New life

di smarties89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** UNO ***
Capitolo 3: *** DUE ***
Capitolo 4: *** TRE ***
Capitolo 5: *** QUATTRO ***
Capitolo 6: *** CINQUE ***
Capitolo 7: *** SEI ***
Capitolo 8: *** SETTE ***
Capitolo 9: *** OTTO ***
Capitolo 10: *** NOVE ***
Capitolo 11: *** DIECI ***
Capitolo 12: *** UNDICI ***
Capitolo 13: *** DODICI ***
Capitolo 14: *** TREDICI ***
Capitolo 15: *** QUATTORDICI ***
Capitolo 16: *** QUINDICI ***
Capitolo 17: *** SEDICI ***
Capitolo 18: *** DICIASSETTE ***
Capitolo 19: *** DICIOTTO ***
Capitolo 20: *** DICIANNOVE ***
Capitolo 21: *** VENTI ***
Capitolo 22: *** VENTUNO ***
Capitolo 23: *** VENTIDUE ***
Capitolo 24: *** VENTITRE' ***
Capitolo 25: *** VENTIQUATTRO ***
Capitolo 26: *** VENTICINQUE ***
Capitolo 27: *** VENTISEI ***
Capitolo 28: *** VENTISETTE ***
Capitolo 29: *** VENTOTTO ***
Capitolo 30: *** VENTINOVE ***
Capitolo 31: *** TRENTA ***
Capitolo 32: *** TRENTUNO ***
Capitolo 33: *** TRENTADUE ***
Capitolo 34: *** TRENTATRE' ***
Capitolo 35: *** TRENTAQUATTRO ***
Capitolo 36: *** TRENTACINQUE ***
Capitolo 37: *** TRENTASEI ***
Capitolo 38: *** TRENTASETTE ***
Capitolo 39: *** TRENTOTTO ***
Capitolo 40: *** TRENTANOVE ***
Capitolo 41: *** QUARANTA ***
Capitolo 42: *** QUARANTUNO ***
Capitolo 43: *** QUARANTADUE ***
Capitolo 44: *** QUARANTATRE ***
Capitolo 45: *** QUARANTAQUATTRO ***
Capitolo 46: *** QUARANTACINQUE ***
Capitolo 47: *** QUARANTASEI ***
Capitolo 48: *** QUARANTASETTE ***
Capitolo 49: *** QUARANTOTTO ***
Capitolo 50: *** QUARANTANOVE ***
Capitolo 51: *** CINQUANTA ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Novembre 1991

 

Izzy era distrutto. Tutto quello in cui aveva creduto ormai non c'era più. I suoi amici, la sua band. Tutto. La sera prima si erano esibiti al Wembley Stadium e lui aveva annunciato che sarebbe stato il suo ultimo concerto. I ragazzi non erano rimasti nemmeno troppo stupiti; si rendevano conto che forse anche loro avrebbero dovuto farlo.

Doveva andarsene da Los Angeles e da tutto il casino in cui era stato negli ultimi anni. Decise di tornare a Lafayette. Non amava quel posto, anzi lo aveva sempre odiato, ma sapeva che là, nella sua vecchia casa ormai disabitata, avrebbe potuto ritrovare quella pace di cui sentiva un bisogno pazzesco.

Decise subito di prenotare un volo: sarebbe partito lunedì e, fino ad allora, sarebbe rimasto chiuso nella sua stanza di albergo. I ragazzi, fortunatamente, erano già ripartiti: almeno non avrebbe dovuti parlargli. Ancora. Chi temeva di più era Axl...il suo amico, il suo fratello acquisito, il suo compagno di una vita. Si conoscevano fin da bambini e, quando vivevano in quel posto di merda, non potevano fare altro che sostenersi l'un l'altro. Insieme erano scappati per andare a LA, insieme avevano fondato la loro prima band, insieme erano arrivati al successo con i Guns n' Roses. Ma Axl era cambiato, non era più lo stesso: era sempre assente, sempre in ritardo per i concerti, sempre pronto a comandare e a far fare tutto quello che lui voleva. No. Lui non accettava che andasse così. E alla fine aveva deciso di andarsene. Sarebbe stata dura, ma era convinto che ce l'avrebbe fatta. Inoltre adesso era pulito. Erano mesi ormai che non si faceva più nemmeno una canna, niente di niente. Anche l'alcool era diminuito drasticamente.

Ora aveva bisogno di cambiare, di cominciare una nuova vita.

 

Non faccio in tempo a finire una storia che ne comincio subito un'altra! Povere voi che mi dovete sopportare ;) Bene, questa è una breve introduzione...ma non so bene dove mi porterà questa storia, in realtà...staremo a vedere!! Un bacione a tutte :) 

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Capitolo 2
*** UNO ***


Dopo un lungo e stancante viaggio, era giunto a Lafayette. Era tutto come l'aveva lasciato, non era cambiato nulla. Andò a prenotare la stanza di un hotel, dove sarebbe rimasto finchè non avesse sistemato la casa; da un anno era vuota, dato che sua madre era morta. Aveva bisogno di molti lavori, ma lui si sarebbe messo d'impegno e avrebbe fatto tutto.

Nella hall dell'hotel venne immediatamente riconosciuto da due ragazze sedute su delle poltroncine.

 

Oh mio Dio! Ma tu sei Izzy Stradlin?” una biondina magra da far spavento gli si era avvicinata.

 

Lui fece un mezzo sorriso: non aveva mai amato le fans troppo accanite e, molto spesso, assatanate.

 

Me lo fai un autografo?”

 

Certo” gli autografi però non si dovevano mai rifiutare: i fans se la sarebbero presa.

 

Cercò di sbrigare le faccende pratiche alla reception il più rapidamente possibile: si sentiva in soggezione con quelle due che continuavano a guardarlo come se avessero visto la Madonna.

Finalmente nella sua stanza, si buttò sotto la doccia e decise poi di andare a mangiare qualcosa: si sentiva affamato.

Andò subito in una via dove, quando viveva lì, c'era un locale non bello ma almeno decente e che aveva dei buoni prezzi; un locale c'era ma era completamente diverso. Era una tavola calda, ben arredata e curata.

Si accomodò a un tavolino e arrivo subito una cameriera: era bionda, alta e snella, decisamente carina, ma con l'espressione un po' imbronciata.

Ordinò un hamburger e una birra e lei se ne andò senza dire una parola. “Simpatiche le cameriere qui dentro.”

Poco dopo arrivò quello che aveva ordinato e prese a mangiare in silenzio; a un certo punto, una ragazza gli si avvicinò e gli chiese se era il famoso chitarrista dei Guns n' Roses. Fu sorpreso da questa frase, dato che il famoso chitarrista dei Guns era stato sempre Slash. Non ce l'aveva con l'amico per questo, di certo non era colpa sua; erano i fans che erano troppo sciocchi a volte.

Firmò un paio di autografi e cercò di rimettersi a mangiare nonostante si sentisse gli sguardi puntati addosso. Gli si avvicinò la cameriera poco loquace.

 

Scusami?”

 

Izzy alzò lo sguardo verso di lei.

 

Sei davvero Izzy Stradlin?” lui annuì “Non ti aveva riconosciuto, mi spiace.”

 

Io sono solo felice quando non mi riconoscono.”

 

Sicuramente avrei riconosciuto Slash...amo quell'uomo.”

 

E ti pareva.” “Non preoccuparti, davvero. Meno mi notano meglio è!”

 

Sei proprio un tipo schivo e solitario come dicono, eh?”

 

Quando serve...”

 

Fai bene. Io comunque sono Monica, piacere” gli rivolse un sorriso bello e caloroso.

 

Piacere mio Monica.” Izzy si era alzato in piedi e finalmente poteva vederla bene in viso. Sì, era davvero bella.

Decise di andare via per recarsi a dare un'occhiata alla sua casa.

Si sentì un po' più allegro: del resto, era sempre la rockstar Izzy Stradlin e la prima persona che aveva conosciuto oggi era una gran gnocca.
 

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Capitolo 3
*** DUE ***


Izzy si diresse verso la sua vecchia casa: fuori non era ridotta così male, a parte le erbacce nel piccolo giardino, dentro invece era sporca e disordinata. Prese dalla casetta degli attrezzi in giardino uno scopa e, partendo dalla cucina, cominciò a pulire. A un certo punto sentì una voce.

 

Chi c'è?”

 

Andò dalla porta e vide una ragazza...una splendida ragazza. Aveva gli occhi color nocciola e i capelli castani ricci che le ricadevano sulle spalle. Non potè non pensare di essere stato fortunato a incontrare due donne meravigliose nel giro di poche ore.

 

Non sono un ladro, giuro, sono il proprietario della casa.”

 

La ragazzo lo fissò un attimo stringendo gli occhi, a causa della penombra della casa.

 

Scusami, ho visto porte e finestre aperte e...Oh cazzo! Ma tu...”

 

Sì, sono Izzy Stradlin...” disse il ragazzo con un tono piuttosto infastidito.

 

Scusa, non volevo essere inopportuna. E' che...beh...non capita tutti i giorni di vedere...di vedere te...”

 

Vieni, usciamo fuori. Qui dentro c'è una polvere tremenda.” La condusse nel giardino e le tese la mano.

 

Tu sai il mio nome, ma io non so il tuo.”

 

Hai ragione scusa, che sciocca che sono. Agnes...mi chiamo Agnes.”

 

Bellissimo nome Agnes.”

 

Grazie” rispose risoluta la ragazza. Izzy si aspettava un po' di timidezza, magari un lieve rossore delle guance come conseguenza al complimento, e invece niente.

 

Stai mettendo a posto la casa?” chiese lei.

 

Sì. Ho deciso di stare un po' qui per...diciamo...riposare e riflettere. Però questa casa ha bisogno di una sistematina.”

 

E' già, è vuota da un bel po'.”

 

Ti andrebbe...di...di darmi una mano?”

 

Prego?”

 

Sì, di aiutarmi a sistemare la casa.”

 

Per chi mi hai preso scusa? Non credere che io sia una di quelle fans assatanate che è disposta a farti da serva solo per stare un po' con il chitarrista dei Guns n' Roses.”

 

Cos'è, preferiresti Slash anche tu?”

 

Cosa?”

 

No, niente...è che stamattina alla tavola calda qui vicino una cameriera non mi ha riconosciuto, mi ha solo detto che però ci fosse stato Slash sì che l'avrebbe riconosciuto!”

 

Inaspettatamente, Agnes si mise a ridere.

 

Cosa c'è di tanto divertente?” quella ragazza gli stava dando sui nervi.

 

Scusa...ahahahahah...scusa! Scommetto che hai incontrato Monica!”

 

E tu come fai a saperlo?”

 

Si dà il caso che quella sia la mia tavola calda, o meglio la tavola calda di mio padre, e che Monica sia la mia migliore amica.”

 

Oh...wow...”

 

Non prendertela, lei ha sempre avuto una passione per Slash. Sono dell'idea che se si incontrassero sarebbe amore a prima vista.”

 

Slash è sposato!”

 

E allora?” quella ragazza era una sorpresa continua.

 

Comunque, io ti chiedevo di darmi una mano qui, ma non gratis ovviamente. Ti pago.”

 

Voglio 25$ all'ora.”

 

Cosa?? Ma sei pazza?”

 

Tre ore tutte le sere, dalle 6 alle 9. 25$ all'ora. Prendere o lasciare.”

 

Affare fatto” sancirono l'accordo con una stretta di mano. “Per me puoi anche iniziare subito.”

 

Ottimo, al lavoro allora.”

 

Izzy osservò la ragazza togliersi la giacca di pelle e annodarsi la t-shirt sotto il seno.

 

Bella maglia” le disse Izzy indicando il logo dei Guns sulla maglietta.

 

La ragazza non rispose, limitandosi a rivolgergli un sorriso furbo.


 
Ringrazio le meraviglie che hanno messo questa mia nuova follia tra le seguite...grazie anche alle fedelissime che recensiscono e a coloro che leggono!!!! Grazie di cuore :D

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Capitolo 4
*** TRE ***


Il mattino dopo Agnes andò a lavorare alla tavola calda. Monica stava già servendo i primi tavoli.

 

Buongiorno!”

 

Buongiorno a te bionda! Appena abbiamo un attimo di tempo ti devo parlare!”

 

Sì, ma non ora perchè sono sola e non riesco a fare tutto. Mettiti quel grembiulino e dammi una mano!”

 

Agli ordini capo!” Agnes si prese una linguaccia dall'amica.

 

Quando cominciò a esserci un po' più di tranquillità, grazie anche all'arrivo degli altri camerieri, le due ragazze andarono un attimo sul retro del locale per fumarsi una sigaretta clandestina e chiacchierare con calma.

 

Allora che mi dovevi dire, Agnes?”

 

Hai conosciuto Izzy Stradlin ieri?”

 

E tu come fai a saperlo?”

 

Agnes raccontò del suo incontro con il ragazzo.

 

Hai tenuto a bada gli ormoni?” ghignò Monica.

 

Ma che cazzate dici dai!”

 

Non sono io quella che ha la stanza tappezzata di poster suoi eh!”

 

Monica, pensa per te che invece hai un centinaio di poster di Slash!”

 

E allora? E' sesso puro quel ragazzo...se mai mi capitasse tra le mani...”

 

Ok ok non voglio sapere altro. Comunque, lavoro per Izzy!”

 

Non so se voglio sapere che lavoro fai...”

 

Che scema che sei! Gli do una mano nella sistemazione della casa...tre ore al giorno per 25 $ all'ora!”

 

Porca puttana, lo farei anche io per una paga così!”

 

Appunto! Torniamo a lavorare va...ok che mio padre è il capo, ma non possiamo approfittarne.”

 

Le due ragazze tornarono di là e scorsero un volto noto al bancone. Monica gli si avvicinò subito.

 

Buongiorno Izzy. Caffè?”

 

Sì grazie Monica. Ciao Agnes.”

 

La castana rispose con un cenno del capo. Monica le si avvicinò.

 

Perchè sei così fredda con lui?”

 

Mi sembra che sia molto più interessato a te, no?”

 

Ma che dici Agnes. Io semplicemente mi sto rendendo più simpatica di te. Non ho nessuna intenzione di conquistarlo o altro. Lo sai che io amo solo Slash.”

 

Agnes alzò gli occhi al cielo sorridendo per la Slash-mania della sua amica.

 

Tieni, offre la casa.” la castana diede a Izzy un cornetto al ciccolato.

 

Oh...grazie. Oggi riesci a venire alle 6?”

 

Certo, io se mi prendo un impegno lo rispetto!”

 

Ok...allora a più tardi” dopo aver messo una banconota sul bancone, il moro si alzò per andare via “Ciao Monica” salutò la bionda con un bel sorriso.

 

La bionda lo salutò con una mano, mentre la castana sentiva una strana sensazione nello stomaco. Gelosia?...

 

Alle 6 era puntuale davanti alla casa del chitarrista, che era già al lavoro.

 

Ciao Agnes.”

 

Ciao Izzy. Mi metto subito al lavoro!”

 

Se ti va, comincia con il piano di sopra, e io continuo con quello di sotto.”

 

Agnes annuì e si mise al lavoro. Alle 8 e mezza Izzy la raggiunse di sopra.

 

Ehi...basta così dai...andiamo a mangiarci qualcosa.”

 

Ma non sono ancora le 9...”

 

Fa niente, non ne posso più...andiamo alla tua tavola calda?”

 

E' chiusa stasera”

 

Oh...ok...allora mangeremo nel ristorante del mio hotel. Andiamo!”

 

I due si avviarono in silenzio verso l'albergo e salirono nella camera del ragazzo. Agnes era nervosa: non capitava tutti i giorni di trovarsi nella stessa stanza con Izzy Stradlin. Probabilmente, se si fosse fatta meno scrupoli, gli sarebbe saltata addosso.

 

Io mi faccio una doccia. Se vuoi puoi farla anche tu, visto che hai il cambio dietro.”

 

Agnes annuì. “Posso mettere un po' di musica?” domandò guardando il giradischi e i numerosi vinili.

 

Certo, fai pure come se fossi a casa tua...anche se non è proprio una casa” scherzò Izzy, mentre chiudeva la porta del bagno.

 

Agnes sorrise e mise il suo album preferito 'Appetite for destruction'; dopo una ventina di minuti il moro uscì dal bagno ma si bloccò sulla porta, immobile.

Agnes lo guardò: aveva solo un asciugamano legato intorno alla vita. Era parecchio magro, ma lei lo trovava estremamente sexy, con quei capelli corvini che gli ricadevano disordinatamente sul viso.

 

Tutto bene?” gli domandò la ragazza vedendolo lì fermo.

 

Oh...sì...sì scusa...è...è questa musica...” si zittì un attimo “vai pure a fare la doccia.”

 

Agnes si sentì bene sotto il getto d'acqua calda: le piaceva restare lì a pensare. C'era qualcosa di strano in quel ragazzo: ok, non poteva dire di conoscerlo, ma il fatto che fosse lì a Lafayette, proprio durante il UYI tour, e che stesse sistemando la vecchia casa della madre era alquanto sospetto. Per non parlare della reazione avuta quando aveva sentito la musica. Voleva scoprire che cosa lo affliggesse così tanto.

 

Izzy si stava vestendo quando, andando verso l'armadio, fu 'costretto' a passare davanti alla porta socchiusa del bagno. Non riuscì a trattenersi dallo sbirciare all'interno: vide Agnes di profilo, con indosso solo l'intimo. Aveva le gambe lunghe ed affusolate, il ventre piatto, il seno piuttosto prosperoso e sodo; passò al collo lungo e pallido, alle labbra leggermente schiuse, al naso sottile e un po' all'insù. Era una delle ragazze più belle che avesse mai visto. Anche Monica era bella, e l'aveva subito addocchiata pensando che avrebbe potuto concluderci qualcosa; ma Agnes era...strabiliante. La sua era una bellezza acqua e sapone, così diversa da tutte le ragazze 'finte' che aveva sempre incontrato...forse era proprio quello che di lei lo attirava così tanto.

Si allontanò dalla porta per paura di essere visto e dopo poco lei uscì dal bagno con indosso shorts di jeans, converse verde smeraldo e canotta della stessa tinta. La guardò in viso: i capelli appena asciugati con il phon erano voluminosi e riccissimi; i suoi occhi sembravano ancora più brillanti in quel momento.

Lei gli rivolse un bel sorriso con quei denti bianchi e perfetti, e Izzy, cercando di placare i suoi ormoni, le fece strada per il ristorante.
 

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Capitolo 5
*** QUATTRO ***


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AGNES

Era già da tre settimane che Agnes lavorava per Izzy, e la casa ormai era quasi a posto; il passo successivo sarebbe stato quello di arredarla.

Izzy non aveva idea di come arredare la sua nuova casa: per la villa a Los Angeles aveva pagato un arredatore, ma qui a Lafayette era difficile trovarne uno.

Stava pranzando alla tavola calda, un giorno, quando trovò la sua soluzione.

 

Come procede con la casa, Izzy?” domandò gentilmente Monica.

 

Tutto bene, grazie. Ormai abbiamo pulito tutto ed è arrivato il momento di arredarla. Però sono un po' in difficoltà, avrei bisogno di un arredatore...”

 

Ma ho io la soluzione per te!”

 

E cioè?”

 

Agnes ti potrebbe dare una mano! Lei studia architettura!”

 

Izzy aprì la bocca in un 'oh' stupito.

 

Non lo sapevi?” ora era la bionda a essere stupita.

 

No, non ne avevo idea...ottimo, chiederò a lei.”
 

 

Quel giorno Agnes non lavorava alla tavola calda, così attese che andasse da lui alle 6.

 

Ciao Agnes!”

 

Ciao Izzy! Scusami, sono un po' in ritardo!”

 

Non preoccuparti! Senti, volevo chiederti se potevi darmi una mano anche nell'arredare la casa. Monica mi ha detto che sei un architetto, quindi...”

 

Beh, diciamo che per essere davvero architetto ho ancora parecchia strada, però ti posso dare una mano ugualmente! Ti piace la tavola calda?”

 

Sì, certo, si mangia benissimo, perchè?”

 

Agnes ridacchiò. “No, ma non intendevo come si mangia. Se ti piace all'interno, dato che l'ho arredata io.”

 

Oh, scusa...sì mi piace molto. L'avevo capito subito che c'era una tocco femminile!”

 

Davvero?” Le labbra della ragazza si erano aperte in un sorriso enorme e bellissimo: Izzy ne rimase affascinato.

 

Certo. Senti, io devo andare a LA per delle...faccende. Ti lascio carta bianca. Voglio la casa pronta fra due settimane; ti lascerò la mia carta di credito per comprare tutto ciò che serve e tu verrai pagata profumatamente.”

 

Agnes rimase perplessa: era una richiesta stramba che qualcuno ti lasciasse completamente decidere come arredare casa sua. Ma del resto, quel qualcuno era Izzy Stradlin, no? Mica ci si poteva aspettare qualcosa di normale!

 

D'accordo. Farò del mio meglio.”

 

Ne sono certo! Ora scusami, ma devo andare a preparare le valigie, ho un volo domani mattina. Ci rivediamo tra due settimane esatte alla tua locanda. Così mi porti tu qui nella mia nuova casa!”

 

Va bene. A presto Izzy, buon viaggio.”

 

Ciao Agnes”

 

Alla ragazza sarebbe mancato, anche se erano solo due settimane: ormai si era abituata alla sua presenza, anche se, quando lo guardava, pensava di trovarsi in una dimensione parallela per il fatto che lui fosse lì con lei.

 

Izzy preparò le valigie, pensando a ciò che lo aspettava a LA: ci sarebbe stata una riunione con il manager, tutti i pezzi grossi e i ragazzi per risolvere le questioni burocratiche riguardanti il suo ritiro.

Dire che l'idea di vedere Axl gli metteva un'angoscia allucinante era un eufemismo. 

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Capitolo 6
*** CINQUE ***


Izzy temeva quel momento da settimane, precisamente dal giorno che aveva lasciato i Guns. Nei giorni precedenti aveva avuto vari incontri con il suo avvocato in cui si erano concordati sul da farsi. E ora doveva incontrarsi con gli altri.

Gli tremavano le gambe mentre si trovava a varcare la soglia della Geffen Records, dove si sarebbe incontrato con gli altri membri della band, il loro manager Doug Goldstein e altre persone. Sapeva che avrebbero fatto di tutto per convincerlo a rientrare nei Guns, ma lui non avrebbe cambiato idea.

Alla fine del lungo corridoio che aveva appena imboccato vide Duff.

 

Michael!” lo chiamò.

 

Vide il biondo girarsi e fermarsi per aspettarlo. “Izzy, man, come stai?”

 

A posto, tu?”

 

Nella norma...sto passando queste settimane di pausa a Seattle dai miei.”

 

Capisco. Io invece sono a Lafayette.”

 

Sei tornato là?”

 

Esatto...e sto sistemando la vecchia casa di mia madre.”

 

Quindi hai intenzione di stabilirti lì.”

 

Non so se definitivamente, ma per ora di sicuro.”

 

Duff gli sorrise e gli diede una pacca su una spalla. Entrarono nella sala riunioni: c'erano già tutti, Slash, Matt e Axl, il loro manager, David Geffen e due avvocati, uno dei quali era l'avvocato del moro.

Jeff si sedette lanciando un'occhiata di sbieco ad Axl, che non si fece attendere.

 

Eccolo qui, lo stronzo che ci molla! Io fossi in te non avrei nemmeno il coraggio di farmi vedere.”

 

Axl...” Slash posò una mano sul braccio del rosso tentando di calmarlo.

 

Tappati quella bocca, Hudson. Non si merita niente, questo figlio di troia. Ti credevo diverso, Jeff, e invece cosa fai? Alla prima difficoltà alzi il culo e te ne vai!”

 

Signor Rose, la prego” lo intimò l'avvocato del gruppo.

 

Piantala Axl” rincarò la dose Doug.

 

Signori, vi prego” intervenne David Geffen “Cerchiamo di mantenere un minimo di civiltà. Signor Stradlin, ci troviamo in una situazione molto delicata, che potrebbe compromettere l'equilibrio della band. Abbiamo già perso per strada Steven Adler, ma diciamo che siamo riusciti a mettere una toppa dato che si dovevano incidere ancora gli Illusions e doveva ancora iniziare il tour. Ma ora, così a metà tour...di punto in bianco. Non potrebbe almeno terminare il tour? Se il problema sono i soldi, sono certo che...”

 

Ma pensate solo ai soldi?” Izzy lo interruppe alzandosi in piedi “Pensate che il problema sono i soldi? Non avete proprio capito nulla allora. Io non sono mai salito su quel palco per i soldi, capito? Io volevo solo suonare...e so che questo vale anche per i miei compagni di band...escluso te, Bill...ma questa è un'altra storia”

 

Izzy vide Axl contrarre la mascella innervosito e Doug che gli metteva una mano sul braccio per bloccare ogni eventuale reazione.

 

Io ho deciso di mollare perchè questi non sono più i Guns. Ma guardateci, cazzo! Siamo 5 coglioni, siamo marci fino al midollo, beviamo come spugne e ci caliamo l'impossibile. Il successo a noi ci ha dato alla testa! E io sono stanco di tutto questo sfarzo, questi atteggiamenti da dei. Crediamo di sapere tutto, ma noi non sappiamo proprio un cazzo, ragazzi! Rimpiango il periodo di Appetite perchè lì eravamo davvero noi stessi, suonavamo solo per il gusto di farlo...e ora...ora è uno schifo. E io voglio tirarmi fuori da tutta la merda che ci circonda. Perciò datemi velocemente i documenti che devo firmare che me ne voglio tornare a casa mia.”

 

Nella sala aleggiava un silenzio tombale: nessuno aveva mai visto Izzy perdere le staffe in questo modo e sputare fuori quello che tutti loro pensavano, ma che nessuno aveva mai avuto il coraggio di dire.

L'avvocato del gruppo passò subito dei fogli al moro, che firmò rapidamente; dopo aver detto al suo avvocato che gli lasciava carta bianca per tutte le altre burocrazie necessarie, si alzò per andarsene, senza nemmeno salutare.

Dopo circa mezz'ora la riunione era terminata; Axl se ne andò senza nemmeno dire una parola, come sempre faceva quando qualcosa non andava. E quel giorno cose che non andavano ce ne erano davvero tante. Slash, Duff e Matt si rintanarono nel pub più vicino per sbronzarsi; continuavano a non parlare, ma sapevano bene quali erano i loro pensieri.
 

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Capitolo 7
*** SEI ***


Nelle settimane che Izzy era via, Agnes si diede un gran daffare. Chiese al padre dei permessi dal lavoro di cameriera e accantonò per un po' lo studio dedicandosi a ciò che amava di più: l'arredamento di interni.

Fu faticoso fare tutto da sola, ma voleva che quella casa riportasse la sua impronta; l'aveva arredata ovviamente seguendo quelli che potevano essere i gusti di un uomo, un musicista per l'esattezza, amante dei colori sgargianti e di fantasie a volte un po' troppo eccentriche. Terminò tutto due giorni prima del ritorno di Izzy, che le aveva telefonato per chiederle se andava tutto bene. In realtà, lui le telefonava quasi tutti i giorni, e ogni volta si raccontavano un sacco di cose: sembrava più facile per loro parlare al telefono che faccia a faccia.

Agnes aveva capito dalla voce del chitarrista che qualcosa non andava e divenne ancora più cocciuta nel voler scoprire che cosa lo affliggesse.

Ma c'era qualcosa che oltrepassava la curiosità, ovvero l'attrazione che lei provava per lui.

Era il suo chitarrista preferito da quando aveva assistito a un concerto dei Guns, ancora sconosciuti al mondo, in un localetto di LA durante una vacanza con gli amici; fu il momento in cui cominciò la mania di Monica per Slash e quello in cui lei si innamorò di lui, della sua pacatezza, della sua concentrazione mentre suonava. Guardava le corde della sua chitarra con i capelli corvini che gli ricadevano ribelli sul viso, le mani che scorrevano veloci...quelle mani...ogni volte che le venivano in mente sognava di sentirle su di lei. “Placa gli ormoni!!!” si ripeteva ogni volta.

Dunque, per questo motivo, decise di organizzare qualcosa, che potesse farla apparire agli occhi del ragazzo in un modo diverso. Fino ad ora era apparsa come una ragazza tutta d'un pezzo, lavoratrice e seria, amante della musica e della pizza, che praticamente mangiavano ogni sera durante la pausa dalle pulizie. Ma basta. Voleva che lui la notasse come una ragazza bella, intelligente e simpatica; sapeva del resto di esserlo, senza comunque peccare di presunzione.

Sapeva che Izzy sarebbe arrivato all'aeroporto alle 6 del sabato pomeriggio; decise perciò che avrebbe preparato una buona cena nella sua casa e che poi l'avrebbe stupito andandolo a prendere all'aeroporto. Era una persona intraprendente, quando voleva e soprattutto con chi voleva.

 

Sabato arrivò in fretta; passò il pomeriggio a casa di Izzy a cucinare.

 

Io penso di essermi bevuta il cervello nel fare questa cosa...” continuava a ripetersi ad alta voce.

 

Quando la cena fu pronta, Agnes andò a vestirsi: aveva deciso di indossare un semplice vestitino verde acqua, con le spalline sottili, lungo fin sopra il ginocchio e con una scollatura che metteva in risalto il suo bel seno; indossò delle scarpe con il tacco alto nere e un impermeabile sempre nero, che avrebbe coperto il vestito preservando così l'effetto sorpresa.

Prese l'auto per dirigersi verso l'aeroporto e, una volta là, andò al terminal degli arrivi. Attese una mezz'oretta e poi, finalmente, lo vide arrivare. 






Capitolo breve e di passaggio...ma preparatevi perchè il prossimo sarà col botto!!!! ;) Ringrazio tutte coloro che hanno messo questa storia tra le seguite, tutte le fedelissime che recensiscono e anche chi legge in silenzio!!! GRAZIE DI CUORE!!! A lunedì, buon week-end :)

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Capitolo 8
*** SETTE ***


Izzy si bloccò nel vedere la ragazza che lo salutava con la mano, avvolta e imbardata in quell'impermeabile nero, nonostante facesse abbastanza caldo. Il suo bel sorriso, forse il più caloroso e sincero che gli avesse mai rivolto, gli fece dimenticare tutte le scocciature che aveva avuto a Los Angeles.

Ricambiò il sorriso e le si avvicinò.

 

Che ci fai qui?”

 

Sono venuta a prenderti. Spero non ti dispiaccia...” era arrossita: era la prima volta, da quando la conosceva. Izzy si disse che così 'intimidita' era ancora più bella.

 

Dispiacermi? Tutt'altro, ne sono molto felice!”

 

Meno male. Vieni, ho parcheggiato qui davanti. Allora, come è andata a Los Angeles?”

 

Ehm...domanda di riserva?”

 

Oh, ok scusami. Sei curioso di vedere la tua casa?”

 

Curioso è dire poco! Non vedo l'ora!”

 

Agnes sorrise ancora. Arrivarono in fretta a casa ed entrarono. Agnes si tolse l'impermeabile e notò con piacere che Izzy l'aveva squadrata più volte dalla testa ai piedi: il vestito aveva ottenuto l'effetto desiderato.

 

Ora ci sarà un percorso prestabilito che ti indicherò io! Partiamo di qui!”

 

Partirono dal corridoio, a seguire il salone, lo studio e il bagno; salirono al piano superiore dove visitarono la camera degli ospiti e il secondo bagno. Non gli mostrò due camere, la cui porta era chiusa.

 

Queste dopo!” gli disse allegramente. Il ragazzo aveva notato che non gli aveva mostrato la sua camera da letto, e sentì una sorte di eccitazione attraversargli lo stomaco.

 

Tornarono al piano di sotto e lei si bloccò davanti a una porta chiusa, voltandosi verso di lui.

 

Senti Izzy, io ti ho preparato un po' di sorprese questa sera. Ti avviso che tu sei liberissimo ti mandarmi a quel paese e cacciarmi da casa tua!”

 

Senza dargli il tempo di rispondere aprì la porta che dava sulla cucina. C'era un tavolino apparecchiato in modo elegante, con al centro una candela accesa, e un buon profumo di cibo nell'aria.

 

Accomodati, la cena è pronta.” disse Agnes al ragazzo sbigottito.

 

Mangiarono in silenzio per la maggior parte del tempo, a parte qualche discorso di circostanza sul tempo che faceva a LA, su quanto avesse piovuto a Lafayette in quelle due settimane e altre sciocchezze simili. Erano molto imbarazzati.

Arrivò il momento del dolce, ma Agnes disse:

 

Prima del dolce, voglio mostrarti una delle due stanze segrete del piano superiore” Izzy non potè fare a meno di pensare ancora alla camera da letto, e di nuovo si fece sentire quello strano calore che solo l'idea gli provocava.

