ANGELI E DEMONI: la vita è già segnata

di STAILIST
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** ALLA FINE ECCOMI ALL'ALICE ACADEMY ***
Capitolo 3: *** IL MIO ALICE SI RISVEGLIA ***
Capitolo 4: *** LA RABBIA DI NATSUME ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


PROLOGO

Stava chiusa in una stanza, buia.
Filtrava dalla finestra solo la pallida luce della luna che le illuminava il viso pallido.  
Una strana ragazza, o meglio dire, un orripilante essere stava seduto nell’angolo di quella camera vuota e spoglia, con la testa tra le ginocchia. Il suo viso era strano, anzi, spaventoso.
Aveva un occhio diverso dall’altro: quello sinistro rosso sangue e quello destro di un oro molto intenso, ma non era il suo sguardo a renderla terrificante, ma il suo volto per metà coperto di squame nere.
Le spalle erano nude e ossute, da esse spuntavano due gigantesche ali una differente dall’altra: una formata da candide piume soffici e l’altra era nera, quasi come la pece, nervosa come quella di un pipistrello o un drago.
In poche parole la ragazza, era per metà angelo e per metà demone.

Quando la sua parte “cattiva” prendeva il sopravvento su di lei e la sua mente, non poteva fare a meno di seguire l’istinto e fare una strage.
Non poteva continuare di questo passo.
Le sue due personalità avevano un potere troppo grande per il suo piccolo corpo ed erano sempre in conflitto tra loro e il dolore che le provocavano era insopportabile.
Se fosse andata avanti così la sua vita sarebbe finita a breve.
Forse era meglio così, almeno non avrebbe più sofferto.
No, doveva portare a termine la sua missione, vendicarsi e quindi continuare a vivere.

La creatura si alzò, aprì la finestra e balzò fuori per poi spiccare il volo verso quel cielo oscuro, punteggiato di piccole luci luminescenti.
 
Ciao! Eccomi qui con la mia prima fan fiction!
Mi dispiace che il PROLOGO sia corto ma il prossimo capitolo sarà certamente più lungo!
Spero che la storia vi abbia incuriosito.
Leggete e recensite in tanti!

STAILIST

STAILIST

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Capitolo 2
*** ALLA FINE ECCOMI ALL'ALICE ACADEMY ***


CAPITOLO 1

ALLA FINE ECCOMI ALL’ALICE ACADEMY

 

