Il Piccolo Principe di DumbledoreFan (/viewuser.php?uid=13062)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capito 4 (parte prima!) ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 (seconda parte!) ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** AVVISO IMPORTANTISSIMO! ***
Capitolo 17: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 34: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Il Piccolo Principe Salve a tutti!! Questa è la prima storia che pubblico, e una delle tante che scrivo!!Finalmente mi sono decisa a postarla in questo meraviglioso sito di cui non potrei fare a meno! La storia è quasi interamente ispirata a quello che considero il libro più bello del mondo "Il Piccolo Principe" e infatti vede un Draco un po' OOC che rispecchia in molti aspetti il bambino caduto dall'asteroide B 612. Hermione, dal canto suo, si trova incredibilmente confusa, e tutti e due capiscono di essere stati addomesticati l'un dall'altra. Spero che vi piaccia, visto che la reputo una delle migliori che abbia scritto. Buona lettura! Baci, Alexa. Se qualcuno ama un fiore di cui esiste un solo esemplare, in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando le guarda. VII “Il Piccolo Principe” Sereno e Tempestoso. Chiaro e Scuro. Limpido e Torbido. Così era il cielo, quel giorno novembrino, quando incontrai il mio Principe. Non sapevo che fosse lui, naturalmente, ma fu la prima volta che lo vidi. E lo vidi non come lo avevo visto sempre, ma scorsi il lui la sua vera natura, il suo vero essere. Non so perché si mostrò proprio a me, ma fu così. Come ho già detto, quel giorno il cielo era uno spettacolo eccelso. Da una parte era di un azzurro cristallino, con delle soffici nuvole candide che ricordavano vagamente lo zucchero filato di Mielandia, che vorticavano spensierate e libere. Mentre dall’altro lato, il cielo era burrascosamente cupo; i nuvoloni grigi e tenebrosi erano uno spiacevole presagio di temporale, e i tuoni che sgorgavano non erano certo d’incoraggiamento. Era una situazione fuori dall’immaginabile, quel giorno. Sembreva che si stessero congiungendo il giorno e la notte. Gli esatti opposti si stavano fondendo in una sconsiderata unione, incuranti di tutto quello che avrebbero potuto scaturire. E’ così che facemmo noi. Noi, che non avevamo niente in comune. Noi che ci siamo sempre odiati. Noi che abbiamo sempre combattuto l’uno contro l’altra. Noi, troppo diversi, troppo opposti. Il Giorno e la Notte. Il Sereno e la Tempesta. Il Fuoco e l’Acqua. Il Bianco e il Nero. Il Cielo e la Terra. Il Diavolo e l’Acqua Santa. Il Grifone e La Serpe. Quel pomiriggio, me ne stavo impassibile di fronte al temporale imminente, e guardavo ipnotizzata quello spettacolo prodigioso che solo la natura era in grado di offrire a noi bramosi mortali, vogliosi di quella magia tanto straordinaria, di cui solo lei era padrona. Avevo addirittura distolto gli occhi dal libro, quel giorno. Ma non un libro qualunque…il mio libro. Quello che reputavo il libro più bello su cui avessi mai posato gli occhi. Me lo regalò mia madre, quando avevo appena sette anni. Un po’ piccola forse, per comprendere a pieno le merevigliose espressioni di quel libro che mi aveva insegnato tanto. In realtà, lo potevi, anzi lo dovevi leggere a tutte le età, perché cresceva con te, e tutte le volte che lo riguardavi, ti diceva cose diverse, ti faceva provare cose diverse. Ti segue per tutta la vita, passo dopo passo, e in ogni situazione lo troverai adatto. Io lo considero un “life coach”, un maestro di vita. E in fondo, quel libro lo è davvero. Il Piccolo Principe è un libro che tutti avrebbero dovuto leggere almeno una volta nella vita. Sono quelle 90 pagine che ti cambiano l’esistenza. Le leggi in un giorno, io lo finii in un paio di ore. E quel pomeriggio, avevo deciso di riprenderlo in mano, di sfogliare ancora una volta quelle pagine brulicanti di insegnamenti irrinunciabili. Ma poi, mi ero incantata ad osservare il cielo, seduta con le gambe incrociate sotto ad una quercia sulla riva del Lago Nero, inconscia del fatto, che tra poco, il mio Piccolo Principe serebbe piovuto da me. * Camminavo a passo svelto ed elgante per i gelidi sotterranei di Hogwarts, dirigendomi verso il parco, desideroso di aria fresca e magari di una rilassante sigaretta. E nel mentre, pensavo. Pensavo a tutto quello che mi circondava, pensavo alla vita che facevo, a quella che avrei voluto fare. Una vita complicata, la mia. Molto più di quello che sembrava. Diviso fra quello che ero e quello che facevo finta di essere. Portavo una maschara, una maschera che ormai mi aveva quasi completamente assorbito. Una maschera messa con la forza, e che ora tenevo per la sopravvivenza. Ma mi ero stancato. Stancato di essere quello che non ero. Non so quando ero venuto a capo di questa conclusione, visto che la vita che facevo mi era sempre piaciuta: Ero ricchissimo, bellissimo, tutti mi adoravano e mi temevano, ero l’unico erede della più importante famiglia purosangue dell’Inghilterra…cosa c’era che non andava? Forse il fatto che non volevo essere ricchissimo, bellissimo, adorato e temuto da tutti, erede della più importante famiglia purosangue dell’Inghilterra. Io volevo solo essere me stesso. Tra un po’ non mi ricordavo neanche più com’ero davvero. Sentivo l’improvviso bisogno di essere vivo, di provare quelle forti emozioni che ti danno una ragione per restare al mondo. Volevo vivere, non sopravvivire, come stavo facendo ora. Chiuso in una teca di vetro da cui non potevo uscire, e in cui nessuno poteva entrare. E la cosa più atroce, era che quella teca, me l’ero costruita io, con le mie mani, e avevo firmato la mia condanna ad un’eternità infernale. Volevo uscire da quella situazione, ma sapevo che c’era solo UNA via d’uscita. Quella via drastica ma a volte necessaria. L’unica via d’uscita. La morte. Ebbene sì, mio padre ha assicurato al Signore Oscuro che alla fine della scuola sarei diventato un mangiamorte a tutti gli effetti, e sapete com’è…il servizio a Voldemort è un servizio a vita, o a morte. Strano come possa provare i sentimenti opposti: voglia di vivere, e voglia di morire. Contemporaneamente, volevo restare al mondo, e godermi quello che mi spettava, godermi le mie emozioni, quelle che era lecito avere a sedic’anni; e volevo anche morire, andarmene dalla Terra per scampare a quel destino già prestabilito che non mi si addiceva per niente. Ma non sapevo, che c’era un’altra via di fuga da quella situazione…in ogni modo, l’avrei scoperta presto… Finalmente il parco di Hogwarts mi si mostrò incontaminato in tutta la sua leggiadra bellezza. L’aria era pungente, in lontananza si udivano dei tuoni, anche se da una parte il cielo era ancora completamente limpido. Il vento passava prepotentemente soave fra gli ispidi fili d’erba, e fra le foglie degli alberi indispettiti come le ragazze alle quali si scompigliano i capelli appena fatti. Il Lago riversava immobile come al solito, e sulla riva s’increspavano dolcemente alcune giovani onde. Mi sedetti su una panchina stringendomi un poco nel mantello che sfoggiava orgogliosamente lo stemma dei Serpeverde. Ma quanto ne ero veramente orgoglioso? Con questo dilemma, mi accesi una sigaretta… Spero che come primo chappy vi sia piaciuto, naturalmente è solo l'inizio. Sono ben accette sia lodi che critiche e consigli, quindi se vi va, lasciate una recensione, che di sicuro, mi fa molto piacere!! Ringrazio tutti quelli che hanno letto, alla prossima! |
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Siccome
il primo capitolo era a mio avviso corto e conciso, diciamo
l'introduzione, vi posto anche il secondo, per vedere se la storia vi
piace davvero!!Ditemi se vi fa piacere che continui!!
-Addio- disse la volpe –Ecco il mio segreto.
E’ molto semplice:
non si vede bene che con
il cuore. L’essanziale è invisible agli occhi-
XXI “Il Piccolo Principe”
Volsi improvvisamente lo
sguardo attirata da un rumore che avevo udito in lontananza. Fu in quel
preciso istante che vidi il mio Piccolo Principe, e quasi mi
sembrò di sognare. Capelli color del grano scossi dal vento
avevano degli stupendi riflessi dorati, e parevano brillare di luce
propria. Alcuni ciuffi ricadevano scomposti sul viso sottile e
delicato, dalla carnagione estremamente chiara e diafana, che ricordava
la candida neve che discendeva nei mesi invernali; e incorniciavano due
occhi grigi color della nebbia, che sembravano metallo fuso. Occhi
freddi, di ghiaccio, che ricadevano però pensierosi sul
lago, mentre una sigaretta era appesa alle labbra sottili e
chiarissime, su cui era sempre stampato il suo solito ghigno, e la sua
espressione superiore. Ma quel pomeriggio, niente di freddo e superiore
era presente nell’espressione di Draco Malfoy. Sedeva
avvilito su una panchina di legno, con un’aria
d’insolita malinconia e tristezza. E fu come vederlo per la
prima volta. Perché non lo vidi con gli occhi, ma ben
sì…con il cuore. All’improvviso un moto
di innata curiosità mi pervase. Perché Malfoy era
triste? Lui, freddo e distaccato, impassibile al dolore, inattaccabile
dalla sofferenza. Che cosa lo turbava? Ma subito dopo, il raziocino
riprese il controllo del mio corpo, e mandai a quel paese tutte quelle
domande. Ma che m’importava di Malfoy? Eppure, non riuscivo a
staccargli gli occhi di dosso. Era diverso, tremendamente diverso. Come
non lo avevo mai visto prima. Sembrava terribilmente umano,
terrebilmente angosciato. E scorsi in lui quello che nessuno aveva
scorto prima d’ora. La sua umanità, i suoi
sentimenti…quelli veri.
Riposai
gli occhi sul cielo, e posai il libro a terra.
“Granger,
se mi sedessi accanto a te ti farebbe tanto dispiacere?”
Vidi
la ragazza voltarsi alle mie parole, e squadrarmi guardinga. I capelli
boccolosi color del cioccolato ricadevano spettinati, scompigliati dal
vento del Lago. Gli occhi di uno spettacolare nocciola cremesi mi
fissavano incerti. Non come prima. Sì, l’avevo
vista. L’avevo vista che mi osservava. E lo faceva in modo
curioso. Aveva anche sorriso nel vedermi. E nel fondere la mia nebbia
con la sua nocciola avevo avvertito una strana sensazione. Non quella
di ribrezzo e disgusto che avvertivo quasi sempre in sua presenza. Era
stato indescrivibile. Uno strano gorgoglio allo stomaco, come se avessi
fame. E in un certo senso avevo fame…fame di lei. Ma a quei
tempi ancora non lo sapevo. Avevo colto al volo l’occasione
di stuzzicarla un po’, non volevo stare ancora a crogiolarmi
nella mia tristezza.
“Se
non dispiace a te…” rispose la riccia Grifoncina
dopo qualche istante di sguardi eloquenti. Mi ero alzato dalla panchina
e mi ero avvicinato mesto a lei. Gli riservai un ghigno che era quasi
un sorriso. Poi, presi un libro che era accanto alla Granger e mi
sedetti al suo posto. Guardi la copertina dove c’era un
disegno a mano infantile, di un bambino biondo su un piccolo pianeta.
Inizialmente sembrava un libro di favole. Poi il titolo
saltò subito ai miei occhi “Il Piccolo
Principe”.
“Che
ci fai qua al Lago?” chiesi con tono un po’
distante, tanto per rompere quel silenzio insopportabilmente
imbarazzante che si era creato tra noi due. Lei mi guardò
stranita.
“Leggevo…”
rispose semplicemente. Non c’era il solito astio nella sua
voce, come quello che perennemente mi rivolgeva. Era più
tranquilla, più dolce, e di questo gliene fui eternamente
grato. Per questo anche io cominciai la mia conversazione con la voce
più calma e serena.
“Il
Piccolo Principe…non ci crederai, ma anche io una volta
lessi questo libro. Quando ero piccolo, ovviamente”
Non
sapevo perché glien’avevo parlato. In
realtà mi sarei dovuto vergognare di aver letto un libro
babbano, per giunta, scritto per i bambini. Ma in realtà,
quel libro mi aveva sempre affascinato, e lei mi sembrava la persona
più giusta con cui parlarne. Forse perché in quel
momento difficile, con la mia grave crisi
d’identità, lei era l’unica in mia
vicinanza, ma sapevo che c’era qualcosa di più
sotto.
Aprii
il libro. Nella prima pagina c’era una dedica. Cominciai a
sfogliarlo. Poi, arrivai alla mia parte preferita. Quella della volpe.
“Voi
siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila
altre. Ma ne ho fatto il mio amico e ora è per me unica al
mondo” lessi ad alta voce quel pezzo sottilineato.
“Sai,
questo pezzo è uno dei miei
preferiti…è il tempo che hai perduto per la tua
rosa, che ha reso la tua rosa così importante”
“Anche
il mio” rispose stringata la riccia. Non mi guardava negli
occhi, guardava al di là dei lineamenti delle colline.
Chiusi il libro e mi poggiai sul tronco della possente quercia; anche
io scrutavo il panorama.
“Che
vuoi, Malfoy?” mi chiese d’un tratto, con freddezza
e distacco.
“Ce
ne sono di cose che vorrei…ma ora mi accontento di un
po’ di pace…”
“Forse
è meglio che ti riformuli la domanda: che cosa vuoi da
ME?”
Fissai
la Grifondoro che mi guardava negli occhi, sempre con lo sguardo serio
e l’orgoglio che le brulicava nel petto. Io le sorrisi. Non
so bene perché le donai quel sorriso tanto dolce e tanto
insolito per me. Solo che avevo voglia di farlo. E volevo cominciare a
fare quello che mi andava di fare, anche se non rispettava quello che
dovevo far finta di essere.
“Niente,
Granger, solo un po’ di disinteressata compagnia”
risposi con tutta la semplicità che avevo. Non mi andava di
litagare. Non ora.
“Sì,
certo, da me! Ma chi vuoi prendere in giro! Non sono una sporca
mezzosangue neanche degna di respirare la tua stessa aria?”
Ora
udivo nella sua voce una nota di controllata rabbia, mentre recitava
quella frase che molto spesso le avevo rivolto.
“Forse…ma
lo devi giudicare tu, non io”
Non
dimenticherò mai la sua faccia. Sbarrò
completamente gli occhioni da cerbiatta e spalancò la bocca
che tra un po’ gli toccava terra, in un’espressione
a dir poco sbigottita, che provocò in me una strana
ilarità, e infatti, mi lasciai andare ad una fragorosa
risata, che da tanto tempo non facevo. I Serpeverde futuri mangiamorte
non dovevano perdere tempo a ridere, almeno che non fosse per
cattiveria.
“Avresti
dovuto vedere la tua faccia…” dissi, mentre
continuavo a ridacchiare. Non la stavo prendendo in giro, ero
semplicemente divertito.
“Scusa,
ma è una cosa così impensabile che le mie
intenzioni siano sinceramente buone?” chiesi ancora alla
ragazza.
“Sì”
mi rispose energicamente. E io mi sciolsi in un’altra
fragorosa risata.
Malfoy
accanto a me rideva. E questo mi stupì non poco. Era la
prima volta che lo vedevo ridere, ridere sul serio. Ridere
d’ilarità innocente. Il suo volto era piegato in
una smorfia divertita, mentre i capelli di grano aleggiavano leggeri
intorno al viso della Serpe. Mi pentii subito di quello che pensai, ma
non ne potetti fare a meno. Era bellissimo. Anzi, bellissimo era un
eufemismo. Sembrava irreale dato il suo spropositato fascino. Gli occhi
sempre freddi e crudeli erano graziosamente allegri, e il ghigno
Made-In-Malfoy se n’era andato per lasciare posto ad una
spensierata risata. Rimasi un attimo incantata a guardarlo. E sentii
improvvisamente il cuore aumentare i battiti. Arrossii. Oh Santo Dio,
ma che mi stava succedendo! Era Malfoy, cacchio!! La Serpe che per anni
mi ha umiliata e disprezzata, che mi ha fatto star male, che ha fatto
star male i miei amici. Non potevo trovarlo bello o arrossire in sua
presenza…o forse sì?!
“Granger,
Granger…quanto mi sottovaluti! Sono molto più
buono di quanto pensi!” mi disse, ancora sorridendo. Io ci
rimasi quasi male. Lo guardai come se fosse un extraterrestre, poi
spontaneamente portai una mano sulla sua fronte.
“Malfoy
hai la febbre, vai in infermeria!” dissi seria.
“Invece
non sono mai stato meglio prima…”
sussurrò il biondo, con un tono che non mi piacque per
niente. Era tremendamente malinconico e infelice. Mi prese una stretta
al cuore. Provai quasi compassione per lui. E sapevo che non avrei
dovuto farlo, che la mia ragionevolezza avrebbe dovuto prevalere e
farmi tornare in mente tutte le cose atroci che mi ha fatto, ma dal
tronde si sa…il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non
conosce.
“Cosa
c’è che ti turba, Malfoy?” gli chiesi,
con un tono talmente dolce, che non stupì solo lui, ma anche
me. Lui ridacchiò triste.
“Come
se potessi parlarne con te…”
“Parlane
con un amico, allora…”
“Se
ne avessi…oddio, uno ce l’ho, ma non mi ha
capito…”
“Allora
non ti resta che parlarne con me!”
Mi
squadrò un attimo guardingo, poi scosse il capo.
“Non
importa Granger…grazie per il supporto comunque!”
Sembrava
irreale quella strana situazione che si era creata. Io e Malfoy, seduti
accanto sotto una quercia, a parlare amichevolmente come se fossimo
amici di vecchia data. Nessuno dei due aveva capito che dentro stavamo
cambiando, e che per capirci avevamo bisogno l’uno
dell’altra. Tornai a guardare il cielo. Lo spettacolo che si
presentava era ancora più strabiliante di prima, se
possibile.
“Bello
vero?” dissi con tono sognante.
“Bellissimo…non
ho mai visto una cosa del genere in vita mia!Visto che bel contrasto?
Gli opposti si attraggono…” commentò la
Serpe. Rimanemmo in silenzio a guardare il cielo. Ma di sottecchi
gurdai il Principe delle Serpi, quello che più tardi serebbe
diventato il mio Piccolo Principe. E mi sentii improvvisamente attratta
da lui, come del ferro ad una calamita. Forse Malfoy aveva
ragione…gli opposti si attraggono…
“Granger
smettila di guardarmi così che mi consumi!”
esclamò lui, sorridendo sornione! Ero stata beccata con le
mani nel sacco.
“Ma
che dici, non guardavo te!” provai a giustificarmi poco
convinta.
“Consolati…anche
io ti guardavo…” mi disse piano, con tono pacato.
Improvvisamente
arrivò una folata di vento che reputo mandata dal destino,
che fece volare il libricino che avevo fra le ginocchia
dall’altra parte delle gambe di Malfoy. Mi sporsi con scatto
repentino per riprenderlo, e mi ritrovai involontariamente fra le
braccia del biondo.
“Non
solo mi mangi con gli occhi, ma mi salti pure addosso! Non pensavo che
avessi gli ormoni così in subbuglio,
Granger…oddio, stando sempre con Lenticchia, ti capisco se
trovandoti di fronte (anzi in braccio) ad un bel ragazzo come me tu
perda la testa, però…” e
terminò la frase con un’altra bella risata. Io
indispettita feci per alzarmi. Mi ero un po’ illusa che
Malfoy fosse diventato più gentile e più umano,
invece era il solito stronzo. Provai a rimettermi al mio posto, ma lui
mi tenne stretta fra le braccia. Lo guardai stranita.
“Eh
no, che credi di fare, di piombare fra le mie braccia e andartene
così?” mi disse con un ghigno malizioso, prima di
posare con uno scatto repentino le sue sottili labbra sulle mie.
All’inizio non riuscii a capire cosa stava succedendo, ma
quando mi resi conto che stavo baciando Malfoy rimasi sconvolta. Il
biondo aveva schiuso la sua bocca sulla mia, con un tocco delicato, e
mi aveva trascinato in un bacio dolce, casto e delizioso. Un bacio che
mi fece mancare il fiato, che mi fece gemere d’emozione.
Malfoy mi mise la mano dietro la nuca e mi spinse verso di se, mentre
io, quasi involontariamente, cinsi il suo collo. Ricambiai con estrema
tenerezza, mentre il bacio si faceva sempre più passionale.
La lingua della Serpe premette sulle mie labbra, fino ad aprire il
varco della mia bocca, dove incrociò la mia di lingua, ed
insieme giocarono seducenti a rincorrersi, prendersi e riprendersi. E
desiderai che quel attimo durasse per sempre. Ma se il destino prima
era stato a favore, ora mi remò contro. Infatti sentii una
goccia di pioggia rigarmi il viso. E poi un’altra, ed
un’altra ancora. Ci trovammo fradici sotto un temporale
imponente. Ci staccammo. Mi toccai le labbra incredula, poi scrutai il
biondo sbalordita. Ma non ci fu tempo di spiegazioni ed improbabili
giri di parole. Ci alzammo veloci, presi in fretta il libro che si era
inzuppato non poco, e a corsa ci dirigemmo verso il castello. Le
lacrime cominciarono a sgorgare dai miei occhi di nocciola. Benedetta
la pioggia, che ti permette di camminare a testa alta con il volto
coperto di lacrime.
*******************************
Domani vi
posterò li prossimo capitolo! A domani, baci!
RECENSITE
PLEASE!
ALEXA
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Eccomi con un altro
capitolo: Buona Lettura!
-Io
ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai
nulla.
Le
parole sono una fonte di malintesi-
XXI “Il Piccolo Principe”
Quella
notte ne Draco ne Hermione dormirono…
Dietro il baldacchino verde smelardo, pensai tutta la notte, mentre la
luce della Luna invadeva la camera. Ma cosa diamine mi era preso?!
Avevo baciato Harmione Granger, la Mezzosangue, la Secchiona Zannuta,
la migliore amica dello Sfregiato e di Lenticchia! Ero per caso
impazzito?! Era stato tutto strano quel giorno…mi ero
svegliato più di pessimo umore del solito con un mal di
testa terribile, ero arrivato alla conclusione che la mia vita faceva
schifo e che volevo smettere di essere quello che facevo finta di
essere rischiando la vita stessa e ciliegina sulla torta: AVEVO BACIATO
HERMIONE GRANGER!!!!!Era stato così
strano…l’avevo vista e mi ero sentito attratto. Ma
non attratto fisicamente. Volevo parlarle, starle
vicino…avevo creduto che lei potesse consolarmi e capirmi.
Avevo scorto il lei qualcosa di più della sporca mezzosangue
che reputavo.
Pazzo. Completamente pazzo! Cosa credevo di fare?! Io e lei non
potevamo essere niente, non volevamo essere niente! Troppo diversi,
troppo opposti… Come mi era saltato in testa di estaurare un
qualcosa di pacifico e anche di più con la mezzosangue
zannuta?! Come avevo fatto a sentirmi preso da lei, dai suoi occhi, da
tutto quello che era?
Pazzo. Completamente pazzo! Quel giorno era stato da dimenticare, e
così sarebbe stato. Non potevo permettere a quella
lì di rovinare tutto, tutto quello che mi ero costruito,
anche se avrei voluto tanto buttarlo giù. Domani mattina
tutto sarà come prima. Io e lei non avremmo mai un rapporto
pacifico o amoroso o amico. Ma perché quando mi ero trovato
in sua vicinanza in un momento così particolare avevo
desiderato in un modo inimmaginabile la sua compagnia?! Forse
perché vedevo in lei la svolta che avrebbe avverato il sogno
di farmi tornare quello che ero.
Pazzo. Completamente pazzo! Vedere nella Granger colei che avrebbe
avverato il mio sogno?! Io stavo male per davvero!! Ma neanche morto!
Il mio orgoglio era troppo grande, i pregiudizi troppo forti, le
incombenze che avrebbe avuto troppo gravi…Ma
perché quando ci baciavamo mi ero sentito così
bene, così contento, così vivo?!
Perché mi era così piaciuto?!
Pazzo. Completamente pazzo!!!!!
Contemporaneamente nel dormitorio femminile di Grifondoro…
Sotto le coperte vermiglie, mi grogiolavo immersa nei miei pensieri,
mentre fissavo il cuscino con aria persa. Ma cosa diavolo mi era
successo?!
Come avevo potuto baciare Draco Malfoy, il nostro acerrimo nemico,
figlio di Mangiamorte, dannato furetto e stronzissima serpe?! Forse ero
io che avevo la febbre, non lui. Quel giorno era da dimenticare.
Già da come mi ero alzata male e dalla voglia di rivangare
il mio libro preferito pieno di ricordi ero sicura che sarebbe stata
una giornata fuori dal normale…ma così se
n’è approfittata!Eppure, per un momento Malfoy mi
era sembrato terribilmente turbato, dolce, sincero…quasi
irreale. E il suo sguardo era totalmente diverso, era caldo, era
triste, era vivo. Era buono.
Pazza. Completamente pazza! Come potevo definire Malfoy buono?!?! Era
sempre il solito lurido fiscido e subdolo figlio di Mangiamorte che per
anni mi aveva fatto star male, che mi aveva trattata come spazzatura,
che mi aveva umiliata! Ma oggi, quando mi sono voltata e l’ho
visto è stata quasi una visione celestiale. Pensavo di
essermi ritrovata davanti il Piccolo Principe. Ma forse molto
più bello…
Pazza. Completamente pazza! Malfoy non poteva essere bello! Era
diabolico, maligno, meschino, vile, crudele, cattivo!! Era tutto quello
che di negativo c’è al mondo…ma allora
perché quando mi ero trovata davanti ai suoi occhi mi ero
persa?! Perché quando mi si è avvicinato mi sono
sentita subito attratta da lui?! Perché il suo sorriso, la
sua risata, mi avevano fatto sciogliere dentro come neve al sole?!
Perché quando mi ero trovata fra le sue braccia mi ero
sentita toccare il cielo con un dito?! Perché quando ci
siamo baciati mi sono sentita affogare in un mare di piacere e
felicità, e ho desiderato che quel attimo durasse per
sempre?!
Pazza. Completamente pazza! COME AVEVO POTUTO BACIARE DRACO MALFOY?!
Avrei dovuto respingerlo, dirgli parole rabbiose e crudeli, che
avrebbero dovuto ferirlo e farlo patire, farlo star male come aveva
fatto stare male me per tutto questo tempo…ed invece mi ero
buttata fra le sue braccia e mi ero pure offerta di consolarlo! Gli
avevo offerto la mia gentilezza, la mia amicizia, il mio tempo! Ero
stata dolce e comprensiva con lui!Avevo creduto che lui fosse cambiato,
cambiato davvero. Che avesse buttato giù la maschera da
intoccabile, che fosse stato sincero.
Pazza. Completamente pazza! L’indomani serebbe stato tutto
come prima, non avrei permesso a lui di rovinare la mia vita! Eppure,
se fossi tornata indietro, ammisi a malincuore che l’avrei
rifatto cento volte! Perché ho sentito un’emozione
che non avevo mai provato. Mi ero sentita leggera, libera, felice.
Avevo avvertito una morsa allo stomaco e sarei rimasta così
per l’eternità tra le braccia di Draco Malfoy.
Pazza. Completamente pazza!!!!!!
*
L’indomani mi svegliai con due borse gigantesche sotto gli
occhi. Perfetto, i pensieri su quel dannato furetto mi dovevano pure
rovinare il faccino…mi fiondai in bagno facendomi una doccia
fredda, e il getto d’acqua mi rinfrescò il corpo,
scivolando soave sulla mia pelle liscia. Uscii e mi asciugai
velocemente. M’infilai con cura la divisa, la camicia
scrupolosamente abbottonata, la spilla di prefetto che risaltava come
non mai, i capelli lasciati sciolti messi dietro le orecchie. Mi guardi
allo specchio e cercai di rimediare alle occhiaie sgraffignando un
po’ di fondotinta a Ginny, che nel mentre si era alzata e si
stava lavando in bagno. Non era mio solito truccarmi, non lo facevo per
le occasioni, tanto meno per andare a lezione. Ma ora non
c’era davvero altro rimedio.
“Ti dai il fondotinta per andare a lezione???”
esclamò sbalordita Ginevra Weasley, avvolta in un accapatoio
di spugna bianco, mentre si massaggiava i capelli rossi fuoco con un
asciugamano. Gli occhi verdissimi brillavano di stupore, mentre mi
fissava stranita.
“Devo assolutamente coprire le occhiaie!Stanotte ho passato
una nottataccia…” mi giustificai alla mia migliore
amica.
“Ancora a pensare a quel bifolco di mio fratello?”
mi chiese mentre si sedeva sul letto accanto a me.
“No, no, niente di tutto questo…stavo solo un
po’ male…” mentii. Mi dispiaceva
tantissimo mentirle. Io e lei ci raccontavamo tutto, ma quello non
potevo assolutamente dirglielo.
“Ora stai bene?” mi chiese premurosa la rossa.
“Benissimo…dai sbrigati che facciamo
tardi!” la incitai. Finalmente dopo un po’
scendemmo in Sala Comune dove due ragazzi ci stavano aspettando. Il
primo aveva dei folti capelli corvini in perenne disordine, due occhi
profondamenti smeraldini che luccivano, incorniciati da una montatura
rotonda. Il fisico musculoso, scolpito dagli allenamenti di
Quidditch… inconfondibile la cicatrice a forma di saetta
sulla fronte. Harry Potter.
Il secondo che gli stava accanto era notevolmente alto, aveva dei
capelli color del fuoco abbastanza lunghi, il naso trapuntato di
deliziose lentiggini, e la bocca sottilissima, due occhi grandi e
verdissimi che sfavillavano anche di prima mattina. Ronald Weasley.
“Ciao ragazze, eccovi!” ci salutò
gioviale Harry. Ginny, al mio fianco, arrossì. Aveva una
cotta pazzasca per quel ragazzo da anni ormai, e tutte le volte che lo
vedeva arrossiva.
“Ciao Harry, ciao Ronald!” li salutai, e
quest’ultimo mi rivolse un aperto sorriso. Era strano il
rapporto tra me e Ron. Eravamo amici, anzi, provavamo qualcosa di
più l’una verso l’altro, ma spesso
litigavamo e non ci rivolgevamo la parola per giorni. Ci avviammo tutti
insieme nella Sala Grande per la colazione, parlando del più
e del meno, dei compiti di trasfigurazione, della lezione di Piton,
quando varcammo la soglia dell’enorme sala dove la
maggiorparte degli studenti di Hogwarts era riunita per la colazione.
Slittai involontariamente lo sguardo sul tavolo di Serpeverde e lo
vidi. Ebbi lo stesso identico pensiero di ieri. Bello. Bellissimo.
D’un tratto Malfoy alzò lo sguaro ed
incrociò il mio. Ci squadrammo per un attimo, poi distolsi
gli occhi. Non ce la facevo, mi tornava in mente ieri pomeriggio. Ci
sedemmo ai soliti posti al tavolo di Grifondoro e cominciammo la
colazione.
“Ehi Herm, tra un po’ c’è
l’uscita ad Hogsmeade…è tempo di
shopping!” disse tutta allegra Ginevra, mentre spalmava la
marmellata sul toast.
“Sei una cosa pazzesca, per te ogni momento è
buono per fare shopping…”
“Sì, hai ragione, ma che ci posso
fare…è il divertimento preferito!”
E mentre noi accendevamo una discussione indirizzata sui negozi e sullo
shopping, i due nostri amici, tanto per cambiare, parlavano dei
Quidditch.
Riuscii a togliermi Malfoy dalla testa fino a dopo la lezione di
trasfigurazione, quando incorciammo lui e la sua cricca.
“Ehi Sfregiato, come ti va la poca vita che ti è
rimasta?” disse sprezzante la Serpe in direzione del mio
migliore amico.
“Molto meglio della tua Malferret, credimi…il tuo
amichetto Voldemort si sta preparando per quando lo
ucciderò?” rispose di rimando Harry. I due si
squadrarono con astio.
“Ah, lo ucciderai certo…forse il
contrario…”
“Mi sottovaluti, come sempre hai fatto, e come ha fatto tuo
padre…hai visto che fine ha fatto no?! Facci attenzione,
perché è quella che farai anche
tu…”
“Non ci giurare Potter!!E poi sempre migliore di quella che
farai te!”
“La fine che farò conta poco, almeno la mia vita
l’ho vissuta come mi è parso, non comandato da un
viscido come tuo padre!”
“La tua vita l’hai vissuta fra la feccia!Fra luridi
e sporchi mezzosangue come quella che ti sta disgustosamente accanto e
babbanofili!Beh, vi ritroverete tutti in Paradiso, San
Potter!”
“E voi tutti all’Inferno!”
m’intromisi inaspettatamente nella discussione. Non era
cambiato. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. E questo valeva anche
per lui ovviamente. Era sempre il solito stronzo, ed io ero stata
un’illusa, se credevo che lui avesse potuto essere diverso,
che poteva esserci qualcosa di più sotto quella scorza dura.
Illusa di aver visto una nota negli impenetrabili e glaciali occhi di
Malfoy.
“Harry la sua vita l’ha vissuta con degli amici,
cosa che manca a te!L’ha vissuta felice, cosa che manca a
te!L’ha vissuta!E tu invece?! Alla mercè del tuo
caro paparino che ti ha tirato su come un Mangiamorte! Ti dovresti
vergognare!” gli sputai addosso quelle parole con rabbia,
rabbia insolita. Mi aveva detto di peggio, e non mi ero mai arrabbiata
così tanto. Ma ora era tutto diverso. Dopo ieri era tutto
diverso, e lui lo sapeva.
“Come ti permetti di rivolgerti a me così, tu non
sei minimante degna di stare qui, sporca mezzosangue!” mi
rispose guardandomi con odio.
“Forse…ma lo devo giudicare io, non tu!”
Il biondo rimase un attimo interdetto dalle mie parole. In
realtà le sue.
“Questo è un colpo basso…” mi
disse piano così che solo io potessi sentire.
“Come quelli che mi hai sempre tirato tu, facendomi sentire
una nullità! Sei meschino Malfoy, e ti meriti la vita che
hai!Non hai neanche un amico a cui rivolgerti quando stai male, che
esistenza vivi?!”
“A te che importa!! Intanto io ne vivrò molto
più di te!Perchè i primi che saranno eliminati
siete voi luridi mezzosangue, e la fine si sta avvicinando!”
mi disse con un sibilo perfido.
“E’ vero, la fine si sta avvicinando…ma
non per me! Non credere che sarà così facile
togliermi di mezzo!”
I nostri visi erano vicini con un’espressione di odio e
minaccia. Tutti e due eravamo estremamente iracondi l’uno
contro l’altra, e sembrava che i nostri occhi sprizzassero
scintille. Ero stata una stupida a credere che fosse diverso. Ma allora
perché ieri si era comportato così?! Non
m’importava più. Era il solito. Niente era
cambiato. E non era questo che volevo?! No, in realtà no.
Ero terribilmente delusa, perché per un attimo, o forse
anche per di più, c’avevo creduto sul serio. Il
bacio che ci eravamo scambiati era stato bellissimo a mio discapito, e
non poteva non essere cambiato. Ma mi sbagliavo. E per questo ce
l’avevo a morte con lui, molto di più di quanto ce
ne avessi mai avuta. Continuammo a guardarci furibondi mentre gli altri
ci squadravano stupiti da quella reazione esagerata da parte di
entrambi. Sapevano che c’era qualcosa di più
sotto.
“Mi fai schifo!” mi disse Malfoy.
“Mi fai pena…” gli risposi con odio
inaudito, mentre giravo i tacchi e me ne andavo.
Il giorno passò mediocre e lento. Mi rinchiusi in biblioteca
a studiare finché alla finestra non planò un
graziosissimo barbagianni con un bigliettino legato sulla zampa.
Ringraziai il gufo mentre prendevo il foglietto, e questo
volò via. Srotolai il pezzettino di pergamena, dove con
calligrafia precisa ed elegante erano scritte poche parole.
“9 e mezzo, secondo piano, aula di trasfiguarizione. Da sola.
Le parole sono una fonte di malintesi”
Rimasi basita davanti a quella piccola lettera. Non tanto per le prime
indicazioni, ma per l’ultima frase. Le parole sono una fonte
di malintesi. Apparentemente sembrava una frase qualunque, ma non lo
era. Era una frase del piccolo principe, anche parecchio significativa.
E lì capiì. Anche se non era firmato, il mittente
mi venne subito in mente.
Alle nove e venti mi stavo avviando verso l’aula di
trasfigurazione. Perché secondo voi?! Per
curiosità. Solo per semplice e pura curiosità,
non per altro. Sapevo chi mi sarei trovata di fronte, e anche se avrei
voluto avadakedevrizzarlo all’istante, volevo sapere cosa
voleva, cosa voleva dire con quella frase. D'altronde si sa, la
curiosità è donna. Arrivai davanti la classe e mi
scontrai con dei capelli color del grano e degli occhi terribilmente
grigi.
“Ciao Granger…” mi salutò
pacato Draco Malfoy, con un tono completamente diverso da quello che mi
aveva rivolto oggi. Non avevo alcun dubbio che fosse lui.
“Malfoy...” dissi con ostilità nella
voce. Il mio di tono non era per niente cambiato. Non
c’è niente di più brutto al mondo che
essere delusi. Lui mi si avvicinò con un ghigno
made-in-Malfoy degno di lui.
“Sapevo che non avresti potuto resistere a venire dopo che ti
ho scritto quella frase…ti conosco troppo
bene…”
“Tu non sai proprio un cazzo di me!” gli urlai
furente. Non osavo ammettere che lui dicesse di conoscermi!
“Non surriscaldarti mezzosangue!Piuttosto, entriamo un attimo
in classe lontano da attenzioni indiscrete…” fece
la Serpe, aprendo la porta della classe. Entrammo e la porta si chiuse,
poi Malfoy gli lanciò un incantesimo
d’insonorazione così che nessuno avrebbe potuto
ascoltarci. Infine il biondo si sedette su un banco con le gambe
penzoloni, mentre io restavo in piedi con le braccia conserte al petto
e un’espressione ringhiosa.
“Che vuoi Malfoy? Ops, pardon…che vuoi da
me?” gli dissi con astio e sarcasmo, memore del pomeriggio
precedente.
“Stamattina ci siamo fraintesi...”
spiegò calmo, posando su di me uno sguardo tranquillo e
sereno, per niente freddo e odioso.
“Inceve ci siamo intensi benissimo!! Io odio te, tu odi
me…che c’è da fraintendere?”
Non mi resi conto che il mio tono era furente e molto alto. Il Principe
delle Serpi mi squadrava guardingo.
“Odio è una parola troppo grande che nessuno di
noi due può sostenere… Io non ti odio, Granger.
Odio tante persone, ma tu no…”
Spalancai gli occhi di fronte a quella rivelazione.
“Calma, questo non vuol dire che ti ami…ma non
credere che io provi tutta quell’antipatia nei tuoi
confronti…”
Presi una sedia e mi ci posai graziosamente, mentre continuavo a
fissarlo.
“Tu mi odi?” mi chiese Malfoy con insaspettata
semplicità.
“No” risposi in un sussurro, con altrettanta
semplicità. Lui scese dal banco e con passo deciso
arrivò di fronte a me. S’inginocchiò
per essere alla mia altezza da seduta, e posizionò il viso
davanti al mio. E vidi la cosa più bella che avessi mai
visto. Il suo sorriso. Un sorriso dolce, delicato, soave, amorevole,
affascinante, comprensivo, semplice, innocente. Risplendeva come lo
spicchio di Luna rimante durante un’eclissi. Gli illuminava
il volto tendenzialmente grigio e cupo. Non credevo che Malfoy
riuscisse a sorridere. E non credevo che riuscisse a farlo
così maledettamente bene… si da il caso
però, che da quel giorno non potetti più fare a
meno del suo sorriso. E’ come se dopo un’esistenza
vissuta al buio vedi la luce. Tornare al buio è impossibile.
Lo guardai negli stupendi occhi d’argento.
“Io volevo dir…” ma lui con un gesto
naturale portò il dito affusolato sulla mia bocca e fece una
lieve pressione, facendo segno di stare in silenzio.
“Non dire nient’altro Granger, mi basta
questo…e poi, le parole sono una fonte di
malintesi” sibilò il biondo, terribilmente
seducente. Poi si alzò e senza dire altro
abbondonò l’aula. Non si voltò nemmeno
a guardarmi. Io rimasi lì impalata. Posai gli occhi sulla
grande vetrata dove si mostrava lo spettacolo di una notte burrascosa.
Forse allora, un po’ era cambiato davvero. Forse era un
po’ più comprensivo e un po’ meno
cattivo. Forse era un po’ più dolce e un
po’ meno freddo. Forse…
Ciao
a tutti!! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto come i
precedenti...all'inizio c'è stato un piccolo colpo di scena,
ma poi tutti si è sistemato fra Hermione e Draco! Ormai quei
due non potranno più odiarsi, o forse non l'hanno mai
fatto...va beh, lasciamo stare!! Non sapete quanto le vostre recensioni
mi abbiano fatto piacere!
Per mars: Ho fatto
come hai detto, e ho contiuato!! Spero di averlo fatto bene, e di
averti accontentato!! Ovviamente anche io ADORO il Piccolo Principe, e
quest'idea folgorante mi è venuta proprio mentre lo
rileggevo...continua a leggere, mi raccomando!! Bacioni!!
Per lottina: Ecco il
nuovo chap!! Grazie e alla prossima!
Per blackdragon:
Anche a me il Piccolo Principe mi ha segnato molto, oserei dire che mi
ha cambiato la vita...Sono contenta che l'idea d'ispirarti a quel libro
ti sia piaciuta!! Baci e continua a seguire!
Per Gila/Anna: Oh,
mi fa piacere di averti fatto sorridere ma non esagerare!! Non voglio
che ti venga una paresi facciale...hahaha...a parte gli scherzi, grazie
e spero che anche questo chap ti faccia aprire il sorriso su le labbra!
(Stai attenta però!) Ti consiglio molto di leggere il
Piccolo Principe...è fantastico!! Baciotti!
Ps: Hai il
nome uguale a quello della mia migliore amica, questo è di
buon aurspicio! ;)
GOOD BYE GUYS!!! AL PROSSIMO
CHAP!!!!!!!!!!!!!!
ALEXA
|
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Capitolo 4 *** Capito 4 (parte prima!) ***
Ritardo mostruoso??
Sì decisamente, ma vi chiedo umilmente perdono! Non
è stata colpa mia ma del mio caro computerino che per
ragioni a me ignote chiude world quando li pare senza che io abbia
salvato!! Sì, infatti world mi si è chiuso
all'improvviso perdendo mezzo capitolo, e a me non riesce ri-scrivere
quello che avevo già scritto, è più
forte di me, ho una repulsione assurda!!Oggi ho magicamente ritrovato
l'ispirazione ed eccomi qua con la prima parte del quarto capito!L'ho
dovuto dividere perchè era troppo lungo!! Quando comincio a
scrivere non mi ferma più nessuno!!Vi imploro di perdonare
me e il mio computer!!
-Ma
se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno
dell’altro. Tu sarai per me l’unico al mondo, e io
sarò per te l’unica al mondo-
XXI “Il Piccolo Principe”
Il
fuoco scoppiettava svogliatamente nel camino, mentre fissavo le fiamme,
completamente persa nei miei pensieri, fino al momento che Harry non si
sedette al mio fianco.
“Ciao tesoro…” mi salutò
calmo e dolce, come solo lui sapeva fare. Io gli sorrisi di rimando, e
poggiai la testa sulle ginocchia alzate.
“Credo di avere una grande notizia…forse Ron si
è deciso a chiederti di uscire!”
raccontò allegro e trionfante. Lo guardai e mi resi conto di
una cosa. Da giorni ormai, non pensavo più a Ronald. I miei
pensieri era insolitamente diretti verso un ragazzo con i capelli color
del grano. Mi piaceva definire così Malfoy,
perché era la stessa descrizione del piccolo principe, e non
lasciava trasparire tutti i suoi lati negativi. Non c’eravamo
più rivolti la parola, in quei giorni, neanche per
insultarci. Ma più di una volta avevamo incrociato gli
sguardi, e l’altro giorno, ci sorridemmo inaspettatamente per
un attimo.
“Sei contenta?” continuò il moro.
“Certo…” risposi. Ma quanto era vera
quell’affermazione? Mi alzai rassettando la gonna, e aiutai
Harry a tirarsi su. Poi gli sorrisi.
“Io vado, spero che non mi becchi nessuno!Buona notte
piccolo, a domani!” lo salutai affettuosa, dandogli un bacio
sulla guancia. Poi uscii di corsa dalla Sala Comune e mi diressi a
grandi passi verso la Torre di Astronomia. Quella notte ci sarebbe
stata un’aurora boreale seguita da un’alba
eccezionale e non volevo di certo perdermela. Arrivai con il fiatone
alla porta d’ingresso della Torre che spalancai
lettarelmente, correndo verso il cornicione, e sporgendomi per
osservare il panorama, mentre una notturna e pungente aria penetrava
prepotente tra le narici, passandomi fresca fra i polmoni, e dandomi
quella sensanzione d’innaturale libertà. Il cielo
ombroso era deliziosamente trapuntato di luccicanti stelle, lontane
anni luci, ma incredibilmenti vicine agli uomini nei momenti
più cupi. Stavano quasi timidamente al cospetto della
sensazionale Luna, ormai quasi piena, che si mostrava altezzosa in
tutto il suo splendore. L’aria era calma, il Lago immobile.
La Foresta Proibita era tenebrosamente ricoperta da una cupa nebbiolina
abbastanza tetra. Osservavo il tutto estasiata, riconoscendo i meriti
di quel lavoro stupendo alla natura.
“Ma che sorpresa! Anche tu qui, Granger?” una voce
fredda e decisa mi riscosse immediatamente dallo stato di
contemplazione in cui ero caduta. Mi voltai spaventata verso un angolo
buio della torre, e lo vidi. Seduto con la schiena appogiata al muro,
le gambe incrociate, il viso fra le mani, non portava la divisa ma ben
sì una camicia di seta nera e un mantello di ottima fattura,
con degli attillatissimi pantaloni neri. Il capelli leggermente
spettinati, il viso diafano appena arrossito dall’aria
pungente, l’espressione indecifrabile. Draco Malfoy mi stava
osservando curioso.
“Che ci fai qui a quest’ora?” chiesi
immediatamente al biondino, stupita dalla sua presenza in quel luogo
che avrei immaginato l’ultimo dove poterlo incontrare. Lui,
stipato nei sotterranei, cosa ci faceva nella cima più alta
del Castello?! Lo fissai sospettosa e incuriosita.
“E’ la stessa domanda che potrei fare a
te…” fu la secca risposta che ottenni. Feci un
ghigno degno di lui.
“Ma siccome te l’ho fatta prima
io…” lasciai la frase in sospeso, spronandolo a
rispondere. Malfoy si alzò, sistemandosi il mantello un
po’ spiegazzato e si posizionò accanto a me,
puntellandosi con i gomiti sul cornicione, e dando le spalle al parco
di Hogwarts.
“In realtà volevo buttarmi di
sotto…” disse con l’espressione
più seria che avessi mai visto. Ci rimasi talmente di sasso,
che mi cadde la borsa dei libri che avevo sulla spalla, spalancando la
bocca sbigottita. La Serpe mi guardò, e dopo qualche
istante, si mise a ridere di gusto. Il suono incredibilmente dolce
delle sue risa riecheggiarono soavi, e suscitarono anche in me una
certa ilarità, tanto che anche io mi sciolsi in una
fragorosa risata che fondendosi con la sua aveva una melodia ancora
più suadente. Non mi sembrava vero, stavo ridendo
e scherzando con Malfoy!
“Quanto sarai scemo…e io che ci ho pure
creduto!” dissi, con un leggero fiatone dovuto al ridere. Lui
mi guardò ancora sorridendo.
“E te perché sei qui?” mi chiese,
spostandosi una ciocca di capelli.
“Stasera c’è l’aurora
boreale…ma scommetto che lo sapevi già. Sei qui
anche tu per questo, no?” feci squadrandolo. Il Principe
delle Serpi non rispose, fissando gli astri attento.
“Rimarrai fino all’alba per vederla?” mi
domandò.
“Sì, credo di
sì…tu?”
In contrapposizione alla mia domanda, fece spallucce.
“Ma tu rispondi mai alle domande?”
E ancora non diede risposta, ma sghignazzò. Io mi aprii in
un sorriso che non vide mai, dato che mi ero abbassata a raccogliere la
borsa. Alcuni libri erano schizzati fuori, e fui piacevolmente colpita,
quando me li vidi porgere della Serpe dai capelli color del grano.
“Grazie…” bofonchiai impercettibilmente.
“Perché ti sei portata i libri?” fece
quest’ultimo.
“Per ammazzare il tempo, dovrò stare sveglia tutta
la notte, almeno faccio qualcosa di utile!” risposi
diligente. Lui mi guardò male. Cadde da quel momento un
silenzio tombale, indiscreto, che diceva tutto e niente.
Passò non so quanto tempo così. Mi sedetti per
terra, le gambe incrociate, e presi a sfogliare i libri che avevo messo
in borsa. Mi saltò subito agli occhi un piccolo libricino
blu. Lo presi e inaspettatamente lo lanciai a Malfoy, che da buon
cercatore, lo prese al volo. Guardò la copertina e sorrise.
“Ma quante edizioni hai del Piccolo Principe?” mi
chiese.
“Una…quella che ti ho dato è
tua” risposi semplicemente, mentre facevo ordine nella borsa,
cercando con accuratezza di non guardarlo negli occhi. Il biondo
sorrise, e si mise a sedere accanto a me, sfogliando il libro.
“Questo è per caso un regalo?”
domandò curioso e leggermente ironico.
“Più o meno…ne hai già una
copia?” la mia voce aveva una nota d’imbarazzo, le
mie gote si erano imporpognate di rossa vergogna. Malfoy
sospirò.
“Beh in questo caso grazie…ma ora sono in debito
con te!” rispose. Rimasi sbalordita dal fatto che aveva
sviato ancora la risposta alla mia domanda.
“Non ti preoccupare…non voglio che tu ti senta in
debito, non lo sei!”
“Come mai hai avuto un pensiero così gentile nei
miei confronti?”
“Oh guarda, si vede Andromeda!” dissi giocando al
suo gioco.
“Già…come mai hai avuto un pensiero
così gentile nei miei confronti?”
“Oh, là c’è pure
Cassiopea!”
“Sì, ma come mai hai avuto un pensiero
così gentile nei miei confronti?”
E a quel punto mi misi a ridere con fragore.
“Oh mio Dio, sembri proprio il Piccolo Principe! Non rinunci
mai ad una domanda che hai fatto!” esclamai tra le risate.
Lui annuì.
“Esatto” disse piano, sporgendosi appena su di me
“Allora?” continuò.
“Perché è un po’ che penso a
te…” confessai davanti a quegli occhi inquisitori
a cui d’un tratto non sapevo mentire. Lui sorrise, e mi persi
in quel sorriso ammaliatore che avevo rivolto solo a me, e di questo mi
sentivo incredibilmente onorata. Quel sorriso era semplicemente
BELLISSIMO, come lui, d’altronde. Malfoy si
avvicinò un altro po’ a me.
“Pensi a me? Peccato perché io non posso avere
niente a che fare con una sporca mezzosangue come
te…” sibilò piano, tagliente e crudele.
Fu un incredibile colpo al cuore. Sentii il respiro mancarmi, e quelle
parole fecero troppo male. Come se venissi pugnalata dove credo che
lui, proprio lui, abbia fatto breccia. Prima lo ignoravo, non mi faceva
ne caldo e ne freddo. Ma ora…ora non era più come
prima. Sentii le lacrime premermi sugli occhi, ma le repressi, e mi
alzai, andando dall’altra parte della torre. Gli detti le
spalle, mentre una lacrima scomoda mi solcava il viso.
Inaspettato colpo di
scena?? Eheheh che credevate che Draco cedesse così
facilmente?? E poi adoro cambiare le situazioni di punto in bianco!!
Hahaha piccole sadiche crescono!! Ok ok, la finisco!!
Aspetterò un po' di recensioni prima di pubblicare il resto
del capitolo dove vi dico che ci sarà un altro insapettato
COLPO DI SCENA!! Chissà cos'è...curiosi??Allora
RECENSITE!!
Grazie mille a
tutti quelli che hanno letto e recensito!!!
...---*Alexa*---...
Ps: ok, un'auroro borela in
Inghiletrra è una cosa più unica che rara, io che
m'interesso di astronomia ne so bene, ma siamo in un FF giusto?? Dove
le scope volano e la gente fa magie con dei pezzetti di legno, possiamo
includerci anche un'aurora boreale di troppo, no???
Bacionissimi e
ancora grazie per la pazienza!
|
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 (seconda parte!) ***
Volevo
aspettare ancora qualcun'altra recensione, ma ho deciso di essere
clemente e lasciarvi la seconda parte del capitolo!!Mi dispiace
sennò farvi aspettare!! Come vi ho preannunciato ci saranno
diversi colpi di scena, uno anche decisamente sconclusionato!!Ma non ci
posso fare niente, è più forte di me!!Ora vi
lascio con la seconda parte del capitolo, che vi avverto,
sarà un po' lunghetta, o almeno, più lunga del
normale!!Sennò non lo avrei diviso!!!!!Spero vi piaccia e
non vi annoi!!Buona lettura!!
Ps: In questo momento la FF è scritta dal punto di vista di
Draco!!
Fissavo
le sue spalle, dove ricadevano i folti capelli boccolosi, color
cioccolato. Nel mio stomaco, sentivo il vuoto. Vuoto dovuto al fatto
che avevo visto i suoi occhi gonfiarsi di dolore, dolore provocato da
me. Ma ora non la volevo far soffrire. Non più. Tutto era
cambiato da giorni. Avevo buttato i pregiudizi alle spalle, avevo
aperto gli occhi, e avevo visto lei. Lei che mi avrebbe cambiato la
vita. Lei che me l’avrebbe migliorata. Lei che poteva
rendermi felice. Ma perché proprio lei, Hermione Jane
Granger?! Perché i suoi occhi, i suoi capelli, il suo corpo,
la sua voce, la sua bocca…tutto di lei mi
aveva…addomesticato.
E ora mi sentivo terribilmente in colpa. Non volevo che stesse male,
volevo solo capire che cosa provava. Perché tutto era
diventato così strano.
Mi alzai piano, andando verso la sua figura longelinea e perfetta. La
“imprigionai” con le braccia che si tenevano sul
cornicione, e la sentii sobbalzare alla mia inaspettata vicinanza.
“Sai Granger, credo di averti
addomesticato…” le dissi piano e con tono
infinitamente caldo, mentre il mio respiro s’infrangeva sulla
sua pelle. Si voltò e mi fissò stranita, i segni
del dolore ancora lievemente marcati da un tenue solco dettato da una
lacrima dolorosa.
“Come hai detto?” mi chiese in un soffio.
“Hai capito benissimo, Granger…credo di averti
addomesticata!”
“Ti sbagli!” rispose secca e dura, con la voce che
le vibrava di freddezza. Si voltò nuovamente verso il Parco,
ancora vincolata dalle mie braccia che però non la toccano,
lasciandole spazio. Non sono uno che opprime, io.
“Ne sei sicura?” le sussurrai
all’orecchio.
“Allora perché quando ti sorrido sei tutta felice
e quando ti tratto male diventi subito incredibilmente
triste?”
Avvertii un fremito sulla sua schiena. Lei non rispose, rimase voltata.
“Consolati…credo che anche tu abbia addomesticato
me”
A quel punto si girò di botto e mi squadrò con
l’espressione ricolma di sana incredulità. Mi
fissò con sguardo indagatore della mia sincerità,
se era tale. Affondai una mano nei suoi capelli morbidi, che sapevano
incredibilmente di vaniglia, in contrasto con il loro color del cacao.
Li accarezzavo, li aggrovigliolavo, ci giocavo, li
massaggiavo…tutto con il massimo tatto e la massima
seduzione. La ragazza socchiuse gli occhi, gettando lievemente la testa
all’indietro, e aprendosi in un’espressione di
piacere. Io sorrisi leggermente, mentre con l’altra mano le
posavo gentili tocchi sulla schiena liscia e sulla pancia piatta.
Cominciò a sospirare. Era TROPPO bella, molto più
di quanto avessi mai visto, e io modestamente, ne avevo viste di
ragazze. Ma lei non era come le altre. Aveva un non so che di speciale.
Forse il fatto che non mi bastava uno schiocco di dita per averla.
Eppure ora la sentivo mia, la stringevo, la toccavo, avvertivo i suoi
sussulti, i suoi fremiti. E sentivo un’incredibile voglia di
lei. Lei che prima non avevo mai guardato così. Che non mi
sarei neanche sognato di toccarla così. Ero convinto che mi
avrebbe schifato, oppresso dai pregiudizi che mi erano stati
brutalmente imposti da mio padre, il quale voleva far crescere suoi
figlio senza sentimenti, senza scrupoli. Cattivo. Ma io ero davvero
cattivo?! No, almeno non dentro. Ma prima non mi ero mai sentito in
colpa di far star male la gente, anzi. Provavo un certo piacere
sommesso nel sottomettere gli altri, nel farli sentire vermi a mio
confronto. Ora era diverso. Non avevo più voglia di starmi a
perdere nel cimentarmi in inutili battaglie d’insulti
taglienti. Da quando avevo riscoperto lei, volevo cambiare.
Perché avevo visto in lei la possibilità di
farlo. Anche se non mi aveva detto niente di particolare…ma
si sa, cosa sono in fondo le parole?! Niente di rilevante, correlati
agli sguardi, quegli sguardi che non mentono mai. Quelli che io e lei
c’eravmo scambiati. E poi, quella incredibile ragazza riccia,
mi aveva capito, offrendomi il suo conforto, che io però,
avevo malamente rifiutato. Ho fatto bene o male? Non lo so, e non
m’importa. Ora eravamo lì, le tra le mie braccia
che si perdeva tra i mie tocchi, io in balia di lei, della voglia di
cambiare, della voglia di essere vivo, di essere ragazzo, spensierato,
felice…forse anche innamorato. La strada era lunga, ne ero
consapevole. Ma potevo farcela. Forse non da solo.
Posai sul chiaro collo della ragazza, dei fiochi e roventi baci, che la
fecero gemere impercettibilmente. Quasi meccanicamente la Granger mi
buttò le braccia al collo, sostenendosi a me, mentre con la
lingua umida le accarezzavo la pelle vellutata. Passavo dietro il suo
orecchio, sotto il mento, sugli zigomi, e con le mani
m’insinuavo sotto la sua camicia, passando le dita sulla
pelle morbida di lei. Avevo guardato oltre l’apparenza da
secchiona insopportabile attaccata solo ed esclusivamente ai libri, e
avevo scoperto l’anima da ragazza allegra, gioviale,
determinata, forte, orgogliosa, con la voglia di vivere, di amare ed
essere amata. La torturai ancora per qualche minuto, poi alzai il capo
e la fissai negli occhi. Quegli occhi che dicevano tutto e niente.
Volevo provare a leggere la sua anima di nocciola, mentre la mia di
ghiaccio rimaneva invarcabile. Ma ancora per poco. Mi sporsi su di lei
per posare le mie labbra sulle sue, ma lei scostò
inaspettatamente il capo, abbassando lo sguardo per non incrociare il
mio, che la fissava interrogativo.
“Non posso…non adesso”
Avrei dovuto essere arrabbiato. Non mi piaceva essere respinto. Infatti
inizialmente ci rimasi male, poi capii e sorrisi.
“Come vuoi tu…” risposi facendo
spallucce.
“Ma sappi, che non resisterai ancora per molto…ti
ho addomesticato…”
“Questo è tutto da vedere, biondastro…e
poi…anche io ti ho addomesticato, no??” mi fece
lei, sogghignando.
“Forse…ma questo e tutto da vedere!!”
risposi con provocazione. Lei rise.
Passarono alcuni momenti di silenzio, fra sguardi eloquenti e
ammiccamenti. Poi la riccia Grifondoro mi squadrò divertita.
“Sai giocare a briscola, Draco?” mi chiese
inaspettatamente. Sul mio volto si aprì un sorriso enorme.
*
La scena che si presentava sulla Torre di Astronomia all’una
di notte era alquanto bizzarra e inaspettata. Probabilmente se qualcuno
ci avesse visto avrebbe stantato a credere ai suoi occhi, indugiando
sul fatto che non fosse la raeltà, ma solo uno strano sogno.
Infatti si poteva osservare il Principe delle Serpi, bello e maledetto,
peccaminoso e menefreghista, affascinante come un angelo, stronzo come
un demone, seduto a gambe incrociate e sguardo pensieroso rivolto a tre
carte che aveva in mano, e di fronte a lui, c’ero io,
Principessa dei Grifoni, studiosa e ambiziosa, intelligente e decisa,
con un orgoglio spropositato e coraggio da vendere, diligente e bella a
mia insaputa, che sbuffavo di fronte alle omonime tre carte, guardando
di sottecchi quelle stese in tavola. Seduta nella stessa posizione del
biondastro, ormai da un’oretta stavamo intrattenendo una vera
e propria bisca, dove il novello giocatore dai capelli color del grano,
si era rivelato notevolmente bravo. Mi aveva battuto più di
una volta con molto scarto, innervosendomi un po’…
“Briscola!!!!!Ho vinto, ho vinto, ho vinto!!”
cominciò a fare Malfoy, saltellando come un bambino di due
anni, raccattando le carte con sguardo allegro e un po’
tronfio.
“Non sei per niente simpatico!!” dissi indispettita
unendo le braccia al petto e facendo l’offesa. Lui
ridacchiò.
“Dai non fare così!!A volte si vince, a volte si
perde, così è la vita…”
“Senti che perle di saggezza che escono dalla tua
bocca…invece di fare il filosofo, giochiamoci la bella, chi
vince questa vince tutto!!” feci con determinazione, battendo
il pugno sul freddo pavimento.
“Ci sto, piccola!Però poi non ti mettere a
piangere se ti batto, ok?”
Lo squadrai con aria di sfida e sul mio volto si aprì un
ghigno degno del suo. Presi il mazzo di carte e cominciai a mischiarle,
per poi distribuirle. La partita fu ardua, perché nessun dei
due voleva perdere. E il nostro desiderio si avverò. La
partita finì in parità.
“Fantastico, la partità è finita in
parità!Ottimo…” esclamai soddisfatta.
“Non è ottimo…ci deve essere sempre un
vincitore e un vinto…la felicità di uno per la
tristezza di un altro…è così che deve
andare…” rispose la bella Serpe dai capelli color
del grano. Io arricciai le labbra.
“Nella vita non c’è sempre bianco o
nero, a volte c’è anche il
grigio…” feci guardandolo con un lieve sorriso.
Lui ricambiò. Fissai i suoi occhi che cadevano sul cielo
pensierosamente. Si passò una mano fra i capelli. Sembrava
che la mia frase l’avesse colpito profondamente. Dopo qualche
minuto sul volto del Principe delle Serpi si aprì un sorriso
a dir poco delizioso.
“Io e te potremmo mai seppellire l’ascia di guerra,
Hermione?” mi chiese, pronunciando il mio nome deciso e
soave. Io rimasi alquanto basita. Il mio nome non mi era mai suonato
così bello come ora che l’ha pronunciato lui. Mi
avvicinai un po’ a lui con espressione sorridente.
“L’abbiamo già fatto, Draco”
fu la mia pronta risposta. Il biondo annuì.
“Bisogna festeggiare allora, non ti pare?”
Io lo guardai un attimo interrogativa, e lui fece apparire due calici e
una bottiglia di ottimo champagne.
“Champagne per brindare ad un incontro…”
canticchiò la Serpe sarcastico.
“Io non bevo…” dissi subito.
“Andiamo, per una volta!! Un bicchiere di champagne non ha
mai ucciso nessuno…”
Lo guardai un po’ scettica, poi cedetti e presi in mano il
bicchiere che mi porgeva il ragazzo. Facemmo scontrare il vetro dei
calici contenenti la bevanda frizzante e ne buttammo giù un
sorso.
“Oddio, sto per morire…” feci
sarcastica, premendomi il palmo della mano contro la fronte.
“Scemotta che non sei altro…” disse
allegro Draco.
Io mi sdraiai con le braccia incrociate dietro la testa, e mi misi ad
osservare il bellissimo cielo, che offriva uno spettacolo divino. Le
stelle luccicavano fantasticamente, e da la su si potevano vedere quasi
tutte. Riconobbi la stella Polare, e di conseguenza l’Orsa
Minore. Più in su l’Orsa Maggiore, e da una parte
Andromeda, la mia preferita, almeno fino a quel momento. Poi i miei
occhi si posarono su un’altra costellazione, lunga e
abbastanza brillante. Sorrisi.
“Draco!!” esclamai, alzando il dito indice al
cielo. Il biondo Serpeverde si voltò verso di me
interrogativo.
“Sì?” chiese. Io scossi il capo.
“Non tu!!” risposi come se fosse la cosa
più ovvia del mondo. Il Principe delle Serpi si
guardò in torno un po’ stupito. Era alquanto buffo.
“Vedi qualcun altro con il mio nome, qui?” chiese.
“Sì…” risposi con
ovvietà. Il ragazzo mi fissò confuso. Era
decisamente buffo! Io indicai di nuovo il cielo.
“La vedi quella lunga costellazione sulla destra?? Si chiama
Draco…”
La Serpe dai capelli color del grano rimase un po’
meravigliato, alzandi gli occhi di tempesta al cielo.
“Non lo sapevo…non era la costellazione del
Dragone?”
“Sì, ma originalmente si chiama proprio
Draco…”
“Infatti io sono bello come le stelle!” fece
tronfio con il famoso ghigno made-in-Malfoy stampato in volto.
“Attento, che sei talmente pieno di te che ora
scoppi…” risposi tagliente. Una lieve ma pungente
brezza cominciava a tirare e sentivo i brividi di freddo sulla schiena.
Mi scossi. Draco si slacciò il mantello e me lo porse senza
guardarmi negli occhi. Io lo presi e me lo misi sulle spalle.
“Grazie…sei molto gentile…”
“Ero in debito con te…non per
altro…” si giustificò Draco. Io risi
fragorosamente mentre lui mi guardava male.
“Il tuo orgoglio è talmente grande che se
L’Universo ne venisse a conoscenza avrebbe una crisi
d’inferiorità!” ridacchiai.
“Senti chi parla…” bofonchiò
un po’ offeso.
“Eddai, stavo scher…”
Ma le parole mi morirono in gola perché in cielo era apparsa
la cosa più bella che avessi mai visto. Una grande
strisciata verde smeraldo striata di argento stava lì
dinnanzi a noi, imponente e bellissima. Sembrava un serpente
strisciante nel cielo, una lingua di fuoco verdognola.
L’aurora boreale si era finalmente mostrata in tutta la sua
spettacolare bellezze, illuminando di una strana luce il terreno
sottostante a lei. Colarava il cielo in una maniera inedita che nessuno
aveva mai visto, imprigioando il tuo interesse su di lei, che aveva a
dir poco dell’eccezionale. Non ti permetteva di staccarle gli
occhi di dosso, rimanevi incantato di fronte a quella meravigliosa aura
verdognola e luccicante, che non avresti mai pensato di vedere proprio
lì, oscurando un po’ le stelle. Ma per una giusta
ragione. I suoi momenti di gloria decisamente merita, perché
uno spettacolo così è più unico che
raro. Vedere il cielo con una pennellata verde di troppo, stentavi a
crederlo. Rimasi totalmente a bocca aperta. Mi sdraiai di nuovo,
perché mi ero alzata per prendere il mantello, e osservai
quella che si poteva definire vera magia. Un sorriso meravigliato e
soddisfatto increspoò le mie labbra. Draco si stese accanto
a me. E con le due cose più belle del mondo vicine, mi
addormentai.
Ok,
ok lo so che pensate che sono una pazza da internare, ma non so come mi
è venuto!!!Cioè, mi divertiva pensare a Draco e
Hermione che giocano a carte, ma quella della Briscola è
stata davvero un'idea astrusa!!E non c'ho neanche meditato, mentre
scrivevo mi è venuto così, di getto, come quasi
tutti i miei colpi di scena...ero un po' in crisi per descrivere
l'aurora, perchè volevo fosse una cosa spettacolare, ma le
parole non bastano a contere il suo splendore, comunque ho fatto del
mio meglio!!Siate clementi anche perchè l'ultimo pezzo l'ho
scritto a mezzanotte e quaranta!!!E siccome il mio divertimento
preferito ormai è diventato rivoltare tutte le situazioni,
nel prossimo capitolo vi anticipo che complicherò le cose.
ALTRO COLPO DI SCENA!!Più colpo, che scena!!!Questo
però l'avevo già programmato, e sarà
abbastanza brusco!!CURIOSI???Beh, aspetterò qualche
recensione prima di ri-pubblicare, quindi se volete
saperlo....RECENSITE!!!!
Ma ora i ringraziamenti!!
Per Soraya:
Ciao Dudetta mia
adorataaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!Grazie il tuo commentino mi ha
fatto troppo piacere!!Sei stata la prima che ha letto questa storia e
la prima ad elogiarmi!!Sei sempre la prima per me!!!!!!!
Ti
voglio un mondo di bene per
l'eternitààààààààààà!!!!!!
Per
Chiara:
Ciao!!Bene, ti ho accontentata, e ho postato il seguito!Sono
contentissima che la mia storia ti piaccia, e spero che il resto del
capitolo ti soddisfi come la prima parte!!Grazie per avere
recensito!Bacioni e a presto!!!
Per
Nimpha93:
Ciao!!Allora, dire che il tuo commento mi ha fatto troppo piacere
è un eufemismo!!Mi sono messa a saltare sul letto
dalla contentezza!!E l'ho fatto davvero!!Sentirti dire che questa
è una delle tue storie preferite mi ha reso
felicissimaaaaaaa!!E' la cosa più bella che mi potevi
dire!!GRAZIE MILLE!Sono contenta anche che ti piacciano i miei colpi di
scena, e come hai visto in questo capitolo ce ne sono stati di
belliiii!!La frase di Draco era detta a posta per capire cosa provava
Hermione, ormai Draco non può più tornare
indietro a com'era...hihihi...bacionissimi e ancora GRAZIE!!!A
prestooooo!!!
...---*Alexa*---....
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Capitolo 6 *** Capitolo 5 ***
Ciao a tutti! Sono tornata
con un altro capitolo della mia storia!! Vi avverto che l'ho scritto
all'una di notte perchè non riuscivo a dormire, quindi
traete voi le conclusioni. Prima di cominciare però, vorrei
dedicare questo capitolo, ma anche tutti gli altri, alle mie migliori
amiche. Quelle che mi supportano sempre, che mi confortano e che
credono in me. Quelle che sono sicure che diventerò qualcuno
e che sono certe che tra qualche anno potranno dire "Noi siamo le
migliori amiche di quella famosa scrittrice...". Grazie stelle, siete
uniche!!Vi voglio un cielo di bene!!
Ma ora vi lascio al
capitolo 5!Buona lettura!
-Il Paese delle lacrime
è così misterioso -
VII de “Il Piccolo Principe”
“Ehi…ehi
Hermione, svegliati”
Aprii gli occhi stancamente quando mi sentii scossa e chiamata, ma
dovetti richiuderli subito a causa del sole che stava nascendo. Provai
a mettermi un braccio sugli occhi ma questo era incastrato fra quello
di Draco e il suo petto. Spalancai gli occhi mandando a quel paese il
sole e mi resi conto che stavo dormendo abbracciata alla Serpe dai
capelli color del grano. Lui mi sorrise un po’ confuso.
“Buongiorno!Dormito bene abbracciata me?” fece il
biondastro tirandosi su e liberandomi dalla sua
“morsa”.
“Una meraviglia!!Ehi, non avrai mica abusato di me durante la
notte?!” gli intimai scherzosa. Lui ghignò.
“E che gusto ci sarebbe stato…lo farò
quando sei sveglia e cosciente del fatto che ti farò andare
3 metri sopra il cielo…” rispose maliziosamente.
“Ti voglio soprannominare
‘panna’…” dissi
subito.
“Panna montata…” continuai poi. Lui
ridacchiò.
Gettai uno sguardo all’alba che mi si presentava davanti. Il
sole faceva timidamente capolino da dietro le colline e il cielo era
magicamente colorato di tutti i colori caldi, in contrasto con i colori
dell’altra notte.
“L’hai visto che l’aurora era verde e
argento?? Pure lei è Serpeverde!!”
esclamò d’un tratto Draco provocando in me una
certa ilarità.
“E la vedi l’alba che è rosso e oro??
Pure lei è di Grifondoro!” risposi e anche lui si
mise a ridere.
“Ok, touchè!Comunque ti devo dire che quando dormi
sei davvero carinissima…”
Rimasi un po’ spiazzata dalla sua ultima affermazione. Draco
Malfoy era uno che se pensava una cosa non te la mandava di certo a
dire. Schietto, per niente timido o vergognoso, non aveva peli sulla
lingua. E questo mi metteva in imbarazzo. E neanche poco.
“Grazie…” feci con le gote impregnate di
rossa vergogna. Abbassai la testa e lo sguardo, ma lui con
l’indice mi tirò su il mento, obbligandomi a
fissare i suoi occhi di nebbia. Con la mano poi cominciò ad
accarezzarmi il volto, scendendo lento, incredilmente lento, sul collo,
sul petto, fra l’incavo del seno, sulla pancia, sulla cosia,
facendomi salire tutti i brividi lungo la spina dorsale che mi ritrovai
ad inarcare. Lui sorrise, andando a stuzzicare proprio la schiena,
passando sotto la camicia con le sue dita calme e i suoi tocchi
sensuali quanto disarmanti. E intanto aveva incatenato il suo sguardo
di mettalo fuso, con il mio di nocciola, e non voleva schiodarlo per
niente al mondo. Sembrava volesse trapassarmi con i suoi occhi algidi e
glaciali, che però parevano sciogliersi. Avvicinò
il viso al mio fino a che i nostri nasi si sfiorarono, e io mi sentivo
immobilizzata, prigioniera dei suoi sguardi e dei suoi tocchi.
