Complexed Life

di Strawbana
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sosia ***
Capitolo 2: *** Paura ***
Capitolo 3: *** Traditore ***
Capitolo 4: *** Tradimento ***
Capitolo 5: *** Sogni ***
Capitolo 6: *** Incubi ***
Capitolo 7: *** Abbandonato ***
Capitolo 8: *** Abbandono ***



Capitolo 1
*** Sosia ***


Sosia.

È brutto essere un sostituto. Pensi sempre che tutto ciò che hai non ti appartiene davvero,  perché sai che quella è la vita di qualcun altro.  Io conosco bene quella sensazione, ero così felice quando mio padre veniva a trovare all’orfanotrofio me e gli altri. Ci portava sempre dei regali, ma era a me che andavano quelli più belli, quelli che facevano gola a tutti. Me lo ripeteva sempre, il mio adorato padre,  che ero il suo figliolo prediletto,  ed io ero felice di esserlo, anche se non capivo perché quella scelta era ricaduta proprio su di me. Poi ho capito e non sono più stato felice di sentirmi dire quelle parole.  Entrai nello studio di mio padre per discutere con lui dei progressi della mia squadra quando la vidi. La foto sulla sua scrivania. La foto che ritraeva il figlio che mio padre aveva perso tempo prima. La foto del mio sosia: Kira Hiroto. È così difficile sorridere quando conosci la verità, ti ripeti che non vali nulla, che saresti dovuto morire tu al posto di chi sostituisci, ma io non sarò più triste. Voglio tornare a sorridere, voglio andare avanti, voglio una mia vita. Non sarò secondo a nessuno, non sarò il sostituto di nessuno. Diventerò il figlio perfetto, non deluderò mai mio padre, farò avverare tutte le sue speranze. Vedrai, caro Kira Hiroto, non mi limiterò a prendere il tuo posto, io ti supererò in tutto! Mi amerai, padre mio, diventerò il tuo VERO figlio prediletto.

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Angolino rotondo

Era da un po’ di tempo che desideravo creare una raccolta di flashfic che raccontassero i traumi ed i complessi dei vari personaggi, soprattutto quelli meno calcolati, così ho iniziato da Hiroto. Sembra un controsenso, lo so, ma mi sono sempre stupita di quanto poco peso si desse alla sua somiglianza con Kira Hiroto! Sentirsi il sostituto di qualcuno dev’essere doloroso, per questo secondo me Hiroto ci ha messo davvero l’anima per diventare il capitano della Genesis. Però boh, è una mia opinione. Spero non vi abbia fatto troppo schifo e tenterò di tornare presto con un nuovo capitolo, su chi nemmeno io lo so! A presto.

-Lau ° 3 °

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Capitolo 2
*** Paura ***


Paura.

 

È brutto perdere un genitore, soprattutto quando si è tanto piccoli da non capire che non tornerà mai più. Io ho perso mio padre quand’ero solo una bambina, morì in un incidente, almeno così mi dissero all’inizio. Poi crescendo capii, i suoi amici non volevano mai parlare di lui, i suoi allievi abbandonarono i suoi insegnamenti. Poi un giorno mia madre me lo disse chiaro e tondo: mio padre aveva preferito mettersi contro persone pericolose per riscattare lo sport che tanto amava. Così mi autoconvinsi che mio padre amava quello sport più di me, e decisi di odiarlo per questo, di odiare lui e tutto ciò che amava più di me. Buttai tutti i suoi ricordi, li nascosi alla mia vista, volevo dimenticarlo, non volevo più pensare a lui. Si salvò giusto un quaderno scarabocchiato ed un paio di guanti logori, nulla di importante, almeno così credevo, fino a quando non li ha trovati mio figlio. Il figlio che tanto amavo e che tanto somigliava a mio padre ora si era innamorato dello sport che mi privò di un genitore, ed io iniziai a vivere nel terrore. Passavo le notti a pensare, ripetendomi che, fino a quando era solo un gioco innocuo, mio figlio era al sicuro. Ma una mattina mi confessò di voler coronare il sogno di mio padre, e da allora non mi sono più data pace. Continuavo ad immaginare la morte di mio figlio, ero terrorizzata dall’idea di perdere anche lui.

