Non ti lascerò mai...

di Angel Selphie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Non ti lascerò mai…


CAPITOLO 1

Siamo nel bel mezzo dell’oceano, lungo la rotta del Grande Blu. 
Lì ti può succedere di tutto…

Albeggiava. L’alba spazzava via dalla volta celeste, come se fossero granelli di cenere, le ultime stelle. Sul ponte deserto regnava un silenzio irreale. 
Appoggiati al parapetto se ne stavano Sanji e Nami.
Ad un tratto si udì un urlo allucinante e straziante, ma Sanji non se ne accorse nemmeno, dato che era occupato in altre faccende molto più importanti…

RUFY: Aiutatemi!!!!!!!!!!!!!!
SANJI: COSA VUOI, DEMENTE??? Non vedi che sono occupato in altre cose con Nami??? Se mi hai disturbato per una cazzata, le mie sigarette accese lo sai dove vanno a finire???
RUFY: Nel portacenere???
NAMI: Insomma, Rufy…dicci cosa vuoi e poi smettila di importunarci!!!
RUFY: Il mio cappello si è sfregiato!!! Vi rendete conto???? Sarà molto più importante dei vostri amplessi!!! Allora, Sanji, hai qualcosa da dire al riguardo??? Ti sembra una cavolata questa??? In ogni caso, se la ritieni tale, puoi pure buttare le sigarette nel portacenere, di certo non te lo impedisco!!!
SANJI: Nami, TRATTIENIMI!!! Non so cosa fare con certi elementi a bordo!!! Ma perché abbiamo un capitano del genere, spiegamelo!!! Rufy, ora FILA prima che perda il controllo!!
NAMI: Beh, noi due possiamo anche continuare…tanto prima delle 10 di mattina niente e soprattutto NESSUNO potrà darci fastidio!!!
SANJI: Ok, babe!!

A mezzogiorno, il sole splendeva alto nel cielo. Era proprio una bella giornata.
La ciurma era riunita in cucina per assaporare gli ottimi e prelibati stuzzichini di Sanji.

ZORO: Ottimi questi cibi!!! Come sempre il nostro mitico cuoco ha superato se stesso!
SANJI: Non sono del tutto soddisfatto della riuscita di questo piatto…dovevo impegnarmi di più, ma ho avuto un piccolo contrattempo stamattina, e ho iniziato troppo tardi a preparare il pranzo…però ne è valsa la pena!!! Cucina meno, divertiti di più!
RUFY: È la tua regola di vita???
SANJI: Rufy, tu è meglio che chiudi la bocca sennò è la volta che esplodo!!! 
NAMI: Sei proprio irrecuperabile, Rufy!
USOP: Sono d’accordo con la nostra affascinante cartografa! Se fossi io il capitano, il tesoro di Gold Roger l’avremmo già trovato…
SANJI: …ma se tu fossi il capitano non potrei spedirti a calci in culo nella tua cabina quando fai battute erotiche sulla mia fidanzata!!!
NAMI: Sanji, non essere così duro! Usop elogia solo la mia straordinaria bellezza!
ZORO: Sono sconvolto!
NAMI: Beh, qualcosa da ridire sul mio fascino, Rolonoa???
ZORO: No, no! Figuriamoci! Non critichiamo la grande Nami!
NAMI: Che odioso! Comunque, vorrei che sbarcassimo su un’isola! Devo assolutamente comperarmi qualcosa da vestire! Inoltre vorrei acquistare anche qualche completino intimo!
SANJI: Ma certo, mia adorata, dolce bocciolo di rosa! Per te questo ed altro, vero Rufy???
RUFY: Ma non è trascorso che qualche giorno dalla nostra ultima sosta!!!
SANJI: Se Nami dice che vuole sbarcare, si sbarca! Chiaro, Rufy???
RUFY: Ma…
SANJI: Un’altra obiezione e rimarrai vita natural durante senza cibo!!!
RUFY: Ok, ok!!! Uffa!!!!
ZORO: Cercherò qualche negozio d’armi!
USOP: Io…boh!!! Penso che mi limiterò a girovagare senza meta!!!
NAMI: Aspettate, vado a controllare le mie cartine, così scopriremo quanto manca per l’isola più vicina! Troviamoci tutti fra un’ora sul ponte, ok?
TUTTI: Bene!!!!

Così la cartografa uscì dalla cucina, seguita anche da Zoro, Usop e Rufy, mentre Sanji rimase a riordinare.
Zoro, una volta constatato che il tempo era bello, si diresse sul ponte e si mise sdraiato, per dormire. Con suo immenso stupore, però, si accorse che non riusciva a prender sonno, dato che aveva un mucchio di pensieri per la testa. Da un po’ di tempo a questa parte, infatti, continuava a fare strani sogni. Spesso sognava di combattere con Kuina e, sul più bello, vederla scomparire nel nulla, per poi ritrovarsi in un piccolo cimitero abbandonato. 
Per la prima volta da quando la sua amica era scomparsa si rese conto che non si era mai legato ad una ragazza. In un certo senso invidiava Sanji, che era finalmente riuscito a fidanzarsi con Nami. Lui, invece, non si era mai innamorato. Non che questo gli provocasse un dispiacere, più che altro Zoro sentiva una strana e fastidiosa sensazione di vuoto, come se gli fosse mancato qualcosa…
I suoi pensieri vennero bruscamente interrotti da Rufy, che con un salto balzò sul ponte, facendo un gran fracasso. Poco dopo anche Nami arrivò, accompagnata da Sanji. Usop fu l’ultimo a presentarsi all’appuntamento, prendendosi una bella lavata di capo dal resto della ciurma.

NAMI: Fra circa tre ore dovremmo avvistare una piccola isola.
RUFY: Yeah! Pancia mia fatti capanna!!!
SANJI: Ma hai mangiato solo un’ora fa!
ZORO: Ancora non hai capito che il nostro capitano è un pozzo senza fondo???
USOP: Nami, mi presti qualche spiccio???
NAMI: Naturale, ma sappi che mi dovrai restituire tre volte quello che ti ho prestato!!!
USOP: Cooooooooosa???!!!??? Ma sei una ladra! Mi sembra un po’ esagerato restituire il triplo, non trovi???
NAMI: No!!!
ZORO: Che sonno…
TUTTI: …
RUFY: Come si chiama l’isola dove ci fermeremo???
NAMI: Uhm…non ricordo…era…qualcosa come…Zara Island!
ZORO: Mai sentita in vita mia!!!
SANJI: Sai qualcosa sul clima???
NAMI: Mi par di ricordare che sia un isolotto dal clima mite, con delle bellissime spiagge!
SANJI: Beh, visto che dobbiamo sbarcare, tanto vale che vada a vedere se manca qualcosa in cucina!
ZORO: Io vado a schiacciare un pisolino!

Così tutti si ritirarono.
Zoro stava dormendo in cabina. Ad un tratto si svegliò di colpo e si tirò a sedere sul letto…di nuovo quel sogno…ormai era un vero e proprio tormento. Proprio mentre stava per rimettersi a dormire, la porta si spalancò di colpo!!!

RUFY: SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAA!!!!! Siamo arrivati, è ora di scendere!
ZORO: Uffa, che sonno!!! Non possiamo aspettare ancora un po’???
RUFY: NO!!! Ho fame!!!
ZORO: Ok, ok, ho capito! Adesso vengo! Uff! Certo che sei proprio sfibrante, Rufy!

