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di Laxity
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** First end, second beginning. ***
Capitolo 2: *** Nakama ***
Capitolo 3: *** Double mission! ***
Capitolo 4: *** Magical Energy. ***
Capitolo 5: *** Street. ***
Capitolo 6: *** Natsu Dragonil. ***
Capitolo 7: *** Regret. ***
Capitolo 8: *** You lost. ***
Capitolo 9: *** Darpit Slayer ***



Capitolo 1
*** First end, second beginning. ***


"Buongiorno,  mondo!" urlai stiracchiandomi mentre mi affacciavo alla finestra con un sorriso in volto. Sì, soffrivo lo stesso, ma dovevo andare avanti, no? E nessun modo migliore che cercare di essere allegri! Il che, poi, mi veniva naturale! Ed ora eccomi qui, davanti la finestra, quando qualcuno bussa. Nessuno sapeva della mia identità: l'avevo mascherata bene, nel tempo. Ma non avevo nemmeno amici, ancora. Chi poteva essere? Aprii la porta, tutta sorridente, nascondendo la mia sofferenza.

"Leila Henderson?" chiese un ragazzo dai capelli neri e dal fisico scolpito. Appunto, non indossava una maglietta!
"Che indecenza! Mettiti qualcosa addosso!" urlai, poi mi calmai.
"Sì, come lo sai? E cosa c'è?!"
"Bene." assunse uno sguardo determinato. "Sei la ladra dominatrice del dolore, dunque"
Rimasi spiazzata. Come poteva averlo capito?! Notai che sul suo petto c'era il marchio della gilda Fairy Tail, che io conoscevo benissimo. Da bambina sognavo di unirmi a loro, ma di certo da ladra non potevo... In realtà, non l'avevo sognato solamente da bambina. A volte leggevo la rivista. Di colpo, ricordai chi fosse quel ragazzo.
"Sì... Tu, invece, sei Gray Fullbuster, di Fairy Tail."
"Già. Bene, vogliamo combattere o no?!"
"Uhm... No?"
"E finiscila!" disse, per poi attaccare creando una sorta di lancia di ghiaccio che provò a scagliarmi contro per infilzarmi. Io schivai abilmente.
"Non ho mai usato la mia magia per far soffrire, non intendo farlo ora!" annunciai. Sarebbe mancato poco per sfogarmi. Lui fermò il secondo attacco che stava per attuare e il suo sguardo divenne confuso.
"E come hai fatto a rubare tanto da guadagnarti questa casa?! Non puoi fregarmi fino a questo punto!"
"Calci e pugni! Mica è tanto difficile!"
"Se sei così brava, fallo anche con me! Anche io non userò alcuna magia. Così saremo pari!"
Io avevo detto di no.
"Normalmente non rifiuterei." dissi, per poi continuare: "Ma non mi sono mai sfogata con nessuno. Posso farlo? Poi puoi anche uccidermi. Mi va bene, è tanto per morire leggermente più serenza".
Lui parve seccato, ma non rifiutò.
"Avanti."
"Grazie..." dissi.
"La mia mamma era morta di parto, due dei miei nonni erano morti per vecchiaia e gli altri due per via di una malattia che avevano in comune. Era spettato lo stesso destino ai miei zii, che avevano ereditato da loro la malattia. Mio padre era stato molto fortunato a non averla ereditata. Insomma, la mia famiglia fu appunto sterminata, ma io non avevo mai conosciuto nessun parente tranne mio padre, quindi non avevo sofferto. Non avevo degli amici. Sebbene io fossi molto espansiva, non mi fidavo facilmente delle persone, così mi limitavo a ridere e parlare un po' e basta, quelle rare volte che incontravo qualcuno di mia conoscenza. La persona più importante per me era papà!
Lo guardai meglio, era pallido e sudato, ma stava forzando un sorriso.
"Papà! Cos'hai?!" dissi preoccupata, andandogli incontro per farlo poggiare sullo schienale della sedia su cui era messo.
"Mi.. mi dispiace di non avertelo mai detto... Anche io ho ereditato quella malattia.. Ma.. ma non te ne avevo mai parlato p..perché sapevo q-quanto avresti sofferto..."
"Potevo prepararmi meglio! Prima o poi ciò sarebbe avvenuto!" urlai, per poi iniziare a piangere.
"Perdonami, Leila.." disse. Forse voleva dire un'altra cosa, perché aveva preso un po' d'aria come si fa di solito prima di parlare, ma chiuse gli occhi.
"Papà!!!!!" urlai, piangendo.
Ora, da chi potevo andare? Ero sola, e piccola. Ma non volevo essere adottata da nessuno: colpa della mia solita scarsa fiducia. Così decisi di fuggire. Negli anni divenni completamente scarna, piena di lividi e povera. Avendo lasciato tutto a 10 anni, non sapevo come dover andare avanti. Quelle poche volte che mi era concesso un pranzo - e per pranzo si intende qualcosa di orribile - lo cucinavo sempre tutto bruciacchiato. Acqua? Poche, pochissime volte. Ormai ero terribilmente disperata.
Finché, per sopravvivere, non fui costretta a divenire una ladra all'età di soli 13 anni. Dato che ero una bambina molti si fidavano di me. Io ero coscente che li avrei traditi. Pensavo sempre che se la gente l'avrebbe fatto con me sarei rimasta delusa, triste.. era per questo che non mi fidavo di nessuno. Dover comportarmi così mi uccideva. La mia vita, per sette anni, era stata una lunga recita. Ero abile nel combattimento: pugni e calci erano diventati il mio forte e avevo una mia tecnica personale, ma sempre a quell'età scoprii di poter utilizzare una magia potente: ero una dominatrice del dolore. Mi era possibile far due cose con questa magia: scegliere un livello di dolore da 0 a 10, sia fisico che morale. A 0, l'avversario era sereno. Tuttavia, quando io sceglievo quel livello di dolore per far sì che la gente fosse serena o che non provasse dolore, ero io a soffrire. Il loro dolore moltiplicato per mille volte veniva trasferito a me. Così io continuo con i calci - usare quel mio potere da maga per far soffrire lo trovo meschino, troppo crudele - e dopo aver rubato, per essere sicura che la vittima fosse tranquilla e serena scelgo il "livello 0". Io soffro, ma non m'importa. All'età di 16 anni e mezzo riuscii a rubare tanto che comprai quest'abitazione:forse sono una delle più abili ladre di Fiore! Ma ciò non mi piace affatto.. Perché per farlo, l'unico mezzo che conoscevo erano le maniere forti, nient'altro. Spesso, per quello piango ancora. Ma cerco di non abbattermi. Come vedi, non ci riesco proprio benissimo..."
Lui mi aveva ascoltato attentamente mentre a me quasi cadevano delle lacrime che riuscii a trattenere, ma era zitto, come sorpreso da tutto quello che avevo raccontato.
"Avanti, colpiscimi di nuovo con quella lancia di prima. Mi sento un po' meglio."
"Peccato che.. non potresti usare la tua magia su te stessa al livello 0.. dato che si tratterebbe di trasferire la sofferenza.. Be'..."
Con la stessa tecnica di prima, creò la lancia. Io chiusi gli occhi, un po' impaurita. In realtà, non vedevo l'ora di pagare per tutto quello che avevo combinato.
Sentii un tonfo e aprii gli occhi. La lancia era di fianco a me.
"Perché..?" avevo chiesto.
"Perché tu non sei questa persona. Puoi guadagnare qualcosa in altri modi. Ad esempio, entrare in Fairy Tail. Perché non ci avevi provato?"
"Avevo 10 anni... come caspita dovevo farcela, cretino?!"
"Ehi! Io cerco di essere gentile, scema!"
"Ah, certo!"
"Comunque... Adesso potresti! Hai anche le carte in regola, secondo me!" disse sorridendo.
"Ma io non lo merito. Sarei la vergogna per tutti voi."
"Te l'ho detto.. non sei questa persona! Sarai anche stupida come ti ho detto prima, ma..."
"AAAAH! Sai che ti dico? Sei tu lo stupido! Comunque, io ho sempre sognato di far parte della vostra gilda, anche da bambina!"
"E allora è deciso! Senti qui.. però, la tua magia la useresti contro qualcuno di cattivo, giusto?"
"Be', suppongo di sì. Solo che a me non è mai capitato di incontrare qualcuno peggiore di me!" dissi, mentre lui mi dava una pacca amichevole.
"Ma smettila! Andiamo!" disse, e tirandomi per il braccio mi portò al luogo dove risiedeva la Gilda.

"Non tirarmi così, idiota! Mi staccherai il braccio!"
"Sei esagerata, deficiente!"
"KYAAAAAH! E ti avevo detto di coprirti!!!!!!!"

Era questa la mia prima fine... e il mio nuovo inizio.
E avevo iniziato con Gray. Grazie a lui, tutto era cambiato! Ma chissà se gli gli altri futuri nakama l'avrebbero presa bene...
Anche se ci arrabbiavamo l'una con l'altra già al primo incontro.. magari poteva essere il mio primo amico!

