E poi...?

di Lu_Sama
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 l'Ordine ***
Capitolo 2: *** 2 La festa ***
Capitolo 3: *** 3 distruction ***



Capitolo 1
*** 1 l'Ordine ***


E poi…?

**********************

Quella mattina l’Ordine era in fermento più del solito, sembrava un formicaio, ovunque si potevano vedere ragazze a gruppetti che ridacchiavano lanciando occhiate ai ragazzi. I ragazzi dal canto loro continuavano a cercare di attirare le ragazze da sole, inutilmente. Ah, che comportamenti infantili! Mi sembrava di essere tornata alle elementari! Se penso che qui all’Ordine ci sono perfino dei vecchietti rachitici (per modo di dire) di quarant’anni! È inutile, è in momenti come questi che mi chiedo che diavolo ci faccio io, Sidney Black, la perla degli Alchimisti di Stato, di anni sedici ovvero nel fiore dell’età, in questo manicomio. E poi, quando vedo quello smorfioso di Yu Kanda mi tornano in mente le parole del mio diretto superiore, nonchè fratello maggiore da parte di madre, Roy Mustang: "Kanda, Yu Kanda, è questo il nome di colui che dovrai tenere d’occhio. …Sono tempi oscuri questi Sid, il Conte del Millenio ha iniziato a dare dei fastidi anche a noi Alchimisti e per quanto tu provi disgusto per gli Esorcisti dovrai superare la tua repulsione e farti coraggio visto che anche tu sei una di loro. - Smorfia da parte mia - Sei la migliore nel tuo campo, sorellina, quindi volente o nolente ti toccherà fare il tuo lavoro. Si sospetta che Kanda abbia dei contatti con la famiglia Noah e che sia una spia che passa informazioni dall’Ordine Oscuro al Conte e compagnia bella. Il "Lord" è molto adirato. Ha perso uno dei suoi migliori assi nella manica: tale sir Tyki Mikk, il quale non solo l’ha abbandonato, ma si è anche unito agli Esorcisti che lui combatte con tanto ardore. Tuo compito come Alchimista di Stato, poiché stiamo cooperando con gli Esorcisti, è scoprire se è la verità ciò che si vocifera su Kanda. Sarai un’infiltrata. Non sarà difficile, tuo padre era un famoso Esorcista ed ha tramandato a te il frammento di Innocence che stà nella tua gola, perciò… Bhè, fai il tuo lavoro." A questo punto io mi ero opposta. Odio l’ambiente degli Esorcisti e maledico giorno e notte mio padre per avermi passato quel dannato frammento. Certo, mi aiuta nell’alchimia, però… In ogni caso Roy mi aveva risposto: "Alchimista nero! Questo è un ordine di un tuo diretto superiore, non un favore chiesto come un fratello! Ora vai, o ti tolgo il titolo di Cane dell’Esercito!" Alle solite.

Ad ogni modo quel giorno c’era quel clima per il semplice fatto che Sua Maestà il Supervisore della Sezione Scientifica Komui Lee aveva deciso che, in un momento di concentrato di alta tensione e lavoro senza limiti come quello, ciò che serviva per distendere i nervi era una bella festa, o meglio ancora un ballo a mo’di Ballo delle Debuttanti in cui, ah! ironia della sorte, bisognava andare in coppia e vestiti di tutto punto. Ancora una volta, nell’arco di quarantott’ore, mi ero ritrovata a chiedermi se ero sicura di non essere capitata in una sezione psichiatrica, ma le spille appuntate sulle uniformi mi ricordavano che a quanto pare la parola "psicopatico" era un sinonimo di "Esorcista". Qualcuno di simpatico l’avevo conosciuto però, nessuno che si potesse definire propriamente normale, però… Bhè, avevo conosciuto un moccioso di quattordici anni, con i capelli bianchi e una mano… disgustosa che si chiama Allen Walker, un ragazzo con i capelli rossi e una benda sull’occhio che si chiama Lavi e una ragazza dell’età del moccioso che si chiama Elizabeth Cross, molto carina con i capelli e gli occhi castani. Certo, niente che si possa paragonare alla mia incommensurabile bellezza: io, tanto per descrivermi in due parole e per non tirarla troppo per le lunghe, ho i capelli castani, lunghi, scalati e per un terzo ondulati con delle ciocche fucsia qua e là e gli occhi verde smeraldo. Ho conosciuto anche una ragazza che si chiama Linalee Lee, la sorella minore del Supervisore ecc ecc, ma quella non mi piace per niente. Ronza sempre intorno al moccioso con quella sua aria lasciva, sempre lì pronta a mostrare le gambe vista la lunghezza della sua gonna. Non c’è più serietà neanche nel mondo del lavoro! È una vergogna!

