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di Disappearing_Girl92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I capitolo ***
Capitolo 2: *** II capitolo ***
Capitolo 3: *** III capitolo ***
Capitolo 4: *** IV capitolo ***
Capitolo 5: *** V capitolo ***
Capitolo 6: *** VI capitolo ***
Capitolo 7: *** VII capitolo ***
Capitolo 8: *** VIII capitolo ***
Capitolo 9: *** IX capitolo ***
Capitolo 10: *** X capitolo ***
Capitolo 11: *** XI capitolo ***
Capitolo 12: *** XII capitolo ***
Capitolo 13: *** XIII capitolo ***
Capitolo 14: *** XIV capitolo ***
Capitolo 15: *** XV capitolo ***
Capitolo 16: *** XVI capitolo ***
Capitolo 17: *** XVII capitolo ***
Capitolo 18: *** XVIII capitolo ***
Capitolo 19: *** XIX ***
Capitolo 20: *** XX capitolo ***
Capitolo 21: *** XXI capitolo ***
Capitolo 22: *** XXII capitolo ***
Capitolo 23: *** XXIII capitoo ***
Capitolo 24: *** XXIV capitolo ***
Capitolo 25: *** XXV capitolo ***
Capitolo 26: *** XXVI capitolo ***
Capitolo 27: *** XXVII capitolo ***
Capitolo 28: *** XXVIII capitolo ***
Capitolo 29: *** XXIX capitolo ***



Capitolo 1
*** I capitolo ***


Roxy è una ragazza semplice,come tante. Le piace leggere libri fantasy e scrivere. Ama l’estate, la spiaggia, le cose semplici che le lasciano sempre qualche sorriso in più.

Aberdeen “città più fredda , scura e piovosa del Regno Unito”. E’ qui che mi trasferii con la mia migliore amica per frequentare il college. L’idea non è che mi attirasse molto, ero abituata al caldo della Florida, alle mezze stagioni, trasferirmi lì mi avrebbe stravolto totalmente la vita.

L’estate oramai era agli sgoccioli e la prospettiva di rimanere li per 5 anni non è che mi attirasse molto, ma era l’unico college che aveva accettato la mia proposta e il quale i miei genitori avevano progettato per me fin dalle elementari.

Nonostante non amassi molto Aberdeen, mi abituai presto alle loro abitudini, alle loro leggende e racconti di folclore.

Mi mancava molto la mia città, la mia famiglia la quale veniva a trovarmi durante le pause invernali ed estive, i miei amici. Avevo perso tutto questo in poche settimane.

L’unica persona che non avevo lasciato in Florida era la mia migliore amica, lei aveva fatto domanda con me, nonostante non amasse il freddo, aveva deciso di partire in questa avventura .

La maggior parte degli edifici scozzesi sono stati utilizzati con del granito grigio, i quali raramente scintillano al sole.

Mancavano poche ore che l'Università aprisse, e a differenza di tutti gli altri studenti, io e la mia amica eravamo davvero eccitatissime di frequentarla, dopotutto di generazione in generazione ora toccava a noi. Non mi aspettavo di vederla così, dopotutto sul depliant la ricordavo in modo diverso,dal vivo era lugubre, un posto che nessuno vorrebbe frequentare. Ci scorse un brivido lungo la schiena appena varcammo l’entrata. Il cortile d’entrata si fece subito affollato di nuove matricole come noi due, o di altri studenti più grandi di noi.

L’aria tutto d’un tratto si fece gelida, un leggero venticello ci scompigliava i capelli, mentre una leggera pioggia iniziò a scendere.

La folla si svuotò poco dopo e tutti gli studenti si avviarono verso l’entrata.

Le ore passarono presto,e arrivò l’ora di ritornare al campus dove alloggiavamo io e la mia amica Elizabeth detta Liz.

All’uscita del cancello, mentre io e la mia amica camminavamo tranquillamente, sentì una fitta alla caviglia destra.

<<Attenta Roxy, hai un gatto attaccato alla caviglia>>

 

Oh mio dio! Quel “gatto”era davvero attaccato alla mia caviglia

La mia amica cercò di cacciarlo via, senza esiti, così provai a colpirlo( non con forza), e lui dopo tanto si staccò.

 

Il gattino scomparve poco dopo, attraversando di colpo la strada.

Io e la mia amica ci guardammo allibite, non mi era mai successa una cosa del genere, era davvero molto strano.

<<Hey Roxy, la tua caviglia sanguina >>

Mi premetti con l’indice sulla ferita per cercare di fermare la fuoriuscita del sangue.

Il sangue si cicatrizzò dopo un po’, e due macchioline scure comparvero sulla mia caviglia.

<<Che cosa sono quelle due macchioline? >>

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Capitolo 2
*** II capitolo ***


Evidentemente il micio mordendomi, mi aveva lasciato il segno.

Il campus non distava molto dall’Università, così decidemmo di proseguire a piedi, per non aspettare l’autobus, di certo sarebbe stato pienissimo.

Durante il tragitto parlammo del più e del meno, dei ragazzi che avevamo notato al campus

<<Roxy, sai mi fa molto strano che non hai notato nessuno , di solito appena arrivi in un posto nuovo, ti innamori di un ragazzo appena lo vedi >>

Eh invece stavolta sono stata davvero brava non ho notato nessun bell’imbusto.

Voltando l’angolo andai a sbattere contro un ragazzo, caddi a terra, compresi i libri che portavo a mano.

<<Scusa non ti ho vista arrivare, se no riuscivo a fermarmi appena in tempo >>

Aiaiai, che botta! Ma non guardi dove metti i piedi?

<<Ti ho già chiesto scusa >>

Mi prese i libri da terra, e anche il quaderno, lo sfogliò e lesse il mio nome

<<Roxanne, beh hai davvero un bel nome >>

Ma come ti permetti! E gli tirai un bel ceffone.

Il ragazzo si massaggiò la guancia, mi guardò dritta negli occhi, e cercò di prendermi il mento per baciarmi.

Il ragazzo diciamo se l’era cercata, così non un ceffone, bensì due gli arrivò,

Dopo quel spiacevole inconveniente, presi Liz per mano e ce ne andammo, lasciando quel “povero” ragazzo li a massaggiarsi le guance.

<<Che bel tipetto! >>disse.

 

<<Liz ridendo disse mi sei piaciuta davvero tanto, sai Roxy ? >>

Guarda Liz non è aria, me le ha fatte girare e anche tanto.

Beh, ripensandoci, il ragazzo non era niente male, era alto, capelli sbarazzini biondo-castano, e occhi color ghiaccio, davvero belli e profondi.

<<Pianeta terra chiama Roxanne , non è che stai pensando al ragazzo di poco fa? >>

Ma che, non è vero (abbassando gli occhi)

Il ritorno al campus era normale, senza altri inconvenienti, a parte per la pioggia che scese poco prima che arrivassimo dentro in stanza.

 

Il campus sì distava poco dal college, però era un posto buio, con molti alberi attorno, insomma non era il genere di alloggio che volevamo io e la mia amica.

Appena arrivammo in stanza ,mi distesi sul letto,pensando al posto in cui ci trovavamo e mi venne in mente un telefilm che guardavo quando ero piccola.

Hey Liz ti ricordi di Buffy, l’ammazza vampiri?

<<Eh, che hai detto? Non ho capito perché mi stavo lavando il viso>>

No, dicevo se ti ricordi di Buffy?

<<Si, ma perché mi dici questo? >>

Sai non so perché, ma questo posto mi ricorda molto quel telefilm, il campus,il bosco..

<<Eeeh quindi? >>

Beh magari qua ci sono i vampiri.

<<Roxy, i vampiri non esistono, sono solo vecchie leggende folcloristiche, la realtà è un’altra e tu lo sai. >>

Si beh forse ai ragione, in questi ultimi anni ho letto e guardato troppi film/libri su di loro, a tal punto che penso siano addirittura i miei vicini di casa .

Il pomeriggio passò tranquillamente, mi chiamarono i miei genitori per sapere come era andato il primo giorno al college.

Si ciao mamma, è andato tutto bene, qua il tempo fa schifo come sempre, mi manca il caldo afoso e poter andare al mare.

<<Beh ma ti stai divertendo? È bella come città? >>

Mah si è bella, ma sempre tetra e piovosa, perfino ora piove, volevo andare a fare una passeggiata, ma fuori non si può uscire perché c’è il diluvio.

<<Va bene tesoro, ti lascio, ci sentiamo presto e verremo tra pochi semestri a trovarti per stare di nuovo tutti assieme. >>

Ciao mamma.

La sera passò velocemente, decidemmo di andare a prenderci una pizza.

<<Sai Roxy, non ero molto propensa a frequentare qua l‘Università, ma ora mi ci sto abituando, mi piace come posto. >>

Chi l’avrebbe mai detto che Liz si sarebbe abituata anche al tempo .

Mangiammo una pizza al volo e poi decidemmo di fare una passeggiata mangiando il gelato.

Il cielo era stellato, evidentemente domani sarebbe stata una giornata serena, una delle poche. C’erano poche macchine in giro,insomma non credo che la gente si chiuda a casa così presto, ma nessuna finestra era aperta, tutto chiuso.

<<Che cosa strana..dove sono tutti gli abitanti? >>

 

Non lo so, saranno dentro casa a guardare la televisione

<<Già, lo penso anche io >>

Ogni tanto le luci dei lampioni si spegnevano e si accendevano a intermittenza, forse a causa della troppa carica elettrica.

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Capitolo 3
*** III capitolo ***


Passammo davanti a un Pub, il più rinomato della città, da fuori si sentiva un gran frastuono, musica a tutto volume, e bicchieri rotti, di sicuro una delle tante risse che succedono nei locali notturni.

<<Ti vedo pensierosa, a cosa stai pensando? >>

Mah a niente di che, solo che siamo io e te le uniche due persone a passeggiare in questa strana città..tutto qua mi fa strano ecco.

<<Si ti capisco, ma sai è già settembre, la metà, oramai le persone non escono più di tanto >>.

<<Ma guarda un po’ chi rincontro di nuovo >>

Oh no! Quella voce mi era famigliare, mi voltai e vidi quello strano ragazzo di stamattina disteso su una panchina.

<<Che bella sorpresa, non pensavo che due ragazze indifese come voi faccia una passeggiata di sera >>

Nessuno ti ha chiesto niente, quindi potresti farti gli affari tuoi!

 

Il ragazzo si alzò, si avvicinò a me e di nuovo cercò di prendermi il viso tra le mani per baciarmi.

Puff

Sai oggi mi sento la mano pesante, eh comunque non mi scuso, te la cerchi ogni volta.

<<Mi piacciono le ragazze violente >>

Per tua informazione non sono violenta,sinceramente non mi fido degli sconosciuti.

Mentre ci allontanammo, il ragazzo mi prese per mano

<<Dovete stare attente, di sera non è un posto tranquillo >>

E si può sapere perché ci dici questo, insomma ci vuoi spaventare forse?

<<Volevo solo che stiate al sicuro, tutto qua >>

Il ragazzo per la prima volta abbozzò un mezzo sorriso, non l’avevo mai visto sorridere, e devo dire che non era niente male.

<<Ora tornate a casa ragazze, è per il vostro bene >>.

Si comunque ce ne stavamo andando, se tu non ci avessi fermato.

<<Dai Roxy, chiedigli come si chiama >>

Ma dico Liz, sei impazzita? Io non voglio avere niente a che fare con lui, mi mette a disagio

<<Chi è che ti mette a disagio? Eh >>

Senti non so che vuoi, ogni volta che andiamo in qualche parte, puf compari tu, non ci starai mica pedinando? Sei un serial killer per caso?

<<Si mise a ridere. Che fantasia, non sono niente di quello che pensi tu , però l’idea mi piace, mi dai la parte del cattivo >>

Non è forse così?

Il ragazzo prese la sua giacca di pelle, se la mise sulla spalla e disse:

<<Ci si vede in giro ragazze, buona notte! >>

 

Uffa che nervi sto ragazzo, ogni volta che lo vedo, mi sale il nervoso, e come si può stare tranquilli con un tipo simile? E’ arrogante, insopportabile!

<<Roxy, non è forse che ti piace sto tipo? Mi hai dato sta impressione, sarò io che mi sbaglio hihi .>>

Durante la notte feci fatica ad addormentarmi, ripensai alla frase che mi aveva detto Liz “ I vampiri non esistono, sono solo frutta della tua fantasia “.

E lui, al ragazzo misterioso “ Non sono io il cattivo”.

Cosa voleva dire con questa frase. Poi ripensai a tutta la mattina, lo strano gatto che mi morse alla caviglia e poi subito dopo, ecco che compare lui, tutto misterioso e allo stesso tempo affascinante.

Che ti prende, non ti puoi essere invaghita di un ragazzo simile, è l’opposto di te, naaaaaaaa toglitelo dalla testa Roxy.

Fu un ticchettare alla finestra che mi svegliò nel cuore della notte. Mi affacciai alla finestra, incredula di vederlo alle 2 di mattina, mi preparai psicologicamente per dirgliene 4 visto che mi aveva disturbata.

Aprì la finestra e lo vidi con un sorriso sfacciato dirmi:

<<Scusa se ti disturbo,ma non riuscivo a dormire perché devo dirti un due cose, potresti scendere? >>

E sentiamo perché dovrei fidarmi di te, pure scendere. Mi hai detto tu che potresti essere il cattivo.

<<Si ma non credo tu lo pensa, dai hai visto il mio bel faccino, non prometto bene? >>

E va bene, scenderò.

Mi infilai la prima cosa che mi capitò a mano, mi pettinai e scesi. Lo vidi seduto di schiena sul marciapiede, sigaretta in mano e come solito addosso aveva la sua giacca di pelle. Provai una strana sensazione, un brivido appena lo vidi. Era una sensazione che non avevo mai provato prima.

Ehi, si può sapere che cosa devi dirmi di tanto importante da svegliarmi nel cuore della notte?

<<Samuel, il mio nome è Samuel >>

E tu mi avresti svegliata per dirmi come ti chiami?? Cos’è uno scherzo, perché non mi piace per niente. Incominciavo a innervosirmi.

<<Cos’è la mia presenza ti mette a disagio, perché …sai non volevo >>

Samuel si stava sempre più avvicinando a me, sentivo il suo respiro regolare..lui era veramente calmo, a differenza di me.

<<Dai siediti >>

Mi sedetti accanto a lui, devo dire che era veramente un bel tipetto... si mi faceva arrabbiare però in sua presenza mi sentivo al sicuro.

<<Sai il nostro incontro non è stato casuale >>

Come? Scusa non riesco a capirti

<<Ti ho detto, il nostro incontro non è stato casuale, cioè l’ho fatto sembrare, ma non lo è >>

 

Il suo sguardo si fece serio, spense la sigaretta, ma non mi guardò mai quando parlò, era fisso per terra.

<<Cosa sai sui vampiri? >>

Mi scappò una risata. I vampiri, beh che ne so, so solo che non esistono

Mi lanciò uno sguardo che non avevo mai visto prima.

<<Ne sei sicura che i vampiri non esistono? Hai la prova certa? E se ti dicessi il contrario? >>

Il mio cuore cominciò a battere sempre di più, la testa cominciò a girarmi, tutto attorno a me girava. Sentivo Samuel parlare, ma non riuscivo a capire cosa stesse dicendo, stavo svenendo..non era un buon segno.

Samuel appena in tempo riuscì a prendermi fra le braccia, se no sarei crollata giù. Mi tenne stretta, era come se voleva farmi sentire la sua presenza. Mi disse di stare tranquilla, lui sarebbe sempre stato lì a proteggermi.

Mi ripresi poco dopo, mi stupii di vederlo ancora lì al mio fianco, mi scostai immediatamente.

<<Mica mordo >>

Non volevo dire questo, è solo che tu compari così nella mia vita, e in più mi dici che i vampiri esistono, non sarai tu uno di loro?

<<E se fossi? Sto scherzando! Sono qui perché ho il dovere di aiutarti in questa impresa, sei la prescelta! >>

Aspetta un attimo, di cosa stai parlando? Prescelta di cosa?

<<Ti ha morso un gattino nero, non è vero? >>

Si, ma cosa significa, stamattina dopo scuola mi ha morso un gattino e con questo?

<<Tu sei la cacciatrice che deve lottare in questa avventura con me>>.

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Capitolo 4
*** IV capitolo ***


CACCIATRICE”. Questo nome suonava nella mia testa così forte, che mi venne di nuovo dei giramenti. I cacciatori di demoni non esistono, come non esistono i vampiri e tutte quelle altre cose. Sono robe da film. Io..

