Quando Non Vorresti Mai Che Un Sogno Si Realizzasse.

di GabbaFMA
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A.R.P ***
Capitolo 2: *** Essere una Whispered.. ***
Capitolo 3: *** Effetti Collaterali.. ***
Capitolo 4: *** Il sogno.. ***
Capitolo 5: *** Sogni Condivisi.. ***
Capitolo 6: *** Ciò che Leonard vuole.. ***
Capitolo 7: *** La Fuga (?).. ***
Capitolo 8: *** Il piano di Tessa.. ***
Capitolo 9: *** AirJet 002.. ***
Capitolo 10: *** Degradazione.. ***
Capitolo 11: *** Arrivo.. ***
Capitolo 12: *** Il piano.. ***
Capitolo 13: *** Sospetti.. ***



Capitolo 1
*** A.R.P ***


CAPITOLO 1



“NON PUO’ ESSERE”  gridò Kaname mentre , di scatto, si tirò su dal letto fino a mettersi seduta. Appena realizzò di essere sveglia osservò attentamente tutto ciò che la circondava, iniziò dal lato sinistro della sua stanza fino ad arrivare al lato opposto, percorrendo con lo sguardo terrorizzato tutto ciò che la circondava. Lentamente si portò la mano destra al viso e , con il dorso, si strofinò gli occhi, pochi istanti e notò che il dorso della sua mano era umido, ci mise poco a capire, con il palmo della mano si accarezzò tutta la guancia destra, dopodiché si guardò la mano con espressione confusa e accigliata,

-Ma che diavolo..?- bisbigliò tra se e se –per quale assurdo motivo sto piangendo?- continuò a ripetersi la stessa domanda ,senza ottenere risposta, finché 3 colpi alla porta la fecero trasalire. Ancora intontita dallo strano incubo si alzò dal letto. Per alcuni istanti rimase immobile, cingendo le braccia in una specie di abbraccio, e con lo sguardo vuoto si avvicinò alla porta della sua camera. Pochi passi e si bloccò di nuovo

- Perché non riesco a ricordare ciò che ho sognato? Eppure sono sicura di aver avuto un incubo, anche se non riesco…- altri tre colpi la fecero tornare in sé. Si avvicinò alla porta d’entrata del suo appartamento, mise la mano destra sulla maniglia mentre con la sinistra si copriva la bocca per nascondere uno sbadiglio. Diede un’occhiata furtiva all’orologio da parete appeso vicino all’ingresso, erano le 6.30 di una fredda mattina d’autunno. “  chi diavolo sarà a quest’ora? Se è Sousuke questa volta tornerà a casa senza denti” pensò. Lentamente abbassò la maniglia e aprì la porta; dovette strofinarsi gli occhi ripetutamente per realizzare chi ci fosse davanti a lei.

-C-c-che ci fai qui??- chiese sbigottita alla figura che si trovava davanti alla sua porta.

-Devo parlarle, signorina Kaname-  rispose Tessa  a testa bassa. Non indossava la sua solita divisa militare; i suoi abiti erano da civile, molto sportivi; indossava un paio di pantaloni della tuta di cotone  lunghi fino alla caviglia di un colore misto tra il verdone ed il blu notte, cambiava a seconda della luce, ed una felpa con il cappuccio, che portava sopra alla testa, dello stesso colore. “Deve essersi precipitata qui dato che non ha indossato la sua divisa” osservò Kaname ancora sorpresa dalla sua visita.

-Mi fa entrare?- Disse Tessa senza alzare la testa
Kaname la guardò stupita, cosa aveva potuto causare un tale cambiamento in lei? Una strana sensazione prese tana nella sua mente ed un brivido le attraversò la schiena. Teletha  Testarossa, Colonnello di un’organizzazione di mercenari chiamata Mithril , comandante del  sottomarino d’assalto più potente al mondo chiamato  Tuatha de Danaan ed una ragazza Whispered, adesso si trovava davanti alla sua porta con la testa bassa e visibilmente traumatizzata da qualcosa a cui Kaname non riusciva ad intuire.

-Certo, entra pure- rispose infine Kaname lasciandola passare. Si accomodarono in salotto, entrambe sull’enorme divano. Ci fu un attimo di silenzio, un attimo che sembrava non finire mai, fu Kaname a parlare.

-Ehm, Tessa, se non sono troppo indiscreta, potrei chiederti che ci fai qui?- domandò insicura

-Le dispiace che io sia qui?- rispose fredda

-Nono, assolutamente, però , ecco è strano, non vieni quasi mai a farmi visita. L’ultima volta che ti ho vista fu il giorno in cui ci fu l’attentato che ha devastato Tokyo. Perciò ti chiedo come mai sei qui.- proseguì Kaname sempre più confusa

-Potrei darle del “tu”, signorina Kaname?- domandò Tessa dopo alcuni istanti di silenzio. Kaname,confusa , le rispose di si.

-Bene.- convenne, Tessa.

-Allora? Perché sei qui?- la incalzò Kaname

-Come ti senti?- le chiese Tessa, ignorando la sua domanda.

-Be-benone, sono assonnata ma sto bene, perché me lo chiedi?- rispose Kaname continuando a non capirci nulla.

-Non hai capito. Come ti senti psicologicamente, ti è successo qualcosa di insolito?- domandò Tessa senza esprimere la minima emozione. Kaname la guardò, accigliata “Ma come..?” pensò

-Tu sai che significa?- chiese Kaname sapendo che Tessa avesse già ottenuto la sua risposta.

-Non ricordi?- domandò stringendo la stoffa del divano tra i pugni.

-No,-rispose Kaname abbassando la testa – sono sicura di aver sognato qualcosa che mi ha sconvolto perché..- proseguì

-Perché ti sei svegliata con le lacrime agli occhi..-concluse Tessa la sua frase.

-Già, sai che significa?- domandò impaurita dalla risposta

-Si, purtroppo-affermò stringendo i pugni ancora di più – nel caso dei comuni esseri umani questo fenomeno viene definito incubo e sono
sicura che tu ne sia già a conoscenza. Nel caso delle Whispered questo fenomeno viene definito “A.R.F” e cioè “Avvenimenti Reali del Futuro” in poche parole, è come una specie di premonizione però nel caso della premonizione non è sicuro che ciò che si è visto accada, nel nostro caso invece, si!- proseguì Tessa. Kaname la guardò shoccata, non aveva mai sentito parlare dell” A.R.F”.

-Tu sei fortunata,- riprese Tessa- non ricordi ciò che hai sognato perciò la tua esistenza non è compromessa, ma per me,- fece una breve pausa poi riprese- io ho il cervello in continuo allenamento, per comandare meglio Danaan devo sempre essere in costante esercizio e memorizzare al meglio le nuove tecnologie, per questo ho sviluppato un sistema di immagazzinamento delle informazioni, in parole povere ricordo tutto ciò che penso e, ovviamente, tutto quel che sogno.-concluse Tessa. Kaname le mise una mano sulla spalla.

-Tessa, - la guardò preoccupata- cos’hai sognato?- domandò incerta

-E’ meglio per te che tu non ne sappia nulla- rispose Tessa – altrimenti – proseguì abbassandosi lentamente il capuccio e alzando il viso verso Kaname – altrimenti finiresti come me.- la guardò dritta negli occhi. Kaname la guardò terrorizzata, gli occhi di Tessa erano completamente privi di vitalità, senza espressione e, cosa che la fece spaventare ancora di più, stava piangendo e dato il modo i cui i suoi occhi erano rossi e gonfi dava l’impressione che non avesse mai smesso.
 


Spazio per me ^^
Alloraaaa è cortino come inizio ma è giusto un'introduzione, prometto che gli altri saranno più lunghi xD spero vi piaccia lo stesso..mi raccomando recensite in tanti :D

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Capitolo 2
*** Essere una Whispered.. ***


CAPITOLO 2



-Tessa, ti va di parlarmene?- insistette Kaname

-Kaname, ciò che ti dirò non dovrà in nessun modo compromettere la tua vita quotidiana, però  ti avverto, ciò che ho sognato accadrà, non so né quando né perché, però succederà.- affermò Tessa con voce tremante e con gli occhi fissi su Kaname.

-D’accordo, Tessa,  posso sopportarlo- ribatté convinta

-Bene- Tessa chiuse gli occhi e fece un profondo respiro – l’altra notte ho sognato che..-
Il campanello interruppe il racconto di Tessa e fece sussultare Kaname. “Chi diavolo è adesso?” pensò con un misto di rabbia e paura.

-Scusami Tessa, vado a vedere chi è- disse Kaname alzandosi. 
Arrivò davanti alla e guardò dallo spioncino. “Sousuke? Che ci fa qui a quest’ora?” pensò perplessa Kaname mentre apriva la porta.

-Sousuke ma che ci fai qui?- domandò

-Come che ci faccio qui? Hai visto l’ora? Sono quasi le 8, dobbiamo andare a scuola.- rispose Sagara pensando che Kaname avesse
dimenticato la scuola. Kaname si voltò di scatto verso l’orologio

-Le 7 e 45?!? Non farò mai in tempo a prepararmi!!!- gridò Kaname appena si rese conto dell’ora. “abbiamo davvero parlato per quasi 2 ore? Non me ne sono nemmeno accorta accidenti!” pensò Kaname mentre di fretta e furia indossava la divisa e preparava la cartella. Nel frattempo Tessa non si era mossa, rimase seduta con la testa bassa e i pugni sulle ginocchia, in un’altra circostanza sarebbe saltata al collo di Sousuke. Kaname impiegò appena 10 minuti per prepararsi, dopodiché si diresse da Tessa.

-Ehi Tessa, se vuoi puoi rimanere qui quanto vuoi e al mio ritorno continueremo il nostro discorso, va bene?- domandò Kaname prendendole le mani.

-Grazie, Kaname. Ne approfitterò per cercare di dormire. Buona giornata ad entrambi.- rispose il  comandante con tono passivo.

- D’accordo, allora a dopo. Ciao Tessa!- le gridò mentre usciva dal suo appartamento.

-Mmh.- mugugnò di rimando.

Lentamente Tessa si alzò e si diresse verso la camera di Kaname per poi buttarsi sul letto a pancia in su.  Si portò il braccio destro sopra agli occhi e strinse i pugni; si morse il labbro inferiore e le lacrime ricominciarono a solcarle il viso. In pochi istanti si addormentò in quella posizione e con un solo pensiero fisso in testa “ Quando arriverà, dovrò essere pronta a reagire”.

-Ehi Kaname, che succede?- domandò Sousuke preoccupato.

-Mmh..? Ah no nulla,  ho solo fatto un brutto sogno questa notte, credo- rispose Kaname vagamente.

-Come “credi”?- chiese ancora preoccupato

-Si credo, cioè, non ricordo cosa ho sognato, però sono sicura di aver avuto un incubo. Tessa  dice che per noi Whispered è normale quando..-

- Quando hai un “A.R.P”- proseguì Sagare

-C-come lo conosci?- domandò perplessa

-Sono nel mondo delle Whispered da prima di te, Chidori. Se ti è davvero capitato di avere avuto un “ A.R.P” allora la questione è seria- 
rispose lui con espressione cupa.

-Sousuke..-

-Chidori, forse c’è un modo per farti ricordare ciò che hai sognato, certo non impedirà che accada ma almeno quando succederà saremo pronti- suggerì  Sousuke.

-Di che parli?- chiese preoccupata

-Non so se sia il caso, potresti davvero rimanere traumatizzata. Avere un incubo e avere la certezza che si avvererà sarebbe traumatico per tutti.- precisò Sousuke

-Non dire idiozie, sono pronta! Dimmi cosa devo fare!- affermò Kaname con decisione.

-Appena torneremo a casa sia io che il Comandante te ne parleremo, adesso entriamo a scuola.- concluse Sagara passando davanti a Kaname con gli occhi bassi. “ Se lei ha avuto un A.R.P.  vuol dire che anche il comandante l’avuto, così come anche Leonard Testarossa e la cosa non mi piace, dovrò consultarmi con Mao e Kurz” pensò mentre si dirigeva a passo svelto verso la sua classe.

