Ricominciando a Sognare

di LaMusaIspiratrice162
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Realizzare i propri sogni ***
Capitolo 2: *** Una nuova casa ***
Capitolo 3: *** Il ballo ***
Capitolo 4: *** Sorprese ***
Capitolo 5: *** Seduta sul tronco dell'albero ***
Capitolo 6: *** Sentimenti ***
Capitolo 7: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Realizzare i propri sogni ***


Il sole splendeva sulle nostre case ma non sulle nostre vite.Questo perché la nostra gioia era andata via con lei,con la nostra Beth.Io cercavo di prendere il suo posto per fare in modo che nessuno sentisse troppo la sua mancanza e adempire alla promessa che le avevo fatto,ma non ne ero capace.
E la stessa cosa faceva il mio Teddy.
Era tornato due giorni dopo l’accaduto e non aveva potuto fare a meno di essere coinvolto in quel tanfo di disperazione che la nostra casa emanava.Ci aveva salutato affettuosamente e dato tutto il suo sostegno…o meglio lo aveva fatto con tutti tranne che con me!Una stretta di mano fredda come il ghiaccio era stato l’unico segno di affetto che avevo ricevuto.Ma certo non lo biasimavo!
Lui aveva subito cominciato a svolgere gli affari di suo nonno nel tentativo di renderlo orgoglioso di lui e fargli alleviare per quanto possibile il dolore per la perdita della ”sua ragazza”.
Entrambi lavoravamo sodo senza ottenere nessun risultato ed eravamo soli,desiderosi l’uno della compagnia dell’altro.Ci guardavamo attraverso i vetri delle finestre,come facevamo prima di conoscerci,solo che stavolta sapevamo cosa stavamo perdendo.
Sospiravamo sussurrando a voce bassa:-Sono stata troppo dura!- e –Sono stato un imbecille!-
E questo era ciò che stavo pensando il giorno in cui tutto cambiò.

