Take off.

di YUIandAI
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Presente e passato. ***
Capitolo 2: *** Un segreto nel cuore. ***
Capitolo 3: *** Appuntamento andato male. ***
Capitolo 4: *** Un litigio positivo. ***



Capitolo 1
*** Presente e passato. ***


woo

(Avvertimento: i caratteri in grassetto indicano che si sta parlando in inglese)

Capitolo 1

Presente e passato.

Jang WooYoung

Tutti, nella nostra vita, abbiamo bisogno di qualcuno: per i momenti felici, allegri e anche per quelli tristi.
Ma arriva quel momento della nostra vita dove la tristezza è talmente forte e logorante, forte quanto l’amore per quel qualcuno, che per non farlo star male, spesso ci si tiene il dolore per sé.
Non è per certo la cosa migliore da fare, in quanto, se l’amore è reciproco ed equivalente, questo qualcuno sarebbe ben contento e disposto a condividere qualsiasi dolore con la persona amata, aiutandola a superare qualsiasi momento difficile le si presenti davanti.

Ma questa è un’altra storia…



24 Dicembre 2012

Seoul, concerto di Natale

Bagliori colorati provenienti dall’albero di Natale all’interno di una sala adibita per i concerti, decorazioni verdi e rosse, lucine scintillanti. I 2pm si esibivano in questa sala, infondendo calore a tutte le Hottest. Come mai era successo prima.
Forse era il freddo pungente ma, tutti, in quel posto enorme erano fermamente convinti che si trattasse dell’amore tra
idols e fans.

Jang WooYoung, uno dei main vocalist, non riusciva a distogliere lo sguardo dal loro pubblico, per la maggior parte formato da ragazze in giovane età che li incoraggiavano urlando felici e sventolando cartelloni, stoffe e luci.
Era sicuramente una notte particolare, si sentiva come… fortunato.
Guardava le fans, una ad una, ma mai e poi mai si sarebbe aspettato che, tra di esse, ci sarebbe stata proprio lei.
Era forse un sogno?
Come poteva essere lì?
Credeva di averla persa per sempre molti anni prima.



Circa 3 anni e 6 mesi prima

Los Angeles

Era stato un viaggio lungo e, dopo essere arrivati all’hotel dove avrebbero alloggiato, i 2pm si rilassarono un po’ e fecero un giro dell’edificio. Molte camere di quell’hotel erano riservate ad artisti che dovevano esibirsi nello stesso luogo dove si sarebbero esibiti i 2pm. Oltre alle Wonder Girls, che facevano il tour insieme a loro, c’erano moltissimi americani.
L’albergo era davvero molto bello:
le stanze erano tutte ampie e ben arredate con colori sulle tonalità del bianco crema, i mobili e il pavimento erano in legno e tutto era reso più elegante da rifiniture oro. WooYoung camminava verso la stanza a loro riservata attraverso un corridoio apparentemente infinito, seguito da JunSu, con il quale scambiava discorsi e battute casuali in base a ciò che vedeva e pensava. Una ragazza di circa 168cm uscì dalla stanza di fronte alla loro con una chitarra dietro la schiena. Quest’ultima andò a sbattere leggermente contro il petto di WooYoung.
-Mi dispiace, mi dispiace- disse la ragazza girandosi verso di lui e chinando il capo in segno di scusa.
-È ok- disse lui con un accento un po’ strano, ma non troppo brutto.
Lei alzò il capo timidamente e si trovò di fronte il cantante coreano in tutto il suo splendore. Non poté far altro che spalancare gli occhi dallo stupore sorridendo. Aveva lineamenti orientali ed era sicuramente una ragazza semplice, lo si vedeva dal viso poco truccato. I capelli erano di un castano scuro ma lucente e gli occhi erano rigorosamente neri, come un’asiatica che si rispetti.
-Oh, tu sei Jang WooYoung dei 2pm, giusto?- lui annuì sorridendo e la ragazza, come essendosi ricordata di qualcosa, scosse la testa: -Chiedo scusa, ormai sono così abituata a parlare inglese che non mi viene nemmeno in mente di parlare coreano!!- disse ridendo.
WooYoung continuò a sorridere e così fecero anche gli altri ragazzi.
-Oh, non vi avevo visti! Molto piacere- disse lei volgendo lo sguardo verso gli altri membri per poi presentarsi: -Io sono Oh HaeMi, ma qui tutti mi chiamano Amy… che poi in realtà suona quasi nello stesso modo! In effetti qui il mio nome è davvero scomodo! Tutti mi fanno il coro e dicono Amy è andata e il tempo è passato… Quanto lontano, quanto veloce, quanto a lungo?… ma non riesco a capire perché!!-
Tutti fissarono la povera HaeMi, che a furia di parlare e intonare la canzone “Amy’s song” dei Switchfoot credeva di essere diventata ridicola.
Ammutolì di colpo e iniziò a guardare verso il pavimento, osservava i lacci delle converse nere come se fossero la cosa più interessante di questo pianeta.

