L’ultima battaglia di Venom
1. L’incontro
Peter
Parker era nella sua stanza, immerso nello studio. Da tempo aveva
smesso di
pensare al mondo fuori da quella finestra. Sarebbe uscito
dopo…
Spider-man
saltava di palazzo in palazzo, lanciando la sua ragnatela verso punti
stabili
per poter muoversi più rapidamente nella città.
Era alla ricerca di un auto
della polizia, di un allarme, di una qualsiasi persona da salvare.
Aveva smesso
di pensare allo studio…
Tutto
ad un tratto, la sua tela si spezzò e lui
precipitò verso il basso. Fece in
tempo a lanciare una seconda ragnatela, scese al suolo dolcemente e,
poi, in
fretta, scalò un palazzo. Arrivato sulla terrazza,
iniziò a pensare ad alta
voce. Credendo fosse opera di un nemico, si guardò intorno,
senza scorgere nessuno.
“Che
cosa può essere successo? La ragnatela deve essersi spezzata
da sola… Forse era
debole. Oppure sto perdendo i miei poteri! Già, i miei
poteri: se ci fosse di
mezzo un nemico, il mio senso di ragno avrebbe pizzicato. Ma non
è successo! O
perché non c’è nessuno e mi sto
preoccupando inutilmente, oppure può esserci di
mezzo solo Lui… Ma no, pensieri folli. Non può
essere Lui!”…
I
pensieri di Spider-man tornarono al passato, all’arrivo del
Simbionte Alieno
sulla Terra; alla nascita di uno dei suoi nemici più
crudeli. Infatti,
nettamente superiore, questi non attiva il Senso di Ragno ed ha anche
lui gli
stessi poteri di Spider-man.
Ma
quelli che erano soltanto timori, divennero realtà.
Nonostante
il suo Senso di Ragno fosse “assente”, Spider-man
sentì la presenza di
qualcuno, di qualcuno che si avvicinava. Si voltò e, dopo
tanto tempo, lo
rivide. Era lui. Era tornato. Era Venom…
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