E poi...? di Lu_Sama (/viewuser.php?uid=22507)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 l'Ordine ***
Capitolo 2: *** 2 La festa ***
Capitolo 3: *** 3 distruction ***
Capitolo 1 *** 1 l'Ordine ***
E poi…?
**********************
Quella mattina l’Ordine era in fermento più del solito,
sembrava un formicaio, ovunque si potevano vedere ragazze a gruppetti che
ridacchiavano lanciando occhiate ai ragazzi. I ragazzi dal canto loro
continuavano a cercare di attirare le ragazze da sole, inutilmente. Ah, che
comportamenti infantili! Mi sembrava di essere tornata alle elementari! Se penso
che qui all’Ordine ci sono perfino dei vecchietti rachitici (per modo di dire)
di quarant’anni! È inutile, è in momenti come questi che mi chiedo che diavolo
ci faccio io, Sidney Black, la perla degli Alchimisti di Stato, di anni sedici
ovvero nel fiore dell’età, in questo manicomio. E poi, quando vedo quello
smorfioso di Yu Kanda mi tornano in mente le parole del mio diretto superiore,
nonchè fratello maggiore da parte di madre, Roy Mustang: "Kanda, Yu Kanda, è
questo il nome di colui che dovrai tenere d’occhio. …Sono tempi oscuri questi
Sid, il Conte del Millenio ha iniziato a dare dei fastidi anche a noi Alchimisti
e per quanto tu provi disgusto per gli Esorcisti dovrai superare la tua
repulsione e farti coraggio visto che anche tu sei una di loro. - Smorfia da
parte mia - Sei la migliore nel tuo campo, sorellina, quindi volente o nolente
ti toccherà fare il tuo lavoro. Si sospetta che Kanda abbia dei contatti con la
famiglia Noah e che sia una spia che passa informazioni dall’Ordine Oscuro al
Conte e compagnia bella. Il "Lord" è molto adirato. Ha perso uno dei suoi
migliori assi nella manica: tale sir Tyki Mikk, il quale non solo l’ha
abbandonato, ma si è anche unito agli Esorcisti che lui combatte con tanto
ardore. Tuo compito come Alchimista di Stato, poiché stiamo cooperando con gli
Esorcisti, è scoprire se è la verità ciò che si vocifera su Kanda. Sarai
un’infiltrata. Non sarà difficile, tuo padre era un famoso Esorcista ed ha
tramandato a te il frammento di Innocence che stà nella tua gola, perciò… Bhè,
fai il tuo lavoro." A questo punto io mi ero opposta. Odio l’ambiente degli
Esorcisti e maledico giorno e notte mio padre per avermi passato quel dannato
frammento. Certo, mi aiuta nell’alchimia, però… In ogni caso Roy mi aveva
risposto: "Alchimista nero! Questo è un ordine di un tuo diretto superiore, non
un favore chiesto come un fratello! Ora vai, o ti tolgo il titolo di Cane
dell’Esercito!" Alle solite.
Ad ogni modo quel giorno c’era quel clima per il semplice fatto
che Sua Maestà il Supervisore della Sezione Scientifica Komui Lee aveva deciso
che, in un momento di concentrato di alta tensione e lavoro senza limiti come
quello, ciò che serviva per distendere i nervi era una bella festa, o meglio
ancora un ballo a mo’di Ballo delle Debuttanti in cui, ah! ironia della sorte,
bisognava andare in coppia e vestiti di tutto punto. Ancora una volta, nell’arco
di quarantott’ore, mi ero ritrovata a chiedermi se ero sicura di non essere
capitata in una sezione psichiatrica, ma le spille appuntate sulle uniformi mi
ricordavano che a quanto pare la parola "psicopatico" era un sinonimo di
"Esorcista". Qualcuno di simpatico l’avevo conosciuto però, nessuno che si
potesse definire propriamente normale, però… Bhè, avevo conosciuto un
moccioso di quattordici anni, con i capelli bianchi e una mano… disgustosa che
si chiama Allen Walker, un ragazzo con i capelli rossi e una benda sull’occhio
che si chiama Lavi e una ragazza dell’età del moccioso che si chiama Elizabeth
Cross, molto carina con i capelli e gli occhi castani. Certo, niente che si
possa paragonare alla mia incommensurabile bellezza: io, tanto per descrivermi
in due parole e per non tirarla troppo per le lunghe, ho i capelli castani,
lunghi, scalati e per un terzo ondulati con delle ciocche fucsia qua e là e gli
occhi verde smeraldo. Ho conosciuto anche una ragazza che si chiama Linalee Lee,
la sorella minore del Supervisore ecc ecc, ma quella non mi piace per niente.