-Molto piacere HaeMi!- disse a quel punto WooYoung per farla sentire a suo agio. HaeMi rivolse il suo sguardo verso di lui e il fatto che fosse stato così gentile le riscaldò per un attimo il cuore facendole sentire come una scarica elettrica in tutto il corpo. Chinò un po’ il capo e sorrise nuovamente, molto felice della conoscenza appena avvenuta.

Prima che HaeMi potesse ricominciare a parlare di cose stupide, dalla camera dove era uscita spuntò un ragazzo occidentale, poi un altro e poi un altro ancora.
-Amy- disse uno biondo con delle bacchette da batteria in mano -sei pronta? Stasera dobbiamo…- non continuò la frase perché volgendo il suo sguardo verso HaeMi vide altri sei ragazzi asiatici e si fermò a guardarli meravigliato.
-Sì, sì, Aaron, lo so che stasera dobbiamo suonare, perché credi che mi sia messa la chitarra in spalla?!- lo riprese lei voltandosi a guardalo infastidita.
Non ricevette risposta da Aaron perché i suoi occhi castani erano troppo impegnati a contemplare quei sei nuovi arrivati. Era un po’ fissato con gli asiatici, gli piaceva lo stile, soprattutto quello dei cantanti coreani.
-Ti sei sdoppiata?- chiese imbambolato ad HaeMi.
-Ma che stai dicendo?- gli domandò lei con lo stesso sono scocciato di prima.
-Questi ragazzi! Sono fantastici! Guarda che look! Dove li hai trovati?- disse Aaron entusiasta di poter vedere nuovi stranieri facendo roteare le bacchette con le mani. Era un po’ fissato, forse, un po’ è dir poco.
Diciamo che gli piacevano le novità.
Gli altri due ragazzi fissarono i 2pm senza fiatare. Uno con i capelli neri come la pece li guardò completamente disinteressato, l’altro, con i capelli castano chiaro, cercò solo di capire cosa stesse succedendo.

-Oh, lui è Aaron!- esordì HaeMi rivolgendosi ai 2pm e indicando il biondo, il quale saluto vivacemente tutti e sei i membri. Era alto all’incirca quanto WooYoung ed aveva anche lui 20 anni, solo che sembrava molto più giovane.
-Questo emo qui dietro è Brandon- e indicò ridacchiando il ragazzo dai capelli neri, che li aveva tutti davanti agli occhi. Lui aveva un’aria più matura ed era evidentemente il maggiore del gruppo.
-Ed io sono Leslie, molto piacere!- disse il castano sorridendo gentile. L’unica cosa che si poteva dire di questo ragazzo era solo che emanava gentilezza da tutti i pori. Aveva un sorriso perfetto e gli occhi, castani come quelli di Aaron, facevano trasparire tranquillità interiore e infondevano calma anche a chi lo guardava.

-Giusto!- riprese a parlare HaeMi in coreano: -Vi va di venirci a sentire stasera? Tanto il vostro live è tra qualche giorno…-
-Come lo sai?!- le chiese stupito JunHo.
-Oh, beh, mi esibirò anche io lì quel giorno e mi avevano detto che ero prima di alcuni coreani… ero molto felice, mi fa piacere ogni tanto vedere qualcuno del mio paese, dopo tutti questi anni qui- sorrise timida e guardò nuovamente il pavimento come prima.
-Da quanto tempo sei qui?- le domandò allora ChanSung curioso.
-Da quando avevo 8 anni… ed ora ne ho 19, quasi 20-
-Oh… e come mai?-
-Questo hotel è di mio padre, lui deve stare sempre qui, ha molte catene di hotel, e quindi io e mia madre ci siamo trasferite qui, in modo da poter stare sempre con lui… ogni tanto vado nei suoi hotel, quando devo suonare da qualche parte- disse tutto ciò con un’aria così triste da far rattristare tutti i ragazzi.
-Bello, no?- disse WooYoung, come per tirarla su di morale.
-Oh, sì, è comodo… ma mi manca la Corea, mi mancano le mie amiche. Sento la mia migliore amica tutti i giorni, ma la vedo davvero raramente e la maggior parte delle volte è lei a venire qui…-
Brandon le mise una mano sulla spalla apprensivo, capiva il coreano?
WooYoung lo guardò con aria curiosa. Si stava chiedendo se avesse capito o meno. Brandon ricambiò lo sguardo, seppur il suo fosse gelido come i suoi occhi color ghiaccio.
-Certo che ci va di sentirvi, comunque- disse WooYoung a quel punto, senza distogliere lo sguardo da quello di Brandon.

