Verità e Bugie

di Madin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Ti ho aspettata per tantissimo tempo... ***
Capitolo 3: *** Una giornata insieme ***
Capitolo 4: *** Io so. ***
Capitolo 5: *** Flashback ***
Capitolo 6: *** Emi ***
Capitolo 7: *** Draco Lucius Malfoy ***
Capitolo 8: *** Nuove rivelazioni ***
Capitolo 9: *** Un semplice schiaffo ***
Capitolo 10: *** Abbiamo un Problema ***
Capitolo 11: *** Te la farò pagare ***
Capitolo 12: *** Vattene! ***
Capitolo 13: *** L'Ora Della Fine ***
Capitolo 14: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



Hermione uscì dalla sala e si fermò in corridoio ad aspettarlo.
-Mezzosangue...- dieci minuti dopo eccolo arrivare barcollando per raggiungerla.

-Sei ubriaco.-
-No.- in effetti lo sembrava, ma non lo era, non lo era per niente. -Cosa vuoi da me?- le chiese
-Mi dispiace. Io, Hermione Jane Granger, Mezzosangue Grifondoro, ti sto chiedendo scusa. Scusa per essermi innamorata dell'altro te e per aver creduto che tu potessi ricordare ciò che avevamo avuto. Per aver fatto l'amore con te e per aver sperato, anche solo per un minuto, che tu potessi amarmi. Che potessi guardare oltre le mie origini e amarmi per ciò che sono.- trattenne le lacrime, doveva sembrare forte e non doveva permettergli di ferirla di nuovo. -Guardaci adesso: non ci siamo mai sopportati e ora siamo qui a parlare di quando siamo andati a letto! Non ti sembra assurdo?!- lui abbassò lo sguardo e a lei venne una risata isterica. -Malfoy dì qualcosa.- lo incitò.
-Cosa dovrei dire?! Non è un mio problema se ti sei innamorata di me e la sola cosa mi provoca ribrezzo. Mi hai dato l'opportunità di andare a letto con un ragazza e io l'ho colta, non mi è importato che fossi tu. Volevo solo sesso.-
-Non ci credo. Se colui di cui mi sono innamorata, e non sei tu ma l'altro te di un'altra realtà, è buono e gentile, non posso credere che in te non ci sia niente che vi accumuna. D'altronde siete la stessa persona. Solo che lui non ha mai conosciuto suo padre e di rimando, anche l'oscurità. Tu non sei cattivo Malfoy, l'hai dimostrato più volte ma sei tu il primo a non crederci.-
-Smettila di analizzarmi Granger, non cosa vuoi da me e non mi interessa. Vuoi che ti chieda scusa per averti portata a letto?! Okay, scusa. Non avrei mai dovuto farlo... e se ci tieni tanto "all'altro me" torna da lui, perché io qui non ti voglio.-
-Devo crederci Draco? Seriamente?!-
-Credi a quello che vuoi, Granger. Non cambierò idea.-
Hermione annuì, soddisfatta di averlo affrntato una volta per tutte. -Posso abbracciarti?- gli domandò ad un certo punto.
Malfoy la guardò divertito, pronto a sputarle addosso tutto quello che pensava di lei, ma quando vide la tristezza dei suoi occhi, non riuscì a negarle questa possibilità. Annuì.
Lei si avvicinò e dolcemente fece passare le braccia sul suo collo e poi lo strinse.
Lui non ricambiò l'abbraccio, ma le rimise una ciocca di capelli dietro l'orecchio quando si staccarono. Stava quasi per sorriderle e buttare al vento tutto ciò che aveva detto prima, smascherandosi.
La ragazza si allontanò senza aggiungere altro, tornò alla Sala Comune con un enorme peso dello stomaco: una cena indigesta.

La serpe la guardò andar via a lungo e solo quando scomparve dalla sua vista, si concesse un sorriso -Oh Hermione... se solo sapessi...- disse e poi tornò nell Sala Grande con ancora addosso il profumo della ragazza.

***


Hermione tornò nel suo dormitorio come una furia, si sentiva così stupida e così sola. Nessuno l'avrebbe capita, neanche lei tollerava di provare quei sentimenti. Non poteva permettere che le lacrime scendessero ancora dai suoi occhi, doveva distrarsi, pensare ad altro e non pensare a lui.
E diveniva difficile non pensare a lui, soprattutto quando andava a dormire: si sdraiava supina sul letto e si rimboccava le coperte, chiudeva gli occhi dopo aver spento la luce e la prima immagine che le balenava in testa era il suo viso, quel maledetto e bellissimo viso.
Allora li strizzava, per cacciarlo via, ma più lei provava a pensare ad altro, più lui le occupava la mente.

Il mattino successivo si svegliò di soprassalto a causa della sveglia che le ricordava di dover andare a lezione. Si diresse in bagno per sciacquarsi via il torpore delle coperte e prese uno spavento guardandosi allo specchio.
Aveva profonde occhiai sotto gli occhi, i capelli ribelli e arruffati, e un marchiato segno del cuscino sulla guancia destra.
-Oh no...- si disse capendo di essere un totale disastro.
In quel momento anche Ginny entrò in bagno. -Che succede?- disse mentre con un elastico cercava di racchiudere la sua rossa chioma fluente in una coda di cavallo.
-Guardami. Ecco cosa c'è che non va.- le disse l'amica cercando di sistemarsi i capelli.
-Hermione! Sei una maga, per Merlino! Usa la magia!- disse la rossa come ovvietà.
-Non voglio ricorrere alla magia per ogni cosa... non mi sembra giusto.-
-Allora lo farò io per te, così non sarai tu a usare la bacchetta. Ma come hai fatto a ridurti così?- domandò la rossa con un'espressione confusa in volto mentre prese una spazzola per domare quell'esplosione mattutina.
-Non ho dormito bene...-
-Pene d'amore?-
-NO! Che stai dicendo?! Quali pene d'amore?! Non farmi ridere, Ginny.-
-Quindi non hai più una sbandata per... quella serpe!-
-...no. Era solo un'infatuazione da poco conto...- mentì. Senza farsi vedere, la rossa esultò di gioia e poi tornò a spazzolare i capelli di Hermione.

Mezz'ora dopo erano in ritardo e si stavano dirigendo all'aula del professor Piton: pozioni.
Entrarono provocando un gran chiasso e attirando l'attenzione di tutti. Ginny se ne rese conto e con passo molto aggrazziato e femminile, corse al suo posto, mentre Hermione, senza curarsi di grazia e fimminilità, si sedette al suo banco in prima fila, tirando fuori taccuino e calamaio.
-Bene, ora che, finalmente aggiungerei, ci siamo tutti, possiamo iniziare a preparare la pozione. Tuttavia, la signorina Granger e la signorina Weasley, si fermeranno, una volta terminata la lezione, a riordinare e ripulire i calderoni.- enunciò Piton divertito.
Hermione fu presa dallo sconforto ma poi pensò che una punizione l'avrebbe aiutata a pensare ad altro.
Harry guardò l'amica che stava sorridendo tra sé e sé -Tutto bene, Herm?- domandò.
-Sì, sì, è tutto a posto.- rispose sorridente.

La lezione finì e Hermione stava sistemando le sue cose dentro la borsa quando Ron si avvicinò.
-Herm, posso farti una domanda?- chiese il rosso, rosso in volto dall'imbarazzo.
-Me l'hai già fatta, Ronald.- disse lei mantenendo un tono distaccato a freddo mentre riponeva la sua piuma nello spazio apposito sul banco.
-Giusto.- esordì il rosso confuso -Posso fartene un'altra?-
-Ronald, se andiamo avanti così non finiremo più, fammi questa domanda e basta!- rispose lei divertita dalla buffagine dell'amico.
-Avrei bisogno di un aiuto in pozioni, è più difficile quest'anno e mi chiedevo se tu fossi disponibile per qualche ripetizione.-
-E cosa dirà Lavanda?-
-Non lo so, ci siamo lasciati.- Hermione si sentì dispiaciuta e in colpa, era così preoccupata di ciò che le stava succedendo col furetto che si era dimenticata totalmente del suo migliore amico, anzi, dei suoi migliori amici.
-Mi dispiace tanto Ronald.- disse tristemente prendendogli la mano per consolarlo. Lui la strinse nella sua e non sembrava poi così triste. -Ti aiuterò...- continuò Hermione.
-Grazie! Grazie di cuore!- esultò felice e le stampò un bacio sulla guancia e poi scappò via, mentre lei rideva divertita.

-Cosa ti ha chiesto Ron?- chiese Ginny avvicinandosi all'amica mentre puliva un calderono grande quasi quanto lei.
-Mi ha chiesto delle ripetizioni in pozioni... e ho detto di sì.-
-Si è lasciato con Lavanda, sai?-
-Me l'ha detto. Come l'ha presa?-
-Bene. L'ha lasciata lui...-
-L'ha lasciata lui?! Ma sembrava così innamorato...-
-Oh avanti Hermione! Non capisci che l'ha fatto per farti ingelosire?! E poi quella ragazza era veramente una cozza appiccicosa!-
-Voleva farmi ingelosire?- chiese con finta innocenza  -Pensavo che non mi amasse più dopo che...- e ripensò all'altra realtà, a Malfoy, e tutto le passò nella mente così in fretta che le lacrime non tardarono ad arrivare e dovette sedersi, improvvisamente stanca.
-Non ha mai smesso di amarti, Herm. Ma ti prego di non farlo soffrire più, chiarisci subito come stanno le cose.-
-Non lo farò Ginny, te lo prometto.- disse e poi tornò a riordinare i tavoli.

