The story of us.

di mitchie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** This is me. ***
Capitolo 2: *** Please remember, don't surrender. ***
Capitolo 3: *** I've loved and i've lost. ***
Capitolo 4: *** Past. ***
Capitolo 5: *** In the middle of nowhere. ***
Capitolo 6: *** Christmas. ***
Capitolo 7: *** Stay Strong. ***



Capitolo 1
*** This is me. ***


Sono Demi.
Non Demetria, non Devonne. Semplicemente Demi, la migliore amica di Selena Gomez, quella 'non famosa' quella 'non bella'
'Miss non sei mai abbastanza', la ragazzina grassa soggetta a bullismo. La ragazza 'mai abbastanza bella quanto/o tanto Selena',
E questa è la mia storia.
So cosa penserete: Ci risiamo, ecco una delle prossime star indirizzate verso tematiche come problemi adolescenziali, o aiutare i giovani per avere più fans.
Vi sbagliate. Questo non è ciò che sono, nè ciò che faccio.
Tutto quello che dovrete sapere di me, lo scoprirete andando avanti, nei lunghi alternati periodi della mia vita.
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Era mattina presto. Il cielo era ricoperto da nubi che promettevano un acquazzone con i fiocchi, l'allerta meteo era stata chiara: dovevamo rimanere in casa.
La cosa peggiore che potrebbe succedere quale sarebbe davvero? mi fermai a riflettere su quest'ultima domanda, capendo che se fossi uscita, sarei potuta morire. E onestamente, non mi sembrava una prospettiva così spaventosa.
In quell'istante il mio Iphone bianco iniziò a vibrare incessantemente sul comodino, alzando gli occhi al cielo portai un braccio fuori dal caldo piumone che mi avvolgeva, e trascinai il telefono nel caldo baratro del mio letto, portandolo all'orecchio:
'Pronto?' Dissi semplicemente con la voce assonnata.
'Buongiorno stella!' rispose energica Sel, dall'altro capo. Sì, se ve lo state chiedendo sto parlando di Selena Gomez, la fidanzatina d'america. La mia migliore amica.
'Buongiorno' risposi semplicemente io, lei mi conosceva. Sapeva di non potersi aspettare altro di prima mattina.
Frettolosamente farfugliò qualcosa in tono di disaprovazione e poi tornò pacata e dolce come sempre.
'Allora spero tu non abbia impegni per oggi. So cosa dice la protezione civile, ma la protezione vuole rivedere gli ultimi passaggi, prima della premiere di Camp Rock, sai che è la tua grande occasione, e in più Joe si è raccomandato di avvertirti. Secondo me è cotto!' Disse la mia amica piena di vitalità.
Mi limitai a grugnire qualcosa sospirando e mi scoprii, guardando finalmente il mio soffitto. 'Va bene Selena, possiamo vederci a casa mia. I miei non ci sono, e Dallas è in texas con Medison, da mia nonna, per le vacanze, sarò sola fino alla fine del mese'.
'Perfetto baby! Ci vediamo a mezzogiorno!' così esordendo, Selena riagganciò lasciando Demi ancora una volta senza possibilità di replica.
Wow. Questo si che sarebbe stato un suicidio. Nick e Selena potevano trascorrere un pò di tempo lontano da i riflettori, e da Miley, la ex di Nick, che tentava in ogni modo di seguirli ed ostacolarli.
Kevin avrebbe passato più tempo con dannelle, l'avrebbe portata, ne ero sicura. E Joe.. bè sì, Joe avrebbe potuto provare di nuovo il 'Do' della canzone che tante e tante volte lo spventava nella scena finale.
Era un perfezionista. Sapeva che non avrebbe permesso errori. E per quanto ci sperava, sapeva che quello era l'unico motivo per cui si era interessato così tanto alla sua presenza.
Si alzò dal letto. Infilando simpatiche ciabatte di pelo ai piedi e trascinandosi in bagno. Guardandosi allo specchio vedeva soltanto un corpo e un viso che non le appartenevano. Qualcosa di brutto ed estraneo. Come un involucro fatto di carne, ma non la sua.
Aprendo l'armadietto sopra il lavandino per cercare il dentifricio vide quello che sapeva essere la sua rovina.
Oltre ad elastici e spazole ordinatamente poggiate, c'era una lametta.
Demi la fissò, per un lungo istante, chiedendosi davvero quale fosse la cosa peggiore di tutta quella brutta situazione che agli altri piaceva chiamare vita. E capì che in realtà era lei che era fuori posto. Era lei che non la meritava, la vita non le doveva nulla.
Sospirò a lungo fino a che non protese la mano dentro l'armadietto afferrandola e tirandosi su le maniche della lunga felpa che indossava. C'erano dei segni su i suoi polsi. Segni della scorsa volta. Segni che le facevano ricordare quanto inutile fosse la sua stessa esistenza.
Senza pensarci su più, protese la lametta lungo il suo polso ed affondò la lama nella carne, mentre il sangue sgorgava lentamente, e una lacrima le correva lungo il viso. Chiuse gli occhi.
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Il pomeriggio era passato tranquillo in compagnia di quelli che lei definiva suoi amici. Le prove per camp rock erano state svolte,e la prima era andata in onda su Disney Channel con il massimo degli ascolti da parte di moltissime persone, tra bambini ed adolescenti.
Ovunque si girasse le persone gridavano il suo nome, e chiedevano un suo autografo. Tutti l'amavano. Era lei che non era pronta ad amare se stessa.Ma sapeva già benissimo chi era delle tante persone che amava. Joe Jonas. L'unica persona che forse, non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti.

