Martin&Diana Un'Amore all'Improvviso di Roby63 (/viewuser.php?uid=266173)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una giornata infinita... ***
Capitolo 2: *** La Gelosia ***
Capitolo 4: *** Diana ***
Capitolo 5: *** Aiuto! ***
Capitolo 6: *** Aiuto (parte 2) ***
Capitolo 6: *** Il lieto fine esiste davvero? ***
Capitolo 7: *** Il lieto fine esiste davvero? ***
Capitolo 1 *** Una giornata infinita... ***
La Torrington splendeva sotto il sole primaverile, i fiori degli alberi da frutta diffondevano nell’aria un profumo dolce che metteva di buon umore Diana, appena svegliatasi da un sonno tranquillo e leggero …
Dall’altro lato della scuola, invece, Martin aveva dormito pochissimo e quei primi raggi di sole lo accecavano. Era rimasto tutta la notte sveglio a guardare film horror per distrarsi da quel pensiero fisso che lo assillava, “Diana”, era lei, la sua voce, il suo sorriso che lo tormentavano di notte, il desiderio di poterle stare accanto e di poterla stringere forte a sé. Si era accorto di amarla alla festa più attesa dell’anno dove lei si era presentata con un vestitino viola sopra il ginocchio, i lunghi capelli castani sciolti e un velo di trucco sul viso, era bellissima, ma come al solito l’aveva presa in giro ed era andato a correre dietro a Jenny che lo aveva rimandato indietro con uno schiaffo. Allora Diana lo aveva guardato e si era messa a ridere, non con un sorriso malizioso, ma solo divertito da quel biondino che come sempre anche se insopportabile la metteva di buon umore. Era in quel momento che aveva capito di amarla, perché era l’unica che rideva alle sue battute, si preoccupava per lui e gli stava accanto anche durante le missioni più difficili, ma soprattutto era l’unica che lo conosceva veramente e lo guardava sorridente negli occhi, quegli occhi verde smeraldo che apparivano sempre nei suoi sogni repressi da troppo tempo.
Nel frattempo Diana si era preparata per la lezione e si stava dirigendo in classe, passò, però, prima nel corridoio che divideva il dormitorio maschile da quello femminile, era indecisa se andare a vedere come stava Martin, era da un paio di giorni che si comportava in modo strano , << Martin …>>, pensò, quel nome le faceva sempre battere forte il cuore, ma lei lo negava sempre, soprattutto a se stessa, non poteva accettare l’idea di essersi innamorata di lui, eppure … non sapeva come spiegare tutte quelle situazioni in cui si era ingelosita per le attenzioni che dava a Jenny o alle altre ragazze. Intanto aveva percorso tutto il corridoio e si era trovata fuori alla sua camera, senza essere sicura di voler bussare o andare via.
Martin era in camera sua e stava prendendo le ultime cose prima di uscire pensando << se lei non mi considerasse solo il “suo migliore amico”…>> e con queste ultime riflessioni aprì la porta per uscire e si ritrovò i suoi occhi color ambra immersi in quelli splendenti di Diana.
-Diana … che ci fai qui?- disse Martin guardandola con un’espressione di sorpresa e dolcezza insieme.
I loro volti erano distanti pochi centimetri e Martin non riusciva a non guardare le labbra dell’amica senza pensare ed immaginare quanto fossero dolci, soffici, perfette … il suo corpo la desiderava e quella vicinanza lo stava facendo impazzire.
-M-M-Martin, ero venuta a vedere come stavi- rispose lei imbarazzata e, rossa in viso, iniziò ad indietreggiare di un passo. Suonò la campanella –adesso è meglio che vado e faresti bene anche tu ad andare in classe. Ciao Martin!- disse Diana incamminandosi per il corridoi e girando verso il prossimo corridoio. Dietro l’angolo si fermò << ma cosa mi sta succedendo??>> si domandò sentendosi incendiare le gote e mentre si dirigeva verso l’aula di francese non faceva altro che pensare a lei e a Martin vicini che si guardano intensamente negli occhi con il respiro sincronizzato e quella sensazione di benessere che sentiva dentro di sé <>.
