Il Piccolo Principe

di DumbledoreFan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capito 4 (parte prima!) ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 (seconda parte!) ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** AVVISO IMPORTANTISSIMO! ***
Capitolo 17: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 34: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Il Piccolo Principe Salve a tutti!! Questa è la prima storia che pubblico, e una delle tante che scrivo!!Finalmente mi sono decisa a postarla in questo meraviglioso sito di cui non potrei fare a meno! La storia è quasi interamente ispirata a quello che considero il libro più bello del mondo "Il Piccolo Principe" e infatti vede un Draco un po' OOC che rispecchia in molti aspetti il bambino caduto dall'asteroide B 612. Hermione, dal canto suo, si trova incredibilmente confusa, e tutti e due capiscono di essere stati addomesticati l'un dall'altra. Spero che vi piaccia, visto che la reputo una delle migliori che abbia scritto. Buona lettura!
Baci, Alexa.

Se qualcuno ama un fiore di cui esiste un solo esemplare,
in milioni e milioni di stelle,
questo basta a farlo felice quando le guarda.
                                           
                                                                                VII “Il Piccolo Principe”

Sereno e Tempestoso. Chiaro e Scuro. Limpido e Torbido. Così era il cielo, quel giorno novembrino, quando incontrai il mio Principe. Non sapevo che fosse lui, naturalmente, ma fu la prima volta che lo vidi. E lo vidi non come lo avevo visto sempre, ma scorsi il lui la sua vera natura, il suo vero essere. Non so perché si mostrò proprio a me, ma fu così.
Come ho già detto, quel giorno il cielo era uno spettacolo eccelso. Da una parte era di un azzurro cristallino, con delle soffici nuvole candide che ricordavano vagamente lo zucchero filato di Mielandia, che vorticavano spensierate e libere. Mentre dall’altro lato, il cielo era burrascosamente cupo; i nuvoloni grigi e tenebrosi erano uno spiacevole presagio di temporale, e i tuoni che sgorgavano non erano certo d’incoraggiamento.
Era una situazione fuori dall’immaginabile, quel giorno. Sembreva che si stessero congiungendo il giorno e la notte. Gli esatti opposti si stavano fondendo in una sconsiderata unione, incuranti di tutto quello che avrebbero potuto scaturire. E’ così che facemmo noi. Noi, che non avevamo niente in comune. Noi che ci siamo sempre odiati. Noi che abbiamo sempre combattuto l’uno contro l’altra. Noi, troppo diversi, troppo opposti. Il Giorno e la Notte. Il Sereno e la Tempesta. Il Fuoco e l’Acqua. Il Bianco e il Nero. Il Cielo e la Terra. Il Diavolo e l’Acqua Santa. Il Grifone e La Serpe.
Quel pomiriggio, me ne stavo impassibile di fronte al temporale imminente, e guardavo ipnotizzata quello spettacolo prodigioso che solo la natura era in grado di offrire a noi bramosi mortali, vogliosi di quella magia tanto straordinaria, di cui solo lei era padrona. Avevo addirittura distolto gli occhi dal libro, quel giorno. Ma non un libro qualunque…il mio libro. Quello che reputavo il libro più bello su cui avessi mai posato gli occhi. Me lo regalò mia madre, quando avevo appena sette anni. Un po’ piccola forse, per comprendere a pieno le merevigliose espressioni di quel libro che mi aveva insegnato tanto. In realtà, lo potevi, anzi lo dovevi leggere a tutte le età, perché cresceva con te, e tutte le volte che lo riguardavi, ti diceva cose diverse, ti faceva provare cose diverse. Ti segue per tutta la vita, passo dopo passo, e in ogni situazione lo troverai adatto. Io lo considero un “life coach”, un maestro di vita. E in fondo, quel libro lo è davvero. Il Piccolo Principe è un libro che tutti avrebbero dovuto leggere almeno una volta nella vita. Sono quelle 90 pagine che ti cambiano l’esistenza. Le leggi in un giorno, io lo finii in un paio di ore. E quel pomeriggio, avevo deciso di riprenderlo in mano, di sfogliare ancora una volta quelle pagine brulicanti di insegnamenti irrinunciabili. Ma poi, mi ero incantata ad osservare il cielo, seduta con le gambe incrociate sotto ad una quercia sulla riva del Lago Nero, inconscia del fatto, che tra poco, il mio Piccolo Principe serebbe piovuto da me.
                                                        *
Camminavo a passo svelto ed elgante per i gelidi sotterranei di Hogwarts, dirigendomi verso il parco, desideroso di aria fresca e magari di una rilassante sigaretta. E nel mentre, pensavo. Pensavo a tutto quello che mi circondava, pensavo alla vita che facevo, a quella che avrei voluto fare. Una vita complicata, la mia. Molto più di quello che sembrava. Diviso fra quello che ero e quello che facevo finta di essere. Portavo una maschara, una maschera che ormai mi aveva quasi completamente assorbito. Una maschera messa con la forza, e che ora tenevo per la sopravvivenza. Ma mi ero stancato. Stancato di essere quello che non ero. Non so quando ero venuto a capo di questa conclusione, visto che la vita che facevo mi era sempre piaciuta: Ero ricchissimo, bellissimo, tutti mi adoravano e mi temevano, ero l’unico erede della più importante famiglia purosangue dell’Inghilterra…cosa c’era che non andava? Forse il fatto che non volevo essere ricchissimo, bellissimo, adorato e temuto da tutti, erede della più importante famiglia purosangue dell’Inghilterra. Io volevo solo essere me stesso. Tra un po’ non mi ricordavo neanche più com’ero davvero. Sentivo l’improvviso bisogno di essere vivo, di provare quelle forti emozioni che ti danno una ragione per restare al mondo. Volevo vivere, non sopravvivire, come stavo facendo ora. Chiuso in una teca di vetro da cui non potevo uscire, e in cui nessuno poteva entrare. E la cosa più atroce, era che quella teca, me l’ero costruita io, con le mie mani, e avevo firmato la mia condanna ad un’eternità infernale. Volevo uscire da quella situazione, ma sapevo che c’era solo UNA via d’uscita. Quella via drastica ma a volte necessaria. L’unica via d’uscita. La morte. Ebbene sì, mio padre ha assicurato al Signore Oscuro che alla fine della scuola sarei diventato un mangiamorte a tutti gli effetti, e sapete com’è…il servizio a Voldemort è un servizio a vita, o a morte. Strano come possa provare i sentimenti opposti: voglia di vivere, e voglia di morire. Contemporaneamente, volevo restare al mondo, e godermi quello che mi spettava, godermi le mie emozioni, quelle che era lecito avere a sedic’anni; e volevo anche morire, andarmene dalla Terra per scampare a quel destino già prestabilito che non mi si addiceva per niente. Ma non sapevo, che c’era un’altra via di fuga da quella situazione…in ogni modo, l’avrei scoperta presto…
Finalmente il parco di Hogwarts mi si mostrò incontaminato in tutta la sua leggiadra bellezza. L’aria era pungente, in lontananza si udivano dei tuoni, anche se da una parte il cielo era ancora completamente limpido. Il vento passava prepotentemente soave fra gli ispidi fili d’erba, e fra le foglie degli alberi indispettiti come le ragazze alle quali si scompigliano i capelli appena fatti. Il Lago riversava immobile come al solito, e sulla riva s’increspavano dolcemente alcune giovani onde. Mi sedetti su una panchina stringendomi un poco nel mantello che sfoggiava orgogliosamente lo stemma dei Serpeverde. Ma quanto ne ero veramente orgoglioso?
Con questo dilemma, mi accesi una sigaretta…

Spero che come primo chappy vi sia piaciuto, naturalmente è solo l'inizio. Sono ben accette sia lodi che critiche e consigli, quindi se vi va, lasciate una recensione, che di sicuro, mi fa molto piacere!!
Ringrazio tutti quelli che hanno letto, alla prossima!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Siccome il primo capitolo era a mio avviso corto e conciso, diciamo l'introduzione, vi posto anche il secondo, per vedere se la storia vi piace davvero!!Ditemi se vi fa piacere che continui!!

-Addio- disse la volpe –Ecco il mio segreto. E’ molto semplice:

non si vede bene che con il cuore. L’essanziale è invisible agli occhi-
                                                  
                                                                 XXI  “Il Piccolo Principe”


Volsi improvvisamente lo sguardo attirata da un rumore che avevo udito in lontananza. Fu in quel preciso istante che vidi il mio Piccolo Principe, e quasi mi sembrò di sognare. Capelli color del grano scossi dal vento avevano degli stupendi riflessi dorati, e parevano brillare di luce propria. Alcuni ciuffi ricadevano scomposti sul viso sottile e delicato, dalla carnagione estremamente chiara e diafana, che ricordava la candida neve che discendeva nei mesi invernali; e incorniciavano due occhi grigi color della nebbia, che sembravano metallo fuso. Occhi freddi, di ghiaccio, che ricadevano però pensierosi sul lago, mentre una sigaretta era appesa alle labbra sottili e chiarissime, su cui era sempre stampato il suo solito ghigno, e la sua espressione superiore. Ma quel pomeriggio, niente di freddo e superiore era presente nell’espressione di Draco Malfoy. Sedeva avvilito su una panchina di legno, con un’aria d’insolita malinconia e tristezza. E fu come vederlo per la prima volta. Perché non lo vidi con gli occhi, ma ben sì…con il cuore. All’improvviso un moto di innata curiosità mi pervase. Perché Malfoy era triste? Lui, freddo e distaccato, impassibile al dolore, inattaccabile dalla sofferenza. Che cosa lo turbava? Ma subito dopo, il raziocino riprese il controllo del mio corpo, e mandai a quel paese tutte quelle domande. Ma che m’importava di Malfoy? Eppure, non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso. Era diverso, tremendamente diverso. Come non lo avevo mai visto prima. Sembrava terribilmente umano, terrebilmente angosciato. E scorsi in lui quello che nessuno aveva scorto prima d’ora. La sua umanità, i suoi sentimenti…quelli veri.
Riposai gli occhi sul cielo, e posai il libro a terra.

“Granger, se mi sedessi accanto a te ti farebbe tanto dispiacere?”
Vidi la ragazza voltarsi alle mie parole, e squadrarmi guardinga. I capelli boccolosi color del cioccolato ricadevano spettinati, scompigliati dal vento del Lago. Gli occhi di uno spettacolare nocciola cremesi mi fissavano incerti. Non come prima. Sì, l’avevo vista. L’avevo vista che mi osservava. E lo faceva in modo curioso. Aveva anche sorriso nel vedermi. E nel fondere la mia nebbia con la sua nocciola avevo avvertito una strana sensazione. Non quella di ribrezzo e disgusto che avvertivo quasi sempre in sua presenza. Era stato indescrivibile. Uno strano gorgoglio allo stomaco, come se avessi fame. E in un certo senso avevo fame…fame di lei. Ma a quei tempi ancora non lo sapevo. Avevo colto al volo l’occasione di stuzzicarla un po’, non volevo stare ancora a crogiolarmi nella mia tristezza.
“Se non dispiace a te…” rispose la riccia Grifoncina dopo qualche istante di sguardi eloquenti. Mi ero alzato dalla panchina e mi ero avvicinato mesto a lei. Gli riservai un ghigno che era quasi un sorriso. Poi, presi un libro che era accanto alla Granger e mi sedetti al suo posto. Guardi la copertina dove c’era un disegno a mano infantile, di un bambino biondo su un piccolo pianeta. Inizialmente sembrava un libro di favole. Poi il titolo saltò subito ai miei occhi “Il Piccolo Principe”.
“Che ci fai qua al Lago?” chiesi con tono un po’ distante, tanto per rompere quel silenzio insopportabilmente imbarazzante che si era creato tra noi due. Lei mi guardò stranita.
“Leggevo…” rispose semplicemente. Non c’era il solito astio nella sua voce, come quello che perennemente mi rivolgeva. Era più tranquilla, più dolce, e di questo gliene fui eternamente grato. Per questo anche io cominciai la mia conversazione con la voce più calma e serena.
“Il Piccolo Principe…non ci crederai, ma anche io una volta lessi questo libro. Quando ero piccolo, ovviamente”
Non sapevo perché glien’avevo parlato. In realtà mi sarei dovuto vergognare di aver letto un libro babbano, per giunta, scritto per i bambini. Ma in realtà, quel libro mi aveva sempre affascinato, e lei mi sembrava la persona più giusta con cui parlarne. Forse perché in quel momento difficile, con la mia grave crisi d’identità, lei era l’unica in mia vicinanza, ma sapevo che c’era qualcosa di più sotto.
Aprii il libro. Nella prima pagina c’era una dedica. Cominciai a sfogliarlo. Poi, arrivai alla mia parte preferita. Quella della volpe.
“Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico e ora è per me unica al mondo” lessi ad alta voce quel pezzo sottilineato.
“Sai, questo pezzo  è uno dei miei preferiti…è il tempo che hai perduto per la tua rosa, che ha reso la tua rosa così importante”
“Anche il mio” rispose stringata la riccia. Non mi guardava negli occhi, guardava al di là dei lineamenti delle colline. Chiusi il libro e mi poggiai sul tronco della possente quercia; anche io scrutavo il panorama.
“Che vuoi, Malfoy?” mi chiese d’un tratto, con freddezza e distacco.
“Ce ne sono di cose che vorrei…ma ora mi accontento di un po’ di pace…”
“Forse è meglio che ti riformuli la domanda: che cosa vuoi da ME?”
Fissai la Grifondoro che mi guardava negli occhi, sempre con lo sguardo serio e l’orgoglio che le brulicava nel petto. Io le sorrisi. Non so bene perché le donai quel sorriso tanto dolce e tanto insolito per me. Solo che avevo voglia di farlo. E volevo cominciare a fare quello che mi andava di fare, anche se non rispettava quello che dovevo far finta di essere.
“Niente, Granger, solo un po’ di disinteressata compagnia” risposi con tutta la semplicità che avevo. Non mi andava di litagare. Non ora.
“Sì, certo, da me! Ma chi vuoi prendere in giro! Non sono una sporca mezzosangue neanche degna di respirare la tua stessa aria?”
Ora udivo nella sua voce una nota di controllata rabbia, mentre recitava quella frase che molto spesso le avevo rivolto.
“Forse…ma lo devi giudicare tu, non io”
Non dimenticherò mai la sua faccia. Sbarrò completamente gli occhioni da cerbiatta e spalancò la bocca che tra un po’ gli toccava terra, in un’espressione a dir poco sbigottita, che provocò in me una strana ilarità, e infatti, mi lasciai andare ad una fragorosa risata, che da tanto tempo non facevo. I Serpeverde futuri mangiamorte non dovevano perdere tempo a ridere, almeno che non fosse per cattiveria.
“Avresti dovuto vedere la tua faccia…” dissi, mentre continuavo a ridacchiare. Non la stavo prendendo in giro, ero semplicemente divertito.
“Scusa, ma è una cosa così impensabile che le mie intenzioni siano sinceramente buone?” chiesi ancora alla ragazza.
“Sì” mi rispose energicamente. E io mi sciolsi in un’altra fragorosa risata.

Malfoy accanto a me rideva. E questo mi stupì non poco. Era la prima volta che lo vedevo ridere, ridere sul serio. Ridere d’ilarità innocente. Il suo volto era piegato in una smorfia divertita, mentre i capelli di grano aleggiavano leggeri intorno al viso della Serpe. Mi pentii subito di quello che pensai, ma non ne potetti fare a meno. Era bellissimo. Anzi, bellissimo era un eufemismo. Sembrava irreale dato il suo spropositato fascino. Gli occhi sempre freddi e crudeli erano graziosamente allegri, e il ghigno Made-In-Malfoy se n’era andato per lasciare posto ad una spensierata risata. Rimasi un attimo incantata a guardarlo. E sentii improvvisamente il cuore aumentare i battiti. Arrossii. Oh Santo Dio, ma che mi stava succedendo! Era Malfoy, cacchio!! La Serpe che per anni mi ha umiliata e disprezzata, che mi ha fatto star male, che ha fatto star male i miei amici. Non potevo trovarlo bello o arrossire in sua presenza…o forse sì?!
“Granger, Granger…quanto mi sottovaluti! Sono molto più buono di quanto pensi!” mi disse, ancora sorridendo. Io ci rimasi quasi male. Lo guardai come se fosse un extraterrestre, poi spontaneamente portai una mano sulla sua fronte.
“Malfoy hai la febbre, vai in infermeria!” dissi seria.
“Invece non sono mai stato meglio prima…” sussurrò il biondo, con un tono che non mi piacque per niente. Era tremendamente malinconico e infelice. Mi prese una stretta al cuore. Provai quasi compassione per lui. E sapevo che non avrei dovuto farlo, che la mia ragionevolezza avrebbe dovuto prevalere e farmi tornare in mente tutte le cose atroci che mi ha fatto, ma dal tronde si sa…il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce.
“Cosa c’è che ti turba, Malfoy?” gli chiesi, con un tono talmente dolce, che non stupì solo lui, ma anche me. Lui ridacchiò triste.
“Come se potessi parlarne con te…”
“Parlane con un amico, allora…”
“Se ne avessi…oddio, uno ce l’ho, ma non mi ha capito…”
“Allora non ti resta che parlarne con me!”
Mi squadrò un attimo guardingo, poi scosse il capo.
“Non importa Granger…grazie per il supporto comunque!”
Sembrava irreale quella strana situazione che si era creata. Io e Malfoy, seduti accanto sotto una quercia, a parlare amichevolmente come se fossimo amici di vecchia data. Nessuno dei due aveva capito che dentro stavamo cambiando, e che per capirci avevamo bisogno l’uno dell’altra. Tornai a guardare il cielo. Lo spettacolo che si presentava era ancora più strabiliante di prima, se possibile.
“Bello vero?” dissi con tono sognante.
“Bellissimo…non ho mai visto una cosa del genere in vita mia!Visto che bel contrasto? Gli opposti si attraggono…” commentò la Serpe. Rimanemmo in silenzio a guardare il cielo. Ma di sottecchi gurdai il Principe delle Serpi, quello che più tardi serebbe diventato il mio Piccolo Principe. E mi sentii improvvisamente attratta da lui, come del ferro ad una calamita. Forse Malfoy aveva ragione…gli opposti si attraggono…
“Granger smettila di guardarmi così che mi consumi!” esclamò lui, sorridendo sornione! Ero stata beccata con le mani nel sacco.
“Ma che dici, non guardavo te!” provai a giustificarmi poco convinta.
“Consolati…anche io ti guardavo…” mi disse piano, con tono pacato.
Improvvisamente arrivò una folata di vento che reputo mandata dal destino, che fece volare il libricino che avevo fra le ginocchia dall’altra parte delle gambe di Malfoy. Mi sporsi con scatto repentino per riprenderlo, e mi ritrovai involontariamente fra le braccia del biondo.
“Non solo mi mangi con gli occhi, ma mi salti pure addosso! Non pensavo che avessi gli ormoni così in subbuglio, Granger…oddio, stando sempre con Lenticchia, ti capisco se trovandoti di fronte (anzi in braccio) ad un bel ragazzo come me tu perda la testa, però…” e terminò la frase con un’altra bella risata. Io indispettita feci per alzarmi. Mi ero un po’ illusa che Malfoy fosse diventato più gentile e più umano, invece era il solito stronzo. Provai a rimettermi al mio posto, ma lui mi tenne stretta fra le braccia. Lo guardai stranita.
“Eh no, che credi di fare, di piombare fra le mie braccia e andartene così?” mi disse con un ghigno malizioso, prima di posare con uno scatto repentino le sue sottili labbra sulle mie. All’inizio non riuscii a capire cosa stava succedendo, ma quando mi resi conto che stavo baciando Malfoy rimasi sconvolta. Il biondo aveva schiuso la sua bocca sulla mia, con un tocco delicato, e mi aveva trascinato in un bacio dolce, casto e delizioso. Un bacio che mi fece mancare il fiato, che mi fece gemere d’emozione. Malfoy mi mise la mano dietro la nuca e mi spinse verso di se, mentre io, quasi involontariamente, cinsi il suo collo. Ricambiai con estrema tenerezza, mentre il bacio si faceva sempre più passionale. La lingua della Serpe premette sulle mie labbra, fino ad aprire il varco della mia bocca, dove incrociò la mia di lingua, ed insieme giocarono seducenti a rincorrersi, prendersi e riprendersi. E desiderai che quel attimo durasse per sempre. Ma se il destino prima era stato a favore, ora mi remò contro. Infatti sentii una goccia di pioggia rigarmi il viso. E poi un’altra, ed un’altra ancora. Ci trovammo fradici sotto un temporale imponente. Ci staccammo. Mi toccai le labbra incredula, poi scrutai il biondo sbalordita. Ma non ci fu tempo di spiegazioni ed improbabili giri di parole. Ci alzammo veloci, presi in fretta il libro che si era inzuppato non poco, e a corsa ci dirigemmo verso il castello. Le lacrime cominciarono a sgorgare dai miei occhi di nocciola. Benedetta la pioggia, che ti permette di camminare a testa alta con il volto coperto di lacrime.

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Domani vi posterò li prossimo capitolo! A domani, baci!
RECENSITE PLEASE!
                                             ALEXA

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Eccomi con un altro capitolo: Buona Lettura!

-Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla.
 Le parole sono una fonte di malintesi-

                                                                    XXI “Il Piccolo Principe”


Quella notte ne Draco ne Hermione dormirono…

Dietro il baldacchino verde smelardo, pensai tutta la notte, mentre la luce della Luna invadeva la camera. Ma cosa diamine mi era preso?! Avevo baciato Harmione Granger, la Mezzosangue, la Secchiona Zannuta, la migliore amica dello Sfregiato e di Lenticchia! Ero per caso impazzito?! Era stato tutto strano quel giorno…mi ero svegliato più di pessimo umore del solito con un mal di testa terribile, ero arrivato alla conclusione che la mia vita faceva schifo e che volevo smettere di essere quello che facevo finta di essere rischiando la vita stessa e ciliegina sulla torta: AVEVO BACIATO HERMIONE GRANGER!!!!!Era stato così strano…l’avevo vista e mi ero sentito attratto. Ma non attratto fisicamente. Volevo parlarle, starle vicino…avevo creduto che lei potesse consolarmi e capirmi. Avevo scorto il lei qualcosa di più della sporca mezzosangue che reputavo.
Pazzo. Completamente pazzo! Cosa credevo di fare?! Io e lei non potevamo essere niente, non volevamo essere niente! Troppo diversi, troppo opposti… Come mi era saltato in testa di estaurare un qualcosa di pacifico e anche di più con la mezzosangue zannuta?! Come avevo fatto a sentirmi preso da lei, dai suoi occhi, da tutto quello che era?
Pazzo. Completamente pazzo! Quel giorno era stato da dimenticare, e così sarebbe stato. Non potevo permettere a quella lì di rovinare tutto, tutto quello che mi ero costruito, anche se avrei voluto tanto buttarlo giù. Domani mattina tutto sarà come prima. Io e lei non avremmo mai un rapporto pacifico o amoroso o amico. Ma perché quando mi ero trovato in sua vicinanza in un momento così particolare avevo desiderato in un modo inimmaginabile la sua compagnia?! Forse perché vedevo in lei la svolta che avrebbe avverato il sogno di farmi tornare quello che ero.
Pazzo. Completamente pazzo! Vedere nella Granger colei che avrebbe avverato il mio sogno?! Io stavo male per davvero!! Ma neanche morto!
Il mio orgoglio era troppo grande, i pregiudizi troppo forti, le incombenze che avrebbe avuto troppo gravi…Ma perché quando ci baciavamo mi ero sentito così bene, così contento, così vivo?! Perché mi era così piaciuto?!
Pazzo. Completamente pazzo!!!!!

Contemporaneamente nel dormitorio femminile di Grifondoro…

Sotto le coperte vermiglie, mi grogiolavo immersa nei miei pensieri, mentre fissavo il cuscino con aria persa. Ma cosa diavolo mi era successo?!
Come avevo potuto baciare Draco Malfoy, il nostro acerrimo nemico, figlio di Mangiamorte, dannato furetto e stronzissima serpe?! Forse ero io che avevo la febbre, non lui. Quel giorno era da dimenticare. Già da come mi ero alzata male e dalla voglia di rivangare il mio libro preferito pieno di ricordi ero sicura che sarebbe stata una giornata fuori dal normale…ma così se n’è approfittata!Eppure, per un momento Malfoy mi era sembrato terribilmente turbato, dolce, sincero…quasi irreale. E il suo sguardo era totalmente diverso, era caldo, era triste, era vivo. Era buono.
Pazza. Completamente pazza! Come potevo definire Malfoy buono?!?! Era sempre il solito lurido fiscido e subdolo figlio di Mangiamorte che per anni mi aveva fatto star male, che mi aveva trattata come spazzatura, che mi aveva umiliata! Ma oggi, quando mi sono voltata e l’ho visto è stata quasi una visione celestiale. Pensavo di essermi ritrovata davanti il Piccolo Principe. Ma forse molto più bello…
Pazza. Completamente pazza! Malfoy non poteva essere bello! Era diabolico, maligno, meschino, vile, crudele, cattivo!! Era tutto quello che di negativo c’è al mondo…ma allora perché quando mi ero trovata davanti ai suoi occhi mi ero persa?! Perché quando mi si è avvicinato mi sono sentita subito attratta da lui?! Perché il suo sorriso, la sua risata, mi avevano fatto sciogliere dentro come neve al sole?! Perché quando mi ero trovata fra le sue braccia mi ero sentita toccare il cielo con un dito?! Perché quando ci siamo baciati mi sono sentita affogare in un mare di piacere e felicità, e ho desiderato che quel attimo durasse per sempre?!
Pazza. Completamente pazza! COME AVEVO POTUTO BACIARE DRACO MALFOY?! Avrei dovuto respingerlo, dirgli parole rabbiose e crudeli, che avrebbero dovuto ferirlo e farlo patire, farlo star male come aveva fatto stare male me per tutto questo tempo…ed invece mi ero buttata fra le sue braccia e mi ero pure offerta di consolarlo! Gli avevo offerto la mia gentilezza, la mia amicizia, il mio tempo! Ero stata dolce e comprensiva con lui!Avevo creduto che lui fosse cambiato, cambiato davvero. Che avesse buttato giù la maschera da intoccabile, che fosse stato sincero.
Pazza. Completamente pazza! L’indomani serebbe stato tutto come prima, non avrei permesso a lui di rovinare la mia vita! Eppure, se fossi tornata indietro, ammisi a malincuore che l’avrei rifatto cento volte! Perché ho sentito un’emozione che non avevo mai provato. Mi ero sentita leggera, libera, felice. Avevo avvertito una morsa allo stomaco e sarei rimasta così per l’eternità tra le braccia di Draco Malfoy.
Pazza. Completamente pazza!!!!!!
                                                     *
L’indomani mi svegliai con due borse gigantesche sotto gli occhi. Perfetto, i pensieri su quel dannato furetto mi dovevano pure rovinare il faccino…mi fiondai in bagno facendomi una doccia fredda, e il getto d’acqua mi rinfrescò il corpo, scivolando soave sulla mia pelle liscia. Uscii e mi asciugai velocemente. M’infilai con cura la divisa, la camicia scrupolosamente abbottonata, la spilla di prefetto che risaltava come non mai, i capelli lasciati sciolti messi dietro le orecchie. Mi guardi allo specchio e cercai di rimediare alle occhiaie sgraffignando un po’ di fondotinta a Ginny, che nel mentre si era alzata e si stava lavando in bagno. Non era mio solito truccarmi, non lo facevo per le occasioni, tanto meno per andare a lezione. Ma ora non c’era davvero altro rimedio.
“Ti dai il fondotinta per andare a lezione???” esclamò sbalordita Ginevra Weasley, avvolta in un accapatoio di spugna bianco, mentre si massaggiava i capelli rossi fuoco con un asciugamano. Gli occhi verdissimi brillavano di stupore, mentre mi fissava stranita.
“Devo assolutamente coprire le occhiaie!Stanotte ho passato una nottataccia…” mi giustificai alla mia migliore amica.
“Ancora a pensare a quel bifolco di mio fratello?” mi chiese mentre si sedeva sul letto accanto a me.
“No, no, niente di tutto questo…stavo solo un po’ male…” mentii. Mi dispiaceva tantissimo mentirle. Io e lei ci raccontavamo tutto, ma quello non potevo assolutamente dirglielo.
“Ora stai bene?” mi chiese premurosa la rossa.
“Benissimo…dai sbrigati che facciamo tardi!” la incitai. Finalmente dopo un po’ scendemmo in Sala Comune dove due ragazzi ci stavano aspettando. Il primo aveva dei folti capelli corvini in perenne disordine, due occhi profondamenti smeraldini che luccivano, incorniciati da una montatura rotonda. Il fisico musculoso, scolpito dagli allenamenti di Quidditch… inconfondibile la cicatrice a forma di saetta sulla fronte. Harry Potter.
Il secondo che gli stava accanto era notevolmente alto, aveva dei capelli color del fuoco abbastanza lunghi, il naso trapuntato di deliziose lentiggini, e la bocca sottilissima, due occhi grandi e verdissimi che sfavillavano anche di prima mattina. Ronald Weasley.
“Ciao ragazze, eccovi!” ci salutò gioviale Harry. Ginny, al mio fianco, arrossì. Aveva una cotta pazzasca per quel ragazzo da anni ormai, e tutte le volte che lo vedeva arrossiva.
“Ciao Harry, ciao Ronald!” li salutai, e quest’ultimo mi rivolse un aperto sorriso. Era strano il rapporto tra me e Ron. Eravamo amici, anzi, provavamo qualcosa di più l’una verso l’altro, ma spesso litigavamo e non ci rivolgevamo la parola per giorni. Ci avviammo tutti insieme nella Sala Grande per la colazione, parlando del più e del meno, dei compiti di trasfigurazione, della lezione di Piton, quando varcammo la soglia dell’enorme sala dove la maggiorparte degli studenti di Hogwarts era riunita per la colazione. Slittai involontariamente lo sguardo sul tavolo di Serpeverde e lo vidi. Ebbi lo stesso identico pensiero di ieri. Bello. Bellissimo. D’un tratto Malfoy alzò lo sguaro ed incrociò il mio. Ci squadrammo per un attimo, poi distolsi gli occhi. Non ce la facevo, mi tornava in mente ieri pomeriggio. Ci sedemmo ai soliti posti al tavolo di Grifondoro e cominciammo la colazione.
“Ehi Herm, tra un po’ c’è l’uscita ad Hogsmeade…è tempo di shopping!” disse tutta allegra Ginevra, mentre spalmava la marmellata sul toast.
“Sei una cosa pazzesca, per te ogni momento è buono per fare shopping…”
“Sì, hai ragione, ma che ci posso fare…è il divertimento preferito!”
E mentre noi accendevamo una discussione indirizzata sui negozi e sullo shopping, i due nostri amici, tanto per cambiare, parlavano dei Quidditch.
Riuscii a togliermi Malfoy dalla testa fino a dopo la lezione di trasfigurazione, quando incorciammo lui e la sua cricca.
“Ehi Sfregiato, come ti va la poca vita che ti è rimasta?” disse sprezzante la Serpe in direzione del mio migliore amico.
“Molto meglio della tua Malferret, credimi…il tuo amichetto Voldemort si sta preparando per quando lo ucciderò?” rispose di rimando Harry. I due si squadrarono con astio.
“Ah, lo ucciderai certo…forse il contrario…”
“Mi sottovaluti, come sempre hai fatto, e come ha fatto tuo padre…hai visto che fine ha fatto no?! Facci attenzione, perché è quella che farai anche tu…”
“Non ci giurare Potter!!E poi sempre migliore di quella che farai te!”
“La fine che farò conta poco, almeno la mia vita l’ho vissuta come mi è parso, non comandato da un viscido come tuo padre!”
“La tua vita l’hai vissuta fra la feccia!Fra luridi e sporchi mezzosangue come quella che ti sta disgustosamente accanto e babbanofili!Beh, vi ritroverete tutti in Paradiso, San Potter!”
“E voi tutti all’Inferno!” m’intromisi inaspettatamente nella discussione. Non era cambiato. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. E questo valeva anche per lui ovviamente. Era sempre il solito stronzo, ed io ero stata un’illusa, se credevo che lui avesse potuto essere diverso, che poteva esserci qualcosa di più sotto quella scorza dura. Illusa di aver visto una nota negli impenetrabili e glaciali occhi di Malfoy.
“Harry la sua vita l’ha vissuta con degli amici, cosa che manca a te!L’ha vissuta felice, cosa che manca a te!L’ha vissuta!E tu invece?! Alla mercè del tuo caro paparino che ti ha tirato su come un Mangiamorte! Ti dovresti vergognare!” gli sputai addosso quelle parole con rabbia, rabbia insolita. Mi aveva detto di peggio, e non mi ero mai arrabbiata così tanto. Ma ora era tutto diverso. Dopo ieri era tutto diverso, e lui lo sapeva.
“Come ti permetti di rivolgerti a me così, tu non sei minimante degna di stare qui, sporca mezzosangue!” mi rispose guardandomi con odio.
“Forse…ma lo devo giudicare io, non tu!”
Il biondo rimase un attimo interdetto dalle mie parole. In realtà le sue.
“Questo è un colpo basso…” mi disse piano così che solo io potessi sentire.
“Come quelli che mi hai sempre tirato tu, facendomi sentire una nullità! Sei meschino Malfoy, e ti meriti la vita che hai!Non hai neanche un amico a cui rivolgerti quando stai male, che esistenza vivi?!”
“A te che importa!! Intanto io ne vivrò molto più di te!Perchè i primi che saranno eliminati siete voi luridi mezzosangue, e la fine si sta avvicinando!” mi disse con un sibilo perfido.
“E’ vero, la fine si sta avvicinando…ma non per me! Non credere che sarà così facile togliermi di mezzo!”
I nostri visi erano vicini con un’espressione di odio e minaccia. Tutti e due eravamo estremamente iracondi l’uno contro l’altra, e sembrava che i nostri occhi sprizzassero scintille. Ero stata una stupida a credere che fosse diverso. Ma allora perché ieri si era comportato così?! Non m’importava più. Era il solito. Niente era cambiato. E non era questo che volevo?! No, in realtà no. Ero terribilmente delusa, perché per un attimo, o forse anche per di più, c’avevo creduto sul serio. Il bacio che ci eravamo scambiati era stato bellissimo a mio discapito, e non poteva non essere cambiato. Ma mi sbagliavo. E per questo ce l’avevo a morte con lui, molto di più di quanto ce ne avessi mai avuta. Continuammo a guardarci furibondi mentre gli altri ci squadravano stupiti da quella reazione esagerata da parte di entrambi. Sapevano che c’era qualcosa di più sotto.
“Mi fai schifo!” mi disse Malfoy.
“Mi fai pena…” gli risposi con odio inaudito, mentre giravo i tacchi e me ne andavo.
Il giorno passò mediocre e lento. Mi rinchiusi in biblioteca a studiare finché alla finestra non planò un graziosissimo barbagianni con un bigliettino legato sulla zampa. Ringraziai il gufo mentre prendevo il foglietto, e questo volò via. Srotolai il pezzettino di pergamena, dove con calligrafia precisa ed elegante erano scritte poche parole.

“9 e mezzo, secondo piano, aula di trasfiguarizione. Da sola.
Le parole sono una fonte di malintesi”

Rimasi basita davanti a quella piccola lettera. Non tanto per le prime indicazioni, ma per l’ultima frase. Le parole sono una fonte di malintesi. Apparentemente sembrava una frase qualunque, ma non lo era. Era una frase del piccolo principe, anche parecchio significativa. E lì capiì. Anche se non era firmato, il mittente mi venne subito in mente.
 
Alle nove e venti mi stavo avviando verso l’aula di trasfigurazione. Perché secondo voi?! Per curiosità. Solo per semplice e pura curiosità, non per altro. Sapevo chi mi sarei trovata di fronte, e anche se avrei voluto avadakedevrizzarlo all’istante, volevo sapere cosa voleva, cosa voleva dire con quella frase. D'altronde si sa, la curiosità è donna. Arrivai davanti la classe e mi scontrai con dei capelli color del grano e degli occhi terribilmente grigi.
“Ciao Granger…” mi salutò pacato Draco Malfoy, con un tono completamente diverso da quello che mi aveva rivolto oggi. Non avevo alcun dubbio che fosse lui.
“Malfoy...” dissi con ostilità nella voce. Il mio di tono non era per niente cambiato. Non c’è niente di più brutto al mondo che essere delusi. Lui mi si avvicinò con un ghigno made-in-Malfoy degno di lui.
“Sapevo che non avresti potuto resistere a venire dopo che ti ho scritto quella frase…ti conosco troppo bene…”
“Tu non sai proprio un cazzo di me!” gli urlai furente. Non osavo ammettere che lui dicesse di conoscermi!
“Non surriscaldarti mezzosangue!Piuttosto, entriamo un attimo in classe lontano da attenzioni indiscrete…” fece la Serpe, aprendo la porta della classe. Entrammo e la porta si chiuse, poi Malfoy gli lanciò un incantesimo d’insonorazione così che nessuno avrebbe potuto ascoltarci. Infine il biondo si sedette su un banco con le gambe penzoloni, mentre io restavo in piedi con le braccia conserte al petto e un’espressione ringhiosa.
“Che vuoi Malfoy? Ops, pardon…che vuoi da me?” gli dissi con astio e sarcasmo, memore del pomeriggio precedente.
“Stamattina ci siamo fraintesi...” spiegò calmo, posando su di me uno sguardo tranquillo e sereno, per niente freddo e odioso.
“Inceve ci siamo intensi benissimo!! Io odio te, tu odi me…che c’è da fraintendere?”
Non mi resi conto che il mio tono era furente e molto alto. Il Principe delle Serpi mi squadrava guardingo.
“Odio è una parola troppo grande che nessuno di noi due può sostenere… Io non ti odio, Granger. Odio tante persone, ma tu no…”
Spalancai gli occhi di fronte a quella rivelazione.
“Calma, questo non vuol dire che ti ami…ma non credere che io provi tutta quell’antipatia nei tuoi confronti…”
Presi una sedia e mi ci posai graziosamente, mentre continuavo a fissarlo.
“Tu mi odi?” mi chiese Malfoy con insaspettata semplicità.
“No” risposi in un sussurro, con altrettanta semplicità. Lui scese dal banco e con passo deciso arrivò di fronte a me. S’inginocchiò per essere alla mia altezza da seduta, e posizionò il viso davanti al mio. E vidi la cosa più bella che avessi mai visto. Il suo sorriso. Un sorriso dolce, delicato, soave, amorevole, affascinante, comprensivo, semplice, innocente. Risplendeva come lo spicchio di Luna rimante durante un’eclissi. Gli illuminava il volto tendenzialmente grigio e cupo. Non credevo che Malfoy riuscisse a sorridere. E non credevo che riuscisse a farlo così maledettamente bene… si da il caso però, che da quel giorno non potetti più fare a meno del suo sorriso. E’ come se dopo un’esistenza vissuta al buio vedi la luce. Tornare al buio è impossibile. Lo guardai negli stupendi occhi d’argento.
“Io volevo dir…” ma lui con un gesto naturale portò il dito affusolato sulla mia bocca e fece una lieve pressione, facendo segno di stare in silenzio.
“Non dire nient’altro Granger, mi basta questo…e poi, le parole sono una fonte di malintesi” sibilò il biondo, terribilmente seducente. Poi si alzò e senza dire altro abbondonò l’aula. Non si voltò nemmeno a guardarmi. Io rimasi lì impalata. Posai gli occhi sulla grande vetrata dove si mostrava lo spettacolo di una notte burrascosa. Forse allora, un po’ era cambiato davvero. Forse era un po’ più comprensivo e un po’ meno cattivo. Forse era un po’ più dolce e un po’ meno freddo. Forse…

Ciao a tutti!! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto come i precedenti...all'inizio c'è stato un piccolo colpo di scena, ma poi tutti si è sistemato fra Hermione e Draco! Ormai quei due non potranno più odiarsi, o forse non l'hanno mai fatto...va beh, lasciamo stare!! Non sapete quanto le vostre recensioni mi abbiano fatto piacere!

Per mars: Ho fatto come hai detto, e ho contiuato!! Spero di averlo fatto bene, e di averti accontentato!! Ovviamente anche io ADORO il Piccolo Principe, e quest'idea folgorante mi è venuta proprio mentre lo rileggevo...continua a leggere, mi raccomando!! Bacioni!!

Per lottina: Ecco il nuovo chap!! Grazie e alla prossima!

Per blackdragon: Anche a me il Piccolo Principe mi ha segnato molto, oserei dire che mi ha cambiato la vita...Sono contenta che l'idea d'ispirarti a quel libro ti sia piaciuta!! Baci e continua a seguire!

Per Gila/Anna: Oh, mi fa piacere di averti fatto sorridere ma non esagerare!! Non voglio che ti venga una paresi facciale...hahaha...a parte gli scherzi, grazie e spero che anche questo chap ti faccia aprire il sorriso su le labbra! (Stai attenta però!) Ti consiglio molto di leggere il Piccolo Principe...è fantastico!! Baciotti!
Ps: Hai il nome uguale a quello della mia migliore amica, questo è di buon aurspicio! ;)


GOOD BYE GUYS!!! AL PROSSIMO CHAP!!!!!!!!!!!!!!
                                       ALEXA

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Capitolo 4
*** Capito 4 (parte prima!) ***


Ritardo mostruoso?? Sì decisamente, ma vi chiedo umilmente perdono! Non è stata colpa mia ma del mio caro computerino che per ragioni a me ignote chiude world quando li pare senza che io abbia salvato!! Sì, infatti world mi si è chiuso all'improvviso perdendo mezzo capitolo, e a me non riesce ri-scrivere quello che avevo già scritto, è più forte di me, ho una repulsione assurda!!Oggi ho magicamente ritrovato l'ispirazione ed eccomi qua con la prima parte del quarto capito!L'ho dovuto dividere perchè era troppo lungo!! Quando comincio a scrivere non mi ferma più nessuno!!Vi imploro di perdonare me e il mio computer!!

-Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me l’unico al mondo, e io sarò per te l’unica al mondo-

                                                                 XXI  “Il Piccolo Principe”


Il fuoco scoppiettava svogliatamente nel camino, mentre fissavo le fiamme, completamente persa nei miei pensieri, fino al momento che Harry non si sedette al mio fianco.
“Ciao tesoro…” mi salutò calmo e dolce, come solo lui sapeva fare. Io gli sorrisi di rimando, e poggiai la testa sulle ginocchia alzate.
“Credo di avere una grande notizia…forse Ron si è deciso a chiederti di uscire!” raccontò allegro e trionfante. Lo guardai e mi resi conto di una cosa. Da giorni ormai, non pensavo più a Ronald. I miei pensieri era insolitamente diretti verso un ragazzo con i capelli color del grano. Mi piaceva definire così Malfoy, perché era la stessa descrizione del piccolo principe, e non lasciava trasparire tutti i suoi lati negativi. Non c’eravamo più rivolti la parola, in quei giorni, neanche per insultarci. Ma più di una volta avevamo incrociato gli sguardi, e l’altro giorno, ci sorridemmo inaspettatamente per un attimo.
“Sei contenta?” continuò il moro.
“Certo…” risposi. Ma quanto era vera quell’affermazione? Mi alzai rassettando la gonna, e aiutai Harry a tirarsi su. Poi gli sorrisi.
“Io vado, spero che non mi becchi nessuno!Buona notte piccolo, a domani!” lo salutai affettuosa, dandogli un bacio sulla guancia. Poi uscii di corsa dalla Sala Comune e mi diressi a grandi passi verso la Torre di Astronomia. Quella notte ci sarebbe stata un’aurora boreale seguita da un’alba eccezionale e non volevo di certo perdermela. Arrivai con il fiatone alla porta d’ingresso della Torre che spalancai lettarelmente, correndo verso il cornicione, e sporgendomi per osservare il panorama, mentre una notturna e pungente aria penetrava prepotente tra le narici, passandomi fresca fra i polmoni, e dandomi quella sensanzione d’innaturale libertà. Il cielo ombroso era deliziosamente trapuntato di luccicanti stelle, lontane anni luci, ma incredibilmenti vicine agli uomini nei momenti più cupi. Stavano quasi timidamente al cospetto della sensazionale Luna, ormai quasi piena, che si mostrava altezzosa in tutto il suo splendore. L’aria era calma, il Lago immobile. La Foresta Proibita era tenebrosamente ricoperta da una cupa nebbiolina abbastanza tetra. Osservavo il tutto estasiata, riconoscendo i meriti di quel lavoro stupendo alla natura.
“Ma che sorpresa! Anche tu qui, Granger?” una voce fredda e decisa mi riscosse immediatamente dallo stato di contemplazione in cui ero caduta. Mi voltai spaventata verso un angolo buio della torre, e lo vidi. Seduto con la schiena appogiata al muro, le gambe incrociate, il viso fra le mani, non portava la divisa ma ben sì una camicia di seta nera e un mantello di ottima fattura, con degli attillatissimi pantaloni neri. Il capelli leggermente spettinati, il viso diafano appena arrossito dall’aria pungente, l’espressione indecifrabile. Draco Malfoy mi stava osservando curioso.
“Che ci fai qui a quest’ora?” chiesi immediatamente al biondino, stupita dalla sua presenza in quel luogo che avrei immaginato l’ultimo dove poterlo incontrare. Lui, stipato nei sotterranei, cosa ci faceva nella cima più alta del Castello?! Lo fissai sospettosa e incuriosita.
“E’ la stessa domanda che potrei fare a te…” fu la secca risposta che ottenni. Feci un ghigno degno di lui.
“Ma siccome te l’ho fatta prima io…” lasciai la frase in sospeso, spronandolo a rispondere. Malfoy si alzò, sistemandosi il mantello un po’ spiegazzato e si posizionò accanto a me, puntellandosi con i gomiti sul cornicione, e dando le spalle al parco di Hogwarts.
“In realtà volevo buttarmi di sotto…” disse con l’espressione più seria che avessi mai visto. Ci rimasi talmente di sasso, che mi cadde la borsa dei libri che avevo sulla spalla, spalancando la bocca sbigottita. La Serpe mi guardò, e dopo qualche istante, si mise a ridere di gusto. Il suono incredibilmente dolce delle sue risa riecheggiarono soavi, e suscitarono anche in me una certa ilarità, tanto che anche io mi sciolsi in una fragorosa risata che fondendosi con la sua aveva una melodia ancora più  suadente. Non mi sembrava vero, stavo ridendo e scherzando con Malfoy!
“Quanto sarai scemo…e io che ci ho pure creduto!” dissi, con un leggero fiatone dovuto al ridere. Lui mi guardò ancora sorridendo.
“E te perché sei qui?” mi chiese, spostandosi una ciocca di capelli.
“Stasera c’è l’aurora boreale…ma scommetto che lo sapevi già. Sei qui anche tu per questo, no?” feci squadrandolo. Il Principe delle Serpi non rispose, fissando gli astri attento.
“Rimarrai fino all’alba per vederla?” mi domandò.
“Sì, credo di sì…tu?”
In contrapposizione alla mia domanda, fece spallucce.
“Ma tu rispondi mai alle domande?”
E ancora non diede risposta, ma sghignazzò. Io mi aprii in un sorriso che non vide mai, dato che mi ero abbassata a raccogliere la borsa. Alcuni libri erano schizzati fuori, e fui piacevolmente colpita, quando me li vidi porgere della Serpe dai capelli color del grano.
“Grazie…” bofonchiai impercettibilmente.
“Perché ti sei portata i libri?” fece quest’ultimo.
“Per ammazzare il tempo, dovrò stare sveglia tutta la notte, almeno faccio qualcosa di utile!” risposi diligente. Lui mi guardò male. Cadde da quel momento un silenzio tombale, indiscreto, che diceva tutto e niente. Passò non so quanto tempo così. Mi sedetti per terra, le gambe incrociate, e presi a sfogliare i libri che avevo messo in borsa. Mi saltò subito agli occhi un piccolo libricino blu. Lo presi e inaspettatamente lo lanciai a Malfoy, che da buon cercatore, lo prese al volo. Guardò la copertina e sorrise.
“Ma quante edizioni hai del Piccolo Principe?” mi chiese.
“Una…quella che ti ho dato è tua” risposi semplicemente, mentre facevo ordine nella borsa, cercando con accuratezza di non guardarlo negli occhi. Il biondo sorrise, e si mise a sedere accanto a me, sfogliando il libro.
“Questo è per caso un regalo?” domandò curioso e leggermente ironico.
“Più o meno…ne hai già una copia?” la mia voce aveva una nota d’imbarazzo, le mie gote si erano imporpognate di rossa vergogna. Malfoy sospirò.
“Beh in questo caso grazie…ma ora sono in debito con te!” rispose. Rimasi sbalordita dal fatto che aveva sviato ancora la risposta alla mia domanda.
“Non ti preoccupare…non voglio che tu ti senta in debito, non lo sei!”
“Come mai hai avuto un pensiero così gentile nei miei confronti?”
“Oh guarda, si vede Andromeda!” dissi giocando al suo gioco.
“Già…come mai hai avuto un pensiero così gentile nei miei confronti?”
“Oh, là c’è pure Cassiopea!”
“Sì, ma come mai hai avuto un pensiero così gentile nei miei confronti?”
E a quel punto mi misi a ridere con fragore.
“Oh mio Dio, sembri proprio il Piccolo Principe! Non rinunci mai ad una domanda che hai fatto!” esclamai tra le risate. Lui annuì.
“Esatto” disse piano, sporgendosi appena su di me “Allora?” continuò.
“Perché è un po’ che penso a te…” confessai davanti a quegli occhi inquisitori a cui d’un tratto non sapevo mentire. Lui sorrise, e mi persi in quel sorriso ammaliatore che avevo rivolto solo a me, e di questo mi sentivo incredibilmente onorata. Quel sorriso era semplicemente BELLISSIMO, come lui, d’altronde. Malfoy si avvicinò un altro po’ a me.
“Pensi a me? Peccato perché io non posso avere niente a che fare con una sporca mezzosangue come te…” sibilò piano, tagliente e crudele. Fu un incredibile colpo al cuore. Sentii il respiro mancarmi, e quelle parole fecero troppo male. Come se venissi pugnalata dove credo che lui, proprio lui, abbia fatto breccia. Prima lo ignoravo, non mi faceva ne caldo e ne freddo. Ma ora…ora non era più come prima. Sentii le lacrime premermi sugli occhi, ma le repressi, e mi alzai, andando dall’altra parte della torre. Gli detti le spalle, mentre una lacrima scomoda mi solcava il viso.


Inaspettato colpo di scena?? Eheheh che credevate che Draco cedesse così facilmente?? E poi adoro cambiare le situazioni di punto in bianco!! Hahaha piccole sadiche crescono!! Ok ok, la finisco!! Aspetterò un po' di recensioni prima di pubblicare il resto del capitolo dove vi dico che ci sarà un altro insapettato COLPO DI SCENA!! Chissà cos'è...curiosi??Allora RECENSITE!!
Grazie mille a tutti quelli che hanno letto e recensito!!!

...---*Alexa*---...
Ps: ok, un'auroro borela in Inghiletrra è una cosa più unica che rara, io che m'interesso di astronomia ne so bene, ma siamo in un FF giusto?? Dove le scope volano e la gente fa magie con dei pezzetti di legno, possiamo includerci anche un'aurora boreale di troppo, no???
Bacionissimi e ancora grazie per la pazienza!

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 (seconda parte!) ***


Volevo aspettare ancora qualcun'altra recensione, ma ho deciso di essere clemente e lasciarvi la seconda parte del capitolo!!Mi dispiace sennò farvi aspettare!! Come vi ho preannunciato ci saranno diversi colpi di scena, uno anche decisamente sconclusionato!!Ma non ci posso fare niente, è più forte di me!!Ora vi lascio con la seconda parte del capitolo, che vi avverto, sarà un po' lunghetta, o almeno, più lunga del normale!!Sennò non lo avrei diviso!!!!!Spero vi piaccia e non vi annoi!!Buona lettura!!

Ps: In questo momento la FF è scritta dal punto di vista di Draco!!


Fissavo le sue spalle, dove ricadevano i folti capelli boccolosi, color cioccolato. Nel mio stomaco, sentivo il vuoto. Vuoto dovuto al fatto che avevo visto i suoi occhi gonfiarsi di dolore, dolore provocato da me. Ma ora non la volevo far soffrire. Non più. Tutto era cambiato da giorni. Avevo buttato i pregiudizi alle spalle, avevo aperto gli occhi, e avevo visto lei. Lei che mi avrebbe cambiato la vita. Lei che me l’avrebbe migliorata. Lei che poteva rendermi felice. Ma perché proprio lei, Hermione Jane Granger?! Perché i suoi occhi, i suoi capelli, il suo corpo, la sua voce, la sua bocca…tutto di lei mi aveva…addomesticato.
E ora mi sentivo terribilmente in colpa. Non volevo che stesse male, volevo solo capire che cosa provava. Perché tutto era diventato così strano.
Mi alzai piano, andando verso la sua figura longelinea e perfetta. La “imprigionai” con le braccia che si tenevano sul cornicione, e la sentii sobbalzare alla mia inaspettata vicinanza.
“Sai Granger, credo di averti addomesticato…” le dissi piano e con tono infinitamente caldo, mentre il mio respiro s’infrangeva sulla sua pelle. Si voltò e mi fissò stranita, i segni del dolore ancora lievemente marcati da un tenue solco dettato da una lacrima dolorosa.
“Come hai detto?” mi chiese in un soffio.
“Hai capito benissimo, Granger…credo di averti addomesticata!”
“Ti sbagli!” rispose secca e dura, con la voce che le vibrava di freddezza. Si voltò nuovamente verso il Parco, ancora vincolata dalle mie braccia che però non la toccano, lasciandole spazio. Non sono uno che opprime, io.
“Ne sei sicura?” le sussurrai all’orecchio.
“Allora perché quando ti sorrido sei tutta felice e quando ti tratto male diventi subito incredibilmente triste?”
Avvertii un fremito sulla sua schiena. Lei non rispose, rimase voltata.
“Consolati…credo che anche tu abbia addomesticato me”
A quel punto si girò di botto e mi squadrò con l’espressione ricolma di sana incredulità. Mi fissò con sguardo indagatore della mia sincerità, se era tale. Affondai una mano nei suoi capelli morbidi, che sapevano incredibilmente di vaniglia, in contrasto con il loro color del cacao. Li accarezzavo, li aggrovigliolavo, ci giocavo, li massaggiavo…tutto con il massimo tatto e la massima seduzione. La ragazza socchiuse gli occhi, gettando lievemente la testa all’indietro, e aprendosi in un’espressione di piacere. Io sorrisi leggermente, mentre con l’altra mano le posavo gentili tocchi sulla schiena liscia e sulla pancia piatta. Cominciò a sospirare. Era TROPPO bella, molto più di quanto avessi mai visto, e io modestamente, ne avevo viste di ragazze. Ma lei non era come le altre. Aveva un non so che di speciale. Forse il fatto che non mi bastava uno schiocco di dita per averla. Eppure ora la sentivo mia, la stringevo, la toccavo, avvertivo i suoi sussulti, i suoi fremiti. E sentivo un’incredibile voglia di lei. Lei che prima non avevo mai guardato così. Che non mi sarei neanche sognato di toccarla così. Ero convinto che mi avrebbe schifato, oppresso dai pregiudizi che mi erano stati brutalmente imposti da mio padre, il quale voleva far crescere suoi figlio senza sentimenti, senza scrupoli. Cattivo. Ma io ero davvero cattivo?! No, almeno non dentro. Ma prima non mi ero mai sentito in colpa di far star male la gente, anzi. Provavo un certo piacere sommesso nel sottomettere gli altri, nel farli sentire vermi a mio confronto. Ora era diverso. Non avevo più voglia di starmi a perdere nel cimentarmi in inutili battaglie d’insulti taglienti. Da quando avevo riscoperto lei, volevo cambiare. Perché avevo visto in lei la possibilità di farlo. Anche se non mi aveva detto niente di particolare…ma si sa, cosa sono in fondo le parole?! Niente di rilevante, correlati agli sguardi, quegli sguardi che non mentono mai. Quelli che io e lei c’eravmo scambiati. E poi, quella incredibile ragazza riccia, mi aveva capito, offrendomi il suo conforto, che io però, avevo malamente rifiutato. Ho fatto bene o male? Non lo so, e non m’importa. Ora eravamo lì, le tra le mie braccia che si perdeva tra i mie tocchi, io in balia di lei, della voglia di cambiare, della voglia di essere vivo, di essere ragazzo, spensierato, felice…forse anche innamorato. La strada era lunga, ne ero consapevole. Ma potevo farcela. Forse non da solo.
Posai sul chiaro collo della ragazza, dei fiochi e roventi baci, che la fecero gemere impercettibilmente. Quasi meccanicamente la Granger mi buttò le braccia al collo, sostenendosi a me, mentre con la lingua umida le accarezzavo la pelle vellutata. Passavo dietro il suo orecchio, sotto il mento, sugli zigomi, e con le mani m’insinuavo sotto la sua camicia, passando le dita sulla pelle morbida di lei. Avevo guardato oltre l’apparenza da secchiona insopportabile attaccata solo ed esclusivamente ai libri, e avevo scoperto l’anima da ragazza allegra, gioviale, determinata, forte, orgogliosa, con la voglia di vivere, di amare ed essere amata. La torturai ancora per qualche minuto, poi alzai il capo e la fissai negli occhi. Quegli occhi che dicevano tutto e niente. Volevo provare a leggere la sua anima di nocciola, mentre la mia di ghiaccio rimaneva invarcabile. Ma ancora per poco. Mi sporsi su di lei per posare le mie labbra sulle sue, ma lei scostò inaspettatamente il capo, abbassando lo sguardo per non incrociare il mio, che la fissava interrogativo.
“Non posso…non adesso”
Avrei dovuto essere arrabbiato. Non mi piaceva essere respinto. Infatti inizialmente ci rimasi male, poi capii e sorrisi.
“Come vuoi tu…” risposi facendo spallucce.
“Ma sappi, che non resisterai ancora per molto…ti ho addomesticato…”
“Questo è tutto da vedere, biondastro…e poi…anche io ti ho addomesticato, no??” mi fece lei, sogghignando.
“Forse…ma questo e tutto da vedere!!” risposi con provocazione. Lei rise.
Passarono alcuni momenti di silenzio, fra sguardi eloquenti e ammiccamenti. Poi la riccia Grifondoro mi squadrò divertita.
“Sai giocare a briscola, Draco?” mi chiese inaspettatamente. Sul mio volto si aprì un sorriso enorme.
                                                    *
La scena che si presentava sulla Torre di Astronomia all’una di notte era alquanto bizzarra e inaspettata. Probabilmente se qualcuno ci avesse visto avrebbe stantato a credere ai suoi occhi, indugiando sul fatto che non fosse la raeltà, ma solo uno strano sogno. Infatti si poteva osservare il Principe delle Serpi, bello e maledetto, peccaminoso e menefreghista, affascinante come un angelo, stronzo come un demone, seduto a gambe incrociate e sguardo pensieroso rivolto a tre carte che aveva in mano, e di fronte a lui, c’ero io, Principessa dei Grifoni, studiosa e ambiziosa, intelligente e decisa, con un orgoglio spropositato e coraggio da vendere, diligente e bella a mia insaputa, che sbuffavo di fronte alle omonime tre carte, guardando di sottecchi quelle stese in tavola. Seduta nella stessa posizione del biondastro, ormai da un’oretta stavamo intrattenendo una vera e propria bisca, dove il novello giocatore dai capelli color del grano, si era rivelato notevolmente bravo. Mi aveva battuto più di una volta con molto scarto, innervosendomi un po’…
“Briscola!!!!!Ho vinto, ho vinto, ho vinto!!” cominciò a fare Malfoy, saltellando come un bambino di due anni, raccattando le carte con sguardo allegro e un po’ tronfio.
“Non sei per niente simpatico!!” dissi indispettita unendo le braccia al petto e facendo l’offesa. Lui ridacchiò.
“Dai non fare così!!A volte si vince, a volte si perde, così è la vita…”
“Senti che perle di saggezza che escono dalla tua bocca…invece di fare il filosofo, giochiamoci la bella, chi vince questa vince tutto!!” feci con determinazione, battendo il pugno sul freddo pavimento.
“Ci sto, piccola!Però poi non ti mettere a piangere se ti batto, ok?”
Lo squadrai con aria di sfida e sul mio volto si aprì un ghigno degno del suo. Presi il mazzo di carte e cominciai a mischiarle, per poi distribuirle. La partita fu ardua, perché nessun dei due voleva perdere. E il nostro desiderio si avverò. La partita finì in parità.
“Fantastico, la partità è finita in parità!Ottimo…” esclamai soddisfatta.
“Non è ottimo…ci deve essere sempre un vincitore e un vinto…la felicità di uno per la tristezza di un altro…è così che deve andare…” rispose la bella Serpe dai capelli color del grano. Io arricciai le labbra.
“Nella vita non c’è sempre bianco o nero, a volte c’è anche il grigio…” feci guardandolo con un lieve sorriso. Lui ricambiò. Fissai i suoi occhi che cadevano sul cielo pensierosamente. Si passò una mano fra i capelli. Sembrava che la mia frase l’avesse colpito profondamente. Dopo qualche minuto sul volto del Principe delle Serpi si aprì un sorriso a dir poco delizioso.
“Io e te potremmo mai seppellire l’ascia di guerra, Hermione?” mi chiese, pronunciando il mio nome deciso e soave. Io rimasi alquanto basita. Il mio nome non mi era mai suonato così bello come ora che l’ha pronunciato lui. Mi avvicinai un po’ a lui con espressione sorridente.
“L’abbiamo già fatto, Draco” fu la mia pronta risposta. Il biondo annuì.
“Bisogna festeggiare allora, non ti pare?”
Io lo guardai un attimo interrogativa, e lui fece apparire due calici e una bottiglia di ottimo champagne.
“Champagne per brindare ad un incontro…” canticchiò la Serpe sarcastico.
“Io non bevo…” dissi subito.
“Andiamo, per una volta!! Un bicchiere di champagne non ha mai ucciso nessuno…”
Lo guardai un po’ scettica, poi cedetti e presi in mano il bicchiere che mi porgeva il ragazzo. Facemmo scontrare il vetro dei calici contenenti la bevanda frizzante e ne buttammo giù un sorso. 
“Oddio, sto per morire…” feci sarcastica, premendomi il palmo della mano contro la fronte.
“Scemotta che non sei altro…” disse allegro Draco.
Io mi sdraiai con le braccia incrociate dietro la testa, e mi misi ad osservare il bellissimo cielo, che offriva uno spettacolo divino. Le stelle luccicavano fantasticamente, e da la su si potevano vedere quasi tutte. Riconobbi la stella Polare, e di conseguenza l’Orsa Minore. Più in su l’Orsa Maggiore, e da una parte Andromeda, la mia preferita, almeno fino a quel momento. Poi i miei occhi si posarono su un’altra costellazione, lunga e abbastanza brillante. Sorrisi.
“Draco!!” esclamai, alzando il dito indice al cielo. Il biondo Serpeverde si voltò verso di me interrogativo.
“Sì?” chiese. Io scossi il capo.
“Non tu!!” risposi come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Il Principe delle Serpi si guardò in torno un po’ stupito. Era alquanto buffo.
“Vedi qualcun altro con il mio nome, qui?” chiese.
“Sì…” risposi con ovvietà. Il ragazzo mi fissò confuso. Era decisamente buffo! Io indicai di nuovo il cielo.
“La vedi quella lunga costellazione sulla destra?? Si chiama Draco…”
La Serpe dai capelli color del grano rimase un po’ meravigliato, alzandi gli occhi di tempesta al cielo.
“Non lo sapevo…non era la costellazione del Dragone?”
“Sì, ma originalmente si chiama proprio Draco…”
“Infatti io sono bello come le stelle!” fece tronfio con il famoso ghigno made-in-Malfoy stampato in volto.
“Attento, che sei talmente pieno di te che ora scoppi…” risposi tagliente. Una lieve ma pungente brezza cominciava a tirare e sentivo i brividi di freddo sulla schiena. Mi scossi. Draco si slacciò il mantello e me lo porse senza guardarmi negli occhi. Io lo presi e me lo misi sulle spalle.
“Grazie…sei molto gentile…”
“Ero in debito con te…non per altro…” si giustificò Draco. Io risi fragorosamente mentre lui mi guardava male.
“Il tuo orgoglio è talmente grande che se L’Universo ne venisse a conoscenza avrebbe una crisi d’inferiorità!” ridacchiai.
“Senti chi parla…” bofonchiò un po’ offeso.
“Eddai, stavo scher…”
Ma le parole mi morirono in gola perché in cielo era apparsa la cosa più bella che avessi mai visto. Una grande strisciata verde smeraldo striata di argento stava lì dinnanzi a noi, imponente e bellissima. Sembrava un serpente strisciante nel cielo, una lingua di fuoco verdognola. L’aurora boreale si era finalmente mostrata in tutta la sua spettacolare bellezze, illuminando di una strana luce il terreno sottostante a lei. Colarava il cielo in una maniera inedita che nessuno aveva mai visto, imprigioando il tuo interesse su di lei, che aveva a dir poco dell’eccezionale. Non ti permetteva di staccarle gli occhi di dosso, rimanevi incantato di fronte a quella meravigliosa aura verdognola e luccicante, che non avresti mai pensato di vedere proprio lì, oscurando un po’ le stelle. Ma per una giusta ragione. I suoi momenti di gloria decisamente merita, perché uno spettacolo così è più unico che raro. Vedere il cielo con una pennellata verde di troppo, stentavi a crederlo. Rimasi totalmente a bocca aperta. Mi sdraiai di nuovo, perché mi ero alzata per prendere il mantello, e osservai quella che si poteva definire vera magia. Un sorriso meravigliato e soddisfatto increspoò le mie labbra. Draco si stese accanto a me. E con le due cose più belle del mondo vicine, mi addormentai.


Ok, ok lo so che pensate che sono una pazza da internare, ma non so come mi è venuto!!!Cioè, mi divertiva pensare a Draco e Hermione che giocano a carte, ma quella della Briscola è stata davvero un'idea astrusa!!E non c'ho neanche meditato, mentre scrivevo mi è venuto così, di getto, come quasi tutti i miei colpi di scena...ero un po' in crisi per descrivere l'aurora, perchè volevo fosse una cosa spettacolare, ma le parole non bastano a contere il suo splendore, comunque ho fatto del mio meglio!!Siate clementi anche perchè l'ultimo pezzo l'ho scritto a mezzanotte e quaranta!!!E siccome il mio divertimento preferito ormai è diventato rivoltare tutte le situazioni, nel prossimo capitolo vi anticipo che complicherò le cose. ALTRO COLPO DI SCENA!!Più colpo, che scena!!!Questo però l'avevo già programmato, e sarà abbastanza brusco!!CURIOSI???Beh, aspetterò qualche recensione prima di ri-pubblicare, quindi se volete saperlo....RECENSITE!!!!
Ma ora i ringraziamenti!!


Per Soraya: Ciao Dudetta mia adorataaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!Grazie il tuo commentino mi ha fatto troppo piacere!!Sei stata la prima che ha letto questa storia e la prima ad elogiarmi!!Sei sempre la prima per me!!!!!!!
Ti voglio un mondo di bene per l'eternitààààààààààà!!!!!!

Per Chiara: Ciao!!Bene, ti ho accontentata, e ho postato il seguito!Sono contentissima che la mia storia ti piaccia, e spero che il resto del capitolo ti soddisfi come la prima parte!!Grazie per avere recensito!Bacioni e a presto!!!

Per Nimpha93: Ciao!!Allora, dire che il tuo commento mi ha fatto troppo piacere è  un eufemismo!!Mi sono messa a saltare sul letto dalla contentezza!!E l'ho fatto davvero!!Sentirti dire che questa è una delle tue storie preferite mi ha reso felicissimaaaaaaa!!E' la cosa più bella che mi potevi dire!!GRAZIE MILLE!Sono contenta anche che ti piacciano i miei colpi di scena, e come hai visto in questo capitolo ce ne sono stati di belliiii!!La frase di Draco era detta a posta per capire cosa provava Hermione, ormai Draco non può più tornare indietro a com'era...hihihi...bacionissimi e ancora GRAZIE!!!A prestooooo!!!

                                                            ...---*Alexa*---....


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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Ciao a tutti! Sono tornata con un altro capitolo della mia storia!! Vi avverto che l'ho scritto all'una di notte perchè non riuscivo a dormire, quindi traete voi le conclusioni. Prima di cominciare però, vorrei dedicare questo capitolo, ma anche tutti gli altri, alle mie migliori amiche. Quelle che mi supportano sempre, che mi confortano e che credono in me. Quelle che sono sicure che diventerò qualcuno e che sono certe che tra qualche anno potranno dire "Noi siamo le migliori amiche di quella famosa scrittrice...". Grazie stelle, siete uniche!!Vi voglio un cielo di bene!!
Ma ora vi lascio al capitolo 5!Buona lettura!