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Capitolo 2
*** Un segreto nel cuore. ***


woo

(Avvertimento: i caratteri in grassetto indicano che si sta parlando in inglese)

Capitolo 2

Un segreto nel cuore.

Woo


Non è facile dire alle persone qualcosa che si cerca di dimenticare o che si cerca di tenere nascosto addirittura a noi stessi. Probabilmente perché è l’unico modo per proteggerci da questa cosa. Si pensa che, se non la si tira a galla, essa scomparirà, semplicemente com’è comparsa.

Purtroppo non è così, le cose vanno affrontate.

 

 

24 Dicembre 2012

Seoul, concerto di Natale

Gli sembrava quasi strano che potesse essere lì.
Oh HaeMi, la ragazza più speciale che avesse mai conosciuto.
Oh HaeMi, l’unica ragazza che gli aveva totalmente rubato il cuore e che non glielo aveva mai ridato indietro.
Oh HaeMi, l’unica ragazza che glielo aveva spezzato, anche se non era colpa sua.
Era forse un angelo?

 


Circa 3 anni e 6 mesi prima

Los Angeles

Dopo aver accettato l’invito di HaeMi, i ragazzi si andarono a preparare nella loro stanza e dopodiché seguirono la band.
Sul viso della ragazza era rimasto un velo di tristezza, ma non ne lasciava trapelare il motivo in nessun modo. Stava semplicemente zitta, con le cuffie nelle orecchie, intonando canzoni non note ai 2pm. Probabilmente si trattava dei loro inediti.
Leslie camminò avanti, verso un furgone nero con scritto “Blusters”, gli altri lo seguirono senza fiatare. Soprattutto Brandon, che era l’unico a non aver spiccato nemmeno mezza parola da quando si erano incontrati.
Tornando a Leslie, non sembrava un ragazzo capace di guidare un simile furgone, però lo era. Aveva l’aria di un bravo ragazzo e questo, effettivamente, era.

Erano tutti nel furgone e ogni tanto qualcuno faceva una domanda, con quel poco che riuscivano a dire e capire i 2pm in inglese.
-Cosa significa il nome sul furgone?- domandò curioso come al solito ChanSung.
-È il nome della nostra band!- a rispondergli era stato Aaron, girandosi verso di lui sorridente e ancora più curioso del primo. Li fissava ad uno ad uno, non c’era modo di farlo smettere. Non bastavano le gomitate nascoste di Brandon e le risate di Leslie. Aaron non si sentiva per niente in imbarazzo e questo lo avrebbe fatto andare molto d’accordo con ChanSung, erano curiosi l’uno dell’altro, se così si può dire.
-Figo! Il nostro in confronto è stupido…- si intromise JunHo.
-Assolutamente!- lo riprese a quel punto Aaron -Non appena Amy ci ha detto come vi chiamate, insomma, quando vi stavate preparando… ho subito pensato che fosse un nome a impatto! Non se ne sentono spesso- i 2pm non erano completamente convinti di aver capito il discorso del ragazzo, ma annuirono sorridenti come sempre.
-E non preoccupatevi,- aggiunse Leslie intento a guardare la strada -tutti pensano che il proprio nome sia stupido. Noi compresi!- disse infine ridacchiando. Questo lo capirono e ridacchiarono a loro volta più sorridenti, quasi sollevati di riuscire a capire.

