Il destino dei Mondi

di AxXx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fuori dal Disco (AxXx) ***
Capitolo 2: *** Dante e Reno (Reno_Dedé_Turks) ***
Capitolo 3: *** Un fratellino un po' molesto (Kalea95) ***
Capitolo 4: *** Attaccato da una professoressa (AxXx) ***
Capitolo 5: *** All'avventura! (Reno_Dedé_Turks) ***
Capitolo 6: *** Ma che diavolo? (Kalea95) ***
Capitolo 7: *** Inizino gli scontri! (AxXx) ***
Capitolo 8: *** Arrivati in città. (Reno_Dedé_Turks) ***
Capitolo 9: *** Battaglia a Lucca Comics!!! (AxXx) ***
Capitolo 10: *** Come fare la doccia sul treno. (Reno_Dedé_Turks) ***
Capitolo 11: *** Allenamento di magia (AxXx) ***
Capitolo 12: *** Guai Scarpe in faccia e tante avventure. (The Light Wolf) ***



Capitolo 1
*** Fuori dal Disco (AxXx) ***


  
 
 
 
 
Era una giornata come tante alla Square Enix.
La gente lavorava e ci si preparava,ma un oscuro presagio calò sull’edificio quando Nomura entrò nella sala riunioni per fare un annuncio terribili: “Signori.” Iniziò lui lisciandosi la chioma scura. “oggi ho preso una decisione sofferta ma necessaria.”
(Rullo di tamburi in sottofondo per sottolineare l’epicità dal momento)
“Fina Fantasy Versus XIII non verrà più lavorato.” Annunciò.
 
 
“Non può farlo!” Urlò uno dei dirigenti agitando le mani in maniera convulsa.
“Invece l’ho già fatto.” Rispose quello fingendo tristezza.
“Lei ci manderà in rovina!” Urlò un altro.
“non credo, ma ormai la mia decisione è stata presa.” Rispose Nomura andandosene lasciando i dirigenti a consultarsi sull’orribile decisione.
 
 (D:  D:  D: Tutto ciò non può accadere Nd: l’autore.)
 
Nomura fece scendere l’ascensore fino al pian terreno dove ordinò alle sue guardie del corpo di andarsene mentre lui si attardava in sede.
 
(Cosa starà complottando? Nd: l’autore. Se non lo sai te!? Nd: Nomura)
 
Con rapidi scatti per assicurarsi che nessuno lo vedesse, si mosse furtivo giungendo negli scantinati del grattacelo che ospitava la sede Enix.
“Bene, bene.” Disse con un sorriso malvagio il dirigente mentre, alzando una mano apriva un portale oscuro in stile Kingdom Hearts.
 
(ma come fa!?)
 
“Finalmente. Hai cancellato la produzione del Versus XIII?” Chiese un uomo alto dai lunghi capelli argentei.
“Non ti preoccupare, Saphiroth, ho cancellato tutto, ora nessuno potrà fermarci.” Rispose il malvagio dirigente.
“bene.” Disse un uomo vecchio e curvo completamente pelato e con il pizzetto platino. “Grazie ai tredici cristalli che proteggono questo mondo riusciremo a controllare la mente di tutti gli uomini.”
 
*Risata malvagia collettiva*
 
“Allora come procede, per il risveglio dei nostri alleati?” Chiese Nomura.
“Alcuni sono ancora un po’ lenti, ma non ci metteranno molto.” Rispose Saphiroth.
A quel punto i tre presero un calice di vino rosso ciascuno da un tavolo di quella stanza e brindarono.
“Alla dominazione del mondo. Questa volta reale.” Disse il dirigente alzando il bicchiere di cristallo.
“Alla dominazione del mondo reale!” Intonarono gli altri due brinando e bevendo il vino lentamente e con gusto.
 
 
 
Intanto un tizio che chiameremo Ax (AxXx) si alzò dal letto lo stesso giorno.
Più precisamente l’ 1/11/2012.
‘Oooh che stanchezza, meno male che è festa e che hanno fatto ponte altrimenti morivo.’ Pensò Ax mentre si rigirava nel letto.
Osservò il cellulare.
‘le 10.02 del mattino... posso dormire un altro po’’ Pensò il nostro pigro eroe rigirandosi di nuovo e buttando la testa nel cuscino, cercando di godersi il calore delle coperte che contrastava così tanto con il freddo umido che c’era all’esterno.
Fu svegliato mezz’ora dopo da uno strano rumore.
‘Chi rompe?’ Si domandò intontito dal sonno.
Si guardò intorno e fu attratto da una cosa.
La sua camera era sempre costantemente un tempio del caos e del disordine, ma un angolo era stato ripulito da ogni sostanza potenzialmente nociva.
Era lo scaffale dove teneva custoditi tutti i giochi di Final Fantasy e Kingdom Hearts.
Era da lì che veniva il rumore.
Stranamente alcuni dei dischi erano caduti a terra.
A quella vista il torpore che lo avvolgeva si spense e Ax corse subito a rimetterli a posto.
Li raccolse e li rimise al loro posto con cura.
Erano caduti: The Legend of Dragoon, Final Fantasy II, Final Fantasy VIII, Final Fantasy XIII e Kingdom Hearts II.
‘Meno male che non si sono aperti o graffiati.’ Pensò Ax mentre usciva dalla sua stanza per fare colazione.
Come al solito prese la schiacciata ed un estathé e mangiò rapidamente.
Non era un pasto da re, ma a lui piaceva.
 
(Mamma mia! Che gusti! Nd: l’autore. Guarda che sono i tuoi. Nd Ax -.-’’’)
 
A tornò in camera sua per rifare il letto, ma qualcosa attirò di nuovo la sua attenzione.
‘Ma com’è possibile che siano caduti ancora.’  Pensò mentre prendeva in mano gli altri e Final Fantasy X che era caduto anche lui.
Proprio mentre stava per rimettere a posto Kingdom Hearts...
 
(Rullo di tamburi per dare Suspance)
 
Sentì che la confezione stava tramando impercettibilmente.
“ma che diavolo...?” Fece Ax osservando il gioco con sospetto.
Forse c’era un insetti all’interno che avrebbe potuto rovinare la rilegatura.
 
(Argh non posso permetterlo! Nd: Ax)
 
Quando aprì la confezione, però, fu investito; prima da una bagliore accecante, poi da qualcosa di pesante che gli cadde addosso come un macigno.
“Ahi!”
“Sora! Sta Attento!”
“Ma che vuoi, Ka!?”
“State Zitti! Tutti e due!”
“Sta zitto tu Riku!”
‘Ma che diavolo...’ pensò Ax mentre una ragazza dalla chioma di fuoco gli era letteralmente volata addosso buttandolo a terra.
‘Ok, sto impazzendo.’ Pensò quando, una volta in piedi si ritrovò davanti tre ragazzi che conosceva bene, anche se, aveva solo giocato con loro.
‘Loro non sono veri, non possono esistere.’ Pensò cercando di convincere se stesso che quello che aveva davanti non era reale.
 
Nella sua stanza c’erano Riku, Sora e Kairi che stavano litigando.
 
‘Ok, ora io mi sveglierò e loro non ci saranno più.’ Pensò deciso
Peccato che quando chiuse gli occhi il trio, non solo era non si era volatilizzato, ma aveva anche fatto apparire i keyblade.
‘Ok, allora, sono ancora nella realtà.’ Pensò mentre si avvicinava per esaminare il keyblade di Sora.
Erano i personaggi che conosceva nel videogioco.
Sora indossava le sue buffe scarpe gialle ed il completo nero e rosso che gli avevano dato le tre fate.
Kairi, aveva quel vestitino rosa un po’ scuro con il cappuccio nero sulle spalle e la tunica bianca sotto il vestito.
Riku, infine aveva la capigliatura un po’ emo del capitolo due, ed i suoi normali vestiti, gialli e blu, insomma erano loro.
in carne ed ossa.
Nella sua stanza.
“Ehi ma che fai!!??” Chiese l’eroe del keyblade, quando Ax, ormai abituatosi alla situazione che un po’ gli piaceva, gli tolse dalle mani l’arma per vedere se era vera.
La catena regolare era fatta di un metallo leggero e si muoveva bene anche nelle sue inesperte mani.
‘Bell’arma davvero.’ Pensò, sapendo di tenere un keyblade in mano vero e non era un affare di plastica, come quando si travestiva.
“Scusa, me la ridai!?” Chiese acido Sora allungando la mano.  
“Ok, ok, non ti scaldare, Sora.” Disse Ax.
“ma tu come conosci il mio nome!?” Chiese lui stupito.
“Ehmm...” ‘Ok, come gli spiego che è un personaggio immaginario?’
“Questo cos’è?” Chiese Kairi afferrando la custodia di Final Fantasy IV.
‘O no!’ Pensò Ax intuendo il disastro, ma non fu abbastanza veloce.
Con un lampo di luce un’altra persona cadde nella stanza: Ceodore.
‘Diavolo, Ax, mantieni la calma!’ Pensò mentre osservava il principe del regno virtuale guardarsi attorno con aria smarrita.
“Ax! Cosa succede? Cos’è tutta questa confusione!?” Chiese sua madre.
‘O diavolo! Me n’ero dimenticato!’ “Nascondetevi tutti, presto!” Disse il ragazzo sottovoce cercando di farsi sentire da tutti i presenti.
“Perché?” Chiese Sora mentre esplorava la stanza aumentando il caos che già albergava nella stanza.
“Non discutete, vi dico di nascondervi e voi vi nascondete!” Disse cercando di mantenere il tono basso mentre i passi di sua madre si facevano sempre più vicini.
Kairi e Sora si nascosero sotto il letto che era abbastanza ampio da ospitarli entrambi, anche se era un po’ basso ed i due dovettero strisciare per passarci sotto.
Riku si nascose dentro ad un armadio. (Ehi chi ha lasciato qui le sue mutande!? Nd: Riku. Ops. Nd: A)
E Ceodore si rifugiò in un baule semi vuoto pieno di calzini e altri vestiti. (Che puzza!!! Nd:Ceodore)
Ax si assicurò che non fossero visibili e si mise a mettere un po’ in ordine.
Quando sua mamma arrivò non si accorse di nulla.
“Scusa, ma’, stavo mettendo a posto e sono inciampato su una gamba del letto.” Inventò lui di volata.
“Ti fa male?” Chiese la donna.
“No,no, tutto a posto.” Rispose lui.
Appena sua madre uscì fece segno agli altri di uscire.
“Finalmente!” Fece il principe uscendo dal baule liberando il respiro. “Stavo morendo.”
“Be, non si stava tanto male.” Ammise Riku mentre usciva dall’armadio.
“Scusate, mi date una mano?” Chiese Kairi sporgendosi da sotto il letto.
“Ma come? sei magrissima ed il mio letto non è basso, quale sarebbe il problema?” Chiese Ax un po’ stupito.
Lei si morse il labbro inferiore. “Il problema non sono io. È Sora che è rimasto incastrato.” Evidente che stesse tentando di contenere le risate.
In effetti da sotto il letto venivano degli strani rumori, come se qualcuno stesse tentando di sollevarlo senza successo.
Il gruppetto di personaggi si mise a ridere sotto i baffi
“Non c’è nulla da ridere, aiutatemi!” Disse Sora con un grugnito mentre tentava di uscire.
“Sentite, sollevate il letto, io devo fare una cosa.” Disse A accendendo il suo fido computer portatile.
‘Ok, sono nei guai, ho quattro personaggi di un videogioco in casa, non potrebbe andare peggio.’ Pensò mentre cercava su Facebook, un indizio utile su a chi chiedere aiuto.
 
(Ad uno Psicanalista, no, eh!?)
 
‘Ok, la maggior parte dei miei amici non è appassionata di KH, non mi crederebbero mai, ma forse. R. Lei è appassionata quanto me, se non di più.’
Ax aveva conosciuto R su un sito di Fanfiction.
All’inizio si erano presi con le pinze, ma dopo un po’ lei aveva apprezzato una sua ff proprio si Kingdom Hearts.
Da quel momento lui e lei avevano iniziato a scambiarsi recensioni su alcuni capitoli e si erano scambiati anche indirizzo di Facebook.
‘Ok, ma cosa gli scrivo?’ A non poteva certo dirgli: “Salve, sai, in camera mia sono apparsi i personaggi di Kingdom Hearts e di Final Fantasy.”  No, l’avrebbe mandato sicuramente al manicomio.
‘Ok, proviamo così, meglio essere cauti.’ Pensò mentre sceglieva con cura le parole da scrivere.
In realtà, non pensava di trovarla connessa così presto in un giorno di festa, ma lei c’era e gli aveva mandato pure un messaggio.
“Ax, ci sei?” recitava.
“Sì, ci sono e devo dirti una cosa importante.”
La risposta non tardò ad arrivare.
“Anche la mia è importante, ma non posso parlarne su Facebook.”
Ok, le coincidenze erano troppe. ‘E se fosse successo anche a lei...?’
‘No! ma cosa vado a pensare!’ Si disse convinto.
“Senti, anche io non posso parlare qui, possiamo incontrarci a Lucca Comics domani alle 16.30? Come stabilito?” Scrisse A in fretta e furia.
“Va bene, ti stavo per proporre la stessa cosa ;) Ma non credo che ci crederai.” Fu la risposta.
Ax osservò Riku, Sora, Kairi e Ceodore che camminavano per camera mia, che era anche piuttosto angusta.
Non sapeva se ridere o piangere.
“Credo che crederei anche agli elefanti volanti credimi.” Rispose A con ironia.
I due chiusero la conversazione e lui andò a vedere se fosse collegata anche K. (Probabilmente la sua unica salvezze, dopo R)
Ma lei non era collegata.
‘Be’ forse è un bene, significa che non le è successo niente.’ Pensò A tranquillizzandosi.
“Allora.” Disse, imponendo il silenzio ai suoi ospiti. “Ora noi dobbiamo parlare.”
 
 
 
 
 
 
 
Allora, primo folle capitolo della serie “FF e KH e la salvezza del mondo” (Sarebbe il titolo della storia.)
Il personaggio iniziale sono io con qualche piccola modifica. (Se tutto andrà in porto, nella storia mi vedrete fare cose che probabilmente nella vita vera non farò mai.)
Comunque posso dire che questa storia mi è venuta fuori dopo un attacco di follia dopo aver letto di una possibile fine della Square Enix (Conseguentemente di KH3 e Final Fantasy Versus XIII)
Quindi sarà matta oltre ogni dire.
È fatta a SEI mani: Da me (AxXx) Da Kalea 95 e Reno_Dedé_Turks.
A sono io.
K è Kalea.
R è Reno_Dedé.
E saremo i protagonisti di questa storia per dimostrare che l’attesa di questi due giochi è proprio “Un’impresa”
Ok, Reno, tocca a te!

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Capitolo 2
*** Dante e Reno (Reno_Dedé_Turks) ***


Era in uno stato pietoso e la sua salute mentale stava per andarsene completamente.
La sua prima play station (uno scassatissimo primo modello di seconda mano) si era rotta, e lei, ancora non era riuscita a finire il suo amatissimo Final Fantasy VII.
Si sentiva male e alternava momenti di delirio schizofrenico per poi passare ad un pianto sconsolato.
Sua madre l'avrebbe ammazzata, con tanto di RPG a ricerca di calore.
R. aprì il lettore per controllare che non stesse per esplodere e un leggero fumo si sparse nell'aria-"Santa cacca..."-Sospirò seccata-"Di questo passo, se porto la console ad aggiustare, i risparmi non mi basteranno per la due, per giocare a Devil May Cry 3..."-Si guardò attorno, per controllare che la casa fosse deserta, poi, prese il cadavere della povera play station uno e lo portò in camera sua.
Non aveva la minima idea di come avesse fatto a romperla e non se lo sarebbe mai perdonato: salì i gradini a due a due e voltato l'angolo entrò nella sua camera ordinata in modo maniacale e piena di qualsiasi marchingegno manga e non.
Fece spazio sulla scrivania, si legò i capelli ricci in una coda alta e si legò in fronte una fascia rossa(?), convinta della follia che stava per fare-"Sono sicura che non è difficile aggiustare una play station"-Prese il cacciavite che teneva sempre fra i mille lapis da disegno e aprì il retro dell'oggetto.
Lo osservò per diversi minuti.
Toccò leggermente i cavi, la batteria ed i fili.
-"...Sono sicura che il libretto delle istruzioni saprà darmi man forte"-Batté il pugno destro sul palmo della mano sinistra e scese nuovamente al piano terreno, andando alla ricerca delle istruzioni perdute.
Perdute in tutti i sensi, anche perché, R. era solita spezzare sul nascere qualsiasi istruzione riguardante qualsiasi cosa.
Odiava ricevere istruzioni, su qualsiasi argomento, perché era una testa calda che più calda non si può.
-"Accidenti a me e alla mie manie"-Imprecò mentalmente mentre il coperchio dell'antico cassettone in legno le cadde sulla testa, facendole anche un po' male e alterando la sua ira.
-"Vai a quel paese! Te e chi ti ha fatto!"-Gridò dopo aver recuperato l'ambita "Salvezza" per la sua console e voltandosi, qualcosa attirò la sua attenzione.
Il forno era acceso e lei non sapeva come accendere il forno.
Se lei non sapeva come accendere quel complesso marchingegno sforna-torte-buonissime, allora significava che l'aveva acceso sua madre.
Quando se era partita da casa circa tre ore prima? Chi aveva acceso quel forno?
R. si grattò la testa perplessa: per una volta avrebbe messo da parte Final Fantasy ed il suo amato Reno e si sarebbe data al giallo.
E tutti i grandi investigatori cominciano con dei piccoli misteri.
Giusto?
...Giusto?

Nomura e i suoi malvagi compari, stavano girando allegramente su sedie girevoli, nel mentre che parlavano della grande disfatta di Final Fantasy versus XIII.
Ridevano di gusto nel mentre che dai loro monitor controllavano i nerd e gli otaku disperare sempre di più delle malelingue sull'improvvisa decisione (Alla cazzo, se succede davvero io lo ammazzo Nomura Nd.R) riguardante anche Kingdom Hearts 3.
-"Tutti questi plebei che si sono dovuti subire miliardi di spin-off, e adesso annullo la pubblicazione dell'ultima episodio della mia bellissima saga...Sono malvagio"-Pensò il Genio della Square Enix, picchiettando con le dita sul bracciale della poltrona.
I tre malvagi personaggi, invece, sembravano parlare per conto loro ignorando bellamente il giapponese, la quale sua mente elaborava altre malvagie azioni per torturare ancora di più i poveri plebei che là fuori piangevano lacrime amare.
-"Che ne dite se..."-Ad un certo punto il brusio venne interrotto dalla voce argentina di Nomura che catturò d'improvviso l'attenzione dei malvagi-"...Se uniamo le nostri menti per creare un qualcosa di più cattivo?"
-"Non distogliere lo sguardo dal nostro obiettivo primordiale: dobbiamo controllare le menti degli uomini!"-Xehanort -sputacchi e dentiere a parte- batté un pugno contro un muro d'aria.
Il Direttore lo guardò male-"Appunto, ma senza un gioco che allievi l'attenzione e la volontà degli umani, sarà un'impresa complicata, dominarli"
-"...Ha ragione"-Sephiroth annuì solenne-"Dovremmo prima creare un gioco che distolga almeno la mente delle fangirls da possibili attacchi kamikaze"
-"...Dovremmo creare..."-Le loro voci si unirono per pronunziare quell'impronunciabile nome.