_____________

So che probabilmente ci sono errori di battitura e ripetizioni, ma devo andare e non ho tempo di correggere TwT Excuse me, je suis desolée! Devo decidermi se parlare inglese, francese o italiano! Addio! °w°

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Capitolo 2
*** Nakama ***


Io e Gray stavamo per varcare la soglia della porta che mi avrebbe fatto incontrare i miei nakama. Ero felice di poter iniziare da capo! Però.. non lo avevo ancora ringraziato per il cambiamento che aveva reso possibile in me. Prima di entrare, decisi di dire una sola parola al ragazzo: "Grazie".
Lui, semplicemente, si voltò verso di me sorridendo. Poi entrammo.
Molte persone lì intorno ci guardavano stupiti. Non.. non mi avevano accolta di buon grado.
Calai lo sguardo in basso.
"Bene! Vi presento Leila Henderson! Abbiamo una nakama in più, okay?" disse Gray sorridente. Tutti erano zitti, ma rivolsero lo sguardo ad una ragazza dai capelli rossi che, francamente, non avevo mai visto nelle riviste.
"Leila? La ladra?"
"No... ERO una ladra!" dissi, per puntualizzare.
"Ma grazie a Gray ho trovato una via d'uscita."
"Ma sei impazzito, Gray?! Portare qui una ragazza del genere..!"
Fui... "offesa" da quelle parole.
"Lei non è una cattiva persona. Stavo per attaccarla, ma mi ha pregato di ascoltare la sua storia!" urlò Gray.
Un ragazzo (nella rivista avevo visto chi fosse, si trattava di Natsu, Salamander) strillò: "Ma sei impazzito a rivolgerti così?!".
"Qui c'è un gran concetto di 'nakama', no? Bene. Per me lei è già una compagna!"
"Leila, io sono Erza. Avanti, sono curiosa di sentire la tua storia" disse, sedendosi e guardandomi con aria di sfida. Io non sapevo se fidarmi di loro, ma sarebbero stati i miei nakama. Dovevo superare questa mia debolezza.
"La mia è una vita nuova. Iniziamola con degli amici!" continuavo a ripetermi. E dopo aver iniziato con la prima parola non potei più fermarmi. 'Sta volta però non riuscii a trattenere le lacrime, e una volta finito il discorso ne lasciai cadere due sole delle mille che ero riuscita a trattenere. Erza si alzò da lì e si avvicinò a me. Mi mise una mano sulla spalla, e si scusò per ciò che mi aveva fatto raccontare davanti a tanta gente. Mi era parsa davvero dispiaciuta, così accettai. Gray mi guardò con preoccupazione. Forse aveva capito che in realtà stavo trattenendo altre lacrime?
A ogni modo, Loki si avvicinò a me - conoscevo tutti, a parte Erza - dicendomi che, se io avessi voluto, per me ci sarebbe stato... anche come ragazzo. La mia faccia fu esattamente quella di una persona che sta per uccidere qualcuno. Gli diedi un pugno sulla nuca.
"Non credo tu sia il mio tipo!" dissi, lasciandolo KO per terra.
Erza mi guardò con aria di interesse.
"Senti.. che ne dici di testare le tue capacità in lotta con me?" disse sorridendo con rivalità.
"Uhm? Okay, ma non userò la magia" risposi, incosciente della sua forza. Tutti mi fissarono sconvolti. Anche Gray. Ora avevo capito perché quel carattere nei confronti di Erza: la temevano. Non importa: volevo testare le mie capacità!
"Bene, allora anche io utilizzerò solamente attacchi fisici!" disse fiera, per poi aggiungere che sarei stata io a dover iniziare.
Tutti si allontanarono velocemente continuando a fissarci, forse sicura che sarei stata stesa nel giro di due secondi.
Io mi avvicinai velocemente a Erza e le diedi un pugno sul viso, ma lei non ne parve particolarmente dolorante.. Strano: chiunque avesse ricevuto un pugno da parte mia rimaneva come minimo confuso, solitamente.
Lei si preparò a darmi un calcio e stava per colpirmi la testa, ma io mi abbassai velocemente e, scivolando, finii rapidamente dietro di lei. Misi le mani sulle sue spalle e, facendo leva in alto, mi diedi la spinta necessaria per saltare e, alzando le gambe, mi trovai davanti a lei in un attimo. Non le diedi il tempo di sferrare un pugno che le diedi un calcio sulle gambe facendola cadere all'indietro. Lei tentò di rialzarsi, ma prima che ci riuscisse le diedi un pugno sopra la testa. Parve piuttosto dolorante quella volta, tanto che tossì per la sofferenza, ma si rialzò velocemente per poi darmi un calcio nella pancia. Istintivamente, a causa del forte dolore, mi misi le mani sul ventre distraendomi, mentre lei mi dava un pugno sul mento che mi causò altrettanto dolore. Anche io tossii, per poi allontanarmi di 4 passi per avere una distanza di sicurezza che mi permettesse di riprendermi un momento. Tutti erano col fiato sospeso. Gray urlò: "Come hai fatto a non crepare?!?!?!?". Era letteralmente a bocca aperta, sembrava un ebete e a quel pensiero ridacchiai. Poi tornai a guardare Erza. Mi allontanai ancora per prendere la rincorsa, poi andai velocemente verso di lei e mi ci schiantai contro di spalla. Non mi ero accorta che era la stessa cosa che aveva fatto lei, e cademmo entrambe per terra. Io mi alzai in fretta e la tirai per il braccio facendola alzare in modo che mi desse le spalle, per poi darle un potente calcio. Lei velocemente mi attorcigliò le braccia al collo quasi strozzandomi, e mentre la carica del mio calcio avrebbe dovuto far schiantare solamente lei contro il muro, anche io feci quella fine.
Ci rialzammo. Erza mi guardò sorridendo.
"Per me abbiamo finito. Finalmente ho qualcuno che possa eguagliarmi!"
"Keeeeh!" urlarono tutti, capendo che la mia potenza era al pari di quella di Erza.
"Ehi Leila... Noi siamo amici, giusto?" disse Gray, ancora con quello sguardo da ebete.
"Sì, ma tranquillo, ti colpirò lo stesso!"
"KYAAAH! No dai, io ti voglio bene!"
"A convenienza tua, però! Idiota!" dissi.
Avevo notato con piacere che probabilmente durante la lotta si era messo una maglietta. Sorrisi. Nemmeno il tempo di chiudere e riaprire gli occhi che lo vidi di nuovo a petto nudo.
"Perché l'hai fatto?!?!?!?!?" dissi con ira, preparando un calcio dritto alle parti intime.
"NO! NO! Aspetta, mi rivest.... AAARGH!" e il calciò partì, lasciandolo mezzo schiattato per terra.
"Mwahwahwahwah!" risi diabolicamente.
"Amica mia... Siamo proprio uguali, eh?" disse Erza.
Amica? Al suono di quella parola sorrisi.
"Io non direi! Almeno Leila è più gentile di t..." Gray si era ripreso, ma Erza aveva provveduto ad un altro calcio nello stesso punto.
In seguito Mirajane mi aveva stampato il marchio di Fairy Tail sul palmo della mano destra e Natsu, Lucy, Erza e Gray mi avevano convinta ad entrare nel loro team. Accanto a Natsu c'era anche Happy, un gatto parlante veramente simpatico.
Poi arrivò il master. Finalmente avevo conosciuto anche lui! Ora non mi rimaneva che tenere la mia prima missione!

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Capitolo 3
*** Double mission! ***


Note:
In alcuni capitoli a volte cambierò narratore. Per precauzione, specificherò chi narra nella parte superiore al testo della fan fiction :) Buona lettura!
 
___________
 
Leila
 
Ero ancora in quella casa, che in fondo sentivo di non meritare per niente. In fondo, era rubata. Per me era una maledizione vivere lì! Quella casa non era mia! Ecco ciò che avrei fatto: avrei cercato di completare delle missioni che potessero fruttarmi molto, così avrei raggiunto prima il mio obiettivo: risarcire tutti! Non rimaneva che andare ad accettare una missione.
Dopo essermi preparata uscii da quella che io definivo 'una casa stregata', per dirigermi dai miei nuovi nakama.
"Buongiorno!" dissi, appena entrata.
"Ciao, Laila!" rispose Natsu.
"Mi chiamo Leila, idiota!" ero pronta a dargli un colpo in testa che non avrebbe scordato facilmente.
"Stai tranquilla, la prima volta sbagliava anche il mio nome. Mi chiamava Luigi!" si intromise Lucy.
Notai che anche Gray ed Erza mi salutavano da lontano. Decisi di lasciar perdere il colpo da dare a Natsu e mi avvicinai alla bacheca delle missioni. Il massimo di jewel era diecimila. Non mi bastavano di certo! Durante il mio periodo da ladra avevo rubato all'incirca 15 milioni... Mi sarei avvicinata molto lentamente al mio obiettivo, così! Bisogna anche contare che la mia abitazione ha un prezzo di 5 milioni di jewel, ma l'obiettivo è comunque lontano.
"Uff!" sospirai. Però... ci sarei stata solamente due anni, secondo i miei calcoli, a raggiungere quei 15 milioni di jewel!
Decisi di farmi coraggio e continuai a guardare i fogli appesi sulla bacheca. Una missione mi colpì particolarmente.
"Elimina l'origine dell'enterbia", diceva.
Avevo l'impressione di non aver mai sentito quel nome... eppure era come se conoscessi il suo significato. Poi osservai il nome del villaggio in cui dovevo andare.
"Nenthia". Era la mia città natale, quella in cui abitavo prima di essere una ladra. Lì c'era molta povertà, quindi non potevo rubare molto, lì! Che l'enterbia fosse la malattia che aveva sterminato la mia famiglia? L'avevo sentita nominare una o due volte forse.. ma ero piccola e non facevo caso a questo. E adesso mi rimaneva il dubbio. La ricompensa, essendo un luogo molto povero, era di 1000 jewel, ma decisi di partire ugualmente. Staccai il foglio e lo osservai attentamente, lasciando riaffiorare ogni ricordo.
Allora, se l'origine dell'enterbia doveva essere distrutta, qualcuno aveva creato quella malattia.
Ma chi poteva essere tanto meschino? E a quale scopo?
Quella era una malattia che ti faceva cresce gli organi interni ad una velocità rapidissima, finché, quando raggiungono la dimensione del tuo corpo prima che possa crescere ulteriormente, i tuoi organi esplodono.
E' una cosa veramente crudele... Perché attuare quest'orribile azione?!
Strinsi il pugno sinistro, mentre con l'altra mano guardavo il foglio. Me ne andai appena due secondi dopo, sotto lo sguardo di tutti, che probabilmente pensavano che io potessi aspettare un minuto in più per stare insieme a tutti gli altri.
Ero appena uscita e stavo per prendere il treno, ma vidi Gray andarmi incontro. Mi fermai un momento e lui mi raggiunse.
"Cosa c'è?!" dissi. Ero decisamente arrabbiata.. Arrabbiata con "l'origine" della malattia.
"Io, Natsu, Lucy ed Erza abbiamo parlato. Ci siamo detti che.. Sarebbe bello se anche tu facessi parte del nostro team! Che ne dici?"
Formare un team con loro? Sì.. non era male ma.. quella missione volevo svolgerla da sola. Anche perché non credo che avrebbero volentieri diviso 1000 jewel tra tutti.
"Vi ringrazio di avermi preso in considerazione! Ne sarei molto felice! Però, questa missione preferirei farla da sola. Vedi, ne ho scelta una la cui ricompensa è di soli 1000 jewel."
"Uhm? Fammi vedere." disse, e io gli passai il foglio.
"Strano, sembra una cosa piuttosto pericolosa. Non dovrebbero alzare un po' di più il prezzo dei jewel? E poi, tu ti accontenti di poco." disse sorridendo.
"E' il villaggio in cui sono nata. Era molto povero, e per rubare qualcosa di decente per sopravvivere dovetti andar via da Nenthia. Immagino che, data la ricompensa, sia come l'ho lasciata" spiegai, malinconicamente.
"Immagino che questa enterbia sia quella malattia di cui parlavi... Mi dispiace che tu debba affrontare ancora una volta tutto questo."
"Se posso cancellare questa malattia orribile, lo farò. Tu sai cos'è che provoca?"
Rimase in silenzio.
"I tuoi organi interni crescono velocemente e a dismisura finché il tuo corpo non può più trattenerli. Dopodiché, esplodono."
Lui rimase leggermente scandalizzato.
"Se questa malattia ha un'origine che può essere eliminata.. Vuol dire che è stata creata, in qualche modo, da qualcuno. Ed io non posso perdonarlo."
Mi girai. Stavo per entrare sul treno, ma Gray disse un'altra cosa.
"Verrò con te! Non importa la ricompensa, se è per aiutare una dei miei nakama!"
"Così mi avrai aiutata per due volte!" dissi sorridendo, e insieme salimmo sul treno.
La mia era una doppia missione. Dovevo eliminare l'origine di quell'incestuosa malattia, ma dovevo anche vendicare ciò che avevo passato.
"Non avevo mai sentito nominare Nenthia."
"Non sono in molti a conoscere questo posto, effettivamente".
Discutevamo così, poi il treno si fermò. Noi scendemmo ed entrammo nel villaggio. A quella vista, sorrisi. I tempi migliori della mia vita li avevo vissuti lì.
Le bancarelle dove i mercanti urlavano senza stancarsi con pazienza solo per ricevere pochissimo denaro, la natura lì attorno.. Niente era cambiato! Gray mi guardava sorridendo. Pareva aver notato il mio stato d'animo, e a quanto pare ne era felice.