La vita non va mai come vorrei. Alla fine la strada che non vorresti mai prendere, involontariamente la percorri senza nemmeno accorgertene. Dopo tanto tempo che cercavo di evitare questa scuola, eccomi di mia spontanea volontà a presentarmi davanti al cancello dell’Alice academy: scuola protetta dallo stato per ragazzi speciali, per farla breve.
Varcai la soglia e ad aspettarmi c’erano due uomini, almeno credo che lo siano. Anzi no, non si sono accorti nemmeno della mia presenza! Guardano altrove, in direzione dell’entrata.
Mi giro. Una ragazzina, su i 12 anni (non più grande di me), varcava la soglia del cancello con passo trionfale, come se avesse portato a termine una missione vitale, e i lunghi capelli marroni ondeggiavano a ritmo con la sua andatura. I suoi occhi color nocciola, si spostarono improvvisamente su di me e il sorrisetto felice che aveva dipinto sul volto sparii, per dar posto ad un sussulto e ad un’espressione preoccupata, quasi di panico.
Poi come se non fosse successo niente, si ridisegnò l’espressione che aveva assunto precedentemente e corse in direzione del tizio biondo vestito da donna urlando il suo nome.
< Signor Narumi! > Urlò lei < Mikan! Che bello riaverti di nuovo fra noi > Dissero in coro, quel’uomo-donna che si dovrebbe chiamare Narumi e il tizio a fianco a che vestiva di nero e con il viso coperto una maschera bianca. < Ciao Persona! > Salutò Mikan tutta contenta < Hai portato a termine la tua missione? > < Certamente e anche con successo!> rispose entusiasta < Molto bene, andiamo! I tuoi compagni sono ansiosi di rivederti!> disse Narumi. Il trio si stava per avviare quando io con un colpo di tosse attirai la loro attenzione e con occhi da angelo dissi: < Salve sono la nuova studentessa > Dissi con un sorrisetto.
Persona e Narumi sgranarono gli occhi, evidentemente non aspettavano la mia visita.
< Alla fine hai deciso di farti viva > Disse Persona con quella sua voce profonda. “sono stata costretta, ma non ve la darò vinta tanto facilmente” dissi tra me e me. < Alla fine ho pensato che forse era la scelta migliore > risposi. < Bene! Allora andiamo ad effettuare la tua iscrizione! > Disse Narumi e ci avviammo all’interno della maestosa Alice academy. In tanto Mikan continuava a fissarmi con uno sguardo indagatore, ma che problema aveva quella? Non importa, adesso l’unico scopo  sarà fare bella impressione su gli insegnanti e i nuovi compagni di classe, di quella moccio setta me ne sarei occupata dopo.
Entrammo in una stanza molto ampia, sembrava un salotto perché era arredata con due divanetti di pelle rossa e un tavolino di cristallo ornato da bordi dorati. C’era un camino acceso, infondo era inverno, e appeso sopra il muro, c’era un quadro molto curioso: non rappresentava qualcosa di preciso, ma a me sembrava uno strano vortice nero, grigio e bianco, ma la sua particolarità era l’effetto ottico che aveva creato l’artista; sembrava che il dipinto ti potesse risucchiare da un momento all’altro in una dimensione senza tempo.
< Bello, vero? Sono proprio curioso di sapere cosa secondo te rappresenti > Disse il signor Narumi senza che mi accorgessi della sua presenza.
< Vedo una cosa strana, mi sembra che su questa tela ci sia disegnato un vortice, un passaggio per un mondo parallelo. > < Interessante. Sai, la particolarità di questo dipinto è proprio questo. > < Come scusi? > Non riuscivo a comprendere il suo discorso. < Sì, questo disegno, diciamo, che rispecchia la nostra personalità, un nostro desiderio. Ogni persona interpreta questo dipinto diversamente da un’altra per via dei nostri desideri differenti. Io, interpreto questa tela come il bene e il male che si fondono per creare una cosa sola, per lottare insieme aiutandosi a vicenda. Non perdiamoci in chiacchiere, abbiamo un mucchio di moduli da compilare per la tua iscrizione. Andiamo? > All’improvviso la sua espressione cambiò e un velo di preoccupazione si accese sul suo volto, ma non ci feci caso.
 Diedi un’ultima occhiata al dipinto e poi seguì il signor Naruimi nella stanza accanto.
Ripensai alle sue parole: ”Questo quadro rispecchia i desideri della gente” chissà cosa voleva intendere realmente.
Entrammo in una specie di aula perché all’interno della stanza c’erano un mucchio di scrivanie, doveva essere la sala professori. Mi accorsi che Mikan e Persona non erano più con noi, non importava, sentivo che si sarebbero rifatti vivi a breve.
< Bene, bene. Iniziamo a completare la tua scheda. > Mi annunciò il prof Narumi. < Ho bisogno di sapere: il tuo nome e cognome, data e anno di nascita, città natale e il nome dei tuoi genitori > Sussultai alla parola “genitori “. < Il mio nome è Kami Kuroi > Il prof sussultò appena lo sentii, forse per via del suo significato. < Sono nata il 31 Ottobre del 2000, la mia città natale è Volterra, in Italia e non ho mai conosciuto i miei genitori >