Non riuscì a finire la frase che Samuel mi prese la mano.

<<Insieme c’è la faremo, li uccideremo tutti e Aberdeen tornerà ad essere quella di sempre >>

Lui era sicuro, glielo vedevo negli occhi, i quali brillavano più che mai sotto alla scarsa luce di un lampione.

Posso chiederti una cosa Samuel?

<<Dimmi >>

Il suo tono era calmo, nella sua voce non c’era un filo di paura, era come se per lui fosse tutto normale.

Come sei diventato cacciatore?

<<Discendo dalla famiglia dei Campbell, lo sono sempre stati. E ora tocca a me portare avanti la discendenza >>.

E io cosa centro? Perché sono io la prescelta, non poteva essere Liz ad esempio?

<<E’ una storia lunga, te la spiegherò quando sarà il momento adatto>>

Va bene va bene, intanto attorno a te c’è solo mistero, non so niente di te, mi piombi di notte dicendomi che sei un cacciatore di cose sovrannaturali e che io sarò il tuo partner in quest’avventura, come credi che mi senta in questo momento?

Non so cosa pensare, mi devo fidare di te o no?

<<Ascolta il tuo cuore..di sicuro di dirà la cosa giusta da fare >>.

Samuel si alzò, mi guardò negli occhi e mi disse “ INSIEME “ c’è la faremo.

Lo vidi allontanarsi sempre più, finché svanì nell’oscurità.

Rimasi lì ancora un po’ a immagazzinare tutte queste cose che mi aveva appena detto. Presi fiato e risalii le scale. Liz era ancora immersa nei suoi sogni quando la svegliai in piena notte.

 

Liz, Liz, svegliati..devo parlarti è una cosa molto importante.

Liz si girò dall’altra parte.

Ok come non detto..te la racconterà appena sarà mattina.

Il vento faceva svolazzare le tende, fu proprio quel rumore a svegliarmi. Dalla finestra veniva un pizzico di luce. Come avevo previsto la sera prima oggi sarebbe stata una bella giornata. Quel poco sole che entrava mi faceva stare meglio, per un po’ riuscì a non pensare alla nottataccia che mi aveva fatto passare Samuel.

Liz si lamentò ancora per un po’, finché pure lei non si svegliò. Aveva tutti i capelli scompigliati, gli occhi assonnati, ma come sempre lei era di buon umore, al contrario di me.

<<Ciao Roxy, come va?>>

Si alzò dal letto, si stiracchiò ancora un po’ e aprì la finestra.

Sai oggi ti vedo di buon’umore Liz…hai per caso fatto un bel sogno?

<<Oh si, era un sogno bellissimo..certo un po’ strano ma bello. Stanotte è sembrato che mi stessi chiamando>>.

Si ti ho chiamata per dirti una cosa, ma tranquilla non era niente di che, può aspettare (abbozzai un sorriso).

Mentre camminavamo per andare all’Università io e Liz non ci parlammo nemmeno una volta. Lei era ancora immersa nel sogno che aveva fatto durante la notte, mentre

io ripensavo a tutto quello che mi aveva detto Samuel. Io cacciatrice con lui poi di cose sovrannaturali..ma dico stiamo scherzando!

La mattina passò velocemente e a quanto pare ci sarebbe stato il sole tutto il giorno.

La pausa pranzo la passammo distese sul prato, stavolta chiacchierando del più e del meno..e Liz arrivò al discorso.

<<Dai Roxy, dimmi tutto ti ascolto ora >>

Gli raccontai cosa mi fosse accaduto la notte, di tutto quello che mi aveva detto Samuel e che io ero la prescelta.

<<Ma magari l’ha detto per farti uno scherzo, forse è una cosa inventata da lui>>.

No, perché lui sapeva del morso del gatto

<<E con questo, forse l’avrà visto mentre il micio ti mordeva, dai non ci posso credere che tu creda a questa storia .

Le creature sovrannaturali non esistono, sono frutto dell’immaginazione di molti scrittori, tutto qua. Evidentemente lui è un appassionato di cose paranormali >>.

Non so perché ma la mia era un’altra sensazione, quello che mi aveva detto era vero..se i vampiri esistevano, significava che Aberdeen era in pericolo.

Tutti gli edifici furono costruiti con il granito grigio, compresa l’Università. Oggi però la vedevo con una luce diversa, forse perché illuminata dal sole.

Mentre guardavo un po’ il cielo, il mio sguardo calò su una finestra in alto nell’edificio più a est dell’Università..in quel momento mi sembrò di vedere un ragazzo alla finestra. E quel ragazzo stava guardando proprio nella nostra direzione. Liz mi vide e mi disse se andava tutto bene.

Le dissi che avevo visto un ragazzo alla finestra, ma lei mi rispose che era impossibile, lì c’era la biblioteca, ma era chiusa da un bel pezzo, era impossibile che ci fosse qualcuno.

 

Mi disse di stare tranquilla che si trattava sicuramente della mia immaginazione.

Ma io ero sicura..qualcuno c’era e non mi ero sbagliata.

Finita la lezione le chiesi se veniva con me a dare un’occhiata.

<<Roxy non vengo a cacciarmi nei guai con te, non c’è nessuno lì, te l’ho già detto che è chiusa da anni, come faceva quel “ragazzo” a trovarsi lì dentro? >>

Magari è uno spirito.

<<Si caso mai è la tua immaginazione! Io non vengo con te, quella parte dell’Università mi fa paura. Ti aspetto qua .. mi raccomando esci prima che chiudano i cancelli..se no siamo fregate. >>

Nella parte est dell’Università l’aria era irrespirabile, c’era muffa e polvere ovunque. Devo dire che come posto faceva accapponare la pelle.

Accesi la torcia del mio cellulare e feci luce, visto che l’impianto doveva essere saltato.

Questa parte dell’Università doveva essere chiusa da un pezzo e mi chiesi come mai, insomma la biblioteca per qualsiasi studente è importante, forse accadde qualcosa di brutto e allora la chiusero. Questo fu l’unico pensiero che mi pervase finché non arrivai alla porta giusta.

La porta era stata aperta da poco lo si vedeva chiaramente, allora presi coraggio è l’aprì del tutto.

Dentro c’erano scaffali pieni di libri, ragnatele sui banchi e pure sulle finestre. Specialmente una finestra mi colpì e cioè quella senza tenda..la stessa che avevo notato io poco fa.. fuori.

 

Liz aveva ragione dentro non c’era nessun ragazzo..mi resi conto che sicuramente era tutto frutto della mia fantasia.

Un tempo la biblioteca doveva essere un punto d’incontro di molti studenti. La mia attenzione cadde su delle macchie scure sul soffitto e su alcuni banchi, ma non capii di cosa si trattasse.

Il mio cellulare vibrò proprio in quel momento, era Liz che mi stava dicendo di tornare perché il guardiano stava chiudendo il cancello.

Mi affrettai subito, chiusi come potevo la porta e uscì da quel posto, sperando di non metterci più piede.

 

<<Appena in tempo! Per poco non ci chiudevano dentro!..Sai che nottata avremmo passato chiuse qui.>>

Si, scusami Liz, ma quel posto un tempo doveva essere affascinante..però ho notato una cosa..c’erano macchie scure sul soffitto e su alcuni banchi

<<Che vuoi che sia dai! >>

Bruciature..sono sicura, assomigliavano a delle bruciature.

<<Dai non pensiamoci più, torniamo al campus, rilassiamoci e godiamoci il nostro week end..ho intenzione di andare a fare shopping >>

Ti accompagnerò molto volentieri.. sono curiosa di sapere un po’ di più su questa città

Il cielo però non prometteva più niente di buono, nuvole minacciose all’orizzonte avanzavano verso Aberdeen.

Come non detto, qua il tempo mai che restasse per un giorno intero tutto soleggiato..ci mancavano pure le nuvole.

Mentre camminavamo prendemmo un po’ di pioggia, tanto per cambiare.

Nel momento che stavo per aprire l’ombrello per poco non lo infilzavo contro un ragazzo, sto per chiedergli scusa quando mi accorgo che

..era Samuel!

<<Che saluto cordiale! Per poco non mi facevi fuori.>>

Oh scusami che sbadata, se succedeva ti prego di perdonarmi.

<<Sempre la solita ragazza gentile, non sei cambiata per niente in una notte >>

Ma guarda caso, sono diventa più acida invece, mi spiace per te!

<<Se non ti senti al sicuro, ti posso accompagnare al campus >>

Abbozzò di nuovo quel suo sorrisetto maledettamente sfacciato. Come potei dirgli di no?

Eh va bene per questa volta acconsento di accompagnarci a casa, perché come vedi non sono sola, c’è anche Liz.

Tu devi essere la sua amica giusto?

<<Si piacere sono Liz..tu sei?>>

<Samuel..diciamo un “ amico” di Roxy.>>

 

Più che “amico” diciamo che ci scontriamo per sbaglio?

Fece un passo verso di me e mi guardò dritta negli occhi dicendomi che forse era il destino a farci incontrare sempre.

In quell’istante provai una strana sensazione, in sua presenza mi succedeva spesso ultimamente.

Fu la sua voce a farmi ritornare in me stessa, mi disse che eravamo arrivati.

Ti ringrazio per averci accompagnate. Liz lo salutò con la mano e se ne andò.

<<Ti prego aspetta Roxy>>

Si può sapere che cosa vuoi?

Mi prese la mano, la voltò e scrisse uno strano indirizzo sul palmo della mia mano.

<<Per ogni cosa, se verrai qui, mi troverai sempre>>

Questa volta non cercò di baciarmi come faceva le altre volte, ma si limitò ad andarsene.

Mi lasciò un vuoto attorno a me.

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Capitolo 5
*** V capitolo ***


Arrivata in camera mi distesi sul letto e guardando il soffitto non mi davo pace, perché continuavo a vedere quelle bruciature.

Eh Liz, sai forse in internet trovo qualcosa..che dici?

<<Si potresti come no, ma cosa vuoi che sia successo? Quando ci mostrarono l’Università penso che avevano il diritto di dircelo se anni fa successe qualcosa.>>

Questo lo pensavo anche io, ma doveva essere una cosa molto grossa per nasconderla così!.

Andai sul motore di ricerca e scrissi Università Aberdeen.

Uscirono molte pagine..ma solo una attirò la mia intenzione.

INCENDIO UNIVERSITA’ ABERDEEN.

Anni fa.. successe uno strano caso di incendio, non si seppe mai come fosse accaduto ma la biblioteca prese fuoco, si pensò a qualche fuga di gas nell’edificio ma la polizia non capì mai come scoppiò. Ci furono 12 feriti e un morto, Vladimir Lovinescu.

Oh mio dio! Liz senti..in quell’incendio ci fu anche un morto..un certo Vladimir Lovinescu.

Guardai più attentamente la foto e mi venne un colpo.. quel ragazzo era lo stesso che avevo visto io alla finestra.

Dissi a Liz se veniva a dare un’occhiata a quel ragazzo, lei diede un’occhiata, ma disse che quel ragazzo non l’aveva mai visto.

 

<< Roxy forse non è lo stesso che hai visto tu, è un po’ impossibile ..dovrebbe avere più di cento anni, com’è che tu lo hai visto ancora all’età di 20 anni?>>

Infatti è qua che ci sfugge qualcosa!

<<Roxy voglio andare a dormire sono stanca, ne riparleremo domani con più calma>>

Tu non mi credi non è forse così?

 

<<Roxy sai che non è vero, ti ho sempre appoggiata e sempre lo farò, ma queste cose scusami ma non credo..non credo alle cose paranormali..mi dispiace>>

In effetti forse stavo esagerando, sarà la stanchezza, era impossibile che quel ragazzo alto, moro capelli un po’ ricci e occhi verdi sia lo stesso dell’incendio di anni fa..era impensabile.

Mi coricai a letto, ma continuavo a pensare a questa storia un po’ folle..però l’idea mi piaceva.

Così decisi di andare nell’unico posto in cui forse avrei potuto trovare qualche informazione..cioè da Samuel.

Anche Liz non riusciva a dormire così mi disse che intenzione avevo, le dissi che dovevo andare da Samuel, forse lui poteva darmi qualche informazione a me utile.

<<Roxy vengo con te!>>

Quelle tre paroline mi misero subito di buon’umore e accettai subito l’aiuto di Liz. Ci mettemmo la prima cosa che ci capitò e sgattaiolammo fuori dal campus nella nostra nuova avventura.

 

Fuori non c’era un filo d’aria, tutto calmo e tranquillo. Questa situazione mi eccitava si, però allo stesso tempo avevo paura di conoscere la verità, sicuramente Samuel sapeva qualcosa.

Liz invece la vedevo eccitata anche lei, non aveva paura, o meno se l’aveva non la dava a vedere, come suo solito, e per questo l’ammiro molto, per il suo coraggio.

Il posto in cui viveva Samuel non distava molto, certo non era neanche vicinissimo e per due ragazze indifese come noi non era il massimo.

Dopo circa mezz’ora arrivammo nel posto indicato sul mio palmo da Samuel.

Abitava vicino ad un cimitero, e l’idea di passarci accanto non mi entusiasmava molto. Era una piccola casetta circondata da alberi, un posto tranquillo..anche troppo per i miei gusti. L’erba attorno era alta,evidentemente non la tagliavano da un bel po’, la casa sembrava abbandonata in effetti non mi sembra ci potesse viverci qualcuno.

Sai Liz, scommetto quello che vuoi che Samuel mi abbia presa in giro! Lui non abita qui, mi ha fatto fare la strada per niente..ti giuro che se lo prendo non la passa liscia stavolta.

 

Sentì toccarmi la spalla e per un attimo non mi misi ad urlare quando mi resi conto che era Samuel.

<<Non era mia intenzione spaventarti, non ti credevo così paurosa>>

Ma dico, sei scemo o cosa? Mancava poco che mi prenda un infarto! Già il posto in cui ci troviamo non è il massimo e poi ti ci metti tu coi tuoi giochetti!.

Potevi evitare di prendermi in giro, non abiti qua, è impossibile, nessuno ci vivrebbe, nemmeno tu.

<<Infatti, non abito mica lì dentro!>>

Guardandomi schifata, immaginavo che vivesse in un altro posto, era solo un modo per prendersi gioco di me.

Lì abitavano i miei antenati, abito sotto la casa, ho rimesso apposto un vecchio rifugio.

Non me la racconti giusta, sai che sei proprio un bel tipo! Compari e scompari come niente..qualche volta mi chiedo se mi racconti la verità o no.

<<Prova ad ascoltare il tuo cuore, ti dirà la cosa giusta vedrai>>

Io ti credo.

Liz,dico sei impazzita? Nemmeno lo conosciamo come ti puoi fidare di uno con questo sguardo?

<<Perché che sguardo ho?>>

La finisci di mettermi in bocca parole che non intendevo dire, o meno si, ma non come pensi tu(guardandolo di sottecchi)

 

<<Sei venuta qui per me non è vero, al mio fascino non sai resistere>>

Oh,si certo perché il mio primo pensiero al mattino sei tu. Ma dico cosa ti dice il cervello,non so niente di te, mi dici cose che assolutamente non credo, mi dai indirizzi sbagliati..e io dovrei fidarmi di te?..Non so neanche il motivo perché sono qui. Guarda faccio prima ad andarmene, ci si vede.

Roxy ti prego, la vuoi sapere la verità? L’unica tua possibilità e parlare con Samuel, ti prego, fallo per me

Come potei dire di no alla mia migliore amica?

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Capitolo 6
*** VI capitolo ***


Infatti restammo a parlare con Samuel, non all’aperto bensì nel suo “appartamento”.

Il suo “appartamento” era grazioso, non molto grande, ma per una persona era l’ideale. C’era una specie di soggiorno, la camera da letto, un piccolo bagno

nell’angolo, un cucinino e nell'angolo una chitarra classica, di quelle vecchie ma bella comunque.

<<Suoni?>>

 

Liz che domande gli fai? Un tipo come lui sinceramente non lo vedo molto

<<Suonavo..molto tempo fa.>>

Il suo sguardo era serio, per la prima volta vidi la tristezza nei suoi occhi. Non aveva più la brillantezza di prima,forse non dovevo dirgli quelle cose, mi pentii.

<< E’ una storia lunga>>

Per te, tutte le storie sono lunghe, ma sai cosa ti dico..se adesso tu non mi dici tutto..io e Liz da qui non ce ne andiamo, intesi? E non sto scherzando.

