non mi vuoi dire niente” disse lei mettendo il broncio
“Non ancora, appena avrà sistemato tutto lo saprai” disse lui ridendo
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“Ciao Gretchen” dissero Jen e Jack
“Ciao ragazzi, come state?”
“Bene te?”
“Bene”
“Ieri ho visto Pacey al market”
“Me l’ ha detto”
“Noi abbiamo avuto un’idea, ma prima volevamo sapere il tuo parere” dissero insieme
“Ditemi”
“Noi avevamo pensato di dare una piccola festa per il suo ritorno, però sapendo ciò che ha appena passato siamo divisi in due, c’è chi crede che sarebbe un’occasione per distrarsi e c’è chi crede che lui preferisca stare solo, così non sappiamo cosa fare”
“Effettivamente è un periodo triste per lui, ma credo che abbia bisogno di distrarsi un po’ perciò credo  che una piccola festa possa fargli bene, niente di troppo forte, ma una cosina fra pochi intimi credo che possa andare bene” disse lei e i ragazzi annuirono contenti
"grazie Gretchen, appena ci saremo organizzati ti chiameremo per i dettagli” disse Jack

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"Bessie come va al B&B? Hai bisogno di aiuto? Sai che non devi fare altro che chiedere vero?”
"Si Joey, non ti preoccupare, qui è tutto ok, lì invece come va? A che punto sei con i racconti?” chiese Bessie per sondare il terreno, non sapeva se dire alla sorella che Pacey era in città
“Sono un po’ indietro con i racconti, ma questo è il meno, oggi Jen ha incontrato Pacey in città”
“So che Pacey è a Capeside perché oggi pomeriggio è passato dal B&B a salutarci e perché cercava Bodie”
“Davvero? E come vi è sembrato?”
“Un uomo con una grossa responsabilità che però ama”
“Ha portato anche la bimba? Com’è?” chiese curiosa
“E’ una bellissima bambina, Jo”
“Ci credo, povera bimba l’unica cosa che mi spiace è che a quell’età ha già perso la mamma”
"
Già, ma Pacey è dolcissimo con lei, credo che riuscirà a superare questa cosa e poi Pacey è ancora giovane e probabilmente si rifarà una vita anche se adesso gli sembra impossibile”
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“Dawson, come è andata la tua giornata?”chiese Joey al telefono “Senti, io credo che tu debba tornare, no tua madre e Lily stanno bene, non si tratta di loro, ma penso che tu debba essere qua, c’è qualcuno che ha bisogno di tutti noi. Sì è tornato, ma certo che ricordo
cos’è successo sei anni fa, ma credo che appena saprai dimenticherai anche tu. Dawson, Pacey ha una bimba di 3 anni ed è vedovo, sì non sto scherzando, ha perso la moglie qualche mese fa da quello che dice Gretchen, per questo credo che dovremmo stargli vicini, per quanto noi si possa aver litigato è sempre un nostro amico e credo che nel momento del bisogno noi ci dovremmo essere, e questo per lui lo è. Sì Dawson, credo che sarebbe meglio, ok allora ti verrò a prendere alla stazione sabato mattina. Ora ti lascio, sì Dawson, anche io…” e detto questo chiuse la conversazione e scese le scale per raggiungere gli altri
"Verrà?” chiese Jen
“Sì, appena ha saputo ha capito e arriverà sabato mattina, così potremmo organizzare per la sera, magari invece di una festa potremmo fare una cena così lui potrebbe portare anche la bimba,perché sicuramente non vorrà lasciarla a casa appena arrivati”
“Sì, mi sembra un’ottima idea, ora dobbiamo solo dirlo a Gretchen”disse Jack
“Ok ci penso io” disse Jen
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“Dawson, ciao ben arrivato, fatto buon viaggio?” disse Joey appena vide Dawson saltandogli letteralmente addosso
“Ciao Joey, sto bene e il viaggio è andato bene, allora cosa avete deciso per stasera?”
“Abbiamo pensato di fare una cena e basta così lui portare anche la bimba”
“Mi sembra perfetto, speriamo che vada tutto bene”
“Ma certo che andrà bene” disse Joey e si avviarono alla macchina abbracciati
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“Pacey dai per favore accetta, cosa ti costa? Si tratta di una cena”
“Ma sono anni che non li vedo come possono credere che funzioni?”
“Perché sono tuoi amici”
“E dove erano i miei amici in questi anni?”
“Dove tu li hai lasciati, loro non ti avranno cercato, ma neanche tu l’ hai fatto, e almeno tu sapevi dov’erano”
“Va bene, hai vinto andrò a quella cena, ma porterò anche Sammy, non mi va di lasciarla sola”
“Anche loro la vogliono conoscere”
“Ok, allora cena sia, a che ora dovremmo essere là?”
“Alle 8”
“Ok e 8 siano”
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“Eccoli stanno arrivando” disse Jen “c’è anche la bimba” disse sbirciando dalla finestra
“vado ad aprire” disse Jack
“Hey amico” lo salutò appena se lo trovò di fronte sulla porta
“Ciao” salutò Pacey
“Vieni entra, ciao Gretchen, e questa signorina?” Chiese sorridendo alla bimba
“Lei è Sammy” disse Pacey sorridendo con uno sguardo orgoglioso verso la figlia
“E’ bellissima” disse Joey che era rimasta indietro
“Ti assomiglia” aggiunse Dawson che era al suo fianco e si avvicinò a lui, l’ abbracciò e gli disse
“bentornato a casa Pacey”
“Grazie Dawson”
Pian piano l’atmosfera si alleggerì e iniziarono a rilassarsi e a divertirsi giocando con la bimba e raccontando qualche aneddoto di quegli anni passati lontani. Entrando in quella casa non si sarebbe detto che erano 6 anni che non erano tutti uniti.
Verso le 9 e 30 Pacey si avvicinò a Jen e gli disse
“Jen c’è una stanza dove posso portare Sammy, è tardi e dovrebbe riposare”
“Ma certo, puoi portarla nella mia camera, è qui, vieni che ti ci porto” insieme si avviarono alla stanza dove lo lasciò con la bimba
“Ho messo a letto la bimba, era stanca” disse quando tornò dagli altri
“E’ splendida Pacey” disse Audrey
“E’ vero” aggiunsero gli altri
“Ragazzi io vi devo ringraziare per tutto questo, per avermi accolto così dopo tutti questi anni e dopo il modo in cui me ne sono andato, non sapete quanto questo conti per me”
“Questo è quello che avresti fatto anche tu, per quanto si possa litigare noi siamo sempre amici ed è nel momento del bisogno che si vede” disse Dawson
“Vi ringrazio davvero per tutto, sapendo di avervi accanto, ora sembra tutto un po’ più semplice, sapere di non dover affrontare tutto da solo ha la sua importanza”
“Tu non sei solo, noi ci siamo sempre e poi se tu te ne sei andato sei anni fa, noi non abbiamo fatto nulla per fermarti e questo periodo di silenzio è stato reciproco. Ed ora ne sentiamo il peso”
“L’importante è essere qui tutti insieme di nuovo. Raccontatemi qualcosa della vostra vita adesso, praticamente non so nulla di voi.”
“Beh, comincio io -disse Jack- mi sono laureato ed ho iniziato la carriera di allenatore di football, ho iniziato con i bambini e ora alleno una squadra di liceali”
“Anche io mi sono laureata -cominciò Jen- ma la mia passione è restata la radio perciò conduco programmi radiofonici, ho due rubriche, una tutti i giorni alle 3 e una la domenica mattina, me la cavo abbastanza bene”
“Io invece- continuò Dawson- ho coronato il mio sogno e sto lavorando ad Hollywood e sto preparando una pellicola come regista”
“Io, ho finito il Worthington- cominciò Joey- e adesso scrivo dei racconti per ora ho pubblicato due miei lavori e sta per uscire, se riesco a finirlo, una raccolta di racconti”
“Siete tutti fantastici, tutti di successo e ne sono felice” disse Pacey
“Tu amico invece che ci racconti?” chiese Jack
“Io ho una mia attività e ne aprirò la filiale a Boston, ho lasciato quella di NY al mio socio e mi sono preso quella di Boston. Aprirò fra un mese e sarete tutti invitati all’apertura, sarà un pub, il Sammy’s”
“Ci saremo tutti, così potremo mangiare gratis” disse Audrey
“Ehi donna, non mi hai ancora detto cosa fai tu” si rivolse a lei Pacey curioso
“Fa la cantante” rispose Jen
“Non più, ha mollato” rispose Joey
“Allora cosa fai?” chiese Jack
“Stamattina ho avuto il lavoro, sarò una consulente d’immagine”disse e tutti la guardarono meravigliati così lei continuò “E’ cominciato tutto per caso, una mattina stavo facendo shopping con una ragazza quando entrando in un negozio vedo una signora che sta provando un vestito troppo frivolo per lei e guardandola in faccia vedo che non è convinta della scelta così con molta non calanche, mi avvicino a lei e le dico : “Credo che quel vestito non faccia per lei, perché non prova questo?” e glielo porgo, la signora mi guarda un po’ storto ma dopo averci pensato un po’ segue il mio consiglio e lo prova, quando esce dal camerino è tutta contenta per come le sta e mi ringrazia, al che io, incapace di stare zitta le consiglio anche le scarpe, in poche parole alla fine della giornata avevo completamente sconvolto l’aspetto della signora. Questa mi chiese il nome e due giorni dopo mi convocò proponendomi di diventare la sua consulente d’immagine, così io ho accettato e nel giro di due giorni mi sono ritrovata ad avere anche le sue amiche come clienti” finì di raccontare Audrey
“Sì credo sia il lavoro adatto a te, sfonderai in questo campo” disse Joey abbracciandola
“Ragazzi sono stato davvero bene, ma io devo andare, si è fatto tardi e devo portare Sammy a casa, ma mi ha fatto veramente piacere questa serata, spero che potremo ripeterla” disse Pacey veramente emozionato
“Non devi neanche dirlo Pacey, consideralo già fatto” disse Jack