Perché io amo Mamoru con tutto il mio cuore, così come ho sempre amato te, papà, anche se lo negavo a me stessa. Quindi proteggilo, proteggi mio figlio da coloro che ti hanno separato da tutto ciò che amavi.

 

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Angolino rotondo

 

Bene, questo capitolo è dedicato ad Atsuko Endou, la madre di Mamoru, personaggio che secondo me merita di essere considerato di più. Ancora mi chiedo perché la Level 5 stessa non le abbia dedicato più spazio, mi sarebbe tanto piaciuto vedere una riconciliazione fra lei ed il padre nella terza serie, invece niente. Il punto di vista che ho voluto utilizzare è legato al videogioco di Inazuma Eleven, che presenta tutta la storia da un punto di vista più crudo e realistico secondo me, si sentono ancora meglio i sentimenti di ogni personaggio, ed Atsuko rientra fra questi. Una donna che è riuscita a spronare il figlio ad inseguire i suoi sogni nonostante il suo terrore di perderlo come il padre, una donna davvero coraggiosa secondo me!

Va beh, ora chiudo qui avvisandovi che intendo alternare un capitolo dedicato ad un ragazzo con uno dedicato ad un adulto, perché anche loro hanno davvero tanto da raccontare. Alla prossima!

 

-Lau ° 3 °

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Capitolo 3
*** Traditore ***


Traditore.

È brutto tradire qualcuno, soprattutto quando questo qualcuno si rivela un tuo amico. Dopo la morte del mio migliore amico ho sempre pensato che non mi sarei più legato a nessuno, è per questo che, una volta arrivato in Giappone, mi iscrissi alla Teikoku. Una grande scuola in cui vige un clima freddo, in cui nessuno è amico degli altri e non ci si fida del prossimo, dove l’unica cosa che conta davvero è il potere personale e la vittoria, ed andavano conquistati ad ogni costo. Ed è stato per questo che io, l’ultimo arrivato del club di calcio, venni mandato a spiare la Raimon. Ma lì le cose erano diverse: la fiducia veniva conquistata con poco, tutti erano amici nonostante le loro differenze ed il calcio era praticato come solo una vera squadra può fare.  All’inizio pensai solo che quella situazione non potesse che darmi vantaggi, ma mi sbagliavo. Lentamente mi lasciai trascinare dall'entusiasmo di quei ragazzi e prima che potessi rendermene conto iniziai a considerarli come amici. Poi c’è lei, la mia amica d’infanzia che, nonostante avessimo vissuto lo stesso trauma, era riuscita ad andare avanti e non chiudersi in se stessa, ed era sinceramente felice di vedermi giocare come ai vecchi tempi. Per questo non posso più continuare ad ingannarli, mi dispiace Kidou, ma, a costo di rivelarmi alla squadra per il traditore che sono , non permetterò alla Teikoku di rubare il sogno di Endou e degli altri. Ho già perso un amico, non ho intenzione di perderne altri allo stesso modo.

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Angolino rotondo

Questo capitolo tratta di Domon e delle sue riflessioni quando decide di smettere di fare il gioco della Teikoku. Peso che la perdita di una persona che ci sta a cuore porti in parte la gente ad isolarsi per evitare di soffrire ancora, ed è così che ho pensato si sentisse Domon dopo la morte di Ichinose. Che poi quest’ultimo si sia presentato vivo e vegeto spiegando la sua finta morte con un “non volevo che mi vedeste incapace di giocare ancora a calcio” è un’altra storia, ed io se fossi stata in Aki e Domon l’avrei ammazzato di botte prima di riabbracciarlo, perché sentire una cosa così fa sinceramente male secondo me. Passiamo ora alla Teikoku! L’ho definita come una scuola dal clima freddo e competitivo perché mi è sempre sembrata così, anche se alla fine si vengono a creare legami di stima ed amicizia anche lì come quello di Kidou e la sua squadra. Ma è inutile divagare qui, ci sentiremo nel prossimo capitolo che sarà parzialmente collegato a questo! Diciamo che saranno le stesse tematiche da un punto di vista diverso… Se qualcuno indovina di chi parlo avrà in regalo una testa di banana infilata nel letto.

A presto!

-Lau ° 3 °

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Capitolo 4
*** Tradimento ***


Tradimento.