Rasentò con le sue sottili labbra le mie, facendomi
sussultare, ma non mi baciò, coscenzioso di quello che gli
avevo detto la sera prima. Ma in fondo, perché non potevo??
Che cosa c’era che mi impediva di sbatterlo alla parete e
baciarlo?? Forse il fatto che eravamo gli opposti, che non ci
sopportavamo, che quando saremo entrati in guerra avremmo preso due
parti differenti, che eravamo pieni di pregiudizi l’uno verso
l’altra, che il mio orgoglio era troppo grande. Ma allora
perché il cuore mi martellava e la voglia di baciarlo si
faceva strada in me? A quel punto decisi di fare la cosa più
avventata, irrazionale, stupida e sconclusionata della mia vita, e di
cui mi sarei subito pentita. Mi sporsi su di lui baciandolo dolcemente.
Perché fu un bacio dolce, casto e innocente quello che ci
scambiammo in quei pochi attimi. Un bacio che sapeva
d’incomprensioni, di pregiudizi e orgogli mandati a quel
paese, di voglia di cambiare, di vivere, di fare una cosa solo
perché ci va. Mi staccai dopo qualche secondo, pentita. Era
stato un errore. Non avrei dovuto farlo.
“Scusa, è stato una cosa fatta d’impulso
e…” provai a giustificarmi ma lui mi
zittì posandomi il dito indice sulle labbra.
“Non ti scusare, a me non è per niente
dispiaciuto, anzi…e poi quante volte te lo devo dire. Le
parole sono fonte di malintesi!!” rispose sorridendo.
Io sospirai, distogliendo lo sguardo da lui.
“Non possiamo, e tu lo sai. Ti rendi conto a cosa andiamo in
contro?? Non ci può essere niente di tutto questo tra di
noi, le conseguenze sarebbero troppo devastanti per entrambi”
feci cercando di essere razionale.
“Questo è vero ma sono pronto a rischiare, per
provare a fare qualcosa di diverso con una ragazza
diversa…” rispose la Serpe.
“Puoi avere tutte le ragazze che vuoi…”
“Appunto!E’ per questo che voglio davvero
l’unica per cui so dovrò faticare per
avere…tu non sei come tutto quelle oche galliacee che mi
porto a letto…è per questo che ti ho
rivalutata”
“E’ assurdo!Completamente assurdo!!Una relazione
fra noi due è la cosa meno fattibile del
mondo…”
“Per questo è così
allettante…le cose difficili sono sempre le
migliori!”
“Non voglio andare nei casini per un ragazzo!”
dissi decisa.
“E così io per te sarei UN ragazzo?”
fece indispettito il biondo.
“Non intendevo questo…ma non crederai che nel giro
di neanche due settimane tu sia diventato per me IL ragazzo!”
risposi tagliente.
“Sì che lo credo…perché ti
ho addomesticata!”
“Questo è quello che pensi tu!!Ci vuole molta
pazienza, e bisogna partire da lontani per poi avvicanarsi ancora di
più…”
“Mi hai fatto avvicinare più in fretta del
previsto…”
“Non è vero, invece!!Siamo ancora su due fronti
diversi, Malfoy!” dissi con un tono che si stava visibilmente
alzando.
“Che fai ricominci a chiamarmi per cognome??”
“Scusa, mi è scappato, mi viene naturale,
Draco”
“Comunque non capisco perché ti fai tutte queste
paranoie!!Non dobbiamo mica sposarci, solo divertirci un
po’!” fece con ovvietà e arroganza.
“E’ questo il punto!!Io non sono una puttanella
“usa e getta” e se credi questo ti sbagli di
grosso!!Non mi lascio trascinare solo dagli ormoni in subbuglio, io
voglio che ci sia qualcosa di più!E non credo che tu sia in
grado di offrirmelo…la tua fama di amante inattaccabile
è nota…” tuonai indispettita e un
po’ arrabbiata. Non tolleravo che mi si trattasse con
superficialità. Io non sono come tutte le altre!!
“Ok, questo è vero!!Non voglio legarmi
sentimentalmente perché voglio essere libero, sta di fatto
però, che ho deciso che ti voglio, e quando mi metto in
testa una cosa io la ottengo sempre!!Quindi non ti conviene
sottovalutarmi, ti potrei stupire
notevolmente…perché c’è una
cosa che non hai calcolato. Ci stiamo addomesticando”
“Forse…”
“Non dire stronzate, non c’è nessun
forse, è così, non puoi negarlo!E poi non capisco
perché ti fai tutte queste seghe mentali quando io ho
ripudiato i pensieri razzisti!!Dovresti buttarti fra le mie braccia ora
che ho deciso di lasciar perdere che sei una mezzosangue!”
rispose anche lui con il tono alzato. L’aria era tesa.
“Ma sentilo!!Così dovrei gettarmi su di te al
primo schiocco di dita?? Te sei fuori!! Io non sono una tua bambolina,
e sappi che anche io ho messo da parte il fatto che sei un
quasi-mangiamorte, ma voglio proteggermi!!” gli strillai
iraconda. Lui mi guardò interrogativo e arrabbiato.
“Proteggerti da cosa?”
“Dal fatto che tu possa farmi soffrire…”
gli urlai contro.
“Probabile…ma è meglio aver amato e poi
aver perduto, che non aver amato affato” rispose con tutta
l’inaspettata tranquillità del mondo.
“Io non ti voglio amare perché implicherebbe una
delusione!Tu non sai amare e io non voglio star male perché
uno stronzo, o forse dovrei dire perchè LO stronzo, mi ha
respinto dopo che mi ha portata a letto!Perchè tu sei
così!!” gridai rossa in viso dalla furia. Lui mi
guardò intensamente. Poi all’improvviso si
alzò, dandomi le spalle. Per questo non vidi mai che il suo
volto diafano era stato solcato da una lacrima sconveniente. Si
avviò all’uscita, ma prima mi disse, piano e
conciso.
“Questo è ancora tutto da vedere,
GRANGER!”
Per poi sparire dietro la porta di legno massiccio, lasciandomi sola,
con i miei pensieri e le mie lacrime.
Non
mi vogliate male vi prego, ma sentivo la necessità di
complicare un po' le cose. E' stato un capitolo burrascoso, ma ci
voleva perchè mi sembrava che tutto fosse successo troppo
facilmente. E non deve essere così. Gli opposti per
antonomasia non possono ritrovarsi e innamorarsi solo dopo una partita
a briscola...comunqe, intensione di rimettere un po' a posto le
cose...don't worry!!!!!!!!!!! Ho deciso d'includere un altro
personaggio nelle loro vicende che cercherà prima di capire
la situazione, e poi di ostacolarli...CHI SARA'?????????????????????Lo
volete sapere, ehhhhhh????? Allora: RECENSITE
NUMEROSI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Per Soraya:
Ciao
Dudetta!!!Grazie della recensione!!La briscolata è stata una
ganzata un po' losca, vedo che hai apprezzato!!Bacioni tvumdbple!!!
Per
Shavanna: Ciao!! Mi fa moooolto
piacere che il chap ti sia piaciuto tanto, e devo anche ammettere che
fa anche ridere!!La scena della carte poi, ha fatto ridere pure me
mentre la scrivevo!!Immaginarseli è stato a dir poco
esilarante!Purtroppo il colpo di scena è stato brusco, ma
serve per rendere le cose un po' più difficili e anche
più sofferte, ma confido che il risultato finale poi sia
buono!!Il fatto dell'addomesticare è carinissimo, e nel
prossimo chap si parlerà proprio di questo!!Grazie mille per
la recensione, a prestissimo!!Bacioni!
Per Nimpha93:
Ciao!!Sono troppo contenta che ti sia piaciuto il capitolo, in effetti
era davvero pieno di colpi di scena!! Quella della briscola
è stata un'idea buffissima che non ho perso l'occasione di
mettere in atto, e anche io mi sono divertita ad immaginarmi Draco che
giocava e faceva il bambino!!Spero che anche questo chap ti piaccia,
anche se le cose non vanno rose e fiori!!Grazie per la recensione e per
i complimenti, le tue mi fanno sempre molto felice!! Bacioni al
prossimo chap!!
Per
Chiara:
Ciao!!Wow, sono felicissima che la mia storia ti abbia appassionata a
tal punto!!Grazie tante per i complimenti sul mio modo di scrivere, mi
fai troppo contenta!!Per me vuol dire tanto, essendo alle prime
armi...mi dispiace tanto di non averti accontenta, ma questo chap non
è stato positivo ma non ti preoccupare, serve per far
succedere tante altre belle cose!!Grazie ancora, a presto!!Baciii!
|
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Capitolo 7 *** Capitolo 6 ***
Buona
sera a tutti!! Eccomi con un altro, nuovo, divertente e tenero
capitolo!Come avevo promesso le cose tra Draco e Hermione si stanno
riappacificando, e devo ammettere che questo capitolo mi è
venuto anche troppo tranquillo...però sì, doveva
essere così, perchè è ufficialmente
cominciato l'addomesticamento!!Infatti, ho deciso di dedicare questo
capitolo in particolare alla mia Dudetta Soraya, perchè mi
sento un po' addomesticata da lei, e credo di averla un po'
addomesticata anche io!! Sory ti voglio troppo bene!!
Ma ora eccovi il capitolo!! Bacionissimi!
- Che cosa vuol dire
"addomesticare"?-
-E’ una
cosa da molto dimenticata. Vuol dire "creare dei
legami"-
XXI de “Il Piccolo Principe”
L’ingresso della fredda Sala Comune dei Serpeverde venne
spalancato dall’aitante figura di Blaise Zabini, il moro
dagli occhi cobalto della casa verde-argento, dal fascino irresistibile
e l’arguta intelligenza. Varcò la sala a grandi
falcate, dirigendosi proprio verso il divano dove mi ero sdraiato,
mentre mi rigiravo fra le mani un noto libricino blu, dopo che
l’avevo letto più e più volte. Si
sedette in una poltrona di fianco a me.
“Buongiorno Draco!!!Passato una piacevole notte di
passione??” disse squillante, tutto giulivo. Ma come quello
lì faceva di prima mattina ad essere sempre così
pimpante?!?!?!
“No!” risposi secco, mentre gettavo lo sguardo al
libro, rileggendo attentamente la parte della volpe.
“Come?? Non sei stato tutta la notte nel letto di una tua
bella fanciulla?” continuò il moretto, mentre si
guardava con non curanza le unghie.
“No!” fu di nuovo la mia scontrosa risposta. Lui
non si scalfì per niente.
“E hai passato tutta la notte da solo?”
“No!” ripetei sempre brusco.
“Mi vuoi spiegare dove sei stato?”
“No!”
Blaise sbuffò sonoratamente, fissandomi interrogativo. Poi
s’illuminò.
“Ho capito!!Sei stato ha vedere l’aurora, non
è così?”
Non risposi, continuando a tenere il mio interesse sul libro.
“Chi tace acconsente…e hai detto che non eri
solo…di sicuro ci sarà stata una ragazza
perché amano questi eventi astronomici e
romantici…ma hai detto che non hai passato una notte di
passione…quindi stavi con una ragazza che non ti
filava…e c’è solo una ragazza nella
scuola che non ti fila: Hermione Granger”
“Ascolta Sharlock Holmes dei poveri, la smetti di blatalare??
Sto leggendo!” feci irritato e a dir poco scontroso. Blaise
ridacchiò.
“Colpito e affondato!!Qualcuno stanotte è stato
respinto!E meno male direi!!Un futuro mangiamorte non si può
mischiare ai mezzosangue…”
Sospirai. Quelle parole erano state più dure del previsto.
Ovviamente non lo diedi a vedere.
“E se ti dai al Piccolo Principe, non devi neanche averla
presa tanto bene!”
Io lo ignoravo. E continuavo a leggere. Ma non ero il solo nel castello.
Nella Sala Comune di Grifondoro…
Seduta sulla poltrona davanti al camino spento, la testa china per
nascondere ancora gli occhi gonfi dal pianto, sguardo fisso su un
piccolo libricino ormai noto. Sentivo un lieve trambusto ai piani
superiori. Tra poco gli studenti sarebbero scesi per andare a far
colazione, ma per il momento la stanza era ancora deserta. I miei
pensieri rivangavano la notte appena trascorsa, persa in due occhi di
ghiaccio. La mia attenzione cadde sulla mia camica. Vidi che
c’era un capello. Lo presi per toglierlo ma immediatamente mi
accorsi che quel capello non era riccio e castano. Ma era liscio e
aveva il color dell’oro. E mi ritrovai come
un’idiota a sorridere al capello. Sentii dei passi veloci
scendere dalle scale, e nascosi sia il capello, che il sorriso,
chinando ancora la testa. Erano i miei migliori amici, Harry e Ron.
Appena mi videro, mi vennero in contro.
“Buongiorno Herm!!Sempre mattiniera, tu, eh?” fece
allgero il moretto.
“Giorno Mione!!” fece eco il rosso, sedendosi sul
divano accanto alla mia poltrona. Harry andò a parlare di
Quiddicht con Dean, lasciando me e Ron, involontariamante o non, da
soli.
“Allora Hermy, ehm…hai visto che
hanno…ehm…annunciato la data
dell’uscita a Hogsmeade?”
“Ah davvero?” feci con non curanza, sempre cercando
di tenere lo sguardo basso.
“Sì…” rispose, rigirandosi le
mani nerosamente. Lo guardai di sottecchi, aveva le orecchie rosse,
sintomo d’imbarazzo evidente.
“Ehm…e io, insomma, stavo
pensando…”
“Wow, questo sì che è un
miracolo!” esclamai sarcastica. Ok, sono stata troppo con il
biondastro, ho acquisito il suo sarcasmo pungente. Lui mi
lanciò uno sguardo omicida. Poi si riaddolcì.
Forse aveva capito che ero di cattivo umore.
“Ecco, stavo dicendo
che…potevamo…ehm…andarci insieme a
Hogsmeade, no??” bofonchiò poi tutto rosso in viso.
“Ronald, forse non te ne sei accorto, ma è da
quando abbiamo il permesso che andiamo insieme a
Hogsmeade…” risposi un po’ brusca.
“Sì, ma io…beh, io
intendevo…magari…da soli…nel senso
di…un…appuntamento…”
mugugnò con un fil di voce. Alzai il capo di botto. Lo
fissai decisamente stupita. Poi riabbassai la testa.
“Guarda Ronald…è un
periodaccio…ho un sacco di cose per la testa, e non credo
sia opportuno!Magari un’altra volta…fra un
po’…” fu la mia risposta, che
meravigliò sia lui che me. Erano anni che aspettavo questa
proposta, e ora, ora che finalmente me l’aveva fatto,
l’ho rifiutata, e tutto per colpa del Principe delle Sepri,
che mi aveva scombussolato l’esistenza senza il mio consenso.
O forse sì…
Ron mi guardò malinconico, e annuì facendo
spallucce, per poi alzarsi e dirigersi verso Harry, che in disparte,
aveva ascoltato tutto a mia insaputa, ed era rimasto più
stupito di tutti. Aveva capito che c’era qualcosa che non
andava, e non gli piaceva per niente. Lo sentii parlare fitto fitto con
il rosso, ma non capivo quello che si dicevano, anzi, non
m’importava neanche di sapere. Mi alzai, presi il mantello e
mi avviai verso il buco del ritratto, ma questo si aprì
prima che fossì lì, e la figura longelinea e
fiammante di Ginny si piazzò davanti a me con un sorriso un
po’ troppo malizioso e un dito accusatore puntato contro di
me.
“Dove sei stata stanotte…anzi, mi correggo: CON
CHI sei stata stanotte??” mi chiese piano. Io sbuffai.
“Con Draco Malfoy, sulla Torre di Astronomia, per vedere
l’aurora boreale” risposi con
semplicità. La semplicità della
verità.
Ginevra spalancò la bocca in un’espressione che
dire buffa era un eufemismo, e riuscii solo a stento, grazie ad
un’enorme dose di malumore, a non riderle in faccia.
“E cosa avete fatto, ehhh?” chiese con malizia.
“Abbiamo giocato a carte”
Se prima la rossa era sbalordita, ora era proprio shockata.
“Ma Santo Godric, cosa c’hai nel cervello!! Anzi,
da qualche altra parte!!Se io fossi stata tutta la notte sulla Torre di
Astronomia con Draco Malfoy altro che aurora boreale, gli avrei fatto
vedere le stelle!”
Dopo quell’affermazione fu il mio turno di essere sbigottita.
“Ginevra ma se impazzita?? Staimo parlando di Draco
Malfoy!!”
“Appunto!!Draco Malfoy, il ragazzo più bello che
la storia di Hogwarts ricordi!!La rincarnazione di un adone greco, la
personificazione della lussuria, il sesso sotto forma di essere
umano!!Altro che Draco, dovevano chiamarlo EROS!!E te mi vieni a dire
che avete SOLO giocato a carte?Mio Dio, mi sto sentendo
male…”
Continuai a fissare la rossa con tanto d’occhi. Non credevo
alle mie orecchie. Non poteva pensare questo di Malfoy, quello che
l’aveva derisa, umiliata, trattata come spazzatura. Aprii
bocca per ribattere, ma Ginny mi anticipò prontamente.
“Lo so cosa stai per dire. E’ vero, è
uno stronzo, ma non è colpa mia se è
così schifosamente bello…e te ne sei accorta pure
tu, caa Herm! Gli occhi ce li hai, e lo so che glieli hai messi
addosso…ma ora è meglio andare a colazione,
sennò facciamo tardi a lezione…a, e per la
cronaca: non credere che non mi sia accorta che hai pianto, quindi vuol
dire che qualcosa è successo ma aspetterò ad
indagare perché ti voglio bene!Forza, andiamo!”
Ma che sta succedendo a tutti?!?!?!Mi manca solo che uscendo di qui
veda Piton con un perizzoma fucsia che balla la lap dance per la
McGrannit, e poi è successo tutto oggi!!
FERMATE IL MONDO, VOGLIO SCENDERE!
*
Camminavo piano con i libri stretti in petto, dirigendomi verso la mia
tanto amata biblioteca, unico posto dove sapevo potermi rifugiare da
questa giornata delirante, con un bel tomo polveroso quanto
interessante in mano, nel silenzio che a volte diventa un rumore
più forte di tutti, nella pace, rinchiusa e protetta nel mio
mondo di carta e inchiostro, sfuggendo dai pensieri assilanti che in
quei giorni avevano un solo, unico, dannato, splendido nome: Draco
Malfoy. La Serpe dai capelli color del grano. Mi fermai
all’improvviso cercando nella borsa se avevo portato
l’inchiostro nero. Tirai fuori delle pergame tutte
ingiallite, continuando a cercare. Improvvisamente sentii uno strano
odore di fumo e menta.
“Sai, forse ho finalmente capito cosa
c’è che non va…” disse un
voce alle mie spalle. Tutte le pergamene che avevo in mano mi caddero
dallo spavento. Mi voltai verso la voce anche se ne avevo subito
individuato il proprietario. Il Principe delle Serpi stava davanti a
me, poggiato ad una parente, e teneva fra le labbra una sigaretta al
mentolo.
“Sei pazzo!!Mi hai fatto prendere un colpo!” gli
inveii contro, chinandomi per raccogliere tutta la mia roba. Il biondo
mi guardò impassibile.
“Ho letto molte volte la parte della volpe, e ora mi sono
illuminato. Ho capito qual è quella cosa che non
funziona…” fece tranquillo, sbuffando un
po’ di fumo. Misi tutto dentro la borsa, poi mi alzai e lo
fissai interrogativa. Mi appoggiai anche io alla parete davanti alla
sua.
“Sono curiosa. Illuminami d’immenso”
esclamai sarcastica.
“D’accordo, Signora Ungaretti…allora,
mettiamo che io sono il Piccolo Principe e tu sei la
volpe…”
“Perché io devo fare la volpe!!Ha le orecchie a
punta!” brontolai con un fare un po’ bambinesco e
capriccioso.
“Senti, non è colpa mia se Antoine ha messo la
volpe, quindi non ti lamentare con me!Ora non m’interrompere
più, per favore, e basta obbiezioni!” fece,
puntandomi un dito contro. Io ridacchiai. Era alquanto buffo, con
quell’espressione seria e pensierosa.
“Allora…dicevo, io sono il Piccolo Principe, e tu
sei la volpe…la tua vita è monotona, e quindi
cerchi qualcuno che ti addomestichi…”
“La mai vita non è monotona!”
Il biondo mi guardò storto.
“Quale parte della frase ‘Non
m’interrompere più’ non ti è
chiara?” fece con sarcasmo. Io annuii e lui
continuò.
“Io però non so cosa vuol dire
“addomesticare” allora tu hai provato,
più o meno, a spiegarmelo, ma io sono restio, e sai
perché?”
“Perché?”
“Perché ci vuole pazienza…io non so
aspettare…sono uno che vuole tutto e subito!Lo so, sono
viziato, ma non è proprio tutta colpa mia, mi hanno educato
così…comunque…c’è
anche il fatto che addomesticare comporta responsabilità, e
sono l’ultima cosa che voglio…è vero
però, che “la mia vita serebbe come
illuminata” e sicuramente più di tutto la tua,
ma…”
“Ma?”
Draco ciccò la sigaretta a terra, calpestandola con il tacco
della scarpa, poi si avvicinò lentamente a me, guardandomi
negli occhi profondamente. Mi sentii trapassata da quegli occhi di
tempesta.
“Ma tu mi devi spiegare cosa vuol dire addomesticare, e
convincermi, sennò che volpe sei??” fece con
sensualità e ironia allo stesso tempo. Io gli sorrisi
divertita. Poi un’idea mi folgorò.
“Ci sto…vieni con me” dissi
elettrizzata, prendendolo per la mano. Cominciai a correre, tirandomelo
dietro, facemmo a corsa le scale e uscimmo veloci dall ingresso. Ci
ritrovammo nel parco, ma continuammo a correre, lo guidai dietro il
campo da Quidditch, su una piccola collina dove si poteva vedere un
panorama bellissimo. Mi fermai con il fiatone, mettendomi una mano sul
cuore. Improvvisamente mi accorsi che l’altra era ancora
saldamente avvinghiata a quella della Serpe dai capelli color del
grano, e la ritrassi immediatamente, diventando rossa fino alla punta
delle orecchie. Ovviamente lui non si scompose neanche di una virgola,
o almeno non lo diede a vedere. Mi ripresi, e mi sdraiai sul manto
erboso, invitando il biondo ad imitarmi.
“Addomesticare vuol dire creare un legame invisibile ma allo
stesso tempo forte, che unisce una persona ad un’altra. Un
legame infrangibile. Perché se tu mi addomestichi, tutte le
volte che guarderò il cielo, penserò ai tuoi
occhi quando sono tranquilli, perché quando sei tranquillo i
tuoi occhi sono celesti, oppure, se è brutto tempo,
guarderò il cielo e vedrò i tuoi occhi quando sei
agitato o emozionato…e quando sarà sera mi
ritroverò a cercare la costellazione Draco. Addomesticare
vuol dire ritrovare in tutto un po’ di chi hai addomesticato.
Vuol dire avere qualcuno a cui sai di essere legato, da cui dipende la
tua felicità o la tua tristezza, a cui hai affidato una
parte di te, in cambio di una parte di lui o lei. Una parte che ti
terrai per sempre, volente o nolente…e pur essendo una
grande responsabilità, ti riempie il cuore, ti fa sentire
completo, vivo. Ti porta ed essere l’unico per qualcuno, ed
avere qualcuno di unico, ti fa sentire la persona più
fortunata del mondo. E se qualcosa va storto? Beh, meglio aver amato e
poi perduto, che non aver amato affatto…” conclusi
il mio discorso con sarcasmo. Draco accanto a me sorrise, sempre con
gli occhi puntati al cielo. Stemmo tanto in silenzio, gli occhi
socchiusi, i volti sorridenti, i corpi vicini.
“Da quant’è che siamo qui?”
chiese d’un tratto Draco.
“Saranno venti minuti…” risposi io a
senso.
“E che ore sono?” continuò la Serpe dai
capelli color del grano.
“Le sei e venti…perché?”
chesi incuriosità. Il biondo si alzò
rassettandosi i pantoli, poi mi sorrise.
“Per sapere a che ora tornare domani, così tu puoi
prepararti il cuore in tempo…a domani Hermione!”
Allora, che ne pensate di questo chap? Avevo
voglia di allentare la tensione, e la battuta su quell'infimo di
Piton-Mocciosus (speriamo possa marcire all'inferno!!) mi sembrava
l'ideale. Oltre a Draco e Hermione, in questo capitolo ci sono altri 4
personaggi...uno di questo sarà quello che vi ho annunciato
lo scorso capitolo, che cercherà di scoprire cosa tramano la
Serpe e la Grifoncina, e poi ostacolare e mettere i bastoni fra le
ruote della coppia. CHI SARA'???????Sono aperte le scommesse!!Piano
piano verrà fuori, non vi preoccupate!! E ora, i
ringraziamenti:
Per Chiara:
Ciao!Lo so, è stato un colpo di scena inaspettato anche per
me!!Ora come vedi la cosa si è chiarita, ma non
sarà per sempre così!!Tra poco cominceranno le
prime gelosie, le prime incomprensioni, e soprattutto, la cosa
più bella: i primi fare pace!!Draco che piange è
stata la svolta della sua personalità...strano, vero, ma mi
serviva per decretare il suo cambiamento. Grazie mielle per aver
recensito, e ci tengo tantissimo ad averti come assidua
lettrice!!Bacioni!
Per Soraya:
Ciao Dudetta!!Visto, questo capitolo è dedicato a te!!Alla
tu alucente armonia...sei immensamente Dudettaaaaaa!!!Ok, la
smetto!!!Mi raccomando, continua a leggere!!Bacioni ti voglio un mondo
di bene per l'eternità!!
Per RaRa 93:
Ciao! Il Piccolo Principe è un libro che si fa adorare
facilmente, è fantastico! Sono contentissima che la mia
storia ti piaccia!!La lacrima di Draco mi è piaciuta da
mettere per far vedere che c'è qualcosa di diverso, ma che
il suo orgoglio è saldo, e quindi è stata una
sola singola lacrima che nessuno a visto...ti ho accontentata e ho
aggiornato presto. Grazie per la recensione, continua a leggere!!Spero
che anche questo chap ti sia piaciuto!!Baci e alla prossima!
Per Nimpha 93:
Ciao!! Sono felicissima che tu abbia subito capito tutto
quello che c'era da capire sullo scorso chap, e sulla lacrima di Draco.
Non c'è che dire, credo che tu sia la mia lettrice
più appassionata e perspicace, e questo mi riempie il cuore
di gioia. Grazie mille!! Spero che anche questo chap ti piaccia,
è molto più tranquillo e anche divertente!!Come
ho già detto, volevo allentare la tensione,
perchè ti avverto, tornerà ad essere tesa
abbastanza presto!! Il personaggio a sorpresa?? Prova a
indovinarlo!!Bacionissimi!!
Per Chikka:
Ciao!! Sono contenta di averti messo la voglia di leggere il Piccolo
Principe, perchè come credo di aver già ribadito
abbastanza, è fantastico!!Sono contentissima che la storia
ti piaccia, e spero che tu continui a leggere e recensire!! Grazie del
commento!!Baci!!!
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Capitolo 8 *** Capitolo 7 ***
Buona sera, anzi, buona
notte a tutti!!Eccomi con il mio nuovo capitolo...spero che vi
piaccia!!Il titolo è già tutto un programma.
Bacionissimi!
E
fu così che feci la conoscenza del Piccolo Principe.
II de “Il Piccolo Principe”
Tutti i mie amici rimasero sbalorditi di avermi visto andare via con un
muso lungo fino a terra, e poi ritornare con un sorriso enorme stampato
sul volto, che se l’avessi tenuto ancora un po’,
avrei rischiato una paresi facciale. A cena ho incrociato lo sguardo di
Draco solo per una breve occhiata, che è riuscita solo a
farmi ampliare ancora di più il sorriso. Tutti mi hanno
tempestato di domande per sapere per quale ignota ragione avevo
riacquistato così facilmente e velocemente il buon umore.
Furono molto fugaci le mie risposte, ma non le ipotesi fatte dai miei
cari compagni. La più quotata è stata: il sesso.
Invece, è stata una cosa molto più semplice,
più pura e più soddisfacente. Qualcosa anche
più difficile da ottenere, e che ancora non avevo ottenuto.
Ron invece persisteva con il suo muso lungo (chilometrico) e Harry era
un po’ troppo pensieroso per i miei gusti. Decisi di
congedarmi dalla compagnia dei miei compagni di casa e ritirarmi nel
mio dormitorio. Riversa sul letto, guardavo fuori dalla finestra, il
cielo…guardavo le stelle, anzi cercavo le stelle, ma non
stelle qualunque…QUELLE stelle…oh oh, mi stavo
facendo addomesticare sul serio!!
*
Il giorno dopo, me ne sono stata tutto il pomeriggio in biblioteca a
studiare, o almeno provarci!Infatti avevo gli occhi puntati
sull’orologio, dove il tempo sembrava non passasse mai, e
tutte le volte che vedevo che era troppo presto, sbuffavo sonoromante,
e tutte le volte, Harry e Ron mi lanciavano sguardi interrogativi e
irritati.
“Hermione, ma che aspetti con così tanta
impazienza?” sbottò Harry a quello che avevo
contato essere il mio 37esimo sbuffo.
“Eh? Oh…nulla…” feci vaga,
tornando a prestare la mia attenzione sul grande tomo di Storia della
Magia. Harry mi guardò scettico, ma non disse niente, e
continuò a scrivere il tema d’Incantesimi. Dopo
ore stressanti di studio, finalmente arrivarono le sei meno un quarto,
e decisi di sbaraccare il tavolo, e cominciare ad avviarmi. Avevo un
importante appuntamento a cui non potevo mancare di certo. Intanto il
cuore cominciava a martellarmi più forte del normale nel
petto, ma io lo ignorai deliberatamente. Mi sembrava talmente assurda
quella situazione. Essere tutta agitata ed inquietata per uno che mi
aveva fatto dannare per anni. Ma si sa, le cose cambiano, e se non
sarà come credevi…sarà anche molto
meglio di ciò che speravi. Sul mio volto si aprì
uno strano sorriso quando mi venne a mente un certo ragazzo dai capelli
color del grano, cosa che fece ampliare gli sguardi interrogativi di
Ron e Harry, che mi guardavano a dir poco confusi mentre riponevo con
cura, libri, pergamene, penne e inchiostro.
“Mione che fai? Dobbiamo finire di fare il tema di Difesa
Contro le Arti Oscure!” fece il rosso, cercando di tenere la
voce bassa.
“Primo, VOI avete da finire il tema di Difesa, secondo, io ho
un impegno…” risposi mettendomi la borsa a
tracolla.
“E sarebbe?” chiese Harry.
“E sarebbe che sono cavoli miei, se
permettete…anche io ho una vita privata!Quindi, se non vi
dispiace, io devo andare…ci vediamo a cena!”
risposi un po’ scontrosa e indispettiva, avviandomi verso
l’uscita della biblioteca, sotto lo sguardo inquisitorio di
Harry e quello malinconico e sognante di Ron. Era un po’ che
mi sentivo oppressa dai miei migliori amici, che anche se sapevo lo
facevano perché ci tenevano a me, erano comunque troppo
oppressivi, e quasi non mi facevano respirare. Sempre domande su
domande, e che fai, dove vai, con chi eri!Specialmente Ronald!! Sa solo
essere geloso, e non ha mai capito cosa provavo per lui. Troppo tardi,
ora, avevo ben altre cose da pensare. Scesi le scale che mi avrebbero
condotto all’Ingresso. Quando fui davanti al portone di legno
lo aprii con forza, e venni investita da una leggera ondata di vento
che mi penetrò prepotente nei polmoni, riempendomi di quella
sensazione di freschezza e leggerezza. Cominciai a correre verso il
campo da Quidditch, con il capelli scompigliati e le gote arrossate.
Era una sensazione divina, correre con il vento. Ti sembrava quasi di
avere le ali ai piedi, e di poter spiccare lontano, con la voglia di
libertà e spensieratezza, senza problemi assillanti e
responsabilità che sono quasi obblighi. Superai il campo da
Quidditch e fece ancora un po’ di strada, salendo sulla
piccola collina dove io e il Principe delle Serpi ci eravamo dati
appuntamento. L’erba color della speranza era dolcemente
scossa dal vento che sembrava fare le carezze alla collina, che
acconsentiva a quelle gentilezze involontarie. Il cielo azzurro intenso
era interamente cosparso di nuvole candide che giocvano con il vento a
rincorrersi e acchiapparsi. Nell’aria c’era il
profumo della delicatezza e dalla tranquillità, e
fu impossibile non rilassarmi. Mi sedetti a gambe incrociate per terra,
rigirandomi la gonna con le mani, nervosa e impaziente. Ad ogni rumore
mi giravo a guardare, e ogni secondo che passava era pesante e quasi
doloroso. L’attesa era palpabile, come la mia smania del Suo
arrivo.
“La tua gonna ha già sofferto abbastanza, puoi
lasciarla in pace, sono arrivato…” disse
improssvisamente la voce di Draco alle mie spalle. Mi alzai di botto
impaurita. E’ possibile che tutte le volte che arriva mi
faccia prendere un colpo?!
“Se andiamo avanti così prima o poi
morirò d’infarto, me lo sento…arrivare
da davanti, no eh?” feci con sarcasmo, sorridendo. Lui si
avvicinò, con un deliziosissimo sorriso che gli increspava
le labbra.
“Sennò togli tutto il
divertimento…” rispose con ironia. Poi si
andò a sedere nel centro del prato, per scrutare nel miglior
modo il panorama. Io mi sedetti accanto a lui.
“Non dovremmo sederci lontano, per ora?” chiese il
biondo. Io sorrisi con una nota di malinconia fra le labbra…
“Ci siamo seduti lontani per così tanto
tempo….credo che sia stato sufficiente, possiamo stare
accanto”
Lui annuii guardandomi. Passò qualche attimo di silenzio,
poi Draco parlò.
“Te lo ricordi il primo giorno che ci siamo visti?”
mi chiese inaspettatamente. I corrucciai la fronte cercando di
ricordare.
“Era sul vagone del Hogwarts Express, al primo anno, mi
pare…” risposi scorrendo i ricordi degli anni
ormai trascorsi.
“Ma io non intendevo letteralmente…dicevo la prima
volta che ci siamo visti sul serio, che sia stati sinceri, noi
stessi…te lo ricordi il giorno in cui ci siamo scambiati il
nostro primo bacio?” spiegò la Serpe. Io arrossi.
“Certo che me lo ricordo!!E’ stato due settimane
fa…”
“Te lo ricordi il cielo? Era fantastico…e come si
fossero congiunti giorno e notte…era stranissimo, ma allo
stesso tempo affascinante. Sono quegli spettacoli più unici
che rari, quelli che vedi una volta o poco più nella
vita…proprio come l’aurora
boreale…eventi irripetibile, e per uno strano caso del
destino gli ho visto tutti e due insieme a te. Coincedenza? No, io non
credo alle coincidenze, e credo neanche tu…”
Osservai la Serpe in silenzio, mentre parlava con la sua voce bassa e
intrigante, che quasi ipnotizava. Non avrei mai pensato che quando non
pronunciava insulti, la sua voce potesse essere talmente
suadente…
“Quindi, questo deve pur significare qualcosa, no?? E mi
stavo chiedendo il perché non mi fossi accorto, in tutti
questi anni, che tra me e te ci poteva essere qualcosa di
diverso…che io potessi essere diverso, magari,
più me stesso…che potevo scorgere in te qualcosa
di più di una sporca mezzosangue so-tutto-io...il fatto
è che non potevo capire te se prima non avevo capito me
stesso, e questa è una cosa molto più difficile
di quello che sembra, perché non ricordo più
nemmeno chi è il mio vero essere, per il semplice fatto che
è così tanto tempo che non lo sono, anzi, a dire
il vero non lo sono mai stato…ormai neanche i miei amici mi
capiscono più, trovano infattibile la mia strana e inaudita
voglia di essere qualcosa di più, di
diverso…essere semplicemente me stesso e fare le cose solo
perché ne ho voglia!E’ come avere sempre una
maschera, che poi si è impadronita di te quasi
completamente…capisci cosa intendo?” disse il ragazzo dai capelli color del grano.
“Oh se capisco…a volte siamo oppressi da ideali,
tramandati o acquisiti, che c’impediscono di essere noi
stessi…voler nascondere le cose che senti per dei fattori
che ti sei creato in testa senza neanche una vera ragione…e
quando riesci a guardarti oltre, capisci di essere stata una stupida
colassale, ma che ormai indietro non si torna, si può andare
solo avanti, e lo possiamo fare nel migliore dei modi…ma mi
chiedevo, perché mi hai raccontato tutto questo?”
chiesi confusa. Lui fece spallucce.
“Non lo so…mi sembrava giusto
dirtelo…anche perché non l’avevo
confidato a nessuno prima d’ora…e,
insomma…credo che siano cossa da dire se bisogna
addomesticarsi…essere sinceri. E poi credo che tu sia nella
mia stessa identica situazione…”
Si voltò guardandomi negli occhi, e si sistemò a
sedere di fronte a me. Mi sorrise fra il dolce e il divertito. Mi mise
una mano sul cuore.
“Oppressa dall’orgolio…”
disse, per poi alzare la mano e poggiarmela sulla mia fronte, spostando
la frangetta.
“E dai pregiudizi…”
Gli rivolsi un sorriso triste, mentreci scambiavamo uno sguardo intenso.
“Mi prometti che non dirai MAI A NESSUNO quello che ti ho
raccontato e che ti racconterò?” mi chiese
all’improvviso, prendendomi la mano. Io annuii vigorosamente.
“A volte vi invidio, a voi Grifondoro…voi potete
essere naturali!Potete fare quello che vi va solo perché vi
va, potete ridere a squarcia gola per le cose più assurde e
insignificanti, potete provare sentimenti, e soprattutto li potete provare
per chi volete. Potete decidere cosa fare del vostro
destino…cose che alla maggiorparte di noi Serpeverde manca.
E ci conviene farci piacere questa situazione, perché se non
è così non possiamo fare niente…ci
sono accordi che prendano i nostri padri, che sono a vita, o a
morte…” disse avvilito, ma io lo interruppi decisa.
“Non dirle neanche per sogno queste cose, Draco!Tutti
possiamo cambiare se lo vogliamo!Tutti possiamo provare
sentimenti!Tutti possiamo ridere!E soprattutto…tutti
possiamo scegliere il nostro destino…tu compreso!”
“Mi piacerebbe molto crederlo…ma non è
così!”
“Sì invece!” esclamai prendendolo per le
spalle.
“Hermione, tu non sai cosa vuol dire crescere e vivere come
l’ho fatto io…ci sono cose possibili, e cose
impossibili. Quelle che ti ho elencato sono
impossibili…”
“E se io ti dicessi che niente è
impossibile?”
“Non ci crederei…”
“A no?? E non era impossibile che io e te diventassimo
amici?”
“Siamo amici io e te?”
“Lo stiamo diventando”
Il biondo inarcò le sopracciglia interrogativo, poi sorrise.
Si buttò indietro sull’erba, e guardò
il cielo con lo sguardo perso, gli occhi languidi e stranamente lucidi,
che brillavano di una luce intensamente malinconica. Lo scrutai per
diversi minuti, mentre lui era perso nel mondo dei suoi pensieri,
rivolti alla sua famiglia, alla sua educazione, a cosa sarebbe successo
se avesse voluto davvero cambiare. Poi improvvisamente, rise. Rise con
quella risata cristallina e limpida che invase l’aria per poi
spendersi nel vento. Guardai il suo viso tirato di allegria, con
l’eco della sua risata ancora nelle orecchie.
“Voglio ancora sentirti ridere…Piccolo
Principe” sussurrai al ragazzo mordendomi il labbro
inferiore. Lui si alzò, e mi poggiò le mani sulle
spalle.
“Voglio ancora che tu me lo dica…mia
Volpe” rispose con un sussurro bisbagliato
all’orecchio sensualmente.
“Ti prego, ridi ancora Piccolo Principe!” ripetei
quasi come se fosse una supplica. Lui mi guardò per qualche
minuto, poi si sciolse in un’altra risata che mi fece
sciogliere.
“Sai, il solo vederti qui mi riempie di voglia di
ridere…credo di non aver mai riso così”
disse la Serpe con ancora il sorriso stampato sulle labbra.
Ci guardammo ancora e ancora, stemmo molto tempo, in silenzio a
guardarci. In quel silenzio che dice più di tutto, che fa
capire l’affintà fra persone. Perché se
due persone sono legate, se due persone si stanno addomesticando,
devono imparare a capirsi in silenzio. Le parole sono solo una fonte di
malintesi, in fondo. Guardai distrattamente l’orologio.
“Caspita!!Sono le sette e un quarto!Saranno già
tutti a cena!Guarda, è venuto anche buio e non ce ne siamo
nemmeno accorti…vieni, andiamo!” esclamai subito,
alzandomi e sistemandomi la divisa un po’ spiegazzata. Draco
m’imitò, poi mi prese per mano cominciando a
correre. Sta volta fu lui a guidare me, verso la scuola. Arrivammo
davanti alla porta della Sala Grande affannatti. Mi misi le mani sulle
ginocchia per riprendere fiato. Poi varcammo l’ingresso della
Sala, commettendo il più grande errore. Lo facemmo insieme.
Come se non bastasse, prima di dividerci ci sorridemmo.
“Ciao Volpe, ci vediamo…” mi disse con
una strana ma equilibrata dolcezza.
“Ciao Piccolo Princpe…” risposi con un
altro grande sorriso, prima di prendere strade diverse sotto gli occhi
increduli di mezza Sala. Ma non m’importava. Avevo finalmente
conosciuto il mio Piccolo Principe, e niente e nessuno avrebbe rovinato
questo momento. Un momento che si prolungherà per molto
tempo…forse, anche per troppo…
Allora, allora e
allora?? Capitolo un po' troppo tranquillo per i mie gusti,
però ho intenzione di movimentare le cose moooooolto presto.
Draco finalmente si è tolto la maschera e si è
rivelato ad Hermione, ma ha fatto bene o male?? Che cosa
comporterà? E quando i loro amici verranno a sapere cosa si
sta creando fra di loro?? E chi è il personaggio
misterioso?? Se volete una risposta a tutte queste domande,
c'è una sola cosa che potete fare: RECENSITE!!!!!!!!
Ma ora i ringraziamenti:
Per d: Non pensavo che la mia storia di potesse sconvolgere
così tanto da non avere più l'uso della
parola!!Quando lo ritrovi però mi puoi far sapere cosa ne
pensi della FF? Mi hai incuriosito!!Baci!
Per mars: Ciao! Era un pochetto che non recensivi...beh, grazie mille
per i complimenti e continua a seguirmi!!Bacioni!
Per Soraya: Ciao Dudetta mia adorata! La battuta su Piton è
stata stramitica!!Grazie della recensione e dei complimenti! Mi
raccomando continua a leggere sennò ti aizzo contro Piton
l'Oleoso e Watson la frigida!!Baci tvumdbple!
Per chiara: Ciao! Sulla parte di Piton mi sono messa a ridere anche io
appena l'ho scritta!!E' vero, l'ultima frase è stata dolce,
l'avevo calibrata con cura...riguardo al personaggio misterioso...beh,
sei sulla buona strada ma chissà!!Se lo vuoi scoprire
continua a leggere!!Grazie mille per i complimenti, bacioni e alla
prossima!
Per Drak_Angel: Ciao! Prima di tutto, mi rammarica molto che tu non
abbia ma letto ne Harry Potter nel il Piccolo Principe :'(...se vuoi un
consiglio, fallo!Ti ringrazio per i complimenti, sono contentissima che
la storia ti piaccia!!Hai ragione, Draco e Herm sono proprio
pucciosissimi!Sono stracontenta che ho trovato un'altra
commentatrice!!Bacioni e al prossimo chap!Grazie ancora per la
recensione...
Per Rara93: Ciao!! La parte di Blaise è stata carina e ben
studiata, perchè personalmente, adoro quel ragazzo!!E'
sicuramente uno dei miei preferiti e sono troppo attapirata che zia Row
l'abbia considerato pochissimissimooo!!Ma sorvolando su questo...l'idea
della collina m'è venuta così, mentre scrivevo, e
solo dopo mi sono accorta di quanto fosse azzeccata!! La frase di Draco
l'avevo calibrata perchè volevo che fosse d'effetto!Grazie
mille per la recensione, ed ecco a te il nuovo chap!!Ti ho accontenta
di nuovo?? Bacioni a prestissimo!
Per Nimpha93: Ciao bella!!Allora, prima di tutto, dimmi una cosa, e
rispondimi sinceramente: sei un occlumante?? Hai fatto su di me della
Legilmanzia?? Sei telepatica?? Insomma, mi leggi nel pensiero??
Perchè tutto quello che hai detto è COMPLETAMENTE
GIUSTO!! E' esattamente quello che penso e quello che intendo! Sui
personaggi misteriosi hai elencato le stesse identiche ragioni che
avevo pensato io, praticamente ci sei davvero dentro questa storia!!
QUando ho visto la tua recensione chilometrica mi sono sentita
felicissima anche se non l'avevo letta, pensa quando l'ho fatto!!Ho
capito esattamente quello che intendevi, il discorso non era contorto!!
E non sai quanto mi ha fatto felice saperti così legata alla
mia storia...non ritiro neanche una parola su quello che avevo detto
prima, sei la mia lettrice preferita!Spero che anche questo capitolo ti
piaccia!!Ho la brutta impressione che io e te dovremmo diventare amiche
prima o poi...XD! GRAZIE MILLE PER LA RECENSIONE, ANCHE IO TI
ADORO!!Bacionissimi e a prestissimo!
...---*Alexa*---...
|
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Capitolo 9 *** Capitolo 8 ***
Sera a tutti!!Ecco un
altro capitolo un po' movimentato dalla parte dei Grifoni...leggete e
ditemi che ne pensate!!Bacionissimi!
“Se
ordinassi ad un generale di trasformarsi in un uccello marino, e se il
generale non ubbidisse, non sarebbe colpa del generale. Sarebbe colpa
mia”
X de “Il Piccolo Principe”
“HERMIONE
JANE GRANGER!!” urlarono in coro Harry e Ron, rivolti a me
con una certa ostilità. Io mi misi a sedere di fronte a
loro, e li guardai interrogativi.
“Grazie
di avermi ricordato come mi chiamo, non ce l’avrei mai fatta
seza di voi…” esclamai con sarcasmo. Loro mi
guardarono increduli.
“Cosa…stavi…facendo…con…Malfoy?”
mi chiese molto piano Harry, come se stesse spiegando una cosa
difficilissima ad un bambino. Io feci spallucce.
“Nulla…perché
scusa?” feci con non curanza, mentre mi servivo delle patate
arrosto nel piatto.
“Perché?!?!
Perché?!?!?!Hermione ma sei impazzita!!Siete entrati insieme
in Sala Grande e vi siete sorrisi!Come due vecchi amici, o qualcosa di
più…” sbraitò il rosso
sbattendo un pugno sul tavolo.
“Ronald,
calmati!!E poi che c’è, sei geloso?? Ci stavamo
solo scambiando le nostre battutine!!Non capisco proprio questo
comportamento…”
“Battutine,
certo!!Herm, credi che noi siamo ciechi??Credi che non abbiamo visto
che quello che vi siete scambiati non era un ghigno di scherno o
disgusto, ma un dolce sorriso, anche un po’
malizioso?” esclamò Harry decisamente alterato.
“E
anche se fosse?? E’ vietato per caso?? E poi, se permettete,
io sorrido a chi mi pare e piace!! Non siamo sotto una dittatura, e se
voglio sorridere a Malfoy, sorrido a Malfoy, e non credo proprio che
voi abbiate il diritto d’impedirmelo!!!” gli urlai
contro. Una buona parte del tavolo di Grifondoro era girato ad
ascoltare attentamente la nostra litigata. Molti già
confabulavano su quello che avevano appena visto.
“Hermione…”
sospirò il moro. “Draco Malfoy è il
nostro peggior nemico, quello che odiamo e con cui litighiamo da
anni…”
“E’
qui che ti sbagli, Harry!!Draco Malfoy è il VOSTRO peggior
nemico, quello che ODIATE!Io di certo, non lo
odio…”
Il tavolo era
piombato in uno strano silenzio, dopo quelle mie parole dette con
rabbia. Gli occhi smeralndini del
bambino-che-è-sopravvissuto mi scrutavano confusi e
sbogottiti. Quelli di Ron erano rimasti bassi dopo la mia risposta
pungente. Il Prescelto mi prese dolcemente una mano, mutando il suo
sguardo da iracondo e stupito, a tenero e comprensivo.
“Che
cosa ti sta succedendo, Herm?” mi chiese piano, con quel tono
di voce gentile e mesto.
“Niente
Harry, assolutamente niente!” sbraitai sempre arrabbiata.
“Fare
coppietta con Malfoy non è niente…”
intervenì Ron offeso. Lo guardai omicida.
“Tu
dovresti solo stare zitto, che dal primo momento che ci siamo visti ci
siamo piaciuti, e c’hai messo così tanto per farti
avanti che ormai è troppo tardi!E ricordati, io non faccio
coppietta con Malfoy, ma neanche con te!” gli sibilai contro
con una certa ira. Il rosso tornò ad avere lo sguardo basso
e avvilito, evitando d’incrociare ancora i miei occhi. Poi
otrnai a concentrarmi su Harry.
“Se
c’è qualcosa, ne puoi
parlare…” disse tranquillo e dolce.
“No
invece che non posso!!Non capiresti…”
“Che
ne sai??” mi fece un po’ offeso. Io mi alzai, mi
era improvvisamente passata la fame. Lanciai uno sguardo intenso al
Prescelto.
“Chiamalo
intuito femminile, o semplice esperienza…non potresti mai
capirlo. Ora scusa, devo andare…”
Voltai le spalle
percorrendo a ritroso la Sala Grande. Sentivo tutti gli sguardi di
Grifondoro su di me, ma non m’iportava più di
tanto. Voltai d’impulso lo sguardo verso il tavolo di
Serpeverde, e come avevo previsto, lo sguardo del Principe della Serpi
era puntato su di me. Contraccambiai il suo sguardo che vedevo velato
di un certo dispiacere. Io feci spallucce arricciando le labbra, per
poi uscire veloce dalla Sala. Mi accinsi a salire le scale, ma invece
mi ci sedetti, mettendomi le mani fra i capelli. E’ possibili
che per ottenere qualcosa bisogna rinunciare a
qualcos’altro?? Potranno mai capirmi i miei amici?
Forse…ma questo era tutto da vedere…
*
“Dai
Mione, smettila di starti a torturare così!Lo sai come sono
quei due, no?? Cerca d’ignorarli, loro non lo fanno per il
tuo male…lo fanno per te!Ma non capiscono che ci sono
momenti in cui uno vuole essere indipendenti!! Ma in fondo, cosa
pretendi da loro?? Sono maschi, dopo tutto…”
esclamò Ginny prendendomi a braccetto, mentre ci si avviava
in Sala Grande per il pranzo.
“Hai
ragione Ginevra, ma mi raccomando, non sediamoci vicino a
loro…non ho molta voglia di vederli, litigheremo ancora ed
è l’ultima cosa che desidero!” dissi
varcando la soglia della Sala. Ci sedemmo in cima al tavolo. Alzai gli
occhi al soffitto. Il cielo era decisamente cupo, e grandi nuvoloni
grigi minacciavano la quiete di quella giornata. M’imbronciai
un po’, per poi gettare di nuovo lo sguardo sulla mia
migliore amica.
“Harm
scusa, ma che avevi fatto con Malfoy?” mi chiese con uno
sguardo pericolosamente malizioso.
“Ovviamente
niente! Ci siamo scontrati davanti al portone, e diciamo che mi ha
fatto passare per prima, così gli ho sorriso!! Non vedo che
c’è di male, con i periodi che corrono, un
po’ di ostilità messa da parte non sarebbe
male…” spiegai, mentendo spudoratamente. Nessuno
era ancora pronto a saperlo. Doveva rimanere fra noi. Fra me e il mio
Piccolo Principe.
“E con
Malfoy l’ostilità la metterei da parte
volentieri…” disse con tono un po’
troppo malizioso. La squadrai storta. Sentii un fulmine provenire dal
cielo sovrastante alle nostre teste. Alzai lo sguardo e notai con
dispiacere che era cominciato a piovere. Anzi, piovere era un
eufemismo. Diluviava.
“Perfetto…”
sussurai tra me e me. Il pranzo passò veloce e tranquillo,
io e Ginny parlarmo del più e del meno. Ci alzammo
ridacchiando sulla nuova acconciatura della Serpissima Pansy Parkinson.
Quando c’incamminammo per il corridoio
dell’Ingresso, ci arrivarono in contro Ron e Harry. Sbuffai.
Ma mentre si avvicinavano, mi sentii trattenere per un braccio. Mi
girai di botto ritrovandomi davanti a due occhi color della nebbia e
dei capelli color del grano.
“Ehi…Granger…”
disse ghignando. Io ricambiai.
“Malfoy…”
risposi guardandolo dall’alto in basso. La sua eleganza era
disarmante, e il suo corpo suscitava i pensieri più
peccaminosi. Un demone incarnato in un corpo di angelo…non
pensavo che l’avrei mai detto, ma Ginny aveva maledettamente
ragione. Ci squadrammo per qualche minuto, poi lui mi disse
semplicemente, appoggiando il gomito alla parete.
“Piove…”
Guardai la
finestra che incorniciava uno spettacolo a dir poco burrascoso. Mi
voltai indietro. Gli sguardi dei miei amici erano puntati su di noi. Le
orecchie tese per captare la nostra conversazione. Lo presi per un
braccio, portandolo dietro l’angolo.
“Caspita,
è vero!! Ora come facciamo?” gli sussurrai
allarmata.
“Ci
vediamo a scuola, mi sembra ovvio…”
“In
un’aula vuota?” proposi.
“Sei
pazza!! Ci possono scoprire in quattro e quattr’otto!Ci vuole
un posto più segreto e sicuro!”
Lo guardai
indispettita, con le mani sui fianchi.
“Oh
certo, sarebbe uno scandalo se ci trovassero insieme!! La tua
reputazione sarebbe rovinata a vita, e questa sarebbe una tragedia,
Piccolo Principino viziato che tiene solo alle apparenze!”
gli dissi offesa. Lui mi guardò divertito, prendendomi per
le spalle.
“Dai
che anche a te romperebbe, pure la tua reputazione va difesa!Credi che
non l’abbia sentita la litigata di ieri fra te, lo Sfregiato
e Lenticchia?!" fece incrociando le braccia al petto, con sguardo
severo.
“Vediamoci
in camera mia, allora…” propose dopo un
po’ Draco. Lo guardai con gli occhi fuori dalle orbite.
“Ora
sei tu che sei pezzo!!Vuoi farmi venire nel covo delle Serpi?? Per
vedermi imprigionata e torturata in chissà quale infima
stanza segreta dei sotterranei dai tuoi amichetti serpeverde?!?!Che hai
bevuto a pranzo, firewhisky andato a male?”
“Primo,
noi Serpi siamo molto più discrete di quello che sembra, e
secondo, nessuno ti torturebbe in nessuna infima stanza segreta dei
sotterranei…almeno non per ora…”
“Draco,
io non ti chiederei mai di venire nella Torre di
Grifondoro…non posso venire nei sotterranei, dobbiamo
trovare un posto neutro…” dissi decisa,
appoggiandomi alla parete. Dopo qualche attimo, io e il biondo ci
guardammo sorridendo furbamente, e all’unisono esclamammo:
“La
stanza della necissità!!”
E dopo queste
parole, ci dividemmo, con la promessa di riunirsi nel pomeriggio.
Bene,
che mi dite?? Un capitolo un po' burrascoso con in evidenza una bella
litigata fra amici. Hermione ha finalmente tirato fuori le unghie e sta
facendo capire a Ron che è un cretino che non ha
tempismo!!Ok, non lo dite a nessuno, ma più scrivo sta
storia più m'innamoro di Draco!!!!!!!Se lo sa
Harry...hihihi...Ma tornando a noi: cosa combineranno Draco e Hermione
nella stanza delle necissità?? Ne usciranno indenni?? E cosa
diranno Harry e Ron dopo aver visto i due parlare?? Lo volete sapere??
Bene, allora RECENSITE!!!
Ma ora, i ringraziamenti!
Per Soraya: Ciao Dudetta!!Grazie mille per i complimenti e per il
sostegno!!Lo so che posso sempre contare su di te, sei mitica, ti
adoro!!Bacioni tvumdbple!
Per chiara: Ciao! Prima di tutto grazie mille per i complimenti,
sentirsi dire che sono una brava scrittrice mi riempie il cuore di
gioia!!Mi ci sono impegnata nella parte della collina, volevo fosse
poetica...e a quello che hai detto, ci devo essere riuscita!!Continua a
seguirmi, ci tengo!!Baci al prossimo chap!
Per Nimpha93: Ciao!!!!!!!!Allora, prima di tutto, non ti azzardare mai
più a dire che il tuo parere conta poco, perchè
è uno di quelli che considero più di tutti!!Poi,
ti ringrazio mille per la recensione fantastica, sono troppo contenta
che ti piaccia sempre di più la storia...anche a me la parte
di Draco che ridere mi è piaciuta, e quando l'ho immaginata,
ho sorriso per non so quanto tempo. Come ho già detto, mi
sto sempre più innamorando del Principe delle
Serpi!!Inoltre, ho finalmente capito perchè io e te andiamo
tanto d'accordo: SIAMO UGUALI!! Quando hai descritto il tuo carattere,
sembrava che stessi descrivendo il mio!! Di me ti posso dire che: Va
beh, mi chiamo Alexa, vivo in un paese in provincia di Firenze, che
personalmente odio, come l'Italia in generale...pensa che da quanto non
sopporto stare qui, mia mamma è obbligata a portarmi un mese
sì e un mese no a Londra!! Sennò sclero...ma
comunque!! Anche io a detta dei miei amici sono secchiona, e ne vado
fiera, tenendo alto l'onore della categoria! Di solito sono solare,
simpatica, e piacevole...ma spesso noto che molte volte sono composta e
matura, cioè, so essere mooooolto più grande
della mai età. E a proposito...secondo te quanti anni ho??
Hihihi sono curiosa di sapere se ci azzecchi o no!!In genere sono
buona, è vero, ma appena toccano me o le persone a me care
divento davvero cattiva, proprio nel vero senso della parola...credo di
avere anche un piccolo difetto: sono un po' vendicativa!!ma riesco a
trattenermi...cmq, per l'aspetto fisico, sono alta 1 e 57, credo, ho i
capelli castani e orgogliosamente corti, gli occhi
castani/verdi...peso...ehm...medio, ne magra ne grassa...L'unica cosa
che mi piace davvero di me, sono le mie mani, lunghe e affusolate da
pianista...per il resto, mi reputo troppo normale...Anyway, ti
ringrazio tantissimo per le tue stupende recensioni che mi fanno sempre
felice e che mi riempiono di gioia!!Alla prossima!!Bacionissimi!
Per RaRa93: Ciao!! Non ti preoccupare, mi piace accontentarti, puoi
tranquillamente continuare a chiedere caramelle!! ;-)... Sono
contentissima che ti piaccia quella complicità che sono
riuscita a creare fra i due personaggi, il fatto che poi si chiamino
"piccolo principe" e "volpe" lo trovo troppo carino!!Ho cercato di
aggiornare il più presto possibile per non scatenare la tua
ira, non ti voglio far andare in astinenza!!Ti ringrazio molto per la
recensione e i complimenti!! Baci al prossimo chap!! Ps: Il titolo dei
capitoli in realtò c'è, e sono le frasi del
Piccolo Principe che metto all'inizio, che come credo tu abbia ormai
notato, sono strettamente legate alle vicende del
capitolo...però sono troppo lunghe da scrivere nel Titolo e
allora scrivo semplicemente il numero e lo metto dopo!!Ancora bai!
Per Dark_Angel: Ciao!! Va beh, quello non importa, la cosa fondamentale
è che tu continui a leggere le mie FF con il puccissimo
Draco per cui ormai ho perso la testa!!Grazie mille per la recensione,
che mi fa sempre piacere!!Baci e alla prossima!!
...---*Alexa*---....
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Capitolo 10 *** Capitolo 9 ***
Ciao a tutti!! Eccomi con
un altro cap della mia FF! Oh, avete visto come sono brava, aggiorno
tutti i giorni (scusate il gioco di parole!!)!! Una costanza del genere
non l'ho mai avuta!!Va a finire che questa storia mi diventa un libro
per davvero!! XD! Ma ora basta con i pavoneggiamenti, eccovi un altro
capitolo della mia storia!
-Devo pur sopportare
qualche bruco se voglio conoscere le farfalle-
IX de “ Il Piccolo Principe”
Sei
meno dieci. Ero già al settimo piano, davanti a quella che
dovrebbe essere la stanza delle necissità. Mancavano ancora
dieci minuti, è vero, ma visto che avevo già
finito di studiare, tanto valeva avviarsi. Mi sedetti per terra, spalle
contro il muro (almeno Draco non mi poteva arrivare da
dietro!NdHermione) e mi misi a sfogliare il Piccolo Principe. Lo
sfogliavo e basta, le parole che lì erano impresse ormai le
sapevo quasi a memoria, mi bastava vederlo, per tranquillizzarmi e
lasciarmi cullare dalle metafore di vita che esso spiegava. Mi
soffermai sulla parte del fiore, sorridendo. In certi momenti, sembrava
davvero Draco!!Che si pavoneggiava sempre, con il suo grande orgoglio.
E mi ritrovai a pensare, che in fondo, lui si poteva permettersi di
pavoneggiare. Non so come non avevo mai potuto accorgermene, accecata
da odio e pregiudizi, di come quel ragazzo potesse essere
così fascinoso. O forse molto di più…
ogni piccolo gesto che faceva racchiudeva in esso la massima classe,
anche il solo suo modo di toccarsi i capelli era accattivante,
facendoti perdere in un mondo di sogni non proprio casti. Quando
camminava sembrava lasciare dietro la sua scia di eleganza. Tutto di
lui era sexy fino all’esasperazione. Il peccato
impersonificato in un corpo divino. Mi detti della stupida per
l’essermi persa in questi pensieri, ma non era tutta colpa
mia. Quel ragazzo era troppo affascinante, troppo elegante, troppo
seducente, troppo accattivante, troppo bello, troppo sensuale, troppo
sexy, troppo tutto! Chiusi forte il piccolo libro, mettendomi le mani
sulla fronte. Maledetto il mio Piccolo Principe!! Improvvisamente dei
passi riecheggiarono nell’aria. Mi voltai verso le scale e
vidi salire con tutto il suo sex-appeal proprio il ragazzo che occupava
i miei pensieri più sconci. Draco Malfoy. Appena mi vide mi
squadrò incuriosito.
“Non hai freddo seduta per terra, volpe?” mi chiese
posizionandosi davanti a me, una mano tesa nella mia direzione. La
guardai guardinga e un po’ scettica.
“Non ti voglio mangiare, solo aiutarti ad
alzare…” disse alludendo al mio sguardo. Mi decisi
a stringere la sua mano, e con tutta la semplicità e
facilità del mondo, mi tirò su, quasi fossi una
piuma. Lo fissai negli occhi rivolgendogli un sorriso di gratitudine.
“Grazie Piccolo Principe…”
“Come mai non mi hai aspettato dentro?” mi chiese
interrogativo. Io feci spallucce, fissando il freddo muro di pietra.
“Perché non sapevo cosa volevi che ci fosse
“dentro”…” risposi. Lui
alzò gli occhi al cielo pensieroso.
“Tu a cosa avevi pensato?”
Gli voltai le spalle piombando nel mondo dell’immaginazione.
“Magari una grande stanza illuminata da tante candele sospese
in aria che creano una luce soffusa, con tanti tavolini bassi e dei
morbidi cuscini che coprono tutto il pavimento, musica jazz in
sottofondo e un po’
d’incenso…” spiegai al biondo. Lui
scosse il capo, ribattendo contrariato.
“Macchè!!Vuoi farmi venire il diabete?! Troppo
romantico e sdolcinato…poi con tutte quelle candele come
minimo s’incendia tutto!!No, no! Basta una stanza con un bel
camino, un paio di divani di pelle scura, e un tavolino con sopra una
bella bottiglia di Firewhisky!Niente musica, incenso o inutili
cuscini!L’essenziale…”
“Sé, è invisibile agli
occhi!!” gli risposi, rigirandomi verso di lui.
“Un po’ di atmosfera non ha mai ucciso
nessuno!”
“Ma le candele sospese sì!”
Ci guardammo per qualche momento, e non riuscii a trattenere uan
piccola risata. Annuii con il capo.
“Allora troviamo una via di mezzo…camino e divani,
però con i cuscini per terra e i tavolini bassi,
possibilmente senza
alcolici…l’essenziale!”
“No, gli alcolici sono essenziali!!”
“Non voglio discutere con un Piccolo Principe mezzo
ubriaco!!”
“Guarda che in vino veritas!”
“Appunto!!”
Il biondino si avvicinò a me ammiccando, con un ghigno
provacante stampato sul volto, che mi fece per un attimo perdere la
testa.
“Ho capito!La mia volpe ha qualche segreto da
nascondere…che sia per caso un amore convulso per il
sottoscritto?? O un’attrazione irrefrenabile per il mio
perfetto corpo?” mi chiese con un sussurro seducente. Io
arrossii, e per nascondermi, gli voltai le spalle.
“Balle, Piccolo Principe talmente pieno di boria che tra un
po’ scoppi!!Voglio essere lucida, è un mio
diritto…” risposi cercando di far passare il
rossore sulle guance prima di voltarmi ancora.
“Va bene, va bene!!Niente alcolici…non mi
servono…il tuo viso imporpognato d’imbarazzo
è già una risposta soddisfacente.
Andiamo?” mi fece, indicando il muro. Io lo guardai storta,
poi annuii. Passammo tre volte, avanti e indietro, davanti al dipinto
del Troll ballerino (troppo buffo chiamarlo così! ndA), e
poi finalmente sulla parete apparve una porta. Appoggiai la mano sulla
maniglia e fissai la Serpe con un ghigno di sfida.
“Andiamo!”
*
La stanza era esattemente come me l’ero immaginata. Grande,
con nel mezzo un bellissimo camino di pietra dove imponenti fiamme
scoppiettavano decise. Davanti al camino c’era un piccolo
tavolino basso di ferro battuto, e tutto intorno grandi cuscini
colorati e morbidissimi sparsi per il pavimento. Poco distanti dal
tavolino, c’erano due divani di pelle nera e una grande
poltrona dall’aria assai comoda. Guardai il tutto soddisfatta,
e poi mi buttai a terra fra i cuscini con un fare decisamente
bambinesco. Draco mi guardò e sorrise divertito, mettendosi a sedere
sul divano, con le gambe accavallate in una posa decisamente elegante.
L’avevo già detto che è troppo sexy?!
Sì, l’avevo già detto. Con una smorfia
capricciosa lo presi per un braccio, e lo trascinai giù per
terra. Cademmo sul pavimento ricoperto da cuscini, ridemmo. Poi mi
misi a sedere a gambe incrociate. La Serpe cominciò a
fissarmi interrogativo per un po’.
“Allora, te le devo tirare fuori la parole dalla bocca o me
lo dici di tua spontanea volontà??” mi chiese. Io
lo guardai storto.
“Cosa ti dovrei dire, scusa?” gli feci.
“Ovvio, cosa ti hanno detto Potter e Weasley ieri
sera” rispose con ovvietà. Io stetti un attimo in
silenzio, poi spiegai.
“Mi hanno chiesto perché ci eravamo sorrisi, ed
hanno fatto tutto un casino sul fatto che io non dovrei comportati
così con uno come te e bla bla bla… io gli ho
detto che se volevo sorriderti ti sorridevo e basta, e ho attaccato
Ron. Insomma, sono anni che ci piacciamo e lui si è fatto
avanti solo ora, che è troppo tardi…”
“Perché troppo tardi?”
Io lo fissai intimidita mentre sul volto del bel biondo si apriva un
ghigno divertito e un po’ sfrontato.
“Forse perché ormai la Donnola non
t’interessa più, visto che hai scoperto un ragazzo
molto più bello, intelligente, simpatico, brillante,
spigliato, elegante, affascinante, attraente, seducente,
irresistibile…insomma, ME!”
“Non fare lo stronzo, Piccolo Principe!!Non
m’interessa più perché mi sono stufata
di aspettarlo…” gli dissi dietro, con voce offesa,
mettendo il broncio. Lui mi diede un pizzocotto sulla guancia.
“Eddai, lo puoi anche ammettere che ora ci sono solo io ad
occupare i tuoi più svariati pensieri, specialmente quelli
più intimi…”
Mi alzai indispettita, guardandolo male.
“Dacci un taglio, Serpe! Cosa ti fa pensare che devi esserci
sempre tu al centro di tutto?!?! Il mondo non ruota intorno a
te!!” feci alterata, voltandogli ancora le spalle. Lo sentii
alzarsi e avvicinarsi a me. Mi cinse la vita da dietro e io ebbi un
fremito.
“Sei così bella quando ti
arrabbi…” mi sussurrò
all’orecchio, con la sua voce strascicata e sensuale,
provocandomi una scarica di brividi per tutto il corpo. Lo guardai nei
suoi occhi di ghiaccio, poi distolsi un’altra volta lo
sguardo, mettendo ancora il broncio. Così lui
cominciò ad accarezzarmi la pancia e i fianchi.
“Dai Volpe permalosa!Io stavo scherzando…e poi te
l’ho già detto!Mi piaci un sacco quando ti
arrabbi!” continuò Draco. Sentivo il suo respiro
sul mio collo. Mi arresi, voltandomi verso di lui.
“Ok, sei perdonato…” acconsentii
sorridendogli. Lui ricambiò. Notai che mi teneva ancora
saldamente per la vita, le sue mani grandi e forte, erano diventata
improvvisamente docili ma decise. Mi staccai, mettendomi a sedere sul
divano.
“Ed invece i tuoi amichetti cos’hanno
detto?” gli chiesi curiosa. Lui si sedette accanto a me,
tirando fuori un pacchetto di sigarette.
“Blaise ha detto che anche se sei una mezzosangue Grifondoro,
sei bella (ovviamente ha usato un termine più schietto, ma
io mi trattengo dall’esportelo. Sono un ragazzo di classe,
io!) e ha anche aggiunto che un pensierino su di te ce lo farebbe
volentieri…gli altri non hanno detto nulla…te
l’ho detto che siamo discreti noi!”
spiegò il mio Piccolo Principe, mettendosi una sigaretta fra
le labbra.
“Wow!Quando lo vedi, puoi dire a Zabini che io un pensierino
su di lui l’avevo già fatto, perché
è davvero figo?!” gli chiesi con una nota di
malizia nella voce. Si girò verso di me con sguardo omicida,
e si allontanò da me, andando a sedersi
sull’estremità opposta del divano.
“NO!” rispose secco, imbronciandosi. Io mi misi a
ridere.
“Ah ah, e perché no? Che c’è,
sei geloso?” lo schernii ridacchiando.
“Io non sono geloso!!” esclamò
indispettito, sempre con espressione offesa. Io gli sorrisi dolcemente.
“E allora perché fai così?”
insistetti io. Il biondo mi lanciò uno sguardo sbieco.
“Perché sei la mia Volpe. Solo mia”
rispose. Io rimasi sbalordita da quelle parole. Lo fissai con tanto
d’occhi. Ritornai vicino a lui.
“Davvero? Allora lo vedi che sei geloso!Geloso e orgoglioso!E
non lo vuoi ammettere!! Che caratterino che hai!” gli dissi
con tono scherzoso. Lui mi lanciò uno sguardo di sfida,
ghignando in maniera seducente.
“Quando tu ammetterai che Lenticchia non
t’interessa più perché ora sono io ad
occupare i tuoi pensieri, io ammetterò che sono geloso di
te!” esclamò deciso. Io sbuffai, mentre lui mi
guardava intensamente.
“Sei sempre la solita Serpe!!Vanitoso e orgoglioso fino
all’esasperazione!! Ma la sai la cosa più brutta??
E’ che riesci anche ad essere dolce, quando
vuoi…”
“Solo dolce?”
Lo fissai ancora per un po’. No, ovviamente. Forse la
dolcezza era l’ultima cosa. Prima c’era una serie
di aggettivi che ho già elencato a sufficienza, sul fatto
che fosse uno degli essere più belli che abbia mai visto.
Arrossi vertiginosamente, abbassando il capo. Lui con due dita, mi
prese il mento e mi obbligò a guardarlo. Nei suoi occhi
leggevo del divertimento e della tenerezza, mischiati fra di loro.
“Come immaginavo…mi trovi anche bellissimo e
irresistibile…” esclamò con fare
spavaldo. Sbuffai ancora.
“Uffa, ma la vuoi finire!! Ti preferisco quando non
pavoneggi…così sembri egocentrico!!O forse lo
sei…” gli dissi un po’ scontrosa. E lui
cosa fece?? La cosa più bella del mondo. Si mise a ridere. E
se prima ero un po’ arrabbiata e seccata con lui, ora tutto
era scivolato via, con quella sua dolce risata che mi riempiva il
cuore. Quella risata che sarebbe diventata la colonna sonora della mia
vita. E il mio sguardo da duro si ammorbidì con una
velocità impressionante. Amavo la sua risata.
“Volpe, volpe…devi pure sopportare qualche bruco
sei vuoi le farfalle!” mi rispose, sempre con il viso tirato
di allegria. Lo guardai ancora per qualche istante, poi, presa da un
moto improvviso, gli buttai le braccia al collo, e lo abbracciai. Non so
il vero motivo per cui lo feci, avevo solo una grande voglia di
stringerlo, come imprigionare un po’ di lui in me. Quel lui
diverso, quel lui “farfalla” e non più
“bruco”…quel lui “Piccolo
Principe”. Inizialmente rimase spiazzato da questo mio scatto
convulso di affetto, poi con le sue forti braccia mi strinse a lui,
facendomi appoggiare la testa nell’incavo fra il suo collo e
la spalla.