-"Mio dio che strazio"-R. aveva circumnavigato la casa per ore e ore alla ricerca di un possibile ladruncolo, di un malintenzionato a cui staccare la testa, di un animale dotato di super poteri, di un alieno scese sulla terra per portarla a fare la visita guidata del suo amato cielo, ma niente.
Nessuno era passato di lì.
Entrò nuovamente in casa chiudendosi la porta alle spalle e un odore di pizza al formaggio senza olive le invase le narici-"Be', almeno si mangia"-Sospirò fra sé e sé, per poi dirigersi verso il forno.
Prese quattro asciugamani diversi per aprirlo e con un coraggio da leone estrasse la teglia con dentro l'amata pasta ricoperta di pomodoro, mozzarella filante e formaggio fuso.
La annusò posandola sul tavolino in legno di ciliegio e senza pensarci due volte prese tutto l'occorrente per ciò che si chiama "Pranzo".
Si sedette comodamente, ma non fece in tempo a posare il coltello sulla pizza che un freddo metallo le si appoggiò sulla fronte-"Prova ad incidere sulla mia pizza e la tua testa rotolerà sul pavimento senza troppi ripensamenti"-R. si voltò impaurita e sbiancò all'improvviso.
Un albino dagli occhi assurdamente azzurri e il sorriso sadico le aveva puntato contro Ebony.
Il figlio di Sparda.
Dante.
Colui che nella sua mente malata considerava suo padre.
R. strabuzzò gli occhi e prese a tremare convulsamente: no, non poteva essere vero, non ci voleva credere.
-"D-Dante..."-Sussurrò, la parola che si spezzava sul nascere.
-"Proprio io"-L'uomo dette una veloce occhiata alla pizza e notò che il coltello era caduto a terra, pochi secondi dopo si ritrovò un peso sopra il suo stomaco e capì di essere sdraiato sul pavimento.
-"PADREEEE!"-La ragazza abbracciava l'albino come si fa con un pupazzo e lacrime di gioia scendevano dagli angoli dei suoi occhi marroni-"I miei sogni si sono avverati!"
-"Ho una figlia?"-La domanda retorica venne soddisfatta dalla voce di un altro ragazzo, di cui R. riconobbe subito la voce
-"Evidentemente, zo-to"
Divisa nera sbottonata, sgualcita e due segni rossi a mezzelune sugli zigomi.
Occhi di ghiaccio, labbra sottili, capelli vermigli sparati verso l'alto ed una lunga coda di cavallo che scendeva sino ai fianchi.
Il taser a mezz'aria, quasi fosse una bambola di pezza e non un'arma mortale.
-"Non sono in vena di iron..."-R. svenne e non dette più segni di vita.
Fino alle 10.02 di quella mattina.
***
-"Ax...Ax, ci sei?"-Cavolo rispondimi! Ho bisogno di parlarti...
Dopo una buona mezz'ora, A. rispose-"Sì, ci sono e devo dirti una cosa importante"
Anche lui?
Anche a lui era successo quel che era successo a R? Insomma, era così inusuale trovarsi due personaggi così...così...
Arrapanti, in camera sua.
-"Ehi, ha risposto il tuo amico, zo-to!"-Le fece notare Reno, annoiato.
Dante, semplicemente si era appropriato del letto della donzella e stava schiacciando un pisolino.
Lei, squadrò entrambi, imbarazzata e al contempo stesso incavolata, poi si decise a rispondere ad A
-"Anche la mia è importante, ma non posso parlarne su Facebook."-Certo che non poteva parlarne su Facebook!
Era qualcosa di...catastrofico!
-"Senti, anche io non posso parlare qui, possiamo incontrarci a Lucca Comics domani alle 16.30? Come stabilito?"-Fu la risposta di Ax.
Domani però, ci sarebbe stata un sacco di gente e lei sarebbe stata in cosplay.
Poco male, avrebbe trovato una scusa per scostarsi dalla sua banda di cosplayer.
-"Va bene, ti stavo per proporre la stessa cosa ;) Ma non credo che ci crederai."-Rispose, ma poco convinta.
Aveva paura che il mondo stesse per finire, l'antico presagio dei Maya attanagliava la sua anima
Reno le si avvicinò, sedendole accanto e guardando lo schermo del computer, provocando in R. un rossore a dir poco visibile.
-"Credo che crederei anche agli elefanti volanti credimi."- Rispose Ax con ironia.

"Speriamo invece che tu non mi prenda per pazza"-Pensò R. andandosi a fare una camomilla e chiudendo a chiave i due uomini nella sua stanza
.



Zalve people :'D
Be', il secondo capitolo toccava scriverlo a me, quindi ve lo sorbite così.
Contenti?
No?
Pace C:
Il prossimo lo scrive quel genio di Kalea **
Reno Dedé Turks

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Capitolo 3
*** Un fratellino un po' molesto (Kalea95) ***


La fissò stranito per attimi interminabili prima di decidersi a chiederle, con fare piuttosto arrabbiatello, chi diavolo fosse.
Lui era nella sua casa… Sul suo letto…. E… e…le chiedeva chi fosse???
Ma lei… lei…
Poi si rese conto dell’assurda situazione in cui era finita, e decise, di calmarsi.
Doveva pensare.
Riflettere con calma.
Ma cosa c’era da riflettere?
Quel coso era in casa sua!
Era indifferente che fosse un personaggio , e che in teoria non avrebbe dovuto esistere nella realtà, la cosa fondamentale in quel momento era che lui, aveva osato entrare senza permesso nella sua camera!
Non poteva entrarci nessuno tranne suo fratello, ma lui ci viveva lì quindi…
Sospirò afflitta, perché non sapeva cosa dire.
‘Hai fame?’
Chiese al tizio sorridendo improvvisamente tranquilla.
Ed ecco che ricominciava con gli sbalzi d’umore dovuti alla cioccolata.
Non avrebbe più dovuto mangiarla. Nono.
‘Eh?’
Domandò lui, strabuzzando gli occhi.
Bene.
Roxas era un’ idiota.
E questo confermava molte delle teorie del fratello, sul perché avesse Sora come qualcuno.
Non che credesse che lui fosse…
Ed iniziò uno dei suoi tanti viaggi mentali.
Mentre il biondo, stufo, si allontanava dalla camera.



Chiuse gli occhi e si abbandonò sul letto, mentre suo fratello – il mondo doveva per forza finire in quell’ istante! -, poneva domande su domande al povero nessuno.
Si immaginò la faccia del poverino e la cosa la mise di buon umore.
‘Lila! Lila’
Urlò il suo fratellino nell’altra stanza.
Il perché la chiamasse Lila in quel periodo lo sapeva solo lui… E quel dannato programma che si vedeva ogni santo giorno, alla stessa ora…
Mah…
Decise di ignorarlo e continuare a meditare sul su come si sistemare il problema attuale.
Ordunque c’erano buone possibilità che avesse perso il senno; probabilmente aveva passato troppo tempo al computer, a studiare, e le si era fuso anche quel poco di cervello che avevo prima.
Varie immagini non tanto sensate, mi passarono davanti su come eliminare definitivamente il problema…
Le scartai perché si, era impazzita, ma non così tanto da tentare di ucciderlo…
Tanto a quello ci avrebbe pensato Alex, ridacchiò divertita.

Ad un urlo spaventato del fratello si alzò e corse in salotto.
Roxas puntava, l’arma contro il suo fratellino.
'E no.'
'Questo non puoi farlo!'
Prese la prima cosa che trovò, la padella con il pranzo, che si erano dimenticati di mangiare, presi da altro.
E lei lo calò sulla testa di lui.
K si picchiò nuovamente la testa, ridacchiando.

‘Come si dice via il dente, via il dolore no?’
Disse lei al fratello che annuì, senza aver capito in realtà nulla.
Leggermente terrorizzato dall’ espressione inquietante che aveva assunto la sorella.

Mezz’ora dopo la ragazza era distesa gli occhi chiusi, e rifletteva.

A chi avrebbe potuto raccontare una cosa simile?
Sospirò.
Ma perchè... Perchè a lei?
Con tutte le persone in questo maledetto universo perchè proprio a K.??
Perchè??
Strinse più forte il cuscino tentando di soffocarsi dentro.
Doveva fare qualcosa...
Per calmarsi...
E poi...
Sorrise.
Ecco una grande idea!
Prese una borsa azzurrina e si fiondò in salotto, agguantò il fratellino e svegliò non tanto gentilmente il biondo, trascinandoseli fuori di casa.






Allora, questo cap. è stato scritto da Kalea 95, quindi il prossimo è mio.
Povero Roxas, colpito in testa da una padella, dovrà mettere il ghiaccio.
Ok, la smetto di rompere.
Recensite grazie
.

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Capitolo 4
*** Attaccato da una professoressa (AxXx) ***


 “Ooook, quindi Yen Sid vi ha mandato qui per fermare una ‘minaccia oscura’?” Domanda un po’ stupida visto che l’avevano detto in almeno quindici modi differenti.
“Sì e se non la smetti di chiederlo, ti faccio ingoiare il mio keyblade!” Disse Riku in tono minaccioso.
‘Glom... forse meglio non farlo arrabbiare’ “Ok, calma, amico, ho capito.” Disse Ax cercando di non far notare il suo imbarazzo.
Erano le 11.35 e nella sua stanza adesso c’erano sette personaggi dei suoi videogiochi: Sora, Riku, Kairi, Dart, Shana, Ceodore e Kain.
E per fortuna era riuscito a fermare Sora o avrebbe aperto altre confezione e si sarebbe ritrovato invaso da personaggi immaginari.
Per fortuna sua mamma era andata fuori giù a Cecina e sarebbe tornata solo nel pomeriggio.
‘Ok, calma e sangue freddo, questo può accadere a chiunque.’ Pensò cercando di darsi un contegno. ‘Ok, no, non può accadere a chiunque, ma devo mantenere la calma.’
“Sentite, io avrei fame, non c’è qualcosa da mangiare?” Chiese ad un certo punto Sora alzando la mano per prendere la parola.
Un coro di assenso gli fece capire che doveva correre ai ripari se non voleva mostrare a sua mamma una cucina saccheggiata.
“Wow! Fermi! Vado a prendervi qualcosa da mangiare giù, voi non toccate niente!” Disse mentre agitavo le mani.
‘Ok, ma cosa piacerà a Sora e agli altri, qui non ci sono gelati al sale marino.’ Pensò poco dopo al bar cercando di immaginare Sora e gli altri mangiare qualcosa.
Alla fine prese alcune patatine, delle bibite ed altre schifezze, prendendo anche un po’ di schiacciata e salumi vari per farci dei panini.
“È per un compleanno.” Aveva buttato lì Ax all’occhiata perplessa del barista.
Fu una fortuna per lui quando tornando, non trovò la casa devastata, ma, in compenso vide Sora e Ceodore litigare per il telecomando, mentre la TV cambiava canale di continuo.
“È mio l’ho visto prima io!” Diceva il possessore del keyblade, saltellando come un bambino, mentre il principe lo teneva in alto.
Tutti gli altri li stavano guardando stupiti, tranne Dart e Shana che sembravano essere tornati in camera sua.
 
(Non ci provate, il letto è mio. (Ringhio rabbioso di Ax))
 
“Ho portato da mangiare!” Cantilenò Ax sventolando il sacco che si era portato dietro sperando di riuscire a salvare almeno la televisione..
“EVVIVA!!!” Esclamò un coro sconnesso di voci mentre si gettava senza pietà sul poveretto. (AIUTOOOOOOO!!!)
“Certo, che però sono proprio buone queste patatine.” Disse Kairi afferrandone un’altra manciata dal sacchetto.
“AAAAAAARGH!!!”  Sora.
“Che succede?” Fecero tutti mentre osservavano il grande eroe della luce bersi tre litri d’acqua dal lavandino con il getto al massimo.
“Erano piccantissime!!!” Disse lui mentre si potevano vedere delle nuvolette di fumo uscirgli dalla bocca.
“Certo, qui c’è scritto, sono piccanti, comunque non sarebbe successo se tu non ti ingozzassi così tanto.” Lo canzonò Riku.
 
Poco dopo un cellulare squillò.
“Pronto?” Fece Ax aprendo il cellulare.
“Ax, Sono la professoressa Rocciani, Devo parlarti del tuo tema su Hegel, potresti essere giù a Cecina tra un’ora?” Chiese una voce di donna dall’altra parte.
‘Oggi sono tutti, matti, ma chi è che chiama per qualcosa del genere?’ Si chiese mentre il suo cervello cominciava a dare segni di squilibrio.
Poi si ricordò che la sua professoressa era solita fare cose del genere, anche se del tutto fuori luogo. (molti nella sua classe si erano lamentati.)
‘Uhmmm, un ora per andare, una per tornare, altra mezz’ora per il pulman, altra per la professoressa, tre ore.’ Pensò Ax mentre faceva un calcolo veloce.
Be, sarebbe tornato prima di sua madre, quindi aveva tutto il tempo di nascondere quella banda di matti.
Dart stava imboccando con fare mieloso (Vomitata dell’autore) Shana.
Sora e Kairi si strusciavano, mentre Riku se ne stava in un angolo poco lontano ad osservare la televisione approfittando che Ceodore avesse lasciato il telecomando per capire come funzionava, mentre il principe del capitolo quarto di FF stava parlando con Kain.
Ax tornò in camera e si vestì con qualcosa di un po’ più decente di quella specie di completo da ginnastica grigio che aveva a dosso.
Optò per un paio di pantaloni in mimetica ed una felpa rossa.
“Ok, gente!” Disse Ax in tono allegro mascherando i nervi a fior di pelle che gli stavano venendo, mentre usciva dalla sua stanza. “Io starò via per qualche ora (Me ne pentirò) voi non fate niente, mi raccomando.”
Un coro di sì lo accompagnò mentre afferrava un panino, prendeva le chiavi, scendeva in strada e prendeva l’autobus.
‘Ok, sto impazzendo.’ Pensò mentre si accoccolava sul sedile.
‘Almeno domani parlerai con R e capirai di essere matto quando ti vedrà parlare con dei tizi inesistenti.’ Pensò ancora, mentre il Pulman andava da Castellina a Cecina.
‘Anche lei ha detto di dover parlare con me.’ Pensiero speranzoso.
‘Probabilmente ha la data di uscita di KH3.’ Pensiero abbastanza negativo, ma almeno in manicomio avrebbe potuto giocarci.
Il veicolo ci mise proprio un ora per arrivare alla cittadina costiera della Maremma.
L’aria era satura di salmastro proveniente dal mare poco lontano a cui si mescolava lo smog sprigionato dalle macchine.
“Ok, ora devo raggiungere la scuola non è lontana da qui.” Pensò Ax con la testa pesante.
L’aria era gelida nonostante il sole e fu contento di essersi portato un cappotto leggero.
A novembre appena iniziato l’aria i stava lentamente gelando portando finalmente una temperatura consona alla stagione con un settembre ed ottobre che sembravano essere mesi primaverili.
Mentre camminava tra i pedoni, A iniziò a piluccare il panino al salame che si era portato dietro.
Andò a sud superando due incroci e svoltando sinistra al terzo.
Avanzò per almeno cinquecento metri camminando finendo il panino.
Si fermò ad un bar che si trovava davanti alla scuola per prendere un’aranciata ed entrò.
‘Ok, la cosa si fa sospetta.’ Pensò mentre entrando si accorgeva che la segreteria era deserta.
‘Ok, andiamo.’ Si disse lisciandosi gli indomabili capelli neri.
Stava per muovere i primi passi quando dalla sua destra, il corridoio che dava sulla presidenza, apparve proprio dalla sua professoressa di filosofia.
Era una donna alta quanto lui, con la pelle un po’ rovinata, ma ancora molto affascinante per certi versi, con dei capelli castani scuri tenuti in un modo simile ad un caschetto.
“Buongiorno, professoressa.” Disse Ax rispettoso.
“Buongiorno, Ax, vieni, devo parlarti.” Disse la donna con uno sguardo stranamente vuoto.
‘Ok, è ufficiale: i Maya avevano ragione, il mondo sta per finire.’ Pensò A mentre osservava la professoressa condurlo verso la palestra.
 
(Svegliati Ax: da quando una prof ti porta in palestra per un tema? È una trappola! Nd:l’autore. Mi hai dato te il copione, io lo sto solo seguendo! Nd:Ax)
 
Appena superò le porte, quelle, però si chiusero improvvisamente.
‘Ok, le cose stanno peggiorando.’ Pensò osservando la sua professoressa andare avanti in maniera meccanica, come se non si fosse accorta di nulla.
Si dette un pizzicotto al braccio.
“Ahia!”
‘Ok, fa male, quindi sono vivo e non sto sognando.’ Si disse raggiungendo la sua insegnante.
Ma quando la raggiunse e provò a scuoterla per una spalla attraversò la figura come se fosse stata un fantasma.
‘Oh cacchio...’ Stava per svenire.
“Accidenti, pensavo di andare avanti ancora un po’” Disse una voce alle sue spalle.
Ax si voltò.
E dovette fare degli sforzi immani per non far cadere la sua mascella sul pavimento.
Davanti a lui c’era Zexion con il suo Lexicon seguito da due tizi che gli sembravano famigliari.
Uno sembrava un grottesco clown mingherlino e allampanato con l’aria da Joker.
L’altro era una montagna di due metri di armatura nera e mantello.
“Zexion, Kefka e Golbez!” Urlò Ax senza riuscire a trattenersi.
‘Sto impazzendo! Prima i buoni! Ora i cattivi!!!’ Pensò con la testa che minacciava di scoppiare.  
“Evviva, Evviva! Il topolino è in trappola!” Esclamò Kefka saltellando come un idiota.
Ax non si trattenne.
“Ma che volete da me, dannati pagliacci inesistenti!”
Brutta idea: i tre lo osservarono con sguardo furente, fino a che Zexion non fece la prima mossa.
 
 
Cadde in ginocchio e si mise a piangere a dirotto.
“BUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUAAAAAAAAH HAI RAGIONE! SIGH! SONO UN PAGLIACCIO! SOB! MI SENTO COSI’ INUTILE! BUUUUUUH! SONO INUTILE!” TT.TT 
 Kefka: “…”
Golbez: “…”
Ax: “…”
(Silenzio generale stupito mentre il poveretto piange, allagando la palestra.)
“Golbez! Fa qualcosa!” Disse Kefka con le lacrime che gli stavano superando le caviglie.
“Cosa!?”
“Apri le porte!”
“No, o scapperà!”
Mare di lacrime che arriva al ginocchio.
“Apri quelle dannate porte!”
Golbez: “No!”
Kefka: “Sì!”
Golbez: “No!”
Kefka: “Sì!”
 
(Vanno avanti per qualche minuto e si ritrovano tutti con l’acqua alla gola.)
Ax: “….........”
Kefka: “APRI LE PORTE!!!!!!”
Golbez scioglie l’incantesimo che teneva le porte chiuse.
Cecina viene invasa da un mare di lacrime di Zexion, mentre Ax ne approfitta per scappare.
 
(AHAHAHAH che pirla! Nd:Ax)
 
Intanto Zexion continua a piangere.
“COME SI FA A FERMARLO!!!???” Chiede Kefka tenendosi le mani sulle orecchie per arginare il rumore del pianto di Zexion.
Golbez da una botta in testa a Zexion che sviene.
“Uffa, il ragazzino se ne andato.” Commentò il mago in armatura.
“Quindi che facciamo?” Chiese il pagliaccio.
“Ovvio ce ne andiamo.” disse l’altro mettendosi in spalla l’emo, e sparendo in un corridoio oscuro.
Ax intanto si era messo a correre all’impazzata fino a che qualcuno non l’aveva afferrato per la felpa e l’aveva gettato in una specie di buco.
“Ma che...?”
Improvvisamente Ax si ritrovò di nuovo in casa sua in mezzo alla schiera di personaggi immaginari.
“Ehi, che succede?” Chiese Kairi osservandolo preoccupata dallo strano tremore del ragazzo.
In effetti Ax stava davvero tremando per vari motivi: Paura, stanchezza e crisi di nervi.
Dopo alcuni secondi in cui il suo corpo oscillò tra la crisi isterica e lo svenimento.
Scelse lo svenimento.

 
 
Dopo due ore e mezzo il suo corpo lo riportò alla realtà e si era buttato sul computer osservando il monitor con uno sguardo folle.
‘Cosa diavolo posso scrivere!?” Aveva bisogno di dirlo a qualcuno, ma K sembrava assente ed anche R.
Era quasi l’ora in cui sua madre sarebbe tornata e la loro casa era invasa da personaggi dei videogiochi. 
‘Non potrebbe andare peggio di così.’ Pensò mentre si decise a rimandare il problema.
“Ok, gente seguitemi!” Annunciò mentre saliva le scale che portavano in soffitta con molte coperte che lui e sua madre non usavano più da tempo.
“Ehi! Non vorrai farci dormire qui!?” Chiese Ceodore schizzinoso osservando le ragnatele.
“No, fidatevi, seguitemi.” Disse Ax.
Uscì da una finestra sul tetto e da lì proseguirono tenendosi bassi fino alla terrazza del castello abbandonato alle spalle della casa di Ax.
Ci andava spesso per allenarsi nel Parkour, ma per raggiungerlo, bisognava attraversare i tetti di mezzo paese, quindi non ci andava spesso.
Alla fine, tutti si sistemarono e promisero di non allontanarsi.
Ax tornò a casa sua contento che almeno una cosa andasse bene nella sua giornata peggiore.
 