C’era un caldo umido,tipica conseguenza del termine di un improvviso temporale estivo ed ero sola in casa a cucire.Mia mamma stava aiutando Meg e mio padre era rintanato nel suo studio.La casa era in un religioso silenzio interrotto solo dai miei sospiri quando la porta si aprì.Un ragazzo alto con i capelli scuri entrò e si sedette accanto a me.Non chiese il permesso perché sapeva che quello era il suo posto…lo era sempre stato.Lasciammo che la quiete continuasse a regnare nella stanza mentre io continuavo a cucire e lui si torceva le mani agitato.Giocherellava con l’anellino che gli avevo donato tanti anni prima finché questo non cadde sul pavimento rompendo il silenzio.
Entrambi ci piegammo per prenderlo e le nostre teste scure si scontrarono.Se fossimo vissuti in un eterno romanzo d’amore una scena di questo genere si sarebbe conclusa con un tenero bacio rubato,ma dato che la vita reale è un’altra entrambi scoppiamo in una grande risata.
E sentii che questa mi faceva bene più di qualsiasi sermone o di qualsiasi bacio.
-Jo non possiamo continuare ad evitarci,non ci fa bene!Dobbiamo chiarirci…che ne dici di fare una passeggiata?-
Dentro di me comparvero due sentimenti avversi:il desiderio di risolvere tutto e la paura che lui rinnovasse la proposta di matrimonio.Per un attimo lo guardai indecisa sul da farsi poi annuii alzandomi dal divano.Uscimmo dalla porta e calpestando le foglie ancora bagnate giungemmo nel boschetto vicino al muretto.Ricordavo bene quel luogo,le grida che aveva custodito,le lacrime,i sospiri,il dolore e le speranze.Era passato un anno eppure tutto sembrava spaventosamente uguale.
-Jo…-
-Si?-chiesi con labbra tremanti.
-Tranquilla,non voglio chiederti di nuovo la tua mano-esclamò ridendo della mia espressione tesa.
Io sorrisi e mi rilassai.
-Sarebbe così brutto sposarmi?-chiese con una nota di risentimento nella voce.
-No…doverti vedere soffrire sì-
-Allora i tuoi sentimenti non sono cambiati?-
-No-
-Beh menomale che i miei lo sono.-
-Davvero?-chiesi ancora più felice.
-Jo l’ho capito e avevi ragione!Il mio amore per te è presto mutato in un altro tipo di affetto ancora più forte!Quello di un fratello che ama immensamente sua sorella-
Gli corsi incontro e lo strinsi forte a me sussurrando il suo nome tra le lacrime.
-Non potevo sopportare di vederti soffrire senza poterti consolare Jo,non ci riuscivo!-mi sussurrò accarezzandomi i capelli.
E a questo punto cominciai a singhiozzare e a piangere sempre più forte.Avevo un bisogno matto di essere amata!Quando mi calmai ci sedemmo entrambi sull’erba bagnata e appoggiai la testa sulla sua spalla.
-Mi manca tanto,sai?-
-Lo immagino.Ma tranquilla,tra poco tutto passerà-
-No,non passerà nulla finché sarò in quella casa…tutto mi ricorda lei e cercare di rendere la casa felice è così difficile!-sospirai e poi continuai-Sai le ho promesso di badare al babbo e alla mamma,ma dubito che ce la farò…-
-Anche io sto provando a fare lo stesso per mio nonno,ma non è facile!Jo questi lavori non ci si addicono…il conforto può donarlo solo Dio!-
Guardò il cielo ora azzurro decorato da innumerevoli nuvole bianche così soffici da sembrare panna montata.Lui me le indicò e disse ridendo:-Ricordi quando preparasti quel barattolo di fragole e panna e lo condisti con il sale?-
-Non riesci proprio a fare a meno di ricordarmelo?-
E scoppiammo a ridere di nuovo apparentemente sereni.Improvvisamente però il suo viso si oscurò.
-Jo ricordi i nostri sogni?I nostri castelli?Che cosa gli è successo?-
-Sono crollati,mio Teddy.Ho provato a costruire il mio castello e mi sembrava di esserci riuscita ma mi sbagliavo.Le fondamenta non erano abbastanza solide ed è crollato-
-Io invece non ho nemmeno provato a costruire il mio cullandomi nella certezza che non si sarebbe mai eretto davanti ai miei occhi-disse risentito.
Di colpo si alzò con uno sguardo entusiasta e gridò di aver trovato la soluzione.
-Davvero?-
-L’Europa!L’ho girata in lungo e in largo e ti assicuro che è un luogo che dona molte possibilità e realizza molti desideri!-
-Sì hai ragione!Protrai diventare un vero musicista!-sussurrai mascherando la mia tristezza e fingendo di essere entusiasta.
Si sarebbe allontanato di nuovo da me e se avesse davvero fatto fortuna non sarebbe più tornato.
Nello stesso modo in cui aveva fatto anche suo padre,lui avrebbe abbandonato suo nonno spezzando il suo cuore e il mio.
-Già e tu vedrai nuovi paesaggi da poter descrivere nei tuoi romanzi-
-Che intendi dire?-chiesi io confusa
-Verrai con me è ovvio-
-No..non posso.Lo vorrei tanto,ma non posso abbandonare i miei genitori e poi la consuetudine non ammette che due giorni vivano insieme senza essere sposati-
-Al diavolo la consuetudine!-gridò con enfasi-E poi non abbandoneremo nessuno…gli scriveremo tutti i giorni e verremo a trovarli ogni volta che ci sarà possibile!-
-Non lo so…-sussurrai indecisa.
-Su Jo,non mi sembra che Amy si sia fatta tutti questi problemi prima di partire!Si tratta di riprenderci in mano la nostra vita e realizzare i nostri sogni!Sei pronta a farlo?-
-Si!-esclamai decisa.

Cara famiglia March e carissimo nonno,
Immagino la vostra sorpresa quando scoprirete la nostra fuga.Ve lo assicuro che non siamo scappati per sposarci-come fanno i personaggi dei romanzi di Jo-ma per realizzare i nostri sogni.La morte di Beth ci ha aperto gli occhi:la vita è troppo breve per poterla buttare in rimpianti e risentimenti.Abbiamo così deciso di provare a diventare importanti:un musicista e una scrittrice,che grande accoppiata!Non vi abbandoneremo e sicuramente quando torneremo saremo diventati migliori.In questo viaggio spero di tramutare Jo in una vera dama(ci riuscirò?)e lei proverà a frmi diventare un uomo per bene.
Ci assisteremo a vicenda e baderemo l’uno all’altro…quindi potete stare tranquilli!
I due fratelli Jo & Laurie
Hey gentee!!Ieri a casa mia è mancata la corrente e così mi sono stesa sul letto e ho scritto questo capitolo con la mia penna piuma !!Mi sentivo proprio come Jo!
In ogni caso come tutti del resto odio il fatto che Jo non si sia messa con Teddy,sarebbero stati perfetti…qui per il momento ho in mente di non farlo sposare con Amy(personaggio che odio molto!).In ogni caso volevo chiedervi…volete che Jo in questa fanfic si innamori di Laurie?
Sono qui proprio per soddisfare tutti i vostri desideri!