“Ronald non m’interessa più
perché ora penso a te…” gli confessai
improvvisamente, bisbigliandoglielo all’orecchio con voce
calda, e quasi non me n’accorsi. Alzò lo sguardo
verso di me, e sulle sue labbra s’increspò un
sorriso che sapeva di tutto. Di gioia, di soddisfazione, di
divertimento, di dolcezza, di malizia. Era molto di più di
un sorriso. Era un’opera d’arte.
“Sono geloso di te, mia, e soltanto mia Volpe”
confessò anche lui, sempre sorridendo. E quel sorriso, quel
suo dannatissimo quanto bellissimo sorriso, fu l’inizio della
fine…
E
siamo arrivati anche a questo chap!! Credo che abbiate notato, che in
questo capitolo i nostri due cari protagonisti hanno battibeccato non
poco!Siccome tutto mi sembrava un po' troppo liscio e dolce, ho pensato
di riavvivare un po' la situazioni con questi piccoli ed insignificanti
litigi, che tengono viva l'atmosfera, e che inoltre, li fa adorabili!!
Non ci posso fare nulla, ma guando discutono così gli adoro
troppo!E l'amore non è bello se non è
litigarello...inoltre, sarebbe stato troppo inverosimile un rapporta
fra loro due liscio come l'olio!Sono sempre gli opposti!!E si sa,
dobbiamo pure sopportare qualche bruco se vogliamo conoscere le
farfalle!! Alla fine però, sono stata magnanima, e ho finito
il chap con un pezzo dolce!! Sempre la solita!!
Credo di essere un po' ripetitiva, ma comunque: PER
FAVORE RECENSITE!!
E ora, i ringraziamenti!
Per Dark_Angel: Ciao!! Anche in questo chap ho fatto un Draco malizioso
ma alla fine dolce...è adorabile!!! Grazie mille della
recensione, mi raccomando continua a farlo!! Spero che anche questo
capitolo ti sia piaciuto!! Bacioni! Ps: il mio contatto msn
è: alexacoopers@yahoo.it! Pps: Se anche voi altre
commentatrici lo volete, lo potete prendere tranquillamente, mi fa
molto piacere!! Alla prossima!
Per *Eirene*: Ciao! Prima di tutto grazie di aver recensito, e grazie
per i complimenti!! In questa FF ho deciso di rendere i personaggi
sinceri, senza maschere...semplicemente loro!Ed è questa la
cosa più adorabile!!Però, come vedi, qualche
battibecco ci rincastra sempre, ma sono adorabili pure quando
litigano!! Spero che continuerai a seguirmi!! Baci a presto!
Per Soraya: Ciao tesoro mio adorato!! Grazie Dudì, che
m'incoraggi sempre!! Ora però non esagerare...un libro,
è troppo!! Ricordati che ti voglio troppo bene!!Bacioni la
tua Dudina Alexa!
Per mewjap: Ciao! Ti ringrazio tantissimo per i tuoi adorabili
complimenti che mi hanno fatto tanto contenta!!Ho aggiornato il
più infretta che ho potuto, e spero che anche questo chap ti
piaccia!! Un bacio, alla prossima!
Per mars: Ciao cara!! Non ti preoccupare se non riesci a recensire
tutti i giorni, lo so che mi segui!! Cmq grazie per la recensione, e ti
do proprio ragione: Ron è un cretino!! DRACO SUPPORTER
FOREVER!!! Ok, la smetto!! Un bacio grande e spero di risentirti
presto!! E mi raccomando: STUDIA!!
Per RaRa93: Ciao cara!! Primo, grazie mille per la recensione!! Sentivo
il bisogno di far litigare il trio, per dare il segno che qualcosa sta
succedendo davvero!! Harry l'ho ripreso sul finale, perchè
ci tengo a lui, e lui tiene a Hermione sul serio. Di solito Ron mi
piace, ma in questa FF l'ho voluto rendere più
insopportabile perchè ho in mente una cosuccia sadica sadica
che altro che infarto gli farà venire!! Va direttamente a
fare compagnia ad Allock al San Mungo!! Ma non ti anticipo
nulla!!L'idea della pioggia mi è venuta in prospettiva del
mio prossimo viaggio a Londra, (guarda caso proprio il 21 Luglio!!Che
coincidenza! XD) e volevo rendere la cosa più originale,
sennò diventava noioso!! Inoltre, mi piaceva che
battibeccassero di come volevano la stanza! Per scoprirli è
ancora presto, e di vero non è successo proprio qualcosa, ma
la loro affinità è sempre più grande,
e sta certa che presto qualcosa succederà!Che dirti ancora,
grazie mille per la recensione, e come vedi ho aggiornato ancora prima
per te! Bacioni!! Ps: se hai msn, puoi prendere il mio contatto dalla
risposta di Dark_Angel, mi farebbe un sacco piacere!! Ciao!
Per Nimpha93: Ciao tesoro!! Come ho già spiegato a RaRa, la
lite dei tre è stata fondamentale per lasciare il segno di
quello che sta per accadere!! Ma tu ovviamente l'avevi già
capito...inutile che ti spieghi, ormai sei talmente dentro la storia!!
E questo mi fa TROPPO FELICE! Concordo in pieno su tutto quello che hai
detto su Draco!! E che cavolo!! E' o E' il ragazzo più fio
della scuola?!?! Certo che sì!! E allora!! Altri che occhi
addosso, gli metterei ma qualcos'altro!! Ok, sto entrando nello
sconcio!! Questo è un segnaccio, perchè vuol dire
che anche la storia sta entrando in questo vivo...intimo!! Daltronde,
se l'ho messa raiting arancione, c'è un motivo!! Anche a me
di solito Ron piace, ma in questa FF non so perchè,
m'è venuto davvero antipatico!! Anzi lo so
perchè...per mettere il risalto le super doti di Draco!! Ma
non ne aveva molto bisogno!!! Su Harry ho in mente un bel colpo di
scena, ma non ti dico niente!! Ginny nel libro mi piace, di solito, ma
in questa storia sta prendendo una strana piega...cercherò
di tenerla a bada!Nella stanza delle Necessità i due ci si
ritroveranno presto (Dio benedica l'Inghilterra e la pioggia!!) e ci
saranno presto sviluppi piccanti fra quei due!! Complimenti per la
battuta di Piton, ora sì che ti adoro per davvero!! Il
personaggio misterioso purtroppo verrà fuori tra un bel po'
di tempo, prima devo sviluppare bene la situazione tra Piccolo Principe
e Volpe (Draco e Herm!XD) e lo terrò sempre nell'ombra!!Vi
voglio tenere un po' sulle spine!!
Tornando al nostro discorso, anch'io sono convinta che potremmo
diventare davvero amiche, siamo quasi identiche!! Non amare Londra
è una cosa pressocchè impossibile, è
la città più bella del mondo!Il 21 luglio
sarò lì, e ti dico non sto più nella
pelle!! Sia per ritornare nel posto che amo di più al mondo,
sia per poter avere tra le mani l'ultimo Hp!! Sigh...ma non pensiamoci!
Piuttosto, ti confesso la mia età: Ho 13 anni suonati l'8
febbraio, e sono passata in terza media con voti OTTIMI! Alla gente
certe volte sembra strano che sia così giovane, (non dico
piccola sennò mi deprimo!!) Un mio amico di web, mi aveva
addirittura dato della 18enne!! E' vero che avevamo parlato un quarto
d'ora, di fisica quantistica, meccanica classica, medicina e biologia,
ma 18enne mi sembra un po' troppo!! XD! Vantati pure, fai bene!! Il mio
forte, come potrai intuire è l'italiano (dove il voto
più basso che ho preso è...ottimo!) il cui tema
più corto è stato di 8 colonne, scritto piccolo,
ma nonstante questo, sono orientata verso uno scientifico,
perchè AMO la scienza e la matematica. Strana cosa, ma sono
così!! Ok, ti starò di certo annoiando, quindi la
smetto. Ti avverto, sei hai msn sei OBBLIGATA a prendere il mio
contatto dalla risposta di Dark_Angel, perchè io e te
DOBBIAMO sentirci più spesso!!Ricordati che anche tu sei
fantastica e mi lasci sempre le più belle recensioni!! Alla
prossima, bacionissimiiiiiiiii!!!
...---*Alexa*---...
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Capitolo 11 *** Capitolo 10 ***
Salve a tutit gente!!
Eccomi ancora con un altro capitolo della mia FF. Purtroppo vi devo
dare una brutta notizia. Domani parto, vado a passare il week-end a
Venezia da degli amici, e quindi non potrò aggiornare per
questi due giorni, ma non vi preoccupate!! Il mio caro computerino
viene con me, così potrò scrivere e appena torno
aggiorno subitissimo! Ora vi lascio al capitolo!!Bacionissimi!
-E io possiedo le
stelle, perché mai nessuno prima d’ora si
è sognato di possederle-
XIII de “Il Piccolo Principe”
Così trascorsero le mie giornate prima della fatidica uscita
a Hogsmeade. Tutti i pomeriggi, puntualmente alle sei, io e il mio
Piccolo Principe ci ritrovavamo nella Stanza delle Necessità
(la pioggia non ci dava tregua, ma d'altronde, siamo in Gran Bretagna,
è normale!!) a parlare, ridere, battibeccare, stuzzicarci e
giocare. E piano piano, dentro di me, si stava attanagliando una strana
sensazione ignota e che un po’ temevo, qualcosa di
sconosciuto ma piacevole, la quale però volevo sedare, o al
massimo ignorare. Avevo fatto pace con Harry e Ron. Più con
Harry che con Ron, il quale era ancora arrabbiato con me per il mio
rifiuto. Certo che il mondo è proprio strano, come se fosse
colpa mia se un’idiota con un pessimo tempismo. I due si
erano arresi al fatto che alle sei avevo un impegno improrogabile e me
ne dovevo andare via, ovviamente per rifugiarmi segretamente con il
Principe delle Serpi, ma questo dettaglio gliel’avevo tenuto
nascosto, anche se so, che prima o poi, dovrò riverarglielo.
La situazione era decisamente astrusa, ma a me piaceva. Mi piaceva
passare del tempo con lui, essendo semplicemente noi stessi, rivelarci
e capirci. E non avrei mai potuto pensare che in fondo, io Draco,
potevamo essere così simili, per certi aspetti. Convivevamo
con una situazione per lo più uguale, con la paura di essere
noi stessi, paura del pensiero degli altri. C’era delle volte
però, dove le nostre qualità opposte erano
esasperanti. Tutto era strano, tutto era cambiato. Ma a me non
dispiaceva neanche un po’.
Domenica mattina fui gentilmente (più o meno!!NdHermione)
svegliata da quell’uragano vivente della mia migliore amicha
Ginny, che continuava a sbraitare sul fatto che se non mi fossi data
una mossa saremmo arrivate tardi per andare a Hogsmeade. Mi alzai di
mal voglia, dirigendomi sempre sonnecchiante verso il bagno. Decisi che
se volevo svegliarmi, avrei dovuto usare metodi pesanti, e
così mi buttai sotto la doccia gelata, che
riavvivò i miei sensi. Avvolta nell’accappatoio
blu di spugna, andai in camera posizionandomi con sguardo critico
davanti all’armadio. Stavo per prendere alcuni vestiti quando
l’ultimogenita di casa Weasley mi bloccò ti colpo,
in maniera non proprio cortese.
“Non ci pensare nemmeno, per oggi ti presto i miei di
vestiti!” disse, indicando alcuni abiti che aveva appoggiato
sul mio letto. Si trattava di una minigonna, un po’ troppo
mini, di jeans scura, cono sopra un maglioncino rosso un po’
troppo scollato, calze vermiglie, e decoltè del medesimo
colore.
“Dobbiamo andare a Hogsmeade, non al Moulin Rouge!”
brontolai contrariata. La rossa mi sorrise divertita.
“Niente obbiezioni, Hermione! E’ l’ora di
svegliarsi, di togliersi dalla testa quel mongoloide di mio fratello, e
fare colpo su qualche bel ragazzo! Dai che sei bellissima, e vestita
così lo sarai ancora di più!” rispose
Ginny incoraggiandomi ad indossare gli indumenti che mi aveva dato. Mi
arresi, su queste cose la mia migliore amica era irremovibile. Mi
vestii un po’ contraddetta, ma devo ammettere che il
risultato finale non fu male, anche se rimasi interdetta sulla
lunghezza (o sarebbe meglio dire “cortezza”!NdHerm)
della gonna. Ginevra era vestita con un paio di shorts di jeans molto
short, delle calze nere, maglia scura un po’ troppo scollata
e giacca sempre nera. Nonostante tutto, era adorabile. Mi avvicinai
allo specchio, legandomi i capelli in una crocchia, lasciando
però che qualche ciuffo mi ricadesse su viso. Infine, presi
il cappotto, e con Ginny ci avviammo giù
all’Ingresso. Harry e Ron ci aspettavano davanti al portone,
parlando di chissà quale insignificante cosa. Ci avviammo
insieme verso le carrozze, con Ronald che rimproverava la sorella per
l’abbigliamento succinto che aveva indossato.
“Ronald, dacci un taglio, ok?! Ginny è grande e
bella ormai, mi sembra giusto che si vesta come vuole!”
sbottai frustrata. Era un po’ strano, ma era un periodo che
davo continuamente contro al rosso. Quest’ultimo mi
guardò con gli occhi fuori dalle orbite.
“Sante parole Hermione!” esclamò Ginevra
con gratitudine. Harry rimase in silenzio. Anche lui la pensava come
me, ma non voleva litigare inutilmente. Il viaggio fino al noto
insediamento magico fu anche troppo silenzioso. Arrivati, io e Ginny ci
avviammo per vedere le vetrine dei negozi di abbigliamento,
soffermandoci molto spesso per posare la nostra attenzione su qualcosa
di particolarmente carino. La rossa mi trascinò in un
carinissimo negozio di biancheria intima, dal quale uscimmo con due
complitini (uno a testa!) di cui ancora non riuscivo a capacitarmi. Il
mio ero nero, composto da un push-up e un tanga di pizzo, che forse non
avrei mai messo, o forse sì.
“Mione, Mione guarda!!E’ il nuovo negozio di
abbigliamento che hanno aperto, dicono che deve essere molto carino,
dai entriamo!!” fece tutta elettrizzata Ginny, indicandomi un
negozio sulla destra che recava l’insegna “La
Boutique di Marion”. Entrammo guardandoci curiose intorno. Il
negozio aveva la pareti tinteggiate con varie tonalità di
bourdeux e rosso, davanti alla porta c’era un bancone dello
stesso colore, di legno e molto elegante. Qua e la c’era
qualche divanetto vermiglio, e su tutte le pareti erano esposti molti
tipi di vestiti. Io e Ginevra cominciammo ad aggirarci per il negozio,
scorrendo gli indumenti che in linea di massima erano stupendi. Da una
porta che stava dietro al bancone, comparve una ragazza molto giovane,
dai capelli biondi e la carnagione chiara, con un dolce sorriso
incorniciato da due labbra carnose.
“Buongiorno ragazze!Io sono Marion…avete bisogno
di aiuto?” chiese con gentilezza.
“Non grazie, stavamo solo dando
un’occhiata…” risposi prontamente.
“D’accordo…quando avete bisogno,
ditemelo!” disse la ragazza. Curiosammo in giro ancora per un
po’, quando i miei occhi si posarono su un vestito nero a
pois bianchi, con la gonna a balze e il corpetto liscio e attillato,
che si legava dai dietro con dei laccetti di raso. Le balze erano
ornate da strisce di pizzo. Ginevra mi si avvicinò.
“Wow, Herm te lo devi assolutamente provare, staresti una
favola!” esclamò osservando il vestito.
“Dici?” gli chiesi insicura.
“Certo che dico, ma stai scherzando davvero!” mi
rispose sorridendo.
“Scusa, posso provarmi questo vestito?” chiesi
rivolta a Marion. La ragazza annuì e mi indicò i
camerini. Entrai in uno di essi, tirando la tenda. Mi tolsi
gradualmente gonna e maglioncino, per poi infilarmi il vestito che
avevo scelso. Chiamai Ginny per aiutarmi ad agganciarlo da dietro, e
quando uscii, sia lei che Marion mi guardarono sbalordite.
“Sto male, vero?! Ecco, lo sapevo!!” dissi
sbuffando.
“HERMIONE SEI BELLISSIMA!!” esclamò
Ginevra voltandomi verso lo specchio. Rimasi io stessa stupita di come
il vestito mi stesse così perfettamente. Sembrava mi fosse
stato cucito addosso.
“Se posso permettermi, questo vestito sembra fatto apposta
per te” disse la bionda, sistemandomi
l’allacciatura dietro. Lo sguardo però mi
andò inevitabilmente sul cartellino del prezzo. Era tanto,
troppo. Lanciai uno sguardo sbieco a Ginny che annuì.
“Senti, ci posso pensare?? La cifra è notevole,
non voglio fare un acquisto sprovveduto” dissi alla
proprietaria del negozio.
“Certo, certo mi sembra più che giusto”
rispose subito. Mi tolsi il vestito rimettendomi i miei, e con Ginevra
mi avviai ai Tre Manici di Scopa, salutando cortesemente Marion.
“Ti stava troppo bene, peccato che costava così
tanto!” esclamò la rossa, appena uscite dalla
boutique.
“Infatti!Era fantastico, ma non credo che avrei mai avuto
occasione di metterlo!”
“Non dire stronzate, ci sarebbe stato occasione di metterlo,
non ti preoccupare!! Per Natale te lo potresti far comprare dai
tuoi” propose Ginevra. Io arricciai le lebbra.
“No, a loro ho già chiesto un’altra
cosa…uffa, mi piaceva davvero!”
“Ci credo!”
Stavamo raggiungendo Ron e Harry al bar di Madama Rosmerta, quando mi
venne a mente che avevo finito sia inchiostro, che pergamene.
“Ginny, vado un attimo in cartolibreria, devo comprare alcune
cose, tu intanto avviati, faccio presto!” gli spiegai, per
poi incamminarmi verso la cartoleria. Stavo per entrare, quando mi
sentii prendere per un braccio e fermarmi. Mi voltai di scatto
trovandomi di fronte a due occhi di tempesta e capelli di grano.
“Ciao Volpe…” mi disse piano Draco
Malfoy. Io sorrisi.
“Ciao Piccolo Principe…mi hai fatto prendere un
colpo, come al solito…” gli risposi divertita.
“Sì, sta diventando il mio divertimento
preferito…”
Lo guardai negli occhi. Quegli occhi che vedevo brillare di una strana
luce. Quegli occhi di ghiaccio che si stavano sciogliendo. Quegli occhi
che ora si guardavano in torno indecisi, per poi rassicurarsi e
riposarsi ancora su di me. La bella Serpe, assicurata di non essere
osservato da sguardi indiscreti, mi prese per la mano.
“Andiamo…” mi disse, avviandosi in una
strada interna.
“Andiamo dove?” chiesi con sguardo interrogativo.
Lui mi guardò divertito, avvicinando pericolosamente il suo
viso al mio.
“Ti fidi di me?” mi domandò
inaspettatamente. Io rimasi un attimo spiazzata da questa uscita
inattesa. Abbassai lo sguardo.
“Purtroppo…sì” risposi con un
lieve rossore sulle gote. Lui si mise le mani sui fianchi e mi
guardò offeso.
“Purtroppo?!?!”
Lo squadrai divertita, mettendomi a ridere di gusto.
“Dai che scherzavo!!Però tu non hai ancora
risposto alla mia domanda…”
Lo sguardo del ragazzo si addolcì, e mi sorrise.
“E’ una sorpresa…dai,
muoviamoci!!” mi spronò Draco. Io mi fermai di
botto.
“Ma ho detto a Ginny e gli altri che sarei arrivata
subito…”
“Ehi, ehi niente obbiezioni!!E non dirmi che preferisci stare
con i tuoi amichetti Grifondoro che con me!Forza, andiamo!!”
esclamò tirandomi per il braccio. Mi guidò
all’interno del villaggio, in alcune stradine strette.
L’ultima di queste sfociava davanti ad un boschetto. Ci
addentrammo fra alcuni alberi, mentre posavo su tutto quello che mi
circondava uno sguardo interrogativo. Dopo un pochino ci ritrovammo su
un sentiero. Continuammo a camminare, poi d’un tratto, il
biondo mi tappò gli occhi.
“Siamo quasi arrivati…vieni”
Mi feci guidare da Draco, ero tranquilla anche se non vedevo, se non
avevo il controllo di dove andavo. Il ragazzo mi spingeva deciso.
Finalmente ci fermammo. Sentii il viso del biondo avvicinarsi al mio
orecchio.
“Siamo arrivati…” mi sussurrò
piano. Poi piano mi tolse le mani da sopra gli occhi. Quando gli aprii,
rimasi incantata. Davanti a me c’era un grande spiazzo
contornato da enormi alberi imponenti. Nel mezzo, un piccolo laghetto
riversava immobile e limpido, sembrando una specchio argenteo. Eppur
essendo inverno, tutto era contornato da fiori di ogni genere. Ma vi
starete sicuramente chiedendo cosa abbia di tanto speciale un laghetto
con qualche fiore (anche se era inverno!). Infatti ho tralasciato un
piccolo dettaglio. Intorno a tutto questo svolazzavano delle piccole
craturine luminose dai colori sgargianti, che dalle ali lasciavano
cadere scie di polverina luccicante. Rimasi a bocca aperta.
“Ma queste…queste sono…”
balbettai incredula.
“Sì, esatto…sono
fate…” completò il ragazzo, guardando
soddisfatto il tutto. Mi avvicinai ad una di esse. E per quanto fossero
minuscole, racchiudevano il loro più magia di quanto avessi
mai visto. Ne rimasi a dir poco affascinata, mentre queste mi volavano
intorno tranquille e incuriosite. Mi voltai verso Draco con un grande
sorriso.
“Come fai a conoscere questo posto?” gli chiesi
sbalordita. Lui fece spallucce avvicinadosi a me.
“Ci sono capitato una volta…niente di
che…” rispose vago, mettendosi a sedere sulla riva
del laghetto, guardando il suo riflesso nell’acqua per alcuni
minuti. Io lo fissai stranita.
“Non farai mica come Narciso, vero?!?!” gli chiesi
quasi con una minaccia. Lui mi lanciò uno sguardo
interrogativo.
“Come chi, scusa?” domandò stranito. Io
mi sedetti a gambe incrociate di fianco a lui, sorridendo.
“La mitologia greca babbana, racconta di questo bellissimo
fanciullo di nome Narciso, il quale non si era mai visto allo specchio.
Per questo non riusciva a capire come mai tante ragazze erano
così invaghite di lui. Un giorno, però, si
ritrovò davanti ad un lago, e appena vide il suo riflesso,
s’innamorò perdutamente di se stesso.
Così provava ad avvicinarsi all’acqua per baciare
il suo riflesso, ma tutte le volte che ci era vicino, questo
giustamente, spariva. Addolorato perché credeva di essere
respinto, si tolse la vita…infatti i babbani usano il
termine “narcisista” per indicare uno che ama
perdutamente se stesso, un vanitoso, altezzoso, tronfio, pieno di
sé, vanesio…insomma, te!” spiegai
chiudendo il tutto con una battuta ironica. Il mio Piccolo Principe
parve imbronciarsi un attimo.
“Spiritosa Volpe…interessante la storia di
Narciso, ma era un po’ stupido oltre ad essere un
po’…” e si strofinò la mano
sull’orecchio. Io capì.
“Era solo incredibilmente attratto da se
stesso…non voleva dire che era
proprio…omosessuale…magari solo un
po’…confuso”
“Macchè confuso, e confuso!!Era proprio
ricchione!”
“Piccolo Principe, non hai sensibilità!”
lo brontolai puntandogli il dito contro. Lui
l’afferrò, tirandomi a sé,
finchè non fui a due centimetri dal suo volto.
“Questa accusa è ingiusta
Volpe…” mi bisbigliò sensuale,
inebriandomi del suo fascino. Il cuore cominciò a
martellarmi nel petto, appena incrociai il suo sguardo così
vicino. Troppo vicino. Non doveva baciarmi. Perché a quel
punto, non avrei saputo resistergli.
“Forse…dimostramelo” gli risposi dopo
essermi ripresa dallo stato di trance in cui ero caduta, essendomi
persa nel suo sguardo.
“Tra un po’ Volpe…tra un
po’…” disse, allontanandosi
fortunatamente o non, visto che stavo per prendere il controllo. Tornai
a fissare le fate.
“Ma loro vivono così, senza che nessuno le
accudisca?” chiesi dopo un po’.
“Sì, non hanno bisogno che qualcuno si prenda cura
di loro…se la sanno cavare benissimo, e non vorrebbero
essere mai di qualcuno. Sono nate con il principio della
libertà…” rispose Draco suadente.
“Che vuol dire!!Nessuno è mai di
nessuno!”
“Non è vero invece…”
ribattè il Piccolo Principe contrariato.
“Per esempio…tu sei mia” disse con
semplicità. Sorrisi ma non glielo feci vedere. Avevo un
orgoglio da difendere. Ancora per poco, però…
“Chi te l’ha detto?” gli risposi a tono.
“Sei già di qualcuno?”
“Certo che no!!”
“Allora sei mia…perché nessuno prima
d’ora si era sognato di averti…il mondo
è popolato di stupidi!”
Ero rimasta completamente spiazzata da quelle parole. Erano stata un
colpo al cuore, ma in senso positovo. Nessuno prima d’ora mi
aveva mai detto una cosa del genere. Sentii lo stomaco contrarsi, e il
respiro mancarmi. Cercai di capacitarmi che quello non fosse stato un
sogno, ma la realtà. Anche se sapeva così tanto
di fantasia. Lo guardai intensamente, mente lui posava il suo sguardo
in chissà quele punto. I suoi occhi erano vacui, quasi
indecifrabili, ma in quel momento, riuscii a scorgerci una nota di
dolcezza. Mi alzai di botto, prendendolo alla sprovvista.
“Dove vai?” mi chiese interrogativo.
“Scusami…devo andare!Devo fare una cosa, me
n’ero completamente scordata!! Devo scappare” gli
spiegai voltandomi. Lui si alzò di corsa, e mi
fermò un attimo. Mi guardò per qualche secondo,
poi sorrise.
“Non avevo mai portato nessuno in questo
posto…pensaci” e mi lasciò andare,
voltandosi. Sempre più sbigottita e decisa, mia ccinsi a
tornare indietro. Raggiunsi con una velocità impressionante
i Tre Manici di Scopa, dove mi fiondai per cercare Ginny. La trovai ad
un tavolo in fondo con Harry, Ron, Lavanda, Calì, Dean e
Seamus. La presi e la trascinai fuori senza darle spiegazioni.
Cominciai a correre portandomela dietro, finchè non
raggiunsi la Boutique di Marion.
“Ho deciso! Voglio comprarmi quel vestito!”
esclamai, entrando dentro. La rossa sorrise raggiante. Mi avviai verso
la ragazza bionda che avevo conosciuto quel giorno stesso. Le dissi che
volevo il vestito, e il suo volto si rabbuiò subito di
tristezza.
“Mi dispiace molto…l’ho
venduto!” si giustificò. Ci rimasi un
po’ male. Accidenti a chi ha detto che ogni lasciata
è persa, perché aveva ragione. Uscimmo avvilite
dal negozio.
“Ehi, ma me lo spieghi dove sei stata tutto questo
tempo?” chiese Ginny.
“No…” risposi imbronciata, avviandomi
per la via che riportava alla scuola.
*
“Dove diamine ti eri cacciato, Draco?” mi chiese
subito Blaise, appena mi vide sbucare da una stradina.
“A fare un giro…” risposi facendo
spallucce.
“Me lo potevi anche dire, invece di sparire appioppandomi
questa busta rosa che passo pure da finocchio!”
brontolò il moretto gettando poco garbatamente una busta
rosa antico nelle mie mani. Sopra si poteva leggere chiaramente
“La Boutique di Marion”.
“Che poi, da quand’in qua, ti compri i vestiti da
donna…”
“Non è per me idiota!!”
“Meno male…” soffiò Blaise.
“I pois non mi sono mai piaciuti…”
Allora, che mi dite questo capitolo?! Devo confessarvi che scriverlo
è stata una tortura, perchè avevo tutte le idee
in testa ma non riuscivo a buttarle giù!! Una cosa
straziante!! Anche perchè sapevo dovevo postaro entro oggi,
quindi era ancora più stressante! Ma ce l'ho fatta, e devo
ammettere, mi è venuto anche abbastanza bene!! L'idea delle
fate mi è proprio piovuta dal cielo mentre accompagnavo mia
zia a lavare la macchina (pensate un po' in che momenti m'ispiro!!!!)
mi sembrava carina, e equilibrata. Volevo una cosa sbalorditiva, ma non
esagerata. Draco è stato adorabile alla fine. Come faccio a
far resistere Hermione ancora non lo so, io è dal secondo
capitolo che gli sarei saltata addosso. E infatti, siamo mooooooooolto,
anzi, anche troppo vicini al grande botto! Preparatevi gente!! La
storia di Narciso mi è venuta appena ho pensato al lago. Non
mi stupirei se Draco s'innamorasse di se stesso...è talmente
bello!! Io ormai sono impazzita per lui da tempo...
Ringrazio tutti quelli che hanno letto, e vi dico che mi dispiace
separarmi da voi in questi due giorni!!! Sigh...vi prego, anche se non
ci sono RECENSITE!
Ora i ringraziamenti singoli:
Per *Eirene*: Grazie, grazie e grazie!! Non so che altro dirti,
perchè la tua recensione è stata adorabile!! Come
vedi ho cercato di accontentarmi prima posisbile e aggiornare, mi
dispiace che in questi giorni troverai la mia storia ferma...ma non ti
preoccupare, appena torno aggiornerò subito!Ti ringrazio
ancora tanto per i complimenti!! Bacioni!
Per mars: Ehi ciao!! Beh, volevi il seguito?? Eccotelo servito!! Spero
che questo chappy ti piaccia come i precedenti!! Non mi stupisco che tu
sia rimasta stupita (scusa il volontario gioco di parole!!XD) che io
sia così giovane...c'ho fatto l'abitudine!!Grazie dei
complimenti e della recensione!! A presto!!Baciiiiiii!!!
Per Nimpha93: Ciao tesoro!! Non so da che parte cominciare a
ringraziarti, sei troppo fantastica!! Non sai quanto sono felice che il
capitolo ti sia piaciuto, spero che anche questo sia all'altezza. Ti
posso dire che sulle doti nascoste di Draco c'ho perso una notte,
riempendo il cuscino di bava. E che ca...!!Hermione c'ha un
autocontrollo da far paura (anche se finalmente sta venendo
meno!!Evvai!!). Concordo in pieno sul fatto del "Draco sdolcinato" io
odio le FF dove subito diventa tutto carino e smieloso! Non voglio mica
diventare diabetica, mia zia basta e avanza in famiglia!! Draco
è pur sempre lui, e anche se portava una maschera, il suo
carattere è pur sempre il suo, scontroso e combattivo! E'
vero, sta cambiando, ma piano piano...con calma...e
soprattutto...adorabilmente!!Quando mi sono immaginata il sorriso di
Draco, per descriverlo, ti confesso sono rimasta dieci minuti
imbambolata come un'idiota, talmente incantata. Possibile che un
personaggio inventato mi debba far cadere nel mondo dei pensieri sconci
un minuto sì e un minuto sì??? E che diamine!!
Per quanto riguarda Blaise, io firmerei carte false per fare un bel
pensierino...macchè pensierino!! Proprio una cosa concreta,
con lui!! Come avevo già spiegato, è uno dei miei
pers. preferiti, e con Draco fa una coppia da sogno (sconcio!). Mi
dispiace averti messo Draco e Blaise nella stanza delle
necessità, provocandoti pensieri non proprio casti, ma
consolati: GLI HO FATTI ANCHE IO!! Minchius, me li ritrovassi insieme
così, darei di matto, LI AMO!!! Ti prometto che non
dirò più che ti annoio, e mi fa piacere che non
sia così!! Caspita, ti faccio davvero i complimenti per come
sei uscita con tutti ottimi, sei davvero bravissima!! La lode a
italiano poi...wow, COMPLIMENTI! Sono davvero contenta!! E' bello poter
confrontarsi con gente come te, mi fa capire che non sono la sola
ragazzina al mondo che parla come una centenaria (è
così che mi hanno soprannominato i miei adorati compagni di
classe!) di argomenti di spessore!! DIO TI BENEDICA! Ti confesso, che
anche io non avevo mai pubblicato storie, prima di ora ovviamente,
anche se ti assicuro, ne ho scritte (anzi ne sto scrivendo,
perchè ancora non sono ultimate!!) almeno una trentina!! Ce
ne sono alcune che è vero, non pubblicherò mai,
anche perchè certe volte scrivo solo per sfogo, o per la
semplice voglia di farlo. Scrivo per me stessa. Ti capisco se non vuoi
pubblicare nulla, è normale!! Mi ci è voluto un
sacco di tempo di autoconvincimento per pubblicare questa storia, avevo
una vergogna!! Ma poi arrivano ragazze adorabili come te che mi dicono
cose adorabili e mi sento troppo felice di essermi decisa a postare
questa FF!
Spero davvero di trovarmi bene allo scientifico, anche se sono ancora
dibattuta tra questo e il classico...ma ho ancora un pochino per
pensarci, dai!!Te l'ho già detto che sei davvero
bravissima?? Sì, ma te lo ribadisco, non fa mai male!! Anche
i miei amici mi considerano la secchiona migliore del mondo, dando
sempre per scontata la mia bravura. LI AMO I MIEI AMICI! Mi dispiace
una cifra che non hai msn (sigh sigh!!) per questo
continuerò anche io a tediarti (la risposta che ti sto dando
tra un po' è più lunga del capitolo!!). Il mio
colore preferito è il nero, e subito dopo il blu, e questa
è solo una delle tante cose cha abbiamo in comune. Ma lo sai
che anche io ora sto leggendo il Ritratto di Dorian Grey???????? Dai,
è impressionante!!Quando l'ho letto mi sono messa troppo a
ridere perchè sembra una cosa impossibile, e invece
è vero!! Anche io ovviamente amo leggere, e leggo davvero di
tutto, e di conseguenza, scrivere. Sono una Corvonero doc, con molte
sfacciettature Serpeverde, il mio personaggio preferito è
Albus Silente (il mio idolo!!! Nonchè angelo custode!! XD) e
odio con tutto il mio cuore quel traditore bastardo di Piton (credo che
tu abbia già intuito perchè!!) la Umbridge, e Cho
Chang. In cottraposizione mi piacciono molto, oltre ad Abus, Harry,
Draco, Blaise, e Hermione, con un solo piccolo problema: tutte le volte
che penso a lei, mi viene in mente quella p*****a di Emma Watson e
sclero!! ODIO EMMA WATSON con tutto il mio cuore, il solo parlare di
lei mi da sui nervi!! Il mio animale preferito è l'aquila,
perchè è libera, e può volarsene via,
mentre io sono ancora imprigionata in questo schifo...ma sorvoliamo!!
Parlo l'italiano, l'inglese (tutti i santissimi giorni con mia mamma e
mia zia! Anche se abbiamo delle piccolo incomprensioni
perchè io, parlo l'inglese, e loro l'americano!!) il
francese, e so qualche parola di spagnolo! Anche io adoro andare a
scuola (una volta ho addirittura ammesso che è il mio
"habitatt naturale" lasciando di stucco la mia classe). Credo di avere
un grandissimo difetto: sono molto vendicativa. Ma tanto tanto tanto
tanto tanto. E di questo mi rammarico, ma non posso farci nulla. Ora
anche tu sai parecchie cose su di me, possiamo ricattarci a
vicenda!!Dai scherzo!! In questi giorni starò malissimo
senza poter leggere le tue recensioni! Sigh...un'ultima cosa: TI
ADORO!! Bacionissimiiiiiiiiii!!!!
Per Soraya: Ciao Dudetta!! Ma si, pavoneggiamoci alla faccia di quel
lurido di Piton e dal tegame Watson! Mi ricordo che quando ci siamo
scambiate le prime e-mail, mi avevi dato della sedicenne!! Hihihi
grazie della recensione, e tra due settimane finalmente ci
vediamooooo!!! Bacioni ti voglio un mondo di bene per
l'eternità, la tua Dudina preferita!!
Per Dark_Angel: Ciao! Grazie mille per la recensione, sono contenta che
il cap ti sia piaciuto anche se ti ho lasciata in sospeso...va beh,
eccoti il continuo!! Spero che ti piaccia lo stesso come gli altri
chap!! Grazie ancora, ci risentiamo presto!! Bacioni!!!
...---*Alexa*---...
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Capitolo 12 *** Capitolo 11 ***
Ciao a tutti!! Eccomi
con un altro capitolo della mia FF! Vi premetto subito che l'ho scritto
in macchina mentre io e mia mamma ci perdevamo per Mestre, quindi non
so quali saranno gli effetti collaterali...siate magnanimi
però!! Un bacione grande grande e buona lettura!!
Così
il Piccolo Principe addomesticò la volpe.
XXI de “Il Piccolo Principe”
Il
giorno dopo mi svegliai presto, presa dal rimpianto di non aver
comprato quel meraviglioso vestito. Okey, vi sembrerà una
cosa sciocca, in fondo era solo uno stupido vestito che non avrei mai
messo…ma sotto c’era di più. Il mio
dover sempre riflettere per far qualcosa, non farsi mai prendere
dall’impulso di fare qualcosa di avventato, senza pensarci,
solo perché in quel momento hai voglia di farlo. Dovevo
sempre stare a confrontare pro e contro, e decidere razionalmente. Ma
quando decidevo era troppo tardi. Fin quando si parla di un vestito, ci
si può anche stare, ma quando succederà con cose
davvero importanti?! Non voglio vivere una vita di rimpianti. Mi alzai
scocciata, scacciando le coperte in malo modo.Tutte le mie compagne di
stanza dormivano ancora. Mi diressi svelta in bagno, mi preparai
velocemente. Guardai distrattamente l’orologio. Tra poco le
ragazze si sarebbero svegliate, era meglio scendere giù. La
Sala Comune era ancora deserta. Mi posai sgraziatamente sul divano,
sbuffando. Non so se l’avete capito, ma era di umore pessimo.
Appoggiai la testa sul pugno chiuso, rifugiandomi nei miei pensieri. Mi
venne in mente il pomeriggio di ieri, mi vennero in mente le fate, mi
venne in mente Draco. E le sue parole. Quelle di cui ancora non
riuscivo a capacitarmi. Sorrisi. Ero sua? Forse…lui era mio?
Non lo so… Aveva detto che non aveva mai portato nessuno in
quel posto. Voleva dire che avendoci portato me, mi considerava
speciale?? Mille domande affolavano la mia mente confusa, quando
finalmente, la chioma di fuoco di Ginny si fece largo fra le altre,
venendomi sorridente in contro.
“Buongiorno Herm…come va?” mi chiese
interessata.
“Bene, bene…andiamo a fare colazione? Ho un
bisogno convulso di caffè!” esclamai alzandomi, e
insieme ci avviammo in Sala Grande.
“Dai, me lo dici dove sei stata tutto quel tempo
ieri?” fece Ginevra curiosa. Io feci spallucce.
“A fare un giro…” fu la mia fugace
risposta.
“Menti!!” insistette la ragazza. Sbuffai.
“E’ vero, invece!”
“Si va beh, ma con chi l’hai fatto questo
giro?”
“Ehhh…sapessi….dai scherzo!Con
nessuno!”
“Questa sì che è una bugia grossa come
un troll di montagna! E va bene, mi arrendo…se non me lo
vuoi dire…”
Feci un sospiro di sollievo. Non volevo che i miei amici, sapessero il
mio segreto. Che scoprissero il mio Piccolo Principe. Avrebbero
sicuramente rovinato tutto con i loro inutili discorsi, già
me li sentivo. Perché certa gente è
così ottusa?! Critichiamo tanto le Serpi, ma non siamo poi
così diversi da loro. Varcammo la soglia della Sala
andandoci a sedere nel centro del tavolo. Mi versai
un’abbondante dose di caffè, l’unica
cosa che riusciva a placare il mio cattivo umore. Mi gustai il sapore
amaro del caffè, che mi riavvivò. Aspettai un
po’, prima di cominciare a mangiare. Adoravo
l’aroma che ti lasciava il caffè in bocca. Dopo
qualche minuto, finalmente, arrivarono Harry e Ron, che mezzi assonati
mi salutarono sbadigliando, e si buttarono poco delicatamente sulla
panca, per cominciare la colazione. Quando cominciai ad imburrarmi un
toast, sentii un forte scroscio di ali, segno che stava arrivando la
posta. Alzai il capo e vidi planare un grande stormo di gufi, in tutte
le direzione. Aspettai che uno di questo mi portasse la Gazzetta del
Profeta. Ma quando questa arrivò, non era la sola cosa.
Infatti, un delizioso barbagianni nero dagli occhi ambrati, mi
posò davanti un pacco di medie dimensioni, bianco, con un
enorme fiocco argentato. Lo guardai con curiosità. Non era
il mio compleanno, a Natale mancava ancora più di tre
settimane, e che sapessi non era nessuna festa di Santi od onomastico.
Hermione era un nome così inconsueto, poi!
“E’ il tuo compleanno Mione?” mi chiese
stranito Ron, ancora troppo addormentato per ricordarsi il giorno del
mio compleanno.
“No…” risposi guardando il pacco
incuriosita.
“Beh, che aspetti? Aprilò!” mi
spronò Ginny. Sciolsi con cura il nastro di raso argentato,
scartai la carta bianca, e aprii la scatola. Cercai fra alcuni fogli di
carta velina, e finalmente trovai il contenuto del regalo. Rimasi a
bocca aperta, tirando su il vestito che ieri mi volevo comprare alla
Boutique di Marion. Spalancai gli occhi in una di quelle espressioni
sbigottite che neanche davanti ad un Ungaro Spinato che balla il
tip-tap. Rimasi attoinita di fronte a quella sorpresa. Non mi sarei
neanche lontanamente immaginata che qualcuno avrebbe potuto avere un
pensiero talmente fantastico. Ginevra lanciò un gridolino
eccitato.
“Hermione!! E’ il vestito di ieri!”
esclamò, prendendolo tra le mani.
“Lo so!!” fu la mia risposta, che assomigliava
molto di più ad uno strillo intrinseco di gioia.
“Ma non c’è scritto chi te lo
manda?”
Cercai dentro la scatola per un pochino, finchè non trovai
una busta di pergamena con scritto in caretteri eleganti “Per
Hermione”. L’aprii eccitata. La lettera recitava:
“Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come
illuminata!Conoscerò un rumore di passi che sarà
diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere
sottoterra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana come una
musica! E poi guarda! Vedi, laggiù in fondo, quei campi di
grano? Io non mangio il pane e il grano per me è inutile. I
campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma
tu hai dei capelli color dell’oro! Allora sarà
bellisimo quando mi avrai addomesticato! Il grano, che è
dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore
del vento nel grano…
Per favore, ADDOMESTICAMI!! O forse, l’hai già
fatto… tuo P.P.”
Ad ogni rigo che scorrevo, il sorriso sulle mie labbra si faceva sempre
più ampio. Le mani tremavano d’emozione. Arrivata
alla fine il mio cuore batteva all’impazzata, pensando che se
avesse continuato così, sarebbe sgusciato fuori dal petto.
Avvicinai la lettera al naso, aspirai un familiare profumo di menta.
Alzai lo sguardo, puntandolo dritto dritto al tavolo delle Serpi. Draco
mi guardava incuriosito, con un sorrisino divertito che gli occupava la
sua bocca perfetta. Mi fece l’occhiolino di sfuggita,
tornando a puntare gli occhi sul piatto della colazione. Tuo P.P.: Tuo
Piccolo Principe. Sì, era mio, ora ne ero certa. E sarei
voluta correre verso di lui, afferrarlo e stringerlo fra le mie
braccia, sentirlo davvero mio, fargli capire che non volevo lasciarlo,
che era mio e che ormai lo sarebbe stato per sempre. Cosa mi fermava da
questo?! Due tavoli di pregiudizi e orgoglio. Sospirai. E senza dire
una parola, afferai borsa e scatola, e corsi via, veloce, dilegundomi
fuori dalla Sala Grande. E in quel momento, venni fulminata da
un’idea. Una pazzia. Una pazzia che forse, mi sarebbe costata
più del dovuto, ma non m’importava. Era il momento
di rischiare.
*
Avvolta nel mio mantello nero, aspettai appoggiata al muro la
campanella. Quando questa suonò, mi nascosi un poco.
Studenti di tutte le case e tutti gli anni sciamarono fuori dalla Sala
per dirigersi a lezione. Appena scorsi una testa dai capelli color del
grano, mi avvicinai furtivamente, e prendendolo per un braccio, lo
trascinai veloce come la luce dietro le scale. Draco mi
guardò stranito.
“Non dovrei essere io quello che ti prende alla
sprovvis…” cominciò la Serpe, ma non
riuscì a terminare la frase, perché le mie labbra
si erano inevitabilmente schiuse sulle sue, in un dolce bacio che
sapeva d’innocenza, di dolcezza, di gratitudine. Di
addomesticamento. Le sue labbre erano morbide, sapevano di menta e di
tabacco, e rispondevano al bacio sinuosamente. Furono attimi stupendi.
Gli cinsi il collo, stringendolo. Sentii le sue braccia circondarmi la
vita. Quando ci staccammo lui era ancora più stranito.
“Era un grazie?” mi chiese divertito, sempre con il
solito sorrisino incredibilmente sexy stampato in quelle labbra che mi
avevano stregato.
“Basta parlare…seguimi!” gli dissi
prendendolo per la mano, e assicurandomi che non ci fosse
più nessuno nei paraggi.
“Sei pazza, abbiamo lezione con la McGrannitt!”
“Da quand’in qua sei così
diligente?”
“Da quand’in qua sei così
libertina?”
Lo guardai dritto in quegli occhi nebbiosi.
“Ti fidi di me?” gli chiesi con enfasi. Lui
aspettò un attimo, poi sorrise.
“Purtroppo…sì!” mi rispose,
ridendo.
“Allora vieni senza fare obbiezioni!” gli intimai,
tirandolo e cominciando a correre verso il parco della scuola.
Conoscevo i rischi a cui andavamo in contro se ci avessero scoperti.
Una punizione con i fiocchi non ce l’avrebbe tolta nessuno. E
sapete la cosa straordinaria? Non me ne importava niente. Mentre
correvo, la mano intrecciata a quella del mio Piccolo Principe, il
vento fra i capelli, il sorriso sulle labbra, il cuore che martellava,
la testa senza pensieri, mi sentivo improvvisamente leggera, libera.
Felice. Draco mi squadrava divertito, seguendomi e tenendo il mio
passo. Passammo intorno al Lago Nero, finendo sulla riva opposta,
quella che dava di fronte alla Foresta Proibita. Finalmente mi fermai,
riprendendo fiato.
“Da quando ti conosco, non facciamo altro che
correre!” ridacchiava il biondo. Finalmente leggevo nei suoi
occhi qualcosa di nuovo e inedito. La spensieratezza, la gioia, forse,
addirittura la felicità. Mi piazzai davanti al ragazzo con
un sorrisino malizioso stampato in volto. Con un movimento secco e
deciso, slacciai il mantello, che cadde ai miei piedi, lasciando il
Piccolo Principe sbigottito. Indossavo il vestito che mi aveva
regalato, le mani sui fianchi e un ghigno furbetto dipinto in volto. La
gonna corta slanciava le mie gambe lunghe e snelle. I capelli mi
ricadevano morbidi sul collo nudo. Il vento mi passava per lo scollo
profondo che metteva in risalto il mio seno prosperoso. Faceva freddo
ma non m’importava. Quella fu la prima volta che lasciai
Draco senza parole. Mi guardò per non so quanto tempo con
uno sguardo voglioso e malizioso. Finalmente si avvicinò a
me, senza staccarmi i suoi occhi magnetici di dosso.
Cominciò a posarmi dappertutto carezze bramose di me.
“Sei bellissima…questo vestito ti sta talmente
bene che quasi mi dispiace dovertelo
togliere….quasi….” mi
sussurrò all’orecchio. Tutti e due ci
mettemmo a ridere. Improvvisamente Draco mi prese una mano, e
l’appoggiò sul suo petto, all’altezza
del cuore. Cuore, che ora battava con un ritmo frenetico.
“Lo senti? Una cosa così non mi era mai
capitata…pensavo di non avercelo nemmeno il cuore. In
realtà era solo addormentato. Mi serviva solo una volpe che
me lo svegliasse….” Pronunciò quelle
parole lentamente, come se volesse imprimerle perennemente nella mia
testa. Rimasi spiazzata. Tutto questo non era possibile, ed invece era
così. Davanti a me stava il mio Piccolo Principe, con il
cuore impazzito, il sorriso divertito e lo sguardo spensierato, e avevo
solo voglia di…averlo. Intrecciai una mano con la sua, e lo
strinsi di nuovo a me, appoggiando la testa sul suo petto scolpito.
“Ti voglio Piccolo Principe…ti voglio tutto e solo
per me, perché sei stato come una benedizione mandata dal
cielo, che mi ha fatto riscoprire la vita. E quando sono con te, tutto
diventa semplice, tutte le preoccupazioni se ne vanno. Siamo solo noi
due, e basta. Senza maschere. Ed è così che ti
voglio…per favore, fammi tua…” gli
dissi quasi come fosse una supllica.
“Volpe, tu sei già
mia…Perché sei l’unica che è
riuscita ad intuire la mia vera anima, e perché sei
l’unica a cui vorrei farla intuire. E non avrei mai pensato
una relazione del genere tra me e te, ma si sa, le cose migliori sono
sempre quelle inattese!Ti avverto che sei appena finita in un bel
guaio, perché da ora in poi non ti lascerò
più…”
E dopo queste parole, mi baciò, con passione travolgente,
facendomi fremere fra le sue braccia. Non sapeva che quello che aveva
detto era una bugia, non lo sapevo nemmeno io.
E fu proprio con quelle parole di menzogna, che il Piccolo Principe mi
addomesticò…
Uno, due, tre:
ALLELUJA!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ce l'hanno fatta finalmente quei due! Era
anche l'ora!! Ma non è finita qui!! Infatti, questo capitolo
non è ancora finito!! Quando ho ultimato anche la seconda
parte ve lo posto! Beh, che mi dite?? Vi è piaciuto?? A me
non tanto, non sono proprio soddisfatta soddisfatta, magari potevo fare
di meglio...non lo so, mi sembra che non sia abbastanza! Ma in fondo,
non sta a me giudicare, sta a voi, no?? E allora, fatelo, RECENSITE!!
Vorrei fare
un appunto sul vestito. Sembra che l'abbia preso alla leggera, in
realtà, questo vestito, andando avanti, e specialemente alla
fine, avrà un ruolo molto importante. Quindi non pensiate
che l'abbia preso con leggerezza, senza dargli importanza!! Ci
mancherebbe!! Ma ci vuole tempo...hihihi...
Ed ora, i
ringraziamenti:
Per *Eirene*:
Ciao!! Prima cosa, grazie mille per i tuoi fantastici complimenti che
mi fanno sempre troppo felice. Eccoti il capitolo, che credo molto
dolce, ma anche abbastanza intenso, e che dire, spero che ti piaccia!
Fai bene a non essere convinta che Draco quel posto l'abbia scoperto
così a caso...ma di questo se ne riparlarà fra un
po'! XD! La Volpe ha fatto sciogliere il Piccolo Principe, ma come ho
già detto, il vestito non ha ancora finito! Grazie ancora
per i complimenti e per la comprensione! Baciottoli!
Per dilly_23:
Ciao!! Grazie tante per tutti i complimenti, mi hai fatto
contentissima!! Il Piccolo Principe è un libro fantastico,
è per questo che l'ho usato sulla mia FF, e come posso
constatare dai tuoi bellissimi giudizi, che devo aver fatto proprio
bene! Spero che anche questo cap ti sia piaciuto e che continuerai a
seguirmi!! Grazie mille per la recensione, quando dici che la mia
storia è una delle più belle che hai letto, mi
fai felicissima! Bacioni!
Per RaRa93:
Ciao!! Prima di tutto, non ti preoccupare assolutamente se ti sei
scordata di recensire, ci mancherebbe!! Non sei ne stupida ne tanto
meno svampita, con tutte le bellissime recensioni che mi hai
lasciato!!! Sono contenta che il chap con la storia di Narciso ti sia
piaciuta! Ho seguito il tuo consiglio, e come vedi in viaggio ho
scritto! Spero che mi sia venuto bene, e se non è
così di rimediare con la prossima parte!! A prestissimo,
bacioni!!
Per chiara:
Ciao!! Non ti scusare, figurati, se eri partita mi sembra
più che giusto!! Come vedi poi sono partita pure io!! XD!
Sono contentissima che i chap ti siano piaciuti, spero che questo non
sia da meno!! Alla prossima, baciiiii!!!
Per Soraya:
Ciao Dudetta!! Ti avverto la storia si sta facendo losca a bestia, il
prossimo chap sarà molto...interessante!!Va beh, ti racconto
poi!! Bacioni, ti voglio un mondo di bene, -13!
Per Nimpha93:
Ciao tesoro mio!Eh sì, hai visto, Dracuccio si sta
sciogliendo come neve al sole!! E tutto per la sua Volpe! A Blaise ci
pensiamo noi!! XD! Ancora una volta, hai capito quello che c'era da
capire, ormai mi sento ripetitiva, ma a volte la storia la capisci
più tu che io! E' allucinante!! Sono stracontenta che l'idea
delle fate ti sia piaciuta, e soprattutto mi ha fatto felice il fatto
che inconsciamente ti ho messo nella FF! La storia del libro
è pazzesca per davvero!! Alla faccia delle coincidenze!
Dickens mi piace, però, non lo so, Wilde mi da qualcosa in
più! A parte che amo i suoi aforismi, e dico sempre che se
fosse vissuto oggi, e non fosse stato gay, sarebbe stato l'uomo della
mia vita! Ok, magari dopo Draco, o Blaise, o Harry...ma non divaghiamo!
Ti dirò, la frase di Draco che da degli stupidi al mondo
m'è venuta spontanea, così, di getto, e poi
ripensandoci ci stava bene anche se avevo paura di esporlo troppo...poi
vorrei dire una cosa. Draco sarà anche narcisista, ma almeno
lui se lo può permettere!! E che ca...!!! La mia mente tutte
le volte che c'ha da pensare a lui per la storia entra in un vortice di
pensieri decisamente nc17 che credo si abbatteranno nel prossimo
capitolo, visto che non ce la faccio più!! Sto scoppiando,
devo scrivere Draco come so io, e soddisfare la mia mente perversa, che
al solo pronunciare quel nome, entra nel mondo della sconcezza. Ok,
sono una mente malata, ma io ne vado fiera!! Anche a me Draco e Blaise
mandano fuori di testa, e se vogliamo essere pari, il mio punto debole
non è la cioccolata, ma bensì il CAFFE'!!! Ora ci
possiamo controriccattare!! Hahaha dai scherzo!! Non ti preoccupare, ho
capito perchè ami la mia storia, ma anche tu devi capire che
amo le tue recensioni!! Sono tornata a casa e appena ho messo piede in
casa, ho aperto il computer nell'ingresso (non ho nemmeno saluto, e non
sono nemmeno scesa!) e ho controllato subito se avevi recensito!! Non
posso fare a meno delle tue recensioni, ne di te!! Io ti adoro di
più!! Bacionissimi al prossimo perverso chap!
Per
Dark_Angel: Ciao! Beh, che dire, grazie mille per tutti quei bei
complimenti, sono stracontenta che ti piaccia il modo in cui scrivo,
anche perchè essendo così giovane ho paura di non
avere molta tecnica!! A presto, bacioni!
...---*Alexa*---...
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Capitolo 13 *** Capitolo 12 ***
Ciao a tutti gente!!
Ed eccomi ancora, con il 12esimo capitolo!! Che in realtà
sarebbe la seconda parte dell'11esimo, ma che poi è
diventato un capitolo a parte per motivi di lunghezza. Come sono
prolissaaaaaaaa!!! Ma sorvolando questo, vi devo subito dire una cosa:
QUESTO CAPITOLO CONTIENE UNA SCENA DI SESSO ESPLICITO perciò
se vi da noia, non leggete.
Per
gl'impavidi invece che andrannò avanti, BUONA LETTURA!
Voi siete come era la
mia volpe. Non era che una volpe uguale a cento mila altre. Ma ne ho
fatto il mio amico, e ora è per me l’unica al
mondo.
XXI de “Il Piccolo Principe”
Il
vento non accennava a placarsi. C’era la solita impertinente
brezza che soffiava indisturbata senza darci tregua.
S’insinuava fra vestiti e capelli, cospigliando il tutto.
Hermione dormiva. Con il respiro regolare e la testa sul mio petto, si
era sperduta nel suo mondo personale di cui lei e soltanto lei era
padrona. Si era addormentata così, dolcemente, fra le mie
braccia forti che si sentivano così fuori luogo nel tenere
un essere talmente fragile e puro. I capelli di cioccolato ricadevano
scomposti sulla mia maglia, alcuni andando a solleticarmi il collo. Il
suo corpo snello era scosso da qualche brivido di freddo, nonostante le
stringessi a me, e l’avessi coperta con il mentello, quel
mantello che dopo esserselo tolto mi aveva lasciato a bocca aperta.
L’avevo vista solo di spalle, in quel vestito, e vederla che
lo posava anche se lo voleva mi aveva dato un fastidio enorme. Ma non
avrei mai pensato che con quello addosso avrebbe buttato giù
tutte le mie invarcabili difese. Cadute a terra, come quel mantello,
lasciandomi impotente di fronte a quella ragazza che mi aveva
addomesticato. Incredibile come tutto questo è potuto
succedere. Quella ragazza che dormiva placidamente fra le mie braccia,
con un’espressione beata e innocente dipinda sul volto, era
il mio bagliore di speranza per riuscire a vivere. Vivere intensamente
la vita. Le posai un gentile bacio sulla fronte, un bacio di
gratitudine per aver riecceso in me la voglia di cambiare. O meglio, di
essere quello che sono. Si mosse appena, spostando il capo. Erano ormai
un paio di ore che la fissavo a sua insaputa. Osservavo ogni singolo
centimetro di lei, e tutto mi pareva così assurdamente
perfetto. Era bellissima. Quando dormiva, ancora di più.
Sentii la sua stretta farsi più forte. Aveva freddo. Dopo
una manciata di minuti, si mosse ancora, e aprì i suoi occhi
dorati da cerbiatta, fissandosi in torno prima spaesata, poi sollevata.
“Scusami Piccolo Principe, non volevo
addormentarmi...” bofonchiò con la voce ancora un
po’ impastata, mettendosi a sedere.
“Non scusarti Volpe...quando dormi sei divina” gli
sussurrai all’orecchio, mentre le cingevo la vita con fare
possessivo ma tenero. Lei si voltò verso di me raggiante, e
posò sulle mie labbra un bacio soave.
“Che ore sono?” mi chiese quando si
staccò. Detti un’occhiata di sfuggita in direzione
del mio orologio, che però non c’era.
“Ehm...mi pare di aver sentito suonare la campanella della
prima lezione del pomeriggio...” risposi poco convinto. Vidi
l’espressione della ragazza mutare da preoccupata a
rilassata. Fece spallucce, tornando ad appoggiarsi sul mio torace.
“Pazienza...oggi tanto non sarei riuscita a seguire neanche
una parola delle lezioni...” commentò la mia Volpe.
“Come mai?” chiesi incuriosito da
un’affermazione del genere, fatta dalla ragazza
più diligente della scuola.
“Sarei stata troppo impegnata a pensare a te...”
rispose mentre un adorabile sorriso compariva fra le sue labbra. Mi
sporsi per baciarla.
“Questa sì che è una vera e proprio
dichiarazione...se prima potevo non essere sicuro che ti avevo
addomesticato, ora è proprio una certezza!”
Hermione si aprì in una risata allegra, inebriando
l’aria di brio. Mi unii alla sua risata, cosa molto insolita
da parte mia. Ma ormai, eravamo un tutt’uno. Anche nel
ridere. Quando la nostra manifestazione di ilarità si fu
placata, tornammo a squadrare il panorama pensierosi. Passarono attimi
interminabili di silenzio, con il suo familiare odore di vaniglia nelle
narici, la sua mano affondata nei miei capelli.
“Mi è venuta voglia di Api Frizzole”
esclamai d’un tratto. Vidi i suoi occhioni aprirsi in uno
sguardo stranito e decisamente buffo.
“Come hai detto, scusa?” mi chiese Hermione.
“Ho detto che mi è venuta voglia di Api
Frizzole” ripetei piano e scandito. La riccia rimase ancora
più interdetta.
“Api Frizzole? Come fai ad avere voglia ora di Api
Frizzole?”
“Non lo so...ma perchè scusa, è vietato
aver voglia di Api Frizzole?! E poi, stando qui, a scambiare dolcezze
con te...”
“Insinui che ti ho fatto venire voglia io di Api
Frizzole?” chiese imbronciata, alzandosi e mettendosi le mani
sui fianchi.
“Non mi sembra di essere ne un’Ape, ne tanto meno
Frizzola!” continuò poi. Io mi alzai ridendo, e
guardandola bonariamente.
“Non intendevo questo Volpe...” le dissi piano,
prendendola per i fianchi e dandole un bacio passionale. Mi staccai
sorridendole.
“Andiamo...” feci, prendendole la mano.
“Andiamo dove?” mi chiese.
“Andiamo a prendere le Api Frizzole!!” esclamai con
ovvietà.
“Ora? Ma sei pazzo!! Già abbiamo saltato tutte le
lezioni, ora vuoi anche andare a Hogsmeade?!?! Così ci
espellano! E poi è troppo lontano, a piedi ci si mette
un’eterntità! Senza contare che tra un
po’ ci daranno per dispersi...” ribattè
Hermione decisa.
“Ehi, ehi, respira!Primo, a Hogsmeade non ci voglio andare.
Voglio andare da Mielandia, quindi basta passare per il passaggio
segreto della Straga Orba, che conosco anche io, cara! Secondo, non
m’importa quanto tempo ci mettiamo, ne tanto meno se ci danno
per dispersi. Terzo, ormai, infrante le regole per infrante, una
scappita non sarà di certo niente di che; e quarto: quando
voglio una cosa, la devo avere. Punto!”
La mia Volpe mi guardò prima cupa, poi scettica e in fine,
rassegnata.
“Andiamo?” insistetti, prendondole la mano.
“Andiamo” acconsentì lei, con un leggero
sbuffo. Io le sorrisi soddisfatto, mentre c’incamminavamo
costeggiando il Lago, che molto probabilmente da lì a poco,
si sarebbe ghiacciato. Il cielo non presentava certo uno dei suoi
spettacoli migliori, mostrando alcuni grandi nuvoloni grigi che
presagivano tempesta. O almeno, pioggia. Continuammo a camminare in
silenzio, fino a che non ci ritrovammo di fronte al portone della
scuola. Prima di entrare, ci guardammo intorno assicurandoci che
nessuno ci vedesse. Poi, velocemente, cominciammo a correre su per le
scale, attraversando i corridoi cercando di non farci scoprire.
Arrivammo davanti alla statua della Strega Orba con il fiatone. Mi misi
le mani sulle ginocchia, mentre Hermione si appoggiava un attimo alla
parete.
“Te l’ho già detto che da quando ci
conosciamo non facciamo altro che correre?” chiesi con
sarcasmo. Lei rise, annuendo.
“E’ proprio questo il bello del nostro
rapporto...”
“E poi almeno facciamo esercizio”
Ci guardammo un attimo negli occhi, e scoppiamo a ridere. Sembravamo
due bambini che giocavano ad “Acchiappino”. Ma
bambini non lo eravamo più. Era questa la verità
a cui presto saremmo andati in corto. Dopo qualche altro minuto di
riposo, entrammo nel passaggio segreto sulla schiena della Strega. Era
un cunicolo buio e stretto, al quanto inquietante. Sentii subito la
stretta di Hermione circondarmi il braccio.
“Non avere paura...ci sono io qui con te...” le
sussurrai all’orecchio, abbracciandola per il giro-vita.
Quella frase mi uscì così, diretta e spontanea,
facendo brillare gli occhi di Hermione. La mia Hermione. Sentivo verso
di lei uno strano senso di protezione, e lei doveva sapere che io
c’ero, che l’avrei protetta. Da tutto e da tutti.
Ma in questo fallii. Non la protessi da me...
“Non ho paura...so che ci sei...”
bisbigliò la riccia, appoggiando lievemente la testa sulla
mia spalla. Cominciammo a percorrere la galleria sotterranea, dove
regnava un silenzio irreale. Tenevo la bacchetta in mano, facendo luce.
“Questo posto mette un’inquietudine...”
commentò flebile Hermione.
“E’ stato costruito da Tassorosso, che pretendevi
scusa?!” risposi ghignando. Lei mi guardò storta,
poi annuì.
“Ma i proprietari di Mielandia non se ne sono mai accorti di
questo passaggio?”
“Evidentemente no...che ci vuoi fare, te l’ho detto
che il mondo è popolato da stupidi!!”
“Non generalizzare così, Piccolo Principino
viziato!”
“Scusami, ma se le cercano...”
Dopo non so dire quanto tempo, finalmente arrivammo alla fine del
cunicolo. Mi sporsi in alto per aprire piano la botola. La spostai da
una parte, e mi arrampicai, entrando nelle cantine del negozio di dolci
più famoso di Hogsmeade. Tesi una mano verso la mia Volpe e
l’aiutai a salire. Ci ritrovammo circondati da miriadi di
dolciumi di ogni forma a specie, e nell’aria c’era
un odorino squisito. Ispirai sorridendo. Hermione si tirò
su, spolverandosi il mantello, e cominciò a curiosare tra
scaffali e bauli. La guardai mentre prendeva qua e la, qualche
caramella o cioccolatino, con sguardo allegro ma un po’
pentito.
“Mi sento un po’ in colpa...questo equivale a
rubare!” disse sbuffando.
“Eddai, che vuoi che sia per un paio di caramelle, ne hanno
così tante!” risposi avvicinandomi alla ragazza.
Questa mi sorrise facendo spallucce, e con le mani prese un pezzo di
zucchero filato, mettendoselo in bocca con un gesto decisamente
intrigante. Ne prese un altro pezzo e me lo avvicinò alla
bocca. Io lo mangiai molto delicatamente, passando la punta della
lingua sulle sue dita, senza staccarle gli occhi di dosso. La Volpe si
girò, andandò a curiosare nella parte della
cantina dove tenevano la cioccolata. Cioccolata di ogni tipo, con
dentro ogni ingrediente possibile. Si mise a sedere, rufolando fra i
contenitori.
“Draco, là ci sono le Api Frizzole...”
mi disse, indicandomi una scatola su uno scaffale, mentre mangiava un
cioccolatino con le nocciole. Con passo esasperatamente lento e sguardo
ipnotico, mi avvicinai a lei, sedendomi.
“Ora le Api Frizzole non mi vanno
più...” le risposi sorridendo malizioso.
“Ah...e di cosa hai voglia ora?” mi chiese
guardandomi con espressione “Sei proprio un bambino
viziato”. Il mio sorriso si ampliò ancora di
più.
“Ho voglia di te...” furono le mie parole
sussurrate piano, con enfasi. Il viso della ragazza avvampò.
Mi sporsi su di lei, baciandola sullo scollo profondo.
Inarcò la schiena, e buttò indietro la testa,
mentre le mie mani esperte passavano caute sul suo corpo fremente. Con
la lingua disegnai una scia sul suo collo, passando poi con baci
roventi. Mi cinse il collo, passando le mani fra i miei crini biondi.
Alzai il capo, e catturai le sue labbra in un bacio ardente. Feci una
lieve pressione con la lingua che subito trovò
l’accesso della sua bocca, cominciando a giocare
maliziosamente con la sua. Intanto, le accarezzavo le coscie snelle e
scoperte, passando molto lentamente nel suo interno coscia. La sentii
gemere fra le mie labbra quando andai a stuzzicarle
l’inguine. Tornai a posare le mani sulla sua schiena,
cominciando a slacciarle il vestito, senza mai staccare le labbra dalle
sue. Gli sfilai lentamente
l’abito fissandola in quegli occhi di nocciola che vedevo
luccicare ma anche tremare di paura. Affondai la testa sul suo petto,
cominciandola a baciare fra l’incavo del seno, fino a
scendere sulla pancia liscia, delineando il contorno del suo ombellico
con la lingua. Risalii a baciarla sulla bocca. La ragazza
cominciò a prendere sicurezza, e mi tolse il maglioncino
della divisa, per poi sganciarmi la camicia. Mi passava le mani sottili
sul mio petto scolpito, stuzzicandomi di tanto in tanto i capezzoli. Le
tolsi il reggiseno mentre lei mi sfilava i pantaloni. La feci stendere
per bene sul pavimento, posandomi sopra di lei con attenzione e
puntellandomi con i gomiti. Mi misi a baciarla ovunque, accarezzando le
parti giuste che sapevo l’avrebbero stuzzicata. Ma
soprattutto, volevo che si rilassasse. Ad un certo punto, presi il
lembo delle sue mutandine e gliele levai delicatamente. Lei titubante
mi sfilò i boxer, e sospirò profondamente.
Avvicinai la bocca al suo orecchio.
“Rilassati...non essere tesa sennò ti faccio
male...non avere paura...” le bisbigliai mentre la sentivo
tremare.
“Non ho paura...tu sei qui con me” mi rispose,
facendo un sorriso incerto. Le aprii piano le gambe, mettendomi fra di
esse. Guardai negli occhi Hermione. La paura era sparita dai suoi occhi
dorati. Ora erano sereni e anche felici. Le sorrisi mentre entravo
cautamente in lei. Il suo volto prima si deformò in
un’espressione di dolore, e mi strinse la mano. Poi, il suo
viso fece spazio ad un sorriso di piacere. Cominciai a muovermi in lei
sinuosamente, spingendo prima piano, poi aumentando gradualmente. La
Volpe cominciò a sospirare, facendosi scappare alcuni gemiti
sommessi di piacere. Aumentai il ritmo delle spinte finchè
entrambi non arrivammo all’apice del piacere. E proprio in
quel momento, lei pronunciò il mio nome. Con un tono che
faceva trasparire piacere, felicità, amore, passione,
desiderio. E il mio nome non mi era mai sembrato così bello.
Mi stesi stanco accanto a lei. Aspettammo che il nostro
respirò si recolarizzasse, poi le si sporse verso di me con
un sorriso enorme.
“Come facevi a sapare che era la mia prima volta?”
mi chiese.
“Con chi l’avevi fatto scusa, con
Lenticchia?!” risposi sarcastico. Lei
s’imbronciò. Era bellissima anche imbronciata.
“Dai, sto scherzando! Ma sono cose che si
vedono...l’ho visto nei tuoi occhi, Volpe...ormai tu non hai
più segreti per me...” le dissi, avvicinando il
viso al suo e baciandola.
“Questa cosa è preoccupante...”
Improvvisamente si sentirono dei rumori provenire da sopra le scale che
portavano al negozio. Ci guardammo un attimo impauriti, poi prendemmo
velocemente i vestiti, e ci buttamo giù nella botola,
chiudendola appena in tempo, proprio nell’istante in cui il
commesso era venuto a prendere delle scatole di Cioccorane. Ci vestimmo
a corsa mentre correvamo via, diretti verso Hogwarts. Arrivammo
all’uscita della Strega Orba trafelati e vestiti
disordinatamente.
“Oh Dio, c’è mancato un pelo che ci
beccava lì!!!” esclamò Hermione, che si
posava una mano sul cuore.
“T’immagini che figura di merda
colossale?!?!” feci appoggiandomi alla statua. Ci fermammo un
attimo a pensare, poi tutti e due scoppiamo a ridere fragorosamente.
“Allora Volpe...che ti va di fare ora?! E’ ancora
presto, le lezioni non sono finite...” le chiesi
abbracciandola.
“Avrei voglia di un grande divano, una tazza di cioccolata
calda, musica bassa in sottofondo, e tante coccole!!”
esclamò saltellando. Sbuffai.
“E io ho bisogno di un container
d’insulina...”
“Dai Piccolo Principe!!Per favore!! Abbiamo fatto quello che
volevi te fino ad ora!! Adesso tocca a me!”
“Ma sentila!! Non mi sembra che prima ti è
dispiaciuto fare quello che volevo io...” le dissi malizioso.
Lei mi tirò un pugno sulla spalla.
“Ahia!Sei diventata anche violenta?!”
“Dai Draco!” mi disse come una bambina capricciosa
che vuole il gioccatolo che i suoi genitori non vogliono comprarle. La
guardai nei suoi occhi nocciola. Mi sporsi sulla sua bocca carnosa, e
la baciai.
“Va bene...hai vinto! Tanto non riuscirò mai a
dirti di no...” le risposi, e lei mi abbracciò
giuliva, baciandomi.
E’ vero, da quel momento non avrei mai più saputo
dirle di no...anche il giorno che avrei dovuto farlo...
Bene,
bene, bene! Vi dico subito che credo che questo chap mi sia venuto
meglio del precedente, quindi ora sono soddisfatta!! Anche
perchè voi stessi mi avete assicurato che era venuto bene.
Finalmente abbiamo la tanto ambita scena con il nostro Dracuccio da
brivido come mamma lo ha fatto...non sapete che scene per scrivere sto
chap! Il computer mi è affogato nella bava! Beata
Hermioneeeeeeee!!! Poi non volevo che succedesse in un luogo scontato,
tipo il Lago, o la Stanza delle Necissità, che poi erano
anche troppo romantici e come ho già detto, nella mia
famiglia basta mia zia diabetica! Meglio non rischiare! L'idea di
Mielandia m'è venuta mentre ieri notte sono scesa a mangiare
un cucchiaino di nutella (soffro d'insonnia, e devo ricorrere a questi
mezzi per dormire!!) spero che vi sia piaciuta! Aspetto i vostri
giudizi impaziente! Ed ora i ringraziamenti:
Per *Eirene*: Ciao cara!! Grazie mille per la recensione, sono proprio
contenta che il capitolo ti sia piaciuto perchè non ero per
niente convinta! Cerco sempre di essere dolce, ma non troppo, le cose
sdolcinate fino allo spasmo non fanno proprio per me! Che dire
sull'ultima frase...è vero, fa presagire qualcosa, ma per
ora non ti posso dire assolutamente niente...però fai
attenzione! Non sai quanto mi ha fatto felice sentirti dire che
t'impersonifichi nei miei personaggi, e provi le loro sensazioni,
è fantastico! Una grandissima soddisfazione per me! Che
dire, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!! Grazie e alla
prossima!