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Capitolo 3
*** boston ***


Due mesi dopo…Boston
 
“Greg, dove sono i rifornitori? Tra un’ora apriamo e non abbiamo da bere????”
“Stanno arrivando signor Witter, dovrebbero essere qui a momenti”
“Greg, ormai è un mese che sei qui quanto ancora devo pregarti per chiamarmi Pacey invece  di “signor witter”?”Chiese Pacey sorridendo al ragazzo
“Mi scusi signor…- ma appena vide lo sguardo di Pacey - Pacey”
“così va meglio, questo mese avrai un aumento Greg” disse sorridendogli
“Grazie” disse meravigliato.
“Oh, finalmente sono arrivati i rifornitori” disse Pacey appena vide arrivare gli uomini
“Ok ragazzi fatemelo un’altra volta e cambio rifornitori” fu il saluto che gli riservò
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“Allora com’è il verdetto?” chiese Dawson guardando Joey
“La critica si è contenuta…, ma ha detto che nel complesso sono dei racconti piacevoli da leggere, l’autrice riesce a farci immedesimare senza alcuno sforzo, le storie sono frizzanti e malinconiche, dolci e dure, ha saputo creare 8 racconti diversi, ma degni di una raccolta” finì di leggere
“Ma è meraviglioso” disse Dawson alzandosi e correndo ad abbracciarla, baciandola con trasporto
“Grazie” disse Joey corrispondendo i baci “Anche con te la critica è stata generosa però, se non sbaglio ha detto che sei un talento promettente”
“Già siamo una coppia ben assortita” esclamò baciandola di nuovo
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“Jen, ormai sono 5 anni che stiamo insieme, abbiamo tutti e due una carriera ormai avviata, possibile che non senta quello che sento io?” chiese Joey
“Ma certo che ti ama Joey, non sarebbe stato 5 anni con te se non provasse un sentimento così intenso per te”
“Non è questo che intendevo, so che mi ama, anche io lo amo, ma non mi basta più, sono stufa di essere la sua “ragazza”” disse lei nervosa
“Mh, sento odore di matrimonio”
“Sì, brava, io voglio sposarmi, mettere su famiglia, avere una splendida bimba come Sammy”
“Joey, forse non ci hai fatto caso, ma Dawson è sempre a LA mentre tu sei sempre qui a Boston, come pensi di riuscire a crescere una bimba lontana dal suo papà, e Dawson non può certo abbandonare adesso LA, sarebbe la fine della sua carriera, e lo stesso vale per te, qui hai un editore, potresti trasferirti tu a LA, ma a parte che significherebbe lasciare i tuoi amici, dovresti comunque tornare qui una volta a settimana e cosa faresti con il tuo eventuale figlio? Lo scarrozzeresti attraverso gli USA?”
“Lo so Jen, ma il punto è che queste considerazioni ci saranno anche tra 6 anni, lui non abbandonerà mai LA, è lì che deve stare un regista e io dovrei abbandonare la mia casa editrice?”
“Ma tra 6 anni tu sarai una scrittrice affermata e non credo che troverai difficoltà nel trovare un’altra casa editrice, o comunque quella che hai adesso ti darebbe anche un aiuto, mentre adesso ti ha sconsigliato di muoverti”
“Jen, ormai ho 25 anni,  tra 6 ne avrò 31, io un figlio lo vorrei adesso non a 31 anni”
“C’è gente che i figli li fa ben oltre i 31 anni, e poi comunque sei anni è una data non definitiva, per quello che ne sapete potrebbe anche essere un anno. Cosa ne pensa Dawson?”
“Dawson non ci pensa, non ha mai accennato a questo argomento”
“Parlagliene, credo che sia giusto”
“Lo so, ma ho paura di incrinare tutto”
“Joey prima o poi litigherete, magari per cosa ordinare al ristorante o per dove andare una sera, ma non cascherà il mondo solo perché avete avuto uno screzio”
“Speriamo”
“Joey, devi avere fiducia nel vostro amore”
-.-.-.-.-.-.-.-
“Jack ti dico che c’è qualcosa che non va, provate tu e Jen a sondare un po’ il terreno, perché so che lei ha qualcosa che non va” disse Dawson a Jack
“Ma hai provato a parlarne con lei?”
“Non mi ha detto nulla, e poi io non so di che si tratta, è una sensazione che ho, e poi lei è così quando ha qualcosa per la testa te ne accorgi subito perché ha un atteggiamento contrastante, a volte è dolce da diabete, troppo, a volte invece è irritabile e non sai mai di quale umore la puoi trovare, questo è uno di quei momenti, quindi se magari provo a chiederle qualcosa e magari è nel suo momento no, ne esce una lite di proporzioni gigantesche”
“Ok sentirò Jen, magari lei sa qualcosa”
“Grazie, sei un amico, per il resto come va?”
“Tutto ok, quest’anno, la squadra procede bene, può darsi che si riesca a vincere il campionato”
“Sarebbe grande, così poi si festeggerebbe”
“Oh, sì, sono secoli che non ci scateniamo”
“Lo so, ma abbiamo tutti da fare, siamo sempre impegnati con lavoro e poi, c’è Pacey, solo ora sta iniziano pian piano a riprendersi”
“Già, il suo locale comunque è un successo, fa sempre il pienone”
“Sono felice per lui, si vede che ha messo tutto il suo essere “casinista” all’opera a rendersi utile e ha sfruttato la sua predilezione per il divertimento concentrando tutto in quel locale”
“Chi l’avrebbe mai detto, nessuno a Capeside avrebbe puntato due soldi su di lui”
“E invece c’era qualcuno che lo avrebbe fatto, mio padre, lui ha sempre avuto un debole per Pacey, era il suo secondo figlio, per un po’ ne sono stato anche un po’ geloso, ma poi ho capito che io avevo un padre che mi amava, mentre Pacey doveva cercare un sostituto al suo così ho iniziato ad invitarlo sempre più spesso a casa e la nostra amicizia si è consolidata”
“Pacey è speciale”
“Sì, lo so, e sono felice di averlo ritrovato, se devo essere sincero, anche se ero arrabbiato con lui
ne sentivo la mancanza”
“Tutti ne sentivamo la mancanza”
“Senti un po’ a proposito di mancanza, Andie?”
“Oh, lei dopo essersi laureata ad Harvard, ha fatto domanda per entrare come ricercatrice interna all’università, così adesso sono due anni che si muove fra le provette”
“Sono felice per lei, ma non viene mai da queste parti? Mi piacerebbe rivederla”
“L’ ho sentita ieri e mi ha detto che fra 2 settimane viene e si ferma per circa 15 giorni”
“Bene, ecco l’occasione che aspettavamo… FESTA!”
“Ma sì, mi sembra un’ottima idea, mi ha confessato che viene perché è curiosa di vedere Sammy”
“Potremmo chiedere a Pacey se possiamo darla al suo locale”
“Sì, mi sembra un’ottima idea, chiedi tu a Pacey”
“Ok, tu ricordati di parlare a Jen”
“Non ti preoccupare la vedrò giusto tra un po’”
“Ok allora poi fammi sapere”
-.-.-.-.-.-.-
“Sposarsi?”
“Sì, Jack, lei vuole sposarsi, ma sembra che Dawson, non ci pensi”
“Vuoi dire che ne hanno parlato e lui ha detto di no”
“No, voglio dire che lei sta aspettando che lui lo capisca da solo”
“Ma è matta? Dawson non lo capirà, cioè, ha capito che c’è qualcosa che non va, infatti mi ha mandato in avanscoperta, ma non credo si aspetti una cosa del genere”
“Appunto, io le ho consigliato di parlarne con lui”
“Speriamo, anche se vedo delle nubi all’orizzonte, perché ora non credo che Dawson sia disponibile al matrimonio proprio ora che la sua carriera sta nascendo, è quello che le ho detto io, ma non è tutto, lei non vuole solo sposarsi, lei vorrebbe anche dei figli”
“ O mio Dio”
“Appunto, quindi adesso sì che puoi vedere il ciclone in cui ci troveremo”
-.-.-.-.-.-.-.-.-
“Ciao Pacey”
“Ciao Joey, qual buon vento ti porta qua?”
“Un ciclone”
“O porca miseria, il locale non è il luogo adatto allora, potresti uscire e tornare magari chessò con il sole?” le chiese sorridendo, lei sorrise e si sedete al bancone
“Sembri un barista non il proprietario, se ogni volta che entro ti trovo a pulire i bicchieri”
“E’ sempre stato il mio sogno, fare il barista”le disse sorridendole
“Beh, allora facciamo così, mi lasci il locale e io ti faccio fare il barista”
“E quanto mi pagheresti?”
“due dollari l’ora”
“Ehi, ho Sammy da mantenere”
“Mh, allora facciamo così, ti do due dollari per te e per Sammy tutto ciò che vuole”
“Ok, affare fatto” disse ridendo “Credo che Sammy voglia una porche”
“Sei licenziato!” gli rispose lei con un ghigno
“O, allora credo che Sammy si accontenterà di un triciclo”
“Ora va meglio” disse sorridendo
“ok, a parte gli scherzi, cosa c’è che non va?”
“Cosa ti fa pensare che ci sia qualcosa che non va?”
“Il fatto che sei entrata con un ciclone e non con il sole e che continui a mordicchiarti il labbro inferiore”
“Ehi, io non mi mordicchio il labbro inferiore”
“sì lo fai”
“Sei licenziato”
“Se continui a licenziarmi credo che non ti servirò mai un drink” le rispose ridendo
“Tanto il locale è mio quindi me lo posso sempre fare”
“Accidenti, me ne ero scordato” lei sorrise ed annuì col capo
“Allora?”
“Ok, non ti mordicchi il labbro”
“Ecco bravo” rispose annuendo con la testa “Che bravo barista mi son trovata”
“Già un po’ sottopagato”
“Hai detto qualcosa?”
“Io? No”
“Pacey posso farti una domanda?”
“Certo, basta che poi non mi licenzi se ti rispondo schiettamente” disse sorridendo
“Ok, affare fatto, si tratta del tuo passato, posso farla lo stesso?”
“Si, cosa vuoi sapere?” chiese lui sorridendo con nostalgia
“Quando hai capito che volevi sposarti?”
“Nel momento stesso in cui gliel’ ho chiesto, non era programmato, non avevo neanche l’anello, eravamo a cena fuori, stavamo parlando, ricordavamo il nostro primo incontro e io sorridendo le ho detto: sai, credo che tu sia la cosa migliore che mi sia capitata da un paio di anni a questa parte, mi vuoi sposare? Appena mi sono reso conto di quello che ho detto, ho sorriso e l’ ho guardata, lei mi ha sorriso e ha detto: è da un paio di anni a questa parte che sto aspettando di sposarti così dopo due mesi ci siamo sposati” raccontò con gli occhi illuminati dal dolce ricordo, una lacrima silenziosa scese sulla sua guancia, ma i suoi occhi, non erano tristi, brillavano del ricordo di quel momento, di quella gioia. Joey guardandolo, si sentì invidiosa di quella felicità che leggeva in quegli occhi.
“Ok, hai ancora il tuo lavoro, ma quel bicchiere ha una macchia” disse e sorridendo si alzò e si avviò verso la porta, si girò e disse: “Grazie Pacey”
“Grazie a te, ciao Joey” lei annuì ed uscì dal locale
Grazie Annie, grazie per avermi regalato questo momento pensò Pacey sorridendo
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Vorrei anche io poter raccontare ai miei figli una scena così, il loro papà che mi chiede così romanticamente di sposarmi. Sammy è molto fortunata. Se sei anni fa non fosse andata così forse a quest’ora Sammy sarebbe figlia mia.
“No, non posso pensare questo, è una cattiveria nei confronti sia di Dawson che di Pacey” però…
-.-.-.-.-.-.-
“Jen, credo di aver capito che ne devo parlare con Dawson, preferirei che lo capisse da solo, ma so anche che se continuo così potrei rovinare tutto”
“Sono contenta, ma mi domando cos’è che ti ha fatto cambiare idea”
“beh, quello che mi hai detto tu era vero…”
“Sì, ma poi cos’altro è successo?”
“Ho parlato con Pacey”
“AH” Joey la guardò male e lei stette zitta ma sorrise
“Perciò dì a Jack di non preoccuparsi, parlerò io a Dawson”
“Jack?”
“Sì, so che Dawson ha parlato con lui, che ha parlato con te” disse sorridendo “Ormai conosco Dawson e so cosa fa in questi casi”
“Ok, parlaci tu,  è giusto così”
“Poi ti chiamo e ti racconto, così potrai riferire tutto a Jack”
“Ma… io….”
“Non ti preoccupare Jen -disse Joey ridendo della sua faccia imbarazzata- non racconto mai nulla a Jack perché so che glielo dici già tu, non perché non voglia”
“Joey, sei una…”
“Si?” chiese lei guardandola
“Niente, lascia perdere” disse Jen scotendo la testa e scoppiando a ridere “Sei unica Joey Potter”
-.-.-.-.-.-.-.-
“Dawson, dobbiamo parlare”
“Se lo dici sorridendo ,allora mi va bene, non dovrebbe essere nulla di preoccupante”
“Ma come Jack non ti ha detto nulla?” chiese Joey con uno sguardo che manteneva serio a fatica
“Joey, sei una piccola peste”
“Già, e forse è per questo che mi ami”
“Ehi, e chi ti ha detto che ti amo?” chiese lui scandalizzato
“Me l’ ha detto Jen, a cui l’ ha detto Jack dopo che tu gliel’avevi confidato” disse lei facendogli la linguaccia
“Ah quei due sono una cosa sola”
“Sì, un’impiccione” e insieme scoppiarono a ridere
“Joey ti amo”
“Anche io Dawson”
“Cosa volevi dirmi?” le chiese prima di baciarla
“In questi ultimi tempi sono stata un po’ scostante”
“Un po’ è un eufemismo”
“Ok un po’ tanto”
“Ora va meglio” disse lui sorridendo e lei per ripicca gli tirò un cuscino, e lui glielo ritirò iniziando così una lotta di cuscini che si concluse con lui che tra un cuscino e l’altro la raggiunse e gli disse
“Scommetto che saresti capace di tirarmi un cuscino anche quando il prete ti chiederà vuoi tu Josephine Potter sposare il qui presente Dawson Leery?
A quelle parole lei si fermò e lo guardò, e vedendo il suo sguardo pieno d’amore che aspettava una risposta lei lo guardò e sorridendo disse: “E io che mi aspettavo una scena madre da film, mi tocca tenermi una dichiarazione tra un cuscino e l’altro”
“E cosa rispondi tu tra un cuscino e l’altro?”
“Si” e lo baciò