Agnes aprì una porta e il chitarrista rimase a bocca aperta: la stanza più grande era stata adibita a sala prove, con le pareti isolate e tutto ciò che serviva, comprese le sue chitarre disposte in ordine sui loro piedistalli.

 

Cazzo...è...è...” Izzy non riusciva a esprimersi. Si voltò verso di lei con un sorriso enorme.

Agnes pensò che era un peccato che sorridesse così raramente: il suo sorriso era meraviglioso. Lui le diede un leggero bacio a fior di labbra.

Dopo essersi risvegliata dal coma, Agnes lo fece andare di nuovo in cucina per il dessert.

Ora la tensione si era un po' sciolta e i due parlavano e scherzavano tranquillamente: Izzy aiutò Agnes a sparecchiare e la ragazza si avvicinò subito al lavello per lavare i piatti. Ma, appena prese in mano il primo piatto, sentì le mani di Izzy sui suoi fianchi, che la facevano voltare verso di lui. Si girò e si ritrovò il suo viso a pochi centimetri; lui le diede di nuovo un leggero bacio, seguito subito da un altro e un altro ancora. Agnes si 'stancò' di quel giochino e stavolta si attaccò con più forza alle labbra del moro, schiudendole e lasciando che la lingua di lui si avvolgesse con la sua. Quando terminarono l'ossigeno si staccarono e lui disse con uno sguardo malizioso:

 

C'è ancora una stanza che non mi hai mostrato...”

 

Ah sì? Quale?” chiese lei sorridendo a sua volta maliziosamente.

 

Lui la prese in braccio, scatenando un urletto della ragazza, e la portò di sopra; aprì la porta della sua camera e la osservò. Izzy pensò che nemmeno nella sua villa di LA aveva una stanza così bella. Dopo aver messo giù Agnes, la percorse tutta, osservando ogni singolo dettaglio, ogni stampa appesa al muro, ogni oggetto, ogni soprammobile. Si avvicinò di nuovo a lei e le sussurrò un leggero grazie nell'orecchio: Agnes si sentì percorrere da mille brividi.

Le si avvicinò ancora di più per unire di nuovo le loro labbra; lei legò le braccia intorno al suo collo e lui appoggiò le mani sulla sua vita, avvicinandola di più al suo corpo.

Lui non voleva correre, non voleva metterle fretta...era speciale quella ragazza. Ma lei lo prese per mano e lo fece sedere sul letto. Gli si mise a cavalcioni e ricominciò a baciarlo con una passione irrefrenabile. Sentì premere l'eccitazione di Izzy sotto di sé e capì che ormai erano a un punto di non ritorno. Non che lei volesse tornare indietro, comunque. Lui le sfilò il vestito e cominciò ad accarezzarle la schiena bianca, la pancia morbida, i seni sodi; la ragazza cominciò a sospirare e fece timidamente togliere la maglia a Izzy.

Lui ribaltò le posizioni, facendola sdraiare sotto di sé e, dopo averle slacciato il reggiseno, cominciò a baciare quei bei seni che lo stavano facendo impazzire.

Agnes portò una mano ai pantaloni rossi del ragazzo e li sbottonò; lasciandolo stupito, mise una mano nei suoi boxer cominciando ad accarezzarlo lentamente.

Izzy gemeva sottovoce, ma non smise di dedicarsi a lei e le sfilò subito gli slip. Cominciò così una tortura reciproca che stava facendo perdere il controllo a entrambi; dopo alcuni minuti lui entrò in lei. Fu lento, dolce, delicato; Agnes afferrò le spalle del chitarrista, felice come non lo era da tempo. Izzy cominciò a muoversi più velocemente e i loro gemiti riempirono presto la stanza che ancora odorava di vernice fresca. Poco dopo raggiunsero insieme il culmine; lui rimase un attimo dentro di lei per riprendere fiato. Le sorrise e le diede un lieve bacio sulla punta del naso, pensando che così accaldata e spettinata era ancora più bella. Quando uscì da lei, Agnes si sentì improvvisamente vuota, gli sembrava che lui se ne fosse andato; aveva bisogno di sentirlo vicino e, per questo, si accoccolò sul suo petto mentre lui le cingeva le spalle con un braccio. Beandosi del calore dei loro corpi, crollarono tra le braccia di Morfeo.

 


 Ve l'avevo detto che questo capitolo sarebbe stato col botto ;) Spero vi sia piaciuto!!! Ringrazio tutte coloro che seguono, leggono e recensiscono! Alla prossima :D

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Capitolo 9
*** OTTO ***


Izzy aprì gli occhi, mettendocisi subito una mano davanti a causa della luce. Guardò la meravigliosa creatura che dormiva accanto a lui: Agnes era sdraiata a pancia in su con la testa girata da un lato e le mani sul ventre; i riccioli le coprivano parte del viso e la bocca era leggermente aperta. Il chitarrista pensò che era ancora più bella mentre dormiva, sembrava una bambina. Si alzò lentamente e decise di uscire per andare a comprare la colazione; si recò proprio alla tavola calda di Agnes, dato che era la più vicina a casa sua.

Andò al bancone, dove Monica stava lavorando.

 

Buongiorno chitarrista. Accidenti che occhiaie! Fatto le ore piccole?”

 

Ciao Monica. Sì...più o meno! Mi daresti due caffè e due cornetti?”

 

Ah ah! Ora capisco...una bella ragazza eh? E' lei che non ti ha fatto dormire!”

 

Izzy rise sotto i baffi, pensando che Monica non poteva immaginare chi fosse quella ragazza. Ovviamente non le disse nulla, sarebbe stata Agnes a farlo se avesse voluto.

Senza parlare molto prese la roba e tornò a casa, sperando che la ragazza dormisse ancora. Ma appena aprì la porta se la trovò davanti, con indosso la sua maglia lanciata via la sera precedente, che le lasciava scoperte le lunghe gambe e una spalla. Stava fumando una sigaretta.

 

Ehi, dove sei andato?”

 

A prendere la colazione baby” le disse dandole un lieve bacio sulle labbra.

 

Si accomodarono in cucina e iniziarono a mangiare.

 

Alla tavola calda c'era Monica. Mi ha chiesto se è per colpa di una bella ragazza che ho queste occhiaie!”

 

Agnes sbarrò gli occhi. “Gli hai detto che sono qui?”

 

No, stai tranquilla. Spetta a te decidere se vuoi dirglielo o no.”

 

Grazie” Agnes sorrise e si alzò dalla sua sedia per andare a sedersi sulle gambe del ragazzo. “Sono stata benissimo stanotte.”

 

Anche io piccola” rispose Izzy, per poi attaccarsi a quelle labbra a cui non poteva resistere.

 

Il contatto divenne immediatamente più profondo e risentirono quella passione che li aveva travolti la sera prima; Izzy fece coricare la ragazza sul tavolo della cucina e la prese lì, senza tante cerimonie. Decisero poi di tornare a letto, più che convinti a passarci l'intera giornata.

 

Mentre erano lì a letto, abbracciati, Agnes fece la fatidica domanda che si portava dentro da un bel pezzo.

 

Perchè sei qui Izzy?”

 

Cosa intendi?”

 

Perchè sei tornato a Lafayette proprio nel mezzo del Use Your Illusion Tour?”

 

Izzy tacque: sapeva che prima o poi quella domanda sarebbe arrivata, solo sperava di poterla rimandare il più possibile.

 

Beh...ecco...io ho lasciato i Guns.”

 

Cosa?” Agnes si tirò a sedere sul letto. “Non capisco.”

 

Non c'è nulla da capire, in realtà. Ho lasciato i Guns n' Roses.”

 

Agnes rimase in silenzio. Avrebbe voluto sapere di più, ma temeva che lui non ne volesse parlare e che potesse arrabbiarsi per la sua curiosità.

 

L'ho fatto perchè...” sembrava averle letto nel pensiero “perchè non ce la facevo più. Ormai era diverso rispetto ai primi anni, ormai era diventato tutto un business, prima venivano i soldi, poi la musica. Ok, non ci sputo sopra ai soldi e in questi anni ne ho guadagnati talmente tanti che davvero non so cosa farmene, ma io sono sempre salito su quel palco per suonare prima di tutto. E' stata la musica a tenermi in vita quando da ragazzino ero prigioniero in questo posto del cazzo, è stata la musica a farmi conoscere Duff, Slash e Steven. Da quando Steven è stato cacciato è andato tutto a gambe all'aria. Slash ha sempre detto che era da ipocriti cacciare Steve per la droga: eravamo tutti marci. Un anno fa sono andato in comunità e ne sono uscito; ho suonato ancora un po' con loro, rimanendo sempre pulito, non so bene come dato che l'eroina girava come pane in quei backstage. E poi Axl...lui e le sue manie di protagonismo e di comandare e controllare tutto. Non ha mai avuto un cazzo nella sua vita, ma il successo e i soldi gli han fatto davvero male. E' per tutti questi motivi che ho lasciato...” rimasero un po' in silenzio. Agnes cercava di assimilare tutto quello che il moro le aveva raccontato: per una fan come lei era un duro colpo. Ma questo pensiero superficiale se ne andò quando si accorse che Izzy si era messo a piangere. Lei lo strinse a sé.

 

Ho paura, Agnes...che cosa ne sarà di me ora? I Guns erano tutta la mia vita e adesso sono da solo.”

 

Non sei da solo, Jeff” lui la guardò negli occhi quando lei lo chiamò col suo vero nome “Ci conosciamo da poco, ma io sono qui. E ti aiuterò a superare questo momento difficile; è dura perchè tutte le tue certezze sono crollate lasciando la band, ma tu sei un bravo musicista, hai delle grandi potenzialità e sono certa che potrai fare molto anche senza di loro.”

 

Izzy la abbracciò grato. E si rese conto che la ragazza aveva ragione: non era solo. 

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Capitolo 10
*** NOVE ***


Agnes andò a lavorare alle 9: era stravolta e al pensiero che il suo turno finiva a mezzanotte le veniva male.

Quando arrivò alla tavola calda Monica stava staccando.

 

Oh, Agnes, grazie al cielo ti ho beccata! Ti devo dire una cosa importante! Vieni...” la trascinò sul retro e si mise una sigaretta in bocca, offrendone una anche a Agnes che rifiutò.

 

Allora, te lo voglio dire perchè non voglio che tu poi lo venga a sapere, perchè sai i pettegolezzi poi girano...”

 

Agnes non capiva cosa volesse dirle l'amica.

 

Stamattina è venuto qui Izzy...” all'improvviso Agnes capì, ma lasciò proseguire l'amica senza dire nulla “Stanotte è stato con una ragazza.”

 

Ah sì?” Agnes si finse indifferente “E chi sarebbe?”

 

Non ne ho idea...volevo dirtelo dato che so quanto ti piace quel ragazzo.”

 

Agnes scoppiò a ridere, sotto lo sguardo perplesso dell'amica.

 

Mi vorresti dire che ci trovi di tanto divertente, di grazia?”

 

Monica, sono io quella ragazza.”

 

Scusa Agnes, temo di non avere capito...”

 

Hai capito benissimo, cara mia! Ho passato la notte con Izzy!”

 

E me lo dici così? Come se avessi fatto sesso con uno qualunque? E' Izzy Stradlin maledizione! Certo che anche te sei fottutamente fortunata...perchè da me non viene Slash? Buuuuhhh...”

 

Ahahahahah, smettila...comunque, non mi chiedi come è stato?” Agnes cercava di trattenere l'emozione, ma proprio non ce la faceva.

 

Non voglio sapere nulla se non mi dai anche i dettagli pornografici!” le due si misero a ridere.

 

E' stato...meraviglioso! Lui è dolcissimo, ma allo stesso tempo passionale...mi ha fatto sentire una vera donna...wow, che bello...”

 

Bene, l'abbiamo persa...” Agnes diede una sberletta sul braccio a Monica.

 

Ma smettila bionda! E ora lasciami andare a lavorare, su!”

 

Monica scosse la testa vedendo la gioia della sua amica.

 

Agnes finì con enorme fatica il suo turno: era stravolta. Non vedeva l'ora di essere a casa per andare a dormire. Spense le luci del locale e uscì, chiudendo a chiave la porta; appena si voltò vide qualcuno di molto familiare accanto a lei.

 

Ehi, che fai qui?”

 

Sono venuto a prenderti honey...mi mancavi...” Izzy le si avvicinò e le diede un lieve bacio sul naso.

 

Ma se non ci vediamo solo da qualche ora!”

 

E beh, che importa?” le mise le mani sui fianchi, avvicinandola a lui, e la baciò, un bacio passionale, ardente, che fece tornare in mente a entrambi le meravigliose sensazioni provate durante la notte, e anche durante il giorno.

 

Izzy, non mi reggo in piedi...credo che crollerei addormentata dopo un secondo.”

 

Che importa? A me basta stare con te.”

 

Ma devo farmi una doccia, cambiarmi...domani mattina attacco alle 10...”

 

Ok, allora andiamo a casa tua.”

 

Non so se puoi autoinvitarti così!”

 

Posso posso!” lui fece due passi e le tese la mano “Andiamo?”

 

E va bene, però dobbiamo andare da quella parte!” disse Agnes ridacchiando e indicando la direzione opposta a quella in cui stava andando il moro.

 

Ops!”

 

Arrivarono a casa della ragazza: era piccolina, con una cucina, un salottino, un bagno abbastanza grande e una bella camera da letto. Il tutto era arredato in modo estremamente originale, ma bello e raffinato.

 

Vado a farmi una doccia. Fai come se fossi a casa tua!”

 

Izzy vagò un po' per la casa; andando in camera da letto passò davanti alla porta socchiusa del bagno. Poteva vedere l'ombra di Agnes dietro la tenda della doccia, sinuosa e sexy. Si ricordò quando, tempo prima, la ragazza era andata nella sua camera d'albergo e lui l'aveva spiata mentre si cambiava in bagno; allora non c'era nulla tra loro e ovviamente non era entrato. Ma ora non ci sarebbe stato nulla di strano nel farlo...e quindi lo fece.

Sentì Agnes che cantava, non era bravissima ma nemmeno stonata. Si spogliò e scostò la tenda della doccia, facendo fare un salto alla ragazza.

 

Ma sei impazzito? Temevo già fossi un killer!”

 

Mamma mia che esagerata. Vieni qui che ti tranquillizzo io!”

 

Lui la avvicinò a sé, prendendola per i fianchi, e cominciò a baciarle il collo e le spalle sotto il getto di acqua calda; Agnes si fece trascinare da quelle emozioni meravigliose e si strinse a lui mettendogli le mani sulle spalle. Si attaccò alle labbra del chitarrista con desiderio: aveva dimenticato tutta la stanchezza e voleva solamente sentirsi sua. Izzy la spinse contro il muro e lei allacciò le gambe intorno alla sua vita, di modo che lui potesse entrare dentro di lei. Le sue spinte erano decise e facevano urlare di piacere la ragazza; vennero prima lei e poi lui e rimasero un po' lì, abbracciati, ancora sotto il getto d'acqua.

Dopodiché uscirono e, dopo essersi asciugati, si misero a letto, crollando dopo pochi istanti. 

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Capitolo 11
*** DIECI ***


Gennaio 1992

La storia tra Agnes e Izzy andava a gonfie vele e i due erano felici insieme; Agnes però si rendeva conto che mancava qualcosa al ragazzo, e lo leggeva nei suoi occhi quando prendeva in mano la sua chitarra e cominciava a suonare. Un giorno prese così una decisione.

 

Jeff, oggi ti vorrei far conoscere mio fratello”

 

Oh...di già? Ma ci frequentiamo da poco...”

 

Agnes rise. “No, ma non è per fare le presentazioni ufficiali, è che mio fratello suona spesso con un paio di amici...magari potresti unirti a loro.”

 

Sì, volentieri dai...del resto non mi sono praticamente ancora fatto vedere in giro per la città...”

 

Eh lo credo, il tuo tragitto è casa tua, la tavola calda, il supermercato, casa mia e di nuovo casa tua!”

 

I due risero e uscirono di casa. Agnes lo condusse in un viale composto da numerose villette a schiera, con piccoli guardini ben curati. Si avvicinarono a un garage, da cui si sentiva il suono attutito della musica.

 

Sai, hanno dovuto isolare il locale dopo che i vicini hanno mandato 4 volte la polizia!”

 

I due entrarono e i ragazzi smisero subito di suonare.

 

Sorellina!” un ragazzo piuttosto alto con i capelli corti ricci e più scuri di quelli di Agnes si avvicinò alla ragazza e la abbracciò. “Che ci fai qui?”

 

Rick, volevo presentarti una persona.” rispose indicando Izzy.

 

Giravano voci sul fatto che Izzy Stradlin fosse tornato...ma non sapevo se crederci o meno...e per di più è con mia sorella!” Izzy si sentì intimidito, ma il ragazzo gli tese la mano. “Io sono Rick Richards, il fratello di questa meraviglia qui! E loro sono Jimmy Ashhurst e Charlie Quintana.”

 

Indicò un ragazzo bassino con i capelli corti castani e un basso al collo, e l'altro, un moro con il pizzetto che stava dietro la batteria, la quale non nascondeva la sua notevole stazza.

Izzy salutò tutti cordialmente.

 

Rick, ti ho portato qui Izzy perchè ha bisogno di suonare, e quale posto migliore di questo?”

 

Certo! Cazzo è un onore per noi suonare con Izzy Stradlin...che ne dici amico se proviamo qualche pezzo? Noi non siamo male sai, ci chiamiamo Ju Ju Hounds, però siamo sempre stati sfortunati con i cantanti, non riusciamo a trovarne uno adatto...”

 

Canto io se per voi è ok...” disse Izzy.

 

Certo cazzo!” Rick porse a Izzy una sua chitarra e cominciarono a suonare qualcosa.

 

Per quel che ne capiva Agnes, sembrava esserci sintonia tra loro, e vide il viso di Izzy davvero rilassato per la prima volta da quando era qui.

Si fece tardi e lei andò a lavorare alla tavola calda lasciando il ragazzo lì. Rick la accompagnò fuori.

 

Agnes, cosa c'è tra te e quel ragazzo?”

 

Perchè me lo chiedi?”

 

Perchè lo hai guardato con sguardo sognante per due ore!”

 

Oh...”

 

Sorellina, io non voglio farti la predica, non te l'ho mai fatta e non comincerò di certo adesso che hai 23 anni...ma stai attenta, sappiamo che tipo è...”

 

E' cambiato, Rick, lui ha lasciato i Guns...”

 

Davvero?”

 

Sì...ora lui è completamente pulito e le cose con gli altri non andavano più. Per questo è qui. Non dirlo a nessuno però.”

 

Tranquilla, sarò una tomba! La mia piccola Agnes innamorata...” Rick ridacchiò osservando la buffa espressione della ragazza che, dopo avergli dato un leggero pugno sul braccio, si diresse al lavoro.

Là c'era già Monica che stava indossando la divisa.

 

Ehi, dove sei stata?”

 

Ho accompagnato Izzy da mio fratello e il suo gruppo. Ho pensato che potrebbe suonare con loro.”

 

Cazzo, bella idea!”

 

La serata fu abbastanza tranquilla, finchè, verso mezzanotte, arrivarono i Ju Ju Hounds più Izzy.

 

Ragazze” urlò Charlie “Portateci birra a volontà perchè dobbiamo brindare!”

 

A che brindate?” chiese Monica.

 

Izzy è uno dei nostri!”

 

Davvero?” Agnes guardò sorridendo il moro, che annuì felice. “Sono contenta! Monica, credo che dovremmo unirci al loro brindisi, che ne pensi?”

 

Penso proprio tu abbia ragione, tanto non c'è più nessuno! Vado a chiudere la porta, va!”

 

Così passarono parte della nottata a sbronzarsi; a un certo punto Monica e Charlie se ne andarono: capitava sempre in quelle occasioni, quando erano da soli e ubriachi si 'facevano compagnia'. Agnes era seduta sulle ginocchia di Izzy e rideva e scherzava con gli altri.

Alle 3 decisero che era meglio andare a casa.

 

Ci vediamo domani alle 6 al garage, Izzy? Prima non si può perchè noi lavoriamo!”

 

Perfetto ragazzi. Porto un po' di materiale che ho buttato giù in questi mesi e vediamo se si recupera qualcosa!”

 

Grande amico. Ciao sorellina! Fai la brava!”

 

Dopo aver salutato tutti, i due piccioncini si diressero verso casa di Izzy. Agnes barcollava parecchio e continuava a ridere per le sciocchezze che diceva Izzy.

Appena entrarono in casa, lei con uno rapido gesto si sfilò il leggero abito che indossava e si attaccò al ragazzo; lui rimase un attimo spiazzato da quel gesto, ma si riscosse subito e, prendendo Agnes in braccio, la condusse sul divano, dato che la camera da letto era decisamente troppo lontana.

L'alcool aiutava la ragazza a scacciare la sua timidezza e ad essere più disinibita; in effetti in quel momento dirigeva lei i giochi. Praticamente nuda, si distese sul ragazzo, con una lentezza esasperante, stando bene attenta a strusciarsi il più possibile. Cominciò a baciargli il collo mentre sbottonava la camicia, per poi passare al suo petto bianco; arrivò alla cintura che slacciò rapidamente. Izzy si tolse i pantaloni, mentre lei accarezzava la sua intimità da sopra i boxer, scatenando gemiti sommessi nel ragazzo. Si chinò su di lui, tirando giù con i denti l'elastico e cominciando a torturare con le labbra la sua parte più sensibile.

Izzy perse completamente la testa, non ce la faceva più, era eccitatissimo; poco dopo, infatti, si liberò tra le sue labbra. Lei lo guardò sorridendo maliziosa.

 

Vuoi farmi morire piccola?” le sussurrò.

 

Agnes si limitò a sorridere, e si riattaccò alle sue labbra, baciandolo vogliosa. Lui capovolse le posizioni per dedicarsi a lei; le tolse l'intimo e cominciò a baciare e leccare ogni centimetro di quella pelle bianca e profumata di vaniglia. Era di nuovo eccitato e non potè attendere oltre: entrò in lei veloce, brutale, deciso, scatenando un urlo nella ragazza. Quando soddisfarono il loro piacere si sistemarono sul divano, Agnes sdraiata su Izzy a causa del poco spazio, e si addormentarono dopo un attimo.
 

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Capitolo 12
*** UNDICI ***


Agnes si svegliò tutta incriccata; certo, è bellissimo dormire con il proprio uomo, ma farlo su un micro divano dove sei costretto a stare tutto raggrinzito non è il massimo.

Guardò l'ora: 8,45. “Merda!” Si alzò di scatto e corse a cambiarsi: quella mattina doveva essere al lavoro per le 9.

 

Baby, che succede?”

 

Devo andare al lavoro Jeff e sono in ritardissimo!”

 

Il ragazzo si tirò su e guardò Agnes: stava bevendo una tazza di caffè mentre tentava in tutti i modi di mettersi un calzino e legare le scarpe. Si mise a ridere, beccandosi un'occhiataccia dalla castana.

 

Ti diverti, vedo...” Lui si alzò andandole vicino; la abbracciò da dietro e le diede leggeri baci sul collo. Agnes si bloccò con la tazza sospesa a mezz'aria e un calzino mezzo infilato e mezzo no; Izzy non dava segno di volersi fermare, anzi le sue mani stavano vagando sulla pancia della ragazza, risalendo sempre di più, verso il seno.

Agnes si riscosse.

 

Jeff, lasciami...devo andare davvero. Ci vediamo stasera ok? Io stacco alle 5.”

 

Io alle 6 vado a suonare.”

 

Ah già...facciamo così, quando avete finito vieni a casa mia...io ne approfitto per studiare un po'.”

 

Mi mancherai...”

 

Quanto sei ruffiano! A stasera!” e dopo avergli dato un bacio uscì.

 

Izzy scosse la testa sorridendo e andò nella stanza-sala prove. Prese degli spartiti su cui aveva scarabocchiato qualche nota, nei rari momenti in cui aveva avuto voglia di suonare dopo la sua dipartita dai Guns.

Ma l'aver suonato con quei ragazzi il giorno prima gli aveva dato una nuova energia; erano piuttosto bravi pur essendo dei musicisti 'della domenica', ma quello che più aveva colpito il moro era la loro passione, che riuscivano a emanare in ogni singola nota. Per la prima volta dopo tanto tempo Izzy aveva riscoperto il piacere di suonare esclusivamente per amore per la musica.

Si mise così a lavorare su quegli spartiti, con una nuova idea che gli balenava in testa e che avrebbe potuto essere una svolta nella sua vita.

 

 

Intanto alla tavola calda, Monica e Agnes lavoravano molto: c'era piuttosto movimento quel giorno ed il personale era ridotto, causa influenza.

 

Domani fingerò anche io l'influenza se continua così!” disse Monica.

 

Io l'unica cosa che desidero in questi ultimi tempi è dormire 10 ore di seguito in un letto comodo!”

 

Agnes, ti ringrazio molto per avermi indirettamente detto che scopi come un riccio con il tuo bel chitarrista!”

 

Tu stai zitta che ieri sera sei andata via con Charlie!”

 

Ma è stata una sveltina, era talmente ubriaco che temevo non gli si alzasse nemmeno!”

 

Le due ragazza scoppiarono a ridere. Agnes prese un vassoio dirigendosi a un tavolo vicino alla porta di ingresso. A un certo punto, il campanellino che stava sopra la porta, e che suonava ogni volta che qualcuno entrava, strimpellò; Agnes alzò lo sguardo.

 

Oh cazzo...” rimase imbambolata vedendo chi era entrato; e non era l'unica...varie persone si erano girate verso di lui.

 

Si voltò involontariamente verso Monica: la bionda dava la schiena alla porta, ma appena si voltò, fece cadere la tazza che teneva in mano.

 

Porca puttana...” lessi dal suo labiale. Rimase lì imbambolata, finchè non mi avvicinai a lei e mi chinai per pulire e raccogliere i cocci. Si chinò anche lei.

 

Sto sognando Agnes?? Dimmi, sto sognando?? Magari è ancora l'alcool di ieri sera!”

 

No Monica, non stai sognando...lo vedo anche io...e anche la gente, dato che tutti lo stanno fissando...”

 

Oh mio Dio...oh mio Dio...mi tremano le gambe.”

 

Smettila e vai a chiedergli cosa vuole.”

 

Monica si tirò in piedi, sistemò i capelli, il grembiule e si stampò un sorrisone sul viso.

 

Cosa desideri?”

 

Te, bellezza...”

 

Monica deglutì rumorosamente e diventò rossa come un pomodoro.

 

Scherzo honey! Vorrei un hamburger e una birra”

 

Arrivano subito. Comunque anche se non scherzavi andava benissimo!” e si allontanò facendogli l'occhiolino e sculettando.

 

Il ragazzo ammirò il bel fondoschiena della cameriera: molto, molto carina. Osservò anche l'altra che armeggiava con la macchina del caffè senza degnarlo di uno sguardo: uno schianto anche lei, ma più acqua e sapone della bionda.

 

Però, non pensavo che a Lafayette ci fossero delle ragazze così carine!” disse ad alta voce.

 

Scusa?” Agnes si girò per guardarlo con sguardo duro.

 

Il ragazzo si sentì colpito da quegli occhi così profondi.

 

Non prenderla male, era un complimento.” Agnes non rispose, continuando a fare il suo lavoro. “Senti, io sto cercando Izzy Stradlin. L'avete visto qui in giro?”

 

Non credo che lui abbia voglia di vederti!”

 

Cosa?”

 

Hai capito bene...ora che sta riacquistando un po' di serenità non credo che gli faccia bene rivederti.”

 

Ma io sono venuto solo per sapere come stava. Sai dove posso trovarlo?”

 

Agnes non rispose subito, dato che non sapeva cosa fare. Non poteva comunque nascondere a Izzy una cosa del genere; decise perciò di chiamarlo e dirgli di venire alla locanda. Poi avrebbe deciso lui che fare. Si avvicinò al telefono, osservando Monica che era tornata al bancone su cui si stava praticamente stravaccando portando il suo viso sempre più vicino a quello del visitatore.

 

Pronto?”

 

Jeff, sono io”

 

Piccola, tutto bene?”

 

Sì...sì, tranquillo. Potresti venire subito qui alla locanda? C'è una visita per te...”

 

Una visita? Va beh, 10 minuti sono lì”

 

Misero giù.

 

Izzy arriverà qui fra poco.”

 

Perfetto grazie. Ma scusa se te lo chiedo...” guardò il cartellino con il nome sulla divisa “Agnes...sei la sua ragazza?”

 

Non credo siano affari tuoi...Monica forza, dobbiamo lavorare!” Agnes rimproverò l'amica che prese rapida un foglietto dove scrisse un numero di telefono e lo diede al ragazzo.

 

Poco dopo Izzy aprì la porta della locanda e lo vide: era di schiena ma la sua massa di ricci l'avrebbe riconosciuta in mezzo a migliaia di persone. Slash si voltò e gli sorrise, mentre Izzy camminava verso di lui.

 

Che cazzo ci fai qui?” domandò duramente: Slash di certo non sia aspettava una tale accoglienza.

 

Anche io sono felice di vederti Izzy...”

 

Scusami, non volevo essere duro è che proprio non me l'aspettavo. Come mai sei qui?”

 

Siamo in pausa per due settimane e volevo sapere come stai. Non avevo un numero per contattarti e allora sono venuto di persona. Se lo sapesse Axl...”

 

Come sta?”

 

Non bene...cioè, lui nasconde tutto, però è sempre arrabbiato come quando sei venuto a LA mesi fa. Non gli va giù che hai mollato.”

 

Dovrebbe farsi un esame di coscienza...”

 

Sai meglio di me che non lo farà mai...”

 

Come procede il tour?”

 

Piuttosto bene, abbiamo ingaggiato un nuovo chitarrista, un certo Gilby Clarke...è in gamba, ha imparato 60 canzoni in una settimana.”

 

Capito...”

 

E tu? Che stai combinando?”

 

Niente di che...ho sistemato la casa di mia madre e ora vivo lì.”

 

E quella moretta con due tette da paura? Da quel che mi ha detto sembrate piuttosto legati...”

 

Beh, sì...ci frequentiamo da un po'. Ed è soprattutto grazie a lei che mi sono ripreso. Mi ha anche presentato suo fratello che suona in una piccola band, e pensavo di lavorare a qualche pezzo con loro.”

 

Wow, è un'ottima idea Iz! Un progetto solista, insomma...”

 

Più o meno, sì...prima di venire qui stavo sistemando alcuni pezzi che ho buttato giù in questi ultimi mesi...oggi li proverò con loro.”

 

Posso venire a sentirvi? Giuro che non vi disturberò...magari potremmo dirlo anche alla tua ragazza e alla sua amica” Slash lanciò uno sguardo malizioso alla bionda che lo fissava incantata rischiando di inciampare tra le sedie e i tavoli.

 

Alè, hai già addocchiato una preda?” scherzò Izzy.

 

Amico, me l'ha praticamente sbattuta in faccia...”

 

Immagino, Monica ti adora, sei il suo chitarrista preferito!”

 

Quanto amo avere delle fans gnocche!”

 

Ti devo ricordare che sei sposato Saul?”

 

Tra me e Reneè non va, Iz...e ormai ho perso il conto di quante corna le ho fatto.”

 

Ah beh, certo, allora una più una meno che differenza fa!?”

 

Esatto, man, esatto!”
 

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Capitolo 13
*** DODICI ***


Quando le ragazze finirono di lavorare, i 4 si recarono verso il garage-sala prove dei Ju Ju Hounds; gli altri tre erano già dentro che suonavano e quando videro Slash si bloccarono di colpo.

 

Cazzo, nella mia vita non avevo mai visto un musicista famoso...ora due in due giorni...e non due qualsiasi.” disse Charlie.

 

Salve ragazzi, io sono Slash!” disse il riccio come se niente fosse. Izzy sorrise: quella era una delle doti del suo amico riccio, quando si presentava a qualcuno lo faceva come se fosse un perfetto sconosciuto e ignorando gli sguardi di adorazione che gli lanciavano.

 

Ragazzi” Izzy si avvicinò ai tre “Ho portato qualche pezzo nuovo. Che ne dite se li proviamo insieme e vediamo come aggiustarli?”

 

Tutti annuirono entusiasti. Cominciarono a suonare mentre Slash, Agnes e Monica si sedevano per terra dopo aver preso tre lattine di birra.

Slash e Monica chiacchieravano e tubavano come due piccioncini: Agnes si chiedeva come cavolo facessero dato che il volume della musica era assordante.

Lei si limitava a lanciare sguardi pieni di ammirazione al suo Izzy, che la ricambiava con dei bei sorrisi. Quando fecero una pausa, Monica disse:

Scusatemi, ma io andrei a casa. Sono piuttosto stanca e domani comincio a lavorare presto.”

 

Ok, ci vediamo domani” Agnes baciò l'amica sulle guance.

 

Ti accompagno honey, non si sa mai che elementi si possono incontrare a quest'ora per strada.”

 

Slash, non siamo a Los Angeles...” disse Izzy sogghignando.

