Sousei no Aquarion: Origins

di Solar_Wings
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO: Affetti perduti ***
Capitolo 2: *** Capitolo I: Ricordi terribili ***
Capitolo 3: *** Capitolo II: Il Progetto Proteus ***
Capitolo 4: *** Capitolo III: Il primo combattimento ***
Capitolo 5: *** Capitolo IV: Il misterioso combattente ***
Capitolo 6: *** Capitolo V: Una difficile battaglia ***
Capitolo 7: *** Capitolo VI: Il potere di Eris ***
Capitolo 8: *** Capitolo VII: Il destino di Eris ***



Capitolo 1
*** PROLOGO: Affetti perduti ***



Anno 11 dell’era dell’Alta Genesi.

Una figura alta e vestita di nero camminava per i viali del cimitero dei membri della Deava, morti da eroi durante lo scontro con gli angeli delle tenebre.
Le foglie secche scricchiolavano sotto i suoi piedi, mentre il freddo vento invernale faceva cadere le poche foglie ingiallite rimaste sugli alberi.
L’uomo sentiva che il suo cuore era come quel luogo, vuoto e desolato. Per 12000 anni aveva camminato su quella terra da solo, non riuscendo mai davvero ad affezionarsi a qualcuno.
L’uomo si fermò di fronte alla statua posta al centro del cimitero, dedicata agli eroi Apollo e Sirius, che pochi mesi prima avevano compiuto il sacrificio supremo per salvare il pianeta dalla distruzione. Pensò che lui aveva solo stimato quei ragazzi, non si era mai affezionato davvero a loro.
Spostò i suoi capelli castani spinti dal vento davanti al suo occhio segnato da una grande cicatrice e si diresse verso un boschetto oltre al cimitero.

Una donna dai capelli biondo scuro che per lungo tempo aveva lavorato alla Daeva come scienziata, vide scomparire l’uomo che forse amava in un piccolo boschetto e lo seguì, cercando di non farsi vedere.
Si nascose dietro ad un albero quando vide l’uomo fermarsi in una radura dove sorgevano tre tombe all’ombra delle rovine di una chiesa.
Quando lo vide chinarsi ed appoggiare tre fiori su ciascuna tomba e lesse per la prima la tristezza nei suoi occhi, si allontanò senza disturbarlo.

Fudo rimase fermo per un pò ad osservare le tombe vuote delle tre persone che aveva davvero amato nella sua vita, poi decise di raggiungere Sophia all’ingresso, essendosi accorto che lo aveva seguito fin dalla base.

Appena lo vide arrivare Sophia si accorse subito che Fudo sapeva che era lì, dunque evitò i saluti e le spiegazioni ed arrivò subito al sodo.
“Un giorno” iniziò “Lei mi chiese se avevo mai rivelato i miei sentimenti a qualcuno. Lei lo ha mai fatto, Comandante Fudo?”
Fudo non le rispose e si voltò ad osservare un uomo in camice bianco che si dirigeva verso il boschetto con le tombe, ma passando da un’altro lato.
L’uomo non si accorse di loro, ma Sophia fu sorpresa quando riconobbe il comandante Jerome con un mazzo di fiori in mano ed un volto molto triste.
“Le Vector Machine trovate nelle rovine di Alisia erano macchine antiche” disse improvvisamente Fudo richiamando l’attenzione di Sophia “Lei sa perchè, invece, quelle usate contro gli angeli delle tenebre erano così tecnologiche?”
“No” rispose lei sinceramente.
“Lo immaginavo” disse Fudo con uno sguardo compiaciuto lanciando un ultima occhiata al boschetto, poi continuò “Ebbe tutto inizio.... col Progetto Proteus

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Capitolo 2
*** Capitolo I: Ricordi terribili ***