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Capitolo 4
*** novità all'orizzonte ***


Novità all’orizzonte
 
“Allora come si chiama?”chiese Jack
“Chi?” chiese Jen
“Quello che ti fa sorridere da almeno mezz’ora come un’ebete”
“Ehi, io non sto sorridendo come un’ebete” rispose Jen
“O si che lo stai facendo, e il tuo sorriso è così ampio e luminoso che posso anche spengere le luci del locale, tanto ci sei tu” aggiunse Pacey appena arrivato sedendosi al tavolo
“Visto?, ora siamo in due e non ce ne andremo finché non avrai parlato, giusto amico?”
“Giustissimo” disse Pacey approvando con la testa
“Va bene, avete vinto” disse Jen e Jack e Pacey si scambiarono un cinque sorridendo
“Allora parla, dicci tutto”
“Si chiama Bob”
“Bob?” chiese Pacey “ma che razza di nome è Bob, se avessi un cane gli risparmierei una simile tortura” disse mentre Jack annuiva sorridendo
“Ehi lasciate stare Bob”
“eh già lo difendiamo, poverina è proprio messa male” disse Pacey rivolgendosi a Jack e scuotendo la testa mentre Jack annuiva con fare complice
“voi due piantatela, o non vi racconto più nulla”li minacciò Jen, e io due si guardarono e dissero “Ok” e si misero in religioso silenzio guardandola come se pendessero dalle sue labbra
“O, insomma siete impossibili” disse Jen ridendo e alzando le mani in segno di resa
“Dove l’ hai incontrato?”
“In biblioteca” i due si guardarono e scuoterono la testa
“poverina, ha trovato uno che si chiama Bob, ma oltre tutto l’ ha beccato in biblioteca” disse Pacey scotendo la testa
“Già e sta a sentire, magari l’ ha conosciuto perché gli ha sbattuto contro con dei libri che le sono caduti” disse Jack
“Già e magari lui si è gentilmente chinato per aiutarla a recuperare i libri” finì Pacey
“No, niente di tutto questo, mi ha aiutato con una ricerca al computer”
“Al computer?” dissero in coro i ragazzi
“Sì” rispose lei
“Hai controllato su che siti stesse navigando?” disse Jack
“Già magari hai trovato un maniaco” aggiunse Pacey dando corda a Jack
“non è un maniaco!” disse Jen ridendo
“Come fai a saperlo?” chiese Pacey
“Già come fai?”
“E se fosse gay? Prestalo a Jack per un giorno” disse Pacey guardando Jack che ormai era scoppiato a ridere “Si prestamelo un giorno” disse tra una risata e l’altra
“Non è Gay” disse  lei alzando la voce
“Perché hai già provato?” chiese maliziosamente Pacey facendo l’occhiolino a Jack
Jen arrossì e Pacey scoppio a ridere spalancando gli occhi
“Non è come pensate” disse lei sempre più rossa
“Noi? Perché cosa pensiamo noi Jack?”
“niente” rispose prontamente l’amico
“Appunto perché niente è quello che è successo”
“Ok se lo dici tu…” disse Pacey guardando Jack che ridendo prese il bicchiere e disse
“A Bob” Pacey prontamente prese il bicchiere e insieme brindarono scoppiando a ridere ancora.
“chi è Bob?” chiese Joey che era appena arrivata
“Beh, di certo non il mio cane, io non lo chiamerei mai così”disse Pacey
“Allora di chi è il cane?” chiese Joey ignara, alchè Pacey e Jack scoppiarono a ridere e Jack disse: “Di Jen”
“Non è un cane è un ragazzo che si chiama Bob” disse Jen guardando storto quei due
“Ah, e com’è questo Bob?” chiese Joey interessata
“Gay” disse Pacey
“o maniaco” aggiunse Jack brindando con Pacey
“né l’uno né l’altro, è un ragazzo che ho conosciuto in biblioteca”
“In biblioteca?” chiese Joey stupita
“Se non la smettete di ridere morirete per insufficienza polmonare” rispose Jen a quei due che non smettevano più di ridere
“Un dottore” disse Joey meravigliata, Jack e Pacey si voltarono verso Jen che era arrossita
“Sì” rispose Jen “ ma ora basta parlare di me, Joey qualche novità?”
“Effettivamente c’è una novità” disse lei
“cos’è successo”
E Joey un po’ imbarazzata disse: “Ieri ho visto Dawson e prima che io avessi il tempo di parlare, mi ha stupito con una proposta di matrimonio” tutti si congratularono con lei, le fecero auguri e felicitazioni. Pacey però inevitabilmente tornò indietro nel tempo a tanti anni prima quando lei era corsa da lui ed erano partiti sulla true love, erano passati otto anni, un’eternità, erano cambiate tante cose da quel giorno, erano tornati, avevano vissuto la loro storia fino al triste epilogo, quel ballo, quella lite, la storia finita, lui che parte, che scappa, lei che va avanti, che “ritrova” Dawson, il dolore quando al suo ritorno la trova a cercare di ricostruire quella relazione, cerca di andare avanti, instaura una relazione con Audrey, però dopo un anno non può più negare quello che ancora prova per lei così finisce la storia con Audrey e si confessa a lei che momentaneamente in rotta con Dawson, lo contraccambia, e instaura con lui una seconda relazione, questa volta però breve, solo un mese e poi, quella scenata sul portico del B&B
“Pacey credo che dovremmo lasciarci, io ho capito di non provare per te quello che tu  provi per me”
“Ma come fai a dirlo? Ieri sembrava tutto a posto, poi oggi improvvisamente non lo è più, cosa è successo?”
“Te l’ ho detto ho capito di non amarti come tu ami me”
“Joey, non sono stupido, dimmi cosa è successo”
“Dawson”
ricordo ancora che la vidi abbassare il capo e in quel momento capii. Ero stato per lei un paraurti, mi aveva usato, si era sentita sola e c’ero io lì. Ricordo che glielo urlai contro, lei rimase zitta, non disse nulla, così capii che questa volta non sarei tornato e glielo dissi
“anche stavolta parto, solo che questa volta non tornerò, prega di aver fatto la scelta giusta perché non potrai tornare indietro”
lì per lì, capì che ero arrabbiato e mi lasciò andare, non pensava che sarei partito il giorno stesso, così quando il pomeriggio venne da me e mi trovò con le valige pronte comprese che questa volta era davvero un addio, mi chiese scusa, ma io testardo non le dissi nulla, partii senza neanche salutarla, dopo tre giorni contattai Doug che mi riferì che mi avevano cercato tutti, ma io mi rifiutai di dire qualcosa e quella fu l’ultima volta che contattai Capeside per più di 5 anni. Per fortuna poi ho trovato Annie, lei mi ha dato tutto quello che avevo perso, ma ora ho perso anche lei.
“Pacey, è tutto ok?” chiese Joey guardandolo
“Sì” disse lui, guardandola, lei sorrise felice e insieme brindarono alla felicità di Dawson e Joey
-.-.-.-.-.-.-.-.-
“A quando la data?” chiese Audrey tutta felice
“Non abbiamo ancora deciso” rispose Joey
“Ma più o meno avrai un’idea”
“Pensiamo di sposarci verso Giugno, perché lui avrà appena finito di girare il suo film così avremo il tempo per la luna di miele”
“Ah, e dove avete pensato di andare”
“Ho pensato all’ Europa, mi piacerebbe vedere Venezia, Milano, Parigi, Praga e Londra e da lì tornare qui”
“Quanto stareste via?”
“Un mese”
“Wow, tutte belle città, vi invidio”
“Ma tu le hai già viste, o quando facevi l’attrice o quando hai girato col gruppo, quel tour che avevate fatto in Europa”
“Appunto, so quanto sono belle e ti invidio”
“E ora la domanda di rito, che sarà la tua damigella d’onore?”
“Audrey, non cominciare, non ci ho ancora pensato, l’unica cosa che so è che Sammy ci porterà le fedi è troppo carina”
“tu sembri più innamorata della bimba che del tuo futuro marito”
“Non dire sciocchezze, è una bellissima bambina e basta”
“Hai mai pensato che avrebbe potuto essere tua?”
“Si” disse Joey senza pensarci poi subito si corresse e disse “cioè no, volevo dire no”
“Joey calmati, non è successo niente” disse Audrey vedendola agitata
“E’ successo anche a te?”
“No”
“Allora perché devo stare calma”
“Perché io non ho istinto materno, perché io vivo ancora la mia adolescenza nonostante abbia ormai 26 anni”
“Sì, ma io non dovrei pensare certe cose”
“Joey, non è un peccato, tu desideri solo una bimba per questo hai desiderato che Sammy fosse figlia tua, è normale, non c’è niente di male, non hai mica desiderato di averla con Pacey, hai desiderato solo Sammy”
“Sì” certo come no… le disse una vocina interna che mise subito a tacere
-.-.-.-.-.-.-
“quand’è che ce lo farai conoscere?” chiese Pacey a Jen
“mai”
“Ma come? Noi qui siamo tutti impazienti di incontrare Bob”
“Appunto, quindi non ve lo presenterò mai, non vorrei che scappasse appena vi conosce”
“Jack, hai sentito? Sono offeso da queste parole, tu no?” chiese Pacey a Jack
“Si amico, sono offeso anche io”
“Lasciatela in pace, ha ragione a non volervelo presentare, lo fareste scappare” disse Joey
“Tu non sei curiosa? Non ci vorrai far credere Potter di non volerlo conoscere?” disse Pacey
“No, non sono curiosa” disse Joey, Pacey la guardò, poi guardò Jen e alla fine scambiò un’occhiata con Jack d’intesa
“Così non sei curiosa di vedere il biondino di Jen”
“Bob non è biondo” disse Joey, ma si accorse troppo tardi di essersi tradita
“Ah, ah allora l’ hai già visto” disse Pacey
“Non so tu amico, ma io mi sento offeso, perché tutti qui lo conoscono tranne noi due?” chiese Jack a Pacey
“Forse dovremmo pedinare Jen, allora prima o poi lo vedremmo” propose Pacey a Jack il quale fece finta di pensarci un po’ su e poi acconsentì ridendo allo sguardo inorridito di Jen
“Ok, ok per l’amor del cielo ve lo presenterò, ma voglio che ci siano anche Joey e Dawson e Audrey per placarvi” disse Jen guardando Joey e Audrey che era appena arrivata
“Ok tutti insieme appassionatamente” disse Audrey
-.-.-.-.-.-.-.-
“Stasera ci troviamo tutti al Sammy’s?” chiese Dawson al telefono con Joey
“Sì, solito posto, solita ora”
“Si capisce quanto sia utile avere un amico col locale notturno solo quando scopri che ti serve”
“Sei sempre il solito”
“Ed è per questo che mi ami”
“Già, ancora non capisco perché”
“Come sei simpatica, ora ti saluto, devo andare è finita la pausa, ci vedremo stasera, può darsi che ritardi un po’, ma ci sarò”
“Ok Dawson, a stasera” salutò Joey e poi appese la cornetta sorridendo
-.-.-.-.-.-.-.-
“Ok Audrey, spara, cosa ne pensi?”
“E’ un bel vestito, certo, ti sta meglio il nero, ma anche il blu ti sta bene”
“Audrey, io non parlavo del vestito”
“A scusa Jen, allora a cosa ti riferivi?”
“Secondo te a cosa? All’evento del mese!”
“Non posso esprimere opinioni su Bob, non lo conosco e non l’ ho mai provato” rispose ridendo Audrey
“Non mi riferivo a Bob, e comunque non avrai occasione di provarlo”
“Ah, ok, te lo lascio tutto a te”
“Grazie donna”
“Prego, cercherò altri pesci nel mare” disse Audrey sorridendo
“Perché eviti l’argomento?” chiese Jen fermandosi a guardarla
“Perché non ho nulla da dire a proposito”
“Secondo te, lui sta bene?”
“Sembra che stia meglio, certo sai con un lutto non si sta mai bene”
“Già, ma io mi riferivo a Joey e Dawson, secondo te come l’ ha presa?”
“Sembrerebbe bene, poi non so, sai Pacey tendeva a nascondere tutto già anni fa e ora non è cambiato molto”
“Sì, è sempre stato così anche da ragazzino, nascondeva tutto, e probabilmente lo sta facendo anche ora, spero solo che non crolli perché ne ha passate già tante”
“E sì, e poi se crollasse lei questa volta non so cosa farebbe”
“Già ,al prese molto male l’altra volta”
“Sì, e sinceramente non ho mai capito perché, cioè sì, lui se ne è andato senza salutarla, ma perché lei c’è stata male, l’aveva lasciato lei perché aveva capito di amare Dawson, sapeva che una volta detto tutto a Pacey lui l’avrebbe presa male…”
“Io ho pensato che lei l’avesse detto sperando che Pacey combattesse per lei” disse Jen un po’ soprappensiero
“cioè pensi che lei non amasse Dawson”
“Credevo che avesse paura di amare Pacey più di Dawson”
“Ma perché avrebbe dovuto lasciarlo se lo amava?” chiese Audrey perplessa
“Perché per Dawson aveva sofferto tanto, troppo, e aveva paura che con Pacey non avrebbe resistito, quindi è fuggita prima di capirlo”
“Così secondo te avrebbe scelto Dawson perché con lui avrebbe sofferto meno se fosse finita?”
“Joey è molto contorta”
“E’ un discorso da vigliacchi, non da contorti”
“Joey ha sofferto tanto nella sua vita e credo volesse finalmente stare un po’ serena”
“Ma con Pacey non stava bene?”
“aveva paura che la lasciasse come era successo la prima volta”
“Ma lui l’amava”
“Anche la prima volta, e lei si era sentita al sicuro, era convinta che se la storia mai fosse finita sarebbe stata per scelta sua e non di Pacey”
“E quando invece è stato lui a dire basta lei non ha retto…”
“Soprattutto, perché lui aveva detto basta perché si sentiva inferiore a lei, non perché non l’amasse più”
“Si sono lasciati, ma si amavano ancora?”
“Sì” disse Jen
“Ho capito – disse Audrey - non ha mai smesso di amarla, ha solo trovato più fiducia in se stesso prima di tornare da lei”
“Già, e lei invece aveva data per chiusa la storia quando lui partì per il mare senza neanche andare alla cerimonia dei diplomi, non si fece vivo per tutta l’estate e lei si sentì abbandonata e si buttò sull’unica certezza che aveva”
“Dawson”
“Già, ma ora dici che lo ama?”
“Non lo so, è questo il punto, non riesco a capire cosa provi lei”
“Per lei è ancora il porto più sicuro”
“Soprattutto perché Pacey sembra vivere bene così”
“secondo me lui non ci pensa”
“Non può farlo, adesso non deve pensare solo a lui, ma anche a Sammy, non può pensare a Joey, crollerebbe di nuovo e ha paura di tutto ciò”
“Porca miseria come sono complicati, sono 3 ma fanno così tanto casino che se fossero in 1000 sarebbe tutto più semplice”
“Soprattutto perché c’è di mezzo l’amore e l’amicizia”
“Appena recuperata, forse Pacey non vuole neanche rovinarla di nuovo, penso che adesso ne abbia davvero bisogno”
“Già, mamma mia”
“Ok, allora tornando al discorso iniziale, mi metto il vestito nero?”
“E’ il tuo colore, perfetto!” disse Audrey guardandola e sorridendo

