Laugh. I love when you do it.

di xLumos
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Just married. ***
Capitolo 2: *** Vodka alla fragola. ***
Capitolo 3: *** Don't call her Scar. ***
Capitolo 4: *** X Agosto. ***
Capitolo 5: *** Can you see the Mistletoe? ***
Capitolo 7: *** The drunks say the truth. ***
Capitolo 8: *** I've never deserved you. ***
Capitolo 9: *** This is my secret, Justin. ***
Capitolo 10: *** Are you ready to fix my heart? ***
Capitolo 11: *** We were more than friends before the story ends. ***



Capitolo 1
*** Just married. ***


Capitolo 1.


Just married.




-Come un matrimonio?!-  Sbotto incazzata alzandomi di scatto dal tavolo.
-Si, Hope, il matrimonio di Madison!
-Dovevo partire con i miei amici la settimana prossima!
-Se due più due fa quattro, stai per scoprire, che non partirai!-
Sbuffo, vado in camera mia, mi chiudo la porta alle spalle e mi accascio per terra.
Madison.                                                                
Madison, è mia cugina, o meglio, figlia della cugina di secondo grado di mamma, ma lei e zia Lee sono cresciute come sorelle, quindi mi tocca andare al matrimonio.
Che pizza.
Erano mesi che programmavamo questa vacanza, c’era anche Louis, il mio.. Quasi - ragazzo.
Ora arriva Madison e si sposa.
E per di più a Toronto. A TORONTO, in Canada!  Ho passato dodici anni della mia vita in quella nazione, me ne sono andata,
e non ho intenzione di ritornarci.
Sento qualcuno bussare alla porta.
-Hope.- è Elenoir. Mia … sorella.
Mi alzo e apro la porta.
-Amore!- La prendo in braccio lei mi da un bacino. È bellissima. Ha tre anni ed è la mia vera ragione di vita.
-Hope, io sentito mamma urlare, tu non devi essere triste, perché, io non voglio vedere Hope triste.- 
-Oh tranquilla Ele, io non sono triste. Ti va di giocare un pochino?-
-Sii! Giochiamo a …-
-Giochiamo a fare il solletico a Elenoir!- Le dico ridendo e facendola sdraiare sul letto mentre le inizio a fare il solletico. Poi dopo aver dichiarato l’arresa, le metto il piagiamino, e le leggo una favola, finchè non si addormenta.
Torno di sotto.
-Allora, quando partiamo?-
-Il 6 mattina, abbiamo l’aereo alle otto-
-Quando c’è il matrimonio?-
-Il 7, alle undici … Elenoir dorme?-
-Sì .-  Rispondo sedendomi.
-Mamma, in Canada sanno di Elenoir?-
-No . Tranne i nonni tutti gli altri pensano che sia tua sorella, avuta appena prima del divorzio.-
-Oh capisco, e tu glielo lasci credere?-
Si, i miei genitori sono separati. Da più o meno tre anni anche loro. Mio padre ha deciso di rifarsi una famiglia con una donna più giovane di dieci anni, e quindi, ciao, ciao papà. Ora lui abita in Spagna, mentre noi siamo in Francia.
-Non mi importa. Meglio della verità. Sai cosa direbbero tutti se sapessero la verità?!-
-Già immagino e poi, tutti sanno questa versione dei fatti anche Elenoir stessa, hai sentito? Ti chiama mamma!-.
-E’ troppo piccola, non capirebbe.- Mi risponde mamma.
-Si, hai ragione … Va bene … Io vado a preparare la valigia. Buonanotte mamma.- Mi avvicino e l’abbraccio.
Salgo di nuovo in camera. Elenoir dorme beata con un orsacchiotto stretto tra le mani.
 
*7 Agosto ore 7,30*
 
-Ele, Ele, svegliati amore …-
-Hope, io voglio dormire.-
-Lasciala dormire Hope, vestila, portiamola così .- Mi dice mamma.
Faccio come dice, prendo in braccio la bimba, e andiamo all’aeroporto.
Ci imbarchiamo.
Vedo la torre Eiffel scomparire dal mio campo visivo.
Mi giro verso Elenoir. Dorme ancora. Forse dovrei fare lo stesso. Mi attende un lungo viaggio. Poggio la testa sul finestrino. 
 
*Si pregano i signori passeggeri di allacciare le cinture per l’atterraggio.* Dice una voce meccanica.
Apro gli occhi. Mi giro. Mamma sta allegramente giocando con Elenoir a nascondere una pallina nella mano e a farle indovinare dov’è.
Allaccio la cintura, mamma fa lo stesso.
-Mamma ma non hai dormito?-
-Non avevo sonno- Mi risponde facendomi l’occhiolino. –E poi, sono stata con Elenoir, ci siamo divertite un sacco, vero Ele?!- Chiede mamma riferendosi alla bambina.
-Sii.- Risponde lei con un gran sorrisone e gettando le braccia al collo di mamma.
Dopo l’atterraggio scendiamo.
All’aeroporto, ad aspettarci c’è nonno Liam, con nonna Jo.
Ci salutiamo con calorosi abbracci e andiamo a casa loro.
 

*

-Hope! Svegliati dobbiamo andare al matrimonio!-
-Mmmm. Mamma.-
-Dai alzati Hope!- Mamma mi mette le mani sulle spalle e mi scuote la testa.
Mi alzo. ODIO IL FUSO ORARIO.
Mi trascino in bagno, indosso il vestito per la cerimonia, sistemo questi indomabili capelli decentemente, e mi trucco un po’.
Esco dal bagno, Elenoir, è indossa un vestitino rosa. Mentre mia mamma un tubino semplice e nero, che mette in risalto i suoi capelli biondi … tinti.
Mi guardo allo specchio.
Indosso un vestito blu notte, con delle paillette qua e là, senza spalline, con delle scarpe argentate con un tacco non troppo alto.
Guardo il mio viso, riflesso nello specchio. Solo ora mi rendo conto di quanto sono cambiata da quando sono andata via da qui. Sono dimagrita, non ho più i brufoli sulle guancie, ho tolto l’apparecchio, e i miei capelli color della pece, sono diventati più ‘domabili’.
Anche il mio carattere è cambiato.
Ora non sono più l’ingenua ragazzina di dieci anni. E …
-Hope!!!- L’urlo di mia madre interrompe le mie riflessioni.
Scendo.
-Andiamo?- Mi chiede indicando il taxi Giallo che ci sta aspettando fuori di casa.
Annuisco. Usciamo e dopo un viaggio che sembra interminabile, arriviamo davanti ad una piccola chiesetta, dall’aria molto accogliente.
Prendo in braccio Elenoire e scendo dalla macchina.
Entriamo in chiesa. I banchi sono disposti su due file.
-I parenti della sposa sono a sinistra e i parenti dello sposo sono a destra. Ok Hope?- Mi sussurra mia madre all’orecchio.
Annuisco.
Camminiamo per la navata finchè mamma non vede Zia Lee, e l’abbraccia costringendomi a seguirla e a sedermi sul banco davanti. Mi siedo, in attesa della sposa. Lo sposo è già all’altare. Bhè, devo ammettere che mia cugina ha fatto una buona scelta, lui è un ragazzo alto, biondo e con gli occhi azzurri, il solito figone. Stavano già insieme prima che partissi per la Francia.
Qualcosa richiama la mia attenzione.
Mi giro, vedo una donna bassetta correre sui tacchi attraverso la navata di sinistra verso mia madre e Zia Lee. Poi sento qualcuno sedersi alla mia destra.
-Posso mettermi qui o è occupato?- Possibile che non riesca a vedere chi è quella donna?!
Mi giro di sfuggita verso la figura alla mia destra e dico –Si si, siediti pure.-
Come un flash, due occhi color nocciola mi sfrecciano davanti. Mi blocco all’istante e mi giro di nuovo verso la figura al mio fianco.
È un ragazzo. Davvero molto molto bello. Abbastanza alto, con i capelli corti biondo scuro.
Ora tutto torna.
La donna bassetta è Pattie! La cugina di primo grado di Zia Lee da parte del padre! Lei, mia madre e Zia Lee sono cresciute praticamente insieme.
E il ragazzo. Ma certo. Il ragazzo.
È Justin.
-Tu.- Gli dico con tono minaccioso.
-Ma chi..?- Si alza per scrutarmi meglio. Si lecca il labbro inferiore (sempre il solito ) quando arriva al mio viso, sbarra gli occhi.
-Scar.- Fa per avvicinarsi.
-Non toccarmi.-Sbotto cercando di tenere la voce bassa per non attirare l’attenzione.
-Io…-
-Si tu, ancora esisti, dopo tutti questi anni ti decidi a rivolgermi la parola e mi chiami ancora Scar!?!-  Scar è il mio secondo nome, o meglio Scarlett è il mio secondo nome, e Justin sin da quando eravamo bambini è l’unico che mi chiama così, lo trovava “affascinante”.
-Sei diversa.- dice continuandomi a fissare come se non avesse sentito la mia affermazione.
-Si, sono diversa, sono matura Justin e non mi farò mettere sotto da te, ancora una volta come sei anni fa .-
-Scarlett io..-
-Io cosa Justin?! È stato bello illudermi dicendomi che ci saremmo sentiti perché ero la tua migliore amica?! È stato bello non chiamarmi più … e …-
Un sussurro si leva tra i presenti.
-Sta arrivando la sposa.- Dice una voce interrompendo la discussione.
Smetto di parlare. Guardo Justin schifata e gli faccio un segno che sta a significare ‘dopo continuiamo’.

*

- Cosa avevate tanto da discutere tu e Justin all’inizio della messa?!- Mi sussurra mamma mentre prendo in braccio Elenoir per andare a fare la foto con i parenti della sposa.
-Niente mamma. Niente.-
-Allora, tu, qui, tu qui dietro che sei alto … Hei tu biondino, tu vai vicino alla tipa con gli occhi azzurri!- Dice il fotografo mentre ci sistema per la foto, riferendosi a Justin.
Lui si mette vicino a me.
-Allora è Destino che dobbiamo stare vicini … Scar.-  Sussurra con quel suo tono da strafottente.
-Non chiamarmi Scar.- rispondo a tono, sistemando il vestitino di Ele.
-Ok.. Scar.- Emette un risolino. Ecco ora lo appenderei volentieri alla croce al posto di Gesù.
-Lei deve essere Elenoir, tua sorella no?- Mi chiede riferendosi alla bimba in braccio a me, e iniziando a giocherellarci mentre il fotografo mette apposto le ultime luci.
- Em … Si, e tu non la toccare.- Troppo tardi, Elenoir ha già teso le braccia verso J..QUELLO per essere presa in braccio.
-Crepa Bieber.- Affermo secca.
-Ohh, adesso fai finta di essere incazzata chiamandomi Bieber.-
-Fate un sorriso!- Dice il fotografo dietro la macchinetta.
Scatta la foto, e dopo un sorriso un po’ forzato, mi riprendo Elenoir in braccio, e esco fuori dalla chiesa velocemente.
Justin mi trotterella dietro come un cane.
Mi fermo di scatto facendolo cadere, appena fuori dalla chiesa.
-Ele, vai da mamma.- Lascio la bimba correre verso mamma, e mi giro verso Bieber, che sta aspettando che gli tenda la mano per aiutarlo ad alzarsi.
- Justin non hai capito?! IO TI ODIO .-
-Cosa ti ho fatto.- Mi chiede rialzandosi.
-Cosa mi hai fatto?! Credevi che mi sarei dimenticata della tua promessa?! Com’era … ah si “Ti prometto che ti chiamerò tutti i giorni, e ti farò sapere di come procede ‘L’operazione Kidrauhl’ Perché sei la mia migliore amica e ti voglio bene” Oh certo l’hai mantenuta vero?! Soprattutto l’ultima parte. Sai me ne sono accorta quando ti ho visto in televisione a scambiarti saliva con Selena Gomez. A quanto pareva ‘L’operazione Kidrauhl’ era riuscita, eri arrivato così in alto che non riuscivi più a vedere chi ti aveva aiutato ad arrivarci. E poi tutte le tue parole vuote ‘sei la mia migliore amica’ oh certo! Come no! Guarda che lo so che a scuola mi prendevi in giro alle spalle, e poi a casa ero la tua migliore amica!? Justin sono cambiata, non sono più la ragazzina ingenua di una volta. Non mi farò di nuovo mettere i piedi in testa da te. – Sbotto urlando. Si, l’ho aiutato a caricare i video su You Tube quando Pattie lavorava, l’ho aiutato a girare le cover, sono stata vicino a lui quando suonava come busker all’Avon Theatre, ero in prima fila a Stratford Idol, dove nessuno, tranne Pattie c’era. Tutti si girano verso di noi. Justin ha stampato in viso uno sguardo inespressivo.
Resta in silenzio. Io mi giro e me ne vado. Poi si dirige da Pattie, e le sussurra qualcosa all’orecchio, lei annuisce e ricomincia a parlare con mia madre e zia Lee.
Mi giro verso la porta della chiesa.
Ne escono due ragazzi. Uno alto, con i capelli castano scuro, estremamente figo.
L’altro biondo, con gli occhi azzurri, leggermente più basso, ma non meno bello.
Li riconosco, sono Chaz Somers e Ryan Butler. Sia dia il caso, che loro sono entrambi parenti dello sposo, ma non per questo cugini tra loro. In un paesino come Stratford, con 40 mila abitanti  sono tutti imparentati in un certo senso.
Corro ad abbracciarli.
- Chaaaaz, Ryaaan!-
Alzano lo sguardo.
-Hope!-
Li abbraccio.
-Come state?! Quanto tempo!- Amo ufficialmente questi due ragazzi.
-Noi tutto bene, siamo contenti di rivederti …- Dice Ryan
-E a quanto posso vedere …- Continua Chaz guardandomi dalla testa ai piedi.
-Non mi pare che tu stia male … mmmmh.-
- Chaz!!- Urlo dandogli una pacca sulla schiena.
- Ohhh! Chaz! Ryan! Ci siete anche voi!- Dice una voce fuori campo che riconosco benissimo. Bieber.
-Bene ragazzi ci vediamo al rinfresco, a tra poco.- Gli faccio l’occhiolino e lancio un’occhiataccia a Justin.

*

Ok, stai calma Hope. Ci sarà stato un errore, non puoi essere allo stesso tavolo di Justin. Madison avrà sbagliato.
-Mad! I ragazzi tutti allo stesso tavolo?- Chiedo alla sposa.
-Oh! Hope!! Si si, dato che non vi vedevate da tanto tempo, pensavo che vi sarebbe piaciuto! Non va bene?-
-Oh no, no, tranquilla! Va benissimo!- Rispondo fingendo un sorriso sincero, che lei ricambia prima di sedersi vicino a James.
Ovviamente non ha visto la discussione fuori dalla chiesa tra me e ..quell’essere, altrimenti non l’avrebbe di certo pensata così.
Eccoli. Il trio degli squilibrati. Il pranzo di nozze si svolge in un giardino gigantesco, stile “Alice nel paese delle meraviglie” con, ad un lato, una piscina contornata da luci che cambiano colore. Sarebbe tutto perfetto, se non stessi al tavolo con … Quello.
Non voglio neanche guardarlo, quindi mi affretto a sedermi al mio tavolo.
-Oh che bello stiamo tutti e quattro insieme!- Urla Chaz.
-Già.- rispondo.
Pattie, Mia madre, zia Lee e i genitori di Chaz e Ryan si avvicinano al nostro tavolo.
-Ragazzi! Sentite abbiamo una proposta.- Inizia mia madre.
-Allora, dato che tutti e quattro in questi giorni dovevate partire per le vostre rispettive vacanze ma non potete.- Continua zia Lee. File così liscio che ho l’impressione che se lo siano preparato.
-Io,  o meglio Justin, proponeva tre settimane alle Hawaii alla casa che Madison e James avevano prenotato per il viaggio di nozze.- Cosa?! Ho sentito bene?! Tre settimane con Bieber. Svegliatemi da questo incubo.
-E gli sposi? Il viaggio di nozze?!- Domando incredula.
-Ohh, non preoccuparti!- Risponde tranquillamente zia Lee –Hanno deciso di andare alle Canarie invece che alle Hawaai. I genitori sia di Chaz che di Ryan sono d’accordo, e ognuna di noi ha dato un contributo. Vi va?- Chiede eccitata.
-Sii! Grande Bro!- Esclama Chaz battendo il cinque a Justin, lo segue a ruota Ryan urlando.
-Ci divertiremo un sacco! Hahaha!-
-Per te va bene tesoro? Elenoir la tengo io.- Mi chiede mamma.
-Emh io veramente cioè..-
-Ok allora è deciso! Si parte Domani mattina ragazzi!- Esclama mamma senza lasciarmi finire di parlare.
Non posso crederci. Salvatemi vi prego. Tre settimane 21 giorni 104 ore da passare con Justin Bieber.
Non. Ce. La. Farò. Mai. 