Anno 10 dell’Alta Genesi

Tra le rovine di ciò che un tempo era una grande città, l’unico suono udibile era il suono di un vecchio videoregistratore e di una tv sgangherata che trasmetteva un vecchio film registrato, guardato da due fratelli seduti su un divano di una vecchia casa diroccata nella quale si erano accampati
La sorella, dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri, si alzò ed andò in un’altra stanza, lasciando solo il fratello.
D’improvviso il film s’interruppe e comparve la scritta "Edizione Speciale – Un’altro avvistamento degli angeli", poi fu inquadrato un giornalista vestito di nero, che annunciò che un’altra città nel nord era stata assalita dai cosiddetti angeli, poi passò la parola ad un eminente scienziato.
Quando fu inquadrato, l’uomo presentò la sua teoria secondo la quale gli angeli erano solo il frutto delle invenzioni di una setta religiosa, che li usava per coprire i propri attentati.
Gli occhi azzurri del ragazzo vennero attraversati da un fulmine di rabbia, si alzò, prese un detrito da un angolo della casa e lo lanciò sul televisore, distruggendolo.
Provava un odio incredibile per quell’uomo, che parlava così tranquillamente di una cosa così terribile. 10 anni prima, nell’anno 0 dell’alta genesi, degli esseri chiamati angeli fecero la loro discesa sulla terra, già decimata dalla grande catastrofe e cominciarono a distruggere case e città.
A quell’epoca lui aveva 5 anni e la sorella solo 3 e vivevano tranquilli in un piccolo paesino chiamato Asgard, situati nelle fredde zone artiche del nord. Un giorno lo vide: il primo angelo, che appariva come un essere umano normale, senza ali, che evocò un enorme essere umanoide bianco che emise una potente aura che sciolse i ghiacci del nord. Fu quello l’inizio della grande catastrofe che distrusse il mondo. Se solo quell’uomo avesse capito il dramma di due bambini sopravvissuti alla catastrofe per miracolo, ma rimasti soli al mondo così giovani.
"Seyfert!!!" una voce femminile richiamò la sua attenzione e lui si voltò spostando i lunghi capelli color argento dal volto
"Cosa ti salta in testa? Gen ha faticato a trovare quella TV è tu l’hai già distrutta". "Scusa Shirley" rispose "ho avuto un attacco d’ira.. A proposito, che fine ha fatto Gen? è uscito qualche ora fa e non è ancora qui"
Gen Fudo. Quell’uomo era come un padre per Seyfert e Shirley. Fu lui a trovarli semi morti dopo la catastrofe e si prese cura di loro, allevandoli come propri figli
Secondo Seyfert, Fudo è una persona buona, anche se un pò strana, che ogni tanto salta fuori con qualche strana frase filosofica di cui non capisce il senso. La più "gettonata" è: "Ricordate sempre che ciò che vi rende uomini, i vostri sogni, sono sull’altro lato della luna. Credete e combattete per essi, solo così sarete veri uomini".

Qualche ora dopo Shirley si addormentò sul divano, mentre Seyfert andò in cerca di cibo per la cena.
Se qualcuno li avesse visti insieme non avrebbe mai capito che erano fratelli.
Seyfert era un alto ragazzo quindicenne dagli occhi azzurri e dai curiosi capelli color argento, mutati così a causa delle radiazioni delle armi atomiche usate all’inizio contro gli angeli
Solitamente piuttosto taciturno e tranquillo, nasconde una grande forza dentro di se, forza che non pensa due volte ad usare per proteggere la sorella ed i suoi pochi amici. E’ molto abile con il corpo a corpo ma se la cava di più con la spada, usando uno stile che ha imparato nei lunghi anni di viaggi in luoghi pericolosi.
Al contrario la sorella è una ragazza allegra e spensierata, che socializza facilmente con tutti ed è sempre disposta a prendersi cura degli altri.
La caratteristica unica di questa giovane ragazza bionda tredicenne è che dispone di poteri curativi, ereditati probabilmente dalle radiazioni

Il tramonto era sceso e Seyfert stava tornando verso casa con in mano qualche provvista trovata in un vecchio emporio abbandonato da poco, quando si trovò di fronte Fudo, il suo padre adottivo.
Prima che Seyfert dicesse qualcosa, l’uomo lo anticipò con una domanda a bruciapelo che colse Seyfert di sorpresa "Tu vuoi vendicarti degli Angeli delle Tenebre?"
"Certo" rispose lui.
"Tu e tua sorella avete dei grandi poteri e quindi potete fare parte di un progetto nato per sconfiggere gli Angeli: ti interessa?"
Seyfert si fermò ad osservare la sorella, che era uscita dalla casa ed aveva sentito tutto e lesse nei suoi occhi un segno di conferma.
"Certo Fudo, dimmi dove e quando".
"Benissimo. Ora, grazie a voi, il progetto Proteus può avere inizio".

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Capitolo 3
*** Capitolo II: Il Progetto Proteus ***



Erano già passate due settimane da quando Fudo aveva proposto ai due fratelli di trasferirsi alla base delle Nuove Nazioni Unite per partecipare al Progetto Proteus ed erano state due settimane piene di sorprese:
Aveva scoperto con sorpresa che Fudo era il capo del progetto e che il suo vice altri che non era Jean-Jerome, suo fratello maggiore, che dopo la catastrofe era stato adottato da una ricca famiglia.
Da quello che Fudo gli disse, lo scopo del progetto era di sfruttare dei veicoli chiamati Proteus Machines ( o Proto Machines ), creati basandosi sul modello di alcuni vecchi ed inutilizzabili veicoli trovati sul fondo del mare, per creare un robot meccanico di nome Aquarion, l’ultima arma dell’umanità.
Solo delle persone con capacità speciali chiamate Element potevano attivare le Proto Machines ed avviare il processo di fusione dell’Aquarion.
Per ora ne erano state individuati solo tre: Seyfert, Shirley ed una misteriosa terza persona.
Nessuno fu più sorpreso dei due fratelli quando scoprirono che il terzo Element era la loro amica Eris.
Eris era una giovane ragazza castana dagli occhi verde acqua della stessa età di Seyfert, che viveva nella città dove i due si erano trasferiti da circa un anno.
Eris era una ragazza dolce e simpatica che si guadagnava da vivere vendendo fiori e frutti che coltivava nel suo giardino. Era molto amica dei due fratelli e Shirley sospettava che tra lei e Seyfert ci fosse qualcosa di più di una semplice amicizia, ma questo non lo aveva detto a nessuno.