 
 
Nomura tornò nel loro covo e trovò Saphiroth e Artemisia che osservavano una cartina geografica del mondo.
“Ok, io mi prendo la Parte Sud della Russia, qui e poi un po’ di Germania.” Disse la donna segnando alcuni punti con una matita.
“Io, invece la parte Nord della Cina e Un bel po’ di Russia a Nord, fino all’Alaska.” Disse l’angelo nero segnando la mappa a sua volta.
Insieme a loro c’erano anche Xemnas, Seymour e Mateus che si stavano spartendo preventivamente le parti del mondo da dominare.
“Scusi capo, sono arrivati tre tizi che vorrebbero parlarle.” Disse Vanitas indicando la porta.
Nomura salutò i tre nuovi arrivati: Virgil (Fratello di Dante) E Agnus, insieme a Credo (Cattivi di Devil May Cry 4)
“Cosa vi porta qui dai vostri mondi?” Chiese il malvagio dirigente della Square.
“Siamo venuti qui a proporre un’alleanza con voi e ad avvertirvi.” Rispose Vergil. “Mio fratello è arrivato in questo mondo per fermarvi, noi vogliamo impedirglielo.”
“E cosa vorreste in cambio?” Chiese Nomura.
“Una parte si mondo per noi.” Rispose Agnus inchinandosi.
“Richiesta ragionevole, siate i benvenuti.” Disse il giapponese accogliendoli e presentandoli alla sua maligna alleanza.
“Possiamo offrirvi un’altra cosa.” Disse Vergil. “Voi volete un altro gioco che calmi i Nerd. Potete usare il nostro se volete, oltre che al vostro.”
“Buona idea. Insieme piegheremo la mente degli uomini in men che non si dica.” Concordò Mateus.
In quel momento Arrivò Xehanort.
“Nn Tvofo la mia dentefvia.” Disse.
Nomura: “Cosa?”
“Non Tvofo la mia dentefvia!” Urlò l’anziano.
“Non capisco!”
“Non Tvofo la mia dentefvia!!!” Urlò di nuovo l’altro.
Vanitas gli porse la dentiera.
“Grazie mio giovane apprendista.” Disse dopo essersela rimessa.
“Ok, ma dov’è Luxord? E Marluxia?” Chiese Xemnas guardandosi intorno.
“Marluxia è ad un Gaypride nei pressi di non mi ricordo quale città e Luxord ha detto che andava a Las Vegas.” Rispose Vanitas.
“E quel tizio non mi ha invitato!?” Chiese il superiore irritato (Il Gaypride, mica Las Vegas)
In quel momento Saix entrò nella stanza come un ciclone.
“Abbiamo un problema!!!” Urlò il gatto mannaro.
“Che problema?” Chiese Nomura stupito. Il suo piano era perfetto.
Saix accese un monitor che mostrava un ragazzo dai capelli rossi molto lunghi: Axel.
In mano aveva una custodia di un gioco e stava uscendo dal palazzo con aria furtiva.
“MA quella è l’unica copia rimasta di Final Fantasy Versus XIII!!!” Esclamò il dirigente vedendola.
“COSA!? C’è un’altra copia!?” Chiese Saphiroth.
“L’avevo conservata per distruggerla personalmente questa sera ma quel tipo l’ha rubata!”
 
 
 
Naminé vide Roxas camminare a braccetto trascinato da una ragazza che si portava dietro un bambino già grandicello.
‘Finalmente l’ho trovato.’ Pensò mentre si voltava ad osservare Squal e Rinoa che, insieme a Tina e a Elena l’avevano seguita.
“Andiamo! Non possiamo perderli.” Disse mentre si incamminava seguita dagli altri.
 
 
 
Davanti alla casa di R, intanto c’era un uomo di colore molto alto con due paia di occhiali da sole scuri.
‘Reno, deve essere qui.’ Pensò mentre veniva affiancato da Cloud, Tifa e Lightining.

 
 
 
 
 
 
 
Allora il quarto capitolo è un po’ lunghetto, ma a mio parere era importante perché si introducono nuovi personaggi.
Mi scuso con Reno e Kalea per l’imposizione degli altri personaggi, ma non potevo fare altrimenti.
I cattivi si stanno già spartendo il mondo, ma avranno vita così facile?
Per ora l’alleanza A.R.K. non si è ancora creata, ma cosa accadrà?
Ora sta a Reno, quindi aspettate e sperate.
AxXx

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Capitolo 5
*** All'avventura! (Reno_Dedé_Turks) ***


R, oramai staccata a forza da Reno dal corpo di Dante -che considerava convinta suo padre- sedeva con le gambe poggiate sul tavolo, su una sedia e guardava i due uomini con sguardo vago ed enigmatico: nei pochi istanti precedenti, c'era stato un silenzio imbarazzante, che venne infine spezzato dalla ragazza-"Sentite, posso capire di aver fatto la figura dell'emerita idiota...prima..."-Il ragazzo dai capelli rossi la interruppe bruscamente.
-"Sei idiota"-Provocò in R una strana sensazione omicida che venne attanagliata dal sorriso di quest'ultimo-"E poi, un giorno, prima o poi, dovrai spiegarci perché chiami Dan..."-Uno scricchiolio continuo che si avvicinava.
La mamma era nel viale!
-"Porca miseria!"-La ragazza dai capelli ricci saltò in piedi e prese i due uomini per le braccia-"Muovetevi che arriva mia madre!"-Li trascinò lungo le scale e li gettò in camera propria, tolse la chiave dalla toppa successivamente chiudendosi dentro e respirando affannosamente mentre continuava a premere contro la porta, come se qualcuno l'aveva forzata fino ad adesso e lei era riuscita difficilmente a respingere l'indiscreto.
-"Mio dio"-Esclamò portandosi una mano al petto e facendo finta di tossire per far preoccupare i due, che invece di accorrerle attorno per vedere in che condizioni era si limitarono a fissarla con sufficienza.
Lei però, non perse le speranze e cambiò tattica-"Per nessuna ragione al mondo..."-Si guardò attorno-"Dovrete mai lasciare questa camera"-Si affrettò a concludere, fin troppo convinta.
-"Vuoi farmi morire di fame, bruttissima figlia adottiva che non sei altro!"-Dante si alzò in piedi di scatto, pronto a prenderla per la gola e sbatterla al muro, ma Reno lo riportò al mondo reale prontamente, chiedendo-"Dacci almeno un motivo valido"
-"Perché non sono sicura che possa vedervi solo io..."-I due scoppiarono a ridere.
Stavolta, R decise di ignorarli, perché c'era un problema ben più grave che l'affliggeva: ovvero perché sua madre ancora non era entrata in casa.
-"State qui, io vado a vedere una cosa..."-Non diede nemmeno il tempo ai due ragazzi di ribattere (FigOOOni NdRenoDedéTurks che sta per morire perché vorrebbe davvero fare una cosa del genere) che li rinchiuse in camera propria, con tanto di due bei giri nella toppa.
Il ragazzo dai capelli rossi guardò l'albino e sorrise-"Ma chi l'ha addestrata tua figlia quando non c'eri?"-Dante sembrò prendere la battuta in modo positivo
-"Non so nemmeno chi sia la madre..."

Li sentì parlare -forse, pensava, protestavano-, ma li ignorò e discese le scale, con un balzo si avvicinò alla finestra e aprì leggermente la tapparella: scrutò quanto le era concesso scrutare e notò delle figure che stavano davanti alla porta indecise se bussare od entrare con la forza.
Ad R vennero i brividi: riusciva a vedere una chioma di capelli rosa, che era sicurissima appartenessero a Lightning, di Final Fantasy XIII.
Senza pensare, trotterellò allegramente verso la porta, aprì le braccia ed esclamò in un sorriso-"Ma che piacere vederti Lig....PORCA MISERIA SEI DIVENTATA TRANS?!"-Sbiancò.
Davanti a lei si stagliava alto e taciturno, la figura di Rude, migliore amico di Reno: boccheggiò per qualche istante, finché alle sue spalle arrivarono pure il sopracitato e Dante.
-"Come diavolo avete fatto?!"-Dante ripose la spada e a quel punto R capì: stava per controbattere, quando l'albino le posò una mano sopra la testa e accennò un mezzo sorriso-"Ho una figlia, la devo educare e punire se necessario, no?"
Ed era questo, il brutto di avere un padre: nelle tue fanfiction, non ti puniva mai, perché era l'autrice a comandarlo, dal vivo invece, era lui che comandava te.
-"Yo Rude"-Reno si avvicinò all'uomo-montagna che contraccambiò il saluto con un cenno del capo e una frase che sconfortò profondamente il povero scansafatiche.
-"Dobbiamo andarcene per compiere "quella missione" e dato che quando c'è stata la dispersione dei dati dai dischi ti abbiamo perso e ci sono voluti giorni interi per individuarti, adesso dovremmo agire..."
-"Hai fatto il periodo grammaticale più lunga della tua vita, Rude, mi complimento"-Commentò sarcastico il ragazzo-"Ma..."
-"Niente ma, quando hai giurato che avresti combattuto al nostro fianco, l'hai giurato di fronte a Minerva!"-Cloud mise la mano sulla spada per intimorirlo e Reno, per tutta risposta alzò le mani
-"Wo, wo, tranquillo Cloud bello!"-L'altro si calmò, ma si leggeva chiaramente nel suo sguardo che non si fidava a fatto-"Ho fatto quel giuramento, solo perché volevo uscire da quel dannato disco rotto, non per combattere diamine..."-Sospirò e poi riprese-"Ma dato che avete così tanto bisogno del fighissimo, fortissimo, bellissimo, impavidissimo(?) Reno, allora ci combatterò"
-"Ti sei dimenticato stupidissimo"-Aggiunse R.
-"Giusto...Eh cosa?!"-Ma la ragazza si nascose dietro Dante che in ironica veste di padre protettivo squadrò il ragazzo dai capelli rossi da capo a piedi.
Lightning incrociò le braccia e guardò la scena abbastanza seccata-"Allora, ci muoviamo?"
-"Ma non vorrete mica lasciarmi qui da sola, vero?"-La ragazza dai capelli ricci uscì fuori dalla casa con gli altri, ma loro sembravano no ascoltarla-"Ehilà? Devo pagarvi per ascoltarmi?"-Tifa, che non l'aveva notata prima, le si avvicinò e le posò una mano sulla spalla, per rassicurarla.
-"Sono certa che un giorno ci incontreremo nuovamen..."-
-"Ehi no cocchi belli"-R si frappose fra il gruppo e il viottolo che avrebbe portato ad alcune moto-"Prima di tutto, mi dovete ripagare la porta di camera mia e secondo"-Rientrò velocemente in casa tenendo d'occhio i ragazzi e poi fulminea ne uscì nuovamente con una borsa piena zeppa di roba strana-"Io verrò con voi, perché non mi farò sfuggire la grande occasione di vivere avventure con personaggi realmente inesistenti!"
Tutti si guardarono negli occhi, convinti.
-"Okey, alla prossima"-Fecero in coro, correndo verso i veicoli.
-"Brutti bastardi!"-R si ritrovò a correre a perdifiato dietro alcune moto partite.
Avevano alzato un polverone, e lei fu costretta a portarsi un braccio sugli occhi e una mano sulla bocca per evitare di respirare polvere o di farla andare negli occhi.
Il risultato era che si sarebbe dovuta fare nuovamente una doccia e che aveva perso la sua speranza per una nuova avventura.
Nel mentre che le speranze della riccia cominciavano a cadere inesorabili verso un profondo squarcio oscuro, un rombo di moto catturò la sua attenzione-"Che ne dici, ci muoviamo o devo aspettarti tutto il giorno?"-Un ragazzo dai capelli rossi le sorrideva
-"Sei un'idiota, ma per questo, ti farò uno sconto sulla pena della porta di camera mia"-Si avvicinò alla moto e questa partì di botto percorrendo qualche metro
-"Mi avresti potuta ammazzare!"-Protestò la ragazza furiosa, prendendo dei sassi e lanciandoli contro la schiena del ragazzo.
-"Più o meno era quello che intendevo fare..."-Rise, invitandola nuovamente a sedersi dietro di lui.
R saltò sulla moto e si tenne stretta a Reno, che partì in quarta, provocando uno scossone abbastanza violento.
Dopo alcuni minuti di viaggio, alla ragazza sorse spontanea una domanda-"Ma perché non usate l'elicottero?"
-"Stalker, ti pare normale andare in giro con un elicottero?!"-Il silenzio intercalò fra i due.
Reno non parlava perché doveva stare attento a non perdere di vista gli altri, R, perché pensava alla sua povera porta e a quella strana sensazione.
Chissà dove l'avrebbero portata...

Fatto sta che dopo pochi minuti, il motore della moto si fermò, ma la riccia non si decideva a staccarsi dalla schiena di Reno, così che suo padre(?) la dovette prendere sotto le ascelle, come si fa con gli infanti-"Mio dio, sei un caso disperato"
-"Scusa se in tutti questi anni c'è stata solo mia madre ad allevarmi!"-Insistette lei guardando Dante di sbieco, mentre sospira.
-"Esageri"-Disse incrociando le braccia
-"Ci farai l'abitudine, papà"-Imitò il gesto dell'albino mentre pronunciava decisa l'ultima parola detta, poi, vedendo che la stavano guardando tutti, si ricompose e si decise a fare una domanda-"Dov'è che siamo?"-Si guardò attorno
-"Vicino una città chiamata Lucca..."-Rispose Lightning-"Ci hanno detto che qua vicino dovrebbero esserci altri personaggi dispersi"
-"Be', ovvio, c'è il Lucca Comics!"-Ad R le si illuminarono gli occhi e, presa da chissà quale sega mentale, iniziò a dondolarsi sulle gambe con un sorriso ebete sulla faccia.
-"E' decisamente partita"-Commentò il taciturno Rude, il quale attirò su di sé l'attenzione della riccia, che gonfiando le guance e incrociando le braccia, prese a guardare male tutti.
-"Cos'è il Lucca Comics?"-Chiese Cloud, abbastanza perplesso
-"E' una manifestazione che viene fatta a Lucca ogni anno, verso la fine del mese di Ottobre e l'inizio di Novembre: vengono racchiuse dentro enormi tendoni, un sacco di bancarelle che vendono fumetti, action figures, pupazzi, videogiochi... In parole spicciole è una fiera"
-"Vendono anche i por..."-Tifa tirò una pacca non molto cordiale fra il capo ed il collo di Reno, che mugolando si zittì, permettendo ad R di continuare la sua spiegazione.
-"Domani, mi dovrei incontrare proprio qua con un mio amico"-Continuò-"...Per parlare di voi"
-"Be', questo non è possibile"-Disse Lightning
-"Perché scusa?!"-Sbottò la riccia
-"Informazioni riservate"-Concluse, fredda.
In quel momento la ragazza sarebbe voluta scoppiare: prima di tutto, era a lei che avevano rotto la porta, secondo era DA LEI che erano apparsi Reno e Dante e terzo senza DI LEI, quegli idioti non avrebbero minimamente scoperto il Lucca Comics.
-"Se vi addestrassi a muovermi come cosplayer?"
-"Come cosa?"-Chiese Tifa portando una mano al mento
-"Ovvio, come cosplayer: sono persone che si travestono da personaggi dei fumetti e dei videogiochi!"
-"Intendi dire... Che potremmo trovare un altro me?! Un Fake del fighissimo me?!"-Urlò Reno, abbastanza contrariato
-"..."
-"..."
Il silenzio intercalò su quello scenario e poco dopo, quello stato di pace venne rotto-"Be', sì"
-"Mio dio..."-Lightning fece una smorfia-"E per insegnarci a muoversi come questo..."Cosplayer" cosa dovremmo fare?"
-"Se voi domani farete ciò che vi dirò, ve lo insegnerò"-Tutti si guardarono e dopo varie discussioni, acconsentirono.
-"Bene, ora dicci quel che dob..."-All'improvviso macchie oscure tappezzarono il terreno erboso e da esse nacquero dei Neoshadow, Heartless di livello superiore, nemici del bene.
Cloud prese la sua spada avventandosi su di essi con forza ma altrettanta velocità-"Maledetti!"-Roteò la Buster e atterrò su uno di quegli esseri che sparì all'istante.
Ma più che ne uccideva, e più che quegli esseri continuavano a emergere dalle chiazze: a quel punto, Lightning, Rude, Reno e Dante presero il comando-"Cloud, prendi Tifa e andatevene! Cercate di concludere qualcosa senza di noi, abbiamo poco tempo!"
I due amici annuirono e presero la direzione per Lucca.
R, era rimasta a guardare vicino la moto di Reno: avrebbe voluto fare qualcosa, ma non sapeva minimamente come comportarsi, così, mentre cercava di farsi venire un'idea guardava i quattro combattere.
Suo padre(?) aveva in mano Ebony e Ivory, le pistole gemelle e sparava colpi colpendo in pieno muso gli esseri oscuro, che al contatto col metallo del proiettili, la loro testa veniva proiettata all'indietro con tale violenza che ogni volta cadevano sul terreno scomparendo in una nuvola nera; nel frattempo Lightning e la sua spada destreggiavano la situazione con maestria: ogni qualvolta il nemico cercava di accerchiarla lei con una piroetta si abbatteva su alcuni Neoshadow e li disintegrava.
A guardarle le spalle, Reno e Rude, sempre in coppia fissa: all'inizio pensavano potessero bastare i pugni, mentre invece adesso, armati di pistola e metal mag rod, si proteggevano a vicenda.
R si sentiva letteralmente inutile, però una cosa la poteva fare: ovvero, sconfiggere una figura che era apparsa dietro alcuni cespugli e spiava la situazione: si era accorta della sua presenza, perché una suoneria polifonica era squillata e si era propagata nell'aria; somigliava tanto ad una di quelle che ci sono in Final Fantasy VII, che partono appena sconfiggi un nemico.
Ecco, lei se n'era accorta appunto per questo: perché le era molto familiare.
Dopo aver riconosciuto anche la voce, fu sicura che si trattasse di Loz, uno dei tre gemelli rompipalle, il più stupido per inciso: dunque si era armata di ramo d'albero(?) e coraggio e gli si era avvicinata.
L'aveva visto accucciato a parlare con chissà chi, la sua voce alternava toni alti e bassi, gutturali molto spesso, che alla riccia davano un fastidio immane: così lo colpì alla testa e con un salto, balzò all'indietro per vedere la reazione.
Era come se non se ne fosse accorto, così ci riprovò, più e più volte, finché finalmente, l'albino non smise di parlare al telefono e le dedicò l'attenzione che meritava.
-"E tu...?"-
-"STAI ZITTO! QUI LE DOMANDE LE FACCIO IO!"-Gridò rabbiosa picchiando col ramo sul ventre dell'altro e portando tutta l'attenzione su di sé.
-"Oh no..."-Reno guardò Loz preoccupato assieme a Rude, che ricordava ancora la loro folle lotta (In quella cagata di film che è Advent Children Nd R).
Loz, si sentì osservato: aprì il telefono e compose velocemente un numero, poi iniziò a bisbigliare-"La missione è saltata! Che faccio, rientro oppure combatto?"-Attese qualche secondo guardando di sottecchi tutti i presenti, che avevano preso ad assumere facce perplesse. (Ma rientra pure NdR)
-"Mh..Mh...Okey...Sì..."-Chiuse il telefono, fece un cenno di saluto con la mano e corse via saltando sulla sua moto.
Tutti si voltarono a guardare R, mettendola in soggezione-"Che volete da me? Visto come tremava? Aveva così paura che l'ho fatto fuggire!"
-"Zitta caccola e fai da navigatore per Lucca"-Reno la prese per una spalla e la caricò in moto.
Si decise, che appena fosse arrivata a destinazione, avrebbe chiamato sia Ax, si K: ora che ci pensava, le mancava quella ragazza ed era da un po' di tempo che non la sentiva.