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Capitolo 4
*** Magical Energy. ***


Da una bancarella notai un uomo guardarmi con confusione. Notai con piacere che era Frank, uno dei pochi abitanti benestanti che qualche volta mi faceva un regalo.
Dissi a Gray di seguirmi, e una volta giunta alla bancarella salutai Frank con gioia.
"Ehi, Franky!" era così che lo chiamavo da bambina.
"Franky... Solo una persona mi chiama così. Sei Leila?! Cielo, sei cresciuta! Ma dov'eri finita tutto questo tempo? Avanti, accetta un po' della mia merce come dono di bentornato!"
"Oh no, ti ringrazio! Adesso sto molto bene! Non sono tornata per riprendere la mia vita qui." dissi. Mi parve che Franky ci rimase un po' male. Poi notai che Gray si stava levando la maglietta.
"Razza di idiota! Cosa fai?!" urlai, dandogli un pugno in faccia stendendolo.
A quella reazione, Franky rise.
"Chi è, il tuo ragazzo?"
"Macché, siamo compagni della stessa gilda! Siamo qui per via dell'enterbia."
Gray si rialzò, poi disse: "Mi scusi, avrei dovuto presentarmi! Io sono Gray Fullbuster".
Il vecchio vide il marchio sul petto di Gray, poi disse: "Ah, Fairy Tail! Capisco. L'enterbia è una malattia veramente orrenda, ragazzo. Leila te ne ha parlato?".
"Già. Mi dispiace per tutti voi" annunciò.
"Figurati, adesso siete qui. Ah, Leila... In passato ero io a proteggere te, regalandoti un po' di cose.. Adesso sei tu a proteggere tutti noi! Ragazzi, vi dovremmo dare molto più di 1000 jewel per una missione come questa, ma il nostro è un paese povero, come saprà Leila."
"Figurati, Franky. Ne abbiamo discusso prima: per noi potete anche tenerveli, i soldi." dissi.
"Siete molto gentili!"
"Uhm, senti... Ci sai dire qualcosa su questa 'origine' della malattia?" disse Gray, consapevole che il tempo stringeva.
"A dire il vero, nessuno del villaggio lo sa.. Sappiamo solo che è stato un mago della psiche, ma non abbiamo idea di chi sia."
"Ci è già molto d'aiuto, questo! Ti ringrazio, Franky. Poi vedrò se posso passare di nuovo da qui per salutare!"
"Ma verrai a farmi visita, qualche volta?" disse, con tono falsamente offeso.
"Stanne certo!" dissi ridacchiando, e mentre Gray salutava cordialmente ci incamminammo.
"Tu che conosci questo posto.. Hai idea di dove andare?" chiese Gray.
"A dire il vero, non ho mai visto nulla di sospetto in questo villaggio. Inoltre, qui di maghi ce ne sono ben pochi e mai ne ho conosciuto uno della psiche."
"Sicura? Magari, qualche posto in cui non sei mai entrata per un motivo X?"
"Uhm.. Ora che mi ci fai pensare.. Da piccola mi pare di aver visto un albero diverso dal normale... Sembrava vero, eppure era come se io percepissi che gli mancava qualcosa, rispetto ad altri alberi. Ma ho sempre creduto che mi sbagliassi. E' una cosa totalmente surreale, no?"
"Per sicurezza, dovremmo controllare. Ricordi la sua posizione?"
"Più o meno. Si trovava in un bosco, quindi trovarlo potrebbe essere difficile" spiegai, ma decidemmo comunque di andare lì.
Giungemmo in quel bosco. Per un momento ebbi l'impressione che cercare quell'albero fosse una perdita di tempo, ma poi sentii come qualcosa di incompleto un po' più lontano. Era difficile da dire.
"E allora? Dove si va?" disse Gray.
"Seguimi. E mettiti qualcosa addosso!" annunciai io sospirando. Lui sbarrò gli occhi, poi parlò: "Oh mio... Mi dai i tuoi?!".
"MA CHE STAI DICENDO, DEFICIENTE?!" dissi, praticamente strozzandolo.
"T-TREGUAAAAA!" implorò.
"Ma possibile che, oltre a levarti i vestiti, li perdi anche di vista?! Vabbè, proseguiamo!"
Alla fine, trovai l'albero. Toccandolo con una mano, dissi: "E' questo".
"A me sembra uguale agli altri"
"Solo di aspetto. Ma.. non trovi che questo sembri senza vita?"
"Uhm... Veramente no."
"COME?!?! Una volta l'ho detto anche a mio padre, aveva risposto allo stesso modo! Così mi fate credere di essere pazza!"
"Lo sei e come..."
"RIPETILO!"
"Ti voglio bene!"
"Ah, ecco!" dissi sorridendo.
"UAAAAAAAAAAH" urlai, preparando un calcio.
"No, aspetta, ferma, AIUTOOOO!"
"Non è per te, idiota!" e poi colpii l'albero, che si staccò dal suolo. Non aveva le radici.
"Ecco, te l'avevo detto io che non era vero!"
"Ma come facevi a.. Ho capito! Non sei solo una maga del dolore! Ma anche dell'energia!"
"Che?"
"Ho detto che sicuramente sei anche una maga dell'energia. Non c'è altra spiegazione! Forte, hai due poteri!"
"Già.. Ma non so proprio usare questa nuova magia!"
"Dovresti provarci. Credo che le possibilità di utilizzo, per questa magia, siano molto ampie. Un po' come la magia della creazione"
"Hai ragione, ma non ne so nemmeno le basi. Be', entriamo o no?" dissi, indicando la fossa su cui era incastrato l'albero.
Lui fece cenno di sì con la testa ed io mi tuffai lì dentro sorridendo come una bambina felice di giocare sporcandosi di terra. Be', in effetti lo ero!
"Certo che sei una bambina!"
"E tu sei un ghiacciolo, in tutti i sensi! Che ne capisci tu di divertimento?"
Lui rise, poi continuammo a camminare. Era stata scavata una galleria, molto alta. Infatti camminavamo senza toccare la terra, se non con le scarpe.
Dopo un po' la galleria si fermava, ma c'era un buco per terra, abbastanza grande. Gray guardò giù.
"C'è una strana sala di sotto."
"Be'.. entriamoci!" dissi, e ancora una volta mi lanciai, gridando: "YUPPIEEEEE!".
Gray mi guardò con aria incredula.
"Che vuoi?!"
"Niente, niente!" disse, ancora più sorpreso.
Mi guardai intorno. La sala era molto ampia. Il pavimento era di legno dal colore molto chiaro. Invece, le pareti erano di cemento e bianche. C'erano diversi tappeti per terra, posizionati per lungo, di ogni colore dell'arcobaleno che portavano fino ad una porta.
Si sentivano delle voci con l'eco, più in alto.
"Ci hanno scoperti! Ci sono degli intrusi giù: hanno dovuto togliere di mezzo l'albero per passare!"
"Cacchio!" esclamai.
"In questo momento sarebbe stata più adatta una parolaccia."
"Io sono una ragazza fine, bastardo!"
"Sì, molto fine!"
"Fai silenzio! Veloce!" dissi, e poi corremmo fino a quella porta.
Era bloccata. Anzi, no.. Percepivo dell'energia muscolare, dietro la porta. Qualcuno stava bloccando la maniglia.
"Gray, c'è qualcuno qui dietro. Tieniti pronto a un combattimento!"
"Okay!"
Dopo aver sussurrato queste frasi, sfondai la porta con un colpo di spalla, ritrovandomi davanti ad un ragazzo della nostra età che mi parve conoscente.
"Oh, ecco qui la Bellezza della Notte! Leila, quanto tempo. Ti ricordi di me, vero?"
Bellezza della Notte... C'era un ragazzo che mi chiamava così, facendo riferimento alla Bellezza per via della mia solarità e alla Notte per via del buio nella mia vita, senza aver tatto dei miei sentimenti. Il suo nome era.. Jay!
"Se prima mi chiamavi Bellezza della Notte.. Adesso dovresti chiamarmi Bellezza della notte senza luna. Non hai mai saputo niente di me, Jay. Ma hai sempre preteso di sapere tutto di tutti. Gray, questo qui è Jay. Non lo sopportavo nemmeno da piccola, e mi sa che avevo ragione."
Gray rimase in silenzio, cercando di capirci qualcosa.
"Oh no, so tutto di te. Anche ciò che tu ancora non sai. Il tuo passato, il tuo presente e il tuo futuro. So anche cosa farai tra cinque secondi esatti e so leggerti il pensiero. Per questo ti ho subito riconosciuta."
"Sì, ci sto credendo. Allora, dimmi qualcosa che dimostri che sai di me qualcosa sul mio passato, oltre che dei miei parenti."
"Va bene. Sei stata una ladra, ma ora grazie a Gray sei nella gilda di Fairy Tail e non hai più bisogno di rubare. Però vuoi risarcire tutte le tue passate vittime, e per farlo inizierai col vendere la tua costosissima abitazione da 5 milioni di jewel." disse con un sorriso beffardo.
"Leila, non puoi farlo! Dove andresti?!" disse Gray preoccupato.
"Non è vero! Ha detto la verità su tutto, ma non sull'ultima parte!" mentii.
"Stai fingendo perché non vuoi che Gray si preoccupi per te! Perché ci tieni a lui! Perché, nonostante tu non abbia mai dato fiducia a nessuno, lui ti ha già in pugno! Non vuoi che lui abbia preoccupazioni per la testa!" disse quel bastardo, mentre Gray mi guardava stupefatto.
"Se sai di tutto questo, perché l'hai detto?! Lui, adesso, è l'unica persona che, ne sono sicura, non mi tradirà mai! L'ho già reso abbastanza partecipe dei miei problemi del passato!" dissi, sferrando a Jay un pugno che schivò senza problemi.