Una volta sbarcati, i ragazzi si guardarono attorno: davanti a loro un vecchio porticciolo con una piazzetta circondata da case bianche, e una viuzza che doveva condurre verso il centro del piccolo villaggio.

SANJI: Che bel posto!!!! Io vado subito al mercato!
RUFY: Aspetta! Fra quanto tempo ci ritroviamo qui???
ZORO: Direi un paio d’ore, ok???
USOP: Va bene! Vado a farmi un giro! A dopo!
SANJI: Ok, allora ci vediamo dopo!
NAMI: Sanji, non vieni con me a far compere???
SANJI: Dolcezza, sai che non posso! Fatti accompagnare da Zoro!
NAMI: Neanche morta!
ZORO: Piuttosto crepo!
SANJI: Dai, Zoro! Per piacere! Ti prego!
ZORO: Per questa volta…
NAMI: Uffa…e va bene! Allora ciao!
SANJI: Ciao, cioccolatino! A più tardi…

Così ognuno si allontanò e se ne andò per i fatti suoi. Zoro invece fu costretto a correre come un forsennato dietro a Nami, che trotterellava gioiosa da un negozio all’altro, naturalmente spendendo un capitale! Girovagando qui e là, la bella cartografa avvistò una piccola boutique e, ovviamente, vi entrò sempre accompagnata da Zoro, che le faceva da facchino. Nami si tuffò in mezzo alle magliette colorate e alle gonnelline più o meno corte. Quando ne ebbe scelte circa cinque o sei entrò in un camerino, raccomandando a Zoro di farle la guardia!
Ma fu proprio mentre il giovane, ormai esasperato, attendeva che l’amica uscisse dal camerino che accadde una cosa che, in seguito, avrebbe modificato radicalmente la sua esistenza.


To be continued…

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Non ti lascerò mai…


CAPITOLO 2

Una ragazza entrò nel negozietto. Era proprio bella, con i capelli color rosso fuoco e due grandi occhi verdi. Le gambe lunghe e snelle e la vita stretta contribuivano a renderla veramente attraente.
Appena la vide, Zoro non riuscì a non rimanere a bocca aperta: era di gran lunga la ragazza più bella che avesse mai visto.
La tipa, dopo aver guardato qui e là senza troppa convinzione, uscì dalla boutique e sì allontanò. Zoro era ancora in uno stato semicomatoso quando Nami si degnò finalmente di far capolino dal camerino, per dirigersi con aria soddisfatta alla cassa.

NAMI: Ehi, Zoro! Hai visto quanta roba che ho trovato???
ZORO: …
NAMI: Zoro! ZORO!!! ZORO!!!!!! Vuoi rispondere si o no???
ZORO: Ah…ehm…ecco io…no…lasciamo stare!
NAMI: Ma che ti prende adesso? Stai male per caso?
ZORO: No, no! Figurati! Tu, piuttosto hai finito? Vorrei andarmene da qui se non ti dispiace! Sto letteralmente morendo di caldo e di noia!
NAMI: Ok!
COMMESSA: Ha bisogno di qualcosa, signorina?
NAMI: Certo, vorrei pagare!
COMMESSA: Bene! In tutto fanno 50000 berry!
NAMI: Ecco a lei! Arrivederci!
COMMESSA: Arrivederci!

Ora che Nami aveva finito con gli acquisti (per la felicità di Zoro), potevano tranquillamente dirigersi verso il porticciolo, anche perché le due ore di tempo previste per la sosta erano quasi scadute. I due s’incamminarono tranquilli. Zoro, però, si sentiva strano…guardandosi attorno si accorse che stava camminando in una parte di paese che non conosceva. Nonostante tutto, non si sentiva preoccupato, anche se non riusciva a spiegarsene il motivo. Poi, pian piano, cominciò a rendersi conto di quello che stava facendo: stava cercando la ragazza vista al negozio. Frattanto anche Nami aveva cominciato a preoccuparsi, visto che non aveva capito dov’era, ma vedendo Zoro così sicuro, aveva pensato che stesse prendendo una scorciatoia. Quando però vide che del porto non c’era la minima traccia, la ragazza non riuscì a trattenersi…

NAMI: Zoro, dove mi stai portando??? Si può sapere dove siamo??? Io gradirei tornare alla nave, se non ti dispiace!

Zoro non poteva certo dirle che si era messo alla ricerca di una ragazzina, perché oltre a passare per scemo, gli sarebbe toccata anche una bella ramanzina, di quelle con la R maiuscola!
Così fu costretto a lavorare di fantasia…

ZORO: Ehm…credo di essermi perso! Le vie di questo paese sono tutte uguali!!! Eppure sono sicuro di essere passato di qui, prima!
NAMI: Zoro, non so se rendo l’idea, ma le due ore sono trascorse da un pezzo! Senti, lascia fare a me…non per vantarmi, ma quanto a senso dell’orientamento sono cento volte meglio di te!!!
ZORO: Ma…io…
NAMI: Niente ma!!! Adesso si fa come dico io!
ZORO: Uffa!

Così Nami si guardò un po’ intorno e poi imboccò una stradina. Zoro la seguiva, ma senza troppa convinzione. Non voleva darsi per vinto. Voleva assolutamente conoscere la ragazza dai capelli rossi, ma non aveva la più pallida idea di cosa fare. Non trovò altra soluzione che seguire Nami. Tuttavia non riusciva a mascherare la sua delusione. Non riusciva a darsi pace. Cosa fare???
In quel mentre Nami lanciò un gridolino eccitato: finalmente erano arrivati al porto!
Ad attendere i due c’erano Sanji, Usop e Rufy, tutti e tre fumanti di rabbia…

RUFY: Era ora! È da quasi un’ora che vi stiamo aspettando!
USOP: Si può sapere dove vi eravate cacciati??? Non mi dite che…
SANJI: Nami! Dimmi la verità: è successo qualcosa fra te e Zoro? Rispondimi con sincerità, per favore!
NAMI: Oh, amore! Non devi preoccuparti! Non è successo assolutamente niente! Puoi stare tranquillo!
SANJI:
YYYY

Si stava facendo tardi, perciò la ciurma salì a bordo della Going Merry e salpò. Tutti si riunirono in cucina, e si misero a raccontare quello che avevano fatto durante la sosta. Tutti tranne Zoro. Zoro si era rifugiato in cabina e si era steso sul letto, in preda ad un attacco di depressione totale. Non riusciva a levarsi dalla testa quella ragazza. Ed ogni volta che il ricordo di quel pomeriggio gli affiorava alla mente, sentiva una specie di morso allo stomaco. Da una parte si dava dello stupido: era inutile sperare di rivederla, anche perché ormai erano partiti e non sapeva dove la fanciulla abitasse, quindi doveva finirla di pensarci. Ma dall’altra, una parte di lui si rifiutava di abbandonare quella reminiscenza. 
Zoro era così stanco che, sopraffatto dal sonno, senza rendersene conto, si addormentò.

Nel frattempo in cucina Sanji e gli altri si apprestavano a mangiare. Mancava solo Zoro all’appello. Nami si offrì di andarlo a cercare per avvisarlo che la cena era pronta, ma quando entrò nella cabina dello spadaccino lo trovò steso sul letto, che dormiva profondamente. Questa visione suscitò in Nami una gran tenerezza così, istintivamente, cercò una coperta e gliela stese sopra, quindi spense la luce e se ne andò, chiudendo la porta. Una volta tornata in cucina, avvertì Sanji e gli altri che l’amico non sarebbe salito a cena.