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Capitolo 5
*** crisi e pausa ***


Crisi
 
“ha detto che dovrebbe arrivare, forse farà un po’ tardi, ma ha detto che viene”
“Beh, noi lo aspetteremo, tanto io non vado da nessuna parte- disse Pacey e prendendo in braccio Sammy aggiunse- vero piccola?”
“Ci” disse la bimba mettendogli le braccine intorno al collo dando un bacino al papà
“Hey, Sammy lo dai un bacino anche a me?” chiese Joey sorridendo
la bimba la guardò un po’, poi allungò le braccia verso Joey che la prese in braccio e allora le diede un bacino.
“grazie Sammy” disse Joey sorridendo
“Uoi anche il basio da papà?” chiese la bimba guardandola negli occhi. Joey la guardò meravigliata e poi un po’ imbarazzata guardò Pacey che ridendo disse alla bimba
“Sammy, forse è meglio di no, perché se la bacio rischio di trasformarla in un ranocchio”
“Basio” disse la bimba facendo il broncio
“Tutta tua figlia eh?” chiese Joey vedendone la determinazione
“Ok Sammy sta a guardare papà” disse Pacey e si avvicinò a Joey e dolcemente le posò un bacio sulla fronte mentre la bimba in braccio a joey batteva le manine tutta contenta
“ok ora basta piccola peste” disse prendendola in braccio
“Mi guarderesti il locale che la porto a casa, sarò di ritorno tra mezz’ora” chiese Pacey a Joey
“Va pure, qui ci penso io” disse sorridendo
Appena Pacey se ne fu andato entrarono Jen e Audrey che avevano assistito alla scena e le andarono incontro
“Ciao Joey”
“Ciao ragazze” le salutò
“Allora com’è qua? Tutto a posto?”
“Certo perché?” Jen e Audrey si guardarono e fecero un  cenno d’intesa
“Ok sparate cos’è successo?”
“A noi niente, dovresti dircelo tu cosa succede”
“Anche qui è tutto regolare” disse Joey guardandosi intorno, il locale era vuoto, era presto mancava un’ora all’apertura
“Ok, facciamo finta di nulla”
“Cosa?” chiese Joey guardandole interrogativamente
“Abbiamo visto tutto” disse Audrey
“Tutto cosa?”
“Joey!”
“non capisco cos’avete visto?”
“Tu tra le braccia di Pacey” disse Jen
Joey le guardò spalancando gli occhi e rispose: “mi stava solo baciando”
“Solo?” chiesero guardandola con occhi spalancati
“tu sei fidanzata” aggiunse Jen
“lo so…”
“lo sai e ti comporti così?” la interruppe Audrey
“No, io volevo solo..”
“Ma come hai potuto farlo?” chiese Jen
“Era un bacio sulla fronte!” disse Joey
“sulla fronte?” chiese Jen sorpresa
“Ma certo, stavamo giocando con Sammy quando lei mi ha dato un bacino e poi ha detto a Pacey che doveva darmelo anche lui così l’ ha fatto” spiegò Joey
“Certo che eravate parecchio appiccicati per essere solo un bacio innocente” replicò Audrey sorridendo maliziosamente
“Ma quale appiccicati? C’era Sammy fra me e lui” sbotto Joey
“E ti dispiace eh?” la prese in giro Pacey che era appena tornato
“non ti ci mettere pure tu” lo pregò Joey
“Se vuoi essere più appiccicata possiamo rimediare facilmente” disse sorridendo Pacey e l’abbracciò stringendola a se
“Pacey smettila” disse Joey ridendo
“Ma come? Pensavo volessi stare più attaccata a me”
“No, non voglio,puzzi” disse ridendo e approfittando di un momento di stupore di lui scappò via ridendo
“Piccola peste” disse sorridendo e incominciò a rincorrerla per tutto il locale mentre Jen e Audrey li guardavano sorridendo e guardandosi si scambiarono un’occhiata come per dire “GUAI IN VISTA”. Ma le cose, si sa, non succedono mai per caso, e proprio in quel momento mentre Pacey rincorreva Joey per il locale, entrò Dawson e la scena che vide non gli piacque. Entrò proprio mentre Pacey aveva raggiunto Joey e l’aveva presa abbracciandola da dietro e le stava sussurrando in un orecchio “ora non mi scappi più”. In quell’abbraccio Joey si sciolse e Pacey ebbe un bagliore negli occhi che però si spense subito e la lasciò andare. Per fortuna in quel momento arrivò Jack che salutò tutti spezzando così l’atmosfera.
“siamo fritti” disse sottovoce Audrey a Jen
“Già” rispose
-.-.-.-.-.-.-.-
“Ok allora facciamo così, a fine serata, io rimango con la scusa di aiutare Pacey e tu invece torni con Joey e ci parli e poi ci sentiamo per trarre le somme, ok?” disse Jen ad Audrey
“Ok, troverò una scusa, sperando che la beva e che non voglia andare con Dawson” rispose Audrey
“ok andiamo prima che si insospettiscano di questa assenza” disse Jen ed insieme tornarono dalgi altri
-.-.-.-.-.-
“Ok Jen spara” disse Pacey mentre metteva in ordine il locale dopo la chiusura, erano rimasti soli secondo il piano di Jen
“Cosa?” chiese lei con fare disinteressato
“Oh, andiamo, ormai ti conosco no? So cosa passa nella tua testa, e so che adesso stai rimuginando qualcosa, e so che anche Audrey sta tramando, e dato che ha portato via Joey ne deduco che tu mi voglia dire o far dire qualcosa” disse lui schiettamente mettendo subito in tavola le carte
“ok se la metti così ,allora veniamo al dunque, cos’ hai intenzione di fare?”
“Nulla”
“Scusa? Guarda che io c’ero in questa stanza mentre giocavate al gatto e al topo”
“Appunto giocavamo”
“Pacey, andiamo, se tu conosci me, io conosco te”
“Sì, e io ti dico che era solo un gioco, lei si sposerà con Dawson, questo è quanto”
“Non è questo che volevo sapere”
“Jen, non mi va molto di parlarne, lei sposerà Dawson perché crede che sia giusto così e io non farò nulla, è chiaro?”
“Perché?”
“Ci sono già passato e sappiamo tutti com’è finita”
“Io intendevo dire perché non farai nulla? Credi che riusciresti a convincerla?”
“Sì” disse lui, una sillaba sola, concisa, ma nella quale si racchiude tutta la sua vita. Jen lo guardò meravigliata e lui non disse nulla
“come fai ad esserne sicuro?”
“Mettiamola così, se ho reputato che non dovessi farlo sei anni fa, adesso è ancora più fuori luogo”
“ma perché sei anni fa non hai fatto niente?”
“Perché lei stava scappando da me, e io non avevo voglia di rincorrerla per tutta la vita, lei preferisce la sicurezza, e tempo due mesi l’avrà”
“Tu non credi che lo ami?”
“Non ho detto questo”
“E cosa volevi dire allora?” chiese Jen confusa e Pacey sospirò
“Quando me ne sono andato, l’ ho fatto perché avevo capito che lei preferiva lui, le avrebbe offerto quella sicurezza che io non potevo offrirle: il non soffrire. Perché lei sa che per quanti giri viziosi possa fare lui è sempre lì e l’aspetterà sempre, mentre ha visto che con me non funziona. Quando è finita, io non ho fatto come Dawson, non sono andato avanti ignorando tutto, ho preso e sono partito, mi sono allontanato da lei, e questo l’ ha fatta stare male, ha sofferto soprattutto perché fra noi era finita anche se ci amavamo ancora, e quando sono tornato, invece  di cercare di recuperare la storia ho scelto l’amicizia e ho iniziato la mia storia con Audrey e lei ha accettato il tutto, ma quando abbiamo iniziato a frequentarci, lei ha avuto paura, aveva paura che finisse di nuovo, e questa volta sarebbe stato troppo, perciò ha deciso lei di troncare, così io l’ ho lasciata fare e me ne sono andato. Non cercherò di fermarla Jen, lo potrei fare e ci riuscirei perché i sentimenti sono ancora lì, nonostante tutti i Dawson e tutte le Annie di questo mondo, ma io ho anche una figlia a cui pensare, a cui offrire un futuro sereno e lei questo non me lo può offrire, la paura che ha adesso è solo mancanza di fiducia, io l’ ho sconfitta, lei non ha ancora capito il suo problema figurati affrontarlo” detto questo si avviò al bancone per finire di pulire
“E’ la cosa più vigliacca che ho sentito dire” rispose Jen guardandolo
“Perché? Perché non cercherò di aprirle gli occhi? o perché mi accontento di quello che ho adesso?”
“mi sbagliavo non ti conosco più, il Pacey che conoscevo io, non si sarebbe mai arreso, avrebbe fatto di tutto di più, il Pacey che conoscevo noleggiava muri, faceva gare in barca, era sempre presente. Questo è una brutta copia del mio amico”
“Quel Pacey se ne è andato ben più di sei anni fa potrei dire che è andato via circa 8 anni fa. Se ne andato per la cerimonia dei diplomi.”
“Quando lo ritrovi chiamami” disse lei incredula scotendo la testa
“Non lo troverò Jen, non lo farò” disse Pacey sconsolato
“Sai una cosa, io credo che basterebbe un ballo per farvi capire l’errore che state commettendo”
“Io invece credo che sia tu che non capisci l’errore. Lo sbaglio non è lasciar stare, ma cercare di ritrovare qualcosa che non è più, senza contare che questa volta le cose sono diverse, c’è di mezzo un matrimonio e un’amicizia che ho finalmente ritrovato Jen, non distruggerò tutto un’altra volta”
“Hai ragione, non distruggerai tutto, solo te e lei” disse lei e presa la borsetta se ne andò
-.-.-.-.-.-.-.-
“Allora Jen come è andata con Pacey?” chiese Audrey la mattina dopo al bar
“Male, si è arreso, ha detto che non farà nulla”
“ah”
“E Joey?”
“Joey dice che non è nulla che sono solo amici, ma caso strano pensa continuamente a lui, quando vuol parlare di lui inizia con Sammy e poi ci arriva per gradi, penso che abbia paura ad ammetterlo, ma è ancora innamorata di lui”
“Già e lo sai cosa è peggio?”
“Cosa? Che non possiamo farci niente?”
“no, il peggio è che lui la ama  ancora, sa che lei lo ama, ma la lascerà fare”
“io dico di no, che ne dici se cerchiamo di svegliare il vecchio Pacey?”
“Ma Dawson?”
“Credo che Dawson, già sappia, poi appena Joey parlerà di figli crollerà tutto il loro bel rapporto, lui non ne vuole avere, almeno per un bel po’ di tempo ancora”  concluse Audrey
 
