I love you because I hate you.

di _AmaZayn_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Primo giorno di scuola; ultimo anno. ***
Capitolo 2: *** Lo avevo già detto che odiavo Zayn Malik ? ***
Capitolo 3: *** Scemenze del genere accadono solo nei film. ***



Capitolo 1
*** Prologo: Primo giorno di scuola; ultimo anno. ***


Quella mattina il tempo non era dei migliori: pioveva a dirotto e come se non bastasse ero uscita di casa senza ombrello!
Mi strinsi nel cappotto, cercando di riscaldarmi e indossai la sciarpa per evitare un eventuale influenza.
Guardai l’orologio che segnava le otto meno dieci, e mi morsi il labbro, non volevo ritardare il primo giorno di scuola!
La strada era ricca di pozzanghere e capii ch era stata una pessima idea indossare le mie converse nuove.
All’improvviso sentii un clacson e mi girai, sperando in un passaggio.
‘’ Ehi Gomez, bagno a prima mattina?’’ Sentì una voce provenire da destra. Quella voce. Quella voce ripugnate, odiosa e sensuale del pakistano Zayn Malik.
‘’ Già, se per caso ci fosse un’anima gentile disposta ad accompagnarmi… ‘’ risposi, sperando di poter entrare nell’auto del moro. Lo odiavo, ma sarei arrivata prima a scuola.
‘’ Gomez, sai che ti dico? Un bagno non ti farà male, puzzi da morire!’’ e con questo sfrecciò, affondando due ruote in una pozzanghera, schizzando e coprendomi di fango.
‘’ Malik sei uno stronzo! Ti giuro che appena arrivo a scuola… ‘’ Non riuscì a terminare la frase che sentì qualcosa strisciare sul mio corpo. Abbassai lo sguardo impaurita ma nello stesso tempo curiosa e vidi un viscido millepiedi che stava per superare il ginocchio. Urlai e scuotendo la gamba, riuscì a far volare via l’animale.
 
 
‘’ Finalmente la Gomez è arrivata!’’ disse il professore appena entrai in classe.
‘’ Piccolo incidente di percorso’’ risposi fulminando Zayn con lo sguardo. Lui scrollò le spalle, e continuò a messaggiare col telefonino.
Mi sedetti al mio posto, accanto alla mia migliore amica Perrie. Era simpatica, gentile e sempre disponibile. Era un’amica perfetta!
Seguimmo la lezione, commentando talvolta il comportamento dei nostri compagni.
‘’Ehi lo sai che prima Harry si è avvicinato a me e mi ha salutato?’’ disse la bionda accanto a me felicissima,
‘’ Wow! Facciamo progressi!’’ risposi sarcastica.
‘’ Dai, non fare l’antipatica! Lo sai che a me piace Louis da 2 anni!’’ mi disse ancora lei appoggiando il mento sul palmo della mano.
‘’ Allora diglielo!’’ risposi ovvia.
‘’ Come se fosse facile!’’
‘’ Edwards, Gomez, se non vi interessa la lezione, uscite dalla classe!’’ urlò all’improvviso il professore Jerry.
Era alto, panciuto e un amante dei film del vecchio west.
‘’ Ci scusi’’ rispondemmo entrambe, abbassando lo sguardo sul libro di geografia.
 