Per mars: Ciao! Grazie per la recensione, meno male che i chap ti sono
piaciuti! Draco è un amore...ed è anche una
serpe...ed è anche dannatamente sexy...ed è anche
figlio di Lucius Malfoy...a te le conclusioni...
Baci al prossimo chap!
Per Soraya: Ciao Dudetta!! Eccoti il capitolo delirioso a bestia tutto
per te!Ormai io e te, con i Malandrini, siamo delle veterane! Spero ti
sia piaciuto!! Bacionissimi tvumdbple ps: -11!
Per Dark_Angel: Ciao! Grazie tante per la recensione, sono contenta che
i capitoli in macchina mi vengano bene, perchè anche la
prossima settimana ho da affrontare un viaggetto niente male che mi
darà proprio tanta ispirazione! L'idea della vasca non
è male però...potrei provare!! XD! Grazie ancora,
e alla prossima! Baci!
Per Nimpha93: Ciao tesoro mio!!Come vedi ti ho accontentata e ho dato
sfogo alla mia mente malata che organizzava sta scena da ormai
taaaaaaaaaaanto tempo. Mi ci sono impegnata, e c'ho messo
più del previsto perchè cadevo in catalessi tutte
le volte che toglievo un indumento a Draco...ho perso l'uso delle
ghiandole salivari! Me le sono pure sognato stanotte!! Ok, sono pazza,
e soprattutto depravata, ma che ci posso fare!! Il caro Dracuccio mi
manda fuori di testa!! E' troppo figo... ma comunque! Ero un po'
titubante sull'ultimo chap perchè mi sembrava che mancasse
qualcosa, non lo so...avevo questa sensazione, anche in alcune
descrizioni. Invece, sono contenta che sia stato esauriente e che
soprattutto ti sia piaciuto! Concordo con te sul fatto della vita,
bisogna rischiare se si vuole viverla davvero! La vita è un
po' come una tela bianca a cui aggiungiamo tutti i giorni una
pennellata...e siamo noi a scegliere i colori migliori, per evitare che
rimanga bianca. Ehi, mi piace questa della tela! Senti come sono
filosofica quando mi ci metto! Brava Alexa! Ok, pasta complimentarsi da
sola...ti anticipo che il vestito andrà a sostituire un
oggetto del Piccolo Principe, un oggetto tra l'altro molto importante
che ha fatto unire il Pilota al P.P. quindi, anche se per ora non si
può capire, diventerà importante alla fine. La
storia finalmente è diventata seria fra i due, ma questo non
vorrà di certo dire che sarà tutto liscio come
l'olio! Anzi! Ora che "stanno insieme" sì che ce ne saranno
delle belle! Ma non ti anticipo nulla! Come vedi non ho alzato il
raiting, non potevo permettere che tu non potessi leggere questo chap!!
Sarebbe stato un sacrilegio. Spero che ti sia piaciuto, e di averti
soddisfatto! Per quanto riguarda la tua storia, beh, è vero,
anche io prima pensavo che con tutte le storie belle che ci sono, la
mia sarebbe stata uno schifo, invece poi ho preso coraggio, ed eccomi
qua! Ho fatto un grande respito, e ho detto, "Ma si, chissenefrega!! Se
avranno da ridere qualcosa, beh, meglio per me che imparerò
a migliorare, e se non la leggeranno...pace, non erano degni della mia
storia!" Non credo che la tua storia faccia proprio così
schifo da essere illeggibile...e guarda poi, ho letto delle schifezze
in questo sito che in confronto scrivevo meglio io quando andavo in
prima elementare! Se però vuoi un aiuto, o magari qualche
consiglio, sappi una cosa: IO SONO QUI! Per qualunque evenienza, se
vuoi mandarmi la storia per chiederti consiglio, qualunque cosa tu
voglia io sarò qui ad aiutarti! Anche solo un po'
d'incoraggiamento! Ora ti lascio, sennò divento prolissa per
davvero! Bacionissimi ps: Acconsento al fatto che ci adoriamo allo
stesso modo!
Per RaRa 93: Ciao cara!! Bene, sono contentissima che il chap
di prima ti sia piaciuto, non so perchè, ma avevo un brutto
presentimento!! Grazie mille quindi per avermi rassicurata con le tue
adorabili parole. Ho provato a figurarmi Hermione mentre apre il pacco,
e devo dire che ho sorriso come un ebete per 5 minuti, soddisfatta di
me stessa. Avevo paura che le parole sussurrate fossero un po' troppo
dolci....va beh! Ovviamente spero che anche questo capitolo ti piaccia,
anche perchè è la loro prima volta e non volevo
prenderlo alla leggera, ma neanche troppo sul serio. Non disperare sul
fatto dell'ultima frase...a tutto c'è un rimedio...o quasi!
Bacioni alla prossima!!
Per hope: Grazie mille per la recensione continua a seguirmi mi
raccomando! Baci!
Per chiara: Ciao!! Grazie per la recensione, son contenta che il
capitolo ti sia piaciuto, nonostante l'ultima frase...ma non parliamo
di questo! Spero che anche questo ti sia piaciuto!! Bacioni a presto!
...---*Alexa*---...
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Capitolo 14 *** Capitolo 13 ***
Ciao a tutti!! Eccomi qui
con un altro capitolo! Oggi oltre a questo, ho scritto la mia prima
song-fic "When You Say Nothing At All" sempre su Draco/Herm, andate a
leggerla se vi va!! Ringrazio chi l'ha recensita, in particolare la
grande Noemi, che mi segue sempre!
Baci, Buona lettura!
Se tu vuoi bene ad un
fiore che sta in una stella, è dolce la notte, guardare il
cielo. Tutte le stelle sono fiorite.
XXVI de “Il Piccolo Principe”
Posai la tazza con un
rumore sordo, sul tavolino di mogano. Gli occhi ghicciati di Draco si
posarono incuriositi su di me.
“E’
ora di andare Piccolo Principe…” gli dissi piano,
liberandomi della sua presa che mi avvolgeva la vita. Mi stiracchiai un
po’.
“Dobbiamo
proprio andare, Volpe?” mi chiese restio, rimanendo
bellamente spaparanzato sul divano, le mani ora che
s’intrecciavano dietro la sua nuca biondissima.
“Sì
Draco…dobbiamo proprio” risposi mentre prendevo la
divisa che avevo piegato e messo per bene nella borsa. Il biondo
sbuffò sonoramente, mettendosi a sedere composto. Mi avviai
verso il bagno con in mano i vestiti.
“Ehi
guarda che ti puoi cambiare anche davanti a me…ormai il tuo
corpo non ha più segreti! Come te, del resto!”
esclamò il Piccolo Principe con un ghigno malizioso sulle
labbra. Io gli sorrisi di rimando.
“Non
voglio che tu ti stanchi di me così
velocemente…se mi vedi troppo, ti potrei venire a
noia” mi giustificai. Lui si alzò, guardandomi
bonariamente.
“Come
potresti venirmi a noia…sarebbe uno scandalo! E sicuramente,
sarei uno di quei tanti stupidi che popola il mondo”
Fissai la Serpe
nei suoi occhi di tempesta. Mi alzai sulla punta dei piedi e lo baciai
a fior di labbra.
“Vado
a cambiarmi…” gli dissi poi, mentre mi chiudevo la
porta del bagno alle spalle. Mi sfilai velocemente il vestito, e mi
rimisi la divisa dai colori rosso-oro. Uscii velocemente.
“Allora,
cosa dirai ai tuoi amichetti?” mi chiese curioso Draco,
mentre finiva l’ultimo sorso della sua cioccolata.
“Gli
dirò che dopo aver ricevuto il ragalo mi sono sentita poco
bene, sono andata da Madama Chips, poi sono uscita a fare una
passeggiata, e il pomeriggio, siccome non avevo fame, sono venuta qui a
leggere…” risposi prontamente io, che
già mi ero preparata tutto.
“E se
ti chiedono come mai proprio qui e non nel dormitorio?”
“Gli
dirò che volevo stare in pace da sola, senza nessuno che mi
disturbasse…”
Il Piccolo
Principe si avvicinò a me, e mi posò un bacio
sulle labbra.
“Bravissima
la mia Volpe…sempre preparata in tutto…”
“Tu
invece cosa dirai alle Serpi?”
“Io
non ho bisogno di giustificazioni se un giorno non mi
vedano…ci sarà solo Blaise a rompere e a fare il
piccolo investigatore privato…”
“E a
lui che dirai?”
“La
verità…” mi rispose con un grande
sorriso.
“Che
ho marinato la scuola, e che poi sono stato con una ragazza
strepitosa!”
Mi misi a
ridere, mentre mi accingevo ad aprire la porta della Stanza delle
Necessità. Mi guardai in torno, non c’era nessuno.
Voltai lo sguardo verso la Serpe dai capelli color del grano.
“Esco
prima io Piccolo Principe…” feci avvicinandomi
verso di lui, che mi prese per la vita e mi baciò con
passione.
“Va
bene Volpe…” mi disse, quando ci staccammo. Stavo
per uscire, quando il biondo mi bloccò ancora.
“Hermione…prima
o poi dovrai dirglielo…” mi fece serio,
guardandomi negli occhi intensamente. Io sospirai.
“Lo
so, Draco…lo so…”
E dopo quelle
parole, uscii dalla Stanza delle Necessità. Cominciai a
camminare per i corridoio deserti, i passi che riecheggiavano fra le
mura fredde. Quella giornata era stata un completo delirio. Avevo fatto
la prima forca della mia vita. E avevo fatto l’amore per la
prima volta in vita mia. A ripensarci mi venivano i brividi sulla
pelle, e un sorriso enorme m’increspò le labbra.
Stamattina, alzandomi, non avrei neanche lontanamente immaginato che il
giorno avrebbe preso una piega del genere, ed invece, tutto era
successo portandomi in un turbinio di emozioni che non sapevo nemmeno
distinguere. Euforia, gioia, felicità, spensieratezza,
amore, allegria. E se era un sogno per favore non svegliatemi!La mia
mente scorreva velocemente a tutti gli avvenimenti, soffermandosi in
particolar modo su quello che era successo nella cantina di Mielandia.
Era stato a dir poco bellissimo. Per la mia prima volta avevo sempre
fatto tante congetture, ma nessuna bella come questa. Sospirai. Quello
fu il giorno in cui m’innamorai sul serio di Draco Malfoy. O
almeno, il giorno in cui ne ebbi la certezza. Ed ero felice come non
mai. Avrei voluto mettermi ad urlare, a saltare, a ballare,
perché tutto mi sembrava così dannatamente
perfetto da rasentare la fantasia. Perché non avevo mai
provato niente di simile in tutta la mia vita, e perché non
mi aspettavo di certo di provarlo. E invece, poi, avevo incontrato lui.
Il mio Piccolo Principe. Piovuto da un mondo sconosciuto e opposto, con
la sua bellissima risata e i suoi capelli color del grano. E gli sarei
stata grata in eterno, di avermi fatto vivere quei momenti. Ero
così contenta di essere stata addomesticata!
Quel giorno
commisi il più grande sbaglio della mia vita. Ma non sono
mai stata così felice di aver sbagliato.
*
Varcai decisa le
porte della Sala Grande, dirigendomi velocemente al tavolo di
Grifondoro. Harry e Ron mi vennero subito in contro.
“Hermione!”
esclamarono all’unisono. Il moro mi abbracciò.
“Eravamo
in pensiero piccola…dove sei stata?” mi chiese con
un tono infinitamente dolce.
“Non
dovevate stare in pensiero…mi sono solo sentita poco bene, e
ho deciso di riposarmi…poi sono andata nella Stanza delle
Necessità perché volevo stare da sola a leggere
indisturbata” risposi prontamente, già sapevo che
mi avrebbero fatto una specie di terzo grado. Harry sorisse, mentre Ron
mi guardò dubbioso.
“Ora
ti senti meglio?” mi chiese premuroso il rosso. Sul mio volto
si aprì un ghigno tra il divertito e il soddisfatto.
“Una
meraviglia” fu la mia risposta allegra, mentre mi mordevo il
labbro inferiore. Era vero. Stavo una meraviglia. E non ero neanche
minimamente pentita di quello che avevo fatto. Avrei rivissuto quella
giornata cento volte. Mi andai a sedere accanto a Ginny, che appena mi
vide mi abbracciò calorosamente.
“Tesoro,
dai racconta tutto tutto nei minimi dettagli!”
esclamò tirandomi lontano dalla panca dei ragazzi.
“Cosa,
sono stata solo male!”
“La
smetti di raccontare stronzate alla tua migliore amica. Hai una luce
negli occhi che sta a significare solo una cosa. Oggi l’hai
fatto”
Il mio viso
divento paonazzo dall’imbarazzo, e abbassai lo sguardo. Avrei
dovuto negare, negare e negare! Ed invece gli avevo preticamente detto
di sì, con quella reazione. Gli occhi della rossa
s’illuminarono, e lanciò un gridolino emozionato.
“Lo
sapevo, lo sapevo!! In questi giorni uscivi con questo qui, vero??
E’ quello che ti ha mandato il vestito??”
Annuii con la
testa. Ginevra mi abbracciò più forte di prima.
“Ora
si che devi raccontare nei minimi dettagli”
Feci un profondo
respiro, cercando di stare attenta a non farmi sentire dai ragazzi.
“Ti
prego non ridere…l’abbiamo fatto in un posto un
po’…inconsueto” spiegai, e gli occhi di
Ginny s’illuminarono ancor di più di prima, se
è possibile.
“Abbiamo
fatto una scappata nella cantina di Mielandia
e…beh…l’abbiamo fatto lì!E
per poco il commesso non ci scopriva…”
“Urlavate?”
“Ma
che urlavamo! Era sceso a prendere della roba, che ne so, siamo
rientrati nella botola per un pelo!”
“E
come è stato?”
Mi fermai un
attimo a pensare. Non c’era una parola per descrive
com’era stato. O forse sì…
“E’
stato…magico!” risposi euforica,
l’adrenalina a mille. Ginny annuì.
“Ti ha
fatto male?”
“Un
pochino…cioè, ho sentito un po’ di
bruciore, ma è passato subito…”
“E ora
mi devi dire la cosa più importante…con
chi?”
Guardai Ginevra
negli occhi. Scossi il capo. Ancora non ero pronta.
“Non
te lo posso dire”
“Come
non me lo puoi dire? Sei pazza Hermione, sono la tua migliore amica, io
e te ci diciamo sempre tutto!!” brontolò
controriata.
“Ginevra,
non posso…”
“Perché?
Chi è di così strano, o vergognoso da non poterlo
far sapere alla tua migliore amica? E’ un Serpeverde? Beh,
meglio per te, dicono siano i migliori a letto…”
“Ginny!!!”
esclamai sconcertata.
“Senti,
non sono pronta a dirtelo…e poi vogliamo tenere la cosa
segreta…”
L’ultimogenita
di casa Weasley sembrò offesa.
“Per
favore Ginny, capiscimi…te lo dirò il prima
possibile…”
Lei mi
guardò scettica per qualche instante, poi annuì.
Riprendemmo a pranzare, parlammo del più e del meno, ridemmo
come delle pazze quando Ron sputò l’acqua in
faccia a Harry dopo che Ginny aveva detto che Blaise Zabini era proprio
un “figo della madonna”. Insomma, tutto come al
solito. Ci alzammo e insieme ci avviammo per la Torre di Grifondoro, ma
il destino volle che appena fuori dalla Sala Grande incrociammo Draco e
la sua cricca.
“Ehi
Furetto, sei un po’ spettinato, perché non vai da
Piton a farti prestare un po’ del suo olio?” lo
punzecchiò subito Harry quando gli passammo accanto. La
Serpe si avvicinò minaccioso verso di lui.
“Meglio
dei tuoi Sfregiato, che non hanno mai visto un pettine…ma a
stare con gli straccioni, ci si adatta…” rispose
tagliante, con un tono di voce algido e gliaciale. Lo guardai, stava
fissando il Grifondoro occhialuto con odio. Me ne statti in disparte,
non volevo partecipare alla litigata. Non ce l’avrei fatta.
“Meglio
straccione che figlio di uno sporco mangiamorte, Malferret!”
saltò su immediatamente Ron, sentendosi chiamato in causa.
“Tu
stai zitto, non ti puoi rivolgere a me, sono troppo superiore per i
tuoi standart…dovresti inchinarti e baciare dove
passo…”
“Certo,
nei tuoi sogni Malfoy! Piuttosto la morte, che chinarmi ad un
mangiamorte!”
“Tanto
prima o poi farai la stessa fine di tuo padre…tu diventerai
come quell’insulso infimo essere di tuo padre,
perché da lui ti sei fatto comandare come un burattino, non
sei neanche libero di scegliere quello che fare nel futuro, come minimo
sei già fra le file di Voldemort, e non mi stupirei di
trovare il Marchio Nero sul tuo braccio sinistro…mi fai
quasi pena, Malfoy…ma te lo meriti proprio tutte queste
pene, questa vita insignificante e insulsa senza gioia e solo piena di
sofferenza, esattamente come tuo padre…”
“HARRY
SMETTILA!” urlai in direzione del moro che stava attaccando
senza pietà la Serpe dai capelli color del grano. Gli occhi
pungevano, lacrime amare volevano scendere. Mi avvicinai furiosa verso
il mio migliore amico, mettendomi fra lui e il mio Piccolo Principe.
“SMETTILA
IMMEDIATAMENTE! TU NON SAI NEANCHE LONTANAMENTE QUELLO CHE STAI
DICENDO! NON CAPISCI?!?! COME RIESCI A DIRE COSE DEL GENERE! ANCHE LUI
E’ UN ESSERE UMANO E NESSUNO SI DOVREBBE MERITARE LA SUA
VITA! E SCUSA TANTO SE QUALCUNO HA AVUTO UNA VITA BRUTTA COME LA TUA,
MA CERTO, TU SEI IL POVERO HARRY POTTER, IL SALVATORE DEL MONDO MAGICO,
L’UNICO CHE HA AVUTO UNA VITA ORRIBILE! BEH, NON E’
COSì, METTITELO BENE IN TESTA! SMETTILA, SEI PEGGIO DI LORO!
SEI PEGGIO DI UNA SERPE! IL CAPPELLO PARLANTE AVREBBE FATTO BENE A
SBATTERTI TRA DI LORO!” gli gridai contro, livida di rabbia,
sotto lo sguardo incredulo delle due “bande”
rivali, ma specialmente sotto quelli di Harry. Dai miei occhi di
nocciola cominciarono a scorrere lacrime salate e sconvenienti,
così corsi via, nascondendomi il viso fra le mani. Il
Prescelto mi seguì con lo sguardo. Era basito, attonito.
Fece per seguirmi ma Draco lo fermò.
“Ora
come ora sei l’ultima persona che vuole vedere,
Potter…” gli disse deciso.
“E tu
non sei di certo la prima…” rispose pungente.
“Questo
è tutto da vedere…” ribattè,
per poi inseguirmi per i corridoi. Mi trovò che piangevo,
seduta per le scale del terzo piano. Non mi disse niente, si sedette
solo accanto a me, mentre cercavo di placare i singhiozzi. Alzai gli
occhi, lo vidi che guardava un punto indefinito chissà dove.
Gli buttai improvvisamente le braccia al collo, abbracciandolo forte,
continuanto a piangere a dirotto, mentre lui mi accarezzava la schiena
dicendomi di calmarmi. Ma non ce la facevo. Harry era stato
così cattivo, aveva detto delle cose tanto brutte che non
avrei neanche potuto immaginare.
“Draco…Draco…perdonalo…”
dissi con la voce rotta dal pianto.
“Shh…non
ti preoccupare Hermione, la parole di Potter non mi fanno ne caldo e ne
freddo…” rispose, ma i miei occhi arrossati lo
guardorono sciettica, e lui si arrese.
“E va
bene, un po’ mi hanno fatto male…erano
dure…”
“Dure?!?!?!
E’ stato CRUDELE!! Oh, Piccolo Principe!” esclamai
rimettendomi a piangere, e abbrranciandolo stretto a me.
“Dai
Volpe…non piangere…sto bene ora…tu
piuttosto, non dovevi arrabbiarti così con
lui…”
“Perché?”
“Perché
è il tuo migliore amico…”
Lo guardai
incredula. Ma stavo davvero parlando con Draco Malfoy?!
“E poi
ora gli dovrai spiegare perché mi hai difeso così
a spada tratta…ehi, già, perché mi hai
difeso così a spada tratta?” mi chiese sorridendo,
mentre con un fazzoletto di seta mi puliva delicatamente le guance e
gli occhi arrossati. Feci un profondo sospiro, poi affondai le mie
labbra sulle sue, cingendogli il collo. Lui ricambiò con
passione, stringendomi per la vita. E così, mentre ci
baciavamo, glielo confessai, fra le labbra, sigillandolo poi con un
bacio travolgente.
“Perché
ti amo”
Un po' audace
l'ultima affermazione, ma si sa...Hermione non gliele manda certo a
dire le cose a Draco!! Devo assolutamente andare via, mi dispiace non
posso ringraziarvi singolarmente, perdonatemi mi rifarò al
prossimo chap!
GRAZIE
A CHI HA LETTO E A CHI HA RECENSITO E RECENSIRA'!
...---*Alexa*---...
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Capitolo 15 *** Capitolo 14 ***
Buona sera a tutti!
Eccomi finalmente con un altro chappy, dove le cose si sistemeranno!!
Meno male, avevo un pensiero ad aver fatto litigare Harry e Hermione!!!
Ora vi lascio al capitolo, che riparte subito dopo alla confessione di
Hermione sul suo amore a Draco. Come reagirà il bel biondo??
LEGGETE! bacioni!
Naturalmente
i grandi non vi crederebbero.
XVII de “Il Piccolo Principe”
Quando ci staccammo dal
bacio, il biondo mi guardò inarcando i sopraccigli. Io gli
sorrisi bonariamente. So che per lui era stato un colpo al cuore. Forse
ero stata un po’ azzardata, ma sentivo il bisogno di
dirglielo, di farglielo sapere direttamente, di confessarglielo, forse
più a me che a lui; e mi era uscito così,
diretto, conciso, sincero. Mi alzai dalle sue ginocchia che molto
gentilmente mi ospitavano, e lo presi per mano.
“Mi
è venuta un’idea…seguimi” gli
dissi euforica, cominciando a correre. Il biondo imprecò.
“No
ancora!! Hermione basta correre…non ce la faccio
più…” brontolò contrariato.
“Shh,
zitto e muoviti!” lo rimproverai io mentre salivamo veloci le
scale, e lui dietro sbuffava. Passammo per corridoio deserti e scale
prese per un pelo prima che si spostassero. Un secondo di pausa e poi
ripartimmo. Salimmo fino in cima alla Torre di Astronomia. Quando
entrammo sulla terrazza d’osservatorio, su entrambi i nostri
volti si aprì un sorriso nostalgico ma allegro. Saltellai in
mezzo alla Torre, facendo una giravolta mentre guardavo il cielo. Poi
fissai la Serpe.
“Te lo
ricordi, Draco?? Te la ricordi quella notte?” gli chiesi
piano. Lui si avvicinò a me con il suo solito passo lento e
cadenzato, e il suo portamento regale. I suoi occhi di ghiccio
brillavano come non avevo mai visto, e le sue labbra seducenti
incorniciavano un sorriso delizioso.
“Eccome
se mi ricordo…” mi sussurò sensuale
all’orecchio, mordendomelo appena, e provacando un fila di
brividi pungenti ma piacevoli, lungo la mia spina dorsale. Mi strinse
per la vita.
“Ti ho
stracciata a Briscola!” esclamò poi ampliando il
sorriso. Io lo spinsi via, imbronciandomi. O almeno, facendo finta di
farlo.
“La
fortuna del principiante…”
“Non
è vero, sono stato bravissimo!”
“Forse…”
Il mio Piccolo
Principe mi guardò scettico. Sbuffai.
“E va
bene, sì, sei stato più
bravo…” confessai scocciata. Lui rise. Rise con la
sua risata cristallina che mi faceva impazzire. Poi si
zittì. Mi prese per le spalle e appoggiò la
fronte sulla mia. I nostri nasi erano attaccati. Pensavo volesse
baciarmi, invece mi guardò per un estenuante minuto, prima
di parlare. Sorrise e mi chiese con tono indecifrabile.
“Hermione…
mi ami?”
Rimasi spiazzata
da quella domanda. Cos'è, prima non aveva capito? O voleva
essere sicuro che gliel'avessi detto per davvero? Sorrisi decisa.
“Ti
amo” risposi convinta.
“Mi
ami?!”
“Ti
amo!”
“Mi
ami…”
“TI
AMOOOOO!!!!!!!!!” gridai rivolta verso le stelle, con le mani
aperte sulla bocca, e il mio urlo riecheggiò per qualche
insante nell’aria per poi disperdersi lontano, nel parco di
Hogwarts, e verso il cielo. Puntai di nuovo lo sguardo sul biondo, che
sembrava molto pensieroso. Mi sedetti per terra con le gambe
incrociate, rivolgendo lo sguardo agli astri. Il silenzio cadde
inesorabilmente su di noi. Draco si appoggiò alla parete,
tirando fuori un pacchetto di sigarette, e accendendosene una. Il suo
volto era corrugato in un’espressione pensosa e anche un
po’ basita. Era buffo, e lo osservai per qualche istante.
“Non
mi dirai che ho lasciato il grande Draco Malfoy senza
parole?” gli feci schernendolo benevolmente. Lui per tutta
risposta mi offrì la sigaretta. Scossi il capo in segno di
riufiuto, ma lui insistette. La presi fra le mani, e la guardai
storcendo le labbra. Poi l’avvicinai alla bocca e feci un
tiro. Sentii il sapore acre del fumo misto a quello della menta
pervadermi le fauci, e feci un piccolo colpo di tosse mentre sbuffavo.
Quella sigaretta era fortissima! Gliela riporsi un po’
schifata, e lui fece un tiro. Poi mi fissò interrogativo.
“Non
me lo chiedi?”
A quel punto fui
io a guardarlo confusa, sporgendo il capo.
“Chiederti
cosa, scusa?”
“Chiedermi
se ti amo…” rispose con ovvietà.
“No,
Piccolo Principe, non te lo chiedo…sarai tu a dirmelo quando
te la sentirai…” gli spiegai, appoggiandomi sulla
parete accanto a lui. Non disse nulla, continuò a fissare la
sigaretta che aveva fra le dita. Poi me la rimise davanti.
“Riprova…il
secondo tiro è sempre meglio del primo…”
“Come
fai a sapere che era il primo?” gli chiesi mettendo le mani
sui fianchi. Lui mi guardò inarcando un sopracciaglio.
Sbuffai, e ripresi la sigaretta. L’avvicinai alle labbra e
tirai ancora. Questa volta contrallai che il fumo non mi andasse subito
in gola, e lo sbuffai piano. Ora andava meglio. Gliela ripassai.
“Glielo
dirai ora?” mi chiese il biondo.
“Dire
cosa?”
“Di
noi…ai tuoi amichetti intendo…beh, credo che
ormai l’abbiano capito…non sono proprio
così celebrolesi…o almeno, forse Donnola
Weasley…” spiegò la Serpe ridacchiando.
Io lo spinsi.
“Draco
smettila! Ron è sempre il mio migliore amico! Mi fai pentire
di averti difeso!”
“Okay
piccola, non ti scaldare…però tu non mi hai
ancora risposto”
Puntai lo
sguardo sul cielo, sospirando.
“Sì,
mi sa che è venuto il momento di dirglielo…ma a
parte loro nessuno lo deve sapere!”
“E
come mai? Ti vergogni di me?” chiese ridacchiando.
“Che
scemo che sei! No che non mi vergogno! Ma non sopporterei i
pettegolezzi!La gente sa essere
così…cattiva…”
Draco si sporse
su di me e mi baciò a fior di labbra.
“Non
ti preoccupare Volpe, sarà il nostro piccolo
segreto…e poi, beh, è meglio che non si sappia in
giro…anche io odio i pettegolezzi…”
Sorrisi, e
buttai le braccia al collo del biondo, rubandogli un bacio dolce.
“Ora
devo andare Piccolo Principe…ho delle scuse da fare e delle
situazioni da chiarire…” gli dissi, e dopo un
ultimo bacio, ripresi a correre velocemente (ok, questa storia sta
diventando assurda! Avrò perso 20 kili da quando ho
incontrato il mio Piccolo Principe! NdHermione Dai dai che ti fa bene!
NdA) fuori dalla Torre di Astronomia, diretta verso la Sala Comune di
Grifondoro. Arrivai trafelata davanti alla Signora Grassa. Ripresi un
attimo fiato, poi bofonchiai la parola d’ordine.
“Carpe
diem”
Il quadro si
spostò aprendomi il varco per la Sala. Passai per il buco,
ed entrai. Non c’era nessuno a quell’ora. Guardai
distrattamente l’orologio. Era tardi. Avanzai verso il camino
e scorsi una tasta corvina e scompigliata seduta sulla poltrona. Mossi
qualche passo, e Harry voltò lo sguardo su di me. Ci fu un
attimo interminabile dove i suoi occhi smeralandini mi fissarono, e
come trapani trapassarono i miei occhi nocciola per scorgere in me
qualcosa che avrebbe potuto fargli capire. Che avrebbe risposto alla
sua domanda. Perché. Si alzò in piedi, e fece
qualche passo verso in mia direzione. Abbassai lo sguardo imbarazzata,
gli occhi che cominciavano a pungere. Dopo qualche minuto non
resistetti più, gli andai incontro e lo abbracciai, lo tenni
stretto, e calde lacrime tornarono a rigare il mio viso giù
sufficientemente rigato. Il Prescelto mi strinse a sua volta, mi
accarezzò la testa, e cominciò quasi a cullarmi.
“Harry,
Harry scusami!! Sono stata cattiva, non le penso quelle cose di te! Ero
solo arrabbiata, ma tu non sei così, e io ti voglio bene, e
darei la vita per te! Per favore perdonami, perdonami!!” feci
mentre piangevo e singhiozzavo.
“Hermione
non piangere…ti ho già pardonata…tu
sei la mia migliore amica, come potrei non farlo?! Lo so che non
pensavi quello che hai detto, che erano parole dettate dalla rabbia, e
che, come al solito avevi ragione…ero stato molto
duro…” mi rispose Harry, asciugandomi alcune
lacrime con il tocco delicato del suo pollice. Continuò a
fissarmi con i suoi occhi che paravano incastonare due pietre preziose.
Erano gli occhi più vivi e intensi che avessi mai visto.
Erano così profondi, così
penetranti…brillavano di una luce propria, e sapevano
infondere quella dolcezza gentile che poci sapevano trasmettere. Mi
strinsi al suo petto.
“Ma
Hermione, dimmi…perché hai difeso
Malfoy?” mi chiese, ma aveva l’aria di sapere
benissimo la risposta. Sospirai, staccandomi da lui.
“Harry
io…ti devo parlare…sediamoci” gli
dissi, indicandoli il divano scarlatto di fronte al camino ancora
scoppiettante. Ci sedemmo accanto. Trassi un profondo respiro, cercando
le parole adatte, poi parlai.
“Vedi
piccolo…è successa una cosa di cui neanche io mi
capacito…ho conosciuto Draco Malfoy. E intendo,
l’ho conosciuto per quello che è veramente, e non
per quello che appare. Si è tolto la sua maschera di
orgoglio e pregiudizi, e si è rivelato ai miei occhi.
E…ci siamo innamorati” spiegai molto piano,
osservando ogni minama reazione del moro, che mi squadrò con
sguardo indescrivibile.
“Stiamo
insieme…oggi, abbiamo fatto l’amore…non
stavo male, Harry…stavo con lui…ed è
lui quello che da un mese a questa parte incontravo tutti i giorni alle
sei. Ci stavamo…addomesticando”
Il
bambino-che-è-soprevvissuto continuò a fissarmi
freddamente, poi si apriì in un caldo sorriso.
“Come
nel Piccolo Principe…” disse dolcemente.
“Come
nel Piccolo Principe…” confermai altrettanto
dolcemente. Anche lui trasse un profondo respiro prima di parlare.
“Non
so che dire. Sono allibito. Ma non mi sento in grado di giudicare. Se
tu sei felice, io sarò felice. Ma sappi, che se
disgraziatamente Malfoy ti fa star male…non stupirti di
trovarlo il giorno dopo con il suo bel faccino
tumefatto…” disse, e tutti e due ci mettemmo a
ridere di gusto.
“So
difendermi da sola Harry…”
“Ma
almeno avrei una valida ragione per picchiarlo!”
E di nuovo tutti
e due giù a ridere come bambini.
“A
parte gli scherzi…se sei sicura tu, io vado
tranquillo…” riprese, sempre sorridendo, per poi
abbracciarmi.
“Grazie
Harry. Grazie di aver capito…non so come farei senza di
te…”
“Hermione,
tu non mi devi ringraziare. Sennò, gli amici a che servono?
E poi, sono io che non farei senza di te…”
“Credi
che Ron sia pronto per saperlo?” gli chiesi quasi folgarata
da un’illuminazione. Eh già. Ron. Quel ragazzo non
avrebbe mai capito. Il moro mi guardò scettico.
“Credo
che per il momento la cosa dovrebbe rimanere segrata nei suoi
riguardi…non per niente, ma lo sai
com’è fatto Ron…si farebbe prendere
dalla foga, dalla gelosia…è troppo
impulsivo…ma cercherò di
parlarci…tasterò il terreno, e diciamo che
cercherò di “prepararlo” alla
notizia…non ti devi preoccupare…ti aiuto
io” rispose sorridendo.
Mi accocolai fra
le sue braccia. Harry era un amico fantastico. Era un amico con la A
maiuscola. Era un amico vero. Era riuscito a capirmi subito, a
rispettere le mie decisioni. So che per lui è stata la cosa
più difficile del mondo, che odia Malfoy, e che sapermi con
lui lo farà preoccupare. Ma ha accettato la mia scelta. Ed
è questo che lo rende degno di essere considerato un amico.
Mi capì. In realtà, fu l’unico a farlo.
“Ti
voglio bene Harry…” gli dissi piano.
“Ti
voglio bene Hermione…” rispose. E poi ci
addormentammo insieme sul divano, felici, sinceri…amici.
Bene, prima di tutto
mi scuso che questo capitolo sia un po' più corto degli
altri...scusate, ma oggi non ero molto ispirata, infatti non credo sia
venuto proprio bene bene, ma come sempre il mio compito è
scrivere, e il vostro è giudicare, quindi ditemelo voi!
Nell'altro capitolo non ho avuto tempo di spiegarvi perchè
dovevo andare via, ma far litigare Harry e Hermione è stato
davvero straziante per me. Prima di tutto perchè Harry
è uno dei miei personaggi preferiti, e impersonificarmi ad
offenderlo è stato bruttissimo. Secondo, perchè
far litigare due amici è così orribile! Infatti
la loro litigata è durata pochissimo, la sera stessa gli ho
fatto fare pace perchè mi sentivo troppo in colpa! E
così ho anche fatto vedere che il loro rapporto di amici
è fortificato! Perchè si sa, SE NON UCCIDE,
FORTIFICA! Ok, la smetto...Hermione che fuma è stata una
visione fantastica!! Hahaha mi sono troppo divertita. E quella quando
urla sulla terrazza "TI AMO!" e' davvero romantica, non so come mi sia
venuta!! Ma basta con le ciance! Ringrazio tutti quelli che hanno
letto, e per favore, RECENSITE!!
Ora, i ringraziamenti singoli:
Per juju210: Ma Ciao! Io ti devo fare un super ringraziamento
perchè non avevo mai visto una cosa del genere! Una che ad
una storia di dieci e rotti capitoli già scritti comincia
uno per uno e recensirli tutti! Cioè, ti meriti un premio!!
Questo si che vuol dire essere veri lettori! GRAZIE!!
Tra l'altro, tutte
recenciosini fantastiche!! Sono contentissima che la mia storia ti
piaccia e sono troppo triste che starai due mesi senza pc e che non
potrai seguirla! Ma confido che appena torni la leggerai, ok??? Intanto
grazie ancora, sei fantastica! Bacioni!
Per *Eirine*: Ciao!
Come ho già spiegato, scrivere il pezzo della litigata per
me è stato straziante, infatti come vedi, ho rimesso tutto a
posto con la velocità della luce!Hai ragione dalla A, alla
Z, Hermione era arrabbiata e ha detto delle cose molto brutte, che mi
sono sentita male io stessa a scriverla! Mi dispiace di non averti
soddisfatto al 100% come sempre, ma sai, mi ci voleva quel
litigio...Grazie comunque della recensione, giustissima tra l'altro,
perchè anche io la penso come te! Il fatto che mi seguirai
sempre mi rende felicissima!Anche tu sei grande! Bacioni!
Per chiara:
Ciao! Eh, Hermione da una parte ha fatto bene, ma da una parte ha fatto
male...ma si sa, l'amour fa fare di tutto!! Grazie mille della
recensione, ti aspetto anche al prossimo chap! Bacioni! Ps: per
scoprire il significato di quelle frasi dovrai aspettare mooooooolto
tempo, praticamente verso la fine succederà una cosa che vi
chiarirà tutto! Ma non vi anticipo nulla! Ciao ciao!
Per RaRa93:
Ciao cara! Se tu non sai più come dirmi che la mia storia ti
piaccia, io non so più come dirti GRAZIE!!
Grazie, thank you, merci, gracias...caspita, lo sapevo anche in tedesco
ma non so come si scrive! Va beh, hai capito comunque che le tue
recensioni sono sempre bellissime, che mi fanno saltare sul letto dalla
contentezza e che il tuo supporto mi fa TROPPO felice!!! Il
comportamente di Hermione è stato moooolto audace, ma ha
portato i suoi frutti...e che frutti! La reazione di Draco è
stata molto soft...non ha risposto è vero, però
le parole di Herm hanno fatto scattare qualcosa in lui...cosa???
Ehhhhhhh si scoprirà!! Ti confesso che adoro mettere frasi
angoscianti nella storia...ok, sono un po' sadica, lo so, ma non posso
farci niente! XD! Naturalmente non ti dirò NIENTE sulla
fine, anzi ti dico solo una cosa: sarà una fine molto
dibattuta. Io stessa non la so ancora per certo. Quindi, tutto
può succedere! Ora ti mando un bacio, conto sulla tua
prossima recensione!! Grazie ancora! Ciao!
Per mars:
Ciao! Grazie della recensione, sono contanta che il capitolo ti sia
piaciuto! Hermione è stata tosta, ma anche un po' dura con
il povero Harry, che è vero, è stato cattivo,
però è pur sempre il suo migliore amico! Hermione
ha detto a Draco che lo ama e lui...niente. Niente?????? Beh, niente
per ora...ma nont i preoccupare...ci saranno presto sviluppi
interessanti! Grazie ancora, alla prossima! Baci!
Per
Darl_Angel: Ciao cara! La nostra Hermione tira fuori le unghie e si fa
valere! Ma è stata un po' dura con Harry...cmq ora si
è messo tutto a posto!! Grazie mille per la recensione e per
i complimenti!! Al prossimo chap!! Bacioniiiiii!!!!
Per meli_mao:
Ciao! Grazie tante per la recensione e per i compliementi, sono
contentissima che la mia storia ti piaccia! Ok, i commenti angoscianti
sono una mia specialità, e adoro metterli...sì,
sono un po' sadica, ma credo che metta più suspance e
più voglia di leggere per capire il significato! Sono un po'
come il serpente del Piccolo Principe: parlo ad enigmi! Grazie di aver
seguito, continua a recensirmi!! Bacioni alla prossima!
Per Nimpha93:
Ciao tesoro mio!! Non dire cavolate, tu te le meriti e come tutte le
mie attenzioni!! E non sono nemmeno abbastanza per ringraziarti delle
bellissime recensioni che mi lasci sempre! Ti devo gran parte della
felicità delle mie giornate!Ti ringrazio per l'ennesima
volta dei complimenti, e sapere che ti è piaciuto il chap,
mi manda al settimo cielo! Il tuo giudizio è molto
importante per me! Il comportamento di Hermione è stato
forte ma anche un po' duro, e anche se lo ha fatto per Dracuccio (la
smetti di chiamarmi Dracuccio! NdDraco scusami amore tesorino mio NdA
Grrrrrrr...NdDraco) mi è dispiaciuto "un fottio" (molto) per
Harry, infatti ho messo subito a posto le cose, e come si è
visto in questo chap, il rapporto fra i due si è
notevolmente rafforzato, e fa vedere l'intensa amicizia che li lega!
bada bene, amicizia, io ODIO le Harry/Hermione, quasi quanto le
Draco/Ginny (a proposito: non ti preoccupare, anche io odio questo
paring e non lo scriverei per niente al mondo!Spero ti piacciano le
Jams/Lily e Malandrini, perchè sarà la prossima
FF che posterò...) La scena della Torre credo sia stata
infinitamente carina ma anche buffa! Specie quando Hermione
fuma...hahaha ganzissima! La reazione di Draco è stata molto
sobria. Non ha ne confermato ne smentito...perchè...LO DICI
MEGLIO, QUANDO NON DICI PROPRIO NIENTE (a ri-proposito: credo anche io
che in qualche modo io e te siamo collegate, perchè
coincidenze del genere non le avevo mai viste!! hihihi)
Ti consiglio
vivamente di smettere di dire c*****e del genere: TU SEI GRANDE!! E non
provare a sminuirti perchè vengo fino a casa tua, e come si
dice in toscana, ti briscolo! (ti picchio!), no, ti adoro troppo per
farlo, ma sappi che mi arrabbierei, perchè sei mitica! e se
te lo dico io, fidati! Che dirti, spero che anche questo chap ti sia
piaciuto, e aspetto impaziente la tua prossima bellissima recensione!
Grazie mille perchè ci sei sempre, e so che ci sarai sempre!
Ti voglio bene! Bacionissimi al prossimo chap!
Per Soraya:
Ciao dudì!! Grazie della recensione e dei complimenti, ci
sei sempre!! Ti voglio un mondo di bene! E da domani manca
una settimana al grande incontro! Yuppi!
Per glory:
Ciao! Grazie mille della recensione e per i complimenti, sono
stra-contenta che ti piaccia! Continua a seguirmi, mi raccomando!!
Bacioni e al prossimo capitolo!
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Capitolo 16 *** AVVISO IMPORTANTISSIMO! ***
AVVISO!!!!!!!
CARI LETTORI E LETTRICI CHE SEGUITE LA MIA STORIA, VI DEVO
DARE UNA BRUTTA NOTIZIA. STASERA PARTO, VADO QUATTRO GIORNI AL MARE
DALLA MIA MIGLIORE AMICA, E PURTROPPO (ALMENO CHE NON RIESCA A
SCROCCARE UN PO' DI LINEA WIRELESS DI QUALCUNO! XD) NON POTRO' POSTARE!
SONO DAVVERO TRISTISSIMA, MA NON VI PREOCCUPATE: IN QUESTI GIORNI
SCRIVERO' TANTISSIMO E APPENA TORNO VI POSTERO' TUTTO! SAPPIATE CHE MI
MANCHERETE TANTISSIMO E CHE SARO' TROPPO TRISTE SENZA DI VOI!
UN BACIONE GRANDE GRANDE DALLA VOSTRA SCRITTRICE PREFERITA (O ALMENO LO
SPERO!XD) ...---*ALEXA*---.... CHE VI VUOLE TANTO TANTO TANTO BENE!
Ps per Noemi: Preparati, nel prossimo capitolo ci sarà una
sorpresa per te!! XD Bacioni ti voglio taaaaaanto bene e mi mancherai
una cifra in questi giorni tesoro mio!! Ma sappi che ti
penserò sempre!! Ciao ciao!
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Capitolo 17 *** Capitolo 15 ***
Ehm ehm...lo so sarei
da fustigare, me ne rendo conto! Sono in ritardo pazzesco, ma ho le mie
buone ragioni!Primo, i giorni che sono stata al mare non ho potuto
scrivere molto, e quando lo facevo, erano sempre le due di notte
inoltrate...secondo, in macchina, mentre tornavo a casa, word mi si
chiude e mi cancella mezzo capitolo...terzo, quando sono tornata non ho
potuto assolutamente continuare a scrivere, perchè sono
dovuta correre a prepararmi per andare al cinema a vedere il film
più bello del mondo, Harry Potter e l'Ordine della
Fenice...quarto, ieri ho riscritto quasi tutto ma nel pomeriggio sono
stata sempre via, e la sera sono andata a vedere i negozi a Empoli e
sono tornata distrutta a mezzanotte e passa! Spero che mi perdonerete,
e ora eccovi il capitolo!
Anche io ho
sete...cerchiamo un pozzo...
XXVI de "Il Piccolo Principe"
"Hermione?"
"Uhm..."
"Hermione?!"
"Hmm...uhmm..."
"Hermione!!"
"Mmh...uhmm..."
"Hermione!Facciamo
tardi a lezione!" esclamò Harry, tirandomi appena, vedendo
che io non accennavo a svegliarmi.
"Cosa? Come? Che
ore sono? Muoviamoci!!" dissi tutto d'un fiato, alzandomi a sedere di
scatto, con espressione impaurita. Il moro ridacchiò
guardando la mia reazione.
"Sapevo che
così ti saresti svegliata subito! Conosco le parole magiche!"
Sbuffai mentre
appoggiavo la testa allo schienale vermiglio, sistemandomi i capelli
che si erano arruffati e increspati nel sonno.
"Che ore sono?"
chiesi mentre sbadigliavo. Il ragazzo occhialuto si alzò in
piedi e si stiracchiò.
"L'ora di
prepararsi..." rispose porgendomi una mano. Io la strinsi e mi alzai.
"Va bene, allora
vado nel mio dormitorio!Ci vediamo dopo Harry!!" gli dissi avviandomi
per i dormitori femminili.
"Ciao Hermione!
A dopo" mi disse dietro, per poi sospirare e salire nei dormitori
maschili. Entrai nella mia stanza dove tutte le mie compagne dormivano
ancora. Guardai distrattamente l'orologio e entrai nel bagno, per
prepararmi. Mi spogliai, aprii l'acqua nella doccia e ci andai sotto.
Un leggero tepore invase la stanza mentre mi lavavo, passando tutto il
sapone sul mio corpo. Sentivo il vociare delle mie compagne che si
erano svegliate. Aprii la porta del box-doccia e mi avvolsi in un
asciugamano di spugna bianco. Tutta gocciolante entrai in
stanza e le mie amiche si fioandarono con la velocità della
luce a prepararsi, lasciandomi sola in stanza. Ginevra si
affacciò dalla porta e mi guardò curiosa e
minacciosa.
"Dopo mi devi
raccontare tutto nei minimi dettagli!!" mi disse.
"Tutto cosa?"
"Sei stata via
stanotte...tira tu stessa le conclusioni..." e detto questo
tornò in bagno a prepararsi. Sbuffai e presi dal baule la
divisa pulita. Me la misi con cura, abbottonai la camicia fino
all'ultimo bottone, la gonna rigorosamente lunga fino al ginocchio, il
golfino bordato di rosso-oro perfettamente dritto, il mantello sulle
spalle. Legai i capelli in una gonna frettolosa, e prendendo la borsa
al volo, uscii e mi avviai in Sala Comune. Vicino al buco del ritratto,
riconobbi Harry e Ron appoggiati alla parete. Mi avvicinai titubante.
"Buongiorno
ragazzi..." gli salutai, spostando uno sguardo intenso sul rosso.
Questo mi guardò inizialmente male, poi sorrise dolcemente.
"Buongiorno
'Mione" rispose, e io tirai un sospiro di sollievo. Lanciai uno sguardo
di gratitudine al moro, che evidentemente aveva parlato con Ronald, che
aveva messo sopra una pietra sulla sfuriata di ieri.
"Scendiamo a
fare colazione?" chiese tutto allegro il Prescelto, avviandosi fuori
dalla Sala. Io e il rosso lo seguimmo a ruota. Quest'ultimo mi si
avvicinò e mi sussurrò all'orecchio.
"Capisco che sei
frustata Hermione, ma non ti devi tenere tutto dentro...se vuoi
parlare, io ci sono sempre per te, va bene?" il suo tono era un po'
preoccupato. Mi cinse le spalle con il braccio e mi strinse
più o meno forte. Io ricambiai stando al gioco, avevo capito
che era stato Harry a dirglielo per giustificarmi. Ron mi
lasciò un bacio sulla guancia e mi sorrise con tenerezza.
Entrammo in Sala Grande che ancora eravamo abbracciati, ma non notai
gli sguardi di fuoco che ci lanciò una nota Serpe dai
capelli color del grano. Ci mettemo a sedere e cominciammo la
colazione. Io mi versai un'abbondante dose di caffè, e lo
sorseggiai mentre aspettavo che un gufo mi portasse la Gazzetta del
Profeta. Puntai lo sguardo sull'ingresso della Sala, e vidi la decisa
figura di Ginny Weasley venirmi incontro un po' ostile.
"Harmione Jane
Granger!!" esclamò quando mi fu davanti, con una posa che
ricordava molto distintamente la Signora Weasley.
"Sì?"
chiesi confusa.
"Volevi
scappare, eh?? Ma tanto mi devi raccontare tutto lo stesso!!"
"Tutto cosa?!?!"
"Stanotte non
sei rientrata!Dove sei stata?"
"In Sala
Comune!! Mi sono addormentata sul divano con Harry!"
"Non ti credo!"
"Harry!!!! E'
vero che stanotte sono rimasta in Sala Comune?" chiesi rivolta al moro,
che annu' vigorosamente. Riposai lo sguardo sulla ragazza, che mi
guardò un attimo scettica, poi si arrese e si
buttò poco delicatamente sulla panca, e afferrò
una fetta biscottata. Poggiai lo sguardo sul tavolo delle Serpi. Draco
stava sorseggiando con le sue bellissime labbra una tazza di
thè, mentre i suoi occhi imperturbavili quanto incantevoli
guardavano un punto non ben definito. Le dita tamburellavano sul tavolo
come se stesse aspettando impazientemente qualcosa. I capelli color del
grano gli aleggiavano sul viso, posando qua e la sulla sua pelle
diafana. Portava la divisa un po' arruffata. La camicia era allacciata
solo nei bottoni centrali, lasciando intravedere il petto scolpito. La
cravatta quasi slacciata penzolava sul suo collo delicato, e il golfino
era spostato su un lato. Il mantello era lasciato in terra sopra la
borsa. Pensai una sola cosa. Com'era bello. Come avevo fatto a non
accorgermene prima?!
"Chi stai
fissando?" mi chiese distrattamente Ginny.
"Ehm?"
"Chi stai
fissando?" scandì meglio la rossa.
"Nessuno"
"Non dire
sciocchezze e rispondi! Chi stavi fissando??"
"Nessunooo!!"
"Guardavi il
tavolo delle Serpi...non ti sarai mica innamorata di una Serpe?!"
"Ginny
finiscila!!!Non guardavo nessuno!"
Presi la borsa
con forza, e abbassai lo sguardo impedendo all'ultimogenita di casa
Weasley d'incrociarlo. Cominciai a cercare il libro di pozioni per
ripassare un po'. Dopo un attimo di ricerca, il panico m'invase. Avevo
lasciato il libro sulla Torre di Grifondoro. La lezione era nei
sotterranei, e la campanella sarebbe suonata a momenti. Non ce l'avrei
mai fatta almeno che non avessi fatto una corsa da maratoneta. Sospirai
sonoramente.
"Devo andare a
prendere un libro...torno subito!" mi giustificai alzandomi.
"Ok, ma fai
presto Herm...tra poco suona" disse il moro. Mi avviai a corsa fuori
dalla Sala. Mi fermai davanti alle scale e sbuffai. E BASTA CORRERE!
*
"Dove corre la
Granger?" chiese ridacchiando Blaise Zabini, guardandomi divertito.
"Che ne so..."
feci facendo spallucce.
"L'ultima volta
che è uscita di corsa dalla Sala avete fatto scintille"
infierì sempre più divertito.
"Blaise, fai un
piacere al mondo e datti in pasto alla Piovra Gigante" ribattei
indispettito. Il moro, in contrapposizione alla mia affermazione, rise
di gusto.
"E poi le mie
dame come farebbero senza di me??"
"Già!!
Poi Naomi si suicida..." lo schernii ghignando. Blaise
sembrò offendersi.
"Prima di tutto
si chiama NOEMI, e non NAOMI, e poi...beh...guarda che...mi piace
davvero" confessò abbassando lo sguardo imbarazzato. Lo
fissai stupito.
"Che intendi?"
"Intendo che con
Noemi voglio fare le cose per bene...insomma...ci tengo davvero a lei!"
Lanciai uno
sguardo sbico al tavolo di Corvonero, poi lo riposai sul mio migliore
amico.
"Ti sei
innamorato!!" esclamai indicandolo con il dito e ridacchiando.
"Prendi poco per
il culo caro il mio Piccolo Principe!" rispose offeso.
"Ma, state
insieme?"
"Sì..."
"Da quanto..."
"Un po'..."
"Ah, capisco..."
Continuai a
sorseggiare il mio thè, la mia mente che rivangava i ricordi
di ieri. Litigi, lacrime, baci, confessioni sussurrate fra le labbra e
urlate da una Torre.
"Mi ha detto "ti
amo"..." dissi in un bisbiglio, rivolto a Blaise.
"Chi?"
"Hermi...ehm la
Granger...mi ha detto, anzi urlato, "ti amo"..."
"E tu che hai
risposto?"
"Nulla..."
"Come nulla?"
"Nulla!"
"Perchè
tu non la ami?" mi chiese semplicemente. Io lo fissai un attimo, e non
risposi. Quella domanda posta con leggerezza aveva una risposta molto
profonda. Io tenevo alla mia Volpe, ma avevo sorpassato il confine
dell'innamoramento? Cosa provavo davvero per lei? Sarrebe durato? Era
un sentimento profondo o effimero? La campanella pose fine alle
formazione delle mie domande, e alla ricerca delle mie risposte.
*
Il suono della
campanella riecheggiò nelle mie orecchie quando misi piede
fuori dalla Sala Comune di Grifondoro, con il libro di pozioni stretto
in mano. Feci un profondo respiro e cominciai a correre senza sosta.
Rischiai più di una volta una rovinosa caduta dalle scale
prese per un pelo prima che si spostassero. Saltai molti scalini e fu
un miracolo se non mi ritrovai stesa sul pavimento. Più
veloce della luce mi ritrovai nei sotterranei, ma evidentemente non fui
abbastanza veloce, perchè quando arrivai nel corridoio della
classe di Pozioni, vidi la porta dell'aula chiudersi dietro
l'inquietante figura del professor Piton. Aspettai un attimo, e
raggruppando tutto il mio coraggio di Grifondoro, mi avvicinai e entrai
molto timidamente in aula.
"Scusi Professor
Piton, avevo dimenticato il libro di Pozioni sulla Torre e sono dovuta
andare a prenderlo..." mi giustificai anche se sapevo che era
completamente inutile con Piton.
"Signorina
Granger le sue patetiche scuse non m'interessano, se fosse
più attenta questo non succederebbe! 10 punti meno a
Grifondoro per la sua mancanza di rispetto e il suo ritardo! Non me
l'aspettavo da lei!" disse freddamente il professore, guardandomi
gelidamente. Annuii e mi avviai verso il tavolo dei miei amici, ma il
prof. mi fermò.
"Cosa crede di
fare, di arrivare tardi e sedersi anche dove le pare? Vada a sedersi in
fondo, accanto al Signor Malfoy..." fece con odiosità. Mi
ruotai prima verso di lui, poi verso il fondo dell'aula, dove c'era
Draco seduto in un banco con il posto accanto vuoto. Mi avviai avvilita
in mezzo a tutte le serpi, pensando che molto probabilmente non sarei
uscita viva da lì. Io e il mio Piccolo Principe ci
scambiammo uno sguardo freddo che in realtà era immensamente
profondo, e celava affetto e intensità. Poi mi sedetti
accanto a lui, poggiando poco delicatamente il libro sul banco. In un
primo momento, io e il biondo non ci guardammo nemmeno,
perchè tutti gli sguardi verde-argento e rosso-oro erano
puntati su di noi. Ma quando il professore riacquistò
l'attenzione, io e lui incrociammo gli sguardi e ci sorridemmo appena.
"Ciao Volpe" mi
sussurrò pianissimo, incrociando le braccia sul banco e
poggiandoci la testa.
"Ciao Piccolo
Principe..." risposi nascondendo la bocca dietro una mano, il cui
gomito era appoggiato sulla fredda superficie di legno.
"Che piacevole
inconveniente...la studentessa modello il ritardo...se questa
è la conseguenza, per favore, arriva tardi tutti i
giorni..." continuò il biondo, senza guardarmi.
"Arriva tu in
ritardo, tanto lo fai spesso! Sei abituato!"
"Se questo era
sarcasmo, ti devo dare delle lezioni..."
"Preferisco fare
qualcos'altro con te piuttosto che avere lezioni di sarcasmo..." gli
bisbigliai maliziosamente, e Draco posò immediatamente i
suoi occhi vogliosi su di me.
"Tipo?" mi
chiese con voce strascicata e seducente, inumidendosi le labbra con la
lingua.
"Tipo...giocare
a Briscola" risposi divertita, e ridacchiammo sottovoce. Guardammo la
lavagna e vedemmo che Piton aveva assegnato l'ingredienti per la
pozione Corroborante. Mi alzai e mi diressi verso l'armedietto per
prendere tutto l'occorrente. Cercai fra fialette e radici. Ad un certo
Harry mi si avvicinò.
"Ciao
'Mione...te l'avevo detto che dovevi sbrigarti...ma le conseguenze non
sono state male, no?" fece a bassa voce mentre prendeva degli
ingredienti, e indicò il biondino in fondo all'aula. Io gli
sorrisi.
"A volte
qualcosa di brutto si può mutare in qualcosa di bello..."
gli dissi, per poi allontanarmi e tornare al mio posto. Draco aveva
già preso il calderone, e l'aveva posizionato sul banco.
"Questa pozione
sarà una cazzata...che noia!" mugugnò
contrariato. Io presi il mio calderone e lo sistemai accanto al suo.
"Mai
sottovalutare le cose...sennò va a finire che le sbagli" lo
rimbeccai. Lui mi guardò male.
"Sono un maestro
in pozioni, piccola...io non sbaglio mai!"
"Non metto in
dubbio che tu sia un maestro in pozioni...ma se si prendono le cose
troppo alla leggere si rischia di sbagliare...e poi, te l'ha mai detto
nessuno che sei troppo sicuro di te?"
"Sì...tu!
Me lo ripeti circa 30 volte il giono!" sbuffò, quasi offeso.
Mi trattenni a stento dal ridere. Cominciai a fare la pozione, e stemmo
un po' in silenzio, concentrati.
"Che facevi
prima con Weasley?" mi chiese d'un tratto il mio Piccolo Principe, con
tono indecifrabile, tenendo sempre lo sguardo fisso sulla sua pozione.
"Prima quando?"
feci confusa.
"Prima, a
colazione..." continuò sempre senza guardarmi.
"Parlavamo...perchè,
scusa??"
"No...prima..."
Lo fissai
stranita, senza capire. Finalmente alzò lo sguardo su di me,
e mi guardò eloquente.
"Hai capito,
dai..." disse, per poi tornare a guardare il calderone. Ci pensai un
attimo, poi finalmente mi venne a mente. Ron mi stava abbracciando
quando siamo entrati in Sala Grande. Lo guardai un attimo, po risi
piano.
"Che ridi?" fece
offeso il biondino, mettendo quasi il broncio.
"Piccolo
Principe...sei geloso..." gli dissi piano, cercando di non attirare
l'attenzione. Parlavamo a denti stretti, magari così
sembrava che ci stessimo solo insultando come sempre. Il mio Piccolo
Principe mi fulminò con lo sguardo.
"Non sparare
cazzate, io non sono per niente geloso..."
"Ora sei tu che
spari cazzate, Draco!"
"Senti, non sono
geloso...ho solo pensato che se eravate così affettuosi,
voleva dire che lui non sapeva di noi..." si giustificò poco
convincente la Serpe.
"Non
c'è nulla di male ad essere gelosi...anche io un po' lo
sono...dimostra che t'importa davvero di me!"
"Ma io non sono
geloso!"
"Tu lo sei ma
sei troppo orgoglioso per ammetterlo!"
"Non
è vero!"
"Sì
che è vero!"
"No!"
"Sì!"
"No!"
"Sì!"
"No!"
"Sì!"
"No!"
"Sì!"
"Cosa
è questa chiacchericcio lì in fondo?! Scommetto
che è la Signorina Granger! Che cosa indecente, arriva tardi
a lezione e si permette anche di parlare!" la voce aspra di Piton
riecheggiò tetra nella fredda aula, azzittendo tutti.
"Venti punti in
meno a..." cominciò il professore, ma venne interroto.
"No, Signore,
ero io!" disse prontamente Draco. Tutti si voltarono a guardarlo
sbalorditi e attoniti.
"Come scusa?"
chiese Piton confuso.
"Ero io che
parlavo, Signore" ripetè calmo il Principe delle Serpi.
Tutti lo fissavano interdetti e sbigottiti. Il Professore di Pozioni si
girò, e tornò a sedere dietro la cattedra, senza
più dire una parola. Un brusio assurdo invase l'aula, tutti
molto probabilmente, si chiedevano se quello fosse davvero Draco
Malfoy, o se stesse male. Gli unici tranquilli nell'aula eravamo io,
Draco, Harry e Blaise Zabini. Gli unici che sapevano. Mi concentrai di
nuovo sulla pozione, e aspettai che gli sguardi indiscreti dei nostri
compagni si riposassero sui rispettivi calderoni, poi mi rivolsi al mio
Piccolo Principe.
"Sei pazzo!
Così se ne accorgono!" esclamai a bassa voce. Lui mi
fulminò ancora una volta con lo sguardo.
"Io non sono
geloso!!" ribattè, per poi tornare a occuparsi della pozione.
*
Quando la
campanella segnò la fine della lezione di pozioni, i ragazzi
sciamarono più o meno velocemente fuori dall'aula per
dirigersi ai piani superiori, più illuminati e aereggiati.
Rimisi gli ingredienti a posto con cura, e pulii per bene il calderone.
Presi la borsa e feci per uscire, ma prima mi voltai verso il mio
Piccolo Principe. Eravamo rimasti soli nella classe.
"Sai, tutte le
volte che vedo la Parkinson avvinghiata al tuo braccio sento un vuoto
nello stomaco, e una voglia matta di spaccarle quella faccia da
carlino" gli confessai con un grande sorriso stampato in volto. Draco
alzò lo sguardo su di me, prima confuso, poi allegro.
"Non la sopporto
quella lì, mi sta sempre appiccicata..." ribattè
energicamente. Io scossi il capo.
"Non volevo
arrivare a questo, Draco...ti volevo far capire che anche io sono
gelosa di te..." il biondo fece subito per ribattere, ma io lo fermai.
"Per favore,
Piccolo Principe, non fingere con me...non ce n'è
bisogno..." gli dissi mentre mi avvicinavo a lui.
"Leggo nei tuoi
occhi la tua anima..."
Ci guardammo per
un lungo istante, poi lui sospirò e disse:
"Sì,
sono geloso anche io, e quando ti ho vista entrare abbracciata a
Weasley avrei spaccato contro di lui, la prima cosa che mi fosse
capitata a tiro..." e dopo, mi baciò. Con dolcezza e
possessività allo stesso tempo. Non sapemmo mai che quel
bacio era stato visto da qualcun'altro, un qualcuno che appena
allontanatosi dall'aula, esclamò: "Hai capito Hermione..."
Taradadan!!!Chi
sarà che ha visto il bacio di Draco e Hermione?? Lo
scoprirete nella prossima puntata! Che vi avverto, sarà
postata domani l'altro sera, sul tardi, perchè domani vado a
Torino per incontrare la mia Soraya! Lo so, sono sempre a giro, ma chi
ci volete fare! Almeno in macchina scrivo!! Vi ho fatto aspettare
tanto, è vero, ma spero che almeno ne sia valsa la pena!
Ditemi cosa ne pensate!! Grazie a chi ha letto e a chi ha recensito lo
scorso capitolo!!! Mi raccomando, RECENSITE!
Ps: spero che la sorpresa per Noemi le sia piaciuta!! XD!
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Capitolo 18 *** Capitolo 16 ***
Ciao a tutti!!!
Eccomi con il mio nuovo capitolo!! Vi devo dare un avvertenza:
Questo
capitolo è NC17 perchè contiene una scena di
sesso esplicito.
Per il resto,
non ho niente da dirvi, quindi leggete e divertitevi!
Ps: Ho
pubblicato un'altra storia in EFP, s'intitola "L'ultima discendente dei
Black" se avete tempo, fateci un salto e lasciatemi un commento!Grazie
mille!!
Un po' d'acqua
può far bene anche al cuore...
XXIV de "Il Piccolo Principe"
Come tutti i pomeriggi,
finite le lezioni, mi diressi a passo spedito verso la biblioteca.
Entrai nella silenziosa stanza e mi posizionai nel mio tavolo abituale,
vicino alla finestra, e cominciai a fare la lezione di trasfigurazione.
La piuma impregnava d'inchiostro la pergamena candida, che si riempiva
di parole e spiegazioni, di formule e incantesimi. Arrivata alla fine
del tema mi accorsi che avevo superato di venti centimetri la lunghezza
minima. Un'abitudine, ormai, per me, la diligente Hermione Granger, che
da quand'era arrivata a Hogwarts voleva far capire a tutti di essere
uguale agli altri maghi, anche se non aveva il sengue puro. Anche
se della magia, non sapeva nulla fino a che non ha compiuto
undic'anni. Ma la gente tutto questo non l'ha mai capito. Continuavano
a schernirmi, ma non c'ho mai fatto tanto caso. Da quand'in qua essere
bravi a scuola è un difetto?? Solo la gente invidiosa lo
pensa, e questo m'incoraggiava ad andare avanti come avevo sempre
fatto. Quello che però mi faceva davvero imbestialire, era
quando mi rinfacciavano di pensare SOLO alla scuola, e MAI a me stessa.
Quando mi rinfacciavano di non aver accorciato la gonna della divisa
della scuola, quando tutte le ragazze dal terzo anno in su l'hanno
fatto, o di non divertirmi mai, di non andare mai alle festicciole
clandestine che animavano la vita notturna di Hogwarts, o di non
truccarmi mai, o di vestirmi sempre con maglie larghe e gonne lunghe
(ad esclusione del vestito regalatomi da Draco!) come se io non fossi
una ragazza. Chiusi con forza il libro di Trasfigurazione, infastidita
da quei pensieri e ricordi che vagavano nella mia mente. Mi sciolsi i
capelli e mi rifeci una crocchia stretta, anche se qualche ciuffo
ribelle mi sfuggì, ricadendomi davanti agli occhi.
Improvvisamente sentii picchiettare alla finestra. Alzai lo sguardo e
vidi un barbagianni nero alla finestra che voleva entrare. Aprii piano
i vetri e un'ondata di vento gelido, sottolineando che ormai era
inverno inoltrato. Il gufo mi porse una zampina, dove era legato un
rotolino di pergamena. Glielo sfilai, e subito dopo il volatile si
dileguò, uscendo dalla biblioteca. Chiusi immediatamente la
finestra, e mi rimisi a sedere. Srotolai la piccola pergamena e lessi
curiosa:
Scommetto che sei in biblioteca a studiare...se è
così, ho vinto la scommessa, e mi spetta una ricompensa,
quindi corri immediatamente nella Stanza delle Necessità e
fammi passare interminabili momenti di passione...se non è
così...vieni lo stesso!! Ti aspetto dentro!
Tuo Piccolo Principe
Rilessi
il bigliettino almeno cinque volte sorridendo come un ebete davanti a
quel foglietto di carta. Mi misi anche a ridere, la prima volta che lo
lessi. Poi, finalmente, mi decisi a mettere in borsa tutti i miei libri
e le mie pergamene, e uscii velocemente dalla biblioteca, salutando
gentilmente Madama Pince. Stavolta le scale le salii piano, facendo attenzione,
perchè di questo periodo, avevo corso anche troppo, e
stamattina, è stato un miracolo se non sono finita in
infermeria con un arto rotto!! Arrivai davanti alla Stanza delle
Necessità, e ci passai davanti tre volte, ad occhi chiusi,
pensando "Voglio la stanza dove mi sta aspettando Draco". Quando aprii
gli occhi, sul muro era comparsa una porta di legno intarsiato. L'aprii
e immediatamente alle mie orecchie giunse una piacevole musica, fatta
di note delicate e soavi. Entrai e vidi un ragazzo girato di spalle,
con una bella e conosciuta chioma platinata, che suonava il pianoforte.
La stanza aveva una luce soffusa che proveniva da alcune alte finestre.
Da una parte c'erano due divani scarlatti, un tavolo di mogano e alcune
sedie. Mi avvicinai silenziosamente alle spalle del biondo, che
continuava a fare pressione con le sue dita affusalate sui tasti,
scaturendo una melodia suadente.
"Non sapevo che
sapessi suonare il piano, Piccolo Principe" dissi sorridendo. La musica
cessò immediatamente, e Draco si voltò verso di
me. Incrociò i suoi occhi di ghiaccio con i miei nocciola e
si aprì in un sorriso tirato e un po' malinconico.
"Ci sono tante
cose che non sai di me, Volpe..." rispose con voce un po' strascicata.
Mi sedetti sul panchetto nero accanto a lui, ma con le spalle rivolte
alla tastiera. Gli buttai le braccia al collo.
"Non vedo l'ora
di scoprirle, allora..." ribattei piano. Il biondo alzò una
mano e la posò sulla mia crocchia. Poi con un movimento
secco mela sciolse. I capelli ricci mi ricaddero disordinate sulle
spalle. Il ragazzo guardò il leghino nero con sopra una
stella di brillantini, e poi se lo mise in tasca.
"Non ti
servirà più tanto...hai dei capelli
così belli che non vedo il motivo di legarli..." si
giustificò.
"Così
belli?? Ma se sono crespissimi!E poi mi danno noia..." feci scocciata
tirandomi su i capelli.
"Basta che li
curi un po'...e ricorda per bell'apparire bisogna soffrire!!E poi per
cosa ti danno noia? Per studiare??"
Lo guardai in
cagnesco e unii le braccia sotto il seno, aprendomi in una smorfia
offesa.
"Sì,
per studiare!!So che ti sembra tanto impossibile, ma io ci tengo
davvero!!" esclamai alterata.
"Ci tieni
più che a me?" mi chiese Draco con uno strano sorrisino
malizioso. Ma non bastava per farmi sbollire. Mi avvicinai con tono di
sfida.
"Forse..."
risposi tagliente. Il biondino sembrò offendersi.
"Che vuol dire
"forse"?!?!?!" fece con tono più alto.
"Forse vuol dire
forse, Draco!!! Dovete smettere di criticarmi perchè
studio!" ribattei ora più rabbiosa.
"Io non ti
critico perchè studi, io ti critico perchè lo fai
TROPPO!"
"Studiare non
è mai troppo!"
"Ma sentila! E
poi ti lamenti se ti chiamano secchiona! Guarda che io lo dico per te!
Perchè sei bella ma non lo vuoi far vedere come se fosse una
congiura o un difetto! Come se essere bella implicasse essere allo
stesso tempo una gallina senza cervello!Non ti tieni perchè
non ti vuoi abbassare al livello delle tue amiche oche, ma
così fai male solo a te stessa!"
Fissai il mio
Piccolo Principe nei suoi occhi algidi che si erano improvvisamente
accesi di una strana luce, un misto tra rabbia, delusione, e affetto.
Abbassai lo sguardo colpita dalle sue parole che avevano maledettamente
ragione. Ma io non potevo farlo, non potevo essere come loro.
"Non puoi
capire, Draco..." mugugnai sempre tenendo gli occhi fissi sulle mie
scarpe. Lui con due dita mi prese il mento e mi alzò la
testa, incatenando il suo sguardo al mio.
"Allora aiutami
a capire...(frase di Hermione tratta dal film "Harry Pottere l'Ordine
della Fenice"ndA)" rispose deciso. Lo guardai per un altro istante.
"Ho fatto
così tanto per essere diversa, per far capire a tutti che
valgo davvero, che non penso solo a quelle stupide frivolezze a cui
pensano le ragazze...volevo dimostrare che anche se sono una
mezzosangue, non ho niente di meno a voi...e ora che l'ho fatto capire,
mi sentirei così stupida a fare qualcosa che ho sempre
criticato, come accorciare la gonna o perdere ore a truccarmi e
prepararmi..." confessai al ragazzo con aria abbattuta. Draco mi
guardò con comprensione.
"Cioè,
cosa penserebbe la gente se mi presentassi con la gonna corta, i
capelli acconciati, e il trucco sul viso?! Non mi ci vedo nemmeno!
Credo che non sarei nemmeno io!!"
"Sai, non ti
deve interessare cosa pensa la gente...solo cosa pensi tu! E poi
secondo me la gente penserebbe che sei davvero una gran bella ragazza,
e si chiederebbe perchè l'hai nascosto per così
tanto tempo! Però devi decidere te!"
"Guarda Piccolo
Principe, non mi sento di cambiare così le cose. Io sono
Hermione, solo Hermione!E non voglio di certo cambiare
perchè la gente, e voi stupide Serpi mi prendete in giro!"
dissi decisa.
"Ehi, modera le
parole! Noi non siamo stupide!! Magari solo un po'...sarcastiche!" si
difese il biondino. Lo guardai male.