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Capitolo 2
*** Please remember, don't surrender. ***


L'uno di fronte l'altro. Ricordo le sue braccia attorno a me, e il suo respiro caldo sul mio collo. Fù abbastanza lungo da poter alzare i miei occhi ed incontrare i suoi.
Mi sposto una ciocca di capelli nero corvino dietro l'orecchio, sorridendo si avvicinò a me e lentamente mi baciò. E sono sicura, quella volta non fù un sogno.
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Era passato poco più di cinque mesi dall'uscita di camp rock, e già si vociferava un seguito da parte della disney, dove ovviamente io sarei tornata nel ruolo di Mitchie.
Ma da allora, erano successe tantissime cose. Riesaminandole brevemente mi accorsi che la mia vita non era poi così interessante. Ma una novità c'era, Selena: La mia migliore amica. O meglio, quella che fù la mia migliore amica. Non mi dilungherò troppo su questo punto, mi fa male parlare di quella che è stata mia sorella per dieci lunghi anni, e con la quale avevo tagliato ogni ponte.
Sì proprio così. Io e Selena, avevamo chiuso. Il perché era incerto a tutti, alla stampa il continuo negare della nostra discussione era estenuante. Era chiaro che c'era qualcosa che non andava più,ma ovviamente qualche giornale esagerava sempre.
Eravamo diverse. Avevamo preso strade diverse. Lei era troppo impegnata a finire la stagione dei Maghi, era troppo impegnata ad uscire con il suo nuovo gruppo di amiche, che sapeva disapprovavo. Era troppo impegnata per me.
Scesi come sempre le scale del mio Hotel newyorkese, diretta all'appartamento dei Jonas dove Joe, il mio ragazzo da circa un mese, mi aspettava.-accidenti, forse avevo tralasciato anche questo-
Mi infilai gli occhiali da sole e a passo svelto mi precipitai di sotto. La solita folla di ragazze strillanti mi fece sorridere. Era bello come la gente potesse aiutarti solo sorridendo. Ma parliamoci chiaro, mi ero ripresa.
Non ero più la ragazzina spaventata ed insicura di Camp Rock, quella sola. Ero diversa. O almeno, così credevo. Stavo cercando di cambiare, di iniziare a credere in me stessa, e in quello che potevo fare.
I pensieri presero il volo mentre sorridevo e firmavo autografi. Una bambina stringeva in mano un grande poster con su una foto mia e di Selena. Sorridendo urlò tra la folla:
'Hey Demi! Come sta Selena?!' sorrise calorosamente.
Mi voltai di scatto e prima che poteessi rendermene conto, le parole erano già sgorgate: 'Chiedilo a Taylor!' risposi frettolosamente, con il sorriso più falso e meschino che mi uscì.
Taylor Swift: forse avevo dimenticato anche questa nota a margine, la ex ragazza di Joe, e la migliore amica, della mia ex migliore amica. Divertente.
Una volta arrivata alla residenza Jonas suonai il campanello e mi affrettai ad entrare salutando la cameriera che ricambiò educatamente. Seduto lì, c'era Joe. Mi avvicinai cauta.
'Hey' sorrisi mettendo una mano sulla sua spalla e stampandogli un bacio sulla guancia, per poi fare il giro e sedermi accanto a lui. Sorrise.
'Sei bellissima' si limitò a dire. Era così sicuro di se che il suo sguardo su di me mi fece tremare. Ancora. Cercai di mantenere la calma.
'Sono tutti fuori, Nick è fuori con il suo menager, e Kevin e Danielle stanno passeggiando, suppongo.' sorridendo mi baciò di nuovo. Le sue labbra si posarono sulle mie e chiudendo gli occhi avvertii uno strano brivido lungo tutto il corpo. Prima che potessi rendermene conto mi era sopra e mi stringeva, intrecciando le dita alle sue. 'così ho pensato che potremmo stare un pò soli' disse poi, sorridendomi.
'ottima pensata Jonas' risposi io mordicchiandogli il labbro inferiore. L'atmosfera si era surriscaldata in un attimo. Era incredibile come in un solo istante potesse ribaltare tutti i miei sentimenti. Si alzò e mi fece strada sino alla sua camera. Una volta dentrò porto le mani sulla mia giacca e la lasciò cadere a terra mordendogli la masciella.
Un attimo dopo fummo interrotti dal rumore del telefono di casa, e la magia si spezzò.
'Torno subito' disse lui, uscendo e lasciandomi lì. Mi rivestii capendo che forse era il caso di lasciare le mutandine al proprio posto, almeno per quella sera.
Una volta tornato si scusò per l'imprevisto, ma doveva raggiungere Nick, così un pò a malincuore lasciai casa Jonas e mi infilai nella mia elegantissima auto bianca. Una volta dentro presi il mio iPhone mandando un sms a Miley:
'Mi tieni compagnia?' -inviai-
La risposta fù rapida: 'sempre amica mia'. così dicendo, mi avventurai verso casa Cyrus.
Una volta lì passai la serata con lei, l'unica che ultimamente era in grado di capirmi. L'unica che potevo considerare amica senza aver paura di perderla. Il mio punto fermo.
La serata trascorse allegra e leggera, parlammo,mangiammo e chiacchierammo insieme prima di addormentarci l'una di fianco all'altra. Era come se stando con lei, più il tempo passava, più capivo che lasciare Selena fosse stata la giusta scelta. Non potevamo continuare.

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Capitolo 3
*** I've loved and i've lost. ***