All’ultimo suono della campanella , mi alzai, posai i libri nella borsa (ancora un po’ sporca di fango) e mi avviai verso la mensa.
Appena entrai, fui avvolta da una puzza di sudore e cibo scaduto che mi fece venire i conati di vomito. Arrivai in fondo alla sala, dove mi aspettava Perrie già con il suo panino al tonno.
Feci la fila per prendere la mia amata insalata, ma proprio quando stavo per prendere il ketchup per Perrie dallo scaffale più alto, mi scontrai con un ragazzo e l’insalata cadde sulla mia maglietta della D&G.
‘’ Ma dove cazzo guardi?’’ dissi al ragazzo. Solo quando alzai la testa mi accorsi che si trattava di Zayn che si era piegato in due dalle risate.
‘’ Devo dire che l’insalata ti dona!’’mi rispose lui, battendo il cinque al suo amico , suo complice.
Il suo amico era un cretino con un nido d’api in testa. Si erano conosciuti il secondo anno ed erano diventati subito amici. In fondo, due stupidi insieme sono perfetti!.
Scossi la testa e mi avviai verso il mio tavolo, dove mi guardava dispiaciuta la mia amica.
Odio Zayn Malik! Lo odio con tutto il cuore!
No caro, io sono Selena Gomez e nessuno con me la passerà liscia. 

Salve! Questa è la mia prima storia.
E' solo il prologo, fatemi capire attraverso recensioni se devo continuarla oppure è un fiasco e la devo eliminare.
Allora già dal primo capitolo possiamo capire un po' la situazione: Selena odia Zayn e Zayn odia  Selena. 
Perrie ama Harry, ma Harry non la considera minimamente.
 
Già dal prossimo capitolo, la storia sarà più chiara :D
Recensite e alla prossima 

ps: il prologo è corto,ma i prossimi capitoli saranno (penso) un po' più lunghi.
Ciaooo ;D

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Capitolo 2
*** Lo avevo già detto che odiavo Zayn Malik ? ***


Mi avviai verso le macchinette. Non c’era molta scelta, pensai, mentre osservavo la lista delle bevande, anche se ormai la sapevo a memoria. Sarebbe stato fico se cambiassero qualcosa ogni tanto. Del tipo, qui non avevamo limonate. A me piacevano le limonate. Perché cazzo questa scuola di merda non aveva le limonate ?
-Devi stare li ancora per molto ?-
Odiavo le persone che interrompevano  le mie riflessioni profonde davanti alle macchinette. Cosa ancora più brutta, odiavo quella maledetta voce. Seppi in precedenza chi trovarmi davanti ancora prima di voltarmi, e quando lo feci  le mie teorie si rivelarono giuste.
Zayn Malik, il capo dei cretini, se ne stava davanti a me, con le mani dentro le tasche dei suoi jeans, il solito sguardo menefreghista che aveva conquistato tutte le ragazze di questa scuola,  e uno stupido cappello di lana in  testa.
-Hai qualche problema, per caso ?-
-Si.- rispose continuando a guardarmi.- Vorrei prendere qualcosa da bere prima che suoni la campanella, Gomez!-
-Fai la fila e aspetta il tuo turno!- risposi voltandomi verso la macchinetta.
-Te l’ha mai detto nessuno che hai proprio un bel sedere, Gomez ?-
Mi voltai a fulminarlo con lo sguardo.- Idiota!-
Fece dei piccoli passi in avanti, appoggiandosi alla macchinetta con il gomito in modo che potesse guardarmi di profilo.
-Quale parte del concetto “ fai la fila e aspetta il tuo turno “ non ti è chiara ?-
-Adesso è un peccato cercare di fare conversazione ?-
-Si, se la ragazza in questione non è interessata a parlarti!-
Malik arricciò le labbra.- Aggressiva! Mi piacciono le ragazze aggressive!-
Alzai gli occhi innervosita dalla sua presenza, e infilai la moneta da cinquanta nella macchinetta. Come al solito scelsi il tè alla pesca, e come al solito ci impiegò cinque minuti buoni prima che scendesse.
Sentivo ancora lo sguardo di Malik su di me. Odiavo essere guardata. Odiavo stare semplicemente sotto l’attenzione di tutti. Poi lo sentì ridere e un momento dopo, la lattina ghiacciata che avevo tra le mani sparì,  finendo nelle sue.
-Tè alla pesca.- borbottò allegro.- Proprio quello che volevo. Grazie Gomez!- mi salutò con la mano in alto prima che sparisse tra la folla.
Lo avevo già detto che odiavo Zayn Malik ?
 