È brutto essere traditi, soprattutto da qualcuno che consideravi un compagno. Davvero, non mi sarei mai aspettato qualcosa del genere, nemmeno da lui. Ho sempre considerato la nostra squadra una grande famiglia. Avevamo i nostri battibecchi, anche io, che sono il capitano, mi sono messo più volte a discutere con gli altri, ma in fondo eravamo estremamente uniti. Però lui era diverso, non ha mai legato con nessuno, si allenava da solo, le uniche volte in cui scambiava qualche parola con il resto della squadra era per litigare. Ma in fondo la colpa era anche un po’ nostra, invece di ascoltare l’allenatore e tentare di coinvolgerlo abbiamo lasciato che si isolasse sempre di più. Tutta la squadra l’ha sempre considerato un peso, forse non è tanto strano che si sia vendicato. Anche quando è stato cacciato dalla squadra nessuno si è opposto, nemmeno io ho provato a prendere le sue difese, eppure era un mio compagno, invece mi sono sentito sollevato come tutti gli altri a vederlo andarsene per sempre dal nostro spogliatoio. Che stupido che sono stato, non mi merito il titolo di capitano. Un capitano dovrebbe capire le esigenze di tutti i suoi compagni di squadra. Invece io non ho mai nemmeno provato a capire le sue, ancora adesso non riesco a capirlo: perché ci ha traditi? Perché ha sabotato il nostro autobus? Cosa ci ha guadagnato nel farci perdere la finale a tavolino? Non mi darò per vinto, costi quel che costi avrò la risposta a queste mie domande, ed andrò a chiedergliele di persona, anche se dovesse fuggire in capo al mondo io lo seguirò insieme al coach Daisuke per scoprire la verità. Preparati, Kageyama, perché la prossima volta che ci vedremo dovrai darmi delle spiegazioni, volente o nolente. E questa volta cercherò sul serio di capire quello che ti passa per quella testa bacata che ti ritrovi.

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Angolino rotondo

Ed eccoci qui con questo nuovo capitolo! Per chi non l’avesse capito (anche se dubito che qualcuno non abbia capito, ma specificare non fa mai male) il protagonista di oggi è Hibiki!  Ho tentato di descrivere i suoi pensieri dopo il tradimento di Kageyama. Anche per questo capitolo mi sono basata molto sul videogioco, in cui, grazie ai flash back, si capisce che aria tirava nell’Inazuma Eleven originale, era una squadra molto unita ma anche divisa spesso da litigi fra compagni. E Kageyama… Beh, si fa vedere quanto poco legato ai suoi compagni! Anche se ho cambiato un particolare, nel videogioco è Kageyama ad andarsene dalla squadra, mentre qui ho scritto che viene cacciato da Daisuke. Non so,  a volte mi piace vederla così, altre volte rimango fedele alla versione originale. Si, sono molto volubile in certi aspetti. Nel capitolo precedente ho detto che questo sarebbe stato in parte legato a quello, ebbene  ho voluto legarli per le tematiche trattate: nel primo si vede il punto di vista del “traditore” in questo quello del “tradito”.  Anche perché i fatti accaduti alla Inazuma Eleven e quelli che stavano per accadere alla Raimon sono uguali, entrambi si sono ritrovati con un autobus sabotato, la fortuna di Endou e compagnia è che Domon si è rivelato essere un bravo ragazzo alla fine. Ho in mente di fare altri capitoli del genere, trattando un solo tema da due punti di vista opposti. Spero che anche questo capitolo sia piaciuto, alla prossima!

-Lau ° 3 °

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Capitolo 5
*** Sogni ***


Sogni.

È brutto dover rinunciare ai propri sogni, soprattutto quando si hanno grandi possibilità di farli diventare realtà. Io ho avuto un incidente ed ora non potrò più giocare a calcio. Dovrò rinunciare alla mia più grande passione, il mio futuro. Ero riuscito anche ad entrare nella nazionale, le più forti squadre del mondo si scannavano a vicenda per convincermi ad entrare nella loro rosa quando sarei cresciuto. Ed ora non mi rimane nulla di tutto questo. Il grande dono che mi era stato dato è scomparso e con lui il mio futuro. E come potrei presentarmi davanti ai miei amici in questo stato? Non sono più quello che conoscevano ed amavano, sono morto dentro. Non posso mantenere la promessa che ci siamo fatti, non ho il diritto di rivederli ancora.

