Become a human for your sixteenth birthday, Austin..

di louwasmyrealfirstcrush
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Troppo perfetto. ***
Capitolo 2: *** Non ti odio, ma non mi sei simpatico. ***
Capitolo 3: *** Una scelta importante ***
Capitolo 4: *** Amici o compassione? ***
Capitolo 5: *** Bottiglie,gossip,pizza. ***
Capitolo 6: *** Mi fido di te.. ***
Capitolo 7: *** Educazione Sessuale? ***
Capitolo 8: *** Tu lo sapevi? ***
Capitolo 9: *** SCOPA! ***
Capitolo 10: *** Uccelli. ***
Capitolo 11: *** Cacca. ***
Capitolo 12: *** Fundanela ***



Capitolo 1
*** Troppo perfetto. ***



 
3 Aprile 1996, San Antonio.
Caro L. ,
 allegato a questa lettera c’è il file contenente le fotografie del prototipo A-16.
A-16 arriverà domani alle 3:37pm. Tutto ciò che occorre è: acqua e latte. 
Addio.
-Nasa.
 
Kate Mackenzy Oliva, rilesse per la dodicesima volta quella lettera.
Erano passati sedici anni da quando l’ebbe ricevuta. Non un solo giorno passava senza che l’avesse riletta, non un solo giorno passava senza che si fosse ripetuta che forse avevano sbagliato indirizzo, non un solo giorno passava senza che pensasse a quante coincidenze ci fossero state con ciò che diceva la lettera.
La riguardò un’ultima volta, poi riposò nella busta giallognola quel foglio di carta.
Guardò l’orario sull’orologio da polso che teneva infilato nella tasca del grembiule e salì al piano di sopra.
-Austin.. Austin - disse accarezzando il volto di un ragazzo moro raggomitolato nelle lenzuola.- Austin - ripeté invano Kate.
 Si scostò dal letto e uscì dalla camera, non passò  un minuto che ritornò con un bicchiere pieno d’acqua fresca. Lo poggiò sul comodino di fianco al letto e riprese a chiamare il dormiglione.
-Austin, dai svegliati. – continuò la poveretta- E’ tardi.
Come risposta ricevette solo un grugnito soffocato. – Non mi lasci altra scelta.- disse prendendo il bicchiere poggiato alla sua sinistra. In men che non si dica, il ragazzo era fradicio.
-Mamma!- urlò quest’ultimo sobbalzando- ma sei forse matta?
-Buongiorno Austin.- rispose solamente Kate con un sorriso e riscese al piano terra.
Austin prese il cellulare dal cassetto del comodino e guardò l’orario, tolse il pigiama, costituito solo da boxer e canottiera, e con uno sbadiglio entrò in bagno.
-Buongiorno Kate, buon giorno Doggy- esclamò il ragazzo scendendo dalle scale, aveva in mano un asciugamano che usava per arruffarsi i capelli ancora bagnati.
Doggy, il meticcio che avevano adottato dopo la morte del padre di Austin, gli saltò addosso facendogli le feste.
-Tra poco arriva Alex, mi ha detto che ha delle grandi notizie.- Disse Kate passandogli un toast e un bicchiere di succo d’arancia. Austin prese il toast e lo divorò, bevendo contemporaneamente qualche sorso di succo.
-Lo so, mi ha appena mandato un messaggio. Vado a vestirmi.- schioccò un bacio sulla guancia della madre e risalì in camera sua.
Il moro raccolse i vestiti ancora a terra, lasciati lì dopo essersi spogliato per andare a dormire la sera prima.
‘’Che festa!’’ pensò afferrando il pantalone bianco e appoggiandolo alla sedia di fronte la scrivania.
Entrò nella cabina armadio e ne uscì vestito di tutto punto. T-shirt rossa, jeans blu scuro e trainers rosse.
Guardò la scrivania, in particolare la cornice con la foto del padre, morto quando Austin aveva solo 16 mesi.
-Ciao Lowrenz. Io esco.- disse e accarezzò la fotografia, accennando appena sorriso.
 
 
Intanto a due isolati da lì..

- Camilla! Camilla!!- urlò una voce proveniente dalla finestra - Camilla! Ho avuto un’idea!
Camilla era una ragazzina di 15 anni, non era molto alta, magrolina e con i capelli scuri. Aveva due grandi occhi verdi nascosti da un paio di grandi occhiali neri che però le donavano un gran fascino, non vestiva ‘’alla moda’’, era semplicemente se stessa. Felpa, t-shirt, jeans e vans.
-Fede! Ti pare il modo di svegliare una persona?-disse affacciandosi alla finestra ancora un po’ frastornata- Urlandogli contro?
-Dai scendi!-rispose Federica con un gran sorriso. Federica era sua amica sin dalle elementari, avevano un carattere completamente differente, gusti del tutto diversi, ma come si sa.. gli opposti si attraggono.
Camilla si vestì in un baleno, prese la sua sacca dell’invicta nera e bianca e si precipitò fuori a salutare l’amica con un appiccicoso bacio sulla guancia.
-Raccontami tutto- disse pensierosa la ragazza aprendo una caramellina che per caso aveva trovato nella tasca dei jeans.
-Riguarda Austin- si limitò a rispondere l’amica e con uno sguardo d’intesa si avviarono in centro città.
 

Austin era sempre stato un pallino fisso per Camilla. Troppo bello, troppo intelligente, troppo perfetto.
Quel ragazzo, secondo lei, nascondeva qualcosa.




Spazio autrice :)
Ok, il capitolo è un po’ corto, ma in fondo è solo il prologo! Spero che questa fan fiction vi travolgerà.
Mlmlml.. Ah, a proposito recensite eh!
Voglio sapere cosa ve ne pare :D Grazieee, ciau!

-Virginia ♥

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Capitolo 2
*** Non ti odio, ma non mi sei simpatico. ***



 
-Una festa!-disse Alex allargando le braccia come se stesse aprendo uno striscione immaginario.
-Una festa di che?- Austin sembrava non ricordare che una settimana dopo sarebbe arrivato il suo sedicesimo compleanno.
-Di compleanno! Il tuo compleanno! – Esclamò l’amico spingendolo con una mano verso il muro alla sua destra –Possibile che tu lo dimentichi ogni volta?
-Che ci vuoi fare.. –rispose con ironica malinconia il ragazzo- Comunque.. una festa? E chi dovrei invitare?
-Uhm, me.. e.. tutta la scuola?! – disse Alex saltandogli di fronte e sfoggiando un sorriso da ebete.
Austin sembrò pensarci un po’ su, non gli andava di organizzare una festa a cui avrebbe partecipato l’intero istituto, non che non andasse d’accordo con i compagni, anzi, era anche abbastanza popolare, solo che questo genere di cose lo annoiava.-No.- disse  alla fine.
Alex restò spiazzato dalla risposta ricevuta.- Ascoltami bene Mahone, tu, questa festa devi farla! Come vuoi mantenere alta la tua reputazione?- chiese davvero convinto.
-Non mi è mai importato né della mia reputazione né di tutto il resto.-rispose Austin seccato.-Perché fare qualcosa che non mi soddisfa? Il mio sedicesimo compleanno? Che si fotta.
Alex si fermò, non sapeva più che dire, il suo amico non era mai sembrato così serio.
-T’oh Mahone e Costancio. Ci rincontriamo.-disse con sarcasmo una ragazza che improvvisamente si ritrovarono di fronte.
Austin la guardò e subito sfoggiò un sorriso malizioso –Camilla Grey, qual buon vento.-
La Grey sembrava alquanto infastidita da quell’incontro, Mister Perfezione, invece, risultava alquanto divertito.
-Ascoltami bene tu.-tuonò la ragazza afferrandolo con uno scatto fulmineo per il colletto della t-shirt-So che nascondi qualcosa e io scoprirò al più presto di che si tratta. Intesi?-lo mollò, girò sui tacchi e se ne andò trascinando con sè Federica.
Austin era abituato ormai a quelle situazioni, non sapeva bene a cosa si riferisse, ma la lasciava fare, in un certo senso, si sentiva ‘’importante’’.
-Quella ragazza si fa più strana ogni giorno. Non credi?-affermò Alex rassegnato -..Austin? Ehi Austin? La finisci di guardarle il culo?!?
-Vieni, raggiungiamole.-rispose solamente Austin ridendo.
 
-Mmmmh, la tua idea non è male. – disse Camilla scarabocchiando qualcosa sul suo fedele taccuino- Ma non credi sia troppo rischioso? Entrare in casa di qualcuno senza permesso  è un reato. – continuò riflettendoci su.
-Da quando ti fai questi problemi?-chiese, invece, Federica scocciata.
Camilla scosse la testa, indagare le andava bene ma, non voleva problemi con la giustizia. – Non so, dovrei trovare un modo per riuscire a entrare, senza però trovarmi nei guai in seguito.
-Come intendi fare?- le domandò l’amica alzando gli occhi al cielo.
-Fare cosa?- intervenne un ragazzo che era appena arrivato dietro di loro
-Mahone!!!- esclamò Camilla girandosi-Proprio te cercavo!
-Ma se prima ve ne siete scappate!- disse Austin un po’ contrariato-Comunque.. che vuoi?
-Posso venire a casa tua?
A Federica venne un improvviso colpo di tosse, Alex sputò la gomma che stava masticando strabuzzando gli occhi e Austin si accigliò arricciando le labbra.
 
 
-Complimenti, bella casa Mahone. – disse Camilla guardandosi intorno e di tanto in tanto segnando qualcosa sul suo taccuino.
-Ma perché hai detto di si?-chiese Alex buttandosi sul divano e coprendosi la faccia con le mani, evidentemente Camilla non gli era mai stata tanto simpatica.
-Volete qualcosa da bere?- domandò Austin avviandosi in cucina.
 
Dopo un po’ il ragazzo tornò con un vassoio dove c’erano un bicchiere d’acqua e una soda.-Sicure che non volete niente?-richiese Austin alle due ragazze porgendo la soda ad Alex.
-No, grazie.-rispose Camilla non badando molto alle parole del padrone di casa- Mahone.. ma viv..
-Austin.- sottolineò il ragazzo.
-Per me va bene Mahone- disse prontamente la Grey con tono di sfida- dicevo.. Vivi con qualcuno?
-Perché mi odi?
-Io non ti odio. Diciamo che.. non mi sei molto simpatico.-rispose con sincerità la ragazza-comunque ti ho chies..
-Perché?
-Sei finto!
-Finto?
-Nascondi qualcosa. Perché non lo ammetti?-chiese Camilla fissandolo nei suoi bellissimi occhi verdi. Bellissimi, anche gli occhi erano bellissimi.
-Non so di cosa tu stia parlando.-rispose Austin passandosi una mano nei capelli.
-Ok, non fa niente tanto so che confesserai. E ora passiamo alla mia domanda..-Disse rileggendo gli appunti presi in precedenza, improvvisamente però le squillò il cellulare che aveva nella tasca dei jeans -Ops, aspettate un secondo.. Pronto?- si alzò e andò a rispondere appartandosi in un angolo del soggiorno,poi tornò al tavolo-Grazie dell’ospitalità Mahone, noi dobbiamo andare-salutò con una mano, acchiappò Federica per il foularino che aveva al collo e uscì velocemente dalla porta d’ingresso.
 
 
-Perché mi hai fatto tornare così velocemente a casa?-Chiese Camilla entrando in cucina con una faccia preoccupata.
-Oh, volevo che assaggiassi la torta!-rispose sua madre con le mani bianche di farina che invano cercava di pulire con uno strofinaccio.
Camilla sbuffò, aveva interrotto il suo interrogatorio per  una stupida torta? Sbuffò ancora,ne prese una fetta e ne mangiò un pezzo.-Buona! Ma mettici un po’ di zucchero a velo.
Salì in camera sua e si buttò sul letto, guardò fuori dalla finestra che era sulla sua sinistra e improvvisamente si ricordò di aver dimenticato da Austin la sua sacca.
-Merda!-corse al piano di sotto, urlò qualcosa sul fatto che usciva per fare una ‘’certa cosa’’ e si scaraventò furori. Correva a più non posso, sbatteva contro la gente e farfugliava dei timidi ‘’scusate’’.
Arrivò finalmente fuori la casa del ragazzo, bussò incerta al campanello, e aspettò che aprisse qualcuno.
-Ma..Mahone.. ecco io ehm, ho dimentic..-disse appena Austin aprì la porta-Che cos’è quella?-chiese,però, vedendo che aveva in mano una busta per le lettere.
Austin era pallido, gli tremavano le mani, la busta era aperta.-Camilla, forse, davvero nascondo qualcosa.
 