Suonò la campanella e vidi il pakistano aumentare il passo per evitare di fare ritardo ed essere mandato dal preside.
Bene, dovevo entrare prima di lui così avrebbero mandato il moro a fare una visitina dal preside Brown!
Aprii la porta della classe, ma prima che potessi fare un passo una mano mi tirò indietro per il gomito facendomi cadere. Zayn mi scavalcò e entrò in classe.
«Buongiorno profe… » non riuscì a finire la frase che lo avevo afferrato per una caviglia trascinandolo per terra. Il colorito del professore di storia attraversò tutta la gamma dei rossi per poi terminare con «Malik! Gomez! Dal preside! »
Arrivammo dal preside e riuscimmo a litigare pure su quale sedia ci saremmo seduti, la meglio la ebbi io che con una gomitata nello stomaco lo superai e mi sedetti sulla poltrona di velluto blu, mentre a lui toccava la sedia di plastica grigia.
«Vi rendete conto che avete litigato pure per una sedia? » chiese il preside esasperato quando finalmente ci accomodammo. «Non so cosa pensare. Sarà la nona volta in un mese che venite qui insieme perché continuate a bisticciare. Ovviamente senza contare le volte che venite qui da soli. È una scommessa? Una sfida? Ditemi che cosa state combinando! » 
«Non è colpa mia se questo qui è nato stupido. Mi ha quasi ammazzata prima. » dissi indicando Zayn che si sistemava i capelli guardandosi nella cornice che rifletteva la sua immagine.
«Tu mi hai afferrato la caviglia! Sei pazza!» sbottò lui senza degnarmi di uno sguardo.
« Io pazza? Sei tu il cretino che mi ha buttata per terra! » 
Zayn si era alzato e si stava dirigendo fuori dalla porta con il cellulare in mano intento a scrive qualcosa.
«Dove pensa di andare’? »  lo richiamò il preside.
Lui si girò distrattamente e con tutta tranquillità gli rispose «Ho di meglio da fare che parlare con una del genere. » mi indicò con lo sguardò. Prima che si richiudesse la porta alle spalle il preside lo fermò di nuovo.
« No, non la passerete liscia! Oggi entrambi in punizione e se non vi presenterete sarete bocciati! »
«Cosa??! » gridammo tutti e due insieme inorriditi. 
«Avete capito benissimo. E adesso sparite che avete già saltato abbastanza lezioni. »
 
 
Per l’ennesima volta, ma soprattutto ingiustamente, uscivo dall’aula di detenzione.
Dopo tre lunghe ore trascorse a leggere un libro per passare il tempo, ne avevo piene le tasche di stare rinchiusa a scuola.
« E’ sempre colpa tua! » dissi puntandogli un dito al petto.
«Ah, si? Chi è che mi ha tirato la caviglia? »disse, fermandosi al banco dei bidelli, in quel momento vuoto e abbandonato.
Carola, la custode, doveva essere al piano di sopra a pulire. Adoravo quella donna. Era una quarantenne italiana e indossava sempre gonne lunghe leopardate.
Vidi Zayn sbirciare il piattino di plastica abbandonato sul banco, coperto da un fazzoletto rosa. Mi avvicinai a lui.
«Che cosa stai facendo?» gli chiesi, mentre lui spostava il tovagliolo, rivelando una manciata di biscotti al burro dal buon profumo. Mettevano l’acquolina in bocca, senza contare che per colpa della punizione, non avevo pranzato.
Malik allungò la mano e ne prese uno, sbirciando a destra e sinistra, assicurandosi che nessuno lo scoprisse.
«Non ci vedi? Mangio. Ho una fame tremenda.» rispose, addentando il biscotto. Rimasi basita, e gli sfilai il dolce dalle mani. L’aveva morso a metà.
«Ma non sono tuoi! E se poi qualcuno dovesse arrabbiarsi?».
«Senti, non ho pranzato, oggi. Quei biscotti sono lì, abbandonati, ad uso di chiunque…» le sue parole vennero stroncate a metà dal forte rumore del mio stomaco che brontolava. Dio, che figuraccia. Zayn cominciò a ridere, guardando prima me, poi il biscotto.
«Parli tanto, ma alla fine anche tu stai morendo di fame!», esclamò. Cercai di negare con tutta me stessa, mentre sentivo il sangue affluire alle guance. «Avanti, mangialo. È buono!»
Fissai il dolce, e poi Malik. Mi sorrideva, come un demone tentatore. Aprii la bocca per rifiutare, ma un altro potente gorgoglio mi zittì.
Caspita, che fame. Infondo, se anche l’avessi mangiato, nessuno se ne sarebbe accorto, no? Mi guardai attorno: niente bidelli in vista. Mangiai l’altra metà del biscotto e Zayn rise.
« Brutto scimmione mi hai convinta! »
«Sì, ma potevi anche rifiutare. Non l’hai fatto, e quindi prenditi le tue responsabilità.»
« Ucciditi » sbraitai prima di ritornarmene a casa. 