Spazio autrice.
Fighissimi lettori (?)
Come promesso una nuova Fic, devo dire della trama sono piuttosto soddisfatta,
ma non di questo capitolo in particolare. Il prossimo sarà più intrippante (?)
A proposito, ho il secondo pronto qui, se la storia piacerà, bene lo posterò presto,
se non piacerà pace, la lascerò ferma, qui.
Bene, passando alla storia.
Per la storia della parentela, premetto per chi non avesse capito, Justin e Hope
NON sono parenti, sono ‘parenti d’acquisto’  diciamo.
Poi. Nei prossimi capitoli, verrà diciamo… chiarito ‘il segreto di Elenoir’ che è importante
per la storia.
Bene. Spero in qualche recensione.
Un grande abbracccccccio.  v.v
#WithLove  :)
@xShesBetts_
  ps. La direzione (io) ringrazia infinitamente Carli per l'aiuto. Thanks :))

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Capitolo 2
*** Vodka alla fragola. ***


Capitolo 2

Vodka alla fragola;


 
Justin’s pov.
-Sentite ragazzi. La mamma vi ha dato la disposizione delle camere?- Chiedo allungando il collo verso i miei due amici.
-No, ma ci ha detto che ci sono due camere da due, come due appartamenti nella stessa casa, ma non ci ha dato una disposizione precisa. Perché?-  Un pensiero un po’… pervertito  mi balena in testa.
-Scarlett non lo sa, voi dovete dirle che zia Lee o mia madre, vi ha dato questa disposizione, ossia, in una doppia voi due e nell’altra io e Scar.-
-Perché?- Mi chiede  diffidente Ryan.
-Io la voglio.-
-Non te la darà mai, Justin.- Interviene Chaz.
-Lo dite voi. Ditele questa cosa delle camere alla fine del viaggio, e tra tre settimane vedremo.-
-Justin, perderai tutta la sua fiducia.-
-Quale fiducia?! Mi odia, e poi Ryan, cazzo hai visto che cos’è,  mi piace da morire ok? Ma lei non deve saperlo.-
-Mmmh, ok Justin, ma solo perché siamo amici eh.- Dice Chaz lanciando un’occhiata a Hope profondamente addormentata dall’inizio del viaggio.

*

-Si pregano i signori passeggeri di scendere dall’aereo, grazie e arrivederci per aver scelto la nostra compagnia.-
Dice una voce meccanica. Hope si alza, ormai sveglia da circa un’oretta, prende la borsa e mi scavalca per uscire dall’aereo. Ha l’espressione leggermente scazzata. Ma leggermente eh. Il mio piano è geniale, io sono stato un fottuto genio a proporre a mia madre una cosa simile.  
Scendo per ultimo, e entro dentro l’aeroporto dietro Chaz, Ryan e Scar.
-COSA?!- Sento la ragazza urlare e fermarsi di botto. Ok, gli hanno detto delle camere.
-Io in camera con quello non ci sto.-
-Ordini di Pattie e tua madre.-
-Non è possibile!- Sbuffa.
-Ah e poi Hope, guarda che stare nella stessa camera con uno di noi, è… pericoloso- Ribatte Chaz facendole l’occhiolino.
Hope sbuffa di nuovo e continua a camminare in silenzio.
Raggiungo Ryan e Chaz.
-Ha funzionato.- Affermo guardandoli.
-Si, ma è un pelino fuori di sé.-
-Tranquillo Ryan, non lo sarà più quando avrà scoperto che grande uomo sono!- Dico mentre tiro su il braccio sinistro per mostrare i muscoli.
-Va bene, come vuoi ‘Grande uomo’ – Sbuffa Chaz.
Dopo un’infinita attesa del taxi. Che non arriva. Decidiamo di andare a piedi, con la cartina in una mano e con l’indirizzo dell’appartamento nell’altra.
Dopo una buona mezzora arriviamo davanti a quello che deve essere il nostro appartamento.
Esce una ragazza.
-Buonasera, avete bisogno di qualcosa?-
-Si, questo dovrebbe essere l’appartamento prenotato per tre settimane a nome di Bieber.- Dico facendole l’occhiolino.
Lei, arrossisce leggermente.
-Oh, certo! Siete voi? Entrate entrate- ci dice con tono accogliente.
Entriamo. È una bella villa. Con un salone molto grande con diversi divanetti bianchi, e di fronte alla porta una vetrata che da su un terrazzo con una piscina, da dove si vede il pacifico.
A destra dei divanetti c’è una porta, e a sinistra un’altra, devono essere le due camere.
-Se volete vedere le camere, seguitemi.-  La seguiamo.
Entriamo in una camera molto grande con un letto matrimoniale, e di fronte un grande televisore al plasma, c’è anche una porta, che deve essere il bagno.
-Come avevate chiesto un letto matrimoniale.- Ci illustra la ragazza fissandomi paonazza.
Eh eh eh il mio piano funziona, anche se a Scar le sta praticamente uscendo il fumo dalle orecchie.
-Okk, grazie bella casa può andare, grazie delle informazioni arrivederci.- Scar la spinge fuori dalla porta infuriata.
Poi si gira verso Chaz e Ryan.
-Dormirete VOI nel letto matrimoniale vero?- Chiede minacciosa.
-Ecco, veramente … cioè … Hope, dai … siamo due ragazzi ….-
-Benissimo, dormo per terra.- Urla, poi si rivolge a me.
-Prova a fare un passo falso Bieber, e giuro che sarà l’ultima cosa che farai.-
Non rispondo. Quanto è bella quando si incavola. Le si forma quella fossetta accanto al labbro … ok basta.
-Emh, ragazzi, stasera andiamo in discoteca?- Chiede Chaz facendo finta di niente.
-Vacci tu!- Gli risponde Hope entrando in camera e sbattendo la porta.
-Te l’avevamo detto Justin, non ce la farai mai.-  Mi dice Ryan
-Never Say Never.- Gli rispondo.
Sarà dura. Ma quant’è vero che mi chiamo Justin Drew Bieber, lei sarà mia, entro tre settimane.

*

Anche se fa abbastanza caldo la notte si prevede abbastanza ventilata e freddina, quindi io e Hope stringiamo un patto, lei dorme nel letto, ma a patto che io non le do fastidio.
Sono le otto e mezza, e lei si sta cambiando in bagno per andare in discoteca, finalmente l’abbiamo convinta! Io mi sto torturando le mani e la sto aspettando, vestito in Jeans e Camicia.
Sento la serratura del bagno scattare, mi alzo in piedi di scatto e la vedo, un vestito viola scuro, attillato, le fascia il corpo senza spalline. Ha le gambe scoperte. Lei di gira per uscire dalla camera senza rivolgermi neanche uno sguardo. Solo ora mi accorgo che il vestito, provveduto di lacci rosa chiaro che lasciano scoperta la schiena, è slacciato.
-Vuoi che ti aiuti?- Chiedo deglutendo.
-No! Vado a chiederlo a Ryan.- Ryan Ryan Ryan. Sento la gelosia invadermi come un fuoco nel petto mentre lei esce e bussa alla camera di Ryan e Chaz.
Li vedo aprire la porta e vedo Chaz spalancare gli occhi e chiamare Ryan senza emettere suono. Ryan, che è sempre stato quello più controllato e intelligente del gruppo cerca di mantenere la calma davanti alla situazione, e lentamente le intreccia i lacci che chiudono il vestito.
Lei torna in camera, dove ci sono io, imbalsamato come un salame a guardarla, mentre dietro Chaz è intento a fissarle il culo.
-Che guardi Bieber? – Mi chiede arrogante.
-Ni..- Deglutisco.
-Niente, c’è..c’era un insetto sul muro vicino a te.-  mi giustifico indicando il muro li accanto, verso il quale lei nemmeno si gira,  facendomi un sorriso strafottente.
Si avvicina per prendere le scarpe, e mentre se le infila mi chiede.
- Ryan è fidanzato?-
- No..- Rispondo, mentre la guardo sistemarsi i ricci.
Aspetta, cosa?! No no no rewind. Mi ha chiesto se Ryan è fidanzato?
- Cioè, scusa Ryan..Ryan! Ryan Butler?!- Mi correggo incredulo.
- Si, bhè quanti Ryan vedi?!- Mi risponde mentre si mette gli orecchini.
- Cioè, lui, la ragazza, non, cioè …- No, non può puntare a Ryan veramente. Lui, lui non piace alle ragazze! Ok, è ora di continuare a mettere in atto la mia strategia, assumo un’aria di superiorità e le chiedo.
- Come mai ti interessa?-
- Non sono cose che ti riguardano … o sei forse … geloso?- mi chiede con un tono dolce.
- Io? Geloso? Di chi di te? Ma quando mai? Pff.- cerco di trattenere la rabbia che mi brucia dentro e quel desiderio di spiattellare il mio migliore amico al muro, più lontano possibile.
- Bieber non sai mentire.- Mi sussurra all’orecchio e uscendo dalla camera.

*

*ore 23,00*
Sono seduto accanto al nulla. Mi sto scazzando. Osservo Hope che sta ballando con Ryan. E Chaz probabilmente un po’ brillo, sta pomiciando con una bionda. Ma non è Chaz il problema. È Ryan. Quando lo guardo, a divertirsi con Hope, mi sale una vampata di gelosia nel petto che mamma mia potrei prendere a sprangate un toro.
Ok no basta. È tardi si torna a casa.
- Scar, Ryan, Chaz, si torna a casa.-
- Cosa?- Urla Ryan.  –Hai idea di che ore sono?!-
- Si, e voglio andare a casa.-
Chaz mi fa un gesto, non troppo bello con una mano,  mentre è impegnato con l’altra a toccare il culo della bionda.
Ignorandomi Ryan continua a ballare, finché non prendo di peso la ragazza davanti a lui, e tiro lui per un orecchio fuori dalla porta. Ryan e Scarlett ci seguono annoiati.
-Non voglio obiezioni fate tutte le schifezze che volete a casa, non qui.- Sbotto mettendo in moto.
Torniamo alla villetta.
- Bhè, se non possiamo stare in discoteca perché il signorino ha gli attacchi di gelosia.- Dice Chaz alludendo a me.
- Giochiamo al gioco della verità.-
- Ossia?- Chiede Hope.
Chaz si avvicina alla vetrinetta dei liquori, e tira fuori quello che deve essere Vodka alla fragola, ci fa mettere in cerchio e spiega.
- Allora, dovete passarvi la bottiglia, dire una grande bugia, e bere un sorso di vodka. Il gioco finisce quando la bottiglia è vuota.-
- E a che servirebbe?!- Chiedo diffidente grattandomi la testa.
- A cazzeggiare.- Interviene Ryan allungando una mano sulla spalla di Hope. E di nuovo sento quella vampata di calore nel petto.
- Vai inizia tu Ryan.-
- OK.- dice lui prendendo la bottiglia.
- Emhh. Sono gay.- dice Ryan per poi bere una grande sorsata di Vodka. Passa la bottiglia a Chaz che ridendo per l’affermazione di Ryan dice.
-Ryan devi dire una grande bugia, non una grande verità!- Esclama. Scoppio anche io a ridere come un deficiente guardando la faccia scazzata di Ryan.
Poi è il turno di Chaz.
-Non ho mai guardato il culo di nessuna ragazza.- Scoppio a ridere di nuovo, pensando alla scena in cui Chaz fissava il culo di Hope adorante. Chaz beve una grande sorsata e mi passa la bottiglia. Ci penso un secondo.
-Sono vergine.- Dico. Chaz e Ryan iniziano a ridere dicendo.
-Noo broo, non ce lo avevi mai detto.- mentre Hope resta seria. Bevo una sorsata e le passo la bottiglia.
Lei tossisce, mi lancia un occhiataccia e dice.
-Ryan non mi piace.- Quindi prende il viso di Ryan tra le mani e lo bacia. Sembra che il bacio duri ore. Infinite ore. Sento la vampata di calore nel petto aumentare, ancora ancora ancora ancora. Finché non faccio accidentalmente cadere la bottiglia di Vodka che si rompe, interrompendo le risate di Chaz e il bacio di Ryan.
Sono furioso. Sento lo sguardo di Chaz addosso, il mio invece è fisso sull’espressione soddisfatta di Hope.
-Bene, è meglio andare a letto.- Afferma Chaz capendo la situazione.
-SI. Al letto.- Ripeto entrando il camera mia e sbattendo la porta.
Non posso crederci, Lo sapeva, lo sapeva quel troglodita che Hope mi piace, e lui si fa baciare, strusciare addirittura?! Non ci credo. È solo un brutto incubo. Mi sdraio sul letto e chiudo gli occhi finché non sento la serratura scattare. Apro un occhio. Hope entra nella stanza.
-Soddisfatta?
-Mmmh, si. Ryan bacia bene.- Mi dice sorridendo arrogante.
-Contenta tu…ma se vuoi saperlo io…-  Dico alzandomi e andando verso di lei e mettendola con le spalle al muro -.. Sono anche meglio..- Le cingo i fianchi.
Le nostre labbra sono così vicine…
-Peccato… che… non lo saprò mai.- Dice lei allontanandomi.
Come ho potuto pensare, anche solo per un secondo che mi baciasse?! Quanto sono idiota, eppure, tutte le volte che la guardo, ho la visione di me e lei insieme, tutte le volte che i miei occhi so posano sulle sue gambe immagino come potrebbero tremare sotto il mio tocco.
Ok da adesso davvero metterò in atto la mia strategia.
-Bhè, allora se proprio non mi vuoi… non ci saranno problemi se dormo in mutande no?- Lei si ferma di botto.
-Non lo faresti.- ribatte togliendosi le scarpe.
-Oh invece si.
-Ah allora tu non avrai problema se dormo così.- Dice tirando un laccio dietro il vestito, che ricade sul pavimento, lasciandola in biancheria intima.
Riesce a tenermi testa ogni volta! Non è possibile.
Ma non cederò mai. E per riuscirci, cerco di non guardare sotto il suo viso.
-Nessun problema, ma magari, a Ryan da..fastidio? No?
-Ah ma Ryan lo sa che il suo migliore amico non “abuserebbe” mai della sua … amica che… gli piace.- Conclude.
-E cosa ti dice che io sia un amico fedele?- Azzardo.
Lei si zittisce. Mi guarda un secondo e poi apre la bocca per dire qualcosa.
-Justin Drew Bieber ti conosco da tutta la vita, e non tradiresti mai un tuo amico per una ragazza.- afferma convinta.
-E se per una volta il Justin Drew Bieber che conosci cambiasse? Infondo, come è successo a te…tutti cambiano.- Le sussurro sul collo, facendole venire la pelle d’oca.
Poi la guardo dalla testa ai piedi, cercando di non farmi vedere, e cercando di restare… lucido.
Ha un fisico perfetto, le curve ai punti giusti e..
-Bieber, tutto questo è proibito, vai a fare sesso con la Gomez, li avrai campo libero in ogni caso.- Mi dice facendomi l’occhiolino.
Ok ok, Hope Scarlett Bell, mi sta rifiutando, e tutte le ragazze sanno, che Nessuno può rifiutare Justin Drew Bieber.
Non mi arrenderò così facilmente, da ora, se vuole la guerra, che guerra sia. 






Spazio autrice

Hola chicaaaas.
Buona sera (?) 
Sono stata brava! Ho battutto ogni mio record, ho aggiornato dopo pochissimo (rispetto al solito!) v.v
Comunque, vi prego non pensate che Hope adesso sia una troia e.e è solo una ragazza ferita, e la sua situazione verrà definita nel corso della storia.
Poooi, il 'segreto di Elenoir' per leggerlo dovrete aspettare un pochino u.u 
Grazie per le 6 recensioni, risponderò per messaggio! 
E... grazie per i 5 preferiti l'1 ricordata e le 5 seguite :)))
Bene, mi congedo.
Sciao lettrici! 
Recensite ;)
#WithLove
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Capitolo 3
*** Don't call her Scar. ***


Capitolo 3.