Poco tempo dopo, il professor Piton entrò nell'aula e squadrò le ragazze, che stavano pulendo tutto, da capo a piedi.
-Vedo che avete pulito. Bene, ora potete andare, tuttavia...- ed eccolo che iniziava -Toglierò venti punti a Grifondoro, ciascuna. E mi aspetto il massimo della puntualità la prossima volta, se non volete ricominciare tutto da capo.- e da com'era venuto, si dileguò per la scuola.
Le ragazze uscirono dalla classe esauste, e si diressero per il pranzo nella Sala Grande.
C'era un grande fermento nella sala, molti erano in piedi e festeggiavano, altri erano in piedi sui tavoli a lanciarsi il cibo, a Hermione venne un colpo.
-Che succede?- urlò rivolta ad Harry che si trovava nella mischia, cercando inutilmente di uscirne e raggiungerla alla porta.
-Non lo so! Tutto è successo così in fretta che non ho fatto in tempo a riparar...- splash! una torta gli era finita in faccia e lo costrinse a fermarsi e a togliersi gli occhiali, Ginny accorse in suo aiuto mentre sia lei che Hermione se la ridevano a crepapelle.
Ginny passò un dito sulla faccia del fidanzato e lo portò alla bocca, mormorando quanto fosse buono mentre Harry cercava di ripulirsi gli occhi.
Mentre rideva, anche Hermione venne colpita e vagò alla ceca per cercare qualcosa con cui pulirsi, intravide una figura indistinta accanto a qualcosa di rosso e ipotizzò fosse Harry, allora prese un budino al cioccolato che le era capitato tra le mani e lo tirò, cercando di divertirsi.
Finalmente riuscì a ripulirsi gli occhi, ancora sorridente, ma quello che vede una volta averli aperti, la fece imbronciare immediatamente: Malfoy se ne stava lì ricoperto di budino al cioccolato che la fissava furioso.
Hermione gli scoppiò a ridere in faccia e il biondo non poté far altro che ricambiare, prese un po' di gelato e lo tirò addosso alla ragazza che urlò per il freddo.
Iniziarono così a tirarsi il cibo a vicenda fino ad arrivare a pochi centimetri di distanza e prendersi le braccia per evitare che l'altro ricominciase a lanciare qualcosa.
Si agitarono per un po' e poi si calmarono, smisero di ridere e guardarono com'erano ridotti. Malfoy allungò la mano e sistemò una ciocca di capelli sporca di gelato, dietro l'orecchio della ragazza che resipirava a fatica, incerta su cosa fare, mentre lui sorrideva sincero. Ne approfittò anche per accarezzarle una guancia, pulendole del cioccolato e portandoselo alla bocca.
Appena realizzarono che si stavano comportando da fidanzatini innamorati, subito si voltarono e tornarono dai propri amici.
-Che ti è successo?- chiese Ginny mentre asciugava la faccia di Harry che, senza occhiali, non vedeva neanche un gufo!
-Niente. Qualcuno mi ha colpito ma niente di grave.-
-Aiutami a ripulire il mio Piccolo Potty...-
-COSA?!- urlò Harry indignato per quel terribile nomignolo -Non osare mai più chiamarmi così!- urlò puntando l'indice contro Ginny, scherzosamente -Puoi chiamarmi Grandissimo Harry Potter o Magnifico Bambino Sopravvissuto, oppure Colui che ha sconfitto Voi Sapete Chi...- Harry stava delirando e Ginny lo zittì con un bel bacio.
Hermione era commossa dal vederli così felici, talmente tanto che non sentì Ron arrivarle alle spalle -Da quando si scambiano effusioni in pubblico?- le sussurrò ad un orecchio.
-Non preoccuparti Ronald, Harry è tuo amico e non farà mai soffrire tua sorella.-
-Lo spero per lui, altrimenti si ritroverà un'altra ccatrice su quel bel faccino!-
-Avanti Ronald, non essere così possessivo!-
-Io non sono possessivo!- Hermione lo guardò torva e lui capì di essere MOOOLTO possessivo nei confronti della sorella. -Quando ci troviamo per studiare pozioni?- cambiò argomento.
-Non mentre sembro ancora una torta uscita male come in questo momento... più tardi o domani forse.-
-Certamente, anch'io devo darmi una ripulita.... sembro un'enorme torta al cioccolato a più strati!- Hermione rise.
Lui ricambiò il sorriso e poi le passò l'indice sulla punta del naso, per ripulirma dalla crema.
Era un gesto dolce, ma non era come il SUO, non era LUI e doveva a bituarsi che, da adesso, sarebbe stato Ron al suo fianco e non LUI.



Ciao a tutti! Ecco il primo capitolo della nuova storia. Che ne pensate per il momento? Vi prego Vi prego Vi prego Vi prego recensite!!!! Ne ho davvero bisogno per l'autostima :P Se avete suggerimenti o desideri, fatemelo sapere! Un grosso bacione dalla vostra Rusher1






 

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Capitolo 2
*** Ti ho aspettata per tantissimo tempo... ***


Erano ancora seduti sul tappeto quando calò la sera. Avevano studiato tutto il pomeriggio e iniziavano ad essere molto stanchi.
Hermione cercò di togliersi la stanchezza dagli occhi mentre Ron cercava di non sbadigliare ancora.
-Forse dovremmo andare a dormire, riprenderemo domani.- disse la ragazza, ormai sfinita.
-Hai ragione... andiamo a riposare.- si alzarono insieme e si abbracciarono.
-Buona notte Ronald...- disse lei staccandosi dal suo abbraccio.
Lui le sorrise e le mise le mani sulle spalle, tenendola saldamente.
-Buona notte Herm...- disse mentre si avvicinava. Più vicino, sempre di più... e poi la baciò.
La ragazza rimase immobile, incerta sul da farsi. Avrebbe dovuto staccarsi? O non fare niente per non deluderlo?
Non fece in tempo a scegliere che Ron si staccò da lei e se ne andò nella sua camera.
Hermione andò nella sua ancora sconvolta e si mise a letto senza dire una parola, ripensava a quel gesto, quel semplice piccolo gesto che le avrebbe incasinato la vita ancora di più.
-Buona notte Hermione.- disse Ginny dal suo letto, mentre si raggomitolava sotto le lenzuola bianche.

Quando si svegliò all'alba, Hermione non scese subito dal letto come faceva ogni giorno. No, rimase a letto con lo sguardo fisso sul soffitto ad osservare un punto impreciso.

Erano passate due ore, ed era ancora lì. Ginny si svegliò e si alzò per andare in bagno.
Non si accorse neanche che Hermione non era già uscita com'era solita a fare, ma quando tornò in camera per vestirsi la vide e subito corse da lei per assicurarsi che stesse bene.
-Herm! Herm stai bene?- la ragazza scosse la testa.
-No.- rispose
-Cosa c'è che non va?- continuò la rossa togliendole le coperte di dosso e constringendola ad alzarsi.
-Ronald mi ha baciato ieri sera.- sputò tutto fuori come se non riuscisse ancora a metabolizzare la cosa.
-Oh...- disse Ginny, abbastanza contrariata -Ascolta Herm, io ti voglio bene, ma Ron è mio fratello e non merita di soffrire. Perciò chiarisci una volta per tutte cosa vuoi che voi due siate. Devi farlo immediatamente!-
-Ma io non so cosa voglio!-
-Non eri innamorata di Malfoy fino a pochi giorni fa?-
-Non posso stare insieme a lui ed è ora che lo dimentichi una volta per tutte. Proverò a frequentare Ronald, vedremo cosa accadrà. Magari è la mia anima gemella!-
-Mi piacerebbe, così saremmo parenti!- entrambe sorrisero e si prepararono per non arrivare di nuovo tardi a lezione.

Nell'aula di pozioni, Hermione si sedette accanto ad Harry che le sorrise felice di vederla.
Quel giorno era molto buio, il sole non riusciva a liberarsi dalle nuvole e tutto aveva un aspetto più tetro di quanto in realtà non sembrasse.
-Ecco cosa vi diletterete a fare quest'oggi...- disse Piton indicando la lavagna su cui erano scritte le formule e gli ingredienti per una pozione in grado di leggere la mente -Iniziate pure!- continuò il professore.
Passarono tutta la mattina ad aggiungere ingredienti tra i più strani e aspettare che ognuno raggiunse il proprio punto di ebollizione.
Una volta terminata la lezione, tutti gli studenti inizarono a dileguarsi e a "scappare" da quella classe e dalla visuale di Piton.
Hermione aveva fatto una pozione degna di lode e lentamente stava riordinando le sue cose nella borsa, non era l'ultima rimasta, c'erano anche altri che aspettavano che la pozione bollisse per racchiuderla in una fiala e consegnarla al professor Piton.
Uscenso dall'aula, Hermione urtò Malfoy, seguito dai suoi soliti amici, tra cui anche Blaise Zabini.
-Granger! Sta più attenta a dove metti i piedi!- la rimproverò lui
-Mi dispiace Malfoy, non ti avevo visto.- fece per andarsene ma lui parlò di nuovo.
-Se vuoi tanto sentire come è fatto il mio corpo, avere un contatto con me, possiamo fare un accordo: sappiamo entrambi che tu vuoi me e io voglio il sesso. Possiamo prendere due piccioni con una fava e accontentarci entrambi!- Hermione aveva un'espressione basita in volto -Malfoy sei solo un'idiota!- gli disse prendendo a pugni il suo petto violentemente. Lui le afferrò le mani per fermarla e si guardarono intensamente negli occhi per qualche istante.
Il cuore di lei batteva all'impazzata, batteva così forte che forse avrebbe potuto anche accettare l'accordo pur di rimanere con lui, gli avrebbe fatto cambiare idea e l'avrebbe fatto innamorare.
-Non ti scaldare Granger, cos'avrò detto mai per farti arrabbiare?!-
-Vuoi del sesso, Malfoy?! Bene! Vallo a cercare con quelle puttanelle di Serpeverde!- si scansò per andarsene ma Malfoy la trattenne per un polso e le si avvicinò per sussurrarle all'orecchio -E se io volessi te?- disse e poi la lasciò andare.
Lei lo guardò negli occhi un'ultima volta stupita e infuriata mentre lui riprese a camminare, sorpassandola.
Hermione riprese a camminare come se nulla fosse successo.

Arrivò in Sala Comune e finalmente riprese a respirare. Non si era mai sentita così... nessuno l'aveva mai fatta sentire in quel modo.
Quel cretino di un furetto la stava confondendo sempre di più, cosa aveva fatto per meritarsi di innamorarsi di un ragazzo che la faceva soffrire con ogni sua parola?!-
-Hermione! Stai bene?- chiese Harry vedendola respiare a fatica -Hai una faccia!-
-Sto... sto bene Harry, grazie. Tu che stai facendo?- gli chiese sedendosi accanto a lui su una poltrona rossa.
-Niente. Stavo pensando...-
-A cosa pensavi?- gli domandò dolcemente.
-Ginny è... è... non riesco a dirlo.- Harry si interruppe, scoraggiato a piuttosto triste.
-Che cosa è successo a Ginny?!- chiese lei allarmata alzandosi dalla poltrona.
-Niente di grave... lei è incinta.-
-COSA?!- urlò Hermione allibita -INCINTA? Com'è successo?- continuò a chiedere.
-Beh credo che tu sappia com'è successo Herm...- le disse lui.
-Sì certo che lo so! Ma non sapevo voleste dei figli...-
-Infatti non era premeditato, è successo e ne siamo felici.-
-Però?-
-Però è capitato in un momento poco piacevole...-
-Te l'ha detto lei?-
-No.-
-E come lo sai? Le hai fatto un incantesimo?-
-No... ma ci sono dei segnali che me lo fanno capire...-
-Harry! Dei segnali non sono nulla, potrebbero essere solo coincidenze! Non per questo una ragazza è incinta!-
-E allora perché c'era ancora l'alone di un incantesimo che si usa per scoprirlo?!-
-Un alone?-
-Sì, sai che ogni incantesimo contiene una traccia che non svanisce per giorni, anche dopo che l'incantesimo è stato terminato.-
-Lo so bene... e quindi credi che lei lo sia?-
-Sì. Potresti chiederlo a lei per me?-
-Ma perché ti sconvolge tanto il fatto di diventare padre?- iniziò ad alzare la voce.
-Non so se sono pronto.-
-Non si è mai pronti, Harry...- gli disse poggiandogli una mano sulla spalla, rassicurandolo.
Lo lasciò seduto su quella sedia e lei si allontanò, diretta in camera sua.