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Allooooraaaa :D
Ecco il 2°capitolo. Grazie per le due recensioni nel prologo.
Questo capitolo è BOM , il prossimo sarà BOOOOOOOOOMMMM! 
Vorrei chiedere gentilmente a GSK_Gomez di criticare la mia storia, sempre se hai tempo, ovvio u.u
Ho deciso di mettere un'immagine per ogni storia :D 
La foto sopra di Selena dovrebbe essere la faccia che lei ha fatto quando Zayn ha preso la sua lattina di thè.

Vabbè ora vado, fatemi sapere cosa ne pensate.
Byeeee :D

 

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Capitolo 3
*** Scemenze del genere accadono solo nei film. ***


--- Selena ---

Tornata a casa, guardai fuori dalla finestra per pura abitudine, e vidi Zayn seduto alla scrivania, con le enormi cuffie da deejay che si portava anche a scuola, chino a scrivere chissà cosa. Restai per qualche istante a fissarlo, poi tirai la tapparella.
 
Il giorno seguente.
 
Il sole che filtrava nelle finestre mi svegliò. Strano che la mia sveglia non aveva suonato!.
Aprii gli occhi, e mi guardai attorno. Quella stanza non era la mia.
Che fine avevano fatto l’armadio, lo specchio, il pc e la scrivania? Ma, soprattutto, perché durante la notte, tutti i miei poster di P!nk, Leona Lewis, Lady GaGa e Johnny Depp erano scomparsi? E chi li aveva rimpiazzati con le gigantografie di donne sexi?
Battei le palpebre, e mi strofinai gli occhi. Le mie mani avevano qualcosa che non andava. Non me le ricordavo così grandi, maschili e affusolate, soprattutto con le unghie corte e tutti quei braccialetti al polso sinistro.
Scostai le coperte, avvertendo il panico crescere. Perché non indossavo il mio pigiama rosa? Perché avevo i boxer da uomo? Dov’erano andate le mie gambe lunghe e femminili?
Corsi allo specchio attaccato alla parete di destra, e per poco non cacciai un urlo.
Quella non ero io, quella non era Selena Marie Gomez! I miei lunghi capelli  erano stati sostituiti da capelli corti raccolti in una cresta  e i miei occhi marroni erano diventati neri.
Mi toccai la pancia, perchè era muscoloso e soprattutto senza seno?
No.
Doveva essere un incubo. Stavo ancora sognando.
Non avevo mai creduto al fantasy soprannaturale, perché iniziare quella mattina?
Ma non c’era altra spiegazione, se non che... sì, per forza.
Ero finita nel corpo di Zayn Malik.
Arrivai davanti al lavandino, e aprii il rubinetto. Mi fissai nuovamente, mentre l’acqua scorreva. Ficcai le mani a coppa sotto il getto gelido, e mi lavai la faccia, con un colpo secco. Porca miseria. Ero sveglia, decisamente.
Nessun sogno.
 Solo la triste e sorprendente realtà.
Era tutto vero.
Notai un tatuaggio un po’ più in basso del gomito . Mi chiesi che senso avesse, poi ricordai di avere il volto bagnato, e gocce d’acqua che mi colavano lungo il collo. Afferrai un asciugamano, e ci seppellii il volto dentro.
Ora riaprirò gli occhi, e mi risveglierò nel mio corpo. Quello di donna. Di Selena Gomez.
Posai il telo e mi guardai di nuovo allo specchio. Niente. Ero ancora Zayn.