 

Dettagli, Jeff, dettagli. Domani mattina comunque vengo a casa tua per parlare un po', d'accordo? Andiamo bellezza” e in un attimo si volatilizzarono fuori dal garage.

 

Temo per l'incolumità di Slash! Monica è assatanata” scherzò Agnes.

 

Mi fa strano dirlo, ma anche io!” rise Izzy.

 

Provarono ancora per un'oretta e poi tornarono tutti a casa. Agnes e Izzy passeggiavano per mano.

 

Vieni a dormire da me?”

 

Mhmmm, non lo so...”

 

Non lo sai?” Izzy si era avvicinato alla sua ragazza e l'aveva baciata con una dolcezza incredibile.

 

Ormai sto più a casa tua che a casa mia.”

 

Beh, casa mia è anche un po' tua dato che l'hai arredata tutta tu!”

 

Se la metti così, allora...”

 

Detto questo i due si diressero rapidamente a casa del moro, desiderosi di passare ancora una volta una notte di passione.

 

 

Slash e Monica, dopo aver lasciato il garage, passeggiavano lentamente e in silenzio, finchè la ragazza parlò.

 

Sai, non mi sembra vero che sto passeggiando con il mio sogno...”

 

E io sarei il tuo sogno?”

 

Diciamo di sì...se ti dico che ho la camera tappezzata di tuoi poster ci crederesti?”

 

Wow, addirittura? Mi farebbe un po' paura allora entrare in camera tua.”

 

Monica si fermò e gli si parò davanti, vicina, molto vicina.

 

Sicuro che avresti paura?” domandò maliziosa.

 

Mhmm, ora che ci penso no...” rispose il riccio mettendole le mani sui fianchi e inclinando il capo per baciarla.

 

Le si avvicinò pericolosamente, un po' titubante, ma fu Monica ad annullare quella distanza. Si baciarono con passione e desiderio, le loro lingue si cercavano vogliose, i loro corpi aderivano perfettamente. Si staccarono quando l'ossigeno era terminato.

 

Mi inviti a stare da te questa notte?” le domandò Slash sottovoce.

 

Mhm, non so...” rispose lei con un sorriso malizioso, mentre ricominciava a camminare.

 

Lui le si avvicinò e la prese per mano, rimanendo in silenzio.

Si fermarono dopo una decina di minuti davanti al portone di una palazzina a tre piani, piuttosto carina e ben tenuta.

 

Sono arrivata” disse Monica.

 

Ah sì?” Slash le si avvicinò schiacciandola contro il portone e baciandola. Lei gli prese il viso tra le mani con forza, come se avesse paura che lui se ne potesse andare da un istante all'altro. Sapeva del resto che sarebbe stato così.

 

Il ragazzo insinuò una mano sotto la giacca e la maglietta della ragazza accarezzandole leggermente la pancia morbida. Slash sentì che anche solo a quel contatto Monica aveva cominciato a sospirare.

La ragazza cominciò a cercare le chiavi nella borsetta e aprì il portone; prese Slash per mano e fecero velocemente le scale.

Appena chiusa la porta, Slash la schiacciò di nuovo contro il muro, baciandola con desiderio. Le mise le mani sui glutei e lei allacciò le gambe alla sua vita.

 

Di là” gli sussurrò indicando il punto dove era situata la stanza da letto.

 

Slash si recò in camera un po' traballante e si sedette sul letto con lei a cavalcioni. Lui le tolse la maglietta e cominciò a baciarle il collo.

 

Sai...” disse lei ansimante “Sospettavo che...mmmm...che fossi l'amante ideale ma...non credevo co...mmmm...così...”

 

Lui le sorrise e si riattaccò alle sue labbra.

Passarono insieme quella notte di passione, entrambi stupiti per le sensazioni incredibili che si erano trasmessi, nonostante fossero praticamente degli estranei.

 

Piccola...è stato strepitoso...tu sei strepitosa” fissò quella bellissima ragazza, coperta solo da un leggero lenzuolo bianco che poco lasciava all'immaginazione.

 

Anche tu sei stato strepitoso, Slash...ma del resto non ne dubitavo” rispose Monica sorridendo.

 

Brava ragazza...del resto mi chiamano dio del sesso, oltre a dio della chitarra”

 

Monica, in tutta risposta, alzò gli occhi al cielo sorridendo.

 

Per quanto ti fermi qui a Lafayette?”

 

Dipende, tu per quanto sei disponibile?”

 

Scemo” gli diede un lieve pugno sul braccio “Parlo sul serio”

 

Sicuramente due settimane, poi boh...diciamo che ormai è tutto un'incognita.”

 

Non fermarti per troppo tempo.”

 

Mi stai mandando via?” Slash era perplesso.

 

No è che...potrei innamorarmi di te se resti qui per molto...e non voglio visto che tu sei una rock star, sposata, che cambia letto ogni notte...”

 

Slash non rispose, e Monica si sentì malissimo: aveva capito che in quel modo lo aveva allontanato da lei in ogni caso. Si rigirò nel letto, di modo da dargli la schiena...e di modo che lui non vedesse le lacrime che le stavano bagnando le guance. 

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Capitolo 14
*** TREDICI ***


Slash si svegliò presto il mattino seguente; aveva dormito male e quindi preferì alzarsi e andare via.

Si era sentito in soggezione dopo quello che gli aveva detto Monica: lei temeva che avrebbe potuto innamorarsi di lui.

Gli piaceva quella ragazza, ma era pur sempre un'estranea; e poi non sapeva quanto tempo il destino gli avrebbe concesso da rimanere lì a Lafayette. Da un lato, sperava anche più di due settimane.

Uscì di casa e si diresse a casa di Izzy; però erano solo le 9 e temeva di svegliare i due piccioncini. Decise di aspettare un po' seduto su una panchina davanti a casa del suo ex chitarrista.

Si stava accendendo una sigaretta quando vide Agnes uscire sul terrazzo e cominciare a innaffiare i bei fiori che lo decoravano; si accorse solo dopo alcuni minuti del riccio e lo salutò con la mano. Slash la vide poi rientrare un attimo, probabilmente per avvertire Izzy della sua presenza.

Infatti, dopo pochi istanti, si aprì la porta.

 

Man, che diavolo facevi lì? Progettavi una rapina?”

 

Temevo dormiste ancora...non volevo svegliarvi.”

 

In realtà siamo svegli da un po'...ma hai fatto bene a non disturbarci!” Izzy fece l'occhiolino al suo amico che sorrise.

 

Vieni, sediamoci in cucina. Hai già fatto colazione?” Slash scosse il capo.

 

Cos'è, sei scappato a gambe levate da casa di Monica?” Izzi rise, pensando di aver detto chissà quale battuta esilarante.

 

Ma notando lo sguardo serio di Slash si bloccò subito.

 

Oh cazzo, sei scappato davvero da casa di Monica?”

 

E' una storia lunga Jeff...”

 

E tu ora me la racconti. Anzi, dopo, quando Agnes è uscita.”

 

Buongiorno riccio” Agnes entrò nella cucina bella e radiosa come sempre. Slash non potè fare a meno di pensare che il suo amico era stato molto fortunato. “Fai colazione con noi?”

 

Sì, la fa, dato che non ha avuto tempo di farla altrove!” Izzy non riuscì a trattenere la frecciatina, beccandosi uno sguardo di fuoco da Slash.

 

Guardate, non chiedo chiarimenti perchè temo che potrebbe riguardare una persona che conosco molto bene. Io vado al lavoro. Jeff” si avvicinò al suo uomo “Ci vediamo alle 6 al garage ok?”

 

Sì honey” le rispose dandole un lieve bacio a fior di labbra.

 

Ciao Slash!” e così Agnes uscì.

 

Slash notò subito lo sguardo perso di Izzy.

 

Terra chiama Izzy! Prontooo!”

 

Eh? Come?”

 

Amico, sei proprio andato!”

 

Che vorresti dire?”

 

Che sei innamorato, Stradlin!”

 

Oh...è così evidente?”

 

Ti brillano gli occhi quando la guardi!”

 

Mi ha salvato quella ragazza, sai? Ma ora, basta sciocchezze e raccontami di Monica.”

 

Slash raccontò del fatto che era andato a casa di Monica e che, dopo che avevano fatto sesso, lei gli aveva detto che sperava se ne andasse perchè aveva paura di innamorarsi di lui.

 

Cioè, io sono rimasto basito da questa cosa...che cazzo di ragionamento è?”

 

Sì, in effetti è un po' una stronzata. Tu come sei stato con lei?”

 

Bene...anzi benissimo, fare sesso con lei è stato strabiliante. Non so, mi ha trasmesso qualcosa di diverso, di nuovo...però è sempre una sconosciuta...dovrei conoscerla.”

 

Fai in modo di convincerla che vuoi conoscerla”

 

Ma lei mi ha praticamente cacciato!”

 

Ma cosa vuol dire, lei è pazza di te e se tu gli dicessi che la vuoi conoscere meglio sono sicuro cederebbe.”

 

Tu dici?”

 

Hudson, da quando in qua hai bisogno di consigli amorosi? Eri sempre tu quello che ci spingeva dalle donne.”

 

Io sono un esperto di relazioni sessuali, Stradlin, non sentimentali.”

 

Il tuo ragionamento non fa una grinza.”

 

Va beh, lasciamo perdere questa storia. L'altro giorno mi hai detto che hai in mente un qualche progetto solista...”

 

Pensavo a un album...”

 

Davvero?”

 

Sì, qualcosa del genere...”

 

Beh, credo sia un'ottima idea. Potresti collaborare con quei ragazzi, i Ju Ju Hounds...sono bravi sai? Non capisco perchè non abbiano mai fatto nulla per provare a fare strada.”

 

Hanno avuto problemi con i cantanti”

 

Ma va? Non sono gli unici!”

 

Come va con Axl? Non l'ho mai più sentito.”

 

Ci credo, dopo la scenata che ti ha fatto quando sei venuto l'ultima volta a LA! Comunque continua come sempre, Iz, lui vuole fare tutto quel cazzo che vuole senza curarsi degli altri.”

 

Quindi il problema è sempre e solo Axl...”

 

Sì...quando c'eri tu riuscivi ancora a farlo un po' ragionare...ma da quando hai mollato è il delirio.”

 

Mi dispiace, Saul, ma davvero...non ne potevo più, stavo per impazzire. Se andavo avanti così rischiavo di cadere di nuovo nella tossicodipendenza e adesso che ne sono finalmente uscito non me lo posso permettere.”

 

Ti ammiro, sai, Izzy? Hai avuto le palle di fare tutto quello che io non riesco...andare in riabilitazione e lasciare i Guns...”

 

Di andare in riabilitazione se ne può parlare, ma di lasciare i Guns...davvero vuoi farlo?”

 

Non credo di essere ancora pronto a lasciarli...sono stati la mia vita per troppo tempo. Senza non so come farei a vivere.”

 

Ce la si fa...è dura ma ce la si fa, credimi...”

 

Continuò così la loro giornata, all'insegna dei ricordi più o meni belli di quella storica band che anni prima avevano creato.
 

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Capitolo 15
*** QUATTORDICI ***


Agnes corse alla locanda, curiosissima di farsi raccontare da Monica come era andata la nottata con il suo idolo; si immaginava già di vederla raggiante come non mai.

Aprì la porta del locale e la vide di schiena armeggiare con la macchina del caffè.

 

Buongiorno, bionda. Credo che tu abbia un po' di cose da raccontarmi!”

 

Guardò in faccia Monica e la sua espressione triste la stupì.

 

Ehi, che hai? Mi aspettavo di trovarti strafelice dopo la notte di sesso con Slash...”

 

E' stata una merda, Agnes, una vera merda...”

 

Perchè? Non ti è piaciuto?”

 

Ma no, che dici...dal punto di vista fisico è stato la cosa più strabilinate che abbia mai provato...il problema è stato il dopo.”

 

Non ti seguo, Monica...spiegati.”

 

In pratica, gli ho chiesto quanto si ferma. Mi ha detto che sicuramente resta due settimane, perchè è in pausa, e poi non sa. Al che gli ho detto di andare via il prima possibile perchè ho paura di innamorarmi di lui.”

 

Ma che razza di ragionamento è?”

 

Dai, lo sai che perderei la testa per quel tizio. Poi è simpatico, gentile e tutto questo gioca a suo favore, ma a mio sfavore. Comunque stamattina è scappato prima che mi svegliassi.”

 

Sì, è venuto da noi. Ci credo che è scappato, se gli fai ragionamenti da psicopatica.”

 

Ma cosa dovevo fare?”

 

Dovevi goderti il tempo che lui stava qui! E' sempre stato il tuo sogno, ora era a portata di mano. Monica, lui è una rock star, sposato, alcolizzato e tossico. Cosa ti potevi aspettare da lui se non del buono e sano sesso?! Ascolta me, lascia perdere tutto e goditi queste settimane con lui; cerca di non perdere ulteriormente la testa e, quando andrà via, troveremo il modo per fartelo dimenticare.”

 

Tu dici?”

 

Dico”

 

Ma sono sempre stata io l'impulsiva tra le due...come mai è cambiata 'sta cosa?”

 

Ah, non lo so” risero “Fatti abbracciare, stordita.”

 

Le due si abbracciarono e Monica si tranquillizzò.

 

Grazie, Agnes, che ci sei sempre...anche quando dico stronzate.”

 

Dovessi esserci solo quando non le dici, allora non ci vedremmo mai!!”

 

Simpatica, davvero simpatica.”

 

Continuarono il loro lavoro: era una mattinata tranquilla e chiacchierarono ancora un po'.

 

Che ci faceva Slash a casa vostra?”

 

E' venuto per parlare con Izzy...penso parlino del gruppo.”

 

Saranno ancora là?”

 

Credo di sì...”

 

Ah...” Agnes capì subito dove Monica voleva arrivare.

 

Vai”

 

Come?”

 

Vai da lui”

 

Davvero?”

 

Muovi le chiappe prima che cambi idea!”

 

In un attimo, Monica andò a cambiarsi e, dopo aver dato mille baci all'amica, uscì diretta a casa Stradlin.

Il cuore le batteva fortissimo; che cosa avrebbe potuto dirgli? Scusarsi per quell'uscita stupida? Chiedergli che intenzioni avesse lui? Proporgli di frequentarsi finchè non fosse andato via? Non aveva idea...sperava che al momento le parole giuste le sarebbero venute in mente.

Suonò il campanello e, dopo pochi istanti, Izzy andò ad aprire.

 

Monica, ciao!”

 

Ciao Izzy. Scusami...c'è mica...ehm..”

 

Te lo chiamo”

 

La bionda si ritrovò a pensare che aveva proprio iniziato bene: manco il suo nome riusciva a pronunciare.

Mentre la sua mente viaggiava, Slash arrivò sulla porta.

 

Ehi, che fai qui?”

 

Posso parlarti, Slash?”

 

Sì, un attimo solo” mise la testa dentro “Jeff, ci vediamo stasera al garage, ciao!” e chiuse la porta.

 

Passeggiarono per qualche minuto senza dire niente finchè Monica, dopo un respiro profondo, parlò.

 

Volevo chiederti scusa per l'uscita che ho fatto ieri sera.”

 

Quale?” ecco, ci mancava che facesse pure il finto tonto.

 

Lo sai quale”

 

Non importa”

 

Io non so cosa mi è preso. Tu mi sei sempre piaciuto da matti, e poi passare la notte con te è stato...wow...comunque, se tu sei d'accordo io vorrei che finchè stai qui a Lafayette continuassimo a vederci. Non voglio bruciarmi l'unica possibilità che ho per stare un po' con te.”

 

Sei sicura?” le chiese il ragazzo, piazzandosi davanti a lei.

 

Sì, sicura.”

 

Sono felice di sentirtelo dire. Chissà, magari tra noi sboccia davvero l'amore e ti porto a Los Angeles con me.”

 

Seh, come no...”

 

Mai dire mai, baby. Che si fa ora?”

 

Mhmm...mi avevi detto che alloggiavi in un bell'albergo...che ne dici di mostrarmelo?” disse Monica sorridendo maliziosa.

 

Più che volentieri piccola” rispose Slash, mettendole un braccio intorno al collo e avviandosi spediti all'hotel. 






Ho deciso di dare una possibilità a questi due, che ne dite?? :) Magari è la volta che Slash mette la testa a posto!! Vi avviso che domani e lunedì non riuscirò ad aggiornare! Ma per farmi perdonare ora vi aggiorno anche "The right way"! Grazie di cuore a tutte :) Un bacione

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Capitolo 16
*** QUINDICI ***


 “Che cazzo hai fatto, Slash????”

 

Izzy, perchè te la prendi così?!”

 

Perchè sei un incosciente!”

 

Ma dai, manco fosse la prima volta!”

 

Sei sposato, porca di quella puttana...sposato...conosci questo termine? Esse pi o esse a ti o...SPOSATO!”

 

Izzy, calmati...magari manco mi dice di sì!”

 

Lo spero per la sua sanità mentale...”

 

Jeff, diciamocelo, fosse nata a LA sarebbe stata una groupie coi fiocchi!”

 

Ma siccome non lo è, hai pensato bene di farla diventare!”

 

Non è una groupie! Mi piace quella ragazza e voglio conoscerla meglio, ecco!”

 

Le due settimane di pausa di Slash erano scadute; il suo rapporto con Monica era continuato, si vedevano tutti i giorni, dormivano insieme, andavano a fare lunghe passeggiate, a cena in vari ristoranti...sembravano una coppia di sposini. E il riccio aveva chiesto a Monica di seguirlo in tour; lei gli aveva risposto che ci doveva pensare.

 

E con Reneè? Che hai intenzione di fare?”

 

Ieri sera ho chiamato il mio avvocato. Le farà avere la domanda di divorzio.”

 

Sapevo che eri pazzo...non credevo fino a questo punto.”

 

Senti Jeff...io sono stato davvero bene con lei. Non ho quasi sniffato né bevuto per due settimane!”

 

In tour non è così facile...siamo sempre stati degli animali, Saul...”

 

Izzy, non siamo più i ragazzini che distruggono le camere d'albergo...”

 

Non siamo comunque dei santi...”

 

Hai ragione, ma se lei me ne darà la possibilità, voglio provarci davvero...”

 

Ok, man...tanto quando ti metti in testa qualcosa...”

 

Appunto...e ora dammi una mano a fare le valigie, va...”

 

 

Intanto, alla tavola calda...

 

Che cooooosa?”

 

Agnes, abbassa la voce!”

 

Ma per chi ti ha preso, per una groupie?”

 

Ma va, mi ha chiesto di andare con lui come sua ragazza!”

 

Lui è sposato! Te lo ricordi, vero?”

 

Certo che me lo ricordo...ma ieri sera ha chiamato l'avvocato per far mandare alla moglie la domanda di divorzio.”

 

Tu gli hai detto che ci dovevi pensare...”

 

Esatto...”

 

Ma se ti conosco ci hai già pensato...”

 

Monica non rispose.

 

Ne sei proprio certa?”

 

Me ne pentirei per tutta la vita se non ci provassi...”

 

Lo so...lo so. Dio, mi mancherai da impazzire...come faccio qui senza di te?”

 

Hai il tuo bel moretto che ti consola!”

 

Quando partite?”

 

Domani sera...”

 

Oddio, così presto...”

 

Mi dai una mano a fare la valigie?”

 

Certo. Mamma mia, Monica, lo sai che sei un'incosciente, vero?”

 

Lo so...ma credo di non essere mai stata così eccitata in tutta la mia vita!”

 

Agnes sorrise, osservando gli occhi dell'amica che brillavano: sperava davvero che andasse tutto per il meglio. 

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Capitolo 17
*** SEDICI ***


Izzy e i ragazzi continuavano a provare, creando sempre nuove canzoni; il chitarrista si stupiva del fatto che aveva riacquistato la vena creativa di un tempo.

Era ormai giunta l'estate e il gruppo decise di andare a LA alla Geffen Records per proporre il loro nuovo album.

Agnes, che ormai viveva stabilmente da Izzy, era davvero felice: per il ragazzo, perchè era sereno come mai l'aveva visto, e anche per suo fratello e il gruppo, che dopo tanti anni vedevano realizzarsi un sogno.

La ragazza rimase in ansia per ben due giorni, quando i ragazzi erano nella città degli angeli: temeva che rifiutassero il loro disco; stava lavorando alla tavola calda quando squillò il telefono.

 

Pronto?”

 

Amore, sono io!”

 

Jeff! Allora? Come è andata?”

 

Silenzio: Agnes cominciò subito a pensare che era andata male.

 

Hanno accettato di pubblicare il nostro disco!”

 

Oddioooooo! Jeff, che bello! Sono così felice per voi!” stava praticamente urlando, attirando l'attenzione di clienti e camerieri.

 

Senti, piccola...pensavo una cosa...”

 

Dimmi...”

 

Perchè non vieni a LA e ci fermiamo qui fino a domenica? Io e te da soli?”

 

Oh, Jeff...sarebbe fantastico...non lo so...devo chiedere a mio padre se per lui va bene...”

 

E' lì nei paraggi? Così glielo chiedi e ti aspetto in linea...”

 

Ok, aspetta...”

 

Agnes andò dal padre, che stava riordinando nel magazzino; era un uomo molto buono e gentile, che stravedeva per la figlia. Aveva già conosciuto Izzy, e gli era risultato simpatico da subito.

 

Papà...”

 

Dimmi tesoro...”

 

Posso andare a Los Angeles da Izzy fino a domenica?”

 

Oh, come è andata per l'album?”

 

Bene, la Geffen ha accettato!”

 

Che bello, chissà tuo fratello come è felice. Comunque...vai pure, Agnes, è tanto tempo che non vai via da questo sputo di città...svagati un po'!”

 

Grazie papy!” la ragazza lo abbracciò e corse al telefono.

 

Jeff, ci sei ancora?”

 

Sì, honey!”

 

Posso venire! Vado a casa, preparo la valigia e volo all'aeroporto!”

 

Fantastico! Chiamami per dirmi a che ora hai il volo! Non vedo l'ora di vederti...”

 

Ma se non ci vediamo da due giorni...”

 

E' già troppo per me. Ci sentiamo più tardi.”

 

Ciao Jeff, ti amo.”

 

Anche io, piccola”

 

Felice come una pasqua, dopo aver parlato con il padre, Agnes andò a casa di Izzy; preparò una valigia piuttosto grande, con abiti che probabilmente non avrebbe indossato nemmeno in un mese. Ma dato che non sapeva quali erano i programmi, poteva servire di tutto.

All'aeroporto vide che ci sarebbe stato un volo dopo circa 4 ore; decise quindi di chiamare Izzy per dirgli a che ora sarebbe arrivato a LA e poi, per ammazzare il tempo, chiamò Monica. Tempo prima, le aveva mandato un elenco con tutti gli alberghi in cui sarebbero stati e i recapiti telefonici; in quei giorni erano in Francia.

Con un francese stentato chiese di poter essere collegata alla stanza del signor Hudson; dopo un rapido controllo nella lista di coloro che potevano contattare i Guns n' Roses, venne collegata.

 

Pronto?”

 

Ciao Slash, sono Agnes!”

 

Ehi bellezza, come va?”

 

Bene, bene. Mi passi Monica?”

 

Certo!”

 

Agnes, ciao” urlò Monica dopo pochi istanti.

 

Ciao bionda, come va?”

 

Benissimo, tu?”

 

Anche, sono in aeroporto, sto andando a Los Angeles!”

 

Davvero?”

 

Sì, raggiungo Izzy che è là con il gruppo per promuovere l'album. Tra l'altro è andata bene, glielo pubblicheranno!”

 

Ma è fantastico, sono davvero felice per loro! Quindi vi aspetta un week-end romantico...”

 

Esatto...non vedo l'ora!”

 

Quando torni a casa chiamami per raccontarmi tutto!”

 

Contaci. A presto, Monica!”

 

Divertiti, tesoro!”

 

Agnes mise giù e, allegramente, andò ad accomodarsi sulle poltroncine, in attesa che il suo volo venisse chiamato.
 

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Capitolo 18
*** DICIASSETTE ***


Izzy la stava aspettando al terminal arrivi, raggiante; era la prima volta che Agnes lo vedeva così felice da quando si conoscevano.

 

Mi sei mancata piccola”

 

Anche tu” si dissero mentre si abbracciavano stretti stretti.

 

Un'auto li stava aspettando fuori e li portò subito all'hotel; Agnes rimase a bocca aperta: era senza dubbio l'hotel più lussuoso che avesse mai visto, per non parlare del fatto che non aveva mai alloggiato in qualcosa di manco lontanamente simile.

 

Ho prenotato la suite”

 

Se fai così mi vizi” disse lei ammiccando.

 

E' quello che voglio, piccola.” il breve tragitto in ascensore si trasformò in un attimo di passione bollente, che esplose appena le loro labbra si incontrarono.

 

Inutile dire che inaugurarono subito il letto della loro suite; mentre erano a letto abbracciati Agnes gli chiese dell'album.

 

Verrà pubblicato a ottobre...e poi ci sarà un tour di promozione. L'album verrà registrato in un buono studio che c'è a pochi chilometri da Lafayette; abbiamo scelto quello per non doverci spostare per tanto tempo a LA.”

 

Sono contenta per te, Izzy. Non ti ho mai visto così felice!”

 

Lo sono davvero, piccola. Ed è tutto grazie a te. Senti...pensavo a una cosa...”

 

Certo, dimmi”

 

Subito dopo l'uscita del disco, partiremo per un tour. Tu verrai con me, vero?”

 

Mi farai fare la groupie come quella stordita di Monica?”

 

No, ti faccio fare la fidanzata del chitarrista e cantante, va bene?”

 

Ho sempre voluto essere la fidanzata di una rock star!” rise e baciò con dolcezza il suo uomo.

 

Non mi hai detto se vieni però...”

 

Certo che vengo, Jeff...potrei avere del tempo per studiare, e diciamo che ultimamente ne ho avuto davvero poco...unirò l'utile al dilettevole.”

 

Ti amo Agnes...”

 

Ti amo anche io, Jeff...”

 

Inutile dire che trascorsero l'intera giornata in quel letto morbido e caldo.

 

I due giorni successivi, invece, Izzy portò Agnes in giro per LA; le fece ripercorrere i luoghi fondamentali nella storia dei Guns n' Roses: il magazzino dove li avevano piazzati appena firmato il contratto, i locali del Sunset, tutto quanto.

Agnes era stata poche volte a LA, ma rispetto alle altre, questa breve vacanza fu senza dubbio la migliore.

Amava Izzy alla follia...non credeva che avrebbe mai potuto provare un tale sentimento per un uomo: si sentiva mancare il respiro al solo pensiero che lui se ne andasse, che la lasciasse...forse era stata troppo precipitosa in quella storia, ma non aveva potuto fare diversamente: lui era perfetto.


 


Capitolo breve e di passaggio, giusto per descrivere il week-end d'amore dei due piccioncini! Vi avviso che non so quando riuscirò ad aggiornare...probabilemente domenica...scusatemi!!! Grazie a tutte coloro che seguono, leggono e recensiscono!!! Un bacione :D

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Capitolo 19
*** DICIOTTO ***


Nell' ottobre del 1992 venne pubblicato l'album 'Izzy Stradlin and the Ju Ju Hounds”, a cui era seguito un primo concerto di presentazione a Chicago.

Molti fan, a sentire il nome di Izzy, si era recati al concerto e, dopo le prime canzoni, avevano reagito positivamente a quel nuovo gruppo.

Rientrati nel backstage, stanchi ma felici, c'erano Agnes e la moglie di Jimmy a aspettarli.

 

Sei stati bravissimo, amore”

 

Grazie piccola...appena sono salito su quel palco mi stavo per cagare addosso...poi appena mi sono messo a cantare e suonare è passato tutto.”

 

A un certo punto si aprì la porta della stanza ed entrò una persona, alla cui vista tutti ammutolirono. Con un banale scusa, gli altri musicisti e le ragazze uscirono, dopo un eloquente sguardo di avvertimento di Agnes al suo uomo.

I due, rimasti soli, parlarono:

 

Che ci fai qui, Bill?”

 

Ti pare che potessi perdermi il concerto del mio amico Jeff?”

 

Pensavo non ti interessasse...”

 

Fottiti Jeff...volevo vedere se eravate davvero pessimi come pensavo.”

 

Per il chitarrista, fu una bastonata notevole, ma tentò di mantenere un certo contegno.

 

Vedo che sei sempre il solito stronzo.”

 

Esattamente. Slash mi ha detto che era venuto a trovarti durante la pausa.”

 

Già...”

 

E si è anche portato dietro la solita puttanella...”

 

Monica non è una puttanella. Le cose tra loro vanno bene, mi pare.”

 

Oh sì...e non sai quanto. Mi sto stupendo anche io, davvero. Non ho mai visto Slash così fedele. Ma ho visto che anche tu ti sei sistemato. Davvero un bel bocconcino, la tipa.”

 

Si chiama Agnes” precisò il moro rabbioso.

 

E' la stessa...”

 

Axl, perchè sei qui? Che cazzo vuoi?”

 

Ho comprato il tuo disco e volevo vedervi dal vivo.”

 

Ok, e hai detto che facciamo cagare. Ora” disse avvicinandosi alla porta “Se non ti dispiace vorrei andare a festeggiare con il MIO gruppo” calcò bene la parola 'mio'.

 

Jeff, perchè non torni? Tu suoni e canti sempre divinamente. Ma questo gruppo, siamo onesti, non ti rende giustizia. Non fate cagare, sono bravi, per carità. Ma vuoi mettere i Guns n' Roses?”

 

Axl, quelli non sono più i Guns! I Guns sono morti quando abbiamo cacciato Steven e sono stati sepolti in questi ultimi anni. Non siamo più noi, siamo cambiati. Tu sei cambiato.”

 

Io cerco solo di fare le cose nel migliore dei modi” si difese subito il rosso punto sul vivo.

 

Ma così ci hai persi! Hai perso me e stai perdendo Slash, e anche Duff. Non è più musica, sono solo soldi, sballo, divertimento, sprechi...e i fans? Ritardi di ore, concerti annullati. I Guns sono morti, Axl, sono morti da un pezzo. Cerca di aprire gli occhi e rendertene conto.”

 

Izzy uscì da quella stanza, diretto al locale vicino dove gli altri lo stavano aspettando; si sentiva soffocare là dentro. Axl...non ci credeva che era venuto per sentirlo suonare...forse voleva convincerlo a tornare nei Guns. Era ancora un ferita troppo aperta per poterci ragionare razionalmente...decise di scacciare i pensieri negativi, lasciando posto a un po' di sano divertimento con i ragazzi e Agnes. Al momento erano loro la sua ragione di vita.

Quando tornarono in albergo a notte fonda, Agnes chiese a Jeff cosa fosse successo con Axl.

 

Non lo so nemmeno io, Agnes...non so se fosse lì per criticare il disco, il gruppo, per criticare me. Mi ha anche parlato di tornare nei Guns...”

 

Sul serio? E tu che gli hai detto?”

 

Che i Guns che conoscevo io sono morti e che non ho intenzione di tornare con loro. Merda, adesso che le cose andavano bene deve risbucare lui con i suoi fantasmi...”

 

Agnes lo abbracciò stretto, senza dire altro; e sempre, senza parlare, Izzy la ringraziò per il fatto che fosse lì con lui, che lo amasse e che fosse la donna più meravigliosa che avesse mai conosciuto.
 

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Capitolo 20
*** DICIANNOVE ***


Da ottobre a febbraio i Ju Ju Hounds rimasero in tour, riscuotendo un successo davvero inaspettato. Passarono il Natale in tour, precisamente a Berlino, e fu il primo per la coppia Izzy e Agnes; dopo un cenone insieme ai musicisti e alla troupe, si ritirarono tutti nelle loro camere d'albergo.

Izzy era nervoso: avrebbe dato ad Agnes il suo regalo di Natale... ma non era un regalo qualsiasi e temeva che lei non approvasse.

Agnes, invece, non vedeva l'ora di dargli l'orologio che gli aveva comprato quando si erano esibiti a Roma una settimana prima: ne aveva addocchiato uno in un bel negozietto e lo aveva scelto come regalo di Natale per il suo adorato Izzy.

 

Amore, è il momento dei regali!” disse la ragazza raggiante, andando a sedersi vicino al piccolo albero di Natale che c'era nella stanza.

 

Izzy la guardò e sorrise: era seduta per terra, con le gambe al petto nude, poiché indossava solo una maglietta, precisamente quella con il logo di 'Appetite for destruction'. Pensò che era la cosa più bella che avesse mai visto e ciò lo spinse ancora di più a fare quello che doveva.

Si accomodò accanto a lei e gli tese un pacchetto, felice come una bambina.

 

Wow...che cos'è?”

 

Aprilo, spero tanto ti piaccia Jeff...”

 

Lui lo scartò e aprì la scatola: era uno splendido orologio italiano, che sicuramente le era costato un occhio della testa.