Si avvicinò alla cucina, prese una bottiglia dal frigo, non la distinsi subito, perché non c’era molta luce lì dentro e versò il liquido nel bicchiere e lo bevve tutto d’un fiato.

Mi resi conto dopo che stava bevendo un liquore, “Bourbon”.

Era la prima volta che lo vedevo pensieroso, di solito era sempre molto sicuro di se, evidentemente quello che mi stava per dire era una cosa che gli pesava un po’.

<<Quella sera in cui sono apparso alla tua finestra, ti avevo detto diverse cose, ma avevo tralasciato una in particolare..>>

Si, ora ricordo..mi avevi detto che io ero la prescelta.

 

Prese fiato e parlò <<Si, sei la prescelta, ossia la cacciatrice che deve stare al mio fianco per sconfiggere le presenze oscure qui ad Aberdeen. Colei che deve diventare mia moglie>>.

 

Sbiancai di colpo.

Stai scherzando vero? Io diventare tua moglie? Questa sì che è bella..e sentiamo un po', chi è che l'avrebbe deciso? Giusto per sapere sai!

<<Sei stata scelta fin dalla nascita, per questo la prescelta non poteva essere Liz...perché il destino ha scelto te!.>>

Che stronzata cosmica quella del destino! Ok aiutarti nella lotta, d'accordo..ma di diventare tua moglie non se ne parla nemmeno, è una cosa pazzesca!.

Lo sguardo di Samuel si fece serio tutto d'un tratto, bevve un altro sorso di liquore, si sistemò i capelli e mi disse che non era finita lì.

<<L'incendio alla biblioteca non fu un incidente, diciamo fu opera del mio prozio Jack. Lui assieme ad altri cacciatori scovarono un nido di vampiri sulla penisola a picco sul mare sulla costa orientale della Scozia, esattamente nel castello Dunnottar. Andare da solo o con altri cacciatori avrebbe significato andare al macello, così decisero di tendere una trappola. L'unico vampiro possibile per tendere una trappola era “Vladimir Lovinescu”.>>

Quel nome mi fece sussultare, così quel ragazzo nella foto era un vampiro, pensandoci mi prese una fitta al cuore.

<<Jack assieme ad altri tre uomini lo seguirono fin scuola, attesero il pomeriggio per attirarlo nella biblioteca. Vladimir cadde nel tranello e lo torturarono e bruciarono “vivo”, almeno così si pensava.>>

E' una cosa orribile! Erano sicuri che fosse un vampiro?

<<Oh certo, avevano tutte le prove, ma Jack tornando a casa trovò un'orribile spettacolo...moglie e figlia con la gola squarciata.

Più di così non posterò se almeno non avrò qualcuno che mi dice se posso continuare, se a qualcuno interessa.
Sono contenta che abbia abbastanza visite, ma almeno vorrei sapere un parere di qualcuno
grazie.

 

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Capitolo 7
*** VII capitolo ***


Jack preso dall'ira e dall'odio andò nel castello per farsi vendetta.>>

E come finì? Gli uccise tutti?

<<Quello che non si aspettava di trovare era Alexandru Vasile, cugino di Vladimir Lovinescu.>>

Nonostante nell'appartamento di Samuel non facesse freddo sentivo i brividi percorrermi lungo tutto il corpo, sudavo freddo, avevo come la sensazione che sarei svenuta da un momento all'altro.

Liz mi fece stendere un po' sul divano, ovviamente aiutata da lui.

Al suo tocco sussultai, aveva le mani calde, era una bella sensazione.

<<Dai bevi un po', ti rimetterai in sesto con questo.>>

Mi porse un bicchiere di vetro,con all'interno un liquido color ambra, dedussi che fosse lo stesso liquore che beveva lui.

Bevetti un sorso, ma subito dopo avevo la sensazione che avrei vomitato di lì a poco.

<<Troppe cose tutte in una volta eh? ti avevo detto che non era buona idea dirti tutte queste cose.>>

 

Mi spostò una ciocca di capelli dal viso, me la mise dietro l'orecchio e accarezzandomi la testa mi disse che lui sarebbe sempre stato al mio fianco, finché ci fosse stato lui, non mi sarebbe mai successo nulla.

Mi alzai subito dal divano, insomma era una strana situazione..ma appena mi alzai, incominciò a girarmi la testa, più del solito.

<<E' meglio se resti sdraiata e stanotte resterete qui a dormire, non è sicuro girare da queste parti da sole, specialmente senza armi.>>

Oh no no no, io non posso restare qui, feci per alzarmi dal divano quando la sua mano prese la mia dicendomi

<<Ti prego resta Roxy>>.

Sentivo il battito del mio cuore accelerare e il respiro farsi più affannoso del solito. Non avevo mai provato quell'emozione, mi capitava solo in sua presenza.

<<Buona notte ragazze>>.

Io e Liz ci sistemammo nella camera di Samuel,appena entrammo restai stupefatta, c'erano scaffali pieni di libri, ma non libri da leggere ma con formule e strani simboli. C'era perfino disegnata sotto al letto una stella circondata con all'interno dei simboli.

<<Siamo sicure che ci possiamo fidare?>> Disse Liz

Ma come, non eri tu quella che si fidava ciecamente di Samuel?

Ripensai a quando mi prese la mano per restare qui da lui,e improvvisamente avvampai.

 

<<Hey Roxy, come mai sei rossa in viso?>>Facendomi un sorrisetto che sinceramente la diceva lunga.

Dai Liz smettila, mettiamoci a dormire se no qua chi si sveglia domani mattina.

La notte passò presto, ma dei rumori provenienti dalla cucina mi svegliarono. Mi alzai per andare a controllare e mi ritrovai Samuel che stava preparando la colazione.

 

Mi avvicinai con cautela a lui per non spaventarlo, ma successe tutto talmente di fretta che non me ne accorsi...mi prese con le braccia attorno al collo, quasi mi strozzò.

Samuel lasciò immediatamente la presa. Per poco non mi spezzava l'osso del collo.

Ma dico, sei impazzito? Per poco non mi facevi fuori!

<<Roxy mi dispiace, stai bene?Mi sei venuta alle spalle..io io pensavo fossi qualcuno>>.

 

Mi aiutò ad alzarmi e mi fece sedere sulla sedia. Mi appoggiò un bicchiere d'acqua sul tavolino.

Lo vedevo dai suoi occhi che era preoccupato.

Eddai Samuel, tranquillo non mi hai fatto nulla.

Mi alzai dalla sedia, ancora un po' traballante,ma eccolo di nuovo, lui si avvicinò, e mi tenne stretta ai fianchi.

Si avvicinò al mio viso e mi guardò dritta negli occhi, non avevo mai fatto caso a quanto fossero belli, erano di un color ghiaccio, ma bastava guardarlo per capire a cosa stesse pensando.

Ti leggo negli occhi lo sai?

<<Ah si? E a che cosa sto pensando?>>

Hai in mente di baciarmi, non è forse così?

Samuel si avvicinò, mi prese il mento tra le mani e mi diede un bacio. Era un bacio intenso e appassionato, non l'avevo mai provato prima, oddio si ero stata innamorata di un ragazzo, aveva la mia età, ma purtroppo era un'amore non corrisposto, cose da liceali.

Il bacio con Samuel era diverso, mi faceva infuocare..era profondo, sincero.

<<Ti farò innamorare di me costi quel che costi>> disse.

Andò fuori dalla porta, credo a fumare. Io rimasi lì a capire cosa fosse successo, perché mi fossi lasciata baciare da lui. Forse era la situazione in cui ci trovavamo però ripensando al bacio stavo già molto meglio.

Liz si alzò poco dopo, era assonnata ma capì che in me qualcosa era cambiato..io ero cambiata.

<<Roxy che hai? Ti vedo diversa>>

No..e che Samuel mi ha baciata

<<Cosa? Veramente? Beh dai racconta>>

 

Liz era tutta entusiasta, era felice lo vedevo chiaramente, ma non so cosa mi fosse accaduto. Non capivo il motivo, forse attrazione fisica verso Samuel?O piano piano mi stavo innamorando di lui?

Finimmo di fare colazione, ma Samuel non parlò, c'era silenzio..ed era imbarazzante. Non disse una parola, poi ad un certo punto uscì senza dire dove stesse andando.

Samuel, aspetta!

Corsi dietro a lui e lo presi per un braccio.

Aspetta, dove stai andando? Parliamone dai. Non voglio tu fraintenda quello che c'è stato tra di noi.

<<Quindi ammetti che c'è stato qualcosa tra di noi?>>

Ma certo non nego all'evidenza, ma voglio capire, cioè non voglio illuderti...

Lessi un velo di tristezza nei suoi occhi.

Lo vidi allontanarsi e con esso scendere una pioggia fortissima. Mi rincasai dentro, presi Liz senza dirle niente e chiudemmo la porta.

Durante il tragitto non parlai a parte perché ero stra arrabbiata con

Samuel, insomma non si era comportato benissimo, però ripensando a lui stavo male. Arrivammo giusto in tempo prima che la campana suonasse. Le ore non passarono mai, e la pioggia non aveva intenzione di smettere. Ero assente e Liz se ne accorse.

<<Allora perché non vai da lui finite le lezioni? Roxy parlagli, vi chiarirete e tu capirai finalmente quello che vuoi>>

 

Abbozzai un sorriso, per rassicurare Liz.

Durante la pausa pranzo non uscimmo all'aperto come sempre, ma avevamo deciso di pranzare in corridoio affacciate alla finestra.

Liz parlò mezz'ora al telefono con la sua famiglia,la sentivo felice e questo mi faceva stare meglio. Anche la sua famiglia sarebbe arrivata verso le feste.

Il ritorno era tutto tranquillo, cercai di non pensare più alla mattina, ma all'incrocio della strada dissi a Liz che dovevo andare da lui, almeno per chiarirci. Liz approvò.

Camminando lungo il cimitero in lontananza si sentiva qualcuno suonare e allo stesso tempo cantare. Era una voce piena di emozioni,ma allo stesso tempo triste. Si c'era tristezza in quella voce.

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Capitolo 8
*** VIII capitolo ***


Avvicinandomi sempre più capii che quella voce era di Samuel. Quando mi vide non smise di suonare, ma continuò fino alla fine.

Rimasi lì cinque minuti ad ascoltarlo e ad osservarlo, mi chiedevo come mai avesse smesso di suonare, insomma si sentiva chiaramente che era una passione.

<<Qual buon vento>>mi disse.

Sono venuta qui per scusarmi per come mi sono comportata.

<<Non devi scusarti, sono stato troppo impulsivo>>.

Samuel ascolta, non so perché mi sono lasciata baciare da te, insomma è da quando ci siamo conosciuti che cerco di evitarti eh..io

<<Vuoi capire perché, non è vero? Non ti metterei mai fretta, ricorda Roxy.>>

Samuel appoggiò la chitarra affianco alla sedia e mi guardò dritto negli occhi. <<Non rinuncerei mai a te ricorda, ti farò innamorare di me.>>

 

Mi sedetti accanto a lui sulla panchina, lui stranamente era silenzioso, insomma da quando l'avevo conosciuto aveva sempre spiaccicato parola, ma ora no..c'era un silenzio di tomba.

Allora Samuel com'è che non suoni più? Insomma ti ho ascoltato e devo dire che hai un talento nato, cos'è successo?

<>

Ma a me puoi dire tutto, non vedi mi hai detto che sono la prescelta, che devo essere tua moglie e in più che noi due combattiamo il male, che vuoi che sia dai, con me ti puoi confidare. Abbozzai un sorriso per rassicurarlo.

Samuel prese fiato e parlò

<<Successe tutto per colpa di Alexandru Vasile, si proprio lui il cugino di Vladimir Lovinescu. Dopo la "presunta" morte di Vladimir ti avevo accennato che Jack acceccato dall'ira andò nel castello Dunnotter, ma quello che non si aspettava di trovare era proprio Alexandru. Lui proviene dalla più potente stirpe di vampiri, il più temuto.Ovviamente Alexandru non era solo,con lui c'era anche Vladimir. Jack colto alla sprovvista cercò di scappare, ma invano. Anche se lui era il cacciatore più ricercato non si seppe mai che fine fece. La vendetta di Alexandru e Vladimir non finì con Jack, bensì toccò anche alla mia famiglia. Alexandru trovò col fiuto la mia famiglia,ma prima di sterminarli tutti, mia madre riuscì a portarmi in un orfanotrofio il giorno prima dell'avvenimento.

Sono cresciuto in un orfanotrofio finché un giorno i miei genitori addottivi tra tutti i bambini scelsero me. Avevo all'incirca 7anni.

 

Ero il bambino più felice di tutto l'orfanotrofio, con loro crebbi bene, nella città in cui si spostarono si stava bene, c'era il sole,le mezze stagioni..insomma si poteva vivere in Florida.

 

Samuel aveva vissuto anche lui come me in Florida, che sia opera del destino?

 

<

Mi crollò il mondo addosso. Avevo più o meno 15 anni. I miei genitori adottivi non mi dissero nulla riguardo ai miei biologici, avevo sempre pensato che sinceramente non mi vollero più come figlio, forse ero stato un sbaglio. Mi avevano sempre mentito, mi dicevano che erano morti in un incidente..invece>>

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Capitolo 9
*** IX capitolo ***


Che successe Samuel?

 

<Aberdeen,logicamente prima di venire qui mi informai sulle origini dei miei, e scoprii che provenivano da qui.

 

Venni qui con il mio migliore amico Mark, lui diciamo era la voce e io ero il chitarrista, ci divertivamo un mondo insieme..eravamo giovani e stupidi...

Venuti qua non avevamo un alloggio ne niente,vivevamo come randagi, ma l'importante era che non fossi solo. Cercai informazioni sui miei genitori adottivi, ma nessuno sapeva dirmi niente, così cercai l'unico orfanotrofio presente ad Aberdeen e allora con Mark di sera ci intrufolammo dentro per scoprire la verità. Andai dove erano presenti tutti i registri dei bambini e trovai il mio nome, si non ero l'unico Samuel però guardando la mia data di nascita, ero l'unico.

C'erano scritte parecchie cose, ma quella che attirò la mia attenzione

fu che la mia mamma biologica mi portò qui la notte del 1985 e disse che lei non sarebbe più tornata, se potevano occuparsene loro di me.

Mi scrissi il cognome di mia mamma Campbell, così la mattina seguente sarei andato con Mark nella biblioteca più vicina a cercare nei registri informazioni riguardanti la mia famiglia.>>

 

<<Sai ragazzina, non ho mai detto nulla riguardo il mio passato,specialmente a una ragazza >>

C'è sempre una prima volta, ammiccando un sorrisetto.

 

<<Io e Mark eravamo davvero uniti, lui per me era come un fratello..era tutto quello che avevo. Ci eravamo conosciuti alle scuole medie, avevamo intenzione di metter su una band tutta nostra, ma per il momento suonavamo solo io e lui. Se avessi saputo cosa gli sarebbe successo, non l'avrei portato con me quella mattina alla biblioteca.>>

 

Una lacrima rigò il suo viso, mi avvicinai sempre più a lui e lo abbracciai forte. Lui appoggiò la testa sulla mia spalla e iniziò un pianto convulso. Provai tenerezza in quel

 

momento, insomma non capita tutti i giorni di vedere un ragazzo piangere..Samuel era davvero un ragazzo sensibile forse tanto quanto me.

Restammo così un bel po' di tempo senza dire niente..soltanto silenzio attorno a noi. C'eravamo io e lui e questo è ciò che contava in quel momento.

 

<<Sai di solito non faccio mai vedere il mio lato più sensibile, cerco il più possibile di far vedere l'altro mio lato quello più menefreghista>>.

Presi un fazzoletto di carta e asciugai l'ultima lacrima sul suo viso.

Aveva uno sguardo così innocente, puro ed era bellissimo.

Riprese fiato e cercando di controllare il suo respiro finì di raccontarmi la sua storia.

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Capitolo 10
*** X capitolo ***


<<Arrivati alla biblioteca ci mettemmo subito alla ricerca delle mie origini. Per me non era facile, mi feci forza e controllai ogni scaffale. Cercai il nome Campbell e trovai alcuni fascicoli che parlavano della mia famiglia. “I Campbell erano un

clan molto potente e ricercato ad Aberdeen, un clan di cacciatori di demoni e creature della notte. I primi risalirono circa al 1612”.

Rimasi immobilizzato, non riuscivo a credere a quello che c'era scritto su quei fascicoli, mi sembrava tutto talmente assurdo che chiusi tutto e dissi a Mark di andarcene, quelle cose scritte lì non riguardavano me.

