La mia felicità sei tu. ♥

di Giusy2324
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La mia felicità sei tu. ***
Capitolo 2: *** La mia felicità sei tu. ***
Capitolo 3: *** La mia felicità sei tu. ***
Capitolo 4: *** La mia felicità sei tu. ***
Capitolo 5: *** La mia felicità sei tu. ***
Capitolo 6: *** La mia felicità sei tu. ***
Capitolo 7: *** La mia felicità sei tu. ***
Capitolo 8: *** La mia felicità sei tu. ***
Capitolo 9: *** La mia felicità sei tu. ***



Capitolo 1
*** La mia felicità sei tu. ***


Erano le sette di mattina,quando la sveglia suonò.La odiavo,odiavo quel suono strillante,odiavo alzarmi così presto,odiavo lasciare il mio caldo letto.Però dovevo farlo,perchè? Perchè stavo per prendere un aereo,stavo per raggiungere la mia amata Buenos Aires,stavo per cominciare una nuova vita. Finito il liceo,passai tutta l'estate a fare dei lavoretti,tanto per raccogliere un pò di soldi,per realizzare metà del mio sogno,cioè raggiungere la mia città preferita. Finalmente quel giorno arrivò.A svegliarmi da quei pensieri fu mia madre,che urlava 'Luanaaaa,è tardiiii,parte l'aereo e rimani qui.' Mi alzai,feci colazione,mi andai a lavare e scesi. Mia madre iniziò a piangere dalle 7 di mattina,per tutta la strada continuò a ripetermi 'Stai attenta,non parlare con gli sconosciuti,trovati un bel lavoro,se succede qualcosa chiama subito'.Cercavo di farla rilassare e farla sorridere,ma proprio non ci riusciva. Finalmente arrivammo all'aeroporto,mi imbarcai.Salutai mia madre di fretta,non volevo piangere,non volevo farla piangere di nuovo. Le ore passarono velocemente,strano ma vero. Scesi dall'aereo e già si sentiva un'aria diversa.Si,per fortuna riuscii a scappare da quello schifo di città in cui mi trovavo,finalmente ero arrivata a casa.Anche se non c'ero mai stata,dentro il mio cuore è sempre stata casa mia. La mia Buenos Aires,era meravigliosa.Tanti alberi,tanto verde,tanti palazzi,tante belle persone. Presi un taxi,che mi accompagnò nella mia nuova casa. Si trova vicino il quartiere Capital Federal,una villetta con tanti alberi,una piscina e soprattutto sola.Nessun condominio,nessun vicino di casa che ti urla dal balcone,nessuno.Accanto casa mia,ci sono altre villette,ma non è come in Italia,è diverso. Qui nessuno parla con nessuno,massimo 'Buongiorno e Buonasera' e stop. Mi piace. Mi piace stare sola,senza nessuno che mi spia e che voglia farsi i fatti miei. Adesso sono libera e indipendente. Aprii la porta di casa e c'era odore di gelsomino.Adoro questo profumo,per fortuna a Buenos Aires era estate,potevo godermi due volte l'estate,ero contenta. Posai le valigie,mi andai a fare una doccia,mi vestii e uscii di casa per andare a comprare qualcosa da mangiare.Era strano,perchè anche se non c'ero mai stata,la conoscevo benissimo. Grazie a Google Map. Mentre camminavo per strada,ammirando le casette,gli alberi,le macchine,la gente,vidi un manifesto con su scritto 'Casting con Cris Morena Group.Lunedi,alle ore 11.30.Studio Pampa'. Non ci credevo,dovevo assolutamente andarci,anche se l'unica cosa che mi riesce bene è parlare spagnolo e ballare flamenco,ma dovevo andarci.Ho sempre sognato di lavorare con Cris,ho sempre sognato diventare attrice o cantante.E lei è l'unica che poteva aiutarmi.Lei è l'unica persona al mondo,che ti trasforma in una stella. Presi tutte le informazioni e mi misi,di nuovo,alla ricerca di un panificio. Trovato il pane,trovata la carne,trovata la coca-cola,tornai a casa,posai tutto in cucina e prima di cominciare a cucinare,andai fuori a fumare una sigaretta. Finalmente potevo fumare in tranquillità,senza nascondermi dai miei genitori e conoscenti vari. Mentre girovagavo per il giardino,alzai gli occhi.Guardai il balcone della casa accanto,pensavo fosse un sogno.Avevo bisogno di qualcuno che mi desse uno schiaffo per svegliarmi. Era lui. L'altra metà del mio sogno. Sembrava un angelo,affacciato a quel balcone,senza maglietta.Avevo preso questa casa,in questo quartiere,con una sola speranza: incontrarlo.Ma non pensavo che tutto questo si fosse avverato,così in poco tempo.'Che culo' pensavo,trovare casa a Buenos Aires,trovare un manifesto di Cris Morena e incontrare l'uomo che mi riempiva la vita di gioia,di luce,di speranza e pace. Si,avevo trovato la mia Felicità.

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Capitolo 2
*** La mia felicità sei tu. ***


Continuavo a fissarlo,sperando che si voltasse,ma niente. Allora cominciai a pensare seriamente che fosse un sogno.
Cominciai a tossire,a fare rumore con le sedie che c'erano in giardino.Si voltò.Lo guardai e subito abbassai lo sguardo.Era davvero lui,non era un sosia,non era un sogno.Non sapevo che fare,rimasi bloccata,con lo sguardo fisso a terra.Non sapevo se urlare come una fan pazza,se stare tranquilla,se alzare lo sguardo e sorridergli,se parlargli.Dovevo parlarne con qualcuno.Avevo bisogno di chiamare mia sorella e la mia migliore amica.
Alzai un'ultima volta lo sguardo,lui ancora mi fissava,e dopo un pò entrò in casa.
Corsi subito dentro casa mia.

Presi il cellulare e chiamai mia sorella,Beatrice.
Beatrice: Pronto? Luanaaaa,sei arrivata?
Io: Bea,non puoi capire...oddio non so come spiegartelo,non so se gridare o stare calma.
Bea: Oddio,sicuro c'è uno scarafaggio a casa tua,e non sai come ucciderlo?
Io: Nono,il mio vicino di casa è...è Peter Lanzani,l'amore della mia vita.Giuro che non è uno scherzo,non è un sogno,vero?
Bea: Oddioooooo,non ci credoooo.Fai una foto,ti prego.Giuro che non ci credo.Waaaaaaa.
Io: Bea,che faccio? Non posso fare la fan pazza,o capirebbe che lo amo solo per la sua fama ecc..Cosa che non è vera.
Bea: Allora,calma,calma,calma..respira.Ehm,esci fuori,se lo vedi fagli una foto,dopo di che,vai a casa sua con la scusa che ti manca la cipolla o il sale,boh vedi tu...
Io: Oddio che cose stupide,vabbè ora vedo,ci sentiamo.
Chiusi la chiamata,subito mi collegai,col mio BlackBerry su Facebook e Twitter.Lo scrissi ovunque,lo dissi a tutti i miei amici.
Molti non mi credevano,volevano le prove.Altri mi scrivevano 'oddio che fortuna,sono felice per te'.
Dovevo fare quella foto,tutti dovevano vedere che quello che avevo visto era vero.


Cucinai qualcosa da mangiare.Finito di cenare,mi andai a fare una bella doccia.
Dovevo uscire con una ragazza che avevo conosciuto su Facebook.
Indossai un vestitino verde,arrivava sopra le ginocchia.Piastrai i capelli e passai un pò di ombretto verde,un filo di matita nera e un pò di fard rosa.
Uscii di casa.Mentre chiudevo la porta a chiave,fissavo il balcone del mio vicino.Non c'era nessuno,tutte le luci erano spente.
Sospirai e entrai nella macchina della mia amica,Florencia.Che bello conoscere persone che condividono i tuoi stessi sogni,e che mai avevi visto.
Le raccontai quello che era successo nel pomeriggio.Nemmeno lei ci credeva,voleva delle prove.
Cambiai subito discorso,non sopportavo le persone che non mi credevano.


