Sentimenti inaspettati

di Madin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nel posto giusto ***
Capitolo 2: *** Un enorme favore ***
Capitolo 3: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 4: *** Non è più come prima ***
Capitolo 5: *** Tu! ***
Capitolo 6: *** Tutto è cambiato ***
Capitolo 7: *** Baci proibiti ***
Capitolo 8: *** Una foto ricordo ***
Capitolo 9: *** Il Ballo D'Inverno ***
Capitolo 10: *** Attacco a sorpresa ***
Capitolo 11: *** Vuoi venire al ballo con me? ***
Capitolo 12: *** Un duro colpo ***
Capitolo 13: *** Dipendente da lui ***
Capitolo 14: *** Pozione Temporale ***
Capitolo 15: *** Doppio inganno ***
Capitolo 16: *** Ritorno alla Vecchia Vita ***
Capitolo 17: *** Sulle sponde del Lago Nero ***
Capitolo 18: *** Non dire niente... ***
Capitolo 19: *** La Festa Di Natale ***
Capitolo 20: *** Epilogo ***
Capitolo 21: *** Decisioni (ecco cosa ho deciso di fare con la mia storia) ***



Capitolo 1
*** Nel posto giusto ***


Ciao! Questa è la mia prima Fan Fiction e vorrei che dopo averla letta commentiate! Mi piacerebbe sapere il vostro pensiero... che ne pensate della trama? Grazie mille in anticipo :P QUESTA è UNA RIVISITAZIONE DELLA STORIA, NUOVA VERSIONE.


Se quel giorno non fossero andati nella foresta, se quel giorno non avessero fatto l'incantesimo, se quel giorno non avessero avuto paura.
Per evitare di scatenare una guerra che avrebbe coinvolto tutto il mondo magico, i tre amici: Harry, Hermione e Ron decisero di recarsi nella foresta per discutere dell'imminente catastrofe magica.
-Non dovremmo essere qui!- disse Ron mentre scavalcava un enorme radice di un'enorme albero che gli sbarrava la strada.
-Piantala Ron! Dobbiamo farlo!- rispose Hermione continuando a seguire Harry con la bacchetta alla mano. Si inoltravano nella foresta con un'insolita nebbiolina azzurra che aleggiava sui loro piedi, impedendogli la vista.
-Ha ragione lei...- disse Harry Potter -Dobbiamo salvare le persone a cui teniamo di più. Non possiamo rischiare di farli uccidere solo perché abbiamo paura.- il bambino sopravvissuto era stato un po' incerto sull'idea che era venuta in mente alla sua amica. Era una cosa rischiosa e sapeva che, una volta accettato, non avrebbe potuto più tornare indietro.
-Ma io non ho paura. Solo vorrei che non dovessimo farlo!- continuò Ron che tremava e cercava di non rimanere indietro.
Avanzarono nella foresta e nella nebbia che le conferiva un'aria spettrale. Si fermarono una volta arrivati al centro e sfoderarono le bacchette. Hermione aveva studiato l'incantesimo per tutta la settimana, imparandolo a memoria. L'idea le era venuta così all'improvviso: stava studiando in biblioteca, in verità stava leggendo una storia ma agli altri sembrava che lei stesse facendo ciò che faceva sempre. Dopo le venne un'illuminazione, e così iniziò a documentarsi, a cercare nei libri tutto ciò che avrebbe potuto dargli una minima speranza di non entrare in guerra con Lord Voldemort.
-Forza ragazzi, è la nostra unica speranza.- disse Hermione -Sono contenta di avervi qui... noi tre abbiamo condiviso tanto.-
-Anche per me è stato bello. Penso che vorrete parlare un po' voi due, vi lascio da soli mentre io cerco di schiarirmi le idee...- disse Harry rivolto ai suoi amici e si allontanò.

-Ha ragione lui. Devo parlarti Hermione: so che proviamo qualcosa l'uno per l'altra e mi dispiace doverti lasciare proprio adesso...- lei lo guardò tristemente mentre una lacrima le scorreva sulla guancia.
-Non dispiacerti. Lo facciamo per una buona causa...- disse lei asciugandosi le lacrime e accarezzando la guancia del ragazzo amorevolmente.
-Vorrei poterti dire cosa provo per te senza balbettare...- i due risero di gusto e Harry tornò proprio in quel momento con la bacchetta in mano.

-Reciterò io l'incantesimo.... creo di essere quella più adatta dato che lo so a memoria.- disse Hermione -Preparatevi.- si disposero in cerchio e la ragazza iniziò a parlare -Confundus Oblivion Intengo Tempo!- l'aria intorno a loro iniziò a vorticare, vorticare così veloce da creare una tromba d'aria che scaraventò i ragazzi in aria e li fece ricadere con un grande tonfo su una superficie dura ma al tempo stessa morbida, si guardarono intorno, erano caduti sulla sabbia. -Dove siamo?- chiese Ron che già batteva i denti per la paura.
-Non lo so...- rispose Harry -Non mi sembra famigliare...-
-So io dove siamo. Credo di averne sentito parlare.- disse Hermione alzandosi e togliendo la sabbia dai vestiti. -Siamo nel posto giusto. Qui è nato Voldemort.-
Harry si guardò intorno stupito, trovarsi faccia a faccia con quel luogo gli faceva paura, lì erano nati tutti i suoi problemi e soprattutto era nato colui che aveva ucciso i suoi genitori e tantissimi altre persone innocenti.
Ron prese la mano di Hermione e l'accarezzò lievemente, era davvero terrorizzato.


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Capitolo 2
*** Un enorme favore ***


-Tom è nato qui? Mi pare strano...- disse Harry -Non sembra un luogo malefico o intriso di Magia Oscura...-
-Ma dov'è questo "qui"? Sembra il nulla qui! Miseriaccia dov'è questo "qui"!- rispose Ron impaurito mentre cercava di stringersi a uno dei due.
Hermione pareva tranquilla, sembrava quasi calma e composta. Lo sguardo fisso su quel luogo da cui tutto era iniziato. -Ragazzi, non capite la gravità della situazione. Dobbiamo muoverci o non faremo in tempo!- li zittì all'improvviso, dirigendosi verso una casa sperduta su una lingua di terra.

Era una minuscola casupola di pietre grigio antracite e ricoperta di muschio verde scuro, la porta era in legno d'acero e portava al centro un enorme batacchio con avvolto intorno un serpente.
Era costeggiata da un vialetto di ciottoli che portavano sul retro dove alcune betulle erano piantate nel terreno, accanto ad un piccolo orto.

I ragazzi la seguirono e arrivati in prossimità della casa avvertirono una leggera brezza sulla faccia che gli fece venire i brividi.
Harry bussò alla porta due volte. Un uomo con la barba lunga grigia e i capelli bianchi aprì loro la porta e li squadrò con occhi curiosi e un po' furiosi. -Buongiorno signore, ehm... siamo qui perché abbiamo bisogno di chiederle un favore...- disse Hermione prendendo coraggio e scegliendo con cura le parole.
-Andate via!- urlò l'uomo sbattendo la porta in faccia ai ragazzi. Si voltarono a guardarsi straniti e Ron si voltò pronto ad andarsene.
Harry lo afferò per il colletto appena in tempo e lo trattenne -Avete sentito?!- disse -Ci ha detto di andarcene! Perché non ascoltiamo quello che ci dice la gente per una volta!- Harry e la ragazza ignorarono l'amico, il moro bussò di nuovo e il signore riaprì subito dopo facendo capolino con solo il viso. -Forse non mi sono spiegata..- continuò Hermione puntandogli contro la bacchetta -Dobbiamo farle qualche domanda...- il signore, sotto minaccia, corrucciò la fronte e li fece entrar in casa richiudendo la porta dietro di loro con un leggero tonfo.
-Cosa volete da me?- chiese brusco l'uomo sedendosi su un'enorme poltrona rossa accanto ad un caminetto accesso.
-Lei è il signor Tom Riddle?- chiese Harry.
-Sì, sono io.- rispose l'uomo -Cosa volete da me?-
-Abbiamo bisogno di un enorme favore!- intervenne Ron -Deve evitare di lasciare suo nipote da solo!- continuò. Hermione gli tirò uno schiaffo leggero sulla spalla per fargli intendere di andarci piano.
L'uomo si fece improvvisamente serio -Chi vi ha parlato di Tom? Cosa volete da mio nipote? Lui è solo un bambino!-
-Lo sappiamo...- disse Hermione cercando di mantenere la calma -Ma vede, noi veniamo dal futuro. Siamo tornati indietro per impedire a suo nipote di diventare malvagio-
-E il mago più pericoloso di tutto il mondo magico!- disse Ron, interrompendo l'amica. Lei lo guardò in modo torvo. -Comunque- continuò lei ignorando Ron -Dobbiamo impedire che suo nipote rimanga da solo. Sappiamo che lei era un Serpeverde quando studiava ad Hogwarts e sappiamo che sa cosa significa essere cattivi. Potrebbe aiutarci?-
L'uomo parve rifletterci un attimo mentre si massaggiava il mento con la mano -Volete che insegni a Tom l'arte del bene e che lo tenga lontano dai cattivi?- chiese
-Non solo- intervenì Harry -Vogliamo che lo tenga lontano dalla magia e da Hogwarts.-
-Perché dovrei aiutarvi?-
-So che lei non ci conosce e molto probabilmente non si fida di noi, ma abbiamo davvero bisogno di un aiuto.- continuò Harry
-Non mi fido. Ma non mi sembrate cattivi... e se siete qui sicuramente è una cosa importante. Avete viaggiato nel tempo e immagino sappiate quanto sia pericoloso...-
-Sì... c'è stato accennato.- rispose Hermione. -Vi aiuterò.- rispose il signore convinto da i ragazzi.

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Capitolo 3
*** Un nuovo inizio ***


Dopo aver bevuto una tazza di the e aver spiegato cosa volevano che il vecchio facesse e essere usciti dalla casa di Tom Riddle, i tre ragazzi si avviarono sulla sabbia per allontanarsi dalla casa e poter parlare senza orecchie indiscrete.
-Potevi evitare di dire che sarebbe diventato il mago più cattivo di tutto il mondo magico!- disse Harry rivolto a Ron -Chi ci dice che non farà proprio il contrario che gli abbiamo detto proprio per farlo diventare così?!- continuò. -Non conosci questa persona Ron! Devi imparare a tenere a freno la lingua!-
-Ma...- provò a dire Ron per discolparsi ma venne interrotto da Hermione. -Ha ragione Ronald, ma state tranquilli ragazzi, andrà tutto bene. Possiamo fidarci di lui.- li tranquillizzò -Possiamo tornare a casa e augurarci che qualcosa sia cambiato perché non potremo tornare qui una seconda volta. Questa è la nostra ultima opportunità... chiaro?!- entrambi annuirono.

-Vi immaginate un mondo senza Voldemort? Senza guerre magiche, senza discriminazioni di sangue... senza paura!- chiese Ron speranzoso
-Forse i tuoi genitori saranno ancora vivi, Harry!- disse Hemione -Possiamo augurarci che le cose siano davvero cambiate.-
-Lo spero... mi piacerebbe rivederli... e abbracciarli davvero.- disse il moro con lo sguardo fissò verso il suolo.
-Sirius sarebbe ancora vivo, come Remus e Ninfadora, come Dobby e Alastor.... e Fred.- disse rivolta a Ron.
-Sì, sarebbe bello....- annuì il rosso felice al solo pensiero.
-Sarà così ragazzi. Vedrete.- rise Hermione prendendoli per mano.

-Pronti a tornare indietro?- chiese Harry raggiante.
Si misero in cerchio e respirarono profondamente, Hermione si sentiva pronta, doveva solo stare calma e fare ciò che sapeva fare meglio: usare il cervello. Pronunciò l'incantesimo si ritrovarono ancora una volta in una tromba d'aria.


Hermione si risvegliò nella sua camera nella sua casa di Londra. Era una mattina buia e fredda, la nebbia invadeva il cielo dandogli un'aria cupa e insopportabile. Subito si alzò e corse alla finestra osservando il paesaggio ma quello che vide la fece rabbrividire.
Tutto era distrutto, i palazzi erano caduti, il Big Bang era spezzato a metà, tutte le case erano ridotte a cumuli di pietra e macchine rovesciate una sopra all'altra occupavano le strade. Non c'erano persone in strada, tutto era scomparso. -Oh no...- pensò -Non ce l'abbiamo fatta...-
Girò per la casa e capì che non era casa sua ma un appartamento orribile e che sicuramente serviva ad ospitare un uomo in fuga. Cercò i suoi amici ma non li trovò da nessuna parte, così decise di uscire e andare a cercarli.

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Capitolo 4
*** Non è più come prima ***


Hermione si risvegliò in una stanza della sua casa di Londra. Dopo essersi vestita, si diresse in strada tenendo ben stretta la bacchetta nella mano. Non incontrò nessun babbano nelle strade e la cosa le sembrò sospetta.
All'improvviso, girato un angolo, vide un Mangiamorte uscire da una casa carico di oggetti di valore, li stava rubando. Hermione si lasciò sfuggire un gemito di terrore attirando l'attenzione del Mangiamorte. Quando questi si voltò, lei vide che aveva una benda sull'occhio destro e una lunga cicatriche che gli percorreva il collo e che si interromopeva sotto la maglia nera sotto la giacca di pelle nera lunga fino ai piedi.
Lui fece un ghigno e prese a correrle incontro. Lei, per tutta risposta si voltò e iniziò a scappare, correndo a più non posso. Era spaventata a morte, non sapeva dove andare ne come seminarlo, non era mai stata brava nella corsa e non aveva la sua scopa con sé che le avrebbe permesso di volare via.
Dopo vari minuti, il Mangiamorte la stava ancora inseguendo e per rallentarlo lei gli lanciò un incantesimo -Stupeficium!- agitò la bacchetta e colpì il bersaglio, ma continuò a correre anche dopo che lui si fu fermato, esamine a terra. Svoltando un angolo andò a sbattere cntro qualcuno. Alzò lo sguardo e vide Ron. Il suo Ron. -Ron!- disse felice -Che bello vederti! Non sai cosa è successo! Che ci fai qui?-. Lui non rispose, la guardò negli occhi e ghignò.
-Stai bene? Sembri diverso...-
-Non sono diverso tesoro, sono sempre il solito, anzi, non sono mai stato meglio.- la guardò voglioso e ardente di desiderio -Sai da quanto tempo ti sto cercando?!-
-Mi sono risvegliata questa mattina e... abbiamo combinato un disastro Ron!- disse quasi in lacrime e pentita -Era meglio entrare in guerra... questo è molto peggio di quanto mi sarei mai aspettata da Voldemort.-
Ron la guardò confuso -Chi?- e iniziò a sorriderle. Hermione indietreggiò dal suo abbraccio, lo guardò e notò che portava lo stesso abbigliamento di un mangiamorte, tutto in nero. Persino gli occhi erano contornati di un nero chiaro. -Ron, ma tu sei diverso. Che ti è successo?-
-Oh niente piccola, non temere, non ti farò male... potrei divertirmi un po' insieme agli altri- disse guardandole il petto -Ma poi ti lasceremo morire con dignità.-
-Cosa?!- disse lei sconcertata -Io... io non capisco!-
-Non devi capire... Avada Ke- non fece in tempo a finire la frase che Hermione si era smaterializzata ad Hogwarts, bussando incessantemente al portone.
Sembrava deserto. Era così spaventata che aveva il terrore che lui l'avesse seguita e l'avrebbe catturata e torturata.
-Aprite! Per favore aprite! Ho bisogno di aiuto!- dopo parecchio tempo il portone si spalancò e la professoressa McGranitt la fece entrare di corsa richiudendo subito dopo la porta. -Oh signorina Granger!- la abbracciò -Pensavamo avessero preso anche lei!- si sciolse dall'abbraccio per guardarla negli occhi e squadrarla da capo a piedi.
-Professoressa McGranitt, che cosa è successo? Ho inconrato Ron e sembrava diverso... sembrava un Mangiamorte.- disse incredula e terrorizzata.
-Lo è cara... lo è diventato quando...- la professoressa esitò
-Quando?-
-Quando Il Signore Della Morte l'ha reclutato...-
-Voldemort è ancora cattivo?- chiese delusa
-Chi?- chiese la professoressa.
-Voldemort! Tom Riddle!- urlò lei sconcertata.
-Mi dispiace cara ma non conosco nessuno con quel nome: è un mago di tua conoscenza che può aiutarci?-
-No... ma allora chi intende come Signore Della Morte?-
-Non ricordi?! Lui è conosciuto in tutti i mondi per le cose terribili che ha compiuto, per tutto quello che ha distrutto... perché non rammenti?-
-Io non lo conosco. Chi è?-
-Ma è Harry Potter.-

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Capitolo 5
*** Tu! ***


Dopo che la McGranitt le aveva spiegato di chi stesse parlando, Hermione rimase sconvolta e silenziosa, incredula e fu accompagnata nella Sala Grande. Era diversa da come la ricordava... i tavoli erano spariti e al loro posto c'erano armi, tantissime armi. Non c'erano tutti i professori, solo Piton era presente. Stava parlando con qualcuno ma non riuscì a capire di chi si trattava.
-Cara- disse la McGranitt andandole accanto -Andrà tutto bene, le cose sono cambiate da quando hai lasciato la scuola peciò ti affiancheremo una guida che ti proteggerà e quando ti sarai rimessa in forze ci aiuterai a combattere il Male, è solo per poco tempo. Ti affideremo uno dei migliori studenti di Hogwarts: Signorino Mafoy, potrebbe venire un momento...?- un Draco Malfoy dai capelli sempre platinati che gli ricadevano davanti celando gli occhi di ghiaccio si avvicinò all'insegnate. -Tu!?- disse lei schifata.
La McGranitt ignorò il commento della ragazza e continuò rivolgendosi al giovane, rimasto sempre in silenzio. -Porta la signorina Granger nella sua vecchia stanza. Aiutala ad ambientarsi e a riprendersi, grazie. Non deve essere facile aver affrontato tutto quello che le è accaduto ed essere ancora vivi.- la McGranitt se ne andò lasciandoli soli. Hermione, che fino a quel tempo era rimasta seduta su una panca si alzò, pronta a seguire Malfoy seppur con un certo astio.
Lui la portò nell'ala della Casa di Grifondoro. Non c'erano parole d'ordine ma semplici porte con maniglie. Tutti dovevano poter andare da ogni parte del castello, sempre escludendo il terzo piano.
-So che è passato del tempo, ma rimani sempre una di loro...- parlò per la prima volta senza guardarla in volto, facendole strada.
Lui era diverso, non era vestito bene come ogni volta che lo aveva visto, era normale, indossava la divisa di Serpeverde e i suoi occhi erano dello stesso color ghiaccio ma qualcosa lo endeva diverso, non aveva quell'aria da sborone e bastardo che lei era abituata a conoscere, sembrava provato dalla guerra tanto quanto lei e ancora non capiva perché. -Come sei arrivata qui?- le chiese di nuovo facendola entrare nella Sala.
-Mi sono smaterializzata da Londra, è il primo posto che mi è venuto in mente.- rispose con un filo di voce.
-Hai fatto bene, almeno qui sarai al sicuro!- Hermione si ritrovò sorpresa da quell'atteggiamento, da quando Draco Malfoy era gentile?
-Vorrei riposare un po', è stata una giornata stressante...- disse.
-Fa pure, è comprensibile. Io rimarrò qui a vegliare su di te.-
-Non c'è bisogno che tu rimanga...- si sentiva in imbarazzo ad avere vicino qualcuno che la guardava dormire.
-Invece sì, è una regola, nessuno viene mai lasciato solo, nemmeno mentre dorme, è una forma di protezione più efficace.-
-Non mi interessa se è una legge! Io non dormirò con te che sei nella mia stessa stanza! Non esiste!-
-E se un Mangiamorte ti attaccasse e ti catturasse chi ti difenderebbe? Non pensi sarebbe meglio avere qualcuno al tuo fianco?- la ragazza annuì, poi prese un respiro e parlò di nuovo -Mi dispiace per tuo padre, Malfoy.-
-Mio padre?- chiese lui confuso.
-Sì, è stata colpa nostra se...-
-Mio padre non l'ho mai conosciuto, è morto prima che nascessi, come lo conosci tu?- la interruppe.
-Ci sono molte cose che dovrai spiegarmi... sono rimasta alla vecchia storia....-
-Prego?!- non capiva
-Non importa, sono stanca. Buona notte.- disse stendendosi su un letto. Stava per chiudere gli occhi quando sentì Draco sdraiarsi al suo fianco, subito si tirò a sedere. -Che stai facendo?- urlò.
-Cosa credi che faccia tutta la notte? Dormo anch'io!-
-Non qui!-
-Perché? Che male c'è? Non hai mai dormito con un ragazzo?- la ragazza lo guardò torva e consapevole che quello che le aveva detto era la verità.
-Non sono abituata ad avere qualcuno che mi dorme accanto... soprattutto qualcuno che odio.-
-Tu mi odi?- chiese lui triste e di nuovo confuso.
-Ti odiavo.- si era dimenticata che le cose non erano più come prima.
-Beh, io non ho intenzione di dormire per terra, ma se proprio vuoi, farò apparire un altro letto qui accanto.- disse Draco seccato e palesemente ironico.
Hermione si guardò intorno per la prima volta a quando era entrata, non era la stanza che si ricordava, c'era un solo letto matrimognale. Le cose erano davvero cambiate.
-No, ehm... puoi dormire qui. Ma tieni giù le mani o te le stacco a morsi!-
-Non ti toccherei mai Hermione...- disse lui ovvio.
L'aveva chiamata per nome, cosa insolita. Non ne era ancora abituata.
Dopo qualche minuto sfiorò le gambe di Malfoy con le sue e si spaventò a sentire una presenza estranea, non si ricordava che dormiva con qualcuno, che per di più era un ragazzo. Cadde in un sonno profondo accanto all'ultima persona che si sarebbe immaginata a fianco. il ragazzo capelli biondo platino e occhi color ghiaccio.

