Fiction

di DominoRage
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***
Capitolo 4: *** Chapter 4a ***
Capitolo 5: *** Chapter 4b ***
Capitolo 6: *** Chapter 5 ***
Capitolo 7: *** Chapter 6 ***
Capitolo 8: *** Chapter 7 ***
Capitolo 9: *** Chapter 8 ***
Capitolo 10: *** Chapter 9 ***
Capitolo 11: *** Chapter 10 ***
Capitolo 12: *** Chapter 11 ***
Capitolo 13: *** Chapter 12 ***
Capitolo 14: *** Chapter 13 ***
Capitolo 15: *** Chapter 14 ***
Capitolo 16: *** Chapter 15 ***
Capitolo 17: *** Chapter 16 ***
Capitolo 18: *** Chapter 17 ***
Capitolo 19: *** Chapter 18 ***
Capitolo 20: *** Chapter 19 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


Jimmy P.O.V

“Ci devo proprio andare?”
“Si Jimmy ci devi andare “ rispose mio padre.
Stiamo viaggiando da due ore solo per andare all’ennesimo collegio
“Ma perché ci devo andare?”
“Perché sei stato espulso per l’ennesima volta !“ imprecò
“ E Allora c’è bisogno di mandarmi in collegio?”
“Hai scritto FANCULO IL SISTEMA per tutta la scuola !” mi si formò un sorrisetto per via di quello scherzo. Lo feci insieme a Brian il mio migliore amico , mi ricordo ancora la prima volta che l’ho incontrai , ebbe tutto inizio con un  “Ehi bella maglietta” e da li sfociò un amicizia fantastica. È tutto per me , senza di lui sarei solo un metallaro ribelle che viene sbattuta da collegio a collegio , credo di amarlo , si io amo quella donnaccia di Brian, in senso retorico si intende.

Finalmente arrivammo , una struttura enorme con del verde intorno e due grandi pini affianco ad essa e una scritta incisa nel marmo “ Collegio San Tobia” perfetto un collegio di Suore , alzai gli occhi al cielo sbuffando.
“Siamo arrivati”
“Noto “ dissi seccato , scendemmo dall’auto e mi avviai  all’entrata dove ci aspettava credo una Suora
“Signor Sullivan la stavamo aspettano “ chi tu e la riga che hai in mano?
“Buon pomeriggio Suor Felicia “ era sulla quarantina d’anni , pelle bianca e occhi azzurri ben posata e dalla faccia seria , all’anima della felicità
“Jimmy saluta “ disse a denti stretti mio padre
“Ehm, si , Salve “ dissi rivolgendoli un sorriso porgendoli la mano che lei non prese
“Salve anche a te James” quanto odio quando mi chiamano così , soprattutto quando  mi chiamano con il secondo nome
“Jimmy io devo andare , mi raccomando fai il bravo ti prego “ disse mio padre abbracciandomi
“Certo papà , lo farò “ risposi ricambiando l’abbraccio
“Ci vediamo alle vacanze di Natale “ mi diede un bacio sulla nuca e se ne andò sparendo poco dopo con la macchina
“Bene James mi segua” di nuovo con sto cazzo di James
Iniziai a seguirla , i corridoi erano smorti e le pareti grigiastre e foto di Cristo ovunque
“Bene ti dico il nostro  orario. Sveglia alle sette , colazione alle otto , le lezioni iniziano alle otto e mezza e finiscono a mezzo giorno . Dopo hai tutto il pomeriggio per studiare o dedicarti alla lettura della bibbia o a pregare , come preferisci te, alle sette c’è la cena e alle dieci luci spente . Capito?” accennai un cenno di si e mi accompagnò al dormitorio , stanza numero 7
“Scusatemi” richiamò l’attenzione dei ragazzi in stanza –“ Lui è James Owen Sullivan “ cristo non chiamarmi così
“Accoglietelo bene “ accennò un sorriso e se ne andò dopo avermi mostrato il letto e la divisa poggiata sul baule davanti al letto a castello , non ne ho uno da una vita. Presi il letto di sotto e ci appoggia il borsone che iniziai a disfare
“Ciao , sono Matthew ma puoi chiamarmi Matt “ alzai gli occhi incontrando il sorriso di un bambino la mattina di Natale adornato da tenere fossette
“James , ma puoi chiamarmi Jimmy” dissi mettendo a posto i miei vestiti nel baule
“Loro sono Danny , Sam e Cameron “ li guardai uno ad uno salutandoli con un accennò di testa
“Allora come mai sei qui?”
“Mi hanno espulso”
“Allora sei un ribelle” disse accennando un sorriso
“Della peggior specie “ dissi ironicamente , rise e mi fece piacere. Misi il pigiama sotto il cuscino , il borsone sotto il letto e presi tra le mani la divisa. Camicia bianca , pantaloni neri , cravatta nera , quanto le odiavo e pullover nero. Da quanto vedo il colore dominante è il nero
“Allora come ci si diverte qui?” dissi sedendomi a peso morto sul letto , Matt scese e gli mancava tanto così da  pestarmi un piede
“Di solito si studia tutto il giorno , ma tu sei nuovo quindi ho una scusa per non studiare e portarti a fare un giro per l’istituto “ risi e insieme a lui mi avviai alla scoperta del collegio.

Girammo per ore , mi fece vedere la piccola chiesetta , la mensa dove mangiano tutti insieme , le classi la biblioteca ed infine il giardino. Stradine di ghiaia grandi siepi e fiori ovunque dai colori più sgargianti , prati decorati da rose e violette e piccole siepi che facevano da contorno ai prati. In ogni piccolo pezzo di terra c’erano dei tavolini in marmo con delle panche anche esse in marmo.
“È fantastico “
“Già , lo curano molto le ragazze dell’istituto “
“No aspetta , qui ci sono delle ragazze?” dissi incarnando un sopracciglio
“Già , non hai visto l’entrata a destra?”
“No perché?”
“Beh quell’entrata va direttamente ai dormitori femminili e c’è anche scritto in grande , e tu non l’hai notato? “ feci di no con la testa e si mise a ridere
“Comunque le lezioni le facciamo tutti insieme “
“Forte , e c’è ne sono di carine?”
“Eh , sono rare “
“Non mi dire che sono tutte racchie ?” dissi passandomi una mano tra i capelli
“Eh già amico “ disse dandomi una pacca sulla spalle –“ Beh forse di carina c’è ne una “
“Chi?” dissi con un luccichio negli occhi
“La vedi quella ragazza li?”
“Quella con l’ombrello?”
“Esatto , il suo nome è Rosaline e soffre di albinismo “
“Albinismo?”
“Esatto , è una malattia genetica. Per colpa di essa non può prendere il sole , i suoi capelli sono bianchi  e gli occhi tendono dal grigio-bluastro al roseo “
“La conosci ?”
“Certo , è la mia migliore amica e io sono il suo unico amico”
“Perché sei il suo unico amico” dissi facendo il gesto delle virgolette
“ Le ragazze associano questa malattia a Satana per via degli occhi rossi che gli diventano quando è sotto la luce lunare e quindi la evitano “
“Triste”
“Già… ma vieni , te la presento “ scendemmo gli scalini che davano al giardino e la raggiungemmo alla panchina sotto l’ombra , stava facendo dondolare i piedi e roteando l’ombrello, anche se non gli serviva più lo teneva aperto, che strana, mi intriga.
“Ehi Rose “ la salutò Matt mostrando le fossette sedendosi di fianco a lei
“Ehi Matt “ alzò lo sguardò facendo mostrare gli occhi dal colore rosei tendenti al grigio in quel momento , labbra sottili e rosee , pelle bianca come il marmo e capelli lunghi fino ai fianchi . Il viso un po’ allungato , il naso all’insù e le sopracciglia anche esse bianche
“Ciao io sono Rosaline , e tu ?”
“Oh mi chiamo James , ma mi puoi chiamare Jimmy”  mi porse la mano che io presi volentieri
“Siediti pure “ disse invitandomi vicino a lei , mi sedetti e lei portò davanti a se l’ombrello che chiuse per poi spostare le gambe su quelle di Matt , il quale prese ad accarezzare
“Allora James , perché sei qui?” disse rivolgendomi un sorriso
“Oh… ehm … si , certo, sono stato espulso”
“Sei un ribelle?”
“Certo madame “ la feci ridere e mi fece piacere
“Sai anche io sono stata espulsa una volta” disse fiera
“ Tu ? che sembri così innocente sei stata espulsa?”
“Esatto “ disse accennando un si con la testa
“E cosa hai fatto?”
“Ho imbrattato la scuola “ disse divertita.
Spostò il sedere sulle gambe di Matt poggiando la testa sulle mie gambe

“Allora sotto questo viso d’angelo esiste una ribelle “
“Sono più stronza di Satana” risi a quella battuta
Stemmo così per non so quanto tempo , Matt gli accarezzava le gambe  mentre io facevo passare le dita tra quei capelli lunghi , prendemmo subito confidenza e a me piacciono le persone così aperte. Scoprì tante cose di lei , era libera anche se frequentava quel collegio da tre anni , viveva in un mondo suo , gli piaceva il rock e si vedeva anche dalle sue scarpe e dal suo modo di vestirsi . Anche se era la divisa , lei l’aveva modificata , aveva tagliato la gonna di qualche centimetro , le maniche al posto di essere lunghe erano corte , invece di portare le calze color carne lei portava dei calzettoni grigi , e al posto delle scarpe ortopediche , come le definiva lei , indossava un paio di anfibi che arrivavano al polpaccio.
“Mr fossette , che ore sono?”
“Le cinque e mezza “
“Cazzo , sono in ritardo “
“Per cosa?”
“Devo andare a suonare per la messa di domani , cristo non ne ho voglia ma mi devo allenare “ si alzò di scatto  riprendendo l’ombrello che riaprì dato che ancora il sole spiccava
“Ci vediamo sta sera Matt , ci sarai anche tu Jimmy?” disse con leggero imbarazzo
“C-Certo , ci sarò” diede un bacio sulla guancia a Matt e se ne andò correndo
“Ora ho capito perché la evitano” dissi incrociando le braccia al petto
“ E perché?” chiese Matt curioso
“Perché è semplicemente unica “

“Già , lo è” 










EEeeeeeh , sono fottutamente imperdonabile , il perchè scrivo un'altra FF quando ne ho una in corso . Ho mille idee , ehehe sono un macello ( amatemi) cosa ci posso fare? Credo niente . Spero che vi sia piaciuta e ovvio un vostro parere non fa mai male c:
Ci si vede
Baci Diamond  :33

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


Rosaline P.O.V
La mattinata iniziò come al solito , il tenue raggio di sole mi svegliò prima delle altre , la sveglia sarebbe suonata tra mezz’ora ma per colpa di quel raggio mi svegliavo sempre prima , questo succede da tre anni.
Mi alzai stiracchiando ogni singola parte del corpo a partire dalle punte dei piedi a quelle delle mani , le spalle ed infine il collo. Andai in bagno , lavai freneticamente la faccia e mi guardai allo specchio, quel giorno i miei occhi tendevano al roseo e l’iride era grigia sarebbero diventanti rossi sta sera. Mi lavai , tolsi il pigiama e misi la divisa uscì dal bagno appena in tempo per la sveglia
“Forza ragazze in piedi” squittì Suor Lorenza , tra tutte era la mia preferita sempre gentile e dolce al contrario delle altre che tendevano ad essere acide e fredde come Suor Felicia.
“Buon giorno Suor Lorenza “ la salutai e uscì saltellando in direzione della mensa
“Oh Buon giorno anche a te Rosaline “ disse in lontananza , presi la solita scorciatoia per evitare Suor Felicia e i suoi cicchetti sul fatto che io stia troppo tempo con dei maschi , ma non ci davo molta attenzione. Presi la stradina dietro la piccola chiesetta , passai dietro la siepe e arrivai alla finestra del dormitorio n 7.
Quella finestra era sempre aperta ed era grande quindi ci passavo tranquillamente, dato che ero anche minuta questo giocava a mio favore. Sbirciai se prima fossero tutti svegli, bene via libera , entra con il mio che fare da casinara e saltai subito sul letto di Matt , l’unico ancora mezzo addormentato

“Ehi ragazzi” li salutai , ormai li conoscevo e non mi facevo problemi
“Rose “ mi salutarono in coro
“Forza Mr Fossette , svegliati “ era a cavalcioni su di lui e lo scuotevo per le spalle
“Rosaline lasciami stare” farfugliò qualcosa per poi affondare quell’enorme capa rasata nel cuscino
“Sanders , muovi quel culo “ dissi scuotendolo ancora per le spalle
“Rose , voglio dormire “ 
“La prossima volta passa meno tempo a farti le seghe e vai a dormire “ i ragazzi risero e io mi beccai un sguardo fulminio da Matt
“Black sei sempre così simpatica “ sbuffò e mi tolse da sopra di lui scendendo pesantemente dal letto
“Ehi e il bacio del Buon giorno?” dissi mettendo il broncio
“Oh mi scusi “ si avvicinò a me poggiando le labbra sui miei capelli bianchi
Mi sdrai sul letto , alzai le gambe che iniziai ad osservare , erano bianco latte , sottili e troppo magre , praticamente una scena orripilante, alzai lo sguardo e inizia ad contemplare le punte sporche di polvere degli anfibi
“Ehi Rose , quando metterai la divisa “ mi disse Cameron, un damerino , famiglia ricca , la sorella studia ad Oxford e lui si ritrova in collegio , pff sfigato
“Ma io sono in divisa “ dissi mentendomi a sedere
“No , non lo sei “
“Pazienza , andrò di nuovo in punizione “ come dire , quella cazzo di divisa la odio , siamo tutti uguali , una massa di pecore nere e bianche che pregato e studiano , io voglio distinguermi dalla massa così apportai delle leggere modifiche .
La camicia era a mezza manica , la gonna superava il ginocchio , al posto delle calze color carne avevo dei calzettoni grigi e invece di quelle orripilanti scarpe ortopediche , come le definivo io , avevo degli anfibi a metà polpaccio.

“Sandes hai fatto ?” urlai dal suo letto
“Un affimo “
“Cosa?” dissi incarnando un sopracciglio , uscì dal bagno con la bocca tutta biancastra e uno spazzolino in mano
“Aspetta mi sciacquo e sono pronto “ due secondi e uscì dal bagno tutto bello fresco
“Bene , possiamo andare “ disse mostrando le fossette
Ci dirigemmo verso la mensa , solito tavolo , la colazione come al solito faceva schifo , fiocchi d’avena . Perché ci davano i fiocchi d’avena , una pappina disgustosa che ricordava il vomito di un bambino di cinque mesi.

Colazione finita , erano le otto e mezza e alla prima ora avevo Storia , aula n 67.
“Anderson?”
“Presente”
“Black?”
“Eccomi “ sbracciai per farmi vedere dato che ero all’ultimo banco isolata ,come al solito, chissà se un giorno sarà occupato da qualcuno
“Bene ragazzi oggi parliamo di Caino e Adele “ storia del cristianesimo , la migliore , non tutti sanno ma la bibbia è piena di sangue tristezza e dolore , chi lo avrebbe mai detto ?
Seconda ora , Arte , ancora mi chiedevo perché c’era l’arte in un collegio come questo . E poi arte non potevi usare il nero , cosa ironica dato che le nostre divise erano tutte nere, dovevi usare colori che andavano dal grigio al bianco e dovevi raffigurare solo i paesaggi , solo quei paesaggi , niente di più.
Terza ora , Italiano , la peggiore . Lezione con Suor Felicia , e frecciatine dalle più troiette , ops non si può dire , diciamo dalle più antipatiche egoiste ed egocentriche ragazze che io abbia mai visto. Credo che siano le figlie del diavolo , tutte e tre bionde pelle chiara e occhi azzurri , cazzo fanno paura quando ti guardano, e poi dicono a me. Non ci faccio caso ormai ci sopravvivo da quando sono nata , anche se le parole colpiscono e feriscono io non sento più il dolore.
Quarta e ultima ora Matematica e poi pranzo. Volarono come al solito.
Mi diressi verso la mensa , e un braccio mi cinse il collo

“Ehi Rose come va?” non poteva essere , perché mi devono rompere così tanto
“Ciao Alexia , bene e tu?”
“Alla grande , ma io ti vedo un po’ stanca “
“No tranquilla sto bene “
“Dai te li porto io i libri “ mi tolse il braccio intorno al collo prendendo con forza i libri che con difficoltà gli diedi
“Alexia guarda non importa “ dissi tirando i libri dalla mia parte
“Ma io ti voglio aiutare “ disse tirando ancora di più
“Lasciali Alexia “ dissi ringhiando e tirando sempre di più , finalmente lascio e io caddi a terra
“Oh mi dispiace Rose , io volevo solo aiutarti” una lacrima mi solcò il viso e quando piango tutti mi evitano , solo perché i miei occhi tendono diventare rossi , alzai lo sguardo e la fissai intensamente. Sul volto gli si formo una smorfia di paura , spalancò leggermente la bocca sgranando gli occhi
“Cazzo Satana è in lei scappiamo prima che ci uccida “ urlò e così fece , prese a correre urlando Satana è qui , per fortuna le Suore non erano li. Ero stufa di questo stupido comportamento , mi odio cazzo , stupido albinismo di merda.
Mi avviai verso le mensa cercando di fermare le lacrime che ormai scendevano come cascate , mi sedetti al solito posto guardando in basso

“Chi è stato Rose? “
“Nessuno Matt “ mi asciugai anche l’ennesima lacrima mostrandoli un sorriso
“È Alexia vero?”
“Non è successo niente “
“Rose ti conosco troppo bene io, cosa ti ha fatto “ abbassai lo sguardo , che fu di nuovo alzato dalle dite di Matt sotto il mento
“Mi ha fatto cadere per terra e ha urlato Satana è qui scappate “ scoppiai di nuovo a piangere ma questa volta tra le sue braccia
“Rose , lasciale per stare “
“ È difficile Matt , fin troppo , sono stufa di questo comportamento di questa ignoranza , basta siamo nel ventesimo secolo e ancora c’è questa discriminazione?” alzai lo sguardo incrociando il suoi occhi così belli e luminosi , tendevano al verde smeraldo e l’iride era di colore oro , perché non posso avere degli occhi normali ? Voglio i suoi , sono così affascinanti e quando li guardi ti ci perdi sempre
“L’uomo non capirà mai , e poi Rose la tua malattia ti rende affascinate “
“Grazie” dissi soltanto mostrandoli un sorriso sincero

Erano le 16:00 , il sole filtrava nella finestra più grande della biblioteca cadendo tenue nella scrivania. Il tempo era troppo bello così decisi di uscire , ritornai in camera appoggiai i libri sul letto presi l’ombrello e uscì. Camminai nella strada più grande del giardino , l’ombrello mi riparava dal sole e dagli sguardi torvi di alcuni alunni , chissà se un giorno avrei potuto camminare senza l’ombrello. Mi adagiai nell’unica panca in marmo sotto l’ombra data dalla grande siepe che divideva l’istituto  dalla campagna, iniziai a dondolare le gambe facendo roteare l’ombrello. Anche se non ne avevo più bisogno mi piaceva tenerlo aperto
“Ehi Rose” alzai lo sguardo , era Matt e insieme a lui c’era un ragazzo poco più alto , non aveva la divisa , forze è un nuovo ragazzo pensai mentre si avvicinavano
“Ehi Matt”  Matt si accomodò affianco a me e io rivolsi lo sguardo al misterioso ragazzo. Capelli biondi un sparsi qua e là , una maglietta dei pantera , Jeans strappati e vans . La pelle era bianca e gli occhi erano azzurri con l’iride che tendeva al bianco, quel colore risaltava sul colorito pallido della sua pelle
“Ciao io sono Rosaline , e tu ?” dissi porgendoli la mano che lui prese volentieri
“Oh mi chiamo James , ma mi puoi chiamare Jimmy” 
“Siediti pure “ dissi invitandolo vicino a me , si sedetti e portai  davanti  l’ombrello che chiusi, spostai le gambe su quelle di Matt , il quale prese ad accarezzarle
“Allora James , perché sei qui?” dissi rivolgendoli un sorriso
“Oh… ehm … si , certo, sono stato espulso”
“Sei un ribelle?”
“Certo madame “ mi fece ridere , è simpatico
“Sai anche io sono stata espulsa una volta” dissi fiera
“ Tu ? che sembri così innocente sei stata espulsa?”
“Esatto “ dissi accennando un si con la testa
“E cosa hai fatto?”
“Ho imbrattato la scuola “ dissi divertita.
Spostai il sedere sulle gambe di Matt poggiando la testa su quelle di Jimmy, mi piace questo ragazzo.