.w. Lo so che sono in ritardo e che ho vomitato fuori un capitolo orribile ma...
Ma pace! Ora sta a K *^*
E tra poco arriverà il fatidico 2 Novembre C:
YEEEEH 8D
Reno Dedé Turks

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Capitolo 6
*** Ma che diavolo? (Kalea95) ***


Lascio a voi lettori di immaginarvi come fosse meravigliosa, ed in generale stupefacente, una situazione di questo tipo
per un povero ed incauto personaggio che si era trovato lì, per una serie di sfortunati eventi.
Che si chiedesse il perché, diamine, dovesse - tra tutte le persone di quel bellissimo e colorato mondo (si, come no..) - finire lì era scontato. Voleva intendere... Avrebbe retto meglio a finire in un manicomio - o in una casa di una vecchietta sull' ottantina con la fissa per i gatti -.
Rabbrividì al solo pensiero, anche perché all' immagine dell' arzilla vecchietta nella sua mente si era sostituita quella di un certo maestro di Keyblade di nostra conoscenza. (poco importa che in effetti lui non l'avesse mai incontrato... tanto è una storia inventata e poi... non importante ai fini narrativi, e... Ze commenta e nella storia patirai le pene dell' inferno sappilo.)
Dopo aver fatto una faccia schifata, ed essersi fatto dare dal fratello della ragazza- che credeva si chiamasse qualcosa come K., ma non era molto certo
visto che nessuno dei due si era presento, credendo, per chissà quale santo, che lui li avrebbe saputi comunque (e la ragazzina si era pure arrabbiata quando
aveva pronunciato erroneamente il nome del fratello, come se fosse chissà quale colpa!)-, le indicazioni di come andarsene da quella maledetta città, piena di
piccioni-cagotti (i dannati gli avevano anche sporcato l' uniforme..); prese un pullman e scomparì semplicemente.
E non chiediamoci dove e se sia arrivato a destinazione alla fine, perché, in questo momento, poco importa.
Seguiamo invece i due 'idioti'- così li aveva definiti il biondo poco prima di essere cagato in faccia da un piccione, con commenti più o meno passabili da parte dei due- 'Ho la netta impressione che fosse dalla nostra parte Lila' 'hihi io comando i piccioni-cagotti!! Ahah'- ed un commento molto carino da parte
del biondo, che per motivi di rating non riporteremo.
In pratica ho scritto cinque righe in cui non si dice assolutamente nulla... ma comuque..il succo del lungo monologo era che i due erano da soli - e piuttosto felici di esserlo, o almeno, lo era l'occhialuta K., i cui sbalzi di umore degli ultimi giorni (per inciso per colpa della cioccolata, e non ascoltate Ze che vi dice che non è vero...) erano aumentati a dismisura -.
Quindi ora dopo che quella bevanda aveva terminato il suo effetto, era ritornata al suo solito stato, ovvero 'malinconia portami via'; con il fratello che tentava di buttarla contro un palo della luce per tentare di farla impazzire nuovamente.
Una sorella pazza è ok, ma una sempre a piangersi addosso non riusciva proprio a sopportarla.
Dal canto suo la ragazza stava pensando ad una nuova e splendida poesia, e quindi non badava proprio ai suoi tentativi.
La situazione quindi si era risolta da sola, poiché quello era sempre stato, lo stato normale delle cose...
Ma naturalmente (altrimenti non andrebbe avanti la storia e AxXx mi ucciderebbe) qualcosa doveva succedere, no?
E difatti in quell’esatto momento comparve davanti a loro qualcuno...
Si palesò con grazia e... Sto divagando di nuovo...
Ordunque chi era la persona che aveva rotto il caro equilibrio scenico?
La risposta era... Era...
Era...
'N-A-M-I-N-E'
Pronunciò Alex sorridendo. (Mi sa tanto di Axeluccio questa cosa.... comunque...)
Già lei... che due capitoli fa stava inseguendo il gruppetto per chissàqualemotivo.
Naturalmente non penso che nessuno -tranne me, ma questo c'entra come il sole dentro una buca (?)-
sappia il perché...
(In realtà non lo so neppure io... Ma non vi importa ciò, no? Quindi che lo dico a fare... Mannaggia a mè..)
Il perché... era... era... era...
Ok. No, basta; mi prendo una pausa e continuo poi..
...
...
...
...
...
Uhm... Okey ho mantenuto la suspense abbastanza a lungo... Indi posso andare avanti...
Orduque, il motivo era semplice: doveva informare la suddetta K. del grande disegno di Nomura e compagnia bella...
di cui a lei non le poteva fregar di meno... Ma vabbè...
'Quindi... Fammi capire bene... Vogliono conquistare il Mondo?'
Aveva commentato incredula K. uscendo dallo stato depressivo e sorridendo sadicamente, aveva aggiunto un 'ma sarebbe anche
ora!'... Come se sapesse già tutto e la divertisse alquanto la cosa...
'Eh? Ma che...'
Povero fratellino! Dodici anni e già traumatizzato da una sorella con manie di grandezza!
Però lei si era smentita subito dopo (e per fortuna perché ho la netta impressione che altrimenti lui sarebbe stramazzato al suolo per un colpo al cuore; poveretto davvero!!).
'Dicevo... Non ti sembra un' ottima avventura Alal?'
Ma mentre diceva questa cosa… E il fratello tentava di annuire e dire un sì, successe qualcosa di incredibile, di strabiglinante, di… ma che ne so io?
E lui disse:
'S... ODDIO SANTISSIMO!!'
Ed aveva iniziato a correre nella direzione di casa, con espressione alquanto spaventata.
Per il semplice fatto che come si dice: 'Un alieno è interessante, due sono una rarità, tre... bhè... scappa fuggi!! Vogliono il tuo cervelloooooo!!' .
La cosa era stata estesa per merito della grande - e soprattutto furba- ragazza, a qualunque cosa potesse essere, anche solo vagamente, simile.
Indi quei cosi, che venivano da un altro universo, erano da considerarsi nocivi.
E poi comunque... Lei era stanca… Stanca… Stanca.. E stanca.. Di pensare a risposte che rasentavano l’assurdo…
Dunque appena li vide, prese un respiro profondo e svenne.
Tanto per raggiungere la perfezione in una giornata perfetta.






















Pensavate fosse finito qui?
Eh?
Dite la verità…
E no! Invece!
Perché ho ricevuto precise istruzioni per far collimare il tutto con il resto … e non posso fermarmi...


Quindi, per vostra sfortuna, la ragazzina si svegliò nel suo letto…
Con una Naminè piuttosto preoccupata per il suo stato mentale che la guardava stranita.
‘Stai bene?’
‘No. Non rompere le….’
Comunque…
Dopo questo breve scambio di amorevoli parole, K. si rilassò e decise che poiché tutto ciò non poteva – e non doveva essere reale-, che bisogno c’era di arrabbiarsi?
Quindi sorrise. Sì alzò arzilla, ed iniziò a parlare con tranquillità e con una tazzina di thè in mano – che era miracolosamente comparsa, non si sa come - , con gli interessanti nuovi inquilini.

‘… E dimmi… Esattamente… Il tuo, ehm, nome… quale hai detto che era?’
E questo dopo mezz’ora che la nostra gli parlava di parenti, conoscenti, e gli raccontava tanti begli anedotti che a voi farebbe piacere sapere, ma che io non ho tempo –e soprattutto voglia di scrivere -.
Il commento generale fu un ‘ma tu sei scema o cosa?’; che poteva anche starci, ma era risaputo - forse non da loro…. - che K. non ascoltasse mai quello che le veniva detto in faccia .
Molto semplicemente o scrivevi , o altrimenti potevi scordarti che lei stesse ad ascoltare chiacchiere su chiacchere… Aveva già suo fratello per quello…
Shana…
Disse lei con fare esasperato e omicida
‘Ah… wow… Bellissimo nome… Potresti , per favore scrivermelo? Così… Tanto per…’

La conversazione terminò poi in modo piuttosto brusco…. Poiché lei, stanca, tirò la tazzina del thè contro il muro, colpendo qualcuno dei presenti. Non ci soffermeremo su chi, tanto non è importante…
Sta di fatto che, così, la nostra protagonista si distese e si addormentò.
Quando si svegliò… Di nuovo…
Non era più nella sua casa…
Ma tanto era un maledettissimo sogno, no?
Di che si doveva preoccupare?
Certo c'era quel tizio che combatteva armato di una spada più lunga di un uomo contro Kadaj, una ragazza (Tifa) Che stava facendo a botte contro Loz ed un putiferio intorno a lei, ma in fondo cosa importava non poteva certo andare peggio, no?









Allora, scusate per l'estrema demenzialità di questo cap., ma Kalea ha il cervello fuso dalla scuola e quindi siate gentili comprendetela.
Su, avanti non è male, no?
Almeno si capisce. (Certo, come no. NDcoscenza Stai zitto tu! NDio)
Comunque l'ultima parte l'ho aggiunta io.
Per chi non lo sapesse: Dart e Shana sono prsonaggi di The legend of Dragoon cugino di Final Fantasy e Bis-Nonno-Zio di Kingdom Hearts, ma per chi non l'avesse capito vada su Wikipedia e non scassi gli attributi.
Ok, sta a me, giusto?


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Capitolo 7
*** Inizino gli scontri! (AxXx) ***


 Tidus e Auron si misero schiena a schiena mentre avanzavano nell’intricata giungla della foresta amazzonica.
Avevano fatto un patto con un intercessore che aveva detto loro che sarebbero potuti tornare in vita se l’avessero aiutato. Si erano ritrovati con Yuna in mezzo ad quella dannata foresta sconosciuta.
All’inizio lei e Tidus erano stati felici di riabbracciarsi e sbaciucchiarsi, ma presto vennero attaccati da un gruppo di Guado, creature di Spira simili ad uomini che li avevano attaccati.
“Avanti, Tidus, Resisti ancora un po’.” Disse Auron mulinando la sua fida spada mentre i nemici colpiti si trasformavano in lumioli.
“Ci sono, avanti vecchio, non lascerai a me tutto il divertimento?” Rispose il ragazzo combattendo contro i guado che continuavano a bombardarli con le loro magie.
Intanto Valeofor ed Ixion continuavano a distruggere i nemici, che, sempre in maggior numero accorrevano.
“Lo dicevo io che avremmo fatto meglio a scappare.” Disse una voce sugli alberi che continuava ad attaccare i nemici dall’alto.
Tra i rami c’era una specie di ragazzo con la coda da scimmia che usava la sua naturale agilità per combattere.
 
 
 
 
In una pianura desertica a sud del Cairo si stava consumando una battaglia simile.
“Avanti, Dobbiamo continuare!” Disse Firion.
Il ragazzo aveva una fascia intorno alla testa ed indossava un’armatura media.
Aveva con se un numero incredibile di armi, ma preferiva usare l’arco.
Al suo fianco Maria usava le mura in rovina di chissà quale città egizia per combattere con un arma simile.
“Avremmo già vinto se avessimo aiuti!” Urlò un uomo in un armatura pesantissima che brandiva una spada a due mani.
Steiner aveva seguito la regina Garnet in quella folle missione, ma non era mai stato convinto della sua necessità.
Intanto il maghetto nero Vivi stava lanciando magie contro gli heartless, tenendoli lontani.
Più in là, un ragazzo che indossava una tunica blu dal contorno nero stava saltando da una rovina all’altra abbattendo le creature oscure.
“Sentite, io mi presento preventivamente: Noel. Se ne usciremo vivi voglio spere chi siete, ok?” Disse il giovane.
 
 
 
 
In una valle nell’estremo Nord la scena non era diversa: Gruppi di nessuno stavano attaccando un gruppo di combattenti cercando di eliminarli.
“Avanti, dobbiamo fermarli!” Urlò Snow, un ragazzo con un pesante giaccone grigio ed un berretto nero mentre mollava pugni ai suoi nemici aiutato da Yang, un uomo sulla trentina che girava a torso nudo che combatteva a mani nude indossando solo un paio di pantaloni rossi.
Alcuni simili riuscirono ad inchiodare Il ragazzo al suolo, ma alcune frecce luminose distrussero quei nemici.
“Grazie, Serah!” Disse rivolto ad una ragazza dai capelli rosa ed uno strano vestito che combatteva con una specie di arco.
“Concentrati!” Disse un uomo dai lunghi capelli bianchi che combatteva con una spada che emanava una fioca luce.
Cecil il re di Baron.
Insieme a lui c’era sua moglie Rosa che, come Serah, combatteva con arco e frecce.
I nessuno intanto avanzavano.
 
 
 
 
Refia e Luneth stavano combattendo spalla a spalla.
I due ragazzini di quindici anni stavano combattendo contro alcuni mostri che somigliavano a dei lupi corazzati in una valle incassata tra le montagne tra la Cina e India.
Insieme ai due biondini c’era una ragazza dai capelli neri che evocò subito Infrit e Shiva per difendere lei ed i suoi nuovi compagni dai nemici.
Garnet faceva un grande sforzo per mantenerli entrambi, fortunatamente avevano incontrato quella strana creatura simili ad un leone bipede blu, che diceva di chiamarsi Kimarhi.
“Avanti possiamo farcela!” Urlò Zack lanciandosi in avanti contro i mostri distruggendone uno.
 
 
 
 
Locke era un ragazzo biondo armato di spada e scudo e stava affrontando alcuni demoni armati di falce che tentavano di infilzarlo.
Fortunatamente era abbastanza agile da evitarli.
“Non ti fermare!” Urlò un ragazzino di nome Hope dai capelli argentei che combatteva con un bumerang ma usando prevalentemente le magie.
Alle loro spalle Ridya, una ragazza dai capelli ed il vestito verde, alzò le mani verso il cielo ed evocò Odino e Titano che iniziarono a distruggere tutti i demoni che li attaccavano, ma quelli sembravano non finire mai.
“Accidenti, non mi aspettavo così tanti nemici.” Disse Balthier un uomo dai corti capelli biondi armato con una specie di fucile del seicento.
Erano su un’isola deserta in una zona sconosciuta del pacifico, ma non sapevano se fossero riusciti a sopravvivere.
 
 
 
 
 
 
Ax si svegliò a notte fonda.
Sua madre era partita per raggiungere suo padre in Arabia Saudita.
Lui sarebbe rimasto lì, perché non aveva buoni rapporti con suo padre, quindi aveva preferito declinare l’offerta.
Poi c’era anche il fatto che stava letteralmente impazzendo.
Insomma aveva visto in carne ed ossa dei personaggi che non esistevano.
Ed era stato anche aggredito.
Ok, non riusciva proprio a dormire.
Dopo cena sua madre era partita subito con suo fratello e l’avevano lasciato da solo in quella casa.
Aveva passato la serata davanti al computer cercando una soluzione, ma inutilmente.
Alla fine era andato a letto mooolto presto per far arrivare il domani in fretta.
Però non riuscì a dormire ed alla fine, si decise a raggiungere gli altri al castello.
Probabilmente era l’una di notte, ma l’illuminazione artificiale gli permise di mantenere la sua consueta agilità.
Fu molto stupito di trovarli tutti svegli.
“Non riuscite a dormire, eh?” Chiese Ax cercando di non sembrare troppo stupido.
“No, ma non ne abbiamo bisogno, Yen Sid ci ha appena contattato per dirci che dobbiamo muoverci domani. Dobbiamo cercare altri guerrieri.” Disse Sora mettendosi le mani dietro la testa.
“Capisco, ma dove sono Dart e Shana?” Chiese il ragazzo reale guardandosi intorno.
“Shana è andata a prendere alcuni nostri amici, mentre Dart ha preso il volo con quella sua strana armatura con le ali.” Rispose Kairi indicando vagamente la finestra.
In quell’istante il diretto interessato si presentò trafelato.
“Presto, dobbiamo sbrigarci!” Disse mentre sembrava aver volato per molte miglia.
“Cosa succede!?” Chiese Kain osservandolo preoccupato.
“Ci sono decine di esseri neri che si stanno avvicinando da est, oltre le colline!” Rispose il ragazzo dall’armatura rossa.
“Haertless!” Urlarono in coro i tre prescelti del keyblade.
“Dobbiamo muoverci!” Disse Ceodore alzandosi e preparandosi.
“Un secondo. Ed il mio paese?” Chiesi io preoccupato per i miei amici che vivevano lì.
Il gruppo si guardò.
“Non ce la faremo mai.” Disse Kain. “Non conosciamo la zona e loro hanno una posizione vantaggiosa, sarebbe un suicidio combattere.”
Ax, però non era d’accordo con lui.
“Aspettatemi due minuti torno subito.” Tornò a casa sua rapidamente e prese tutto l’occorrente.
Aveva un cassetto con dentro una mappa della zona insieme ad una torcia e quattro wolkie-tolkie che gli aveva regalato sua padre.
Non avevano una gittata molto lunga ma potevano comunicare anche a mille metri di distanza.
Prese una borsa a tracollo, dove mise il computer, un po’ d’acqua e la roba che aveva preso e tornò al castello.
“Allora? Hai un piano?” Chiese Riku mentre lo vedevano tornare.
“Allora, indicami la zona da dove stanno venendo.” Disse Ax stendendo la mappa.”Erano qui. E si dividevano in tre colonne distinte.” Rispose il guerriero rosso.
Il ragazzo conosceva bene quel posto, era stato lì che, arrampicandosi sugli alberi, aveva accresciuto la sua agilità e sapeva anche che c’erano poche strade per giungere a Castellina da lì.
Erano utilizzate dai vecchi minatori d’alabastro per raggiungere Volterra, ma andavano tutte a restringersi in una specie di valle con due stradine per fianco con al centro un fosso, che cadeva per almeno cento metri.
“Ci difenderemo qui!” Disse indicando il punto sulla cartina.
“Si stringeranno e non potranno accerchiarci, quindi è il luogo migliore per difendere il paese.” Disse Ax cercando di convincerli.
“Dato che si tratta di salvare delle persone ti aiuteremo, ma dobbiamo andare ad una città di nome Lucca per il mattino.” Disse Ceodore.
“Sì, ci devo andare anche io.” Disse il ragazzo reale ripiegando la cartina e porgendo a Riku, Kain e Dart un wolkie-tolkie ciascuno.
“Ci terremo in contatto, Riku, Sora e Kairi staranno sul lato destro della valle, Kain e Ceodore sul sinistro, Dart, tu sai volare quindi potrai fare da rinforzo a chi si trova in difficoltà. Con quelli ci terremo in contatto e cercherò di coordinarvi.” Disse con un tono che non sentiva nemmeno suo.
Un ora dopo erano tutti in posizione e Ax si stava arrampicando su un albero molto alto con in cima una specie di piattaforma di legno.
Quell’albero doveva avere almeno duecentocinquanta anni e sovrastava la foresta.
Da lì si poteva vedere tutta la zona.
Gli ci vollero comunque due minuti per raggiungere la cima.
“Gente, siete pronti?” Chiese al piccolo apparecchio mentre osservava la massa nera di creature più buie della notte avanzare a pochi minuti da loro.
Usando la magia i suoi improvvisati compagni di avventura avevano acceso delle luci per rendere visibili le loro postazioni dall’alto.
Ax si sentiva un generale che guidava i suoi uomini in battaglia.
Peccato non avere le loro abilità, altrimenti avrebbe potuto fare qualcosa.
“Ci siamo, arriveranno tra pochi minuti!” Disse kairi all’apparecchio.
Poco dopo Ax vide le postazioni invase dagli heartless.
Dall’alto quelle creature sembravano degli insetti neri pronti ad essere schiacciati, ma sapeva che non doveva sottovalutarli.
Nel gioco alcuni di loro erano davvero tosti e di certo qui non facevano molta differenza.
Anzi nella realtà non iniziavi a fluttuare a mezz’aria con la scritta ‘game Over: vuoi continuare?’
Qui morivi e basta.
Lo scontro era equilibrato dato che i suoi compagni erano molto forti e combattevano con un coraggio da leoni.
Per tre volte Dart volò da una parte del fosso per poi tornare indietro, mentre gli altri combattevano come leoni.
Sora ed i suoi compagni mulinavano i loro keyblade con una ferocia incredibile disintegrando le creature oscure con pochi rapidi colpi.
Kairi utilizzava maggiormente le magie rispetto agli altri due, ma era molto abile anche quando si trattava di combattere.
Kain era un dragone, quindi era molto abile nei salti.
Ogni volta che tornava a terra provocava delle onde d’urto che spazzavano via decine di heartless per poi finire i superstiti con la sua lancia, mentre Ceodore, addestrato da suo padre combatteva a spada tratta contro i nemici abbattendoli con facilità.
Dopo due ore passate a combattere finalmente sembrò che stesse per finire, ma una voce rimbombò alle spalle di Ax.
“Sembra che i tuoi amichetti abbiano vinto.” Disse Xigbar alle sue spalle. “ma tu farai una brutta fine.”
Il ragazzo deglutì quando si vide il tiratore libero puntargli contro le sue armi.
Prese la prima arma che aveva a portata di mano (La torcia elettrica) e si preparò a combattere (?).
“Fermo, o io... io...” ‘Già, io cosa? Ti faccio una bella abbronzatura notturna?’ Si chiese Ax mentre gli puntava contro la torcia.
Il nessuno si lanciò in avanti ed il ragazzo accese istintivamente l’apparecchio in faccia a lui che, accecato perse l’equilibrio e cadde dalla piattaforma.
“Ehmmm... Scusa!” Disse Ax all’imprecante nessuno mentre scendeva dall’albero.
Improvvisamente una pioggia di proiettili magici gli volò addosso e lui fu costretto a saltare su un albero vicino.
‘Meno male che ho messo i guanti.’ Pensò, visto che se non li avesse avuti le schegge gli si sarebbero conficcate nella mano.
Si mise a saltare da un ramo all’altro più velocemente che poteva, mentre alle sue spalle il nessuno continuava a sparare imprecando per la botta subita.
“Brutto Verme! Vieni qui, che ti faccio nero!” Urlò Xigbar continuando a sparare.
Nonostante il buoi Ax riuscì a non fare un volo di venti metri continuando a stare appeso agli alberi come una scimmia ubriaca, anche se i colpi volavano a decine.
‘Meno male che hai delle pistole magiche, bimbo, se sprechi così tanti colpi avresti già fatto esaurire le miniere di tutto il mondo.’ Pensò mentre i colpi luminosi continuavano a volargli attorno senza ferirlo.
Alla fine qualcuno lo prese al volo mentre evitava i colpi del nessuno.
“Ehi! Non vorrete lasciarmi qui!” Urlò quello osservando contrariato il gruppetto che se ne andava.
Dart stava volando via con la sua armatura alata e si portava in spalla Ax mentre Sora, Riku e Kairi volavano letteralmente circondati da un aura di scintille dorate.
“La polvere di fata dell’ Isola che Non C’è.” Rispose Sora alla muta domanda di Ax.
“Dove andiamo? E dove sono Ceodore e Kain?” Chiese quest’ultimo.
“Tengono impegnati i nemici e raggiungeranno i loro amici mentre noi andiamo a Lucca.” Rispose Dart mentre iniziavamo a volare molto velocemente.
Io mi aggrappai un po’ meglio alla schiena del giovane e guardai il panorama.
Era l’alba quando, sorvolando una strada che, passando per un boschetto portava alle periferie di Lucca, vedemmo alcune moto avanzare.
 
