If a day passes here let me love you.

di Gerloisperfect
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hailey. ***
Capitolo 2: *** Friendship. ***
Capitolo 3: *** Dare to dream. . ***
Capitolo 4: *** Una proposta per Hailey. ***
Capitolo 5: *** Fate. ***



Capitolo 1
*** Hailey. ***


Introduzione. 
 
Hailey non ha avuto una vita rosa e fiori finora. Sin dalla sua infanzia ha imparato a convivere con ciò che la vita le avrebbe riservato di spiacevole, veniva maltrattata dai genitori che vedendola così silenziosa in qualche modo ne approfittavano e dicevano di volerla svegliare per prepararla aglianni successivi in cui la vita avrebbe presentato degli ostacoli veri e propri. Crebbe in solitudine, non aveva migliori amici, non aveva nessuno, dopo gli anni delle scuole medie e superiori in cui veniva derisa e insultata sul suo aspetto fisico si isolò da tutti, credendo che nessuno l'avrebbemai accettata, passò anni a cercare di migliorarsi, diete su diete, perchè la società se sei figo e magrissimo si che ti accetta. Società di merda.
Ma nulla, tutto ciò che aveva passato l'aveva segnata fin troppo, non riusciva a guardare qualcuno senza quello sguardo impaurito,di chi siprepara al peggio aspettando un insulto o una parola di troppo.
Hailey era distrutta, odiava in realtà ciò che era, odiava la sua esistenza. Aveva bisogno d'aiuto, che qualcuno arrivasse a prenderla e salvarla da tutto ciò, non chiedeva poi tanto, solo qualcuno che l'avrebbe amata così com'è senza troppe spiegazioni, quel qualcuno
che non le avrebbe urlato 'fai schifo' ma in mezzo a un mare di gente le avrebbe dedicato un 'sei bellissima'.
Così decise di dare una svolta a tutto ciò, si iscrisse in una scuola di danza lì a Milano, si dice che aiuti, faccia sentire più liberi, faccia sognare,beh lei era decisa voleva far nascere dentro di sè una passione, qualcosa che la spingesse ad andare avanti e lottare fino alla fine, se nessuno aveva creduto in lei fino ad ora, perchè non credere in sè stessa?! Poteva sentirsi speciale e diversa da tutta quella massa di gente uguale uscita da una fotocopiatrice, poteva brillare in mezzo a tutte quelle nuvole e per una volta nella sua vita avrebbe smesso di farsi del male, la vita è sua e chi l'ha detto che non la si può cambiare?! E' fatta di tanti capitoli, sta a sè stessi rendere ogni capitolo più bello e speciale di quello precedente,attimi che vanno colti al volo, occasioni uniche. Beh tenetevi forte a tutto ciò che spetterà ad una ragazza distrutta dal mondo d'oggi, ma che si rialzerà anche se in realtà non cadde mai definitivamente, era forte si. 

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Capitolo 2
*** Friendship. ***


Capitolo uno.
 
