Late

di veros
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tra passato e presente ***
Capitolo 2: *** Modi di vivere ***
Capitolo 3: *** Armonia ***



Capitolo 1
*** Tra passato e presente ***


Questa storia e quelle che la seguiranno possono essere lette separatamente dalla FF "Road". Però consiglio di leggerla per capire esattamente il contesto della storia.


Taylor possedeva un grazioso appartamento, di quelli piccoli ma ben fatti, che  dava l’impressione ci fosse scoppiata una bobmba dentro  a contare i vestiti e la roba sparsa per terra. 
“Vedo che la tua casa è sempre ben tenuta” constatava Alanis ogni volta che ci rimetteva piede e poi cominciava a parlare a raffica ed a punzecchiarlo divertendosi un mondo. 
“Mi hai già portato all’esasperazione l’anno scorso, ti prego, basta”   rispondeva Taylor, assumendo apposta la sua espressione più seria e terminava tappandole la bocca.
 Si erano già visti un paio di volte in quella settimana e stranamente continuavano a frequentarsi, anche se per più di un anno non si erano nemmeno parlati.
E sembrava fossero amici da sempre, sembrava che non si fossero mai persi di vista e che non si fossero mai lasciati.
 Avevano quel rapporto che si ha prima di mettersi insieme, quando si è molto vicini ma non si osa andare oltre.
A tal prorposito Dave pensava che entrambi stessero rimediando ad una qualche mancanza, in particolare ricordava Lucy e lo sgurado del suo migliore amico mentre lei se ne andava.  
Però quando conobbe Alanis, Dave pensò subito fosse “Una gran Figa”, non  che lei ci provasse con lui,anzi, capii che si comportava così, in maniera del tutto naturale, genuina, sorrideva sempre e non si vergognava di essere sincera con tutti.
 Questo la rendeva interessante,  irresistibilmente simpatica  e sottolineò quanto fosse sexy.
Cominciava a capire quanto fosse bello starle vicino ed affezionarcisi.
In effetti,Taylor l’aveva evitata apposta nell’ultimo anno ma il bisogno di averla accanto si era rifatto vivo, era ancora innamorato.
In realtà quindi Lucy era il rimedio e non Alanis.
Tutto ciò lo fece pensare al burrascoso rapporto che avevano avuto, si erano divertiti come matti e non c’era nessun dubbio a riguardo, però erano durati poco: Solo sei mesi.
Prima di lei, Taylor non aveva mai avuto una ragazza o qualcuno che si potesse definire tale, solo rapporti occasionali di una settimana o poco più, a volte di una sola notte oppure un paio di giorni.
Perciò significava tanto per lui esserle stato fedele sei mesi, fino a che lei e il suo modo di sbattere in faccia alla gente la verità lo aveva obbligato a confrontarsi con il passato con gli sbagli e con la dipendenza da Marijuana, da cui sempre lei era appena uscita.
Poi,però, gli venne in mente di avere capito molte più cose negli ultimi tre mesi della sua vita che in tutto il resto; era consapevole di essersi disintossicato, anche prima del viaggio, già in gennaio, e dopo con gli altri aveva imparato a non bere più come una spugna.  
Si era confrontato con gente come lui, che aveva qualche problema a gestire la propria vita, a mettere in ordine le idee ed a prestare importanza a ciò che ne aveva.
Alanis ne aveva e solo se lei avesse voluto,Taylor si sarebbe fatto avanti, di nuovo.
 

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Capitolo 2
*** Modi di vivere ***