“Allora sotto questo viso d’angelo esiste una ribelle “ disse accennando un sorriso che contagiava il colore vivo degli occhi
“Sono più stronza di Satana” lo feci ridere , la sua risata è un dolce suono per le miei orecchie
Stemmo così a lungo , era piacevole sentire la sua mano tra i miei capelli e lo sfiorare dei polpastrelli di Matt sulle mie gambe. Gli piace il Metal , odia i ragni e suona la batteria , il suo migliore amico è Brian , ok Rose smettila , sembri un fan impazzita che conosce ogni signola cosa del suo batterista preferito . Chissà se prova qualcosa per me? Smettila Rosaline , nessuno ti vuole guarda come sei conciata , sembri una di quelle bambole di porcellana che fanno venire i brividi ogni volta che le osservi. Secondo te uno come lui vuole avere come ragazza una bambola assassina? No , di sicuro sarà attratto da Alexia , lei è perfetta e tutti la vogliono nell’istituto , la vorrà anche lui.
“Ehi Mr fossette che ore sono?”
“Le cinque e mezza “
“Cazzo , sono in ritardo “
“Per cosa?”
“Devo andare a suonare per la messa di domani , cristo non ne ho voglia ma mi devo allenare “ mi alzai velocemente , presi l’ombrello che aprì dato che il solo ancora picchiava
“Ci vediamo sta sera Matt , ci sarai anche tu Jimmy?” dissi con leggero imbarazzo

“C-Certo , ci sarò”  gli si formò un tonalità rosea sulle guance , forse gli piaccio? Smettila Rosaline. Diedi un bacio sulla guancia a Matt e me ne andai correndo , chissà come reagirà sta sera alla vista dei miei occhi







Zaalveee , Diamond è tornate * stappa champagne* ok lo champagne non serve.
Sono tornata più forte che mai . Vorrei dire una cosuccio , non credo che chi soffra di Albinismo  tende ad avere gli occhi rossi sotto la luce lunare , l'ho sparata a culo per rendere affascinante e misteriosa la ragazza . 
Non posso dirvi altro che , spero che vi sia piaciuto tantisssssimmoooo e niente basta mi dileguo * si dilegua*
Baci Diamond :33

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Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


Jimmy P.O.V

“Ehi Matt !”
“Si Jim?”
“Ma cosa c’è sta sera ?”
“Le stelle cadenti , la scuola si riunisce nel giardino più grande e si aspetta “ disse portandosi le mani dietro la nuca
“Forte , e quindi?”
“È una tradizione di questa scuola , non ho ancora capito bene il perché la si fa ,ma è così, in compenso domani ci svegliamo tardi”
“Primo giorno e già domani mi sveglio tardi… mh , mi piace “
Ci dirigemmo verso la mensa , appena messo il piede li dentro ci fu il silenzio più totale , il quale fu seguito da uno sciame di voci.
La stanza era grande , e i tavoli erano disposti in ordine casuale. Le femmine stavano con le femmine e i maschi con i maschi e noi … beh non ne ho idea , presi il vassoio e seguì Matt in fila
“A quanto pare hai attirato l’attenzione di tutti “ disse divertito
“Ma non credo , si sono zittiti solo perché non ho la divisa e allora si sono spaventati “
“Sarà , ma da quanto vedo hai attirato l’attenzione di Alexia “
“Chi?”
“Girati e guarda il tavolo al centro della stanza” girai leggermente la testa , e vidi una bionda ossigenata occhi azzurri che mi guardava in modo civettuolo
“La biondina li “
“Esatto amico , lei è Alexandra Rutherford  , tutti la desiderano qui è una delle più belle “ girai di nuovo la testa ,e notai altre due ragazze anche loro bionde e occhi azzurri che allo stesso modo mi guardavano in modo civettuolo
“E le altre due , cosa sono  androidi ?” scoppiò a ridere e io mi unì a lui
“No loro sono Leacy e Victoria , amiche e tirapiedi di Alexia , sono peggio delle vecchiette “ 
“Ehm .. scusami Matt , non hai voglia di presentarmi il tuo amico?” la nostra conversazione fu interrotta da una voce fredda e puntigliosa
“Oh … Ehi Alexia , certo… lui è Jimmy , è nuovo “
“Ehi” salutai accennando un sorriso
“Piacere mio , mi chiamo Alexia , ma tu chiamami quando vuoi “ se ne uscì con una squallida battuta, mi porse un bigliettino che io presi e aprì , ok qui sono più troie che al liceo
“Ti ha dato il suo numero “ sgomitò Matt
“Zitto Matt “ dissi mettendo il broncio
Ci dirigemmo al tavolo più isolato e messo male della mensa , li c’era Rose . Aveva una smorfia di disgusto sul viso per via del cibo , beh come dagli torto ? mi manca il cibo degli Huntington Beach High School  , almeno li servivano cose decenti , no come le minestrine di qui
“Matt , Jimmy “
“Rose “ la salutammo in coro , era assente non ci aveva neanche rivolto lo sguardo chissà a cosa pensava?
“Ehi Rose tutto bene?” cercai di far ricadere l’attenzione su di me ,ma senza successo
“Rose?” continuai , ma niente
“Rose , mi senti?” niente
“Roseeeeee” ancora niente , la presi per le spalle e la scrollai
“EHI ROSEE , CI SEIII?” 
“Si Jimmy ci sono , ma non c’è bisogno d’urlare “ finalmente mi rivolge la parola
“Ho visto che hai attirato l’attenzione di Alexia “
“Eh già “ dissi guardando il bigliettino con scritto a caratteri cubitali il suo numero – “ non mi interessa molto “
“Anche se non ti interessa lei ti avrà prima o poi” era fredda e i suoi occhi stavano per diventare di un rosa intenso
“Ma non credo ,  per avermi devi fare i salti mortali “
“A lei non servono , uno schiocco di dita e sarai tra le sue labbra in me che non si dica “ si alzò e se ne uscì a sguardo basso , ma perché?
“Cosa gli è preso?”
“Non lo so , quella ragazza è complicata , forse è solo agitata per sta sera “ disse alzando le spalle
“E come mai?”
“Tu aspetta e vedrai , se sentirai delle urla sono solo delle persone stupide “
 
Erano le nove e mezza , e per adesso avevo espresso solo una quindicina di desideri, di Rose non c’è ne era traccia , e Matt era sparito . Iniziai a cerarli ma con quel buio vedevo poco che niente , mi avviai alla strada grande del giardino , forse gli avrei trovati seduti sulla panchina.
Eccoli finalmente , Rose sta piangendo , perché? Odio vedere le persone soffrire , in me nasce un senso di protezione verso di loro
“Ehi ragazzi “  mi incammino verso di loro , e Rose si nascose dietro quell’armadio a due ante di Matt
“Matt dove diamine eri finito ?”
“Oh niente , Rose si è sentita male e l’ho portata in un posto meno affollato “ rivolsi gli occhi al cielo , la luna era piena e anche da qui si potevano intravedere le stelle . Ne passò una ed espressi l’ennesimo desiderio , Brian mi manchi , voglio vederti , voglio vedere le tue cazzate , respiro profondamente e porto lo sguardo su Rose . Ha la testa leggermente abbassata , stringe con forza i pugni e le lacrime bagnano le sue ginocchia nude. Mi avvicino a lei e le sollevo il mento , le asciugo la lacrima che ricade sul suo labbro , l’assaggio , è amara . Il mio sguardo sale e incrocia i suoi occhi , sono rossi come il sangue , la pupilla è un nero intenso mentre l’iride tende al rosa chiaro , è splendida
“Hai visto i miei occhi , perché non scappi?” disse con tono freddo
“Perché dovrei scappare sotto questi occhi splendidi?”
“Sono un mostro , scappa come gli altri “ si alzò con i pugni chiusi e la testa bassa , una sua lacrima mi sfiora il viso , alzo gli occhi e gli incrocio ancora , e sempre più splendida
“Non sei un mostro , sei particolarmente splendida “
“Smettila “ disse fredda
“Rose credimi…”
“SMETTILA “ mi interrompe , fugge da me ,non voglio ,cerco di seguirla ma Matt mi ferma , giro di scatto la testa e il suo sguardo è spento e mi fa no con la testa
“Lasciala stare , domani starà meglio “ dice semplicemente , con il braccio mi cinge le spalle e io faccio lo stesso , ci dirigiamo verso i dormitori.
Era ormai mezza notta  passata , i ragazzi erano tornati ed io ero in piedi di fronte alla finestra a guardare la luna , vedo i suoi occhi così intensi , quel rosso non me lo dimenticherò mai. 








Ed eccomi , scusate per l'assurdo ritardo , ma ho avuto un piccolo problemino . 
Ho l'indice rotto ( anche se non vi frega ) e quindi con sta cazzo di stecca ( che io amo particolarmente ) non riesco a scrivere veloce come prima. 
Quindi mi scuso con i pochi che seguono la FF , non aggiornerò molto spesso dato che dovrò stare con la stecca per 21 giorni non vi assicuro molto sulla parte di Rose. Quindi ripeto mi dispiace tantisssiiiimo e cercherò di fare del mio meglio donzelle :')
Alla prossima Diamond
Baci :33

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Capitolo 4
*** Chapter 4a ***


Rosaline P.O.V

Sono una stupida , Rose non capisci niente . Perché gli ho fatto quella stupida scenata mi odierà  a morte cristo santo , Rose sei sempre la solita stupida .

Mi buttai a peso morto sul letto , portai le ginocchia al petto e le strinsi contro esso
“Victoria muoviamoci prima che … hai capito vero ?” stupida zoccola
“Cosa intendi dire ?” idiota bionda
“Ma sei deficiente ? “ brava Alexia lo capisci solo adesso ?
Gli sussurrò qualcosa all’orecchio e una risatina acuta spezzò quel silenzio , una lacrima mi solcò il viso  e iniziai a singhiozzare silenziosamente
“Si sta incazzando  , andiamocene “  stupide ragazzine
Uscirono e io affondai il viso nel cuscino lasciando andare le lacrime, odio piangere , non mi piace mostrarmi debole. Forse è meglio smetterla e andare a chiedere scusa a Jimmy.
Mi avviai verso il giardino principale in cerca di Matt , se avessi trovato lui avrei trovato Jimmy . La luna era piena , e gli occhi rossi , che schifo .
Gli cercavo disperatamente , il senso di colpa per quella scenata cresceva in me , dovevo chiederli scusa ad ogni costo .
Mi senti presa per un braccio e mi ritrovai schiacciata contro uno dei tanti pali della luce di quella stradina
“Ecco la figlia del diavolo “  senti una voce rauca provenire dal buio
“Pur essendo un mostro è carina “ una risata provenne dal buio. Mostro ,non ero mai stata definita così
“Cosa volete , lasciatemi o ve ne pentirete “ cercai di dimenarmi , ma la stretta era potente
“Guardala , cerca di ribellarsi. È così indifesa pur essendo un mostro “ disse qualcuno
“Non sono un mostro , e ora fatevi vedere “ urlai , ma una mano mi tappò la bocca , sotto a quella luce fioca potei intravedere il simbolo del collegio sulla manica della camicia . Sono studenti , come è possibile , tutti cercano di evitarmi e perché loro mi affrontano?
“Neanche per sogno , e ora sta zitta “ mi buttarono a terra e mi lanciarono la ghiaia addosso , uno dei piccoli sassolini mi graffiò e un liquido caldo scese lungo il mio viso fino ad arrivare alle labbra . Tirai fuori la punta della lingua e delicatamente assaggiai quel liquido rosso come i miei occhi. È caldo , al contrario del mio corpo che in questo momento sta in posizione fetale.
 Il pollice e l’indice della sua mano strinsero le mie guance , porto il mio viso pericolosamente vicino al suo  ma non vidi nessun lineamento , a parte un occhio verde smeraldo che risplendeva al chiaro della luna
“Se provi a raccontare questa storia a qualcuno … beh ti dico solo di guardarti le spalle mia cara “ lasciò la presa e mi fece cadere per terra. Iniziai a tremare e smisi solo quando i passi erano ormai lontani.
Ero rannicchiata su me stessa e la luce fioca del lampione mi riscaldava appena . Come cazzo fa sta scuola ad avere gente così idiota e decelerata? Spiegatemelo cazzo !  Solo adesso capisco che dopo tutto sono un vero mostro. Raccolgo in un pugno la ghiaia e la stringo forte finche il sangue non esce dalla mano , inizia a cadere lentamente
Una
Cade sempre più lentamente
Due
Delimita il mio pungo e cade lungo il polso fino ad arrivare alla fine del gomito dove cade lenta
Tre
“ROSEEE” la voce di Matt rende tutto più semplice
“O cazzo Rose , che ti è successo !” si china affianco a me e mi alza
“Oh niente Matt tranquillo “ mi ripulisco dalla polvere che inizia a flottare nell’aria e si unisce come un vortice alla luce del lampione
“Come niente , sei insanguinata “ si leccò il pollice e me lo passò sulla ferita della guancia
“Dai Matt non fare la prima donna “ gli sposto la mano e gliela stringo, abbassa lo sguardo e nota la mano dove la quale esce con passo lento il sangue
“Cristo ma anche la mano “ ecco che riesce il suo carattere da mammina
“ROSE DIMMI CHE DIAVOLO HAI FATTO !” perché urla sto omone
“Niente , e abbassa la voce prima che ti sentano “ lo zittisco mettendoli l’indice sopra le labbra
“Ok , ma dimmi che diamine hai fatto ?”
“Non posso , finisco nei guai se te lo dico “ stupida , stupida
“Eh no cara ora me lo dici “ sono con le spalle al muro . Ci sediamo nella solita panchina , mi pulisco distrattamente la mano insanguinata con l’altra ,peggioro solo la situazione
“Lascia fare a me “ abbozza un sorriso e lo posso vedere dato che risplende nel buio , anche se di nascosto fuma come un fattone . Si alza e si dirige verso la piccola fontanella poco più in la della panchina e ritorna con un piccolo fazzoletto di pezza bagnato. Lo stinge sulla ferita e pulisce con cura il sangue togliendo anche la poca terra sulla mano
“Cosa farei senza di te Sander?”
“Non sopravvivresti nemmeno un giorno “
“Come farei senza la mia mammina “  dissi mostrando gli occhioni che in quel momento erano illuminati dalla luce della luna
“Sei sempre la solita “ scoppiò in una piccola risata –“ dimmi , cosa ti è successo prima?”
“Oh ma guarda che bella la luna , dai Matt contempliamola “ gli cinsi il collo e gli girai la testa in direzione della luna
“Rose non provare a cambiare discorso “  tentativo fallito Black
“Non so chi era , so solo che erano due voci maschili , ho visto un occhio verde e mi hanno minacciata , come al solito mi hanno insultato e sono finita a terra”- feci una piccola pausa e respirai lentamente-“Mi hanno definita un mostro “ in quel momento le lacrime mi solcarono il volto , basta piangere Rose.
“Ehi ragazzi “ Jimmy , no lui non mi deve vedere , ti prego vattene , ti prego . Mi nascondo dietro Matt e stringo la sua schiena contro il mio petto
“Rose “ sussurra Matt
“Non voglio che mi definisca anche  lui un mostro “ sussurro anche io
“Dove diamine eri finito Matt ?” lo stringo sempre di più a me
“Oh ehm Rose non si sentiva bene e quindi l’ho portata in un posto meno affoltato “ bravo Sanders hai imparato a mentire .
Si distrae un attimo , alzo lo sguardo e inizia a guardare le stelle . Mi stacco da Matt  , chino il capo ,stringo i pugni e osservo le lacrime che cadono lente sulle mie ginocchia. Mette due dita sotto il  mio mento e lo solleva . I nostri occhi si incrociano , i suoi risplendono anche se intorno a loro è buio , sono un azzurro perfetto , intoccabile. Quell’azzurro la quale iride tende al bianco. Al contrario dei miei che sono rossi , ricordano il sangue ,la sofferenza , il dolore e la disperazione . Nessuno mi consce , neanche io mi conosco . Loro sono gli unici a riflettermi veramente
“Scappa “ sussurro flebile , ma non mi sente.








Eccomi , c'è l'ho fatta dopo tre giorni , wohohwowhwo mi sento fottutamente potente C: * saltella allegramente*
Sto facendo un giorno in 4 capitoli ( amatemi) sususu forza siamo quasi alla fine.
L'ho diviso solo perchè diventava troppo lungo quindi ( amatemi il doppio) 
Perchè tanto voi penserete , -Tanto è lo stesso dialogo dell'altro capitolo- 
Si lo è ma , ma ma ... non lo so nemmeno io , comunque c'è qualcosa che avverà , spero c.c 
Adios 
Diamond C:

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Capitolo 5
*** Chapter 4b ***


Rosaline P.O.V , parte 2

“SMETTILA “  scappai e il tempo si fermò. Mi ritrovai sotto lo stesso lampione di prima , abbassai lo sguardo. Le goccioline di sangue ormai erano secce e il terreno le stava assorbendo lentamente . Dei passi pesanti mi riportarono alla realtà. Il cuore mi si blocco in gola e il respiro si mozzò. E se fossero i ragazzi di prima? Sono venuti a finirmi definitivamente. L’apnea fu interrotta da delle risatine , ok sono solo ragazze. Il cuore iniziò a ribattere e il respirò tornò regolare . A grandi  passi mi dirigo verso il dormitorio. Ancora non c’è nessuno , mi spoglio e mi metto il pigiama. Mi dirigo verso il bagno mi lavo freneticamente la faccia e mi guardo, che schifo. Faccio una smorfia e mi soffermo a guardare gli occhi. Stando diventando rosei e l’iride è azzurra. Mi butto a peso morto su letto , chiudo gli occhi e aspetto che il buio porti via tutti i ricordi.

La mattina arrivò troppo presto. Erano solo le sei del mattino e il solito raggio di sole mi svegliò. Andai in bagno e mi gettai sotto il getto caldo della doccia. Rabbrividisco per il contrasto di calore del mi corpo freddo sotto il getto d’acqua caldo. Penso , penso a tutto quello che sarebbe potuto succedere ieri sera . E se i ragazzi non si fossero fermati? E se avessero fatto di peggio?
Mi scrollai qui pensieri lavandomi freneticamente il corpo. Usci mi asciugami e mi persi nel mio riflesso. Feci un’attenta analisi del mio viso. La pelle lucida , sembrava finta , la fronte bassa per colpa della frangia . Le sopracciglia  si confondevano con il colore della mia pelle , le labbra erano sottili e rosee . Risaltavo su tutto quel bianco. Le ciglia nere e folte , e gli occhi azzurri. C’è li ho sempre così dopo la luna piena , bah.
Mi vesto e faccio le otto e mezza , appena in tempo per la sveglia .