Don't call her Scar.


Alla fine si era arresa, e aveva messo il pigiama per dormire, così anche io.
Aveva dormito ad un angoletto del letto, cercando, invano, di non sfiorarmi i piedi, quando si muoveva per cercare una parte “fresca” del letto.
Ora stiamo andando in spiaggia, e lei è mano nella mano, con Ryan, che, non mi guarda nemmeno in faccia da quando si sono baciati.
- Sapeva che ti piace, poteva evitarlo.- Mi dice Chaz mentre li guardiamo scambiarsi coccole.
- Già.-
- Gliel’ho detto ieri sera, non doveva puntare alla stessa a cui stavi puntando tu, lui mi ha risposto che loro si piacciono, e non devo intromettermi perché non capisco, perché sono capace di farmi tutte le ragazze del mondo, e io gli ho risposto che tanto avresti vinto tu alla fine.-
- Grazie Chaz, ma non c’era bisogno di litigare con Ryan per me.-
- Non ci ho litigato, ho solo chiarito.-
Ma non lo sto ascoltando, sono intento a camminare fissando Ryan e Hope.
Ahia! E ti pareva, sono inciampato sul gradino per arrivare in spiaggia.
Bene!
Scanso lo sguardo dalla ‘coppietta felice’ e lo punto sulla spiaggia.
È bellissima, ci sono poche persone, bhè, in effetti davvero pochi possono permetterselo.
Trovo il nostro ombrellone, e mi butto sulla sdraio.
Continuo a fissare Ryan, che spalma la crema solare sulla schiena di Hope.
La gelosia. E che gelosia!
Mi tolgo le ciabatte e mi sfilo la maglietta.
Vado a riva e mi giro, Ryan è andato a prendere qualcosa al bar, e Hope si avvicina nella mia direzione.
- Non ti metti la crema?- mi chiede con un tono strafottente mentre.
Sorrido malizioso, mi avvicino al suo viso, e con le labbra vicinissime al suo orecchio sussurro.
- Bhè se me la spalmi tu…-  La sento rabbrividire. Poi alzando lo sguardo vedo Ryan uscire dal bar. Mi scanso e metto i piedi nell’acqua.
-Pensaci.- Le faccio l’occhiolino.
- Scar eccomi, ho preso un bottiglia d’acqua.-
Scar? L’ha chiamata Scar? NO, questo no. Solo io posso chiamarla Scar.
Mi giro livido in viso e guardo Ryan negli occhi.
-Non, chiamarla, mai, più così.-  Ok, forse sto alzando un po’ la voce.
Lui non risponde.
-Lui mi chiama come gli pare.- mi risponde Hope.
-Solo io posso chiamarti Scarlett, e a te da anche fastidio. Ma se ti ci chiama Ryan va bene vero? Oh si perché Ryan là Ryan qua, bhè sai cosa che tu e lui mi avete stufato.- Oh si. Ho urlato e i pochi bagnanti si sono girati.
Io distolgo lo sguardo dall’espressione sconvolta di Scarlett e inizio a camminare sulla riva dalla parte opposta tenendo gli occhiali da sole ben saldi sul mio naso.
Come ha potuto? Lo sapeva, sapeva che mi piace. E poi la goccia che fa traboccare il vaso. In tanti anni solo io l’ho sempre chiamata Scarlett.
Non ne posso più. Ma non mi arrenderò facilmente.
Mi fermo di scatto e sento delle voci femminili che sussurrano.
-Ma si, è lui! Non lo vedi il tatuaggio sul fianco? E la scritta all’altezza della costola?-
-Ma non siamo sicure. Evitiamo figure di merda Hay!-
-Senti Vanny, molto probabilmente abbiamo il nostro idolo davanti, non possiamo starcene con le meni in mano, è il nostro sogno!- Sorrido. Il loro sogno. Io. Sogno di qualcuno.
-Abbassa la voce, altrimenti ci sente e ci siamo davvero fottute la reputazione di Beliebers!- Ok sono mie fans. Vai Justin, falle felici.
Mi giro e inizio a camminare con disinvoltura nella loro direzione.
Mi fermo davanti a loro. Sono due ragazze una mora e una bionda, forse hanno un paio d’anni meno di me, e sfoggiano un’espressione tra le sorprese e le sconvolte.
-Ehi scusate ragazze, sapete dirmi l’ora?- Non centra un cazzo. Ma sticavoli.
Mi sfilo gli occhiali.
La mora ispira, come se le stesse per venire un infarto.
La bionda mantiene l’autocontrollo e prende un telefonino dalla tasca degli shorts.
-S- s- sono, le, le dieci e tre, trentaquattro.-
-E voi come vi chiamate ?- chiedo.
La mora ormai è un fantasma, è diventata pallida e non parla.
Quindi la bionda prende in mano la situazione e dice.
-Io,s, sono Vanny, e lei è, è Hayley.-
-Bene!- Annuncio prendendo un bastoncino da terra. Sulla sabbia scrivo
‘A Vanny ed Hayley le migliori fan del mondo, vi amo, Justin Bieber’
Poi mi rialzo sfilo l’iPhone dalle mani di Vanny che è rimasta paralizzata, mi metto vicino a loro in posa, e scatto una foto.
Le abbraccio forte.
-Bene! È stato un piacere ragazze! Sono felice di aver realizzato il vostro ‘sogno’ ci si vede.-
Dico allegro allontanandomi e inforcando gli occhiali.
-A, aspetta.- Urla la mora.
Mi giro, lei corre verso di me e mi abbraccia fortissimo, riesco a sentire i battiti del suo cuore accelerare.
-Grazie Justin.- Dice sulla mia spalla.
-Grazie a te, e ricorda, Never Say Never.- Sussurro.
Ma quanto sono coglione. Cioè ci sono dodicimilioni di ragazze che pagherebbero oro per avermi accanto, e io mi vado a scegliere proprio quella che non mi vuole.
Ma questo non significa niente. Io non mi arrenderò. Mai.

*

Giro la maniglia della porta dopo essermi tolto le ciabatte sporche di sabbia.
-Dove cazzo sei stato Justin?!- Mi chiede Chaz apparendomi davanti non appena entro in casa.
-Ho fatto un giro.- Rispondo facendo le spallucce.
-Un giro! È mezzogiorno sono due ore che ti cerchiamo!- Urla.
-Ah davvero? Perché a qualcuno importa di me?- Domando camminando verso la cucina.
Chaz sospira.
-E’ tornato Justin?- Dice una voce dal corridoio, che riconosco come quella di Hope.
-Si, lo stronzo è tornato!- Urlo dirigendomi verso la sua direzione, la vedo, è ancora in costume, con i ricci, legati in una coda alta.
-Ah, menomale, volevo chiederti, per caso, mi hai fregato tu il mio braccialetto bianco?- Mi chiede con disinvoltura seguendomi mentre vado in camera con una bottiglia d’acqua in mano.
Ci penso. Ah si, il braccialetto bianco, le era caduto. Mi guardo il polso, si, ce l’ho io.
-Ah questo? Temo di si.- Dico indicando il braccialetto sul mio polso e poggiando l’acqua sul comodino.
Lei chiude la porta della camera.
-Sei pregato di riadarmelo. È importante.-
-Cosa mi darai in cambio?- Rispondo strafottente.
-Un cazzo Justin!- Urla cercando di afferrare il mo polso.
-Ah ah! Non ti anno insegnato che sei una femminuccia, e non hai il coso che hai appena nominato, cioè se proprio me la vuoi dare…- Mi sposto e lei cade sul letto.
-Fanculo Bieber.- Ok, sono stato stronzo e pervertito. Ehh..
-Devi darmi qualcosa in cambio- Mi avvicino al suo viso.
-…Magari un bacio?Ma un bacio serio eh!- Continuo strafottente.
-Neanche  se mi paghi eh.- Risponde infuriata.
-Oh bhè, in questo caso potrei… romperlo.-
-Non lo faresti- Mi sfida guardandomi negli occhi.
-Oh invece si.- Sussurro.
La sento sbuffare.
Si avvicina al mio viso. Le poggio una mano su un fianco nudo, a causa del costume.
La sento rabbrividire sotto il mio tocco.
Le nostre labbra si uniscono in un bacio. Dura poco però. O meglio, finchè lei non ha la geniale idea di mordermi il labbro così forte da farmelo sanguinare.
Poi mi sfila il braccialetto con una mano, mentre con l’altra mi spinge via facendomi l’occhiolino e uscendo dalla camera.
-Ci si vede Bieber.- Sento un po’ di sangue scorrermi in bocca. Mi tocco il labbro con la mano.
Riesce a tenermi testa. Ma ci riuscirà ancora per poco ormai.
 


 
 
 
 
 
Spazio autrice.
Sciao lettrici. Eccovi il terzo capitolo.
È monotono lo so, la parte interessante arriverà tra poco, anche se
Non so quando metterò il prossimo, dato che lunedì inizia la s..quella insomma.
Bene. Sono io che scrivo la storia ma non ho la più pallida idea di come faccia Hope a tenere testa a Bieber (?) D:
E poi, il bacio focòòòòso (?) *sto fuori :'D*
Ok, passiamo ai ringraziamenti.
Ringrazio le recensioni, (risponderò per messaggio)
E le persone che hanno inserito la fic tra le: preferite, seguite o ricordate.
So, che volete sapere il segreto della sorella di Hope, ma verrà fuori, nel corso della storia :) 
Bene, ora mi congedo, dato che è l’una e cinquantatre di notte.
Kiss and Hug (?)
#WithLove
@xShesBetts_ (Follow me :3)
p.s: prima di mettere il prossimo capitolo, questo deve arrivare almeno a 7 recensioni v.v *ricattatrice* :3
pps. Vi prego non fate recensioni breve, altrimenti mi arrivano per messaggio .-. 

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Capitolo 4
*** X Agosto. ***


Capitolo 4.


X Agosto.

 
- Non mi tocchi!- Urla piangendo. Mi giro di scatto verso di lei che si trova al bordo del letto.
- Scar, Scar, cosa succede?- Mi sposto nella sua direzione, ha gli occhi chiusi, trema e suda.
È una cosa impressionante. Inizia a battermi il cuore a mille. La sveglio? Non la sveglio?
-Aiuto! Aiuto non toccarmi. No. No. No. NON VOGLIO!- La sveglio.
-Scarlett! Svegliati!- La scuoto.
Apre di colpo gli occhi di soprassalto.
-Cosa succede?-
-Non voglio che succeda di nuovo.-
-Tranquilla, era solo un sogno.- Le passo una mano sulla guancia sudata.
-È successo due volte, Justin. Due volte … scienze, sposati, ragazzi, cinque, Elenoir, Ho paura Justin.- Mi dice queste parole con un tono talmente sconvolto che l’abbraccio fortissimo, appoggio la sua testa al mio petto, la sento singhiozzare. Continua a dire parole senza un nesso logico. Chiudo gli occhi.
-Non torneranno. Te lo prometto Hope, te lo prometto.-
 

*

Questo è quello che è successo stanotte. Oggi non abbiamo parlato di questo però. Non so se se lo ricorda, cioè, non ne abbiamo avuto il tempo di parlarne. Non l’ho mai vista così sconvolta e indifesa. Era solo un sogno, credo.
Stamattina sono andato in cucina e c’era la colazione pronta, con un biglietto vicino con scritto ‘Per Justin’ scritto in bella grafia.  Ovviamente è da parte sua, perché Ryan e Chaz hanno una grafia da far raddrizzare i capelli. Comunque poi ho scoperto che erano andati in spiaggia senza di me e mi avevano lasciato solo qui, da povero Forever Alone.
Dopo essermi fatto una ragione di tutto cioè, ho preso l’iPhone e ho visto un messaggio di Selena.
‘Justin! Non puoi abbandonarmi così! Ti prego, dobbiamo rinnovare il contratto e bla bla bla bla..!’
Opzioni>Elimina.
Poi mi sono lavato e sono andato in giro. O meglio, ho camminato senza meta fino allo sfinimento. Con occhiali da sole e cappuccio. Poi sono entrato in una chiesetta che ho visto per strada, e mi sono fermato a pregare un po’, e a ringraziare il Signore.
Poi ho mangiato un panino e ho cazzeggiato un altro po’. Ma la parte più bella è stata quando ho visto un gruppo di ragazze che indossavano una maglietta con la mia faccia e tenevano in alto cartelloni in mio ‘onore’ bene. Poi mi hanno visto, e mi hanno quasi riconosciuto, finchè facendo finta di niente, ho guardato dall’altra parte della piazza e ho urlato
‘C’è Justin Bieber la giù! Guardate quello è Kenny Hamilton !- Indicando un uomo di colore.
Sono corse tutte in quella direzione.
HAHAHAH povere. Sono un  bastardo!
Comunque, Dopo ho preso l’iPhone in mano.
‘21 chiamate perse da *Scar*’
Ops.
Ho richiamato
-Pronto?-
-DOVE CAZZO SEI FINITO IMBECILLE?!?- Ho sempre amato i suoi toni soavi.
-Sto facendo un giro.- Le ho risposto io innocente
-Adesso se  non torni subito ti ci mando io a fare un giro, anzi, ti mando direttamente a Fanculo Justin!- E dopo questo mi ha attaccato in faccia.
Bene.
Ora mi sto avviando per tornare all’appartamento.
Credo che Hope abbia un po’ ragione, cioè, sono le sette di sera. Sono stato fuori tutto il giorno senza avvisare nessuno.
Arrivo a destinazione. Entro dentro e poso l’iPhone sul tavolo.
Sento passi pesanti venire dal salotto.
-SEI, UN, COGLIONE BIEBER!- è Scar. Mi sta colpendo il braccio con una ciabatta.
-Lo so.- Rispondo sorridendo.
-GUARDA è MEGLIO CHE ME NE VADO, ALTRIMENTI TI CI MANDO DAVVERO!- Urla e se ne va.
Arriva Chaz.
-Amico! Che fine avevi fatto, ti abbiamo chiamato un centinaio di volte! Eravamo preoccupati!- Mi dice lui.
-Ventuno.- Sussurro.
-Cosa?-
-Ventuno volte mi avete chiamato.-
-Ah. Comunque non dire ad Hope che te l’ho detto, ma era preoccupatissima, ci ha fatto tornare a casa e voleva chiamare la polizia. Pensava ti avessero rapito o qualche cosa simile.-
Annuisco.
-Che facciamo stasera?- Chiedo
-Credo che riandremo in discoteca.- Risponde mentre mi verso l’acqua nel bicchiere.
-Sai che c’è Chaz? Stasera me ne trovo una davvero figa. Una che non si fa pregare, come Hope. E mi diverto. Si, Mi diverto! A dopo amico, a dopo.-
Lo lascio lì così, con una frase che non ha senso. Ma vabbè.
Comunque si. Stasera mi diverto. Punto.

*

Esco dal bagno, con un pantalone nero a vita bassa, la mia stupenda cinta, che è praticamente inutile, una maglia nera attillata e la mia fighissima dog-tag al collo.
Scar mi squadra dalla testa ai piedi.
-Dove vai conciato così?-
-Dove vai tu. In discoteca.- Rispondo sistemandomi i capelli.
-E ‘sti pantaloni?! Tirateli su, ti si vede tutto il culo Bieber!- Dice venendo da dietro e tirandomi su i lembi dei pantaloni, in stile ‘mammina-premurosa’
Me li riabbasso, mi giro. Ha una maglietta molto scollata. Bene, mi avvicino a lei.
Avvicino le mie labbra al suo orecchio e sussurro.
-Sai, i pantaloni a vita bassa sono più semplici da sfilare… e poi, tu, tirati tu questa maglietta, si vede tutto.- Le faccio l’occhiolino, le prendo i lembi della scollatura e gliela tiro su, lasciando la frase in sospeso, e Hope in camera.