Soltanto un attimo è bastato per capire davvero cosa stesse succedendo. Il giornale parlava chiaro, un'intervista a tu per tu, con Joe Jonas, l'idolo del momento. In un secondo il mio mondo era crollato.
E in quello stesso secondo, in tutti i giornali d'america era apparsa la notizia: Joe Jonas & Demi Lovato, artisti di Camp Rock, hanno rotto.
La cosa triste, era che ci stavo credendo per davvero. La cosa dolorosa, è che quella situazione ti faceva sentire come se di te non ci fosse rimasto più nulla.
E nel giro di due mesi ero riuscita a perdere la mia migliore amica, il mio migliore amico, e il mio ragazzo. IL ragazzo. JOE. Cosa avevo sbagliato? E perché non ero abbastanza per lui? cosa c'era che non andava in me?
Ero stanca. Di nuovo.
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Ero nella mia stanza da letto. Avevo da poco tinto i capelli di un castano ramato, con dei riflessi più chiari. Ero andata al mare, e il mio tour con Camp Rock 2 e i Jonas era appena iniziato. No, non era facile. Specialmente da quando Joe aveva avuto la brillante idea di portare la sua amata
nuova fidanzata a tutti i concerti programmati in sud america. Ashley Greene, la donna del momento. Una bellezza statuaria. Perfetta.
Ma avevo deciso che sarei stata forte,almeno sta volta gli avrei dimostrato che per davvero ero padrona della mia vita. La verità, è che non ero più sicura.
Avete mai provato quella sensazione di vuoto lancinante allo stomaco, quando sei nella tua stanza da letto, sdraiata a guardare il soffitto, cercando di non piangere, o piangendo a dirotto, perché è davvero l'unico momento della giornata in cui puoi esprimere i tuoi sentimenti senza che nessuno vi guardi, e bè
ti senti perso, e solo, come se non ci fosse nessuno al mondo in grado di darti amore? Sembrerà patetico, e probabilmente lo è. Ma la verità è che non c'era un momento in cui mi sentivo più sola di adesso. Volevo soltanto che qualcuno si accorgesse di me. Che capisse che c'era tanto, tanto che potevo dare al mondo, ma che il mondo non voleva, che continuava a restituirmi indietro come un
jeans strappato e deformato che nessuno metteva più. D'un tratto, proprio nel momento in cui credevo di poter superare il periodo di depressione nella mia vita, ecco che ricadevo nel baratro più oscuro. E anche se non l'avrei mai ammesso, e nessuno lo sospettava, sapevo che c'erano alte probabilità di non riuscire a superarlo.
I miei capelli ricadevano a boccoli lungo le spalle, i miei occhi erano truccati di un forte grigio che accarezzava lentamente le palpebre e la matita nera da contrasto delineava la loro forma. Il lucidalabbra neutra evidenziava la linea delle mie labbra.
Portavo una maglia bianca, molto larga ma elegante, con una cinta che stringeva sotto il seno, sul petto, e dei pantaloni di pelle nera aderente. I tacchi a spillo erano il tocco di classe. Uscii dalla mia stanza d'albergo diretta fuori città con degli amici. Era l'unico giorno in cui potevo divertirmi, perché il giorno dopo non avevo impegni.
Gli altri in limousine mi aspettavano: C'era Miley, ormai la mia unica ancora di salvezza. Jessica, una nostra amica, la ballerina di quasi tutte le coreografie del tour. Era bionda, con lunghi capelli ed occhi azzurri. Indossava un rossetto rosso, e un mascara che rendeva le sue ciglia così lunghe da far concorrenza a Natalie Portman ne: 'il cigno nero'.
Sorrisi a quel pensiero, il resto era solo un gruppo di ragazzi e ragazze amici di sempre, tra cui Liam, il nuovo ragazzo di Mils.
Un bicchiere di tequila e champagne, e tanti altri drink fecero in modo che io perdessi la mia lucidità e il mio buon senso nella prima parte della serata.
Eravamo tutti fuori di testa, chi beveva, chi girava erba in cartine da 20 dollari, e chi era passato a dormire direttamente sui sedili della limo.
Arrivammo a destinazione intorno a mezzanotte, avevano pensato bene di affittare una stanza d'albergo dove poter continuare a fare baldoria, una grande suite che ci aspettava.
Una volta entrati, tutti si sparpagliarono per la stanza.
'Ci facciamo qualche foto?' disse Mils evidentemente brilla con il bicchiere di tequila tra le mani.
Io e Jessica ci guardammo, per poi sorriderci ed annuire. Da una semplice foto iniziarono ad essere foto più hot. Eravamo tutti davanti ad uno specchio, e Jessica si trovava dietro di me, essendo più alta.
Avevamo parlato per tutta la sera, e Dio, avevo notato che aveva un sorriso stupendo. Era elegante e sexy, sapeva farti tenere gli occhi puntati su di lei. Liam tolse la maglia a Mils facendola rimanere in cannottiera, e le rispettive coppie iniziarono a farsi foto con baci e carezze. Jessica portò le mani su i miei fianchi e si avvicinò al mio orecchio sussurrandomi qualcosa che capii non troppo bene.
Sorrisi a mia volta sentendola avvicinarsi alla mia schiena e portando le mani lungo il mio petto. Mi stavo eccitando.
Le sue mani arrivarono sotto la maglia sfilandola. Ero rimasta con un reggiseno di pizzo e dei pantaloni neri che Jessica si stava preoccupando di farmi scivolare via. Scatto la prima foto. Sorrisi e portai la mano al mio reggiseno tirandolo verso il basso e voltando il mio viso verso il suo le leccai una guancia, in quell'istante Jessica scattò di nuovo. D'un tratto sorrise e passò la telecamera a Miley che stava ridendo assieme al suo ragazzo.
Mi prese per mano e mi portò in un angolo lì vicino, spingendomi piano verso il muro. In quel momento affondò il viso nel mio seno, e con le mani si fece strada nei miei jeans e poi nei miei slip.
In quel momento la parte razionale di me capì che avevo ufficialmente perso me stessa, mentre quell'altra, si preoccupava di capire che nonostante la follia della cosa,il suo tocco, le piaceva.