Ronza sempre intorno al moccioso con quella sua aria lasciva, sempre lì pronta a
mostrare le gambe vista la lunghezza della sua gonna. Non c’è più serietà
neanche nel mondo del lavoro! È una vergogna!
In ogni caso io al ballo pensavo di non andarci, perché quelli
che conoscevo (e anche i migliori) se li erano già accalappiati: Lady
Lina era riuscita a rapire Allen e Lizie per ripicca ci era andata con Lavi,
quindi io sarei stata una povera, ridicola single. All’inizio pensavo questo,
quando… Bhè, apriti cielo! Mi era apparsa una visione e credevo di essere morta
e di essere finita in paradiso: bello come un angelo e dannato come il demonio,
alto, affascinante, con i capelli neri ondulati e gli occhi scuri, con un
piccolo neo sotto l’occhio sinistro che gli conferiva un’aria aristocratica e
sexy allo stesso tempo. Non avevo mai visto un ragazzo attraente come lui,
doveva essere spagnolo o qualcosa del genere, scoprii solo in seguito che in
realtà era portoghese. Probabilmente se Lavi non mi avesse dato una gomitata, da
lì a poco mi sarei messa a sbavare.
- Ti piace il nostro Tyki?- mi chiese.
- Eh?- fu la mia risposta incerta e trasognata.
- Quello è Tyki Mikk, uno degli ultimi Esorcisti entrati
nell’Ordine-
- Merda.- sibilai tra i denti.
Lavi mi guardò con fare interrogativo ma io sorrisi innocente,
così mi diede un’ultima occhiata di sbieco e poi mi disse:
- Sei strana sai? Davvero.-
"Sarà l’ambiente che mi circonda…" pensai.
Quando Lavi volse lo sguardo ad un gruppo di ragazzine che
avranno avuto quattordici anni, il mio primo pensiero fu rivolto ad altre parole
di avvertimento del mio fratellone: "Ti avverto Sidney, stai alla larga da Mikk.
Io non mi fido di lui e sinceramente non credo sia venuto dalla parte del
"bene". È un voltabandiera. Tienilo d’occhio e non ti fare abbagliare." Allora
non capii cosa intendesse per "farmi abbagliare" ma avendolo visto… adesso
capivo. I miei pensieri furono interrotti da una meravigliosa voce maschile che
scoprii provenire dall’oggetto della mia attenzione, che si rivolgeva a
Lavi:
- Yo Lavi! –
- Hola Tyki! – fu la risposta. Sir Tyki Mikk mi osservò
sorridendo e chiese mellifluo a Lavi:
- Allora, non mi presenti alla tua deliziosa amica?- Lavi si
parò davanti a me e disse velocemente:
- Tyki, Sidney. Sidney, Tyki. No, non guardarla neanche. Ha
sedici anni e tu ventisei. Non fare il pedofilo.- Avevo voglia di rispondergli
un bel "maffatticazzitui", ma mi prevenì Tyki:
- Dovresti lasciar decidere lei no?- Io da quella frase capii
molto. Era ovvio. Lui era bello quindi gli bastava schioccare le dita per avere
tutte le donne che voleva. Ci voleva una tattica… La sua voce interruppe di
nuovo i miei pensieri:
- Allora Sid, (Ehi, chi ti ha dato tutta ‘sta confidenza?