Quando uscimmo da quel posto era già scuro, era inverno e in giro spifferavano voci di non camminare di pomeriggio/sera da soli perché stavano succedendo cose davvero strane..c'erano persone che scomparivano senza lasciare traccia, oppure ritrovate ma con i corpi completamente prosciugati. I ragazzi son tutti uguali non credono a queste assurdità finché non lo provano con la propria pelle.

Stavamo ritornando al nostro pontile quando percorrevamo il tratto che costeggia la spiaggia. Non è un bel posto di sera, non c'è mai anima viva e se potrei tornare indietro di sicuro lo eviterei.

Erano circa le sette di sera, quando un leggero venticello ci scompigliava i capelli, si levò pure una nebbia prima debole poi sempre più fitta finché non si riusciva a vedere più nemmeno la costa.

 

Di solito i ragazzi non lo sentono il pericolo, cosa vuoi credevamo che Aberdeen fosse una cittadina tranquilla invece come si dice quando meno te l'aspetti...

Poco più avanti a noi c'era una figura indistinta in nero, era in piedi e non si muoveva. Il mio amico si avvicinò pensando stesse male , ma invece successe tutto talmente velocemente che non mi resi conto di quello che fosse accaduto.

Vidi il mio amico a terra immerso in una pozza di sangue, mentre la nebbia attorno a noi si dissolveva e un grosso corvo nero spiccare il volo finché diventò un puntino nero.

Corsi immediatamente dal mio amico, chiamai l'ambulanza ma purtroppo arrivò troppo tardi perché c'era un'urgenza più importante, o così mi avevano detto credo per rassicurarmi.

Sai è da allora che vivo con il senso di colpa,e mi tormenta da morire.

E' tutta colpa mia se Mark non c'è più, potevo esserci solo io così quella creatura avrebbe preso me e non lui.

Da allora iniziai a fumare, presi una brutta strada per un po'.Ma dopo un anno alla sua morte ritornai di nuovo in quella biblioteca per scoprire altre cose, insomma se volevo vendicare il mio amico, l'unico modo possibile era cacciare quell'essere che aveva portato via Mark.

 

Se era vero che io ero l'ultimo erede della famiglia Campbell allora dovevo farmi giustizia da solo. Presi l'indirizzo di dove abitava Jack ed eccomi qua a lottare il male perché come si sa il bene trionferà sempre.>>

Mi dispiace davvero tanto per Mark, deve essere dura perdere una persona che ami.

<<Era tutto quello che ho. Ora non mi resta che proteggere te, sei tu quella che conta per me. >>

Il mio cuore iniziò ad andare in iperventilazione, mi mancava il respiro ogni volta che sto in sua compagnia e che mi guarda con quello sguardo..come farò a resistergli? Aiuto

Samuel?

<<Si>>

Senti chi ti ha insegnato a cacciare?

 

Fece un mezzo sorriso <>

Oddio, si è fatto tardissimo io devo andare, ci si vede ciao Samuel

<<Aspetta. E' meglio che ti accompagni io, non ti lascio da sola a quest'ora.>>

Mi prese la mano e non me la lasciò per tutto il tragitto. Come sempre non c'era anima viva in città e ora capivo il motivo...vampiri.

Penso che la gente sappia che si aggiri qualcosa di notte, ma forse per credenze o altro fanno finta di niente. Mi sorrise, ed era il sorriso più bello che avessi mai visto. Mi accompagnò fin sotto il portico dove mi aveva parlato per la prima volta, mi prese il viso e mi baciò. Ora si che era davvero un giorno perfetto.

<<Buonanotte>>.

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Capitolo 11
*** XI capitolo ***


Lo vidi allontanarsi e un groppo in gola crescersi sempre più.

Liz era sul letto che ascoltava musica.

Sei entrata presto dopo l'Università?

<< Hey ciao Roxy, si dopo l'Università son rientrata subito qua al campus. Perché me lo chiedi?>>

Lo so che tutta sta storia di vampiri, e cacciatori ti sembra assurdo, ma credimi lo era anche per me ma dopo quello che mi ha raccontato Samuel penso che diventare cacciatrice non sia una brutta idea. Ti potrei proteggere perché se ti succedesse qualcosa non me lo perdonerei mai.

<<Roxy non mi succederà mai niente, fidati di me. Mi abbracciò forte forte e quell'abbraccio mi serviva davvero in quel momento.>>

La notte passò bene, ma feci uno strano sogno, c'era di nuovo quel ragazzo, beh vampiro Vladimir alla finestra della biblioteca che cercava di mandarmi un messaggio sembrava terrorizzato aveva la paura nello sguardo. Mi svegliai di colpo tutta sudata, che si tratti di una premonizione?

Il sole non era ancora sorto, ma si vedeva chiaramente che oggi avrebbe piovuto, c'era un'aria densa, soffocante che ti penetrava nelle ossa.

Mancavano solo due mesi per le vacanze invernali, e finalmente avrei potuto riabbracciare la mia famiglia. Mi mancavano da morire, si li sentivo ogni giorno, ma non era come averli lì.

Liz se ti dicessi che ho fatto un brutto sogno? Beh più che un sogno penso si tratti di una premonizione. Ho sognato Vladimir...Vladimir il vampiro.

Liz sbiancò di colpo.

 

<< Sai non mi stupisco più di nulla, forse sono d'accordo con te, insomma anche io ho fatto sogni che non avrei mai voluto fare eppure poi si sono avverati, ma ricorda che i

sogni fanno parte del tuo inconscio, è la paura che fa brutti scherzi. Roxy ti voglio bene, ma davvero non so come aiutarti. Non mi intendo di sogni...ma conosco una persona che potrebbe farlo.>>.

E' la stessa persona che penso io

<>

 

Mi feci forza, presi la mia borsa e accompagnata da Liz ci incamminammo verso l'Università. Come sempre le ore non passarono mai, io e la mia amica ci annoiavamo a morte. Ma appena suonata la campana ci proiettammo subito fuori dall'aula impazienti di andare da Samuel per capirci qualcosa del mio sogno.

La mia amica era impaziente tanto quanto me, la vedevo tranquilla, ma sotto sotto sapevo che aveva paura delle scoperte che avremmo fatto.

Iniziò a piovere a dirotto mentre percorrevamo la costa per arrivare all'abitazione, il mare era molto mosso, le onde sbattevano contro le scogliere. Il vento iniziò a soffiare sempre più...sintomo che l'inverno stava arrivando.

Corremmo più veloci per arrivare in fretta da Samuel...passammo davanti al cimitero, e intravidi una figura.

Liz aspetta.

Corsi in direzione della figura ed era proprio lui, una bellezza da mozzare il fiato, bagnato fradicio.

Le sue lacrime si confondevano con la pioggia.

Samuel dai vieni, andiamo dentro, così ti prenderai un'accidente! Ti prego fallo per me, andiamo forza.

<<No>>

Non ti lascio qui da solo

<<Allora resta con me>>

 

Non posso fa freddo, ti prego!

Lo presi per mano e con il nodo in gola venne via con me.

La mia amica era dentro già da tempo, arrivammo poco dopo io e Samuel completamente fradici. Il fuoco riscaldava l'ambiente, lui prese 3 coperte per riscaldarci. La situazione in cui ci trovavamo mi metteva totalmente a disagio,insomma non ti ritrovi tutti i giorni in questa situazione.

<<Ho una soluzione per riscaldarci come si deve>>

Dicendolo con gli occhi che brillavano.

Sai quello sguardo non mi piace per nulla

<<Che maliziosa, pensi subito male >>

Andò verso la cucina, da uno scaffale prese tre bicchieri e dal frigo la solita bottiglia di “Bourbon”, invecchiato come si deve di almeno due anni. Ottimo direi. Era proprio quello che ci serviva in quel momento.

<<Senti Samuel noi siamo qui per chiederti una cosa, Roxy mi ha detto che stanotte ha fatto un sogno che secondo lei potrebbe essere una premonizione, in effetti potrebbe,ma non ne siamo sicure...tu cosa ne pensi? Lei ha sognato che Vladimir le stava inviando un messaggio,era spaventato e le voleva dire qualcosa ma purtroppo lei in quel momento si è svegliata.>>

<Samuel, è meglio che cerchi qualcosa nella piccola libreria a mia disposizione.>>

<>

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Capitolo 12
*** XII capitolo ***


Prese un grosso libro voluminoso, era ricoperto in pelle con i bordi foderati in oro e chiuso con una cinghia di ferro.

Lo aprì e lo sfoglio finché arrivo ad un capitolo, i sogni. Sfogliò ancora due paginette e alla fine ci lesse quello che faceva al caso nostro.

il vampiro in sogno è legato ad una paura, ad un timore, ad una situazione nella realtà per cui non riusciamo a trovare soluzione.”

Si la mia paura era che non volevo ammettere se provavo qualcosa per lui e il timore era appunto che qualcosa per lui provavo ora ne ero certa. Al più presto dovevo trovare una soluzione.

E' meglio se noi due ce ne andiamo vero Liz?

<<E perché mai?>>

Le diedi un'occhiataccia

<<Oh si giusto, è meglio se ce ne andiamo. Grazie ancora di tutto Samuel.>>

Lui aprì la porta di casa sua,per accompagnarci, ma un'ondata di vento e pioggia ci impediva di tornare al campus.

Oh no! Ma perché ogni volta che vengo qui da te, finisce che non torno mai al campus? Uffaaaa

<<Eddai non penso tu sia tanto dispiaciuto>> Ammiccando un sorriso.

 

Sai noi dovremmo anche studiare, non posso stare qui ..specialmente qui!

Samuel fece per avvicinarsi a me, quando però vidi la paura nei suoi occhi.

<>

Perché?? Cosa sta succedendo?

<>.

Aprì una panca messa lì nell'angolo, prese una balestra e un paletto di legno, mise la sicura e disse

<>

Bene fuori c'è un vampiro o vampiri che di sicuro ci avrebbero fatto fuori,non so cosa provo per Samuel e se morirò in questa circostanza lui non lo verrà mai a sapere...perché la vita deve essere così difficile!

<<Roxy, Roxy ascolta! Andrà tutto bene devi fidarti di lui, insomma se è un cacciatore come dice di essere tornerà vincente e noi continueremo la nostra vita. Ci fermeremo solo per la notte e baci e abbracci. Domani sarà un altro giorno.>>

Ok devo stare tranquilla. Mi sedetti sul divano, mi versai un altro bicchiere di Bourbon...beh forse esagerai perché tra me e Liz ci scolammo l'intera bottiglia. Io e la mia amica alla fine eravamo distrutte, tra lo stress e la bottiglia crollammo tutte e due sul divano.

Non sentimmo nemmeno quando Samuel ritornò dentro, logicamente trionfante.

Lo spettacolo che vide non era tra i migliori, io e Liz sbronze sul divano. Eravamo addormentate, ma quando mi scostò una ciocca di capelli dal viso lo sentii

Hey Samuel, ma che ore sono? Dissi tutta addormentata.

<Roxy ora sono qui al tuo fianco...dai vi porto in camera mia così potrete stare meglio, il divano me lo prendo io se a te va bene disse sorridendo.>>

Fece il gentiluomo, prima prese Liz e poi accompagnò me.

Quando mi appoggiò,mi mise dentro le lenzuola.

Resta qui con me ti prego dissi.

<>

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Capitolo 13
*** XIII capitolo ***


Samuel si mise al mio fianco, mi abbracciò e restammo così per tutta la notte. Volevo sentirlo vicino a me, il suo respiro regolare mi dava sicurezza. Mi addormentai poco dopo tra le sue braccia.

Al mattino seguente tastai il letto ma non trovai né LizSamuel.

Mi svegliai di botto.

Andai in cucina e neppure lì non trovai nessuno. Il panico mi invase subito.

Sentii delle voci provenire dal portico di Samuel.

<<Ciao Roxy, ben svegliata. Hai dormito bene? >>Mi disse Liz con un sorriso che la diceva assai lunga.

Si certo ho dormito bene perché?

<>.

Mi guardai per vedere se ero apposto e in effetti non lo ero! Mi mancavano i pantaloni.

Sbiancai.

Saaamuueeeeeeellllllllllllllllllllllllll

Lui se la rideva sotto i baffi, lo so..per quel poco che lo conoscevo sono sicura che si stava facendo beffe di me. Tornò dentro con la solita faccia da schiaffi dicendomi

<<Non ho fatto nulla, ti ho solo aiutata a spogliarti visto che non ti reggevi in piedi>>

Per tua informazione non credo ti abbia chiesto l'aiuto di spogliarmi. Guardandolo di sottecchi.

Ti odio!

<>

Cercò di prendermi il mento per baciarmi, ma stavolta per sua sfortuna mi tirai indietro. Avevo anche io i miei metodi per farlo impazzire.

<Hey Liz con cosa la conquisto sta volta?>>

Con i cornetti alla cioccolata si scioglierà di sicuro disse Liz.

<>

Vi ho sentito e Liz non è giusto che l'aiuti, dovresti aiutare me, sono io quella incazzata.

 

Si avvicinò a me con un cornetto caldo alla cioccolata, siccome sono golosa non riuscì a resistergli. Sei proprio uno stupido lo sai, ma è per questo che ti adoro. Gli diedi un bacio sulla guancia.

<>

Sono ancora arrabbiata con te e quando feci per andarmene mi prese per il polso,i nostri corpi si incontrarono e mi diede un bacio intenso, sapeva proprio d'amore...si amore.

<Roxy>>disse Liz

<<Allora sono perdonato?>>Guardandomi con un faccino da cane bastonato.

Si certo sei perdonato, facendoli una carezza sul viso.

<>

Gli sorrisi e me ne andai con Liz lasciandolo li, tanto poi pomeriggio sarei tornata da lui.

Durante il tragitto non feci che pensare a lui, era la cosa più bella che mi fosse capitata in tutta la mia vita. Gli amori non corrisposti fanno davvero schifo e di amori così ne avevo fin troppi.

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Capitolo 14
*** XIV capitolo ***


All'Università giravano voci che oggi sarebbe arrivato un nuovo compagno di scuola e che suonava in una band.

<Roxy son davvero curiosa di vedere com'è sto tipo nuovo se è carino oppure no >>.

Che hai detto? Non ho sentito

<Roxanne! Ci vediamo dopo io oggi ho un corso diverso dal tuo. Ci vediamo alla fine delle lezioni.>>

Ok a dopo Liz.

 

Oggi faceva più freddo del solito, l'aria era a dir poco gelida, non c'era mai stato tutto questo vento, il cielo era coperto di nuvole... che novità!

Il nuovo compagno di classe di Liz era un ragazzo sui 21 anni, era alto nella norma, occhi verdi davvero profondi,capelli nero corvino una pettinatura che s'addiceva ad un tipetto come lui. Ogni ragazza che passava sbavava per lui...era una calamità naturale, così lo chiamavano tutte.

 

Anche Liz ne fu colpita, arrivò giusto nel momento della sua pausa-pranzo.

Liz era seduta sul muretto che stava mangiando un tramezzino, quando questo bel ragazzo le si avvicinò. Portava una camminata davvero sensuale, sorrideva a tutte...un sorriso davvero sfacciato, classico di tutti i ragazzi! Puaf.

Portava pantaloni neri, una maglietta mezze maniche con tutto che forse più o meno fuori c'erano 13 gradi. E addosso una giacca in pelle nera, attillatissima.

Arrivò lì di Liz, si tolse gli occhiali da sole...vi rendete conto? Occhiali da sole in pieno inverno, con il cielo completamente coperto di nuvole...insomma davvero strano sto ragazzo.

< Sai indicarmi la strada per il corso avanzato che si tiene tra mezz'ora?>> Ovviamente sorridendole con un sorriso da mozzare il fiato.

<>disse Liz

<Vladimir Lovinescu>>

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Capitolo 15
*** XV capitolo ***


<Liz>> Lui da vero gentiluomo le prese la mano e la baciò, davvero incantato.

Liz si avviò verso l'entrata con Vladimir,era un ragazzo alquanto silenzioso non disse una parola. Era davvero misterioso tutto vestito di nero metteva un po' a disagio.

<>Sorridendole con tutti e 33 i denti.

Liz ovviamente annui,lei non aveva la più pallida idea in quale casino si stesse mettendo.

<>

Liz si stava impaurendo un po'

<>

Vladimir prese Liz alla sprovvista, le mise la mano sulla bocca per impedirle di urlare,la annusò e poi affondò i canini nel collo.