Quando HaeMi salì sul palco, la tristezza che si poteva vedere fino a poco prima nei suoi occhi svanì.
Era come rinata, questo era ciò che trasmetteva. Solo vederla faceva sorridere.
Stavano suonando in un piccolo locale, WooYoung e gli altri erano seduti ad un tavolo e bevevano ciò che i camerieri portavano loro.
-È carina, vero?- commentò JunSu facendo cenno verso HaeMi, stava al centro, i ragazzi erano attorno a lei.
-Sì- si affrettò a dire WooYoung prima che potesse rispondere qualcun altro, come per paura che uno di loro potesse dire qualcosa su di lei -e canta davvero bene- aggiunse, cercando di essere il più naturale possibile.
Era una ragazza strana, ma WooYoung non riuscì a nascondere il suo evidente interesse nei confronti di HaeMi.
Si vedeva da come la guardava.
I ragazzi lo avevano notato ma nessuno osò dire niente, finché, dato che lui non riusciva a toglierle gli occhi di dosso, NichKhun non decise di parlare: -Ti piace, eh?- gli disse tutto ad un tratto facendolo sussultare.
-L’ho appena conosciuta, come puoi chiedermi una cosa simile?- gli rispose WooYoung, con la voce tremante e sorpreso dalla domanda.
-Beh, non fai altro che guardarla. E poi non ti ho chiesto mica se la ami! È una bella ragazza, no? Non può piacerti?- ribatté NichKhun, sicuro di sé.
-WooYoungie, scusa se te lo dico, eh… ma Khun ha ragione…- aveva parlato un’altra volta JunHo. WooYoung, in quel momento, pensò che era buono solo a intromettersi nei momenti peggiori.
Per quanto volesse bene al suo compagno, in quel momento l’avrebbe volentieri ucciso.
Guardò a terra e mugolò, senza sapere cosa rispondere: -Lasciatemi guardare l’esibizione!- quando rialzò lo sguardo verso il palco, notò lo sguardo di Brandon su di lui. Quest’ultimo, non guardava nemmeno il basso che aveva tra le mani. Era sicuramente molto bravo e ciò gli permise di fissare per tutta la durata dell’esibizione i movimenti di WooYoung, il quale non riusciva a capire cosa volesse e lo fissò a sua volta.

-Ma insomma, Brandon, ti pare modo di fare? Ti ho visto, non hai fatto altro che fissare quel poveraccio dell’orientale che ha conosciuto HaeMi, WooYoung, insomma!- disse Leslie a Brandon non appena furono tornati in hotel.
-Lo sai che quando Amy vede degli orientali non fa altro che pensare al passato, poi se questi sono coreani, credi si senta bene? Sappiamo tutti quanto vorrebbe essere ancora in Corea- rispose scontroso Brandon, Leslie lo guardò storto. Sapeva bene che si stava preoccupando per lei, ma non era giusto mettere in imbarazzo un ragazzo, per di più dall’aria così serena e gentile.
Ormai erano tutti nelle loro camere, HaeMi dormiva già comoda nel suo letto, insieme ad Aaron. Erano grandi amici e molto spesso capitava loro di dormire insieme. Si conoscevano da quando lei si era traferita a Los Angeles e quindi avevano passato tanti anni insieme, diventando inseparabili, per HaeMi era come il fratello che non aveva mai avuto e per Aaron lei era la sorella che aveva sempre desiderato.

Brandon non accennò a voler spegnere le luci e Leslie, che almeno un quarto d’ora prima si era sdraiato nel letto lo riprese per l’ultima volta chiedendogli, anzi, ordinandogli quasi, di spegnerle alla svelta.
Era l’unico a cui tutti davano ascolto.
Brandon non era preso sul serio da nessuno.
Aaron, a differenza di quest’ultimo, non era serio direttamente.

Di mattina, WooYoung fu il primo a svegliarsi e, dopo essersi lavato, uscì senza far rumore dalla stanza, non era il caso di svegliare gli altri per niente. Andò nella sala comune dell’hotel, alla ricerca del bar. Per sua fortuna, lungo la strada incontro HaeMi.
-Anche tu mattiniera?- le domandò senza preavviso, facendole fare un salto dallo spavento e facendola girare stupida.
-Oh, sei tu! Scusa, devo ancora abituarmi, è strano sentire qualcuno parlare in coreano, qui… ma questo è ovvio- rise imbarazzata e WooYoung si accorse del suo disagio.
-Tranquilla, io sento voci americane da qualsiasi parte mi giri e mi viene quasi mal di testa- le rispose per tranquillizzarla.
Effettivamente c’era riuscito. Anche se la conosceva da un giorno, si era accorto che era facile farla stare a suo agio e parlare con lei era piacevole.
-Comunque…- continuò lui, che ancora non aveva idea di dove bisognasse andare per mangiare -dove si mangia?-
La domanda fece ridere HaeMi che poi gli rispose scusandosi per aver riso di lui: -Vieni con me, devo mangiare anche io, tanto!