USOP: Ma che gli è preso??? È da quando siamo tornati sulla nave che si comporta in modo strano. Nami, tu sai se gli è successo qualcosa?
NAMI: No, non ne ho la più pallida idea, ma anche a me è sembrato strano.
SANJI: Uhm…non è da lui non presentarsi per cena, senza contare che se ne è stato per tutto il pomeriggio chiuso in cabina…non ha mai messo il naso fuori dalla porta…chissà…
RUFY: Beh, chi se ne frega! Non pensiamoci più e mangiamo! Ho una fame…
TUTTI: Rufy!
RUFY: Beh, ma che ho detto???
NAMI: Ma non te ne frega proprio niente??? Possibile che pensi solo a mangiare, mentre un tuo amico sta soffrendo???
USOP: Nami, non fare il melodramma! Non ti sembra di esagerare un pochino?
NAMI: Comunque il fatto è che Zoro ha qualche problema e lo voglio aiutare.
SANJI: Oh, Nami! Come sei gentile ed altruista! Se vuoi vado a parlare a Zoro, magari così mi dice cos’ha…
NAMI: Propongo di rinviare a domani mattina! Il grande Rolonoa sta schiacciando un pisolino e dubito che abbia voglia di essere disturbato! Intanto è meglio mettere qualcosa sotto i denti, ricordandoci di lasciare un po’ di roba anche per lui…

In cucina calò il silenzio. Tutti si misero a mangiare, ognuno pensando ai cavoli suoi. Fu la cena più deprimente che si fosse mai vista a bordo della Going Merry. Senza Zoro che faceva baccano, Usop che raccontava frottole e Rufy che ingurgitava cibo a rotta di collo, il pasto era un momento veramente rattristante.
Consumata la cena, ognuno si congedò per andare a dormire. Sanji come al solito rimase a rassettare la cucina (il che comprendeva: lavare i piatti, gettare o conservare gli eventuali avanzi, spazzare il pavimento, lucidare le pentole e così via), concedendosi di tanto in tanto un tiro all’immancabile sigaretta. Fu proprio durante una di queste pause che il nostro cuoco udì la porta cigolare. Si voltò e…


To be continued…

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Non ti lascerò mai…


CAPITOLO 3

Uno Zoro assonnato e depresso fece capolino da dietro il battente, elemosinando cibo.

SANJI: Zoro, ti uccido!!! Ma ti pare proprio il caso di entrare senza bussare??? Uno di questi giorni mi farai fare un infarto!
ZORO: Scusami! Non volevo spaventarti. È solo che ho una fame da lupi!
SANJI: Per fortuna che sono riuscito a salvare dalle fauci di Rufy la tua parte di cena!
ZORO: Grazie!
SANJI: Ma figurati! Buon appetito!

Sanji si mise a osservare Zoro che, in silenzio, ingurgitava a grandi bocconi il rancio. Quando anche l’ultima briciola fu sparita dal piatto, Sanji partì all’attacco…

SANJI: Zoro…
ZORO: …
SANJI: C’è qualcosa che non va?
ZORO: Perché me lo chiedi?
SANJI: Sei così silenzioso…non è da te! Oggi hai passato tutto il pomeriggio in cabina…
ZORO: Non devi preoccuparti…non è niente…
SANJI: A vederti si direbbe giusto il contrario! D’accordo che una giornata “no” capita a tutti, ma qui secondo me c’è sotto qualcosa di grosso…
ZORO: …
SANJI: Senti, se preferisci tenerti tutto per te, fai pure! Altrimenti ti ascolto volentieri!
ZORO: Ecco…io non…non sono sicuro di volerne parlare…
SANJI: Se è così, non ti forzerò…
ZORO: È che…che io…mi sono…mi sono innamorato!
SANJI: Ed è per questo che sei così depresso? Solitamente l’amore non provoca depressione…
ZORO: No…solo che…non so chi sia la ragazza di cui mi sono innamorato…
SANJI: Ma come? Ti sei innamorato e non sai di chi???
ZORO: No, hai capito male!
SANJI: Allora spiegati!
ZORO: Questo pomeriggio, mentre facevo da facchino a Nami, è entrata una ragazza nel negozio. È la creatura più bella ed aggraziata che io abbia mai visto!
SANJI: E com’era?
ZORO: Capelli rossi, occhi verdi, pantaloni larghissimi neri, canottiera nera con un teschio bianco dipinto sopra, guanti senza punte, collare di borchie…
SANJI: Bella e aggraziata, eh? E come si chiama?
ZORO: È proprio questo il punto! Non so né come si chiama né dove abita!
SANJI: E ti deprimi per questo??? Si vede che sei un innamorato alle prime armi!
ZORO: Ma ormai non ho speranze di rivederla: siamo salpati! Mi spieghi come posso fare?
SANJI: Non lo so…mi dispiace…

Zoro si sentiva un po’ meglio, tuttavia gli stava venendo una gran voglia di piangere. Possibile che l’unica volta che si era innamorato, aveva posato gli occhi su una ragazza che ormai non avrebbe più visto???
Sanji avrebbe voluto consolare Zoro, ma non aveva idea di cosa dirgli: mentire, e affermargli che avrebbe rincontrato la famosa sconosciuta? Non era il caso, quindi, per non farci figure meschine, decise di starsene zitto. Gli dispiaceva non essere di nessun aiuto, ma era inutile tentare di proferir parola.
Nel frattempo Nami, in cabina, si era sdraiata sul letto e si era messa a pensare…possibile che a nessuno importasse niente di Zoro? Non voleva sembrare invadente e, soprattutto, voleva evitare di passare come una sua spasimante. Ma lasciare solo un amico in difficoltà non le pareva carino. Avrebbe tentato di risollevargli il morale a tutti i costi, anche con l’aiuto di Sanji.
Stava per addormentarsi quando udì uno strano rumore. Come di un clacson.
Siccome aveva troppo sonno, però, lasciò perdere e piombò in un letargo profondo.

Zoro era appena tornato in cabina, quando sentì un rumore fastidioso. Siccome non aveva sonno, uscì a controllare.
Appena si sporse dal parapetto per guardare, vide una scena che lo lasciò a bocca aperta…


To be continued…

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Non ti lascerò mai…


CAPITOLO 4

Subito Zoro non vide niente. Stava per rientrare quando notò in lontananza la luce di un fanale, che oltretutto puntava a massima velocità verso la loro nave, strombazzando a più non posso. Qualche pazzo andava in giro alle due di notte tamponando gli altri mezzi di trasporto!
Il povero ragazzo non fece neanche in tempo ad avvisare la ciurma, che la moto d’acqua (perché di una moto d’acqua si trattava!) con una storica frenata sterzò e si bloccò di colpo a due millimetri dalla Going Merry.
Zoro stava già pregando quando sentì delle voci.

INAU: Senti, Hawk, forse abbiamo un po’ esagerato!
MIHAWK: Se lo dici tu…a me non sembra che sia morto qualcuno! O forse è meglio controllare? Non voglio finire in galera perché due pirati scemi sono morti d’infarto alla vista della nostra “Black Raven”! 