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Capitolo 2
*** Una nuova casa ***


Aprii il grande portone di ottone e guardai delusa l’interno di quella abitazione. L’ambiente era arredato da un pesante mobilio in mogano e illuminato da un solo balcone coperto da una grande tenda scura. Le mura erano riccamente decorate in oro e nell’ambiente aleggiava un odore di chiuso insopportabile.
-Vi piace?-chiese l’agente immobiliare guardando con approvazione lo sguardo entusiasta di Laurie.
La figura elegante e robusta dell’uomo si voltò e spostò il suo sguardo arrogante su di me. Rimase deluso quando si accorse che sul mio volto non vi era nemmeno l’ombra della soddisfazione.
-Che cos’è che non le piace,signora?-chiesi toccando i suoi folti baffi.
Il suo atteggiamento sicuro e il fatto che mi aveva chiamato “signora” mi fecero innervosire.
-E’ troppo sofisticata!-dissi gesticolando.
L’uomo mi fissò con aria di disprezzo. Mi osservò a lungo confrontando la mia figura goffa con quella distinta di Laurie,chiedendosi – forse – che cosa lo aveva spinto a sposarmi.
Il suo sguardo indagatore mi fece irritare ancora di più, così afferrai il mio amico per un braccio e lo trascinai fuori dall’appartamento,giustificandomi con un “Ci penseremo”.
Tornati nelle strade affollate di Londra lo lasciai e camminai con aria offesa mentre lui mi seguiva ridendo.
-Smettila!Non ci vedo nulla di buffo!-gridai spazientita.
-Ma lo hai trattato così male e poi … avessi visto la tua faccia quando ti ha chiamato “signora”!-
-Siamo nel XIX secolo,accidenti!Ancora credono che un uomo e una donna che vivono insieme devono essere necessariamente sposati?-
Dopo aver riso nuovamente, si avvicinò a me e mi chiese se avrei mai trovato una casa di mio piacimento.In effetti non aveva torto dato che quello era il decimo appartamento che visitavamo e io disprezzavo.
-E’ difficile,per me,che ho sempre vissuto nella umile casa March, abituarsi ai lussuosi edifici londinesi-
-Non potresti adattarti?-piagnucolò.
-Dovrà pur esserci una periferia da qualche parte-dissi ignorando le sue lagne.
Fermai una carrozza,che in quel momento stava attraversando la strada.
-Potrebbe portarci dove c’è…non lo so…una periferia o un luogo con qualche campo?-chiesi al conducente.
Lui ci fece segno di salire all’interno di quella stretta vettura e appena lo facemmo ci chiese se fossimo forestieri.
Quando annuimmo,l’uomo dalla grande barba bianca scuote la testa,come se avessimo confermato la sua teoria.
Dopo aver attraversato l’intera città in quello scomodo veicolo,giungemmo finalmente in una campagna. Appena scendemmo dalla carrozza respirammo l’aria pulita e profumata di fieno,che ci fece ricordare casa.
-E adesso cerchiamo casa-esclamai raggiante.
Mentre camminavo in quell’ambiente così salutare per me,mi sentivo come rigenerata.
-Che ne diresti di questo?-mi chiese Laurie.
Mi voltai nella direzione che mi aveva indicato e vidi un edificio molto simile alla nostra cara casa.
Era un delizioso cottage di pietra con uno splendido portico decorato da piante rampicanti.
Corremmo all’ingresso e bussammo alla porta.
-Che cosa hai intenzione di fare,Jo?Bussare alla casa di un uomo e chiedergli di affittarti la sua casa?-mi chiese Laurie
Un uomo sulla sessantina,vestito con abiti umili ma dotato di un’aria distinta ci aprì.
-Che cosa desiderate?-ci chiese cordiale.
-Vorremmo tanto affittare una stanza,se ci è possibile.-
-Va bene. Per me va bene. Venite ve le mostro. Avevo proprio bisogno di soldi!-
Ora era proprio cominciata la nostra nuova vita!