“Buon Giorno ragazze “ – sbadigliò Suor Lorenza -  “ forza in piedi “
“Buon Giorno Suor Lorenza “ uscì con le spalle incurvate strusciando i piedi
Feci il solito tragitto , e mi ritrovai davanti a quell’enorme finestra aperta. Entrai , i ragazzi erano svegli e come al solito Matt dormiva e a fargli compagnia c’era Jimmy.
Salì sul letto a castello , mi misi a cavalcioni su di lui e lo scrollai violentemente per le spalle
“Forza Matt svegliati “ grugni
“Dai Mr fossette apri qui grandi occhioni verdi “ niente . Avvicinai  il mio viso al suo facendo sfiorare leggermente le punte dei nostri nasi e… STOCK. Mi arrivò quel capoccione in fronte , indietreggia  e andai a  sbattere contro la fine del letto. Una mano massaggiava la fronte , mentre l’altra il fondo schiena
“Cazzo Matt “
“Scusa Rose “ mugugnò
“ Scusa un cazzo , adesso mi verrà un bernoccolo “
“Lo sai che ho il sonno leggere “ scese pesantemente dal letto
“Vedo. Non ti sveglieresti neanche con un terremoto  “ mi massaggiai sempre più velocemente la testa
“Sempre la solita simpatica “
“E il bacio del Buon Giorno , è andato a farsi fottere ?”
“Si “ rispose dirigendosi verso il bagno
“Stronzo “ mugugnai.
Scesi dal letto e mi fermai a guardare Jimmy , aveva la bocca aperta e da essa scendeva una scia di bava . Mi misi a cavalcioni su di lui  e lo scrollai per le spalle

“Ehi Jimmy forza in piedi “ grugnì anche lui
“Forza Jimmy “ lo scrollai di nuovo per le spalle e lui mi ripose con un altro grugnito.
Avvicinai il viso e le punte dei nostri nasi si sfiorarono … STOCK
“Ma porca puttana due in cinque minuti? “ sbottai cadendo all’indietro con la schiena
“Rose ?”
“Jimmy ! “ risalì a fatica e portai gli occhi sul suo torso nudo. Distolsi lo sguardo imbarazzata
“Ehm … ecco io volevo “- mi grattai la testa imbarazzata , presi un lungo respiro e cominciai a parlare – “ io volevo chiederti scusa , mi spiace non volevo fare quella stupida scena da ragazzina idiota io… “ fui bloccata dalle sue braccia . Le sue  braccia cingevano la mia schiena e i nostri petti erano vicino. Allacciai le braccia al suo collo e sprofondai il viso in esso
“Non devi scusarti Rose “ mi sussurrò e rabbrividì.Se ne accorsi e strinse ancora di più i nostri petti , mi scosto una ciocca di capelli dal collo e ci nascose il viso . Rabbrividì di nuovo , affondò le labbra nel collo lasciandomelo umidiccio. Respirai intensamente il suo profumo , il quale mi penetro fino ad arrivare al cervello.
Un profumo dolcissimo , indelebile . Respirai per l’ennesima volta e mi staccai ,anche se non volevo.

“Posso chiederti un favore ?”
“Certo?”
“Mi dai il bacio del Buon Giorno dato che “- urlai- “ MR FOSSETTE SI RIFIUTA “ 
“Certo, non c’è nessun problema “  mi prese il volto fra le mani e avvinghiò le sue labbra alle mie facendole rintoccare in quel silenzio.
 Mi staccai e lo guardai perplessa mentre sul suo volto si formò  un sorriso sereno che contagiava quell’iride bianca

“Mi bastava anche un bacio sulla guancia “  spalancò vertiginosamente gli occhi aprendo leggermente la bocca . Scappo via chiudendosi a chiave in bagno.

Mi ha baciato?
Ti ha baciato
Ne siamo sicuri?
Andiamo Rose , ha unito le sue labbra alle tue . Ovvio che ti ha baciato
Qualcuno mi ha baciato , non ci posso credere
Finalmente la ragazza ci è arrivata.






Zalve amoviiii , come state? io bene , anche se il dito è una merda . Ma chissene.
Piaciuto il capitoletto? ovvero la seconda parte? scusate se è corta c.c
Se recensite mi fate un piacere C: 
E scusatemi per il ritardo , ma con sto ditone non vado molto lontano.
E per chi segue ...  I LOV Y °3°

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Capitolo 6
*** Chapter 5 ***


Jimmy P.O.V

Caddi lentamente lungo la porta , presi un bel respiro e mi passai una mano tra i capelli biondicci
“ Che succede?” mi domanda Matt
“Succede che tu  mi picchierai”
“Scusa cosa?”
“Si. Il perché “ –respirai- “ ho baciato Rose “ mi coprì per ripararmi da quell’armadio .
“ AHAHAHAHAHAHAHA , e allora?”
“Cosa allora?!” spalancai leggermente la bocca
“ Lei non è la tua ragazza ?” serrò le labbra
“Cosa ti fa pensare che lei sia la mia ragazza? “ sbottò
“Non lo so , forse il bacio del … “ non mi fece finire
“È SOLO UNA NORMALE BACIO SULLA GUANCIA , NULLA DI CHE . OKAY?! “ urlò , ma perché si deve incazzare così tanto ?
“Okay “ rispondo.
Esce e io mi preparo. Mi lavo freneticamente la faccia cercando di lasciar scivolare via il ricordo imbarazzante di prima. Tutto inutile .
Mi vesto lasciando la camicia fuori da i pantaloni e la cravatta leggermente slacciata. Esco e vedo solo lei, seduta sul mio letto con l’aria un po’ afflitta
“Rose tutto bene ?” le chiedo , sobbalza e mi rivolge lo sguardo. Ha gli occhi gonfi , pieni di lacrime , e il loro colore è diventato roseo , tendente al rosso. Odio vedere le persone piangere
“Rose , stai bene ?” le chiedo di nuovo
Che domanda stupida Owen , certo che non sta bene
Adesso anche il mio pensiero mi chiama Owen , zitto stronzo.
Scuote la testa facendo segno di no , cade a peso morto sul mio letto e porta le ginocchia al petto.
“Racconta “ dissi sedendomi sul letto
“Matt mi odia “ disse tra un singhiozzo e l’altro
“No , lui non ti odia “ dissi divertito a quella frase , era impossibile. Lui adora quella ragazza.
“E invece si , me lo ha detto due minuti fa “ tirò su il naso e affondo il viso sulla mia coscia
“Non ci posso credere “
“E invece credici , non voglio perderlo. Lui è come un fratello , è troppo importante “
“ Tranquilla , ci sono io , e appena lo vedo gli parlo e faccio tornate tutto come prima “ dissi accarezzandoli la testa
“Va bene “ mugugno stropicciandosi gli occhi
“Vogliamo andare? Orami la colazione è andata , e io non voglio far brutta figura il primo giorno di scuola “ scrollai le spalle
“Tu che vuoi fare bella figura? Ma andiamo “ la feci ridere. Quella risata era contagiosa.
“Certo , ho promesso a mio padre di fare il bravo “
“ Se… non duri nemmeno un giorno “
“ Con questa faccia d’angelo durerò , eccome se durerò “

[…]

“ MATT! “ lo cercavo da stamattina , non si fece vedere a pranzo e in camera non c’era. E  Rose ci stava sempre più male

Non mi rivolse la parola , era a li a guardarsi le ginocchia
“Matt , è da stamattina che ti cerco “ arrivai ansimando
“Beh eccomi , mi hai trovato. Cosa vuoi?” disse distaccato
“Perché hai detto quelle cose a  Rose ?”
“ Quali cose ?”
“Come quali cose? Matt , mi pigli per il culo ?”
“No , perché dovrei?”
“Matt non fare il coglione e vai a chiedere scusa a Rose “
“ E perché dovrei?”
“ Perché tu non la odi veramente “ l’apostrofai
“Certo che la odio. Odio il fatto che tu l’abbia baciata “ mi sfidò con lo sguardo
Questo cerca rogna
Zitto tu
“Allora odi me , non lei “ ribattei
“Jim , io amo quella ragazza da due anni , e non me la farò portare via da un coglione come te “
“Non te la voglio portare via “ dissi cercando di tranquillizzarlo
“ E perché l’hai baciata? Vedo come ti guarda “
Mi spinse
“ Vedo come si perde con le tue parole “
Lo fece di nuovo
“Vedo come si sente felice con te “
Lo fece ancora
“ E tu no me la porterai via “ ringhio e mi spinse di nuovo
L’ho detto , questo cerca rogna , ma calmo Jimbo, controlla la tua rabbia
“ Non farlo mai più “
“Non fare più cosa?”  soffiò sul mio volto
“ A spingermi “ dissi ringhiando. Accennò un sorriso maligno e lo fece di nuovo
Spaccali la faccia tigre
Lo presi per il colletto della camicia e feci avvicinare i nostri nasi. Mostravo i denti come i felini quando lottano.
“LASCIAMI” sibilò mostrando i denti
Gli lasciai il colletto della camicia e gli tirai un destro che lo fece rotare su se stesso. Di rimando fece anche lui così. Eravamo dei felini in lotta , in lotta per la persona che amiamo.
Graffi , morsi e fin troppi pugni. Avemmo continuato così per ore , avemmo consumato ogni energia  per poter lottare fino a cadere al suolo stremati.
Ci divise solo una cosa , la riga gialla e lunga di Sour Felicia che schiocco sulle nostre nocche
“Sanders , Sullivan , nel mio ufficio , ora !” urlò facendo muovere la riga con un colpo secco nell’aria
 “ Ci mancava solo questa cazzo “ mugugnai cercando di non farmi sentire
 
[…]

“ Che delusione , Sanders , sei una vera delusione “  lo sguardo di  disprezzo di quella suora ti congela le vene
Se ti espellono anche da qui , sarai una tremenda delusione per tuo padre
Lo so , farò il possibile per pararmi il culo
“ Due anni in questo collegio e ti fai portar via dal nuovo arrivato?”
“Mi scusi Suora “
“Sa Sanders , non ci faccio niente con le sue scuse , l’unica cosa da fare è chiamare i suoi genitori. Che tremenda delusione sarà per suo padre , non crede?”
“La prego non lo faccia “
“ Mi spiace , ma in questo momento mi  …”
“NO “ la fermai- “ la prego non lo faccia “
Cosa ti passa per la mente Jimbo ?
Zitto!
“È colpa mia se facevamo a botte, non se la deve prendere con lui “ 
“È inutile che lo difenda Signorino Sullivan  il …”
“ La prego “ – la interruppi di nuovo –“ se lo deve espellere , espella me , non lui “  unì le mani sotto il mento guardandomi con interesse
“La prego continui , perché non dovrei espellerlo?”
“Perché lui non c’entra , è colpa mia , solo mia , sono io che ho iniziato e…
“… e io ho finito” proseguì la mia frase
“ Non vi espellerò , ma un’altra bravata di questo genere e vi prometto che non metterete più piede nel collegio San Tobia , ci siamo capiti?” disse facendo sbattere violentemente la riga sulla scrivania
Annuimmo contemporaneamente e uscimmo da quel luogo di tortura.
Appena usciti sentì mugugnare qualcosa da parte di Matt 
“Mh?”
“Scusa” mugugnò di nuovo
Lo abbracciai, l’unica cosa che feci

“Sai non faccio a botte da una vita , grazie “ mi rivolse un sorriso e ce ne andammo con le braccia al collo l’uno rispetto all’altro. 







Scuate per tante cose 
1. Per l'enorme ritardo
2. Per lo schifo di capitolo
3. Se siete arrivate qui vuol dire che non fa così schifo c.c
Allooooooooora , l'omaccione grosso e dalla tenera faccia si rivela una stupida prima donna innamorata. Povero Matt. 
Jimmy lotterà per la sua Rose ? 
I know. In realtà non lo so  ( amatemi)
Vorrei fare un pochettino di publicità in questa piccola notuccia 
STO SCRIVENDO UNA FF SUI BMTH ( BRING ME THE HORIZON PER CHI NON LO SAPESSE , MA NON CREDO ) , E SI ,ESISTE UN'ANGOLO DEDICATO A QUESTA FANTASCTICA BAND. COME IO LA DEFINISCO 
SE CI FATE UN PICCOLO SALTINO , O LASCIATE UN TENERA RECENSIONE , VE NE SONO GRATA DATO CHE NON E' POPOLATA DA GENTE, SE CI PASSATE VE NE SONO GRATA  , MA VERAMENTE GRATA
°3°
E dopo aver scritto in grande , vi dico. Lasciate una recensione anche qui donzelle , anche un 'insulto , vi preeeeeeeeeeeeeeeeeego.
Detto ciò 
Alla prossima 
Diamond C: <3

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Capitolo 7
*** Chapter 6 ***


Rosaline  P.O.V

Ero nella camera dei ragazzi, appoggiata al termosifone, in attesa di qualcosa. Cosa aspettavo ? Ah si , le scuse di quella prima donna di nome Matthew Charles Sanders
Eravamo li da più di mezz’ora , e in quel lasso di tempo l’unica cosa che fece era camminare avanti e indietro con Jimmy seduto  sul letto a gambe incrociate che lo seguiva con lo sguardo.
“Matt smettila di fare avanti e indietro , mi stai facendo venire il mal di testa “ imprecò Jimmy
“Eh?” gli rivolse lo sguardo con una faccia atonica
Che tenero quando fa l’idiota
ZITTA STUPIDA VOCINA!
“Se non avete niente da dirmi io avrei da fare “
“NO” -urlò Jimmy-“ Matt ti deve dire una cosa , avanti testone digli tutto “ lo spinse Jimmy
“Ehm…ecco si , io beh “-respirò-“ mi spiace “ mugugnò
“Eh?”
“Dai su che hai capito” si passò una mano tra i capelli
“No , in realtà se mugugni non capisco Sanders”
“ M.I S.P.I.A.C.E” scandì ,finalmente le parole
“Tutto qui?” alzai le sopracciglia
 “No, ecco… si, c’è, ehm… Rose sai che non sono bravo a dire ste cose , cazzo!” iniziò a girare di nuovo in tondo , se continua  così prima o poi forma un solco nel pavimento
“Matt fermati cazzo , sembri un autistico ”
“Si , si , ora mi fermo , mi rilasso e respiro” chiuse gli occhi e respirò lentamente di nuovo.
“Mi spiace , non volevo trattarti così , non lo so cosa mi è successo , la situazione è anche abbastanza imbarazzante “- si girò verso Jimmy –“ vedi , io , non lo so , anzi si lo so, il perché , è che…
“ Hai paura di perdermi?”  lo guardai scrutandolo da sotto la testa chinata
“Si”- alzò lo sguardo-“ si ho paura di perderti  Rose “
Si ho paura di perderti Rose…
“Matt” -mi avvicinai a lui – “ non mi perderai mai “ gli alzai il mento guardando i suoi occhi verdi.
Erano grandi e limpidi , così limpidi che ti ci potevi specchiare e affogare da quanto erano profondi.
Lo abbraccia , o per lo più gli saltai addosso, allacciai le gambe alla sua vita e gli cinsi il collo con le braccia facendo sprofondare il visonel e collo. Mi sorresse ,le braccia attorno alla mia schiena , mi stringeva forte. Schiaccio il miopetto al suo , e mi strinse sempre di più. Respirai lentamente, e il suo profumo che mi pervase le narici fino ad arrivare al cervello. Che profumo stupendo
Attenta Rose. Si inizia dicendo che profumo stupendo e si finisce con il volerlo baciare  
Pff , ma per favore lui è mio fratello.
Quel momento di tranquillità fu interrotto da un colpo secco di tosse da parte di Jimmy. Sobbalzai e lasciai la presa al collo. Caddi dato che le mani di Matt mi sorreggevano per le gambe. Ci fu un tonfo da parte della mia schiena a contatto con il pavimento. Girai la testa  e notai la borsa di Jimmy , da li uscivano  due bacchette nere con le su  iniziali in oro. Mi girai a pancia sotto e iniziai a strusciare verso il borsone blu della Nike. Allungai il braccio e presi velocemente le bacchette .
Iniziai a picchiettarle sul ferro del  letto, suonai uno dei tanti motivetti che mi insegnò mio padre
“E te? Dove hai imparata a suonare così bene?” arrossì , non ero poi così brava.
“Adesso , non sono così brava. Mio padre era in una band , ed era il batterista. Mi insegnò qualcosina quando avevo cinque anni. È grazie a lui che ho scoperto il Rock “ sorrisi ripensando al primo giorno che mi posò quelle bacchette in legno nelle mani


“ Ehi Rose , vorresti suonare la batteria ?“ le porse le bacchette , erano le sue preferite. Gliele regalò la moglie per il suo primo concerto. Non se ne separava mai e non le faceva toccare a nessuno , beh da quando era ormai morta.
“Papà , ma io dopo la rompo” disse succhiandosi il dito. Era una ragazzina impacciata e a quel età i bambini rompono sempre tutto diceva la baby-sitter ogni volta che vedeva le teste staccate delle sue Barbie
“Tranquilla Rose non la romperai , è dura come la roccia “ disse facendo sbattere le nocche sulla pelle del tamburo
“Okay” disse titubante la bambina. Si avvicinò con insicurezza a quell’enorme mostro che il padre chiamava “Giusy”.
Si sedette ,sopra le gambe del padre. Ora quel mostro gli sembrava una grande armatura pronta a proteggerla e a farle del bene. A trasportarla nel  mondo di suo padre  , quel mondo che lei tanto sognava e che tanto li era difficile arrivarci. Strinse con forza le bacchette , il padre gli afferrò delicatamente i polsi e iniziò a suonare un motivetto a caso. Rose era felice , si divertiva e Giusy ora era un’amica. L’aveva portata in quel mondo , il mondo che il padre amava e che adesso lei ne faceva parte. Era il mondo della musica.


Ritornai alla realtà, avevo un grandissimo sorriso ebete sulla faccia , e senza accorgermene stavo facendo roteare tre le dita le bacchette 
“Ehi sognatrice , ridammi le mie bacchette “ me le prese tra le mani , e anche lui iniziò a picchiettarle sul ferro
“Allora , tu hai una band , oppure , suoni così per scazzo?”
“Ho una band , ci chiamiamo Avenged Sevenfold. Non chiedermi il perché del nome , ha fatto tutto il mio secondo chitarrista. Molti  dicono che siamo i migliori in città, ma abbiamo un piccolo problemino. Ci manca il cantante , e dopo questo saremo apposto per sempre “ respirò pesantemente guardando un punto ignoto nella stanza
“Prima o poi lo troverete “ mi alzai e gli diedi una pacca sulla spalla cercando di rassicurarlo. Mi guardò con un sorriso sereno , quel solito sorriso che contagiano le sue iridi bianche.
Jimmy sapeva che una volta uscito da qui avrebbe avuto successo , sapeva quanto spaccava la sua band , e sapeva che c’era qualcuno fuori , quel qualcuno avrebbe guidato insieme a lui  e gli altri la band al successo.