Pausa
 
Infatti nello stesso momento dall’altra parte della città c’erano Dawson e Joey che discutevano animatamente
“Dawson, tu non capisci”
“No, Joey, sei tu che non capisci, sono nel momento Clou della mia carriera e un figlio è l’ultima cosa che voglio adesso, cerca di capire, anche quella povera creatura crescerebbe senza un papà accanto”
“ma tu ci saresti, non sempre, ma ci saresti”
“Joey, mi spiace, ma su questo proprio non mollo, niente figli almeno per adesso”
“Dawson, io non posso accettarlo”
“Joey, forse è meglio se ci prendiamo una pausa”
“Una pausa?”
“sì, per capire se è giusto quello che facciamo”
“Dawson, ci stiamo sposando, cosa c’è da capire?”
“Joey tu vuoi un figlio, io no. Tu hai tutti i diritti di volerlo e di veder realizzato il tuo sogno, ma anche io ho tutti i diritti di vivere il mio, e questi due sogni ora sono incompatibili”
“Dawson, ma noi ci amiamo, non possiamo mandare a monte un matrimonio così solo perché non andiamo d’accordo su qualcosa”
“Dammi retta Joey è meglio così. Il mio essere Dawson Leery comprende anche il regista e il tuo essere Joey Potter comprende l’essere madre”
“Ma questo non significa che le due cose non siano conciliabili, io posso aspettare”
“E quanto? Un anno? Forse 2? E poi? Cosa cambierà? Io vorrò sempre fare il regista”
“Dawson, ma i registi hanno famiglia sai? Possono farsela nessuno glielo impedisce”
“Joey, credo che tu non voglia capire, a volte io non rappresento la scelta più facile”
a questa frase Joey rimase stupita
“E con questo cosa vorresti dire?”
“Niente, è meglio lasciar stare, adesso io devo andare ti chiamerò appena torno da LA”
“Dawson, pensaci”
“Ok Joey” e per la prima volta in 5 anni se ne andò senza baciarla, ma solo salutandola con un cenno della testa.
-.-.-.-.-.-
“Insomma siamo nei guai”concluse Jack
“No, per niente, io sto benissimo” rispose Pacey
“Andiamo amico, non puoi dirmi che il pensiero che lei si sposi non ti fa né caldo né freddo”
“Jack, tu e gli altri sembrate scordare che in questi 6 anni io ho avuto una vita, che mi sono sposato, che sono stato felice e tutto questo senza di lei, cosa ti fa pensare che non possa succedere di nuovo?”
“l’atmosfera che ho trovato ieri entrando qua dentro” rispose Jack
“Io sono stato felice con Annie, ho tirato avanti, ho detto addio a Joey anni fa, ora per me è solo amicizia, io sono ancora in lutto. Voi non avete mai capito che io amavo Annie”
“Amico, io so che l’amavi e per quanto adesso tu stia male, sei ancora giovane, hai tutta una vita davanti, non poi dirmi che vuoi passarla da solo”
“E’ quello che voglio adesso Jack, voglio calma e stabilità , per me e per Sammy, penso di aver sofferto abbastanza” disse Pacey con uno sguardo triste
“Ok non odiarmi per la domanda che ti sto per fare, ma tu ami Joey?”
“Joey è stata la persona più importate della mia vita per tanto tempo, e sì forse non è solo un’amica per me, ma di sicuro non sarà mai quello che è stata Annie per me”
“Nessuno crede questo, tutti sappiamo che ami Annie, è bastato vedere lo stato in cui sei arrivato a Capeside per capire quanto tu amassi quella donna” disse Jack guardandolo e vedendolo triste si avvicinò e con affetto lo abbracciò
“non sono pronto Jack, non posso lasciarla andare, Annie è ancora troppo presente per me, per questo io non penso a Joey adesso, ma egoisticamente penso solo a me stesso”
“non c’è nulla di male, ne hai passate tante e non deve essere facile crescere da solo una bimba, noi questo lo capiamo”
“Jack, se credessi di poter offrire qualcosa a Joey, farei qualunque cosa per aprirle gli occhi, ma io non posso darle nulla adesso, perciò credo che per lei sia meglio quello che ha”
“E Dawson? Cosa credi sia meglio per lui?”
“Credo che l’amore più grande di Dawson sia il cinema, poi viene Joey”
“E credi che funzionerà?”
“Non lo so, amico, non lo so”
-.-.-.-.-.-.-
“Jen, credo che nella nostra corsa a Pacey e Joey abbiamo scordato un piccolo particolare” disse Audrey
“Cosa?” chiese Jen
“Annie” rispose Jack che era appena tornato a casa
“Già” confermò Audrey
“La ama ancora vero?” chiese Jen
“Non può non farlo, le ha dato Sammy, l’ ha sostenuto nei momenti critici, ha costruito una vita con lei”
“Ma Joey?”
“Non vuole saperne, e un po’ lo capisco, ha sofferto tanto, quando è partito di qua era distrutto e ha trovato lei che l’ ha aiutato, se ne è innamorato, l’ ha sposata e insieme hanno avuto Sammy, e se non fosse stato per una malattia lui ora vivrebbe ancora la sua vita felice, Joey non c’era più per lui, quindi credo che ritrovarla per lui sarebbe anche un po’ tradire Annie”
“Noi a questo non avevamo pensato” disse Jen
“Per questo il vostro piano non ha funzionato” concluse Jack
“Avevamo considerato solo i sentimenti contrastanti di Joey e vedendolo scherzare con lei abbiamo visto l’affetto di lui senza accorgerci di quello che dentro stava passando” disse Audrey
“Comunque credo che presto succederà qualcosa e credo che la soluzione la porterà Dawson involontariamente”
“Perché?”
“Perché Pacey ha ragione, il grande amore di Dawson è il cinema, dopo c’è Joey, prima di tutto c’è la sua passione”
“Quindi quando lei cercherà di ostacolarla, per esempio con un figlio…” disse Jen
“lui sceglierà” finì Audrey
“Dalla faccia di Joey direi che quel momento è già alle porte” disse Jen vedendo Joey entrare dalla porta con uno sguardo triste
“Cos’è successo coniglietto?” chiese Audrey
“Vuole una pausa di riflessione” rispose lei ed incominciò a raccontare tutto ai suoi amici. Ma nello stesso momento Dawson cercava conforto da Pacey
-.-.-.-.-.-
“Ehi ciao Dawson, come va?” disse Pacey salutando l’amico appena entrato nel suo locale
“Ciao Pacey, non molto bene” rispose lui sedendosi al bancone
“Come mai che ti succede? Hai voglia di parlare?”
“E’ per via di Joey” rispose
“Cos’è successo?” chiese Pacey con tono amichevole, come se l’argomento non lo toccasse minimamente
“Le ho detto che ho bisogno di un po’ di tempo”
“Come mai?”
“Lei vuole dei figli, ma io adesso non posso”
“Effettivamente sei sempre a LA e non è proprio il momento adatto per la paternità”
“Non che io non voglia, ma per me è un desiderio che rispecchia il futuro, un domani abbastanza lontano, per Joey invece si tratta del presente, lei vorrebbe mettere su famiglia, e la capisco è giusto, ma io non posso”
“Dawson , sai Sammy porta via tanto tempo, ma te lo restituisce tutto, non c’è niente di più bello che tornare la sera e trovarla lì nel lettone” disse lui con uno sguardo dolce
“Lo so, ma adesso io per esempio non torno a casa tutte le sere, io resto spesso a LA, non avevo mai pensato a questo problema, perché per me non era un problema e Joey non ne aveva mai parlato”
“Sai è naturale per lei provare quell’istinto, forse il fatto che si senta sola ha influito anche sul suo desiderio, magari non vuole aspettarti da sola a casa, ma con un bimbo che riempia quei vuoti che
prova quando non ci sei”
“Pacey, io comincio a credere che non funzioni tra me e Joey”
“Solo perché avete una divergenza di opinioni?” chiese Pacey incredulo
“No, perché abbiamo diverse esigenze e ti dirò di più, io non sento la necessità di avere un figlio, io sto bene anche così, come posso dire questo a Joey che invece sta già pensando al nome da dargli”
“Tu ed Annie, l’avete voluta Sammy o è arrivata e basta?”
“Vuoi sapere se abbiamo programmato la gravidanza o se un giorno sono tornato a casa e ho trovato lo studio arredato come nursery?”
“Sì”
“Non era programmata, è arrivata quando ha voluto lei”
“E come hai reagito alla notizia?”
“Beh, se devo essere sincero ero spaventato, eravamo sposati da due anni e mi ero abituato a questo ritmo, e ora tornare a casa e trovare questa novità.. insomma un po’ mi ha scombussolato, ma poi mi sono accorto di quanto era bello uscire con Annie per comprare i mobili per la sua cameretta, o i suoi vestitini. Non scorderò mai la bellissima sensazione che ho provato quando l’ ho sentita per la prima volta scalciare, sono emozioni che non si possono descrivere, bisogna provarle”
“Io non credo di essere pronto però”
“Allora parlane con Joey e chiedile tempo, io non credo che te lo negherà”
“Infatti non l’ ha fatto, ma credo l’abbia presa male”
“Ma quando mai le donne prendono una nostra decisione bene?” chiese Pacey scherzando per spezzare un po’ la tensione
-.-.-.-.-.-.-
“Ok, allora siamo d’accordo vero Pacey e Jack?” chiese nervosa Jen
“Si, tranquilla” risposero i dure sorridendo
“O mio Dio, meno male che ci siete anche voi” disse rivolgendosi e Joey e Audrey “promettete di tenerli a bada”
“Jen calmati, andrà tutto bene”
“Sì, sono calma” disse lei praticamente urlando
“Appunto” disse Pacey
“Eccolo, allora ricapitoliamo, tu e tu non parlate – disse Joey indicando Pacey e Jack- tu non fare troppe allusioni – si rivolse ad Audrey - e tu calmati” finì rivolgendosi a Jen
“Ok” risposero in coro
“Ciao a tutti” disse Bob raggiungendoli
“Ciao Bob, loro sono Jack, Pacey, Audrey e lei è Joey” presentò Jen e tutti salutarono
Gli amici si sedettero e iniziarono a conoscersi, e contrariamente a quanto temeva Jen, l’incontro è andato bene, Bob si è rivelato un bravo ragazzo, simpatico che ha anche saputo resistere alle frecciatine di Jack e Pacey. A sera erano ancora lì a scherzare tutti insieme e finalmente Jen si era rilassata.

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Capitolo 6
*** è davvero finita? ***


E’ davvero finita?
 
“Ok adesso guardami in faccia e dimmi che va tutto bene” disse Joey a Jen
“Cosa c’è che non va?”
“C’è che due settimane fa Dawson, mi ha detto che voleva un po’ di tempo ed è sparito, non si è più fatto vivo, supponevo che mi avrebbe cercato e non l’ ha fatto, ci ho provato io ma non ha mai risposto”
“Devi avere pazienza sai com’è LA, sarà super impegnato col film” le rispose per tranquillizzarla
“Si ma poteva pure farsi vivo, si presuppone che io sia la sua fidanzata, almeno credo” appena terminò di dire queste parole squillò il cellulare
“Pronto? Dawson! Come stai? Allora Stasera vieni. A che ora? Si ti passerò a prendere alla stazione. Ok. Ciao” e spense il cellulare un po’ rincuorata dalla telefonata
“Visto? Te l’avevo detto che non c’era da preoccuparsi, vedrai che andrà tutto bene”
“Speriamo, Jen, Speriamo”
-.-.-.-.-.-.-
“Ciao Joey” salutò Dawson appena sceso dal treno
“Ciao” rispose Joey un po’ timorosa “E’ andato bene il viaggio?”
“si tutto ok”
“Sono felice di rivederti, sinceramente credevo che tu mi stessi evitando” disse Joey guardandolo negli occhi per cercare di capire
“Ho avuto molto da fare Joey”
“Capisco” disse lei abbassando la testa delusa dal freddo atteggiamento di Dawson
Appena salirono in macchina Dawson disse
“Joey, ti dispiace se passiamo prima da casa mia? Mi devo cambiare e vorrei scaricare la valigia”
“Ok, nessun problema” rispose lei, mettendo in moto e dirigendosi verso casa Leery
“Entra dentro, vedrò di metterci il meno possibile”la invitò ad entrare ed insieme salirono le scale per dirigersi verso la sua vecchia camera
“Ok, faccio presto” disse lui e si avviò al bagno. Intanto Joey si guardò attorno ritrovando quell’ambiente familiare, quella camera era stata lo scenario di gran parte della sua infanzia e della sua adolescenza, quante sere passate sdraiata sul letto a vedere film con Dawson e quante liti erano avvenute lì dentro. Si sedette sul letto e di colpo le sembrò di essere tornata ragazzina, si vide risalire quella scala e spuntare dalla finestra come aveva fatto per anni, la bocca le si piegò in un sorriso quando ricordò il primo bacio dato a Dawson, che nostalgia di quegli anni, dove i problemi erano insormontabili sciocchezze. Immersa nei suoi pensieri si sdraiò sul letto e continuò a ricordare. Dopo dieci minuti Dawson entrò in camera e la trovò in quella posizione, sdraiata sul letto con lo sguardo perso nel vuoto e un sorriso dolce sulle labbra, vederla così lo riportò indietro nel tempo a quando anche lui era un ragazzino, ricordò tutte le volte che l’aveva vista sbucare da quella finestra, alle notti passate a dormire insieme, a tutti i baci che si erano scambiati in quella camera, però guardando la stanza rivide anche tutti i poster che aveva attaccato alle pareti, tutto il suo amore per il cinema, non riusciva a ricordare cosa fosse arrivato prima, se Joey o la sua passione per il cinema. Riscotendosi dai suoi pensieri disse: “Sono pronto, possiamo andare”
Joey sentendo quelle parole si risollevò e lo guardò, ma non riuscì a capire niente dal suo sguardo così capì che doveva agire
“Dawson, credo che dovremmo parlare”
“E’ tardi, dobbiamo raggiungere gli altri”
“Non possiamo rimandare ancora, credo di avere il diritto di sapere”
“Sapere cosa?”
“Dawson, non ti sei fatto vivo per due settimane, avrai capito quello che dovevi capire no?”
“Sì, l’ ho capito, è inutile girarci intorno” rispose lui e andando verso di lei si sedette sul letto e si girò verso di lei
“Sai prima quando sono entrato e ti ho vista sul letto, mi è sembrato di essere tornato indietro nel tempo, mi sono rivisto ragazzino, ti ho visto spuntare da quella finestra, ho rivisto tutta la mia infanzia e tutta la mia adolescenza, sei una parte enorme della mia vita, da che mi ricordo tu ci sei sempre stata, sei stata il mio punto fermo e per quante crisi noi abbiamo avuto, ci siamo sempre ritrovati. Credo sia arrivato il momento di crescere, e questo significa fare scelte difficili, ma noi questo lo sappiamo, la vita non è facile”
“Hai fatto la tua scelta?” gli chiese Joey iniziando a capire
“Sì, credo che forse dovremmo smettere di vederci per un po’, un figlio e il cinema non sono conciliabili, io non posso rinunciare al cinema, e anche se lo facessi, poi inevitabilmente arriverebbe il momento in cui, magari in un impeto di rabbia, te lo rinfaccerei e questo porterebbe alla fine del nostro rapporto. Lo so che non è giusto, io ti amo, ma amo anche tantissimo il cinema, la regia è la mia vita, non saprei cos’altro fare della mia vita perciò non posso rinunciare, perdonami Joey, lo so che non te lo meriti”
“Dawson, io capisco di essere stata egoista, mi sono sbagliata, in fondo posso anche aspettare per avere un figlio, sono giovane e un paio di anni non mi faranno male” cercò di spiegargli, ma quando gli vide scuotere la testa iniziò a piangere
“Joey, mi spiace, non ho il tuo stesso istinto, io potrei anche vivere senza un figlio, non mi peserebbe, tu invece lo vuoi con tutta te stessa e non posso sposarti sapendo che tu accetti di rimandare la maternità quando io so che probabilmente il momento giusto per me non arriverà mai” e pronunciando queste parole la abbracciò e le disse “Mi dispiace Joey, non avrei mai voluto farti questo, io ti amo, ma forse non abbastanza”
“Oh, Dawson, come è potuto succedere?” chiese lei piangendo
“Mi spiace da morire” rispose lui continuando a tenerla abbracciata
“E’ proprio finita vero?”
“Sì, questa volta credo proprio di si”
“Ma la nostra amicizia, non finisce vero?”
“No, quella c’è sempre, e resterà sempre” la rassicurò
“Potrò ancora entrare da quella finestra?”
“Finché le tue ossa te lo permetteranno” rispose lui sorridendo, lei alzò lo sguardo e sorrise anche lei.
“Penso che sia meglio che io vada ora” disse lei e si alzò, lo salutò e se ne andò
 