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Capitolo 3
*** Il ballo ***


Trascorremmo la prima settimana svolgendo le nostre normali occupazioni : Laurie ascoltò le musiche dei grandi artisti ed io “scribacchiai” qualche pagina. Le possibili trame dei miei romanzi, però, erano troppo confuse per essere elaborate e non riuscivo a dare un volto definito ai miei personaggi. Ogni nuova idea sostituiva quella vecchia, tanto che non riuscivo a scrivere nemmeno tre righe senza aver prima strappato la pagina. Per consolarmi della cattiva riuscita dei miei romanzi, mi impegnai nel curare quella piccola casa. Dapprima il nostro ospite rifiutò le nostre offerte di aiuto,ma vedendo la nostra caparbietà, ci permise di renderci utili. Gli avevo infatti raccontato come mia madre aveva insegnato a me e alle mie sorelle cosa accade quando si trascurano i propri impegni. Lui aveva riso dicendo “che avevo una madre molto saggia”.
Dunque restammo in casa in compagnia del vecchio per molto tempo. Del resto non ci interessava né la vita mondana londinese, né visitare le campagne limitrofe ed il nostro padrone di casa ci informava abbastanza riguardo ogni cosa che desideravamo sapere. Fu a questo proposito che una sera ci parlò di un ballo che si sarebbe tenuto la settimana seguente. Io,considerando la notizia superflua, continuai a cucire,ma Laurie sembrò molto più interessato: chiese,infatti, il luogo preciso e l’orario. Il vecchio,naturalmente, non sapeva certo tante cose,ma promise di informarsi meglio il giorno venturo.
-Ti mancano i balli,Teddy?-chiesi stuzzicandolo.
-No…ma potrebbe esserci la possibilità di conoscere persone influenti che ci aiuterebbero nel nostro intento!-
-Vuoi dire che io dovrei venire al ballo con te?-domandai allibita e lui annuì.
-Ma scherzi?Ricordi come andò male l’altro?Non ripeterò la stessa esperienza!-
-Ma stavolta sarà diverso perché ci sarò io a prepararti e guidarti. Credimi: non avrai nulla da temere-
Dopo aver discorso con lui a lungo,alla fine fui costretta ad accettare la sua offerta. Il giorno successivo mi costrinse a seguirlo in tutte le migliori boutique di Londra per cercare un abito adatto. Dopo un ora ero già stanca di sentir parlare di pizzo,mussolina e nastri. Io,avrei optato per un abito scuro e semplice, ma Laurie sosteneva che per fare una bella figura avrei dovuto abbandonare quell’idea. Alla fine scelsi un abito blu scuro molto semplice a maniche corte e con la scollatura quadrata. Gli unici dettagli che impreziosivano il mio aspetto erano un lungo fiocco celeste,che mi cingeva i fianchi e un elegante fiore, che decorava i miei riccioli ribelli.
In quel modo mi preparai la sera prestabilita e prima di uscire dalla mia stanza,mi soffermai a guardarmi allo specchio. Guardavo la mia immagine riflessa mentre ruotavo e ne restavo sorpresa.
-Dove è la ragazza che correva nei prati?La sua spensieratezza e la sua gioia non si saranno mica dissolte come neve al sole?-chiedevo alla ragazza elegante davanti a me.
Questa mi guardava stupita,ma non riusciva a rispondere alle mie domande.
La osservai nuovamente e le chiesi:-Sei tu Jo March?-
Notai,a quel punto, l’ardore e il coraggio,che albergavano nella sua anima,che si mostravano attraverso i suoi occhi scuri. Sì,anche se fossi cambiata e magari diventata più raffinata,sarei rimasta sempre la stessa bricconcella di sempre! Ero come un sole,che anche se coperto dalle nuvole, continuava a diffondere il suo calore. Un sorriso ricomparve sul mio volto e con questo scesi le scale e mi diressi nella carrozza, seguita da Laurie.
Seduta nel veicolo,osservavo il paesaggio scuro illuminato dalla splendente luna. La luce di questa faceva brillare ogni cosa come un diamante. Per questo osservavo con interesse ogni strada che percorrevamo,fin quando la carrozza non si fermò.
Scendemmo velocemente e guardammo la Reggia in cui stavamo per entrare : era un enorme edificio pieno di grandi finestre. Superammo la soglia ed entrammo nell’enorme sala.
Era un salone circolare, illuminato da moltissime candele nascoste in ogni punto.
Era già molto affollato : gruppi di donne ben vestite erano sedute ai tavolini,che si trovavano intorno alla sala da ballo. I loro visi erano coperti da grandi ventagli piumati, mentre spettegolavano su uno o un altro giovanotto. I gentiluomini stavano quasi tutti danzando con delle belle fanciulle e solo alcuni erano seduti ai tavoli.
Laurie mi guardò e mi chiese se volessi ballare.
-No,grazie-risposi-preferisco ritirarmi in disparte-
-Ehy ragazzi,che ci fate qui?-
Fu in quel momento che ci voltammo e vedemmo una persona,che davvero mai ci saremmo aspettati di vedere.