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Capitolo 6
*** Tutto è cambiato ***


Quando Hermione si svegliò, aprì gli occhi e si trovò Draco Malfoy accanto che ancora dormiva, i capelli arruffati e la faccia rilassata. La giornata era soleggiata, strano pensò. Si alzò dal letto. Londra non era più soleggiata... -Non è vero... è solo un incantesimo.- disse ad un certo punto Draco riferito al paesaggio, aveva ancora gli occhi chiusi e un braccio posato dietro la testa. -Non c'è più il sole. Ma vederlo rende tutto meno difficile da sopportare, è per una questione psicologica. Vedere il sole mette di buon umore al contrario della pioggia e delle nubi grigie.- lei tornò al letto e si sedette accanto a lui. -Non credevo potessi essere così profondo...- gli disse. Lui aprì gli occhi e la guardò stupito.
-E come credevi che fossi?!- rise lui.
-Lascia perdere... piuttosto, raccontami cosa è successo da quando me ne sono andata da Hogwarts e perché l'ho fatto.-
Lui si sistemò seduto sul letto e si appoggiò alla testiera, guardò fuori e fece un lungo sospiro. -Dopo che Silente è morto, tutto ha preso una brutta piega. Piton ha cercato di rinchiudere Harry per evitare che facesse ancora del male e-
-Come?!- lo interruppe -Stai dicendo che Harry ha ucciso Albus Silente?- Draco annuì e continuò -Comunque, Harry riuscì a scappare, portandoti via insieme a Ron contro la vostra volontà.- si interruppe e si alzò coperto solo da un paio boxer. Hermione cercò di mantenere un'espressione controllata davanti a quegli addominali scolpiti e tenne lo sguardo basso, ma quando capì che non era una buona idea, prese a guardarsi le mani. -Sei stata sua prigioniera per mesi subendo mille torture... tutte le maledizioni ti sono state inflitte ma tu non hai ceduto, non hai mai rivelato i nostri piani e i nostri nascondigli, salvandoci. Hai avuto molto coraggio.-
-Non capisco...-
-Non ricordi?- le chiese voltandosi a guardarla negli occhi.
-No, mi avranno cancellato la memoria...- mentì.
-Allora te lo rispiego: tu e Ron eravate a conoscenza dell'incantesimo per spezzare la barriera protettiva di Hogwarts e così, Harry vi rapì. Eravamo convinti di essere al sicuro ma poi Ron cedette e si alleò con il nemico per sopravvivere, diventando un Mangiamorte. Tu riuscisti a scappare grazie al mio aiuto e a quello di Ginny e alla fine ti ho portato qui al sicuro.-
-Ginny!- esclamò felice, si era quasi dimenticata di lei e sapere che presto l'avrebbe vista le alleggerì il cuore. -Dove si trova lei adesso?- chiese speranzosa.
L'espressione di Draco si fece cupa e i suoi occhi guardarono verso terra. -Lei è morta quel giorno. Per mano di suo fratello.-
Hermione, incredula,scoppiò in lacrime, la sua migliore amica era morta per salvarla. Cosa avevano combinato giorni fa! Avevano rovinato tutto, se c'era qualche possibilità di sconfiggere Voldemort, adesso era tutto perduto contro Harry, che era un mago molto potente e che conosceva la magia come se fosse una filastrocca per bambini. Come aveva fatto a diventare cattivo? E cosa era successo a Ron? Perché lei non era cambiata?
-Shh, non piangere.- Draco le si avvicinò e l'avvolse tra le sue braccia cullandola avanti e indietro per calmarla. -Andrà tutto bene.- continuò.
-Continua la storia Malfoy. Come ha fatto Harry a diventare cattivo?- chiese lei allontanandosi dal suo abbaccio, sconcertata.
-Non lo è diventato, lo è sempre stato... i suoi genitori non gli hanno insegnato che spingere un bambino a terra e farlo piangere non è carino! E da lì ha iniziato con le più piccole cattiverie, fino ad arivare qui e entrare nei Grifondoro.-
-Ma i Grifondoro non diventano cattivi! Quelli sono i Serpeverde!- urlò lei
-Non è sempre così anche se molti afermano il contrario. Serpeverde è una Casa come le altre, né migliore né peggiore delle altre, solo mal giudicata. Ed è sbagliato.- rispose seccato dai pregiudizi.
-Però i genitori di Harry sono ancora vivi!- almeno qualcosa di buono c'era in quel mondo.
-Non più. Li ha uccisi entrambi quando hanno provato a fermarlo.- rispose cupo, come se il solo ricordo lo ferisse.
Hermione si senì sperduta in quel mondo così sottosopra, Draco si alzò dal letto e si diresse verso il guardaroba e le porse dei vestiti puliti -Cambiati. Dobbiamo andare nella Sala Grande...- lei accettò i vestiti. Un maglione grigio-chiaro con lo stemma di grifondoro, una gonna scozzese giallo-rossa che arrivava al ginocchio e calzettoni grigi-scuro a bande rosse. Divise uguali alle sue.
Stava per togliersi i suoi vestiti ma si fermò ricordandosi della presenza di Draco. -Usciresti?- chiese lei.
-Oh sì, certo.- e lui uscì. Hermione sorrise dalla buffa situazione ma quando pensò a Ginny, altre lacrime le scesero lungo il volto.
Una volta vestitia e ricomposta raggiunse Draco nel corridoio deserto.
Camminavano in silenzio, lei era imbarazzata mentre lui sembrava normale e perfettamente a suo agio. -Posso chiedeti com'era il mio rapporto con Harry e Ron?- chiese a lui una volta averlo raggiunto di corsa, dato che il suo passo non era ugule a quello del ragazzo che, con quelle gambe chilometriche, manteneva un certo distacco involontariamente.
-Con Harry non eravate amici, lui era un solitario e vi ignoravate ma ha sempre avuto un debole per te. Invece Ron era un fallito. Eravate amici ma niente di più, la sua ragazza era gelosa di qualunque persona gli si avvicinasse per più di cinque secondi a meno di cinque metri da lui.-
-Se è diventato cattivo, Harry non avrebbe dovuto essere un serpeverde?-
-Non conta la casa da cui provieni! Non so come è diventato quello che è. In molti hanno provato a redimerlo, ma lui bramava il potere e nulla l'avrebbe fermato dall'ottenerlo-
Passarono pochi istante e Hermione avvampò per la curiosità che le era sorta in testa. -E io e te che rapporto abbiamo?- chiese divertita.
Le guance di Draco avvamparono e si mise a ridere e lei lo seguì -Perché ridi?- chiese e lui rispose -Secondo te che cos'è questo?- disse indicando lo spazio che occupavano.
Hermione non capì.
-Vieni, la McGranitt ci starà aspettando.- Draco la prese per mano e si avviarono nella Sala Grande a passo di marcia.

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Capitolo 7
*** Baci proibiti ***


Ciao! Che ne pensate della storia per adesso? Non sono molto brava a descrivere le storie d'amore ma spero di essere stata abbastanza all'altezza. Commentate vi prego! Grazie

Arrivarono al cospetto della McGranitt che fu lieta di vederli vivi e vegeti ancora una volta, molte rughe erano comparse sul suo viso, rughe di preoccupazione.
-Signorino Malfoy, spero che sia andato tutto bene in queste ore.- chiese a Draco
-Sì professoressa, solo che la nostra streghetta qui presente non ricorda più molto di ciò che è accaduto...-
-Oh dev'essere colpa di qualche incantesimo... peccato, avevamo bisogno delle sue conoscenze!-
-Ma ricordo tutti gli incantesimi e tutto ciò che ho letto nella mia vita! Solo qualche dettaglio mi è sfuggito...-
-Ma guarda chi c'è...- Piton fece capolineo dal corridoio e raggiunse il trio al centro della stanza -Signorina Granger, che piacere vederla. Tuttavia, se lei è qui dimostra che il Signore del Male non esiterà a catturarvi nuovamente.-
-Grazie mille professor Piton! Ora sì che sono più tranquilla!- rispose lei ironica.
-Ragazzi, per favore, adesso tornate in classe e riprendete le lezioni. Non abbiamo bisogno di voi per il momento.- riprese la McGranitt.
Draco riprese Hermione per mano e si avviarono in classe.
-Perché mi prendi la mano?- chiese lei -So dove si trovano le aule.- lui le lasciò la mano e si scusò.
Seguirono le lezioni separatamente, senza parlarsi mai, per un attimo le parve di essere tornata alla normalità e sperava che se si fosse girata, avesse visto gli occhioni azzurri di Harry sorriderle dolcemente mentre Ron cercava di rimediare al danno commesso con la sua bacchetta, facendoli ridere.
Ma non era più così, non avrebbe visto i suoi amici sorriderle, non si sarebbe preoccupata di rimettere a posto tutti i loro danni. Era sola, o meglio, era sola con l'unico ragazzo che non si sarebbe mai aspettata di avere accanto.
-Hermione! Hermione!- si sentì chiamare. Si voltò e Draco la stava chiamando. -Non distrarti, altrimenti Piton ti assegnerà compiti extra!- scoppiarono a ridere e lei si rese conto di quanto fosse bello Draco.

I mesi passavano e loro passavano tutto il tempo che potevano insieme, non c'erano stati attacchi da parte dei Mangiamorte perciò la situazione era piuttosto tranquilla.
Hermione decise di raccontare tutto al suo nuovo amico, gli disse che lei, Harry e Ron erano amici per la pelle e per evitare una grande guerra, tornarono indietro nel tempo per avvertire che il pericolo sarebbe arrivato se un bambino fosse cresciuto vicino alla magia. Raccontò di tutte le peripezie che avevano combinato e di tutti gli ostacoli che avevano affrontato nel corso degli anni. Gli raccontò tutto. Draco però si sentiva smarrito, non riusciva a immaginare una realtà diversa da quella in cui credeva di vivere e di aver sempre vissuto.

Una sera, i ragazzi vennero chiamati dalla McGranitt per fare una "commissione" -Dovete andare nella stanza delle necessità.- disse loro
-Cosa dobbiamo cercare?- chiese Draco.
-Una foto.-
-Di cosa?- chiese Hermione.
-Lo vedrete una volta trovata. Andate subito.-
I due ragazzi si avviarono per la scuola alla ricerca della stanza delle necessità pensando alla foto.
-Dovrebbe essere questa.- disse Hermione aspettando che si aprisse. In quel momento comparve una porta sul muro, l'avevano trovata. Aprirono la porta ed entrarono nella stanza.
Una luce abbagliante li colse di sorpresa costringendoli a chiudere gli occhi. Quando tornarono a vedere, trovarono un divano bianco al centro della stanza.
-Non dovrebbe apparire una foto?- chiese Draco.
-A quanto pare non è quello di cui abbiamo bisogno.-
-Non ci serve un divano! Ci serve una foto!- urlò alla stanza.
-Non apparirà la foto se urlerai alla stanza!- lo rimproverò lei.
-Lo so benissimo! Ma tentar non nuoce!-
-Quanto sei stupido Malfoy!-
-Non osare darmi dello stupido! Non sono io quello che non ricorda nulla qui...-
-Non è colpa mia! E se proprio vuoi saperlo, io ricordo ciò che c'era nella vera storia, non in questa! Dove Harry e Ron sono buoni e dove tu ed io non ci sopportiamo!- urlò lei.
-Ah se vuoi possiamo iniziare ad odiarci! Non sarà difficile!- disse avvicinandosi a lei. Hermione sentì un brivido lungo la schiena, come poteva la presenza di Malfoy agitarla a tal punto? Perché iniziava a provare qualcosa per lui?
-No, non lo sarà per niente...- continuò lei.
-Bene!-
-Bene!-
-Bene...-
-Bene...- entrambi si avvicinarono presi dalla furia e si baciarono con passione. Hermione buttò le mani al collo del ragazzo e lui la strinse contro di sé.
I baci si fecero più intensi e i respiri più corti e affannosi.
Draco si staccò -Forse è a questo che serviva il divano.-
-Tu dici?!- e ripresero a baciarsi.
Draco si sbottonò la camicia e se la levò mentre Hermione faceva scivolare le mani dal collo fino al suo addome, dove i suoi addominali erano più duri che mai. Lui le tolse il maglione, lasciandola in reggiseno e la prese in braccio trattenendola per il sedere. Caddero a terra una sopra all'altro e si guardarono intensamente negli occhi. Sapevano entrambi di sbagliare, Hermione più di lui, ma le sue labbra erano un richiamo troppo forte per resistere e così, delicatamente questa volta, tornò a baciarlo stringendogli il viso tra le mani mentre lui le accarezzava i fianchi.

Quella sera, a cena, si appartarono allontanandosi dagli altri.
-Come stai?- chiese lui.
-Bene. Meglio di prima comunque.- rispose lei.
-Mi dispiace di quello che abbiamo fatto.-
-Di quello che stavamo per fare vorrai dire... perché fortunatamente ci siamo interrotti prima di compromettere le cose.-
-Sì, hai ragione...- disse tristemente. -Però...-
-No Draco!- lo interruppe con una mano sulla sua bocca -Niente però.- lo lasciò e tornò a sedersi al tavolo.
Draco rimase da solo qualche istante dopodiché si ritirò nei suoi appartamenti.

Non si parlarono per due giorni interi. Si scambiavano sguardi ma nessun dei due voleva essere beccato a guardare l'altro.
Una notte, Draco si diresse nel dormitorio dei grifondoro e si fermò davanti alla porta di Hermione che, sveglia, si era alzata dal letto osservando la luna vera e cupa alla finestra.
Lui bussò. -So che sei sveglia.- disse -Posso entrare?-
-Devi dirmi qualcosa?-
-Voglio vederti. E dobbiamo parlare.-
Lei lo fece entrare e quando si fu sistemato sul letto, chiuse la porta. Lei indossava solo una camicia bianca quasi trasparente e cercò di coprirsi il più possibile senza fargli capire che si sentiva in imbarazzo.
-Cosa c'è?- chiese a lui.
-Mi manchi. Se non fosse successo niente a quest'ora noi saremmo amici.-
-Lo so. Ma qualcosa è sucesso e non possiamo fingere che nulla sia accaduto!-
-Allora non fingiamo. Entrambi vogliamo stare insieme, lo so. Cosa c'è che ti frena?-
-Sono impegnata. Dalla dimensione da cui vengo io, una Hermione e un Ron si sono baciati dopo tanti anni di attesa e stavano inziando a costruire una storia.-
-Quindi mi stai dicendo che non potremo mai stare insieme perché sei impegnata con un ragazzo che ora è un Mangiamorte, alleato del più cattivo di tutti i tempi che era il tuo migliore amico?-
-In pratica sì.-
-E lo ami?- quella domanda la spiazzò. Sì, lo amava, ma ora amava di più un altro. Però stava anche tradendo Ron, il suo Ron.
-Sì.- disse piangendo -Quando riuscirò a far tornare tutto come prima, lui tornerà da me e io da lui.-
Draco si lzò in piedi. -Ma fino ad allora rimarrai sola a sopprimere i sentimenti che provi per me per tornare da un ragazzo che forse non ti amerà più?!-
-L'intenzione è questa.-
-Allora dimmi che non vuoi baciarmi.- avvicinò il viso al suo. -Guardami neli occhi e dimmi che, in questo momento, non vuoi baciarmi. Che non vuoi che io ti sbatta sul letto e che non vuoi fare l'amore on me.- Hermione lo guardò negli occhi umidi mentre lacime le rigavano il volto.
-Io....- iniziò a dire -Io n-non.... non ce la faccio!- disse prendendogli il viso tra le mani e iniziando a baciarlo appassionatamente. Lui ricambiò e le asciugò le lacrime dal viso mentre lei si toglieva la camicia da notte, rimanendo completament nuda. Lui la guardò agognante e sorrise, si spogliò a sua volta e la abbracciò, prendendola in braccio e adagiandola sul letto mentre lei rideva spaventata.
Draco era sopra di lei e la guardò negli occhi castani per lungo tempo, accarezzandole i capelli, prima di entrare in lei dolcemente. Lei gemette e, spaventata, iniziò a tremare.
-Non avere paura, non ti farò male.-
-Non ho paura di Harry Potter, perché dovrei averne di te?!- disse con aria seducente.
Tornarono a baciarsi e fecero l'amore fino a che le forze non li abbandonarono. Si addormentarono stretti l'uno accanto all'altro nel letto, sotto la luce vigile della luna.