Scusatemiiiiiiiiiiiiii tantoooooooooooo peeer il  ritardo.
1. Scusate per un'altro capitolo inutile 
2. Il ditino sta quasi bene , però mi preoccupa il fatto che sia terribilemte storto
3. Sono pronta a ricevere i peggio insulti oppure un'altro capitolo non recensito ( perchè diciamolo non lo merita) 
Vorrei ringraziere
Saretta95 
Rossa e 
Yellow__ 

Per aver recensito fino adesso questi capitoli. 
Grazie sopratutto 
Saretta95 e Rossa per avermi recensito il Chapter 5 , non sono abituata a due recensioni in un solo capitolo. Mi sento fottutamente potente.
Grazie per avermi fatto sentire potente per cinque minuti interi °3°
E dopo questo papiro vi lascio
Alla prossima
Diamond *3* <3
P.s Scontato è che se volete lasciare un 'insulto come recensione mi sta bene LOL 



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Capitolo 8
*** Chapter 7 ***


Jimmy P.O.V

La stanza era vuota,il  sole aveva un colore caldo e tendeva all’arancione,filtrava nei vetri della grande
finestra in camera
Le gambe incrociate e i gomiti poggiati sulle ginocchia. Le bacchette erano davanti alle mie gambe ed era più di mezz’ora che le osservavo. La luce si scontrava contro il nero delle bacchette rendendolo lucido. Con l’indice contornavo  le mie iniziale
 

 
“ Brian, ti devo dire una cosa “ disse titubante
“Jimbo dimmi pure “ disse perplesso il ragazzo.
Poggiò la sua chitarra sul divano e si sedette affianco a lei
“Vedi , hai presente lo scherzo che abbiamo fatto? L’espulsione , la punizione dei tuoi , che non puoi uscire di
casa , niente feste , ne alcool , ne droghe e soprattutto niente sesso?”
“Ah si giusto , tu come sei andato a finire?”
“Collegio” disse secco.
Brian spalanco occhi e bocca. Jimmy imbarazzato si passò una mano tra i capelli e cominciò a parlare
“Bri , mi dispiace”
“Perché ti scusi , è colpa mia , se non ti avessi dato l’idea tutto questo non sarebbe successo è solo colpa mia , Jimmy mi spiace “Jimmy aveva gli occhi lucidi e Brian lo stesso , si guardarono per svariati minuti per poi scoppiare a piangere
“Bri , porca puttana non piangere dio cristo !” lo rimproverò il ragazzo sotto le lacrime
“Non ci riesco Jimbo mi mancherai troppo “ rise con le lacrime agli occhi
“Siamo dei ragazzi non possiamo piangere stronzo!”
“Lo so Jimbo , lo so “ risero con ancora le lacrime agli occhi per la tristezza
Si abbracciarono, non si volevano staccare, ma c’era qualcosa a portarli lontani
“Senti Bri , voglio che tu tenga queste “ le porse le sue bacchette , le bacchette che gli regalò il suo migliore amico
“Perché?”
“Perché ogni volta che le guarderai penserai a me. Cristo sembro Zacky quando fa il romantico con Gena”
Brian rise , ma le rifiutò
“Jimbo , tienile tu , così mi penserai sempre “
“E che cazzo, adesso non fare il romantico anche tu” disse ridendo
“Jimmy , mi mancherai tantissimo”  si riabbracciarono , fu il loro ultimo abbraccio. Jimmy sarebbe partito l’indomani.


 
 
Apro gli occhi e la stanza è buia , guardo l’orologio , sono solo le sette  e fra meno di mezz’ora tocca cenare.
La porta si apre lentamente , e la luce del corridoio entra con violenza in camera
“Eh Jim, vieni a cena?” dalla porta entra Matt insieme a Rose sulle spalle
“Matt , stai fermo che sennò cado “
“Tranquilla , sopra di me non ti succederà niente “ come non detto , Matt inciampò nel borsone di Sam e fini a muso per terra , mentre Rose sbatte violentemente la schiena per la seconda volta.
“Sei sempre il solito Sanders “  si lamentò Rose
“Eh ma non è colpa mia se Sam lascia il borsone in giro “ si scusò con Matt
“Non cercare scuse stronzo” l’apostrofò
“Ehi voi due , invece di ridere, alzate quei bei culetti e andiamo a mangiare” li rimproverai
“Forza Shadz muoviti prima che la prima donna entri in una crisi isterica “
 




“Secondo me adesso si alza e viene e parlarti “ fece segno Rose con il mento indicando Alexia che mi stava putando come un cane punta un gatto
“Shh , che magari ci becchi e adesso viene” dico zittendola
“Rose cosa vorresti fare da grande?” le chiede Matt
“La chiromante “ risponde facendo un sorriso a 38 denti
“Cosa la chiromante “ –sbotto-“ e che cazzo di lavoro è?”
“Non lo so , ma sono brava a prevedere il futuro “ a quella frase girai la testa. La bionda ossigenata dal passo sinuoso come una pantera si stava avvicinando al nostro tavolo. Tutta la mensa si girò a vederla.
“Un evento più unico che raro vedere Alexia Rutherford avvicinarsi al tavolo di Black” sentì bisbigliare quella frase dal tavolo affianco a noi
“Ehi Jimmy “ si accomodò con eleganza , incrociò le gambe facendo scoprire le calze color carne con sopra dei lunghi calzettoni neri. Si scostò i capelli e dopo aver lanciato uno sguardo di disgusto a Rose cominciò a parlare
“Ti ho lasciato il mio numero , speravo che mi chiamassi “ piagnucolò  come una bambina
“Oh , beh, che dire , non ho avuto tempo , sai com’è lo studio. Mi è passato di mente “
“Sai com’è lo studio…” James Owen Sullivan , mi pigli per il culo? Non mi sarei mai aspettato una risposta del genere
“Ma perché non rimediare adesso , ci vediamo alle nove sotto il grande pino. Ci sarai ?”
Okay , calmo , devi dire semplicemente “Mi spiace ma devo studiare …”
“C-Certo ci sarò “
Cosa cazzo hai fatto?
Se ne andò sculettando solo come le troie sanno fare. Mi sentì d’un tratto in colpa. Due giorni prima ho baciato Rose e adesso esco con la bionda ossigenata. Oh cristo , cosa cazzo ho fatto
Girai lo sguardo e incrocio quelli di Rose e Matt , mi guardavano con disprezzo , o per lo più lo fa Matt.
Rose avevo lo sguardo da chi si immagina già tutto , e lei sapeva fin dall’inizio che prima o poi sarei finita nelle grinfie di Alexia
Ma perché l’ho fatto? Forse perché conosco il segreto di Matt e non voglio ferirlo ancora , oppure perché in fondo in fondo quella bionda mi ispira qualcosa di volgare.
Te la dico io la risposta , è semplice. Hai ragionato con l’amichetto che con il cervello. Stupido troglodita.






Booom bam baby, sono tornata °3°
In ritardo , ma sono tornata. Esciusemua ( spero che si scriva così c.c )
Alloooooooooora. Il piccolo e stupido Jimbo ha accettato l'offerta della bionda dalla fica slarga (?)
Il prossimo capitolo sarà spiecialeeeee :33
Parleranno tutti e due , cioè nel senso prima farò parlare Rose e poi Jimmy in un solo e unico fottuto capitolo. Il contrario di come faccio prima.
Se volete potete lasciarmi una recensione , vi preeeego. I LUV Y <3
Ringrazio ancora Rossa, che recensisce tutti i miei capitoluzzi °3°. Grazie amove (?)
Okay , ora mi dileguo 
Alla prossima
Diamond * si dilegua* <3 

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Capitolo 9
*** Chapter 8 ***


Jimmy P.O.V

“Hai intenzione di andarci veramente?”
“Si” mi sistemo il coletto ed esco dal bagno
“Ma così farai soffrire Rose, dimmi cosa cazzo ti è passato in mente quindici minuti fa?”
“Voglio aiutarti Matt. Stasera vai da lei e digli tutto quello che provi “ gli metto le mani sopra le spalle cercando di incoraggiarlo
“Ma io , non so Jimbo , non sono bravo ad esprimere i miei sentimenti “ abbassò lo sguardo e si passò una mano tra i capelli
“Matt , c’è la puoi fare. Sei un cazzo di figo , sei il triplo di me ed hai paura di dire una semplice “Mi piace” a Rose?” annui
“Tira fuori le palle omaccione “ lo scrollai violentemente per le spalle
“Si Jimbo , hai ragione. Ma tu? Con lei? Cosa provi?” troppe domande Sanders
“Non lo so”
“Sai Jimbo, siamo due uomini innamorati” ride e io lo seguo
“Lo so Matt , ma che ci vuoi fare? Sono donne “ dico alzando gli occhi al cielo
“ Facciamo così , deciderà lei con chi stare , solo lei. Non voglio distruggere questa amicizia Jim”
“Neanche io Matt”
“Allora va bene? Deciderà lei “
“Deciderà lei” ripeto
 
 
 
-Sono in ritardo- pensò tra me e me mentre mi incammino  verso il grande pino dove si terrà l’appuntamento. Sono nervoso. E da quando? È solo un puttana in cerca di cazzi cristo santo, non posso essere nervoso. E invece lo sono. Le mani sudano il cuore batte e il respiro si fa sempre più corto.
 – Aiutatemi – sibilo.
Eccomi sono arrivato, la forma snella di Alexia risalta nel buio , mi avvicino e delicatamente gli sfiora la spalla. Sussulta , si gira verso di me e mi sorride
“Era ora che arrivassi” dice mostrando un sorriso a 32 denti
“Oh , si scusa , ho avuto difficoltà a trovare il potente pino “ la faccio ridere e di rimando le sorrido
Ci sediamo sul terreno umidiccio. Mi prende il braccio , lo alza e lo appoggia sulle sue spalle. Percorre tutto l’avambraccio  con i polpastrelli fino ad arrivare ai miei i quale solletica con i suoi.
Mi stringe forte la mano e si rannicchia su di me
Parliamo del più e del meno, o per lo più parla solo lei. Parla di suo padre, della sua famiglia , di come siano ricchi , di come è finita qui. Del lavoro di suo padre , la fama di sua madre e di come va fiera di suo fratello.
L’unica cosa che posso fare è ascoltare quelle stupide storie le quali non mi interessano. Cerco di pensare ad altro e nella mente mi arriva il suo volto. Sorride , come il primo giorno che la incontrai. Il sorriso più bello che abbia mai visto. Quel bianco contagia i suoi occhi nei quali mi ci perdo sempre. Sono così profondi che potrei affogarci . Chissà cosa sta facendo adesso

 
 
Rosaline P.O.V

Erano le nove e mezza , ormai era troppo tardi per fermarlo.
La stanza era vuota. C’ero solo io e quel silenzio infernale che ti fa fischiare le orecchie.
Di solito a quest’ora sono a scorrazzare in giro per la stanza dei ragazzi, ma stasera sono sola.
Il silenzio viene interrotto da una bussata frenetica. Mi avvio con tranquillità verso la porta, ad ogni passo diventa sempre più rumorosa – Ma chi cristo sarà?- mi domando tra me e me.
Apro la porta e mi si presenta un Matt affannato , con le guance rosse. Forse per il freddo, lo guardo stranita mentre lui cerca di riprendere fiato
“Matt… che ci fai qui?”
“Io- prende fiato- io… hai voglia di uscire?”
“Certo ma , prendi fiato Matt “ esco e senza dire una parola ci dirigiamo verso il giardino.
 Camminiamo senza una meta , senza mai parlarci. Anzi , c’è un leggero imbarazzo. Ci scambiammo qualche sguardo. E quei occhi, cazzo se penetravano dentro facendomi sobbalzare il cuore.
Mi sfiorò la mano e io sussultai fermandomi, si girò e mi sorrise
“Matt , che diamine sta succedendo?”
“Dobbiamo parlare “ si fece serio, mi porto su una panchina. Mi sedetti portando le gambe sopra le sue le quali prese ad accarezzare con i polpastrelli creandomi un certo solletico
“Di che cosa mi devi parlare?”
“È complicato , fin troppo complicato. O almeno per me”
“Ehi Matt , tranquillo sono io , non ti succederà nulla “ sospirò e iniziò a mordersi le labbra
Gli cinsi il collo con le braccia e per sbaglio soffia sul suo collo, rabbrividì e io mi accoccolai al suo petto
“Cosa provi per Jimmy?” disse dopo lunghi e interminabili minuti
“E questo cosa c’entra?”
“C’entra , ti prego rispondimi “ tolsi la testa dalla sua spalla,lo guardai negli occhi e l'unica cosa che riusci a pensare fu quella frase 
“…Cosa provi per Jimmy?”
Sono in un punto cieco , tutto sembra confuso , fino a tre anni fa per me l’amore era un argomento fin troppo poco conosciuto nel mio cuore
Ma poi è arrivato lui e ha scombussolato tutto la mia esistenza , tutte le mie idee che mi sono fatta sull’amore , di come ti rende debole , depresso e sul punto di suicidarti.
“Credo…”sussurro. I suoi occhi si fanno lucidi e profondi, ci voglio affogare dentro.
Ehi , aspetta un momento , ti devo ricordare gli occhi penetranti e il profumo fantastico di Matt?
Matt… lui, il mio fratellone , lui la persona che mi ha salvato , lui che conosco da tre anni , lui che non so se amare.
Io te l’ho detto , si inizia con l’assaporare il suo profumo e si finisce con l’amarlo
Eh Jimmy? Spiegami cosa mi succede quando lo vedo ? Spiegami come mai il mio cuore batte, le mani sudano e il fiato si fa sempre più corto ,spiegamelo
Eh con Matt , non succede la stessa cosa?
No , non succede
Ne siamo sicuri?
“… Ne siamo sicuri?” penso tra me e me
No , non ne sono sicura
 


Jimmy P.O.V

“Jimmy , posso confessarti una cosa?”
“Ehm , certo Alexia  puoi” gli rivolgo lo sguardo , la vedo serie e pensierosa
“C’è qualcosa che non va?” le domando
“No va tutto bene , è solo che ti devo confessare una cosa “ toglie il mio braccio dalle sue spalle e si mette seduta a gambe incrociate davanti a me
“Certo dimmi tutto , ormai conosco ogni cosa di te grazie a stasera “ le sorrise e lei di rimando fa lo stesso
“Sai dalla prima volta che ti ho visto il mio cuore si è fermato , come bloccato , tutto intorno a te era sparito , c’eri solo tu in mezzo a quel buio. Sai cosa vuol dire vero?”
“Un fenomeno paranormale?”
“No “-rise- “vuol dire che ormai il mio cuore ti appartiene”
“…vuol dire che ormai il mio cuore ti appartiene”
“Oh , ehm , questa cosa lascia un po’ di spiazzo. Sai non sono abituato a rubare i cuori “ mi grattai la testa imbarazzato. Cosa devo fare, lei non ha il mio cuore , il mio cuore appartiene a Rose.
“Jimmy…” sussurrò avvicinandosi a me.
Le nostre labbra erano a pochi centimetri
“Vedi Alexia , tu sei bellissima ma , vedi io…” una lacrima gli solcò il volto facendo diventare subito le iridi lucide. Qualcosa scatto in me , forse perchè odio vedere le persone piangere o forse perchè quella bionda che in fondo ha un cuore mi fa tenerezza.
.L’amore porta questo, a piangere per la persona che si ama
Non esitai , annullai le vicinanze e la bacia , feci scontrare le nostre lingue e la strinsi a me.
Rutherford e Sullivan. Mh , bella coppia direi. Sei condannato Jimbo , ora Matt ha campo libero.
 

Rosaline P.O.V
“Non hai ancora risposto Rose. Cosa provi per Jimmy?”
“Non lo so “ sussurrai , una lacrima mi solcò il volto. Ecco cosa porta ad amare, soffrire.
“ Rose “ sussurrò.
Avvicinò le nostre labbra, a  dividerle erano pochi millimetri, il cuore batteva , sembrava volere uscire dalla gabbia toracica , il tempo si era fermato, il fiato ormai era andato a puttane. Non riuscivo a muovermi , l’unica cosa che si muoveva in un lento e appassionato movimento erano le mie labbra unite a quelle di Matt.
Chiusi gli occhi , assaporai ogni istante, il suo sapore danzava dentro alla mia bocca mentre il suo profumo mi avvolgeva in se.
Un instante , una scarica elettrica , un brivido e tutto era già finito.










Bom bam baby 
Domino è tornata, e per tornata vuol dire che non sono più Diamond ma come scritto prima DominoRage.
Sono tornata anche in orario LOL
Allora non è il massimo di capitolo. Lo so perdonatemi D: 
Mi scuso con i pochi che la seguono * si ripara dagli ortaggi*
Comuuuunque , ci saranno altri quattro o cinque capitoli. Sinceramente non lo so, e la prima parte sarà finita.
Dopo una setimanella , dopo che mi sarò messa le idee a posto e dopo aver scritto molte One-Fiction ( si credo quelle)
Ricomincierà la seconda parte 
Boom bam baby , sono una fottuto genio. Okay me la smetto
Alla prossima
Domino <3 
P.s Se volete lasciare una recensione non mi crea disagio c.c 
No okay non vi contringo. Ma anche un insulto mi va bene * si dilegua*

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Capitolo 10
*** Chapter 9 ***


Jimmy P.O.V
 
Camminavo per i corridoi, il mio sguardo spento osservava pigramente le persone che passeggiavano per di li. Abbassai lo sguardo e vidi le mie dita. Erano intrecciate , le risalì, il mio sguardo scivolava lungo una camicia bianca, saliva e arrivò ad adagiarsi lungo un collo. Lo salì ancora. Labbra sottili , naso all’insù e occhi azzurri, come i miei. Stesso colore, stessa intensità, stesse sfumature. Ritornai a guardare il corridoio freddo popolato dagli studenti, che con sguardo torvo guardavano me e Alexia.
Chiusi gli occhi stanchi, non dormo da due giorni. Questa relazione mi sta uccidendo dentro, soprattutto perché Rose non mi parla.
 
Le lezioni iniziano monotone
Lunedì, prima ora lezione di Matematica. Rose manca
La prof parla ,parla senza senso, ma io non l’ascolto. Il mio sguardo vaga per tutta l’aula , incontra il sorriso di Alexia. Mi sorride, è felice, ma io no. Di rimando le sorrido anche io per farla contenta. I miei occhi si spostano verso il cielo. Le nuvole minacciavano un temporale, il grigio mi ricorda l’iride degli occhi di Rose. Socchiudo gli occhi e respiro lentamente, sposto lo sguardo sulla lavagna e mi perdo nei svariati numeri
 
Il pomeriggio arriva velocemente come la pioggia. Mi perdo nell’unirsi delle goccioline d’acqua sulla finestra. La stanza è vuota, sono tutti in biblioteca.
 La porta si spalanca violentemente, mi giro di scatto e vedo Matt completamente bagnato
“Ehi Jimbo “
“ Matt “ dico mugugnando
Sposto di nuovo lo sguardo alla finestra e mi perdo di nuovo. Il mio sguardo vaga, vaga senza una meta. Dalla finestra si può intravedere il sentiero principale. È deserto e le gocce d’acqua cadono pesanti dentro le pozzanghere. Mi perdo nel picchiettare dell’acqua sulla grondaia, è come un ritmo regolare, non cambia mai. Quel ritmo mi sta ossessionando, si ripete nella mia mente. Voglio esplodere, quel picchiettare mi sta ossessionando.
Devo parlare con Rose. Sposto lo sguardo a sinistra e la vedo. Sta passeggiando senza una meta. Ha la testa rivolta all’indietro e l’acqua scivola lentamente sul suo viso
Vai da lei
Cosa?
Va da lei e parlaci
“Allora , ci stai?”
“Eh?”
“Jimbo , ma mi ha ascoltato per tutto sto tempo?”
“Cosa?...ehm, no, cioè…devo andare “ senza pensarci esco di fretta dalla stanza e la raggiungo velocemente
“Rose” urlo ma lei non si gira
Inizio a correre velocemente, l’acqua mi taglia la pelle e mi offusca la vista. Pulisco gli occhi con il palmo della mano e corro sempre più veloce. Finalmente la raggiungo
“Rose”- ansimo- “ aspetta” le tocco la spalla e sussulta. Si gira e con lo sguardo mi fulmina
“Cosa vuoi?” la sua voce fredda mi fa venire i brividi lungo la schiena
“Perché non sei venuta oggi?”
“Affari miei”  mi lancia una altro sguardo fulminio e ricomincia a camminare
“Ti prego fermati” gli tocco di nuovo la spalla  ma questa volta scansa violentemente la mia mano
“Ritorna da Alexia” dice senza rivolgermi lo sguardo
“Perché non hai l’ombrello?”
“Quando piove è l’unico momento in cui il sole non batte su di me. E tu perché non c’è l’hai? “  Si scosta i capelli dietro l’orecchio e ricomincia a camminare
“Non ci ho pensato , e poi non ne ho uno” dico arrossendo leggermente
“Certo”
“Mi spiace” le dico, ma le si rifiuta di guardarmi negli occhi
“ E per cosa? Te lo dicevo che prima o poi ti avrebbe avuto “
“Lo so ma…” non mi fece finire
“ Ma cosa ?”
“Ma tu hai Matt “
“Matt è solo un amico “ dice con le lacrime agli occhi nascoste dalla pioggia
“Ma lui ti ha baciato “
“ E allora? , Non significa niente “
“Invece per lui si “  abbassa lo sguardo e ricomincia a camminare
La fermo e la stringo a me
“Fermati per una buona volta “ le dico facendo sfiorare le punte dei nostri nasi
“Non puoi trattarlo così , lui ti ama e tu non puoi ignorarlo “
“E tu?” dice penetrandomi con gli occhi
“E io…io credo di amarti “ il suo labbro iniziò a tremare. Sprofonda il  viso nel mio petto bagnato, gli bacio i capelli e la stringo sempre di più a me, non voglio lasciarla andare.
Il silenzio padroneggiava su di noi , veniva a volte interrotta dai singhiozzi strozzati di Rose. Ancora eravamo sotto la pioggia, le gocce cadevano lente lungo il mio viso , e finivano pesanti nel terreno, i brividi percorse le schiene ad entrambi. Rimanemmo ancora li, c’era qualcosa che ci legava.