WooYoung la seguì sorridente, senza fiatare e si accomodarono all’aperto. Poco dopo arrivò un cameriere a prendere le ordinazioni e in fretta tornò con un cappuccino per entrambi e qualche biscotto.
Il posto era pieno di tavolini, ma quelli già occupati erano veramente pochi, era davvero presto.
-Com’è l’America?- le domandò lui dopo un po’ per rompere il ghiaccio.
-Mh?- lei volse il suo sguardo verso di lui distratta, si accorse in ritardo della domanda e allora rispose: -Bella! Piacevole, è un bel posto per i negozi di chitarre e la gente è simpatica… tutto qui- sorrise. Non aveva molti modi di fare coreani, insomma, stando a contatto con gli americani per tutto quel tempo ne aveva persi molti. Le era certamente rimasta l’educazione di inchinarsi e tante altre piccole cose, però quando camminava e mangiava non aveva di certo un atteggiamento fine o roba simile, anzi, tutto il contrario.
Questo, inconsciamente, piaceva a WooYoung, che non le tolse gli occhi di dosso per tutto il tempo.
Anche nel momento in cui vide che le sue labbra erano piene di briciole la trovò carina.
Stava per caso iniziando a diventare matto?
Non ne era attratto, cioè, sì… ma non come poteva esserlo per una ragazza qualunque… una di quelle carine che si vede nei locali.
Sentì delle morse allo stomaco, era forse arrossito mentre la guardava? Si toccò le guance preoccupato, ma fortunatamente non sembrarono calde.
-Che c’è?- domandò curiosa la ragazza, passandosi una mano sulla bocca e facendo cadere tutte le briciole.
-Oh… no, nulla!- rispose lui, che dopo averla vista levarsi le briciole si era come risvegliato da una trance profonda.



Angolo autrice.
Ciao, sta volta ho deciso di fare l'angolo autrice xD
Grazie per le recensioni, sono davvero felice! Questa categoria è davvero difficile, dato che è poco seguita e quasi vuota...
Spero che la storia vi stia piacendo, la pubblicazione sarà irregolare, perché sto facendo del mio meglio per scrivere una storia carina, "toccante" e allo stesso tempo non banale, però con le solite scene che piacciono agli amanti dei romatico... xD
Beh, vi saluto~
Yui :3

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Capitolo 3
*** Appuntamento andato male. ***


(Avvertimento: i caratteri in grassetto indicano che si sta parlando in inglese)

 

Capitolo 3

Appuntamento andato male.

 

Wooyoungie

 

 

Ad un certo punto, ci si accorge che non importa quello che si sente, le emozioni vanno trattenute. Che è più importante non farsi del male e non fare del male, invece che fare ciò che più si desidera.
Ci si sente in colpa a fare ciò che si vuole e ci si sente male a non farlo.
Bisognerebbe fare ciò che si vuole, perché potrebbe essere l’unica occasione che si ha.
Sarà sempre meglio vivere come si vuole, che vivere con un infinito rimorso.

 

 

24 Dicembre 2012

Seoul, concerto di Natale

Aveva paura di perdere il filo, di sbagliare. Quindi, cercò di concentrarsi sul cantare.
Facile a dirsi, difficile a farsi.
Davanti a lui si trovava HaeMi con un grosso sorriso in viso.
Cosa aveva da sorridere?
Lo aveva lasciato e gli aveva fatto male. Perché sorrideva?
Insomma, Leslie gli aveva detto tutto, ma, pur sapendo le buone motivazioni della ragazza, lui ci era rimasto male.
Avrebbe voluto saperlo da lei.

 

Circa 3 anni e 6 mesi prima

Los Angeles

-Guarda quei due- disse sogghignando TaecYeon a NichKhun, indicando HaeMi e il loro compagno. I due si erano appena svegliati e, come WooYoung, erano andati subito in cerca della colazione.
-Non andiamo a disturbarli!- continuò NichKhun allo stesso modo -Piuttosto, vediamo cosa c’è per colazione…
TaecYeon non riuscì a capire se il vero intento dell’amico era quello di lasciarli tranquilli o di non perdere tempo e di mangiare. Lo guardò e annuì, infondo voleva mangiare anche lui.

Dall’altra parte, HaeMi continuava a mangiare i biscotti restanti, dopo aver chiesto a WooYoung se li volesse. Lui scosse semplicemente il capo sorridente e restò a guardarla, si era di nuovo incantato.
Accidenti, pensò.
Guardò i capelli della ragazza e finalmente fece di nuovo una domanda sensata: -I capelli sono naturali?- chiese.
La ragazza, in risposta annuì, troppo impegnata a masticare biscotti. Questo fece ridere WooYoung, che dovette trattenersi per non sembrare maleducato.
Come faceva ad essere così naturale? Si chiedeva il ragazzo, che più la fissava, più si sentiva attratto da lei.
Sì, forse doveva ammetterlo, ne era attratto.
Cosa avrebbe potuto chiedere ora?
L’istinto prevalse e parlò senza pensare: -Oggi sei libera?-
-Sì, perché?- rispose prontamente lei, quasi non avesse mai impegni.
-Non conosco Los Angeles, ti va di farmi da guida?-
-Cosa dovrei farti vedere?- domandò lei, come se fosse ovvio il fatto che Los Angeles è una comune città.
-Che ne so io, negozi… qualcosa… giusto per passare il tempo…- HaeMi arrossì e WooYoung si chiese se quella ragazza fosse mai uscita con un uomo prima d’ora.