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Capitolo 4
*** Past. ***


avevo toccato il fondo. Questa volta non si trattava solo di un paio di scatti un pò osè, questa volta non era solo il parere dei miei fans o dei miei haters il problema. Era l'inizio della fine.
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Uscii dal mio camerino in ritardo, questa volta per davvero. Indossavo il mio vestito azzurro, con le rifiniture argentee e un paio di calze color carne. Le ballerine, e i capelli sciolti.
Le foto della sera con Jessica e Mils erano ormai di dominio pubblico, la disney si era lamentata parecchio, accusandomi di poca professionalità, e non vedevo ne mils ne la mia famiglia da un pezzo.
Dover affrontare la baraonda delle persone nel tour fingendomi poco imbarazzata e sorridente come sempre, ovviamente non era facile.
Percosi il lunghissimo corridoio che mi portava alle prove, dove d'un tratto Alex, una delle ballerine mi sbarrò la strada:
'Sai cos'hai fatto? Ci stai rovinando.' disse con aria di sfida la ragazza.
In quel momento sia Nick che Kevin si misero in allerta, mentre Joe era a fare il cascamorto con Ashley da qualche parte.
'Prego?' dissi io ignorando completamente la sua aria di sfida.
'E' colpa tua se il tour cade in rovina, non fai altro che far parlare di te, e del fatto che te ne vai in giro come una puttanella facendo foto lesbiche e aprendo le gambe per una rivista. Sei un esempio per i bambini, cosa credi che pensino ora?'
Una rabbia incontrollabile si fece strada dentro di me, in un secondo senza sapere bene cosa fare mi ritrovai a non controllare più nulla del mio corpo, e asferrare un colpo in pieno viso a quella che doveva essere una mia presunta 'amica.'
Da quel momento in poi, la mia vita era ufficialmente cambiata.
Tutto fù molto confuso,i giornalisti e i direttori intervenirono, fui mandata dalla mia famiglia, e ormai tutta america parlava di me. Il tour era cancellato.
'Una delle tantissime star schiave del lusso che finiscono in rehab'.
REHAB. Seduta su i gradini del mio portico, erano le tre del mattino. Fissavo i miei polsi, una lacrimava rigava il mio viso. Era davvero questa la vita che volevo?
E' davvero questo il massimo a cui posso aspirare? Non posso far altro che vedermi appassire così, senza possibilità di ripresa? No. Avevo una scelta. Quella di farmi aiutare.
Da quel momento le cose accadderò velocemente, e l'ultima cosa che pensai prima di varcare il cancello della clinica a Los Angeles per depressione e disturbi bipolari fù: Questa volta, sì, ho davvero fallito.

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Capitolo 5
*** In the middle of nowhere. ***