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Capitolo 8
*** Una foto ricordo ***


Ciao a tutti! Ecco un nuovo capitolo, la trama si infittisce e i misteri sono tanti... Che ne pensate fino a qua? Grazie a tutti :P

Entrambi si svegliarono la mattina dopo con il finto sole che illuminava i loro volti. Quando Hermione si ricordò ciò che era successo la notte precedente, iniziò a tremare. Un leggero timore e un senso di colpa si impossessarono di lei.
Si mise seduta tenendosi stretta il lenzuolo.
-Tutto bene?- Draco si era svegliato e ora la stava guardando preoccupato.
-Sì, cioè no... che cosa ho fatto!- si portò le mani al viso e iniziò a singhiozzare.
-Non fare così!- disse lui -Perché piangi?-
-Sono un'adultera, Draco. Ho tradito Ron.-
-Perché continui con questa storia?-
-Forse perché mi sento in colpa!-
-Questo però non ti ha impedito di venire a letto con me. E non mi sembra che il tuo caro fidanzatino Ronald tenga a te come tu tieni a lui... non mi sembra sia venuto a salvarti nemmeno una volta e non ti ha portato via quando ti hanno torturato!-
-Quello non è mai successo! Nessuno mi ha torturato!-
-Nella mia realtà sì, però. E non puoi immaginare quanto sia stato male nel vederti così terrorizzata: non ti sei fatta toccare da nessuno per due mesi! Neanche una carezza!- Draco stava alzando la voce, era chiaramente arrabbiato.
-Mi dispiace che tu sia stato male, ma io non sono mai stata così terrorizzata, tu hai ricordi che non sono veri!-
-Allora cosa significa per te la morte di Ginny? La tua migliore amica che ha pagato la tua vita con la sua! Lei è morta per niente?-
-No! Ma lei è morta in questa realtà! Tutti noi non siamo di questa realtà... ed è stata colpa mia se siamo finiti qui.- ammise per la prima volta a sé stessa.
-Vorrei darti ragione ma sarebbe troppo facile agire senza conseguenze pensando che da qualche altra parte c'è una nuova realtà, la vera, come sostieni tu, e fregarcene di tutto!- disse alzandosi dal letto -Non possiamo far finta di niente e lasciare che le persone muoiano. Mi sentirei troppo in colpa a starmene seduto mentre il mondo magico viene distrutto.-
-Draco, è stato bellissimo stanotte, ma è stato un errore e non si ripeterà...-
-Sai una cosa?! Lo spero proprio! Ho sbagliato a pensare che tu avresti potuto amarmi. E secondo me hai inventato una realtà nella tua testa dove tutto è più comodo per te.-
-Credi che avere un Signore Oscuro che vuole distruggere tutto, pronto a uccidere tutti senza il minimo rimpianto ed essere da soli sia comodo per me?! Ti sbagli. Proprio perché non era "comodo" ,come dici tu, sono tornata indietro nel passato per cambiare le cose ma ho combinato un disastro e adesso mi trovo bloccata in questa dimensione parallela con te!-
-Beh, ti risolvo il problema. Non perdere tempo a parlarmi ancora, quello che c'era tra noi, o che credevo esserci, è finito.- Si vestì e uscì dalla stanza lasciando la ragazza sola con i sensi di colpa e un senso di perdita immenso. Hermione iniziò a piangere ininterrottamente.
Rimase tutta la sera in camera a ripensare al litigio con Draco e, all'improvviso, le venne un lampo di genio.
Aprì la porta con furia e si precipitò di corsa in biblioteca.
-Viaggi nel tempo... viaggi nel tempo... eccolo!- prese da uno scaffale un libro enorme rilegato in pelle di color verde scuro e le pagine ingiallite dal tempo passato.
Si sedette ad un tavolo e iniziò a sfogliarlo. -Ecco qui! Perché non l'ho letto prima!- si disse ridendo per la propria sbadataggine -Viaggi nel tempo: Indicazioni e Controindicazioni. Viaggiare nel tempo richiede abilità di controllo della magia molto elevate e una conoscenza di formule pari al volume di questo libro (metaforicamente parlando)- che spiritoso pensò -Chiunque debba viaggiare nel tempo, si ricordi di farlo da solo perché....- il libro si interruppe. Mancavano delle pagine dove forse era indicato il mistero di ciò che era successo. Hermione lo richiuse con rabbia provocando un forte botto e spaventando gli altri studenti presenti nella biblioteca.

Draco Malfoy camminava per la sua stanza avanti e indietro senza sosta, pensando a quanto fosse stato stupido a provare dei sentimenti per la Granger. Venne interrotto dal cigolio della porta provocato da Blaise Zabini.
-Ciao Draco.-
-Blaise. Non ti avevo sentito arrivare...-
-Eri assorto in qualche pensiero! Dove sei stato ieri tutto il giorno? Ti cercavo.-
-Sono stato... impegnato...--
-Con qualche ragazza?-
-No!- urlò -Con lo studio. Ero un po' indietro con Pozioni.- Blaise Zabini non era convinto che ciò che angosciasse l'amico fossero i compiti, Draco non se n'era mai preoccupato.

Uscita dalla biblioteca, Hermione passò in corridoio a passo veloce quando sentì un rumore provenire da dietro di lei.
Fece qualche passo indietro e vide che la porta della stanza delle necessità si stava formando davanti ai suoi occhi.
La aprì e vi entrò: la sala era una ammasso di cianfrusaglie dei più disparati generi, c'erano statue, libri, piatti, poltrone, provette e specchi.
Si ritrovò incuriosità nel cercare di capire perché le fosse apparsa la stanza e perché era così poco chiara nel rivelarle il suo contenuto, quello di cui lei aveva bisogno.
Iniziò a cercare tra montagne di oggetti quando, ad un tratto, vide un luccichio comparire da sotto un lenzuolo, si avvicinò con cautela e vide un angolo di una cornice sbicare fuori dal lenzuolo.
Raccolse l'oggetto con la massima cura e ne guardò l'aspetto: una fotografia. Era abbastanza recente ma ingiallita ai bordi e raffigurava tre persone che sembravano divertirsi in un giardino. Guardò più attentamente e si riconobbe nella ragazza affianco ad un ragazzo, Harry, e in spalletta ad un altro: Ron.
Prese la foto e la portò via con sé.
Uscita dalla stanza, incrociò Draco. Entrambi si fermarono e si guardarono attentamente. Aveva voglia di baciarlo, le mancava.
Dopodiché, lui scosse la testa come a dir di no e continuò a camminare mentre gli occhi di lei lo seguivano andar via.
Si fece coraggio e andò a parlare con la professoressa McGranitt.
Questa sedeva nell'ufficio di Silente intenta a scribacchiare qualcosa su una pergamena.
Hermione bussò per richiamare la sua attenzione e quando la professoressa la vide, la invitò ad entrare.
-Come mai sei qui cara?- le chiese.
-L'altro giorno, lei ha mandato me e Malfoy a cercare una foto nella stanza delle necessità, però non l'abbiamo trovata.-
-Ricordo...-
-Beh, oggi l'ho trovata.-
-Bene! E cosa raffigura?- chiese eccitata la McGranitt.
-Lei non lo sa?!- chiese stupita. Credeva che lei sapesse tutto.
-No. Per questo l'ho fatta cercare a te. Allora, cosa c'è raffigurato?-
-Noi.- disse in lacrime guardando la foto che teneva in mano -Harry, Ron ed io. Ma non capisco a cosa serva questa foto!-
-Forse può aiutarti a capire qualcosa...- la McGranitt tornò al suo posto e si rimise a scribacchiare. Hermione rimase impietrita per un po' ma poi si voltò ed uscì più confusa che mai.

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Capitolo 9
*** Il Ballo D'Inverno ***


Ciao a tutti! Ecco un altro capitolo, spero sia all'altezza degli altri e che vi piaccia. Recensite, mi raccomando! Grazie mille

Dopo aver passato la notte a pensare ad una qualche possibile soluzione al suo problema, Hermione si alzò all'alba e si recò in biblioteca.
Mentre percorreva il corridoio che la portava in questo luogo, incontrò Blaise Zabini che, con passo veloce, si dirigeva da tutt'altra parte.
-Blaise!- disse lei sorpresa. -Ciao...-
-Hermione.- disse lui con un cenno -Già sveglia?-
-In realtà non sono mai andata a dormire, o almeno non ci sono riuscita.-
Lui non le rispose, si limitò solo ad annuire senza mai guardarla negli occhi. -Come sta?- chiese lei, ad un certo punto, riferendosi a Malfoy. Però Blaise non rispondeva. -So che siete amici, Blaise, e so che sicuramente ti avrà raccontato ciò che è successo... non mi parla più e....-
-Non mi devi spiegare niente Hermione. Devi parlarci tu con lui ma ti prego non farlo soffrire, non se lo merita, non più.- Blaise le prese una mano e gliela strinse.
-Non rinunciare a ciò che senti. Cerca di capire quello che vuoi prima che altre persone soffrano.- detto questo la lasciò e tornò a camminare nel corridoio. Hermione lo guardò andar via e poi continuò per la sua strada.

Nel frattempo, a Londra, Harry Potter stava architettando una nuova strategia per colpire Hogwarts. Insieme ai suoi Mangiamorte doveva colpire al più presto ed eliminare ciò che rimaneva della sua vecchia scuola.
-Ron!- urlò dalla sua poltrona di pelle verde che era posta al centro di una stanza buia con un caminetto in cui divampava un piccolo fuoco.
Ron arrivò subito dopo e lo affiancò rimanendo in piedi.
-Desidera, Signore?-
-Preparatevi all'attacco. Useremo l'effetto sorpresa.-
-Quando, mio signore?-
-Tra una settimana.- rispose Harry con tono grave
-Perchè così tardi mio signore? Se posso chiedere.-
-Ho bisogno di quello che lui sa. Portamelo e vedrò di chiudere un occhio sulle tue scappatelle notturne.-
-Certamente signore....- rispose Ron e poi si dileguò a radunare gli altri Mangiamorte.

Hermione aveva passato tutto il giorno in biblioteca, gli occhi le facevano male e sentiva tutti gli arti indolenziti. Non riusciva a studiare o a cercare le pagine mancanti del libro dei viaggi nel tempo. La sua mente era altrove, assorta in tutt'altri pensieri.
Rassegnata alla stanchezza, uscì dalla biblioteca e andò nella Sala Grande.
-Hermione Granger!- Neville Paciock la salutò caldamente, lui era il solito vecchio Nev, non sembrava cambiato.
-Come stai Neville?-
-Bene! Sono appena tornato dalle vacanze con i miei in Italia...-
-I tuoi genitori?- chiese lei stupita.
-Sì, ti salutano.- Hermione, dopo un attimo di smarrimento capì: se Voldemort non era mai esistito i suoi genitori non erano morti e Harry non li aveva uccisi. Almeno qualcosa di buono c'era in questa realtà!
-Ragazzi, venite un attimo qui per favore.- la McGranitt fece segno di avvicinarsi e cosi fecero i due ragazzi. -Ho una comunicazione importante da comunicarvi.- Hermione notò Draco nella folla e i loro occhi si incontrarono ma lui le ricambiò uno sguardo freddo e distaccato. -Domani sera daremo un ballo per celebrare l'arrivo dell'inverno. Il Ballo D'Inverno.-
-In questo momento?- disse Hermione -Con i Mangiamorte che cercano di ucciderci?!-
-Proprio per questo, signorina Granger...- rispose la professoressa e lei non ribattè.
-Quindi sceglietevi un cavaliere o una dama e vestitevi di tutto punto. Buona serata a tutti.-
La folla che si era creata intorno alla professoressa si dileguò, Draco fu uno degli ultimi ad allontanarsi e Hermione lo seguì.
Arrivarono fino alla stanza del ragazzo dove Hermione gridò il suo nome -Draco! Aspetta!-
Lui si voltò e la guardò annoiato.
-Devo parlarti.- disse lei mantenendo una certa distanza
-Non ho niente da dire.-
-Infatti devo parlare io. Devo scusarmi con te. So di essere ripetitiva e noiosa, ma mi sono trovata in un altro mondo da un momento all'altro senza alcun aiuto. Ho trovato un libro che potrebbe spiegarmi molte cose che però non ha la parte più importante, qualcuno deve averla strappata via. E poi ci sei tu, che sei sempre stato arrogante e presuntuoso in tutti questi anni, mentre qui sei un altro ragazzo: dolce e gentile, e premuroso.- fece una pausa e poi lo guardò negli occhi -E io non so più che fare.-
-Non sono io la persona a cui chiedere. Ma c'è una cosa che voglio sapere: quando sei stata con Ronald Weasley?-
-Nella mia realtà. Ci siamo baciati dopo aver trovato un Horcrux nella Camera dei Segreti.-
-Un che? Dove?-
-Sono luoghi a te sconosciuti a quanto pare...-
-Beh, comunque c'è stato solo un bacio, niente di più. Un bacio lo dai a chiunque! Noi due siamo stati insieme!-
-Io lo amavo! Era il mio primo bacio...-
-E questa era la tua prima volta. Se deciderai di tornare da Weasley, che fine farò io?-
-Se riuscirò a rimediare a ciò che ho fatto, questo momento non sarà mai esistito!-
-Allora non pensarci! Divertiti fin che puoi e poi si sistemerà tutto.-
-Non è così semplice...-
-Tu provi qualcosa per me? Rabbia, gelosia, affetto... amore? Qualunque cosa!-
-Io... in questo momento vorrei baciarti. Perché quando ti bacio io provo pace, felicità, serenità... e amore....-
Draco la guardò con gli occhi lucidi, illuminato solo dalla luna.
Le si avvicinò quasi correndo e la baciò. Lei rispose al bacio.
Un bacio dolce, gentile, il primo di una lunga serie.
-Non piangere...- le disse
-Come posso non piangere quando tutto il mio mondo è stato stravolto? Quando saprò che, tornata alla realtà, tu non sarai più così, non sarai più con me?-
-Adesso ci sono. E ti prometto che, nella tua realtà, mi innamorerò di nuovo di te, ti prometto che mi innamorerò sempre di te, ogni istante di ogni giorno. E se mai mi allontanerò, starà a te riportarmi indietro.-
Continuarono a baciarsi per qualche istante e poi andarono in camera di Draco.
-Vuoi venire al ballo con me?- le chiese lui.
Un'spressione radiosa comparve sul volto di lei, sprizzava gioia da tutti i pori. -Certamente.-
-Prometto che ti aiuterò nella tua ricerca, ti starò accanto.-
-Grazie.- lo abbracciò -Sono stanca, andiamo a dormire?-
-Insieme?-
-Sì, ma solo a dormire. Voglio starti accanto, abbracciata a te tutta la notte e capire cosa si prova.- lui le fece spazio nel letto e entrambi si accomodarono sotto le lenzuola bianche.
Hermione poggiò la testa sul petto di Draco e lui, con un braccio, le circondava la testa e le accarezzava i capelli dolcemente mentre lei gli raccontava delle ultime novità e alcuni sprazzi del Suo mondo.

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Capitolo 10
*** Attacco a sorpresa ***


Ciao! Ecco a voi un altro capitolo, grazie per aver letto tutti gli altri, non pensavo che la storia potesse avere molto successo! Non sono brava nelle scene d'amore perciò potete dare spazio all'immaginazione! Grazie mille a tutti.

Nel cuore della notte, entrambi dormivano stretti l'uno accanto all'altra nel letto a baldacchino. Nell'angolo della stanza dietro la porta, Ronald Weasly si smaterializzò dalla casa del Signore del Male per compiere ciò che gli era stato ordinato.
Avanzò di qualche passo arrivando al letto e osservando i due ragazzi per qualche minuto.
Stanco di come la situazione stesse diventando noiosa, sfoderò la bacchettà e creò una luce. Era una luce bianca molto fastidiosa, dolorosa quasi, alla vista. Hermione fu la prima ad aprire gli occhi, infastidita dalla presenza della luce. Si portò una mano sugli occhi per coprirli e per cercare di capire da dove provenisse.
-Chi c'è?- chiese. Nessuna risposta.
Draco si svegliò e si mise a sedere -Che è successo? Cos'è questa luce?-
-Non lo so. Credo ci sia qualcuno ma non riesco a vedere di chi si tratta...- sussurrò.
Prese la bacchetta e catturò la luce spegnendola del tutto.
Il volto di Ron apparve davanti a loro ed entrambi sussultarono dal terrore.
-Ron- disse Hermione
-Ciao tesoro!- disse con un ghigno spaventoso.
Entrambi i ragazzi si alzarono, pronti all'attacco, ma Ron fu più veloce di loro: con la bacchetta fece apparire delle corde che legarono la ragazza al palo del letto a baldacchino e le fece sparire la voce mentre lei si dimenava e cercava di urlare come un'ossessa.
Draco era già con la bacchetta alla mano pronto a fargliela pagare, ma vedere Hermione in quello stato gli procurava una fitta al cuore e lo immobilizzava.
-Se fossi in te non mi muoverei di un millimetro o la tua ragazza sarà la prima a morire.-
-Non osare toccarla! Liberala!-
Ron rise di gusto -Ah! Mi piacerebbe...- disse con finta tristezza -Ma non lo farò. Sembrerà strano, ma non sono qui per lei... Il Signore del Male vuole te!-
-Allora digli che se mi vuole dovrà ripescarmi dal fondale del Lago Nero!- Draco puntò la sua bacchetta verso di sé, pronto a morire per sviare i piani del Signore del Male.
Intanto che i due discutevano, Hermione allungò una mano dietro di lei e raggiunse la sua bacchetta, caduta sul letto.
Sussurrò un incantesimo che sciolse le corde e urlò contro Ron -Stupeficium!- Ronald fu preso alla sprovvista e cadde a terra dolorante. Draco gli tolse subito la bacchetta dalle mani mentre Hermione continuava a puntre la bacchetta contro di lui.
-Hermione stai bene?- chiese Draco.
Annuì -Tu?-
-Sì... che ne facciamo di lui?-
-Lo consegneremo a Piton, lui gli farà rivelare tutti i piani di Harry Potter.-
-Sì... portiamolo.-
Presero il corpo svenuto di Ron e si smaterializzarono davanti alla stanza del Professor Severus Piton.
-Professor Piton! Si svegli!- urlarono.
Poco dopo si trovarono di fronte a lui che portava il corpo nel suo laboratorio. -Grazie ragazzi. Ora tornate nei vostri dormitori prima che decida di farvi assistere a quello che gli farò.-
-Gli farà del male?- chiese Hermione preoccupata.
-Se sarà necessario... tuttavia, non posso garantire che sarà in dolore.- e detto questo scomparve nel laboratorio.
-Che facciamo adesso?- chiese Draco.
-Non lo so. Non credo riuscirei a prendere sonno di nuovo...-
-Beh, iniziamo ad avviarci ai dormitori prima che ci becchino a gironzolare di notte nella scuola.
-Ma come ha fatto Ron a entrare ad Hogwarts?- chiese lei.
-Ti ho detto che tu e Ron eravate gli unici a sapere come superare la barriera, no?! Ecco come ha fatto.-
-Ah.- si avviarono ai dormitori e giunti davanti al bivio delle rispettive case, si guardarono negli occhi uno di fronte all'altra.
-Allora adesso....- iniziò lei
-Noi...-
-Andiamo a....-
-Dormire. Nei nostri dormitori...- si avvicinarono
-Da soli...- vicini ancor di più
-Sì....- i visi quasi a sfiorarsi.
Si guardarono intensamente negli occhi, rispettivamente fuoco e ghiaccio.
Le bocche distanti un sospiro. Lui allungò il braccio e delicatamente le prese la mano e gliela strinse.
Lei guardò le loro mani intrecciate e poi tornò a soffermarsi sui suoi occhi. Gli fece passare l'altra mano dietro il collo e lo tirò a sé in un lungo e passionevole bacio.
Lui le strinse la vita e ricambiò il suo bacio.
Senza rendersene conto, si ritrovarono in camera di Draco continuando a baciarsi e a togliersi i vestiti.
Hermione gli aprì la camicia e gliela fece scivolare sulle braccia mentre lui la sollevava da terra e la adagiava sul letto.
Le tolse gli indumenti e la lasciò in biancheria intima. -Stiamo davvero facendo ciò che penso che stiamo facendo?!- disse Draco guardandola in tutto il suo splendore.
-Sta' zitto e baciami scemo!- disse lei.
Gli tolse i pantaloni e le mutande mentre lui le slacciava il reggiseno e faceva scivolare via le mutandine.
Draco entrò dentro di lei con furia, come se avesse un bisogno insopportabile, come se lei fosse una droga, la sua droga.
Fecero l'amore per tutta la notte, o meglio, per quel che rimaneva della notte dopo il piccolo incidente con un intruso.

Intanto, nel laboratorio di Piton, Ron stava passando un terribile momento. Piton gli teneva la testa per i capelli e cercava in tutti i modi di farlo parlare.
Gli fece bere anche il Veritaserum per fargli rivelari tutti i piani del Signore del Male, ma niente. Il ragazzo era muto, come se gli avessero mangiato la lingua, o peggio.
Provò inutilmente tutta la notte e tutto il giorno dopo finché non lo rinchiuse nelle segrete.