"Te l'ho detto, posso prevedere ogni tua azione. Cosa farai adesso? Hai la magia dell'energia, e quella potrebbe servire. Ma riesci solamente a rilevare i vari tipi di energia! Sei inutile, come lo sei sempre stata!" disse, mentre io volgevo lo sguardo per terra, sentendomi davvero inutile.
"Smettila di trattarla così, mago della psiche!"
"Oh, l'avete capito."
"Non ci voleva molto! Ice-make!" disse, e una barriera di ghiaccio si sollevò attorno a Jay.
"Tutto qui? Non mi serve nemmeno preoccuparmi, di questo."
"Oh, dovresti." disse, poi si girò verso di me.
"Leila, tu non sei impotente! Puoi usare la magia del dolore!"
Io continuavo a stare zitta, immobilizzata, guardando per terra.
"E' inutile, Gray. Non la userà. Lei crede che io, in fondo, non sia cattivo. Ma solo altezzoso e antipatico, che grazie alla sua superbia ha ottenuto il risultato di arrivare a creare questa malattia. Ma si sbaglia di grosso. Mio padre odiava la tua famiglia, e con la magia della psiche creò l'enterbia. Adesso io contribuisco a ciò, per farti soffrire. Dopodiché avrò finito per sempre! Non ho mai fatto sapere a nessuno della mia magia, perché sapevo già da sempre che mi avreste cercato. Mi è sempre piaciuto vederla soffrire, e ci sono riuscita. Vedere il suo villaggio in rovina per lei è molto doloroso. Ma la sua sofferenza è la mia gioia! E quando questo villaggio sarà distrutto.. Soffrirà ancor di più! E' questo il mio obiettivo! E sai... La tua morte.. la farebbe soffrire ancora di più della distruzione di Nenthia. Ma non vi dirò il motivo. Leila ne sarebbe felice, ed io non voglio la sua gioia! Quindi... Gray Fullbuster, mi tocca ucciderti!" spiegò, e con la magia della psiche sollevò il ghiaccio da terra, per poi gettarlo in un altro punto della stanza facendolo spaccare.
"Se Leila si spaventasse della mia morte... Quasi non dormirei neppure, per non farle avere paura. Pensa se devo farmi sconfiggere da te!"
"Gray.." pronunciai il suo nome. Lui si voltò verso di me, sorridendo.
"Anche io combatterò!"
Avevo finalmente capire come utilizzare la magia dell'energia.
Tutto doveva nascere dal desiderio di vivere. L'energia non è una cosa che si può controllare con la mente, ma con l'anima. L'energia è in grado di imitare quasi tutte le altre magie.
Mi misi al fianco di Gray, poi sussurrai: "Hydropower".
Uscì dell'acqua dai palmi delle mie mani.
Senza dargli il tempo di cadere a terra, sussurrai un'altra parola: "Cold-Wind Energy".
L'acqua si trasformò in ghiaccio, poi urlai: "Muscle Energy!".
Mi avventai contro Jay, sbattendogli i due pezzi di ghiaccio sui lati della testa.
"Questo è solo solletico! Te l'ho detto, non puoi imparare così facilmente ogni cosa!" disse, con aria sapiente.
Intervenne Gray: "Ti sbagli! Leila, secondo me, è più forte di noi due insieme!".
"E vediamola, questa forza, allora!"
"Così mi stuzzichi." dissi con tranquillità.
"E allora colpisci!" provocava lui, ancora.
"Va bene! Gray, preparati a scivolare! Sarà divertente, credo! Friction-Group!" urlai. Vidi il pavimento diventare più lucido, mentre Jay prendeva un colore di contrasto leggermente diverso. Era l'attrito che si raggruppava tutto su di lui, immobilizzandolo.
"Yeeeh!" gridavo, mentre mi davo slancio in avanti sedendomi per terra.
A questo punto potevo scivolare ovunque e continuamente, senza fermarmi, perché non c'era attrito. Sbattei contro Jay violentemente, facendogli male.
Lui però ridacchiava. Vidi che, in un certo senso, intensificava il suo sguardo come se si stesse concentrando molto. Poi percepii che l'attrito era stato rimesso nella posizione iniziale.
"Bel trucco." disse.
"Ma con la magia psichica non funzionerà mai, Bellezza della Notte. Abbiamo intenzione di fare sul serio o la stiamo prendendo come un gioco?"
"Smettila, cretino!" disse Gray.
"Sai, è proprio per questo che stimo Leila. Anche in situazioni di difficoltà, anche se riguardanti il suo passato, cerca modo di risolvere tutto.. divertendosi! E potrebbe anche riuscirci!" continuò.
"Grazie, Gray! E' merito di tutto ciò che hai fatto per me!" dissi sorridente, rialzandomi. Lui sorrise lievemente, lo sguardo determinato che fissava Jay.
"Ice-Make: Geyser!" disse, e un'onda di ghiaccio infilzò Jay, dolorante ma ancora in grado di combattere.
"Adesso tocca a me, belli!" disse, e mentre fissava il pavimento, questo iniziò a tremare. Aveva creato un terremoto!
"Idiota, la galleria ci cadrà addosso!" dissi.
"Sbagliato, cadrà addosso a voi!" annunciò lui.
Una pesante zolla di terra mi cadde sulle spalle, creandomi seri danni. Tuttavia, non potevo arrendermi!
"Muscle Energy!" dissi, usando la magia su me stessa per poter usare più forza del normale.
Con questa, mi levai la zolla di terra da dosso e poi provvedetti a tenere il terreno sopra di noi per non farlo cadere.
"Gray! Puoi congelargli gli occhi? Lui usa la sua magia attraverso quelli!"
Lui annuì, mentre Jay sembrava preoccupato. Così avvenne: gli occhi di Jay erano completamente congelati.
"Grazie! Wind-Pressure!" Dissi, fissando il nemico, che fu avvolto da una pressione d'aria che pian piano restrinse il suo corpo fino a quando gli organi, all'interno, non gli esplosero per il poco spazio e lui cadde per terra, senza vita.
"Veloce! Andiamo via!" dissi, e utilizzando di nuovo l'energia muscolare creai un buco nel terreno sopra di noi molto alto e ampio, tanto che fece un buco perfino in superficie. Poi utilizzai l'energia eolica per volare e presi per mano Gray. Tornammo al punto di partenza, nel bosco.
Lui mi mise una mano sulla spalla, poi disse sorridendo: "Non è Erza, Titania... Mi sa che hai preso il suo posto".
"Inoltre, sono felice di sentire che ci tieni, a me, nonostante io sia un 'ghiacciolo', come dicevi prima."
"Bah, forse non sei poi tanto 'un ghiacciolo'" dissi sorridendo.
Ci fermammo da Franky per i saluti e poi prendemmo il treno.
"Ho usato molta magia.. sono stanca, adesso!" dissi, accasciandomi sul posto a sedere.
"Però sei stata bravissima. Non sembrava la prima volta che usavi l'energia nel campo!"
"Grazie! Ma se non ci fossi stato tu probabilmente sarei morta. La tua magia mi ha aiutata. Per non parlare della tua presenza e delle difese che prendevi nei miei confronti." dissi sorridendo.
Eppure, c'era ancora dell'amaro in me. E lui l'aveva notato.
"Non ti vedo felice al massimo, però."
"Capisci sempre tutto dei miei stati d'animo, eh? ..Anche lui ha vissuto ciò che ha vissuto mio padre. Anzi, ha sofferto ancora più dolore. Ho vendicato il mio passato.. Ma non mi sento meglio. C'è ancora dell'amaro dentro me."
Lui rimase un attimo in silenzio, per pensare a ciò che doveva dirmi.
"A te non piace essere cattiva nemmeno con chi vive di egoismo, eh?"
"A quanto pare."
"Tu hai perdonato Jay, non è vero? La tua non era più vendetta."
"Anche qui non sbagli. E' morto solamente perché non era più lui. Il Jay del passato non sarebbe stata questa persona... Chissà cos'ha vissuto."
"E' incredibile.. Suo padre ha ucciso con questa malattia tutta la tua famiglia, meno tuo padre, che ha pensato a uccidere Jay. Lui mirava alla tua tristezza, nient'altro.. Ma l'hai comunque perdonato. Sai, ti stimo ancor più di prima. Eppure, così non ti condanni a soffrire?"
"Se io non l'avessi perdonato sarebbe stato ancora peggio. L'odio è una bestia che piano piano ti divora totalmente, finché non diventi un tutt'uno con esso. Eppure, credo che non l'avrei perdonato se avesse eliminato anche te!"
"Perché tutta questa preoccupazione, mi a..."
"Idiota! Che cosa pensi?! Capisci sempre tutto quello che ti pare e piace, ghiacciolo del cavolo!" dissi, dandogli numerose sberle.
"KYAH! SCUSA!" diceva lui.
"E non ti sei più rimesso i vestiti! Cretino!"

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Capitolo 5
*** Street. ***


Leila
 
Quel pomeriggio sentii bussare alla porta. Io vi andai e controllai dall'occhiello chi era. Erano una famiglia di tre persone: probabilmente erano lì per comprare la mia abitazione, dato che l'avevo messa in vendita nonostante la promessa che avevo fatto a Gray...
 
"Comunque, ho appena ricordato che Jay aveva detto che volevi vendere la tua abitazione. Devi promettermi che non lo farai" aveva detto con lo sguardo minaccioso. Sembrava pronto ad uccidermi! Ovviamente, sapevo che non era così. Anzi, credevo che se avesse saputo del contrario, si sarebbe preoccupato. E non volevo che fosse ancora partecipe dei miei problemi!
 