Arrivammo in un pub,si chiamava 'Aires Libres'.Entrammo,mi prensentò due sue amiche,si chiamavano Julia e Emilia.E poi mi presentò quattro ragazzi: Federico,Alejandro,Pablo e Franco.
Ero molto imbarazzata,non li conoscevo bene.I ragazzi però erano molto carini,soprattutto Federico.
Ci sedemmo.Io presi una Vodka alla fragola,la mia preferita. Federico ci provava con Florencia,però a lei piaceva Pablo,si capiva da come lo guardava.
Tra una risata e l'altra,entrarono un gruppo di ragazzi,forse erano dieci.La vodka aveva già fatto effetto,ma non troppo,perchè tra quella folla di bei ragazzi,uno catturò la mia attenzione.Rimasi scolvolta.Stavo sognando tutto,di nuovo?
Vidi il suo sorriso splendere tra tanti.Si aggiustò i capelli,come solo lui sapeva fare.Giuro,tutto questo mi uccideva.
Ad un tratto,Florencia si mise ad urlare,e corse da lui.Lo abbracciò.Lui sorrise e le fece un autografo.
Mi venne in mentre di fare una foto,per fortuna.Feci la foto,subito la postai su Facebook e Twitter.
Iniziai a tremare,non volevo fare la fine di Florencia,avevo paura di sembrare ridicola ai suoi occhi,di sembrare una ragazzina che ama un personaggio di televisione.Io non ero così.Io lo amo seriamente,quindi dovevo essere più seria possibile.
Vidi Florencia che parlava con lui e mi indicava.Che aveva da indicare? Nono,non potevo conoscerlo.Avrei fatto la figura della demente.
Ma si avvicinarono al nostro tavolo,lui ancora sorrideva.Il suo sorriso magnifico.Ero abituata a vederlo in foto o nei video.Di presenza faceva tutto un altro effetto.

Florencia,facendomi alzare,disse: Peter,ti presento una mia amica italiana.Sai che ci siamo conosciute grazie a te?E' venuta ad abitare qui proprio oggi.Si chiama Luana.
Io: Mol..mol..molto piacere,Luana.
Peter: Oooh,piacere Peter.Ehm,penso di averti vista oggi,sbaglio?
Io: Ehm,forse si,forse no..che importa?Ci stiamo conoscendo ora no?
Lui rise. Oddio,amavo quella risata,e adesso potevo sentirla dal vivo,come un concerto.
Io: Posso abbracciarti?
Peter: Si certo.
Lo abbracciai.Lo abbracciai così forte che quasi lo soffocavo.Lui sorrise e mi scese una lacrima,che cacciai subito via.Non volevo fargli vedere che piangevo.
Dentro di me stavo esplodendo,dovevo urlare,piangere e condividere con tutti i miei amici questo momento.Finalmente l'avevo conosciuto,finalmente l'avevo abbracciato.
Si era avverato il mio sogno.Ero veramente felice.
Ad interrompere la mia gioia interiore,fu un amico di Peter,che gli urlò: Ehi,Peter.Allora? Che prendi?
E Peter rispose: Si arrivo subito,comunque prendo un Mojito.
Lo guardai e gli dissi: Ok,basta sprecare tempo con le tue fan.Vai a divertirti,ti lasciamo in pace.
Peter mi sorrise e disse: Tranquilla,tanto starò al tavolo accanto.
Diventai rossa,avevo le guance bollenti.Subito abbassai lo sguardo e a stento riuscii a respirare.
Lui mi alzò la testa con un dito e mi disse: Ci vedremo ancora,adesso siamo vicini di casa.
E sorrise di nuovo,come solo lui sapeva fare. Io ero..morta.Immobile.Non riuscivo a muovere un dito,non riuscivo a respirare,dissi solamente: Si,certo.Allora...arrivederci.
Lui,ancora sorridendo,andò a sedersi al tavolo con i suoi amici.Io uscii fuori,dovevo prendere aria.
Mentre ero fuori,accesi una sigaretta e controllai i commenti su Facebook. Oddio,45 commenti.Ero sconvolta,non riuscivo a leggerli tutti,quindi decisi di non pensarci e mi fumai la sigaretta in tranquillità.Quandò mi sentii abbracciare da dietro.
Xx: Allora,che ne dici se andiamo a fare una passeggiata io e te soli?

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Capitolo 3
*** La mia felicità sei tu. ***



Xx: Allora,che ne dici se andiamo a fare una passeggiata io e te soli?
Mi voltai pensando che fosse lui,invece no. Era Pablo,l'amico di Florencia. Non capivo,nemmeno abbiamo parlato,e poi non mi conosceva benissimo.Si,era carino,ma non mi andava di prenderlo in giro.
Io: Ehm,no scusa,ma stavo per andare,che ne dici un'altra volta?
Pablo: Okok,ti aspetterò.

Entrai dentro e dissi a Florencia che andavo a casa a piedi,non mi andava di rimanere li,anche se c'era Peter.Ma,avevo bisogno di dormire e pensare a tutto quello che era successo in un giorno.
Uscii e cominciai a camminare.Mi sentivo osservata,mi voltai non c'era nessuno,quindi continuai a camminare più veloce.Tutto ad un tratto si avvicinò una macchina e qualcuno da dentro cominciò a chiamarmi.Sapeva il mio nome,come faceva? Mi voltai,era lui,con un sorriso stupendo.

Mi disse: ehì,che ci fai sola per strada a quest'ora?Non eri con la tua amica?
Io: Ehm..si,però non mi andava di rimanere.
Peter: Dai sali,ti accompagno a casa!
Io: No,tranquillo.Grazie lo stesso.
Peter: Daaai su,siamo vicini di casa,non devo fare mica tanti kilometri.

Aveva ragione,non ci avevo pensato.Che stupida che sono. Però mi vergognavo troppo.Comunque accettai.
Entrai nella sua auto.C'era un bellissimo odore,odore di lavanda forse.Da un lato mi sentivo importantissima,un onore entrare nella sua auto.Dall'altro mivergognavo troppo,non sapevo che dire.
Mi sorrise.Sorrisi e lo guardai negli occhi.I suoi meravigliosi occhi verdi,erano così belli visti di presenza.Mi ero persa nel suo verde.Lo capii,quando mi disse: Tutto ok?

Io: Ehm..sisi scusa,sono un pò stanca. Comunque grazie per il passaggio.
Peter: Di niente.Quando vuoi,abito nella villetta accanto alla tua.
Gli sorrisi.Lui comincio a mettere in moto l'auto e io continuavo a guardarlo.Mi sembrava tutto un sogno,ma era reale.Troppo reale.

Si fermo al primo semaforo e mi chiese: Allora,raccontami un pò di te! Come mai sei venuta qui a Buenos Aires?
Io: beh,è la mia città preferita.In Italia non c'è tanto lavoro e volevo provare qui.
Peter: L'Italia è bellissima,noi vorremmo andarci,ma non ci propongono mai niente.
Io: Eh si,lo so. E capisco anche le fan italiane.Sai,anche io sono una fan dei TeenAngels.Abbiamo fatto di tutto,continuiamo a fare video e tante altre cose per voi.
Peter: Sisi,vediamo tutto quello che postano le fan su Twitter.Sono veramente incredibili.

Peter,intanto giocava con la radio.Io giocavo con le mie dita.
Lui subito mi mise una mano sulle mie mani e disse: Ehi,che hai? Sei nervosa?
Io: Nono,perchè?
Peter: Anche io sono un ragazzo timido,e anche io faccio così quando sono nervoso. Mi sorrise e mi accarezzò i capelli.
Io stavo per morire dentro il verde dei suoi occhi.Gli dissi: Ehm,si sono un pò nervosa perchè non mi sembra vero di averti conosciuto,in così poco tempo,di essere qui con te,di parlarti.Cioè,ti ho sempre visto in video o foto..
Mi interruppe e disse: Ma tranquilla,non mangio mica. Sai che c'è?
Io: Cosa?
Peter: sei l'unica che ancora non ha iniziato a piangere,a gridare,a chiedermi foto o autografi,a dire sottovoce 'aaah muoio'.
Io: E' una cosa bella o brutta?Forse perchè non voglio sembrare una pazza che ti segue ovunque,forse mi vergogno così tanto che ho paura di dire quello che penso..
Peter: Ma è una cosa bella avere fan che fanno così,li ringrazio ogni giorno per quello che fanno,perchè è grazie a loro che sono così.Ma a volte,desidero fan come te,sai? Quelle calme,che si nascondono giocando con le mani o con i capelli,che hanno paura di dire quello che pensano,sono troppo tenere.
Io: Ah,allora sembro una poveraccia?
Rise.Rise così tanto,che mancava poco lo sentivano tutti.
Peter: Ma nooo,sai è perchè sei molto simile a me,ecco perchè mi piaci.