Martin era rimasto colpito da quella visita di Diana che aveva fatto aumentare il suo desiderio di lei, sentiva il suo corpo fremere alle immagini che si creavano nella sua mente e ovunque andasse cercava la sua figura, la sua voce, il suo profumo. Finalmente erano finite le lezioni, oggi aveva una partita a basket in palestra e quando si presentò fu felice nel vedere Diana lì con Jenny. Diede il meglio di sé e segnò abbastanza punti per far vincere la sua squadra. Lei era lì che gli sorrideva sugli spalti e Martin decise che non poteva rovinare la sua amicizia con Diana per questa cotta di passaggio, ma quando lei gli si avvicinò mentre si dirigeva negli spogliatoi il ragazzo fu preso dal panico e il vederla in minigonna sorridente e un po’ imbarazzata gli scatenò un qualcosa dentro. Diana gli si avvicinò e gli disse –Martin mi volevo scusare per stamattina … sai ero in ritardo alla lezione, ma …. Martin cos’hai?- l’amico aveva abbassato il capo ed evitava di guardarla negli occhi –Martin c’è qualcosa che non va?...- disse lei avvicinando una mano al suo volto. Martin, allora alzò il braccio e bloccò l’amica contro il muro. Erano soli, il corridoio era vuoto. –Martin ma cosa fai?...- riuscì a dire Diana con un espressione di stupore e di preoccupazione sul volto. Adesso il ragazzo la guardava negli occhi e il suo sguardo era profondo, ma dolce –Diana- disse – il fatto è che non posso più resistere … mi sono accorto di amarti e adesso non riesco a far altro che pensarti e desiderarti … -
Mentre Martin confessava il suo amore, dietro alla porta dello spogliatoio femminile una ragazza dai capelli rossi e gli occhi azzurri come il cielo assisteva alla scena scioccata, era … Jenny.
Continua …
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Capitolo 2 *** La Gelosia ***
La Gelosia
Lo scroscio dell’acqua della doccia copriva tutte le risate e le
voci dei ragazzi. Martin socchiuse gli occhi e alzò lo sguardo
verso il getto d’acqua, le gocce gli scivolavano sulla fronte e
percorrevano le sue ciglia fino a cadere nel vuoto.
Nella sua testa c’era un unico pensiero: lui che tratteneva Diana
per le braccia contro il muro, i loro corpi vicini tanto da poter
sentire il battito del cuore e la sua voce che le diceva:-
Il fatto è che non posso più resistere … mi sono
accorto di amarti e adesso non riesco a far altro che pensarti e
desiderarti -
Ricordava il volto di lei stupito, senza parole e …
poi sono arrivati i ragazzi della squadra gridando il suo nome,
prendendolo in braccio e portandolo nello spogliatoio.
Adesso riusciva solo a chiedersi: << ma cosa ho fatto? >> e
a sentirsi uno stupido, di sicuro Diana lo avrebbe rifiutato e loro
avrebbero perso quella confidenza e quell’amicizia che li
legavano da piccoli. Aspettò che se ne andassero tutti per
uscire dalla doccia e vestirsi per andare da Diana a dirle che era
tutto uno scherzo, anche se fare questo lo avrebbe fatto star male,
perché non voleva perdere un’amica così importante
come lei.