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Capitolo 11
*** Vuoi venire al ballo con me? ***


Ecco un nuovo capitolo! Spero vi piaccia.... Recensite e grazie a tutti quelli che leggono la mia storia!

Il giorno dopo la neve cadeva fresca e silenziosa fuori dalla finestra. La Sala Grande era addobbata a dovere grazie alla McGranitt e al professor Gazza che sistemava tutte le decorazioni da appendere al muro su una scala altissima e un po' traballante.
Tutto aveva un'aria invernale, la sala aveva le pareti argentate, gli addobbi sembravano neve vera e un enorme albero si ergeva maestoso al centro della stanza. Candele illuminavano le pareti dandogli un aria romantica e palle colorate scendevano dal soffitto.
Hermione rimase incantata dalle decorazioni, tutto aveva un'aria fresca e pulita. Il pavimento era coperto di neve ma non ruscì a capire se si trattava di neve vera o no.
-Signorina Granger! Avevo espressamente chiesto di non venire nella Sala Grande prima che iniziasse la festa!- disse la McGranitt.
-Mi dispiace professoressa McGranitt. Non me ne sono ricordata! Vado subito via.-
-Vada a prepararsi per il ballo. Sono sicura che manterrà la massima discrezione nel rivelare agli studenti le decorazioni.-
-Sarò muta come una tomba!-
-Bene, lo spero.- Hermione si avviò fuori dalla sala e incontrò Neville in giardino che raccoglieva i fogli che gli erano caduti dal libro di pozioni.
-Ciao Neville.- disse aiutandolo a raccogliere i fogli.
-Hermione! Che bello vederti... come stai?-
-Diciamo bene.- I fogli erano impregnati di neve e si erano bagnati tutti, diventando illeggibili.
-Oh no! I miei appunti!-
-Mi dispiace... ma se vuoi posso darti i miei.-
-Ehm... scusa ma devo rinunciare... i tuoi appunti non sono poi tanto meglio di questi fogli bagnati...-
-Come?- disse stizzita.
-Scusa ma adesso devo andare! Ciao!-
Neville scappò, inciampando nella sua sciarpa caduta dal collo.
Hermione rimase stupita ma non approfondì l'argomento.
-Buongiorno amore mio!- Draco le apparve alle spalle dandole un grosso bacio sulla guancia.
-Buongiorno amore mio?! Ma dov'è finito il Draco Malfoy che odiava le effusioni in pubblico?!-
-Ma di chi stai parlando? Non sono io quel ragazzo. Io adoro queste cose.-
-Com'ero prima che ci mettessimo insieme in questa realtà?-
-Perché lo chiedi?-
-Rispondi.-
-Eri una ragazza normale: a scuola te la cavavi, eri una grande amante delle feste, ti piaceva portare i ragazzi in corridoio durante le lezioni, insomma, una ragazza così...- Hermione lo guradò sconcertata e con la bocca aperta.
-Davvero?- chiese.
Malfoy scoppiò a ridere. -Perché mi guardi così? Che c'è di male?-
-Scherzi vero?! Io sono la secchiona della scuola, quella che sa sempre tutto, che legge sempre i libri più grandi, quella che odia le feste!-
-Vuoi venire al ballo con me?- la interruppe, lasciandola con una frase in sospeso e a bocca aperta, di nuovo.
-Mi... mi stai invitando al ballo?-
-Sei così sorpresa?-
-No, è che non pensavo me lo chiedessi... pensavo fosse già sottinteso.-
-Ma così è più romantico. E poi, volevo chiedertelo...-
-Sei stato molto carino...- disse dandogli un bacio sulla guancia. -Vado a prepararmi per stasera...-
-Sarai la più bella di tutte...-
-Finiscila, mi imbarazzi!-
Lui le andò incontro e la avvolse con le sue braccia toccandole il sedere mentre lei strinse le braccia intorno al collo, quando lei gli tolse le mani dal suo posteriore, si baciarono passionalmente.

Un'ora dopo Hermione era nella sua stanza a prepararsi: indossava un lungo vestito color cobalto che le ricadeva sui piedi a balze posizionate a piramidi, il corpetto era a forma di cuore con motivi floreali argentati sul davanti.
Il corpetto le le ricopriva anche la schiena ed era intrecciato con fili argentei di chiusura.
I capelli le ricadevano morbidi sulle spalle, ai lati erano fissati in una treccia sulla nuca con inserti argentei che brillavano sotto la luce. Il trucco sugli occhi era argenteo, sfumato dall'interno verso l'esterno dallo scuro al chiaro. Il mascara argenteo le donava uno sguardo lucente. Sulle labbra aveva un rossetto rosa carne che illuminava la bocca.
Ai piedi portava un paio di scarpe blu e argento con tacco dodici che la slanciava.
Una volta pronta, uscì dalla sua stanza e percorse le scale che portavano al piano terra. I corridoi erano deserti, tutti erano al ballo con i rispettivi accompagnatori.
Al momento di entrare nella sala, si sentì imbarazzata e si fermò sull'uscio, non sentendosi pronta ad entrare.
-Coraggio Hermione. Ce la puoi fare! Devi solo entrare.... solo entrare nella sala dove ti aspetta l'ultimo ragazzo che avresti immaginato avesse potuto accompagnarti. Draco Malfoy.- iniziò a respirare senza sosta, nervosamente. -Dai! Nel tuo mondo eri pronta ad entrare in guerra e adesso non riesci ad entrare in una sala piena di addobbi e ragazzi vestiti elegantemente che ballano a ritmo di musica?!- fece un ultimo respiro e si avviò verso l'entrata.
Spalancò le enormi porte provocando un leggero rumore, e si trovò davanti ad un vero e proprio paesaggio invernale, tutti danzavano nei loro colori più sfavillanti.
Veri fiocchi di neve cadevano dal soffitto e la musica era meravigliosa.
Avanzando verso il centro della sala, scorse Draco seduto du una panchina, che chiaramente la stava aspettando.
Hermione sorrise. Lui era lì per lei, la stava aspettando, nessuno lo aveva mai fatto per lei dal quarto anno, la sera del Ballo del Ceppo dove Ron non aveva avuto il coraggio di invitarla e dove le aveva rovinato la serata.
Ronald! Ron! Lui era lì! Seduto d un tavolo bianco accanto a Piton. Lo vide perché, vestito di nero, era l'unica cosa che stonava in quel paradiso invernale.
Si avvicinò a Draco spaventata ma quando lo vide le comparve un sorriso sul volto: aveva uno smoking grigio argento con una camicia blu scuro e una cravatta intonata con la giacca.
I suoi occhi erano in perfetta armonia con la scenografia e vedendola, a lui gli comparve un'espressione di stupore sul viso.
-Wow... sei bellissima...- le disse.
Hermione avvampò di imbarazzo. -Grazie. lo sei anche tu...-
-Ti amo.- si baciarono, dopodiché Draco le prese la mano e la portò al centro della pista da ballo. La fece volteggiare ammirandola in tutto il suo splendore.
-Mi gira la testa!- disse lei.
-Anche a me... sei troppo bella...-
La musica si fece lenta e ballarono l'uno stretto all'altra, Hermione appoggiò la testa sulla spalla di Draco e lui nascose il viso tra i suoi capelli, inembriandosi del suo profumo.
-C'è Ron vicino a Piton. Che ci fa ancora qui?- chiese la ragazza.
-L'ho visto. Ma stasera sei mia, non può farti del male...-
-Sei tu quello a cui vuol fare del male! Sei tu che deve essere protetto.-
-Non stasera...- e detto questo ricominciarono a ballare.
Terminato il ballo, si recarono in camera da letto del serpeverde e provarono un fremito nel togliersi i vestiti a vicenda, dolcemente.
Quando il vestito di Hermione venne via lentamente, la ragazza rimase nuda e tra le braccia del suo amante.
fecero l'amore e poi si addormentarono.

La mattina dopo, Hermione si svegliò felice ancor prima di aprire gli occhi, ma una volta seduta, quello che si trovò accanto fu disarmante. Draco era sparito e al suo posto, nel letto, c'era una grande scia di sangue che continuava sul pavimento e poi spariva improvvisamente...

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Capitolo 12
*** Un duro colpo ***


Ecco un altro capitolo. Spero vi piaccia! Commentate e ecenstire pure! Mi fa piacere ricevere i vostri pensieri... grazie mille a tutti, sempre!

Hermione guardò dietro ad ogni angolo, dentro ad ogni armadio, sotto il letto ma niente, di Draco Malfoy neppure l'ombra.
Iniziò a urlare il suo nome, trattenendo a stento le lacrime.
Corse da Piton che stava tenendo una lezione di pozioni nella sua classe -Dov'è?- chiese furiosa.
-Signorina Granger, la prego di bussare la prossima volta, se vuole parlare con me.- Hermione uscì dalla classe, poi bussò alla porta e rientrò ancora più furiosa. -Allora dov'è?- disse incrociando le braccia al petto.
-Signorina Granger, se non l'ha notato la prima volta che è entrata, io adesso starei tenendo lezione, e sarebbe pregata di aspettare la fine di Pozioni prima di annoiarmi con le sue domande enigmatiche.- e riprese a scrivere sulla lavagna graffiando di tanto in tanto con il gesso.
Hermione uscì più furiosa che mai -Lei però non è cambiato! è sempre lo stesso impertinente, arrogante e cretino professore delle arti oscure... oh no... ma lei non è un insegnante delle arti oscure, non ha avuto il posto!- disse con falsa tristezza e richiuse la porta dietro di sé.
Corse per i corridoi spargendo lacrime ad ogni passo e si diresse nell'ufficio della McGranitt.
-Professoressa! Professoressa! Professoressa McGranitt!- urlò con disperazione.
-Signorina Granger! Che succede?- la McGranutt uscì di corsa dal suo ufficio e raggiunse la ragazza in corridoio.
-L'hanno preso! L'hanno preso!-
-Signorina Granger, la prego si calmi.- disse prendendole le spalle. -Mi spieghi tutto daccapo.-
Non poteva dirle che aveva fatto l'amore con Draco Malfoy, era pur sempre la sua professoressa! -Sono andata in camera di Draco Malfoy quest mattina per... per... restituirgli... una... sua cosa... e non c'era più, al suo posto c'era una lunga scia di sngue che percorreva tutta la stanza.- fece una pausa -Dove si trova Ronald Weasley?-
-Il professor Piton l'ha rinchiuso nelle segrete. Mi dispiace, è proprio una disgrazia. Vedrà che lo ritroveremo... dobbiamo solo avere pazienza.-
-Potrebbero fargli del male! Non abbiamo tempo!-
-Non possiamo permetterci di fare un passo falso per salvare un solo studente mettendo a rischio tutti gli altri.-
-Se non mi vuole aiutare, allorà lo salverò da sola!- e detto questo corse via.

Intanto, nella casa del Signore del Male a Londra, Ronald Weasley teneva legato Draco Malfoy per i polsi a delle catene fissate al muro. -Dimmi dove si nasconde tuo padre!- urlò.
-Mio... padre... è morto....- disse mentre un rivolo di sangue gli scendeva dalla fronte, scendendo verso la guancia.
-Non mentire!- gli tirò un pugno sulla mascella. -Non. Mentire.-
-Non sto mentendo.- Ron ghignò e poi con la bacchetta gli inflisse dolore con un incantesimo. Draco si lasciò scappare una lacrima che dalla coda dell'occhio arrivò fino alle labbra, facendogli scoprire il sapore amaro che racchiudeva.
Continuarono così per diversi minuti, quando Harry Potter fece capolineo nella stanza.
-Draco Malfoy. Purosangue, serpeverde da generazioni... il tuo nome mi ricorda qualcosa, compagno di studi.-
-Harry Potter. Non continuare questa sceneggiata, lasciami morire, non ho più niente da rivelare...-
-Oh Draco, sarebbe troppo facile lasciarti morire, come farebbe la tua ragazza senza di te? Dovremmo tenerla qui, al sicuro, e rassicurarla.-
-Non osare toccare Hermione!-
-Io non la toccherò... sarà Ron a farlo. D'altronde lui ha sempre avuto un debole nei suoi confronti...-
-Lei non prova più niente per lui!-
-Non ti conviene parlare nelle tue condizioni, ora come ora, Draco...- poi si smaterializzò, lasciando che Ron continuasse a torturare il povero serpeverde.

Hermione preparò la sua bacchetta e si incamminò fuori dalla scuola, dove si smaterializzò, decisa a ritrovare Draco.
Sapeva dove andare, e riapparve in una casa scura, enorme, e cupa.
-Harry Potter!- urlò a gran voce -Harry Potter vieni fuori!-
-Non verrà...- una voce rimbombò nella sala, spaventando la ragazza. Si girò in ogni angolo per cercare di scoprire a chi appartenesse.
-Chi c'è!?- urlò di nuovo, con la bacchetta alla mano.
Nessuno rispose più. Iniziò a correre nella casa alla ricerca di Draco, vide una figura incatenata e moribonda, tutta insanguinata e senza sensi.
-Draco! Amore mio! Adesso ti porto via da qui...- ruppe i lucchetti delle catene e la figura cadde a terra, esamine. Ad un certo punto, alzò la testa e un sorriso maligno comparve su quel viso. Non era Draco, non era il suo viso, non era lui quello che aveva liberato, quello era Ron.
Hermione iniziò a correre indetro, il più lontanto possibile da Ronald, cercando Draco.
Arrivò fino ad una stanza che non sapeva definire cosa contenesse, c'era di tutto e di più.
Un particolare però, richiamò la sua attenzione. Delle pagine...
-Il capitolo mancante!- esclamò prendendole in mano e sfogliandole. Sentì un rumore improvviso e si voltò di scatto. Raccolse i fogli e si rimise a correre.
Non sapendo più dove andare, si fermò a guardarsi intorno, il respiro affannoso e la stanchezza che stava per prendere il sopravvento.
Sentì dei respiri deboli in lontananza e corse in quella direzione, vi trovò Draco a terra mal ridotto come lo era la figura che aveva visto in precedenza.
-Draco!- gli toccò il braccio e mentre Ron la stava raggiungendo, urlando come una furia, si smaterializzarono nell'infermieria ad Hogwarts.
-Madama Chips! La prego mi aiuti!- l'infermiera accorse e prese Draco, lo mise sul letto e cacciò fuori Hermione per poterlo curare in pace. Fuori dalle porte chiuse, Hermione andò in giardino e si sedette su una panchina. Teneva ancora in mano le pagine mancanti del libro ma non riuscì a leggerle, si sentiva troppo sconvolta, sentiva le urla di dolore di Draco e le facevano male come se fosse lei a subire tutto quel dolore.
La professoressa McGranitt raggiunse la ragazza e l'abbracciò. -Lei è stata molto coraggiosa, signorina Granger. Anche se le avevo ribadito di non andare da sola! Ovviamente non mi ha ascoltato... e devo dire che è stata molto fortunata ad uscirne indenne.- Hermione si scostò dal suo abbraccio e si appoggiò alla porta dell'infermieria, mentre una lacrima seguiva il profilo del suo viso, per poi cadere a terra.

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Capitolo 13
*** Dipendente da lui ***


Ecco un altro capitolo, spero vi piaccia :P Grazie a tutti quelli che leggono la mia storia, commentate e recensite!

Aveva dormito fuori dall'infermieria per tutta la notte. Aveva aspettato per ore di avere notizie ma niente. Nessuno era mai uscito. Aveva dormito per terra e quando il mattino si svegliò, tutta la schiena le faceva male. Gli occhi erano scavati, le guance arrossate e i capelli spettinati.
Aprì la porta con decisione ed entrò in infermieria, attenta a non fare il minimo rumore. Draco era sdraiato su un letto, tutto fasciato e con gli occhi chiusi. Hermione scoppiò in lacrime mentre Madama Chips la raggiunse, stringendola a sé -Cara, non piangere, starà bene. Tra un paio di giorni ritornera come nuovo.-
-Ne è sicura?-
-Sicuramente. Sono io l'esperta qui...- la ragazza annuì, ancora triste.
Si sedette accanto al ragazzo mentre l'infermiera si allontanava.
-Draco, sono io, Hermione. Mi dispiace che ti sia successo tutto questo, è stata colpa mia. Non avrei mai dovuto tornare indietro nel tempo, a quest'ora tu saresti tranquillo nella tua camera a prenderti gioco di qualcuno, ad organizzare qualche scherzo crudele e a confabulare con Blaise e le altre serpi. Invece io sarei in biblioteca, con Harry e Ron a studiare qualche incantesimo per sconfiggere Tom Riddle, alias Lord Voldemort, il Signore Oscuro... colui che ha ucciso i genitori di Harry, reclutato tuo padre come Mangiamorte, e dove io... ti odio così tanto che vorrei che tu sparisca dalla faccia della terra, mentre adesso, io ti amo. Ti odio così tanto che ti amo.- gli prese la mano. -Sai, io non sono sempre stata così: ero una ragazza saccente, so-tutto-io, in gamba, intelligente, amante dei libri e babbana. Tu disprezzavi sempre il mio sangue... mi chiamavi sporca mezzosangue e mi ferivi così tanto... una volta, al terzo anno, ti ho tirato un pugno e lasciami dire che te lo sei proprio meritato! Sei sempre stato un attaccabrighe. Un imbecille furetto attaccabrighe. Quella del furetto è una lunga storia, ma sappi che eri bellissimo.- passarono pochi istanti, dopodiché Hermione si sentì stringere la mano, il ragazzo reagiva.
-Draco! Allora puoi sentirmi! Ti amo... svegliati presto... ora devo andare a leggere le pagine del libro. Le ho trovate nella casa di Harry!- Malfoy le strinse la mano con forza -Tu vuoi che le leggiamo insieme, vero?!- il ragazzo allentò la presa.
-Va bene, le leggeremo quando ti sarai svegliato.

Passarono due giorni nei quali Draco ancora non si era ripreso e Hermione si era resa conto che era diventata dipendente da lui, ogni cosa che faceva era in funzione di lui.
Ogni giorno andava a trovarlo e ogni giorno quelle pagine diventavano una tentazione troppo forte. La notte ripensava alla sua vecchia vita e a un modo per tornare lì. Doveva pur esserci un modo per annullare l'incantesimo.