-'Mi piaci',gli piaccio?Oddio,avevo sentito bene,giusto?Nono,Luana non farti film mentali.Non ne vale la pena illudersi.Non l'ha detto in quel senso.- Iniziai a pensare a mille cose.
Finchè la sua dolce voce interruppe i miei pensieri.
Peter: Ehi,sei scomparsa di nuovo? Ho detto qualcosa che non andava?
Io: no,niente. Anche tu mi piaci. Da sei anni.
Scoppiammo in una maestosa risata.Passammo tutto il tempo a parlare delle differenze tra Italia e Argentina.

Arrivati a casa,lui mi accompagnò fino alla porta.
Lo salutai con un abbraccio.Mentre stavo per entrare in casa,mi sentii prendere da un braccio,mi voltai,lui mi prese la testa fra le sue morbide mani e mi baciò la fronte.
Lo guardai,gli sorrisi e gli dissi: Notte,Lanzani.Ci vediamo nei sogni o domani.
Peter: Notte,tesoro.
Entrai in casa,appoggiai le mie spalle sul muro e cominciai a scivolare giù,fino a sedermi a terra e mi resi conto che stavo sorridendo.

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Capitolo 4
*** La mia felicità sei tu. ***


Il giorno dopo mi svegliai contenta.Dovevo andare al provino di Cris Morena.
Preparai la colazione,mi lavai e misi una gonna a jeans,le converse verdi e una magliettina verde.
Pettinai i capelli lisci e lunghi,e misi un pò di matita nera sugli occhi,un pò di fard rosa e un rossetto rosa.
Uscii di casa e guardai il balcone del mio vicino di casa,non c'era nessuno.Ad un tratto mi sentii chiamare 'Ciaoo,Luanaa'.
Era lui. Che bello vederlo di mattina presto. Il buon giorno si vede dal mattino,no? E con lui davanti i miei occhi,era un bellissimo giorno.

Io: Ciao,Peter. Come va?
Peter: Bene,bene. Tu?
Io: Bene,bene. Ma dove vai,di mattina presto?
Peter: A lavoro.Oggi dobbiamo registrare una pubblicità per la Coca-Cola.Tu?
Io: Aaaah,bellissimo.Io ehm..devo andare al provino di Cris.Mi piacerebbe lavorare con lei.
Peter: Davvero? Sicuramente ti prenderà,hai un bel faccino,sai? Se vuoi ti accompagno,io devo andare proprio li.
Arrosii.Avevo un bel faccino,mi aveva detto. Non respiro.
Io: Si,grazie,per tutto.

Salimmo in macchina,lui si mise il cappello per guidare.Scoppiai a ridere e dissi: Ricordo il video del Bonus Track,non puoi capire quanto ho riso.
Peter: ahaha Si,lo faccio sempre.Mi rilassa.
Gli sorrisi. Aveva gli occhi più verdi,forse era il sole,forse erano i miei occhi da 'innamorata pazza' che li vedevano diversi,o forse erano veramente più luminosi.Non so,pieni di gioia.
Adoravo vederlo così contento. Volevo solo che fosse felice.Il resto non importava.Ad interrompere i miei pensieri fu proprio la sua voce,che mi dava tanta pace.

Peter: Ehi,senti..ma stasera hai da fare?
Io: Ehm,no perchè?
Peter: Che ne dici di venire a casa di un mio amico?Ci saranno tutti i miei amici,e anche le mie amiche,forse verranno pure Euge e Gaston,ok?
Io: Ah,okok..va bene.

Oddio,non potevo crederci.Avrei conosciuto Euge e Gaston. Euge,la mia idola.La ragazza che mi fa sorridere sempre. Gaston,il ragazzo più tenero al mondo,dopo Peter.
E soprattutto non potevo credere al fatto che 'MI AVEVA INVITATA'. Ok,il mio cuore stava per fermarsi.
Passammo il tempo a cantare le canzone dei The Kooks,il suo gruppo preferito.
Arrivati agli studi Pampa,lui andò in teatro,io andai a fare il provino.
Avevo tanta paura,tremavo come una foglia,non riuscivo a parlare.Comunque andò bene,Cris è stata dolcissima.Ho raccontato tutta la mia vita,che ho sempre seguito i suoi programma dall'italia,che mi piaceva ballare flamenco ecc..
Mi disse: Ok,Luana. Per me va bene,ci serve qualcuno che sappia ballare Flamenco e che venga da un altro paese.Ti chiameremo appena avremo tutto pronto.
Lo dissi a tutti i miei amici,alla mia famiglia.Che bello,avrei lavorato con Cris Morena.L'unica persona al mondo che riesce a migliorarti nella vita e anche artisticamente.Un onore lavorare con lei.
Uscii dallo studio.Mi voltai,per vedere se c'era qualcuno e vidi Peter che parlava con Lali e Nico.
'Troppe cose belle in pochi giorni,non riesco a trattenermi',pensai.
Peter mi vide e subito gridò: Luanaaa,vieni!
Aveva un sorriso a 32 denti.Amavo quel sorriso.Ma,mi chiedevo,sorride per me o per altro? Io volevo renderlo felice.
Mi avvicinai.Guardai Lali e Nico e sorrisi.

Peter: Ragazzi,questa è la mia nuova vicina di casa,Luana.Viene dall'italia ed è fan dei TeenAngels.
Io: Si,viva i TeenAngels,yuppi!
Nico scoppiò a ridere e mi disse: Ciaaao,che tenera che sei.
Lali: Piacere di conoscerti.Wow sei un pò più alta di me.
Io: ahahaha Si,ma tranquilla Lali,solamente di due centimetri.Anche io sono Petiza. Ahahah
Lali,guardando Peter: Ah,te le cerchi tutte basse,tu?
Rimasi sconvolta,lui la guardò e abbasso lo sguardo. Nico sorrideva. Ero imbarazzatissima,non capivo se stesse scherzando o se diceva sul serio.
Subito dissi: Si,quindi Peter aspetto te per andare a casa?
Peter,subito mi guardò e sorrise.Gli sorrisi e lo abbracciai. Lali si voltò e andò in teatro.
Subito Nico ci guardò e disse: Scusa Luana,stava scherzando poco fa.
Io annuii,sapevo che non era vero.L'avevo notato anche dalla reazione di Peter.
Peter: Tranquillo,non fa niente.
Si voltò,mi guardò e disse: Ehm,io ho finito,andiamo?
Io,gli sorrisi e dissi: Si dai,fammi fare un giro di Buenos Aires!
Di nuovo mi sorrise.Forse capii che ero io a renderlo felice.Perchè aveva quel sorriso solo quando parlava con me. 'Ok,lo renderò felice,se questo è il mio compito.',pensai.

Mentre eravamo in auto,lui mi spiegava tutti i monumenti della città,e sorrideva pensando alle cose che faceva da piccolo,in alcuni posti.Io mi limitavo a sorridere e guardare lui e la città,due meraviglie.
Poi andammo a casa,mentre stavo per entrare mi prese un braccio e mi disse: Scusami per poco fa.
Lo guardai strano,non capivo.
Peter: Quando Lali ha fatto quella scenata. E' fatta così,cerca di scherzare,ma poi si perde e inizia a dire cose senza senso.
Io: Aaah,ma non preoccuparti.Tranquillo,l'importante è che tu stia bene.A me non mi importa di lei,le voglio bene si.Era la mia idola,si. Ma adesso,anche se continuo a volerle un bene dell'anima,i miei idoli sono altri.
Peter: Per esempio...?
Io: I miei idoli siete tu e Euge. Mi importa solo della vostra felicità.
Peter: Beh,se questo ti può interessare,ti dico che quando sto con te mi sento bene.Sei una brava ragazza.
Lo guardai e mi scese una lacrima.Questa volta non volevo nascondermi,volevo che vedesse quanto ci tenevo a lui.Mi sorrise e,togliendomi quella lacrima dal viso con un dito,disse: Tranquilla,non volevo farti piangere,io...
Lo interruppi dicendo: No,ehm non piango perchè sono triste.Piango perchè ho sempre detto che volevo essere io a renderti felice,e adesso tu mi stai dicendo queste cose,e quindi...
Peter: E quindi i tuoi sogni si stanno realizzando tutto di un colpo,vero?
Io: Ecco.
Sorrisi e lui mi abbracciò.Mi baciò la fronte,e mi venne un brivido lungo la schiena.
Peter: Fatti più bella di quello che sei,alle otto ti suono e andiamo..
Io: Ok,ciao Lanzani.