Diana era sconvolta, nella sua mente si proiettava solo il volto di
Martin e la sua voce ferma e sincera. Non poteva crederci, anzi non
voleva crederci, era tutto così surreale, ma adesso doveva
aprire il suo cuore e riuscire ad ammettere di ricambiare gli stessi
sentimenti. Cercava di vedere la loro immagine di coppia, di certo
sarebbe stata molto particolare, a questo pensiero sorrise ed
arrossì … si, stava pensando a loro due, insieme. In
fondo doveva ammetterlo aveva sempre avuto un debole per quel biondino
e solo con lui si divertiva veramente. Percorse tutta la scuola fino ad
arrivare nella propria camera dove seduta sul letto iniziò a
sfogliare le foto della sua infanzia. Si soffermò su una
fotografia che la ritraeva sorridente mentre Martin la rinccoreva
infuriato. Ricordava quel giorno e sapeva di aver sempre amato il suo
fedele amico, perciò si alzò di corsa ed uscì
dalla sua camera dirigendosi verso quella del ragazzo per dirgli
ciò che provava prima di cambiare idea.
Jenny aveva assistito alla confessione di Martin uscendo dallo
spogliatoio e le sembrava assurdo che un ragazzo, suo spasimante, la
dimenticasse per una come Diana!!! Non era possibile! Lei non
sopportava Martin, ma a quale ragazza non fanno piacere le attenzioni
di un ragazzo?! Doveva fare qualcosa affinché il biondino
tornasse a farle la corte e aveva già un piano in mente …
Uscì dalla biblioteca con impeto lasciando il suo compagno di
studio imbambolato a guardarla andar via e si recò
immediatamente verso la camera di Martin. Quando arrivò lui era
appena uscito e si stava avviando verso il dormitorio femminile,
così la ragazza lo chiamò: - Martin! - il biondino si
girò e guardò Jenny curioso, così lei gli si
avvicinò dicendo: - è da tempo che non ti si vede Martin
… - e con movenze seducenti e una voce dolce prese il suo volto
tra le mani e vedendo da lontano arrivare Diana lo baciò
appassionatamente sbirciando con gli occhi socchiusi
l’espressione sbigottita della ragazza …
Continua …
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Capitolo 4 *** Diana ***
Martin&Diana Cap. 3
Volevo scusarmi se ho impiegato molto tempo a scrivere questo capitolo
(mancanza di ispirazione). Comunque volevo ringraziare tutti quelli che
leggono o recensiscono la mia fanfiction. Grazie anche per i
consigli che mi date, che aprezzo molto e che cerco di mettere in
pratica. Spero che questo capitolo (anche se un po' corto) vi piaccia
... Buona lettura
Diana rimase scioccata davanti a quella scena e sentì le gambe
farsi pesanti, il suo cuore andare in frantumi e il corpo tremare e
scivolare contro il muro sul pavimento. Calde e silenziose lacrime
iniziarono a solcarle il viso mentre pietrificata osservava la scena.
I pensieri si affollarono nella sua mente, le emozioni si
confusero, la vista si offuscò e ciò che provò in
seguito fu solo "Delusione" ... si, delusione verso Martin, ma
soprattutto verso se stessa perchè si era lasciata
ingannare << eppure sembrava così
sincero questo pomeriggio ... Oh Diana che stupida che sei, pensi
ancora di poter essere qualcosa di più di un'amica per Martin?!
>> . Si portò le gambe al petto stingendole con le
braccia, mentre le lacrime sgorgavano come un fiume in piena bagnandole
il viso ed il collo. Rimase in questa posizione per qualche secondo,
poi si rese conto di essere nel corridoio, vicina alla stanza di
Martin, così si asciugò le lacrime e si alzò
barcollando, quando, però, si girò per andarsene
sentì una voce, la sua voce: - Diana? Sei tu?- .
<> pensò la
ragazza iniziando a correre. Martin cercò di seguirla, ma fu
bloccato da Jenny: -Ehi dove pensi di andare?! Io, desiderata da tutti
i ragazzi della scuola, non posso essere scaricata!- ma il ragazzo le
rispose: - bhe, mi dispiace Jenny, allora questa sarà la tua
prima volta- e si girò cercando con lo sguardo la sua amica
ormai andata via, mentre la rossa lo guardava sconcertata e con
disprezzo.