I canini uscendo fecero un rumore metallico,era come se fossero arrugginiti...Vladimir era da tempo che non si nutriva come doveva.

 

Finito di nutrirsi si sistemò una ciocca di capelli che aveva sugli occhi, si leccò l'ultima goccia di sangue sulle labbra e disse.

<> Con un ghigno sulle labbra rosse di sangue.

<Liz, ora ti metterai questa sciarpa e se qualcuno ti chiederà cosa hai, tu dovrai dire che non è niente, è solo che hai preso un po di giro d'aria.>>

Liz se ne andò poco dopo tutta intontita.

Tutta l'Università era in visibilio per Vladimir, le ragazze erano pazze di lui, certo di fascino ne aveva, ma c'era qualcosa di oscuro attorno a lui.

 

Finite le lezioni, mi ritrovai con la mia amica del resto ci avevamo messo d'accordo così prima. L'aspettai per una mezz'oretta, non era solito da lei fare tardi.

Finalmente Liz! Perché ci hai messo così tanto?

<Roxy, mi dispiace...ho avuto un contrattempo>>

Liz...stai bene? Hai qualcosa di diverso, non so...perché porti una sciarpa? Tu di solito non le usi.

<>

La conoscevo da troppo tempo, era come un libro aperto per me. Mi nascondeva qualcosa ne ero certa.

Durante il tragitto Università-Campus non mi disse una parola, era completamente assente. Ogni tanto si sistemava la sciarpa, era irrequieta.

Liz sicura che stai bene? Vuoi che ti accompagni da un dottore?

<> La sentivo fredda, distaccata.>>

Come vuoi. Sto solo cercando di aiutarti.

Nel tardo pomeriggio, quando volevo andare da Samuel, venne giù il diluvio universale, così decisi di aspettare, poi magari il tempo avrebbe migliorato.

Quello che mi stupì era che Liz invece voleva uscire, era come se fosse ipnotizzata. Prese l'ombrello e mi disse che sarebbe tornata per cena, magari avremmo potuto andare fuori da qualche parte.

Liz ti rendi conto di quello che stai dicendo? Di sera non possiamo uscire, ci sono i vampiri ricordi? Non so come potremmo difenderci da sole. Samuel me lo deve ancora insegnare.

Fece spallucce e se ne andò.

 

La pioggia non aveva intenzione di smettere, Liz camminava da sola per le strade. Dentro di lei sentiva una voce chiamarla...Elizabeth Elizabeth vieni qui

Era una voce penetrante. Lei obbedì, finché arrivò nel castello Dunnottar, più o meno. Doveva fare a piedi un piccolo sentiero in pendenza, se fosse stata cosciente non l'avrebbe fatto di sicuro,visto che soffre di vertigini.

Alla fine del sentiero arrivò davanti alla porta, lei non bussò perché al suo arrivo la porta si aprì.

Lei entrò.

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Capitolo 16
*** XVI capitolo ***


Mi chiedo perché quando c'è bisogno di lui, non c'è mai??

<<Hey...Roxy ci sei?>>

Si parla del diavolo e spuntano le corna.

La sua voce la riconoscerei fra mille,era Samuel.

Oh Sam sono così contenta di vederti, saltandoli con le braccia al collo.

 

<<Cosa hai? Non mi sei mai venuta così incontro, stai bene?>>

Oh si tratta di Liz, ha qualcosa che non va ne sono certa.

<<Magari non sarà stata giornata.>>

No no questa è roba grossa. Dopo che ci siamo separate per la pausa-pranzo deve esserle capitato qualcosa.

E' distaccata, sembra assente beh è qua fisicamente ma con la testa si trova da un'altra parte.

<>

Beh in questo momento non ricordo...

Aspetta so che oggi in classe sua sarebbe arrivata una new entry.

<> Ammiccando un sorriso

Smettila Sam!

<<Ok permalosa oggi eh?>>

Sono preoccupata.

<<Roxy andrà tutto bene, vedrai...ma adesso dov'è?>>

 

E' uscita senza dire nulla.

<>

Non credo, mi fa che stasera andremo a mangiare fuori, cioè fuori ti rendi conto? Con tutti i vampiri che ci potrebbero essere. Sam mi devi aiutare a combatterli. Non c'è la faccio più ad aspettare o sei con me oppure no.

<>

Evviva finalmente caccerò

<>

 

Liz appena entrò nel castello, le porte si chiusero dietro di lei.

Una voce disse “benvenuta nella nostra dimora Elizabeth”.

Liz si riprese e in quel momento si accorse che era in un bel guaio.

<<Chi sei...chi parla? Fatti vedere codardo!>>

Che caratteraccio che hai, ti facevo più docile.

Una figura indistinta stava scendendo dalle grandi scalinate, ricoperte con del velluto rosso sangue.

Le luci si affievolirono sempre più, era quasi buio attorno a loro. Liz sentiva la paura crescerle dentro, il cuore battere a mille.

<<Disse che cosa ci facesse lì? Dove si trovava?>>

Riusciva a sentire i passi,prima deboli poi sempre più forti rimbombarle nella testa.

La voce le disse che si trovava nel castello Dunnottar.

Sei venuta qui grazie a me, di sicuro non per Vladimir che è da molto che non si nutre a dovere. Mi ha detto che sei saporita leccandosi le labbra”.

Ora lo riusciva a vedere era ad un palmo da lei.

Sorridendole con un sorriso inquietante...le disse piacere di fare la tua conoscenza Elizabeth, io sono Alexandru Vasile.

Ora sì che Liz era nei guai.

Lei cercò di arrivare alla porta principale, ma non riuscì che Alexandru era già davanti a lei,impedendole di aprirla.

Era pronto per cibarsi.

 

Indietreggiò il collo e poi la morse nello stesso punto di Vladimir.

Liz purtroppo non poté fare altro che restare immobile perché urlare non sarebbe servito a nulla.

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Capitolo 17
*** XVII capitolo ***


Come puoi minimamente essere così calmo in questa situazione? Me lo spieghi? Io sono troppo preoccupata adesso che non riesco a ragionare.

<<Roxy tranquilla, devi stare calma. Si chiarirà tutto vedrai. Aspettiamo un po' vediamo se torna. >>

Aspettammo invano per tre ore...di Liz nessuna traccia.

Non starò qui con le mani in mano senza fare niente. Io vado a dare un'occhiata nei dintorni.

In quel momento la porta si aprì.

Liz oddio sei tornata che felice che sono.

Le corsi incontro abbracciandola forte forte con le lacrime agli occhi.

Lei restò ferma,era impassibile. Stai bene? Mi hai fatto spaventare lo sai...ma dov'eri?

Samuel si insospettì

<<Liz potresti toglierti il foulard?>>

<>

Perché fa così, cos'ha?

<>

 

Spiegati Samuel, che vuol dire, cosa ha? Stavo impazzendo.

<>

In quel momento non sapevo più cosa fare, Liz era in pericolo e dovevamo aiutarla il prima possibile.

<<Senti io le prendo le braccia così starà ferma e tu le togli il foulard, chiaro?>>

Certamente

Era più facile a dirsi che a farsi perché Liz non la smetteva di calciare,ma Samuel riuscì a tenerle anche le gambe così le tolsi il foulard. Quello che trovammo non fu una bella sorpresa.

<>

Oh mio dio cosa facciamo adesso, non sarà per caso una di loro adesso? Perché ci siamo messe in questo casino! Era meglio se restavamo in Florida.

<<No panico Roxy>>

Come vuoi che stia calma. Sono una cacciatrice, la mia migliore amica diventerà un vampiro...e cos'altro ancora accadrà?

<<Non è detto che Liz diventerà un vampiro. Dobbiamo solo capire quante volte sia stata morsa.>>

Ok Liz guardami, chi ti ha assalita? Le dissi.

<<Io...non ricordo sono confusa.>>

<<C'è solo un metodo per farla rinsavire. Si tratta della tisana all'aglio. Deve berla.>>

tisana all'aglio dissi?

 

<<Esatto,l'aglio tiene lontano i vampiri, come nelle vecchie leggende, solo che non viene molto usata.>>

Dove possiamo trovare la pianta di aglio?

<<Nel mio giardino>>disse sorridendomi

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Capitolo 18
*** XVIII capitolo ***


La pioggia aveva cessato da un po', ma nell'aria c'era ancora l'odore di umido.

Samuel era uscito per cercare l'aglio...ma di lui ancora nessuna traccia. Il sole oramai aveva tramontato da un pezzo e fuori era tutto buio. Rabbrividì.

 

Samuel era nella boscaglia vicino alla casa diroccata che stava raccogliendo l'aglio per Liz quando tutto ad un tratto una nube densa di nebbia l'avvolse.

Guarda guarda chi mi ritrovo nella mia città.

Una figura prima indistinta ora era ben visibile agli occhi di Samuel.

Era un ragazzo che avrà avuto sui ventisette anni come lui. Non era né alto né basso, portava i capelli a spazzola color castano-biondo. Due occhi come diamanti...di un bel verde .

Aveva un corpo da modello. Insomma sembrava un ragazzo chiunque dato che portava i jeans e una maglietta maniche corte con addosso una camicia.

 

<Samuel Campbell, tu non mi conosci..eri ancora in fasce quando tua madre biologica ti portò in orfanotrofio per proteggerti.>> Disse con un ghigno terrificante sulle labbra.

Gli occhi di Samuel si spalancarono per la prima volta per la paura.

<<Alexandru Vasile>>Disse Samuel

<Samuel! Era giusto che venissi a farvi visita dopo il nostro...mio e di Vladimir spuntino . Davvero deliziosa la vostra amichetta.

Ma io sono qua per un altro bocconcino. So che la prescelta è qui in città o sbaglio?>>Non togliendo mai gli occhi di dosso da Sam.

<Roxy e ti uccido con le mie mani.>>

 

<Roxanne la mia regina delle tenebre. Sai dopo secoli di solitudine un regalino me lo posso anche concedere>>.

Samuel serrò i pugni.

<>

 

Si trasformò talmente veloce che Samuel non lo vide nemmeno. Era un enorme corvo nero con sfumature viola. Davvero terrificante. Spiccò il volo alzando polvere e foglie attorno a lui. E in un batter d'occhio era alto nel cielo...un pallino sempre più piccolo.

 

Quando Samuel ritornò da noi era completamente sconvolto, sembrava avesse visto un fantasma. Beh più o meno. Però in cambio aveva con se l'aglio. Almeno con questo avremmo finalmente capito cosa stesse succedendo a Liz.

Sam appoggiò l'aglio sul tavolino,chiuse tutto e mise un legno imbevuto in un intruglio...fatto anche quello con l'aglio.

Si può sapere cosa stai facendo? gli chiesi

<Vladimir>>.

Quei due nomi mi suonavano famigliare.

Alexandru e Vladimir?Ma sono gli stessi che mi parlai tu tempo fa. Quelli che Jack uccise o almeno credeva di aver ucciso.

<>

 

Samuel preparò a dovere l'infuso per Liz...l'odore era davvero buono, non so come potesse essere deleterio per i vampiri. Liz era ancora un po' confusa, ma forse le stava tornando la memoria.

Senti Sam, quanto potrebbe durare questo soggiogamento da parte dei vampiri?

<>

Fantastico pensai.

< Roxy, dobbiamo mettere dell'acqua sacra sulle ferite di Liz,l'aiuterà a guarire e se si dovrebbe nutrire ancora di lei avrà una lezione che si merita>>.

Presi l'acqua che si trovava in un armadietto in cucina,misi un due gocce su un fazzolettino e poi accostai delicatamente sui due forellini sul collo di Liz.

Lei sussultò all'impatto, immagino soffrisse molto ma forte com'è si tratteneva abbastanza.

 

Resisti Liz poi dopo starai meglio. E ti prego di perdonarmi se ti ho trascinata in questo casino dissi con le lacrime agli occhi.

 

Che cosa succede se i vampiri bevono l'acqua santa? gli chiesi

<>.

Sistemammo Liz sul divano per farla riprendere dopo tutto il dolore subito, lei era forte lo so. Si riprese circa dopo due ore e io in quelle due ore ero nell'angoscia più totale. Riacquistò subito la memoria ci disse che il suo nuovo compagno di classe un certo Vladimir Lovinescu l'aveva trascinata dietro l'università e poi aveva mostrato i canini e l'aveva morsa. Stai attenta Roxy, lui è un ragazzo davvero affascinante ti toglie il fiato. Ci sono cascata ed ecco qua le conseguenze toccandosi la ferita.

<>.disse Samuel.

Come stai cara, un po' meglio chiesi a Liz.

<<Roxy si sto un po' meglio, l'effetto soggiogamento sta passando grazie all'infuso che mi avete dato, che cos'è?>>

E' tisana all'aglio dissi.

<>

<> Disse Samuel.

Sai tante cose sui vampiri

<>

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Capitolo 19
*** XIX ***


La notte ancora una volta la passammo lì. Io e Liz solito dormimmo nella camera di Samuel,e lui sul divano tanto per cambiare.

La notte sembrava tranquilla, non c'era un filo di vento. Silenzio attorno a noi...a parte per un lupo che ululava in lontananza.

Rabbrividì.

Mi affacciai alla finestra per prendere un po d'aria dopo la brutta giornataccia passata, ma qualcosa mi colpì al braccio.

 

Vidi appollaiato sopra ad un sasso un corvo nero. Era inquietante. Mi osservava con due occhi vitrei e profondi. Provai a scacciarlo ma niente, era impassibile. Chiusi immediatamente la finestra e abbassai le tende.

 

Arrivò finalmente il grande giorno che aspettavo da tempo. Samuel avrebbe dovuto svegliarmi all'alba,ma quando vidi sulla sveglia che erano le sei meno un quarto mi innervosii come non mai.

Urlai Samuel

Andai diritta in cucina tutta arrabbiata, mentre lui era seduto tranquillamente a bersi il suo caffè con quel sorriso sulle labbra.

Dai dillo che ti diverti a farmi arrabbiare.

<>Sghignazzando

Samuel vai all'inferno.

<> Disse Sam.

Liz si svegliò subito quella mattina, immagino dalle occhiaie che aveva che la notte lei l'aveva passata insonne.

Prese una tazza di caffè e dai troppi pensieri si dimenticò di mettere lo zucchero.

<>disse

Lei poco dopo sorrise,forse per farmi vedere che stava bene anche se sapevo che stava mentendo.

<>

Samuel ci desse una collana e un bracciale. Tutti e due come ciondolo aveva una piccola croce in ferro. Lui desse il bracciale a Liz,mentre a me allacciò la collana attorno al collo. Al suo tatto non riuscì a non provare un brivido.

Samuel sorrise, perché sapeva che lui a me faceva quest'effetto.

 

All'Università era tutto normale, sai come si dice l'apparenza inganna.

<the Darkness.>> Urlava una ragazza per tutto il cortile, probabile una matricola come noi.

Tutte le ragazze erano in estasi.

Io e Liz ci guardammo...E' LUI.

Le nubi coprirono quel poco di sole che c'era durante tutta la prima mattina, il vento cominciò a soffiare, l'erba attorno a noi si muoveva tutta mentre la folla intorno a noi cominciava ad andare verso l'area della biblioteca. Provai un fremito.

Le persone erano quasi ipnotizzate, erano assenti e tutta l'Università si stava avviando da quella parte. Alcune gocce di pioggia iniziarono a toccare il suolo, era leggera e si insinuava tra noi.

Vidi Samuel davanti il cancello d'entrata, ci faceva cenno di andare anche noi,lui sarebbe arrivato poco dopo per tenerci d'occhio.

Anche Liz aveva paura, sapeva benissimo...ancora una volta e sarebbe diventata una di loro. Questo però non sarebbe mai successo, o almeno nei nostri piani non avrebbe dovuto succedere.

Le nubi oramai avevano coperto tutta Aberdeen, ora la vedevo più tetra che mai. Sentivo freddo tanto freddo attorno a me.

Anche Liz tremava non so se sia per il freddo oppure per lui ...Alexandru.

Un giovane ragazzo fece la prima comparsa sul mini palco esposto davanti a noi.

 

Quando lo guardai meglio capii subito di chi si trattasse era Vladimir Lovinescu.

Era uguale alla foto, o meno stesso profilo anche se fisicamente lo trovavo meglio così. Non immaginavo fossero così i vampiri, li avevo sempre pensati alti, sguardo minaccioso,il viso un po' a punta,canini belli in vista, capelli neri spettinati e occhi rossi o neri come l'oscurità...invece se fosse stato umano forse ci avrei fatto un pensierino.

