Tutto un altro mondo

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutto un altro mondo ***
Capitolo 2: *** All'esterno ***
Capitolo 3: *** Incontro alla ENCOM ***
Capitolo 4: *** Digitalizzazione ***
Capitolo 5: *** Il ritorno ***
Capitolo 6: *** L'invasione ***
Capitolo 7: *** Il problema dell'irrazionalità ***
Capitolo 8: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Tutto un altro mondo ***


Era tutto finito.

Sam Flynn era in piedi all'interno del portale insieme a Quorra, entrambi pronti a partire. Dall'altra parte del ponte, Kevin chiamò suo figlio:

"Sam! E' il momento!"

Sam sollevò il disco di identità al di sopra della sua testa. Aprì le mani e il disco venne attratto nel portale. Il corpo virtuale di Sam si scompose in un scintillante flusso di dati. Stava tornando nel mondo reale.

"Addio, figlio mio" disse suo padre. "Fai le scelte giuste."

La luce tornò alla normalità. Kevin si bloccò, spaventato per un momento. Quorra era ancora lì, con un'espressione incerta sul viso.

Clu tornò sul ponte con una capriola, atterrando con un movimento fluido. Sganciò il suo disco di identità e gettò un'occhiata di sfida a Kevin. "Stai cercando questo?" disse mentre attivava il disco. Immediatamente, nel mezzo apparve l'ologramma di una testa. La testa di Kevin, non di Clu.

Kevin fece un passo indietro, la bocca spalancata dalla paura.

"Non essere sorpreso", disse Clu.  "Condividiamo gli stessi schemi mentali, noi due. Ho capito cosa volevi fare ancora prima che tu scambiassi i dischi, quindi ho fatto io qualche scambio."

 "No! Non puoi!" gridò Kevin. Clu si voltò e lanciò il disco verso Quorra, senza esitare. La colpì all'addome, facendola crollare in un cumulo di cubi di cristallo. Il disco tornò nelle mani di Clu.

Clu prese la rincorsa verso il portale e allentò la presa sul disco di Kevin, la chiave primaria che poteva trasportare programmi digitali verso la realtà analogica. Mentre il disco saliva sempre più in alto e Clu si dissolveva nella luce abbagliante, si voltò verso Kevin e parlò un'ultima volta.

"La prossima fase sta per iniziare. C'è tutto un altro mondo che mi aspetta!"

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Capitolo 2
*** All'esterno ***


Nel seminterrato della sala giochi di Flynn, Sam era in attesa accanto al computer. Una forma indefinita iniziò a materializzarsi sulla sedia: era fatta di cubi che si rimpicciolivano man mano che aumentavano di numero. In breve tempo, iniziò ad assomigliare a una persona.

"Quorra!" gridò Sam.

Clu, ormai completamente materializzato, balzò in piedi e lanciò il disco di Kevin dritto verso il collo di Sam. Lo sezionò con facilità, come un coltello caldo che taglia il burro. Il corpo e la testa di Sam caddero separatamente a terra.

"Direi di no", Clu disse alla testa mozzata.

Avvicinatosi al corpo di Sam, Clu sollevò qualcosa da sotto. "E grazie per aver tenuto al sicuro il mio disco", aggiunse. Si voltò ed esaminò il computer. La sua attenzione fu attratta dal prompt dei comandi Unix sullo schermo.

Qualcosa fece contatto nella sua mente, per così dire. Clu capì subito come funzionava il sistema. Sollevò il corpo e la testa di Sam, li mise sulla sedia e attivò il programma di controllo del laser. Il laser si attivò e li smaterializzò.

"Nessun ripensamento, Sam", aggiunse Clu. "E saluta tuo padre da parte mia. Oh, a proposito...". Si girò verso il computer e inserì il comando:

ps -ax

Comparve una lista di processi, o programmi in esecuzione. Lo sguardo di Clu fu attratto da uno in particolare. Digitò:

kill -9 2207

Si fermò un momento, con un'espressione neutrale sul volto, poi premette Invio. Dopo pochi secondi, controllò nuovamente la lista dei processi: il 2207 non c'era più. Clu alzò le spalle. "La prima volta che un programma termina un creativo" disse.

Clu considerò il suo passo successivo. Aveva eliminato il creatore che gli si era illogicamente rivoltato contro, e due alleati del creatore. Aveva agito correttamente e con efficienza, e non era in pericolo immediato. Era il momento di esaminare il mondo esterno. Il mondo reale, finalmente.

Clu uscì prima dal seminterrato, poi dalla sala giochi. Le luci sugli edifici, sulle strade e sulle automobili nella notte gli ricordavano la Rete, ma tutto era... diverso. Nulla era liscio come le superfici del suo mondo. Queste superfici erano irregolari, con protuberanze e rientranze che sembravano normal map incredibilmente complesse. Le irregolarità non erano microscopiche, ma di grandi dimensioni. "Altamente inefficiente", pensò. Chiuse il casco e cominciò a camminare lungo il marciapiede.

In fondo alla strada, un motociclista stava parcheggiando il suo veicolo. Clu si fermò di fronte a lui.

"Tu chi dovresti essere? Un Power Ranger?" chiese il motociclista.

"Il tuo motociclo. Dammelo." disse Clu.