Il terzo giorno, Draco si svegliò, aprì gli occhi mentre lei era seduta sulla sedia a studiare. -Hermione... sei qui.-
-Draco! Che bello che ti sei svegliato!-
-Sì, sono un po' intontito però...-
-Non importa! Sei con me, questo conta!- lo abbraccò lo strinse forte, poi gli accarezzò il viso e lo baciò sulle sue splendide labbra. Lui sorrise -Ahi! Mi fa un pò male-
-Non preoccuparti, presto andrà meglio.-
Quando si fu ripreso interamente, decisero di andare nella Sala Grande a leggere le pagine mancanti. -Dove le hai trovate?- chiese lui.
-In una stanza, quando sono venuta a prenderti.-
-A proposito, grazie, sei stata molto coraggiosa.- si guardarono negli occhi e un sorriso comparve sui loro volti.
Stavano per aprire il capitolo, ma quando le loro mani si sfiorarono, la passione prese il sopravvento e si smaterializzarono nella camera di lei, spargendo i fogli tutt'intorno a loro. Lui la tenne sospesa da terra prendendola per il posteriore mentre lei si aggrappava cone le gambe alla sua vita. Si baciarono follemente e entrambi si spogliarono a vicenda. Il letto era lì. A portata di mano. Si sdraiarono, lui sopra e lei sotto, continuando a baciarsi. -Come mai tutta questa voglia di fare l'amore?- chiese lui.
-Siamo stati lontani due giorni! E l'ultima volta non c'è stato un risveglio tranquillo.-
-Per me va bene...- disse lui slacciandole i jeans e tirando giù la cerniera. Le sfilò i pantaloni dolcemente e poi la accarezzò su tutto il corpo. Lei gli sfilò la camica e fecero l'amore.
La mattina dopo, Hermione si svegliò di soprassalto e subito si accertò che Draco fosse lì, dormiva beato al suo fianco.
Lo svegliò. -Scusa se ti ho svegliato, ma volevo godermi questo momento insieme a te...-
-Non fa niente.-
-Cosa è successo quella mattina?-
-Ron è apparso in camera mia e mi ha svegliato, poi mi ha attaccato e tolto la voce per evitare che tu mi sentissi, tutto nella frazione di un minuto. Mi ha ferito e mi ha portato via.-
-Come si è liberato da Piton?-
-Ha creato una sosia di se stesso e quello vero è venuto da me.-
-Quindi Piton pensa che Ron sia ancora nelle segrete quando non è così?-
-Spero si sia accorto che non c'è più!-
-Dev'essere stato terribile...- continuò lei.
-Ora non voglio pensarci. Voglio solo stare bene...-
-Leggiamo le pagine?-
-Certo.- lei le andò a raccogliere dal pavimento, tutte sparse per la stanza.
-Eccoli...- si sedette di nuovo sul letto e iniziò a leggere ad alta voce.
-"Bisogna sempre viaggiare da solo perché chi vi accompagnerà non si ricorderà niente e verrete catapultati in un altra realà dove quest'ultimi avranno un ruolo fondamentale. Per annullare l'incantesimo è necessario prepare la seguente pozione..."- nel libro c'erano le indicazioni per creare la pozione.

-Sembra complicata...-
-Mi aiuterai a prepararla?- lui si rabbuiò e poi annuì tristemente. Lei lo baciò e tornò a guardare le pagine, ancora nudi sotto le lenzuola.

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Capitolo 14
*** Pozione Temporale ***


Ciao a tutti! Ecco un altro capitolo e spero che vi piaccia! La storia va avanti e spero sia sempre all'altezza delle vostre aspettative! Grazie a tutti! :)

-Ho trovato tutti gli ingredienti.- disse Draco entrando in bagno con le mani piene di provette contenenti liquidi strani. -Perché ci siamo messi in bagno? Lo trovo abbastanza inquietante.-
-Scusa...- disse Hermione -Brutta abitudine!- si trovava accovacciata vicino al lavandino della camera dei segreti, mentre mescolava un calderone con un cucchiaio di legno. Questa ribolliva e aveva un colore verdastro.
-Dovremo berla?- chiese il ragazzo
-Non tu, Harry, Ron ed io. Tutti insieme perché noi tre abbiamo fatto l'incantesimo.-
-Ah... e poi cosa succederà?-
-Non lo so... probabilmente verremo risucchiati da una tromba d'aria e torneremo a quel momento. L'ipotesi più probabile è questa.-
-E vi fermerete per evitare di ripetere quell'errore...- aggiunse lui.
-Sembri triste ultimamente. Cosa c'è che non va?-
-Niente... tutto a posto. Questa pozione è maledettamente complicata!-
-La faremo funzionare, vedrai.- e riprese a mescolare l'intruglio.

Nel pomeriggio Hemione andò a parlare con Piton nel suo ufficio. Questa volta bussò. -Signorina Granger, mi aspettavo una sua visita, ed eccola qui!-
-Non sono in vena di battutine signor Piton, ho bisogno di sapere come Ronald Weasley è scappato dalle segrete. Perché lei sa che è scappato dalle segrete, vero?!-
-Ovviamente.- rispose con il suo solito tono -Devo dire che è stato molto ingenioso ad attuare un piano così elaborato, quasi degno di Harry Potter. Il Signore del Male lo ha aiutato ed è scappato.-
-Non poteva rimenere di guardia e controllare che non scappasse?-
-Mi scusi se non ci ho pensato prima.... se l'avessi saputo avrei messo lei di guardia, invece che lasciarla andare a letto con uno studente della mia casa.-
-Lei non sa niente! Per colpa sua Draco Malfoy è stato ferito gravemente e se non fosse per me, sarebbe morto!-
-Non è un mio problema. Il Signore del Male crea molte vittime, lui sarebbe stata solo una pedina del suo gioco.-
-Lei è solo un cretino signor Piton! Pensavo fosse più sveglio...-
-Esca immediatamente dal mio ufficio!-
-Con piacere...- uscì furiosa senza mai voltarsi.

-Come riuscirai a far bere la pozione ad entrambi?- chiese Draco nel bagno dove si erano ritrovati al finire della cena.
-Mi intrufolerò tra loro e li constrigerò a bere con l'inganno.-
-Come farai ad entrare nella loro casa, avranno messo un incantesimo di protezione dopo la scorsa volta.-
-Allora mi farò rapire... così saranno loro a portarmi dentro.-
-Ma sei pazza?! No, tu non lo farai! è troppo pericoloso...-
-Ma Draco! Devo trovare il modo di sistemare questo casino e questo è l'unico che mi sia venuto in mente.-
-Non posso permettermi di lasciarti fare una cosa del genere!-
-Devo sistemare le cose! Devo rimediare al mio errore...-
-Ma perché ci tieni così tanto?!-
-Ho combinato un casino! Per colpa mia il mio migliore amico è diventato il suo peggior incubo! E la guerra che il Mondo Magico dovrà affrontare in questa realtà sarà di gran lunga peggiore di quella che avremmo dovuto affrontare noi...-
-Dovevate pensare prima alle conseguenze, prima di fare l'incantesimo.-
-Hai ragione, non siamo stati abbastanza intelligenti. Abbiamo visto una possibile occasione e l'abbiamo colta. Abbiamo sbagliato, lo so.-
-Le cose si sistemeranno...-
-La pozione è pronta. Ora dobbiamo solo trovare un modo per attirare l'attenzione di Harry.-
-Non sono d'accordo, spero che tu te ne ricordi.- se ne andò lasciandola da sola in bagno.

La sera successiva, Hermione prese la pozione e la nascose nella giacca, fuori cadeva la neve e lei uscise dalle porte di Hogwarts ad aspettare.
Draco la raggiunse e si affiancò a lei. -Cosa aspettiamo?-
-Draco! Non dovresti essere qui!- rispose lei sorpresa
-Stai aspettando che vengano a prenderti?-
-Sì, ho mandato un gufo anonimo ad Harry dicendogli che sarei stata fuori da sola a fare delle commissioni senza protezioni, ho cercato di attirare l'attenzione di Ron o almeno un po' di voglia di vendetta! Perciò adesso sparisci, non voglio che ti trovino qui...-
-Sei proprio impossibile! Non ti lascerò andare da sola con lui!-
-Devo farlo Draco! Vuoi capirlo? Non voglio che ti faccia ancora del male...-
-O vuoi tornare alla tua vita per stare con Ron?-
-Draco ma... questo non è vero. Io ti amo... credo di averelo dimostrato!-
-Se davvero mi ami, non andare con lui, troveremo un altro modo per fargli bere la pozione. Ti aiuterò io-
Hermione, se pur dispiaciuta, annuì e insieme tornarono ad Hogwarts. -Mi dispiace...- disse a Draco e lui la strinse a sé.
-Andiamo a dormire, è stata una giornata lunga.- disse
-Potrei usare la pozione polisucco per assumere le sembianze di un Mangiamorte e intrufolarmi nella casa di Harry!-
-Herm... adesso basta.- la fece tacere lui.

Entrarino in camera da letto e si cambiarono, c'era un po' di imbarazzo tra loro, tanto da girarsi dandosi le spalle. Indossarono il pigiama e si prepararono a salutarsi.
-Devo andare in camera mia.- disse Hermione -Sono stata qui parecchie notti...-
-Se vuoi puoi restare, mi farebbe piacere.- lei andò da lui e lo baciò. -Non mi piace il taglio a caschetto che ti ritrovi...-
-A mia madre piace. Lei me lo fa così... ma mi piacerebbe cambiarlo!-
-Sul serio?- chiese lei.
-Sì, vuoi farlo tu? Tagliami i capelli!-
-E come?- chiese divertita
-Ehm... li voglio corti.... e che stiano in piedi!-
-Che stiano in piedi?! Ma che razza di espressione è?!-
-Tu fallo e basta, hai capito cosa voglio!- Hermione lo fece accomodare su una sedia e iniziò a tagliargli i capelli.
-L'ultima volta che l'ho fatto è stato ad Harry... sono stata terribile!-
-Mi fido di te.- rispose lui.
Quando finì di tagliare, Draco si alzò e andò verso uno specchio -Wow... sto molto meglio così!-
-Sei più sexy.-
-Grazie... sei stata fantastica...- lei si avvicinò a lui e l'abbracciò.
-Devo andare ora... sogni d'oro.- gli accarezzò la guancia e sentì Draco fremere sotto il suo tocco. -Anch'io ti amo.- rispose lui
Tornata in camera, si sistemò nel letto. Chiuse gli occhi e si accorse di una presenza accanto a lei.
-Ti avevo detto che dovevo tornare in camera mia, ma non che tu dovevi venire con me! Torna a letto Draco...-
-Non so come riuscirebbe a starti lontanto se ti vedesse così...- Hermione si girò di scatto e trovò Ron Weasley nel suo letto, con una mossa lui la immobilizzò e si smaterializzò mentre lei cercava di liberarsi, invana.

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Capitolo 15
*** Doppio inganno ***


Ciao a tutti! Ecco un altro capitolo! Grazie mille per le recensioni che avete scritto, mi sono state molto utili per capire che questa storia non è un totale fallimento!

Draco si svegliò a mattina inoltrata, era giorno di festa ad Hogwarts e le lezioni erano state sorprese...
Si stiracchiò le braccia e, con un sorriso sulle labbra, si alzò dal letto. Indossò la divisa di serpeverde e si recò nella Sala Grande a fare colazione.
Seduto dov'era, cercò Hermione tra la folla... pensò potesse essere rimasta a letto o magari stava preparando qualche pozione nei bagni del secondo piano.
Quando a pranzo, lei ancora non si era fatta viva, decise di andare a controllare.
-Hermione?- disse bussando alla porta della sua camera... -Sei lì dentro?-
Nessuna risposta.
Bussò più forte... e quando nessuno rispose, entrò nella stanza.
Non vi trovò nessuno -Hermione?! Sei qui?-
Nessuna voce rispose e così decise di andarla a cercare altrove. Passò così tutta la giornata e solo verso sera iniziò a preoccuparsi seriamente.
-Blaise!- chiamò il suo amico -Hai visto Hermione?-
-Ancora Draco?! Non ne hai avuto abbastanza?!-
-Ma di cosa stai parlando?-
-Del sesso Draco! Non ne avete fatto abbastanza?!-
-Non è per quello Blaise! L'ho cercata in tutta la scuola ma non l'ho trovata, sono preoccupato che le sia successo qualcosa.-
-Ti aiuto a cercarla, magari non vi siete incontrati e vi state cercando a vicenda!- l'amico accompagnò il ragazzo in giro per tutta la scuola per tutta la serata.

Hermione si risvegliò in una stanza piccola, quadrata e grigia. Era legata ad un tavolo posto al centro della stanza. La finestra era chiusa ma entrava una gran luce che illuminava quella stanza vuota.
-Aiutoooooo!- urlò disperata -Aiutatemi!-
-Sai che non c'è nessuno disposto ad aiutarti qui dentro?!- Ronald Weasley fece capolineo dalla porta e si avvicinò a lei, ogni volta che lo vedeva, era sempre peggio, gli occhi contornati i nero, il viso scarno e pallido, di un bianco quasi luccicante.
-Sembri stare male, Ron.-
-Mi manca il tuo amore, dolcezza...-
-O ti piacerebbe!- rispose lei.
-Non sono io ad essere legato ad un tavolo con un cattivo che sta per torturarmi.-
-Ah è questo che vuoi fare?! Torturarmi? Dovresti cambiare piano d'azione, è sempre lo stesso per chiunque!-
-Come sta Draco?! Si sente meglio dopo il nostro scontro? Non sai come cercava di urlare il tuo nome. Ho dovuto farti diventare sorda per non farti sentire il rumore-
-Smettila!-
-Ah ah! Così mi piaci!-
-Oh ma tu non mi piaci! Questo è il problema.- gli tirò un calcio in faccia che lo fece sbandare e cadere a terra. Provò a smaterializzarsi ma le corde erano magiche e le impedivano di fuggire.
Ron si rialzò e le si avvicinò furioso, Hermione cercava di librarsi ma le corde erano troppo strette.
-Aspetta! Collaborerò se mi lascerai libera e mi porterai da Harry Potter.-
-Non sono così scemo da crederci!-
-Però sei così scemo da credere che io sia diventata buona... non lo sono mai stata...- disse con tono sicuro
-Cosa stai dicendo?-
-Oh andiamo! Credi davvero che io sia innamorata di quello stupido cretino biondo?! E che io voglia aiutare Hogwarts a vincere la Guerra?! Ti sbagli.- gli occhi di Ron si illumnarono. -Vorrei crederti... ma come mi dimostri che non stai mentendo?-
-Avvicinati...- disse lei e lui, un po' restio, obbedì.
Si avvicinò cautamente e lei lo baciò.
Lo baciò con passione e con forza mentre lui la slegava dal tavolo.
La tirò su a sedere e la prese in braccio mentre lei continuava a baciarlo.
-Perché lo stai facendo?- chiese lui confuso.
-Ma perché mi sei mancato, è ovvio no?!- e riprese a baciarlo.
la fece di nuovo sdraiare sul tavolo e iniziò a toglierle i vestiti ma lei lo fermò con la mano -No!- disse -C'è tempo per questo... adesso devo parlare con Harry di quello che ho scoperto all'interno della scuola.- Ron annuì e insieme, si diressero nella stanza di Harry e lo trovarono in piedi alla finestra che osservava le tenebre regnare su Londra.
-Signore, ho portato l'ostaggio...- disse Ronald entrando
-Portala qui.-
Ron strattonò Hermione per le braccia che teneva bloccate dietro la schiena.
-Hermione Jane Granger... ti aspettavo.-
-O Signore Oscuro, che piacere essere alla sua mercè. Sono lusingata che abbia scelto proprio me.-
-Il tuo comportamento è strano. Sembri cattiva, ma non lo sei... perciò stai mentendo e nn mi piacciono le persone che mentono!-
-Harry Potter, voi avete tutte le ragioni del mondo per dubitare di me, ma voglio dimostrarvi che io sono sincera...-
-Come?- chiesero in coro i due ragazzi
-Brindando alla vostra era... alla vostra vittoria...- tirò fuori una boccetta dai jeans e pendendo tre bicchieri.
Versò la pozione nei tre bicchieri e ne porse due ai suoi ex amici.

-Mi dispiace Malfoy... sarà uscita a fare qualche commissione...-
-Mi avrebbe avvisato...-
-Magari era una sorpresa...-
-Se lo dici tu. Non riesco a stare senza di lei... la amo più di altra cosa al mondo.-
-Questa ragazza ti ha proprio colpito Draco!-
-E se fosse stata rapita?-
-Ma no dai! Che dici! Hermione è in gamba, se la caverà...-

Harry e Ron presero il bicchiere e insieme se lo portarono alla bocca -Brindiamo al futuro!- disse Hermione. Portò anche lei il bicchiere alla bocca e trangugiò un lungo sorso, in contemporanea con i suoi amici...
Subito una spirale d'aria entrò nella stanza, avvolgendoli. Questa si trasformò in una tromba d'aria e i ragazzi vennero risucchiati al suo interno.

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Capitolo 16
*** Ritorno alla Vecchia Vita ***


Ciao  tutti! Ecco un altro capitolo, mi dispiace per il salto temporale che troverete a metà capitolo ma credo fosse necessario, per come ho idea di sviluppare la seconda parte della mia storia. Grazie a tutti quelli che leggono e commentano questa FF, spero continui a piacervi e se avete qualche consiglio da darmi o qualche cosa che vorreste accadesse, fatemelo sapere e vedrò se posso accontentarvi!

Dopo essere stati sputati fuori dalla tromba d'aria, i tre amici si ritrovarono davanti a quella casa sulla spiaggia, la casa del nonno di Tom Riddle.
-Dove siamo?- chiese Ron
-Non lo so...- rispose Harry -Non mi sembra famigliare...-
-So io dove siamo.- disse Hermione alzandosi e togliendo la sabbia dai vestiti. -Siamo nel posto giusto. Qui è nato Voldemort.-
-Tom è nato qui? Mi pare strano...- disse Harry
-Ma dov'è questo qui? Sembra il nulla!- rispose Ron impaurito
-Ragazzi, non capite la gravità della situazione. Dobbiamo muoverci o non faremo in... tempo...- si ricordò di questa scena, le pareva di averla già vissuta e si ricordò che stavano per cambiare le cose, pronti a scatenare qualcosa di terribile.
-Ragazzi, non dovremo farlo...- continuò la ragazza -Dobbiamo tornare a casa.-
-Ma che stai dicendo Hermione? Siamo venuti qui per questo.- disse Harry
-Abbiamo sbagliato! Non dovremmo essere qui, se cambiando il passato peggioreremmo le cose?- non poteva raccontare tutto ai suoi amici, non ancora.
-Credi che potrebbe essere peggio di così?!- chiese Ron confuso.
-Potrebbe.- rispose la ragazza -Sarà meglio tornare indietro, al presente. Troveremo un altro modo per sconfiggere Voldemort.-
-Come vuoi tu, Hermione. Ci fidiamo di te.-
-Grazie ragazzi... Torniamo a casa.-
I ragazzi tornarono indietro nel tempo e si smaterializzarono ad Hogwarts.
Si ritrovarono in corridoio che brulicava si studenti che viaggiavano da una stanza all'altra...
-Ah ma guarda chi c'è qui! Sfregiato e Sputa-lumache... e la Mezzosangue naturalmente.- Draco Malfoy e i suoi "amici" erano davanti a loro che li schernivano.
Erano sempre gli stessi, stesse divise e stesse battutine idiote.
-Draco!- disse Hermione raggiante. -Posso parlarti un attimo?-
-Mi darai un altro pugno come al terzo anno Mezzosangue?- chiese il biondo.
-Prometto di no...-
I due si allontanarono da occhi indiscreti, si nascosero dietro una colonna mentre la gente piano piano tornava nella aule liberando i corridoi.
-Che vuoi Granger?- lei lo spinse contro la colonna e iniziò a passargli le mani sul suo torace, poi arrivò al viso e lo baciò con passione.
Lo sentiva rigido a quel contatto e non riusciva a capire perché.
Lui la staccò bruscamente -Che cazzo stai facendo, sporca Mezzosangue?- urlò lui infuriato e schifato di aver condiviso la saliva di un Purosangue con una buona a nulla.
-Draco, io...-
-Non siamo amici. E tu non mi piaci, mi fai schifo e non provare mai più a baciarmi! Dovrò andare a disinfettarmi la bocca dopo questa cosa...-
-Ma Draco....- lui la scostò e la lasciò da sola dietro la colonna mentre lui si allontanava e riferiva tutto ai suoi compagni di casa, e Hermione si preparava a diventare lo zimbello di tutta la scuola.
La ragazza tornò dai suoi amici che la guardavano inorriditi e Ron, deluso.
-Che cosa hai fatto?- chiese Harry
-Hai baciato Malfoy!- disse Ron furioso -Hai baciato Malfoy! Perchè hai baciato quella serpe?!-
-Io... Io... devo raccontarvi una cosa.-
Ma prima che potesse spiccicare parola, una scossa li constrinse ad aggrapparsi a qualcosa mantenendo l'equilibrio.
La guerra era iniziata.


Come si è concluso vi è già noto perciò ricomincerò a raccontarvi cosa accadde dopo la guerra.