N.d.a) ti va di fare una passeggiata con Me, Il Sottoscritto, Me Medesimo?- Ah,
il narcisismo! Lo spiazzai e lo smontai subito:
- No, grazie. Sarà per un’altra volta.- Sorrisi, mi voltai e
iniziai ad incamminarmi con Lavi, quando mi urlò:
- Vuoi venire al ballo con me?-
Sì! Sì! Sì! Sì cento volte! Con te verrei anche in capo al
mondo! Fammi tua!
- No, mi dispiace, ho già un impegno!- Bugiaaaaaaa!!!!!!!!!!!
Senza contare che finii in bellezza salutando con la mano. Figura patetica. Lavi
invece mi disse ammirato:
- Ma dai? Sei la prima che resiste al fascino magnetico da
aristocratico che si ritrova!- io risposi tranquilla:
- Non dire idiozie, è ovvio che non gli resisto, è bellissimo!
È tutta tattica!- lui mi fissò accigliato e poi dichiarò:
- L’ho detto e lo ripeto. Tu sei strana. Tanto.- io sorrisi ed
in tanto dissi fra me e me:
"L’ho pensato e lo ripenso: sarà a causa dell’ambiente che mi
circonda!".
***********
Salve gente! Ho
deciso di dividerlo in capitoli! Che ne dite? Recensite recensite!
XD
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Capitolo 2 *** 2 La festa ***
I giorni passarono abbastanza velocemente e ormai mancavano
solo poche ore alla "grande festa", ma io in quel periodo avevo deviato ogni
invito, perciò ero ancora sola. L’unico problema era che avevo detto al signor
Quanto-Sono-Figo-Mikk che ci andavo già con qualcuno quindi non potevo non
presentarmi o presentarmi da sola! Che figura ci avrei fatto? Senza contare che
era da circa quattro giorni che Kanda mi seguiva come un segugio, anche in quel
momento era dietro di me, peccato che io non ero proprio dell’umore per far
passare niente a nessuno, perciò mi girai e lo colsi in flagrante mentre cercava
di nascondersi e gli urlai:
- Si può sapere che diavolo vuoi razza di persona monotona e
senza altro di meglio da fare che seguire me tutto il giorno? Sono quattro
giorni che mi segui ovunque, pensavi fossi così scema da non accorgermene?- lui
arrossì violentemente, girò la testa di lato con fare strafottente e farfugliò
qualcosa di incomprensibile, così dissi:
- Eh? Cos’hai detto? Ti informo che non ho tempo da perdere!-
così sospirò profondamente e mi disse senza guardarmi negli occhi:
- Veramente volevo chiederti se volevi venire al ballo con me,
ma a quanto pare non ti vado molto a genio… - poi si girò e stava per andarsene
quando io lo trattenni per un braccio:
- No, scusa, è solo che potevi dirmelo subito. Non è bello
essere pedinati, sai?- poi gli sorrisi e stemmo in silenzio per un attimo
dopodichè lui si schiarì la voce e mi chiese:
- Allora? Ci vuoi venire al ballo con me o no?- io come
riscossa da un sogno dissi:
- Oh, sì, certo. Mi passi a prendere per le nove?- lui tirò un
sospiro di sollievo e annuì. Lo salutai e mi diressi in camera mia per
prepararmi. Nella mia mente, nel frattempo, pensai: "Evvai! Due piccioni con una
fava! Il mio piano per Tyki può procedere ed intanto posso scoprire qualcosa di
più su Yu!".
Senza neppure rendermene conto mi ritrovai ad essere eccitata
come una bambina al suo primo giorno di scuola, decisi di mettermi tutta in tiro
e di far vedere a tutti quanta eleganza sanno sfoggiare gli Alchimisti! Mi misi
un vestito bianco di seta senza maniche tutto attillato fino ai fianchi e che
poi scendeva morbido, con un paio di scarpe aperte con il tacco. Mi raccolsi i
capelli e li decorai con una specie di elastico di diamanti, al collo misi un
collarino nero con un ciondolo a goccia. Non mi truccai molto, ma non fu
necessario perché l’effetto era già strabiliante!