Diana appena si rese conto di non essere seguita si fermò, aveva
attraversato tutta la scuola correndo, facendo inciampare alunni e
professori, rendendosi conto di ciò arrossì di vergogna,
lei che rispettava tutte le regole era uscita dalla Torrington di notte
per di più correndo come una forsennata. Si guardò
intorno per capire dove si trovava, riconobbe il campo da basket e gli
spalti, era in giardino. Si sedette sui gradini guardando il campo
vuoto e ricordando le parole di lui e poi ... quel bacio con Jenny.
Anche se soffriva non riusciva ad odiarlo, anzi sentiva il suo cuore
ardere di passione al suo solo ricordo. Amava tutto di lui:
quell'espressione eccitata per una nuova missione, i capelli biondi
sempre spettinati, le loro sfide insensate e spesso perse, qull'aria da
indifferente davanti alle ragazze che nascondeva un bambinone, il suo
modo di farla innervosire soltanto guardando un'altra, la sua audacia
che nessuno riusciva ad eguagliare ... si, molte volte le aveva salvato
la vita con la sua astuzia e il suo coraggio. In fondo in alcuni
momenti sapeva essere più intelligente e creativo di lei, ma
quando si trattava di studiare era pronto a scappare. Sorrise a tutti
questi ricordi e si lasciò sfuggire un'altra lacrima che subito
raccolse con un dito. La sua figura le riempiva la testa: vedeva i suoi
occhi davanti a sè immersi nel buio, la sua voce tremante mentre
le confessava il suo amore, il suo petto scolpito dagli addominali e le
sue forti mani che la tenevano stretta per i polsi contro il muro,
però con un tocco dolce, leggero. Quella sensazione di calore e
di benessere che sentiva qundo lui le era vicino a pochi centimetri dal
volto, mentre i loro corpi erano quasi uniti in un'unica figura,
sorrise maliziosa e arrossì respingendo quel pensiero. Non
capiva perchè non risultava carina agli occhi di Martin, cosa le
mancava? Nemmeno dagli altri ragazzi, però, era corteggiata,
anzi loro certe volte la evitavano così come facevano le ragazze
con il biondino, era una cosa che fino a poco tempo fa pensava di avere
in comune con lui, però ... si sbagliava.
All'improvviso un rumore la destò dai suoi pensieri, si
alzò aguzzando lo sguardo e disse: -Chi è là?- per
poco non le venne un colpo al cuore quando vide una sagoma ben distinta
avvicinarsi, il cuore le si bloccò per qualche secondo
finchè la luce del lamione non illuminò la figura, era
Marvin. Sollevata si rilassò lasciandosi cadere sul gradino.
-Diana che ci fai qui?- disse il ragazzo
-Marvin, mi hai spaventata-
-Scusa non volevo- e dicendo ciò si avvicinò e si sedette vicino a lei.
-Allora è sucesso qualcosa?-
-Come? No, no volevo stare un po' da sola-
-Ah capisco, se vuoi me ne vado?-
-No, resta.-
Guardarono il cielo cosparso di stelle e illuminato dalla luna piena
per un tempo indefinito, poi Marvin si girò verso Diana e lei
accorgendosi di essere osservata si voltò, lui le prese il volto
fra le mani e la baciò appassionatamente.
Continua...