Ma non mi darò per vinto, non l’ho mai fatto e non inizierò ora! Non importa quello che dicono i medici, non rinuncerò a ciò che amo di più al mondo! Ci riuscirò, in qualche modo tornerò a correre dietro un pallone. Ritroverò la mia ragione di vita, il coraggio di guardare di nuovo in faccia i miei amici, la forza di tornare a vivere. Perché senza i miei sogni io sono morto, ma rinascerò, costi quel che costi o non mi chiamo più Ichinose Kazuya!

 

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Angolino rotondo

 

Si, l’ho fatto. Ho dedicato un capitolo ad Ichinose. Dopo tante critiche mi sono messa d’impegno ed ho cercato di capire il motivo della sua decisione di darsi per morto.  Fa schifo? Si. Dovrei ritirarmi su una montagna tibetana? Ovviamente. Il prossimo capitolo sarà legato a questo e parlerà sempre di sogni. Il primo che indovina vincerà… Boh… Facciamo la possibilità di richiedere un capitolo su un personaggio speciale! E ricordatevi che uso l’alternanza nuova-vecchia generazione.

 

Buon indovina chi (?) a tutti!

-Lau ° 3 °

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Capitolo 6
*** Incubi ***


Incubi.

È brutto veder svanire i propri sogni, ma è ancora più brutto vederli trasformati in incubi. Ero riuscito a coronare ogni mia ambizione: lo sport che amavo era diventato il mio lavoro, ero l’asso della nazionale, la gente mi amava e mi sosteneva ad ogni partita ed anche la mia famiglia era fiera di me. Poi è iniziato l’incubo. Venni estromesso dalla nazionale, l’allenatore disse che il mio tempo era finito e che dovevo lasciare spazio alla nuova generazione. Ma io non potevo accettarlo, io ero l’asso, avevo portato la nazionale più volte alla vittoria con i miei gol, non potevo essere cacciato in quel modo. Così sfidai il nuovo portiere e nuovo capitano della nazionale, un ragazzo di nome Daisuke Endou. Nessuno era mai riuscito a parare i miei tiri, invece lui ci riuscì. E da allora una strana paura iniziò a formarsi dentro la mia mente: forse l’allenatore aveva ragione, forse il mio tempo era davvero passato, forse non ero più il fuoriclasse che ero all’inizio. Quella paura iniziò ad accompagnarmi sempre ed ogni volta che mi trovavo davanti alla porta avversaria la paura si faceva più forte, impedendomi di tirare il pallone come volevo. I tifosi che prima tanto mi amavano iniziarono ad odiarmi, le squadre presto non vollero più avere a che fare con me. Passai l’ultimo periodo della mia carriera guardando le partite dalla panchina. Ma l’incubo non si fermò lì. Poco tempo dopo mia moglie morì di malattia, l’aveva nascosta fino all’ultimo per non aumentare i debiti che già ci sommergevano. Ed ora sono solo a crescere un figlio, un figlio che mi somiglia tanto, forse anche troppo, un figlio che sta crescendo da solo. I suoi compagni non fanno altro che prenderlo in giro a causa mia, spesso cerca di reagire e finiscono per picchiarsi. A volte lo sento piangere nella sua stanza, ma non vuole parlarmi, non riesco a comunicare con lui ed aiutarlo. Io invece cosa faccio? Ho tentato disperatamente di trovare un lavoro, ma nessuno vuole assumere un perdente come me. Così passo le giornate chiuso nel mio studio, circondato dai ricordi della mia carriera, affogando il mio dolore nell’alcool, come si addice ad un perdente come me. Non ce la faccio più, sono un uomo distrutto. Mia moglie è morta a causa mia e mio figlio soffre sempre a causa mia. È meglio se io scompaia dalla faccia della terra, così mio figlio potrà rifarsi una vita ed essere felice. Per questo ho deciso di andarmene, cercherò un posto in cui morire senza che nessuno possa più ritrovarmi. Scusami Reiji, tuo padre ti ha deluso. Spero solo che tu possa vivere una vita felice senza che la mia influenza la rovini. Addio figliolo, ti ho sempre voluto bene e sono sempre stato fiero di te.