L’inizio non era stato semplice: le macchine avevano bisogno di essere calibrate secondo le abilità degli element e l’adattamento ai sistemi di guida era molto duro, ma questo non era il vero problema.
Gli attacchi degli Angeli delle Tenebre erano diventati più frequenti ed ora, oltre ai guerrieri distruttori, erano apparse anche delle bestie mietitrici che assorbivano gli esseri umani per assorbire il loro prana ed alimentare gli angeli.
Secondo quanto raccolto dallo staff del progetto, gli angeli erano divisi in due gruppi: Gli angeli delle tenebre di Atlandia e gli angeli guerrieri di ADAM.
Mentre i primi assorbivano gli umani attraverso soldati Cherubim e bestie mietitrici, i secondi attaccavano le città solo per il gusto nella distruzione.

Le giornate passavano rapide per i tre element, tra duri allenamenti e sessioni di volo, ma la loro vita sarebbe cambiata quando alla base fu ricevuto un S.O.S. da una zona molto vicina...

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Capitolo 4
*** Capitolo III: Il primo combattimento ***



Gli allarmi risuonarono in tutto il centro Proteus e gli element furono richiamati nella sala di controllo.
Il primo a parlare fu il vice-comandante Jerome "Sono stati individuati dei soldati Cherubim in una nostra base non molto distante da qui. Si stanno avvicinando troppo al nostro QG e lo scudo energetico non è ancora pronto. C’è poco da fare: dovete entrare in azione"
"Sissignore" risposero in coro i tre element
"Attaccatelo con le Machines singolarmente, è ancora troppo presto per la fusione. Questa è la vostra prima missione, buona fortuna!" aggiunse Jerome.
"Si" dissero i tre entrando nei tubi che collegavano la sala comandi alle Vector Machines
"Proto Vector I pronto a partire" disse Seyfert
"Proto Vector II tutto positivo" aggiunse Shirley
"Proto Vector I II pronto! Andiamo" confermò Eris
"Proto Machines, partenza!"
I retromotori delle navi si accesero rombando, portando le navi nell’atmosfera in pochi minuti.
"Attacchiamoli dall’alto, non si aspetteranno un colpo così" suggerì Eris.
"Statemi dietro!" disse Seyfert lanciandosi in picchiata, seguito dagli altri ed aprendo il fuoco.
I due Cherubim erano intenti a cercare degli esseri umani e non si accorsero dell’assalto.
La testa del primo Cherubim esplose in una manciata di frammenti, mentre il secondo riuscì ad evitare all’ultimo secondo il colpo, rimanendo però gravemente danneggiato ad un braccio. I tre Vector arrivarono al suolo e si divisero, attaccando il nemico da varie direzioni e distruggendolo.
"Tutto qui?" chiese stupito Seyfert.
"State in guardia" li avvertirono dalla base "Triplice reazione Quantum-Dimensionale nei pressi. Ne stanno arrivando altri"
Dei cerchi color arcobaleno apparirono e da essi fuoriuscirono altri tre Cherubim, armati di aste.
I tre Vector si dispersero e cercarono di evitare gli attacchi e dopo un pò abbatterono due nemici, ma il terzo era più resistente.
D’improvviso il Cherubim fu diviso a metà ed esplose.
Nessuno capì cosa era successo, ma non ebbero molto tempo per pensarci: di fronte a loro si materializzò un Keith, un angelo delle tenebre guerriero di ADAM.
Il nuovo arrivato era simile ai Cherubim, ma era grigio, con un cerchio sulla testa e tre occhi ed era armato con un enorme asta rossa.
Le Vector provarono ad attaccarlo, ma l’essere roteò velocemente l’asta, deviando i colpi, che abbatterono il Vector II.
"Shirley!!!" urlò Seyfert mentre un altro colpo abbatteva il Vector III.
"Dannazione è troppo forte, che facciamo Jerome?" chiese agitato Seyfert
"Non lo so, stati attenti e..."
"No" disse Fudo facendo la sua comparsa "Seyfert, Shirley, so che ne siete capaci. E’ il momento di eseguire la fusione"
"Ma comandante, è troppo.." tentò di dire Jerome ma Fudo lo zittì "Loro sono pronti, avanti risvegliati, Aquarion"
"Ok. Shirley, Eris, siete pronte?" chiese Seyfert rivolgendosi alle sue compagne.
"Certo!" risposero loro posizionandosi nella formazione triangolare per la fusione.
"Forza, andiamo. Concentrazione!" iniziò Eris
"Fusione"
"GO, AQUARION!!!" urlò Seyfert , mente le tre macchine color bianco splendente cominciarono ad aprirsi e modificarsi e preparandosi ad unirsi.
"AHHHHH, COS’E’ QUESTA SENSAZIONE" urlo Eris
"E’ FANTASTICA" proseguì Shirley
"CHE ENERGIA INCREDIBILE!" urlo infine Seyfert mentre le tre macchine si fusero nell’enorme robot Proto Aquarion.
"Stato delle aure emotive degli element nella norma" disse un operatore.
"Incredibile, ci sono riusciti al primo tentativo" commentò Jerome "Te l’avevo detto, quei ragazzi sono speciali" gli disse Fudo