Ad ogni modo, aprii la porta per poi salutare con gioia la famiglia.
"Salve! Come posso aiutarvi?"
"Salve! Abbiamo visto dal cartello che questa casa è in vendita per 5 milioni di jewel. Vorremmo vedere le condizioni del posto, se possibile" disse l'uomo sorridendo, mentre anche la donna mi salutava con gioia.
Il bambino, invece, mi saltò subito addosso urlando "ciao" con tanta euforia che parve avermi già conosciuto. Eppure, era una bella sensazione sentirsi apprezzati!
"Senz'altro! Vi farò fare io un giro dell'abitazione." dissi accarezzando la testa del bambino, per poi mostrare in lungo e in largo ogni "segreto" del luogo.
"Bene, allora la prendiamo!"
"Grazie mille, ecco a voi le chiavi!" dissi, porgendogli le chiavi. Il bimbo vide il marchio di Fairy Tail.
"Uau! Sei una maga della gilda di Fairy Tail! Anche io vorrei esserlo!" disse il bambino, mentre i genitori mi davano i soldi. Io mi abbassai all'altezza del piccolo.
"Dimmi un po'... Come ti chiami?" chiesi sorridendo.
"Kid!" disse. Quel nome mi spiazzò un po', stranamente.
"Okay, Kid. Dimmi un po', sai sfruttare qualche tipo di magia?"
I genitori mi guardavano tutti sorridenti. Avevano capito che volevo dare qualche speranza al bambino.
"Uhm... A dire il vero, no." disse abbattuto.
"Io invece credo che tu abbia della magia, dentro di te. Sai, io sono in grado di utilizzare la magia dell'energia." evitai di dire che sapevo usare quella del dolore.
"E percepisco un'energia diversa in te. Maggiore rispetto agli altri, direi. E' la stessa energia che ritrovo in quella dei miei compagni di gilda, quindi probabilmente tu sei un mago. Scopri la tua magia e allenati, okay? Non vedo l'ora di vederti entrare alla gilda! Battimi il 5!" dissi, alzando la mano verso di lui. Kid seguì le mie istruzioni, poi mi alzai.
"Bene, allora vi saluto. Se vi va, qualche volta potete permettere a Kid di venire alla gilda. Ne saremmo felici!" dissi in fine. Il bambino dai capelli castani mi guardava pieno di ammirazione.
Mi salutarono tutti, poi io uscii da lì e andai a dare subito la maggior parte dei soldi ad un Centro Donazioni.
E adesso ero punto e accapo! Non mi rimaneva che andare alla gilda per controllare quali missioni ci fossero!
E chissà come avrei dormito senza un letto, dopo? Potevo mangiare alla gilda, ma non l'avevo mai fatto prima... e sicuramente Gray - l'unico a sapere di ciò che avevo in mente - si sarebbe insospettito.
A ogni modo, non c'era nulla da fare!
 
Gray
 
Era da circa due giorni che Leila non si faceva vedere alla gilda, ma qualche volta ero andato a infastidirla a casa sua e la trovavo sempre che faceva pulizie e cose varie. Mi chiedo il perché di tutto quel daffare!
A ogni modo, quel pomeriggio finalmente si fece viva.
"Ehi, Leila! Non ti sei fatta più vedere!"
"Mi dispiace! Ho avuto un sacco di problemi! Ehi, Gray.. Hai detto a Natsu, Erza, Lucy ed Happy del fatto che anche io ora faccio parte del t..."
"Leila-chan! Certo che ce l'ha detto! Speravamo nella tua risposta affermativa!" era stato Natsu a interromperla urlando. Infatti lo sentii anche se era abbastanza lontano.
Poi si avvicinò insieme a Lucy, che disse: "Siamo felici! Be', benvenuta tra noi!".
"Io te l'avevo già detto: saremmo state amiche ugualmente." Leila si girò. Era Erza. Sorrise, alle sue parole.
Poi Happy le piombò addosso.
"KYAH! Cos'è stato?"
"E' Happy, idiota!" dicemmo in coro io e Natsu.
"EHI! Non copiarmi!" di nuovo insieme, poi iniziammo a litigare. Incredibile! Natsu è proprio senza personalità!
"Happy! Sono felice di essere la benvenuta, qui! Ops, scusa.. Ho appena ricordato che quei due mi hanno chiamata idiota.."
Si girò minacciosamente verso di noi.
"Cosa dicevate su di me?"
"Che sei un'idiota!" disse Natsu.
"Confermo!" ecco anche me.
"Allora dovrete vedervela con me! Gray, ghiacciolo malridotto.. E tu, Natsu, pasto affumicato uscito male... Siete comunque cibo! Siete il MIO cibo! E ora vi mangio!"
"E ti pareva a che potevi pensare!" dissi. Però in realtà mi aveva inquietato un po'!
"Donna lamento!" disse Natsu facendo riferimento alla sua magia del dolore.
"Basta, ragazzi. Non dovete litigare. Natsu e Gray ne sanno qualcosa!" disse Erza. Era terrificante. Andai a rifugiarmi impaurito in un angolino insieme a Natsu.
 
Leila
 
"Che c'è, ne vuoi anche tu?!" dissi.
"Ah, se la metti così!"
Iniziammo a combattere per la seconda volta insieme, ancora una volta senza la magia. Alla fine, ognuna preparò un pugno che fece schiantare Erza su di una parete e me su quella parallela. Eravamo entrambe sconfitte, alla pari.
Mi rialzai lentamente e mi avvicinai ad Erza. Lo stesso aveva fatto lei. Tutti quelli lì intorno si chiudevano gli occhi credo che sarebbe successo chissà cosa, invece ci stringemmo la mano.
"Mi sono divertita." disse Erza.
"Lo stesso vale per me!"
"Cheeeeee?!" esclamarono Gray e Natsu insieme.
"Mi sa che qui gli unici normali sono Lucy e Happy!" continuai io, ridendo.
Happy volò ancora verso di me e disse: "Cattiva, non mi hai lasciato il tempo di darti il benvenuto!".
"Hai ragione! Dovrò scusarmi facendoti un regalo!" dissi sorridendo.
"Aye! Guarda che io mi metto ad aspettarlo sul serio!" disse. Io sorrisi.
Alla fine, quel giorno non ci fu tempo di completare una missione, ma rimasi lì a cena, comprando il mio pasto con gli ultimi soldi rimasti. Erano venuti fuori solamente due onigiri... Ma dovevo accontentarmi! Non potevo più permettermi lussi!
Anche il resto del team mangiava lì, e Gray mi guardò sospetto in lontananza. Poi si avvicinò.
"Ah, oggi mangi qui? Peccato, volevo assaggiare la tua cucina!"
"Assaggiare?! Ogni volta che fai irruzione in casa mia mangi tutto ciò che ti capita a tiro!"
Lui rise, poi continuò: "E ho notato anche che sei molto golosa, tu! Mi stupisco che oggi mangi solo due onigiri!"
"Sono stata imprudente e i fornelli a casa mia hanno preso fuoco e si sono rotti. Ovviamente il fuoco poi l'ho spento con l'energia idrica. Nel caso la tua mente ridotta non ti permettesse di capire cosa sia.. sto parlando di acqua."
"Ehi! Guarda che sono 100 volte più intelligente di te!"
Iniziammo a litigare ancora, poi, finiti i miei onigiri uscii e andai a sud della zona. Mi nascosi dentro uno stretto vicolo cieco che aveva il soffitto riparato grazie ad una casa.
 
Gray
 
Questa faccenda non quadrava.. anche se i fornelli di casa sua fossero andati a fuoco, avrebbe potuto preparare un pasto freddo in cui i fornelli non necessitavano di essere usati. Avrei scommesso tutto sul fatto che lei avesse venduto la sua casa!
Andai proprio nel posto dove c'era la sua abitazione e mi affacciai alla finestra. C'era una famiglia che pranzava nella sala da pranzo in cui io avevo mangiato fino a pochi giorni fa insieme a Leila.
"Giuro che io la uccido, a quella!" dissi tra me e me, per poi tornare alla Gilda. Dovevo avvertire gli altri.
"Erza! Lucy! Happy! Cervello Bruciato, venite qui subito!" dissi evidentemente infuriato.
"Ehi, sai benissimo che mi chiamo Natsu, Uomo Mutanda!" urlò lui da lontano. Poi tutti si avvicinarono.
"Non è il momento! Leila non era a casa!"
"E quindi?" chiese Natsu, perplesso.
"Voglio dire che HA VENDUTO la sua casa! Deficiente!"
"Oh no! E adesso come dovrebbe fare?!" disse Lucy.
"Dividiamoci e cerchiamola!" alla fine intervenne anche Erza.
Ma Happy ebbe un'idea migliore: "Non dovrete scomodarvi! Ora volo e controllo dall'alto dove possa essere! Torno presto!". Senza ricevere risposte andò via.
Qualche minuto dopo tornò con cattive notizie: "Non l'ho vista da nessuna parte! Ho controllato tutti i punti in cui mi era possibile!".
"In cui ti era possibile... in volo, giusto?" disse Natsu.
"Certo!"
"C'è un solo luogo all'aperto, qui, dove c'è un soffitto. Leila si trova a Sud da qui! Ho capito! Venite, vi faccio strada io." disse in fine Lucy.
La trovammo in un vicolo cieco, con le ginocchia piegate verso  il petto che dormiva poggiando la schiena al muro.
"Se ti prendo ti ammazzo!!!!" urlai, provando ad avventarmi contro di lei. Notai che anche Erza aveva avuto la mia stessa reazione. Be', lei doveva punirla.. Anche se avevano uguale potenza! Natsu e Lucy ci dovettero bloccare e Leila si svegliò di scatto.
"AAAH! Non solo Gray fa sempre irruzione a casa mia! Anche qui devo essere disturbata?!"
"Prima dicevi che tu dovevi mangiare me! Se questa qui mi molla giuro che sarò io a mangiare te!" urlò Gray.
"Questa qui si chiama Lucy!"
"Io ti punirò!" Aggiunse Erza.
"Io non servo a niente!" disse Happy triste.
"Non è vero, se non ci fossi stato tu non avremmo scoperto dove si trovasse Leila!" disse Natsu.
Guardai Gray negli occhi. Aveva uno sguardo assassino.
Sì... ero decisamente fottuta.