-Ginny, sei qui?- chiese entrando nella stanza buia.
-Sono qui!- una voce proveniva dal bagno, sicuramente era lei.
Hermione si diresse dall'amica e la trovò intenta ad acconciarsi i capelli per un incontro speciale con Harry e con la professoressa McGranitt.
-Che dici?! Sto bene così?- le chiese raggiante.
-Sei bellissima.- rispose l'amica appoggiandosi allo stipite della porta -Posso farti una domanda?- continuò e l'amica annuì.
-Sei incinta?- chiese facendosi coraggio.
-Hermione! Ma che stai dicendo?!-
-Rispondi. Harry mi ha detto di aver visto l'alone dell'incantesimo rivelatore.-
-Harry ti ha detto questo?-
-Sì, rispondi Ginny.-
-Non sono incinta.- l'amica sospirò -L'ho fatto a te l'incantesimo.- Hermione si mise di nuovo sull'attenti
-Cosa? E perché l'hai fatto??- disse infuriata
-Sei stata tante volte con Malfoy e questo mi ha allarmato.-
-Ma perché l'hai fatto! Non pensi sarebbe bastato chiedermelo?-
-Mi avresti risposto sinceramente? L'ho fatto perché se tu non volevi dirmelo, l'avrei scoperto e avrei potuto aiutarti! Mi sarei presa cura io di te... l'ho fatto in buona fede.-
-Grazie Ginny, sei una buona amica. Grazie per esserti presa cura di me.-
-Non c'è di che, sei come una sorella e ti voglio molto bene.- disse tornando a guardarsi allo specchio per acconciarsi i capelli al meglio.
-Un'ultima cosa: qual'era il risultato?- l'amica sospirò facendo spaventare Hermione.
-Era negativo. Sei solo tu, tu da sola.-
-Oh grazie Merlino!- esultò Hermione abbracciando l'amica.

Uscì dalla sala Comune tutta allegra e percorse i corridoi della scuola fino ad arrivare alle scale.
-Granger... che ci fai fuori dal tuo letto a quest'ora di notte?- Draco Malfoy scendeva le scale per andare nei sotterranei, dove si trovavano gli alloggi per i Serpeverde.
-Fatti i cavoli tuoi Malfoy!- disse lei continuando a salire per le scale, ignorandolo.
Stavano andando in direzioni opposte, lei saliva e lui scendeva.
Lui la prese per un braccio e lo accarezzò facendole venire i brividi.
-Hai pensato al mio accordo?-
-Non vale la pensa sprecare del tempo a pensare a qualcosa di così stupido...-
La fece voltare verso di sé e le afferrò entrambe le braccia -Non è stupido. È la migliore offerta della tua vita.-
-Tu non sei la migliore offerta della mia vita. Non lo sarai mai.-
-Suvvia Granger... sappiamo entrambi che stai mentendo.-
-Ti sbagli.-
-Provamelo.- la punzecchiò lui facendo scendere le mani per tutte le braccia, fino alle mani e poi di nuovo su.
Hermione era pervasa dai brividi, il suo corpo si eccitava al richiamo di quel tocco.
-Lasciami in pace Malfoy...-
-Vieni a letto con me. So che è quello che vuoi.-
-Io... non... posso...-
-Sì che puoi. Basta solo che tu venga con me.- si smaterializzarono in camera della Serpe. Era deserta. Un enorme letto matrimoniale nero a baldacchino regnava al centro della stanza le cui pareti erano verde e le tende argentate.
Draco la baciò e lei non seppe ritrarsi, era quello che voleva, era tutto quello che desiderava.
Rispose al bacio. Strinse le sue braccia dietro di lui e continuò a baciarlo.
Lui pian piano la spinse contro il letto e la fece sdraiare, lui sopra di lei.
Hermione gli accarezzò il collo e poi lui si staccò.
-Avevo ragione. Tu mi desideri...-
-Draco io...-
-Non mentire. Sai che sarebbe una menzonia.-
-Draco! Io...-
-Vattene. Ho dimostrato quello che volevo sapere, ora puoi andartene.-
-Mi hai usato! Mi stai solo usando!-
-È quello che credi tu.- Hermione si asciugò una lacrima dalla guancia e lo guardò insistentemente negli occhi. Giurò di aver visto compassione e tristezza in quel ghiaccio ma era solo frutto della sua fantasia, vedeva solo ciò che voleva vedere.
Corse via da lui e si smaterializzò all'ingresso del dormitorio dei Grifondoro, disse la parola d'ordine e la Signora Grassa la fece entrare.

Scese nella Sala Comune e incontrò Ron che leggeva il giornale su una delle poltrone rosse accanto al camino.
-C-Ciao Hermione! Come stai?- domandò il rosso staccando gli occhi dai risultati del Quidditch e guardando dritto nei suoi occhi ambrati.
-Sto bene, Ronald, grazie.- disse asciugandosi le lacrime -Senti, volevo parlarti de...-
-Non dire niente!- la interruppe alzandosi dalla poltrona e raggiungendola alc entro della stanza -Ho sbagliato a fare ciò che ho fatto, probabilmente tu pensi ancora a quella Serpe quindi...- Hermione gli accarezzò una guancia e poi lo baciò.
Non sentì lo stomaco in subbuglio né il suo cuore pulsare per l'emozione, ma sapeva che quel bacio era ricambiato da una persona che le voleva bene anche se non era per niente simile a quello passionale e stravolgente del Principe Delle Serpi.

Si staccarono e si guardarono negli occhi -Non penso più a quella Serpe. Non è quello di cui mi ero innamorata...- gli disse prendendogli il viso tra le mani.
-Non sai quanto mi fai felice dicendomi questo... ti ho aspettata per tantissimo tempo...-

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Capitolo 3
*** Una giornata insieme ***


Si svegliò a mattina inoltrata di una domenica di febbraio. Era passato così tanto tempo... perché pensava ancora a lui? Per quale motivo non riusciva a dimenticarlo? Cosa glielo impediva? Si pose tutte queste domande mentre indossava la divisa di Hogwarts, che lui le aveva tolto. Si spazzolò i capelli che lui le aveva accarezzato e si passò un dito sulle labbra che lui aveva assaporato.
Ginny si era già alzata e probabilmente era uscita con Harry per andare a Hogsmeade, non molto distante dalla scuola.

Uscì dalla sua camera e si rese conto che in molti avevano lasciato il castello per uscire, diretti al villaggio. I corriodi erano vuoti, neanche l'ombra di qualche professore. Nessuno.
Lei non aveva voglia di uscire, preferiva rimanere al castello e andare in biblioteca a leggere qualche bel libro.
Ronald la raggiunse tutto agitato, aveva corso. Appena lei si voltò a guardarlo, non sapevano come salutarsi: lui la stava per baciare e lei stava per abbracciarlo, e poi viceversa, infine, decisero di dirsi semplicemente "ciao".
-Vuoi venire al villaggio di Hogsmeade con me?- le chiese speranzoso.
-Scusami Ron, ma preferisco rimanere qui oggi. Vacci tu e divertiti anche per me...-
-Vuoi che resto a farti compagnia?-
-Non è necessario ma grazie.- disse prendendogli il viso e baciandolo sulla guancia, per poi allontanarsi.
Lui rimase a fissarla con gli occhi a cuore mentre se ne andava, diventando l'argomento preferito di alcune ragazze di Corvonero pronte ad uscire, deridendolo.

Hermione varcò la soglia della biblioteca. Non c'era anima viva e la cosa le piaceva da morire.
Scelse una decina di libri, per iniziare, e si sistemò su una sedia accanto alla finestra che si affacciava sul lago.
Aprì il primo libro e iniziò a leggere: era un enorme libro verde scuro sull'utilizzo delle piante come pozioni e cure.
Arrivò alla fine del nono capitolo quando sentì un rumore improvviso seguito da un'imprecazione poco carina.
-Chi c'è?- domandò senza ottenere alcuna risposta.
Si diresse verso il luogo dove credeva fosse avvenuto qualcosa e vi trovò Draco Malfoy chino su una pila di libri, intento a raccoglierli tutti.
Si chinò anche lei e iniziò ad aiutarlo, lui alzò lo sguardo e la vide, facendosi andare la saliva di traverso per la sorpresa.
-Granger... non pensavo di trovarti qui.- le disse.
-E dove credevi che fossi, Malfoy, se non in biblioteca?!-
-A Hogsmeade, con il tuo amato lenticchia...-
-Tra noi due quella che deve essere sorpresa sono io. Tu non vieni mai in biblioteca.- disse alzandosi e incorciando le braccia al petto con superiorità.
Si alzò anche lui, lasciando i libri per terra ma mantenne le braccia lungo i fianchi -Ti sbagli.- le disse sensualmente.
-E... E... perché non ti ho mai visto?- continuò lei.
-Perché quando io vengo qui, tu sei stretta al caro lenticchia sotto le coperte.-
-Smettila di nominare Ron e di chiamarlo così! Perché vieni di notte?-
-Perché non c'è nessuno. Credi che voglia farmi vedere in biblioteca?! La mia reputazione andrebbe a farsi fottere!-
-Quale reputazione, Malfoy?!- lo punzecchiò.
-Non sei divertente. Perché non sei al villagio a goderti la neve?-
-Non avevo voglia di uscire. Devo studiare.-
-Non devi studiare. Quando devi studiare ti porti un blocco per gli appunti e ti siedi su un tavolo.- indicando uno dei grossi tavoli in legno.
-Wow... sembra che mi conosci meglio di quanto penso...-
-Non farti illusioni, mi è capitato di vederti qualche volta, mentre studiavo per una ricerca.-
Draco si chinò di nuovo per raccogliere i libri e li rimise a posto ad uno ad uno mentre la ragazza osservava con occhi soganti il profilo del giovane, la linea della sua mascella, il suo collo che spariva nella camicia bianca sempre perfettamente allacciata, sotto il maglione che aveva anche lei.
Le sue mani si muovevano sicure con i libri, mani grandi che l'avevano sfiorata, che l'avevano toccata e che l'avevano stretta.
-Ti sei imbambolata Granger?- disse lui rompendo la magia.
-Ma che dici! Stavo solo pensando a quale sia il motivo per cui tu sei qui e non fuori.-
-Sei troppo curiosa per i miei gusti...-
-Anche tu l'hai chiesto a me, siamo pari.-
-Non avevo voglia di seguire quei cretini dei miei amici e poi dovevo studiare per una ricerca.-
-Se vuoi possiamo aiutarci a vicenda!- appena terminò si rese conto di quanto fosse stata stupida a chiedergli una cosa del genere, se ne pentì quai subito e fu intenta a girarsi e a tornare ai suoi libri quando lui pronunciò quella parola che cambiò tutto -Sì.- rispose quasi sorridente.... ho detto quasi!