Kaname lo guardò allontanarsi e all’improvviso nella sua mente comparvero delle immagini sfocate, chiuse gli occhi in un gesto spontaneo, li riaprì ma tutto era ancora confuso; non avevano senso quelle immagini, prima vide degli AS da combattimento, ma erano diversi, subito dopo vide delle fiamme divampare, e come ultima cosa vide una figura a terra,  ma non riuscì a distinguere se fosse un uomo  oppure una donna, quando riaprì gli occhi le forze la abbandonarono e cadde a terra priva di sensi. L’ultima cosa che vide fu il riflesso di se stessa ad uno specchio con gli occhi gonfi di lacrime, dopodiché il buio.



Spazio per me xD

Innanzitutto mi scuso per il tanto tempo che ci ho messo a scrivere questo capitolo, non ne sono nemmeno molto soddisfatta in realtà :/ non avevo ispirazione :/ 
Mi spiace che non ci sia nemmeno un recensione :( fatemi sapere se vi piace la storia, altrimenti è inutile che vada avanti a scriverla se non piace a nessuno :/ aspetto una vostra recensione mi raccomando! accetto soprattutto le critiche :) 
Quasi dimenticavo! grazie a tutti coloro che leggono la mia storia in silenzio xD
-GabbaFMA

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Capitolo 3
*** Effetti Collaterali.. ***


CAPITOLO 3
 

-Chidori! Chidori riesci a sentirmi?!-  “Sousuke?” pensò Kaname senza emettere un suono.

- Ehi Kaname riesci a sentirmi?- “una voce femminile, forse è Mao” rifletté.

-Lasciatela stare, non vedete che è priva di sensi? I suoi valori sono stabili, non c’è pericolo di compromissione delle funzioni vitali, lasciatela dormire in pace- esclamò Kurz Weber dondolandosi su una sedia.

-Mmh- affermò Sagara poco convinto.

-E il comandante invece come sta? Qualcuno è di recente andato a controllare?- chiese Melissa guardando entrambi i suoi sottoposti, si girarono l’uno verso l’altro e poi tornarono a guardare Mao facendo simultaneamente cenno di no.

-Bene allora andrò io- convenne Mao alzandosi agilmente dalla sedia vicino al letto di Kaname. – Io sarò nell’altra stanza e vi terrò d’occhio, non provate a fare i maniaci; Sousuke affido a te Kaname, per qualsiasi cosa chiamami!- ordinò prima di uscire dalla stanza.

Ci furono alcuni istanti di silenzio, Kurz si voltò verso Sousuke per dire qualcosa, ma notò l’espressione seria e preoccupata che il giovane Sergente aveva dipinto sul volto.

-Ehi Sousuke, che ti prende? Sei più serio del solito, mi spaventi- ironizzò Kurz, ma l’espressione di Sousuke non cambiò. –no, davvero, che hai? Non ti ho mai visto così serio- proseguì.

- Tu probabilmente non ne sei a conoscenza ma prima o poi verrà fuori, perciò…- si bloccò un attimo per pensare alle parole giuste.

-Sousuke ma che succede?- chiese Kurz, preoccupato anche lui.

-Chidori – abbassò la testa e fece un profondo respiro – Chidori ha avuto un’ A.R.P. questa notte e, come ben sai, se ce l’ha avuta lei anche il Comandante e Leonard Testarossa ne hanno avuto uno. Il problema è che Chidori non ricorda cosa ha sognato ed è per questo che sta mattina era così tranquilla, con un senso di angoscia ma tranquilla. Leonard e Tessa sono a conoscenza delle loro abilità di Whispered da più tempo e sicuramente avranno memoria di ciò che hanno sognato, ma Chidori no, avevo pensato di ricorrere al metodo d’urto, ho solo timore che possa rimanerne traumatizzata, non so se sia pronta.- confessò Sousuke.

- Hai qualche idea del perché sia svenuta?- domandò Kurz ancora perplesso sul da farsi.

- Nulla di particolare, ho supposto che avendo parlato del fatto che avesse avuto un A.R.P. lungo il tragitto che va dal suo appartamento alla scuola qualcosa in lei si sia smosso, magari qualche immagine confusa, qualche soggetto, non so. A mente fresca penso sia possibile, anche se non ha ricordato tutto. Dovremmo aspettare che si svegli per saperne di più- concluse Sousuke con un sospiro malinconico.

Nel frattempo nell’altra stanza Melissa Mao stava facendo su e giù per la stanza, pensierosa.

-Melissa, al posto mio come ti comporteresti?- domandò Tessa con un filo di voce.

- Tessa, se non riesci a raccontarmi ciò che hai sognato non posso aiutarti, se non vuoi raccontarmi tutto almeno dimmi le persone coinvolte chi sono, ti prego Tessa- chiese Melissa supplichevole.

-D’accordo Melissa- si decise Tessa, fece un profondo respiro- sono coinvolti …-

-Si è svegliata!!- esclamò Sousuke irrompendo nella stanza dove c’erano Melissa e Tessa. -Presto venite!- le incalzò. Melissa si precipitò nell’altra stanza immediatamente mentre Tessa se la fece con più calma.

-Allora Kaname, come ti senti?!- chiese Sousuke preoccupato.

-Credo…bene.- rispose incerta.

-Ehi Angel ci hai fatto preoccupare lo sai?- esclamò Kurz vicino ai piedi del letto, sorridente.

-Scusate, non so cosa sia successo. L’ultima cosa che ricordo sono delle immagini strane, non … non so cosa sia successo- tentò di spiegare Kaname.

-Si chiamano “effetti collaterali”- affermò Tessa entrando nella stanza.

-“effetti collaterali”?- domandarono tutti all’unisono.

-Si, succede quando hai un A.R.P. per la prima volta, non è da escludere che ti capiteranno altri episodi come questi, tu dovrai essere brava a dare un senso alle immagini che ti compariranno davanti agli occhi. Dovrai ricostruire il tuo sogno da sveglia, cercando di essere il più precisa e dettagliata possibile.- spiegò Tessa.

-Tessa, ma ti rendi conto che è una cosa impossibile?- esclamò stupita Mao.

-Impossibile? No, complicata si. Ciò che per voi è impossibile, per noi Whispered è solamente complicato.- affermò il comandante.

-Posso riuscirci!- affermò convinta Kaname; Sousuke, Kurz e Melissa si voltarono verso Kaname guardandola sbigottiti.

-Non sono sicura di aver capito come funziona ma posso almeno provarci-  sorrise al resto della squadra.

-Bene, se avrai bisogno potrò aiutarti io, ma solo tu dovrai ricreare il tuo A.R.P.- disse Tessa.

-D’accordo, allora è deciso! Da domani inizierò a riordinare le idee, adesso sono troppo stanca ho bisogno di dormire.- disse Chidori
rimettendosi lentamente a dormire.

-Andiamo anche noi a dormire.-ordinò Melissa a Kurz e Sousuke.

-Tessa tu che fai? Non vieni?- chiese Weber voltandosi verso di lei.

-Si, arrivo tra poco- rispose svogliatamente.

-Va bene, non stare sveglia fino a tardi.- ironizzò Melissa.

Tessa fece un accenno di sorriso per accontentarla, ma tornò subito seria. “Come glielo dico? Non posso mettere in pericolo le loro vite.
Sarò costretta a farlo, dovrò andare da lui, è esattamente una cosa che vorrei evitare..” lentamente si avvicinò alla finestra dell’appartamento di Sousuke, c’era una vista stupenda ma pioveva “ Leonard Testarossa, odio essere dipendente da te in questi casi!” pensò sbattendo il pugno contro il davanzale della finestra e stringendo i denti “ non voglio, ma non ho scelta, per salvarli avrò bisogno di tutto l’aiuto possibile” si voltò dando le spalle alla finestra e si diresse verso la stanza che le era stata fatta sistemare apposta. Si buttò sul letto a pancia in giù, socchiuse gli occhi e le immagini scioccanti riguardanti il suo sogno presero possesso della sua mente quasi per evitare che se ne dimenticasse. Scoppiò in lacrime e si addormentò.


Spazio per me X)

Scusateeeeee l'enorme attesa( _ _) chiedo perdono! 
Bè allora questo capitolo è più lunghetto rispetto agli altri 2, mi è venuto così. Non sono soddisfattissima sinceramente, ma lascio giudicare a voi :D 
Vorrei ringraziare le 2 bellezze che mi hanno lasciato una recensione :3 XxMiAxX, che mi è stata tanto utile e damned_soul, non c'è scritto cosa ha sognato, è ancora presto per scoprirlo (rischio le botte xD) però che qualche indizietto.. spero vi abbia soddisfatto questo capitolo! Al prossimo capitolo! 
GabbaFMA

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Capitolo 4
*** Il sogno.. ***


CAPITOLO 4
 


-Tessa presto svegliati!- urlò Melissa irrompendo nella stanza del comandante.

-Che succede?- chiese lei strofinandosi gli occhi.

-Si tratta di Kaname, probabilmente deve aver ricordato qualcosa perché non fa altro che piangere.- la informò.

-Bene, andiamo- concluse Tessa alzandosi lentamente dal letto ancora visibilmente assonnata.

Uno spiraglio di luce le annebbiò per un istante la vista appena passò davanti alla finestra che si trovava vicino alla stanza in cui dormiva
Chidori. A passo svelto, Melissa la anticipò e le aprì la porta; appena entrò nella stanza vide che c’erano anche Sousuke, che era seduto sul letto vicino a Kaname, e Weber, che invece era seduto su una poltroncina li vicino. Lentamente si avviò in direzione del letto e si sedette dal lato opposto rispetto a quello in cui era seduto il Sergente. Tessa la scrutò con attenzione attirando la curiosità degli altri per l’incredibile modo in cui il suo viso ancora non lasciava trapelare nessuna emozione.

-Dimmi, Kaname.- disse solamente.

-Io, io non so nemmeno perché sto piangendo, le lacrime escono da sole, non riesco a fare nulla per fermarmi- ricominciò a piangere a dirotto- ti prego Tessa, aiutami, voglio dimenticare! Non voglio più essere una Whispered! Mi ha portato solo guai! Voglio tornare ad essere la studentessa giapponese che ero! Non sopporto pi….- Tutti rimasero a bocca aperta, il Comandante Teletha Testarossa aveva appena tirato uno schiaffo talmente forte da aver lasciato il segno rosso sul viso di Kaname.

-Basta.-disse quasi bisbigliando –Basta!- questa volta quasi urlò. –Tu credi che io mio diverta? Credi davvero che a me piaccia essere una Whispered? Ma che razza di stupida sei? KANAME CHIDORI QUI DENTRO TU NON SEI L’UNICA AD ODIARE LA PROPRIA VITA! NON ESISTI SOLO TU A QUESTO MONDO! E ANCHE SE SEI UN SOGGETTO DA PROTEGGERE SAPPI CHE LA PROSSIMA VOLTA CHE TI SENTIRO’ FARE DEI PIAGNISTEI DA RAGAZZINA TIPO QUELLO DI POCO FA NON ESITERO’ A RISPEDIRTI IN GIAPPONE SENZA LA MINIMA PROTEZIONE E ALLA MERCE’ DEI NEMICI!- fece un respiro profondo nella speranza di calmarsi- Kaname, devi dirmi cosa ricordi, non posso aiutarti se non collabori- concluse con più calma. Nel frattempo Mao, Sagara e Weber si erano nascosti dietro alla porta per paura che Tessa potesse sfogarsi anche su di loro.

-Tessa, scusami.- disse Kaname abbassando la testa.

-Non ci faccio un cazzo con le tue scuse- rispose, fredda, Tessa. “Tessa ha appena detto una parolaccia?!?!?!” i tre soldati pensarono la stessa cosa all’unisono.

- Tessa, vorrei che mi raccontassi il tuo di A.R.P.- esclamò Chidori titubante, evidentemente impaurita dalla possibile reazione di Tessa.

-D’accordo.- rispose lei sorprendendo tutti. Abbassò la testa e si mise a sedere con le gambe in posizione yoga sulla poltrona in cui era seduto Kurz prima di scappare.