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Capitolo 4
*** Sorprese ***


Una ragazza bionda, ben vestita ci scrutava con i suoi occhi azzurri. Il suo viso allegro, che ci era così familiare fu una vera sorpresa per noi!
-Amy!-gridammo e la abbracciammo felici.
Sì, mia sorella che aveva girato l’Europa per quasi un anno,era ora giunta-per un fortunato caso del destino-proprio a Londra.
-Ma voi cosa ci fate qui?-ci chiese stupita.
Le raccontammo l’idea che aveva avuto Laurie e lei ci ascoltò interessata. Dopo ci chiese notizie della nostra adorata famiglia, che mi divertii a fornirle.
Le raccontai di nostra madre,di quanto erano cresciuti Demi e Daisy,ma improvvisamente mi bloccai : il mio sguardo divenne triste e i miei occhi lucidi. Pensando alla mia amata casa e ai suoi componenti, non avevo potuto fare a meno di ricordare colei che tanto mi mancava.
Ma le nuvole dal mio viso sparirono subito e un sorriso apparì al posto delle lacrime.
Continuammo a parlare piacevolmente, finché Laurie non disse questa frase:-Amy,sicuramente tu conosci molte persone influenti!Ti andrebbe di presentarcene qualcuna?-
Lei sorrise,superba e soddisfatta di essere vista da noi con tale rispetto e ci fece da guida nella sala.
Ci presentava alle fanciulle,con cui aveva stretto amicizia, come i suoi fratelli e ci indicava le dame più influenti. Ci accompagnò dalle donne che l’avevano condotta in quel ballo e fece le presentazioni. Imitai il comportamento di Laurie e feci un inchino davanti a tutte quelle belle dame.
Mia zia,che era al centro di quel gruppo, stentò a riconoscermi e dopo avermi scrutato con i minuscoli occhiali, mi chiese se fossi davvero Josephine March.
-Sì, certo che sì zia!-
Amy mi portò dalle sue amiche, mentre ascoltavo mia zia lodare il mio cambiamento con le sue compagne. Giunta in questo gruppo di ragazze eleganti e raffinate,mia sorella disse queste parole:
-Questa è mia sorella Josephine. E’ venuta a Londra per realizzare il suo sogno di diventare una scrittrice!-
-Una scrittrice!E hai già scritto qualcosa?-chiese una ragazza dai capelli castani mentre agitava il suo ventaglio.
-Sì e alcuni racconti sono stati pubblicati su una rivista locale. Ma non sono poi così brava!-risposi io imbarazzata.
-Oh ma Amy pensa!Se tua sorella diventasse famosa come Jane Austen, lo diventeresti anche tu!-sussurrò eccitata un’altra fanciulla.
-Jane Austen?-chiesi io curiosa.
-E’ una scrittrice molto conosciuta in tutto il Regno Unito, che ha scritto molti romanzi di successo…come fai a non conoscerla?-
-E inoltre è stata la prima donna a rifiutare di sposare un uomo che le era stato imposto dalla famiglia e in quanto non poteva sposare il giovane che amava, decise di restare zitella e di vivere del guadagno dei suoi romanzi…-aggiunse un’altra giovane donna con molto entusiasmo.
Le notizie che le ragazze mi stavano dando riguardo a questa misteriosa scrittrice, mi incuriosirono molto. Mi feci promettere,quindi, che mi prestassero un romanzo e che la settimana seguente avremmo visitato insieme la sua casa. A quel punto la nostra conversazione venne interrotta dall’interrompersi della musica. Curiose, rivolgemmo lo sguardo verso un preciso punto del salone in cui c’era un pianoforte. Dietro questo era seduto Laurie pronto ad eseguire uno dei grandi successi di Mozart. Cominciò a muovere le dita sui tasti, facendo risuonare una splendida melodia in tutta la sala. Muoveva la testa dolcemente con uno sguardo assorto, che gli conferiva molto fascino. Mentre suonava,osservandolo bene, lo vidi diverso dal solito. Non era più il mio Teddy,ma un affascinante ragazzo di talento. Assorbita da questi strani pensieri non mi accorsi che la melodia era terminata e tutti lo stavano applaudendo.
Battei le mani anche io, continuando a scrutarlo sorpresa.