-Il Paese delle lacrime è così misterioso -

                                                                   VII de “Il Piccolo Principe”


“Ehi…ehi Hermione, svegliati”
Aprii gli occhi stancamente quando mi sentii scossa e chiamata, ma dovetti richiuderli subito a causa del sole che stava nascendo. Provai a mettermi un braccio sugli occhi ma questo era incastrato fra quello di Draco e il suo petto. Spalancai gli occhi mandando a quel paese il sole e mi resi conto che stavo dormendo abbracciata alla Serpe dai capelli color del grano. Lui mi sorrise un po’ confuso.
“Buongiorno!Dormito bene abbracciata me?” fece il biondastro tirandosi su e liberandomi dalla sua “morsa”.
“Una meraviglia!!Ehi, non avrai mica abusato di me durante la notte?!” gli intimai scherzosa. Lui ghignò.
“E che gusto ci sarebbe stato…lo farò quando sei sveglia e cosciente del fatto che ti farò andare 3 metri sopra il cielo…” rispose maliziosamente.
“Ti voglio soprannominare ‘panna’…”  dissi subito.
“Panna montata…” continuai poi. Lui ridacchiò.
Gettai uno sguardo all’alba che mi si presentava davanti. Il sole faceva timidamente capolino da dietro le colline e il cielo era magicamente colorato di tutti i colori caldi, in contrasto con i colori dell’altra notte.
“L’hai visto che l’aurora era verde e argento?? Pure lei è Serpeverde!!” esclamò d’un tratto Draco provocando in me una certa ilarità.
“E la vedi l’alba che è rosso e oro?? Pure lei è di Grifondoro!” risposi e anche lui si mise a ridere.
“Ok, touchè!Comunque ti devo dire che quando dormi sei davvero carinissima…”
Rimasi un po’ spiazzata dalla sua ultima affermazione. Draco Malfoy era uno che se pensava una cosa non te la mandava di certo a dire. Schietto, per niente timido o vergognoso, non aveva peli sulla lingua. E questo mi metteva in imbarazzo. E neanche poco.
“Grazie…” feci con le gote impregnate di rossa vergogna. Abbassai la testa e lo sguardo, ma lui con l’indice mi tirò su il mento, obbligandomi a fissare i suoi occhi di nebbia. Con la mano poi cominciò ad accarezzarmi il volto, scendendo lento, incredilmente lento, sul collo, sul petto, fra l’incavo del seno, sulla pancia, sulla cosia, facendomi salire tutti i brividi lungo la spina dorsale che mi ritrovai ad inarcare. Lui sorrise, andando a stuzzicare proprio la schiena, passando sotto la camicia con le sue dita calme e i suoi tocchi sensuali quanto disarmanti. E intanto aveva incatenato il suo sguardo di mettalo fuso, con il mio di nocciola, e non voleva schiodarlo per niente al mondo. Sembrava volesse trapassarmi con i suoi occhi algidi e glaciali, che però parevano sciogliersi. Avvicinò il viso al mio fino a che i nostri nasi si sfiorarono, e io mi sentivo immobilizzata, prigioniera dei suoi sguardi e dei suoi tocchi. Rasentò con le sue sottili labbra le mie, facendomi sussultare, ma non mi baciò, coscenzioso di quello che gli avevo detto la sera prima. Ma in fondo, perché non potevo?? Che cosa c’era che mi impediva di sbatterlo alla parete e baciarlo?? Forse il fatto che eravamo gli opposti, che non ci sopportavamo, che quando saremo entrati in guerra avremmo preso due parti differenti, che eravamo pieni di pregiudizi l’uno verso l’altra, che il mio orgoglio era troppo grande. Ma allora perché il cuore mi martellava e la voglia di baciarlo si faceva strada in me? A quel punto decisi di fare la cosa più avventata, irrazionale, stupida e sconclusionata della mia vita, e di cui mi sarei subito pentita. Mi sporsi su di lui baciandolo dolcemente. Perché fu un bacio dolce, casto e innocente quello che ci scambiammo in quei pochi attimi.  Un bacio che sapeva d’incomprensioni, di pregiudizi e orgogli mandati a quel paese, di voglia di cambiare, di vivere, di fare una cosa solo perché ci va. Mi staccai dopo qualche secondo, pentita. Era stato un errore. Non avrei dovuto farlo.
“Scusa, è stato una cosa fatta d’impulso e…” provai a giustificarmi ma lui mi zittì posandomi il dito indice sulle labbra.
“Non ti scusare, a me non è per niente dispiaciuto, anzi…e poi quante volte te lo devo dire. Le parole sono fonte di malintesi!!” rispose sorridendo.
Io sospirai, distogliendo lo sguardo da lui.
“Non possiamo, e tu lo sai. Ti rendi conto a cosa andiamo in contro?? Non ci può essere niente di tutto questo tra di noi, le conseguenze sarebbero troppo devastanti per entrambi” feci cercando di essere razionale.
“Questo è vero ma sono pronto a rischiare, per provare a fare qualcosa di diverso con una ragazza diversa…” rispose la Serpe.
“Puoi avere tutte le ragazze che vuoi…”
“Appunto!E’ per questo che voglio davvero l’unica per cui so dovrò faticare per avere…tu non sei come tutto quelle oche galliacee che mi porto a letto…è per questo che ti ho rivalutata”
“E’ assurdo!Completamente assurdo!!Una relazione fra noi due è la cosa meno fattibile del mondo…”
“Per questo è così allettante…le cose difficili sono sempre le migliori!”
“Non voglio andare nei casini per un ragazzo!” dissi decisa.
“E così io per te sarei UN ragazzo?” fece indispettito il biondo.
“Non intendevo questo…ma non crederai che nel giro di neanche due settimane tu sia diventato per me IL ragazzo!” risposi tagliente.
“Sì che lo credo…perché ti ho addomesticata!”
“Questo è quello che pensi tu!!Ci vuole molta pazienza, e bisogna partire da lontani per poi avvicanarsi ancora di più…”
“Mi hai fatto avvicinare più in fretta del previsto…”
“Non è vero, invece!!Siamo ancora su due fronti diversi, Malfoy!” dissi con un tono che si stava visibilmente alzando.
“Che fai ricominci a chiamarmi per cognome??”
“Scusa, mi è scappato, mi viene naturale, Draco”
“Comunque non capisco perché ti fai tutte queste paranoie!!Non dobbiamo mica sposarci, solo divertirci un po’!” fece con ovvietà e arroganza.
“E’ questo il punto!!Io non sono una puttanella “usa e getta” e se credi questo ti sbagli di grosso!!Non mi lascio trascinare solo dagli ormoni in subbuglio, io voglio che ci sia qualcosa di più!E non credo che tu sia in grado di offrirmelo…la tua fama di amante inattaccabile è nota…” tuonai indispettita e un po’ arrabbiata. Non tolleravo che mi si trattasse con superficialità. Io non sono come tutte le altre!!
“Ok, questo è vero!!Non voglio legarmi sentimentalmente perché voglio essere libero, sta di fatto però, che ho deciso che ti voglio, e quando mi metto in testa una cosa io la ottengo sempre!!Quindi non ti conviene sottovalutarmi, ti potrei stupire notevolmente…perché c’è una cosa che non hai calcolato. Ci stiamo addomesticando”
“Forse…”
“Non dire stronzate, non c’è nessun forse, è così, non puoi negarlo!E poi non capisco perché ti fai tutte queste seghe mentali quando io ho ripudiato i pensieri razzisti!!Dovresti buttarti fra le mie braccia ora che ho deciso di lasciar perdere che sei una mezzosangue!” rispose anche lui con il tono alzato. L’aria era tesa.
“Ma sentilo!!Così dovrei gettarmi su di te al primo schiocco di dita?? Te sei fuori!! Io non sono una tua bambolina, e sappi che anche io ho messo da parte il fatto che sei un quasi-mangiamorte, ma voglio proteggermi!!” gli strillai iraconda. Lui mi guardò interrogativo e arrabbiato.
“Proteggerti da cosa?”
“Dal fatto che tu possa farmi soffrire…” gli urlai contro.
“Probabile…ma è meglio aver amato e poi aver perduto, che non aver amato affato” rispose con tutta l’inaspettata tranquillità del mondo.
“Io non ti voglio amare perché implicherebbe una delusione!Tu non sai amare e io non voglio star male perché uno stronzo, o forse dovrei dire perchè LO stronzo, mi ha respinto dopo che mi ha portata a letto!Perchè tu sei così!!” gridai rossa in viso dalla furia. Lui mi guardò intensamente. Poi all’improvviso si alzò, dandomi le spalle. Per questo non vidi mai che il suo volto diafano era stato solcato da una lacrima sconveniente. Si avviò all’uscita, ma prima mi disse, piano e conciso.
“Questo è ancora tutto da vedere, GRANGER!”
Per poi sparire dietro la porta di legno massiccio, lasciandomi sola, con i miei pensieri e le mie lacrime.

Non mi vogliate male vi prego, ma sentivo la necessità di complicare un po' le cose. E' stato un capitolo burrascoso, ma ci voleva perchè mi sembrava che tutto fosse successo troppo facilmente. E non deve essere così. Gli opposti per antonomasia non possono ritrovarsi e innamorarsi solo dopo una partita a briscola...comunqe, intensione di rimettere un po' a posto le cose...don't worry!!!!!!!!!!! Ho deciso d'includere un altro personaggio nelle loro vicende che cercherà prima di capire la situazione, e poi di ostacolarli...CHI SARA'?????????????????????Lo volete sapere, ehhhhhh????? Allora: RECENSITE NUMEROSI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Per Soraya: Ciao Dudetta!!!Grazie della recensione!!La briscolata è stata una ganzata un po' losca, vedo che hai apprezzato!!Bacioni tvumdbple!!!

Per Shavanna: Ciao!! Mi fa moooolto piacere che il chap ti sia piaciuto tanto, e devo anche ammettere che fa anche ridere!!La scena della carte poi, ha fatto ridere pure me mentre la scrivevo!!Immaginarseli è stato a dir poco esilarante!Purtroppo il colpo di scena è stato brusco, ma serve per rendere le cose un po' più difficili e anche più sofferte, ma confido che il risultato finale poi sia buono!!Il fatto dell'addomesticare è carinissimo, e nel prossimo chap si parlerà proprio di questo!!Grazie mille per la recensione, a prestissimo!!Bacioni!

Per Nimpha93: Ciao!!Sono troppo contenta che ti sia piaciuto il capitolo, in effetti era davvero pieno di colpi di scena!! Quella della briscola è stata un'idea buffissima che non ho perso l'occasione di mettere in atto, e anche io mi sono divertita ad immaginarmi Draco che giocava e faceva il bambino!!Spero che anche questo chap ti piaccia, anche se le cose non vanno rose e fiori!!Grazie per la recensione e per i complimenti, le tue mi fanno sempre molto felice!! Bacioni al prossimo chap!!

Per Chiara: Ciao!!Wow, sono felicissima che la mia storia ti abbia appassionata a tal punto!!Grazie tante per i complimenti sul mio modo di scrivere, mi fai troppo contenta!!Per me vuol dire tanto, essendo alle prime armi...mi dispiace tanto di non averti accontenta, ma questo chap non è stato positivo ma non ti preoccupare, serve per far succedere tante altre belle cose!!Grazie ancora, a presto!!Baciii!

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Buona sera a tutti!! Eccomi con un altro, nuovo, divertente e tenero capitolo!Come avevo promesso le cose tra Draco e Hermione si stanno riappacificando, e devo ammettere che questo capitolo mi è venuto anche troppo tranquillo...però sì, doveva essere così, perchè è ufficialmente cominciato l'addomesticamento!!Infatti, ho deciso di dedicare questo capitolo in particolare alla mia Dudetta Soraya, perchè mi sento un po' addomesticata da lei, e credo di averla un po' addomesticata anche io!! Sory ti voglio troppo bene!!
Ma ora eccovi il capitolo!! Bacionissimi!


- Che cosa vuol dire "addomesticare"?-
-E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire "creare dei legami"-

                                                                 XXI de “Il Piccolo Principe”


L’ingresso della fredda Sala Comune dei Serpeverde venne spalancato dall’aitante figura di Blaise Zabini, il moro dagli occhi cobalto della casa verde-argento, dal fascino irresistibile e l’arguta intelligenza. Varcò la sala a grandi falcate, dirigendosi proprio verso il divano dove mi ero sdraiato, mentre mi rigiravo fra le mani un noto libricino blu, dopo che l’avevo letto più e più volte. Si sedette in una poltrona di fianco a me.
“Buongiorno Draco!!!Passato una piacevole notte di passione??” disse squillante, tutto giulivo. Ma come quello lì faceva di prima mattina ad essere sempre così pimpante?!?!?!
“No!” risposi secco, mentre gettavo lo sguardo al libro, rileggendo attentamente la parte della volpe.
“Come?? Non sei stato tutta la notte nel letto di una tua bella fanciulla?” continuò il moretto, mentre si guardava con non curanza le unghie.
“No!” fu di nuovo la mia scontrosa risposta. Lui non si scalfì per niente.
“E hai passato tutta la notte da solo?”
“No!” ripetei sempre brusco.
“Mi vuoi spiegare dove sei stato?”
“No!”
Blaise sbuffò sonoratamente, fissandomi interrogativo. Poi s’illuminò.
“Ho capito!!Sei stato ha vedere l’aurora, non è così?”
Non risposi, continuando a tenere il mio interesse sul libro.
“Chi tace acconsente…e hai detto che non eri solo…di sicuro ci sarà stata una ragazza perché amano questi eventi astronomici e romantici…ma hai detto che non hai passato una notte di passione…quindi stavi con una ragazza che non ti filava…e c’è solo una ragazza nella scuola che non ti fila: Hermione Granger”
“Ascolta Sharlock Holmes dei poveri, la smetti di blatalare?? Sto leggendo!” feci irritato e a dir poco scontroso. Blaise ridacchiò.
“Colpito e affondato!!Qualcuno stanotte è stato respinto!E meno male direi!!Un futuro mangiamorte non si può mischiare ai mezzosangue…”
Sospirai. Quelle parole erano state più dure del previsto. Ovviamente non lo diedi a vedere.
“E se ti dai al Piccolo Principe, non devi neanche averla presa tanto bene!”
Io lo ignoravo. E continuavo a leggere. Ma non ero il solo nel castello.

Nella Sala Comune di Grifondoro…

Seduta sulla poltrona davanti al camino spento, la testa china per nascondere ancora gli occhi gonfi dal pianto, sguardo fisso su un piccolo libricino ormai noto. Sentivo un lieve trambusto ai piani superiori. Tra poco gli studenti sarebbero scesi per andare a far colazione, ma per il momento la stanza era ancora deserta. I miei pensieri rivangavano la notte appena trascorsa, persa in due occhi di ghiaccio. La mia attenzione cadde sulla mia camica. Vidi che c’era un capello. Lo presi per toglierlo ma immediatamente mi accorsi che quel capello non era riccio e castano. Ma era liscio e aveva il color dell’oro. E mi ritrovai come un’idiota a sorridere al capello. Sentii dei passi veloci scendere dalle scale, e nascosi sia il capello, che il sorriso, chinando ancora la testa. Erano i miei migliori amici, Harry e Ron. Appena mi videro, mi vennero in contro.
“Buongiorno Herm!!Sempre mattiniera, tu, eh?” fece allgero il moretto.
“Giorno Mione!!” fece eco il rosso, sedendosi sul divano accanto alla mia poltrona. Harry andò a parlare di Quiddicht con Dean, lasciando me e Ron, involontariamante o non, da soli.
“Allora Hermy, ehm…hai visto che hanno…ehm…annunciato la data dell’uscita a Hogsmeade?”
“Ah davvero?” feci con non curanza, sempre cercando di tenere lo sguardo basso.
“Sì…” rispose, rigirandosi le mani nerosamente. Lo guardai di sottecchi, aveva le orecchie rosse, sintomo d’imbarazzo evidente.
“Ehm…e io, insomma, stavo pensando…”
“Wow, questo sì che è un miracolo!” esclamai sarcastica. Ok, sono stata troppo con il biondastro, ho acquisito il suo sarcasmo pungente. Lui mi lanciò uno sguardo omicida. Poi si riaddolcì. Forse aveva capito che ero di cattivo umore.
“Ecco, stavo dicendo che…potevamo…ehm…andarci insieme a Hogsmeade, no??” bofonchiò poi tutto rosso in viso.
“Ronald, forse non te ne sei accorto, ma è da quando abbiamo il permesso che andiamo insieme a Hogsmeade…” risposi un po’ brusca.
“Sì, ma io…beh, io intendevo…magari…da soli…nel senso di…un…appuntamento…” mugugnò con un fil di voce. Alzai il capo di botto. Lo fissai decisamente stupita. Poi riabbassai la testa.
“Guarda Ronald…è un periodaccio…ho un sacco di cose per la testa, e non credo sia opportuno!Magari un’altra volta…fra un po’…” fu la mia risposta, che meravigliò sia lui che me. Erano anni che aspettavo questa proposta, e ora, ora che finalmente me l’aveva fatto, l’ho rifiutata, e tutto per colpa del Principe delle Sepri, che mi aveva scombussolato l’esistenza senza il mio consenso. O forse sì…
Ron mi guardò malinconico, e annuì facendo spallucce, per poi alzarsi e dirigersi verso Harry, che in disparte, aveva ascoltato tutto a mia insaputa, ed era rimasto più stupito di tutti. Aveva capito che c’era qualcosa che non andava, e non gli piaceva per niente. Lo sentii parlare fitto fitto con il rosso, ma non capivo quello che si dicevano, anzi, non m’importava neanche di sapere. Mi alzai, presi il mantello e mi avviai verso il buco del ritratto, ma questo si aprì prima che fossì lì, e la figura longelinea e fiammante di Ginny si piazzò davanti a me con un sorriso un po’ troppo malizioso e un dito accusatore puntato contro di me.
“Dove sei stata stanotte…anzi, mi correggo: CON CHI sei stata stanotte??” mi chiese piano. Io sbuffai.
“Con Draco Malfoy, sulla Torre di Astronomia, per vedere l’aurora boreale” risposi con semplicità. La semplicità della verità.
Ginevra spalancò la bocca in un’espressione che dire buffa era un eufemismo, e riuscii solo a stento, grazie ad un’enorme dose di malumore, a non riderle in faccia.
“E cosa avete fatto, ehhh?” chiese con malizia.
“Abbiamo giocato a carte”
Se prima la rossa era sbalordita, ora era proprio shockata.
“Ma Santo Godric, cosa c’hai nel cervello!! Anzi, da qualche altra parte!!Se io fossi stata tutta la notte sulla Torre di Astronomia con Draco Malfoy altro che aurora boreale, gli avrei fatto vedere le stelle!”
Dopo quell’affermazione fu il mio turno di essere sbigottita.
“Ginevra ma se impazzita?? Staimo parlando di Draco Malfoy!!”
“Appunto!!Draco Malfoy, il ragazzo più bello che la storia di Hogwarts ricordi!!La rincarnazione di un adone greco, la personificazione della lussuria, il sesso sotto forma di essere umano!!Altro che Draco, dovevano chiamarlo EROS!!E te mi vieni a dire che avete SOLO giocato a carte?Mio Dio, mi sto sentendo male…”
Continuai a fissare la rossa con tanto d’occhi. Non credevo alle mie orecchie. Non poteva pensare questo di Malfoy, quello che l’aveva derisa, umiliata, trattata come spazzatura. Aprii bocca per ribattere, ma Ginny mi anticipò prontamente.
“Lo so cosa stai per dire. E’ vero, è uno stronzo, ma non è colpa mia se è così schifosamente bello…e te ne sei accorta pure tu, caa Herm! Gli occhi ce li hai, e lo so che glieli hai messi addosso…ma ora è meglio andare a colazione, sennò facciamo tardi a lezione…a, e per la cronaca: non credere che non mi sia accorta che hai pianto, quindi vuol dire che qualcosa è successo ma aspetterò ad indagare perché ti voglio bene!Forza, andiamo!”
Ma che sta succedendo a tutti?!?!?!Mi manca solo che uscendo di qui veda Piton con un perizzoma fucsia che balla la lap dance per la McGrannit, e poi è successo tutto oggi!!
FERMATE IL MONDO, VOGLIO SCENDERE!
                                                         *
Camminavo piano con i libri stretti in petto, dirigendomi verso la mia tanto amata biblioteca, unico posto dove sapevo potermi rifugiare da questa giornata delirante, con un bel tomo polveroso quanto interessante in mano, nel silenzio che a volte diventa un rumore più forte di tutti, nella pace, rinchiusa e protetta nel mio mondo di carta e inchiostro, sfuggendo dai pensieri assilanti che in quei giorni avevano un solo, unico, dannato, splendido nome: Draco Malfoy. La Serpe dai capelli color del grano. Mi fermai all’improvviso cercando nella borsa se avevo portato l’inchiostro nero. Tirai fuori delle pergame tutte ingiallite, continuando a cercare. Improvvisamente sentii uno strano odore di fumo e menta.
“Sai, forse ho finalmente capito cosa c’è che non va…” disse un voce alle mie spalle. Tutte le pergamene che avevo in mano mi caddero dallo spavento. Mi voltai verso la voce anche se ne avevo subito individuato il proprietario. Il Principe delle Serpi stava davanti a me, poggiato ad una parente, e teneva fra le labbra una sigaretta al mentolo.
“Sei pazzo!!Mi hai fatto prendere un colpo!” gli inveii contro, chinandomi per raccogliere tutta la mia roba. Il biondo mi guardò impassibile.
“Ho letto molte volte la parte della volpe, e ora mi sono illuminato. Ho capito qual è quella cosa che non funziona…” fece tranquillo, sbuffando un po’ di fumo. Misi tutto dentro la borsa, poi mi alzai e lo fissai interrogativa. Mi appoggiai anche io alla parete davanti alla sua.
“Sono curiosa. Illuminami d’immenso” esclamai sarcastica.
“D’accordo, Signora Ungaretti…allora, mettiamo che io sono il Piccolo Principe e tu sei la volpe…”
“Perché io devo fare la volpe!!Ha le orecchie a punta!” brontolai con un fare un po’ bambinesco e capriccioso.
“Senti, non è colpa mia se Antoine ha messo la volpe, quindi non ti lamentare con me!Ora non m’interrompere più, per favore, e basta obbiezioni!” fece, puntandomi un dito contro. Io ridacchiai. Era alquanto buffo, con quell’espressione seria e pensierosa.
“Allora…dicevo, io sono il Piccolo Principe, e tu sei la volpe…la tua vita è monotona, e quindi cerchi qualcuno che ti addomestichi…”
“La mai vita non è monotona!”
Il biondo mi guardò storto.
“Quale parte della frase ‘Non m’interrompere più’ non ti è chiara?” fece con sarcasmo. Io annuii e lui continuò.
“Io però non so cosa vuol dire “addomesticare” allora tu hai provato, più o meno, a spiegarmelo, ma io sono restio, e sai perché?”
“Perché?”
“Perché ci vuole pazienza…io non so aspettare…sono uno che vuole tutto e subito!Lo so, sono viziato, ma non è proprio tutta colpa mia, mi hanno educato così…comunque…c’è anche il fatto che addomesticare comporta responsabilità, e sono l’ultima cosa che voglio…è vero però, che “la mia vita serebbe come illuminata” e sicuramente più di tutto la tua, ma…”
“Ma?”
Draco ciccò la sigaretta a terra, calpestandola con il tacco della scarpa, poi si avvicinò lentamente a me, guardandomi negli occhi profondamente. Mi sentii trapassata da quegli occhi di tempesta.
“Ma tu mi devi spiegare cosa vuol dire addomesticare, e convincermi, sennò che volpe sei??” fece con sensualità e ironia allo stesso tempo. Io gli sorrisi divertita. Poi un’idea mi folgorò.
“Ci sto…vieni con me” dissi elettrizzata, prendendolo per la mano. Cominciai a correre, tirandomelo dietro, facemmo a corsa le scale e uscimmo veloci dall ingresso. Ci ritrovammo nel parco, ma continuammo a correre, lo guidai dietro il campo da Quidditch, su una piccola collina dove si poteva vedere un panorama bellissimo. Mi fermai con il fiatone, mettendomi una mano sul cuore. Improvvisamente mi accorsi che l’altra era ancora saldamente avvinghiata a quella della Serpe dai capelli color del grano, e la ritrassi immediatamente, diventando rossa fino alla punta delle orecchie. Ovviamente lui non si scompose neanche di una virgola, o almeno non lo diede a vedere. Mi ripresi, e mi sdraiai sul manto erboso, invitando il biondo ad imitarmi.
“Addomesticare vuol dire creare un legame invisibile ma allo stesso tempo forte, che unisce una persona ad un’altra. Un legame infrangibile. Perché se tu mi addomestichi, tutte le volte che guarderò il cielo, penserò ai tuoi occhi quando sono tranquilli, perché quando sei tranquillo i tuoi occhi sono celesti, oppure, se è brutto tempo, guarderò il cielo e vedrò i tuoi occhi quando sei agitato o emozionato…e quando sarà sera mi ritroverò a cercare la costellazione Draco. Addomesticare vuol dire ritrovare in tutto un po’ di chi hai addomesticato. Vuol dire avere qualcuno a cui sai di essere legato, da cui dipende la tua felicità o la tua tristezza, a cui hai affidato una parte di te, in cambio di una parte di lui o lei. Una parte che ti terrai per sempre, volente o nolente…e pur essendo una grande responsabilità, ti riempie il cuore, ti fa sentire completo, vivo. Ti porta ed essere l’unico per qualcuno, ed avere qualcuno di unico, ti fa sentire la persona più fortunata del mondo. E se qualcosa va storto? Beh, meglio aver amato e poi perduto, che non aver amato affatto…” conclusi il mio discorso con sarcasmo. Draco accanto a me sorrise, sempre con gli occhi puntati al cielo. Stemmo tanto in silenzio, gli occhi socchiusi, i volti sorridenti, i corpi vicini.
“Da quant’è che siamo qui?” chiese d’un tratto Draco.
“Saranno venti minuti…” risposi io a senso.
“E che ore sono?” continuò la Serpe dai capelli color del grano.
“Le sei e venti…perché?” chesi incuriosità. Il biondo si alzò rassettandosi i pantoli, poi mi sorrise.
“Per sapere a che ora tornare domani, così tu puoi prepararti il cuore in tempo…a domani Hermione!”


Allora, che ne pensate di questo chap? Avevo voglia di allentare la tensione, e la battuta su quell'infimo di Piton-Mocciosus (speriamo possa marcire all'inferno!!) mi sembrava l'ideale. Oltre a Draco e Hermione, in questo capitolo ci sono altri 4 personaggi...uno di questo sarà quello che vi ho annunciato lo scorso capitolo, che cercherà di scoprire cosa tramano la Serpe e la Grifoncina, e poi ostacolare e mettere i bastoni fra le ruote della coppia. CHI SARA'???????Sono aperte le scommesse!!Piano piano verrà fuori, non vi preoccupate!! E ora, i ringraziamenti:

Per Chiara: Ciao!Lo so, è stato un colpo di scena inaspettato anche per me!!Ora come vedi la cosa si è chiarita, ma non sarà per sempre così!!Tra poco cominceranno le prime gelosie, le prime incomprensioni, e soprattutto, la cosa più bella: i primi fare pace!!Draco che piange è stata la svolta della sua personalità...strano, vero, ma mi serviva per decretare il suo cambiamento. Grazie mielle per aver recensito, e ci tengo tantissimo ad averti come assidua lettrice!!Bacioni!

Per Soraya: Ciao Dudetta!!Visto, questo capitolo è dedicato a te!!Alla tu alucente armonia...sei immensamente Dudettaaaaaa!!!Ok, la smetto!!!Mi raccomando, continua a leggere!!Bacioni ti voglio un mondo di bene per l'eternità!!

Per RaRa 93: Ciao! Il Piccolo Principe è un libro che si fa adorare facilmente, è fantastico! Sono contentissima che la mia storia ti piaccia!!La lacrima di Draco mi è piaciuta da mettere per far vedere che c'è qualcosa di diverso, ma che il suo orgoglio è saldo, e quindi è stata una sola singola lacrima che nessuno a visto...ti ho accontentata e ho aggiornato presto. Grazie per la recensione, continua a leggere!!Spero che anche questo chap ti sia piaciuto!!Baci e alla prossima!

Per Nimpha 93:  Ciao!! Sono felicissima che tu abbia subito capito tutto quello che c'era da capire sullo scorso chap, e sulla lacrima di Draco. Non c'è che dire, credo che tu sia la mia lettrice più appassionata e perspicace, e questo mi riempie il cuore di gioia. Grazie mille!! Spero che anche questo chap ti piaccia, è molto più tranquillo e anche divertente!!Come ho già detto, volevo allentare la tensione, perchè ti avverto, tornerà ad essere tesa abbastanza presto!! Il personaggio a sorpresa?? Prova a indovinarlo!!Bacionissimi!!

Per Chikka: Ciao!! Sono contenta di averti messo la voglia di leggere il Piccolo Principe, perchè come credo di aver già ribadito abbastanza, è fantastico!!Sono contentissima che la storia ti piaccia, e spero che tu continui a leggere e recensire!! Grazie del commento!!Baci!!!

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Buona sera, anzi, buona notte a tutti!!Eccomi con il mio nuovo capitolo...spero che vi piaccia!!Il titolo è già tutto un programma. Bacionissimi!

E fu così che feci la conoscenza del Piccolo Principe.

                                                                     II de “Il Piccolo Principe”

Tutti i mie amici rimasero sbalorditi di avermi visto andare via con un muso lungo fino a terra, e poi ritornare con un sorriso enorme stampato sul volto, che se l’avessi tenuto ancora un po’, avrei rischiato una paresi facciale. A cena ho incrociato lo sguardo di Draco solo per una breve occhiata, che è riuscita solo a farmi ampliare ancora di più il sorriso. Tutti mi hanno tempestato di domande per sapere per quale ignota ragione avevo riacquistato così facilmente e velocemente il buon umore. Furono molto fugaci le mie risposte, ma non le ipotesi fatte dai miei cari compagni. La più quotata è stata: il sesso. Invece, è stata una cosa molto più semplice, più pura e più soddisfacente. Qualcosa anche più difficile da ottenere, e che ancora non avevo ottenuto. Ron invece persisteva con il suo muso lungo (chilometrico) e Harry era un po’ troppo pensieroso per i miei gusti. Decisi di congedarmi dalla compagnia dei miei compagni di casa e ritirarmi nel mio dormitorio. Riversa sul letto, guardavo fuori dalla finestra, il cielo…guardavo le stelle, anzi cercavo le stelle, ma non stelle qualunque…QUELLE stelle…oh oh, mi stavo facendo addomesticare sul serio!!
                                                      *
Il giorno dopo, me ne sono stata tutto il pomeriggio in biblioteca a studiare, o almeno provarci!Infatti avevo gli occhi puntati sull’orologio, dove il tempo sembrava non passasse mai, e tutte le volte che vedevo che era troppo presto, sbuffavo sonoromante, e tutte le volte, Harry e Ron mi lanciavano sguardi interrogativi e irritati.
“Hermione, ma che aspetti con così tanta impazienza?” sbottò Harry a quello che avevo contato essere il mio 37esimo sbuffo.
“Eh? Oh…nulla…” feci vaga, tornando a prestare la mia attenzione sul grande tomo di Storia della Magia. Harry mi guardò scettico, ma non disse niente, e continuò a scrivere il tema d’Incantesimi. Dopo ore stressanti di studio, finalmente arrivarono le sei meno un quarto, e decisi di sbaraccare il tavolo, e cominciare ad avviarmi. Avevo un importante appuntamento a cui non potevo mancare di certo. Intanto il cuore cominciava a martellarmi più forte del normale nel petto, ma io lo ignorai deliberatamente. Mi sembrava talmente assurda quella situazione. Essere tutta agitata ed inquietata per uno che mi aveva fatto dannare per anni. Ma si sa, le cose cambiano, e se non sarà come credevi…sarà anche molto meglio di ciò che speravi. Sul mio volto si aprì uno strano sorriso quando mi venne a mente un certo ragazzo dai capelli color del grano, cosa che fece ampliare gli sguardi interrogativi di Ron e Harry, che mi guardavano a dir poco confusi mentre riponevo con cura, libri, pergamene, penne e inchiostro.
“Mione che fai? Dobbiamo finire di fare il tema di Difesa Contro le Arti Oscure!” fece il rosso, cercando di tenere la voce bassa.
“Primo, VOI avete da finire il tema di Difesa, secondo, io ho un impegno…” risposi mettendomi la borsa a tracolla.
“E sarebbe?” chiese Harry.
“E sarebbe che sono cavoli miei, se permettete…anche io ho una vita privata!Quindi, se non vi dispiace, io devo andare…ci vediamo a cena!” risposi un po’ scontrosa e indispettiva, avviandomi verso l’uscita della biblioteca, sotto lo sguardo inquisitorio di Harry e quello malinconico e sognante di Ron. Era un po’ che mi sentivo oppressa dai miei migliori amici, che anche se sapevo lo facevano perché ci tenevano a me, erano comunque troppo oppressivi, e quasi non mi facevano respirare. Sempre domande su domande, e che fai, dove vai, con chi eri!Specialmente Ronald!! Sa solo essere geloso, e non ha mai capito cosa provavo per lui. Troppo tardi, ora, avevo ben altre cose da pensare. Scesi le scale che mi avrebbero condotto all’Ingresso. Quando fui davanti al portone di legno lo aprii con forza, e venni investita da una leggera ondata di vento che mi penetrò prepotente nei polmoni, riempendomi di quella sensazione di freschezza e leggerezza. Cominciai a correre verso il campo da Quidditch, con il capelli scompigliati e le gote arrossate. Era una sensazione divina, correre con il vento. Ti sembrava quasi di avere le ali ai piedi, e di poter spiccare lontano, con la voglia di libertà e spensieratezza, senza problemi assillanti e responsabilità che sono quasi obblighi. Superai il campo da Quidditch e fece ancora un po’ di strada, salendo sulla piccola collina dove io e il Principe delle Serpi ci eravamo dati appuntamento. L’erba color della speranza era dolcemente scossa dal vento che sembrava fare le carezze alla collina, che acconsentiva a quelle gentilezze involontarie. Il cielo azzurro intenso era interamente cosparso di nuvole candide che giocvano con il vento a rincorrersi e acchiapparsi. Nell’aria c’era il profumo della delicatezza  e dalla tranquillità, e fu impossibile non rilassarmi. Mi sedetti a gambe incrociate per terra, rigirandomi la gonna con le mani, nervosa e impaziente. Ad ogni rumore mi giravo a guardare, e ogni secondo che passava era pesante e quasi doloroso. L’attesa era palpabile, come la mia smania del Suo arrivo.
“La tua gonna ha già sofferto abbastanza, puoi lasciarla in pace, sono arrivato…” disse improssvisamente la voce di Draco alle mie spalle. Mi alzai di botto impaurita. E’ possibile che tutte le volte che arriva mi faccia prendere un colpo?!
“Se andiamo avanti così prima o poi morirò d’infarto, me lo sento…arrivare da davanti, no eh?” feci con sarcasmo, sorridendo. Lui si avvicinò, con un deliziosissimo sorriso che gli increspava le labbra.
“Sennò togli tutto il divertimento…” rispose con ironia. Poi si andò a sedere nel centro del prato, per scrutare nel miglior modo il panorama. Io mi sedetti accanto a lui.
“Non dovremmo sederci lontano, per ora?” chiese il biondo. Io sorrisi con una nota di malinconia fra le labbra…
“Ci siamo seduti lontani per così tanto tempo….credo che sia stato sufficiente, possiamo stare accanto”
Lui annuii guardandomi. Passò qualche attimo di silenzio, poi Draco parlò.
“Te lo ricordi il primo giorno che ci siamo visti?” mi chiese inaspettatamente. I corrucciai la fronte cercando di ricordare.
“Era sul vagone del Hogwarts Express, al primo anno, mi pare…” risposi scorrendo i ricordi degli anni ormai trascorsi.
“Ma io non intendevo letteralmente…dicevo la prima volta che ci siamo visti sul serio, che sia stati sinceri, noi stessi…te lo ricordi il giorno in cui ci siamo scambiati il nostro primo bacio?” spiegò la Serpe. Io arrossi.
“Certo che me lo ricordo!!E’ stato due settimane fa…”
“Te lo ricordi il cielo? Era fantastico…e come si fossero congiunti giorno e notte…era stranissimo, ma allo stesso tempo affascinante. Sono quegli spettacoli più unici che rari, quelli che vedi una volta o poco più nella vita…proprio come l’aurora boreale…eventi irripetibile, e per uno strano caso del destino gli ho visto tutti e due insieme a te. Coincedenza? No, io non credo alle coincidenze, e credo neanche tu…”
Osservai la Serpe in silenzio, mentre parlava con la sua voce bassa e intrigante, che quasi ipnotizava. Non avrei mai pensato che quando non pronunciava insulti, la sua voce potesse essere talmente suadente…
“Quindi, questo deve pur significare qualcosa, no?? E mi stavo chiedendo il perché non mi fossi accorto, in tutti questi anni, che tra me e te ci poteva essere qualcosa di diverso…che io potessi essere diverso, magari, più me stesso…che potevo scorgere in te qualcosa di più di una sporca mezzosangue so-tutto-io...il fatto è che non potevo capire te se prima non avevo capito me stesso, e questa è una cosa molto più difficile di quello che sembra, perché non ricordo più nemmeno chi è il mio vero essere, per il semplice fatto che è così tanto tempo che non lo sono, anzi, a dire il vero non lo sono mai stato…ormai neanche i miei amici mi capiscono più, trovano infattibile la mia strana e inaudita voglia di essere qualcosa di più, di diverso…essere semplicemente me stesso e fare le cose solo perché ne ho voglia!E’ come avere sempre una maschera, che poi si è impadronita di te quasi completamente…capisci cosa intendo?” disse il ragazzo dai capelli color del grano.
“Oh se capisco…a volte siamo oppressi da ideali, tramandati o acquisiti, che c’impediscono di essere noi stessi…voler nascondere le cose che senti per dei fattori che ti sei creato in testa senza neanche una vera ragione…e quando riesci a guardarti oltre, capisci di essere stata una stupida colassale, ma che ormai indietro non si torna, si può andare solo avanti, e lo possiamo fare nel migliore dei modi…ma mi chiedevo, perché mi hai raccontato tutto questo?” chiesi confusa. Lui fece spallucce.
“Non lo so…mi sembrava giusto dirtelo…anche perché non l’avevo confidato a nessuno prima d’ora…e, insomma…credo che siano cossa da dire se bisogna addomesticarsi…essere sinceri. E poi credo che tu sia nella mia stessa identica situazione…”
Si voltò guardandomi negli occhi, e si sistemò a sedere di fronte a me. Mi sorrise fra il dolce e il divertito. Mi mise una mano sul cuore.
“Oppressa dall’orgolio…” disse, per poi alzare la mano e poggiarmela sulla mia fronte, spostando la frangetta.
“E dai pregiudizi…”
Gli rivolsi un sorriso triste, mentreci scambiavamo uno sguardo intenso.
“Mi prometti che non dirai MAI A NESSUNO quello che ti ho raccontato e che ti racconterò?” mi chiese all’improvviso, prendendomi la mano. Io annuii vigorosamente.
“A volte vi invidio, a voi Grifondoro…voi potete essere naturali!Potete fare quello che vi va solo perché vi va, potete ridere a squarcia gola per le cose più assurde e insignificanti, potete provare sentimenti, e soprattutto li potete provare per chi volete. Potete decidere cosa fare del vostro destino…cose che alla maggiorparte di noi Serpeverde manca. E ci conviene farci piacere questa situazione, perché se non è così non possiamo fare niente…ci sono accordi che prendano i nostri padri, che sono a vita, o a morte…” disse avvilito, ma io lo interruppi decisa.
“Non dirle neanche per sogno queste cose, Draco!Tutti possiamo cambiare se lo vogliamo!Tutti possiamo provare sentimenti!Tutti possiamo ridere!E soprattutto…tutti possiamo scegliere il nostro destino…tu compreso!”
“Mi piacerebbe molto crederlo…ma non è così!”
“Sì invece!” esclamai prendendolo per le spalle.
“Hermione, tu non sai cosa vuol dire crescere e vivere come l’ho fatto io…ci sono cose possibili, e cose impossibili. Quelle che ti ho elencato sono impossibili…”
“E se io ti dicessi che niente è impossibile?”
“Non ci crederei…”
“A no?? E non era impossibile che io e te diventassimo amici?”
“Siamo amici io e te?”
“Lo stiamo diventando”
Il biondo inarcò le sopracciglia interrogativo, poi sorrise. Si buttò indietro sull’erba, e guardò il cielo con lo sguardo perso, gli occhi languidi e stranamente lucidi, che brillavano di una luce intensamente malinconica. Lo scrutai per diversi minuti, mentre lui era perso nel mondo dei suoi pensieri, rivolti alla sua famiglia, alla sua educazione, a cosa sarebbe successo se avesse voluto davvero cambiare. Poi improvvisamente, rise. Rise con quella risata cristallina e limpida che invase l’aria per poi spendersi nel vento. Guardai il suo viso tirato di allegria, con l’eco della sua risata ancora nelle orecchie.
“Voglio ancora sentirti ridere…Piccolo Principe” sussurrai al ragazzo mordendomi il labbro inferiore. Lui si alzò, e mi poggiò le mani sulle spalle.
“Voglio ancora che tu me lo dica…mia Volpe” rispose con un sussurro bisbagliato all’orecchio sensualmente.
“Ti prego, ridi ancora Piccolo Principe!” ripetei quasi come se fosse una supplica. Lui mi guardò per qualche minuto, poi si sciolse in un’altra risata che mi fece sciogliere.
“Sai, il solo vederti qui mi riempie di voglia di ridere…credo di non aver mai riso così” disse la Serpe con ancora il sorriso stampato sulle labbra.
Ci guardammo ancora e ancora, stemmo molto tempo, in silenzio a guardarci. In quel silenzio che dice più di tutto, che fa capire l’affintà fra persone. Perché se due persone sono legate, se due persone si stanno addomesticando, devono imparare a capirsi in silenzio. Le parole sono solo una fonte di malintesi, in fondo. Guardai distrattamente l’orologio.
“Caspita!!Sono le sette e un quarto!Saranno già tutti a cena!Guarda, è venuto anche buio e non ce ne siamo nemmeno accorti…vieni, andiamo!” esclamai subito, alzandomi e sistemandomi la divisa un po’ spiegazzata. Draco m’imitò, poi mi prese per mano cominciando a correre. Sta volta fu lui a guidare me, verso la scuola. Arrivammo davanti alla porta della Sala Grande affannatti. Mi misi le mani sulle ginocchia per riprendere fiato. Poi varcammo l’ingresso della Sala, commettendo il più grande errore. Lo facemmo insieme. Come se non bastasse, prima di dividerci ci sorridemmo.
“Ciao Volpe, ci vediamo…” mi disse con una strana ma equilibrata dolcezza.
“Ciao Piccolo Princpe…” risposi con un altro grande sorriso, prima di prendere strade diverse sotto gli occhi increduli di mezza Sala. Ma non m’importava. Avevo finalmente conosciuto il mio Piccolo Principe, e niente e nessuno avrebbe rovinato questo momento. Un momento che si prolungherà per molto tempo…forse, anche per troppo…

Allora, allora e allora?? Capitolo un po' troppo tranquillo per i mie gusti, però ho intenzione di movimentare le cose moooooolto presto. Draco finalmente si è tolto la maschera e si è rivelato ad Hermione, ma ha fatto bene o male?? Che cosa comporterà? E quando i loro amici verranno a sapere cosa si sta creando fra di loro?? E chi è il personaggio misterioso?? Se volete una risposta a tutte queste domande, c'è una sola cosa che potete fare: RECENSITE!!!!!!!!
Ma ora i ringraziamenti:

Per d: Non pensavo che la mia storia di potesse sconvolgere così tanto da non avere più l'uso della parola!!Quando lo ritrovi però mi puoi far sapere cosa ne pensi della FF? Mi hai incuriosito!!Baci!

Per mars: Ciao! Era un pochetto che non recensivi...beh, grazie mille per i complimenti e continua a seguirmi!!Bacioni!

Per Soraya: Ciao Dudetta mia adorata! La battuta su Piton è stata stramitica!!Grazie della recensione e dei complimenti! Mi raccomando continua a leggere sennò ti aizzo contro Piton l'Oleoso e Watson la frigida!!Baci tvumdbple!

Per chiara: Ciao! Sulla parte di Piton mi sono messa a ridere anche io appena l'ho scritta!!E' vero, l'ultima frase è stata dolce, l'avevo calibrata con cura...riguardo al personaggio misterioso...beh, sei sulla buona strada ma chissà!!Se lo vuoi scoprire continua a leggere!!Grazie mille per i complimenti, bacioni e alla prossima!

Per Drak_Angel: Ciao! Prima di tutto, mi rammarica molto che tu non abbia ma letto ne Harry Potter nel il Piccolo Principe :'(...se vuoi un consiglio, fallo!Ti ringrazio per i complimenti, sono contentissima che la storia ti piaccia!!Hai ragione, Draco e Herm sono proprio pucciosissimi!Sono stracontenta che ho trovato un'altra commentatrice!!Bacioni e al prossimo chap!Grazie ancora per la recensione...

Per Rara93: Ciao!! La parte di Blaise è stata carina e ben studiata, perchè personalmente, adoro quel ragazzo!!E' sicuramente uno dei miei preferiti e sono troppo attapirata che zia Row l'abbia considerato pochissimissimooo!!Ma sorvolando su questo...l'idea della collina m'è venuta così, mentre scrivevo, e solo dopo mi sono accorta di quanto fosse azzeccata!! La frase di Draco l'avevo calibrata perchè volevo che fosse d'effetto!Grazie mille per la recensione, ed ecco a te il nuovo chap!!Ti ho accontenta di nuovo?? Bacioni a prestissimo!

Per Nimpha93: Ciao bella!!Allora, prima di tutto, dimmi una cosa, e rispondimi sinceramente: sei un occlumante?? Hai fatto su di me della Legilmanzia?? Sei telepatica?? Insomma, mi leggi nel pensiero?? Perchè tutto quello che hai detto è COMPLETAMENTE GIUSTO!! E' esattamente quello che penso e quello che intendo! Sui personaggi misteriosi hai elencato le stesse identiche ragioni che avevo pensato io, praticamente ci sei davvero dentro questa storia!! QUando ho visto la tua recensione chilometrica mi sono sentita felicissima anche se non l'avevo letta, pensa quando l'ho fatto!!Ho capito esattamente quello che intendevi, il discorso non era contorto!! E non sai quanto mi ha fatto felice saperti così legata alla mia storia...non ritiro neanche una parola su quello che avevo detto prima, sei la mia lettrice preferita!Spero che anche questo capitolo ti piaccia!!Ho la brutta impressione che io e te dovremmo diventare amiche prima o poi...XD! GRAZIE MILLE PER LA RECENSIONE, ANCHE IO TI ADORO!!Bacionissimi e a prestissimo!

...---*Alexa*---...

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Sera a tutti!!Ecco un altro capitolo un po' movimentato dalla parte dei Grifoni...leggete e ditemi che ne pensate!!Bacionissimi!

“Se ordinassi ad un generale di trasformarsi in un uccello marino, e se il generale non ubbidisse, non sarebbe colpa del generale. Sarebbe colpa mia”

                                                                 X de “Il Piccolo Principe”


“HERMIONE JANE GRANGER!!” urlarono in coro Harry e Ron, rivolti a me con una certa ostilità. Io mi misi a sedere di fronte a loro, e li guardai interrogativi.
“Grazie di avermi ricordato come mi chiamo, non ce l’avrei mai fatta seza di voi…” esclamai con sarcasmo. Loro mi guardarono increduli.
“Cosa…stavi…facendo…con…Malfoy?” mi chiese molto piano Harry, come se stesse spiegando una cosa difficilissima ad un bambino. Io feci spallucce.
“Nulla…perché scusa?” feci con non curanza, mentre mi servivo delle patate arrosto nel piatto.
“Perché?!?! Perché?!?!?!Hermione ma sei impazzita!!Siete entrati insieme in Sala Grande e vi siete sorrisi!Come due vecchi amici, o qualcosa di più…” sbraitò il rosso sbattendo un pugno sul tavolo.
“Ronald, calmati!!E poi che c’è, sei geloso?? Ci stavamo solo scambiando le nostre battutine!!Non capisco proprio questo comportamento…”
“Battutine, certo!!Herm, credi che noi siamo ciechi??Credi che non abbiamo visto che quello che vi siete scambiati non era un ghigno di scherno o disgusto, ma un dolce sorriso, anche un po’ malizioso?” esclamò Harry decisamente alterato.
“E anche se fosse?? E’ vietato per caso?? E poi, se permettete, io sorrido a chi mi pare e piace!! Non siamo sotto una dittatura, e se voglio sorridere a Malfoy, sorrido a Malfoy, e non credo proprio che voi abbiate il diritto d’impedirmelo!!!” gli urlai contro. Una buona parte del tavolo di Grifondoro era girato ad ascoltare attentamente la nostra litigata. Molti già confabulavano su quello che avevano appena visto.
“Hermione…” sospirò il moro. “Draco Malfoy è il nostro peggior nemico, quello che odiamo e con cui litighiamo da anni…”
“E’ qui che ti sbagli, Harry!!Draco Malfoy è il VOSTRO peggior nemico, quello che ODIATE!Io di certo, non lo odio…”
Il tavolo era piombato in uno strano silenzio, dopo quelle mie parole dette con rabbia. Gli occhi smeralndini del bambino-che-è-sopravvissuto mi scrutavano confusi e sbogottiti. Quelli di Ron erano rimasti bassi dopo la mia risposta pungente. Il Prescelto mi prese dolcemente una mano, mutando il suo sguardo da iracondo e stupito, a tenero e comprensivo.
“Che cosa ti sta succedendo, Herm?” mi chiese piano, con quel tono di voce gentile e mesto.
“Niente Harry, assolutamente niente!” sbraitai sempre arrabbiata.
“Fare coppietta con Malfoy non è niente…” intervenì Ron offeso. Lo guardai omicida.
“Tu dovresti solo stare zitto, che dal primo momento che ci siamo visti ci siamo piaciuti, e c’hai messo così tanto per farti avanti che ormai è troppo tardi!E ricordati, io non faccio coppietta con Malfoy, ma neanche con te!” gli sibilai contro con una certa ira. Il rosso tornò ad avere lo sguardo basso e avvilito, evitando d’incrociare ancora i miei occhi. Poi otrnai a concentrarmi su Harry.
“Se c’è qualcosa, ne puoi parlare…” disse tranquillo e dolce.
“No invece che non posso!!Non capiresti…”
“Che ne sai??” mi fece un po’ offeso. Io mi alzai, mi era improvvisamente passata la fame. Lanciai uno sguardo intenso al Prescelto.
“Chiamalo intuito femminile, o semplice esperienza…non potresti mai capirlo. Ora scusa, devo andare…”
Voltai le spalle percorrendo a ritroso la Sala Grande. Sentivo tutti gli sguardi di Grifondoro su di me, ma non m’iportava più di tanto. Voltai d’impulso lo sguardo verso il tavolo di Serpeverde, e come avevo previsto, lo sguardo del Principe della Serpi era puntato su di me. Contraccambiai il suo sguardo che vedevo velato di un certo dispiacere. Io feci spallucce arricciando le labbra, per poi uscire veloce dalla Sala. Mi accinsi a salire le scale, ma invece mi ci sedetti, mettendomi le mani fra i capelli. E’ possibili che per ottenere qualcosa bisogna rinunciare a qualcos’altro?? Potranno mai capirmi i miei amici? Forse…ma questo era tutto da vedere…
                                                      *
“Dai Mione, smettila di starti a torturare così!Lo sai come sono quei due, no?? Cerca d’ignorarli, loro non lo fanno per il tuo male…lo fanno per te!Ma non capiscono che ci sono momenti in cui uno vuole essere indipendenti!! Ma in fondo, cosa pretendi da loro?? Sono maschi, dopo tutto…” esclamò Ginny prendendomi a braccetto, mentre ci si avviava in Sala Grande per il pranzo.
“Hai ragione Ginevra, ma mi raccomando, non sediamoci vicino a loro…non ho molta voglia di vederli, litigheremo ancora ed è l’ultima cosa che desidero!” dissi varcando la soglia della Sala. Ci sedemmo in cima al tavolo. Alzai gli occhi al soffitto. Il cielo era decisamente cupo, e grandi nuvoloni grigi minacciavano la quiete di quella giornata. M’imbronciai un po’, per poi gettare di nuovo lo sguardo sulla mia migliore amica.
“Harm scusa, ma che avevi fatto con Malfoy?” mi chiese con uno sguardo pericolosamente malizioso.
“Ovviamente niente! Ci siamo scontrati davanti al portone, e diciamo che mi ha fatto passare per prima, così gli ho sorriso!! Non vedo che c’è di male, con i periodi che corrono, un po’ di ostilità messa da parte non sarebbe male…” spiegai, mentendo spudoratamente. Nessuno era ancora pronto a saperlo. Doveva rimanere fra noi. Fra me e il mio Piccolo Principe.
“E con Malfoy l’ostilità la metterei da parte volentieri…” disse con tono un po’ troppo malizioso. La squadrai storta. Sentii un fulmine provenire dal cielo sovrastante alle nostre teste. Alzai lo sguardo e notai con dispiacere che era cominciato a piovere. Anzi, piovere era un eufemismo. Diluviava.
“Perfetto…” sussurai tra me e me. Il pranzo passò veloce e tranquillo, io e Ginny parlarmo del più e del meno. Ci alzammo ridacchiando sulla nuova acconciatura della Serpissima Pansy Parkinson. Quando c’incamminammo per il corridoio dell’Ingresso, ci arrivarono in contro Ron e Harry. Sbuffai. Ma mentre si avvicinavano, mi sentii trattenere per un braccio. Mi girai di botto ritrovandomi davanti a due occhi color della nebbia e dei capelli color del grano.
“Ehi…Granger…” disse ghignando. Io ricambiai.
“Malfoy…” risposi guardandolo dall’alto in basso. La sua eleganza era disarmante, e il suo corpo suscitava i pensieri più peccaminosi. Un demone incarnato in un corpo di angelo…non pensavo che l’avrei mai detto, ma Ginny aveva maledettamente ragione. Ci squadrammo per qualche minuto, poi lui mi disse semplicemente, appoggiando il gomito alla parete.
“Piove…”
Guardai la finestra che incorniciava uno spettacolo a dir poco burrascoso. Mi voltai indietro. Gli sguardi dei miei amici erano puntati su di noi. Le orecchie tese per captare la nostra conversazione. Lo presi per un braccio, portandolo dietro l’angolo.
“Caspita, è vero!! Ora come facciamo?” gli sussurrai allarmata.
“Ci vediamo a scuola, mi sembra ovvio…”
“In un’aula vuota?” proposi.
“Sei pazza!! Ci possono scoprire in quattro e quattr’otto!Ci vuole un posto più segreto e sicuro!”
Lo guardai indispettita, con le mani sui fianchi.
“Oh certo, sarebbe uno scandalo se ci trovassero insieme!! La tua reputazione sarebbe rovinata a vita, e questa sarebbe una tragedia, Piccolo Principino viziato che tiene solo alle apparenze!” gli dissi offesa. Lui mi guardò divertito, prendendomi per le spalle.
“Dai che anche a te romperebbe, pure la tua reputazione va difesa!Credi che non l’abbia sentita la litigata di ieri fra te, lo Sfregiato e Lenticchia?!" fece incrociando le braccia al petto, con sguardo severo.
“Vediamoci in camera mia, allora…” propose dopo un po’ Draco. Lo guardai con gli occhi fuori dalle orbite.
“Ora sei tu che sei pezzo!!Vuoi farmi venire nel covo delle Serpi?? Per vedermi imprigionata e torturata in chissà quale infima stanza segreta dei sotterranei dai tuoi amichetti serpeverde?!?!Che hai bevuto a pranzo, firewhisky andato a male?”
“Primo, noi Serpi siamo molto più discrete di quello che sembra, e secondo, nessuno ti torturebbe in nessuna infima stanza segreta dei sotterranei…almeno non per ora…”
“Draco, io non ti chiederei mai di venire nella Torre di Grifondoro…non posso venire nei sotterranei, dobbiamo trovare un posto neutro…” dissi decisa, appoggiandomi alla parete. Dopo qualche attimo, io e il biondo ci guardammo sorridendo furbamente, e all’unisono esclamammo:
“La stanza della necissità!!”
E dopo queste parole, ci dividemmo, con la promessa di riunirsi nel pomeriggio.


Bene, che mi dite?? Un capitolo un po' burrascoso con in evidenza una bella litigata fra amici. Hermione ha finalmente tirato fuori le unghie e sta facendo capire a Ron che è un cretino che non ha tempismo!!Ok, non lo dite a nessuno, ma più scrivo sta storia più m'innamoro di Draco!!!!!!!Se lo sa Harry...hihihi...Ma tornando a noi: cosa combineranno Draco e Hermione nella stanza delle necissità?? Ne usciranno indenni?? E cosa diranno Harry e Ron dopo aver visto i due parlare?? Lo volete sapere?? Bene, allora RECENSITE!!! Ma ora, i ringraziamenti!

Per Soraya: Ciao Dudetta!!Grazie mille per i complimenti e per il sostegno!!Lo so che posso sempre contare su di te, sei mitica, ti adoro!!Bacioni tvumdbple!

Per chiara: Ciao! Prima di tutto grazie mille per i complimenti, sentirsi dire che sono una brava scrittrice mi riempie il cuore di gioia!!Mi ci sono impegnata nella parte della collina, volevo fosse poetica...e a quello che hai detto, ci devo essere riuscita!!Continua a seguirmi, ci tengo!!Baci al prossimo chap!

Per Nimpha93: Ciao!!!!!!!!Allora, prima di tutto, non ti azzardare mai più a dire che il tuo parere conta poco, perchè è uno di quelli che considero più di tutti!!Poi, ti ringrazio mille per la recensione fantastica, sono troppo contenta che ti piaccia sempre di più la storia...anche a me la parte di Draco che ridere mi è piaciuta, e quando l'ho immaginata, ho sorriso per non so quanto tempo. Come ho già detto, mi sto sempre più innamorando del Principe delle Serpi!!Inoltre, ho finalmente capito perchè io e te andiamo tanto d'accordo: SIAMO UGUALI!! Quando hai descritto il tuo carattere, sembrava che stessi descrivendo il mio!! Di me ti posso dire che: Va beh, mi chiamo Alexa, vivo in un paese in provincia di Firenze, che personalmente odio, come l'Italia in generale...pensa che da quanto non sopporto stare qui, mia mamma è obbligata a portarmi un mese sì e un mese no a Londra!! Sennò sclero...ma comunque!! Anche io a detta dei miei amici sono secchiona, e ne vado fiera, tenendo alto l'onore della categoria! Di solito sono solare, simpatica, e piacevole...ma spesso noto che molte volte sono composta e matura, cioè, so essere mooooolto più grande della mai età. E a proposito...secondo te quanti anni ho?? Hihihi sono curiosa di sapere se ci azzecchi o no!!In genere sono buona, è vero, ma appena toccano me o le persone a me care divento davvero cattiva, proprio nel vero senso della parola...credo di avere anche un piccolo difetto: sono un po' vendicativa!!ma riesco a trattenermi...cmq, per l'aspetto fisico, sono alta 1 e 57, credo, ho i capelli castani e orgogliosamente corti, gli occhi castani/verdi...peso...ehm...medio, ne magra ne grassa...L'unica cosa che mi piace davvero di me, sono le mie mani, lunghe e affusolate da pianista...per il resto, mi reputo troppo normale...Anyway, ti ringrazio tantissimo per le tue stupende recensioni che mi fanno sempre felice e che mi riempiono di gioia!!Alla prossima!!Bacionissimi!

Per RaRa93: Ciao!! Non ti preoccupare, mi piace accontentarti, puoi tranquillamente continuare a chiedere caramelle!! ;-)... Sono contentissima che ti piaccia quella complicità che sono riuscita a creare fra i due personaggi, il fatto che poi si chiamino "piccolo principe" e "volpe" lo trovo troppo carino!!Ho cercato di aggiornare il più presto possibile per non scatenare la tua ira, non ti voglio far andare in astinenza!!Ti ringrazio molto per la recensione e i complimenti!! Baci al prossimo chap!! Ps: Il titolo dei capitoli in realtò c'è, e sono le frasi del Piccolo Principe che metto all'inizio, che come credo tu abbia ormai notato, sono strettamente legate alle vicende del capitolo...però sono troppo lunghe da scrivere nel Titolo e allora scrivo semplicemente il numero e lo metto dopo!!Ancora bai!

Per Dark_Angel: Ciao!! Va beh, quello non importa, la cosa fondamentale è che tu continui a leggere le mie FF con il puccissimo Draco per cui ormai ho perso la testa!!Grazie mille per la recensione, che mi fa sempre piacere!!Baci e alla prossima!!

...---*Alexa*---....

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Ciao a tutti!! Eccomi con un altro cap della mia FF! Oh, avete visto come sono brava, aggiorno tutti i giorni (scusate il gioco di parole!!)!! Una costanza del genere non l'ho mai avuta!!Va a finire che questa storia mi diventa un libro per davvero!! XD! Ma ora basta con i pavoneggiamenti, eccovi un altro capitolo della mia storia!

-Devo pur sopportare qualche bruco se voglio conoscere le farfalle-

                                                         IX de “ Il Piccolo Principe”


Sei meno dieci. Ero già al settimo piano, davanti a quella che dovrebbe essere la stanza delle necissità. Mancavano ancora dieci minuti, è vero, ma visto che avevo già finito di studiare, tanto valeva avviarsi. Mi sedetti per terra, spalle contro il muro (almeno Draco non mi poteva arrivare da dietro!NdHermione) e mi misi a sfogliare il Piccolo Principe. Lo sfogliavo e basta, le parole che lì erano impresse ormai le sapevo quasi a memoria, mi bastava vederlo, per tranquillizzarmi e lasciarmi cullare dalle metafore di vita che esso spiegava. Mi soffermai sulla parte del fiore, sorridendo. In certi momenti, sembrava davvero Draco!!Che si pavoneggiava sempre, con il suo grande orgoglio. E mi ritrovai a pensare, che in fondo, lui si poteva permettersi di pavoneggiare. Non so come non avevo mai potuto accorgermene, accecata da odio e pregiudizi, di come quel ragazzo potesse essere così fascinoso. O forse molto di più… ogni piccolo gesto che faceva racchiudeva in esso la massima classe, anche il solo suo modo di toccarsi i capelli era accattivante, facendoti perdere in un mondo di sogni non proprio casti. Quando camminava sembrava lasciare dietro la sua scia di eleganza. Tutto di lui era sexy fino all’esasperazione. Il peccato impersonificato in un corpo divino. Mi detti della stupida per l’essermi persa in questi pensieri, ma non era tutta colpa mia. Quel ragazzo era troppo affascinante, troppo elegante, troppo seducente, troppo accattivante, troppo bello, troppo sensuale, troppo sexy, troppo tutto! Chiusi forte il piccolo libro, mettendomi le mani sulla fronte. Maledetto il mio Piccolo Principe!! Improvvisamente dei passi riecheggiarono nell’aria. Mi voltai verso le scale e vidi salire con tutto il suo sex-appeal proprio il ragazzo che occupava i miei pensieri più sconci. Draco Malfoy. Appena mi vide mi squadrò incuriosito.
“Non hai freddo seduta per terra, volpe?” mi chiese posizionandosi davanti a me, una mano tesa nella mia direzione. La guardai guardinga e un po’ scettica.
“Non ti voglio mangiare, solo aiutarti ad alzare…” disse alludendo al mio sguardo. Mi decisi a stringere la sua mano, e con tutta la semplicità e facilità del mondo, mi tirò su, quasi fossi una piuma. Lo fissai negli occhi rivolgendogli un sorriso di gratitudine.
“Grazie Piccolo Principe…”
“Come mai non mi hai aspettato dentro?” mi chiese interrogativo. Io feci spallucce, fissando il freddo muro di pietra.
“Perché non sapevo cosa volevi che ci fosse “dentro”…” risposi. Lui alzò gli occhi al cielo pensieroso.
“Tu a cosa avevi pensato?”
Gli voltai le spalle piombando nel mondo dell’immaginazione.
“Magari una grande stanza illuminata da tante candele sospese in aria che creano una luce soffusa, con tanti tavolini bassi e dei morbidi cuscini che coprono tutto il pavimento, musica jazz in sottofondo e un po’ d’incenso…” spiegai al biondo. Lui scosse il capo, ribattendo contrariato.
“Macchè!!Vuoi farmi venire il diabete?! Troppo romantico e sdolcinato…poi con tutte quelle candele come minimo s’incendia tutto!!No, no! Basta una stanza con un bel camino, un paio di divani di pelle scura, e un tavolino con sopra una bella bottiglia di Firewhisky!Niente musica, incenso o inutili cuscini!L’essenziale…”
“Sé, è invisibile agli occhi!!” gli risposi, rigirandomi verso di lui.
“Un po’ di atmosfera non ha mai ucciso nessuno!”
“Ma le candele sospese sì!”
Ci guardammo per qualche momento, e non riuscii a trattenere uan piccola risata. Annuii con il capo.
“Allora troviamo una via di mezzo…camino e divani, però con i cuscini per terra e i tavolini bassi, possibilmente senza alcolici…l’essenziale!”
“No, gli alcolici sono essenziali!!”
“Non voglio discutere con un Piccolo Principe mezzo ubriaco!!”
“Guarda che in vino veritas!”
“Appunto!!”
Il biondino si avvicinò a me ammiccando, con un ghigno provacante stampato sul volto, che mi fece per un attimo perdere la testa.
“Ho capito!La mia volpe ha qualche segreto da nascondere…che sia per caso un amore convulso per il sottoscritto?? O un’attrazione irrefrenabile per il mio perfetto corpo?” mi chiese con un sussurro seducente. Io arrossii, e per nascondermi, gli voltai le spalle.
“Balle, Piccolo Principe talmente pieno di boria che tra un po’ scoppi!!Voglio essere lucida, è un mio diritto…” risposi cercando di far passare il rossore sulle guance prima di voltarmi ancora.
“Va bene, va bene!!Niente alcolici…non mi servono…il tuo viso imporpognato d’imbarazzo è già una risposta soddisfacente. Andiamo?” mi fece, indicando il muro. Io lo guardai storta, poi annuii. Passammo tre volte, avanti e indietro, davanti al dipinto del Troll ballerino (troppo buffo chiamarlo così! ndA), e poi finalmente sulla parete apparve una porta. Appoggiai la mano sulla maniglia e fissai la Serpe con un ghigno di sfida.
“Andiamo!”
                                                *
La stanza era esattemente come me l’ero immaginata. Grande, con nel mezzo un bellissimo camino di pietra dove imponenti fiamme scoppiettavano decise. Davanti al camino c’era un piccolo tavolino basso di ferro battuto, e tutto intorno grandi cuscini colorati e morbidissimi sparsi per il pavimento. Poco distanti dal tavolino, c’erano due divani di pelle nera e una grande poltrona dall’aria assai comoda. Guardai il tutto soddisfatta, e poi mi buttai a terra fra i cuscini con un fare decisamente bambinesco. Draco mi guardò e sorrise divertito, mettendosi a sedere sul divano, con le gambe accavallate in una posa decisamente elegante. L’avevo già detto che è troppo sexy?! Sì, l’avevo già detto. Con una smorfia capricciosa lo presi per un braccio, e lo trascinai giù per terra. Cademmo sul pavimento ricoperto da cuscini, ridemmo. Poi mi misi a sedere a gambe incrociate. La Serpe cominciò a fissarmi interrogativo per un po’.
“Allora, te le devo tirare fuori la parole dalla bocca o me lo dici di tua spontanea volontà??” mi chiese. Io lo guardai storto.
“Cosa ti dovrei dire, scusa?” gli feci.
“Ovvio, cosa ti hanno detto Potter e Weasley ieri sera” rispose con ovvietà. Io stetti un attimo in silenzio, poi spiegai.
“Mi hanno chiesto perché ci eravamo sorrisi, ed hanno fatto tutto un casino sul fatto che io non dovrei comportati così con uno come te e bla bla bla… io gli ho detto che se volevo sorriderti ti sorridevo e basta, e ho attaccato Ron. Insomma, sono anni che ci piacciamo e lui si è fatto avanti solo ora, che è troppo tardi…”
“Perché troppo tardi?”
Io lo fissai intimidita mentre sul volto del bel biondo si apriva un ghigno divertito e un po’ sfrontato.
“Forse perché ormai la Donnola non t’interessa più, visto che hai scoperto un ragazzo molto più bello, intelligente, simpatico, brillante, spigliato, elegante, affascinante, attraente, seducente, irresistibile…insomma, ME!”
“Non fare lo stronzo, Piccolo Principe!!Non m’interessa più perché mi sono stufata di aspettarlo…” gli dissi dietro, con voce offesa, mettendo il broncio. Lui mi diede un pizzocotto sulla guancia.
“Eddai, lo puoi anche ammettere che ora ci sono solo io ad occupare i tuoi più svariati pensieri, specialmente quelli più intimi…”
Mi alzai indispettita, guardandolo male.
“Dacci un taglio, Serpe! Cosa ti fa pensare che devi esserci sempre tu al centro di tutto?!?! Il mondo non ruota intorno a te!!” feci alterata, voltandogli ancora le spalle. Lo sentii alzarsi e avvicinarsi a me. Mi cinse la vita da dietro e io ebbi un fremito.
“Sei così bella quando ti arrabbi…” mi sussurrò all’orecchio, con la sua voce strascicata e sensuale, provocandomi una scarica di brividi per tutto il corpo. Lo guardai nei suoi occhi di ghiaccio, poi distolsi un’altra volta lo sguardo, mettendo ancora il broncio. Così lui cominciò ad accarezzarmi la pancia e i fianchi.
“Dai Volpe permalosa!Io stavo scherzando…e poi te l’ho già detto!Mi piaci un sacco quando ti arrabbi!” continuò Draco. Sentivo il suo respiro sul mio collo. Mi arresi, voltandomi verso di lui.
“Ok, sei perdonato…” acconsentii sorridendogli. Lui ricambiò. Notai che mi teneva ancora saldamente per la vita, le sue mani grandi e forte, erano diventata improvvisamente docili ma decise. Mi staccai, mettendomi a sedere sul divano.
“Ed invece i tuoi amichetti cos’hanno detto?” gli chiesi curiosa. Lui si sedette accanto a me, tirando fuori un pacchetto di sigarette.
“Blaise ha detto che anche se sei una mezzosangue Grifondoro, sei bella (ovviamente ha usato un termine più schietto, ma io mi trattengo dall’esportelo. Sono un ragazzo di classe, io!) e ha anche aggiunto che un pensierino su di te ce lo farebbe volentieri…gli altri non hanno detto nulla…te l’ho detto che siamo discreti noi!” spiegò il mio Piccolo Principe, mettendosi una sigaretta fra le labbra.
“Wow!Quando lo vedi, puoi dire a Zabini che io un pensierino su di lui l’avevo già fatto, perché è davvero figo?!” gli chiesi con una nota di malizia nella voce. Si girò verso di me con sguardo omicida, e si allontanò da me, andando a sedersi sull’estremità opposta del divano.
“NO!” rispose secco, imbronciandosi. Io mi misi a ridere.
“Ah ah, e perché no? Che c’è, sei geloso?” lo schernii ridacchiando.
“Io non sono geloso!!” esclamò indispettito, sempre con espressione offesa. Io gli sorrisi dolcemente.
“E allora perché fai così?” insistetti io. Il biondo mi lanciò uno sguardo sbieco.
“Perché sei la mia Volpe. Solo mia” rispose. Io rimasi sbalordita da quelle parole. Lo fissai con tanto d’occhi. Ritornai vicino a lui.
“Davvero? Allora lo vedi che sei geloso!Geloso e orgoglioso!E non lo vuoi ammettere!! Che caratterino che hai!” gli dissi con tono scherzoso. Lui mi lanciò uno sguardo di sfida, ghignando in maniera seducente.
“Quando tu ammetterai che Lenticchia non t’interessa più perché ora sono io ad occupare i tuoi pensieri, io ammetterò che sono geloso di te!” esclamò deciso. Io sbuffai, mentre lui mi guardava intensamente.
“Sei sempre la solita Serpe!!Vanitoso e orgoglioso fino all’esasperazione!! Ma la sai la cosa più brutta?? E’ che riesci anche ad essere dolce, quando vuoi…”
“Solo dolce?”
Lo fissai ancora per un po’. No, ovviamente. Forse la dolcezza era l’ultima cosa. Prima c’era una serie di aggettivi che ho già elencato a sufficienza, sul fatto che fosse uno degli essere più belli che abbia mai visto. Arrossi vertiginosamente, abbassando il capo. Lui con due dita, mi prese il mento e mi obbligò a guardarlo. Nei suoi occhi leggevo del divertimento e della tenerezza, mischiati fra di loro.
“Come immaginavo…mi trovi anche bellissimo e irresistibile…” esclamò con fare spavaldo. Sbuffai ancora.
“Uffa, ma la vuoi finire!! Ti preferisco quando non pavoneggi…così sembri egocentrico!!O forse lo sei…” gli dissi un po’ scontrosa. E lui cosa fece?? La cosa più bella del mondo. Si mise a ridere. E se prima ero un po’ arrabbiata e seccata con lui, ora tutto era scivolato via, con quella sua dolce risata che mi riempiva il cuore. Quella risata che sarebbe diventata la colonna sonora della mia vita. E il mio sguardo da duro si ammorbidì con una velocità impressionante. Amavo la sua risata.
“Volpe, volpe…devi pure sopportare qualche bruco sei vuoi le farfalle!” mi rispose, sempre con il viso tirato di allegria. Lo guardai ancora per qualche istante, poi, presa da un moto improvviso, gli buttai le braccia al collo, e lo abbracciai. Non so il vero motivo per cui lo feci, avevo solo una grande voglia di stringerlo, come imprigionare un po’ di lui in me. Quel lui diverso, quel lui “farfalla” e non più “bruco”…quel lui “Piccolo Principe”. Inizialmente rimase spiazzato da questo mio scatto convulso di affetto, poi con le sue forti braccia mi strinse a lui, facendomi appoggiare la testa nell’incavo fra il suo collo e la spalla.
“Ronald non m’interessa più perché ora penso a te…” gli confessai improvvisamente, bisbigliandoglielo all’orecchio con voce calda, e quasi non me n’accorsi. Alzò lo sguardo verso di me, e sulle sue labbra s’increspò un sorriso che sapeva di tutto. Di gioia, di soddisfazione, di divertimento, di dolcezza, di malizia. Era molto di più di un sorriso. Era un’opera d’arte.
“Sono geloso di te, mia, e soltanto mia Volpe” confessò anche lui, sempre sorridendo. E quel sorriso, quel suo dannatissimo quanto bellissimo sorriso, fu l’inizio della fine…

E siamo arrivati anche a questo chap!! Credo che abbiate notato, che in questo capitolo i nostri due cari protagonisti hanno battibeccato non poco!Siccome tutto mi sembrava un po' troppo liscio e dolce, ho pensato di riavvivare un po' la situazioni con questi piccoli ed insignificanti litigi, che tengono viva l'atmosfera, e che inoltre, li fa adorabili!! Non ci posso fare nulla, ma guando discutono così gli adoro troppo!E l'amore non è bello se non è litigarello...inoltre, sarebbe stato troppo inverosimile un rapporta fra loro due liscio come l'olio!Sono sempre gli opposti!!E si sa, dobbiamo pure sopportare qualche bruco se vogliamo conoscere le farfalle!! Alla fine però, sono stata magnanima, e ho finito il chap con un pezzo dolce!! Sempre la solita!!
Credo di essere un po' ripetitiva, ma comunque: PER FAVORE RECENSITE!!
E ora, i ringraziamenti!