Zoro, ancora stravolto, si avvicinò barcollando al parapetto e guardò giù.
Pensava di avere solo pochi minuti di vita prima di crepare sul colpo.
A bordo di una moto d’acqua super moderna c’era Drakul Mihawk. Anche se era pieno di borchie e di catene, e nonostante indossasse una bandana nera con un teschio disegnato, e un paio di occhialetti da guida di colore nero, era lui. Non c’erano dubbi.
Già a questa vista Zoro sentì Sorella Morte molto vicina, ma quando vide il resto capì che non l’avrebbe scampata…
Avvinghiata a Mihawk c’era LEI, la “spupazzina” che aveva visto nella boutique con Nami.
La splendida ragazza indossava un vestito nero con gonna extra corta, inoltre portava al collo una catena con una croce d’argento. Era ancora più attraente dell’altra volta!

MIHAWK: Ehi! Tutto bene, lassù?? La mia amica, qui, era preoccupata per la vostra incolumità! 

Fortunatamente, Sanji salì sul ponte in tempo per sorreggere Zoro, che piombò contro il “sensuale” chef. 

SANJI: Ma cos’erano questi rumori?
MIHAWK: Ma siete sordi??? Ho chiesto se va tutto bene!!! Chiaro il concetto???
SANJI: Ehi, giovanotto, bada a come parli con uno chef come me! Modera i termini o rispedisco te e la tua partner sulla riva senza complimenti!
INAU: Noi avevamo già esposto le nostre scuse prima, ma voi non avete afferrato il punto! Ci dispiace per il rumore, ma non era nostra intenzione svegliare tutti!
MIHAWK: Calmati, Inau! Non mi pare il caso di scusarsi con pelandroni che dormono di notte! Al posto di godersi una “Zara Island by night” come noi perdono tempo!!! E tu ti scusi??? Bah!
NAMI: Deficienti! Avete svegliato tutti!
RUFY: Buongiorno, come vi butta? Salite a bordo e mangiamo!
NAMI: RUFY!!!
RUFY: Chiudi quel becco che hai, Nami Segawa! E ora…a tavola!!!
INAU: Sei molto gentile, Pirata dal cappello di paglia! 
MIHAWK: Cosa??? Pirata dal cappello di paglia??? Ma tu sei per caso Monkey D. Rufy?
RUFY: Certo, sono io, Mihawk! Avanti! Che aspettate? A bordo!
MIHAWK: E così ti ricordi di me! Accetto il tuo invito…ah, una sola cosa! Qui con me c’è anche Inau, e non provate a fare cose strane con lei, perché è proprietà privata!
RUFY: Ok, Sanji non preparerà cibi strani, al massimo sushi e tempura!
MIHAWK: Intendevo di non darle fastidio! Chiaro?
RUFY: Ricevuto! Salite pure!

Inau e Mihawk salirono a bordo. 

RUFY: Ciao, Inau, io sono Monkey D.Rufy, ma puoi chiamarmi Rufy!
INAU: Piacere, io sono Inau! Siete gentili ad invitarci!
NAMI: Ciao. Io sono Nami. Nami Segawa. Ti dice qualcosa? Sono la navigatrice e cartografa numero uno nel mondo, per tua informazione!
INAU: Piacere di conoscerti, Nami.
SANJI: Oh, meravigliosa visione! Io sono Sanji, per servirti! Qual è il nome radioso che ti ha dato tua madre quando è nata tale creatura divina? Sei splendida, o luce celeste!
INAU: Ehm…io sono Inau.
RUFY: Appena Sexy Rolonoa si sveglia te lo presento! Oh…si è svegliato! ZORO! Ti dobbiamo presentare una persona!
ZORO: …wow…che curve…uuu….aaa…EH? Sì, che c’è??? Che sonnooo…mi sento strano…zzz…
RUFY: Sveglia! ZORO! Stai sognando!
ZORO: Sì? Che vuoi, Rufy?
INAU: Ciao, Sexy Rolonoa! Io sono Inau, e lui è Mihawk!
ZORO: IO NON MI CHIAMO SEXY ROLONOA! Mi chiamo ZORO, capito?
INAU: Oh, scusa…ma il tuo amico ti ha chiamato Sexy Rolonoa!
ZORO: …ma tu…sei la ragazza del negozio! Che ci fai qui…oh no…ora ricordo…MIHAWK! No!
INAU: Sei sicuro di sentirti bene, Zoro Sexy Rolonoa? 
ZORO: MAI SENTITO PIÙ IN FORMA DI COSÌ! Se ti fa piacere puoi chiamarmi Sexy Rolonoa…al tuo completo uso e abuso!
INAU: …ehm…
MIHAWK: Ora mi ricordo di te! Zoro Rolonoa! Da quanto tempo!
ZORO: …
RUFY: Zoro, stai bene?
ZORO: …
NAMI: Ti vuoi degnare di risponderci???
ZORO: …scusatemi, non mi sento molto bene…vorrei andare a riposare…

Appena ebbe finito di parlare, Zoro se ne andò correndo.
Intanto…

INAU: Sentite ragazzi, non vorrei approfittare della vostra ospitalità ma mi chiedevo se io e Mihawk potremmo rimanere qui per qualche giorno…
SANJI: Non c’è problema, dolce creatura!
NAMI: SANJI!!!! Falla finita! Se non la smetti mi arrabbio!!!
SANJI: Hai ragione, mia luce!
INAU: Ehm…non è per interrompervi ma…avreste una cabina in più per noi due?

Intanto Zoro si era messo a girovagare qua e là, senza meta. Si sentiva malissimo; da una parte era contento di aver finalmente ritrovato colei che per prima gli aveva fatto battere il cuore, ma dall’altra si sentiva un idiota per come si era comportato: che cosa cavolo gli era preso? Adesso Inau chissà cosa avrebbe pensato di lui: probabilmente che era un idiota maniaco e che non voleva avere niente a che fare con lui. Era talmente preso da questi pensieri che non si accorse che era arrivato nella zona della nave destinata alle cabine.
Contemporaneamente Inau, che si era fatta assegnare l’unica cabina libera, si stava facendo una doccia nel bagno che questa aveva in dotazione (come tutte le altre, del resto).
Proprio mentre l’acqua scrosciava nella doccia della cabina di Inau e Mihawk, Zoro si trovò a passare lì davanti. Era convinto che quella cabina fosse inutilizzata, quindi sentendo lo scroscio dell’acqua prese un gran spavento. Allarmato spalancò la porta. Non vide nulla di strano, solo continuava a sentire il rumore incessante dello scorrere dell’acqua. Ancora più preoccupato aprì di getto la porta del bagno e…


To be continued…

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Non ti lascerò mai…


CAPITOLO 5

Vide Inau sotto la doccia. Nuda, naturalmente. La ragazza ci mise meno di dieci secondi per rendersi conto di quello che stava accadendo. Imbarazzata e spaventata, nonché arrabbiatissima, Inau lanciò un urlo perforante, poi prese il primo asciugamano che le capitò sotto tiro e, grondante di acqua, coi capelli mezzi appiccicati alla faccia, usci dalla doccia. Zoro, spaventato e imbarazzato anche lui, si girò per andarsene, ma si trovò di fronte un incavolatissimo Mihawk!