Un momento. Ma se io ero nel suo corpo, allora lui… non feci in tempo a finire di formulare il pensiero, che uno strillo mi perforò i timpani. Proveniva dalla casa di fronte. Eccolo, doveva essersi svegliato.
Corsi alla finestra, alzando la tapparella.
Vidi la finestra di fronte aprirsi di colpo, e il mio corpo guardare verso di me, sconvolto.
 Avvertii una stretta al petto, osservando me stessa, nel pigiama rosa con l’orsetto Teddy i lunghi e fluenti capelli neri vagamente arruffati, gli occhi castani e le labbra piene e carnose. Femminili. Mie.
Ma che, in quel momento, erano di Zayn.
«Tu!» urlò, venendo verso di me. Poi, si rese conto di aver parlato con un tono di voce femminile, e si portò le mani alla gola.
«No, tu, piuttosto!» strillai di rimando, sporgendomi a mia volta. Oh, mio Dio.
Cos’era quella voce profonda tremendamente sexy con cui avevo appena pronunciato solo tre parole?! Mi coprii la bocca con la mano, di riflesso.
«Che è successo?! Perché mi sono svegliato con un paio di tette, i capelli lunghi e la tua faccia?!» sbottò Zayn pestando i piedi a terra come facevo io quando mi arrabbiavo.
Portai una mano tra i miei capelli, e aggiustai la cresta quasi involontariamente.  Oh, Dio, che cosa stavo facendo?!
«Cosa hai combinato? »
«Io non ho fatto niente » rispose Zayn ancora nel mio corpo.
«Io neanche. Ma allora perché sono te?!» gli chiesi, con una punta di terrore.
Scosse la testa, pensieroso.
«Non ne ho idea. Credevo che scemenze del genere accadessero solo nei film.»
«Perché è così.»
«E allora come mai sono nel tuo corpo, cervellona?!» sbottò, dandomi una spinta leggera. Lo fissai, scoraggiata.
Non lo sapevo. Mi arrendevo. Quella situazione era più di quanto potessi sopportare. Iniziai a riflettere ad alta voce.
«Allora, cosa abbiamo fatto ieri di strano?» chiesi, ricordando le azioni del giorno precedente.
Zayn si morse un’unghia. Gli allontanai la mano dalla bocca, con un’occhiata assassina. Impiegavo settimane nella loro cura, mica poteva rovinarmele così!
«Litigato.» rispose, fissando il marciapiede. Mi strinsi nelle spalle.
«Ma quello non è strano. »
«Giusto. Che altro?» domandò, più a sé stesso che a me. «Dopo scuola, sono andato con Niall e Louis alla rampa, poi sono tornato a casa».
«Io sono stata a dare ripetizioni di inglese, ho aspettato per venti minuti che passasse l’autobus, e sono ritornata a casa».
Lui scosse la testa.
Pensai per qualche istante, poi mi balenò in testa l’immagine di Zayn che addentava un biscotto al burro, prendendolo dal piattino abbandonato sul banco dei bidelli.
«Il dolce!» esclamammo entrambi, indicandoci a vicenda. Sorridemmo.
«Ecco! Sarà stato sicuramente quello! »
Senti, ora cerchiamo di arrivare a scuola. Poi, scoveremo Carola e le chiederemo dei biscotti. Lei sicuramente saprà dirci qualcosa.» propose Zayn, mordendosi il labbro inferiore; io annuii.
«Posso abbracciarti?» mi chiese, quasi vergognandosi. Scoppiai a ridere, al pensiero di Zayn Malik che chiedeva di poter stringere qualcuno.
Annuii, e circondai le sue spalle con le braccia. Caspita, quanto ero piccola, in confronto a lui. E profumata, morbida. Stavo toccando il mio corpo, ma ero al di fuori di esso.
 