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Capitolo 6
*** Natsu Dragonil. ***


"Aye! Dal momento che ora non hai un tetto nel quale 'ripararti', dovrai stare con qualcuno di noi!" disse Happy con la sua solita voce allegra.
"Devo darle una lezione! Fatela venire da me! Devo torturarla finché non trova un'altra casa!" disse Gray, dimenandosi per cercare di far mollare la presa a Lucy, invano.
"Chi altri, se non io, la può eguagliare in combattimento?! Il ruolo di 'punitrice' è mio, Gray!" disse invece Erza, spalancando la bocca come a volermi mangiare.
"Per piacere... Basta che mi tenete lontana da Gray e da Erza, per ora" intervenni io praticamente disperata.
"Potresti andare da Natsu!" propose Lucy. Non mi sembrava il tipo di persona che voleva avere gente intorno, a casa.
Io posai lo sguardo su Natsu. Ora che lo guardavo meglio.. Notavo che aveva lo stesso sguardo determinato di mio padre. Ed anche gli stessi occhi e lo stesso sorriso. In un attimo rividi tutti i ricordi che mi legavano a mio padre.
Quando io, a 5 anni, avevo paura del buio andavo da lui, di notte. E mio padre mi sorrideva e mi faceva dormire di fianco a lui. Oppure, quando c'era caldo, mi faceva compagnia nella mia cameretta finché non mi addormentavo.
Era sempre così paziente! Lui insisteva sempre per cucinare, ma alla fine io lo convincevo a riposarsi e preparavo io i pasti. Per questo potevo dire di cucinare bene: era da quando ero piccina che avevo imparato. Facevo sempre le pulizie di casa, e ogni volta che non riuscivo ad arrivare in alto e iniziavo a piangere papà mi metteva sulle spalle e diceva: "Vedi? Adesso sei anche più alta di me!". Ed io non potevo che sorridere e abbracciarlo. Poi uscivamo da casa, mentre ancora io ero sulle sue spalle, e lui correva nella zona di Nenthia dove abitavamo urlando: "Lode alla principessa Leila!". Solo dopo ritornavamo a casa a fare le pulizie, e questa volta c'era lui ad aiutarmi.
Che nostalgia avevo... Il tempo era passato, ma il dolore era indelebile. Io amavo stare con lui. Peccato che non avrei più potuto farlo!
"Certo, per me va benissimo!" disse Natsu, interrompendo i miei ricordi. Forse era stato meglio così, perché stavo per entrare nell'orlo della disperazione!
Mi alzai di scatto.
"Certo che ho sentito! Va bene, allora! Mi dispiace avervi fatto preoccupare così tanto..." dissi, ma Lucy intervenne.
"Non molto tempo fa la nostra Gilda e quella di Phantom sono entrate in guerra, come certamente saprai. Tutto era successo perché mio padre voleva che tornassi da lui, solamente per un matrimonio. Io ne soffrivo, e rifiutavo tutto ciò. Non avevo detto a nessuno che la mia famiglia era una potente e ricca! E sai cosa mi ha detto il master, dopo aver vinto la guerra? Che noi di Fairy Tail dobbiamo condividere tutto. Che sia tristezza, rabbia o lacrime!"
Fui colpita da quella parola. Era vero... In fondo, loro erano la mia nuova famiglia. Adesso, Fairy Tail era il mio tutto!
"Grazie, Lucy-tan!" annunciai. "Oh.. posso chiamarti così, vero?"
"Ma certo, che domande fai?" disse sorridendo.
Gray ed Erza si erano arresi ed erano evidentemente più tranquilli. Eppure, avevo ancora la sensazione che mi volessero divorare viva!
A ogni modo, poi andai con Natsu ed Happy nella loro casa. Non era bellissima, ma nemmeno brutta. Ed era anche accogliente.
"Be', benvenuta nella mia umile dimora!" disse scherzoso.
"Ti devo un favore!" continuai io, mentre Happy esclamava, al suo solito, un "Aye!".
"Macché! Gray dice che cucini bene! Allora dovrai cucinare tu mentre sarai qui, ecco tutto!"
Perfetto, perché io adoravo cucinare!
"Per me è un piacere!" dissi. Poi Happy guardò prima me e poi  Natsu.
"Strano, ma vi somigliate parecchio" disse confuso.
"Certo, tra amici ci si somiglia, spesso!" esclamò Natsu sorridendo, facendomi tornare in mente mio padre.
"Certo! Dico fisicamente, non solo caratterialmente! Siete entrambi molto determinati e forti ed entrambi avete la stessa forma di occhi.. Solo che Leila li ha castano scuro! Aye!"
Squadrai meglio Natsu. E' vero, non somigliava solamente a mio padre. Un po' anche a me.
"Mio padre era praticamente uguale a te. Aveva i capelli castani come i miei, ma a parte questo... Una volta ho visto una sua foto da giovane. Mi sei sempre sembrato familiare, effettivamente." dissi.
"Mah, sarà un caso, credo." continuai. In fondo, se avessi avuto un fratello sarebbe stato insieme a me e l'avrei conosciuto, suppongo.
"Lo credo anch'io! In fondo, sono stato allevato da un drago, Igneel, quindi..."
Era stato allevato da un drago? Lo guardai perplessa.
"Igneel mi aveva trovato da piccolo. Tutto ciò che so l'ho appreso da lui. Poi, durante il 7 Luglio del X777 è scomparso. Ed eccomi qui" disse brevemente.
"Una curiosità.. Di preciso, quanti anni hai?" chiesi.
"18, perché?" era perplesso dalla mia domanda.
"Dato che io ne ho 17.. Può darsi che tu sia mio fratello, ma che per qualche ragione poi sei andato via da piccolo o comunque che per qualche ragione non ci siamo più visti.. E allora ci siamo scordati l'uno dell'altro perché troppo piccoli." dissi. Poi riflettei un altro momento.
"Però sarebbe stato strano che mio padre non mi avesse detto nulla di te. Nah, credo tu abbia ragione. Sarà un caso!"
"Aiuto! Il mio cervello sta andando in pappe!" esclamò Happy.
Natsu rimase in silenzio un momento, come a voler scavare nei suoi ricordi. Poi concluse: "Credo che ora dovremmo andare a dormire.. E' tardi".
Io annuii, e quella giornata finì.
 
Natsu
 
Il mattino dopo mi svegliai. Era possibile che Leila fosse mia sorella? Magari, come avevamo detto la sera prima, era una coincidenza.. Ma così tanti casi sono impossibili! Certamente, c'era un solo modo per scoprirlo... Dovevamo chiedere ad un medico di farci il test. Chissà cosa ne avrebbe pensato Leila! Io, però, ero troppo felice all'idea di avere una sorella come lei.
Così andai da lei e le urlai nell'orecchio: "Sveglia!!!!".
Lei aprì gli occhi di scatto e strillò anche lei: "Brutto beota di un uomo affumicato! Potevi benissimo svegliarmi con più tranquillità!".
"Non mi andava!" dissi io, per poi continuare: "Avanti, che ne dici di andare da un medico e fare un test? Così vediamo se siamo davvero fratello e sorella!".
Il suo sguardo da iracondo divenne più allegro.
"Okay! Devo solo prepararmi! Faccio subito!" e si alzò di scatto appropriandosi del bagno. Ne uscì solamente un'ora dopo.
"Ah, dovevi fare subito, eh?" dissi scherzoso.
"Perché, quanto ci sono stata?!"
"Un'ora precisa!"
"E sarebbe tanto?!" rispose lei spiazzandomi.
"Toh, lasciamo perdere! Andiamo!"
 
Così, insieme ad Happy, finimmo all'ospedale. Dopo aver fatto il test risultò che.. Avevamo uno stretto legame familiare, quindi era davvero mia sorella!
 
"Grazie, Happy! E' solo grazie a te che ci siamo decisi a notarlo entrambi!" parlò Leila.
"Certo!"
"Okay, dato che hai 17 anni tu sei la minore.. Quindi da ora in poi comando io!" dissi.
"Non scherziamo! Sarai anche più grande, ma Gray ha ragione a dire che hai il cervello bruciato! Anzi, un cervello nemmeno ce l'hai!"
E litigando proprio come fanno un fratello con la sorella, arrivammo alla Gilda tutti contenti.
"Gente, Leila è mia sorella!" annunciai, mentre io e lei sorridevamo euforici.
La risposta di tutti fu: "Eh?!".
Poi, Lucy, che era lì vicino, parlò: "Effettivamente, vi somigliate molto!".
"E' vero, siete entrambi degli idioti!" disse Gray, mentre io e Leila lo fulminavamo con lo sguardo.
Erza si limitò a guardarci con stupore, mentre Mirajane disse: "Se non vi è di disturbo.. Posso chiedervi come l'avete scoperto?".
E sotto lo stupore di tutti, Leila raccontò ciò che era successo.
Giornate migliori di così non potevano esistere!

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Capitolo 7
*** Regret. ***


Leila
 
Dopo quel giorno io e il mio team facemmo un'altra missione insieme. Avevamo preso un treno ed io avevo scoperto di soffrire, come Natsu, i mezzi di trasporto.
Eppure.. perché non avevo avuto nausea quando avevo preso il treno per Nenthia?
Pensavo a questo mentre, un mattino, stavo distesa nel letto della mia camera. Ad interrompere i miei pensieri fu Happy, che si fiondò su di me dicendo: "Buongiorno!".
Anche Natsu entrò, salutandomi.
Dopo esserci preparati andammo subito alla gilda ed io pensai che sarebbe stato corretto parlare dei miei dubbi al Master, così mi diressi subito da lui.
"Buongiorno! Ho una cosa da chiedere... A Nenthia, insieme a me, c'era un altro mago. Il suo nome era Jay. Nell'ultima missione ho scoperto di soffrire i mezzi di trasporto e in maniera esagerata, ma quando ho preso il treno per Nenthia non mi ero sentita male. Esiste forse qualche magia che permette ciò?"
Lui mi guardò sbigottito.
"Esiste. Si tratta di un sigillo magico applicato, in questo caso, al treno. Questo trasmette magia protettiva in tutto il luogo. Questa magia si può attuare solamente se c'è un forte legame che ti spinge a proteggere qualcuno. Un legame saldo e indistruttibile. Questo Jay doveva volerti molto bene ma.."
Lo interruppi: "Non scherziamo! Ha tentato di uccidermi!".
"Stavo arrivando proprio lì, non interrompermi! Non mi risulta che ci fosse un altro mago, a Nenthia, oltre te. Questo perché Jay era posseduto da un Darpit!"
"Da un che?"
"Sono potentissimi spiriti in grado di distruggere il mondo intero con la loro magia: Soul's Energy. Possono sia controllare l'energia scientifica che quella delle anime."
"Ma Jay usava la magia della psiche!"
"Questo è ciò che il Darpit ti faceva credere. Potrebbe aver analizzato la tua anima in modo da percepire tutti i tuoi pensieri remoti. Inoltre ha sfruttato i ricordi di Jay per farlo agire. Tuttavia, i Darpit devono per forza uscire dal corpo di chi possiedono ogni volta che c'è la luna piena, perché ne va della loro salute. Inoltre, sono costretti a lasciare parte della loro magia alla vittima. Così, Jay grazie a quel potere immenso ha analizzato la tua anima e ha capito che soffri i mezzi di trasporto e che saresti venuta. Ha utilizzato di nuovo la sua magia per attaccare il sigillo su quel treno, in modo che quando ci saresti salita non avresti avuto alcun problema."
"Io.. ho ucciso Jay.. Durante la missione.."
Makarov stette in silenzio. Io ero estremamente pentita... Avevo ucciso un amico!
"E' alquanto improbabile, ma se ci fosse stato un animale nei dintorni l'anima di Jay avrebbe potuto entrare nel suo corpo."
"In base a cosa? E' alquanto surreale.."
"Già. Ma io l'ho detto che è improbabile.. Devo chiedere ad alcuni maghi di classe S di partire per una missione extra." disse il Master, per poi andare via.
E invece no, sarei andata io! 
Mi diressi da Erza, Lucy, Gray, Natsu ed Happy e dissi loro tutto ciò che era successo. Io avevo detto loro che sarei partita da sola, ma loro si ribellavano.
Però non poterono fermarmi.
 