 

Agnes, ma sei matta?”

 

Oh, cazzo...non ti piace vero?” si era messo in ginocchio con un'espressione così divertente che il ragazzo volle prenderla in giro ancora per un po'.

 

Ma...insomma...”

 

Oh merda...che razza di fidanzata che sono! Primo Natale insieme e ti faccio un regalo orribile...scusami Jeff, ti comprerò qualcos'altro...io...” tirò su con il naso: stava per mettersi a piangere.

 

Izzy si rese conto che stava esagerando: “Ehi, piccola, guarda che scherzavo!”

 

Eh?”

 

Quest'orologio è meraviglioso! Ti ho chiesto se eri pazza perchè l'hai sicuramente pagato tantissimo. Poi vedere la tua faccia era così divertente che...”

 

Non lo fece finire: gli saltò addosso facendo finta di picchiarlo e sostituendo poi gli schiaffetti con il solletico. Quello era il punto debole del suo Izzy, che infatti cominciò a ridere come un matto. Dopo un po' si stancarono e Agnes, a cavalcioni del ragazzo, gli sorrise e gli diede un bacio a fior di labbra.

 

Che bella posizione, baby...”

 

Sei il solito porco!” disse alzandosi “Allora, il mio regalo?”

 

Ehi ehi ehi, chi ti dice che c'è un regalo per te?”

 

Jeff, giuro su Dio che se non mi hai comprato nulla me ne torno a casa!”

 

Lo faresti davvero?”

 

Ovvio!” Izzy ridacchiò sapendo che non era vero.

 

Va beh, non corro il rischio perchè te l'ho comprato. Aspetta qui.”

 

Andò in camera e prese dalla valigia una scatolina di velluto blu; tornò da Agnes che stava bruciando di curiosità.

Izzy si inginocchiò davanti a lei e la vide mantenere il respiro mentre apriva la scatola e svelava un anello d'oro bianco con uno zaffiro rotondo circondato da piccolissimi diamantini. Era meraviglioso.

 

Agnes Richards...mi faresti l'immenso onore di diventare mia moglie?” le prese la mano sinistra, dato che la ragazza sembrava pietrificata.

 

Le infilò l'anello e la guardò negli occhi: quel silenzio lo stava innervosendo. Dopo qualche istante lei si aprì in un sorriso enorme e le lacrime cominciarono a scorrerle sulle guance.

 

Oddio Jeff! Oddio...certo! Certo che lo voglio!” gli saltò al collo stringendolo forte e baciandolo ovunque, sulla fronte, sulle guance, sul naso, sulle labbra.

 

Ti amo...”

 

Ti amo anche io, Agnes...da morire...”

 

Il loro Natale lo trascorsero così, nella loro stanza d'hotel a godere l'uno dell'altra e a immaginare la loro vita futura, insieme.
 

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Capitolo 21
*** VENTI ***


Quando terminò la prima parte del tour dei Ju Ju Hounds, Izzy e Agnes cominciarono a dedicarsi ai preparativi per il matrimonio, che si sarebbe svolto ad agosto. Stavano facendo un lungo elenco dei vari parenti e amici che avrebbero dovuto invitare, quando squillò il telefono.

 

Pronto.”

 

Izzy, sono John” John era il manager dei Ju Ju Hounds.

 

Ehi John, dimmi.”

 

Senti, ho appena ricevuto una telefonata da Doug Goldstein, il manager dei...”

 

So benissimo di chi è il manager” lo interruppe bruscamente Izzy sentendo quel nome “Che cosa vuole?”

 

I Guns ti vogliono a sostituire Gilby Clarke per alcuni show.”

 

Cosa? E perchè mai?”

 

Gilby si è rotto un polso e gli servi per 5 concerti”

 

Col cazzo che faccio una cosa del genere”

 

Izzy, pensaci bene. Ti offrono parecchi soldi.”

 

Non è una questione di soldi John ma...” Izzy sospirò, sapendo che non avrebbe capito...nessuno poteva farlo del resto. “Ok, senti...posso pensarci qualche giorno?”

 

Certo...appena hai deciso chiamami! Ciao”

 

Ciao John”

 

Izzy tornò in salotto, dove Agnes era sempre immersa nella lettura della lista, concentratissima; quando il ragazzo si buttò sul divano sbuffando lei lo guardò.

 

Chi era?”

 

John...”

 

Che voleva?”

 

Izzy non rispose.

 

Jeff, tutto bene?”

 

No, Agnes, per niente. Mi hanno chiesto di sostituire Gilby Clarke per alcuni show dei Guns”

 

E come mai?”

 

Si è rotto un polso”

 

Capito...che cosa vuoi fare?”

 

Non ne ho la più pallida idea...certo, da un lato l'idea di suonare di nuovo con loro mi rende felice...ma dall'altro...li ho lasciati sommersi dalla merda, secondo te ora come possono essere?”

 

Non è detto, dai...magari è cambiato qualcosa...Slash sta migliorando...e magari Axl ha capito dove ha sbagliato!”

 

Axl che capisce quando sbaglia? Ahahahah” La sua risata era totalmente priva di allegria. “Axl non capisce mai quando sbaglia. Lui vede solo gli sbagli degli altri.”

 

Secondo me dovresti andarci...”

 

Cosa? E perchè?”

 

Perchè hai ancora tante cose in sospeso con loro...magari suonare di nuovo insieme vi permette di risolverle...”

 

Ce ne sono talmente tante di cose, Agnes, che dubito che 5 show possano risolverle.”

 

Agnes si sedette in braccio al suo uomo, vedendolo di nuovo in crisi, come quando era arrivato a Lafayette. “Pensaci, ok? Non dare tutto per scontato...proprio perchè sono solo 5 show potresti farlo.”

 

Come è possibile che una saggia come te stia con un idiota come me?”

 

Che ci vuoi fare, gli opposti si attraggono” rispose lei sorridendo maliziosa e attaccandosi con desiderio alle sue labbra.

 

Izzy le assaporò intensamente, sapendo che in quei momenti difficili lei era l'unica che riuscisse a fargli dimenticare tutto.
 

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Capitolo 22
*** VENTUNO ***


Izzy, alla fine, aveva accettato la proposta di esibirsi con i Guns; così, lui e Agnes il 2 maggio del 1993 partirono per Tel Aviv, dove si sarebbe tenuto il concerto.

All'aeroporto li aspettavano Monica e Slash.

 

Agneeeeees!”

 

Monicaaaaa!”

 

Le due si abbracciarono calorosamente: ra parecchio tempo che non si vedevano.

Si incamminarono verso l'uscita.

 

Izzy, che hai fatto ai capelli???” chiese Slash: Izzy si era fatto i dreads.

 

Sto male?”

 

No no è che sei...diverso”

 

Lo prendo come un complimento, Hudson!”

 

I due continuarono a chiacchierare, mentre le loro fidanzate li precedevano, concentratissime nella loro conversazione.

 

Come stai?”

 

Bene, bionda, e tu?”

 

Anche io! Slash è sempre meraviglioso e insieme stiamo da dio!"

 

Che bello! Sono così contenta per te! Mi spiace dirtelo, ma non immaginavo che tra voi potesse andare così bene!"

 

Ah, nemmeno io! Invece ora è tutto fantastico!” Agnes osservò la sua amica, che si era voltata verso Slash e i due si sorridevano e si mandavano bacini come dei fidanzatini di 13 anni.

 

Per favore, fate vomitare!”

 

Muori Stradlin!”

 

Le due ragazze scoppiarono a ridere.

 

Monica?”

 

Mhm?”

 

Devo mostrarti una cosa” Agnes tese la mano sinistra a Monica, che guardò l'anello a bocca aperta, fermandosi davanti all'uscita dell'aeroporto.

 

Non dirmelo, Agnes...”

 

Sìììììììì!”

 

Oh mio diiioooooo!”

 

Monica abbracciò Agnes e le due cominciarono a saltellare lì in mezzo, attirando gli sguardi di tutti, compresi i loro ragazzi.

 

Che hanno?”

 

Credo che Agnes abbia detto a Monica che ci sposiamo!”

 

Cosa? E che aspettavi a dircelo, eh?”

 

Aspettavo per dirvelo di persona. Ci sposiamo il 3 agosto e ovviamente siete invitati!”

 

Cazzo, Izzy, complimenti, davvero! Sono felice per voi!”

 

Dopo altri abbracci e saltelli entusiasti a parte di Monica, salirono sulla macchina, diretti all'hotel dove i Guns alloggiavano.

Dopo che ebbero sistemato i bagagli, Izzy si fece una doccia, pronto per andare a una riunione con i Guns; dire che era nervoso è un eufemismo.

 

Amore, se non torno entro 2 ore è perchè mi hanno ucciso!”

 

Jeff, smettila di dire stronzate e vai...andrà bene!”

 

Come no!” Izzy le diede un rapido bacio e si diresse verso il ristorante, dove si sarebbero trovati.

 

Duff era già là.

 

Stradlin! Quanto tempo! Ti vedo in forma!”

 

Ciao Duff. Tu invece hai una bruttissima cera, man...lasciatelo dire...”

 

Il biondo non stava bene: l'alcool gli stava lasciando segni marcatissimi sul corpo, il viso gonfio, i capelli di un colore innaturale. Sapeva di non essere al massimo, e infatti deviò subito il discorso.

 

E questi da dove sono usciti?” disse al moro toccandogli i capelli.

 

Nuovo look amico...nuova vita, nuovo look!”

 

Sei sempre la solita checca, Stradlin!” i due risero, felici di essere di nuovo insieme.

 

Poco a poco arrivarono Matt e Slash e tutti si sedettero cominciando a bere qualcosa: sapevano bene che Axl si sarebbe fatto attendere.

 

Abbiamo ascoltato il tuo cd, man...davvero un bel lavoro!” gli disse Duff.

 

Dite?” tutti annuirono convinti. “Mi fa piacere che vi sia piaciuto. Il tour è andato molto meglio del previsto, lo riprenderemo a settembre. Ah, quasi dimenticavo...Slash lo sa già. Il 3 agosto mi sposo.”

 

Wow, ma è fantastico!” Matt gli diede una forte pacca sulla spalla.

 

Amico, non ucciderlo! Si sa che Stradlin è una signorina!”

 

Fottiti Saul!”

 

Congratulazioni Jeff, davvero!”

 

Ovviamente siete tutti invitati! Vi arriveranno le partecipazioni fra un mese circa!”

 

Fantastico!”

 

Izzy si stupì della serenità che regnava: sembrava che lui non se ne fosse mai andato, che fosse sempre rimasto con quella banda di pazzi e che quindi non si fosse perso nulla.Si sentì improvvisamente felice di essere lì con loro.

Tutto ciò crollò con l'arrivo di Axl che, senza dire una parola, si accomodò con Doug che era arrivato insieme a lui.

 

Bentornato Izzy”

 

Grazie Doug”

 

Jeff”

 

Bill”

 

Ti vedo bene”

 

Sto molto bene, grazie”

 

Calò un silenzio carico di tensione, che Doug spezzò: “Ok, ragazzi...fra due giorni abbiamo lo show qui a Tel Aviv. Andremo poi in Grecia, dove faremo uno spettacolo, e in Turchia. Finiremo in Inghilterra fra 20 giorni esatti; là ci raggiungerà Gilby per riprendere. D'accordo, Izzy?”

 

Certo, il mio manager mi aveva già spiegato tutto”

 

Il concerto a Mosca è stato cancellato perchè sappiamo bene i problemi interni che ci sono in questo periodo, perciò non c'è il clima giusto”

 

Tutti annuirono alle parole di Doug. Rimasero lì ancora mezz'oretta per organizzare i loro impegni, le conferenze stampa, i soundcheck e tutto quanto. Alla fine Slash, Duff, Matt e Doug si alzarono, mentre Izzy e Axl rimasero lì: era arrivato il momento del confronto che tanto temeva.

 

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Capitolo 23
*** VENTIDUE ***


Ti trovo bene, Jeff”

 

Grazie Bill, anche tu”

 

Sono felice che tu abbia accettato”

 

Pensa che non volevo farlo”

 

E cosa ti ha convinto? O meglio, chi?” Izzy sapeva che Axl aveva già capito.

 

Agnes”

 

Non avevo dubbi. Avevamo sempre fatto in modo che le nostre donne non mettessero il naso nelle cose che non le riguardavano, ma hai cambiato religione a quanto vedo.”

 

Non ho cambiato religione, Bill, è che arrivi a un punto della tua vita in cui incontri la tua anima gemella...e io l'ho trovata.”

 

Non ti facevo così romantico, Jeff”

 

Fottiti Bill. Ad agosto comunque ci sposiamo. Inutile dirti che sei invitato, nonostante tutto.”

 

Axl rimase in silenzio: non si aspettava che il moro facesse già il grande passo con la sua ragazza.

 

Che c'è, sei sorpreso?”

 

Semplicemente non me l'aspettavo. Sai, ho sempre creduto che mi avresti parlato con anticipo di una decisione così importante...ci siamo sempre detti tutto, io e te...”

 

Per Izzy fu un colpo sentire dire quelle cose: sapeva che era vero, ma pronunciato ad alta voce lo era ancora di più...gli faceva capire che stava perdendo il suo migliore amico, suo fratello.

 

Sono cambiate tante cose, Bill. Cosa dovevo fare? Chiamarti e cercare di farti capire come andavano le cose tra me e Agnes, quanto ci amassimo e tutto, quando tu in questi ultimi anni sei venuto da me solo una volta e per di più a criticarmi?”

 

Jeff, se ti riferisci al concerto a Chicago, io...”

 

Certo!” lo interruppe “Certo che mi riferisco al concerto a Chicago, dove sei venuto a vedermi solo per poter sputare sentenze e poter criticare il mio nuovo progetto. Lo hai fatto solo perchè ti rodeva che io avessi mollato, che vi avessi lasciato nei casini e che me ne fossi andato senza darti troppe inutili spiegazioni!”

 

Izzy disse tutto ciò in preda alla rabbia, in piedi e puntando l'indice contro il rosso, che non aprì bocca.

 

Devo andare, ci vediamo domani alle prove” e uscì dalla sala ristorante come una furia.

 

Axl era rimasto sempre in silenzio: si sentiva una merda. Aveva dimenticato il rapporto bellissimo che, un tempo, lo legava a Izzy; che razza di persona stava diventando? Stava davvero mandando tutto a puttane come gli altri dicevano? Queste domande restarono nella sua mente solo per una frazione di secondo: lui era Axl Rose e lui non sbagliava mai.

 

Izzy arrivò al piano dove c'era la sua stanza e, appena si aprirono le porte dell'ascensore, si trovò davanti Duff e Slash.

 

Sono ancora vivo, contenti?” disse il moro ironicamente.

 

Eravamo preoccupati, Iz”

 

Non è il caso, Duff...ci siamo insultati come sempre, gli ho detto tutto quello che pensavo ma tanto ho sprecato solo fiato.”

 

Tu sei l'unico a cui Axl dà ascolto...magari...”

 

No, Slash, no...lo sappiamo tutti e tre che ormai Axl non dà più retta a nessuno, manco a me. C'è solo il suo immenso ego da soddisfare, niente altro.”

 

Non avrei mai creduto che i Guns arrivassero a questi cazzo di punti...”

 

Non dirlo a me, Duff...sentite, perchè non suoniamo un po' insieme? Così, senza qualcosa di preciso...come facevamo una volta...”

 

Buona idea ragazzi! Possiamo andare in camera mia! Prendete le vostre acustiche, ci vediamo lì!” disse Duff entusiasta.

 

Izzy e Slash andarono a prendere le loro chitarre nelle rispettive stanze.

 

Amore, vado a suonare un po' con gli altri nella stanza di Duff, ti spiace se ti lascio sola?” chiese Izzy ad Agnes.

 

Ma figurati, Jeff...io magari mi faccio un giro con Monica. Come è andata la riunione?”

 

Bene, finchè non è arrivato Axl!”

 

Izzy raccontò a grandi linee alla futura moglie cosa si erano detti.

 

Sai qual è il problema che lui non ammetterà mai? Il fatto di averti perso per colpa sua. Sa che te ne sei andato per il suo comportamento e non riesce a perdonarselo.”

 

Se me lo dicesse chiaramente magari le cose andrebbero in modo diverso...”

 

Ma lui non lo farà mai, Jeff. Lo sai meglio di me...”

 

E questa è la conferma che la mia reunion coi Guns avrà giusto la durata di pochi show” le diede un lieve bacio sulle labbra e uscì, con la custodia dell'acustica in spalla. 

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Capitolo 24
*** VENTITRE' ***


Izzy, Duff e Slash rimasero nella stanza del biondo per più di due ore, improvvisando motivetti e cantando le loro canzoni preferite. Era inutile: nonostante fosse passato del tempo l'alchimia tra loro non mancava mai, e probabilmente non sarebbe mai mancata.

Alle 7 di sera si ritirarono tutti nelle loro stanze per prepararsi per la cena.

Anche Agnes era appena tornata da un pomeriggio di shopping.

 

Amore, quanta roba hai comprato?”

 

Perdonami, Jeff, è che qui vendono tutto a prezzi stracciati. E poi c'erano quei mercati meravigliosi dove vendono tutto quello che ti puoi immaginare. Guarda, ti ho preso un po' di cose.”

 

Izzy guardò le camicie e le magliette che la sua ragazza gli aveva comprato: un po' troppo appariscenti, ma quello del resto era il suo stile.

 

Scesero a cena; Izzy era nervoso all'idea di vedere Axl ma, stranamente, non c'era. Probabilmente era da qualche parte con qualche donna...solo lui sapeva dove.

La serata proseguì nella discoteca dell'hotel, dove tutti, complice una buona dose di alcool, si scatenarono alla grande. Agnes e Monica erano parecchio su di giri: ballavano sui tavoli scatenatissime sotto gli occhi allibiti dei loro fidanzati che non le avevano mai viste in quello stato.

 

Però, le vostre donne si stanno dando da fare, eh!” disse Matt.

 

Non sono mica più sicuro di volerla sposare!” scherzò Izzy scatenando le risate di tutti.

 

Man, lo sai che effetto ha l'alcool sulle donne?” domandò Slash, gonfiando il petto orgoglioso per la sua 'saggezza'.

 

Sentiamo l'esperto!”

 

Taci McKagan! L'alcool le fa diventare delle maiale clamorose! Quindi stasera si tromba!!!!”

 

Tutti lo guardarono perplessi.

 

Slash, tu e Monica trombate a ogni ora del giorno e della notte e riuscite anche a oltrepassare le spesse mura delle camere dell'hotel...”

 

McKagan, perchè devi sempre cagare il cazzo??? Intanto lo dici solo perchè sei invidioso!”

 

Povero sfigato va! Se non te ne sei accorto io me ne faccio una diversa a sera!”

 

Izzy cominciò a ridere come un matto a sentire quel battibecco, assicurandosi delle occhiatacce dagli amici.

 

Che cazzo ridi Stradlin???”

 

Ragazzi, mi sono mancate le vostre stronzate!”

 

Silenzio. Duff e Slash non reagirono; anche Izzy bloccò la risata pensando che i due si fossero arrabbiati. Slash a un certo punto prese la bottiglia di Jack, se ne scolò un generoso sorso e la passò a Duff.

 

A noi e alle nostre stronzate! Anche tu ci sei mancato Izzy!”

 

Tutti bevvero da quella bottiglia, aumentando così la generosa dose di alcool che già avevano in corpo.

Quando il sole stava per sorgere, i ragazzi tornarono nelle loro camere. Le due ragazze erano ancora completamente fuori e cantavano a squarciagola: fortuna che nell'hotel risiedevano solo loro.

 

Take me down to the paradise city where the grass is green and the girls are pretty!!! Taaaaaake meeeeee hoooooome!!!!” cantarono a squarciagola, stonando come non mai e poi ridendo fino alle lacrime.

 

Aspetta...ahahahah...aspetta...cantiamo questa! I'm on the nightrain!” intonò (si fa per dire) Monica.

 

Bottoms up!” Agnes rispose prontamente.

 

I'm on the nightrain!”

 

Fill my cup!”

 

I'm on the nightrain! Insieme Agnes! Ready to crash and burn, I never learn!” scoppiarono di nuovo a ridere, cadendo per terra.

 

I ragazzi, che nonostante avessero bevuto erano più sobri delle loro donne, le presero di peso per portarle in camera.

 

Aspetta aspetta! Monica questa! Giiiiirls giiiiirls giiiiirls!!!!”

 

At the DollHouse in Ft. Lauderbale! Giiiiirls giiiiiirls giiiiiirls!!!! Ahahahahahah”

 

Ok, ragazze, va bene tutto ma non quei finocchi dei Motley Crue! Andiamo a letto forza!”

 

A domani Agneeeees!!”

 

Ciao Monicaaaa!! You're fucking craaaazyyyyyy!!!! Ahahahahahahah”

 

Izzy, le cui orecchie chiedevano pietà, posò la sua ragazza sul letto, ma lei continuava a dimenarsi e a saltare sul letto.

 

Balliamo Jeff! Here I am, and you're a Rocket Queen ooooh yeeeeah!”

 

Agnes, tesoro, calmati...se continui ad agitarti così poi stai male”

 

Lei si sedette sul letto e lo guardò sporgendo il labbro inferiore, come una bambina; il ragazzo allora, approfittando di quel momento di calma, le tolse l'abito di paillettes che aveva indossato per la serata.

 

Vuoi abusare di me, Jeff?” lei si alzò in piedi, mettendo le mani sulle spalle di Jeff e lasciandogli lievi baci sul collo.

 

Agnes sei ubriaca”

 

E beh? Sono quasi tua moglie...se vuoi puoi anche abusare di me” la ragazza non demordeva, gli aveva sbottonato la camicia e si era messa in ginocchio davanti al ragazzo, slacciandogli i pantaloni.

Inutile dire che ci mise proprio poco a convincere il ragazzo ad 'abusare' di lei.

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Capitolo 25
*** VENTIQUATTRO ***


Il giorno dopo Agnes si svegliò con un dopo sbornia con i fiocchi; la testa le pulsava e aveva un saporaccio in bocca. Sentì scorrere l'acqua della doccia e attese che Izzy uscisse; pochi istanti dopo, infatti, il ragazzo uscì dal bagno con un asciugamano intorno alla vita e i capelli bagnati che spargevano goccioline d'acqua sul suo petto. Era una festa per gli occhi.

 

Principessa...ti sei svegliata...” si sedette sul bordo del letto, dalla parte della ragazza.

 

Quanto sei bello, Jeff...”

 

Vorrei poter dire lo stesso di te!”

 

Ehi!”

 

Amore, dire che hai una brutta cera è un eufemismo!”

 

Agnes si alzò velocemente per guardarsi allo specchio: Izzy aveva ragione. Trucco colato, capelli disordinatissimi, occhiaie marcate...un disastro.

 

E' meglio se mi faccio una doccia!”

 

Brava...io ordino la colazione intanto.”

 

Alle 2 del pomeriggio???”

 

La colazione è un pasto fondamentale!”

 

Agnes scosse la testa e andò in bagno. La sua doccia fu lunga e rilassante: si sentiva davvero uno straccio...per di più non ricordava un tubo di quello che aveva fatto.

Si avvolse in un morbido accappatoio dell'hotel e andò nell'altra stanza: Izzy era seduto al tavolo che la aspettava per la colazione; Agnes aveva lo stomaco chiuso, ma si impose di bere almeno un po' di caffè.

 

Che ho combinato ieri sera?”

 

Niente di che...a parte che tu e Monica ci avete deliziato con le vostre ugole d'oro!”

 

Cosa?”

 

Quando vi abbiamo preso di peso per portarvi in camera non avete fatto altro che cantare...Guns in particolare...e anche i Motley Crue...”

 

Jeff, non è che perchè a te sta sulle palle Vince Neil non possiamo cantare le loro canzoni!”

 

Lo so lo so...poi in camera mi hai praticamente violentato, ma va beh...”

 

Cosa? Sei poco credibile, caro mio, al massimo sei tu che hai violentato me che non ero in grado di intendere e di volere” Agnes si sedette in braccio al suo uomo.

 

Ma tu hai cominciato a spogliarmi e a dirmi esplicitamente di abusare di te...e bisogna sempre assecondare le richieste di un ubriaco!”

 

Ma per favore, va...” i due risero di gusto.

 

Fecero colazione imboccandosi a vicenda e scambiandosi tenerezze, finchè Izzy annunciò che doveva andare a provare.

 

Fammi gli auguri”

 

Andrà benissimo. A che ora finirete?”

 

Non lo so...non credo prima delle 7 di questa sera!”

 

Mi lasci da sola per così tanto tempo?” la ragazza, che era seduta in braccio a Izzy gli si mise a cavalcioni.

 

Agnes, stanotte ci abbiamo dato dentro abbastanza...”

 

Ma io non me lo ricordo...” la ragazza si attaccò alle labbra del suo uomo con passione. Anche in questa occasione, non ci volle molto a convincere Izzy.

 

Dopo essersi ricomposto, volò nello studio dove avrebbero provato...era in ritardo.

 

Sc...puffff...scusatemi ragazzi...ero impegnato...”

 

Stradlin, ti perdoniamo solo se stavi scopando...ogni altro impegno non è giustificabile” Slash non si smentiva mai.

 

Agnes probabilmente aveva ancora dell'alcool in corpo...mi ha violentato ieri sera e stamattina!”

 

Tutti si misero a ridere.

 

Oh povero Stradlin! Violentato! Tanto lo sappiamo che tu, zitto zitto, hai sempre trombato come un riccio!”

 

Duff, piantala grazie! Allora, cominciamo?”

 

Avessimo il cantante più che volentieri!”

 

Va beh, Matt, cominciamo comunque a provare qualcosa. Poi quando arriva Axl continueremo.”

 

Il rosso arrivò dopo circa un'ora; nessuno disse niente per evitare polemiche e continuarono a provare.

Anche con Axl, l'alchimia di un tempo era ancora presente. Provarono per ore, senza stancarsi e dimenticando tutti i problemi che c'erano stati in quegli anni e che probabilmente c'erano ancora.

Alla fine delle prove si diedero appuntamento al mattino dopo per il soundcheck dove si teneva il concerto e nessuno disse nulla riguardo alle emozioni provate mentre suonavano.

Izzy tornò in camera dalla sua ragazza, che lo attendeva sdraiata sul divano.

 

Ciao amore, passato il dopo sbornia?”

 

Più o meno...sono a pezzi Iz...”

 

Così impari ad ubriacarti!”

 

Simpatico...come sono andate le prove?”

 

Bene bene...sembrava che non fosse passato nemmeno un giorno dall'ultima volta che avevamo suonato...”

 

E' un bene, no?”

 

Da un lato sì...dall'altro non vorrei mi venisse la malinconia e quindi la voglia di tornare nei Guns...”

 

Non sei uno che ritorna sui suoi passi, quindi so che non lo farai...”

 

Come sei saggia” le disse dandole un lieve bacio sulle labbra. “Piuttosto, non ti dovevi far perdonare per avermi violentato ieri sera?”

 

Ma sentilo...violentato! Tu piuttosto dovresti vergognarti di essere andato a letto con una donna mentre era ubriaca!”

 

Ma tu non sei una donna...tu sei la mia donna!”

 

Ah, giusto...a volte me ne dimentico...”

 

Non dimenticarti che fra pochi mesi ci sposiamo!” scherzò lui.

 

Questo mai” rispose lei sorridendo e attaccandosi di nuovo alle sue labbra.

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Capitolo 26
*** VENTICINQUE ***


l mattino dopo fu dedicato al soundcheck e il pomeriggio agli ultimi preparativi.

Lo spettacolo fu strabiliante: sembrava davvero che Izzy non se ne fosse mai andato, l'intesa con gli altri musicisti era incredibile. I fans erano in delirio: rivedere il grande Izzy Stradlin, e quindi la band originale quasi al completo, era per loro una grandissima emozione.

Lo fu anche per Agnes e Monica, che non vedevano i Guns suonare da anni...dai primissimi anni di attività: le sembrava ancora più incredibile quanta strada avessero fatto in così pochi anni. Certo, probabilmente i fans avessero saputo cosa succedeva dietro le quinte...

Alla fine del concerto i ragazzi con le fidanzate e la crew andarono a festeggiare in un locale, che avevano riservato per loro; si scatenarono tutti fino all'alba, per poi tornare distrutti in albergo.

 

Anche i concerti successivi furono un successone e, dopo un mese, Izzy si accingeva a tornare a casa con la sua Agnes. Duff, Slash, Matt e Monica li avevano accompagnati all'aeroporto; Axl lo aveva salutato la sera prima, promettendosi di vedersi al matrimonio del moro...dire che il rosso era poco entusiasta della cosa è un eufemismo. E questo fece molto male a Izzy.

 

Mi raccomando, Agnes, se hai bisogno per i preparativi dimmelo che io mollo questo riccio da strapazzo e vengo a darti una mano!”

 

Ehi!” protestò Slash.

 

Agnes rise. “Stai tranquilla, il più ormai è fatto!”

 

Fatti abbracciare ragazza...non vedo l'ora di farti da damigella d'onore!” le disse Monica e Agnes, sorridendo, strinse forte l'amica.

 

Ragazzi, è stato un onore suonare di nuovo con voi!” disse Izzy agli amici.

 

L'onore è stato nostro, man!” rispose Slash abbracciandolo.

 

Concordo, Hudson!” aggiunse Duff.

 

Dopo gli ultimi saluti, e dopo essersi dati appuntamento per il giorno delle nozze, Izzy e Agnes, per mano, salirono sull'aereo.

 

Amore, sei silenzioso...tutto bene?” gli domandò la ragazza una volta seduti sulle comode poltrone dell'aereo.

 

Sì, piccola...è che mi ha fatto parecchio effetto suonare con loro. Mi sembrava di essere tornato indietro nel tempo...”

 

Agnes non disse nulla, limitandosi a guardarlo dolcemente; capiva che lui aveva bisogno di confidarsi.

 

Però quando mi accorgo che non è più come una volta mi si spezza il cuore...abbiamo sputato sangue per avere tutto questo...e quando l'abbiamo avuto siamo stati così coglioni da rovinare tutto. Io per primo, eh...naturalmente ho anche io le mie colpe...”

 

Senti Jeff...per quello che ti conosco non sei uno che cambia idea tanto facilmente...però se decidessi di tornare con i Guns ben venga...ovviamente io ti appoggerò. Appoggerò qualsiasi tua scelta.”

 

Izzy guardò quella meravigliosa creatura che gli sedeva a fianco e, come ormai faceva da un anno, ringraziò Dio per averla lì con lui.

 

Ti amo, Agnes...e non vedo l'ora che diventi mia moglie!”

 

La ragazza si aprì in un radioso sorriso. “Ti amo Jeffrey Dean Isbell e non vedo l'ora che diventi mio marito!”

 

Si baciarono con passione, fregandosene degli sguardi degli altri passeggeri curiosi e magari anche un po' invidiosi.

Quando si staccarono lui aggiunse: “Ora non voglio pensare ad altro che a noi due, al nostro matrimonio e alla nostra luna di miele!”

 

Non potrei chiedere di meglio!” esclamò la ragazza, appoggiando la testa sulla spalla del moro e addormentandosi poco dopo, felice come non mai.
 

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Capitolo 27
*** VENTISEI ***


 Il 3 agosto 1993 ci fu il matrimonio tra Jeffrey Dean Isbell e Agnes Rose Richards.

I Guns al completo con relative consorti erano arrivati due giorni prima: erano ancora in tour, ma si erano concessi due settimane di pausa approfittando del matrimonio di Izzy.

Alle 7 del mattino del grande giorno Monica si svegliò felice come se il matrimonio fosse il suo; tutte le ragazze si erano fermate a dormire nel vecchio appartamento della sposa, dove si erano quasi accampate a causa delle dimensioni ridotte: Agnes, Monica, Susan (la nuova ragazza di Duff) e Daniella (la ragazza di Gilby).

 

Svegliaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!” Monica aveva un tono di voce decisamente sopra la media già all'alba.

 

Lentamente le 3 ragazze si alzarono, con una faccia che era tutto un programma: del resto la sera prima avevano fatto le ore piccole grazie a una piccola festa di addio al nubilato che le ragazze avevano organizzato per Agnes.

 

Monica ma oggi mi sposo io o ti sposi tu?”

 

Agnes conoscendoti potresti dimenticarti che oggi ti sposi!”

 

Tra noi due chi è sempre stata la più svampita, scusami?” rispose a tono Agnes ripensando alle tante cose che avrebbe potuto elencare per dimostrare la sua teoria.

 

Daniella e Susan se la ridevano di gusto, sapendo bene quanto Monica fosse una ragazza svampita e sempre sulle nuvole...ma lei era speciale anche per quello.

 

Piantala di fare la saputella e fai colazione, che tra mezz'ora arriva la parrucchiera!”