"Ve beh,
lasciamo perdere...comunque hai ragione e poi...a me tu piaci
così...però lascia i capelli sciolti!" e detto
questo, Draco si sporse su di me e mi trascinò in un bacio
pieno di passione, quelli che ti tolgono il fiato e che ti portano su
un'altra dimensione, dove siamo solo io e il mio Piccolo Principe,
semplicemente noi. Mi staccai per riprendere fiato. Ruotai le gambe per
mettermi di fronte alla tastiera del piano, poi ci posai le dita
delicatamente. Guardai lo spartito e suonai qualche nota.
"Anche tu sai
suonare il piano?" mi chiese Draco curioso.
"Sì,
quando ero piccola i miei mi mandavano a lezione per imparare...ma ora
sono un po' arrugginita..."
"Hai voglia di
fare un duetto?"
Sorrisi in
direzione del biondo e annuii. Cominciò a cercare nello
spartito, finchè non lo aprì in una pagina con
due testi. Mi lanciò uno sguardo complice e cominciammo a
suonare. Una dopo l'altra, le note si spandevano leggiadramente
nell'aria, sovrapposte e accoppiate. Le mia musica si fondeva
perfettamente con la sua, come in un bacio soave, sottolineando una
certa complicità creatosi tra di noi, fra la Volpe e il suo
Piccolo Principe, destinata a perdurare finchè il destino
avesse voluto. Le nostre dita si muovevano a tempo sui tasti, con
leggerezza e pressione allo stesso tempo, creando un'unione profonda e
infrangibile. Andammo avanti per alcuni minuti, poi ci fermammo e ci
sorridemmo a vicenda.
"Ho sbagliato
due volte!" dissi un po' contrariata. Lui rise, facendomi fremere il
cuore.
"Non ci sei
abituata, vero, a sbagliare? Beh, sappi che capita a tutti..."
Vero. A tutti
capita di sbagliare. Me inclusa. Ma ancora non sapevo rendermene conto,
che avevo sbagliato. Annuii sorridendo e posai gentilmente le mie
labbra sulle sue. Un piacevole sapore di menta e tabacco mi travolse i
sensi, e affondai le mani fra i suoi crini color del grano. Mi cinse
possessivamente, e mi strinse forte a sé, in una stretta
vigorosa ma morbida allo stesso tempo. Era un piacere stare fra le sue
braccia, ci sarei rimasta per l'eternità, se solo avessi
potuto. Draco mi strinse in vita e mi tirò su, facendomi
sedere a cavalcioni sulle sue gambe. Il nostro bacio si
approfondì, e con la lingua esplorai il suo palato, giocando
con la sua sensualmente. Con le sue mani esperte mi solcò il
corpo, e velocemente mi sfilò il golfino, e mi
slacciò la camicia. Immediatamente feci lo stesso. Ormai non
mi vergognavo più dell'attrazione che provavo verso il
ragazzo, e i miei movimenti erano più sicuri. Passai le mani
sul suo petto, accarezzandolo dolcemente. Il Piccolo Principe
s'insinuò sotto la mia gonna, e piano piano mi
sfilò le mutandine. Sentii una scossa di emozione
percorrermi la schiena. Posai adagia le dita sulla cintura dei
pantaloni di Draco, e molto lentamente, gliela sganciai. Abbassai la
zip, e gli abbassai i boxer neri. Ancora una volta, il biondo mi prese
per la vita e mi sistemò meglio su di sé,
entrando in me con una spinta decisa che mi fece gemere di passione.
Afferrai le sue spalle e mi mossi soavemente mentre lui si faceva
strada dentro di me, inondandomi di piacere. Le spinte di lui si
facevano più intense, e quando arrivammo all'orgasmo, giurai
di non essere mai stata così bene in tutta la mia vita. E
pensare che a farmi stare così bene era proprio Draco Lucius
Malfoy, era ancora più fantastico. In fondo, si sa... sono
le condizioni peggiori a rendere le cose straordinarie!*
*Citazione di Cartesio
Beh, che mi
dite di questo chap?? L'idea di Draco che suonava il pianoforte mi
è piovuta dal cielo, ma ho sempre pensato che lui facesse il
duro ma che in realtà nascondesse un'anima d'artista, e
visto che il disegnare e il dipingere era stato già
abbastanza usato, ho subito pensato alla musica. E scusate tanto, ma
poi...un Draco che suona il pianoforte è TROPPO SEXY!!!!!!!
Ok, la smetto sennò affoggo il mio povero pc nella bava!!
Grazie a tutti a quelli che hanno letto, e come sempre, mi raccomando
RECENSITE!!Ora, i ringraziamenti singoli!
Per dilly_23:
Ciao!! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, e spero che anche
questo non sia da meno! La parte in cui Draco si prende la colpa al
posto di Hermione, credo sia intensa ma allo stesso tempo buffa,
perchè non da spiegazioni di questo strano fatto, e precisa
subito che "non è geloso"!!! Anche lo scach con Blaise era
carino, quel ragazzo è troppo fantastico!! Grazie della
recensione, a presto!! Bacioni!
Per RaRa93:
Ciao tesoro!! Non ti preoccupare per il ritardo (anche se ammetto che
mi stavo un po' preoccupando, sarebbe stato un disastro perdere una
delle mie migliori commentatrici!!) Comunque, ti perdono
perchè le tue recensioni sono sempre fantastiche, e non
occorreva che tu ti prostrassi, anzi!! Riguardo al capitolo, la
scenetta del "sì" e "no" ha fatto molto sorridere anche me
quando l'ho scritta, quei due sono così carini quando
bisticciano! Purtroppo ti devo dare una brutta notizia...per la
confessione di Draco dovrai aspettare ancora un po', non
perchè non la ama, ma perchè ho in mente
un'occasione ben speciale per dirgliela, occasione che perl si
creerà, grazie anche al fatto che lui non gliel'abbia mai
detto prima...discorso complicato?? Beh, lo sai che sono come il
serpente del piccolo principe...parlo a enigmi!! Come al solito non ti
posso dire niente sul personaggio misterioso, ma non piangere, si
scoprirà presto...Grazie mille per la recensione, aspetto
con ansia la prossima!! Bacioni, a prestissimo!
Per
sesshoyue: Ciao!! Grazie mille della recensione e dei complimenti, mi
hanno fatto un piacere immenso!Tra poco si saprà chi
è il pers misterioso, quindi continua a seguirmi! Ancora
grazie, alla prossima!Baci!
Per *Eirene*:
Ciao tesoro!! Noooo due settimane senza di te, come faccio?!?!?! Senza
ne te, ne Noemi, mi senti troppo triste!! Va beh, non disperiamo!!
Però appena torni, voglio anche da te una bella recensione
lunga lunga, sennò mi offendo, ok?! Cmq, tornando al
capitolo...Harry è un amico vero, sarebbe una fortuna avere
un amico come lui!! Più passa il tempo e più amo
Blaise, è troppo mitico!Ti auguro buone vacanze, ma ritorna
presto!! Bacioni!!
Per mars:
Ciao bella! Grazie mille per la recensione, spero che anche questo chap
ti sia piaciuto!! Alla prossima! Baci!!!
Per
Dark_Angel: Ciao tesoro! Eccomi, con il nuovo chap che spero ti
piacerà come il precedente! Ovviamente non ti posso dire
niente su chi ha visto il bacio di Hermione e Draco, ma si
scoprirà presto! Grazie mille per la recensione! Bacioni, a
presto!
...---*Alexa*---...
|
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Capitolo 19 *** Capitolo 17 ***
Ciao a tutti! Anzi,
buona notte a tutti! Lo so, aggiorno nei momenti più
indecenti, ma che ci posso fare?? L'ispirazione mi viene sempre nei
momenti meno consoni! Scrittrice pazza, I know! Beh, che dire, mi
è uscito fuori un capitolo tra il comico, il romantico e il
malinconico (che mix distruttivo, non vi pare??) quindi non so quale
potranno essere gli effetti collaterali!! Bacioni a tutti, e buona
lettura!
E' il tempo che hai
perduto con la tua rosa, che ha reso la tua rosa così
importante...
XXI de "Il Piccolo Principe"
La mattina seguente,
quando andai ad aprire la finestra, mi ritrovai davanti ad una
meravigliosa sorpresa. Tutto il parco di Hogwarts era coperto da uno
strato di neve bianca, e il Lago Nero era diventato una lastra
luccicante di ghiaccio. Un sorriso raggiante si aprì fra le
mie labbra carnose, nel vedere quel candido spettacolo, palese annuncio
che l'inverno era ormai arrivato e che tra poco ci sarebbe stato il
Natale. Mi fiondai sul letto della mia migliore amica Ginny, e la
scossi poco delicatamente.
"Ginevra!
Ginevra alzati, guarda fuori dalla finestra!" le dissi facendo in modo
che si svegliasse. All'inizio ebbi solo dei mugolii di protesta, poi
finalmente la rossa si alzò e appena vide che era nevicato
(e anche di brutto!NdA) lanciò un mezzo gridolino e si
precipitò alla finestra, sporgendosi appena per allargare la
sua fisuale.
"Wow
è magnifico!!" esclamò con euforia. Annuii
energicamente. Ginny si voltò verso di me e mi prese per
mano, per poi sorridermi.
"Andiamo a
svegliare i ragazzi, Herm, così scendiamo subito al parco!!"
mi fece tutta giuliva.
"Ginny, ma non
possiamo intanto cambiarci e aspettarli semplicemente in Sala Comune?"
brontolai contrariata.
"No Hermione,
sennò quelli lì si svegliano tra venti secoli,
quando la neve si sarà già sciolta, e poi magari
così becco anche Harry in mutande!!" completò
maliziosamente l'ultimogenita di casa Weasley, facendomi l'occhiolino.
Io ridacchiai e alla fine acconsentii, dirigendomi con lei nei
dormitori maschili. Trovammo velocemente quello di Harry e Ron, ed
entrammo piano. Tutti, ovviamente, dormivano ancora. La mia sadicissima
migliore amica si avvicinò quatta quatta al letto del
"Prescelto" e quando constatò che era vestito,
sbuffò (maniaca pervertita e piattola giù le mani
dal mio Harry!NdA momentaneamente presa da crisi isterica e odio
convulso verso la piattola) e si avvicinò a quello del
fratello. Dopo qualche istante di silenzio, gli urlò
nell'orecchio.
"SVEGLIA
PIGRONE, PITON TI HA CONVOCATO PER UNA LEZIONE DI LAP-DANCE!" Il rosso
si tirò su immediatamente con dipinta un'espressione di puro
terrore in volto. Io ero piegata in due dalle risate, un po' per
quell'espressione, un po' per l'affermazione di Ginny, che mi fece
immaginare un alquanto equivoco professore di pozioni che si lancia in
balli ambigui. Anche gli altri si svegliarono straniti, specialmente
dal viso terrorizzato di Ron, e dalle risa mia e di Ginivra, che ormai
stavamo quasi piangendo.
"MA SIETE MATTE
TUTTE E DUE A SVEGLIARMI COSI'!VI SI E' FUSO IL CERVELLO!! TRA UN PO'
MI VENIVA UN INFARTO!CI STAVO PER MORIRE SECCO!!!" ci invei contro
Ronald. Harry intanto, dopo essersi svegliato e aver connesso per bene
il cervello, si era unito al nostro coro di risate, mentre Seamus e
Dean si erano bellatamente rimessi a dormire dopo averci mandatto
voi-sapete-dove.
"Dai Ron, non te
la prendere! Vi siamo venuti a svegliare perchè è
nevicato, e guardate fuori che spettacolo!" giustificai il nostro
gesto, tirando le tende della finestra e mostrando ai due ragazzi il
panorama che si stanziava all'esterno della scuola. I due ragazzi si
alzarono e osservarono la coltre bianca che aveva sovrastato il verde
smeralndino dei prati di Hogwarts. Rimasero sorpresi e sorriso
compiaciuti.
"Beh, che ci
facciamo ancora qui?? Tutti fuori!" esclamò il moro alzando
il pugno a mo' di vittoria. Noi annuimmo e io guardai distrattamente
l'orologio.
"Tra un quarto
d'ora tutti giù al parco" sentenziai avviandomi verso
l'uscita della camera dei maschietti. Ginny mi seguì a
ruota. Ritornammo nel nostro dormitorio e ci preparammo. Presi cappotto
e sciarpa, ci avviammo giù in Sala Comune. La rossa si
fermò un attimo a parlare con una ragazza del suo anno. Io
intanto uscii dal buco del ritratto e andai in nella Sala D'Ingresso.
Aprii il portone con una strana euforia e mi catapultai sul prato
innevato, affondando i piedi nello strato di neve, e lasciando le orme
del mio passaggio. Mi avvicinai alla riva del Lago che ora era
completamente ghiacciato. C'erano altri studenti che si prendevano a
palle di neve, o si rincorrevano, o pattinvano, o facevano dei pupazzi.
L'atmosfera era allegra e spensierata, come se tutti si fossero
dimenticati della guerra che piano piano si sta consumando nel mondo
magico. Sospirai, poi vidi una nota chioma corvina avvicinarsi a me con
un grande sorriso.
"Ehi Herm, hai
voglia di pattinare un po' sul ghiaccio?" mi chiese Harry quando mi fu
vicino. Io storsi il naso.
"Non sono molto
brava a pattinare, per dire la verità..." risposi titubante.
"Dai, ci sono io
con te, ti aiuto e non ti farò cadere! Parola di boyscout!"
ribattè il moro, e tutti e due scoppiammo a ridere.
Acconsentii, e trasfigurai sia le mie scarpe che quelle del ragazzo in
un paio di pattini. Subito mi sentii poco stabile, così mi
tenni prontamente a lui, che mi afferò deciso.
"Pronta?"mi
chiese sorridendo Harry. Annuii.
"Nata pronta..."
risposi, e il moro mi prese per mano, conducendomi sul Lago, dove
già altri ragazzi stavano volteggiando leggiadramente o
cascando rovinosamente. Senti scivolarmi e rafforzai la stratta alla
sua mano. Piano piano facemmo dei piccoli giri, poi presi
più confidenza e cominciai ad andare da sola, più
veloce e più lontana. Io e Harry cominciammo a rincorrerci
fra di noi, spingendoci e ridendo. Mi allontanai da lui, controllando
che non mi stesse addosso, ma nel girarmi, non mi accorsi che mi andai
a scontrare con qualcuno. Finii contro un ragazzo, che però
evitò la mia caduta prendendomi saldamente per i fianchi.
Alzai gli occhi, scontrandoli con un paio grigi color della nebbia.
"Non puoi
proprio resistermi, eh Granger?!" esclamò ghignando Draco.
"Già,
non posso starti lontana, Malfoy!!" risposi tra l'indispettito e il
divertito.
"Non ci sai fare
con i pattini, non è vero?" continuò il biondo
con una nota d'innocente scherno.
"Non proprio, a
dire il vero...te ne dovresti essere accorto quando ti ho travolto!"
gli dissi ridacchiando. Harry, che aveva notato il mio scontro con
qualcuno (ma che non aveva visto chi era!!) mi venne subito in contro.
"Herm, tutto
apposto?? Te l'avevo detto che dovevi andare più..."
cominciò il moro, fermandosi poi a guardare Draco molto
stupito.
"...piano...scusatemi,
ho interrotto qualcosa?" terminò lui, spostando lo sguardo
sulle mani del biondo che erano appoggiate saldamente alla mia vita, e
le mie mani sulle sue. Le tolsi immediatamente e mi staccai dalla
Serpe, appoggiandomi ai fianchi del Grifondoro.
"Niente!
Assolutamente niente, Harry" risposi immediatamente. Draco
lanciò uno sguardo interrogativo al moro, per poi posarlo su
di me.
"Lui sa?" mi
chiese.
"Lui sa" risposi
io.
"Io so"
confermò Harry.
"Tu sai"
ribadì la Serpe. La scenetta era alquanto buffa. Il mio
Piccolo Principe e il mio migliore amico si squadrarono in cagnesco per
alcuni minuti.
"Harry, dove
sono finiti Ron e Ginny?" chiesi interrompendo quella battaglia di
sguardi.
"Te l'ho detto,
erano rimasti a battibeccare in Sala Comune perchè Dean ci
provava con Ginny (o almeno così Ron credeva) poi boh..."
Saettai lo
squardo verso l'entrata di Hogwarts, e scorsi due figure dalla chioma
rossa avvicinarsi al Lago.
"Eccoli..."
sentenzionai guardando Draco eloquente.
"Ho capito,
è meglio che mi tolga da qui..." fece sbuffando. Pi si
avvicinò al mio orecchio.
"Non creda che
mi accontenti di questo...tra cinque minuti alla nostra collinetta!"e
dopo questo lieve sussurro si allontanò da me, ma non prima
di avergli rivolto un dolce sorriso. Harry mi guardò
diverito.
"Qualcuno qui ha
un appuntamento mi sa! Ti copro io con Ron e Ginny, non ti
preoccupare!" disse allegro. Lo abbracciai con gratitudine.
"Harry sei
fantastico!Ti adoro!" gli dissi stringendolo forte.
"Anche
io...però ora vai...sennò fai tardi dal tuo
Piccolo Principe..."sorrisi raggiante al moro, e dopo un ultimo cenno,
mi allontanai, andando sulla riva del lago. Trasfigurai
un’altra volta i pattini in scarpe, e corsi verso il campo da
Quidditch, per poi girarsi intorno e raggiungere la collinetta
dov’ero solita incontrarmi con Draco, quando ci stavamo
addomesticando. Camminai piano, scostando appena la neve candida,
respirando l’aria pungente dell’inverno che
s’infiltrava penetrante nelle vie respiratorie. Finalmente
scorsi la figura perfetta (e strafiga, aggiungerei!NdA versione maniaca
sessuale) di Draco, a sedere sulla neve, che fumava una sigaretta
mentre si puntellava con i gomiti e guardava il cielo offuscato da
alcune nuvole dispettose. I suoi occhi imperturbabili erano velati una
strana luce. Mi avvicinai piano al ragazzo, che si voltò
verso di me e sorrise, mentre si rimetteva la sigaretta fra le sue
labbra fini e estremamente seducenti.
“Ciao
Volpe…” mi salutò con una nota di
allegria e dolcezza nella voce.
“Ciao
Piccolo Principe” risposi sedendomi a gambe incrociate
accanto a lui. Draco ciccò la sigaretta in terra, poi si
sporse su di me, e posò sulle mie labbra un bacio gentile e
casto, che pian piano si approfondì. Un familiare sapore di
menta e tabacco mi travolse le papille gustative. Ci separammo
sorridenti.
“A che
stavi pensando, prima che venissi io?” gli chiesi curiosa,
visto che non avevo mai visto quello sguardo nei suoi occhi. Lui
aspettò qualche istante, spingendo i suoi occhi di ghiaccio
sciolto sui miei di oro fuso, poi li distolse, riposandoli sul cielo.
“A
te” rispose con semplicità e trasparenza inaudita.
“A
noi, per dire il vero, ma specialmente a te…e a tutti i
momenti che abbiamo passato insieme”
“Bellissimi
momenti…” ribattei sorridendo e rivangando con la
mente i ricordi passati.
“Già…e
pensavo fino a quando sarebbero continuati…”
“Che
intendi?” chiesi interdetta.
“Che
ho paura, Hermione…forse nella prima volta in vita
mia…” rispose guardandomi negli occhi
intensamente. Io non capivo.
“Io e
te non potremmo mai avere una realzione normale, e forse
sarà proprio per questo che perdurerà. Ma fino a
quando, Volpe? Se mio padre, o mia madre, o qualcun altro venisse a
sapere che io sto con te, saresti in pericolo…lo sai,
vero?”
Io annuii
tristemente, poi gli sorrisi amaramente e dolcemente allo stesso tempo.
“E’
per questo che ho paura…paura di non poterti più
avere, paura che non possa ribellarmi, paura che ti possa succedere
qualcosa…ma non mi sono mai fatto intimorire dalla
paura…non quando c’è una cosa
così grande in ballo…ma a volte penso, che non
vorrei che la cosa si complicasse, che tutto rimanesse semplice come
ora e che niente si evolvesse…” fece una pausa e
un grande sospiro, mentre io lo ascoltavo attentamente.
“Però
nella vita bisogna pur sempre rischiare per le cose a cui
teniamo…” continuò il biondo,
ricambiando il sorriso che prima gli avevo rivolto io.
“Questo
è tutto un rigiro di parole per dirmi che ci tieni a
me?” chiesi ridacchiando alla Serpe che
cottraccambiò.
“Più
o meno…ma non mi servono le parole per fartelo
capire” e detto questo, mi travolse in un bacio che
passionale era un eufemismo. Mi strinse premendo il suo corpo muscoloso
sul mio delicato, e muovendo le sue labbra fini sulle mie carnose,
baciandomi con un trasporto inaudito, che mai avevo sentito prima
d’ora. Il mio cuore perse un battito nel costatare con quanto
amore mi stesse baciando il mio Piccolo Principe. Quando ci staccammo,
respiravo a fatica.
“Mi
farai venire una crisi respiratoria così, lo sai
vero?” feci con sarcasmo e lui rise. Socchiusi gli occhi
codendomi quel suono cristallino che mi entrava nell’anima,
facendomi fremere tutte le volte che lo sentivo. Era quasi commovente,
sentire ridere Draco, da quanto era bello.
“Sai,
credo che non importi quanto tempo passeremo insieme, ma il modo in cui
lo faremo…” dissi poi, quando la sua risata era
solo un eco nella mia mente; sdraiandomi sull’erba fredda.
“Tu
credi?”
“Certo…io
scambierei volentieri un’eternità per un secondo
della tua risata…” risposi con un grande sorriso.
Il biondo annuì con il capo.
“Ma il
tempo ha sempre la sua parte…” ribattè
deciso.
“Perché
più passa e più io tengo a te!”
Mi misi
d’un fianco, e mi tenni la testa con la mano, per fissarlo
divertita.
“Non
siamo un po’ troppo romantici oggi, Signor Malfoy?”
“Forse
Signorina Granger, ma è colpa tua, anzi, è colpa
del libro che mi hai regalato tu, se penso tutte queste
cose…” si giustificò scherzoso.
“Touché!”
gli concessi, mentre gli davo un leggero bacio a fior di labbra. Lui
cominciò a giocare con i miei boccoli di cioccolato,
arrotolandoseli intorno al suo indice, e poi lasciandoli andare
leggiadramente.
“Comunque,
dovresti ringraziare lo stesso il tempo…”
continuò serio.
“E
perché, di grazia?” domandai curiosa.
“Perché
è il tempo che ho passato con te, che ti ha reso
così importante…”
Lo guardai un
attimo con gli occhi che traboccavano di felicità, poi risi.
“Ehi,
ma non ero io la Volpe? Mi stai rubando le frasi!” feci
contrariata, e anche lui si unì nell’esternare la
sua ilarità.
“Va
beh, se è così che ci posso fare io?!Se quella
frase rispecchia quello che penso…” si
giustificò, sempre con un grande sorriso. Non credevo alle
mie orecchie. Pensavo che tutto fosse un candido sogno, invece era la
realtà, Draco mi stava confessando apertamente
(più o meno) i suoi sentimenti, e io avrei voluto gridare di
felicità, o mettermi a piangere, addirittura. Ma poi optai
per un opzione molto più conscia e emozionante.
Presi il mio
Piccolo Principe per il colletto del cappotto, e lo spinsi su di me,
coinvolgendolo in un bacio mozzafiato, che sapeva non solo di amore, ma
anche di una gratitudine convulsa. Il biondo alzò il viso
sul mio, e si specchiò nei miei occhi.
“Ricordati
bene quello che ti ho detto, perché non è mio
solito farlo…” m’intimò
divertito, sogghignando.
“Sì,
avevo già previsto tutto questo…so come sei
fatto…” risposi annuendo. Il Piccolo Principe
sorrise ancora, prima di rituffarsi sulle mie labbra, facendomi
letterarmente impazzire con i suoi tocchi seducenti, e i giochi che
faceva con la sua lingua con la mia. E benedii mentalmente quel giorno
che dopo aver ritrovato il mio libro preferito, pensai bene di andare a
fare una passeggiata al Lago. E benedii anche tutti i giorni che ne
seguirono. E benedii Draco, il mio peccato, il mio angelo, il mio
Piccolo Principe. Mio e soltanto mio. Per sempre. O almeno,
così speravo. Ma tutti sanno che quando si dice
“per sempre”, si spera
l’eterità, ma si indica un tempo molto
più ristretto, molto più breve. Troppo
più breve. E io non ne ero consapevole. Il biondo
alzò ancora una volta la testa e mi guardò
maliziosamente. Troppo maliziosamente.
“Secondo
te, se lo facciamo sulla neve ci viene il raffreddore?!”
chiese con voce strascicata. Io lo guardai un attimo vogliosa, poi in
contemporanea scoppiammo a ridere come due bambini. Finita la nostra
fragorosa risata, sigillai la mia risposta affermativa con un bacio.
Per sempre o per un giorno, intanto mi sarei goduta a pieno il MIO
Piccolo Principe.
Non so
perchè, questo capitolo all'inizio si preannuncia comico e
allegro, si sviluppa romantico e passionale, e si conclude
malinconico...certo che sono proprio strana, c'ho degli sbalzi d'umore
che neanche un elettrocardiogramma! E le mie battute imperdibili su
Piton e la LapDance non me le dimentico mai!! Scusate, ma è
più forte di me, quando mi si presenta l'occasione, devo
sfottè l'untoso Piton, sennò sto male!! Hahaha!
Ginny vorrei che fosse brava nella mia FF, ma sto cominciando ad
odiarla seriamente, e amo sempre di più Herm e il mitico
Harry!!! Se qui lo elogio un po', è perchè
nell'altra FF (L'ultima discendente dei Black!!Andatela a leggere!) lo
sto trattando davvero male!!Boh, io spero che il chap vi sia piaciuto,
forse è appena appena più corto degli altri, ma
credo che ricompensi come contenuto. Grazie a tutti quelli che hanno
letto, e che sopportano il mio essere LUNATICA!! Vi adoro, bacioni!!
Ecco i
ringraziamenti singoli:
Per chiara:
Grazie mille per la recensione, spero che anche questo chap ti sia
piaciuto!! Non ti preoccupare se prima non hai recensito, non fa
niente!Bacioni, alla prossima!
Per mars:
Ciao carissima!So esattamente come ti senti nell'immaginarti il caro
Dracucciolo (hahaha è troppo bello chiamarlo
così!) che suona il piano, anche io ho affogato il mio
povero pc nella bava!! Poi guarda, me lo puoi scrivere tutte le volte
che ti pare che ti piacciono i miei chap, non c'è cosa
più bella al mondo!! Grazie della recensione, ci sentiamo al
prossimo capitolo! Baci, e mi raccomando il salvagente!
Per RaRa93:
Ciao tesoro! Meno male hai capito, e poi smettila di scusarti, te l'ho
già detto! Le tue recensioni sono così belle, che
non hanno bisogno di spiegazioni su eventuali ritardi, e non ne
dubiterei MAI! Non c'è neanche bisogno che ti ri-prostri, e
fidati, te lo meriti il "titolo" di una delle mie migliori
commentatrici, perchè è la verità!Sono
stra felice che il chap ti sia piaciuto così tanto!! Non so
davvero che dire, sono lusiganta, davvero, quasi commossa! Grazie mille
per la fantastica recensione, aspetto con ansia la prossima! Bacioni, a
prestissimo! Ps: Lo vedi a che ore assurde aggiorno?? è
più forte di me!!
Per
Dark_Angel: Ciao! Grazie mille della recensione, e non stare in ansia,
non ti preoccupare!! Dracucciolo ormai è troppo sbavoso!!!
Ci sentiamo alla prossima recensione! Bacioni!
Per dilly_23:
Ciao!! Grazie mille per la recensione, spero che anche questo chap ti
sia piaciuto!!Draco e Herm che duettano poi, è stata proprio
una scena piena di complicità! Grazie ancora, al prossimo
chap!! Baci! Ps: Grazie per recensiere anche l'altra mia FF, sei mitica!
|
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Capitolo 20 *** Capitolo 18 ***
Ciao a tutti!! Ed
eccomi qua, con un altro capitolo ancora della mia storia!! Un capitolo
un po' agitato, devo ammettere, e anche abbastanza divertente, dove si
vedrà che il caro Dracucciolo, piccolo principe o non,
rimane sempre una serpe, e a noi piace proprio per questo!!
Vi
devo subito annunciare che questo è l'ultimo capitolo che
scrivo prima che domani parta per Londra, all'insegna di comprare
l'ultimo attesissimo libro, Harry Potter and the Deathly Hallows!
Credetemi, sono emozionatissima, ed è già la
terza volta che piango a pensarci!! Non può essere
già finita...ok, la smetto perchè ho
già ricominciato a piangere!Purtroppo, vi devo avvertire,
che quel meraviglioso libro m'impegnerà abbastanza, e non so
con quanta costanza riuscirò a scrivere, specialmente per
l'impatto psicologico che avrà su di me quel manoscritto!!
Sperate soltanto che vada a finire come voglia io, sennò
entrerò in una depressione che non mi ci toglie nessuno, e
allora dovrete fare a meno delle mie FF per un po'! Sigh sigh spero che
tutto vada per il meglio!!!Intanto, in viaggio per arrivare a London, scriverò, e lunedì, quando torno, dovrei postarvi il prossimo capitolo! Ma ora, basta chiacchiere, ed
eccovi il capitolo!! Bacioni e buona lettura!
Non
misura il pericolo, mi dissi.
XXIV de "Il Piccolo Principe"
Il Natale era ormai alle
porte. Hogwarts era stata grandiosamente decorata con ghirlande, fili
dorati, folletti che andavano per i corridoi a cantare tutte le
canzoncine a tema, e naturalmente, i tipici dodici alberi di Natale
nella Sala Grande, che era davvero uno spettacolo in questo periodo
dell’anno! A completare l’opera, c’erano
i rametti di vischio appesi per i corridoi, che di questo periodo
davano del filo da torcere al mio migliore amico Harry,
perché le sue fan, provavano a spingerlo sempre sotto di
essi per rubargli un bacio. Ma lui ne aveva avuto già
abbastanza con il vischio, al quinto anno!! Ora, il ragazzo in
questione era comodamente spaparanzato sul divano della Sala Comune
davanti al fuoco, che progettava uno sterminio di massa del vischio.
“Non
si può estinguere, quella piantaccia maledetta!!”
inveiva mentre io sulla poltrona di fianco a lui, sfogliavo un libro di
storia della magia.
“Io
avrei una soluzione un po’ meno drastica” dissi
sempre tenendo gli occhi incollati alle pagine. Lui si tirò
su di scatto e mi guardò con gli occhi che luccicavano di
speranza.
“Cioè??
Parla, mia adorata Hermione!!”
Io sospirai,
mentre continuavo a leggere tranquillamente.
“Trovati
una ragazza e le altre ti lasceranno in pace” proferii con
ovvietà. La sua espressione s’incupì e
si ributtò pesantemente indietro.
“Sembra
facile…magari vado da Neville e gli chiedo se conosce
qualche veleno per il vischio, lui che è così
bravo a Erbologia…”
Chiusi il libro,
e lo riposi in borsa. Poi mi lasciai andare sulla poltrona, e
sbadigliai. Infine, fissai Harry negli occhi.
“Harry,
come ti sembra Ron?” gli chiesi. Lui mi guardò
interrogativo.
“Che
intendi?” mi domandò stranito. Io sospirai di
nuovo. Era un pochino che mi frullava quest’idea in testa,
che stavo pensando che forse era arrivato il momento di parlargli,
anche per le sue continue domande su dove andavo sempre.
“Ti
sembra…pronto?” continuai. Il moro assunse
un’aria pensierosa.
“Beh,
anche se non lo è, dovrai farglielo sapere prima o
poi!” rispose serio.
“Ma
non voglio rovinare la nostra amicizia!!” esclamai
preoccupata.
“Herm,
dopotutto è una tua scelta! All’inizio
sarà arrabbiato, è vero, ma poi
capirà…” provò a
rassicurarmi Harry.
“Sì,
certo, come no…lui non capirà mai!”
dissi scettica.
“Dagli
una possibilità, almeno!” ribattè il
ragazzo deciso. Stemmo un attimo in silenzio, poi parlai.
“Dov’è
ora?” gli chiesi, alzandomi in piedi.
“Credo
che sia fuori a fare qualcosa con Seamus…ora vado anche io a
cercarlo!” rispose il moro. Io annuii.
“Va
beh, allora io vado un attimo in biblioteca a ridare quel libro, poi vi
raggiungo al parco” sentanziai, dirigendomi a grandi passi
verso il buco del ritratto.
“Ehi,
Herm!!” mi chiamò di nuovo Harry. Mi girai
interrogativa.
“Sì?”
“Se
incroci Neville, digli che ho bisogno di lui!”
Annuii, e solo
quando mi girai, mi lasciai sfuggire un sorriso più che
divertito che m’illuminò il volto. Uscii
velocemente dalla Sala Comune, e cominciai ad incamminarmi per i
corridoi. Intanto la mia mente era affolata da tanti pensieri scomodi,
che avrei scacciato volentieri. Come avrebbe reagito Ron, quando gli
avrei confessato che io e Draco stavamo insieme? Male, sicuramente.
M’immaginavo di già la sua scenata colossale, i
suoi urli e le sue affermazioni d’incredulità. Ma
poi, poi avrebbe capito?? Un giorno, sarebbe riuscito a comprendere
quella strana unione che si era creata fra me e il Principe delle
Serpi? In fondo, aveva ragione Harry: era una mia scelta, non sua. Ma
Ron era così estremamente protettivo, non potevo biasimarlo,
dopotutto. Mi voleva bene, è vero, ma doveva capire che io
sapevo prendere le mie decisioni. Si doveva semplicemente fidare di me.
Avevo una paura matta che la nostra amicizia sarebbe potuta finire per
questo. Mi ricordo ancora che al quarto anno, mi aveva accusato di aver
“fraternizzato con il nemico” solo
perché avevo accettato l’invito di Victor Krum,
figuriamoci ora che mi sono innamorata di Draco Malfoy!! Mi avrebbe
accusato di tradimento e cospirazione, come minimo! Invece avevo solo
una grande e unica colpa: amare il mio peggior nemico. Amarlo come non
avevo mai fatto prima, neanche per lui, neanche per Ronald.
Arrivai
finalmente in biblioteca, e vi entrai silenziosamente. Salutai con
gentilezza Madama Pince, e le consegnai il libro di Storia della Magia
che avevo preso in prestito la scorsa settimana. Ci scambiai qualche
chiacchiera e poi uscii di nuovo. Avrei dovuto prenderla larga con Ron,
e con molta cauta. Magari facendogli notare che non volevo litigare per
lui e che ero molto felice, o anche che sapevo badare a me stessa, e
fare le mie scelte. E la cosa più importante: che mi sono
innamorata davvero. Su quello non avrebbe potuto biasimarmi, no di
certo. Forse allora avrebbe capito, forse lì sarebbe stato
pronto per sentire quel nome che sicuramente l’avrebbe
sconvolto. Ma io, che ci posso fare?!
Cominciai a
scendere le scale, respirando forte e preparandomi tutto il discorso
che avrei dovuto esporre al mio migliore amico. Varcai lentamente
alcuni corridoi freddi e deserti prima della Sala d’Ingresso,
ma una voce mi fermò.
“Che
ci fai a giro tutta sola, cara la mia Volpe?”
Mi girai
sorridendo, e incontrai immediatamente lo stesso sorriso fra le labbra
di Draco, che mi guardava curioso e dolce, poco lontano da me. Non
portava la divisa ma bensì dei jeans scuri a vita bassa, un
lupetto a collo alto nero, e sopra un maglioncino verde smeraldo di
ottima fattura, e un mantello nero bordato d’argento. I
capelli biondissimi ero tirati all’indietro per far si che
non gli cadessero davanti agli occhi. Perché era sempre
così dannatamente bello?!
“Stavo
andando da Harry e Ron, per la verità…”
gli risposi con le labbra increspate in un sorriso appena malizioso.
Lui mi si avvicinò con lentezza esasperante, le mani nelle
tasche, e il suo passo regale.
“Il
Magico Trio sempre riunito…ma ora ce li hai due minuti per
un Piccolo Principe che si sente tanto solo?” mi chiese
quando ormai mi fu davanti, con il suo solito tono strascicato e
sensuale, che mi faceva perdere letteralmente la testa.
“Io ce
li ho sempre due minuti per te…anche di
più” risposi avvicinandomi io stessa a lui. Il
biondino si inumidì le labbra con la lingua, gesto che mi
faceva impazzire, e mi guardò voglioso, mentre si passava
una mano fra i capelli, facendomi fremere per la voglia che avevo di
lui. Santo Godric, ma questo ragazzo era erotismo allo stato puro! E
sapete la cosa più bella di tutte?? Era MIO!
“Fantastico…senti,
ma tu per le vacenze di Natale torni a casa o resti a
scuola?” mi domandò curioso. Mi feci ancora
più avanti e gli posai una mano sul petto, cominciando a
scorrere piano su e giù.
“Dipende…tu
rimani a scuola?” feci mordendomi il labbro inferiore. Lui si
sporse su di me e mi sussurrò all’orecchio.
“Solo
se rimani anche tu…” fu la sua calda risposta,
mentre sentivo il suo respiro infrangersi sulla mia pelle. Lo guardai
con gli occhi traboccanti di felicità.
“Contaci,
Piccolo Principe…non volevo sentirmi dire altro!”
fu la mia risposta mentre mi aprivo in un sorriso raggiante, e sentivo
il cuore scoppiarmi nel petto. Draco ricambiò con i suoi
occhi di ghiaccio che sprizzavano scintille di gioia, e mi cinse la
vita, quasi volesse dirmi “Sei mia ora e non ti
lascerò mai andare via”. Infatti non
sarei stata io ad andarmene, Piccolo Principe!
“Guarda
in alto, Volpe!” mi disse piano. Io alzai lo sguardo e vidi
un piccolo ramoscello di vischio, la pianta tanto agogniata che faceva
tribolare Harry, che ricadeva placido sotto le nostre teste. Sorrisi
ancor di più.
“Guarda
che io ti avrei baciato comunque!” esclamai divertita. E lui
si aprì in quelle deliziose risate che mi riempivano il
cuore.
“Non
volevo sentirmi dire altro!” mi rispose sempre ridacchiando,
per poi abbassarsi appena e poggiare le sue morbide labbra sulle mie,
rapendole in un bacio che voleva sottolineare il nostro legame
d’amore. Gli buttai le braccia al collo e lo strinsi ancor
più forte a me. I nostri corpi erano attacati, e i nostri
cuori battevano all’unisono, uno sopra l’altro,
forti e innamorati. Il bacio si approfondì, e quando Draco
mi chiese l’accesso alla mia bocca, non glielo negai, andando
a giocare con la sua lingua. Improvvisamente sentimmo dei passi. Poi,
la tregedia.
“Hermione?!?!?!”
Mi staccai di
botto dal mio Piccolo Principe, e mi voltai terrorizzata. Avrei
riconosciuto quella voce fra milioni di altre. Posai uno sguardo
impaurito e colpevole verso Ronald Weasley, il quale, affiancato da un
Harry al quanto scombussolato dalla scena (un conto era sapere, un
contro era vedere! NdHarry con piccolo trauma emotivo!) mi guardava
completamente sbigottito e incredulo. Lanciai uno sguardo a Draco che
era notevolmente a disagio, e che scommetto avrebbe potuto sotterrarsi.
Mi fissò negli occhi e mi sibilò allarmato:
“Oh cazzo!”
“Hermione…cosa
diamine facevi avvinghiata a Malfoy?!” chiese ancora mezzo
tramortito. Io abbassai lo sguordo verso il pavimento, e cominciai a
tormentarmi l’orlo della gonna. Non avevo il coraggio di
guardarlo negli occhi. Non avrebbe dovuto saperlo così. Non
sarebbe dovuto andare così.
“Colpa
del vischio…”
Alzai gli occhi
interdetta. A parlare era stato Draco, dal tono divertito.
“Sai
Weasley, bisogna tenere conto delle tradizioni!”
continuò con un ghigno divertito sul volto. Stava giocando
con il fuoco. Intanto Ron era sempre più sbigottito, e Harry
cercava in tutti i modi di non sorridere.
“Mi
prendi per il culo, Malferret?” esclamò Ronald,
che stava diventando rosso in zona orecchie.
“Te ne
sei accorto, eh Weasel!” ribattè il biondino
ironico.
“Draco,
smettila dai…” lo rimbeccai io, e la Serpe storse
la bocca, ma acconentì senza ribattere.
“DRACO?!?!?!Ho
sentito bene?!?! L’hai chiamato per nome?!?!” fece
sconcertato il rosso, con gli occhi fuori dalle orbite.
“Hai
sentito benissimo Weasley…” asserì il
Piccolo Principe con un ghigno soddisfatto. Harry mise una mano sulla
spalla di Ronald.
“Dai
Ron, calmati…ora Hermione ti spiegherà tutto, non
è vero, Herm?!” disse il moro alludendo
volutamente a me.
“Sì
infatti…e gradirei non essere interrotta!!”
esclamai guardando Draco omicida. Lui mi rivolse un sorriso che non mi
piacque per niente.
“Ma
certo…amore
mio”
mi rispose marcando volutamente le ultime due parole. Se Ronald non
morì d’infarto in quel momento, fu solo un
miracolo. Se avesse potuto, avrebbe scagliato una serie infinita di
crociatus verso il biondino, che se la stava ridendo altamente sotto i
baffi. Ecco gli effetti collaterali dello stare con una serpe. E non
con una serpe qualunque! Il Principe delle Serpi!! Harry era entrato in
azione per calmare Ron, e io stavo inveendo contro il biondino
minacciandolo con un “io e te facciamo i conti
dopo!”. Mi rivolsi al rosso, che era sull’orlo di
una crisi isterica.
“Ronald,
credimi, avrei voluto parlartene prima, anzi, ora stavo proprio venendo
a parlarti, a spiegarti con calma perché non devi
assolutamente scoprirlo così, ma avevo paura che tu non
potessi capire…” inizia, ma lui mi
fermò.
“Capire
cosa, Hermione?!” fece adirato. Abbassai di nuovo lo sguardo,
e mi morsi il labbro come sintomo di colpevolezza. Poi finalmente alzai
di nuovo gli occhi, e lo fissai decisa.
“Che
io e Draco stiamo insieme”
Bum. Un rumore
sordo sussueguì la mia confessione. Ron era
svenuto.
Beh, che mi dite di questo
chappy?? Povero Ron, è svenuto sul colpo! Però
dovevo assolutamente così perchè era troppo
buffo!! Dracucciolo quando la chiama amore mio, è stato
davvero sadico, però ha fatto bene!!Hihihi io magari l'avrei
pure ri-baciata davanti a lui!! Ok, ok sono una serpe senza
speranza!Quei due sono sempre più carini insieme, mi
dispiacerà un sacco che nel prossimo chap si
verrà a conoscenza del personaggio misterioso (vi avverto di
non dare niente per scontato, possono essere tutti come può
essere nessuno!! ve l'ho detto che sono una serpe senza sperenza!!) e
che...beh, le cose si complicheranno!! Sigh sigh!!
Come vi ho
già annunciato, questo è l'ultimo cap prima di
partire! Domani mi devo svegliare all'ora improponibile delle quattro,
ma sono TROPPO contenta!!! Londra, arrivo!! E anche se sono contenta di
poter finalmente stringere tra le mani l'ultimo Harry Potter,
sarò anche immensamente triste proprio perchè
è l'ultimo!!! Ma come diceva una canzone "Niente di bello
dura per sempre" sigh sigh che palle, ho ricominciato a piangere!!
Sembro Cho!! Ok, ok ora la smetto!! Grazie mille per aver letto, spero
che vi sia piaciuto questo chap!! Bacionissimi!!!
Ora, i
ringraziamenti singoli:
Per mars: Ciao
tesoro!! Eh sì, questo capitolo è stato il
più lunatico che abbia mai scritto!! Parte con un Piton che
balla la LapDance e si sfuma con un Draco malinconico che non vuole
perdere la sua volpe...che dolce!! Ma ovviamente, non troppo! Anche io
credo nell'accoppiata vincente "risate-intensità" ovvero,
alternare parti comiche a parti più intense e
profonde!!Credo che renda il cap più leggibile! Che dire, ti
ringrazio ancora una volta per la bella recensione, bacioni e al
prossimo chap!!
Per chiara: Ciao!!
Grazie mille per i complimenti e per la recensione, sono contenta che
il capitolo ti sia piaciuto e spero che anche questo ti soddisfi, ma se
dici che i miei capitoli non ti deludano mai...beh, mi fido!! Hahaha la
parte di Piton è spassosa, sono troppo felice che ti abbia
divertito, addirittura così tanto da svegliare tuo fratello
per fargliela leggere!! Bene, sono contenta che sia piaciuta anche a
lui!! XD beh, grazie ancora, alla prossima!! Baciiiii!! Ps: salutami
pure tuo fratello! XD!
Per Drak_Angel:
Ciao carissima!! Beh, ti ringrazio ancora una volta per la recensione,
sono felice ti sapere che puoi sempre contare sui miei capitoli!! Spero
che anche questo ti sia piaciuto!! Bacioni, al prossimo chap!!
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Capitolo 21 *** Capitolo 19 ***
Ciao a tutti!!
Eccomi, finalmente con un altro chap!! Come potete vedere, non mi sono
suicidata (anche se dopo aver letto il capitolo 12 di Harry Potter DH
avrei voluto tanto farlo!!)...c'ho messo tanto a scrivere, un po'
perchè ero presa dal libro, un po' perchè
l'isperazione era rimasta a Londra, che questo week end era
più bella che mai!! Forse perchè era piena di
autobus con i cartelloni pubblicitari del film "HP e L'Ordine della
Fenice", forse perchè tutti giravano con le bustine
arancioni che ti davano quando compravi il libro, forse
perchè mi sono imbattuta in una vetrina gigante con un
poster enorme di Harry (Quindi quel fio pazzesco di Daniel!), forse
perchè dappertuttto c'erano i cartelli di HP7, forse
perchè in metropolitana a Victoria Station sono andata a
sbattere in un cartellone di Harry (sempre Daniel), o forse
perchè ho incrociato due con la divisa di Serpeverde!! Ma
sorvoliamo!! Spero che questo chap vi piaccia, specialmente per quello
che vi ho fatto aspettare!! Purtroppo ho fatto male i miei calcoli, non
sarà questo il chap dove si scopre il pers misterioso, ma il
prossimo!! Ora vi lascio, torno a leggere!! Bacioni, vi adoro tutti!
Coltivano 5000 rose
nello stesso giardino...e non trovano quello che cercano
XXV de "Il
Piccolo Principe"
Eravamo
e tre riuniti in infermeria intorno a letto su cui giaceva Ron, ancora
incosciente. Io ero seduta su una sedia e guardavo preoccupata il mio
migliore amico con un senso di colpevolezza che si era attanagliato in
me. Draco era dietro di me, con le braccia conserte al petto e
l’espressione un po’ scocciata. Harry, invece,
stava dall’altra parte del letto, con la faccia di uno che
non sapeva se ridere o essere preoccupato. Perché la cosa
era DAVVERO comica! Ma non per me, almeno. Non avrei mai pensato ad una
reazione del genere da parte di Ronald. Okay, sapevo che ci sarebbe
rimasto male, ma svenire addirittura!Madama Chips ci aveva assicurato
che si sarebbe svegliato a breve, e infatti eravamo tutti lì
ad aspettare che riprendesse conoscenza. Draco sbuffò.
“C’ha
messo così poco a svenire, perché non si
risveglia con la stessa velocità, così almeno
possiamo andare per i fatti nostri Hermione?!” disse
abbracciandomi le spalle da dietro. Io lo fulminai con lo sguardo.
“Sei
davvero insensibile, Draco!! E’ il mio migliore amico, e
guarda come l’abbiamo ridotto!!” esclamai colpevole.
“Abbiamo??
Vorresti dire “hai” ridotto!! Io non ho fatto
nulla!” disse facendo una faccia da angioletto innocente. Non
era molto credibile, ma in compenso era molto sexy.
“Certo,
come no…amore mio!” ribattei con sarcasmo. Lui
ghignò.
“Ti
dimentichi che sono pur sempre una serpe…e quando mi
ricapitava un’occasione del genere per far morire Weasley
dalla gelosia?!” fece ridacchiando maligno. Io lo spintonai
contrariata, ma senza togliermi il sorriso dal volto. Harry intanto ci
guardava con tanto d’occhi, e con un’espressione di
pura incredulità dipinta in volto.
“Scusate
se m’intrometto, ma credo che se Ron si sveglia e vi
trova così, si risviene un’altra
volta…” s’intromise il moro, sempre
guardandoci sbalordito. Ancora non c’era abituato.
“Sai
Potter, per la prima volta in vita tua hai detto una cosa
intelligente…” disse Draco con tono scherzoso ma
sempre sarcastico.
“E tu
per la prima volta te ne sei accorto!” ribattè il
Grifondoro divertito.
“E
voi, per la prima volta, state parlando senza scannarvi!! Questi si che
sono progressi!” esclamai io, cominciando poi a ridere. I due
ragazzi si scambiarono uno sguardo stranito, prima di unirsi alla mia
risata.
“Non
ti ci abituare però piccola…”
ribattè prontamente Harry.
“Infatti…va
beh, facciamo così, ti aspetto fuori, che ne
dici?” fece il biondino sporgendosi verso di me. Io annuii.
“Ok,
appena si sveglia ti raggiungo…” e detto questo
chiusi la distanza che ci separava con un lieve bacio. Il mio Piccolo
Principe uscì dall’infermeria con il suo regale
portamento, dopo aver fatto un cenno a Harry, che mi guardò
sorridendo.
“Siete
carini, ma fate un po’ effetto insieme!”
confessò il moro.
“Davvero??
Siamo proprio così…insoliti?” chiesi
con una punta di amarezza. Lui annuì convinto.
“Ma
questo non è un
difetto…anzi!Siete…ehm, come posso
dire…fuori dal
comune…ecco…speciali!”
Un sorriso
raggiante mi trasparì dalle labbra. Poi sentii un mugugnio
inconfondibile e voltai di scatto lo sguardo verso il letto. Ronald
stava muovendo la testa con l’aria di uno che aveva tutta
l’intensione di svegliarsi. E io avevo paura. Paura della sua
reazione, paura di cosa avesse detto. Perché prima o poi
l’avrebbe fatto, mi avrebbe sputato addosso quelle parole
cattive che magari neanche pensa, ma che mi avrebbero fatta star male.
Conoscevo troppo bene Ron.
Il rosso
finalmente aprì i suoi grandi occhi blu e mi
fissò con una strana espressione.
“E’
stato solo un brutto sogno, vero?” chiese con
quell’aria da bambino innocente che non vuol credere a
qualcosa che è accaduto. Io lo guardai con comprensione. Non
sapevo cosa rispondere. O anzi, sapevo cosa rispondere, ma non sapevo
come. Feci un grande respiro, e presi coraggio.
“No,
Ronald, non è stato un brutto sogno…”
Le mie parole
gli arrivarono dritte al cuore. Si tirò su a sedere con uno
slancio fulmineo e mi guardò sconcertato.
“Quindi
tu…tu…vuoi…dirmi che…STAI
CON MALFOY?!?!?!” sbraitò con gli occhi che gli
schizzavano fuori dalle orbite. Io annuii.
“Hermione
ma sei per caso impazzita?! Hai presente chi è
Malfoy??”
“Ho
presente molto bene chi è Malfoy, Ron, molto meglio di te!!
E’ per questo che ci sto insieme!” risposi con
convinzione. Lui scosse il capo.
“Non
è possibile, non puoi essere tu!! L’Hermione che
conosco io non starebbe mai con uno come Malfoy, viscido, subdolo e
meschino! Te le ricordi tutte le volte che ti ha insultata e fatta star
male?!?! Te lo ricordi vero, che è lui il motivo per cui
tutti i giorni ti ammazzi di studio per essere la migliore, anche se
non sei purosangue?! Te lo ricordi quand’era nel gruppo
d’Inquisizione, tutto quello che ci ha fatto passare?! E dopo
tutto questo, come puoi tu, stare con quell’essere infimo?!
Tu-non-puoi-essere-Hermione!!” gridò con una certa
ira. Abbassai lo sguardo. Sentii le lacrime pungermi gli occhi, ma
resistetti.
“Le
persone cambiano, Ronald, che tu lo possa accettare o
no…ricordo perfettamente tutto quello che ha fatto Draco, e
ricordo perfettamente, allo stesso modo, gli ultimi tempi che abbiamo
passato insieme. Lui non è più così.
Non lo è mai stato” risposi decisa.
“Come
fai a fidarti di lui?! Come fai a credergli!! Hermione, ti sta
sicuramente prendendo in giro!! Lui è il Principe delle
Serpi!!”
“NO,
RON!! Lui è il MIO Piccolo Principe, e non mi sta affatto
prendendo in giro!! Lui ci tiene davvero a me!! Mi fido di lui,
perché ora più che mai lo vedo
sincero!” ribattei con forza, fronteggiandolo con lo sguardo.
“Come
fai a credere che lui tenga a te?! I Malfoy non tengono a nessuno, solo
a loro stessi, ti sta usando! Come fai a non capirlo, tu, la
brillantissima Hermione, la ragazza più intelligente della
scuola!!Ma che ti è successo?! Dov’è la
vera Hermione, la nostra Hermione?!”
“E’
morta, Ronald, è morta mentre ti aspettava!!” gli
urlai contro iraconda. Gli occhi bluastri del rosso ora mi fissava tra
il colpevole e l’arrabbiato.
“Che
cosa vuoi insinuare?” chiese in un sussurrò.
“Che
cosa voglio insinuare?!?! Voglio insinuare che ho passato anni ad
aspettare che tu ti facessi avanti con me, in silenzio, sperando tutti
i giorni che quello sarebbe stato quello buono, che avessi preso il
coraggio da Grifondoro e ti saresti fatto avanti, ma tu niente, e io mi
sono stancata di aspettare!! E a quel punto…è
arrivato lui. Non so come è successo, e non so
perché…è successo!E io non potrei
essere più felice!”
“Ti
farà soffrire Hermione, perché non
capisci?!”
“Ron,
sei tu che non capisci!!” sbraitai infuriata.
“E poi
Draco non riuscirà mai a farmi soffrire più di
quanto l’hai fatto tu!”
Ronald mi
guardò malissimo, con un’espressione di pura
delusione e dolore dipinta in volta.
“Ah
sì, eh?! Io ti ho fatto star male più di Malfoy?!
Io che ti sono sempre stato vicino, che ti ho consolato, che ti ho
asciugato le lacrime…allora sai che ti dico?!
Perché non sei andata da lui tutte le volte che sei stata
male, che eri insicura, che ti sentivi in soggezione perché
non eri purosangue?” rispose Ronald con cattiveria. Abbassai
lo sguardo. Una lacrima indiscreta mi solcò la guancia. Il
rosso mi poggiò le mani sulle spalle.
“Come
hai fatto a invaghirti così di lui, come tutte le
altre…” disse scuotendo il capo. La rabbia mi
brulicò nel petto.
“Io
non sono invaghita di lui!!! IO LO AMO!” gli urlai in faccia.
“Tu
non puoi amarlo!!!E’ uno sporco figlio di Mangiamorte,
è un Malfoy, una serpe spietata!!”
ribattè Ron iracondo.
“Chi
sei tu per dirmi che non posso amarlo?! Eh?! Io amo chi voglio!!
E’ una mia scelta, non tua!! E tu dovresti essere felice
della mia felicità!”
“Dovrei
essere felice della tua felicità effimera che
verrà sostituita da tanto, troppo dolore?! IO ci tengo a te,
Hermione!!”
“Non
mi sembra proprio!!”
La porta
dell’infermeria si spalancò. La perfetta figura di
Draco oltrepassò la soglia corrucciato.
“Ma
che diamine succede?! I vostri urli si sentono da fuori!!”
esclamò il biondo contrariato. Si avvicinò a me,
mi abbracciò in vita e mi diede un leggero bacio sui capelli.
“Cos’è
successo, mia Volpe?” mi chiese con una dolcezza inaudita
nella voce, che mi sorprese appena.
“E’
successo che c’è qualcuno che non capisce mai
nulla, Piccolo Principe!!” risposi fulminando Ronald con lo
sguardo, che ci guardava come se fossimo due alieni.
“Che
ti predendi da uno come Weasley, Hermione?!” fece sprezzande,
guardando disgustato il rosso che era sull’orlo di saltargli
addosso e massacrarlo di botte. Harry, che aveva giustamente avvertito
il pericolo, si era avvicinato al nostro amico.
“Vuoi
finirci tu su questo lettino, Malfoy?!” ringhiò
Ron in direzione della serpe.
“Che
paura che mi fai, Weasel!!” ribattè con sarcasmo
Draco. Il rosso si girò verso di me, e mi guardò
con uno sguardo che non avevo mai visto prima nei suoi occhi.
“Credevo
di conoscerti, ma mi sbagliavo. Se è così la
nuova Hermione, io non ho più niente a che spartire con
te…” disse abbassando di nuovo il suo sguardo
distaccato. Sentii di nuovo le lacrime pungermi con la voglia di
uscire. Draco se ne accorse e mi prese per mano.
“Se
è questo il Weasley di sempre, ottuso e intollerante, che
non riesce nemmeno a capire la sua migliore amica, dove addirittura
Potter è arrivato, noi non abbiamo più niente a
che spartire con te…andiamo Hermione” il biondo mi
tirò appena, e così, mano nella mano, ci avviammo
verso l’uscita dell’infermeria.
“Hermione?”
mi chiamò di nuovo il rosso. Io mi voltai con una luce di
speranza negli occhi.
“Addio”
proferì in un sussurro. A quel punto non riuscii
più a trattenere le lacrime che cominciarono a sgorgare dai
miei grandi occhi di nocciola. Non risposi, ma uscì con il
mio Piccolo Principe. Appena la grande porta di legno massiccio si chiuse alle nostre spalle, mi
buttai fra le braccia di Draco, cominciando a piangere tutte le mie
lacrime. Sentii i tocchi impacciati del biondo, che mi accarezzava
lentamente la schiena, sentendosi appena fuori posto in quella
situazione.
“Shh
Hermione, non piangere, Weasley non se lo merita…vieni,
andiamo nella Stanza delle Necessità, almeno staremo un
po’ in pace…” fece piano il mio Piccolo
Principe, e così, ci avviammo veloci al settimo piano,
cercando di evitare ogni persona. Ma io non riuscivo a fermare il
flusso continuo delle lacrime che riversavo dagli occhi.
Improvvisamente il biondo mi prese in collo, scaturendo in me alcune
risate, ma non riuscendo a rallegrarmi. Arrivati davanti al ritratto
del troll in tutù, Draco passò davanti al freddo
muro tre volte (sempre con me in collo!!NdHermione) e la solita porta
di legno intarsiato si materializzò davanti a noi. Il biondo
l’aprì con un gomito, e ci ritrovammo nella stanza
di sempre, con divani, letto, bagno, studio e pianoforte. Ci adaggiammo
piano su una poltrona, e mi accocolai ancora fra le braccia del mio
Piccolo Principe, ricominciando a piangere. Non mi meritavo tutto
questo. Io volevo davvero bene a Ron, e non potevo accettare che lui
non capisse che il rapporto fra me e Draco era autentico. Io avevo
bisogno di lui, era il mio migliore amico, e ora mi aveva abbandonata
così, solo perché mi sono innamorata del Principe
delle Serpi. Quello che ora mi teneva stretta fra le sue braccia e
cercava alla meglio e alla peggio di consolarmi. Come poteva farmi
questo?! Perché Harry aveva capito e lui no?!
Perché non aveva accettato la mia scelta?! Se fosse stata un
vero amico, l’avrebbe fatto. Avrebbe dovuto accettare il mio
essere felice con il mio Piccolo Principe, e invece mi aveva ripudiata,
dicendo che non voleva avere più niente a che fare con me.
Ripensando a quell’addio, cominciai a singhiozzare
più forte, stringendomi ancor di più al biondo,
che mi massaggiava i capelli, in silenzio. Io non volevo perdere Ron,
era importantissimo per me. Ma allo stesso tempo non potevo perdere
Draco. Io non mi meritavo tutto questo!!! E proferivo i miei pensieri
fra i singhiozzi, rendendo partecipe il biondino di quello che provavo.
Lui stette in silenzio ad ascoltarmi, a dirmi che dovevo calmarmi. Poi
fece.
“Senti
Hermione, io non sono bravo a consolare la gente…non
l’ho mai fatto prima a dire il vero…quindi ho
paura che tutto quello che possa dire, possa farti stare ancora peggio.
Però, voglio dirti una cosa che penso
fermamente…” mi guardò negli occhi
intensamente “Un amico vero accetta sempre le scelte del suo
amico, nel bene e nel male, sempre e comunque. Se lui non sa accettare
la tua scelta, non è un vero amico”
Annuii
tristamente e affondai la testa nel suo petto. Sentii la sua stretta
fortificarsi intorno alle mie spalle.
“Io ci
tengo davvero a te…” mi sussurrò
all’orecchio. Alzai gli occhi raggiante.
“Non
dimenticarlo mai…io…non sono come
prima…io, sono tornato ad essere me stesso…con
te…solo Draco, con Hermione…” disse,
facendo una breve pausa, nella quale avvicinò il suo viso al
mio.
“…per
sempre…” terminò, prima di rapirmi in
un bacio mozzafiato, che mi fece dimenticare Ron e tutto il resto.
Che bugiardo che
sei, Draco!
Non uccidetemi per
favore, ma non riesco a resistere senza le mie frasi tragiche e
nostalgiche, è più forte di me! Ma vi avverto
subito: non tutte sono vere!! A volte, è solo frutto del mio
sedicissimo divertimento, la fine è ancora tutta da vedere!
Beh, che mi dite?? Vi è piaciuto il chap?? Spero molto di
sì!! La litigata fra Herm e Ron è stata
particolarmente intensa, ma fortunatamente lei aveva un biondino tutto
pepe che l'ha consolata!! Anche iooooo!! Ok, la smetto!!Purtroppo
è tardi e non posso ringraziare singolarmente chi mi ha
recensito, ma lo farò in generale, con un enorme GRAZIE,
specie chi mi ha dato del mito!! Ragazze, siete troppo buone con me, e
mi rendete TROPPO felice!! Non vi merito!! Mi fate andare avanti giorno
per giorno, e alimentate il mio sogno di diventare una vera
scrittrice!! VI ADORO!
Un bacio enorme, vostra ...---*Alexa*---...
Ps: RECENSITE!!!
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Capitolo 22 *** Capitolo 20 ***
Ciao
a tutti!! Ritardo immane?? Sì lo so, mi dispice davvero
tanto, ma oltre al libro, che sto centellinando in una maniera assurda
(praticamente sono un paio di giorni che ho una voglia spropositata di
leggere HP, ma dopo una pagina penso che è l'ultimo, che
dopo quello non ce ne saranno più, allora mi metto a
piangere e lo lasciò lì...poi lo riapro un'altra
volta, leggo un'altro pochino, e mi rimetto a piangere, e
così via tutto il giorno..) e ai compiti delle vacanze che
mi reclamano, c'è stata anche una cosa bruttissima: mi era
venuto il blocco dello scrittore!! Oddio, una cosa atroce, ho sofferto
tantissimo!! Fortunatamente è passato...
Allora,
tornando a questo nuovo chap, molto probabilmente dopo averlo letto mi
vorrete uccidere, ma tanto ci sono abituata XD! Finalmente il
personaggio misterioso verrà alla luce, e alla fine del
capitolo troverete le adeguate motivazioni...ma ora vi lascio al chap!
Bacioni e buona lettura!
Il mio fiore
è effimero- si disse il Piccolo Principe
XV de
"Il Piccolo Principe"
I giorni passarono lenti
e piacevoli, diviso tra i sotterranei e la Stanza delle
Necessità. L’inizio delle vacanze di Natale
svuotò la scuola, e questo fu un bene per me e la mia Volpe,
che potevamo aggirarci tranquillamente per i corridoi senza far finta
di insultarci. Hermione si era ripresa dal litigio con Lenticchia, ma
si vedeva ancora un’ombra di velata tristezza nei suoi occhi,
e questo mi rincuorava non poco. Se solo mi avesse permesso di
spaccargli la faccia a quella Donnola da quattro soldi!! Come si
permetteva di dire che io non tenevo davvero alla mia Volpe?! Davvero,
la prossima volta che lo incrocio lo crucio!! Ovviamente io cercavo di
far il possibile per distrarre Hermione, e devo ammettere che ci
riuscivo alla grande!Con il mio immenso fascino era impossibile che non
pensasse ad altro che a me!! (W la modestia!NdTutti Guardate che state
parlando con Draco Malfoy, mica pizza e fichi!NdDraco, Autrice, e
Commentatrici sbavanti!!). Il giorno di Natale mi svegliai
più di buon umore del solito, e fui accolto da un Blaise
tutto saltellante e allegro, che mi travolse con la sua insolita
energia mattutina facendomi gli auguri e abbracciandomi. Quel ragazzo
aveva l’argento vivo addoso, ve lo dico io!Ai piedi del letto
avevo un po’ di scatole tutte impacchetate che dovevano
essere i miei regali di Natale. Ovviamente Blaise mi mise subito il suo
fra le mani e m’intimò di aprirlo velocemente.
Slacciai il fiocco e scartai la carta verde, per poi ritrovarmi davanti
al “Manuale di Manutenzione per i Manici di Scopa”.
Sorrisi al mio migliore amico e lo abbracciai, ringraziandolo. Anche
lui aprì il mio regalo. Era un profumo magico che cambiava a
seconda dei gusti della ragazza che ti stava accanto.
“Che
figata!! Grazie amico!!” esclamò abbracciandomi di
nuovo. Scartai anche gli altri regali. Mia madre mi aveva mandato un
sacchetto di galeoni e un mantello nuovo bordato di verde-argento.
Pansy mi aveva regalato un paio di boxer, Daphne un profumo, Theo una
sciarpa con disegnato un serpente, e lo stemma di Serpeverde;
Tiger& Goyle un buono sconto da spendere a Mielandia; Millicent
un set di piume e inchiostro verde-argento. In fine, posai gli occhi su
una piccola scatoletta avvolta in carta blu, con sopra un grande
biglietto di pergamena. Lo aprii e lessi:
“E’
il tempo che hai perduto con la tua rosa, che ha reso la tua rosa
così importante”
Mi aprii in un
grande sorriso e scartai velocemente il regalo. Era una specie di pozzo
in miniatura, fatto di veri mattoncini, e con allegato
un’altra lettera. Perplesso, lessi anche quella.
“Ti
starai sicuramente chiedendo che razza di regalo ti ho fatto. Beh,
c’ho messo un’eternità per cercare il
regalo perfetto per te. Tutto mi sembrava terribilmente banale ed
insignificante. Poi l’ho trovato. E’ uno scrigno
magico, dove puoi mettere ogni cosa, e da cui solo tu puoi prendere
quello che ci hai messo. La forma a “pozzo”, non
è una coincedenza. Ti ricordi cosa
“regala” il pilota al Piccolo Principe?! Beh, mi
sono ispirata da lì! Spero che tu apprezzerai…
Ti amo.
Tua Volpe”
Finito di
leggere mi misi a ridere. E pensare che anche io mi ero ispirato al
Piccolo Principe per farle il regalo. Poggiai lo scrigno sul mio
comodino, e ci misi dentro la letterà, che magicamente venne
inghiottita dal piccolo pozzo. Forte! Che belle idee che aveva la mia
Volpe…sorrisi nel pensare a lei. Andai in bagno e riempii la
vasca di acqua calda e profumata, per poi immergermici completamente.
Dopo che mi fui lavato e rilassato a dovere, uscii e mi vestii con le
prime cose che trovai nell’armadio (potevo stare tranquillo,
nel mio armadio c’erano SOLO vestiti di
qualità!!). Poi salutai Blaise che era tutto intento a
contemplare i suoi regali, e sgusciai fuori dalla Sala Comune, dritto
dritto verso i piani superiori. Salii lentamente le scale,
finchè al terzo piano, non incrociai un trio di mia
conoscenza. Ma forse, definirlo trio ora era azzardato. Avanti di
parecchio, capeggiava Hermione, mentre abbastanza indietro
c’era Potter, e ancora più dietro un
imbronciatissimo Weasley.
“Che
coincedenza Volpe, anche tu da queste parti” dissi sorridendo
in direzione della riccia, che alzò lo sguardo da terra, per
incrociarlo con il mio. Sul suo volto si aprì il
più bel sorriso che avessi mai visto.
“Lo
sai che non credo alle coincidenze, Piccolo
Principe…” disse, prima di corrermi letteralmente
in contro e saltarmi al collo. Io non mi lasciai scappare
l’occasione di far ingelosire ancor di più Weasel,
così la rapii in un bacio appassionato.
“Buon
Natale Hermione!!” le feci quando ci staccammo. Si vedeva
chiaramente che il Rosso Malpelo era livido di rabbia e gelosia, e io
ghignai.
“Buon
Natale Draco!!Ti è piaciuto il mio regalo?” mi
chiese apprensiva. Fortunatamente era di spalle ai suoi amici,
perché se avesse visto come stava reagendo Weasley, se la
sarebbe sicuramente presa con me.
“E’
stato davvero fantastico, grazie mille, non me lo sarei mai
aspettato!!Certo che ce ne hai di fantasia, eh?!” risposi,
per poi abbassare lo sguardo sul suo collo, dove luccicava una collana
di oro bianco fatta a catena con attaccato un sacco di ciondoli a forma
di stella di ogni tipo.
“Che
bella collana!! Chi te la regalata?” feci ghignando. Lei rise.
“Tu,
scemo!!” rispose prima di darmi un altro piccolo bacio.
“Ed
è così che mi ringrazi?? Un misero bacio a fior
di labbra?!” brontolai contrariato. Lei sbuffò,
poi mi si avvicinò all’orecchio.
“Questa
è solo una piccola parte del ringraziamento” mi
sussurrò, con troppo malizia nella voce, che se avessi
potuto l’avrei fatta mia lì, subito. La presi per
mano.
“Andiamo
allora, voglio anche l’altra parte!!” le dissi con
voce strascicata. Alzai lo sguardo sui due ragazzi rimasti indietro.
Feci un segno di saluto a Potter, e l’occhiolino a Weasley,
indicando Hermione, tanto per rendere l’atmosfera
più infuocata. Sono un bastardo, lo so, e ne vado fiero. Poi
trascinai letteralmente via la mia Volpe, che, appena ci fummo
allontanati dal raggio di azione dei suoi due amici (ehm, va beh,
diciamo del suo amico e del suo ex-amico) mi spinse verso il muro e
rapì le mie labbra perfette in un bacio talmente
appassionato che stava per sanguinarmi la bocca.
“Wow”
proferii con il poco fiato che mi rimaneva, quando mi staccai da lei
bisognoso di ossigeno.
“Se mi
baci così quando mi ringrazi, ti faccio un regalo tutti i
giorni!”
Lei si mise a
ridere di gusto, ma dopo poco bloccai sua risata con un altro bacio, e
con un altro ancora. Ci staccammo appena, e io appoggiai la fronte
sulla sua.
“Mi
hai fatto passare la voglia di scendere in Sala
Grande…” mi disse sorridendo allegra. Io mi aprii
in un sorriso accattivante.
“A me
invece tu mi hai fatto venire una voglia…” le
dissi in un soffio, baciandole piano il collo, e sentendola sospirare
piano. Tornai sul suo viso e le strappai un bacio sulle labbra.
“Che
ne dici di andare in un posticino isolato e starcene in santa
pace?” proposi con gli occhi che mi brillavano di passione e
voglia di lei. La mia Volpe annuì decisa e questa volta fu
lei a stamparmi un bel bacio sulla bocca, prima di avviarci verso il
settimo piano. Di sicuro quello fu il Natale più caldo della
mia vita!
*
Così
passarono i giorni. Le vacanze di Natale erano quasi giunte al termine,
per questo il mio umore, che in quei giorni era stato insolitamente
allegro, tornò piano piano a incupirsi. Sapevo che la scuola
si sareppe ripopolata di tutte quelle persone che impedivano a me e
alla mia Volpe di frequentarci normalmente. Anche se forse il bello era
proprio quello. Non davamo mai niente per scontato, e permettava che
ogni momento che passavamo insieme fosse speciale. In fondo era anche
divertente, scorrazzare di nascosto per Hogwarts a ritanarci nei posti
più impensati e a ridere delle nostre imprese non scoperte
per un soffio da Gazza e la sua gattaccia. Ma un rapporto come quello
ti metteva anche una certa inquietudine. Ci guardavamo sempre in torno,
stavamo attenti ad ogni parola che dicevamo, e nascondevamo ogni
sguardo e ogni piccolo sorriso, e ci trattavamo male o
c’ignoravamo come se niente fosse cambiato tra di noi. E
questo faceva male. Ma purtroppo in ballo non c’era un
semplice scandalo scolastico. C’era davvero molto di
più. E non potevamo permetterci errori, o avremmo rischiato
più di quello che potevamo immaginare. Proprio per questo,
pensai che era meglio approfittare di questi ultimi giorni di
tranquillità, e ciccai la sigaretta ormai terminata nel
portacenere, per poi alzarmi dal divano nero di pelle davanti al camino
della Sala Comune, e dirigermi verso l’uscita, salutando
distrattamente Blaise tutto preso nella lettura di un libro di pozioni.
Cominciai a camminare lentamente per i sotterranei, con la mente
affollata da pensieri tristi e gioiosi allo stesso tempo. Pensavo alle
consegunze che si sarebbero potute abbattere su di noi se la nostra
storia venisse scoperta, e rabbrividii. Ma pensavo anche a come sarebbe
stato bello vivere con lei senza preoccupazioni.
I miei passi
riecheggiavano tetri fra le fredde mura di pietra, e con lo sguardo
basso continuavo ad avanzare. Forse fu per gli occhi fissi per terra, o
per la mente troppo indaffarata a fantasticare, che non mi accorsi di
una figura esile e formosa appoggiata alla parete.
“Ciao
Malfoy…” proferì una voce nota e un
po’ troppo strascicata. Alzai lo sguardo e lo posai sul
proprietario di quella voce. Anzi, mi correggo, sulla proprietaria. Era
appoggiata alla parete con le braccia conserte sotto il seno prosperoso
messo in evidenza da un maglioncino blu un po’ troppo
attillato, e con un prorompente scollo a V. Le gambe snelle erano
incrociate e per niente nascoste da una gonna a pieghe corta. Lunghi
capelli ramati le ricadevano sulle spalle, e sugli occhi celesti era
delineata una fine linea di matita. Rimasi un po’ sorpreso
del non essermi mai accorto che la piccola di casa Weasley era
cresciuta. E anche bene.