-Nel mio sogno eravate coinvolti tutti, -sospirò- era buio e non tirava un filo di vento, gli unici rumori che si sentivano provenivano dai movimenti meccanici degli AS. Ognuno di voi era in posizione e pronti all’attacco, vi starete chiedendo contro chi stavate combattendo immagino- tutti fecero cenno di si- ci stavamo dirigendo verso l’ Amalgam e sono convinta che il nostro scopo era quello di uccidere Leonard Testarossa. Non so che cosa ci abbia fatto, ne il perché di quella nostra reazione, fatto sta che qualsiasi cosa abbia fatto noi eravamo pronti alla guerra. Il sergente Sagara era a bordo del suo ARX Arbalest, Kurz era appostato con il suo AS sopra ad una collina ricoperta di alberi e Melissa controllava la zona a distanza.- fece un sospiro e guardò Kaname- Io e te, invece, ci dirigevamo a piedi verso la base, probabilmente ti portavo con me in modo da potervi accedere sfruttando il debole che Leonard ha per te.-Kaname arrossì- pochi istanti e poi,- si soffermò in quell’istante- e poi nulla, un boato incredibile, a stento riuscivo a mantenermi in piedi, non riuscivo più a trovarti Kaname, guardai fuori e..-quasi ebbe paura a pronunciarsi- e vidi i vostri AS completamente distrutti.- tutti sbarrarono gli occhi- io..io mi..mi sentivo così impotente- iniziò a singhiozzare- non sapevo cosa fosse successo, non so come sia finita con Leonard, uscii di corsa all’esterno e lo spettacolo fu raccapricciante. Fiamme ovunque, parti i AS distrutti in ogni luogo visibile ad occhio nudo. Mi avvicinai al tuo AS- disse indicando con lo sguardo Melissa, che a stento tratteneva le lacrime- eri completamente ricoperta di sangue, non so in che modo era riuscita ad uscire dall’AS, ho provato, te lo giuro, ci ho provato a fare qualcosa ma era troppo tardi- scoppiò in lacrime.- tentai con tutte le mie forze di farmi coraggio e mi rialzai. Vidi l’AS di Kurz e corsi nella sua direzione, quando arrivai li eri ancora vivo fortunatamente- Weber fece un respiro di sollievo- mi avvicinai e ti gridai di restare calmo, che presto sarebbero arrivati i rinforzi, tu mi hai sorriso, mi hai preso la mano e mi hai avvicinato l’orecchio alla tua bocca bisbigliandomi qualcosa- sospirò ancora- mi hai detto “ sii forte, continua a proteggere il Daanan, i tuoi sottoposti hanno bisogno di te. Grazie di tutto Tessa, sei il comandate più figo che io abbia mai conosciuto. Fai la brava” dopodiché, puoi intuire da solo ciò che è successo- Kurz abbassò la testa cercando di nascondere il viso solcato dalle lacrime- continuai ad andare avanti ma più mi guardavo intorno e più mi accorgevo che dell’ARX di Sousuke non c’era traccia. Proseguii ancora e mi accorsi che c’era qualcosa più avanti, più mi avvicinai e più l’immagine diventava nitida, quello a terra era Sousuke. Eri cosciente, ma avevi sicuramente delle fratture, probabilmente devi essere caduto dal tuo ARX. Mi chiedevi di Kaname e io cominciai a piangere disperata. Eri l’unico sopravvissuto, e di Kaname non avevo notizie. Un rumore assordante quasi mi stava spaccando i timpani, alzai lo sguardo e vidi un’enorme elicottero sul quale c’era affacciato Leonard con la sua solita faccia da superiore, - quest’ultima affermazione la disse con disprezzo- alcuni istanti dopo lo intravidi sorridere e la cosa mi lasciò perplessa, poi capii; con la forza trascinò Kaname sul bordo dello sportellone, era imbavagliata e legata, piangeva e io non capivo perché. Guardai meglio Leonard e il suo sorriso si trasformò in un vero e proprio ghigno. È successo tutto così in fretta. Leonard con una tale nonchalance mise una mano dietro la schiena di Kaname e con uno spintone la fece cadere dall’aereo, la scena fu agghiacciante; io e il sergente rimanemmo immobili, incapaci di muovere un muscolo davanti a quello scenario. Mi avvicinai al tuo corpo, speranzosa di poter fare qualcosa, ma inutilmente, l’aereo era troppo in alto. Tornai indietro dal sergente, e con molta fatica lo aiutai a metterlo in piedi. Ci dirigemmo verso i boschi cercando riparo da possibili nuovi attacchi. Il sogno si interrompe qui.- concluse Tessa tirandosi su con la schiena. Tutti rimasero in silenzio, nessuno di loro aveva il coraggio di fare domande o di scoprire qualcos’altro. Kaname rimase con gli occhi sbarrati, lentamente scivolò sotto le coperte e si coprì con il lenzuolo fin sopra alla testa; i resto del gruppo di diresse ognuno nella propria stanza.

- Ho paura, Tessa- singhiozzò Kaname.

-Anche io- rispose anche lei piangendo.



Spazio per me! :D
Innanzi tutto scuuuuuuusate per l'inerminabile attesa :( 
Bè ecco a voi il sogno di Tessa, che ne pensate? fatemi sapere! Non so se sia venuto come ve lo aspettavate :/
Grazie a tutti/e coloro che mi hanno recensito! Grazie di cuore davvero! al prossimo capitolo! :D
-GabbaFMA

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Capitolo 5
*** Sogni Condivisi.. ***


CAPITOLO 5



La mattina seguente nessuno riuscì a dire una parola. Il primo a svegliarsi fu Sousuke, ovviamente, seguito da Weber e Mao. Ognuno guardò il viso dell’altro, avevano il volto sbiancato, segno di una nottata passata senza dormire;  il motivo era abbastanza scontato. Si sedettero a tavolino, ma non riuscirono a toccare cibo; il solo pensiero che ciò aveva sognato Tessa un giorno avrebbe potuto realizzarsi, ed era sicuro, li terrorizzava, perfino Sousuke sembrava essere rimasto sconvolto dalla notizia. L’atmosfera si fece ancora più pesante quando Tessa entrò in cucina, tutti e tre si girarono a guardarla con occhi spenti, privi di emozione, il capitano li guardò negli occhi uno ad uno con espressione dispiaciuta, come per scusarsi di aver condiviso con loro il suo terribile fardello.

-Vi chiedo scusa- esclamò Tessa abbassando la testa e stringendo i pungi con le braccia lungo i fianchi –vorrei non avere queste “visioni” e avrei voluto non dirvi nulla, ma era l’unico modo per sbloccare Kaname- proseguì – so di avervi spaventato, ma ho un piano per evitare questa tragedia- evidentemente attirò l’attenzione dei suoi subordinati perché adesso la stavano guardando speranzosi – state tranquilli, cambierò questo destino e me ne assumerò ogni conseguenza- e per la prima volta, dopo giorni di cupismo, Tessa sorrise. Pochi istanti dopo anche Kaname raggiunse la cucina, strofinandosi gli occhi.

-Che ore sono?- chiese sbadigliando

- Sono le 7:45, Chidori- rispose Sousuke

-Che coosa?! Faremo tardi a scuola!! Sbrigati Sousuke, vai a prepararti!- esclamò Kaname in preda al panico.

-No- rispose lui, secco

-Cosa? Sousuke ma che dici? Dobbiamo andare a scuola- insistette lei confusa

-No, Chidori. Non andremo a scuola per un po’, il direttore e gli insegnanti sono già stati avvertiti, perchiò non preoccuparti- chiarì lui con
tono pacato

-Calmarmi? Come posso calmarmi? Di punto in bianco mi dici che non andremo a scuola per un po’, il che mi fa supporre che non rivedrò nemmeno i miei compagni, e scusami ma sinceramente non ne comprendo il motivo Sergente!- sbottò Kaname

- Il motivo è semplice, non possiamo permettere che ti succeda come alcune mattina fa nel cortile della scuola. Se dovessi riavere dei flashback e dovessi risentirti male come faremo? Non posso costantemente essere con te, Chidori. Ci sono luoghi in cui io non posso proteggerti. Lo faccio anche per salvaguardare i tuoi compagni di classe, cerca di capire- concluse il Sergente.

- D’accordo, accetto la tua logica, ma sappi che non la condivido.- esclamò infuriata Kaname, poi si diresse in cucina sbattendo la porta.

Mise su del caffè e rifletté su ciò che aveva appena detto Sousuke, “in fin dei conti non ha torto, se mi dovesse ricapitare rischierei di perdere di nuovo i sensi e chissà cosa potrebbe succedermi” pensò; sospirò e si portò una mano sul viso. Tessa, che la stava osservando da lontano, fece capolinea in cucina e si affiancò a Kaname.

-Allora, Kaname- iniziò Tessa

-Mmh..-mugugnò lei

- Ascolta, per caso sei riuscita a ricordarti qualcosa?- domandò

-Si ho ricordato- rispose abbassando la testa e tramutando l’espressione da arrabbiata a triste.

-Cosa sei riuscita a ricordare?- la incalzò a parlare

-Non molto in realtà, però sono riuscita a ricollegare le immagini che ho visto la prima volta con quello che hai raccontato tu ieri. –sospirò – la prima volta vidi delle fiamme, poi degli AS distrutti e vidi qualcuno a terra- proseguì; Tessa sbarrò gli occhi “può essere che..?” pensò – io credo di aver sognato lo stesso avvenimento che hai sognato tu, però dal mio punto di  vista, magari potrei anche capire il motivo di quel disastro.- disse sovrappensiero.

- Non so se sia possibile una cosa del genere- disse Tessa

- Una volta un’amica mi disse “ Per noi Whispered nulla è impossibile, è solo complicato”- affermò sorridendole.

-Hai ragione, però per sapere se davvero può essere così dovresti ricordare. Cosa hai visto l’altra notte?- chiese Tessa riflettendo.

- L’altra notte?- ci pensò su – l’altra notte ho ricordato poco e niente, ricordo che stavo salendo delle scale e in cima a questa scalinata c’era una porta, l’immagine dopo mi trovavo dentro una stanza, probabilmente nella stanza che c’era dietro alla porta. In quella stanza c’era Leonard, e c’eri anche tu, però eri priva di sensi , ricordo di avergli urlato contro di lasciarti andare, pare che mi abbia ascoltato perché ti ha fatto portare via da quegli AS che usa come guardie del corpo, ma non so dove ti abbiano portato; pochi attimi, credo, e un boato assordante mi tramortì a terra; l’ultima cosa che ricordo è l’ espressione di Leonard, quell’idiota aveva un sorriso compiaciuto sul viso.- concluse Kaname; Tessa intanto stava riflettendo sul racconto dell’amica.

-Oh! È pronto il caffè, ci vuoi del latte?- chiese Kaname porgendole una tazza.

-Eh? Ah, no grazie, io bevo solo thè- rispose svogliatamente

-Ah, okay allora dopo te ne preparo un po’ – disse sorridendole

-Mmh- mugugnò Tessa, “ma perché è così gentile?” si chiese.

Kaname uscì dalla cucina e andò nel salotto con 4 tazze di caffè. Appena entrò tutti la notarono ma nessuno disse nulla; il ricordo di quelle immagini aveva sconvolto Kaname ma non voleva darlo a vedere, purtroppo fu tradita dal suo falso sorriso e da alcune lacrime che scendevano dai suoi occhi.
 


Spazio per me! :D
Allora!?!?!?! Che ne dite?!?!? Vi è piaciuto?? È più lungo rispetto agli altri..spero vi sia piaciuto, per qualsiasi cosa lasciate una recensione, o anche un messaggio, vi risponderò il prima possibile! :D Bye Bye
-GabbaFMA

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Capitolo 6
*** Ciò che Leonard vuole.. ***


CAPITOLO 6
 

Passò una settimana e Kaname pian piano riuscì a ricostruire il suo A.R.P. quasi completamente, alcuni dettagli le sfuggivano, per esempio come Leonard fosse riuscito a convincerla a salire sul suo aereo oppure su cosa avesse dilaniato gli AS della Mithril. Fortunatamente un’informazione importante riuscì a scoprirla: il motivo di quella futura guerra. La causa, stando a ciò che raccontò Kaname, potrebbe essere legata a questioni di “comando”, così le aveva definite. Ricostruendo il suo sogno e ricollegandolo con i dialoghi che venivano fatti in esso riuscì ad intuire la causa della distruzione della Mithril. Leonard era intenzionato a diventare il nuovo comandante del Danaan poiché, secondo lui, Tessa non era in grado di comandare un sottomarino di quella portata a causa della sua goffaggine e della sua incapacità di essere un vero comandante e anche perché il Danaan è il sottomarino per eccellenza,un sottomarino capace di trasportare truppe e armamenti nelle zone operative, capace di sparire dai radar in un attimo ed è l’arma più potente a disposizione della Mithril. Anche se progettato e costruito da Teletha, era sprecato sotto il suo comando; “non sfruttava il suo vero potenziale” aveva detto.