MIHAWK: Brutto maniaco!!!!! Come hai osato entrare nel bagno mentre…
ZORO: …scusa scusa scusa scusa scusa! Io non volevo entrare, è che ho sentito l’acqua scorrere e mi sono preoccupato! Comunque non avevo nessuna intenzione di spiare la tua fidanzata!
MIHAWK: La mia fidanzata? Chi sarebbe la mia fidanzata?
ZORO: Ma…Inau non…non è la tua ragazza???!!!???
MIHAWK: Ma non farmi ridere! Guarda che non hai proprio capito niente! Inau è mia sorella, razza di scemo!
ZORO: T-tua so-sorella????

Il giovane era rimasto letteralmente sconvolto da quell’affermazione: Inau e Mihawk fratelli?
Non riusciva a credere alle proprie orecchie! Per l’ennesima volta nell’arco di quella giornata si sentì un perfetto ebete. Ed era anche riuscito a peggiorare ulteriormente le cose tra lui e Inau. Adesso la ragazza poteva tranquillamente pensare che lui fosse un maniaco in piena regola. Ma al momento non era questo il suo principale problema: infatti un agguerritissimo Mihawk e una arrabbiatissima Inau lo puntavano armati entrambi di katana. E lui non era nelle condizioni né fisiche né psicologiche adatte per affrontare un incontro. Fortunatamente, proprio in quel momento arrivò Nami che, attirata dall’urlo di Inau, era scesa a controllare. Quando vide che Zoro era veramente nei guai fino al collo, tentò di risolvere la questione in modo civile.

NAMI: Che cosa sta succedendo qui?
MIHAWK: Il grande Zoro Rolonoa si è infiltrato qui mentre Inau faceva la doccia, e si è messo a spiarla!
NAMI: Zoro, è la verità?
ZORO: NO! Stavo andando nella mia cabina, quando ho sentito il rumore dell’acqua, che proveniva da qui. Siccome questa cuccetta non viene mai usata, mi sono preoccupato e sono entrato a controllare, ma quando ho spalancato la porta del bagno…
MIHAWK: Tutte scuse!
INAU: Grrrr! Che umiliazione
NAMI: Sentite, risolviamo la questione da persone civili: Zoro non è entrato con il proposito di far del male a Inau, ma si deve scusare!
ZORO: …
NAMI: Avanti, Zoro!
ZORO: Ehm…scusami tanto…Inau, io…io non volevo…
INAU: Tutte storie!
NAMI: Dai, Inau! Perdonalo! Sono sicura che non l’ha fatto apposta!

Fortunatamente Nami aveva riportato la pace, se così si può dire. Ma Zoro non era per niente tranquillo. Voleva parlare a Inau, scusarsi con lei senza terzi incomodi…
Così, quando Nami e Mihawk lasciarono la cabina della ragazza, prese il coraggio a quattro mani…

ZORO: Inau…
INAU: …
ZORO: Inau, ti prego, ascoltami!
INAU: Dimmi…
ZORO: Volevo scusarmi per come mi sono comportato…
INAU: Tutto fiato sprecato…
ZORO: Senti, mi dispiace avvero tantissimo…ti prego, dimmi che non ce l’hai con me…
INAU: Io non dovrei avercela con te??? Da quando sono arrivata non hai fatto altro che comportarti da perfetto idiota nei miei confronti…
ZORO: Lo so…non capisco che mi sia preso…ma io…io…io…
INAU: Pensi di farcela??? Tu cosa?
ZORO: Io…ci tengo…a te…

Inau non se lo sarebbe mai aspettato. Zoro era arrossito non poco nel pronunciare quella frase, ma anche lei cominciava a sentirsi le guance bollenti…

Intanto, in cucina, Mihawk stava parlando di Inau con Nami…

NAMI: E così Inau è tua sorella!
MIHAWK: Beh, è la mia sorella adottiva. Mia madre la prese con se quando la piccola aveva tre anni. È proprio per questo che fisicamente non ci somigliamo…
NAMI: Ma quanti anni ha?
MIHAWK: Sedici, ma io la tratto come una bambina di dieci: forse sono troppo protettivo, ma mi sembra così indifesa…
NAMI. Sei molto carino! Ma lei sa di non essere tua sorella di sangue?
MIHAWK: Sì, lo ha saputo quando aveva sei anni, ma fra noi non è cambiato nulla, anzi!

La discussione tra i due continuò per parecchio tempo.
Zoro, nel frattempo, stava tentando di farsi perdonare…

INAU: Non mi importa un fico secco se tu tieni a me o meno, non sarà questo che mi farà cambiare idea!
ZORO: Lo so, hai tutto il diritto di avercela con me…non capisco perché prima, quando sei salita, mi sono comportato da ebete…ma non l’ho fatto per farmi vedere, ti giuro! Ti supplico, credimi!
INAU: Quante volte te lo devo ripetere? Non me ne importa un accidente delle tue scuse. Ormai il danno lo hai fatto! E adesso sparisci!
ZORO: Come vuoi…

Zoro uscì dalla cabina di Inau con un gran groppo in gola. Neanche si rese conto che le lacrime gli stavano scivolando sul viso. E adesso? Certo che Inau aveva tutte le ragioni del mondo! Per consolarsi andò in cucina, dove fece uno spuntino di mezzanotte (anche se ormai erano le tre del mattino). Si preparò un panino, lo mise su un piatto e se ne andò, diretto verso la cabina.

Inau invece si era stesa a letto, ma non le riusciva di prender sonno. Era stata la giornata più stressante della sua vita. Se solo Zoro non si fosse comportato a quel modo…al solo pensiero di quello che le era successo le veniva una rabbia feroce. Ma chi si credeva di essere? Solo perché era un bel giovane si sentiva in diritto di far quello che voleva con le ragazze??? Ma se era così arrabbiata con lui, perché appena chiudeva gli occhi le appariva il suo viso? E perché ogni volta che pensava a lui le venivano degli strani morsi allo stomaco?
Stava per l’ennesima volta tentando di addormentarsi, quando udì un rumore, una specie di cigolio…


To be continued…

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Non ti lascerò mai…


CAPITOLO 6

Allarmata scese dal letto e impugnò la katana che teneva appoggiata al comodino. E proprio in quel momento si accese la luce. Con suo grande sollievo vide che non c’era nessun intruso: era semplicemente entrato suo fratello! Mihawk si avvicinò a lei e l’abbracciò, poi entrambi si sedettero sul letto e si misero a discorrere.

INAU: Ho sonno…tanto sonno…
MIHAWK: E allora perché non dormi? C’è qualcosa che non va?
INAU: Sì…il problema qui è Zoro: da quando siamo arrivati, a parte comportarsi da invasato con me non ha fatto altro. E io non riesco a prender sonno per colpa sua…continuano a venirmi in mente tante cose…io…forse…non saprei…
MIHAWK: Cosa?
INAU: Forse…mi sono innamorata…di lui!
MIHAWK: Quello si comporta da squilibrato e tu ti innamori di lui?
INAU: Ma…lui…si è scusato…
MIHAWK: Spiegami tutto con calma e non ti agitare…
INAU: Ecco, vedi…dopo che tu e Nami siete usciti di qui, lui mi ha di nuovo chiesto scusa…è stato tanto dolce…
MIHAWK: …
INAU: …ma io l’ho trattato malissimo. Ero ancora tanto arrabbiata con lui…ma ora mi rendo conto che non l’ha fatto apposta. E io…
MIHAWK: Se pensi di avere sbagliato va a porgergli le tue scuse, ma non certo adesso! Aspetta domattina.
INAU: Va bene…tu rimani a farmi compagnia, vero?
MIHAWK: Non te l’ha detto Nami, che noi due dividiamo questa cabina?
INAU: Davvero??? Che bello! Non voglio rimanere da sola!