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Capitolo 5
*** La mia felicità sei tu. ***


Peter: Fatti più bella di quello che sei,alle otto ti suono e andiamo..
Io: Ok,ciao Lanzani.

Passarono le ore e io continuavo a stare davanti all'armadio in accappatoio. Non sapevo che mettere. Mi aveva detto 'Fatti più bella di quello che sei'. -Ma ci vede?-,pensai.Io bella? Ma dove?
Alla fine scelsi un vestitino rosa a fiorellini e un paio di zeppe bianche.
Asciugai i capelli e passai un pò di piastra. Stavolta mi truccai bene.Passai un pò di fondotinta,un pò di ombretto bianco e rosa sugli occhi,rimmel,un pò di fard rosa e un lucida labbra rosa.
Guardai l'orologio,ancora erano le 19.30.Ecco,lo sapevo,sono sempre in anticipo.
Uscii fuori in giardino e mi sedetti sulla panchina,accesi una sigaretta e mi collegai su twitter col cellulare.
Scrissi: 'Stasera si esce con @p_lanzani'.
In due secondi,avevo già mille messaggi.Ma non li lessi tutti.
Xx: Ehi,già sei pronta?
Alzai lo sguardo,verso il balcone del mio vicino.Era lui,senza maglia,con un sorriso angelico. Gli sorrisi.
Io: Ehm..si.Ma tranquillo aspetto!
Peter: Nono,fai una cosa,chiudi tutto e vieni qui a casa mia,ok?
Io: ooook.
Okey,calma Luana. Stai solo andando a casa di Peter Lanzani,l'uomo che rende ogni tuo giorno meraviglioso,l'uomo che ami da sei anni.
Presi un bel respiro,uscii di casa e andai davanti casa di Peter. Mi venne ad aprire un ragazzino,aveva si e no l'età di mia sorella,Beatrice.

Capelli castani,lentiggini sulle guance e,anche se ancora piccolo,aveva già i muscoli di un rugbysta.
Si,era Bauti. Che tenero,subito mi abbraccio,mi prese per una mano e mi fece entrare in giardino.
Dalla porta vidi Peter,ancora senza maglietta,che urlava: Daiii,Luana entra.
Io: Ciao Bauti,come va?
Bauti: Benissimo,e tu? Come ti trovi in una nuova città?
Io: Benissimo,sembra già casa mia.
Mi sorrise.Stesso sorriso di suo fratello.Mancavano gli altri due fratelli e sicuramente sarei morta.
Entrai in casa. Una casa enorme,piena di foto dei fratelli Lanzani.
Erano così teneri da piccoli.

Mi soffermai a guardare una foto,una foto che conoscevo già.
Peter: Quello sono io da piccolo!
Io: Si,lo so. Ce l'ho al computer e anche sul cellulare.
Fece una faccia sorpresa e dopo una un pò delusa.Delusa perchè pensava di sorprendermi,invece lo sorpresi io.
Per consolarlo,lo abbracciai e gli dissi: Se vuoi,puoi mostrarmi altre foto di quando eri piccolo,così ti dico quali ho e quali no,ok?
Rise come un bimbo piccolo.Quanto amavo la sua risata. Mi riempiva il cuore di gioia. Faceva sorridere pure me.
Mi guardò e disse: Siediti pure sul divano,fai come se fossi a casa tua.Finisco di prepararmi e andiamo.
-Fai come se fossi a casa tua-,'fosse facile',pensai. Eppure,ho sempre sognato di vivere in quella casa,camminare lì,abbracciare i suoi fratelli,ridere con lui,vivere una vita normale con lui.
E adesso che ero li,non riuscivo a crederci.
Due mani mi tapparono gli occhi.

Xx: Indovina,chi sono?
Quell'odore.Il suo odore. La sua voce. Come facevo a non riconoscere tutto questo? Come facevo a non riconoscere lui?
Io-sorridendo-: Ehm..non saprei,penso un fratello Lanzani.Ehm...forse Juan Pedro?
Peter: Si,sono proprio io.Come hai fatto a riconoscermi?
Io: Eh,sapessi. Ho i miei segreti.
Come facevo a dirgli che conoscevo tutto di lui?E che,in pochi giorni,ho scoperto cose nuove che riguardavano la sua vita,il suo essere?
Uscimmo di casa e subito arrivammo davanti casa di Franco,l'amico di Peter.

Prima di entare si voltò e mi disse: Dimenticavo una cosa...
Io: Cosa?
Peter: Sei veramente bella stasera.
Mi sorrise. Mi stavo sciogliendo,stile cartone animato. Avrei voluto abbracciarlo,baciarlo.
Mi limitai a sorridergli e a dire un misero 'Grazie',con voce spezzata.
Entrammo e mi presentò tutti i suoi amici.
Mi prensento Euge e Gas. Due persone eccezionali. Raccontai tutto quello che provavo ad Euge.Le dissi che era la mia idola,e l'amavo con tutto il cuore. Lei mi sorrideva e mi abbracciava.
Gaston è stato tanto gentile con me.Mi parlò del suo amore per la musica,e delle giornate passate con Peter a giocare a carte.
Non riuscivo a realizzare tutto quello che stavo vivendo in quel secondo.
Mi voltai in cerca di Peter.Lo vidi in cucina,stava riempendo due bicchieri di Vodka alla fragola.
Peter-porgendomi un bicchiere-: Tieni,so che ti piace alla fragola.
Io: Sisi,grazie mille.

Passarono due ore così bere,parlare,ridere,scherzare.Ad un tratto,Franco propose un gioco.Un gioco che tutti conoscono: Il gioco della bottiglia.
Ognuno di noi doveva fare girare la bottiglia per terra e con il compagno che gli capitava doveva sfidarsi a obbligo o verità. Tutti già sapevamo che obbligo significava baciarsi.Che sia maschio,che sia femmina,poco importava.Il bacio era obbligo.
'Gioco o non gioco?',questa domanda mi frullava in testa.
Peter subito mi disse: Dai su gioca anche tu!
'Figuarti,sono così sfigata che non mi uscirà mai con Peter',pensavo.
Comunque accettai.
Passò mezz'ora e,per fortuna,ancora non ero uscita. Ultime parole fatali.
Tincho,un amico di Peter,fece girare la bottiglia che finì verso me.Subito scelsi verità e mi chiese: E' vero che passavi tutta la tua gionata a guardare foto di Peter Lanzani?
Diventai rossa come un pomodoro.Guardai Peter che sorrideva,anche lui un pò arrosì.
Io: SI,è vero. E non me ne vergogno.Sono fan di Peter Lanzani e ne vado fiera.
Subito Peter mi abbracciò e disse: Grazie mille.
Franco mi avvicinò un bicchiere di Vodka pieno e lo bevvi tutto d'un sorso.
Mi girava un pò la testa,sentivo caldo,ma non m'importava,dovevo divertirmi.

Feci girare la bottiglia,non ci sperai così tanto. Il risultato non fu quello che mi aspettavo. Era uscito proprio lui.Mi aspettavo che uscisse qualcun'altro,invece no. Uscì Peter.
Io: Obbligo o Verità?
'Ti prego,scegli obbligo',pensavo.
Peter: Obbligo!
Mi guardò con un sorriso malizioso.Franco,Tincho e Euge si misero a urlare 'baciaaaalaaa'.
Mi voltai per guardarli,e dissi: Che c'entra? Devo essere io a dire quello che deve fare,no?
Loro continuavano a ridere,senza ascoltare quello che dicevo.
Lo guardai e dissi: Devi bere un bicchiere di Mijito,tutto d'un fiato.
Mi sorrise e lo bevve.
Toccò a Peter girare la bottiglia,che finì su Euge.Euge scelse obbligo e baciò sul collo Gaston.
Toccò a Gaston e uscì di nuovo Peter. Peter scelse,di nuovo,obbligo e stavolta me la facevo proprio sotto. Gaston lo obligò a baciarmi.

