stratford, we're here!

di ehidriu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** happy day. ***
Capitolo 2: *** simple visiting. ***



Capitolo 1
*** happy day. ***


io e la mia migliore amica eravamo gia fuori la porta, 
ero gia emozionata per il volo che avrei dovuto fare, ed ero particolarmente in ritardo, come sempre. 
ma questa volta era davvero diverso. sarei andata a stratford. e tutti sappiamo chi è nato a stratford. 
certo è davvero brutto lasciare parenti, amici di parenti, amici in generale, è come lasciare un pezzo di te qui in italia, a napoli. ma poi ti rendi conto che i tuoi genitori li hai al tuo fianco, sempre, la tua migliore amica, anche. ero a cavallo. avevo le persone piu importanti della mia vita al mio fianco, e sarei andata a vivere a stratford. dio, non ci credevo.
prendo le ultime cose in bagno, spazzolino, bagnoschiuma e tutto, li metto nella valigetta piccolina dove ci tengo tutte le cose piccole per il bagno, e poi esco fuori. 
papà mentre scendo al piano di sotto mi urla:
-laura, hai preso i cellulari, caricatore, ipod, tutto vero? 
-sisi papà, ho tutto nella borsa.
-va bene tesoro, cuffie? le cose piu importanti le ha prese gia tutte tua madre, ma queste piccole cose possono fare la differenza. per tutta la nostra permanenza lì, staremo molto molto tempo. questo lavoro mi uccide.
-okay si papà, ho preso tutto. ho preparato un foglietto, la casa è praticamente vuota se guardi per bene, e finalmente ho preso TUTTO. possiamo scendere tranquilli!
 