Man mano che rispondevo alle domande del prof, sulla sua fronte si velava sempre uno strato più fitto di sudore, finalmente capiva con chi aveva a che fare.
< Allora mi puoi dire la persona con cui vivi, un tuo parente, un amico/a dei tuoi genitori, vivrai pure con qualcuno. > < Io sono sola al mondo, lo stato mi aveva messo in un orfanotrofio, ma io poco tempo dopo sono scappata e perciò è dall’età di otto anni che vivo da sola >
< Capisco, deve essere stata dura > < Non tanto, in fondo alla solitudine ci sono abituata fin da quando sono stata data alla luce da mia madre. Mi lasciò lì in quell’ospedale spoglio al mio destino > < Mi dispiace tanto Kami > < Oh! Non si preoccupi >.
< Ti faccio vedere la tua stanza, domani inizierai il tuo primo giorno di scuola, la sveglia sarà alle 7.00, le lezioni inizieranno alle 8.00 e finiranno alle 13.30. Poi il pomeriggio ci saranno le lezioni unificate con i ragazzi delle elementari e medie che appartengono al tuo stesso gruppo. Troverai tutto l’occorrente per la scuola ecc. più un manuale con tutte le regole della scuola. Spero che il tuo soggiorno all’Alice Academy sia confortevole. A domani e riposa. >
Uno strano robot mi accompagnò davanti alla porta della mia camera e silenzioso come era venuto se ne andò. Aprii la porta della stanza. Non credevo hai miei occhi! Quella camera era lussuosissima! C’era un letto con baldacchino da due piazze, un armadio che traboccava di vestiti e bagno privato con vasca idromassaggio, ma il pezzo forte era il balcone che affacciava su uno splendido giardino innevato.
Vicino alla libreria colma di libri c’era una scrivania e sopra il famoso regolamento, ma ormai più nessuno legge i manuali.
Ero veramente stanca. Presi il primo pigiama che mi capitò in mano me lo misi e mi infilai nelle coperte. Mi addormentai e sprofondai in un sonno senza sogni, cosa nel mio caso molto rara.
La sveglia suonò alle sette in punto. Notai che sulla scrivania c’era un vassoio con un cappuccino, un cornetto al cioccolato, una spremuta e una mela.
Feci colazione. Da quanto tempo non ne facevo una del genere! Visto che era ancora presto, decisi di farmi un bagno caldo. Infilai la divisa, feci lo zaino e infilai dentro i libri indicati sulla tabella di marcia trovata sulla scrivania.
Afferrai la mela che non avevo mangiato e uscì. Erano solo le 8, allora decisi di farmi un giro per i giardini della scuola mentre per strada mi sgranocchiavo la mela. Certo che era veramente grande!
All’improvviso qualcosa, o meglio dire qualcuno mi buttò a terra e mi ritrovai schiacciata da un ragazzo.
< Ehi, tu scrollati di dosso, così mi schiacci! > dissi con tono rabbioso
< Scusa, e stai calma! > Ma chi si crede di essere quello lì per rispondermi così!
< Natsume! Vieni fuori, non puoi sempre scappare così come un bambino! > Era la voce terrificante di Persona!
< Maledizione! Non dire che sono passato di qui! > E il ragazzo continuò a correre. Meglio dileguarsi prima che mi veda il tizio con la maschera.
Corsi a perdifiato verso la divisione delle medie. Tra poco sarebbero cominciate le lezioni, io mi sarei dovuta presentare alla classe, sinceramente ero un po’ agitata.
Davanti alla porta di una classe c’era il signor Narumi, mi avvicinai per chiedergli quale fosse la mia classe, ma non feci in tempo. < Ciao Kami, sei pronta per conoscere i tuoi nuovi compagni? > Suonò la campanella < Tu aspettami qui, quando ti faccio segno, entra, capito? > < Ricevuto! > Il prof entrò in classe.
< Salve, ragazzi! Da oggi avremo una nuova compagna! Entra pure >
Ero molto più agitata di quanto pensassi! < Ciao! Il mio nome è Kami Kuroi e da oggi sarò una vostra compagna di classe > Dissi. Intanto un brusio si era alzato nell’aria. Scrutai uno ad uno i miei nuovi compagni e vidi che sfortunatamente ero in classe con quella Mikan che continuava a fissarmi con sguardo accusatore. Poi i miei occhi si spostarono sulle file in fondo.
Un ragazzo con i capelli neri e con il naso incollato ad un manga, non distolse lo sguardo dal fumetto nemmeno una volta per vedere chi fosse la sua nuova compagna. Improvvisamente il mio nuovo “simpatico” compagno, abbassò il libro e finalmente vidi la sua faccia stranamente familiare,  ma quello era Natsume! La persona che mi aveva scaraventato a terra poco tempo prima.
< Tu che ci fai qui? > Dicemmo in coro. < Bene, vedo che vi conoscete già! Natsume, Kami è nuova, e quindi ho deciso che tu l’aiuterai ad ambientarsi, e le spiegherai tutte le regole e il comportamento da tenere a scuola. Bene ragazzi vi saluto! > Grandioso! Primo giorno di scuola incominciato al meglio! Natsume non mi sembrava al settimo cielo all’idea di farmi da tutore e io all’idea di essere la sua allieva. Vidi Mikan che mi lanciava sguardi inceneritori, peggio di prima.
Basta non la sopportavo più!