<<A cosa stai pensando?>>.

Niente Liz tranquilla, sorridendo .

<<A me non la racconti giusta. Ti conosco e conosco quello sguardo>>

E va bene, ho pensato che se fosse stato umano ci avrei fatto un pensierino.

<<Immaginavo...sei la solita>> Alzando gli occhi al cielo.

Mi sentii una mano sulla spalla, mi voltai e vidi Samuel, che bella sensazione averlo al mio fianco, mi dava sicurezza e voglia di combattere.

E' lui non è vero? E' Vladimir? Dissi

Samuel annui, ma non disse nulla. Il suo sguardo era fisso negli occhi di Vladimir, evidentemente anche lui l'aveva riconosciuto.

Era tutto quasi pronto, tranne che sul mini palco c'era un microfono in più. Poco dopo vidi un'ombra dietro al palco, e in un attimo dopo eccolo lì in tutta la sua bellezza. Una bellezza che non avevo mai visto prima. Occhi vitrei e profondi...profondi..ma certo il corvo, quello sul palco era il corvo vicino alla casa di Samuel.

 

Mi voltai di scatto per vedere gli occhi di Samuel...gli vedevo la paura attraverso

<>

Il mio sguardo era fisso sul palco. Quel ragazzo aveva più o meno sui ventisette anni, la stessa età di Sam. Un fisico da mozzare il fiato. Ogni movimento che faceva, era leggero...sembrava una piuma. Ma in lui c'era tanta oscurità e mistero.

Ti metteva davvero a disagio.

<>

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Capitolo 20
*** XX capitolo ***


Tutte le persone erano in visibilio, erano tutti soggiogati a parte noi tre.

<>

E' spietato disse Liz.

Annuimmo all'unisono.

I ragazzi...pardon vampiri sul palco erano davvero carichi, sprigionavano energia da tutti i pori. In quel momento notai Alexandru, aveva una bellezza mai vista prima, zigomi ben visibili, due occhi davvero incantevoli,ti magnetizzavano. Samuel lo guardava con aria di sfida, ogni tanto voltandosi dalla mia parte per vedere come stessi reagendo. Ero incantata dal suo charme.

<>

<> Disse Liz.

Pensa per te che Vladimir non ti toglie gli occhi di dosso

Arrossendo <Roxy>> Disse Liz.

 

Presi la mano di Samuel, insomma quello che amavo era lui. Ops l'ho detto. Si amavo Samuel, ora ne ero certa.

Anche se Alexandru non era niente male, il mio cuore batteva per Samuel e glielo volevo far capire.

Lui la strinse forte, sorridendo.

Adoravo quel suo sorriso.

Finito il concerto, finì anche la pioggia.

Presi Liz per mano e ce ne andammo,ma all'entrata del cancello ad aspettarci c'era po po dimeno che Alexandru e Vladimir. I loro sguardi erano assetati di sangue.

<>chiese Alexandru

Samuel si mise davanti a me, per proteggermi, classico suo.

<Samuel Campbell.>>

In quel momento passò una ragazza, il suo scatto fu più veloce di un felino, la prese per il polso e le affondò i canini nel collo.

Bevve...bevve avidamente davanti a noi,incurante di tutti gli altri studenti. Proprio senza pudore.

La lasciò poco dopo, non voleva farle del male, ma era solo un avvertimento che lui non si sarebbe fermato difronte a nulla. Spietato più che mai.

Ci si vede disse Alexandru trasformandosi in corvo e spiccando il volo.

Vladimir fece una cosa di classe, si girò e se ne andò camminando tra la folla per le strade di Aberdeen.

Davvero troppo arrogante sto tipo, chissà chi assomiglia. Guardando di sottecchi Samuel.

<>

Noooo, certo che no dissi facendoli una smorfia.

 

Ma dai che scherzo,sei il mio piccolo tesoro dandogli un bacio sulla guancia. Che ne dici se anche stanotte resto da te, non penso ti dia fastidio.

<Roxy?>>

Che malizioso che sei, capisci sempre a modo tuo. Sorridendo

Accompagno Liz al campus e poi vengo da te dissi. Lo baciai sulle labbra, le sue erano più infuocate che mai. I nostri corpi si incontrarono,ma stavolta cercai di controllarmi ...anche se ultimamente era impossibile.

Lo so già che lui mi lasciò a malincuore, aveva paura di perdermi e ne ero consapevole.

Liz mi raccomando, ora che arriviamo al campus chiuditi subito e non uscire per nessun motivo. Ti lascerò un po' di algio, così ti farai un infuso e mi raccomando porta sempre con te il bracciale che ti ha dato Sam. E' importante che tu faccia queste due cose! Promettimelo. Con gli occhi pieni di paura.

<<Stai tranquilla Roxy, farò come dici tu. Non mi succederà nulla vedrai mi disse sorridendomi. Devi fidarti di me.>>

L'ho sempre fatto e sempre lo farò Liz.

L'aria la sentivo elettrica questo pomeriggio, forse sarà perché Alexandru era uscito allo scoperto.

Sai penso che starò un po' con te, è ancora presto per andare da lui. Ti faccio compagnia, magari chiacchieriamo visto che è da tempo che non lo facciamo.

Liz abbozzò un sorriso.

 

<Roxy.>>

Parlando del più e del meno, non mi resi conto di che ora fosse.

Era super tardi!

Oh mamma Liz, devo scappare è stra tardi. Sam starà in pena.

Senti mi raccomando tieni sempre il cell. aperto che se hai bisogno di me mi chiami e noi arriviamo ok?

<<Roxy,stai tranquilla. Vai... ora che non ti voglio più qua tra i piedi. Mostrandomi la lingua.>>

 

Lasciai il campus con il nodo in gola. Avevo davvero una brutta sensazione.

Il vento era un po' più forte, e la temperatura si era abbassata di molto. Tutto taceva attorno a me, non c'era nessun rumore.

Affrettai immediatamente il passo perché non mi sentivo per niente al sicuro con questi vampiri che giravano di notte.

Vicino alla costa della spiaggia c'era un piccolo boschetto, e camminando sentì dei rumori nei cespugli. Al momento pensai che di sicuro sarebbe stato qualche scoiattolino o qualsiasi altro animale,ma invece...

Alexandru era proprio davanti a me.

<Roxy>>

Non riuscivo più a respirare...avevo la gola secca.

Alexandru dissi

 

Lui si avvicinò a passo felino verso di me. I suoi occhi sotto la luna splendevano più che mai. Erano rossi...rossi di sete.

Alexandru si leccava i baffi, consono che si sarebbe fatto davvero un buon spuntino.

Mi tenni sulla difensiva in caso avesse avuto l'intenzione di attaccarmi...non ero pronta ma ci avrei messa tutta me stessa.

<Roxanne, non ti preoccupare non ho intenzione di farti nulla...per il momento. Si saresti un ottima cenetta ma ho in serbo per te altri piani mia cara>>.

Era ad un passo da me, mi fissava dritto negli occhi, era davvero sexy devo ammetterlo. C'era qualcosa in lui che mi attraeva, si lo ammetto era un vampiro sexy,ma quelle storie assurde tra umani e vampiri succedono solo nei film.

<Roxanne, ti metto a disagio?>>

 

Odio quando mi chiamano per nome.

Senti Alexandru, io non so cosa vuoi tu da me, ma si da il caso che io amo Samuel e non ho nessuna intenzione di diventare la tua regina dei dannati.

<> disse

Beh quello che è! Dissi in tono brusco

<>

Che cosa intendi per parecchio tempo?

<>.

Non so neanche perché sono qui ad ascoltarti.

<Samuel.>>

Esatto mi sta aspettando e sarà pure in pena se non arrivo al più presto.

<Roxanne.>>

Due grandi ali nere spiccarono il volo sopra di me.

Rimasi lì a fissare quel piccolo puntino nero diventare ogni secondo sempre più piccolo...finché sparì del tutto.

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Capitolo 21
*** XXI capitolo ***


Lacrime dolci solcarono le mie guance. Piangevo...piangevo per la rabbia misto a paura.

 

Nel frattempo Elizabeth si stava preparando la tisana all'aglio quando sentì dei rumori provenire da fuori. Lei si affacciò alla finestra ma non vide nulla.

<>

Fuori oramai faceva buio e lei era da sola in stanza,ma quel rumore continuava insistentemente.

Si affacciò meglio e due occhioni verdi erano lì a fissarla. Era Vladimir.

Lui era fermo sotto alla scarsa luce di un lampione a guardare la finestra dove alloggiavamo Liz e io.

Era bianchissimo, ma nonostante quello era davvero affascinate. Caratteri di famiglia pensò Liz.

 

Il rumore dell'acqua che bolliva risanò Liz. Le ore passarono ma lui era sempre lì, non si era mosso di un centimetro.

Lei era una persona forte e non si fece prendere dal panico. Andò alla finestra, lo fissò per un istante e chiuse le tende.

Non era facile per lei stare lì in stanza, ma finché fosse stata chiusa lui non sarebbe mai potuto entrare, a meno che non fosse stato invitato. Cosa che non sarebbe mai successa, o almeno non avrebbe mai dovuto succedere.

Liz bevve a sorsi la sua tisana e nel frattempo navigava in internet quando qualcuno bussò alla porta della camera.

<Vladimir non pensare che ti apri la porta, è escluso.!>>

Vladimir chi?

<> disse Liz.

<> disse con voce persuasiva.

 

Liz si avvicinò alla porta e ne sentiva il suo respiro attraverso. Era regolare.

<>

Ti ricordo che un tempo eravamo esseri umani, le cattive abitudini non si perdono mai.

<>. disse Vladimir.

Liz non sapeva davvero cosa fare,specialmente perché non si fidava, beh voglio credere...chiunque non si fiderebbe al suo posto.

Ma qualcosa dentro lei diceva che poteva aprirla la porta, lui comunque sarebbe stato sulla soglia, così non sarebbe potuto entrare.

Quando Liz aprì la porta gli occhi di Vladimir brillarono più del solito.

Erano verdi come la prima volta che l'aveva visto a scuola.

Buonasera Elizabeth facendo un sorriso enorme.

<>

Non lo so, volevo solo guardarti.

<>

Fa parte del mi fascino no?

 

Era appoggiato sullo stipite della porta, indossava dei pantaloni neri attillati e una maglia maniche corte bianca...ovviamente non poteva mancare la sua amatissima giacca di pelle.

Non mi puoi più soggiogare lo sai?

Vladimir mi guardò con quel suo sguardo che la diceva assai lunga.

<>

Sarà stato di sicuro quel cacciatore di strapazzo a parlartene, non è così?

<>

Se l'ho fatto è per un fine

<>

Liz fece per chiudere la porta,ma lui la fermò con la mano.

<Elizabeth.>>

<>disse

Per conoscerci meglio...voglio conoscere più di te, oltre a tutto quello che già so. Ammiccando un sorriso.

<< Fammi pensare. Sei figlia unica, hai sempre vissuto in Florida perché adori il caldo e non l'umido e il freddo. Sei una ragazza orgogliosa e anche testarda...abbastanza. Se qualcuno ti fa del male, beh quella persona è finita. Ah si...sei venuta qua per la tua migliore amica. Se fosse stato per te, saresti andata alla Berkeley University,dato che il clima lì è mite. Non è forse così?

Allora non sono un bravo ragazzo? Ti ho studiata attentamente sai.>>

<<Mmm che bravo, complimenti...ma ora perché non mi dici qualcosa di te. Tu sai tutto di me, più o meno, ma io di te non so niente. A parte che non dovrei nemmeno parlarti visto che per te sono solo cibo.>>

<>

<>

Vladimir si sedette sullo stipite della porta. Immaginai che la storia non avrebbe durato poco.

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Capitolo 22
*** XXII capitolo ***


<Dunnottar sulla penisola.

All'epoca era un posto fantastico, attorno era circondato di boschi...tanta vegetazione per farti capire.

Ma come sempre il tempo non era per niente d'aiuto. Quel pomeriggio per mia sfortuna piovve... e l'umidità non fu di grande aiuto.

Era tutto perfetto, aspettavo da tempo quel giorno perché sarei diventato maggiorenne e me ne sarei potuto andare di casa.

I Lovinescu erano una famiglia molto rispettata qua in città, del resto come i Vasile da cui discende mio cugino Alexandru.

Molte persone della città vennero invitate, anche perché erano commercianti con mio padre.

Quel giorno venne anche mio cugino alla festa. Era da tempo che non lo vedevo perché mi diceva sempre che ultimamente non riusciva a sopportare la luce del sole. Infatti quel giorno data la pioggia venne alla mia festa. Lo vedevo con una luce diversa,qualcosa in lui era cambiato...i suoi occhi erano cambiati. Prima verdi splendenti...ora erano vitrei e profondi. Non facevano trasparire nulla.

 

Mi salutò con un accenno di mano, non me la strinse o mi abbracciò come suo solito. Era davvero cambiato e questo in soli 6 anni. Lo ricordavo in modo diverso.

Cercai di passarci sopra, dovevo divertirmi era la mia festa e i 21 arrivano una volta nella vita. Infatti non avrei mai più festeggiato gli altri.

Alexandru restò per tutto il pomeriggio/sera per conto suo, chiacchierava ogni tanto con alcune damigelle, ma niente di che. Cercava di approcciare come suo solito, ecco in quello non era cambiato per nulla.

Verso le otto di sera lo vidi allontanarsi dal castello, intraprese il sentiero che portava diritto al bosco.

Lo seguii,volevo capire cosa gli stesse accadendo.

Non era solo però, con lui c'era una ragazza di città.

Il bosco si infittiva sempre più, e la foschia attorno a noi era sempre più densa. Per poco non li persi di vista.

Cercai di non fare rumore, insomma sai che figuraccia avrei fatto se mi avessero scoperto.

 

Alexandru e la ragazza si fermarono davanti all'albero più grande del bosco, era una quercia. La più vecchia esattamente.

Mi nascosi subito dietro ad un albero un po' più distante da loro per non farmi notare.

Alexandru ci stava provando spudoratamente, come suo solito.

Lui la stava baciando, scese sul collo e la baciava con passione e lei lasciò fare. Le leccò il collo,e poi i suoi occhi cambiarono colore. Divennero rossi con sfumature nere, orribili da vedere.

Alla ragazzo scappò un gemito, pure a me devo dire.

Lei era incapace di muoversi. Lui bevve avidamente da lei, finché la prosciugò del tutto. Lasciandola lì sul terreno umido.

Non riuscivo a crederci...era un mostro.

Si accorse subito della mia presenza, immaginai che i suoi sensi avessero raddoppiato. Non mi sbagliavo.

Con una velocità che non avevo mai visto prima, Alexandru era davanti i miei occhi. Nel frattempo però tornati normali.

Aveva la bocca tutta sporca di sangue. Dalla mia faccia credo si immaginò avesse ancora del sangue, così per farlo apposta si leccò le labbra.

Disgustato feci per andarmene, ma lui non voleva lasciarmi andare.

Mi mise in trappola. Gli dissi che diavolo era...era un vampiro?

Lui mi disse di si, da oramai sei anni.

Che cosa orribile gli dissi, sei un mostro, uccidi la gente per puro piacere, come diavolo gli era saltato in mente?

Alexandru mi disse che uccideva perché quella era la sua natura ormai e non si era pentito della sua scelta. Beh più che scelta era stato costretto.

Successe una notte di sei anni fa,stava piovendo e Alexandru stava tornando a casa, quando incontrò un mendicante. Disse che si era perso, così Alexandru si avvicinò per vedere se stesse bene. Ma quel mendicante aveva qualcosa di strano occhi rossi e unghie lunghissime.

Alexandru tentò di scappare, ma quel tipo fu più veloce di un fulmine. Lo prese per le braccia e lo immobilizzò. Affondò i canini e beve.

Da quel giorno Alexandru divenne un vampiro.

 

Non tornò più a casa, vagò senza meta, con la sete di sangue senza riuscire a placarla.

 

Ed ora eccomi qua mio caro Vladimir.

Sono qua per darti questo dono che ho ricevuto anche io.

Non diventerei mai un mostro dissi.

E' questo quello che sono per te Vladimir,un mostro?

Lo sai che per me sei sempre stato come un fratello e non un cugino. Voglio che tu e io viviamo una vita per sempre.

Lascia che io beva il tuo sangue e poi avrai l'immortalità ai tuoi piedi.

L'immortalità dici? Ma dovrei vivere per sempre nell'ombra giusto?