Il motociclista scese dalla moto. "Fottiti, idiota!" esclamò, spingendo via Clu. Clu reagì, spingendolo a sua volta. Il motociclista cadde e batté la testa contro il muro di un palazzo, poi si alzò di nuovo, incerto sulle gambe, e si toccò la nuca. Tirò fuori un coltello dalla tasca e lo aprì. "Come vuoi" disse.

Per nulla impressionato, Clu non si preoccupò nemmeno di muoversi. Il motociclista gli diede un altro spintone e gli conficcò il coltello nell'addome. Intorno al coltello, una parte della tuta e del corpo di Clu si trasformarono in piccoli cubi trasparenti che caddero sul marciapiede.

"Che cosa diavolo sei?" esclamò il motociclista, facendo un passo indietro.
"Questo è irrilevante," rispose Clu. Sganciò il suo disco e calcolò l'angolo più efficiente per decapitare il motociclista. Spostò il polso e si preparò al lancio, mentre l'uomo lo fissava senza capire. Clu si fermò, saltò sulla moto, la accese e se ne andò.

Il sistema di controllo del traffico era primitivo, abbastanza facile da comprendere. Clu uscì in fretta dalla città, svoltò su una tranquilla strada sterrata e si fermò. Attivò il suo disco ed esaminò il proprio codice: una sezione del suo DNA a tripla elica era stata danneggiata. Ingrandì la sezione danneggiata e ne manipolò alcuni byte. I tessuti e il materiale mancante nel suo addome si rigenerarono in pochi istanti.

Mentre Clu osservava il processo, si accesero le luci di una vicina casa rurale. Ne uscì un uomo con in mano una torcia elettrica, diretto verso Clu.

"Ehi! Tu chi sei? Cosa stai facendo qui?" chiese l'uomo.
"Nulla che ti riguardi" rispose Clu, bruscamente.
"Ora chiamo la polizia" disse l'uomo, tirando fuori un cellulare.

Clu elaborò la frase e considerò quello che comportava. L'uomo non era una minaccia, tuttavia, un'interruzione di quel tipo poteva essere un problema.

"No," disse. "Ti stai contorcendo dal dolore." Lanciò il suo disco, che tranciò di netto un polso dell'uomo, facendo cadere a terra la mano che reggeva il telefonino.

Mentre anche l'uomo cadeva a terra, contorcendosi proprio come Clu aveva detto, Clu prese il telefonino e lo esaminò. "Un dispositivo collegato a una rete di informazioni. Eccellente." disse. Rigirò il cellulare: sull'etichetta c'era scritto "ENCOM Phone".
"ENCOM," aggiunse. "Ecco dove devo andare."

Clu attivò il browser del cellulare. Digitò un indirizzo:

https://www.en.com/

Il touchscreen del telefono cellulare visualizzò la pagina principale del sito della ENCOM. C'erano pubblicità per i prodotti, che a quanto pare dovevano apparire nuovi ed eccitanti. Clu ignorò le pubblicità e toccò il link "Contatti". Apparve una nuova pagina, che comprendeva una fotografia dei dirigenti della ENCOM, tutti quanti in abiti formali.

Clu esaminò la sua tuta. "Ma prima, devo rendermi meno appariscente" disse. Con uno sforzo di volontà, disattivò le linee gialle della tuta.

L'uomo a terra emise un gemito. "La mia mano..."

Clu abbassò lo sguardo, un po' sorpreso. Appoggiò la mano amputata sul petto dell'uomo, poi montò sulla moto e se ne andò, lasciandoselo alle spalle.

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Capitolo 3
*** Incontro alla ENCOM ***


La mattina dopo, Clu era in attesa nei pressi della ENCOM Tower. Indossava un sobrio completo grigio, indistinguibile da quelli di tutte le persone che vi lavoravano.

Improvvisamente, un uomo attirò la sua attenzione. Quell'uomo assomigliava a Rinzler. O meglio, a una versione invecchiata di Rinzler: i suoi capelli erano grigi, il suo viso aveva le rughe, la sua pelle era più cadente ed era ingrassato, ma non ci potevano essere dubbi: quell'uomo era Alan Bradley, il creatore originale di Tron.

Facendo il miglior sorriso che poteva, Clu gli si avvicinò. "Ehi, Alan!" gridò.
Alan si fermò. Non riusciva a credere ai suoi occhi. "Kevin? Kevin Flynn?" disse.
"L'unico e solo" Clu mentì. "Sono tornato e pronto all'azione."
"Ma che ... Non sei invecchiato! Com'è possibile?" chiese Alan. 
"Ti ricordi la rivoluzione di cui parlavo?" rispose Clu. "Questo è solo l'inizio!"
"Wow" continuò Alan. "Aspetta che lo vengano a sapere gli altri!"

"Uhm, a proposito", aggiunse Clu, "ho perso il mio pass."
"Nessun problema, vieni con me" concluse Alan.

Alan portò Clu all'ufficio che forniva i pass. Clu venne fotografato e gli fu chiesto di farsi scansionare le impronte digitali. Tutto andò come previsto e a Clu venne rilasciato un pass nuovo di zecca - con il nome di Kevin Flynn.