Dave si sentiva come se la sua vita non fosse cambiata.
Cioè, si rese conto che la sua vita, effettivamente, non era  cambiata; e così com’ era non aveva assolutamente niente di interessante.
Concluse che il vagabondaggio, fino a quel momento, costituiva l’esperienza più eccitante della sua vita.
Così, ricominciò a pensare seriamente di partire, trovare Lucy  e assieme a Taylor intraprendere il più lungo viaggio che lo avesse mai visto come protagonista.
Poi si rese conto di essere inevitabilmente intrappolato nella sua vita di Seattle tra la pioggia e l’umidità e la disoccupazione, e senza uno stralcio di notizia che riguardasse Lucy.
“Non fartene un problema amico, siamo tutti nella stessa merda. Ti sembra che io viva dignitosamente?”  quell’uscita a Dave ricordò troppo Eddie, uno di quelli il cui ricordo sarebbe sbiadito lentamente ed inesorabilmente se non fosse uscito al più presto da quello stato di frustrazione e nullafacenza totale.
  In compenso aveva trovato un nuovo amico che avrebbe potuto includere tra le persone implicate con il tatuaggio hippy , anche se a dire il vero non centrava proprio niente.
Ma poco importava.
 Conobbe Chris Shiflett solo perché lui e Taylor avevano bisogno di un terzo inquilino che li aiutasse a pagare l’affitto e il suddetto ragazzo distribuiva i giornali divinamente, così tanto, da essere perfino attraente.
 Agli occhi di Alanis, si intende.
Ed invece di Allontanarlo, Taylor lo aveva preso a vivere in casa sua.
“Un gesto ammirevole, caro” gli aveva detto la Morissette con un enorme sorriso.
Fatto sta che aveva aggiunto con la sua solita sfacciataggine “che quell’appartamento sarebbe diventato presto un bordello oppure un centro attrezzato” e fece una smorfia “per donare lo sperma”.
 A tali parole Dave scoppiò in una risata incontenibile e Taylor richiuse la bocca spalancata solo dopo che lo stupore fu completamente passato.
 Era decisamente una situazione divertente, niente da dire, quindi, palesemente, Dave aveva dichiarato guerra alla monotonia della sua vita al di fuori delle mura di casa.
 Fu memorabile il momento in cui Chris pose la firma su quel “sudicio foglio, bagnato in un angolo che tutti chiamate contratto” ,sempre a detta di Alanis, ed entrò, così, di diritto nella graziosa abitazione di Hawkins, chiamata altrimenti “Rosemery’s House” dal nome che Taylor utilizzava al lavoro nel bar al di la della strada.  
Era semplicemente una novità, o meglio, un modo di vivere diverso, che però si avvicinava abbastanza al camioncino sovraffollato di tre mesi prima.
Perciò , forse per questo, Dave cominciò a riadattarsi lentamente alla sua vita.
 

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Capitolo 3
*** Armonia ***


“Questo è un matrimonio!” ripeteva Alanis “Gli uomini dovrebbero sposarsi più spesso”.
Ed in effetti aveva ragione, l’armonia e le risate di casa Hawkins erano contagiose, tanto che si sentiva fortunatissima a poter condividere la sua vita con loro.
Chris, dal canto suo, aveva trovato una famiglia alla quale si sentiva di appartenere, nessun legame di sangue ovviamente, “ma il sangue è l’ultimo dei nostri problemi” diceva sprezzante ed indicava Dave che produceva ad un ritmo impressionante idee folli che quasi sicuramente avrebbe messo in pratica.
E Taylor era suo complice, sempre e per sempre, “fin che l’amore ci unirà!” amava ripetere e terminava ridendo di gusto con un braccio teso verso l’alto a rimarcare la potenza e l’euforia che possedeva da quando Dave era entrato nella sua vita.
Alanis li guardava spesso e sorrideva, desiderava che Taylor fosse felice ed amava vederlo felice,  con o senza di lei.  
Ed era Dave ad avere questo potere di contagiare con la sua felicità gli altri, di ricreare continuamente la sua vita e di renderla sopportabile a se stesso con una positività disarmante ed il suo solito sorriso “Smagliante ma un po’ equino” come lo definiva Chris.
 “E’ come se foste sempre appena usciti da un sexy shop” diceva Alanis “raccontandovi stupidate, contenti dei vostri acquisti e felici per la serata che vi aspetta”.
 E a quelle parole Dave rideva come un matto e Chris lo seguiva a ruota, mentre Taylor in fondo sapeva che avrebbe volentieri venduto un occhio o qualsiasi cosa se avesse potuto trascorrere la serata con lei.
Ma si era creato un grandioso equilibrio, non osava spezzarlo, e le soddisfazioni che l’amicizia gli dava, in quel momento, bastavano per essere realmente felice.  
Però Alanis si ritrovava quasi ogni giorno a parlare con Shiflett prima di tornare a casa ed il suo ultimo sguardo era per Hawkins e, probabilmente, anche il suo ultimo pensiero prima di addormentarsi .
Così Chris le ripeteva sempre che da buon ragazzo dei giornali, aveva capito che guardare troppo avanti era davvero sconveniente.
 “Concentrati su ciò che hai al tuo fianco, sii felice per quello e lancia i giornali più velocemente che puoi”. 

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