Quella sarà la tua pecca, per adesso non ho trovato nulla che ci faccia vivere alla luce del giorno. Ma vedrai che essere un vampiro non è poi così male. Dovrai solo nutrirti di sangue, tutto qua. Io ci convivo oramai da sei anni e infine non ho ucciso molte persone. Non più del necessario.

I suoi occhi brillarono per l'entusiasmo.

Lascia che ti faccia diventare come me Vladimir, noi due siamo inseparabili ricordi?

Mi avvicinai a Alexandru e gli donai la mia vita.

Quella fu l'ultima volta che vidi la luce, poi sarei vissuto per sempre nell'oscurità.

Mi risvegliai il giorno dopo sempre nel bosco, l'aria era frizzante e ogni rumore attorno a me rimbombava più del normale, avevo i sensi all'erta ed erano più forti che mai, tutto era raddoppiato.

Alexandru non era lì con me, come immaginai mi aveva lasciato lì ad arrangiarmi da solo.

 

Mi incamminai verso il castello, ma la luce del sole era insopportabile, mi sentivo bruciare. Corsi immediatamente dentro al castello, ma quello che trovai non era il massimo come spettacolo. Alexandru aveva sterminato tutta la servitù, mentre i miei genitori erano ancora salvi, ma sul loro volto c'era l'orrore. Guardavano con disgusto Alexandru che invece era soddisfatto di quello che aveva fatto.

Mia mamma guardava con orrore il proprio figlio.

Mi avvicinai a lei per dirle che andava tutto bene, che ero sempre io, ma non riusciva a guardarmi. Mi scesero alcune lacrime, quella penso fu l'ultima volta che i miei sentimenti presero il sopravvento.

I miei genitori erano feriti e l'odore di sangue rimbombava dappertutto. Sentii i canini per la prima volta scendere dalle gengive e una sete invadermi tutto il corpo. Non riuscì davvero a trattenermi ... beh la fine come vedi la puoi capire anche tu.

Da quella volta mi odiai con tutto me stesso, non volevo uccidere i miei genitori ma era stata la sete a farmi questo e lui Alexandru.

Lasciammo per un periodo il castello dei miei genitori e ci trasferimmo in Romania dove Alexandru conobbe altri clan nei primi sei anni.

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Capitolo 23
*** XXIII capitoo ***


Vivemmo lì per un periodo molto lungo, anni...anzi secoli non li ricordo.

Beh ora la sai la mia storia. Non è tra le migliori ma questo ora sono io.

<Vladimir, credo che tu in fondo sia una buona persona. Non ti posso cambiare, perché è la tua natura. Ma qualcosa di buono in te c'è...in Alexandru mi dispiace ma non credo.>>

<>

Si mise a ridere, e per Liz la sua risata fu come musica. Trovava davvero incantevole la sua voce...era armoniosa.

<>

 

<>

<>

<> Abbozzando un sorriso.

<>

Liz come poté dirgli di no a quegli occhioni verdi? Non sapette resistere.

<> Sorridendogli.

Vladimir si alzò, si sistemò la giacca addosso e con un mezzo sorriso disse buonanotte Elizabeth.

Sparì poco dopo, Liz restò lì, ma qualcosa in lei era cambiato...sentiva la sua mancanza. Non era un buon segno.

Si lavò i denti, si sistemò la camicetta da notte e si coricò a letto. Si addormentò poco dopo sognando forse Vladimir?Mah questo resterà un mistero.

 

Quando arrivai da Samuel,era ormai notte fonda. Ero sconvolta per l'incontro che avevo fatto, si sa Alexandru non era il massimo, per non parlare del suo carattere, davvero pessimo. Non so chi sia peggio se Alexandru o Samuel.

Ad aspettarmi sul ciglio della porta c'era lui in tutta la sua bellezza... Samuel.

Dal suo viso si vedeva da un miglio che era preoccupato.

Non disse nulla, semplicemente mi prese per la vita e mi abbracciò.

La sua stretta in quel momento mi serviva davvero.

Volevo solo lui al mio fianco, nessun altro avrebbe mai preso il suo posto.

Mi trascinò dentro la sua “casa” e trascorremmo la notte di pura passione

Il giorno dopo il sole entrava dentro la finestra della camera, era bianca, lucente. Un po' fastidiosa alle 8 di mattina.

<<8??>> Mi svegliai di botto dal letto, Sam dormiva come un ghiro, si voltò perfino dall'altra parte.

Sono tutti uguali i ragazzi, pensano solo a dormire.

<<Mmm ma che ore sono>>

Forza svegliati, è tardissimo devo andare all'Università.

<<Università? Ma non è domenica oggi?>>

Mi alzai di botto dal letto e andai a controllare sul calendario. In effetti era domenica.

Mi rimisi a letto,e due braccia possenti mi strinsero forte.

<> mi disse

Ripetilo

<>

 

Mi sentii la persona più felice al mondo, ogni preoccupazione se ne andò.

<<Te l'avevo detto che ti avrei conquistata , che ti avrei fatta mia>>

<>guardandolo di sottecchi.

Insegnami a usare il paletto di legno, sai nel caso volesse attaccarmi.

Lo sguardo di Samuel si fece cupo, non mi guardò in faccia era fisso su un punto per terra.

<Roxy, vuole farti diventare come lui, vuole aumentare il suo potere, e credimi se lo vuole lo farà a tutti i costi.>>

Allora lotterò con tutte le mie forze.

<>

No è diverso, quello che dico lo faccio e non mi tiro in dietro.

 

<<Amore mio, questo lo so>>sorridendomi

Oggi il suo sorriso era più bello del solito, aveva un'aria diversa.

<>mi chiese

Niente, tranquillo...davvero niente di importante.

La domenica la passammo all'insegna dell'insegnamento di Samuela su come uccidere un vampiro. La giornata per quanto strana potesse essere era afosa, si dopo parecchio tempo che ero qui, oggi era afosa. Si come sempre non poteva mancare l'umidità che era alle stelle. I miei capelli lisci di sicuro risentirono del clima, infatti divennero davvero crespi.

 

Samuel mi portò dietro casa sua, esattamente nel cimitero, lì c'era una vecchia chiesa e davanti a essa un piccolo spiazzo dove potersi esercitare.

L'erba alta era davvero insopportabile,ad aiutare non poteva mancare la rugiada.

Samuel mise un palo di legno sull'erba, sopra il palo appoggiò un vecchio bambolotto, credo lo stesso che usò lui per imparare il suo mestiere. Lo sistemò per bene e poi provò lui per mostrarmi come si faceva.

Prese un paletto da un borsone, lo impugnò e trafisse in un nanosecondo il cuore del bambolotto. Rimasi senza fiato. Non aveva sbagliato un colpo. Diritto al cuore.

<Samuel?>> dissi

<>.

 

Credevo bastasse un paletto, tutte le leggende narrano così.

<Roxy, qua è tutta un'altra storia.

La realtà è diversa, come vedi credo tu l'abbia capita>>.

Mi fece provare a me, non diedi dei buoni risultati, trafiggevo tutto tranne il cuore, lo mancavo per poco, però di sicuro gli avrei fatto il solletico e basta.

Samuel si avvicinò a me, prese il pugnale e mi mostrò come impugnarlo. Al suo tatto non riuscì a non sentire un brivido lungo percorrermi tutta la schiena. Il suo tocco era caldo, le sue mani morbide e vellutate. C'era tanta delicatezza nel mostrarmi come fare. Ci mettemmo tutta la mattina...mah?

Alla fine ce la feci, riuscì a conficcargli il paletto dritto al cuore.

Provai una gioia immensa, ero fiera del lavoro che avevo fatto. Ora sì che potevo definirmi la prescelta.

<Roxy, sei stata brava>>

Dici così solo perché ti faccio pena.

<>

Certo che no...cioè lo spero.

In lontananza si sentì il suono della sirena, proveniva dalla spiaggia. Il sguardo di Sam si fece serio, era teso lo vedevo benissimo, serrava le mani in un pugno.

<<Forza Roxy corri.>>

Dove dobbiamo andare?

Samuel prese il mio polso e mi tirò via da quel posto, correva veloce ma non riuscivo a stare al suo passo. Inciampai su un sasso e caddi.

<>

<Roxy?>>

<>

<>

<>.

 

Sam mi aiutò ad alzarmi, mi prese la mano e re iniziammo a correre, questa volta cercò di rallentare per non farmi cadere di nuovo.

La sua presa era salda, lo so che per nessun motivo al mondo mi avrebbe mai lasciata, avrei fatto lo stesso anche io?

A portarmi sul pianeta fu la voce suadente di Sam

<<Roxy, stai bene?>>

<> mentii

Era già la seconda volta che mi succedeva nell'arco della giornata.

Samuel mi portò sulla spiaggia, esattamente dove si trovavano delle pattuglie della polizia. Ovviamente la polizia non sapeva nulla dell'identità di Sam, beh l'avrebbero preso per pazzo...sicuramente.

<>

<>

 

<>

<>

<>

<>

<>

Samuel annui.

La ragazza fu portata via dall'ambulanza, completamente coperta da un telo bianco. Mi sentii davvero a disagio, insomma sensibile come mi ritrovo, la notte di sicuro in bianco l'avrei passata.

<>

<>

Attraversammo tutta la spiaggia, eravamo proprio vicino al campus, quando vidi Sam atterrare sul marciapiede.

Successe tutto talmente veloce che non capi cosa stesse accadendo.

Dietro di me c'era un ragazzo, aveva la bocca completamente spalancata in una smorfia,piena di sangue. Gli occhi erano rossi con sfumature nere. Era terrificante.

Un vampiro in carne e ossa.

<Sam, insomma se sei da sola sei più vulnerabile quindi una preda più facile>>.

<>

<< Hai azzeccato, vedi noi siamo solo i suoi burattini.>>

<>

<>

 

Sam si stava riprendendo ma il vampiro se ne accorse, si fiondò dritto su Sam per morderlo. Sam cercava di allontanarlo ed io ero in preda a una crisi, se non avrei fatto qualcosa non so cosa sarebbe potuto succedere.

Tastai sotto la mia felpa,e sentii che avevo dimenticato di buttare via il paletto con il quale mi esercitai la mattina. Lo presi e senza rendermene conto mi fiondai sul vampiro.

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Capitolo 24
*** XXIV capitolo ***


Lo colpii con violenza sulla schiena, dato che era rivolto verso Sam. Il vampiro si accasciò a terra, estrassi il paletto e lo conficcai nel cuore, spingendo più a fondo.

Aiutai Sam a rialzarsi, e con un colpo secco gli tagliò la testa.

Non era davvero un bello spettacolo, mi si rivoltò lo stomaco.

<Roxy, aiutarmi a portare i pezzi lontano da qui, dobbiamo bruciarlo e subito.>>

Feci come mi aveva detto, e ce ne andammo sulla spiaggia a fare un bel falò.

<Roxy, non so se sarei sopravvissuto sta volta.>>

<>

<<Hey Roxy! Non è affatto colpa tua, devi credermi. Si sono stato distratto ma non dipende da te. Può succedere.>>

Samuel cercò di avvicinarsi a me, mi scostai.

<>

Vidi la sua figura diventare sempre più piccola mano a mano che si allontanava, e una stretta al cuore. Lo amavo ed era per il suo bene se non gli fossi stata accanto.

Poteva morire, e solo ora me ne resi conto.

La luna era alta nel cielo, non c'era un filo di vento. Sembrava una nottata tranquilla, ma invece...

<Roxanne>>

 

Quella voce...davvero odiosa.

<>dissi

<>

<

L'uscita di scena di Samuel davvero teatrale.>>

Che cosa vuoi?

<

Per non sporcarti le mani hai mandato un tuo segugio complimenti

<>

Davvero un degno vampiro.

<>

Alexandru scese dal palo della luce cui era appoggiato. Era ad un palmo di naso, la sua pelle sotto la luce lunare era bianca, aveva così un'aria sicura di se ed era...era bello.

Ora era davanti a me, con la mano scivolò lungo il mio braccio, al suo tocco mi vennero i brividi.

Lui sorrise, di sicuro se ne accorse. Mi guadò dritta negli occhi e provò a baciarmi.

Gli tirai un ceffone.

<>

E' semplice, non posso essere soggiogata.

<>

Lo riconosci questo Alexandru?

Dal taschino dei miei pantaloni estrassi uno spicchio d'aglio, glielo sventolai sotto al naso. Lui si tirò subito indietro.

Alexandru il coniglio dissi ridacchiando.

<Samuel, lui te l'ha dato.>>

E con questo? Ti ricordo che sono la prescelta.

 

<Roxy, lo so per chi mi hai preso? Ti saluto e buona notte>> facendo un sorriso sexy.

 

Ed eccomi di nuovo sola senza Sam, senza Alexandru e la mia Liz.

Arrivai davanti al campus, come sempre in giro non c'era anima viva.

Mi fermai proprio sotto alla scarsa luce di un lampione, guardai in direzione della nostra finestra ed era la luce accesa.

Liz è ancora alzata pensai. Salì gli ultimi scalini del portone e mi ritrovai Vladimir davanti.

Non feci in tempo a tirare fuori il paletto, che lui mi aveva già bloccato la mano. Prova che sconfiggere Alexandru non sarebbe stato facile.

<<Roxanne.>>

Che cosa ci facevi in camera di Liz? Che cosa le hai fatto?

<<Roxanne calmati! Non le ho fatto nulla e mai le torcerei un capello>>

Mi dimenai dalla sua stretta glaciale.

Mi spiace, le hai già fatto male, ora levati.

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Capitolo 25
*** XXV capitolo ***


Arrivai in stanza mia e di Liz. Lei era supina sul letto che stava ascoltando musica. Si accorse subito della mia presenza.

Si mise a gambe incrociate e mi disse <<Hey Roxy.>>

Corsi subito ad abbracciarla e a farle sentire la mia presenza.

Negli occhi di Liz vidi una strana luce. Era diversa, serena.

<Liz?>>

<Roxy? Sono sempre uguale.>>

<<Liz devi dirmi se Vladimir ti ha fatto qualcosa.>>

<<Vladimir ripeté? E cosa centra lui. Non capisco.

<>

Le guance di Liz divennero rosse, muoveva agitatamente il piede.

Segno che era nervosa.

<<Roxy, lo so cosa pensi tu dei vampiri, che sono creature che non dovrebbero nemmeno esistere.

 

<<Liz non è vero, lo sai che ci ho sempre creduto. Solo non pensavo potessero essere così crudeli.

<>

<>

<Vladimir.

Non è cattivo come sembra. Ha avuto solo sfortuna. Lui non voleva avere niente a che fare con Alexandru, anzi è colpa sua se ora si ritrova ad essere un vampiro.>>

<<Vladimir mi ha raccontato tutto...credimi per una buona volta Roxy. E sopratutto fidati di me!.>>

A Liz scesero lacrime, piangeva sì ma per la rabbia e la tensione che aveva dentro se.

<Vladimir.>>

Liz mentre raccontava la storia avvampava sopratutto quando nominava Vladimir. Penso che lui non l'avesse soggiogata, lei arrossiva di sua spontanea volontà. Lei era...Liz credo si fosse innamorata di Vladimir.

Ci addormentammo intorno alle tre di notte.

 

Quella notte sognai Samuel. Nel sogno c'ero io e Samuel. Lui cercava di prendermi per mano. Ma ero sfuggente, mi allontanavo sempre più finché raggiunsi un altro ragazzo...era Alexandru!. Sotto di noi c'era una pozza enorme di sangue, e sparpagliato per il terreno c'erano un paio di persone tutte squarciate. E noi due, io e Alexandru eravamo su di un piedistallo a sghignazzare tutti sporchi di sangue.

Mi svegliai di botto.

Mi sedetti a gambe incrociate sul letto per riflettere. Non credo sia opera di Alexandru, beh insomma lui è capace di tutto, ma entrare nei sogni delle persone questa mi sembra troppo!

Le luci fuori erano ancora aperte, mi affacciai alla finestra e mi sembrò di aver visto Alexandru.

Mi stropicciai gli occhi per vederci chiaro, ma vidi sempre lui, si Alexandru era proprio lì fuori sotto ad un lampione a fissare la mia finestra.

Chiusi immediatamente le tende, e mi buttai sotto alle coperte, forse quelle due orette sarei riuscita a prendere sonno.

La sveglia suonò più squillante che mai, la sentii subito perché non avevo dormito molto, Liz invece non la sentì, nemmeno le cannonate l'avrebbe svegliata oggi. Le feci il solletico, ma nemmeno quello servì così provai a muoverla. Poco dopo si svegliò.