Draco prese una sedia e l'accostò davanti a quella di Hermione, dove lei era seduta, un po' imbarazzata.
La ragazza decise di mettersi comoda piegando le gambe e mettendole anch'esse sulla sedia ma poi cambiò subito idea e le rimise a terra non appena si ricordò di Malfoy.
L'aveva già vista nuda, ma non voleva dargli un altro pretesta per denigrarla.
E poi lei aveva la gonna! Dannate divise di Howarts! pensò...

Iniaziarono a leggere capitoli alterni a voce alta, arrivarono ad un certo punto che fu il turno di Draco, e mentre lui leggeva la ragazza scoppiò a ridere di gusto e fu incapace di smettere.
Il biondo, che la guardava incredulo e confuso, non poté fare a meno che seguirla.
Iniziarono a ridere entrambi come degli scemi e quando ebbero un attimo di tregua, respirarono a fatica per recuperare l'aria perduta.
-Perché sei scoppaiata a ridere?- le chiese lui.
-Scusa! Ma chi l'avrebbe mai detto che proprio Io e Te ci saremmo trovati in questa situazione?! Non puoi negare che sia una cosa buffa!-
-E solo per questo ha iniziato a ridere?- domandò incredulo lui.
-No, avresti dovuto vedere le tue espressioni mentre pronunciavi i nomi delle piante! Quelle che non consoscevi!-
-Sono nomi impronunciabili! Chi gli ha inventati, si può sapere?!-
-Sono nomi scientifici Draco...-
-Non mi interessa! Passami un altro libro...- lei lo prese e glielo porse.
Lui l'afferrò e le loro mani si toccarono per un attimo.
Lei fu pervasa dai brividi. Si era quasi dimenticata di tutto quello che le aveva fatto passare, le era sembrato un semplice amico con cui passare un pomeriggio.
E il fatto che non voleva vedere nessuno ma sopportava la presenza delle serpe accanto a lei la diceva lunga su cosa pensava.
-Hermione... io...- iniziò Draco sporgendosi in avanti per esserle più vicino.
-Ah! Eccovi qui!- la professoressa McGranitt entrò in biblioteca interrompendoli, fece svolazzare il lungo abito da tutte le parti e li raggiunse.
-Ho bisogno di voi. Sembra che siate gli unici studenti ad essere rimasti al castello.-
-Per cosa ci ha chiamati professoressa?- chiese Hermione.
-Vorrei che mi aiutaste a smontare l'albero di Natale nella Sala Grande.-
-Certo...- disse Hermione subito, alzandosi in piedi.
-Ma è impazzita?! Quel coso è enorme! Ci sarà qualche incantesimo che può farlo al nostro posto!-
-Oh sono spiacente, Signor Malfoy, ma credo che convenga anche a lei avere qualcosa da fare per il resto della giornata, dato che non ci saranno molti svaghi neanche nel pomeriggio...- disse con il suo solito sorriso. Draco annuì e entrambi seguirono l'anziana donna nella Sala Grande.
-Usate pure le bacchette, non vi chiedo di farlo a mano, io andrò a parlare con Gazza.-
-Certo professoressa.- annuì Hermione.
La preside iniziò ad allontanarsi tutta frettolosa, lasciandoli al centro della stanza.
-Bene!- disse Draco ironico -Iniziamo!-

Poco per volta toglievano tutte le decorazioni dalla Sala, in perfetto silenzio.
Hermione si preoccupava del lato destro e Malfoy di quello sinistro.
Mentre la ragazza stava usando la bacchetta per far magicamente scendere una pallina oro opaco, questa si incastrò in un ramo e non ne voleva più sapere di scendere.
-Draco, una pallina è rimasta incastrata tra due rami, non riesco a prenderla, ma tu sei più alto e forse ci arrivi.- il ragazzo la raggiunse e Hermione gli indicò la pallina.
Malfoy era alto, ma non così alto da poter prendere la pallina solamente alzandosi in punta di piedi.
-Non ci arrivo, è troppo alta...-
-Ma dove sono le scope quando servono!- gridò Hermione contrriata.
-Non ci sono. Senti, se io ti sollevo potresti arrivarci...- propose lui.
Hermione lo guardò incredula -Tu mi solleveresti?!-
-Se necessario...- rispose il ragazzo senza guardarla.
-Okay...-
Lei gli andò davanti, faccia a faccia, mise le braccia intorno al collo di lui, pronta.
Lui iniziò a ridere e si staccò da lei.
-Devi girarti, così non potrai mai prenderla!- aveva ragione -Giusto...- si girò dandogli le spalle.
Lui le circondò la vita mentre lei fremeva e cercava di non tremare.
Lui la sollevò e lei cercò di allungarsi, ma quasi caddero entrambi quando si sporse un po' di più.
Draco la mise giù immediatamente -Avevo ragione io Furetto! Come sempre!- disse la ragazza.
-Non ti montare la testa, è colpa tua se non ha funzionato come dicevo io...- la ragazza non replicò.
Si avvicinò di nuovo a lui e si misero faccia a faccia.
Lui le circondò la vita posandole le mani sul sedere, per sorreggerla. Lei tremava questa volta, già iniziava ad eccitarsi, così pensò a qualcosa che la distrasse.
Draco si voltò permettendo ad Hermione di allungarsi, era quasi vicino alla pallina e, sporgendosi ancora, riuscì ad afferrarla, si rilassò e sentì il respiro di Draco sulla sua pancia, provocandole i brividi.
Lui la fece scendere lentamente e poi la lasciò mentre lei gli faceva vedere la pallina.
Senza aggiungere altro, tornarono ognuno al suo lato.
Hermione sentiva ancora su di sé le mani del ragazzo, un tocco gentile per non farla fraintendere ma altettanto forte per sorreggerla.
Lo guardò a lungo prima di tornare al lavoro, era così bello.... e stranamente gentile.
Era gentile! Per tutta la giornata era stato gentile! E neanche dopo questo piccolo inconveniente non l'aveva ne derisa ne schernita. Cos'era successo?
Le sembrava il suo Draco, il suo amore. Ma possibile che questo qui lo fosse davvero?!
Non poteva essere in un'altra realtà, ne era certa, ma allora perché Malfoy non era Il Malfoy, Principe delle Serpi e indiscusso nemico del trio?
Smise di farsi problemi mentali e tornò al lavoro.

Era ora di pranzo e i ragazzi decisero di fare una pausa, non serviva un tavolo enorme come quelli che solitamente occupavano la Sala, perciò comparve un tavolino apparecchiato e con tante cose buone da mangiare sopra.
-Adesso dobbiamo anche mangiare insieme!- disse lui un po' contrariato e divertito.
-Sembra un appuntamento!-
-Lo sarebbe, se tu avessi accettato il mio accordo.- disse lui pima di addentare un pezzo di pollo.
-Il tuo accordo era un'indecenza, Malfoy, non lo avrei mai accettato, e per la cronaca, tu non sei più nei miei pensieri...- mentì
-Finalmente lenticchia Weasley si è fatto avanti?!- la punzecchiò il ragazzo.
-Se proprio lo vuoi sapere, sì. E stiamo molto bene insieme...-
-Anche sotto le lenzuola? Perché devi ammettere che non potrà mai battermi, neanche se fossi addormentato...-
Maledizione! Pensò Hermione, aveva dannatamente ragione, lui era una cosa sorprendente a letto e con Ron non ci aveva neanche mai pensato.
-Pensa ciò che vuoi, Malfoy, tu non sai niente di noi.-
-Quindi ho ragione!- lei scosse la testa -O ho ragione o a letto non ci siete ancora andati...-
-Smettila Malfoy! Non ti intromettere...-
-Vuoi provare di nuovo coa si prova ad avere un esperto tra le gambe?!- lei gli tirò un rumoroso schiaffo e poi nessuno dei due disse più niente.

-Okay, questo silenzio è straziante!- irruì lui dopo un po'.
-Chiedemi scusa e forse le cose miglioreranno!- Malfoy la guardò come se si aspettasse la luna da lui ma poi la sorprese, si avvicinò, la guardò negli occhi e le chise scusa, con un po' di insolenza nella voce e con quel ghigno abituale, che la fece sciogliere.
-Vorrei anche un po' di gelato per concludere!-
-Sei insaziabile!- lo prese in giro lei e dopo poco apparve un'enorme coppa di gelato con due cucchiaini.
-Credo dovremmo dividercela...- disse lei.
Draco aveva già preso un cucchiaino e aveva già assaltato il cioccolato.
Lei fece lo stesso, ma con più controllo e con un portamento posato.
Dopo qualche cucchiaiata, Malfoy aveva la faccia tutta sporca di cioccolato e Hermione scoppiò a ridere.
-Che ti ridi?- domandò lui.
-Sembri un bambino! Sei tutto sporco!-
-Adoro sporcarmi col gelato!- e cercò di pulirsi, toglienosi solo la minima parte di gelato dalla faccia.
-Sei ancora sporco.-
-Se ti da fastidio, puliscimi tu la faccia, mamma!-
Lei ignorò il paragone e prese un tovagliolo, diretta da lui.
Gli girò la sedia in modo che fosse davanti a lei e delicatamente prese a pulirgli il viso, tenendolo per il collo.
Era scomoda in piedi, così aprì le gambe e si sedette in braccio a Draco, continuando a pulirgli il viso. Lui la teneva stretta posando le mani sul suo sedere.
Lei fece cadere il fazzolettino e con la lingua prese a leccargli via il cioccolato dalla faccia.
Fece il contorno delle sue labbra, passò sulle guance e poi si diresse sulla sua bocca, schiudendogliela.
Lo baciò intensamente, mentre lui ricambiava.

-Ecco fatto, ora sembri di nuovo un uomo!- disse tornando alla realtà, nella quale lei aveva usato un fazzolettino a emerita distanza da lui.
-Bene...- rispose lui.
Tornò a sedersi e riprese a mangiare la sua parte di gelato.