Ecco il primo capitolo!
Come promesso, questo è decisamente più lungo rispetto al precedente!
Spero che vi piaccia. Sono gradite molto le recensioni!

Alla prossima
 
STAILIST
 

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Capitolo 3
*** IL MIO ALICE SI RISVEGLIA ***


CAPITOLO 2

IL MIO ALICE SI RISVEGLIA


 Persona -Mikan, ho una missione per te, dovrai sorvegliare Kami la niuova arrivata. I
l suo Alice potrebbe causarci grossi problemi.
Tieni, questo è un auricolare, mettilo servirà a tenerci in contatto e per comunicarmi se succede qualcosa.
Se ci dovesse essere un inconveniente con quella ragazza attivalo e io verrò ad aiutarti.
Mikian –Capito ora vado. Non ti deluderò
 

Mi sedetti affianco Natsume che in tanto aveva ripreso a leggere il suo manga.
Purtroppo, quello era l’unico posto libero in tutta la classe compostada venticinque studenti, tutti sorridenti, tutti felici tranne io.
Ormai era inutile pensarci, quei bei tempi non sarebbero tornati mai più.
La lezione iniziò, ma nessuno si degnava di dar attenzione al sostituto di Narumi. Intanto si avvicinarono a me un gruppetto di ragazzi e ragazze, che iniziarono a riempirmi di domande per lo più stupide. Poi una ragazza mi chiese < Qual ‘è il tuo Alice ragazza nuova? Sicuramente non può competere con il mio! Ah! Ah! Ah! > Ma chi si credeva di essere quella per farmi una domanda con quel tono!
< Scusa, ma tu chi diamine sei? > < Rispondo molto volentieri alla tua domanda. Io sono Sumire, la presidentessa del fan club Natsume/Ruka. Ma tu ora rispondi alla mia, qual è il tuo inutile Alice? >
Non potevo rispondere! Persona e il prof Narumi mi avevano esplecitamente preibito di non dirlo a nessuno e di non usarlo!
Però quella ragazzina è veramente insopportabile!
< Mi spiace ma non posso dirtelo. Sono informazioni riservate. > < Non puoi dirmelo, o forse non lo possiedi? Avete sentito ragazzi? Kami non ha un Alice! Ah! Ah! Che faccia tosta a presentarsi senza nemmeno averlo! >
“ Giuro che la sto per ammazzare! Non la sopporto più quella rana verde! ”
< Di soltanto un’altra parola e io… io… > < Tu cosa se non possiedi neppure un Aice! Ah! Ah! Ah! >

Basta! Questo è veramente troppo!
Mi alzo di colpo dal mio banco e getto un occhiataccia da far spennare i polli a Sumire. In tanto ho gli occhi di tutta la classe puntati su di me. Perfino Natsume ha distolto lo sguardo dal suo libro per vedere cosa stava succendendo.
< Bhè!? Cosa hai intensione di fare adesso, fulminarmi con lo sguardo? Ma cosa dico! Tu non sapresti nemmeno fare le bolle di sapone! >
< Questo non lo dovevi dire! Ti pentirai ti esserti messa contro di me! > 
I miei lungni capelli marroni-rossicci iniziarono a scurirsi.
I miei occhi dorati iniziarono a ignerttarsi di sangue, menrte sul mio volto, si dipingeva un espressione spaventosa.

Alzai un dito in direzione del rospo verde, e in quell’istante la classe si ammutolì.
Su Mikan, Natsume, Sumire e su tutti gli altri, si dipinse sul volto, un velo di preoccupazione, ma il bello doveva ancora arrivare.
Guardai dritta negli occhi la “presidentessa” e accenai un sorrisetto.
In quel momento Sumire cadde allindietro col sedere a terra, spinta da chissa cosa e subito dopo, un ciuffo dei suoi bellissimi capelli corvini si polverizzò.
Tutta la classe taceva  con la bocca spalancata, il supplente se ne scappò dalla porta e io guardai uno ad uno i miei nuovi compagni.
Furono scossi dal suono della campanella della fine dell’ora e io mi resi conto che non avevo ancora abbasato il braccio. Quando  lo misi al suo posto, un sospiro di solievo corse tra i banchi e io tornai “normale”.
Non era proprio la prima inpressione che volevo fare su i miei comapagni, ma non c’era stata altra scelta adesso sarei stata rispettata.
Sumire iniziò a disperarsi come una bambina a cui è caduta il gelato, invece, il resto della classe si rimise al prprio posto.
Mikan e Natsume si mandavano sguardi di intesa, evidentemente più che spaventati come gli altri sembravano stupiti.