Alle nove in punto sentii bussare alla porta e per un attimo
rimasi interdetta: notai che anche Yu era veramente bello, quella sera non aveva
la solita coda alta, ma bensì una coda bassa da cui sfuggivano alcuni ciuffetti,
mi ricordò molto il Supervisore Komui da giovane. Per quell’occasione anche lui
si era tirato ed era in giacca e cravatta. Notai che era parecchio a disagio,
così lo feci entrare e accomodare mentre io finivo di prepararmi. Dopo circa
dieci minuti eravamo in un vasto salone addobbato per l’occasione, che
sfavillava e brillava come tutte le ragazze, che in realtà mi sembravano molte
di più di quelle che si vedevano di solito all’Ordine. Individuai subito Allen,
Linalee, Lavi e Lizie, ma decisi di non disturbarli perché mi sembravano molto
impegnati chi a ballare (come Allen e Linalee) e chi a sbaciucchiarsi al fine
dell’ingelosimento (come Lavi e Lizie). Ci sedemmo ad un tavolino e stemmo in
silenzio imbarazzati per un po’, notai che Yu stava guardando un ragazzo vicino
a noi che stava invitando una ragazza a ballare un lento, credo che allora gli
si illuminò la lampadina, così si alzò e mi chiese:
- Ehm… P- per caso t- ti va di ballare?- io gli feci un sorriso
d’incoraggiamento ed annuii. Lui mi prese la mano ed andammo al centro della
pista. Lui si sentì in dovere di spiegarmi:
- Io non so ballare, mi dispiace…- io gli risposi:
- Non ti preoccupare! Ti insegno io!- lui sgranò gli occhi:
- Adesso? Ma che figura ci faccia…- io lo interruppi:
- Ma quale figura e figura! Ci penso io, fidati di me! In fondo
è solo un lento, è la cosa più semplice del mondo! Guardati attorno!- detto
questo gli presi le mani e gliele misi attorno alla mia vita, poi gli cinsi il
collo con le mie braccia e mi avvicinai di più a lui, che arrossì. In men che
non si dica iniziammo a ballare e devo dire che mi divertii davvero molto. Poi
misero su un valzer e lì la cosa si fece più difficile, ma dopo un po’ prendemmo
il ritmo. Ballammo senza sosta per un ora e quando ci sedemmo ero a dir poco
stravolta. Yu si era tolto la giacca e la cravatta e si era slacciato quattro
bottoni della camicia, era stanco quanto me. In quella stanza si moriva di caldo
così decidemmo di fare una passeggiata nel parco. All’aperto erano state messe
delle panchine e l’atmosfera era vagamente da film. Camminammo per un po’ in
silenzio finchè non ci sedemmo davanti ad un piccolo stagno con i pesciolini che
io sinceramente non avevo mai visto prima. L’atmosfera era un po’ tesa così
decisi di cercare di scoprire qualcosa che mi permettesse di concludere il mio
incarico.
- Allora Yu, che ne pensi di tutta questa situazione?- lui non
credo capì perché mi rispose:
- Bhè, n-non credevo che… io non… insomma tu… - io lo guardai
con fare interrogativo e per evitargli una qualsiasi bufala dissi:
- Già, è una situazione complicata… Insomma, sicuramente il
Conte non la farà passare liscia a Mikk, o lo rivorrà indietro o lo vorrà morto!
Non è facile… Ha dovuto cambiare tutti i suoi piani ed ora si trova in netto
svantaggio per quanto dalla sua parte abbia ancora Road, quella montagna d’uomo,
quell’orribile donna e i gemelli. Noi siamo in maggioranza numerica ed ora
sappiamo qualcosa di più sui suoi piani…- lui mi fissò dapprima accigliato, poi
imbarazzato ed infine serio. Dopodichè rispose:
- È vero, io credo che il "Lord" stia cercando dei nuovi
seguaci e credo che li stia cercando all’interno dell’Ordine, per rimettersi
alla pari.- io rizzai le orecchie:
- Hai qualche sospetto in proposito?- lui scrollò le spalle ed
io chiusi lì il discorso, non sembrava aver voglia di parlare di quello.