Gray
 
Dopo avermi avvertito, Leila andò via. Io la seguii senza farmi notare fino a casa sua. Lei entrò nella sua camera ed anch'io lo feci, per poi chiudere la porta.
"Dici di sapere cosa fare" dissi, per poi spingerla bruscamente sul letto mentre io mi misi su di lei bloccandole le braccia per non farla alzare.
"E adesso cosa fai?" continuai.
"Niente" disse con un'espressione tranquilla. Come faceva, in un'occasione del genere, ad avere tanta tranquillità?!
"Faccio sul serio!" dissi, per poi baciarla violentemente. 
Quando mi staccai mi parve che la sua espressione era compiaciuto e sognante, ma sicuramente mi sbagliavo. Poi assunse uno sguardo un po' più triste.
"Questa è solo una recita. Non ti spingeresti oltre."
"Ah no?" dissi, mentre mi spogliavo.
"Tu sei SEMPRE senza vestiti! Non puoi convincermi così! Spoglia me, avanti!"
Certo, era molto coraggiosa. A ogni modo, allungai la mano verso la spallina della maglietta, ma mi fermai e diedi un pugno sul letto.
"Da dove prendi tutto questo coraggio?!" strillai.
"Dalla fiducia che ho per te!"
"Che cosa avresti fatto se tu ti fossi sbagliata?! Dimmelo!" dissi, decisamente infuriato per il solo pensiero che qualcuno avrebbe potuto mettere mano su di lei in questo modo così meschino.
"Non mi fido facilmente della gente, ma quando ho fiducia in qualcuno non mi sbaglio mai, Gray! Ed io mi fido totalmente di te! Tu sei importante! Ti darei la mia vita se servirebbe!"
Con quelle parole mi calmai.
"Non avrei reagito con questa tranquillità con chiunque, Gray. Questo perché tu sei speciale, okay?"
Mi misi a sedere sul letto, in silenzio, e lei fece lo stesso.
"Ho fatto questo perché credevo di poterti far capire che hai bisogno di una mano, in certe occasioni."
"Solo in alcune. Ma va bene.. Se volete venire, venite."
Mi abbracciò.
"Non farmi fare mai più una cosa del genere, cretina!"
"Hai rovinato tutto, scemo!"
E ci staccammo dall'abbraccio, tutti e due con il broncio.

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Capitolo 8
*** You lost. ***


Leila

Il giorno dopo avevo già avvisato tutti della decisione che avevo preso, ossia che anche gli altri potevano venire con me.
Così quel giorno non andammo alla Gilda, ma prendemmo un treno. Poco prima, però, Natsu sembrava molto scoraggiato.
"Avanti, vedrai, questo viaggio lo godrai al pieno delle possibilità!" dissi sorridente, per poi spingere mio fratello sul treno.
Già, mio fratello... di sangue. Mi pareva ancora così strano!
Anche Erza, Lucy ed Happy salirono. Poi arrivò il turno di Gray. Dopo l'accaduto del giorno prima, guardarlo mi metteva in agitazione.
Istintivamente, con l'indice, mi toccai le labbra. Le stesse labbra che avevano toccato quelle di Gray.
Era una recita per lui, lo so, ma chissà se per me quella fosse la verità. Mi ero sentita strana, prima, al pensiero che quella di ieri fosse una messa in scena.
Io lo amavo? Ma certo che no!  "IO ODIO TUTTI!" pensai, scrollando la testa.
Poi entrai anche io e mi sedetti di fianco a Natsu, vedendo la sua immediata reazione di paura alla partenza del treno: sì, infatti era saltato in aria e aveva cominciato ad urlare come un matto.
Dopo, vedendo che non aveva alcun effetto su di lui, si tranquillizzò e iniziò a sorridere come un ebete.
"Meno male... avevi ragione." disse sollevato. "Io ho SEMPRE ragione" risposi ridacchiando. In realtà ero preoccupata. Dato ciò che Makarov aveva detto, potevo aspettarmi che un Darpit fosse senz'altro più forte di un drago, e quindi, ovviamente, più forte di me. E se non fossi riuscito a sconfiggerlo? E se avesse distrutto Nenthia? Se avesse ucciso i suoi abitanti e... Franky?
Nonostante la mia apparente allegria, la prima a notare il mio malumore fu Lucy, che mi disse: "Ehi, Leila... Sicura di stare bene?".
"Eh? Ah, sì... m-mi gira solo un po' la testa" cercai di camuffare.
"Impossibile, c'è un sigillo con poteri curativi all'interno di questo mezzo" spiegò Erza.
"Ehi, che ti prende?" mi chiese Natsu. Gray fu il primo a comprendermi: "Glielo chiedete anche? Come vi sentireste se il destino del luogo che vi ha procurato così tanti dolci ricordi ricadrebbe su di voi? E se il nemico fosse così potente, poi?".
Poi si girò verso di me: "Leila, ce la possiamo fare. È per questo che siamo qui, giusto?". Io annuii, gli occhi lucidi di tristezza, mentre tutti mi guardavano dispiaciuti.
Quando arrivammo ci fu un fatto che, però, mi rallegrò. Almeno per poco tempo.
Vidi un procione che mi stava assaltando, così urlai: "OCCRISTO, AIUTATEMI!".
"Deficiente, sono Jay!" strillò il procione. Cioè... Jay. Io lo guardai con gli occhi sbarrati, lo presi in braccio e lo squadrai ovunque.
Già, ovunque.
"AHAHHAHAH! Hai il pipino piccolo!" dissi infine, ridendo.
"Ma chissene fotte, tanto ora devo pensare alle procioncine, mica alle stronze come te!"
"FOTTITI!" urlai, lanciandolo per terra come se fosse un pupazzo.
"AHI! Ma sei impazzita!?" disse.
Lo guardai un po' malinconicamente.
"Per colpa mia non sei più umano.. faccio schifo.."
"Non sapevi che non ero io ad agire, va tutto bene. E poi in questo corpo mi diverto di più!" disse con voce allegra.
"Meno male! Sai una cosa? Sei così tenero ora che ti voglio dare un nome! Mh.. Mirth! Sì, da ora in poi sarai Mirth!"
"Sticacchi, io resto sempre Jay!"
"Non per me, Mirth!" dissi, riprendendolo in braccio e spupazzandolo, mentre quello assumeva un'aria seccata.
Dopo che fece le presentazioni con tutti gli altri, Nenthia venne avvolta da una tenebrosa ombra. Mirth mi si mise sulla spalla, poi spiegò: "Sta arrivando il Darpit...".
Presi a tremare prima leggermente, poi sempre più forte via via che l'attesa continuava.
Gray mi mise una mano sulla spalla e mi salì un brivido sulla schiena. Smisi di tremare. Sapere che lui mi era vicino mi rassicurava.