Proprio nel momento in cui stava per entrare il professore di storia, sentì un dolore lacerante nel petto.
Succedeva sempre così quando attivavo i miei poteri, ma a breve sarebbe dovuto passare.

Però questa volta non era così, il dolore era molto forte rispetto alle volte ptrecedenti e non voleva cessare. Natsume che era affianco a me mi chiese < Sei sicura di stare bene? Sei molto pallida > < Sì non è nien…> Non riuscì a completare la parola che una fitta al cuore mi tolse il fiato, avevo tuatta la fronte impregnata di sudore e la mano con cui avevo polverizzato il ciuffo di Sumire mi pulsava.
Un pensiero balenò nella mia mente:“Non starà accadendo dinuovo! Maledizione! L’effetto dell medeicina non può essere già finito!”
In quel momento Natsume mi fece notare una cosa < Cosa sta succedendo alla tua mano? >
La ritrassi improvvisamente sotto il banco, questa non ci voleva proprio, la trasformazone stava iniziando, dovevo trovare il signor Narumi. Corsi via dalla classe senza chiedere il permesso nemmeno al professore e vagai per i corridoi alla ricerca della sala insegnanti, ma improvvisamente una fitta più dolorosa delle altre mi fece cadere a terra. Ormai era troppo tardi.
 
Mi alzai di corsa per inseguire Kami, feci segno a Natsume di non alzarsi e accesi l’auricolare per avvisare Persona del grande guaio che stava per accadere.

< Cosa succede Mikan? > Chiese persona con la sua solita voce profonda
< Kami è corsa via dalla classe tutta pallida e con la mano destra che stava iniziando a prendere un colorito nero! > < Maledizione! > Imprecò
< Non pensavo che oggi sarebbe succeso qualcosa di tanto grave! Arrivo subito, dove vi trovate ora? >
< Ala est della scuola, vicino l’aula insegnanti! Fai presto! >

Spensi l’auricolare e mi resi conto di aver perso di vista la ragazza, dopo poco la ritrovai  accasciata al suolo presa dalle convulsioni, ma la cosa peggiore era che il suo braccio iniziava a riempirsi di scuame nere. La prima cosa che pensai di fare era cercare di rallentare il processo della trasformazione, perché se si fosse completata sarebbe stata la fine.

Sapevo che i miei poteri annullanti non potevano fare molto, ma l’avrebbero tenuta a bada il tempo necessario all’arrivo di Persona.
Abbracciai Kami e iniziai ad usare il mio Alice e le convulsioni si fecero meno violente, ma poco dopo iniziarono a peggiorare nuovamente. Quanto tempo ci metteva ad arrivare? Io non c’è l’ha faccio più, improvvisamente setì un dolore lacerante al braccio e allentai la presa. Cavolo, quel mostro che fino a pochi minuti fa si sarebbe detto una bella ragazza, affondò i suoi denti affilati nella mia pelle. Stavo perdendo molto sangue e la testa mi girava, poi sentì i passi di Persona che correvano nella mia direzione. “ Finalmente” fu l’ultima cosa che riuscì a pensare poi improvvisamente sentì la voce di Natsume che mi chiamava < Mikan!!!!!! > e quella di Persona che gli dava degli ordini. Fui presa in braccia da qualcuno. Poi fu il buio più totale.



Scusatemi tanto per questo immenso ritardo spero che con questo capitolo mi possiate sia perdonare!
Come sempre sono gradite recensioni di ogni tipo!
Ringrazio tutte le persone che mi seguono e che mi hanno lasciato un piccolo comento.
Alla prossima!