<> Era uno di quei giorni in cui non vuoi niente e nessuno attorno, il giorno precedente 
andò a casa di alcuni cugini, giusto per far vedere che è ancora viva, probabilmente non gli vedeva da millenni. Erano quel genere di ragazzi che hanno contribuito a torturare psicologicamente Hailey, sin da piccola. Con loro sentiva di far sempre la cosa sbagliata, di essere ridicola. Quel giorno quando tornò a casa ricevette una chiamata inaspettata, era una di quelle agenzie di moda che cercano ragazze perfette e filiformi per sfilate a cui probabilmente nessuno avrebbe mai partecipato, d'altronde come dar torto, torturano quelle povere ragazze a mangiar mele per settimane.
Solo dopo alcune parole capì che qualcuno l'aveva iscritta di proposito, per farla umiliare, riattaccò alla svelta e corse sul suo letto, contenente tutte le lacrime versate fino ad ora, solo lui
sapeva quanto lei si sentiva sola, angosciata, derisa. Si alzò e dopo qualche sospiro, decise di uscire e andare a prendere qualcosa al bar.
Fuori pioveva a dirotto, ma uscì ugualmente senza ombrello, amava la pioggia, amava quella sensazione, quell'odore sulla propria pelle. Tutti la guardavano come se stesse ammazzando qualcuno, con quello sguardo tipico di chi non farebbe mai una pazzia simile. Arrivata nel bar tutti le urlarono di non entrare, avrebbe scolato tutto il pavimento perfettamente lucidato, così abbassò la testa e uscì. Sentì un tocco dietro la schiena, qualcuno la chiamava timidamente e per paura che magari la sua presenza non fosse gradita, d'altronde nessuno la conosceva. Si voltò di scattò, guardando stranamente la ragazza alquanto bassina che cercava invano la sua attenzione. << ciao sono Emma, mi scuso io al loro posto, certe cose non dovrebbero mai accadere, che vergogna. Se volevi prendere qualcosa vieni con me, facciamo un cazziatone a quei tipi se osano fiatare.>> scrutandola bene Hailey senza dire nemmeno una parola la seguì, quella tipa sembrava avesse voglia di conoscerla al contrario di chi ha sempre incontrato lungo il suo cammino.
Entrarono, la ragazza tutta coraggiosa camminò avanti in caso di un ennesima aggressione. Ordinò due caffè. << come fai a sapere che volevo il caffè?! cioè nemmeno mi conosci. . comunque piacere Hailey.>> rimase allibita non sapeva che fare o dire.
<< beh diciamo che ho capito subito che tipo di persona sei, un tempo anch'io ero come te, ma decisi di non voler più vivere nell'ombra sotto il mantello dell'invisibilità.>>
Anche lei avrebbe voluto per una volta non essere invisibile, ma l'universo sembrava le andasse contro. 
Arrivarono i due tazzoni, entrambe si scottarono, si guardarono e risero. Forse aveva trovato qualcuno a cui voler bene, che la capisse, la poteva consolare e farle capire i suoi sbagli.
Dopo una lunga chiaccherata le lasciò il numero, così magari si sarebbero riviste, faceva piacere stare in sua compagnia.
Tornò a casa col sorriso a 1986453 denti, forse aveva trovato un'amica, forse non si sarebbe più sentita sola, forse.
Aveva sempre desiderato qualcuno con cui parlare per ore di tutto, spettegolare su quella coppia che fa schifo insieme, guardare film di notte, fare i pigiama party a tema, andare a far shopping divertendosi e non da sola, passare giornate intere in giro a combinare di tutto, non chiedeva troppo, solo un'amicizia sincera.
Il giorno dopo decise di chiamarla e portarla con lei a danza, a mostrarle ciò di cui era capace veramente in tutto ciò. 
Emma aveva la macchina, per cui passò a prenderla da casa, ci misero ore col navigatore impazzito, fecero il giro della città e tra una risata e l'altra si ritrovarono proprio sotto la scuola di danza.
<< wow, è in questo meraviglioso posto che passi il tuo tempo? cavolo, non ti far scappare di mano questo sogno, ti rende la persona più piena di luce al mondo.E' qualcosa di speciale, sono convinta che tu su di un palco splendi.>>
Le sorrise ed entrarono, era in ritardo alla lezione.
<< ehm, scusate il ritardo oggi ho portato un'amica per mostrarle ciò che facciamo, spero non vi dia fastidio.>>
L'insegnante la fece accomodare, e dopodichè le disse che presto un ballerino avrebbe fatto uno stage, era uno stile un pò diverso dal loro, ma sarebbe servito ad ampliare i loro orizzonti, ad arricchire quel bagaglio che si sarebbero portato a vita.
E chissà se non sarebbe servito anche a dare qualche altro tipo di lezione. . 
 
Continua.

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Capitolo 3
*** Dare to dream. . ***


Capitolo due.
 