-Quindi mi stai dicendo che probabilmente 3 dei miei migliori soldati rischiano di perdere la vita per colpa di uno stupido capriccio di quell’idiota?!- esclamò Tessa furiosa.

-Già. Ma non so per quale fine.- ammise Kaname.

-Riflettete un attimo-esordì Sousuke- lui è a capo dell’Amalgam, giusto?- tutti annuirono –e quelli che fin ora hanno mandato in fumo i loro piani siamo noi della Mithril, esatto?- annuirono di nuovo –e allora riflettete, l’unico modo per non avere più intoppi è eliminare il problema, cioè noi, ma non il Danaan, conosce la potenza di quel sottomarino, non farebbe mai lo sbaglio di danneggiarlo- precisò il sergente.

-Bravo musone, finalmente hai detto qualcosa di sensato- scherzò Weber.

-G-grazie- rispose Sousuke leggermente confuso.

-Se è questa la vera ragione allora sarò costretta davvero ad andare da lui- riflettè Tessa a voce alta.

-Non dire idiozie!- esclamò Melissa, che fino a quel momento aveva ascoltato in silenzio – non credi che magari, andando da lui non risolveresti un bel niente, e non solo, faresti anche il suo gioco, gli lasceresti ottenere ciò che vuole- precisò.

-Non farei il suo gioco, non può aver sognato anche lui ciò che abbiamo sognato noi- ribatté Tessa, visibilmente innervosita.

-Tessa rifletti una buona volta!- disse Mao usando un tono duro- non ti rendi conto che andrai in contro a morte certa? Non hai la certezza che non abbia avuto il vostro stesso A.R.P. Non puoi andare allo sbaraglio! Dobbiamo organizzarci, studiare un piano, le possibili vie di fuga e via dicendo. Non sappiamo neanche quando succederà, non possiamo rischiare!- sbottò Melissa.

-C’è solo un modo per sapere se abbia avuto il nostro stesso A.R.P. ,  ho intenzione di fare come dico io, e non ho intenzione di prendere ordini da un mio sottoposto, sono stata chiara sottotenente Mao?- disse Tessa con tono autoritario. Melissa rimase a bocca aperta, non era mai ricorsa ai gradi in una discussione, “ma che le è successo?” si chiese.

- Ma, Tessa, cerca di ca..- tentò di dire Kurz.

-Adesso basta- lo interruppe Tessa; allungò le braccia lungo i fianchi e strinse i pugni tanto forte da iniziare a tremare – Basta!- esclamò arrabbiata – non ho bisogno di qualcuno che mi dica cosa devo o cosa non devo fare! Sono in grado di prendere delle decisioni! So cosa faccio, posso gestire la situazione! Non voglio un piano poiché vorrebbe dire coinvolgere anche voi e non posso permetterlo! Non vi unirete a me per andare alla base dell’ Amalgam! Mettitelo in testa! Accidenti Melissa ma per che razza di principiante mi hai preso!? Non vi coinvolgerò in una questione che non vi riguarda! Adesso ve lo sto chiedendo da amica, ma se non rispetterete la mia decisione, sarò costretta ad ordinarvi di non venire, e sapete cosa succede se non rispettate degli ordini ricevuti dal vostro diretto superiore, e nel caso ve ne foste dimenticati si chiama AMMUTINAMENTO! E l’ultima cosa che voglio è ricorrere a  questo per tenervi lontano da Leonard! Spero di essere stata chiara!- gli urlò contro il comandante.

Tutti e 4 la guardarono sbigottiti, nessuno l’aveva mai vista davvero arrabbiata, eccetto Sousuke. Nessuno fiatò, nella stanza calò un silenzio tetro. Tessa cercò di ricomporsi e di riprendere il controllo di se.

-Vi chiedo scusa, non avrei dovuto urlarvi contro- si scusò Tessa.

Melissa la guardò dispiaciuta, si alzò , seguita da Sagara e Weber, ognuno tornò nella propria stanza lasciando Tessa e Kaname da sole.

-Puoi dare ordini a loro, ma non a me- le disse Kaname avvicinandosi –perciò mettiti in testa che io verrò con te-  concluse e tornò anche lei nella sua stanza senza lasciare a Tessa il tempo di ribattere. 

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Capitolo 7
*** La Fuga (?).. ***


CAPITOLO 7
 

-Non gli permetterò di venire con me, è troppo rischioso e poi è anche una civile, non posso rischiare che le succeda qualcosa; che razza di comandante sarei se mi portassi dietro una civile, in più lei è Whispered, è fuori discussione che venga con me.- disse tra se e se Tessa mentre, cercando di non fare rumore, preparava una borsa da portarsi durante il viaggio che l’avrebbe portata alla base che fino a quel momento non aveva mai temuto, l’Amalgam.

-Bene, credo di aver preso tutto- affermò guardandosi intorno. “Dovrò utilizzare un travestimento” pensò dirigendosi verso l’armadio alla sua destra “ mmh..vediamo cosa c’è qui…ah si! Perfetto! Indosserò questo!” esclamò mentalmente Tessa estraendo dall’armadio una delle divise mimetiche del sergente, le stava larga ma se la sarebbe fatta andare bene.

Lentamente aprì la porta della sua stanza, tirò fuori la testa per controllare che non ci fosse nessuno in giro per casa “via libera” si disse; il muoversi furtivamente non era il suo punto di forza ma non poteva permettersi di essere scoperta. Si diresse in cucina, passando per il salotto; vide l’ora “le 4 del mattino” rifletté “forse è addirittura tardi” pensò. Entrò in cucina e si fiondò sul frigo alla ricerca del suo adorato succo, se lo sarebbe bevuto durante il tragitto che da casa di Sousuke l’avrebbe portata all’aeroporto della Mithril dove la stava aspettando il suo Jet per portarla alla base dell’ Amalgam. Prima di chiudere il frigo un brivido le attraversò la schiena, “ma cosa…” .

- Buongiorno Comandante, va da qualche parte?- Tessa girò lentamente la testa verso la porta della cucina. Spalancò gli occhi per lo stupore e le  parole le si bloccarono in gola. La sua squadra al completo era ferma davanti all’ingresso della cucina; tutti indossavano una divisa, anche Kaname, e tutti le stavano sorridendo.

-Allora, comandante, sta andando da qualche parte?- ripeté Sousuke con un sorriso che fece arrossire Tessa.

-Io..io..io credevo che foste arrabbiati con me per come vi ho trattato ieri- le si inumidirono gli occhi.

- E perché mai? Sei il nostro comandante, non possiamo arrabbiarci con te se ci urli contro- rispose Melissa, sorridendole dolcemente.

-E poi, dovremmo essere noi a scusarci. Ci dispiace se ti abbiamo fatto pensare che non crediamo nelle tue capacità, sei un comandante incredibile e noi siamo stati degli idioti a comportarci così, ieri- disse Weber, lasciando tutti a bocca aperta.

-Parla per te- bisbigliò Sousuke facendo scappare una risata a Kaname, “com’è bella quando ride” pensò Sousuke “ ma che mi viene in mente proprio adesso!?” si corresse il sergente arrossendo.

-Anche se, quella che dovrebbe scusarsi più di tutti è la sorellona- proseguì Kurz indicando Melissa che era alla sua destra.

-Ehi!! Ho già chiesto scusa- ribatté lei stizzita

-Ti sei comportata come una ragazzina-

-A chi hai detto ragazzina, sotto specie di essere vivente?!?-

-Calma, calma non ti scaldare altrimenti ti verranno delle rughe più profonde di quelle che hai già- disse il cecchino portando le mani avanti.

-Rughe?!? Adesso ti ammazzo Kurz!!- si infuriò Melissa tirandolo per i capelli e afferrandogli una guancia.

-Ahia!! Mi fai male!!- si lamentò lo sfortunato biondino.

- Stai zitto e subisci le mie torture, pervertito che non sei altro!! Muahahahahahah- esclamò Mao, visibilmente divertita. Litigarono come due ragazzini.

- Ihihih-

-Mh?- mugugnarono insieme Mao e Weber voltandosi verso Tessa.

- Ihihih-

-Perché ridi?- chiese Melissa con Kurz che le tirava entrambe le guancie che le distorcevano il tono di voce.

-Ma guardatevi!- disse lei con le lacrime agli occhi per le troppe risate trattenute. Kurz e Melissa si guardarono e , dopo essersi resi conto della loro ridicolosità, scoppiarono in una fragorosa risata, seguiti poi anche da Sousuke e Kaname.

-Tornando seri, voi che ci fate qui?- chiese Tessa cercando di ricomporsi

- Che domande, veniamo con te mi pare ovvio!- rispose Sousuke sorpreso dalla domanda.

-Voi cosa!?! Allora forse non sono stata chiara!- disse Tessa quasi disperata

-Tessa, non ricominciamo per favore. Noi veniamo, che ti piaccia o no.- ribatté Kurz stranamente serio.

-D’accordo, almeno facciamo colazione prima però- disse Tessa, sconsolata.

-Ottima idea!- convennero tutti.

-Perfetto! Qui ci penso io, voi andate pure ad accomodarvi- disse Tessa sorridendo.

Uscirono dalla cucina e si diressero il salotto dove la conversazione “amichevole” tra Kurz e Melissa riprese.
Tessa intanto stava preparando il caffè; allungò una mano nel suo zaino ed estrasse una piccola scatolina trasparente, con dentro delle piccole pasticchette bianche; “perdonatemi ragazzi, ma è l’unico modo per tenervi lontano da me” pensò Tessa chiudendo gli occhi e ,facendo un profondo respiro, disintegrò 4 pastichette e le mescolò con il caffè, “spero sappiate perdonarmi” respirò. Uscì dalla cucina con 4 tazze di caffè ed una di tè, e le porse ai suoi amici. Nessuno fece caso all’espressione colpevole che Tessa aveva sul viso, tutti e 4 bevvero il loro caffè senza mostrare nessun atteggiamento diverso.

-Mamma mia, ragazzi, non mi sento molto bene, ho incredibilmente sonno- esordì Kurz

-Hai ragione, anche io sto crollando dal sonno- esclamò Kaname appoggiandosi lentamente sul tavolo.

-Ma che sta succeee-sbadigliò- ndo..- disse Sousuke

-Tessa, cosa…hai….fatto?....- cercò di dire Melissa mentre si appoggiava con la testa al tavolo.

-Vi chiedo scusa, ma era l’unico modo- disse Tessa singhiozzando.

Prese la sua borsa e si diresse verso l’uscita, quando arrivò davanti alla porta si voltò e guardò i suoi amici, si voltò di nuovo e tornò a fissare la maniglia mentre una lacrima le rigava il viso. Mise una mano sulla maniglia e uscì fuori. L’aria era fredda e Tessa si strinse nel tentativo di bloccare un brivido. Un’auto arrivò e si fermò davanti all’appartamento di Sousuke, era una limousine nero metallizzato, dal lato del guidatore scese un uomo che, cordialmente fece un cenno con il capo per salutare e aprì galantemente la portiera al comandante.

-Buonasera, comandante- esclamò l’uomo

-Buonasera Maggiore Kalinin- disse Tessa entrando in auto senza guardarlo, ma sorridendogli.


Spaio per me xD
Aaaaaaallora, vi è piaciuto questo capitolo?? :D il finale non mi convince moltissimo, però dai, vedrò cosa riuscirò a farci venire fuori xD
spero proprio che la mia storia vi stia piacendo, grazie a tutti coloro che la leggono in silenzio e grazie soprattutto a chi mi lascia una recensione (un particolare grazie va a xXMIAXx :3 ) 
Al prossimo capitolo! xoxo
GabbaFMA.