Dopo vari minuti il tavolo sparì e i ragazzi tornarono al lavoro.
Mancavano pochi addobbi, Hermione si diresse a raccogliere una di quelle palline che stava alla sua altezza, con le mani. Si avvicinò ma la sua mano si scontrò con quella del ragazzo che aveva avuto la stessa idea, entrambi con delle scatole sotto braccio, le mani si toccarono e Hermione iniziò a respirare affannosamente.
-Prendila tu.- riuscì a dire al ragazzo.
Draco la prese e poi guardò la ragazza che respirava a fatica e che era avvampata in faccia.
-Sai, la tensione sessuale che c'è tra noi è talmente evidente che la potrei tagliare con un dito...- lei lo guardò imbarazzata, ma non poteva permettergli di averla vinta, non in quel momento.
-Ma smettila! Io non sono una delle tue puttanelle di Corvonero...-
-Non faccio distinzioni tra Serpeverdi e Corvonero, potrei accettare anche te...-
-Non sono interessata.-
-Ma lo sei stata... una volta lo sei stata, sono stato dentro di te proprio come lo sono stato con le altre. Hermione Granger è ceduta a me.-
-Ti ho detto che pensavo fossi un altro. Non tirare di nuovo fuori il discorso, se non vuoi un altro schiaffo.-

Quando la professoressa tornò, l'albero era spoglio, senza più un addobbo.
-Ben fatto ragazzi, bel lavoro di squadra!- li ringraziò la McGranitt -Ora siete liberi di andare, manca poco al ritorno dei vostri amici.-
I ragazzi salutarono la donna e uscirono dalla Sala Grande e, assicuratasi di non essere più nella loro visuale, la professoressa fece sparire tutto nell'intera sala con un solo colpo di bacchetta, ghignando del suo lavoro.
I ragazzi, una volta usciti, si stavano dividendo ognuno diretto nella propria Sala Comune quando la ragazza parlò per prima.
-Cosa volevi dirmi prima che la McGranitt ci interrompesse, in biblioteca?-
Il ragazzo le si avvicinò e prese un lungo respiro -Niente di importante, non lo ricordo.-
-Davvero, Draco?-
-Sì, perché dovrei mentirti?-
-Tu mi menti sempre Malfoy, è questo che fai... menti, inganni, crei sotterfugi, illudi e trovi sempre il modo di incolpare gli altri per le tue malefatte. Tu sei così.-
-E allora cosa vuoi da me, Granger?-
-Niente. Ero solo curiosa di cosa mi avresti detto...-
-Ma io non ti ho detto niente.-
-Appunto.- concluse e gli voltò le spalle.
Lui non poté permetterle di andarsene, le corse dietro e l'afferrò voltandola.
-Hermione io... oh non importa!- disse e poi la baciò.
Lei cercò in un primo monento di scostarsi, ma quel bacio era dolce e desiderato, perché smettere?!
La passione era travolgente come non mai.
Lui la circondò con le sue forti braccia e lei gli accarezzò il collo.
Le labbra di lei erano dolci, sensuali e anche timide mentre quelle del ragazzo erano glaciali e possenti, romantiche e con più esperienza.
Lei si staccò per guardarlo negli occhi, aveva un'espressione raggiante.
I suoi occhi luccicavano di gioia in quelli di Draco.
-Mi dispiace per tutto, Hermione, davvero. Sono stato uno stupido ma è giusto che tu non soffra più. Dimenticati di questo bacio che ci siamo dati, dimenticati delle mie mani su di te e dimenticati di questa giornata passata insieme, la migliore della mia vita.- la ragazza non capiva ma l'espressione era diventata scura -Oblivion- pronunciò il ragazzo con la bacchetta alla mano.
Una lacrima gli scese sulla guancia e poi sparì più in fretta che poté, mentre la ragazza si ritrovò in corridoio perfettamente conscia di come aveva trascorso la giornata e con chi, ma per lei, Draco era rimasto in disparte e in silenzio tutto il giorno.
Tornò nlla Sala Comune dei Grifondoro un attimo prima che Harry e Ginny tornarono dal villaggio, insieme a Ronald.
-Herm! Com'è andata la giornata?- chiese Harry dopo che Ginny finì di abbracciarla.
-Bene! Ho studiato tutta la mattina e poi la McGranitt mi ha chiesto di togliere gli addobbi dall'albero di Natale, insieme a Malfoy...-
-C'era anche lui?- esclamò sorpresa Ginny
-Sì, ma non ci siamo neanche parlati... è stato stranamente silenzioso e al suo posto.-
-Bene, è quello che gli spetta!- intervenì Ron deciso.
-E voi come avete trascorso la giornata?- chiese la ragazza.
Le raccontarono tutto e poi andarono a cena tutti insieme.


Ciao! Ecco un nuovo capitolo... spero vi sia piaciuto perché io ho adorato scriverlo! Fatemi sapere cosa ne pensate per favore, recensite recensite recensite! Saranno ben accette.... Grazie a tutti di cuore!

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Capitolo 4
*** Io so. ***


Appena entrarono nella Sala Grande per la cena, i tavoli erano stracolmi di gente e di meraviglioso cibo.
-Scusa ma ancora mi puzza il fatto che Malfoy non abbia fatto niente...- esordì Ron accanto ad Hermione
-Invece è andata proprio così. Pensi che ti stia mentendo?- rispose la ragazza iniziando ad adirarsi.
-No! Non penso che tu menta.... penso che LUI menta...-
-Ma se non hai parlato con lui, Ronald! Finiscila di vedere Malfoy come un tuo nemico...-
-Quello lì- disse indicando il tavolo dei Serpeverde -Quel furetto è stato con la mia ragazza più di una volta. Ti ha baciato più di me e tu mi hai lasciato per lui...-
-Non eravamo davvero insieme Ron, e poi ti ho detto che non mi importa più di lui! Quando riuscirai a comprenderlo?- concluse la ragazza prendendo posto al tavolo.
-Ha ragione lei, Ron.- disse Harry -Devi cercare di dimenticare quella faccenda e provare a non parlarne, dato che sta cercando di dimenticarlo. Così lo rendi più difficile a lei e ti rendi paranoico e noioso. Così tanto che potrebbe anche stufarsi di te e dei tuoi dubbi!-
Ronald rimase in silenzio, consapevole che ciò che l'amico gli aveva detto era giusto.
-Fratellone, cerca di vivere spensieratamente e vedrai che le cose miglioreranno.- intervenne Ginny posando dolcemente una mano sulla spalla del fratello.
Ron mugugnò qualcosa ma rimase in silenzio mentre Hermione aveva iniziato a mangiare.

Una volta terminata la cena si alzarono tutti insieme, diretti in corridoio. Anche il gruppo di Draco si stava alzando e le serpi e i grifoni si incontrarono alla porta.
Harry, pr educazione li salutò facendo un cenno della testa e Draco rispose. Ron lo guardò in cagnesco e lui rise. Quando i tre furono usciti, rimase Hermione, che lo guardò mentre usciva. Lui non riuscì a capire cosa stava pensando mentre lo guardava e moriva dalla voglia di saperlo.
-Hai appena salutato il trio, Draco?!- chiese Blaise Zabini esterrefatto.
-Si chiama educazione, Zabini, cosa che tu dovresti già avere dato il rispetto con cui tratti la Grengrass...- Malfoy si allontanò seguito dall'amico.

Il giorno dopo Hermione si era ritrovata in biblioteca da sola, Harry e Ginny volevano stare un po' da soli e Ron aveva l'allenamento di Quidditch che lo occupava totalmente.
Iniziò a studiare aprendo il libro di pozioni per il test che avrebbero avuto la settimana prossima.
Mentre leggeva sentì un tonfo e vide qualcosa entrarle nella visuale, impedendole di continuare a leggere.
Hermione alzò lo sguardo e vi trovò un Draco Malfoy ghignante che guardava verso l'amico, intento a lanciargli un libro.
-Malfoy.- lo richiamò secca Hermione
Malfoy volse lo sguardo su di lei e ricevette il libro in faccia, lanciato da Zabini, che lo fece stendere per tutto il tavolo.
Hermione si alzò in piedi pronta a soccorrere il biondino.
-Malfoy!- disse -Stai bene?- lui aveva gli occhi chiusi ma quando sentì pronunciare il suo nome, li aprì.
Zabini si era dileguato per evitare che l'amico lo schiantasse con uno schiantesimo.
Hermione si era sporta per vederlo in faccia, dove in fronte gli stava spuntando un bel bernoccolo viola, lei scoppiò a ridere.
-Che ti ridi Granger?! Sono così divertente?!- urlò furioso e dolorante
-Sì...- disse lei senza smettere di ridere, lui si poggiò sui gomiti e scoppiò a ridere a sua volta.
-Sei fortunato che non ci sia nessuno in biblioteca, altrimenti ci avrebbero mandato fuori a calci!- gli disse lei tenendosi la pancia per il dolore dovuto alle risate.
Malfoy continuava a ridere e piano piano si calmò.
-Sento di avere qualcosa in più... su di me...-
-Oh sì Malfoy... ti sta spuntando una seconda testa! Chissà se magari ti spunterà anche un cervello!- la ragazza si avvicinò su di lui per dare un'occhiata al nuovo arrivato in faccia Malfoy.
Era sulla parte destra della fronte, dall'altra parte della ragazza, che dovette sporgersi per osservarlo.
Lui sentiva il profumo della sua pelle e i suoi capelli gli solleticavano il mento.
Senza rendersene conto, qualcosa più in basso, iniziò ad alzarsi. Hermione se ne accorse e cautamente ritornò al suo posto.
Quando Draco lo vide si alzò di scatto, pronto a coprire il suo amico.
-Vedo che il bernoccolo non è l'unica parte del tuo corpo che si è gonfiata...- disse la ragazza mentre tratteneva un sorriso.
-Sono pur sempre un ragazzo Granger... sono reazioni naturali della vita!-
-Oh certo... ma in questo momento il tuo aspetto da duro è andato a farsi friggere!-
-E se io non fossi poi così duro?!-
-Oh credimi, lo sei...- disse riferita a suo amico che ancora era all'erta.
-Beh potremmo verificarlo...-
-Malfoy!-
-Non fare la santarellina Granger! So che lo vuoi anche tu...- la ragazza avvampò
-Io...-
-Shh! Niente io.- le prese una mano e la tirò a sé.
Hermione sapeva che avrebbe dovuto fuggire via, non poteva cadere di nuovo nella sua trappola, ma era così bello e lo desiderava coì tanto...
-Draco...- lui la baciò e lei si rilassò su quelle labbra.
Gli prese il viso fra le mani e continuò a baciarlo.
Lui li smaterializzò in camera sua, sul letto a baldacchino e continuò a baciarla.
Lei non si era neanche accorta di dove si trovassero ora, era troppo presa da quelle labbra che la desideravano così tanto!
Draco le tolse il maglione e le sbottonò la camicia mentre lei faceva lo stesso su di lui.
Gli sbottonò i pantaloni e li fece scivolare verso il basso. Ciò che stava nei boxer era ancora in piedi, come sempre.
Daco fece passare la sua mano dalla caviglia alla coscia di lei che gli si era messa sopra a cavalcioni.
Le alzò la gonna e iniziò a sfilarle le calze.
Hermione pensò: benedette divise di Hogwarts! in contraddizione a quello che aveva detto il giorno prima, anche se non lo ricordava.
Avere le sue mani su di lei la mandava in paradiso.
Gli tolse i boxer, lasciandolo nudo e lui iniziò a sfilarle anche la gonna.
Era rimasta in biancheria intima, si staccarono e si guardarono negli occhi.
C'erano ricascati, di nuovo.
Erano incerti se continuare o no, così Hermione si liberò del reggiseno, facendo intendere che voleva continuare.
Tornarono a baciarsi e Draco le tolse gli slip. Si preparò ad entrare ma si fermò quando lei disse -Piano Draco, fa piano... ti prego.-
-Hai paura? Non è la prima volta che lo facciamo.-
-Lo so, ma.... ho paura.- lui le accarezzò i capelli.
-Non averne, farò piano.- cautamente ribaltò i loro corpi e lui si ritrovò sopra.
-Perché hai paura di me?- le chiese.
-Non ho paura di te. Ho paura che possa piacermi.-
-Quindi non ti è mai piaciuto il sesso tra noi!?-
-Ti sbagli, mi è piaciuto così tanto che sono stata male per mesi non potendoti avere.-
Lui entrò in lei con una stoccata facendola gemere e per farla intendere che invece, lui adesso era lì.
Iniziò a muoversi lentamentre mentre lei si sentiva in paradiso. Gemeva di piaceve ad ogni spinta.
Arrivarono insieme e lei affodò le unghie nella carne del ragazzo, per possederlo al meglio.
Si addormentarono stravolti l'uno delle braccia dell'altra.