I caldi raggi primaverili splendevano sul volto di Hailey, ebbe un sonno tranquillo, dormiva col sorriso. << hei tu, sveglia! Devi andare a danza, proprio oggi non puoi tardare,scopriremo il ballerino misterioso dicui si è tanto parlato! >> 
Aprì lentamente gli occhi mettendosi le mani sul volto, quella mattina nessuno sarebbe riuscita ad alzarla dal letto. Fin quando non le squillò il telefono, era sul comodino, le fu facile allungare il braccio senza scomodarsi troppo. Rispose, non aveva nemmeno controllato chi fosse, era la sua maestra di danza che le comunicò sì del tanto famoso ballerino di cui non si conosceva ancora l'identità, ma per dirle che si era perso non conoscendo bene il posto in cui era situata la sede.
Dapprima Hailey scoppiò in una grossa risata, dopo si rese conto di quanto sarebbe orribile perdersi in un posto a cui non si appartiene e con la sua amica, rimasta a dormire da lei, decisero di andare a cercarlo, non sapevano nulla di lui eppure ci provarono.
Per strada chiunque incontrassero, chiedevano se fosse un ballerino, ma non ottennero altro che sguardi straniti alla sola idea, come se mai avessero sentito quel termine.
Arrivarono quasi rassegnate al bar, dove si erano conosciute, entrarono a prendere un caffè abbastanza forte da dare vita a quella giornata, quando si accorsero che appoggiato sul bancone c'era un ragazzo, che parlava col barista probabilmente chiedendo informazioni, si notava da come entrambi gesticolavano. Così si avvicinarono e si misero ad origliare, anche se era molto difficile data la bellezza del ragazzo, una bellezza non comune, ogni lineamento del suo volto era particolare, speciale probabilmente come il mondo che si era costruito.
Le due rimasero a bocca aperta in tutto ciò, quando ad un certo punto si voltò di scatto osservando come con tanta attenzione era guardato. 
Le ragazze imbarazzate come non mai decisero di presentarsi, dire qualcosa, non potevano restare così. << piacere, io sono Hailey, per caso sei il famoso ballerini disperso nell'ambiente?! >> tutti sorrisero, compreso lui, resosi conto del casino che aveva scatenato quella mattina. 
<< uhm. .si sarei io, ditemi che voi fate parte di quella scuola, mi salvereste! >> così dicendo che era capitato al posto giusto e al momento giusto, lo portarono alla sede, la maestra appena lo vide si illuminò, si era già rassegnata all'idea che non sarebbe più esistito alcuno stage, che non avrebbe ritrovato il ballerino e bla bla bla. Soliti discorsi pessimisti. 
Così entrò negli spogliatoi a poggiare il borsone, rientrò in sala, tutti aspettavano di vedere ciò che era in grado di fare, così decise di dare una piccola dimostrazione ballando  "kill everybody in the world" di Skrillex.
Tutti rimasero a bocca aperta notando l'energia, la passione che ci metteva nell'eseguire quei passi, ballava col sorriso segno di quando si sta vivendo un sogno, si vive di quel sogno.
Una volta terminato il pezzo prese un asciugamano e dopo un pò disse << ora tocca a voi. >> 
Hailey si rassegnò, pensava che non ce l'avrebbe mai fatta, ci vuole tanto troppo impegno a far qualcosa di simile, nei suoi pensieri sarebbe stata solo una brutta imitazione, ma proprio lei fu messa in prima fila.
<< mi rendo conto di non essermi ancora presentato che maleducato! mi chiamo Jonathan, sono qui per fare di voi tanti nuovi talenti della danza, tutti ce la potete fare nessuno escluso, credo in voi. >>
Rimise la canzone ballata poco prima, nominava passi tipo haircut, pointing, butterfly, helicopter. Tutti pasticciavano con quei passi e si divertirono un mondo, dopo un pò Hailey iniziava a trovarci gusto, iniziò ad eseguire correttamente ogni singolo passo, divertendosi e riuscendo a sprigionare energia, quella che aveva dentro da una vita ma sino ad allora nessuno l'aveva aiutata a buttarla fuori.
Jonathan la osservava attentamente, aveva notato che era diversa da tutti gli altri, voleva vedere di cosa era capace.
Finita la lezione decise così di far ballare individualmente ogni singolo allievo al centro della stanza, tutti anche se con vergogna nel fare questa nuova esperienza eseguirono la coreografia.
Dopo essersi lavati e cambiati, andarono tutti via, gli ultimi ad uscire furono Hailey, l'amica che non fece nient' altro che contemplare tutto ciò tutto il tempo e Jonathan.
<< puoi venire un attimo con me? vorrei fare due chiacchere. >> 
Hailey prima lo fissò, poi decise di seguirlo salutando l'amica, le avrebbe raccontato tutto dopo.
 