L'inferno sono gli altri.
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'Ciao sono Demi Lovato.
Sono nata a Dallas, in texas, mia madre si è trasferita a New York quando ho iniziato a lavorare nel mondo dello spettacolo, ma mia nonna, e la maggior parte dei miei parenti sono ancora lì.
Mia madre si è sposata con un altro uomo, dalla quale ha avuto mia sorella Madison. Dallas invece, come me, è figlia di mio padre.'
- Feci una pausa.
'Ho sofferto di bullismo a scuola. Ero la bambina presa di mira più spesso a mensa, ed una volta firmarono una petizione per chi: 'odia demi'. -Sorrisi leggermente, ricordando quel periodo terribile della mia vita. Chiusi gli occhi sospirando.
'Sono bipolare. Ho sofferto di bulimia, e anoressia, e autolesionismo. Ho bisogno d'aiuto.'
Il primo lunedì in clinica fù terribile. Ci obbligavano ad avere cinque pasti al giorno. Ero terrorizzata dal mangiare tutta quella roba. Non potevamo usare rasoi o lamette. Così per la prima settimana ebbi le gambe pelose.
Quella condizione mi faceva sentire male. Non avevo la forza di alzarmi dal letto la mattina. Ogni giorno sembrava sempre più difficile, ma pensai che se fossi riuscita ad andare avanti, allora forse un giorno, tutto sarebbe stato più facile.
Ero terrorizzata dalle ragazze. Non mi piaceva che mi guardassero come se fossi un fenomeno da baraccone. Tutte erano molto diffidenti nei miei confronti. Tranne una, Emily, la mia compagna di stanza.
Emily era lì per problemi di anoressia. Non era semplice come persona ma riusciva a coinvolgerti senza farti sentire strana, o malata. In fin dei conti eravamo lì tutte per la stessa ragione. E non c'era giorno che passava, senza la quale io mi chiedessi, se mai sarei riuscita a superare questa crisi.
I giornali non parlavano che di me, non che lo sapessi, ma lo immaginavo. Selena aveva provato a chiamarmi,senza riuscirci. Non potevamo tenere telefoni, e le chiamate erano permesse solo durante un certo periodo di tempo, e solo ai famigliari.
Ero isolata dal mondo intero. Bè almeno, qui, posso anche non vedere Joe e Ashley volendo.
Finita l'ennesima giornata in quell'ospedale infernale mi stesi sul letto, e tirai fuori il mio blocco per gli appunti iniziando a scarabbocchiare parole a caso: - Like a made of glass- -Go on and try to tear me down-
Nah, non era la serata adatta. Chiusi tutto e infilai sotto il materasso per poi tornare sotto le coperte. Potevo farcela. Bastava solo crederci.

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Capitolo 6
*** Christmas. ***