Io: No dai,cambia.
Gaston: Nono,il gioco e questo e non lo cambio.
Peter: Dai tranquilla.Ci stiamo solo divertendo.
Lui ne era contento di tutto questo. Oddio,anche io ero contenta. Solo che mi vergognavo troppo.C'erano tutti i suoi amici che mi fissavano.
Mi sentivo esplodere le guace.
Lo guardai e mi faceva gli occhi dolci.
Io: Ok.
Si avvicinò a me,subito sentii dei brividi percorrermi la schiena.

Mi prese la testa tra le sue mani e lentamente si avvicinava.Non riuscivo a chiudere gli occhi,lo guardavo fisso nel occhi. Guardavo ogni punto della sua faccia. Era come se lo avessi visto per la prima volta.
Ad un tratto sentii qualcosa di umido toccare le mie labbra.Era la sua bocca.Allora chiusi gli occhi e finalmente riuscii ad immaginare l'infinito insieme a lui.
Le sue labbra sapevano di Vodka alla fragola e Mojito. Ma il suo sapore,il sapore della sua bocca,era diverso.Era indescrivibile.
Lo spinsi a me,poggiando una mia mano sulla sua testa.Le mie dita si intrecciarono con i suoi capelli morbidi.
Non riuscivo più a staccarmi.Nessuno mi avrebbe creduto,questo è poco ma sicuro.
Fu lui a staccare le sue labbra dalle mie. Tutti iniziarono a battere le mani e a gridare. Ero troppo imbarazzata. Lui mi guardò,con occhi diversi. 'Non gli sarà piaciuto',pensavo. Poi mi sorrise e disse: Wow..l'ho sempre detto che mi piacciono le ragazze italiane.
Io diventai bordeaux in faccia. Abbassai lo sguardo,mi alzai e scappai in cucina.Ero troppo timida,non riuscivo a sopportare tutto questo da sola.

Lui mi raggiunse in cucina,mi abbracciò da dietro e disse: Ho detto qualcosa che ti ha ferita?
Io: Ehm..nono,non è questo. E' che mi sento troppo in imbarazzo.
Peter: Ma vedi che a me è piaciuto.
Io: Lo dici adesso perchè hai 30 litri di alcool nello stomaco e nel cervello.Ma sicuramente domani non penserai la stessa cosa. Penserai che sono solo una povera fan che ama il suo idolo,ma non per la persona che è,ma per il personaggio che interpretava. Come fanno tutti.
Peter: se avessi pensato questo,non ti avrei invitato.Non avrei fatto amicizia con te.E pensaci,tutte le volte che ho fatto queste cose,ero sobrio. E comunque quello che ho fatto poco fa,l'ho fatto perchè lo volevo,sennò mi sarei rifiutato.
Io-con le lacrime agli occhi-: Allora,davvero ti è piaciuto?
Peter: Lo rifarei mille volte.

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Capitolo 6
*** La mia felicità sei tu. ***



Io-con le lacrime agli occhi-: Allora,davvero ti è piaciuto?
Peter: Lo rifarei mille volte.

Sorrisi e lo abbracciai più forte di quello che potevo.Si allontanò,mi guardò negli occhi.Affondai dentro il suo sguardo,dentro quegli occhioni verdi e profondi.Non potevo spiegare l'amore che provavo per lui,era troppo forte.Si avvicinò e subito chiusi gli occhi.Mi baciò la punta del naso e sorrise.
Anche se successe solo una volta,già sentivo il suo sapore sulle mie labbra,già lo conoscevo a memoria. Lo guardai e gli sorrisi.

Peter: Dovrai aspettare per un altro bacio.
Io: Dovrei aspettare io? Mi sa che sarai tu ad aspettare,signor Lanzani.
Stavolta fu lui ad abbracciarmi forte.
Xx: Aaaaaah,ecco.Ovviamente,l'avevo immaginato.
Subito lo guardai sconvolta e lui si limitò a dire 'Ops'. Ci voltammo. Di fronte a noi c'era Lali,e dietro di lei Euge.
Euge: Scusate ragazzi,non ho potuto fermarla.
Lali: Ah perchè avevi intenzione di mentirmi pure tu?
Euge: Nono,che c'entra..
La rabbia mi invase,non riuscivo più a controllarla.Dovevo parlare,sennò sarei scoppiata.
Io: Scusami,ma sbaglio o tu sei felicemente fidanzata?
Lali: E questo che c'entra?
Io: C'entra:Perchè non dovrebbe importanti di quello che fanno gli altri.Sei fidanzata,punto.Pensa al tuo ragazzo.E poi non farti film,non è successo niente.

Peter non parlava.Era accanto a me che mi teneva la mano.Immobile. Mi voltai e lo guardai.
Aveva gli occhi rossi,pieni di lacrime.
Non sapevo che fare.Perchè si comportava così? Non capivo. Volevo abbracciarlo,ma allo stesso tempo urlargli contro.Urlargli di darsi una smossa e fargliela pagare,per tutto il dolore che gli aveva causato.
Ad un tratto,Lali continuò a parlare.
Lali: Peter,hai intenzione di parlare? Si o no?
Lui la guardò e scappò via.
Guardai Lali con rabbia,avrei voluto ucciderla in quel secondo.
Lali: Eh carina,non farti film,perchè sei solo una semplice fan.Non succederà mai niente fra di voi.
Euge: Io non parlerei così tanto,Lali. Adesso smettila.
Mi avvicinai a Lali,le puntai il dito contro e le dissi: Forse quella che non deve farsi tanti film,sei tu,cara Lali. Adesso lui è libero di fare quello che vuole.Hai scelto un altro ragazzo.Sei felice così,non rovinare la felicità degli altri.Non fare l'egoista.Lui non si merita tutto questo.Si merita il meglio.Solo che tu sei troppo egoista per capirlo.

Aveva gli occhi pieni di lacrime.Non sapeva più che dire.
Uscìì fuori in giardino,lo cercai ovunque,ma non lo trovavo.
'Dove sarà finito?',mi domandavo. Uscii fuori il cancello e mi avvicinai alla sua macchina.Eccolo lì da solo.
Entrai in auto.Lui si voltò e quando i nostri sguardi si incrociarono,sentii il cuore spezzarsi.Stava piangendo.
Non volevo vederlo piangere.Non volevo vederlo soffrire. Mi sentivo male solo a pensare che potesse sentirsi male.
Lo abbracciai e piansi con lui.Però piansi in silenzio,non volevo farlo preoccupare.Piansi perchè lui piangeva.Piansi perchè mi faceva male vederlo soffrire.
Staccai l'abbraccio e corsi fuori l'auto.Rientrai,ma mi sedetti in giardino.
Passarono le ore e io continuavo a guardare le stelle.Si avvicinò Gaston e mi disse: Ehi,Luana. Mi ha chiamata Peter,mi ha chiesto di riaccompagnarti a casa.Si scusa per tutto quello che è successo.
Non dissi una parola,mi alzai,e andai verso l'auto di Gaston.
Stetti muta per tutto il viaggio in auto.Non riuscivo a parlare. Se parlavo,sicuramente avrei finito per piangere.Non volevo farmi vedere così.
Arrivata a casa,Gaston scese e mi aprì la portiera.Scesi e lo abbracciai.

Io: Grazie mille.Buonanotte.
Gaston: Buonanotte.E tranquilla,si sistemerà tutto.Lui ci tiene molto a te.L'ho visto da come ti guarda.
Stavo cominciando a piangere,già la prima lacrima era scesa.
Gaston: Ti guarda come guardava lei..
Io mi limitai a dire: Con la sola differenza che io non smetterò mai di amarlo..anche se dirlo non servirebbe a nulla.
Gaston abbassò lo sguardo e disse: Beh,puoi provarci..non perdere le speranze.
Lo abbracciai,di nuovo, e andai verso casa mia.
Entrai a casa,mi levai i vestiti e misi il pigiama.Non avevo sonno,quindi andai in giardino a guardare le stelle.
C'era tanto silenzio,quando ad un tratto,dagli alberi del mio giardino,sbrucò una sagoma.Era un uomo.Mi spaventai,ero sola.Pensai fosse un ladro.Rimasi immobile.La sagoma avvicinandosi di più,mi disse: Ehi,tranquilla.Sono io,Peter.
Sospirai.