 
 

Ok, questo è il primo VERO capitolo.
Sono abbastanza soddisfatta. Mlmlml la storia si fa interessante
Yeeeh. Ahahaha…
Ok, però stavolta spero recensiate eh! 

*faccia arrabbiata*
LOL.Ok vi saluto. Ok.
Troppi ok? Ok.

-Virginia 

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Capitolo 3
*** Una scelta importante ***



 
-Mio nonno era uno scienziato, un po’ pazzo, dicevano, è morto un giorno prima della mia nascita.. in un esperimento.-cominciò a raccontare Austin con lo sguardo perso nel vuoto- non l’ho mai visto in fotografia, mia madre deve aver un brutto ricordo di lui. Si chiamava Edward. Edward Mahone. Ora non so se questa lettera sia uno stupido scherzo o la scioccante realtà, sta di fatto che ho paura.- concluse poggiando la busta sul tavolo in cucina.
Camilla, Austin e Alex si erano radunati in quella stanza prima che il ragazzo parlasse di suo nonno. Austin era turbato, molto turbato.
-Posso rileggerla?-chiese Camilla – per piacere..

28 Aprile 2012 Londra

Caro Austin,

sono io, tuo nonno. So che non crederai a ciò che sto per scriverti, ma ti assicuro che è la verità.
Devi sapere che prima che tu nascessi ho chiesto a Lowrenz, tuo padre,tramite una chiamata, di dire che ero morto in un esperimento. Non sono morto, ma l’esperimento era reale. Quell’ esperimento sei tu. Mandai poi una lettera; Allegato alla missiva c’erano le foto di un microcip che ti è stato impiantato nel corpo subito dopo la tua nascita. Il nome del microcip è A-16. Ti chiederai a cosa serva, te lo spiego subito: A-16 conferirà al tuo corpo un supporto cibernetico, avrai un aspetto perfetto, l’intelligenza di un computer, e una vita infinita. Esatto, sarai immortale. Al 16° anno che il microcip sarà stato dentro te, ovvero esattamente tra una settimana, conferirà al tuo corpo l’immortalità. Attenzione però, la tua psiche verrà danneggiata: Non proverai sentimenti, solo simpatie e antipatie. Odio e amore non saranno mai parte di te.
Ovviamente c’è un antidoto, se per caso tu volessi disattivare A-16 un modo c’è. La tua anima dovrà essere più forte di esso. Dovrai provare un sentimento talmente forte e potente che A-16 dovrà rendersi inutilizzabile. A-16 non è però così debole,ti impedirà a tutti i costi di affezionarti a qualcuno affinché non venga disattivato.

Arriverò dopodomani, fa in modo che tua madre non ci sia.
Saluti.

Tuo nonno Edward.
 
-Austin, questo è magnifico!-esclamò Alex.- Sei una specie di mutante. Un cyborg.
-Mahone.. avevo ragione.-disse Camilla portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.-ma non sono così felice come pensavo.
-Perché? – chiese Austin stupendosi.
-Ora dovrò trovare un altro scopo nella mia vita.-rispose la ragazza sbuffando.-ora vado. Arrivederci Mahone.
-Tornerai domani?
-Perché mai?
-Se per caso fosse tutto vero, e mio nonno arrivasse sul serio.. vorrei che ci fossi anche tu con me.-ammise Austin porgendole la sacca dell’invicta.
-Ci sarò.-rispose solamente Camilla.
I ragazzi l’accompagnarono alla porta e la Grey lasciò la casa piena di dubbi. Mahone un cyborg? Non c’era da stupirsi, in fondo lei aveva sempre sospettato che fosse ‘’diverso’’, doveva dirlo a Federica. Subito.
Percorse un centinaio di metri poi arrivò di fronte casa dell’amica,bussò e la signora Smith le aprì con un sorriso.-Camilla, ciao! Fede è in camera sua, raggiungila.
Detto fatto. In mezzo minuto la ragazza si ritrovò sul letto di Federica a raccontare di Austin e suo nonno.
-Oddio!! Non ci credo ! –urlò l’amica saltando per la stanza-Hai avuto ragione per tutto questo tempo!!
-Eggià.- raccolse la sua roba e si alzò avviandosi verso la porta della camera.-  Domani mattina andiamo da lui. Aspetteremo suo nonno insieme- sventolò una mano come per salutare, scese giù e Federica riuscì a sentire Camilla che ringraziava sua madre per l’ospitalità.
 
‘’Un cyborg. Ecco spiegato il suo aspetto perfetto, neanche un brufolo. Un’ intelligenza sopra la media. Nessun sentimento spropositato. Merda. Coincide davvero tutto.’’ Pensò Camy pasticciando la pasta che avrebbe dovuto mangiare a pranzo, non aveva fame, era solo stanca. –Mamma, io non ho molta fame. Salgo su a ripetere storia.
Il libro di Storia,naturalmente, non lo sfiorò nemmeno, andò dritta dritta alla scrivania e prese le cuffie che erano nel cassetto, le collegò al cellulare e le infilò nelle orecchie. Voleva far tremare al massimo i timpani, almeno quella musica avrebbe coperto il rumore dei suoi pensieri.
 


-Sappiamo a che ora dovrebbe arrivare questo tuo fantomatico nonnino?-chiese Alex stufo.
Ormai tutti e quattro erano in casa di Austin ad aspettare da più di tre ore. Federica si era addormentata sul divano di pelle in soggiorno, Alex girava per la casa innervosito, Austin guardava fisso l’orologio a cucù appeso appena sopra la televisione e Camilla invece leggeva un manga.
-Che leggi?-chiese Costancio alla ragazza-Lo tieni anche al contrario.
-Si chiama manga. –disse lei guardandolo negli occhi-E non è al contrario. Si leggono così.
-Mah. Come si chiama? – domandò sbuffando
-Death Note.- rispose riprendendo la sua lettura.
Trascorse ancora un’ ora. Nulla. In casa c’erano solo loro. Di Edward neanche l’ombra.
-Austin, chi è quel tizio?- Alex aveva appena notato un uomo che si stava avvicinando all’abitazione.- Non sarà..?
Era un uomo sulla sessantina, aveva capelli bianchi, una carnagione non troppo chiara, e dei baffetti appena sopra il labbro superiore dello stesso colore dei capelli. Era alto, indossava una giacca blu con dei pantaloni della medesima tonalità.  Si avvicinava lentamente e guardandosi attorno, muovendo a scatti gli occhietti azzurri. Bussò al campanello, il suono rimbombò nella casa e Austin si precipitò ad aprire.
-Nonno?
-Ciao Austin.
Entrò e si presentò agli altri tre ospiti. Parlarono della lettera, di ciò che Austin era, e che forse sarebbe stato.
-Cosa ne pensi? –chiese alla fine l’uomo.
-Non so.. essere immortale è il sogno di molti.-disse il ragazzo un po’ a disagio.
-Sarei felice se proprio il mio nipote diretto diventasse  ciò su cui ho lavorato anni e anni, ma devo avvertirti: essere immortale comporterà la perdita di tutti i tuoi cari, perché tu, non invecchierai con loro. Vedrai scomparire man mano tutta la gente a cui volevi bene: tua madre, Alex, i tuoi compagni..-ammise Edward.
-Ma.. Io.. non ci avevo pensato.-Austin sbiancò.
-Cosa scegli? Una lunga vita in solitudine o una vita normale e ricca di gente che ti vuole bene? 
-Cosa devo fare per disattivare A-16?
-Innamorati Austin, innamorarti.
 
Austin doveva appena prendere la sua decisione più importante.
Vivere per sempre? O vivere come davvero avrebbe voluto?
Austin, solo tu puoi scegliere.

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Capitolo 4
*** Amici o compassione? ***



 
-Innamorarmi? E che dovrei fare? Come posso cominciare ad amare qualcuno in una sola settimana?-chiese Austin con una voce tremante, forse era sul punto di piangere.
-Austin calmati, ti prego.- disse Edward accarezzandogli una spalla.
-Calmarmi? Come posso calmarmi? Sono una specie di robot alieno, non provo nessun sentimento a causa di A-16 e potrei vivere per sempre perdendo i miei cari uno dopo l’altro, tutta colpa tua e di Lowrenz! Avere un bell’aspetto e l’intelligenza di un computer non fa di me una persona felice, vuoi rendertene conto? Tutto è stato deciso senza il mio consenso. Calmarmi.. Non posso!-Austin era completamente fuori di sé, era così arrabbiato e così triste che senza nemmeno accorgersene delle lacrime cominciarono a rigargli il volto.
-Austin, amico, ci siamo noi. Ti aiuteremo a diventare un umano per il tuo sedicesimo compleanno.-disse Alex rincuorando l’amico- ci stai?-gli porse una mano e Austin gliela strinse.
Obbiettivo prefissato:  Giorni per diventare Umano * 7 *
Edward si sentiva in colpa, era mancato per 16 anni nella vita di suo nipote e ora pretendeva vedere il suo esperimento portato a termine, non poteva. L’uomo si alzò e andò verso i due ragazzi -Austin, mi dispiace, non avrei dovuto, sono stato un ipocrita, sedici anni fa pensavo solo al mio esperimento, della mia famiglia non mi importava nulla, ma dopo averti conosciuto, mi sono reso conto di aver sprecato tanto tempo. Austin perdonami per i miei sbagli, vorrei iniziare una vita tutta nuova con te, se tu me lo permetterai, ovvio.
Il ragazzo lo guardò negli occhi azzurri, erano sinceri e pieni d’affetto, non stava mentendo. –Ti perdono, nonno. – Si abbracciarono, fu uno di quegli abbracci sinceri e che commuovevano chiunque ne fosse testimone.
Edward lasciò la casa un’oretta dopo, prima che tornasse Kate ,intenta a cercare i cereali (inesistenti) chiesti da Austin.
-Austin hai già qualcuno in mente?-chiese Federica con vivacità.
-In realtà no, cioè come faccio? Poi se dovessi innamorarmi da solo sarebbe una brutta storia.. –rispose il ragazzo pensieroso, poi guardò Camilla e sorrise.
-Minchia ridi?-disse la Grey accortasi dell’azione di Austin-Risus abundat in ore stultorum- continuò con un sospiro.
Tutti scoppiarono a ridere. Un po’ di buonumore ci voleva proprio.
-Ehy Mahone, noi andiamo. Ci si vede.- salutò Camilla che stette attenta a non dimenticare di nuovo la borsa.
-Ciao baby, a domani.- rispose Austin ammiccando.
‘’Non lo sopporto più.’’pensò Camilla camminando a fianco di Federica che passeggiava con aria sognante.
-Yo, stai bene?-le urlò nell’orecchio agitandole una mano davanti agli occhi.
-Oh, scusa.. – disse l’amica sobbalzando- Stavo pensando.. Magari se Austin si innamorasse di me…
-Ma scherzi? Sarebbe un incubo, quell’essere strano sempre con te.. blèè- disse portandosi due dita alla bocca come se volesse vomitare.
-Incubo? Sarebbe un sogno meraviglioso! E’ bellissimo, intelligentissimo..
-Bla,bla,bla.. –ripetè Camilla facendole il verso-Lui non è il vero Austin. Quello che vedi tu è solo A-16.
-E chi sarebbe il vero Austin, sentiamo.
-Uno stupido scemo.
-Risposta esauriente, davvero.

Tornarono ognuna a casa propria: Camilla trascorse la serata in famiglia, finì gli ultimi esercizi di matematica e andò a dormire; Fede scelse l’abbigliamento per la nuova giornata scolastica e poi provò alcuni sandali nuovi; Alex giocò alla PS3 per tutta la notte poi andò a dormire con le borse sotto gli occhi; Austin , invece, passò una tranquilla serata con la madre parlando del più e del meno, omettendo, ovviamente, la lettera e l’incontro con il nonno.
 

-Feeeeeeeeeeeeeedeeeeeee- piagnucolò Camilla alla quarantesima volta che la prof di storia ripetè come Augusto divenne imperatore. – Ti giuro, se lo ripete un’altra volta, mi suicido come Cleopatra.
-Resisti che tra poco finisce l’ora. – la consolò Fede mostrandole l’orario sul cellulare.