Così, sentendosi un po’ più leggera e rilassata, la ragazza si addormentò.
Zoro invece proprio non riusciva a darsi pace. Quando finalmente gli riuscì di prender sonno erano ormai le sette di mattina: così, quando Sanji venne a chiamarlo, gli pareva di essersi appena appisolato. Di malavoglia si alzò, fece una doccia veloce, e si diresse senza troppo entusiasmo verso la cucina. Aveva due occhiaie nere da far spavento. Infatti appena Rufy lo vide, rimase scioccato. Il peggio però arrivò quando Zoro si accorse che anche Inau era seduta al tavolo della colazione: però, era proprio bella! Indossava il vestitino nero della sera prima, che le lasciava scoperte per gran parte la gambe e metteva in evidenza il fisico atletico e le forme generose. Al collo pendeva la stessa croce d’argento del giorno precedente, ma si era aggiunto anche un collare di borchie e una catena. Ai piedi calzava un paio di stivali neri da uomo, forniti di fibbie metalliche: non avevano una suola particolarmente alta, ma lo stesso incutevano un certo timore. Aveva legato i capelli in una coda di cavallo, anche se due ciuffi ribelli le scendevano sugli occhi.
Quando Zoro si rese conto che la stava fissando intensamente ormai era troppo tardi: Inau se ne era accorta e dal suo viso non traspariva un’aria contenta.

INAU: La vuoi piantare di guardarmi come se fossi un’aliena? Se la mia vista ti disturba tanto, me ne vado!
ZORO: No…Inau…fermati, io non…non ti stavo fissando!

Ma ormai il danno era fatto: la rossa si era già alzata da tavola e, scostata la sedia con malgarbo, si stava dirigendo a grandi passi verso il ponte.
Ma possibile? Le sembrava che Zoro stesse facendo di tutto pur di farle perdere la pazienza. Che accidenti doveva fare? In quel momento sentì dei passi dietro di lei. Si voltò e vide l’ultima persona che avrebbe avuto voglia di vedere.

In cucina, invece, la discussione si era fatta accesa. Tutti tentavano di capire il comportamento di Inau…

NAMI: Ma c’è un’epidemia di “stranite acuta” a bordo??? Perché tutti si comportano in modo assurdo?
SANJI: Ah, l’amore…
RUFY: Che c’entra l’amore adesso?
USOP: Ma allora sei proprio tonto! Non hai ancora capito che Zoro è cotto di Inau? Penso che anche i ciechi se ne accorgerebbero!
MIHAWK: Sì, ma anche Inau è innamorata di Zoro…ops, ho parlato troppo!
USOP: Com’è questa storia?
MIHAWK: Giurate di non dirlo a nessuno???
TUTTI: Sì!!!
MIHAWK: Allora…ieri sera, quando sono entrato in cabina, ho trovato Inau ancora sveglia, così le ho chiesto se era tutto ok e lei mi ha risposto che si è innamorata di Zoro!
NAMI: Ah, ora capisco!
RUFY: E questo che c’entra con la colazione???
USOP: Sanji, tienimi! Un’altra volta che apre la bocca per dire una delle sue cavolate, e giuro che lo stritolo!!!
SANJI: Tornando al discorso di prima, Inau si è invaghita di Zoro…ma lo sa che anche Zoro è innamorato di lei???

Frattanto, sul ponte…

INAU: Tu! Cosa ci sei venuto a fare qui???
ZORO: Se permetti, io ci vivo su questa nave, quindi è del tutto normale che venga sul ponte. E poi, comunque…ehm…lasciamo stare…
INAU: Grrrrr! Ma dì un po’: ti diverti così tanto a comportarti in questo modo??? Mi vieni a dire che sei a mio completo “uso & abuso”, mi spii nella doccia, mi fissi come se fossi una marziana…ti sembra normale???
ZORO: Se ben ricordi ti ho anche chiesto scusa ma…a quanto pare da quell’orecchio tu proprio non ci vuoi sentire!
INAU: E pensare che ero convinta di avere avuto torto a trattarti a quel modo, ieri sera…ma a quanto pare mi sono sbagliata! Non avrei neanche dovuto farmi prendere dai rimorsi per uno come te!
ZORO: Io…ecco…come dire…abbiamo torto e ragione entrambi: io sono stato un’idiota, ma tu non hai voluto perdonarmi!
INAU: Qui quello che ha torto sei tu! Io ti avevo già perdonato, ma tu…tu…
ZORO: Io cosa???
INAU: Tu hai rovinato tutto! Ti sei comportato davvero da maleducato!
ZORO: Io??? Sarei io ad essere maleducato? E tu? Mi dai addosso per qualsiasi cosa! E come se non bastasse non mi lasci il tempo di spiegarmi! Ti sembra educato???
INAU: …
ZORO: Vuoi dei chiarimenti su ciò che è accaduto? Ti accontento subito: ieri sera sul ponte non mi sono reso conto di quello che ho detto, ero ancora mezzo assonnato. Per quanto riguarda la doccia, sono entrato soltanto perché ho sentito il rumore dell’acqua, visto e considerato che solitamente quella cabina è inutilizzata. Invece, per stamattina…qui la cosa si fa un po’ più complicata…
INAU: Spiegami perché mi fissavi a quel modo, se non vuoi che non ti rivolga mai più la parola!
ZORO: Beh, perché…perché tu…tu mi piaci, Inau!


To be continued…

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Non ti lascerò mai…


CAPITOLO 7

Inau, a quelle parole, rimase di sale. Per un attimo sentì la testa completamente vuota. Poi le si oscurò la vista, cominciò a sentirsi male, una strana sensazione di nausea si stava impadronendo di lei. Per un istante ancora tentò con tutte le sue forze di opporsi all’improvviso malessere, poi più niente.
Quando si riebbe, Zoro era accanto a lei, con un’espressione preoccupata dipinta sul volto.

ZORO: Ti senti bene?
INAU: Mi…mi gira la testa…
ZORO: Non preoccuparti, adesso ti porto in cabina!
INAU: Z-zoro…
ZORO: Dimmi.
INAU: Grazie…
ZORO: Perché mi ringrazi?
INAU: Perché non…ti sei dato per vinto…non hai mai smesso di starmi accanto anche se…io…mi sono comportata male con te…

Zoro a quelle parole arrossì violentemente. Per la prima volta da giorni non si sentì un perfetto beota. E quel che era più importante, Inau non lo aveva respinto. Accantonati questi pensieri, il ragazzo sollevò Inau da terra, prendendola in braccio, e si diresse verso le cabine. La ragazza gli strinse le braccia al collo e chiuse gli occhi, anche perché si sentiva piuttosto debole.

