Etna-chan in wonderland di kurobara (/viewuser.php?uid=218077)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come tutto iniziò... ***
Capitolo 2: *** Nuovi incontri? ***
Capitolo 3: *** La duchessa e il gatto ***
Capitolo 4: *** Bruco e foglie ***
Capitolo 1 *** Come tutto iniziò... ***
Era stata una giornata particolarmente stressante per Etna. I prinny avevano tentato una nuova rivolta, l'angioletto si era imbronciato perchè "nessuno capisce l'importanza dell'amore", Laharl era sparito chissà dove. Lei, stanca morta per aver risolto tutte queste questioni, si buttò di peso sul letto. Aveva appena chiuso gli occhi quando qualcuno bussò alla porta. Era un prinny in frac. Le indicò una clessidra dove la sabbia, viola, era immobile; le fece cenno di seguirlo, dopo di che sparì. Incuriosita, la demone lo inseguì. Quel prinny era molto strano, non lo aveva mai notato tra i suoi prima d'ora. La condusse fino ad un pozzo, all'esterno del castello. «e da dove salta fuori questo?» pensò sorpresa. Il prinny vi si buttò, dicendo: "Etna-sama, siamo in ritardo!!!" Lei, irritata per l'insolenza di quello, si affacciò per vedere dove si fosse cacciato. Opera del destino, o di un prinny maldestro, la giovane demone cadde dentro al pozzo. E da lì iniziarono le sue avventure in Wonderland.
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Capitolo 2 *** Nuovi incontri? ***
Quando aprì gli occhi era disorientata, innervosita....forse anche stupita. A pensarci non aveva nemmeno tutti i torti, infatti, dopo la caduta, si era trovata seduta a terra, con i vestiti cambiati e senza avere la minima idea di dove si trovasse. Il cielo era di un bel color ametista, il prato verde chiaro, la chioma degli alberi color smeraldo. Si alzò col fondoschiena dolorante per l'atterraggio. "Hey!...Hey, tu!" Una voce stridula la chiamava. Insomma, ragazzina, ti vuoi spostare?!?" La vocetta era irritata. La demone si guardò intorno, ma non vide nessuno. << Ma guarda te che Alice rincitrullita che è arrivata...>> pensò sospirando la vocetta, che riprese: " Sono sotto al tuo stramaledetto piede!" Etna, prima di fare un passo indietro, premette verso terra. Da sotto la suola spuntò l'ex capo di Flonne. "E tu?" sorrise divertita. " Non ti avevano mica trasformato in un rospo?" "Che dici?" ribattè gonfiando il petto e mostrando orecchie e coda. "Io sono il Topo! E tu, Alice, dovresti essere con il Bianco-prinny." Era visibilmente irritato. "Bianco-prinny? Alice?? Ma ti si è ristretto pure il cervello oltre che la statura?!?" Etna non capiva. "Alice, sei proprio tonta!" disse a mezza bocca il Topo. Lei, in risposta, lo calpestò. Poi, voltategli le spalle, se ne andò. <> Si guardò intorno per vedere se lì vicino ci fosse un qualcosa che potesse dissetarla. In lontananza vide una casa. << Che fortuna! Lì ci sarà qualcuno...spero... >> Dopo questo breve pensiero si avviò. Giunta a destinazione, vide dei pesci che facevano da guardia alla villetta (tale era risultata essere la casetta vista in lontananza). Avvicinatasi chiese: " Chi abita qui dentro?" "La duchessa, squish." disse uno dei guardiani. "Già, già, squish." confermò l'altro. La demone fece per entrare, quando i guardiani le sbarrarono la strada. "Non puoi entrare, squish!" " E' chiuso, squish!" "Ma se si vede il fumo uscire dal camino!!" ribattè irritata Etna. "Quello non è fumo, squish..." "...è pepe, squish!" Li stette a fissare incredula per un po' di tempo. Tutto era silenzioso. All'improvviso un potente starnuto fece spalancare le porte e volare via i poveri guardiani, all'unanime grido di "SQUISH!" Etna, ora aveva la via libera per poter entrare nella casa e incontrare questa fantomatica "duchessa". |
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Capitolo 3 *** La duchessa e il gatto ***
Attraversò
un lungo corridoio poco illuminato con le pareti di un color ametista
scuro. Dopo qualche minuto sbucò in un'enorme sala invasa da
una nuvola di pepe. "Si trova qui la duchessa?" chiese. Per
tutta risposta ricevette uno starnuto. Allora strinse gli occhi per
acutizzare la vista e iniziò ad avanzare. Cercando di vedere
in lontananza, non si accorse del poveretto che venne travolto.