La campanella suonò subito dopo, le due scapparono verso il cortile dove c’erano Austin e Alex ad aspettarle. Erano poggiati contro l’albero di ciliegio e parlavano di chissà cosa.
Appena si accorsero della loro presenza i ragazzi si scostarono e le andarono in contro.

Obbiettivo Diventa Umano: -6

-Ho trovato una ragazza che fa al caso tuo. Si chiama Maddalena: alta, bionda, tettona e culona. Ti piace?- propose la Grey a Austin.
-Secondo te posso amare una ragazza a seconda del suo seno e del suo sedere?-rispose Mahone.
-E io che ne so. Come la vuoi?
-Simpatica, dolce e carina. Ma non carina d’aspetto, carina d’animo. Qualcuno che mi voglia bene per quello che sono, per quello che davvero posso donarle e che mi stia sempre vicino. Non appiccicosa, ma interessata al punto giusto, che possa darmi un bacio inatteso lasciandomi stupefatto. Qualcuno che possa amarmi come faccio io.
-Mi spieghi dove la trovo?-chiese Camilla gettando a terra il taccuino con la penna e sedendosi sotto al ciliegio.-Costancio.. tu hai qualche idea?
-In effetti..- disse il ragazzo attirando l’attenzione di tutti.-Perché non provate voi due?
Austin e Camilla si guardarono e insieme urlarono qualcosa sul fatto che non poteva esistere una relazione tra loro.
-Ma hai battuto la testa?-chiese la ragazza alzandosi, poi notò il volto sconsolato di Federica che in silenzio si allontanò e tornò in aula.
-Ma, scusate. Cosa costa provarci? In fondo, non siete così diversi.-spiegò Alex molto convinto delle sue parole.
-Primo. Io non sono una mezza mutante. Secondo. Io e Mahone? Ahahah, non si può fare, è ridicolo dai.- controbatté la ragazza.
-Ridicolo? Perché? Non siete male come coppia.-continuò deciso  Alex, da come parlava, avrebbe fatto qualsiasi cosa per farli mettere assieme.
-Ma.. Mahone! Aiutami tu. Spiegaglielo che è semplicemente impensabile. Spiegaglielo.-disse quasi isterica Camilla.-Ti prego.
-E se ci frequentassimo come amici? Questo non è impensabile.-propose Austin con un po’ di timidezza.
-E fare cose del tipo?-chiese timorosa aspettandosi una risposta scomoda.
-Stare insieme, tutti e tre..
-Quattro. C’è anche Federica- sottolineò la ragazza.
-Tutti e quattro, mangiare una pizza, fare giochi di società.. cose del genere.- disse Austin coprendosi gli occhi con una mano per la vergogna, sembrava un bambino piccolo.
-E va bene. Ma niente di più. Tu concentrati su qualcuna,però, che devi tornare umano, ok?- si raccomandò Camilla prima di lasciarli e tornare in aula da Federica.
-Perché ne hai parlato? Doveva rimanere tra noi due.-chiese Austin una volta che la ragazza se n’era andata.
-Avremmo sprecato solo del tempo utile. E’ meglio credimi.-rispose l’amico poggiandogli un braccio intorno al collo.-E ora andiamo o Geografia ci trucida.
 

-Fede.-disse  Camilla  sedendosi di fronte all’amica che piangeva sul banco.-Che mi piangi? Non ha detto nulla di male. E poi.. io con Mahone? Ma scherziamo?  Dai. Quello stupido robot non mi interessa minimamente. Fa solo pena. Fede.. Dai..

-Austin.. che ci fai qui? Vieni in classe o no?-lo esortò Alex trovandolo di fronte la classe delle ragazze.
-Okkei, arrivo.-rispose Austin.

‘’Faccio pena. Si, faccio pena’’ pensò il ragazzo seguendo il suo migliore amico.

 

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Capitolo 5
*** Bottiglie,gossip,pizza. ***



 
-Vaffanculo quella troia di Inglese c’ha fatto fare un compito a sorpresa. Spero sia andato bene.-disse imprecando  Camilla entrando in casa di Austin con Federica e Alex.
-Ma sicuro. Sei o non sei la più brava della classe?-la rassicurò Federica.-Ciao Austin. Come va?
-Ehy ragazzi, benvenutornati. – li accolse il ragazzo con un sorriso stampato sulle labbra.-Camilla, sempre di buon umore tu eh?
-Già.-rispose la Grey sprofondando nel divano di pelle accanto ad Alex-Sposta il culo Costancio.-
-Come si dice? Per… 
-Per farmi sedere.- esclamò Camilla che con una fincata riuscì a smuovere il ragazzo.
Austin li raggiunse e tutti e tre si strinsero in un divano che avrebbe voluto urlare dal dolore, Federica invece si era seduta su una sedia di fronte a loro.
-Che si fa? Ci guardiamo in faccia?-chiese Fede con un sospiro.
-Conoscete il gioco della bottiglia?-domandò Alex agli altri con malizia.
-Certo, e per questo mi rifiuto di giocarci.-rispose schietta Camilla incrociando le braccia, poi guardò i tre compagni che ridevano chissà per cosa.-Cosa mi ridete scemi? Sono un pagliaccio?
-No ma, conosciamo il tuo segreto.-rise Costancio sempre più forte.
-In realtà l’unico qui ad avere un segreto è il caro Mahone. Che segreto avrei io?- chiese stufa la ragazza guardando negli occhi uno per uno.
-Prima o poi confesserai gne gne gne.. ci si vede Grey gne gne gne- rispose Austin facendole il verso per poi riprendere a ridere.
-Fanculo. –disse Camilla stringendosi un cuscino sulla faccia.-Dai ditemi che ho fatto!!Fede! Almeno tu..
Federica per quanto rideva non riusciva a parlare e a ogni risata si faceva sempre più rossa e l’amica sempre più infastidita. – Se non rispondi entro due secondi giuro che non vengo al tuo compleanno.
-Anche se è una cosa cattiva?
-Anche se è una cosa cattiva.
-Sappiamo che.. tu..
-Che io?
-Non hai mai baciato nessuno-concluse Austin fissandola negli occhi.
-E.. e  con questo?- Chiese Camilla con incertezza.
-Alla tua età dovresti aver già dato il primo bacio.- rispose Alex con superiorità.
-Non per forza.
-Bah sei una sfigata, anche Federica ha già dato il suo primo bacio no?
-E che cavolo centra?Ognuno ha i suoi fottuti tempi!-esclamò la Grey per poi fuggire in qualche angolo della casa di Austin.
Salì le scale e percorse un lungo corridoio semibuio, provò ad aprire qualche porta, la maggior parte erano chiuse a chiave, una ,invece, era aperta, entrò e accostò la porta in modo che entrasse uno spiraglio di luce e si accucciò in un angolo. Non aveva mai pianto così tanto, le lacrime le inumidivano le guance e creavano piccoli cerchietti blu scuro sui suoi jeans. Ormai la matita che aveva nella lima interna dell’occhio era sparita, e con essa ogni fiducia nella sua migliore amica. Come poteva metterla in ridicolo davanti a quei due idioti?
-Camilla? Camilla sei qui?-Austin, l’aveva cercata per tutta la casa e ora finalmente l’aveva trovata, aprì lentamente la porta illuminando di una fioca luce la stanza.
-Ti prego non guardarmi.-lo supplicò Camilla, non aveva intenzione di farsi vedere da LUI in quello stato.
-Ok.-riaccostò la porta e si sedette al suo fianco.-Devo dirti una cosa..
-Dimmi.-singhiozzò la ragazza.
-Anche io non ho mai baciato una persona.-ammise ridendo.-Alex ovviamente non lo sa.
-Ma.. come?-chiese sorpresa Camilla. Tu?
-Si, io. Quindi, non preoccuparti, non è affatto ridicolo.-rispose avvicinandosi di più e mettendole un braccio intorno alle spalle.  Stranamente non si spostò, né lo mandò a quel paese, forse per la tristezza, forse perché aveva bisogno di qualcuno che la confortasse in quel momento.
-Sarà divertente esserti amica.-disse appoggiandogli la testa sulla spalla.-Mahone.
-Quando mi chiamerai Austin?
-Mai Mahone. Mai.
 Poco dopo raggiunsero i due rimasti soli.-Cosa credi stiano facendo quei due? Eheh.-chiese Austin con malizia mentre scendeva le scale.
-Sappiamo entrambi cosa vorremmo che stessero facendo solo per coglierli in flagrante.-rispose con altrettanta malizia la Grey.
Quei due, invece, stavano guardando la televisione e litigavano persino per il telecomando.-E’ mio Alex!-Ma vai a dormire donna!-Lasciami guardare Titanic!-Io voglio vedere la box!-Quei sudicioni palestrati che si menano? Ma anche no!-Io a quella la butto dall’asse di legno e ti rovino il film se non la finisci.-Ma stai zitto.-Ma zitta tu!-
-Cavolo vi siete bevuti acqua e stronzate? Mollate il telecomando. Sono io il padrone di casa.-Ordinò Austin strappandoglielo dalle mani.
-Finchè non arriva tua mamma sfigatello!-gli urlò Alex che scoppiò in una sonora risata.
Alla fine stabilirono una pace, e ripresero a chiacchierare allegramente come se fossero amici di vecchia data. Federica, intanto, cercava di stare il più vicino possibile ad Austin. Era  innamorata persa di lui. Lo aveva tenuto nascosto a Camilla per svariati anni perché sapeva della sua fissa, ed era anche la sua migliore amica. Austin, ovviamente, se ne era accorto ma, aveva sempre fatto finta di nulla poiché la ragazza non lo interessava tanto e non voleva farla soffrire. In realtà non gli era mai interessata nessuna ragazza e spesso ciò gli creavano qualche dubbio sulla sua eterosessualità, che puntualmente scomparivano quando Alex gli mollava un calcio  nel didietro ‘’Non mi piacerà mai un ragazzo, soprattutto se fosse Alex.’’ Pensava.
Erano ormai le 5 del pomeriggio,  e poiché era primavera già da una settimana le giornate si erano allungate e una luce limpida arrivava dalla finestra.
-Allora? Hai pensato a qualcuna o no?-chiese Camilla sfogliando il giornalino scolastico, era pieno di sciocchezze sulle coppiette della Yebans High School. –Guarda qui, pare che la Stoler c’abbia pensato lei.
La Stoler era la direttrice del giornalino. Una sedicenne antipatica e impicciona. Era alta e magra, aveva dei capelli castani ricci legati in una coda alta, portava dei sottili occhiali da vista che le coprivano i piccoli occhietti scuri. Indossava spesso camicie con qualche giacca fuori moda, dei pantaloni lunghi e larghi a vita alta e stivaletti. Era la più brava dell’istituto ed era persino due anni avanti. I professori ne andavano molto fieri. In realtà però non era la secchiona che ci si immagina, anzi, non era più vergine già da qualche anno. Andava a letto con un ragazzo diverso ogni settimana, vantava la bellezza di venti ragazzi in due anni.
-Che cavolo ha inventato quella oggi? –le domandò Austin stufo.
-Te lo leggo.-rispose la ragazza cercando l’inizio dell’articolo.-Bene. ‘’Cari lettori e lettrici appassionati di questo giornalino, fonti certe ci hanno rivelato che il bell’ Aus.. –si interruppe titubante per poi saltare quel nome e continuare- Mahone e la simpatica cheerleader Katia  Smithers hanno una relazione segreta dall’ inizio delle vacanze natalizie. Sono stati immortalati insieme più volte e alcuni testimoni oculari hanno detto di averli sorpresi in effusioni amorose prima e dopo scuola. La ‘nuova’ coppia uscirà presto allo scoperto perché noi di Yebans’s news indagheremo per voi, ancora, ancora e ancora! Un bacione. Anna Stoler.’’ Katia Smithers eh? Interessante.
Austin scoppiò in una fragorosa risata-Katia Smithers.. –rise ancora-E’ mia cugina!!
-Lo sa l’intera scuola, certo che la Stoler ne inventa di puttanate.-disse Alex aprendo una soda.
-Per l’appunto. E poi, effusioni? Il caro Mahone? Bella questa.-concluse Camilla aggregandosi alle risate degli amici. (Saranno davvero suoi amici?)
Improvvisamente squillò il cellulare di Federica che rispose in fretta-Pronto? Certo. Ok, glielo dirò. Si.Ho detto si! Ok. No. Va bene. E non mi ricordo. Ok ok, salutamela. Ciao.
-Tua madre?-le chiese l’amica.-Che voleva?
-Dice che lei e papà con i tuoi andranno al ristorante stasera e tarderanno, volevano portarci con loro ma ho detto no. Ho fatto bene?
-Si, anche se, avevo voglia di una pizza, ma vabbè, fa niente.-rispose giocando con una ciocca dei suoi capelli.
- Potete rimanere qui stasera, io e Alex avevamo intenzione di ordinarne un paio.-propose Austin con tutta la sua cordialità.
Camilla guardò Federica che con uno sguardo implorante riuscì a convincerla.-Ok.