Ripiombammo nel silenzio, interrotto solo dai mugugnii di qualche coppietta
appartata che pomiciava. Dopo un po’ mi misi in ascolto e dissi a Yu:
- Senti? – e lui leggermente imbarazzato rispose:
- Bhè, sì, certo che sento!- io alzai gli occhi al cielo e
dissi:
- Non i versi di questi animali che sarebbe più conveniente si
trovassero una camera da letto! Il rumore come di… una cascata…- lui si mise in
ascolto accigliato e poi mi guardò sorridendo:
- Certo. C’è un altro laghetto con una cascata poco distante da
qua. Una volta era adibita a bagno ma ora e giusto una… come posso dire…
bellezza naturale dell’Ordine! Non lo sapevi?- io scossi la testa e lui
aggiunse:
- Vuoi che ti ci porti?- io risposi:
- Sì! Certo!- così mi prese per mano e mi condusse in mezzo ad
alcuni alberi. Io mi stupivo sempre di più della grandezza dell’Ordine, ci
voleva una vita per imparare davvero tutto su tutti i suoi luoghi. Era molto più
di un castello o una fortezza era… bhè, era semplicemente fantastico! Dopo pochi
minuti arrivammo in uno spiazzo con un laghetto circondato da rocce con una
cascata di circa due metri e con altre più piccole. Era meraviglioso ed io
rimasi incantata a fissare quello spettacolo. Poi lanciai un urletto di
contentezza, mi tolsi le scarpe e mi alzai l’abito fino al ginocchio, dopodichè
immersi i piedi nell’acqua e camminai per alcuni metri poi mi voltai ed invitai
Yu a fare lo stesso ma lui scosse la testa. Con aria finta desolata e con uno
sbuffo uscii dall’acqua poi spinsi Yu che finì sott’acqua: quando riemerse era
fradicio e per un momento mi sembrò mi stesse per urlare contro, poi però mi
sorrise e trascinò in acqua anche me. Iniziammo a giocare come due bambini e
dulcis in fundo io mi bagnai tutto il vestito. Piccolo dettaglio: il vestito era
bianco e per ovvia conseguenza ora mi si vedeva tutto, per fortuna in quel
momento ero girata di schiena così chiesi a Yu di non avvicinarsi e lui mi
chiese stupito:
- Perché? Cos’hai? Non ti senti bene?- io risposi:
- No, no, no, no! Sto bene! Tu però non ti avvicinare- lui
ovviamente com’è giusto che sia non mi diede retta, mi girò intorno e mi guardò.
Arrossì e disse:
- Oh…- io alzai gli occhi al cielo. Yu mi si avvicinò, ormai
eravamo a pochi centimetri l’uno dall’altra, lui avvicinò il suo volto al mio e
ci saremmo baciati se un urlo non avesse squarciato la notte:
- Akuma!- noi ci guardammo dapprima spaventati, poi accorremmo dove
giungevano le voci fregandocene di essere entrambi fradici.
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Capitolo 3 *** 3 distruction ***
- Akuma!- noi ci guardammo dapprima spaventati, poi
accorremmo dove giungevano le voci fregandocene di essere entrambi fradici. Mi
si avvicinò Lavi:
- Il Conte! È qui! Ehi, che diavolo stavate
combinando voi due? Vabbè, non importa, in ogni caso il Conte è qui ed ha una
marea di Akuma con sé! Rivuole Tyki!- io e Yu corremmo a cambiarci per quanto
fosse una perdita di tempo, non saremmo mai riusciti a combattere con gli abiti
fradici. Io mi infilai la divisa da Alchimista di Stato, la mia era nera con i
rifinimenti argentati e ci misi sopra una lunga tunica sempre nera, aperta
davanti che riportava dietro lo stemma degli Alchimisti di Stato argentato. Misi
anche, per la prima volta, la spilla da Esorcista. Poi corsi in giardino dove
era iniziata una lotta fra Akuma ed Esorcisti. Per nostra fortuna non c’era
tutta la famiglia Noah, ma solamente il Conte e Road Camelot, i quali in ogni
caso bastavano ed avanzavano per metterci in difficoltà. Io iniziai a trasmutare
qualche arma anti – Akuma in cui infondere la mia voce: da una roccia trasmutai
una spada alla quale inizia a sussurrare parole incomprensibili, il linguaggio
del fuoco. Dalla spada divamparono le fiamme ed io mi abbattei sul primo Akuma
che mi fu a portata di mano, mi girai di scatto e ne abbattei un secondo, con lo
sguardo ne vidi un terzo che puntava Allen così lanciai la spada che colpì in
pieno l’Akuma.