Mentre camminavano nei corridoi, Clu chiese ad Alan chi fosse a capo del programma di digitalizzazione.
"Jet" rispose Alan.
"Tuo figlio?" chiese Clu. "Accidenti, come vola il tempo. L'ultima volta che l'ho visto, era alto così" aggiunse, avvicinandosi una mano al fianco.  "Allora, da quanto tempo lavora qui?" chiese.

"Dal 2002", rispose Alan. "All'inizio, voleva lavorare nella sezione videogiochi. Gli ho detto che avrebbe potuto guadagnare di più con ricerche serie, ma non mi ha voluto ascoltare, così l'ho messo a capo di Space Paranoids 3D. Nel 2003 abbiamo avuto un piccolo problema con la fCon, e Jet ha deciso di fare un gioco anche su quello. Ha venduto meno del previsto, quindi alla fine ha accettato di trasferirsi alla sezione digitalizzazione. "

"Cos'è la fCon?" chiese Clu.

"Un'impresa concorrente, fondata più o meno quando te ne sei andato. Ci volevano intimorire per poi poterci comprare a poco prezzo, ma noi li abbiamo citati in giudizio per concorrenza sleale." rispose Alan.

"Volete smetterla di parlare del passato?" disse una voce alle loro spalle. "Abbiamo un problema più grosso da risolvere."

"Kevin, Edward Dillinger. Edward, Kevin Flynn." disse Alan.
"Tu non sei Ed Dillinger", disse Clu. "Era più vecchio."
"Sono suo figlio: Edward Dillinger junior" disse Edward. "Ed è stato tuo figlio che ha rubato il nostro sistema operativo ieri notte."

"Non è affatto vero!" rispose Alan, sarcastico. Indicò una pila di scatole di OS12 nelle vicinanze. "Vedi? E' ancora lì!"

"Stiamo parlando del tipo di furto che non priva la vittima dei suoi beni, giusto?" chiese Clu.
"Uhm, direi di sì" rispose Edward.
"A proposito", continuò Clu, "chi mi ha rubato il posto di amministratore di questa azienda?"

"E' stato..." iniziò Edward. Poi, rendendosi conto che la persona di cui parlava si stava avvicinando, sussurrò: "E' stato lui. Richard Mackey."
Clu si avvicinò a Richard Mackey. "Ciao Dick", disse. "Io sono Kevin Flynn, e tu sei licenziato."

Edward corse verso Clu, incredulo. "Ehi, non puoi farlo!" disse
"Certo che posso. L'ho appena fatto." rispose Clu. "E per quel tuo piccolo problema, dammi un ufficio e un computer. Te lo risolverò in pochi nanocicli."

Edward si voltò verso Alan. "Nanocicli? Cosa sta dicendo?" disse.
"Oh, è solo Kevin che si comporta da Kevin" disse Alan. "Sai com'è."
"No, che non lo so!" rispose Edward.

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Capitolo 4
*** Digitalizzazione ***


Le dita di Clu volavano sul touchscreen. Aveva visto fotografie di computer su Wikipedia, sull'ENCOM Phone che aveva rubato, ma il dispositivo che gli era stato fornito era molto meglio: una semplice superficie di vetro liscia al tatto, che usava solo connessioni wireless. Gli ricordava le interfacce a cui era abituato nella Rete. Questo, gli era stato detto, era un ENCOM Pad.

Era vero: da questa parte dello schermo, tutto era molto più facile. Salvò il file, lo compilò e lo eseguì.

"Questo sistemerà il furto." disse.

Prese il telefono, compose un numero e chiese di parlare con il reparto vendite.
"Richiamate tutte le copie di OS12". disse. "Proprio tutte. No, non solo quelle invendute. Sì, chiedete ai nostri clienti di spedircele indietro con spese a nostro carico. Perché lunedi prossimo rilasceremo OS12 Second Edition. Sarà un grande evento. Ditelo alla stampa. "

Riappese la cornetta e disse: "Questo sistemerà il resto."

Clu uscì dal suo ufficio, diretto a quello di Edward Dillinger. "Sono fiero di annunciare che ho risolto i nostri problemi." disse a Edward. "Niente più furti, niente più pirateria, niente più concorrenza."
"Che cos'hai fatto, esattamente?" chiese Edward.

"Heh". iniziò Clu, con un sorriso. "Ho compilato e lanciato un worm che viene eseguito come root su qualsiasi computer, senza considerare i privilegi della sessione in corso. La prima cosa che fa è verificare la presenza di una copia di se stesso su qualsiasi connessione aperta, e se non la trova, la crea. La seconda cosa che fa è eseguire un controllo di ridondanza ciclico su ogni file compresso e non compresso in un computer. Ogni volta che identifica un file come appartenente alla copia rubata di OS12, lo elimina. "

Edward Dillinger, sbigottito, fissò lo sguardo su Clu. "Hai lanciato un worm da un computer ENCOM? Hai idea di cosa accadrà alla nostra reputazione?" chiese infine.

"Certo che no" rispose Clu. "Primo, ero dietro a sette proxy che risiedono in quattro continenti. Secondo, ho preso il controllo di un computer a caso alla fCon. Ho compilato e lanciato il worm da lì. Semmai è la loro reputazione, che ho distrutto."

"Ma se qualcuno si connette a Internet con OS12, il suo sistema sarà cancellato!"