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Capitolo 5
*** Seduta sul tronco dell'albero ***


Cara mamma,
come ti avevo annunciato nella mia precedente lettera, mi sono recata insieme ad Amy e alle sue amiche a visitare la casa di Jane Austen. E’ stata davvero un’ esperienza indimenticabile!
L’edificio era una grande residenza di due piani fatta di mattoni rossi. Quando siamo entrati ho avvertito subito una strana sensazione : era come se lo spirito di quella coraggiosa ragazza vivesse ancora lì. Attraverso le mura,coperte da una carta da parati molto elegante, si respirava libertà, indipendenza e coraggio. Oh mamma…questa esperienza ha accresciuto ancora di più il mio desiderio di diventare una scrittrice! Quella donna è diventata un simbolo di tutte le ragazze!
Le ispira e ha fatto comprendere all’intera Inghilterra che una donna può vivere anche senza sposarsi e che le fanciulle non sono così deboli e indifese,come gli uomini credono.
Appena avrò finito la lettera,comincerò a leggere il libro che Amy mi ha prestato.
Comunque adesso basta parlare di me. Come vanno le cose a casa? Scommetto che i gemelli stanno crescendo moltissimo! Abbracciali per me e saluta papà e Meg da parte mia.
Adesso devo andare.
Ciao
La tua cara Jo


Finita la lettera, posai la penna e il contenitore dell’inchiostro nel cassetto dello scrittoio.
Mi alzai dalla sedia ed uscii dalla mia stanza. Dopo aver attraversato il corridoio, uscii dalla porta che dava sul giardino. Il sole era caldo ed illuminava quel piccolo appezzamento di terra,delimitato da una siepe. Al centro c’era una grossa quercia,attraverso cui i raggi del sole illuminavano quel “piccolo mondo verde”. Sistemai il libro che avevo portato con me nella scollatura del mio vestito e mi preparai ad arrampicarmi. Dopo aver circondato il tronco con le braccia e le gambe salii lentamente fino a raggiungere un ramo. A quel punto, controllato con il braccio che fosse abbastanza robusto da tenermi, mi ci sedetti sopra. Sistemai la schiena contro il tronco e distesi le gambe. Osservai il manoscritto appoggiato sul mio grembo : le pagine erano legate tra di loro con un fiocco blu e sulla copertina vi era scritto con calligrafia elegante “Jane Austen Pride and Prejudice”. Cominciai a leggere le prime pagine e subito mi colpì l’ironia, che l’autrice aveva usato.
Il padre di quella grande famiglia al femminile era davvero divertente e riusciva a sopportare le inutile chiacchiere e i pettegolezzi della moglie,in maniera davvero ammirevole!
Lessi con interesse delle cinque sorelle che recatesi al loro primo ballo avevano fatto grandi incontri : Jane aveva incontrato un giovane con cui aveva ballato tutta la sera(Charles), Elizabeth si era scontrata con un uomo piuttosto scontroso(Mr. Darcy),mentre le altre tre non avevano fatto altro che combinare guai.
Mi affezionai particolarmente alle due primogenite che,entrambe innamorate, cercavano di incontrare i loro innamorati il più possibile. Jane era infatuata di Charles ed Elizabeth del colonnello Wickham.
Questo ultimo si mostrò avverso nei riguardi del signor Darcy, impressionando l’ingenua protagonista con una storia volta a mostrare l’egoismo e la cattiveria di questo.
L’animo della povera fancuilla quindi non potè non covare odio contro quell’uomo tanto burbero.
Fu così che quando lui le chiese di sposarlo,lei lo rifiutò giustificando la sua scelta con molte accuse.