Era passata una settimana dalla vittoria contro il Signore Oscuro, i tre amici erano tornati ad Hogwarts per frequentare il loro settimo e ultimo anno.
-Hermione!- disse Harry vedendola arrivare all'ingresso del castello -Sei bellissima...-
-Grazie Harry, anche tu non sei niente male!-
-I miei amiconi! Finalmente passeremo un anno tranquillo qui a scuola... quando si mangia?-
-Non adesso Ronald!- disse lei trattenendo una risata...
-Però ha ragione, forse saremo tranquilli adesso.-
-Già...- rispose la ragazza
-Prima della guerra stavi per dirci qualcosa, cos'era?- chiese Harry.
Hermione raccontò ai suoi amici dell'altro mondo e di che ruolo avevano assunto entrambi in quella realtà parallela. Evitò di menzionare Malfoy ma disse che lei si ricordava tutto e che aveva invertito l'incantesimo facendoli tornare alla vera realtà.
-Wow... questo è strano!- disse Ron -Io non ricordo niente.- Harry annuì consenziente.
-Forse è meglio così...-
-Abbiamo fatto brutte cose?- chiese Harry
-Non vorreste saperlo.- e il viso della ragazza si rabbuiò.
-Che hai? Sembri triste...- continuò Harry.
-Ron posso parlarti?- continuò lei ignorando l'amico.
Il rosso annuì e insieme si spostarono da Harry verso un angolo più appartato del cortile.
-Cosa devi dirmi?- chiese lui
-So che tra noi c'è qualcosa, ci siamo baciati e proviamo entrambi qualcosa l'uno per l'altra, ma per me le cose sono cambiate.- l'espressione di Ron cambiò e si fece confusa -Io... non so come dirlo ma non provo... più niente per te. Sono innamorata di un altro.-
-Come? Pensavo esistessi solo io per te! Ci siamo scambiati i nostri rispettivi primi baci.-
-Sono andata a letto con un altro.- Ron rimase sconcertato e non disse nulla.
Allora la ragazza si sentì costretta a spiegare la situazione -Nell'altra realtà tu eri cattivo, un Mangiamorte. Io pensavo a te, ma poi mi sono innamorata di un altro che invece era buono, gentile, dolce e premuroso.-
-Chi?- fu l'unica cosa che disse il Rosso.
-Draco Malfoy.-
-Sei stata a letto con Malfoy?!- disse schifato.
-Sono innamorata di lui e lui neanche si ricorda di quello che abbiamo passato.-
-Sei stata una volta a letto con lui?-
-Più di una volta.- Ron dovette sedersi per terra. -Io lo amo, Ron... lo amo come credo di non aver mai amato nessuno, neanche te.-
-Lui ti odia!- urlò Ronald.
-Qui! Mi odia qui perché dov'ero prima lui mi amava...-
-E allora se lo ami tanto perché non sei rimasta lì?!-
-L'ho fatto per voi!- disse in lacrime -Per non lasciarvi diventare come non volevate essere! Per salvarvi!-
-Abbiamo vinto la guerra qui... Ci avresti salvato nche nell'altra realtà.-
-No! Non volevo che quella diventasse la mia vita...-
-Però con Draco ti sei divertita alla grande!- Hermione gli tirò uno schiaffo -Tu non sai niente!- lo accusò -Non ho neanche potuto dirgli addio, come credi che mi senta?-
-Senza più qualcuno da scopare...- lei gli tirò un pugno dritto in faccia e il ragazzo si accasciò a terra mentre lei se ne andò, lasciandolo sanguinante.
-Cosa è successo?- chiese Harry
-Mi sono scopata Malfoy nell'altra realtà più di una volta e mi sono innamorata di lui... ecco tutto.- e se ne andò infuriata, entrando nella scuola.
L'ultima cosa che vide prima di voltarsi definitivamente e andarsene fu Harry che soccorreva il suo amico aiutandolo ad alzarsi.
Una volta entrata vide Malfoy. Lui la guardò negli occhi e così fece lei, rimasero entrambi fermi su quel contatto, lui le mancava da morire. Una lacrima le scese per la guancia.
Vide una cosa in lui che prima non aveva notato, i suoi capelli non erano a caschetto ma come lei glieli aveva tagliati. Stava sempre benissimo e grazie a questo capì che forse poteva fargli ricordare cosa era successo.
Rimase in camera sua per giorni, usciva solo per le lezioni e rientrava a piangere per tutto il pomeriggio e tutta la notte.

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Capitolo 17
*** Sulle sponde del Lago Nero ***


-Devi aiutarmi Ginny!- disse la ragazza, ostinata mentre raccoglieva più libri possibile dalla biblioteca e l'amica che la seguiva a ruota faticando a mantenere il passo.
-Herm, io... potresti fermarti un momento!- urlò l'amica, costringedola a fermarsi con una ventina di libri in mano -Capisco che tu sia ferita, ma mi sembra troppo azzardato ricorrere a questo!-
-Ginny, io non so più che fare... sai, quando ho scoperto che eri morta, ho sentito un vuoto incolmabile dentro di me, ma grazie al cielo, sapevo che tu eri viva e stavi bene.- disse posando i libri su uno dei lunghi tavoli d'ebano per lo studio e abbracciandola.
-Devi esserti sentita sola...- disse l'amica tristemente.
-E invece no, c'era lui...- disse pensando a Draco -Lui è stato capace di farmi reagire e di combattere.-
-Non posso credere che mio fratello fosse un Mangiamorte, è troppo scemo!- disse scherzosamente aiutando l'amica a raccogliere i libri dal tavolo.
Uscirono dalla biblioteca a passo veloce, passando davanti a Ron e senza degnarlo di uno sguardo.
Una volta averlo superato, Hermione si voltò a guardarlo e andò a sbattere contro qualcosa.
-Sta' più attenta Granger! Guarda dove vai!-
-Malfoy!- disse lei -Mi dispiace...- lui rimase stizzito e stupito da quel comportamento, solitamente l'avrebbe mangiato vivo a suon di insulti, mentre adesso... gli aveva chiesto scusa.
Silenzioso come sempre, se ne andò con uno strano pensiero in testa, era confuso.
Lei rimase a guardarlo andar via e poi si voltò verso l'amica dietro di lei, che le mise una mano sulla spalla, per rassicurarla.
Continuarono la loro passeggiata fino alla Sala Comune dei Grifondoro dove lasciarono cadere i pesanti libri su una poltrona rossa vuota.
-Che fate ragazze?- Harry gli si avvicinò contento e prese la mano di Ginny nella sua mentre guardava l'amica.
-Ricerche.- disse Hermione mentre raccoglieva la sua sciarpa giallo-rossa e la indossava sopra il grande mantello nero.
-Esci?- chiese la coppietta felice.
-Sì, ho bisogno di starmene un po' da sola e di riflettere su alcune cose...-
-Non fare pazzie Hermione!- urlò Ginny mentre questa si era già allontanata.
Fuori la neve aveva smesso di cadere ma aveva lasciato un grande manto bianco su ogni cosa, Hermione si diresse verso le sponde del Lago Nero e si sedette su un grosso masso grigio e umidiccio. Si guardò intorno dove scorse un grosso albero che d'estate aveva grandi fiori rosa mentre adesso era spoglio e triste. Il lago non era mai stato piatto come quel giorno.
I cespugli d'erba erano nascosti dalla neve ma si riuscivano a distinguere osservando con più attenzione.
Hermione sospirò e dalla sua bocca uscì una grande nuvoletta d'aria fredda, il suo naso si era arrossato e nascose le mani sotto il grande mantello.
-Non dovresti rimanere qui sola al freddo.-
-Però anche tu sei qui, Malfoy.- aveva capito subito chi era stato a parlare, la sua voce l'avrebbe riconosciuta tra mille.
Lui emise un gemito d'approvazione e si sedette su un sasso affianco a quello della ragazza.
-Cosa stiamo guardando?- chiese con gli occhi rivolti verso il lago.
-Cosa ci fai qui Malfoy?- chiese lei.
Lui tornò a posare lo sguardo sul volto della ragazza e sogghignò.
-Appena la scuola è iniziata mi hai visto e sembravi persino felice di vedermi, per di più, mi hai baciato. Subito mi sono disinfettato la bocca, si intende, ma credo anche tu mi abbia scambiato per quel bamboccio in rosso...- disse parlando di Ron.
-Questa è una lunga storia Malfoy... e il fatto che tu sia venuto qui, la dice lunga su quanto tu sia cattivo.-
-Credi che io sia cattivo?-
-Non lo metto in dubbio.- lui acconsentì con un cenno del capo.
-È la cosa più carina che tu mi abbia mai detto.-
-Cosa ci fai qui?- chiese ancora lei, indispettita.
-Voglio capire... sei diversa. Non sei sempre con quei due cretini, non stai con la tua migliore amica e sei qui da sola, sulle sponde di un lago, chi sa per quale motivo, e non hai un libro con te.- a quanto pare, anche in questa realtà, Malfoy la conosceva piuttosto bene.
-Ammesso e non concesso che io sia davvero diversa, perché proprio tu, Draco Lucius Malfoy, sei venuto a parlarmi e a chiedermi se mi sento bene?- disse la ragazza guardando quegli occhi tanto freddi da sembrare parte del paesaggio.
-Credo che sia accaduto qualcosa, sento qualcosa di diverso...-
-Tipo?-
-Per esempio io non avrei mai acconsentito ad un taglio di capelli del genere! Avrei ucciso all'istante chiunque si fosse permesso di conciarmi così. Mi sono solo ritrovato così.-
-Quindi dici che non te l'ho sei fatto tu...?-
-No. Non ricordo di essermi tagliato i capelli, mi sembra di averli sempre avuti così, ma per qualche motivo non mi piacciono e soprattutto non piacciono a mio padre.- Hermione scoppiò a ridere per quello che solo lei sapeva.
-E invece devo dire che tu sia molto più attraente con questi capelli sbarazzini invece che qualla leccata di mucca che ti ritrovavi in testa!- Draco sorrise.
-Dov'è finito il mio caratteraccio, Mezzosangue? Dov'è finito il mio odio nei tuoi confronti?-
-Magari, dato che la guerra è finita, hai capito che non mi odiavi davvero... ma che era solo il frutto di qualcos'altro.-
-Può darsi. Ma non mi piace questa versione! Sembro un rammollito!- Hermione scoppiò a ridere di gusto e il ragazzo la seguì, seppur mantenendo un certo autocontrollo.
-Sai Draco, io e te...- si interruppe. Come avrebbe reagito il ragazzo al fatto che loro due erano stati insieme? Se pur in un altro mondo?
-Cosa?- chiese il ragazzo.
-Potresti farmi un favore?-
-Un favore a te Mezzosangue?! Non sono così rammollito da accettare!-
-Hai ragione, che stupidaggine!- negli istanti seguenti rimasero entrambi in silenzio, a guardarsi senza mai incorciarsi con lo sguardo.
-È troppo tempo che sono qui, la gente si chiederà se non ci sarà del tenero tra noi e allora sì che finiremo nei guai! Credo che scoppierei a ridere a crepapelle...- si alzò dal sasso e le rivolse un'ultima occhiata -Ci vediamo Mezzosangue.- e detto questo, si smaterializzò.
Rimasta sola, ripensò a quella strana conversazione e al fatto che, forse, lui avrebbe potuto ricordare qualcosa. Se avesse saputo che il taglio gliel'aveva fatto lei!

Tonrò ad Hogwarts in tempo per la cena, riuscì a cambiarsi e a raggiungere i propri amici nella Sala Grande.
Si sedetta affianco ad Harry, Ginny era davanti a lui e Ron era davanti a lei. Non la degnò di uno sguardo e così fece lei.
Ronald aveva tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiato con lei, ma lui aveva torturato lei e Draco e Hermione non riusciva più a guardarlo nello stesso modo di prima, anche se questo, in quella vita, non era mai accaduto.
-Dove sei stata Herm?- chiese Harry
-A fare un giro... ragazzi, volevo chiedervi una cosa: conoscete qualche incantesimo che sia in grado di portarmi in un'altra realtà?- chiese sottovoce
-Vuoi tornare da lui, non è così?!- si intromise Ron.
-No.- rispose secca lei facendolo zittire all'istante -Devo rimediare ad una cosa...-
-Credo che esistano incantesimi di questo genere, ma penso siano particolarmente pericolosi.- continuò Harry
-Però possiamo provarci!- intervenne Ginny.
La cena comparve davanti ai loro occhi in quel momento e tutti si dimenticarono dell'incantesimo e iniziarono a mangiare quel bendi dio che era la cena ad Hogwarts.
Ron si ingozzò come sempre e Ginny dovette battergli più volte la schiena con la mano per farlo rinsavire.
-Sei un maiale Ron!- disse Harry schifato.
-Ho combfattfufto unfa gfuerrfa!- disse con la bocca piena -Avfrò ifl sfacrfofsfantfo drfirfittfo dfi mangfiarfe ifn pfacfe!- urlò sputando cibo a destra e a manca.
-Cosa?- chiese Harry sconvolto dal comportamento dell'amico.
-Ha detto che ha combattuto una guerra e che avrà il sacrosanto diritto di mangiare in pace.- tradusse Ginny.
-Anche noi abbiamo affrontato una guerra ma non ci stiamo ingozzando come maiali!- lo sgridò Hermione, pronta a non sentir ragioni.
Ronal ingoiò il boccone -Se non ti piacciono i maiali, vai dal tuo furetto!- appena terminò la frase, Hermione si alzò dal tavolo facendo un gran chiasso -Sei proprio un cretino Ronald Weasley!- e se ne andò a gran passo verso l'uscita della sala.
-Complimenti maialino!- lo rimproverò Harry.
-Non è colpa mia se quella ama un furetto.-
-Non ama un furetto! È solo innamorata di un altro che non sei tu... e sinceramente, non so come abbia fatto a resistere tanto!- aggiunse sua sorella alzandosi anch'essa dal tavolo e seguendo l'amica fuori dalla sala.

Hermione, che stava trattenendo a stenso le lacrime, si sentì affferrare il braccio da una mano -Ginny lasciami in pace!- disse e si voltò pronta a urlare contro l'amica, ma quando vide un'altra persona, si dimenticò di tutto.
-Zabini?!- esclamò sorpresa.
-In carne ed ossa... e qualcos'altro...- Hermione fece una smorfia di disgusto -Sei tu Hermione Granger vero?!-
-Tu mi conosci Blaise...-
-Lo so, ma sembrava fosse una cosa teatrale da dire!-
-Che vuoi?-
-Volevo dirti che... non è come sembra ma... ti è caduta la bacchetta!- disse porgendole la sua bacchetta.
Per un attimo la riccia pensò che stesse parlando di Draco, ma ovviamente non era così, non poteva essere così.
Zabini si allontanò e la lasciò sola.
-Hermione!- Ginny percorreva il corridoio a grandi falcate pur di raggiungerla e quando arrivò al suo cospetto respirò più aria che poteva trattenendo il fiatone dovuto alla corsa. -Mio... fratello... è un... vero imbecille!- disse boccheggiando a fatica.
-È solo geloso. Tutto qua.- continuò.
-Però ha ragione Ginny, io amo Draco ma non potrò mai averlo.-
-Non è detto.-
-Invece sì! Lui ed io non siamo compatibili, non per come è lui caratterialmente.-
-Com'era dall'altra parte?- si riferiva all'altra realtà
-Era dolce, era... era come Harry e si comportava come Harry fa con te. Perché suo padre non era mai stato un Mangiamorte e lui non era cresciuto tra inganni e sotterfugi, diventando cattivo. Era solo normale.-
-Io credo che ci sia ancora un po' di quel Draco qui... è per lui che vuoi tornare dall'altra parte?-
-Non ho neanche potuto dirgli addio!- disse tra le lacrime -Glielo devo. Sono in debito con lui...-
-Per cosa?-
-Mi ha salvato la vita... mi ha fatta innamorare...- Ginny l'abbracciò.
-Non temere amica! Troveremo quel maledetto incantesimo.-
-Grazie.-
-Ehi! È questo quello che fanno le amiche! Ho il dovere di aiutarti!- lei rise -Ma perché sei venuta via da quella realtà se lo amavi?-
-I miei migliori amici erano le creature più malvagie del mondo magico, anche più di Voldemort, e tu eri morta. Non potevo fregarmene per stare con chi amavo. Dovevo fare qualcosa per salvarvi, per rimediare al casino che avevamo combinato quando...-
-Quando?-
-Quando abbiamo deciso di tornare indietro nel tempo per evitare che il piccolo Tom Riddle diventasse Lord Voldemort, per far in modo che non vivesse accanto alla magia e salvarci dalla guerra.-
-A chi è venuta questa idea?- chiese Ginny.
-A me.-
-E invece cosa sarebbe successo?-
-Se l'avessimo fatto? Beh, Harry avrebbe preso il posto di Voldemort e Ron quello di suo fedele seguace. Tu saresti morta, Harry avrebbe ucciso te, Silente e i suoi genitori. Voleva distruggere Hogwarts e ha mandato varie volte Ron a occuparsi dell'incantesimo che proteggeva la scuola.-
-E tu ti sei innamorata di un ragazzo qualunque...-
-Diciamo di sì. Ha quel fascino misterioso che ti stende al suolo, quel carattere tosto e determinato e quegli occhi glaciali che ti rapiscono e ti tengono prigioniera...- la ragazza descriveva il tutto con aria sognante.
-Okay, andiamo a cercare quell'incantesimo!- disse Ginny, presa dall'entusiasmo.




Grazie a tutti quelli che ancora adesso seguono la mia storia, siete davvero incredibili! vi prego di recensire e di condividere i vostri pensieri e idee, saranno ben accetti!

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Capitolo 18
*** Non dire niente... ***


Ciao! Ecco un altro capitolo... spero che quello che la mia mente bacata abbia prodotto sia di vostro gradimento... questa storia è un casino! Ma spero comunque che vi piaccia... e commentate per favore!