--- Zayn ---

«Tutto bene, sorellina? Ti ho sentita urlare, prima…» mi disse John (il fratello di Selena).  Sentii il cuore accelerare, e deglutii.Dovere. Mentire. Subito.
«Cosa? Ah, sì, scusami!» esordii, sorridendo. Che impressione. Quella vocina era terribile, in confronto alla mia. «Credevo… di aver visto… un ragno! Già! Un ragno!» sparai, dicendo la prima cretinata che mi passasse per la mente. Lui annuii e se ne andò.
Fosse successo a casa mia, avrei anche potuto urlare per ore, e nessuno se ne sarebbe accorto. Anzi, forse mia sorella avrebbe pure festeggiato, sperando che mi fosse accaduto qualcosa. Mia madre e il mio patrigno neanche li contavo. Stavano sempre fuori, e in ogni caso erano otto anni che non si preoccupavano più di me, perché avrebbero dovuto ricominciare?
Invece, da Selena era tutto diverso. Tom si era subito affacciato, preoccupandosi di me.
Bene. Mi restava sul serio da vestirmi. Lanciai un’occhiata circolare tutt’intorno, cercando l’armadio. Focalizzai degli abiti ripiegati con cura sulla sedia girevole alla scrivania. Li presi, studiandoli. Una semplice maglietta bianca a mezze maniche con le stampe, e un pantalone rosso acceso. Che noia!
Selena aveva un corpo da urlo, ed era anche molto bella, a mio parere. Ma continuava a vestirsi con dei vestiti semplicissimi!
 Sorrisi, malizioso, all’idea che mi era appena venuta. Se ero finito dentro di lei, perché non approfittarne quanto più potessi?
Sbirciai fuori dalla finestra,e vidi Selena che sollevava  con due dita la mia maglietta preferita, quella azzurro carico con i graffiti stampati.
Aveva un’espressione schifata, e degli atteggiamenti così femminili da farmi passare tranquillamente per gay. Mi battei una mano sulla fronte, disperato. Pregai che non si rendesse ridicola. Anzi, che non rendesse ridicolo me.
Lasciò perdere la maglietta, e passò allo skateboard. Se lo rigirò pensierosa fra le mani, e lo mise a terra. Provò a salirci sopra, ma scivolò all’indietro, cadendo con un’esclamazione stupita. Scoppiai a ridere.
«Piantala di provare ad essere me,Gomez » e urlai, appoggiandomi al davanzale. Si sollevò da terra, cercandomi con lo sguardo. Quando mi trovò, si rialzò all’istante, arrossendo. Accidenti, ero davvero carino con quelle guance rosse. Ma che cosa andavo a pensare…?! Anzi… era stata la mente di Selena a produrre quell’affermazione. Ma pensa!…
«E tu finiscila di spiarmi, idiota!» rispose, richiudendo di colpo la finestra. Ridacchiai, scuotendo la testa. Forse mi sarei divertito, quel giorno.


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Ehmm... eccomi di nuovo.
Ho aggiornato la seconda volta in un giorno perchè sono felice *--* lalala
vorrei dedicare questo capitolo a GSK_Gomez , grazie, grazie :D
Ok, ora mi rivedrete forse domani. Ciaoo

Ah, dimenticavo. L'immagine dovrebbe rappresentare Selena quando si guarda allo specchio e scopre di trovarsi nel corpo di Zayn :D

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