Gelosia
 
Sei mesi più tardi
 
“Joey, sei pronta? E’ tardi!” urlò Audrey impaziente
“Eccomi, sto arrivando”rispose Joey uscendo dal bagno “Come sto?”
“Bene, ora andiamo” disse prendendola per il braccio
“ce l’avete fatta?” chiese Jen appena le vide arrivare, lei e Jack le stavano aspettando davanti casa
“Bob non viene?” chiese Joey
“Ci raggiunge al locale”
“Bene, allora possiamo andare” disse Jack avviandosi alla macchina
“Come mai è nervoso?” domandò Joey a Jen
“Deve incontrare qualcuno” rispose sorridendo Jen
“Ah”
“cos’avete da ridere voi tre?” chiese Jack
“Niente” risposero insieme mente Jack metteva in moto la macchina
-.-.-.-.-.-.-.-.-
“Allora Dawson come va?”
“Tutto bene Pacey”
“Sono felice per te”
“E a te invece come va?”
“Bene, Sammy sta bene e gli affari vanno bene, il locale rende bene”
“E tutto il resto?”
“Cosa?”
“L’amore”
“Non c’è spazio per quello” disse Pacey cercando di chiudere l’argomento
“Pacey, tu sei fatto per amare, deve esserci spazio per l’amore”
“Non adesso”
“E’ per Annie?”
“Dawson, non mi va molto di parlarne”
“Invece dovresti, non puoi portare il lutto per sempre, sei giovane, hai tutta una vita davanti, non crederai davvero di passarla da solo?”
“Forse no, ma adesso sto bene così”
“No, tu adesso preferisci stare così perché hai paura di soffrire, ma prima o poi dovrai affrontare tutto questo”
“E tu? Invece tu da solo stai bene?”
“No, ma io ho il cinema che adesso occupa tutta la mia vita”
“Hai rinunciato a Joey per questa tua passione, non te ne pentirai un giorno?”
”No, perché la cosa più importante non l’ ho persa”
“Il cinema non é tutto, Dawson”
“Lo so, io mi riferivo all’amicizia con Joey quella non l’ ho persa”
“E ti basta?”
“A te basta”
“E’ diverso”
“Perché?” chiese Dawson, Pacey rimase zitto non sapendo cosa rispondere, allora Dawson partì all’attacco “Tu l’ hai amata come se non più di me, non l’avresti mai lasciata..”
“Hai la memoria corta io l’ ho lasciata”
“Sì, ma la amavi ancora”
“Anche tu l’ami ancora”
“Pacey, non girare attorno al punto, hai capito dove voglio andare a parare no?”
“Sì, ma io non credo che tu capisca quello che stai dicendo, la ami ancora ma vieni ad incoraggiare me”
“Io la amo, ma non nel senso che credi tu, io la amo come una sorella, ho capito che io non sono fatto per il matrimonio, e l’ ho capito grazie a lei, se dovevo rinunciare all’amore per il cinema solo Joey poteva farmelo fare, solo la persona che amo di più al mondo, perciò ti sprono ad agire Pacey, io so che tu in fondo la ami ancora e so che lei ama te, una parte di lei è rimasta legata a te in tutti questi anni in cui tu non c’eri. C’era una parte di Joey che era triste, che sentiva la tua mancanza, e io ho sempre fatto finta di niente, ma so che quella parte lì, se avesse potuto, avrebbe preso il sopravvento e sarebbe venuta a cercarti in lungo e in largo, ma lei ha sempre avuto paura di soffrire perciò ha rinunciato a te, lei mi vede come la sua sicurezza per questo è rimasta con me, io le offrivo una certezza, la mia costante presenza, il fatto che se in futuro ci fossimo lasciati, io ci sarei stato comunque e non l’avrei fatta soffrire abbandonandola, come poi è successo”
“Già , ma quello che non andava allora, non va nemmeno adesso, io quella certezza non gliela posso offrire anche perché sarei un’ipocrita, come posso dirle che non soffrirà mai sapendo quello che ho passato io? Comunque adesso sono anche io il vigliacco, dopo tutto quello che ho passato dopo la morte di Annie, non voglio più riprovare niente di simile perciò lascio Joey dov’è e non cerco di analizzare i miei sentimenti, mi va bene così come sto”
“Non sarà così per sempre, pensa se un giorno lei trovasse una persona che la ami, non è difficile che accada, è facile amarla e tu e io questo lo sappiamo molto bene, cosa faresti? Lasceresti che questo sconosciuto te la porti via per sempre?”
“Non voglio pensarci”
“E se fosse tardi? Se lei avesse già qualcuno?”
“Buon per lei, e comunque cosa ti fa credere che lei mi ami? O che io ami lei?”
“L’ ho sempre saputo, voi avete quell’amicizia che si basa sull’amore, quello che provate l’uno per l’atra, non puoi negarlo tu e non potrà farlo neanche lei”
“Ne sembri convinto”
“Lo sono e sto aspettando solo il giorno in cui poterti dire 'te l’avevo detto'. ”
“Aspetta e spera”disse Pacey
-.-.-.-.-.-.-
“Sentite, mi sembra una cosa inutile, non gli interesso, in questi ultimi sei mesi si è comportato solo come un amico, non è successo niente che mi o vi faccia pensare altrimenti”
“Beh, mettiamola così, stasera sarà la prova del fuoco, se sarà geloso, allora hai fatto centro”
“Speriamo che l’amico di Bob sia bello” aggiunse Audrey
“Fidatevi, Bob ha buon gusto” disse Jen sorridendo
“Ok siamo arrivati” disse Jack parcheggiando
“Stiamo calmi” disse Joey più a se stessa che agli altri
“Tu inizia a calmarti che poi ci calmeremo anche noi” le disse Audrey scotendo la testa e scendendo dalla macchina mentre Jen andava incontro a Bob e al suo amico
“Ok eccoci qua” disse Jen
“Lui è Mark, un mio collega e ha detto che si divertirà un mondo in questa parte” disse Bob presentando l’amico che era veramente un bell’uomo, alto biondo, occhi azzurro chiaro, bella corporatura, non troppo muscoloso, ma prestante
“Ok, dopo aver assolto il tuo dovere, che ne dici di uscire con me?” chiese Audrey guardandolo sorridendo
“Sarà un piacere, ma da queste parole deduco che tu debba essere Joey” disse girandosi verso di lei che annuì affascinata dal bel giovane
“Piacere” disse lei stringendogli la mano
“Il piacere è tutto mio” disse lui e galantemente si avvicinò la mano alle labbra
“Stasera ci sarà da divertirsi” disse Audrey a Jack
“Ok entriamo” dissero Jen e Bob precedendo gli amici
appena entrati nel locale il gruppo vide Pacey e Dawson che parlavano al bancone così si avvicinarono a loro
“Ciao ragazzi eccoci qua”
“Ciao” disse  Pacey guardando con sospetto Mark che era entrato a fianco di Joey e aveva quel braccio che le circondava la vita quasi volesse dire
“Scommetto che lui è Pacey” sussurrò Mark nell’orecchio di Joey facendola sorridere, la scena non passò inosservata a Pacey che si affrettò a dire
“Io sono Pacey” disse  porgendogli la mano
“Piacere Mark” rispose lui allungando l’altra mano pur di non staccarsi da Joey, il che fece annuvolare Pacey
“Ok direi che potremmo accomodarci al nostro solito tavolo” disse Jen
“Ok andiamo” disse Pacey guidandoli al tavolo che ormai ogni sera gli riservava
Quando si furono seduti Pacey partì subito all’attacco
“Allora Mark, che fai di bello nella vita?” chiese
“Chirurgo, lavoro con Bob”
“Dì pure che io lavoro per te, essendo tu il vice primario” chiarì Bob rendendo Mark ancora più odioso a Pacey
“Che ne dite se ordiniamo qualcosa?” propose Jack per alleggerire un po’ l’atmosfera
“Sì giusto, io avrei voglia di patatine e di una birra” gli diede corda Audrey “tu Joey cosa vuoi?”
“Mh penso che mi piacerebbe prendere una coppa gelato”
“Ottima idea, honey” le disse Mark che stava iniziando a divertirsi e quando vide la faccia di Pacey al sentirla chamare honey rafforzò il tutto mettendole un braccio intorno alle spalle
“Che gusti prendiamo?” chiese Joey reggendogli il gioco, iniziava a divertirsi anche lei
“Io adoro panna e cioccolata, dovresti saperlo piccola” rincarò Mark dandogli un certo significato che non passò inosservato a Jack che per poco non si strozzò con la sua bibita o a Pacey che stava per prendere a pugni il ragazzo mentre Jen e Audrey se la ridevano, mentre Joey arrossiva capendo il senso che Mark voleva dargli
“ok poi mettiamoci anche la frutta” aggiunse lei per smorzare l’atmosfera, cosa vana perché mentre sembrava che Jen, Audrey, Dawson, Bob e Jack si divertissero Pacey era furibondo.