Per Dark_Angel: Ciao!! Anche in questo chap ho fatto un Draco malizioso ma alla fine dolce...è adorabile!!! Grazie mille della recensione, mi raccomando continua a farlo!! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!! Bacioni! Ps: il mio contatto msn è: alexacoopers@yahoo.it! Pps: Se anche voi altre commentatrici lo volete, lo potete prendere tranquillamente, mi fa molto piacere!! Alla prossima!

Per *Eirene*: Ciao! Prima di tutto grazie di aver recensito, e grazie per i complimenti!! In questa FF ho deciso di rendere i personaggi sinceri, senza maschere...semplicemente loro!Ed è questa la cosa più adorabile!!Però, come vedi, qualche battibecco ci rincastra sempre, ma sono adorabili pure quando litigano!! Spero che continuerai a seguirmi!! Baci a presto!

Per Soraya: Ciao tesoro mio adorato!! Grazie Dudì, che m'incoraggi sempre!! Ora però non esagerare...un libro, è troppo!! Ricordati che ti voglio troppo bene!!Bacioni la tua Dudina Alexa!

Per mewjap: Ciao! Ti ringrazio tantissimo per i tuoi adorabili complimenti che mi hanno fatto tanto contenta!!Ho aggiornato il più infretta che ho potuto, e spero che anche questo chap ti piaccia!! Un bacio, alla prossima!

Per mars: Ciao cara!! Non ti preoccupare se non riesci a recensire tutti i giorni, lo so che mi segui!! Cmq grazie per la recensione, e ti do proprio ragione: Ron è un cretino!! DRACO SUPPORTER FOREVER!!! Ok, la smetto!! Un bacio grande e spero di risentirti presto!! E mi raccomando: STUDIA!!

Per RaRa93: Ciao cara!! Primo, grazie mille per la recensione!! Sentivo il bisogno di far litigare il trio, per dare il segno che qualcosa sta succedendo davvero!! Harry l'ho ripreso sul finale, perchè ci tengo a lui, e lui tiene a Hermione sul serio. Di solito Ron mi piace, ma in questa FF l'ho voluto rendere più insopportabile perchè ho in mente una cosuccia sadica sadica che altro che infarto gli farà venire!! Va direttamente a fare compagnia ad Allock al San Mungo!! Ma non ti anticipo nulla!!L'idea della pioggia mi è venuta in prospettiva del mio prossimo viaggio a Londra, (guarda caso proprio il 21 Luglio!!Che coincidenza! XD) e volevo rendere la cosa più originale, sennò diventava noioso!! Inoltre, mi piaceva che battibeccassero di come volevano la stanza! Per scoprirli è ancora presto, e di vero non è successo proprio qualcosa, ma la loro affinità è sempre più grande, e sta certa che presto qualcosa succederà!Che dirti ancora, grazie mille per la recensione, e come vedi ho aggiornato ancora prima per te! Bacioni!! Ps: se hai msn, puoi prendere il mio contatto dalla risposta di Dark_Angel, mi farebbe un sacco piacere!! Ciao!

Per Nimpha93: Ciao tesoro!! Come ho già spiegato a RaRa, la lite dei tre è stata fondamentale per lasciare il segno di quello che sta per accadere!! Ma tu ovviamente l'avevi già capito...inutile che ti spieghi, ormai sei talmente dentro la storia!! E questo mi fa TROPPO FELICE! Concordo in pieno su tutto quello che hai detto su Draco!! E che cavolo!! E' o E' il ragazzo più fio della scuola?!?! Certo che sì!! E allora!! Altri che occhi addosso, gli metterei ma qualcos'altro!! Ok, sto entrando nello sconcio!! Questo è un segnaccio, perchè vuol dire che anche la storia sta entrando in questo vivo...intimo!! Daltronde, se l'ho messa raiting arancione, c'è un motivo!! Anche a me di solito Ron piace, ma in questa FF non so perchè, m'è venuto davvero antipatico!! Anzi lo so perchè...per mettere il risalto le super doti di Draco!! Ma non ne aveva molto bisogno!!! Su Harry ho in mente un bel colpo di scena, ma non ti dico niente!! Ginny nel libro mi piace, di solito, ma in questa storia sta prendendo una strana piega...cercherò di tenerla a bada!Nella stanza delle Necessità i due ci si ritroveranno presto (Dio benedica l'Inghilterra e la pioggia!!) e ci saranno presto sviluppi piccanti fra quei due!! Complimenti per la battuta di Piton, ora sì che ti adoro per davvero!! Il personaggio misterioso purtroppo verrà fuori tra un bel po' di tempo, prima devo sviluppare bene la situazione tra Piccolo Principe e Volpe (Draco e Herm!XD) e lo terrò sempre nell'ombra!!Vi voglio tenere un po' sulle spine!!
Tornando al nostro discorso, anch'io sono convinta che potremmo diventare davvero amiche, siamo quasi identiche!! Non amare Londra è una cosa pressocchè impossibile, è la città più bella del mondo!Il 21 luglio sarò lì, e ti dico non sto più nella pelle!! Sia per ritornare nel posto che amo di più al mondo, sia per poter avere tra le mani l'ultimo Hp!! Sigh...ma non pensiamoci! Piuttosto, ti confesso la mia età: Ho 13 anni suonati l'8 febbraio, e sono passata in terza media con voti OTTIMI! Alla gente certe volte sembra strano che sia così giovane, (non dico piccola sennò mi deprimo!!) Un mio amico di web, mi aveva addirittura dato della 18enne!! E' vero che avevamo parlato un quarto d'ora, di fisica quantistica, meccanica classica, medicina e biologia, ma 18enne mi sembra un po' troppo!! XD! Vantati pure, fai bene!! Il mio forte, come potrai intuire è l'italiano (dove il voto più basso che ho preso è...ottimo!) il cui tema più corto è stato di 8 colonne, scritto piccolo, ma nonstante questo, sono orientata verso uno scientifico, perchè AMO la scienza e la matematica. Strana cosa, ma sono così!! Ok, ti starò di certo annoiando, quindi la smetto. Ti avverto, sei hai msn sei OBBLIGATA a prendere il mio contatto dalla risposta di Dark_Angel, perchè io e te DOBBIAMO sentirci più spesso!!Ricordati che anche tu sei fantastica e mi lasci sempre le più belle recensioni!! Alla prossima, bacionissimiiiiiiiii!!!

...---*Alexa*---...

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


Salve a tutit gente!! Eccomi ancora con un altro capitolo della mia FF. Purtroppo vi devo dare una brutta notizia. Domani parto, vado a passare il week-end a Venezia da degli amici, e quindi non potrò aggiornare per questi due giorni, ma non vi preoccupate!! Il mio caro computerino viene con me, così potrò scrivere e appena torno aggiorno subitissimo! Ora vi lascio al capitolo!!Bacionissimi!

-E io possiedo le stelle, perché mai nessuno prima d’ora si è sognato di possederle-


                                                               XIII de “Il Piccolo Principe”

Così trascorsero le mie giornate prima della fatidica uscita a Hogsmeade. Tutti i pomeriggi, puntualmente alle sei, io e il mio Piccolo Principe ci ritrovavamo nella Stanza delle Necessità (la pioggia non ci dava tregua, ma d'altronde, siamo in Gran Bretagna, è normale!!) a parlare, ridere, battibeccare, stuzzicarci e giocare. E piano piano, dentro di me, si stava attanagliando una strana sensazione ignota e che un po’ temevo, qualcosa di sconosciuto ma piacevole, la quale però volevo sedare, o al massimo ignorare. Avevo fatto pace con Harry e Ron. Più con Harry che con Ron, il quale era ancora arrabbiato con me per il mio rifiuto. Certo che il mondo è proprio strano, come se fosse colpa mia se un’idiota con un pessimo tempismo. I due si erano arresi al fatto che alle sei avevo un impegno improrogabile e me ne dovevo andare via, ovviamente per rifugiarmi segretamente con il Principe delle Serpi, ma questo dettaglio gliel’avevo tenuto nascosto, anche se so, che prima o poi, dovrò riverarglielo. La situazione era decisamente astrusa, ma a me piaceva. Mi piaceva passare del tempo con lui, essendo semplicemente noi stessi, rivelarci e capirci. E non avrei mai potuto pensare che in fondo, io Draco, potevamo essere così simili, per certi aspetti. Convivevamo con una situazione per lo più uguale, con la paura di essere noi stessi, paura del pensiero degli altri. C’era delle volte però, dove le nostre qualità opposte erano esasperanti. Tutto era strano, tutto era cambiato. Ma a me non dispiaceva neanche un po’.
Domenica mattina fui gentilmente (più o meno!!NdHermione) svegliata da quell’uragano vivente della mia migliore amicha Ginny, che continuava a sbraitare sul fatto che se non mi fossi data una mossa saremmo arrivate tardi per andare a Hogsmeade. Mi alzai di mal voglia, dirigendomi sempre sonnecchiante verso il bagno. Decisi che se volevo svegliarmi, avrei dovuto usare metodi pesanti, e così mi buttai sotto la doccia gelata, che riavvivò i miei sensi. Avvolta nell’accappatoio blu di spugna, andai in camera posizionandomi con sguardo critico davanti all’armadio. Stavo per prendere alcuni vestiti quando l’ultimogenita di casa Weasley mi bloccò ti colpo, in maniera non proprio cortese.
“Non ci pensare nemmeno, per oggi ti presto i miei di vestiti!” disse, indicando alcuni abiti che aveva appoggiato sul mio letto. Si trattava di una minigonna, un po’ troppo mini, di jeans scura, cono sopra un maglioncino rosso un po’ troppo scollato, calze vermiglie, e decoltè del medesimo colore.
“Dobbiamo andare a Hogsmeade, non al Moulin Rouge!” brontolai contrariata. La rossa mi sorrise divertita.
“Niente obbiezioni, Hermione! E’ l’ora di svegliarsi, di togliersi dalla testa quel mongoloide di mio fratello, e fare colpo su qualche bel ragazzo! Dai che sei bellissima, e vestita così lo sarai ancora di più!” rispose Ginny incoraggiandomi ad indossare gli indumenti che mi aveva dato. Mi arresi, su queste cose la mia migliore amica era irremovibile. Mi vestii un po’ contraddetta, ma devo ammettere che il risultato finale non fu male, anche se rimasi interdetta sulla lunghezza (o sarebbe meglio dire “cortezza”!NdHerm) della gonna. Ginevra era vestita con un paio di shorts di jeans molto short, delle calze nere, maglia scura un po’ troppo scollata e giacca sempre nera. Nonostante tutto, era adorabile. Mi avvicinai allo specchio, legandomi i capelli in una crocchia, lasciando però che qualche ciuffo mi ricadesse su viso. Infine, presi il cappotto, e con Ginny ci avviammo giù all’Ingresso. Harry e Ron ci aspettavano davanti al portone, parlando di chissà quale insignificante cosa. Ci avviammo insieme verso le carrozze, con Ronald che rimproverava la sorella per l’abbigliamento succinto che aveva indossato.
“Ronald, dacci un taglio, ok?! Ginny è grande e bella ormai, mi sembra giusto che si vesta come vuole!” sbottai frustrata. Era un po’ strano, ma era un periodo che davo continuamente contro al rosso. Quest’ultimo mi guardò con gli occhi fuori dalle orbite.
“Sante parole Hermione!” esclamò Ginevra con gratitudine. Harry rimase in silenzio. Anche lui la pensava come me, ma non voleva litigare inutilmente. Il viaggio fino al noto insediamento magico fu anche troppo silenzioso. Arrivati, io e Ginny ci avviammo per vedere le vetrine dei negozi di abbigliamento, soffermandoci molto spesso per posare la nostra attenzione su qualcosa di particolarmente carino. La rossa mi trascinò in un carinissimo negozio di biancheria intima, dal quale uscimmo con due complitini (uno a testa!) di cui ancora non riuscivo a capacitarmi. Il mio ero nero, composto da un push-up e un tanga di pizzo, che forse non avrei mai messo, o forse sì.
“Mione, Mione guarda!!E’ il nuovo negozio di abbigliamento che hanno aperto, dicono che deve essere molto carino, dai entriamo!!” fece tutta elettrizzata Ginny, indicandomi un negozio sulla destra che recava l’insegna “La Boutique di Marion”. Entrammo guardandoci curiose intorno. Il negozio aveva la pareti tinteggiate con varie tonalità di bourdeux e rosso, davanti alla porta c’era un bancone dello stesso colore, di legno e molto elegante. Qua e la c’era qualche divanetto vermiglio, e su tutte le pareti erano esposti molti tipi di vestiti. Io e Ginevra cominciammo ad aggirarci per il negozio, scorrendo gli indumenti che in linea di massima erano stupendi. Da una porta che stava dietro al bancone, comparve una ragazza molto giovane, dai capelli biondi e la carnagione chiara, con un dolce sorriso incorniciato da due labbra carnose.
“Buongiorno ragazze!Io sono Marion…avete bisogno di aiuto?” chiese con gentilezza.
“Non grazie, stavamo solo dando un’occhiata…” risposi prontamente.
“D’accordo…quando avete bisogno, ditemelo!” disse la ragazza. Curiosammo in giro ancora per un po’, quando i miei occhi si posarono su un vestito nero a pois bianchi, con la gonna a balze e il corpetto liscio e attillato, che si legava dai dietro con dei laccetti di raso. Le balze erano ornate da strisce di pizzo. Ginevra mi si avvicinò.
“Wow, Herm te lo devi assolutamente provare, staresti una favola!” esclamò osservando il vestito.
“Dici?” gli chiesi insicura.
“Certo che dico, ma stai scherzando davvero!” mi rispose sorridendo.
“Scusa, posso provarmi questo vestito?” chiesi rivolta a Marion. La ragazza annuì e mi indicò i camerini. Entrai in uno di essi, tirando la tenda. Mi tolsi gradualmente gonna e maglioncino, per poi infilarmi il vestito che avevo scelso. Chiamai Ginny per aiutarmi ad agganciarlo da dietro, e quando uscii, sia lei che Marion mi guardarono sbalordite.
“Sto male, vero?! Ecco, lo sapevo!!” dissi sbuffando.
“HERMIONE SEI BELLISSIMA!!” esclamò Ginevra voltandomi verso lo specchio. Rimasi io stessa stupita di come il vestito mi stesse così perfettamente. Sembrava mi fosse stato cucito addosso.
“Se posso permettermi, questo vestito sembra fatto apposta per te” disse la bionda, sistemandomi l’allacciatura dietro. Lo sguardo però mi andò inevitabilmente sul cartellino del prezzo. Era tanto, troppo. Lanciai uno sguardo sbieco a Ginny che annuì.
“Senti, ci posso pensare?? La cifra è notevole, non voglio fare un acquisto sprovveduto” dissi alla proprietaria del negozio.
“Certo, certo mi sembra più che giusto” rispose subito. Mi tolsi il vestito rimettendomi i miei, e con Ginevra mi avviai ai Tre Manici di Scopa, salutando cortesemente Marion.
“Ti stava troppo bene, peccato che costava così tanto!” esclamò la rossa, appena uscite dalla boutique.
“Infatti!Era fantastico, ma non credo che avrei mai avuto occasione di metterlo!”
“Non dire stronzate, ci sarebbe stato occasione di metterlo, non ti preoccupare!! Per Natale te lo potresti far comprare dai tuoi” propose Ginevra. Io arricciai le lebbra.
“No, a loro ho già chiesto un’altra cosa…uffa, mi piaceva davvero!”
“Ci credo!”
Stavamo raggiungendo Ron e Harry al bar di Madama Rosmerta, quando mi venne a mente che avevo finito sia inchiostro, che pergamene.
“Ginny, vado un attimo in cartolibreria, devo comprare alcune cose, tu intanto avviati, faccio presto!” gli spiegai, per poi incamminarmi verso la cartoleria. Stavo per entrare, quando mi sentii prendere per un braccio e fermarmi. Mi voltai di scatto trovandomi di fronte a due occhi di tempesta e capelli di grano.
“Ciao Volpe…” mi disse piano Draco Malfoy. Io sorrisi.
“Ciao Piccolo Principe…mi hai fatto prendere un colpo, come al solito…” gli risposi divertita.
“Sì, sta diventando il mio divertimento preferito…”
Lo guardai negli occhi. Quegli occhi che vedevo brillare di una strana luce. Quegli occhi di ghiaccio che si stavano sciogliendo. Quegli occhi che ora si guardavano in torno indecisi, per poi rassicurarsi e riposarsi ancora su di me. La bella Serpe, assicurata di non essere osservato da sguardi indiscreti, mi prese per la mano.
“Andiamo…” mi disse, avviandosi in una strada interna.
“Andiamo dove?” chiesi con sguardo interrogativo. Lui mi guardò divertito, avvicinando pericolosamente il suo viso al mio.
“Ti fidi di me?” mi domandò inaspettatamente. Io rimasi un attimo spiazzata da questa uscita inattesa. Abbassai lo sguardo.
“Purtroppo…sì” risposi con un lieve rossore sulle gote. Lui si mise le mani sui fianchi e mi guardò offeso.
“Purtroppo?!?!”
Lo squadrai divertita, mettendomi a ridere di gusto.
“Dai che scherzavo!!Però tu non hai ancora risposto alla mia domanda…”
Lo sguardo del ragazzo si addolcì, e mi sorrise.
“E’ una sorpresa…dai, muoviamoci!!” mi spronò Draco. Io mi fermai di botto.
“Ma ho detto a Ginny e gli altri che sarei arrivata subito…”
“Ehi, ehi niente obbiezioni!!E non dirmi che preferisci stare con i tuoi amichetti Grifondoro che con me!Forza, andiamo!!” esclamò tirandomi per il braccio. Mi guidò all’interno del villaggio, in alcune stradine strette. L’ultima di queste sfociava davanti ad un boschetto. Ci addentrammo fra alcuni alberi, mentre posavo su tutto quello che mi circondava uno sguardo interrogativo. Dopo un pochino ci ritrovammo su un sentiero. Continuammo a camminare, poi d’un tratto, il biondo mi tappò gli occhi.
“Siamo quasi arrivati…vieni”
Mi feci guidare da Draco, ero tranquilla anche se non vedevo, se non avevo il controllo di dove andavo. Il ragazzo mi spingeva deciso. Finalmente ci fermammo. Sentii il viso del biondo avvicinarsi al mio orecchio.
“Siamo arrivati…” mi sussurrò piano. Poi piano mi tolse le mani da sopra gli occhi. Quando gli aprii, rimasi incantata. Davanti a me c’era un grande spiazzo contornato da enormi alberi imponenti. Nel mezzo, un piccolo laghetto riversava immobile e limpido, sembrando una specchio argenteo. Eppur essendo inverno, tutto era contornato da fiori di ogni genere. Ma vi starete sicuramente chiedendo cosa abbia di tanto speciale un laghetto con qualche fiore (anche se era inverno!). Infatti ho tralasciato un piccolo dettaglio. Intorno a tutto questo svolazzavano delle piccole craturine luminose dai colori sgargianti, che dalle ali lasciavano cadere scie di polverina luccicante. Rimasi a bocca aperta.
“Ma queste…queste sono…” balbettai incredula.
“Sì, esatto…sono fate…” completò il ragazzo, guardando soddisfatto il tutto. Mi avvicinai ad una di esse. E per quanto fossero minuscole, racchiudevano il loro più magia di quanto avessi mai visto. Ne rimasi a dir poco affascinata, mentre queste mi volavano intorno tranquille e incuriosite. Mi voltai verso Draco con un grande sorriso.
“Come fai a conoscere questo posto?” gli chiesi sbalordita. Lui fece spallucce avvicinadosi a me.
“Ci sono capitato una volta…niente di che…” rispose vago, mettendosi a sedere sulla riva del laghetto, guardando il suo riflesso nell’acqua per alcuni minuti. Io lo fissai stranita.
“Non farai mica come Narciso, vero?!?!” gli chiesi quasi con una minaccia. Lui mi lanciò uno sguardo interrogativo.
“Come chi, scusa?” domandò stranito. Io mi sedetti a gambe incrociate di fianco a lui, sorridendo.
“La mitologia greca babbana, racconta di questo bellissimo fanciullo di nome Narciso, il quale non si era mai visto allo specchio. Per questo non riusciva a capire come mai tante ragazze erano così invaghite di lui. Un giorno, però, si ritrovò davanti ad un lago, e appena vide il suo riflesso, s’innamorò perdutamente di se stesso. Così provava ad avvicinarsi all’acqua per baciare il suo riflesso, ma tutte le volte che ci era vicino, questo giustamente, spariva. Addolorato perché credeva di essere respinto, si tolse la vita…infatti i babbani usano il termine “narcisista” per indicare uno che ama perdutamente se stesso, un vanitoso, altezzoso, tronfio, pieno di sé, vanesio…insomma, te!” spiegai chiudendo il tutto con una battuta ironica. Il mio Piccolo Principe parve imbronciarsi un attimo.
“Spiritosa Volpe…interessante la storia di Narciso, ma era un po’ stupido oltre ad essere un po’…” e si strofinò la mano sull’orecchio. Io capì.
“Era solo incredibilmente attratto da se stesso…non voleva dire che era proprio…omosessuale…magari solo un po’…confuso”
“Macchè confuso, e confuso!!Era proprio ricchione!”
“Piccolo Principe, non hai sensibilità!” lo brontolai puntandogli il dito contro. Lui l’afferrò, tirandomi a sé, finchè non fui a due centimetri dal suo volto.
“Questa accusa è ingiusta Volpe…” mi bisbigliò sensuale, inebriandomi del suo fascino. Il cuore cominciò a martellarmi nel petto, appena incrociai il suo sguardo così vicino. Troppo vicino. Non doveva baciarmi. Perché a quel punto, non avrei saputo resistergli.
“Forse…dimostramelo” gli risposi dopo essermi ripresa dallo stato di trance in cui ero caduta, essendomi persa nel suo sguardo.
“Tra un po’ Volpe…tra un po’…” disse, allontanandosi fortunatamente o non, visto che stavo per prendere il controllo. Tornai a fissare le fate.
“Ma loro vivono così, senza che nessuno le accudisca?” chiesi dopo un po’.
“Sì, non hanno bisogno che qualcuno si prenda cura di loro…se la sanno cavare benissimo, e non vorrebbero essere mai di qualcuno. Sono nate con il principio della libertà…” rispose Draco suadente.
“Che vuol dire!!Nessuno è mai di nessuno!”
“Non è vero invece…” ribattè il Piccolo Principe contrariato.
“Per esempio…tu sei mia” disse con semplicità. Sorrisi ma non glielo feci vedere. Avevo un orgoglio da difendere. Ancora per poco, però…
“Chi te l’ha detto?” gli risposi a tono.
“Sei già di qualcuno?”
“Certo che no!!”
“Allora sei mia…perché nessuno prima d’ora si era sognato di averti…il mondo è popolato di stupidi!”
Ero rimasta completamente spiazzata da quelle parole. Erano stata un colpo al cuore, ma in senso positovo. Nessuno prima d’ora mi aveva mai detto una cosa del genere. Sentii lo stomaco contrarsi, e il respiro mancarmi. Cercai di capacitarmi che quello non fosse stato un sogno, ma la realtà. Anche se sapeva così tanto di fantasia. Lo guardai intensamente, mente lui posava il suo sguardo in chissà quele punto. I suoi occhi erano vacui, quasi indecifrabili, ma in quel momento, riuscii a scorgerci una nota di dolcezza. Mi alzai di botto, prendendolo alla sprovvista.
“Dove vai?” mi chiese interrogativo.
“Scusami…devo andare!Devo fare una cosa, me n’ero completamente scordata!! Devo scappare” gli spiegai voltandomi. Lui si alzò di corsa, e mi fermò un attimo. Mi guardò per qualche secondo, poi sorrise.
“Non avevo mai portato nessuno in questo posto…pensaci” e mi lasciò andare, voltandosi. Sempre più sbigottita e decisa, mia ccinsi a tornare indietro. Raggiunsi con una velocità impressionante i Tre Manici di Scopa, dove mi fiondai per cercare Ginny. La trovai ad un tavolo in fondo con Harry, Ron, Lavanda, Calì, Dean e Seamus. La presi e la trascinai fuori senza darle spiegazioni. Cominciai a correre portandomela dietro, finchè non raggiunsi la Boutique di Marion.
“Ho deciso! Voglio comprarmi quel vestito!” esclamai, entrando dentro. La rossa sorrise raggiante. Mi avviai verso la ragazza bionda che avevo conosciuto quel giorno stesso. Le dissi che volevo il vestito, e il suo volto si rabbuiò subito di tristezza.
“Mi dispiace molto…l’ho venduto!” si giustificò. Ci rimasi un po’ male. Accidenti a chi ha detto che ogni lasciata è persa, perché aveva ragione. Uscimmo avvilite dal negozio.
“Ehi, ma me lo spieghi dove sei stata tutto questo tempo?” chiese Ginny.
“No…” risposi imbronciata, avviandomi per la via che riportava alla scuola.
                                                                      *
“Dove diamine ti eri cacciato, Draco?” mi chiese subito Blaise, appena mi vide sbucare da una stradina.
“A fare un giro…” risposi facendo spallucce.
“Me lo potevi anche dire, invece di sparire appioppandomi questa busta rosa che passo pure da finocchio!” brontolò il moretto gettando poco garbatamente una busta rosa antico nelle mie mani. Sopra si poteva leggere chiaramente “La Boutique di Marion”.
“Che poi, da quand’in qua, ti compri i vestiti da donna…”
“Non è per me idiota!!”
“Meno male…” soffiò Blaise.
“I pois non mi sono mai piaciuti…”


Allora, che mi dite questo capitolo?! Devo confessarvi che scriverlo è stata una tortura, perchè avevo tutte le idee in testa ma non riuscivo a buttarle giù!! Una cosa straziante!! Anche perchè sapevo dovevo postaro entro oggi, quindi era ancora più stressante! Ma ce l'ho fatta, e devo ammettere, mi è venuto anche abbastanza bene!! L'idea delle fate mi è proprio piovuta dal cielo mentre accompagnavo mia zia a lavare la macchina (pensate un po' in che momenti m'ispiro!!!!) mi sembrava carina, e equilibrata. Volevo una cosa sbalorditiva, ma non esagerata. Draco è stato adorabile alla fine. Come faccio a far resistere Hermione ancora non lo so, io è dal secondo capitolo che gli sarei saltata addosso. E infatti, siamo mooooooooolto, anzi, anche troppo vicini al grande botto! Preparatevi gente!! La storia di Narciso mi è venuta appena ho pensato al lago. Non mi stupirei se Draco s'innamorasse di se stesso...è talmente bello!! Io ormai sono impazzita per lui da tempo...
Ringrazio tutti quelli che hanno letto, e vi dico che mi dispiace separarmi da voi in questi due giorni!!! Sigh...vi prego, anche se non ci sono RECENSITE!
Ora i ringraziamenti singoli:

Per *Eirene*: Grazie, grazie e grazie!! Non so che altro dirti, perchè la tua recensione è stata adorabile!! Come vedi ho cercato di accontentarmi prima posisbile e aggiornare, mi dispiace che in questi giorni troverai la mia storia ferma...ma non ti preoccupare, appena torno aggiornerò subito!Ti ringrazio ancora tanto per i complimenti!! Bacioni!

Per mars: Ehi ciao!! Beh, volevi il seguito?? Eccotelo servito!! Spero che questo chappy ti piaccia come i precedenti!! Non mi stupisco che tu sia rimasta stupita (scusa il volontario gioco di parole!!XD) che io sia così giovane...c'ho fatto l'abitudine!!Grazie dei complimenti e della recensione!! A presto!!Baciiiiiii!!!

Per Nimpha93: Ciao tesoro!! Non so da che parte cominciare a ringraziarti, sei troppo fantastica!! Non sai quanto sono felice che il capitolo ti sia piaciuto, spero che anche questo sia all'altezza. Ti posso dire che sulle doti nascoste di Draco c'ho perso una notte, riempendo il cuscino di bava. E che ca...!!Hermione c'ha un autocontrollo da far paura (anche se finalmente sta venendo meno!!Evvai!!). Concordo in pieno sul fatto del "Draco sdolcinato" io odio le FF dove subito diventa tutto carino e smieloso! Non voglio mica diventare diabetica, mia zia basta e avanza in famiglia!! Draco è pur sempre lui, e anche se portava una maschera, il suo carattere è pur sempre il suo, scontroso e combattivo! E' vero, sta cambiando, ma piano piano...con calma...e soprattutto...adorabilmente!!Quando mi sono immaginata il sorriso di Draco, per descriverlo, ti confesso sono rimasta dieci minuti imbambolata come un'idiota, talmente incantata. Possibile che un personaggio inventato mi debba far cadere nel mondo dei pensieri sconci un minuto sì e un minuto sì??? E che diamine!! Per quanto riguarda Blaise, io firmerei carte false per fare un bel pensierino...macchè pensierino!! Proprio una cosa concreta, con lui!! Come avevo già spiegato, è uno dei miei pers. preferiti, e con Draco fa una coppia da sogno (sconcio!). Mi dispiace averti messo Draco e Blaise nella stanza delle necessità, provocandoti pensieri non proprio casti, ma consolati: GLI HO FATTI ANCHE IO!! Minchius, me li ritrovassi insieme così, darei di matto, LI AMO!!! Ti prometto che non dirò più che ti annoio, e mi fa piacere che non sia così!! Caspita, ti faccio davvero i complimenti per come sei uscita con tutti ottimi, sei davvero bravissima!! La lode a italiano poi...wow, COMPLIMENTI! Sono davvero contenta!! E' bello poter confrontarsi con gente come te, mi fa capire che non sono la sola ragazzina al mondo che parla come una centenaria (è così che mi hanno soprannominato i miei adorati compagni di classe!) di argomenti di spessore!! DIO TI BENEDICA! Ti confesso, che anche io non avevo mai pubblicato storie, prima di ora ovviamente, anche se ti assicuro, ne ho scritte (anzi ne sto scrivendo, perchè ancora non sono ultimate!!) almeno una trentina!! Ce ne sono alcune che è vero, non pubblicherò mai, anche perchè certe volte scrivo solo per sfogo, o per la semplice voglia di farlo. Scrivo per me stessa. Ti capisco se non vuoi pubblicare nulla, è normale!! Mi ci è voluto un sacco di tempo di autoconvincimento per pubblicare questa storia, avevo una vergogna!! Ma poi arrivano ragazze adorabili come te che mi dicono cose adorabili e mi sento troppo felice di essermi decisa a postare questa FF!
Spero davvero di trovarmi bene allo scientifico, anche se sono ancora dibattuta tra questo e il classico...ma ho ancora un pochino per pensarci, dai!!Te l'ho già detto che sei davvero bravissima?? Sì, ma te lo ribadisco, non fa mai male!! Anche i miei amici mi considerano la secchiona migliore del mondo, dando sempre per scontata la mia bravura. LI AMO I MIEI AMICI! Mi dispiace una cifra che non hai msn (sigh sigh!!) per questo continuerò anche io a tediarti (la risposta che ti sto dando tra un po' è più lunga del capitolo!!). Il mio colore preferito è il nero, e subito dopo il blu, e questa è solo una delle tante cose cha abbiamo in comune. Ma lo sai che anche io ora sto leggendo il Ritratto di Dorian Grey???????? Dai, è impressionante!!Quando l'ho letto mi sono messa troppo a ridere perchè sembra una cosa impossibile, e invece è vero!! Anche io ovviamente amo leggere, e leggo davvero di tutto, e di conseguenza, scrivere. Sono una Corvonero doc, con molte sfacciettature Serpeverde, il mio personaggio preferito è Albus Silente (il mio idolo!!! Nonchè angelo custode!! XD) e odio con tutto il mio cuore quel traditore bastardo di Piton (credo che tu abbia già intuito perchè!!) la Umbridge, e Cho Chang. In cottraposizione mi piacciono molto, oltre ad Abus, Harry, Draco, Blaise, e Hermione, con un solo piccolo problema: tutte le volte che penso a lei, mi viene in mente quella p*****a di Emma Watson e sclero!! ODIO EMMA WATSON con tutto il mio cuore, il solo parlare di lei mi da sui nervi!! Il mio animale preferito è l'aquila, perchè è libera, e può volarsene via, mentre io sono ancora imprigionata in questo schifo...ma sorvoliamo!! Parlo l'italiano, l'inglese (tutti i santissimi giorni con mia mamma e mia zia! Anche se abbiamo delle piccolo incomprensioni perchè io, parlo l'inglese, e loro l'americano!!) il francese, e so qualche parola di spagnolo! Anche io adoro andare a scuola (una volta ho addirittura ammesso che è il mio "habitatt naturale" lasciando di stucco la mia classe). Credo di avere un grandissimo difetto: sono molto vendicativa. Ma tanto tanto tanto tanto tanto. E di questo mi rammarico, ma non posso farci nulla. Ora anche tu sai parecchie cose su di me, possiamo ricattarci a vicenda!!Dai scherzo!! In questi giorni starò malissimo senza poter leggere le tue recensioni! Sigh...un'ultima cosa: TI ADORO!! Bacionissimiiiiiiiiii!!!!

Per Soraya: Ciao Dudetta!! Ma si, pavoneggiamoci alla faccia di quel lurido di Piton e dal tegame Watson! Mi ricordo che quando ci siamo scambiate le prime e-mail, mi avevi dato della sedicenne!! Hihihi grazie della recensione, e tra due settimane finalmente ci vediamooooo!!! Bacioni ti voglio un mondo di bene per l'eternità, la tua Dudina preferita!!

Per Dark_Angel: Ciao! Grazie mille per la recensione, sono contenta che il cap ti sia piaciuto anche se ti ho lasciata in sospeso...va beh, eccoti il continuo!! Spero che ti piaccia lo stesso come gli altri chap!! Grazie ancora, ci risentiamo presto!! Bacioni!!!

...---*Alexa*---...

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


Ciao a tutti!! Eccomi con un altro capitolo della mia FF! Vi premetto subito che l'ho scritto in macchina mentre io e mia mamma ci perdevamo per Mestre, quindi non so quali saranno gli effetti collaterali...siate magnanimi però!! Un bacione grande grande e buona lettura!!

Così il Piccolo Principe addomesticò la volpe.

                                                                       XXI  de “Il Piccolo Principe”

Il giorno dopo mi svegliai presto, presa dal rimpianto di non aver comprato quel meraviglioso vestito. Okey, vi sembrerà una cosa sciocca, in fondo era solo uno stupido vestito che non avrei mai messo…ma sotto c’era di più. Il mio dover sempre riflettere per far qualcosa, non farsi mai prendere dall’impulso di fare qualcosa di avventato, senza pensarci, solo perché in quel momento hai voglia di farlo. Dovevo sempre stare a confrontare pro e contro, e decidere razionalmente. Ma quando decidevo era troppo tardi. Fin quando si parla di un vestito, ci si può anche stare, ma quando succederà con cose davvero importanti?! Non voglio vivere una vita di rimpianti. Mi alzai scocciata, scacciando le coperte in malo modo.Tutte le mie compagne di stanza dormivano ancora. Mi diressi svelta in bagno, mi preparai velocemente. Guardai distrattamente l’orologio. Tra poco le ragazze si sarebbero svegliate, era meglio scendere giù. La Sala Comune era ancora deserta. Mi posai sgraziatamente sul divano, sbuffando. Non so se l’avete capito, ma era di umore pessimo. Appoggiai la testa sul pugno chiuso, rifugiandomi nei miei pensieri. Mi venne in mente il pomeriggio di ieri, mi vennero in mente le fate, mi venne in mente Draco. E le sue parole. Quelle di cui ancora non riuscivo a capacitarmi. Sorrisi. Ero sua? Forse…lui era mio? Non lo so… Aveva detto che non aveva mai portato nessuno in quel posto. Voleva dire che avendoci portato me, mi considerava speciale?? Mille domande affolavano la mia mente confusa, quando finalmente, la chioma di fuoco di Ginny si fece largo fra le altre, venendomi sorridente in contro.
“Buongiorno Herm…come va?” mi chiese interessata.
“Bene, bene…andiamo a fare colazione? Ho un bisogno convulso di caffè!” esclamai alzandomi, e insieme ci avviammo in Sala Grande.
“Dai, me lo dici dove sei stata tutto quel tempo ieri?” fece Ginevra curiosa. Io feci spallucce.
“A fare un giro…” fu la mia fugace risposta.
“Menti!!” insistette la ragazza. Sbuffai.
“E’ vero, invece!”
“Si va beh, ma con chi l’hai fatto questo giro?”
“Ehhh…sapessi….dai scherzo!Con nessuno!”
“Questa sì che è una bugia grossa come un troll di montagna! E va bene, mi arrendo…se non me lo vuoi dire…”
Feci un sospiro di sollievo. Non volevo che i miei amici, sapessero il mio segreto. Che scoprissero il mio Piccolo Principe. Avrebbero sicuramente rovinato tutto con i loro inutili discorsi, già me li sentivo. Perché certa gente è così ottusa?! Critichiamo tanto le Serpi, ma non siamo poi così diversi da loro. Varcammo la soglia della Sala andandoci a sedere nel centro del tavolo. Mi versai un’abbondante dose di caffè, l’unica cosa che riusciva a placare il mio cattivo umore. Mi gustai il sapore amaro del caffè, che mi riavvivò. Aspettai un po’, prima di cominciare a mangiare. Adoravo l’aroma che ti lasciava il caffè in bocca. Dopo qualche minuto, finalmente, arrivarono Harry e Ron, che mezzi assonati mi salutarono sbadigliando, e si buttarono poco delicatamente sulla panca, per cominciare la colazione. Quando cominciai ad imburrarmi un toast, sentii un forte scroscio di ali, segno che stava arrivando la posta. Alzai il capo e vidi planare un grande stormo di gufi, in tutte le direzione. Aspettai che uno di questo mi portasse la Gazzetta del Profeta. Ma quando questa arrivò, non era la sola cosa. Infatti, un delizioso barbagianni nero dagli occhi ambrati, mi posò davanti un pacco di medie dimensioni, bianco, con un enorme fiocco argentato. Lo guardai con curiosità. Non era il mio compleanno, a Natale mancava ancora più di tre settimane, e che sapessi non era nessuna festa di Santi od onomastico. Hermione era un nome così inconsueto, poi!
“E’ il tuo compleanno Mione?” mi chiese stranito Ron, ancora troppo addormentato per ricordarsi il giorno del mio compleanno.
“No…” risposi guardando il pacco incuriosita.
“Beh, che aspetti? Aprilò!” mi spronò Ginny. Sciolsi con cura il nastro di raso argentato, scartai la carta bianca, e aprii la scatola. Cercai fra alcuni fogli di carta velina, e finalmente trovai il contenuto del regalo. Rimasi a bocca aperta, tirando su il vestito che ieri mi volevo comprare alla Boutique di Marion. Spalancai gli occhi in una di quelle espressioni sbigottite che neanche davanti ad un Ungaro Spinato che balla il tip-tap. Rimasi attoinita di fronte a quella sorpresa. Non mi sarei neanche lontanamente immaginata che qualcuno avrebbe potuto avere un pensiero talmente fantastico. Ginevra lanciò un gridolino eccitato.
“Hermione!! E’ il vestito di ieri!” esclamò, prendendolo tra le mani.
“Lo so!!” fu la mia risposta, che assomigliava molto di più ad uno strillo intrinseco di gioia.
“Ma non c’è scritto chi te lo manda?”
Cercai dentro la scatola per un pochino, finchè non trovai una busta di pergamena con scritto in caretteri eleganti “Per Hermione”. L’aprii eccitata. La lettera recitava:
“Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata!Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sottoterra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana come una musica! E poi guarda! Vedi, laggiù in fondo, quei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell’oro! Allora sarà bellisimo quando mi avrai addomesticato! Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…
Per favore, ADDOMESTICAMI!! O forse, l’hai già fatto… tuo P.P.”
Ad ogni rigo che scorrevo, il sorriso sulle mie labbra si faceva sempre più ampio. Le mani tremavano d’emozione. Arrivata alla fine il mio cuore batteva all’impazzata, pensando che se avesse continuato così, sarebbe sgusciato fuori dal petto. Avvicinai la lettera al naso, aspirai un familiare profumo di menta. Alzai lo sguardo, puntandolo dritto dritto al tavolo delle Serpi. Draco mi guardava incuriosito, con un sorrisino divertito che gli occupava la sua bocca perfetta. Mi fece l’occhiolino di sfuggita, tornando a puntare gli occhi sul piatto della colazione. Tuo P.P.: Tuo Piccolo Principe. Sì, era mio, ora ne ero certa. E sarei voluta correre verso di lui, afferrarlo e stringerlo fra le mie braccia, sentirlo davvero mio, fargli capire che non volevo lasciarlo, che era mio e che ormai lo sarebbe stato per sempre. Cosa mi fermava da questo?! Due tavoli di pregiudizi e orgoglio. Sospirai. E senza dire una parola, afferai borsa e scatola, e corsi via, veloce, dilegundomi fuori dalla Sala Grande. E in quel momento, venni fulminata da un’idea. Una pazzia. Una pazzia che forse, mi sarebbe costata più del dovuto, ma non m’importava. Era il momento di rischiare.
                                                        *
Avvolta nel mio mantello nero, aspettai appoggiata al muro la campanella. Quando questa suonò, mi nascosi un poco. Studenti di tutte le case e tutti gli anni sciamarono fuori dalla Sala per dirigersi a lezione. Appena scorsi una testa dai capelli color del grano, mi avvicinai furtivamente, e prendendolo per un braccio, lo trascinai veloce come la luce dietro le scale. Draco mi guardò stranito.
“Non dovrei essere io quello che ti prende alla sprovvis…” cominciò la Serpe, ma non riuscì a terminare la frase, perché le mie labbra si erano inevitabilmente schiuse sulle sue, in un dolce bacio che sapeva d’innocenza, di dolcezza, di gratitudine. Di addomesticamento. Le sue labbre erano morbide, sapevano di menta e di tabacco, e rispondevano al bacio sinuosamente. Furono attimi stupendi. Gli cinsi il collo, stringendolo. Sentii le sue braccia circondarmi la vita. Quando ci staccammo lui era ancora più stranito.
“Era un grazie?” mi chiese divertito, sempre con il solito sorrisino incredibilmente sexy stampato in quelle labbra che mi avevano stregato.
“Basta parlare…seguimi!” gli dissi prendendolo per la mano, e assicurandomi che non ci fosse più nessuno nei paraggi.
“Sei pazza, abbiamo lezione con la McGrannitt!”
“Da quand’in qua sei così diligente?”
“Da quand’in qua sei così libertina?”
Lo guardai dritto in quegli occhi nebbiosi.
“Ti fidi di me?” gli chiesi con enfasi. Lui aspettò un attimo, poi sorrise.
“Purtroppo…sì!” mi rispose, ridendo.
“Allora vieni senza fare obbiezioni!” gli intimai, tirandolo e cominciando a correre verso il parco della scuola. Conoscevo i rischi a cui andavamo in contro se ci avessero scoperti. Una punizione con i fiocchi non ce l’avrebbe tolta nessuno. E sapete la cosa straordinaria? Non me ne importava niente. Mentre correvo, la mano intrecciata a quella del mio Piccolo Principe, il vento fra i capelli, il sorriso sulle labbra, il cuore che martellava, la testa senza pensieri, mi sentivo improvvisamente leggera, libera. Felice. Draco mi squadrava divertito, seguendomi e tenendo il mio passo. Passammo intorno al Lago Nero, finendo sulla riva opposta, quella che dava di fronte alla Foresta Proibita. Finalmente mi fermai, riprendendo fiato.
“Da quando ti conosco, non facciamo altro che correre!” ridacchiava il biondo. Finalmente leggevo nei suoi occhi qualcosa di nuovo e inedito. La spensieratezza, la gioia, forse, addirittura la felicità. Mi piazzai davanti al ragazzo con un sorrisino malizioso stampato in volto. Con un movimento secco e deciso, slacciai il mantello, che cadde ai miei piedi, lasciando il Piccolo Principe sbigottito. Indossavo il vestito che mi aveva regalato, le mani sui fianchi e un ghigno furbetto dipinto in volto. La gonna corta slanciava le mie gambe lunghe e snelle. I capelli mi ricadevano morbidi sul collo nudo. Il vento mi passava per lo scollo profondo che metteva in risalto il mio seno prosperoso. Faceva freddo ma non m’importava. Quella fu la prima volta che lasciai Draco senza parole. Mi guardò per non so quanto tempo con uno sguardo voglioso e malizioso. Finalmente si avvicinò a me, senza staccarmi i suoi occhi magnetici di dosso. Cominciò a posarmi dappertutto carezze bramose di me.
“Sei bellissima…questo vestito ti sta talmente bene che quasi mi dispiace dovertelo togliere….quasi….” mi sussurrò  all’orecchio. Tutti e due ci mettemmo a ridere. Improvvisamente Draco mi prese una mano, e l’appoggiò sul suo petto, all’altezza del cuore. Cuore, che ora battava con un ritmo frenetico.
“Lo senti? Una cosa così non mi era mai capitata…pensavo di non avercelo nemmeno il cuore. In realtà era solo addormentato. Mi serviva solo una volpe che me lo svegliasse….” Pronunciò quelle parole lentamente, come se volesse imprimerle perennemente nella mia testa. Rimasi spiazzata. Tutto questo non era possibile, ed invece era così. Davanti a me stava il mio Piccolo Principe, con il cuore impazzito, il sorriso divertito e lo sguardo spensierato, e avevo solo voglia di…averlo. Intrecciai una mano con la sua, e lo strinsi di nuovo a me, appoggiando la testa sul suo petto scolpito.
“Ti voglio Piccolo Principe…ti voglio tutto e solo per me, perché sei stato come una benedizione mandata dal cielo, che mi ha fatto riscoprire la vita. E quando sono con te, tutto diventa semplice, tutte le preoccupazioni se ne vanno. Siamo solo noi due, e basta. Senza maschere. Ed è così che ti voglio…per favore, fammi tua…” gli dissi quasi come fosse una supllica.
“Volpe, tu sei già mia…Perché sei l’unica che è riuscita ad intuire la mia vera anima, e perché sei l’unica a cui vorrei farla intuire. E non avrei mai pensato una relazione del genere tra me e te, ma si sa, le cose migliori sono sempre quelle inattese!Ti avverto che sei appena finita in un bel guaio, perché da ora in poi non ti lascerò più…”
E dopo queste parole, mi baciò, con passione travolgente, facendomi fremere fra le sue braccia. Non sapeva che quello che aveva detto era una bugia, non lo sapevo nemmeno io.
E fu proprio con quelle parole di menzogna, che il Piccolo Principe mi addomesticò…


Uno, due, tre: ALLELUJA!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ce l'hanno fatta finalmente quei due! Era anche l'ora!! Ma non è finita qui!! Infatti, questo capitolo non è ancora finito!! Quando ho ultimato anche la seconda parte ve lo posto! Beh, che mi dite?? Vi è piaciuto?? A me non tanto, non sono proprio soddisfatta soddisfatta, magari potevo fare di meglio...non lo so, mi sembra che non sia abbastanza! Ma in fondo, non sta a me giudicare, sta a voi, no?? E allora, fatelo, RECENSITE!!
Vorrei fare un appunto sul vestito. Sembra che l'abbia preso alla leggera, in realtà, questo vestito, andando avanti, e specialemente alla fine, avrà un ruolo molto importante. Quindi non pensiate che l'abbia preso con leggerezza, senza dargli importanza!! Ci mancherebbe!! Ma ci vuole tempo...hihihi...
Ed ora, i ringraziamenti:

Per *Eirene*: Ciao!! Prima cosa, grazie mille per i tuoi fantastici complimenti che mi fanno sempre troppo felice. Eccoti il capitolo, che credo molto dolce, ma anche abbastanza intenso, e che dire, spero che ti piaccia! Fai bene a non essere convinta che Draco quel posto l'abbia scoperto così a caso...ma di questo se ne riparlarà fra un po'! XD! La Volpe ha fatto sciogliere il Piccolo Principe, ma come ho già detto, il vestito non ha ancora finito! Grazie ancora per i complimenti e per la comprensione! Baciottoli!

Per dilly_23: Ciao!! Grazie tante per tutti i complimenti, mi hai fatto contentissima!! Il Piccolo Principe è un libro fantastico, è per questo che l'ho usato sulla mia FF, e come posso constatare dai tuoi bellissimi giudizi, che devo aver fatto proprio bene! Spero che anche questo cap ti sia piaciuto e che continuerai a seguirmi!! Grazie mille per la recensione, quando dici che la mia storia è una delle più belle che hai letto, mi fai felicissima! Bacioni!

Per RaRa93: Ciao!! Prima di tutto, non ti preoccupare assolutamente se ti sei scordata di recensire, ci mancherebbe!! Non sei ne stupida ne tanto meno svampita, con tutte le bellissime recensioni che mi hai lasciato!!! Sono contenta che il chap con la storia di Narciso ti sia piaciuta! Ho seguito il tuo consiglio, e come vedi in viaggio ho scritto! Spero che mi sia venuto bene, e se non è così di rimediare con la prossima parte!! A prestissimo, bacioni!!

Per chiara: Ciao!! Non ti scusare, figurati, se eri partita mi sembra più che giusto!! Come vedi poi sono partita pure io!! XD! Sono contentissima che i chap ti siano piaciuti, spero che questo non sia da meno!! Alla prossima, baciiiii!!!

Per Soraya: Ciao Dudetta!! Ti avverto la storia si sta facendo losca a bestia, il prossimo chap sarà molto...interessante!!Va beh, ti racconto poi!! Bacioni, ti voglio un mondo di bene, -13!

Per Nimpha93: Ciao tesoro mio!Eh sì, hai visto, Dracuccio si sta sciogliendo come neve al sole!! E tutto per la sua Volpe! A Blaise ci pensiamo noi!! XD! Ancora una volta, hai capito quello che c'era da capire, ormai mi sento ripetitiva, ma a volte la storia la capisci più tu che io! E' allucinante!! Sono stracontenta che l'idea delle fate ti sia piaciuta, e soprattutto mi ha fatto felice il fatto che inconsciamente ti ho messo nella FF! La storia del libro è pazzesca per davvero!! Alla faccia delle coincidenze! Dickens mi piace, però, non lo so, Wilde mi da qualcosa in più! A parte che amo i suoi aforismi, e dico sempre che se fosse vissuto oggi, e non fosse stato gay, sarebbe stato l'uomo della mia vita! Ok, magari dopo Draco, o Blaise, o Harry...ma non divaghiamo! Ti dirò, la frase di Draco che da degli stupidi al mondo m'è venuta spontanea, così, di getto, e poi ripensandoci ci stava bene anche se avevo paura di esporlo troppo...poi vorrei dire una cosa. Draco sarà anche narcisista, ma almeno lui se lo può permettere!! E che ca...!!! La mia mente tutte le volte che c'ha da pensare a lui per la storia entra in un vortice di pensieri decisamente nc17 che credo si abbatteranno nel prossimo capitolo, visto che non ce la faccio più!! Sto scoppiando, devo scrivere Draco come so io, e soddisfare la mia mente perversa, che al solo pronunciare quel nome, entra nel mondo della sconcezza. Ok, sono una mente malata, ma io ne vado fiera!! Anche a me Draco e Blaise mandano fuori di testa, e se vogliamo essere pari, il mio punto debole non è la cioccolata, ma bensì il CAFFE'!!! Ora ci possiamo controriccattare!! Hahaha dai scherzo!! Non ti preoccupare, ho capito perchè ami la mia storia, ma anche tu devi capire che amo le tue recensioni!! Sono tornata a casa e appena ho messo piede in casa, ho aperto il computer nell'ingresso (non ho nemmeno saluto, e non sono nemmeno scesa!) e ho controllato subito se avevi recensito!! Non posso fare a meno delle tue recensioni, ne di te!! Io ti adoro di più!! Bacionissimi al prossimo perverso chap!

Per Dark_Angel: Ciao! Beh, che dire, grazie mille per tutti quei bei complimenti, sono stracontenta che ti piaccia il modo in cui scrivo, anche perchè essendo così giovane ho paura di non avere molta tecnica!! A presto, bacioni!

...---*Alexa*---...

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


Ciao a tutti gente!! Ed eccomi ancora, con il 12esimo capitolo!! Che in realtà sarebbe la seconda parte dell'11esimo, ma che poi è diventato un capitolo a parte per motivi di lunghezza. Come sono prolissaaaaaaaa!!! Ma sorvolando questo, vi devo subito dire una cosa: QUESTO CAPITOLO CONTIENE UNA SCENA DI SESSO ESPLICITO perciò se vi da noia, non leggete.
Per gl'impavidi invece che andrannò avanti, BUONA LETTURA!

Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a cento mila altre. Ma ne ho fatto il mio amico, e ora è per me l’unica al mondo.

                                                                        XXI de “Il Piccolo Principe”

Il vento non accennava a placarsi. C’era la solita impertinente brezza che soffiava indisturbata senza darci tregua. S’insinuava fra vestiti e capelli, cospigliando il tutto. Hermione dormiva. Con il respiro regolare e la testa sul mio petto, si era sperduta nel suo mondo personale di cui lei e soltanto lei era padrona. Si era addormentata così, dolcemente, fra le mie braccia forti che si sentivano così fuori luogo nel tenere un essere talmente fragile e puro. I capelli di cioccolato ricadevano scomposti sulla mia maglia, alcuni andando a solleticarmi il collo. Il suo corpo snello era scosso da qualche brivido di freddo, nonostante le stringessi a me, e l’avessi coperta con il mentello, quel mantello che dopo esserselo tolto mi aveva lasciato a bocca aperta. L’avevo vista solo di spalle, in quel vestito, e vederla che lo posava anche se lo voleva mi aveva dato un fastidio enorme. Ma non avrei mai pensato che con quello addosso avrebbe buttato giù tutte le mie invarcabili difese. Cadute a terra, come quel mantello, lasciandomi impotente di fronte a quella ragazza che mi aveva addomesticato. Incredibile come tutto questo è potuto succedere. Quella ragazza che dormiva placidamente fra le mie braccia, con un’espressione beata e innocente dipinda sul volto, era il mio bagliore di speranza per riuscire a vivere. Vivere intensamente la vita. Le posai un gentile bacio sulla fronte, un bacio di gratitudine per aver riecceso in me la voglia di cambiare. O meglio, di essere quello che sono. Si mosse appena, spostando il capo. Erano ormai un paio di ore che la fissavo a sua insaputa. Osservavo ogni singolo centimetro di lei, e tutto mi pareva così assurdamente perfetto. Era bellissima. Quando dormiva, ancora di più. Sentii la sua stretta farsi più forte. Aveva freddo. Dopo una manciata di minuti, si mosse ancora, e aprì i suoi occhi dorati da cerbiatta, fissandosi in torno prima spaesata, poi sollevata.
“Scusami Piccolo Principe, non volevo addormentarmi...” bofonchiò con la voce ancora un po’ impastata, mettendosi a sedere.
“Non scusarti Volpe...quando dormi sei divina” gli sussurrai all’orecchio, mentre le cingevo la vita con fare possessivo ma tenero. Lei si voltò verso di me raggiante, e posò sulle mie labbra un bacio soave.
“Che ore sono?” mi chiese quando si staccò. Detti un’occhiata di sfuggita in direzione del mio orologio, che però non c’era.
“Ehm...mi pare di aver sentito suonare la campanella della prima lezione del pomeriggio...” risposi poco convinto. Vidi l’espressione della ragazza mutare da preoccupata a rilassata. Fece spallucce, tornando ad appoggiarsi sul mio torace.
“Pazienza...oggi tanto non sarei riuscita a seguire neanche una parola delle lezioni...” commentò la mia Volpe.
“Come mai?” chiesi incuriosito da un’affermazione del genere, fatta dalla ragazza più diligente della scuola.
“Sarei stata troppo impegnata a pensare a te...” rispose mentre un adorabile sorriso compariva fra le sue labbra. Mi sporsi per baciarla.
“Questa sì che è una vera e proprio dichiarazione...se prima potevo non essere sicuro che ti avevo addomesticato, ora è proprio una certezza!”
Hermione si aprì in una risata allegra, inebriando l’aria di brio. Mi unii alla sua risata, cosa molto insolita da parte mia. Ma ormai, eravamo un tutt’uno. Anche nel ridere. Quando la nostra manifestazione di ilarità si fu placata, tornammo a squadrare il panorama pensierosi. Passarono attimi interminabili di silenzio, con il suo familiare odore di vaniglia nelle narici, la sua mano affondata nei miei capelli.
“Mi è venuta voglia di Api Frizzole” esclamai d’un tratto. Vidi i suoi occhioni aprirsi in uno sguardo stranito e decisamente buffo.
“Come hai detto, scusa?” mi chiese Hermione.
“Ho detto che mi è venuta voglia di Api Frizzole” ripetei piano e scandito. La riccia rimase ancora più interdetta.
“Api Frizzole? Come fai ad avere voglia ora di Api Frizzole?”
“Non lo so...ma perchè scusa, è vietato aver voglia di Api Frizzole?! E poi, stando qui, a scambiare dolcezze con te...”
“Insinui che ti ho fatto venire voglia io di Api Frizzole?” chiese imbronciata, alzandosi e mettendosi le mani sui fianchi.
“Non mi sembra di essere ne un’Ape, ne tanto meno Frizzola!” continuò poi. Io mi alzai ridendo, e guardandola bonariamente.
“Non intendevo questo Volpe...” le dissi piano, prendendola per i fianchi e dandole un bacio passionale. Mi staccai sorridendole.
“Andiamo...” feci, prendendole la mano.
“Andiamo dove?” mi chiese.
“Andiamo a prendere le Api Frizzole!!” esclamai con ovvietà.
“Ora? Ma sei pazzo!! Già abbiamo saltato tutte le lezioni, ora vuoi anche andare a Hogsmeade?!?! Così ci espellano! E poi è troppo lontano, a piedi ci si mette un’eterntità! Senza contare che tra un po’ ci daranno per dispersi...” ribattè Hermione decisa.
“Ehi, ehi, respira!Primo, a Hogsmeade non ci voglio andare. Voglio andare da Mielandia, quindi basta passare per il passaggio segreto della Straga Orba, che conosco anche io, cara! Secondo, non m’importa quanto tempo ci mettiamo, ne tanto meno se ci danno per dispersi. Terzo, ormai, infrante le regole per infrante, una scappita non sarà di certo niente di che; e quarto: quando voglio una cosa, la devo avere. Punto!”
La mia Volpe mi guardò prima cupa, poi scettica e in fine, rassegnata.
“Andiamo?” insistetti, prendondole la mano.
“Andiamo” acconsentì lei, con un leggero sbuffo. Io le sorrisi soddisfatto, mentre c’incamminavamo costeggiando il Lago, che molto probabilmente da lì a poco, si sarebbe ghiacciato. Il cielo non presentava certo uno dei suoi spettacoli migliori, mostrando alcuni grandi nuvoloni grigi che presagivano tempesta. O almeno, pioggia. Continuammo a camminare in silenzio, fino a che non ci ritrovammo di fronte al portone della scuola. Prima di entrare, ci guardammo intorno assicurandoci che nessuno ci vedesse. Poi, velocemente, cominciammo a correre su per le scale, attraversando i corridoi cercando di non farci scoprire. Arrivammo davanti alla statua della Strega Orba con il fiatone. Mi misi le mani sulle ginocchia, mentre Hermione si appoggiava un attimo alla parete.
“Te l’ho già detto che da quando ci conosciamo non facciamo altro che correre?” chiesi con sarcasmo. Lei rise, annuendo.
“E’ proprio questo il bello del nostro rapporto...”
“E poi almeno facciamo esercizio”
Ci guardammo un attimo negli occhi, e scoppiamo a ridere. Sembravamo due bambini che giocavano ad “Acchiappino”. Ma bambini non lo eravamo più. Era questa la verità a cui presto saremmo andati in corto. Dopo qualche altro minuto di riposo, entrammo nel passaggio segreto sulla schiena della Strega. Era un cunicolo buio e stretto, al quanto inquietante. Sentii subito la stretta di Hermione circondarmi il braccio.
“Non avere paura...ci sono io qui con te...” le sussurrai all’orecchio, abbracciandola per il giro-vita. Quella frase mi uscì così, diretta e spontanea, facendo brillare gli occhi di Hermione. La mia Hermione. Sentivo verso di lei uno strano senso di protezione, e lei doveva sapere che io c’ero, che l’avrei protetta. Da tutto e da tutti. Ma in questo fallii. Non la protessi da me...
“Non ho paura...so che ci sei...” bisbigliò la riccia, appoggiando lievemente la testa sulla mia spalla. Cominciammo a percorrere la galleria sotterranea, dove regnava un silenzio irreale. Tenevo la bacchetta in mano, facendo luce.
“Questo posto mette un’inquietudine...” commentò flebile Hermione.
“E’ stato costruito da Tassorosso, che pretendevi scusa?!” risposi ghignando. Lei mi guardò storta, poi annuì.
“Ma i proprietari di Mielandia non se ne sono mai accorti di questo passaggio?”
“Evidentemente no...che ci vuoi fare, te l’ho detto che il mondo è popolato da stupidi!!”
“Non generalizzare così, Piccolo Principino viziato!”
“Scusami, ma se le cercano...”
Dopo non so dire quanto tempo, finalmente arrivammo alla fine del cunicolo. Mi sporsi in alto per aprire piano la botola. La spostai da una parte, e mi arrampicai, entrando nelle cantine del negozio di dolci più famoso di Hogsmeade. Tesi una mano verso la mia Volpe e l’aiutai a salire. Ci ritrovammo circondati da miriadi di dolciumi di ogni forma a specie, e nell’aria c’era un odorino squisito. Ispirai sorridendo. Hermione si tirò su, spolverandosi il mantello, e cominciò a curiosare tra scaffali e bauli. La guardai mentre prendeva qua e la, qualche caramella o cioccolatino, con sguardo allegro ma un po’ pentito.
“Mi sento un po’ in colpa...questo equivale a rubare!” disse sbuffando.
“Eddai, che vuoi che sia per un paio di caramelle, ne hanno così tante!” risposi avvicinandomi alla ragazza. Questa mi sorrise facendo spallucce, e con le mani prese un pezzo di zucchero filato, mettendoselo in bocca con un gesto decisamente intrigante. Ne prese un altro pezzo e me lo avvicinò alla bocca. Io lo mangiai molto delicatamente, passando la punta della lingua sulle sue dita, senza staccarle gli occhi di dosso. La Volpe si girò, andandò a curiosare nella parte della cantina dove tenevano la cioccolata. Cioccolata di ogni tipo, con dentro ogni ingrediente possibile. Si mise a sedere, rufolando fra i contenitori.
“Draco, là ci sono le Api Frizzole...” mi disse, indicandomi una scatola su uno scaffale, mentre mangiava un cioccolatino con le nocciole. Con passo esasperatamente lento e sguardo ipnotico, mi avvicinai a lei, sedendomi.
“Ora le Api Frizzole non mi vanno più...” le risposi sorridendo malizioso.
“Ah...e di cosa hai voglia ora?” mi chiese guardandomi con espressione “Sei proprio un bambino viziato”. Il mio sorriso si ampliò ancora di più.
“Ho voglia di te...” furono le mie parole sussurrate piano, con enfasi. Il viso della ragazza avvampò. Mi sporsi su di lei, baciandola sullo scollo profondo. Inarcò la schiena, e buttò indietro la testa, mentre le mie mani esperte passavano caute sul suo corpo fremente. Con la lingua disegnai una scia sul suo collo, passando poi con baci roventi. Mi cinse il collo, passando le mani fra i miei crini biondi. Alzai il capo, e catturai le sue labbra in un bacio ardente. Feci una lieve pressione con la lingua che subito trovò l’accesso della sua bocca, cominciando a giocare maliziosamente con la sua. Intanto, le accarezzavo le coscie snelle e scoperte, passando molto lentamente nel suo interno coscia. La sentii gemere fra le mie labbra quando andai a stuzzicarle l’inguine. Tornai a posare le mani sulla sua schiena, cominciando a slacciarle il vestito, senza mai staccare le labbra dalle sue.    Gli sfilai lentamente l’abito fissandola in quegli occhi di nocciola che vedevo luccicare ma anche tremare di paura. Affondai la testa sul suo petto, cominciandola a baciare fra l’incavo del seno, fino a scendere sulla pancia liscia, delineando il contorno del suo ombellico con la lingua. Risalii a baciarla sulla bocca. La ragazza cominciò a prendere sicurezza, e mi tolse il maglioncino della divisa, per poi sganciarmi la camicia. Mi passava le mani sottili sul mio petto scolpito, stuzzicandomi di tanto in tanto i capezzoli. Le tolsi il reggiseno mentre lei mi sfilava i pantaloni. La feci stendere per bene sul pavimento, posandomi sopra di lei con attenzione e puntellandomi con i gomiti. Mi misi a baciarla ovunque, accarezzando le parti giuste che sapevo l’avrebbero stuzzicata. Ma soprattutto, volevo che si rilassasse. Ad un certo punto, presi il lembo delle sue mutandine e gliele levai delicatamente. Lei titubante mi sfilò i boxer, e sospirò profondamente. Avvicinai la bocca al suo orecchio.
“Rilassati...non essere tesa sennò ti faccio male...non avere paura...” le bisbigliai mentre la sentivo tremare.
“Non ho paura...tu sei qui con me” mi rispose, facendo un sorriso incerto. Le aprii piano le gambe, mettendomi fra di esse. Guardai negli occhi Hermione. La paura era sparita dai suoi occhi dorati. Ora erano sereni e anche felici. Le sorrisi mentre entravo cautamente in lei. Il suo volto prima si deformò in un’espressione di dolore, e mi strinse la mano. Poi, il suo viso fece spazio ad un sorriso di piacere. Cominciai a muovermi in lei sinuosamente, spingendo prima piano, poi aumentando gradualmente. La Volpe cominciò a sospirare, facendosi scappare alcuni gemiti sommessi di piacere. Aumentai il ritmo delle spinte finchè entrambi non arrivammo all’apice del piacere. E proprio in quel momento, lei pronunciò il mio nome. Con un tono che faceva trasparire piacere, felicità, amore, passione, desiderio. E il mio nome non mi era mai sembrato così bello. Mi stesi stanco accanto a lei. Aspettammo che il nostro respirò si recolarizzasse, poi le si sporse verso di me con un sorriso enorme.
“Come facevi a sapare che era la mia prima volta?” mi chiese.
“Con chi l’avevi fatto scusa, con Lenticchia?!” risposi sarcastico. Lei s’imbronciò. Era bellissima anche imbronciata.
“Dai, sto scherzando! Ma sono cose che si vedono...l’ho visto nei tuoi occhi, Volpe...ormai tu non hai più segreti per me...” le dissi, avvicinando il viso al suo e baciandola.
“Questa cosa è preoccupante...”
Improvvisamente si sentirono dei rumori provenire da sopra le scale che portavano al negozio. Ci guardammo un attimo impauriti, poi prendemmo velocemente i vestiti, e ci buttamo giù nella botola, chiudendola appena in tempo, proprio nell’istante in cui il commesso era venuto a prendere delle scatole di Cioccorane. Ci vestimmo a corsa mentre correvamo via, diretti verso Hogwarts. Arrivammo all’uscita della Strega Orba trafelati e vestiti disordinatamente.
“Oh Dio, c’è mancato un pelo che ci beccava lì!!!” esclamò Hermione, che si posava una mano sul cuore.
“T’immagini che figura di merda colossale?!?!” feci appoggiandomi alla statua. Ci fermammo un attimo a pensare, poi tutti e due scoppiamo a ridere fragorosamente.
“Allora Volpe...che ti va di fare ora?! E’ ancora presto, le lezioni non sono finite...” le chiesi abbracciandola.
“Avrei voglia di un grande divano, una tazza di cioccolata calda, musica bassa in sottofondo, e tante coccole!!” esclamò saltellando. Sbuffai.
“E io ho bisogno di un container d’insulina...”
“Dai Piccolo Principe!!Per favore!! Abbiamo fatto quello che volevi te fino ad ora!! Adesso tocca a me!”
“Ma sentila!! Non mi sembra che prima ti è dispiaciuto fare quello che volevo io...” le dissi malizioso. Lei mi tirò un pugno sulla spalla.
“Ahia!Sei diventata anche violenta?!”
“Dai Draco!” mi disse come una bambina capricciosa che vuole il gioccatolo che i suoi genitori non vogliono comprarle. La guardai nei suoi occhi nocciola. Mi sporsi sulla sua bocca carnosa, e la baciai.
“Va bene...hai vinto! Tanto non riuscirò mai a dirti di no...” le risposi, e lei mi abbracciò giuliva, baciandomi.
E’ vero, da quel momento non avrei mai più saputo dirle di no...anche il giorno che avrei dovuto farlo...