"Con la versione che viene richiamata, sì." rispose Clu. "Invece, la seconda edizione non funzionerà offline. Solo se il computer è online e costantemente collegato ad un server ENCOM, sarà autorizzato ad eseguire qualsiasi programma. E se il nostro server rileverà una versione piratata di OS12, invierà un comando per cancellare ogni singolo file sul computer su cui è in esecuzione."

"Ma... ma non è giusto!" esclamò Edward, ancora sconvolto per quello che stava sentendo.
"Allora, mi stai dicendo che invece rubare il nostro sistema operativo era giusto?" Clu lo provocò.
"No, ma..."
"Allora cos'è che vuoi, esattamente?" Clu interruppe Edward. "Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca!"

Clu uscì dall'ufficio di Edward, diretto alla baia di digitalizzazione.

La baia di digitalizzazione occupava un intero piano della ENCOM Tower. La maggior parte era piena di hardware: cluster per il calcolo parallelo, laser, trappole particellari... c'erano molti meno terminali del previsto. Uno di loro era occupato da un giovane di circa trent'anni, che sembrava molto impegnato con lo sparatutto in prima persona in esecuzione sul suo computer. Clu gli si avvicinò in silenzio.

"Quanti colori" esclamò Clu, in piedi proprio dietro di lui.
Il giovane fece un sobbalzo sulla sedia. "Chiedo scusa, stavo solo..." cominciò a dire, ma poi si alzò e si presentò: "Mi chiamo Jet Bradley".

"E io sono Kevin Flynn, sono sicuro che avrai sentito parlare di me. Allora, sei tu il responsabile qui dentro?" chiese Clu.
"Sì." rispose Jet.
"Sbagliato. Sono io." fu la risposta di Clu. "Ci saranno alcuni cambiamenti qui."
"Come?" chiese Jet. "Vuoi licenziarmi perché stavo giocando a un videogioco che ho creato io?"

"Nessuno ha parlato di licenziamenti", disse Clu. "Parlo dell'attrezzatura. Devo eseguire un certo... esperimento.  Ora il mio vecchio computer e il laser di digitalizzazione sono nel seminterrato della mia sala giochi. Bisogna portarli qui e collegarli alla nostra rete LAN. Abbiamo dei fattorini?"
"Sì."
"Allora chiamane uno e digli quello che ho detto a te."

Dopo la telefonata, Clu si avvicinò al computer di Jet.
"Allora, cos'è questo?" chiese.

"Questo è Tron 2.0". rispose Jet. "Sai quando sei stato digitalizzato nel 1982? Io sono stato digitalizzato nel 2003, per contrastare dall'interno un attacco da parte della fCon. Il gioco è un resoconto di quello che mi è successo, con alcune modifiche qua e là per migliorare la storia. Speravo che avrebbe venduto meglio, ma penso che al giorno d'oggi la gente preferisca esperienze multiplayer basate sulla guerra moderna."

"Questa non sembra la mia Rete." Clu disse indicando lo schermo.
"No, questo è un server ENCOM così com'era nel 2003" rispose Jet ", e qui è dove mi sono impossessato del codice Tron Legacy, dopo che un programma chiamato Mercury mi ha aiutato a fuggire dalla rete giochi."

"Tron Legacy?" chiese Clu, perplesso.

"Sì, mi serviva un nome per un frammento di codice che avevo dovuto recuperare, così me lo sono inventato. Non è granché, vero?" disse Jet.
"Veramente, mi piace." rispose Clu.  Poi indicò qualcosa sullo schermo: una piccola sfera fluttuante con una faccia vettoriale. "Quella è Mercury?"

Jet si mise a ridere. "No, quella è Ma3a. E' un personaggio che ho inventato io, è stata mia madre a pronunciare le sue battute. Mercury, invece, esisteva davvero, e le sue battute provengono da un dump di memoria. Accidenti, che gnocca che era!"

"Così hai creato questo gioco come una fan fiction di shipping, con te stesso nella parte di una Mary Sue, solo perché non potevi averla nella vita reale."
"Noo! Non è quello che..." Jet cominciò. "Aspetta, tu leggi TV Tropes?"
"Da questa mattina. Sorpreso?" rispose Clu. "Ma dimmi: quelle armi utilizzate nel gioco, te le sei inventate?"
"No, esistono davvero."
"Eccellente."

Il computer di Kevin venne posizionato accanto alla scrivania di Jet, con il laser di digitalizzazione alle spalle. Clu accese il computer, collegò uno switch di rete al suo connettore 10BASE-T ed eseguì uno script per firewall che respingeva ogni connessione in entrata o in uscita da qualsiasi computer non ENCOM. Infine, digitò:

touch /opt/LLL/run/ok
LLLSDLaserControl -ok 1


Il laser di digitalizzazione si attivò. Jet si voltò verso Clu e disse: "Ehi, cosa stai..."

Prima Jet potesse finire la frase, Clu era di nuovo nella sua Rete.

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Capitolo 5
*** Il ritorno ***


Clu si materializzò nel simulacro della sala giochi di Flynn. Fuori c'era uno strano rumore ritmico. Clu si rese subito conto che erano migliaia di voci, tutte che chiamano il suo nome all'unisono. Evidentemente, i preparativi per il suo ritorno non erano passati inosservati.