- Merda! – senza spada ero senza difese, ma avevo
bisogno di tempo, spazio e materia prima per creare nuove armi, così iniziai a
cantare e creai una barriera intorno a me: gli Akuma non la potevano superare
perché venivano distrutti all’istante, in quel modo potevo creare indisturbata
nuove armi, o almeno finchè avevo fiato in gola, quella era la mia vera arma.
Cantai in Giapponese, una canzone che mi cantava sempre mio fratello quand’ero
piccola: "Kimi no te de kirisaite tooi hi no kioku wo kanashimi no iki no ne wo
tometekure yo saa ai ni kogareta mune no tsuranuke. Asu ga kuru hazu sora wo
mite mayou bakari no kokoro moteamashiteru katawara no tori ga habataita doko ka
hikari wo mitsukerareta no kana naa omae no se ni ore mo nosetekurenaika?
Soshite ichiban takai to ko de okizari ni shite yagashisa kara toozakete! Kimi
no te de kirisaite tooi hi no kioku wo kanashimi no iki no ne wo tometekure yo
saa ai ni kogareta mune no tsuranuke!". Durante quest’arco di tempo creai
un’infinità di frecce ed un arco ed avevo iniziato a sterminare Akuma, quando la
mia barriera si infranse, facendomi rimanere senza protezione. Mi guardai
intorno e vidi la marea di corpi che mi circondava: molti Akuma, ma anche molti
Esorcisti. Cercai con lo sguardo i miei amici e con sollievo vidi che stavano
bene: Lizie e Allen, entrambi con l’Innocence di tipo parassita nel braccio se
la stavano cavando molto bene, Yu parava tutti i colpi con Mugen e Lavi
continuava ad incitare il suo martello a crescere. Senza accorgermene volsi lo
sguardo alla ricerca di Tyki e lo vidi in un vano tentativo di sfuggire dal
Conte, il quale era a cavallo di un primo livello. Decisi di andare in suo
aiuto. Gli corsi incontro e mi gettai su di lui, facendolo cadere di lato,
dentro ad un cespuglio. Dopodichè iniziai a cantare "Change the world", un’altra
canzone che mi cantava sempre mio fratello, ma dopo le prime cinque parole mi
fermai. Tyki mi guardò sorpreso e poi mi incitò:
- Ma che fai? Continua a cantare, così saremo
protetti, no? – io sospirai e poi risposi:
- Ma quando mai?! Il Conte è pur sempre un essere
umano e la mia barriera protegge solo dagli Akuma! – lui si mise una mano sulla
fronte e poi disse:
- Adesso cosa facciamo?- io lo guardai con gli occhi
sbarrati e dissi:
- Facciamo? Fai! Io non so neanche perché sono corsa
in tuo aiuto!- lui mi sibilò:
- No, cara. Facciamo. Sei pur sempre un Esorcista!
