Sofia si svegliò di soprassalto. Aveva avuto un incubo, ma non ricordava cosa avesse sognato di preciso. Sapeva solo che c'entrava qualcosa con suo padre. Erano diverse volte che quella notte faceva sogni che poi non si ricordava e non era una bella sensazione: apriva gli occhi sempre con uno strano senso di inquietudine che la attanagliava e l'unico modo per farla scomparire era non pensarci. Perciò anche quella volta cercò di non farci caso e tornare a dormire. Dopo qualche minuto si accorse di non avere più sonno, così si alzò per guardare l'ora: le 4.35 del mattino. Andò in bagno cercando di fare meno rumore possibile per non svegliare gli altri. Avrebbe voluto farsi una doccia calda ma il rumore dell'asciugacapelli probabilmente avrebbe svegliato tutti, così si limitò a lavarsi la faccia e a spazzolarsi i capelli bagnando leggermente la spazzola. Si mise addosso i vestiti che aveva indossato il giorno prima e scese le scale per andare in cucina a farsi qualcosa da mangiare.
Prese un succo di frutta e un grosso muffin.
Pensò a quanto quel cibo l'avrebbe sicuramente fatta ingrassare e quasi se ne pentì, ma era troppo tardi: aveva già mangiato il muffin! Riordinò la cucina e dato che non aveva niente da fare, preparò l'impasto delle crepes per i suoi amici. Prima di poterle preparare doveva far riposare l'impasto per almeno mezz'ora, perciò andò a spiare gli altri che dormivano, non prima di aver guardato l'ora: le 5.10.
La prima stanza verso cui andò fu quella di Gillian. La donna dormiva sotto almeno tre coperte che la coprivano dalla testa ai piedi. Sofia sorrise pensando a quanto Gillian fosse freddolosa.
Nella camera accanto Chloe in un atteggiamento ordinato. Aveva le coperte fino al collo.
Ewan non era nella sua stanza. Sofia trattenne un risolino pensando che probabilmente era in camera di Lidja. Guardò gli scaffali tristemente vuoti e leggermente impolverati. Si rammentò di quanto fossero stati pieni di libri, cd e spartiti quando era stata lì pochi mesi prima e Ewan l'aveva fatta sentire speciale, ma poi lei aveva scoperto che faceva così con tutte.
Poi andò curiosa a vedere se Ewan era davvero con Lidja. Aprì la porta lentamente. All'improvviso essa emise un cigolio, ma nessuno si svegliò. Era abbastanza buio, ma Sofia vide chiaramente due figure sul letto: Ewan vi giaceva supino e Lidja prona con la testa di lato appoggiata sul petto del ragazzo. Sofia pensò di doveva al più presto chiacchierare con la sua amica.
Sofia andò poi nella stanza di Karl in fondo al corridoio. Karl dormiva con addosso uno dei suoi soliti pigiami con gli orsetti. Aveva la bocca aperta da cui ogni tanto usciva qualche suono di russamento.
Finalmente Sofia andò nella stanza del suo Fabio. Dormiva in posizione fetale e con i pugni stretti vicino al petto. La ragazza gli si sedette accanto e senza nemmeno accorgersene cominciò a giocherellare con i suoi morbidi riccioli.
"Sofia! Mi hai fatto prendere un colpo" lei balzò indietro perché proprio non si aspettava che Fabio si svegliasse.
"Io... be'... ecco... stavo..." balbettò imbarazzata
"Torna a dormire... Sono appena le 5 e mezza. E in più stai tremando" le sussurrò con un mezzo sorriso assonnato.
Lei non se n'era nemmeno accorta, ma l'intero suo corpo era scosso dai brividi. Si guardò e poi fissò Fabio con gli occhi di una bambina confusa.
"Se vuoi ti faccio un po' di spazio nel mio letto..." le disse rosso, evitando di guardarla negli occhi.
"Non c'è bisogno..." gli sorrise arrossendo.
Lui non le diede ascolto e si spostò di lato. Sofia dimenticò tutto: le crepes, che si era pettinata, che non indossava il pigiama... In quel momento esisteva solo Fabio e la scia del suo calore sul materasso così si accoccolò accanto al ragazzo senza nemmeno pensarci. Lui la abbracciò da dietro e il cuore di Sofia perse un battito.
"Stai ancora tremando... Ti prendo un'altra coperta?" mormorò Fabio.
"No, stai tranquillo, sto benissimo" sorrise nella penombra. Era vero. Era tutto vero: sentiva di toccare il cielo con un dito e tremava perché il contatto con Fabio le faceva venire i brividi sulla schiena.