ZORO: Inau…come va?
INAU: Mi sento tanto debole…
ZORO: Adesso ti porto in cabina, così puoi metterti a letto.
INAU: …

Quando finalmente Zoro giunse davanti all’ingresso della cabina, aprì la porta e, una volta entrato, fece stendere Inau sul letto, dopo averlo sistemato, quindi le rimboccò le coperte. Inau, da parte sua, non si sentiva affatto bene: aveva le guance in fiamme e sentiva un gran freddo…

INAU: Z-zoro…ho freddo…tanto freddo…

Zoro posò la mano sulla fronte della ragazza: era bollente! Subito cercò delle altre coperte per tenerla al caldo il più possibile. Intanto Inau stava sempre peggio: le era scoppiato un tremendo mal di testa e sentiva che le forze la stavano abbandonando del tutto.
Zoro, preoccupato, si precipitò subito a cercare aiuto.
Così si diresse correndo verso la cucina, dove trovò Sanji, Usop e Mihawk intenti a discorrere del più e del meno…

ZORO: Venite, vi prego! Inau sta male!
MIHAWK: Cosa?
ZORO: Ha la febbre alta!
SANJI: Voi due intanto andate da lei! Vado a recuperare la cassetta dei medicinali.

Dieci minuti dopo i tre ragazzi entrarono nella cabina di Inau. Fortunatamente stava dormendo. Sanji pensò di somministrarle un calmante, che evidentemente fece effetto, perché dopo mezz’ora la febbre era scesa. Zoro però non era sicuro di volerla lasciare da sola, così…

ZORO: Sentite ragazzi, voi andate pure! Resto io con lei!

Mihawk stava per rispondergli di scordarselo ma Sanji, con un’occhiatina furba, lo fece desistere.
Zoro cercò una sedia e si accomodò di fianco al letto, dove Inau dormiva. Le prese una mano e si mise lì a vegliare. Due ore dopo la ragazza aprì gli occhi. Dapprima vide solo delle sagome sfocate, poi cominciò a distinguere meglio i vari oggetti attorno a lei. Quando vide che Zoro era lì, si sentì subito più tranquilla. Il giovane non riuscì più a trattenersi: quella povera creatura sembrava così debole e indifesa che gli fece una gran tenerezza, così le fece una carezza sul volto, cosa che lei sembrò gradire.

ZORO: Inau…ti senti meglio? Hai bisogno di qualcosa?
INAU: Va un po’ meglio, grazie! Comunque…l’unica cosa…di cui ho bisogno…è dormire…
ZORO: Capisco…vuoi che me ne vada?
INAU: No…resta! Mi farebbe…tanto piacere…
ZORO: Dici davvero???
INAU: Sì…
ZORO: D’accordo…se tu vuoi…

Inau ci mise pochissimo ad addormentarsi. Dormiva con un’aria così angelica sul volto che a Zoro venne la feroce tentazione di baciarla. Così si avvicinò e le diede un bacio sulla fronte.
Anche lui era abbastanza stanco, e ben presto cedette al sonno.



Inau fu la prima dei due a svegliarsi, e quando si accorse che Zoro si era addormentato con la testa posata sul letto, non riuscì a non abbozzare un sorriso divertito. Proprio in quell’istante anche il ragazzo si destò e, non capendo la ragione dell’espressione divertita di Inau, le chiese spiegazioni.

ZORO: Ma cos’hai da ridere???
INAU: Niente…è che vederti addormentato lì sul letto…
ZORO: Piuttosto…stai meglio?
INAU: Sì, grazie!

Seguì un silenzio spiacevole. Inau avrebbe voluto chiedere a Zoro spiegazioni su quanto le aveva detto prima del suo malore, ma si sentiva terribilmente in imbarazzo. Comunque non fu costretta ad aspettare a lungo per avere chiarimenti, infatti Zoro…

ZORO: Mo chiedevo…ti ha sconvolta tanto quello che ti ho detto prima?
INAU: Cosa?
ZORO: Insomma, è inutile che io tenti di tenertelo nascosto…tanto prima o poi lo verresti a sapere…Inau, tu sei la ragazza più bella e dolce che io abbia mai conosciuto…mi piaci da matti, è la pura verità…se ti sei sentita male per questo, mi dispiace…non avevo intenzione di…
INAU: Io…non so che dire…

Zoro guardava Inau dritta negli occhi, quei meravigliosi occhi verdi che lo avevano fatto innamorare. Lei ricambiava lo sguardo…si avvicinarono sempre di più l’uno all’altra finché…


To be continued…

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Non ti lascerò mai…


CAPITOLO 8

Mihawk fece irruzione all’improvviso nella cabina. Zoro e Inau arrossirono di colpo. Si allontanarono l’uno dall’altra. Mihawk era venuto ad assicurarsi che la sorella stesse un pochino meglio. Le si avvicinò e l’abbracciò, poi si sedette di fianco a lei sul letto e se la spupazzò un pochino, sotto l’occhio geloso e irritato di Zoro.

MIHAWK: Inau, come stai? Va un po’ meglio?
INAU: Sì grazie, fratellone!
MIHAWK: Mi raccomando, rimani a letto il più possibile e cerca di riguardarti. Per la notte mi farò ospitare da Rufy o Sanji. Ricorda che tra un paio di giorni dovremo ripartire!

A queste parole, a Zoro venne un colpo. Stava per perdere di nuovo la sua Inau. No, lui si sarebbe opposto con tutte le sue forze…voleva passare la sua vita accanto a lei, non poteva sopportare un distacco, non ce l’avrebbe fatta.
Anche Inau, a quelle parole, subito si scurì in volto.

INAU: Ma perché, Mihawk? Perché dobbiamo andarcene?
MIHAWK: Lo sai, lavoro per la Marina. E devo continuare a svolgere il mio lavoro.
INAU: Ma…ma…
MIHAWK: Non ti agitare…la febbre potrebbe salirti…cerca di stare a riposo più che puoi. Mi raccomando…
INAU: Va bene…

Mihawk, assicuratosi che la sorella stava meglio, se ne andò. Appena il fratello fu uscito, Inau scoppiò in un pianto di sfogo, gettandosi fra le braccia di Zoro. Singhiozzava così violentemente da non riuscire neppure a parlare. Il ragazzo le fece una carezza sui capelli poi, scostatala un poco da lui, le asciugò le lacrime che, incessanti, continuavano a rigarle il volto.

ZORO: Inau…non piangere…
INAU: Io…non voglio andarmene…non voglio perdervi…e soprattutto…non voglio perdere te…
ZORO: Inau…io e te staremo sempre insieme, e anche se sarai lontana io ti aspetterò…non ti lascerò mai…

A queste parole la povera ragazza non riuscì più a controllarsi. Le lacrime scendevano senza sosta. Sentì che le stava venendo una furiosa emicrania, così tentò di darsi una calmata e si stese di nuovo.

INAU: Zoro, ti dispiacerebbe lasciarmi sola per un po’?
ZORO: Se lo desideri…comunque chiamami se hai bisogno.

Così Zoro uscì dalla cabina e se ne andò.



I due giorni che mancavano alla partenza di Inau trascorsero senza che nessuno avesse il tempo di rendersene conto.
La fatidica mattina, una Inau completamente ristabilita, accompagnata da Mihawk, scaricò sul ponte i suoi pochi bagagli. In quei due giorni lei e Zoro non si erano più parlati, ignorando la presenza l’uno dell’altra. Pareva quasi che il bello spadaccino si fosse dimenticato della sua esistenza.
Zoro, dal canto suo, si sentiva come uno straccio bagnato e strizzato ripetutamente: passare due giorni a piangere senza mettere nulla nello stomaco non era la cosa più rilassante del mondo!
Purtroppo venne il momento più sgradito: l’addio. Inau, con aria apparentemente calma salutò tutti i presenti, ringraziandoli dell’ospitalità. Poi, quando fu la volta di salutare Zoro, di colpo la ragazza si fece muta. Si avvicinò a lui con lo sguardo basso, mentre il ragazzo lottava disperatamente per ricacciare indietro le lacrime che, prepotenti, stavano per scendergli a fiotti sul viso.