Allooooooooooraaaaaa. Domino è tornata  *stappa champagne* (?)
Scusate il ritardo , credo (?)
Cooomuunque, il capitolo è corto , credo che ci siano i peggio errori grammaticali e ... non lo so a voi le parole.
Scusatemi * si riparta dai pomodori*
Ho dei problemi agli occhi ( Eugenia smettila di cercare scuse D: (?) )
Okay , sto delirando °3°
In conclusioneee
A voi le recensioni , spero che c'è ne siano c.c
Alla prossima 
Domino Rage <3

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Capitolo 11
*** Chapter 10 ***


Rosaline P.O.V

Dicembre era iniziato da pochi giorni e già  avevo ricevuto quella lettera. La lettera che tanto odio.
-Cara Rose,
Mi spiace ma quest’anno non potrai venire a New York. L’agenzia mi manda in Italia per il solito Meeting tra altre associazioni e, anche per un corso di formazione.
Mi dispiace ma dovrai passare il Natale in Collegio. Ti manderò il mio regalo di Natale il più presto possibile
Buon Natale
Baci
Zia Angela-
Accartoccio la lettera e senza pensarci due volte la butto via , come al solito mia zia non passerà il Natale con me perché è troppo occupata a viaggiare per il mondo. E come regalo riceverò il solito maglione di lana preso al mercatino dell’usato a soli 5 dollari , niente di più.
 
 
 
Le settimane scorrevano veloci, tra lezioni, amore e qualche altra cosa deprimente.
Dalla finestra potevo vedere i ragazzi che andavano ad abbracciare i propri genitori. Mentre io rimanevo intrappolato in quelle quattro mura a giocare a tombola ogni giorno con Suor Lorenza.
“Eheheheh, Rose! Tu non parti?” sussultai , girai la testa e vidi Matt con la valigia in mano  insieme alle sue solite fossette
“No, mia Zia è in Italia per lavoro. Mentre lei si diverte a fare la turista per Roma , io me ne sto qui a giocare a tombola con Suor Lorenza “ dico sospirando
“Che ne dici di passare le vacanze da noi?”
“No, non voglio disturbare “
“Tu non disturbi , e poi appena mio padre ti vedrà non saprà resisterti”
“Cosa? No Matt, io…” non feci in tempo, mi prese per un braccio e mi trascinò fino all’ingresso.
Sarebbe stato inutile ribellarsi a quell’armadio
“Matt, cosa diamine stai facendo?” il padre era identico al figlio
Stessi occhi verdi e anche lui ben piazzato per avere i capelli grigi
“Babbo, lei è Rose” mi presentò con un sorriso a 32 denti
“Ehm… piacere di conoscerti cara” mi squadrò un attimo per poi porgermi la mano con lo stesso sorriso del figlio
“Il piacere è mio Signor Sanders “
“Bene allora possiamo andare, non credi Matt? Tua madre mi sta tartassando di telefonate”
“Ehm… in realtà vorrei chiederti una favore”
“Neanche siamo arrivati a casa e già chiedi soldi per uscire?”
“No babbo, cosa hai capito” il padre sbuffo, incrociò le braccia e aspetto che il figlio parlasse
“Vedi Rose non ha i genitori, la zia gli ha dato buca e adesso si ritrova a passare il Natale insieme a Suor Lorenza. Dovranno giocare a tombola ogni giorno, te ne rendi conto ogni giorno. La possiamo portare a casa?”
Cosa? Io non sono un cane abbandonato
Il padre aggrottò le sopracciglia e dopo un’attesa di svariati e lunghi minuti aprì bocca
“Beh vedi, ci siamo appena trasferiti e poi tua madre è mangiata dallo stress fino all’osso”
“Uhm… capisco”
“Dai Matt, non importa e poi non volevo neanche disturbare. Signor Sanders lei è stato molto gentile, ci vediamo il sette Matt”
“Ehi Matt, Rose. Buon Natale” ci urlò Jimmy dagli scalini
“Anche a te Jimbo” disse Matt
“Sanders?”
“Si?” risposero entrambi. Mi lasciai scappare una risatina per quella scena divertente
“Sullivan? Ma sei tu?” dice il Signor Sanders
“Sanders sei invecchiato tantissimo “
“Mai quanto te”
“Lasciamo stare, come te la passi?” osservavo insieme a Matt e Jimmy quella scena. Due vecchi amici si incontrano dopo anni, i figli sono amici e passeranno le vacanze di Natale insieme. E poi si scopre che aveva un non so cosa insieme e che i figli faranno lo stesso.
Sembra una di quelle scene che vedi nei film demenziali 
“Ormai abito a Huntington Beach, nella via principale della città”
“Coincidenza anche noi e la vostra casa è la numero?”
“La 27A”
“Praticamente attaccata alla nostra. Chissà come mai non ci ho mai fatto caso”
“Forse perché lavori 24 ore su 24 al computer e, non esci mai di casa “ urlò Jimmy dall’ultimo gradino della scalinata
“Ha ragione mio figlio. Allora passeremo il Natale insieme?”
“Di sicuro passeremo le ore a ricordare i bei vecchi tempi ,della nostra band e dei nostri affari” i due scoppiarono a ridere mentre Matt e Jimmy rotearono gli occhi al cielo. Chissà di che affari parlavano
“Eddai così vi rinfreschiamo la memoria dei vecchi Tiger “
“Scusatemi,Tiger? Per caso il vostro batterista faceva di nome Andrew Black?”
“Ma quello non è il nome di tuo padre?” mi sussurrò all’orecchio Matt
“Il vecchio Black, grande batterista. La sua morte ci ha sconvolti, ed anche per questo che abbiamo sciolto il gruppo”
“Con lui c’era sempre da divertirsi “ dice il Signor Sullivan
“Ma dimmi, come fai a conoscerlo?”
“Era mio padre”
“Tu sei la famosa figlia di Black?” dice il Signor Sanders
“Esatto “ accennai un sorriso, non pesavo di essere famosa
“Condoglianze piccola. Come lo passerai il Natale?” chiede il Signor Sullivan
“Qui , mia zia è in viaggio per l’Italia”
“Verrai a stare da noi” dice d’un tratto
“No, io non potrei mai…”
“Niente ma, questo è altro per Black”
“Veramente io non…”
“Jimmy, aiutala a preparare i bagagli”
“Cosa … no, no io”
“Lascia perdere, è inutile discutere con mio padre “ Jimmy mi prese per il braccio e mi trascinò dentro
Mi sono stancata di essere trascinata. Feci velocemente il borsone, presi il minino indispensabili per due settimane
“Allora, com’è Huntington ?” prendo le ultime cose e chiudo il borsone
“Normale, c’è il sole tutto l’anno, la spiaggia è fantastica ed pieno di serfisti  ma io passo il mio tempo in garage a suonare con la band cover dei Pantera a tutto spiano”
“Senza cantante?”
“Esatto “ abbassò lo sguardo sospirando
“Sai Matt è una bravo cantante “
“Credi? Ha la voce un po’ nasale “ fa una smorfia e mi prende il borsone tra le mani
“Dai faccio io” senza dire niente glielo do e ci dirigiamo verso l’uscita
“ E la band, com’è? Siete uniti?”
“Più che mai, te li farò conoscere uno ad uno. Ti dico solo una cosa, non ti spaventare se Brian farà il pervertito con te “
“Ohm, questo mi basta e mi avanza, non voglio sapere altro” scoppiamo a ridere e arrivammo alla macchina
“Sono felice”
“E per cosa?” dico sorridendogli
“Sarai mia ospite, mi farò perdonare per tutto piccina” soffiò sul mio collo facendo partire lungo la mia schiena una scarica di brividi
“… mi farò perdonare per tutto piccina”
“Forza voi due, il viaggio e lungo e, tua madre mi ha appena detto che sta nevicando. Cristo non succede da 18 anni “ il Signor Sullivan rise dalla felicità per quella notizia
Forse per loro la neve era un evento più unico che raro, ma io ormai ero abituata. A New York ogni inverno nevica e, quindi per me non è il massimo ritrovare la neve anche in California
Salutammo Matt e ci avviammo a Huntington
“… mi farà perdonare per tutto piccina “ saranno delle lunghe vacanze.








Boom bam baby , sono tornata. Ormai inizio i miei piccole e inutili commenti così.
Che ddire. Le vacanze di Natale iniziano, anche se nella mia città non si sente l'energia Natalizzia (?) Ma questo non c'entra
Farò credo altri 10 capitoli. Ma dato che non ho idee sfrutterò le prime tre che ho in mente e poi vedrò , se mi verranno altre idee vi faro sapere (?)
Ringrazio tutti , quelli che seguono e che recensiscono. Mi fate sentire specialeee (?)
Alla prossima
Domino <3

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Capitolo 12
*** Chapter 11 ***


Jimmy P.O.V
 
La neve scivolava lungo il parabrezza della macchina, respirai lentamente quel freddo.
Erano anni che a Huntington la  neve non toccava terra , era bellissima. Entrai in casa e venni accolto dal solito profumo di biscotti. Sorrisi e corsi in cucina, la trovai li, indaffarata come a solito. Volava come una scheggia da una parte all’altra della cucina. Quanto mi era mancata
“Mamma”  sobbalza e si gira verso di me mostrando il sorriso che mi è mancato tanto
“JIMMY!”  gli occhi brillavano e il sorriso si fece sempre più grande. Mollò tutto quello che aveva in mano e corse ad abbracciarmi
“Quanto mi sei mancato”
“Anche tu mamma, anche tu” la strinsi di più a me , assaporai il suo profumo mancato in questi mesi
“Come stai? Tutto bene? E la scuola? Eh? Come va? Dimmi che stai facendo il bravo, ti prego dimmelo” scongiurò
“Certo mamma  sto facendo il bravo” sorrisi e la portai in salotto a farle conoscere Rose
“Mamma, lei è Rosaline. Rose, lei è Mamma” le presentai e un luccichio scoppiò negli occhi di mia madre
“Oh cara è un vero piacere conoscerti, vieni con me. Ti faccio vedere la camera degli ospiti e dove starai”
Okay, in quel momento avevo paura di mia madre. E se gli prende uno schizzo assassino e uccide Rose?
Non voglio pensarci.
“Oh, lei è molto gentile Signora Sullivan“ Rose seguì mia madre che in poco tempo scomparirono lungo le scale. Intanto suonarono alla porta. Me lo sentivo, era lui. La mia donnaccia. Lui che in questi mesi non ho fatto che pensare tutto il tempo, andai ad aprire lentamente la porta e mi si presentò un figura alta incappucciata da capo a piede, un filo di matita negli occhi  e mezzo mozzicone di sigaretta ormai finito
“STRONZONEEE”
“PUTTANACCIA”
“JAMES!” urlò mio padre
“SCUSA” prendo il giubbotto e senza pensarci mi fiondo direttamente su di lui facendolo cadere sulla neve
“Cristo quanto mi sei mancato” dico stringendolo a me
“Ti prego adesso non ti mettere a piangere”
“Tranquillo, non sono Zacky che per un cucciolo di cane gli scendono i lacrimoni”
“Di che cosa stai parlando Owen?”
“Secondo me in quel collegio si fanno di canne, non l’ho mai visto così ipereccitato” riconosco quelle voci, alzo lo sguardo che fino ad un attimo fa puntava gli occhi di Brian e li vedo. Zacky vestito come un drogato elegante e Johnny, beh lui era Johnny. Un nano scalmanato mezzo drogato a cui voglio bene.
Mi alzo  dal corpo ormai congelato di Brian e corro ad abbracciarli
“Ragazzi mi siete mancati tantissimo “ li stringo a me senza lasciarli scappare
“Johnny, dobbiamo andare anche noi in collegio. Li vendono roba buona”  risi come un coglione e, mi lascia andare ad un altro abbraccio
“No seriamente Jimmy, che cazzo ti vendono li? Voglio venire anche io” dice Johnny prendendomi per le spalle che inizia a scuotere energeticamente
“Dimmelo cristo, sono tre giorni che non fumo”
“Niente Johnny, sono solo felice”
Rientrammo dentro, mio padre aveva acceso il camino. Mentre mia madre era ancora intenta a fare il terzo grado a Rose
“Ehm mamma?” si girò e sorrise
“Tutto bene?”
“Certo, tutto bene. Rose è così una cara ragazza. Oh salve ragazzi, bene vado a preparare la cena “ dice con voce acuta e sparisce dietro la porta della cucina.
Sposto lo sguardo su Rose, punta gli occhi al pavimento. Di sicuro ha paura di mostrare i suo occhi. I ragazzi la puntano cercando il suo sguardo. Passo un braccio dietro la sua schiena e la cingo a me
 “Lei è Rosaline, ma potete chiamarla Rose. Loro invece sono Zacky, Johnny, e Brian” lo sguardo ancora abbassato, inizia a giocare freneticamente con le dita
“Led Zeppelin, vecchia scuola” dice Brian
“Ehm”- alza lo sguardo – “Si vecchia scuola “
La guardo, è la prima volta che la vedo vestita così. Una maglia nera e la scritta –Led Zeppelin- in grande sulla maglia. Pantaloni stretti e leggermente strappati accompagnati dai soliti anfibi polversoi.
Sposto lo sguardo sui ragazzi che rimangono abbastanza basiti dai suo occhi. Sono grigi, totalmente grigi e belli. Gli sussurro nell’orecchio, la vedo rabbrividire e mi dirigo verso camera mia
Non è cambiato niente, ogni cosa al suo posto. L’unica cosa diversa e che è pulita. E possiedo anche un pavimento. Woow. Velocemente svuoto la valigia e ritorno nei miei vecchi vestiti. Ultima sistemata ai capelli biondicci e scendo le scale. Vacanze lunghe e di sicuro difficili. Mi faccio coraggio ed entro in salotto, l’aria diventa insopportabile quando incrocio lo sguardo di Matt.
Cosa ci fa qui!






ECCOMIII DONZELLEE!!
Scusate per il ritardo. Ma c'è voluto tempo per scriverlo D:
Ho passato l'ultima settimana ad autogestirmi a scuola (?)
Che poi abbiamo giocato a picchiarello per una settimana intera c.c
Cooomunqe, il capitolo non è il massimo. Mi dispiace DD:
Speravate qualcosa di più ma vi ritrovate con questa coosssaa (?)
Vabbuò, ci vediamo al prozzimo capitolo °3°
Baci
Domino<3

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Capitolo 13
*** Chapter 12 ***


Rosaline P.O.V
 
“Quando tutti saranno andati via, ti avrò tutta per me piccola” mi sussurra
Perché deve essere così dannatamente… qualcosa di arrapante
Rose, togliti quei stupidi pensieri dalla testa
Fanculo, siamo fuori dal collegio. E quindi se me lo voglio scopare lo faccio. Chiaro?
Rimango sola, si. Dannatamente sola. Sola non di sicuro, ma mi ritrovo con un ninfomane  di nome Brian, uno che dai modi di fare ricorda l’anno Ottocentesco e, credo un mezzo drogato che cerca di sembrare più alto grazie a una cresta. Beh mi spiace ma tentativo fallito.
I loro sguardi ricadono lungo il mio corpo. Il ninfomane mi guarda con un mezzo sorriso arrapato, e gli altri due puntano i miei occhi.
“Albinismo” esclama occhi verde smeraldo
“Come lo sai?”
“Mio padre è medico e quando non ho niente da fare passo i pomeriggi a leggere libri di medicina”
“Io passo i pomeriggi a drogarmi” dice il nano con la cresta
“Non ci avrei mai scommesso”
“Allora senti. Come sono… dai hai capito. Siete tutte caste li?. Oppure si fa sesso di nascosto. Questa cosa del sesso in collegio la trovo veramente eccitante” dice Brian
“Okay. Credo che tu sia sessodipendente e, no. Non si fa sesso di nascosto” dico esterrefatta
Stava per dire qualcosa, ma il campanello della porta fu la mia salvezza. Spera solo che sia Matt.
Brian andò ad aprire, e rimase al quanto colpito dalla statura potente di quel ragazzo
Secondo me si fa ti steroidi.
Ma va
“E tu sei?” chiese
“Matt, piacere di conoscerti. Per caso c’è Jimmy?”
“Vai in collegio con lui?”
“Si. È qui?”
“Certo, ci abita. Entra pure”
Cappello nero con un enorme teschio sopra, giubbotto in pelle, sciarpa, pantaloni neri e come al solito fottutamente bello.
“Rose!” mi viene incontro, tira giù la sciarpa da sopra la bocca e le stampa le sue labbra sul mio collo facendomi venire per l’ennesima volta il brivido del giorno.
Matthew Charles Sanders, smettila di essere fottutamente… qualcosa. Si, fottutamente qualcosa!
Qualcosa che ti fa vivere arrapare.
Porca puttana.
“Jimbo dove sta?”
“Su, si sta cambiando. Ah comunque loro sono: Brian, Zack e Johnny.” Matt li guarda come al suo solito dall’alto al basso.
Quando cazzo smetterà di fare il superficiale
“Piacere di conoscerti Matt” dice occhi verde smeraldo
“Voi siete il gruppo di Jimmy vero?” chiede sorridendo
“Non siamo di Jimmy, siamo solo un gruppo” ribatte il nano crestato
“Johnny non fare lo sgarbato” dice occhi verde smeraldo. Prima o poi si farà picchiare se continua così, oppure è già successo dato che noto una piccola cicatrice sotto l’occhio. Povero occhioni verde smeraldo.
“No, non importa. Ha ragione, credo. Comunque so che vi manca un cantante”
“Si, perché? Ti interessa?” chiede il ninfomane
“No, è che ho avuto un ‘idea su come trovarlo. Si lo so non centro molto con voi, e mi conoscete appena. Ma conosco Jimmy e mi parla molto di voi e del vostro problema così prima ho avuto la brillante idea di fare dei provini. Ecco perché prima cercavo Jimmy”
“Sai Matt, ti conosco da solo cinque minuti e già ti amo” dice Brian
“Oh, grazie. Ma sono etero.”
“Anche io, ma Zack , questo qui accanto. Beh, mi guarderei le spalle”
“Haner non fare lo stronzo “ lo ribecca Zack
“Lo sai che ti amo Porcchettina mia” dice per poi saltargli al collo.
“Haner cristo santo sono fidanzato”
“Zitto e scopiamo amore”
“Io l’ho detto che è un ninfomane “ dico senza farmi sentire da lui
Johnny e Matt scoppiano a ridere, e intanto in salotto entra Jimmy. L’aria si fa d’un tratto insopportabile.
“Cos’è Michelle ti ha chiuso i viveri e per saziarti usi Zack come tuo giocattolo?” dice ridendo da quella scena
“Sono sessodipendente, da come dice Rose!”
Jimmy mi sorrise, sposta lo sguardo su Matt e gli rivolge un sorriso. Finto, ma sempre un sorriso. E per fortuna Matt non li sa riconoscere.
“Matt, non ti aspettavo”
“Lo so, sono anche venuto senza un preavviso e mi dispiace. Ma ho un’idea per trovarvi un cantante”
“Esponi alla classe Sanders” dice con tono da professore universitario
“Provini. Attaccate volantini per la città con un numero di cellulare e chi vuole verrà a cantare”
“E dove gli vogliamo fare questi provini?” interviene Johnny
“Ovviamente al solito posto. Da te” dice Jimmy
“Mi spiace, ma adesso mio padre mi vieta di suonare”
“E da quando?”
“Da quando il sessodipendente ha rotto la finestra” dice indicando Brian che ancora è intento a violentarsi la porchetta.
“Haner sei sempre il solito”
“C’è il mio garage” interviene Matt
“Sei sicuro che possiamo?”
“Si, a mio padre fa piacere ,e poi l’acustica è ottima”
“Perfetto, domani all’ora x inizieranno i provini” dice Jimmy alzando il pugno in aria
“Prima non è meglio mettere dei volantini” dico
“Allora, domani all’ora x si metteranno i volantini” dice sempre alzando il pugno
“Eh Haner, smettila di scoparti Zack”