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Angolino rotondo

Bene, sono riuscita a scrivere ben cinque capitoli prima di scriverne uno con un protagonista che faccia Kageyama di cognome. È un record, sul serio! Kageyama Tougo per me è il personaggio che incarna meglio il concetto di incubo. Un uomo che vede le sue paure avverarsi e distruggere la vita perfetta che era riuscito a crearsi, sembra proprio un incubo. Trovo che Tougo (così come suo figlio) sia un personaggio molto ignorato ed incompreso. Devo dire che all’inizio provavo antipatia per lui visto come aveva abbandonato il figlio, poi però mi sono chiesta “perché lo ha fatto?”. Così è nato questo capitolo, ho tentato di esprimere al meglio il dramma di un uomo distrutto, ma non credo di esserci riuscita pienamente… Comunque per concludere devo dire che magari questa mia versione dei fatti è un po’ fantasiosa, ma è così che me la sono immaginata. Così come il finale, conoscendo il rapporto che hanno i giapponesi con il suicidio mi è venuto naturale pensare che fosse stata anche l’estrema scelta di Tougo. Così ho interpretato la sua “fuga” come un modo per non creare ulteriori problemi al figlio. Per il prossimo capitolo non so ancora quale personaggio sceglierò, devo mettere in ordine un po’ le idee.

Al prossimo capitolo,

-Lau ° 3 °

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Capitolo 7
*** Abbandonato ***


Abbandonato.

È brutto essere abbandonati, soprattutto se ad abbandonarti sono le persone che dovrebbero amarti più di chiunque altro. Sono nato in una famiglia poco unita e la mia nascita non ha fatto altro che peggiorare i rapporti fra i miei genitori. Ho passato i primi anni della mia vita chiuso nella mia cameretta tentando di ignorare le furiose e continue litigate fra mio padre e mia madre. Alla fine divorziarono ed iniziarono a litigare per chi dovesse tenermi: nessuno dei due mi voleva, entrambi volevano iniziare una nuova vita e non c’era spazio per me. Dopo una lunga ed estenuante scenata davanti al giudice, quest’ultimo decise di affidarmi a mia madre. Io all’inizio ero felice, volevo ricominciare anche io da zero ed essere un figlio invidiabile. Ma per quanto mi impegnassi, ottenendo oltretutto ottimi voti a scuola, mia madre non mi degnava mai di uno sguardo: passava la giornata divisa fra il lavoro ed il suo nuovo fidanzato, riuscivo a vederla al massimo un’ora al giorno. Poi un giorno mi propose di fare una gita, mi portò alla stazione e si allontanò dicendomi che andava a comprare qualcosa da mangiare. Non tornò più indietro. Di recente ho scoperto che, dopo avermi abbandonato su una panchina, era fuggita in un’altra città con il suo amante. Io invece rimasi ad aspettarla per ore ed ore, continuando a ripetermi che sarebbe tornata da un momento all’altro. Alla fine l’allenatore della Manyuuji mi notò e mi prese con , ma io intanto avevo fatto una promessa a me stesso: non mi sarei mai più fidato di nessuno. Crescendo sono entrato alla Manyuuji grazie alle raccomandazioni del mio nuovo tutore e subito mi iscrissi al club di calcio, uno sport che mi aveva appassionato fin da quando ero piccolo. Però stare in quel club non mi piaceva: facevamo degli allenamenti strani e non giocavamo mai contro nessuno, inoltre i miei compagni di squadra non mi facevano mai allenare e mi mettevano sempre a fare dei lavoretti, così io mi vendicavo facendo loro degli scherzi. Poi sono arrivati quegli strani alieni ed hanno iniziato a distruggere le scuole del Giappone. Hanno anche sfidato pubblicamente la mia squadra, ma il nostro capitano ha rifiutato a priori di giocare. Invece sono arrivati dei ragazzi pieni di entusiasmo che volevano sfidare di loro spontanea volontà gli alieni. Sembra una cosa da pazzi, ma il loro entusiasmo è stranamente travolgente, soprattutto quello del loro capitano e della manager dai capelli blu. Mi hanno chiesto di giocare con loro ma… Mi devo fidare? Non voglio soffrire di nuovo, non voglio essere deluso. Mi sono ripromesso di non fidarmi più di nessuno però… Quel sorriso che hanno sulle labbra voglio averlo anche io! Voglio giocare allo sport che amo e voglio degli amici! Li metterò alla prova, forse viaggiare con loro sarà divertente.