*

Sta ballando con Ryan. Ancora. No ok, ora stanno pomiciando. E che pizza non ci vedo niente con i capelli..
-Ehi bello, perché non mi guardi negli occhi? Ti trasmetto troppa passione eh?-
Mi dice la tipa che mi copre la visuale, ossia una tipa con cui sto ballando da un po’.
È una figa, lo ammetto, porterà una quarta, è alta, occhi neri, capelli cotonati biondi. Può essere tutto quello che ti pare, ma tanto non è Hope Scarlett Bell. E non riesce a farmi sentire come mi fa sentire lei.
Solo che avevo promesso a me stesso che mi sarei divertito, e lo sto facendo.
Credo che mi stia mettendo la lingua in bocca. Oddio, forse non mi sto divertendo poi così tanto.
Continuiamo a ballare, ho gli occhi fissi su Hope. Noto solo ora che è ubriaca. Barcolla di qua e di là, con Ryan che cerca di starle dietro.
La bionda mi sta per baciare. Mi sposto.
-Scusami bellezza, devo andare.-
-Ehy! Dove vai bello?!- Mi urla dietro mentre corro verso Scar.
La prendo per un braccio spostando Ryan.
-Che vuoi Bieber?-
-Cosa hai fatto?-
-Sai che non si risponde ad una domanda con un’altra domanda?- Mi dice barcollando.
-Lo hai appena fatto.- Rispondo prendendole anche l’altra mano e di conseguenza costringendola a guardarmi negli occhi.
Lei mi scansa.
-Vattene, ti odio.-
-Non è vero.- Rispondo tranquillo.
-Se non fosse vero non te lo direi no?-
-Sei sbronza.- Rispondo.
-Gli ubriachi dicono la verità.- Ignoro la sua affermazione, mi giro, non vedo ne Ryan ne Chaz.
Stringo forte il polso di Scar, la porto fuori e la spingo in macchina.
-Non voglio andarmene!- Urla.
-Stai zitta e mettiti la cintura.-
-TI ODIO.- Ripete.
-Non è vero.- Ripeto a mia volta.
-Scommetti che quando mi sarà passata la sbornia ti dirò lo stesso?-
Sto zitto. Lei inizia a canticchiare cose senza senso.
-La, la la, can we pretend that airplaaanes, lo lo lo, i can fix up your broken heaaart…- La interrompo.
-One less lonely girl!- Urlo parcheggiando.
-No tua zia.- Risponde ridacchiando.
Scendo e l’aiuto a scendere.
Lei nel tragitto si toglie i tacchi e dal cancelletto li lancia in giardino.
Entriamo e la metto al letto.
-Bieber, non posso dormire vestita. Aiutami a mettere il pigiama.
-Fino a due secondi fa mi odiavi.- Mi trema la voce.Bene.
-Ti odio ancora, ma con la sbornia che ho credo che riuscirei a mettermi i pantaloni al posto della maglietta quindi aiutami.-
Si sfila i pantaloni. L’aiuto a sfilarsi la maglietta. Potrei morire. Mentre lei si mette la maglia del pigiama io le infilo i pantaloncini e lei si mette sotto le lenzuola. È l’una. Mi metto anche io a dormire.

*

- Non mi tocchi!- Mi sveglio di soprassalto. Hope sta urlando suppliche, come ieri notte.
Riesco a calmarla. Poi mi rigiro dalla mia parte, per non darle fastidio.
Dopo un ventina di minuti sento il suo peso lasciare il letto e dei passi dirigersi verso il salotto.
Aspetto qualche secondo, mi alzo e la seguo.
Non è da nessuna parte. Esco fuori.
È seduta su  un gradino del giardino con un libricino in mano.
Si gira, mi guarda, e mi fa segno di sedermi vicino a lei.
-Non mi odiavi?- Le chiedo.
-Non ho detto il contrario, ti sto solo chiedendo di sederti vicino a me, e poi mi fa male da morire la testa.- Risponde calma
-Certo, con la sbronza che ti sei presa.-
-Se stessi nelle mie condizioni avresti fatto lo stesso anche tu.- Mi risponde e riapre il libricino.
-Perché, cosa..?-
-Niente lascia stare.- …Ok, cambiamo discorso emh..
-Che leggi?-Le chiedo
-Pascoli.-
-Cosa?-
Lei sospira.
-Bieber, sai che giorno è oggi?-
-Si, credo, dieci, dieci Agosto?-
-Si. E sai che santo ricorre oggi?-
-San…- Ci penso. Cavolo, oggi è la notte delle stelle cadenti, San Lorenzo!
-San Lorenzo!- Esclamo.
-Bene, e sai chi è Giovanni Pascoli?- Mi chiede.
-Mmm, un contadino?- Alle mie parole si mette la mano sugli occhi, stile ‘FacePalm’
-E’ un poeta, italiano.- AAAAAH, UN POETA, NON UN CONTADINO. Ok. Ci sono.
-Ahh, ok. E cosa ha fatto sto tipo?-
-Scriveva poesie- Dice sdraiandosi sull’erba del giardino e volgendo lo sguardo al cielo stellato.
Faccio lo stesso.
-Maa dai! Pensavo che un poeta facesse le pizze.- Lei mi ignora.
-San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla
.- Recita continuando a guardare il cielo.
-E’ la notte delle stelle cadenti.- Dico.
-Si. Praticamente si.- Risponde interrompendo la poesia.
Metto le mani dietro la nuca, guardo il cielo.
Una scia bianca lo attraversa.
-Una stella cadente!- Urla lei, come una bambina a cui è stato appena comprato un lecca-lecca.
-Esprimi un desiderio.- Diciamo in coro.
Sembra tipo una scena di Peter Pan. Lei è Wendy, io sono Peter.
Con la differenza che loro erano innamorati, e lei non era fidanzata con il migliore amico di Peter, anche se non sono sicuro che Peter avesse un migliore amico...
Comunque, la storia di Peter Pan, come tutte, ha il suo stupendo ‘Happy ending’ che ovviamente c’è solo le favole.
Qui non ci sarà mai il ‘…E vissero per sempre felice e contenti’.
Penso al desiderio.
Vorrei che Hope mi perdonasse. Più di ogni altra cosa.
-Cosa hai desiderato?- Mi chiede lei.
-Niente di che.- Mento. –Tu?-
-Se lo dico porta sfortuna.-
-Eddaaaai.-
Sospira. Non sa farsi pregare, cede subito.
-Ho desiderato di cancellare il passato-
Mi giro su un fianco così da poterla guardare.
-Scusa. Io ero un bambino, non volevo ferirti, anzi, sono ancora un bambino, mi dispiace di averti fatta soffrire e…-
-Tranquillo, non è per quello.- Mi interrompe
-Centrano i tuoi incubi vero?- Lei si gira verso di me, siamo faccia a faccia, la luce della luna e delle stelle le illumina il viso.
-Si.- Ha gli occhi lucidi.
-Cosa ti è successo Scarlett?-
-Saalve.- Mi giro. È Chaz. Che sbadiglia.
No, non può aver rovinato tutto.
Hope si alza.
-Che facevate?- Chiede lui.
-Non riuscivamo a dormire.- Dico io.
-No, io stavo tornando al letto, scusate.- Hope va dentro.
Guardo Chaz fulminandolo con lo sguardo.
-Non potevi contare le pecorelle per altri 5 minuti?!- Chiedo io entrando in casa.
Le corro dietro, si sta per mettere al letto.
-Scar.- Le afferro il polso, si gira.
-Questo, cambierà qualcosa, vero?-
Mi guarda negli occhi. I suoi sono ancora lucidi.
-No Bieber, certo che no… E gradirei se per queste ultime ore puoi dormire sul divano.- Si infila sotto le coperte e mi lancia il mio cuscino.
Esco dalla stanza rassegnato, mi lascio cadere sul divano. Chaz rientra dal giardino.
Mi guarda. Guarda il divano, poi sposta lo sguardo sulla porta chiusa della mia camera.
Mi rivolge uno sguardo esasperato.
-Le donne sono così maledettamente complicate.- Sospira entrando in camera sua.
-Già.- sussurro.
 
 

 
 
[…] E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Saaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaalve.
Scusatemi per il ritardo, ma la scuola mi sta uccidendo. Non ho tempo di fare NULLA
Invece a voi rientro – a scuola çç -?
Intanto che ci pensate (?) faccio le mie considerazioni:
1.Questo capitolo fa pure cagare. -.-
2.È troppo sdolcinato D:
3.Grazie per le recensioni (11 *-*) e anche ai lettori che leggono senza recensire *cattivi bimbi (?)*
 
Comunque, ringraziamo tutti Chaz e il suo tempismo perfetto. *Grazie Chaz.*
Poi, non ho idee per il prossimo capitolo. #sappiatelo.
Allora, odio ammetterlo ma amo questa poesia di Pascoli. Quindi, l’ho messa. (?)
A breve risponderò alle recensioni :3
Anyway. Recensite e.e! *Posto il prossimo solo se ci sono 10 recensioni a questo!u.u*
 
Questo angolo dell’autore non ha senso, è tutto sconnesso a ok.
Ciao, vado a dormire che domani ho un simpaticissimo compito di greco (auguratemi buona fortuna) u.u
 
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Capitolo 5
*** Can you see the Mistletoe? ***


Capitolo 5.

Can you see the Mistletoe?



Hope’s Pov.
Justin se n’è andato dalla cucina durante a colazione,  credo sia uscito, non ha detto nulla bhà, certo che è strano quel ragazzo. Sto lavando le stoviglie della colazione, Chaz annuncia di dover andare in bagno, e se ne va, Ryan si avvicina, mi abbraccia da dietro e mi bacia il collo. Neanche un brivido, nemmeno lontanamente. Sono una stronza. Però mi piace. Ryan chiude l’acqua del rubinetto, mi fa girare, e mi prende in braccio. Un bacio, poi un altro. Sto sbagliando.
Siamo nella mia camera. La porta è chiusa, Ryan credo mi stia baciando il collo. E credo anche di essere poggiata al muro. Mi sfila fina camicia da notte. Porta le mani sulla mia schiena all’altezza del reggiseno, fa per slacciarlo. Basta. Gli prendo le mani.
Sospiro.
-No?- Sospira rassegnato.
-No. Scusa Ryan è che io, io..-
-Non mi ami. Lo so.-
-Io, no! Non volevo dire questo.- Ribatto.
-Ma lo pensi. So che sei innamorata di Justin, ho visto come lo guardi.- Justin? No cosa centra Justin?
-Ryan, il fatto che non voglia fare sesso con te, non vuol dire che voglia stare con Justin!- Urlo.
Lui ridacchia.
-Hope, Hope, Hope. Tu gli piaci ok? Da sempre, a te lui piace. Ti prego non negare.-
-Scusa Ryan..- Rispondo sono confusa, prendo la camicia da notte e esco dalla stanza.
 
 
Justin’s pov.
 
È il momento di agire, di fare qualcosa, ho promesso a me stesso che lei sarà mia.
Io le piaccio. Lei mi piace, non potrà rifiutarmi all’infinito.
Mi alzo dalla sdraio interrompendo questi problemi esistenziali. La vedo arrivare, è impassibile, si siede sul lettino, apre un libricino che ha in mano, e inizia a leggerlo.
Idea geniale.
-Senti Scar so che mi odi ma volevo chiederti se stasera ti andava di fare un giro con me.- Dico tutti di un fiato.
Lei sospira e alza gli occhi dal libro scettica.
Prima che mi possa rispondere aggiungo.
-Ti prego, solo per questa volta, dammi solo una possibilità, come amici.- Deglutisco –Almeno-  Lei apre la bocca, sorpresa, poi la richiude, senza dire nulla. È un no. Lo so. Almeno ci ho provato.
-D’accordo. Come amici.-
Mi ha detto ‘d’accordo’ Siamo sicuri che ‘d’accordo’ in francese non significhi altro?! Ok, forse no.
-Bene.- Forse non mi ha nemmeno sentito. Ha di nuovo la testa sul libro. Devo essere felice? Forse si. Cazzo questa è la mia occasione.

*

- Bieber, Bieber, Bieber.- Mi giro. Mi alzo. È bella. Ha un jeans stretti, sopra una canottiera blu, e una camicia a quadri sbottonata.
Le sorrido.
-Andiamo?- Chiede ricambiando il sorriso.
-Si.-
Apro la macchina che ho noleggiato qualche giorno prima ed entriamo.
Metto in moto. Accendo la radio.
Mandano una canzone francese. Scar deve conoscerla, perché inizia a canticchiarla.
-Laisse moi être celui qui partage ta vie na na na na na na na, tu verras-
Ridacchio, lei si ferma.
-Che ridi Bieber ?-
-No niente, pensavo, certo che la sai proprio bene la canzone.-
-Ah ah ah.- Mi da un bacio sulla guancia. Wow dolcezza infinita.
Parcheggio. Scendiamo.
Entriamo in un ristorante, io inforco gli occhiali da sole.
-Cerchiamo di non dare nell’occhio eh?- Le sussurro.
-Che vuoi babbuino, non sono io quella con gli occhiali da sole di sera, in un ristorante.-
Arriva un cameriere di corsa.
-Il tavolo prenotato a nome di ‘Bell’-
-Hai prenotato un tavolo a nome mio!?- Mi sussurra mentre il cameriere di scorta ad un tavolo per due su una terrazza che da sulla spiaggia.
-Zitta e accontentati altrimenti avremmo avuto il tavolo sommerso da ragazzine urlanti.-
Ci sediamo.
Mi metto di spalle al resto del ristorante e tolgo gli occhiali da sole.
-Insomma come va con Ryan?- Le chiedo.
Deglutisce. –Bene. E a te la tua vita sentimentale a distanza con la Gomez?-
Sospiro. –Ci siamo lasciati.- Apre la bocca per dire qualcosa, ma una cameriera ci interrompe.
Tossicchia. Alzo lo sguardo. Quello della ragazza è puntato sul taccuino che ha in mano. Sembra nervosa.
-Sono qui per, per le ordinazioni.-
-Emh si.- Dico prendendo il Menu.
-Allora, io vorrei un piatto di spaghetti alla bolognese.- Dico io
-Io una pizza margherita grazie.- Le dice invece Scar.
-Una bottiglia d’acqua e una di sprite grazie- Continuo.
La cameriera alza lo sguardo. È giovane, e si, molto nervosa, si tortura la mano libera.
-Scusa va tutto bene?- Le chiedo.
-Sei Justin Bieber?- Sospiro.
-Merda. Si. Ma ti prego non..-
-…Ma che sta succedendo! Meredith, và, prendi le ordinazioni al tavolo 5, qui ci penso io!- Mi interrompe un’altra cameriera, sembra più grande della sua collega, e anche più… decisa.
-Scusatela, non è da tutti i giorni trovarsi il proprio cantante preferito sul posto di lavoro comunque, ridatemi le vostre ordinazioni.- Awww, che carina, era per questo che era nervosa. Bene, le ripetiamo le ordinazioni e lei se ne va.
 