In ogni caso io al ballo pensavo di non andarci, perché quelli che conoscevo (e anche i migliori) se li erano già accalappiati: Lady Lina era riuscita a rapire Allen e Lizie per ripicca ci era andata con Lavi, quindi io sarei stata una povera, ridicola single. All’inizio pensavo questo, quando… Bhè, apriti cielo! Mi era apparsa una visione e credevo di essere morta e di essere finita in paradiso: bello come un angelo e dannato come il demonio, alto, affascinante, con i capelli neri ondulati e gli occhi scuri, con un piccolo neo sotto l’occhio sinistro che gli conferiva un’aria aristocratica e sexy allo stesso tempo. Non avevo mai visto un ragazzo attraente come lui, doveva essere spagnolo o qualcosa del genere, scoprii solo in seguito che in realtà era portoghese. Probabilmente se Lavi non mi avesse dato una gomitata, da lì a poco mi sarei messa a sbavare.

- Ti piace il nostro Tyki?- mi chiese.

- Eh?- fu la mia risposta incerta e trasognata.

- Quello è Tyki Mikk, uno degli ultimi Esorcisti entrati nell’Ordine-

- Merda.- sibilai tra i denti.

Lavi mi guardò con fare interrogativo ma io sorrisi innocente, così mi diede un’ultima occhiata di sbieco e poi mi disse:

- Sei strana sai? Davvero.-

"Sarà l’ambiente che mi circonda…" pensai.

Quando Lavi volse lo sguardo ad un gruppo di ragazzine che avranno avuto quattordici anni, il mio primo pensiero fu rivolto ad altre parole di avvertimento del mio fratellone: "Ti avverto Sidney, stai alla larga da Mikk. Io non mi fido di lui e sinceramente non credo sia venuto dalla parte del "bene". È un voltabandiera. Tienilo d’occhio e non ti fare abbagliare." Allora non capii cosa intendesse per "farmi abbagliare" ma avendolo visto… adesso capivo. I miei pensieri furono interrotti da una meravigliosa voce maschile che scoprii provenire dall’oggetto della mia attenzione, che si rivolgeva a Lavi:

- Yo Lavi! –

- Hola Tyki! – fu la risposta. Sir Tyki Mikk mi osservò sorridendo e chiese mellifluo a Lavi:

- Allora, non mi presenti alla tua deliziosa amica?- Lavi si parò davanti a me e disse velocemente:

- Tyki, Sidney. Sidney, Tyki. No, non guardarla neanche. Ha sedici anni e tu ventisei. Non fare il pedofilo.- Avevo voglia di rispondergli un bel "maffatticazzitui", ma mi prevenì Tyki:

- Dovresti lasciar decidere lei no?- Io da quella frase capii molto. Era ovvio. Lui era bello quindi gli bastava schioccare le dita per avere tutte le donne che voleva. Ci voleva una tattica… La sua voce interruppe di nuovo i miei pensieri:

- Allora Sid, (Ehi, chi ti ha dato tutta ‘sta confidenza? N.d.a) ti va di fare una passeggiata con Me, Il Sottoscritto, Me Medesimo?- Ah, il narcisismo! Lo spiazzai e lo smontai subito:

- No, grazie. Sarà per un’altra volta.- Sorrisi, mi voltai e iniziai ad incamminarmi con Lavi, quando mi urlò:

- Vuoi venire al ballo con me?-

Sì! Sì! Sì! Sì cento volte! Con te verrei anche in capo al mondo! Fammi tua!