Il Conte è un problema comune! – io sbottai:
- No maledizione! Io non sono un Esorcista! Sono
un’Alchimista! Alchimista, Alchimista, Alchimista, Alchimista! Sono un Cane
dell’Esercito e nient’altro! Odio gli Esorcisti! E odio mio padre perché mi ha
passato l’Innocence! Odio tutto e tutti di questo posto! Io… - ma fui interrota
da un esplosione così forte che mi fece cadere su Tyki per colpa dello
spostamento d’aria. Mi alzai e vidi lo spettacolo terribile che mi si parava
davanti: la terra era cosparsa di cadaveri di Esorcisti, sangue ed organi
interni vari. In mezzo a questo orrore si ergeva una creatura agghiacciante,
uguale in tutto e per tutto ad un essere umano, ma dieci volte più grande e
cosparso di sangue, era seduto per terra a gambe incrociate come un bambino e
stava osservando da vicino una testa mozzata, con ancora inciso lo stupore e la
paura, l’espressione che si assume nella frazione di secondo in cui si ha la
consapevolezza di morire. Capii che quel mostro era un Akuma di quinto livello,
l’Akuma perfetto. La maggior parte degli Esorcisti, anche fra i più esperti, non
aveva mai affrontato neanche un Akuma di livello tre, figuriamoci uno di livello
cinque! Il Conte rise e richiamò il suo mostro. La battaglia era finita. Per
ora. Aveva vinto lui. Per nostra fortuna eravamo ancora semi-nascosti ed il Lord
non ci vide, ma in compenso urlò:
- Bhè Tyki, avrai capito chi è il più forte! Sei
sempre in tempo per tornare indietro! Ti do cinque giorni, se entro allora non
avrai ancora cambiato idea, ti ucciderò! - dopodichè se ne andò lasciando dietro
di sé un silenzio carico di morte. Appena se ne fu andato io corsi alla ricerca
dei miei amici, pregando che fossero vivi. Mi misi a piangere mentre passavo fra
le centinaia di corpi senza vita, i pochissimi vivi, giusto due o tre, erano
come me alla ricerca dei propri compagni, una donna piangeva sul volto sfigurato
del proprio innamorato deceduto, molte coppie createsi quella stessa notte si
erano già brutalmente separate. Io sussurrai:
- Finchè morte non li separi… Questa volta è stato
vero per molti, troppi…- poi vidi Allen disteso per terra, sopra Lizie in un
vano tentativo di proteggerla. Corsi da loro piangendo:
- Ti prego, ti prego fa che siano vivi!- scrollai
Allen, ma lui non rispose:
- Allen! Allen, ti prego! Non scherzare!
Svegliati!- ma lui rimase immobile e silenzioso come… come una tomba. Mi girai
verso Lizie imprecando. Ti prego – pensavo – fa che almeno lei sia viva! Ma le
mie preghiere non furono ascoltate. Per nessuno. Erano tutti morti. Sfigurati.
Alcuni irriconoscibili. Scoprii che la testa mozzata apparteneva a Lavi. Non
aveva più la benda sull’occhio. Da quello era cieco. Ora lo era da tutte e due.
Yu aveva un buco esattamente dove c’era il cuore. Mi chiesi se poi fosse
realmente una spia del Conte. Avevo i miei dubbi. Linalee aveva il corpo
tagliato in due orizzontalmente. Me ne andai con la promessa nel cuore di non
combattere mai più. Lasciai gli Esorcisti perché gli Esorcisti non esistevano
più, e lascia gli Alchimisti di Stato perché portavano morte e distruzione
almeno quanto il Conte. In seguito scoprii che Tyki era tornato dal Conte.
Codardo. Insieme a lui aveva trasformato i miei amici in Akuma ed ora è lui che
comanda. Ho sedici anni e sto raccontando la storia della mia vita. Per l’ultima
volta forse…
Sidney Black, ex Alchimista di
Stato è stata rinvenuta morta.
Ieri sera, nella tarda serata, è
stato rinvenuto il cadavere della sedicienne Sidney Black, ex Alchimista di
Stato. Dopo essere tornata dalla battaglia che aveva segnato la distruzione
degli Esorcisti, Sidney aveva deciso di abbandonare il suo lavoro, che svolgeva
dall’età di sei anni. Il fratello, Roy Mustang, afferma: "Sid era tornata molto
provata psicologicamente, non mangiava più, non beveva più, l’unica cosa che
faceva era scrivere. Non credevo sarebbe arrivata a tanto…". Il suo corpo è
stato visto penzolare giù dal balcone di casa sua appeso ad una corda, si tratta
palesemente di suicidio. Nella sua camera è stato ritrovato un foglio con la
seguente storia…
THE
END
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