Gray

Poi il Darpit ci apparve davanti. Era una figura non molto grande, perlopiù a dimensioni umane, ma più che terrificante... non è facile descrivere una creatura dall'aspetto così malvagio.
Ad ogni modo, vidi Franky - in lontananza - correre verso Leila, guardando la creatura. Aveva capito qualcosa, ma cosa?
"LEILA!" urlò, per poi mettersi davanti a lei proprio mentre uno strano raggio di luce violacea trapassò il corpo dell'uomo, e quindi anche quello di Leila.
L'uomo ora giaceva morto, per terra, mentre Leila cadde al suolo quasi senza vita. Poi rimirò il corpo defunto di Franky. Potei vedere sentimenti di rabbia, odio, amarezza e tristezza nel suo volto. Prima iniziò a tremare, poi il suo viso sembrò non appartenerle più.
Avevo paura per lei...
Subito, si alzò, sebbene fosse molto debole. Tentai di bloccarla - non volevo che perdesse anche l'ultima delle sue energie -, ma lei mi scrollò via con moltissima potenza, tanto che andai a sbattere contro un palo lì vicino.
In quel momento non era Leila... era come se un demone si fosse appropriato del suo corpo.
"La sua non è semplicemente Magia dell'Energia! È la Soul's Energy, la stessa magia del darpit! ...Ma non sa contenerla... ed è un grosso svantaggio..." spiegò Erza.
Ci accorgemmo che nessuno di noi, oltre Leila, poteva muoversi. Difatti il Darpit aveva usato la forza dell'attrito su di noi.
Vidi Leila fiondarsi su quell'essere, per poi dargli ripetuti calci e pugni.
E ad ogni colpo che gli affliggeva prendeva la scossa, rischiando di uccidersi, ma non aveva più alcun controllo su sé stessa, e non poteva fermarsi.
Tanto era l'odio che le pareva di non provare alcun dolore.
Una lacrima mi solcò il viso.
Nessuno di noi poteva far niente per impedire che Leila arrivasse alla morte. Nemmeno io. Eravamo impotenti, tutti quanti.
"LEILA, LEILA, LEILA!" Natsu urlò quel nome tre volte, come se servisse a qualcosa, mentre scoppiava in un forte pianto.
Già di per sé perdere una sorella sarebbe stato sconvolgente, figuriamoci una sorella così speciale...
"COSì TI UCCIDERAI!" gridai io.
Il Darpit non faceva nulla: sapeva che la ragazza si sarebbe uccisa da sola, così facendo.
Erza e Lucy non sapevano che dire.. semplicemente.. urlavano. Urlavano un grido di dolore interiore, per sé stesse e per Leila.
"NON VOGLIO PERDERE ANCHE MIA SORELLA! AL DIAVOLO L'ORGOGLIO, IO TI VOGLIO TANTO BENE CHE SE PERDESSI TE POTREI ANCHE MORIRE!" dopo che Natsu ebbe detto quella frase si accorse di poter muoversi, ancora. Non sapevo bene perché, ma forse la ragione era quella che stavo per pensare...
Bisognava accorgersi di volere un profondo bene a Leila, che andasse oltre l'amicizia, in quanto eravamo bloccati dall'odio di cui si nutriva il Darpit. Quindi poteva esserci un particolare affetto fraterno, come nel caso di Natsu, o nel mio caso...
"L'amore..?" sussurrai. Ripresi sensibilità delle mie azioni, potevo muovermi anch'io. Io e Natsu ci scambiammo un cenno d'intesa.
Non avremmo potuto sconfiggere il Darpit, era troppo forte. L'unica speranza era Leila, ma era stata la prima ad andare persa.
Così, mentre io cercavo di bloccare il Darpit con la mia magia, o almeno di rallentarlo, Natsu cercava di fermare Leila, urlando: "Non abbandonarci, ti prego!".
E intanto piangeva. Piangeva amaramente, disperatamente.
Quelle lacrime caddero sulla spalla della ragazza, che finalmente si accorse di tutto. Si accorse che lei stava per morire, si accorse che noi soffrivamo per lei. Si accasciò a terra, priva di forze. Ora che aveva preso il controllo, anche Erza e Lucy poterono tornare a muoversi. Se avesse sferrato un solo altro pugno, probabilmente sarebbe morta. Natsu la caricò sulle spalle, poi mi lanciò un'indicazione: "ORA!".
Io annuii e creai un'enorme barra di ghiaccio, sforzandomi molto, ma era necessario.
Poi prendemmo a correre via, mentre il cielo diventava totalmente viola, e proprio mentre riuscimmo ad allontanarci da Nenthia sentimmo una forte esplosione, tanto potente che quasi mi saltarono i timpani. Io e gli altri ci girammo indietro. Vedemmo il devasto totale... Niente c'era più di Nenthia. Chissà quale sarebbe stata la prossima tappa del Darpit. In fondo voleva far soffrire Leila, a quanto avevo capito durante lo scontro con Jay. Ma perché? Ad ogni modo, con ogni probabilità, non appena l'avesse ritenuto opportuno, sarebbe venuto a distruggere anche Fairy Tail. Dovevamo evitarlo...

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Capitolo 9
*** Darpit Slayer ***


Natsu

Leila stava dormendo da tre giorni e si trovava nell'ospedale di Magnolia. Lucy, Erza e qualche altro membro della gilda erano venuti a farle visita, poi erano andati via.
Eravamo rimasti solamente io e Grey in quella stanza d'ospedale.
"Grey" dissi, volgendogli lo sguardo, per poi continuare: "Quindi... cos'è che provi per Leila?".
Era riuscito a muoversi. Quindi voleva dire che teneva a lei in una maniera particolare. Sinceramente, non mi sarebbe dispiaciuto se Grey e Leila si fossero amati. Non credo che lui le avrebbe mai fatto mancare qualcosa.
"Per me è normale, era affetto fraterno... ma tu? La ami, vero?" chiesi ancora, mentre quello mi guardava con sguardo serio.
"Sì.. l'ho capito solo in quel momento. Be', non so se tu sia d'accordo, ma.." stava rispondendo, ma io lo interruppi.
"Non sono io a dirti cosa devi fare. Sono sicuro che la renderesti felice." gli dissi, sorridendo. Era una delle poche volte che riuscivo a discutere seriamente con Grey.
Quello annuì, e tornò a guardare gli occhi chiusi di Leila. Aspettammo fino al pomeriggio, poi si risvegliò.
"Ciao, dormigliona" gli dissi sorridendo.
"Per quanto tempo ho dormito?" fece lei.
"Tre giorni" disse Grey.
"..Il Darpit ha distrutto Nenthia.. non è vero?" chiese di nuovo, con una voce sofferente. Io e Grey restammo in silenzio: non avevamo il coraggio di rispondergli.
Lei capì cosa voleva dire quell'aria taciturna e vidi una lacrima solcarle il viso.
"Mirth dov'è?" chiese. Io risposi che era insieme ad Happy e che era venuto a farle visita poco fa.
Lei provò ad alzarsi, ma si fece male e dovette rimettersi distesa.
"Vado a chiedere a Wendy se può curarti completamente.. Adesso che stai meglio non dovrebbe essere un problema" annunciò Grey, e facendo un cenno con la mano uscii dalla stanza.
Poco dopo tornò con Wendy, che la curò. In fretta, tutti avevanno saputo del risveglio di mia sorella e vennero a vedere. Il primo ad entrare fu Makarov.
"Nonnetto!" disse Leila, sorridendo.
"Sono felice che tu stia bene, ma adesso devo dirti una cosa molto importante. Da quanto mi ha raccontato Erza la tua non è semplice Magia dell'Energia, ma Soul's Energy. Ma non potresti averla se tu non fossi una Darpit Slayer" disse.
"Impossibile! Io sono sempre stata con mio padre!"
"Come ben sappiamo, un Darpit si nutre del nostro rancore e dei nostri cattivi sentimenti. Quando tuo padre ti ha lasciato, il Darpit si è come impossessato di te, perché ha visto quanto soffrivi, e dato che era debole doveva rigenerarsi. Ma se questo Darpit vuole ancora causarti sofferenza... vuol dire che deve ancora rigenerarsi. Quella brutale potenza che avete visto tre giorni fa non ha ancora raggiunto il massimo" disse il master, mentre noi rimanemmo allibiti.
"Non potremmo sconfiggerlo combattendo. Dobbiamo solo cercare di non essere per niente tristi, almeno fino a quando il Darpit arriverà qui. Tanta gioia lo spiazzerebbe, e diverrebbe molto debole. A quel punto, anche con un solo attacco, potremmo eliminarlo"

Leila
Rimasi spiazzata da quell'annuncio. Io ero una Darpit Slayer, era così.
"...Non dovrei essere spietata e incredibilmente cattiva, se fossi una Darpit Slayer?" chiesi, incredula.
"Per questo ci sono due possibilità. Potresti aver provato un'immensa gioia improvvisa dopo aver finito con la tua vecchia vita da ladra, tanto da annullare il valore delle tue cattive azioni, o potresti star facendo il doppiogioco. Ma io mi fido dei miei figli, quindi anche di te" mi rispose lui, e io annuii.
A quel punto Gajil mi scambiò un'occhiataccia. Magari non si fidava di me?
Levy gli sussurrò qualcosa all'orecchio. Fino a fuori dalla stanza iniziò a sentirsi uno strano chiacchierio che per me equivalse ad una pugnalata al cuore.
Mi scappò qualche lacrima: magari non mi sarei trovata bene neppure nella mia nuova casa.. magari mi ero sbagliata a credere che qui sarei stata bene.
In silenzio, mi alzai dal letto - sta volta senza problemi, grazie alla magia di Wendy - e corsi fuori dall'ospedale. Poi continuai a correre. Non sapevo bene dove stessi andando, ma correvo. Andavo lontano da lì.
"Leila!" mi sentì urlare dietro. Era la voce di Natsu, ma sentivo i passi di più persone.
Mi girai: lì c'erano mio fratello, Grey, Erza e Lucy.
Mi fermai e mi voltai verso di loro, il volto in lacrime.
"Potrei essere un mostro! Voi non avete paura?!" urlai, piangendo più forte.
"Noi ci fidiamo di te!" rispose Lucy.
"E gli altri, invece? Io credevo di aver trovato una casa! Una famiglia!" dissi ancora. Avrei voluto poter continuare a correre, ma dove sarei andata?
"Così mi offendi, Leila! Io non faccio parte della tua famiglia?" continuò Natsu.
Questa volta non dissi niente. Solamente, mossi qualche passo verso mio fratello, poi lo abbracciai forte.
Quello ricambiò, e disse ancora: "Sai cosa ho detto tre giorni fa, quando tu avevi perso il controllo?".
Io feci cenno di no con la testa, e lui continuò: "Avevo detto che senza di te potrei morire. Ed è la verità. Non provare più a fuggire così, okay?".
Risposi di sì, poi ci staccammo dall'abbraccio.
Grey ed Erza erano rimasti in silenzio, ad osservarmi con preoccupazione.
Dopodiché tornammo tutti a casa, ed io tornai con Natsu.
"Il master ha detto che dobbiamo essere felici, no?" mi disse. Io annuii.
"Sì, e con questo?"
"Be', non potrai essere felice se sai che gli altri della gilda non si fidano di te. A meno che.. Senti, cosa ne pensi di Grey?" mi chiese tutto un tratto.
Io divenni rossa in viso, e dissi: "MA CHE DOMANDE FAI, CERVELLO BRUCIATO!".
"Ti ho chiesto che ne pensi di Grey.."
"N-non lo so!"
"Che vuoi dire con non lo so?!"
"I-io.. non ne sono sicura ma... credo mi piaccia.."
"AHAH! Lo sapevo! Be', avrai una piacevole sorpresa, presto!" annunciò, per poi uscire dall'abitazione in tutta fretta e dirigersi da qualche parte.
Io feci spallucce e iniziai a cucinare qualcosa.

Grey

Ero tranquillo sul mio letto a sonnecchiare, quando sentii un gran tonfo nella stanza. Mi alzai di scatto.
"Hai lasciato la finestra aperta!" disse Natsu.
"Ma sei matto?! Cosa vuoi? Dovresti stare con Leila!"
"Eheheh. In realtà è proprio per lei che sono qui. Sai, dovresti dirle cosa provi per lei."
"Ma sei matto?"
"Questo me l'hai già detto! Comunque, ne sarebbe molto felice, credimi."
"Ma se mi rifiutasse sarei io quello a pezzi"
"Credimi, non lo farà! Mi ha detto che crede di amarti" disse. Forse, piuttosto che arrossire, ero sbiancato.
"Appunto, crede!"
"Oh, credimi, anche se non la conosco da molto tempo è pur sempre mia sorella, so bene cosa le passa per la testa!"
"Voglio fidarmi. Ma dovrò aspettare il momento giusto"
"Il momento giusto è sempre! Forza, vieni!" mi prese per il braccio e iniziò a correre verso casa sua. Era impazzito!

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