All’interno della splendente armatura bianca del Proto Aquarion, Seyfert si trovò nella posizione centrale, affiancato dagli spiriti delle sue compagne.
"Ci siamo riusciti" disse Shirley
"Già, andiamo" disse Seyfert prendendo i comandi.
Il Proto Aquarion estrasse la sua spada dalla schiena e si apprestò ad attaccare il Keith, ma l’avversario bloccò il colpo con la sua asta.
Il combattimento durò parecchio: la difesa del mostro era alta e gli attacchi rapidi del Proto Aquarion non sortivano alcun effetto.
"Così non va" disse Eris "Passami la posizione di testa"
"OK, Vector Change attivo" disse Seyfert mentre scambiava il posto con Eris attraverso una colonna di luce.
"Bene" disse lei una volta arrivata nella posizione centrale "Vediamo come te la cavi con la mia magia... MEGA FLARE"
Un potente raggio infuocato partì dalle mani dell’Aquarion.
Il Keith tentò di pararlo e ci riuscì, ma la sua asta rimase danneggiata.
"Seyfert, prendi la mia energia" disse Shirley prendendo la posizione di testa.
L’Aquarion fu avvolto da un aura splendente e gli comparve una seconda spada nell’altra mano.
"Ora tocca a te" disse Shirley lasciando il posto al fratello
"Bene" disse Seyfert "Prendi questo! Attacco combinato della magica spada bianca FALCE LUNARE SPLENDENTE!"
L’Aquarion mosse la sua spada, creando un raggio energetico a forma di mezzaluna che distrusse l’asta e fece esplodere il Keith..
"Incredibile!" commentò Jerome
"Ben fatto" aggiunse Fudo.

Il Proto Aquarion si ridivise nelle tre Proto Machines e si allontanarono, ma a Shirley parve di vedere una figura vestita di nero su un grattacielo vicino al luogo dello scontro.

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Capitolo 5
*** Capitolo IV: Il misterioso combattente ***



Erano passati quasi due mesi dal primo scontro del Proto Aquarion. L’abilità di guida degli element stava crescendo, e con essa la potenza del Proto Aquarion, che ora abbatteva con molta semplicità i keith, le loro forme evolute come gli Ignis o i Magnus ed addirittura le bestie mietitrici degli angeli delle tenebre.
Anche i rapporti tra gli element erano divenuti più stretti: Jerome e Seyfert si erano riappacificati e Eris aveva scoperto di essere innamorata di Seyfert e secondo Shirley il sentimento era ricambiato, anche se il fratello non aveva detto nulla.
Ma c’era ancora qualcosa di strano. Qualche giorno dopo il primo scontro, durante un altra battaglia, Shirley aveva rivisto l’uomo vestito in nero, ed ancora e ancora. Ogni volta che l’Aquarion era in battaglia, lui era lì.
Una volta Shirley notò bene una spada al suo fianco e si ricordò di un ragazzo vestito di nero dai capelli argentati che l’aveva salvata da dei banditi un anno prima. All’epoca era semisvenuta e malata e pensò che il ragazzo fosse Seyfert e perciò non gli disse niente, ma ora era certa che quel ragazzo fosse lo stesso che osserva i loro combattimenti.
Pensò che forse era meglio tenere questi pensieri per se e non disse nulla al fratello, nè a nessun’altro.