 

I preparativi richiesero alcune ore, ma alla fine il risultato fu strabiliante: Agnes era splendida nel suo abito lungo fino ai piedi con un breve strascico, piuttosto stretto che le fasciava il bel corpo e con le spalline legate intorno al collo. I capelli erano raccolti sulla testa con delle perline bianche.

Anche Monica, la testimone, era pronta e bellissima con un bel vestito celeste che le arrivava al ginocchio e le lasciava una spalla scoperta.

 

Ci siamo ci siamo ci siamo!”

 

Monica, ti vuoi calmare??” le disse Susan ridacchiando sotto i baffi.

 

Susy ma come fai a essere calma! Oh mio dio...oggi ci sposiamo!”

 

Le altre tre avevano le lacrime agli occhi dal ridere.

 

Tu cosa ridi che ti si scioglie il trucco!!!” urlò Monica ad Agnes che, in tutta risposta, rise ancora di più. “Forza, andiamo! E' arrivata la limousine!”

 

Le ragazze uscirono di casa, camminando velocemente, per quanto i loro abiti e i tacchi vertiginosi lo permettevano.

 

 

Intanto anche in casa Stradlin i preparativi proseguivano.

 

Porca puttana Jeff, ma quello ti sembra un farfallino??? Ma fa cagare, cazzo!”

 

Senti Axl se sei tanto più bravo di me a fare il fiocco dammi una mano!”

 

C'erano tutti: Izzy, Axl, Duff, Slash, Matt e Gilby, che Izzy aveva conosciuto durante l'ultimo show con i Guns.

Tutta la tensione che c'era nel gruppo sembrava essere sparita in quei giorni: l'unica cosa importante era la loro amicizia e stare vicino a Izzy nel giorno più importante della sua vita.

 

Dubito che Rose sappia fare un fiocco al farfallino! Guarda solo la sua cravatta!!”

 

Fottiti McKagan! Guardati te che con quella camicia sbottonata sembri un barbone!”

 

Ridevano tutti a crepapelle, osservando lo sguardo truce di Axl.

 

Davvero molto divertente...sì sì...divertentissimo. Forza cazzoni, muoviamoci. Vorremo mica arrivare in ritardo il giorno del matrimonio di questo stronzo qui?” disse Axl abbracciando il moro.

 

Tutti uscirono per andare a prendere la macchina e Izzy e Axl rimasero da soli.

 

Jeff...”

 

Che c'è?” chiese il moro senza alzare gli occhi dal taschino della sua giacca, dove stava cercando di puntare un fiore.

 

Ti ringrazio per avermi scelto come tuo testimone, nonostante tutto.”

 

Non ringraziarmi Bill...non avrei potuto scegliere nessun altro. E' il giorno più importante della mia vita e il mio migliore amico non poteva che essere mio testimone. Oggi non esistono i Guns, non esiste niente al di fuori della nostra amicizia che ci lega da quando siamo bambini e che non smetterà mai di legarci.”

 

Axl non rispose limitandosi ad abbracciare il suo caro Jeff, gustando di nuovo la stretta del suo abbraccio che lo aveva aiutato a superare tante difficoltà nella sua vita. Erano ancora abbracciati quando sentirono il clacson della macchina fuori.

 

E' meglio andare o a Slash verrà una crisi isterica” disse Izzy.

 

Mi domando perchè dovevamo fare guidare proprio lui. Rischi di non arrivare intero in chiesa!” i due risero e si avviarono verso la macchina. 

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Capitolo 28
*** VENTISETTE ***


 Izzy la stava aspettando vicino all'altare e, appena la vide entrare, pensò che non aveva mai visto qualcosa di così bello. Il vestito le fasciava il corpo magro e sinuoso e i suoi riccioli ribelli erano raccolti sulla testa; le labbra erano aperte in un sorriso lucente.

 

Agnes guardò il suo uomo che la aspettava all'altare: era così bello con l'abito scuro ed elegante. Le sorrideva e non smise un attimo di guardarla negli occhi. La ragazza si sentì pervadere da una felicità che non avrebbe mai creduto di poter provare.

Quando arrivò all'altare Izzy le baciò una guancia: si posizionarono l'uno di fronte all'altra, tenendo le mani unite e senza smettere di sorridere.

Il sacerdote iniziò:

 

Carissimi, siamo qui oggi riuniti per celebrare le nozze di Agnes e Jeffrey. I due sono legati da un amore profondo e sincero che hanno deciso di consacrare davanti a Dio e a tutte le persone che li amano. Ora, se è vostra intenzione unirvi in matrimonio esprimete davanti a tutti il vostro consenso.”

 

Izzy strinse ancora di più le mani di Agnes, che gli rispose con un sorriso: era il momento.

 

Io, Jeffrey, accolgo te, Agnes, come mia sposa e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.”

 

Io, Agnes, accolgo te, Izzy, come mio sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.”

 

I due si sorrisero e Izzy le disse senza voce, solo con il movimento delle labbra “Ti amo”, a cui Agnes, nello stesso modo, rispose “Anche io”.

Il sacerdote continuò:

 

Il Signore onnipotente e misericordioso confermi il consenso che avete manifestato davanti alla Chiesa e si degni di ricolmarvi della sua benedizione. L'uomo non osi separare ciò che Dio unisce. E ora gli anelli, che porteranno come simbolo di fedeltà e che li richiami continuamente al vicendevole amore.”

 

Axl, da bravo testimone, posò davanti agli sposi un cuscinetto bianco dove erano poggiati gli anelli: erano d'oro bianco e quello di Agnes portava un brillantino.

 

Agnes, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.” Izzy, con mano tremante, mise l'anello al dito di Agnes.

 

Nel silenzio della chiesa si poteva sentire distintamente Monica che singhiozzava.

 

Jeffrey, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.” Anche Agnes mise la fede al dito di Izzy.

 

E ore vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa!” concluse il sacerdote.

 

Gli invitati esplosero in un applauso e Izzy appoggiò le sue labbra su quelle di Agnes. Dopo aver firmato tutte le carte uscirono dalla chiesa, dove gli invitati li stavano già aspettando con riso, coriandoli e petali.

Vennero fatte le foto di rito e poi partirono tutti per il pranzo e la festa; per l'occasione, era stato adibito il locale di Agnes, completamente svuotato dai tavolini e organizzato con cura e semplicità. Del resto, loro lo avevano desiderato così il loro matrimonio, semplice e circondati da pochi intimi.

Nel piccolo cortile, che dava sul retro del locale, era stato organizzato un piccolo palcoscenico dove i ragazzi, prima del taglio della torta, avevano cominciato a suonare.

Izzy fece un cenno ai musicisti di tornare a posto per il taglio della torta.

 

Ok, cazzoni” disse Slash al microfono non smentendosi mai “Ora ci sarà il taglio della torta. Se volessi fare un discorso devo farlo ora o dopo?”

 

Dagli invitati si alzarono delle risate e qualche 'dopo'.

 

Fantastico, allora lo faccio adesso” altre risate “Le persone che mi conoscono bene sanno che non sono un granchè con le parole, ma oggi farò uno sforzo per il mio amico Stradlin. Questo chitarrista da strapazzo ormai lo conosco da anni...ed è soprattutto grazie a lui che sono nei Guns, perchè mi venne a cercare dopo aver trovato un volantino disegnato da me...e che gli era piaciuto...perchè del resto oltre al dio della chitarra e del sesso, sono anc...”

 

Piantala!!!” gli urlò Izzy, scatenando le risate di tutti.

 

Sì, stavo dicendo...Izzy non è solo un grande chitarrista, ma anche un grande amico. E sono felice che abbia trovato una donna meravigliosa come Agnes. Vi auguro una vita piena di gioia e felicità...e voglio tanti nipotini chitarristi!” si bloccò e alzò il bicchiere. “A Izzy e Agnes...tanti auguri!” Tutti brindarono e applaudirono il discorso del riccio.

 

Slash scese dal palco e il moro gli andò incontro abbracciandolo. “Grazie, Saul...grazie davvero.”

 

Grazie a te man” gli diede una pacca sulla spalla e tornò a sedersi accanto a Monica, la quale approvò il suo discorso con un bacio mozzafiato.

 

Venne fatto il taglio della torta e, mentre tutti la stavano gustando, Axl salì sul palco. Agnes se ne accorse subito e diede una leggera gomitata a Izzy, che era concentrato sulla sua fetta di torta.

 

Ehm ehm” il rosso cercò di catturare l'attenzione “ Come testimone dello sposo, dovrei fare una specie di discorso...mi ero preparato qualcosa, ma preferisco andare a braccio... Dunque...conosco Jeff da sempre, da quando vivevamo qui a Lafayette e andavamo a scuola...in realtà, a scuola ci andavamo ben poco, più che altro passavamo il nostro tempo a cazzeggiare. Comunque...con lui ho condiviso le esperienze più belle della mia vita, la fuga per andare a Los Angeles, la nascita dei Guns 'n Roses, la pubblicazione del nostro primo album...quando ha lasciato la band mi sono sentito morire: nulla sarebbe stato uguale senza di lui. Da bravo egoista quale sono pensavo a chi mi avrebbe difeso quando facevo stronzate, aiutato quando brutti ricordi tornavano alla mente, calmato quando mi incazzavo. Jeff è sempre stato una delle poche certezze della mia vita. Agnes, sei molto fortunata ad aver trovato un uomo come lui...è senza dubbio una delle persone migliori che io conosca. Jeff, tieniti stretto questa donna meravigliosa e rendila felice. Auguri ragazzi!”

 

Dopo un istante di silenzio scoppiò un forte applauso: sentir dire certe cose da Axl Rose in persona era decisamente d'effetto. Izzy si alzò e andò ad abbracciare il suo amico, suo fratello, colui che nonostante tutto non aveva mai abbandonato; piansero entrambi come bambini mentre si abbracciavano e dimenticando tutti i problemi che potevano esserci stati tra di loro.

Dopo alcuni minuti salì sul palco Monica. Agnes scosse la testa vedendo il perenne sorriso sul volto della sua pazza amica.

 

Salve a tutti! Sono Monica, la testimone della sposa...sì, va beh, so bene che mi conoscete tutti. Dunque...che posso dire di Agnes? Beh, lei è sempre stata la mia migliore amica, ci conosciamo dai tempi dell'asilo. Con lei ho condiviso tutto, gioie, dolori, momenti belli e momenti brutti; lei è sempre stata la più saggia tra le due e mi ha sempre aiutato a tenere i piedi per terra. Siamo sempre state delle grandi fans dei Guns n' Roses e vedere Agnes che si sposa con il suo idolo di sempre, di cui aveva la stanza tappezzata di poster...beh...è semplicemente strano!” Monica, vedendo l'occhiataccia di Agnes, si corresse subito. “Ok, anche io sono fidanzata con il mio idolo di sempre...no, devo precisare altrimenti la sposa mi scuoia! Beh, che altro dire...sono davvero felice per te Agnes, perchè hai trovato la felicità che meritavi. Ti auguro tanta gioia e serenità! E tu, moretto...se la fai soffrire ti taglio le palle!” La bionda scese dal palco e partì un applauso ancora più forte, se possibile, del precedente.

 

La giornata proseguì così, tra discorsi, danze e spensieratezza, rendendo quel matrimonio davvero perfetto.
 

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Capitolo 29
*** VENTOTTO ***


Era passato un mese e mezzo dal matrimonio e dalla luna di miele, che i due sposini avevano trascorso in Grecia, all'insegna del sole, del caldo e della tranquillità.

A settembre Izzy ripartì per il tour con i Ju Ju Hounds: avrebbero fatto un paio di concerti in Australia per poi andare direttamente in Giappone, dove si sarebbe concluso il loro tour.

Agnes sarebbe rimasta a casa quella volta: aveva degli esami da dare e, contando che nei mesi scorsi aveva avuto parecchio tempo per studiare, non poteva perdere il momento. Aveva accompagnato all'aeroporto suo marito, il quale non riusciva a mandare giù il fatto che lei restasse a casa ed erano giorni che le teneva il muso.

 

Jeff, potresti almeno salutarmi come si deve?”

 

Ah ah...”

 

Ora basta, Jeff, sono giorni che mi tieni il muso! Secondo te a me fa piacere rimanere a casa e non vederti per due mesi??? Non resto mica qui a divertirmi, sai!”

 

Lo so, amore...però...come faccio senza di te per due mesi?” il ragazzo sembrava sull'orlo delle lacrime e la abbracciò stretto stretto..

 

Agnes sbuffò. “Rick!” chiamò suo fratello, che le si avvicinò subito. “Per favore, staccami di dosso questa piovra e fai in modo che non sia mezzo morto sul palco!”

 

Stradlin, muovi le chiappe forza!!!!” Rick, con la sua solita delicatezza, staccò Izzy dalla moglie e lo trascinò via.

 

Sorellina, ti chiamiamo appena sbarchiamo a Sidney! Fai la brava mi raccomando!!!”

 

Ciao Rick! Ciao ragazzi! Ciao amore mio!” salutò tutti con la mano, sentendosi morire dentro alla vista di Izzy con una faccia da cucciolo abbandonato...le sarebbe mancato come l'aria in quei mesi.

 

Appena arrivata a casa chiamò immediatamente Monica: sapeva che era tornata dal UYI tour, dato che era finito. Pochi giorni prima le aveva mandato una cartolina con un numero telefonico dove contattarla.

 

Pronto”

 

Ciao bionda!”

 

Agnes! Come stai?”

 

Bene, ho appena accompagnato Izzy all'aeroporto...resterà via due mesi in tour...”

 

E perchè tu non sei andata?”

 

Ho gli esami...e dato che questa volta sono abbastanza preparata non volevo perdere l'occasione...”

 

Capisco...noi siamo tornati invece!”

 

Lo so...ma senti, il numero che mi hai dato...di chi è?”

 

Se ti dicessi che vivo con Saul?”

 

E se io ti dicessi che l'ho immaginato fin da subito??”

 

Oh Agnes...sono così felice...”

 

E io lo sono per te, tesoro...senti, ma perchè non vieni qui per un week-end?”

 

Non sarebbe una brutta idea...ora ne parlo un po' con Slash e poi ti dico quando posso venire, ok?”

 

Va bene! A presto allora!”

 

Ciao Agnes!”

 

La ragazza riattaccò sospirando. Andò subito nello studio e si accomodò alla scrivania: era il momento di tornare a immergersi nel libri.

 

 

So bene che questo capitolo non è nulla di che...è un capitolo di passaggio :) Grazie di cuore a tutte coloro che seguono, leggono e recensiscono :D 

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Capitolo 30
*** VENTINOVE ***


Due settimane dopo arrivò Monica, che avrebbe trascorso alcuni giorni a Lafayette con l'amica. Monica era sempre uguale, i suoi capelli biondi fluenti, il suo sorriso luminoso, il suo corpo da favola...ma da quando aveva conosciuto Slash aveva qualcosa di più negli occhi: la luce dell'amore e della felicità.

Agnes inizialmente non aveva approvato che la sua amica fosse partita così di punto in bianco in tour con il riccio, ma vedendo poi come andavano le cose tra loro non poteva che dire di essersi sbagliata, per fortuna!

Andò a prenderla all'aeroporto, e si recarono subito alla tavola calda a pranzare.

Monica ordinò cibo per un esercito, mentre Agnes si limitò a una leggera insalata.

 

Ragazza, da quando mangi così poco?”

 

Credo di aver preso una qualche virus, sai...sono alcuni giorni che ho una nausea pazzesca e vomito tutte le mattine...”

 

Mmmm...dimmi un po' ragazza, a quando risale l'ultimo ciclo?”

 

Scusami???”

 

Hai capito benissimo...”

 

Oh cazzo...beh in effetti il mese scorso mi è saltato, ma lo sai che non è mai stato regolare...e quest'ultimo periodo con il matrimonio e tutto è stato molto stressante.”

 

Ora finisco di mangiare e poi andiamo in farmacia!”

 

In farmacia? A fare che??”

 

Ma Agnes, ci sei o ci fai??? A comprare un test di gravidanza, accidentaccio!”

 

Monica, io non sono incinta!”

 

Come fai a esserne certa?”

 

Abbiamo preso sempre precauzioni...va beh, quasi sempre...”

 

Ecco, vedi...”

 

Oh merda...io non posso essere incinta...”

 

Tesoro, sei sposata...non ci sarebbe niente di strano eh...”

 

Oddio...e come lo dico a Jeff?”

 

Ora calmati che mi stai andando in iperventilazione! Mi hai anche fatto passare la fame, maledetta! Dai, andiamo forza!” Monica si alzò, lasciando un pezzo della fetta di torta al cioccolato che stava mangiando.

 

Dopo che ebbero pagato andarono in farmacia, dove presero ben tre test di gravidanza di tre marche diverse. “Meglio essere sicuri!” disse Monica.

 

A casa Agnes si chiuse in bagno da sola e appoggiò la mani sul bordo del lavandino, sospirando...lei incinta...non se lo aspettava proprio...ok, non che non ci avesse mai pensato di avere dei figli da Izzy...ma quella era senza dubbio una sorpresa...

Aprì il test e fece tutto quello che doveva, per poi appoggiarlo sul lavandino, attendendo i tre minuti. Stava per avere una crisi di nervi e uscì dal bagno; in salotto c'era Monica seduta sul divano che si torceva le mani per la tensione. Appena la vide uscire si alzò di scatto.

 

ALLORA?” urlò.

 

Io non ce la faccio a guardare...guarda tu...”

 

Porca di quella puttana...” Monica continuò a imprecare sottovoce mentre andava verso il bagno.

 

Prese il test in mano e guardò...due strisce rosa...lesse ancora una volta le istruzioni...una striscia negativo, due strisce positivo...

Sorrise.

 

Ehm...Agnes?”

 

Silenzio.

 

Sei svenuta?”

 

No...” rispose flebilmente la castana troppo tesa per poter anche solo respirare.

 

Monica uscì dal bagno e la vide seduta per terra nel corridoio, con la schiena appoggiata al muro e le gambe incrociate; la bionda si chinò per guardarla negli occhi.

 

Tesoro...è positivo.”

 

Agnes non rispose, limitandosi a chiudere gli occhi.

 

Ehi, piccola...è una notizia bellissima...non sei felice?” le domandò Monica dolcemente.

 

Agnes riaprì gli occhi, che erano pieni di lacrime, e si aprì in un sorriso splendente, forse il più splendente che Monica avesse mai visto sul viso dell'amica.

 

Oh mio dio, Monica...” abbracciò la sua amica con slancio, che rispose prontamente all'abbraccio.

 

Dopo un po' Monica si staccò e si alzò in piedi, cominciando a saltellare.

 

Diventerò ziaaaaa!!! Diventerò ziaaaaa!!! Sìììììì!”

 

Agnes rise vedendo la sua amica e la seguì in quella danza improvvisata; ma dopo un attimo la bionda la fermò.

 

Ehi ehi...calmati! Non devi fare certe cose! Sei una donna incinta!”

 

Agnes scoppiò a ridere. “Devo dirlo a Izzy!”

 

Ma per telefono è brutto...”

 

E come faccio??”

 

Senti...che ne dici se vai a fare un'ecografia e poi vai da lui in Australia, Giappone o dove cavolo è, e gli porti a vedere le ecografie?”

 

Wow, sei un genio Monica!!!”

 

Lo so, grazie!”

 

Ma smettila di vantarti!” la prese in giro Agnes. “Oddio, Monica...avrò un bambino!!!!”

 

Le due ragazze si abbracciarono ancora, felicissime per quella notizia meravigliosa. 

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Capitolo 31
*** TRENTA ***


Agnes prese l'appuntamento dal ginecologo per un'ecografia e, dopo alcuni giorni, si recò all'appuntamento, accompagnata dalla fedele Monica, che aveva prolungato appositamente la sua permanenza a Lafayette.

Con la visita, ebbero la conferma che Agnes era incinta di 6 settimane; Monica non fece altro che saltare lungo la strada verso casa, mentre la castana era persa nei suoi pensieri.

 

Agnes, mi vuoi dire che hai??”

 

E se Izzy non è contento?”

 

Eh?”

 

Voglio dire...e se Izzy non volesse figli?”

 

Agnes, ma cosa vai blaterando...magari al momento non era nei suoi programmi, nei vostri programmi, ma siete adulti, sposati...cosa c'è di strano?!”

 

Ma non lo so...cioè, non è mica detto...magari mi lascia...”

 

E se mai lo farà vorrai dire che di certo non merita di stare con una persona meravigliosa come te! Hai già prenotato il volo per Sidney?”

 

Sì, parto dopodomani...ho chiamato mio fratello che mi ha detto dove alloggiano...”

 

Tuo fratello??? Ma magari poi lo dice a Izzy!”

 

No, sta tranquilla...a Rick ho detto tutto...”

 

Anche del bambino? E come l'ha presa?”

 

Ha cominciato a urlare per la gioia...così poi abbiamo pure litigato perchè io gli dicevo di non gridare che Izzy l'avrebbe beccato, lui mi ha sgridato a sua volta perchè essendo la più piccola tra i due non devo permettermi di sgridarlo...insomma, lo sai come siamo fatti!” rise Agnes, seguita subito da Monica.

 

Lo so, lo so...senti, allora dopodomani andremo insieme all'aeroporto, così anche io torno a LA dal mio riccio.”

 

Ottimo...dai, andiamo a casa a preparare le valigie!”

 

 

Due giorni dopo le ragazze erano all'aeroporto e si stavano salutando, prima di dirigersi all'imbarco dei loro rispettivi voli.

 

Chiamami appena hai dato la notizia a Izzy, ok?” si raccomandò Monica.

 

Certo, bionda...tu salutami tanto Slash, eh...”

 

Non mancherò! A presto, tesoro” si abbracciarono strette e si lasciarono, seppur di malavoglia.

 

Dopo tutti i vari controlli, Agnes salì sull'aereo e si accomodò al suo posto; il viaggio fu tranquillo, nonostante le numerose ore di volo e, una volta atterrata, la ragazza cominciò a sentirsi nervosa.

Si ripeteva nella mente tutto quello che le aveva detto Monica, ma comunque non riusciva a scacciare del tutto quel dubbio che la assillava...che avrebbe fatto se Izzy non avesse voluto quel figlio? Scosse la testa, cercando di cacciare quel pensiero orribile e, se ne rendeva conto anche lei, poco realistico.

Prese un taxi che la condusse in poco tempo all'hotel dove i ragazzi alloggiavano; una volta nella hall chiese quale fosse la camera di suo fratello Rick; il receptionist non fece domande, dato che era stato avvisato dal musicista dell'arrivo della sorella.

 

Agneeees!” Rick aprì la porta dopo pochi istanti che Agnes aveva bussato, felice come non mai di vedere la sorella dopo quasi un mese.

 

Riiick! Come stai??”

 

Benone, sorellina! Ma entra, che se Jeff ti vede la sorpresa va a farsi fottere!”

 

Chiuse rapidamente la porta e abbracciò di nuovo la sorella.

 

Dio, da incinta sei ancora più bella. Come ti senti? Stai bene, sì? Forse non era il caso che facessi un viaggio così lungo...vuoi che andiamo da un medico? Ce ne è uno qui in alb...” Rick sembrava una macchinetta.

 

Tesoro, calmati” gli disse Agnes sorridendo “Sto bene e il ginecologo mi ha detto che non avrei avuto alcun problema a fare questo viaggio. Stai tranquillo!”

 

Ok...è che...cazzo, aspetti un bambino! Diventerò zio!”

 

Agnes rise, ripensando alla scenetta di Monica alcuni giorni prima, così simile a quella del fratello.

 

Allora, ripassiamo insieme il piano che abbiamo escogitato per telefono...” disse Rick diventando all'improvviso serio “Questa mattina ho detto a Izzy che stasera doveva incontrare un tizio di una qualche casa discografica e che avrebbero discusso di affari a cena...”

 

Izzy che discute di affari??” Agnes fece un mezzo sorrisino ironico.

 

Senti, prossima volta te la inventi te una palla migliore, d'accordo?!? Stavo dicendo...sì, lui scende al ristorante dell'albergo per le 8 ed è lì che entri in gioco tu...tutto chiaro?”

 

Splendente, Rick!” disse Agnes senza riuscire a nascondere una risatina.

 

Seh, pigliami per il culo, sorella ingrata che non sei altro...ora devo andare, ho le prove. Mi raccomando se bussano o telefonano non aprire...sei qui in incognito!”

 

Grazie per avermelo ricordato, Rick!” Agnes rise ancora.

 

Ma guarda te questa! La prossima volta che mi chiedi un favore, ricordami di dirti di aggiustarti da sola, va! A più tardi!”

 

Agnes era ormai in preda alla ridarella, vedendo la reazione fintamente arrabbiata del fratello; ritornò subito seria ripensando all'incontro con Izzy e la tensione le strinse lo stomaco. Decise di cominciare a prepararsi: doveva essere più perfetta che mai, quella sera. 

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Capitolo 32
*** TRENTUNO ***


Alle 8 in punto Agnes era prontissima. Per la serata aveva scelto un tubino rosso di pizzo monospalla, la cui unica manica era anch'essa di pizzo trasparente; aveva poi indossato un paio di sandali neri e aveva lasciato i capelli sciolti. Era splendida.

A Rick quasi venne un colpo vedendola.

 

Vuoi far morire d'infarto anche il padre di tuo figlio, oltre a tuo fratello?”

 

Come sto?”

 

E me lo chiedi, sorellina? Mi ucciderai il cantante...”

 

Agnes rise e, dopo aver salutato il fratello, uscì, diretta al ristorante.

Erano già le 8,40, ma almeno era sicura che Izzy fosse già arrivato, contando che era sempre molto puntuale.

Addocchiò subito il tavolo dove suo marito era seduto e si diresse là a passo spedito; lui non poteva vederla dato che le dava la schiena e quasi si strozzò con l'acqua quando sentì quella voce così famigliare.

 

Ciao Jeff”

 

Si voltò verso la sua sinistra e la vide, più bella e luminosa che mai.

 

Agnes? Che ci fai qui?” le domandò alzandosi in piedi.

 

Una sorpresa...”

 

Oddio, vieni qui” la abbracciò stretta, respirando di nuovo il suo buon profumo che tanto gli era mancato.

 

Dopo un lungo abbraccio, osservato attentamente da tutti coloro che stavano al ristorante, non senza una punta d'invidia, si sedettero.

Cenarono tranquillamente, raccontandosi tutto quello che era accaduto in quel poco tempo che erano stati lontani, ma che a loro pareva un'eternità.

Quando iniziarono a mangiare il dolce, Izzy notò che Agnes si agitava nervosamente sulla sedia.

 

Piccola, che c'è?”

 

Mhm?” Agnes cercò di sembrare indifferente, cosa che le riusciva piuttosto male.

 

Amore, ti conosco troppo bene...e sono sicura che sei venuta qui per un motivo specifico...”

 

Non ti posso nascondere nulla, eh?”

 

Sei un libro aperto per me” il ragazzo le sorrise dolcemente, mentre Agnes sospirava per prendere coraggio.

 

Ti devo mostrare una cosa” gli disse.

 

Prese la borsetta, da dove estrasse una busta bianca piuttosto grande che porse a Izzy.

 

Che cos'è?”

 

Aprila”

 

Izzy la aprì e tirò fuori dei piccoli foglietti quadrati...ma non erano fogli bianchi...c'erano delle strane immagini nere e grigie. Le osservò tutte (saranno state una decina) e guardò Agnes.

 

Amore, cosa sono?”

 

E' un'ecografia, Jeff...”

 

Cosa? Stai male?” il ragazzo si allarmò subito, e Agnes ridacchiò.

 

No, niente di tutto ciò...è qualcosa di molto diverso e molto bello...spero...”

 

Izzy rimase ancora un attimo in silenzio finchè non gli si accese la lampadina.

 

Sei incinta?” le chiese sottovoce guardandola negli occhi.

 

Sì, Jeff...aspetto un figlio...nostro figlio”

 

Izzy rimase in silenzio, scatenando l'ansia di Agnes, che temeva già una qualche risposta negativa; poi il ragazzo, con grande sorpresa della castana, cominciò a piangere.

 

Jeff, io...”

 

Aspettiamo un bambino...” disse più a se stesso che alla moglie “Diventerò padre”

 

Alzò gli occhi per guardare Agnes e si illuminò in un sorriso che commosse la ragazza; anche lei scoppiò a piangere per la felicità e raggiunse subito il marito.

 

Ti amo Agnes e mi hai reso l'uomo più felice del mondo” le disse, una volta che lei si fu seduta sulle sue gambe.

 

Ti amo anche io, Jeff...” lo abbracciò stretto senza dire altro.

 

In quel momento, le parole non erano necessarie.
 

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Capitolo 33
*** TRENTADUE ***


Dopo la rilassatezza del capitolo di “All we need is love” vi avviso che qui cominciano i guai!!! Buona lettura! :D

 

Agnes trascorse l'ultimo mese di tour con i ragazzi; Izzy diventava sempre più apprensivo, non voleva che la ragazza muovesse un dito o facesse il minimo sforzo. Dal canto suo, Agnes non era mai stata una tipa 'sedentaria' e, mentre i ragazzi facevano le prove, lei passava il tempo per negozi o a visitare musei e monumenti; puntualmente, quando tornava a casa, c'era sempre Izzy che la aspettava per una bella ramanzina, che lei ogni volta ignorava. Aveva persino acquistato due dei primissimi cellulari che vi erano in commercio, di quelli grandi come cabine telefoniche, per poterla contattare in qualsiasi momento. Sapeva bene che il marito lo faceva solo perchè era preoccupato per lei e temeva che potessero esserci dei problemi con la gravidanza.

 

 

I mesi passarono, arrivò il 1994, e la pancia di Agnes cresceva: ormai era di 5 mesi ed era già piuttosto grossa. Non lavorava più alla tavola calda e passava le sue giornate a studiare e disegnare progetti o arredamenti. Izzy invece aveva cominciato a dedicarsi alla creazione di nuove canzoni, senza perdere di vista nemmeno per un momento la moglie.

Quello era un giorno come gli altri, ma cambiò radicalmente le loro vite. Agnes ricevette una telefonata da Monica.

 

Pronto?”

 

Hola chica!”

 

Monica! Ciao! Come stai?”

 

Benone, siamo a Lafayette!”

 

Cosa???”

 

Esatto, io e Slash abbiamo deciso di staccare qualche giorno...e quale luogo migliore se non questo??”

 

Ma che bello, sono felice! Sai, dubito che mi riconoscerete...sono diventata una balena!”

 

Monica rise. “Sono proprio curiosa di vederti! Senti, prendiamo un taxi e veniamo lì a casa vostra, ok?”

 

Vi vengo a prendere io. Izzy è impegnato in un'intervista, ma io sono libera!”

 

Te la senti di guidare?”

 

Certo, stai tranquilla...quando serve, ogni tanto guido ancora! Mezz'ora sono lì, ok?”

 

Va bene, a dopo!”

 

Agnes si cambiò rapidamente, indossando un paio di leggings blu scuro e una camiciona a quadrettoni; prese rapidamente la borsa e salì in macchina.

Stava guidando sulla tangenziale a una velocità media, sotto i limiti, quando lo vide: un camion, ormai poco distante da lei, aveva cominciato a sbandare. Il panico la colse e cercò in tutti i modi di deviarlo, di spostarsi o altro...ma non ci riuscì. La sua auto venne travolta completamente da quel colosso.

 

C'erano altre auto più lontane, che si fermarono subito appena videro l'incidente; l'auto di Agnes era praticamente schiacciata sotto al camion ma, in qualche modo, riuscirono a tirarla fuori dalle lamiere.

 

E' la moglie di Izzy Stradlin!” disse un ragazzo.

 

Chi?” chiese qualcun'altro, ma fu ignorato.

 

E' incinta, cazzo...ma quando arriva quest'ambulanza?”

 

Dopo pochi istanti sentirono le sirene delle ambulanze arrivare. Una si avvicinò subito ad Agnes, la seconda invece al camionista, che era uscito dall'incidente completamente illeso, seppur sotto shock.

Dylan, il ragazzo che l'aveva riconosciuta, prese dalla borsa che la donna portava a tracolla il cellulare per poter avvertire il marito. Lui era sempre stato un grandissimo fan dei Guns n' Roses, ma mai si sarebbe potuto immaginare di incontrare uno dei suoi idoli in una situazione del genere.

Agnes venne caricata sull'ambulanza, che schizzò via verso l'ospedale alla velocità della luce.
 

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Capitolo 34
*** TRENTATRE' ***


Izzy si stava bevendo un caffè con il giornalista che lo aveva appena finito di intervistare, quando ricevette quella maledetta telefonata. Quando lesse sul piccolo display il nome della moglie si aprì in un bel sorriso e, scusandosi, si alzò per spostarsi sulla terrazza su cui dava la sala.

 

Ehi amore”

 

Ehmm...parlo con Izzy Stradlin?”

 

Sì, chi è?”

 

Mi chiamo Dylan e devo dirti una cosa”

 

Izzy capì subito dalla voce di quel tizio che qualcosa non andava.