 È una cosa un pelino monotona, c’è ne io ne Hope parliamo, lei sembra trovare interesse per una briciola di pane sulla tovaglia, la fissa da tipo venti minuti. Mentre io aspetto che dica qualcosa. Abbiamo finito di mangiare e sono le 21:45. Tamburello le mie dita sul tavolo.
Mi alzo, lei non dice nulla. Pago e torno al tavolo. Sta bevendo dell’acqua.
-Andiamo?-
Annuisce, si alza, fa per andare alla porta, ma la fermo, torno sulla terrazza e scavalco, atterrando direttamente sulla sabbia.
Lei fa lo stesso.
-Ti va di passeggiare?-
-Si.-
Iniziamo a camminare.
-Senti un po’, come mai non mi tratti più come una pezza da piedi?-
Non risponde, sento il suono di un accendino che si accende. Che cavolo è questa puzza di fumo!?
Mi giro.
Non ci posso credere. Sta fumando.
Con calma Justin non farti prendere dalla rabbia.
-Emh, fumi?-
-No, quasi mai.- Ma guarda te oh..
-Non è che mi fai fare un tiro?-
-Okay!- E mi porge la sigaretta.
La guardo, poveri soldi, e c’è pure la crisi.
La spezzo. La frantumo facendo cadere il tabacco sulla sabbia.
-Ma sei scemo?!-
-Può darsi. E sta’ attenta, che se ne prendi un’altra ti sfrantumo pure quella.-
Sospira.
-Dove eravamo rimasti prima che la conversazione cadesse nel tombale silenzio? Ah si. La Gomez. Vi siete lasciati perché ti sei forse stancato del troppo sesso?-
-Veramente no, c’è, è una storia lunga. A proposito, tu e Ryan…?-
-Vuoi sapere se abbiamo scopato? Pff.  La tua risposta è lunga, e anche la notte, ho tempo, raccontami la tua storia.-
-Non c’è niente da dire. Un giorno è venuta da me e mi ha detto ‘Tu sei così famoso, la mia popolarità sta calando, mi chiedevo se…’ ha lasciato intendere che voleva stare con me. E tu che avresti detto?! Al diavolo il motivo! Lei mi piaceva! Ho firmato un contratto di otto mesi. Siamo stati insieme, mi piaceva tanto, siamo andati al letto qualche volta, poi ho aperto gli occhi, le mie fan mi stavano lasciando, io le stavo trascurando. Sono scaduti gli otto mesi, e me ne sono andato, senza rinnovare il contratto e mandandola felicemente a fanculo. Penso di non averla mai amata davvero, mi piaceva si, ma tra l’essere innamorati e dire ‘questa mi piace’ c’è differenza tanta. E l’ho capito in questi giorni sai Scar?-  Sospira, camminiamo ancora. Da un locale che da sulla spiaggia si sente la musica alta. Credono che abbiano appena messo un lento. Oh. Che bella canzone. Let it be dei Beatles. Ci fermiamo. Mi guarda negli occhi.
-Mi concede questo ballo signorina?- Chiedo porgendole la mano. Lei la prende e iniziamo a ballare.
-Justin ma non pensi che..-
-Shhh, Scar, LASCIA CHE SIA.-
 
Si Justin baciala. È il momento giusto, vai vai vai..
Mi avvicino, le nostre labbra si sfiorano.
-Perché stai per baciarmi Bieber?- Mi sussurra.
Alzo lievemente lo guardo verso il cielo, ormai scuro.
-Come non lo vedi?-
-Cosa?-
-Il vischio.- sorride. Com’è bella.
Chiudo gli occhi. Le nostre labbra si sfiorano.
*Can you feel me when i think about you?*
Non ha interrotto davvero questo momento. No. Non lo ha fatto. Dopo questa odio ancora di più Selena e le sue canzoncine stupide. C’ero riuscito! Porca miseriaaaaaaaaaaaa!
Mi allontano, ingoio quel bel ‘Vaffanculooo!’ che ho a fior di labbra, mentre lei risponde al telefono.
Si allontana un po’. Mentre io maledico il tempismo assurdo di quello che deve essere Chaz dall’altra parte della cornetta.
Chiude la chiamata e torna verso di me. Giuro che mi viene da piangere.
-Ryan sta male! Dobbiamo tornare.-
Sospiro. –Asma?-
-Si.-
-L’inalatore è in macchina anche se non hai la patente, presumo tu sappia guidare.-
-Si. Ho fatto il pre-esame, devo aspettare i 18 anni, ma so guidare.-
-Ok, Tieni le chiavi, e anche il portafoglio, mi tengo una decina di dollari torno con un taxi.- Le porgo le chiavi e il portafogli mentre la guardo sconfitto.
-Sei sicuro?- -Se. Vai. Vai da Ryan.- urlo scocciato.
Lei fa qualche passo. Poi si gira.
-Mi dispiace.- io resto girato di schiena.
Lei corre se ne va.  Continuo a passeggiare sulla spiaggia. Trovo un sasso per terra. Lo lancio in acqua con tutta la forza che ho. Poi un altro, e un altro ancora. I taxi a quest’ora non ci sono! Bene! Devo andarmene a piedi alle dieci e mezza di sera! Fantastico!
Vado in strada, inizio a camminare sul marciapiede a passo deciso. Guardo fisso a terra.
Boom. Avete presente quando state camminando, e pensate ad altro, e ad un certo punto sbattete ad un palo, e tutti i vostri amici vi deridono? Ecco, al posto del palo metteteci una ragazza, e al posto dei vostri amici i suoi insulti. La cosa risulterà molto meno divertente.
-Dove cazzo guardi quando cammini?!- urla alzandosi e raccogliendo dei fogli che le son volati.
-Scusami non guardavo dove stavo andando-
Si alza.
-Aspetta, sei Bieber, quello del tavolo 6.-
La guardo bene.
-Tu sei la cameriera!- Esclamo.
-Tessy per gli amici.- Mi dice.
-wow.- La guardo. È carina. Bionda, occhi verdi, ed ha un vestito corto verde scuro… con una bella macchia di quello che deve essere caffè all’altezza del seno.
-Dove vai vestita così?-
-Non le hanno insegnato a farsi gli affari suoi a Stratford Bieber?-
-Hai ragione, scusa.-
-No dai, comunque vado, o meglio andavo ad una festa, ma stavo chiudendo il ristorante, e sei arrivato tu, che mi hai rovesciato il mio bel caffè addosso. Quindi niente festa.-
-Oh, mi, mi dispiace.-
-Non importa.- Ridacchia. Metto le mani in tasca per cercare i soldi, come minimo devo ripagarglielo.
-No dai, una macchia così non si toglierà mai, te lo ripago.-
-Ma scherzi?! No no, non fa niente.-
-Merda, il mio portafoglio ce l’ha Scar. Hai una macchina?- Domando ignorando la sua affermazione precedente.
-Si.-
-Bene prendila accompagnami a casa, sto a tre chilometri e mezzo, ti do i soldi, ti ricompri il vestito.-
Sospira. - Va bene, seguimi.-
Arriviamo davanti ad una mini blu, con il tettuccio figo con la bandiera inglese, salgo. Un odore di profumo mi inebria le narici. Conosco quest’odore.
-Insomma, quanti anni hai?- Le chiedo.
-Diciotto. Tu lo so, 17.-
-Aspetta.. quest’odore lo conosco.-
-Puoi dirlo forte!- esclama.
-Someday!- è Someday!
-Beccata, si, mia sorella ti ama, e a me piace una cifra il tuo profumo.-
-Grazie- sorrido.
-Insomma, la tua ragazza ti ha piantato in asso?-
-Oh,  non è la mia ragazza.-
-Peccato, era carina. Ti piace almeno?-
-Credo di si.-
-Mia sorella dice che secondo lei ti sei lasciato con Selena. È vero?-
-Si.- Sto dicendo cose che sa praticamente una persona su mille, ad una sconosciuta. Bene.
Le spiego la strada per l’appartamento. Scendo di corsa prendo i soldi. Controllo al volo come sta Ryan.
-Justin dove vai?- Mi chiede Chaz.
-Torno tra poco.- Urlo uscendo.
Prendo dei soldi dal portafoglio.
Vado da Tessy che sta fuori dalla macchina, poggiata sullo sportello.
-Ecco, ricompratici un vestito, ma stavolta compralo viola chiaro/lilla!- Dico porgendole i soldi.
-Perché dovrei?- Mi chiede ridacchiando.
-Perché è il mio colore preferito.- Le faccio l’occhiolino.
-Senti Bieber, domani sera, hai da fare?-
-No perché?-
-No sai… mi vergogno a chiedertelo, ma domani sera mi esibisco nel locale, dove dovevo andare oggi, canto qualcosa, vorrei avere un tuo parere, sei l’idolo di mia sorella, ma mi piace la tua musica.-
Sorrido. Com’è dolce.
-Certo, per me va bene, tanto con Hope… ok, ci vediamo domani allora!-
-Oh grazie mille! Alle otto e mezza al Q.Q.I. all’angolo.-
-D’accordo, e magari dopo ci prendiamo qualcosa da bere, ti va?- Ma si, Bieber, che ti frega? È una ragazza!
Probabilmente sta arrossendo, ma non ne sono sicuro, dato che è buio.
-Okay. A domani allora.-
Mi avvicino e le do un bacio sulla guancia.
Lei entra in macchina e va via.
Bene Justin, credo che qualcosa stia cambiando.




 


Spazio mio :3

Shalve pinchipese.  (?)
Sono passati precisamente 10 giorni, sono una cacca, solo che non riuscivo più a scrivere. Quella di italiano, mi ha detto delle cose non molto carine sul mio tema in classe, e mi ha fatto passare la voglia di scrivere qualsiasi cosa, QUALSIASI. Quindi, ho avuto una specie di blocco, e ci sono anche rimasta male. QUELLA TROIA. E domani la stessa prof, mi riconsegnerà il compito di Latino, auguratemi buona fortuna *fa il segno della croce* çç
Comunque ecco il capitolo, che ho impiegato nove giorni e mezzo per scrivere. D: 
Penso si ail capitolo più brutto della Fic.
Ma recensite lo stesso, anche se è una cagata.
Ringraziamo tutti Carli che mi ha fatto venire in mente l'entrata di Tessy nella storia *Carli we love you.* 
Che poi solo Bieber può vedere il vischio in cielo, ad Agosto lol.
HAHAHAHAH Anyway, come potete vedere all'inizio c'è il pov di Hope, non so se ne farò altri dal punto di vista di Hope, 
forse no, o forse si. Devo dire che ho le idee chiare io! lol
Comunque grazie per le QUATTORDICI recensioni. Rispondo mano a mano per messaggio :)
Poooooooooooi, sicuramente dovevo dirvi qualche altra cosa ma dato che sono le 23:54 mi sfugge.
Bene, ho sonno e domani ho scuola *sosteniamo le assemblee di classe* 
Quindi, vi saluto :3 
Puzzate tutti ♥ 
#WithLove 
- Betts

@xShesBetts_
ps: CERCHERO' di postare il capitolo SOLO dopo almeno 11 recensioni u.u :D


 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 7
*** The drunks say the truth. ***


Capitolo 6.

- The drunks say the truth;


-Everyday i’m shufflin’! – Ok. Sto ballando lo shuffle da tutta la mattina. Si chiama ‘essere costantemente fissati’ il bello è che ho contagiato anche Chaz.
Sono stranamente tutto eccitato per stasera, anche se, mi fa stare male vedere Hope così vicina a Ryan. A proposito, la sua crisi di asma è durata un po’, poi è passata con l’inalatore.
Intanto sto correndo verso la spiaggia mentre canto ‘sexy and i know it’ lol.
Quindi, mi siedo sul lettino e guardo il mare.
Poi guardo Chaz                                           
-Senti Charles Somers, stasera chiuditi in uno sgabuzzino, perché se interrompi la mia serata ti divido in ottomila pezzi. Ok?- ridacchio
-Ok Bieeeebs, non volevo, ma sai che sono un guastafeste dall’asilo.- Dice con aria sconsolata.
*3.00 pm*
- Ehi bellezza.- Tessy si gira di scatto.
- Ehilà Bieber.- Sto sullo stipite della porta del ristorante.
-Come mai il ristorante è aperto a quest’ora?-
-Sto pulendo. E poi a quest’ora iniziano ad arrivare le prenotazioni dei tavoli. Piuttosto tu che ci fai qui?-
-Passavo nei dintorni.- Svagheggio.
-Si passavi a tre chilometri da casa tua. Bieber, le scuse non reggono.-
Sorrido.
-Insomma, dimmi che fai nella vita, oltre a questo intendo.- Le chiedo mentre spazza a terra.
-Di giorno faccio questo, di notte canto come ti ho detto ieri. A volte faccio la baby sitter, ma questo solo d’estate, di inverno abito a Phoenix, studio e per mantenermi faccio la commessa in un negozio.-
-I tuoi?-
-I miei sono inglesi, cioè anche io lo sono, ma sono venuta ad abitare con i miei nonni, finché bhè, insomma hai capito.
-Oh mi dispiace.-
-Non fa niente, comunque tranquillo, so tutto di te, non c’è bisogno che mi dici nulla.- Prende lo straccio e inizia a lavare a terra.
-Tua sorella vive con te?-
-Viene solo in estate qui.-
-Quanti anni ha?- Chiedo stupito.
-Quindici.-
-Mmm, è carina?- Dico ammiccando.
Lei alza la testa dal pavimento, prende il bastone per lavare a terra, e fa per darmelo in testa, quando io, implorando pietà glielo impedisco.
-Si, è carina, ma non sta bene in questo periodo.-
-Come mai?-
-Devi sapere che i nostri genitori sono separati, e litigano di continuo è soprattutto per questo che lei viene sempre qui d’Estate, poi anche durante le vacanze di Natale, Pasqua e festa del ringraziamento. Ha dei problemi a scuola, i suoi amici la usano, è vittima di bullismo, papà a casa la picchia e i ragazzi le insultano. Ascolta solo musica. Non esce dalla sua camera e quando andiamo al mare gira con i polsini sul braccio. Temo si tagli. Andrebbe oltre, ma la musica glielo impedisce. Ed è grazie a te. Non esagero. Sei molto importante per mia sorella. Che oltretutto sta diventando bulimica. Pensa che non me ne accorgo che va a vomitare subito dopo i pasti…- Tessy sospira.
-Quand’è il suo compleanno?- Chiede.
-Dopodomani, ma..?-
-Dimmi dove abiti. Dopodomani mattina io sarò a casa tua.-
-Ma…?-
-Niente obbiezioni.- dico serio.
-Ok. Comunque abito all’angolo dopo la chiesa, la palazzina verde, hai presente?-
-Credo di si.-
Posa il bastone con cui sta lavando viene da me e mi abbraccia.
-Grazie Justin.- Sussurra.
 
*8.30 P.m.
 
-Bieber dove vai vestito così?- Mi giro, è Hope in pantaloncini, con uno straccio in mano, con cui si sta asciugando le mani.
-Da nessuna parte…- biascico. Si siede vicino a me. Non c’è niente da fare. Quando sono vicino a lei potrebbe esplodermi il cuore. Altro che farfalle nello stomaco! Io mi ritrovo uno sciame di api.
-Sicuro?- La faccio ingelosire o no? Ma si dai. No, anzi no, basta, no.
-Si, c’è vado a fare un giro in un locale qui vicino-
-Da solo?-
-Si, DA SOLO, voglio pensare un po’.-
-Bhà sarà, comunque buona serata, io vado a vedere come sta Ryan.-  Ok, basta mi sto irritando.
-CHAZ! IO ESCO!- Urlo. Sposto il culo fuori dal cancelletto e in seguito sul sedile della macchina.
Arrivo davanti al Q.Q.I. su un muretto c’è Tessy, che guarda l’orologio.
Scendo di corsa dalla macchina.
-Ehi Tessy!-
-Justin! Ce ne hai messo di tempo!-
-Scusa, emh..entriamo?- chiedo grattandomi la testa.
-Certo!- Risponde.
La guardo bene. Ha un vestito sul lilla, corto, molto corto, e senza spalline.
-È il vestito nuovo?-
-Si! L’ho preso lilla, come volevi tu! Ti piace?-
-È bellissimo.- E non mi riferisco solo al vestito.
-Senti, qual è il tuo nome intero… Tessy?- Continuo.
-Ah, mi chiamo… Non ridere però. Tessy Alexandra Fayl.-
-Mi piace il tuo nome, e devi sapere che ho una fissa per i secondi nomi, quindi, per me da ora sarai Alex, che ti piaccia o no!- Le dico con aria da sapientino, mentre entriamo nel locale.
-Fa come vuoi! Allora io ti chiamerò Drew!-
-Noo! Dai è un nome così da… Femmina!- Urlo.
-Alex è da maschio. Siamo pari.-
-Pff. Fa come vuoi..-
-Io vado a prepararmi, tu se vuoi siediti qui.- Mi indica un tavolino.-Mi esibisco tutta la sera.-
-Okay.-
Com’è dolce. E carina, mi tratta bene. Non come Hope. Hope, Scarlett. Solo a pensarla sento lo stomaco in subbuglio. No. Non va bene, questa cosa cambierà. Si. Sarà così, punto e basta.
 
“We could have it all, rolling in the deep…”
È impressionante, è bravissima, non sbaglia una nota.
Mi guarda a volte per osservare la mia espressione. Ha cantato Set Fire To The Rain, sempre di Adele, la famosa Let it  be, dei Beatles, e Talking to the moon, come lento ed ora ha quasi finito Rolling in the deep.
Passa così la sera.
O meglio una parte.
C’è da dire che io generalmente sono astemio. Generalmente, ma si sa com’è un drink tira l’altro e dopo un po’ ti ritrovi a sparare la verità sulla tua vita ai quattro venti. Perché si sa, gli ubriachi dicono sempre la verità.
Bhè non giriamoci intorno, sta di fatto che sono ubriaco fradicio.
 