A quel punto chiusi il libro. Quel rifiuto così poco cortese,non poteva non ricordarmi il momento in cui mi ero trovata nella stessa situazione. Ricordai con imbarazzo la mia reazione esagerata e molto scortese e me ne vergognai.
Udii il suono di un piano : a quanto pare Laurie si stava esercitando. Sospirai e per la prima volta pensai a quel rifiuto con un pizzico di risentimento.

Non avevo ispirazione per continuare l’altra storia e allora ho aggiornato questa! :D
Spero vi piaccia bye

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Capitolo 6
*** Sentimenti ***


Nei giorni seguenti continuai a leggere quel libro con passione. Ormai mi ero immedesimata molto nei panni della protagonista, al punto di sospirare,piangere, ridere con lei. Ne apprezzavo il carattere deciso e intraprendente, era una vera eroina temeraria! Visitai con lei la tenuta del signor Darcy e condivisi la sua sorpresa quando comprendemmo tutte le qualità di quell’uomo “detestabile”. I suoi rimorsi erano i miei, mentre si pentiva di aver rifiutato un individuo così degno del suo amore.
Lo stupore per noi fu enorme quando apprendemmo della fuga del colonnello e di Lydia. Il sollievo invase entrambe quando si diffuse la notizia del loro matrimonio,ma la vera sorpresa fu venire a sapere che questo era stato organizzato da Mr. Darcy. Elizabeth aveva imparato a rispettare e stimare quell’uomo. Da questi splendidi sentimenti era scaturito un amore dolce e sincero, che era stato capace di superare gli ostacoli più duri e insormontabili. Per questo quando la proposta venne ripetuta, ricevette il più dolce dei consensi.