Rialzandosi lo osservò, per poi esclamare: "Lord! Non mi
dire che...." Il giovane la guardò accigliato: "Ma
che dici? Io son il gatto del Cheshire...e anche se di fatto governo
io...la duchessa è "lei". " Fece uno strano
accento nel pronunciare la parola "lei", poi col braccio
teso indicò una figura seduta su una specie di trono imbottito
fucsia. La demone si avvicinò e quando mise a fuoco la figura
che aveva di fronte si mise a ridere fagorosamente. "Che
maleducata, Alice! Dovresti essere più rispettosa!" La
duchessa era molto arrabiata per la macanza di rispetto di Alice.
Lei, invece, prese un paio di respiri per smettere di ridere. Poi
disse: "E tu, Mid-boss, come ti sei conciato? Sembri una
damina!" Lui la fissò tagliente, lei aggiunse: "E
poi, che avete tutti da chiamarmi "Alice"?! Io non sono
Alice!" "Impossibile" ribattè la duchessa.
"Solo Alice può arrivare in Wonderland! Hai seguito il
Bianco-prinny?" "Sì, credo..." "Vedi? E il
vestito che indossi?" "Beh, lo avevo già addosso
quando mi sono risvegliata, ma che c'entra?!" "C'entra,
Alice, c'entra." La giovane la guardò esasperata: "
Io non sono Alice! Quante volte lo devo ripetere ancora?!?" La
duchessa la guardò sorridendo "Se tu non sei Alice,
allora chi saresti?" "Io...io sono una demone. Vassalla del
principe Laharl." "Bene ragazzina," disse la duchessa
" però non mi hai ancora detto il tuo nome, o sbaglio?"
Già, da quando aveva messo piede lì l'avevano sempre
chiamata Alice. E ora, qual'era il suo nome? "Vedi? Non sai
rispondere e questo significa che tu sei Alice!" Spazientita e
oltraggiata se ne andò dicendo: " Io sono io e so per
certo di non essere Alice!" Uscita dalla villa prese una via
attraverso il bosco, allontanandosi sempre di più. Intanto
stava venendo la sera. Che farà ora la nostra non-Alice?
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Capitolo 4 *** Bruco e foglie ***
Ormai
era molto distante dalla villa della duchessa. Rallentò il
passo, poi, inizò a guardarsi attorno. "Accidenti! Mi
mancava di perdermi!......Ma che-?" Di fronte a lei c'era un
enorme fungo dal cappello blu a pois bianchi. Sopra di esso una
specie di bruco, anche se...."Tu sei il serafino!" Lui, con
tutta calma, si sporse in avanti e chiese: "Chi sei tu?"
Concludendo le buttò addosso del fumo, proveniente da
un'ampolla con del liquido strano. "Hmpf! Io sono la vassalla
migliore del principe. Non sapevo che da voi fumare fosse
permesso..." "Ragazzina, questo non è fumo...."
Con flemmatica calma, prese una boccata di quell'intruglio e glielo
soffiò addosso. "....è estratto di foglie di
fragola vaporizzate." La demone rimase sorpresa << Ma che
roba è? >> pensò. Scosse la testa, poi disse:
"Dove devo andare?" "Io sono solo un Brucaliffo,
chiedi a lui." Indicò uno spazio, dietro di lei, da cui
sbucavano sospese due orecchie. "Brutto vermaccio! Avresti
potuto rimanere in silenzio!" La giovane si voltò di
scatto. Il gatto si rese visibile per intero. "Comunque, questa
qui è Alice." Lei sbuffò rassegnata. Il Bruco si
slanciò in avanti all'improvviso. "Tu? Alice?
Ahahah...starete scherzando! E' troppo sgraziata per essere Alice!"
"Finalmente qualcuno che capisce che....COSA?!? Io, sgraziata??
Ma sei cieco?!?" La demone si stava davvero arrabbiando. "Io
no. Cieco lo è lui, che sostiene che tu sia la graziosa
Alice." Tornato alla sua postazione, prese una nuova boccata di
quel suo intruglio. I due si guardarono e, con un cenno di accordo,
scattarono in avanti, riducendo il povero bruco ad una frittella.
Alleggeriti dallo sfogo di poco prima, si avviarono dando le spalle
al brucaliffo. Quest'ultimo, a fatica, allungò una zampetta
per raggiungere il suo intruglio. Poi chiamò la demone: "Hey!
Ragazzina!" Lei, sbuffando, si voltò. "Che c'è?"
"Chi sei?" "Te l'ho già detto!" "Ma
il nome? Se perdi il tuo nome non potrai più uscire di qua."
La ragazza lo guardò: "Bene." Tornò dove
aveva lasciato il gatto del Cheshire. Lui, però, era
scomparso. Così, sola e senza indicazioni, si avventurò
fra gli alberi di quel bosco.
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