INAU: Beh, pare proprio che sia venuto il momento…
ZORO: Già…
INAU: Ehi, su col morale! Non penserai mica che ci perderemo di vista, vero?
ZORO: Io…
INAU: Ti scriverò tutti i giorni. Te lo prometto, non ti dimenticherò mai!
ZORO: A-anch’io…

Così dicendo, il ragazzo abbracciò Inau, stringendola forte e sé. La ragazza sentì una goccia bagnarle una guancia. Non poteva esser pioggia, giacchè la giornata era stupenda. Poi capì: Zoro stava piangendo. Lo guardò in volto e, con un sorriso forzato gli disse…

INAU: Dovrei andare…
ZORO: Ah già! Beh, allora ciao…

Inau non rispose. Con grande fatica si staccò da Zoro, poi lo salutò con un gesto della mano e voltatasi di spalle, spiccò un balzo spettacolare, atterrando poco dopo sulla moto d’acqua. Mihawk fece lo stesso.

La ciurma rimase sul ponte fino a che non vide la moto dei due scomparire dietro la linea dell’orizzonte, quindi si riunirono tutti in cucina.

SANJI: Beh, è finita!
NAMI: Peccato, Inau mi stava proprio simpatica!
RUFY: Già, per non parlare del fratello!
USOP: Ehi Zoro!
… (nessuna risposta)
USOP: Zoro!!!
… (nessuna risposta)
USOP: Zoro, vuoi degnarti di rispondermi?
NAMI: Imbecille! Non ti sei accorto che Zoro non c’è?
RUFY: Per me quel ragazzo ha qualche serio squilibrio!
SANJI: Scusate, ma io vado a cercarlo! È talmente depresso per la partenza di Inau che sarebbe capace anche di compiere qualche sciocchezza, quell’idiota!

Detto fatto. Sanji lasciò gli altri alle loro chiacchiere. Ma non dovette faticare troppo per trovare l’amico, che stava ammirando l’orizzonte appoggiato al parapetto, con aria molto malinconica…

SANJI: Ehi, Zoro! Vieni dentro con noi!
ZORO: Non ne ho voglia!
SANJI: Pensi ancora a Inau, vero?
ZORO: È un chiodo fisso…
SANJI: Senti, è inutile star qui a rimuginare. Dimenticala, anche perché dubito che la rivedrai.
ZORO: Non dire così, hai capito?
SANJI: Ma Zoro, ragiona! Lei segue sempre il fratello, che è costantemente in giro per il mondo. C’è una possibilità su un milione di incrociare di nuovo la loro rotta!
ZORO: Io non mi voglio arrendere!
SANJI: Fa un po’ come ti pare. Io me ne torno dentro.



Passarono così un altro paio di giorni. Furono giornate infernali per tutta la ciurma, che si vide costretta a sopportare gli interminabili momenti di mutismo di Zoro, che da parte sua non si sforzava minimamente di uscire dal suo stato di depressione. La sua giornata tipo era diventata: svegliarsi, mangiare qualcosa, rinchiudersi in cabina fino all’ora di pranzo, mangiare, tornare in cabina, cenare, andare a letto. Ogni volta che si degnava di mettere il naso fuori dalla “tana”, si presentava agli altri con due occhi gonfi e arrossati, che tradivano l’innumerevole quantità di lucciconi (= lacrime) che versava senza posa.
Ormai nessuno ce la faceva più a sopportarlo: il solo vederlo riusciva a deprimere anche Rufy (il che fa capire la gravità assoluta della situazione).
Una di quelle deprimenti serate, Zoro stava dormendo in cabina. Stranamente era riuscito ad addormentarsi senza troppa fatica. Ad un tratto il ragazzo, che in quel momento si trovava in uno stato di dormiveglia, sentì il cigolio della porta.
Chi stava entrando nella sua cabina?


To be continued…

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Non ti lascerò mai…


CAPITOLO 9

Prima che il ragazzo potesse muoversi si accese la luce. Dapprima Zoro fu costretto a strizzare un po’ gli occhi, ma quando si fu abituato al chiarore, riuscì a distinguere la figura di colui che era entrato. Anzi, che era entrata, perché l’intrusa era una ragazza. Ma quando lo spadaccino vide i capelli di fuoco, non ebbe più dubbi. INAU!!!!!

ZORO: Tu…tu…no…non può essere!
INAU: Zoro, calmati! Sono proprio io!
ZORO: Ma non dovevi essere sulla moto con tuo fratello?
INAU: Beh, ci ho ripensato! Ho capito che tu…

Prima che la fanciulla potesse terminare la frase, Zoro scese dal letto, si alzò e corse ad abbracciarla, in preda ad uno stato di folle felicità. Non poteva credere che Inau fosse tornata per lui!
La strinse tra le braccia. Lei non si allontanò, anzi, si strinse a lui appoggiando la testa sul petto del ragazzo.

ZORO: Perché lo hai fatto?
INAU: Perché ti amo!
ZORO: Davvero?
INAU: Con tutta me stessa.
ZORO: Io ti ho amata dal primo istante che ti ho vista. Sono tanto felice…

Non riuscì a trattenersi. Di nuovo tanti lucciconi cominciarono a scendergli dagli occhi. Inau, stupita da quella reazione, chiese spiegazioni…

INAU: Zoro, perché piangi?
ZORO: Perché…non lo so nemmeno io. So solo che ho avuto tanta paura di averti persa per sempre.
INAU: Ma adesso sono qui…è questo che conta!
ZORO: …
INAU: Che ti prende ora?!?
ZORO: Pensavo…che sono molto fortunato ad aver trovato una ragazza come te…sei così dolce e bella…
INAU: Piantala…mi farai diventare rossa!
ZORO: Piuttosto, tuo fratello?
INAU: Si è arreso all’evidenza: ha una sorella innamorata di un pirata!
ZORO: Ti unirai alla ciurma, vero?
INAU: Certo! Ma potrà restare anche mio fratello?
ZORO: Tutto quello che vuoi, mi basta che tu non te ne vada di nuovo.
INAU: Tranquillo, d’ora in poi niente e nessuno potrà dividerci.

In quel momento Sanji si affacciò dalla porta della cabina per controllare cosa stava accadendo, e vedendo Zoro e Inau abbracciati, decise di non disturbarli: Zoro aveva sofferto anche troppo, adesso aveva tutto il diritto di stare solo con Inau senza venire interrotto.
I due ragazzi non si accorsero nemmeno della veloce comparsa di Sanji. Zoro strinse a sé Inau ancora di più, quasi avesse avuto paura che da un momento all’altro la ragazza potesse sparire. Poi avvicinò il suo viso a quello della ragazza e le sfiorò le labbra con un bacio. Lei sorrise. Si baciarono di nuovo…

INAU: Zoro…
ZORO: Dimmi, amore!
INAU: Io ho un po’ paura…
ZORO: E perché?
INAU: Ho paura di perderti…
ZORO: Inau, non devi avere paura. Finché ci sarò io al tuo fianco non ti accadrà nulla e io non ti lascerò mai…


Fine

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