Draco si svegliò e vide il corpo nudo di Hermione tra le sue braccia si sentì in colpa. Non riusciva a resistere a quella ragazza e non poteva averla, non poteva dirle la verità.
Prese la bacchetta, pronto a pronunciare l'incantesimo del giorno prima, con le lacrime agli occhi -Obliv...-
-Cosa?- chiese Hermione, svegliatasi.
-Niente, dormi pure...-
-Io ti amo, Draco... vorrei rimanere qui per sempre.-
-E come faresti con Weasley?-
-Ne vale la pena per avere te. Per far sì che ogni notte sia come questa...-
-Hermione, io credo sia meglio per te dimeticare... tutto.-
-No! Per me non sarebbe meglio... io volio ricordarti... voglio ricordare noi due insieme, voglio ricordare quando e quanto mi hai fatto godere, in quanti modi mi hai fatto toccare il paradiso.-
-Hermione... non posso.-
-Non devi fare niente.- gli disse voltandosi veso di lui e dandogli un bacio.
-Devo dirti una cosa...- iniziò lui.
Non riuscì a terminare che qualcuno bussò incessantemente alla porta. -Draco! Draco muoviti! La partita sta per iniziare!- Zabini urlava eccitato alla porta del ragazzo.
-Arrivo!- disse il ragazzo alzandosi -Devo andare...-
-Vai. Il tuo fisico non si lavora da solo...- Draco ghignò
-Dovresti andare anche tu.-
Hermione si alzò e iniziò a vestirsi.
Lui le diede un lungo e passionevole bacio, l'ultimo.
Quando lei si voltò ne approfittò per pronunciare l'incantesimo -Oblivion-
Poi prese la ragazza e si smaterializzò in biblioteca, lasciandola lì e sparendo subito.

Hermione si risvegliò come da uno stato di trance e vide Ron che le si avvicinava...
Subito le diede un bacio, sulla bocca, e lei rimase immobile.
-Che succede Herm? Stai bene?-
-Cosa? Sì, sto bene... mi dispiace.-
-Hai studiato?-
-Cosa?-
-Ti ho chiesto se hai studiato. Non mi sembra di parlare una lingua incomprensibile, vero?!-
-No, sì, ho studiato...- disse guardando fissa davanti a sé.
Si alzò e raggiunse Ron che la prese per mano.
Passeggiarono per due ore nei corridoi della scuola.
Ron parlava e lei ascoltava ma non diceva niente, annuiva qualche volta e pronunciava semplici "ah ah".
-Ho capito che non devo pensare a Malfoy come ad un nemico... perché tu non sei più interessata a lui...-
-Ah ah.- fu la risposta.
-Pensavo che stasera, magari noi, potremmo... ecco... fare l'amore....- le disse guardando il suo viso.
Lei continuava a guardare avanti a sé e non si scompose. Non fece in tempo a capire la domanda che vide Malfoy tornare dalla partita di Quidditch e da come rideva, sicuramente avevano vinto.
-Scusa Ron, torno subito.- disse allontanandosi da lui e lasciandolo lì impalato e stupito.
Si diresse come una furia verso i Serpeverde, verso Draco Malfoy.
Lo raggiunse e lo prese per un braccio, constringendolo a voltarsi verso di lei.
-Granger...- lei gli tirò uno schiaffo infuriata
-Lasciateci soli!- urlò ai suoi amici che si dileguarono in un'istante. -Ch vuoi Granger?! Perché l'hai fatto?- chiese lui con una mano sulla guancia destra
-Sei solo un cretino! Un bastardo senza cuore!-
-Non so a cosa ti riferisci...- lo trascinò con foga per un braccio fuori dalla visuale di Ronald...
Lo spinse a muro e con l'indice iniziò a punzecchiarlo mentre gli urlava dietro insulti su insulti.
-Si può sapere cosa vuoi Granger?!- disse lui alzando la voce.
-IO SO! IO SOOO!- disse e poi se ne tornò da Ronald in lacrime e lo baciò mentre Draco si era voltato e li osservava.
-Sì Ron, stasera faremo l'amore... e sarà la volta più bella della mia vita!- gli disse guardando Malfoy che infuriato se ne andò.



Ecco un altro capitolo..... che ne pensate?? Un ringraziamento speciale a tutti voi: Ringrazio quelli che passano e lasciano un segno e a quelli che passano ma lo fanno in silenzio. Grazie a voi io ora sono qui. Recensite.

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Capitolo 5
*** Flashback ***


La parte in corsivo è un ricordo di Hermione, narrato dal suo punto di vista.

Dopo essere scappata da Ron, prima di affrontare la loro storia ad un livello "più avanzato", Hermione si sedette su una poltrona della Sala Comune e iniziò a pensare...

Mi ricordo di quando mi sono ritrovata in un mondo che non era il mio. Ero spiazzata, ricordo di aver creduto di essermi persa per sempre. Mi sentivo in colpa per ciò che avevo fatto.
Com'ero potuta essere così stupida?!
Quando scappai da quel Mangiamorte mi sembrava una cosa normale, non era il primo che incontravo e non ci trovavo niente di strano.
Ma quando vidi Ron, lì capì che qualcosa non quadrava.
Quando capì che voleva uccidermi non persi neanche un'istante, mi smaterializzai al castello per cercare riparo.
Scoprire che il mio migliore amico, una delle persone a cui tenevo di più al mondo era il Signore di tutti i Mali non mi rese più tranquilla.
Tutto era cambiato, a parte me. Ero sempre la solita eppure mi sentivo diversa.... era come se non fossi più io: la solita secchiona, so-tutto-io perfettina e saccente, no, ero diversa, ero un'altra.

La McGranitt era sempre la stessa, ricordo che aveva una lunga treccia laterale al posto del solito chignon... non l'avevo notato lì per lì, le dava un'aria vecchia e stanca.
Anche Draco era diverso, oh lui sì che era diverso.
Indossava una camicia bianca sgualcita, era quella della divisa, ma su di lui era diversa e gli stava benissimo.
I suoi occhi erano gli stessi, eppure non era lo stesso Draco.
E quando lo vidi per la prima volta, mi sentii irrimediabilmente e fisicamente attratta da lui come da nessun'altro. Lo volevo.
O forse lo voleva l'Hermione di quella realtà, ma le cose non erano poi così differenti.

Quando mi portò nell'ala di Grifondoro notai dei piccoli cambiamenti a cui non feci tanto caso, ero troppo impaurita e spaventata: le poltrone erano gialle, il fuoco nel camino era spento (cosa insolita per noi che lo tenevamo sempre acceso) e non c'era nessun quadro.
Draco mi chiese come avevo fatto a trovarmi lì, me lo chiese dolcemente, un tono che non era -Made In Malfoy-
Rimasi stupita e affascinata, tanto da volergli saltare addosso.
Quando si infilò nel letto al mio fianco rimasi allibita, sentivo il calore del suo corpo sul mio. Le sue gambe mi sfiorarono appena e io sentii i brividi, non capivo cosa mi stesse accadendo, ma ripensandoci adesso, credo di averlo sempre saputo.
Era come se l'Hermione di quella realtà fosse stata innamorata di Malfoy e un po' del suo amore fosse stato trasferito in me. Non ero d'accordo che dormisse con me all'inizio, ma ero così spaventata che non riuscii a impormi per farlo sparire.
Avevo bisogno di qualcuno che mi restasse accanto.

La mattina dopo mi raccontò ogni cosa, cosa era cambiato e cosa no. Quando si alzò dal letto in boxer quasi mi venne un colpo! Aveva un fisico pazzesco che non avevo mai notato e diciamo che non era poi messo male sotto i boxer.... comunque, decisi di tornare in me e non guardare più al di sotto della sua pancia.

Scoprire che Ginny era morta mi provocò una fitta terribile allo stomaco. La mia migliore amica! Uccisa da chi avrebbe dovuto essere il suo fidanzato e da suo fratello, il mio quasi-fidanzato!
Draco mi disse che loro due mi avevano riportato al sicuro ad Hogwarts e io non l'ho mai ringraziato abbastanza. Ronald mi aveva torturata e mi aveva inferto ogni male possibile, Draco mi aveva salvata, mentre nel mio mondo, sarebbe stato il contrario.

Inoltre, mi disse che Harry era un Serpeverde e che Ron era fidanzato e un fallito. Quando gli chiesi qual'era il tipo di rapporto che Draco aveva con me, lui mi disse qualcosa che allora non capii: -Secondo te che cos'è questo?- disse indicando lo spazio che occupavamo, ora capisco cosa voleva dire, lui intendeva dirmi che non eravamo altro che amici.

Passammo mesi insieme, a conoscerci, a scoprirci. Gli raccontai ogni cosa, non avevo segreti con lui e non riuscivo a porre dei freni. Era un prezioso amico, ai livelli di Harry.
Non riuscivo a convincermi che lui era sempre Draco Lucius Malfoy, quell'orribile e irritante ragazzino che disprezzava il mio sangue, quell'orribile uomo che mi denigrava e mi scherniva ogni volta che ne aveva l'occasione e che era dalla parte di Voldemort.
Pur sapendo tutto questo, non riuscivo a smettere di stare con lui, non mi importava di cosa fosse stato nel mio mondo, sapevo solo che lì era diventato un amico a cui dare fiducia e un ragazzo che, a poco a poco, mi stava rubando il cuore.

La prima volta che lo baciai fui colta alla sprovvista, non immaginavo potesse piacermi tanto, era Malfoy!
Sapevo che non avrei dovuto regalarmi così facilmente, ma sapevo che non stavo facendo nulla di sbagliato e non rischiavo di compromettere la mia realtà andando a letto col nemico e quando invece ci staccammo, non ci parlammo più per due giorni e pensai che fosse più giusto così. Ma la verità era che non volevo ammettere che mi stavo innamorando di lui, e non volevo ammettere che per me era più comodo pensare che fosse sbagliato farlo.
Stavo malissimo. Continuavo a ripensare a cosa avevo quasi fatto e per un po' mi sentii in colpa. La serpe! Stavo andando a letto con la Serpe! Cosa avevo in mente per essere così tanto stupida?!