 

E' successo qualcosa a mia moglie?”

 

Ha...ha avuto un incidente d'auto. E' al St. George Hospital”

 

Izzy si sentì mancare la terra sotto i piedi; per un attimo vide tutto nero e si aggrappò con forza alla ringhiera della terrazza. Rimase in silenzio, finchè quel ragazzo non parlò di nuovo.

 

L'ho soccorsa io e le ho preso il cellulare per poter contattare qualche familiare. E' meglio se vieni subito all'ospedale.”

 

O...ok gr...grazie”

 

Intanto il giornalista, che aveva visto Izzy barcollare, era uscito sulla terrazza per chiedergli se andava tutto bene.

 

Mi...mia moglie ha...ha avuto un incidente”

 

Cazzo, e come sta?”

 

N...non lo so...è...è al St. George. Devo...devo andare da lei” Izzy era sotto shock, non riusciva quasi nemmeno a parlare.

 

Tu non sei assolutamente in grado di guidare. Vieni, ti ci porto io!”

 

Il giornalista, aiutando Izzy a camminare, si avviò verso la sua auto e, in meno di mezz'ora, arrivarono all'ospedale.

Il moro, intanto, era tornato in sé e, appena giunto all'ospedale, gli venne subito indicato dove si trovasse la moglie; al momento era sotto i ferri e lui non avrebbe potuto fare altro che aspettare. Provò a chiedere a varie persone se sapevano qualcosa sulle sue condizioni, ma nessuno pareva sapere nulla; così non potè far altro che sedersi fuori dalla sala operatoria. Vide avvicinarsi un ragazzo, ma lui non lo degnò di uno sguardo.

 

Scusa” Izzy alzò gli occhi “Sono Dylan, il ragazzo che ti ha avvisato, volevo ridarti il cellulare di tua moglie.”

 

Ti ringrazio davvero, per averla aiutata e per avermi avvisato. Mi chiamo Izzy”

 

Lo so bene chi sei. Mi dispiace davvero, spero si risolva tutto nel migliore dei modi.”

 

Grazie Dylan, lo spero anche io.”

 

Il ragazzo si allontanò come era venuto; intanto il cellulare di Agnes continuava a suonare: era Monica. Decise di rispondere anche per avvisarla di quel che era accaduto.

 

Allora, Agnes...noi siamo qui che ti aspettiamo ti sei persa??”

 

Monica, sono Izzy!”

 

Izzy...dove è Agnes? Doveva venire a prenderci all'aeroporto!”

 

Ha...ha avuto un incidente. Siamo al St. George” la voce di Izzy era rotta dal pianto che tentava di trattenere.

 

Oh mio dio...arriviamo immediatamente”

 

Izzy chiuse la telefonata e appoggiò la testa al muro, sospirando e chiudendo gli occhi.

Non sapeva quanto tempo fosse passato quando sentì le voci di Slash e Monica.

 

Jeff!” Monica aveva il viso sconvolto dal pianto “Come sta?”

 

Non so niente, nessuno sa niente. La stanno operando.”

 

Mio dio, ma come è accaduto?” domandò Slash.

 

Non lo so Saul, non lo so...”

 

Oh mio dio...è colpa mia che l'ho lasciata prendere la macchina per venire all'aeroporto!”

 

Amore, non è colpa di nessuno. Ora sediamoci qui e aspettiamo” Slash abbracciò la sua donna, che continuava a singhiozzare.

 

Rimasero lì per ore, fin quando le porte si aprirono e un dottore, ancora con il camice verde, uscì togliendosi i guanti. I tre si alzarono di scatto in piedi.

 

Allora, dottore? Come sta mia moglie?"
 

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Capitolo 35
*** TRENTAQUATTRO ***


Dunque, l'intervento è andato bene, la ragazza sta bene e non è in pericolo di vita, però...”

 

Però cosa, dottore?”

 

Il bambino...non ce l'ha fatta”

 

Izzy sbiancò e, per la seconda volta in poco tempo, sentì la terra mancargli sotto i piedi. Sbandò leggermente, ma Saul lo afferrò con prontezza.

 

Possiamo vederla?” domandò Monica.

 

Sì, però entrate uno alla volta e non affaticatela troppo. Signor Stradlin?”

 

Sì, dottore?”

 

Credo debba dirlo lei a sua moglie quello che è accaduto...”

 

Certo...certo...lo farò.”

 

Per qualunque cosa non esitate a chiamarmi” disse il dottore, per poi allontanarsi da loro.

 

Izzy si sedette sulla sedia dove aveva passato le ultime ore, cercando di rielaborare ciò che il medico gli aveva detto. Il bambino non ce l'aveva fatta...suo figlio non c'era più...non sarebbe nato, non lo avrebbe mai visto, mai tenuto tra le braccia. Si prese la testa tra le mani e cominciò a piangere disperatamente.

 

Jeff, ti prego non fare così” sussurrò Monica, ricominciando anch'essa a piangere e allontanandosi un pochino dai due ragazzi per tentare di calmarsi.

 

Slash si sedette accanto all'amico e gli mise un braccio intorno alle spalle.

 

Izzy, man...lo so, è una cosa terribile quella che è successa...e siamo tutti distrutti. Ma tu devi essere forte, Jeff, perchè Agnes ora più che mai ha bisogno di te...solo tu la potrai risollevare dal dolore immenso che proverà...solo tu...sei una delle persone più forti che io conosca, Izzy, e so che ce la farai...”

 

Forte io? Saul, io scappo davanti ai problemi...i Guns sono un esempio...”

 

Scappare non è sempre segno di vigliaccheria, man...e ora vai da Agnes, ha bisogno di te.”

 

Izzy abbracciò il suo amico, quel ragazzo tutto ricci e talento, che nascondeva dentro di sé un animo buono e generoso...e che era un vero amico.

Il moro fece un profondo respiro e si diresse verso la stanza della moglie; aprì la porta e la vide, con le flebo nel braccio, i tubicini dell'ossigeno nel naso e tanti altri fili che mettevano tanta inquietudine al ragazzo. Gli si strinse il cuore vedendola lì, così piccola e indifesa; gli si strinse ancora di più al pensiero che avrebbe provato quando avrebbe saputo che il loro bambino era morto.

Si accomodò sulla sedia vicino al letto e prese tra le sue mani quella di Agnes.

 

Jeff” la sentì sussurrare.

 

Amore, sono qui...non affaticarti troppo a parlare. Hai avuto un incidente d'auto, ma ora stai bene.”

 

Come sta il bambino?”

 

Izzy non rispose: non sapeva davvero come fare a dirglielo. Cazzo, ma perchè proprio a lui toccava un compito così ingrato!? Ma glielo aveva promesso, nella gioia e nel dolore, giusto?

 

Jeff, come sta il bambino?” Agnes aveva alzato la voce per quanto le era possibile e aveva girato la testa verso il marito, spalancando gli occhi che erano colmi di terrore.

 

Il bambino non ce l'ha fatta, Agnes...”

 

Che cazzo stai dicendo Izzy?” la ragazza si era alzata un pochino appoggiandosi al gomito.

 

Amore, il piccolo non ce l'ha fatta...”

 

Oh mio dio...oh mio dio...no...nooo...NOOOO!” la ragazza stava urlando: sembrava pazza.

 

Agnes calmati!” Izzy cercò di calmarla, ma stava urlando sempre più forte e si dimenava come un'ossessa. Non sapendo più cosa fare, premette il pulsante d'allarme.

 

Dopo un istante arrivò un'infermiera che iniettò subito un calmante nella flebo di Agnes, la quale, dopo poco, si placò.

 

Io...io gli ho detto del bambino...me lo ha detto il dottore.”

 

L'infermiera lo guardò con comprensione. “Lo so, non si preoccupi...ha fatto bene a dirglielo. Ora con quello che le ho dato dormirà un po'...comunque è meglio che qualcuno resti per la notte.”

 

Certo, certo resterò io.”

 

Chiamo il dottore per farla visitare. Lei vada a prendere una boccata d'aria, ne ha bisogno” la donna gli sorrise e, dopo averla ringraziata, tornò dagli amici, che avevano sentito le urla di Agnes.

 

Non fecero domande, non servivano.

 

Ragazzi, andate, davvero...tanto non serve stare tutti qui. Io mi fermo per la notte, voi andate a riposare, sarete stanchi per il viaggio. Ecco, tenete” gli porse le sue chiavi di casa “Andate a dormire a casa nostra, la camera degli ospiti è a posto.”

 

Jeff, ma figurati, andiamo in albergo...”

 

No, davvero...andate lì, forza”

 

I due non ribatterono: nessuno aveva più forze in quel momento.

 

 

Lo so che mi volete uccidere...ma prometto che fra un po' le cose miglioreranno! Spero che il capitolo vi sia piaciuto, nonostante tutto! Grazie a tutte coloro che seguono, leggono e recensiscono! Alla prossima :) 

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Capitolo 36
*** TRENTACINQUE ***


Appena arrivati nella casa di Izzy e Agnes, Slash e Monica si fecero una doccia e si sistemarono nella camera degli ospiti. Monica non aveva più aperto bocca, troppo preoccupata per poter dire qualsiasi cosa.

A letto, Slash la abbracciò stretta per farle capire che lui c'era, che era lì per lei.

 

Saul”

 

Dimmi, honey”

 

Dovresti chiamare Axl”

 

E perchè mai?”

 

Credo che Izzy abbia bisogno di lui”

 

Il riccio rimase in silenzio, senza saper cosa fare; sapeva che Monica aveva ragione, ma l'idea di sentire Axl lo terrorizzava. Da quando era finito il tour mesi prima non si erano più sentiti; ma sapeva che doveva farlo, per il suo amico.

Fece un profondo respiro e prese il telefono, digitando il numero di Axl che, nonostante tutto, sapeva ancora a memoria.

 

Pronto”

 

Ciao Axl, sono Slash”

 

Slash? Perchè mai mi chiami, eh?”

 

Izzy ha bisogno di te”

 

Gli è successo qualcosa?” il tono del rosso si era subito fatto allarmato.

 

A lui no, ad Agnes...ha avuto un incidente e ha perso il bambino. E ora sta davvero molto male, povera ragazza. E Izzy ha bisogno d'aiuto...”

 

E perchè chiami me?”

 

Perchè sei il suo migliore amico, Axl, perchè voi due vi capite con un solo sguardo e perchè so che non vorrebbe nessun altro se non te in questo momento!”

 

In che ospedale è?”

 

Al St. George”

 

Dammi qualche ora. Faccio più veloce che posso!”

 

Grazie Axl”

 

Grazie a te, Saul.

 

 

 

In ospedale la notte passò tranquilla; Agnes dormì profondamente, grazie ai calmanti che le avevano dato, e Izzy si tenne sveglio leggendo varie riviste ma mantenendo sempre l'occhio vigile a ogni minimo movimento della moglie.

Al mattino si stava bevendo l'ennesima tazza di caffè quando sentì la voce di Agnes.

 

Ciao amore” era un flebile sussurro, ma nelle orecchie di Izzy risuonò come un suono potentissimo.

 

Ehi, piccola...come stai?”

 

Uno schifo...”

 

Izzy le sorrise e si sedette sul letto.

 

Jeff, non è stato un brutto sogno, vero?”

 

No amore...purtroppo no...”

 

Oh dio...” le lacrime cominciarono a scorrere sulle guance della ragazza.

 

Amore, supereremo anche questa d'accordo? Ne abbiamo passate tante, io e te, ma passerà anche questa...”

 

Ma come fa a passare, Jeff???? Abbiamo perso nostro figlio ti rendi conti?” Agnes stava di nuovo urlando e Izzy si sentiva impotente.

 

Agnes, ti prego non fare così... “

 

Taci! TACI! Tu non puoi sapere!”

 

Attirata dalle urla arrivò un'infermiera. “Agnes, si calmi.”

 

NO! No, non mi voglio calmare!”

 

Piccola, ti prego!”

 

Stai zitto Jeff! Chiudi quella cazzo di bocca. Anzi vai via! VAI VIA!”

 

Ma Agnes...”

 

VATTENEEEE!”

 

E' meglio se va, Signor Isbell...me ne occupo io, non si preoccupi”

 

Izzy uscì scoraggiato dalla camera e in corridoio trovò l'ultima persona che avrebbe mai immaginato: Axl.

 

Ciao Jeff”

 

Che ci fai qui, Bill?”

 

Mi ha chiamato Slash e so che hai bisogno di me”

 

Io non ho bisogno di te, Axl...”

 

Ne sei sicuro?”

 

Izzy sbuffò senza rispondere e si sedette accanto al rosso.

 

Come sta Agnes?”

 

Sembra impazzita...da quando le ho detto del bambino...urla come un'ossessa, si dimena...prima mi ha cacciato...”

 

Non è un dolore facile da superare...”

 

Lo so, anche io sono distrutto da questa cosa...ma Bill, io non riesco fare a meno di pensare che sia stato meglio così che perdere anche Agnes...”

 

Lo capisco, Jeff, e hai anche ragione a pensarla così...”

 

Però mi sento una merda vedendo quanto lei ci soffre...io non sto male come lei.”

 

Per una donna è diverso, Jeff...lei lo aveva in grembo da sei mesi. Ma tu non ti devi sentire una merda solo perchè sei felice che tua moglie sia sopravvissuta.”

 

Izzy sospirò. “Sarà dura...e io non so se sono in grado di affrontare la cosa.”

 

Tu sei forte, Jeff, e ce la farai...”

 

Il moro sorrise all'amico. “Sono felice che Slash ti abbia chiamato. Ricordami di ringraziarlo”

 

Il rosso sorrise e abbracciò l'amico. “Ti voglio bene Jeff”

 

Anche io Bill”
 

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Capitolo 37
*** TRENTASEI ***


Erano passate due settimane dall'incidente e le condizioni di Agnes erano migliorate; o meglio, erano migliorate dal punto di vista fisico ma non dal punto di vista mentale. Faceva sedute giornaliere con una psicologa, che avrebbe continuato a vedere anche dopo essere stata dimessa dall'ospedale; Monica andava da lei tutti i giorni e anche Izzy faceva delle brevi visite, in cui i due quasi non si parlavano. Ma al ragazzo bastava, per ora.

Alcuni giorni prima delle dimissioni il moro parlò con i medici: temeva che non sarebbe riuscito a gestire la situazione e aveva bisogno di consigli da chi se ne intendeva. Andò dalla psicologa.

 

Signor Isbell, io non posso dirle ciò che sua moglie mi ha confidato perchè rientra nel segreto professionale. Posso dirle solo questo: per una donna incinta perdere il figlio che porta da mesi in grembo è uno dei dolori più grandi che si possano provare; forse potrà sembrarle esagerato, perchè il bambino non è nemmeno ancora nato e tutto, ma per una madre è così perchè le dà l'impressione di non essere riuscita a proteggerlo. E questo la distrugge psicologicamente. Comunque ne uscirà, avrà bisogno di lei, delle persone che ama e di tutta la vostra pazienza. Non posso dire che sarà semplice, ma vedrà che il tempo sistemerà la cose.”

 

Sono spaventato, dottoressa. Inoltre vedere mia moglie così mi distrugge.”

 

Lo so, signor Isbell. Ma vedrà che ce la farete; per qualunque cosa lei comunque sa che mi può contattare; inoltre io e sua moglie continueremo a vederci una volta alla settimana.”

 

D'accordo. La ringrazio tantissimo, dottoressa” il moro si alzò e le strinse la mano.

 

A presto, signor Isbell!”

 

Quella conversazione con la psicologa non aveva fatto altro che aumentare i timori del moro.

Il fatidico giorno era teso come una corda di violino. Mentre si stavano preparando per andare in ospedale Axl, che era rimasto con l'amico in quelle due settimane e mezza, cercava di tranquillizzarlo.

 

Jeff, se non la smetti di camminare avanti e indietro ti do una mazzata sulla testa”

 

E se si agita troppo, Bill? Come faccio a calmarla? Io non sono un medico!”

 

Non è più successo no??? Questo è un buon segno...”

 

Ma non è un buon segno il fatto che quando vado da lei a malapena ci parliamo...come se ce l'avesse con me per quello che è successo.”

 

Ma smettila di dire stronzate, Isbell. Per lei è stato un forte trauma e ha bisogno di tempo. Sono certo che qui a casa le cose miglioreranno.”

 

I due si salutarono e Axl partì per l'aeroporto per tornare a LA. Izzy si sentì improvvisamente solo senza il rosso e ancora più spaventato. Appena arrivato in ospedale, Agnes aveva già firmato i documenti per le dimissioni e stava aspettando il marito su una sedia a rotelle con il borsone sulle gambe.

La aiutò a salire in macchina e andarono a casa. Agnes si fece una doccia, indossò qualcosa di comodo e si stravaccò sul divano: tutto ciò senza dire una parola al marito.

Izzy, da parte sua, era sempre più inquieto: Agnes era tornata a casa da un'ora e lui era già sull'orlo dell'esaurimento. L'unica cosa che poteva fare era parlarle.

Si accomodò sul divano accanto a lei.

 

Amore”

 

Lei non diede segno di averlo sentito e continuò a guardare la televisione; il moro cominciò a spazientirsi e, preso il telecomando, spense la tv.

La ragazza si voltò verso di lui.

 

Agnes, cosa c'è?”

 

Nulla, perchè?”

 

Perchè? Mi chiedi perché? Non ci rivolgiamo la parola da quasi tre settimane...”

 

Agnes sbuffò, voltandosi dall'altra parte.

 

Ti prego, piccola, dimmi cos'hai...se ce l'hai con me per qualche motivo o qualsiasi altra cosa...ma ti supplico, parla...perchè io non ce la faccio!”

 

La ragazza si alzò di scatto e lo guardò con gli occhi infuocati.

 

Io ti odio Jeff perchè a te non te ne frega un cazzo che ho perso nostro figlio! Ecco perchè non ti parlo!”

 

Ma cosa stai dicendo? Non me ne frega un cazzo?? Guarda che io ho sofferto tanto quanto te!”

 

NO! Tu non hai sofferto nemmeno la metà di quello che ho sofferto e sto soffrendo io! Non hai versato una lacrima, non hai fatto niente di niente!”

 

Non bisogna per forza piangere per dimostrare il proprio dolore! E comunque, io ho sofferto eccome...amavo già nostro figlio, ed è stato terribile perderlo! Ma sarò sincero...io ho preferito così che perdere anche te!”

 

Agnes aprì la bocca per lo stupore.

 

Come puoi dire una cosa del genere? Come puoi anche solo pensarla?”

 

Io non avrei saputo che fare se tu te ne fossi andata, Agnes! Come fai a non capire una cosa del genere! Io ti amo più della mia stessa vita!”

 

Vaffanculo Jeff!”

 

La ragazza salì le scale di corsa, entrò nella sua camera sbattendo la porta e la chiuse a chiave. Izzy sbuffò e si lanciò sul divano. Si rese conto che sarebbe stato più difficile del previsto. 

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Capitolo 38
*** TRENTASETTE ***


Passarono altre settimane e Agnes usciva dalla camera solo per mangiare e andare in bagno; Izzy era sempre più disperato, anche perchè la ragazza non andava nemmeno più dalla psicologa. Decise di chiamare Monica, che era tornata a Los Angeles per lavoro.

 

Ciao Monica, sono Izzy”

 

Izzy, ciao! Come va?”

 

Sempre peggio, Monica...io non so più cosa fare! Non mi parla, esce dalla camera solo per mangiare e andare in bagno. Ha interrotto anche le visite dalla psicologa. Io...io non ce la faccio più.”

 

Oh Jeff...senti, prendo il primo volo e sono da voi, ok? Tieni duro.”

 

Ok, grazie Monica. Io non sapevo davvero a chi chiedere aiuto.”

 

Figurati. Ci vediamo domani”

 

Monica riattaccò e Izzy si sentì un pochino meglio all'idea che la ragazza stava per arrivare. Chiamò anche Rick, il quale non riusciva a parlare e vedere la sorella da settimane; gli spiegò che Monica sarebbe arrivata a breve.

 

Appena arriva, man, ci vediamo un po' per suonare...hai bisogno di distrarti e di uscire da quella prigione. Appena si riprende farò una di quelle ramanzine a tua moglie...!”

 

Izzy sorrise. “Grazie Rick, davvero. Ci sentiamo.”

 

Ciao, man!”

 

 

Il pomeriggio seguente Monica arrivò.

 

Ciao Jeff!”

 

Monica, non sai quanto sono felice di vederti” i due si abbracciarono e Monica gli sorrise comprensiva.

 

Dov'è?”

 

Dove vuoi che sia?! In camera”

 

Bene. Tu esci, Izzy, vai a suonare con gli altri, distraiti un po'. Ne hai bisogno. Noi torneremo dopo domani.”

 

Dove andate?”

 

Faremo due giorni fuori sede per schiarirci un po' le idee. Tu riposa, hai la faccia di uno che non dorme da settimane.”

 

E' proprio così, infatti...”

 

Dai, cerca di riposare in questi due giorni che, se tutto va come spero, quando torniamo comincerete la fase di rinascita.”

 

Grazie, Monica...davvero, di cuore.”

 

Dovere Iz”

 

Izzy uscì e Monica marciò verso il piano di sopra; bussò alla porta della stanza di Agnes e, dopo un istante, sentì girare la chiave e aprire.

 

Che c'è Iz...Monica? Che fai qui?”

 

Sono venuta a salvarti...e anche a salvare quel pover'uomo di tuo marito!”

 

Monica entrò nella stanza: la puzza di chiuso le invase subito le narici e si fiondò verso la finestra. Aprì le persiane e fece entrare luce e aria in quella stanza, che sicuramente non ne vedeva da giorni.

 

Ora vai a farti una doccia e a renderti presentabile perchè usciamo.”

 

E dove andiamo?”

 

Taci e preparati una borsa con il cambio per due giorni.”

 

Agnes sbuffò, ma fece quello che Monica le aveva detto. Una volta pronta, salirono in macchina.

 

Mi dici dove andiamo?”

 

Stiamo andando a Indianapolis. Domani lo dedicheremo allo shopping mentre dopodomani avremo parrucchiere, estetista e massaggiatore. Hai bisogno di un bel restauro, ragazza.”

 

Ehi, che vorresti dire?”

 

Che sei in delle condizioni pietose, Agnes!”

 

Scusami se ho avuto un incidente in cui ho quasi rischiato la vita e in cui è morto mio figlio!”

 

Ma tu no, Agnes! Tu non sei morta!! E devi ritornare a vivere! Sono passate settimane, ma tu stai andando sempre peggio. Se continui così perderai te stessa e le persone che ami.”

 

Intendi Izzy?”

 

Non ce la fa più, Agnes. Non l'hai visto? No, è vero, come avresti potuto, sei sempre chiusa là sopra! Lui non è quasi uscito di casa, non ha quasi dormito...si è fermato con te...ti sta aspettando, Agnes, ma nemmeno lui ha la pazienza di un santo.”

 

A lui non gliene frega un cazzo che è morto nostro figlio!” urlò Agnes, in preda alle lacrime.

 

Monica non rispose e accostò in una piazzola di sosta; spense la macchina e si voltò verso l'amica.

 

Ora vedi di smetterla, Agnes! Certo che a Izzy frega se avete perso il bambino, ma è felice del fatto che tu ti sia salvata! Come puoi biasimarlo?? Eh?? Lui ti ama alla follia o non avrebbe fatto tutto questo per te. Lui sta male tanto quanto te, Agnes. E se tu continui a fare così lo perderai.”

 

Agnes non rispose: le parole dell'amica l'avevano colpita come uno schiaffo. Monica, vedendo che la castana non le rispondeva più, accese la macchina e ripartì sorridendo: aveva colpito nel segno. 

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Capitolo 39
*** TRENTOTTO ***


Il week end a Indianapolis fu risanatore per Agnes; Monica non la fece stare ferma un attimo, e di conseguenza non le diede tempo per pensare.

Mentre tornavano a casa Agnes disse:

 

Non so come ringraziarti, Monica...”

 

Il fatto di vederti così bene è un ringraziamento più che sufficiente...”

 

E adesso che devo fare?”

 

Agnes, non te la prendere, ma secondo me tu sei caduta in depressione...e hai bisogno di essere aiutata, perchè non saranno questi due giorni che ti faranno guarire.”

 

Sì, hai ragione...ricomincerò ad andare dalla psicologa.”

 

E non dimenticarti di tuo marito...”

 

Certo che no! Stasera gli farò una bella sorpresina!”

 

Brava ragazza!”

 

 

Intanto, a Lafayette, Izzy aveva dedicato quell'ultima giornata da solo a pulire la casa; era in delle condizioni davvero indecenti, dato che nessuno aveva più dato una ripulita nell'ultimo periodo. Il giorno prima lo aveva passato a suonare con i Ju Ju Hounds e, nonostante avessero parecchio materiale, avevano deciso di rimandare le incisioni del nuovo album. Izzy voleva dedicarsi esclusivamente ad Agnes, come del resto anche Rick.

Quando sentì la macchina parcheggiare nel vialetto il cuore cominciò a battere più forte; andò ad aprire la porta e vide scendere una sorridente Agnes.

 

Ciao Jeff. Come stai?”

 

Bene, come è andata a Indianapolis?”

 

Tutto bene. Purtroppo Monica è già andata via perchè ha il volo tra poche ore”

 

Capisco.”

 

Jeff, che ne dici se ora ci andiamo a sedere in salotto e parliamo come due persone adulte? O meglio...io, come una persona adulta..”

 

Izzy annuì a andarono ad accomodarsi sul divano.

 

Perdonami, Jeff...non so cosa mi è preso. O forse sì...credo di essere...depressa...l'incidente mi ha distrutto e purtroppo non sono stata forte abbastanza da uscirne. Ci ho entrambi trascinati all'inferno. Io però voglio uscirne. Ricomincerò ad andare dalla psicologa, prenderò delle medicine se necessario...ma voglio guarire e ritornare a vivere. Avrò bisogno di te, però...”

 

Amore, lo sai che puoi contare su di me sempre e comunque. E non sai quanto sono felice di sentirti dire queste cose.”

 

Agnes abbracciò con slancio il marito e si attaccò alle sue labbra con foga; Izzy rispose al bacio con ardore e divenne subito qualcosa di estremamente passionale. A un certo punto, però, Agnes lo allontanò.

Izzy, pensando di aver esagerato e che lei non fosse ancora pronta, disse:

 

Scusami, piccola...hai ragione, non sei ancora pronta e...”

 

Sssssh” lei gli posò l'indice sulla bocca per farlo stare zitto.

 

Andò allo stereo, mise un cd, e cominciò a ballare sensualmente su quella musica.

Izzy deglutì rumorosamente e si sistemò meglio sul divano per godersi lo spettacolo: era davvero tanto che non faceva sesso ed ora stava per esplodere.

Agnes cominciò a spogliarsi con una lentezza esasperante mostrando un completo bustino nero di pizzo, reggicalze, autoreggenti e decolletè nere tacco 12. Era una bomba sexy.

 

Monica mi ha costretto a comprarlo” disse a voce bassa con sorrisetto malizioso.

 

Si avvicinò sculettando a Izzy e gli si mise a cavalcioni, ricominciando a baciarlo; in un attimo lei gli tolse la t-shirt e gli sbottonò i jeans, dove infilò una mano cominciando a massaggiare il membro del ragazzo. Agnes sorrise sentendo il respiro sempre più pesante del ragazzo e, dopo essersi inginocchiata tra le sue gambe, sostituì la sua mano con le labbra. Sentì Jeff gemere sempre più forte per venire pochi minuti dopo tra le sue labbra; lei si staccò da lui e gli sorrise.

 

Lo so, ho battuto ogni record di velocità...ma sai, l'astinenza”

 

Agnes rise di gusto.

 

Ora però vieni qui”

 

Izzy la tirò per un braccio facendola sdraiare sul divano; le tolse i pochi indumenti che la coprivano e cominciò a baciare a accarezzare quel corpo che tanto amava. Quando entrambi furono pronti, lui entrò dentro di lei con impeto, facendola urlare.

 

Scusa” le disse.

 

Scusa di che...continua, ti prego”

 

Izzy si eccitò come non mai a sentire la voce roca ed eccitata della moglie e cominciò a muoversi sempre più velocemente finchè, insieme, non raggiunsero l'apice.

Si sistemarono meglio sul divano, abbracciati, e, cullati dal rumore regolare dei loro respiri, crollarono tra le braccia di Morfeo.

 

 

Contente??? :) Finalmente le cose si stanno sistemando! Vi annuncio che domani non riuscirò ad aggiornare, quindi ora provvederò a farvi avere anche i nuovi capitoli di 'The right way' e 'All we need is love'...per farmi perdonare ;) Grazie mille a tutti, a lunedì!!!  

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Capitolo 40
*** TRENTANOVE ***


1995

Era passato un anno da quella brutta vicenda; Agnes stava bene, anche se continuava con le sue sedute dalla psicologa e con le medicine. La depressione non è una malattia che guarisce in fretta. Comunque andava molto meglio, anche grazie a Izzy, il quale aveva rinunciato praticamente a tutto per starle vicino e aiutarla.

Il materiale per l'album c'era, ma non era ancora stato inciso; c'era anche il titolo dell'album: '117', che stava a indicare i 117 giorni più difficili che la coppia aveva dovuto affrontare.

Fu un giorno di aprile che Izzy si accorse che la moglie era inquieta.

 

Agnes, che hai?”

 

Ho un ritardo, Jeff”

 

Oh” il ragazzo non sapeva che dire. Non avevano mai parlato del fatto di riprovare ad avere un figlio, anche se in quell'anno non avevano mai preso precauzioni.

Fino ad allora non era successo nulla, ma adesso...

 

Devo fare un test di gravidanza...”

 

Sì, amore...lo faremo insieme, ok?”

 

Agnes annuì poco convinta; Izzy la prese per mano e la condusse in bagno, dove la ragazza prese il test da un armadietto e cominciò a scartarlo con mani tremanti.

I tre minuti di attesa sembrarono eterni ai due...e il risultato li lasciò non poco basiti: positivo.

 

Oddio...”

 

Piccola, ti senti bene?”

 

Io...sì...sì mi sento bene...mio dio, Jeff, sono incinta”

 

Agnes si aprì in un sorriso che sciolse il cuore del moro: quanto tempo era che non sorrideva così? Probabilmente dall'incidente...e capì subito che quel bambino sarebbe stato una vera benedizione.

 

 

I mesi passarono in fretta e la pancia di Agnes, ormai all'ottavo mese, era davvero enorme; avevano saputo che sarebbe stato un maschietto e avevano deciso che il suo nome sarebbe stato Richard.

L'ottavo mese di gravidanza coincideva anche con un altro evento importante: il matrimonio di Slash e Monica.

Così, i coniugi Stradlin erano andati a Los Angeles per l'evento.

Appena arrivato, Izzy venne condotto all'hotel dove avrebbe alloggiato con Slash, Duff, Matt e Steven: sarebbe stata una vera rimpatriata.

 

Stradlin!! Ti vedo bene! Come stai??” Slash abbracciò stretto l'amico.

 

Ehi, sposo! Io sto bene e tu??”

 

Mi fa strano dirlo, ma non vedo l'ora di sposarmi!”

 

Vedi, io l'ho sempre detto che sei una checca! Ciao Izzy!”

 

Steven! Che bello vederti! Ti trovo in forma!”

 

Oh sì, sto molto bene...e comunque mai in forma come McKagan...il nostro palestrato!”

 

Taci Adler! Ciao Jeff!”

 

Dopo i saluti (e gli insulti) di rito, i ragazzi andarono a cena in un bel locale.

 

Izzy, come sta Agnes?” domandò Slash.

 

Benone, davvero. Fra due settimane circa scade il termine...”

 

Sono davvero felice per voi, sai? Avete attraversato un brutto periodo ma siete stati forti da uscirne!” disse il riccio.

 

Grazie Slash. E grazie anche a tutti voi, ragazzi, che in questo ultimo anno mi siete stati tanto vicini, davvero...non so che avrei fatto senza di voi!”

 

Non ringraziarci, man, non è il caso” disse Duff.

 

Proporrei un brindisi per festeggiare!” Matt alzò i bicchieri.

 

Bel brindisi del cazzo, ormai siamo tutti astemi!”

 

Hudson, meglio così! Almeno ci ricorderemo il tuo matrimonio!”

 

Tutti risero, felici di essere insieme ancora una volta. Nessuno parlò dei Guns quella sera: sulla carta la band esisteva ancora, ma i ragazzi non si incontravano da tempo, né tanto meno producevano qualcosa. Il discorso non fu tirato in ballo: avrebbe causato solo una gran tristezza.

 

 

Intanto, le ragazze, Agnes, Susan (la moglie di Duff), Carolina (la fidanzata di Steven) e Ace (quella di Matt), erano tutte a casa della sposa a ingozzarsi di pizza. Non erano uscite per non affaticare troppo la futura mamma e ora stavano mangiando, ridendo e scherzando come matte.