 
 
 
Nomura osservò i monitor che mostravano i personaggi dei vari Final fantasy e Kingdom hearts combattere contro le creature che lui ed i suoi alleati avevano mandato.
“Ottimo! Ottimo!!!” Disse Xamnas osservando i combattimenti. “Presto saranno sfiniti e non ce la faranno più!”
“Non cantiamo vittoria troppo presto.” Lo ammonì il vecchio rompiballe, noto come Xehanort. “Ricorda che comunque vada c’è sempre la possibilità che essi riescano a fuggire e, grazie alle leggi della statistica, che io, per inciso, conosco a mena dito, ci sono buone possibilità che la nostra prima ondata di mostri non sortisca gli effetti sperati dato che...”
(Xehanort si perde in un discorso lungo come la grande muraglia cinese bellamente ignorato da tutti i cattivi.)
“Allora avete cacciato quell’inutile emo?” Chiese Ansem agli altri membri dell’organizzazione.
“Sì, se ne andato a piangere da qualche parte nei pressi della posizione di Roxas, ma non sappiamo esattamente dove.” Rispose Vexen.
“Ottimo, un problema in meno.” Tagliò corto Saphiroth.
“Abbiamo la posizione di Axel?” Chiese Caius osservando i vari monitor.
“Quel gay andrà a cercare il suo ‘Roxy’ sicuramente.” Affermò Marluxia che indossava ancora il costume da gay pride. “Gli tenderemo una trappola.”
(Xehanort continua a parlare ignorato da tutti.)
“Be’ non puoi dire che tu sei meglio.” Lo denigrò Xemnas.
“ma stai zitto, tu! Quando ti ho fatto delle proposte tu hai accettato per poi tradirmi e correre tra le braccia di Saix! E poi ti chiedi perché ti ho tradito!” Rispose Marluxia.
(Silenzio attonito con, in sottofondo la voce di Xehanort, che non si è ancora reso conto che nessuno lo sta ascoltando.)
“Sentite, comunque dov’è Loz?” Chiese Nomura cercando di evitare divisioni tra la sua alleanza.
“Stava inseguendo Rude e gli altri, ha chiamato poco fa ed ho deciso di mandargli anche Kadaj e Yazoo, per sicurezza, ha detto di essere stato scoperto.” Rispose Saphiroth
“Uhmm, meglio mandare anche Loiyd e Lenus, a loro i stanno unendo anche Dart di The Legend Of Dragoon ed i custodi.” Disse il malvagio dirigente osservando le immagini inviate dai satelliti spia che Ojio stava costruendo per lui.
Subito si fecero avanti un ragazzo ed una ragazza dai capelli argentei che, in un bagliore luminoso, trasformarono le loro vesti in armature alate simili a quella di Dart e volarono a gran velocità verso il gruppo di moto dopo essere passati attraverso un portale oscuro.
(Xehanort continua a parlare.)
 

 
 
 
 
 
 
 
 
UFFFFFF! Allora, questo capitolo è un po’ più lungo degli altri.
Come avete potuto vedere ci saranno tutti i Final Fantasy più un altro gioco della Square (The Legend Of Dragoon. E per chi non lo sappia consiglio Wikipedia e Youtube per informarsi sui personaggi.)
Comunque è incentrata su una serie di battaglie per chiudersi in chiave comica sui cattivi.
(Comunque ora si è svelato l’arcano! Perché Marluxia voleva tradire Xemnas? Perché Xemnas l’aveva tradito con Saix. O.O)
AxXx.
Ora tocca di nuovo a Reno_Dedé, mi sa che tocca a lei, far incontrare Ax e R.

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Capitolo 8
*** Arrivati in città. (Reno_Dedé_Turks) ***


R, dopo aver fermato a forza tutto il gruppo, era scesa dalla moto di Reno e aveva preso ad esaminare il corpo privo di sensi di una ragazza che era apparsa improvvisamente-"Ma è morta?"
-"Non portare sfiga come la signora Fletcher, Light"-Aveva risposto la riccia-"Non è morta, respira e prima aveva gli occhi aperti!"
-"Ma cosa ne sai?!"
-"Ricordi quando Loz aveva chiamato i rinforzi e Tifa e Cloud avevano cominciato a battersi per farci guadagnare tempo dopo l'orda di Heartless? Ecco è lì che ha aperto gli occhi e poi si è riaddormentata!"-R abbassò lo sguardo sul corpo della ragazza, che le sembrava familiare.

-Flashback-

Appena ripartiti avevano raggiunto Cloud e Tifa che si stavano lentamente dirigendo verso Lucca, quando, Loz e i suoi fratelli erano apparsi nuovamente, con i rinforzi.
A quel punto, i due sopracitati avevano cominciato a combattere dato che le loro energie le avevano risparmiate già abbastanza e avevano bisogno di sgranchirsi un po' i muscoli.
Era stato a quel punto che R si era ritrovata davanti a lei una ragazza che dormiva beatamente a terra.
Come diavolo c'era arrivata?!

-Fine Flashback-

-"...Per me ti ha vista ed è svenuta"-Commentò Reno ironico
-"Stai zitto coda di cavallo rossa imbizzarrito e tieni a freno il verbo"-Rispose la riccia guardandolo male-"Carichiamola in moto e andiamocene, che Lucca ci aspetta"
-"Mio dio, agli ordini..."-Il rosso presa la ragazza priva di sensi in spalla e la poggiò delicatamente sulla moto-"Altri ordini, sua altezzosa altezza?"
-"Nessuno"-Sorrise compiaciuta R, incrociando le braccia e scrollando le spalle con un sorrisetto furbo.
-"Stai prendendo troppa confidenza, per i miei gusti"-Commentò Lightning, abbastanza contrariata dal comportamento della ragazza
-"Se volete scoprire il segreto del cosplay..."-Non finì nemmeno la frase che tutti sospirarono rassegnati: dovevano rimanere sottomessi a lei, se volevano che la missione andasse a buon fine.

Dopo una buona mezz'ora di viaggio, finalmente, i viaggiatori(?) arrivarono a Lucca, città del fumetto e delle mura(??????) (No, questa è una graaaaan cavolata NdR).
-"FINALMENTE!"-Esclamò R tutta entusiasta, svegliando persino la povera ragazza addormentata che cadde dalla moto.
-"Mio dio, ma che diavolo..."-Guardò avanti a sé e scosse la testa-"No...Non è possibile...Mi libero di due personaggi e me ne spuntano altri ottanta mila..."-Poi guardò male la mano che la ragazza riccia le tendeva innanzi al suo viso.
-"Ciao! Io sono R e tu sei?"
-"R?"-Chiese l'altra, incredula
-"Sì... perché?"
-"Mio dio, io sono K!"
Ci fu silenzio per qualche istante
...
...
...
K? Com'era possibile che...?
-"K!!"-R saltò addosso alla ragazza sprizzando gioia da tutti pori, quasi piangendo per la felicità-"Mio dio, non sapeva che saresti venuta a Lucca!"
-"Infatti...Ma non so come ci sono arrivata!"
-"Ohhh l'importante è che tu sia qui con noi"-La aiutò a rialzarsi, mentre gli altri guardavano increduli la nuova arrivata-"Domani alle 16:30 incontreremo anche Ax, sai?"
-"Bene!"-Esclamò
-"E' una tua amica?"-Chiese Cloud alla riccia, abbastanza perplesso
-"Già!"-Rispose tutta contenta
-"Bene...E quindi, ora che siamo a Lucca... in mezzo ai...cosplayer? Sì, ai cosplayer... Non è che potresti dirci... per caso eh...Qual'è il segreto di questi fantomatici personaggi?"
-"Ohh...Giusto..."-Ci pensò su, poi, dato che loro facevano il cosplay di loro stessi, sparò la prima cavolata che le veniva in mente-"Oh be', essere voi stessi!"
Tutti la guardarono male.
-"Io la ammazzo"-Rude, che solitamente era l'uomo più taciturno e tranquillo del mondo, prese a rincorrere la povere R che dava spettacolo della sua stupidissima stupidaggine(?)
Senza contare, che il giorno sarebbe stato lungo.
Mooolto lungo.

16:30 del giorno 2 Novembre 2012.

Una ragazzina dalla chioma color della notte si aggirava fra le bancarelle di uno stand del Lucca Comics, con fare discreto.
Ogni tanto urtava contro qualcuno e molto spesso, questo qualcuno le chiedeva una foto, perché un cosplay così ben fatto e bello di Xion, non s'era mai visto.
-"Ma quale cosplay e cosplay!"-Pensava la ragazzina-"Io sono davvero Xion!"
Aveva provato a dirlo ad alcune persone e sembravano anche averla creduta, ma poi, vedendo che davvero si comportava come la vera nessuno del videogioco, avevano deciso di abbandonarla al suo destino, perché troppo noiosa.
Insomma, ma com'erano idioti quegli umani!

-"Dov'è che si dovrebbe trovare il vostro amico?"-Chiese Reno il quale era diventato il baby sitter ufficiale delle due donzelle.
-"Ah, ha detto davanti lo stand più grande di Lucca, quindi, è quello!"-R indicò una costruzione bianca, dove davanti ad essa vi erano solo due ragazze che tenevano sotto controllo coloro che entravano dentro al tendone.
Di Ax, nessuna traccia.
-"Certo, vedo che c'è molta gente che vi sta aspettando lì"
-"Sarà in ritardo"-Ribatté convinta la riccia-"Piuttosto, Cloud e gli altri dove sono?"
-"A cercare Xion, hanno avvertito la sua presenza, qua nei paraggi"
-"Xion?!"-Chiese emozionata
-"Sì, Xion..."-Annuì il rosso, abbastanza preoccupato dalla reazione della ragazza.

Tifa si aggirava per i tendoni, alla ricerca di una testolina corvina, ma l'unica cosa che vide, furono un gruppo di Heartless che si aggirava nei pressi della Chiesa-"Oh no..."-Prese a correre all'indietro, tornando sui suoi passi per andare ad avvertire gli altri, mentre un gruppo di curiosi si complimentava con i mostri per il costume ben fatto(?).
Finché non calò il panico su quell'evento così maestoso e gli Heartless non cominciarono a divorare i cuori delle persone.

R vide un ragazzo che correva incontro a loro e decise di accorciare la distanza avanzando di qualche passo-"Ax?"
-"Ho portato compagnia..."-Indicò alle sue spalle il gruppo di personaggi braccato dagli Heartless che oramai invadevano ogni angolo di Lucca...



Okey, è un capitolo veramente corto, però non ho avuto il tempo di scrivere di più...
Sono spiacente, spero di riuscire a fare di meglio nel prossimo.
Reno Dedé Turks



Mi spiace di non aver potuto far di meglio, ma purtroppo non riesco a stare a passo con gli aggiornamenti ç_ç
Vi sto rallentando lo so.. e mi scuso enormente sia con te che con Kalea...


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Capitolo 9
*** Battaglia a Lucca Comics!!! (AxXx) ***


 Stavamo volando lasciandoci indietro le moto, ma mentre stavamo volando sopra Lucca quando una fiammata ci intercettò.
“Loiyd!” Urlò Dart osservando un ragazzo dai capelli d’argento che volava con un armatura simile alla sua con in mano una spada curva fiammeggiante: l’ammazzadraghi.
“Sentite, voi scaricatelo a Lucca, io mi occupo di lui!” Disse sguainando la spada.
“EHI!!!!!! Mi avete preso per un sacco di spazzatura!!??” Chiese Ax irritato.
Sta di fatto che lo scaricarono proprio in un vicolo vicino ad alcuni sacchi di spazzatura.
“Ce la farà?” Chiese il ragazzo mentre si ripuliva i vestiti.
“Sembra un tipo niente male, ce la farà.” Rispose Riku laconico.
Il gruppo uscì dal vicolo e si trovò in una strada invasa dai cospleyer.
“Cavolo qui sono tutti uguali a noi, visto Kairi?” Disse Sora parlando con la ragazza.
Ma lei non c’era più.
“ma dove sei!?” Chiese il moretto.
“Qui!” Rispose lei.
Peccato che c’erano ben trenta Kairi diverse lì intorno.
“Cavolo abbiamo perso Kairi, visto Riku?” Disse Ax girandosi.
Problema: al posto di Riku si era girato un suo cospleyer.
“Ops, scusa non parlavo con te.” Rispose il ragazzo alzando le mani in segno di scusa.
L’altro alzò le spalle e si girò a parlare con alcuni suoi amici.
“Dannazione. Meglio se rimaniamo uniti, Sora. Ma... Dove sei, Sora!?” ‘Diavolo non si capisce più niente!!!!!!!!!!’ Fece Ax mettendosi le mani sulla testa.
‘Ok, mantieni la calma se li chiami ti dovranno pure risponderti.’ Pensò iniziando a chiamarli per nome.
Peccato che ogni volta che li chiamava si giravano almeno una decina se non una trentina di Riku, Sora e Kairi.
‘Oh diavolo, ma come faccio a trovarli se ogni tizio travestito da loro si girà verso di me!’ Pensò incavolato con se stesso.
Ax si mise a camminare come un’anima persa tra i cospleyer di tutta Lucca.
Decise di dirigersi allo stend principale dove si sarebbe dovuto ritrovare con R.
Cominciò a cercare il luogo dell’appuntamento, ma era nel luogo che si aspettava, infatti non conosceva quella parte di città e cominciò a camminare come un’anima persa in mezzo a tutta quella gente travestita.
Nel mentre cercava di scorgere i suoi amici fantastici, ma in mezzo a tutti quei Sora, Kairi e Riku, era praticamente impossibile riconoscere quello vero.
Ad un certo punto un uomo vestito da membro dell’organizzazione XIII lo fermò.
Per un attimo Ax pensò che fosse un semplice cos play, ma dovette ricredersi quando il tale iniziò a parlare.
“Vedo che ci rincontriamo, giovanotto.” Disse l’uomo.
Per un attimo il ragazzo temette che si trattasse di Xigbar o Zexion, ma non era nessuno dei due.
“Chi siete?” Chiese Ax che, curioso sbirciò sotto il cappuccio.
L’uomo che aveva davanti aveva gli occhi neri, i capelli neri corti ed un paio di simpatici baffetti.
Per un attimo il ragazzo pensò di trovarsi davanti al Maestro Eraqus, ma si rese subito conto che quello che aveva davanti era Hironobu Sakaguchi: il creatore dei prima Final Fantasy, fino al decimo, non che coproduttore di Kingdom Hearts.
“Ottima intuizione.” Disse l’uomo anticipando l’esclamazione del ragazzo.
In effetti sono stato io a teletrasportarti dalla tua scuola a casa tua quando sei stato attaccato da Zexion, Kefka e Golbez, ma non sono qui per discutere di questo.” Disse porgendo ad Ax tre fogli.
Uno aveva disegnato sopra due Katane.
Il secondo una spada ed un arco.
Il terzo raffigurava una specie di flauto.
“Ma che ci dovrei fare con questi?” Chiese il ragazzo evidentemente perplesso.
Improvvisamente le lame del foglio di carta divennero reali e di vero metallo, come se si fossero materializzate.
Erano pesanti e molto forti e la cosa più impressionante era che erano entrambe affilate.
“Eccellente!” Disse Sakaguchi entusiasta, mentre la gente ci passava accanto come se non ci vedesse.
“Bene, dai gli altri due fogli alle tue amiche .” Disse con tono serio.
“Ehi, ma...” Fece il ragazzo cercando di protestare, ma l’uomo era già sparito.
“un’ultima cosa.” Sentì improvvisamente nella sua mente. “Per rimpicciolire le armi, basta che tu riesca ad immaginarle piccolissime e diventeranno un ciondolo.” Detto questo anche la voce di Sakaguchi sparì definitivamente.
Ax osservò un attimo le due spade che aveva in mano.
Il manico era quello di una normale katana con una fasciatura in pelle rossa e sulla parte della lama più vicina all’impugnatura c’erano incise due cose, una per ciascuna spada.
Su quella che teneva nella mano sinistra era inciso KH e sulla destr FF.
Subito le fece sparire facendosi apparire al collo un ciondolo che raffigurava proprio due katane incrociate.
Si rimise in marcia continuando a guardarsi intorno per almeno mezz’ora quando un urlo lo fece voltare.
Alcuni heartless stavano attaccando la gente della manifestazione scatenando il panico.
‘Eh, no dai! Non anche qui!’ Pensò mentre si metteva a correre alla ricerca di aiuto.
Certo, sapere di avere delle armi lo esaltava non poco, ma voleva avere le spalle ben protette la prima volta che le usava.
Vide la ragazza riccia che corrispondeva a R e le corse in contro.
Era accompagnata da un cospleyer di Reno e da un’altra ragazza che lì per lì non riconobbi, ma che dopo un secondo riconobbi come K.
Lei lo salutò a distanza riconoscendolo ma la sua attenzione fu subito attratta dagli heartless che attaccavano le persone.
“Ho portato compagnia.” Disse indicando gli heartless alle sue spalle.
Ax tuttavia si fermò quando un ragazzo dai lunghi capelli rossi tenuti insieme da una coda di cavallo lo interruppe con una pacca sulla spalla.
“Ehi, non prendere troppa confidenza, chiaro.” Il tono era scherzoso, ma il motivo di fondo no.
“Ciao!” Disse K vedendo Ax.
“Ehi! Ci sei anche tu, pensavo non potessi venire!” Disse il ragazzo con una strana nota di preoccupazione nella voce.
“sentite, potete venire con me un attimo?” Chiese di nuovo cercando di trascinarle via subito fermato dal rosso.
“Senti che vuoi? Come cospleyer di Reno sei anche venuto male, non ti voglio rubare la fidanzata.” Disse Ax con voce scocciata.
A quelle parole un potenterrimo gancio destro lo colpì al mento facendolo volare all’indietro con ben due capriole.
“Come-Mi-Hai-Chiamato!!??” Chiese il rosso ancora più rosso dalla rabbia.
“Calma, calma, calmissima!” Disse R trattenendo il presunto cospleyer che evidentemente voleva riempire di mazzate il poveretto.
“Che ne dite se parliamo dopo aver messo a nanna quegli heartless?” Chiese la riccia indicando le creature oscure.
“Sì, giusto, ma con lui non ho ancora finito.” Disse il ragazzo preparandosi a combattere.
“Mi chi è quel tizio?” Chiese Ax guardandolo male.
“Ehmm... il vero Reno.” Rispose la riccia cercando di non mettersi a ridere.
‘Della serie FDM: Figura di Merda.’ Pensò il ragazzo mettendosi una mano sulla testa.
‘Ok, forse la mia pazzia è collettiva, almeno avrò qualcuno con cui parlare in manicomio.’ Pensò esasperato.
“Be, andiamo a chiamare gli altri.” Disse un ragazzo dai capelli argentei, un impermeabile rosso e un’enorme spada a forma di teschio.
“Bene, sì, vado io a cercare tutti i tizi, voi rimanete qua e se vedete Sora, Riku e Kairi, quelli veri, salutatemeli.” Disse Ax avviandosi verso gli stend.
“Ci sono anche loro!?” Chiesero in coro le due ragazze guardandolo basito.
“Sì, ah a proposito, tenete!” Disse tornando indietro e porgendo loro i fogli che gli aveva dato Sakaguchi.
“A cosa servono?” Chiese K osservando il flauto disegnato.
Ax si mise a correre verso gli stend principali mentre le armi apparivano in mano alle sue amiche.
 