Il giorno successivo fu un lunghissimo giorno.
Le vacanze di Natale si stavano avvicinando e la annuale festa stava per avere luogo proprio nella Sala Grande.
Gli addobbi erano veri, sembrava di trovarsi in una vera sala di ghiaccio e quando Hermione la vide, non potè fare a meno di pensare a quella del Ballo D'Inverno a cui era andata con Malfoy.
Un sorriso triste le comparve sul viso, mentre ripensava a quell'assurdità che era stata innamorarsi di lui.
-Hermione stai bene?- chiese Neville portando uno scatolone enorme tra le mani pieno zeppo di decorazioni.
-Sì, Grazie Nev... vuoi che ti dia una mano?-
-Oh mi farebbe piacere... fai levitare questo scatolone lassù...- disse indicando una mensola posta in alto sul muro.
Hermione tirò fuori la bacchetta e pronunciò Vingardium Leviosa, il solito incantesimo che ancora creava qualche problema a Ronald. Mentre ripensava a quell'episodio del primo anno, sentì una voce furiosa che la riportò alla realtà.
-E non pensi di farla franca, Malfoy! Lei è in un grosso guaio!- urlò la McGranitt contro il biondo che aveva un'aria annoiata mentre, a stento, l'ascoltava. -Per punizione dovrà aiutare a sistemare le decorazioni per la festa di domani. E senza discutere!- aggiunse quando vide che il ragazzo stava per pronunciare qualche parola.
-Devo solo decorare un'inutile stanza?! E che problema c'è!- rispose tranquillo il biondino.
-Non consisterà solo in questo la sua punizione signor Malfoy, questa è solo la prima parte. La seconda parte sarà aiutare la signorina Granger a decidere la musica e impostare le luci...-
-COSA?!- urlarono i ragazzi in coro, entrambi sconvolti e stupiti.
-Ma Minerva!- iniziò a parlare Draco ma venne interrotto dalla professoressa che con il dito indice lo intimava di rimanere zitto.
-Per lei sono la Professoressa McGranitt, nonchè sua preside, perciò non discutere e fai ciò che ti ho ordinato se non vuoi che aggiunga qualcosa di spiacevole alle tue vacanze, come pulire i bagni!- continuò la McGranitt diventando rosso porpora in viso dalla rabbia.
-Va bene! Farò ciò che mi ha chiesto...- concluse il ragazzo
-Ma professoressa...- iniziò Hermione avvicinandosi alla donna -Io non posso lavorare con... lui!- disse indicando Malfoy.
-Oh certo che puoi signorina Granger, non mi sembra poi tanto più difficile che affrontare una guerra contro il signore di tutti i mali!- esclamò divertita l'anziana professoressa e poi si voltò e facendo svolazzare il suo vestito scuro si allontanò osservando il lavoro dei proprio studenti -Eccellente ragazzi! Continuate così!- e detto così lasciò la sala per tornare ad occuparsi del resto della scuola.
-Tu non lavorerai con me!- esclamò Hermione senza guardarlo negli occhi.
-Nel caso non fosse chiaro, neanche io muoio dalla voglia di lavorare con te ma sono costretto... perciò evitiamo di parlarci il più possibile!-
-Sono d'accordo.- concordò la ragazza.
-Bene.- rispose lui stizzito
-Bene!- continuò lei, volendo avere l'ultima parola.
-Bene bene!-
-Che stai dicendo?!- urlò lei.
-Non fiatare Granger...-
-Okay, inizia a portare questi filoni alla porta e poi attaccali.-
-Non dirmi cosa fare, non sei nella condizione di dare ordini Mezzosangue.-
-Oh hai ragione, se solo mi strusciassi a te dall'alto in basso e ti stuzzicassi qualche parte del corpo, forse mi ascolteresti!-
-Non lo so, proviamo!-
-Pervertito!- non che non le fosse piaciuto, ma lei voleva il suo Draco, quello ci cui si era innamorata, quello finto, non lui.
-Oh andiamo! Non credo che non ti piacerebbe!-
-Piantala Malfoy! Sbrigati a fare ciò che ti ho detto e tutto quello che ti dirò, vorrei finire prima che venga notte.-
Malfoy prese lo scatolone contenenti tanti filoni argentati da terra e imbronciato, si diresse verso l'enorme porta a passo deciso.
-Hai un bell'impegno ad addomesticarlo...- disse Neville che aveva osservato tutta la scena da lontano.
-Tu non sai quanto!- disse e poi sbuffò.
Mentre sistemava le decorazioni da appendere sul grande albero che sarebbe stato posto al centro della stanza, osservò Malfoy sistemare le decorazioni.
Non indossava il mantello nero, aveva solo i pantaloni grigi e la camicia bianca con la cravatta al collo verde-argento.
Impegnato com'era, le parve veramente sexy.
Lui si voltò di scatto e la sorprese a guardarlo, e lei, imbarazzata, riposò lo sguardo su un palla di neve che non voleva saperne di rimanere sull'albero.
Avvampò d'imbarazzo, sentendosi osservata. Dio quanto lo amava! Quando si voltò di nuovo, Draco stava sistemando un altro paio di festoni e attacandoli con forza, gli altri che aveva fissato al muro gli caddero addosso, provocando in lui una furia inevitabile.
La ragazza scoppiò a ridere, si diresse verso di lui più divertita che mai e lo aiutò a liberarsi dei festoni.
-Sai, questa è una scuola di magia, puoi usare la magia per attaccarli!-
-Credi che io....- si interruppe, consapevole che lei aveva ragione.
-Io non credo niente ma se vuoi posso darti una mano...-
-Non mi serve il tuo aiuto Mezzosangue!- perché si ostinava a chiamarla sempre in quel modo!?
-Io ho un nome stupido furetto! Vedi di impararlo e di usarlo come tale...-
-Non lo farò mai...- rispose guardandola imbronciato e sicuro di averla vinta.
-Come desideri, furetto... ma non credo che i tuoi nuovi amici sappiano che un professore ti ha trasformato in uno stupido animale qualche anno fa, sarebbe divertente dirglielo...- lui le si avvicinò e l'afferrò per il bordo del suo maglione grigio, all'altezza del petto. Questo le provocò una scossa, era una sensazione indescrivible essere toccata ancora da lui.
-Se lo dici a qualcuno- disse minaccioso -Giuro che io...- si interruppe guardandola negli occhi ambrati. Perse il filo del discorso e si concentrò solo sugli occhi di lei.
-Tu cosa, Malfoy?- continuò lei con voce suadente.
Lui subito le lasciò il maglione e tornò ad appendere gli addobbi, questa volta tirando fuori la bacchetta.
Hermione ghignò sotto i baffi, le piacevano maledettamente i loro battibecchi.
Una volta sistemata parte della sala, la ragazza incontrò la sua migliore amica sulle scale che portavano al loro dormitorio.
-Ginny!-
-Eccoti finalmente! Ho trovato un incantesimo che potrebbe funzionare!- esclamò la ragazza
-Sei grande Ginny!- le ragazze corsero nella Sala Comune dei Grifondoro e si accomodarono sulle poltrone rosse, lontane da occhi indiscreti.
-Dove l'hai trovato?- chiese Hermione sussurrando.
-Nella sezione proibita della biblioteca...- rispose l'amica al suo orecchio. -Ma c'è una cosa che non capisco: tu vuoi tornare all'altra realtà, ma se lo fai, anche Harry e Ron saranno lì, giusto?-
-Non credo funzioni così, perché questa volta viaggerò da sola...-
-Quindi potrai andare e tornare ogni volta a tuo piacimento!-
-Non so se sarà così, potrei rimanere intrappolata lì per sempre.-
-Okay, non ne sono più tanto convinta!-
-Vale la pena tentare! Sento di essere in debito con lui.. non gli ho neanche detto addio...-
-Questo già lo so, Herm, ma io non rischierei così tanto. Quello che è successo lì, è rimasto lì. Non puoi pensare di cambiare le cose!-
-E se scambiassi quel Draco con questo?!- l'amica la guardò seria ed Hermione capì di non poter fare qualcosa di simile.
-Vuoi davvero provare?!- chiese Ginny.
-Provare cosa?- Harry sbucò dal nulla facendole sobbalzare -Harry!- urlarono in coro-Non arrivare mai più di soppiatto!- urlò la rossa.
-Scusate, non pensavo steste parlando di cose private...- disse il ragazzo voltandosi, pronto ad andarsene.
-In effetti...- Hermione gli prese la mano trattenendolo e invitandolo a sedersi con loro -Credo che il tuo aiuto ci farebbe comodo.- disse con un'espressione maliziosa la ragazza.
Gli raccontarono tutto per filo e per segno e la faccia di Harry si tramutava da rilassata a tesa e da tranquilla a scioccata. -Hermione!- urlò alla fine -Non puoi fare una cosa del genere!- continuò urlando. -È... È... È... impossibile! Per non parlare del fatto che potresti rimanere intrappolata lì e causare un irrimediabile danno al continum spazio temporale...-
-Cosa?- esclamarono le ragazze.
Harry allora spiegò -Potresti provocare un danno al tempo, alterare le realtà di tutti gli universi, potresti farci cessare di esistere!- Hermione lo guardò sbigottita e incredula. Poteva davvero prendersi quella responsabilità? L'amore valeva quel sacrificio?
-Adesso non esagerare Harry...- intervenì Ginny -Non può succedere tutto questo, non è successo quando avete viaggiato voi, perché dovrebbe succedere adesso?!-
-Perché sarebbe la seconda volta che viaggia, la seconda volta che altera una realtà!-
-Il terzo anno abbiamo viaggiato per tutto il giorno, e io per tutto l'anno. Abbiamo salvato Fierobecco, non ricordi Harry?- chiese la ragazza.
-Lo ricordo! Ma siamo solo tornati indietro nel tempo e...- si interruppe rendendosi conto che avevano fatto proprio la stessa cosa che adesso voleva fare lei. -Allora non eravamo coscienti dei pericoli!- disse riferito al passato.
-Ma Silente sì, altrimenti non ci avrebbe mai fatto viaggiare.-
Harry non poté che rimenre in silenzio davanti a quell'affermazione ovvia.
Fece un lungo sospiro e poi prese la mano dell'amica -Da che parte iniziamo?- chiese.
Sul volto delle ragazze comparve un sorriso malizioso e Harry sapeva che prima o poi se ne sarebbe pentito.
Iniziarono a scrivere l'incantesimo e scoprirono che non serviva alcuna pozione per viaggiare, ma solo sapere a memoria l'incatesimo per poi recitarlo al contrario nell'altra realtà per tornare indietro.
-Quando tornerai?- chiese Harry all'amica.
-Non lo so, il tempo delle scuse penso...- rispose lei.
-Vuoi dire che non ci saranno bacini o.... qualche forma di intimità?- chiese Ginny facendo avvampare la ragazza.
-Diciamo che per domani mattina sarò di nuovo qui, pronta per la festa di Natale.-
-Okay, cosa diremo ai professori?- domandò Harry
-Dite che sono andata a trovare i miei genitori per Natale, che mi sono fermata lì e che ritornerò nella giornata di domani.-
-Sei pronta?- domandò Ginny ansiosa.
-Pronta per cosa?- Ronald Weasley era in piedi davanti a loro e aveva l'espressione di chi sente di non far più parte di un gruppo.
-Oh niente di che...- disse Harry alzandosi per accogliere l'amico.
-Devo scegliere il vestito per la festa di domani...- inventò Hermione.
-Andrai con qualcuno?- continuò il rosso.
-Con qualcuno intendi Malfoy?- continuò lei con aria di sfida. -Credi che io vada con lui alla festa?-
-Ho solo chiesto.-
-Ronald Weasley!- disse alzandosi e correndo verso il rosso che si stava allontanando -Non puoi permetterti di comportarti così! Non con me! Sto male per ciò che è successo, ma non avevo premeditato di farti soffrire! È successo e basta, non devi far altro che accettarlo.- disse facendo cadere le braccia lungo i fianchi, come a voler lasciar perdere tutto.
-Non lo accetterò mai.- sussurrò l'altro.
-Vuoi allora che venga a letto con te o che stia insieme a te ingannandoti?! Basta dirlo e vedrò che posso fare, se è questo che vuoi.-
-Non essere sciocca, non vorrei mai costringerti a stare con me, ma pensavo che tra noi ci fosse qualcosa.-
-C'era Ronald! C'era! Ma vedì, è passato. "Noi"- disse indicando lei e lui -Siamo il passato.-
-Per me non è passato.-
-Ho trascorso mesi in quella realtà, voi solo pochi secondi, perché non ricordate, ho avuto tempo per pensare e per... innamorarmi di un altro.- gli occhi le diventarono lucidi e il rosso si impietosì a quello sguardo. -Vorrei tanto che tornassimo ad essere buoni amici, ma solo quello.- continuò lei prendendogli la mano. Lo abbracciò e Ron rispose all'abbraccio, stringendola forte.
Una volta arrivata la sera, i quattro amici si ritrovarono seduti in circolo nella Sala Comune oltre l'orario del coprofuoco, per essere sicuri di essere soli.
-Andrai a dormire adesso?- chiese Harry.
-Sì- rispose Hermione -Sono stanca.-
-Nel caso in cui avessi bisogno di qualunque cosa, chiamaci.- chiarì Ron e la ragazza lo guardò piena d'ammirazione.
Ginny l'abbracciò e poi la lasciarono sola nella stanza. Se fossero rimasti lì, sarebbe stati trasportati con lei, alterando maggiormente la realtà.
Hermione si concentrò, chiuse gli occhi e pronunciò l'incantesimo.

Aprì gli occhi nella Sala Comune dei Grifondoro quando ormai fuori era molto buio, notte inoltrata.
Si alzò dalla poltrona e uscì dalla stanza, alla ricerca di Draco.
Percorse i bui corridoi della scuola fino all'ala di Serpeverde.
Non sapeva cosa dire, cosa sarebbe stato opportuno spiegare e cosa no. Cosa doveva dire per prima cosa? Come avrebbe reagito lui?
Continuò a camminare alla sola luce della luna piena che brillava serena nel cielo senza stelle.
All'improvviso sentì un rumore. Aguzzò la vista e l'udito, in cerca di qualcosa.
-Chi è là?!- disse spaventata. -Avanti, fatti vedere!-
-Perché urli tanto? È notte fonda!- sussurrò una voce.
Si voltò e vide una figura in pigiama con in mano un bicchiere d'acqua che stava tornando a letto.
Il suo volto era nascosto dalle ombre ma una parte rimaneva illuminata dalla flebile luce della luna.
Hermione dovette avvicinarsi per capire di chi si trattasse.
-Draco!- corse incontro al ragazzo e lo abbracciò. Alzò lo sguardo verso il suo volto e lo studiò a fondo, accarezzando gli zigomi e la mascella squadrata. -Tu sei...- iniziò a dire lui ma lei gli fece segno di tacere -Shh!- disse -Non dire niente...-
Baciò le sue guance, il suo naso e infine, le sue labbra.
Erano calde al tocco e umide nel modo giusto. Lei prese i suoi capelli con una mano e li strinse forte, quasi tirandoli.
Lui rispose al bacio e la fece voltare spingendola contro il muro. Il bicchiere cadde a terra facendo un gran rumore, ma i ragazzi erano troppo presi per preoccuparsi di quell'insignificante particolare.
Draco la condusse in camera sua senza staccare le labbra da quelle della ragazza.
Arrivarono in camera di Draco e iniziarono a spogliarsi.
Si sdraiarono sul letto, Hermione gli fece scivolare via i pantaloni e lui le tolse il maglione.
Draco accarezzò ogni centimetro del suo corpo assaporandone la pelle liscia e calda, e fremente sotto il suo tocco.
A lei venne la pelle d'oca mentre le sue mani la esploravano pezzo per pezzo.
Continuarono a baciarsi per tutta la notte facendo l'amore senza mai fermarsi, Hermione non ne aveva abbastanza, non ne avrebbe mai avuto abbastanza.
-Ti amo...- gli sussurrò all'orecchio quando entrambi stavano per addormentarsi accoccolati sotto le candide lenzuola bianche.
I vestiti sparsi a terra e la luna che stava per terminare la sua veglia notturna.
All'alba Hermione si svegliò col primo raggio di sole che entrò nella stanza e si girò ad osservare quel "David di Michelangelo" che era il ragazzo nel letto accanto a lei.
Gli accarezzò tutto il viso con la mano e lui reagì a quelle carezze poggiando la testa sulla sua mano.
Lei sorrise, quanto era bello, pensò.
Sapeva che era ora di tornare a casa e, anche se a malincuore, decise di andare.
Prima di alzarsi, sussurrò la parola "Addio" all'orecchio di Draco e gli posò un delicato bacio sulla guancia.
Sgusciò via dalle coperte quando si sentì afferrare per un polso. Si voltò e Draco la tratteneva, con ancora gli occhi chiusi.
Lei lo baciò sulla bocca per lunghi istanti, assaporando ogni secondo in cui le loro labbra si toccavano.
Poi si scostò e se ne andò. Si mise a correre piangendo per i corridoi e quando fu sicura di essere sola si sedette per terra e pronunciò l'incantesimo chiundendo gli occhi.

Si risvegliò a mattina inoltrata sdraiata sul pavimento di un corridoio, si stropicciò gli occhi e tornò nella Sala Comune dei Grifondoro.
I suoi amici uscirono dai loro dormitori e la salutaronp come se niente fosse. Lei non capiva.
-Dove sei andata stanotte?- chiese Ronald affiancandola -Perché non hai dormito in camera tua?-
-Come?- domandò confusa -Ieri sono andata da... Perché mi chiedi questo?-
-Ti ho visto uscire dalla Sala Comune per avviarti nei corridoi.-
-Mi hai visto?!- chiese sconcertata.
-Sì... ma dopo un po' non ti ho più seguito perché mi sembrava di violare la tua privacy...-
-Grazie Ronald, comunque non avevo sonno e sono andata a fare un giro.- Lui annuì e non chiese più spiegazioni, lasciandola libera di andare.
Si avviò nella classe della Professoressa McGranitt per la prima lezione del giorno. Si avvicinò ad un gruppo di Serpeverdi che animatamente stavano parlando tra loro.
-Ho saputo una cosa assurda!- disse una ragazza dai capelli corvini e un paio d'occhiali rossi inforcati sul naso.
-Anche io! Non immagini la mia faccia quando...- disse un altro ragazzo, biondo con un paio di occhi verdi.
-Sì! Hai ragione! È impossibile da credere!-
Un ultimo ragazzo di Serpeverde raggiunse il gruppetto e non capì qual'era l'argomento tanto discusso.
-Di cosa state parlando?- chiese urlando per farsi ascoltare.
-Come fai a non saperlo?! Draco Malfoy è andato a letto con Hermione Granger!- disse il ragazzo biondo.
Hermione fece cadere i libri a terra dallo spavento.
Si voltò e prese a correre a perdifiato fino a raggiungere l'amica Ginny che stava entrando nell'aula della McGranitt.
-Ginny! Ginny! Siamo nella nostra realtà?-
-Certo Herm, stasera ci sarà la festa di Natale e tu dovrai provare a viaggiare per andare dall'altro Draco nei prossimi giorni.-
-Oh no!- disse Hermione accasciandosi a terra e coprendosi la bocca con una mano, per incolparsi. -Ho fatto sesso con Draco Malfoy.- Ginny strabuzzò gli occhi.
-Il nostro Draco Malfoy? Quel Draco Malfoy?- disse la rossa.
Hermione annuì e sbatté la testa contro al muro al ricordo di quella notte passata con lui, a quello che avevano fatto e a come le era sembrato diverso. Perché tutt'un tratto, Draco ci sapeva veramente fare, al contrario delle altre volte, e ora sapeva perché. Ripensò a quanto le era piaciuto averlo su di sé e dentro di sé, sprofondando in un fiume di vergogna.