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Capitolo 6
*** Mi fido di te.. ***



 
-Ehm pronto? E’ la pizzeria Simon’s? Bene, vorrei ordinare 4 pizze… Due Margherite, una Bianca patatine e wrustel e una verdure miste. Per le nove va bene?  74 Megalferri street. Arrivederci.-Austin chiamò la pizzeria per ordinare da mangiare poi posò il cordless sul tavolo in cucina e tornò dagli amici.

Alex giocava alla PSP mentre Camilla urlava qualcosa come ‘’Fagliela vedere a quel fottuto robot! Di là di là!! Cavolo gira!!’’ Federica invece messaggiava dal cellulare, Austin accese lo stereo e mise ‘’Beauty and a Beat ‘’di Justin Bieber feat Nicki Minaj a basso volume e si lanciò sul divano di fianco a Fede che si girò e gli ammiccò, Austin le ricambiò l’occhiolino.

La Grey se ne accorse e li fissò insistentemente con uno sguardo un po’ innervosito, comincio a picchiettare  le dita di una mano sul ginocchio e con l’altra si torturava una ciocca dei capelli.-Alex, come sei bravo a questo video games..-disse per ‘’ripicca’’ con fare sensuale.-mi potresti insegnare?
Alex si voltò, la guardò e sorrise, le passò la playstation e le fece iniziare il gioco, avvicinò la sua sedia a quella della Grey e le prese le mani facendole vedere quali tasti doveva cliccare.-Esatto, in questo modo- disse dopo che la ragazza ebbe annientato uno di quei robot-Sei proprio brava nell’uccidere i cyborg.
Quella frase l’aveva pronunciata troppo maliziosamente, Alex si era infatti accorto che l’amico li teneva d’occhio con i pugni serrati e digrignando i denti.  Uccidere in quel caso significava ‘’fare ingelosire’’ e Austin l’aveva capito bene.
-Alex, ho imparato grazie a te. Ti sono grata, puoi chiedermi qualsiasi cosa.-continuò Camilla stringendosi al ragazzo e intanto pensò ‘’La prossima volta ci rifletti su due volte prima di farle un occhiolino,Mahone.’’

Alex non esitò oltre, quella situazione lo eccitava, eccome se lo eccitava. Le passò una mano lungo la schiena fino ad arrivare al bacino, per poi accarezzarle un fianco, con l’altra le levò la psp e la lanciò all’amico che guardava la scena innervosito. Camilla sorrise. Alex la fece sedere sulle sue ginocchia e le mise le braccia intorno alla vita, mollandole dei sensuali baci sul collo che le fecero venire i brividi. –Bel profumo Grey.-le sussurrò all’orecchio e questo fece sciogliere la ragazza che gli strinse le mani.
-Se dovete fare qualche porcheria, andate da un’altra parte. –li interruppe Austin incavolato. I due si alzarono e con aria soddisfatta salirono al piano superiore fermandosi in corridoio. Alex l’appoggiò al muro e le iniziò a baciare il volto partendo dalle tempie e scendendo man mano fino alle guancie , cercò di baciarle le labbra ma Camilla lo bloccò.–Scusa, ma no. 
Alex sorrise e lasciò la presa.-Lo so. –disse e si appoggiò alla parete anche lui.-l’hai fatto per Austin, vero?
Camilla arrossì e voltò la faccia dal lato opposto.
-Ti piace?-le chiese il ragazzo.
-Non credo.
-E allora.. perché?
-Non lo so.
-Lo aiuterai?
-In che senso?
-Cercherai di farlo innamorare di te?
La ragazza si rigirò verso di lui.-Tanto è impossibile.
-Ne sei sicura?
-Si.
-Secondo me ti sbagli.
-Dimostramelo.
-Camilla oddio, mi fai eccitare così tanto! – strillò Alex in modo che sentissero al piano di sotto.
-Ma che cazz?
Poco dopo si sentirono dei passi svelti sulle scale e comparve Austin affannato.
-Che ti dicevo?-disse  Costancio facendole un occhiolino.-Non preoccuparti bello, è tutta tua.-diede una pacca sulla spalla all’amico e riscese giù.
Austin si avvicinò alla ragazza che per la vergogna aveva il capo chino.-Volevi lasciarmi indietro?
-Che intendi dire?-gli chiese Camilla sgranando gli occhi e guardandolo dalla testa ai piedi.
-Sarei dovuto essere l’unico a non aver baciato qualcuno. Ma perché non l’hai fatto con Alex?
-Sinceramente non lo so.. sentivo che non era la persona per me.
Austin si sedette a terra a gambe incrociate e le fece segno di fare come lui.-E come dovrebbe essere?
-Simpatico.-rispose  Camilla guardando il parquet, poi alzò gli occhi e si ritrovò la faccia di Austin molto interdetta.
-Solo?
-Solo.
-E.. ehm.. io come sono?

La ragazza restò spiazzata dalla domanda. Negli ultimi giorni stava pensando spesso ad Austin, ma non come soggetto di indagini. Aveva capito che l’Austin che non gli era simpatico in realtà era A-16 e non lui. Infatti un po’ si era ricreduta . Se gli avessero chiesto “com’è Austin”lei avrebbe risposto ‘’strano’’ come suo solito, però, dopo le parole di Alex, sentiva che quella non era più la risposta giusta da dare.

-Non lo so.-non sapeva più nulla ormai, tutto stava cambiando, troppo velocemente.-Ti risponderò  tra un po’, va bene?
-Tu mi sei simpatica. Anche quando indagavi su di me. I tuoi modi di fare, di dire, mi sorprendevano ogni volta. Hai presente quando ti intrufolasti nell’aula insegnanti per cercare il mio curriculum? Oddio non riuscivo a smettere di ridere, anche perché ti scoprirono sul più bello. Oppure quando ti ‘’prendesti in prestito’’ il mio zainetto per cercare indizi? Ma poi ci rimanesti male quando ti dissi che era di Alex. Tutto questo, tutto quello che hai fatto o fai, è molto importante per me. Spesso mi sento vuoto perché non ho veri amici, Alex è l’unico che mi è sempre accanto. Nonostante A-16 gli voglio un gran bene. E’ una persona molto importante, ma tu. Tu pur nel tuo piccolo mi fai sentire vivo. Non so come spiegartelo e non voglio fare il poetico perché non è da me, ma sei un po’ come la carne per l’hamburger, le piume per un cuscino, le parole per una frase, non so se capisci. Cami, io ti voglio bene e mi fido di te. Ti prego, aiutami.-Austin le aveva appena detto di farlo innamorare. Non poteva crederci, glielo aveva chiesto anche lui, finalmente.

Camilla annuì. Parole per rispondere a tutto ciò che Austin le aveva detto non ne trovava. Ricordava tutto, tutto. Lei,forse, lo aveva fatto senza pensarci, con naturalezza, ma Austin lo prese molto in considerazione. Non era solo un ragazzo bellissimo e immortale, A-16 non gli aveva cancellato tutti i suoi sentimenti, lui era più forte e lo sarebbe stato. Scesero dagli amici. (si, ora erano amici sul serio)

Alle nove in punto arrivò il fattorino con le pizze, Austin andò ad aprire e insieme ad Alex portò tutto sul tavolo della cucina. Mangiarono con gusto fra chiacchiere e risate, tra battutine e scherzi, tra umani e cyborg.
 
 
‘’Mahone, ti aiuterò. Promesso.’’
-Dai Cami dormi che domani hai lezione.-disse sua madre facendo capolino dalla porta.
-Già .. – rispose.-devo imparare ad amare.


 

MAAAAAAAAHOMIES come butta?
Alloooooora, volevo solo dire che.. uhmm grazie per le 5 recensioni totali, più un grazie anche a quelle che hanno recensito con un messaggio privato.
Questo capitolo forse è un po' noioso ma ok, serve per andare avanti.
Ah, volevo informarvi che la storia non si dilungherà oltre i 20 capitoli.
Ciaoooo dalla vostra nonsochealtroaggettivomettere Virginia ♥
Ps. Austin è ufficialmente un artista dell' UNIVERSAL MUSIC ITALIA. #soproud.
Per chi volesse, su twittah sono @swagbabeswag
Ciauuu

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Capitolo 7
*** Educazione Sessuale? ***