Tirò fuori il disco dalla giacca che stava ancora indossando e lo attivò. Cambiò una sequenza di codice, e il suo completo grigio si trasformò immediatamente nella sua solita tuta.

"Ah, che bello riavere la mia seconda pelle" disse.

Si diresse all'esterno.
Intorno all'edificio c'erano migliaia di programmi: appena Clu si mostrò all'ingresso principale, esultarono tutti quanti. Rinzler, che era stato rettificato una seconda volta in assenza di Clu, era in mezzo a loro.

"State calmi!" disse Clu. Poi si rivolse alla folla. "L'invasione inizierà in tre microcicli, la missione di esplorazione nel mondo dei creativi è stata un completo successo! Ho fatto una grande scoperta: la nostra Rete non è che un nodo di un universo molto più grande, creato non da uno, ma da miliardi di creativi. Uno degli altri nodi contiene armi mai viste prima, che useremo per accelerare la nostra conquista! "

La folla esultò di nuovo.

Rinzler si avvicinò a Clu. "Se i creativi sono così deboli, perché procurarsi altre armi?"
"La violenza non è mai abbastanza finché non è eccessiva" fu la risposta di Clu. "Adesso dimmi: la struttura della Rete è cambiata in qualche modo, mentre ero via?"
"Sì." rispose Rinzler. "E' apparso un nuovo flusso di dati."
"Bene." concluse Clu. "Andiamo."

Il flusso di dati era la manifestazione dello switch di rete nel mondo reale. Nella Rete, aveva l'aspetto di una piattaforma circolare, circondata da un ologramma che dettagliava l'aspetto di ciò che c'era dall'altra parte. Rinzler e Clu fecero un passo su di esso e si smaterializzarono immediatamente.

Anche se le superfici erano lisce e lucide come quelle della Rete, il luogo in cui ricomparvero era molto diverso. Era più luminoso e più colorato, con superfici illuminate che brillavano di diverse tonalità di rosso, giallo e blu. Il cielo era di color arancione brillante, con raggruppamenti di informazioni che si muovevano e roteavano in molteplici strati. Il terreno era grigio, con disegni incisi che lo facevano sembrare un circuito estremamente complesso. Tutto intorno c'erano cubi fluttuanti, la maggior parte dei quali erano solidi e luminosi. Tra essi c'erano cubi trasparenti contenenti forme simili a tesseratti che si muovevano continuamente.

Clu si avvicinò a uno dei cubi trasparenti e ne toccò la superficie. Pochi secondi dopo gli si materializzò in mano un cilindro luminoso cavo con un grilletto. Clu prese la mira verso un gruppo di cubi solidi e premette il grilletto. Immediatamente, l'arma sparò un getto di frammenti luminosi che colpirono diversi cubi, dissolvendoli.

Rinzler si avvicinò a un altro cubo trasparente, intento a provarlo lui stesso. Ciò che gli comparve in mano era una sfera luminosa verde da cui spuntavano viticci che gli si avvolsero intorno al braccio. Come allungò il braccio, la sfera sparò un proiettile verde che colpì il terreno con una traiettoria parabolica. Nel punto d'impatto, il terreno formò immediatamente delle crepe curvilinee che brillavano con la stessa luce verde della sfera.
 "Infezione virale", disse Rinzler. "Troppo inaffidabile."

Si avvicinò a un terzo archivio. Questa volta, ciò che ottenne fu una griglia viola triangolare che poteva essere presa da uno dei lati per sparare con precisione una raffica di colpi energetici, o indossata come un guanto. In questo caso, flettendo le dita comparivano delle scintille vicino al palmo. Rinzler cercava di capirne il motivo, quando un programma locale si avvicinò alla parte infetta del terreno e iniziò a fare riparazioni.

Con la griglia sulla sua mano, Rinzler prese la mira verso l'altro programma e flesse le dita. Immediatamente, dal programma uscì un flusso di energia diretto verso il palmo della mano di Rinzler. Il programma si dissolse, mentre Rinzler si rese conto di sentirsi... più forte.

Si girò verso Clu. "Mi piace!" disse.

Nel frattempo, Clu aveva trovato un'altra arma. Era un altro fucile, ma più snello rispetto al primo. Sul suo calcio c'era una piccola sfera gialla rotante che visualizzava una sezione ingrandita della zona a cui si mirava. Clu puntò l'arma verso uno spazio libero e guardò all'interno della sfera gialla. Poteva vedere un altro programma che si muoveva, a una distanza che doveva essere almeno di un chilometro. Prese la mira e premette il grilletto. L'arma sparò una sottile lancia di energia che colpì il programma e lo dissolse all'istante. Preso dall'euforia, Clu si mise a ridere.

Con le loro nuove armi, Clu e Rinzler rientrarono nel flusso di dati e si ritrovarono nella loro Rete.

Clu si avvicinò a uno dei suoi soldati. "Banach, ho bisogno delle tue abilità per questo compito."
"Cosa devo fare, signore?" chiese Banach.
"Assicurati che ci siano abbastanza armi per tutti i soldati" rispose Clu.

Banach prese il suo disco, lo attivò e lo mise a terra. Come vi appoggiò una delle armi, essa si scompose in una miriade di pezzi che si spostarono, ruotarono e infine si riunirono formando due copie identiche dell'arma. Le due armi divennero poi quattro, poi otto, poi sedici...