“Ciao
Weasley…” risposi sempre un po’ sorpreso.
“Che
ci fai tutta sola nei sotterranei?? Qualche Serpe cattiva ti potrebbe
rapire…” feci con sarcasmo, senza abbondare il mio
solito ghigno. Rimasi interdetto però, quando lei
ricambiò con un sorrisino che sembrava
decisamente…malizioso!
“Non
ho paura delle Serpi…piuttosto…” disse
staccandosi dal muro e facendo un passo verdo di me.
“Cercavo
te…” completò la frase fissandomi
dritta negli occhi. Io storsi il capo.
“E di
grazia, perché cercavi la mia regale e purissima figura che
ti ricordo non si dovrebbe mai abbassare a parlare con una come
te?”
Lei si
avvicinò ancora finché non fu a pochissima distanza da me.
“Io
non farei tanto lo spavaldo se fossi in te…vi ho
visti” disse ora fissandomi più dura. Capii
immediatamente di cosa stava parlando, ma non feci una piega, e
fingendo di essere confuso, le dissi.
“Non
so di cosa tu stia parlando”
Ginny Weasley a
quel punto sorrise vittoriosa e soddisfatta.
“Non
fare il finto tonto, Malfoy, tu sai benissimo di cosa sto
parlando…” fece sicura di aver colpito e
affondato. A quel punto sentii lo stomaco sprofondare. Se me
l’era venuta a dire così, non aveva di certo
niente di buono in mente. Ma continuai a mentire, per vedere se le mie
paure erano fondate.
“Se
magari tu mi spiegassi di cosa diamine stai blaterando, io ci capire
qualcosa…”
Una luce strana
attraversò gli occhi della Grifondoro. Una luce che non mi
piacqua per niente.
“Ti do
un aiutino: Aula di pozioni, tu e Hermione…bacio
appassionato…” disse soddisfatta e leggermente
sadica. Oh cazzo!! Okay, a questo punto non potevo più
negare…
“E
allora?!” feci con strafottenza e indifferenza. Nonostante il
cambiamento delle cose, ero sempre un Malfoy, di sangue freddo ne avevo
da vendere, insieme al fascino, ovvio! (Ci puoi
giurare!NdA&Commentatrici sbavanti) La rossa inarcò
i sopraccigli, ma si aprì in un altro sorriso che aveva
perso la soddisfazione ma aveva riacquistato la malizia.
“E
allora mi sono chiesta come baciavi, così sono venuta a
togliermi il dubbio” disse la Grifondoro, e prima che
riuscissi a capacitarmi delle sue parole chiuse quella scarsa distanta
che c’era fra di noi con un bacio per niente casto. Rimasi
attonito e sconvolto da quella reazione. Tutto mi potevo aspettare
dalla Weasley, perennemente innamorata di Potter, tranne questo. Mi
ritrovai involontariamente a rispondere a quel bacio rubato, ma venni
immediatamente fulminato da un pensiero: Hermione. Prima non mi sarebbe
importato nulla di avere una ragazza e baciarne un’altra, ma
ora, ora tutto era diverso, maledettamente diverso. E
l’immagine del primo bacio fra me e la mia Volpe mi rivenne
subito alla mente. Com’era stato intenso, bello, magico!!
Un’emozione mai provata per un bacio…non potevo
tradire Hermione, assolutamente. Così, feci per staccarmi,
ma un rumore sordo mi precedette. Allontanai in malo modo la rossa e mi
voltai alla mia destra. Giuro che nella vita ci sono state poche cose
che mi hanno lacerato il cuore, ma quello che vidi fu una cosa di
quelle.
Hermione era a
pochi metri da noi, con il viso rigato di lacrime, la borsa dei libri
rovinosamente caduta a terra, e gli occhi ricolmi di dolore e
delusione. Ed ero stato io a ferire la mia Volpe. Ci guardammo negli
occhi. Avrei voluto dirle qualcosa ma vederla così fu uno
shock che mi impedì di pensare e parlare. Il suo sguardo era
rigido, deluso, addolorato, duro, il peggiore che mi avesse mai
rivolto. Raccolse la borsa da terra e corse via. Un attimo di
smarrimento, poi con uno slancio cominciai a correrle dietro…
Mi
volete uccidere??? (SIIIIIIIIIIIIII NdTutti) Beh, avete le vostre
valide ragioni...sono davvero bastarda! Non per altro mi sono da poco
convertita a Serpeverde...ma non divaghiamo sulle mie crisi
d'identità!!
Il personaggio misterioso è stato rivelato: Ginny Weasley.
Molte di voi l'avevano pensato e avevano esposto i loro pareri, ora vi
do i miei: Prima di tutti avevo pensato a Ron, come pers misterioso
preso da gelosia convulsa e amore per la nostra Herm, ma poi
riflettendoci attentamente, ho pensato che Ron è troppo
impulsivo e rabbioso per starsene nell'ombra e aspettare il momento
adatto per agire e fare davvero male, quindi l'ho escluso. Poi ho
pensato a Blaise, che per salvare il suo migliore amico, si prodigava
di far finire questa realazione, e quindi si sarebbe presentata la
situazione inversa: Il migliore amico di Dracucciolo che seduce
Hermione. Ma poi ho riflettuto ancora e non avuto il coraggio di dare
al mitico Blaise la parte del "cattivo", lo adoro troppo, e mi serviva
poi per un'altra cosa. A Harry non c'ho pensato neanche un
nano-secondo, è troppo "l'amico perfetto" per fare una cosa
del genre...ma poi, il colpo di genio, l'illuminazione!! Ginny!! Visto
che nelle FF mi sta troppo antipatica, ed è una ragazza
(infatti secondo me solo le ragazze riescono ad essere così
subdole e macchiavelliche in queste cose, gli uomini vanno subito al
sodo facendo a botte, mentre noi puntiamo sempre a qualcosa di
più profondo e doloroso...) invaghita del bel Serpeverde (e
chi non lo è?!) e se lo vuole un po' spupazzare (e chi non
vorrebbe?!). Spero che il capitolo via sia piaciuto, nel prossimo ci
sarà lo scontro diretto fra Herm e Dracucciolo...
Sono una Serpe, lo so. E me ne vanto!!
Ora i ringraziamenti singoli:
Per Nimpha93: Amore mio adorato, ciao!! A parte l'essere sconvolta dal
DH, come ho detto all'inizio, ho anche avuto il blocco dello scrittore,
ti rendi conto??? Una tortura!! Cmq, volevo dirti che sono troppo
contenta che sei tornata, stavo impazzendo senza le tue recensioni,
giuro!So che probabilmente dopo questo capitolo vorrai
avadakedevrizzarmi, ma sappi che ti voglio tanto bene!! :) Come al
solito c'avevi preso, ma ormai questo non mi stupisce più!!
Aspetto con ansia la tua prossima recensione, e ti ringrazio per tutte
le altre che mi hai lasciato!! Bacioni, ti voglio un casino di bene!
Per chiara: Ciao bella!! Grazie del supporto, è davvero
fantastico sentirmi dire che sarei perfetta come scrittrice, mi rendi
un sacco felice!! Spero che questo chap ti sia piaciuto e mi scuso per
il ritardo!! Grazie della recensione, a presto!!
Per *Eirene*: Ciao Flavia, tesoro!! Grazie della bellissima recensione
che mi hai lasciato, ho sorriso tutto il tempo nel leggerla!! Intanto
mi scuso per il ritardo, ma come ho già spiegato ho avuto un
po' di casini...va beh!! Spero davvero che il nuovo capitolo ti piaccia
e che non mi vorrai squartare viva, ma ho dovuto!! La mia parte
bastarda ha preso il sopravvento sulle mie mani!! Se proprio vuoi
squartare qualcuno, fallo con Ginny, almeno fai un piacere a tutte! XD!
Ti ringrazio ancora per la recensione e aspetto impaziente la
prossima!! Bacioni!
Per merwjap: Ciao! Beh, grazie mille per i bei complimenti che mi fanno
sempre contenta, sono felice che la mia storia ti piaccia!! Spero che
anche questo capitolo non sia da meno!! Bacioni, alla prossima!
Per giuly: Wow!! La mia storia è la più bella che
tu abbia mai letto?? WOOOOOW!! Grazie, mi hai reso la persona
più felice del mondo!!
Per biba. Grazie mille, spero che lo sia ancora!!
Per Lucia: Ciao!! Beh che dire, ti ringrazio tantissimo per la tua
bellissima recensione che mi fa confiare il cuore di gioia, e per i bei
complimenti!! Certo che se fate così però poi mi
monto la testa!! XD scherzo, non lo farei mai e poi mai!! Spero che il
nuovo chap ti piaccia, purtroppo qualche serpentello ci deve essere
sempre! :( Bacioni, al prossimo chap!
Per dilly_23: Probabilmente, tu che sei una maniaca delle happy-ending,
mi vorrai farmi morire a son di crociatus, ma la storia mica
è finita, eh!! Non passare subito a conclusioni affrettate!!
Ti ringrazio molto per la recensione e aspetto con ansia la
prossima!!Bacioni e scusa il ritardo!
Per Dark_Angel: Ciao tesorino mio!! Tu lo sapevi del mio problema, e ti
eri anche disperata abbastanza!! Ti ringrazio per la recensio e spero
che anche tu non voglia attentare alla mia persona per la risolvota che
ha preso questo chap!! Ma non ti preoccupare...la storia non
è ancora finita!!Bacioni, e alla prossima!
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Capitolo 23 *** Capitolo 21 ***
IT'S BACK!!
VOLD...ehm ehm...ALEXA'S BACK!!Ok, magari dovrei smettere di guardarmi
a ripetizione il Gof in inglese, sennò succedono queste
piccolo sviste...ma comunque, sorvoliamo: SALVE A TUTTI, GENTE!Sono
tornata per voi, con una crisi di depressione, pianto convulso e varie
fantasie suicide ma sono tornata!! Almeno è già
qualcosa!! Purtroppo vi devo dare una brutta notizia: mi mancano due
capitoli e l'epilogo per finire il DH, e l'ho presa peggio del previsto
(la corda nell'armadio e le fialette di cianuro sotto il letto vi
dicono tutto!) quindi non so quanto potrà influire questo
sulla mia attività da scrittrice (certo, se passo le
giornate a piangere a dirotto e crogiolarmi nel dolore, e se peggio
ancora mi butto dal terrazzo di camera mia, non credo che potrete
più godere delle mie FF!) comunque spero lo stesso che fra
una convulsione di pianto e un tentativo di suicidio
riuscirò a postarvi i prossimi capitoli!! Ma tornando alla
storia: in questo chap abbiamo lo scontro diretto fra Hermione e
Dracucciolo!!Cosa succederà?? Leggete e vedrete!!
Bacionissimi
vostra ridotta malissimo Alexa!
E, riverso sull'erba,
pianse.
XXI de "Il Piccolo Principe"
I miei passi di corsa
rimbombavano fra le pareti dei corridoi, ma io non li sentivo. Non
sentivo più niente, solo un incredibile dolore lancinante al
petto, all’altezza del mio cuore. Cuore che mi era stato
appena lacerato, preso con violenza e massacrato, senza ritegno o
pietà. Pensavo di aver affidato il mio cuore in mani di cui
mi potevo fidare, di cui sapevo potevo contare, e quelle stesse mani,
quelle di quel ragazzo che amavo profondamente, avevano distrutto tutto
il nostro mondo, avevano distrutto il mio cuore, avevano distrutto me.
Le lacrime mi sgorgavano imperterrite dagli occhi, senza che riuscissi
a fermarle. Non poteva essere vero, non poteva. Draco non poteva avermi
tradito, così, con lei, Ginny, la mia migliore amica. Eppure
l’immagine di quel bacio al gusto di tradimento si era
stanziata nitida nella mia mente, e non voleva andarsene. Il dolore che
in quel momento mi stava lancinando l’anima era
indescrivibile. Come un pugnale avvelenato che mi trafiggeva. E ora
avevo solo voglia di piangere, di sfogarmi, di rompere qualcosa, di
stare da sola. Improvvisamente sentoii che ai miei passi se ne
sovrapposero altri, ma non mi voltai. Non m’importava
più del mondo, oramai il mio era andato in frantumi, cosa me
ne poteva importare del resto?!
“Volpe,
volpe aspetta!”
Sentii la SUA
voce corrermi dietro, e un’incredibile fitta allo stomaco mi
pervase. Mi girai, scontrandomi con i suoi occhi di ghiaccio e con i
suoi capelli color del grano, ma non mi fermai, continuai a camminare
all’indietro, perché volevo fronteggiarlo.
“Hai
una bella faccia tosta a chiamarmi ancora “Volpe”,
traditore!” gli sputai addosso con ira.
“Hermione,
per favore, ascoltami” mi disse quasi a mo’ di
supplica. Ma ormai il danno era fatto, non volevo sentire niente fuori
uscire dalla sua bocca.
“Ascoltarti?!
E per cosa?! Stavi baciando senza scrupoli la mia migliore amica, ora
mi vuoi lasciare a parole, ufficialmente?!” gridai iraconda.
“No
che non ti voglio lasciare!! Voglio solo spiegare!”
Draco si era
fatto più vicino, io mi ero fermata. Eravamo in un corridoio
del secondo piano, e alcuni quadri ci guardavano incuriosti.
“Spiegare
cosa, eh?! Che non la stavi baciando davvero, che era solo una mia
impressione?! Sei proprio un bastardo!!” gli urlai,
tirandogli un sonoro schiaffo sulla guancia diafana che
s’imporpognò della mia rabbia. Le lacrime si erano
momentaneamente arginate, ma avevo ancora il viso completamente
bagnato. Il suo sguardo divenne un po’ più duro e
deciso, ma non perse quella tristezza che gli aleggiava sugli occhi. Si
passò una mano sulla guancia arrossata, e si
avvicinò un altro po’ a me.
“Aspetta
solo un attimo” mi disse il biondo incredibilmente piano,
distanziando parola per parola.
“Perché?!
Mi hai già ferito abbastanza, non voglio stare con te un
minuto di più!!” gridai con le lacrime che erano
ricominciate a scorgarmi dagli occhi nocciola. Draco mi prese
saldamente per le spalle.
“E
invece ora tu mi ascolti!!Quello che credi è
sbagliato!” fece fermo. Io cominciai a dimenarmi.
“Levami
immediatamente le mani di dosso, mi fai schifo!!” esclamai
spintonandolo, ma era più alto e molto più forte
di me, perciò non ebbi alcun risultato. Anzi, la Serpe mi
aveva spinto verso il muro e imprigionato fra le sue braccia senza
lasciarmi via d’uscita.
“Lasciami,
lasciami!” continuai ad agitarmi. Ma la sua stretta era
salda, e non dava nessun minimo segno di cedimento.
“Non
sono stato io a baciare la Weasley, è stata lei a baciare
me!” si giustificò deciso.
“Bugiardo,
vile, laido schifoso!Ginny non potrebbe mai fare una cosa del genere!E
poi lei non sapeva di noi!!” feci sicura, ma lui scosse il
capo.
“Voi
Grifondoro e la vostra stupida fiducia data a tutti!! Perché
sei così ingenua Hermione?!” disse quasi come una
riflessione fra sé e sé.
“E’
vero, noi la fiducia la diamo a tutti, anche a quelli che non la
meritano, esattamente come te!! Non avrei mai dovuto fidarmi di una
vile Serpe come te!” gli ringhiai rabbiosa.
“Non
è di me che non ti devi fidare! La tua CARA migliore AMICA
sapeva perfettamente di noi, ci aveva visti una volta
nell’aula di pozioni, ed era venuta di prosito da me, per
(cito testuali parole) togliersi il dubbio di come bacio!”
“Inventatela
un’altra, Ginny non è il tipo che fa una cosa come
questa!! E se anche fosse lontanamente vero, a te non è
dispiaciuto per niente, no?! Non ti sei nemmeno tirato
indietro!!Perchè sei solo un viscido egoista che non si
preoccupa di nessuno a parte se stesso!! Che t’importa sei mi
hai distrutto, se mi hai dato l’assaggio della
felicità e me lo hai tolto senza preavviso, se mi hai fatta
innamorare di te e poi tradita senza pietà?!”
Lo sguardo del
biondo si riempì di una strana luce tra rabbia, colpevolezza
e dispiacere.
“Non
volevo” proferì abbassando gli occhi.
“Non
volevi?! Che fai, mi prendi anche in giro?!” esclamai
alterata.
“Non
che non ti prendo in giro, è la verità!!Io non
volevo, non avrei mai voluto, ma non è andata come credi
tu!! Io di mia spontanea volontà, non avrei mai baciato la
Weasley!!”
“Draco,
non è una valida scusa!!Spontanea
volontà o no, tu la stavi
baciando, tu mi hai tradito, tu mi hai spezzato il cuore!!Sei contento,
ora?!” gli urlai spingendolo e liberandomi finalmente dalla
sua presa. Mi allotanai appena da lui, ma senza staccare gli occhi dai
suoi.
“Contento?!Come
potrei, Hermione?!Io ci tengo davvero a te, non ti stavo
mentendo!”
“Sì
invece che mi mentivi!!Mi avevi detto che non mi avresti mai lasciata,
che ero tua e basta, l’unica, invece erano tutte
cazzate!!”
“Queste
che dici te sono tutte cazzate!Lo sai che quello che ti ho detto era
vero, e se mi dessi la possibilità di fartelo capire, lo
vedresti!!”
“Ti ho
dato anche troppe possibilità, e vedendo come è
andata a finire, fidati che non te ne darò
più!!”
Il biondo
sospirò e si strusciò la mano sulla fronte.
“Senti
Hermione, non sono venuto qui per crearmi delle scuse, per dirti che
non ci stavamo baciando, che è solo ed esclusivamente colpa
sua (anche se la maggiorparte lo è!), che appena mi ha
sfiorato le labbra mi sono staccato, e che solo in quel preciso istante
sei arrivata tu…voglio solo farti presente che per ogni
minimo attimo che ho tenuto le labbra su quelle della tua presunta
amica ho avuto la tua immagine nella testa, e che mi stavo sul serio
staccando da lei perché mi sentivo un verme come mai prima
d’ora…non m’importa niente della
Weasley, e ora dovresti stare a litigare con lei, la vera traditrice
che ti voleva fregare il ragazzo, invece che con me, che sono solo una
vittima del suo egoismo!!” disse quasi esasperato. Io
spalancai gli occhi arrossati.
“Vittima?!Tu
vittima?!?! Tu sei solo un grande stronzo, egoista, ecco cosa
sei!Accusi la gente solo per salvare la tua persona, per giustificarti,
per uscirne pulito!! Sei un sudicio opportunista, e non hai il diritto
di giudicare nessuno!! Ron aveva ragione, non avrei mai dovuto fidarmi
di te, mi avresti solo fatta soffrire!!” gli urlai contro,
mentre gli occhi mi bruciavano e la gola mi cominciava a far male.
“Io ti
ho fatta SOLO soffrire?! Non mi pare proprio, o ti sei dimenticata
tutti i giorni passati insieme, tutte le risa, tutti i baci, tutte le
volte che l’abbiamo fatto?!” ribattè con
voce più irata.
“Non
l’ho affatto dimenticato, è per questo che mi hai
fatto così dannatamente male!! Come nessuno prima
d’ora!! Pensavo davvero che contassi qualcosa per te, che tu
fossi cambiato, che non avresti mai potuto fare una cosa del
genere…e per la prima volta mi
sbagliavo…” dissi mentre la voce era rotta da
singhiozzi, e le guance erano completamente bagnate, intrinseche di
salato dolore. Gli occhi di ghiaccio di Draco sembrarono sciogliersi, e
il suo sguardo si fece incredibilmente più dolce. Mi
passò il dorso delle dita sulla guancia, ma io mi scansai in
malo modo. Feci qualche passo in dietro, allontanandomi dal ragazzo. Mi
portai le mani dietro al collo e slacciai la collana con tutte le
stelle che mi aveva regalato lui per Natale, per poi porgergliela
tenendola fra due dita.
“Se
non hai nessun’altra scusa da rifilarmi, prendi questa e
vattene! Per sempre. Avrei dovuto sapere che sarebbe andata a finire
così, che mi avresti fatta soffrire. Sei pur sempre il
Principe delle Serpi…come potevi cambiare?! Non siamo fatti
per stare insieme…questa storia non doveva nemmeno
cominciare…” dissi più calma e decisa,
con voce sicura.
“Non
dire stronzate, Hermione, per favore!! Noi siamo fatti per stare
insieme…io non sono il Principe delle Serpi…io
sono il tuo Piccolo Principe, e tu dovresti saperlo…ma se
credi il contrario, se credi che io sia stato solo uno sciocco
errore…” s’interruppe con amarezza, e
prese la collana che gli porgevo con delusione.
“Allora
non meriti che mi abbassi a chiederti di capirmi e
perdonarmi…” completò con uno strano
moto di dolore e rabbia. Il quel momento mi sentii ancora peggio,
mentre si rigirava la collana fra le mani e mi guardava gelido.
L’avevo perso. Ora l’avevo davvero perso per
sempre.
“Non
fare la vittima, non ci provare nemmeno!Qui l’unica che ci
rimette, sono io!!” feci ancora più arrabbiata,
forse più con me stessa che con lui.
“Sentila,
ora chi è l’egoista che pensa solo a se stessa?!
Non ci rimetti solo tu!! Ci rimetto anche io perché sto
pagando una punizione troppo grande per un errore di cui non sono
nemmeno totalmente colpevole, ma solo in una piccola parte!! Siamo
entrambi vittime, per colpa della Weasley, ma anche per colpa tua, che
non vuoi sentir ragioni!!”
“Non
ci sono ragioni da sentire, Draco! Tu mi hai tradita. Tu non dovevi
farlo. Tu mi hai spezzato il cuore!”
“Tu mi
hai frainteso!! Tu non mi hai fatto spiegare!!Tu non mi hai perdonato!
Forse in fondo hai ragione…non siamo proprio fatti per stare
insieme…” concluse il biondo, sapendo benissimo che
quella era la stronzata del secolo. Ricominciai a piangere
incessatamente.
“Vattene!Non
voglio vederti mai più. Mi fai stare troppo male!Mi uccidi
quasi! E’ finita, Draco, è finta tra noi. Per
sempre. E fidati…non è colpa
mia…” gli dissi quasi in un sussurro, abbassando
lo sguardo.
“Forse
non tutta…comunque se è questo che hai deciso, io
non mi abbasserò ad umiliarmi per farti cambiare
idea…sappi solo una cosa: tra me e te non sarà
mai finita. Siamo per sempre resonsabili di ciò che si
addomestica”
“Il
Piccolo Principe non aveva messo in conto l’ipotesi che il
suo amico lo potesse tradire, perché era in fondo
un’ipotesi impossibile…ma evidentemente
perché aveva addomesticato una volpe e un fiore, non una
serpe…” ribatteii con rabbia e delusione. Lui
annuì vagamente.
“Infatti
è un’ipotesi impossibile, basta solo guardare con
il cuore e non con gli occhi…”
“Basta
solo pensare con il cervello, e non con le parti basse!!” gli
sputai contro allo stremo della collera. Lui mi guardò
sbieco, poi sembrò annuire di nuovo.
“Quindi
è finita?” chiese poi con estrema calma, come se
mi stesse chiedendo se fuori piove o no. Lo fissai nei suoi occhi di
tempesta, e mi sentii ancora peggio. Uno strano moto
d’infelicità mi salì sul petto, e
un’incredibile voglia di baciarlo cominciò a
pervadermi. Per un attimo volevo dirgli di no e saltargli al collo, ma
l’immagine di lui e Ginny che si baciavano mi
tornò vivida in mente, e non potetti trattenermi.
“Sì”
risposi, e un altro pugnale avvelenato mi trafisse il cuore. Lui
arricciò appena la boca, e annuì con il capo. Ma
dentro di me pregavo che mi fermasse, che mi dicesse “per
favore ripensaci”, che venisse verso di me e mi stringesse in
un forte abbraccio, che mi deliziasse con la sua splendida risata, che
mi rapisse con uno dei suoi baci ricolmi di passione, che tutto
tornasse come prima, ma niente di tutto questo fece il biondo.
“Va
bene…” proferì arrendevole. Lasciai
andare le spalle, rassegnata.
“Addio
Malfoy…” gli dissi incredibilmente addolorata. Lui
si girò e mosse qualche passo per tornare ai sotterranei.
“Addio
Granger…” rispose prima di dileguarsi. Guardai per
qualche istante il punto dove fino ad un attimo fa era stanziata la
perfetta figura di Draco e mi sentii incredibilmente sola ed
incredibilmente triste.
E, riversa sul
pavimento, piansi.
Ok, forse se
prima volevate uccidermi, ora ho peggiorato la situazione...eh
eh...(sorriso nervoso) va bene, sono una serpissima, ma vi rassicuro:
LA STORIA NON E' ANCORA FINITA!Anzi...è appena iniziata!!
Quindi non disperate...Ho in mente una bella cosuccia che
potrà far ritornare le acque calme...ovviamente solo se
avrete pietà di me (visto la situazione straziante che sto
passando, sigh!) Nel chap c'è stata una forte discussione
dove vediamo Hermione accecata dal dolore ma ancora innamorata del suo
Piccolo Principe, e un Draco sovrastato dall'orgoglio che
però vorrebbe prostrarsi ai piedi della sua Volpe e
chiederle umilmente perdono. Beh, che ne pensate?? Spero di trovarmi
tante belle recensioni con i vostri pareri!!Non aspetto altro!!
Ringrazio
quelli che hanno letto il capitolo e in anticipo quelli che
recensiranno!! GRAZIE!
E ora i
ringraziamenti singoli:
Per Nimpha93:
Amore miooooo!!!Ciao tesoro!!Oh Dio quanto mi sei mancata!! Avevo una
Noemi-Astinenza!! Meno male son tornata, non ce la fecavo
più! Comunque, risparmiando i convenevoli...come al solito
tu avevi capito tutto dall'inizio!! Secondo me, io e te siamo un po'
come Harry e Voldemort, abbiamo una connessione mentale...hai nessuna
cicatrice strana per caso?! XD Ok, scherzi a parte...anche il tuo
ragionamento su rapporto fra Dracucciolo e Hermione era
fondamentalmente giusto, e sono assolutissimamente d'accordo con il
"ciò che non uccide, fortifica" (che tra l'altro
è una delle mie frasi preferite! Ok, è
sconvolgente, ma io e te siamo collegate davvero!) specialmente
perchè ci sono passata personalmente con la mia migliore
amica, ma hai omesso un piccolo ma importantissimo dettaglio:
l'orgoglio! Tutti e due sono troppo orgogliosi, una per perdonare
Dracucciolo, l'altro per farsi perdonare da Hermione. Ora bisogna solo
stare ad aspettare chi cede prima. E ti dico subito che per la tua
gioia, il prossimo chap ci sarà un moretto dagli occhi di
cobalto che avrà un ruolo molto importante!Ovviamente non ti
anticipo nulla, sarà una sorpresa!! Ti dico, per tutto il
tempo che ho architettato e scritto la scena delle smancerie di Herm e
Dracucciolo di fronte a Ron ho ghignato come una matta!! Okay, non
c'è ombra di dubbio: SONO UNA SERPE IN TUTTO E PER TUTTO!! E
sai qual'è il peggio?! CHE NE VADO FIERA!! Per i regali
è stata una vera e propria tortura, mi sono scervellata un
sacco di tempo, per quello di Draco non sapevo davvero che inventarmi,
ma un certo libretto mi ha dato l'ispirazione!XD! Mi aspettavo una
reazione del genere nei confronti del profumo di Blaise, ma va bene
così!!In fondo, è tuo e soltanto tuo!! Grazie per
la recensione, che lo sai che mi fa sempre troppo felice, ci sentiamo
prestissimo!! Bacioni TI VOGLIO UN MONDO DI BENE!
Per chiara:
Grazie della minaccia di morte, sono contentissima!!XD Ovviamente
scherzo, ti ringrazio per la recensione, e spero (con scarsi risultati)
che anche questo chap ti sia piaciuto, anche se forse è
peggio del precedente!! Perdonami ti prego!! Comunque io avrei un paio
di fantasie su come bacia Dracucciolo...XD e chi non le ha?! Baci baci,
alla prossima!
Per
Angelgirl1993: Ciao! Beh, in effetti non è il massimo
rovinare tutto proprio quando stava andando per il meglio, ma come
saprai bene se hai letto la mia FF, sono notevolmente sadica!! Ti
ringrazio molto per la recensione, e ti dico di aver fede...prima o poi
cederanno, vedrai!! XD Spero che nonostante tutto il chap ti sia
piaciuto, e che recensirai di nuovo!! Bacioni, a risentirci presto!!
Per Rory
Felton: Ciao Ilaria! (Non so perchè il tuo nick mi
è familiare...hmmm va beh!) Prima di tutto, non ti
preoccupare se non avevi recensito prima, l'arrivo del DH è
un evento decisamente rilevante, e di incredibile spessore, mica pizza
e fichi, e credo che abbia giustamente la precedenza sulla mia FF!XD
non chiederei mai tanto!! Comunque ti ringrazio davvero tantissimo per
la recensione e per i complimenti, sono contenta che la mia storia ti
piaccia e che mi reputi una scrittrice fantastica! Spero ti rivedere
presto un'altra tua recensione!Al prossimo chap, bacioni!
Per mewjap:
Ciao Mj!Ti ringrazio per il supporto morale, il blocco dello scrittore
non è stato per niente una cosa facile, meno male l'ho
superato!! Ed è tutto merito vostro! Comunque sono contenta
che il chap ti sia piaciuto nonostante la sadicità e tutto
il resto, e spero che questo non sia da meno!!! Baci8 alla prossima!
Per dilly_23:
Ciao bella!! Ok, mi sa che ho provato una specie di reazione a catena
in cui tutti odiano Ginny, e sinceramente un pochino mi dispiace,
perchè nei libri mi piace, ma qui si sa, è
odiosa!! Comunque sono felicissima che il capitolo ti sia piaciuto, e
che tu abbia afferrato il vero concetto dell'accaduto: dare pepe alla
storia, che sennò si sarebbe notevolmente appiattita, e una
come me, che ama incasinare e movimentare tutto, non avrebbe potuto
permetterlo! E così anche tu avevi capito che era Ginny...ma
che brave che sono le mie commentatrici!! Bravissima!! Ti ringrazio un
sacco per la recensione, alla prossima!!Bacioni tvtttb!
Per Lucia:
Ok, Ginny è stata bastardissima, è vero, ma in
fondo serviva una smossa al tutto, non ti pare?! Comunque non ti devi
allarmare: l'antidoto al veleno del serpentello c'è, basta
solo avere la pazienza di scovarlo!Grazie mille per la recensione e per
i complimenti, mi fai sempre un sacco contenta!!baci al prossimo chap!
Per
Dark_Angel: Ciao tessora!! Prima di tutto spero di aver fatto in tempo
e che tu possa leggere il chap, purtroppo sono stata inaspettatamente
via un giorno in più, e la situazione psicologica non
è delle migliori, sigh sigh...e anche tu avevi capito che
era Ginny!! Wow, mi stupisco sempre di più di voi! Ti
ringrazio per la recensione, che ormai è una certezza, e
spero che sopravviverai alla litigata dei due!!Un super bacione, buone
vacanze, divertiti e torna presto!
Per *Eirene*:
Ciao tesoro!Beh, ti dirò, anche a me Ginny nei libri mi
piace molto come personaggio, ma non lo so, nell'ambito FF non la
sopporto!! Ti devo confessare che sono contenta di averti sorpreso,
è quello che miravo di fare, quindi essere riuscita
nell'intento mi fa davvero felice. Ti ringrazio un sacco della
recensione e di avermi praticamente paragonata al cielo (me
lusingatissima!! Ma quanto gli vorrò bene alle commentatrici
che mi dicono certe cose?!?!) che vedrai, accoglierà la tua
richiesta, basta solo un pizzico di pazienza! Per quanto riguarda la
fine: non ti posso OVVIAMENTE dire niente, ma ricorda: MAI DIRE MAI!
Cmq sì, sto leggendo DH, e te dico, è una tortura
e una carneficina, sia in positivo che in negativo!! Guarda come mi sta
riducendo!!Va beh, lasciamo perdere!! Ci sentiamo al prossimo
chap!!Bacionissimi, tvtttb!
Per giuly94:
Ciao! Grazie mille per la recensione, spero che anche questo capitolo
ti piaccia nonostante sia un po' burrascoso!!Baci alla prossima!!
Per mali_mao:
Ciao!! Si, magari in certi sensi era prevedibile una cosa del genere,
spero solo non sia stata scontata!!Comunque, ti ringrazio molto per la
recensione e vedrai che piano piano le cose si risistemeranno...don't
worry!! Bacioni, al prossimo chap!!
...---*Alexa*---...
|
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Capitolo 24 *** Capitolo 22 ***
Ed
eccomi finalmente, dopo aver scritto altre tre one shot ("Alba Chiara",
"All Was Well" e "You were the best" che se non avete letto vi
consiglio vivamente di farlo!) e aver aggioranto anche "L'ultima
discendente dei Black", con il nuovo chap della mia long-fic su
Draco/Herm!!
Vi
dico subito, che questa chap ce l'ho in mente dall'inizio della storia
praticamente, e che scriverlo è stato un piacere. In questo
capitolo ci sarà un personaggio che diverrà molto
rilevante, e aiuterà i nostri due adorabili zucconi...spero
che questa attesa ne sia valsa la pena. Ci vediamo in fondo al chap,
buona lettura!
Ps:
In questo capitolo ci sono due piccole sorpresine, o meglio citazione,
per la mia adoratissima Noemi!Ma quanto ti vorrò bene da uno
a dieci?? Un milione?!?!XD.
-Potrò
aiutarti, un giorno se rimpiangerai il tuo pianeta...-
XVI de "Il Piccolo Principe"
Quando gli studenti di
Hogwarts tornarono dalla vacanze Natalizie, non si accorsero
minimamente che la coppia più impossibile e affiatata della
scuola si fosse divisa dolorosamente. Anzi, per le persone che vedevano
la situazione da fuori, sembrava che tutto fosse tornato alla
normalità e che quelle piccole stranezze avvenuto fra il
Principe delle Serpi e la Grifondoro Mezzosangue fossero state solo
sviste o fatti senza alcuna rilevanza. Però si accorsero di
ben altro. Il fatto che io e Ginny non ci parlassimo più era
ufficialmente noto, e tutti si chiedevano cosa avesse potuto separare
le grandi amiche di Grifondoro. Beh, dovete sapere che quando tornai in
Sala Comune quel giorno, dopo essermi ripresa
dall’incontro-scontro con Draco, m’imbattei con
quella che doveva essere la mia migliore amica, che provava a
giustificarsi in tutti i modi più patetici. Io socchiusi gli
occhi e dopo qualche minuto la zittii con uno schiaffo tirato con tutta
la mia rabbia e delusione che avevo in corpo, lasciandole il nitido
segno delle mie dita sulla sua guancia. Poi corsi nel dormitorio e da
allora non le parlai più. Era anche noto che io non parlassi
più a Ron, ora arrabbiato più che mai
perché aveva avuto ragione e io non gli avevo dato ascolto.
E sotto un certo punto di vista mi sentivo anche in colpa nei suoi
confronti. Avevo abbandonato lui, una delle mie più grandi
certezze, per una storia che non mi aveva portato a niente, se non ad
uno stato di semi-disperazione e tristezza cronica. Stavo male. Avevo
capito a miei spese che a volte la delusione è peggio del
dolore in sé per sé. Ti logora lentamente, ti
riempie di rimorsi, e vorresti tornare indietro e non dare
più quella fiducia che avevi dato a quella persona. Potevo
aspettarmi tutto da Draco, meno che quello. E quella fiamma di dolore
continuava a bruciarmi lentamente il cuore, e io non riuscivo nemmeno
più a piangere. Mi ero realmente illusa che fosse cambiato,
che ci tenesse davvero a me, ed invece era tutta una farsa. Ma mi
chiedevo ancora il perché. Tutto quel tempo passato insieme,
sembrava…sincero. Ma in fondo era sempre il Principe delle
Serpi, no?! E mi doleva ammettere che Ron aveva così
dannatamente ragione. Da giorni, però, alle sei in punto
sentivo un vuoto allo stomaco, e diventavo ancora più
triste, con quella fiamma nel petto che s’infuocava ancora di
più. Mangiavo svogliatamente, senza appetito, e quando mi
guardavo allo specchio vedevo che i miei occhi erano spenti e velati di
dolore. Ma sapete, forse quel dolore era anche un po’ colpa
mia, che mi ero illusa ingenuamente, che avevo preso la cosa troppo sul
serio, che mi ero innamorata. Che lo ero ancora, e che non riuscivo a
dimenticarlo.
*
Mi buttai
pesantemente sul letto, facendo sussultare il materasso, e
scompoigliando le lenzuola. Mi portai le mani alla fronte e mi
massaggiai delicatemente le tempie, mentre pensavo. Pensavo a Hermione,
come sempre. E mi maledicevo, come tutte le volte che la incontravo e
che ci ignoravamo, o come tutte le sere alle sei in punto.
L’avevo persa in un modo talmente stupido, che mi sentivo uno
schifo. O più che uno schifo, mi sentivo vuoto. Come se
mancasse un pezzo fondamentale di me, qualcosa
d’insostituibile. E io me l’ero fatto scappare con
troppa facilità. Non avevo combattutto abbastanza, non mi
ero fatto valere per ciò a cui tenevo davvero, con quel
dannato orgoglio che m’impediva d’inginocchiarmi
alla mia Volpe e chiederle umilmente perdono. Per qualcosa di cui
nemmeno ero responsabile. Forse era stato questo che mi aveva impedito
di farlo. Non era stata tutta colpa mia. E non avevo fatto abbastanza
per farglielo capire. E l’ho persa, probabilmente per sempre,
anche se ogni giorno rimuginavo su un qualunque modo per poter
riconquistare la sua fiducia, quella che mi ero giocato in un colpo
solo, per sbaglio. Sapevo però che sarebbe stata una
missione impossibile, Hermione per quello era così
dannatamente uguale a me: Orgoglio. Il nostro ossigeno, il nostro pane
quotidiano, il nostro miglior pregio e il nostro peggior difetto.
L’orgoglio. Ed è per quello che non avrei mai
confessato quanto mi mancasse. Mi mancava come
l’aria. E un inquietante presentimento era
cominciato a rifarsi strada in me: non ce l’avrei fatta. Ora
che Hermione se n’era andata, la mia luce di speranza si era
spenta, non ero più sicuro che sarei riuscito a ribellarmi,
a non diventare il Mangiamorte che sarei dovuto divenire, a decidere il
mio destino indipendentemente, a fare le mie scelte. Hermione mi aveva
lasciato, e io non ero più sicuro di niente, nemmeno di me
stesso.
Improvvisamente
la porta si spalancò e mi si posizionà davanti
Blaise, braccia conserte al petto, piede che batteva freneticamente sul
pavimento, ed espressione un po’ troppo decisa.
“Adesso
basta, Draco!” esclamò guardandomi determinato. Io
lo guardai inarcando un sopracciglio.
“Basta
cosa?” chiesi interrogativo. La sua espressione si
fece ancora più testarda.
“Basta
star qui a crogiolarti nel dolore e a farti consumare
dall’orgoglio. Va da lei e fatti perdonare!” disse
con fermezza.
“Facile
a dirsi, ma a farsi…” sbuffai, alzandomi a sedere.
“Invece
è molto facile, più di quello che
credi!”
“Comunque,
io non avrei proprio niente da farmi perdonare, è lei che
non mi ha voluto ascoltare!” ribattei imbronciato. Blaise mi
lanciò uno sguardo omicida.
“Vi
farete uccidere dal quel dannato orgoglio, tutti e due!”
sentenzionò alterato.
“E
poi, Hermione non mi perdonerebbe mai, mi ha detto chiaramente che
è finita e che non doveva mai cominciare, quindi
è meglio che mi rassegni!”
“E
questo ti sembra un comportamento degno di te, arrenderti alla prima
difficoltà?!”
“Non
è la prima difficoltà, Blaise, è la
fine!!” ribattei fermo.
“Solo
perché tu non vuoi fare niente per impedirlo…non
è una delle grandi virtù dei Serpeverde, ottenere
sempre tutto ciò che si vuole a discapito di tutto e
tutti?” fece il moretto ancora più deciso.
“Questa
volta è diverso…”
“Non
è vero, sei tu che lo fai sembrare tale!E qui non stiamo
parlando solo di una semplice e superficiale storia tra ragazzini,
Draco…lei può aiutarti!”
“Credi
che non lo sappia?!” esclamai cominciando ad alterarmi.
“E’
questo il punto, allora!E’ una ragione in più per
cercare di riconquistarla!”
“Pensi
che non ce la faccia da solo? Tu ci sei riuscito!!” dissi
appena imbronciato. Lui mi guardò eloquente.
“Io
non ci sono riuscito, io ho sviato la situazione!E poi, io ho Noemi, e
come vedi ho fatto passi avanti!Tu ce la potrai fare con
Hermione!”
Lo fissai
interdetto, riflettendo sulle sue parole. Mi buttai di nuovo
all’indietro sul letto, e Blaise si sedette di fianco a me.
“E’
troppo tardi, non ho speranze. Quando prende una decisione,
è quella. Dovrò cavarmela con le mie forze, come
sempre…”
“Secondo
me invece bastarebbe solo una buona chicchierata. Due parole messe al
posto giusto, per farle capire davvero come ti senti, ed è
fatta. Hermione è una ragazza perspicace,
capirà…”
“Se ne
sei tanto sicuro, perché non ci parli te,
allora?!” sbottai irritato, socchiudendo gli occhi. Sentii un
peso in meno sul letto, e un attimo dopo la porta del dormitorio
sbattere. Mi tirai su di scatto e vidi che Blaise era sparito. Un
attimo di panico, poi sorrisi e mi ributtai sul letto.
“Ti
voglio bene, Blaise”
*
M’inumidii
appena le dita e voltai una pagina di un libro ingiallito che
raccontava la storia degli Elfi Domestici, presa in quella lettura che
poteva distrarmi un po’ da certi pensieri. Ero seduta su una
panchina, nel cortile interno di Hogwarts, visto che era arrivata una
spiazzante giornata di sole, e adoravo l’aria pungente
dell’inverno. Mi strinsi appena nel mantello mentre mi
perdevo in quella storica lettura fatta di diritti rinnegati, di maghi
sfruttatori e battaglie politiche. D’un tratto
però, qualcosa mi fece distogliere l’attenzione.
Sentii dei passi farsi sempre più vicini. Alzai lo sguardo e
vidi Blaise Zabini avvicinarsi a me, mani nei pantaloni e sciarpa di
Serpeverde in bella vista. M’irrigidii tutta in una volta, ma
feci finta di niente, portando lo sguardo nuovamente su libro, e
pregando che non stesse venendo da me. Ma da quand’in qua Dio
mi ascoltava?! (A chi lo dici!NdA) Infatti la Serpe mora si
fermò proprio davanti a me.
“Posso
sedermi?” mi chiese flebile, accennando un sorriso gentile.
Io posai lo sguardo sui suoi occhi cobalto e annuii appena, togliendo
la borsa dei libri e posandola a terra. A quel punto, Zabini si sedette
di fianco a me. Passò qualche minuto di estenuante silenzio,
quando mi decisi a parlare.
“Ti ha
mandato lui, vero?” gli chiesi con tono amoro.
“Non
di sua spontanea volontà” rispose girandosi verso
di me.
“Sono
venuto perché secondo lui tu non lo perdoneresti per niente
al mondo…” continuò il ragazzo.
“Giusta
osservazione da parte sua…” esclamai perdendo lo
sguardo altrove, ma molto lontano dai suoi occhi.
“E
invece sia te che lui vi sbagliate…non ha fatto niente
d’irreparabile…”
A quelle parole
mi voltai alterata.
“Non
ha fatto niente d’irreparabile?!?! Mi ha tradita con la mia
migliore amica!!E tu questo lo consideri niente
d’irreparabile?!?!” sbottai con rabbia. Lui non
fece una piega e continuò a guardarmi intensamente.
“Sì,
perché io so davvero com’è
andata…io le ascolto le persone a cui tengo sul
serio…” disse lanciandomi uno sguardo eloquente.
Io mi offesi.
“Cosa
stai insinuando Serpe?”
“Insinuo
che ho capito quanto eri scossa, ma che potevi almeno ascoltare Draco,
farti spiegare com’era andata…”
“Io
sapevo benissimo com’era andata, perché
l’avevo visto con i miei occhi…”
“E
perché non hai provato a vedere con il cuore?” mi
spiazzò il moretto inaspettatamente.
“C’è
stato una specie di equivoco, e tu non hai voluto ascoltare Draco
accecata dalla rabbia e dalla delusione, ti capisco, perché
so che vedere la persona che si ama che bacia un’altra
è bruttissimo (non oso pensare se vedessi Noemi con un
altro, come reagirei) ma prova almeno ad ascoltare
me…” disse e io annuii leggermente.
“Draco
sta pagando un prezzo troppo grande per un errore di cui non
è nemmeno totalmente responsabile. Sta male, raramente
l’ho visto così, e so che anche tu stai male, ti
si legge negli occhi, gli hai così spenti e tristi che se ne
accorgerebbero tutti. Entrambi soffrite divisi, quando potreste essere
felici insieme. E per cosa, mi chiedo io?! Per un po’ di
stupidissimo orgoglio!”
“Non
è solo questo, Zabini!Lui ha tradito la mia fiducia, io ero
davvero innamorata di lui, e non potrò mai più
fidarmi di Draco. Credevo che fosse sincero con me, credevo sul serio
che fosse cambiato…ma non è vero!”
ribattei con toni alti. La Serpe mi lanciò uno strano
sguardo.
“Lui
era quasi cambiato. E tu lo stavi aiutando a tornare sulla giusta
strada. Hermione, qui c’è in ballo molto di
più di una semplice love-story fra studenti.
C’è in ballo il destino di
Draco…”
“Che
intendi?” feci interrogativa, non riuscendo a capire, ma lui
scosse il capo.
“Te ne
dovrà parlare lui, se accetterai di ascoltarlo, io ora sono
la persona meno adatta…ti dicevo, comunque, che confidava in
te per riuscire finalmente ad essere diverso, ma poi per un banale
incidente del destino, tu lo hai abbandonato…”
“Incidente
del destino, questa sì che è bella!!Ma in che
lingua te lo devo far capire che baciare Ginny non è stato
un incidente?!?!” sbottai con gli occhi che cominciavano a
pizzicarmi.
“No,
infatti, è stata un’azione completamente e
totalmente voluta da lei. L’incidente è stato che
tu arrivassi proprio in quel momento…perché due
istanti dopo Draco si sarebbe staccato e gliene avrebbe dette di tutti
i colori, poi sarebbe venuto da te e tutto avrebbe continuato il suo
corso…”
“Tu
che ne sai di cosa avrebbe fatto?!?! Non è stato un attimo,
l’ho visto, se si voleva staccare, l’avrebbe fatto
subito, non dopo un minuto!” esclamai con le lacrime che si
facevano sempre più pesanti.
“Mentre
baciava la Weasley, lui stava pensando a te, e si sentiva uno schifo,
per questo si stava staccando…e tu non lo vuoi perdonare
solo perché sei troppo orgogliosa per
farlo…”
“Ancora!!
No, non lo perdono perché ha messo in dubbio i suoi
sentimenti per me!! Non erano autentici, e io non so più che
pensare, e non posso più fidarmi, lo capisci
Blaise?!?!” dissi con la voce leggermente incrinata. Lui si
buttò indietro con la schiena e sospirò. Stammo
un pochino in silenzio, mentre un paio di lacrime silenziose mi avevano
rigato involontariamente in viso. Blaise estrasse da una tasca una
fazzoletto e me lo porse delicatamente. Mormorai un
“grazie” e mi asciugai gli occhi, poi appallottolai
il fazzoletto in mano. Dopo un altro minuto di silenzio, il moro
parlò.
“Draco
ti ama. Forse non te lo ha mai detto, e forse non lo farà
mai, lo sai che è fatto così, e tu lo ami anche
per questo. Perché so che lo ami ancora, i tuoi occhi lo
gridano al mondo. E vi state facendo solo male a vicenda. Io sono certo
dei suoi sentimenti nei tuoi confronti. Non lo avevo mai visto
così prima d’ora. Avvilito come non mai, troppo
fiero per ammettere quanto gli manchi. Perché è
così, gli manchi da morire Hermione…”
Non risposi alla
Serpe dagli occhi cobalto, stetti in silenzio a rimuginare febbrilmente
sulle sue parole. E c’era una parte di me che voleva
credergli e correre da Draco, ma l’altra, ancora troppo
ferita, desisteva.
“Deve
darmene la prova…io non ho più la certezza del
suo sentimento…quando me ne darà atto, allora
forse sarò pronta a dimenticare…aspetta,
com’è che l’hai chiamato?! Ah
sì, incidente del destino e a perdonarlo…ma fino
ad allora rimango della mia ferma idea. Draco è stato uno
sbaglio che mi ha fatto troppo male. Magari la nostra storia sarebba
andata a finire male comunque…” dissi con un tono
alquanto malinconico. Il moretto mi sguadrò dall’alto in
basso arricciando la bocca, ma alla fine fece un cenno
d’assenso con il capo.
“Se la
ferma parola di un amico sincero non ti basta, vedrai che Draco
troverà il modo per riconquistare la tua fiduacia, e
riconquistare anche te. Come ho detto a lui stesso prima di venire qui,
noi siamo Serpeverde, abbiamo una grande
virtù…” fece soffermandosi un attimo,
nel quale sembrò premere il suo sguardo sul mio, per entrare
dentro di me e scavare nella mia anima.
“Quando
vogliamo qualcosa facciamo tutto per ottenerla, finchè non
ci riusciamo. E lui è il Principe dei
Serpeverde…ci riuscirà”
completò con un sorrisetto compiaciuto. Io ricambiai con uno
amaro.
“Lo
spero…” mormorai più a me che a lui. Il
ragazzo si alzò, rassettandosi il mantello che si era
leggermente sgualcito.
“Il
mio lavoro qui è finito…me ne torno nel covo
delle Serpi…è stato un piacere parlare con te,
Hermione…” disse il ragazzo, prima
d’incamminarsi per tornare dentro la scuola. Ma io lo fermai
in tempo.
“Blaise?”
lo chiamai. Il moro si girò a guardarmi perplesso. Io mi
alzai, presi la borsa e mi diressi verso di lui.
“Grazie…”
gli dissi quando gli fui davanti. Lui mi sorrise. Un sorriso pulito e
sincero.
“Sì
fa questo e altro per un amico…” rispose. Io
ricambiai il sorriso.
“Quella
Noemi è davvero fortunata ad averti…”
gli confessai quel pensiero, e lui rise.
“E
Draco sarà molto fortunato nel
riaverti…”
Ed eccoci
alla fine di un altro capitolo...sono cos' tanti, eppure la fine
è ancora così lontana...eh sì, avete
capito bene, mi dovrete sopportare ancora per un bel po', siamo appena
a metà storia, quindi ancora ce ne avrete di chap!!Comunque
non divaghiamo...beh, che ne pensata di questo bel capitoletto?!?! Dove
vadiamo una Herm turbata e addolorata, un Draco triste e rassegnato, e
un Blaise più spettacolare che mai, che finalmente prende in
mano le redini della situazione...e ora il vero quesito è,
come farà Draco a far capire a Hermione che la ama sul
serio?? Io in mente ce l'avrei una mezza idea ma...NON VE LA
DICO!!Ahahah, me bastarda sadica serpe!! Se mi vedete così
di buon umore è solo perchè piove, e quindi mi
rallegro, ma per il resto sono ancora in stato comatoso...Hp
è stata la mia vita e la mia morte!!
Comunque
spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che recensirete numerosi
come sempre!! Ma quanto vi adoro????
Purtroppo non
posso fare i ringraziamenti singoli perchè devo correrre a
fare i compiti...(sono indietrissimo!!Me genietto svogliato!!Me lo
ripete sempre la mia prof. di matematica!)
GRAZIE A
TUTTI QUELLI CHE HANNO LETTO, RECENSITO E CHE RECENSIRANNO!!
Ps: Spero che
a Noemi quelle piccole citazioni siano piaciute, e che abbia gradito il
Blaise della mia storia! Un bacione, ti voglio un'infinità
di bene!
Bacioni,
vostra ...---*Alexa*---...
|
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Capitolo 25 *** Capitolo 23 ***
Ciao a tutti!! Se
avessi potuto il chap l'avrei postato già ieri notte, ma ero
stanca morta e volevo rispondere alle recensioni, quindi vi ho fatto
aspettare un po' di più!Cooooomunque...avevo fatto male i
calcoli...non è in questo capitolo che si dice cosa ha in
mente Dracucciolo per riconquistare Herm, ma qui gli viene
l'idea....hihihi ovviamente non dico cos'è perchè
vi dovrete spremere le meningi fino a quando non pubblico il prossimo
chap!!Hahaha (risata sadica!!) ma quanto sarò serpe?!?!?!
Per il resto non ho niente da dirvi, ci sentiamo a fine capitolo come
sempre!! Bacioni e buona lettura!
-C'era una volta un
Piccolo Principe [...] che aveva bisogno di un amico-
IV de "Il Piccolo Principe"
Ero bellamente stravaccato su un divano della Sala Comune, assolto
sempre nei miei pensieri, quando Blaise ritornò. Saltai su
come una molla e gli andai in contro con passo di marcia.
“Dove-accidenti-sei-stato?!”
gli feci puntandogli l’indice accusatore addosso, per poi
mettermi le mani sui fianchi e guardarlo con un cipiglio severo. Il
moro mi sorrise raggiante.
“Tu
sai esattamente dove sono stato…” rispose
avanzando verso il divano scuro di fronte al camino.
“No
invece che non lo so!!” ribattei irritato, quasi
sull’olro dell’isteria. Blaise mi mise le mani
sulle spalle.
“Calmo
amico, rilassati!Sediamoci e discutiamone con
calma…” fece il moro, sedendosi poco delicatamente.
“Io
non sto calmo per niente!!Voglio sapere, e subito!!” sbottai
con una vena che mi pulsava nel collo. Blaise rise, e io,
sull’orlo di una crisi isterica, mi sedetti su una poltrona
di fianco a lui e cercai di calmarmi.
“Draco,
non c’è nessun motivo di
preoccuparsi…ci ho parlato…”
Alzai lo sguardo
di botto e lo fissai con tanto d’occhi.
“Con
Hermione??”
“No,
con lo Spirito Santo!!E con chi, sennò?”
Io ignorai
deliberatamente la battuta di Blaise e lo spronai a parlare.
“In
sintesi, mi ha detto…” cominciò la
Serpe dagli occhi cobalto, ma io lo interruppi seccato.
“Io
non voglio sapere in sintesi cosa ti ha detto, voglio sapere per filo e
per segno cosa ti ha detto, senza tralasciare nemmeno una
virgola!!”
“Ok,
va bene, non ti scaldare!!Certo che l’amore ti da alla testa,
eh?”
Io fulminai il
mio amico con lo sguardo, e finalmente parlò.
“Mi ha
detto che è stata male, che da te non se
l’aspettava, e che effettivamente l’avevi tradita
con la sua migliore amica…” cominciò il
moro, e io ero già pronto per ribattere, ma lui con lo
sguardo mi fece segno di tacere.
“Io
allora le ho spiegato che era stato una specie d’incidente,
che tu non volevi, e che ci tenevi a lei…ho anche aggiunto
che eravate due stupidi troppo presi dall’orgoglio e che vi
stavate facendo male l’un con
l’altro…così, lei a quel punto mi ha
detto che non era solo un fatto di orgoglio, ma che non credeva
più nei tuoi sentimenti e che finchè non gliene
avresti dato atto lei non ti avrebbe perdonato…”
concluse Blaise, e io lo guardai leggermente interrogativo, corrugando
la fronte.
“In
sintesi??”
Il mio migliore
amico mi fissò esasperato, poi disse.
“In
sintesi trova una bella idea per farle capire che ci tieni davvero a
lei sennò sei nella merda e non ti perdonerà
mai!”
Il mio
voltò improvvisamente s’illuminò di
sapere, ma si riafflosciò subito in un’espressione
pensierosa.
“Una
bella idea per farle capire che ci tengo davvero a
lei??Hmm…e ora che m’invento?!” feci
preoccupato, portando la mano al mento e cominciando a rimuginare.
Anche Blaise cominciò a riflettere.
“Una
dichiarazione d’amore struggente??” propose, e io
lo incenerii con lo sguardo.
“Te
sei pazzo!!Io ho una dignità da tenere alta!!”
sbottai offeso.
“Potresti
cantarle una canzone d’amore…”
ritentò, ma io lo guardai ancora peggio.
“Bla,
hai bevuto una bottiglia di FireWhisky andata a male??
IO-NON-MI-UMILIERO’-MAI!Mettitelo in quella capoccia
dura!!!”
Blaise
sbuffò sonoramente. Poi il suo volto
s’illuminò.
“Ci
sono!!” esclamò saltando dal divano. Guardai
l’orologio. Blaise stava per sparare la cazzata delle sei e
mezzo.
“Una
lettera d’amore!”
Come volevasi
dimostrare…mi lasciai cadere pesantemente sulla poltrona, e
buttai la testa all’indietro.
“Posso
darmi per vinto…” soffiai sconsolato.
“Se a
te non va mai bene niente, Signor
Io-Non-Mi-Umilierò-Mai-Perché-Sono-Troppo-Orgoglioso”
replicò Blaise, incrociando le braccia al petto. Io gli
lanciai uno sguardo omicida e tornai a pensare. Mi serviva una cosa
d’effetto che non mi avrebbe fatto perdere la
dignità. Che rammento, era una delle cose più
care che un uomo possa avere. Poi, improvvisamente venni fulminato da
un pensiero.
“Zab,
lei mi ama ancora?” gli chiesi d’un tratto saltando
quasi in piedi. Il mio migliore amico mi guardò stranito.
“Certo
che ti ama ancora, Draco, non essere sciocco!!” rispose come
fosse la cosa più ovvia del mondo. Così mi
ributtai sulla poltrona, e un sorriso allegro e compiaciuto
m’increspò le mie sensualissime labbra (questo
è poco, ma è sicuro!NdA&Commentatrici
Sbavanti). Hermione mi amava ancora, e questo era tutto quello che
m’importava. Il vero problema era che non credeva che io
ricambiassi, e come diavolo facevo a dimostrarglielo senza rimetterci
l’orgoglio?! Decisi che era meglio se riflettevo da solo,
così mi alzai in piedi.
“Dove
vai Dra?” mi domandò Blaise interrogativo.
“In
camera, voglio stare un po’ da solo…magari mi
viene una bella idea…” risposi stiracchiandomi
appena.
“Ma
è ora di cena, non sali* in Sala Grande?”
“Non
ho per niente fame, e non mi va di sentire
confusione…” mi giustificai.
“Ma
così non vedrai la tua bella Volpe…”
Io feci
spallucce.
“Che
senso ha vederla se non posso averla? Mi fa solo
male…è meglio che pensi ad un modo per
riconquistarla…ci vediamo dopo Blaise…”
“Ok,
a dopo Draco…” mi disse il moro con un cenno
della mano. Io mi avviai per i dormitori maschili, ma di botto mi girai.
“Ehi
Blaise??” chiamai il mio migliore amico.
“Sì
Draco?” fece sporgendo la testa da un lato. Io sorrisi.
“Grazie…”
gli dissi piano. Il moro ricambiò il sorriso.
“Questo
e altro Dra…questo e altro!”
*
Dopo la cena non
avevo nessunissima voglia di andare in Sala Comune, e quindi ero venuta
qui, uno dei miei posti preferiti in assoluto. In realtà lo
era sempre stato, ma da quando conobbi il Piccolo Principe lo
diventò ancor di più. La Torre di Astronomia era
la più alta di tutto il castello, e si stanziava prodigiosa
sopra ogni cosa, da là su ti sembrava di dominare il mondo.
La vista era spettacolare, e c’era sempre quella brezza
leggera che ti scompigliava i capelli e ti imporpognava i polmoni di
freschezza. Guardavi il cielo e ti dava l’impressione di
poterlo toccare con un dito. Ero stesa con le braccia incrociate dietro
la testa, e pensavo. Rivangavo con la mente ricordi felici che
sembravano così maledettamente lontani. E poi ripensai a
Blaise, alle parole che mi aveva detto questo pomeriggio. Sembrava
talmente sincero e dispiaciuto per Draco che mi sentii appena in colpa.
Ma poi tornai a ragionare razionalmente. Non ero di certo io quella che
doveva sentirsi in colpa, e che caspita!! Io ero della mia ferma idea,
e se lui mi avrebbe dimostrato che quel bacio non era signicato niente,
e che mi amava sul serio, allora potevo anche perdonarlo, e
ricominciare felici la nostra vita. Altrimenti, sarebbe stato meglio
che avessi cominciato a dimenticarlo. E sospirai. Un sospiro che sapeva
di amarezza, di delusione, d’incredulità, di
dolore, di nostalgia, di malinconia, di senso di vuoto. Poi,
improvvisamente, sorrisi nell’immaginare Draco che faceva
l’interrogatorio al povero Zabini, che sicuramente aveva
dovuto raccontargli tutto per filo e per segno. Sì, ce lo
vedevo proprio, con un principio d’isteria e la voglia matta
di sapere. Riposai l’attenzione sul cielo, la cercai e la
trovai. La costellazione del Dragone. Sorrisi ancora. E pensare che lui
non sapeva nemmeno che il suo nome fosse una costellazione! Rimasi
lì, a fissare per un po’ quelle stelle che
sapevano di lui. D’un tratto, sentii la porta
dell’osservatoria aprirsi e mi venne un colpo, pensando che
fosse un professore. Invece vidi brillare nella notte due grandi occhi
smeraldini contornati da una montatura rotonda.
“Lo
sapevo che eri qui…” disse Harry, mentre si
avvicinava a me.
“Mi
conosci troppo bene…” risposi sorridendo. Lui
ricambiò il sorriso e si sedette a gambe incrociate di
fianco a me. Mi guardò intensamente per un lungo minuto, poi
parlò.
“Come
stai?”
Io feci
spallucce, sperdendo altrove uno sguardo vacuo.
“Come
al solito Harry…” ribattei con malinconia.
“Te lo
ricordi vero che io ti feci una promessa?”
Io lo fissai
interrogativa, non riuscendo a capire a cosa alludeva.
“Avevo
detto che se Malfoy ti avrebbe fatta star male gli avrei tumefatto il
suo bel faccino…” mi rammentò il bel
Grifondoro, e io scoppiai in una fragorosa risata.
“Guarda
che io ero serio!!” ribattè offeso.
“Harry,
non essere sciocco!!Voi maschi siete così dannatamente
brutali…sta subendo la punizione che si merita, e me la cavo
benissimo da sola…” gli dissi rassicurando il
moretto. Ma lui sembrò scettico.
“E
come fai a saperlo?” mi domandò stranito. Io
sospirai.
“Oggi
ho parlato con Zabini…” risposi.
“Evvai!!
La saga del fatti-amico-una-Serpe continua!”
esclamò ironico, e io lo guardai malissimo.
“Non
mi sembra il momento di scherzare, Harry!!Comunque lui mi ha detto che
Draco sta davvero male…”
“Se lo
merita sicuramente, quel viscido schifoso bastardo”
A quelle parole
sospirai di nuovo. Perché Harry aveva dannatamente ragione?!
Mi sporsi su di lui e mi accoccolai sul suo petto. Avevo voglia
dell’attenzione disinteressata di un amico vero.
“Sicura
che non posso spaccargli la faccia?” mi sussurrò
il moro. Io risi.
“Sicurissima!”
Harry mi diede
un bacio fra i capelli, e mi strinse forte.
“Peccato…”
*
Il giorno
seguente passò incredibilmente noioso. Un’ora di
Storia della Magia, un’ora di Divinazione (materia
completamente inutile che mi chiedo perché frequento
ancora!!), un’ora di Trasfigurazione (con una
Minerva-Minnie-MacGrannitt più isterica del solito!), e due
di Pozioni, che fortunatamente erano con i Grifondoro, quindi potevo
godermi la mia bella Volpe. Addirittura, una volta, incrociai il suo
sguardo, ma lei lo riabbassò subito. La sera precedente non
avevo trovato niente che sarebbe potuto andar bene, neanche una misera
e fattibile idea, visto che mi serviva una cosa drastica ma non
pubblica. Ero stato fino all’una a pensare
d’inventarmi qualcosa, ma la mia mente era completamente
vuota, sgombra da qualsiasi idea che avrebbe potuto aiutarmi. Il
pomeriggio me ne stetti in Sala Comune, disteso sul divano davanti al
fuoco, mentre leggevo il Piccolo Principe e cercavo ispirazione da
esso, ma niente di niente. Il Piccolo Principe non aveva mai preso in
considerazione la parola “tradimento” e io mi
sentivo ancora più uno schifo. Forse Hermione aveva ragione
dopo tutto, le Serpi non sono “animali
addomesticabili”. Stavo per darmi per vinto, quando
finalmente trovai l’idea geniale. Mi ero avviato per i
dormitori, quando dal mio sentii che proveniva della musica. Entrai e
vidi Blaise in accappatoio che sentiva lo stereo magico a palla, e
suonava le note di una canzone tutta sdolcinata.
It's so
incrediable
the way things
work themselves out
And all
emotional once you know what it's all about hey
And
undesirable for us to be apart
Never would of
made it very far
Cause you know
you got the keys to my heart
“Minchia,
che è sta cantilena sdolcinata?? Per favore una flebo
d’insulina!!” esclamai buttandomi a peso morto su
letto e scaraventando poco delicatamente il libro sul comodino. Blaise
mi guardò deluso.
“Come,
non ti piace?? Me l’ha data Noemi, è troppo bella
come canzone!!” rispose il moro canticchiando le parole. Io
feci una smorfia disgustata.
“Mi
sta venendo il diabete…”
“A
proposito, l’hai trovata la formidabile idea per
l’O.R.V?” chiese Bla. Io lo guardai storto.
“Il
che??” domandai stranito.
“L’O.R.V.!Operazione
Riconquista Volpe!!”
“Ahh…ora
è tutto chiaro!!” ribattei con sarcasmo, che molto
probabilmente Blaise non capì.
“No,
mi sto praticamente dando per vinto…”
Il moretto
sospirò, anche lui sull’orlo della disperazione, e
così si rimise a cantare sopra la musica.
Cause...
One, you're
like a dream come true
Two, just
wanna be with you
Three, girl
it's plain to see that you're the only one for me, and…
Four, repeat
steps one two three
Five, make you
fall in love with me
If ever I
believe my work is done then I start back at one...
“Dannazione
Bla, la vuoi finire con sta cantilena, sto andando in coma
diabe…” ma le parole mi morirono in gola appena
capii le parole di quella canzone. Saltai in piedi di scatto.
“CI
SONO!!HO TROVATO!!” esclamai finalmente risoluto. Avevo
trovato l’idea geniale che avrebbe fatto capite ad Hermione
che ci tengo davvero a lei.
“Cosa,
Dra?” mi fece Blaise stranito. Io gli corsi incontro e lo
abbracciai.
“Giuro,
se fossi stato una donna ti avrei baciato in bocca!!Ringrazia Noemi da
parte mia, è tutto merito vostro…”
Il mio migliore
amico mi guardò un attimo stranito, poi capì.
“Hai
trovato l’idea??”
Io annuii
vigorosamente.
“Beh,
che aspetti a dirmela??”
Io sorrisi
raggiante. Mi avvicinai al suo orecchio con fare cospiratore, e appena
gli finii di esporre la mia trovata geniale, anche lui sorrise, per poi
esclamare.
“Dio
benedica Bryan McKnight!!”
*Di solito
è più comune l'affermazione "scendi in Sala
Grande", ma siccome siamo nella Sala Comune delle Serpi, che
è nei sotterranei, ho mutato il modo di dire.
Testo della canzone che uso è "Back at One" di Bryan
McKnight, una canzone davvero spettacolare!!
Ok, lo so che sono davvero stronza e che vi lascio con il dilemma di
cosa ha in mente Dracucciolo, ma ormai è più
forte di me, sono diventata una Serpeverde D.O.C.!!Allur, in questo
capitolo vediamo Dracucciolo versione isterica, che ispirato ad una
canzone trova il modo per riconquistare Herm, un Blaise meraviglioso
come non mai, una Hermione un po' triste e un Harry più
sarcastico del solito...spero che anche questo chap vi sia piaciuto,
credo che sia anche abbastanza divertente e piacevole...
Ringrazio tutti quelli che hanno letto e che recensiranno!!!!!
I ringraziamenti singoli:
Per Drak_Angel: Ciao tesoro!!Non preoccuparti se ieri sera sei
crollata!!Beh, grazie per la recensione e i suggerimenti, ma so
già cosa far fare a Dracucciolo...un bacione grande, al
prossimo capitolo!
Per Rory Felton: Ciao Ilaria!!Prima di tutto grazie per la recensione,
son contenta che il chap precedente ti sia piaciuto e lo spero anche
per questo. Che cosa avrà in mente Draco?? Baci, e alla
prossima!!
Per mena: Ciao!Addirittura piccoloprincipe-dipendente?? Ma
così mi lusinghi troppo!!Solo ora che me l'hai fatto notare
ho visto che la battuta degli zucconi faceva ridere sul serio!! XD hai
ragione, a morte l'orgoglio, ma lo sai come sono fatti quei due, no??
Beh, grazie per la recensione, ci sentiamo al prossimo
capitolo!!Bacioni!
Per dilly_23: Ma ciao tesoro!!Grazie mille per la recensione,
me troppo contenta che la storia ti piaccia! Eh già,
chissà che ha in mente il nostro Dracucciolo!!Baci e alla
prossima!
Per Rara93: Ciao amore!! Wow, addirittura quasi degna di J.K.Rowling??
Ma così io mi monto la testa per davvero!!Tesoro mio tu sei
troppo buona con me!! Non smetterò mai di ringraziarti!!Cmq
è vero, vedere quei due così è triste,
ma non preoccuparti, le cose piano piano si stanno risolvendo...sempre
che l'idea di Dracucciolo funzioni!!Hihihi va behhh, ti ringrazio
ancora per recensione e complimenti e ci sentiamo al prossimo
capitolo!!Bacioniiiiii!!
Per Nimpha93: Ciao tesoro mio adoratissimo!Come al solito la tua
recensione mi ha reso felicissima, e ha centrato in pieno tutto quello
che c'era da capire, perciò guarda, non c'è
neanche bisogno che ribatta...mi scuso però,
perchè l'altra volta mi son proprio scordata di dirti della
Ron/Hermione!Beh, purtroppo devo deluderti: l'ho riletta ultimamente e
non la ritengo degna di essere pubblicata, non è un gran
chè e la trama è alquanto assurda!!Guarda, non ti
perdi proprio niente!Per quanto riguarda il Milan: SI'!! Sono Milanista
fino al midollo osseo e ho il sangue rosso-nero, oltre che a una
quantità di gadget sparsi per la camera, e ovviamente tutte
e due le maglie di Atene 2007!! Se sei di qualsiasi squadra che odia il
Milan, ti confesso che ne sono proprio felice: la prima cosa che non
abbiamo in comune!!Hahaha e poi guarda, la mia migliore amica Anna e
interista e raimondina (nel palio del nostro paese, la contrada
super-nemica della mia) quindi non ci sono problemi...per quanto
riguarda Piton: SI', lo odio ancora, forse più di prima.
Perchè doveva proteggere Harry e lo trattava di merda
invece!! E ti confesso che quando è morto stavo ballando la
samba sulla sdraio in spiaggia. Non mi dire che è un eroe,
però, perchè è un po' troppo. Harry
è un'eroe, SILENTE è un eroe, Remus è
un eroe, Fred è un eroe, anche Malocchio è un
eroe, ma Piton proprio no...posso al massimo concedergli il titolo di
vittima, guarda...ho risposto a tutto?? Sì, mi pare di
sì quindi ti saluto!!Un bacione enorme come la mia Firenze,
ti voglio un'infinità di bene!!Al prossimo capitolo!!
Per *Eirene*: Ciaooo!! Allora, prima di tutto grazie mille per i
complimenti complimentosi e per la recensione, sono assolutamente
stracontenta che la storia ti piaccia così tanto!!E grazie
anche per il supporto morale per HP7, ti do assolutamente ragione!E poi
dobbiamo contare che HP è un libro, e i libri sono
immortali!!Tutte le volte che ne avremmo voglia lo potremmo rileggere,
e ci darà sempre le stesse emozioni: sarà sempre
come la prima volta! Un bacione, alla prossima!!
...---*Alexa*---...
|
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Capitolo 26 *** Capitolo 24 ***
Ehm...ok, ok sono in
ritardo, lo ammetto, ma avendo avuto qualche problema d'ispirazione,
sia per questa che per "L'ultima discendente dei Black", non ho potuto
postare prima, perciò vi chiedo umilmente perdono!! Inoltre,
proprio oggi, ho pubblicato una piccola shot sulla coppia Remus/Lily, e
mi farebbe molto piacere che la leggeste!! S'intitola "A normal day in
library..."!
Comunque,
eccomi finalmente con questo 24 chappy che scommetto che vi
piacerà da morire! Forse mi è venuto un Draco un
pelo OOC, ma vi dico che sono molto orgogliosa di questo capitolo, sul
serio. Quindi non vi rasta che leggere!!Bacioni e buona lettura!!
Ps: C'E' STATO UN ERRORE IN QUESTO CAPITOLO! UNA PRIMA PARTE NON ERA STATA POSTATA, E ME NE SONO ACCORTA SOLO ORA! PERDONATE IL DISAGIO! ORA E' COMPLETO TOTALMENTE!