 
Tessy’s Pov.
Scendo dal palco. Sono soddisfatta, nessuno ha riconosciuto Justin e lui mi ha dato qualche parere, fino a non molto tempo fa. È sparito. Lo cerco.
È lì su uno sgabello.       
-Justin!- Esclamo posandogli una mano sulla spalla.
-Alex, come sei figa stasera.- È ubriaco.
-Justin sei fuori.-
-Nooo! Ahahha sto benissimo. Sai mi ispiri sesso in questo momento.-
Oh. È fuori. Completamente.
-Bieber, non posso portarti a casa così, vieni andiamo.- Lo prendo per una mano e usciamo.
Barcolla.
-Devo vomitare.- Dice.
Mi allontano, si accascia a terra e vomita.
-Justin perché lo hai fatto?-
-Il vodka era buono …. Ed il cuore era rotto.-
Sospiro. Entriamo in macchina.
Inizia a cantare cose senza senso.
Questo è il ballo del quaaaa quaaa!!’
-Ti porto a casa mia.-
-A casa tua? E Hope. Cosa dico ad Hope. Ma tanto a lei non importa vero?- Mi chiede abbassando la voce e poggiando la schiena al sedile.
-A LEI IMPORTA DI RYAN E BASTA. VERO?-
Sospiro. Ora si spiga tutto.
-Ho perso il mio migliore amico per lei! Io la amo Alex! Da tutta la vita! Io voglio stare con lei Alex!-
Che cogliona questa ragazza però. Ce lo avessi io uno come Bieber che mi sbava dietro.
Arriviamo a casa mia.
Parcheggio e lo faccio scendere.
Entriamo in ascensore.
-Alex, lei preferisce Ryan, solo perché l’ho ferita una volta. Sono un coglione.- Barcolla e si accascia a terra nel cubicolo.
Mi abbasso vicino a lui.
-Non fare così.- Puzza terribilmente di alcool.
Ha le guancie rosse. Gli occhi lucidi.
L’ascensore annuncia l’arrivo al quinto piano. Lui si alza.
Barcolla fin davanti alla porta di casa.
-Sei sola?-                                              
-Oggi si, i miei sono partiti, e anche mia sorella.-
-Mmm, che bella notizia..- Fa con aria maliziosa.
-Bieber, Non metterti strane idee in testa, sei sbronzo.-
Entra in casa, io vado in camera e poso la borsa. Quando torno lo trovo in mutande.
-Allora sei prontaa?- Apre le braccia. Mi avvicino gliele chiudo.
-Tu sei pazzo.-
-Si, di te, Scar.- Ora mi spiego molte cose.
Assecondalo Tessy,assecondalo.
Gli vado vicino, e sussurro al suo orecchio.
-Io vado a cambiarmi, tu aspettami qui.- Se non erro, quando tornerò sarà letteralmente crollato sul divano.
Vado in bagno, indosso il mio super pigiamone figo. Torno in soggiorno.
Tutto regolare. Justin sta dormendo sul divano. Sembra un angioletto. Gli pongo sopra leggermente una copertina di stoffa gialla. Lo guardo un secondo.
Sinceramente vedendolo così, non mi dispiacerebbe essere al posto di questa Hope.
 
 
Justin’s Pov.
Sbadiglio, una volta, poi due. Mi stiracchio e apro gli occhi.
Oh mio Dio la testa. Mi gira tutto. Provo ad alzarla un po’. Ok. Potrei vomitare.
-Ahhh.- mugugno.
-Finalmente ti sei svegliato!- Oddio. Dove sono. Con chi, che sto facendo!?
Una Ragazza sta venendo verso di me. Ma è Alex!
-Alex! Che ci fai a casa mia?-
Ridacchia.
-Drew! Sei tu che sei a casa mia. Hai dormito qui.- si siede accanto a me.
-Oddio. Che ci faccio qui?! Non abbiamo … vero?-
-HAHAHAH No! Ti sei ubriacato. Non potevo riportarti a casa. Hai parlato tutta la sera a vanvera, di una certa Hope/Scarlett.-
Hope.
-HOPE!! MERDA. L’hai avvertita?-
-No, ma chi è?-
-Cazzo sono nei guai. Dammi il telefono.- Senza capire mi porge l’iphone, cerco il numero.
Squilla. Squilla!
-Pronto! Scar!!-
“Ma sei vivo Justin?”
-Si perch…-
“Nessun perché! Stanotte non sei tornato.”
-Scar se vuoi ti spiego.-
“Ma cosa spieghi che ci stava venendo un infarto!”
-Senti io torno tra un po’ e vi spiego.-
“Ma fai un po’ come ti pare!”
Riaggancia.
Chiudo anche io la chiamata.
Guardo Tessy.
-Non ce la farò mai con questa ragazza.-
Sospira.
-Và a fare colazione, e poi vestiti, io do una pulita qui, e ti riporto a casa.-
-Ok.-
 
-Insomma, questa Hope ti tiene d’occhio.- Mi dice Alex appena salgo in macchina.
-Già.-
-Secondo me le piaci.- Ribatte mettendo la macchina in moto.
-Sta con il mio migliore amico.-
Ridacchia – Bieber, possibile che poi ragazzi siate così ottusi?! Se davvero l’hai ferita in passato, come mi hai detto ieri sera, lei è ovvio che si stia vendicando, sa che ti piace, e vuole farti ingelosire, ma in realtà non le piace il tuo migliore amico, anzi, secondo me si sono pure ‘lasciati’, ammesso che si fossero mai messi insieme eh. Scommetto che se chiedi al tuo migliore amico se stanno insieme ti dirà di no. Ma non lo farai, perché sei troppo geloso…-
-Arrabbiato.- Ribatto
-No, tu non sei arrabbiato. Sei geloso, e orgoglioso.- Sospiro.
-Quindi, dici che io le piaccio.-
-Secondo me si, ma se non rischi non lo saprai mai.-
- L’altro ieri ci stavamo per baciare, poi ha squillato il telefono.-
-Ecco, questo devi evitare. Che una sciocchezza interrompa tutto. Prepara già da ora qualcosa da fare insieme e programmala per la prossima settimana, prepara tutto perfettamente e vedrai che sarà tua!- Esclama.
-Ma io non so che fare!- Urlo.
-Ed io che ci sono a fare?! Dopo che ieri mi sei venuto a sentire, a proposito devi dirmi che ne pensi, io sono in debito con te, ti aiuterò a trovare qualcosa per conquistarla.- Dice sorridendo.
-Lo faresti davvero?- Chiedo incredulo.
-Certo.-
-Oddio grazie. Ora se non fossi al volante ti abbraccerei fortissimo. Comunque riguardo a ieri sera. Per quello che mi ricordo, sei stata davvero brava. Però, solo una cosa, Talking to the moon, l’hai presa troppo alta rispetto alla base, ma solo uno che se ne intende se ne sarebbe accorto, perché sei stava bravissima.-
-Lo dici solo per compiacermi.- Ci ride lei.
-Ma anche no, non sono uno che si fa corrompere dalla felicità altrui (?) sei stata davvero brava, guarda, se non lo pensavo, o non ti avrei detto niente o ti avrei detto che avevi fatto pena, e ricordati sempre che io le cose che dico le penso DAVVERO.-
-Ok Justin… Anzi, Drew. Grazie.-
Sorrido.
-Di niente, grazie a te.-
Parcheggia di fronte l’appartamento. Da lontano scorgo Hope affacciata alla finestra. Ha l’espressione davvero preoccupata.
Scendo dalla macchina, scuoto la mano. Scar mi vede, scende le scalette Alex mi saluta e va via, Hope corre verso di me.
-Bieber! Dove cazzo sei stato? Chi era quella?-

 



Ecccooooooommmmmmmmmmmmmiiiiii.
Salve bele! Questo è l'ultimo capitolo del 2011! 
Sono passati 40 giorni dall'ultimo capitolo, ma
con la scuola è successo un casino çwwç E poi mi si è rotta la 'S' e la
barra spaziatrice sull'altro pc, dove erano appunto i capitoli çwç 
La suspance c'è. Diciamo... è tipo 'COSA SI INVENTERA' BIEBER STA VOLTA?'
Nah eh? D: 
Coooooomunque, questo capitolo fa piutttosto schifo D:
Bene, grazie per le QUINDICI recensioni, vi adoro :') 
Spero recensirete anche questo.
Un bascioo. bele. Buon anno a tutte ;) 
;xLumos (@xitsfabulouis)

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Capitolo 8
*** I've never deserved you. ***


Capitolo 7.

- I've never de
served you;


Cosa mi ero inventato? Niente.  Assolutamente nulla.
Le avevo raccontato che ero andato a sentire questa ragazza cantare che mi ero ubriacato e che mi aveva fatto dormire da lei.
E cosa aveva risposto?
-La prossima volta avvisa.-
E io che mi aspettavo chissà quale cataclisma.
 Mi è toccato preparare il pranzo, ed ora sto lavando i piatti, con tutto il mal di testa-dopo sbronza che ho.
Ma io dico, abbiamo speso un botto di soldi per queste tre settimane, e in compenso non abbiamo nemmeno preso la casa con la lavastoviglie.
-senti bro.-  sento la voce di Ryan permeare la stanza, non ci parliamo da giorni.
-Non chiamarmi bro,grazie.-
Lo sento sospirare.
-Justin non volevo.-
-Cosa non volevi?- Chiedo, tenendo gli occhi puntati sul piatto che sto lavando.
-Non volevo farti stare male per lei, non dovevo provarci con lei, sapevo ti piaceva,mi dispiace, sono un amico di merda.-
-si lo sei.- sentenzio.
-Ma io non sono da meno.- continuo.-non dovevo trattarti così male.-
-Già, ma tanto ci siamo lasciati.. quindi possiamo…- Eh? Ho sentito bene? Lasciati. Ryan sta continuando a parlare,ma non sto a sentire nemmeno una parola.
Lasciati. I miei neuroni, stanno ballando l’inno alla gioia, mentre il cuore lo suona allegramente a quattro mani.
-Perché?- chiedo tornando sulla terra.
-Perché Chaz mi ha strillato dici?-
-No no, perché vi siete lasciati.-
-Ah. Ecco, perché lei ama te. Ma non sapevi nulla?-
-No.- Dico,lasciando all’orchestra creatasi nel mio cervello il tempo di suonare la primavera di Vivaldi, seguita poi da un urlo da stadio emesso dal neurone che sta assistendo da spettatore al concerto.
Non ci credo. Oggi è il mio giorno. Vado da Hope. Si. Decisamente. Le confesserò che la amo, lei mi salterà in braccio, ci baceremo, ci sposeremo e avremo tanti bei bimbi con i ricci castani e gli occhi azzurri.
-Buona giornata Ryan, bravo, bravo. Ti voglio bene. Ciao.- Gli do una pezza sulla spalla, lasciando metà dei piatti da lavare giacenti sul piano cottura, e raggiungo Hope che è in terrazza a prendere il sole. La guardo. È sdraiata su un lettino, con gli occhiali da sole. Ha un costume azzurro, simile a quello che selena metteva sempre, al mare.
Ha i ricci legati in una crocchia alta e ha probabilmente gli occhi chiusi.
Quanto avrà sofferto questa ragazza? Non avevo la più pallida idea di dove si fosse trasferita anni fa. Sapevo si trattasse della Francia, ma nessuno mi aveva mai saputo dire con precisione dove fosse finita. Tutte le volte che sono andato in Francia, a Parigi, per i meeting, sining, concerti, ho sempre sperato di vedere quella chioma spettinata e riccia tra il pubblico. Avrei dovuto ringraziarla per tutto, perché, dopo mia madre, era stata lei ad aiutarmi a realizzare il mio sogno.
Ma sono stato uno stupido, soldi, fama, donne, qualcosa mi aveva fatto dimenticare le cose davvero importanti nella vita. Famiglia e amici. Sono stato accecato dalla popolarità che non ho più pensato a nient’altro, nemmeno ai miei fans. C’era selena al posto loro. E quanto tempo ci ho messo per capire che si stava prendendo solo gioco di me, perché ero il ragazzino popolare/moda del momento? Troppo, troppo tempo.
Chi è lei per perdonarmi tutto questo? Nessuna persona sana di mente ci passerebbe sopra facendo come se non fosse mai successo nulla.
No. Solamente chiedendo di passar sopra a tutto questo faccio la figura di un grandissimo deficiente infantile. Ed io, tengo troppo a lei, perché pensi questo di me.
Non le dirò un bel niente oggi. Non credo di meritare davvero l’amore sincero di una ragazza come lei. Basta Justin. Da oggi si volta pagina,per davvero sta volta.
Prima che si accorga della mia presenza me ne vado, mi metto il costume e vado a riposare in spiaggia, ma stavolta lascio un bigliettino con scritto
'sono in spiaggia, non mi hanno rapito gli alieni. Justin’
Il mare è calmo, e lo stabilimento è quasi vuoto. Mi siedo sul lettino.
Squilla il cellulare.
-si?... ehi mamma, tutto bene grazie, li? Ah ok, salutami tutti. Ti voglio bene. Si manchi anche a me, ciao mamma.-
Della serie ‘le telefonate più lunghe di Justin e sua madre’ .
Sapete cosa mi manca in questo momento? Le mie fans. Mi manca esibirmi davanti a loro, vedere i loro sorrisi quando gli sfioro le mani, le loro lacrime di gioia, e i loro abbracci, che vi assicuro, sono i più sinceri che abbia mai ricevuto. È tutto quello che ho sempre sognato. Fortunatamente verso ottobre dovrei ricominciare il Tour. Sarà bellissimo.
Sento vibrare di nuovo il telefonino, ma stavolta è un messaggio.
«Ehi Biebs! Come butta la giornata? Con Hope/scar hai risolto qualcosa? Un bacio, Tess.»
Digito velocemente le parole.
«Ehi Alex! Butta che è una merdaviglia, ho capito di essere un emerito coglione. Tua sorella come sta?»
Dopo pochi secondi ricevo una risposta.
«Mia sorella è tornata, ti avevo detto che era partita no? Sta malissimo, ho saputo che papà l’ha maltrattata, ed è andata a scuola per gli esami di riparazione. Li ha passati, ma continuano a picchiarla i bulli, non so che fare.»
«è lì?» rispondo.
«si.»
«Ferme in casa, oggi tua sorella passerà un pomeriggio con me.»
Ok, detto così suona molto da presuntuoso, ma non mi importa, se vuole incontrarmi non dovrà aspettare il giorno del suo compleanno.
Torno nell’appartamento, e indosso una maglietta a righe rosse, sopra al costume, che funge da pantalone. Ritocco un attimo il post-it e scrivo
sono in spiaggia, non mi hanno rapito gli alieni. Justin
Rettifico, sono uscito, non cercatemi,  gli alieni non centrano comunque, torno stasera. .. c’è bisogno che mi ri-firmi?!”
Bene, inforco gli occhiali da sole, prendo le chiavi della macchina e mi dirigo verso casa di Alex.
E già che ci sono passo da un fioraio, e prendo un mazzo di rose rosse, poi, arrivato davanti la palazzina suono il campanello.
-Tes apri tu.- Dice una voce.
-Tu non alzare mai un dito eh.- Replica la voce di Tessy che poi continua –Puoi andare un secondo in camera tua?-
-Perché?- ribatte la sorella.
-Perché si, fallo.-
-Va bene, va bene.- e sento dei passi avvicinarsi alla porta.
La porta si apre, e mi trovo davanti adAlex, in tutta la sua bellezza.
-Buon giorno signorina.-Mi fa segno di abbassare la voce.
-Buongiorno- Risponde sorridendo.
-Non dovresti essere al lavoro?-
-Giorno di permesso- sentenzia e mi fa entrare.
-Ho portato delle rose per tua sorella.- Mi sorride.
-Drew, entra in camera sua, la seconda a destra infondo al corridoio, e Grazie. Di tutto.-
Annuisco.
-Ah, come si chiama tua sorella?-
-Anne.- Annuisco di nuovo e mi dirigo verso la direzione indicatami da Alex, su quella che dovrebbe essere la porta della stanza di Anne.
Busso.
-Avanti.- Mi dice la stessa voce che ho sentito prima, da fuori la porta.
Apro, c’è una ragazza che è seduta su una sedia di spalle alla porta,con un pc portatile in mano, e sta ascoltando la musica. Quella che padroneggia nella stanza è la mia voce, o meglio, la mia voce di un annetto e mezzo fa, che canta  U smile. Non credo abbia intenzione di girarsi, perché dice.
-Tes prendi quello che devi prendere ed esci.- continuando a stare di spalle.
«Baby take, my open, heart …» Inizio a cantare, in contemporanea con la mia voce registrata.
Lei blocca la musica si gira, e sbarra gli occhi.
-Quale candid camera è questa?- Dice in preda allo stupore.
-Niente candid camera, questi sono per te.- Le porgo i fiori.
Li prende in mano.
-Posso abbracciarti?- Mi chiede posandoli su una scrivania.
Non le lascio finire la frase che l’avvolgo nelle mie braccia.
La sento piangere.
-Non piangere, Anne.-
Alzo lo sguardo e vedo Tessy sorridere di fronte a me.
Anne si avvicina al mio orecchio e mi sussurra un flebile
-Grazie Justin.-
-Di cosa?-
-Di tutto.-
Quando sciogliamo l’abbraccio, si asciuga le lacrime.
-Oddio scusa, ti ho bagnato la maglia.-
-si asciuga.- Rispondo
-scusa il disordine, e scusami sono impresentabile.- Anne è una ragazza non troppo alta, con i capelli lunghi lisci e castani che le ricadono sulle spalle, gli occhi castani, quasi dello stesso colore dei miei, ed un fisico magro, ed altetico. Indossa un’enorme canottiera, larga sotto le ascelle,con sotto i leggins, e sulla canottiera c’è disegnato un triangolo con una linea in mezzo, che non so cosa rappresenti.
-Non è vero, invece sei molto carina.-
-Ho capito che vuoi farmi smettere di piangere, ma non mi piacciono le bugie.-
-Non è una bugia, tu…- Vedo Tessy che sulla porta mi fa segno di smettere.
Poi entra lei e guardando la sorella chiede
-Piaciuta la sorpresa?-
-Quanto lo hai pagato, Tes? Perché ti ridò i soldi.-
Io inizio a ridere, attirando l’attenzione.
-Drew, che hai da ridere?- Mi chiede Tessy.
-No, ridevo per Anne- poi riferendomi alla sorella minore –Davvero pensi mi abbia pagato?-
-Perché, non l’ha fatto?- Chiede perplessa
-Non mi faccio pagare per queste cose, amo far felici le mie beliebers.-
Si porta una mano davanti alla bocca, e i suoi occhi si riempiono nuovamente di lacrime.
Sorrido
-Qualcuno vuole un gelato?- Anne tra le lacrime sorride e annuisce.
Tessy ha un sorriso da un orecchio all’altro che parla da solo, quindi, scendiamo a prendere un gelato.
Durante la passeggiata scherzo con Anne, parlando del più e del meno, mentre Tessy ascolta. Finchè Anne, non chiede alla sorella con un tono sbalordito.
-Tu lo conoscevi già?- E lei, le racconta del fugace incontro davanti ad un caffè caldo. E come davanti, intendo, un incontro tra lei e il caffe sul davanti del vestito, con io che contribuisco a versarlo.
E così passa il pomeriggio, tra una chiacchiera, una risata, ed un grazie, detto con tutto il cuore, da una persona che ci tiene davvero.
Prima di andare via la prendo in disparte, le prendo i polsi coperti da una maglia a maniche lunghe.
-Non farlo più. Non farlo più, per me, per favore.- Lei annuisce silenziosamente.
 