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Capitolo 8
*** Il piano di Tessa.. ***


CAPITOLO 8


* Dannazione mi sento in colpa! Ma non ho avuto altra scelta. Avrebbero insistito per venire con me e non potevo permettere che accadesse *  pensò Tessa, sospirando, mentre osservava ,attraverso il finestrino del sedile posteriore, le scie di luci che si vedevano provenire dalla città. * L’effetto del sonnifero dovrebbe durare dalle 2 alle 3 ore, fortunatamente ne ho usato uno leggerissimo, giusto il tempo di arrivare all’aeroporto senza essere seguita. Appena si sveglieranno e si accorgeranno di ciò che ho fatto mi odieranno sicuramente, accidenti proprio ora che avevo riconquistato la loro fiducia e il loro rispetto! Stupida Tessa, purtroppo non avevi altra scelta, hai preso una decisione giusta, non angosciarti. Sicuramente mi seguiranno, ma a questo posso pensarci anche più tardi* concluse tra sé e sé.

- Alla fine, comandante, è riuscita a convincerli a non venire con lei quei 4 – domandò, curioso, Kalinin abbassando la finestrella che divideva la cabina del guidatore da quella del passeggero – dall’ultima conversazione- riprese – mi era parso di capire che sarebbero potute insorgere delle complicazioni – precisò.

- Fortunatamente tutto sta andando secondo il piano prestabilito, ho apportato alcune modifiche e vorrei metterla al corrente di tali, in modo che non ne rimanga sorpreso del tutto- rispose Tessa rimanendo con lo sguardo fisso fuori dal finestrino.

- Ma certo, comandante. Ne sarei davvero felice di sapere in che modo fermerà suo fratello- convenne Kalinin.

- Quell’essere non fa parte della mia famiglia! Abbiamo solo il cognome in comune e nient’altro!- ringhiò Tessa rivolgendo uno sguardo agghiacciante al Maggiore.

- Chiedo perdono per la mia insolenza- si pentì Kalinin abbassando lo sguardo.

-No mi scusi lei, ultimamente mi innervosisco con nulla- anche Tessa abbassò lo sguardo. Ci furono alcuni minuti di silenzio poi Tessa rialzò la testa.

- Gliela farò breve; il piano è distruggere Leonard, ma come ben sa è un’ osso duro. Inizialmente l’intenzione era quella di far esplodere l’intera Amalgam, ma riflettendoci una volta tolto di mezzo il problema i mezzi a sua disposizione potrebbero tornarvi utili. Avrei dovuto infiltrarmi di nascosto come da piano, ma io sono impacciata e goffa e non riuscirei a non fare nemmeno un rumorino, perciò questa parte è stata modificata. Come, glielo spiegherò fra poco. Anche il suo ruolo e il suo compito è cambiato, ma come, credo sia meglio dirglielo dopo che le avrò spiegato il cambiamento precedente. Fino a qui tutto okay?- domandò pensando di aver parlato troppo velocemente e credendo di non essere stata capita.

-Affermativo , comandante, tutto chiaro!-  rispose

-Bene. Mi ascolti attentamente. – chiuse gli occhi tentando di trattenere le lacrime – ho intenzione di eliminare Leonard ed ho intenzione di farlo nel modo più crudele che mi sia venuto in mente- la sua espressione mutò in rabbia – ho intenzione di buttarlo giù dal terrazzo della sua cara Amalgam, ad occhio e croce saranno quasi 100 metri di altezza – sospirò – e lo butterò giù aggrappato a sua sorella – fece una pausa in modo da dare alle sue parole la giusta impostazione e per non far notare al maggiore che le tremava la voce – voglio che l’ultima cosa che quel bastardo veda sia l’espressione dell’unica persona che a questo mondo  gli abbia voluto bene,e che proprio quel bene immenso si sia trasformato in disprezzo e odio puro. – concluse voltandosi verso il finestrino e perdendosi con lo sguardo verso l’orizzonte * siamo quasi arrivati all’ aeroporto, era giusto che lui sapesse* - adesso che sa questo – riprese – il suo compito, se sarà possibile, sarà quello di riportarci a casa, sia Leonard che me, e di seppellirci accanto ai nostri genitori , o meglio , seppellire ciò che rimarrà di noi, la prego di esaudire questo mio desiderio.- concluse.

-M-m-ma comandante…- Kalinin era rimasto pietrificato, le mani gli tremavano e i suoi occhi si aprirono completamente in un’espressione di totale scompiglio e indecisione, avrebbe voluto fare inversione a U ma qualcosa lo costringeva ad andare avanti, forse perché era un ordine diretto del suo comandante ed era addestrato ad obbedire agli ordini , oppure semplicemente era stupido.

A CASA DI SOUSUKE

La sveglia di Kaname suonò alle 7, quando aprì gli occhi si guardò intorno, ancora stordita cercando di capire perché aveva dormito sopra al tavolo; poi si ricordò.

-Svegliatevi presto! – gridò Kaname cercando di far svegliare anche gli altri.

-Ma che cavolo..?- disse Kurz alzando la testa lentamente.

-Ma cosa è successo?- domandò Sousuke appena si riprese.

-Maledetta ragazzina!- ringhiò Melissa.

-Non serve a nulla Melissa, dobbiamo decidere cosa fare- propose Chidori.

-Non c’è un bel niente da decidere! Ricomponetevi e partiamo!- ordinò Mao.

- Sissignora!- risposero tutti in coro mettendosi sull’attenti.

Tutti furono pronti in meno di 10 minuti. Melissa chiamò 2 taxi, uno per lei e Kaname, l’altro per Sousuke e Weber.

-Melissa, come mai 2 taxi? Saremmo entrati tutti benissimo anche in un solo taxi.- chiese Kaname confusa

- Kaname,- si avvicinò a lei e quasi le bisbigliò – io e te dobbiamo parlare, e quei 2 non devono sentire- proseguì.

Salirono sul taxi e si diressero all’aeroporto.


Spazio per me x3

Aaaaaaaallora come vi sembra il capitolo?? :D e la storia?? vi sta piacendo?? fatemi sapere se avete qualche consiglio da darmi o qualche critica da farmi x) appena possibile vi risponderò :D Grazie a chi segue la storia :D *inchino* ciao a tutti!! al prossimo capitolo :) 
GabbaFMA_

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Capitolo 9
*** AirJet 002.. ***


CAPITOLO 9


-Allora Melissa? Sono 20 minuti che siamo in macchina e non hai spiccicato parola, gradirei mi dicessi cosa c’è di così importante che mi devi dire e che gli altri 2 non posso sentire- disse improvvisamente Kaname facendo sussultare anche l’autista.

-Cosa..? ah già, bè ecco..- disse titubante Melissa, evidentemente a disagio.

-Allora?!- la spronò Kaname

-Credo di..ecco..come dire.. credo di provare qualcosa per Kurz..- disse, si buttò contro lo schienale e fece un profondo respiro, come se avesse fatto una fatica enorme.

-C- c- come prego?!- disse Kaname visibilmente scioccata.

-E’ esattamente come ho detto. Si , lo so cosa stai pensando, è più piccolo di me ed è un mio subordinato, si lo so.-

-Ma no, non era questo quello che volevo dire- le sorrise.

-No?- chiese Melissa,sorpresa.

-Certo che no, sei liberissima di prenderti una cotta per chiunque tu voglia, la tua vita te la gestisci tu- le sorrise di nuovo.

- Hai ragione, però ecco..vedi..il problema è che..come dire..so che lui mi fa sempre il cretino con me e che ci prova sempre, però non so se lo fa solo perché è un pervertito o perché realmente prova qualcosa per me.- ammise Melissa

-Bè se vuoi, posso ingaggiare una spia per indagare- disse Kaname facendo l’occhiolino.

-Hai ragione! Però non devi dirgli nulla di ciò che ti ho detto, ti ripeto è solo un sospetto, non vorrei pensare che sia qualcosa di più se non ho la certezza che per lui è lo stesso-

- Ma si tranquilla, avrò 17 anni ma non sono mica scema- rispose facendole la linguaccia.

-D’accordo, mi affido a voi allora- sorrise

-Si stai tranquilla! Se quell’imbecille fissato con la guerra prova a farsi scappare mezza parola lo trito con le mie mani- face un sorriso che inquietò anche Melissa.

-A proposito..- le si avvicinò con aria maliziosa – invece, tra te e Sousuke, eh??- mosse le sopracciglia su e giù per invogliare la ragazza a sputare il rospo.

-EEh?? Ma sei matta?? Nono tra me e lui non c’è e ne ci sarà mai qualcosa..-disse con una puntina di tristezza.

-Ma??-

-Ma…il problema è che pur sapendo questo io mi sono innamorata di lui. – fece un sospiro- ormai è quasi un anno che sono sotto la sua protezione, è vero che mi fa incavolare e che spesso e volentieri mi ha messo in seri guai a scuola però….non so, c’è qualcosa in lui che ogni volta che lo vedo mi fa sobbalzare il cuore, se non è con me sento che ho bisogno di vederlo, però, come te, non so se lui mi sta vicino solo perché gli è stato ordinato o anche perché anche lui prova qualcosa per me- sospirò

-Kaname-

-si?- si voltò verso Melissa

-MI PRENDI PER IL CULO!?- sbottò Mao

-Chee?- esclamò confusa

-Ma come fai ad essere così cieca?! Non vedi che quel ragazzo pende dalle tue labbra? Quando si tratta di me sono una frana a notare le cose, ma santo cielo Kaname! Come fai a non notare che ogni volta che ti parla sorride, che ogni volta che ti guarda gli si illuminano gli occhi, che se non ti vede ti cerca ovunque con lo sguardo, su Kaname! Non fare finta di non notarle queste cose.- sbottò Melissa; Kaname rimase a bocca aperta.

-Davvero pensi sia così?- chiese titubante

-No, non lo penso, ne sono sicura!- rispose lei, sorridendole

- Grazie, adesso cercherò di notarle di più queste cose- disse Kaname, visibilmente sollevata.

Chiacchierarono del più e del meno per tutto il resto del viaggio, 2 ore passate a raccontarsi episodi tanto esilaranti quanto imbarazzanti sulla loro vita privata. Arrivati all’aeroporto tutti e 4 si diressero di corsa verso la pista personale dei Testarossa dove Tessa possedeva 2 Jet privati. Appena entrarono nel magazzino dove erano custoditi gli aerei notarono subito che ne mancava uno, evidentemente non le interessava passare inosservata.

-Che facciamo?- chiese perplesso Kurz

-Avete tutti il distintivo di riconoscimento della Mithrill?- chiese Melissa che evidentemente aveva un piano.

-Si-

-Affermativo-

-Ehm ecco, io no- disse Kaname

-Tu non sei un problema, ci identificheremo come 3 membri della Mithril, diretti sottoposti del comandante Teletha Testarossa , più uno.-
disse Melissa

-E cosa ti inventerai per farci usare il secondo Jet?- chiese perplesso Weber.

-Nessun problema- rispose Melissa alla mo’di Sousuke.

Si avvicinarono al soldato che teneva sotto custodia i Jet, con Melissa a capo fila fecero il saluto militare.

-Buongiorno Sergente Milos, avrei una richiesta da farle- esordì Melissa sena troppi giri di parole.

-Buongiorno a lei Sottotenente Mao, in cosa posso esserle utile?- rispose il ragazzo cordialmente

-D’accordo basta convenevoli, ragazzi lui è il mio fratellino, Milos, no non è il cognome, è il suo nome, Milos Mao, in effetti fa un po’ ridere detto velocemente, ahahahah- scoppiò in una fragorosa risata.

-Va bene Melissa, ora basta però, dimmi che vuoi- rispose offeso il fratello.

-Tranquillino eh, ti faccio degradare a soldato semplice sennò- disse lei tirando su il mento in segno di offesa

-Sempre la solita minaccia, tu piuttosto stai attenta, manco poco e ti supero di grado.- così dicendo azzittì la sorella che rispose con un
ghigno.

- Comunque, il vero motivo per cui siamo qui è raggiungere Tessa, devi darmi le coordinate della sua destinazione e le coordinate di un luogo sicuro dove atterrare.- chiese senza pensarci su.

-Mi chiedi di darti informazioni riservate , sorellona. Sai che non posso.- rispose il fratellino, facendo mettere il muso a tutti quanti.

- So io come convincerti- disse Melissa guardandolo con malignità. In fretta si avventò su di lui e lo buttò giù a pancia in sotto, gli si mise a cavalcioni e gli bloccò entrambe le braccia sotto le sue ginocchia, lo guardò e fece una risata con tono malvagio.