-Ci
guadagno- disse la Volpe
-Il colore del grano-
XX1 de "Il Piccolo Principe"
Quella notte non dormii. Mi inchiodai alla scrivania con una pergamena illibata e una piuma fra le mani che mi rigiravo con nervosismo. Stetti molto più di mezz’ora piegato su quella pergamena candida, con le mani sulle tempie e la mente che cercava di mettere in fila due parole di senso compiuto. Ma niente. Ero bloccato da qualcosa che non riuscivo a capire. Così cercai di ricordare le parole della canzone, che mi rimbombavano flebili nella testa.
“Cause one, you’re like a dream come true…” canticchiai tra me e me. E così cominciai a scrivere.
1) Perché sei come un sogno divenuto realtà,
2) Perché voglio stare solo con te,
3) Perché te sei unica per me,
E continuai, continuai per tutta la notte, parola dopo parola, punto dopo punto elencai tutte le ragioni per le quali amavo Hermione. Perché ora c’ero davvero arrivato. Prima non avevo il coraggio di ammetterlo, ne agli altri, ma soprattutto a me stesso. E in quel momento invece ero lì, piegato a sporcare quella pergamena di tutte quelle verità che mi ero imposto di etichettare come bugie, come sintomi di cui dovevo essere invulnerabile, di cui mi avevano insegnato a starne alla larga; imporpognavo la carta di quei sentimenti che credevo essere inutili e adatti a gente debole. Ma ora non m’importava più dei pregiudizi e degli ideali che mi erano stati inculcati nella mente, ora ero pronto a cambiare, ed ero pronto a farlo con lei. E così, con quei pensieri, compilai quella lista. Uno, due, tre, dieci, diciassette, ventitre, trentacinque, cinquantadue, settantanove, centrotranta, duecentodieci, quattrocentosettanta, settecentoventi, novecentonovantatre, mille. Mille e uno ragioni per le quali amavo la mia Volpe…le sarebbero bastate?!
La mattina mi
svegliai con un bel torcicollo dovuto alla posizione scomoda in cui mi
ero addormentato sulla scrivania, così mi stiracchiai
cercando di alleviare il dolore che mi martellava nel collo. Guardai
distrattamente l’orologio. Erano le dieci, e io sbadigliai
placidamente. D’un tratto la porta del bagno si
aprì di scatto, e ne uscì un Blaise
più addormentato che sveglio.
“Buongiorno
Dra!Dormito bene sulla scrivania?” mi fece ironico, e io
ghignai.
“Sì,
benissimo!! Stavo pensando di dormirci tutte le sere!”
risposi io con palese sarcasmo e lui ridacchiò. Poi mi
guardò piegando la testa da un lato.
“Finita
la lista?” mi chiese con curiosità. Io scossi
lievemente il capo, non potetendo fare grandi movimenti visto che
ancora mi doleva.
“Sì,
stanatte non ho dormito…” ribattei cercando di
sistemarmi i capelli che si erano scompigliate nel sonno. Il moro si
accasciò sul letto.
“Quanti
ne hai scritti?” mi domandò interessato. Io feci
spallucce, cercando di sembrare non curante, come sempre.
“Mille
e uno” risposi con una certa nonchalance, fissando la mia
bellissima immagine nello specchio. Blaise mi guardò
allucinato.
“Mille
e uno?!?!?! Ma se quando mi sono addormentato eri a zero?”
“Eh,
evidentemente mi è venuta
l’ispirazione…”
“Alla
faccia dell’ispirazione!!” esclamò
stupito. Poi si alzò e mi diede una pacca sulla spalla.
“Dai,
sistemati, che ci sale in Sala Grande…” mi disse
con un sorriso sbieco. Io annuii e mi alzai in piedi, dirigendomi verso
il bagno. Mi lavai la faccia e mi pettinai i capelli, per poi togliermi
la divisa e infilarmi un paio di jeans sbiaditi, una camicia bianca e
sopra un maglioncino blu. Uscii dal gabinetto e con Blaise uscimmo dal
dormitorio.
“Ora
come pensi di fargliela avere la lista?” mi chiese il moro.
Io ci pensai un attimo.
“Ehm…se
gliela spedisco via gufo?” feci incerto, e lui scosse
solennemente la testa.
“Sei
impazzito?! Ti farà sembrare disenteressato, e che stai
facendo una cosa tanto per fare…” mi
rimproverò.
“Allora
non vedo altre soluzioni se non dargliela di persona…ma
come?” domandi più a me stesso che a Blaise. Lui
sembrò rifletterci su.
“Le
mandi un biglietto con scritto che le devi
parlare…” propose il mio migliore amico, ma questa
volta fui io a non essere d’accordo.
“Non
verrà mai…” risposi sempre con la mia
aria pensierosa stampata in viso, mentre ci avviavamo lentamente ad
uscire dai sotterranei per raggiungere i piani
“all’aria aperta”, come li chiamavamo
noi. Rimanemmo in silenzio per tutto il resto del tragitto,
finché la trovata geniale non mi si parò davanti
agli occhi, mentre usciva mesto e solo dalla Sala Grande.
“Ci
sono!! Potter!!” esclamai allontanandomi di corsa da un
Blaise decisamente perplesso. In poco meno di un minuto avevo
già raggiunto Harry Potter in un corridoio che portava per i
giardini interni di Hogwarts.
“Potter!!
Ehi Potter!” lo chiamai con un po’ di fiato corto a
causa della piccola corsa inaspettata. Il Prescelto si voltò
verso di me perplesso, con dipinta in volto un’espressione di
pura ira.
“Malfoy,
gira alla larga da me se non vuoi che ti spacchi la faccia! Potevo
tollerare tutto, dalle battute agli scherzetti, tranne che tu facessi
star male Hermione! Quindi sparisci!!” mi disse minaccioso,
prima di tornare sulla sua strada. Ma io non demorsi e in un batter
d’occhio gli fui davanti.
“Per
favore Potter, ascoltami!! Ho bisogno di
un…ehm…” non sapete quanto mi
costò proferire quella parola.
“Favore…”
bofonchiai con lo sguardo basso. Il ragazzo dagli occhi smeraldini si
aprì in una risata gelida.
“Un
favore?! Da me?! Oh mio dio, ma il mondo sta girando nel verso
sbagliato oggi!!” esclamò abbastanza sconcertato.
“E
poi, se c’è una persona al modo per la quale non
farei mai e poi mai un favore, sei proprio tu dannato
furetto!” continuò con astio. Io mi convinsi
mentalmente di stare calmo, perché ahimé, Potter
era la mia unica speranza, ora che ci pensavo bene.
“Senti,
è per Hermione!! Lo so che sono stato un emerito
imbecille…” cominciai tutto d’un fiato.
“Su
questo ci puoi giurare!” ribattè con sarcasmo il
moretto, incrociando le braccia al petto, ma io lo ignorai.
“Ma ti
dico che la Weasley che mi è saltata addosso (e chi non lo
farebbe?! NdA&Commentatrici sbavanti!) e, per l’amor
di Salazar, tu sei un ragazzo, puoi capire che quando una ti
si butta al collo e ti bacia rimani intontito per un po’,
però mi sarei sataccato da lei dopo trenta secondi, il tempo
di connettere bene il cervello, se non fosse arrivata Hermione!! E ti
dico, a me della Weasley e di tutte le altre non me ne frega niente,
ero sincero, le cose che le avevo detto erano vere, i miei sentimenti
erano autentici, e voglio farglielo capire, dimostrarglielo
perché non volevo mentirle o farla star male,
e…”
“Ok,
ok Malfoy respira che stai andando in iper-ventilazione” mi
disse Potter prendendomi per le spalle e scuotendomi appena. Ci
guardammo un momento negli occhi, ghiaccio contro erba, freddezza
contro speranza. Poi lui sospirò.
“Va
bene, prendiamo un attimo in considerezione il fatto che potrei
crederti…cosa devo fare?” mi chiese calibrando le
parole.
“Dovresti
portare Hermione nella Stanza delle Necessità, tutto
qui…dai lì in poi ci penso
io…” gli risposi raggiante in volto. Lui
sembrò valutare bene la mia richiesta, e mi
squadrò indugiando parecchio, ma alla fine, da bravo
Grifondoro che non nega mai l’aiuto a qualcuno in
difficoltà, acconsentì. E ora mi ritrovo a
pensare: perché non me l’hai negato, dannato
Grifondoro e il tuo patetico buonismo?!
“Ricorda,
lo faccio solo per Herm, perché ci sta male sul serio, ma
fidati che se non fosse stato per lei molto probabilmente ora ti
ritroveresti il tuo bel faccino tumefatto…” mi
ammonì quasi con divertimento. Io ghignai.
“Non
m’illudevo che lo facessi per altro,
Potter…comunque…” lo fissai di nuovo
negli occhi, non con il solito astio o odio di sempre, ma con
gratitudine e quasi con imbarazzo, vergogna di quella parola che avrei
dovuto pronunciare, ma che il mio orgoglio m’impediva di
proferire. Il Grifondoro però non mi diede tempo di dire
altro, dopo un’ultima occhiata mi diede le spalle e
cominciò ad incamminarsi per il corridoio.
“Prego
Malfoy…prego!”
*
Abbandonata
placidamente a me stessa, oziavo senza ritegno spaparanzata davanti al
camino della Sala Comune, con gli occhi socchiusi e i muscoli
rilassati, godendomi uno strano silenzio e una quieta idilliaca che
raramente regnava in quel luogo sempre sovraffollato. D’un
tratto però sentii il buco del ritratto aprirsi,
così mi tirai appena su e vidi Harry che veniva a grandi
passi verso di me. Quando mi fu vicino mi sorrise e
s’inginocchiò ai piedi del divano.
“Ciao
Herm!” mi disse schioccandomi un bacio sulla guancia. Io
ricambiai leggermente prima di guardarlo interrogativa nei suoi grandi
occhioni verdi speranza.
“Senti,
avrei bisogno di farti vedere una cosa nella Stanza delle
Necessità…è
importante…” mi disse con tono abbastanza solenne.
Io mi tirai subito su, mettendomi a sedere e assumento
un’aria preoccupata.
“Che
succede Harry?” gli chiesi allarmata, ma lui sorrise cercando
di tranquillizzarmi.
“Non
ti preoccupare Hermione, niente di spiacevole…è
solo che…” si guardò un attimo in torno.
“Ascolta,
non possiamo parlarne qui…sappi solo che non è
niente di brutto…ora devo passare un attimo da Ron, ci
vediamo fra dieci minuti nella Stanza delle Necessità,
chiedi di un “posto sicuro per parlare”, va
bene?” mi domandò e io annuii con il capo.
“Ok,
Harry, ma lo sai che quando fai così mi preoccupi
vero?!” gli dissi con il sorriso, che lui ricambiò
prima di darmi un affettuoso bacio sulla fronte.
“Lo
so…mi raccomando, fra dieci minuti…” mi
fece prima di dileguarsi fuori dalla Sala Comune. Non sentii mai il suo
sospiro di sollievo al di fuori del ritratto, e non lo vidi mai
andarsene via placidamente con le mani in tasca verso qualche luogo
tranquillo della scuola. Intanto io, seduta sul divano, rimuginavo su
cosa avesse dovuto farmi vedere. Aveva detto che non era niente di
brutto, e che non dovevo preoccuparmi, ma la curiosità mi
attanagliava la mente, e formulavo mille ipotisi su cosa fosse potesse
essere il misterioso oggetto. Se era un oggetto. Decisi che non serviva
niente star lì a rimuginare a abbandonai a mal voglia il
placido tepore della Sala Comune e del camino per dirigermi a grandi
falcate verso il settimo piano, ovviamente deserto. Passai tre volte
davanti al celiberrimo muro pensando “un posto sicuro per
parlare”. Quando aprii gli occhi una nota porta era apparsa
davanti a me. L’aprii timidamente, non era molto grande,
però era accogliente. Nel mezzo c’era un grande
tavolo di legno intarziato di forma circolare, con attorno molte sedie
imbottite di pelle. Da una parte c’era un divano di pelle
vermeglia e una poltrona uguale, con un piccolo tavolino basso di vetro
davanti. In fondo alla stanza c’era un grande camino di
pietra nel quale scoppiettava un fuoco ristoratore. Le pareti erano
bianche e candide, e per terra c’erano dei grandi tappeti
persiani dai colori caldi e accesi, mentre su uno scaffale un piccolo
giradischi incantanto mandava musica bassa e soffusa. Tutto
l’insieme dava la sensazione di qualcosa di davvero ospitale,
così entrai meraviglia. Feci per chiudermi dietro la porta,
ma non udii nessun tonfo non prima di un minuto. Mi voltai
interrogativa, e rimasi stupita di ritrovarmi davanti a lui. Era
appoggiato allo stipite della porta ormai chiusa, le braccia conserte
al petto e l’espressione sorridente, i capelli color del
grano sparsi qua e la sul viso, la carnagione diafana più
colorita del solito. Sembrava che non lo vedessi da
un’eternità, e mi ero quasi dimenticata di quanto
fosse così dannatamente bello! E in quel momento capii che
Harry non aveva niente da farmi vedere.
“Cosa
ci fai qui, Malfoy?!” gli chiesi acida, facendogli capire che
non mi ero scordata cosa aveva fatto. Lui ghignò divertito,
e si avvicinò lentamente a me, con il suo charm che
trapelava da ogni suo piccolo movimento o passo. Poi, mi porse un
grande rotolo di pergamena. Io lo guardai stranito mentre lo prendevo.
“Che
cos’è?” gli chiesi dubbiosa. Lui
sembrò divertio e compiaciuto di se stesso nel rivelarmelo.
“Mille
e uno motivi per i quali ti amo” mi disse con una certa
solennità. Io rimasi completamente sbigottita, credendo di
non aver capito bene. Lo fissai con gli occhi spalancati. Non poteva
essere, non poteva averlo detto.
“Ehm…come…come
hai detto, scusa?” balbettai incredula. E lui, rise. Rise
invadendo l’aria del suono più bello che Madre
Natura avesse mai potuto creare. La sua risata, pura, cristallina,
semplice, di quelle che ti risuonano nella mente per giorni.
“Ho
detto che quelli sono mille e uno motivi per i quali ti
amo…perché hai capito bene,
Hermione…io ti amo. E me ne sono reso conto solo quando ti
ho sentito andare via, scivolarmi inevitabilmente addosso. Quando ho
capito che ti avevo perso ho capito che ti amavo. E in quella pergamena
ci sono tutte le ragioni”
Io fissai i suoi
occhi d’argento gelato sbattendo più volte le
ciglia e pregendo che quello non fosse solo un sogno. Eppure lui era
lì, di fronte a me ancora una volta, non si era arreso, e mi
aveva detto le uniche due parole che avrei voluto uscissero dalle sue
labbra al gusto di peccato. E improvvisamente mi sentii leggera, tanto
che avrei potuto volare, e mi sentii felice. Felice con la F
maiuscola…
Aprii sempre
sbalordita la pergamena, e la srotolai finchè questa non
toccò terra, e anche per un buon pezzo. Mi sedetti sulla
prima sedia che trovai e cominciai a leggere, parola dopo parola, punto
dopo punto, motivo dopo motivo. E ad ognuno sorridevo, sorridevo sempre
di più. E capii subito che in quel pezzo di carta era celato
un amore vero. Quando poi arrivai al motivo numero mille e uno,
credetti che sarei svenuta dalla felicità.
“1001)
Ti amo. Punto. Non c’è bisogno di nessuna
spiegazione e di nessun motivo…perché in fondo
non ci sono ragioni vero. C’è solo che ti amo. E
basta.”
Dopo aver letto
quelle parole calde lacrime cominciarono a rigarmi il viso. Draco, che
fino a quel momento era rimasto in piedi a scrutarmi, prese una sedia e
si mise accanto a me, poi con il pollice mi asciugò tutte le
lacrime.
“Non
pensavo che fosse così brutta da farti
piangere…” mi disse ironico, e io risi. Ma a quel
punto non resistetti più, gli buttai le braccia al collo e
lo baciai a piena bocca. Dopo tutto quel tempo ricongiunsi le mie
labbra alle sue in un bacio che sapeva di tutto. Di
felicità, d’incredulità, di gratiduine,
di perdono, di rimpianti, di rimorsi, di voglia di ricominciare, di
pentimento, di passione, di dolcezza, d’innocenza, di
desiderio. Era il bacio di un angelo e un demone, era lo sposalizio del
cielo e della terra, del giorno della notte, della luna e del sole.
Dell’acqua e del fuoco. Approfondimmo subito quel bacio
entrambi vogliosi di riscattare il tempo perduto, di essere felici
ancora una volta, insieme. Di amarsi, amarsi con il corpo e con la
mente, a discapito di tutto e tutti, di pregiudizi e stupidi ideali.
Perché l’amore non tiene conto di origini o
sangue. L’amore colpisce senza pietà e senza
chiederti il permesso, e tu non puoi fare niente, solo assecondarlo, e
sicuramente in quel momento sarà l’unica cosa che
vuoi fare. Strinsi più forte il mio Draco, eravamo
così vicini e così stretti che sentivamo i nostri
cuori battere all’unisono un amore impossibile che era
diventato realtà. Un amore su cui nessuno avrebbe mai
scommesso, e che invece era nato e sbocciato, fiorito con il tempo e
destinato a durare. Ma solo finché il destino avesse voluto.
Per ora, comunque, volevamo solo goderci quel momento tutto nostro,
dove eravamo importanti solo noi due, finalmente di nuovo insieme. E
mentre il gioco delle nostre lingue s’interrompeva e le
nsotre labbra si staccavano, colpevoli i polmoni desiderosi di
ossigeno, ci sorridemmo a vicenda.
“Ben
tornato Piccolo Principe…” gli dissi in un soffio.
“Mi
sei mancata da morire Volpe…”
E
così ricongiungemmo le nsotre labbra. E ancora, e ancora,
fino allo sfinimento, finché non cominciavano a dolersi.
Perché noi ci saremmo amati a discapito del dolore, a
discapito della morte. A discapito della
lontanza…l’unica che avrebbe potuto
dividerci…
Oh, siete contenti??
Li ho rifatti mettere insieme, visto?? Ma vi avverto, questa non
è l'ultima difficoltà che dovranno affrontare!!
(lo sapete che sono bastard inside e outside!!Hihihi) Comunque come ho
già detto, non so perchè ma sono particolarmente
contenta di aver scritto questo capitolo, ne sono orgogliosa ed
è quello che per ora a me piace di più, poi come
vi dico sempre, sta a voi giudicare!! E quindi fatelo, fatelo!!
RECENSITEEEE!!!!!
Ok, basta!
Comunque ringrazio tutti quelli che hanno letto e tutti quelli che
recensiranno!!
Ora, i
ringraziamenti singoli:
Per Lucia: ti
perdono solo se tu perdoni me!! XD Comunque grazie per la recensione e
spero che il chap ti sia piaciuto!! (ho un presentimento che mi dice di
sì!!XD) bacioni e alla prossima!
Per mena:
Ciao!!Beh, grazie mille per la recensione e perdona il ritardo, ma
spero che il chap si faccia perdonare da solo!! E concordo con te!! A
morte l'orgoglio!!Ti è piaciuta l'idea di Dracucciolo?? XD
baci alla prossima!!
Per Nimpha93:
Tesoro mio ma ciao!! Ok, mi prostro per implorare il tuo perdono, sono
una serpe cattiva, lo so, ma proprio non sono riuscita ad aggiornare
prima!! Beh, che ne dici, sei contenta?? Hai visto che gli ho fatti
rimettere insieme?!?! E poi è anche merito tuo,
no? ;) Cmq se ti do tutta questa importanza è
perchè te la meriti, mia pazza amicotta a distanza!! Vedo
anche che apprezzi la canzone, beh dopo tutto è davvero
stupenda, la so a memoria!!Scusami se non posso prolongarmi a fare due
chiacchiere con la mia commentatrice preferita, ma sto davvero
scrivendo velocissimo perchè devo scappare!! Comunque sappi
che ti adoro anche io!! E visto che giochi sporco: baci grandi come la
mia Londra (ti cui sto diventando cittadina onoraria se continuo ad
andarci un mese sì e un mese no!!) dalla tua scrittrice
serpe preferita!!
Per giuly94:
Ciao!! Ehi, grazie mille per la recensione e perdona il mio
riatardo!!Spero che il chap ti piaccia!!bacioni e alla prossima!!
Per dilly_23:
Ciao carissima!! Eh sì, sono maledettamente sadica,
è il mio migliore pregio e il mio peggior difetto!! Spero di
essermi fatta perdonare il ritardo con questo chap!! Grazie tante per
la recensione, al prossimo capitolo!!Baci!!
Per *Eirene*:
Ciao tesoro mio!! Sono felice di vedere che abbiamo la stessa opinione
sui libri, ed è bello sostenersi a vicinda fra fan!! Se non
ci diamo conforto tra di noi...comunque ti chiedo scusa per il ritardo,
ma credo di essermi riscattata con questo bel capitolo, no?? Comunque
concordo, c'è dei momenti in cui Draco (specie se in coppia
con Blaise!) è davvero uno spasso, rido da morire mentre
scrivo!! Spero quindi che il chap ti sia piaciuto e che mi lascerai
un'altra bella recensioncina!! Bacioni, alla prossima!! Ps: sono felice
che ti piaccia Firenze, è stupenda per davvero!! PpS: il mio
indirizzo di msn è alexacoopers@yahoo.it !! Sentiamoci, mi
fa un sacco piacere!!
Per I love
you Draco: Ciao! Beh, che dire, grazie mille per la recensione e scusa
per il ritardo!! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e che abbia
soddisfatto la tua curiosità!!Bacioni, e a presto!
Per
Dark_Angel: lo ammetto, è stato il tuo messaggio di oggi che
implorava il capitolo che mi ha spinto più di qualunque
altra cosa a mettermi lì e scrivere finchè non
avrei finito!!Spero che il capitolo ti sia piaciuto!!Grazie e alla
prosisma!!
Per Rara93:
Ciao tesorino mio!! Prima di tutto mi scuso umilmente per il ritardo,
ma credo di aver accontentato le tue richieste, no?? E poi anche se
sono una serpe D.O.C mi sentivo un po' in colpa a lasciarli divisi
così!! Eh sì, incredibile ma vero, anche io ho un
cuore!! XD ed è tutto per voi!! Sono strafelice che apprezzi
sempre così la mia storia, e ti ringrazio per le tue belle
recensioni, che sono tra le migliori in assoluto!! Scusa se non mi
posso dilungare, ma devo davvero scappare!!bacioni e alla prossima!!
Per tarabe:
scusa se non ho aggiornato presto ma spero che mi sia fatta perdonare
con il chap!! Bacioni e continua a seguirmi!! Ps: lo so, sono proprio
cattiva!!Hahaha
...---*Alexa*---...
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Capitolo 27 *** Capitolo 25 ***
...
...
...
LO
SO CHE VOLETE UCCIDERMI!! Lo so, lo so, e lo
so!! Ma v'imploro, dovete perdonare questo ritardo suvrumano!! Ho le
mie ragioni!! Primo, un piccolo grande casino personale, secondo, la
scuola, e terzo, la cosa più importante, il blocco di
creatività!! Non
riuscivo più a scrivere, mi ero completamente bloccata, non
ce la
facevo proprio ad andare avanti (forse perchè ha piovuto
poco...dovrebbe piovere più stesso, la pioggia m'ispira da
morire!!)
quindi c'ho messo una vita per scrivere questo capitolo, che, pensate
la stranezza, dopo giorni e giorni ho buttato giù in neanche
un paio
d'ore...ma saremo strani noi scrittori?? Quindi per favore, abbiate
clemenza!! Ah, tanto che ci sono, mi scuso anche con tutti i lettori di
"L'Ultima Discendente dei Black", che devono aspettare l'aggiornamento
solo perchè sono rimasta indietro con questa, che
finchè non aggiorno,
non posso dedicarmi all'altra. Vi volevo anche rendere noto, che per
via della scuola, aggiornerò in media due volte alla
settimana, ma come
vedete, ci potrebbero essere periodi dove riesco a buttare
giù un
capitolo così velocemente e allora riesco ad aggiornare
anche un giorno
sì e un giorno no, mentre dei periodi dove mi blocco,
comunque cercherò
di essere costante con tutte e due le storie!! Ma ora passiamo al
capitolo!! Spero che vi piaccia, dopo tutto il tempo che vi ho fatto
aspettare!! XD
AVVERTIMENTO:
QUESTO CAPITOLO E' NC17 PER VIA DI UNA
PALESISSIMA SCENA DI SESSO (forse la più intensa che abbia
mai
scritto!) quindi, BE CAREFOUL!
Ora
vi lascio al capitolo, che non è molto lungo, ma in compneso
è molto intenso!Buona lettura e ancora scuse!!
-Se le stelle sono
illuminate perchè ognuno un giorno possa trovare la sua-
XVII de "Il Piccolo Principe"
Il fuoco nel camino scoppiettava ancora, ma molto più
flebile e soave. Nonostante questo, avevo ancora freddo,
così mi rannicchiai sul corpo di Draco, cingendogli il
torace con le braccia e appoggiando delicatamente la mia testa sul suo
petto. Lui sorrise impercettibilmente e mi posò un bacio
gentile sulla fronte, mentre stringeva di più addosso a noi
la coperta che era opportunamente apparsa nel momento del bisogno. Il
divano poteva sembrare un po’ stretto, ma abbracciati in quel
modo di stavamo benissimo. Sembravamo una cosa sola…eravamo
una cosa sola. Eh già, perché quel giorno, dopo
aver letto quella lista, quella che confessava l’amore di
Draco per me, dopo averlo baciato, dopo essermelo ripreso, avevamo
fatto l’amore, come mai prima d’ora. Era stato
tutto molto più magico, molto più solenne. Con
quell’atto avevamo sigillato la promessa di un amore sincero
senza incomprensioni, un amore profondo e sentito, di quelli che entra
senza permesso e ti sconvolge, ti travolge, ti conduce in un turbinio
di emozioni e sensazioni che riesci a malapena a distinguerle,
ritrovandoti il cuore che annaspa, mentre tu ti senti talmente leggero
che ti senti in grado di toccare il cielo con un dito, con una mano, di
prenderlo, afferrarlo, e portarlo giù con te. Io mi sentivo
letteralmente in paridiso con il mio demone, il mio angelo dannato.
Quella mattina non eravamo stati travolti da semplice desiderio, da
semplice passione, ma da qualcosa di molto più intenso, che
andava oltre l’effimero, il materiale. Non era stato semplice
sesso, era stato amore. Vero amore. Mi sentivo una principessa con il
suo principe. Il suo Piccolo Principe. Avevamo congiunto le nostre
anime, quelle così opposte, così diverse,
così “incompatibili”, ma che si erano
cercate, trovate e amate, con tutto il trasporto possibile, per
cogliere al volo quegli attimi di idilliaca felicità. Posai
i miei occhi cremesi nei suoi di nebbia, oro luccicante che colava nel
suo argento fuso.
“Sono
veri tutti i punti che hai scritto nella lista?” gli chiesi
mentre con l’indice gli accarezzavo piano il petto muscoloso.
“Dal
primo all’ultimo…” rispose lui
sorridendo leggermente compiaciuto. Anche io ricambiai il sorriso e gli
detti un bacio delicato a fior di labbra.
“Mi
dispiace tanto, Draco…” gli confessai poi con
colpevolezza.
“Avrei
dovuto ascoltarti, avrei dovuto crederti, e…” ma
non riuscii a terminare la frase perché il biondo mi aveva
poggiato gentilmente un dito contro le mie labbra.
“Ssst,
non importa Hermione, non devi dire
così…è stata anche colpa mia, ed eri
motivata ad essere scettica sui miei sentimenti…ma ora ci
siamo chiariti, è solo questo che
conta…” mi disse piano, a pochi centimetri dal mio
viso, tanto che sentivo il suo respiro caldo infrangersi sulla mia
pelle…
“Hai
ragione…” acconsentii unendo di nuovo le mie
labbra alle sue. Quando ci staccamo lui era pensieroso.
“Cos’hai?”
gli chiesi leggermente preoccupata. Lui scosse il capo.
“Niente…”
rispose ostentando un sorriso. Ma sapevo che in realtà
c’era qualcosa. Mi misi su un fianco e lo guardai dritta
nelle sue iridi di ghiaccio.
“Sei
sicuro Piccolo Principe? Lo sai che con me puoi
parlare…”
“Certo
che so che con te posso parlare, Volpe, ma davvero, sto
bene…” insistè posandomi un altro bacio
sulle labbra. Lo sguardai per qualche altro secondo, poi mi arrendei, e
tornai stesa di schiena.
“Credi
che questa situazione si aggiusterà prima o poi?”
gli domandai sospirando. Lui mi guardò interrogativo.
“Che
intendi?” mi chiese dubbioso. Io distolsi lo sguardo dal
soffitto e lo portai su di lui.
“Riusciremo
prima o poi ad amarci alla luce del sole, senza la paura di
incomprensioni?” spiegai quasi con tristezza.
“Lo
sai che c’è molto di più in ballo,
Herm…rischiamo entrambi la vita…”
rispose lui crucciandosi appena. Io annuii mestamente.
“Lo
so…lo so…ma credi che un giorno tutto questo
finisca e noi potremmo essere liberi di stare insieme senza
segreti?”
Draco si
aprì in un sorriso raggiante, tanto luminoso da poter
illuminare tutta la stanza, e mi rapì in un bacio
mozzafiato. Quando si staccò mi sussurrò fra le
labbra.
“Non
solo lo credo…ne sono fermamente certo…”
Ma non si
è mai troppo certi delle cose, no?!
Io gli sorrisi
di rimando. Poi improvvisamente mi venne a mente una cosa.
“Ehi
Draco, quando l’altro giorno Blaise è venuto a
parlarmi, mi ha fatto un discorso un po’
strano…” gli rivelai, e vidi la sua espressione
corrucciarsi.
“Che
ti ha detto?!?!?! Io lo ammazzo quello…”
esclamò preoccupato. Io risi.
“No
Dra, niente di sconvolgente, solo mi ha detto che tu avevi bisogno di
me per “qualcosa” che però avresti
dovuto spiegarmi te…” gli spiegai, mentre
ripensavo alla chiacchierata che avevamo avuto io e Blaise. Vidi
l’espressione del biondo rilassarsi.
“Poi
te lo spiegherò Hermione, non ti
preoccupare…” mi rispose calmo. Io ero confusa,
non riuscivo a capire.
“Cosa
Draco??” insistei, ma lui bloccò sul nascere le
mie domande impadronendosi della mia bocca.
“Un
po’ alla volta Hermione, un po’ alla
volta…quando sarà il momento te lo
dirò…ma ora voglio solo pensare a te, e
basta…” mi disse e io non riuscii a continuare
oltre, annuendo con il capo.
“Allora
aspetterò…” sentenziai con un
sorrisetto furbo sulle labbra. A quella vista Draco si aprì
nella sua tanto deliziosa risata.
“Il
tuo sorriso mi preoccupa…” confessò tra
le risa.
“Fai
bene…” ribattei scoppiando a ridere a mia volta.
Lui inarcò le sopracciglia bionde in una posa adorabile e
scettica allo stesso tempo.
“La
mia influenza su di te non ti fa tanto bene…”
sanzionò serio.
“Questo
lo dici te…a me, la tua “influenza”, fa
benissimo…” dissi con un po’ troppa
malizia, perché le labbra del mio Piccolo Principe
s’incresparono in un sorriso malandrino.
“Ah
sì?” fece con voce strascicata, avvicinando la
bocca al mio collo, dove cominciò a lasciare una scia di
baci roventi. Io inarcai visibilmente la schiena e lo strinsi con
più decisione.
“Allora
mi sa che devo provvedere con un po’ della mia
“influenza”, non ti pare?”
continuò mentre il suo fiato mi solleticava la pelle.
“Sono
pienamente d’accordo” acconsentii assecondando il
suo gioco e socchiudendo gli occhi, mentre lui, seduto a cavalcioni su
di me, scendeva sotto il collo per andarmi al baciare il petto e
nell’incavo del seno. Io sospiravo forte, spesso trattenevo
gemiti soffocati, altre volte mi lasciavo andare, e mano a mano che lui
scendeva con le sue labbra che sapevano di peccato, io mi sentivo
sempre meglio, mordendomi il labbro inferiore per contenere il piacere.
Quando con le labbra mi stuzzicò l’inguine non
riuscii a contenere un forte gemito che bofonchiava il suo nome. Lo
sentii sorridere sulla mia pelle, mentre si avventurava di
più nella mia intimità, inebriandomi di piacere.
Quando sentii il contatto della sua lingua mi ritrovai ad urlare quasi,
e lui non si fermava. Quel gioco si stava trasformando nella tortura
più piacevole che esistesse. I miei sospiri inondavano la
stanza, accompagnati spesso dal nome del mio Piccolo Principe. Dopo un
po’ riuscii a dire qualcosa.
“Draco…mi
fai…impazzire…”
Lui allora
alzò la testa e mi sorrise quasi con dolcezza.
“Lo so
Volpe, lo so…” sul suo volto perfetto era dipinta
un’espressione soddisfatta. I miei occhi luccicarono di
sfida. Lo presi per un braccio e lo tirai con forza verso di me,
incontrai le sue labbra e le baciai con ardore, poi ribaltai
velocemente le posizioni. Ora ero io a calvancioni su di lui e
sorridevo vittoriosa. Poggiai una mano sul suo petto, mi abbassai sul
suo orecchio e gli sussurrai suadente.
“Ora
comando io…”
Sapevo che
avrebbe voluto tanto ribattere, ma non lo fece, e mi sorrise malizioso.
Così cominciai con quella piacevole tortura, andando a
solleticare tutti i suoi punti più delicati, mentre lui
sospirava e gemeva sempre più violentemente. E solo quando
la sua eccetiziano era evidente, e lui quasi
m’implorò, decisi di mettermi per bene su di lui e
lasciare che penetrasse in me, con passione e trasporto. Mi prese per
la vita e mi fece assecondare le sue spinte, mentre entrambi ci
addentravamo nel piacere più assoluto. Quando
l’orgasmo arrivò in me gridai letteralmente il suo
nome. Continuammo per un altro po’, fin quando, abbastanza
stremati, ci accasciammo di nuovo l’un accanto
all’altro, accaldati e appagati, con la coperta che era
volata giù dal divano, vittima della nostra passione. Mi
accoccolai un’altra volta su di lui, che mi cinse la schiena
con un braccio.
“Angelo
dannato, tu mi porti in paradiso…” gli confessai
con un sospirò. Lui sorrise.
“Lo so
piccola diavoletta angelica, ma anche tu non sei da
meno…” rispose un po’ più
sarcastico.
“Se
continuiamo così, però ci
consumiamo…” ribattei più ironica,
sentendo che il cuore stava ricominciando a battare normalmente, e il
respiro si stava assestando di nuovo. Draco ridacchiò.
“Ne
vale la pena…” replicò con sicurezza.
Io non potetti far altro che annuire. Il fuoco si stava pian piano
spegnendo, ma sarei rimasta così per il resto della mia
esistenza, ma l’orologio mi riportò alla
realtà.
“E’
ora di pranzo Piccolo Principe, tutti si staranno chiedendo dove siamo
finiti…” dissi mettendomi a sedere sul divano. Lui
fece altrettanto, ma mi cinse da dietro, appoggiando le testa
biondissima sulla mia spalla.
“Dobbiamo
andare proprio??” mi chiese con una faccia che ricordava
vagamente un cucciolo bastonato. Ovviamente non glielo dissi mai. Si
sarebbe indispettito da morire.
“Sì,
mi sa proprio di sì…” risposi mentre
posavo le mani sulle sue che mi stringevano in vita.
“Ma
Volpe, non ho voglia di andare…”
ribattè scocciato. Io sospirai.
“Credi
che io ne abbia voglia, Draco?! No! Ma dobbiamo farlo,
purtroppo…” feci cercando di alzarmi, ma la sua
stretta era salda e forte.
“Mi
sono stancato di fingere…” controbattè
serio. Io lasciai andare le spalle e appoggiai la schiena contro il suo
petto.
“Hai
resistito per diciassette anni…non dirmi che vuoi arrenderti
proprio ora?” feci guardandolo in tralice, mentre la mia
guancia ancora arrossata aderiva alla sua perennemente diafana.
“No,
però…sai come si dice, dal male al bene ci si
abitua subito, ma dal bene al male non è per niente
facile…” replicò, mentre vedevo il suo
sguardo velarsi di un’insolita luce.
“Devi
tenere duro, tra un po’ si sistemerà
tutto”
Lo dissi, ma non
ne ero per nulla sicura. Neanche lui lo era, ma si sforzò a
sorridere e annuire. Allentò la presa e io mi alzai,
raccogliendo qua e la i miei abiti disseminati per la stanza. Infilai
velocemente le mutandine, mi feci allacciare il reggiseno, e andai a
“caccia” della mia divisa, mentre Draco faceva
altrettanto. Finalmente dopo poco c’eravamo rivestiti
abbastanza decentemente. Avevo buttato un’ultima occhiata
alla lista, prima che l’arrotolassi. Improvvisamente mi girai
verso il biondo.
“Non
posso credere che Harry si sia messo d’accordo con
te…fino a ieri sera voleva spaccerti la
faccia…” esclamai divertita.
“Sì,
me l’ha accennato…però, sai, diciamo
che sono stato abbastanza convincente, e anche se siamo due ragazzi
completamente opposti, e ci odiamo da morire, siamo pur sempre due
ragazzi, in certe cose ce la intendiamo meglio…”
spiegò il Serpeverde con il suo tipico ghigno
Made-In-Malfoy. Io storsi le labbra scettica.
“Ah,
è così?? E allora chissà che magari un
giorno diventiate amici…” dissi scoppiando subito
a ridere, mentre Draco mi guardava truce.
“Non
ti azzardare neanche a ipotizzare lontanamente una cosa del
genere!!” reagì indispettito. Io non smisi di
ridere.
“Va
beh, se ci seri riuscito con me, perché non con
lui?” insistei, e il suo sguardo diventava sempre
più omicida.
“Appunto
per quello, te mi basti e avanzi…e poi non voglio stare a
discutere di una cosa tanto ridicola…tze, io e Potter
amici…”
Il mio Piccolo
Principe raccolse il mantello dalla sedia, mentre io ero appoggiata
alla parete accanto alla porta, ancora ridacchiante. Il biondo si
avvicinò piano verso di me e mi diede un altro bacio a piena
bocca.
“Non
voglio andare con tutta l’altra gente, mia
Volpe…voglio stare solo con te…” mi
sussurrò quasi come una supplica.
“Non
essere ridicolo Piccolo Principe, dobbiamo andare! E poi abbiamo ancora
un sacco di tempo a disposizione per noi due…”
Ma ne siamo
proprio sicuri?!
Bene, spero come
sempre che il capitolo vi sia piaciuto e che non sia stato troppo
esplicito, ma mi è presa così!! Perdonate i miei
deliri di scrittice!! Purtroppo non ho tempo di ringraziarvi uno a uno
perchè devo docciarmi, ma mi scuso ancora tantissimo e
confido nella vostra clemenza!!!
GRAZIE MILLE A TUTTI!!
Bacioni!!!
...---*Alexa*---...
|
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Capitolo 28 *** Capitolo 26 ***
Vi chiedo umilmente
perdono per il ritardo, ho passato un periodaccio di blocco e non
riuscivo più a buttar giù niente...è
stato molto brutto, a dire il vero, e mi sentivo anche in colpa per voi
che aspettavate mentre io non riuscivo a scrivere mezza parola!! Mi
dispiace molto!!Poi considerate che ho scritto sto chap 3 volte,
perchè non mi piaceva, prima di avere l'idea geniale,
infatti doveva essere un normale capitolo di transizione, ma vedrete
che è diventato un trampolino di lancio per qualcosa di
diverso...
Comuuuuunque,
chiedo ancora scusa e confido nella vosta pietà, e nel
vostro attaccamento alla mia storia, e a me, piccola scrittrice
ingrata!! Ora vi lascio a questo sofferto chap! Buona lettura!!
Per molto tempo tu non
avevi avuto per distrazione che la dolcezza dei tramonti...
VI de "Il Piccolo Principe"
Scesi i due ultimi
scalini della maestosa rampa di scale con un saltello allegro. I
capelli riccioluti mi rimbalzarono sul collo, e quasi quasi mi venne
l’impulso di legarli. Non lo feci, e sapete
perché?? Per Draco, ovvio! Il mio Draco, quello che avevo
perso e riavuto, quello che avevo temuto fosse scappato lontano, il
Piccolo Principe che temevo avesse abbandonato la sua Volpe. Sorrisi
come una stupida, mentre camminavo leggera, dirigendomi quasi
saltellando verso l’entrata della Sala Grande. Era
lì che era appoggiato Harry, braccia conserte al petto ed
espressione raggiante in volto. Fu un attimo. Con un grande slancio gli
buttai le braccia al collo e lo strinsi in un abbraccio mozzafiato
mentre gli ripetevo quasi squittendo dalla gioia “grazie,
grazie, grazie”!
“Hermione,
va a finire che mi soffochi!!” fece contrariato ma sempre
sorridendo.
“Ok,
scusa Harry!! Ma non riesco ancora a credere che tu l’abbia
fatto davvero!! Ti adoro!!” continuai a ripetergli senza
allentare la presa.
“Anche
io Hermione, ma non vorrai togliere la soddisfazione a Voldemort di
uccidermi??” disse sarcastico, e io, appena lo mollai, gli
tirai una botta.
“Non
devi dire così, Harry!! Come fai a scherzare su una cosa del
genere?!” lo brontolai crucciata. Lui rise.
“Dovrò
smorzare la tensione in qualche modo, o no??”
esclamò ridacchiando, e io lo guardai male.
“Dai
Herm, andiamo a pranzo…Ron era un po’ isterico, si
chiedeva come mai fossi sparita così dal nulla”
m’informò il moro mentre varcavamo la soglia della
Sala.
“Ah
sì?? Beh, fa tanto l’arrabbiato ma alla fine fa le
paranoie, è proprio strano!!” dissi pensandoci su.
“Lo
sai come è fatto…e sai anche che ci tiene davvero
a te…”
Io guardai in
tralice il moro al mio fianco.
“Ma tu
da che parte stai?!” gli feci con velata minaccia. Lui in
risposta si aprì in un’altra fragorosa risata. Le
sue risa attirarono l’attenzione di molte ragazze adoranti,
Ginny compresa. Era seduta a metà tra l’inizio e
il centro del tavolo con qualche amica del suo anno, e guardava Harry
con sguardo triste. Ovviamente il Prescelto non le parlava
più da quando gli raccontai cosa aveva fatto, e Ron anche.
Io non mi degnai nemmeno di guardarla, e tirai aventi finché
non raggiungemmo il rosso a metà tavolata che chiacchiarava
con Seamus. Mi sedetti di fronte a lui con Harry al mio fianco.
“Buon
giorno…” dissi senza troppo entusiasmo, mentre mi
versavo nel piatto un po’ di rosbiff.
“’Gi…umpf..rn…o”
rispose Ronald che stava addentando una coscia di pollo. Io lo guardai
schifata, e presi dell’insalata.
“Dov…mffe…umpf
seimmf…” provò a dire a bocca piena.
“Ronald,
per favore!! Non parlare mentre mangi!!” ribattei esasperata.
Dopo qualche attimo il rosso buttò giù il boccone
e mi parlò chiaramente.
“Dove
sei stata stamani?” chiese cercando di sembrare vago e non
interessato. Io feci spallucce.
“In
giro…” risposi altrettanto vaga, guardando Harry
di sottecchi che sembrava in deciso se scoppiare a ridere o darsi alla
macchia. Ron non rispose, e riprese a mangiare con avidità.
In quello momento fece il suo ingresso nella Sala Grande il mio Piccolo
Principe. Forse era solo una mia impressione ma sembrava ancora
più bello di sempre, anche se in realtà non aveva
fatto niente di particolare. Si avviò con passo regale
verso il suo tavolo, dove lo aspettava un Blaise visibilmente
impaziente. Ma prima di sedersi, alzò i suoi occhi di
tempesta ghiacciata e cercò preciso i miei che
incontrò subito. Un sorrisino sghembo
m’increspò le labbra, che lui ricambiò
con un ghigno tirato che racchiudeva molto di più.
“A chi
sorridi?” chiese prontamente Ron, che aveva intercettato la
mia espressione. Abbassai subito lo sguardo, e grazie al cielo lo fece
anche Draco, perché in quell’istante il rosso si
girò per trovare il destinatario del mio sorriso.
“A
nessuno, stavo solo ripensando ad una cosa…”
inventai prontamente. Ronald stava per cominciare il suo
interrogatorio, ma Harry intuì al volo e lo
trascinò in una conversazione accesa sull’ultimo
indecente tema di pozioni. Ringraziai mentalmente il
Bambino-Sopravvissuto pensando che avevo un altro debito con lui.
Non feci nemmeno
in tempo a finire l’insalata che vidi Draco alzarsi dal posto
e allontanarsi dal tavolo delle Serpi. Io intanto cercavo di tener
testa ai due miei migliori amici che erano arrivati
all’attaco con la speranza che li aiutassi con il tema per
Piton, ed ero lì-lì per cedere quando mi sentii
picchiettare sulla spalla. Mi girai scocciata e mi ritrovai davanti
Draco Malfoy in tutta la sua idilliaca bellezza, con un sorriso
tutt’altro che innocente stampato in volto.
“Salve
Granger…” mi disse tranquillo con tutta la calma
del mondo. Io lo guardai leggermente sbigottita.
“Ehm…salve
D…Malfoy” mi ripresi in estremis, mentre lo
squadravo ancora sconcertata, ancor di più quando si sedette
di fianco a me, con la schiena appoggiata sul tavolo.
“Mi
pareva che noi avessimo lasciato
una…”cosa”…in sospeso, non ti
pare?” mi chiese mentre con un movimento rapido prendeva una
mela verde e l’addentava. Io allora m’illuminai.
“Oh,
hai ragione!! Stavo quasi per dimenticarmene…”
risposi un po’ troppo entusiasta. Mi alzai in piedi di scatto
prendendo al volo il mantello che avevo appoggiato sulla panca. Il
biondo Serpeverde m’imitò con leggiadria,
rassettandosi appena il mantello dai colori smelardini. Feci un gesto
di saluto molto frettoloso ai miei compagni e senza dare modo a nessuno
di ribattere mi avviai molto velocemente con Draco fuori dalla Sala.
Aspettai d’imboccare il primo corridoio per esclamare
sconvolta.
“Cosa
diamine ti è saltato in testa?!?!?!”
Il mio Piccolo
Principe mi guardò inarcando i sopraccigli, mentre finiva di
masticare un altro morso di mela.
“Bel
ringraziamento per il mio salvataggio tempestivo…”
rispose quasi offeso. Lì allora capii cosa aveva fatto. Un
sorriso spontaneo mi aprì il volto e senza pensarci due
volte mi sporsi su di lui e lo baciai. Mi resi subito conto che
l’avevo preso alla sprovvista perché
barcollò appena. Purtroppo fu un bacio che durò
pochissimo.
“Ora
sono io che dovrei dire “cosa ti è saltato in
testa?!”!! E se passava qualcuno?” fece incrociando
le braccia al petto. Io feci spallucce.
“Gli
avremmo modificato la memoria…” risposi con
ovvietà. Lui mi guardò per un istante interdetto,
poi scoppiò a ridere sinuosamente.
“Hai
capito la mia Volpe…” disse fra le risa, a cui
subito si aggiunsero le mie.
“Forse
non c’hai fatto caso, ma Weasley stavo per
espledore…” disse poi sogghignando, mentre
continuava ad addentare la mela. Io lo guardai un po’ male ma
non potetti fare a meno di sorridere.
“Ci
credo, non ti può vedere…in questo ultimo periodo
ancor di più…”
Sul suo volto
comparse un’espressione a dir poco soddisfatta, mentre
continuavamo ad avanzare all’interno del castello.
“Scusa
se m’impiccio Draco, ma dov’è che stiamo
andando?” chiesi guardandomi in giro confusa. Lui fece
spalluce.
“Dappertutto
e da nessuna parte…” rispose enigmatico. Io
sbuffai.
“Da
quand’in qua sei così pragmatico?” lo
rimbeccai sarcastica.
“Da
quando mi hai “accusato” di essere come il Piccolo
Principe…” ribattè a tono, mentre si
sedeva su un muretto che dava al parco interno della scuola.
Gettò con fare menefreghista il torzolo della mela nel
giardino, e mi fece segno di mettermi accanto a lui. Io non lo feci
aspettare e mi sedetti al suo fianco sulla fredda pietra che mi fece
scorrere un lungo brivido lungo la schiena. A Draco certo non
sfuggì, e fece passare un braccio intorno alle mie spalle,
stringendomi forte.
“Glielo
dirai a Weasley che abbiamo fatto pace?” mi chiese ghignando.
“Sarò
costretta a farlo, dopo il tuo salvataggio
tempestivo…” replicai appoggiando la testa sulla
sua spalla.
“A
proposito, non ho ancora avuto il ringraziamento
adeguato…” disse sornione, mentre mi rapiva le
labbra senza chiedermi il permesso. E non ne aveva certo bisogno.
“Quand’è
che mi parlerai di quella cosa che mi ha detto Blaise?” gli
domandai improvvisamente quando ci staccammo. Lui fece spallucce.
“Quando
sarà il momento…” rispose evasivo. Io
lo guardai storta.
“Ho
fatto bene ad accusarti di essere come il Piccolo Principe,
perché tu sei esattamente come il Piccolo
Principe!” ribattei spingendolo appena.
“Guarda
che non è una cosa negativa, anzi…e poi non dire
sciocchezze, io sono molto più bello del Piccolo
Principe…”
“E
molto più vanitoso…” aggiunsi subito.
Lui sorrise compiaciuto. Stemmo qualche minuto in silenzio,
abbracciati, godendoci il rumore del niente. Poi, d’un tratto
mi sciolsi da quella specie di trans e tornai alla realtà.
“Devo
andare in biblioteca Draco, ho da studiare…”
Lui
sbuffò molto sonoramente, ma non si mosse di un millimetro
dalla sua posizione, tenendomi ancora saldamente a lui.
“Non
puoi aspettare cinque minuti?” mi chiese, e dava
l’idea di non essere nemmeno una domanda.
“Perché
non vieni anche te con me?” domandai cercando di usare il
tono più irresistibile che riuscivo ad ottenere. Lui mi
guardò scettico.
“E se
ci vedono insieme a studiare amorevolmente?”
“Inventeremo
una scusa…non dirmi che non sei bravo in questo!!”
sbottai sarcastica, balzando in piedi prima che lui potesse opporsi. Si
alzò di mal voglia, sbuffando.
“Non
mi piace l’atmosfera della biblioteca…potremmo
andare a studiare da un’altra parte…” le
sue parole e il suo sorrisino sghembo celavano una certa malizia. Io
gli feci segno di no con il dito e mi avviai a grani passi verso le
scale. Draco mi seguiva da dietro con passo strascicato, le mani in
tasca e la testa bassa. Lo guardai sorridendo mentre con uno slancio
salivo sulla rampa di scale che portava ai pieni superiori. Era divino,
come sempre. Il mio angelo tentatore…
Continuammo per
la nostra strada in silenzio, cercando di non attirare nessuna
attenzione, stando a distanza…un sospiro amaro
fuoriuscì dalle mie labbra quando raggiungemmo la
biblioteca. Per quanto avremmo dovuto continuare questa messinscena?
Una vocina dentro di me mi diceva “Per
sempre”…quanto si sbagliava. Quando entrammo nella
grande stanza assediata da ogni genere di libro, Madama Pince ci
guardò sorpresa…effettivamente io e Draco stavamo
abbstanza vicini senza insultarci, e questo era strano. Ma poi
riportò lo sguardo su un libro e non ci degnò
più della sua attenzione, fortunatamente. Il biondo mi fece
cenno di seguirlo, e ci sedemmo in uno di quei tavoli nascosti dagli
scaffali.
“Ho
un’idea…” esordì appena il
suo regala fondoschiena si posò sulla sedia. Io lo guardai
curiosa, prendendo posto di fronte a lui.
“Idea
per cosa?” domandai appoggiando la testa sulle braccia
conserte sul tavolo, senza staccare gli occhi di dosso dal mio Piccolo
Principe.
“Un
idea per stare insieme senza destare scalpore…”
proseguì con la sua calma snervante. Io saltai su come una
molla.
“Davvero??”
esclamai presa in contropiede.
“Davvero…”
confermò lui sorridendo compiaciuto.
“Che
aspetti a parlare, allora!!” feci entusiasta. Lui
ridacchiò.
“Tu
sei Prefetto di Grifondoro, giusto? E io di Serpeverde, no? Quindi
stavo pensando, se ci assegnassero un lavoro insieme, qualcosa da
organizzare insieme, avremmo via libera, non ti pare?”
spiegò con semplicità. Io ci ragionai un pochino.
“Certo
che sei un genio del male, eh?” esclamai sarcastica,
ghignando.
“Beh,
il tuo piano potrebbe funzionare…unica
incombenza…dovremmo organizzare davvero
qualcosa…” ribattei rimuginando. Lui fece
spallucce.
“Mi
sembra un prezzo adeguato da pagare, no?” replicò
buttando la schiena all’indietro, e stravaccandosi
elegantemente. Io annuii.
“In
effetti…e sentiamo, cosa possiamo proporre di
organizzare?” domandai a Draco storcendo la bocca. Lui
sorrise, un po’ troppo malizioso.
“Un
ballo, per esempio?”
Lo guardai
stralunato, mentre assimilavo quello che aveva detto, poi sbottai, un
po’ troppo a voce alta per il luogo in quale ci trovavamo.
“Sei
impazzito?!?!?! Non se ne parla nemmeno…odio i
balli!”
Lui rise
divertito, e io m’imbronciai.
“Due
anni fa non sembravi della stessa opinione, con
Krum…” rispose sarcastico, mentre rideva ancora.
Io incrociai le braccia sotto il seno, offesa.
“Questo
non ha importanza…comunque no, niente balli!!
Sennò te l’organizzi da solo e ci vai da
solo!” ribattei indispettita. Lui si arrese.
“Eh va
bene, Volpe incontentabile…sentimo cosa proponi tu,
allora!” fece aprendo le mani rivolte verso di me. Io ci
pensai su.
“Beh,
escludo a priori gli eventi ricreativi…però, una
cosa ci sarebbe…” dissi più tra me e me
che a lui, mentre mi sfregavo il mento. Draco si fece più
avanti sul tavolo, con curiosità. Eravamo faccia a faccia,
le sue labbra invitanti erano piegate in un’espressione
vogliosa di sapere, e i suoi occhi di ghiaccio che brillavano di una
luce insolita e curiosa. Non resistetti all’impulso di
baciarlo, così mi sporsi ancor di più e posai lei
mie labbra rosee sulle sue. Non si mosse di un centimetro, ne oppose
resistenza, si lasciò baciare soavemente senza scomporsi.
Quando mi staccai sorridemmo entrambi.
“Sei
un’incosciente, lo sai?” mi chiese tranquillo e
divertito allo stesso tempo.
“Sì,
lo ammetto, sono un’incosciente…ma adoro il
rischio…” risposi a tono. Lui la prese come una
sfida, e mi baciò a sua volta, più delicatamente.
Quando si allontanò aveva stampato in viso
un’espressione di puro trionfo. Io gli feci una smorfia
scherzosa, tirandomi un po’ indietro. Basta tirare la corda,
dopo un po’ si spezza!
“Allora,
non mi hai ancora detto la tua formidabile idea…”
mi spronò il mio Piccolo Principe, sempre più
curioso. Io sorrisi soddisfatta.
“Che
ne pensi di una bella gita?”
Uhhhhhh e ora che
succederà??? Certo che quei due sono proprio dei geniacci,
ne combinano una più del diavolo!! Beh, spero che sia valsa
la pena aspettare, e mi scuso ancora, davvero, mi sono sentita uno
schifo!! Ma vi prometto che in aereo per Londra (parto domani sera...XD
tanto per cambiare!) butterò giù qualcosa, e se
siete fortunati, non dovrete aspettare molto!
Che dire,
ringrazio tutti quelli che hanno letto, recensito, e che recensiranno!!
Spero che non mi abbiate abbandonato (anche se in fin dei conti me lo
meriterei, sono una pessima autrice! :( ) e che continuerete a seguirmi
nonostante tutto!!
Vi adoro, GRAZIE
MILLE!!
...---*Alexa*---...
|
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Capitolo 29 *** Capitolo 27 ***
Ancora in
ritardo!Batterò tutti i record, gente!! Niente, non ce la
faccio proprio a postare con continuità, scusate ma
è un periodo un po' nero per la scrittura, e la scuola e il
mio forum mi portano via un sacco di tempo. Perdonatemi!! Cerco con
tutto il cuore di postare in tempo, ma mi sa che ci vorrebbe una
giornata di 36 ore per tutte le cose che ho da fare!! Comunque
cercherò di fare un aggiornamento tempestivo dell'Ultima
Discendente dei Black per rimettermi in pari (ricordate che mandare
avanti due storie non è facile, se mi blocco con una, anche
l'altra è fregata!!) e cercherò davvero
d'impegnarmi e fare del mio meglio!
Ora vi lascio
a questo tanto agognato capitolo!! XD
Bacioni e
buona lettura!
-Mi sarebbe piaciuto
cominciare questo racconto come una storia di fate-
IV de "Il Piccolo Principe"
Frugai nella tasca del
mantello per estrarne il pacchetto delle sigarette, ma Hermione
m’incenerì immediatamente con lo sguardo,
brontolandomi subito con quel cipiglio così dannatamente
“made-in-McGrannit”!!
“Ti si
sono sconnesse le sinapsi?! Non puoi fumare in biblioteca, sei di
fuori?!?! Primo, c’è la Pince a tre passi, e
secondo, se disgraziatamente ti cade la cicca incendi
tutto!!” sbraitò con fare severo. Io la guardai
inarcando le sopracciglia, poi sbuffai.
“In
questo posto non si può fare nulla di bello…che
rottura!” brontolai rimettendo il pacchetto in tasca.
Hermione sembrò infervorsi ancor di più.
“Siamo
in una biblioteca, genio!E’ OVVIO che non puoi
fumare!!” esclamò praticamente indignata.
“Va
bene, va bene ho capito…allora, sentiamo, dove si farebbe
questa fantomatica gita?” chiesi facendo gradualmente
sbollire l’alterazione momentanea della riccia. Si
affievolì delicatamente sul tavolo riflettendo.
“Già,
ci vuole un luogo adatto e ragionevole…non possiamo chiedere
di mandarci una settimana al mare, ci riderebbero in faccia, o peggio,
ci toglierebbero dei punti!” disse con tono soave. Io annuii.
“Effettivamente
risulterebbe sospetto…però non sarebbe male una
bella scampagnata al mare!” feci con tono scherzoso. Lei non
si scompose, e troppo persa a rimuginare con
quell’espressione crucciata e adorabile che mi faceva perdere
la testa.
“Potremmo
andare in Irlanda…Barnordtown è molto costruttivo
come insediamento magico…ci sono due o tre musei sulle
battaglie dei Goblin e dei Giganti…”
spiegò Hermione sempre con lo sguardo perso in un punto
indefinito della stanza. Io sbuffai contrariato.
“Mamma
mia che palle, Herm!Perchè invece non andiamo a DoverTown,
nel sud dell’Inghilterra?
C’è…” cominciai a dire ma la
Grifondoro continuò per me.
“Il
museo più grande museo che racchiude la storia del
Quidditch, nonché la casa dell’inventore del primo
manico di scopa…come siete prevedibili voi
maschi!” concluse con seccatura. Io m’imbronciai.
“Guarda
che il Quidditch piace anche alle ragazze…e poi non essere
così sessista!” feci indispettito. Lei si
tirò su sedendosi per bene.
“Io
non sono sessista!” esclamò prontamente puntandomi
il dito contro.
“Allora
hai solo fatto una considerazione sessista!” precisai.
“Non
lo era, invece!! Era un considerazione REALISTA!La maggiorparte della
razza maschile magica di questo mondo pensa solo al
Quidditch…vedessi Ron e Harry quando si nomina una squadra o
un giocatore: li si illuminano gli occhi!” sbottò
giustificandosi.
“Ti
sembro Weasley e Potter, io?” feci praticamente offeso.
“No,
certo che no, ma la cosa non cambia…sempre
fissati!” disse intrecciando le braccia al petto.
“Anche
voi ragazze avete le vostre fissazioni, che c’entra!E poi
star qui a battibeccare non ci aiuta a risolvere il
problema…dove si può proporre di
andare?” domandai cercando di ristabilire l’ordine,
anche se la situazione non mi dispiaceva affatto. La mia Volpe, quando
si alterava, era assolutamente adorabile. Le guance arrossate, i
capelli più scompigliati, gli occhi decisi e
profondi…bellissima.
“Non
ne ho idea…in fondo altri insediamenti magici grandi da
visitare non ce ne sono altri in Gran Bretagna”
sanzionò Hermione tristemente.
“Ma
perché proprio in Gran Bretagna, scusa?? Siamo maghi, in due
secondi siamo dall’altra parte del mondo!” ribattei
con ovvietà. Bastò un attimo di assimilazione,
poi gli occhi di nocciala della mia Volpe s’illuminarono.
“Ho
trovato!” disse scattendo in piedi e dirigendosi a grandi
falcate verso il fondo della biblioteca. La seguii al volo, alzandomi
di scatto. Svicolò fra alcuni scaffali, per poi fermarsi
davanti ad uno di questi con sguardo indagatore e mani sui fianchi.
Adocchiò il libro che le serviva, lo estrasse con cura, e
senza una parola tornò a grandi falcate verso il nostro
tavolo. Io le stavo dietro ad ogni mossa (fortunatamente non
c’era nessuno, mi avrebbero preso per un cagnolino al
guinzaglio!), e mi risedetti con lei al nostro posto. La riccia
posò più o meno delicatamente il libro sul tavolo
e cominciò a sfogliarlo fenetricamente, fino a che non
battè forte il palmo su una pagina.
“Ho
trovato!!” ribadì entusiasta.
“Posso
sapere cosa diamine hai trovato??” sbottai irritato. Lei
girò il libro verso di me e lo spinse nella mia direzione.
Lo presi e guardai le pagine aperte, inarcando le sopracciglia.
“SaintGodì?”
chiesi alzando lo sguardo e fissandola negli occhi. Lei
annuì vigoramente, aprendosi in un sorriso trionfante.
“Il
più famoso insediamento magico della Francia del sud,
città natale del famoso mago e poeta ottocentesco
François Blomsoir, dove è nata la magica
scrittura, dimora magica del Re Luigi Filippo di Orleans, che aveva
dovuto nascondere le sue orgini magiche per salire al potere, dove
è stato fondato il primo Ministero Magico
francese, prima di trasferirsi nella Parigi magica. Inoltre,
è l’unico posto al mondo dove si possono trovare
la acque marine incantate…” spiegò
accorutamente Hermione quasi fosse un’enciclopedia vivente.
“C’è
talmente tanta roba da vedere che ci terrebbe occupati dieci
giorni…e per di più roba costruttiva!E’
assolutamente perfetto!” concluse soddisfatta ed entusiasta.
Io piegai la testa da un lato e assimilai tutte le informazioni. Mi
passai una mano tra i miei crini biondissimi, un gesto che sapevo la
fecava impazzire, e poi sospirai.
“Si
può fare, si può fare…”
acconsentii, posando poi l’attenzione al libro, e sfogliando
le pagine che parlavano del famoso insediamento magico.
“Il
vero problema è un altro…” feci poi
putando i miei occhi algidi e ghiacciati sui suoi.
“Come
“convinciamo” i professori a metterci a lavorare
insieme?? Pensaci, per la gente siamo ancora i due acerrimi nemici che
non si possono sopportare, quale professore sano di mente ci metterebbe
a lavorare insieme??” feci io scettico. Ancora una volta, gli
occhi di nocciola di Hermione s’illuminarono improvvisamente.
“Un
professore a cui sta molto a cuore la questione dell’unione
fra case, che vorrebbe che i due prefetti, nemici di sempre, dessero il
buon esempio…” indugiò lei, ed
improvvisamente anche io venni fulminato da un pensiero a dir poco
geniale. Un sorrisino malindrino mi si dipinse in volto.
“Stai
pensando anche tu a quello che sto pensando io, vero?” gli
chiesi divertito. Lei annuì sorridendo.
“Penso
proprio di sì…”
*
“Allora,
ricapitoliamo…” dissi io mentre percorrevamo a
passo svelto i corridoi freddi del castello, stranamente deserti. Ma
non c’era da stupirsi, tutti erano fuori a divertirsi con la
neve o stipati nella Sale Comuni al caldo del camino.
“Tu
entri per prima, e cominci ad esporgli il tuo progetto per questa gita
a scopo d’istruzione, poi irrompo io, ti tratto un
po’ male, e gli dico che avevo in mente una gita, anche
io… non potrà resistere da metterci a lavorare
insieme!!” speigai stramente eccitato, mentre mi sfregavo le
mani soddisfatto di quel piano così altamente geniale,
ovviamente pensato dal sottoscritto. Hermione annuì con
vigore.
“Esattamente
Draco…mi raccomando, si convincente…”
mi ammonì la riccia. Io la fulminai con i miei occhi algidi.
“Guarda
che sei davanti all’incarnazione della bugia, oltre che del
sesso, ovvio…” risposi sornione mentre la vedevo
sorridere con le guance arrossate. Mi avvicinai al suo orecchio con
fare cospiratore, sfiorandola appena con labbra.
“A
proposito…ci vediamo stasera?” le chiesi con voce
strascicate e sensuale. Lei alzò i suoi grandi occhioni su
di me.
“Veramente
avevo promesso a Harry se lo aiutavo con
trasfigurazione…” rispose con fare innocente. Io
m’incupii.
“Cioè,
mi dai buca per lo Sfregiato?” feci indispettito.
“Primo,
non chiamarlo Sfregiato, secondo, dovresti essergli almeno un
po’ riconoscente visto che è solo ed
esclusivamente merito suo se ora io e te stiamo di nuovo insieme, e
terzo, è sempre il mio migliore amico, gli avevo fatto una
promessa e la devo mantenere…e non fare il bambino
capriccioso, Piccolo Principe viziato!” mi riprese Hermione
leggermente alterata. Io annuii lievemente.
“Va
bene, come vuoi…oh, eccoci, siamo arrivati”
esclamai indicando il grande gargoyle di pietra che si stanziava
solenne davanti a noi.
“Pallini
Acidi” disse la Grifondoro, e la statua si mosse, lasciandoci
il via libera per le scale. Ci avviammo silenziosamente per
l’ufficio del Preside, ed io rimasi un po’ indietro
mentre lei bussava. La voce gentile del professor Silente la
invitò ad entrare, e io rimasi dietro la porta, in ascolto.
“Buon
pomeriggio Professore” disse Hermione educata.
“Buon
pomeriggio Signorina Granger…prego, si accomodi
pure” rispose il Preside, e senti una sedia grattare per
terra, così intuii che la mia Volpe si fosse seduta davanti
alla sua scrivania.
“Di
cosa voleva parlarmi?” chiese con tono soave.
“Avrei
un proposta da farle…avevo pensato, che magari,
quest’anno, avremmo potuto fare
un’attività che giovasse allo studio in modo
alternativo…” spiegò pacata la riccia.
“Avevo
in mente una gita, per il sesto anno, a SaintGodì, ha
presente…”
A quel punto
interruppi Hermione bussando non tanto gentilmente alla porta.
“Avanti!”
esclamò il Preside, ed io entrai nel suo grande ufficio
circolare, stipato di libri, quadri ed oggetti strani.
“Salve
Prof…” lo salutai non molto gentilmente, per poi
osservare con finto disprezzo la Grifondoro che si era girata verso di
me e mi guardava in cagnesco. Che attori che eravamo!
“Ehi
mezzosangue, che ci fai qui? Sloggia, devo parlare con il
Preside” gli feci sgarbatamente venendo avanti.
“Furetto
dal cervello minorato, guarda che c’ero prima io, se non te
ne sei accorto, quindi sloggia te!” mi rispose a tono. Visto
dal nostro punto di vista aveva un che di comico la situazione. Io
ghignai maligno.
“Forse
non ti è chiara la gerarchia delle cose…io sono
purosangue, io parlo per primo con il Preside…tra
l’altro lo sto salvando dalle tue barbose idee da secchiona,
io gli voglio offrire qualcosa di meglio…” mi
avvinai alla scrivania, e mentre Hermione cercava di ribattere, mi
rivolsi a Silente, che, rimasto impassibile di fronte al nostro
battibecco, sorrideva benevolo.
“Avevo
pensato di fare un gita, come progetto extrascolastico, per il sesto
anno che non deve affrontare né M.A.G.O né
G.U.F.O…” gli spiegai, mentre il suo sorriso si
faceva più largo.
“Che
coincidenza! Anche la Signorina Granger mi aveva proposto una
gita!” esclamò divertito. Io mi voltai di scatto
verso Hermione e la guardai male.
“Ti
pareva che non dovesse scopiazzare da gente
superiore…” borbottai con cattiveria mentre lei
ricambiava lo sguardo truce.
“Aveva
in mente di andare a SaintGodì, ha presente?”
continuò il Preside, ma il suo tono aveva qualcosa di
strano, non so, quasi…sarcastico, ma probabilmente era solo
la mia impressione. Io inarcai le sopracciglia.
“Beh,
io avevo in mente Dovertown…ma neanche quello è
male!” esclamai quasi tra me e me. Silente annuì.
“Effettivamente
SaintGodì è molto carino, ci sono stato tre o
quattro volte, davvero adorabile!” commentò il
professore.
“Non
ci sono mai stato, ma ha un’ottima reputazione…ok,
me ne occupo io…” sanzionai autoritario e mi
voltai per andarmene. A quel punto, la riccia di Grifondoro, che fino a
quel momento era stata in disparte, fece sentire il suo finto
disappunto.
“Ti si
è fuso il cervello, se l’avevi, furetto
platinato?? L’idea era mia, l’ho detto prima io, e
me ne occupo io! Perciò eclissati e tornatene nel covo delle
serpi!” fece con ostilità. Io mi avvicinai di un
passo a lei con sguardo astioso.
“Hai
mangiato lo yogurt andato a male per colazione, o sei acida
così di tuo?? Organizzo io punto e basta, e vedi di non
rompere!! Tornatene pure nel pollaio di voi grifoni!”
ribattei a tono. La cosa strana però, non era solo il quanto
c’impegnassimo per trattarci così male, ma
bensì il fatto che il Preside era impassibile davanti a
cotanta ostilità. Eppure ce ne dicevamo di pese!!
“Ma
sentilo!Sei solo un piccolo bambino viziato, ma chi ti credi di
essere?? L’idea l’ho avuta prima io, organizzo io!
Se non riesci nemmeno ad arrivare a queste basi della logica, sei messo
male!” insistette Hermione.
“E tu
sei solo una piccola mezzosangue zannuta!! Ma come ti permetti di
rivolgerti a me in quel modo? Io sono purosangue, quindi la mia idea
vale più della tua, e quindi io organizzo!! Sei tu quella
che non riesce ad arrivare a queste basi fondamentali della logica,
quindi evapora!!”
“Suvvia,
basta ragazzi!” intervenne finalmente Silente mettendo fine
con modo autoritario alla lite. Poi sorrise. Di nuovo.
“Bene,
io ho la soluzione al vostro dilemma…organizzarete la gita
insieme. Mi raccomando, non scannatevi, vi voglio vivi. Nessuna
obbiezione…” fece deciso. Cercai in tutti i modi
di sembrare seccato anche se ero più che soddisfatto del
nostro piano ben riuscito.
“Ed
ora potete andare, grazie mille ragazzi, la vostra idea è
stata fantastica!” aggiunse poi congedandoci. Ci avviammo con
finta espressione seccata verso la porta, ma il Preside ci
richiamò un’altra volta.
“Ehi,
Signor Malfoy, Signorina Granger?”
Ci girammo in
contemporanea. L’uomo dalla barba argentea ci rivolse un
sorriso enorme.
“Bella
performace, davvero…comunque bastava
chiedere…”
Bene, che mi dite di
questo capitoletto?? Non è male, dai, ed è anche
troppo divertente vederli battibeccare, anche solo per finta!! Silente
il solito mito (la sapete la notzia che Silente era omosessuale, vero??
Beh, se v'interessa, io sono d'accordo con JKR, e comunque Albus rimane
il migliore a discapito di tutto, anzi, dando un grande esempio di
tollerenza!! E poi si sa, tutti i grandi della storia erano gay!! Da
Leonardo DaVinci ad Oscar Wilde!! Quindi non vedo che c'è di
male...) Ma tornando al chap: chissà che combineranno quei
due ora che se la vedono alle prese con l'organizzazione (e di
conseguenza la partecipazione) di una gità nel sud della
Francia!(Ero in crisi per scegliere il luogo, perchè un'idea
ce l'avevo, ovvero Volterra, ma non volevo essere scontate
perchè non solo è in Italia, ma pure in Toscana,
dove abito io, però mi piaceva l'idea, Volterra mi ha sempre
dato l'idea di magico!) Aspetto con ansia le vostre recensioni!!
Devo correre
a studiare scienze, quindi vi lascio un mega GRAZIE
a chi ha letto e a chi ha recensito!! Vi adoro!! Bacionissimi!!
...---*Alexa*---...
|
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Capitolo 30 *** Capitolo 28 ***
Ecchimeee con un
altro chap!!Vi sono mancata? (Noooo NdTutti) Pace, perchè io
sono tornata lo stesso...e tornerò sempre!!Buhahaha (risata
malefica!) Allora, vi posto un capitoletto che forse vi farà
un po' soffrire, ma oggi mi andava così!! (Ma quanto
sarò stronza da uno a dieci? 100?? Di più?? Serpe
Sadica!) A parte la presenza di qualche frasuccola delle mie, ci
sarà "qualcuno" che dirà "qualcosa" a
"qualcun'altro"...ok ok, se parlo così posso anche tacere,
ma sapete com'è, adoro parlare di niente!E' l'unico
argomento di cui so tutto!
...
Ok, lo
ammetto, 'sta frase è del mitico Oscar Wilde, non mia, ma
comunque ci stava!!XDXDXD Ora vi lascio al capitolo!!
Bacioni e
Buona Lettura!