L’arrivo brusco di Brandon interruppe quell’atmosfera carina che ormai si era creata tra loro, facendo completamente sparire l’incanto negli occhi di WooYoung.
-Amy, ci hanno chiamato per fare un lavoro stasera…- lei lo guardò e poi volse il suo sguardo verso l’altro.
-Bran, non posso, devo far vedere Los Angeles a WooYoungie…- quest’ultimo, sentendosi chiamare così pensò che era carino detto da lei.
-C’è qualche problema?- chiese con il suo solito sorriso, che era inizialmente sparito con l’arrivo di quel “rompiscatole di Brandon”, come ormai lo chiamava dentro di sé.
Soprattutto perché ignaro delle motivazioni di Brandon per essere effettivamente così rompiscatole.
-Uff… ma cosa c’è da vedere a Los Angeles?- le domandò scocciatissimo l’americano a quel punto, senza badare al coreano che li fissava cercando di capire il discorso.
-Niente, ma io ci voglio uscire!- gli rispose lei facendo i capricci. Brandon sgranò gli occhi, incredulo per la replica della ragazza.
-O…ok… se ci tieni…- non seppe cosa dirle, non seppe replicare bene quanto lei. Forse perché non c’erano scuse che tenevano. Era lei a volerci uscire, nessuno a quanto pare l’aveva obbligata.

Nel pomeriggio, WooYoung e HaeMi si trovarono davanti all’hotel. Il primo aveva una macchina fotografica con sé, un cappellino e degli occhiali da sole. Lei non aveva portato niente, se non il telefono, che teneva in tasca.
-Da dove cominciamo?- domandò eccitato il ragazzo, che poi in realtà era solo felice di passare del tempo con lei.
-Mmh, in realtà non lo so nemmeno io…- disse lei pensierosa guardandosi intorno.
-Dai, ci sono tante cose a New York!- la incitò lui, che quasi sapeva meglio di lei dove si poteva andare.
-Oh… beh…-
-Insomma! Hollywood, Downtown, Beverly Hills…- sbottò WooYoung, che non capiva come faceva quella ragazza a non sapere dove portarlo.
-Oh, sì! Perché no? Andiamo!- disse HaeMi, poi, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
-Ma dove vivi?!- la riprese WooYoung ridendo ormai divertito dall’atteggiamento della ragazza.

Si era ormai fatta sera quando, per finire, HaeMi, lo portò in spiaggia. La sabbia era chiara, anche se il cielo era ormai scuro ma limpido, proprio come il mare. Non c’era un filo di vento.
Una serata perfetta, che fortuna, pensò WooYoung sorridente.
-Che hai da sorridere?- gli chiese la ragazza con aria infreddolita.
-Niente, niente…- rispose lui, per noi notare che effettivamente la ragazza tremava -freddo?-
-Mmh, un po’-
Fu in quel momento che l’irrefrenabile voglia di sentirsi a contatto con lei di WooYoung, prevalse sulla ragione e sulla roba varia che gli frullava in testa dal giorno prima. Le mise un braccio attorno alle spalle e la strinse a sé.
-Tra poco andrà meglio…- disse soltanto, senza dare ulteriori spiegazioni del gesto.
HaeMi andò in fiamme immediatamente: -Ora va già meglio!- disse staccandosi da lui precipitosamente.
Il suo gesto fece rimanere molto male WooYoung quella volta, che per tutta la serata non cercò più di avvicinarsi ulteriormente a lei.
Si fece tante domande. Perché l’aveva allontanato? Aveva fatto male a voler cercare contatto? Gli sembrava il momento giusto, eppure, a differenza delle altre ragazze, lei lo aveva subito respinto.
Pe una volta era a lui che piaceva una ragazza e non era lui a piacere.
Questa fu l’ultima cosa che pensò, perché arrivarono all’hotel e si separarono.

Il continuo sbuffare di WooYoung fece innervosire così tanto i membri da urlargli contro: -Ya! WooYoung, che è successo? Non sei uscito con HaeMi?- disse JunSu, per poi notare che il ragazzo aveva uno sguardo fulminante su di lui -Ah, ecco…-
-Che è successo?- chiese ChanSung.
-Sì è allontanata!-
-Cosa?- domando JunSu incredulo.
-Sì! L’ho avvicinata a me con un braccio e lei si è allontanata…- il tono di WooYoung sembrò quello di un depresso, in quel momento gli venne in mente “quell’emo di Brandon” e quindi scosse la testa. Cosa c’entrava Brandon? Non è sicuramente lui il motivo, insomma, era più bello lui, pensò per convincersi.
Tutti rimasero a bocca aperta, come poteva aver respinto quel dongiovanni di WooYoung? Non aveva mai sbagliato un colpo, in fatto di donne, lui.
Si sentiva male ad aver sbagliato in questo campo o… si sentiva male per aver sbagliato con lei?