Il giorno seguente un nuovo tipo di nemico di nome Gorre fece la sua comparsa e gli element furono mandati in azione.
Il mostro era più tosto del previsto: era composto da due entità che condividevano un solo punto debole e quando una era colpita il punto veniva trasportato nell’altra.
Tentare di attaccarli contemporaneamente era impossibile perchè le due entità potevano teletrasportarsi all’istante dunque lo scontro volgeva a sfavore del Proto Aquarion.
"Che facciamo" urlò Shirley mentre evitava un’altro colpo
"Non possiamo farcela, è immortale!" realizzò Eris.
"Dannazione, dobbiamo fare qualcosa!, Jerome, qualche idea?" chiese Seyfert alla base
"No, dannazione non so che fare, che facciamo comandante?" domandò Jerome, ma Fudo era intento ad osservare qualcosa sullo schermo, qualcosa che nessun’altro vedeva.
Shirley notò con la cosa dell’occhio un bagliore e si voltò istintivamente verso di esso. Realizzò subito che il riflesso era provocato dal sole che si rifletteva sulla spada dell’uomo vestito di nero.
Shirley lo osservò dritto nei suoi occhi color verde acqua e vi lesse qualcosa.
"Seyfert, attacca quello laggiù" urlò Shirley indicando il nemico più lontano.
"Cosa?" tentò di replicare lui ma Shirley gli dessi di crederle.
Seyfert si fidava ciecamente della sorella ed attaccò direttamente il secondo mostro.
Nello stesso istante l’uomo sul tetto si tolse il lungo mantello rivelando dei lunghi capelli argentati, più scuri di quelli di Seyfert e si lanciò all’assalto estraendo la spada.
Shirley notò con la coda dell’occhio che il ragazzo aveva distrutto il mostro con un solo colpo e realizzò che lui distrusse l’ultimo Cherubim quel giorno.
Nello stesso istante in cui il primo mostro si ritrovava diviso a metà, il secondo Gorre veniva perforato dall’attacco speciale dell’Aquarion che finalmente colpiva il bersaglio.
Entrambi i mostri esplosero insieme e la battaglia fu vinta.
Le tre macchine atterrarono vicino all’uomo, che aveva rindossato il suo soprabito nero, e gli si avvicinarono.
"Ehi, grazie amico!" disse Seyfert avvicinandosi all’uomo
"Te ne siamo grati" aggiunse Eris, ma l’uomo la ignorò e guardò Shirley.
"Tu sei quella persona che mi ha salvato tanto tempo fa, vero?" gli chiese Shirley "E ci sei sempre stato vicino durante questi mesi vero?"
"Di cosa parli, lo conosci?" chiese Seyfert
"Il mio nome è Zephir" disse lui "La mia missione è eliminare gli Angeli"

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Capitolo 6
*** Capitolo V: Una difficile battaglia ***



“ I Keith, gli Ignis, I Magnus e persino i Gorre hanno fallito mio signore, cosa facciamo?”
“Johannes sta raccogliendo il prana necessario per risvegliare altri della nostra razza. Quando gli antichi abitanti di Atlandia saranno tutti svegli, il nostro compito qui sarà finito, ma per ora dobbiamo impedire all’Aquarion di potenziarsi troppo”
“Intendete dire che devo scendere in campo io?”
“Certamente, hai qualche problema con ciò?”
“No, ma mi sembra incredibile che per abbattere tre stupidi umani debba scendere in campo io, il grande Jadak, che vergogna”
“In effetti li abbiamo sottovalutati”
“E come procede l’altro nostro piano?”
“Alla perfezione. Se tu fallirai Jadak, giocheremo la nostra carta speciale, ma immagino che tu non possa essere sconfitto”
“Assolutamente no, mio signore. Gli esseri umani sono deboli e se togli loro la luce che chiamano speranza sono perduti. L’Aquarion non li salverà”
“Vai e non fallire. Conto su di te Jadak”

L’arrivo di Zephir era stato di grande aiuto per il progetto Proteus. Nonostante fosse solo diciassettenne, il ragazzo aveva un’incredibile conoscenza sugli Angeli delle tenebre e le sue abilità di combattimento erano ben oltre quelle degli umani normali.
Inoltre aveva tutte le caratteristiche necessarie per divenire un element è già più volte aveva pilotato delle Proto Machines.
Solitamente era un tipo taciturno, ma sembrava amasse molto affrontare Seyfert a duello, in duelli all’arma bianca molto duri. Sembrava ci fosse qualche sorta di rivalità tra loro, forse perchè Seyfert sentiva che sua sorella provava qualcosa per quel ragazzo.
Non era geloso, però voleva essere sicuro che sua sorella amasse un persona meritevole.
Un giorno gli allarmi risuonarono mentre i due combattevano nel cortile, osservati dai dolci occhi di Shirley.
I tre element partirono subito, mentre Zephir rimase alla base.
Quando sullo schermo apparve il nuovo nemico, lui bisbigliò la parola Jadak e Fudo lo osservo con sospetto.

Il piccolo essere seduto su una specie di trono volante osservò le tre macchine nemiche fondersi nel Proto Aquarion e le analizzò, poi passò a sondare la zona circondante. I suoi occhi si fermarono verso una zona di terra apparentemente vuota ed alzò la mano verso di essa.

“Che sta facendo?” chiese Eris.
“Non mi importa, attacchiamo” disse Seyfert, ma qualcosa attaccò dalle loro spalle.
Un lampo rosso sfrecciò accanto al Proto Aquarion, seguito da uno blu ed uno verde.
“Cosa?” esclamò Seyfert quando realizzò che quelle di fronte a loro erano le Vector Machines ritrovate sul fondo del mare.
“Che succede Jerome, chi le guida?” chiese Seyfert al fratello.
“Non lo so, non dovrebbe esserci nessuno ai comandi, anzi non dovrebbero nemmeno poter volare” rispose lui agitato.
“La mente di quel mostro è forte, riesce a pilotare da solo tre Machines col pensiero” commentò Fudo.
“Non solo, guardate” aggiunse Zephir.

Le tre vector si fusero nell’Aqaurion Mars e attaccarono il Proto Aquarion.
Seyfert estrasse la sua spada ed i due mech si affrontarono sotto gli occhi del misterioso Jadak.
“No, dobbiamo fermarli, non possiamo perdere l’Aquarion originale” urlò Jerome
“Si ma non possiamo nemmeno perdere i nostri element” aggiunse Fudo
“Lo so, ma che facciamo? cosa ne pensi Ze... Ma dove è finito?”