Bene, bene, bene! Vi dico subito che credo che questo chap mi sia venuto meglio del precedente, quindi ora sono soddisfatta!! Anche perchè voi stessi mi avete assicurato che era venuto bene. Finalmente abbiamo la tanto ambita scena con il nostro Dracuccio da brivido come mamma lo ha fatto...non sapete che scene per scrivere sto chap! Il computer mi è affogato nella bava! Beata Hermioneeeeeeee!!! Poi non volevo che succedesse in un luogo scontato, tipo il Lago, o la Stanza delle Necissità, che poi erano anche troppo romantici e come ho già detto, nella mia famiglia basta mia zia diabetica! Meglio non rischiare! L'idea di Mielandia m'è venuta mentre ieri notte sono scesa a mangiare un cucchiaino di nutella (soffro d'insonnia, e devo ricorrere a questi mezzi per dormire!!) spero che vi sia piaciuta! Aspetto i vostri giudizi impaziente! Ed ora i ringraziamenti:

Per *Eirene*: Ciao cara!! Grazie mille per la recensione, sono proprio contenta che il capitolo ti sia piaciuto perchè non ero per niente convinta! Cerco sempre di essere dolce, ma non troppo, le cose sdolcinate fino allo spasmo non fanno proprio per me! Che dire sull'ultima frase...è vero, fa presagire qualcosa, ma per ora non ti posso dire assolutamente niente...però fai attenzione! Non sai quanto mi ha fatto felice sentirti dire che t'impersonifichi nei miei personaggi, e provi le loro sensazioni, è fantastico! Una grandissima soddisfazione per me! Che dire, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!! Grazie e alla prossima!

Per mars: Ciao! Grazie per la recensione, meno male che i chap ti sono piaciuti! Draco è un amore...ed è anche una serpe...ed è anche dannatamente sexy...ed è anche figlio di Lucius Malfoy...a te le conclusioni...
Baci al prossimo chap!

Per Soraya: Ciao Dudetta!! Eccoti il capitolo delirioso a bestia tutto per te!Ormai io e te, con i Malandrini, siamo delle veterane! Spero ti sia piaciuto!! Bacionissimi tvumdbple ps: -11!

Per Dark_Angel: Ciao! Grazie tante per la recensione, sono contenta che i capitoli in macchina mi vengano bene, perchè anche la prossima settimana ho da affrontare un viaggetto niente male che mi darà proprio tanta ispirazione! L'idea della vasca non è male però...potrei provare!! XD! Grazie ancora, e alla prossima! Baci!

Per Nimpha93: Ciao tesoro mio!!Come vedi ti ho accontentata e ho dato sfogo alla mia mente malata che organizzava sta scena da ormai taaaaaaaaaaanto tempo. Mi ci sono impegnata, e c'ho messo più del previsto perchè cadevo in catalessi tutte le volte che toglievo un indumento a Draco...ho perso l'uso delle ghiandole salivari! Me le sono pure sognato stanotte!! Ok, sono pazza, e soprattutto depravata, ma che ci posso fare!! Il caro Dracuccio mi manda fuori di testa!! E' troppo figo... ma comunque! Ero un po' titubante sull'ultimo chap perchè mi sembrava che mancasse qualcosa, non lo so...avevo questa sensazione, anche in alcune descrizioni. Invece, sono contenta che sia stato esauriente e che soprattutto ti sia piaciuto! Concordo con te sul fatto della vita, bisogna rischiare se si vuole viverla davvero! La vita è un po' come una tela bianca a cui aggiungiamo tutti i giorni una pennellata...e siamo noi a scegliere i colori migliori, per evitare che rimanga bianca. Ehi, mi piace questa della tela! Senti come sono filosofica quando mi ci metto! Brava Alexa! Ok, pasta complimentarsi da sola...ti anticipo che il vestito andrà a sostituire un oggetto del Piccolo Principe, un oggetto tra l'altro molto importante che ha fatto unire il Pilota al P.P. quindi, anche se per ora non si può capire, diventerà importante alla fine. La storia finalmente è diventata seria fra i due, ma questo non vorrà di certo dire che sarà tutto liscio come l'olio! Anzi! Ora che "stanno insieme" sì che ce ne saranno delle belle! Ma non ti anticipo nulla! Come vedi non ho alzato il raiting, non potevo permettere che tu non potessi leggere questo chap!! Sarebbe stato un sacrilegio. Spero che ti sia piaciuto, e di averti soddisfatto! Per quanto riguarda la tua storia, beh, è vero, anche io prima pensavo che con tutte le storie belle che ci sono, la mia sarebbe stata uno schifo, invece poi ho preso coraggio, ed eccomi qua! Ho fatto un grande respito, e ho detto, "Ma si, chissenefrega!! Se avranno da ridere qualcosa, beh, meglio per me che imparerò a migliorare, e se non la leggeranno...pace, non erano degni della mia storia!" Non credo che la tua storia faccia proprio così schifo da essere illeggibile...e guarda poi, ho letto delle schifezze in questo sito che in confronto scrivevo meglio io quando andavo in prima elementare! Se però vuoi un aiuto, o magari qualche consiglio, sappi una cosa: IO SONO QUI! Per qualunque evenienza, se vuoi mandarmi la storia per chiederti consiglio, qualunque cosa tu voglia io sarò qui ad aiutarti! Anche solo un po' d'incoraggiamento! Ora ti lascio, sennò divento prolissa per davvero! Bacionissimi ps: Acconsento al fatto che ci adoriamo allo stesso modo!

Per RaRa 93:  Ciao cara!! Bene, sono contentissima che il chap di prima ti sia piaciuto, non so perchè, ma avevo un brutto presentimento!! Grazie mille quindi per avermi rassicurata con le tue adorabili parole. Ho provato a figurarmi Hermione mentre apre il pacco, e devo dire che ho sorriso come un ebete per 5 minuti, soddisfatta di me stessa. Avevo paura che le parole sussurrate fossero un po' troppo dolci....va beh! Ovviamente spero che anche questo capitolo ti piaccia, anche perchè è la loro prima volta e non volevo prenderlo alla leggera, ma neanche troppo sul serio. Non disperare sul fatto dell'ultima frase...a tutto c'è un rimedio...o quasi! Bacioni alla prossima!!

Per hope: Grazie mille per la recensione continua a seguirmi mi raccomando! Baci!

Per chiara: Ciao!! Grazie per la recensione, son contenta che il capitolo ti sia piaciuto, nonostante l'ultima frase...ma non parliamo di questo! Spero che anche questo ti sia piaciuto!! Bacioni a presto!

...---*Alexa*---...

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


Ciao a tutti!! Eccomi qui con un altro capitolo! Oggi oltre a questo, ho scritto la mia prima song-fic "When You Say Nothing At All" sempre su Draco/Herm, andate a leggerla se vi va!! Ringrazio chi l'ha recensita, in particolare la grande Noemi, che mi segue sempre!
Baci, Buona lettura!


Se tu vuoi bene ad un fiore che sta in una stella, è dolce la notte, guardare il cielo. Tutte le stelle sono fiorite.

                                                            XXVI de “Il Piccolo Principe”


Posai la tazza con un rumore sordo, sul tavolino di mogano. Gli occhi ghicciati di Draco si posarono incuriositi su di me.
“E’ ora di andare Piccolo Principe…” gli dissi piano, liberandomi della sua presa che mi avvolgeva la vita. Mi stiracchiai un po’.
“Dobbiamo proprio andare, Volpe?” mi chiese restio, rimanendo bellamente spaparanzato sul divano, le mani ora che s’intrecciavano dietro la sua nuca biondissima.
“Sì Draco…dobbiamo proprio” risposi mentre prendevo la divisa che avevo piegato e messo per bene nella borsa. Il biondo sbuffò sonoramente, mettendosi a sedere composto. Mi avviai verso il bagno con in mano i vestiti.
“Ehi guarda che ti puoi cambiare anche davanti a me…ormai il tuo corpo non ha più segreti! Come te, del resto!” esclamò il Piccolo Principe con un ghigno malizioso sulle labbra. Io gli sorrisi di rimando.
“Non voglio che tu ti stanchi di me così velocemente…se mi vedi troppo, ti potrei venire a noia” mi giustificai. Lui si alzò, guardandomi bonariamente.
“Come potresti venirmi a noia…sarebbe uno scandalo! E sicuramente, sarei uno di quei tanti stupidi che popola il mondo”
Fissai la Serpe nei suoi occhi di tempesta. Mi alzai sulla punta dei piedi e lo baciai a fior di labbra.
“Vado a cambiarmi…” gli dissi poi, mentre mi chiudevo la porta del bagno alle spalle. Mi sfilai velocemente il vestito, e mi rimisi la divisa dai colori rosso-oro. Uscii velocemente.
“Allora, cosa dirai ai tuoi amichetti?” mi chiese curioso Draco, mentre finiva l’ultimo sorso della sua cioccolata.
“Gli dirò che dopo aver ricevuto il ragalo mi sono sentita poco bene, sono andata da Madama Chips, poi sono uscita a fare una passeggiata, e il pomeriggio, siccome non avevo fame, sono venuta qui a leggere…” risposi prontamente io, che già mi ero preparata tutto.
“E se ti chiedono come mai proprio qui e non nel dormitorio?”
“Gli dirò che volevo stare in pace da sola, senza nessuno che mi disturbasse…”
Il Piccolo Principe si avvicinò a me, e mi posò un bacio sulle labbra.
“Bravissima la mia Volpe…sempre preparata in tutto…”
“Tu invece cosa dirai alle Serpi?”
“Io non ho bisogno di giustificazioni se un giorno non mi vedano…ci sarà solo Blaise a rompere e a fare il piccolo investigatore privato…”
“E a lui che dirai?”
“La verità…” mi rispose con un grande sorriso.
“Che ho marinato la scuola, e che poi sono stato con una ragazza strepitosa!”
Mi misi a ridere, mentre mi accingevo ad aprire la porta della Stanza delle Necessità. Mi guardai in torno, non c’era nessuno. Voltai lo sguardo verso la Serpe dai capelli color del grano.
“Esco prima io Piccolo Principe…” feci avvicinandomi verso di lui, che mi prese per la vita e mi baciò con passione.
“Va bene Volpe…” mi disse, quando ci staccammo. Stavo per uscire, quando il biondo mi bloccò ancora.
“Hermione…prima o poi dovrai dirglielo…” mi fece serio, guardandomi negli occhi intensamente. Io sospirai.
“Lo so, Draco…lo so…”
E dopo quelle parole, uscii dalla Stanza delle Necessità. Cominciai a camminare per i corridoio deserti, i passi che riecheggiavano fra le mura fredde. Quella giornata era stata un completo delirio. Avevo fatto la prima forca della mia vita. E avevo fatto l’amore per la prima volta in vita mia. A ripensarci mi venivano i brividi sulla pelle, e un sorriso enorme m’increspò le labbra. Stamattina, alzandomi, non avrei neanche lontanamente immaginato che il giorno avrebbe preso una piega del genere, ed invece, tutto era successo portandomi in un turbinio di emozioni che non sapevo nemmeno distinguere. Euforia, gioia, felicità, spensieratezza, amore, allegria. E se era un sogno per favore non svegliatemi!La mia mente scorreva velocemente a tutti gli avvenimenti, soffermandosi in particolar modo su quello che era successo nella cantina di Mielandia. Era stato a dir poco bellissimo. Per la mia prima volta avevo sempre fatto tante congetture, ma nessuna bella come questa. Sospirai. Quello fu il giorno in cui m’innamorai sul serio di Draco Malfoy. O almeno, il giorno in cui ne ebbi la certezza. Ed ero felice come non mai. Avrei voluto mettermi ad urlare, a saltare, a ballare, perché tutto mi sembrava così dannatamente perfetto da rasentare la fantasia. Perché non avevo mai provato niente di simile in tutta la mia vita, e perché non mi aspettavo di certo di provarlo. E invece, poi, avevo incontrato lui. Il mio Piccolo Principe. Piovuto da un mondo sconosciuto e opposto, con la sua bellissima risata e i suoi capelli color del grano. E gli sarei stata grata in eterno, di avermi fatto vivere quei momenti. Ero così contenta di essere stata addomesticata!
Quel giorno commisi il più grande sbaglio della mia vita. Ma non sono mai stata così felice di aver sbagliato.
                                                         *
Varcai decisa le porte della Sala Grande, dirigendomi velocemente al tavolo di Grifondoro. Harry e Ron mi vennero subito in contro.
“Hermione!” esclamarono all’unisono. Il moro mi abbracciò.
“Eravamo in pensiero piccola…dove sei stata?” mi chiese con un tono infinitamente dolce.
“Non dovevate stare in pensiero…mi sono solo sentita poco bene, e ho deciso di riposarmi…poi sono andata nella Stanza delle Necessità perché volevo stare da sola a leggere indisturbata” risposi prontamente, già sapevo che mi avrebbero fatto una specie di terzo grado. Harry sorisse, mentre Ron mi guardò dubbioso.
“Ora ti senti meglio?” mi chiese premuroso il rosso. Sul mio volto si aprì un ghigno tra il divertito e il soddisfatto.
“Una meraviglia” fu la mia risposta allegra, mentre mi mordevo il labbro inferiore. Era vero. Stavo una meraviglia. E non ero neanche minimamente pentita di quello che avevo fatto. Avrei rivissuto quella giornata cento volte. Mi andai a sedere accanto a Ginny, che appena mi vide mi abbracciò calorosamente.
“Tesoro, dai racconta tutto tutto nei minimi dettagli!” esclamò tirandomi lontano dalla panca dei ragazzi.
“Cosa, sono stata solo male!”
“La smetti di raccontare stronzate alla tua migliore amica. Hai una luce negli occhi che sta a significare solo una cosa. Oggi l’hai fatto”
Il mio viso divento paonazzo dall’imbarazzo, e abbassai lo sguardo. Avrei dovuto negare, negare e negare! Ed invece gli avevo preticamente detto di sì, con quella reazione. Gli occhi della rossa s’illuminarono, e lanciò un gridolino emozionato.
“Lo sapevo, lo sapevo!! In questi giorni uscivi con questo qui, vero?? E’ quello che ti ha mandato il vestito??”
Annuii con la testa. Ginevra mi abbracciò più forte di prima.
“Ora si che devi raccontare nei minimi dettagli”
Feci un profondo respiro, cercando di stare attenta a non farmi sentire dai ragazzi.
“Ti prego non ridere…l’abbiamo fatto in un posto un po’…inconsueto” spiegai, e gli occhi di Ginny s’illuminarono ancor di più di prima, se è possibile.
“Abbiamo fatto una scappata nella cantina di Mielandia e…beh…l’abbiamo fatto lì!E per poco il commesso non ci scopriva…”
“Urlavate?”
“Ma che urlavamo! Era sceso a prendere della roba, che ne so, siamo rientrati nella botola per un pelo!”
“E come è stato?”
Mi fermai un attimo a pensare. Non c’era una parola per descrive com’era stato. O forse sì…
“E’ stato…magico!” risposi euforica, l’adrenalina a mille. Ginny annuì.
“Ti ha fatto male?”
“Un pochino…cioè, ho sentito un po’ di bruciore, ma è passato subito…”
“E ora mi devi dire la cosa più importante…con chi?”
Guardai Ginevra negli occhi. Scossi il capo. Ancora non ero pronta.
“Non te lo posso dire”
“Come non me lo puoi dire? Sei pazza Hermione, sono la tua migliore amica, io e te ci diciamo sempre tutto!!” brontolò controriata.
“Ginevra, non posso…”
“Perché? Chi è di così strano, o vergognoso da non poterlo far sapere alla tua migliore amica? E’ un Serpeverde? Beh, meglio per te, dicono siano i migliori a letto…”
“Ginny!!!” esclamai sconcertata.
“Senti, non sono pronta a dirtelo…e poi vogliamo tenere la cosa segreta…”
L’ultimogenita di casa Weasley sembrò offesa.
“Per favore Ginny, capiscimi…te lo dirò il prima possibile…”
Lei mi guardò scettica per qualche instante, poi annuì. Riprendemmo a pranzare, parlammo del più e del meno, ridemmo come delle pazze quando Ron sputò l’acqua in faccia a Harry dopo che Ginny aveva detto che Blaise Zabini era proprio un “figo della madonna”. Insomma, tutto come al solito. Ci alzammo e insieme ci avviammo per la Torre di Grifondoro, ma il destino volle che appena fuori dalla Sala Grande incrociammo Draco e la sua cricca.
“Ehi Furetto, sei un po’ spettinato, perché non vai da Piton a farti prestare un po’ del suo olio?” lo punzecchiò subito Harry quando gli passammo accanto. La Serpe si avvicinò minaccioso verso di lui.
“Meglio dei tuoi Sfregiato, che non hanno mai visto un pettine…ma a stare con gli straccioni, ci si adatta…” rispose tagliante, con un tono di voce algido e gliaciale. Lo guardai, stava fissando il Grifondoro occhialuto con odio. Me ne statti in disparte, non volevo partecipare alla litigata. Non ce l’avrei fatta.
“Meglio straccione che figlio di uno sporco mangiamorte, Malferret!” saltò su immediatamente Ron, sentendosi chiamato in causa.
“Tu stai zitto, non ti puoi rivolgere a me, sono troppo superiore per i tuoi standart…dovresti inchinarti e baciare dove passo…”
“Certo, nei tuoi sogni Malfoy! Piuttosto la morte, che chinarmi ad un mangiamorte!”
“Tanto prima o poi farai la stessa fine di tuo padre…tu diventerai come quell’insulso infimo essere di tuo padre, perché da lui ti sei fatto comandare come un burattino, non sei neanche libero di scegliere quello che fare nel futuro, come minimo sei già fra le file di Voldemort, e non mi stupirei di trovare il Marchio Nero sul tuo braccio sinistro…mi fai quasi pena, Malfoy…ma te lo meriti proprio tutte queste pene, questa vita insignificante e insulsa senza gioia e solo piena di sofferenza, esattamente come tuo padre…”
“HARRY SMETTILA!” urlai in direzione del moro che stava attaccando senza pietà la Serpe dai capelli color del grano. Gli occhi pungevano, lacrime amare volevano scendere. Mi avvicinai furiosa verso il mio migliore amico, mettendomi fra lui e il mio Piccolo Principe.
“SMETTILA IMMEDIATAMENTE! TU NON SAI NEANCHE LONTANAMENTE QUELLO CHE STAI DICENDO! NON CAPISCI?!?! COME RIESCI A DIRE COSE DEL GENERE! ANCHE LUI E’ UN ESSERE UMANO E NESSUNO SI DOVREBBE MERITARE LA SUA VITA! E SCUSA TANTO SE QUALCUNO HA AVUTO UNA VITA BRUTTA COME LA TUA, MA CERTO, TU SEI IL POVERO HARRY POTTER, IL SALVATORE DEL MONDO MAGICO, L’UNICO CHE HA AVUTO UNA VITA ORRIBILE! BEH, NON E’ COSì, METTITELO BENE IN TESTA! SMETTILA, SEI PEGGIO DI LORO! SEI PEGGIO DI UNA SERPE! IL CAPPELLO PARLANTE AVREBBE FATTO BENE A SBATTERTI TRA DI LORO!” gli gridai contro, livida di rabbia, sotto lo sguardo incredulo delle due “bande” rivali, ma specialmente sotto quelli di Harry. Dai miei occhi di nocciola cominciarono a scorrere lacrime salate e sconvenienti, così corsi via, nascondendomi il viso fra le mani. Il Prescelto mi seguì con lo sguardo. Era basito, attonito. Fece per seguirmi ma Draco lo fermò.
“Ora come ora sei l’ultima persona che vuole vedere, Potter…” gli disse deciso.
“E tu non sei di certo la prima…” rispose pungente.
“Questo è tutto da vedere…” ribattè, per poi inseguirmi per i corridoi. Mi trovò che piangevo, seduta per le scale del terzo piano. Non mi disse niente, si sedette solo accanto a me, mentre cercavo di placare i singhiozzi. Alzai gli occhi, lo vidi che guardava un punto indefinito chissà dove. Gli buttai improvvisamente le braccia al collo, abbracciandolo forte, continuanto a piangere a dirotto, mentre lui mi accarezzava la schiena dicendomi di calmarmi. Ma non ce la facevo. Harry era stato così cattivo, aveva detto delle cose tanto brutte che non avrei neanche potuto immaginare.
“Draco…Draco…perdonalo…” dissi con la voce rotta dal pianto.
“Shh…non ti preoccupare Hermione, la parole di Potter non mi fanno ne caldo e ne freddo…” rispose, ma i miei occhi arrossati lo guardorono sciettica, e lui si arrese.
“E va bene, un po’ mi hanno fatto male…erano dure…”
“Dure?!?!?! E’ stato CRUDELE!! Oh, Piccolo Principe!” esclamai rimettendomi a piangere, e abbrranciandolo stretto a me.
“Dai Volpe…non piangere…sto bene ora…tu piuttosto, non dovevi arrabbiarti così con lui…”
“Perché?”
“Perché è il tuo migliore amico…”
Lo guardai incredula. Ma stavo davvero parlando con Draco Malfoy?!
“E poi ora gli dovrai spiegare perché mi hai difeso così a spada tratta…ehi, già, perché mi hai difeso così a spada tratta?” mi chiese sorridendo, mentre con un fazzoletto di seta mi puliva delicatamente le guance e gli occhi arrossati. Feci un profondo sospiro, poi affondai le mie labbra sulle sue, cingendogli il collo. Lui ricambiò con passione, stringendomi per la vita. E così, mentre ci baciavamo, glielo confessai, fra le labbra, sigillandolo poi con un bacio travolgente.
“Perché ti amo”

Un po' audace l'ultima affermazione, ma si sa...Hermione non gliele manda certo a dire le cose a Draco!! Devo assolutamente andare via, mi dispiace non posso ringraziarvi singolarmente, perdonatemi mi rifarò al prossimo chap!
GRAZIE A CHI HA LETTO E A CHI HA RECENSITO E RECENSIRA'!

...---*Alexa*---...

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


Buona sera a tutti! Eccomi finalmente con un altro chappy, dove le cose si sistemeranno!! Meno male, avevo un pensiero ad aver fatto litigare Harry e Hermione!!! Ora vi lascio al capitolo, che riparte subito dopo alla confessione di Hermione sul suo amore a Draco. Come reagirà il bel biondo?? LEGGETE! bacioni!

Naturalmente i grandi non vi crederebbero.

                                                             XVII de “Il Piccolo Principe”



Quando ci staccammo dal bacio, il biondo mi guardò inarcando i sopraccigli. Io gli sorrisi bonariamente. So che per lui era stato un colpo al cuore. Forse ero stata un po’ azzardata, ma sentivo il bisogno di dirglielo, di farglielo sapere direttamente, di confessarglielo, forse più a me che a lui; e mi era uscito così, diretto, conciso, sincero. Mi alzai dalle sue ginocchia che molto gentilmente mi ospitavano, e lo presi per mano.
“Mi è venuta un’idea…seguimi” gli dissi euforica, cominciando a correre. Il biondo imprecò.
“No ancora!! Hermione basta correre…non ce la faccio più…” brontolò contrariato.
“Shh, zitto e muoviti!” lo rimproverai io mentre salivamo veloci le scale, e lui dietro sbuffava. Passammo per corridoio deserti e scale prese per un pelo prima che si spostassero. Un secondo di pausa e poi ripartimmo. Salimmo fino in cima alla Torre di Astronomia. Quando entrammo sulla terrazza d’osservatorio, su entrambi i nostri volti si aprì un sorriso nostalgico ma allegro. Saltellai in mezzo alla Torre, facendo una giravolta mentre guardavo il cielo. Poi fissai la Serpe.
“Te lo ricordi, Draco?? Te la ricordi quella notte?” gli chiesi piano. Lui si avvicinò a me con il suo solito passo lento e cadenzato, e il suo portamento regale. I suoi occhi di ghiccio brillavano come non avevo mai visto, e le sue labbra seducenti incorniciavano un sorriso delizioso.
“Eccome se mi ricordo…” mi sussurò sensuale all’orecchio, mordendomelo appena, e provacando un fila di brividi pungenti ma piacevoli, lungo la mia spina dorsale. Mi strinse per la vita.
“Ti ho stracciata a Briscola!” esclamò poi ampliando il sorriso. Io lo spinsi via, imbronciandomi. O almeno, facendo finta di farlo.
“La fortuna del principiante…”
“Non è vero, sono stato bravissimo!”
“Forse…”
Il mio Piccolo Principe mi guardò scettico. Sbuffai.
“E va bene, sì, sei stato più bravo…” confessai scocciata. Lui rise. Rise con la sua risata cristallina che mi faceva impazzire. Poi si zittì. Mi prese per le spalle e appoggiò la fronte sulla mia. I nostri nasi erano attaccati. Pensavo volesse baciarmi, invece mi guardò per un estenuante minuto, prima di parlare. Sorrise e mi chiese con tono indecifrabile.
“Hermione… mi ami?”
Rimasi spiazzata da quella domanda. Cos'è, prima non aveva capito? O voleva essere sicuro che gliel'avessi detto per davvero? Sorrisi decisa.
“Ti amo” risposi convinta.
“Mi ami?!”
“Ti amo!”
“Mi ami…”
“TI AMOOOOO!!!!!!!!!” gridai rivolta verso le stelle, con le mani aperte sulla bocca, e il mio urlo riecheggiò per qualche insante nell’aria per poi disperdersi lontano, nel parco di Hogwarts, e verso il cielo. Puntai di nuovo lo sguardo sul biondo, che sembrava molto pensieroso. Mi sedetti per terra con le gambe incrociate, rivolgendo lo sguardo agli astri. Il silenzio cadde inesorabilmente su di noi. Draco si appoggiò alla parete, tirando fuori un pacchetto di sigarette, e accendendosene una. Il suo volto era corrugato in un’espressione pensosa e anche un po’ basita. Era buffo, e lo osservai per qualche istante.
“Non mi dirai che ho lasciato il grande Draco Malfoy senza parole?” gli feci schernendolo benevolmente. Lui per tutta risposta mi offrì la sigaretta. Scossi il capo in segno di riufiuto, ma lui insistette. La presi fra le mani, e la guardai storcendo le labbra. Poi l’avvicinai alla bocca e feci un tiro. Sentii il sapore acre del fumo misto a quello della menta pervadermi le fauci, e feci un piccolo colpo di tosse mentre sbuffavo. Quella sigaretta era fortissima! Gliela riporsi un po’ schifata, e lui fece un tiro. Poi mi fissò interrogativo.
“Non me lo chiedi?”
A quel punto fui io a guardarlo confusa, sporgendo il capo.
“Chiederti cosa, scusa?”
“Chiedermi se ti amo…” rispose con ovvietà.
“No, Piccolo Principe, non te lo chiedo…sarai tu a dirmelo quando te la sentirai…” gli spiegai, appoggiandomi sulla parete accanto a lui. Non disse nulla, continuò a fissare la sigaretta che aveva fra le dita. Poi me la rimise davanti.
“Riprova…il secondo tiro è sempre meglio del primo…”
“Come fai a sapere che era il primo?” gli chiesi mettendo le mani sui fianchi. Lui mi guardò inarcando un sopracciaglio. Sbuffai, e ripresi la sigaretta. L’avvicinai alle labbra e tirai ancora. Questa volta contrallai che il fumo non mi andasse subito in gola, e lo sbuffai piano. Ora andava meglio. Gliela ripassai.
“Glielo dirai ora?” mi chiese il biondo.
“Dire cosa?”
“Di noi…ai tuoi amichetti intendo…beh, credo che ormai l’abbiano capito…non sono proprio così celebrolesi…o almeno, forse Donnola Weasley…” spiegò la Serpe ridacchiando. Io lo spinsi.
“Draco smettila! Ron è sempre il mio migliore amico! Mi fai pentire di averti difeso!”
“Okay piccola, non ti scaldare…però tu non mi hai ancora risposto”
Puntai lo sguardo sul cielo, sospirando.
“Sì, mi sa che è venuto il momento di dirglielo…ma a parte loro nessuno lo deve sapere!”
“E come mai? Ti vergogni di me?” chiese ridacchiando.
“Che scemo che sei! No che non mi vergogno! Ma non sopporterei i pettegolezzi!La gente sa essere così…cattiva…”
Draco si sporse su di me e mi baciò a fior di labbra.
“Non ti preoccupare Volpe, sarà il nostro piccolo segreto…e poi, beh, è meglio che non si sappia in giro…anche io odio i pettegolezzi…”
Sorrisi, e buttai le braccia al collo del biondo, rubandogli un bacio dolce.
“Ora devo andare Piccolo Principe…ho delle scuse da fare e delle situazioni da chiarire…” gli dissi, e dopo un ultimo bacio, ripresi a correre velocemente (ok, questa storia sta diventando assurda! Avrò perso 20 kili da quando ho incontrato il mio Piccolo Principe! NdHermione Dai dai che ti fa bene! NdA) fuori dalla Torre di Astronomia, diretta verso la Sala Comune di Grifondoro. Arrivai trafelata davanti alla Signora Grassa. Ripresi un attimo fiato, poi bofonchiai la parola d’ordine.
“Carpe diem”
Il quadro si spostò aprendomi il varco per la Sala. Passai per il buco, ed entrai. Non c’era nessuno a quell’ora. Guardai distrattamente l’orologio. Era tardi. Avanzai verso il camino e scorsi una tasta corvina e scompigliata seduta sulla poltrona. Mossi qualche passo, e Harry voltò lo sguardo su di me. Ci fu un attimo interminabile dove i suoi occhi smeralandini mi fissarono, e come trapani trapassarono i miei occhi nocciola per scorgere in me qualcosa che avrebbe potuto fargli capire. Che avrebbe risposto alla sua domanda. Perché. Si alzò in piedi, e fece qualche passo verso in mia direzione. Abbassai lo sguardo imbarazzata, gli occhi che cominciavano a pungere. Dopo qualche minuto non resistetti più, gli andai incontro e lo abbracciai, lo tenni stretto, e calde lacrime tornarono a rigare il mio viso giù sufficientemente rigato. Il Prescelto mi strinse a sua volta, mi accarezzò la testa, e cominciò quasi a cullarmi.
“Harry, Harry scusami!! Sono stata cattiva, non le penso quelle cose di te! Ero solo arrabbiata, ma tu non sei così, e io ti voglio bene, e darei la vita per te! Per favore perdonami, perdonami!!” feci mentre piangevo e singhiozzavo.
“Hermione non piangere…ti ho già pardonata…tu sei la mia migliore amica, come potrei non farlo?! Lo so che non pensavi quello che hai detto, che erano parole dettate dalla rabbia, e che, come al solito avevi ragione…ero stato molto duro…” mi rispose Harry, asciugandomi alcune lacrime con il tocco delicato del suo pollice. Continuò a fissarmi con i suoi occhi che paravano incastonare due pietre preziose. Erano gli occhi più vivi e intensi che avessi mai visto. Erano così profondi, così penetranti…brillavano di una luce propria, e sapevano infondere quella dolcezza gentile che poci sapevano trasmettere. Mi strinsi al suo petto.
“Ma Hermione, dimmi…perché hai difeso Malfoy?” mi chiese, ma aveva l’aria di sapere benissimo la risposta. Sospirai, staccandomi da lui.
“Harry io…ti devo parlare…sediamoci” gli dissi, indicandoli il divano scarlatto di fronte al camino ancora scoppiettante. Ci sedemmo accanto. Trassi un profondo respiro, cercando le parole adatte, poi parlai.
“Vedi piccolo…è successa una cosa di cui neanche io mi capacito…ho conosciuto Draco Malfoy. E intendo, l’ho conosciuto per quello che è veramente, e non per quello che appare. Si è tolto la sua maschera di orgoglio e pregiudizi, e si è rivelato ai miei occhi. E…ci siamo innamorati” spiegai molto piano, osservando ogni minama reazione del moro, che mi squadrò con sguardo indescrivibile.
“Stiamo insieme…oggi, abbiamo fatto l’amore…non stavo male, Harry…stavo con lui…ed è lui quello che da un mese a questa parte incontravo tutti i giorni alle sei. Ci stavamo…addomesticando”
Il bambino-che-è-soprevvissuto continuò a fissarmi freddamente, poi si apriì in un caldo sorriso.
“Come nel Piccolo Principe…” disse dolcemente.
“Come nel Piccolo Principe…” confermai altrettanto dolcemente. Anche lui trasse un profondo respiro prima di parlare.
“Non so che dire. Sono allibito. Ma non mi sento in grado di giudicare. Se tu sei felice, io sarò felice. Ma sappi, che se disgraziatamente Malfoy ti fa star male…non stupirti di trovarlo il giorno dopo con il suo bel faccino tumefatto…” disse, e tutti e due ci mettemmo a ridere di gusto.
“So difendermi da sola Harry…”
“Ma almeno avrei una valida ragione per picchiarlo!”
E di nuovo tutti e due giù a ridere come bambini.
“A parte gli scherzi…se sei sicura tu, io vado tranquillo…” riprese, sempre sorridendo, per poi abbracciarmi.
“Grazie Harry. Grazie di aver capito…non so come farei senza di te…”
“Hermione, tu non mi devi ringraziare. Sennò, gli amici a che servono? E poi, sono io che non farei senza di te…”
“Credi che Ron sia pronto per saperlo?” gli chiesi quasi folgarata da un’illuminazione. Eh già. Ron. Quel ragazzo non avrebbe mai capito. Il moro mi guardò scettico.
“Credo che per il momento la cosa dovrebbe rimanere segrata nei suoi riguardi…non per niente, ma lo sai com’è fatto Ron…si farebbe prendere dalla foga, dalla gelosia…è troppo impulsivo…ma cercherò di parlarci…tasterò il terreno, e diciamo che cercherò di “prepararlo” alla notizia…non ti devi preoccupare…ti aiuto io” rispose sorridendo.
Mi accocolai fra le sue braccia. Harry era un amico fantastico. Era un amico con la A maiuscola. Era un amico vero. Era riuscito a capirmi subito, a rispettere le mie decisioni. So che per lui è stata la cosa più difficile del mondo, che odia Malfoy, e che sapermi con lui lo farà preoccupare. Ma ha accettato la mia scelta. Ed è questo che lo rende degno di essere considerato un amico. Mi capì. In realtà, fu l’unico a farlo.
“Ti voglio bene Harry…” gli dissi piano.
“Ti voglio bene Hermione…” rispose. E poi ci addormentammo insieme sul divano, felici, sinceri…amici.


Bene, prima di tutto mi scuso che questo capitolo sia un po' più corto degli altri...scusate, ma oggi non ero molto ispirata, infatti non credo sia venuto proprio bene bene, ma come sempre il mio compito è scrivere, e il vostro è giudicare, quindi ditemelo voi! Nell'altro capitolo non ho avuto tempo di spiegarvi perchè dovevo andare via, ma far litigare Harry e Hermione è stato davvero straziante per me. Prima di tutto perchè Harry è uno dei miei personaggi preferiti, e impersonificarmi ad offenderlo è stato bruttissimo. Secondo, perchè far litigare due amici è così orribile! Infatti la loro litigata è durata pochissimo, la sera stessa gli ho fatto fare pace perchè mi sentivo troppo in colpa! E così ho anche fatto vedere che il loro rapporto di amici è fortificato! Perchè si sa, SE NON UCCIDE, FORTIFICA! Ok, la smetto...Hermione che fuma è stata una visione fantastica!! Hahaha mi sono troppo divertita. E quella quando urla sulla terrazza "TI AMO!" e' davvero romantica, non so come mi sia venuta!! Ma basta con le ciance! Ringrazio tutti quelli che hanno letto, e per favore, RECENSITE!! Ora, i ringraziamenti singoli:

Per  juju210: Ma Ciao! Io ti devo fare un super ringraziamento perchè non avevo mai visto una cosa del genere! Una che ad una storia di dieci e rotti capitoli già scritti comincia uno per uno e recensirli tutti! Cioè, ti meriti un premio!! Questo si che vuol dire essere veri lettori! GRAZIE!! Tra l'altro, tutte recenciosini fantastiche!! Sono contentissima che la mia storia ti piaccia e sono troppo triste che starai due mesi senza pc e che non potrai seguirla! Ma confido che appena torni la leggerai, ok??? Intanto grazie ancora, sei fantastica! Bacioni!

Per *Eirine*: Ciao! Come ho già spiegato, scrivere il pezzo della litigata per me è stato straziante, infatti come vedi, ho rimesso tutto a posto con la velocità della luce!Hai ragione dalla A, alla Z, Hermione era arrabbiata e ha detto delle cose molto brutte, che mi sono sentita male io stessa a scriverla! Mi dispiace di non averti soddisfatto al 100% come sempre, ma sai, mi ci voleva quel litigio...Grazie comunque della recensione, giustissima tra l'altro, perchè anche io la penso come te! Il fatto che mi seguirai sempre mi rende felicissima!Anche tu sei grande! Bacioni!

Per chiara: Ciao! Eh, Hermione da una parte ha fatto bene, ma da una parte ha fatto male...ma si sa, l'amour fa fare di tutto!! Grazie mille della recensione, ti aspetto anche al prossimo chap! Bacioni! Ps: per scoprire il significato di quelle frasi dovrai aspettare mooooooolto tempo, praticamente verso la fine succederà una cosa che vi chiarirà tutto! Ma non vi anticipo nulla! Ciao ciao!

Per RaRa93: Ciao cara! Se tu non sai più come dirmi che la mia storia ti piaccia, io non so più come dirti GRAZIE!! Grazie, thank you, merci, gracias...caspita, lo sapevo anche in tedesco ma non so come si scrive! Va beh, hai capito comunque che le tue recensioni sono sempre bellissime, che mi fanno saltare sul letto dalla contentezza e che il tuo supporto mi fa TROPPO felice!!! Il comportamente di Hermione è stato moooolto audace, ma ha portato i suoi frutti...e che frutti! La reazione di Draco è stata molto soft...non ha risposto è vero, però le parole di Herm hanno fatto scattare qualcosa in lui...cosa??? Ehhhhhhh si scoprirà!! Ti confesso che adoro mettere frasi angoscianti nella storia...ok, sono un po' sadica, lo so, ma non posso farci niente! XD! Naturalmente non ti dirò NIENTE sulla fine, anzi ti dico solo una cosa: sarà una fine molto dibattuta. Io stessa non la so ancora per certo. Quindi, tutto può succedere! Ora ti mando un bacio, conto sulla tua prossima recensione!! Grazie ancora! Ciao!

Per mars: Ciao! Grazie della recensione, sono contanta che il capitolo ti sia piaciuto! Hermione è stata tosta, ma anche un po' dura con il povero Harry, che è vero, è stato cattivo, però è pur sempre il suo migliore amico! Hermione ha detto a Draco che lo ama e lui...niente. Niente?????? Beh, niente per ora...ma nont i preoccupare...ci saranno presto sviluppi interessanti! Grazie ancora, alla prossima! Baci!

Per Darl_Angel: Ciao cara! La nostra Hermione tira fuori le unghie e si fa valere! Ma è stata un po' dura con Harry...cmq ora si è messo tutto a posto!! Grazie mille per la recensione e per i complimenti!! Al prossimo chap!! Bacioniiiiii!!!!

Per meli_mao: Ciao! Grazie tante per la recensione e per i compliementi, sono contentissima che la mia storia ti piaccia! Ok, i commenti angoscianti sono una mia specialità, e adoro metterli...sì, sono un po' sadica, ma credo che metta più suspance e più voglia di leggere per capire il significato! Sono un po' come il serpente del Piccolo Principe: parlo ad enigmi! Grazie di aver seguito, continua a recensirmi!! Bacioni alla prossima!

Per Nimpha93: Ciao tesoro mio!! Non dire cavolate, tu te le meriti e come tutte le mie attenzioni!! E non sono nemmeno abbastanza per ringraziarti delle bellissime recensioni che mi lasci sempre! Ti devo gran parte della felicità delle mie giornate!Ti ringrazio per l'ennesima volta dei complimenti, e sapere che ti è piaciuto il chap, mi manda al settimo cielo! Il tuo giudizio è molto importante per me! Il comportamento di Hermione è stato forte ma anche un po' duro, e anche se lo ha fatto per Dracuccio (la smetti di chiamarmi Dracuccio! NdDraco scusami amore tesorino mio NdA Grrrrrrr...NdDraco) mi è dispiaciuto "un fottio" (molto) per Harry, infatti ho messo subito a posto le cose, e come si è visto in questo chap, il rapporto fra i due si è notevolmente rafforzato, e fa vedere l'intensa amicizia che li lega! bada bene, amicizia, io ODIO le Harry/Hermione, quasi quanto le Draco/Ginny (a proposito: non ti preoccupare, anche io odio questo paring e non lo scriverei per niente al mondo!Spero ti piacciano le Jams/Lily e Malandrini, perchè sarà la prossima FF che posterò...) La scena della Torre credo sia stata infinitamente carina ma anche buffa! Specie quando Hermione fuma...hahaha ganzissima! La reazione di Draco è stata molto sobria. Non ha ne confermato ne smentito...perchè...LO DICI MEGLIO, QUANDO NON DICI PROPRIO NIENTE (a ri-proposito: credo anche io che in qualche modo io e te siamo collegate, perchè coincidenze del genere non le avevo mai viste!! hihihi)
Ti consiglio vivamente di smettere di dire c*****e del genere: TU SEI GRANDE!! E non provare a sminuirti perchè vengo fino a casa tua, e come si dice in toscana, ti briscolo! (ti picchio!), no, ti adoro troppo per farlo, ma sappi che mi arrabbierei, perchè sei mitica! e se te lo dico io, fidati! Che dirti, spero che anche questo chap ti sia piaciuto, e aspetto impaziente la tua prossima bellissima recensione! Grazie mille perchè ci sei sempre, e so che ci sarai sempre! Ti voglio bene! Bacionissimi al prossimo chap!

Per Soraya: Ciao dudì!! Grazie della recensione e dei complimenti, ci sei sempre!! Ti voglio un mondo di bene!  E da domani manca una settimana al grande incontro! Yuppi!

Per glory: Ciao! Grazie mille della recensione e per i complimenti, sono stra-contenta che ti piaccia! Continua a seguirmi, mi raccomando!! Bacioni e al prossimo capitolo!

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Capitolo 16
*** AVVISO IMPORTANTISSIMO! ***


AVVISO!!!!!!!

CARI LETTORI E LETTRICI CHE SEGUITE LA MIA STORIA, VI DEVO DARE UNA BRUTTA NOTIZIA. STASERA PARTO, VADO QUATTRO GIORNI AL MARE DALLA MIA MIGLIORE AMICA, E PURTROPPO (ALMENO CHE NON RIESCA A SCROCCARE UN PO' DI LINEA WIRELESS DI QUALCUNO! XD) NON POTRO' POSTARE! SONO DAVVERO TRISTISSIMA, MA NON VI PREOCCUPATE: IN QUESTI GIORNI SCRIVERO' TANTISSIMO E APPENA TORNO VI POSTERO' TUTTO! SAPPIATE CHE MI MANCHERETE TANTISSIMO E CHE SARO' TROPPO TRISTE SENZA DI VOI!
UN BACIONE GRANDE GRANDE DALLA VOSTRA SCRITTRICE PREFERITA (O ALMENO LO SPERO!XD) ...---*ALEXA*---.... CHE VI VUOLE TANTO TANTO TANTO BENE!

Ps per Noemi: Preparati, nel prossimo capitolo ci sarà una sorpresa per te!! XD Bacioni ti voglio taaaaaanto bene e mi mancherai una cifra in questi giorni tesoro mio!! Ma sappi che ti penserò sempre!! Ciao ciao!

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Capitolo 17
*** Capitolo 15 ***


Ehm ehm...lo so sarei da fustigare, me ne rendo conto! Sono in ritardo pazzesco, ma ho le mie buone ragioni!Primo, i giorni che sono stata al mare non ho potuto scrivere molto, e quando lo facevo, erano sempre le due di notte inoltrate...secondo, in macchina, mentre tornavo a casa, word mi si chiude e mi cancella mezzo capitolo...terzo, quando sono tornata non ho potuto assolutamente continuare a scrivere, perchè sono dovuta correre a prepararmi per andare al cinema a vedere il film più bello del mondo, Harry Potter e l'Ordine della Fenice...quarto, ieri ho riscritto quasi tutto ma nel pomeriggio sono stata sempre via, e la sera sono andata a vedere i negozi a Empoli e sono tornata distrutta a mezzanotte e passa! Spero che mi perdonerete, e ora eccovi il capitolo!

Anche io ho sete...cerchiamo un pozzo...
                                                                             XXVI de "Il Piccolo Principe"


"Hermione?"
"Uhm..."
"Hermione?!"
"Hmm...uhmm..."
"Hermione!!"
"Mmh...uhmm..."
"Hermione!Facciamo tardi a lezione!" esclamò Harry, tirandomi appena, vedendo che io non accennavo a svegliarmi.
"Cosa? Come? Che ore sono? Muoviamoci!!" dissi tutto d'un fiato, alzandomi a sedere di scatto, con espressione impaurita. Il moro ridacchiò guardando la mia reazione.
"Sapevo che così ti saresti svegliata subito! Conosco le parole magiche!"
Sbuffai mentre appoggiavo la testa allo schienale vermiglio, sistemandomi i capelli che si erano arruffati e increspati nel sonno.
"Che ore sono?" chiesi mentre sbadigliavo. Il ragazzo occhialuto si alzò in piedi e si stiracchiò.
"L'ora di prepararsi..." rispose porgendomi una mano. Io la strinsi e mi alzai.
"Va bene, allora vado nel mio dormitorio!Ci vediamo dopo Harry!!" gli dissi avviandomi per i dormitori femminili.
"Ciao Hermione! A dopo" mi disse dietro, per poi sospirare e salire nei dormitori maschili. Entrai nella mia stanza dove tutte le mie compagne dormivano ancora. Guardai distrattamente l'orologio e entrai nel bagno, per prepararmi. Mi spogliai, aprii l'acqua nella doccia e ci andai sotto. Un leggero tepore invase la stanza mentre mi lavavo, passando tutto il sapone sul mio corpo. Sentivo il vociare delle mie compagne che si erano svegliate. Aprii la porta del box-doccia e mi avvolsi in un asciugamano di spugna bianco. Tutta gocciolante entrai in stanza e le mie amiche si fioandarono con la velocità della luce a prepararsi, lasciandomi sola in stanza. Ginevra si affacciò dalla porta e mi guardò curiosa e minacciosa.
"Dopo mi devi raccontare tutto nei minimi dettagli!!" mi disse.
"Tutto cosa?"
"Sei stata via stanotte...tira tu stessa le conclusioni..." e detto questo tornò in bagno a prepararsi. Sbuffai e presi dal baule la divisa pulita. Me la misi con cura, abbottonai la camicia fino all'ultimo bottone, la gonna rigorosamente lunga fino al ginocchio, il golfino bordato di rosso-oro perfettamente dritto, il mantello sulle spalle. Legai i capelli in una gonna frettolosa, e prendendo la borsa al volo, uscii e mi avviai in Sala Comune. Vicino al buco del ritratto, riconobbi Harry e Ron appoggiati alla parete. Mi avvicinai titubante.
"Buongiorno ragazzi..." gli salutai, spostando uno sguardo intenso sul rosso. Questo mi guardò inizialmente male, poi sorrise dolcemente.
"Buongiorno 'Mione" rispose, e io tirai un sospiro di sollievo. Lanciai uno sguardo di gratitudine al moro, che evidentemente aveva parlato con Ronald, che aveva messo sopra una pietra sulla sfuriata di ieri.
"Scendiamo a fare colazione?" chiese tutto allegro il Prescelto, avviandosi fuori dalla Sala. Io e il rosso lo seguimmo a ruota. Quest'ultimo mi si avvicinò e mi sussurrò all'orecchio.
"Capisco che sei frustata Hermione, ma non ti devi tenere tutto dentro...se vuoi parlare, io ci sono sempre per te, va bene?" il suo tono era un po' preoccupato. Mi cinse le spalle con il braccio e mi strinse più o meno forte. Io ricambiai stando al gioco, avevo capito che era stato Harry a dirglielo per giustificarmi. Ron mi lasciò un bacio sulla guancia e mi sorrise con tenerezza. Entrammo in Sala Grande che ancora eravamo abbracciati, ma non notai gli sguardi di fuoco che ci lanciò una nota Serpe dai capelli color del grano. Ci mettemo a sedere e cominciammo la colazione. Io mi versai un'abbondante dose di caffè, e lo sorseggiai mentre aspettavo che un gufo mi portasse la Gazzetta del Profeta. Puntai lo sguardo sull'ingresso della Sala, e vidi la decisa figura di Ginny Weasley venirmi incontro un po' ostile.
"Harmione Jane Granger!!" esclamò quando mi fu davanti, con una posa che ricordava molto distintamente la Signora Weasley.
"Sì?" chiesi confusa.
"Volevi scappare, eh?? Ma tanto mi devi raccontare tutto lo stesso!!"
"Tutto cosa?!?!"
"Stanotte non sei rientrata!Dove sei stata?"
"In Sala Comune!! Mi sono addormentata sul divano con Harry!"
"Non ti credo!"
"Harry!!!! E' vero che stanotte sono rimasta in Sala Comune?" chiesi rivolta al moro, che annu' vigorosamente. Riposai lo sguardo sulla ragazza, che mi guardò un attimo scettica, poi si arrese e si buttò poco delicatamente sulla panca, e afferrò una fetta biscottata. Poggiai lo sguardo sul tavolo delle Serpi. Draco stava sorseggiando con le sue bellissime labbra una tazza di thè, mentre i suoi occhi imperturbavili quanto incantevoli guardavano un punto non ben definito. Le dita tamburellavano sul tavolo come se stesse aspettando impazientemente qualcosa. I capelli color del grano gli aleggiavano sul viso, posando qua e la sulla sua pelle diafana. Portava la divisa un po' arruffata. La camicia era allacciata solo nei bottoni centrali, lasciando intravedere il petto scolpito. La cravatta quasi slacciata penzolava sul suo collo delicato, e il golfino era spostato su un lato. Il mantello era lasciato in terra sopra la borsa. Pensai una sola cosa. Com'era bello. Come avevo fatto a non accorgermene prima?!  
"Chi stai fissando?" mi chiese distrattamente Ginny.
"Ehm?"
"Chi stai fissando?" scandì meglio la rossa.
"Nessuno"
"Non dire sciocchezze e rispondi! Chi stavi fissando??"
"Nessunooo!!"
"Guardavi il tavolo delle Serpi...non ti sarai mica innamorata di una Serpe?!"
"Ginny finiscila!!!Non guardavo nessuno!"
Presi la borsa con forza, e abbassai lo sguardo impedendo all'ultimogenita di casa Weasley d'incrociarlo. Cominciai a cercare il libro di pozioni per ripassare un po'. Dopo un attimo di ricerca, il panico m'invase. Avevo lasciato il libro sulla Torre di Grifondoro. La lezione era nei sotterranei, e la campanella sarebbe suonata a momenti. Non ce l'avrei mai fatta almeno che non avessi fatto una corsa da maratoneta. Sospirai sonoramente.
"Devo andare a prendere un libro...torno subito!" mi giustificai alzandomi.
"Ok, ma fai presto Herm...tra poco suona" disse il moro. Mi avviai a corsa fuori dalla Sala. Mi fermai davanti alle scale e sbuffai. E BASTA CORRERE!
                                                                        *
"Dove corre la Granger?" chiese ridacchiando Blaise Zabini, guardandomi divertito.
"Che ne so..." feci facendo spallucce.
"L'ultima volta che è uscita di corsa dalla Sala avete fatto scintille" infierì sempre più divertito.
"Blaise, fai un piacere al mondo e datti in pasto alla Piovra Gigante" ribattei indispettito. Il moro, in contrapposizione alla mia affermazione, rise di gusto.
"E poi le mie dame come farebbero senza di me??"
"Già!! Poi Naomi si suicida..." lo schernii ghignando. Blaise sembrò offendersi.
"Prima di tutto si chiama NOEMI, e non NAOMI, e poi...beh...guarda che...mi piace davvero" confessò abbassando lo sguardo imbarazzato. Lo fissai stupito.
"Che intendi?"
"Intendo che con Noemi voglio fare le cose per bene...insomma...ci tengo davvero a lei!"
Lanciai uno sguardo sbico al tavolo di Corvonero, poi lo riposai sul mio migliore amico.
"Ti sei innamorato!!" esclamai indicandolo con il dito e ridacchiando.
"Prendi poco per il culo caro il mio Piccolo Principe!" rispose offeso.
"Ma, state insieme?"
"Sì..."
"Da quanto..."
"Un po'..."
"Ah, capisco..."
Continuai a sorseggiare il mio thè, la mia mente che rivangava i ricordi di ieri. Litigi, lacrime, baci, confessioni sussurrate fra le labbra e urlate da una Torre.
"Mi ha detto "ti amo"..." dissi in un bisbiglio, rivolto a Blaise.
"Chi?"
"Hermi...ehm la Granger...mi ha detto, anzi urlato, "ti amo"..."
"E tu che hai risposto?"
"Nulla..."
"Come nulla?"
"Nulla!"
"Perchè tu non la ami?" mi chiese semplicemente. Io lo fissai un attimo, e non risposi. Quella domanda posta con leggerezza aveva una risposta molto profonda. Io tenevo alla mia Volpe, ma avevo sorpassato il confine dell'innamoramento? Cosa provavo davvero per lei? Sarrebe durato? Era un sentimento profondo o effimero? La campanella pose fine alle formazione delle mie domande, e alla ricerca delle mie risposte.
                                                                                   *
Il suono della campanella riecheggiò nelle mie orecchie quando misi piede fuori dalla Sala Comune di Grifondoro, con il libro di pozioni stretto in mano. Feci un profondo respiro e cominciai a correre senza sosta. Rischiai più di una volta una rovinosa caduta dalle scale prese per un pelo prima che si spostassero. Saltai molti scalini e fu un miracolo se non mi ritrovai stesa sul pavimento. Più veloce della luce mi ritrovai nei sotterranei, ma evidentemente non fui abbastanza veloce, perchè quando arrivai nel corridoio della classe di Pozioni, vidi la porta dell'aula chiudersi dietro l'inquietante figura del professor Piton. Aspettai un attimo, e raggruppando tutto il mio coraggio di Grifondoro, mi avvicinai e entrai molto timidamente in aula.
"Scusi Professor Piton, avevo dimenticato il libro di Pozioni sulla Torre e sono dovuta andare a prenderlo..." mi giustificai anche se sapevo che era completamente inutile con Piton.
"Signorina Granger le sue patetiche scuse non m'interessano, se fosse più attenta questo non succederebbe! 10 punti meno a Grifondoro per la sua mancanza di rispetto e il suo ritardo! Non me l'aspettavo da lei!" disse freddamente il professore, guardandomi gelidamente. Annuii e mi avviai verso il tavolo dei miei amici, ma il prof. mi fermò.
"Cosa crede di fare, di arrivare tardi e sedersi anche dove le pare? Vada a sedersi in fondo, accanto al Signor Malfoy..." fece con odiosità. Mi ruotai prima verso di lui, poi verso il fondo dell'aula, dove c'era Draco seduto in un banco con il posto accanto vuoto. Mi avviai avvilita in mezzo a tutte le serpi, pensando che molto probabilmente non sarei uscita viva da lì. Io e il mio Piccolo Principe ci scambiammo uno sguardo freddo che in realtà era immensamente profondo, e celava affetto e intensità. Poi mi sedetti accanto a lui, poggiando poco delicatamente il libro sul banco. In un primo momento, io e il biondo non ci guardammo nemmeno, perchè tutti gli sguardi verde-argento e rosso-oro erano puntati su di noi. Ma quando il professore riacquistò l'attenzione, io e lui incrociammo gli sguardi e ci sorridemmo appena.
"Ciao Volpe" mi sussurrò pianissimo, incrociando le braccia sul banco e poggiandoci la testa.
"Ciao Piccolo Principe..." risposi nascondendo la bocca dietro una mano, il cui gomito era appoggiato sulla fredda superficie di legno.
"Che piacevole inconveniente...la studentessa modello il ritardo...se questa è la conseguenza, per favore, arriva tardi tutti i giorni..." continuò il biondo, senza guardarmi.
"Arriva tu in ritardo, tanto lo fai spesso! Sei abituato!"
"Se questo era sarcasmo, ti devo dare delle lezioni..."
"Preferisco fare qualcos'altro con te piuttosto che avere lezioni di sarcasmo..." gli bisbigliai maliziosamente, e Draco posò immediatamente i suoi occhi vogliosi su di me.
"Tipo?" mi chiese con voce strascicata e seducente, inumidendosi le labbra con la lingua.
"Tipo...giocare a Briscola" risposi divertita, e ridacchiammo sottovoce. Guardammo la lavagna e vedemmo che Piton aveva assegnato l'ingredienti per la pozione Corroborante. Mi alzai e mi diressi verso l'armedietto per prendere tutto l'occorrente. Cercai fra fialette e radici. Ad un certo Harry mi si avvicinò.
"Ciao 'Mione...te l'avevo detto che dovevi sbrigarti...ma le conseguenze non sono state male, no?" fece a bassa voce mentre prendeva degli ingredienti, e indicò il biondino in fondo all'aula. Io gli sorrisi.
"A volte qualcosa di brutto si può mutare in qualcosa di bello..." gli dissi, per poi allontanarmi e tornare al mio posto. Draco aveva già preso il calderone, e l'aveva posizionato sul banco.
"Questa pozione sarà una cazzata...che noia!" mugugnò contrariato. Io presi il mio calderone e lo sistemai accanto al suo.
"Mai sottovalutare le cose...sennò va a finire che le sbagli" lo rimbeccai. Lui mi guardò male.
"Sono un maestro in pozioni, piccola...io non sbaglio mai!"
"Non metto in dubbio che tu sia un maestro in pozioni...ma se si prendono le cose troppo alla leggere si rischia di sbagliare...e poi, te l'ha mai detto nessuno che sei troppo sicuro di te?"
"Sì...tu! Me lo ripeti circa 30 volte il giono!" sbuffò, quasi offeso. Mi trattenni a stento dal ridere. Cominciai a fare la pozione, e stemmo un po' in silenzio, concentrati.
"Che facevi prima con Weasley?" mi chiese d'un tratto il mio Piccolo Principe, con tono indecifrabile, tenendo sempre lo sguardo fisso sulla sua pozione.
"Prima quando?" feci confusa.
"Prima, a colazione..." continuò sempre senza guardarmi.
"Parlavamo...perchè, scusa??"
"No...prima..."
Lo fissai stranita, senza capire. Finalmente alzò lo sguardo su di me, e mi guardò eloquente.
"Hai capito, dai..." disse, per poi tornare a guardare il calderone. Ci pensai un attimo, poi finalmente mi venne a mente. Ron mi stava abbracciando quando siamo entrati in Sala Grande. Lo guardai un attimo, po risi piano.
"Che ridi?" fece offeso il biondino, mettendo quasi il broncio.
"Piccolo Principe...sei geloso..." gli dissi piano, cercando di non attirare l'attenzione. Parlavamo a denti stretti, magari così sembrava che ci stessimo solo insultando come sempre. Il mio Piccolo Principe mi fulminò con lo sguardo.
"Non sparare cazzate, io non sono per niente geloso..."
"Ora sei tu che spari cazzate, Draco!"
"Senti, non sono geloso...ho solo pensato che se eravate così affettuosi, voleva dire che lui non sapeva di noi..." si giustificò poco convincente la Serpe.
"Non c'è nulla di male ad essere gelosi...anche io un po' lo sono...dimostra che t'importa davvero di me!"
"Ma io non sono geloso!"
"Tu lo sei ma sei troppo orgoglioso per ammetterlo!"
"Non è vero!"
"Sì che è vero!"
"No!"
"Sì!"
"No!"
"Sì!"
"No!"
"Sì!"
"No!"
"Sì!"
"Cosa è questa chiacchericcio lì in fondo?! Scommetto che è la Signorina Granger! Che cosa indecente, arriva tardi a lezione e si permette anche di parlare!" la voce aspra di Piton riecheggiò tetra nella fredda aula, azzittendo tutti.
"Venti punti in meno a..." cominciò il professore, ma venne interroto.
"No, Signore, ero io!" disse prontamente Draco. Tutti si voltarono a guardarlo sbalorditi e attoniti.
"Come scusa?" chiese Piton confuso.
"Ero io che parlavo, Signore" ripetè calmo il Principe delle Serpi. Tutti lo fissavano interdetti e sbigottiti. Il Professore di Pozioni si girò, e tornò a sedere dietro la cattedra, senza più dire una parola. Un brusio assurdo invase l'aula, tutti molto probabilmente, si chiedevano se quello fosse davvero Draco Malfoy, o se stesse male. Gli unici tranquilli nell'aula eravamo io, Draco, Harry e Blaise Zabini. Gli unici che sapevano. Mi concentrai di nuovo sulla pozione, e aspettai che gli sguardi indiscreti dei nostri compagni si riposassero sui rispettivi calderoni, poi mi rivolsi al mio Piccolo Principe.
"Sei pazzo! Così se ne accorgono!" esclamai a bassa voce. Lui mi fulminò ancora una volta con lo sguardo.
"Io non sono geloso!!" ribattè, per poi tornare a occuparsi della pozione.
                                                                                   * 
Quando la campanella segnò la fine della lezione di pozioni, i ragazzi sciamarono più o meno velocemente fuori dall'aula per dirigersi ai piani superiori, più illuminati e aereggiati. Rimisi gli ingredienti a posto con cura, e pulii per bene il calderone. Presi la borsa e feci per uscire, ma prima mi voltai verso il mio Piccolo Principe. Eravamo rimasti soli nella classe.
"Sai, tutte le volte che vedo la Parkinson avvinghiata al tuo braccio sento un vuoto nello stomaco, e una voglia matta di spaccarle quella faccia da carlino" gli confessai con un grande sorriso stampato in volto. Draco alzò lo sguardo su di me, prima confuso, poi allegro.
"Non la sopporto quella lì, mi sta sempre appiccicata..." ribattè energicamente. Io scossi il capo.
"Non volevo arrivare a questo, Draco...ti volevo far capire che anche io sono gelosa di te..." il biondo fece subito per ribattere, ma io lo fermai.
"Per favore, Piccolo Principe, non fingere con me...non ce n'è bisogno..." gli dissi mentre mi avvicinavo a lui.
"Leggo nei tuoi occhi la tua anima..."
Ci guardammo per un lungo istante, poi lui sospirò e disse:
"Sì, sono geloso anche io, e quando ti ho vista entrare abbracciata a Weasley avrei spaccato contro di lui, la prima cosa che mi fosse capitata a tiro..." e dopo, mi baciò. Con dolcezza e possessività allo stesso tempo. Non sapemmo mai che quel bacio era stato visto da qualcun'altro, un qualcuno che appena allontanatosi dall'aula, esclamò: "Hai capito Hermione..."


Taradadan!!!Chi sarà che ha visto il bacio di Draco e Hermione?? Lo scoprirete nella prossima puntata! Che vi avverto, sarà postata domani l'altro sera, sul tardi, perchè domani vado a Torino per incontrare la mia Soraya! Lo so, sono sempre a giro, ma chi ci volete fare! Almeno in macchina scrivo!! Vi ho fatto aspettare tanto, è vero, ma spero che almeno ne sia valsa la pena! Ditemi cosa ne pensate!! Grazie a chi ha letto e a chi ha recensito lo scorso capitolo!!! Mi raccomando, RECENSITE! Ps: spero che la sorpresa per Noemi le sia piaciuta!! XD!

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Capitolo 18
*** Capitolo 16 ***


Ciao a tutti!!! Eccomi con il mio nuovo capitolo!! Vi devo dare un avvertenza:
Questo capitolo è NC17 perchè contiene una scena di sesso esplicito.
Per il resto, non ho niente da dirvi, quindi leggete e divertitevi!

Ps: Ho pubblicato un'altra storia in EFP, s'intitola "L'ultima discendente dei Black" se avete tempo, fateci un salto e lasciatemi un commento!Grazie mille!!


Un po' d'acqua può far bene anche al cuore...
                                                                                          XXIV de "Il Piccolo Principe"

Come tutti i pomeriggi, finite le lezioni, mi diressi a passo spedito verso la biblioteca. Entrai nella silenziosa stanza e mi posizionai nel mio tavolo abituale, vicino alla finestra, e cominciai a fare la lezione di trasfigurazione. La piuma impregnava d'inchiostro la pergamena candida, che si riempiva di parole e spiegazioni, di formule e incantesimi. Arrivata alla fine del tema mi accorsi che avevo superato di venti centimetri la lunghezza minima. Un'abitudine, ormai, per me, la diligente Hermione Granger, che da quand'era arrivata a Hogwarts voleva far capire a tutti di essere uguale agli altri maghi, anche se non aveva il sengue puro. Anche se della magia, non sapeva nulla fino a che non ha compiuto undic'anni. Ma la gente tutto questo non l'ha mai capito. Continuavano a schernirmi, ma non c'ho mai fatto tanto caso. Da quand'in qua essere bravi a scuola è un difetto?? Solo la gente invidiosa lo pensa, e questo m'incoraggiava ad andare avanti come avevo sempre fatto. Quello che però mi faceva davvero imbestialire, era quando mi rinfacciavano di pensare SOLO alla scuola, e MAI a me stessa. Quando mi rinfacciavano di non aver accorciato la gonna della divisa della scuola, quando tutte le ragazze dal terzo anno in su l'hanno fatto, o di non divertirmi mai, di non andare mai alle festicciole clandestine che animavano la vita notturna di Hogwarts, o di non truccarmi mai, o di vestirmi sempre con maglie larghe e gonne lunghe (ad esclusione del vestito regalatomi da Draco!) come se io non fossi una ragazza. Chiusi con forza il libro di Trasfigurazione, infastidita da quei pensieri e ricordi che vagavano nella mia mente. Mi sciolsi i capelli e mi rifeci una crocchia stretta, anche se qualche ciuffo ribelle mi sfuggì, ricadendomi davanti agli occhi. Improvvisamente sentii picchiettare alla finestra. Alzai lo sguardo e vidi un barbagianni nero alla finestra che voleva entrare. Aprii piano i vetri e un'ondata di vento gelido, sottolineando che ormai era inverno inoltrato. Il gufo mi porse una zampina, dove era legato un rotolino di pergamena. Glielo sfilai, e subito dopo il volatile si dileguò, uscendo dalla biblioteca. Chiusi immediatamente la finestra, e mi rimisi a sedere. Srotolai la piccola pergamena e lessi curiosa:

Scommetto che sei in biblioteca a studiare...se è così, ho vinto la scommessa, e mi spetta una ricompensa, quindi corri immediatamente nella Stanza delle Necessità e fammi passare interminabili momenti di passione...se non è così...vieni lo stesso!! Ti aspetto dentro!
                                                                                                            Tuo Piccolo Principe

Rilessi il bigliettino almeno cinque volte sorridendo come un ebete davanti a quel foglietto di carta. Mi misi anche a ridere, la prima volta che lo lessi. Poi, finalmente, mi decisi a mettere in borsa tutti i miei libri e le mie pergamene, e uscii velocemente dalla biblioteca, salutando gentilmente Madama Pince. Stavolta le scale le salii piano, facendo attenzione, perchè di questo periodo, avevo corso anche troppo, e stamattina, è stato un miracolo se non sono finita in infermeria con un arto rotto!! Arrivai davanti alla Stanza delle Necessità, e ci passai davanti tre volte, ad occhi chiusi, pensando "Voglio la stanza dove mi sta aspettando Draco". Quando aprii gli occhi, sul muro era comparsa una porta di legno intarsiato. L'aprii e immediatamente alle mie orecchie giunse una piacevole musica, fatta di note delicate e soavi. Entrai e vidi un ragazzo girato di spalle, con una bella e conosciuta chioma platinata, che suonava il pianoforte. La stanza aveva una luce soffusa che proveniva da alcune alte finestre. Da una parte c'erano due divani scarlatti, un tavolo di mogano e alcune sedie. Mi avvicinai silenziosamente alle spalle del biondo, che continuava a fare pressione con le sue dita affusalate sui tasti, scaturendo una melodia suadente.
"Non sapevo che sapessi suonare il piano, Piccolo Principe" dissi sorridendo. La musica cessò immediatamente, e Draco si voltò verso di me. Incrociò i suoi occhi di ghiaccio con i miei nocciola e si aprì in un sorriso tirato e un po' malinconico.
"Ci sono tante cose che non sai di me, Volpe..." rispose con voce un po' strascicata. Mi sedetti sul panchetto nero accanto a lui, ma con le spalle rivolte alla tastiera. Gli buttai le braccia al collo.
"Non vedo l'ora di scoprirle, allora..." ribattei piano. Il biondo alzò una mano e la posò sulla mia crocchia. Poi con un movimento secco mela sciolse. I capelli ricci mi ricaddero disordinate sulle spalle. Il ragazzo guardò il leghino nero con sopra una stella di brillantini, e poi se lo mise in tasca.
"Non ti servirà più tanto...hai dei capelli così belli che non vedo il motivo di legarli..." si giustificò.
"Così belli?? Ma se sono crespissimi!E poi mi danno noia..." feci scocciata tirandomi su i capelli.
"Basta che li curi un po'...e ricorda per bell'apparire bisogna soffrire!!E poi per cosa ti danno noia? Per studiare??"
Lo guardai in cagnesco e unii le braccia sotto il seno, aprendomi in una smorfia offesa.
"Sì, per studiare!!So che ti sembra tanto impossibile, ma io ci tengo davvero!!" esclamai alterata.
"Ci tieni più che a me?" mi chiese Draco con uno strano sorrisino malizioso. Ma non bastava per farmi sbollire. Mi avvicinai con tono di sfida.
"Forse..." risposi tagliente. Il biondino sembrò offendersi.
"Che vuol dire "forse"?!?!?!" fece con tono più alto.
"Forse vuol dire forse, Draco!!! Dovete smettere di criticarmi perchè studio!" ribattei ora più rabbiosa.
"Io non ti critico perchè studi, io ti critico perchè lo fai TROPPO!"
"Studiare non è mai troppo!"
"Ma sentila! E poi ti lamenti se ti chiamano secchiona! Guarda che io lo dico per te! Perchè sei bella ma non lo vuoi far vedere come se fosse una congiura o un difetto! Come se essere bella implicasse essere allo stesso tempo una gallina senza cervello!Non ti tieni perchè non ti vuoi abbassare al livello delle tue amiche oche, ma così fai male solo a te stessa!"
Fissai il mio Piccolo Principe nei suoi occhi algidi che si erano improvvisamente accesi di una strana luce, un misto tra rabbia, delusione, e affetto. Abbassai lo sguardo colpita dalle sue parole che avevano maledettamente ragione. Ma io non potevo farlo, non potevo essere come loro.
"Non puoi capire, Draco..." mugugnai sempre tenendo gli occhi fissi sulle mie scarpe. Lui con due dita mi prese il mento e mi alzò la testa, incatenando il suo sguardo al mio.
"Allora aiutami a capire...(frase di Hermione tratta dal film "Harry Pottere l'Ordine della Fenice"ndA)" rispose deciso. Lo guardai per un altro istante.
"Ho fatto così tanto per essere diversa, per far capire a tutti che valgo davvero, che non penso solo a quelle stupide frivolezze a cui pensano le ragazze...volevo dimostrare che anche se sono una mezzosangue, non ho niente di meno a voi...e ora che l'ho fatto capire, mi sentirei così stupida a fare qualcosa che ho sempre criticato, come accorciare la gonna o perdere ore a truccarmi e prepararmi..." confessai al ragazzo con aria abbattuta. Draco mi guardò con comprensione.
"Cioè, cosa penserebbe la gente se mi presentassi con la gonna corta, i capelli acconciati, e il trucco sul viso?! Non mi ci vedo nemmeno! Credo che non sarei nemmeno io!!"
"Sai, non ti deve interessare cosa pensa la gente...solo cosa pensi tu! E poi secondo me la gente penserebbe che sei davvero una gran bella ragazza, e si chiederebbe perchè l'hai nascosto per così tanto tempo! Però devi decidere te!"
"Guarda Piccolo Principe, non mi sento di cambiare così le cose. Io sono Hermione, solo Hermione!E non voglio di certo cambiare perchè la gente, e voi stupide Serpi mi prendete in giro!" dissi decisa.
"Ehi, modera le parole! Noi non siamo stupide!! Magari solo un po'...sarcastiche!" si difese il biondino. Lo guardai male.
"Ve beh, lasciamo perdere...comunque hai ragione e poi...a me tu piaci così...però lascia i capelli sciolti!" e detto questo, Draco si sporse su di me e mi trascinò in un bacio pieno di passione, quelli che ti tolgono il fiato e che ti portano su un'altra dimensione, dove siamo solo io e il mio Piccolo Principe, semplicemente noi. Mi staccai per riprendere fiato. Ruotai le gambe per mettermi di fronte alla tastiera del piano, poi ci posai le dita delicatamente. Guardai lo spartito e suonai qualche nota.
"Anche tu sai suonare il piano?" mi chiese Draco curioso.
"Sì, quando ero piccola i miei mi mandavano a lezione per imparare...ma ora sono un po' arrugginita..."
"Hai voglia di fare un duetto?"
Sorrisi in direzione del biondo e annuii. Cominciò a cercare nello spartito, finchè non lo aprì in una pagina con due testi. Mi lanciò uno sguardo complice e cominciammo a suonare. Una dopo l'altra, le note si spandevano leggiadramente nell'aria, sovrapposte e accoppiate. Le mia musica si fondeva perfettamente con la sua, come in un bacio soave, sottolineando una certa complicità creatosi tra di noi, fra la Volpe e il suo Piccolo Principe, destinata a perdurare finchè il destino avesse voluto. Le nostre dita si muovevano a tempo sui tasti, con leggerezza e pressione allo stesso tempo, creando un'unione profonda e infrangibile. Andammo avanti per alcuni minuti, poi ci fermammo e ci sorridemmo a vicenda.
"Ho sbagliato due volte!" dissi un po' contrariata. Lui rise, facendomi fremere il cuore.
"Non ci sei abituata, vero, a sbagliare? Beh, sappi che capita a tutti..."
Vero. A tutti capita di sbagliare. Me inclusa. Ma ancora non sapevo rendermene conto, che avevo sbagliato. Annuii sorridendo e posai gentilmente le mie labbra sulle sue. Un piacevole sapore di menta e tabacco mi travolse i sensi, e affondai le mani fra i suoi crini color del grano. Mi cinse possessivamente, e mi strinse forte a sé, in una stretta vigorosa ma morbida allo stesso tempo. Era un piacere stare fra le sue braccia, ci sarei rimasta per l'eternità, se solo avessi potuto. Draco mi strinse in vita e mi tirò su, facendomi sedere a cavalcioni sulle sue gambe. Il nostro bacio si approfondì, e con la lingua esplorai il suo palato, giocando con la sua sensualmente. Con le sue mani esperte mi solcò il corpo, e velocemente mi sfilò il golfino, e mi slacciò la camicia. Immediatamente feci lo stesso. Ormai non mi vergognavo più dell'attrazione che provavo verso il ragazzo, e i miei movimenti erano più sicuri. Passai le mani sul suo petto, accarezzandolo dolcemente. Il Piccolo Principe s'insinuò sotto la mia gonna, e piano piano mi sfilò le mutandine. Sentii una scossa di emozione percorrermi la schiena. Posai adagia le dita sulla cintura dei pantaloni di Draco, e molto lentamente, gliela sganciai. Abbassai la zip, e gli abbassai i boxer neri. Ancora una volta, il biondo mi prese per la vita e mi sistemò meglio su di sé, entrando in me con una spinta decisa che mi fece gemere di passione. Afferrai le sue spalle e mi mossi soavemente mentre lui si faceva strada dentro di me, inondandomi di piacere. Le spinte di lui si facevano più intense, e quando arrivammo all'orgasmo, giurai di non essere mai stata così bene in tutta la mia vita. E pensare che a farmi stare così bene era proprio Draco Lucius Malfoy, era ancora più fantastico. In fondo, si sa... sono le condizioni peggiori a rendere le cose straordinarie!*


*Citazione di Cartesio

Beh, che mi dite di questo chap?? L'idea di Draco che suonava il pianoforte mi è piovuta dal cielo, ma ho sempre pensato che lui facesse il duro ma che in realtà nascondesse un'anima d'artista, e visto che il disegnare e il dipingere era stato già abbastanza usato, ho subito pensato alla musica. E scusate tanto, ma poi...un Draco che suona il pianoforte è TROPPO SEXY!!!!!!! Ok, la smetto sennò affoggo il mio povero pc nella bava!! Grazie a tutti a quelli che hanno letto, e come sempre, mi raccomando RECENSITE!!Ora, i ringraziamenti singoli!