 
 
 
Xion si guardò intorno mentre la gente si metteva a correre gridando mentre le creature nere dagli occhi gialli e luminose si materializzavano intorno a loro.
‘Anche qui!’ Pensò evocando il keyblade ed attaccò.
‘Diavolo se sono tanti.’ Pensò mentre ne distruggeva tre con un colpo solo ritirandosi dietro una bancarella di alcune miniature di alcuni tizi in armatura rossa e con un elmo (Noti come Space Marines.)
Più in là vide una ragazza più grande di lei che combatteva a mani nude contro le creature.
“Tifa!” Tentò di chiamare la ragazzina agitando la mano, ma invano dato che dovette subito uscire dal suo nascondiglio per attaccare altri heartless che avevano circondato alcuni tizi travestiti.
“Andatevene!” Disse aprendo loro una via di fuga.
La gente terrorizzata non se lo fece ripetere due volte e se la dettero a gambe levate.
‘Vediamo di ripulire la zona.’ Pensò Xion guardando gli heartless che la accerchiavano.
Aveva notato che in quel mondo i cuori tornavano nel corpo delle persone se distruggevi subito gli heartless, ma per evitare vittime era meglio mettere subito fine a quella follia.
Ne distrusse altri mentre Tifa, aiutata da Lightining, apparsa in quell’istante era riuscita ad aprire una via di fuga ad alcune persone intrappolate in uno specie di zona piena di televisori e strane casse nere (Zona videogiochi.)
‘Sembra che stiano diminuendo, ma se ci sono loro ci deve essere qualcuno dell’organizzazione XIII qui vicino.’ Pensò la giovane nessuno guardandosi intorno alla ricerca dei nemici, ma vide solo heartless.
Si mosse rapidamente, ma, appena girò l’angolo sbatté contro un ragazzo più alto di lei dai capelli ricci neri.
Ax osservò la ragazza contro cui aveva sbattuto e sentì la propria temperatura corporea aumentare in maniera esponenziale.
‘Non sbavare, non sbavare, non sbavare.’ Pensò cercando di non dare a vedere di essere arrossito perché aveva riconosciuto la vera Xion.
Non ci poteva fare niente se lei era il suo personaggio preferito, in tutti i sensi di KH.
“Aspetta, tu sei Xion.” Disse il ragazzo consigliato da capitan ovvio in persona.
“Sissì, sono Xion, ma non ho tempo da perdere, devi andartene.” Disse scocciata.
Non aveva certo voglia di essere presa per una travestita ora che doveva combattere.
“No, no calma, intendevo che tu sei quella vera, giusto?” Dopotutto era l’unica che non scappava davanti agli heartless.
“Ehmm... sì, ma dovresti andartene comunque.” Disse in tono un po’ meno aggressiva.
Certo era un tipo un po’ strano, ma era il primo a riconoscerla senza che lei glielo dicesse.
“Calma, sono... sono qui per dare una mano. Ehm...  comunque dobbiamo fermare gli heartless.” Disse Ax grattandosi la testa.
Xion non capì perché quel tale parlasse in un modo così strano, ne perché fosse improvvisamente arrossito, ma con un compagno avrebbe sicuramente fatto prima.
“Ok, grazie.” Disse sorridendo.
Ax avrebbe voluto sorridere normalmente, ma gli sembrava che il suo sorriso fosse quello di uno stupido, quindi abbassò il capo, in modo che i suoi capelli gli nascondessero la faccia e le porse la mano per aiutarla ad alzarsi.
“Andiamo.” Disse prendendo in mano la collana e facendo apparire le spade che gli erano state date da Hironobu.
Le armi gli apparivano leggere ed incredibilmente facili da maneggiare.
 
 
 
Nomura osservò il monitor e vide il suo ex-amico ed attuale spina nel fianco: Hironobu Sakaguchi.
‘Maledetto, non potevi startene al tuo posto, brutto idiota del c***o!?’ Pensò il dirigente della Square osservando con odio l’altro.
“Ehi quello è Eraqus!!!” Disse Xehanort vedendo l’uomo giapponese nel Monitor che spariva in una specie di portale simile a quello dell’oscurità, ma fatto di luce.
“Ma non dire c*****e! Quello è Hironobu Sakaguchi quello che mi ha fatto morire in Kingdom Hearts 1!” Rispose Ansem.
“Nonché la maggior parte dei presenti.” Disse Kuja riferendosi a se stesso e a tutti i cattivi dal primo al decimo numero di Final Fantasy.
“Calma, ora dobbiamo prendere provvedimenti. È stato lui a contattare le intelligenze superiori dei vostri mondi (Minerva di FFVII, Yen Sid di KH, FuSoYa di FF IV ecc.). Ha collaborato con loro per chiamare qui gli eroi dei mondi per salvare tutto, ma noi dobbiamo fermarlo!” Urlò Nomura battendo il pugno sul muro.
“Caaalma, capo, non vorrà che i suoi muscoli si tendendo.” Fece Marluxia cercando di fargli un massaggio alle spalle.
“Stammi lontano!!! Maniaco!!! E mettiti qualcosa addosso santo cielo!!!” Disse il dirigente allontanandosi di scatto mentre tutti osservavano Marluxia che aveva ancora il costume da gay pride.
“Perché!? È così comodo!” Si lamentò il numero 11 mettendosi in mostra in tutta la mascolinità(?).
“Oh mamma! Per favore mettiti quella dannata tunica.” Disse Saphiroth  che sembrava sul punto di vomitare. (E credetemi: ce ne vuole per farlo vomitare.)
“Uffa! Che palleeee!” Disse Marluxia andando a cambiari nel suo camerino.
“OK, ora che ce lo siamo tolti di torno, torniamo a noi!” Disse Nomura cercando di non dare a vedere il suo disappunto.
“Dato che i nostri precedenti sforzi si sono rivelati inutili perché portati a termine da degli incompetenti...” Iniziò il capo dei malvagi.
Xigbar: “EHIIIIII!!!”
Xaldin: “Zitto, pagliaccio!”
“Dicevo: manderemo qualcuno di più competente. Vexen e Kuja: i personaggi di Final Fantasy e Kingdom Hearts sono impegnati nella lotta, fate fuori quei tre ragazzini impiccioni!” Ordinò Nomura indicando i due.
“Bah! Guarda cosa mi tocca fare alla mia età!” Si lamentò sottovoce il numero 4 dell’organizzazione XIII mentre si avviava in un portale insieme a quell’effeminato di Kuja.
 
 
 
 
K stava ancora osservando quello strano oggetto che aveva in mano e che somigliava ad un flauto azzurro con sopra incise due lettere: KH.
Nell’altra mano aveva una sacca dello stesso colore con le stesse lettere più, vicino, altre due lettere (FF), ma non capiva a cosa potessero servire.
Guardava con invidia R che, aiutandosi con la sua pratica nel Judo, mulinava una spada contro gli heartless mentre teneva un arco a tracollo.
Non aveva bisogno di frecce dato che, a quanto pareva, le bastava pensare di avere le frecce in mano e quelle apparivano.
Lei invece aveva quel innocuo bastoncino di legno in mano e non sapeva cosa farci.
In quell’istante una mano la prese alle spalle per allontanarsi subito dopo.
Lei lanciò un piccolo strillo voltandosi con uno scatto all’indietro.
Quasi svenne quando vide dietro di lei Zexion con le lacrime agli occhi.
“Buuuuuuh mi hanno buttato fuori perché sono inutile!” Ricominciò a piangere il nessuno.
K non seppe altro che fare se non dargli qualche colpo alla spalla cercando di tirarlo su di morale.
 

 
 
 
 
 
 
Slave, scusate se scrivo io questo cap. ma una delle mie collaboratrici (Kalea) ha avuto un problema con il suo computer e quindi non ha potuto scrivere il suo capitolo.
Così abbiamo deciso (ho chiesto anche il parere di lei, non l’ho ignorata) di ricominciare il giro saltando lei.
Un po’ mi dispiace, devo ammetterlo.
Sì, che ci volete fare? Mi piace Xion e allora!?
A voi no? È più utile di Kairi. E poi Kairi doveva stare con Sora, è risaputo!
Comunque per chi non gli sta bene si arrangi, queste sono le mie idee.
AxXx.
Vai, Reno_Dedé_Turks! Tocca a te.   

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Capitolo 10
*** Come fare la doccia sul treno. (Reno_Dedé_Turks) ***


R. guardò con fare soddisfatto gli Heartless che si dileguavano al contatto con le sue frecce e sorrise pervasa da uno stato di eccitazione: stava davvero combattendo e questo non poteva far altro che aumentare la sua bassa autostima.
Accentuò la piega delle labbra quando un Neoshadow la colpì alle spalle: non se l'aspettava, ma il fatto che l'avesse colta alla sprovvista non significava mica che si faceva anche cogliere impreparata.
Anzi, questo lato di R era abbastanza particolare: lei a volte si faceva prendere da una specie di panico e iniziava a colpire a vanvera, se presa alla sprovvista.
-"Vuoi calmarti?! In questa zona non ce ne sono più"-Reno la prese per una spalla e lo guardò con rimprovero-"Abbiamo capito che hai voglia di menar le mani, non c'è bisogno di picchiare anche l'aria"-La ragazza divenne rossa d'imbarazzo e rabbia-"Stai zitto, non è come credi!"-Poi si guardò attorno con fare circospetto e una domanda le balenò in testa.
Prese a grattarsi la nuca-"Dov'è K...e Ax?"
-"Se tu fossi stata più attenta e non ti fossi inimicata quel gruppo di Heartless da sola, magari non l'avresti persa"-La apostrofò il rosso
-"Ma ci stavano attaccando!"
-"Un alleato non si lascia mai indietro, quando sei in battaglia devi cercare di non farti prendere da manie di eroismo, da soli non si combatte mai a pieno!"-La rimproverò duro
-"Tsk, cazzate"-La riccia incrociò le braccia stufa
-"Pensala come vuoi, nel frattempo hai perso K"-Non voleva dargli ragione, ma non aveva voglia di litigare con Reno.
In fondo aveva un debole per lui e l'ultima cosa che voleva fare era quella di distaccarsi-"Lo so che ho perso K! Ora vado a cercarla..."
-"Brava bambina, io ti frego il papà e assieme andremo a recuperare gli altri, compreso Ax"-Il ragazzo dai capelli rossi, preso Dante che invano cercava un posto dove star tranquillo, se ne andò con passo accelerato verso la direzione in cui si era mosso Ax.
E adesso R era da sola, alla ricerca di K che era sparita chissà dove.
Prese a camminare aggirando lo stand davanti al quale aveva combattuto poco prima e non fece nemmeno in tempo a prelevare il suo primo pensiero dal pensatoio(?) che un pianto sconnesso e una voce di ragazza alquanto familiare le giunsero alle orecchie.
Fiancheggiò il lato più lungo dell'edificio mobile per poi svoltare di nuovo l'angolo e trovarsi davanti K che cercava di consolare...Zexion?!
-"..."-La ragazza guardò la riccia con uno sguardo enigmatico
-"...V-vuoi una mano?"
-"Ti pare? Sta piangendo da un po'...L'hanno buttato fuori..."
-"Mi hanno buttato fuori...Ohh..."-Singhiozzò il ragazzo da capelli cerulei
-"Amh...Ascolta...Be'...Penso che potresti venire con noi...no?"-Disse K cercando un modo per tirarlo su di morale
-"Con voi?"
-"Esatto!"-Sorrise R radiosa-"Potresti esserci utile!"-Aggiunse infine
Dopo un paio di minuti passati a riflettere, Zexion accettò di arruolarsi e una strana luce illuminò gli occhi di K.

Gli Heartless avevano cominciato a permeare nel centro cittadino da ogni direzione, invadendo botteghe e cercando i personaggi scappati fuori dai rispetti videogiochi.
La zona era stata evacuata e dopo un'oretta buona i tre avventurieri si erano ritrovati in un vicolo buio, abbastanza nascosto dagli occhi dei mostri che setacciavano le zone assieme ai Nessuno e a uno strambo personaggio dall'occhio bendato che rideva come un topo di fogna(?).
-"Propongo di andare su una torretta e calarci da lassù"-Disse R, agitando le braccia: stava in braccio a Dante che era riuscita a persuadere con una pizza senza olive al formaggio, mentre Reno, sospirò per la scena esilarante.
-"Sei pazza, ma mi sembra l'unica soluzione"-Confermò Ax, guardando i tre di sottecchi e lanciando infine occhiate a Xion.
R sorrise sadica scendendo dalla schiena di suo padre-"Perfetto"-E il suo sorriso venne incentivato dagli sguardi persi dei presenti.

Dopo varie corse, fughe e capitomboli, il gruppetto non impegnato in battaglia aveva raggiunto una delle torrette e Xion si sporse per guardare l'altezza, poi con i suoi profondi occhi azzurri tornò a guardare la riccia che aveva iniziato ad impartire ordini e a farsi odiare da Reno che oramai aveva preso a tirarle i capelli dicendole di stare zitta.
K e Zexion erano i più calmi della banda e il loro umore non sobbalzava, né venivano urtati dai gridi acuti lanciati da R presa da istinti omicidi.
Dante per il resto, aveva una faccia fra il perplesso e l'esasperato: pensava come diavolo aveva fatto a far partorire a una sua pseudo-compagna una figlia così idiota.
Comunque, alla fine dei battibecchi, i ragazzi si decisero a mettere in atto il piano attuato dalla riccia, che grazie all'aiuto di elicottero random(NdReno: ShinRa company zo-to!*) ricevette corde sufficienti per gettarsi dalle mura di Lucca.
Il primo a calarsi fu Dante, che arrivò alla meta senza difficoltà, poi fu il turno di K e Ax, di Reno, Xion e Zexion e infine di R.
La ragazza guardò l'altezza che la separava dal terreno e pensò che la sua idea fosse stata un tantino azzardata: eppure le vie principali e secondarie erano bloccate e lei non sapeva volare, dunque, doveva ringraziare il Cielo per quell'opportunità.
Erano stati fortunati che i Neoshadow ancora fossero intontiti per potersi arrampicare decentemente senza rischiare la pelle da soli.
Scosse la testa, mentre gli altri la incitavano a calarsi velocemente: così senza pensarci, si sporse sull'orlo e nel momento in cui fu sul punto di saltare scivolò e la corda ebbe una così forte scossa da spezzarsi, facendola precipitare.
Dopo quel che fu non se lo ricordò.
L'astrattismo dell'aria che le frustrava il viso e la forza di gravità che accelerava metro dopo metro le avevano iniettato un'adrenalina tale nel corpo che non si rese nemmeno conto di quel che le stava accadendo: era strano, cadere.
Strano quanto nascere per poi morire.
E lei stava cadendo da un'altezza vertiginosa, impossibile da calcolare.
Ebbe la fortuna, che Dante con un suo scatto quasi inumano riuscì ad attutirle il colpo, ma non ad evitarle di spezzarsi il braccio.

Il treno partì da Lucca alle ore 18:06, con uno stridio che R non sentì per l'urlo acuto che lanciò-"Ahi! Mi fai male diavolo!"
-"Fortuna che gli elicotteri sono muniti anche di kit di pronto soccorso!"-Commentò Ax, guardando con orrore il braccio in una posa innaturale che veniva riportato al suo stato originario.
K si tappò gli occhi prendendo il libro di Zexion e rabbrividì per l'orrore.
-"Meno male che sei stata tu l'ideatrice dell'idea(?)"-Continuò il ragazzo dai capelli ricci
-"State zitti!"-Ordinò R inviperita e imbarazzata-"Non ho mai scalato montagne!"
-"Erano mura"-Precisò Reno che aveva appena iniziato a bendare l'avambraccio
-"...Appena mi rimetterò in sesto ti picchierò talmente tanto da farti schizzare fuori le..."-La ragazza abbassò lo sguardo sul pavimento-"Ma ti sei fatto la pipì a dosso?"
-"Come?"-Il rosso guardò per terra e toccò il pavimento bagnato-"...No, ma che roba è?"-Ax si alzò e andò a controllare cosa i due avessero scoperto.
-"Acqua..."-Quella parola fece entrare nella testa del ragazzo un pensiero non molto carino-"...Cavolo..."
Come se l'avesse letto nel pensiero-"Non andare a conclusione affrettate"-K si era avvicinata-"Magari ti sbagli"
-"Cosa? Che succede?"-R, il braccio ora del tutto fasciato e tenuto fermo, guardò i due con sguardo interrogativo.
Xion si avvicinò ad Ax, sussurrandogli qualcosa all'orecchio che confermò le aspettative sia di lui che dell'altra ragazza umana-"Andrò a perlustrare in giro"-Disse Dante, Zexion lo seguì assieme a K.
La riccia, ancor più spaesata, guardò Reno cercando risposte, ma lui scosse semplicemente il capo facendo spallucce.
-"Mi volete dire che succede?"
-"...yx"-Disse Ax lascivo
-"Come?"
-"De..."
-"DANCE WATER!"-Un'ondata d'acqua spinse giù dal treno Ax e Xion e come se tutto fosse normale, un pazzo dai capelli a spazzola cominciò a saltellare sui sedili del treno.
R si alzò in piedi con fatica e si mise in mezzo al corridoio, conscia di chi si trovava davanti-"Demyx!"
-"Esatto, Baby! Qua per te!"-Sghignazzò l'altro strimpellando il suo sitar.
Reno, stanco di combattere e abbastanza irritato, si frappose fra i due con il suo Metal Mag Rod acceso e pronto a impartire scariche elettriche.
-"Wo, wo"-Il biondo, visto lo spaventoso oggetto che il Turk impugnava, si coprì con lo strumento-"Non farmi del male, non farmi del male..."-La sua voce era ridotta ad un suono strozzato.
Il rosso sollevò l'arma pronto a colpire, quando R si gettò sul ragazzo gridando-"Lascialo stare! E' mio fratello!"
-"...Ma tu hai parenti ovunque, cazzo?!"-Sbraitò
-"Lei...Lei è la sorella che ho sempre cercato"-Demyx abbracciò la riccia, che fece altrettanto.
Semplicemente, il misfatto era questo: R, parlava seriamente quando diceva che il Notturno Melodico era suo fratello, lui pensava soltanto che volesse salvarlo.



Allour, scusate per il ritardo ma ho avuto da fare.
Sono Io, sì, proprio Reno Dedé Turks, colei che rallenta questa roundrobin :'D
LOL, mi sa che anche la prossima volta che toccherà a me ritarderò 8D
...Ma Ax e K mi impiccheranno.
Reno Dedé Turks

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Capitolo 11
*** Allenamento di magia (AxXx) ***


Allenamento di Magia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ax si risvegliò un po' intontito mettendosi una mano sulla testa, tastando cautamente il terreno intorno a se.

 

Era uno spiazzo in mezzo ad un bosco illuminate da un vivace fuoco scoppiettante.

 

Xion era addormentata accanto a lui, mentre lì vicino, seduti intorno al fuoco, c'erano tre figure incappucciate di nero.

 

Per un attimo credette di essere stato catturato dall'organizzazione XIII, ma, ad un occhiata più attenta si accorse che era in presenza di quel gran piromane di Axel, accompagnato da Naminé e Roxas, tutti vestiti con il soprabito nero dell'organizzazione.

 

"Ehi! Il ragazzo si è svegliato!" Disse la bionda notando Ax sveglio intento a guardarsi intorno.

 

Il ragazzo si ritrovò osservato da tre paia di occhi incuriositi.

 

Ci fu un silenzio imbarazzante, tanto che Ax non resistette e, puntando l'indice verso Axel urlò: "Ma tu eri morto!"

 

Il silenzio si trasformò in sonore risate di Roxas e Naminé ed una faccia allibita del rosso.

 

"Per tua norma e regola! Io, e sottolineo IO, non muoi per qualche centinaio di nessuno, quindi no dirlo!" Disse il Soffio di Fiamme Danzanti puntando il dito in avanti fino a toccare i naso del ragazzo.

 

"Ok, ok! Afferrato, ma come mi avete trovato." Chiese Ax grattandosi la testa imbarazzato.

 

"Non è stato difficile, praticamente siete voi che ci avete trovato: stavamo parlando con Axel, quando voi siete volati addosso a Roxas." Spiegò Naminé riprendendo fiato dalla sonora risata.

 

In quel momento anche Xion rinvenne e si guardò intorno.

 

"Ehi! Anche il secondo Zombie si è svegliato!" Disse il rosso incrociando le braccia in una posa da figo assoluto che sembrava anche un po' esagerata.

 

La ragazza mise a fuoco i suoi amici per poi alzarsi ed abbracciarli calorosa.

 

"Axel, Roxas! Sono così felice di vedervi! Cosa ci fate qui!?" Chiede entusiasta stringendoli entrambi in un abbraccio rompicostole.

 

"Calma, non virrai soffocare i tuoi salvatori, eravate atterrati proprio male." Disse Roxas con la voce soffocata dalla stretta di ferro dell'amica.

 

"Perché? Quanto siamo stati svenuti?" Chiese Ax a Naminé mentre Xion si separava dagli altri due scusandosi per l'eccessivo entusiasmo.

 

"Quasi tre ore." Rispose la bionda con un alzata di spalle.

 

"Dannazione!" Urlò lui battendosi una mano sulla fronte. Di sicuro avevano perso il treno.

 

"Che c'è!?" Chiese Axel attirato dall'urlo del ragazzo.

 

Ax si mise a sedere imitato da tutti gli altri ed iniziò a raccontare cosa era successo dall'inizio, tre giorni prima fino a che non li aveva incontrati.

 

Raccontò di come aveva combattuto Xigbar (Eroicizzando un po' la sua prestazione.), di come si erano messi in viaggio verso Lucca per poi essere intercettati da Loiyd in volo e come avevano respinto l'attacco degli Heartless per poi imbarcarsi su un treno diretto a Parigi per fuggire ai malvagi del Square Enix.