Da quanto tempo ccccccccccccccccenteeeee...(?)
Macciao belle. 
Lo so, sono in un ritardoo tremendo, e davvero, è venuto davvero brutto questo capitolo. 
poi, tra qualche minuto aggiornerò anche 'she's lost inside' Comunque, è stupido ed insignificante questo capitolo,
ma recensitelo lo stesso, 
magari mi scrivete che fa cagare i pulcini, ma scrivetelo. u.u 
so che l'altro invece ha ricevuto NOVE recensioni. **
Grazie, anche se siamo diminuiti... lol.
Bene, domani dopo quindici giorni da erimita(?), in convalescienza, torno a scuola. che brutta cosa ç_ç
Ok, vi saluto, ci vediamo nell'angolo dell'autore sotto il capitolo di 'she's lost inside' Un baaascio. :3
Ps. Efp, mi dice che questo è l'ottavo capitolo ._. perchè me li ha contati 1,2,3,4,5,7,8. se non ci credete andate a vedere ._. ma è un pò mongolo (?) ok. ora vado davvero. :D
@xitsfabulouis

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Capitolo 9
*** This is my secret, Justin. ***


Capitolo 7

-Thi
s is my secret, Justin.


Quattordici Agosto.
Domani è Ferragosto, e noi? Noi che faremo? Ve lo dico io, ho dato il permesso ad Hope di invitare tre suoi amici dalla Francia,
solo per domani, con volo pagato da ME. Poi verranno Nolan, Rick, Jenna (una tizia che si sente con Chaz,che per inciso,
non sa che si è slinguazzato una tipa in discoteca,ma ok), poi credo verrà Ray, e qualcun altro di stratford,della squadra di hokey.
Ieri pomeriggio sono tornato a casa, e stranamente, nessuno mi aveva dato per disperso, il che significa che i post-it servono a qualcosa.
A cena,ieri,  ho raccontato di Anne. Chaz mi ha detto di essere stato bravo,che se lui fosse un cantante come me andrebbe di casa in casa
a cercare le fans per renderle felici.
Ryan e Hope si sono limitati a sorridermi.
Anche stasera stiamo a casa. O meglio, io ed Hope siamo soli a casa, Ryan e Chaz hanno deciso di farsi un giro, però Hope non ne ha voglia,
ed io resto a farle compagnia. I due ci salutano, raccomandandosi con noi di fare i bravi.
Tocca a lei oggi, lavare i piatti,io, intanto, mi siedo al tavolo sparecchiato.
-Insomma è un po’ che non parliamo.- Inizia lei.
-Già-
-Dimmi un po’, com’è Ryan al letto?-
-Cosa ti fa pensare che siamo andati al letto insieme?-
-Bho, le ore passate in camera sua da sola con lui, il fatto che siete così carini.-  Ok, la dolcezza con cui ho detto ‘carini’ è pari alla dolcezza di un conato di vomito.
-Non abbiamo scopato, Justin.. piuttosto tu, con la tipa?-
-Chi? Alex? Non mi piace, o almeno non in quel senso. Sono sicura che sei molto meglio tu, capisci cosa voglio dire...-
certo che fare il bastardo mi riesce proprio bene.
- Io e Ryan ci siamo lasciati.- sospira..  Alex ha sempre ragione.
-Peccato, eravate degli ottimi trombamici.- Ho già decantato la mia bravura di bastardo?
-Fottiti Bieber.-
-Volentieri, se vuoi inizio proprio da te.-
-Cazzo ma hai finito?! Sei un idiota! Non capisci mai un cazzo.- Urla, lascia i piatti nel lavabo e se ne va fuori sbattendo la porta.
Forse ho esagerato, un pochino,ma solo un po’.
Sto qualche minuto a fissare il muro, poi decido di andarle a chiedere scusa.
Quando esco la trovo accucciata in un angolo del giardino.
Sta piangendo.
-scar, scusami.-
-No scusa tu, non dovevo prendermela così, so che sei un idiota.-
-Già.-
-Justin, tu sei vergine?- Mi dicono che fa domande  pertinenti questa ragazza…
-No … perché?-
-Così.-
-Tu invece?- sinceramente, solo il pensiero che qualcuno - che non sono io- abbia messo le mani sul suo corpo.. vorrei…
vorrei… istinti omicidi, avete presente?
-Ho davvero bisogno di confidarmi con qualcuno, ma non voglio annoiarti.-
-sono qui, dimmi tutto.-
-Justin io non sono vergine. Magari dirai ‘E ALLORA?’ sai.. quando mi sono trasferita in Francia, il primo anno,mi prendevano tutti in giro,
per il mio accento,perché ero straniera e robe varie. Comunque… ero un’alunna brava e diligente, andavo bene in tutte le materie,
e quell’anno la professoressa di inglese mi chiese di tornare ad agosto durante gli esami di riparazione dei debiti perché dovevo aiutarla in un corso,
dato che sono madrelingua. Andai lì, per una settimana circa, e un giorno…-
Il suo tono di voce si incrinò leggemente.
-…Un giorno la professoressa di inglese mi disse che potevo andare, avevamo finito il corso. Andai a riprendere le mie cose in un’aula.
Quando entrai c’era il professore di scienze che si chiuse la porta alle spalle. Poi… Mi guardò malizioso e mi fece segno di fare silenzio.
E dopo… Justin,io…-  Non ci posso credere. Porca miseria ho le lacrime agli occhi, lei sta piangendo. Poggio la sua testa sul mio petto.
Sento la maglia inumidirsi e le sue mani che la stringono. Provo una profonda rabbia verso quest’uomo. Poi ci penso un attimo.  OH MIO DIO.
-Un momento … Scar … Ma Elenoir non è..?- Chiedo con un pizzico di terrore nella voce.
Lei alza un secondo la testa e mi rivolge uno sguardo disperato.
-si Justin. Elenoir è mia figlia.-
Verme schifoso lurido viscido uomo di merda deve morire.
Sono traumatizzato.
-L’ho tenuta perché non meritava di morire quella bambina. Non potevo abortire. Non sarebbe stato giusto … sai perché ci penso?- Faccio di no con la testa.
-Oggi  sono quattro anni da… quel giorno.-
-Il professore? che fine ha fatto?- Chiedo arrabbiato.
-Io sono stata dichiarata incapace di intendere e di volere poiché sotto shock, quindi non gli hanno fatto niente, le mie testimonianze sono state inutili.-
-Ma non è…-
-
so che non è giusto, stiamo la causa è ancora aperta. Tanto lo sanno tutti che è  vero, che è un maniaco quell’uomo. Nessuno frequenta più i suoi corsi.
O quasi nessuno.-
C’è un momento di silenzio, in cui scopro che ogni oggetto intorno a noi è molto più interessante da fissare, o comunque più dei suoi occhi.
Mi accorgo di vergognarmi da morire di quello che le ho detto prima.
-Credo che andrò a dormire.- Dice.
-Vengo con te-
Mi alzo e vado con lei in camera. Entra in bagno e ne esce con un pigiama. Intanto io ho già infilato i pantaloncini che uso per dormire.
Fa piuttosto caldo, resto a torso nudo.
Mi stendo sul lato sinistro del letto e lei su quello opposto.
Le faccio cenno di avvicinarsi, lei si rifugia tra le mie braccia. La stringo a me e le faccio posare la testa sul mio petto. 
Credo riesca a sentire il cuore che mi batte fortissimo.
Si gira e mi da un bacio sulla guancia, sorridendo, come se avesse capito cosa sto pensando.
-Ti voglio bene infondo, Justin.-
Sorrido a mia volta.
-Anche io.-
-E forse anche qualcosa di più.- si lascia sfuggire.
Quelle parole mi fanno spuntare un enorme sorriso da ebete, facendomi di conseguenza addormentare felice.
 




Bela frateli (?)
Inutile ricordarvi il mio esorbitante ritardo.
Comunque ditemi che vi è piaciuto almeno un pochino su çwwç Avete scoperto il segreto! yu-hu! No? D:
Eniuei sono stanca e non mi va di scrivere, quindi vi lascio con due domande 
1. Avevate capito che Elenoir è la figlia di Hope? u.u
2. Vi piace la cover del nuovo singolop di Bibaaaah *boyfriend* ? 
Beeeene, je vais, domani ho il compito di greco, pensatemi e lasciate una recensione, sciao beli.
@xitsfabulouis (twittaaah)

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Capitolo 10
*** Are you ready to fix my heart? ***


Capitolo 8

Are you ready to fix my heart?

È la mattina di una giornata piuttosto soleggiata con un paio di nuvole bianche sparse qua e là. Hope dorme fra le mie braccia e per un momento mi chiedo cosa ci faccia, subito dopo ricordo la sera prima. Lei, Elenoir, incredibile.
Il suo respiro mi riporta alla realtà.
-Buongiorno.-
-Buongiorno bela.-
-Chaz e Ryan?- Chiede.
-Non saprei, non sono sicuro siano tornati sai? Di solito dopo una sbronza tornano direttamente per pranzo.-
Lei ridacchia. –Alziamoci-
Si chiude in bagno mentre io vado a preparare una pseudo colazione. Quando mi raggiunge ha i capelli raccolti, una canotta azzurra e degli shorts, ma la cosa che più di tutte attira la mia attenzione sono le sue guancie rigate da lacrime.
Le vado incontro lasciando il coltello sporco di nutella cadere sul piano del lavabo.
-Che succede?-
- Justin, io stavo pensando…- Fa un respiro profondo e continua -.. prima in bagno,pensavo di nuovo a … al suicidio.- L’orchestra  nella mia testa inizia a suonare una canzone piuttosto macabra.
-Non è facile vivere dopo un’esperienza come la mia. Non dico vivere ‘bene’ dico semplicemente vivere, perché ti assicuro che è difficile svegliarsi la mattina, vestirsi, guardarsi allo specchio e vedere le cicatrici del passato, Justin.Per me è difficile rapportarmi con gli altri, ho sempre troppa paura, anche se non lo faccio vedere.-
-Io non credevo…-
-Justin nessuno lo crede. Nessuno sa quante volte mi sono seduta nella mia stanza e ho pianto, quante volte ho perso la speranza, quante volte sono stata delusa. Nessuno sa quante volte ho dovuto trattenere le lacrime, quante volte sono stata sul punto di scattare, ma non l'ho fatto per il bene degli altri. Nessuno sa i pensieri che sono passati nella mia mente quando ero triste, quanti orribili fossero. –La abbraccio.
-Chaz sei un coglione, ti avevo detto di aiutarmi a controllare.- Afferma Ryan entrando in casa.  
-Ah vaffanculoRyan, se siamo arrivati interi e nella casa giusta ringrazia Dio.- Mentre Chaz fa le sue imprecazioni con una mano sulla fronte io e Hope sciogliamo l’abbraccio.
-Ah, bella raga, continuate ad abbracciarvi, noi credo andremo un po’ al letto eh.- Urla Ryan di nuovo, per poi chiudersi la porta della camera dietro e continuare ad insultare Chaz.
 