Booom bam baby, sono arrivata con un capitolo stupido e pieno di idiozzie e cazzate delle 21:00
Scusatemi ma amatemi lo stesso <3
Allora, niente il capitolo non è come gli altri. Anzi è pieno di cose che mi sono immaginata sotto la doccia.
Arriviamo al dunque. Brian è un fottuto ninfomane <3<3
Okay, mi dileguo
Lasciatemi un recensione, vi preeeego °www°
Vi amo donne <3
Un bacio
Domino <3 °3°

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Capitolo 14
*** Chapter 13 ***


Jimmy P.O.V

-BAND METAL CERCA CANTANTE CHE SAPPIA SCREAMMARE. I PROVINI SI TERRANNO IN VIA DICKENSON CASA NUMERO 27A ALLE ORE 15:30. VI ASPETTIAMO-
“Secondo te verranno?” mi chiese Rose
“Ovvio, cioè spero. Almeno credo. Pregherò”
“E se non li vedono?”
“Come fanno a non notarli. Ne abbiamo fatti  200 e tappezzato mezza città. Devono vederli e notarli in qualsiasi modo”
“Secondo me non li noteranno”
“Smettila di essere negativa” le dissi attaccando l’ennesimo volantino.
“Io non sono negativa. Sono solo realistica” mi rispose, porgendomene un altro
“E poi sono Rosa Schocking, devono notarli”
“Ah già, te lo volevo chiedere da un po’. Ma perché Rosa Schocking?”
“THE PINK IS THE NEW BLACK” esclamo
“The Pink is the new Black” mormora  
“Non ha senso” dice
“Come Haner”
“Quel ragazzo mi fa paura.”
“Lo so, ma dopo ti ci fai l’abitudine. E adesso passami un altro volantino” sbuffò alzando gli occhi al cielo
“Dai ritorniamocene a casa e questi buttiamoli nell’immondizia. C’è una maggior possibilità che li vedano lì  anziché attaccati ai pali”
“Sei sempre negativa”
“Realista Jimbo. Realista, ricorda”
Passammo ancora un’ora ad attaccare volantini ad ogni palo e porgerli alle persone interessate; ovvero quelle con metà faccia metallizzata dai piercing.
“Ecco fatto!” esclamo soddisfatto per aver attaccato anche l’ultimo volantino
“Perfetto, ora ritorniamocene a casa. Ho i piedi che chiedono pietà, non è facile camminare con gli anfibi in mezzo alla neve alta quanto te”
“Adesso esageri, saranno solo 20 centimetri”
“Si il cazzo” dice seccata
Alzo lo sguardo e mi ritrovo da Johnny’s:  quanto mi è mancato questo bar!
“Birra?” gli domandai
“Paghi tu?” roteo gli occhi al cielo. Non ho mai pagato per nessuno e lo devo fare proprio adesso?
Avanti Sullivan , fallo per la tua amata
Ma tu non eri sparito?
Io non sparirò mai Owen
“Okay, pagherò io”
“Bravo Sullivan. Visto, capisci tutto della vita” mi dice sorridendo
Entriamo, non è tanto affollato dato che sono solo le cinque del pomeriggio. Ordino da bere e non appena il barista mi nota ,quasi mi salta addosso per la gioia.
“Sullivan vecchia roccia. Dov’ eri finito?”
“Segregato in un collegio” Mark, il barista, sposta lo sguardo su Rose e accenna un piccolo sadico sorriso.
“Beh, si fanno conquiste in collegio da quanto pare” lo fulmino con lo sguardo, mi ha capito, cambia discorso ber distogliere l’attenzione.
“Allora la solita Heineken?”
“Due. Grazie Mark”
Prendiamo da bere e ci appartiamo in fondo al locale. Il mio sguardo scivola lungo il suo corpo. È semplicemente perfetta, sembra appena uscita da una fiaba. I capelli sono legati con una coda, la frangia ormai troppo lunga, è spostata da una parte fa intravedere la sua fronte bassa, labbra rosee e occhi con un bel trucco nero.Occhi color ghiaccio, pupille dilatate, valorizzate da un bel trucco, black eyeliner e un ombretto tendente all'azzurro. Dio, quanto le donava quel colore, celestiale, a dir poco.
“Sai, ho notato una cosa dei baristi” dice, facendomi ritornare alla realtà
“Che ci provano con quelle fighe?” mi fulmina per poi scoppiare a ridere
“In realtà si chiamano quasi tutti Mark, oppure Justin. “
“E quanti Justin e Mark hai incontrato fin ora?”
“Finora vincono i Mark. Di Justin conosco solo il cane di mia nonna”
“Il cane di tua nonna si chiama Justin?”
“Esatto, e la sua mucca Olivia. Strano nome per un mucca vero?” mi guarda per poi scoppiare a ridere. Porto la bottiglia alle labbra e prendo un gran sorso di birra. Mentre lei, con calma sorseggia la sua
“Non hai mai bevuto alcolici in vita tua, non è vero?”
“Lo spumante a capodanno vale?”
“Non credo” fa sporge il labbro inferiore per poi aggrottare le sopracciglia
“Sembri quasi tenera”
“Sembro? Io sono tenera, guarda questo bel visino”  dice ironicamente prendendosi il mento e facendo scuotere leggermente la testa a destra e a sinistra
“Il viso più bello che io abbia mai visto”  dico sussurrandole all’orecchio. Col naso, le sfioro lo zigomo,per poi far scontrare delicatamente le punte dei nostri nasi. Pochi millimetri separano le nostre labbra, le sussurro, lei rabbrividisce, la bacio. Lo approfondisco e lei mi segue, le nostre lingue si intrecciano, il suo sapore pervade la mia bocca, appoggio una mano dietro alla sua nuca e la cingo a me. Un scarica di brividi continui percorre tutta la mia spina dorsale. Non voglio staccarmi da lei. Passa una mano sul mio torace per poi cingere le braccia al mio collo. Mi stacco leggermente per poi sorridere sulle sue labbra, con la lingua  definisco le sue, non resisto, torno a baciarla.
Attimi infiniti.






Boom bam bay. Ennesimo capitolo partorito.
Con lavoro e accurate correzzioni dalla mia Amovah. Ti ringrazio °33° <3
Che dddire, niente. Il capitolo parla da solo. Aspetto le vostre bellissime recensionii.
Alla prossima Ciauz donne <3 
Domino °33°

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Capitolo 15
*** Chapter 14 ***


Rosaline P.O.V

Con la punta della lingua definisce le mie labbra. Ride per poi tornarmi a baciare, il suo sapore invade la mia bocca. Sa di menta anche se, si è scolato una bottiglia intera di birra, le nostre lingue danzano. Mi fa solletico al palato, ma so che tutto questo è sbagliato. Non posso, è ingiusto. Mi stacco violentemente dalle sue labbra, non ci riesco, voglio baciarlo ancora, ma mi trattengo.
“Oddio” esclamo
“C’è qualcosa che non va?”
“Certo che c’è qualcosa che non va, tutto questo non deve succedere” prendo velocemente il giubbotto, e sotto lo sguardo torvo del barista esco da quel posto.
Ha iniziato a nevicare di nuovo. È stupendo, la California innevata è qualcosa di magnifico. Batte sicuramente New York. Con calma scendo gli scalini ghiacciati e mi avvio, verso la strada appena pulita dallo spazzaneve.
“Rose!” la sua voce suona come un boato in mezzo a quel luogo deserto e innevato. Mi fermo, tanto non saprei dove andare. In poco tempo mi raggiunge, e mi ritrovo quei splendidi occhi addosso ai miei. Hanno la stessa tonalità in questo momento, riesco a specchiarmi dentro a quella pupilla nera. Ci voglio affogare.
“Perché non deve succedere?”
“Non ci arrivi?” accenna un no con la testa
“Jimmy, hai una ragazza che in questo momento sta mangiando caviale e bevendo champagne sotto il sole della Costa Rica!” dico tutto d’un fiato
“Eh allora?”
“Il freddo ti da alla testa Sullivan” esclamo esasperata dalla sua stupidità
“Tanto la lascio”
“Hai un cuore Sullivan?”
“Si”
“E chi te l’ha rubato? Cretino!”
“Tu Rose” dice cingendomi a se
Il mio ventre si scontra con il suo, passa una mano lungo la mia schiena e la posa sulla natica tirandomi in su. Le punte dei nostri nasi si scontrano,  il cuore mi martella contro la cassa toracica. Il fiato si fa corto, fin troppo, voglio morire dentro le sue labbra.
 
 
La casa è vuota, ci siamo solo io e Jimmy. Alla tivù danno i soliti film Natalizi in bianco e nero, e l’unica cosa che voglio, è affogare nella sue labbra. Con la coda dell’occhio lo vedo sbuffare, mi allungo verso il telecomando e spengo il televisore
 “Nooo, perché? Mi stava intrippando”
“Almeno sai chi era il protagonista?”
“Certo, Hitler” dice convinto
“Charlie Chaplin”
“Oh… e come mai aveva i baffetti alla Hitler?”
“Non l’ho mai capito”
“Beh, e quindi siamo soli. La casa è vuota, fuori nevica e i miei arriveranno tra poco più di tre ore” dice avvicinandosi verso di me
“E quindi?”
“Quindi, noi due potremmo…” si avvicina di più facendo sfiorare le nostre labbra
“Si?” dico baciandolo a fior di labbra
“Potremmo…” sussurra passandomi una mano sotto la maglietta
“Continua ti prego” lo bacio ma il suono del campanello ci fa allontanare all’istante
Si alza e lo sento borbottare qualcosa mentre va ad aprire
“Amico mio, quanto tempo!” riconosco la voce, è Brian
“Cosa vuoi Haner?” dice scazzato
“Grazie, è così che accogli il tuo migliore amico?Bravo, complimenti” dice ironicamente
“Ehi Bri” lo saluto accennando un sorriso
“Comunque, anche se non mi volete io resto. Anche perché mia madre è incita ed è isterica”
“Ah già, come sta?”
“Ma mi ascolti quando parlo? È incita e isterica, fine. Allora, giochiamo a carte?”
“Uh, io ci sto” dico alzando la mano
“Tu non sai a che cosa stai andando incontro” mi dice Jimmy
“È giocare a carte, non credo che sia la fine del mondo. Non trovi?”
“Allora, tu hai alzato la mano e non puoi cambiare idea. Jimbo, tu ci stai?”
“Si, tanto quello che avevo in mente è andato a puttane” borbotta
“Oh bene. Allora si gioca a Strip Poker!” esclama Brian
“Scusa un momento. Strip Poker? Quel gioco dove se tu perdi ti devi spogliare?” dico a bocca aperta
“Eh già” dice soddisfatto
“Non gioco più!” esclamo
“NO, mi spiace. Le regole sono regole, se alzi la mano  e ti offri di giocare non puoi più ritornare indietro”
FOTTUTO HANER!
“Bene andiamocene in cucina” dice eccitato
“Dirmelo prima?” sussurro a Jimmy
“Ci ho provato, ma tu non mi hai ascoltato” alza le spalle e si dirige anche lui in cucina.
 
Mi spiegarono bene il gioco, ci capì poco, ma feci la mia splendida figura.
Solo mezz’ora di gioco, io ero ancora vestita, Brian portava dei boxer con sopra dei coniglietti e Jimmy, era semplicemente perfetto e, fottutamente a torso nudo. Ora posso morire.
Ultima mano e il perdente si sarebbe completamente svestito.
Vinco, per culo, e Brian perde
“Ma devo proprio?” chiede mostrando il labbro inferiore
“Mi spiace, ma le regole sono regole” dice Jimmy rivestendosi
“Io lo lascerei andare, l’umiliazione di stare in mutande con dei coniglietti sopra è già troppa” dico buttandogli i vestiti
“Vero? Posso andare?”
“Corri prima che ti faccia una foto” in poco tempo si rivestì, e dopo aver salutato Jimmy con un abbraccio e a me con un lurido e bavoso bacio sulla guancia. Uscì, forse felice del fatto di non aver mostrato l’animale in mezzo alle gambe
Ti sarebbe piaciuto vederlo, vero ?
Ma tu, nella vita non hai un cazzo da fare che rompere le palle a me?
Sono la tua mente, io non ho un vita!
Rimaniamo di nuovo soli, la cucina è silenziosa, e un leggero fischio attraversava le mie orecchie
“Allora cosa avremmo potuto fare prima?” dico appoggiandomi al bancone della cucina
 Si volta, e in pochi passi mi raggiunge rompendo le distanze dei nostri ventri. Gira leggermente la testa verso l’orologio della cucina, sono solo le cinque del pomeriggio. I suoi genitori sarebbero arrivati per la cena. Passa una mano lungo il mio fianco fino ad arrivare alla mia natica destra, mi solleva e mi fa sedere sul bancone. Allaccio le gambe alla sua vita. Il suo respiro mi sfiora le labbra. Con la bocca semiaperta mi sfiora  il labbro superiore, lo fa più volte mentre con le mani scivola lungo il mio corpo.  Annullo le distanze delle nostre labbra e mi ritrovo di nuovo il suo sapore pervadermi la bocca, le sue mani passano sotto le mie cosce fino ad arrivare al mio sedere il quale stringe e solleva dal bancone.
Mi allontano dalle sue labbra, lo guardo, è bellissimo.
Lo bacio una volta, due volte, si dirige verso le scale. Passo le mie labbra sul quel collo bianco. Inizio a leccarglielo fino a farlo rabbrividire.
Passo sulle labbra. Tre. Mi fa scendere. Quattro. Apro la porta della sua camera. Cinque. Mi toglie la maglia. Sei. Poi smisi di contare.
Mi adagia sul letto senza staccare mai le labbra dalle mie.
Ho paura, ma lo desidero.
Le lenzuola sono fredde.
I nostri corpi no.






Okayyy.
Figo eh? No, sto scherzando. Dopo dipende da voi c.c
Pubblico dopo quanto? Due o tre giorni? Mi sento potente LOL.
Comuuunque, Rose e Jimmy si sono dichiarati "Attratti sessualmente e forse innamorati!"
Ma non finisce qui, Vi ricordate del bel bimbo con gli occhi verdi, vero? Fra poco entrerà in scena e risconvolgerà di nuovo tutto
Vai così Shadows * incita coretto (?)*
Ci vediamo bellezze
Alla prossima
Domino <3

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Capitolo 16
*** Chapter 15 ***


Jimmy P.O.V
 
Avrei voluto dire di essermi svegliato con il canto degli uccellini, ma non fu così. Rimasi sveglio a guardare il posto affianco a me. Quel posto, in cui, per un ora intera rimasi a guardare negli occhi a Rose. Era nuda, nel mio letto. Gli occhi rosa e l’iride grigia avrei potuto stare i giorni a guardare quei splendidi occhi. Mi giro su un fianco e punto l’orologio elettronico, sono le dieci e mezza. Fra poco iniziano i provini per il cantante del gruppo. La voglia di alzarmi e vedere il suo viso sta diminuendo, ma se non mi sbrigo Brian verrà qui e mi farà alzare in qualsiasi modo.
Mi tolgo le coperte di dosso, sono ancora nudo. Mi alzo, prendo i boxer, la felpa e i pantaloni. Mi dirigo verso la porta, sto per uscire. Mi guardo un attimo, sono ancora nudo. Mollo tutto a parte i boxer, me li metto ed esco. Prima guardo se c’è qualcuno nei paraggi. Bene via libera, mi dirigo verso il bagno
“Allora ieri sera non ho toccato male, hai un gran bel culo” sussultò, mi giro lentamente e vedo Rose appoggiata alla ringhiera delle scale
“Ehm, grazie, anche il tuo non è male” dico imbarazzato
“Grazie, comunque muoviti. Brian è salotto, voleva venirti a svegliare, ma gli ho fatto cambiare idea” dice scendendo lentamente le scale
“E come hai fatto a fargli cambiare idea?” urlo cercando di farmi sentire
“Segreti del mestiere” risponde da in fondo le scale. La risata di Brian suona come un boato in mezzo alla stanza. Divento improvvisamente rosso, adesso sta vedere che per non farmi svegliare si è limonato Brian.
Cosa stai dicendo Jimmy, non è da lei.
Scuoto la testa per togliermi quel pensiero orribile. Mi fiondo nel bagno e in poco tempo mi lavo e mi finisco di vestire, scendo  le scale e sulla soglia della porta ci sono Rose e Brian che mi aspettano
“Buongiorno testa di cazzo, ci vogliamo muovere. Davanti al garage di Matt si è formata una lunga coda” dice Brian
“Non ci posso credere?” esclamo
Prendo il cappotto le chiavi ed esco di casa. Guardo verso la direzione del garage. Cristo Santo!
“Porca puttana, e quante cazzo di persone ci sono?” dico sgranando gli occhi
“Tante, ma se non ci moviamo mandiamo tutto a puttane, quindi smuovi il culo Sullivan”
In un secondo raggiungiamo il garage. Ci sono tutti, tra cui una marea di gente
“Bene, ci siamo tutti?” domanda Matt
“Ehm si, credo di si” gli risponde Johnny
“Allora, iniziamo i provini”
Matt apre il garage e la prima persona della fila è donna
“Non vogliamo donne” esclama Johnny
“Maschilista del cazzo” gli risponde
È carina, capelli colorati di un viola acceso, piercing al labbro, occhi verdi, magra. Fin troppo, e porta una felpa degli Iron Maiden
“Acida, non voglio una donna nella band” dice Johnny
“Almeno lasciala cantare” interviene Zack
“Sei carina, mi lasci il tuo numero splendore?” dice Brian
“Oh cristo” sussurro passandomi una mano sul viso
“Allora te ne vai si o no? Sai c’è altra gente che vorrebbe cantare” dice Johnny
“Andatevene a Fanculo” esclama andandosene
“MA NO!, IL TUO NUMERO SPLENDORE” urla Brian
“Haner, tanto non te la darà mai!” dico
“Il prossimo!”
“Ciao” alzò lo sguardo, capelli neri, ciuffo davanti agli occhi, piercing al naso e completamente vestito di nero
“Sei Emo?” gli domando
“Si” risponde atonico
“Il prossimo!” urlò
 