 
-Educazione Sessuale dici? Me ne ero completamente dimenticata.-disse Camilla mentre chiacchierava con Federica fuori scuola. Quel giorno si sarebbe tenuta,in Aula Magna, una lezione sulla sessualità.
L’idea non entusiasmava nessuna delle due, come tutte le ragazze dell’ istituto, gli unici a goderci sarebbero stati i maschi, la loro indole pervertita si eccitava al solo pensiero.
-Ricordi che classi ci saranno?-chiese Federica sperando di poter incontrare Austin in sala.
-Tutte le seconde.-rispose sovrappensiero la Grey mentre l’amica danzava un balletto trionfale.
Al suono della campanella, tutti gli alunni ,come caproni, si avviarono nelle aule in attesa dell’arrivo del professore che, in seguito, avrebbe fatto l’appello.
-Quando dobbiamo andare?-domandò Camy sottovoce al suo compagno di banco, Robert.
-Alla seconda ora.-rispose il ragazzo controllando sul diario.-Evvai!
Camilla sbuffò e gli diede una gomitata sul braccio.-Vi eccitate per così poco.
-E che ci vuoi fare, è divertente.
-Ma fammi il piacere, cosa c’è di divertente? ‘’Usate le precauzioni bla bla bla’’ ti fa ridere?
-Villanueva! Grey! Silenzio per piacere.-Tuonò il professore di Biologia entrando in aula adirato come ogni martedì mattina. Astinenza, dicevano.
-Ci scusi prof.- intonarono i due ragazzi sospirando.
Camilla si girò verso Federica a tre banchi da lei, stava guardando fuori dalla finestra che dava sul parcheggio, poi si accorse che le stava vibrando il cellulare.
Sbloccò lo schermo e notò che le era arrivato un nuovo messaggio.
Mahone:  Venite in aula magna dopo? 
Camilla: Certo.
Mahone: Ok, allora ci sediamo vicino dopo. Love u xx
Prima di spegnere il cellulare, guardò l’orario, mancavano solo dieci minuti alla seconda ora.
Cominciò a torturasi una ciocca di capelli, le prudevano le braccia e le tremavano le gambe, non riusciva a non pensare alla sera prima.
Come poteva far innamorare qualcuno incapace di provare sentimenti? E soprattutto, lei si sarebbe innamorata di lui?
-Ehy, dopo ci sediamo vicino?-le chiese Robert interrompendo quel fiume di domande.
-Ci saranno anche due miei amici, va bene lo stesso oppure..?-sperava tanto in un no, non voleva mostrare anche a Robert la Camilla versione Flirty.
-Oh,meglio ancora! Chi sono?-ok, no.
-Mahone e Costancio. Li conosci?
-Quei tipi che si atteggiano a fighi per i corridoi della scuola, che hanno tutto l’istituto ai loro piedi, con i vestiti firmati e i macchinoni? Si, li conosco.-rispose sbuffando.-Davvero te la fai con gente del genere?
-E’una lunga storia..e poi, li conosco dalle elementari, sai com’è.-ma che cazzo stava farfugliando? Era amica di un fottutissimo robot con un amico costantemente eccitato alla ricerca di una ragazza. Non era così lunga, in fondo.
-Capisco, ci sarà anche Federica?-chiese arrossendo. (Era stupido? Ovvio che si sarebbe stata. Erano migliori amiche dopotutto.)
-Si, e già che ci sei, portatela in bagno e scopala. Ma non dimenticare il preservativo, dato che siamo in tema.-rispose la ragazza con una finezza inaudita. (Beh, parlare chiaro è meglio. E in qualche modo doveva evitare che Federica stesse troppo con Austin, per non farla “innamorare”)
Robert era più che scioccato, ma d'altronde, sapeva che Camilla era fatta così, e non c’avrebbe pensato su due volte a eseguire gli ordini. Federica gli piaceva, e tanto.
Suonò la campanella, un rumore sordo di sedie che strisciavano sul pavimento echeggiò nella classe, mentre i ragazzi, sempre come caproni, si avviavano verso l’Aula Magna accompagnati dal professore di turno. Federica raggiunse l’amica e Robert, sprizzando felicità da tutti i pori.
-Che c’è? Hai visto un asino in calore che si accoppiava con un panda? Cancella quella faccia da ebete Rò, è solo Fede.-gli urlò in un orecchio Camilla sventolandogli una mano davanti agli occhi.
-CamillaCamillaCamillaCamillaCamillaCamillaCamillaCamillaCamillaCamillaCamillaCam…-ripeteva Federica che fu interrotta bruscamente dall’amica.
-Yo! Si è inceppato il disco? Riprenditi e spiegami.
-Ho avuto un’idea troppo mega-super!-le riferì saltando di gioia, poi guardò Robert e si fermò-Ehm.. dopo te la racconto eh? Raggiungiamo il prof.
Il ragazzo e la Grey si guardarono e insieme, sempre e ancora come caproni (sarebbe il caso di chiamare lo Zio Tobia), seguirono l’amica che si fece largo tra gli studenti ammassati.
Scorsero da lontano uno strano tipo: aveva un cappello rosso e una maglietta bianca, con i pantaloni di una tuta che appena coprivano l’elastico dei boxer a righe blu e gialle. Si dimenava come un matto, agitando un braccio di qua e di là, di qua e di là, di qua e di là, di qua e.. vabbè si capisce.
-Guardate Mahone l’idiota come saltella per farsi vedere..-disse Camilla avvicinandosi..-Ma ciau picculino dove sta la mammina ? Ti sei peeeerso?  Non ti preoccupare ci sta Cami qui con te- esclamò la ragazza strapazzandogli le guance come quelle nonnette amiche di famiglia di cui tu di solito non ricordi minimamente chi siano.
Austin le afferrò le mani e gliele spostò, dopodiché si massaggiò la faccia tutta rossa per le strette.-Senti nonnina da quattro soldi fai poco la spiritosa o ti troverai in guai seri.
-Oh caro, non ho sentito puoi ripetere per piacere?  C’è Massimo Boldi con una Sprite e dei guanti neri? Occielo, voglio un suo autografo.-disse la Grey imitando la voce della nonnina dei Looney Tunes .
-Ma baffanculo, sediamoci, su.-le risponse sbuffando e mentre cercava di farla passare notò che un ragazzo li stava fissando.-E tu saresti?
-Piacere Robert, sono un compagno di Federica e Camilla.-esclamò il ragazzo sfoggiando un falso sorriso per poi prendere posto di fianco alle ragazze.
Alex notò che nell’aria non c’era molta calma, Robert gli sembrava simpatico, pensò perfino di cercare di diventare suo amico, ovviamente Austin non aveva pensato nulla di tutto ciò.
Villanueva e Mahone continuarono a mandarsi frecciatine. (ma che erano i figli illegittimi di Robin Hood?)
-Salve studenti sono felice di essere qui con voi, mi hanno parlato molto bene di questo istituto. Mi presento, sono (Mario ho 42 anni e soffro d’amnesia)il dottor De Palma, ma potete chiamarmi Frank e arrivo dall’Italia. Sono qui e vi parlerò della sessualità.-disse un uomo sui 50 anni con un camice bianco da medico.
Già forse gli striscioni con scritto “USATE LE PRECAUZIONI’’, “EDUCAZIONE SESSUALE”, “LOVE SEX DUREX” non lasciavano intendere si quale argomento si sarebbe discusso.
-Ho portato alcuni video che potrebbero interessarvi. (era una scuola, non youporn) Sono persone, ragazzi della vostra età che dopo rapporti sessuali hanno avuto vari problemi: AIDS, ragazze madri.. (Ah ok, si ragiona).
Il dottor Frankenstein andò verso il computer e inserì il DVD,si fermò  davanti lo schermo gigante e aspettò. Aspettò ancora e ancora e ancora. Si guardava intorno e continuava a fissare lo schermo, ancora e sempre nero.
-Che ne dici di premere “play’’??-urlò una voce dal pubblico che scatenò una fragorosa risata dell’ammasso di studenti.
-Oh, scusate, sapete non sono bravo con questi aggeggi.-disse ritornando al computer più interdetto di prima. Guardò gli alunni e gli alunni guardavano lui, entrambi in attesa di qualcosa.
-Senti a Palma da cocco! Lo vedi quella specie di topo? Bene, mettici una mano su e muovila, la vedi quella freccia che si muove? Bene, spostala finchè non arriva su un triangolino in basso. Trovato? Bene, cliccaci e il gioco è fatto. E per la cronaca, non sono Giovanni Muciaccia altrimenti dovevi prendere anche un po’ di colla vinilica ok? Ok. –esordì il ragazzo di prima. (Tanta stima)
-Grazie..- rispose un po’ in imbarazzo il dottor Frankenstein.
Il video finalmente si avviò e una ragazza con un bambino sulle ginocchia cominciò a parlare.
Sembrava una giovane prostituta alle prime armi: truccata con una spessa linea di eyeliner, ombretto azzurro e rossetto viola, un seno enorme coperto a malapena da una canotta che lasciava trasparire il colore del push-up rosa shocking.
-Ci credo che sia stata violentata, l’avevano scambiata per la troietta di turno della STATALE 13.-esclamò Robert un po’ schifato.
-A me sembra sexy.. –ribattè Alex con una faccia più che maliziosa.
-Alex, Alex, Alex..quando finirai di sbavare dietro a tutte?-chiese Federica con aria da “sapientona”.
-Io non sbavo dietr.. oddio quanto è bona quella.. ma perché? Quella bionda? Nonono, quella riccia è migliore!
Austin, Camilla e Federica portarono una mano sulla faccia (facepalm) e farfugliarono qualcosa tipo “non cambierà mai, no, non può, lui è Alex”. Robert non aveva mai assistito a una scena più esilarante di quella, scoppiò quindi in una sonora risata che fece voltare maggior parte degli studenti, “intenti” ad ascoltare le spiegazioni di Frankenstein.
-Mi scuso per la mia fragorosa espressione di felicità signori, propongo , quindi, di riprendere la precedente attività nel modo più calmo e sereno possibile. Anzi, io e i miei cari compagni di ciclo di studi saremmo profondamente onorati se ci assegnasse qualche compito da svolgere che possa aiutare in qualche modo codesta meravigliosa sessione sui vari rischi e problematiche legati a rapporti sessuali incontrollati.-esclamò Robert alzandosi in piedi, in vista, davanti a tutti, in modo che ognuno potesse ricevere quell’ambiguo messaggio. (Figur e’ merd!!)
I quattro ragazzi arrossirono e cercarono di nascondersi scendendo giù giù giù giù sotto le poltrone dell’Aula Magna.
Frankenstein Palma da Cocco rimase sorpreso della proposta e accettò ben volentieri invitando i cinque ragazzi a raggiungerlo sul palco.
-Studenti, cinque vostri colleghi si sono offerti per aiutare me e voi in questa magica (Winx la tua mano è nella mia..) avventura alla scoperta (di Narnia)della sessualità. Accogliamoli con un bell’applauso!-non applaudì neanche il gatto del bidello.-Come vi chiamate ragazzi?.-chiese passando il microfono ad uno di loro.
-Alex
-Federica
-Austin
-Camilla
-Piacere, sono Robert Villanueva, frequento la 2D di questo istituto, sono orgoglioso di poter aiutare in questa magica avventura alla scoperta del..
-dell’acqua calda.-intervenne Alex scatenando l’ilarità degli studenti che ormai sembrava svanita da un po’.
Frankenstein lo guardò male poi continuò a parlare di quanto fosse importante il profilattico o la pillola, fino a quando non fu interrotto bruscamente dal professore di Religione.
-Non sono d’accordo!-era un prete.-La Chiesa è contro questa robaccia. E’ vietato nel cristianesimo.
-Come è contrario agli omosessuali, all’aborto.. giusto?-continuò infastidito Palma da Cocco.
-Esattamente. Sono contro natura.-precisò il professore.
-Io sono gay e mia sorella ha abortito. Vaffanculo.-ribattè più che adirato Franksessuale Palma da cocco.
-Non si dice vaffanculo. Cazzo ho detto vaffanculo. Merda ho detto cazzo. Minchia ho detto merda. Porca puttana!Non volevo nemmeno fare il prete.-e con quell’ultimo scatto di rabbia il prof lasciò la sala sbattendo anche la porta.
Era calato il silenzio, i cinque ragazzi non avevano neanche il coraggio di ridere e da ridere ce ne era parecchio:  la preside correndo allarmata verso il palco scivolò nel cappotto di uno studente, il prof di educazione fisica cercò di sollevarla porgendole una mano, ma il peso della donna era ben superiore al quello dell’uomo che cadde rovinosamente nel seno di quest’ultima,la quale cacciò un urlo di dolore.
Intanto il bidello “trasgressivo” fumava una sigaretta ma la cenere bruciò la manica della polo della professoressa di Scienze che cominciò a insultarlo con un elemento della tavola periodica.-STRONZIO! STRONZIO!STRONZIO!
-Scusi non l’ho fatto di proposito!-cercò di scusarsi il poveretto strofinandole un panno sul braccio.
-Fermo idiota. Pagherai il prezzo della tintoria!-sbraitò la donna uscendo dimenando il sedere e i fianchi, ma più che risultare sexy sembrava più un ippopotamo con palo conficcato nel di dietro.
-Se avessi i soldi per una tintoria non credo farei il bidello.-rispose tristemente l’uomo  uscendo dalla porta secondaria, utilizzando la scopa come bastone.
 
 


-Mi state dicendo che nell’ora di educazione sessuale non avete fatto nulla oltre a trattenere le risate per le gaffe dei vostri insegnanti? Interessante.-disse Nonno Edward dopo che i ragazzi gli ebbero raccontato tutto nei minimi particolari.
-Ehy nonno, perché mi hai fatto visita oggi?-chiese Austin stringendolo in un forte abbraccio. (tenero ewe)
-Ogni occasione è giusta per vedere il proprio nipote e i suoi amici non credi?-rispose Eddy ricambiando l’abbraccio.
Una porta che si chiude, un tonfo sordo.
 
-Mamma.. stai bene?-chiese Austin schiaffeggiando con delicatezza le guance della madre stesa a terra svenuta.
La donna sollevò le palpebre strabuzzando gli occhi e spostandoli da destra a sinistra a una grande velocità.-Lui dov’è?