STAILIST

P.S forse ci saranno degli errori di battitura, ma il fatto è che ho dovuto scrivere su un word che non mi segnava gli errori di battitura, ma inseriva solo le lettere maiuscole, quindi vi chiedo di avere un po' di pazienza.
GRAZIE


 

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Capitolo 4
*** LA RABBIA DI NATSUME ***


 

CAPITOLO 3

 LA RABBIA DI NATSUME

 
  Narumi - Ieri se non fosse stato per Mikan l'intera accademia poteva essere distrutta da una sola studentessa.
Persona- Sento un'aura oscura provenire dal suo corpo. Ogni giorno cerca di prendere il sopravvento su di lei ed è per questo che dobbiamo aiutarla.
Narumi - sì, ma come
Persona - Risvegliando il suo vero Alice, sepolto dentro di lei. Perciò verrà con me nel buio delle abilità pericolose
 

Non riesco a togliermi dalla mente quello sguardo.
Due occhi rossi assetati di sangue che raccontavano di una vita condotta nel buio, nella miseria e nel freddo: nel male; mi fissavano intensamente.
Questo ricordo mi mette ancora i brividi.
Quel mostro con i denti sporchidi sangue e Mikan priva di sensi al suo fianco. Una povera fanciulla che rischiava la sua vita per un demone che non ha il diritto di vivere!
La mia povera baka, che mi ha aiutato a ritrovare la pace con me stesso rischiava di scomparire.
Perché non ha chiesto il mio aiuto! Perché mi ha detto di rimanere in classe mentre sapeva meglio di chiunque altro che lei da sola a tenere testa al male in persona non c’è l’avrebbe fatta.
Perché Mikan adesso mi vuoi far patire le pene dell’inferno, nella speranza che tu ti riprenda!
Sono ormai cinque giorni che non accenni a migliorare!
Il dottore dice che è per via del velenoche adesso ti scorre nelle vene, ti ha mandato in uno stato d’inconvalescenza indeterminato.
Adesso mi ritrovo accanto al tuo letto dell’infermeria a piangere lacrime di odio verso quella ragazza che si trova solo oltre il muro della tua camera d’ospedale, con lei c’è Persona, felice per il nuovo acquisto, ma a vedere se Mikan stia bene non è venuto!
 Ha solo occhi per quella ragazza dai poteri straordinari e non si sente nemmeno un po’ la coscienza sporca per aver fatto correre rischicosì grandi a una bambina. D’altronde, cosa ci si puòaspettare da una persona con il cuore di pietra.
 
E’ tutto buio… Dove mi  trovo?
Sento una voce lontana che ripete sempre la stessa parola, ma non riesco a comprenderla.
Improvvisamentevengo circondata da spiriti mostruosi con il ditopuntato verso di me e tutti insieme iniziano a ripetere incessantemente una parola. Prima non riesco a comprenderne il significato, poi tutto diventa più chiaro.
< Akuma… Akuma… Akuma… Akuma! > urlano gli spiriti contro di me! < Non sono un demone! Lasciatemi stare! Lasciatemi stare! Lasciatemi stare! > Cado a terra in ginocchio mi tappo le orecchie con le mani… oh no! Iniziano a diventare nere e squamose!
Intanto quegli orripilanti esseri urlano sempre più forte. < Non sono una di voi! Non appartengo a questo mondo! > In quell’istante sulle mie spallespuntaronodue gigantesche ali color pece; ecco gli artigli sulle dita, la coda del diavolo e i denti di un vampiro. Ecco il male puro reincarnato.
< Io non sono una di voi!!!> Queste furono le mie ultime parole prima di risvegliarmi urlando in una camera sconosciuta.
< ah!!! > urlai alzandomi di botto dal letto con la testa impregnata di sudore. In quell’istante capii di essere finita in infermeria. Mi alzai dal letto ma subito caddi in ginocchio perché mi girava la testa. In quel momento entrarono nella mia stanza due infermiere che mirimisero subito a letto, e da dietro la porta sbucarono il prof Narumi e Persona. In quel momento un odio profondo per quel tizio con la maschera, crebbe dentro di me.
Mi aveva promesso in passato che se fossi venuta in questa maledettissima scuola mi avrebbe aiutato e invece era successo dinuovo!
Continuava a guardarmi con quel sorrisetto odioso, come se mi dicesse:“ Non puoi fare niente contro di me “  Ma adesso gliela faccio vedere io! Cercai di ridurre in briciole la sua maschera, ma il colpo non andò a segno. In quel momento mi accorsi che ero piena di gingilli per il controllo dell’Alice: due orecchini su un lobo dell’orecchio e uno sull’altro. Dei bracciali e addirittura una cavigliera. Digrignai i denti e Persona in quel momento se né andò sghignazzando con quella sua voce malefica. < Questa me la pagherai, ti darò molto filo da torcere stanne certo! Poi vedremo chi riderà > urlai in modo tale che mi sentisse dal corridoio < Su dai non te la prendere, adesso calmati > Disse il prof Narumi entrando. < Mi tolga immediatamente questi cosi! > dissi mostrando gli svariati bracciali. < Mi dispiace ma non posso, ordini dall’alto > < Almeno questo coso legato alla caviglia? > chiesi indicando il piede < Bèh, hanno un po’ esagerato e non vorrei che il soggiorno in questa scuola si tramontasse in una prigione, quindi esaudirò questo tuo desiderio > Adesso mi sentivo un po’ meglio senza quell’arnese.
 