Si addormentarono presto e Sofia questa volta non fece nessun incubo.
Furono svegliati dal profumo di crepes. Gillian doveva aver trovato l'impasto in cucina, perciò le aveva cucinate.
Scesero in cucina. Gli altri ragazzi stavano arrivando in quel momento. Si sedettero intorno al tavolo.
"Chi ha preparato l'impasto?" chiese Gillian
"Io" disse Sofia
"E' davvero fatto bene, brava" le sorrise incoraggiante.
Mangiarono tutti insieme allegramente, mentre Sofia guardava Lidja con enfasi. Lei dovette accorgersene perché arrossì violentemente.
Gillian uscì di casa per portare alla società dei traslochi gli ultimi scatoloni pieni di roba. Lidja ed Ewan scomparirono dalla circolazione.
"Saranno andati fuori a baciarsi?" domandò Chloe
"Sicuramente" la assecondò Karl
Poi accadde il miracolo: le labbra di Chloe e Karl si avvicinarono schiudendosi per darsi un timido bacio.
Sofia e Fabio li guardavano increduli. Chloe e Karl decisero di andare a fare un giro, così Sofia e Fabio si ritrovarono in casa da soli. Guardarono la tv abbracciandosi stretti sul divano, poi il campanello suonò. Sofia corse ad aprire perché sapeva che era sua madre.
"Ciao!!" si salutarono abbracciandosi con foga.
"Vuoi qualcosa da mangiare?" chiese Sofia
"No, grazie tesoro, sono a posto così" sorrise.
Andarono in salotto.
"Ciao Fabio!" lo salutò Beatrice
"Salve Beatrice, come sta?"
"Benissimo grazie e tu?"
"Anch'io grazie"
"Mamma ho una domanda... Come hai fatto a sopravvivere agli Assoggettati?" chiese Sofia curiosa
"Assoggettati?" ripetette Beatrice confusa
"Incidente! Sua figlia intendeva incidente!" si affrettò a dire Fabio.
"Ah ok! Di preciso non saprei... Dopo l'incidente ho perso i sensi. I medici hanno detto che le mie ferite erano gravi, ma quando sono arrivata sulle ferite c'era una specie di medicina verde. Dicevano che sembrava qualcosa di benefico... Non sapevano cosa fosse ma la stanno analizzando. Dicono che è possibile che è stata quella roba a salvarmi..."
"Che consistenza aveva questa sostanza?" desiderò sapere Sofia.
"Era più che liquida ma meno che gelatinosa..."
'Linfa dell'Albero del Mondo scaturita dal frutto...' pensarono Sofia e Fabio
"Mmm... capisco" concluse semplicemente Fabio.
"Mamma, scambiamoci i numeri di telefono così ci chiameremo quando sarò tornata in Italia" propose Sofia
"Buona idea... Ti chiamerò così spesso che pregherai affinché non ti telefoni più"
"Sai bene che non succederà" disse con lo stesso tono dispettoso che aveva usato Beatrice.
I tre scoppiarono in una calda risata. Nel frattempo Karl, Lidja, Gillian e gli altri erano tornati a casa e si unirono a loro. Parlarono allegramente di cosa avrebbero fatto in futuro, poi guardarono la tv davanti a un bel piatto di pasta col pomodoro. Poi Beatrice dovette andare a lavorare in libreria.
"Verrò a salutarvi domani all'aeroporto!" disse la donna
"Va bene... Salutami mia sorella!" esclamò Sofia
"Domani porterò anche lei... e forse pure mio marito" affermò con un sorriso complice.
"Ok" sorrise Sofia
Tutti salutarono Beatrice con sorriso.
Sofia prese Lidja per un braccio e la trascinò in camera sua (di Sofia).
"Ti ho vista stanotte... Eri abbracciata a Ewan" le disse con un ironico sguardo inquisitorio
"Sì è stato bellissimo... Abbiamo parlato per molto tempo e poi ci siamo addormentati" le mormorò quasi indispettita "Anche tu hai dormito con Fabio..."
"Già... E' stato... stupendo! Stamattina dov'eri? Scommetto in giardino a baciare Ewan"
Lidja arrossì e ciò confermò la 'teoria' di Sofia.
"Be' non sei l'unica... Non ci crederai, ma Chloe e Karl si sono baciati per la prima volta"
"Davvero? Ce ne hanno messo di tempo!" li canzonò Lidja affettuosamente.
Scoppiarono a ridere.
La porta si aprì: Chloe chiese loro: "Volete venire con noi a fare un ultimo giro per Edimburgo?"
"Certo!" risposero in coro le due ragazze.
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