-Adesso, caro fratellino, se non vuoi che comincio ti conviene parlare- disse Melissa quasi come fosse una canzoncina

-Melissa lasciami andare! Dai ti sembra un comportamento militare questo?- si lamentò il fratello cercando di divincolarsi.

-Caro fratellino, per me sei come una recluta appena entrata nell’accademia militare, posso torturarti quanto voglio! Muahahahah- esclamò Melissa, fieramente.

-Ma questo è abuso di potere!- esclamarono Kurz e Sagara contemporaneamente.

-Io lo chiamerei più nonnismo!- li corresse Kaname.

-Va bene, va bene, te le do le coordinate ma scendi dalla mia schiena, mi stai facendo un male cane!- si arrese il giovane Sergente.

-Bravo! Così si fa! – esclamò Melissa mentre si rimetteva in piedi – adesso vai in sala di controllo e comunicami le coordinate via radio mentre sono in fase di decollo, in modo da non sbagliare nemmeno una virgola, a metà strada mi comunicherai le coordinate di un posto lontano dall’Amalgam in cui atterrare, mi raccomando fai i modo da farci uscire fuori dal raggio di rilevazione dei loro radar. Mi affido a te, fratellino.- disse Melissa, seria.

-Si stai tranquilla, so fare il mio lavoro- rispose lui seccamente.

-Bravo piccoletto- rispose lei soddisfatta, mandandogli un bacio mentre si dirigeva verso la cabina di comando del Jet. Salì a bordo e si mise al posto di comando, Sousuke prese posto vicino a lei.

-Ehi Melissa, da quando sai pilotare un Jet?- chiese incuriosito

-Non ne ho mai pilotato uno in verità.- rispose lei riflettendoci su.

-Che cosa??- esclamò spaventato Sousuke

-E che sarà mai? Sono un pilota di AS da combattimento non ché vostro caposquadra, abbi fiducia in me- rispose voltandosi verso di lui e
facendogli l’occhiolino. Avviò i motori, poco meno di 2 minuti per posizionare il Jet in modo da portarlo con la parte anteriore verso l’uscita del magazzino; lentamente iniziò ad avanzare, a metà pista diede più potenza; il Jet iniziò a prendere quota, le ruote rientrarono e scomparvero all’interno dell’aereo. Finalmente prese quota e iniziò a stabilizzarsi. La radio emise una serie di bip, segnale che qualcuno aveva mandato una selettiva alla cabina di pilotaggio.

-Qui AirJet 002, parla Uruz 2. Avanti sala di controllo- disse Melissa, seria

- AirJet 002, prova radio, mi ricevete, interrogativo* - rispose Milos dall’altra parte.

- Ti ricevo 3/5**, deve esserci qualche interferenza-disse Melissa – Tu mi ricevi Uruz 12, interrogativo-

- Affermativo, ti ricevo 4/5, come è andato il decollo, interrogativo?-

-Decollo ottimale, ci stiamo orientando attraverso le coordinate che ci hai mandato. Ci risentiamo quando ci troviamo nelle vicinanze della destinazione. Chiudo.- disse Melissa rimettendo a posto la radio

- Kappa, chiudo- la conversazione finì.

-Bene, dovremmo fare in fretta prima che quella sciocca faccia stupidaggini- disse Mao

-Si, però sii prudente- suggerì il sergente

-Lo sono sempre, musone- si volto verso di lui e gli fece l’occhiolino.
 


Legenda

*Quando avvengono delle conversazioni attraverso la radio e si pongono delle domande, alla fine della frase si dice “interrogativo” perché attraverso la comunicazione radio non si capisce se ciò che viene detto è una domanda o una semplice frase oppure una domanda (N.d.A)

**3/5 (si legge tre quinti) è la risposta che bisogna dare in base a quanto sia buona la ricezione. Esempio: se la ricezione è nulla o molto scarsa si dice 1/5, mentre da 2/5 a 3/5 vuol dire che la ricezione è scarsa ma comprensibile, da 4/5 a 5/5 vuol dire che la ricezione è ottima.
(N.d.A) per qualsiasi chiarimento chiedetemi pure ^^


Spazio per me :3
Alloraaaaaaaaaaa..questa volta ho fatto passare poco tempo :3 mi sentivo ispirata u.u per chiunque se lo stesse chiedendo la conversazione che avviene tramite la radio è davvero così nella realtà, faccio parte di un'ente che fa anche assistenza alle manifestazioni e mi è capitato spesso di usare la radio e vi posso assicurare che le conversazioni avvengono così xD infatti mi sento molto ridicola quando parlo alla radio però vebbè, questa è un'altra storia xD tornando a nooooooooi, questo capitolo è poco poco più lungo, ripeto che mi sentivo ispirata, che ve ne pare fino ad ora della storia?? :D lasciate una recensione se vi va :3 al prossimo capitolo!
GabbaFMA_

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Capitolo 10
*** Degradazione.. ***


CAPITOLO 10


Erano ormai quasi 2 ore che erano in volo; Sousuke guardava dritto davanti a se con le testa tra le nuvole, Melissa si mise comoda e si immerse anche lei nei suoi pensieri *Chissà* pensò.

-Ehi- disse improvvisamente Melissa voltandosi verso Sousuke.

-Mmh..?- mugugnò lui.

-Mi dici che ti prende? Di solito non sei così tanto silenzioso. Sono 2 ore che non dici nulla-  affermò la pilota.

-Hai ragione, è che..- abbassò lo sguardo.

-Che?- lo invogliò a parlare.

-Il fatto è che non so che mi prende, sono confuso- ammise il sergente.

-Confuso?- chiese lei, anche se già aveva capito a che si riferiva.

-Già, per Chidori, non so perché ma ogni volta che c’è lei mi succede qualcosa all’altezza del torace, ogni volta penso che potrebbe essere un infarto ma poi realizzo che non è possibile dato la mia giovane età e il mio ritmo di vita sano.- disse perplesso. Melissa lo guardò interrogativo, *ma è davvero così incapace?*.

-Senti Sousuke- disse facendo un profondo respiro.

-Si?-

-SIETE 2 RAGAZZINI ACCIDENTI! Quello che tu senti non si chiama principio di infarto ne tantomeno una qualsiasi altra malattia, ma possibile che tu non lo capisca? Si chiama AMORE!- l’ultima parola la sottolineò – e quello che ti succede all’altezza del torace è il tuo cuore che aumenta i battiti perché la vedi. Sousuke, quello che sto cercando di dirti è che , e te lo posso giurare su ciò che di più caro ho al mondo, tu sei incondizionatamente e totalmente innamorato di Kaname.- esclamò Melissa esasperata.

-C..c..c.. cosaa?!- disse Sagara confuso.

-Si è esattamente come ho detto. Tu sei innamorato di lei, si vede lontano un miglio, solo voi 2 non riuscite a rendervene conto- l’ultima frase la disse quasi sottovoce, sospirò.

-Cosa hai detto?- domandò il sergente che non aveva sentito bene ciò che aveva detto Melissa a causa del rumore che emise la radio.

-Nulla, lascia stare. Avanti per chi chiama AirJet 002, qui parla Uruz 2- disse Melissa lasciando le sue parole a mezz’aria.

-Parlo forse un’altra lingua, interrogativo- una voce femminile. Melissa e Sousuke alzarono la testa di scatto e si guardarono con gli occhi sgarrati.

-C-chi parla, interrogativo-chiese titubante Melissa

-Un comandante molto ma MOLTO INCAZZATO!- rispose l’interlocutore dall’altra parte.

-Ciao, Tessa…-rispose Melissa quasi terrorizzata.

-Ciao Tessa?!? CIAO TESSA?! SE AVEVATE INTENZIONE DI FARMI INCAZZARE CE L’AVETE FATTA!!- urlò Tessa.

-Tessa, calmati, posso spiegare..-tentò di dire

-Spiegare?! Spiegare cosa!? Che spiegazione può esserci? Avete disobbedito ad un mio diretto ordine, sarò vostra amica, certo, ma resto
pur sempre il vostro comandante! Avete totalmente ignorato  un mio diretto ordine, Sottotenente Mao!- sembrava davvero furiosa, aveva di nuovo tirato fuori i gradi.

-Ma, Tessa..come puoi pensare che ti lasciamo andare incontro a morte certa?? Non dire cavolate!- rispose Melissa tentando di essere il più calma possibile.

-Non mi interressa! Vi ho dato un ordine e non l’avete eseguito! Ho voluto darvi del sonnifero in modo che non mi seguiste ma non è servito
a nulla! Fate immediatamente inversione o mi costringerete a prendere provvedimenti!- esclamò, furiosa.

-Non ci penso neanche! Che ti piaccia o no, siamo tuoi subordinati e abbiamo il dovere di proteggerti! Noi ti raggiungeremo all’Amalgam, che ti piaccia oppure no!- disse Melissa con tono duro.

-Bene..- ci fu una pausa – voglio che fai entrare in cabina di pilotaggio anche gli altri.- disse con tono inespressivo.

-D’accordo.- affermò Mao. Nel giro di 30 secondi anche Kaname e Kurz entrarono nella cabina di pilotaggio.

-Siamo tutti qui, parla pure.- avvertì Melissa.

-Salve ragazzi, ciò che sto per dirvi mi spezzerà il cuore, ma non mi avete dato altra scelta.-disse seria Tessa. I 3 mercenari si guardarono, evidentemente consapevoli di ciò che Tessa stava per dirgli.

-Mi costringete a prendere provvedimenti per il vostro atteggiamento. Sottotenente Melissa Mao, Sergente Sousuke Sagara, Sergente Kurz Weber – sospirò – vi degrado ufficiosamente a soldati semplici, tutti e tre. Avete l’ordine di ritirarvi, se disubbidirete anche a quest’ordine mi vedrò costretta a mandarvi via dalla Mithrill. Spero di essere stata abbastanza chiara. Buon rientro, con questo chiudo.- e interruppe la conversazione. I tre mercenari rimasero talmente schioccati che non riuscirono a spiccicare parola. Kaname guardò Sousuke, non l’aveva mai visto così, aveva un’espressione mista tra disperazione e amarezza. Poi guardò anche Melissa e Kurz, lei tremava lui si era portato una mano sul viso. Ci furono lunghi istanti di silenzio, nessuno parlava. Di scatto Melissa alzò la testa.

-Mi sono rotta il cazzo! Fanculo gli ordini! Sono un soldato semplice, va bene, ma non lascerò morire il mio comandante nonché mia amica
in un modo tanto stupido! Chi è con me?- chiese voltandosi verso gli altri. Si scambiarono sguardi poi guardarono Melissa e le sorrisero.

-Ma si!  Se mi cacciano dalla Mithrill potrò sempre avere fortuna con la mia musica!- esclamò Kurz

-Questo è lo spirito! Io potrò finalmente sposarmi!- esclamò Melissa.

-Io..io non lo so, ma sono comunque con voi.- disse Sousuke, convinto. Kaname li guardò, *questi si che sono degli amici* sorrise.


Spazio per me x3
Bene bene bene, innanzitutto scusate lìenorme ritardo!!, volevo pubblicarlo prima ma non ne ho avuto occasione, comunque vi piace il capitolo?? :D fatemi sapere ^^
GabbaFMA_

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Capitolo 11
*** Arrivo.. ***


CAPITOLO 11


I 3 mercenari e Kaname Chidori proseguirono il loro viaggio incuranti dell’avvertimento che Tessa gli aveva fatto. A poche miglia dall’isola la radio emise di nuovo una serie di “bip”.

-Avanti per chi chiama AirJet002, qui parla Uruz7- si identificò Sousuke.

-Qui sala di controllo, Uruz7, dov’è Uruz2?, interrogativo- chiese Milos, confuso.

-Uruz2 si è assentata un attimo dal posto di comando, momentaneamente la sostituisco io, aveva qualcosa da riferirle, Sergente, interrogativo- chiese Sousuke.

-Affermativo, volevo avvertirvi che tra poco più di 15primi* avrete raggiunto la destinazione, vi comunico le coordinate per un atterraggio lontano dai radar nemici- rispose Milos. Dopo avergli comunicato le coordinate aggiunse – un’ultima cosa, Sergente Sagara, ho ascoltato
la conversazione avvenuta tra voi e il Comandante, eravamo sullo stesso canale di ricezione, non era mia intenzione ascoltare- ammise

-Se ha ascoltato saprà che non sono più un Sergente, Signore. Voleva informarmi di ciò?, interrogativo- rispose, secco, Sousuke.