Passò l’intera notte a domandarsi perché gli “piacesse” una tipa del genere, finché non si addormentò, troppo stanco per continuare a riflettere.


Angolo autrice!
Ya! Eccomi, finalmente! Chiedo scusa, ma ogni 6 / 7 giorni, sicuro, aggiorno. Mi dispiace se non aggiorno tempestivamente come con l'altra, ma oltre al fatto che la cerco di scrivere bene... sto avendo problemi a casa e poi massi di cose da studiare... Quindi, ora vi saluto, spero vi piaccia! Chiedo scusa se è un po' più corto dell'altro :3

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Capitolo 4
*** Un litigio positivo. ***


(Avvertimento: i caratteri in grassetto indicano che si sta parlando in inglese)

 

Capitolo 4

Un litigio positivo.

 

WOO

 

 

“Quando l'amore fa sentire l'altro rispettato, non umiliato,
non distrutto ma sostenuto, quando l'amore ci fa sentire nutriti, liberi,
allora scende a profondità maggiori.” –Osho

L’amore è quel sentimento che ti fa stare bene ed è l’unica cosa che non va mai e poi mai ostacolata.

 

 

24 Dicembre 2012

Seoul, concerto di Natale

WooYoung si ricordava ancora di quando, qualche mese prima, TaecYeon lo chiamò senza pensarci “WooYoungie”.
Mai l’avesse fatto.
Il ragazzo si era arrabbiato.
“Ya, Taec, smetti di chiamarmi così? Sai benissimo che mi da fastidio…”
“Woo, scusa. Ma stai calmo, innanzitutto non l’ho fatto apposta, e poi prima ti piaceva”
“Aish…”
WooYoung ricordava bene il discorso che avevano avuto e ora, lì davanti, era triste. Era passato del tempo e ancora non riusciva a dimenticare HaeMi.
Gli scese una lacrima davanti a tutti. JunSu se ne accorse e probabilmente si accorse anche della presenza della ragazza nella tribuna.

 

 

Circa 3 anni e 6 mesi prima

Los Angeles

-Bran, perché non posso fare quello che accidenti voglio?- urlò HaeMi dalla stanza d’albergo dove ancora si trovavano i Blusters.
-Quante volte devo dirtelo che dico tutto questo per il tuo bene? Basta. Non ne voglio più sapere di te. Del tuo modo infantile di fare le cose. Credi che mi diverta a sgridarti? Sei maggiorenne, non credi che lo faccia perché tengo a te?- questa era stata la risposta di Brandon alle sue urla, che ancora non volevano cessare.
-Se davvero ci tieni, lasciami essere felice. Mi sto solo svagando, è bello stare con lui. Perché mi stai chiedendo di evitarlo?-
-Starai male Amy. Male. È questo quello che vuoi?-
-Se è per passare del tempo con lui sì. Non ho mica detto che mi piace o roba varia. Accidenti, voglio un qualcuno con cui parlare di diverso dal solito!-
-Ma non ti ricordi come ti senti ogni volta che la tua migliore amica torna in Corea? Sei forse stupida?-

-Lo so benissimo come mi sento, ma ora non mettere in mezzo JinHee!-
-E invece Jinny è proprio la persona da mettere in mezzo. Essendo la tua migliore amica ci stai malissimo, ma chissà come ci staresti per quell’orientale, visto che hai così tanta confidenza con lui!-
-Senti Brandon, la vita è la mia, non la tua. E quel coreano ha un nome.-
-Appunto Amy, non voglio più saperne di te!-
Fu in quel momento che HaeMi, con le lacrime agli occhi aprì di scatto la porta e corse via, fuori dall’hotel.

Erano ormai le cinque passate quando Leslie entrò nella camera d’albergo dopo una lunga giornata per le strade di Los Angeles a sbrigare affari per il gruppo e si accorse dell’assenza di HaeMi.
-Brandon, dov’è Amy?- domandò ignaro della situazione.
-Non lo so e non mi interessa, chiedi all’orientale, magari- disse lui in tono freddo e distaccato, come capitava ogni volta che litigavano.
Leslie sapeva che erano entrambi molto legati ed ormai era abituato a questi continui battibecchi, così decise di uscire direttamente dalla camera d’albergo e cercare WooYoung. Infatti, le parole di Brandon non lo stupirono per nulla. Aveva già immaginato che la causa di tutto ciò era lui, anche se in realtà il povero ragazzo non aveva fatto nulla di male.