- No, mi dispiace, ho già un impegno!- Bugiaaaaaaa!!!!!!!!!!! Senza contare che finii in bellezza salutando con la mano. Figura patetica. Lavi invece mi disse ammirato:

- Ma dai? Sei la prima che resiste al fascino magnetico da aristocratico che si ritrova!- io risposi tranquilla:

- Non dire idiozie, è ovvio che non gli resisto, è bellissimo! È tutta tattica!- lui mi fissò accigliato e poi dichiarò:

- L’ho detto e lo ripeto. Tu sei strana. Tanto.- io sorrisi ed in tanto dissi fra me e me:

"L’ho pensato e lo ripenso: sarà a causa dell’ambiente che mi circonda!".

***********

Salve gente! Ho deciso di dividerlo in capitoli! Che ne dite? Recensite recensite! XD

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Capitolo 2
*** 2 La festa ***


I giorni passarono abbastanza velocemente e ormai mancavano solo poche ore alla "grande festa", ma io in quel periodo avevo deviato ogni invito, perciò ero ancora sola. L’unico problema era che avevo detto al signor Quanto-Sono-Figo-Mikk che ci andavo già con qualcuno quindi non potevo non presentarmi o presentarmi da sola! Che figura ci avrei fatto? Senza contare che era da circa quattro giorni che Kanda mi seguiva come un segugio, anche in quel momento era dietro di me, peccato che io non ero proprio dell’umore per far passare niente a nessuno, perciò mi girai e lo colsi in flagrante mentre cercava di nascondersi e gli urlai:

- Si può sapere che diavolo vuoi razza di persona monotona e senza altro di meglio da fare che seguire me tutto il giorno? Sono quattro giorni che mi segui ovunque, pensavi fossi così scema da non accorgermene?- lui arrossì violentemente, girò la testa di lato con fare strafottente e farfugliò qualcosa di incomprensibile, così dissi:

- Eh? Cos’hai detto? Ti informo che non ho tempo da perdere!- così sospirò profondamente e mi disse senza guardarmi negli occhi:

- Veramente volevo chiederti se volevi venire al ballo con me, ma a quanto pare non ti vado molto a genio… - poi si girò e stava per andarsene quando io lo trattenni per un braccio:

- No, scusa, è solo che potevi dirmelo subito. Non è bello essere pedinati, sai?- poi gli sorrisi e stemmo in silenzio per un attimo dopodichè lui si schiarì la voce e mi chiese:

- Allora? Ci vuoi venire al ballo con me o no?- io come riscossa da un sogno dissi:

- Oh, sì, certo. Mi passi a prendere per le nove?- lui tirò un sospiro di sollievo e annuì. Lo salutai e mi diressi in camera mia per prepararmi. Nella mia mente, nel frattempo, pensai: "Evvai! Due piccioni con una fava! Il mio piano per Tyki può procedere ed intanto posso scoprire qualcosa di più su Yu!".

Senza neppure rendermene conto mi ritrovai ad essere eccitata come una bambina al suo primo giorno di scuola, decisi di mettermi tutta in tiro e di far vedere a tutti quanta eleganza sanno sfoggiare gli Alchimisti! Mi misi un vestito bianco di seta senza maniche tutto attillato fino ai fianchi e che poi scendeva morbido, con un paio di scarpe aperte con il tacco. Mi raccolsi i capelli e li decorai con una specie di elastico di diamanti, al collo misi un collarino nero con un ciondolo a goccia. Non mi truccai molto, ma non fu necessario perché l’effetto era già strabiliante!