Peter: Hai avuto paura?
Io: Come hai fatto ad entrare?
Peter: Ho scavalcato il muro che separa i nostri giardini.
Rideva,come se avesse detto una barzelletta.Lo guardai seria,non mi andava di scherzare.
Lo capì,perchè diventò serio anche lui.Si sedette vicino a me,mi prese la mano e fece incrociare le nostre dita.Poi,si voltò e mi guardò.
Peter: Scusami per tutto quello che è successo stasera.Non doveva finire così la serata.
Io: E come doveva finire?
Peter: Non so,tu come vuoi che finisca?
Io: Io voglio solamente vederti sorridere.
Mi sorrise e disse: Così va bene?
Gli sorrisi.
Io: Che scemo che sei...
Peter: No davvero,scusami per tutto.
Io: Tranquillo,non sei tu quello che deve scusarsi,ma un'altra persona.

Non parlò più.Mi voltai e lo guardai negli occhi.Quando si parlava di lei,cambiava totalmente.Diventava serio,a volte piangeva.Era come se volesse evitare il discorso.Allora capii che,se volevo vederlo sorridere,se volevo renderlo felice,non dovevo parlare di lei.

Gli sorrisi e gli chiesi: Posso chiederti un favore?
Peter-sorridendomi-: Certo,tutto quello che vuoi.
Io: E se poi te ne penti?
Rise.
Io: Visto che sono sola,e ancora devo abituarmi a vivere sola,stasera dormiresti con me?
Gli feci gli occhietti dolci.Mi sorrise e mi disse: Si,mi sa che si può fare.
E mi abbracciò.
Io: Grazie,Lanzani.
Peter: Grazie a te,perchè riesci a farmi sorridere.
Mi allontanai e lo guardai fisso negli occhi.
Io: Posso chiederti un'altra cosa?
Peter: Si,tutto quello che vuoi,tranne 'puoi lavarmi i piatti'. Rise,di nuovo.
Io: Ti posso baciare?
Non disse una parola,mi sorrise e basta.Mi prese la testa fra le mani e avvicinò le nostre labbra.
Di nuovo il suo sapore,di nuovo lui e io uniti.
Stavolta,non fu un bacio semplice.Lo capìì quando sentìì la sua lingua farsi spazio tra le mie labbra.Non resistii,neanche un pò. Lasciai entrare la sua lingua,lasciai che si attaccasse alla mia.Lasciai che invadesse la mia bocca con il suo sapore.
Amavo tutto di quel bacio.Era una cosa inspiegabile,ma soprattutto,amavo con tutta me stessa la persona che stavo baciando.La persona che mi stava baciando.

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Capitolo 7
*** La mia felicità sei tu. ***


Amavo tutto di quel bacio.Era una cosa inspiegabile,ma soprattutto,amavo con tutta me stessa la persona che stavo baciando.La persona che mi stava baciando.

Entrammo in casa e comincia a sistemare il letto,mentre lui era andato in bagno a cambiarsi.
Mentre sistemavo i cuscini,mi cinse i fianchi con le sue enormi mani da rugbysta.
Io: Ehi,ehi.Mi sa che dobbiamo andare a dormire.
Peter: E chi ti ha detto che io voglia dormire?
Io: Lo dico io.Questa è casa mia e fai quello che dico io.
Rise ad alta voce.Ok,dovevo ammetterlo,avrei preferito fare altro,ma era troppo presto per quell 'Altro'.
Peter: Dai,andiamo a 'dormire'. Fece segno con le dita.
Ci mettemmo a letto e lui mi tirò a sè e mi fece poggiare la testa sul suo petto.Lo abbracciai. Mentre lui mi accarezzava i capelli,io sorridevo.Mi sentivo in paradiso,giuro.
Mi fece venire i brividi in tutto il corpo.

Peter: Ehi,già dormi?
Io: Nono,stavo pensando.
Peter: A cosa? Anzi a chi?
Io: Cosa ti fa pensare che stessi pensando ad una persona in particolare?
Peter: Esperienze..
Io: Che ti hanno fulminato il cervello.
Rise. Che bella la sua risata.Poi con l'orecchio appoggiato al suo petto,la sentivo nascere da dentro il suo corpo.
Non si poteva spiegare a parole,nè a gesti tutto quello che stavo provando in quel momento.
Io: Stavo pensando a....all'Italia.
Peter: Si,certo e io sono di origine cinese.
Io: Può essere...
Risi.Subito lui mi spinse sul letto e,stavolta,fu lui a stare sopra di me.
Diventai rossa come un gambero.Avevo brividi in tutto il corpo.Ero immobile.Non respiravo,quasi.
Peter: Pensavi a me,vero?Pensavi a tutto quello che è successo stasera,vero?Hai paura che io possa prenderti in giro,perchè credi di essere una semplice fan.Ma ti giuro che non è così.Sei l'unica ragazza che mi fa sorridere,sempre.Sei speciale.Solo che sei troppo timida e hai troppa paura per capirlo.
Io: Ehm,ok hai ragione.Stavo pensando a te. Ancora non riesco a realizzare tutto quello che mi sta succedendo.Non pensavo potesse succedere a me,non pensavo potesse succedere in così poco tempo.Ho paura di perderti.Ma l'unica cosa che voglio è che tu sia felice.Non mi interessa di me.Se tu sei felice,lo sono anche io.
Peter: Come farei ad assere felice senza te? Dai,l'hai visto pure tu come divento quando si parla di quell'altra persona.Finalmente ho trovato qualcuno che riesce a farmi sorridere.Non potrei mai lasciarti andar via.Qualcuno lassù ha ascoltato le mie preghiere e mi ha fatto incontrare te.
Mi scese una lacrima e sorrisi.Lui la cacciò via passandoci sopra il pollice.

Io: Potrei amarti per tutta la vita,anche oltre,sai?
Peter: Correrò questo rischio.
Spostò il ciuffo di capelli che mi copriva la fronte,poi tornò a fissare le mie labbra. Io riuscivò solo ad annegare nel suo verde.
Si avvicinò e non resistetti.Lo baciai. Di nuovo,le sue labbra danzavano insieme alle sue.Le nostre lingue si rincorrevano. Di nuovo,quel sapore inondò la mia bocca. Sapore di Peter. Nessun gelato,nessuna caramella,niente poteva sostituire quel sapore. Sapore d'amore.
Sentii la sua mano percorrermi la schiena e,poco dopo,sentii la sua mano dentro la mia maglietta del pigiama.Mi aggrappai alle sue possenti spalle,stile Koala.
'Era troppo presto,non posso',pensavo.Ma il mio corpo,il mio cuore,volevano altro,non riuscivo a smettere di baciarlo,non riuscivo a bloccare quella sua mano che faceva su e giù sulla mia schiena,non riuscivo a dire di no alla felicità.
Per fortuna,fu lui a interrompere il bacio e i miei pensieri.Soprirai,ma non di felicità.Soprirai,perchè il mio corpo lo desiderava così tanto e non voleva che finisse tutto lì.
Peter: Se non ti senti pronta,lo capisco.Quando vorrai,sarò qui ad aspettarti.Ti aspetterò.
Io: E' che..vedi io...Tu sei la persona più importante della mia vita.Non voglio rovinare tutto così,ma mi sembra troppo presto.Scusami.
Peter: Non devi scusarti.Ti capisco e ti aspetterò.
Mi baciò la punta del naso e mi sorrise.
Io: Ok.Grazie per tutto.
Gli baciai la punta del mento e mi sorrise.
Si mise di lato,accanto a me e mi prese la mano.Mi voltai per guardarlo.Mi accarezzò la guancia e disse: Buonanotte,sorriso mio.
'Ero il suo sorriso.Lo renderò felice',pensavo.Volevo gridarlo al mondo.
Io: Buonanotte,gioia della mia vita.