Continua.

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Capitolo 4
*** Una proposta per Hailey. ***


Capitolo tre.
 
Con lo sguardo stupito ma al tempo stesso impaurito, lo seguì. Non sapeva cosa dovesse dirle, penso alle cose peggiori per non rimaner male dopo, ma anche semplicemente per puro pessimismo. Lo continuava ad osservare attentamente, lui si accorse che lo seguiva lentamente e le disse di velocizzarsi, anche perchè non poteva perder tempo, era molto impegnato. Arrivarono al bar dove si erano incontrari, la fece sedere e prese due caffè. Hailey continuava a non capirci nulla, pensava fosse letteralmente andato fuori di testa, ma era ormai curiosa. Quando a un certo punto osservandola attentamente le disse << ma da quanto è che balli? >> la ragazza a questo punto doveva raccontare un pò di cose, non ballava da molto, ma lo fece per una motivazione più che valida. Abbassò lo sguardo, poi osservò Jonathan che la guardava aspettando una risposta, non poteva immaginare nulla della sua vita. << beh...ho iniziato a ballare non da molto, anzi da piccola non muovevo nemmeno un passo, ma è sempre stato un mio sogno che non ho mai avuto il coraggio di portare avanti e realizzare, accade che i sogni fanno paura, soprattutto alla gente come me. Sono cresciuta col terrore di far tutto sbagliato, di non piacere a niente e nessuno, col terrore di esser seguita dalla gente ad urlarmi quanto io possa far schifo. Ma i sogni, si dice che siano la cura a tutto ciò no?! Per cui mi son detta "dai proviamoci, chissà", così ogni volta che muovo un passo mi sento libera, felice, non penso a nient altro e tutto ciò che riesco a fare è sorridere come non ho mai fatto in vita mia, mai. >> 
Lui le sorrise, sorseggiando il caffè e scrutandola ben bene, le disse che quando ballava esprimeva emozioni che le altre allieve non avevano, lo aveva particolarmente colpito. Così, siccome doveva fare un tour col corpo di ballo le propose se voleva farne parte, ma ovviamente doveva sentirsela, dopo tutto ciò che aveva detto non era sicuro che sarebbe stata una di loro, aveva intuito il dolore che portava dentro. 
Lei rimase a fissare il vuoto sbalordita, non se lo aspettava di certo, però si era promessa di non lasciarsi sfuggire nessuna occasione, nemmeno la più stupida e questa sembraca essere tutt'altro che stupida, poteva mostrare ciò che era realmente alla gente. Jonathan guardò l'orario e non si accorse che era troppo tardi, dovette scappare ma le scrisse il numero in modo che poteva dargli una risposta.
Andò a casa dell'amica tutta esaltata, aspettava la notizia, sapeva ciò che Hailey aveva vissuto e una notizia bella l'avrebbe resa felice pur non trattandosi di lei personalmente. La buttò sul divano facendole l'interrogatorio e tra qualche risata le disse della proposta, la ragazza urlò come se non avesse mai sentito cose simili in vita sua, per non parlare di quando le disse che le aveva lasciato il numero. Voleva farla chiamare all'istante ma decise di aspettare quando sarebbe tornata a casa con calma, non la conosceva bene quindi doveva fare buona impressione. Rimase a cenare lì, tornò a casa verso mezzanotte e nell'indecisione totale se chiamare o meno compose lentamente il numero, tutto ciò la imbarazzava da morire. Non aveva mai avuto a che fare con ragazzi.
Squillava, lei stava letteralmente morendo, quando rispose con una voce strana, probabilmente dormiva data l'ora. << ehm ciao, sono la ragazza a cui hai lasciato il numero, a cui hai fatto la proposta rigurardo il tour, sarò veloce perchè mi rendo conto di disturbarti. Per me va bene, possiamo iniziare con le prove e tutto ciò che occorre quando vuoi, buonanotte. >> 
Senza nemmeno dargli il tempo di rispondere riattaccò, si diede della stupida potente ma non sapeva proprio come comportarsi, avrebbe imparato tanto nei giorni che seguivano e non vedeva l'ora, andò a dormire col sorriso, in fondo Jonathan non era mica male..ma era sicurissima, convinta, che non gli sarebbe mai piaciuto, proprio no.
O forse si voleva semplicemente convincere dopo tutte le bastonate ricevute dai ragazzi, non era mai piaciuta a nessuno, era sempre stata il brutto anatroccolo della situazione, vedeva gli altri crescere in fretta e avere storie e lei...restava sempre la piccola della situazione, cresciuta troppo in fretta, senza alcuna esperienza ad affrontare con timore ma allo stesso tempo con forza la vita. 
Arrivò subito il giorno seguente, velocemente si preparò per andare a danza, dove si sarebbe anche accordata per il tour e tutto, era ansiosa. Non le era mai accaduta una cosa così importante e bella in vita sua, sentiva che poteva essere speciale per qualcuno, poteva far parte finalmente di qualcosa.
 