 

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Capitolo 8
*** Tu lo sapevi? ***



 
-Probabilmente non scenderà più, quindi se volte potete andare.. rimetto io in ordine.-disse Kate raccogliendo un cuscino dal tappeto, lo guardò , lo sprimacciò leggermente e lo poggiò sulla poltrona di fronte al divano.
-Ehm, va bene.. arrivederci.- salutò Alex mettendo un braccio intorno le spalle di Federica per spingerla fuori. Camilla li seguì a testa bassa, raccogliendo lo zaino dal tappeto e voltandosi a guardare un’ultima volta le scale che portavano al piano superiore, lì dove era Austin.
Uscirono dalla casa e si diressero verso il bar di fronte, non c’era parecchia gente, giusto qualche cliente abituale che sorseggiava caffè e vecchietti che giocavano a carte sul tavolino fuori l’entrata, con le proprie signore che li guardavano.
-SCOPA!-urlò uno di loro sbattendo una carta sul tavolino che tremò tutto.
-Ha vinto..-disse l’altro guardando sua moglie.
-No, era un consiglio.-ribattè quest’ ultima lanciandogli un’occhiata di fuoco.
I ragazzi che videro la scena scoppiarono in una risata fragorosa che fece voltare tutti a guardarli. Il vecchietto che aveva perso disse qualche parolaccia in latino alla moglie, poi si alzò e se ne andò.
-Ciao ragazzi, il solito?-chiese German vedendo i tre giovanotti accomodarsi al bancone.
German aveva 18 anni, aveva lasciato la scuola quando ne aveva 16 per aiutare il padre con il bar. Era alto e biondo, aveva gli occhi marroni ed era simpatico a tutti, un vero tesoro. Una volta era uscito con Camilla, si stavano frequentando, ma poi non si sa perché la Grey aveva deciso di rimanergli solo amica.
-Tre cocacole brò.- disse Alex salutando German con una stretta di mano.
-Facciamo quattro.- corresse Federica.
-Austin?-chiese il giovane barista. Non vedendolo aveva pensato che sarebbe arrivato dopo, in fondo non esisteva un Alex Costancio senza un Austin Mahone, e viceversa.
-No, Robert.-esordì la ragazza, lasciando Alex di stucco e Camilla con un sorrisetto malizioso sulle labbra.
-Da quando noi usciamo con quel tizio?- Costancio era leggermente interdetto.
-Da oggi! Dai, vedrai, è simpatico. Vero Camilla? Camilla? Camì?-Federica diede uno scossone all’amica che si risvegliò dal coma vegetativo in cui era caduta.
-Eh? Ah.. Robertino? Si, simpatico. Scusate, vado un momento in bagno..- La Gray si alzò e andò nel gabinetto chiudendo la serratura a chiave. Una volta un bambino era entrato mentre stava facendo pipì e il piccolo, rimasto scioccato, corse via urlando  “QUELLA BIMBA HA DUE TESTE! UNA SOPRA E UNA SOTTO! QUELLA SOTTO E’ TUTTA RICCIA!”.
Fece pipì e..
-PORCA PUTTANA!- acchiappò il cellulare che era nella tasca della felpa e digitò velocemente un messaggio per Federica.
EMERGENZA KETCHUP NELLE MUTANDE!”
“COSA?”
“MI E’ VENUTO IL CICLO! PORTAMI UN ASSORBENTE CAZZO!”
Un attimo dopo Federica era a bussare alla porta del bagno. –Oi, aprimi, sono io.
-Io chi?
-Io lei.
-Lei chi?
-Lei Fede.
-Fede chi?
-Ma vaffanculo.
-Dai entra.- le aprì la porta e l’amica entrò. Poco dopo uscirono dai gabinetti come se nulla fosse. Peccato che Federica avesse dimenticato, nella fretta, il cellulare sul bancone, con la password inserita, vicino ad Alex.
-Ketchup! AHAHAHAHAH Camilla con il ciclo versione McDonald’s. AHAHAHAHAH.-Alex aveva decisamente letto i messaggi.
-Io sarò pure McDonald’s, ma tu sei Chiquita tutto l’anno.- silenzio tombale, palle di fieno che rotolano.
-Camilla.. potevi risparmiartela.-disse Federica dando piccoli colpi alla schiena dell’amica.
Tutti e tre cominciarono a sorseggiare allegramente la coca cola mentre un uomo in camice bianco entrava nel bar.
-Oddio è davvero lui? E’ LUI E’ LUI!!-urlò Alex voltandosi verso quell’individuo. Le ragazze fecero lo stesso.
-Porca puttana è davvero lui! MINCHIA!!-continuò Camilla portandosi le mani alla bocca.
-Santo cielo! E’ LUUUI!!-concluse Federica saltando di gioia, o forse doveva solamente andare in bagno. Boh.
German si grattò la testa per poi chiedere chi fosse quell’uomo  tanto famoso.
-FRANKEISTEIN PALMA DA CHECCA!- gridarono i ragazzi correndo ad abbracciarlo. Frank si ritrovò circondato da 6 braccia e 3 teste.
-Ciao ragazzi.- salutò Frankino con una voce più femminile rispetto a quella che avevano sentito a scuola.
-ODDIO!-esclamò Alex sentendolo scoppiando subuto in una fragorosa risata che echeggiò per tutto il locale.- Palma da cò! Perché sta voce? Non se po’ sentì.
-Come la nuova pubblicità della Vodafone, cielo! CHE ORRIBILITA’ RAGAZZI.-disse Frank accavallando le gambe come una donna-criceto che cerca di far colpo su un gatto cieco.
-COSA?-German si bloccò puntando una bottiglia verde bottiglia contro Frankuzzo-PINO IL PINGUINO E’ IL MIO IDOLO! NON OFFENDERLO MAI PIU’ CAPITO???
L’uomo.. la donna.. l’uomo.. la donn.. FRANK, non fece caso alle minacce del ragazzo e ordinò una birra poi, rispose al cellulare e iniziò una lunga conversazione. Il gruppetto tornò al proprio posto sedendosi di fronte German che puliva un bicchiere.
-Secondo me parla con il suo ragazzo.-disse Federica osservando il labiale di Frankeistein.
-Il punto è.. chi se lo prende quell’uomo, così brutto, così grasso, così poco virile.- intervenì Camilla voltandosi verso l’uomo in questione con una faccia disgustata. –Un ragazzo per piacere deve essere per lo meno non una di queste cose. 
German spostò lo sguardo dal bicchiere alla ragazza osservandola attentamente, che le piaceva era ancora evidente. Le sue azioni non passarono inosservate ad Alex che gli rivolse un ghigno. Alex lo sapeva, non poteva diventare Cupido e farli tornare assieme, sta volta c’era di mezzo qualcuno di più importante, Austin.
Austin.
Camilla lo guardò, sembrava avesse letto il suo pensiero data la faccia con cui lo fissò in volto. C’era tristezza nei suoi occhi.
Le sorrise.
-Ordunque, quel gran pirla chiamato Villanova Robert dove è finito?-chiese Camilla lasciando lo sguardo di Alex.
-Ha detto che stava per arrivare..-rispose l’amica sorseggiando un po’ della bevanda in lattina. Gustosa.
 
 
-E PORCA PUTTANA COSA GLI E’ SUCCESSO? STA CONTANDO, PER CASO, I PELI DEL CAPPOTTO DI PELLICCIA DEL SUO GATTO?-gridò la Grey esasperata facendo girare tutto il locale a guardarla.
-ODDIO!!!-urlò a sua volta Alex.
-ODDIO COSA, PIRLA?-pirla?
-ODDIO ODDIO!!!
-MA SEI COGLIONE BRUTTO CAZZONE?-cazzone?
-ODDIO ODDIO ODDIO!!
-MI HAI ROTTO LA MINCHIA. COSA MERDA VUOI, ALEX COSTANCIO DI STO CAZZO?-Minchia? Merda? Cazzo?
-Voglio comprare anche io un cappotto di pelliccia al mio gatto.- Can’t live on this planet anymore.
-Vai a pisciare con i cammelli, por favor(?).-Lo liquidò Camilla prendendo il cellulare e digitando furiosamente un numero. Continuava a borbottare tra sé e sé “ora mi sente quel bastardo, ora mi sente.”
 
-TI SEMBRA IL MODO DI PARLARE A UNA PERSONA?-un soggetto entrò velocemente dentro il bar pestando i piedi in terra. Era Robert e sembrava piuttosto irato.
I ragazzi si voltarono verso quella figura-Tu non sei una persona.-si giustificò Camilla.-Sei uno stecco di Mikado.
-MA IO TI ROMPO LE OSSAAAA!!- Robert stava per lanciarsi addosso alla ragazza quando venne distratto dal sorriso di Federica.-Oh, ehm.. ciao.. ah.. ah-ah-ah.-cominciò a ridere e a grattarsi la testa.
Imbarazzo.
 
 
Più tardi a casa Mahone..
Austin uscì dal bagno e si diresse verso camera sua, accese la luce e levò la maglietta gettandola sulla sedia. Si fiondò sul letto e cominciò a fissare il soffitto. Aveva le palpebre pesanti, gli occhi gli pungevano. Buio.
*bip bip*
Austin mugolò con la testa nel cuscino, si sollevo di fianco sull’avambraccio e afferrò il cellulare.
‘posso venire da te? Camy xx’
‘Okay vieni. Austin xx’
‘Coglione le ‘xx’ sono mie xx’
‘Le uso anche io xx’
‘Fanculo xx’
‘Dai vieni xx’


 

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Capitolo 9
*** SCOPA! ***



 
-Probabilmente non scenderà più, quindi se volte potete andare.. rimetto io in ordine.-disse Kate raccogliendo un cuscino dal tappeto, lo guardò , lo sprimacciò leggermente e lo poggiò sulla poltrona di fronte al divano.
-Ehm, va bene.. arrivederci.- salutò Alex mettendo un braccio intorno le spalle di Federica per spingerla fuori. Camilla li seguì a testa bassa, raccogliendo lo zaino dal tappeto e voltandosi a guardare un’ultima volta le scale che portavano al piano superiore, lì dove era Austin.
Uscirono dalla casa e si diressero verso il bar di fronte, non c’era parecchia gente, giusto qualche cliente abituale che sorseggiava caffè e vecchietti che giocavano a carte sul tavolino fuori l’entrata, con le proprie signore che li guardavano.
-SCOPA!-urlò uno di loro sbattendo una carta sul tavolino che tremò tutto.
-Ha vinto..-disse l’altro guardando sua moglie.
-No, era un consiglio.-ribattè quest’ ultima lanciandogli un’occhiata di fuoco.
I ragazzi che videro la scena scoppiarono in una risata fragorosa che fece voltare tutti a guardarli. Il vecchietto che aveva perso disse qualche parolaccia in latino alla moglie, poi si alzò e se ne andò.
-Ciao ragazzi, il solito?-chiese German vedendo i tre giovanotti accomodarsi al bancone.
German aveva 18 anni, aveva lasciato la scuola quando ne aveva 16 per aiutare il padre con il bar. Era alto e biondo, aveva gli occhi marroni ed era simpatico a tutti, un vero tesoro. Una volta era uscito con Camilla, si stavano frequentando, ma poi non si sa perché la Grey aveva deciso di rimanergli solo amica.
-Tre cocacole brò.- disse Alex salutando German con una stretta di mano.
-Facciamo quattro.- corresse Federica.
-Austin?-chiese il giovane barista. Non vedendolo aveva pensato che sarebbe arrivato dopo, in fondo non esisteva un Alex Costancio senza un Austin Mahone, e viceversa.
-No, Robert.-esordì la ragazza, lasciando Alex di stucco e Camilla con un sorrisetto malizioso sulle labbra.
-Da quando noi usciamo con quel tizio?- Costancio era leggermente interdetto.
-Da oggi! Dai, vedrai, è simpatico. Vero Camilla? Camilla? Camì?-Federica diede uno scossone all’amica che si risvegliò dal coma vegetativo in cui era caduta.
-Eh? Ah.. Robertino? Si, simpatico. Scusate, vado un momento in bagno..- La Gray si alzò e andò nel gabinetto chiudendo la serratura a chiave. Una volta un bambino era entrato mentre stava facendo pipì e il piccolo, rimasto scioccato, corse via urlando  “QUELLA BIMBA HA DUE TESTE! UNA SOPRA E UNA SOTTO! QUELLA SOTTO E’ TUTTA RICCIA!”.
Fece pipì e..
-PORCA PUTTANA!- acchiappò il cellulare che era nella tasca della felpa e digitò velocemente un messaggio per Federica.
EMERGENZA KETCHUP NELLE MUTANDE!”
“COSA?”
“MI E’ VENUTO IL CICLO! PORTAMI UN ASSORBENTE CAZZO!”
Un attimo dopo Federica era a bussare alla porta del bagno. –Oi, aprimi, sono io.
-Io chi?
-Io lei.
-Lei chi?
-Lei Fede.
-Fede chi?
-Ma vaffanculo.
-Dai entra.- le aprì la porta e l’amica entrò. Poco dopo uscirono dai gabinetti come se nulla fosse. Peccato che Federica avesse dimenticato, nella fretta, il cellulare sul bancone, con la password inserita, vicino ad Alex.
-Ketchup! AHAHAHAHAH Camilla con il ciclo versione McDonald’s. AHAHAHAHAH.-Alex aveva decisamente letto i messaggi.
-Io sarò pure McDonald’s, ma tu sei Chiquita tutto l’anno.- silenzio tombale, palle di fieno che rotolano.
-Camilla.. potevi risparmiartela.-disse Federica dando piccoli colpi alla schiena dell’amica.
Tutti e tre cominciarono a sorseggiare allegramente la coca cola mentre un uomo in camice bianco entrava nel bar.
-Oddio è davvero lui? E’ LUI E’ LUI!!-urlò Alex voltandosi verso quell’individuo. Le ragazze fecero lo stesso.
-Porca puttana è davvero lui! MINCHIA!!-continuò Camilla portandosi le mani alla bocca.
-Santo cielo! E’ LUUUI!!-concluse Federica saltando di gioia, o forse doveva solamente andare in bagno. Boh.
German si grattò la testa per poi chiedere chi fosse quell’uomo  tanto famoso.
-FRANKEISTEIN PALMA DA CHECCA!- gridarono i ragazzi correndo ad abbracciarlo. Frank si ritrovò circondato da 6 braccia e 3 teste.
-Ciao ragazzi.- salutò Frankino con una voce più femminile rispetto a quella che avevano sentito a scuola.
-ODDIO!-esclamò Alex sentendolo scoppiando subuto in una fragorosa risata che echeggiò per tutto il locale.- Palma da cò! Perché sta voce? Non se po’ sentì.
-Come la nuova pubblicità della Vodafone, cielo! CHE ORRIBILITA’ RAGAZZI.-disse Frank accavallando le gambe come una donna-criceto che cerca di far colpo su un gatto cieco.
-COSA?-German si bloccò puntando una bottiglia verde bottiglia contro Frankuzzo-PINO IL PINGUINO E’ IL MIO IDOLO! NON OFFENDERLO MAI PIU’ CAPITO???
L’uomo.. la donna.. l’uomo.. la donn.. FRANK, non fece caso alle minacce del ragazzo e ordinò una birra poi, rispose al cellulare e iniziò una lunga conversazione. Il gruppetto tornò al proprio posto sedendosi di fronte German che puliva un bicchiere.
-Secondo me parla con il suo ragazzo.-disse Federica osservando il labiale di Frankeistein.
-Il punto è.. chi se lo prende quell’uomo, così brutto, così grasso, così poco virile.- intervenì Camilla voltandosi verso l’uomo in questione con una faccia disgustata. –Un ragazzo per piacere deve essere per lo meno non una di queste cose. 
German spostò lo sguardo dal bicchiere alla ragazza osservandola attentamente, che le piaceva era ancora evidente. Le sue azioni non passarono inosservate ad Alex che gli rivolse un ghigno. Alex lo sapeva, non poteva diventare Cupido e farli tornare assieme, sta volta c’era di mezzo qualcuno di più importante, Austin.
Austin.
Camilla lo guardò, sembrava avesse letto il suo pensiero data la faccia con cui lo fissò in volto. C’era tristezza nei suoi occhi.
Le sorrise.
-Ordunque, quel gran pirla chiamato Villanova Robert dove è finito?-chiese Camilla lasciando lo sguardo di Alex.
-Ha detto che stava per arrivare..-rispose l’amica sorseggiando un po’ della bevanda in lattina. Gustosa.
 