-Fa bene aver avuto un
amico, anche se puoi si muore...-
XXIV de "Il
Piccolo Principe"
Mi spaparanzai sulla
poltrona scarlatta della calda Sala Comune dopo aver sgobbato come una
dannata sui libri (incredibile come uno non si possa prendere una
mattina di…ehm “pausa” e subito si
ritrovi sommerso dai compiti…) e mi passai le mani sulla
testa che cominciava a dolore, senza contare gli occhi che bruciavano
per lo sforzo. Sbadigliai apertamente e socchiusi le palpebre, cercando
un po’ di riposo, che ovviamente mi fu negato dalla furia
cieca di Ron che entrò con un forsennato nella Sala.
“Che
hai fatto oggi con Malfoy?” mi chiese, dopo aver attraversato
tutta la Sala in sole tre falcate. Io alzai stacamente gli,
lanciandogli uno sguardo che diceva “Non meriti nemmeno una
risposta”, e poi richiusi le palpebre.
“Il
Preside ci ha assegnato un compito da svolgere
insieme…” risposi stancamente. Questa non se
l’aspettava, perché la sua rabbia si
afflosciò come un palloncino bucato da uno spillo.
“Oh…”
esclamò afflitto, con il tono che aveva decisamente perso
tutto l’ardore. Effettivamente non poteva aver nulla da
ridire, le parole di Silente qui erano legge. Sorrisi tra me e me,
pensando che in fondo non era così male stare con un Piccolo
Genio del Male.
“Comunque
il vecchio sta perdendo colpi, mettendovi a lavorare
insieme…” borbottò Ron mentre si
buttava a peso morto sul divano.
“Veramente
c’era da aspettarselo da lui, ha sempre avuto a cuore
l’unione fra case…”
Aprii gli occhi
di scatto, e mi accorsi che Harry era piombato al mio fianco senza che
me ne accorgessi. Gli sorrisi con gratiduine mentre il moretto si
sporgeva verso di me e mi dava un buffetto sulla guancia.
“Ciao
‘Mione…stanca?” mi domandò
interessato. Io scossi le spalle.
“Non
più di sempre…ci sono abituata, dopo sei
anni…” replicai sorridendo, e lui annuì
con il capo, prima di sedersi anche lui sul divano.
“Sei
non ce la fai, non importa che stasera mi aiuti con trasfigurazione, me
la cavo…” disse Harry mentre mi guardava un
po’ preoccupato.
“No
Harry, figurati, ce la faccio, poi te l’avevo promesso che ti
aiutavo…” ribattei decisa, mentre cominciavo a
riporre libri, carte e inchiostro nella borsa.
“Che
ne dite se si comincia a scendere per il pranzo? Io ho una fame che
muoio…” esclamò Ron alzandosi in piadi
di scatto.
“Tu
hai sempre una fame che muori Ronald…chissà
perché…” risposi sarcastica mentre
abbandonavo di mal voglia la confortevole poltrona. Harry
ridacchiò e si alzò a sua voglia.
“Anche
io però c’ho un languorino…andiamo
va…”
E
così tutti e tre ci avviammo fuori il buco del
ritratto diretti verso la Sala Grande per mangiare. Effettivamente dopo
tutto quello studio, avevo anche io un buco nello stomaco non
indifferente. Scendemmo le scale velocemente, senza parlare,
finchè non arrivammo nella Sala d’Ingresso.
“Ehi
Mione, guarda un po’ chi
c’è…il tuo
“collega”…” fece aspramente
Ron indicando una testa bionda che parlattova con Blaise Zabini.
“Ronald,
le tue battutine acide te le puoi tenere per te…secondo il
tuo intelletto minorato io sono contenta di lavorare con
lui?!” sbottai alterata, cercando di essere il più
convincente possibile. Sembrai riuscire nell’intento,
perché il rosso si zittì. Intanto Harry si era
sporto su di me, e senza farsi notare, mi aveva sussurrato
all’orecchio.
“Dopo
mi spieghi tutto…vero?”
Io annuii appena
con il capo. Ci avviammo verso l’entrata e passammo proprio
accanto alle due serpi. Draco si girò verso di noi,
incrociammo gli sguardi quasi involontariamente.
“Ehi
Granger…” disse con espressione indecifrabile.
“Ciao
Malfoy…” risposi cercando di rimanere impassibile
a mia volta. Difficile, davanti a lui, perché anche se non
lo vedevo da qualche ora, mi era mancato, mancato come
l’aria. E vederlo mi provocava sempre una stretta allo
stomaco che si contorceva come in preda alle convulsioni, convulsioni
di felicità. Era difficile anche solo non sorridergli,
perché era la cosa di cui ora avevo proprio voglia.
Sorridere.
“Vieni
un attimo qui? Ho deciso quando possiamo incontrarci per
organizzare…” fece indifferente.
“Hai
già deciso da solo? Sei molto
democratico…” risposi sarcastica. Lui
ghignò. Poi si rivolse a Blaise.
“Ti
raggiungo subito, sbrigo queste faccende con la mezzosangue e
arrivo…”
Il moretto
annuì, ma riuscii a scorgere nei suoi occhi una grande
voglia di ridere, ed effettivamente quella situazione dal suo punto di
vista doveva essere davvero comica.
“Herm,
noi ti aspettiamo dentro…” disse Harry tenendomi
il gioco, e andò dentro trascinando quasi Ron. Io e Draco ci
nascondemmo dietro una colonna, e finalmente gli potei sorridere. Lui
avvicinò il viso al mio e mi baciò dolcemente.
“Mi
sei mancato…” proferei a fior di labbra. Lui
sorrise a sua volta.
“Lo
so, lo so, non si può fare a meno di
me…” replicò scherzoso. Io scossi il
capo.
“Il
solito pallone gonfiato…” ribattei io sempre
ironica.
“Allora,
Weasley se l’è bevuta?” chiese curioso
il biondo, parlando sottovoce. Io annuii con il capo.
“Come
un bicchiere di Idromele…e poi c’è
Harry che mi tiene il gioco…” risposi anche io
parlando sottovoce. Lui sembrò sorpreso.
“Allora
lo Sfregiato serve a qualcosa di utile!Incredibile…Dio
esiste!” esclamò decisamente a presa di giro. Io
incrociai le braccia al petto e feci un’espressione offesa.
“Per
ringraziamento, povero Harry…” borbottai
indispettita. Lui nel vedermi così si aprì nella
sua solita risata cristallina che mi riempiva il cuore. Gli sorrisi.
“Non
è giusto…non puoi ridere quando sono
arrabbiata…lo sai che non riesco a resistere alla tua
risata…” sbuffai leggermente contrariata. Lui rise
ancora, per poi posarmi un bacio sulle labbra.
“Lo
so…allora, quando ci si vede per organizzare la
gita?” mi domandò stando con la fronte appoggiata
sulla mia.
“Mercoledì,
alla nostra ora, in biblioteca…non fare
tardi…” risposi prontamente. Lui sorrise sornione.
“Io
non faccio mai tardi…sono gli altri che sono in
anticipo!”
E dopo un altro
bacio a fior di labbra se ne andò, avviandosi dentro la Sala
Grande. Io rimasi qualche istante attaccata alla parete prima di
entrare a mia volta, con il suo sapore sulle labbra, la sua risata
nelle orecchie, e il suo solito senso di vuoto nello stomaco quando se
ne andava. Insopportabile, e pensare che avrei dovuto farci
l’abitudine…
*
Stavo aspettando
Harry davanti al camino della Sala Comune, quando arrivò
tutto trafelato e mi corse in contro schivando velocemente tavoli e
divani. Si buttò a terra, seduto con le gambe incrociate di
fronte a me.
“Dobbiamo
fare presto, Ron è con Ginny che si allena, non abbiamo
molto tempo!” esclamò affannato, con il fiato
corto. Io lo guardai male.
“Guarda
che Ron lo sa che ti aiuto con Trasfigurazione, e poi lui
l’aveva già fatta…” gli dissi
un po’ confusa. Lui scosse il capo.
“No,
ma che hai capito…mi devi raccontare di Malfoy!”
esclamò curioso il moro, facendosi più vicino con
aria cospiratrice. Io sospirai.
“Che
vuoi sapere?” domandai quasi scocciata.
“Tipo…tutto!”
rispose con impazienza.
“Tutto
cosa Harry??” ribattei seccata dal suo essere così
vago.
“Cos’è
questa storia che avete da organizzare un progetto
insieme…” replicò il moro con
ovvietà. Feci un altro sospiro.
“Eravamo
in biblioteca, e lui mi ha proposto un piano per poterci vedere insieme
senza destare sospetti…se ci avessero assegnato qualcosa da
organizzare insieme, avremmo dovuto vederci spesso, e avevamo una
scusa…così siamo andati da Silente, e abbiamo
iscenato una specie di litigio perché entrambi volevamo
organizzare una gita, e lui ci ha messo insieme ad
organizzarla…ma sai qual è la cosa
assurda?” spiegai tutto d’un fiato.
“Cosa?”
chiese subito Harry.
“Che
Silente sapeva di me e Draco…ce l’ha fatto
capire!Come credi che facesse a saperlo?” feci un
po’ titubante. Harry fece spallucce.
“Silente
sa sempre tutto…” disse con enfasi. Io annuii
distrattamente con il capo. Poi incrociai gli occhioni di Harry.
Luccicavano talmente tanto che sembravano aver incastonato nel bulbo un
preziosissimo smeraldo, e il suo sguardo era un misto di preoccupazione
e confusione. Mi guardava fisso, sapevo che cercava le parole per dirmi
qualcosa. Si avvicinò un po’ a me e mi prese la
mani fra le sue.
“Hermione,
forse non ti piacerà quello che sto per dirti, ma cerca di
capirmi…ho paura, Herm, paura per te. So che tu con Malfoy
sei felice, e per me è l’unica cosa che conta, ma
non posso astenermi dall’avvertirti. Io Draco non lo conosco
affatto, mi sono sempre fermato al ragazzo arrogante e odioso che non
sopportavo, il mio peggior nemico, il figlio di Mangiamorte, e non sono
mai andato oltre. Sinceramente non l’ho mai voluto fare,
credevo non ci fosse niente, oltre. Poi sei arrivata tu, la mia
migliore amica, e un giorno mi dici che tu e Malfoy vi eravate
innamorati. Sono rimasto letteralmente sbigottito. La credevo una cosa
più unica che rara, mi chiedevo perché, per
trovare la felicità, sei dovuta andare proprio tra le
braccia del Principe delle Serpi. E sono arrivato alla conclusione che
non m’importava. Tu eri felici, e questo era tutto. Avevo
ricominciato a valutare Malfoy per questo. Se sapeva farti felice, che
diritto avevo io di puntargli il dito contro?? Nessuno. Ma poi,
è successo quello che è successo. Ne ho parlato
con lui, sembrava sincero, sembrava davvero dispiaciuto. E ho scorto
nei suoi occhi una cosa che non avevo mai visto: la luce
dell’amore. Il solo nominare il tuo nome gli faceva brillare
gli occhi. E li ho pensato: caspita, Mione aveva ragione!Sei riuscita a
sciogliere il cuore di ghiaccio del Principe delle Serpi. Ma Hermione,
io ho una grande paura, come ti ho già detto. Ho paura che
la vostra storia non possa funzionare…anzi, ne sono quasi
certo. E non è per le differenze tra i vostri caratteri, lo
sanno tutti che gli opposti si attraggono. Ma per la vostra situazione:
Hermione, Draco è il figlio di Lucius Malfoy. Ha
già fatto il patto con Voldemort, e Sirius ce lo disse,
ricordi? A Voldemort non si possono dare le
dimissioni…è un contratto a vita, o a morte. E se
anche riuscisse ad uscirne, sarete sempre costretti a nascondervi,
sempre. Il vostro amore non potrà mai vedere la luce del
sole. E come può andare avanti un rapporto del genere? Herm,
io non voglio che tu ti faccia male. Non posso sopportare di vederti
soffrire, sei come la sorella che non ho mai avuto, vedere che stai
male mi strazia il cuore. E non voglio che questo rapporto lo strazi a
te. Quindi, per favore, fai attenzione. Ti vedo troppo coinvolta, e non
dovresti esserlo, anche se il cuore non si comanda. Non vedo niente di
buono nel vostro futuro insieme” mi disse Harry lentamente,
senza staccare gli occhi di dosso ai miei.
“Aspetta
un attimo, Harry…tu vuoi che io lo lasci?” chiesi
all’improvviso dopo aver assimilato quelle parole che
facevano male. Parole che sapevano di verità. E la
verità fa sempre male.
“No,
io voglio che tu sia pronta quando lui lascerà
te…” si spiegò. Quello fu una specie di
pugno nello stomaco. Voltai la testa di scatto, mentre sentivo gli
occhi bruciare. Strinsi con rabbia le mani di Harry.
“Lui
non mi lascerà mai” sibilai piano, cercando di
convincermi di quelle parole. Harry sospirò. Poi
parlò di nuovo.
“E’
quello che lui vorrebbe, ne sono certo. Ma spesso e volentieri si fanno
anche delle cose contro il nostro volere, Hermione. Non avete molto
futuro…la guerra avanza Herm, lo sento…e molti
dovranno fare delle scelte scomode, ma fondamentali. Molti dovranno
rinunciare a qualcosa…”
“Draco
non rinuncerebbe mai a me” sibilai di nuovo, a testa bassa,
mentre qualche lacrima mi scendeva dagli occhi, attraversando le guance
e sfociando su mento. Non mi presi nemmeno la briga di asciugarle.
“Lo
so, ma potrebbe essere costretto a farlo…so che queste
parole ti fanno male, Hermione, ma lo dico per te. Questo
sarà solo la minima parte del dolore che proverai se
continui ad amarlo così…”
“Non
puoi chiedermi di smettere di amarlo…” dissi
decisa. Perché io non volevo smettere di amarlo. Lui era
tutto per me.
“Sì,
lo so…non posso chiedertelo…ma posso
consigliartelo…farti capire che sarebbe meglio se non lo
amassi così. Non è quello giusto”
“Quando
mai ci s’innamora di quello giusto, Harry?”
ribattei tornando finalmente a fissarlo negli occhi. Lui rise senza
allegria.
“Mai…”
rispose poi con amarezza. Io mi alzai in piedi, mi voltai e feci per
andarmi a rifugiare nella mia stanza. Avevo bisogno di stare da sola,
di riflettere. Ma mi fermai di botto, e voltai leggermente la testa
verso Harry. Infine, gli dissi:
“Sai,
una volta qualcuno mi disse: è meglio aver amato e poi
perduto, che non aver amato affatto. Io sono d’accordo con
lui”
Bene, e anche questo
capitolo è concluso!! Certo che questa storia sta diventando
più lunga del previsto, pensavo che a quest'ora avrei
già postato la mia nuova Draco/Herm, o magari quella sua
Malandrini, invece sono ancora qui...beh, in fondo mi
dispiacerà un po' finirla, però...
Comunque,
allora, che mi dite di questo capitoletto?? Com'è? Che ne
pensate delle parole di Harry? In fondo non ha tutti i torti,
poveretto...
Scusate se
non è un gran che, questo chap è scritto di gran
furia perchè ho un mucchio di cose da fare, domani parto!
(non vado a Londra, quello il 23, vado a Treviso da degli amici!)
Sì, so cosa state pensando: SCRIVI IN MACCHINA! Beh, lo
farò, come sempre, ma voi in cambio dovete lasciarmi TANTE
TANTE RECENSIONI!!!Ok?!?!
Ora vi
lascio, un GRAZIE ENORME a tutti quelli che hanno letto e recensito!Vi
adoro!
Bacioniii!
...---*Alexa*---...
|
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Capitolo 31 *** Capitolo 29 ***
Sono talmente in
ritardo che tra un po' sono in anticipo...
Vogliate
perdonare una povera ragazza che ha avuto un po' di problemi di salute
e abbastanza anche psicologici...purtroppo non ho passato proprio un
bel periodo. Non mangiavo nè dormivo e non riuscivo a
concentrarmi, senza contare che non avevo nemmeno il tempo di
respirare...non riuscivo più nemmeno a scrivere, mi sono
sentita abbastanza uno schifo...più che abbastanza...ma ora
è passato, grazie a Silente, e sono tornata!Ecco il mio
nuovo chap, parecchio triste devo ammetere, spero che vi
piaccia!!Bacioni e buona lettura!
Ps: questo
capitolo è dedicato alle mie due migliori amiche, Soraya e
Flavia, e a Simone, le tre persone che in questo periodaccio mi hanno
aiutato a tirarmi su. E perchè no, anche alla mia prof di
matematica, che anche lei mi ha aiutato molto.
Pps: non ho
avuto il tempo di riguardarlo, se ci sono un po' di errori di battitura
non ci fate caso, domani li correggo!XD
-E
così, camminando, scoprii il pozzo al levar del sole-
XXIV de "Il Piccolo Principe"
L’orologio
ticchettava ritmicamente, scandendo il tempo solenne, senza compiere
errori, senza concedere pause, pause per riflettere, per assestare
quelle idee instabili che chissà come sono talmente
impiantate nella mente che ti sembrano irrimovibili, ma poi bastano due
parole, parole sincere da un amico sincero e il bellissimo castello di
sabbia si sbriciola, e ti chiedi come ci possa volere così
tanto per costruirlo e così poco per distruggerlo. Non
riuscivo a dormire, davo la colpa al suono fastidioso
dell’orologio, davo la colpa al mio non voler alzarmi a
spegnerla, ma c’era ben altro. Sospirai un po’
troppo rumorosamente, mentre con le braccia dietro la testa guardavo
con sguardo perso il baldacchino scarlatto, ma in realtà i
miei occhi di nocciola andavano oltre, osservando un punto indefinito
che nemmeno esisteva al di là dello spesso velluto vermiglio.
Sentivo
riecheggiare nelle mie orecchie le parole dolorose di Harry. Ma non ero
arrabbiata con lui. Mi aveva parlato così solo
perché era preoccupato, perché ci teneva a me. E
proprio perché non ero arrabbiata con lui per avermi
espresso così francamente quelle parole veritiere, che
potevo considerarlo un vero amico. Perché gli amici sono
proprio questo: le uniche persone da cui potevi sentirti dire quello
che da nessun’altro potrebbe dirti senza ferirti. Non che
Harry in fondo non lo avesse fatto, ma non di proposito. E
così, ora, me ne stavo a rimuginare mentre sentivo un peso
sullo stomaco che quasi m’impediva di respirare.
Ma spesso e
volentieri si fanno anche delle cose contro il nostro volere, Hermione.
Lui non voleva
lasciarmi, ne ero assolutamente certa. Ma potrebbe essere costretto a
farlo, Harry aveva ragione. Mi resi conto che io non sapevo i progetti
di Draco. Ero certa che lui tenesse davvero a me, che non voglia
lasciarmi, ma non mi aveva mai detto niente di certo. Per quanto ne
sapevo lui poteva essere benissimo in combutta con Voldemort, magari
suo padre aveva già organizzato il giorno in cui avrebbe
ricevuto il marchio nero. Non sapevo se lui sarebbe stato disposto a
rinunciare ai suoi ideali per me. Sapevo solo che mi amava, per mille e
uno ragioni, che, per la cronaca, avevo attaccato sul capostipite del
mio letto. Magari non voleva nemmeno diventare un Mangiamorte
per me, ma ci sono dei casi dove non si ha scelta, e il suo era uno di
quelli. Per quello che sapevo, lui poteva benissimo lasciarmi per
unirsi alle file del “Signore Oscuro”. Quella
consapevolezza fu aspra: io non sapevo niente. Mi basavo su
supposizioni e speranze come fossero state certezze, e ora mi ritrovavo
con in mano un pugno di fumo. Niente. E mi davo mentalmente della
stupida per essermi lasciata coinvolgere così senza nemmeno
informarmi, parlarne con lui. Il mio cuore era straziato dalla
possibilità che tutto tra noi potesse finire appena la
guerra fosse iniziata (presto quindi, molto presto). Proprio ora che
tutto andava così bene, proprio ora che ero
così…felice. Che la Volpe aveva trovato il suo
Piccolo Principe.
Quella notte
piansi molto. Piansi per nulla in fondo, ma avevo veramente voglia di
farlo. E poi si sa, si arrischia di piangere un poco se ci si
è lasciati addomesticare.
Non avevo
certezze, non avevo nulla. Poi, d’un tratto, smisi di
piangere, come se mi fosse venuta in mente la soluzione di tutto.
Sorrisi fra le lacrime. Io in realtà avevo una certezza.
Anzi, ne avevo mille e una. Così, mi girai veloce a pancia
in giù, srotali la lunga pergamena attaccata sopra il mio
letto, e mi rilesse, uno per uno, tutti i motivi per il quale Draco mi
amava. E il cuore ricominciò a battere.
*
Mercoledì,
il giorno delle risposte, arrivò in fretta. Prima di quel
giorno avevo visto Draco di sfuggita, saluti veloci e da lontano,
perché non avevo nemmeno un minuto libero. Dovevo
avvantaggiarmi sui compiti a causa della gita da organizzare, ed ero di
umore pessimo. L’attesa mi stava logorando. Alle sei in punto
varcai la soglia della biblioteca. Non mi presi nemmeno la briga di
salutare la bibliotecaria, andai dritta e veloce verso il tavolo dietro
gli ultimi scaffali, dove eravamo soliti sederci. E lui era
lì. Aveva la testa appoggiata sul braccio steso sul tavolo,
i capelli biondissimi spettinati e gli occhi di ghiaccio socchiusi.
Portava come sempre la divisa tutta a modo suo, e, a dirla tutta, in
quel modo era l’unico che anche con la divisa scolastica
risaltasse. Il vederlo mi provocava sempre una specie di annebbiamento
al cervello, era di una bellezza disumana. Troppo, per me e per
chiunque altro. Feci qualche passo verso di lui, e sentendone il
rumore, aprì i suoi occhi artici di scatto, puntandomeli
dritti addosso. Un sorriso sghembo si aprì sulle sue labbra
appetitose, e si alzò in piedi, avvicinandosi verso di me
con quello sguardo che mi faceva sciogliere. A vederlo così
mi venne una stretta al cuore. Non potevo perderlo.
“Ciao
mia Volpe…” mi salutò e senza che
potessi nemmeno pensare di rispondergli imprigionò le mie
labbra nelle sue incurante che qualcuno avesse potuto saltar fuori da
un momento all’altro. Quando si staccò, lo guardai
con gli occhi che brulicavano di tristezza.
“Dobbiamo
parlare…” gli dissi subito, e vidi la sua
espressione tramutare. Era quasi…timoroso. Mi prese le mani.
“Cos’è
successo Hermione?” chiese preoccupato. Io scossi il capo.
“Ho
bisogno di risposte…ma questo non è il luogo
giusto nel quale parlare…vieni…”
risposi mentre mi avviavo a passo svelto fuori dalla biblioteca. Lui mi
seguì senza ribattere. Girammo velocemente
l’angolo che portava nei corridoi centrali e con la mano lo
tirai nello stanzino delle scope che c’era vicino alle scale.
Con un paio di colpi di bacchetta insonorizzai la stanza e la chiusi a
chiave. Poi mi sedetti sospirando su uno scalino che portava appena
più giù, dove c’erano tutti i manici di
scopa. Draco si sedette al mio fianco, le mani intrecciate in grembo.
“Dimmi
tutto Volpe…” mi spronò il biondo,
mentre non staccava gli occhi da me. Io li tenevo per terra.
“L’altra
sera ho parlato con Harry, e mi sono resa conto di una
cosa…quasi agghiacciante. Io non so niente. Non so niente
dei tuoi…ehm progetti futuri. E visto che ormai è
diventata una cosa seria fra noi, devo sapere. Io non ce la faccio
più, ho bisogno di risposte. Diventerai un Mangiamorte,
Draco? Tuo padre si è già messo
d’accordo con Voldemort? Aspetterai la fine di
quest’anno o del prossimo? E Blaise, cosa voleva dirmi quel
giorno? Voglio sapere, ho il diritto di sapere!”
Mi resi conto
che il mio tono, specialmente alla fine era molto più duro
ed esasperato del solito. Finalmente lo fissai nei suoi occhi di
ghiaccio, ermetici e gelati. Il biondo sospirò, e
passò qualche attimo, prima che mi rispondesse.
“Non
lo so Hermione, non so se diventerò un Mangiamorte, so solo
che non lo voglio più diventare. Ma mio padre ovviamente
questo non lo sa, ed è meglio così,
perché non lo accetterebbe mai. Non ho scampo, lui si
è già messo d’accordo con il Signore
Oscuro, anche se non è ancora niente di
definitivo” rispose lentamente, centellinando le parole.
Passò qualche attimo, poi ribattei.
“Credi
davvero di non avere scelta? Credi di non essere in grado di respingere
tuo padre?? In fondo è la TUA vita Draco, non la
sua!”
Il biondo si
aprì in una risata aspra, neanche lontanamente paragonabile
alla sua solita risata allegra e meledosia, questa era priva di
qualunque ilarità, era quasi terrificante.
“Quanto
sei ingenua mia piccola Volpe…forse non hai idea del mondo e
del modo di vivere di quelli che sono in combutta con il Signore
Oscuro. Io sono nato da un Mangiamorte, ed è questo quello
che sono destinato a diventare. Non c’è scelte, in
questa situazione nessuno ha il diritto di decidere la propria vita,
deve solo attenersi ad un destino già stabilito. Chi
transige è pagato con la morte, nel migliore dei casi viene
ripudiato dalla famiglia, ed è sempre in seri rischi. Blaise
non dorme quasi più la notte…”
spiegò con calma, ma sentivo che la sua voce era leggermente
incrinata. Io lo guardai interrogativa.
“Bl…Blaise?”
balbettai. Lui annuì con il capo.
“Si
è rifiutato di diventare un Mangiamorte prima che la madre
lo dicesse a Voldemort. Ovviamente è stato ripudiato,
rifiutato dalla sua famiglia ed etichettato come traditore. Uscito da
qui dovrà guardarsi davvero bene le spalle, corre rischi
seri, anche qui dentro” mi disse con tristezza. Era in pena
per l’amico, ma al tempo stesso lo ammirava per il suo
coraggio.
“Allora
se ci è riuscito lui perché non tu?”
esclamai di botto. Lui mi osservò un attimo con
un’espressione indecifrabile.
“Perché
mio padre ha già strinto alcuni accordi con
l’Oscuro Signore, mia madre anche, e sono certo che se mi
tirassi indietro, e non mi uccidesse lui, lo farebbe comunque Voldemort
o qualsiasi altro Mangiamorte. In questi casi non ci si può
tirare indietro”
Le sue parole
erano dure e rassegnate. Mi prese un groppo alla gola, mentre qualche
lacrima dispettosa mi solcava la guancia. Buttai le braccia al collo di
Draco e lo strinsi forte. Lui rimase un attimo titubante, poi
ricambiò l’abbraccio cullandomi appena.
“Diventarai
un Mangiamorte quindi?” gli chiesi aspramente, con tristezza.
Lui fece spallucce.
“Non
se mi aiuterai” mi sussurrò
all’orecchio. Tirai su la testa di scatto e lo fissai dritta
negli occhi.
“Cosa
intendi?” chiesi dubbiosa. Lui mi sorrise lievemente.
“Quello
che intendeva Blaise…se tu mi aiuterai a trovare il
coraggio, se mi starai vicino, forse riuscirò a
ribellarmi”
Lo strinsi di
nuovo, più forte, mentre il suo odore delizioso mi penetrava
nelle narici.
“Ti
aiuterò Draco, con qualunque mezzo, a qualunque
costo…non voglio che tu diventi un Mangiamorte,
perché dovresti rinunciare a me. E io non posso stare senza
il mio Piccolo Principe” gli dissi a mezza voce, senza
staccarmi di un millimetro da lui.
“Anche
io ho paura, Hermione, ne ho tantissima. Perché vedo due
possibilità quasi certe che non mi piacciono per niente. O
non riesco a ribellarmi e divento un Mangiamorte, o ci riesco e mi
uccidono. E non ti voglio lasciare” disse piano, e riuscivo a
captare il timore nella sua voce. Improvvisamente un’inondata
di paura mi travolse come un’onda anomala. Morto. Se
l’avessi aiutato a trovare il coraggio di ribellarsi, e
l’avessero ucciso? Non me lo sarei perdonato per niente al
mondo. Forse Draco aveva ragione, forse non c’erano davvero
vie d’uscita.
“Non
voglio combattere contro di te, ma non voglio nemmeno che ti uccidano.
Forse non siamo destinati a stare insieme” bofonchiai con gli
occhi che si riempvano sempre di lacrime. Lui mi alzò il
mento e mi guardò deciso, parlando lentamente e scendendo
ogni parola.
“Non
dirlo nemmeno per scherzo, Hermione, non lo pensare neanche
lontanamente. Non ho intenzione di rinunciare a te”
“E io
non ho intenzione di farti uccidere, per niente al mondo”
ribattei decisa. Lui mi guardava sempre con decisione.
“E io
invece preferirei la morte. Qualunque cosa accada, Hermione, staremo
insieme. Non ci sono vie d’uscita. Anche se sarò
costretto a diventare un Mangiamorte” ribattè
Draco.
“Anche
se morirai?” feci aspramente. Lui non rispose. Mi
guardò e basta.
E sapevo che non
avrei mai potuto fare a meno dei suoi occhi, della sua risata, dei suoi
capelli, della sua voce, di tutto quello che era lui. Perché
lui era tutto. Le lacrime continuaro a scendere imperterrite dai miei
occhi ormai gonfi e rossi. Lui me le asciugò con il pollice.
“E’
difficile Hermione, è complicato. Non avrei mai voluto
coinvolgerti in tutto questo. Tu non te lo meriti. Ti meriteresti un
ragazzo che possa stare con te per sempre, che non sia destinato a
diventare un Mangiamorte. Ma ormai è successo, e vedrai che
in un modo o nell’altro tutto si
sistemerà” cerchò di rassicurarmi. Io
annuii.
“Certo.
A costo di diventare io stessa una Mangiamorte” esclamai
decisa. Lui mi fulminò con lo sguardo.
“Non
te lo permetterei” rispose a tono. Io lo guardai male.
“Non
potresti. Sono pronta a tutto per stare con te” ribattei
decisa.
“Non a
questo Hermione, non a questo. Non hai la ben che minima idea di cosa
voglia dire, e io che lo so farei di tutto per impedire anche a te un
destino come il mio” replicò serio. Sospirai. Mi
accoccolai fra le sue braccia, con la testa premuta nel suo petto
scolpito. Sentivo il suo cuore battere veloce. Passò qualche
minuto di silenzio, poi parlai lentamente.
“Non
posso fare a meno di te, mio Piccolo Principe. E il solo pensiero che
tu sia costretto ad andare via mi strazia il cuore. So che
però ci sarà questa possibilità, per
questo ho deciso di cercare di godermi il più possibile
questo momento che riusciamo a stare insieme. Quando
arriverà il momento, ti aiuterò in ogni modo
possibile, ma ora voglio solo te, finchè sono in tempo
voglio gustarmi ogni cosa che ti riguarda. Almeno se non riusciremo a
salvare il tuo destino, non avrò rimpianti, e quando me ne
starò da sola, in una casa vuota, in un mondo vuoto,
perché senza di te tutto è vuoto, a guardare le
stelle che rideranno come te, avrò almeno dei bei ricordi.
Non privarmi anche di quelli”
“Non
ti priverò di niente, Hermione, fidati” rispose in
un sussurro caldo.
“Io mi
fido” ribattei prontamente. Forse non avrei dovuto.
Il biondo mi
fece sedere a cavalcioni su di lui e mi baciò con passione,
con trasporto inaudito, tanto da togliermi il respiro. Quando le sue
labbra si allontanarono dalle mie, mi sorrise leggermente.
“Hai
ragione, niente rimpianti, perciò è meglio
tornare ad organizzare quella gita. Ho già un bel
po’ d’idee…per esempio, che ne dici di
camere miste estratte “a caso”?! Non sarebbe
male…” propose ridacchiando sornione. Io risi e lo
baciai di nuovo.
“Ti
amo” gli sussurrai a fior di labbra.
“Anche
io” rispose senza staccarsi da me. Forse non abbastanza.
Forse.
Com'è??
Non sono tanto sicura, boh...aspetto in ansia un vostro giudizio,
quindi per favore recensite!!Me ha tanto bisogno di un po' di
autostima, e sennò di un po' di consigli per aiutarmi...
Grazie
a tutti quelli che hanno recensito lo scorso chap, ora proprio non
è tempo per i ringraziamenti singoli!!XD Bacioni e alla
prossima!
|
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Capitolo 32 *** Capitolo 30 ***
Oh Silente Santissimo
quanto sono in ritardo!!Sta diventando un abitudine, purtroppo...mi
dispiace davvero molto, ma tre scuola, un viaggio a Londra (ancora?! E
basta!! NdTutti) e le vacanze non ho avuto un attimo libero. Tra
l'altro, scrivere in questo periodo è così
difficile...non capisco perchè non scrivo più
come prima, ma comunque spero almeno che i miei capitoli siano
accettabili, anche se non più come prima...
Allur, in
questo chap c'è il giorno di San Valentino!! Ma non vi
immaginate smancerie o cose romantiche...stiamo parlando di Draco
Malfoy, non scordatelo!! E anche Hermione non è da meno...ma
ora vedrete...
Spero che
nonostante i miei problemi e la mia inaspettata incapacità
il capitolo vi piaccia...perdonatemi se non è come prima, e
siate buoni...
Buona Lettura!
Perchè non
voleva che lo vedesse piangere. Era un fiore così
orgoglioso...
IX de "Il Piccolo Principe"
Aprii gli occhi di
botto, svegliata dagli urletti isterici di Lavanda e Calì.
La giornata si prospettava davvero pessima, se quello era il risveglio.
Guardai l’orologio e sbuffai, per poi girarmi indispettita
verso le due ragazze che saltellavano senza alcuna ragione apparente
per la stanza già vestite.
“Santo
Godric, perché fate tutto questo casino?!” sbottai
alzandomi appena a sedere. Lavanda mi guardò strabuzzando
gli occhi.
“Perché?!?!?!?!
Hermione, che giorno è oggi?!” chiese sbigottita.
Voltai gli occhi verso il calendario che avevo sul comodino: Febbraio
14.
“Oh
Santo Dio…” dissi ributtandomi pesantemente
giù, a braccia aperte.
“Herm
oggi è San Valentino!!” squittì
Calì tutta eccitata mentre andava a pettinarsi la lunga
chioma. Wow, che emozione. San Valentino era la festa più
insulsa e commerciale che esistesse. Serviva solo a far sentire di
schifo le persone che non avevano nessuno con cui passarlo, e a mettere
in crisi quelli che ce l’avevano. In oltre era completamente
stupido, l’amore non si dimostra un solo giorno
all’anno, ma per tutto l’anno!! E anche di
più!Non riuscivo a concepire come quelle due potessero
essere così emozionate per qualcosa di così
estremamente frivolo!!
Tirai un
profondo sospiro. Scommetto che Draco la pensava esattamente come me. E
sorrisi distrattamente.
“Perché
sorridi, Herm?? Ti stai immediseminando nello spirito di San Valantino
anche tu?” fece Lavanda tutta contenta.
“No”
risposi truce. “Lo sai che la considero la festa
più stupida del mondo…”
“Secondo
me parli così solo perché non hai un
ragazzo…” ribattè la mora mentre anche
lei allo specchio si passava il fondotinta. Quanto si sbagliava.
“Neanche
te hai il fidanzato attualmente, Lavanda, eppure sei tutta
emozionata…” replicai a tono. Lei
ridacchiò, anzi, quasi starnazzò.
“E’
qui che ti sbagli Herm…” disse senza smettere di
ridere. Io feci spallucce e mi diressi a malincuore verso il bagno,
lontana dal caldo lettuccio. Di sicuro non me ne fregava niente se
Lavanda si era messa con qualcuno, era all’ordine del giorno
per lei.
Optai per una
doccia veloce, e sorrisi di nuovo pensando che io e Draco oggi
probabilmente saremo stati gli unici due a far finta che fosse un
giorno come un altro. Perché in fondo era davvero un giorno
come un altro.
*
A colazione
leggevo tranquillamente la Gazzetta del Profeta, mentre Harry era quasi
sommerso da un sacco di buste rosa piene di cuoricini.
“Se
avessi fatto come ti ho detto io, forse ora non ti ritroveresti in
questa situazione…” dissi con ovvietà
al moretto che mi siedeva di fianco.
“Eh,
una parola! Ti sembra una cosa facile?” chiese esasperato,
mentre leggeva l’ennesima dichiarazione di amore.
“Con
tutte le aspiranti che hai?” domandai inarcando le
sopracciglia.
“Che
vuol dire!! Di solito ci si mette con qualcuna che ti piace davvero, e
la metà, ma forse di più, delle ragazze che mi
hanno mandato queste lettere nemmeno le conosco!” rispose
sbuffando sonoramente. Io risi.
“Harry
sei davvero buffo!” feci senza smettere di ridere. Lui mi
guardò male, per poi continuare ad aprire tutti i messaggi
d’amore.
“Odio
San Valentino” borbottò Harry
imbronciato.
“Siamo
in due!” esclamai riportando l’attenzione alla
gazzetta. Finita di sfogliare la ripiegai per poi poggiarla sul tavolo.
Feci scorrere lo sguardo verso il tavolo di Serpeverde…Draco
non c’era. Sbuffai.
“Guarda
che è là…” fece Harry con un
cenno verso l’entrata. Voltai la testa di scatto e mi
saltò subito agli occhi. Era appoggiato allo stipite della
porta, con le braccia conserte al petto e lo sguardo dritto e deciso
verso di me. Molte ragazze lo osservavano chiedendosi perché
stava lì senza entrare nella Sala. Anche io me lo chiedevo,
sinceramente.
“Ma
che fai, sei ancora qui?” sbottò dopo qualche
minuto Harry. Io lo guardai interrogativa, così il moro si
sporse verso il mio orecchio.
“Non
so se te ne sei accorta, ma sta aspettando te!!”
esclamò con ovvietà. Io mi illuminai
improvvisamente, voltandomi di nuovo verso Draco. Ammiccò
impercettibilmente a me, per poi girarsi e uscire definitivamente. Mi
alzai in piedi, diedi un bacio veloce ad Harry sulla guancia
(augurandogli buona fortuna per le ammiratrici) e mi avviai a grandi
falcate verso l’uscita della Sala. Varcata la soglia Draco
era lì dietro ad aspettarmi.
“Buon
giorno Volpe…” mi salutò soavemente. Io
gli sorrisi dolcemente.
“Buon
giorno Piccolo Principe…” ricambiai piano. La
bionda serpe mi fece segno di seguirlo e si avviò fuori
dall’ingresso, sulla scalinata principale. Faceva davvero
freddo, per questo mi strinsi forte nel mantello, poggiandomi alla
parete. Draco mi si avvicinò e mi dette il primo bacio della
giornata. Ne seguì uno sguardo tra l’eloquente e
il confuso da parte sua. Capii al volo.
“Non
c’è bisogno che tu mi faccia gli auguri per questa
festa stupida e insignificante…” gli dissi
leggendogli nella mente. Lui sospirò.
“Meno
male la pensi come me, allora…non sono proprio un tipo da
San Valentino, assolutamente!!Troppo romantico, da diabete!”
esclamò mentre si sedeva su uno scalino. Io lo imitai,
appoggiandomi a lui.
“Concordo
in pieno…tutte quelle insulse smancerie per un giorno che
è uguale a tutti gli altri, che
baggianate…bigliettini, cuoricini,
cioccolatini…no, non ci siamo!San Valentino è una
festa che mette in crisi tutti!Ma in realtà è un
giorno come un altro…” mi sfogai appena, mentre mi
cingeva le spalle con il suo braccio e tenevo la testa premuta sul suo
petto.
“In
effetti hai ragione…” concordò. Io
sorrisi compiaciuta replicando.
“Passeremo
questo giorno per quello che davvero è: un giorno
qualunque!”
Lui mi
allontanò appena per fissarmi negli occhi dubbioso.
“Quindi…niente
regali??” chiese titubante. Io annuii vigorosamente.
“Neanche
se è riciclato?” chiese di nuovo, questa volta
sorridendo sornione. (qui sa molto di Edward in Eclipse, devo
ammettere!XD NdA)
Io incilinai il
capo interrogativa.
“Che
intendi dire?” chiesi confusa. Non avevo idea di dove volesse
arrivare, assolutamente. Insomma, non mi sembrava un tipo da regali
riciclati, ma specialmente non mi sembrava uno che lo diceva!!!!!
Draco mi sorrise
compiaciuto, con una piccola nota di dolcezza che dava al suo volto dai
tratti angelici qualcosa di speciale. Mise una mano nella tasca interna
del suo mantello, e sfilò la collana d’oro bianco
con tutti i ciondoli a forma di stelle. Rimasi di stucco. Il biondo mi
tirò su i capelli e me la legò al collo, per poi
guardarmi soddisfatto.
“Non
avevo avuto più modo di ridartela, e pensavo che ci saresti
rimasta male se per questa insulsa festa non ti avessi regalato nulla,
così mi è venuta a mente questa…era
l’ora che tu la riavessi, comunque”
Avvicinai la
mano alla collana e me la rigirai fra le dita, guardandola e
sorridendo. Mi ero dimenticata di quanto fosse bella e splendente, di
come quelle stelle sembrassero brillare di luce propria. Mi aveva
regalato le stelle…mi girai verso di lui e lo baciai con
impeto, ero così felice che tutto fosse tornato magnifico
come prima che succedesse…beh, che succedesse. I giorni che
erano trascorsi dopo la rottura con Draco mi ero sentita quasi nuda
senza quella collana. Ora riaverla al collo era un sublime piacere. Il
mio Piccolo Principe si staccò lentamente da me, per poi
guardarmi con un lieve sorriso soddisfatto.
“Non
ricordavo quanto ti stesse bene…” disse quasi
sottovoce. Io sospirai.
“Neanche
io…” ribattei posando lo sguardo sul dono di
Draco. Lui mi strinse forte.
“Sono
felice ti rivedertela al collo…non la devi mai togliere, la
devi portare sempre…e se un giorno ci dividremo, volenti o
nolenti, devi promettermi che staccherai da quella collana una stella e
che la porterai sempre con te…” mi
sussurrò il biondo all’orecchio. Non avrebbe
voluto lasciarmi mai, quelle parole ne erano la conferma. Risposi
tenendo la testa nell’incavo del suo collo.
“Promesso…”
Avrei voluto
dirgli che questo non sarebbe mai accaduto, ma mi sentivo in ansia
anche se cercavo di nasconderlo. Avevo paura, paura di vedere sul suo
braccio quel marchio, paura che Lui me lo portasse via, lontano, dove
sole le stelle c’avrebbero unito. Era un periodo che mi
attanagliava una strana sensazione nello stomaco, e non sapevo
spiegarmi bene che cos’era. Forse ansia. Forse qualcosa di
più.
“Ehi,
però non vale, io non ti ho regalato niente!”
sbottai divertita, ridacchiando. Lui rise di gusto.
“Mi
basti tu…”
Lo guardai negli
occhi e mi lasciai andare ad un prolungato sospiro.
“Tu
invece non mi basti mai…” confessai senza staccare
il mio sguardo dal suo. Mi diede un bacio e mi schernì di
nuovo.
“Sei
insaziabile piccola…”
“Colpa
tua…”
Draco
alzò gli occhi al cielo. Poi guardò
distrattamente l’orologio.
“Tra
pochino cominciano le lezioni, dobbiamo andare…”
“Io
ho un’ora di buco…” dissi subito,
stiracchiandomi appena. Il biondo mi lanciò uno sguardo
eloquente ma io lo ripresi immediatamente, prima addirittura che
parlasse. Forse che lo pensasse.
“Non
ci provare neanche lontanamente, tu non marinerai la lezione per stare
un’ora con me, capito?? Ora fili immediatamente in classe,
anche perché io ho un sacco di compiti da fare, e sono anche
un prefetto, lo sai??” sbraitai alzandomi in piedi. Lui si
tirò su a sua volta e mi guardò con le mani sui
fianchi e il sopracciglio inarcato.
“Okay,
okay, ma calmati Volpe, non avevo detto niente! E poi lo so che sei
Prefetto!! E allora? Che mi fai?! Mi metti in punizione e mi fai
scrivere cento volte “non si seducono i prefetti” o
cose così?” replicò con aria di sfida e
con una ampia dose di sarcasmo. Io gli feci una smorfia.
“Non
sei spiritoso, Piccolo Principe…comunque, io ora me ne vado
in Sala Comune, e tu fili in classe, di corsa…ci vediamo
alla seconda ora!” dissi prima autoritaria infine
più dolce, per poi voltarmi ed incamminarmi a passo deciso
verso la porta d’ingesso. Lui mi prese per il braccio e mi
fece girare, guardandomi offeso.
“Ti
sembra questo il modo di salutare il tuo Piccolo Principe?”
chiese sghignazzando. Io sbuffai e gli stampai un bacio a fior di
labbra, ma lui, chiaramente insoddisfatto, mi prese il viso fra le sue
mani e mi diede un bacio decisamente approfondito e prolungato. Poi si
staccò compiaciuto.
“Ora
sì che si ragiona…” esclamò
divertito, con il suo solito sorrisino sghembo…che
adoravo…come il resto di lui, d’altronde.
“Sei
sempre il solito…beh, ora posso andare
allora…” dissi dandogli un ultimo bacio veloce e
staccandomi da lui, per poi varcare rapidamente l’entrata
della scuola e incamminarmi su per le scale. Lo vidi rientrare a sua
volta e farmi l’occhiolino mentre raggiungeva Blaise che lo
aspettava all’uscita della Sala Grande. Si avviarono insieme
verso le aule, mentre io continuai a salire verso la Torre di
Grifondoro. Ero sollevata, allegra, e non avrei permesso a niente o
nessuno di rovinare il mio buon umore…
Le mie ultime
parole famose.
Varcai la soglia
della Sala Comune rigirandomi fra le mani la collana di Draco e
canticchiando (il che era un brutto segno! NdA&Hermione).
Quando il buco del ritratto si fu richiuso attraversai il brevissimo
corridoio e mi diressi spedita verso i tavoli alla finestra, cercando
Harry con lo sguardo. Lo individuai immediatamente a sedere su una
poltrona, ma qualcos’altro catturò la mia
attenzione. Sul divano di fianco alla poltrona dov’era seduto
il mio migliore amico c’era Ron avvinghiato completamente a
quella che riconobbi subito come Lavanda Brown. Stavano pomiciando
senza ritegno davanti a tutti, aggrovigliolati e intrecciati fra di
loro. Rimasi di stucco, immobile con la bocca aperta. No, non poteva
succedere davvero! Sentii come un pugno fortissimo alla pancia, e una
bastonata nella schiena contemporaneamente. Non riuscii a capire
perché quella situazione mi dette così
incredibilmente fastidio, facendomi contorcere lo stomaco. Non poteva
essere gelosia, insomma, io avevo Draco, che c’entrava Ron? E
allora cos’era?? Apprezione verso il rosso?? Ci
stava…vederlo tra le braccia di Lavanda era inquietante,
nonché incredibilmente irritante! Insomma, perché
tra tutte le ragazze che ci sono doveva cadere proprio nelle grinfie
della più oca?? Era inconcepibile. Era un duro colpo, e non
riuscivo nemmeno a capire il vero motivo. Mi dava così noia
che gli avrei spaccato addosso qualcosa di molto pesante e appuntito.
Digrignai i denti e mi feci forza per mantenere la calma e andare verso
Harry, completamente indifferente a quello che succedeva nel divano
accanto.
“Ciao
Harry!” gli dissi cercando di usare un tono molto allegro.
Gli diedi un bacio sulla guancia e mi sedetti sul bracciolo della sua
poltrona.
“Ciao
Hermione!Eccoti finalmente!” rispose sorridendo, ma nel
mentre mi lanciò uno sguardo dubbioso. Infatti stavo
“involontariamente” fulminando il rosso e la mora
che continuavano imperterriti a limonare.
“Dov’eri?”
mi chiese il mio migliore amico sempre con aria interrogativa.
“Con
Dr…ehm, fuori, per una boccata
d’aria…” risposi vaga riprendendomi
subito. Il moro si girò verso il divano, guardando storto i
due, poi si rigirò verso di me, e notando
l’espressione crucciata mi toccò con il gomito e
mi fece l’occhiolino. Lì per lì non
capii cosa aveva in mente, ma tutto mi fu subito più chiaro
appena parlò.
“Caspita
che bella collana Herm…mi sembra familiare,
però…” esclamò con tono
elevato ed eloquente. Io ghignai.
“Ti
sembra giusto, Harry…me l’ha ridata lui
oggi…” risposi sempre senza togliermi il ghigno
dalle labbra. In quel preciso istante senti Ron staccarsi da Lavanda e
voltarsi dritto verso di me. Scese lo sguardo dai miei occhi al mio
collo almeno tre volte.
“Beh,
che hai da guardare?? Non avevi di meglio da fare?” ribattei
acida. Si vedeva che passavo troppo tempo con Draco, vero?? Lui
aggrottò la fronte e mi guardò in cagnesco.
“Infatti…”
replicò inacidita la Brown fulminandomi con lo sguardo. Io
non ero da meno.
“Lav,
devo dire due paroline veloci veloci a Hermione, ti
dispiace?” fece Ron senza staccare i suoi occhi da me.
“Sì,
e molto!!” sbraitò la mora con tono aspro. A quel
punto il rosso si voltò verso di lei.
“Per
favore…” disse più mieloso. Lavanda a
quel punto cedette e dopo un bacio se ne andò ancheggiando
da Calì. Finalmente Ron potette riconcentrarsi completamente
su di me.
“Beh,
cos’è questa storia?!”
strepitò lui cercando di controllare il tono della voce. Io
mi alzai in piedi e mi piazzai davanti a lui.
“Veramente
sono IO che dovrei chiederlo…da quando stai con Miss Oca
Giuliva?” ribattei con un po’ di ferocia. Lui si
alzò a sua volta e mi fronteggiò. Anzi, essendo
molto più alto di me mi sovrastò.
“E tu
da quando ti sei rimessa con Mister Serpe Velenosa?” rispose
indispettito.
“Da un
po’, se t’interessa…”
confessai con una smorfia.
“Da
ieri, se t’interessa…”
replicò facendomi il verso. Poi continuò.
“E non
ti azzardare a dire una parola perché tu stai con
Dra…” sbraitò ma io gli misi una mano
sulla bocca per zittirlo.
“Urlalo
al mondo, mi raccomando!! Vuoi anche appendere li striscioni?? Ma pensi
quando parli?!?!?! No ovviamente…” esclamai
infervorita, ribelandolo dalla mano. Notai che le orecchie erano
diventate rosse per la rabbia.
“Eh
certo, perché io sono sempre lo stupido mentre tu sei la
intelligentissima Hermione, beh, se mi ritieni tanto deficiente,
perché sei amica mia?!” vociò Ron
offeso.
“Semplice,
perché non ti considero stupido, Ronald, solo uno che non
collega cervello e bocca!!” ribattei, per poi avvicinarmi a
lui e parlargli sottovoce.
“Ti
sei mai soffermato un secondo a pensare che se teniamo la nostra
relazione segreta è perché rischiamo entrambi la
VITA?” mormorai alterata. Lui mi guardò con
sguardo omicidia.
“I
rischi di mettersi con un mangiamorte…” rispose
acido. Io sentii le lacrime pungolare gli occhi, ma non cedetti, e lo
osservai con disprezzo.
“Sì,
è vero, e sono pronta a correrli quei rischi,
perché lui mi da tutto quello che tu non mi sapresti mai
darmi…e fra te, il bravo ragazzo, e lui, il futuro
mangiamorte, ho scelto LUI! E lo riscegliere altre cento, mille volte!!
Perché lui mi ama davvero mentre tu mi fai solo
schifo!” bofonchiai con le guance imporpognate di rossa
rabbia. Sentii che non sarei riuscita a trattenere le lacrime oltre,
così corsi di sopra con passo svelto e austero. Non volevo
che mi vedesse piangere, non per lui. Non si meritava niente, e facendo
così, mi faceva sempre di più avvicinare a Draco.
Mentre me ne andavo, comunque, sentii Harry alzarsi e dire a Ron:
“Certo
che Herm ha ragione…non pensi mai quando parli!!”
prima di provare a seguirmi, ma le scale lo dividevano da me, chiusa in
bagno, che piangevo, da sola, dove nessuno poteva vedermi.
Fa schifo,
non mi piace per nulla. Ma che mi sta succedendo??? Per favore ragazzi
miei, ho bisogno di una mano...ditemi cosa ne pensate,
perchè non ho assolutamente idea di cosa mia stia
accadendo...LASCIATEMI UNA RECENSIONE PLEASE!!Me ha bisogno di una
mano!!
Un grazie
enorme a tutti quelli che mi hanno lasciato una recensione e a quelli
che lo faranno!! Vi adoro immensamente, siete la ragione che mi manda
avanti! GRAZIE!
...---*Alexa*---...
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Capitolo 33 *** Capitolo 31 ***
Stento io stessa a
crederci che, ce l'ho fatta. Ho finito questa storia. Beh, in
realtà non è finita, infatti manca l'ultimo
capitolo, una specie di epilogo. Dopo più di un anno e mezzo
che non aggiorno, oggi, come illuminata, ce l'ho fatta. Che dire, spero
che vi piaccia.
-Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io
abiterò in una di esse, visto che io riderò in
una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle
ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!-
XXVI de “Il Piccolo Principe”
I giorni scorrevano uno dopo l’altro, e anche se io e
Hermione cercavamo di nascondere la tensione che ci attanagliava, non
potevamo fare a meno di percepirla. Mi aveva raccontato della litigata
con Weasley, e mi ha dovuto minacciare con la magia per trattenermi
dall’andare a spaccargli la faccia. Lo odiavo profondamente
perché, in un momento come quello, l’ultima cosa
di cui avevamo bisogno erano le sue crudeli bambinate. Non mi
capacitavo di come qualcuno potesse essere così stupido.
Nonostante questo però non ci davamo per vinti, continuavamo
ad amarci ogni giorno di più, e lei riusciva a darmi la
speranza che nessun’altro avrebbe saputo darmi.
Silente aveva acconsentito alla data che gli avevamo proposto per la
gita. Maggio ci sembrava il mese più adatto. Quando glielo
chiedemmo, io ancora non sapevo che per me, sarebbe stato troppo tardi.
Infatti, una mattina di Marzo, quando ormai i segni della primavera
stavano risorgendo dalle ceneri dell’inverno, mi risvegliai
trovando appollaiato sul mio baldacchino il gufo di mio padre. Sbuffai,
pensando che fosse un’altra sua solita noiosa lettera in cui
mi raccontava di aver parlato con il Signore Oscuro o chissà
quale altre scemenza. L’aprii annoiato sperando che fosse
qualcosa di breve. E in realtà, lo era. Poche righe. Ma in
quelle righe, era scritta la mia fine.
Era fatta. Secondo mio padre, non c’era più motivo
di aspettare. Il Signore Oscuro era forte e aveva bisogno di uomini. Io
non avevo più bisogno di andare a scuola. Ero pronto ad
adempiere al compito che fin da quando ero bambino mi era stato
affidato. Ero pronto a diventare un Mangiamorte.
Accartocciai la lettera con rabbia. Una sola lacrima solcò
la mia guancia. Non poteva finire così. Quella era la mia
vita, io ne avrei avuta una sola, ed ero più determinato che
mai. Non sarebbe finita così. Non sarei morto combattendo
per qualcosa in cui non credevo. Ero troppo giovane. E volevo vivere.
Vivere con tutto me stesso. Vivere come mi andava di fare. Volevo
sentirmi felice, libero, spensierato. Volevo essere padrone del mio
destino. Alzai lo sguardo da terra. C’era solo una persona a
cui potevo chiedere aiuto. Una persona che, prima di qualche mese fa,
non mi sarei sognato di andare a chiamare. Ma senza questa, ero
perduto. Dovevo fare in fretta. Mi alzai di scatto e diressi a grandi
falcate verso l’ufficio di Albus Silente.
*
“Professore, lei deve salvarmi!” conclusi il mio
racconto con questa supplica. Ero disperato. Stavo vedendo la mia vita
scivolarmi fra le mani senza che riuscissi ad afferrarla. Mi sentivo
come se stessi morendo. E io avevo ancora così tanti
progetti da compiere, sogni da realizzare.
Silente mi guardò con i suoi profondi occhi azzurri e
annuì solenne.
“Draco, hai fatto la scelta migliore a venire da me. Io
farò tutto quello che è nelle mie
capacità per aiutarti. Ma devi sapere, che sarà
dura” mi rispose congiungendo le dita della mani davanti a
sé. Io feci un sorrisino amaro.
“Non sarà un problema Preside…scommetto
che ne ho passate di peggiori” ribattei.
“Bene Draco. Se allora sei così sicuro, io posso
nasconderti. Posso farti prendere in custodia da un Auror e farti
scappare, ma sarà tutto molto incerto: non so quando potrai
tornare” mi spiegò con tono apprensivo.
“Se mi assicura che quando tornerò,
sarò libero, non m’interessa. Io voglio vivere,
Professor Silente. Voglio cominciare a vivere” dissi a mia
volta. Lui mi guardò con compassione e mi rivolse un sorriso
pieno di speranza.
“Tuo padre sarà qui per la fine della settimana.
Perciò, per guadagnare un po’ di strada e di
tempo, partirai domani stesso. Oggi dovrai preparare tutte le tue cose.
Quando arriverà Lucius, gli diremo che sei scappato senza
che noi ce ne accorgessimo” spiegò Silente con
apparente tranquillità. Io annuii.
“Professore, deve farmi un altro favore
però” feci dopo aver riflettuto qualche istante.
“Penso che lei sappia di quello che è successo a
Blaise Zabini…” cominciai e lui annuì.
Io sospirai con aria malinconica.
“Blaise è il mio migliore amico. Lo conosco da
sempre, e mi ha sempre aiutato. Non vorrei che mio padre pensasse che
sia stato lui a farmi fuggire, visto che si è rifiutato lui
stesso di diventare un Mangiamorte. E non me lo perdonerei MAI se gli
succedesse qualcosa a causa mia. Deve proteggere anche lui”
dissi mentre le lacrime mi pungevano gli occhi al solo pensiero che
Blaise sarebbe potuto morire per colpa mia. Il preside annuì
nuovamente con aria grave.
“Puoi stare tranquillo, il signor Zabini sarà al
sicuro quanto te, non lo perderemo d’occhio un secondo, e
quando la scuola sarà finita, lo terremo costantemente sotto
scorta. Lo nasconderemo, se necessario. Non ti devi
preoccupare” mi tranquillizzò. Io mi lasciai
andare ad un altro sospiro intrinseco di malinconia.
“Ancora una cosa…” feci senza riuscire a
guardare Silente negli occhi.
“Lo sanno appena un paio di persone, ma non potendomene
assicurare io stesso, vorrei che…si accertasse che Hermione
stia bene. E che non le succeda niente” dissi quasi in un
sussurro. Lasciare Hermione sarebbe stata la parte più
dolorosa. Ormai in quei mesi che avevamo trascorso insieme, ci eravamo
resi conto che non potevamo fare a meno l’uno
dell’altra. Ci eravamo addomesticati. E si è
responsabili per sempre di quello che abbiamo addomesticato.
La mia speranza era però, quella di poter tornare finalmente
da uomo libero, e poter finalmente vivere la mia vita con lei. Come ci
siamo spesso immaginati. Preoccupandoci solo del nostro amore.
L’unica cosa che davvero era importante. L’unica
cosa per la quale avrei combattuto. Sì, sarebbe stata dura,
ma se la rincompensa era poter finalmente avere la mia Volpe e far
vedere a tutti quanto la amavo, ero convinto che il gioco valesse la
candela. Per questo non avrei mollato. Per questo, avrei affrontato
qualsiasi difficoltà, anche nascondermi in una grotta nella
montagna più alta del mondo. Io dovevo sopravvivere, per
poter poi vivere con lei.
“Anche di questo puoi stare
tranquillo…avrò personalmente cura della
signorina Granger” rispose osservandomi con sguardo dolce. Io
annuii con il capo, ricambiando con uno sguardo pieno di gratitudine.
Quell’uomo mi stava salvando la vita.
“Lei…lei quanto pensa che durerà questa
guerra?” chiesi un po’ timoroso. Silente
sospirò.
“Da quello che mi hai detto Draco, ovvero che Voldemort sta
cercando di raggruppare più forze possibili, mi viene da
pensare che sia pronto a sferrare un notevole attacco, e quindi che a
breve potrebbe esserci il grande scontro…ma è una
cosa talmente imprevedibile, che davvero non
saprei…” spiegò sempre con tono di voce
molto pacato.
“Vorrei che finisse presto…” sussurrai
avvilito.
“Lo vorremmo tutti Draco…lo vorremmo tutti. Ora va
a preparare le tue cose, e saluta i tuoi amici” fece Silente
congedandomi. Io mi alzai, feci un rispettoso cenno con la testa, e mi
avviai verso la porta. Ma prima che potessi uscire, il preside mi disse.
“E, Draco…solo arrivederci…niente
addii”
*
Draco mi aveva chiesto d’incontrarci sulla Torre di
Astronomia. Oggi non l’avevo visto né a lezione,
né in Sala Grande e stavo seriamente cominciando a
preoccuparmi. Mi aveva scritto che doveva parlarmi di una cosa
importante, e di quei tempi temere il peggio era d’obbligo.
Ero seduta per terra a gambe incrociate, tenendomi con le mani al
pavimento, e guardavo le stelle mentre aspettavo che il mio Piccolo
Principe arrivasse. Non si fece attendere a lungo. Sentii dei passi
avvicinarsi e mi voltai verso l’entrata della Torre. Draco
stava entrando, mani in tasca e sguardo cupo. Era bellissimo, come
sempre. I raggi della luna si riflettevano sui suoi capelli creando
tanti riflessi argentati, mentre la sua pelle diafana sembrava ancora
più chiara. Mi sorrise. Era un sorriso stanco, triste,
avvilito. Mi alzai in piedi e gli corsi incontro. Gli buttai senza
indugio le braccia al collo e mi strinsi fortissimo a lui. Avevo paura
di quello che stava per dirmi, e con tutta me stessa stavo pregando che
fosse qualcos’altro. Qualunque altra cosa. Ma non quello che
sospettavo. Sì scostò appena da me per abbassare
un po’ il viso e baciarmi. Il suo bacio fu dolce, ma con una
nota di amarezza. Io ricambiai con tenerezza, accarezzandogli piano il
viso. Avevo sempre più paura. Quando si staccò i
suoi occhi mi guardarono afflitti.
“Oggi mi ha scritto mio padre…mi ha scritto quello
che più temevo” cominciò passando con
delicatezza una mano fra i miei capelli. I deglutii terrorizzata.
“Vuole che questa settimana lasci la scuola e diventi un
Mangiamorte” continuò con tono amaro e pieno di
dolore. Io sentii un nodo alla gola che quasi rischiava di soffocarmi.
“E…tu?” riuscii a chiedere in un soffio.
Sorrise di nuovo. Questa volta era un bel sorriso. Pieno di speranza.
“Ho chiesto aiuto Hermione. Ho chiesto aiuto
all’unica persona che poteva aiutarmi. Io non volevo farmi
rovinare la vita. E grazie a te, l’ho capito. Ho capito che
c’è qualcosa per cui vale la pena lottare. Per cui
vale la pena vivere” rispose lanciandomi uno sguardo pieno di
amore. Io non riuscii a fare a meno di sorridere. Amavo quel ragazzo
alla follia. Sì. Hermione Jane Granger amava alla follia
Draco Lucius Malfoy.
“Ho chiesto a Silente se poteva darmi una mano. E
lui…lui mi ha salvato” mi spiegò senza
smettere di accarezzarmi dolcemente, come se fossi la cosa
più preziosa che avesse. Io mi sentii travolgere da una
nuova ondata di speranza, ma in realtà era illusione.
“Mi nasconderà. Mi nasconderà dove
nessuno potrà trovarmi, e quando tutto sarà
finito, potrò tornare da te” continuò
mentre il suo sguardo si faceva nuovamente cupo.
“Co…cosa?!” bofonchiai mentre una fitta
di dolore mi trafiggeva il petto, e tutte le mie speranze
s’infrangevano. Mi sentivo come se avessi rotto il mio vaso
di cristallo preferito. Triste, mentre tutte le schegge mi
s’infilzavano nella pelle. Lui sospirò dolorante.
“Domani scappo Hermione. Non c’è altra
soluzione. Se voglio continuare a vivere, devo andarmene di qui il
prima possibile, nel posto più lontano e impensabile del
mondo. Non devono trovarmi. Silente mi manderà via con un
Auror, e ovviamente finchè qui le cose non si sistemeranno,
non potrò tornare” rispose mentre le parole gli si
spezzavano in gola. Riuscivo a percepire la sua sofferenza, e lui la
mia. Le lacrime cominciarono a sgorgarmi come un fiume in piena dagli
occhi, mi strinsi con una forza che non sapevo di avere al suo petto.
Non volevo lasciarlo andare. Perché lui era il mio Piccolo
Principe, e io non potevo più stare senza di lui. In quel
momento la mia rabbia e il mio dolore avevano raggiunto un livello che
non credevo possibile. Ce l’avevo con il mondo, con quel
mondo che ci voleva dividere, con quella guerra che ci voleva strappare
la vita dal petto. Eravamo vittime innocenti di un crudele scontro che
non era nostro. Ci stavano portando via tutto, l’amore, la
libertà, la speranza per delle cause che non condividevamo e
forse, nemmeno capivamo a pieno. Sentivo che quel momento sarebbe
arrivato. Ma ora che mi ci trovavo davanti, mi sentivo morire. Morire
perché mi stavano portando via l’aria, il sole,
l’acqua. Morire perché mi stavano portando via il
mio Piccolo Principe.
“Non posso vivere senza di te Draco” gli confessai
fra i singhiozzi. Lui mi cullava dolcemente.
“Tu sarai la speranza che mi aiuterà ad andare
avanti. Voglio tornare quando tutto sarà finito, voglio
tornare per riavere tutto quello che ci stanno togliendo. Voglio
tornare per riavere la mia Volpe” disse cercando di
tranquillizzarmi, ma io non riuscivo a smettere di piangere.
“Ci potrebbero volere anni!Io ho bisogno di te!”
continuai a sfogarmi come una bambina. Lui non smetteva di cullarmi.
“Lo faccio per questo…perché non posso
morire. Devo vivere per te. E tu…tu dovrai
aspettarmi” ribattè facendo un grande sospiro.
Anche lui stava piangendo.
“Mi mancherai come l’aria…”
dissi quando finalmente avevo smesso di singhiozzare. Lui mi
alzò il mento e mi sorrise.
“Quando ti mancherò, basterà che tu
alzi gli occhi verso il cielo. Pensami come il Piccolo Principe, in una
stella troppo piccola perché tu possa vederla. Allora, tutte
le stelle ti sembreranno le mie…ti ricordi cosa dice il
Piccolo Principe all’aviatore?” fece
improvvisamente più allegro. Io annuii, per poi citare una
frase del libro.
“Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere”
E anche lui si aprì in quella sua risata cristallina e
perfetta che mi sarebbe mancata da morire.
“In realtà sarà proprio come il Piccolo
Principe. Crederai che io sia morto. In realtà
sarò sul mio pianeta aspettando di tornare da te. E tu nel
mentre, aprirai la finestra, e guardarei le stelle, così per
piacere…e quelle stelle di faranno ridere.
Tornerò da te, Hermione, se solo tu mi
aspetterai…”
Io lo baciai con passione e con amore, stringendomi il più
possibile al suo corpo.
“Ti aspetterò Draco…ti
aspetterò perché tu mi hai addomesticata, e sarai
per sempre responsabile di me”
Quella notte, facemmo l’amore sotto le stelle, sotto quelle
stelle che l’indomani sarebbero state il mio unico conforto
alla mancanza del mio Piccolo Principe. La mattina, se ne
andò senza far rumore.
Spazio
dell'Autrice.
Triste,
non è vero? Beh, inevitabile però. Questa storia
è basata sul Piccolo Principe, e doveva andare come il
Piccolo Principe. Domani probabilmente posterò anche
l'epilogo. Lo so che è tantissimo che non posto,
probabilmente vi sarete dimenticati di questa FF, ma per me
è stato molto importante. Spero che chi leggerà
gradirà.
Ringrazio
tutti quelli che in questo tempo hanno recensito. Vi adoro!
Vostra
Alexa.
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Capitolo 34 *** Epilogo ***
Salve!
Mi ci è voluto poco per scrivere l'epilogo, e visto che mi
sentivo particolarmente ispirata, eccomi qui. Mi scuso con il lettori
di Obligation, Judgment or Truth se oggi sarò un pochino in
ritardo sulla tabella di marcia (ci sta che posti stasera).
Prima
che leggiate il mio epilogo, dovete leggere, anche se l'avete
già fatto, l'epilogo del Piccolo Principe. Poi capirete
perchè.
-Ed ora, certo, sono gia' passati sei anni.
Non
ho ancora mai raccontato questa storia.
Gli
amici che mi hanno rivisto erano molto contenti di rivedermi vivo.
Ero
triste, ma dicevo: "E' la stanchezza..."
Ora
mi sono un po' consolato. Cioe'... non del tutto.
Ma
so che e' ritornato nel suo pianeta, perche' al levar del giorno, non
ho ritrovato il suo corpo.
Non
era un corpo molto pesante... E mi piace la notte ascoltare le stelle.
Sono
come cinquecento milioni di sonagli...
Ma
ecco che accade una cosa straordinaria.
Alla
museruola disegnata per il piccolo principe, ho dimenticato di
aggiungere la correggia di cuoio!
Non
avra' mail potuto mettere la museruola alla pecora. Allora mi domando:
"Che
cosa sara' successo sul suo pianeta? Forse la pecora ha mangiato il
fiore..."
Tal
altra mi dico: "Certamente no! Il piccolo principe mette il suo fiore
tutte le notti sotto la sua campana di vetro, e sorveglia bene la sua
pecora..." Allora sono felice.
E
tutte le stelle ridono dolcemente.
Tal
altra ancora mi dico: "Una volta o l'altra si distrae e questo basta!
Ha
dimenticato una sera la campana di vetro, oppure la pecora e' uscita
senza far rumore durante la notte..." Allora i sonagli si cambiano
tutti in lacrime!
E'
tutto un grande mistero!
Per
voi che pure volete bene al piccolo principe, come per me, tutto cambia
nell'universo se in qualche luogo, non si sa dove, una pecora che non
conosciamo ha, si o no, mangiato una rosa.
Guardate
il cielo e domandatevi: la pecora ha mangiato o non ha mangiato il
fiore?
E
vedrete che tutto cambia...
Ma
i grandi non capiranno mai che questo abbia tanta importanza-
XXVII de "Il
Piccolo Principe"
Ed ora, certo sono
già passati sei anni.
“E tu
ancora non sei tornato”
Non ho ancora mai
raccontato questa storia a nessuno. Chi mi avrebbe creduto?
Gli amici che mi
hanno rivista erano molto contenti che tutto per me fosse tornato alla
normalità, che ero tornata la dolce Grifondoro amica dei
Grifondoro. Che il mio mondo avesse ripreso a girare nel verso giusto.
Ero triste,
lacerata dal dolore, ma a chi me lo chiedeva rispondevo con un flebile
sorriso: “E’ la stanchezza”.
Ora, mi sono un
po’ consolata. Cioè…non del tutto.
Ma so che lui
ritornerà, perché me l’ha promesso,
perché io sono la sua speranza, perché il mondo
ha un debito con noi: ci deve ridare il nostro amore, e la nostra vita.
E mi piace, la
notte, ascoltare le stelle. E’ come se tutte le volte
sentissi la sua risata cristallina, che mi dava gioia, ma anche un
po’ di malinconia.
Ma ecco che accadde
una cosa straordinaria!
La guerra
finì. Un giorno finalmente, Harry sfidò Voldemort
faccia a faccia e lo uccise. La festa nel mondo magico fu enorme,
nonostante il lavoro non fosse ancora finito: troppi seguaci di
Voldemort erano ancora in giro e volevano rivendicare la morte del loro
Oscuro Signore. Ma in quei giorni sentivo la speranza crescere a
dismisura, sentivo come se la vita mi stesse rientrando nelle vene.
Come se il mio cuore, finalmente, avesse ricominciato a battere. E
nonostante Draco non fosse ancora tornato, mi sentivo come se fossi ad
un misero passo dal riaverlo, e dal poter finalmente essere felice.
Insieme a lui.
E’ tutto
un gran mistero!
Per voi che pure
avete capito Draco, come me, tutto cambia nell’universo se,
da qualche parte, nessuno sa dove, avete un Piccolo Principe che vi ama
e che sta aspettando di tornare da voi.
Guardate il cielo e
domandatevi: il mio Piccolo Principe sta per tornare o no?
E vedrete come
tutto cambia…
Ma chi non ha un
Piccolo Principe non capirà mai quanto questo abbia tanta
importanza.
Wow.
Ho realizzato il sogno di una vita: finire di scrivere una Long-Fic. E'
una bella sensazione. Spero che vi sia piaciuta, nonostante tutti gli
inconvenienti. Finisce in una maniera triste, lo so, ma ci tenevo che
fosse così. Se proprio non vi va giù, beh ho
qualcosa che potrebbe consolarvi.
Antoine
de SaintExupery, prima che purtroppo morisse in guerra, stava scrivendo
il continuo del Piccolo Principe.
Chi
ha orecchie per intendere, intenda. ^_^
Ora
devo andare che se non aggiorno "Obligation, Judgment or Truth?" mi
uccidono xD
Che
dire, ringrazio di cuore TUTTI! Tutti quelli che in questi anni (wow
è solenne da dire, ma è così) mi hanno
seguita, recensita, letta, o semplicemente hanno dato un'occhiata.
Grazie a chi l'ha messo fra i preferiti o semplicemente chi si ricordava
di questa storia. Vi ho amato. E probabilmente sarà grazie a
voi se si realizzerà il mio sogno di diventare scrittrice.
Vi devo più di quanto voi possiate mai immaginare.
GRAZIE!
Vostra
Alexa.
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