E' Natale.
Tutto nell'aria te lo ricorda. Il cambio del tempo, il vento freddo che ti colpisce dritto in faccia, gli addobbi natalizi, i cori che cantano agli angoli delle strade per raccogliere fondi, la cioccolata calda, e la neve.
Tutto questo mi fa ripensare al mio periodo adolescenziale in texas, ricordo che quello era il periodo migliore dell'anno. Dove forse, e dico forse, a volte ero felice.
Non ricordo esattamente ogni passaggio della mia esistenza, alcuni cercavo di dimenticarli, ma sapevo con estrema chiarezza che il Natale, era davvero la mia festa preferita.
Sono in clinica, ancora. In questo posto il natale non è come te lo aspetti. Ti lasciano uscire per alcuni giorni, con la tua famiglia. Hai la possibilità di camminare per le strade della 'tua città' rivedere gli amici, salutare i parenti, prima di rientrare in quel mattatoio.
La mia uscita l'avevo sprecata già. I miei genitori mi avevano fatto una sorpresa presentandosi lì, e dicendomi che sarei potuta uscire se avessi voluto. Il mio look tradì la felicità che provavo. Occhiali scuri e trucco forte accompagnato da un giacchetto maculato e delle calze nere, con tanto di stivali.
Volevo far vedere a tutti che in realtà, stavo bene. Fù più facile a dirsi che a farsi.
Mi portarono a fare una passeggiata, rividi mia nonna, praticamente la ragione del mio sorriso, ed infine riuscii a passare una bella giornata.
Una volta tornata a "casa" ad aspettarmi c'erano Nick, e Miley. Che erano riusciti a sistemare la mia stanza in modo decisamente più allegro rispetto a prima.
Avevano cambiato le tende, mettendole di un colore arancione fortissimo, con tanto di rifiniture color oro ai piedi. Avevo tre finestre, due delle quali non si potevano aprire, così decisero di attaccarci sopra un poster con tanto di paesaggio ed uccellini.
Il copriletto era di un rosa chiaro, con dei fiori più scuri, e mi avevano addirittura messo un tappeto, ed una lampada. Quando lo vidi, scoppiai a piangere.
'Buon Natale, Demi' disse Nick con un sorriso enorme sul viso.
Miley sorrideva, e vedendoli così non potei che fare altrettanto, andandogli incontro e abbracciandoli forte.
'Grazie ragazzi, ne avevo bisogno.' dissi tra un singhiozzo e l'altro. Miley mi strinse a sè, mentre Nick mi accarezzava i capelli, e prima che potessi rendermene conto, ci sedemmo sul tappeto, ordinando una pizza e chiacchierando tra di noi.
Mi raccontarono degli ultimi gossip, della relazione tra Selena e Justin, con tanto di battuta ironica di Mils, e sguardo gelido di Nick.
Nonostante mi chiamassero una volta a settimana entrambi, non sapevo nulla di questa cosa, ma era chiaro che Nick pur stando con Delta non l'aveva superata.
Mils mi raccontò di Liam, tutto andava bene tra di loro, e Nick del suo progetto da solista. Non si sbilanciavano minimamente a parlare di Joe, anche se sapevo che c'era qualcosa nell'aria.