 

E quando Monica mi disse che sarebbe partita in tour con Slash ho rischiato lo svenimento!” tutte risero per l'imitazione di uno svenimento da parte di Agnes.

 

Ma smettila, va!!! Pensa per te che eri diventata la donna delle pulizie di Izzy!” e Monica cominciò a raccontare di quando l'amica aveva aiutato il chitarrista a sistemare la vecchia casa della madre.

 

Beh, ragazza, alla fine siamo le fidanzate di 5 rock star...che pretendiamo?” risero ancora alla battuta di Susan.
 

Rimasero ancora a chiacchierare per un po', finchè decisero di andare a letto, dato che il giorno seguente c'era il matrimonio.

Agnes e Monica dormivano nella stessa stanza e, una volta a letto, Monica appoggiò l'orecchio sulla pancia dell'amica.

 

Agnes, smettila di ridere se no non sento nulla!”

 

Cos'è, aspetti che ti chiami?”

 

E beh, sono sua zia, mi dovrebbe come minimo dire 'Ciao zia Monica, sei la mia zia preferita!'”

 

Agnes rise ancora. “Che scema che sei!”

 

Monica si sdraiò sul letto e sospirò.

 

Che succede?” le domandò la castana.

 

Sono felice Agnes, sono felice come non lo sono mai stata”

 

Si avvicinò all'amica, che le cinse le spalle con un braccio.

 

Anche io sono felicissima per te...te lo meriti, Monica, davvero. E sono onorata di essere la tua testimone!”

 

Chi altri avrei potuto scegliere, eh?”

 

Senti a tal proposito...io e Izzy vorremmo che tu facessi da madrina a Richard”

 

Oddio...ma sei seria?” Monica si era tirata a sedere e guardava Agnes con stupore.

 

Certo che sono seria! Sempre se a te va naturalmente...”

 

E me lo chiedi? Non vedo l'ora di vederlo questo scricciolino...secondo me sarà tutto suo padre!”

 

Dici? Spero davvero non diventi una rock star!”

 

Le due risero e si misero a dormire vicine, serene come non lo erano da tanto tempo.

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Capitolo 41
*** QUARANTA ***


Quando Agnes aprì gli occhi e guardò l'ora erano le 5 del mattino e sentiva una fastidiosa sensazione di bagnato. Lì per lì non riuscì a mettere a fuoco la situazione, ma poi accese di scatto la luce e, tirata giù la coperta, potè vedere la chiazza di bagnato sotto le gambe.

 

Merda! Monica! Monica svegliati!”

 

Mmhmm...che c'è Agnes? Ma che ore sono?” Monica si stropicciò gli occhi e si alzò appoggiandosi su un gomito e guardando l'amica.

 

Mi si sono rotte le acque!”

 

Cosa?” Monica sbarrò gli occhi.

 

Mi si sono rotte le acque!”

 

Oh quella merdaccia!” Monica si alzò di scatto e andò a svegliare le altre.

 

In pochi minuti le ragazze erano tutte in piedi che si stavano cambiando e stavano preparando una borsa con il cambio per la neo-mamma, che cominciava ad avere le contrazioni.

 

Izzy!! Devo chiamare Izzy! Voi intanto andate a prendere la macchina! Veloci!!!”

 

Monica era in preda ad una crisi isterica. Digitò velocemente il numero e rispose Slash con la voce impastata dal sonno e non propriamente di buon umore.

 

Chi cazzo è alle 5 del mattino?”

 

Passami Izzy!”

 

Monica? Che succede?”

 

PASSAMI IZZYYYY!”

 

Dopo un istante rispose la voce assonnata del moro.

 

Pronto”

 

Agnes ha rotto le acque! Stiamo andando in ospedale!”

 

Cosa? Ma che...” Tu tu tu.

 

Monica aveva messo giù senza dare il tempo al ragazzo di rispondere.

Andarono in ospedale con l'auto di Susan, che infranse una ventina di regole della strada in appena 6 km di strada: le contrazioni erano sempre più vicine.

Appena arrivate, Agnes venne visitata e mandata in sala parto: era il momento.

 

 

Intanto, anche i ragazzi si stavano preparando rapidamente.

 

Adler, ti vuoi muovere porca di quella troia! Mia moglie sta per partorire!”

 

Ti calmi Stradlin?”

 

Fottiti!”

 

Izzy, stai tranquillo che arriveremo in tempo” tentò di calmarlo Matt.

 

Ma doveva accadere tra due settimane!!!”

 

Può accadere che i bambini nascano prima!” disse Slash saggiamente.

 

Ma te che ne sai, Hudson!! Dai andiamo!”

 

Guidava Izzy, che di regole della strada invece ne infranse un centinaio; lasciò la macchina davanti all'ingresso del pronto soccorso senza curarsi di parcheggiare.

Corse dentro l'ospedale e venne subito mandato in sala parto; gli fecero indossare camice e mascherina e raggiungere la moglie.

Appena entrò gli si strinse il cuore a sentire le urla di Agnes; le si avvicinò e le prese la mano.

 

Amore, sono qui”

 

Jeff, finalmen...aaaaaaaaaah”

 

Oddio, ma non potete fare qualcosa? Sta soffrendo da morire...” Izzy stava andando nel panico e chiese aiuto ai dottori.

 

Non si preoccupi, signor Isbell...ormai ci siamo. Agnes, comincia a spingere!”

 

Dopo un tempo indecifrabile fatto di spinte, urla e mezzi svenimenti di Izzy si sentirono i vagiti di un neonato.

 

Eccolo! Benvenuto Richard!”

 

Il piccolo cominciò a piangere come un ossesso e, dopo essere stato avvolto in un asciugamano bianco, lo diedero in braccio ad Agnes.

 

Jeff...il nostro bambino...” Agnes piangeva e rideva insieme, mentre carezzava delicatamente la testolina del bimbo.

 

Ciao Richard” sussurrò Izzy.

 

Pochi minuti dopo, i medici presero il bimbo per visitarlo e pulirlo e Izzy venne fatto uscire, dato che la neo-mamma doveva riposare.

Izzy uscì e in corridoio venne subito raggiunto dai ragazzi e dalle ragazze.

 

Izzy! Come sta?”

 

Agnes sta bene...e anche il piccolo...è bellissimo ragazzi...dio che emozione...”

 

Izzy si ammutolì.

 

Jeff, stai bene? Sei pallidissimo...”

 

Monica non aveva fatto in tempo a finire la frase che Izzy era caduto a terra svenuto come un sacco di patate. Due infermieri lo caricarono subito su una barella e lo portarono in uno studio.

I ragazzi erano rimasti fermi immobili, senza sapere cosa dire o fare. Fu Slash a spezzare il silenzio:

 

Tsk, la solita checca!!” 

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Capitolo 42
*** QUARANTUNO ***


Dopo un paio d'ore i ragazzi, che non si erano schiodati dal corridoio, videro uscire lo zombie Izzy da una stanza.

 

Man, come stai?” gli chiese Duff.

 

Meglio ragazzi...troppe emozioni insieme!”

 

Ma smettila, sei solo una fighetta!” disse Slash.

 

Hudson, non ho la forza fisica per mandarti a fanculo! Agnes? Avete saputo qualcosa?”

 

Sì, sono entrata poco fa a salutarla, dato che si è svegliata!” disse Monica.

 

E Richard?”

 

L'abbiamo visto nella nursery, Jeff. E' splendido!” aggiunse Monica.

 

Tutto sua madre, grazie a dio!”

 

Hudson, chiudi quella fottuta bocca!”

 

Il moro si sedette accanto agli amici in silenzio, fino a quando, qualche istante dopo, si alzò di scatto in piedi.

 

Ma voi due vi dovete sposare oggi!” esclamò guardando Monica e Slash.

 

Tranquillo, Jeff, sono solo le 8e30...il matrimonio è fra tre ore...”

 

Ma siete completamente impazziti?! Andate immediatamente a prepararvi, forza...”

 

Izzy...io non posso sposarmi senza Agnes...” Monica sembrava sull'orlo delle lacrime.

 

Monica, non credo proprio che lei possa venire...”

 

Tu verrai, man?”

 

Certo, Slash” il riccio gli sorrise grato.

 

Izzy, ti prego...”

 

Monica, ti giuro che farò il possibile, ok? Ora andate, forza, sciò!!”

 

Dopo che furono andati tutti via, andò dalla moglie, che stava allattando il piccolo.

 

Jeff! Mi hanno detto che ti sei sentito male...come stai?”

 

Meglio amore, sta tranquilla! Voi come state?” chiese toccando una manina del figlio, che gli strinse un dito.

 

Tutto bene...Jeff, il matrimonio...”

 

Lo so...ho appena mandato via gli altri perchè dovevano andare a prepararsi”

 

Io non posso pensare di mancare al matrimonio della mia migliore amica...”

 

Amore, hai partorito tre ore fa...non puoi andarci!”

 

Prova a chiedere a un medico!”

 

Agnes, non se ne parla!”

 

Ti prego...” la ragazza sfoggiò i suoi occhioni da cerbiatto indifeso, a cui Izzy proprio non sapeva resistere.

 

Maledizione” borbottò, mentre usciva dalla stanza in cerca di un medico.

 

Fu fortunato e ne trovò uno dopo pochi minuti.

 

Dottore, mi scusi. Sono Jeff Isbell, il marito di Agnes.”

 

Ah sì, la ragazza che ha partorito poche ore fa. Se vuole sapere come stanno, sia lei che il bimbo stanno benone, il piccolo è sano e mangia già come un leone” il dottore sorrise cordiale al neo-papà.

 

Ottimo, sono felice di questo. Ma vede, in realtà dovevo chiederle un'altra cosa...”

 

Dica pure” lo incalzò il medico.

 

Ecco, stamattina si sposa la migliore amica di mia moglie e lei è la testimone...non è che potrebbe andarci? Poi tornerebbe subito in ospedale...”

 

Devo ammettere, signor Isbell, che non mi è mai capitata una cosa simile...e va decisamente contro ogni regola. Senta, mi faccia visitare di nuovo un attimo sua moglie. A seconda di come sta si potrebbe valutare la cosa, dato che non ci sono state complicazioni durante il parto...”

 

Grazie mille, dottore. Grazie grazie grazie!”

 

Aspetti a ringraziarmi, non le posso assicurare nulla. Lei intanto vada a casa a prendere abito e quel che serve...almeno è tutto pronto se vi do il permesso di andare!”

 

Volo” Izzy corse fuori dall'ospedale per andare a prendere abiti e quant'altro.

 

 

Il medico intanto andò da Agnes e la visitò accuratamente; la ragazza stava benissimo, ogni parametro vitale era nella norma...ma comunque non poteva affaticarsi troppo. Decise quindi che sarebbe potuta andare, a costo che alle 4 del pomeriggio tornasse in ospedale e che ci andasse in sedia a rotelle.

 

Qualunque cosa, dottore! Sa, si sposa la mia migliore amica, ci conosciamo da quando andiamo all'asilo...e non potrei mai mancare!”

 

Capisco, Agnes, infatti faremo uno strappo alla regola per una volta! Ora la lascio, tra poco arriverà suo marito con tutto il necessario, è andato ora a prenderlo.”

 

Grazie ancora, dottore!!!”

 

 

Due annunci:

1) la storia sta volgendo al termine, mancano ancora 9 capitoli! :(

2) per qualche giorno non potrò aggiornare, dato che sarò via!!! Forse riesco sabato, ma non prometto nulla...al più tardi lunedì! Per farmi perdonare vado ad aggiornare le altre due storie! Grazie a tutte voi :D A presto! 

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Capitolo 43
*** QUARANTADUE ***


Monica era pronta, bella come il sole: indossava un abito avorio senza spalline con una gonna ampia e decorata da delle perline. I capelli erano lasciati sciolti e decorati da piccole rose.

Susan, Ace e Carolina la aiutarono a far entrare tutto l'abito in macchina e partirono per la chiesa; Monica era estremamente silenziosa e durante i preparativi aveva parlato pochissimo.

 

Monica, cazzo, stai per sposarti, non per andare al patibolo!”

 

Ace, non ci sarà Agnes...”

 

Non è ancora detto!” intervenne Carolina.

 

Avesse potuto venire mi avrebbe avvisata...”

 

Dopo poco, arrivarono alla chiesa, Monica scese dall'auto e, a braccetto al padre, entrò nella chiesa, dove partì subito la marcia nuziale. Vide Slash accanto all'altare, bello come il sole nel suo completo nero stranamente elegante e che le sorrideva radioso. Poi il suo sguardo si spostò più a sinistra: Agnes, nel suo vestito rosso e sulla sedia a rotelle, le sorrideva felice.

Monica non potè far altro che sorridere ancora di più; appena arrivata all'altare baciò quello che fra poco sarebbe diventato suo marito e poi si avvicinò alla sua amica.

 

Non ci speravo più che venissi...” le sussurrò la bionda.

 

Sarei venuta anche a costo di fuggire dall'ospedale!”

 

Le due ridacchiarono e poi Monica tornò nella sua postazione. La cerimonia fu molto bella e sentita e, una volta terminata, tutti gli invitati e gli sposi si spostarono sulla spiaggia, dove ci sarebbe stato il rinfresco.

Era una bellissima giornata di sole, rinfrescata dalla brezza e, sulla spiaggia, tutti si stavano divertendo; dopo i saluti e le foto di rito, Monica andò di nuovo da Agnes.

 

Richard?”

 

Stava bene, mi spiace non averlo portato” fece l'occhiolino alla bionda.

 

L'importante è che sei venuta tu...a che ora devi tornare in ospedale?”

 

Alle 4...è stata una delle clausole che mi ha imposto il dottore!”

 

Sono così felice che sei venuta...non sarebbe stato lo stesso senza di te”

 

Le due si abbracciarono felici. Il pranzo andò avanti tranquillo finchè, verso le 3e mezza, Izzy si avvicinò alla moglie.

 

Dobbiamo andare piccola...”

 

Di già?” rispose proprio come una bimba.

 

Dopo aver salutato tutti salirono in macchina alla volta dell'ospedale.

 

E' stata una bellissima giornata, vero?” disse Agnes.

 

Puoi ben dirlo...sono felice di aver rivisto gli altri...Duff, Steven, Matt...Poi è nato Richard...insomma, troppe emozioni davvero!” ridacchiò il moro.

 

Mi manca già il mio bambino...”

 

Dai piccola, ora lo vedrai!”

 

Tornati in ospedale, Agnes venne riaccompagnata nella sua stanza e subito visitata; poi le venne portato Richard per la poppata, a cui Izzy assistette felice come non mai.

 

 

Mamma e neonato rimasero in ospedale tre giorni e poi vennero mandati a casa; le prime settimane non furono facili: Richard non era quello che si suol dire un 'dormiglione' e spesso i due neo-genitori si ritrovavano stravolti e con delle occhiaie spaventose.

Izzy continuava a lavorare al suo nuovo album, anche se a rilento, e aveva posticipato l'uscita per l'inizio del 1997. Aveva un anno circa per il completamento.

Gli altri membri della band partecipavano attivamente alla vita dei neo-genitori e spesso gli davano una mano. Rick si era letteralmente innamorato del suo nipotino e, tutte le volte che il lavoro e la musica glielo permettevano, andava a casa Isbell per spupazzarselo un po'.

Dopo tanto tempo, Izzy era davvero felice e completo: aveva una moglie che amava alla follia, un figlio bellissimo e un album in preparazione. Era tutto perfetto.

 

 

Eccomiiiiiiiiiiiiiii!!! Sono tornata dopo alcuni giorni di assenza! Per farmi perdonare volo ad aggiornare anche le altre storie! Bye ;) 

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Capitolo 44
*** QUARANTATRE ***


Vi avviso che in questi ultimi capitoli ci saranno vari salti temporali, per ripercorrere alcune tappe fondamentali della vita di Izzy fino ad oggi! Buona lettura :) Un bacione!

 

 

settembre 1997

 

Richard, stai buono un attimo, porca di quella putt....eeeh, non posso dire parolacce, merda....ops! Speriamo Agnes non abbia sentito....”

 

Jeeeeeeeeeeeff, le parolacce!!!” speranza vana quella di Izzy, che sentì bene l'urlo della moglie provenire dal bagno della camera d'hotel in cui risiedevano.

 

Scusa amore...è che non riesco a mettere la scarpina a Rich!”

 

Si stavano preparando per un party a LA, ed era la loro prima uscita di famiglia al completo. Il piccolo Richard aveva due anni e avrebbe preso parte al primo party della sua vita, quello in occasione dell'uscita dell'album '117' dei Ju Ju Hounds.

Agnes uscì dalla camera da letto con un abito lungo fino a terra blu notte, che le stava d'incanto.

 

Amore, sei splendida!”

 

Grazie Jeff...vai a finire di prepararti mentre io sistemo Rich. Fra poco arriva la limousine.”

 

Dopo una decina di minuti arrivò la limousine, che li condusse nel luogo dove ci sarebbe stato il party; era una mega villa di proprietà della Geffen Records, dove venivano fatti questo genere di feste.

Là c'erano già i Ju Ju Hounds al completo.

 

Sorellina, sei sempre in ritardo!”

 

Prova a dirlo a tuo nipote, che non aveva molta voglia di mettersi le scarpe stasera!!!”

 

Vieni qui, campione!” prese il piccolo dalle braccia del papà e cominciò a girare per tutto quell'immenso giardino mostrando il suo meraviglioso nipote a tutti.

 

Fu una serata fatta di foto, discorsi, brevi esibizioni e presentazioni dell'album...e tutto ciò venne interrotto dall'arrivo di alcune persone.

 

Ehi, Stradlin!”

 

E voi che diavolo ci fate qui?”

 

Secondo te potevamo mancare alla presentazione del tuo nuovo album?”

 

Slash, Duff...è bellissimo avervi qui! Come state?”

 

Bene, man! E anche tu stai bene, vedo!”

 

Sì, Michael, sto molto molto bene...”

 

Dov'è la tua splendida consorte?”

 

E' andata a cambiare Richard, sarà qui a minuti!”

 

Izzy...ti porto i saluti di una persona...” disse Duff, un po' titubante.

 

Chi, man?”

 

Axl”

 

Axl?”

 

Sì, ci siamo sentiti per telefono recentemente”

 

Io è da parecchio che non lo sento...” disse scoraggiato Izzy “So che sta mettendo su una nuova band. E' vero o sono solo voci?”

 

E' vero” rispose Duff “Ma ha detto che sarà un lungo lavoro. Non è facile trovare membri adatti al nome Guns 'n Roses.”

 

Quel rotto in culo...noi abbiamo lasciato da pochi mesi e lui pensa già a sostituirci!”

 

Che altro dovrebbe fare, Slash? Anche noi suoniamo con nuova gente!”

 

Ok, ma non usare più quel nome, cazzo! Come potrà riportare la grandezza che abbiamo raggiunto noi? Non per vantarci, ragazzi, ma noi abbiamo raggiunto obiettivi che alcune band non hanno raggiunto nemmeno in dieci anni!” disse il riccio.

 

Hai ragione, ma tanto il nome spetta a lui di diritto...non abbiamo altra scelta!”

 

Dovevamo mollare quando ci aveva dato l'ultimatum del nome, altrochè...e noi invece ci siamo chinati al suo volere, come sempre...” continuò Slash arrabbiato.

 

Man, basta” disse Duff “Siamo alla festa di Stradlin e non dobbiamo rovinargliela!”

 

Hai ragione...scusa, man!”

 

Tranquillo, Saul. So bene cosa provi...oh, ecco Agnes e Rich!”

 

La ragazza arrivò con il bimbo in braccio e sorrise allegramente ai nuovi arrivati.

 

Ragazzi! Che gioia vedervi! Come state?”

 

Alla grande Agnes...e tu sei sempre bella come il sole!” Slash abbracciò la castana.

 

Ehi ehi, giù le manacce riccio!”

 

Che checca che sei Stradlin, spero davvero tuo figlio non abbia preso da te! Ehi, campione, vieni dallo zio Slash!” il riccio prese in braccio il bimbo, che subito si aprì in un sorrisone alla vista di quel tipo così buffo con una testata di ricci esagerata e il cilindro in testa.

 

La serata proseguì tranquilla, finchè Izzy e Agnes decisero di andare a casa, dato che il piccolo si era ormai addormentato. Salutarono tutti, in particolare Duff e Slash e, con la limousine, tornarono in albergo.

Misero a letto il piccolo e poi si accomodarono sulla terrazza, Agnes in braccio al marito, che le porse un calice di champagne.

 

No, amore, grazie...”

 

Come mai non lo vuoi? Ti piace così tanto lo champagne!”

 

Non lo posso bere...”

 

Oh mio dio, stai male?”

 

Agnes rise: Jeff si allarmava per nulla.

 

Sono incinta, Izzy”

 

Il moro spalancò la bocca. “Temo di aver capito male”

 

Oh no, chitarrista, hai capito benissimo. Aspettiamo un altro figlio!”

 

Ma è fantastico!” si alzò con Agnes in braccio e cominciò a farla volteggiare per aria.

 

No, che cazzo faccio, sei incinta! Devo stare attento!” Agnes rise ancora, per poi attaccarsi alle labbra del marito che, dopo tutti quegli anni, la attiravano ancora come calamite.

 

Si ritrovarono pochi istanti dopo nudi, a fare l'amore su quel grande letto, felici come non mai per quella creatura che dopo pochi mesi sarebbe nata.
 

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Capitolo 45
*** QUARANTAQUATTRO ***


settembre 2002

 

Rich, prendi lo zaino rapidamente!”

 

Aspetta, papi, ho dimenticato una cosa in camera!”

 

Richard, ti do 30 secondi e poi ti vengo a prendere per la pelle del sedere!!”

 

Jeff, calmati! Ti sembrano cose da dire?” lo rimproverò Agnes.

 

Perdonami amore, ma se continuiamo così Rich farà tardi il primo giorno di scuola!”

 

Stai tranquillo, amore. Arriveremo in orario. Victoria, muoviti anche tu!”

 

Eccola, la famiglia Isbell al completo: gli anni sono passati e i bambini sono cresciuti. Per Richard è il primo giorno di scuola e per Victoria il primo giorno d'asilo.

I preparativi furono infiniti e, appena tutti e quattro furono finalmente seduti in macchina, Izzy tirò un sospiro di sollievo. Partì diretto verso la scuola di Rich e, una volta parcheggiato, scesero tutti insieme.

Naturalmente gli sguardi verso di loro si sprecarono, come i commenti affettuosi alla visione di quella bellissima famiglia. Una volta arrivati nel corridoio della scuola, adocchiarono subito la maestra e i compagni del bambino, che corse loro incontro. Dopo aver salutato e fatto le dovute raccomandazioni, la famigliola si avviò verso l'asilo.

 

Mammina, non voglio andare all'asilo”

 

Vicky, non cominciare a fare i capricci.”

 

Vado domani, promesso.”

 

Vicky, no. Vai all'asilo e basta!”

 

La piccola cominciò a tirare su con il naso e Izzy si sentì morire: cuore di papà.

 

Agnes” sussurrò alla moglie “Non è la fine del mondo se non vuole andare”

 

Jeff, non ti ci mettere anche tu, sai! Se gliela diamo vinta poi sarà tutti i giorni la stessa storia.”

 

Ma se poi passa la mattinata a piangere?”

 

Ma figurati, appena arriveranno le sue amichette comincerà a giocare e non si ricorderà nemmeno più di noi!”

 

Arrivati davanti all'asilo, Izzy preferì restare in auto: non avrebbe retto di vedere la sua bambina in lacrime perchè non si voleva staccare dalla mamma.

Dopo un po', Agnes tornò.

 

La sua amica Patricia era già arrivata...non mi ha nemmeno salutata dalla fretta che aveva di andare a giocare!”

 

Meno male...”

 

Sei troppo apprensivo, amore!” la donna gli si avvicinò e gli diede un lieve bacio sulla guancia.

 

Senti” continuò Agnes “Abbiamo entrambi la mattinata libera...programmi?”

 

Qualcosa in mente lo avrei” disse Izzy malizioso.

 

Ah sì? E quale sarebbe?”

 

Izzy non rispose e sfrecciò verso casa; appena si chiusero la porta alle spalle, cominciarono a baciarsi con passione. Izzy prese Agnes per i glutei, che prontamente allacciò le gambe intorno alla vita del marito; il moro salì le scale senza staccarsi dalle labbra di Agnes e, una volta in camera, si tolsero rapidamente gli inutili vestiti.

La donna fece sdraiare Izzy sul letto e cominciò a baciarlo ed accarezzarlo ovunque, mentre il suo respiro diventava sempre più pesante; dopo un po' i ruoli si invertirono e fu il turno di Agnes di cominciare a sospirare sotto l'esperto tocco della mani e delle labbra del chitarrista.

Quando entrambi sentirono il bisogno di qualcosa di più, Jeff entrò dolcemente in lei e cominciò a muoversi prima lentamente, e poi sempre più veloce, finchè entrambi vennero.

 

Si sdraiarono accoccolati uno accanto all'altro e, quando stavano per addormentarsi, suonò il telefono.

 

Ma chi cazzo è adesso, porca puttana!” imprecò Izzy “Pronto!”

 

Brutto momento, man?”

 

Slash? Sei tu?”

 

In persona!”

 

Stavo per addormentarmi!”

 

Alle 10 del mattino?”

 

Oggi i bambini hanno cominciato la scuola e finalmente c'è un po' di pace!”

 

Ho capito, hai trombato come un riccio!” sghignazzò Slash.

 

Hudson, moderati! Comunque, a cosa devo l'onore della tua telefonata?”

 

Beh, ecco...sai, io, Duff e Matt stiamo mettendo su una nuova band!”

 

Davvero? Congratulazioni, ragazzi! Sul serio!!!”

 

Ti ringrazio. E senti...mi chiedevo se non ti andava di venire a suonare un po' con noi...”

 

Perchè no? E' tanto che non suoniamo un po' insieme! Magari questo week-end veniamo a Los Angeles!”

 

Grande, chiamaci quando sei qui, ok? Ora vai a trombare ancora un po'! A presto Stradlin!”

 

Ciao stronzo!” Izzy rise e mise giù.

 

Che voleva Slash?” chiese Agnes.

 

Mi ha detto che stanno mettendo su una band lui, Duff e Matt e mi ha chiesto se mi va di suonare un po' con loro.”

 

A te va?”

 

Sì sì, certo che mi va...però...”

 

Però cosa, Jeff?”

 

Penso mi vogliano chiedere di entrare a far parte della nuova band...”

 

E tu non vuoi?”

 

Io ho i Ju Ju Hounds. Dal '99 fino ad ora abbiamo pubblicato altri tre album e ne abbiamo un altro in lavorazione...”

 

Capisco...però non dimenticare cosa hai condiviso con Slash, Duff e Matt...voi avete fatto la storia insieme, e magari potreste continuare...”

 

Io adoro quei ragazzi, sono stati la mia famiglia per anni ed è grazie a loro se sono riuscito a realizzare i miei sogni. Ma credo che il nostro tempo come band sia finito...abbiamo preso tutti strade diverse e non so se potrebbe funzionare. Inoltre, ci sarebbero quasi tutti i Guns al completo e io non voglio vivere per sempre nell'ombra di quella band.”

 

Fu una delle migliori band di tutti i tempi, Jeff...”

 

Lo so, ma il nostro tempo è finito. Forse l'abbiamo sfruttato male, forse siamo stati troppo stupidi da non sapere gestire al meglio le possibilità che avevamo. Ma è finita...basta, non voglio tornare indietro. Suonerò un po' con loro ma giusto così, per svago...”

 

Come vuoi tu amore” disse Agnes stringendosi a lui e poggiando la testa sul suo petto “In ogni caso, una gita a LA ci sta. Ne approfitterò per fare un po' di shopping! I tuoi figli crescono alla velocità della luce e non hanno più nulla da mettersi!”

 

Uniremo l'utile al dilettevole. Invece, che ne dici se adesso ci diamo al dilettevole e basta?”

 

Agnes ridacchiò, prima che Izzy si attaccasse alle sue labbra e ricominciassero da dove si erano interrotti poco prima.
 

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Capitolo 46
*** QUARANTACINQUE ***


Il venerdì successivo la famiglia Isbell al completo era all'aeroporto con direzione Los Angeles. Il viaggio fu tranquillo, grazie al fatto che i bambini si erano addormentati non appena erano sprofondati nelle comode poltrone della prima classe.

Una limousine li portò dall'aeroporto al Four Season, dove avrebbero alloggiato; una volta in camera, Izzy chiamò Slash.

 

Saul, sono Jeff!”

 

Stradlin, siete arrivati?”

 

Sì sì, ci siamo appena sistemati in camera. Stasera che ne dite di una cena tutti con le rispettive consorti?”

 

Dico che è un ottima idea! Chiamo subito Duff e Matt! Ci vediamo alle 8,30 davanti al Canter's Deli, che ne dici?”

 

Perfetto, a più tardi allora!”

 

Izzy mise giù e illustrò i programmi della serata ad Agnes, che annuì sorridendo, felice di poter passare finalmente un po' di tempo con la sua amica Monica.

Dopo essersi rifocillati e rinfrescati, la famiglia uscì, diretta a fare un po' di shopping; attirarono molti sguardi, dato che era da tempo che Izzy Stradlin non usciva allo scoperto, per di più con la famiglia al completo. Ma erano tranquilli, dato che erano controllati a vista da due guardie del corpo grosse come armadi.

Il pomeriggio portò a un notevole alleggerimento della carta di credito; verso le 6 rientrarono e cominciarono a prepararsi per la serata.

Alle 8,30 in punto erano davanti al Canter's, dove c'erano già Slash e Monica ad aspettarli. Monica corse incontro alla sua amica e le due si abbracciarono calorosamente.

 

Monica! Che bello rivederti! Come stai?”

 

Benissimo, tesoro, e tu? Sei sempre più bella! La maternità ti dona!”

 

Fino a 4 mesi fa, quando Victoria dormiva due ore a notte, la maternità non mi donava proprio per niente. Grazie al cielo negli ultimi mesi si fa di quei sonni...”

 

Meno male, dev'essere stato pesante...”

 

Moltissimo, credimi. Ciao Slash! Come stai?”

 

Benissimo baby. Ma fammi un po' salutare i pargoli! Ciao Rich, ciao Vicky! Vi ricordate dello zio Slash, vero?”

 

Richard gli saltò subito al collo: amava quell'uomo buffo con tanti ricci in testa e il cilindro; sembrava un po' il personaggio dei cartoni animati che guardava alla televisione.

Anche la piccola Vicky sorrise allegramente al riccio, che la prese in braccio e se la mise sulle spalle.

Poco dopo arrivarono Duff e Susan, con la piccola Grace, e Matt con Ace.

 

Stradlin, vuoi tenere quell'uccello nei pantaloni o hai intenzione di fare altri figli?”

 

Saul!!!” Monica diede uno scappellotto al marito per quella frase poco adatta alla presenza di tre bambini.

 

Che ho detto??”

 

Porcherie che non si devono dire davanti a dei bambini!!!”

 

Tutti stavano tentando di trattenere le risate, cosa non facile davanti a quella scenetta esilarante. Poco dopo entrarono tutti nel locale e si accomodarono; vennero serviti dal loro amico Marc Canter, che li trattò come dei pacha.

 

Allora, raccontatemi un po' di questa nuova idea della band!” disse Izzy curioso.

 

Sai, abbiamo suonato insieme recentemente per un amico che è mancato e per la cui famiglia è stata organizzata una raccolta fondi. E sai...ci sono tornate in mente tante emozioni che avevamo accantonato...suonare insieme fa sempre un certo effetto anche se sono passati tanti anni!” spiegò Duff.

 

E così abbiamo deciso di provare. Chi se ne importa se tutti ci paragoneranno ai Guns!” concluse Matt.

 

Complimenti ragazzi, sono davvero felice per voi!”

 

E, Jeff...pensavamo...che ne dici di farci da cantante e ovviamente chitarrista?” propose Slash.

 

Izzy sorrise: sapeva che glielo avrebbero domandato.

 

Ragazzi, io vi ringrazio e sono onorato del fatto che voi abbiate pensato a me, davvero...ma io mi trovo costretto a rifiutare. Ora ho un'altra band, abbiamo pubblicato dei buoni album e ne abbiamo uno in cantiere. Inoltre, beh...ritrovarci tutti qui senza Axl mi farebbe un certo effetto...e inevitabilmente vivremmo nell'ombra dei Guns...quello che voi dovete fare è trovare un cantante e un chitarrista estranei a questo mondo e poter dare vita a qualcosa di diverso...sempre grandioso, ma diverso...”

 

Al tavolo calò il silenzio: si sentivano solo Richard e Grace ridacchiare per qualcosa che solo loro sapevano.

 

Hai maledettamente ragione, Stradlin...” disse Matt.

 

Ma Matt...” tentò Slash.