 
-Cazzo Bieber corri ad allacciarmi il vestito, ora tornano Ryan e Chaz con i ragazzi!-
Dopo che il mal di testa ‘dopo-sbronza’ di Ryan e quell’altro scemo si è affievolito, li abbiamo mandati a prendere i nostri amici all’aeroporto, e dovrebbero arrivare a momenti.
-Arrivo scaaar!- Urlo dal bagno dal quale esco in mutande.
Le allaccio il vestito. – sei molto bella. –
- Grazie. –mi sussurra, e si gira verso di me. Siamo così vicini.
Bum, bum, bum. Qualche centimetro ancora.
Bum, bum, bum , bum. Dai Justin, baciala. Lei incurva le labbra in un sorriso.
Sono  fior delle sue labbra.
- È arrivata la festa!- sospiro.
Mi allontano e infilo un attimo i pantaloni
In salotto c’è una marea di gente, più della metà sono imbucati.
Arriva il DJ e mette qualche canzoncina house, la solita merda. Mi cimento nello ballare lo shuffle mentre Hope mi guarda divertita.
Quando sposto il mio baricentro verso la cucina constato la presenza di un gran numero di bottiglie di Alcolici disposte disordinatamente per il tavolo.
Prendo la prima che capita … Vodka?  Mh, forse.
Stranamente non ho la cosiddetta ‘sete da alcool’ , quindi dopo un bicchiere (o forse due) allontano la bottiglia ed esco dalla cucina.
Non so che ore sono, ma sono abbastanza lucido. Mi avvicino ad Hope che è seduta con un bicchiere di - quella che identifico come -  sprite in mano. Mi avvicino al suo orecchio e le sussurro
-Ti va di ballare?- Lei, all’inizio perplessa, assente con la testa e si alza tenendomi una mano.
Non andiamo al centro della pista come nei film. Siamo in un angolo, solo noi.
Credo che il DJ abbia messo Talking to the moon, o comunque qualcosa di Bruno Mars, non riesco a sentire bene le parole.
Lei poggia una mano sulla mia spalla mantenendo le distanze. Io con un gesto immediato che porto il suo corpo perfettamente attaccato al mio.
Hope appoggia la testa sulla mia spalla, abbassandosi immediatamente di una decina di centimetri. Probabilmente ha tolto i tacchi.
Ci muoviamo sulle note lente della canzone, finché lei non si ferma. Mi guarda negli occhi.
E’ come se tutto si fosse fermato, se intorno a noi non ci fosse nulla, solo io e lei.
Cerco di mettere a fuoco mentalmente la situazione ma faccio fatica, sento solo i battiti del cuore accelerare e le guancie infuocarsi.
Prima che mi possa rendere conto di quello che sta accadendo, prima che qualcuno possa interrompere questo momento, sento le labbra di Scar  premere con forza sulle mie. Poi socchiude le labbra e inizia a far giocare la sua lingua con la mia. È come se in questo momento tutto si sia fermato,  di nuovo. Sento il cuore in gola che palpita.
Hope stringe i miei capelli tra le sue mani tira per il colletto verso una porta.
A prima vista non focalizzo dove stiamo andando, ma una volta entrati e dopo esserci chiusi la porta alle spalle capisco che siamo nella nostra camera. Con la mano destra inchiavo la serratura.
Credo che lei sia ubriaca, ed io sono leggermente poco sobrio…  non dovremmo.
Quante altre occasioni ci saranno, eh Justin? Coscienza di merda.
E poi lei è stata stuprata, se fosse cosciente non lo farebbe.
Ma sì, Justin, te l’ha anche detto.
Mi fermo.
-.Scar .- sussurro.
-Justin.-
-sei ubriaca.-
Lei si sposta un secondo scettica.
-Non sono ubriaca- Dice seria.
La zittisco con un bacio.
Lei da un segno d’assenso tra le mie labbra.
Mi siedo sul letto mentre lei sbottona la mia camicia, un bottone alla volta, è una tortura la voglio mia al più presto.
Mi lascia una scia di piccoli baci sul petto e mentre me la sfila passa leggermente le unghie sulla mia spalla, senza graffiarmi,provocandomi dei brividi.
Mentre con una mano passa alla cinta dei miei pantaloni, io mi alzo e le sfilo il laccio del vestito, il quale ricade a terra leggermente. Il suo corpo è perfetto,  mentre le passo una mano sui fianchi infilo l’altra nella tasca dei miei pantaloni. Prendo la bustina quadrata e la poggio sul letto.
Mentre passo una mano sulla sua coscia mi accorgo di una rientranza,poco più su del ginocchio. È una cicatrice. Lei interrompe la sua tortura per posare la sua mano sulla mia e spostarmela dalla cicatrice alla spalla.
Intanto anche i miei jeans toccano terra.
Mentre Hope gioca con l’elastico dei miei boxer si sdraia sul letto,ed io su di lei.
Si stacca da me,per raggiungere la spalliera del letto e rifugiarsi sotto le lenzuola.
Perché va tutto così a rilento?
La raggiungo e le sfilo lentamente le bretelle del reggiseno, subito dopo mi sfila i boxer, io faccio lo stesso con i suoi slip. Smette di baciarmi impaziente, per un secondo allungo la mano sopra dalle lenzuola per prendere la bustina quadrata.
Un attimo dopo lei mi guarda seria.
-sei sicura?- le sussurro chiedendole il permesso, come  quando bussi ad una porta e aspetti “l’avanti” dalla persona dall’altra parte.
-sì-
Un secondo dopo la sento gemere  flebilmente. -Male?-
Mi zittisce con un bacio.
 

Hope.

Non fa male, non è come l’altra volta. Justin si muove discretamente,come se avesse paura di crearmi dolore.
Mentre i nostri corpi si muovono uniti, tra un bacio e l’altro mi avvicino al suo orecchio e sussurro.
-Ti amo, Bieber.-
-Anche io, Scarlett .-
Mi lascia un ultimo bacio a stampo prima di coricarsi vicino a me ed accogliermi fra le sue braccia.

 
 
 

Non muore chi si rivede eh?
Mi vergogno da morire per questa scena. Non ho mai descritto cose simili e penso di essere stata una
merda nello
scriverla çwwwwç 
Comunque bele, non cantate vittoria così presto,non è l’ultimo capitolo, credo ne manchino circa altri..
tipo quattro o cinque.
Ora devo dire un attimo una cosa:
Elena ho messo la scena 'COME TE E GIACOMO' contenta ora? u.u #nosense ok niente (?)
Ahh, e la frase all'inizio quando parla Hope, che è tutta in corsivo, l'ho scritta così perchè non è mia:)
Bene, spero vi sia piaciuto e vi prego recensite , scusate se ho postato in ritardo ed un bacio bele:3
 
@xitsfabulouis

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Capitolo 11
*** We were more than friends before the story ends. ***


Riassunto dei capitoli precendenti: Hope scarlett Bell è una ragazza di 17 anni, nata e vissuta per qualche anno in canada e trasferitasi a tredici anni in francia. Per il matrimonio della zia torna in Canada dove sua madre e le madri dei suoi vecchi amici, Justin, Chaz e Ryan, decidono di 'spedirli' tre settimane alle hawaii per far riallacciare il rapporto tra Justin e la protagonista. Tra i due non c'è in partenza un buon rapporto, soprattutto da parte di lei, ma Justin riusciràa riconquistarla dopo una serie di delusioni e adnranno al letto insieme. Ciò accade subito dopo la sconvolgente scoperta del fatto che Eleonoir, da tutti conosciuta come la sorella di Hope avuta prima del divorzio dei genitori, è in realtà sua figlia, avuta da u professore che aveva abusato di lei.


Capitolo 11.

We were more than friends before the story ends.

16 agosto

Ho fatto la cosa giusta? O è stato troppo affrettato? No dai,abbiamo fatto bene, ci volevamo entrambi da troppo tempo. Però … magari questo la manderà in confusione ... la bambina, Ryan e tutto il resto.
-Biebs.­- Alzo lo sguardo. Le mie paranoie si sono fottute nell’esatto momento in cui ho incrociato i suoi occhi.
-Ben alzato, dormito bene?­-  Com’è bella stamattina, è appena andata a correre e io sono seduto su una sedia in pantaloncini con la chitarra in braccio e un quadernino degli appunti davanti.
-Mm … fammi pensare … diciamo che avevo accanto una presenza un po’ fastidiosa quindi non saprei dirti.- ironizzo posando la penna.
-A dir la verità anche tu mi facevi piuttosto caldo.- Ribatte slegandosi la coda.
-Ovvio, io faccio sudare tutte le ragazze dall’emozione, grrr.-  ammicco.
-Certo, ora ci credo, infatti è per questo che dopo la Gomez hai avuto molte altre ragazze.- Mi alzo
-Se vuoi saperlo ci sono ventimilioni di ragazze che mi vogliono a questo mondo, per inciso.-
-E perché hai scelto l’unica che ti ha opposto resistenza e proprio me, quando ci sono molte più fighe?-
-Mi accontento di poco- ammicco facendomi figo … ma aspetta … io sono già figo. Bhè, dettagli.
-Stronzo.-
-Sì grazie,me lo dicono in molte.- Le prendo il viso e la bacio.
-Ammettilo però che lo stronzo bacia bene.- Lei sorride imbarazzata.
-Dipende dai punti di vista.-
Sa tenermi testa la ragazza.
-Insomma che fai, scrivi?-
-Già. Scribacchio qualcosina.-
-Ti lascio al tuo lavoro, vado in spiaggia con Chaz e Ryan che a quanto pare sono stati lì tutta la notte e… ehm… dovresti sistemare un po’ il salotto.- Afferma dileguandosi.
-Certo, ci vediamo per l’ora di pranzo.-  Rispondo inconsapevole del bordello post-festa.
Appena sento chiudersi la porta vado in salotto e, udite udite, è un totale disastro.
Bottiglie rotte, bicchieri a terra, sul tavolo alcolici vuoti, a terra c’è qualche vestito e cibo vario avanzato … l’appiccicume su cui cammino dovrebbe essere causato dalla coca cola incurabilmente versata a terra.
Mi porto una mano alla fronte disperato.
Raccolgo con i guanti tutto lo schifo sparso per il pavimento e inizio a passare l’aspirapolvere.
Dovrebbero inserirmi nella nuova stagione di ‘Disperate Housewifes’ al posto di qualche bell’imbusto inutile, aspettami Eva Longoria, arrivo io.
Sì ok, avete capito che pulire mi da alla testa, ora capisco perché mia madre è spesso nevrotica … no, forse no.
Nel frattempo ho riempito una busta di bicchieri, roba varia e le briciole sono sparite.
Manca il cibo spiaccicato a terra.
Sono il volto della disperazione.
 
Passate due ore sono stravaccato sul divano in mutande aspettando pazientemente che si asciughi il pavimento.
-Siamo tornati.- scatto di botto su con la testa, reduce dall’imminente appisolamento (?) merda, no è bagnato.
Troppo tardi, prima che possa dire anche mezza parola quei tre sono già entrati e hanno attraversato mezza casa per arrivare alla cucina anch’essa rimessa a nuovo da pochi minuti.
Lancio imprecazioni a tutti gli dei, non essendo nemmeno sicuro dell’esistenza di alcuni di loro nelle mitologie … secondo voi esisteva il ‘Dio della pazienza’? No perché ho appena imprecato contro di lui e contro le sue inefficienti capacità di fare il Dio e di esaudire le preghiere. Dai, probabilmente il povero Dio Pazientino non ha avuto tempo di leggere le e-mail, bho, che ne so… magari gli arrivano le preghiere tramite posta elettronica, tipo Jim Carrey. No eh?
Ma vi rendete conto? C’è la crisi, ci sono tanti disoccupati e ne frattempo gli Dei vari non fanno nemmeno il loro lavoro. Ma cedete lo scettro a chi sa essere meglio di voi! Tipo io … no aspetta, io sono un Dio anche senza scettro. Sorrido al mio pensiero e mi faccio i complimenti da solo per queste uscite geniali che ho.  Nella mia testa sta avendo luogo un dialogo tra me e la mia coscienza, del tipo:
-Justin ma sei un Dio!-
-Ma grazie, non credevo lo pensassi.-
-Ma ovvio che lo penso, ormai come fanno tutti, chi non se n’è accorto?-
-Non dire così che mi fai arrossire, coscienza.-
-Ok,la smetto, ma tu smettila adesso che sembri un demente..-
-Si infatti.. non ti ho chiesto un parere, sciò, vattene.-
Sto messo malino eh? Non so se ridere o piangere.
-Ehy Bro!- Per fortuna Ryan interrompe le mie crisi esistenziali prendendo posto vicino a me con una birra in mano. Credo di amarlo per questo.
-Ma come, due minuti fa lo odiavi che ti ha fatto le impronte sul pavimento …
-Si hai ragione.-
-Lo so, ho sempre ragione.-
-Ehy aspetta,ancora tu? Vattene, sembro un deficiente a farmi i dialoghi nel cervello, via, via!-
-D’accordo, scusa se la tua coscienza voleva darti un consiglio, eh Giustino.-
 
-Biebs mi stai ascoltando?-  mi chiede Ryan perplesso mentre cerca di capire la provenienza della mia espressione sconvolta.
-Sì, certo, continua.-  dico convinto.
-Veramente ti avevo fatto una domanda.- fottuto.
-Ah, ecco … soffro di memoria a breve termine … l’ho scoperto … ieri, sì ieri.-
-Sei andato a fare una visita? IERI?-
-Sì! Cioè NO!-
Sto confondendo il mio migliore amico.
-Bene ho capito, mi vado a stendere sul letto.- Dico alzandomi, per poi continuare con un attacco da mammina nevrotica –Ah belli, io avevo lavato e voi ci siete passati sopra, ovviamente rilaverete voi i pavimento eh? Bellaaaaa.- E mi chiudo la porta alle spalle. Io non sono normale. Di solito sono gli altri a fare quest’affermazione su di me, ma ora capisco davvero che intendono.
Al di là della porta sento urlare un ‘Ma gli stavo facendo una domanda’
Mi appisolo sul letto, finché la suoneria fastidiosa del telefono mi sveglia.
“Mamma”  è il nome che lampeggia sull’iPhone sopra alla scritta ‘Rispondi’ perché è quello che devo fare per forza, Mamma è come Chuck Norris, o rispondi, o rispondi.
Compio la mia ardua scelta e porto il telefono all’orecchio.
-M … mamma?- Dico con la voce impastata dalla stanchezza.
-MA CHE FAI? DORMI?-
-No, no è che avevo sbattuto un attimo le palpebre e poi, nel senso, no mamma è che..-
-Sì d’accordo Justin- mi interrompe– sarò schietta. Dovete tornare.-
Mi desto di botto
-Cosa?Cioè, quando?
-il 19, venerdì, avete tre giorni. Praticamente: scooter mi ha chiamato e ha detto che devi immediatamente iniziare le prove de tour, e Hope, invece, per problemi familiari, deve tornare anche lei. A meno che non restino solo Chaz e Ryan venerdì pomeriggio dovete stare a stratford.-  No no, aspetta, devo attutire il colpo della notizia. Io non voglio andarmene, nel senso, devo salutare Scar adesso che finalmente ho il suo cuore.
-Justin? Ci vediamo venerdì allora? Justin? Justin? Vabbè, ciao.- mi saluta mamma mentre cerco di focalizzare le sue parole.
Come cazzo lo avrei detto ai ragazzi? Mi metto le mani nei capelli. Ecco, era tutto troppo bello per essere vero. Glielo dico a pranzo, sì, troverò le parole.
 
-Emh… dovrei parlarvi ragazzi- Tossicchio a tavola.
-Oddio, non dirci che hai pisciato fuori dal cesso e ci tocca pulire!- Esclama Chaz.
-Bello mio, non ti farebbe male pulire un po’, sai com’è ho passato tutta la mattina a raccogliere la merda che c’era qui.-
-HAHAHAH Giustino casalinga, Giustino casalingaa!- Mi prende per il culo Butler.
Scar sospira –Insomma Justin, dicci.-
-Allora, facciamo che vado subito al punto … mi ha chiamato mamma e … dobbiamo ripartire venerdì.-
Sento una forchetta cadere.
L’espressione di Scar è illeggibile, raccoglie la forchetta si alza e la mette nel lavello. La sento prendere le chiavi della macchina e uscire, ma non mi volto.
Aspetto qualche secondo e mi alzo.
-Hope!- La chiamo dal cancello di casa mentre la vedo camminare da dietro verso la macchina.
Non si gira, non si gira, non risponde, le corro dietro e la fermo per un braccio.
Le afferro i polsi e la faccio voltare verso di me.
-Ti prego.- sussurro.
-Lasciami in pace. - Risponde acida.
Rimango fermo.
-Bieber, ho detto: lasciami in pace. -
Si sfila dalla mia presa ed entra in macchina, mette in moto e sgomma via chissà dove.
Io resto lì a fissare il vuoto. Oh, e mi ero anche illu
so che poteva esserci una sorta di 'ending' non necessariamente 'Happy',semplicemente 'decente';
sì ecco,speravo ci sarebbe stato un 'decent ending', ma ovviamente io e la sfiga siamo fratello e sorella.






NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO CHI
SI RIVEDEEEEEEEEEEEEEEEEEEE.
Nessuno si ricorda di me, vero? :')
sono tornataaaa! E anche con una beta reader, un applauso a Elenaaaa (Todream).
Tipo sei mesi che non aggiorno eh?No, non vi prometto che adesso che sono 'tornata' aggiornerò più in fretta, però non impiegherò più di tre settimane (dico poco eh ..lol)
stimo circa tre capitoli alla fine:) .. una parte del prossimo è già scritta, quindi non disperate (chi mai dovrebbe disperarsi? :°D).
Ve gu
sta Giustino in versione casalinga? hehehe .. Giustino che balla il ballo della casalinga ... ..... NO.. HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHA ROTOLO AHHAHAHAAH NON DOVEVO, PARDON.
torniamo
seri, vedere di recensire gente mh? :3
Addio, ci vediamo presto.
@radcliffe
sghost (ho cambiato nick)

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