Per dilly_23: Ciao!! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, e spero che anche questo non sia da meno! La parte in cui Draco si prende la colpa al posto di Hermione, credo sia intensa ma allo stesso tempo buffa, perchè non da spiegazioni di questo strano fatto, e precisa subito che "non è geloso"!!! Anche lo scach con Blaise era carino, quel ragazzo è troppo fantastico!! Grazie della recensione, a presto!! Bacioni!

Per RaRa93: Ciao tesoro!! Non ti preoccupare per il ritardo (anche se ammetto che mi stavo un po' preoccupando, sarebbe stato un disastro perdere una delle mie migliori commentatrici!!) Comunque, ti perdono perchè le tue recensioni sono sempre fantastiche, e non occorreva che tu ti prostrassi, anzi!! Riguardo al capitolo, la scenetta del "sì" e "no" ha fatto molto sorridere anche me quando l'ho scritta, quei due sono così carini quando bisticciano! Purtroppo ti devo dare una brutta notizia...per la confessione di Draco dovrai aspettare ancora un po', non perchè non la ama, ma perchè ho in mente un'occasione ben speciale per dirgliela, occasione che perl si creerà, grazie anche al fatto che lui non gliel'abbia mai detto prima...discorso complicato?? Beh, lo sai che sono come il serpente del piccolo principe...parlo a enigmi!! Come al solito non ti posso dire niente sul personaggio misterioso, ma non piangere, si scoprirà presto...Grazie mille per la recensione, aspetto con ansia la prossima!! Bacioni, a prestissimo!

Per sesshoyue: Ciao!! Grazie mille della recensione e dei complimenti, mi hanno fatto un piacere immenso!Tra poco si saprà chi è il pers misterioso, quindi continua a seguirmi! Ancora grazie, alla prossima!Baci!

Per *Eirene*: Ciao tesoro!! Noooo due settimane senza di te, come faccio?!?!?! Senza ne te, ne Noemi, mi senti troppo triste!! Va beh, non disperiamo!! Però appena torni, voglio anche da te una bella recensione lunga lunga, sennò mi offendo, ok?! Cmq, tornando al capitolo...Harry è un amico vero, sarebbe una fortuna avere un amico come lui!! Più passa il tempo e più amo Blaise, è troppo mitico!Ti auguro buone vacanze, ma ritorna presto!! Bacioni!!

Per mars: Ciao bella! Grazie mille per la recensione, spero che anche questo chap ti sia piaciuto!! Alla prossima! Baci!!!

Per Dark_Angel: Ciao tesoro! Eccomi, con il nuovo chap che spero ti piacerà come il precedente! Ovviamente non ti posso dire niente su chi ha visto il bacio di Hermione e Draco, ma si scoprirà presto! Grazie mille per la recensione! Bacioni, a presto!

...---*Alexa*---...

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Capitolo 19
*** Capitolo 17 ***


Ciao a tutti! Anzi, buona notte a tutti! Lo so, aggiorno nei momenti più indecenti, ma che ci posso fare?? L'ispirazione mi viene sempre nei momenti meno consoni! Scrittrice pazza, I know! Beh, che dire, mi è uscito fuori un capitolo tra il comico, il romantico e il malinconico (che mix distruttivo, non vi pare??) quindi non so quale potranno essere gli effetti collaterali!! Bacioni a tutti, e buona lettura!

E' il tempo che hai perduto con la tua rosa, che ha reso la tua rosa così importante...
                                                                                                               
                                                                                                          XXI de "Il Piccolo Principe
"

La mattina seguente, quando andai ad aprire la finestra, mi ritrovai davanti ad una meravigliosa sorpresa. Tutto il parco di Hogwarts era coperto da uno strato di neve bianca, e il Lago Nero era diventato una lastra luccicante di ghiaccio. Un sorriso raggiante si aprì fra le mie labbra carnose, nel vedere quel candido spettacolo, palese annuncio che l'inverno era ormai arrivato e che tra poco ci sarebbe stato il Natale. Mi fiondai sul letto della mia migliore amica Ginny, e la scossi poco delicatamente.
"Ginevra! Ginevra alzati, guarda fuori dalla finestra!" le dissi facendo in modo che si svegliasse. All'inizio ebbi solo dei mugolii di protesta, poi finalmente la rossa si alzò e appena vide che era nevicato (e anche di brutto!NdA) lanciò un mezzo gridolino e si precipitò alla finestra, sporgendosi appena per allargare la sua fisuale.
"Wow è magnifico!!" esclamò con euforia. Annuii energicamente. Ginny si voltò verso di me e mi prese per mano, per poi sorridermi.
"Andiamo a svegliare i ragazzi, Herm, così scendiamo subito al parco!!" mi fece tutta giuliva.
"Ginny, ma non possiamo intanto cambiarci e aspettarli semplicemente in Sala Comune?" brontolai contrariata.
"No Hermione, sennò quelli lì si svegliano tra venti secoli, quando la neve si sarà già sciolta, e poi magari così becco anche Harry in mutande!!" completò maliziosamente l'ultimogenita di casa Weasley, facendomi l'occhiolino. Io ridacchiai e alla fine acconsentii, dirigendomi con lei nei dormitori maschili. Trovammo velocemente quello di Harry e Ron, ed entrammo piano. Tutti, ovviamente, dormivano ancora. La mia sadicissima migliore amica si avvicinò quatta quatta al letto del "Prescelto" e quando constatò che era vestito, sbuffò (maniaca pervertita e piattola giù le mani dal mio Harry!NdA momentaneamente presa da crisi isterica e odio convulso verso la piattola) e si avvicinò a quello del fratello. Dopo qualche istante di silenzio, gli urlò nell'orecchio.
"SVEGLIA PIGRONE, PITON TI HA CONVOCATO PER UNA LEZIONE DI LAP-DANCE!" Il rosso si tirò su immediatamente con dipinta un'espressione di puro terrore in volto. Io ero piegata in due dalle risate, un po' per quell'espressione, un po' per l'affermazione di Ginny, che mi fece immaginare un alquanto equivoco professore di pozioni che si lancia in balli ambigui. Anche gli altri si svegliarono straniti, specialmente dal viso terrorizzato di Ron, e dalle risa mia e di Ginivra, che ormai stavamo quasi piangendo.
"MA SIETE MATTE TUTTE E DUE A SVEGLIARMI COSI'!VI SI E' FUSO IL CERVELLO!! TRA UN PO' MI VENIVA UN INFARTO!CI STAVO PER MORIRE SECCO!!!" ci invei contro Ronald. Harry intanto, dopo essersi svegliato e aver connesso per bene il cervello, si era unito al nostro coro di risate, mentre Seamus e Dean si erano bellatamente rimessi a dormire dopo averci mandatto voi-sapete-dove.
"Dai Ron, non te la prendere! Vi siamo venuti a svegliare perchè è nevicato, e guardate fuori che spettacolo!" giustificai il nostro gesto, tirando le tende della finestra e mostrando ai due ragazzi il panorama che si stanziava all'esterno della scuola. I due ragazzi si alzarono e osservarono la coltre bianca che aveva sovrastato il verde smeralndino dei prati di Hogwarts. Rimasero sorpresi e sorriso compiaciuti.
"Beh, che ci facciamo ancora qui?? Tutti fuori!" esclamò il moro alzando il pugno a mo' di vittoria. Noi annuimmo e io guardai distrattamente l'orologio.
"Tra un quarto d'ora tutti giù al parco" sentenziai avviandomi verso l'uscita della camera dei maschietti. Ginny mi seguì a ruota. Ritornammo nel nostro dormitorio e ci preparammo. Presi cappotto e sciarpa, ci avviammo giù in Sala Comune. La rossa si fermò un attimo a parlare con una ragazza del suo anno. Io intanto uscii dal buco del ritratto e andai in nella Sala D'Ingresso. Aprii il portone con una strana euforia e mi catapultai sul prato innevato, affondando i piedi nello strato di neve, e lasciando le orme del mio passaggio. Mi avvicinai alla riva del Lago che ora era completamente ghiacciato. C'erano altri studenti che si prendevano a palle di neve, o si rincorrevano, o pattinvano, o facevano dei pupazzi. L'atmosfera era allegra e spensierata, come se tutti si fossero dimenticati della guerra che piano piano si sta consumando nel mondo magico. Sospirai, poi vidi una nota chioma corvina avvicinarsi a me con un grande sorriso.
"Ehi Herm, hai voglia di pattinare un po' sul ghiaccio?" mi chiese Harry quando mi fu vicino. Io storsi il naso.
"Non sono molto brava a pattinare, per dire la verità..." risposi titubante.
"Dai, ci sono io con te, ti aiuto e non ti farò cadere! Parola di boyscout!" ribattè il moro, e tutti e due scoppiammo a ridere. Acconsentii, e trasfigurai sia le mie scarpe che quelle del ragazzo in un paio di pattini. Subito mi sentii poco stabile, così mi tenni prontamente a lui, che mi afferò deciso.
"Pronta?"mi chiese sorridendo Harry. Annuii.
"Nata pronta..." risposi, e il moro mi prese per mano, conducendomi sul Lago, dove già altri ragazzi stavano volteggiando leggiadramente o cascando rovinosamente. Senti scivolarmi e rafforzai la stratta alla sua mano. Piano piano facemmo dei piccoli giri, poi presi più confidenza e cominciai ad andare da sola, più veloce e più lontana. Io e Harry cominciammo a rincorrerci fra di noi, spingendoci e ridendo. Mi allontanai da lui, controllando che non mi stesse addosso, ma nel girarmi, non mi accorsi che mi andai a scontrare con qualcuno. Finii contro un ragazzo, che però evitò la mia caduta prendendomi saldamente per i fianchi. Alzai gli occhi, scontrandoli con un paio grigi color della nebbia.
"Non puoi proprio resistermi, eh Granger?!" esclamò ghignando Draco.
"Già, non posso starti lontana, Malfoy!!" risposi tra l'indispettito e il divertito.
"Non ci sai fare con i pattini, non è vero?" continuò il biondo con una nota d'innocente scherno.
"Non proprio, a dire il vero...te ne dovresti essere accorto quando ti ho travolto!" gli dissi ridacchiando. Harry, che aveva notato il mio scontro con qualcuno (ma che non aveva visto chi era!!) mi venne subito in contro.
"Herm, tutto apposto?? Te l'avevo detto che dovevi andare più..." cominciò il moro, fermandosi poi a guardare Draco molto stupito.
"...piano...scusatemi, ho interrotto qualcosa?" terminò lui, spostando lo sguardo sulle mani del biondo che erano appoggiate saldamente alla mia vita, e le mie mani sulle sue. Le tolsi immediatamente e mi staccai dalla Serpe, appoggiandomi ai fianchi del Grifondoro.
"Niente! Assolutamente niente, Harry" risposi immediatamente. Draco lanciò uno sguardo interrogativo al moro, per poi posarlo su di me.
"Lui sa?" mi chiese.
"Lui sa" risposi io.
"Io so" confermò Harry.
"Tu sai" ribadì la Serpe. La scenetta era alquanto buffa. Il mio Piccolo Principe e il mio migliore amico si squadrarono in cagnesco per alcuni minuti.
"Harry, dove sono finiti Ron e Ginny?" chiesi interrompendo quella battaglia di sguardi.
"Te l'ho detto, erano rimasti a battibeccare in Sala Comune perchè Dean ci provava con Ginny (o almeno così Ron credeva) poi boh..."
Saettai lo squardo verso l'entrata di Hogwarts, e scorsi due figure dalla chioma rossa avvicinarsi al Lago.
"Eccoli..." sentenzionai guardando Draco eloquente.
"Ho capito, è meglio che mi tolga da qui..." fece sbuffando. Pi si avvicinò al mio orecchio.
"Non creda che mi accontenti di questo...tra cinque minuti alla nostra collinetta!"e dopo questo lieve sussurro si allontanò da me, ma non prima di avergli rivolto un dolce sorriso. Harry mi guardò diverito.
"Qualcuno qui ha un appuntamento mi sa! Ti copro io con Ron e Ginny, non ti preoccupare!" disse allegro. Lo abbracciai con gratitudine.
"Harry sei fantastico!Ti adoro!" gli dissi stringendolo forte.
"Anche io...però ora vai...sennò fai tardi dal tuo Piccolo Principe..."sorrisi raggiante al moro, e dopo un ultimo cenno, mi allontanai, andando sulla riva del lago. Trasfigurai un’altra volta i pattini in scarpe, e corsi verso il campo da Quidditch, per poi girarsi intorno e raggiungere la collinetta dov’ero solita incontrarmi con Draco, quando ci stavamo addomesticando. Camminai piano, scostando appena la neve candida, respirando l’aria pungente dell’inverno che s’infiltrava penetrante nelle vie respiratorie. Finalmente scorsi la figura perfetta (e strafiga, aggiungerei!NdA versione maniaca sessuale) di Draco, a sedere sulla neve, che fumava una sigaretta mentre si puntellava con i gomiti e guardava il cielo offuscato da alcune nuvole dispettose. I suoi occhi imperturbabili erano velati una strana luce. Mi avvicinai piano al ragazzo, che si voltò verso di me e sorrise, mentre si rimetteva la sigaretta fra le sue labbra fini e estremamente seducenti.
“Ciao Volpe…” mi salutò con una nota di allegria e dolcezza nella voce.
“Ciao Piccolo Principe” risposi sedendomi a gambe incrociate accanto a lui. Draco ciccò la sigaretta in terra, poi si sporse su di me, e posò sulle mie labbra un bacio gentile e casto, che pian piano si approfondì. Un familiare sapore di menta e tabacco mi travolse le papille gustative. Ci separammo sorridenti.
“A che stavi pensando, prima che venissi io?” gli chiesi curiosa, visto che non avevo mai visto quello sguardo nei suoi occhi. Lui aspettò qualche istante, spingendo i suoi occhi di ghiaccio sciolto sui miei di oro fuso, poi li distolse, riposandoli sul cielo.
“A te” rispose con semplicità e trasparenza inaudita.
“A noi, per dire il vero, ma specialmente a te…e a tutti i momenti che abbiamo passato insieme”
“Bellissimi momenti…” ribattei sorridendo e rivangando con la mente i ricordi passati.
“Già…e pensavo fino a quando sarebbero continuati…”
“Che intendi?” chiesi interdetta.
“Che ho paura, Hermione…forse nella prima volta in vita mia…” rispose guardandomi negli occhi intensamente. Io non capivo.
“Io e te non potremmo mai avere una realzione normale, e forse sarà proprio per questo che perdurerà. Ma fino a quando, Volpe? Se mio padre, o mia madre, o qualcun altro venisse a sapere che io sto con te, saresti in pericolo…lo sai, vero?”
Io annuii tristemente, poi gli sorrisi amaramente e dolcemente allo stesso tempo.
“E’ per questo che ho paura…paura di non poterti più avere, paura che non possa ribellarmi, paura che ti possa succedere qualcosa…ma non mi sono mai fatto intimorire dalla paura…non quando c’è una cosa così grande in ballo…ma a volte penso, che non vorrei che la cosa si complicasse, che tutto rimanesse semplice come ora e che niente si evolvesse…” fece una pausa e un grande sospiro, mentre io lo ascoltavo attentamente.
“Però nella vita bisogna pur sempre rischiare per le cose a cui teniamo…” continuò il biondo, ricambiando il sorriso che prima gli avevo rivolto io.
“Questo è tutto un rigiro di parole per dirmi che ci tieni a me?” chiesi ridacchiando alla Serpe che cottraccambiò.
“Più o meno…ma non mi servono le parole per fartelo capire” e detto questo, mi travolse in un bacio che passionale era un eufemismo. Mi strinse premendo il suo corpo muscoloso sul mio delicato, e muovendo le sue labbra fini sulle mie carnose, baciandomi con un trasporto inaudito, che mai avevo sentito prima d’ora. Il mio cuore perse un battito nel costatare con quanto amore mi stesse baciando il mio Piccolo Principe. Quando ci staccammo, respiravo a fatica.
“Mi farai venire una crisi respiratoria così, lo sai vero?” feci con sarcasmo e lui rise. Socchiusi gli occhi codendomi quel suono cristallino che mi entrava nell’anima, facendomi fremere tutte le volte che lo sentivo. Era quasi commovente, sentire ridere Draco, da quanto era bello.
“Sai, credo che non importi quanto tempo passeremo insieme, ma il modo in cui lo faremo…” dissi poi, quando la sua risata era solo un eco nella mia mente; sdraiandomi sull’erba fredda.
“Tu credi?”
“Certo…io scambierei volentieri un’eternità per un secondo della tua risata…” risposi con un grande sorriso. Il biondo annuì con il capo.
“Ma il tempo ha sempre la sua parte…” ribattè deciso.
“Perché più passa e più io tengo a te!”
Mi misi d’un fianco, e mi tenni la testa con la mano, per fissarlo divertita.
“Non siamo un po’ troppo romantici oggi, Signor Malfoy?”
“Forse Signorina Granger, ma è colpa tua, anzi, è colpa del libro che mi hai regalato tu, se penso tutte queste cose…” si giustificò scherzoso.
“Touché!” gli concessi, mentre gli davo un leggero bacio a fior di labbra. Lui cominciò a giocare con i miei boccoli di cioccolato, arrotolandoseli intorno al suo indice, e poi lasciandoli andare leggiadramente.
“Comunque, dovresti ringraziare lo stesso il tempo…” continuò serio.
“E perché, di grazia?” domandai curiosa.
“Perché è il tempo che ho passato con te, che ti ha reso così importante…”
Lo guardai un attimo con gli occhi che traboccavano di felicità, poi risi.
“Ehi, ma non ero io la Volpe? Mi stai rubando le frasi!” feci contrariata, e anche lui si unì nell’esternare la sua ilarità.
“Va beh, se è così che ci posso fare io?!Se quella frase rispecchia quello che penso…” si giustificò, sempre con un grande sorriso. Non credevo alle mie orecchie. Pensavo che tutto fosse un candido sogno, invece era la realtà, Draco mi stava confessando apertamente (più o meno) i suoi sentimenti, e io avrei voluto gridare di felicità, o mettermi a piangere, addirittura. Ma poi optai per un opzione molto più conscia e emozionante.
Presi il mio Piccolo Principe per il colletto del cappotto, e lo spinsi su di me, coinvolgendolo in un bacio mozzafiato, che sapeva non solo di amore, ma anche di una gratitudine convulsa. Il biondo alzò il viso sul mio, e si specchiò nei miei occhi.
“Ricordati bene quello che ti ho detto, perché non è mio solito farlo…” m’intimò divertito, sogghignando.
“Sì, avevo già previsto tutto questo…so come sei fatto…” risposi annuendo. Il Piccolo Principe sorrise ancora, prima di rituffarsi sulle mie labbra, facendomi letterarmente impazzire con i suoi tocchi seducenti, e i giochi che faceva con la sua lingua con la mia. E benedii mentalmente quel giorno che dopo aver ritrovato il mio libro preferito, pensai bene di andare a fare una passeggiata al Lago. E benedii anche tutti i giorni che ne seguirono. E benedii Draco, il mio peccato, il mio angelo, il mio Piccolo Principe. Mio e soltanto mio. Per sempre. O almeno, così speravo. Ma tutti sanno che quando si dice “per sempre”, si spera l’eterità, ma si indica un tempo molto più ristretto, molto più breve. Troppo più breve. E io non ne ero consapevole. Il biondo alzò ancora una volta la testa e mi guardò maliziosamente. Troppo maliziosamente.
“Secondo te, se lo facciamo sulla neve ci viene il raffreddore?!” chiese con voce strascicata. Io lo guardai un attimo vogliosa, poi in contemporanea scoppiammo a ridere come due bambini. Finita la nostra fragorosa risata, sigillai la mia risposta affermativa con un bacio. Per sempre o per un giorno, intanto mi sarei goduta a pieno il MIO Piccolo Principe.


Non so perchè, questo capitolo all'inizio si preannuncia comico e allegro, si sviluppa romantico e passionale, e si conclude malinconico...certo che sono proprio strana, c'ho degli sbalzi d'umore che neanche un elettrocardiogramma! E le mie battute imperdibili su Piton e la LapDance non me le dimentico mai!! Scusate, ma è più forte di me, quando mi si presenta l'occasione, devo sfottè l'untoso Piton, sennò sto male!! Hahaha! Ginny vorrei che fosse brava nella mia FF, ma sto cominciando ad odiarla seriamente, e amo sempre di più Herm e il mitico Harry!!! Se qui lo elogio un po', è perchè nell'altra FF (L'ultima discendente dei Black!!Andatela a leggere!) lo sto trattando davvero male!!Boh, io spero che il chap vi sia piaciuto, forse è appena appena più corto degli altri, ma credo che ricompensi come contenuto. Grazie a tutti quelli che hanno letto, e che sopportano il mio essere LUNATICA!! Vi adoro, bacioni!!
Ecco i ringraziamenti singoli:

Per chiara: Grazie mille per la recensione, spero che anche questo chap ti sia piaciuto!! Non ti preoccupare se prima non hai recensito, non fa niente!Bacioni, alla prossima!

Per mars: Ciao carissima!So esattamente come ti senti nell'immaginarti il caro Dracucciolo (hahaha è troppo bello chiamarlo così!) che suona il piano, anche io ho affogato il mio povero pc nella bava!! Poi guarda, me lo puoi scrivere tutte le volte che ti pare che ti piacciono i miei chap, non c'è cosa più bella al mondo!! Grazie della recensione, ci sentiamo al prossimo capitolo! Baci, e mi raccomando il salvagente!

Per RaRa93: Ciao tesoro! Meno male hai capito, e poi smettila di scusarti, te l'ho già detto! Le tue recensioni sono così belle, che non hanno bisogno di spiegazioni su eventuali ritardi, e non ne dubiterei MAI! Non c'è neanche bisogno che ti ri-prostri, e fidati, te lo meriti il "titolo" di una delle mie migliori commentatrici, perchè è la verità!Sono stra felice che il chap ti sia piaciuto così tanto!! Non so davvero che dire, sono lusiganta, davvero, quasi commossa! Grazie mille per la fantastica recensione, aspetto con ansia la prossima! Bacioni, a prestissimo! Ps: Lo vedi a che ore assurde aggiorno?? è più forte di me!!

Per Dark_Angel: Ciao! Grazie mille della recensione, e non stare in ansia, non ti preoccupare!! Dracucciolo ormai è troppo sbavoso!!! Ci sentiamo alla prossima recensione! Bacioni!

Per dilly_23: Ciao!! Grazie mille per la recensione, spero che anche questo chap ti sia piaciuto!!Draco e Herm che duettano poi, è stata proprio una scena piena di complicità! Grazie ancora, al prossimo chap!! Baci! Ps: Grazie per recensiere anche l'altra mia FF, sei mitica!

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Capitolo 20
*** Capitolo 18 ***


Ciao a tutti!! Ed eccomi qua, con un altro capitolo ancora della mia storia!! Un capitolo un po' agitato, devo ammettere, e anche abbastanza divertente, dove si vedrà che il caro Dracucciolo, piccolo principe o non, rimane sempre una serpe, e a noi piace proprio per questo!!
Vi devo subito annunciare che questo è l'ultimo capitolo che scrivo prima che domani parta per Londra, all'insegna di comprare l'ultimo attesissimo libro, Harry Potter and the Deathly Hallows! Credetemi, sono emozionatissima, ed è già la terza volta che piango a pensarci!! Non può essere già finita...ok, la smetto perchè ho già ricominciato a piangere!Purtroppo, vi devo avvertire, che quel meraviglioso libro m'impegnerà abbastanza, e non so con quanta costanza riuscirò a scrivere, specialmente per l'impatto psicologico che avrà su di me quel manoscritto!! Sperate soltanto che vada a finire come voglia io, sennò entrerò in una depressione che non mi ci toglie nessuno, e allora dovrete fare a meno delle mie FF per un po'! Sigh sigh spero che tutto vada per il meglio!!!Intanto, in viaggio per arrivare a London, scriverò, e lunedì, quando torno, dovrei postarvi il prossimo capitolo! Ma ora, basta chiacchiere, ed eccovi il capitolo!! Bacioni e buona lettura!

Non misura il pericolo, mi dissi.

                                                                              XXIV de "Il Piccolo Principe"

Il Natale era ormai alle porte. Hogwarts era stata grandiosamente decorata con ghirlande, fili dorati, folletti che andavano per i corridoi a cantare tutte le canzoncine a tema, e naturalmente, i tipici dodici alberi di Natale nella Sala Grande, che era davvero uno spettacolo in questo periodo dell’anno! A completare l’opera, c’erano i rametti di vischio appesi per i corridoi, che di questo periodo davano del filo da torcere al mio migliore amico Harry, perché le sue fan, provavano a spingerlo sempre sotto di essi per rubargli un bacio. Ma lui ne aveva avuto già abbastanza con il vischio, al quinto anno!! Ora, il ragazzo in questione era comodamente spaparanzato sul divano della Sala Comune davanti al fuoco, che progettava uno sterminio di massa del vischio.
“Non si può estinguere, quella piantaccia maledetta!!” inveiva mentre io sulla poltrona di fianco a lui, sfogliavo un libro di storia della magia.
“Io avrei una soluzione un po’ meno drastica” dissi sempre tenendo gli occhi incollati alle pagine. Lui si tirò su di scatto e mi guardò con gli occhi che luccicavano di speranza.
“Cioè?? Parla, mia adorata Hermione!!”
Io sospirai, mentre continuavo a leggere tranquillamente.
“Trovati una ragazza e le altre ti lasceranno in pace” proferii con ovvietà. La sua espressione s’incupì e si ributtò pesantemente indietro.
“Sembra facile…magari vado da Neville e gli chiedo se conosce qualche veleno per il vischio, lui che è così bravo a Erbologia…”
Chiusi il libro, e lo riposi in borsa. Poi mi lasciai andare sulla poltrona, e sbadigliai. Infine, fissai Harry negli occhi.
“Harry, come ti sembra Ron?” gli chiesi. Lui mi guardò interrogativo.
“Che intendi?” mi domandò stranito. Io sospirai di nuovo. Era un pochino che mi frullava quest’idea in testa, che stavo pensando che forse era arrivato il momento di parlargli, anche per le sue continue domande su dove andavo sempre.
“Ti sembra…pronto?” continuai. Il moro assunse un’aria pensierosa.
“Beh, anche se non lo è, dovrai farglielo sapere prima o poi!” rispose serio.
“Ma non voglio rovinare la nostra amicizia!!” esclamai preoccupata.
“Herm, dopotutto è una tua scelta! All’inizio sarà arrabbiato, è vero, ma poi capirà…” provò a rassicurarmi Harry.
“Sì, certo, come no…lui non capirà mai!” dissi scettica.
“Dagli una possibilità, almeno!” ribattè il ragazzo deciso. Stemmo un attimo in silenzio, poi parlai.
“Dov’è ora?” gli chiesi, alzandomi in piedi.
“Credo che sia fuori a fare qualcosa con Seamus…ora vado anche io a cercarlo!” rispose il moro. Io annuii.
“Va beh, allora io vado un attimo in biblioteca a ridare quel libro, poi vi raggiungo al parco” sentanziai, dirigendomi a grandi passi verso il buco del ritratto.
“Ehi, Herm!!” mi chiamò di nuovo Harry. Mi girai interrogativa.
“Sì?”
“Se incroci Neville, digli che ho bisogno di lui!”
Annuii, e solo quando mi girai, mi lasciai sfuggire un sorriso più che divertito che m’illuminò il volto. Uscii velocemente dalla Sala Comune, e cominciai ad incamminarmi per i corridoi. Intanto la mia mente era affolata da tanti pensieri scomodi, che avrei scacciato volentieri. Come avrebbe reagito Ron, quando gli avrei confessato che io e Draco stavamo insieme? Male, sicuramente. M’immaginavo di già la sua scenata colossale, i suoi urli e le sue affermazioni d’incredulità. Ma poi, poi avrebbe capito?? Un giorno, sarebbe riuscito a comprendere quella strana unione che si era creata fra me e il Principe delle Serpi? In fondo, aveva ragione Harry: era una mia scelta, non sua. Ma Ron era così estremamente protettivo, non potevo biasimarlo, dopotutto. Mi voleva bene, è vero, ma doveva capire che io sapevo prendere le mie decisioni. Si doveva semplicemente fidare di me. Avevo una paura matta che la nostra amicizia sarebbe potuta finire per questo. Mi ricordo ancora che al quarto anno, mi aveva accusato di aver “fraternizzato con il nemico” solo perché avevo accettato l’invito di Victor Krum, figuriamoci ora che mi sono innamorata di Draco Malfoy!! Mi avrebbe accusato di tradimento e cospirazione, come minimo! Invece avevo solo una grande e unica colpa: amare il mio peggior nemico. Amarlo come non avevo mai fatto prima, neanche per lui, neanche per Ronald.
Arrivai finalmente in biblioteca, e vi entrai silenziosamente. Salutai con gentilezza Madama Pince, e le consegnai il libro di Storia della Magia che avevo preso in prestito la scorsa settimana. Ci scambiai qualche chiacchiera e poi uscii di nuovo. Avrei dovuto prenderla larga con Ron, e con molta cauta. Magari facendogli notare che non volevo litigare per lui e che ero molto felice, o anche che sapevo badare a me stessa, e fare le mie scelte. E la cosa più importante: che mi sono innamorata davvero. Su quello non avrebbe potuto biasimarmi, no di certo. Forse allora avrebbe capito, forse lì sarebbe stato pronto per sentire quel nome che sicuramente l’avrebbe sconvolto. Ma io, che ci posso fare?!
Cominciai a scendere le scale, respirando forte e preparandomi tutto il discorso che avrei dovuto esporre al mio migliore amico. Varcai lentamente alcuni corridoi freddi e deserti prima della Sala d’Ingresso, ma una voce mi fermò.
“Che ci fai a giro tutta sola, cara la mia Volpe?”
Mi girai sorridendo, e incontrai immediatamente lo stesso sorriso fra le labbra di Draco, che mi guardava curioso e dolce, poco lontano da me. Non portava la divisa ma bensì dei jeans scuri a vita bassa, un lupetto a collo alto nero, e sopra un maglioncino verde smeraldo di ottima fattura, e un mantello nero bordato d’argento. I capelli biondissimi ero tirati all’indietro per far si che non gli cadessero davanti agli occhi. Perché era sempre così dannatamente bello?!
“Stavo andando da Harry e Ron, per la verità…” gli risposi con le labbra increspate in un sorriso appena malizioso. Lui mi si avvicinò con lentezza esasperante, le mani nelle tasche, e il suo passo regale.
“Il Magico Trio sempre riunito…ma ora ce li hai due minuti per un Piccolo Principe che si sente tanto solo?” mi chiese quando ormai mi fu davanti, con il suo solito tono strascicato e sensuale, che mi faceva perdere letteralmente la testa.
“Io ce li ho sempre due minuti per te…anche di più” risposi avvicinandomi io stessa a lui. Il biondino si inumidì le labbra con la lingua, gesto che mi faceva impazzire, e mi guardò voglioso, mentre si passava una mano fra i capelli, facendomi fremere per la voglia che avevo di lui. Santo Godric, ma questo ragazzo era erotismo allo stato puro! E sapete la cosa più bella di tutte?? Era MIO!
“Fantastico…senti, ma tu per le vacenze di Natale torni a casa o resti a scuola?” mi domandò curioso. Mi feci ancora più avanti e gli posai una mano sul petto, cominciando a scorrere piano su e giù.
“Dipende…tu rimani a scuola?” feci mordendomi il labbro inferiore. Lui si sporse su di me e mi sussurrò all’orecchio.
“Solo se rimani anche tu…” fu la sua calda risposta, mentre sentivo il suo respiro infrangersi sulla mia pelle. Lo guardai con gli occhi traboccanti di felicità.
“Contaci, Piccolo Principe…non volevo sentirmi dire altro!” fu la mia risposta mentre mi aprivo in un sorriso raggiante, e sentivo il cuore scoppiarmi nel petto. Draco ricambiò con i suoi occhi di ghiaccio che sprizzavano scintille di gioia, e mi cinse la vita, quasi volesse dirmi “Sei mia ora e non ti lascerò mai andare via”. Infatti non sarei stata io ad andarmene, Piccolo Principe!
“Guarda in alto, Volpe!” mi disse piano. Io alzai lo sguardo e vidi un piccolo ramoscello di vischio, la pianta tanto agogniata che faceva tribolare Harry, che ricadeva placido sotto le nostre teste. Sorrisi ancor di più.
“Guarda che io ti avrei baciato comunque!” esclamai divertita. E lui si aprì in quelle deliziose risate che mi riempivano il cuore.
“Non volevo sentirmi dire altro!” mi rispose sempre ridacchiando, per poi abbassarsi appena e poggiare le sue morbide labbra sulle mie, rapendole in un bacio che voleva sottolineare il nostro legame d’amore. Gli buttai le braccia al collo e lo strinsi ancor più forte a me. I nostri corpi erano attacati, e i nostri cuori battevano all’unisono, uno sopra l’altro, forti e innamorati. Il bacio si approfondì, e quando Draco mi chiese l’accesso alla mia bocca, non glielo negai, andando a giocare con la sua lingua. Improvvisamente sentimmo dei passi. Poi, la tregedia.
“Hermione?!?!?!”
Mi staccai di botto dal mio Piccolo Principe, e mi voltai terrorizzata. Avrei riconosciuto quella voce fra milioni di altre. Posai uno sguardo impaurito e colpevole verso Ronald Weasley, il quale, affiancato da un Harry al quanto scombussolato dalla scena (un conto era sapere, un contro era vedere! NdHarry con piccolo trauma emotivo!) mi guardava completamente sbigottito e incredulo. Lanciai uno sguardo a Draco che era notevolmente a disagio, e che scommetto avrebbe potuto sotterrarsi. Mi fissò negli occhi e mi sibilò allarmato: “Oh cazzo!”
“Hermione…cosa diamine facevi avvinghiata a Malfoy?!” chiese ancora mezzo tramortito. Io abbassai lo sguordo verso il pavimento, e cominciai a tormentarmi l’orlo della gonna. Non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi. Non avrebbe dovuto saperlo così. Non sarebbe dovuto andare così.
“Colpa del vischio…”
Alzai gli occhi interdetta. A parlare era stato Draco, dal tono divertito.
“Sai Weasley, bisogna tenere conto delle tradizioni!” continuò con un ghigno divertito sul volto. Stava giocando con il fuoco. Intanto Ron era sempre più sbigottito, e Harry cercava in tutti i modi di non sorridere.
“Mi prendi per il culo, Malferret?” esclamò Ronald, che stava diventando rosso in zona orecchie.
“Te ne sei accorto, eh Weasel!” ribattè il biondino ironico.
“Draco, smettila dai…” lo rimbeccai io, e la Serpe storse la bocca, ma acconentì senza ribattere.
“DRACO?!?!?!Ho sentito bene?!?! L’hai chiamato per nome?!?!” fece sconcertato il rosso, con gli occhi fuori dalle orbite.
“Hai sentito benissimo Weasley…” asserì il Piccolo Principe con un ghigno soddisfatto. Harry mise una mano sulla spalla di Ronald.
“Dai Ron, calmati…ora Hermione ti spiegherà tutto, non è vero, Herm?!” disse il moro alludendo volutamente a me.
“Sì infatti…e gradirei non essere interrotta!!” esclamai guardando Draco omicida. Lui mi rivolse un sorriso che non mi piacque per niente.
“Ma certo…amore mio” mi rispose marcando volutamente le ultime due parole. Se Ronald non morì d’infarto in quel momento, fu solo un miracolo. Se avesse potuto, avrebbe scagliato una serie infinita di crociatus verso il biondino, che se la stava ridendo altamente sotto i baffi. Ecco gli effetti collaterali dello stare con una serpe. E non con una serpe qualunque! Il Principe delle Serpi!! Harry era entrato in azione per calmare Ron, e io stavo inveendo contro il biondino minacciandolo con un “io e te facciamo i conti dopo!”. Mi rivolsi al rosso, che era sull’orlo di una crisi isterica.
“Ronald, credimi, avrei voluto parlartene prima, anzi, ora stavo proprio venendo a parlarti, a spiegarti con calma perché non devi assolutamente scoprirlo così, ma avevo paura che tu non potessi capire…” inizia, ma lui mi fermò.
“Capire cosa, Hermione?!” fece adirato. Abbassai di nuovo lo sguardo, e mi morsi il labbro come sintomo di colpevolezza. Poi finalmente alzai di nuovo gli occhi, e lo fissai decisa.
“Che io e Draco stiamo insieme”
Bum. Un rumore sordo sussueguì la mia confessione. Ron era svenuto.

Beh, che mi dite di questo chappy?? Povero Ron, è svenuto sul colpo! Però dovevo assolutamente così perchè era troppo buffo!! Dracucciolo quando la chiama amore mio, è stato davvero sadico, però ha fatto bene!!Hihihi io magari l'avrei pure ri-baciata davanti a lui!! Ok, ok sono una serpe senza speranza!Quei due sono sempre più carini insieme, mi dispiacerà un sacco che nel prossimo chap si verrà a conoscenza del personaggio misterioso (vi avverto di non dare niente per scontato, possono essere tutti come può essere nessuno!! ve l'ho detto che sono una serpe senza sperenza!!) e che...beh, le cose si complicheranno!! Sigh sigh!!
Come vi ho già annunciato, questo è l'ultimo cap prima di partire! Domani mi devo svegliare all'ora improponibile delle quattro, ma sono TROPPO contenta!!! Londra, arrivo!! E anche se sono contenta di poter finalmente stringere tra le mani l'ultimo Harry Potter, sarò anche immensamente triste proprio perchè è l'ultimo!!! Ma come diceva una canzone "Niente di bello dura per sempre" sigh sigh che palle, ho ricominciato a piangere!! Sembro Cho!! Ok, ok ora la smetto!! Grazie mille per aver letto, spero che vi sia piaciuto questo chap!! Bacionissimi!!!
Ora, i ringraziamenti singoli:

Per mars: Ciao tesoro!! Eh sì, questo capitolo è stato il più lunatico che abbia mai scritto!! Parte con un Piton che balla la LapDance e si sfuma con un Draco malinconico che non vuole perdere la sua volpe...che dolce!! Ma ovviamente, non troppo! Anche io credo nell'accoppiata vincente "risate-intensità" ovvero, alternare parti comiche a parti più intense e profonde!!Credo che renda il cap più leggibile! Che dire, ti ringrazio ancora una volta per la bella recensione, bacioni e al prossimo chap!!

Per chiara: Ciao!! Grazie mille per i complimenti e per la recensione, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e spero che anche questo ti soddisfi, ma se dici che i miei capitoli non ti deludano mai...beh, mi fido!! Hahaha la parte di Piton è spassosa, sono troppo felice che ti abbia divertito, addirittura così tanto da svegliare tuo fratello per fargliela leggere!! Bene, sono contenta che sia piaciuta anche a lui!! XD beh, grazie ancora, alla prossima!! Baciiiii!! Ps: salutami pure tuo fratello! XD!

Per Drak_Angel: Ciao carissima!! Beh, ti ringrazio ancora una volta per la recensione, sono felice ti sapere che puoi sempre contare sui miei capitoli!! Spero che anche questo ti sia piaciuto!! Bacioni, al prossimo chap!!

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Capitolo 21
*** Capitolo 19 ***


Ciao a tutti!! Eccomi, finalmente con un altro chap!! Come potete vedere, non mi sono suicidata (anche se dopo aver letto il capitolo 12 di Harry Potter DH avrei voluto tanto farlo!!)...c'ho messo tanto a scrivere, un po' perchè ero presa dal libro, un po' perchè l'isperazione era rimasta a Londra, che questo week end era più bella che mai!! Forse perchè era piena di autobus con i cartelloni pubblicitari del film "HP e L'Ordine della Fenice", forse perchè tutti giravano con le bustine arancioni che ti davano quando compravi il libro, forse perchè mi sono imbattuta in una vetrina gigante con un poster enorme di Harry (Quindi quel fio pazzesco di Daniel!), forse perchè dappertuttto c'erano i cartelli di HP7, forse perchè in metropolitana a Victoria Station sono andata a sbattere in un cartellone di Harry (sempre Daniel), o forse perchè ho incrociato due con la divisa di Serpeverde!! Ma sorvoliamo!! Spero che questo chap vi piaccia, specialmente per quello che vi ho fatto aspettare!! Purtroppo ho fatto male i miei calcoli, non sarà questo il chap dove si scopre il pers misterioso, ma il prossimo!! Ora vi lascio, torno a leggere!! Bacioni, vi adoro tutti!

Coltivano 5000 rose nello stesso giardino...e non trovano quello che cercano

                                                                                                XXV de "Il Piccolo Principe"


Eravamo e tre riuniti in infermeria intorno a letto su cui giaceva Ron, ancora incosciente. Io ero seduta su una sedia e guardavo preoccupata il mio migliore amico con un senso di colpevolezza che si era attanagliato in me. Draco era dietro di me, con le braccia conserte al petto e l’espressione un po’ scocciata. Harry, invece, stava dall’altra parte del letto, con la faccia di uno che non sapeva se ridere o essere preoccupato. Perché la cosa era DAVVERO comica! Ma non per me, almeno. Non avrei mai pensato ad una reazione del genere da parte di Ronald. Okay, sapevo che ci sarebbe rimasto male, ma svenire addirittura!Madama Chips ci aveva assicurato che si sarebbe svegliato a breve, e infatti eravamo tutti lì ad aspettare che riprendesse conoscenza. Draco sbuffò.
“C’ha messo così poco a svenire, perché non si risveglia con la stessa velocità, così almeno possiamo andare per i fatti nostri Hermione?!” disse abbracciandomi le spalle da dietro. Io lo fulminai con lo sguardo.
“Sei davvero insensibile, Draco!! E’ il mio migliore amico, e guarda come l’abbiamo ridotto!!” esclamai colpevole.
“Abbiamo?? Vorresti dire “hai” ridotto!! Io non ho fatto nulla!” disse facendo una faccia da angioletto innocente. Non era molto credibile, ma in compenso era molto sexy.
“Certo, come no…amore mio!” ribattei con sarcasmo. Lui ghignò.
“Ti dimentichi che sono pur sempre una serpe…e quando mi ricapitava un’occasione del genere per far morire Weasley dalla gelosia?!” fece ridacchiando maligno. Io lo spintonai contrariata, ma senza togliermi il sorriso dal volto. Harry intanto ci guardava con tanto d’occhi, e con un’espressione di pura incredulità dipinta in volto.
“Scusate se m’intrometto, ma credo che se Ron si sveglia e vi trova  così, si risviene un’altra volta…” s’intromise il moro, sempre guardandoci sbalordito. Ancora non c’era abituato.
“Sai Potter, per la prima volta in vita tua hai detto una cosa intelligente…” disse Draco con tono scherzoso ma sempre sarcastico.
“E tu per la prima volta te ne sei accorto!” ribattè il Grifondoro divertito.
“E voi, per la prima volta, state parlando senza scannarvi!! Questi si che sono progressi!” esclamai io, cominciando poi a ridere. I due ragazzi si scambiarono uno sguardo stranito, prima di unirsi alla mia risata.
“Non ti ci abituare però piccola…” ribattè prontamente Harry.
“Infatti…va beh, facciamo così, ti aspetto fuori, che ne dici?” fece il biondino sporgendosi verso di me. Io annuii.
“Ok, appena si sveglia ti raggiungo…” e detto questo chiusi la distanza che ci separava con un lieve bacio. Il mio Piccolo Principe uscì dall’infermeria con il suo regale portamento, dopo aver fatto un cenno a Harry, che mi guardò sorridendo.
“Siete carini, ma fate un po’ effetto insieme!” confessò il moro.
“Davvero?? Siamo proprio così…insoliti?” chiesi con una punta di amarezza. Lui annuì convinto.
“Ma questo non è un difetto…anzi!Siete…ehm, come posso dire…fuori dal comune…ecco…speciali!”
Un sorriso raggiante mi trasparì dalle labbra. Poi sentii un mugugnio inconfondibile e voltai di scatto lo sguardo verso il letto. Ronald stava muovendo la testa con l’aria di uno che aveva tutta l’intensione di svegliarsi. E io avevo paura. Paura della sua reazione, paura di cosa avesse detto. Perché prima o poi l’avrebbe fatto, mi avrebbe sputato addosso quelle parole cattive che magari neanche pensa, ma che mi avrebbero fatta star male. Conoscevo troppo bene Ron.
Il rosso finalmente aprì i suoi grandi occhi blu e mi fissò con una strana espressione.
“E’ stato solo un brutto sogno, vero?” chiese con quell’aria da bambino innocente che non vuol credere a qualcosa che è accaduto. Io lo guardai con comprensione. Non sapevo cosa rispondere. O anzi, sapevo cosa rispondere, ma non sapevo come. Feci un grande respiro, e presi coraggio.
“No, Ronald, non è stato un brutto sogno…”
Le mie parole gli arrivarono dritte al cuore. Si tirò su a sedere con uno slancio fulmineo e mi guardò sconcertato.
“Quindi tu…tu…vuoi…dirmi che…STAI CON MALFOY?!?!?!” sbraitò con gli occhi che gli schizzavano fuori dalle orbite. Io annuii.
“Hermione ma sei per caso impazzita?! Hai presente chi è Malfoy??”
“Ho presente molto bene chi è Malfoy, Ron, molto meglio di te!! E’ per questo che ci sto insieme!” risposi con convinzione. Lui scosse il capo.
“Non è possibile, non puoi essere tu!! L’Hermione che conosco io non starebbe mai con uno come Malfoy, viscido, subdolo e meschino! Te le ricordi tutte le volte che ti ha insultata e fatta star male?!?! Te lo ricordi vero, che è lui il motivo per cui tutti i giorni ti ammazzi di studio per essere la migliore, anche se non sei purosangue?! Te lo ricordi quand’era nel gruppo d’Inquisizione, tutto quello che ci ha fatto passare?! E dopo tutto questo, come puoi tu, stare con quell’essere infimo?! Tu-non-puoi-essere-Hermione!!” gridò con una certa ira. Abbassai lo sguardo. Sentii le lacrime pungermi gli occhi, ma resistetti.
“Le persone cambiano, Ronald, che tu lo possa accettare o no…ricordo perfettamente tutto quello che ha fatto Draco, e ricordo perfettamente, allo stesso modo, gli ultimi tempi che abbiamo passato insieme. Lui non è più così. Non lo è mai stato” risposi decisa.
“Come fai a fidarti di lui?! Come fai a credergli!! Hermione, ti sta sicuramente prendendo in giro!! Lui è il Principe delle Serpi!!”
“NO, RON!! Lui è il MIO Piccolo Principe, e non mi sta affatto prendendo in giro!! Lui ci tiene davvero a me!! Mi fido di lui, perché ora più che mai lo vedo sincero!” ribattei con forza, fronteggiandolo con lo sguardo.
“Come fai a credere che lui tenga a te?! I Malfoy non tengono a nessuno, solo a loro stessi, ti sta usando! Come fai a non capirlo, tu, la brillantissima Hermione, la ragazza più intelligente della scuola!!Ma che ti è successo?! Dov’è la vera Hermione, la nostra Hermione?!”
“E’ morta, Ronald, è morta mentre ti aspettava!!” gli urlai contro iraconda. Gli occhi bluastri del rosso ora mi fissava tra il colpevole e l’arrabbiato.
“Che cosa vuoi insinuare?” chiese in un sussurrò.
“Che cosa voglio insinuare?!?! Voglio insinuare che ho passato anni ad aspettare che tu ti facessi avanti con me, in silenzio, sperando tutti i giorni che quello sarebbe stato quello buono, che avessi preso il coraggio da Grifondoro e ti saresti fatto avanti, ma tu niente, e io mi sono stancata di aspettare!! E a quel punto…è arrivato lui. Non so come è successo, e non so perché…è successo!E io non potrei essere più felice!”
“Ti farà soffrire Hermione, perché non capisci?!”
“Ron, sei tu che non capisci!!” sbraitai infuriata.
“E poi Draco non riuscirà mai a farmi soffrire più di quanto l’hai fatto tu!”
Ronald mi guardò malissimo, con un’espressione di pura delusione e dolore dipinta in volta.
“Ah sì, eh?! Io ti ho fatto star male più di Malfoy?! Io che ti sono sempre stato vicino, che ti ho consolato, che ti ho asciugato le lacrime…allora sai che ti dico?! Perché non sei andata da lui tutte le volte che sei stata male, che eri insicura, che ti sentivi in soggezione perché non eri purosangue?” rispose Ronald con cattiveria. Abbassai lo sguardo. Una lacrima indiscreta mi solcò la guancia. Il rosso mi poggiò le mani sulle spalle.
“Come hai fatto a invaghirti così di lui, come tutte le altre…” disse scuotendo il capo. La rabbia mi brulicò nel petto.
“Io non sono invaghita di lui!!! IO LO AMO!” gli urlai in faccia.
“Tu non puoi amarlo!!!E’ uno sporco figlio di Mangiamorte, è un Malfoy, una serpe spietata!!” ribattè Ron iracondo.
“Chi sei tu per dirmi che non posso amarlo?! Eh?! Io amo chi voglio!! E’ una mia scelta, non tua!! E tu dovresti essere felice della mia felicità!”
“Dovrei essere felice della tua felicità effimera che verrà sostituita da tanto, troppo dolore?! IO ci tengo a te, Hermione!!”
“Non mi sembra proprio!!”
La porta dell’infermeria si spalancò. La perfetta figura di Draco oltrepassò la soglia corrucciato.
“Ma che diamine succede?! I vostri urli si sentono da fuori!!” esclamò il biondo contrariato. Si avvicinò a me, mi abbracciò in vita e mi diede un leggero bacio sui capelli.
“Cos’è successo, mia Volpe?” mi chiese con una dolcezza inaudita nella voce, che mi sorprese appena.
“E’ successo che c’è qualcuno che non capisce mai nulla, Piccolo Principe!!” risposi fulminando Ronald con lo sguardo, che ci guardava come se fossimo due alieni.
“Che ti predendi da uno come Weasley, Hermione?!” fece sprezzande, guardando disgustato il rosso che era sull’orlo di saltargli addosso e massacrarlo di botte. Harry, che aveva giustamente avvertito il pericolo, si era avvicinato al nostro amico.
“Vuoi finirci tu su questo lettino, Malfoy?!” ringhiò Ron in direzione della serpe.
“Che paura che mi fai, Weasel!!” ribattè con sarcasmo Draco. Il rosso si girò verso di me, e mi guardò con uno sguardo che non avevo mai visto prima nei suoi occhi.
“Credevo di conoscerti, ma mi sbagliavo. Se è così la nuova Hermione, io non ho più niente a che spartire con te…” disse abbassando di nuovo il suo sguardo distaccato. Sentii di nuovo le lacrime pungermi con la voglia di uscire. Draco se ne accorse e mi prese per mano.
“Se è questo il Weasley di sempre, ottuso e intollerante, che non riesce nemmeno a capire la sua migliore amica, dove addirittura Potter è arrivato, noi non abbiamo più niente a che spartire con te…andiamo Hermione” il biondo mi tirò appena, e così, mano nella mano, ci avviammo verso l’uscita dell’infermeria.
“Hermione?” mi chiamò di nuovo il rosso. Io mi voltai con una luce di speranza negli occhi.
“Addio” proferì in un sussurro. A quel punto non riuscii più a trattenere le lacrime che cominciarono a sgorgare dai miei grandi occhi di nocciola. Non risposi, ma uscì con il mio Piccolo Principe. Appena la grande porta di legno massiccio si chiuse alle nostre spalle, mi buttai fra le braccia di Draco, cominciando a piangere tutte le mie lacrime. Sentii i tocchi impacciati del biondo, che mi accarezzava lentamente la schiena, sentendosi appena fuori posto in quella situazione.
“Shh Hermione, non piangere, Weasley non se lo merita…vieni, andiamo nella Stanza delle Necessità, almeno staremo un po’ in pace…” fece piano il mio Piccolo Principe, e così, ci avviammo veloci al settimo piano, cercando di evitare ogni persona. Ma io non riuscivo a fermare il flusso continuo delle lacrime che riversavo dagli occhi. Improvvisamente il biondo mi prese in collo, scaturendo in me alcune risate, ma non riuscendo a rallegrarmi. Arrivati davanti al ritratto del troll in tutù, Draco passò davanti al freddo muro tre volte (sempre con me in collo!!NdHermione) e la solita porta di legno intarsiato si materializzò davanti a noi. Il biondo l’aprì con un gomito, e ci ritrovammo nella stanza di sempre, con divani, letto, bagno, studio e pianoforte. Ci adaggiammo piano su una poltrona, e mi accocolai ancora fra le braccia del mio Piccolo Principe, ricominciando a piangere. Non mi meritavo tutto questo. Io volevo davvero bene a Ron, e non potevo accettare che lui non capisse che il rapporto fra me e Draco era autentico. Io avevo bisogno di lui, era il mio migliore amico, e ora mi aveva abbandonata così, solo perché mi sono innamorata del Principe delle Serpi. Quello che ora mi teneva stretta fra le sue braccia e cercava alla meglio e alla peggio di consolarmi. Come poteva farmi questo?! Perché Harry aveva capito e lui no?! Perché non aveva accettato la mia scelta?! Se fosse stata un vero amico, l’avrebbe fatto. Avrebbe dovuto accettare il mio essere felice con il mio Piccolo Principe, e invece mi aveva ripudiata, dicendo che non voleva avere più niente a che fare con me. Ripensando a quell’addio, cominciai a singhiozzare più forte, stringendomi ancor di più al biondo, che mi massaggiava i capelli, in silenzio. Io non volevo perdere Ron, era importantissimo per me. Ma allo stesso tempo non potevo perdere Draco. Io non mi meritavo tutto questo!!! E proferivo i miei pensieri fra i singhiozzi, rendendo partecipe il biondino di quello che provavo. Lui stette in silenzio ad ascoltarmi, a dirmi che dovevo calmarmi. Poi fece.
“Senti Hermione, io non sono bravo a consolare la gente…non l’ho mai fatto prima a dire il vero…quindi ho paura che tutto quello che possa dire, possa farti stare ancora peggio. Però, voglio dirti una cosa che penso fermamente…” mi guardò negli occhi intensamente “Un amico vero accetta sempre le scelte del suo amico, nel bene e nel male, sempre e comunque. Se lui non sa accettare la tua scelta, non è un vero amico”
Annuii tristamente e affondai la testa nel suo petto. Sentii la sua stretta fortificarsi intorno alle mie spalle.
“Io ci tengo davvero a te…” mi sussurrò all’orecchio. Alzai gli occhi raggiante.
“Non dimenticarlo mai…io…non sono come prima…io, sono tornato ad essere me stesso…con te…solo Draco, con Hermione…” disse, facendo una breve pausa, nella quale avvicinò il suo viso al mio.
“…per sempre…” terminò, prima di rapirmi in un bacio mozzafiato, che mi fece dimenticare Ron e tutto il resto.
Che bugiardo che sei, Draco!


Non uccidetemi per favore, ma non riesco a resistere senza le mie frasi tragiche e nostalgiche, è più forte di me! Ma vi avverto subito: non tutte sono vere!! A volte, è solo frutto del mio sedicissimo divertimento, la fine è ancora tutta da vedere! Beh, che mi dite?? Vi è piaciuto il chap?? Spero molto di sì!! La litigata fra Herm e Ron è stata particolarmente intensa, ma fortunatamente lei aveva un biondino tutto pepe che l'ha consolata!! Anche iooooo!! Ok, la smetto!!Purtroppo è tardi e non posso ringraziare singolarmente chi mi ha recensito, ma lo farò in generale, con un enorme GRAZIE, specie chi mi ha dato del mito!! Ragazze, siete troppo buone con me, e mi rendete TROPPO felice!! Non vi merito!! Mi fate andare avanti giorno per giorno, e alimentate il mio sogno di diventare una vera scrittrice!! VI ADORO! Un bacio enorme, vostra ...---*Alexa*---...

Ps: RECENSITE!!!

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Capitolo 22
*** Capitolo 20 ***


Ciao a tutti!! Ritardo immane?? Sì lo so, mi dispice davvero tanto, ma oltre al libro, che sto centellinando in una maniera assurda (praticamente sono un paio di giorni che ho una voglia spropositata di leggere HP, ma dopo una pagina penso che è l'ultimo, che dopo quello non ce ne saranno più, allora mi metto a piangere e lo lasciò lì...poi lo riapro un'altra volta, leggo un'altro pochino, e mi rimetto a piangere, e così via tutto il giorno..) e ai compiti delle vacanze che mi reclamano, c'è stata anche una cosa bruttissima: mi era venuto il blocco dello scrittore!! Oddio, una cosa atroce, ho sofferto tantissimo!! Fortunatamente è passato...
Allora, tornando a questo nuovo chap, molto probabilmente dopo averlo letto mi vorrete uccidere, ma tanto ci sono abituata XD! Finalmente il personaggio misterioso verrà alla luce, e alla fine del capitolo troverete le adeguate motivazioni...ma ora vi lascio al chap! Bacioni e buona lettura!

Il mio fiore è effimero- si disse il Piccolo Principe

                                                                                                 XV de "Il Piccolo Principe"


I giorni passarono lenti e piacevoli, diviso tra i sotterranei e la Stanza delle Necessità. L’inizio delle vacanze di Natale svuotò la scuola, e questo fu un bene per me e la mia Volpe, che potevamo aggirarci tranquillamente per i corridoi senza far finta di insultarci. Hermione si era ripresa dal litigio con Lenticchia, ma si vedeva ancora un’ombra di velata tristezza nei suoi occhi, e questo mi rincuorava non poco. Se solo mi avesse permesso di spaccargli la faccia a quella Donnola da quattro soldi!! Come si permetteva di dire che io non tenevo davvero alla mia Volpe?! Davvero, la prossima volta che lo incrocio lo crucio!! Ovviamente io cercavo di far il possibile per distrarre Hermione, e devo ammettere che ci riuscivo alla grande!Con il mio immenso fascino era impossibile che non pensasse ad altro che a me!! (W la modestia!NdTutti Guardate che state parlando con Draco Malfoy, mica pizza e fichi!NdDraco, Autrice, e Commentatrici sbavanti!!). Il giorno di Natale mi svegliai più di buon umore del solito, e fui accolto da un Blaise tutto saltellante e allegro, che mi travolse con la sua insolita energia mattutina facendomi gli auguri e abbracciandomi. Quel ragazzo aveva l’argento vivo addoso, ve lo dico io!Ai piedi del letto avevo un po’ di scatole tutte impacchetate che dovevano essere i miei regali di Natale. Ovviamente Blaise mi mise subito il suo fra le mani e m’intimò di aprirlo velocemente. Slacciai il fiocco e scartai la carta verde, per poi ritrovarmi davanti al “Manuale di Manutenzione per i Manici di Scopa”. Sorrisi al mio migliore amico e lo abbracciai, ringraziandolo. Anche lui aprì il mio regalo. Era un profumo magico che cambiava a seconda dei gusti della ragazza che ti stava accanto.
“Che figata!! Grazie amico!!” esclamò abbracciandomi di nuovo. Scartai anche gli altri regali. Mia madre mi aveva mandato un sacchetto di galeoni e un mantello nuovo bordato di verde-argento. Pansy mi aveva regalato un paio di boxer, Daphne un profumo, Theo una sciarpa con disegnato un serpente, e lo stemma di Serpeverde; Tiger& Goyle un buono sconto da spendere a Mielandia; Millicent un set di piume e inchiostro verde-argento. In fine, posai gli occhi su una piccola scatoletta avvolta in carta blu, con sopra un grande biglietto di pergamena. Lo aprii e lessi:
“E’ il tempo che hai perduto con la tua rosa, che ha reso la tua rosa così importante”
Mi aprii in un grande sorriso e scartai velocemente il regalo. Era una specie di pozzo in miniatura, fatto di veri mattoncini, e con allegato un’altra lettera. Perplesso, lessi anche quella.
“Ti starai sicuramente chiedendo che razza di regalo ti ho fatto. Beh, c’ho messo un’eternità per cercare il regalo perfetto per te. Tutto mi sembrava terribilmente banale ed insignificante. Poi l’ho trovato. E’ uno scrigno magico, dove puoi mettere ogni cosa, e da cui solo tu puoi prendere quello che ci hai messo. La forma a “pozzo”, non è una coincedenza. Ti ricordi cosa “regala” il pilota al Piccolo Principe?! Beh, mi sono ispirata da lì! Spero che tu apprezzerai…
Ti amo.
                                                                              Tua Volpe”
Finito di leggere mi misi a ridere. E pensare che anche io mi ero ispirato al Piccolo Principe per farle il regalo. Poggiai lo scrigno sul mio comodino, e ci misi dentro la letterà, che magicamente venne inghiottita dal piccolo pozzo. Forte! Che belle idee che aveva la mia Volpe…sorrisi nel pensare a lei. Andai in bagno e riempii la vasca di acqua calda e profumata, per poi immergermici completamente. Dopo che mi fui lavato e rilassato a dovere, uscii e mi vestii con le prime cose che trovai nell’armadio (potevo stare tranquillo, nel mio armadio c’erano SOLO vestiti di qualità!!). Poi salutai Blaise che era tutto intento a contemplare i suoi regali, e sgusciai fuori dalla Sala Comune, dritto dritto verso i piani superiori. Salii lentamente le scale, finchè al terzo piano, non incrociai un trio di mia conoscenza. Ma forse, definirlo trio ora era azzardato. Avanti di parecchio, capeggiava Hermione, mentre abbastanza indietro c’era Potter, e ancora più dietro un imbronciatissimo Weasley.
“Che coincedenza Volpe, anche tu da queste parti” dissi sorridendo in direzione della riccia, che alzò lo sguardo da terra, per incrociarlo con il mio. Sul suo volto si aprì il più bel sorriso che avessi mai visto.
“Lo sai che non credo alle coincidenze, Piccolo Principe…” disse, prima di corrermi letteralmente in contro e saltarmi al collo. Io non mi lasciai scappare l’occasione di far ingelosire ancor di più Weasel, così la rapii in un bacio appassionato.
“Buon Natale Hermione!!” le feci quando ci staccammo. Si vedeva chiaramente che il Rosso Malpelo era livido di rabbia e gelosia, e io ghignai.
“Buon Natale Draco!!Ti è piaciuto il mio regalo?” mi chiese apprensiva. Fortunatamente era di spalle ai suoi amici, perché se avesse visto come stava reagendo Weasley, se la sarebbe sicuramente presa con me.
“E’ stato davvero fantastico, grazie mille, non me lo sarei mai aspettato!!Certo che ce ne hai di fantasia, eh?!” risposi, per poi abbassare lo sguardo sul suo collo, dove luccicava una collana di oro bianco fatta a catena con attaccato un sacco di ciondoli a forma di stella di ogni tipo.
“Che bella collana!! Chi te la regalata?” feci ghignando. Lei rise.
“Tu, scemo!!” rispose prima di darmi un altro piccolo bacio.
“Ed è così che mi ringrazi?? Un misero bacio a fior di labbra?!” brontolai contrariato. Lei sbuffò, poi mi si avvicinò all’orecchio.
“Questa è solo una piccola parte del ringraziamento” mi sussurrò, con troppo malizia nella voce, che se avessi potuto l’avrei fatta mia lì, subito. La presi per mano.
“Andiamo allora, voglio anche l’altra parte!!” le dissi con voce strascicata. Alzai lo sguardo sui due ragazzi rimasti indietro. Feci un segno di saluto a Potter, e l’occhiolino a Weasley, indicando Hermione, tanto per rendere l’atmosfera più infuocata. Sono un bastardo, lo so, e ne vado fiero. Poi trascinai letteralmente via la mia Volpe, che, appena ci fummo allontanati dal raggio di azione dei suoi due amici (ehm, va beh, diciamo del suo amico e del suo ex-amico) mi spinse verso il muro e rapì le mie labbra perfette in un bacio talmente appassionato che stava per sanguinarmi la bocca.
“Wow” proferii con il poco fiato che mi rimaneva, quando mi staccai da lei bisognoso di ossigeno.
“Se mi baci così quando mi ringrazi, ti faccio un regalo tutti i giorni!”
Lei si mise a ridere di gusto, ma dopo poco bloccai sua risata con un altro bacio, e con un altro ancora. Ci staccammo appena, e io appoggiai la fronte sulla sua.
“Mi hai fatto passare la voglia di scendere in Sala Grande…” mi disse sorridendo allegra. Io mi aprii in un sorriso accattivante.
“A me invece tu mi hai fatto venire una voglia…” le dissi in un soffio, baciandole piano il collo, e sentendola sospirare piano. Tornai sul suo viso e le strappai un bacio sulle labbra.
“Che ne dici di andare in un posticino isolato e starcene in santa pace?” proposi con gli occhi che mi brillavano di passione e voglia di lei. La mia Volpe annuì decisa e questa volta fu lei a stamparmi un bel bacio sulla bocca, prima di avviarci verso il settimo piano. Di sicuro quello fu il Natale più caldo della mia vita!
                                                     *

Così passarono i giorni. Le vacanze di Natale erano quasi giunte al termine, per questo il mio umore, che in quei giorni era stato insolitamente allegro, tornò piano piano a incupirsi. Sapevo che la scuola si sareppe ripopolata di tutte quelle persone che impedivano a me e alla mia Volpe di frequentarci normalmente. Anche se forse il bello era proprio quello. Non davamo mai niente per scontato, e permettava che ogni momento che passavamo insieme fosse speciale. In fondo era anche divertente, scorrazzare di nascosto per Hogwarts a ritanarci nei posti più impensati e a ridere delle nostre imprese non scoperte per un soffio da Gazza e la sua gattaccia. Ma un rapporto come quello ti metteva anche una certa inquietudine. Ci guardavamo sempre in torno, stavamo attenti ad ogni parola che dicevamo, e nascondevamo ogni sguardo e ogni piccolo sorriso, e ci trattavamo male o c’ignoravamo come se niente fosse cambiato tra di noi. E questo faceva male. Ma purtroppo in ballo non c’era un semplice scandalo scolastico. C’era davvero molto di più. E non potevamo permetterci errori, o avremmo rischiato più di quello che potevamo immaginare. Proprio per questo, pensai che era meglio approfittare di questi ultimi giorni di tranquillità, e ciccai la sigaretta ormai terminata nel portacenere, per poi alzarmi dal divano nero di pelle davanti al camino della Sala Comune, e dirigermi verso l’uscita, salutando distrattamente Blaise tutto preso nella lettura di un libro di pozioni. Cominciai a camminare lentamente per i sotterranei, con la mente affollata da pensieri tristi e gioiosi allo stesso tempo. Pensavo alle consegunze che si sarebbero potute abbattere su di noi se la nostra storia venisse scoperta, e rabbrividii. Ma pensavo anche a come sarebbe stato bello vivere con lei senza preoccupazioni.
I miei passi riecheggiavano tetri fra le fredde mura di pietra, e con lo sguardo basso continuavo ad avanzare. Forse fu per gli occhi fissi per terra, o per la mente troppo indaffarata a fantasticare, che non mi accorsi di una figura esile e formosa appoggiata alla parete.
“Ciao Malfoy…” proferì una voce nota e un po’ troppo strascicata. Alzai lo sguardo e lo posai sul proprietario di quella voce. Anzi, mi correggo, sulla proprietaria. Era appoggiata alla parete con le braccia conserte sotto il seno prosperoso messo in evidenza da un maglioncino blu un po’ troppo attillato, e con un prorompente scollo a V. Le gambe snelle erano incrociate e per niente nascoste da una gonna a pieghe corta. Lunghi capelli ramati le ricadevano sulle spalle, e sugli occhi celesti era delineata una fine linea di matita. Rimasi un po’ sorpreso del non essermi mai accorto che la piccola di casa Weasley era cresciuta. E anche bene.
“Ciao Weasley…” risposi sempre un po’ sorpreso.
“Che ci fai tutta sola nei sotterranei?? Qualche Serpe cattiva ti potrebbe rapire…” feci con sarcasmo, senza abbondare il mio solito ghigno. Rimasi interdetto però, quando lei ricambiò con un sorrisino che sembrava decisamente…malizioso!
“Non ho paura delle Serpi…piuttosto…” disse staccandosi dal muro e facendo un passo verdo di me.
“Cercavo te…” completò la frase fissandomi dritta negli occhi. Io storsi il capo.
“E di grazia, perché cercavi la mia regale e purissima figura che ti ricordo non si dovrebbe mai abbassare a parlare con una come te?”
Lei si avvicinò ancora finché non fu a pochissima distanza da me.
“Io non farei tanto lo spavaldo se fossi in te…vi ho visti” disse ora fissandomi più dura. Capii immediatamente di cosa stava parlando, ma non feci una piega, e fingendo di essere confuso, le dissi.
“Non so di cosa tu stia parlando”
Ginny Weasley a quel punto sorrise vittoriosa e soddisfatta.
“Non fare il finto tonto, Malfoy, tu sai benissimo di cosa sto parlando…”  fece sicura di aver colpito e affondato. A quel punto sentii lo stomaco sprofondare. Se me l’era venuta a dire così, non aveva di certo niente di buono in mente. Ma continuai a mentire, per vedere se le mie paure erano fondate.
“Se magari tu mi spiegassi di cosa diamine stai blaterando, io ci capire qualcosa…”
Una luce strana attraversò gli occhi della Grifondoro. Una luce che non mi piacqua per niente.
“Ti do un aiutino: Aula di pozioni, tu e Hermione…bacio appassionato…” disse soddisfatta e leggermente sadica. Oh cazzo!! Okay, a questo punto non potevo più negare…
“E allora?!” feci con strafottenza e indifferenza. Nonostante il cambiamento delle cose, ero sempre un Malfoy, di sangue freddo ne avevo da vendere, insieme al fascino, ovvio! (Ci puoi giurare!NdA&Commentatrici sbavanti) La rossa inarcò i sopraccigli, ma si aprì in un altro sorriso che aveva perso la soddisfazione ma aveva riacquistato la malizia.
“E allora mi sono chiesta come baciavi, così sono venuta a togliermi il dubbio” disse la Grifondoro, e prima che riuscissi a capacitarmi delle sue parole chiuse quella scarsa distanta che c’era fra di noi con un bacio per niente casto. Rimasi attonito e sconvolto da quella reazione. Tutto mi potevo aspettare dalla Weasley, perennemente innamorata di Potter, tranne questo. Mi ritrovai involontariamente a rispondere a quel bacio rubato, ma venni immediatamente fulminato da un pensiero: Hermione. Prima non mi sarebbe importato nulla di avere una ragazza e baciarne un’altra, ma ora, ora tutto era diverso, maledettamente diverso. E l’immagine del primo bacio fra me e la mia Volpe mi rivenne subito alla mente. Com’era stato intenso, bello, magico!! Un’emozione mai provata per un bacio…non potevo tradire Hermione, assolutamente. Così, feci per staccarmi, ma un rumore sordo mi precedette. Allontanai in malo modo la rossa e mi voltai alla mia destra. Giuro che nella vita ci sono state poche cose che mi hanno lacerato il cuore, ma quello che vidi fu una cosa di quelle.
Hermione era a pochi metri da noi, con il viso rigato di lacrime, la borsa dei libri rovinosamente caduta a terra, e gli occhi ricolmi di dolore e delusione. Ed ero stato io a ferire la mia Volpe. Ci guardammo negli occhi. Avrei voluto dirle qualcosa ma vederla così fu uno shock che mi impedì di pensare e parlare. Il suo sguardo era rigido, deluso, addolorato, duro, il peggiore che mi avesse mai rivolto. Raccolse la borsa da terra e corse via. Un attimo di smarrimento, poi con uno slancio cominciai a correrle dietro…


Mi volete uccidere??? (SIIIIIIIIIIIIII NdTutti) Beh, avete le vostre valide ragioni...sono davvero bastarda! Non per altro mi sono da poco convertita a Serpeverde...ma non divaghiamo sulle mie crisi d'identità!!
Il personaggio misterioso è stato rivelato: Ginny Weasley. Molte di voi l'avevano pensato e avevano esposto i loro pareri, ora vi do i miei: Prima di tutti avevo pensato a Ron, come pers misterioso preso da gelosia convulsa e amore per la nostra Herm, ma poi riflettendoci attentamente, ho pensato che Ron è troppo impulsivo e rabbioso per starsene nell'ombra e aspettare il momento adatto per agire e fare davvero male, quindi l'ho escluso. Poi ho pensato a Blaise, che per salvare il suo migliore amico, si prodigava di far finire questa realazione, e quindi si sarebbe presentata la situazione inversa: Il migliore amico di Dracucciolo che seduce Hermione. Ma poi ho riflettuto ancora e non avuto il coraggio di dare al mitico Blaise la parte del "cattivo", lo adoro troppo, e mi serviva poi per un'altra cosa. A Harry non c'ho pensato neanche un nano-secondo, è troppo "l'amico perfetto" per fare una cosa del genre...ma poi, il colpo di genio, l'illuminazione!! Ginny!! Visto che nelle FF mi sta troppo antipatica, ed è una ragazza (infatti secondo me solo le ragazze riescono ad essere così subdole e macchiavelliche in queste cose, gli uomini vanno subito al sodo facendo a botte, mentre noi puntiamo sempre a qualcosa di più profondo e doloroso...) invaghita del bel Serpeverde (e chi non lo è?!) e se lo vuole un po' spupazzare (e chi non vorrebbe?!). Spero che il capitolo via sia piaciuto, nel prossimo ci sarà lo scontro diretto fra Herm e Dracucciolo...
Sono una Serpe, lo so. E me ne vanto!!
Ora i ringraziamenti singoli:

Per Nimpha93: Amore mio adorato, ciao!! A parte l'essere sconvolta dal DH, come ho detto all'inizio, ho anche avuto il blocco dello scrittore, ti rendi conto??? Una tortura!! Cmq, volevo dirti che sono troppo contenta che sei tornata, stavo impazzendo senza le tue recensioni, giuro!So che probabilmente dopo questo capitolo vorrai avadakedevrizzarmi, ma sappi che ti voglio tanto bene!! :) Come al solito c'avevi preso, ma ormai questo non mi stupisce più!! Aspetto con ansia la tua prossima recensione, e ti ringrazio per tutte le altre che mi hai lasciato!! Bacioni, ti voglio un casino di bene!