Alle nove in punto sentii bussare alla porta e per un attimo rimasi interdetta: notai che anche Yu era veramente bello, quella sera non aveva la solita coda alta, ma bensì una coda bassa da cui sfuggivano alcuni ciuffetti, mi ricordò molto il Supervisore Komui da giovane. Per quell’occasione anche lui si era tirato ed era in giacca e cravatta. Notai che era parecchio a disagio, così lo feci entrare e accomodare mentre io finivo di prepararmi. Dopo circa dieci minuti eravamo in un vasto salone addobbato per l’occasione, che sfavillava e brillava come tutte le ragazze, che in realtà mi sembravano molte di più di quelle che si vedevano di solito all’Ordine. Individuai subito Allen, Linalee, Lavi e Lizie, ma decisi di non disturbarli perché mi sembravano molto impegnati chi a ballare (come Allen e Linalee) e chi a sbaciucchiarsi al fine dell’ingelosimento (come Lavi e Lizie). Ci sedemmo ad un tavolino e stemmo in silenzio imbarazzati per un po’, notai che Yu stava guardando un ragazzo vicino a noi che stava invitando una ragazza a ballare un lento, credo che allora gli si illuminò la lampadina, così si alzò e mi chiese:

- Ehm… P- per caso t- ti va di ballare?- io gli feci un sorriso d’incoraggiamento ed annuii. Lui mi prese la mano ed andammo al centro della pista. Lui si sentì in dovere di spiegarmi:

- Io non so ballare, mi dispiace…- io gli risposi:

- Non ti preoccupare! Ti insegno io!- lui sgranò gli occhi:

- Adesso? Ma che figura ci faccia…- io lo interruppi:

- Ma quale figura e figura! Ci penso io, fidati di me! In fondo è solo un lento, è la cosa più semplice del mondo! Guardati attorno!- detto questo gli presi le mani e gliele misi attorno alla mia vita, poi gli cinsi il collo con le mie braccia e mi avvicinai di più a lui, che arrossì. In men che non si dica iniziammo a ballare e devo dire che mi divertii davvero molto. Poi misero su un valzer e lì la cosa si fece più difficile, ma dopo un po’ prendemmo il ritmo. Ballammo senza sosta per un ora e quando ci sedemmo ero a dir poco stravolta. Yu si era tolto la giacca e la cravatta e si era slacciato quattro bottoni della camicia, era stanco quanto me. In quella stanza si moriva di caldo così decidemmo di fare una passeggiata nel parco. All’aperto erano state messe delle panchine e l’atmosfera era vagamente da film. Camminammo per un po’ in silenzio finchè non ci sedemmo davanti ad un piccolo stagno con i pesciolini che io sinceramente non avevo mai visto prima. L’atmosfera era un po’ tesa così decisi di cercare di scoprire qualcosa che mi permettesse di concludere il mio incarico.

- Allora Yu, che ne pensi di tutta questa situazione?- lui non credo capì perché mi rispose:

- Bhè, n-non credevo che… io non… insomma tu… - io lo guardai con fare interrogativo e per evitargli una qualsiasi bufala dissi:

- Già, è una situazione complicata… Insomma, sicuramente il Conte non la farà passare liscia a Mikk, o lo rivorrà indietro o lo vorrà morto! Non è facile… Ha dovuto cambiare tutti i suoi piani ed ora si trova in netto svantaggio per quanto dalla sua parte abbia ancora Road, quella montagna d’uomo, quell’orribile donna e i gemelli. Noi siamo in maggioranza numerica ed ora sappiamo qualcosa di più sui suoi piani…- lui mi fissò dapprima accigliato, poi imbarazzato ed infine serio. Dopodichè rispose:

- È vero, io credo che il "Lord" stia cercando dei nuovi seguaci e credo che li stia cercando all’interno dell’Ordine, per rimettersi alla pari.- io rizzai le orecchie:

- Hai qualche sospetto in proposito?- lui scrollò le spalle ed io chiusi lì il discorso, non sembrava aver voglia di parlare di quello. Ripiombammo nel silenzio, interrotto solo dai mugugnii di qualche coppietta appartata che pomiciava. Dopo un po’ mi misi in ascolto e dissi a Yu:

- Senti? – e lui leggermente imbarazzato rispose:

- Bhè, sì, certo che sento!- io alzai gli occhi al cielo e dissi:

- Non i versi di questi animali che sarebbe più conveniente si trovassero una camera da letto! Il rumore come di… una cascata…- lui si mise in ascolto accigliato e poi mi guardò sorridendo:

- Certo. C’è un altro laghetto con una cascata poco distante da qua. Una volta era adibita a bagno ma ora e giusto una… come posso dire… bellezza naturale dell’Ordine! Non lo sapevi?- io scossi la testa e lui aggiunse:

- Vuoi che ti ci porti?- io risposi:

- Sì! Certo!- così mi prese per mano e mi condusse in mezzo ad alcuni alberi. Io mi stupivo sempre di più della grandezza dell’Ordine, ci voleva una vita per imparare davvero tutto su tutti i suoi luoghi. Era molto più di un castello o una fortezza era… bhè, era semplicemente fantastico! Dopo pochi minuti arrivammo in uno spiazzo con un laghetto circondato da rocce con una cascata di circa due metri e con altre più piccole. Era meraviglioso ed io rimasi incantata a fissare quello spettacolo. Poi lanciai un urletto di contentezza, mi tolsi le scarpe e mi alzai l’abito fino al ginocchio, dopodichè immersi i piedi nell’acqua e camminai per alcuni metri poi mi voltai ed invitai Yu a fare lo stesso ma lui scosse la testa. Con aria finta desolata e con uno sbuffo uscii dall’acqua poi spinsi Yu che finì sott’acqua: quando riemerse era fradicio e per un momento mi sembrò mi stesse per urlare contro, poi però mi sorrise e trascinò in acqua anche me. Iniziammo a giocare come due bambini e dulcis in fundo io mi bagnai tutto il vestito. Piccolo dettaglio: il vestito era bianco e per ovvia conseguenza ora mi si vedeva tutto, per fortuna in quel momento ero girata di schiena così chiesi a Yu di non avvicinarsi e lui mi chiese stupito:

- Perché? Cos’hai? Non ti senti bene?- io risposi:

- No, no, no, no! Sto bene! Tu però non ti avvicinare- lui ovviamente com’è giusto che sia non mi diede retta, mi girò intorno e mi guardò. Arrossì e disse:

- Oh…- io alzai gli occhi al cielo. Yu mi si avvicinò, ormai eravamo a pochi centimetri l’uno dall’altra, lui avvicinò il suo volto al mio e ci saremmo baciati se un urlo non avesse squarciato la notte:

- Akuma!- noi ci guardammo dapprima spaventati, poi accorremmo dove giungevano le voci fregandocene di essere entrambi fradici.

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Capitolo 3
*** 3 distruction ***


- Akuma!- noi ci guardammo dapprima spaventati, poi accorremmo dove giungevano le voci fregandocene di essere entrambi fradici. Mi si avvicinò Lavi:

- Il Conte! È qui! Ehi, che diavolo stavate combinando voi due? Vabbè, non importa, in ogni caso il Conte è qui ed ha una marea di Akuma con sé! Rivuole Tyki!- io e Yu corremmo a cambiarci per quanto fosse una perdita di tempo, non saremmo mai riusciti a combattere con gli abiti fradici. Io mi infilai la divisa da Alchimista di Stato, la mia era nera con i rifinimenti argentati e ci misi sopra una lunga tunica sempre nera, aperta davanti che riportava dietro lo stemma degli Alchimisti di Stato argentato. Misi anche, per la prima volta, la spilla da Esorcista. Poi corsi in giardino dove era iniziata una lotta fra Akuma ed Esorcisti. Per nostra fortuna non c’era tutta la famiglia Noah, ma solamente il Conte e Road Camelot, i quali in ogni caso bastavano ed avanzavano per metterci in difficoltà. Io iniziai a trasmutare qualche arma anti – Akuma in cui infondere la mia voce: da una roccia trasmutai una spada alla quale inizia a sussurrare parole incomprensibili, il linguaggio del fuoco. Dalla spada divamparono le fiamme ed io mi abbattei sul primo Akuma che mi fu a portata di mano, mi girai di scatto e ne abbattei un secondo, con lo sguardo ne vidi un terzo che puntava Allen così lanciai la spada che colpì in pieno l’Akuma.