 
-E PORCA PUTTANA COSA GLI E’ SUCCESSO? STA CONTANDO, PER CASO, I PELI DEL CAPPOTTO DI PELLICCIA DEL SUO GATTO?-gridò la Grey esasperata facendo girare tutto il locale a guardarla.
-ODDIO!!!-urlò a sua volta Alex.
-ODDIO COSA, PIRLA?-pirla?
-ODDIO ODDIO!!!
-MA SEI COGLIONE BRUTTO CAZZONE?-cazzone?
-ODDIO ODDIO ODDIO!!
-MI HAI ROTTO LA MINCHIA. COSA MERDA VUOI, ALEX COSTANCIO DI STO CAZZO?-Minchia? Merda? Cazzo?
-Voglio comprare anche io un cappotto di pelliccia al mio gatto.- Can’t live on this planet anymore.
-Vai a pisciare con i cammelli, por favor(?).-Lo liquidò Camilla prendendo il cellulare e digitando furiosamente un numero. Continuava a borbottare tra sé e sé “ora mi sente quel bastardo, ora mi sente.”
 
-TI SEMBRA IL MODO DI PARLARE A UNA PERSONA?-un soggetto entrò velocemente dentro il bar pestando i piedi in terra. Era Robert e sembrava piuttosto irato.
I ragazzi si voltarono verso quella figura-Tu non sei una persona.-si giustificò Camilla.-Sei uno stecco di Mikado.
-MA IO TI ROMPO LE OSSAAAA!!- Robert stava per lanciarsi addosso alla ragazza quando venne distratto dal sorriso di Federica.-Oh, ehm.. ciao.. ah.. ah-ah-ah.-cominciò a ridere e a grattarsi la testa.
Imbarazzo.
 
 
Più tardi a casa Mahone..
Austin uscì dal bagno e si diresse verso camera sua, accese la luce e levò la maglietta gettandola sulla sedia. Si fiondò sul letto e cominciò a fissare il soffitto. Aveva le palpebre pesanti, gli occhi gli pungevano. Buio.
*bip bip*
Austin mugolò con la testa nel cuscino, si sollevo di fianco sull’avambraccio e afferrò il cellulare.
‘posso venire da te? Camy xx’
‘Okay vieni. Austin xx’
‘Coglione le ‘xx’ sono mie xx’
‘Le uso anche io xx’
‘Fanculo xx’
‘Dai vieni xx’


 

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Capitolo 10
*** Uccelli. ***



 

“Okay, sono qui, non so neanche perché gli ho mandato quel messaggio. Sono una stupida, dovrei tornare indietro, dirgli che ho avuto un contrattempo e vederci domani come se nulla fosse successo.. Oppure no, ormai ci sono, sono di fronte questa porta di merda, non posso tornare a casa.”
Camilla continuava a camminare avanti e indietro davanti l’abitazione, sembrava una vecchietta psicopatica che rifletteva su quanto si stava meglio quando si stava peggio.
-Me ne vado, non ce la faccio.-guardò un’ultima volta la porta bianca e girò sui tacchi allontanandosi a passo svelto.
-Camilla?-merda. Aveva riconosciuto la voce, Austin la stava chiamando.
-EHY FRATELLO!- si girò e notò l’amico sull’uscio di casa con una grande busta di plastica nera.
-Dove stavi andando?-ops.-Hai cambiato idea?-doppio ops. 
-CHI? IO? MANNO’!- Austin avanzò nella sua direzione e si fermò a qualche metro da lei.-Mahone, quella roba puzza.
-Ovvio, è spazzatura, devo gettarla. Mi accompagni?- Camilla annuì e insieme si avviarono verso l’isola ecologica che si trovava a una cinquantina di metri da lì.
Durante il tragitto nessuno dei due spiccicò parola. Quella situazione era decisamente scomoda per entrambi.
Camilla si voltò a fissarlo quando sentì il sacco pieno cadere con un tonfo.-Vuoi una mano?
Austin si limitò a guardarla.
“Coglione.” Pensò la ragazza per poi continuare a camminare di fianco al semi-muto.
Arrivati alla loro meta Mahone lanciò il sacco vicino gli altri sparsi e andò a sedersi su una panchina lì vicino.
Camilla lo guardava. -Coglione.-disse sottovoce.
-Ti ho sentito.
-Fanculo.- La ragazza si avvicinò e rimase in piedi di fronte Austin.
-Non ti siedi?- le chiese.
-Bah.-sbuffò e si sedette al suo fianco.
-Qualcosa non va?- chiese ancora il ragazzo.
-Mah.- Camilla stava fissando un uccellino sull’albero che era davanti a loro.-Facciamo un gioco?
Austin si voltò a guardarla.-Che gioco?
-E’ più una specie di scommessa.-Camilla continuava ad avere gli occhi puntati su quel coso alato.
-Dimmi che bisogna fare e qual è la posta in gioco.
-Lo vedi quell’uccello?-Austin si voltò nella direzione indicata dalla ragazza-Chi lo cattura per primo.. vince. Se vinco io.. mi regali tutti i manga che voglio. Se vinci tu..
-Se vinco io..-il ragazzo sghignazzò-mi baci.
Mini infarto.
-SCHERZI VERO?-urlò Camilla alzandosi e con gli occhi pieni di terrore.
-Paura di perdere?-chiese Austin, invece, rivolgendole un sorrisetto.
“Coglione” – C’è il 50% delle possibilità che tu possa vincere..-rispose la ragazza.-e questa idea mi inquieta.
-Taglia corto, accetti o no? – le porse una mano.
-Ci sto.- gliela strinse.
Si guardarono e quasi contemporaneamente iniziarono a correre verso l’albero. Austin, che era più veloce, era in testa e cominciò ad arrampicarsi sulla ruvida corteccia, Camilla, invece, procedeva più lentamente, fermandosi, infine, vicino i bidoni della spazzatura. Salì su di uno, quello proprio sotto il ramo con l’uccellino, e allungò una mano.
Austin era vicinissimo ormai, le sue dita solo a qualche centimetro dal volatile.
“Ce la posso fare.” pensò allungando ancora un po’ il braccio. Il ragazzo era a cavalcioni sullo stesso ramo del cosetto volante.
“Ci sono quasi.” pensò a sua volta Camilla, la Gray si sollevò sulla mezza punta delle scarpe, la sua mano era alla stessa altezza dell’uccellino.
I due si guardarono, Austin sorrise, Camilla lo fulminò con lo sguardo.
Mahone si sporse ancora un po’, era sul punto di prenderlo ma, una piccola mano afferrò il suo obbiettivo.
-HO VINTO! HO VINTO!- Camilla saltava in tondo urlando dalla gioia.- TANTI MANGA PER ME!! IPPI IPPI? URRA’! IPPI IPPI? URRA’!!
Corse verso Austin, mollò l’uccellino che volò via spaventato, e lo abbracciò –Grazie di essere un perdente! Grazie, grazie, grazie.
Quando venne liberato da quell’abbraccio, andò a risedersi sulla panchina, con la testa fra le mani.-Questa è la mia rovina, ne sono certo. Altro che A-16, mi ci vorrebbe sul serio un’ eternità per estinguere tutti i debiti che mi farò per comprare i manga a quella maniaca.-aveva la disperazione stampata in faccia.
-Amicone, già che siamo per strada, che ne dici di fare un salto in edicola?-propose Camilla saltellando verso il ragazzo.
 
 
-ORA TU SPIEGARE ME PERCHE’ DOVERE FARE FOTO IN QUESTO COSO.-gridò Austin e indicando con orrore una cabina per le foto proprio fuori l’edicola.
-Uè, non fare il difficile, ho già detto che le pago io.-Camilla trascinò il ragazzo dentro la macchinetta con lei e si sedettero sugli sgabelli.
“Paga lei, certo, dopo che io ho speso più di 100 dollari in questi fumetti giapponesi.” –Ti devo confessare una cosa: sono claustrofobico.
Camilla lo guardò seria –Lo so, è per questo che ti ho portato qui.- poi scoppiò a ridere.
“Cogliona.”
-Sono sei foto, sorridi okay?
***
-SONO O-R-R-E-N-D-A.- urlò la Gray dando un calcio alla macchina. – Stupido aggeggio, non sa fare neanche foto decenti.
-Non è colpa della macchinetta. AHAHAHAHAHAH.
“Coglione.”
-Camì passa ‘ste fotografie.-Camilla gli porse sei quadratini con le loro facce stampate.
1a foto: Camilla e Austin sorridono.
2a foto: Camilla fa una smorfia e Austin la guarda.
3foto: Camilla mostra tre manga e Austin il portafogli vuoto.
4a foto: Camilla ride di gusto e Austin imita l’urlo di Munch.
5foto: Camilla e Austin fanno la linguaccia.
6a foto: Camilla e Austin mostrano il pollice.
 
-Non sono così brutte, dai. – disse Austin rigirandosele tra le mani.-Se non le vuoi, me le tengo io.
-Si si, fai pure.-rispose Camilla con noncuranza.
Carter infilò le immaginette nel portafoglio e cominciò ad avviarsi verso il centro commerciale, seguito a ruota dall’amica.
“Dovrei mettere in mezzo l’argomento?” la ragazza si girò verso Austin che era stato distratto da  un messaggio arrivatogli sul cellulare. –Chi è?
-Chi?- il ragazzo non parve capire.
-La persona che ti ha mandato il messaggio.-rispose Camilla indicando l’IPhone.
-Alex, perché?
-No, nulla, per parlare.
-Oh, okay. –Austin posò il cellulare nella tasca dietro dei pantaloni.
 
 
Austin’s pov
 
“Odio questo senso di vuoto, perché Camilla non fa qualcosa? Le ho chiesto espressamente aiuto. Ho bisogno di amare se voglio tornare normale.”
Mi voltai verso di lei, aveva la testa chinata, è troppo timida.
-Perché mi hai chiesto di vederci? – i suoi occhi urlavano imbarazzo.
-Pensavo avessi bisogno di conforto..- disse sottovoce.
 
Conforto.