Per chiara: Ciao bella!! Grazie del supporto, è davvero fantastico sentirmi dire che sarei perfetta come scrittrice, mi rendi un sacco felice!! Spero che questo chap ti sia piaciuto e mi scuso per il ritardo!! Grazie della recensione, a presto!!

Per *Eirene*: Ciao Flavia, tesoro!! Grazie della bellissima recensione che mi hai lasciato, ho sorriso tutto il tempo nel leggerla!! Intanto mi scuso per il ritardo, ma come ho già spiegato ho avuto un po' di casini...va beh!! Spero davvero che il nuovo capitolo ti piaccia e che non mi vorrai squartare viva, ma ho dovuto!! La mia parte bastarda ha preso il sopravvento sulle mie mani!! Se proprio vuoi squartare qualcuno, fallo con Ginny, almeno fai un piacere a tutte! XD! Ti ringrazio ancora per la recensione e aspetto impaziente la prossima!! Bacioni!

Per merwjap: Ciao! Beh, grazie mille per i bei complimenti che mi fanno sempre contenta, sono felice che la mia storia ti piaccia!! Spero che anche questo capitolo non sia da meno!! Bacioni, alla prossima!

Per giuly: Wow!! La mia storia è la più bella che tu abbia mai letto?? WOOOOOW!! Grazie, mi hai reso la persona più felice del mondo!!

Per biba. Grazie mille, spero che lo sia ancora!!

Per Lucia: Ciao!! Beh che dire, ti ringrazio tantissimo per la tua bellissima recensione che mi fa confiare il cuore di gioia, e per i bei complimenti!! Certo che se fate così però poi mi monto la testa!! XD scherzo, non lo farei mai e poi mai!! Spero che il nuovo chap ti piaccia, purtroppo qualche serpentello ci deve essere sempre! :( Bacioni, al prossimo chap!

Per dilly_23: Probabilmente, tu che sei una maniaca delle happy-ending, mi vorrai farmi morire a son di crociatus, ma la storia mica è finita, eh!! Non passare subito a conclusioni affrettate!! Ti ringrazio molto per la recensione e aspetto con ansia la prossima!!Bacioni e scusa il ritardo!

Per Dark_Angel: Ciao tesorino mio!! Tu lo sapevi del mio problema, e ti eri anche disperata abbastanza!! Ti ringrazio per la recensio e spero che anche tu non voglia attentare alla mia persona per la risolvota che ha preso questo chap!! Ma non ti preoccupare...la storia non è ancora finita!!Bacioni, e alla prossima!

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Capitolo 23
*** Capitolo 21 ***


IT'S BACK!! VOLD...ehm ehm...ALEXA'S BACK!!Ok, magari dovrei smettere di guardarmi a ripetizione il Gof in inglese, sennò succedono queste piccolo sviste...ma comunque, sorvoliamo: SALVE A TUTTI, GENTE!Sono tornata per voi, con una crisi di depressione, pianto convulso e varie fantasie suicide ma sono tornata!! Almeno è già qualcosa!! Purtroppo vi devo dare una brutta notizia: mi mancano due capitoli e l'epilogo per finire il DH, e l'ho presa peggio del previsto (la corda nell'armadio e le fialette di cianuro sotto il letto vi dicono tutto!) quindi non so quanto potrà influire questo sulla mia attività da scrittrice (certo, se passo le giornate a piangere a dirotto e crogiolarmi nel dolore, e se peggio ancora mi butto dal terrazzo di camera mia, non credo che potrete più godere delle mie FF!) comunque spero lo stesso che fra una convulsione di pianto e un tentativo di suicidio riuscirò a postarvi i prossimi capitoli!! Ma tornando alla storia: in questo chap abbiamo lo scontro diretto fra Hermione e Dracucciolo!!Cosa succederà?? Leggete e vedrete!!
Bacionissimi vostra ridotta malissimo Alexa!


E, riverso sull'erba, pianse.

                                                                                       XXI de "Il Piccolo Principe"


I miei passi di corsa rimbombavano fra le pareti dei corridoi, ma io non li sentivo. Non sentivo più niente, solo un incredibile dolore lancinante al petto, all’altezza del mio cuore. Cuore che mi era stato appena lacerato, preso con violenza e massacrato, senza ritegno o pietà. Pensavo di aver affidato il mio cuore in mani di cui mi potevo fidare, di cui sapevo potevo contare, e quelle stesse mani, quelle di quel ragazzo che amavo profondamente, avevano distrutto tutto il nostro mondo, avevano distrutto il mio cuore, avevano distrutto me. Le lacrime mi sgorgavano imperterrite dagli occhi, senza che riuscissi a fermarle. Non poteva essere vero, non poteva. Draco non poteva avermi tradito, così, con lei, Ginny, la mia migliore amica. Eppure l’immagine di quel bacio al gusto di tradimento si era stanziata nitida nella mia mente, e non voleva andarsene. Il dolore che in quel momento mi stava lancinando l’anima era indescrivibile. Come un pugnale avvelenato che mi trafiggeva. E ora avevo solo voglia di piangere, di sfogarmi, di rompere qualcosa, di stare da sola. Improvvisamente sentoii che ai miei passi se ne sovrapposero altri, ma non mi voltai. Non m’importava più del mondo, oramai il mio era andato in frantumi, cosa me ne poteva importare del resto?!
“Volpe, volpe aspetta!”
Sentii la SUA voce corrermi dietro, e un’incredibile fitta allo stomaco mi pervase. Mi girai, scontrandomi con i suoi occhi di ghiaccio e con i suoi capelli color del grano, ma non mi fermai, continuai a camminare all’indietro, perché volevo fronteggiarlo.
“Hai una bella faccia tosta a chiamarmi ancora “Volpe”, traditore!” gli sputai addosso con ira.
“Hermione, per favore, ascoltami” mi disse quasi a mo’ di supplica. Ma ormai il danno era fatto, non volevo sentire niente fuori uscire dalla sua bocca.
“Ascoltarti?! E per cosa?! Stavi baciando senza scrupoli la mia migliore amica, ora mi vuoi lasciare a parole, ufficialmente?!” gridai iraconda.
“No che non ti voglio lasciare!! Voglio solo spiegare!”
Draco si era fatto più vicino, io mi ero fermata. Eravamo in un corridoio del secondo piano, e alcuni quadri ci guardavano incuriosti.
“Spiegare cosa, eh?! Che non la stavi baciando davvero, che era solo una mia impressione?! Sei proprio un bastardo!!” gli urlai, tirandogli un sonoro schiaffo sulla guancia diafana che s’imporpognò della mia rabbia. Le lacrime si erano momentaneamente arginate, ma avevo ancora il viso completamente bagnato. Il suo sguardo divenne un po’ più duro e deciso, ma non perse quella tristezza che gli aleggiava sugli occhi. Si passò una mano sulla guancia arrossata, e si avvicinò un altro po’ a me.
“Aspetta solo un attimo” mi disse il biondo incredibilmente piano, distanziando parola per parola.
“Perché?! Mi hai già ferito abbastanza, non voglio stare con te un minuto di più!!” gridai con le lacrime che erano ricominciate a scorgarmi dagli occhi nocciola. Draco mi prese saldamente per le spalle.
“E invece ora tu mi ascolti!!Quello che credi è sbagliato!” fece fermo. Io cominciai a dimenarmi.
“Levami immediatamente le mani di dosso, mi fai schifo!!” esclamai spintonandolo, ma era più alto e molto più forte di me, perciò non ebbi alcun risultato. Anzi, la Serpe mi aveva spinto verso il muro e imprigionato fra le sue braccia senza lasciarmi via d’uscita.
“Lasciami, lasciami!” continuai ad agitarmi. Ma la sua stretta era salda, e non dava nessun minimo segno di cedimento.
“Non sono stato io a baciare la Weasley, è stata lei a baciare me!” si giustificò deciso.
“Bugiardo, vile, laido schifoso!Ginny non potrebbe mai fare una cosa del genere!E poi lei non sapeva di noi!!” feci sicura, ma lui scosse il capo.
“Voi Grifondoro e la vostra stupida fiducia data a tutti!! Perché sei così ingenua Hermione?!” disse quasi come una riflessione fra sé e sé.
“E’ vero, noi la fiducia la diamo a tutti, anche a quelli che non la meritano, esattamente come te!! Non avrei mai dovuto fidarmi di una vile Serpe come te!” gli ringhiai rabbiosa.
“Non è di me che non ti devi fidare! La tua CARA migliore AMICA sapeva perfettamente di noi, ci aveva visti una volta nell’aula di pozioni, ed era venuta di prosito da me, per (cito testuali parole) togliersi il dubbio di come bacio!”
“Inventatela un’altra, Ginny non è il tipo che fa una cosa come questa!! E se anche fosse lontanamente vero, a te non è dispiaciuto per niente, no?! Non ti sei nemmeno tirato indietro!!Perchè sei solo un viscido egoista che non si preoccupa di nessuno a parte se stesso!! Che t’importa sei mi hai distrutto, se mi hai dato l’assaggio della felicità e me lo hai tolto senza preavviso, se mi hai fatta innamorare di te e poi tradita senza pietà?!”
Lo sguardo del biondo si riempì di una strana luce tra rabbia, colpevolezza e dispiacere.
“Non volevo” proferì abbassando gli occhi.
“Non volevi?! Che fai, mi prendi anche in giro?!” esclamai alterata.
“Non che non ti prendo in giro, è la verità!!Io non volevo, non avrei mai voluto, ma non è andata come credi tu!! Io di mia spontanea volontà, non avrei mai baciato la Weasley!!”
“Draco, non è una valida scusa!!Spontanea volontà     o no, tu la stavi baciando, tu mi hai tradito, tu mi hai spezzato il cuore!!Sei contento, ora?!” gli urlai spingendolo e liberandomi finalmente dalla sua presa. Mi allotanai appena da lui, ma senza staccare gli occhi dai suoi.
“Contento?!Come potrei, Hermione?!Io ci tengo davvero a te, non ti stavo mentendo!”
“Sì invece che mi mentivi!!Mi avevi detto che non mi avresti mai lasciata, che ero tua e basta, l’unica, invece erano tutte cazzate!!”
“Queste che dici te sono tutte cazzate!Lo sai che quello che ti ho detto era vero, e se mi dessi la possibilità di fartelo capire, lo vedresti!!”
“Ti ho dato anche troppe possibilità, e vedendo come è andata a finire, fidati che non te ne darò più!!”
Il biondo sospirò e si strusciò la mano sulla fronte.
“Senti Hermione, non sono venuto qui per crearmi delle scuse, per dirti che non ci stavamo baciando, che è solo ed esclusivamente colpa sua (anche se la maggiorparte lo è!), che appena mi ha sfiorato le labbra mi sono staccato, e che solo in quel preciso istante sei arrivata tu…voglio solo farti presente che per ogni minimo attimo che ho tenuto le labbra su quelle della tua presunta amica ho avuto la tua immagine nella testa, e che mi stavo sul serio staccando da lei perché mi sentivo un verme come mai prima d’ora…non m’importa niente della Weasley, e ora dovresti stare a litigare con lei, la vera traditrice che ti voleva fregare il ragazzo, invece che con me, che sono solo una vittima del suo egoismo!!” disse quasi esasperato. Io spalancai gli occhi arrossati.
“Vittima?!Tu vittima?!?! Tu sei solo un grande stronzo, egoista, ecco cosa sei!Accusi la gente solo per salvare la tua persona, per giustificarti, per uscirne pulito!! Sei un sudicio opportunista, e non hai il diritto di giudicare nessuno!! Ron aveva ragione, non avrei mai dovuto fidarmi di te, mi avresti solo fatta soffrire!!” gli urlai contro, mentre gli occhi mi bruciavano e la gola mi cominciava a far male.
“Io ti ho fatta SOLO soffrire?! Non mi pare proprio, o ti sei dimenticata tutti i giorni passati insieme, tutte le risa, tutti i baci, tutte le volte che l’abbiamo fatto?!” ribattè con voce più irata.
“Non l’ho affatto dimenticato, è per questo che mi hai fatto così dannatamente male!! Come nessuno prima d’ora!! Pensavo davvero che contassi qualcosa per te, che tu fossi cambiato, che non avresti mai potuto fare una cosa del genere…e per la prima volta mi sbagliavo…” dissi mentre la voce era rotta da singhiozzi, e le guance erano completamente bagnate, intrinseche di salato dolore. Gli occhi di ghiaccio di Draco sembrarono sciogliersi, e il suo sguardo si fece incredibilmente più dolce. Mi passò il dorso delle dita sulla guancia, ma io mi scansai in malo modo. Feci qualche passo in dietro, allontanandomi dal ragazzo. Mi portai le mani dietro al collo e slacciai la collana con tutte le stelle che mi aveva regalato lui per Natale, per poi porgergliela tenendola fra due dita.
“Se non hai nessun’altra scusa da rifilarmi, prendi questa e vattene! Per sempre. Avrei dovuto sapere che sarebbe andata a finire così, che mi avresti fatta soffrire. Sei pur sempre il Principe delle Serpi…come potevi cambiare?! Non siamo fatti per stare insieme…questa storia non doveva nemmeno cominciare…” dissi più calma e decisa, con voce sicura.
“Non dire stronzate, Hermione, per favore!! Noi siamo fatti per stare insieme…io non sono il Principe delle Serpi…io sono il tuo Piccolo Principe, e tu dovresti saperlo…ma se credi il contrario, se credi che io sia stato solo uno sciocco errore…” s’interruppe con amarezza, e prese la collana che gli porgevo con delusione.
“Allora non meriti che mi abbassi a chiederti di capirmi e perdonarmi…” completò con uno strano moto di dolore e rabbia. Il quel momento mi sentii ancora peggio, mentre si rigirava la collana fra le mani e mi guardava gelido. L’avevo perso. Ora l’avevo davvero perso per sempre.
“Non fare la vittima, non ci provare nemmeno!Qui l’unica che ci rimette, sono io!!” feci ancora più arrabbiata, forse più con me stessa che con lui.
“Sentila, ora chi è l’egoista che pensa solo a se stessa?! Non ci rimetti solo tu!! Ci rimetto anche io perché sto pagando una punizione troppo grande per un errore di cui non sono nemmeno totalmente colpevole, ma solo in una piccola parte!! Siamo entrambi vittime, per colpa della Weasley, ma anche per colpa tua, che non vuoi sentir ragioni!!”
“Non ci sono ragioni da sentire, Draco! Tu mi hai tradita. Tu non dovevi farlo. Tu mi hai spezzato il cuore!”
“Tu mi hai frainteso!! Tu non mi hai fatto spiegare!!Tu non mi hai perdonato! Forse in fondo hai ragione…non siamo proprio fatti per stare insieme…” concluse il biondo, sapendo benissimo che quella era la stronzata del secolo. Ricominciai a piangere incessatamente.
“Vattene!Non voglio vederti mai più. Mi fai stare troppo male!Mi uccidi quasi! E’ finita, Draco, è finta tra noi. Per sempre. E fidati…non è colpa mia…” gli dissi quasi in un sussurro, abbassando lo sguardo.
“Forse non tutta…comunque se è questo che hai deciso, io non mi abbasserò ad umiliarmi per farti cambiare idea…sappi solo una cosa: tra me e te non sarà mai finita. Siamo per sempre resonsabili di ciò che si addomestica”
“Il Piccolo Principe non aveva messo in conto l’ipotesi che il suo amico lo potesse tradire, perché era in fondo un’ipotesi impossibile…ma evidentemente perché aveva addomesticato una volpe e un fiore, non una serpe…” ribatteii con rabbia e delusione. Lui annuì vagamente.
“Infatti è un’ipotesi impossibile, basta solo guardare con il cuore e non con gli occhi…”
“Basta solo pensare con il cervello, e non con le parti basse!!” gli sputai contro allo stremo della collera. Lui mi guardò sbieco, poi sembrò annuire di nuovo.
“Quindi è finita?” chiese poi con estrema calma, come se mi stesse chiedendo se fuori piove o no. Lo fissai nei suoi occhi di tempesta, e mi sentii ancora peggio. Uno strano moto d’infelicità mi salì sul petto, e un’incredibile voglia di baciarlo cominciò a pervadermi. Per un attimo volevo dirgli di no e saltargli al collo, ma l’immagine di lui e Ginny che si baciavano mi tornò vivida in mente, e non potetti trattenermi.
“Sì” risposi, e un altro pugnale avvelenato mi trafisse il cuore. Lui arricciò appena la boca, e annuì con il capo. Ma dentro di me pregavo che mi fermasse, che mi dicesse “per favore ripensaci”, che venisse verso di me e mi stringesse in un forte abbraccio, che mi deliziasse con la sua splendida risata, che mi rapisse con uno dei suoi baci ricolmi di passione, che tutto tornasse come prima, ma niente di tutto questo fece il biondo.
“Va bene…” proferì arrendevole. Lasciai andare le spalle, rassegnata.
“Addio Malfoy…” gli dissi incredibilmente addolorata. Lui si girò e mosse qualche passo per tornare ai sotterranei.
“Addio Granger…” rispose prima di dileguarsi. Guardai per qualche istante il punto dove fino ad un attimo fa era stanziata la perfetta figura di Draco e mi sentii incredibilmente sola ed incredibilmente triste.
E, riversa sul pavimento, piansi.


Ok, forse se prima volevate uccidermi, ora ho peggiorato la situazione...eh eh...(sorriso nervoso) va bene, sono una serpissima, ma vi rassicuro: LA STORIA NON E' ANCORA FINITA!Anzi...è appena iniziata!! Quindi non disperate...Ho in mente una bella cosuccia che potrà far ritornare le acque calme...ovviamente solo se avrete pietà di me (visto la situazione straziante che sto passando, sigh!) Nel chap c'è stata una forte discussione dove vediamo Hermione accecata dal dolore ma ancora innamorata del suo Piccolo Principe, e un Draco sovrastato dall'orgoglio che però vorrebbe prostrarsi ai piedi della sua Volpe e chiederle umilmente perdono. Beh, che ne pensate?? Spero di trovarmi tante belle recensioni con i vostri pareri!!Non aspetto altro!!
Ringrazio quelli che hanno letto il capitolo e in anticipo quelli che recensiranno!! GRAZIE!

E ora i ringraziamenti singoli:

Per Nimpha93: Amore miooooo!!!Ciao tesoro!!Oh Dio quanto mi sei mancata!! Avevo una Noemi-Astinenza!! Meno male son tornata, non ce la fecavo più! Comunque, risparmiando i convenevoli...come al solito tu avevi capito tutto dall'inizio!! Secondo me, io e te siamo un po' come Harry e Voldemort, abbiamo una connessione mentale...hai nessuna cicatrice strana per caso?! XD Ok, scherzi a parte...anche il tuo ragionamento su rapporto fra Dracucciolo e Hermione era fondamentalmente giusto, e sono assolutissimamente d'accordo con il "ciò che non uccide, fortifica" (che tra l'altro è una delle mie frasi preferite! Ok, è sconvolgente, ma io e te siamo collegate davvero!) specialmente perchè ci sono passata personalmente con la mia migliore amica, ma hai omesso un piccolo ma importantissimo dettaglio: l'orgoglio! Tutti e due sono troppo orgogliosi, una per perdonare Dracucciolo, l'altro per farsi perdonare da Hermione. Ora bisogna solo stare ad aspettare chi cede prima. E ti dico subito che per la tua gioia, il prossimo chap ci sarà un moretto dagli occhi di cobalto che avrà un ruolo molto importante!Ovviamente non ti anticipo nulla, sarà una sorpresa!! Ti dico, per tutto il tempo che ho architettato e scritto la scena delle smancerie di Herm e Dracucciolo di fronte a Ron ho ghignato come una matta!! Okay, non c'è ombra di dubbio: SONO UNA SERPE IN TUTTO E PER TUTTO!! E sai qual'è il peggio?! CHE NE VADO FIERA!! Per i regali è stata una vera e propria tortura, mi sono scervellata un sacco di tempo, per quello di Draco non sapevo davvero che inventarmi, ma un certo libretto mi ha dato l'ispirazione!XD! Mi aspettavo una reazione del genere nei confronti del profumo di Blaise, ma va bene così!!In fondo, è tuo e soltanto tuo!! Grazie per la recensione, che lo sai che mi fa sempre troppo felice, ci sentiamo prestissimo!! Bacioni TI VOGLIO UN MONDO DI BENE!

Per chiara: Grazie della minaccia di morte, sono contentissima!!XD Ovviamente scherzo, ti ringrazio per la recensione, e spero (con scarsi risultati) che anche questo chap ti sia piaciuto, anche se forse è peggio del precedente!! Perdonami ti prego!! Comunque io avrei un paio di fantasie su come bacia Dracucciolo...XD e chi non le ha?! Baci baci, alla prossima!

Per Angelgirl1993: Ciao! Beh, in effetti non è il massimo rovinare tutto proprio quando stava andando per il meglio, ma come saprai bene se hai letto la mia FF, sono notevolmente sadica!! Ti ringrazio molto per la recensione, e ti dico di aver fede...prima o poi cederanno, vedrai!! XD Spero che nonostante tutto il chap ti sia piaciuto, e che recensirai di nuovo!! Bacioni, a risentirci presto!!

Per Rory Felton: Ciao Ilaria! (Non so perchè il tuo nick mi è familiare...hmmm va beh!) Prima di tutto, non ti preoccupare se non avevi recensito prima, l'arrivo del DH è un evento decisamente rilevante, e di incredibile spessore, mica pizza e fichi, e credo che abbia giustamente la precedenza sulla mia FF!XD non chiederei mai tanto!! Comunque ti ringrazio davvero tantissimo per la recensione e per i complimenti, sono contenta che la mia storia ti piaccia e che mi reputi una scrittrice fantastica! Spero ti rivedere presto un'altra tua recensione!Al prossimo chap, bacioni!

Per mewjap: Ciao Mj!Ti ringrazio per il supporto morale, il blocco dello scrittore non è stato per niente una cosa facile, meno male l'ho superato!! Ed è tutto merito vostro! Comunque sono contenta che il chap ti sia piaciuto nonostante la sadicità e tutto il resto, e spero che questo non sia da meno!!! Baci8 alla prossima!

Per dilly_23: Ciao bella!! Ok, mi sa che ho provato una specie di reazione a catena in cui tutti odiano Ginny, e sinceramente un pochino mi dispiace, perchè nei libri mi piace, ma qui si sa, è odiosa!! Comunque sono felicissima che il capitolo ti sia piaciuto, e che tu abbia afferrato il vero concetto dell'accaduto: dare pepe alla storia, che sennò si sarebbe notevolmente appiattita, e una come me, che ama incasinare e movimentare tutto, non avrebbe potuto permetterlo! E così anche tu avevi capito che era Ginny...ma che brave che sono le mie commentatrici!! Bravissima!! Ti ringrazio un sacco per la recensione, alla prossima!!Bacioni tvtttb!

Per Lucia: Ok, Ginny è stata bastardissima, è vero, ma in fondo serviva una smossa al tutto, non ti pare?! Comunque non ti devi allarmare: l'antidoto al veleno del serpentello c'è, basta solo avere la pazienza di scovarlo!Grazie mille per la recensione e per i complimenti, mi fai sempre un sacco contenta!!baci al prossimo chap!

Per Dark_Angel: Ciao tessora!! Prima di tutto spero di aver fatto in tempo e che tu possa leggere il chap, purtroppo sono stata inaspettatamente via un giorno in più, e la situazione psicologica non è delle migliori, sigh sigh...e anche tu avevi capito che era Ginny!! Wow, mi stupisco sempre di più di voi! Ti ringrazio per la recensione, che ormai è una certezza, e spero che sopravviverai alla litigata dei due!!Un super bacione, buone vacanze, divertiti e torna presto!

Per *Eirene*: Ciao tesoro!Beh, ti dirò, anche a me Ginny nei libri mi piace molto come personaggio, ma non lo so, nell'ambito FF non la sopporto!! Ti devo confessare che sono contenta di averti sorpreso, è quello che miravo di fare, quindi essere riuscita nell'intento mi fa davvero felice. Ti ringrazio un sacco della recensione e di avermi praticamente paragonata al cielo (me lusingatissima!! Ma quanto gli vorrò bene alle commentatrici che mi dicono certe cose?!?!) che vedrai, accoglierà la tua richiesta, basta solo un pizzico di pazienza! Per quanto riguarda la fine: non ti posso OVVIAMENTE dire niente, ma ricorda: MAI DIRE MAI! Cmq sì, sto leggendo DH, e te dico, è una tortura e una carneficina, sia in positivo che in negativo!! Guarda come mi sta riducendo!!Va beh, lasciamo perdere!! Ci sentiamo al prossimo chap!!Bacionissimi, tvtttb!

Per giuly94: Ciao! Grazie mille per la recensione, spero che anche questo capitolo ti piaccia nonostante sia un po' burrascoso!!Baci alla prossima!!

Per mali_mao: Ciao!! Si, magari in certi sensi era prevedibile una cosa del genere, spero solo non sia stata scontata!!Comunque, ti ringrazio molto per la recensione e vedrai che piano piano le cose si risistemeranno...don't worry!! Bacioni, al prossimo chap!!

...---*Alexa*---...

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Capitolo 24
*** Capitolo 22 ***


Ed eccomi finalmente, dopo aver scritto altre tre one shot ("Alba Chiara", "All Was Well" e "You were the best" che se non avete letto vi consiglio vivamente di farlo!) e aver aggioranto anche "L'ultima discendente dei Black", con il nuovo chap della mia long-fic su Draco/Herm!!
Vi dico subito, che questa chap ce l'ho in mente dall'inizio della storia praticamente, e che scriverlo è stato un piacere. In questo capitolo ci sarà un personaggio che diverrà molto rilevante, e aiuterà i nostri due adorabili zucconi...spero che questa attesa ne sia valsa la pena. Ci vediamo in fondo al chap, buona lettura!

Ps: In questo capitolo ci sono due piccole sorpresine, o meglio citazione, per la mia adoratissima Noemi!Ma quanto ti vorrò bene da uno a dieci?? Un milione?!?!XD.


-Potrò aiutarti, un giorno se rimpiangerai il tuo pianeta...-

                                                                                                     XVI de "Il Piccolo Principe"


Quando gli studenti di Hogwarts tornarono dalla vacanze Natalizie, non si accorsero minimamente che la coppia più impossibile e affiatata della scuola si fosse divisa dolorosamente. Anzi, per le persone che vedevano la situazione da fuori, sembrava che tutto fosse tornato alla normalità e che quelle piccole stranezze avvenuto fra il Principe delle Serpi e la Grifondoro Mezzosangue fossero state solo sviste o fatti senza alcuna rilevanza. Però si accorsero di ben altro. Il fatto che io e Ginny non ci parlassimo più era ufficialmente noto, e tutti si chiedevano cosa avesse potuto separare le grandi amiche di Grifondoro. Beh, dovete sapere che quando tornai in Sala Comune quel giorno, dopo essermi ripresa dall’incontro-scontro con Draco, m’imbattei con quella che doveva essere la mia migliore amica, che provava a giustificarsi in tutti i modi più patetici. Io socchiusi gli occhi e dopo qualche minuto la zittii con uno schiaffo tirato con tutta la mia rabbia e delusione che avevo in corpo, lasciandole il nitido segno delle mie dita sulla sua guancia. Poi corsi nel dormitorio e da allora non le parlai più. Era anche noto che io non parlassi più a Ron, ora arrabbiato più che mai perché aveva avuto ragione e io non gli avevo dato ascolto. E sotto un certo punto di vista mi sentivo anche in colpa nei suoi confronti. Avevo abbandonato lui, una delle mie più grandi certezze, per una storia che non mi aveva portato a niente, se non ad uno stato di semi-disperazione e tristezza cronica. Stavo male. Avevo capito a miei spese che a volte la delusione è peggio del dolore in sé per sé. Ti logora lentamente, ti riempie di rimorsi, e vorresti tornare indietro e non dare più quella fiducia che avevi dato a quella persona. Potevo aspettarmi tutto da Draco, meno che quello. E quella fiamma di dolore continuava a bruciarmi lentamente il cuore, e io non riuscivo nemmeno più a piangere. Mi ero realmente illusa che fosse cambiato, che ci tenesse davvero a me, ed invece era tutta una farsa. Ma mi chiedevo ancora il perché. Tutto quel tempo passato insieme, sembrava…sincero. Ma in fondo era sempre il Principe delle Serpi, no?! E mi doleva ammettere che Ron aveva così dannatamente ragione. Da giorni, però, alle sei in punto sentivo un vuoto allo stomaco, e diventavo ancora più triste, con quella fiamma nel petto che s’infuocava ancora di più. Mangiavo svogliatamente, senza appetito, e quando mi guardavo allo specchio vedevo che i miei occhi erano spenti e velati di dolore. Ma sapete, forse quel dolore era anche un po’ colpa mia, che mi ero illusa ingenuamente, che avevo preso la cosa troppo sul serio, che mi ero innamorata. Che lo ero ancora, e che non riuscivo a dimenticarlo.
                                                        *
Mi buttai pesantemente sul letto, facendo sussultare il materasso, e scompoigliando le lenzuola. Mi portai le mani alla fronte e mi massaggiai delicatemente le tempie, mentre pensavo. Pensavo a Hermione, come sempre. E mi maledicevo, come tutte le volte che la incontravo e che ci ignoravamo, o come tutte le sere alle sei in punto. L’avevo persa in un modo talmente stupido, che mi sentivo uno schifo. O più che uno schifo, mi sentivo vuoto. Come se mancasse un pezzo fondamentale di me, qualcosa d’insostituibile. E io me l’ero fatto scappare con troppa facilità. Non avevo combattutto abbastanza, non mi ero fatto valere per ciò a cui tenevo davvero, con quel dannato orgoglio che m’impediva d’inginocchiarmi alla mia Volpe e chiederle umilmente perdono. Per qualcosa di cui nemmeno ero responsabile. Forse era stato questo che mi aveva impedito di farlo. Non era stata tutta colpa mia. E non avevo fatto abbastanza per farglielo capire. E l’ho persa, probabilmente per sempre, anche se ogni giorno rimuginavo su un qualunque modo per poter riconquistare la sua fiducia, quella che mi ero giocato in un colpo solo, per sbaglio. Sapevo però che sarebbe stata una missione impossibile, Hermione per quello era così dannatamente uguale a me: Orgoglio. Il nostro ossigeno, il nostro pane quotidiano, il nostro miglior pregio e il nostro peggior difetto. L’orgoglio. Ed è per quello che non avrei mai confessato quanto mi mancasse. Mi mancava come l’aria.  E un inquietante presentimento era cominciato a rifarsi strada in me: non ce l’avrei fatta. Ora che Hermione se n’era andata, la mia luce di speranza si era spenta, non ero più sicuro che sarei riuscito a ribellarmi, a non diventare il Mangiamorte che sarei dovuto divenire, a decidere il mio destino indipendentemente, a fare le mie scelte. Hermione mi aveva lasciato, e io non ero più sicuro di niente, nemmeno di me stesso.
Improvvisamente la porta si spalancò e mi si posizionà davanti Blaise, braccia conserte al petto, piede che batteva freneticamente sul pavimento, ed espressione un po’ troppo decisa.
“Adesso basta, Draco!” esclamò guardandomi determinato. Io lo guardai inarcando un sopracciglio.
“Basta cosa?” chiesi interrogativo.  La sua espressione si fece ancora più testarda.
“Basta star qui a crogiolarti nel dolore e a farti consumare dall’orgoglio. Va da lei e fatti perdonare!” disse con fermezza.
“Facile a dirsi, ma a farsi…” sbuffai, alzandomi a sedere.
“Invece è molto facile, più di quello che credi!”
“Comunque, io non avrei proprio niente da farmi perdonare, è lei che non mi ha voluto ascoltare!” ribattei imbronciato. Blaise mi lanciò uno sguardo omicida.
“Vi farete uccidere dal quel dannato orgoglio, tutti e due!” sentenzionò alterato.
“E poi, Hermione non mi perdonerebbe mai, mi ha detto chiaramente che è finita e che non doveva mai cominciare, quindi è meglio che mi rassegni!”
“E questo ti sembra un comportamento degno di te, arrenderti alla prima difficoltà?!”
“Non è la prima difficoltà, Blaise, è la fine!!” ribattei fermo.
“Solo perché tu non vuoi fare niente per impedirlo…non è una delle grandi virtù dei Serpeverde, ottenere sempre tutto ciò che si vuole a discapito di tutto e tutti?” fece il moretto ancora più deciso.
“Questa volta è diverso…”
“Non è vero, sei tu che lo fai sembrare tale!E qui non stiamo parlando solo di una semplice e superficiale storia tra ragazzini, Draco…lei può aiutarti!”
“Credi che non lo sappia?!” esclamai cominciando ad alterarmi.
“E’ questo il punto, allora!E’ una ragione in più per cercare di riconquistarla!”
“Pensi che non ce la faccia da solo? Tu ci sei riuscito!!” dissi appena imbronciato. Lui mi guardò eloquente.
“Io non ci sono riuscito, io ho sviato la situazione!E poi, io ho Noemi, e come vedi ho fatto passi avanti!Tu ce la potrai fare con Hermione!”
Lo fissai interdetto, riflettendo sulle sue parole. Mi buttai di nuovo all’indietro sul letto, e Blaise si sedette di fianco a me.
“E’ troppo tardi, non ho speranze.  Quando prende una decisione, è quella. Dovrò cavarmela con le mie forze, come sempre…”
“Secondo me invece bastarebbe solo una buona chicchierata. Due parole messe al posto giusto, per farle capire davvero come ti senti, ed è fatta. Hermione è una ragazza perspicace, capirà…”
“Se ne sei tanto sicuro, perché non ci parli te, allora?!” sbottai irritato, socchiudendo gli occhi. Sentii un peso in meno sul letto, e un attimo dopo la porta del dormitorio sbattere. Mi tirai su di scatto e vidi che Blaise era sparito. Un attimo di panico, poi sorrisi e mi ributtai sul letto.
“Ti voglio bene, Blaise”
                                                        *
M’inumidii appena le dita e voltai una pagina di un libro ingiallito che raccontava la storia degli Elfi Domestici, presa in quella lettura che poteva distrarmi un po’ da certi pensieri. Ero seduta su una panchina, nel cortile interno di Hogwarts, visto che era arrivata una spiazzante giornata di sole, e adoravo l’aria pungente dell’inverno. Mi strinsi appena nel mantello mentre mi perdevo in quella storica lettura fatta di diritti rinnegati, di maghi sfruttatori e battaglie politiche. D’un tratto però, qualcosa mi fece distogliere l’attenzione. Sentii dei passi farsi sempre più vicini. Alzai lo sguardo e vidi Blaise Zabini avvicinarsi a me, mani nei pantaloni e sciarpa di Serpeverde in bella vista. M’irrigidii tutta in una volta, ma feci finta di niente, portando lo sguardo nuovamente su libro, e pregando che non stesse venendo da me. Ma da quand’in qua Dio mi ascoltava?! (A chi lo dici!NdA) Infatti la Serpe mora si fermò proprio davanti a me.
“Posso sedermi?” mi chiese flebile, accennando un sorriso gentile. Io posai lo sguardo sui suoi occhi cobalto e annuii appena, togliendo la borsa dei libri e posandola a terra. A quel punto, Zabini si sedette di fianco a me. Passò qualche minuto di estenuante silenzio, quando mi decisi a parlare.
“Ti ha mandato lui, vero?” gli chiesi con tono amoro.
“Non di sua spontanea volontà” rispose girandosi verso di me.
“Sono venuto perché secondo lui tu non lo perdoneresti per niente al mondo…” continuò il ragazzo.
“Giusta osservazione da parte sua…” esclamai perdendo lo sguardo altrove, ma molto lontano dai suoi occhi.
“E invece sia te che lui vi sbagliate…non ha fatto niente d’irreparabile…”
A quelle parole mi voltai alterata.
“Non ha fatto niente d’irreparabile?!?! Mi ha tradita con la mia migliore amica!!E tu questo lo consideri niente d’irreparabile?!?!” sbottai con rabbia. Lui non fece una piega e continuò a guardarmi intensamente.
“Sì, perché io so davvero com’è andata…io le ascolto le persone a cui tengo sul serio…” disse lanciandomi uno sguardo eloquente. Io mi offesi.
“Cosa stai insinuando Serpe?”
“Insinuo che ho capito quanto eri scossa, ma che potevi almeno ascoltare Draco, farti spiegare com’era andata…”
“Io sapevo benissimo com’era andata, perché l’avevo visto con i miei occhi…”
“E perché non hai provato a vedere con il cuore?” mi spiazzò il moretto inaspettatamente.
“C’è stato una specie di equivoco, e tu non hai voluto ascoltare Draco accecata dalla rabbia e dalla delusione, ti capisco, perché so che vedere la persona che si ama che bacia un’altra è bruttissimo (non oso pensare se vedessi Noemi con un altro, come reagirei) ma prova almeno ad ascoltare me…” disse e io annuii leggermente.
“Draco sta pagando un prezzo troppo grande per un errore di cui non è nemmeno totalmente responsabile. Sta male, raramente l’ho visto così, e so che anche tu stai male, ti si legge negli occhi, gli hai così spenti e tristi che se ne accorgerebbero tutti. Entrambi soffrite divisi, quando potreste essere felici insieme. E per cosa, mi chiedo io?! Per un po’ di stupidissimo orgoglio!”
“Non è solo questo, Zabini!Lui ha tradito la mia fiducia, io ero davvero innamorata di lui, e non potrò mai più fidarmi di Draco. Credevo che fosse sincero con me, credevo sul serio che fosse cambiato…ma non è vero!” ribattei con toni alti. La Serpe mi lanciò uno strano sguardo.
“Lui era quasi cambiato. E tu lo stavi aiutando a tornare sulla giusta strada. Hermione, qui c’è in ballo molto di più di una semplice love-story fra studenti. C’è in ballo il destino di Draco…”
“Che intendi?” feci interrogativa, non riuscendo a capire, ma lui scosse il capo.
“Te ne dovrà parlare lui, se accetterai di ascoltarlo, io ora sono la persona meno adatta…ti dicevo, comunque, che confidava in te per riuscire finalmente ad essere diverso, ma poi per un banale incidente del destino, tu lo hai abbandonato…”
“Incidente del destino, questa sì che è bella!!Ma in che lingua te lo devo far capire che baciare Ginny non è stato un incidente?!?!” sbottai con gli occhi che cominciavano a pizzicarmi.
“No, infatti, è stata un’azione completamente e totalmente voluta da lei. L’incidente è stato che tu arrivassi proprio in quel momento…perché due istanti dopo Draco si sarebbe staccato e gliene avrebbe dette di tutti i colori, poi sarebbe venuto da te e tutto avrebbe continuato il suo corso…”
“Tu che ne sai di cosa avrebbe fatto?!?! Non è stato un attimo, l’ho visto, se si voleva staccare, l’avrebbe fatto subito, non dopo un minuto!” esclamai con le lacrime che si facevano sempre più pesanti.
“Mentre baciava la Weasley, lui stava pensando a te, e si sentiva uno schifo, per questo si stava staccando…e tu non lo vuoi perdonare solo perché sei troppo orgogliosa per farlo…”
“Ancora!! No, non lo perdono perché ha messo in dubbio i suoi sentimenti per me!! Non erano autentici, e io non so più che pensare, e non posso più fidarmi, lo capisci Blaise?!?!” dissi con la voce leggermente incrinata. Lui si buttò indietro con la schiena e sospirò. Stammo un pochino in silenzio, mentre un paio di lacrime silenziose mi avevano rigato involontariamente in viso. Blaise estrasse da una tasca una fazzoletto e me lo porse delicatamente. Mormorai un “grazie” e mi asciugai gli occhi, poi appallottolai il fazzoletto in mano. Dopo un altro minuto di silenzio, il moro parlò.
“Draco ti ama. Forse non te lo ha mai detto, e forse non lo farà mai, lo sai che è fatto così, e tu lo ami anche per questo. Perché so che lo ami ancora, i tuoi occhi lo gridano al mondo. E vi state facendo solo male a vicenda. Io sono certo dei suoi sentimenti nei tuoi confronti. Non lo avevo mai visto così prima d’ora. Avvilito come non mai, troppo fiero per ammettere quanto gli manchi. Perché è così, gli manchi da morire Hermione…”
Non risposi alla Serpe dagli occhi cobalto, stetti in silenzio a rimuginare febbrilmente sulle sue parole. E c’era una parte di me che voleva credergli e correre da Draco, ma l’altra, ancora troppo ferita, desisteva.
“Deve darmene la prova…io non ho più la certezza del suo sentimento…quando me ne darà atto, allora forse sarò pronta a dimenticare…aspetta, com’è che l’hai chiamato?! Ah sì, incidente del destino e a perdonarlo…ma fino ad allora rimango della mia ferma idea. Draco è stato uno sbaglio che mi ha fatto troppo male. Magari la nostra storia sarebba andata a finire male comunque…” dissi con un tono alquanto malinconico. Il moretto mi sguadrò dall’alto in basso arricciando la bocca, ma alla fine fece un cenno d’assenso con il capo.
“Se la ferma parola di un amico sincero non ti basta, vedrai che Draco troverà il modo per riconquistare la tua fiduacia, e riconquistare anche te. Come ho detto a lui stesso prima di venire qui, noi siamo Serpeverde, abbiamo una grande virtù…” fece soffermandosi un attimo, nel quale sembrò premere il suo sguardo sul mio, per entrare dentro di me e scavare nella mia anima.
“Quando vogliamo qualcosa facciamo tutto per ottenerla, finchè non ci riusciamo. E lui è il Principe dei Serpeverde…ci riuscirà” completò con un sorrisetto compiaciuto. Io ricambiai con uno amaro.
“Lo spero…” mormorai più a me che a lui. Il ragazzo si alzò, rassettandosi il mantello che si era leggermente sgualcito.
“Il mio lavoro qui è finito…me ne torno nel covo delle Serpi…è stato un piacere parlare con te, Hermione…” disse il ragazzo, prima d’incamminarsi per tornare dentro la scuola. Ma io lo fermai in tempo.
“Blaise?” lo chiamai. Il moro si girò a guardarmi perplesso. Io mi alzai, presi la borsa e mi diressi verso di lui.
“Grazie…” gli dissi quando gli fui davanti. Lui mi sorrise. Un sorriso pulito e sincero.
“Sì fa questo e altro per un amico…” rispose. Io ricambiai il sorriso.
“Quella Noemi è davvero fortunata ad averti…” gli confessai quel pensiero, e lui rise.
“E Draco sarà molto fortunato nel riaverti…”

Ed eccoci alla fine di un altro capitolo...sono cos' tanti, eppure la fine è ancora così lontana...eh sì, avete capito bene, mi dovrete sopportare ancora per un bel po', siamo appena a metà storia, quindi ancora ce ne avrete di chap!!Comunque non divaghiamo...beh, che ne pensata di questo bel capitoletto?!?! Dove vadiamo una Herm turbata e addolorata, un Draco triste e rassegnato, e un Blaise più spettacolare che mai, che finalmente prende in mano le redini della situazione...e ora il vero quesito è, come farà Draco a far capire a Hermione che la ama sul serio?? Io in mente ce l'avrei una mezza idea ma...NON VE LA DICO!!Ahahah, me bastarda sadica serpe!! Se mi vedete così di buon umore è solo perchè piove, e quindi mi rallegro, ma per il resto sono ancora in stato comatoso...Hp è stata la mia vita e la mia morte!!
Comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che recensirete numerosi come sempre!! Ma quanto vi adoro????
Purtroppo non posso fare i ringraziamenti singoli perchè devo correrre a fare i compiti...(sono indietrissimo!!Me genietto svogliato!!Me lo ripete sempre la mia prof. di matematica!)
GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE HANNO LETTO, RECENSITO E CHE RECENSIRANNO!!

Ps: Spero che a Noemi quelle piccole citazioni siano piaciute, e che abbia gradito il Blaise della mia storia! Un bacione, ti voglio un'infinità di bene!

Bacioni, vostra ...---*Alexa*---...

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Capitolo 25
*** Capitolo 23 ***


Ciao a tutti!! Se avessi potuto il chap l'avrei postato già ieri notte, ma ero stanca morta e volevo rispondere alle recensioni, quindi vi ho fatto aspettare un po' di più!Cooooomunque...avevo fatto male i calcoli...non è in questo capitolo che si dice cosa ha in mente Dracucciolo per riconquistare Herm, ma qui gli viene l'idea....hihihi ovviamente non dico cos'è perchè vi dovrete spremere le meningi fino a quando non pubblico il prossimo chap!!Hahaha (risata sadica!!) ma quanto sarò serpe?!?!?! Per il resto non ho niente da dirvi, ci sentiamo a fine capitolo come sempre!! Bacioni e buona lettura!

-C'era una volta un Piccolo Principe [...] che aveva bisogno di un amico-

                                       IV de "Il Piccolo Principe"


Ero bellamente stravaccato su un divano della Sala Comune, assolto sempre nei miei pensieri, quando Blaise ritornò. Saltai su come una molla e gli andai in contro con passo di marcia.

“Dove-accidenti-sei-stato?!” gli feci puntandogli l’indice accusatore addosso, per poi mettermi le mani sui fianchi e guardarlo con un cipiglio severo. Il moro mi sorrise raggiante.
“Tu sai esattamente dove sono stato…” rispose avanzando verso il divano scuro di fronte al camino.
“No invece che non lo so!!” ribattei irritato, quasi sull’olro dell’isteria. Blaise mi mise le mani sulle spalle.
“Calmo amico, rilassati!Sediamoci e discutiamone con calma…” fece il moro, sedendosi poco delicatamente.
“Io non sto calmo per niente!!Voglio sapere, e subito!!” sbottai con una vena che mi pulsava nel collo. Blaise rise, e io, sull’orlo di una crisi isterica, mi sedetti su una poltrona di fianco a lui e cercai di calmarmi.
“Draco, non c’è nessun motivo di preoccuparsi…ci ho parlato…”
Alzai lo sguardo di botto e lo fissai con tanto d’occhi.
“Con Hermione??”
“No, con lo Spirito Santo!!E con chi, sennò?”
Io ignorai deliberatamente la battuta di Blaise e lo spronai a parlare.
“In sintesi, mi ha detto…” cominciò la Serpe dagli occhi cobalto, ma io lo interruppi seccato.
“Io non voglio sapere in sintesi cosa ti ha detto, voglio sapere per filo e per segno cosa ti ha detto, senza tralasciare nemmeno una virgola!!”
“Ok, va bene, non ti scaldare!!Certo che l’amore ti da alla testa, eh?”
Io fulminai il mio amico con lo sguardo, e finalmente parlò.
“Mi ha detto che è stata male, che da te non se l’aspettava, e che effettivamente l’avevi tradita con la sua migliore amica…” cominciò il moro, e io ero già pronto per ribattere, ma lui con lo sguardo mi fece segno di tacere.
“Io allora le ho spiegato che era stato una specie d’incidente, che tu non volevi, e che ci tenevi a lei…ho anche aggiunto che eravate due stupidi troppo presi dall’orgoglio e che vi stavate facendo male l’un con l’altro…così, lei a quel punto mi ha detto che non era solo un fatto di orgoglio, ma che non credeva più nei tuoi sentimenti e che finchè non gliene avresti dato atto lei non ti avrebbe perdonato…” concluse Blaise, e io lo guardai leggermente interrogativo, corrugando la fronte.
“In sintesi??”
Il mio migliore amico mi fissò esasperato, poi disse.
“In sintesi trova una bella idea per farle capire che ci tieni davvero a lei sennò sei nella merda e non ti perdonerà mai!”
Il mio voltò improvvisamente s’illuminò di sapere, ma si riafflosciò subito in un’espressione pensierosa.
“Una bella idea per farle capire che ci tengo davvero a lei??Hmm…e ora che m’invento?!” feci preoccupato, portando la mano al mento e cominciando a rimuginare. Anche Blaise cominciò a riflettere.
“Una dichiarazione d’amore struggente??” propose, e io lo incenerii con lo sguardo.
“Te sei pazzo!!Io ho una dignità da tenere alta!!” sbottai offeso.
“Potresti cantarle una canzone d’amore…” ritentò, ma io lo guardai ancora peggio.
“Bla, hai bevuto una bottiglia di FireWhisky andata a male?? IO-NON-MI-UMILIERO’-MAI!Mettitelo in quella capoccia dura!!!”
Blaise sbuffò sonoramente. Poi il suo volto s’illuminò.
“Ci sono!!” esclamò saltando dal divano. Guardai l’orologio. Blaise stava per sparare la cazzata delle sei e mezzo.
“Una lettera d’amore!”
Come volevasi dimostrare…mi lasciai cadere pesantemente sulla poltrona, e buttai la testa all’indietro.
“Posso darmi per vinto…” soffiai sconsolato.
“Se a te non va mai bene niente, Signor Io-Non-Mi-Umilierò-Mai-Perché-Sono-Troppo-Orgoglioso” replicò Blaise, incrociando le braccia al petto. Io gli lanciai uno sguardo omicida e tornai a pensare. Mi serviva una cosa d’effetto che non mi avrebbe fatto perdere la dignità. Che rammento, era una delle cose più care che un uomo possa avere. Poi, improvvisamente venni fulminato da un pensiero.
“Zab, lei mi ama ancora?” gli chiesi d’un tratto saltando quasi in piedi. Il mio migliore amico mi guardò stranito.
“Certo che ti ama ancora, Draco, non essere sciocco!!” rispose come fosse la cosa più ovvia del mondo. Così mi ributtai sulla poltrona, e un sorriso allegro e compiaciuto m’increspò le mie sensualissime labbra (questo è poco, ma è sicuro!NdA&Commentatrici Sbavanti). Hermione mi amava ancora, e questo era tutto quello che m’importava. Il vero problema era che non credeva che io ricambiassi, e come diavolo facevo a dimostrarglielo senza rimetterci l’orgoglio?! Decisi che era meglio se riflettevo da solo, così mi alzai in piedi.
“Dove vai Dra?” mi domandò Blaise interrogativo.
“In camera, voglio stare un po’ da solo…magari mi viene una bella idea…” risposi stiracchiandomi appena.
“Ma è ora di cena, non sali* in Sala Grande?”
“Non ho per niente fame, e non mi va di sentire confusione…” mi giustificai.
“Ma così non vedrai la tua bella Volpe…”
Io feci spallucce.
“Che senso ha vederla se non posso averla? Mi fa solo male…è meglio che pensi ad un modo per riconquistarla…ci vediamo dopo Blaise…”
“Ok, a dopo Draco…” mi disse il moro con un cenno della mano. Io mi avviai per i dormitori maschili, ma di botto mi girai.
“Ehi Blaise??” chiamai il mio migliore amico.
“Sì Draco?” fece sporgendo la testa da un lato. Io sorrisi.
“Grazie…” gli dissi piano. Il moro ricambiò il sorriso.
“Questo e altro Dra…questo e altro!”
                                                        *
Dopo la cena non avevo nessunissima voglia di andare in Sala Comune, e quindi ero venuta qui, uno dei miei posti preferiti in assoluto. In realtà lo era sempre stato, ma da quando conobbi il Piccolo Principe lo diventò ancor di più. La Torre di Astronomia era la più alta di tutto il castello, e si stanziava prodigiosa sopra ogni cosa, da là su ti sembrava di dominare il mondo. La vista era spettacolare, e c’era sempre quella brezza leggera che ti scompigliava i capelli e ti imporpognava i polmoni di freschezza. Guardavi il cielo e ti dava l’impressione di poterlo toccare con un dito. Ero stesa con le braccia incrociate dietro la testa, e pensavo. Rivangavo con la mente ricordi felici che sembravano così maledettamente lontani. E poi ripensai a Blaise, alle parole che mi aveva detto questo pomeriggio. Sembrava talmente sincero e dispiaciuto per Draco che mi sentii appena in colpa. Ma poi tornai a ragionare razionalmente. Non ero di certo io quella che doveva sentirsi in colpa, e che caspita!! Io ero della mia ferma idea, e se lui mi avrebbe dimostrato che quel bacio non era signicato niente, e che mi amava sul serio, allora potevo anche perdonarlo, e ricominciare felici la nostra vita. Altrimenti, sarebbe stato meglio che avessi cominciato a dimenticarlo. E sospirai. Un sospiro che sapeva di amarezza, di delusione, d’incredulità, di dolore, di nostalgia, di malinconia, di senso di vuoto. Poi, improvvisamente, sorrisi nell’immaginare Draco che faceva l’interrogatorio al povero Zabini, che sicuramente aveva dovuto raccontargli tutto per filo e per segno. Sì, ce lo vedevo proprio, con un principio d’isteria e la voglia matta di sapere. Riposai l’attenzione sul cielo, la cercai e la trovai. La costellazione del Dragone. Sorrisi ancora. E pensare che lui non sapeva nemmeno che il suo nome fosse una costellazione! Rimasi lì, a fissare per un po’ quelle stelle che sapevano di lui. D’un tratto, sentii la porta dell’osservatoria aprirsi e mi venne un colpo, pensando che fosse un professore. Invece vidi brillare nella notte due grandi occhi smeraldini contornati da una montatura rotonda.
“Lo sapevo che eri qui…” disse Harry, mentre si avvicinava a me.
“Mi conosci troppo bene…” risposi sorridendo. Lui ricambiò il sorriso e si sedette a gambe incrociate di fianco a me. Mi guardò intensamente per un lungo minuto, poi parlò.
“Come stai?”
Io feci spallucce, sperdendo altrove uno sguardo vacuo.
“Come al solito Harry…” ribattei con malinconia.
“Te lo ricordi vero che io ti feci una promessa?”
Io lo fissai interrogativa, non riuscendo a capire a cosa alludeva.
“Avevo detto che se Malfoy ti avrebbe fatta star male gli avrei tumefatto il suo bel faccino…” mi rammentò il bel Grifondoro, e io scoppiai in una fragorosa risata.
“Guarda che io ero serio!!” ribattè offeso.
“Harry, non essere sciocco!!Voi maschi siete così dannatamente brutali…sta subendo la punizione che si merita, e me la cavo benissimo da sola…” gli dissi rassicurando il moretto. Ma lui sembrò scettico.
“E come fai a saperlo?” mi domandò stranito. Io sospirai.
“Oggi ho parlato con Zabini…” risposi.
“Evvai!! La saga del fatti-amico-una-Serpe continua!” esclamò ironico, e io lo guardai malissimo.
“Non mi sembra il momento di scherzare, Harry!!Comunque lui mi ha detto che Draco sta davvero male…”
“Se lo merita sicuramente, quel viscido schifoso bastardo”
A quelle parole sospirai di nuovo. Perché Harry aveva dannatamente ragione?! Mi sporsi su di lui e mi accoccolai sul suo petto. Avevo voglia dell’attenzione disinteressata di un amico vero.
“Sicura che non posso spaccargli la faccia?” mi sussurrò il moro. Io risi.
“Sicurissima!”
Harry mi diede un bacio fra i capelli, e mi strinse forte.
“Peccato…”
                                                      *
Il giorno seguente passò incredibilmente noioso. Un’ora di Storia della Magia, un’ora di Divinazione (materia completamente inutile che mi chiedo perché frequento ancora!!), un’ora di Trasfigurazione (con una Minerva-Minnie-MacGrannitt più isterica del solito!), e due di Pozioni, che fortunatamente erano con i Grifondoro, quindi potevo godermi la mia bella Volpe. Addirittura, una volta, incrociai il suo sguardo, ma lei lo riabbassò subito. La sera precedente non avevo trovato niente che sarebbe potuto andar bene, neanche una misera e fattibile idea, visto che mi serviva una cosa drastica ma non pubblica. Ero stato fino all’una a pensare d’inventarmi qualcosa, ma la mia mente era completamente vuota, sgombra da qualsiasi idea che avrebbe potuto aiutarmi. Il pomeriggio me ne stetti in Sala Comune, disteso sul divano davanti al fuoco, mentre leggevo il Piccolo Principe e cercavo ispirazione da esso, ma niente di niente. Il Piccolo Principe non aveva mai preso in considerazione la parola “tradimento” e io mi sentivo ancora più uno schifo. Forse Hermione aveva ragione dopo tutto, le Serpi non sono “animali addomesticabili”. Stavo per darmi per vinto, quando finalmente trovai l’idea geniale. Mi ero avviato per i dormitori, quando dal mio sentii che proveniva della musica. Entrai e vidi Blaise in accappatoio che sentiva lo stereo magico a palla, e suonava le note di una canzone tutta sdolcinata.
It's so incrediable
the way things work themselves out
And all emotional once you know what it's all about hey
And undesirable for us to be apart
Never would of made it very far
Cause you know you got the keys to my heart
“Minchia, che è sta cantilena sdolcinata?? Per favore una flebo d’insulina!!” esclamai buttandomi a peso morto su letto e scaraventando poco delicatamente il libro sul comodino. Blaise mi guardò deluso.
“Come, non ti piace?? Me l’ha data Noemi, è troppo bella come canzone!!” rispose il moro canticchiando le parole. Io feci una smorfia disgustata.
“Mi sta venendo il diabete…”
“A proposito, l’hai trovata la formidabile idea per l’O.R.V?” chiese Bla. Io lo guardai storto.
“Il che??” domandai stranito.
“L’O.R.V.!Operazione Riconquista Volpe!!”
“Ahh…ora è tutto chiaro!!” ribattei con sarcasmo, che molto probabilmente Blaise non capì.
“No, mi sto praticamente dando per vinto…”
Il moretto sospirò, anche lui sull’orlo della disperazione, e così si rimise a cantare sopra la musica.
Cause...
One, you're like a dream come true
Two, just wanna be with you
Three, girl it's plain to see that you're the only one for me, and…
Four, repeat steps one two three
Five, make you fall in love with me
If ever I believe my work is done then I start back at one...
“Dannazione Bla, la vuoi finire con sta cantilena, sto andando in coma diabe…” ma le parole mi morirono in gola appena capii le parole di quella canzone. Saltai in piedi di scatto.
“CI SONO!!HO TROVATO!!” esclamai finalmente risoluto. Avevo trovato l’idea geniale che avrebbe fatto capite ad Hermione che ci tengo davvero a lei.
“Cosa, Dra?” mi fece Blaise stranito. Io gli corsi incontro e lo abbracciai.
“Giuro, se fossi stato una donna ti avrei baciato in bocca!!Ringrazia Noemi da parte mia, è tutto merito vostro…”
Il mio migliore amico mi guardò un attimo stranito, poi capì.
“Hai trovato l’idea??”
Io annuii vigorosamente.
“Beh, che aspetti a dirmela??”
Io sorrisi raggiante. Mi avvicinai al suo orecchio con fare cospiratore, e appena gli finii di esporre la mia trovata geniale, anche lui sorrise, per poi esclamare.
“Dio benedica Bryan McKnight!!”

*Di solito è più comune l'affermazione "scendi in Sala Grande", ma siccome siamo nella Sala Comune delle Serpi, che è nei sotterranei, ho mutato il modo di dire.
Testo della canzone che uso è "Back at One" di Bryan McKnight, una canzone davvero spettacolare!!

Ok, lo so che sono davvero stronza e che vi lascio con il dilemma di cosa ha in mente Dracucciolo, ma ormai è più forte di me, sono diventata una Serpeverde D.O.C.!!Allur, in questo capitolo vediamo Dracucciolo versione isterica, che ispirato ad una canzone trova il modo per riconquistare Herm, un Blaise meraviglioso come non mai, una Hermione un po' triste e un Harry più sarcastico del solito...spero che anche questo chap vi sia piaciuto, credo che sia anche abbastanza divertente e piacevole...
Ringrazio tutti quelli che hanno letto e che recensiranno!!!!!
I ringraziamenti singoli:

Per Drak_Angel: Ciao tesoro!!Non preoccuparti se ieri sera sei crollata!!Beh, grazie per la recensione e i suggerimenti, ma so già cosa far fare a Dracucciolo...un bacione grande, al prossimo capitolo!

Per Rory Felton: Ciao Ilaria!!Prima di tutto grazie per la recensione, son contenta che il chap precedente ti sia piaciuto e lo spero anche per questo. Che cosa avrà in mente Draco?? Baci, e alla prossima!!

Per mena: Ciao!Addirittura piccoloprincipe-dipendente?? Ma così mi lusinghi troppo!!Solo ora che me l'hai fatto notare ho visto che la battuta degli zucconi faceva ridere sul serio!! XD hai ragione, a morte l'orgoglio, ma lo sai come sono fatti quei due, no?? Beh, grazie per la recensione, ci sentiamo al prossimo capitolo!!Bacioni!

Per  dilly_23: Ma ciao tesoro!!Grazie mille per la recensione, me troppo contenta che la storia ti piaccia! Eh già, chissà che ha in mente il nostro Dracucciolo!!Baci e alla prossima!

Per Rara93: Ciao amore!! Wow, addirittura quasi degna di J.K.Rowling?? Ma così io mi monto la testa per davvero!!Tesoro mio tu sei troppo buona con me!! Non smetterò mai di ringraziarti!!Cmq è vero, vedere quei due così è triste, ma non preoccuparti, le cose piano piano si stanno risolvendo...sempre che l'idea di Dracucciolo funzioni!!Hihihi va behhh, ti ringrazio ancora per recensione e complimenti e ci sentiamo al prossimo capitolo!!Bacioniiiiii!!

Per Nimpha93: Ciao tesoro mio adoratissimo!Come al solito la tua recensione mi ha reso felicissima, e ha centrato in pieno tutto quello che c'era da capire, perciò guarda, non c'è neanche bisogno che ribatta...mi scuso però, perchè l'altra volta mi son proprio scordata di dirti della Ron/Hermione!Beh, purtroppo devo deluderti: l'ho riletta ultimamente e non la ritengo degna di essere pubblicata, non è un gran chè e la trama è alquanto assurda!!Guarda, non ti perdi proprio niente!Per quanto riguarda il Milan: SI'!! Sono Milanista fino al midollo osseo e ho il sangue rosso-nero, oltre che a una quantità di gadget sparsi per la camera, e ovviamente tutte e due le maglie di Atene 2007!! Se sei di qualsiasi squadra che odia il Milan, ti confesso che ne sono proprio felice: la prima cosa che non abbiamo in comune!!Hahaha e poi guarda, la mia migliore amica Anna e interista e raimondina (nel palio del nostro paese, la contrada super-nemica della mia) quindi non ci sono problemi...per quanto riguarda Piton: SI', lo odio ancora, forse più di prima. Perchè doveva proteggere Harry e lo trattava di merda invece!! E ti confesso che quando è morto stavo ballando la samba sulla sdraio in spiaggia. Non mi dire che è un eroe, però, perchè è un po' troppo. Harry è un'eroe, SILENTE è un eroe, Remus è un eroe, Fred è un eroe, anche Malocchio è un eroe, ma Piton proprio no...posso al massimo concedergli il titolo di vittima, guarda...ho risposto a tutto?? Sì, mi pare di sì quindi ti saluto!!Un bacione enorme come la mia Firenze, ti voglio un'infinità di bene!!Al prossimo capitolo!!

Per *Eirene*: Ciaooo!! Allora, prima di tutto grazie mille per i complimenti complimentosi e per la recensione, sono assolutamente stracontenta che la storia ti piaccia così tanto!!E grazie anche per il supporto morale per HP7, ti do assolutamente ragione!E poi dobbiamo contare che HP è un libro, e i libri sono immortali!!Tutte le volte che ne avremmo voglia lo potremmo rileggere, e ci darà sempre le stesse emozioni: sarà sempre come la prima volta! Un bacione, alla prossima!!

...---*Alexa*---...

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Capitolo 26
*** Capitolo 24 ***


Ehm...ok, ok sono in ritardo, lo ammetto, ma avendo avuto qualche problema d'ispirazione, sia per questa che per "L'ultima discendente dei Black", non ho potuto postare prima, perciò vi chiedo umilmente perdono!! Inoltre, proprio oggi, ho pubblicato una piccola shot sulla coppia Remus/Lily, e mi farebbe molto piacere che la leggeste!! S'intitola "A normal day in library..."!
Comunque, eccomi finalmente con questo 24 chappy che scommetto che vi piacerà da morire! Forse mi è venuto un Draco un pelo OOC, ma vi dico che sono molto orgogliosa di questo capitolo, sul serio. Quindi non vi rasta che leggere!!Bacioni e buona lettura!! Ps: C'E' STATO UN ERRORE IN QUESTO CAPITOLO! UNA PRIMA PARTE NON ERA STATA POSTATA, E ME NE SONO ACCORTA SOLO ORA! PERDONATE IL DISAGIO! ORA E' COMPLETO TOTALMENTE!