Continua.

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Capitolo 5
*** Fate. ***


Capitolo 5.
 
Finalmente il giorno da cui sarebbe iniziato tutto quanto era arrivato, il sorriso stranamente le invadeva il volto come non mai, non era spesso così felice anzi non lo era affatto.
In fondo ancora doveva realizzare cos'è che aveva fatto per meritare tutto ciò, ma se è spettato proprio a lei un motivo ci sarà. Magari è arrivata quella rivincita che aspettava da tempo,
per far vedere che anche lei poteva rendere concreti quei sogni rinchiusi in un cassetto da una vita, non c'era più tempo per le sofferenze, bisognava solo lottare fino all'ultimo respiro.
Fece colazione e si vestì in fretta e furia, corse fino alla scuola, ancora nessuna traccia del ballerino. 
Si cambiò e iniziò a far riscaldamento per poi allenarsi un pò sulla coreografia che portava avanti da un pò affinchè non le uscisse alla perfezione. Lui intanto arrivò e la osservava da 
dietro, osservava la forza che per anni aveva chiusa in sè e lui pur non conoscendola aveva capito tutto, aveva capito di cosa aveva bisogno per poter continuare a vivere davvero,
nella vita in fondo accontentarsi non è mai abbastanza e i sogni la rendono completa. 
Hailey intanto ripeteva quella coreografia ancora, ancora ed ancora. 
Jonathan però notò che iniziava a rallentare il ritmo, gli sembrava strano data la grinta con la quale stava danzando. Cadde a terra con un soffio d'aria, tutti speravano fosse inciampata
ma videro che non si svegliava. Il ragazzo corse subito a soccorrerla, ma non era una cosa risolvibile così all'istante e si decisero a chiamare l'ambulanza, intanto la teneva tra le braccia,
era così piccola e sentiva il bisogno di proteggerla e farla star bene, tremava al solo pensiero che potesse essere qualcosa di grave, strano e stupido perchè non la conosceva bene,
ma aveva tipo un sesto senso, sentiva che lei lo avrebbe reso una persona migliore.
Erano tutti in lacrime, nessuno si sarebbe aspettato ciò da un giorno che doveva essere uno dei giorni più belli della sua vita, ma a volte non è semplice sfuggire al destino.
Finalmente arrivò l'ambulanza in poco tempo, respirava ancora, lui salì e andò all'ospedale assieme a lei, su quella barella, occhi chiusi, le sfiorò il volto, non si voleva capacitare.
Doveva starle accanto ogni singolo attimo, doveva. 
Arrivati, la portarono via e da lì iniziò una lunga attesa in sala, la maestra di danza che lo contattava quasi ogni cinque minuti, ma nessuna notizia, niente di niente. 
Crollò su quelle sedie, odiava quel posto, odiava l'odore di quel posto tutto, voleva andar via al più presto. Chiuse gli occhi per distrarsi dalla realtà che lo stava tormentando.
Dopo un pò a chiamarlo fu un dottore, sobbalzò sulla sedia chiedendo subito cosa avesse avuto lei, così il dottore disse..
 
CONTINUA

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