Zephir uscì dalla base e rimase ad osservare lo scontro da una distanza ravvicinata.

Il duello andava avanti da molto e le energie degli element stavano diminuendo, mentre quelle dell’Aquarion Mars sembravano illimitate. I colpi del Proto Aquarion perdevano man mano forza e anche la sua agilità ne risentiva.
Un ennesima spadata del Mars fece barcollare il Proto, che perse l’equilibrio e scoprì il fianco al nemico. Il Mars ne approfittò e lo colpì andando molto vicino a colpire Shirley.
Shirley urlò di paura e la fusione si sciolse. Il Mars si preparò a colpire la Proto Machine di Shirley ma qualcosa lo fermò.

Quando Zephir realizzò che Shirley era davvero in pericolo, dimenticò i suoi compiti ed urlò con tutto il fiato che aveva “Ora Basta!”
Il suo corpo fu avvolto da una fitta aura nera e si trasportò all’interno dell’Aquarion Mars. Non appena toccò i comandi, la sua aura si trasferì all’intera macchina e ruppe il controllo mentale di Jadak
Le tre Vector Machines caddero a terra completamente immobili e Zephir svenne.
“Maledetto, la pagherai” urlò Jadak. “Prendi questo!”
Il trono di Jadax si ruppe e dalla parte inferiore mancante del suo corpo uscirono centinaia di tentacoli color violaceo, simili a rami secchi, che attaccarono il Vector in cui si trovava Zephir.
“Fermo” gli impartì Shirley, mentre ricomponeva con i suoi compagni il Proto Aquarion.
“Ora morirete” rispose il mostro concentrandosi sul Proto Aquarion
“Non credo propio, vai Shirley” urlò Seyfert incoraggiando la sorella.
“Si, FRECCIA DELLA BALESTRA DEL CUORE!” urlò la ragazza scoccando la freccia spendente dalla luminosa balestra comparsa sul braccio dell’Aquarion.
Il colpo volò dritto verso il corpo centrale del nemico, ma quello riuscì tranquillamente a bloccarlo.
“Tutto qui quello che sapete fare?” disse rispedendo la freccia al mittente con una velocità incredibile.
Gli element non poterono fare nulla per evitarla e la freccia staccò di netto la parte dell’Aquarion corrispondente alla Proto Machine di Shirley, bloccandola contro il muro di roccia poco distante.
“SHIRLEY!!” urlò Seyfert riassumendo la forma astronave “Muori, maledetto”
La Proto Machine di Seyfert si lanciò all’impazzata verso il nemico sparando a tutto spiano, ma nessun colpo produsse il minimo effetto.
“Tocca a me. Luce Solare!!!” Jadak emise una luce spaventosa, pari a quella del sole, che accecò completamente Seyfert.
“E ora...” disse scagliando un potente raggio che abbattè il secondo veicolo, che cadde al suolo fumando.
“ah, ah, ah, ah nessuno può fermarmi, NESSUNO!!”

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Capitolo 7
*** Capitolo VI: Il potere di Eris ***