-Negativo, volevo chiedervi se, dato ciò che vi ha detto il Comandante, siete davvero sicuri di voler rischiare tanto, il comandante sa badare a se stessa ed è accompagnata dal Maggiore Kalinin, non dovreste preoccuparvi- affermò Milos. Sousuke non rispose, alzò la testa e guardò dritto davanti a sé per alcuni istanti.

-Uruz7 mi hai copiato**, interrogativo- domandò il giovane sergente, incuriosito dal perché non avesse ricevuto risposta.

-Affermativo. Perdoni in anticipo le mie parole. Noi siamo mercenari addestrati a proteggere chi ha bisogno, anche se siamo stati degradati a soldati semplici abbiamo lo stesso dovere che ha chiunque di grado superiore al nostro e cioè quello di proteggere il nostro Comandante anche a costo della nostra stessa vita. Ciò che ci spinge ad andare avanti e , quasi sicuramente a rischiare una sfuriata da parte di Tes..ehm da parte del nostro Comandante, è il fatto che lei per noi non è solo un nostro superiore, lei è anche un’amica e mi permetto di aggiungere una straordinaria ragazza che merita tutto l’appoggio di questo mondo, soprattutto ora che ne ha più bisogno. E’ orgogliosa e testarda e non chiederebbe mai aiuto, noi la conosciamo ed è per questo che agiamo così e andiamo contro ogni suo diretto ordine. Quindi, Signore, la risposta è si, siamo sicuri di voler rischiare di essere cacciati dalla Mithrill e di perdere la vita per qualcuno che conta così tanto per noi.- concluse Sousuke.

-Nobile da parte vostra- dalla radio provenì una voce diversa.

-Chi parla, interrogativo- disse Sousuke, allarmato, pensando che fossero stati rintracciati dall’Amalgam.

-La ringrazio Sergente Milos, adesso può andare in pausa.- affermò la voce

-Di nulla comandante, chiudo.- rispose Milos. “Comandante?!” pensò Sousuke.

-Anche per me vale lo stesso, Sagara, adesso capisci perché non volevo che veniste?-

-Tessa…-

-Già. –

-Ma..come..-

-Come? Siamo sullo stesso canale di ricezione, non dimenticarlo.- disse, spensierata.

-Hai ragione- ammise Sagara.

-Seguite le coordinate del Sergente Milos, io vi aspetterò qui- aggiunse Tessa.

-Comandi- rispose

-Chiudo- interruppe.

Teletha Testarossa era rimasta per quasi 2 ore seduta nella cabina di pilotaggio ad ascoltare le conversazioni che avvenivano tra i suoi mercenari e la sala di controllo. Aveva chiamato Milos direttamente al numero della sala di controllo usando un telefono adibito alle emergenze e gli aveva chiesto di porre a Sagara quella domanda, voleva essere sicura che i suoi amici stessero andando da lei non solo per obbligo militare, ma perché davvero volessero aiutarla. “Cavolo, ora il piano dovrà ulteriormente cambiare” pensò Tessa “ non mi permetteranno di agire come da piano. Devo inventarmi qualcosa”. Scese dall’aereo e raggiunse Kalinin che era rimasto di guardia nel caso arrivasse qualcuno.

-Maggiore, dovremmo cambiare il piano, tra 10 minuti i ragazzi saranno qui- disse Tessa portandosi davanti al Maggiore.

-Aspettavo il momento in cui avrebbe detto queste parole. Io un piano B c’e l’avrei, ma è meglio attendere il resto del gruppo, così ne possiamo discutere insieme.- affermò l’ufficiale.

-Ottima idea.- confermò Tessa. Entrambi salirono sul Jet e attesero l’arrivo di AirJet002.

-Chi era alla radio?- domandò Melissa rientrando in cabina di pilotaggio.

-Prima tuo fratello, poi Tessa- rispose il soldato

-Tessa?! Cosa?! Ma non dovrebbe essere arrivata da un pezzo? Come ha fatto ad ascoltare la vostra conversazione?- domandò sorpresa.

-Credo che per saperlo dovremmo chiedere a lei direttamente, ecco..queste sono le coordinate per l’atterraggio che mi ha dato tuo fratello. Tessa ci aspetta li, ha detto.- disse Sousuke

-Come ci aspetta li? Mi assento per 5 minuti e succede di tutto!- esclamò Melissa.

-Eh già- ammise Sousuke divertito.

Arrivarono sul luogo dell’atterraggio in perfetto orario.

-Melissa, sei sicura di riuscire a far atterrare questo coso?!- chiese preoccupata Kaname.

-Zitta, non deconcentrarmi. Mettiti a sedere e allaccia la cintura.- ordinò Melissa. Kaname obbedì senza fiatare. L’atterraggio avvenne in modo impeccabile, quando l’intero gruppo scese dall’aereo saltarono addosso a Melissa e l’abbracciarono, contenti del fatto che non avesse fatto schiantare l’aereo al suolo.

-Bene, finalmente siete arrivati.-  tutti e 4 si girarono verso la direzione da cui proveniva la voce. –mi fa piacere che il viaggio sia andato bene- sorrise la ragazza.

Appena la videro tutti scattarono sull’attenti, prendendo la posa del saluto militare, anche Kaname fece lo stesso.

-Ragazzi..- disse Tessa seria.

-Comandante- dissero loro in coro. Si fissarono per alcuni istanti. Tutti e 4 temevano che Tessa sarebbe sbottata da un momento all’altro e avrebbe sfogato la sua rabbia nei loro confronti malmenandoli. Però tutto tacque. Tessa rimase incredibilmente ferma e calma. Ed era ciò che li spaventava maggiormente.

 
* ”15primi” sono intesi come “15 minuti” nel linguaggio che viene usato per comunicare attraverso la radio “primi” sta per “minuti”.

**”mi hai copiato” è inteso come “hai ricevuto?” oppure “ ti è arrivato ciò che ho comunicato?” molto spesso avvengono delle interferenze e ciò che si prova a comunicare non arriva al destinatario. Se dopo qualche istante ci accorgiamo che non riceviamo risposta allora si domanda se “ha copiato” e se la risposta è “negativo” si ripete la domanda o la frase.


Spazio per me xD

Finalmente c'è l'ho fatta!!! allora che ve ne pare di questo capitolo? vi piace? =) purtroppo non ricevo molte recensioni, magari la mia storia non vi piace =( cercherò di migliorare :) intanto ringrazio di cuore xXMiaXx che mi ha recensito tutti i capitoli :3 grascie :3
Per qualsiasi dubbio, lacuna o perplessità domandate senza problemi, vi risponderò appena possibile ^^

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Capitolo 12
*** Il piano.. ***


Capitolo 12

Rimasero a fissarsi per un tempo indefinito. Tessa guardò i 4 ragazzi dritto negli occhi, poi accadde utto in un attimo. Il comandante, con scatto improvviso, corse verso i ragazzi e un' istante dopo Melissa si ritrovò sdraiata a terra senza sapere come.

-Accidenti! Ma che diavolo...?- imprecò.
Alzò la testa e vide Tessa sdraiata sopra di lei che l'abbracciava con le lacrime agli occhi e con la testa faceva dei movimenti che a guardarli ricordavano quelli che faceva un gatto mentre fa le fusa.

-Oh Melissa! Come sono contenta che tu sia qui!- esclamò Tessa.

-Si Tessa, non preoccuparti ci siamo noi con te, non ti lascieremo affrontaretutto questo da sola.- sorrise.
A quelle parole Tessa affondò la testa nel giubotto dell'amica. Calò il silenzio, l'unico rumorepercettibile era quello dei singhiozzi di Tessa.

-Piangi piccina, piangi pure, chissà da quanto tempo non lo facevi. - disse Melissa dolcemente, accarezzandole la testa.

Passò quasi un'ora prima che Tessa si riprendesse.
Tutti e 5 si misero perfettamente in riga con le mani lungo i fianchi, in perfetto stile americano. Il comandante camminava avanti e indietro difronte ai suoi subordinati e a Kaname. *dovrei spiegargli il piano* pensò. All'improvviso si bloccò al centro della riga dando le spalle ai ragazzi.

- Per prima cosa-esclamò Tessa-vorrei mettervi al corrente del mio piano, a tal proposito gradirei non essere interrotta durante la spiegazione. Kalinin sbiancò * non vorrà mica?!*

-M..ma comandante avevamo accordato che...- tentò il Maggiore, ma venne interrotto bruscamente.

-Maggiore Kalinin- disse Tessa alzando il tonodi vocein modo da sovrastare quello del maggiore-so cosa avevamo accordato, e so anche che lei ha un secondo piano, ma ho deciso comunque di fare come prestabilito, mi aspetto maggior collaborazione da lei, Kalinin.- sentenziò Tessa senza voltarsi verso nessuno di loro.

-Ma, comandante! Si rende conto che quello che sta per fare è suic...- Tessa non lo fece proseguire.

-Adesso basta! So esattamente cosa fare. Se la mia decisione non le sta bene, lo vede quello?-indicò l'aereo alla sua sinistra con il dito,- lo prenda e se ne vada!- disse seria.

-Ooooh, ma insomma! Ci siamo anche noi, volete dirci il piano?- disse Weber visibilmente annoiato.

- Già, siamo qui dovrai dirci di cosa si tratta, e prima ci organizziamo prima ce ne andiamo.- proseguì Melissa.

-Avanti Tessa, dicci il tuo piano.- affermò Sousuke incrociando le braccia.

Kaname la guardò, abbassò la testa e non disse nulla. Tessa congedò tutti dicendo che avrebbe spiegato loro il piano nel primo pomeriggio, sarebbe stato inutile farlo ora dato che erano le 11 del mattino e avrebbero agito di notte. Tutti si diressero verso l'aereo per mangiare qualcosa, Kaname rimase immobile.

" È maleducazione leggere i pensieri degli altri sai?" affermò Tessa.

" Tessa, perchè? "

"Sei riuscita ad imparare ad usare il metapensiero tra Whispered in poco tempo, brava" le sorrise. Kaname alzò la testa di scatto e si mise a fissarla.

"Voltati e guardami negli occhi, voglio vederti in faccia quando mi spiegherai il motivo di questa tua assurda decisionse"

" Secondo te perchè sono rimasta di spalle tutto questo tempo?"chiese guardando verso il cielo.

"..." Tessa si voltò.

Kaname la osservò poi sorrise debolmente.

" Anche tu hai gli occhi gonfi, Tessa" disse.

Tessa la guardò e alzò le spalle sorridendo tra le lacrime.

"Kaname, devo farlo, lo faccio così saremo sicuri che non possa tornare, e lo faccio anche per me perchè non riesco più a vivere così"abbassò il capo.

"Tessa ma ti rendi conto di ciò che stai dicendo? Hai solo 17 anni benedetta ragazza! Ed è un suicidio Squello che hai in mente di fare! Capisci che è una cosa che alla tua età non dovrebbe nemmeno sfiorarti la mente?" la rimproverò Kaname.

-Dovremmo risparmiare le energie-disse Tessa.

-Hai ragione- convenne Kaname.

-Comunque sia- riprese Tessa- puoi chiamarlo come vuoi, ma per la prima volta nella mia vita ho trovato il coraggio per mettere fine alle mie e alle vostre sofferenze. So che ciò che voglio fare non lo riuscirete mai a capire; però Kaname io voglio farlo, devo farlo.-proseguì.

-Cos'è questa storia,eh? Cosa? Tessa ti dirò una cosa e vedi di tenertela a mente- si avvicinò e le mise le mani sulle spalle- per morire non ci vuole coraggio, mettere fine alla propria vita non è difficile; VIVERE quello si che è difficile, avere tutti i giorni la forza per andare avanti e trovare un motivo in più per farcela, questo è coraggio. Non si risolvono i problemi mettendo fine alla tua vita, li accolleraisolamente a qualcun altro, i momenti brutti passano e quelli difficili si superano, i problemi piano piano si risolvono, tu non puoi buttare via la tua vita così Tessa, perchè non ne avrai un'altra. Sei giovane, hai ancora tanto da vedere come tutti noi, tranne per Kalinin, lui deve averneviste di cose- disse in tono sarcastico, Tessa si fece sfuggire una risatina- perciò cara la mia Tessa , ripensaci.- concluse Kaname.