Scusate se non ho aggiornato nell'ultimo periodo, non avevo idee. 
Questo capitolo fa un po' cagare(tanto) lo riconosco, ed è anche corto, sorratemy(?) sul serio.
Vi lovvo tutte pipol 
Grazie per i preferiti/seguiti/ricordati 
Grazie a chi recensisce alksjd
Grazie a chi legge in silenzio.
Arrivedericiaaaaaao bella genta.
twitter: @swagbabeswag

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Capitolo 11
*** Cacca. ***



-Che si fa?-chiese Austin grattandosi la testa con l’iPhone rosso. “Rosso. Tutto. Dannatamente. Rosso. Cappello? Rosso.  Ciondolo? Rosso. Bracciale? Rosso. Laccio delle scarpe? Rosso. Boxer? Ros.. ah, no, quelli non li ho visti.” Pensò la ragazza osservandolo.
-Cacca.-rispose Camilla con nonchalance. Quando si girò, trovò un ragazzo con una mascella che partiva all’altezza delle orecchie e arrivava fino a terra.
-COSA?- chiese nuovamente Austin scioccato.
-Cacca.- ripeté la Gray scocciata.
- Ma.. ehm.. io l’ho fatta prima.- ammise il ragazzo. –Sai, tu eri intenta a scegliere i manga e io.. beh, l’ho fatta nel cestino.
Camilla si bloccò, si girò verso Austin e lo guardò sconcertata. –HAI CAGATO NEL CESTINO DELL’ EDICOLA?- non le importava che qualcuno la sentisse, era decisamente scandalizzata.
- Ovvio che no.-rispose il ragazzo sorridendole.
-Troppo bello per essere vero.-disse lei con aria malinconica.
- Corbezzoli.- esclamò Austin. – ma con che essere vivente vado in giro?
Camilla si voltò verso di lui. Lui si voltò verso di lei. Ommioddio- urlò la ragazza mettendo una mano davanti la bocca e indicando con l’altra l’amico. –TU!
-Io?
-Tu!
-Cosa?

- TUUUU!
-Mi spieghi che vuoi???- gridò Austin spaventato.
-Quale persona sana di mente direbbe ‘CORBEZZOLI’?-Fu difficile capire se Camilla era seria oppure no ma, il mezzo cyborg non poté che sbuffare. –Oh San Crispino!
-E’ il nostro vino. –rispose un uomo di passaggio.
I due si guardarono e risero, risero forte, risero per la battuta di uno sconosciuto, risero perché il quel momento volevano solo e semplicemente ridere.
 
 
Erano le nove, Camilla aveva già ricevuto un paio di telefonate da parte di sua madre ma, Austin, invece, non aveva la minima intenzione di tornare a casa, da una donna che gli aveva mentito per sedici anni.
-Fratello carissimo, io, dovrei andare. –disse Camilla raccogliendo lo zaino dal marciapiede. Si erano fermati per un po’ a parlare, seduti in strada, l’aria era fresca, un venticello solleticava le loro guancie arrossate per l’imbarazzo.
-Di già?- chiese il ragazzo prendendole un polso.
Il cuore di Camilla perse un battito, non sarebbe voluta andare via neanche per tutto l’oro del mondo ma,  purtroppo doveva. –si.- scostò la mano in modo da liberarsi dalla stretta e si voltò su se stessa.-Ciao Mahone!- salutò.
Sentì due colpetti sulla spalla, si girò di nuovo.
Due braccia muscolose circondarono il suo corpo, stringendolo a un torace delineato da muscoli duri. L’odore di dopobarba le pervase i sensi e si abbandonò a quell’abbraccio.
-Non andar via, per favore.-la pregò Austin con un filo di voce.
Camilla sollevò lo sguardo e i suoi occhi verdi incontrarono l’azzurro del ragazzo.
-Non vado da nessuna parte senza di te.
-Tua madre?
-Dormirai da me, entra dalla finestra.
 
Dopo aver salutato calorosamente la madre (“Ue mà.”) Camilla salì in camera e accese la luce, sistemò il letto e prese un cuscino dall’armadio.
-Austin?-chiamò affacciata alla finestra.
Un ragazzo comparì da dietro l’albero in cortile, sollevando un braccio.
-Sali.
Lo stesso ragazzo cominciò ad arrampicarsi sui rami sporgenti del ciliegio, fermandosi all’altezza della finestra. Camilla sporse un braccio e Austin afferrò la sua mano.
-Grazie.-disse quest’ultimo entrando nella camera.
-Che si fa?-chiese la Gray sedendosi sul letto e facendo cenno al ragazzo di seguirla.
-Cacca.-rispose Austin con nonchalance. Quando si girò, trovò un ragazza con una mascella che partiva all’altezza delle orecchie e arrivava fino a terra.
-Non copiarmi le battute, troio.-esclamò Camilla lanciandogli un cuscino. 
Austin lo schivò e ne prese un altro che lanciò all’amica.
Dopo vari altri scambi, entrambi, sfiniti, si stesero sul letto.
-Quindi?-chiese Camilla girandosi su un fianco, verso Austin.
-Cacca.-rispose lui sorridendo.
Camilla socchiuse le labbra e lo fissò immobile.
Austin sorrise ancora. –Buonanotte.- disse prima di lasciarle un bacio a fior di labbra e spegnere la luce.
 



Aiuto! E' il primo capitolo romantico, vero, che ho scritto.
Scusatemi l'orario ma dovevo, per forza.
AAAAAAAH che devo dire? Uhm.. dolci dai lol
Austin finalmente l'ha baciata, ennò eh, Camilla non ne avrebbe mai avuto il coraggio.
Insomma, boh, niente, il capitolo l'ho scritto in tipo un' ora e non so se peggio di così sarebbe potuto venire.
Se mi lasciaste una recenZZZZione sarei felice.
Grazie a chi ha recensito o messo nei preferite/seguite/ricordate
VI LOWO TUTTEEEE (?)
Twittah: @swagbabeswag
Ciau tesori

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Capitolo 12
*** Fundanela ***



“Ma - Cosa - Minchia - È - Successo? ” Pensò Camilla subito dopo, aveva gli occhi sbarrati e la pelle d’oca, qualcosa di troppo veloce, e bello, era accaduto un attimo prima.
“Sbaglio o..” si chiese sfiorandosi il labbro inferiore “Mahone mi ha appena Bi A Ci A Ti O?”
 
-So a che stai pensando..- disse Austin sottovoce, mettendo un braccio attorno la vita della ragazza.
Camilla venne scossa da un brivido lungo la schiena. – A-a cosa?
-Non negarlo baby.. – continuò, lui, avvicinandola al suo petto.
-Cioè? – chiese Camilla dimenticando improvvisamente come si respirasse.
-Bacio da Dio.-le rispose posando le labbra sul suo collo.
Austin spostò le ciocche di capelli di Camilla, trovando nuovo spazio da ‘marchiare’. La Gray, immobile e scioccata, lo lasciò fare, finché entrambi non vennero abbracciati dall’oscurità della notte e si addormentarono.
 
Vari incubi tormentarono i sogni di Camilla, in ognuno di essi appariva, possente e minacciosa, la figura della sua migliore amica.
Austin sentì vari gemiti provenire dalla ragazza agitata e tremante, e cercò di calmarla accarezzandole un braccio. A ogni suo tocco, Camilla tremava sempre più.
-Cami.. ehi, calma.. è tutto okay.-Le sussurrò all’orecchio.
Gli strinse la stoffa della maglietta, Federica le appariva ancora una volta nel sonno.
Delle lacrime cominciarono a rigare il viso della Gray, Austin non sapeva che fare.
-Dio mio, Camilla, non piangere. Che succede?- scosse leggermente la ragazza stesa al suo fianco cercando di svegliarla.
 
 
La mattina seguente Camilla si svegliò tra le braccia di Austin “guardarlo dormire -pensò- è uno spettacolo meraviglioso.”
Austin mugolò qualcosa e strinse ancora più l’ “amica” al suo petto. –Buongiorno Cam.
-Ehm.. dovremmo andare a scuola.-lo interruppe liberandosi dalla stretta.
-E’ domenica. – si lamentò il ragazzo riprendendola tra le sue braccia.
-E allora torna a casa tua, se mia mamma ci vedesse potrei morire.- spiegò Camilla alzandosi in piedi per sfuggire definitivamente ad Austin.
-Okay,  okay. Però.. prima posso usare  il bagno?- Chiese indicando una porta bianca tappezzata da poster di attori.
-Uhm.. certo, vai.-disse scocciata.- ma che devi fare lì dentro? –Chiese voltandosi e facendo bloccare Austin che era corso sulla soglia.
-Cosa si può fare in un bagno?
-Cacca.
-Brava.- Applaudì il ragazzo.- Posso andare adesso?
-Basta che poi scarichi. – disse Camilla. – e poi spruzza questo. – gli passò un deodorante per ambienti.
-Vaniglia. – lesse sulla confezione.- Ottimo aroma.
-Ma vai cagare! In tutti i sensi AHAHAH. –gli urlò contro ridendo.
-Vado, vado. Ma fai silenzio! AHAHAHA.- Austin entrò nel bagno chiudendosi alle spalle l’asse di legno ricoperta dalle facce di Di Caprio, Depp, Clooney e.. Gigi D’Alessio?
“Spero non si sia accorto di questo” pensò la ragazza staccando accuratamente gli angoli del poster che raffigurava la zucca pelata del neomelodico italiano. “Non strapparti. Non. Strapparti. Per. Favore.” Piegò il pezzo di carta e lo nascose sotto i maglioni.
Austin uscì dal bagno qualche minuto dopo e salutò l’amica con un abbraccio.
-Mahone, chi ti ha dato tutta questa confidenza? STACCATEEEE.- si lamentò, Camilla,  divincolandosi tra le braccia del ragazzo.
-Fammi pensare..uhm.. tu, ieri?-rise mentre le lasciava un bacio sulla guancia che lei prontamente ripulì con la manica del pigiama.
-Muori, Mahone.
-Tanto so che non lo pensi sul serio.- le disse prima di sorriderle e scendere dalla finestra.
Austin corse più veloce che mai, era felice, estremamente felice, per quanto avesse potuto.
Decise di telefonare ad Alex, raccontargli cos’era successo, dirgli di aver baciato Camilla, che A-16 sarebbe stato finalmente distrutto.
-Alex, è accaduto!- quasi urlò quando l’amico gli rispose.
-Austin, cosa è accaduto? Cosa può essere successo alle..- si interruppe qualche secondo- SETTE DEL MATTINO?! Austin, devo recuperarti da qualche pub di drogati?
-Zitto coglione, ho una notizia importantissima.
-Hai trovato le sfere del drago? Babbo Natale esiste? Megan Fox mi farà da baby sitter? E che baby sitter..-Alex ormai divagava, Austin decise di essere chiaro e diretto.
-L’ho baciata.
-HAI BACIATO MEGAN FOX, LA SEXY SITTER?-Troppo chiaro e diretto.
-Camilla, cretino.- lo corresse scocciato.
Probabilmente Alex era caduto dal letto, aveva sbattuto contro il comodino ed era inciampato nel tappeto perché subito dopo rispose con un po’ di affanno e con una voce più acuta. –Camilla Gray?
-Ne conosci altre?
-Camilla Evans, Camilla Martinez, Camilla Harris, Camilla del club di chimica, Camilla la rossa, la prof Camilla, però ha 75 anni e baciarla farebbe un po’ schifo, poi vabbè dipende dai gusti.-Probabilmente conosceva altre Camilla ma Austin lo interruppe di nuovo.
-ALEX SONO LE SETTE DEL MATTINO, DOVE PRENDI TUTTA QUESTA ENERGIA?- gli chiese scioccato.
-Conosci Fundanela?
-Che roba è?
-Aaaapri fundanela, chiuuudi fundanela, preeendi l’energiiiiia mettila di qua.- gli cantò un motivetto inquietante con una voce ancora più inquietante. –La ballo tutti i giorni appena mi sveglio.
-Alex, devo portarti da uno psicologo.
-Ho sempre sognato andare da uno psicologo.- disse emozionato Alex prima di chiedegli –com’è stato?
-Cosa?
-Il bacio con Camilla.
-Bellissimo, anche se quel poster di Gigi d’Alessio che ci fissava mi metteva abbastanza a disagio.-confessò Austin ripensando al momento in cui l’aveva notato lì sulla porta. Inquietante.
-Immenso Gigi.

 

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