Jadak rideva trionfante mentre Eris era paralizzata dalla paura: era l’unica rimasta e non poteva nulla contro il nemico
“Non arrenderti” le disse nel pensiero Seyfert “So che puoi farcela”.
Eris si voltò ad osservare verso la Machine di Seyfert e anche Shirley la incoraggiò “Lui ha ragione, contiamo su di te. Fagliela vedere!”
“Ahhhh... che fastidiosi sarà meglio zittirli per sempre” disse Jadak lanciando dei raggi che catturarono Shirley e Seyfert e li fusero nel suo corpo.
“Se mi attaccherai, loro moriranno, dunque stai ferma e fatti distruggere. Ti prometto che i tuoi amici ti raggiungeranno presto.
Il mostrò colpì la Machine di Eris che cadde a terra.
“Ora muori!”
“Nooooo” urlò Eris preparandosi a subire il colpo finale, ma vide lo spirito di Seyfert affiancarsi a lei “Vai Eris, io credo in te, non puoi arrenderti”.
Le sue mani si sovrapposero a quelle di Eris sul sistema di controllo e le diede coraggio, prima di sparire
“Già, non possiamo arrenderci, non può finire così” disse Eris aprendo gli occhi mentre il mostro si avvicinava.
Improvvisamente un bagliore incredibile fu emesso dal suo corpo e si diffuse attorno a tutta la Proto Machine, che cominciò a volare in automatico. Improvvisamente l’aura si collegò con dei lampi di luce alle altre due Proto Machines che presero il volo in modo autonomo.
“Che diavolo sta succedendo?” chiese Jerome spaventato mentre gli allarmi della base risuonavano ad oltranza.
“C’è una reazione incredibile nella terza aura di Eris. E’ almeno 4 volte più grande del normale”disse Fudo.
“Vuole dire che riesce a controllare da sola tre Proto Machines?” Jerome pareva sconvolto
“Guardi meglio”
Jerome si voltò verso lo schermo e vide qualcosa di incredibile: le Proto Machines non solo si erano sollevate, ma avevano assunto la posizione per la fusione
“Chi è quella ragazza?” si chiese Jerome, e non fu il solo: un paio di inespressivi occhi arancioni osservavano il tutto attraverso un vetro magico e si chiedevano la stessa cosa.
“Si stanno fondendo” realizzò Jerome.
“Incredibile” aggiunse Fudo, abbastanza sorpreso.
Le tre macchine si fusero nel Proto Aquarion, solo che ai comandi c’era solo Eris.
Dalla macchina partirono dei raggi, che liberarono Seyfert e Shirley e li riportarono al sicuro a terra.
Shirley era svenuta ma Seyfert era ancora semi-cosciente ed assistette al combattimento.
“Pensi di potermi fermare stupido essere umano?” urlò Jadak “Assaggia la mia luce solare!”
Con questo il mostro libero un enorme radiazione di luce che si diffuse in tutte le direzioni, investendo anche l’Aquarion.
Fu allora che Seyfert le vide: al centro dell’Aquarion, dove c’era la cabina di pilotaggio: due luci, due... ali.
Poi avvenne qualcosa di incredibile: l’Aquarion emanò una luce spaventosa, più intensa di quella di Jadak, spaventosamente accecante.
Nonostante fosse semi-accecato, Seyfert vide chiaramente delle enormi ali bianche piumate apparire sulla schiena del Proto Aquarion. Con queste l’Aquarion utilizzò uno spaventoso raggio che spazzò via Jadak senza troppi problemi.
Quando il mostro fu annientato, entrambe le luci si spensero e le ali sparirono così come erano apparse.
Seyfert non riuscì a capire se era stato un sogno o un’illusione, ma ora l’unica cosa che gli premeva era di controllare le condizioni di salute di Eris, dato che la fusione si era disciolta e le Proto Machines giacevano ferme a terra.

Lo specchio magico s’infranse quando l’ira dell’uomo dagli occhi arancioni si abbattè su di esso.
“Incredibile” disse uno strano essere avvolto in catene e vesti nere “Non avrei mai pensato che ci fosse ancora un angelo della luce. Questo è davvero terribile che facciamo?”
“Cerchiamo di mantenere la calma” disse l’uomo dagli occhi arancio “Johannes, tu continua a cercare il prana, ma trasferiscilo a me, devo rendere invincibile l'ADAM"
“Pensi che basti a fermare un angelo della luce?”
“Non c’è problema. Ho un asso nella manica. Da domani quella ragazza non sarà più un problema per noi”
“Intendi dire...pensi di poterti fidare ancora?”
“Certo, lui è con me”
“Mhhhh...ma se elimini l’angelo della luce, cosa ti importa di potenziare l’ADAM? Con la sua forza attuale può già abbattere il Proto Aquarion tranquillamente, inoltre senza la ragazza loro resteranno in due e non potranno fondersi”
“Quel ragazzo nasconde qualcosa. Temo che possa divenire un serio problema, voglio essere sicuro di poterlo fermare”

Eris aprì gli occhi e si trovò immersa nell’oscurità, poi vide una piccola luce e mise a fuoco.
Era notte e si trovava sul letto dell’ospedale della base. La piccola luce veniva dal comodino.
Eris vide Seyfert addormentato sulla sedia accanto al suo letto e gli strinse la mano dicendogli “Grazie”
Sul volto di Seyfert apparve un sorriso ed Eris si sentì contenta e si riaddormentò, continuando a tenergli la mano.

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Capitolo 8
*** Capitolo VII: Il destino di Eris ***


“Signore, per ordine del divino Johannes ho potenziato al massimo delle sue capacità il vostro ADAM”
“Ben fatto Lensi. Scegliere di risvegliarti per primo è stata una buona idea”
“La ringrazio signore”
“Ora è il momento della verità... preparati mio fido guerriero. Tra poco ti rivelerai”

In un altra zona dell’ospedale, Zephir si svegliò di soprassalto da un terribile incubo con un dolore terribile alla spalla sinistra.
Nessuno se ne accorse, ma i suoi occhi cominciarono a brillare di arancione, ma quella luce si spense poco dopo quando posò gli occhi su Shirley, che dormiva sul letto accanto al suo. Anche il dolore alla spalla svanì e si potè riaddormentare.

Qualche giorno dopo i quattro ragazzi erano stati dimessi dall’ospedale.
Gli angeli delle tenebre non avevano fatto più nulla e la riparazione delle Proto Machines era quasi completa.
Si era creato comunque un clima piuttosto strano a causa del misterioso potere di Eris e Fudo sorprese tutti suggerendo un pic nic per rilassarsi, come se quella fosse la calma prima della tempesta.