 

No, Saul, aspetta. Io vorrei con tutto me stesso che Izzy venisse con noi. Ma allo stesso tempo capisco cosa vuol dire. In questi anni non abbiamo mai voluto suonare insieme, anche solo due di noi, per paura di essere sempre paragonati ai Guns. Naturalmente, noi saremo sempre legati ai Guns N' Roses, in particolare voi, ma essere tutti quelli della line-up degli Illusions senza Axl, diventerebbe davvero pesante. In particolare per Izzy, che è quello più legato di tutti ad Axl...la stampa lo massacrerebbe! E poi, ha una band in cui si trova bene e con cui sta facendo un buon lavoro. Perchè dovrebbe lasciare tutto ciò per un nostro capriccio?!”

 

Sorum?”

 

Che c'è Hudson?”

 

Da quando sei così saggio?”

 

Da sempre, coglione!”

 

Matt, le parole!!!” lo rimproverò Ace.

 

Scusa amore”

 

Jeff, ci dispiace davvero. Matt ha ragione, e capiamo benissimo le tue motivazioni! Nonostante questo, domani suoneremo tutti insieme. Vero, ragazzi?” disse Duff.

 

Ovvio che sì, man!” Slash diede una forte pacca sulla spalla a Izzy.

 

Trascorsero la loro serata in modo tranquillo, chiacchierando del più e del meno e ricordando vecchi aneddoti degli anni passati.

Intorno a mezzanotte tornarono tutti chi a casa chi in albergo, soprattutto perchè i bambini si stavano addormentando. I ragazzi si diedero appuntamento per il giorno dopo per suonare, invece Agnes e Monica si accordarono per una giornata di shopping sfrenato.

Una volta in albergo e una volta messi a letto i bambini, Izzy e Agnes si sistemarono nel loro letto abbracciati; il moro era silenzioso.

 

A cosa pensi, Jeff?”

 

Niente...”

 

Sento le rotelle girare...”

 

Beh, Agnes, vedermi con i miei ex colleghi che mi propongono di suonare di nuovo insieme non mi può lasciare indifferente...”

 

Immagino amore...sei davvero convinto della tua risposta negativa? Volendo puoi continuare a suonare anche con i Ju Ju Hounds, non devi mollarli per forza!”

 

Lo so, lo so...ma infatti quello che mi blocca è principalmente altro...”

 

E' Axl, non è vero?”

 

Agnes, io non ce la farei a suonare con tutti loro tranne Axl. Lui sarà tutto quello che vuoi, un egoista, egocentrico, bastardo...possiamo considerarlo il distruttore dei Guns, cosa per altro sbagliatissima...ma lui è pur sempre il mio più caro amico, e io non voglio suonare con gli altri Guns senza di lui.”

 

Sei una persona meravigliosa, Jeffrey Isbell. E io ti amo alla follia!!” baciò con passione il suo uomo per poi accoccolarsi sul suo petto.

 

Izzy la strinse a sé e, poco dopo, caddero addormentati. 

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Capitolo 47
*** QUARANTASEI ***


Il giorno seguente, Izzy andò nella sala prove dei ragazzi di buon mattino. Erano già tutti lì, tranne Duff.

 

Dove sarà finita quella checca?” Slash era fine già di primo mattino.

 

Vedrai che arriva, sta tranquillo.”

 

E così fu: il biondo arrivò tutto trafelato dopo una decina di minuti.

 

Scusate ragazzi, non ho sentito la sveglia. Grace stanotte non ha chiuso occhio...e noi con lei...”

 

Fossi un vero uomo, McKagan, avresti sfruttato il tempo con Susan!”

 

Hudson, quando tua figlia non fa altro che piangere il tuo ultimo pensiero è scopare!”

 

Concordo” disse Izzy, che con due figli piccoli poteva capire più che bene il discorso di Duff.

 

E poi dicono che i matrimoni vanno a rotoli...certo che è così, se non si scopa più!”

 

Slash, guarda che si scopa eccome...semplicemente si deve aspettare con pazienza il momento giusto!”

 

Certo, come l'altro giorno quando ti ho chiamato che avevate appena portato i bambini a scuola!”

 

Esatto, Saul, esatto!” Izzy rise, e tutti gli altri lo seguirono.

 

Ehm...ragazzi...”

 

Sì, Saul?”

 

Io e Monica stiamo cercando di avere un bambino...”

 

Tutti lo guardarono perplessi, dato quello che aveva appena detto riguardo matrimoni e figli.

 

Lo so lo so, mi sono contraddetto da solo...comunque vi assicuro che non vedo l'ora di avere un mini Slash in giro per casa!”

 

Saul, sicuro di sentirti bene?” gli chiese Duff con un sorrisino ironico.

 

Ehi, certo che mi sento bene, McKagan! Alla mia età ci sta un figlio no?? E anche quando arriverà io e Monica continueremo a trombare come ricci!!! E ora suoniamo, cazzoni che non siete altro!!”

 

Presero in mano i loro strumenti e Slash fece sentire una melodia che aveva buttato giù, ma che non riusciva a proseguire. Anche in quell'occasione, la vena creativa che aveva sempre legato quei 4 musicisti uscì e in poco più di due ore la canzone fu terminata: la canzone si sarebbe intitolata 'Fall to pieces'.

 

 

Intanto, non molto lontano dalla sala prove, Agnes, Monica e i bambini stavano facendo shopping.

 

Allora, Monica, come va la vita?”

 

Tutto bene...sai, io e Slash stiamo cercando di avere un bambino!”

 

Dici davvero???”

 

Sì! E credimi, non vedo l'ora che accada, perchè sarei davvero felice di avere un figlio con lui...lo amo alla follia, sai?”

 

Lo so...te lo si legge negli occhi quando lo guardi. Chi l'avrebbe mai detto che sarebbe finita così, quando Slash era venuto a Lafayette anni fa?”

 

Mamma mia ti ricordi?” Monica rise “Quando entrò alla tavola calda mi venne quasi un infarto a vedermelo lì davanti!”

 

Anche Agnes rise. “Me lo ricordo bene!”

 

Continuarono a girare per negozi, comprando veramente di tutto e di più, per loro due, per i loro mariti e soprattutto per i bambini.

Verso le 4 del pomeriggio andarono alla sala prove dove erano arrivate anche Susan, Grace e Ace.

 

Papino!” Rich corse incontro al moro.

 

Ciao campione, ti sei divertito oggi?”

 

Il bimbo mise su il broncio e scosse convinto la testa.

 

Non ti sei divertito? E come mai?” gli chiese ancora il padre.

 

Lo shopping è roba da femmine!”

 

Tutti scoppiarono a ridere.

 

Ah, Rich, vieni dallo zio Slash che lui invece se ne intende di roba da veri uomini...mica come tuo papà” gli disse a bassa voce nell'orecchio, ma Izzy sentì comunque.

 

Saul, ti ringrazio per le belle figure che mi fai fare con mio figlio!”

 

Rimasero lì ancora un po' tutti insieme, ridendo, scherzando e mangiando un buon gelato. A malavoglia, Izzy e Agnes decisero di tornare in hotel, dato che quella sera avevano il volo per tornare a Lafayette.

Si salutarono calorosamente e si promisero di vedersi tutti insieme per le festività natalizie e per il capodanno.
 

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Capitolo 48
*** QUARANTASETTE ***


2003

Era appena uscito il nuovo album dei Ju Ju Hounds: 'Like a dog'. Il successo ottenuto fu decisamente maggiore rispetto agli altri album e ciò non potè che scatenare una grande gioia nella band. Quell'evento, poi, cadeva in concomitanza con un'altra occasione importante: il compleanno di Izzy.

Agnes decise di organizzare una festa con tutti i loro amici: Axl con la sua nuova donna, Duff con Susan e Grace, Steven con Carolina, Slash con Monica, Matt con Ace e poi i Ju Ju Hounds. Era da tanto, troppo tempo che i vecchi Guns non si ritrovavano tutti insieme nella stessa stanza. Agnes sapeva che poteva accadere di tutto, ma sperava davvero che andasse bene: in quel caso, sarebbe stato probabilmente uno dei compleanni più belli di suo marito.

 

E' tutto pronto, amore?” il moro le si avvicinò abbracciandola da dietro. Sapeva della festa in sé, ma non aveva idea di chi fossero gli invitati, né come sarebbe stata organizzata la serata.

 

Tutto pronto. Sono agitata...speriamo vada tutto bene!”

 

Vedrai che sarà così...e poi, non devi agitarti nelle tue condizioni” Izzy le mise le mani sulla pancia.

 

Sì, Agnes era di nuovo incinta, di poco, appena tre mesi, però avevano un'altra creatura in arrivo. Non l'avevano ancora detto ai ragazzi e quella sera era l'occasione giusta.

Suonò il campanello e Jeff andò ad aprire: davanti a lui c'erano Axl e consorte.

 

Bill! Come stai?”

 

Bene, vecchio, e tu?”

 

Vecchio? Devo ricordarti che abbiamo la stessa età?”

 

Hai ragione, Jeff. Ti posso presentare Stephanie?”

 

Ciao Stephanie, sono felice di conoscerti!”

 

E' un piacere, Izzy!”

 

Bill!”

 

Agnes, piccola! Ma come fa una creatura incantevole come te a stare con un vecchio come lui?” disse Axl abbracciando con calore la donna.

 

Agnes rise e tese subito la mano a Stephanie; le due si presentarono gentilmente e sorridendosi.

Suonò di nuovo il campanello: aprì Axl, dato che era il più vicino alla porta e si ritrovò davanti...Slash.

 

Ciao Rose”

 

Hudson”

 

I due si guardarono con freddezza mentre Axl si scansava per far entrare il riccio e Monica.

Agnes decise di intervenire subito: “Lo so, non uccidetemi, è colpa mia! Jeff, non guardarmi così! Volevo che fosse un compleanno speciale e che ci fossero tutti i tuoi amici più cari! Quindi, cerchiamo di mettere da parte i vecchi rancori e goderci la giornata, ok?”

 

Ben detto, Agnes!” confermò Monica.

 

Gli altri annuirono poco convinti e, per spezzare la tensione, Agnes fece andare tutti in giardino a sorseggiare un aperitivo rigorosamente analcolico.

 

Zio Bill! Zio Slash!” Richard e Victoria arrivarono correndo e si lanciarono addosso ai loro zii.

 

Intanto, arrivarono tutti gli altri invitati. Ci si salutò, con più o meno freddezza da parte di alcuni, ma sembrava che tutti avrebbero mantenuto la maturità necessaria per trascorrere una giornata piacevole.

E così fu...a tavola, cominciarono tutti a chiacchierare, ridere e scherzare come se non fosse passato nemmeno un giorno; Axl e Slash erano persino seduti uno di fronte all'altro.

Al momento del dolce, Agnes arrivò con una bella torta con sopra 41 candeline, che Jeff soffiò tutte d'un fiato.

 

Man, fra il numero di candeline che aumenta e il fatto che hai sempre fumato come una ciminiera, presto non ce la farai più a spegnere le candeline!” disse Slash, scatenando le risate di tutti.

 

Andate a cagare, davvero di cuore ragazzi!”

 

Jeff! Le parolacce!!!”

 

Scusa, amore”

 

Stavano mangiando la torta quando Monica si alzò in piedi.

 

Scusatemi, posso avere un attimo la vostra attenzione?” tutti alzarono gli occhi da loro piatto per guardare la bionda. “Io e Slash dobbiamo dirvi una cosa”

 

Anche il riccio si alzò in piedi e, dopo aver appoggiato una mano sulla pancia della moglie, disse: “Siamo incinti!”

 

Tutti scoppiarono a ridere per poi congratularsi con i futuri genitori; poco dopo anche Izzy si alzò in piedi.

 

Beh, dopo l'annuncio di Monica e Slash dobbiamo dirvi una cosa. Anche noi siamo incinti!”

 

Tutti applaudirono felici per la bella notizia.

 

Stradlin, quando imparerai a tenerlo nei pantaloni una volta per tutte?” chiese Slash, prendendosi un bel ceffone da Monica “Ahio!!”

 

Risero ancora, felici. La festa si protrasse per tutto il pomeriggio e la sera e per Izzy fu uno dei compleanni più belli della sua vita, con tutti i suoi amici e le persone che più amava.

 

Vi avviso che mancano solo tre capitoli alla fine D: Grazie mille a tutti coloro che seguono, leggono e recensiscono! Un bacione 

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Capitolo 49
*** QUARANTOTTO ***


febbraio 2012

Erano passati nove anni da quella festa ed erano successe tante cose: era nata la terza figlia di Izzy, Rachel, ed ormai erano tutti già grandi: Richard aveva 17 anni, Victoria 15 e la piccola Rachel 9.

Anche Slash e Monica continuavano la loro vita da sposati con i loro figli London, che aveva l'età di Rachel, e Cash, che aveva 6 anni.

In quegli anni, Izzy e i Ju Ju Hounds avevano pubblicato altri album, 'Miami' nel 2007, 'Concrete' nel 2008 e 'Wave of heat' nel 2009.

Anche gli altri ragazzi avevano i loro progetti con varie band: Duff con i Loaded, Slash con Myles Kennedy & the Conspirators, Steven con gli Adler's Appetite, Matt con i Diamond Baby e infine Axl con i nuovi Guns.

In quegli anni era capitato più volte che Izzy suonasse con loro, ad esempio nel 2006 aveva partecipato a ben 13 show, e poi ad altri concerti qua e là. Ora era da circa un anno che si manteneva lontano dalle scene; era in produzione con i Ju Ju Hounds e, più invecchiava, meno amava la vita sotto i riflettori. Preferiva rimanere tranquillo a Lafayette a fare il papà.

Ma fu all'inizio del 2012 che arrivò una notizia che lo turbò parecchio: i Guns 'n Rose erano stati ammessi nella Rock and Roll Hall of Fame.

Voleva dirlo alla sua famiglia quella sera, ma Richard lo precedette.

 

Papà, ho letto su internet che i Guns sono stati introdotti nella Rock and Roll Hall of Fame!”

 

Cosa? Lo sapevi, Jeff?” domandò Agnes.

 

L'ho scoperto ieri, ve ne avrei parlato questa sera!”

 

Che cos'è la Hall of Fame, papà?” chiese Rachel.

 

Il Rock and Roll Hall of Fame and Museum è un museo che si trova a Cleveland. E' dedicato alla memoria di alcuni tra i più importanti e influenti artisti della storia del rock. Per essere ammessi, devono essere trascorsi almeno 25 anni dalla prima incisione.”

 

25 anni uscì 'Appetite for Destruction', vero?”

 

Esatto Vicky. Il 14 aprile ci sarà la cerimonia di induzione a Cleveland.”

 

Ci andrai, papà?”

 

Non lo so, Rich...non lo so...”

 

Papà, io credo che dovresti perch...”

 

Richard, basta” lo bloccò Agnes vedendo Izzy irrigidirsi “Papà ci penserà. Ora finite di mangiare, che dovete ancora terminare i compiti per domani!”

 

Una volta che Agnes ebbe sparecchiato e i ragazzi furono andati nelle loro stanze, marito e moglie si accomodarono sul divano del soggiorno.

 

Sei silenzioso, Jeff...”

 

Beh, sai...questa storia della Hall of Fame mi ha stupito non poco...”

 

Hai già parlato con qualcuno degli altri?”

 

No...pensavo di sentire Slash domani...”

 

Chiamalo ora...”

 

Ma sono già le 9...”

 

Chiamalo Jeff!!!”

 

Ok...”

 

La conversazione durò una mezz'oretta, nella quale Slash disse chiaramente che lui non sarebbe andato alla cerimonia: non aveva voglia di tornare sulle prime pagine dei giornali per i Guns, anche se era un'onorificenza non da poco. Izzy si trovò d'accordo con Slash e i due si salutarono.

Agnes scosse la testa: era sbagliato, loro ci dovevano andare a quella cerimonia, lo dovevano se non altro ai fans. Capì subito che lei e Monica sarebbero dovute intervenire.

 

Quando il giorno dopo Izzy uscì per portare i ragazzi a scuola, Agnes chiamò subito la bionda.

 

Monica, sono Agnes!”

 

Agnes ciao! Come stai?”

 

Bene, bionda, bene...senti ti chiamo per un motivo ben preciso...”

 

Che credo sia lo stesso per cui io ti avrei chiamato fra qualche ora...”

 

Hall of fame...”

 

Esattamente”

 

Ho ascoltato la telefonata dei nostri mariti di ieri sera. Loro devono andare, lo devono ai fans che in tutti questi anni non hanno mai dimenticato i Guns e hanno aspettato una reunion, almeno per una sera...è l'occasione giusta...”

 

Hai ragione, la penso anche io così...ma metti che noi convinciamo Izzy e Slash...gli altri? Come possiamo essere certe che andranno?”

 

Che ne dici di un week end relax in una spa lì a LA? Contattiamo Susan, Carolina, Ace e Stephanie e ne parliamo anche con loro!”

 

Mi sembra un'ottima idea...io chiamo Susan e Carolina, tu Ace e Stephanie?”

 

Perfetto, ci sentiamo tra due ore! A dopo!”

 

Ciao Agnes!”

 

Due ore dopo le due amiche si sentirono di nuovo: il 24 e 25 marzo si sarebbero trovate tutte per un week end relax senza mariti e figli a Los Angeles.

 

 

 Un breve avviso: dato che domenica non potrò aggiornare, oggi pubblicherò due capitoli di questa storia, così da pubblicare domani l'ultimo capitolo e non lasciarvi con il fiato in sospeso fino a lunedì! Sono brava vero??? ;) Spero che possiate gradire anche il finale, a me personalmente piace moltissimo! Un bacione e grazie :D 

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Capitolo 50
*** QUARANTANOVE ***


Attenzione!! Questo è il secondo capitolo che pubblico oggi! Sapete cosa fare :D Buona lettura!!!

 

 

Il 24 marzo le ragazze si incontrarono tutte davanti a una delle più famose spa di LA, per dedicare un week-end a loro stesse, cosa rara avendo tutte famiglia.

Solo Agnes e Monica sapevano il vero motivo di quella rimpatriata e aspettavano il momento più propizio per tirare fuori il discorso. Dopo essersi sistemate nelle loro camere andarono subito a farsi fare un massaggio.

Fu nel pomeriggio, quando erano tutte insieme nella piscina idromassaggio, che Monica tirò fuori il discorso.

 

Ehi, ragazze, avete saputo della Rock and Roll Hall of Fame?”

 

Tutte annuirono.

 

Che intenzioni hanno i vostri uomini?” chiese Agnes.

 

Steven andrà”

 

Anche Matt”

 

Anche Duff”

 

Axl no...” disse Stephanie.

 

Nemmeno Slash e Izzy...” aggiunse Agnes.

 

Ragazze, sentite...noi vi abbiamo proposto questo week end proprio per questo motivo...noi dobbiamo convincerli ad andare e a suonare tutti insieme su quel palco!”

 

Monica, sai che è una cosa impossibile...”

 

No, Susan, non lo è...ricordi 10 anni fa, il compleanno tutti insieme a casa di Agnes e Izzy? Era stato fantastico, loro erano tutti insieme e non ci fu alcun problema... perchè non potrebbe essere di nuovo così? Ragazze, noi siamo fans dei vecchi Guns, prima che mogli o fidanzate. Noi vogliamo rivedere suonare la line-up originale! E pensate i fans che non hanno mai abbandonato le speranze! Vedrebbero realizzato il loro sogno, anche se solo per una sera!”

 

Subito non dissero nulla, fu poi Stephanie a parlare: “Forse Axl sarà il più difficile da convincere, ma ci proverò. Da fan dei vecchi Guns, lo farò!”

 

Grande, Steph! Io e Monica cercheremo di convincere Slash e Izzy...e voi fate in modo che i vostri mariti non cambino idea!” disse Agnes rivolgendosi alle altre tre.

 

Ce la faremo ragazze! Siamo o non siamo le donne dei grandissimi Guns?” urlò Monica. “Una per tutte....”

 

Tutte per una!!!!” conclusero tutte insieme.

 

Il loro week end di relax terminò in fretta e le ragazze tornarono a casa, pronte come non mai a portare a termine la loro missione.

 

 

Meno male che ci sono le donne :D A domani per il gran finale!!!! 

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Capitolo 51
*** CINQUANTA ***


14 aprile 2012

 

Jeff, dai, siamo in ritardo!”

 

Sono pronto, amore, sono pronto. I ragazzi?”

 

Rachel e Rich sono già in macchina. VICTORIAAAA! Se non esci entro 30 secondi ti sequestro il cellulare per due mesi!”

 

Arrivo mamma!” si sentì urlare dall'altra stanza.

 

Erano a Cleveland e quella era la fatidica serata. Una volta che tutta la famiglia fu in macchina, Izzy prese la mano della moglie e gliela strinse forte.

 

Sei nervoso?” gli domandò sorridendo.

 

Un po'...le prove sono andate bene ieri, ma non c'era Axl...”

 

Non preoccuparti, avete imparato a suonare insieme, praticamente...e ve la siete sempre cavata anche se Axl non c'era alle prove...vedrai che andrà tutto liscio come l'olio!”

 

Speriamo...”

 

Una volta entrati nell'immenso teatro, vennero fatti accomodare al loro tavolo, dove avrebbero cenato; dopo la cena ci sarebbe stata la cerimonia.

C'erano tutti, al tavolo: Axl con Stephanie e suo figlio Dylan, Duff con Susan e Grace, Steven con Carolina, Matt con Ace, Slash con Monica, London e Cash e Izzy con Agnes e i figli.

Passarono la cena piuttosto silenziosi, tutti tesi per l'esibizione.

 

Ehm, Axl?” tentò Slash.

 

Mhm?”

 

Suoneremo Sweet child o' mine, Mr Brown....”

 

Lo so cosa suoneremo, Saul...anche se non c'ero alle prove mi sono informato...”

 

Oh...scusa...” non l'avrebbe mai ammesso, ma il riccio c'era rimasto male per quella risposta brusca.

 

Axl si sentì subito in colpa: del resto voleva solo fargli una gentilezza. Per questo disse una cosa che lasciò tutti interdetti: “No, scusami tu, volevi solo essere gentile. E scusatemi tutti per non essere venuto alle prove.”

 

Nessuno rispose, troppo perplessi dal fatto che Axl Rose avesse chiesto scusa. Era proprio una serata particolare, quella.

Arrivò il momento della cerimonia e i musicisti andarono dietro il palco; era il momento che tutti aspettavano da anni. Tutta la band era presente: Axl, Slash, Izzy, Duff, Steven e Matt.

Sarebbero stati presentati dai Green Day, in particolare il discorso lo avrebbe fatto Billie Joe.

 

Buonasera a tutti, noi siamo i Green Day!” vennero accolti da forti applausi. “Noi siamo qui stasera per introdurre i Guns n' Roses nelle Rock and Roll Hall of Fame.”

 

Fece una pausa e iniziò il suo discorso.


 

La prima volta che ho visto i Guns N 'Roses su MTV, ho pensato: 'Uno di questi ragazzi potrebbe presto finire morto o in prigione'. Il riff di apertura di 'Welcome to the Jungle' è un viaggio che ti fa scendere negli inferi di Los Angeles. Non si trattava di feste, glamour o di una ballata elettrica. Era sulla squallida malavita di disadattati e tossicodipendenti, sulla paranoia, sul sesso, sulla violenza, sull'amore e sulla rabbia nei sobborghi di Hollywood. E' stata una boccata d'aria fresca. Inutile dire, ho comprato il disco. 'Appetite for Destruction' è il disco migliore di debutto nella storia del rock and roll. Si potrebbero citare pochi altri dischi se si volesse, ma stasera? I Guns N 'Roses possiedono sicuramente il primato. Ogni canzone colpisce a tutti i livelli emotivi. E ti porta in un viaggio attraverso il mondo sotterraneo e squallido di Los Angeles in modo brutale: 'Welcome To The Jungle', 'It’s so easy', 'Nightrain', 'Out Ta Get Me', 'Mr. Brownstone', 'Paradise (fucking) City', 'My Michelle' , 'Think About You ', 'Sweet Child O’ mine', 'You’re (fucking) Crazy' , 'Anything Goes' e 'Rocket Queen'. Facendo jam in un buco umido, scrivendo canzoni sulle scatole per pizza e sui tovaglioli del bar, alla ricerca di un drink gratuito e di un posto per dormire, e lo hanno fatto per amore di suonare ad alto volume la musica rock n' roll. La cosa che li distingue da tutti gli altri è il coraggio, il cuore e l’anima. E, soprattutto, hanno detto la verità e hanno dipinto un quadro del mondo pazzo in cui vivevano. Ho fottutamente odiato le ballate elettriche. Odiavo gli anthem. Come giovane musicista desideravo qualcosa di più. 'Appetite for Destruction' me lo ha dato. In definitiva, sono diventati la più grande e la migliore band del rock n’ roll e questo con un solo album. Dopo di che i Guns N 'Roses hanno rilasciato 'GN'R Lies' – disco metà live e metà acustico. La maggior parte della gente pensava che le registrazioni acustiche avrebbero mostrato il lato più sensibile di un musicista rock. Non è possibile. Ma questo disco li faceva vedere come dei fuorilegge e non hanno mai perso il loro vantaggio per un secondo. 'Patience' è una ballata d'amore eterno e di ansia, come se il personaggio stesse cercando di parlare dal bordo di un edificio di 20 piani. C'è anche umorismo in 'I Used To Love Her, but I had to kill her'. Chissà se questo è umorismo? Come si suol dire, ogni battuta ha la sua verità. E 'One In A Million' ha colpito i fans. E' sostanzialmente la storia di un ragazzo di campagna ignorante che si trasferisce in una città diversa, sconosciuta e questo è tutto ciò che dirò su questa canzone... E poi hanno rilasciato non uno, ma due album. 'Use Your Illusion I' e 'Use Your Illusion II', i nuovi dischi dei Guns che i fans letteralmente facevano sparire dai negozi di dischi per ascoltare cosa avevano fatto ancora i Guns. Questo disco ha mostrato una vasta gamma di inni rock - 'Right Next Door To Hell', 'You Could Be Mine' a ballate con pianoforte a coda come 'November Rain' e 'Don’t Cry', poi prendi l’ascoltatore ed i suoi sconosciuti viaggi mentali forse neanche un serial killer potrebbe capirli! Questa era della band li ha portati a nuove altezze globali, in arene e stadi itineranti, a video costosi, a proteste dell'opinione pubblica, crisi, polemiche ed in paesi in cui Duff non ricorda nemmeno di essere stato. Tutti gli ingredienti di una grande rock n' roll band.”


 

Billie Joe fece una breve pausa d'effetto e poi si rivolse a Steven:


 

Steven Adler, il tuo...” fu costretto a interrompersi per i forti applausi che si alzarono dal pubblico “Il tuo suonare la batteria in 'Appetite for Destruction' era...perfetto. Era la combinazione perfetta tra slam di canzoni hard rock ed un groove eccellente. E' fottutamente incredibile, amico. Grande!” altri applausi.

 

Matt Sorum. Ti sei assunto il carico senza problemi ed hai portato nuove dinamiche e potenza ed il tuo primo concerto è stato al Rock in Rio. Benvenuto nella band!”


 

Billie Joe rise insieme a Matt e poi riprese.


 

Duff McKagan” un boato si alzò dal pubblico “Il ragazzo punk rock di Seattle. Tu sei come Johnny Thunders con un basso. La linea di basso di 'Sweet Child O' Mine' è così buona che si può cantare insieme ad essa. E hai una grande famiglia qui, tutti orgogliosi di te.”


 

Izzy Stradlin” Billie Joe guardò sorridendo il moro, che gli sorrise a sua volta “Mi stupisce vederti qui, man. Tu sei sempre stato definito l'anima dei Guns n' Roses. Sei stato il mediatore del gruppo e quando te ne sei andato per loro è stata incredibilmente dura. In questi anni ti sei fatto onore pubblicando molti album ma comunque non andando mai in cerca dei riflettori, della fama e dei soldi. Tu suoni per passione! Sei il Miles Davis del rock and roll e il modo in cui hai suonato con Slash era un mestiere che ti non richiedeva sforzo. Hai la magia di Ronnie Wood, te lo dico subito” si alzarono forti applausi per Izzy.


 

Slash” applausi, urla e schiamazzi durarono per alcuni minuti. “Mentre ogni chitarra a Los Angeles stava guidando sulle falde di Eddie Van Halen, tu hai avuto un approccio totalmente diverso. Hai colmato il divario tra Eric Clapton, Jimmy Page e Joe Perry e lo hai portato nell’epoca moderna. Sono in grado di identificare immediatamente i tuoi riff perché li incarni. La tua chitarra è un'estensione del tuo cuore e della tua anima. Vederti senza una chitarra ed un cappello a cilindro è semplicemente strano.”


 

E vediamo, chi mi manca?” Billie Joe guardò Axl e i due si sorrisero. “Sai, Axl, tu sei uno dei migliori frontman che siano mai stati davanti ad un microfono. I tuoi testi sono sinceri, appassionati, arrabbiati. E ti dico la verità, non importa quale sia il costo. La tua estensione vocale va da un sussurro tranquillo ad una potenza di un uomo che urla per un omicidio sanguinoso. E tu sei fottutamente pazzo!” tutti si misero a ridere, Axl compreso: era davvero cambiato in quegli anni. Gli avessero detto una cosa simile anni prima avrebbe scatenato un putiferio. “La maggior parte dei cantanti sono pazzi. Posso garantire, lo sono anche io!” altre risate.


 

Ma si sa, essere in una band è una cosa molto complessa. Si attraversano epoche e capitoli della propria vita. La maggior parte delle persone non passa attraverso ad epoche o capitoli. Si siedono semplicemente a guardare la TV ed a fare la stessa cosa più e più volte ogni singolo giorno. Ma essere in una band, le epoche ed i vostri capitoli sono i vostri album. Questo è il tuo mestiere. È possibile denominare quel tempo della tua vita. Questa è un'epoca della tua vita. Si parla di dove eravate quando avete scritto questa canzone. Si parla di dove è stato registrato. Si parla della prima volta che tu l’abbia mai suonato. Questa è la tua vita. Questa è la nostra vita. Questo è ciò che facciamo. Ma a volte, devi guardare indietro ai vecchi capitoli, se vuoi andare avanti. E, il motivo per cui si deve guardare indietro, è quello di sapere dove da dove cazzo vieni. Signore e signori, Guns n' Roses.”


 

Sulle note di Paradise City i sei musicisti entrarono sul palco; furono accolti da urla, applausi, invocazioni dei loro nomi: erano anni che i fans attendevano quel momento. E finalmente era arrivato: la band era riunita, almeno per una sera. I musicisti fecero tutti i loro ringraziamenti: ai fans che non li hanno mai abbandonati, quelli vecchi e quelli nuovi che per la prima volta vedevano la line-up originale; ringraziarono Tom Zutaut, Alan Niven, Vicky Hamilton, Mike Clink, la Geffen Records, e tutti coloro che gli avevano dato quella grandiosa possibilità. Infine hanno ringraziato le loro donne, perchè probabilmente senza le loro doti di persuasione non sarebbero stati lì. E poi arrivò il momento dell'esibizione: fecero Sweet child 'o mine con Steven alla batteria, Mr Brownstone con Matt e Paradise city, di nuovo con Steven. Era di nuovo insieme, di nuovo una band, di nuovo i grandi Guns 'n Roses; loro probabilmente non potevano rendersi conto della gioia che quella reunion aveva scatenato nei fans. Poteva essere la reunion di una notte, o forse quella definitiva. In quel momento non importava, perchè loro erano lì, insieme, a lasciare ancora una volta la loro firma nella storia della musica.


 


 

            THE END


 



Come avrete notato, il dialogo di Billie Joe è praticamente identico a quello originale...ho fatto giusto qualche modifica per adattarlo al contesto!!!

Ed eccoci qua, alla fine di questa follia! Spero vi sia piaciuto il finale: lascia un po' di amaro in bocca, dato che è quello che tutti vorremmo fosse accaduto...ma del resto, se non ci concediamo di sognare almeno nelle FF...:)

Ed ora, i ringraziamenti:

-a chi ha inserito la storia tra le seguite (Alex Rose McKagan, Charlie Hudson, chiaretta78, discolady, Foxygiu, GiadiX_McKagan, lizardqueen, Mrs Hudson, MyMichelle, NikyMckagan, Ormhaxan, Redbass, rocketqueen91).

-a chi ha inserito la storia tra le preferite (Claire A R Brown, I Am A Yellow Walrus, Marta Michelle, MrTwice).

-a 19Sassa97 che ha inserito la storia tra le ricordate.

-e infine alle fedelissime che hanno recensito ogni singolo capitolo: Foxygiu, Ormhaxan, I Am A Yellow Walrus, GioTanner, My Michelle, Alex Rose McKagan..

 

Infine, ringrazio tutti coloro che hanno letto in silenzio! Spero di non aver dimenticato nessuno :)

GRAZIE DI CUORE!!!!!

Alla prossima :) 

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