Le cose andarono sempre peggiorando soprattutto quando arrivò il gelato e Mark iniziò ad imboccare Joey che stava al gioco ridendo della faccia di Pacey. Finito il gelato Jen chiese a Bob se gli andava di ballare e Mark lo chiese e Joey così la portò in pista dove iniziarono a ballare
“Allora, sembra che funzioni”
“Già”
“Il tuo amico è furibondo direi dalla sua espressione”disse sorridendo
“Gli sta bene”
“Sei una donna crudele” disse sorridendo Mark per prenderla in giro
“Pare proprio di sì” rispose lei
“Pare che lui sia intenzionato a far qualcosa, credo che stia pensando ad una scusa per dividerci”
“Cosa te lo fa credere?”
“Scommettiamo?”
“Cosa?”
“Dai scommettiamo, io scommetto che prima che inizi la prossima canzone lui verrà a dividerci con una scusa”
“Ok e cosa scommettiamo?”
“Fammi pensare, se vinco io ti lascerai baciare sulle labbra”disse lui sorridendo
“Ok, se invece vinco io mi offri un altro gelato, solo panna e cioccolato”
“sei perfida, povero ragazzo, non lo invidio proprio”
“Si eh, allora prega di perdere altrimenti ti toccherà baciarmi”
“Beh, lo sapremo presto, la canzone sta finendo” disse lui sorridendo continuando a tenerla stretta a se. Mentre loro continuavano a ballare stretti Pacey era roso dall’invidia, dopotutto Dawson poteva avere ragione, poteva veramente alla fine sposarsi un altro, non era detto che se Dawson l’aveva lasciata lei sarebbe rimasta sola ad aspettarlo per sempre. Effettivamente come ho fatto a credere che una giovane donna come Joey restasse sola ad aspettarmi senza neanche avere la certezza che io un giorno l’avrei amata. Dopotutto cosa ho fatto io in questi sei mesi? Assolutamente nulla , mi sono comportato come un bravo amico e nient’altro. Alla fine decise che doveva dividerli, doveva tentare il tutto per tutto, e se una volta l’aveva fatta tornare grazie ad un ballo, perché non doveva funzionare anche questa volta? Perciò attraversò la sala e si avviò verso la coppia che stava ballando felice
“Posso rubartela per un ballo?” chiese a Mark
“Ma certo” rispose sorridendo e sempre sorridendo si prese il premio della loro scommessa sfiorando le labbra di Joey in un bacio leggero che sapeva di un augurio di buona fortuna e se ne andò strizzandole l’occhio. Lei gli sorrise
“Ti piace proprio questo dottore eh?” chiese Pacey geloso
“Sì, è simpatico”
“Già, e non pensi a Dawson?” chiese Pacey
“Ah Dawson?” chiese meravigliata Joey
“Sì, a lui, non credi che lo ferirai con questo atteggiamento?”
“Ma se è tutta la sera che balla e parla con quella ragazza!” rispose Joey, così Pacey si girò in direzione di Dawson e notò che effettivamente si stava divertendo in compagnia di una bella ragazza, era stato talmente occupato a sorvegliare Joey che non se ne era nemmeno accorto
“Così credi di poter venire qui con quel marcantonio?” gli chiese lui arrabbiato al che lei lo guardò felice perché capì che era davvero geloso
“E’ bello vero Mark?” chiese con spavalderia
“Sta attenta Joey, non tirare troppo la corda”
“Allora non ti piace” disse con un sorriso sarcastico sulle labbra
“L’ hai voluto tu” rispose lui e la baciò con passione, stringendola a se senza darle la possibilità di fuggire
“Pacey…” sussurrò lei e lo baciò di nuovo con passione
“Joey” disse lui e la guardò negli occhi sorridendole, la prese per mano e la portò fuori dal locale
“ok direi che la missione è compiuta” disse Audrey a Mark, “ti va di ballare”
“Ok, ma tu non devi fare ingelosire nessuno vero?”
“Nessuno”
“ok” e detto questo andarono insieme sulla pista a ballare
-.-.-.-.-.-
“Pacey – disse Joey fermandolo- dove stiamo andando?”
“A casa mia, naturalmente” e detto questo la fece montare in macchina e guidò fino a casa. Appena scesi dalla macchina lui le prese la mano e la fece entrare in casa
“Aspettami qui, se ti va serviti pure da bere, io bado a controllare Sammy e mando via la babysitter” disse sorridendole e baciandola leggermente sulle labbra
“Ok” ripose lei sorridendo
Pacey si avviò alla cameretta della figlia dove trovò Gretchen addormentata, cercò di svegliarla dolcemente
“Gretchen?”
“Pacey, come è andata al locale?”
“Bene, tutto bene con Sammy?” chiese sottovoce
“Sì, si è addormentata subito alle nove, ma che ore sono?”
“E’ quasi mezzanotte”
“E che ci fai a casa a quest’ora hai chiuso prima?”
“No, sono qua con Joey, chiude Greg stasera”
“Sei con Joey?” chiese lei stupita
“Sì” rispose sorridendo. Vedendo quel sorriso felice Gretchen sorrise lo abbracciò e gli disse “son felice per te, credevo che non ti saresti più svegliato! Allora io posso andare, domani mi racconterai tutto” gli diede un bacio sulla guancia e uscì. Pacey diede un bacio alla bimba addormentata e tornò di là dove trovò Joey seduta sul divano con gli occhi chiusi che sorrideva, così si avvicinò a lei e posandole un bacio sulle labbra le disse
“A cosa pensi?”
“Alla faccia che hai fatto quando mi hai visto entrare con Mark” gli rispose sorridendo
“Ah, così ti sei divertita stasera” disse lui sedendosi al suo fianco tirandosela in braccio
“Sì” gli rispose ridendo e lo baciò appassionatamente
“Ma non si arrabbierà per il fatto che sei sparita così mollandolo da solo?”
“Ci penserà Audrey a consolarlo e poi, a me lui non piaceva molto” disse lei abbassando lo sguardo sentendosi un po’ colpevole per lo scherzo giocatogli. Vedendo quello sguardo Pacey iniziò a capire e le chiese “Da quanto lo conoscevi?”
“Da stasera” disse lei abbassando gli occhi
“Piccola strega, l’ hai fatto apposta”
“Io volevo che tu ti decidessi a fare qualcosa”
“Direi che ci sei riuscita, ma perché volevi che io facessi qualcosa?”
“Perché io ti amo” gli disse guardandolo negli occhi e stringendosi a lui
“Anche io ti amo -le sussurrò lui baciandola dolcemente- ma avevo paura di soffrire di nuovo, e poi mi sentivo in colpa verso Annie, ma stasera quando ti ho vista con un altro, sono come impazzito dalla gelosia, non potevo vederti felice con quello là”
“Proprio non sopporti Mark eh?” disse lei sorridendo
“Beh, lo sopporto solo se ti sta alla distanza di sicurezza di almeno un metro, non ha fatto altro che metterti le mani addosso per tutta la sera, l’avrei ammazzato”
“Povero Mark, lui si divertiva un mondo”
“Ci credo con una bella donna come te chi non starebbe bene?”
“Ora che ti ho ritrovato non ti lascerò più, ho capito che la felicità bisogna saperla mantenere e io farò di tutto perché fra noi vada sempre tutto bene”
“E io ti darò una mano, e lo farà anche Sammy”
“Io adoro Sammy” disse Joey sorridendo
“anche lei, non fa altro che parlare di te, continua a chiedere di tata Joey
“Che bambina adorabile, sai io desideravo un figlio perché ti invidiavo Sammy, adoravo quella bimba e mi vergogno, ma a volte ho pensato che se sei anni fa fosse andata diversamente lei forse ora sarebbe stata nostra”
“sai io credo che 6 anni fa non fossimo pronti, io dovevo fare qualche esperienza, dimostrare a me stesso che ero in grado di farcela da solo, di andare avanti contando solo su di me, e tu avevi bisogno di chiarire il tuo rapporto con Dawson per non commettere gli stessi errori che avevano portato alla fine della nostra storia la prima volta. Adesso credo che ci siamo chiariti giusto?”
“Sì, ho capito che Dawson è per me quello che io sono per lui, siamo come fratello e sorella, ma nient’altro e questo l’abbiamo potuto capire solo adesso, solo crescendo abbiamo capito quanto diversi in realtà siamo”
“Sono felice di sentirti dire tutto questo”
“Ma adesso basta parlare” lo zittì lei con un bacio appassionato che finalmente testimoniava che il True Love era tornato, la tempesta l’aveva solo fatto naufragare, non affondare, e ora era finalmente tornato.