Il giorno dopo,a svegliarmi fu l'odore di zucchero filato.Zucchero filato?Chi aveva comprato lo zucchero filato?
Mi voltai e il letto era vuoto.Scesi giù e lo trovai li,davanti ai fornelli.Era senza maglietta e già il mio corpo era in crisi.Era estate,ma avevo brividi ovunque.Mi avvicinai piano e gli urlai da dietro: Buoooongiornoooooooooo.
Si spaventò così tanto che fece cadere un pezzo di pane con del burro a terra.
Si voltò e aveva ancora il viso spaventato.Io non smettevo di ridere.
Peter: Non farlo mai più! Sei una stronzetta. Quasi morivo d'infarto.
Io: E io quasi morivo vedendoti così..
Lo provocai con lo sguardo.Si avvicinò sorridendomi e mi baciò. Il Buongiorno di vede dal mattino,no? Ecco,che bel mattino. Il primo suo bacio del giorno.Il mio corpo sprizzava gioia da tutti i pori.
Mi allontani e ridendo gli dissi: Pensi di darmi da mangiare o vuoi continuare a baciarmi e basta?
Peter: Non penso che non ti piacciano i miei baci e comunque ti stavo portando la colazione a letto,prima che mi facessi venire un colpo,e adesso la tua colazione sta a terra.
Io: Allora pulisci e preparami altro.Ma perchè odore di zucchero filato?Che stavi preparando?
Peter: Stavo riscaldando il Dulce de Leche e fa quest'odore.
Io-portando le mie braccia intorno al suo collo-: Aaaah capisco. Penso che ti meriti un altro bacio per tutto questo.
Peter: Bene,allora dovrei farlo più spesso.
Ridemmo all'unisono.Che bella la sua risata,mi rimpiva di gioia.Lo baciai,di nuovo.
Mi prese in braccio,tirandomi a sè dal sedere e mi poggiò sul tavolo.Si divertiva a pettinarmi i capelli con le dita,mentre mi baciava.Io accarezzavo il suo bel corpo muscoloso.Mi sembrava di vivere in un sogno,ma non era così,era tutto reale.Ne ero contenta.
Ad interrompere il nostro momento speciale,fu il mio cellulare.Era mia sorella,dall'italia.

Io: Pronto Beaaaaa,tesoro come stai?
Peter continuava a baciarmi il collo,e il mio corpo rabbrividiva a tutto questo.
Beatrice: Io bene,tu sicuramente meglio di me,vero?
Io: Hai letto tutti i messeggi che ti ho lasciato in questi giorni? In pratica sto per morire,è successo tutto così in fretta e non riesco a crederci,giuro.
Beatrice: Ovviamente ti credo.Mi manchi un casino.Qui la mamma ti saluta e anche papà.
Io: Mandagli un bacio enorme.Mi mancate tutti.
Beatrice: Ci sentiamo,Baci.
Le chiamate con mia sorella e mia madre durano sempre poco,perchè costa molto la telefonata dall'italia.
Mi mancavano tantissimo,però a Buenos Aires ero davvero felice.

Peter: Oggi ho la riunione con i TeenAngels.Tu che fai?
Io: Mah,niente. Girerò per la città.
Peter: Oggi non posso portarti con me,ma sicuramente appena finisco vengo qui.
Io: Non sono il tuo cagnolino,nè la tua ragazza.Ci vediamo appena torni.
Gli sorrisi.Lui era serio però.
Peter: Come non sei la mia ragazza?
Io: Ci conosciamo da poco,non abbiamo ancora parlato di tutto quello che sta succedendo...
Peter: E se ti dicessi ora,in questo secondo,che voglio che tu sia la mia ragazza?
Io: Beh...
Portai una mia mano dietro la sua nuca,facendo intrecciare le mie dita con i suoi capelli,e l'altra intorno al suo collo.Mi avvicinai e gli dissi,provocandolo: Allora accetterei,ti amerei per sempre e... Mi morsi il labbro inferiore.
Peter: E...cosa?
Era troppo curioso,faceva gli occhi teneri. Amavo vederlo così,mi faceva troppa tenerezza.Era il mio cucciolo e finalmente potevo amarlo come volevo io,quando volevo io,per sempre.
Io: E ti aspetterei stasera per fare 'cose da fidanzati'.
Peter-cingendomi i fianchi-: Tu mi vuoi morto.
Io: No,io voglio solo vederti felice.

E finalmente,di nuovo le sue labbra contro le mie.Io lo facevo sorridere,ma lui non era ancora consapevole che la mia felicità era lui.

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Capitolo 8
*** La mia felicità sei tu. ***


Peter-cingendomi i fianchi-: Tu mi vuoi morto.
Io: No,io voglio solo vederti felice.
E finalmente,di nuovo le sue labbra contro le mie.Io lo facevo sorridere,ma lui non era ancora consapevole che la mia felicità era lui.

Quando Peter uscii di casa,io mi misi un pò sul divano a guardare la tv; ma la tv si ascoltava sola,la mia mente era da un'altra parte.Il mio cervello si era bloccato alla frase di Peter 'E se ti dicessi ora,in questo secondo,che voglio che tu sia la mia ragazza?'.
Non poteva essersi innamorato di me,in così poco tempo.Io lo conoscevo da più di 5 anni,e anche se per alcuni era solo 'amore di fan',per me era amore vero.Forse era solo un sogno,un lunghissimo sogno.Beh,allora non voglio essere svegliata,mai più.
Bussarono alla porta.Mi alzai e andai ad aprire. Davanti a me una ragazza alta,bionda,meravigliosa.Si era lei,la mia Euge.
Lei mi abbracciò.Io rimasi immobile,non mi aspettavo una visita del genere.

Io: Ci..Ciao Euge.
Euge: Ciaoooo Luanaaa,che bello rivederti.
Io: Anche per me. Ma come facevi a sapere che abito qui?
Euge: Sei la vicina di casa di mio fratello,per forza lo dovevo sapere.
'Ah,già.Lei e Peter si raccontavano tutto',pensai.
Io: Ah,sisi certo.
La feci entrare.Preparai il caffè e dei biscotti.
Io: E quindi,come mai sei qui?
Euge: Volevo vedere come stavi,l'altra sera non è finita tanto bene.Anzi,scusami ma non sono riuscita a fermare Lali.Quando si mette qualcosa in testa..
Io: No,ma tranquilla.Adesso è tutto sistemato.
Euge: In realtà..sono venuta qui per dirti una cosa molto importante.
La guardai negli occhi.Anche lei aveva quel verde incredibile negli occhi.
Io: Si,dimmi..
Euge: Tu sai benissimo quanto io tenga a Peter.Lui è il fratello maggiore che non ho mai avuto,il mio migliore amico.Lo amo da morire e farei di tutto per proteggerlo,per renderlo felice.
Io: Si lo so,Euge.Io adoro la vostra amicizia.E mi fa piacere che ci sia qualcuno al mondo che vuole renderlo felice.
Euge: Ecco,io in questi giorni ho parlato con lui,ho visto come ti guarda.Credimi,solo con te ha quel sorriso magnifico.Solo con te riesce ad essere se stesso.Era da tanto tempo che non lo vedevo così..Mi mancava il Peter di prima.E adesso,grazie a te,l'ho ritrovato.

Non riuscivo a credere alle parole di Eugenia.Che bello,sapere che c'era qualcuno che aveva il mio stesso sogno: renderlo felice.Qualcuno che lo amava,come me.
La guardai e mi scese una lacrima,lei mi sorrise e mi abbracciò.
Euge: Ti prego,non lasciarlo.Non farlo soffrire di nuovo,sei tutto ciò di cui ha bisogno.
Io: Non lo farò mai,Euge. Vederlo felice mi rende felice.Non posso rinunciare alla mia felicità..e la mia felicità è lui.
Mi abbracciò ancora più forte.Stavamo inondando una casa con le nostre lacrime.Staccai l'abbraccio e le chiesi se voleva pranzare con me,visto che ero sola.
Lei accettò e preparammo qualcosa da mangiare.
Le chiesi consigli sul teatro e sul canto. Fu molto gentile,mi spiegò alcune tecniche.
Eugenia Suarez è la ragazza più speciale che esista al mondo. Tanto gentile,quanto meravigliosa.
Una persona unica,che sa come comportarsi in qualcisasi occasione,un'amica unica.
Più passavo del tempo con lei,più cose imparavo e più cresceva il mio amore per lei.
Passammo tutto il pomeriggio a parlare di vestiti,trucchi,scarpe,ragazzi,lavoro e tanto altro.

Si fecero le 18.30.
Euge: Bene,io devo andare adesso.
Io: Ok,ci vediamo qualche altro giorno.
Euge: Certo,ti voglio bene Lu.
Io: Io di più.
La accompagnai al cancello.Aprii il cancello e mi ritrovai Peter davanti,stava quasi per bussare.
Euge: Ehi,fratelloooo.Ciaaao
Si abbracciarono.
Peter: Tesoro,ma che ci fai qui?
Euge: Niente,ho passato un pò di tempo con Luana,adesso devo scappare,poi ne parliamo.Ciao,tesoro.
Peter: Oook,ciao Euge.
Lo feci entrare e chiusi il cancello. Mi abbracciò e mi dette un bacio sulla guancia.