<Liz! Dormito bene?>>

Liz era tutta assonnata, non capiva nemmeno dove fosse.

Si stiracchiò un pochino e poi mi disse che andava tutto bene, aveva dormito da favola stanotte.

 

<<Roxy che hai? Hai dormito poco?>>

<>

<Samuel per andare con lui?>>

<Liz, mi vuoi liquidare perché ti vedi con Vladimir, ho indovinato non è così?>>

<> mostrandomi la lingua.

<Sam, abbiamo litigato ieri notte.>>

<>

<>

<<Roxy, che cosa è successo?>>

Mentre mi stava riaccompagnando al campus un vampiro ci attaccò, lui non si accorse della sua presenza per colpa mia, l'ho distratto e poteva morire se con me non avevo il paletto. Tutto qua.

<>

<Liz è per il suo bene.>>

<Roxy ti devo dire una cosa, hai ragione oggi a prendermi viene Vladimir, non pensavo avessi litigato con Sam.>>

<Liz vai pure.>>

<>

 

<>

Ed eccolo là, tutto cupo misterioso, davvero un bel ragazzo. Eh si Liz aveva davvero scelto un ottimo ragazzo. Beh un anno fa l'avrei pensata in modo diverso.

Vladimir venne verso di Liz,la prese per mano e si diressero vero l'Università. Per non fare da terzo incomodo me ne andai dall'altra parte, avrei fatto la strada più lunga, ma ne valeva la pena.

 

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Capitolo 26
*** XXVI capitolo ***


Il cielo era plumbeo, di sicuro avrebbe piovuto da un momento all'altro, si sentiva l'odore nell'aria.

Camminavo in tutta tranquillità, quando vidi un ombra alle mie spalle, cercai di fare finta di niente, girai l'angolo e mi nascosi dietro ad un palo. Ed ecco comparire come sempre Alexandru.

Feci per alzare il paletto,ma non c'è la feci a colpirlo.

<>

<>

<>

<>

 

Alexandru si stava sempre più avvicinando a me, aveva davvero un buon profumo, era la prima volta che ci facevo caso. Oggi era più bello di sempre, oddio, non è che mi piacesse poi tanto...vabbè lo ammetto era attraente e al suo fascino non sapevo resistere

Era ad un passo da me, mi prese il viso tra le mani e mi baciò.

Non mi tirai indietro, lo lasciai fare, forze perché era pura attrazione. Le sue labbra erano infuocate...bruciarono al contatto con le mie. Era una sensazione davvero strana. Insomma un vampiro che stava baciando me, cose che non succedono tutti i giorni.

<>

<Roxanne quello che provo per te va al di fuori dell'immaginazione. Non ho mai amato nessuna come amo te. Darei la mia vita.>>

<>

Me ne andai subito da quel vicolo cieco, lo era in tutti i sensi. Non potevo provare qualcosa per lui, era impossibile. Ogni difesa mi crollò addosso. Che cosa avrei detto a Sam.? Sai guarda Alexandru prova qualcosa per me, e io? Io lo ricambio?

No, non poteva finire così...amavo Sam e lo amo tuttora.

Quel che provavo per Alexandru era solo infatuazione, non amore.

La giornata iniziò storta, e durò fino alla fine. Le ore all'Università non passavano mai. Ero davvero irrequieta.

Alla fine sarei andata da Sam e gli avrei detto tutto.

Almeno per Liz andava tutto a gonfie vele.

Era seduta tra le gambe di Vladimir, lui la stava guardando mangiare, la guardava in modo dolce. Si vedeva che erano innamorati. Provai una bella sensazione nel vedergli. Ero felice per loro, davvero tanto.

 

Ad un tratto Liz si alzò per guardarlo negli occhi, per riflettercisi ed ecco il primo bacio. Un bacio dolce, pieno di amore sia da parte di Liz che da Vladimir.

Sapevo benissimo che lei sarebbe ritornata al campus assieme a Vladimir, così sarei andata a casa di Sam per chiarire tutto quanto.

Finita l'Università iniziò a piovere. Era leggera, ma la sentiva penetrare nelle ossa.

Arrivai davanti a casa di Sam, lui stava suonando la chitarra, una melodia lieve. Si stava dedicando ad un testo d'amore.

Quando mi vide, gli brillarono gli occhi.

Posò la chitarra alle sue gambe, si alzò e mi venne in contro.

<Sam, davvero non lo meriti.>>

 

<>

<>

<>Gli occhi pieni di tristezza.

<Sam, ho deciso di scegliere te.>>

Sam mi venne incontro, mi abbracciò e mi baciò. Mi mancavano le sue labbra, morbide,calde. Finalmente le ritrovai dopo tanto.

<Samuel Campbell.>>

<Roxanne.>>

Passai tutto il resto della giornata con lui, facemmo cose assieme che non avrei mai pensato. Mi insegnò altre cose sulla caccia e sulla musica.

Venne sera e mi toccò lasciarlo solo. Non volevo separarmi da lui, eh l'amore cosa fa.

Arrivai al campus. Mi sistemai e mi feci un bel bagno per rilassarmi.

Quando vidi Alexandru sospeso alla mia finestra.

<>

<<Roxanne, ti prego fammi entrare.>>

Apri la finestra e lo feci entrare.

<>

<>

 

Alexandru era davanti a me, faccia a faccia, sopratutto labbra a labbra. Era ad un metro da me. Le sue mani tremavano per l'eccitazione. Il suo tocco sulla mia pelle bruciava. Non resistevo più al suo fascino. Mi baciò per la seconda volta e comunque lo lasciai fare, perché quel bacio lo volevo anche io. Era un bacio appassionato, più che con Sam, perché non era amore, ma solo passione.

Mi staccai dalla sua presa poco dopo, lui mi prese la mano, ma io scostai.

<Samuel, sarà sempre e solo Samuel. Mi dispiace , ci tengo a te, ma niente di più.>>

Stavo davvero male per come mi ero comportata con Alexandru, lui doveva capire che per me era solo un amico, niente di più. L'unico vero amore per me era Samuel.

Alexandru mi prese la mano e la portò all'altezza del suo cuore.

<

Mi spiace che sia finita così Roxanne, perché io ti amo e lo sai. Ti avrei resa felice lo stesso.>>

Ed un grande corvo nero con sfumature violacee prese il volo in direzione del castello Dunnottar.

 

Restai da sola in stanza,un grosso nodo mi salì alla gola. Stavo davvero male. Già non solo l'amore fa male pure l'amicizia.

Mi ero cacciata davvero in una brutta situazione, non dovevo farmi baciare né oggi né l'altra volta, era stato un grosso sbaglio e ora ne pagavo le conseguenze. Mi distesi sul letto, guardando il soffitto.

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Capitolo 27
*** XXVII capitolo ***


Sentii come un fruscio fuori dalla finestra, mi affacciai e vidi Vladimir con Liz. Loro si che capivano bene cosa provavano l'uno per l'altra. Liz la vedevo felice, arrossiva sempre in compagnia di lui, facevano davvero una bella coppia. E io che avevo sempre creduto che potesse esistere l'amore tra umana e vampiro, oggi ne avevo la prova.

Le favole non esistono solo nei film, pure nella realtà, basta crederci.

Liz in camera non venne da sola, con lei c'era Vladimir. Lui aveva un'aria assente invece lei era sicura di se...molto determinata.

 

<<Roxy devo parlarti>>

<> Abbozzando un sorriso per nascondere la tensione.

<Vladimir e questo porta solo a una decisione.>>

<<Liz mi stai spaventando>>

<Roxy, davvero...io...io mi dispiace

per averti detto che sarei rimasta sempre al tuo fianco, che niente e nessuno ci avrebbe separato...ma vedi l'amore cambia e con essa sono cambiata pure io.>>

<<Roxy ho deciso di vivere per sempre con Vladimir, di scegliere la notte al giorno, mi dispiace mi dispiace davvero tanto, ti voglio bene e te ne vorrò per sempre.>>

<Liz, ti pare?>>

<Roxy, mi fa male la scelta che ho dovuto prendere.>>

<Liz non posso, è troppo difficile.>>

<Roxy...ti ricordo che con te c'è Samuel>>disse sorridendomi

Liz mi venne incontro e mi abbracciò forte forte. Lacrime salate solcarono le mie guance e caddi in singhiozzi convulsi.

 

Mi sentivo uno straccio.

<Roxy>>

<<Liz aspetta, ti prego non abbandonarmi.>>

<Roxy.>>

Vladimir aprì la finestra, ma non assunse sembianze animali come Alexandru, si drizzò sulla schiena e fece salire Liz.

Lei aveva le lacrime agli occhi, pure io. Salì sopra di lui e spiccarono il volo. Quella fu l'ultima volta che la vidi.

Non seppi mai se si fosse trasformata anche lei in vampiro oppure se avesse cambiato idea. Comunque la nostra amicizia sarebbe durata per sempre.

Chiusi subito la finestra, perché stavo davvero male, non riuscivo a respirare per il dolore.

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Capitolo 28
*** XXVIII capitolo ***


Passarono alcuni anni, dalla scomparsa di Liz e Vladimir. Ero sempre assieme a Samuel, beh scelsi lui alla fine. Come si dice l'amore trionfa sempre. Avevo finito l'Università e mi diplomai. Io e Sam avevamo intenzione di cambiare città, troppi ricordi, troppe persone a me care mi avrebbe ricordato Aberdeen.

Ah si notizia, Sam mi aveva chiesto la mano. Ci saremmo sposati tra circa due settimane. I preparativi erano quasi finiti.

Il giorno prima del mio matrimonio mi arrivò una lettera da parte di Liz. Non la lessi subito perché avevo paura del contenuto e giù di lacrime.

Mi feci coraggio e la lessi anche perché ero curiosa.

Cara Roxy, da quando me ne sono andata assieme a Vladimir sono passati alcuni anni. E come ti potrai immaginare anche io ho fatto la scelta più adeguata a me. Ho deciso di farmi mordere da Vladimir per la terza volta, così divenni la creatura che tu temi di più ma anche che ami, una vampira.

Sono contenta che alla fine almeno tu abbia fatto la scelta più sensata, mi pare logico.

 

Domani potrò finalmente assistere al tuo matrimonio, sai il sangue non mi fa più niente,all'inizio della transizione svenivo ogni tanto ma ora mi ci sto abituando. Vladimir mi ha insegnato a limitarmi, si è fondamentale per noi, ma ci possiamo controllare. Non siamo spietati come Aleandru. Ah proposito che fine ha fatto?

Vabbé resta il fatto che come ti avevo detto tempo fa,ora posso mantenere la mia promessa. Ti ricordi quando sognavamo il principe azzurro e dicevamo che ai nostri matrimonio ci dovevamo essere a vicenda? Beh io per te Roxy ci sarò.

Sai in questi anni ti ho tenuta d'occhio,venivo ogni sera a guardarti, per vedere se fosse tutto apposto. Non dovevi piangere tanto per me, si lo so non sono più umana, ma non ho spento i miei sentimenti. Non posso finché ci sono persone che al mondo mi amano, come te e la mia famiglia. La quale ho scritto che non mi cerchino più. E' stata dura ma c'è la faranno, come tu Roxy. Ora ti farai una famiglia e la tua amica sarà solo un ricordo.

Domani ci sarà Roxy, ti abbraccerò dopo tanto tempo.

Con amore

Liz.

Ma dico lo fai apposta a scrivermi queste cose prima del mio matrimonio? Vuoi proprio farmi piangere, non è così?

Mi scesero le lacrime, ma stavolta erano di gioia misto a dolore.

Misi la lettera nella busta e la misi nel mio diario, si a ventun anni avevo ancora un diario personale e non me ne vergognavo.

Misi tutto in valigia, tanto solo la notte avrei dormito nella vecchia casa di Sam, il giorno dopo saremmo partiti.

Presi l'ultima cosa a cui ero affezionatissima, la foto mia assieme a Liz. Hey chissà che bella vampira sei diventata, non vedo l'ora di abbracciarti pure io Liz.

Scesi le scale, e mille ricordi mi invasero la mente,la prima notte al campus quando arrivai con Liz, Sam che mi svelò il suo segreto, quel pazzo di Alexandru che mi baciò non una volta, bensì due e Liz, la sua uscita di scena.

Andai via dal campus con rammarico. Davvero molta tristezza sentivo addosso.

Una pioggerellina leggera iniziò a scendere,ma stavolta non aprì l'ombrello, volevo che le lacrime si confondessero con la pioggia e funzionò alla grande.

Ed eccolo poco distante da me, Alexandru in tutta la sua bellezza, era sempre più bello, ma ormai avevo già scelto e non sarei mai più potuta tornare indietro.

<>

<>

<Roxy per dirti addio, perché sarà un addio.>>

<>

Per la prima volta vidi Alexandru piangere, gli scesero alcune gocce. Come sempre tentò di nasconderlo, tipico di lui, voleva nascondere i suoi sentimenti, anzi spegnerli... forse sarebbe stato più facile se non li fosse interessato più nulla di nessuno.

Mi guardò un ultima volta negli occhi e con un sorriso che sinceramente mi spaventò mi dissi ci vediamo agli inferi Roxy.
 

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Capitolo 29
*** XXIX capitolo ***


Non feci caso a quello che mi disse, era sconvolto e lo potevo biasimare?

 

Attraversando la spiaggia arrivai subito al cimitero, di conseguenza sarei arrivata in un battibaleno da Sam.

Lui era tutto entusiasta, glielo vedevo negli occhi. Lui era fiero di tutto quello che aveva fatto. Solo di una cosa era pentito. Di non aver mai fatto fuori Alexandru, forse perché glielo avevo chiesto io, dato che ci tenevo.

Anche lui si stava preparando, aveva messo tutte le cose utili in un borsone, lasciando in casa tutti gli attrezzi da cacciatore. Non arrivai mai a chiedergli se poi avremmo continuato a cacciare oppure no, resterà sempre un mistero.

Appena mi vide, gli si illuminarono gli occhi, quei bellissimi occhi color azzurro-verde che mi ipnotizzarono subito. Ora li vedevo con una luce diversa. Mi venne in contro e mi baciò. I suoi baci, tuttora mi facevano impazzire.

< Roxy>>

<Samuel.>>

 

La notte sembrava tranquilla,la pioggia aveva cessato e non c'era un filo di vento fuori. Samuel era uscito un momento perché aveva sentito un rumore.

Non mi accorsi di nulla, perché ero talmente stanca e pensierosa per il giorno dopo che non mi resi conto che in stanza mia e di Sam c'era Alexandru.

Mi svegliai al tocco di Alexandru sulla guancia. Faceva una reazione caldo-freddo. Il suo tocco era fresco sulla mia guancia in fiamme.

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<Roxy, questo è un sogno, sognerai per l'eternità e così potremmo stare assieme.>>

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<Roxy.>>

Da dietro la schiena alzò un pugnale di legno, fatto apposta per uccidere un vampiro. Non feci in tempo ad alzarmi o a bloccargli la mano, che lui mi trafisse.

Si mi trafisse come fossi un vampiro. Una pozza di sangue bagnò subito il letto.

Alexandru mi desse un ultimo bacio e se ne volò via nella notte. Credo vagasse di nuovo nell'oscurità per sempre, cercando forse qualcun'altra che assomigliasse a me.

Lasciò per sempre Aberdeen.

Al ritorno di Sam, quello che trovò non era un bello spettacolo, al momento pensò che stessi dormendo, insomma gli occhi erano chiusi e sulla mia bocca c'era la tranquillità. Ma quando alzò le coperte quello che trovò non fu molto bello. C'ero io in una pozza di sangue con il paletto dritto nel cuore.

 

Sam scoppiò in un grido di dolore misto a rabbia. Mi prese subito tra le sue braccia, per farmi sentire il suo calore. Oramai non sarebbe servito a nulla. Mi promise che avrebbe fatto giustizia, avrebbe cercato Alexandru fino alla morte, finché non l'avesse trovato non si sarebbe mai dato pace.

Mi seppellì nel cimitero vicino alla sua casa. Mise una lapide di granito, davvero carina.

Lui era lì ogni giorno, diceva che così mi avrebbe fatto sentire la sua presenza. Anche Liz passò a farmi visita, mi lasciò un'orchidea, era bianca candida. Lei diceva sempre che mi assomigliava. Piangeva ogni volta quando veniva, io non volevo perché comunque il mio spirito sarebbe sempre stato legato là, a Sam e a Liz. Le persone che amavo più di ogni altra cosa al mondo.

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