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Capitolo 5 *** Aiuto! ***
Aiuto
Diana rimase paralizzata da quel bacio, i suoi ochhi erano fissi su un
punto impreciso del campo, le sue braccia erano rigide lungo i fianchi
e la sua mente vagava tra i suoi ricordi con Martin. Così si
lasciò andare, socchiuse gli occhi mentre una lacrima calda le
bagnava la guancia, permise a quel semplice e casto bacio di diventare
una danza irrefrenabile tra le loro lingue e sentì il braccio
del ragazzo cingerle la vita. Quando si fermarono per riprendere fiato,
Diana non vide quegli occhi ambra tanto desiderati, ma quelli grandi e
verdi di Marvin .... si rese conto di ciò che aveva fatto ed
indietreggiò di un passo, abbassando la testa e sussurrando:
- Non posso! .... Io amo ancora lui....- e poi se ne andò
correndo vero la sua camera mentre il ragazzo chiamava il suo nome
senza però osare seguirla. Arrivata davanti la stanza
entrò chiudendosi la porta alle spalle e lasciandosi scivolare
lungo la sua superficie dura e fredda per scoppiare in un lungo e
silenzioso pianto liberatorio.
Martin l'aveva cercata a lungo, ma invano: aveva fatto il giro della
scuola ormai 3 volte di seguito finchè non era calato il buio.
Allora era tornato nella sua stanza e pensava a lei e al suo sorriso
innocente .... oh come le mancava << Che farei Diana per vederti
sorridermi?!!!>> si domandava in pieno desiderio di Lei, la sua
migliore amica, la sua collega, la sua Diana.
La mattina arrivò presto lavando i tormenti e i pianti della
notte; Diana si risvegliò per terra vicino la porta e un po'
intontita sentì i ricordi della sera prima riaffiorarle come un
martello pneumatico nella testa ... era tutto così confuso e si
chiedeva come era possibile che in un giorno fossero accadute tante
cose: la dichiarazione di Martin, il bacio di lui con Jenny, la
confessione di Marvin e ... il SUO BACIO!!!! Fu questo a farla sentire
ancora più male, aveva baciato la persona sbagliata e non aveva
voglia di discutere e affrontare l'errore, adesso. Inoltre voleva
evitare Martin e quella vipera di Jenny. Stranamente si ritrovò
a pensare a lei, alla loro "amicizia" : Diana, la secchiona della
classe che si presentava alle feste senza un accompagnatore e Jenny la
ragazza più desiderata e amata dai ragazzi. Si chiedeva quindi
come fossero diventate amiche, senza però trovare una
spiegazione adatta. Intanto si era fatta una doccia e aveva indossato
la camicia da notte verde-acqua, corta din sopra i ginochio e
abbastanza trasparente da far intravedere l'intimo (era un regalo di
Jenny, come al solito non la conosceva molto bene). Si sdraiò
sul letto decisa a non andare a lezione e darsi per malata; così
scivolò in un sonno tranquillo e senza sogni.
Martin si svegliò prima, in quanto aveva passato una notte
insonne e piena di incubi, e dopo essersi preparato si recò in
classe, ma non vide Diana. Questa situazione lo preoccupò molto,
Diana non si assenta mai alle lezioni, ma prima che potesse
sgattaiolare fuori dall'aula per cercare l'amica, entrò il
professore ed il ragazzo si sedette imbroncito notando, poi, con
stupore anche l'assenza di Marvin.
Diana si svegliò di malumore quando sentì bussare alla
porta, era molto stanca e non aveva voglia di aprire, ma il suo
visitatore era molto insistente e continuava imperterrito a battere
forte sulla porta. La ragazza, ormai sveglia e troppo infastidita dal
rumore, si alzò per mandare a quel paese il suo disturbatore, ma
davanti alla soglia della sua camera si ritrovò Marvin.
- Ma cosa...?- non ebbe il tempo di finire la frase che il ragazzo la
spinse nella stanza con forza, chiudendo la porta a chiave e
guardandola malizioso. La catstana era molto irritata dal suo
comportamento, ma prima che potesse inferirgli contro le labbra del
ragazzo le serrarono la bocca, le sue braccia le strinsero la vita,
mentre le sue mani esploravano avide il corpo della gioovane. Lei si
dimenava inutilmente, tentava di sfuggire a quella morsa che la
bloccava al muro e di staccarsi da quel bacio per poter gridare, ma le
forze le mancavano e il panico si impadronì di lei rendendola
sua schiava. Voleva piangere, ma aveva già versato tutte le
lacrime, voleva gridare di "smetterla", ma soprattutto voleva che
Martin fosse lì a salvarla.