'E Joe? come se la passa?' dissi tranquillamente, con un lieve sorriso.
Mils si spostò leggermente, mentre Nick si schiarì la voce, infine parlarono:
'Si è lasciato con Ashley' Disse Miley, ovviamente quella con più carattere.
'E sta progettando un nuovo album, da solista, anche lui' disse nick, con un pizzico di orgoglio nella voce.
Infondo era bello averli qui, mi facevano ricordare che nonostante tutto c'era una vita lì fuori, la mia vita, che purtroppo però, non si era di certo fermata ad aspettarmi.
La serata continuò tranquilla, e alle undici e mezza dovettero andarsene, lasciandomi però una miriade di oggetti inutilissimi, come un termos, e un frigobar portatile.
Una volta sola mi buttai sul mio prezioso piumino odorando l'odore di nuovo, e chiudendo gli occhi a quella meravigliosa sensazione, mi sentivo a casa.
E una consapevolezza mi pervase: Non potevo sprecare altro tempo qui dentro, dovevo prendere in mano le redini della mia vita, e combattere, per riprendermela.

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Capitolo 7
*** Stay Strong. ***


Stay Strong and Be unbroken.
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'Ciao a tutti, sono Demetria Devonne Lovato, meglio conosciuta come Demi Lovato, non l'amica di Selena Gomez, non la bambina vittima di bullismo, non la ragazza scansata a mensa, non la perdente.
Sono Demi Lovato, giovane star della Disney; Ho avuto un brutto periodo, diciamo dalla mia nascita fino ai 18 anni, ma ora sto bene.
Sono in questo posto, e vi guardo. Guardo tutte voi, e vedo me stessa. Vi guardo e mi rendo conto quanto sia stata sul punto di mollare, quante volte stavo per buttare la mia vita via, per nulla.
Vi guardo, e mi rendo conto che sono qui a portare speranza. Se ce l'ho fatta io, ce la farete anche voi. Perché siete forti, e bellissime, e dovete credere che meritate di più di questo, per quanto le persone si sforzeranno di farvi cadere,
ricordate sempreil vostro obbiettivo principale. 'Stay Strong' non importa che voi siate mie fans o meno, siamo tutte uguali qua dentro. Non sono demi lovato la star, sono demi lovato, la ragazza che soffriva di bulimia, e autolesionismo sin dall'età di 11 anni.
Non abbiate paura, credete in voi stesse, e ricordate che io sarò sempre, qui con voi. Allora, donne di tutto il mondo, siete pronte ad essere potenti?
'
Era passato esattamente un anno. Demi tirò indietro i suoi lunghi capelli ramati e alzandosi si sistemo la giacca lunga e morbida. Sorrise. Non il sorriso di due anni fà, ma il sorriso della nuova demi. Quella pronta a riprendersi. Pronta a governare di nuovo il mondo.
Il sorriso della stessa demi, che avrebbe cavalcato il palco di xFactor mentre finiva il suo quarto album alla fine del 2012.
Non importa quanto la vita sia dura, aveva imparato Demetria, noi, lo siamo molto di più.

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