- Merda! – senza spada ero senza difese, ma avevo bisogno di tempo, spazio e materia prima per creare nuove armi, così iniziai a cantare e creai una barriera intorno a me: gli Akuma non la potevano superare perché venivano distrutti all’istante, in quel modo potevo creare indisturbata nuove armi, o almeno finchè avevo fiato in gola, quella era la mia vera arma. Cantai in Giapponese, una canzone che mi cantava sempre mio fratello quand’ero piccola: "Kimi no te de kirisaite tooi hi no kioku wo kanashimi no iki no ne wo tometekure yo saa ai ni kogareta mune no tsuranuke. Asu ga kuru hazu sora wo mite mayou bakari no kokoro moteamashiteru katawara no tori ga habataita doko ka hikari wo mitsukerareta no kana naa omae no se ni ore mo nosetekurenaika? Soshite ichiban takai to ko de okizari ni shite yagashisa kara toozakete! Kimi no te de kirisaite tooi hi no kioku wo kanashimi no iki no ne wo tometekure yo saa ai ni kogareta mune no tsuranuke!". Durante quest’arco di tempo creai un’infinità di frecce ed un arco ed avevo iniziato a sterminare Akuma, quando la mia barriera si infranse, facendomi rimanere senza protezione. Mi guardai intorno e vidi la marea di corpi che mi circondava: molti Akuma, ma anche molti Esorcisti. Cercai con lo sguardo i miei amici e con sollievo vidi che stavano bene: Lizie e Allen, entrambi con l’Innocence di tipo parassita nel braccio se la stavano cavando molto bene, Yu parava tutti i colpi con Mugen e Lavi continuava ad incitare il suo martello a crescere. Senza accorgermene volsi lo sguardo alla ricerca di Tyki e lo vidi in un vano tentativo di sfuggire dal Conte, il quale era a cavallo di un primo livello. Decisi di andare in suo aiuto. Gli corsi incontro e mi gettai su di lui, facendolo cadere di lato, dentro ad un cespuglio. Dopodichè iniziai a cantare "Change the world", un’altra canzone che mi cantava sempre mio fratello, ma dopo le prime cinque parole mi fermai. Tyki mi guardò sorpreso e poi mi incitò:

- Ma che fai? Continua a cantare, così saremo protetti, no? – io sospirai e poi risposi:

- Ma quando mai?! Il Conte è pur sempre un essere umano e la mia barriera protegge solo dagli Akuma! – lui si mise una mano sulla fronte e poi disse:

- Adesso cosa facciamo?- io lo guardai con gli occhi sbarrati e dissi:

- Facciamo? Fai! Io non so neanche perché sono corsa in tuo aiuto!- lui mi sibilò:

- No, cara. Facciamo. Sei pur sempre un Esorcista! Il Conte è un problema comune! – io sbottai:

- No maledizione! Io non sono un Esorcista! Sono un’Alchimista! Alchimista, Alchimista, Alchimista, Alchimista! Sono un Cane dell’Esercito e nient’altro! Odio gli Esorcisti! E odio mio padre perché mi ha passato l’Innocence! Odio tutto e tutti di questo posto! Io… - ma fui interrota da un esplosione così forte che mi fece cadere su Tyki per colpa dello spostamento d’aria. Mi alzai e vidi lo spettacolo terribile che mi si parava davanti: la terra era cosparsa di cadaveri di Esorcisti, sangue ed organi interni vari. In mezzo a questo orrore si ergeva una creatura agghiacciante, uguale in tutto e per tutto ad un essere umano, ma dieci volte più grande e cosparso di sangue, era seduto per terra a gambe incrociate come un bambino e stava osservando da vicino una testa mozzata, con ancora inciso lo stupore e la paura, l’espressione che si assume nella frazione di secondo in cui si ha la consapevolezza di morire. Capii che quel mostro era un Akuma di quinto livello, l’Akuma perfetto. La maggior parte degli Esorcisti, anche fra i più esperti, non aveva mai affrontato neanche un Akuma di livello tre, figuriamoci uno di livello cinque! Il Conte rise e richiamò il suo mostro. La battaglia era finita. Per ora. Aveva vinto lui. Per nostra fortuna eravamo ancora semi-nascosti ed il Lord non ci vide, ma in compenso urlò:

- Bhè Tyki, avrai capito chi è il più forte! Sei sempre in tempo per tornare indietro! Ti do cinque giorni, se entro allora non avrai ancora cambiato idea, ti ucciderò! - dopodichè se ne andò lasciando dietro di sé un silenzio carico di morte. Appena se ne fu andato io corsi alla ricerca dei miei amici, pregando che fossero vivi. Mi misi a piangere mentre passavo fra le centinaia di corpi senza vita, i pochissimi vivi, giusto due o tre, erano come me alla ricerca dei propri compagni, una donna piangeva sul volto sfigurato del proprio innamorato deceduto, molte coppie createsi quella stessa notte si erano già brutalmente separate. Io sussurrai:

- Finchè morte non li separi… Questa volta è stato vero per molti, troppi…- poi vidi Allen disteso per terra, sopra Lizie in un vano tentativo di proteggerla. Corsi da loro piangendo:

- Ti prego, ti prego fa che siano vivi!- scrollai Allen, ma lui non rispose:

- Allen! Allen, ti prego! Non scherzare! Svegliati!- ma lui rimase immobile e silenzioso come… come una tomba. Mi girai verso Lizie imprecando. Ti prego – pensavo – fa che almeno lei sia viva! Ma le mie preghiere non furono ascoltate. Per nessuno. Erano tutti morti. Sfigurati. Alcuni irriconoscibili. Scoprii che la testa mozzata apparteneva a Lavi. Non aveva più la benda sull’occhio. Da quello era cieco. Ora lo era da tutte e due. Yu aveva un buco esattamente dove c’era il cuore. Mi chiesi se poi fosse realmente una spia del Conte. Avevo i miei dubbi. Linalee aveva il corpo tagliato in due orizzontalmente. Me ne andai con la promessa nel cuore di non combattere mai più. Lasciai gli Esorcisti perché gli Esorcisti non esistevano più, e lascia gli Alchimisti di Stato perché portavano morte e distruzione almeno quanto il Conte. In seguito scoprii che Tyki era tornato dal Conte. Codardo. Insieme a lui aveva trasformato i miei amici in Akuma ed ora è lui che comanda. Ho sedici anni e sto raccontando la storia della mia vita. Per l’ultima volta forse…

 

 

Sidney Black, ex Alchimista di Stato è stata rinvenuta morta.

Ieri sera, nella tarda serata, è stato rinvenuto il cadavere della sedicienne Sidney Black, ex Alchimista di Stato. Dopo essere tornata dalla battaglia che aveva segnato la distruzione degli Esorcisti, Sidney aveva deciso di abbandonare il suo lavoro, che svolgeva dall’età di sei anni. Il fratello, Roy Mustang, afferma: "Sid era tornata molto provata psicologicamente, non mangiava più, non beveva più, l’unica cosa che faceva era scrivere. Non credevo sarebbe arrivata a tanto…". Il suo corpo è stato visto penzolare giù dal balcone di casa sua appeso ad una corda, si tratta palesemente di suicidio. Nella sua camera è stato ritrovato un foglio con la seguente storia…

 

 

 

THE END

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