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Angolino rotondo

Ebbene, in questo capitolo il protagonista è Kogure! Siccome non si sa nulla su di lui a parte che è stato abbandonato mi sono sbizzarrita con la fantasia. Ho scelto il tema del divorzio perché è (purtroppo) un tema vicino a molte persone e ragazzi, spero che nessuno di loro abbia avuto la sfortuna di Kogure. Ho interpretato la sua voglia di fare scherzi ai ragazzi della Raimon come un modo per metterli alla prova e vedere se lo abbandonavano anche loro. Non so perché ma quest’idea mi sembrava credibile. Il prossimo capitolo sarà sempre sul tema dell’abbandono ma trattato dal punto di vista opposto, quello di chi abbandona la propria famiglia. Ok, ho detto talmente tante cose che potrei anche dirvi il nome del personaggio, ma non lo farò perché mi scoccia.

Grazie a tutti i lettori e chi recensisce, vi voglio tanto bene!

Alla prossima!

-Lau ° 3 °

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Capitolo 8
*** Abbandono ***


Abbandono.

È brutto abbandonare qualcosa, soprattutto se si tratta della propria vita. Io non mi sono mai arreso, in nessuna occasione. Che si trattasse di una partita di calcio o della ragazza che mi piaceva, ho sempre insistito fino a quando non ottenevo ciò che desideravo. Ed invece ora sono su questo aereo, pronto ad abbandonare la mia identità. Lascerò alle mie spalle la mia famiglia, i miei amici, i miei ragazzi, mi crederanno tutti morto mentre io mi nasconderò  in un altro paese. E pensare che fino a stamattina sembrava tutto normale, stavo finalmente per scoprire cosa era successo esattamente il giorno della finale del Football Frontier ed in un lampo ho perso tutto. Sono ancora confuso… L’incidente, la fuga, è successo tutto così in fretta che mi sembra tutto un sogno. Ma il dolore delle ferite mi ricorda che questa è la realtà, che non è un’illusione. Ma dopotutto sono stato fortunato, avrei potuto essere già morto a quest’ora e, invece posso andare avanti con le mie indagini. Una delle persone più fidate che conosco ha accettato di prendersi cura di mia moglie e mia figlia, comunicherà loro la notizia della mia morte. Odio l’idea di doverle lasciare ma è meglio così, se rimanessi insieme a loro probabilmente diventerebbero i prossimi bersagli di quell’uomo, Garshield. Sono sconvolto, non pensavo che Kageyama si fosse alleato con persone tanto pericolose, quel ragazzo finirà per rovinarsi con le sue stesse mani. Non posso permetterlo, non posso permettere a Garshield di distruggere la vita ad altre persone. Continuerò ad indagare e, anche se mi ci volesse una vita, troverò le prove delle sue malefatte. È una sfida, ed in palio c’è tutta la mia vita. In Africa darò tutto me stesso per raggiungere il mio scopo, ma il mio cuore rimarrà sempre qui, ad Inazuma-cho, con la mia famiglia. Non preoccuparti Atsuko, piccola mia, papà adesso deve andare ma non ti abbandonerà mai sul serio. Un giorno tornerò a casa, fino ad allora sii forte proteggi la mamma. Ti voglio bene.

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Angolino rotondo

È passato tanto tempo dall’ultima volta che ho pubblicato qualcosa, più o meno un mese. Ma sono tornata, ed ho deciso di terminare questa raccolta. Perché? Perché ho dimenticato le idee che avevo! No, non sto scherzando. Ricordo che avevo idee da utilizzare nei capitoli dopo questo, il problema è che non ricordo quali fossero! Per questo preferisco terminare qui la raccolta, con il capitolo otto, che è tanto simmetrico, e con Daisuke. Forse un giorno mi torneranno in mente delle idee, ma, visto il mio repentino allontanamento da Inazuma in questo periodo, non penso che quel giorno arriverà tanto presto, così preferisco non dare false speranze su un nuovo capitolo e chiudo qui. Ringrazio tutti i lettori e coloro che mi hanno recensito, ogni vostra parola mi ha veramente resa felice. Ciao a tutti!

-Lau ° 3 °

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