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Capitolo 7
*** Epilogo e commenti ***


Otto mesi dopo… l’epilogo
 
“Così tu e Bob avete deciso, farete il grande passo” disse Joey contenta per Jen
“Sì, finalmente sembra essere anche il mio momento” disse tutta contenta stringendosi al suo uomo
“Come siete smielati” disse Audrey sedendosi
“Senti chi parla -rispose Jen- dove hai lasciato il tuo dottorino?”
“A guadagnare i soldi per mantenermi” disse ridendo
“Sempre la solita eh Audrey” disse Jack
“E tu uomo come va?”
“Bene, tutto bene, Roger arriverà stasera”
“Quando prenderà il mio posto?” chiese maliziosa Jen
“Due settimane dopo il vostro matrimonio” rispose Jack arrossendo leggermente
“Bene, direi che siamo tutti sistemati” disse Joey felice
“Dov’è andato Dawson? Non dovrebbe essere qui?” chiese Pacey
“Eccolo è arrivato” disse Jack sorridendo e alzandosi subito in piedi corse verso di lui appena vide chi c’era con lui
“Andie! Sorellina non mi avevi detto nulla” le corse in contro Jack abbracciandola
“Jack” sorrise lei “Volevo farti una sorpresa”
“Ci sei riuscita” risposero gli amici
“Andie, bentornata” la salutò Pacey
“Ciao” l’abbracciò Joey
“Allora è vero, siete finalmente tornati insieme voi due” disse lei felice vedendoli insieme
“Siediti e raccontaci tutto” la invitò Jen
“Beh, la storia è molto semplice, ho incontrato Dawson per caso un giorno, perché si è fidanzato con la mia coinquilina”
“Fidanzato?” chiese Jen stupita sgranando gli occhi
“Ebbene sì, da ormai due settimane, ma non avevo avuto ancora l’occasione per dirvelo” spiegò Dawson. La serata passò in fretta, ormai questo gruppo affiatato di amici, vecchi e nuovi, era di nuovo unito. Nell’adolescenza si erano amati e odiati, ma adesso erano ancora tutti insieme, ognuno aveva la sua strada, la sua carriera, ma ognuno poteva contare sull’amicizia di tutti gli altri.
                                                                    The end...

Spero che vi sia piaciuta, questa è la mia ff preferita tra le 3 che ho scritto, forse perchè mi è piaciuta subito l'idea di Pacey papà, o forse perchè è ambientata nel futuro e non nel "presente" (quando l'ho scritta era appena iniziata la 6 serie in america) Onestamente so che la ff ha dei difetti: 1) Dawson, lo so, ma io Dawson proprio non riesco a "renderlo" nelle mie ff, forse dipende dal fatto che non riesco a immedesimarmi nel personaggio e quindi non riesco a scrivere bene le sue scene, ma qui devo dire che sono stata piuttosto generosa con lui ^_^ 2) Il finale, ecco un altro grandissimo problema, i miei finali fan tutti pena, forse per la fretta di scriverli e di concludere la mia storia, oppure perchè sono proprio io che non son portata per la scrittura. Comunque spero che vi sia piaciuta lo stesso e che sia riuscita a trasmettervi le emozioni che ho vissuto nel scrivere questa ff, le stesse bellissime sensazioni che mi danno P&J!!! Ciao a tutti Sissi

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