Il ragazzo staccò le sue labbra da lei e le tappò
la bocca con una mano per poi sussurrarle facendola rabbrividire: -
vedrai che ti piacerà... - e lasciò scivolare l'altra
mano lungo tutto il suo corpo fino ad arrivare alla fine della veste e
accarezzarle la pelle liscia e diafana.
Ma Diana cercò di divincolarsi con ancora più foga e
morse la mano che non le permetteva di parlare riuscendo così a
gridare sotto lo sguardo attonito di Marvin.
***
Nota Autrice:
Scusate l'infinito ritardo!!! Comunque spero che il capitolo vi sia
piaciuto nonostante non abbia raggiunto il risulatato che speravo.
infine volevo dirvi di continuare a recensire perchè mi fa
piacere conoscere le vostre opinioni e critiche.
Ciao
Roby63
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Capitolo 6 *** Aiuto (parte 2) ***
Aiuto (parte 2)
Martin era seduto nel suo banco mentre
il professore spiegava con la sua voce monotona e ripetitiva, ma il
ragazzo non lo ascoltava, nella sua mente si rifletteva un unica
immagine:
Spogliatoio, dopo la partita.....
Martin era solo, tutti se ne erano andati, o almeno così
pensava. Quando si girò per andarsene vide Marvin sull'uscio
della porta che lo osservava determinato prima di dirgli:
-sei un illuso se pensi che Lei possa provare lo stesso per te, Diana
ha ... gusti migliori- ed ecco spuntare sul suo viso un ghigno
agghiacciante, ma Martin gli rispose per le rime -e gusti migliori
intendi ... tu?! Stai scherzando!- e scoppiò in una risata
ironica facendo scattare il rivale sulla difensiva: -è ovvio! Io
sono migliore di te in tutto!-, ma lo disse irritato e geloso,
perciò il biondino disse: - si, ma tu non sei me! E non sei
nemmeno un buon agente come me!-. Disse tutto questo con la sua solita
sfacciataggine e la sua aria provocatoria che riempì Marvin di
indignazione: -bhè, se è davvero così,
vedremo...-, detto ciò se ne andò infuriato.
Allora Martin non gli aveva dato peso ma stamattina
l'assenza sia di Marvin che di Diana lo preoccupava, ecco perchè
uscì dalla classe chiedendo di andare in bagno e si diresse
verso il dormitorio femminile. I corridoi erano vuoti tutti erano in
classe e le poche voci che si sentivano provenivano dalle aule
circostanti. Quando fu vicino al dormitorio sentì delle grida:
-Diana...- sussurrò, e iniziò a correre verso la sua
camera.
Diana era disperata, ma Marvin non si lasciò scoraggiare
dall'urlo della ragazza e le mise una mano sulla bocca per zittirla. In
quel momento pensava soltanto alla faccia compiaciuta di Martin e a
quanto volesse far sparire quel sorriso sfacciato dalla sua faccia; il
modo in cui gli aveva rinfacciato di essere un agente migliore di lui
lo aveva infastidito a tal punto da volerlo privare della persona a cui
teneva di più ... Diana. La poveretta si dibatteva sotto la sua
presa e ciò lo faceva sentire più forte,
invincibile, i suoi occhi verdi iniziarono a prendere il colore del
sangue e il suo ghgno divenne ancor più terrificante. Prese la
ragazza per il collo e la sollevò da terra, poi prese il
coltello a serramanico e conficcò la lama luccicante nel suo
addome, lasciando scorrere il sangue rosso e caldo attraverso le
sue dita. Diana tremava e mentre guardava il suo vestito dipingersi di
rosso era certa di una sola cosa: quello non era Marvin.....