Ci fu anche una notte in cui lui venne nella mia stanza, non riuscivo a prendere sonno e guardavo la luna piena dalla mia finestra, lui sapeva che ero sveglia ed entrò.
Mi disse che gli mancavo, che avremmo potuto essere amici, ma non potevo fingere che non avevamo rischiato di finire a letto: gli amici non lo fanno.
E quando venne davanti a me e mi disse -Allora dimmi che non vuoi baciarmi.- avvicinò il viso al mio -Guardami neli occhi e dimmi che, in questo momento, non vuoi baciarmi. Che non vuoi che io ti sbatta sul letto e che non vuoi fare l'amore con me.- fu uno sforzo immane non scoppiare a piangere.
Come sapeva che volevo questo, che anch'io volevo lui più di ogni altra cosa in quel momento, forse anche più di Ron.
Fare l'amore con lui, la mia prima volta con lui, fu magico. Indescrivibile e totalmente sbagliato. Sarebbe stato l'inizio della fine.
Mi aveva promesso che si sarebbe innamorato di nuovo di me nella mia realtà e invece mi aveva usato per i suoi piaceri, non contavo nulla per lui e mi aveva mentito perché non si sarebbe innamorato di me una volta tornata a casa. Arrivai anche a pensare di non tornare più nella mia realtà e di rimanere lì con lui. Ma non potevo, non potevo permettere che Harry rimanesse un uomo cattivo, dovevo sistemare le cose, glielo dovevo.
Però qualcosa ancora non mi quadra: quando tornai alla realtà, un dettaglio poco importante mi balenò davanti agli occhi ma non gli diedi la giusta importanza: i capelli di Draco erano come li avevo tagliati io... non avrebbero dovuto cambiare a meno che.... non sia....
E il fatto che dopo essere stato con me voleva cancellarmi la memoria, indica che forse lui......... potrebbe........ oh no.


Si alzò dalla poltrona pronta a scoprire cosa c'era che non quadrava, pronta a risolvere quel mistero una volta per tutte e chiarire se il ragazzo che amava provava davvero qualcosa per lei.
Prima che potesse uscire, Ron la fermò e la baciò dolcemente.
-Non vedo l'ora che arrivi stasera per fare l'amore con te...- disse mentre la teneva stretta in un abbraccio.
-Sai Ron, forse dovremmo aspettare... ho il ciclo in questo momento e non mi sembra appropriato...-
-Ma prima mi hai chiesto tu di farlo!-
-Era prima che mi arrivasse il ciclio! Potremmo rimandare la nostra "prima volta" da qui a tre o quattro giorni! Che ne pensi?!-
-Se è quello che vuoi... dove stavi andando?-
-A dormire. Sono molto stanca! Ci vediamo domani mattina okay?!-
-A domani amore mio...-
Insomma Ronald! Pensò, ma perché era così dolce e innocente?! Non si meritava ciò che lei gli stava facendo. Avrebbe dovuto troncare la loro relazione se non era quello che voleva.
Si mise nel suo letto e si addormentò pensando a Draco, al suo sorriso mentre la baciava, a i suoi occhi che osservavano il suo corpo, che la guardavano dentro come solo lui sapeva fare.
Le sue mani, forti e allo stesso tempo gentili, voleva che la tenessero per mano ancora una volta.
Le sue labbra... quella era la cosa che le mancava di più.

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Capitolo 6
*** Emi ***


Era da una settimana che scappava per non affrontare Ron, si negava a lui ogni sera inventando una scusa diversa per ogni occasione.
Una sera, stava correndo per i corridoi, scappando dal Rosso che, con l'amico Harry, stava passeggiando per la scuola diretti al dormitorio.
Si nascose in una nicchia e aspettò che i due ragazzi la superarono e voltassero l'angolo per uscire allo scoperto.
-Granger!- si sentì chiamare e prese un colpo dallo spavento. Si voltò e si ritrovò Draco Malfoy che la guardava sornione con il suo solito ghigno seducente.
-Malfoy! Mi hai spaventato a morte!-
-Addirittura?! Non pensavo che ti facessi tanta paura...-
-Non mi fai paura. Solo che mi hai colta alla sprovvista.- dopo che il suo cuore tornò a battere normalmente si ricordò che lei era incazzata nera con lui.
Appena se ne ricordò iniziò ad andarsene, lasciando Malfoy alle sue spalle.
-Ehi, perché scappi?- disse lui iniziando a correrle dietro.
La ragazza si voltò con le sopracciglia aggrottate e incrociò le braccia al petto.
-Si dà il caso che io sia incazzata nera con te! Brutto bastardo di un furetto!- la sua voce si era alzata un po' troppo e rischiava di svegliare tutta Hogwarts se non si dava una calmata.
-Ancora per quella storia?! Pensavo l'avessi superata...-
-Invece no! Sei stato un coglione, Draco. Un vero coglione!-
-Beh, ma tanto hai già trovato un sostituto no?! Il buon vecchio Ronald Weasley... com'è andata la vostra notte? Soddisatta?!- chiese con la sua solita insolenza.
-Non sono affari tuoi Malfoy! Non devo dirti nulla...-
-Come preferisci, bimba. Ma deduco che non sia andata come ti aspettavi se scappi dal tuo amante.-
-Non chiamarmi bimba! Io non scappavo da Ronald! Rendevo tutto... solo più interessante!-
-Oh non lo metto in dubbio... solo non mi è sembrato.-
-Ma tu non hai niente da fare che stare qui a spiarmi e farmi il terzo grado sul mio rapporto con Ronald?!- chiese spazientita.
-No.- rispose divertito il biondino
-Immaginavo...- disse rassegnata
-Mi conosci molto bene, Hermione Granger.-
-Stai scherzando?! Vaffanculo Malfoy!- fece per andarsene ma lui la bloccò.
-Che termini volgari! Non stanno bene dette da una come te... sei troppo "per bene".-
-Vai a farti fottere!-
-Mi piacerebbe! Ma la ragazza con cui dovrei farmela è troppo stanca... sai, è stata molto impegnata questo pomeriggio...- disse riferendosi al suo appuntamento pomeridiano.
-Trovatene un'altra, non sarà difficile!- si liberò da Malfoy che l'aveva tenuta stretta per tutto il tempo e si allontanò.


Hermione rientrò nel dormitorio felice. Le piacevano i loro battibecchi, e sapeva che lui era un donnaiolo ma non aveva avuto alcun appuntamento pomeridiano.
Gli occhi di Draco erano diventati così grigi e ansiosi quando lei non aveva risposto alla domanda su Ron.
-Ciao Herm...- Harry era sbucato dalla sua camera in pigiama e le aveva rivolto un gran sorriso.
-Come stai Harry?-
-Bene.-
-Sei ancora preoccupato per Ginny? Pensi ancora che lei sia incinta?-
-No, era solo un pensiero stupido. Ero preoccupato per qualcosa che non esiste.-
-Ma se esistesse saresti felice?-
-Moltissimo. Ma spero accada in un lontano futuro, prima voglio finire gli studi e trovare una casa per noi due.-
-Hai ragione.-
-E tu? Perché scappi da Ron?-
-Te ne sei accorto anche tu?!- chiese sconcertata
-Come "anche tu"? Con chi ne hai parlato?-
-Con nessuno. Eppure è vero, Harry: io sto scappando da Ron. Gli ho detto che avrei fatto l'amore con lui ma io non voglio. Non mi sento pronta e non so se... lo amo.-
-Herm, non devi preoccuparti per questo. Puoi tranquillamente risolvere le cose senza continuare a scappare. Tu ami ancora Malfoy, non è così?!-
La ragazza annuì e iniziò a piangere.
-Io... non so che fare. Non voglio che Ron soffra e non voglio.... essere innamorata di Draco Malfoy!-
-Non è un male. Lui ti ha rubato il cuore a quanto pare... anche se non in questa realtà.-
-Harry, io penso di aver scoperto qualcosa.-
-Cosa?-
-Penso che Draco non sia quel Draco ma anche questo Draco è diverso e non può essere quello, però...-
-Hermione! Non ci sto capendo niente!-
-Il Draco di quella realtà era gentile, dolce, premuroso e l'opposto di questo. Però conoscendo anche questo, mi sono resa conto che non sono poi così diversi. So che è folle, ma credo che Quel Draco sia Questo Draco, che siano la stessa persona.-
-Cioè tu credi che lui abbia viaggiato nel tempo con te e che poi sia tornato indietro?- la ragazza annuì -E che tu ti sei innamorata di un ragazzo che prima ricambia e poi ti tratta male?-
-Doveva preservare le apparenze. Harry, se è come dico io, devo capire perché l'ha fatto. Noi siamo stati insieme un sacco di volte, ci siamo innamorati insieme!-
-E se stesse mentendo? Se avesse sempre mentito?- la ragazza si sedette su una poltrona rossa e si nascose il viso tra le mani.
Harry le mise una mano sulla spalla e la massaggiò per rassicurarla.
-Non può aver mentito. Sembrava così preso. E poi ci sono alcune cose che mi fanno capire che lui non mentiva.-
-Se lo dici tu Herm. Devi verificare questa cosa per bene, il tutto all'oscuro di Ronald, ma devi troncare la vostra "relazione"- mimò le virgolette con le dita.
-Lo farò subito.-

Harry se ne andò mezz'ora dopo, stremato si diresse a letto lasciando Hermione insieme al Rosso che li aveva raggiunti poco tempo prima.

La mattina dopo, quando il Moro si svegliò, vide che Hermione e Ron si salutarono con un cenno del capo, segno che la ragazza gli aveva parlato e la cosa era conclusa.
Si diressero tutti e tre in Sala Grande per la colazione senza dire una parola.
Hermione, prima di mangiare, si diresse al tavolo dei Serpeverde dove c'erano solo Malfoy e Zabini seduti.
Si posizionò davanti a lui, dall'altra parte del tavolo, incrociò le braccia al petto e simulò un colpo di tosse per richiamare l'attenzione.
Il biondo alzò lo sguardo e lo posò su di lei e sorrise con gli occhi.
-Devo parlarti Malfoy.- disse tutto d'un fiato la ragazza.
Draco si alzò e lasciò l'amico per seguire la ragazza fuori dalla sala, la seguì per tutti i corridoi, fino alla porta d'ingresso del dormitorio Serpeverde.
-Apri. Andiamo in camera tua, per parlare senza essere disturbati.-

Draco eseguì i suoi ordini e la portò nella sua stanza.
Profumava di pino e di pulito, l'odore di Malfoy.
-Che devi dirmi di così riservato Granger?-  la ragazza iniziò a camminare per la stanza, ammirandone la bellezza e la raffinatezza.
Draco la osservava rapito, la bramava come non mai.
-Vedi Draco, devo raccontarti una storia...- disse con voce suadente. Il ragazzo si sciolse ma all'apparenza mantenne il suo sguardo impassibile e iniziò a seguirla per la stanza.
-Inizia pure...- Hermione si fermò vicino alle tende e se le avvolse intorno.