< Non mi ricordo cosa sia successo esattamente. Le uniche immagini che mi tornano in mento sono io che corro via dalla classe e Mikan che mi abbr…  > Le parole mi morirono in bocca. Mikan!  Santo cielo, che le sarà successo! Come l’avrò ridotta! Mi presi la testa fra le mani e iniziai a tremare e a singhiozzare. Narumi mi si fece vicino < Non preoccuparti sta abbastanza bene, adesso smettila di piangere. Lei è una ragazzina forte, guarirà presto  > Mi asciugai le lacrime e decisi di andare a vedere se stava bene. Mi alzai dal letto e in quel momento una fitta di dolore mi fece piegare in due. Mi accorsi che intorno al mio petto c’era una fasciatura impregnata di sangue sulla schiena vicino alle scapole, ma comunque mi rialzai e mi feci forza. Il prof mi porse una mano ma dissi che dovevo farcela da sola.
Entrai in una stanza molto luminosa e il mio occhio cadde sul corpo ricoperto di bende di Mikan. Scoppiai dinuovo a singhiozzare, poi notai che c’era qualcuno su la sedia affianco al letto. Era Natsume. Aveva una brutta cera e il viso contratto in un’espressione di dolore e tristezza. Quando mi vide, il suo atteggiamento cambiò. Di scatto si alzò. I suoi occhi infuocati mi fissavano mandandomi il suo disprezzo nei miei riguardi.
< Che ci fai qui, mezzo demone > Abbassai lo sguardo < Guardami quando ti parlo! Anzi guarda lei. Guarda coma hai ridotto il suo povero corpo con i tuoi schifosi artigli! Tu non meriteresti di vivere né qui né all’inferno! > Natsume mi lanciò una palla infuocata, ma cambiò direzione all’ultimo andando a schiantarsi contro il muro. < Avrei potuto incenerirti adesso in questa camera, ma sai perché non l’ho fatto? Perché altrimenti alla persona a cui tengo di più al mondo non mi avrebbe mai perdonato. Se io fossi stato al suo posto la prima cosa che avrei fatto, sarebbe stato assistere alla tua morte > < Natsume adesso smettila! > intervenne il sig. Nsrumi < No prof, ha ragione a disprezzarmi e odiarmi. Io non meriterei le sue attenzioni. Non meriterei nemmeno di soffrire così poco. Dovrei essere morta, perché è questo che mi merito. Quindi io non ti chiedo di perdonarmi, ma se hai tanto questa voglia uccidimi. Visto che è una mia richiesta personale, non credo che Mikan ti odierebbe. Avanti dai colpiscimi >
 
Non ci credo. Kami che mi chiede di ucciderla! Non poteva chiedermi di meglio. Accesi un globo di fuoco bello potente. Il prof Narumi invece gesticolava e continuava a dire rob e tipo: fermati, sei impazzito e robe del genere. Io no n ero mai stato più lucido come ora. Kami chiuse gli occhi, caricai il colpo e improvvisamente una voce familiare mi urlò nella mente “ Fermati Natsume, non farlo!”Era la voce della mia Baka. La mia sfera di fuoco improvvisamente si spense e Mikan si alzò dal letto urlando.
Che cosa stava succedendo?
 
Ecco qui un bel capitolo appena sfornato!
Spero con tutto il cuore che vi piaccia!
 
STAILIST

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