Quando Martin arrivò quello che vide lo lasciò senza
fiato, Diana era distesa sul pavimento e una pozza di sangue la
circondava, mentre dall'alto Marvin la guardava soddisfatto. La sua
pelle bianca contrastava con quel colore acceso e i suoi occhi, sempre
sorridenti e pieni di vitalità, erano velati da un'ombra di
malinconia e sofferenza. Non riusciva a vederla così, lo faceva
stare troppo male, ma doveva reagire, salvarla. Diana, prima di cadere
sfinita in un sonno profondo e forzato, bisbigliò il suo nome
facendo voltare l'aggressore. I loro occhi si incrociarono e Martin
capì perchè era così strano ultimamente, qualsiasi
cosa lo avesse posseduto aveva fatto del male alla sua amica e lui
gliela avrebbe fatta pagare.
Continua....
***
Nota Autrice:
Scusate se il capitolo è molto breve, ma era solo l'introduzione
per il finale. Ho deciso di renderlo un po' più movimentato con
risulati un po' scarsi.
Comunque continuate a recensire e a darmi consigli per migliorare. Grazie
Ciau
Roby63
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Capitolo 6 *** Il lieto fine esiste davvero? ***
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Capitolo 7 *** Il lieto fine esiste davvero? ***
Java stava lavando i corridoi del dormitorio strofinando con vigore per terra quando sentì delle grida e preoccupato sussurrò con la sua voce rauca e profonda – Diana.. – e si diresse correndo verso la camera della ragazza.
Martin strinse forte i pugni, guardò il sorrisetto perverso di quell’essere dalle sembianze di Marivn e vi si scagliò contro gridando. L’essere alzò il coltello in aria per colpire ma Martin gli afferrò il pugno facendo cadere l’arma e infuriare l’avversario che con un calcio lo gettò a terra e, inginocchiandosi su di lui, lo iniziò a colpire con una serie di pugni. Martin riuscì però ad attivare l’U-Watch e lanciare una rete su Marvin che immobilizzato urlò di rabbia, un urlo disumano e agghiacciante pieno di odio , che fece irrigidire e indietreggiare il biondino fino a farlo urtare contro Java. Il cavernicolo vide l’amica stesa in una pozza di sangue e con rabbia si scagliò sulla rete e Marvin, ma fu fermato dalla comparsa di Billy che con la sua vocina stridula urlò –NO!! Non farlo Java, è sempre lui, Marvin! – . Il piccolo alieno aveva seguito tutta la scena dal Centro con M.O.M ed era venuto lì per portare via Marvin e cacciare lo spirito maligno dal suo corpo. Java si fermò con il pugno a mezz’aria e prese il ragazzo intrappolato in spalla mentre si dimenava per portarlo al Centro con Billy. Intanto Martin si era avvicinato a Diana e accarezzandole il volto sussurrava “Ti prego non lasciarmi.. andrà tutto bene non preoccuparti” la sollevò in braccio sentendo una fitta sotto al fianco colpito da tutti quei pugni e al cuore perché la pozza di sangue sotto il suo corpo si era allargata, la sua faccia era pallida e la camicia da notte lacerata in più punti lasciava intravedere la pelle liscia e la ferita. E così, stringendola forte fra le braccia, Martin portò il corpo della ragazza al Centro seguendo Billy e Java che portava in spalla Marvin. M.O.M accorse preoccupata verso di loro, in tanti anni di servizio Martin non l’aveva mai vista così sconvolta mentre comandava con voce tremante ai vari scienziati e medici di portare via Diana e Marvin. Quest’ultimo continuava a dimenarsi e a gridare nella sua rete, mentre Diana sembrava senza vita. Martin non voleva lasciarla, non poteva e cercò di seguire la barella sulla quale la ragazza era stata adagiata, ma M.O.M glielo impedì.