La giornata del pic nic passò tranquillamente. Tutti avevano davvero bisogno di rilassarsi.
Dopo pranzo Fudo e Jerome tornarono alla base per revisionare la Vector Machines, lasciando i quattro ragazzi da soli.
Zephir rimase per molto tempo fermo a guardare all’orizzonte senza parlare a nessuno e Shirley pareva dispiaciuta di ciò.
Seyfert ed Eris erano insieme sotto l’ombra di un albero da un pò di tempo e parlavano del più e del meno, come avevano sempre fatto, quando Eris divenne seria.
“Seyfert, quello che mi è successo, io...”
“Non ti preoccupare, va tutto bene” tentò di consolarla
“No, non va bene, io ho paura, quelle ali, io... io”
Seyfert non rispose più e la abbracciò” Non mi interessa che potere tu abbia usato, nè da dove provenga. Sei sempre stata una ragazza speciale per me e quella era solo un’altra prova di ciò”
“Seyfert, io, io...” tentò di replicare Eris, ma le labbra di Seyfert si sovrapposero alle sue e le tolsero il fiato.
Dopo un attimo di smarrimento Eris chiuse gli occhi e rispose al bacio di Seyfert,
Tutto pareva perfetto, come l’aveva sempre immaginato, ma poi un terribile stridio le attraversò la testa. Lasciò la presa di Seyfert e cadde al suolo tenendosi la testa.
“Che ti prende Eris, rispondimi Eris” tentò di chiamarla Seyfert, ma lei sentiva la sua voce lontana ed ovattata, poi improvvisamente il rumore terminò e si riprese.
“Seyfert, c’è qualcosa, qualcosa mi sta chiamando” disse lei.
“Cosa?” “Ti prego, andiamo” “... v a bene”

“Dove andate?” chiese allegramente Shirley vedendo Eris ed il fratello scendere la collinetta sulla quale si erano fermati per il pic nic.
“Non lo so” le rispose Seyfert “Eris dice che sente qualcosa di strano da quella parte e stiamo andando a controllare”
“Veniamo anche noi” disse immediatamente Zephir, stranamente agitato.

I quattro raggiunsero una grotta nei pressi della collina e vi si addentrarono. Improvvisamente il pavimento scomparì ed i quattro caddero nel vuoto, atterrando su un pavimento a specchio.
Di fronte a loro si trovava un specie di enorme fiore, e al centro di esso c’era un uomo vestito di nero, voltato di spalle.
“Tu... tu mi hai chiamata qui” disse Eris
“Esatto, era tanto che volevo incontrarti, angelo della luce” disse l’uomo voltandosi.
Quando Seyfert vide gli occhi dell’uomo fu invaso da una terribile paura, erano di un’arancione intenso, come quelli del’ essere che 10 anni prima aveva provocato la grande catastrofe: il primo angelo: ADAM.
“Vorrei chiacchierare con te, ma ti devo uccidere, mi spiace”
“Non pensarci nemmeno!” disse Seyfert parandosi tra lui ed Eris ed estraendo la spada. “Pagherai per ciò che hai fatto all’umanità!”
ADAM fece apparire una lama energetica rossa dal palmo della sua mano ed attaccò Seyfert.
I due si affrontarono e Seyfert cercò di allontanare ADAM, ma un attacco della sua aura spazzò Seyfert lontano.
ADAM tentò di avvicinarsi ad Eris, ma Seyfert gli si parò davanti.
“Ragazzi, state lontani, mi occupo io di lui. Non ti permetterò di fare del male ad Eris” disse Seyfert
ADAM sogghignò “Ma non sarò io ad ucciderla”
Improvvisamente l’urlo di paura di Shirley fece voltare Seyfert e vide qualcosa che lo sconvolse totalmente
Dal petto di Eris spuntava la lama di una spada, che l’aveva trapassata da dietro.
Colui che impugnava la spada era... Zephir.
“No....” disse Shirley cadendo in ginocchio.
Dalla spalla sinistra di Zephir era comparsa un’enorme ala nera e i suoi occhi erano come quelli di ADAM.
“Ah,ah,ah,ah ben fatto, sapevo di poter contare su di te” rise trionfante ADAM
Zephir ritrasse la spada e la ripose nel fodero, poi si trasportò al fianco di ADAM.
Seyfert lasciò la spada e corse a raccogliere Eris, ma appena la toccò capì che era troppo tardi. Eris era morta
“Nooo. Perchè Zephir, perchè?” urlò Shirley tra le lacrime.
Fu ADAM a parlare “Ti rispondo io per lui: lui è nato da una madre umana e da un angelo delle tenebre, come dimostra la sua ala. Certe volte la sua parte umana ha il sopravvento, altre volte lo ha la sua parte angelica, quella che posso controllare. Ben fatto davvero. Ora finisci l’opera ed uccidili”
Zephir si preparò a colpire, ma Seyfert si alzò di scatto. Sembrava non avesse controllo del suo corpo, i suoi occhi erano spenti.
D’improvviso urlò come mai prima d’ora, un urlo che mescolava rabbia e disperazione, e liberò una tremenda aura che allontanò i nemici e riportò i due fratelli all’esterno.
Poi Seyfert cadde a terra e non si mosse più.

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