"Proprio così" disse Clu, allontanandosi da Banach e avvicinandosi a un altro soldato. "Bastone" aggiunse.
Il soldato gli diede il suo bastone, che lui usò per materializzare un lightjet. Attivò il lightjet e decollò, diretto al portale.

Clu si rimaterializzò nella baia di digitalizzazione della ENCOM, la sua tuta di nuovo sostituita dal completo grigio.

"...facendo?" Jet completò la frase.

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Capitolo 6
*** L'invasione ***


Un altro dipendente si allontanò dal suo terminale. "Ehi! Chi ha disattivato l'antivirus e lo script di backup?" esclamò.
"Sono stato io! Scusa!" rispose Clu.

Clu si voltò verso Jet nuovo e disse: "Il primo esperimento è stato un successo. Ora il mio computer va portato sul tetto."

Jet si alzò dalla sedia e si guardò intorno, per vedere se qualcuno stesse ridendo di lui. "Va bene, di chi è l'idea?" chiese. "Dov'è la telecamera nascosta?"

"Questa è una cosa seria", disse Clu. "Il mio prossimo esperimento sarà su una scala molto più grande, e un telefrag esplosivo sarebbe... fastidioso. Naturalmente, se l'eventualità non dà fastidio a te..."

"Uhm, sì. Nessun problema. Farò spostare la tua roba." disse infine Jet.  Il computer e il laser furono portati sul tetto, e Clu digitalizzò, riportò indietro e duplicò un computer e un laser di digitalizzazione.

Il lunedì successivo, a mezzogiorno, intorno alla ENCOM Tower si era radunata una grande folla, che acclamava ritmicamente il nome di Kevin Flynn. Quello era il giorno dell'uscita di OS12 Second Edition, ed era stato detto a tutti che sarebbe stata una presentazione senza precedenti.

Per un po', tutti continuarono a guardare verso il tetto del grattacielo, poi, come un'onda, iniziarono a girarsi verso un'altra direzione, indicando un punto nel cielo. Qualcosa di grande e luminoso, da lontano, stava volando verso l'edificio. Era Clu, ai comandi di un lightjet con il nastro di luce attivato per fare scena. A una certa distanza dal grattacielo, il lightjet si dissolse, mentre Clu, che indossava la sua tuta da programma, aprì un paracadute luminoso e atterrò proprio sul tetto. Dalla folla esplose un applauso fragoroso.

Sui quattro lati della Encom Tower si accesero quattro megaschermi. Mostravano un primo piano del volto di Clu.

"Wow! Che atterraggio!" esclamò Clu, mentre la folla cominciò di nuovo ad acclamare il nome di Kevin Flynn.

"Oh, a proposito" continuò Clu, "questa cosa del nome-e-cognome è così formale. Perché non ci chiamiamo con i nostri nickname di Internet? Io sono Clu."  Tra la folla, alcuni si misero a ridere, ma tacquero quando Clu riprese il suo discorso.

"Oggi abbiamo rilasciato OS12 Second Edition, il sistema operativo che risolverà tutti i vostri problemi di sicurezza e di pirateria. Che è una grande notizia, ma non il motivo per cui siamo qui."

Le persone in mezzo alla folla si guardarono l'una con l'altra, perplesse.

"Come avrete notato, non sono invecchiato di un solo giorno dall'ultima volta che mi avete visto. Vent'anni fa, vi ho chiesto di pensare a un mondo senza malattie, vecchiaia, guerre, carestie o morte. Smettete di pensarci. Quel mondo è qui! Un mondo in cui nessuno invecchia o muore mai, un mondo in cui si può andare da Washington a Hong Kong in una manciata di secondi, un mondo in cui i creativi e i programmi vivono e lavorano insieme come un solo popolo! Questo è il mio regalo per tutti voi! "

Nella folla, molti erano ancora perplessi e si chiesero l'un l'altro: "Che cosa sta dicendo?" "È impazzito?"

"E ora, che l'invasione abbia inizio!" fu la conclusione.

In quel preciso istante, il laser di digitalizzazione sul tetto sparò verso il cielo una colonna di energia blu brillante, che vorticava e pulsava. Pochi secondi dopo, ne venne fuori un ricognitore che si mise a volare sopra la folla. Questo era diverso da quelli nella Rete: alla sua parte centrale era stata aggiunta una griglia viola, con punti viola estremamente luminosi.

Il ricognitore fu presto seguito da un altro, e un altro, fino a un totale di dieci. Infine, il vettore di Clu, il Rectifier, uscì dalla colonna di energia.

I ricognitori si fermarono sopra le auto della polizia ai bordi esterni della folla, poi, ubbidendo a un gesto di Clu, spararono colpi di energia dalle loro griglie viola, contemporaneamente. Le auto della polizia esplosero, mentre la folla era ora in preda al panico.

Neanche un minuto dopo, gli elicotteri della polizia e dell'esercito iniziarono ad affollare il cielo. Un altro gesto di Clu, e il Rectifier emise un'onda sferica che colpì gli elicotteri. Le loro pale si fermarono immediatamente, facendoli schiantare al suolo.

Clu sorrise soddisfatto. Quello era solo l'inizio.