mentre scendiamo io e michela, la mia amica, ci sentiamo il mondo contro. sembrava che stavamo scappando, ma ho sempre desiderato visitare stratford. passare per le stesse vie dove il mio idolo è passato per anni. respirare la stessa aria, dio, non ci credevo. anche se mio papà sarebbe andato lì per scopi ben diversi dai miei. lui per lavoro, io tipo per cazzeggiare, dato che sarei dovuta rimanere a napoli, ma non mi andava proprio. dovevo staccare la spina anche io, così approfitto la cosa e parto, da questo decidemmo di vivere, stare lì per un pò.
ci son volute due macchine per caricare tutto, mia madre nella prima macchina, e mio padre nella seconda macchina, abbiamo abbassato tutti i sedili posteriori, cosi che ci entrassero piu cose, e così fu'. abbiamo messo in tutto 7 valige, ci siamo portati proprio tutto, ma tutto. ogni valigia conteneva qualcosa di importante.
io avevo portato apparte l'ipod, cellulare, e tutto, anche una borsa/scatolone enorme tipo cofanetto, con tutti i cd. one direction, justin bieber, believe, mistletoe, my world, poi anche selena gomez e demi lovato. piu' tutti i poster, tutti quelli staccati dal muro, piu' le cartoline, il cuscino con la stampa di justin, collane, bracciali, tutto quello che mi ricordassero i miei idoli. oltre ai poster ho portato anche punesse, scotch, nel caso avrei bisogno per attaccarli nella cameretta nuova lì. 
ero felice che me ne sarei andata da napoli, dico, dal mio quartiere, odio quella parte. ma almeno avevo tutti con me. anche la mia migliore amica. avremo potuto vivere insieme, lei con me, nella mia cameretta, tutto il tempo che io sarei stata lì e questo mi fa stare da dio.
nel frattempo parlando parlando, pensando anche un pò a tutto, ci accorgiamo che manca solo un'autostrada e arriviamo all'aereoporto, dato che ci sono molto molto vicina con la casa.
mentre arriviamo, io e michela, parliamo, sedute nel cofano sopra tutte le valige. 
parliamo giusto del piu e del meno, io volevo seriamente essere gia lì, ero eccitatissima. non ero mai andata cosi lontano da casa, e poi con la mia migliore amica. viverci insieme per tanto tempo, ero davvero davvero davvero felicissima e non vedevo l'ora. 
dopo un pò arriviamo all'aereoporto, ognuno di noi ha il proprio biglietto in mano.
se prima ero eccitata ora lo ero anche di piu.
-michela, dio, stiamo per partire!
-ma no, devono chiamare il nostro volo al microfono, poi ci lasciano passare lol
*volo 49, volo 50, volo 51*
se, per il 142 ce ne voleva di tempo, e io che pensavo di essere in ritardo!
così nel frattempo, prendo un libro e lo apro, inizio a leggerlo, sedendomi sulla poltroncina di attesa, mentre mia madre era andata a prendermi una cioccolata calda giusto 'per fare colazione' dato che avevo tipo digiunato, ero troppo contenta, me ne sono fregata.
intanto papà ci prende i biglietti, e lì da alla signorina, metto via il libro e ingoio subitissimo la cioccolata calda, prendo i bicchieri miei e anche quelli di michela, li butto e corro da mio papà, perchè a momenti saremo dovuti partire.
okay, stacchiamo il biglietto, mettiamo tutte le valige nell'affare dove passano le valige, per far vedere il peso, se hai qualcosa di raro dentro, era un tipo di controllo per pistole, arme da taglio e tutto lol
passate tutte e sette valigie, n'altro pò saltavo di gioia, ma non parlavo. ero felicissima, contentissima, eccitatissima, saliamo le scale, usciamo e ci fanno entrare nell'aereo, il volo 142 napoli-londra. dio, in quel momento mi passavano 50 mila cose nella testa. 
entriamo, prendiamo i nostri posti, io e michela 41-42 e mamma e papà 43-44, nemmeno sedute, prendiamo cellulare, cuffiette e ce li mettiamo alle orecchie. 
'if you didn't believe..'
così mi venne spontaneo dire..
-è propio vero michela. ho sempre sognato di vivere lì, per tantissime ragioni, non c'è cosa piu bella per me. il bello è che staremo lì per tanto, questa è la cosa piu felice che mi sarebbe mai potuta capitare. ora ci stiamo andando, andremo a stratford, babe.
-cazzo, io nemmeno ci credo che sono con la mia migliore amica, su un aereo dritto lì, dio, aiuto.
-mio dio sjbfe
*ciabbracciamo*
 
dopo un pò di orette, parlando del piu e del meno, dopo aver fatto foto, dopo che ci siamo connesse su facebook, twitter, condividere la nostra felicità con tutti, mi sento giusto un pò stanca.
così dopo un pò chiudo gli occhi con la musica alle orecchie, e dormo.. dormo tranquillamente.
con me anche michela, eravamo sul serio stanche. ci eravamo svegliate tanto presto.
come finirà? laura e michela come troveranno la loro casa? sarà bella, grande? riusciranno a realizzare i loro sogni? 

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Capitolo 2
*** simple visiting. ***


sento mia madre che mi scuote.
-laura, laura, oddio muoviti, tra un pò dobbiamo scendere.
papà dietro con la mamma, e vicino a me c'era michela che gia aveva provato a svegliarmi ma non ci era riuscita.
eravamo gia lì. a londra. stavamo atterrando, io ero emozionatissima.
 