Capelli indietro, occhi verde smeraldo, camicia a quadri e Jeans stretti. Finalmente uno decente
“Mi chiamo Gerard”
“Sai Screammare?”
“Ovvio, sennò non sarei qui” dice sorridendo
Inizia a cantare, non è male. I Growl sono puliti, gli Scream un po’ meno, ma non è male
“Bene, Gerad, lasciaci il tuo numero e ti chiameremo”
“Veramente?” dice sgranando gli occhi
“Già”
“È fantastico!” esclama, ci lascia il suo numero e se ne va. Carico di una speranza
Ascoltammo più di trenta cantanti, e solo due ci colpirono veramente. Gerard e Richard. Gli altri: uno peggio dell’altro.
“Bene abbiamo finito?” dice Brian
“No, non avete finito” esclama Rose
“Come, non c’è più nessuno”
“Beh io vedo una persona affianco a me che sa cantare”
Spostammo tutti lo sguardo su di Matt, il quale aveva preso a torturarsi il labbro
“Bene se vuoi fare il provino” dice Zack
“Cosa? Io?”
“Si Matt, sei bravo. Zitto e canta” dice Rose spingendolo verso il centro
“Dai Matt, siamo noi. Tranquillo” dico per tranquillizzarlo
“Si, siete voi. Amici. Si, okay” respira profondamente, chiude gli occhi e inizia con un Growl che mi scatena una serie di brividi lungo la schiena
Madre di Dio, l’abbiamo trovato porca puttana.
Continua, ogni Scream è pulito e impeccabile, i ragazzi sgranano gli occhi, io rimango ad ascoltare quella voce perfetta. Si cazzo è perfetta
“Amico sei da orgasmo” urla Johnny
“Adesso esageri, mi diletto”
“No, no, no. Sei da orgasmo. Sei nella band Matt!” dico
“Cosa?” dice incarnando un sopracciglio
“Sei nella band. Benvenuto negli Avenged Sevenfold”
“Sono nella Band? Sono nella band? Sono nella band!” esclama correndo verso di me
“Oh mio dio grazie Jimmy” dice abbracciandomi. Beh più o meno. Mi stritola, ecco cosa fa
“Si, però ti prego. Non voglio morire” mi lascia e ricomincio a respirare
“Quindi si festeggia?” dice Zack
“Tutti da Johnny’s e pago io” dice Brian alzando il pugno in aria
“Quindi se paghi tu devi essere pronto ai miei svariati shortini di sempre” dice Johnny
“No, tu gli shortini te li scordi nano”
“Il cazzo paghi tu e paghi tutto bello” dice schiaffeggiandoli leggermente la guancia
“Perché non me ne sto zitto una volta ogni tanto” borbotta Brian 









Okay, okay, okay. Bene
BUON NATALE ANCHE SE IN RITARDO.
Scusate ma tra un pranzo che finisce alle quattro e mezza e le mie sorella che mi trascinano a giocare a Just Dance 3. (Ma perchè ve lo sto dicendo?)
Non ho fatto in tempo a pubblicare e a fare gli Auguri ai miei splendidi lettori che seguono questa storia :')
E quindi:  AUGURI DI NUOVOOOO. VI LOVVO TUTTI (?)
Allora, il capitolo non mi convince, potevo farlo meglio, ma sono in vacanza e lo è anche il mi cervello D: ( ma amatemi, i Sevenfold sono al completo. Bravo Matt :') )
Commuuunque, starò via, viaggero per luoghi sconosciuti ( La Carpegna) e mi innonederò nella neve ( Forse)
Quindi vi lascio con questo Chapter e mi dileguo con altri
Auguri per chi si chiami Stefano o abbia amici o altre persone.
Alla prossima
Domino <3

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Capitolo 17
*** Chapter 16 ***


Rosaline P.O.V

“Rose, sei sicura che  sia una buona idea?”
“Si Zacky, certa che è una buona idea” dico passando una braccio sulle sue spalle
“Porca puttana, non mi chiamare Zacky. Solo Zack. Hai capito?” dice urlando
“No Zacky, ora zitto”
Mi piazzo davanti alla porta ripensando più e più volte. Matt se ne stava chiuso in casa, niente messaggi, niente chiamate, oppure delle visite. Provavo a chiamarlo ma rispondeva sempre la madre dicendo che non era in casa. Così l’ho stolkerizzato  fino a cinque minuti fa.
Prendo un lungo respiro e busso freneticamente alla porta di casa
“Chi è?”
È la voce di Matt, ne sono sicura. Poi se non è lui scappo
“È la polizia. Abbiamo trovato  una coltivazione di Marjuana nella vostra cantina. Aprite oppure libereremo i cani”
“Woof” esclama Zacky
“Zacky ho detto cane, no chihuahua” dico
“Rotta in culo, hai finito di chiamarmi così?” sbotta
La porta si apre, e un Matt in mutande con la barba mi si presenta davanti
“Buon Natale barbone” dico sorpresa
“Amico sei ridotto uno straccio, cos’è successo?”
“Virus intestinale, ho vomitato anima e corpo in sti giorni” dice grattandosi la barba
“Povero, ma adesso. Muovi il culo che si va a pattinare!” urlo alzando le braccia al cielo
“No, io non pattino”
“Mi spiace ma ti va bene prendere un po’ d’aria” dico scansandolo ed entrando dentro casa con molta nonchalance
“Ma prego accomodati pure” dice ironicamente
Sbuffo, mentre lui sbatte la porta, lasciando fuori il povero Zacky
“Ti sei dimenticato Zacky fuori di casa” dico mentre cado a peso morto sul bel sofà viola
“Non me ne frega un cazzo di Zack”
Uh, brutti guai per Rose?
Con passo pensate mi raggiunge e mi si piazza davanti
“Problemi Mattie?”
“Si, ci sono problemi” dice secco
“Parliamone” il mio sguardo vaga per la stanza. È troppo perfetta e pulita. D’un tratto le sue mani si posano sulle mie spalle e, con violenza  la mia schiena  si scontro con i cuscinoni del divano.
“No seriamente. Qual è il tuo problema?” dico sgranando gli occhi
“Sono confuso” i suoi occhi si piantano su i miei. Sono limpidi e risplendono con la luce del neon. Perché deve essere così fottutamente tenero.
“E di cosa?”
“Di  me e di te” dice senza distogliere lo sguardo
“Esiste un noi?”
“Esisteva un noi?”
“Ci siamo baciati, lo so. Ma è complicato. Non lo so  nemmeno io “
“Posso riuscire a farti cambiare idea?”
“Vedi Matt”- adagio le mie mani sulle sue braccia e provo a farlo sedere sul divano –“ Io penso di essere innamorata di…”
“Jimmy” dice completando la frase.
“C’è lo siamo promessi, non posso fare altro” dice abbassando lo sguardo
“Cosa vi siete promessi esattamente?”
“Che deciderai tu tra noi due “
“Io dovrei decidere?”
“Esatto” dice sospirando
“Ma che cazzo di promessa? No spiegamelo perché a questo punto non so più che cazzo vi passa per l’anticamera del cervello ” sbotto, e il campanello suona.
“È Zacky, vai ad aprire” dico seccata
“No, non apro finche non ci chiariamo”
“Cosa vuoi chiarire? Il nulla forse?”
“Tre anni Rose. Sono tre anni che ti voglio, che mi piace, che ti vorrei baciare. Tre anni di amicizia. Non pensavo di innamorarmi di una persona così perfetta “ dice avvicinandosi
“Matt, non sono perfetta”
“Ai miei occhi si” si avvicina ancora di più
“Tre anni che ho passato a pensarti ogni giorno della mia esistenza…” si avvicina, mi fa sdraiare e lui si mette a cavalcioni su di me
“Tre anni che ti amo Rose, tre anni dove io non ho mai alzato un dito per farti innamorare di me. Ti amo così tanto, rendi felice me, la mia vita e soprattutto il mio cuore”
“Smettila ti prego” dico con le lacrime agli occhi
“Non ci riesco” dice sfiorandomi le labbra
Il campanello suona di nuovo, ma ormai non ci faccio più caso da quando il respiro di Matt mi sfiora il collo. Appoggio le mani sul suo petto nudo, cerco di respingerlo, ma è troppo palestrato
Questo non è il momento di pensare una cosa del genere. Hai un omaccione fatto di steroidi sopra di te, sta per baciarti, se non muovi il culo, quello ti bacia e rientri di nuovo in tilt.
“Matt, ti prego levati” sussurrò
“Ti faccio male?” ovvio che mi fai male cretino, sei il triplo di me mi stai distruggendo le ovaie
“Abbastanza”  si alza e si siede sul tavolino di fronte al divano. Comincia a guardarmi con quei grandi occhi. La luce del neon gli fa più chiari, così chiari che riesco a specchiarmi
Oh ti prego smettila di fare la faccia da cucciolo bastonato
“Hai finito?”
“Fare cosa?” mi chiede sorpreso
“Di fare quella faccia di merda. Cosa hai intenzione di fare adesso?” gli chiedo abbassando lo sguardo
“Non lo so, ormai è fatta, hai scelto lui, non e vero?”
“Credo, non lo so. Matt sei troppo importante per me. Non ti voglio perdere per un stupida relazione andata male tra noi due”
“Posso avere un ultimo bacio?” lo guardai, c’è ne era bisogno? Non ci pensai due volte. Mi sporsi e lo bacia lentamente. Le sue labbra erano morbide, e sapeva tremendamente di birra e fumo. Ed era fottutamente buono.
Il campanello risuonò di nuovo e, mi staccai violentemente dalle sue labbra
“Forse è meglio che apra a Zack” dice alzandosi dal tavolinetto, dirigendosi verso la porta
“Oh porca puttana, era ora. Ma che cazzo stavate facendo?”
“Zitto Zacky” gli urlo da divano
“Non chiamarmi Zacky stronza”
“Forse è meglio uscire, aspettatemi qui. Vado a vestirmi. Comunque entra Zack”
“Oh si certo, adesso posso entrare” dice sbuffando
Matt sale a passo lento le scale, mentre Zacky si fionda sul divano, facendomi sobbalzare
“Hai la grazia di un elefante “ dico sistemandomi meglio
“Grazie, e tu l’acidità della bottiglietta di latte che tengo in frigo da quasi due mesi. Ancora mi chiedo come fanno a non toglierla”
“Io mi chiedo come fa Jimmy a tenerti nella band, sai?”
“Sono figo, questo basta” dice alzando le spalle
“Comunque, cosa vi siete detti”
“Niente, abbiamo chiarito”
“Che cosa?”
“Cose che non ti riguardano” sbuffo roteando gli occhi al cielo
“Sei sempre la solita stronza” dice mettendo il broncio
“È inutile che fai il bambino con me, tanto non apro bocca”
“Bastarda” sussurra
“Ti ho sentito porchetta” dico fulminandolo
Adesso mi vendico stronzo.
Mi metto a cavalcioni su di lui e gli blocco i polsi guardandolo in cagnesco, sposta lo sguardo sul tavolino di cristallo respirando affannosamente.
“Oh mio dio, guarda che bello” urla, e con una forza disumana mi scaraventa dall’altra parte del divano facendomi sbattere la testa contro il bracciolo
“Ma sei normale? No perché io avrei seri dubbi?”
“Sai, non volevo ritrovarmi con una mono palla” fece spallucce e si sedette di nuovo
“Fottiti Barker,fottiti” dico scandendo l’ultima parola
“Oh, voi due, avete voglia di andare a pattinare, o preferite buttarvi merda addosso per l’intero pomeriggio?”
“No, pattinare, pattiniamo. Si che bello pattinare” dico imitando la voce di un bambino di cinque anni
Usciamo, e ci incamminiamo verso la pista di pattinaggio. In silenzio, come sarebbe dovuto succedere. Ma no, quella porchetta di Barker doveva rompermi i coglioni.
“Eddai, dimmelo” dice implorante mostrando il labbro inferiore
“Senti, se non te la smetti –dico respirando rumorosamente-Quando arriveremo alla pista, ti taglio a fettine con la lama dei pattini. Okay?” dico guardando sadicamente
“Sai, già vedo i titoli del giornale. – Sedicenne, uccide favoloso, e talentuoso chitarrista grazie alla lama dei pattini-“ dice facendo un gesto teatrale con le braccia
“Io togliere il favolo e talentuoso chitarrista” dico ridendo sotto i baffi
“Fottiti” dice mettendo il broncio. Mentre Matt scoppia a ridere
Dopo svariate prese in giro e risatine nervose da parte di Sanders, arrivammo alla pista di pattinaggio, dove ci stavano già aspettando, Jimmy, Brian, Johnny, e due bionde ossigenate dal fisico da ragazze pon- pon
“E quelle chi sono? E perché una bionda sta cacciando la lingua dentro la gola di Brian?” dico disgustata da quella scena
“Quella dovrebbe essere Michelle” mi dice Zacky
“E l’altra è Val, la sorella gemella” 
Gemelle, odio le gemelle, sono sempre in simbiosi e fatto tutto in contemporanea, mi fanno venire i brividi Porca Puttana. E io me le devo subire per un’ora intera? Che cristo di Dio.
Intanto ci arriva Jimmy incontro, che con un sorriso a 32 denti mi abbraccia, stringendomi il più possibile
“Sono così felice di vederti “
“Okay… ma se continui così mi vedrai solo grazie ad una lapide” dico staccandomi leggermente da lui
“Quanto cazzo sarai…”
“Realista” dico finendo la sua frase
“Sisi, signori e signori è arrivata la realista” rido
“Non fare lo stronzo Sullivan “
“Io non faccio lo stronzo, io sono realista” dice fiero
FOTTITI” dico scandendo bene le parole
“No, no dai scherzavo” dice riabbracciandomi di nuovo
“Si si, tu scherzi sempre Sullivan” dico schiaffeggiandoli leggermente la guancia
Raggiungo gli altri, e la scena che vedo non è delle migliori
Michelle? Si credo Michelle, intenta a ripulire la gola di Brian e l’altra subito tra le braccia del mio migliore amico. Avete presente no? Bello, occhi verdi e…
E te ne sei innamorata. Sisisi, dammi un ultimo bacio, e tu come una stupida l’hai baciato. Ma brava sei entrata di nuovo in quel fottuto bivio. Brava complimenti, ti applaudire pure, ma non posso.








Ehi la,
Domino è tornata, ho visto che il capitolo precendente non è stato recensito. Come biasimarvi. Faceva pena, perdonatemiiii ç_ç
Comuuunque, oddio credo che sarà il mio ultimo capitolo. Non riesco più a trovare l'ispirazione. Ma appena l'avrò ritornerò finirò la prima parte della storia e inizierò la seconda  di parte.
Intanto voglio ringraziare tutti quelle che la seguono e la recensiscono. GRAZIE MILLE, IO VI AMO TANTISSIMOOOOO :')
A un giorno (?)
DominoRage

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Capitolo 18
*** Chapter 17 ***


Jimmy P.O.V

La neve ormai sciolta, il sole che spiccava nel cielo, e la voglia di vedere tutto quel ben di Dio fuori dalla finestra del collegio, beh si, era gioia allo stato puro.
La stanza brulicava delle peggio chiacchiere tra uomini
“Allora Sam, come le hai passate le vacanze” dice Danny
“Troppa figa amico” i due si guardano per poi scoppiare a ridere 
Sentire quei discorsi inutile mi fa venire voglia di spaccargli la faccia. Senza pensarci mi alzo, ed esco da li, cercando di non dare troppo nell’occhio. Me ne vado in giardino, l’aria fresca colpisce la mia pelle e senza accorgermene vengo strattonato per un braccio, ritrovandomi dietro una siepe con un bionda sul mio ventre
“A-a-alexandra” dico sgranando gli occhi
“Si, tesoro, eccomi, mi sei mancato, e adesso baciami” non mi fece dire altro, mi tappo la bocca con le sue labbra, schiuse le mie e ci infilo la lingua. Non ricambiai, non ci riuscì. Rivederla nella mia mente, faceva male. Sono uno stupido, non dovevo mettermi con Alexia, dovevo lasciar stare, rifiutare quell’invito e passare la serata con lei.
Me la tolsi di dosso, e il suo sguardo non prometteva bene
“Che succede Jimmy?” dice con voce acuta e stridula
“Succede che, ho finto di essere il tuo ragazzo” dico con molta nonchalance
“No aspetta un momento, tu cosa hai fatto?”
“Si già, ho finto. Mi spiace” feci spallucce e mi alzai lasciandola li. Forse con un groppo in gola, con la voglia di piangere e distruggere qualsiasi cosa. Non me ne importa molto, voglio passare il resto della mia vita con Rose.
[…]
 
Il sole picchia tenue sulle pietre, il pomeriggio sta procedendo tranquillo. Matt è di fianco a me. Sta fumando. In realtà siamo nascosti dietro un casetta abbandonata nell’angolo più remoto del giardino, qui non ci può vedere nessuno, e Matt può confermare che nessuno ci verrà a cercare
“Matt, te  sei sicuro che oltre a te qui non viene nessuno” dico prendendo l’ennesimo tiro
“Si, tranquillo, qualche volta ci vengono dei ragazzi che vedo poco nel collegio. Ma ci vengono di sera, credo. Li ho visti solo una volta” fece spallucce e tornò a fumare
Rivolgo gli occhi al cielo e inizio a contemplare le nuvole. Fino a quando un urlo acuto e stridulo mi trapassa i timpani. Giro la testa di scatto, e vedo il corpo di Rose cadere a terra
“ROSE!” urlo
Ma non faccio in tempo ad alzarmi, che il suo corpo viene sollevato da una mano intorno al colletto della sua camicia.
Un ragazzo. Un ragazzo di questo istituto la sta minacciando. Non ci vedo più niente, le parole di Matt che cercano di calmarmi mi rimbalzano addosso. Mi alzo di scatto e vado addosso a quel ragazzo, portandolo a terra. Incrocio i suoi occhi, mi pietrifico a quella vista.  Ansimo sopra di lui tenendoli le spalle ben attaccate al terreno, ma c’è qualcosa che mi indebolisce le braccia. In quel momento la figura di mio padre mi passa in testa. Ti prego, fai il bravo Jimmy. Sbarro gli occhi, e in una frazione di secondi mi ritrovo con la schiena a terra, sul culmine di perdere i sensi per colpa di un suo pugno. Con la coda dell’occhio vedo Matt che mette al muro un altro ragazzo. Sposto lo sguardo su Rose, la quale ha un braccio ferito. Ha un mano sul petto e ansima. Il ragazzo mi sferra un altro pugno, provo a reagire, ma è tutto inutile. Perdo i sensi.
 