La fase successiva era la rettificazione dei creativi. A Clu serviva una cavia per testare il processo, e per farlo scelse il figlio dell'amico e socio in affari del suo creatore. Jet Bradley.

Jet, che era stato catturato da un gruppo di Guardie Nere per aver cercato di fuggire dopo aver capito la situazione, venne portato sul tetto della ENCOM Tower e digitalizzato, insieme alle Guardie Nere e a Clu stesso.

"Sei un mostro! Cosa stai cercando di fare?" chiese Jet, mentre le Guardie Nere lo spinsero in uno di due cilindri trasparenti vuoti.

Da una console lì vicino, Clu attivò i cilindri, che in realtà erano parte di un tool di copia. Entrambi i cilindri si riempirono di energia blu vorticante, che si dissipò in una decina di secondi. Alla fine, il cilindro precedentemente vuoto conteneva una copia di Jet Bradley, che aprì gli occhi.

Il cilindro si aprì e la copia si guardò intorno. "E questo cos'era, il gioco di prestigio dei due cassettoni?" urlò. Poi il suo sguardo cadde sull'altro corpo, che stava completamente immobile nell'altro cilindro. "Mi hai duplicato! Per cosa?" chiese.

"Non esattamente" rispose Clu, che stava ancora lavorando alla console. "Non posso permettere che i miei sudditi vengano danneggiati, o che invecchino, così ho creato un nuovo guscio per la tua mente. Un nuovo corpo che funziona come il mio, in cui ho trasferito i tuoi pensieri. Ciò che stai guardando non è una copia. E' il tuo corpo originale, che ora è inerte e pronto per essere gettato nel cestino."

Jet scosse la testa, incredulo a ciò che sentiva, nonostante ne avesse la prova davanti agli occhi.

"Ricalibrazione della motivazione completa." disse Clu, che teneva in mano un disco di identità. Si voltò verso Jet. "Questo è il tuo nuovo disco di identità. Ora dimmi, io chi sono?"

Jet sorprese persino se stesso, dicendo: "Il nostro luminare, il nostro liberatore."

"Perfetto. Ora la tua personalità è adatta al progetto." rispose Clu. "E qual è stato il primo programma che hai scritto?"

"Un semplice programma testuale, su un computer a 8 bit di a mio padre" rispose Jet. "Simulava una conversazione tra un utente e un'intelligenza artificiale che si considera superiore agli esseri umani."

"Hm. Intelligenza artificiale e comunicazioni." rifletté Clu. "Sembri interessato al funzionamento della mente, quindi da ora in poi sarà questa la tua nuova funzione. E da ora in poi, la tua nuova denominazione sarà il nome che ti sei scelto durante l'incidente con la fCon. Addio, Jet... benvenuto, Alan Due! "

Poche ore dopo, i telegiornali di tutto il mondo riferirono la comparsa di oggetti non identificati che volavano sopra le città più importanti, distruggendo siti di qualsiasi rilevanza politica o militare. Venne chiamata l'aviazione, ma in ogni caso gli aerei sparivano, esplodevano o semplicemente smettevano di funzionare anche prima di raggiungere il contatto visivo.

C'erano anche segnalazioni di monitor dei computer che esplodevano e creavano colonne di energia da cui comparivano gli oggetti volanti. Tutti i computer coinvolti eseguivano lo stesso sistema operativo: OS12 Second Edition.

A Washington, il presidente stava facendo un discorso alla popolazione, invitando la gente a non farsi prendere dal panico. Il discorso venne bruscamente interrotto quando il vettore che fluttuava sopra la Casa Bianca la colpì con un raggio di calore, distruggendola.

In Corea del Nord, l'esercito decise di lanciare un attacco nucleare contro gli invasori. I missili furono lanciati da basi selezionate, ma i loro motori si spensero bruscamente quando i vettori li colpirono con le loro onde sferiche. I missili, ormai inerti, precipitarono a terra senza esplodere, come se fossero stati svuotati. Per ritorsione, i vettori spararono i loro raggi di calore contro le basi che li avevano attaccati. Quelle esplosero.

In Russia, un gruppo di piloti riuscì a catturare un lightjet e lo diresse verso un vettore, nel disperato tentativo di avviare una contro-invasione. All'atterraggio, i piloti furono immediatamente scoperti e giustiziati.

In Italia, il primo ministro fece un discorso a reti unificate, chiedendo alla popolazione di essere tollerante con i nuovi immigrati e non cadere preda di irrazionali sentimenti xenofobi. Venne decapitato davanti alle telecamere da una Guardia Nera Elite, che si rivolse ai telespettatori imponendo loro di giurare fedeltà eterna a Clu.

In Libia, dopo aver trovato quasi nessuna resistenza, le Sentinelle e le Guardie Nere di Clu erano impegnate a catturare la popolazione locale e scortarla ai ricognitori per condurla alla rettificazione.
Alcuni abitanti del villaggio decisero di reagire nell'unico modo che conoscevano: costruirono un ordigno esplosivo che uno di loro si legò attorno. Urlando "Allahu Akbar!" corse verso un gruppo di programmi, poi rilasciò l'interruttore del detonatore che teneva in mano e si fece esplodere.
L'esplosione scompose uno dei programmi in cubetti traslucidi lanciati in ogni direzione, ma il suo disco d'identità era rimasto intatto. Un'altra Guardia Nera prese il disco e lo attivò. Iniziò a ricostruire il DNA a tripla elica del programma frammentato, poi ricompilò il codice. Immediatamente, i cubi che giacevano a terra si riunirono e il programma si riformò, voltandosi verso la Guardia Nera che lo aveva ricostruito.

