Non credeva che fosse possibile, perché, dopotutto, loro erano cresciuti insieme.

Sempre, sempre insieme.

Eppure, alla fine era successo.

Akane, lui che c'era stato sempre, se ne era andato.

Prima d'allora, Sumire non poteva ricordare un singolo momento della propria vita che non fosse collegato in qualche modo a lui.

Eppure, non era riuscita a trovare nulla più di quella foto graffiata che li ritraesse insieme.

Insieme.

Di tutti queli anni, era rimasto così poco.

Nell'immagine, dovevano avere entrambi non più di dodici anni, i vestiti leggeri e la luce fioca lasciavano intuire il presagio di un giorno estivo, sulla spiaggia del kouzu.

Lei, che sorrideva ingenuamente.

Lui, distratto, il volto girato da un'altra parte.

Avrebbe potuto richiamarne così tanti, di quegli insignificanti momenti passati insieme.

Il primo giorno di scuola media, quando Akane non mise la divisa.

Ognuna di quelle istantanee sembrava essere in grado di strapparle un sorriso, sincero o amaro che fosse.

La prima partita di basket, dove lei era l’unica a guardarli.

Così tanto tempo, così a lungo…

E adesso, Akane se ne era andato. Il Kouzu, dicevano loro, dopotutto è lo stesso. Ma non per lei.

Che cosa le era rimasto, dopo tutti quegli anni persi dietro ad ambizioni che non erano le sue, sogni che non le appartenevano, passioni che viveva sempre attraverso gli altri?

Solo un’unica foto.

* * *

Possibile che su questo sito non ci sia neanche una Akane/Sumire? Capisco tutti gli hints shounen ai del manga, ma cavolo, fino a prova contraria questa coppia è canon.

Tranquilli, non vi tedio oltre.

suzako

La carta è rovinata e sgualcita, per averla tormentata troppo fra le mani.
Lei l’ha rigirata fra le dita tante volte, e adesso i segni scarabocchiate sopra sono quasi illegibili.
Akane se ne è andato, lasciando dietro di sé solo una manciata di parole che potrebbero voler dire tutto o niente, e per di più scritte con la sua solita pessima calligrafia.

 Sumire sa che è stupido, perché è solo una lettera idiota, scritta dal Re degli Idioti, priva di un significato particolare, e sa che avrebbe tutto il diritto di sentirsi offesa, per esser stata lasciata così, senza neanche un occasione per guardarlo l’ultima volta negli occhi.

Senza neanche un addio.

 Però, nonostante tutto, non può fare a meno di sorridere, ogni volta che rilegge quelle quattro righe.

Perché anche se non c’è scritto, anche se le parole sono così poche e così sciocche, di una cosa lei è certa, visto che fa pur sempre parte di una certa promessa.

 Tornerà.

E Sumire, potrà dirgli grazie.

Ovviamente, solo dopo avergliela fatta pagare per averla lasciata a quel modo.