-oddio laura, mio dio mio dio mio dio, chissà come sarà la casa. 
-michi dai, l'abbiamo gia vista tramite foto, è seriamente bellissima!
-ed è anche un casino ora ad appendere tutti quei poster. tra i miei e i tuoi scegliere non potrei (?)
-eh già, effettivamente, vabè ma la stanza è enorme. ce la faremo lol
 
ci alziamo tutti, c'era tipo il caos piu totale, mentre scendevamo, dopo aver aspettato un pò per le valige, usciamo dall'aereoporto. 
io e michela ci dirigiamo in strada, facciamo gia come minimo 500 foto, la nostra casa era poco piu lontana dall'aereoporto.
mentre camminiamo, vediamo delle panchine in un bel parco fiorito, tranquillissimo.
c'era gente che sul prato leggeva, ascoltava musica, si sedeva per parlare o dormiva. c'era una pace e una tranquillità non immaginabile, così ci sediamo per terra. 
avevo la connessione a internet, così avevo pensato di connettermi su twitter un pò per aggiornare il profilo. ero a londra, non ci credevo!
dopo una bella mezz'ora, i miei ci dicono che era meglio sbrigarci per andare a casa, perchè dovevamo disfare le valigie, mettere tutte le cose a posto, tra scatoloni, vestiti, sistemare la camera, insomma in casa c'era parecchio da fare.
camminiamo camminiamo, arriviamo alla nostra via.
vediamo un parco bellissimo, tutte villette tranquillissime, grandi, da fuori sembravano molto antiche ma dentro da come avevamo capito erano parecchio moderne, ristrutturate. 
la casa era la numero 48, ogni appartamento aveva un numero con le chiavi. ma non era nessun tipo di albergo o robe del genere.
mentre saliamo le scale del portoncino, ci attende il portiere, che ci prende gentilmente tutte le valigie, ce le mette su un carrello trasportabile e ce le porta fino alla casa. mentre ci dirigiamo, a michela arriva la chiamata della madre, che chiede se eravamo arrivate, come stavamo, e poi la madre ha parlato con mia madre per assicurarsi. insomma era con i miei genitori, senza i suoi, a vivere per un bel pò di mesi ed è normalissimo che si preoccupasse.
il portiere ci mette il carrello con le valigie fuori il cancelletto della porta, e poi ce la apre. 
non pensavo a nulla, volevo vedere tutta la casa, la mia stanza, volevo sapere come era fatta realmente, e non tramite foto.
d'improvviso ci apre la porta, io e michela eravamo le prime ad entrare, sotto l'arco scendeva tipo una tenda, fatta di cristallini azzurri e rosa, le pareti del soggiorno erano rosa chiarissimo e la cucina era immensa. parquet, un corridoio enorme, lunghissimo, larghissimo e tutto illuminato al meglio, le stanze in tutto erano 8, era un mega appartamento, io e michela con gli occhi a cuoricino, sentiamo papà che dice: 
-entrate qui! questa è la vostra camera.
entriamo nella stanza che ci sarebbe dovuta capitare.
apriamo la porta di legno fino, c'è per terra il parquet e la moquette lilla sopra, forse per non far rovinare il pavimento, ovviamente senza letto ma con i mobili, bianchi, sembrava tutto così principesco, amavo quella stanza. le pareti erano rosa chiaro/lilla chiaro, mi dispiaceva rovinarle, ma dovevo attaccare le carrellate di poster, con tutto lo scatolone di michela lol
appena aperta la porta c'era lo scalino, poi una scrivania attaccata al muro, mensolone, bianca. 
il letto sarebbe dovuto arrivare il pomeriggio, cosi che potevamo mettere anche tutto il resto delle cose.
ma ovviamente un giro in italia, nella mia casa, ci dovevano riandare, sicuramente servirà qualche altra cosa, ma sicuramente.
c'era anche un bel giardino fuori, con i blocchi di mattonelle di pietra, che creavano il sentiero, poi c'era il dondolo, l'amaca, e una bella ed enorme piscina interrata. io sarei rimasta lì per sempre, sul serio. amavo tutto di quella casa, e il vicinato, il parco, il resto delle vie, era tutto cosi tranquillo, amavo quel posto.
io e michela continuammo a visitare la casa, ancora senza spogliarci o robe del genere, eravamo ancora vestite con le borse addosso, proprio perchè eravamo eccitate dal vedere tutto quello che ci aspettava.
continua.

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