"Curioso", disse. "Questo creativo ci ha appena aiutato."
"Particolare davvero." rispose l'altro programma.

In tutto il mondo i programmi marciavano per le strade, mentre le persone che incontravano venivano o portate alla rettificazione o uccise. Gli edifici distrutti furono gradualmente sostituiti da strutture nello stesso stile architettonico che si poteva trovare nella Rete. Ai cittadini rettificati furono forniti dischi di identità e tute da programma.

Con un governo unico per l'intero pianeta, non ci sarebbero più state guerre. Con la possibilità di modificare la struttura fisica di chiunque non ci sarebbe più stata la morte, la vecchiaia o la fame. Con la tecnologia di digitalizzazione disponibile per tutti, i creativi potevano apparire ovunque in tutto il mondo, e così pure i programmi. Con i pensieri di tutti sotto il controllo di Clu, non ci sarebbe più stata la libertà.

La Pax Tronica era ufficialmente iniziata.

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Capitolo 7
*** Il problema dell'irrazionalità ***


A trenta giorni nella nuova pace globale, Clu era alla console da cui monitorava gli schemi di pensiero dei suoi cittadini, in quella che una volta era la ENCOM Tower. E non gli piaceva quello che vedeva. "Rinzler!" chiamò.

"Signore?"
"Portami Alan Due."
"Sissignore."

Alan Due, che in precedenza si chiamava Jet Bradley, indossava una tuta da programma corazzata, marchiata con un groviglio di linee arancioni a più strati. Ora era il responsabile della traduzione delle onde cerebrali.
Entrò nella stanza e si avvicinò alla console di comando di Clu.

"Alan Due a rapporto, signore." disse.
"Guarda questi segnali." disse Clu. "Dimmi. Che cosa vedi?"
"Sono infelici, signore." rispose Alan Due.
"Quello lo vedo." aggiunse Clu.  "Quello che voglio sapere è il perché!"

Alan Due stette un momento a riflettere sulle forme d'onda.

"Si ricordano." iniziò. "Abbiamo dato loro corpi incorruttibili ed eliminato la morte, ma hanno ancora ricordi emotivi della loro precedente vita imperfetta. E' quello che desiderano. Desiderano l'imperfezione."

"Questo è illogico, visto che la storia dimostra che desideravano superare quei problemi." rispose Clu.

"Quelli sono i sintomi della nostalgia." disse Alan Due. "Le menti umane si abituano a forme comuni di input sensoriale, al punto che sentono la loro mancanza quando sono assenti."

Clu considerò le nuove informazioni per un paio di secondi.
"Forse la risposta sta nel loro modo di concepire stimoli piacevoli e spiacevoli. Che cosa dice la loro letteratura?"

"Beh, signore, potrebbe trovarlo interessante." iniziò Alan Due. "La maggior parte dei libri che ho analizzato sostengono che lo stimolo più spiacevole concepibile è un'eternità di dolore straziante e bruciante distribuito su tutto il corpo, accompagnato da un opprimente odore di putrefazione e dalle urla di miliardi di altre persone che soffrono la stessa sorte. Ma..."

"Questo ha senso." disse Clu. "Ma ...?"

"Ma," continuò Alan Due, "gli stessi libri suggeriscono che lo stimolo più piacevole concepibile è un'eternità passata a contemplare... la luce".

"Questo sì che non ha senso." commentò Clu.

"Infatti, signore." ricominciò Alan Due. "Cercando di dedurre l'esatto opposto dello stimolo più sgradevole concepibile, ho scoperto altra letteratura che spiega il ruolo del nucleo accumbens, la parte ventrale-frontale del cervello, nella percezione del piacere. Questo potrebbe essere lo stimolo più piacevole concepibile. Un'eternità di stimolazione elettrica del nucleo accumbens nel cervello. "

"Grazie, Alan Due." disse Clu. "Sei stato certamente utile. Adattare il processo di rettificazione alle nuove informazioni richiederà di riscrivere un po' di codice."

In breve tempo, a ogni cittadino rettificato venne impiantata una matrice di input che forniva una stimolazione costante al suo nucleo accumbens, fornendogli un piacere artificiale perpetuo.

Gli esseri umani vissero per sempre felici e contenti.

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Capitolo 8
*** Epilogo ***


Il mondo era stato completamente rettificato. Niente, tranne le stelle nel cielo, faceva pensare che fosse mai stato diverso dalla Rete. Nemmeno era più possibile distinguere i creativi dai programmi.

Clu era sul tetto del suo grattacielo, a contemplare il suo dominio.

"Signore." disse una voce dietro di lui. Era Rinzler. "Ora che il processo di rettificazione è finito... che cosa facciamo?"

Clu si voltò verso Rinzler.
"Finito?" chiese, poi si voltò a guardare nuovamente l'orizzonte. "No. Neanche lontanamente. Sono rimasti così tanti posti da rettificare".

In lontananza, i programmi e i creativi stavano costruendo una nave spaziale.

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