Cosa ne pensate di quest'ultimo colpo di scena? Sono stata troppo prevedibile o troppo cattiva?! Spero di no! Ma vi ringrazio comunque e spero non mi vogliate morta! Un bacione

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Capitolo 19
*** La Festa Di Natale ***


Dopo essersi nascosta nei bagni per l'intera mattinata, Hemione decise di farsi coraggio e affrontare tutti gli sguardi accusatori e inquisitori degli altri studenti della scuola.
Si affacciò fuori dalla porta per assicurarsi che nessuno la stesse aspettando fuori e poi uscì. Mantenne la testa alta per i primi dieci passi, ma poi una vergogna insopportabile le fece abbassare il capo come se fosse colpevole di qualcosa.
-Herm... ciao.- incontrò Ginny in fondo alle scale, davanti alla porta dell'aula della professoressa McGranitt.
Vedendo degli studenti che la deridevano sotto i baffi, la ragazza entrò furiosamente dalla porta, attirando l'attenzione di trenta paia di occhi che, seduti ai banchi, la fissavano divertiti.
-Smettetela di ridere, sottospecie di balbettante bambocciona banda di babbuini!- li riprese la professoressa.
Hermione corse a sedersi al suo banco, seguita da Ginny che le si sedette accanto.
-Perché l'incantesimo non ha funzionato?- chiese la rossa.
-Non lo so... non riesco a capire cosa sia andato storto.-
-Ma com'è andata?-
-Beh, è stato... strabiliante, fantastico e.... assolutamente sbagliato!-
-Non sentirti in colpa, non sapevi fosse il nostro Malfoy.-
-Ma non capisco perché lui sia venuto a letto con me. Non prova niente nei miei confronti!-
-Forse sì se ha fatto l'amore con te.-
-Non sta in piedi questa spiegazione, Ginny... però...-
-Volete piantarla di palare voi due?! Dieci punti in meno a Grifondoro.- la McGranitt le aveva beccate.
Quando uscirono dalla classe decisero di darsi appuntamento per il pomeriggio e si divisero.
Hermione decise di andare a parlare con Malfoy ma fece il giro della scuola tre volte per non incontrarlo.
Mentre stava per tornare indietro, salì l'ultima rampa di scale al terzo piano e incontrò Draco che veniva dalla direzione opposta.
-Granger.- disse secco.
-Malfoy...-
-Il mio non era una saluto Mezzosangue.-
-Non ti illudere che io ti abbia salutato.-
-Sta' zitta sanguesporco.-
-A chi l'hai detto?-  chiese lei furiosa.
-Cosa?-
-Che siamo andati a letto.-
-A nessuno, o qualcuno forse... ma perché sei venuta a letto con me?-
-Colpa di un incantesimo.-
-Eri sotto incantesimo?-
-No, avrei dovuto essere in un'altra realtà ma qualcosa è andato storto. Dovevo sbrigare una commissione. E tu perché sei venuto a letto con me?-
-Non sapevo fossi tu. Mi capita spesso di andare a letto con alcune ragazze la notte...-
-Non sapevi che ero io?! Ma vuoi prendermi in giro?-
-Credi quello che vuoi Granger, ma non sono stato io ad iniziare a baciare.-
-P-Pensavo fossi Ronald.-
-Non ci credo.-
-Credi ciò che vuoi Malfoy... e non azzardarti a dirlo a qualcuno!-
-Ormai tutta la scuola lo sa.-
-E ti sembra bello?! Non lo è!- lui l'afferrò per un braccio e la stattonò con forza, guardandola furiosa.
La portò al terzo piano, quello proibito e si nascosero dagli altri.
-Sei tu che non devi farne parola, smentisci tutte le voci e non azzardarti a raccontarlo a qualcuno, se sapessero che siamo stati davvero insieme, la mia reputazione sarebbe fottuta!-
-Ma che linguaggio il Principe dell Serpi! Potevi pensarci prima alla tua reputazione!- lui la interruppe e la baciò. Un bacio violento, bisognoso e contemporaneamente dolce.
Lei gli strinse il collo e gli afferrò i capelli mentre lui teneva una mano sulla vita di lei e l'altra sul suo collo, accarezzandole la guancia con il pollice.
Improvvisamente entrambi si staccarono. -Che stai facendo?- dissero in coro rivoti verso l'altro.
-Un errore.- si risposero e poi continuarono a baciarsi. Lui le aprì le gambe con un ginocchio ma quando lei fece scendere le mani sul suo petto, si staccarono nuovamente.
-Basta! Non dire niente a nessuno Mezzosangue!- inveì lui.
-Non lo farò se non lo farai anche tu.- Hermione sembrava decisa ma non si era accorta di aver tenuto la sua mano così a lungo nella sua.
La lasciò bruscamente e se ne accorse anche lui.
Malfoy se ne andò senza più degnarla di uno sguardo e lei rimase appoggiata al muro a pensare a quel bacio tanto atteso.
-Hermione... ciao.- Ronald la riportò alla realtà.
-Ciao Ronald.-
-Herm, volevo... chiederti se.... tu...-
-Non verrò alla festa di Natale con te Ronald.- lo interruppe bruscamente portando le braccia al petto.
-Non volevo chiederti questo, volevo sapere se... potevi aiutarmi a scegliere un vestito per la festa.-
-Oh... ehm... certo. Vi aiuterò io.-
-Grazie... ci vediamo dopo...-
-Okay.-
Rimasero in silenzio per qualche istante e poi si allontanarono, ognuno diretto per la sua strada.

Due ore dopo, Hemione aggiustava il vestito di Harry dopo essersi strappato mentre era andato a sbattere contro il camino cercando di allacciarsi la cravatta.
-Sta' fermo!- urlò la ragazza.
Ronald camminava avanti e indietro per la stanza cercando di tranquillizzarsi.
-Ho fatto. Ora siete pronti tutti e due.-
-Grazie Herm...- dissero in coro i ragazzi.
-Bene.- la ragazza uscì e si diresse nella sua stanza per vestirsi e prepararsi.
Per questa festa scelse un vestitio color avorio a fascia chiuso con una zip invisibile sulla schiena.
Il vestito terminava alle caviglie e aveva ghirigori color panna che si intrecciavano dal corpetto fino alla fine dell'abito. Ai piedi scelse di indossare delle semplici scarpe bianche col tacco. Si guardò allo specchio e, non convinta, con un colpo di bacchetta tramutò il colore del vestito da avorio a oro, un oro tenue che brillava sottola luce, le scarpe rosse e i capelli divisi in tanti boccoli che le ricadevano sulle spalle, fermati ai lati da due forcine con intarsi rossi incastonati.
Il trucco leggero tendende al rosso.
Ginny invece indossava un abito color cielo con intarsi argentei. Le spalline erano sottili e le scarpe celesti avevano un tacco basso, fatte apposta per ballare fino allo sfinimento!
Uscirono insieme dalla stanza e si diressero nella Sala Grande.
Harry indossava uno smoking nero con papillon celeste intonato al vestito di Ginny, mentre Ron ce l'aveva color lavanda, intonato con la sua accompagnatrice, Lavanda appunto.
Quando entrarono nella sala, piccoli fiocchi di neve vera cadevano dolcemente dal soffitto, era un ambiente molto luminoso per via delle luci e delle decorazioni invernali.
Hermione cercò Malfoy tra la folla e lo vide con altri sepeverde accanto all'albero. Indossava uno smoking argentato con camicia nera e mocassini neri.
Sorrise felicemente nel guardarlo da lontano, era così elegante, aveva un portamento tale da renderlo raffinato in qualsiasi situazione. Una classe da permettergli di essere un cafone e tanto fascino da poter comportarsi da stronzo.
Hermione si avvicinò al buffet che si tovava vicino all'albero e passò davanti a Draco, che la seguì con lo sguardo mentre beveva un drink.
Prese anche lei da bere e lo sorprese a guardarla, ghignando sotto i baffi mentre lui tornava a bere dal bicchiere come se null fosse accaduto.
-Granger! Cosa ci fai qui tra le serpi?-
-Pansy Parkinson! E tu cosa ci fai a questa festa? Non siamo in lutto!- disse riferita al suo vestito.
Pansy indossava un lungo tubino nero che si intonava ai suoi capelli corvini, le labbra e il trucco erano neri e anche i suoi occhi erano scuri.
-Almeno io non sembro una decorazione di Natale....- ribattè la ragazza.
-Piantala Pansy.- la rimproverò Malfoy ritornando a bere.
-Oh scusa se ho insultato la tua fidanzatina!- continuò Pansy.
-Non continuare Pansy. Finiscila, ora.-
-Siete incredibili!- e detto questo se ne andò, seguita dalle altre serpi, tutte tranne Malfoy che rimase accanto al buffet.
-Grazie.- gli disse Hermione.
-Non ringraziarmi. Non l'ho fatto per te, Pansy iniziava a scocciarmi.-
-Certo...- disse lei poco convinta della spiegazione del ragazzo. -Stai benissimo vestito così...-
-Non farmi complimenti.-
-Non ci sente nessuno! E poi volevo solo essere carina...-
-Allora ti dirò che tu sei... uno schianto, bellissima ed elegante...-
Lei rimase colpita da quelle parole, voleva solo abbracciarlo e stringerlo a sé, ballare con lui e passare la notte insieme a lui.
-Grazie. Forse dovremmo parlare...-
-Non esiste Mezzosangue, noi non abbiamo niente di cui parlare...-
Lei si avvicinò a lui e allungò la mano per prendere una tartina, sentì che Draco stava trattenendo il respiro e un leggero tremolio si stava impossessando di lui.
Si portò la tartina alla bocca, sorridendo per l'effetto che gli provocava.
-Okay, parliamo!- disse Malfoy prendendola per un braccio e smaterializzandosi fuori dalla sala.
Si ritrovarono dietro ad un muro.
Hemione era con la schiena al muro e Malfoy davanti a lei.
-C'era bisogno di uscire dalla sala?- lo provocò lei.
-Sì, non vorrei mai che qualcuno mi vedesse parlare con te.-
-Ahh... ecco perché!- lui le accarezzò la guancia col dorso della mano, le labbra distanti pochi centimetri.
I respiri sincronizzati...
-Cosa ti ha fatto cambiare idea su di me, Malfoy?-
-Non ho cambiato idea... ma non riesco a resistere. E qual'è la tua scusa?-
-Io ti amo...- disse con leggerezza e quando si accorse di cosa aveva appena detto si mangiò le mani (metaforicamente parlando). -Posso baciarti?- chiese la ragazza -Ne ho bisogno...-
-Ti direi subito di no, ma non riesco a staccarmi, è come se io fossi sotto incantesimo.-
-Non sono stata io a farlo.-
-Dovremmo tornare alla festa...-
-Sì. E dobbiamo smettere di parlarci, io ti odio Mezzosangue...-
-Sai, sembra quasi un soprannome amoroso...-
-Non lo è.- lei lo abbracciò, spontaneamente, senza pensare a possibili conseguenze.

Si risvegliò appena il sole fu sorto e si mise seduta, si ritrovò nuda in un letto dalle lenzuola bianche con accanto Malfoy (anche lui nudo) che la stava osservando con i capelli arruffati.
Si coprì con il lenzuolo mentre un'espressione di sconforto si dipinse sul suo viso.
-Dobbiamo smetterla di finire così...- disse lui riferendosi a loro due nudi nel letto.
Hermione si prese la testa tra le mani e si maledisse.
Quando lui le accarezzò la schiena nuda con le dita, le venne la pelle d'oca e si voltò verso di lui.
Si guardarono intensamente e poi lei si buttò su di lui mentre Draco l'accoglieva tra le sue braccia, continuando a baciarsi.


Ecco un altro capitolo! Che ve ne pare? Sono molto grata a tutti quelli che seguono e commentano la mia storia, vi voglio bene anche se non vi conosco! Grazie mille per tutto! Siete voi che mi fate venir voglia di continuare la storia. Grazie Mille.

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Capitolo 20
*** Epilogo ***


Ciao a tutti! Ecco un altro capitolo e spero che vi piaccia... ma purtroppo devo chiedevi una cosa......... prima leggete la storia, ve lo dirò dopo!

Nel pomeriggio Hermione rimase seduta su una poltrona della Sala Comune dei Grifondoro. Per ore, senza fare niente, fissava solo un punto impreciso senza mai distaccare lo sguardo.
-Herm, noi andiamo a fare un giro a Godric's Hollow, vuoi venire?- le chiese Ginny iniziando a preoccuparsi per l'amica.
Hermione non rispose e non diede alcun segno, così, la rossa si avviò verso Harry che la aspettava sull'uscio della porta.
Passarono ore e verso sera il fuoco nel camino nella sala si accese, la ragazza se ne stava ancora seduta su quella poltrona, una lacrima le scese sulla guancia.
-Adesso basta, Hermione!- le urlò Ron cercando di attirare la sua attenzione -Devi reagire! Alzati da quella maledetta sedia e affronta qualunque cosa ti stia assillando!-
Hermione alzò lo sguardo verso di lui, mantenendo un'espressione impassibile.
-Herm... ti prego alzati!- continuò Ronald più dolcemente.
-Lasciami in pace Ronald. Vattene.-
-No, non ti lascerò qui a marcire.-
-Ronald vattene! Ora!- urlò in lacrime
Ronald non poté far altro se non assecondare Hermione, uscendo dalla stanza.
Lei rimase immobile a piangere per tutto il resto della giornata.
Non fece altro che pensare a quanto era stata stupida e a cosa l'amore le aveva portato via. Non avrebbe dovuto innamorarsi di Draco Malfoy, non avrebbe dovuto permetterlo. Si era ritrovata in una realtà parallela e invece di cercare un modo per scappare, si era divertita con una serpe che adesso la usava e la insultava senza pietà.
Lui non la amava, lo sapeva, però era andato a letto con lei: voleva solo sesso.
Si alzò dalla sedia e si avviò alla finestra della Sala guardando la neve cadere dal cielo e stringendosi tra le braccia.
-Dovresti venire a mangiare...- Ginny era tornata dalla visita a Godric's Hollow e le si era avvicinata silenziosamente cercando di consolarla.
-Non ho fame Ginny.-
-Non puoi farti abbattere così da lui, tu sei Hermione Granger! Niente e nessuno può sconfiggerti!-
-Lui c'è riuscito, Ginny, è colpa sua. Anzi no, è colpa mia.-
-Devi smetterla di darti continuamente la colpa, le cose non cambieranno se ti frusterai ritendendoti colpevole di tutto questo! Smettila di rimanertene qui ad autocommiserarti, perché non funziona!-
Hermione guardò l'amica con un'espressione furiosa, la rossa la prese per un braccio e la fece uscire dalla Sala contro la sua volontà.
-Adesso basta!- le urlò in corridoio -Se per stare meglio devi trovarti in una realtà parallela, allora ti faremo tornare lì, da sola. Se è davvero questo di cui hai bisogno, ci proveremo.-
-Ginny....-
-Non dire niente!- la interruppe bruscamente. -Adesso vai a mangiare, ci vediamo dopo e decideremo cosa fare, ne parlerò con Harry e sicuramente lui ci darà una mano.- la rossa la lasciò nel corridoio e si allontanò.
Hermione si decise ad andare nella Sala Grande, ormai non c'era più quasi nessuno, solo qualche Serpeverde e qualche Tassorosso un po' brilli.
Andò al tavolo dei Grifondoro e si sedette, mangiò quel che era rimasto del banchetto, da sola e in silenzio.
Al tavolo delle serpi c'era il Principe: Draco Malfoy.
Hermione non riusciva a guardarlo senza provare rabbia e, per sua disgrazia, affetto.
Lui non sembrava sconvolto o turbato, ma sembrava diverso, qualcosa nel suo cervello (se mai ne avesse avuto uno) stava riflettendo su loro due: cos'erano, cosa avevano passato e cosa avrebbero avuto insieme.
E nonostante quei pensieri, lui continuava a comportarsi come suo solito: da arrogante e presuntuoso.
Hermione si alzò di scatto facendo un gran rumore e attirando l'attenzione di tutti in quella sala.
Iniziò a percorrere la sala diretta alla porta e prima di uscire, volse uno sguardo al principino che non l'aveva persa un solo istante con lo sguardo, come tutti del resto. Lei gli fece segno di raggiungerla subito, lui capì.
Hermione uscì dalla sala e si fermò in corridoio ad aspettarlo.
-Mezzosanue...- dieci minuti dopo eccolo arrivare barcollando per raggiungerla.
-Sei ubriaco.-
-No.- in effetti lo sembrava, ma non lo era, non lo era per niente. -Cosa vuoi da me?- le chiese
-Mi dispiace. Io, Hermione Jane Granger, Mezzosangue Grifondoro, ti sto chiedendo scusa. Scusa per essermi innamorata dell'altro te e per aver creduto che tu potessi ricordare ciò che avevamo avuto. Per aver fatto l'amore con te e per aver sperato, anche solo per un minuto, che tu potessi amarmi. Che potessi guardare oltre le mie origini e amarmi per ciò che sono.- trattenne le lacrime, doveva sembrare forte e non doveva permettergli di ferirla di nuovo. -Guardaci adesso: non ci siamo mai sopportati e ora siamo qui a parlare di quando siamo andati a letto! Non ti sembra assurdo?!- lui abbassò lo sguardo e a lei venne una risata isterica. -Malfoy dì qualcosa.- lo incitò.
-Cosa dovrei dire?! Non è un mio problema se ti sei innamorata di me e la sola cosa mi provoca ribrezzo. Mi hai dato l'opportunità di andare a letto con un ragazza e io l'ho colta, non mi è importato che fossi tu. Volevo solo sesso.-
-Non ci credo. Se colui di cui mi sono innamorata, e non sei tu ma l'altro te di un'altra realtà, è buono e gentile, non posso credere che in te non ci sia niente che vi accumuna. D'altronde siete la stessa persona. Solo che lui non ha mai conosciuto suo padre e di rimando, anche l'oscurità. Tu non sei cattivo Malfoy, l'hai dimostrato più volte ma sei tu il primo a non crederci.-
-Smettila di analizzarmi Granger, non cosa vuoi da me e non mi interessa. Vuoi che ti chieda scusa per averti portata a letto?! Okay, scusa. Non avrei mai dovuto farlo... e se ci tieni tanto "all'altro me" torna da lui, perché io qui non ti voglio.-
-Devo crederci Draco? Seriamente?!-
-Credi a quello che vuoi, Granger. Non cambierò idea.-
Hermione annuì, soddisfatta di averlo affrntato una volta per tutte. -Posso abbracciarti?- gli domandò ad un certo punto.
Malfoy la guardò divertito, pronto a sputarle addosso tutto quello che pensava di lei, ma quando vide la tristezza dei suoi occhi, non riuscì a negarle questa possibilità. Annuì.
Lei si avvicinò e dolcemente fece passare le braccia sul suo collo e poi lo strinse.
Lui non ricambiò l'abbraccio, ma le rimise una ciocca di capelli dietro l'orecchio quando si staccarono. Stava quasi per sorriderle e buttare al vento tutto ciò che aveva detto prima, smascherandosi.
La ragazza si allontanò senza aggiungere altro, tornò alla Sala Comune con un enorme peso dello stomaco: una cena indigesta.

La serpe la guardò andar via a lungo e solo quando scomparve dalla sua vista, si concesse un sorriso -Oh Hermione... se solo sapessi...- disse e poi tornò nell Sala Grande con ancora addosso il profumo della ragazza.



Ecco la fine della storia. Tempo fa una lettrice mi ha chiesto di fare un seguito, un sequel di questa storia. Ora lo chiedo io a voi: Volete che io continui a scrivere? Vorrei almeno una ventina di recensioni per capire se continuare. So che è meschino ma visto che ne ho in mente un'altra con diversi personaggi e ambientazioni (diciamo diverso libro, perché volevo scriverne una su Peter Pan e Wendy, dato che sono sempre stata innamorata di Peter e del film del 2003 di P.J. Hogan). Perciò se ci tenete a sapere cosa succederà, vi prego di dirmelo e di dirmi cosa vi piacerebbe che io aggiungessi, una vostra idea, sceglierò quella che mi piacerà di più e la svilupperò nella storia, quindi è quasi un concorso, partecipate se volete e tirate fuori la vostra creatività! Un ringraziamento speciale e tutte le lettrici che hanno seguito la mia storia, a quelle che l'hanno messa tra i preferiti e a quelle che hanno commentato. Grazie!

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Capitolo 21
*** Decisioni (ecco cosa ho deciso di fare con la mia storia) ***


Okay, l'ultimo capitlo è stato recensito da moltissime persone che ringrazio di cuore, siete state davvero fantastiche. Ma purtroppo non siete arrivate a 20 recensioni, solo a 19........................................................................................................................................................................................................................................


SCHERZO!!!! Non me ne frega niente delle 20 recensioni, ho deciso che farò un sequel, che sarà un'altra storia, perché questa diverrebbe troppo lunga! Grazie per avermi dato questa opportunità di continuare, non vedevo l'ora! Il titolo della nuova storia credo sarà: "Verità e Bugie" e la inizierò in settimana molto probabilmente... abbiate fede! Grazie mille a tutte. Un ringraziamento speciale a: lily topa (ho amato la tua recensione... e spero vivamente che tu non mi uccida :P). Ria patterson, barba, Elisetta Slitherin, kirpi96, Ahlia, globetrotter, Eris_99..... invece devo rispondere a: Just_debb sono contenta che ti sia piaciuta, grazie, ma credo che quei capitoli (gli ultimi) siano stati necessari per arrivare a questo punto, a mio parere, come ho già spiegato: volevo continuarla, ma se non piaceva a nessuno, era inutile continuare e così mi sarei cimentata in un'altra trama. Invece, così non è stato e, per fortuna, la continuerò....            Un grosso bacio dalla vostra Rusher1... a presto!  E Grazie!

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