-Ci guadagno- disse la Volpe
-Il colore del grano-

                 XX1 de "Il Piccolo Principe"


Quella notte non dormii. Mi inchiodai alla scrivania con una pergamena illibata e una piuma fra le mani che mi rigiravo con nervosismo. Stetti molto più di mezz’ora piegato su quella pergamena candida, con le mani sulle tempie e la mente che cercava di mettere in fila due parole di senso compiuto. Ma niente. Ero bloccato da qualcosa che non riuscivo a capire. Così cercai di ricordare le parole della canzone, che mi rimbombavano flebili nella testa.
“Cause one, you’re like a dream come true…” canticchiai tra me e me. E così cominciai a scrivere.
1) Perché sei come un sogno divenuto realtà,
2) Perché voglio stare solo con te,
3) Perché te sei unica per me,
E continuai, continuai per tutta la notte, parola dopo parola, punto dopo punto elencai tutte le ragioni per le quali amavo Hermione. Perché ora c’ero davvero arrivato. Prima non avevo il coraggio di ammetterlo, ne agli altri, ma soprattutto a me stesso. E in quel momento invece ero lì, piegato a sporcare quella pergamena di tutte quelle verità che mi ero imposto di etichettare come bugie, come sintomi di cui dovevo essere invulnerabile, di cui mi avevano insegnato a starne alla larga; imporpognavo la carta di quei sentimenti che credevo essere inutili e adatti a gente debole. Ma ora non m’importava più dei pregiudizi e degli ideali che mi erano stati inculcati nella mente, ora ero pronto a cambiare, ed ero pronto a farlo con lei. E così, con quei pensieri, compilai quella lista. Uno, due, tre, dieci, diciassette, ventitre, trentacinque, cinquantadue, settantanove, centrotranta, duecentodieci, quattrocentosettanta, settecentoventi, novecentonovantatre, mille. Mille e uno ragioni per le quali amavo la mia Volpe…le sarebbero bastate?!
La mattina mi svegliai con un bel torcicollo dovuto alla posizione scomoda in cui mi ero addormentato sulla scrivania, così mi stiracchiai cercando di alleviare il dolore che mi martellava nel collo. Guardai distrattamente l’orologio. Erano le dieci, e io sbadigliai placidamente. D’un tratto la porta del bagno si aprì di scatto, e ne uscì un Blaise più addormentato che sveglio.

“Buongiorno Dra!Dormito bene sulla scrivania?” mi fece ironico, e io ghignai.
“Sì, benissimo!! Stavo pensando di dormirci tutte le sere!” risposi io con palese sarcasmo e lui ridacchiò. Poi mi guardò piegando la testa da un lato.
“Finita la lista?” mi chiese con curiosità. Io scossi lievemente il capo, non potetendo fare grandi movimenti visto che ancora mi doleva.
“Sì, stanatte non ho dormito…” ribattei cercando di sistemarmi i capelli che si erano scompigliate nel sonno. Il moro si accasciò sul letto.
“Quanti ne hai scritti?” mi domandò interessato. Io feci spallucce, cercando di sembrare non curante, come sempre.
“Mille e uno” risposi con una certa nonchalance, fissando la mia bellissima immagine nello specchio. Blaise mi guardò allucinato.
“Mille e uno?!?!?! Ma se quando mi sono addormentato eri a zero?”
“Eh, evidentemente mi è venuta l’ispirazione…”
“Alla faccia dell’ispirazione!!” esclamò stupito. Poi si alzò e mi diede una pacca sulla spalla.
“Dai, sistemati, che ci sale in Sala Grande…” mi disse con un sorriso sbieco. Io annuii e mi alzai in piedi, dirigendomi verso il bagno. Mi lavai la faccia e mi pettinai i capelli, per poi togliermi la divisa e infilarmi un paio di jeans sbiaditi, una camicia bianca e sopra un maglioncino blu. Uscii dal gabinetto e con Blaise uscimmo dal dormitorio.
“Ora come pensi di fargliela avere la lista?” mi chiese il moro. Io ci pensai un attimo.
“Ehm…se gliela spedisco via gufo?” feci incerto, e lui scosse solennemente la testa.
“Sei impazzito?! Ti farà sembrare disenteressato, e che stai facendo una cosa tanto per fare…” mi rimproverò.
“Allora non vedo altre soluzioni se non dargliela di persona…ma come?” domandi più a me stesso che a Blaise. Lui sembrò rifletterci su.
“Le mandi un biglietto con scritto che le devi parlare…” propose il mio migliore amico, ma questa volta fui io a non essere d’accordo.
“Non verrà mai…” risposi sempre con la mia aria pensierosa stampata in viso, mentre ci avviavamo lentamente ad uscire dai sotterranei per raggiungere i piani “all’aria aperta”, come li chiamavamo noi. Rimanemmo in silenzio per tutto il resto del tragitto, finché la trovata geniale non mi si parò davanti agli occhi, mentre usciva mesto e solo dalla Sala Grande.
“Ci sono!! Potter!!” esclamai allontanandomi di corsa da un Blaise decisamente perplesso. In poco meno di un minuto avevo già raggiunto Harry Potter in un corridoio che portava per i giardini interni di Hogwarts.
“Potter!! Ehi Potter!” lo chiamai con un po’ di fiato corto a causa della piccola corsa inaspettata. Il Prescelto si voltò verso di me perplesso, con dipinta in volto un’espressione di pura ira.
“Malfoy, gira alla larga da me se non vuoi che ti spacchi la faccia! Potevo tollerare tutto, dalle battute agli scherzetti, tranne che tu facessi star male Hermione! Quindi sparisci!!” mi disse minaccioso, prima di tornare sulla sua strada. Ma io non demorsi e in un batter d’occhio gli fui davanti.
“Per favore Potter, ascoltami!! Ho bisogno di un…ehm…” non sapete quanto mi costò proferire quella parola.
“Favore…” bofonchiai con lo sguardo basso. Il ragazzo dagli occhi smeraldini si aprì in una risata gelida.
“Un favore?! Da me?! Oh mio dio, ma il mondo sta girando nel verso sbagliato oggi!!” esclamò abbastanza sconcertato.
“E poi, se c’è una persona al modo per la quale non farei mai e poi mai un favore, sei proprio tu dannato furetto!” continuò con astio. Io mi convinsi mentalmente di stare calmo, perché ahimé, Potter era la mia unica speranza, ora che ci pensavo bene.
“Senti, è per Hermione!! Lo so che sono stato un emerito imbecille…” cominciai tutto d’un fiato.
“Su questo ci puoi giurare!” ribattè con sarcasmo il moretto, incrociando le braccia al petto, ma io lo ignorai.
“Ma ti dico che la Weasley che mi è saltata addosso (e chi non lo farebbe?! NdA&Commentatrici sbavanti!) e, per l’amor di Salazar, tu sei  un ragazzo, puoi capire che quando una ti si butta al collo e ti bacia rimani intontito per un po’, però mi sarei sataccato da lei dopo trenta secondi, il tempo di connettere bene il cervello, se non fosse arrivata Hermione!! E ti dico, a me della Weasley e di tutte le altre non me ne frega niente, ero sincero, le cose che le avevo detto erano vere, i miei sentimenti erano autentici, e voglio farglielo capire, dimostrarglielo perché non volevo mentirle o farla star male, e…”
“Ok, ok Malfoy respira che stai andando in iper-ventilazione” mi disse Potter prendendomi per le spalle e scuotendomi appena. Ci guardammo un momento negli occhi, ghiaccio contro erba, freddezza contro speranza. Poi lui sospirò.
“Va bene, prendiamo un attimo in considerezione il fatto che potrei crederti…cosa devo fare?” mi chiese calibrando le parole.
“Dovresti portare Hermione nella Stanza delle Necessità, tutto qui…dai lì in poi ci penso io…” gli risposi raggiante in volto. Lui sembrò valutare bene la mia richiesta, e mi squadrò indugiando parecchio, ma alla fine, da bravo Grifondoro che non nega mai l’aiuto a qualcuno in difficoltà, acconsentì. E ora mi ritrovo a pensare: perché non me l’hai negato, dannato Grifondoro e il tuo patetico buonismo?!
“Ricorda, lo faccio solo per Herm, perché ci sta male sul serio, ma fidati che se non fosse stato per lei molto probabilmente ora ti ritroveresti il tuo bel faccino tumefatto…” mi ammonì quasi con divertimento. Io ghignai.
“Non m’illudevo che lo facessi per altro, Potter…comunque…” lo fissai di nuovo negli occhi, non con il solito astio o odio di sempre, ma con gratitudine e quasi con imbarazzo, vergogna di quella parola che avrei dovuto pronunciare, ma che il mio orgoglio m’impediva di proferire. Il Grifondoro però non mi diede tempo di dire altro, dopo un’ultima occhiata mi diede le spalle e cominciò ad incamminarsi per il corridoio.
“Prego Malfoy…prego!”
                                                          *
Abbandonata placidamente a me stessa, oziavo senza ritegno spaparanzata davanti al camino della Sala Comune, con gli occhi socchiusi e i muscoli rilassati, godendomi uno strano silenzio e una quieta idilliaca che raramente regnava in quel luogo sempre sovraffollato. D’un tratto però sentii il buco del ritratto aprirsi, così mi tirai appena su e vidi Harry che veniva a grandi passi verso di me. Quando mi fu vicino mi sorrise e s’inginocchiò ai piedi del divano.
“Ciao Herm!” mi disse schioccandomi un bacio sulla guancia. Io ricambiai leggermente prima di guardarlo interrogativa nei suoi grandi occhioni verdi speranza.
“Senti, avrei bisogno di farti vedere una cosa nella Stanza delle Necessità…è importante…” mi disse con tono abbastanza solenne. Io mi tirai subito su, mettendomi a sedere e assumento un’aria preoccupata.
“Che succede Harry?” gli chiesi allarmata, ma lui sorrise cercando di tranquillizzarmi.
“Non ti preoccupare Hermione, niente di spiacevole…è solo che…” si guardò un attimo in torno.
“Ascolta, non possiamo parlarne qui…sappi solo che non è niente di brutto…ora devo passare un attimo da Ron, ci vediamo fra dieci minuti nella Stanza delle Necessità, chiedi di un “posto sicuro per parlare”, va bene?” mi domandò e io annuii con il capo.
“Ok, Harry, ma lo sai che quando fai così mi preoccupi vero?!” gli dissi con il sorriso, che lui ricambiò prima di darmi un affettuoso bacio sulla fronte.
“Lo so…mi raccomando, fra dieci minuti…” mi fece prima di dileguarsi fuori dalla Sala Comune. Non sentii mai il suo sospiro di sollievo al di fuori del ritratto, e non lo vidi mai andarsene via placidamente con le mani in tasca verso qualche luogo tranquillo della scuola. Intanto io, seduta sul divano, rimuginavo su cosa avesse dovuto farmi vedere. Aveva detto che non era niente di brutto, e che non dovevo preoccuparmi, ma la curiosità mi attanagliava la mente, e formulavo mille ipotisi su cosa fosse potesse essere il misterioso oggetto. Se era un oggetto. Decisi che non serviva niente star lì a rimuginare a abbandonai a mal voglia il placido tepore della Sala Comune e del camino per dirigermi a grandi falcate verso il settimo piano, ovviamente deserto. Passai tre volte davanti al celiberrimo muro pensando “un posto sicuro per parlare”. Quando aprii gli occhi una nota porta era apparsa davanti a me. L’aprii timidamente, non era molto grande, però era accogliente. Nel mezzo c’era un grande tavolo di legno intarziato di forma circolare, con attorno molte sedie imbottite di pelle. Da una parte c’era un divano di pelle vermeglia e una poltrona uguale, con un piccolo tavolino basso di vetro davanti. In fondo alla stanza c’era un grande camino di pietra nel quale scoppiettava un fuoco ristoratore. Le pareti erano bianche e candide, e per terra c’erano dei grandi tappeti persiani dai colori caldi e accesi, mentre su uno scaffale un piccolo giradischi incantanto mandava musica bassa e soffusa. Tutto l’insieme dava la sensazione di qualcosa di davvero ospitale, così entrai meraviglia. Feci per chiudermi dietro la porta, ma non udii nessun tonfo non prima di un minuto. Mi voltai interrogativa, e rimasi stupita di ritrovarmi davanti a lui. Era appoggiato allo stipite della porta ormai chiusa, le braccia conserte al petto e l’espressione sorridente, i capelli color del grano sparsi qua e la sul viso, la carnagione diafana più colorita del solito. Sembrava che non lo vedessi da un’eternità, e mi ero quasi dimenticata di quanto fosse così dannatamente bello! E in quel momento capii che Harry non aveva niente da farmi vedere.
“Cosa ci fai qui, Malfoy?!” gli chiesi acida, facendogli capire che non mi ero scordata cosa aveva fatto. Lui ghignò divertito, e si avvicinò lentamente a me, con il suo charm che trapelava da ogni suo piccolo movimento o passo. Poi, mi porse un grande rotolo di pergamena. Io lo guardai stranito mentre lo prendevo.
“Che cos’è?” gli chiesi dubbiosa. Lui sembrò divertio e compiaciuto di se stesso nel rivelarmelo.
“Mille e uno motivi per i quali ti amo” mi disse con una certa solennità. Io rimasi completamente sbigottita, credendo di non aver capito bene. Lo fissai con gli occhi spalancati. Non poteva essere, non poteva averlo detto.
“Ehm…come…come hai detto, scusa?” balbettai incredula. E lui, rise. Rise invadendo l’aria del suono più bello che Madre Natura avesse mai potuto creare. La sua risata, pura, cristallina, semplice, di quelle che ti risuonano nella mente per giorni.
“Ho detto che quelli sono mille e uno motivi per i quali ti amo…perché hai capito bene, Hermione…io ti amo. E me ne sono reso conto solo quando ti ho sentito andare via, scivolarmi inevitabilmente addosso. Quando ho capito che ti avevo perso ho capito che ti amavo. E in quella pergamena ci sono tutte le ragioni”
Io fissai i suoi occhi d’argento gelato sbattendo più volte le ciglia e pregendo che quello non fosse solo un sogno. Eppure lui era lì, di fronte a me ancora una volta, non si era arreso, e mi aveva detto le uniche due parole che avrei voluto uscissero dalle sue labbra al gusto di peccato. E improvvisamente mi sentii leggera, tanto che avrei potuto volare, e mi sentii felice. Felice con la F maiuscola…
Aprii sempre sbalordita la pergamena, e la srotolai finchè questa non toccò terra, e anche per un buon pezzo. Mi sedetti sulla prima sedia che trovai e cominciai a leggere, parola dopo parola, punto dopo punto, motivo dopo motivo. E ad ognuno sorridevo, sorridevo sempre di più. E capii subito che in quel pezzo di carta era celato un amore vero. Quando poi arrivai al motivo numero mille e uno, credetti che sarei svenuta dalla felicità.
“1001) Ti amo. Punto. Non c’è bisogno di nessuna spiegazione e di nessun motivo…perché in fondo non ci sono ragioni vero. C’è solo che ti amo. E basta.”
Dopo aver letto quelle parole calde lacrime cominciarono a rigarmi il viso. Draco, che fino a quel momento era rimasto in piedi a scrutarmi, prese una sedia e si mise accanto a me, poi con il pollice mi asciugò tutte le lacrime.
“Non pensavo che fosse così brutta da farti piangere…” mi disse ironico, e io risi. Ma a quel punto non resistetti più, gli buttai le braccia al collo e lo baciai a piena bocca. Dopo tutto quel tempo ricongiunsi le mie labbra alle sue in un bacio che sapeva di tutto. Di felicità, d’incredulità, di gratiduine, di perdono, di rimpianti, di rimorsi, di voglia di ricominciare, di pentimento, di passione, di dolcezza, d’innocenza, di desiderio. Era il bacio di un angelo e un demone, era lo sposalizio del cielo e della terra, del giorno della notte, della luna e del sole. Dell’acqua e del fuoco. Approfondimmo subito quel bacio entrambi vogliosi di riscattare il tempo perduto, di essere felici ancora una volta, insieme. Di amarsi, amarsi con il corpo e con la mente, a discapito di tutto e tutti, di pregiudizi e stupidi ideali. Perché l’amore non tiene conto di origini o sangue. L’amore colpisce senza pietà e senza chiederti il permesso, e tu non puoi fare niente, solo assecondarlo, e sicuramente in quel momento sarà l’unica cosa che vuoi fare. Strinsi più forte il mio Draco, eravamo così vicini e così stretti che sentivamo i nostri cuori battere all’unisono un amore impossibile che era diventato realtà. Un amore su cui nessuno avrebbe mai scommesso, e che invece era nato e sbocciato, fiorito con il tempo e destinato a durare. Ma solo finché il destino avesse voluto. Per ora, comunque, volevamo solo goderci quel momento tutto nostro, dove eravamo importanti solo noi due, finalmente di nuovo insieme. E mentre il gioco delle nostre lingue s’interrompeva e le nsotre labbra si staccavano, colpevoli i polmoni desiderosi di ossigeno, ci sorridemmo a vicenda.
“Ben tornato Piccolo Principe…” gli dissi in un soffio.
“Mi sei mancata da morire Volpe…”
E così ricongiungemmo le nsotre labbra. E ancora, e ancora, fino allo sfinimento, finché non cominciavano a dolersi. Perché noi ci saremmo amati a discapito del dolore, a discapito della morte. A discapito della lontanza…l’unica che avrebbe potuto dividerci…


Oh, siete contenti?? Li ho rifatti mettere insieme, visto?? Ma vi avverto, questa non è l'ultima difficoltà che dovranno affrontare!! (lo sapete che sono bastard inside e outside!!Hihihi) Comunque come ho già detto, non so perchè ma sono particolarmente contenta di aver scritto questo capitolo, ne sono orgogliosa ed è quello che per ora a me piace di più, poi come vi dico sempre, sta a voi giudicare!! E quindi fatelo, fatelo!!
RECENSITEEEE!!!!!
Ok, basta! Comunque ringrazio tutti quelli che hanno letto e tutti quelli che recensiranno!!
Ora, i ringraziamenti singoli:

Per Lucia: ti perdono solo se tu perdoni me!! XD Comunque grazie per la recensione e spero che il chap ti sia piaciuto!! (ho un presentimento che mi dice di sì!!XD) bacioni e alla prossima!

Per mena: Ciao!!Beh, grazie mille per la recensione e perdona il ritardo, ma spero che il chap si faccia perdonare da solo!! E concordo con te!! A morte l'orgoglio!!Ti è piaciuta l'idea di Dracucciolo?? XD baci alla prossima!!

Per Nimpha93: Tesoro mio ma ciao!! Ok, mi prostro per implorare il tuo perdono, sono una serpe cattiva, lo so, ma proprio non sono riuscita ad aggiornare prima!! Beh, che ne dici, sei contenta?? Hai visto che gli ho fatti rimettere insieme?!?!  E poi è anche merito tuo, no? ;) Cmq se ti do tutta questa importanza è perchè te la meriti, mia pazza amicotta a distanza!! Vedo anche che apprezzi la canzone, beh dopo tutto è davvero stupenda, la so a memoria!!Scusami se non posso prolongarmi a fare due chiacchiere con la mia commentatrice preferita, ma sto davvero scrivendo velocissimo perchè devo scappare!! Comunque sappi che ti adoro anche io!! E visto che giochi sporco: baci grandi come la mia Londra (ti cui sto diventando cittadina onoraria se continuo ad andarci un mese sì e un mese no!!) dalla tua scrittrice serpe preferita!!

Per giuly94: Ciao!! Ehi, grazie mille per la recensione e perdona il mio riatardo!!Spero che il chap ti piaccia!!bacioni e alla prossima!!

Per dilly_23: Ciao carissima!! Eh sì, sono maledettamente sadica, è il mio migliore pregio e il mio peggior difetto!! Spero di essermi fatta perdonare il ritardo con questo chap!! Grazie tante per la recensione, al prossimo capitolo!!Baci!!

Per *Eirene*: Ciao tesoro mio!! Sono felice di vedere che abbiamo la stessa opinione sui libri, ed è bello sostenersi a vicinda fra fan!! Se non ci diamo conforto tra di noi...comunque ti chiedo scusa per il ritardo, ma credo di essermi riscattata con questo bel capitolo, no?? Comunque concordo, c'è dei momenti in cui Draco (specie se in coppia con Blaise!) è davvero uno spasso, rido da morire mentre scrivo!! Spero quindi che il chap ti sia piaciuto e che mi lascerai un'altra bella recensioncina!! Bacioni, alla prossima!! Ps: sono felice che ti piaccia Firenze, è stupenda per davvero!! PpS: il mio indirizzo di msn è alexacoopers@yahoo.it !! Sentiamoci, mi fa un sacco piacere!!

Per I love you Draco: Ciao! Beh, che dire, grazie mille per la recensione e scusa per il ritardo!! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e che abbia soddisfatto la tua curiosità!!Bacioni, e a presto!

Per Dark_Angel: lo ammetto, è stato il tuo messaggio di oggi che implorava il capitolo che mi ha spinto più di qualunque altra cosa a mettermi lì e scrivere finchè non avrei finito!!Spero che il capitolo ti sia piaciuto!!Grazie e alla prosisma!!

Per Rara93: Ciao tesorino mio!! Prima di tutto mi scuso umilmente per il ritardo, ma credo di aver accontentato le tue richieste, no?? E poi anche se sono una serpe D.O.C mi sentivo un po' in colpa a lasciarli divisi così!! Eh sì, incredibile ma vero, anche io ho un cuore!! XD ed è tutto per voi!! Sono strafelice che apprezzi sempre così la mia storia, e ti ringrazio per le tue belle recensioni, che sono tra le migliori in assoluto!! Scusa se non mi posso dilungare, ma devo davvero scappare!!bacioni e alla prossima!!

Per tarabe: scusa se non ho aggiornato presto ma spero che mi sia fatta perdonare con il chap!! Bacioni e continua a seguirmi!! Ps: lo so, sono proprio cattiva!!Hahaha

...---*Alexa*---...

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Capitolo 27
*** Capitolo 25 ***


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LO SO CHE VOLETE UCCIDERMI!! Lo so, lo so, e lo so!! Ma v'imploro, dovete perdonare questo ritardo suvrumano!! Ho le mie ragioni!! Primo, un piccolo grande casino personale, secondo, la scuola, e terzo, la cosa più importante, il blocco di creatività!! Non riuscivo più a scrivere, mi ero completamente bloccata, non ce la facevo proprio ad andare avanti (forse perchè ha piovuto poco...dovrebbe piovere più stesso, la pioggia m'ispira da morire!!) quindi c'ho messo una vita per scrivere questo capitolo, che, pensate la stranezza, dopo giorni e giorni ho buttato giù in neanche un paio d'ore...ma saremo strani noi scrittori?? Quindi per favore, abbiate clemenza!! Ah, tanto che ci sono, mi scuso anche con tutti i lettori di "L'Ultima Discendente dei Black", che devono aspettare l'aggiornamento solo perchè sono rimasta indietro con questa, che finchè non aggiorno, non posso dedicarmi all'altra. Vi volevo anche rendere noto, che per via della scuola, aggiornerò in media due volte alla settimana, ma come vedete, ci potrebbero essere periodi dove riesco a buttare giù un capitolo così velocemente e allora riesco ad aggiornare anche un giorno sì e un giorno no, mentre dei periodi dove mi blocco, comunque cercherò di essere costante con tutte e due le storie!! Ma ora passiamo al capitolo!! Spero che vi piaccia, dopo tutto il tempo che vi ho fatto aspettare!! XD
AVVERTIMENTO: QUESTO CAPITOLO E' NC17 PER VIA DI UNA PALESISSIMA SCENA DI SESSO (forse la più intensa che abbia mai scritto!) quindi, BE CAREFOUL!
Ora vi lascio al capitolo, che non è molto lungo, ma in compneso è molto intenso!Buona lettura e ancora scuse!!

-Se le stelle sono illuminate perchè ognuno un giorno possa trovare la sua-

                                                                                             XVII de "Il Piccolo Principe"



Il fuoco nel camino scoppiettava ancora, ma molto più flebile e soave. Nonostante questo, avevo ancora freddo, così mi rannicchiai sul corpo di Draco, cingendogli il torace con le braccia e appoggiando delicatamente la mia testa sul suo petto. Lui sorrise impercettibilmente e mi posò un bacio gentile sulla fronte, mentre stringeva di più addosso a noi la coperta che era opportunamente apparsa nel momento del bisogno. Il divano poteva sembrare un po’ stretto, ma abbracciati in quel modo di stavamo benissimo. Sembravamo una cosa sola…eravamo una cosa sola. Eh già, perché quel giorno, dopo aver letto quella lista, quella che confessava l’amore di Draco per me, dopo averlo baciato, dopo essermelo ripreso, avevamo fatto l’amore, come mai prima d’ora. Era stato tutto molto più magico, molto più solenne. Con quell’atto avevamo sigillato la promessa di un amore sincero senza incomprensioni, un amore profondo e sentito, di quelli che entra senza permesso e ti sconvolge, ti travolge, ti conduce in un turbinio di emozioni e sensazioni che riesci a malapena a distinguerle, ritrovandoti il cuore che annaspa, mentre tu ti senti talmente leggero che ti senti in grado di toccare il cielo con un dito, con una mano, di prenderlo, afferrarlo, e portarlo giù con te. Io mi sentivo letteralmente in paridiso con il mio demone, il mio angelo dannato. Quella mattina non eravamo stati travolti da semplice desiderio, da semplice passione, ma da qualcosa di molto più intenso, che andava oltre l’effimero, il materiale. Non era stato semplice sesso, era stato amore. Vero amore. Mi sentivo una principessa con il suo principe. Il suo Piccolo Principe. Avevamo congiunto le nostre anime, quelle così opposte, così diverse, così “incompatibili”, ma che si erano cercate, trovate e amate, con tutto il trasporto possibile, per cogliere al volo quegli attimi di idilliaca felicità. Posai i miei occhi cremesi nei suoi di nebbia, oro luccicante che colava nel suo argento fuso.

“Sono veri tutti i punti che hai scritto nella lista?” gli chiesi mentre con l’indice gli accarezzavo piano il petto muscoloso.
“Dal primo all’ultimo…” rispose lui sorridendo leggermente compiaciuto. Anche io ricambiai il sorriso e gli detti un bacio delicato a fior di labbra.
“Mi dispiace tanto, Draco…” gli confessai poi con colpevolezza.
“Avrei dovuto ascoltarti, avrei dovuto crederti, e…” ma non riuscii a terminare la frase perché il biondo mi aveva poggiato gentilmente un dito contro le mie labbra.
“Ssst, non importa Hermione, non devi dire così…è stata anche colpa mia, ed eri motivata ad essere scettica sui miei sentimenti…ma ora ci siamo chiariti, è solo questo che conta…” mi disse piano, a pochi centimetri dal mio viso, tanto che sentivo il suo respiro caldo infrangersi sulla mia pelle…
“Hai ragione…” acconsentii unendo di nuovo le mie labbra alle sue. Quando ci staccamo lui era pensieroso.
“Cos’hai?” gli chiesi leggermente preoccupata. Lui scosse il capo.
“Niente…” rispose ostentando un sorriso. Ma sapevo che in realtà c’era qualcosa. Mi misi su un fianco e lo guardai dritta nelle sue iridi di ghiaccio.
“Sei sicuro Piccolo Principe? Lo sai che con me puoi parlare…”
“Certo che so che con te posso parlare, Volpe, ma davvero, sto bene…” insistè posandomi un altro bacio sulle labbra. Lo sguardai per qualche altro secondo, poi mi arrendei, e tornai stesa di schiena.
“Credi che questa situazione si aggiusterà prima o poi?” gli domandai sospirando. Lui mi guardò interrogativo.
“Che intendi?” mi chiese dubbioso. Io distolsi lo sguardo dal soffitto e lo portai su di lui.
“Riusciremo prima o poi ad amarci alla luce del sole, senza la paura di incomprensioni?” spiegai quasi con tristezza.
“Lo sai che c’è molto di più in ballo, Herm…rischiamo entrambi la vita…” rispose lui crucciandosi appena. Io annuii mestamente.
“Lo so…lo so…ma credi che un giorno tutto questo finisca e noi potremmo essere liberi di stare insieme senza segreti?”
Draco si aprì in un sorriso raggiante, tanto luminoso da poter illuminare tutta la stanza, e mi rapì in un bacio mozzafiato. Quando si staccò mi sussurrò fra le labbra.
“Non solo lo credo…ne sono fermamente certo…”
Ma non si è mai troppo certi delle cose, no?!
Io gli sorrisi di rimando. Poi improvvisamente mi venne a mente una cosa.
“Ehi Draco, quando l’altro giorno Blaise è venuto a parlarmi, mi ha fatto un discorso un po’ strano…” gli rivelai, e vidi la sua espressione corrucciarsi.
“Che ti ha detto?!?!?! Io lo ammazzo quello…” esclamò preoccupato. Io risi.
“No Dra, niente di sconvolgente, solo mi ha detto che tu avevi bisogno di me per “qualcosa” che però avresti dovuto spiegarmi te…” gli spiegai, mentre ripensavo alla chiacchierata che avevamo avuto io e Blaise. Vidi l’espressione del biondo rilassarsi.
“Poi te lo spiegherò Hermione, non ti preoccupare…” mi rispose calmo. Io ero confusa, non riuscivo a capire.
“Cosa Draco??” insistei, ma lui bloccò sul nascere le mie domande impadronendosi della mia bocca.
“Un po’ alla volta Hermione, un po’ alla volta…quando sarà il momento te lo dirò…ma ora voglio solo pensare a te, e basta…” mi disse e io non riuscii a continuare oltre, annuendo con il capo.
“Allora aspetterò…” sentenziai con un sorrisetto furbo sulle labbra. A quella vista Draco si aprì nella sua tanto deliziosa risata.
“Il tuo sorriso mi preoccupa…” confessò tra le risa.
“Fai bene…” ribattei scoppiando a ridere a mia volta. Lui inarcò le sopracciglia bionde in una posa adorabile e scettica allo stesso tempo.
“La mia influenza su di te non ti fa tanto bene…” sanzionò serio.
“Questo lo dici te…a me, la tua “influenza”, fa benissimo…” dissi con un po’ troppa malizia, perché le labbra del mio Piccolo Principe s’incresparono in un sorriso malandrino.
“Ah sì?” fece con voce strascicata, avvicinando la bocca al mio collo, dove cominciò a lasciare una scia di baci roventi. Io inarcai visibilmente la schiena e lo strinsi con più decisione.
“Allora mi sa che devo provvedere con un po’ della mia “influenza”, non ti pare?” continuò mentre il suo fiato mi solleticava la pelle.
“Sono pienamente d’accordo” acconsentii assecondando il suo gioco e socchiudendo gli occhi, mentre lui, seduto a cavalcioni su di me, scendeva sotto il collo per andarmi al baciare il petto e nell’incavo del seno. Io sospiravo forte, spesso trattenevo gemiti soffocati, altre volte mi lasciavo andare, e mano a mano che lui scendeva con le sue labbra che sapevano di peccato, io mi sentivo sempre meglio, mordendomi il labbro inferiore per contenere il piacere. Quando con le labbra mi stuzzicò l’inguine non riuscii a contenere un forte gemito che bofonchiava il suo nome. Lo sentii sorridere sulla mia pelle, mentre si avventurava di più nella mia intimità, inebriandomi di piacere. Quando sentii il contatto della sua lingua mi ritrovai ad urlare quasi, e lui non si fermava. Quel gioco si stava trasformando nella tortura più piacevole che esistesse. I miei sospiri inondavano la stanza, accompagnati spesso dal nome del mio Piccolo Principe. Dopo un po’ riuscii a dire qualcosa.
“Draco…mi fai…impazzire…”
Lui allora alzò la testa e mi sorrise quasi con dolcezza.
“Lo so Volpe, lo so…” sul suo volto perfetto era dipinta un’espressione soddisfatta. I miei occhi luccicarono di sfida. Lo presi per un braccio e lo tirai con forza verso di me, incontrai le sue labbra e le baciai con ardore, poi ribaltai velocemente le posizioni. Ora ero io a calvancioni su di lui e sorridevo vittoriosa. Poggiai una mano sul suo petto, mi abbassai sul suo orecchio e gli sussurrai suadente.
“Ora comando io…”
Sapevo che avrebbe voluto tanto ribattere, ma non lo fece, e mi sorrise malizioso. Così cominciai con quella piacevole tortura, andando a solleticare tutti i suoi punti più delicati, mentre lui sospirava e gemeva sempre più violentemente. E solo quando la sua eccetiziano era evidente, e lui quasi m’implorò, decisi di mettermi per bene su di lui e lasciare che penetrasse in me, con passione e trasporto. Mi prese per la vita e mi fece assecondare le sue spinte, mentre entrambi ci addentravamo nel piacere più assoluto. Quando l’orgasmo arrivò in me gridai letteralmente il suo nome. Continuammo per un altro po’, fin quando, abbastanza stremati, ci accasciammo di nuovo l’un accanto all’altro, accaldati e appagati, con la coperta che era volata giù dal divano, vittima della nostra passione. Mi accoccolai un’altra volta su di lui, che mi cinse la schiena con un braccio.
“Angelo dannato, tu mi porti in paradiso…” gli confessai con un sospirò. Lui sorrise.
“Lo so piccola diavoletta angelica, ma anche tu non sei da meno…” rispose un po’ più sarcastico.
“Se continuiamo così, però ci consumiamo…” ribattei più ironica, sentendo che il cuore stava ricominciando a battare normalmente, e il respiro si stava assestando di nuovo. Draco ridacchiò.
“Ne vale la pena…” replicò con sicurezza. Io non potetti far altro che annuire. Il fuoco si stava pian piano spegnendo, ma sarei rimasta così per il resto della mia esistenza, ma l’orologio mi riportò alla realtà.
“E’ ora di pranzo Piccolo Principe, tutti si staranno chiedendo dove siamo finiti…” dissi mettendomi a sedere sul divano. Lui fece altrettanto, ma mi cinse da dietro, appoggiando le testa biondissima sulla mia spalla.
“Dobbiamo andare proprio??” mi chiese con una faccia che ricordava vagamente un cucciolo bastonato. Ovviamente non glielo dissi mai. Si sarebbe indispettito da morire.
“Sì, mi sa proprio di sì…” risposi mentre posavo le mani sulle sue che mi stringevano in vita.
“Ma Volpe, non ho voglia di andare…” ribattè scocciato. Io sospirai.
“Credi che io ne abbia voglia, Draco?! No! Ma dobbiamo farlo, purtroppo…” feci cercando di alzarmi, ma la sua stretta era salda e forte.
“Mi sono stancato di fingere…” controbattè serio. Io lasciai andare le spalle e appoggiai la schiena contro il suo petto.
“Hai resistito per diciassette anni…non dirmi che vuoi arrenderti proprio ora?” feci guardandolo in tralice, mentre la mia guancia ancora arrossata aderiva alla sua perennemente diafana.
“No, però…sai come si dice, dal male al bene ci si abitua subito, ma dal bene al male non è per niente facile…” replicò, mentre vedevo il suo sguardo velarsi di un’insolita luce.
“Devi tenere duro, tra un po’ si sistemerà tutto”
Lo dissi, ma non ne ero per nulla sicura. Neanche lui lo era, ma si sforzò a sorridere e annuire. Allentò la presa e io mi alzai, raccogliendo qua e la i miei abiti disseminati per la stanza. Infilai velocemente le mutandine, mi feci allacciare il reggiseno, e andai a “caccia” della mia divisa, mentre Draco faceva altrettanto. Finalmente dopo poco c’eravamo rivestiti abbastanza decentemente. Avevo buttato un’ultima occhiata alla lista, prima che l’arrotolassi. Improvvisamente mi girai verso il biondo.
“Non posso credere che Harry si sia messo d’accordo con te…fino a ieri sera voleva spaccerti la faccia…” esclamai divertita.
“Sì, me l’ha accennato…però, sai, diciamo che sono stato abbastanza convincente, e anche se siamo due ragazzi completamente opposti, e ci odiamo da morire, siamo pur sempre due ragazzi, in certe cose ce la intendiamo meglio…” spiegò il Serpeverde con il suo tipico ghigno Made-In-Malfoy. Io storsi le labbra scettica.
“Ah, è così?? E allora chissà che magari un giorno diventiate amici…” dissi scoppiando subito a ridere, mentre Draco mi guardava truce.
“Non ti azzardare neanche a ipotizzare lontanamente una cosa del genere!!” reagì indispettito. Io non smisi di ridere.
“Va beh, se ci seri riuscito con me, perché non con lui?” insistei, e il suo sguardo diventava sempre più omicida.
“Appunto per quello, te mi basti e avanzi…e poi non voglio stare a discutere di una cosa tanto ridicola…tze, io e Potter amici…”
Il mio Piccolo Principe raccolse il mantello dalla sedia, mentre io ero appoggiata alla parete accanto alla porta, ancora ridacchiante. Il biondo si avvicinò piano verso di me e mi diede un altro bacio a piena bocca.
“Non voglio andare con tutta l’altra gente, mia Volpe…voglio stare solo con te…” mi sussurrò quasi come una supplica.
“Non essere ridicolo Piccolo Principe, dobbiamo andare! E poi abbiamo ancora un sacco di tempo a disposizione per noi due…”
Ma ne siamo proprio sicuri?!


Bene, spero come sempre che il capitolo vi sia piaciuto e che non sia stato troppo esplicito, ma mi è presa così!! Perdonate i miei deliri di scrittice!! Purtroppo non ho tempo di ringraziarvi uno a uno perchè devo docciarmi, ma mi scuso ancora tantissimo e confido nella vostra clemenza!!!
GRAZIE MILLE A TUTTI!!
Bacioni!!!

...---*Alexa*---...

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Capitolo 28
*** Capitolo 26 ***


Vi chiedo umilmente perdono per il ritardo, ho passato un periodaccio di blocco e non riuscivo più a buttar giù niente...è stato molto brutto, a dire il vero, e mi sentivo anche in colpa per voi che aspettavate mentre io non riuscivo a scrivere mezza parola!! Mi dispiace molto!!Poi considerate che ho scritto sto chap 3 volte, perchè non mi piaceva, prima di avere l'idea geniale, infatti doveva essere un normale capitolo di transizione, ma vedrete che è diventato un trampolino di lancio per qualcosa di diverso...
Comuuuuunque, chiedo ancora scusa e confido nella vosta pietà, e nel vostro attaccamento alla mia storia, e a me, piccola scrittrice ingrata!! Ora vi lascio a questo sofferto chap! Buona lettura!!


Per molto tempo tu non avevi avuto per distrazione che la dolcezza dei tramonti...

                                                                                                                    VI de "Il Piccolo Principe"


Scesi i due ultimi scalini della maestosa rampa di scale con un saltello allegro. I capelli riccioluti mi rimbalzarono sul collo, e quasi quasi mi venne l’impulso di legarli. Non lo feci, e sapete perché?? Per Draco, ovvio! Il mio Draco, quello che avevo perso e riavuto, quello che avevo temuto fosse scappato lontano, il Piccolo Principe che temevo avesse abbandonato la sua Volpe. Sorrisi come una stupida, mentre camminavo leggera, dirigendomi quasi saltellando verso l’entrata della Sala Grande. Era lì che era appoggiato Harry, braccia conserte al petto ed espressione raggiante in volto. Fu un attimo. Con un grande slancio gli buttai le braccia al collo e lo strinsi in un abbraccio mozzafiato mentre gli ripetevo quasi squittendo dalla gioia “grazie, grazie, grazie”!
“Hermione, va a finire che mi soffochi!!” fece contrariato ma sempre sorridendo.
“Ok, scusa Harry!! Ma non riesco ancora a credere che tu l’abbia fatto davvero!! Ti adoro!!” continuai a ripetergli senza allentare la presa.
“Anche io Hermione, ma non vorrai togliere la soddisfazione a Voldemort di uccidermi??” disse sarcastico, e io, appena lo mollai, gli tirai una botta.
“Non devi dire così, Harry!! Come fai a scherzare su una cosa del genere?!” lo brontolai crucciata. Lui rise.
“Dovrò smorzare la tensione in qualche modo, o no??” esclamò ridacchiando, e io lo guardai male.
“Dai Herm, andiamo a pranzo…Ron era un po’ isterico, si chiedeva come mai fossi sparita così dal nulla” m’informò il moro mentre varcavamo la soglia della Sala.
“Ah sì?? Beh, fa tanto l’arrabbiato ma alla fine fa le paranoie, è proprio strano!!” dissi pensandoci su.
“Lo sai come è fatto…e sai anche che ci tiene davvero a te…”
Io guardai in tralice il moro al mio fianco.
“Ma tu da che parte stai?!” gli feci con velata minaccia. Lui in risposta si aprì in un’altra fragorosa risata. Le sue risa attirarono l’attenzione di molte ragazze adoranti, Ginny compresa. Era seduta a metà tra l’inizio e il centro del tavolo con qualche amica del suo anno, e guardava Harry con sguardo triste. Ovviamente il Prescelto non le parlava più da quando gli raccontai cosa aveva fatto, e Ron anche. Io non mi degnai nemmeno di guardarla, e tirai aventi finché non raggiungemmo il rosso a metà tavolata che chiacchiarava con Seamus. Mi sedetti di fronte a lui con Harry al mio fianco.
“Buon giorno…” dissi senza troppo entusiasmo, mentre mi versavo nel piatto un po’ di rosbiff.
“’Gi…umpf..rn…o” rispose Ronald che stava addentando una coscia di pollo. Io lo guardai schifata, e presi dell’insalata.
“Dov…mffe…umpf seimmf…” provò a dire a bocca piena.
“Ronald, per favore!! Non parlare mentre mangi!!” ribattei esasperata. Dopo qualche attimo il rosso buttò giù il boccone e mi parlò chiaramente.
“Dove sei stata stamani?” chiese cercando di sembrare vago e non interessato. Io feci spallucce.
“In giro…” risposi altrettanto vaga, guardando Harry di sottecchi che sembrava in deciso se scoppiare a ridere o darsi alla macchia. Ron non rispose, e riprese a mangiare con avidità. In quello momento fece il suo ingresso nella Sala Grande il mio Piccolo Principe. Forse era solo una mia impressione ma sembrava ancora più bello di sempre, anche se in realtà non aveva fatto niente di particolare. Si avviò con passo regale verso  il suo tavolo, dove lo aspettava un Blaise visibilmente impaziente. Ma prima di sedersi, alzò i suoi occhi di tempesta ghiacciata e cercò preciso i miei che incontrò subito. Un sorrisino sghembo m’increspò le labbra, che lui ricambiò con un ghigno tirato che racchiudeva molto di più.
“A chi sorridi?” chiese prontamente Ron, che aveva intercettato la mia espressione. Abbassai subito lo sguardo, e grazie al cielo lo fece anche Draco, perché in quell’istante il rosso si girò per trovare il destinatario del mio sorriso.
“A nessuno, stavo solo ripensando ad una cosa…” inventai prontamente. Ronald stava per cominciare il suo interrogatorio, ma Harry intuì al volo e lo trascinò in una conversazione accesa sull’ultimo indecente tema di pozioni. Ringraziai mentalmente il Bambino-Sopravvissuto pensando che avevo un altro debito con lui.
Non feci nemmeno in tempo a finire l’insalata che vidi Draco alzarsi dal posto e allontanarsi dal tavolo delle Serpi. Io intanto cercavo di tener testa ai due miei migliori amici che erano arrivati all’attaco con la speranza che li aiutassi con il tema per Piton, ed ero lì-lì per cedere quando mi sentii picchiettare sulla spalla. Mi girai scocciata e mi ritrovai davanti Draco Malfoy in tutta la sua idilliaca bellezza, con un sorriso tutt’altro che innocente stampato in volto.
“Salve Granger…” mi disse tranquillo con tutta la calma del mondo. Io lo guardai leggermente sbigottita.
“Ehm…salve D…Malfoy” mi ripresi in estremis, mentre lo squadravo ancora sconcertata, ancor di più quando si sedette di fianco a me, con la schiena appoggiata sul tavolo.
“Mi pareva che noi avessimo lasciato una…”cosa”…in sospeso, non ti pare?” mi chiese mentre con un movimento rapido prendeva una mela verde e l’addentava. Io allora m’illuminai.
“Oh, hai ragione!! Stavo quasi per dimenticarmene…” risposi un po’ troppo entusiasta. Mi alzai in piedi di scatto prendendo al volo il mantello che avevo appoggiato sulla panca. Il biondo Serpeverde m’imitò con leggiadria, rassettandosi appena il mantello dai colori smelardini. Feci un gesto di saluto molto frettoloso ai miei compagni e senza dare modo a nessuno di ribattere mi avviai molto velocemente con Draco fuori dalla Sala. Aspettai d’imboccare il primo corridoio per esclamare sconvolta.
“Cosa diamine ti è saltato in testa?!?!?!”
Il mio Piccolo Principe mi guardò inarcando i sopraccigli, mentre finiva di masticare un altro morso di mela.
“Bel ringraziamento per il mio salvataggio tempestivo…” rispose quasi offeso. Lì allora capii cosa aveva fatto. Un sorriso spontaneo mi aprì il volto e senza pensarci due volte mi sporsi su di lui e lo baciai. Mi resi subito conto che l’avevo preso alla sprovvista perché barcollò appena. Purtroppo fu un bacio che durò pochissimo.
“Ora sono io che dovrei dire “cosa ti è saltato in testa?!”!! E se passava qualcuno?” fece incrociando le braccia al petto. Io feci spallucce.
“Gli avremmo modificato la memoria…” risposi con ovvietà. Lui mi guardò per un istante interdetto, poi scoppiò a ridere sinuosamente.
“Hai capito la mia Volpe…” disse fra le risa, a cui subito si aggiunsero le mie.
“Forse non c’hai fatto caso, ma Weasley stavo per espledore…” disse poi sogghignando, mentre continuava ad addentare la mela. Io lo guardai un po’ male ma non potetti fare a meno di sorridere.
“Ci credo, non ti può vedere…in questo ultimo periodo ancor di più…”
Sul suo volto comparse un’espressione a dir poco soddisfatta, mentre continuavamo ad avanzare all’interno del castello.
“Scusa se m’impiccio Draco, ma dov’è che stiamo andando?” chiesi guardandomi in giro confusa. Lui fece spalluce.
“Dappertutto e da nessuna parte…” rispose enigmatico. Io sbuffai.
“Da quand’in qua sei così pragmatico?” lo rimbeccai sarcastica.
“Da quando mi hai “accusato” di essere come il Piccolo Principe…” ribattè a tono, mentre si sedeva su un muretto che dava al parco interno della scuola. Gettò con fare menefreghista il torzolo della mela nel giardino, e mi fece segno di mettermi accanto a lui. Io non lo feci aspettare e mi sedetti al suo fianco sulla fredda pietra che mi fece scorrere un lungo brivido lungo la schiena. A Draco certo non sfuggì, e fece passare un braccio intorno alle mie spalle, stringendomi forte.
“Glielo dirai a Weasley che abbiamo fatto pace?” mi chiese ghignando.
“Sarò costretta a farlo, dopo il tuo salvataggio tempestivo…” replicai appoggiando la testa sulla sua spalla.
“A proposito, non ho ancora avuto il ringraziamento adeguato…” disse sornione, mentre mi rapiva le labbra senza chiedermi il permesso. E non ne aveva certo bisogno.
“Quand’è che mi parlerai di quella cosa che mi ha detto Blaise?” gli domandai improvvisamente quando ci staccammo. Lui fece spallucce.
“Quando sarà il momento…” rispose evasivo. Io lo guardai storta.
“Ho fatto bene ad accusarti di essere come il Piccolo Principe, perché tu sei esattamente come il Piccolo Principe!” ribattei spingendolo appena.
“Guarda che non è una cosa negativa, anzi…e poi non dire sciocchezze, io sono molto più bello del Piccolo Principe…”
“E molto più vanitoso…” aggiunsi subito. Lui sorrise compiaciuto. Stemmo qualche minuto in silenzio, abbracciati, godendoci il rumore del niente. Poi, d’un tratto mi sciolsi da quella specie di trans e tornai alla realtà.
“Devo andare in biblioteca Draco, ho da studiare…”
Lui sbuffò molto sonoramente, ma non si mosse di un millimetro dalla sua posizione, tenendomi ancora saldamente a lui.
“Non puoi aspettare cinque minuti?” mi chiese, e dava l’idea di non essere nemmeno una domanda.
“Perché non vieni anche te con me?” domandai cercando di usare il tono più irresistibile che riuscivo ad ottenere. Lui mi guardò scettico.
“E se ci vedono insieme a studiare amorevolmente?”
“Inventeremo una scusa…non dirmi che non sei bravo in questo!!” sbottai sarcastica, balzando in piedi prima che lui potesse opporsi. Si alzò di mal voglia, sbuffando.
“Non mi piace l’atmosfera della biblioteca…potremmo andare a studiare da un’altra parte…” le sue parole e il suo sorrisino sghembo celavano una certa malizia. Io gli feci segno di no con il dito e mi avviai a grani passi verso le scale. Draco mi seguiva da dietro con passo strascicato, le mani in tasca e la testa bassa. Lo guardai sorridendo mentre con uno slancio salivo sulla rampa di scale che portava ai pieni superiori. Era divino, come sempre. Il mio angelo tentatore…
Continuammo per la nostra strada in silenzio, cercando di non attirare nessuna attenzione, stando a distanza…un sospiro amaro fuoriuscì dalle mie labbra quando raggiungemmo la biblioteca. Per quanto avremmo dovuto continuare questa messinscena? Una vocina dentro di me mi diceva “Per sempre”…quanto si sbagliava. Quando entrammo nella grande stanza assediata da ogni genere di libro, Madama Pince ci guardò sorpresa…effettivamente io e Draco stavamo abbstanza vicini senza insultarci, e questo era strano. Ma poi riportò lo sguardo su un libro e non ci degnò più della sua attenzione, fortunatamente. Il biondo mi fece cenno di seguirlo, e ci sedemmo in uno di quei tavoli nascosti dagli scaffali.
“Ho un’idea…” esordì appena il suo regala fondoschiena si posò sulla sedia. Io lo guardai curiosa, prendendo posto di fronte a lui.
“Idea per cosa?” domandai appoggiando la testa sulle braccia conserte sul tavolo, senza staccare gli occhi di dosso dal mio Piccolo Principe.
“Un idea per stare insieme senza destare scalpore…” proseguì con la sua calma snervante. Io saltai su come una molla.
“Davvero??” esclamai presa in contropiede.
“Davvero…” confermò lui sorridendo compiaciuto.
“Che aspetti a parlare, allora!!” feci entusiasta. Lui ridacchiò.
“Tu sei Prefetto di Grifondoro, giusto? E io di Serpeverde, no? Quindi stavo pensando, se ci assegnassero un lavoro insieme, qualcosa da organizzare insieme, avremmo via libera, non ti pare?” spiegò con semplicità. Io ci ragionai un pochino.
“Certo che sei un genio del male, eh?” esclamai sarcastica, ghignando.
“Beh, il tuo piano potrebbe funzionare…unica incombenza…dovremmo organizzare davvero qualcosa…” ribattei rimuginando. Lui fece spallucce.
“Mi sembra un prezzo adeguato da pagare, no?” replicò buttando la schiena all’indietro, e stravaccandosi elegantemente. Io annuii.
“In effetti…e sentiamo, cosa possiamo proporre di organizzare?” domandai a Draco storcendo la bocca. Lui sorrise, un po’ troppo malizioso.
“Un ballo, per esempio?”
Lo guardai stralunato, mentre assimilavo quello che aveva detto, poi sbottai, un po’ troppo a voce alta per il luogo in quale ci trovavamo.
“Sei impazzito?!?!?! Non se ne parla nemmeno…odio i balli!”
Lui rise divertito, e io m’imbronciai.
“Due anni fa non sembravi della stessa opinione, con Krum…” rispose sarcastico, mentre rideva ancora. Io incrociai le braccia sotto il seno, offesa.
“Questo non ha importanza…comunque no, niente balli!! Sennò te l’organizzi da solo e ci vai da solo!” ribattei indispettita. Lui si arrese.
“Eh va bene, Volpe incontentabile…sentimo cosa proponi tu, allora!” fece aprendo le mani rivolte verso di me. Io ci pensai su.
“Beh, escludo a priori gli eventi ricreativi…però, una cosa ci sarebbe…” dissi più tra me e me che a lui, mentre mi sfregavo il mento. Draco si fece più avanti sul tavolo, con curiosità. Eravamo faccia a faccia, le sue labbra invitanti erano piegate in un’espressione vogliosa di sapere, e i suoi occhi di ghiaccio che brillavano di una luce insolita e curiosa. Non resistetti all’impulso di baciarlo, così mi sporsi ancor di più e posai lei mie labbra rosee sulle sue. Non si mosse di un centimetro, ne oppose resistenza, si lasciò baciare soavemente senza scomporsi. Quando mi staccai sorridemmo entrambi.
“Sei un’incosciente, lo sai?” mi chiese tranquillo e divertito allo stesso tempo.
“Sì, lo ammetto, sono un’incosciente…ma adoro il rischio…” risposi a tono. Lui la prese come una sfida, e mi baciò a sua volta, più delicatamente. Quando si allontanò aveva stampato in viso un’espressione di puro trionfo. Io gli feci una smorfia scherzosa, tirandomi un po’ indietro. Basta tirare la corda, dopo un po’ si spezza!
“Allora, non mi hai ancora detto la tua formidabile idea…” mi spronò il mio Piccolo Principe, sempre più curioso. Io sorrisi soddisfatta.
“Che ne pensi di una bella gita?”


Uhhhhhh e ora che succederà??? Certo che quei due sono proprio dei geniacci, ne combinano una più del diavolo!! Beh, spero che sia valsa la pena aspettare, e mi scuso ancora, davvero, mi sono sentita uno schifo!! Ma vi prometto che in aereo per Londra (parto domani sera...XD tanto per cambiare!) butterò giù qualcosa, e se siete fortunati, non dovrete aspettare molto!
Che dire, ringrazio tutti quelli che hanno letto, recensito, e che recensiranno!! Spero che non mi abbiate abbandonato (anche se in fin dei conti me lo meriterei, sono una pessima autrice! :( ) e che continuerete a seguirmi nonostante tutto!!
Vi adoro, GRAZIE MILLE!!

...---*Alexa*---...

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Capitolo 29
*** Capitolo 27 ***


Ancora in ritardo!Batterò tutti i record, gente!! Niente, non ce la faccio proprio a postare con continuità, scusate ma è un periodo un po' nero per la scrittura, e la scuola e il mio forum mi portano via un sacco di tempo. Perdonatemi!! Cerco con tutto il cuore di postare in tempo, ma mi sa che ci vorrebbe una giornata di 36 ore per tutte le cose che ho da fare!! Comunque cercherò di fare un aggiornamento tempestivo dell'Ultima Discendente dei Black per rimettermi in pari (ricordate che mandare avanti due storie non è facile, se mi blocco con una, anche l'altra è fregata!!) e cercherò davvero d'impegnarmi e fare del mio meglio!
Ora vi lascio a questo tanto agognato capitolo!! XD
Bacioni e buona lettura!


-Mi sarebbe piaciuto cominciare questo racconto come una storia di fate-

                                                                                                        IV de "Il Piccolo Principe"


Frugai nella tasca del mantello per estrarne il pacchetto delle sigarette, ma Hermione m’incenerì immediatamente con lo sguardo, brontolandomi subito con quel cipiglio così dannatamente “made-in-McGrannit”!!
“Ti si sono sconnesse le sinapsi?! Non puoi fumare in biblioteca, sei di fuori?!?! Primo, c’è la Pince a tre passi, e secondo, se disgraziatamente ti cade la cicca incendi tutto!!” sbraitò con fare severo. Io la guardai inarcando le sopracciglia, poi sbuffai.
“In questo posto non si può fare nulla di bello…che rottura!” brontolai rimettendo il pacchetto in tasca. Hermione sembrò infervorsi ancor di più.
“Siamo in una biblioteca, genio!E’ OVVIO che non puoi fumare!!” esclamò praticamente indignata.
“Va bene, va bene ho capito…allora, sentiamo, dove si farebbe questa fantomatica gita?” chiesi facendo gradualmente sbollire l’alterazione momentanea della riccia. Si affievolì delicatamente sul tavolo riflettendo.
“Già, ci vuole un luogo adatto e ragionevole…non possiamo chiedere di mandarci una settimana al mare, ci riderebbero in faccia, o peggio, ci toglierebbero dei punti!” disse con tono soave. Io annuii.
“Effettivamente risulterebbe sospetto…però non sarebbe male una bella scampagnata al mare!” feci con tono scherzoso. Lei non si scompose, e troppo persa a rimuginare con quell’espressione crucciata e adorabile che mi faceva perdere la testa.
“Potremmo andare in Irlanda…Barnordtown è molto costruttivo come insediamento magico…ci sono due o tre musei sulle battaglie dei Goblin e dei Giganti…” spiegò Hermione sempre con lo sguardo perso in un punto indefinito della stanza. Io sbuffai contrariato.
“Mamma mia che palle, Herm!Perchè invece non andiamo a DoverTown, nel sud dell’Inghilterra? C’è…” cominciai a dire ma la Grifondoro continuò per me.
“Il museo più grande museo che racchiude la storia del Quidditch, nonché la casa dell’inventore del primo manico di scopa…come siete prevedibili voi maschi!” concluse con seccatura. Io m’imbronciai.
“Guarda che il Quidditch piace anche alle ragazze…e poi non essere così sessista!” feci indispettito. Lei si tirò su sedendosi per bene.
“Io non sono sessista!” esclamò prontamente puntandomi il dito contro.
“Allora hai solo fatto una considerazione sessista!” precisai.
“Non lo era, invece!! Era un considerazione REALISTA!La maggiorparte della razza maschile magica di questo mondo pensa solo al Quidditch…vedessi Ron e Harry quando si nomina una squadra o un giocatore: li si illuminano gli occhi!” sbottò giustificandosi.
“Ti sembro Weasley e Potter, io?” feci praticamente offeso.
“No, certo che no, ma la cosa non cambia…sempre fissati!” disse intrecciando le braccia al petto.
“Anche voi ragazze avete le vostre fissazioni, che c’entra!E poi star qui a battibeccare non ci aiuta a risolvere il problema…dove si può proporre di andare?” domandai cercando di ristabilire l’ordine, anche se la situazione non mi dispiaceva affatto. La mia Volpe, quando si alterava, era assolutamente adorabile. Le guance arrossate, i capelli più scompigliati, gli occhi decisi e profondi…bellissima.
“Non ne ho idea…in fondo altri insediamenti magici grandi da visitare non ce ne sono altri in Gran Bretagna” sanzionò Hermione tristemente.
“Ma perché proprio in Gran Bretagna, scusa?? Siamo maghi, in due secondi siamo dall’altra parte del mondo!” ribattei con ovvietà. Bastò un attimo di assimilazione, poi gli occhi di nocciala della mia Volpe s’illuminarono.
“Ho trovato!” disse scattendo in piedi e dirigendosi a grandi falcate verso il fondo della biblioteca. La seguii al volo, alzandomi di scatto. Svicolò fra alcuni scaffali, per poi fermarsi davanti ad uno di questi con sguardo indagatore e mani sui fianchi. Adocchiò il libro che le serviva, lo estrasse con cura, e senza una parola tornò a grandi falcate verso il nostro tavolo. Io le stavo dietro ad ogni mossa (fortunatamente non c’era nessuno, mi avrebbero preso per un cagnolino al guinzaglio!), e mi risedetti con lei al nostro posto. La riccia posò più o meno delicatamente il libro sul tavolo e cominciò a sfogliarlo fenetricamente, fino a che non battè forte il palmo su una pagina.
“Ho trovato!!” ribadì entusiasta.
“Posso sapere cosa diamine hai trovato??” sbottai irritato. Lei girò il libro verso di me e lo spinse nella mia direzione. Lo presi e guardai le pagine aperte, inarcando le sopracciglia.
“SaintGodì?” chiesi alzando lo sguardo e fissandola negli occhi. Lei annuì vigoramente, aprendosi in un sorriso trionfante.
“Il più famoso insediamento magico della Francia del sud, città natale del famoso mago e poeta ottocentesco François Blomsoir, dove è nata la magica scrittura, dimora magica del Re Luigi Filippo di Orleans, che aveva dovuto nascondere le sue orgini magiche per salire al potere, dove è stato  fondato il primo Ministero Magico francese, prima di trasferirsi nella Parigi magica. Inoltre, è l’unico posto al mondo dove si possono trovare la acque marine incantate…” spiegò accorutamente Hermione quasi fosse un’enciclopedia vivente.
“C’è talmente tanta roba da vedere che ci terrebbe occupati dieci giorni…e per di più roba costruttiva!E’ assolutamente perfetto!” concluse soddisfatta ed entusiasta. Io piegai la testa da un lato e assimilai tutte le informazioni. Mi passai una mano tra i miei crini biondissimi, un gesto che sapevo la fecava impazzire, e poi sospirai.
“Si può fare, si può fare…” acconsentii, posando poi l’attenzione al libro, e sfogliando le pagine che parlavano del famoso insediamento magico.
“Il vero problema è un altro…” feci poi putando i miei occhi algidi e ghiacciati sui suoi.
“Come “convinciamo” i professori a metterci a lavorare insieme?? Pensaci, per la gente siamo ancora i due acerrimi nemici che non si possono sopportare, quale professore sano di mente ci metterebbe a lavorare insieme??” feci io scettico. Ancora una volta, gli occhi di nocciola di Hermione s’illuminarono improvvisamente.
“Un professore a cui sta molto a cuore la questione dell’unione fra case, che vorrebbe che i due prefetti, nemici di sempre, dessero il buon esempio…” indugiò lei, ed improvvisamente anche io venni fulminato da un pensiero a dir poco geniale. Un sorrisino malindrino mi si dipinse in volto.
“Stai pensando anche tu a quello che sto pensando io, vero?” gli chiesi divertito. Lei annuì sorridendo.
“Penso proprio di sì…”

                                                            *

“Allora, ricapitoliamo…” dissi io mentre percorrevamo a passo svelto i corridoi freddi del castello, stranamente deserti. Ma non c’era da stupirsi, tutti erano fuori a divertirsi con la neve o stipati nella Sale Comuni al caldo del camino.
“Tu entri per prima, e cominci ad esporgli il tuo progetto per questa gita a scopo d’istruzione, poi irrompo io, ti tratto un po’ male, e gli dico che avevo in mente una gita, anche io… non potrà resistere da metterci a lavorare insieme!!” speigai stramente eccitato, mentre mi sfregavo le mani soddisfatto di quel piano così altamente geniale, ovviamente pensato dal sottoscritto. Hermione annuì con vigore.
“Esattamente Draco…mi raccomando, si convincente…” mi ammonì la riccia. Io la fulminai con i miei occhi algidi.
“Guarda che sei davanti all’incarnazione della bugia, oltre che del sesso, ovvio…” risposi sornione mentre la vedevo sorridere con le guance arrossate. Mi avvicinai al suo orecchio con fare cospiratore, sfiorandola appena con labbra.
“A proposito…ci vediamo stasera?” le chiesi con voce strascicate e sensuale. Lei alzò i suoi grandi occhioni su di me.
“Veramente avevo promesso a Harry se lo aiutavo con trasfigurazione…” rispose con fare innocente. Io m’incupii.
“Cioè, mi dai buca per lo Sfregiato?” feci indispettito.
“Primo, non chiamarlo Sfregiato, secondo, dovresti essergli almeno un po’ riconoscente visto che è solo ed esclusivamente merito suo se ora io e te stiamo di nuovo insieme, e terzo, è sempre il mio migliore amico, gli avevo fatto una promessa e la devo mantenere…e non fare il bambino capriccioso, Piccolo Principe viziato!” mi riprese Hermione leggermente alterata. Io annuii lievemente.
“Va bene, come vuoi…oh, eccoci, siamo arrivati” esclamai indicando il grande gargoyle di pietra che si stanziava solenne davanti a noi.
“Pallini Acidi” disse la Grifondoro, e la statua si mosse, lasciandoci il via libera per le scale. Ci avviammo silenziosamente per l’ufficio del Preside, ed io rimasi un po’ indietro mentre lei bussava. La voce gentile del professor Silente la invitò ad entrare, e io rimasi dietro la porta, in ascolto.
“Buon pomeriggio Professore” disse Hermione educata.
“Buon pomeriggio Signorina Granger…prego, si accomodi pure” rispose il Preside, e senti una sedia grattare per terra, così intuii che la mia Volpe si fosse seduta davanti alla sua scrivania.
“Di cosa voleva parlarmi?” chiese con tono soave.
“Avrei un proposta da farle…avevo pensato, che magari, quest’anno, avremmo potuto fare un’attività che giovasse allo studio in modo alternativo…” spiegò pacata la riccia.
“Avevo in mente una gita, per il sesto anno, a SaintGodì, ha presente…”
A quel punto interruppi Hermione bussando non tanto gentilmente alla porta.
“Avanti!” esclamò il Preside, ed io entrai nel suo grande ufficio circolare, stipato di libri, quadri ed oggetti strani.
“Salve Prof…” lo salutai non molto gentilmente, per poi osservare con finto disprezzo la Grifondoro che si era girata verso di me e mi guardava in cagnesco. Che attori che eravamo!
“Ehi mezzosangue, che ci fai qui? Sloggia, devo parlare con il Preside” gli feci sgarbatamente venendo avanti.
“Furetto dal cervello minorato, guarda che c’ero prima io, se non te ne sei accorto, quindi sloggia te!” mi rispose a tono. Visto dal nostro punto di vista aveva un che di comico la situazione. Io ghignai maligno.
“Forse non ti è chiara la gerarchia delle cose…io sono purosangue, io parlo per primo con il Preside…tra l’altro lo sto salvando dalle tue barbose idee da secchiona, io gli voglio offrire qualcosa di meglio…” mi avvinai alla scrivania, e mentre Hermione cercava di ribattere, mi rivolsi a Silente, che, rimasto impassibile di fronte al nostro battibecco, sorrideva benevolo.
“Avevo pensato di fare un gita, come progetto extrascolastico, per il sesto anno che non deve affrontare né M.A.G.O né G.U.F.O…” gli spiegai, mentre il suo sorriso si faceva più largo.
“Che coincidenza! Anche la Signorina Granger mi aveva proposto una gita!” esclamò divertito. Io mi voltai di scatto verso Hermione e la guardai male.
“Ti pareva che non dovesse scopiazzare da gente superiore…” borbottai con cattiveria mentre lei ricambiava lo sguardo truce.
“Aveva in mente di andare a SaintGodì, ha presente?” continuò il Preside, ma il suo tono aveva qualcosa di strano, non so, quasi…sarcastico, ma probabilmente era solo la mia impressione. Io inarcai le sopracciglia.
“Beh, io avevo in mente Dovertown…ma neanche quello è male!” esclamai quasi tra me e me. Silente annuì.
“Effettivamente SaintGodì è molto carino, ci sono stato tre o quattro volte, davvero adorabile!” commentò il professore.
“Non ci sono mai stato, ma ha un’ottima reputazione…ok, me ne occupo io…” sanzionai autoritario e mi voltai per andarmene. A quel punto, la riccia di Grifondoro, che fino a quel momento era stata in disparte, fece sentire il suo finto disappunto.
“Ti si è fuso il cervello, se l’avevi, furetto platinato?? L’idea era mia, l’ho detto prima io, e me ne occupo io! Perciò eclissati e tornatene nel covo delle serpi!” fece con ostilità. Io mi avvicinai di un passo a lei con sguardo astioso.
“Hai mangiato lo yogurt andato a male per colazione, o sei acida così di tuo?? Organizzo io punto e basta, e vedi di non rompere!! Tornatene pure nel pollaio di voi grifoni!” ribattei a tono. La cosa strana però, non era solo il quanto c’impegnassimo per trattarci così male, ma bensì il fatto che il Preside era impassibile davanti a cotanta ostilità. Eppure ce ne dicevamo di pese!!
“Ma sentilo!Sei solo un piccolo bambino viziato, ma chi ti credi di essere?? L’idea l’ho avuta prima io, organizzo io! Se non riesci nemmeno ad arrivare a queste basi della logica, sei messo male!” insistette Hermione.
“E tu sei solo una piccola mezzosangue zannuta!! Ma come ti permetti di rivolgerti a me in quel modo? Io sono purosangue, quindi la mia idea vale più della tua, e quindi io organizzo!! Sei tu quella che non riesce ad arrivare a queste basi fondamentali della logica, quindi evapora!!”
“Suvvia, basta ragazzi!” intervenne finalmente Silente mettendo fine con modo autoritario alla lite. Poi sorrise. Di nuovo.
“Bene, io ho la soluzione al vostro dilemma…organizzarete la gita insieme. Mi raccomando, non scannatevi, vi voglio vivi. Nessuna obbiezione…” fece deciso. Cercai in tutti i modi di sembrare seccato anche se ero più che soddisfatto del nostro piano ben riuscito.
“Ed ora potete andare, grazie mille ragazzi, la vostra idea è stata fantastica!” aggiunse poi congedandoci. Ci avviammo con finta espressione seccata verso la porta, ma il Preside ci richiamò un’altra volta.
“Ehi, Signor Malfoy, Signorina Granger?”
Ci girammo in contemporanea. L’uomo dalla barba argentea ci rivolse un sorriso enorme.
“Bella performace, davvero…comunque bastava chiedere…”


Bene, che mi dite di questo capitoletto?? Non è male, dai, ed è anche troppo divertente vederli battibeccare, anche solo per finta!! Silente il solito mito (la sapete la notzia che Silente era omosessuale, vero?? Beh, se v'interessa, io sono d'accordo con JKR, e comunque Albus rimane il migliore a discapito di tutto, anzi, dando un grande esempio di tollerenza!! E poi si sa, tutti i grandi della storia erano gay!! Da Leonardo DaVinci ad Oscar Wilde!! Quindi non vedo che c'è di male...) Ma tornando al chap: chissà che combineranno quei due ora che se la vedono alle prese con l'organizzazione (e di conseguenza la partecipazione) di una gità nel sud della Francia!(Ero in crisi per scegliere il luogo, perchè un'idea ce l'avevo, ovvero Volterra, ma non volevo essere scontate perchè non solo è in Italia, ma pure in Toscana, dove abito io, però mi piaceva l'idea, Volterra mi ha sempre dato l'idea di magico!) Aspetto con ansia le vostre recensioni!!
Devo correre a studiare scienze, quindi vi lascio un mega GRAZIE a chi ha letto e a chi ha recensito!! Vi adoro!! Bacionissimi!!

...---*Alexa*---...

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Capitolo 30
*** Capitolo 28 ***


Ecchimeee con un altro chap!!Vi sono mancata? (Noooo NdTutti) Pace, perchè io sono tornata lo stesso...e tornerò sempre!!Buhahaha (risata malefica!) Allora, vi posto un capitoletto che forse vi farà un po' soffrire, ma oggi mi andava così!! (Ma quanto sarò stronza da uno a dieci? 100?? Di più?? Serpe Sadica!) A parte la presenza di qualche frasuccola delle mie, ci sarà "qualcuno" che dirà "qualcosa" a "qualcun'altro"...ok ok, se parlo così posso anche tacere, ma sapete com'è, adoro parlare di niente!E' l'unico argomento di cui so tutto!
...
Ok, lo ammetto, 'sta frase è del mitico Oscar Wilde, non mia, ma comunque ci stava!!XDXDXD Ora vi lascio al capitolo!!
Bacioni e Buona Lettura!