Mi risveglio, frastornato, lo zigomo destro mi pulsa intensamente, e il labbro inferiore mi brucia. Sono in infermeria disteso su un lettino. Provo ad alzarmi. C’è la faccio ma a fatica.
“Espulsi Jimbo” sussulto a quella voce. Mi giro lentamente e vedo Matt che sembra messo peggio di me. L’occhio sinistro gonfio e il sopracciglio spaccato. Beh adesso che lo guardo bene è messo abbastanza bene
“Cosa vuol dire espulsi?”
“Abbiamo infranto il secondo avvertimento di Sour Felicia, siamo fuori dal collegio” dice sospirando
“E Rose? Come sta? È sospesa anche lei?”
“No, lei sta bene, ma fra poco non più” scende piano dal lettino e si mette davanti allo specchio, iniziando a toccarsi leggermente le ferite e sussultando al solo tocco con il polpastrelli
D’un tratto entra Sour Felicia, la riga in mano e lo sguardo freddo che punta il mio. Voglio soccombere in questo momento
“Sullivan, Sanders! Siete la delusione più grande che questo istituto può avere!”
“Ci dispiace” diciamo all’unisono
“Le scuse non sono più accettate, ho chiamato i vostri genitori, saranno qui tra poco. Avete un’ora per preparare le vostre cose, uscire da questo collegio per non tornarci mai più” fa scoccare la riga nel vuoto dell’aria e se ne esce da quella stanza, lasciandoci nei nostri pensieri, nei nostri timore, nel nostro silenzio
“Addio Rose” sussurro esco da li, seguito da Matt. Ci sorreggiamo a vicenda, e arriviamo nel nostro dormitorio. La stanza è vuota, ci mettiamo a preparare la nostra roba in silenzio, ognuno per i fatti propri. Mi mancherà tutto questo.
La porta si spalanca, la figura di Suor Lorenza è potente, ci avverte che i nostri genitori sono arrivati. Percorro per l’ultima volte quel corridoio freddo e smorto, sposto lo sguardo su Matt, le lacrime stanno salendo nei sui occhi. Posso capirlo, lasciare un posto che tanto ha amato e odiato. Il posto dove ha conosciuto Rose.
Siamo sulla soglia del portone, il sole pulsa caldo sui nostri volti, e i nostri nomi vengono urlati in quel silenzio tombale
“MATT! JIMMY!” ci giriamo lentamente. È Rose. Non posso lasciarla. Si precipita direttamente tra le braccia di Matt, piange. Piange più forte che può
“Non potete andarvene, non voglio. Matt ti prego resta con me” dice tra un singhiozzo e l’altro
“Tranquilla, ci rincontreremo, te lo prometto” gli bacia la nuca, e l’abbraccia, più a lungo che può. Fino a quando suo padre non gli posa una mano sulla spalla, e gli dice di andare. La lascia con malavoglia, e lei si fionda direttamente tra le mie braccia
“Jimmy, io non voglio che tu vada, sei la persona più importante che possa avere, ti prego non andare” mi stringe a se, sprofondando il viso nel mio petto
“Tornerò, te lo prometto. Ti porterò via da qui” la baciai per l’ultima volta, consapevole di non vederla mai più.
 
Il viaggio fu silenzioso, la macchina di Matt arrivò contemporaneamente con la mia. Ci salutammo con un cenno di testa, e io gli feci gesto di affacciarsi alla finestra non appena sarebbe arrivato in camera.
Mio padre mi mandò subito in camera, il suo sguardo era deluso, si vedeva. Lo avevo deluso, di nuovo.
Entrai in camera, era pulita. Risi al pensiero di mia madre che si dava tanto da fare per tenerla sempre in ordine. Aprì la finestra e vidi Matt che mi stava già aspettando
“Allora domani prove?” dico ridendo appena
“Ci sto, ho delle canzoni!” dice con entusiasmo
“Beh, a domani Frontman” sorrido
“A domani” sorride per ricambiare il mio










Era pomeriggio, e dopo un mese senza aggiornare Domino tornò. Tornò con un capitolo abbastanza decente e con la fine della prima parte.
*Si schiarisce la gola*
BOOOM BAM BABY.
DominoRage è tornata con la fine della pirma parte! * Piange*
Allora, credo che fra non molto inizierò la seconda parte.* Saltella felice* e credo che ci siano sorprese, su sorprese. Beh lo spero, vediamo cosa regale la mia mente da Dominiana (?)
Pevvvfetto, ci vediamo al prossimo capitolo * imitia Claudio di Biagio * (?)
Domino!<3
 

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Capitolo 19
*** Chapter 18 ***


Rosaline P.O.V

Erano passati quattro o cinque anni. E del suo sguardo non ne vidi più l’ombra.
È mattina, il sole entra violentemente nella mia stanza. Quanto odio il sole.
Mi alzò svogliatamente, è estate. Il sole mi fa male e i miei occhi sono grigi. Mh, forse sta sera mi diventano rossi.
Mi guardo nel grande specchio che possiedo in camera mia. La ricrescita si sta vedendo. Addio verde. I tatuaggi luccicano al contatto col sole. E il serpente verde smeraldo disegnato sulla mia gamba destra, luccica più degli altri.
Sposto lo sguardo a sinistra. Le mie macchine fotografiche sono impolverate. Sono mesi che non fotografo niente, odio non fotografare. Mi accovaccio verso il telefono, aspetto. Aspetto che suoni ormai da mesi, e ancora niente. Beh se ci facciamo caso è estate, in questo periodo di solito si fanno molti servizi fotografici. Il sole, il mare, il tramonto alle otto di sera. E che cazzo, suona!
Il telefono squilla.
Oh merda, sono una maga.
Mi affretto a prenderlo rispondendo dopo il secondo squillo
“Pronto!”
“Rose? Sono Charlie!”
“CHARLIE!”
“Si dolcezza sono io”
“Dimmi, ti prego, dimmi che ho un servizio fotografico?” spero in un Si
“Certo dolcezza, ad Orange Country”
“Orange Country? E chi c’è ad Orange Country?”
“Gli Avenged Sevenfold” il mio cuore ha un sussulto
“Ah…si, credo che si possa fare”
“Lo vuoi si o no?”
“Si, lo voglio. Lo voglio. Grazie Charlie”
“Non c’è di che. Domani alle 14:30 al capannone industriale. Non tardare”
“Certo Charlie” dico facendo il saluto militare. Ma tanto non mi può vedere
 
 
Sono le 14:30, il sole picchia e io sono in ritardo. Sfreccio lungo l’autostrada per Orange Country. Fuori sono 40 gradi. Potresti cuocere un uovo sul marciapiede.
Gli unicorni sono color arcobaleno, i pony sono cattivi, e due più due fa quattro.
Oh andiamo, è inutile che pensi ad altro. Tanto ti tocca vederlo
Evitiamo l’argomento Jimmy? Per piacere
E perché? Sono anni che non ti vede. Non ti riconoscerà
Si, forse hai ragione, non mi riconosceranno. Sono passati anni, mi coprirò gli occhi con i Rayban e tutto andrà liscio come l’olio. Esatto. Do un’occhiata veloce all’orologio in macchina. 14:45. Oh porca puttana!
Arrivo al capannone Industriale che sono le 15:05
Charlie mi ammazza. Sfreccio fuori dalla macchina, apro il mio ombrellino e mi dirigo a passo svelto verso il capannone.
“SONO QUIII!” urlo mentre corro
“ROSE, COME NON DETTO SEI IN RITARDO” Charlie è furioso. La vena sulla sua testa potrebbe scoppiare in men che non si dica
“Si, okay. Ma ho le mie ragioni”
“Sentiamo”
Fanculo.
“Traffico. Fin troppo”
“Alle 14:30 del pomeriggio? A Luglio?”
“A quanto pare” faccio spallucce e mi dirigo verso il set fotografico
Mi blocco non appena li vedo tutti e cinque spazientiti dal mio ritardo
Oh cazzo, oh cazzo, oh cazzo. Adesso cosa faccio?
Vai li, ti presenti con il tuo nome d’arte, fai e le foto dentro il capannone. All’esterno, e poi te ne vai sotto mentite spoglie, con un nome falso. Fine.
Okay, si, c’è la posso fare. Forza Rose, c’è la puoi fare. Indugio un passo, e stranamente Brian si accorge di me.
Fanculo.
Mi guardo con un sorrisetto malizioso sul viso. Cristo santo non è cambiato di una virgola. Il solito ninfomane di cinque anni fa. Sospiro lentamente e mi dirigo verso la mia sedia. Cado a peso morto, e i ragazzi, eccetto Brian mi fulminano leggermente
“Tu saresti la nostra fotografa?” dice Zacky avvicinandosi minaccioso a me
“Si. Scusate il ritardo, traffico” faccio spallucce e prendo la mia Nikon
Zacky mi guarda disorientato, come se non avesse capito quello che ho appena pronunciato
“Bene, vogliamo fare queste foto?” dico scazzata. In realtà non vedo l’ora che finisca
“Oh, si certo. Facciamo queste foto” Matt si passa una mano sulla testa pelata, per poi affiancarsi a Jimmy
Okay, separiamoli, stanno sempre vicini nelle foto
“Allora, facciamo così. Tu Mat..- tossicchio, io non dovrei sapere i loro nomi- Tu Mr Occhioni Verdi, vai in centro. Poi affianco ci mettiamo il ninfomane, affianco quello con la cresta, poi alla tua sinistra Mr Capelli Rosso Fuoco, ed infine Occhioni Blu. Ovviamente, dopo cambieremo scenario vestiti e posizioni. Capito?”
“Scusa un attimo, Ninfomane?”
Oh merda, perché cazzo l’ho fatto?
“Ridai molto da ninfomane. Scusa se ti ho offeso” dico facendo spallucce e pulendo l’obbiettivo della macchina fotografica
Brian si avvicina con molta nonchalance , appoggiando i palmi delle mani nei braccioli della sedia.  Appena si chinaverso di me stringo forte la macchina fotografica, avvicina le labbra al mio orecchio sinistro e sussurra
 “Salve anche a te Rosaline Black” dice con voce seducente
Tutto rallenta, si allontana leggermente, c’è l’ho a un palmo dal mio viso, il miei occhi corrono veloci lungo il suo viso, vorrei sprofondare  e morire con un morte veloce e indolore.
“Tu, come… come hai… f-fatto”  non riesco a dire niente. Il mio corpo sembra bloccato. Bloccato da un’eternità, un eternità cos' lunga, che a un solo movimento si potrebbe sgretolare.
Cristo!
“Invece di provarci, ti vuoi muovere Brian?” lo riprende Matt
“Si, okay, quante lagne per due paroline” sbuffa e se ne ritorna al suo fianco
“B-b-bene, possiamo iniziare?” mi alzo leggermente, ma le gambe mi cedono quasi subito
Fanculo!
Stringo di più la mia macchina fotografica e respiro profondamente, si va tutto bene. Mi alzo, porto indietro una ciocca di capelli e gli rivolgo lo sguardo sotto i Ryaban.
“Bene, si, ora possiamo iniziare” sorrido
“Gli occhiali non gli togli?” dice Brian sghignazzando
Merda.
Okay, rilassati, rilassati. Hai due possibilità… Non è vero un cazzo. Non hai nessuna possibilità. Se li togli scopriranno chi sei, e se non lo fai, le tue foto saranno merda più totale.
Merda.
Okay, stai calma. Se li tolgo che succede? Sinceramente? Non lo so. Me li tolgo, me li tolgo, okay ora lo faccio.
Porto l’indice e il pollice sulla asticella dei Rayban.
Tolgo gli occhiali, chinando leggermente il capo.
Ora?
Mi porto subito la macchina fotografica sopra l’occhio sinistro.
Si cazzo, perciolo scampato.
“Bene iniziamo!” i ragazzi si mettono i posa, e io inizio a comandarli

“Occhioni Blu, fai un faccia più seria”
“Ho un nome” sbuffa
“Ah si, quale?” chiedo senza guardarlo in faccia
“Io sono Jimmy, Occhioni Verdi è Matt, il ninfomane Brian , quello con la cresta Johnny e, capelli rosso fuoco, Zacky. Non so se ti è chiaro”
“Oh, si, chiarissimo. Jimmy fai un faccia più seria “ dico facendo spallucce
Il suo volto si contrae in una smorfia, mentre gli altri sorrido o fanno la faccia tosta. Se continueranno così prima o poi gli riderò in faccia.
Finisco le ultime foto, poggio la fotocamera con cura sopra la sedia, senza mai rivolgergli lo sguardo
“Silvia!” dico girandomi verso la mia assistenza
“Si Oblivion?”
Oblivion, il mio nome d’arte, sinceramente mi stupisce il fatto che mi chiamino così per ogni cosa. Di solito viene usate per le interviste, oppure per firmare le foto. Fa strano essere chiamata così.
“Porta i ragazzi nei camerini. E cambiali. Voglio un sacco di pelle, occhiali e catene… e Matt deve avere un tubo idraulico in mano” dico infilandomi gli occhiali in modo deciso
“Okay” risponde lei squittendo
“Gli voglio fuori dal capannone entro 20 minuti, il tempo di cambiarli e truccarli. Con Brian… esagera con la matita” dico piegando leggermente la testa, mentre sul mio volto si forma un sorriso ebete.












Eeeeeeeeh, sono tornata, con un mese di ritardo, ma dopo tanto ho deciso di pubblicare la seconda parte.
Oddio sono emozionata. EMOZIONATEVI ANCHE VOI e.e ( I LUV Y <3 )
Dicevo, i ragazzi si ricontrano, Brian ( stranamente) la riconosce. Jimmy è il solito orgoglioso, Matt è pacioccone, Zacky è una prima donna e a Johnny... beh nel prossimo capitolo cagherò di più il nano tenero *333*
Detto questo, vi lascio con un capitolo fatto con i piedi (amatemiii) <3
Alla prossima
Domino!<3

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Capitolo 20
*** Chapter 19 ***


Jimmy P.O.V

Okay, stiamo scherzando.
Mi sta sulle palle quella fotografa.
La truccatrice mi passa l’ultimo strato di fondotinta bianco.Ora si che sono bianco, come se non lo fossi già prima di mio, ma tralasciamo.
Dicevo?
Tu odi profondamente la fotografa
Ah, giusto. La odio.
Nient’altro, solo questo.
“ALLORA, SONO PRONTI?” oddio la sua voce è così irritante. Inizio a giocare freneticamente con il central labbret. Almeno scarico un po’ di rabbia su quel povero piercing.
“Si Oblivion” dice timidamente la sua assistente
“Bene, io non ho tempo da perdere” sbraita camminando nervosamente verso l’esterno del capanno
“Credo che  sia arrivata nei giorni rossi” sussurro a Johnny
“E tu? Sei sempre nei giorni rossi?” sghignazza
“Ti conviene correre nano” lo fulmino con lo sguardo e inizia a correre. Lo inseguo, quel lurido nano da giardino è nella merda fino al collo
“Stronzo, se ti prendo ti squarcio la gola”  è inutile, sono più veloce.
A quanto pare il karma non è dalla mia parte dato vado a sbattere contro quella stupida fotografa.
“IMBECCILE “ sbraita. Una mano copre la sua faccia
Oh merda, l’ho presa nel naso.
Se mi denunciano sono nella merda. Sono già agli arresti domiciliali per la rissa di un mese fa, un’altra denuncia no, eh che cazzo.
MI inginocchio prendendoli gli occhiali da sole rotti.
“Mi spiace, io non volevo. Ti prego non piangere. So come siete fatte voi ragazze, piangete per delle unghie rotte o degli occhiali costosi. Ma io stavo inseguendo in nano laggiù. Quello che mi sta facendo vedere le chiappe. LURIDO FIGLIO DI PUTTANA” urlo contro di lui mostrando il pugno
“Eh quindi se vuoi te li ricopro. Non c’è nessun problema, sono ricco… e bello” aggiungo per farla ridere, ma silenzio.
Merda .
Il capo chinato e i capelli verdi  gli ricadono leggeri sul volto. Poggio una mano sotto il suo mento e lo alzo. Scoprendo quegli occhi tanto mancati.
Un fitta al cuore e  il fiato mozzato.
“Rose” sussurro flebile
“Jim” distoglie lo sguardo e diventa leggermente paonazza
“Cosa ci fai tu qui?”
Domanda stupida, ma tanto non colleghi il cervello in questo momento.
“Sono la vostra fotografa”
Perdo completamente la testa.
È qui, vicino a me. Reale, non è più un sogno. Ed è qui. La sto toccando, la sto guardando, la sto riamando.
Meccanicamente l’abbraccio. Il suo profumo mi è mancato un sacco. Lo respiro degustandomelo il più lentamente possibili.
“Mi sei mancato” sussurra
“Anche tu”
Passiamo secoli, o secondi. Ma per me sono secoli, mi era mancata così tanto
“SEI UN LURIDO STRONZO” urla spingendomi via e facendomi cadere per terra.
E adesso che cazzo ho fatto?
“Cosa ho fatto adesso?” sgrano gli occhi alzando le sopracciglia
“Non ci sei mai stato. Dove eri finito imbecille?”
“La band, il successo, i tuor…”
“Le puttane” dice fulminandomi
“Non è vero” borbotto passandomi una mano tra i capelli neri
“Tutte puttanate” si alza di scatto portandosi un ciocca di capelli dietro l’orecchio. Inizia a camminare con un passo troppo veloce, la seguo chiamandola più volte per nome. Lei non mi ascolta, continua a camminare, imperterrita. Ha le braccia stese lungo i fianchi ed entrambi le mani sono chiuse a pugno.
“ROSE!” la chiamo, ma in quel momento Matt, Zack e Brian mi passano davanti. Si fermano a guardare quella scena. Brian sghignazza, Zacky è confuso e Matt mi sta guardando con gli occhi sgranati e la bocca leggermente aperta.
“Non è vero” mima con le labbra. L’unica cosa che posso fare è seguirla. La cerco con lo sguardo. La vedo ferma davanti alle sue macchine fotografiche
“Rose..” sussurro
“Ti odio” la sua voce è strozzata
“Non è vero” dico lasciando partire un leggere mugolo
“Invece si” stringe di più i pugni facendo diventare le nocche completamente  bianche
“Mi dispiace” mi avvicino a lei, cingendola da dietro e affondando il viso nei suoi capelli
“Hanno lo stesso profumo di quattro anni fa” mugolo stringendola di più a me
Sospira rumorosamente, scioglie la mia presa e si mette comoda sulla sua sedia da registra, alza lo sguardo e punta gli occhi sui miei.
“Non posso tenerti il muse e…” non finisce la frase, dato che Zack si scaraventa su di lei prendendola in braccio e facendole fare diversi giri
“ROSEEEE, QUANTO MI SEI MANCATAAA” oddio sembra una ragazzina in preda ad una crisi ormonale.
Dopo essermi dato un bellissimo Facepalm  Zacky la mette giù, e come un branco di cani, Matt, Brian e Johnny si avvicinano a Rose.
Tutti la riempiono di domande tranne Matt, ha lo sguardo perso nel vuoto ed è diventato più bianco di prima.
D’un tratto mi vengono in menti i momenti passati al Collegio, il suo amore per lei e la sua sofferenza. Pensavo che con l’arrivo di Val si sarebbe dimenticato di Rose, ma il suo sguardo mi ricorda quello di cinque anni fa e in mente mi si materializza la figura cupa di Matt il giorno in cui venimmo espulsi e le sue lacrime che rigarono il volto di quei sofferenti mesi estivi.












Okay, okay, okay. Sono tornata com mesi di ritardo ma amatemi, ( non è vero perchè il capitolo fa veramente cagare. E dato che aggiorno in ritardo sto perdendo anche i lettori. CRISTO SANTO!) vi prego tornate ç.ç * lancia biscotti* Andiamooo, ho i biscotti ç.ç
Come non detto tutto ritorna come prima, Zacky una prima donna Brian il solito stronzo e Johnny il nano con la merda fino al collo. Cit.
Detto questo, vi prego recensitemi ç.ç Mi mancano, anche se molte persone la seguono e la visualizzano. Vi amo anche per questo <33
Vi adoorooo
Domino <3

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