-Hey, WooYoung!- disse Leslie cercando di richiamare la sua attenzione appena lo vide.
-S…sì?- domandò il ragazzo titubante, per paura di non capirlo.
-Amy- gli rispose in fretta Leslie, per essere il più coinciso possibile e fargli capire di che cosa si parlava.
-HaeMi…?-
-Sì, esatto, proprio lei- rispose alla svelta, sotto lo sguardo di WooYoung che faticava già a seguire le sue parole -Allora, lei è uscita di casa oggi e ancora non è tornata, capito?-
-D…dove?-
chiese allarmato l’”orientale” guardando il ragazzo americano davanti a lui.
-Allora… penso che lei possa essere in un posto. È un posto che le piace tanto e sono convinto che ti ci abbia portato…- detto questo, WooYoung lo fissò senza dire nulla -Capito?- domandò allora Leslie sul punto dell’esasperazione.
L’altro annuì, allora lui continuò: -Dunque… ti ha portato ad una spiaggia…?- annuì di nuovo -Ok, sicuramente si trova lì. Penso che debba andare tu…-
WooYoung lo guardò senza capire, perché dovrebbe andare a cercarla lui?
-Beh, mettiamola così. Tu le tirerai il morale più su di quanto possiamo farlo noi ora… non posso dirti altro…- concluse Leslie posando una mano sulla spalla dell’altro, ricevendone un segno positivo del capo e se ne andò.

WooYoung non ci mise nemmeno 10 minuti a percorrere di corsa tutta la spiaggia, da quanto era ansioso ed aveva voglia di vedere la ragazza. Non si vedevano dal giorno prima ed il fatto che nessuno sapesse di sicuro dove fosse gli dava un senso d’ansia profondo.
Quando arrivò alla fine della spiaggia vide dei capelli mossi dal vento spuntare da dietro una specie di muro di rocce.
-Ya… HaeMi, sei tu?- disse sottovoce il ragazzo avvicinandosi. La figura si ritrasse all’istante e i capelli non furono più visibili. A quel punto il ragazzo si avvicinò definitivamente e guardò oltre la pietra con cautela, per non spaventare la persona.
Come pensava, il colore di capelli era quello di HaeMi e anche il corpo sembrava essere il suo. Non vedeva la faccia, era nascosta dalle mani della ragazza.
La sentì singhiozzare e sgranò gli occhi.
-Ya! HaeMi, che è successo?-
-Niente, WooYoungie, niente…- disse lei con voce flebile cercando di trattenere i singhiozzi.
-HaeMi…- esordì lui posandole una mano sulla spalla, facendola sussultare -Non ho idea di cosa sia successo, ma comunque non voglio che tu pianga.-
La ragazza alzò lo sguardo verso di lui, aveva gli occhi rossi e un’espressione triste. Le accarezzò timidamente una guancia, per paura di essere respinto di nuovo, ma lei non reagì, anzi la sua espressione sembrò diventare un po’ più rilassata. Le faceva per caso piacere la presenza di WooYoung?
Lui sorrise e si sedette al suo fianco.
-Mmh…- esordì il cantante, dato che la cantante non sembrava voler parlare -Se hai bisogno di parlare… Sì, beh, insomma… io sono qui per te!-
La ragazza si girò verso di lui e lo fissò per qualche secondo, per poi accennare un sorriso, annuire debolmente e appoggiarsi alla sua spalla.
-Ti ringrazio WooYoungie- sussurrò, lui andò a cercare la sua piccola mano e la intrecciò con la sua: notò che si incastravano perfettamente. Come se fossero state fatte per stringersi l’una con l’altra. HaeMi gliela strinse forte e lui sentì un brivido percorrergli la schiena. Sembrava come se gli avesse detto “non andare da nessuna parte e resta con me”.
Strinse a sua volta la mano e le baciò la fronte arrossendo. Fortuna che non lo stava guardando, pensò in quel momento.

Quando la sera Leslie, che aspettava seduto nel giardino dell’hotel, vide i due ragazzi tornare mano nella mano pensò che il fatto che HaeMi avesse litigato con Brandon fosse positivo. Inoltre quest’ultimo si sarebbe pentito perché proprio grazie a lui WooYoung e HaeMi erano potuti stare insieme ancora una volta e si erano avvicinati molto più di quanto loro stessi avrebbero potuto pensare.


 

Hola compari (?) Tutto bene! Chiedo scusa il solito ritardo ma ho studiato 7 giorni su 6 (avete capito bene) e ancora lo sto facendo... quasi quasi non ho manco avuto modo di respirare!! Ahahaha comunque spero vi piaccia uwu
Al prossimo! (Comunque penso cambierò il titolo della storia prossimamente ewe)

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