-Fa bene aver avuto un amico, anche se puoi si muore...-

                                                                                     XXIV de "Il Piccolo Principe"


Mi spaparanzai sulla poltrona scarlatta della calda Sala Comune dopo aver sgobbato come una dannata sui libri (incredibile come uno non si possa prendere una mattina di…ehm “pausa” e subito si ritrovi sommerso dai compiti…) e mi passai le mani sulla testa che cominciava a dolore, senza contare gli occhi che bruciavano per lo sforzo. Sbadigliai apertamente e socchiusi le palpebre, cercando un po’ di riposo, che ovviamente mi fu negato dalla furia cieca di Ron che entrò con un forsennato nella Sala.
“Che hai fatto oggi con Malfoy?” mi chiese, dopo aver attraversato tutta la Sala in sole tre falcate. Io alzai stacamente gli, lanciandogli uno sguardo che diceva “Non meriti nemmeno una risposta”, e poi richiusi le palpebre.
“Il Preside ci ha assegnato un compito da svolgere insieme…” risposi stancamente. Questa non se l’aspettava, perché la sua rabbia si afflosciò come un palloncino bucato da uno spillo.
“Oh…” esclamò afflitto, con il tono che aveva decisamente perso tutto l’ardore. Effettivamente non poteva aver nulla da ridire, le parole di Silente qui erano legge. Sorrisi tra me e me, pensando che in fondo non era così male stare con un Piccolo Genio del Male.
“Comunque il vecchio sta perdendo colpi, mettendovi a lavorare insieme…” borbottò Ron mentre si buttava a peso morto sul divano.
“Veramente c’era da aspettarselo da lui, ha sempre avuto a cuore l’unione fra case…”
Aprii gli occhi di scatto, e mi accorsi che Harry era piombato al mio fianco senza che me ne accorgessi. Gli sorrisi con gratiduine mentre il moretto si sporgeva verso di me e mi dava un buffetto sulla guancia.
“Ciao ‘Mione…stanca?” mi domandò interessato. Io scossi le spalle.
“Non più di sempre…ci sono abituata, dopo sei anni…” replicai sorridendo, e lui annuì con il capo, prima di sedersi anche lui sul divano.
“Sei non ce la fai, non importa che stasera mi aiuti con trasfigurazione, me la cavo…” disse Harry mentre mi guardava un po’ preoccupato.
“No Harry, figurati, ce la faccio, poi te l’avevo promesso che ti aiutavo…” ribattei decisa, mentre cominciavo a riporre libri, carte e inchiostro nella borsa.
“Che ne dite se si comincia a scendere per il pranzo? Io ho una fame che muoio…” esclamò Ron alzandosi in piadi di scatto.
“Tu hai sempre una fame che muori Ronald…chissà perché…” risposi sarcastica mentre abbandonavo di mal voglia la confortevole poltrona. Harry ridacchiò e si alzò a sua voglia.
“Anche io però c’ho un languorino…andiamo va…”
E così tutti e tre  ci avviammo fuori il buco del ritratto diretti verso la Sala Grande per mangiare. Effettivamente dopo tutto quello studio, avevo anche io un buco nello stomaco non indifferente. Scendemmo le scale velocemente, senza parlare, finchè non arrivammo nella Sala d’Ingresso.
“Ehi Mione, guarda un po’ chi c’è…il tuo “collega”…” fece aspramente Ron indicando una testa bionda che parlattova con Blaise Zabini.
“Ronald, le tue battutine acide te le puoi tenere per te…secondo il tuo intelletto minorato io sono contenta di lavorare con lui?!” sbottai alterata, cercando di essere il più convincente possibile. Sembrai riuscire nell’intento, perché il rosso si zittì. Intanto Harry si era sporto su di me, e senza farsi notare, mi aveva sussurrato all’orecchio.
“Dopo mi spieghi tutto…vero?”
Io annuii appena con il capo. Ci avviammo verso l’entrata e passammo proprio accanto alle due serpi. Draco si girò verso di noi, incrociammo gli sguardi quasi involontariamente.
“Ehi Granger…” disse con espressione indecifrabile.
“Ciao Malfoy…” risposi cercando di rimanere impassibile a mia volta. Difficile, davanti a lui, perché anche se non lo vedevo da qualche ora, mi era mancato, mancato come l’aria. E vederlo mi provocava sempre una stretta allo stomaco che si contorceva come in preda alle convulsioni, convulsioni di felicità. Era difficile anche solo non sorridergli, perché era la cosa di cui ora avevo proprio voglia. Sorridere.
“Vieni un attimo qui? Ho deciso quando possiamo incontrarci per organizzare…” fece indifferente.
“Hai già deciso da solo? Sei molto democratico…” risposi sarcastica. Lui ghignò. Poi si rivolse a Blaise.
“Ti raggiungo subito, sbrigo queste faccende con la mezzosangue e arrivo…”
Il moretto annuì, ma riuscii a scorgere nei suoi occhi una grande voglia di ridere, ed effettivamente quella situazione dal suo punto di vista doveva essere davvero comica.
“Herm, noi ti aspettiamo dentro…” disse Harry tenendomi il gioco, e andò dentro trascinando quasi Ron. Io e Draco ci nascondemmo dietro una colonna, e finalmente gli potei sorridere. Lui avvicinò il viso al mio e mi baciò dolcemente.
“Mi sei mancato…” proferei a fior di labbra. Lui sorrise a sua volta.
“Lo so, lo so, non si può fare a meno di me…” replicò scherzoso. Io scossi il capo.
“Il solito pallone gonfiato…” ribattei io sempre ironica.
“Allora, Weasley se l’è bevuta?” chiese curioso il biondo, parlando sottovoce. Io annuii con il capo.
“Come un bicchiere di Idromele…e poi c’è Harry che mi tiene il gioco…” risposi anche io parlando sottovoce. Lui sembrò sorpreso.
“Allora lo Sfregiato serve a qualcosa di utile!Incredibile…Dio esiste!” esclamò decisamente a presa di giro. Io incrociai le braccia al petto e feci un’espressione offesa.
“Per ringraziamento, povero Harry…” borbottai indispettita. Lui nel vedermi così si aprì nella sua solita risata cristallina che mi riempiva il cuore. Gli sorrisi.
“Non è giusto…non puoi ridere quando sono arrabbiata…lo sai che non riesco a resistere alla tua risata…” sbuffai leggermente contrariata. Lui rise ancora, per poi posarmi un bacio sulle labbra.
“Lo so…allora, quando ci si vede per organizzare la gita?” mi domandò stando con la fronte appoggiata sulla mia.
“Mercoledì, alla nostra ora, in biblioteca…non fare tardi…” risposi prontamente. Lui sorrise sornione.
“Io non faccio mai tardi…sono gli altri che sono in anticipo!”
E dopo un altro bacio a fior di labbra se ne andò, avviandosi dentro la Sala Grande. Io rimasi qualche istante attaccata alla parete prima di entrare a mia volta, con il suo sapore sulle labbra, la sua risata nelle orecchie, e il suo solito senso di vuoto nello stomaco quando se ne andava. Insopportabile, e pensare che avrei dovuto farci l’abitudine…
                                                        *
Stavo aspettando Harry davanti al camino della Sala Comune, quando arrivò tutto trafelato e mi corse in contro schivando velocemente tavoli e divani. Si buttò a terra, seduto con le gambe incrociate di fronte a me.
“Dobbiamo fare presto, Ron è con Ginny che si allena, non abbiamo molto tempo!” esclamò affannato, con il fiato corto. Io lo guardai male.
“Guarda che Ron lo sa che ti aiuto con Trasfigurazione, e poi lui l’aveva già fatta…” gli dissi un po’ confusa. Lui scosse il capo.
“No, ma che hai capito…mi devi raccontare di Malfoy!” esclamò curioso il moro, facendosi più vicino con aria cospiratrice. Io sospirai.
“Che vuoi sapere?” domandai quasi scocciata.
“Tipo…tutto!” rispose con impazienza.
“Tutto cosa Harry??” ribattei seccata dal suo essere così vago.
“Cos’è questa storia che avete da organizzare un progetto insieme…” replicò il moro con ovvietà. Feci un altro sospiro.
“Eravamo in biblioteca, e lui mi ha proposto un piano per poterci vedere insieme senza destare sospetti…se ci avessero assegnato qualcosa da organizzare insieme, avremmo dovuto vederci spesso, e avevamo una scusa…così siamo andati da Silente, e abbiamo iscenato una specie di litigio perché entrambi volevamo organizzare una gita, e lui ci ha messo insieme ad organizzarla…ma sai qual è la cosa assurda?” spiegai tutto d’un fiato.
“Cosa?” chiese subito Harry.
“Che Silente sapeva di me e Draco…ce l’ha fatto capire!Come credi che facesse a saperlo?” feci un po’ titubante. Harry fece spallucce.
“Silente sa sempre tutto…” disse con enfasi. Io annuii distrattamente con il capo. Poi incrociai gli occhioni di Harry. Luccicavano talmente tanto che sembravano aver incastonato nel bulbo un preziosissimo smeraldo, e il suo sguardo era un misto di preoccupazione e confusione. Mi guardava fisso, sapevo che cercava le parole per dirmi qualcosa. Si avvicinò un po’ a me e mi prese la mani fra le sue.
“Hermione, forse non ti piacerà quello che sto per dirti, ma cerca di capirmi…ho paura, Herm, paura per te. So che tu con Malfoy sei felice, e per me è l’unica cosa che conta, ma non posso astenermi dall’avvertirti. Io Draco non lo conosco affatto, mi sono sempre fermato al ragazzo arrogante e odioso che non sopportavo, il mio peggior nemico, il figlio di Mangiamorte, e non sono mai andato oltre. Sinceramente non l’ho mai voluto fare, credevo non ci fosse niente, oltre. Poi sei arrivata tu, la mia migliore amica, e un giorno mi dici che tu e Malfoy vi eravate innamorati. Sono rimasto letteralmente sbigottito. La credevo una cosa più unica che rara, mi chiedevo perché, per trovare la felicità, sei dovuta andare proprio tra le braccia del Principe delle Serpi. E sono arrivato alla conclusione che non m’importava. Tu eri felici, e questo era tutto. Avevo ricominciato a valutare Malfoy per questo. Se sapeva farti felice, che diritto avevo io di puntargli il dito contro?? Nessuno. Ma poi, è successo quello che è successo. Ne ho parlato con lui, sembrava sincero, sembrava davvero dispiaciuto. E ho scorto nei suoi occhi una cosa che non avevo mai visto: la luce dell’amore. Il solo nominare il tuo nome gli faceva brillare gli occhi. E li ho pensato: caspita, Mione aveva ragione!Sei riuscita a sciogliere il cuore di ghiaccio del Principe delle Serpi. Ma Hermione, io ho una grande paura, come ti ho già detto. Ho paura che la vostra storia non possa funzionare…anzi, ne sono quasi certo. E non è per le differenze tra i vostri caratteri, lo sanno tutti che gli opposti si attraggono. Ma per la vostra situazione: Hermione, Draco è il figlio di Lucius Malfoy. Ha già fatto il patto con Voldemort, e Sirius ce lo disse, ricordi? A Voldemort non si possono dare le dimissioni…è un contratto a vita, o a morte. E se anche riuscisse ad uscirne, sarete sempre costretti a nascondervi, sempre. Il vostro amore non potrà mai vedere la luce del sole. E come può andare avanti un rapporto del genere? Herm, io non voglio che tu ti faccia male. Non posso sopportare di vederti soffrire, sei come la sorella che non ho mai avuto, vedere che stai male mi strazia il cuore. E non voglio che questo rapporto lo strazi a te. Quindi, per favore, fai attenzione. Ti vedo troppo coinvolta, e non dovresti esserlo, anche se il cuore non si comanda. Non vedo niente di buono nel vostro futuro insieme” mi disse Harry lentamente, senza staccare gli occhi di dosso ai miei.
“Aspetta un attimo, Harry…tu vuoi che io lo lasci?” chiesi all’improvviso dopo aver assimilato quelle parole che facevano male. Parole che sapevano di verità. E la verità fa sempre male.
“No, io voglio che tu sia pronta quando lui lascerà te…” si spiegò. Quello fu una specie di pugno nello stomaco. Voltai la testa di scatto, mentre sentivo gli occhi bruciare. Strinsi con rabbia le mani di Harry.
“Lui non mi lascerà mai” sibilai piano, cercando di convincermi di quelle parole. Harry sospirò. Poi parlò di nuovo.
“E’ quello che lui vorrebbe, ne sono certo. Ma spesso e volentieri si fanno anche delle cose contro il nostro volere, Hermione. Non avete molto futuro…la guerra avanza Herm, lo sento…e molti dovranno fare delle scelte scomode, ma fondamentali. Molti dovranno rinunciare a qualcosa…”
“Draco non rinuncerebbe mai a me” sibilai di nuovo, a testa bassa, mentre qualche lacrima mi scendeva dagli occhi, attraversando le guance e sfociando su mento. Non mi presi nemmeno la briga di asciugarle.
“Lo so, ma potrebbe essere costretto a farlo…so che queste parole ti fanno male, Hermione, ma lo dico per te. Questo sarà solo la minima parte del dolore che proverai se continui ad amarlo così…”
“Non puoi chiedermi di smettere di amarlo…” dissi decisa. Perché io non volevo smettere di amarlo. Lui era tutto per me.
“Sì, lo so…non posso chiedertelo…ma posso consigliartelo…farti capire che sarebbe meglio se non lo amassi così. Non è quello giusto”
“Quando mai ci s’innamora di quello giusto, Harry?” ribattei tornando finalmente a fissarlo negli occhi. Lui rise senza allegria.
“Mai…” rispose poi con amarezza. Io mi alzai in piedi, mi voltai e feci per andarmi a rifugiare nella mia stanza. Avevo bisogno di stare da sola, di riflettere. Ma mi fermai di botto, e voltai leggermente la testa verso Harry. Infine, gli dissi:
“Sai, una volta qualcuno mi disse: è meglio aver amato e poi perduto, che non aver amato affatto. Io sono d’accordo con lui”

Bene, e anche questo capitolo è concluso!! Certo che questa storia sta diventando più lunga del previsto, pensavo che a quest'ora avrei già postato la mia nuova Draco/Herm, o magari quella sua Malandrini, invece sono ancora qui...beh, in fondo mi dispiacerà un po' finirla, però...
Comunque, allora, che mi dite di questo capitoletto?? Com'è? Che ne pensate delle parole di Harry? In fondo non ha tutti i torti, poveretto...
Scusate se non è un gran che, questo chap è scritto di gran furia perchè ho un mucchio di cose da fare, domani parto! (non vado a Londra, quello il 23, vado a Treviso da degli amici!) Sì, so cosa state pensando: SCRIVI IN MACCHINA! Beh, lo farò, come sempre, ma voi in cambio dovete lasciarmi TANTE TANTE RECENSIONI!!!Ok?!?!
Ora vi lascio, un GRAZIE ENORME a tutti quelli che hanno letto e recensito!Vi adoro!
Bacioniii!

...---*Alexa*---...

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Capitolo 31
*** Capitolo 29 ***


Sono talmente in ritardo che tra un po' sono in anticipo...
Vogliate perdonare una povera ragazza che ha avuto un po' di problemi di salute e abbastanza anche psicologici...purtroppo non ho passato proprio un bel periodo. Non mangiavo nè dormivo e non riuscivo a concentrarmi, senza contare che non avevo nemmeno il tempo di respirare...non riuscivo più nemmeno a scrivere, mi sono sentita abbastanza uno schifo...più che abbastanza...ma ora è passato, grazie a Silente, e sono tornata!Ecco il mio nuovo chap, parecchio triste devo ammetere, spero che vi piaccia!!Bacioni e buona lettura!

Ps: questo capitolo è dedicato alle mie due migliori amiche, Soraya e Flavia, e a Simone, le tre persone che in questo periodaccio mi hanno aiutato a tirarmi su. E perchè no, anche alla mia prof di matematica, che anche lei mi ha aiutato molto.

Pps: non ho avuto il tempo di riguardarlo, se ci sono un po' di errori di battitura non ci fate caso, domani li correggo!XD


-E così, camminando, scoprii il pozzo al levar del sole-
                                                                                          XXIV de "Il Piccolo Principe"


L’orologio ticchettava ritmicamente, scandendo il tempo solenne, senza compiere errori, senza concedere pause, pause per riflettere, per assestare quelle idee instabili che chissà come sono talmente impiantate nella mente che ti sembrano irrimovibili, ma poi bastano due parole, parole sincere da un amico sincero e il bellissimo castello di sabbia si sbriciola, e ti chiedi come ci possa volere così tanto per costruirlo e così poco per distruggerlo. Non riuscivo a dormire, davo la colpa al suono fastidioso dell’orologio, davo la colpa al mio non voler alzarmi a spegnerla, ma c’era ben altro. Sospirai un po’ troppo rumorosamente, mentre con le braccia dietro la testa guardavo con sguardo perso il baldacchino scarlatto, ma in realtà i miei occhi di nocciola andavano oltre, osservando un punto indefinito che nemmeno esisteva al di là dello spesso velluto vermiglio.
Sentivo riecheggiare nelle mie orecchie le parole dolorose di Harry. Ma non ero arrabbiata con lui. Mi aveva parlato così solo perché era preoccupato, perché ci teneva a me. E proprio perché non ero arrabbiata con lui per avermi espresso così francamente quelle parole veritiere, che potevo considerarlo un vero amico. Perché gli amici sono proprio questo: le uniche persone da cui potevi sentirti dire quello che da nessun’altro potrebbe dirti senza ferirti. Non che Harry in fondo non lo avesse fatto, ma non di proposito. E così, ora, me ne stavo a rimuginare mentre sentivo un peso sullo stomaco che quasi m’impediva di respirare.
Ma spesso e volentieri si fanno anche delle cose contro il nostro volere, Hermione.
Lui non voleva lasciarmi, ne ero assolutamente certa. Ma potrebbe essere costretto a farlo, Harry aveva ragione. Mi resi conto che io non sapevo i progetti di Draco. Ero certa che lui tenesse davvero a me, che non voglia lasciarmi, ma non mi aveva mai detto niente di certo. Per quanto ne sapevo lui poteva essere benissimo in combutta con Voldemort, magari suo padre aveva già organizzato il giorno in cui avrebbe ricevuto il marchio nero. Non sapevo se lui sarebbe stato disposto a rinunciare ai suoi ideali per me. Sapevo solo che mi amava, per mille e uno ragioni, che, per la cronaca, avevo attaccato sul capostipite del mio letto. Magari non voleva nemmeno diventare un Mangiamorte  per me, ma ci sono dei casi dove non si ha scelta, e il suo era uno di quelli. Per quello che sapevo, lui poteva benissimo lasciarmi per unirsi alle file del “Signore Oscuro”. Quella consapevolezza fu aspra: io non sapevo niente. Mi basavo su supposizioni e speranze come fossero state certezze, e ora mi ritrovavo con in mano un pugno di fumo. Niente. E mi davo mentalmente della stupida per essermi lasciata coinvolgere così senza nemmeno informarmi, parlarne con lui. Il mio cuore era straziato dalla possibilità che tutto tra noi potesse finire appena la guerra fosse iniziata (presto quindi, molto presto). Proprio ora che tutto andava così bene, proprio ora che ero così…felice. Che la Volpe aveva trovato il suo Piccolo Principe.
Quella notte piansi molto. Piansi per nulla in fondo, ma avevo veramente voglia di farlo. E poi si sa, si arrischia di piangere un poco se ci si è lasciati addomesticare.
Non avevo certezze, non avevo nulla. Poi, d’un tratto, smisi di piangere, come se mi fosse venuta in mente la soluzione di tutto. Sorrisi fra le lacrime. Io in realtà avevo una certezza. Anzi, ne avevo mille e una. Così, mi girai veloce a pancia in giù, srotali la lunga pergamena attaccata sopra il mio letto, e mi rilesse, uno per uno, tutti i motivi per il quale Draco mi amava. E il cuore ricominciò a battere.
                                                        *
Mercoledì, il giorno delle risposte, arrivò in fretta. Prima di quel giorno avevo visto Draco di sfuggita, saluti veloci e da lontano, perché non avevo nemmeno un minuto libero. Dovevo avvantaggiarmi sui compiti a causa della gita da organizzare, ed ero di umore pessimo. L’attesa mi stava logorando. Alle sei in punto varcai la soglia della biblioteca. Non mi presi nemmeno la briga di salutare la bibliotecaria, andai dritta e veloce verso il tavolo dietro gli ultimi scaffali, dove eravamo soliti sederci. E lui era lì. Aveva la testa appoggiata sul braccio steso sul tavolo, i capelli biondissimi spettinati e gli occhi di ghiaccio socchiusi. Portava come sempre la divisa tutta a modo suo, e, a dirla tutta, in quel modo era l’unico che anche con la divisa scolastica risaltasse. Il vederlo mi provocava sempre una specie di annebbiamento al cervello, era di una bellezza disumana. Troppo, per me e per chiunque altro. Feci qualche passo verso di lui, e sentendone il rumore, aprì i suoi occhi artici di scatto, puntandomeli dritti addosso. Un sorriso sghembo si aprì sulle sue labbra appetitose, e si alzò in piedi, avvicinandosi verso di me con quello sguardo che mi faceva sciogliere. A vederlo così mi venne una stretta al cuore. Non potevo perderlo.
“Ciao mia Volpe…” mi salutò e senza che potessi nemmeno pensare di rispondergli imprigionò le mie labbra nelle sue incurante che qualcuno avesse potuto saltar fuori da un momento all’altro. Quando si staccò, lo guardai con gli occhi che brulicavano di tristezza.
“Dobbiamo parlare…” gli dissi subito, e vidi la sua espressione tramutare. Era quasi…timoroso. Mi prese le mani.
“Cos’è successo Hermione?” chiese preoccupato. Io scossi il capo.
“Ho bisogno di risposte…ma questo non è il luogo giusto nel quale parlare…vieni…” risposi mentre mi avviavo a passo svelto fuori dalla biblioteca. Lui mi seguì senza ribattere. Girammo velocemente l’angolo che portava nei corridoi centrali e con la mano lo tirai nello stanzino delle scope che c’era vicino alle scale. Con un paio di colpi di bacchetta insonorizzai la stanza e la chiusi a chiave. Poi mi sedetti sospirando su uno scalino che portava appena più giù, dove c’erano tutti i manici di scopa. Draco si sedette al mio fianco, le mani intrecciate in grembo.
“Dimmi tutto Volpe…” mi spronò il biondo, mentre non staccava gli occhi da me. Io li tenevo per terra.
“L’altra sera ho parlato con Harry, e mi sono resa conto di una cosa…quasi agghiacciante. Io non so niente. Non so niente dei tuoi…ehm progetti futuri. E visto che ormai è diventata una cosa seria fra noi, devo sapere. Io non ce la faccio più, ho bisogno di risposte. Diventerai un Mangiamorte, Draco? Tuo padre si è già messo d’accordo con Voldemort? Aspetterai la fine di quest’anno o del prossimo? E Blaise, cosa voleva dirmi quel giorno? Voglio sapere, ho il diritto di sapere!”
Mi resi conto che il mio tono, specialmente alla fine era molto più duro ed esasperato del solito. Finalmente lo fissai nei suoi occhi di ghiaccio, ermetici e gelati. Il biondo sospirò, e passò qualche attimo, prima che mi rispondesse.
“Non lo so Hermione, non so se diventerò un Mangiamorte, so solo che non lo voglio più diventare. Ma mio padre ovviamente questo non lo sa, ed è meglio così, perché non lo accetterebbe mai. Non ho scampo, lui si è già messo d’accordo con il Signore Oscuro, anche se non è ancora niente di definitivo” rispose lentamente, centellinando le parole. Passò qualche attimo, poi ribattei.
“Credi davvero di non avere scelta? Credi di non essere in grado di respingere tuo padre?? In fondo è la TUA vita Draco, non la sua!”
Il biondo si aprì in una risata aspra, neanche lontanamente paragonabile alla sua solita risata allegra e meledosia, questa era priva di qualunque ilarità, era quasi terrificante.
“Quanto sei ingenua mia piccola Volpe…forse non hai idea del mondo e del modo di vivere di quelli che sono in combutta con il Signore Oscuro. Io sono nato da un Mangiamorte, ed è questo quello che sono destinato a diventare. Non c’è scelte, in questa situazione nessuno ha il diritto di decidere la propria vita, deve solo attenersi ad un destino già stabilito. Chi transige è pagato con la morte, nel migliore dei casi viene ripudiato dalla famiglia, ed è sempre in seri rischi. Blaise non dorme quasi più la notte…” spiegò con calma, ma sentivo che la sua voce era leggermente incrinata. Io lo guardai interrogativa.
“Bl…Blaise?” balbettai. Lui annuì con il capo.
“Si è rifiutato di diventare un Mangiamorte prima che la madre lo dicesse a Voldemort. Ovviamente è stato ripudiato, rifiutato dalla sua famiglia ed etichettato come traditore. Uscito da qui dovrà guardarsi davvero bene le spalle, corre rischi seri, anche qui dentro” mi disse con tristezza. Era in pena per l’amico, ma al tempo stesso lo ammirava per il suo coraggio.
“Allora se ci è riuscito lui perché non tu?” esclamai di botto. Lui mi osservò un attimo con un’espressione indecifrabile.
“Perché mio padre ha già strinto alcuni accordi con l’Oscuro Signore, mia madre anche, e sono certo che se mi tirassi indietro, e non mi uccidesse lui, lo farebbe comunque Voldemort o qualsiasi altro Mangiamorte. In questi casi non ci si può tirare indietro”
Le sue parole erano dure e rassegnate. Mi prese un groppo alla gola, mentre qualche lacrima dispettosa mi solcava la guancia. Buttai le braccia al collo di Draco e lo strinsi forte. Lui rimase un attimo titubante, poi ricambiò l’abbraccio cullandomi appena.
“Diventarai un Mangiamorte quindi?” gli chiesi aspramente, con tristezza. Lui fece spallucce.
“Non se mi aiuterai” mi sussurrò all’orecchio. Tirai su la testa di scatto e lo fissai dritta negli occhi.
“Cosa intendi?” chiesi dubbiosa. Lui mi sorrise lievemente.
“Quello che intendeva Blaise…se tu mi aiuterai a trovare il coraggio, se mi starai vicino, forse riuscirò a ribellarmi”
Lo strinsi di nuovo, più forte, mentre il suo odore delizioso mi penetrava nelle narici.
“Ti aiuterò Draco, con qualunque mezzo, a qualunque costo…non voglio che tu diventi un Mangiamorte, perché dovresti rinunciare a me. E io non posso stare senza il mio Piccolo Principe” gli dissi a mezza voce, senza staccarmi di un millimetro da lui.
“Anche io ho paura, Hermione, ne ho tantissima. Perché vedo due possibilità quasi certe che non mi piacciono per niente. O non riesco a ribellarmi e divento un Mangiamorte, o ci riesco e mi uccidono. E non ti voglio lasciare” disse piano, e riuscivo a captare il timore nella sua voce. Improvvisamente un’inondata di paura mi travolse come un’onda anomala. Morto. Se l’avessi aiutato a trovare il coraggio di ribellarsi, e l’avessero ucciso? Non me lo sarei perdonato per niente al mondo. Forse Draco aveva ragione, forse non c’erano davvero vie d’uscita.
“Non voglio combattere contro di te, ma non voglio nemmeno che ti uccidano. Forse non siamo destinati a stare insieme” bofonchiai con gli occhi che si riempvano sempre di lacrime. Lui mi alzò il mento e mi guardò deciso, parlando lentamente e scendendo ogni parola.
“Non dirlo nemmeno per scherzo, Hermione, non lo pensare neanche lontanamente. Non ho intenzione di rinunciare a te”
“E io non ho intenzione di farti uccidere, per niente al mondo” ribattei decisa. Lui mi guardava sempre con decisione.
“E io invece preferirei la morte. Qualunque cosa accada, Hermione, staremo insieme. Non ci sono vie d’uscita. Anche se sarò costretto a diventare un Mangiamorte” ribattè Draco.
“Anche se morirai?” feci aspramente. Lui non rispose. Mi guardò e basta.
E sapevo che non avrei mai potuto fare a meno dei suoi occhi, della sua risata, dei suoi capelli, della sua voce, di tutto quello che era lui. Perché lui era tutto. Le lacrime continuaro a scendere imperterrite dai miei occhi ormai gonfi e rossi. Lui me le asciugò con il pollice.
“E’ difficile Hermione, è complicato. Non avrei mai voluto coinvolgerti in tutto questo. Tu non te lo meriti. Ti meriteresti un ragazzo che possa stare con te per sempre, che non sia destinato a diventare un Mangiamorte. Ma ormai è successo, e vedrai che in un modo o nell’altro tutto si sistemerà” cerchò di rassicurarmi. Io annuii.
“Certo. A costo di diventare io stessa una Mangiamorte” esclamai decisa. Lui mi fulminò con lo sguardo.
“Non te lo permetterei” rispose a tono. Io lo guardai male.
“Non potresti. Sono pronta a tutto per stare con te” ribattei decisa.
“Non a questo Hermione, non a questo. Non hai la ben che minima idea di cosa voglia dire, e io che lo so farei di tutto per impedire anche a te un destino come il mio” replicò serio. Sospirai. Mi accoccolai fra le sue braccia, con la testa premuta nel suo petto scolpito. Sentivo il suo cuore battere veloce. Passò qualche minuto di silenzio, poi parlai lentamente.
“Non posso fare a meno di te, mio Piccolo Principe. E il solo pensiero che tu sia costretto ad andare via mi strazia il cuore. So che però ci sarà questa possibilità, per questo ho deciso di cercare di godermi il più possibile questo momento che riusciamo a stare insieme. Quando arriverà il momento, ti aiuterò in ogni modo possibile, ma ora voglio solo te, finchè sono in tempo voglio gustarmi ogni cosa che ti riguarda. Almeno se non riusciremo a salvare il tuo destino, non avrò rimpianti, e quando me ne starò da sola, in una casa vuota, in un mondo vuoto, perché senza di te tutto è vuoto, a guardare le stelle che rideranno come te, avrò almeno dei bei ricordi. Non privarmi anche di quelli”
“Non ti priverò di niente, Hermione, fidati” rispose in un sussurro caldo.
“Io mi fido” ribattei prontamente. Forse non avrei dovuto.
Il biondo mi fece sedere a cavalcioni su di lui e mi baciò con passione, con trasporto inaudito, tanto da togliermi il respiro. Quando le sue labbra si allontanarono dalle mie, mi sorrise leggermente.
“Hai ragione, niente rimpianti, perciò è meglio tornare ad organizzare quella gita. Ho già un bel po’ d’idee…per esempio, che ne dici di camere miste estratte “a caso”?! Non sarebbe male…” propose ridacchiando sornione. Io risi e lo baciai di nuovo.
“Ti amo” gli sussurrai a fior di labbra.
“Anche io” rispose senza staccarsi da me. Forse non abbastanza. Forse.

Com'è?? Non sono tanto sicura, boh...aspetto in ansia un vostro giudizio, quindi per favore recensite!!Me ha tanto bisogno di un po' di autostima, e sennò di un po' di consigli per aiutarmi...
Grazie a tutti quelli che hanno recensito lo scorso chap, ora proprio non è tempo per i ringraziamenti singoli!!XD Bacioni e alla prossima!

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Capitolo 32
*** Capitolo 30 ***


Oh Silente Santissimo quanto sono in ritardo!!Sta diventando un abitudine, purtroppo...mi dispiace davvero molto, ma tre scuola, un viaggio a Londra (ancora?! E basta!! NdTutti) e le vacanze non ho avuto un attimo libero. Tra l'altro, scrivere in questo periodo è così difficile...non capisco perchè non scrivo più come prima, ma comunque spero almeno che i miei capitoli siano accettabili, anche se non più come prima...
Allur, in questo chap c'è il giorno di San Valentino!! Ma non vi immaginate smancerie o cose romantiche...stiamo parlando di Draco Malfoy, non scordatelo!! E anche Hermione non è da meno...ma ora vedrete...
Spero che nonostante i miei problemi e la mia inaspettata incapacità il capitolo vi piaccia...perdonatemi se non è come prima, e siate buoni...
Buona Lettura!


Perchè non voleva che lo vedesse piangere. Era un fiore così orgoglioso...
                                                                                       
                                                                                             IX de "Il Piccolo Principe"


Aprii gli occhi di botto, svegliata dagli urletti isterici di Lavanda e Calì. La giornata si prospettava davvero pessima, se quello era il risveglio. Guardai l’orologio e sbuffai, per poi girarmi indispettita verso le due ragazze che saltellavano senza alcuna ragione apparente per la stanza già vestite.
“Santo Godric, perché fate tutto questo casino?!” sbottai alzandomi appena a sedere. Lavanda mi guardò strabuzzando gli occhi.
“Perché?!?!?!?! Hermione, che giorno è oggi?!” chiese sbigottita. Voltai gli occhi verso il calendario che avevo sul comodino: Febbraio 14.
“Oh Santo Dio…” dissi ributtandomi pesantemente giù, a braccia aperte.
“Herm oggi è San Valentino!!” squittì Calì tutta eccitata mentre andava a pettinarsi la lunga chioma. Wow, che emozione. San Valentino era la festa più insulsa e commerciale che esistesse. Serviva solo a far sentire di schifo le persone che non avevano nessuno con cui passarlo, e a mettere in crisi quelli che ce l’avevano. In oltre era completamente stupido, l’amore non si dimostra un solo giorno all’anno, ma per tutto l’anno!! E anche di più!Non riuscivo a concepire come quelle due potessero essere così emozionate per qualcosa di così estremamente frivolo!!
Tirai un profondo sospiro. Scommetto che Draco la pensava esattamente come me. E sorrisi distrattamente.
“Perché sorridi, Herm?? Ti stai immediseminando nello spirito di San Valantino anche tu?” fece Lavanda tutta contenta.
“No” risposi truce. “Lo sai che la considero la festa più stupida del mondo…”
“Secondo me parli così solo perché non hai un ragazzo…” ribattè la mora mentre anche lei allo specchio si passava il fondotinta. Quanto si sbagliava.
“Neanche te hai il fidanzato attualmente, Lavanda, eppure sei tutta emozionata…” replicai a tono. Lei ridacchiò, anzi, quasi starnazzò.
“E’ qui che ti sbagli Herm…” disse senza smettere di ridere. Io feci spallucce e mi diressi a malincuore verso il bagno, lontana dal caldo lettuccio. Di sicuro non me ne fregava niente se Lavanda si era messa con qualcuno, era all’ordine del giorno per lei.
Optai per una doccia veloce, e sorrisi di nuovo pensando che io e Draco oggi probabilmente saremo stati gli unici due a far finta che fosse un giorno come un altro. Perché in fondo era davvero un giorno come un altro.
                                                        *
A colazione leggevo tranquillamente la Gazzetta del Profeta, mentre Harry era quasi sommerso da un sacco di buste rosa piene di cuoricini.
“Se avessi fatto come ti ho detto io, forse ora non ti ritroveresti in questa situazione…” dissi con ovvietà al moretto che mi siedeva di fianco.
“Eh, una parola! Ti sembra una cosa facile?” chiese esasperato, mentre leggeva l’ennesima dichiarazione di amore.
“Con tutte le aspiranti che hai?” domandai inarcando le sopracciglia.
“Che vuol dire!! Di solito ci si mette con qualcuna che ti piace davvero, e la metà, ma forse di più, delle ragazze che mi hanno mandato queste lettere nemmeno le conosco!” rispose sbuffando sonoramente. Io risi.
“Harry sei davvero buffo!” feci senza smettere di ridere. Lui mi guardò male, per poi continuare ad aprire tutti i messaggi d’amore.
“Odio San Valentino”  borbottò Harry imbronciato.
“Siamo in due!” esclamai riportando l’attenzione alla gazzetta. Finita di sfogliare la ripiegai per poi poggiarla sul tavolo. Feci scorrere lo sguardo verso il tavolo di Serpeverde…Draco non c’era. Sbuffai.
“Guarda che è là…” fece Harry con un cenno verso l’entrata. Voltai la testa di scatto e mi saltò subito agli occhi. Era appoggiato allo stipite della porta, con le braccia conserte al petto e lo sguardo dritto e deciso verso di me. Molte ragazze lo osservavano chiedendosi perché stava lì senza entrare nella Sala. Anche io me lo chiedevo, sinceramente.
“Ma che fai, sei ancora qui?” sbottò dopo qualche minuto Harry. Io lo guardai interrogativa, così il moro si sporse verso il mio orecchio.
“Non so se te ne sei accorta, ma sta aspettando te!!” esclamò con ovvietà. Io mi illuminai improvvisamente, voltandomi di nuovo verso Draco. Ammiccò impercettibilmente a me, per poi girarsi e uscire definitivamente. Mi alzai in piedi, diedi un bacio veloce ad Harry sulla guancia (augurandogli buona fortuna per le ammiratrici) e mi avviai a grandi falcate verso l’uscita della Sala. Varcata la soglia Draco era lì dietro ad aspettarmi.
“Buon giorno Volpe…” mi salutò soavemente. Io gli sorrisi dolcemente.
“Buon giorno Piccolo Principe…” ricambiai piano. La bionda serpe mi fece segno di seguirlo e si avviò fuori dall’ingresso, sulla scalinata principale. Faceva davvero freddo, per questo mi strinsi forte nel mantello, poggiandomi alla parete. Draco mi si avvicinò e mi dette il primo bacio della giornata. Ne seguì uno sguardo tra l’eloquente e il confuso da parte sua. Capii al volo.
“Non c’è bisogno che tu mi faccia gli auguri per questa festa stupida e insignificante…” gli dissi leggendogli nella mente. Lui sospirò.
“Meno male la pensi come me, allora…non sono proprio un tipo da San Valentino, assolutamente!!Troppo romantico, da diabete!” esclamò mentre si sedeva su uno scalino. Io lo imitai, appoggiandomi a lui.
“Concordo in pieno…tutte quelle insulse smancerie per un giorno che è uguale a tutti gli altri, che baggianate…bigliettini, cuoricini, cioccolatini…no, non ci siamo!San Valentino è una festa che mette in crisi tutti!Ma in realtà è un giorno come un altro…” mi sfogai appena, mentre mi cingeva le spalle con il suo braccio e tenevo la testa premuta sul suo petto.
“In effetti hai ragione…” concordò. Io sorrisi compiaciuta replicando.
“Passeremo questo giorno per quello che davvero è: un giorno qualunque!”
Lui mi allontanò appena per fissarmi negli occhi dubbioso.
“Quindi…niente regali??” chiese titubante. Io annuii vigorosamente.
“Neanche se è riciclato?” chiese di nuovo, questa volta sorridendo sornione. (qui sa molto di Edward in Eclipse, devo ammettere!XD NdA)
Io incilinai il capo interrogativa.
“Che intendi dire?” chiesi confusa. Non avevo idea di dove volesse arrivare, assolutamente. Insomma, non mi sembrava un tipo da regali riciclati, ma specialmente non mi sembrava uno che lo diceva!!!!!
Draco mi sorrise compiaciuto, con una piccola nota di dolcezza che dava al suo volto dai tratti angelici qualcosa di speciale. Mise una mano nella tasca interna del suo mantello, e sfilò la collana d’oro bianco con tutti i ciondoli a forma di stelle. Rimasi di stucco. Il biondo mi tirò su i capelli e me la legò al collo, per poi guardarmi soddisfatto.
“Non avevo avuto più modo di ridartela, e pensavo che ci saresti rimasta male se per questa insulsa festa non ti avessi regalato nulla, così mi è venuta a mente questa…era l’ora che tu la riavessi, comunque”
Avvicinai la mano alla collana e me la rigirai fra le dita, guardandola e sorridendo. Mi ero dimenticata di quanto fosse bella e splendente, di come quelle stelle sembrassero brillare di luce propria. Mi aveva regalato le stelle…mi girai verso di lui e lo baciai con impeto, ero così felice che tutto fosse tornato magnifico come prima che succedesse…beh, che succedesse. I giorni che erano trascorsi dopo la rottura con Draco mi ero sentita quasi nuda senza quella collana. Ora riaverla al collo era un sublime piacere. Il mio Piccolo Principe si staccò lentamente da me, per poi guardarmi con un lieve sorriso soddisfatto.
“Non ricordavo quanto ti stesse bene…” disse quasi sottovoce. Io sospirai.
“Neanche io…” ribattei posando lo sguardo sul dono di Draco. Lui mi strinse forte.
“Sono felice ti rivedertela al collo…non la devi mai togliere, la devi portare sempre…e se un giorno ci dividremo, volenti o nolenti, devi promettermi che staccherai da quella collana una stella e che la porterai sempre con te…” mi sussurrò il biondo all’orecchio. Non avrebbe voluto lasciarmi mai, quelle parole ne erano la conferma. Risposi tenendo la testa nell’incavo del suo collo.
“Promesso…”
Avrei voluto dirgli che questo non sarebbe mai accaduto, ma mi sentivo in ansia anche se cercavo di nasconderlo. Avevo paura, paura di vedere sul suo braccio quel marchio, paura che Lui me lo portasse via, lontano, dove sole le stelle c’avrebbero unito. Era un periodo che mi attanagliava una strana sensazione nello stomaco, e non sapevo spiegarmi bene che cos’era. Forse ansia. Forse qualcosa di più.
“Ehi, però non vale, io non ti ho regalato niente!” sbottai divertita, ridacchiando. Lui rise di gusto.
“Mi basti tu…”
Lo guardai negli occhi e mi lasciai andare ad un prolungato sospiro.
“Tu invece non mi basti mai…” confessai senza staccare il mio sguardo dal suo. Mi diede un bacio e mi schernì di nuovo.
“Sei insaziabile piccola…”
“Colpa tua…”
Draco alzò gli occhi al cielo. Poi guardò distrattamente l’orologio.
“Tra pochino cominciano le lezioni, dobbiamo andare…”
 “Io ho un’ora di buco…” dissi subito, stiracchiandomi appena. Il biondo mi lanciò uno sguardo eloquente ma io lo ripresi immediatamente, prima addirittura che parlasse. Forse che lo pensasse.
“Non ci provare neanche lontanamente, tu non marinerai la lezione per stare un’ora con me, capito?? Ora fili immediatamente in classe, anche perché io ho un sacco di compiti da fare, e sono anche un prefetto, lo sai??” sbraitai alzandomi in piedi. Lui si tirò su a sua volta e mi guardò con le mani sui fianchi e il sopracciglio inarcato.
“Okay, okay, ma calmati Volpe, non avevo detto niente! E poi lo so che sei Prefetto!! E allora? Che mi fai?! Mi metti in punizione e mi fai scrivere cento volte “non si seducono i prefetti” o cose così?” replicò con aria di sfida e con una ampia dose di sarcasmo. Io gli feci una smorfia.
“Non sei spiritoso, Piccolo Principe…comunque, io ora me ne vado in Sala Comune, e tu fili in classe, di corsa…ci vediamo alla seconda ora!” dissi prima autoritaria infine più dolce, per poi voltarmi ed incamminarmi a passo deciso verso la porta d’ingesso. Lui mi prese per il braccio e mi fece girare, guardandomi offeso.
“Ti sembra questo il modo di salutare il tuo Piccolo Principe?” chiese sghignazzando. Io sbuffai e gli stampai un bacio a fior di labbra, ma lui, chiaramente insoddisfatto, mi prese il viso fra le sue mani e mi diede un bacio decisamente approfondito e prolungato. Poi si staccò compiaciuto.
“Ora sì che si ragiona…” esclamò divertito, con il suo solito sorrisino sghembo…che adoravo…come il resto di lui, d’altronde.
“Sei sempre il solito…beh, ora posso andare allora…” dissi dandogli un ultimo bacio veloce e staccandomi da lui, per poi varcare rapidamente l’entrata della scuola e incamminarmi su per le scale. Lo vidi rientrare a sua volta e farmi l’occhiolino mentre raggiungeva Blaise che lo aspettava all’uscita della Sala Grande. Si avviarono insieme verso le aule, mentre io continuai a salire verso la Torre di Grifondoro. Ero sollevata, allegra, e non avrei permesso a niente o nessuno di rovinare il mio buon umore…
Le mie ultime parole famose.
Varcai la soglia della Sala Comune rigirandomi fra le mani la collana di Draco e canticchiando (il che era un brutto segno! NdA&Hermione). Quando il buco del ritratto si fu richiuso attraversai il brevissimo corridoio e mi diressi spedita verso i tavoli alla finestra, cercando Harry con lo sguardo. Lo individuai immediatamente a sedere su una poltrona, ma qualcos’altro catturò la mia attenzione. Sul divano di fianco alla poltrona dov’era seduto il mio migliore amico c’era Ron avvinghiato completamente a quella che riconobbi subito come Lavanda Brown. Stavano pomiciando senza ritegno davanti a tutti, aggrovigliolati e intrecciati fra di loro. Rimasi di stucco, immobile con la bocca aperta. No, non poteva succedere davvero! Sentii come un pugno fortissimo alla pancia, e una bastonata nella schiena contemporaneamente. Non riuscii a capire perché quella situazione mi dette così incredibilmente fastidio, facendomi contorcere lo stomaco. Non poteva essere gelosia, insomma, io avevo Draco, che c’entrava Ron? E allora cos’era?? Apprezione verso il rosso?? Ci stava…vederlo tra le braccia di Lavanda era inquietante, nonché incredibilmente irritante! Insomma, perché tra tutte le ragazze che ci sono doveva cadere proprio nelle grinfie della più oca?? Era inconcepibile. Era un duro colpo, e non riuscivo nemmeno a capire il vero motivo. Mi dava così noia che gli avrei spaccato addosso qualcosa di molto pesante e appuntito. Digrignai i denti e mi feci forza per mantenere la calma e andare verso Harry, completamente indifferente a quello che succedeva nel divano accanto.
“Ciao Harry!” gli dissi cercando di usare un tono molto allegro. Gli diedi un bacio sulla guancia e mi sedetti sul bracciolo della sua poltrona.
“Ciao Hermione!Eccoti finalmente!” rispose sorridendo, ma nel mentre mi lanciò uno sguardo dubbioso. Infatti stavo “involontariamente” fulminando il rosso e la mora che continuavano imperterriti a limonare.
“Dov’eri?” mi chiese il mio migliore amico sempre con aria interrogativa.
“Con Dr…ehm, fuori, per una boccata d’aria…” risposi vaga riprendendomi subito. Il moro si girò verso il divano, guardando storto i due, poi si rigirò verso di me, e notando l’espressione crucciata mi toccò con il gomito e mi fece l’occhiolino. Lì per lì non capii cosa aveva in mente, ma tutto mi fu subito più chiaro appena parlò.
“Caspita che bella collana Herm…mi sembra familiare, però…” esclamò con tono elevato ed eloquente. Io ghignai.
“Ti sembra giusto, Harry…me l’ha ridata lui oggi…” risposi sempre senza togliermi il ghigno dalle labbra. In quel preciso istante senti Ron staccarsi da Lavanda e voltarsi dritto verso di me. Scese lo sguardo dai miei occhi al mio collo almeno tre volte.
“Beh, che hai da guardare?? Non avevi di meglio da fare?” ribattei acida. Si vedeva che passavo troppo tempo con Draco, vero?? Lui aggrottò la fronte e mi guardò in cagnesco.
“Infatti…” replicò inacidita la Brown fulminandomi con lo sguardo. Io non ero da meno.
“Lav, devo dire due paroline veloci veloci a Hermione, ti dispiace?” fece Ron senza staccare i suoi occhi da me.
“Sì, e molto!!” sbraitò la mora con tono aspro. A quel punto il rosso si voltò verso di lei.
“Per favore…” disse più mieloso. Lavanda a quel punto cedette e dopo un bacio se ne andò ancheggiando da Calì. Finalmente Ron potette riconcentrarsi completamente su di me.
“Beh, cos’è questa storia?!” strepitò lui cercando di controllare il tono della voce. Io mi alzai in piedi e mi piazzai davanti a lui.
“Veramente sono IO che dovrei chiederlo…da quando stai con Miss Oca Giuliva?” ribattei con un po’ di ferocia. Lui si alzò a sua volta e mi fronteggiò. Anzi, essendo molto più alto di me mi sovrastò.
“E tu da quando ti sei rimessa con Mister Serpe Velenosa?” rispose indispettito.
“Da un po’, se t’interessa…” confessai con una smorfia.
“Da ieri, se t’interessa…” replicò facendomi il verso. Poi continuò.
“E non ti azzardare a dire una parola perché tu stai con Dra…” sbraitò ma io gli misi una mano sulla bocca per zittirlo.
“Urlalo al mondo, mi raccomando!! Vuoi anche appendere li striscioni?? Ma pensi quando parli?!?!?! No ovviamente…” esclamai infervorita, ribelandolo dalla mano. Notai che le orecchie erano diventate rosse per la rabbia.
“Eh certo, perché io sono sempre lo stupido mentre tu sei la intelligentissima Hermione, beh, se mi ritieni tanto deficiente, perché sei amica mia?!” vociò Ron offeso.
“Semplice, perché non ti considero stupido, Ronald, solo uno che non collega cervello e bocca!!” ribattei, per poi avvicinarmi a lui e parlargli sottovoce.
“Ti sei mai soffermato un secondo a pensare che se teniamo la nostra relazione segreta è perché rischiamo entrambi la VITA?” mormorai alterata. Lui mi guardò con sguardo omicidia.
“I rischi di mettersi con un mangiamorte…” rispose acido. Io sentii le lacrime pungolare gli occhi, ma non cedetti, e lo osservai con disprezzo.
“Sì, è vero, e sono pronta a correrli quei rischi, perché lui mi da tutto quello che tu non mi sapresti mai darmi…e fra te, il bravo ragazzo, e lui, il futuro mangiamorte, ho scelto LUI! E lo riscegliere altre cento, mille volte!! Perché lui mi ama davvero mentre tu mi fai solo schifo!” bofonchiai con le guance imporpognate di rossa rabbia. Sentii che non sarei riuscita a trattenere le lacrime oltre, così corsi di sopra con passo svelto e austero. Non volevo che mi vedesse piangere, non per lui. Non si meritava niente, e facendo così, mi faceva sempre di più avvicinare a Draco. Mentre me ne andavo, comunque, sentii Harry alzarsi e dire a Ron:
“Certo che Herm ha ragione…non pensi mai quando parli!!” prima di provare a seguirmi, ma le scale lo dividevano da me, chiusa in bagno, che piangevo, da sola, dove nessuno poteva vedermi.


Fa schifo, non mi piace per nulla. Ma che mi sta succedendo??? Per favore ragazzi miei, ho bisogno di una mano...ditemi cosa ne pensate, perchè non ho assolutamente idea di cosa mia stia accadendo...LASCIATEMI UNA RECENSIONE PLEASE!!Me ha bisogno di una mano!!

Un grazie enorme a tutti quelli che mi hanno lasciato una recensione e a quelli che lo faranno!! Vi adoro immensamente, siete la ragione che mi manda avanti! GRAZIE!

...---*Alexa*---...

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Capitolo 33
*** Capitolo 31 ***


Stento io stessa a crederci che, ce l'ho fatta. Ho finito questa storia. Beh, in realtà non è finita, infatti manca l'ultimo capitolo, una specie di epilogo. Dopo più di un anno e mezzo che non aggiorno, oggi, come illuminata, ce l'ho fatta. Che dire, spero che vi piaccia.

-Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!-


                                                                                         XXVI de “Il Piccolo Principe”


I giorni scorrevano uno dopo l’altro, e anche se io e Hermione cercavamo di nascondere la tensione che ci attanagliava, non potevamo fare a meno di percepirla. Mi aveva raccontato della litigata con Weasley, e mi ha dovuto minacciare con la magia per trattenermi dall’andare a spaccargli la faccia. Lo odiavo profondamente perché, in un momento come quello, l’ultima cosa di cui avevamo bisogno erano le sue crudeli bambinate. Non mi capacitavo di come qualcuno potesse essere così stupido. Nonostante questo però non ci davamo per vinti, continuavamo ad amarci ogni giorno di più, e lei riusciva a darmi la speranza che nessun’altro avrebbe saputo darmi.
Silente aveva acconsentito alla data che gli avevamo proposto per la gita. Maggio ci sembrava il mese più adatto. Quando glielo chiedemmo, io ancora non sapevo che per me, sarebbe stato troppo tardi.
Infatti, una mattina di Marzo, quando ormai i segni della primavera stavano risorgendo dalle ceneri dell’inverno, mi risvegliai trovando appollaiato sul mio baldacchino il gufo di mio padre. Sbuffai, pensando che fosse un’altra sua solita noiosa lettera in cui mi raccontava di aver parlato con il Signore Oscuro o chissà quale altre scemenza. L’aprii annoiato sperando che fosse qualcosa di breve. E in realtà, lo era. Poche righe. Ma in quelle righe, era scritta la mia fine.
Era fatta. Secondo mio padre, non c’era più motivo di aspettare. Il Signore Oscuro era forte e aveva bisogno di uomini. Io non avevo più bisogno di andare a scuola. Ero pronto ad adempiere al compito che fin da quando ero bambino mi era stato affidato. Ero pronto a diventare un Mangiamorte.
Accartocciai la lettera con rabbia. Una sola lacrima solcò la mia guancia. Non poteva finire così. Quella era la mia vita, io ne avrei avuta una sola, ed ero più determinato che mai. Non sarebbe finita così. Non sarei morto combattendo per qualcosa in cui non credevo. Ero troppo giovane. E volevo vivere. Vivere con tutto me stesso. Vivere come mi andava di fare. Volevo sentirmi felice, libero, spensierato. Volevo essere padrone del mio destino. Alzai lo sguardo da terra. C’era solo una persona a cui potevo chiedere aiuto. Una persona che, prima di qualche mese fa, non mi sarei sognato di andare a chiamare. Ma senza questa, ero perduto. Dovevo fare in fretta. Mi alzai di scatto e diressi a grandi falcate verso l’ufficio di Albus Silente.

                                                                               *

“Professore, lei deve salvarmi!” conclusi il mio racconto con questa supplica. Ero disperato. Stavo vedendo la mia vita scivolarmi fra le mani senza che riuscissi ad afferrarla. Mi sentivo come se stessi morendo. E io avevo ancora così tanti progetti da compiere, sogni da realizzare.
Silente mi guardò con i suoi profondi occhi azzurri e annuì solenne.
“Draco, hai fatto la scelta migliore a venire da me. Io farò tutto quello che è nelle mie capacità per aiutarti. Ma devi sapere, che sarà dura” mi rispose congiungendo le dita della mani davanti a sé. Io feci un sorrisino amaro.
“Non sarà un problema Preside…scommetto che ne ho passate di peggiori” ribattei.
“Bene Draco. Se allora sei così sicuro, io posso nasconderti. Posso farti prendere in custodia da un Auror e farti scappare, ma sarà tutto molto incerto: non so quando potrai tornare” mi spiegò con tono apprensivo.
“Se mi assicura che quando tornerò, sarò libero, non m’interessa. Io voglio vivere, Professor Silente. Voglio cominciare a vivere” dissi a mia volta. Lui mi guardò con compassione e mi rivolse un sorriso pieno di speranza.
“Tuo padre sarà qui per la fine della settimana. Perciò, per guadagnare un po’ di strada e di tempo, partirai domani stesso. Oggi dovrai preparare tutte le tue cose. Quando arriverà Lucius, gli diremo che sei scappato senza che noi ce ne accorgessimo” spiegò Silente con apparente tranquillità. Io annuii.
“Professore, deve farmi un altro favore però” feci dopo aver riflettuto qualche istante.
“Penso che lei sappia di quello che è successo a Blaise Zabini…” cominciai e lui annuì. Io sospirai con aria malinconica.
“Blaise è il mio migliore amico. Lo conosco da sempre, e mi ha sempre aiutato. Non vorrei che mio padre pensasse che sia stato lui a farmi fuggire, visto che si è rifiutato lui stesso di diventare un Mangiamorte. E non me lo perdonerei MAI se gli succedesse qualcosa a causa mia. Deve proteggere anche lui” dissi mentre le lacrime mi pungevano gli occhi al solo pensiero che Blaise sarebbe potuto morire per colpa mia. Il preside annuì nuovamente con aria grave.
“Puoi stare tranquillo, il signor Zabini sarà al sicuro quanto te, non lo perderemo d’occhio un secondo, e quando la scuola sarà finita, lo terremo costantemente sotto scorta. Lo nasconderemo, se necessario. Non ti devi preoccupare” mi tranquillizzò. Io mi lasciai andare ad un altro sospiro intrinseco di malinconia.
“Ancora una cosa…” feci senza riuscire a guardare Silente negli occhi.
“Lo sanno appena un paio di persone, ma non potendomene assicurare io stesso, vorrei che…si accertasse che Hermione stia bene. E che non le succeda niente” dissi quasi in un sussurro. Lasciare Hermione sarebbe stata la parte più dolorosa. Ormai in quei mesi che avevamo trascorso insieme, ci eravamo resi conto che non potevamo fare a meno l’uno dell’altra. Ci eravamo addomesticati. E si è responsabili per sempre di quello che abbiamo addomesticato.
La mia speranza era però, quella di poter tornare finalmente da uomo libero, e poter finalmente vivere la mia vita con lei. Come ci siamo spesso immaginati. Preoccupandoci solo del nostro amore. L’unica cosa che davvero era importante. L’unica cosa per la quale avrei combattuto. Sì, sarebbe stata dura, ma se la rincompensa era poter finalmente avere la mia Volpe e far vedere a tutti quanto la amavo, ero convinto che il gioco valesse la candela. Per questo non avrei mollato. Per questo, avrei affrontato qualsiasi difficoltà, anche nascondermi in una grotta nella montagna più alta del mondo. Io dovevo sopravvivere, per poter poi vivere con lei.
“Anche di questo puoi stare tranquillo…avrò personalmente cura della signorina Granger” rispose osservandomi con sguardo dolce. Io annuii con il capo, ricambiando con uno sguardo pieno di gratitudine. Quell’uomo mi stava salvando la vita.
“Lei…lei quanto pensa che durerà questa guerra?” chiesi un po’ timoroso. Silente sospirò.
“Da quello che mi hai detto Draco, ovvero che Voldemort sta cercando di raggruppare più forze possibili, mi viene da pensare che sia pronto a sferrare un notevole attacco, e quindi che a breve potrebbe esserci il grande scontro…ma è una cosa talmente imprevedibile, che davvero non saprei…” spiegò sempre con tono di voce molto pacato.
“Vorrei che finisse presto…” sussurrai avvilito.
“Lo vorremmo tutti Draco…lo vorremmo tutti. Ora va a preparare le tue cose, e saluta i tuoi amici” fece Silente congedandomi. Io mi alzai, feci un rispettoso cenno con la testa, e mi avviai verso la porta. Ma prima che potessi uscire, il preside mi disse.
“E, Draco…solo arrivederci…niente addii”

                                                                                 *

Draco mi aveva chiesto d’incontrarci sulla Torre di Astronomia. Oggi non l’avevo visto né a lezione, né in Sala Grande e stavo seriamente cominciando a preoccuparmi. Mi aveva scritto che doveva parlarmi di una cosa importante, e di quei tempi temere il peggio era d’obbligo. Ero seduta per terra a gambe incrociate, tenendomi con le mani al pavimento, e guardavo le stelle mentre aspettavo che il mio Piccolo Principe arrivasse. Non si fece attendere a lungo. Sentii dei passi avvicinarsi e mi voltai verso l’entrata della Torre. Draco stava entrando, mani in tasca e sguardo cupo. Era bellissimo, come sempre. I raggi della luna si riflettevano sui suoi capelli creando tanti riflessi argentati, mentre la sua pelle diafana sembrava ancora più chiara. Mi sorrise. Era un sorriso stanco, triste, avvilito. Mi alzai in piedi e gli corsi incontro. Gli buttai senza indugio le braccia al collo e mi strinsi fortissimo a lui. Avevo paura di quello che stava per dirmi, e con tutta me stessa stavo pregando che fosse qualcos’altro. Qualunque altra cosa. Ma non quello che sospettavo. Sì scostò appena da me per abbassare un po’ il viso e baciarmi. Il suo bacio fu dolce, ma con una nota di amarezza. Io ricambiai con tenerezza, accarezzandogli piano il viso. Avevo sempre più paura. Quando si staccò i suoi occhi mi guardarono afflitti.
“Oggi mi ha scritto mio padre…mi ha scritto quello che più temevo” cominciò passando con delicatezza una mano fra i miei capelli. I deglutii terrorizzata.
“Vuole che questa settimana lasci la scuola e diventi un Mangiamorte” continuò con tono amaro e pieno di dolore. Io sentii un nodo alla gola che quasi rischiava di soffocarmi.
“E…tu?” riuscii a chiedere in un soffio. Sorrise di nuovo. Questa volta era un bel sorriso. Pieno di speranza.
“Ho chiesto aiuto Hermione. Ho chiesto aiuto all’unica persona che poteva aiutarmi. Io non volevo farmi rovinare la vita. E grazie a te, l’ho capito. Ho capito che c’è qualcosa per cui vale la pena lottare. Per cui vale la pena vivere” rispose lanciandomi uno sguardo pieno di amore. Io non riuscii a fare a meno di sorridere. Amavo quel ragazzo alla follia. Sì. Hermione Jane Granger amava alla follia Draco Lucius Malfoy.
“Ho chiesto a Silente se poteva darmi una mano. E lui…lui mi ha salvato” mi spiegò senza smettere di accarezzarmi dolcemente, come se fossi la cosa più preziosa che avesse. Io mi sentii travolgere da una nuova ondata di speranza, ma in realtà era illusione.
“Mi nasconderà. Mi nasconderà dove nessuno potrà trovarmi, e quando tutto sarà finito, potrò tornare da te” continuò mentre il suo sguardo si faceva nuovamente cupo.
“Co…cosa?!” bofonchiai mentre una fitta di dolore mi trafiggeva il petto, e tutte le mie speranze s’infrangevano. Mi sentivo come se avessi rotto il mio vaso di cristallo preferito. Triste, mentre tutte le schegge mi s’infilzavano nella pelle. Lui sospirò dolorante.
“Domani scappo Hermione. Non c’è altra soluzione. Se voglio continuare a vivere, devo andarmene di qui il prima possibile, nel posto più lontano e impensabile del mondo. Non devono trovarmi. Silente mi manderà via con un Auror, e ovviamente finchè qui le cose non si sistemeranno, non potrò tornare” rispose mentre le parole gli si spezzavano in gola. Riuscivo a percepire la sua sofferenza, e lui la mia. Le lacrime cominciarono a sgorgarmi come un fiume in piena dagli occhi, mi strinsi con una forza che non sapevo di avere al suo petto. Non volevo lasciarlo andare. Perché lui era il mio Piccolo Principe, e io non potevo più stare senza di lui. In quel momento la mia rabbia e il mio dolore avevano raggiunto un livello che non credevo possibile. Ce l’avevo con il mondo, con quel mondo che ci voleva dividere, con quella guerra che ci voleva strappare la vita dal petto. Eravamo vittime innocenti di un crudele scontro che non era nostro. Ci stavano portando via tutto, l’amore, la libertà, la speranza per delle cause che non condividevamo e forse, nemmeno capivamo a pieno. Sentivo che quel momento sarebbe arrivato. Ma ora che mi ci trovavo davanti, mi sentivo morire. Morire perché mi stavano portando via l’aria, il sole, l’acqua. Morire perché mi stavano portando via il mio Piccolo Principe.
“Non posso vivere senza di te Draco” gli confessai fra i singhiozzi. Lui mi cullava dolcemente.
“Tu sarai la speranza che mi aiuterà ad andare avanti. Voglio tornare quando tutto sarà finito, voglio tornare per riavere tutto quello che ci stanno togliendo. Voglio tornare per riavere la mia Volpe” disse cercando di tranquillizzarmi, ma io non riuscivo a smettere di piangere.
“Ci potrebbero volere anni!Io ho bisogno di te!” continuai a sfogarmi come una bambina. Lui non smetteva di cullarmi.
“Lo faccio per questo…perché non posso morire. Devo vivere per te. E tu…tu dovrai aspettarmi” ribattè facendo un grande sospiro. Anche lui stava piangendo.
“Mi mancherai come l’aria…” dissi quando finalmente avevo smesso di singhiozzare. Lui mi alzò il mento e mi sorrise.
“Quando ti mancherò, basterà che tu alzi gli occhi verso il cielo. Pensami come il Piccolo Principe, in una stella troppo piccola perché tu possa vederla. Allora, tutte le stelle ti sembreranno le mie…ti ricordi cosa dice il Piccolo Principe all’aviatore?” fece improvvisamente più allegro. Io annuii, per poi citare una frase del libro.
“Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere”
E anche lui si aprì in quella sua risata cristallina e perfetta che mi sarebbe mancata da morire.
“In realtà sarà proprio come il Piccolo Principe. Crederai che io sia morto. In realtà sarò sul mio pianeta aspettando di tornare da te. E tu nel mentre, aprirai la finestra, e guardarei le stelle, così per piacere…e quelle stelle di faranno ridere. Tornerò da te, Hermione, se solo tu mi aspetterai…”
Io lo baciai con passione e con amore, stringendomi il più possibile al suo corpo.
“Ti aspetterò Draco…ti aspetterò perché tu mi hai addomesticata, e sarai per sempre responsabile di me”
Quella notte, facemmo l’amore sotto le stelle, sotto quelle stelle che l’indomani sarebbero state il mio unico conforto alla mancanza del mio Piccolo Principe. La mattina, se ne andò senza far rumore.

Spazio dell'Autrice.

Triste, non è vero? Beh, inevitabile però. Questa storia è basata sul Piccolo Principe, e doveva andare come il Piccolo Principe. Domani probabilmente posterò anche l'epilogo. Lo so che è tantissimo che non posto, probabilmente vi sarete dimenticati di questa FF, ma per me è stato molto importante. Spero che chi leggerà gradirà.
Ringrazio tutti quelli che in questo tempo hanno recensito. Vi adoro!

Vostra Alexa.

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Capitolo 34
*** Epilogo ***


Salve! Mi ci è voluto poco per scrivere l'epilogo, e visto che mi sentivo particolarmente ispirata, eccomi qui. Mi scuso con il lettori di Obligation, Judgment or Truth se oggi sarò un pochino in ritardo sulla tabella di marcia (ci sta che posti stasera).
Prima che leggiate il mio epilogo, dovete leggere, anche se l'avete già fatto, l'epilogo del Piccolo Principe. Poi capirete perchè.


-Ed ora, certo, sono gia' passati sei anni.

Non ho ancora mai raccontato questa storia.
Gli amici che mi hanno rivisto erano molto contenti di rivedermi vivo.
Ero triste, ma dicevo: "E' la stanchezza..."
Ora mi sono un po' consolato. Cioe'... non del tutto.
Ma so che e' ritornato nel suo pianeta, perche' al levar del giorno, non ho ritrovato il suo corpo.
Non era un corpo molto pesante... E mi piace la notte ascoltare le stelle.
Sono come cinquecento milioni di sonagli...
Ma ecco che accade una cosa straordinaria.
Alla museruola disegnata per il piccolo principe, ho dimenticato di aggiungere la correggia di cuoio!
Non avra' mail potuto mettere la museruola alla pecora. Allora mi domando:
"Che cosa sara' successo sul suo pianeta? Forse la pecora ha mangiato il fiore..."
Tal altra mi dico: "Certamente no! Il piccolo principe mette il suo fiore tutte le notti sotto la sua campana di vetro, e sorveglia bene la sua pecora..." Allora sono felice.
E tutte le stelle ridono dolcemente.
Tal altra ancora mi dico: "Una volta o l'altra si distrae e questo basta!
Ha dimenticato una sera la campana di vetro, oppure la pecora e' uscita senza far rumore durante la notte..." Allora i sonagli si cambiano tutti in lacrime!
E' tutto un grande mistero!
Per voi che pure volete bene al piccolo principe, come per me, tutto cambia nell'universo se in qualche luogo, non si sa dove, una pecora che non conosciamo ha, si o no, mangiato una rosa.
Guardate il cielo e domandatevi: la pecora ha mangiato o non ha mangiato il fiore?
E vedrete che tutto cambia...
Ma i grandi non capiranno mai che questo abbia tanta importanza-

                                                                                                                      XXVII de "Il Piccolo Principe"


Ed ora, certo sono già passati sei anni.
“E tu ancora non sei tornato”
Non ho ancora mai raccontato questa storia a nessuno. Chi mi avrebbe creduto?
Gli amici che mi hanno rivista erano molto contenti che tutto per me fosse tornato alla normalità, che ero tornata la dolce Grifondoro amica dei Grifondoro. Che il mio mondo avesse ripreso a girare nel verso giusto.
Ero triste, lacerata dal dolore, ma a chi me lo chiedeva rispondevo con un flebile sorriso: “E’ la stanchezza”.
Ora, mi sono un po’ consolata. Cioè…non del tutto.
Ma so che lui ritornerà, perché me l’ha promesso, perché io sono la sua speranza, perché il mondo ha un debito con noi: ci deve ridare il nostro amore, e la nostra vita.
E mi piace, la notte, ascoltare le stelle. E’ come se tutte le volte sentissi la sua risata cristallina, che mi dava gioia, ma anche un po’ di malinconia.
Ma ecco che accadde una cosa straordinaria!
La guerra finì. Un giorno finalmente, Harry sfidò Voldemort faccia a faccia e lo uccise. La festa nel mondo magico fu enorme, nonostante il lavoro non fosse ancora finito: troppi seguaci di Voldemort erano ancora in giro e volevano rivendicare la morte del loro Oscuro Signore. Ma in quei giorni sentivo la speranza crescere a dismisura, sentivo come se la vita mi stesse rientrando nelle vene. Come se il mio cuore, finalmente, avesse ricominciato a battere. E nonostante Draco non fosse ancora tornato, mi sentivo come se fossi ad un misero passo dal riaverlo, e dal poter finalmente essere felice. Insieme a lui.
E’ tutto un gran mistero!
Per voi che pure avete capito Draco, come me, tutto cambia nell’universo se, da qualche parte, nessuno sa dove, avete un Piccolo Principe che vi ama e che sta aspettando di tornare da voi.
Guardate il cielo e domandatevi: il mio Piccolo Principe sta per tornare o no?
E vedrete come tutto cambia…
Ma chi non ha un Piccolo Principe non capirà mai quanto questo abbia tanta importanza.


Wow. Ho realizzato il sogno di una vita: finire di scrivere una Long-Fic. E' una bella sensazione. Spero che vi sia piaciuta, nonostante tutti gli inconvenienti. Finisce in una maniera triste, lo so, ma ci tenevo che fosse così. Se proprio non vi va giù, beh ho qualcosa che potrebbe consolarvi.
Antoine de SaintExupery, prima che purtroppo morisse in guerra, stava scrivendo il continuo del Piccolo Principe.

Chi ha orecchie per intendere, intenda. ^_^

Ora devo andare che se non aggiorno "Obligation, Judgment or Truth?" mi uccidono xD

Che dire, ringrazio di cuore TUTTI! Tutti quelli che in questi anni (wow è solenne da dire, ma è così) mi hanno seguita, recensita, letta, o semplicemente hanno dato un'occhiata. Grazie a chi l'ha messo fra i preferiti o semplicemente chi si ricordava di questa storia. Vi ho amato. E probabilmente sarà grazie a voi se si realizzerà il mio sogno di diventare scrittrice. Vi devo più di quanto voi possiate mai immaginare.

GRAZIE!

Vostra Alexa.

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