 

"Davvero incredibile." Disse Roxas sinceramente stupito da quanto era accaduto.

 

"Tutto vero, e credo che anche voi siate qui per fermare quei tizi e l'organizzazione XIII." Aggiunse Xion conferando la storia di Ax.

 

"Hai ragione: siamo stati informati da Yen Sid che ha aperto un portale verso questo mondo." Rispose Naminé chiudendo gli occhi un attimo per riflettere.

 

"Dobbiamo partire subito!" Disse Roxas infervorito, pronto a partire.

 

"Ehi! Ed io!?" Chiese Ax alzandosi subito, lu, dopotutto aveva sopportato un bel po' di peripezie per aiutarli.

 

"Senti, amico, ma tu sai combattere?" Chiese Axel perplesso.

 

"Certo che sì!" Rispose il ragazzo evocando le spade, pronto a dimostrare quello che sapeva fare (Non molto in realtà.).

 

 

"Almeno sai usare la magia?" Chiese di nuovo il rosso intuendo la pecca del ragazzo che aveva davanti.

 

"... Ehmmmmm... ammetto di no." Concesse infine Ax in imbarazzo.

 

Tutti lo guardarono scettici, fino a che Axel non sospirò gettando la testa all'indietro, attirando l'attenzione di tutti.

 

"Dovrai fare un corso accellerato di magia." Disse evocando i suoi Chakram: "Mettiti in posizione."

 

Ax si preparò alla sessione di allenamento, ascoltando attentamente quanto doveva ascoltare, mentre tutti gl altri si sedevano vicino al fuoco a qualche metro da loro due.

 

"Lezione uno: Fire!" Annunciò il rosso lanciando una sfera di fuoco contro il ragazzo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

R si buttò sulla poltrona dentro lo scompartimento addormentandosi sul colpo.

 

Dopo che Sora, Kairi e Riku erano riusciti a raggiungerli, insieme a Cloud e Tifa, Il gruppo si era offerto di insegnare a lei e K come usare la magia.

 

Ovviamente entrambe erano più che daccordissimo, ma, mentre K aveva subito dato prova di una padronanza incredibile dei poteri magici grazie al suo flauto, R si era ritrovata con il i capelli in fiamme più di tre volte nel tentativo di evocare un banale Fire.

 

Lei aveva cercato di dare la colpa al suo braccio rotto, ma non bastò a salvarla, dato che la magia non dipendeva dalle condizioni fisiche, psico-spirituali dell'utilizzatore.

 

"Ed una testona come te, non è di certo la candidata migliore!" Scherzò Reno guadagnandosi un'occhiataccia da parte della ragazza che avrebbe voluto tirargli un calcio dritto lì: dove faceva più male.

 

C'era anche il fatto che non era molto felice della sua istruttrice: Kairi era molto abile nella magia, ma R non l'aveva mai considerata un personaggio particolarmente importante a causa della sua 'inutilità'.

 

Alla fine l'allenamento degenerò in un battibecco tra le due che vennero quasi alle mani se Reno e Sora non fossero intervenuti a separarle.

 

Alla fine ci pensò Zexion al loro allenamento, anche se R non migliorò poi molto: riuscì a malapena a lanciare Fire alla fine.

 

Reno la osservò entrare nella sezione e la saeguì per vederla stendersi stanca sulla poltrona ed addormentarsi subito.

 

'Siamo messi male, con lei...' Pensò osservandola dormire così pesantemente che non si sarebbe svegliata nemmeno con le cannonate.

 

Alla fine il Turks, preso da simpatia, si tolse la giacca rimanendo in camicia e gliela mise addosso come una coperta sedendosi accanto a lei.

 

La ragazza si accoccolò accanto a lui come un gatto quando dorme.

 

Reno sorrise mettendosi le mani dietro la testa con la solita aria da figo che assumeva quando era soddisfatto o felice (o entrambe le cose) rilassandosi dopo le fin troppo lunghe ore di peripezie che aveva dovuto sopportare.

 

"Non prendere troppa confidenza, rosso!" Lo avvertì Dante entrando in quell'istante vedendo sua figlia (che in reltà non era sua figlia, ma che si era autoproclamata tale, ma forse era figliastra, ma lasciamo stare.) così ... vicina al ragazzo.

 

"Ehi! Datti una calmata, siamo qui per lo stesso motivo, quindi non c'è motivo di prendersela." Si difese Reno con un sospiro.

 

"Già, ma comunque ti tengo d'occhio, non mi piaci, capito?" Lo informò il demone dai capelli d'argente puntandogli l'indice contro per poi sedersi e cominciare a guardarsi storto a vicenda.

 

Quella era sicuramente l'inizio di una grande amicizia. (Ma anche no.)

 

Passarono alcuni minuti prima che nella stanza entrasse Demyx con la sua solita baldanza (Per fortuna senza buttare giù dal trenno e senza annaffiare nessuno.)

 

"Ragazzi, devo fare un annuncio!" Disse con entusiasmo esagerato.

 

'Ci mancava solo questo secondo figlio non-figlio!' Pensò Dante gettando indietro la testa esasperato, mentre R continuava a dormire nonostante la gran quantità di persone e rumore presenti intorno a lei.

 

"Che c'è, ora, esagitato?" Chiese Reno altrettanto esasperato: Dopo il bagno si era dovuto togliere la sua nuova giacca, per rimpiazzarla con un'altra. (Che era uguale alla precedente, sia chiaro.)

 

"Rude dice di essersi messo in contatto con una certa Elena, a Parigi, e dice che lei si è messa in contatto con un certo Hope, ci aspettano entro due giorni, sembra stia succedendo qualcosa di importante in tutto il mondo." Li informò il Notturno Melodico.

 

"Qualcosa di grosso, in che senso?" Chiese Dante perplesso.

 

"Venite e lo scoprirete." Rispose enigmatico il biondo a spazzola.

 

Dante si alzò con un sospiro e uscì dalla cabina seguito a malincuore da Reno che fu, però fermato da Demyx.

 

"Sai, tu mi ricordi qualcuno." Disse incrociando le braccia con aria pensosa avvicinandosi al viso del Turks.

 

"Be' certo! Nessuno si può dimenticare del fighissimo Reno." Si vantò il rosso mettendo la mani sui fianco assumendo una posa da figo.

 

"No, no! Non te, ma qualcun'altro... Certo! Sei identico ad Axel!" Disse Demyx Mostrando una foto del Soffio di Fiamme Danzanti.

 

Il rosso osservò la foto storcendo il naso: doveva ammettere che gli somigliava, ma non avrebbe mai ammesso che qualcuno era in grado di eguagluare la sua figaggine e la sua bellezza.

 

"Un po' sì, ma io ho più charme di questo finto rosso tinto." Concesse orgogliosamente.

 

Demyx si limitò ad alzare le spalle ed uscire seguito da Reno.

 

I due entrarono nello scompartimento di Rude che era occupato da tutto il gruppo intento ad osservare il monitor di un computer che trasmetteva notizie televisive.

 

Sullo sachermo c'era una giornalista che parlava al microfono con, sullo sfondo, l'immagine di una torre altissima.

 

"... E la torre è apparsa poche ore fa." Stava dicendo la donna: "Le autorità non sanno spiegarsi l'apparire di queste strane strutture, tuttavia sono già state messe in atto misure per metterle in quarantena ed evitare ogni possibile contatto negativo. Le torri sono sbucate dal terreno provocando diversi crolli, ma senza morti, anche se i feriti si contano a decine. Nelle prossime ore vi terremo aggiornati."

 

Il gruppo continuò ad osservare il computer che trasmetteva atre notizie assai meno interessanti.

 

"Dobbiamo prepararci a tutto. È la che siamo diretto." Disse Cloud sciogliendo le braccia.

 

"Già, sono sicuro che quegli strani edifici abbiano qualcosa a che fare con la nostra missione." Aggiunse Riku.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"Non male, ma con solo elettricità e fuoco non andrai lontano, credo dovresti migliorare gli altri elementi." Disse Axel facendo sparire i suoi Chackram in una vampa di fuoco.

 

"Be' grazie." Rispose Ax acido, mentre cercava di ricomporsi, cosa abbastanza difficile con i vestiti bruciati.

 

Il soffio di fiamme danzanti non ci era andato piano ed il ragazzo ne era uscito con metà degli abiti in fiamme.

 

"Tieni." Disse Roxas intuendo le difficoltà dell'amico lanciandogli una tunica dell'organizzazione. "Usa questo, di solito non si bruciano."

 

'Alé! Ci mancava questa, ora dovrò andare in giro vestito come loro: così sembrerò anche io gay!' Pensò Ax rassegnato mentre lo indossava sopra ai vestiti distrutti.

 

Incredibilmente il soprabito e i pantaloni neri dell'organizzazione sembravano andargli bene e doveva ammettere che erano comodì, oltre al fatto che non accentuavano affatto la 'femminilità' dell'indossatore maschio.

 

Aveva appena finito di vestirsi quando sentì Xion pronunciare parole che lo allarmarono: "Guarda, sembra che molta gente scriva storie su di noi."

 

Ax si voltò verso lei e Naminé che si erano impossessate del suo computer con il vecchio metodo "Una ragazza chiede MOLTO gentilmente ad un ragazzo di prestargli qualcosa" con un discreto successo.

 

Certo, lui era impegnato con l'allenamento, ma non avrebbe mai negato un favore a Xion.

 

'Fa che non trovi quelle fanfiction!' Pregò il ragazzo sapendo che, altrimenti avrebbe dovuto salvare un numero spropositato di autori dalla vendetta di Roxas ed Axel.

 

"Che vuol dire Yaoi? ... sembra una storia in cui ci sono Roxas e Axel." Disse Naminé curiosa, confermando con orrore i timori di Ax, mentre i due diretti interessati si avvicinavano al computer.

 

'Devo fare qualcosa!' Pensò il ragazzo: non voleva certo avere sulla coscienza decine di autori di fanfiction.

 

Così, senza pensarci due volte, prese la rincorsa, saltò il fuoco e... cadde rovinosamente addosso a Xion, chiudendo il computer.

 

"Ma che fai!?" Chiese lei in imbarazzo.

 

"Questione di sicurezza mondiale, credimi" Disse il ragazzo mentre rimetteva il computer nello zaino sotto lo sguardo a dir poco stupiti degli altri.

 

"Be' sentite, credo che ora dovremmo riposare." Disse Axel dopo essersi ripreso dallo stupore.

 

Non aveva ancora finito di dirlo che una sfera di energia oscura espolse a poco distanza dal loro accampamento.

 

"Credo che dovremmo farne a meno!" Intervenne Roxas evoando il Lontano Ricordo e il Portafortuna seguito da Xion e Naminé, mentre Axel e Ax si mettevano ai lati del gruppo per affrontare gli Shadow apparsi dalla boscaglia.

 

"Diamoci dentre!" Urlò il rosso lanciandosi in avanti abbattendo la prima fila di nemici, seguito dal ragazzo, mentre Roxas si occupava della parte frontale insieme alle due ragazze.

 

'Credo che finalmente, potrò sperimentare le magie che ho appreso.' Pensò Ax baldanzoso abbattendo una creatura oscura con un fendente.

 

Con un ampio movimento unì le lame che si compattarono in un'unica lunga spada a due mani con la quale menò un altro colpo che abbatté molti nemici.

 

Appena ebbe spazio libero si concentrò sulla sensazione di caldo bruciante che sentiva ogni volta che si avvicinava troppo ad un fuoco e, appena ebbe focalizzato l'essenza di quella sensazione si sentì pronto e lanciò l'incantesimo.

 

"Fire!" Urlò puntando la mano contro il gruppo di nemici che aveva davanti sprigionando una sfera di fuoco che esplose travolgendone cinque, lasciando, però, gli altri in vita.

 

'Dannazione, dovrò fare di meglio.' Pensò il ragazzo pronto ad affrontarli di nuovo con la spada.

 

Tuttavia, prima che quelli potessero riorganizzarsi, Naminé piombò su di loro con il suo keyblade abbattendoli con pochi veloci colpi.

 

"Non male, ma devi considerare anche il numero di nemici, prima di lanciare una magia." Disse la bionda con un sorriso.

 

Ax osservò attentamente l'arma della ragazza: somigliava al portafortuna, ma era formata da un'unica sottile lama bianca con l'impugnatura, anche quella bianca, a forma di cuore; la forma della chiave era formata di un filo di cristallo azzurro che partiva dall'impugnatura per poi avvolgersi a spirale intorno alla lama finendo per attorcigliarsi fitta nei pressi della punta per formare la forma consueta del keyblade.

 

Gli heartless erano pochi ed alla fine riuscirono a respingerli.

 

Tuttavia il pericolo non era passato.

 

"L'organizzazione è vicina, meglio andarsene!" Disse Roxas in ansia e nessuno osò contraddirlo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo di AxXx]

Salve gente, si, di nuovo io, questo capitolo è un po' corto, ma spero che vi piaccia.

Spero che Reno_Dedé non se la prende se le ho messo Reno accanto in questo modo, ma non potevo resistere, mi dispiace.

Comunque devo comunicarvi con mio profondo dolore che Kalea ha abbandonato il gruppo, tuttavia abbiamo una sostituta di tutto rispetto, infatti il prossimo cap. Sarà scritto da The Light Wolf che si è unita la gruppo.

Quindi a presto.

AxXx

PS: Ehi! Wolfie, toca a te! ;)

 

 

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Capitolo 12
*** Guai Scarpe in faccia e tante avventure. (The Light Wolf) ***


                                                          Guai, scarpe in faccia e tante avventure!







E così, mentre i nostri eroi affrontavano Heartless cercando di non far scoprire certe storie Yaoi a Roxas e ad Axel, lontano da loro, una ragazza – che chiameremo Tom – se ne stava tranquilla passeggiando verso casa. La mattinata era appena conclusa e beh… non era andata benissimo… vista l’insufficienza che aveva riportato nel compito di matematica…
La ragazza sospirò, già si immaginava l’ira dei suoi genitori quando avrebbe del ‘fantastico’ cinque della verifica…
“Sono un disastro!” pensò, calciando un sasso e raggiungendo l’uscio di casa. L’unica cosa positiva era che i suoi genitori sarebbero tornati solo nel tardo pomeriggio, quindi aveva a disposizione ancora qualche ora di libertà prima di subirne l’ira. Varcò la soglia e si diresse in camera sua dove sembrava che fosse esplosa una bomba per tutto il disordine che c’era. Lasciò lo zaino a terra e posò il giubbotto sulla sedia.
Come passare il tempo prima che mamma e papà ritornino? Magari mettendosi subito a studiare in modo che i due, a ritorno, vedano quanto la loro figliola si dia da fare per recuperare l’insufficienza e, vedendo il suo impegno, forse non la sgrideranno neppure…


…NAH!
Tom si avvicinò ad alcune mensole, sopra le quali vi erano riposte ordinatamente dei manga, dei libri fantasy, le custodie di vari videogiochi e due console, un Nintendo DS e una Playstation Portable. Quelli erano gli unici oggetti della stanza che si trovavano al loro posto ed erano tenuti perfettamente, non appariva l’ombra di anche una minima sciupatura.
Erano il piccolo tesoro che Tom custodiva con gelosia e guai a chi li toccava! Scartò un paio di videogiochi canticchiando a bassa voce come se fosse una conta per scegliere a quale giocare per prima, poi fermò lo sguardo su due dei suoi videogame preferiti: Kingdom Hearts Birth By Sleep e KH 358/2 Days. Rimase a contemplarli, con il volto corrucciato, poi afferrò la custodia di KH BBS.
Sapeva benissimo che i suoi per punizione le avrebbero tolto per prima i videogiochi (ORROREEEEEE!!) quindi il modo migliore per dirgli “addio” era giocarci per l’ultima volta, almeno finché non avrebbe recuperato il voto…
Alternò lo sguardo ai due videogiochi, poi ripose quello di KH 358/2 Days e prese la PSP. “Giocherò prima con KH BBS… i primi a combinare guai oggi saranno Ven, Terra e Aqua.” Pensò scherzando.
Lasciò la console sul letto e aprì la custodia del videogioco, quando…
“WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!”
“MA CHE WTF?!”
Tre figure uscirono come catapultate da fuori la confezione precipitando sopra la povera Tom.
“Ahia! Ehi Ven, attento!”
“Scusa Aqua ma Terra mi sta soffocando con il suo sedere enorme!”
“Sedere enorme?! Ma se siete voi due che mi state schiacciando!”
“Mi stai forse dando della grassona, Terra?!”
“Ma no… ehi ma… credo di essere atterrato sopra qualcosa… anzi qualcuno…?”
I tre ragazzi si alzarono, lasciando finalmente che Tom fosse libera da tutto quel peso. La ragazza era stesa a terra, mezza svenuta e con il fiatone.
“Ma chi è questa qua?” chiese Terra sottovoce, Aqua e Ven fecero spallucce, guardandosi l’un l’altro, mentre Tom pian piano dava segni di vita “Ahi ahi… che botta… mi deve essere caduto un macigno adosso…” mugugnò sbattendo le palpebre e massaggiandosi il capo.
“Tsk… ci credo… qualcuno pesa troppo…” disse a bassa voce Terra, ma Aqua, in piedi affianco a lui, lo sentì lo stesso, meritandosi una gomitata nelle costole “Pensa per te!” disse stizzita la ragazza.
Ven scosse la testa e si avvicinò a Tom, che nel frattempo si era messa a sedere “Ehm… tutto ok…?” sorrise un po’ imbarazzato e gli offrì la mano per aiutarla ad alzarsi.
“ Mmh… sì… sono solo un po’ intontita… “ La ragazza alzò lo sguardo e sgranò gli occhi vedendo chi aveva davanti, scattando poi in piedi assumendo una posa marziale, lasciando sorpresi Aqua, Terra e Ven con ancora la mano a mezz’aria.
“M-ma voi…!” balbettò incredula Tom. Ventus tentò di rassicurarla “Non ti preoccupare! Non vogliamo far del male! Io sono Ventus, ma chiamami pure Ven.”
“Io sono Terra.” Si presentò il ragazzo più grande.
“Io Aqua” la ragazza sorrise dolcemente “Ecco… scusaci tanto… noi non volevamo ecco… piombare così a casa tua e… su di te…”
Tom osservava incredula le tre figure che aveva davanti al naso: Terra, Aqua e Ventus! Era incredibile! Erano proprio loro ed erano a casa sua!
“Ok… ok…” pensò Tom “E’ impossibile che i personaggi di Kingdom Hearts siano usciti dalla custodia... ragiona e stai calma… non studiare ti fa male e non solo perché prendi 5… ma perché vai fuori di testa!” chiuse gli occhi per qualche secondo “ok… adesso tornerà tutto normale…è solo un illusione…” pensò, per poi sbirciare sollevando una palpebra, ma non era cambiato nulla, anzi ora i tre la guardavano interrogativi.
“Ma che sta facendo?” chiese Terra, incrociando le braccia al petto. Si avvicinò alla ragazza punzecchiandola per la spalla e Tom sobbalzò sorpresa “AH! NON MI TOCCARE ILLUSIONE CREATA DAL MIO CERVELLO!” gridò.
“Che?!” fece Terra incredulo “Illusione?!”
“Stai indietro! O assaggerai la mia furia!” disse Tom, assumendo un’improvvisata mossa di Kung-Fu e afferrando poi la sua riga da disegno. Terra la guardò dall’alto in basso “Io, assaggiare la tua furia? E con cosa poi? Quell’affare non assomiglia neanche lontanamente ad un arma… tsk non riusciresti neanche a togliermi un capello!” Terra scosse la testa mentre un ghigno comparve ne suo volto “Questa… è una vera arma…” la sua mano fu avvolta da un bagliore accecante, tanto che Tom fu costretta a chiudere gli occhi e quando li riaprì rimase a bocca aperta dallo stupore.
Un Keyblade.
Terra sorrise soddisfatto, tenendo saldamente tra le mani la splendida chiave che risplendeva carica di forza e determinazione. La ragazza lasciò cadere la riga da disegno a terra, mentre osservava conquistata la spada “Ooooohhh…” mormorò, poi balbettò imbarazzata “P-posso…?” Terra alzò un sopracciglio “Non se ne parla, non è mica un giocattolo questo!”
Tom gli rivolse un’occhiataccia “Ehi, non ho 6 anni! E poi è il minimo! Tu mi hai schiacciato con il tuo sedere enorme, devi farti perdonare!”
Terra alternò lo sguardo da lei al Keyblade poi sospirando glielo porse “Stai attenta…” disse, ma non fece neppure in tempo a finire la frase che lei glielo aveva subito strappato dalle mani “Sì sì non ti preoccupare” rispose frettolosamente lei, osservando le forme del Keyblade, perfette per colpi potenti e decisi, era piuttosto pesante, l’elsa era larga e maneggevole e la lama era splendida, affilata e brillante come l’oro.
Sorrise, lasciando scorrere lo sguardo per tutta la spada, poi un bagliore avvolse il Keyblade scomparendo dalle sue mani. Tom rimase allibita e confusa, quando alzò lo sguardo vide che la spada era tornata al suo proprietario.
“E’ davvero splendido… beh forse hai ragione… non c’è sicuramente paragone tra un Keyblade e una riga da disegno!” disse Tom ridendo imbarazzata, Terra sorrise “Non avevo dubbi”
Tom sorrise e rimase ad osservare i tre ragazzi. Wow… tentava a crederci… i tre eroi di Kingdom Hearts Birth By Sleep erano lì, a casa sua, davanti a lei… era strano… ma la cosa la emozionava incredibilmente! “Ma… come hanno fatto a venire qui? E poi… ci sarà un motivo?” si domandò e diede parola ai suoi pensieri.
Il sorriso dei tre ragazzi si spense e si lanciarono preoccupati delle occhiate. Tom li guardò interrogativa “Qualcosa non va?” chiese.
Aqua ammiccò un sorriso “Beh… è una storia lunga…”
Tom la guardò sorridendo e si sedette sul letto “Tranquilla… io ho tanto tempo”
I tre si guardarono, incerti sul da farsi, poi Aqua cedette e, sedendosi a terra con gli amici, incominciò a narrare il perché fossero lì.