Quando voltai l’ultima pagina, chiusi il libro piena di dubbi. Quella era solo una storia inventata,un romanzo oppure no? Una situazione simile sarebbe potuta accadere anche nella vita reale?
Anche io avrei potuto pentirmi un giorno della mia decisione di rifiutare Laurie? E se fosse stato troppo tardi? Ma il fatto che sospiravo ogni volta che vedevo il suo viso, non era già un chiaro segno che il processo era iniziato?
Non riuscendo a dare una risposta soddisfacente, cercai di dimenticare il problema.
Questo però si ripresentò nella sera in cui Laurie si sarebbe esibito con un brano completamente composto da lui. Dopo aver ascoltato molte canzoni e aver provato a lungo a riprodurre, era riuscito a scrivere uno spartito bello e originale. Quella sera ,quindi, doveva eseguirlo ad un ballo molto importante che si sarebbe tenuto in un grande e frequentato salone londinese.
Arrivati lì io e Laurie, fummo costretti a separarci : lui doveva presentarsi ai suoi spettatori,mentre io ormai ero inutile. Seguivo mia sorella e le sue amiche, silenziosa e i miei occhi non si staccavano mai dal mio Teddy.
Mi innervosiva molto vedere le ragazze che flirtavano con quel ragazzo, che fino a qualche giorno prima avrebbero ignorato. Ma era davvero quello che mi irritava : la loro falsità?
Quando venne il momento in cui doveva esibire il suo talento, tirai un sospiro di sollievo. Si sedette dietro al pianoforte e il silenzio scese nel grande salone.
Muovendo velocemente le mani sui tasti, riuscì a creare una melodia così bella da riuscire a stupire tutti. La persona più esterrefatta però ero io,che solo allora mi resi conto di averlo ingiustamente sottovalutato. Quel ragazzo era diventato un uomo pieno di talento e degno di rispetto. Quei pensieri mi spaventarono lasciandomi senza fiato : anche Elizabeth aveva imparato a rispettare il Signor Darcy! Ci vollero parecchi minuti per calmare il mio cuore impazzito e assumere la solita aria indifferente. Quando la canzone terminò, tutti applaudimmo pieni di orgoglio. Tutte le ragazze gli corsero incontro e lo circondarono, colmandolo di complimenti. Io mi sentii, allora, nuovamente eclissata. Dovetti aspettare che la serata fosse finita per averlo di nuovo accanto a me. Infatti uscimmo dalla sala e salimmo sulla carrozza. Tuttavia non aprii bocca, né lo guardai mai in viso temendo che potesse accorgersi della mia tristezza.
- C’è qualcosa che non va?-chiese lui preoccupato.
A questo quesito risposi scuotendo la testa. Finalmente la carrozza si fermò davanti alla nostra umile casa e scesi velocemente. Corsi nella mia stanza e afferrai un foglio. Cominciai a scrivere ininterrottamente lasciando andare le lacrime. Tutte quelle emozioni, così nuove per me, mi avevano ispirato. La porta dietro di me si aprì e Laurie entrò. Lui si sedette accanto a me e mi accarezzò i capelli.
-Che cosa c’è?-
-Nulla…-
Mi guardò negli occhi e capì i miei sentimenti, forse persino meglio di me. Tuttavia non disse nulla ed io lo apprezzai per questo.
-Che cosa stai scrivendo?-
-Una nuova storia.-
-Di cosa parla?-
-Di noi…di me…di te. Del nostro passato, del nostro presente confuso e del nostro futuro incerto…-
-Mi piace l’idea-
E trascorremmo la notte così : io scrivevo e lui leggeva.
I nostri sentimenti stavano prendendo forma e apparivano ora così chiari, che mi pentii di non averli trascritti prima. Quando il sole apparì, illuminò i nostri cuori oltre ad i nostri visi.
Era così bello esprimere quello che si provava "alla luce del sole", senza doversi più nascondere dietro all'indifferenza.
Ci guardammo negli occhi e ci capimmo. Era la migliore dichiarazione che ci sarebbe potuta essere, la più dolce.
E come Elizabeth accettò la proposta di matrimonio baciando il suo uomo, così noi sorridemmo e le nostre labbra si sfiorarono.

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Capitolo 7
*** Epilogo ***


Cara mamma,
ti ho scritto per avvertirti che io e Laurie stiamo tornando a casa. Amy invece verrà la prossima settimana con gli zii.
Il mio libro ha fatto un successo incredibile e del tutto inaspettato. Non vedo l'ora di tornare nella mia casa e di farvi leggere il romanzo, che la critica ha definito "semplice e spontaneo,ma efficace."
Sono ansiosa anche di vedere Meg e i suoi bambini : scommetto che sono diventati grandi e spero si ricordino ancora di me!
Ho un' altra notiza da darti, ma ho paura di non ricevere la tua approvazione. Io e Laurie ci siamo sposati.
Immagino che sia uan vera sorpresa per te ed ,in effetti, qualche mese fa neanche io avrei immaginato di compiere un passo del genere.
Tuttavia in questo periodo sia io sia Laurie siamo cambiati : abbiamo abbandonato l'età della fanciullezza e raggiunto quella adulta.
Ho sempre pensato che avrei sposato soltanto un uomo che avrei stimato e dopo aver visto l'impegno che lui ha messo negli studi, non ho potuto non imparare a rispettarlo. Si è tolto il velo che per anni ha coperto i miei occhi.
Questa volta non è servita alcuna dichiarazione nè domanda, poichè ormai ci conosciamo così bene che le parole sono superflue.
So che tu avevi detto che non avrebbe funzionato in quanto siamo troppo simili e non facciamo che litigare, ma io sento che non sarà così. Credo davvero che man mano impareremo a convivere, l'importante è che ci vogliamo bene,no?
La cerimonia è stata molto semplice, proprio come ho sempre sognato. C'eravamo solo io e lui in una grande cattedrale londinese.
Mentre pronunciavamo le nostre promesse, il sole filtrava attraverso i vetri colorati creando dei bellissimi giochi di luce.
Altri dettagli te li darò quando verrò da te!
Ti saluto affettuosamente.
Ciao

P. S. Ti giuro che non potrei essere più felice di così e ti prego di rispettare la mia scelta. Adesso se guardo al mio futuro non lo vedo più confuso...mi appare così dolce e felice!

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