Tessa abbassò di nuovo la testa e delle lacrime iniziarono a solcarle il viso, Kaname la guardò e l'abbracciò forte.

-Kaname- disse Tessa, la voce otturata dalla felpa di Kaname- io...io non ce la faccio più. Sono arrivata al limite. Fin da piccola sono stata messa sottopressione per colpa di queste mie "capacità". Sono stata continuamente sottoposta a dei test, io e mio fratello non siamo mai stati trattati come dei bambini. Quando i nostri genitori morirono tutto peggiorò. Io e Leonard fummo separati. Purtroppo lui cadde preda della pazzia. Io fui più fortunata, divenni comandante della TTD giovanissima, all'inizio mi piacque ma adesso riflettendoci, mi sto perdendo gli anni migliori. Volevo essere un'adolescente normale, non l'ho chiesto iodi nascere così- riprese a piangere- Hai una vaga idea di come sia stata la mia vita fino ad ora? Resci ad immaginarti cosa provo? Sai quante responsabilità ha un comandante? Risponde sempre per tutti, - i singhiozzi si fecero più intensi- Io ho troppe responsabilità, devo mettere d'accordo tutti, avere sempre un certo tipo di comportamento; fino ad ora sono stata forte, mi è sempre piaciuto essere il comadante , ma adessole responsabilità aumentano e io da sola non ce la faccio più, si ho Kalininma non posso sempre fare lo scaricabarile su di lui. Vorrei cedere il mio posto a qualcuno ma non posso scegliere, almeno se morissi si andrebbe alle votazioni e sarebbe più facile- concluse Tessa senza smettere di piangere.

All'improvviso si sentì afferrare alle spalle ma non mosse un muscolo,rimase con la testa china, era un abbraccio caldo, poi si sentì abbracciare sia da destra che da sinistra e neanche li mosse un muscolo, alla fine l'abbraccio frontale chiuse la chiusero in una specie di scudo.

-Scusaci,non avevamo capito niente, siamo degli imbecilli-disse Sousuke alle sue spalle.

-Tessa sai che se hai bisogno noi siamo qui- proseguì Melissa che era alla sua sinistra.

-Sei il nostro comandante e sei una nostra amica, puoi contare sempre su di noi- esclamò Weber alla sua destra.

-Non sei sola, Tessa- concluse Kaname. Kalinin era rimasto a distanza ad osservare la scena, rientrò sull'aereo e si diresse alla radio.

-Qui Kalinin, mi ricevi?-
-Chiarissimo, novità, Maggiore? - rispose una voce maschile.
-Affermativo, siamo nel bosco, poco distanti.-
-Perfetto, ci vedremo prest,Maggiore. Chiudo.- interruppe la comunicazione.
-Ricevuto...Signor Leonard. Chiudo.- rimise a postomla trasmittente e raggiunse i ragazzi.

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Capitolo 13
*** Sospetti.. ***


 

Kalinin tornò dai ragazzi,che nel frattempo, si misero a parlare tra di loro.

-Maggiore, ma dove era finito?-chiese Tessa, curiosa.

-Ero tornato un attimo in sala radio-rispose il Maggiore, colto alla sprovvista.Fortunatamente sembrò che Tessa si fosse bevuta quella balla. Sousuke, però, sembrò non credergli troppo. Tutti si alzarono e Melissa prese la parola.

-Aaaallora, qual'è il piano?- chiese stiracchiandosi. Tessa trasalì.

-I-il piano?- chiese, nel tentativo di guadagnare tempo per pensare.

-Si Tessa, tu hai detto di avere un piano, credo sia ora che tu ce lo illustra- proseguì Mao.

-Hai ragione - sospirò- bene, il piano è questo..- mandò giù un groppone e parlò tutto d'un fiato, per non essere interrotta;  notò i volti sconvolti dei compagni- e questo è quanto- concluse decisa.

Kalinin si poggiò contro il tronco di un albero con le braccia conserte e la testa bassa, ridacchiò e iniziò a fare il conto alla rovescia *5...4....3....2...1....eccola*

-MA TI SEI BEVUTA IL CERVELLO?!?!- urlò Melissa, furiosa

-Melissa..- provò a dire Tessa.

-MELISSA UN ACCIDENTI!! MA COME TI SALTA IN MENTE DI POTER FARE UNA COSA DEL GENERE?!?!- Kurz la prese per le spalle, cercando di calmarla.

-Sorellona, basta- disse Weber, serio.

-Ma, Kurz, hai sentito quello che ha detto? Ha deciso di SUICIDARSI!- scandì bene l' ultima parola.

-Ho sentito eccome- rispose chinando la testa.

- Allora?? Vogliamo rimanere fermi e guardarla morire?!- disse carica di rabbia; Tessa rabbrividì, non aveva mai visto Melissa così furiosa.

-Non ho detto questo....- sogghignò Kurz, si avvicinò a Melissa e le sussurò qualcosa all'orecchio che la fece sorridere.

-Ehi!-esclamò Tessa sentendosi ignorata.

- Scusa Tessa- disse Melissa avvicinandosi a lei. In un attimo Tessa cadde a terra, svenuta.

-Melissa ma sei impazzita?- la rimproverò Kaname.

-Sta tranquilla, un pugno allo stomaco non ha mai ucciso nessuno, si riprenderà anche troppo velocemente- rispose lei con non curanza.

Kurz prese Tessa e se la mise su una spalla, con l' intenzione di portarla sull'aereo.

- Adesso spero per voi che abbiate un piano B- disse scettico Sousuke. Kurz si bloccò di colpo.

-Kurz?- chiese; silenzio. - Kurz?- chiese di nuovo con tono più duro. Silenzio. - Sergente Kurz Weber.- tuonò Sousuke cercando di mantenere la calma. Vista la situazione ,Kurz si girò lentamente, guardò Sousuke sul viso e sorrise nervoso.

-D..dimmi- balbettò il biondino.

- Il piano B. Esponicelo.- rispose secco il Sergente.

- Ehm, ecco...ci sarebbe un problemino...eheh- sorrise nuovamente.

-Kurz!!!- esclamarono tutti.

-Scusate- disse abbassando la testa.

- E tu mi hai fatto mettere K.O. il nostro COMANDANTE rischiando di essere sbattuta fuori dalla Mithrill e  non hai nemmeno  pensato ad un piano!! ti ammazzò!!- Melissa iniziò a rincorrere Weber, che, vista la follia omicida negli occhi di Melissa, aveva poggiato Tessa a terra e aveva iniziato a correre.

-Finitela.- tuonò Kalinin. Tutti si fermarono e lo guardarono. - non abbiamo tempo per queste idiozie.-

-Ci scusi- dissero in coro.

Passarono alcuni minuti e Weber tornò da Tessa per portarla sull'aereo. Melissa si avvicinò al Maggiore Kalinin.

-Maggiore?- lo interpellò

- Parli pure- rispose lui, cortese.

- Avrei un favore da chiederle-

- Se mi sarà possibile, certo-

-Dovrebbe salire sull' aereo con Tessa e riportarla a casa.- disse Melissa, seria.

- Mi spiace, ma non posso farlo.- rispose lui senza pensarci su.

- Come?- chiese lei stupita della risposta secca.

- Avete la minima idea di come sia strutturata l' Amalgam? Non che io sappia, vi perdereste appena entrati, se mai riusciste ad entrare.- rispose sicuro.

- Ma come facciamo con Tessa?-

- Troverai una soluzione- concluse.

Melissa tornò dagli altri.

- Ragazzi, dobbiamo trovare una soluzione per Tessa.- disse, quasi con tono duro.

- Già fatto, avevamo pensato di ammanettarla e chiuderla a chiave nell'aereo- rispose Kurz, bevendo  un sorso d'acqua.

- Allora lo vedi che non sei completamente inutile- esclamò Melissa, entusiasta. - bene, andrò io. Tu Kurz insegna a Kaname a sparare- ordinò, Kurz scattò sull'attenti.

Mao si diresse verso l'aereo dove Kurz aveva portato Tessa, stranamente seguita da Sagara.

- Ehi Sousuke, che succede?- chiese Melissa, continuando a camminare.

- Ho un brutto presentimento, e vorrei parlarne con te.- ammise il Sergente.

- Sousuke mi fai preoccupare, che succede?- chiese lei, tranquilla.

- Kalinin.- si bloccarono entrambi contemporaneamente.

- Che succede?- chiese seria.

- C'è qualcosa che non mi convince, ho come la sensazione che ci nasconda qualcosa.- rispose, serio.

- Non preoccuparti, lo terremo sotto controllo; adesso aiutami con Tessa.- aggiunse Mao.

Salirono sull'aereo e fecero come deciso.

- Ehi Sousuke- quasi bisbigliò Melissa. Lui la guardò interrogativo. - ho lo stesso brutto presentimento che hai tu.- sorrise.

Finito il lavoro i due mercenari si riunirono agli altri. Melissa si mise in piedi davanti a tutti gli altri, che nell' attesa si erano seduti a terra.

- Bando alle ciance, abbiamo un piano? non mi risulta, quindi propongo la soluzione più semplice- esclamò sorridendo.

- Non torneremo indietro- disse Kaname.

- Tornare? Scherzi? la mia intenzione era quella di fare irruzione e prendere a calci qualche culo, tanto per cominciare- sorrise. Tutti ricambiarono il sorriso.

- Bene, detto ciò, vediamo di decidere chi si occuperà di chi.- disse guardando tutti i ragazzi.

-Io mi occuperò degli Arm Slave in miniatura che si porta dietro- disse Kurz.

-Perfetto, io mi occuperò delle guardie all'ingresso- affermò Melissa.

- Io mi occuperò di Leona..-

- IO mi occuperò di Leonard.- affermò Kaname, interrompento Sousuke. - abbiamo un conto in sospeso io e quel Leonard, non ho intenzione di perdonarlo- strinse i pugni.

- Ma Chidori, non so se tu sia in grado...- disse Sousuke preoccupato.

-Sta tranuillo, non mi ucciderebbe , ma se le cose dovessero andare male so che ci sei tu a coprirmi le spalle- gli sorride

- Affermativo, ma è comunque pericoloso- insistette il Sergente.

- Fidati di me- lo rassicurò Kaname, sorridendogli. Sousuke annuì.

-Bene, ragazzi, finite di prepararvi così iniziamo a muoverci.- affermò Kalinin. Tutti annuirono convinti.

Finiti i preparativi si misero in marcia con Kalinin a capo, subito dietro c'era Melissa con a seguito Kurz, Chidori e Sagara. La sede dell'Amalgam si trovava ad una distanza di 7Km dal punto del loro atterraggio.

Avanzarono in assoluto silenzio, finchè Sousuke iniziò a muoversi più velocemente superando i compagni e portandosi al fianco di Kalinin.

-Posso aiutarla ,Sergente?- domandò Kalinin a bassa voce senza guardarlo e continuando ad avanzare.

- Solo una domanda, signore- affermò Sousuke.

-Dica pure-

- Signore, mi domandavo, lei che ruolo ricoprirà in questa operazione? mi spiego, oltre a farci da guida fino all'Amalgam, lei dove sarà? nel caso avessimo bisono di lei.- mentì spudoratamente, scrutando il suo volto.

- Nei paraggi- rispose tranquillo il Maggiore.

- Grazie per la risposta esaudiente, Signore.- si congedò.

Sousuke tornò nella sua postazione, a coprire le spalle di Kaname.

-Che succede?- chiese Chidori, preoccupata.

- Solo un cattivo presentimento.- rispose.

Di nuovo calò il silenzio.

Nel frattempo Tessa iniziò a riprendere conoscienza. Tentò di strofinarsi gli occhi ma qualcosa glielo impediva, lentamente li aprì, *manette?* pensò, scattò seduta.

-MANETTE!- urlò, furiosa. La sua ira aumentò quando si rese conto che era ammanettata ai braccioli della polrona all'interno del suo Jet.

 

 

 

spazio per me xD

Vi chiedo umilmente perdono per il tempoche ci ho messo a scrivere questo benedetto capitolo, non odiatemi :3 spero di riuscire a scrivere il prossimo il prima possibile. Grazie a tutti coloro che seguono la mia storia :3

GabbaFMA_

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