“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAVGH! LA MIA DENTNTIEVA!!!!” Urlò Xehanort rosso dalla rabbia “Malevdetti femi! Dov’è la mia Dentieva?! Ve la favò pagave!”
E nel frattempo Luxord e Marluxia se la ridevano come due scemi dietro ad un angolino, continuando con i loro scherzetti da bambini.
Nomura sospirò. Al covo regnava il caos. Tutti i membri cattivi dei suoi videogiochi stavano mettendo a soqquadro tutto il posto e lui di certo non riusciva e non aveva voglia di far da balia a quegli idioti! Aveva già il problema di dover rintracciare l’eroe del Keyblade e tutti gli altri personaggi di Final Fantasy e non era facile, doveva organizzare tutti i gruppi di perlustrazione e i passi per proseguire i piani, ma con tutto quel casino concentrarsi era un impresa.
Si mise le mani tra i capelli. Era frustato. Aveva bisogno di una bella dormita, era da tanto che non si stendeva sul suo letto. E aveva bisogno di un pacco di biscotti. E un bicchiere di latte. Magari anche di qualche marshmallow…
Sopra di lui passò veloce una sedia che andò a schiantarsi contro ad un muro. Nomura si abbassò di scatto, sorpreso “MA CHE DIAVOLO SUCCEDE?!”
“Oh… Scusa capo!” Xigbar – rosso come un peperone e con l’aria di uno che doveva aver bevuto un bicchierino di troppo – gli andò vicino, tutto barcollante. Aveva in mano una bottiglia di Sakè mezza vuota e l’odore di alcool che emanava era bello forte. Circondò le spalle di Nomura e singhiozzò “Scusa amico… volevo sedermi su quella sedia ma… gli sono spuntate le ali ed è volato via!” ridacchiò e mandò giù altro sorso di liquore.
Nomura si tappò il naso per la puzza e guardò malissimo Xigbar, liberandosi dalla sua stretta “Idiota…” osservò poi la bottiglia “Ehi ma… QUELLO è IL MIO SAKE’!”
Xigbar osservò il suo capo, poi passò lo sguardo alla bottiglia “No…” disse, sembrava essere ritornato serio, incredibilmente serio e Nomura rimase per qualche istante preoccupato. Il Nessuno posò una mano sulla spalla di Nomura “No… questo non è Sakè…” disse “Questo è Redbull e ti mette le aaaaaaliiii!!” scoppiò infine in una grassa risata, cadendo addirittura a terra. “Ecco perché la sedia è volata via!!”
Nomura rimase in silenzio. “NON. E’. POSSIBILE.” Pensò, stringendo i pugni fino a far sbiancare le nocche. Stava per scoppiare dalla rabbia e dopo non ci sarebbe stato modo di tenerlo a bada. “Stai calmo… respira… respira… non puoi abbassarti a questa mandria di babbei…” tentò di calmarsi incominciando a respirare… espira… inspira…
Xehanort gli si piazzò davanti alla faccia, sputacchiando: “HAI VIFTO LA MIA DENTIEVA?!”
E accadde! Nomura perse la pazienza! Strinse i denti, ormai rosso dalla rabbia e guardando arcigno il vecchio e povero Xehanort disse “NO! NON HO VISTO LA TUA FOTTUTISSIMA DENTIERA!”
Xehanort sgranò gli occhi, allontanandosi di qualche passo un po’ impaurito “Sc-scusha…”
“SCUSA ‘STO CAVOLO DANNAZZIONE!” ormai stava letteralmente urlando e tutti al covo guardavano preoccupati il loro capo “Io mi sono stancato del vostro casino da ignoranti babbei! Invece di stare lì a cincischiare e fare giochetti dal bambini dovreste aiutarmi! Altrimenti col cavolo che vi lascio una parte del mondo! Adesso mettete tutto in ordine e filate subito a lavorare, sono stato abbastanza chiaro?!” Nomura sprizzava rabbia da tutti i pori, e il suo sguardo omicida passava lento sopra quello di tutti i presenti, che si sentirono gelare il sangue nelle vene.
“Sissignore!” esclamarono in coro, per poi incominciare a ripulire e a tornare al lavoro, evitando che il capo si potesse arrabbiare ancora.
Nomura si buttò a sedere su una sedia, mentre riprendeva il suo colorito normale. “Uff… Finalmente…” sbuffò.
“Ehm… c’è un piccolo problema…” disse una voce alle sue spalle. A Nomura incominciò a pulsare una vena nella fronte. Si girò “Ovvero?” chiese, con aria minacciosa, lasciando impotente il povero (?), che si sentì farsi piiiicolo piccolo difronte allo sguardo omicida di Nomura.
“B-beh…” balbettò questo “E’ stato segnalato che altri tre personaggi di Kingdom Hearts siano venuti sulla Terra… pare che siano Terra, Aqua e Ventus.”
Nomura strinse i denti “Dove esattamente?”
(?) si avvicinò ad uno dei computer, digitò sulla tastiera un codice e sulla schermata comparve una cartina dell’Europa. “D-dunque…” iniziò (?) “…dovrebbero essere comparsi in Italia, precisamente nelle Marche, a nord.”
Nomura osservò il punto indicato da (?), strinse la mascella e disse secco “Manda Vanitas, subito. E tu riprendi il tuo lavoro all’istante.”
(?) annuì e fece per andarsene, quando Nomura notò che teneva un pacco dietro alla schiena, con la scritta ‘Mulino bianco’ “Ehi, aspetta un attimo…” Lo chiamò e il ragazzo si fermò “Si?”
Nomura indicò con un cenno del capo il pacco “Quello che hai dietro la schiena è un pacco di biscotti?”
“B-beh…sì…” balbettò imbarazzato (?)
“Dammelo.” Disse Nomura “Sei un soldato, i biscotti fanno ingrassare e dopo non riuscirai a portare a termine le tue missioni” il ragazzo guardò il pacco di biscotti e sospirando dovette consegnarlo al suo capo.
Nomura non nascose un sorrisetto e, con il pacco di biscotti, si alzò dalla sedia, dirigendosi verso la sua camera. Appena entrato, si distese sul letto e aprì il pacco, da cui prese un biscotto e se lo infilò in bocca “Ahh…” disse sorridendo “… che buoni i Pan di Stelle…”


“…chiaro?” chiese infine Aqua. Tom guardava la Maestra del Keyblade con un espressione incredula.
“…si…” rispose flebile Tom “… in poche parole, Yen Sid vi ha chiamato perché c’è come una specie di ‘minaccia Oscura’ che incombe su tutti i Mondi e la Terra giusto?”
“Esattamente.” Assentì Ventus. Tom sbatté le palpebre un paio di volte, poi balzò in piedi “Ma che ultra figata!”
Terra scosse la testa “Non credo proprio che sia una figata come dici tu… ci sarà da combattere molto…”
Ma la ragazza non sembrava aver sentito, tanto che già si perdeva nelle sue fantasticherie ‘Deve essere proprio forte essere dei Keyblader…’
“Credo che sia giunto il momento di andare…” annunciò Terra e solo allora Tom si riprese dal suo stato di deficienza mentale da i suoi pensieri “COSA?!” disse allarmata.
I tre mossero i primi passi verso l’uscio di casa, ma Tom li seguì “Ehi fermi! N-no potete andarvene via così!” ma i ragazzi erano già usciti…
“Ehi! Ascoltatemiii!” Tom si aggrappò a mo’ di koala alla gamba di Terra, che, sorpreso tentò di staccarsi la ragazza di dosso “Mollami sottospecie di scimmia!”
“Non potete andarvene!” disse lei, staccandosi.
“Ah sì? E perché, sentiamo…” disse Terra.
“Beh... prima di tutto, questo non è il vostro mondo, non sapete come muovervi qui, avete bisogno di aiuto e io sono disposta a darvelo… lasciate che mi unisca a voi.” Aggiunse sorridendo.
Aqua e Ventus si scambiarono un’occhiata, piuttosto pensierosi, ma Terra rispose subito “Guarda che questa è una cosa seria, non è un gioco come pensi tu… è pericoloso e rischieresti solo di farti male… saresti solo un peso…”
A quelle parole Tom rimase piuttosto offesa, ma non si lasciò intimorire e ribatté: “Questo lo pensi tu. So difendermi, non sono una ragazzina buona a nulla! Come farete poi ad arrivare dai vostri amici? Vi perdereste e basta, questo mondo è enorme!”
“… secondo me, Tom non ha tutti i torti.” Intervenne Aqua “Non sappiamo nulla di questo posto e rischieremmo più facilmente di imbatterci in nemici pericolosi… a mio parere dovremmo fidarci di lei.”
Tom sorrise, mandando un’occhiata riconoscente ad Aqua e notò un lieve sorriso anche sul volto della maestra del Keyblade. Terra fece per dire qualcosa, ma poi parve esitare e non disse nulla.
La ragazza rimase in silenzio, in attesa della decisione presa dal gruppo. Era un po’ nervosa. Alzò lo sguardo al cielo e notò un punto nero in lontananza avvicinarsi sempre più… Tom strizzò gli occhi per vedere meglio e il puntino prese forma man mano che si avvicinava. Era… era…
“VANITAS!” Tom strabuzzò gli occhi, vedendo il ragazzo avvicinarsi minaccioso, cavalcando un vortice di Keyblade. I tre Keyblader si voltarono di scatto e nelle loro mani comparvero le tre chiavi, scintillanti e grintose.
Vanitas acquisto velocità, fiondandosi contro i tre ragazzi, che tentarono di parare l’orda di chiavi, ma finendo catapultati all’indietro. Terra si rialzò all’istante e provò ad attaccare il giovane, che scartò e che contrattaccò all’istante, e Terra fu costretto a schivare.
Aqua e Ven provarono ad attaccarlo a lati, ma i Keyblade cambiarono direzione, colpendoli e mandandoli contro Terra, per poi accerchiarli in un turbine fatale. Vanitas scese dall’onda di Keyblade, ridacchiando “Mi dispiace ragazzi… ma ho avuto l’ordine di annientarvi prima che arriviate dai vostri amichetti… e ciò sarà fatto!”
Tom guardava attonita la scena, nascosta dietro ad una siepe. Doveva fare qualcosa… o per quei tre sarebbe stato troppo tardi! E così facendo magari, avrebbe conquistato anche la loro fiducia e l’avrebbero portata con loro!
Scosse la testa, come per riprendersi e si armò della prima cosa che trovò: una pala e come scudo un cuscino dell’altalena da giardino. Avanzò cauta verso Vanitas che era girato di schiena, piano… piano…
“Non pensare di passarla liscia tu.” Disse freddo Vanitas. Tom si fermò all’istante, mentre il ragazzo si voltava, togliendosi il casco in tutta tranquillità “Pensavi che non mi fossi accorto di te?”
Tom lo guardò silenziosa, non sapeva che fare. “L-lasciali andare!” Lo intimò, agitando la pala.
Vanitas ghignò “Altrimenti?”
Tom esitò, poi tirò a mo’ di lancia la pala, ma che il ragazzo schivò con facilità, poi lanciò il cuscino, che prese Vanitas in faccia. “Wow!” ridacchiò Vanitas togliendosi il cuscino dalla faccia “Mi hai ucciso!” ironizzò, ma in tutta risposta gli arrivò una bella scarpa in faccia. Il ragazzo si portò la mano al naso, piegato in due dal dolore “Ahi… maledetta!” ringhiò.
Tom – rimasta senza una scarpa – sgattaiolò via, dietro Vanitas e raccolse da terra la pala, per poi lanciarla contro l’orda di Keyblade che si stava man mano restringendo in un vortice che avrebbe dato il colpo di grazia ai tre Keyblade. L’equilibrio tra i Keyblade si spezzò e le chiavi caddero a terra in un clangore metallico, lasciando liberi Terra, Aqua e Ventus.
I tre ragazzi guardarono sorpresi e increduli Tom che li attendeva con un sorrisetto soddisfatto aldilà delle spade a terra. Ventus e Aqua corsero da lei.
“Sei stata grande!” esclamò Ven.
“Grazie infinite, senza di te eravamo spacciati” aggiunse Aqua. Tom si portò una mano alla nuca, arrossendo leggermente “Ohh… non è stato niente di che…”
“Grazie…” disse Terra avvicinandosi “Forse… mi sono sbagliato su di te…” aggiunse sorridendo. La ragazza non trattenne un sorriso raggiante.
“No! I miei Keyblade!” Urlò irato Vanitas, dopo essersi alzato. Sul suo volto spiccava l’impronta di una scarpa – una All Star di numero 39 per l’esattezza.
Terra, Aqua e Ven sfoderarono il Keyblade, fiondandosi contro Vanitas che, però, scartò agilmente gli attacchi e, riprendendo il controllo su uno dei Keyblade, vi saltò sopra, allontanandosi verso l’orrizzonte “Tornerò! E ve la faremo pagare!” gridò, poi la sua figura divenne un tutt’uno con il cielo.
“Accidenti… ci è scappato.” Disse Aqua, mentre la sua chiave svaniva tra le sue mani.
“Credimi… ci sarà tempo per affrontarlo… e sicuramente, non ci sarà solo lui…” mormorò Terra.
“Dobbiamo subito raggiungere gli altri allora… non dobbiamo sprecare altro tempo. O sarà troppo tardi…” aggiunse Ventus.
Tom abbassò il capo “Quindi… partite?” mormorò.
I ragazzi si voltarono verso di lei e si scambiarono un’occhiata significativa, poi Ventus raccolse la sua scarpa e le andò vicino, porgendogliela “Sì… partiamo…” disse.
Tom prese la scarpa e se la infilò, silenziosa. Ventus sorrise solare “… e tu vieni con noi!”
A quelle parole, la ragazza alzò incredula la testa verso Ventus e non trattenne un grido di gioia, per poi stritolare in un abbraccio il ragazzo “Sì!!!! GRAZIEEE!!”
I tre ridacchiarono. Tom lasciò andare Ventus “aspettate un istante… prendo delle cose e arrivo!” disse, per poi correre dentro casa. Afferrò la sua borsa a tracolla dove vi mise l’indispensabile “… Maglia… pantaloni… mutande… acqua… qualche barretta… soldi… cellulare… tutti i miei manga e videogiochi… Perfetto!” mentre sistemava gli oggetti dentro la borsa, urtò il telecomando della televisione, che si accese nel canale del telegiornale.
‘Notizia scioccante: festival del fumetto a Lucca distrutto da esseri sconosciuti.’ Disse il giornalista. A quella frase, Tom s’irrigidì e volse il capo verso lo schermo.
‘Dei mostriciattoli hanno aggredito il festival del Lucca Comix, grande ritrovo per tutti gli appassionati di fumetti, videogiochi e libri. I mostri hanno seminato il caos per tutta la giornata. Non si sa bene da dove provengano e se siano di un genere terrestre, ma i sopravvissuti all’attacco li chiamano “Heartless”. Per aggiornamenti vi terremo informati.’
Tom rimase in silenzio, a riflettere. Heartless al Lucca Comix? Forse… lì non avrebbe trovato solo Heartless… e se ci fossero anche gli altri di Kingdom Hearts?
Aveva bisogno che qualcuno però le confermasse quanto accaduto. Prese il cellulare e compose il numero di una sua amica che abitava da quelle parti. Si chiamava R. il telefono squillò per qualche secondo, finché qualcuno rispose “Pronto?” disse la voce di una ragazza.
“Ehi R! Sono Tom, come va?” rispose raggiante la ragazza.
“Tom! Beh… diciamo che… sono in una situazione particolare… tu?” mentre R parlava, Tom sentiva il brusio di sottofondo simile a quello che si sente quando si è in macchina, ma soprattutto in treno.
“Beh… anche io mi trovo in una situazione… ‘anormale’… comunque volevo chiederti se quanto accaduto al Lucca Comix è vero, riguardo ai presunti Heartless…”
La voce di R si fece seria “Sì… è tutto vero e io ho avuto anche modo di vedere tutto ciò…”
“Oh… capisco… ma… c’erano solo Heartless? Non hai visto qualche personaggio di Kingdom Hearts? Intendo non i cosplay ma veri e propri personaggi…” Tom si morse il labbro, aspettando una risposta che arrivò dopo alcuni istanti di silenzio da parte di R “Perché me lo chiedi?”
“Beh… io…” esitò, sul dirle la verità “io… hai presente Terra, Aqua e Ventu?”
“Si…?”
“Beh…” Tom deglutì “…beh… non ci crederai mai ma… sono a casa mia. In carne ed ossa.”
Dall’altra parte del telefono R accennò una risata “Sai una cosa Tom? Ti credo! Perché qui con me ci sono Sora, Riku, Demyx, Axel, Roxas e gli altri!”
Tom sgranò gli occhi, rimanendo sorpresa dalle parole dell’amica e balbettò “Cosa?! D-dici sul serio!? …Per caso sono usciti dalla custodia dei videogiochi?”
“Esattamente! Sono usciti dalla confezione! E non solo loro, ci sono anche Reno, Rude e altri personaggi di Final Fantasy!” Tom si sentì pervadere da un’irrefrenabile voglia di raggiungere l’amica.
“Dobbiamo incontrarci assolutamente! Vengo a Lucca allora.” Disse, quasi urlando dall’emozione.
“Non sono a Lucca… per colpa degli Heartless siamo stati costretti a spostarci… stiamo andando a Parigi… riesci a raggiungerci?” disse R.
Tom rifletté sul costo dei biglietti e totalizzò che i soldi le sarebbero bastati appena “Mh… sì, ci sarò. Vediamoci lì tra qualche giorno… sai niente su una certa ‘minaccia Oscura’?”
“Certo ma non è il caso di parlarne qui… con me ci sono anche A e K.” Tom rimase sorpresa. Erano altri due ragazzi, conosciuti su un sito di fan fiction.
“Oh davvero? Bene… ora devo andare… ci sentiamo presto!” disse Tom.
“Ok, alla prossima!” disse R e la ragazza riattaccò. Rimase un istante in silenzio. Dovevano partire subito, la cosa sembrava molto seria.
“Tom allora andiamo?” la chiamò Terra. La ragazza rispose “Arrivo, un attimo!”
Prese un foglio, doveva avvisare i suoi genitori. “mmh… ma cosa scrivo?” pensò. Non aveva tempo da perdere, quindi scrisse la prima cosa che gli venne in mente: ‘Vado a salvare il mondo assieme ai personaggi del mio videogioco preferito, Kingdom Hearts. Non vi preoccupate, tornerò presto. Statemi bene <3
Ps: ho preso 5 in matematica.’
Perfetto. Lasciò il foglio sul tavolo della cucina e corse fuori dai tre Keyblader.
“Ragazzi, so dove andare…” annunciò.
“Ah sì? dove?” chiese Ven. Tom lo prese sotto braccio “A Parigi! E ci andremo in treno!”
Nuove avventure, arriviamo!





Ok… ok… sono in un ritardo ritardosamente ritardoso…
LOL ma salve a tutti! Io sono The light wolf ^^
Allora, spero che il capitolo vi sia piaciuto, in fondo ci ho messo solo 3 mesi per scriverlo…
So già che AxXx mi picchierà a sangue… SALVATEMIII!!
Se lascerete un piccolo commento forse la sua sete di sangue si placherà… quindi grazie mille! Prometto che la prossima volta non sarò così in ritardo!
See ya!
The light wolf

lascio nelle vostre mani il destino di The Light Wolf 
  Se trovo più di  due recensione le risparmierò la vita... se no.... Muahahahahahahahah!!!!!
Comunque lei è la new entry del gruppo.
A presto.
AxXx
PS: ora tocca e Reno_Dedé_Turks

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