Io: Ciaaoo,come è andata a lavoro?
Peter: Prima mi spieghi che ci faceva Euge qui.
Io: Ma niente,è venuta a scusarsi per l'altra sera ed è rimasta qui a pranzo.
Peter: Aaah,capisco. Comunque la riunione è andata bene.Faremo un concerto in Perù,la prossima settimana.
Entrammo in casa e lui si sedette sul divano.Io lo seguii.
Io: Ah,che bello! Finalmente un nuovo concerto.
Io ne ero entusiasta,ma lui non molto.Aveva lo sguardo basso. Con una mano,gli voltai la testa verso di me.
Io: Che hai? Non sei contento?
Peter: Si certo.Ma mi hanno detto che non possiamo portare nessuno.Siamo solo i TeenAngels e i manager.
Io: E quindi? Ehi,tranquillo.
Lo abbracciai forte,in maniera tale che potesse sentire il mio amore per lui.
Peter: Come farò una settimana senza te?
Io: Ci sentiremo lo stesso.Una settimana passa subito,e poi io starò qui ad aspettarti.Adesso che ti ho trovato,non ci penso proprio a lasciarti,Lanzani.
Gli sorrisi e gli baciai la punta del naso. Quel nasino tenero. Ogni volta che lo vedevo in foto,avrei voluto mangiarlo a morsi. E adesso che l'avevo davanti,riuscivo solo a baciarlo,per non fargli del male.
Lui mi accarezzò il viso e mi spostò i capelli dietro l'orecchio.
Mi avvicinai e le punte dei nostri nasi si toccarono.

Mentre lui mi sussurrava 'Sei il mio sorriso',riuscivo a sentire già il suo sapore,così dolce che mi faceva venire i brividi in tutto il corpo.
Dopo aver sentito pronunciare quella frase da lui,non riuscivo a dire niente.Ma non potevo lasciarlo così,senza ricambiare l'amore.
Allora gli misi le braccia intorno al collo,mi avvicinai ancora di più e,con le lacrime agli occhi,gli dissi: La mia felicità sei tu,Lanzani.
Dopo quelle frasi,le uniche cose che sentivamo,sia io che Peter,erano i nostri baci,i nostri sapori che si incrociavano,le nostre lingue che danzavano.

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Capitolo 9
*** La mia felicità sei tu. ***


Dopo quelle frasi,le uniche cose che sentivamo,sia io che Peter,erano i nostri baci,i nostri sapori che si incrociavano,le nostre lingue che danzavano.

Continuava a baciarmi,mentre piano si alzava e cercava di prendermi in braccio.Mi aggrappai a lui stile Koala,cominciò a camminare verso le scale,per portarmi nella stanza da letto,l'unica camera che c'era di sopra,la mia.
Non so come fece a salire le scale,così velocemente,senza cadere.Io sicuramente avrei fatto mille capriole,ma lui è Peter,sa fare tutto.
Mi poggiò sul letto e si distese sopra di me.Ero tanto imbarazzata,ma lo amavo così tanto che volevo dimostrarglielo.
Mentre il suo sapore inondava la mia bocca,la mia mente,il mio corpo,lui cominciò a sfilarmi la maglietta.
Cominciai ad arrossire,lo capii perchè sentivo le guance bollenti.
Io non ero abituata a queste cose,era la mia prima volta. Oddio,la mia prima volta sarà con Peter Lanzani? SI,la mia prima volta sarà con l'uomo che amo veramente,ne è valsa la pena aspettare.
Dopo aver pensato tutto ciò,mi venne ancora di più la voglia di dimostrare il mio amore per lui.Cominciai a tirare la sua maglietta,quella che adoravo tanto,con la scritta 'Glory-Nike'.
Sorrise e cominciò a baciarmi il collo,a volte si avvicinava all'orecchio e mi sussurrava 'Sei bellissima','Ti adoro' e tante altre belle cose. Io mi limitavo a sorridere e a volte commentavo quello che diceva.
Poi in due minuti,ci ritrovammo senza vestiti,non capivo come aveva fatto.Mi sentivo drogata,non sapevo nè che fare,nè che dire,ero...bloccata.
Subito lo fermai e lo guardai negli occhi,quel verde immenso e meraviglioso.
Lui mi capì,anche solo con uno sguardo,tirò il lenzuolo e me lo poggiò di sopra.Aveva capito che mi vergognavo,non volevo farmi vedere nuda,era troppo imbarazzata.
Mi sistemò il lenzuolo e mi sorrise,gli sorrisi con le guance ormai diventate dei pomodori.
Mi spostò i capelli dalla fronte e mi baciò la punta del naso.
Sentivo brividi ovunque.Era l'uomo che desideravo,l'uomo che amavo,prima,ora e per sempre.
Gli baciai il collo,passai alla guancia e poi alla bocca. Di nuovo quelle labbra,adoravo quelle labbra.Erano così morbide.
Avvicinò la sua bocca al mio orecchio e mi sussurrò: Sai che non ti farò mai del male,vero?
Arrossii e risposi: Si,lo so. Io mi fido di te,credo in te.
Peter: Anche io,e Ti Amo per tutto questo. Sei il mio tutto ormai. Ti Amo,amore mio.
Mi ama. Mi ha detto che mi ama.Volevo gridarlo al mondo intero,anche se nessuno ci avrebbe creduto,poco importava.L'importante è che io lo sapevo.
Mi scese una lacrima,che lui subitò cacciò via col pollice.
Gli risposi: Anche io ti amo,da sempre.
Lo baciai,stavolta feci in modo che le nostre lingue si incontrassero.
Dopo tutto quello che mi disse,mi convinsi ancora di più che volevo amarlo. Amarlo con tutto il cuore,con tutta l'anima,con tutto il corpo,tutta me stessa.Era questo,quello di cui aveva bisogno,aveva bisogno d'amore.Ed io dovevo fare in mondo che lui,il suo corpo e la sua anima si riempissero d'amore.
Mentre continuavo a baciarlo con foga,si spostò e mi sussurrò all'orecchio: All'inizio farà un pò male,però io cercherò di non farti male,te lo prometto.
Feci di 'si' con la testa,e subito mi aggrappai a lui,portai le mie braccia intorno al suo collo,e sentii una spinta dentro me. Faceva tanto male,quasi urlavo dal dolore,ma non lo feci per non farlo spaventare.Quindi decisi di aggrapparmi di più a lui.Quasi gli graffiai la schiena con le mie unghia,ma non potevo fargli del male.Allora premetti forte,sulla sua schiena,i polpastrelli delle mie dita.Strizzai gli occhi e nascosi la mia testa fra il suo collo e la sua spalla.
Dopo pochi secondi,le spinte diventarono più veloci e facevano meno male.Era come l'amore anche se è piacevole,a volte fa male.Dopotutto era l'amore che stavamo facendo.
Cominciava a piacermi.Sentivo che l'amavo,e questa volta non lo sentivo solamente con la mente e col cuore,ma bensì anche col corpo.
L'amavo con tutta me stessa,nel vero senso della parola.
Cominciai ad allentare la presa,tanto stretta che aveva quasi dei buchi bianchi sulla schiena.
Gli sussurrai all'orecchio: Grazie,amore mio.Ti amo tantissimo.
Gli baciai la spalla,il collo,la guancia,arrivai alla bocca.Lui fece lo stesso.
Intrecciai le mie dita ai suoi capelli,morbidi,soffici,profumati.
Mi dette un bacio,lungo e appassionato,quando sentii l'ultima spinta e si distese accanto a me.
Si coprì pure lui e mi tirò a sè,mi fece poggiare la testa sul suo petto e cominciai a disegnare,col dito,forme senza senso sulla sua pelle,a volte erano cuoricini.
Lui accarezzò le mie spalle scoperte e mi fece venire la pelle d'oca.
Mi disse: Ti amo,e continuerò a farlo anche dopo la morte.
Lo strinsi a me e lui mi diede un bacio sulla testa.
Dopodichè,mi addormentai.
Finalmente ero felice.Si,potevo urlarlo al mondo.Avevo incontrato l'amore,avevo provato l'amore,avevo dato amore.

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