Nell’ufficio di M.O.M Martin non riusciva a restare calmo, la donna lo aveva fatto accomodare su una sedia e il ragazzo non riusciva a smettere di muovere freneticamente la gamba destra come se stesse tremando. Passò un’ora così, nessuna traccia né di M.O.M, né di Billy, né della sua adorata Diana… Martin era in preda al panico “e se è successo qualcosa e non vogliono dirmelo?” pensava . Allora si alzò di sbotto dalla sedia e uscì dall’ufficio in cerca della ragazza, la trovò nel reparto “agenti feriti”, in una sala di terapia intensiva, sola e addormentata. Appena entrò si rese conto che tanto sola non era, alle sue spalle, infatti, si presentò M.O.M che lo rassicurò dicendogli -è in coma farmacologico, dobbiamo aspettare che si risvegli…- e uscì dalla stanza. Martin prese una sedia, la avvicinò al letto della ragazza e aspettò tenendole la mano e sussurrandole di tanto in tanto ricordi d’infanzia e un amore, il loro, indissolubile; si addormentò così con il capo poggiato sulla mano di lei e bofonchiando un “Ti amo Diana”. Al suo risveglio quella mano era lì ad accarezzargli i capelli, alzò la testa di sbotto e si perse nei grandi occhi verdi di Diana che lo guardava sorridente dicendo -Ho seguito la tua voce… Ti amo anch’io-. Martin si alzò dalla sedia, i loro volti erano così vicini, nessun imbarazzo, solo il desiderio di stare insieme, si guardarono negli occhi e le loro labbra si cercarono in un bacio. Ad interromperli fu M.O.M che schiarendosi la voce disse: -allora? Abbiamo finito piccioncini?! Una nuova missione vi aspetta, è meglio che vi riprendiate al più presto!- e scoppiarono tutti a ridere felici.
(Torrington Academy – Dormitorio femminile, stanza 106 (Diana Lombard)6 mesi dopo...)
-Martin sei il solito maiale!- urla Diana contro Martin chiudendosi in fretta la camicetta sbottonata e rossa in viso.
-Non è colpa mia! Sono così soffici…-dice guardando la scollatura della ragazza in modo malizioso, -dai vieni qua, fatti dare un altro bacino- , la cinge per i fianchi e lei si lascia andare a quel bacio appassionato, sente l’eccitazione del ragazzo e sorride facendo scivolare la sua mano sui pantaloni di lui che si sfila subito la maglia mostrando gli addominali scolpiti. -Oh, NO! Smettetela!- Urla Billy appena entrato nella stanza con i suoi modi imprevedibili, Diana si copre subito con la camicetta arrossendo e inveendo contro l’alieno e la sua maleducazione, Martin ride. I due amanti si scambiano uno sguardo d’intesa felice mentre l’esserino verde annuncia loro la nuova missione che li aspetta.
***
Sono passati 3/4 anni dall'ultima volta che ho scritto. Bhè recentemente mi è successo qualcosa che mi ha fatto pensare, riflettere a come la vita sia breve e a come, molte volte, ti capita di lasciare in sospeso le cose... ho deciso allora di terminare questa fanfiction, la prima e credo proprio anche l'ultima, perché per un passo così breve mi sembrava sbagliato lasciarla in sospeso.
AH voglio specificare la scelta del titolo "Il lieto fine esiste davvero?".. non ne sono certa, personalmente non ci credo, ma questa è una storia e sin dall'inizio ho pensato che l'amore tra i due riuscisse a sbocciare senza troppi intoppi. Purtroppo però nella vita non è sempre così e forse perciò il lieto fine non esiste, non so cosa succederà davvero a Diana e Martin... e se uno dei due morisse in una missione? O se Martin tradisse Diana? A noi non ci è dato saperlo, ci basta la consolazione che un giorno i due si sono resi conto di amarsi.
Un saluto a tutti quelli che mi hanno letto e a quelli che lo faranno (forse) un giorno.
Roby63.
P.S. chiedo scusa in anticipo per gli eventuali errori ortografici. |
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