-Una volta ho viaggiato nel tempo... e mi sono ritrovata in una realtà parallela, avevo commesso un'errore. Ma sai a cosa mi è servita questa esperienza?! Mi sono innamorata di un ragazzo meraviglioso: dolce, gentile, romantico e passionale. Capelli biondi e occhi grigi, labbra rosee e mani grandi e forti. Fisico scolpito e ben tenuto. Un vero Dio insomma...-
-Dove vuoi arrivare Hermione?- chiese il ragazzo spazientito.
-Non è ancora finita la storia, Malfoy. Abbi pazienza.- il ragazzo si sedette sul bordo del letto mentre lei riprese a raccontare -Questo ragazzo mi ha fatto sentire la ragazza più importante del mondo. Speciale e soprattutto amata.-
Malfoy guardò il pavimento. -Ci siamo innamorati e abbiamo fatto l'amore. Era la mia prima volta ed è stata l'esperienza più bella della mia vita. Ma poi ho dovuto sistemare un mio errore e ho dovuto lasciarlo. Quanto ho desiderato di poterlo rivedere, è in debito con me, perché io gli ho salvato la vita e lui deve ricambiare.-
-No! Non è vero... siamo pari!- appena ri rese conto di essersi smascherato abbassò lo sguardo e guardò il tappero verde.
-Lo sapevo! Sapevo che eri tu! Ma come hai potuto mentirmi così?! Io ti amavo più della mia stessa vita... e tu ti sei preso gioco di me!-
-Non era mia intenzione. Credevo che, una volta tornata, non mi avresti più voluto perché ti saresti vergognata di farti vedere con me davanti ai tuoi amici.-
-Allora se pensi questo non mi conosci per niente!-
-Non potvo saperlo! Ti ho vista sotto un'altra luce, ti ho scoperta. Eri diversa.-
Hermione era in lacrime.
-Come hai fatto ad essere in quella realtà?- gli domandò tra vari singhiozzi
-Avevo avuto anche io l'idea di tornare indietro nel tempo e di provare a fare in modo che Voldemort non fosse mai diventato un mago, non so come abbiamo fatto a ritrovarci lì insieme. Ma so che quando sei tornata indietro sono tornato indietro anche io e non sapevo se ti ricordavi ciò che era successo, e poi sono stato malissimo.-
-Per quale motivo?-
-Perché te ne sei andata senza dirmi niente, senza enanche salutarmi. Io mi ero innamorato di te.-
-Mi stai dicendo che mi ami?-
-E tu?-
-Io non ho mai smesso.-
-Oh Emi!- il ragazzo la raggiunse mentre una lacrima gli scendeva sulla guancia. Le prese il viso e la guardò intensamente negli occhi. E poi la baciò.
Lei rispose impaziente e iniziarono a baciarsi senza fermarsi tra le lacrime di tristezza e gioia.
Si erano ritrovati, erano sempre stati loro, ora lo sapevano e non si sarebbero lasciati.

Fecero l'amore e poi rimasero tutto il giorno a letto, abbracciati, a baciarsi senza sosta, per poi ricominciare a fare l'amore quando la luna era sorta e splendeva alta nel cielo.
-Non sei stata con Weasley vero?- chiese Draco le accarezzava i capelli con una mano, mentre la testa di lei era sul suo petto.
-No... non avrei mai potuto. Al contrario di te.-
-Non sono più stato con nessuno dopo di te, Emi, ho anche cercato di cancellarti la memoria.-
-Per questo ero arrabbiata con te. Non avevo perso la memoria, ricordavo tutto, ricordavo la giornata che abbiamo passato nella Sala Grande a togliere le decorazione dall'albero di Natale, ricordo della prima volta che mi hai cancellato la memoria dopo che siamo stati insieme. Ricordo tutto.-
-Non era quello lo scopo.-
-Lo so. E mi ha fatto stare molto male.-
-Mi dispiace Emi... davvero.-
-Perché mi chiami Emi?-
-Mi piace, è dolce ed è solo mio. Non voglio chiamarti come ti chiamano tutti gli altri, tu sei la MIA Emi.-
-Quindi tu non sei il Draco esuberante, spocchioso, sborone, bastardo, stronzo, petulante, insopportabile che fingi di essere, vero?!- lui sorrise -Tu sei il Draco dolce, quello che è stato sotto ai miei occhi per tutto questo tempo e di cui non mi sono mai accorta.-
-Ti amo Emi.- lei per risposta lo baciò e poi si addormentarono sereni e finalmente felici.


Ciao a tutti!!! Come state? Vi è piaciuto questo capitlo? Che ne pensate? Ve lo aspettavate? Quante domande! :p Lasciate un segno se volete.

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Capitolo 7
*** Draco Lucius Malfoy ***


La parte in corsivo è il punto di vista del nostro bel biondino....


Averla tra le mie braccia, svegliarsi con lei al mio fianco mi era mancato più di ogni altra cosa al mondo. Ma come avevo fatto a resistere tanto?!

Quando ci siamo incontrati in quella realtà ho dovuto fingere di non conoscere il suo mondo, come mi aveva detto lui, ho dovuto far credere a tutti di essere uno stronzo bastardo, spocchioso e sborone, stupido e cattivo. Mangiamorte, Purosangue e Serpeverde. Per sette anni.

Ma io non sono così. Fingere è sempre stato il mio forte e questo mi ha aiutato a sopravvivere.
Mi sono innamorato di lei, veramente, da quando l'ho baciata per la prima volta. Sentire le sue labbra sulle sue mi hanno aperto un mondo e ne hanno distrutto un altro: il mio.

Quei mesi sono stati i più belli della mia vita, e devo dire che, inventare una storia dal nulla, è stato il mio colpo migliore, Lui mi aveva detto che avrei dovuto avere qualcosa da dirle quando sarebbe arrivata.
Non sapevo cosa provavo per lei finché non l'ho avuta tra le braccia e sapevo che, se fossimo stati in un mondo normale, lei non si sarebbe data a me così facilmente, non si sarebbe data a nessuno. Lei mi odiava. Ma sapevo che voleva solo svagarsi e prendersi una vacanza da quella che era la sua vita da perfettina super-secchiona.
Voleva divertirsi, Hermione Granger voleva divertirsi. Chi l'avrebbe mai detto!?

Quando lei è venuta a salvarmi  da Potter ho capito che provava qualcosa di profondo per me... o era solo il suo spirito di Grifone che la obbligava ad essere clemente con tutti, anche con i più bisognosi, come me. Non l'ho mai saputo, fino ad ora.

Il fatto che mi abbia salvato la vita mi rende in debito con lei... penso che dovrò sdebitarmi prima o poi.
E quando lei è "partita" ho provato un dolore immenso: sapevo che con la sua intelligenza e la sua furbizia avrebbe trovato un modo per andarsene, ma sapere che non sarebbe più venuta a baciarmi era frustrante.

Avrebbe potuto salutarmi, avrebbe potuto dirmi addio, ma l'occasione le si era presentata in quel momento e non poteva rifiutare, ora l'ho capito.
Sono stato trascinato via da quella realtà fittizia quando lei è tornata, dove avrei dovuto continuare a fingere di essere quello che non sono e dove lei mi odiava.

Tutto questo senza mai rivelarle la verità: io sapevo e ricordavo tutto. E, quando la sentivo parlare con Potter e quell'altro, di quanto L'Altro Me le mancava, mi si stringeva il cuore. Io ero lì, lì per lei ma non potevo dirglielo.
Era ovvio che quella formula che aveva trovato per tornare nell'altra realtà non avrebbe funzionato, o almeno lo era per me, quella realtà è nata perché lui l'ha creata e lei non avrebbe potuto tornarci a proprio piacimento senza di me. Ma quando si è presentata l'occasione e credeva di esserci riuscita, a tornare indietro, io non ho saputo resistere e sono stato al gioco.

L'ho ingannata, mi sono preso gioco di lei, approfittandone.
E quando mi ha lasciato in quel letto da solo mi sono sentito un verme. Se n'era andata e aveva creduto di essere stata insieme ad un altro, che non ero io.
Poi mi ha accusato di averla usata e in effetti non potevo darle torto.
Anche quando la trattavo molto male non riuscivo a resisterle, come quella volta al terzo piano: -P-Pensavo fossi Ronald.-
-Non ci credo.-
-Credi ciò che vuoi Malfoy... e non azzardarti a dirlo a qualcuno!-
-Ormai tutta la scuola lo sa.-
-E ti sembra bello?! Non lo è!- l'afferrai per un braccio e la stattonai con forza, guardandola furiosa.
La portai al terzo piano, quello proibito e ci nascondemmo dagli altri.
-Sei tu che non devi farne parola, smentisci tutte le voci e non azzardarti a raccontarlo a qualcuno, se sapessero che siamo stati davvero insieme, la mia reputazione sarebbe fottuta!- mantenni la maschera d'odio che avevo creato, ancora e ancora.
-Ma che linguaggio il Principe dell Serpi! Potevi pensarci prima alla tua reputazione!- la interruppi e la baciai. Un bacio violento, bisognoso e contemporaneamente dolce.
Lei mi strinse il collo e mi afferrò i capelli mentre io tenevo una mano sulla vita di lei e l'altra sul suo collo, accarezzandole la guancia con il pollice.
Improvvisamente entrambi ci staccammo. -Che stai facendo?- dicemmo in coro rivolti l'uno verso l'altro.
-Un errore.- ci rispondemmo e poi continuammo a baciarci. Le aprii le gambe con un ginocchio ma quando lei fece scendere le mani sul mio petto, ci staccammo nuovamente.
-Basta! Non dire niente a nessuno Mezzosangue!- inveii.

Solo ricordare mi fa venire un sorriso sulle labbra.

Da quella volta andammo a letto insieme varie volte, lei si sentiva in colpa ogni mattina, dopo che era stata con me e io, d'altrocanto, mi sentivo un maiale opportunista. Come potevo rimanere zitto anche quando lei soffriva?
Me l'aveva detto lui. Non potevo lasciar perdere tutto proprio adesso, era il suo piano e lui doveva seguirlo alla lettera, ancora per un po'.
Il momento giusto per rivelarle la verità sarebbe arrivato, doveva solo aspettare e mantenere la pazienza e la calma.



Adesso lei sapeva tutto e non lo aveva allontanato, proprio come aveva detto lui, adesso lei era insieme a lui.
Avevano passato la notte insieme, a parlare e a fare l'amore. Ma come sarebbero andati avanti poi? Che cosa avrebbero fatto? Cosa avrebbero detto i loro amici?
-Draco...- la ragazza si era svegliata e guardava il biondo, che se ne stava seduto dandole le spalle, lo fissò con un sorriso sulle labbra.
-Buongiorno...- le rispose lui.
-Non sono mai stata così felice!- gli disse abbracciandolo.
-Sul serio?- le domandò
-Certo, svegliarmi al fianco del ragazzo che amo è una delle soddisfazioni della vita.-
-Tu mi ami, Emi?-
-Chiamami ancora così...- chiese lei agognante.
-Emi, tu mi ami?-
-Io ti amo. Non posso vivere senza di te.-
-Per me è lo stesso, Emi.- lei sorrise.
-Cosa faremo adesso?-
-Non lo so.-
-Raccontami tutto. Devi raccontarmi tutto ciò che è successo dal tuo punto di vista, voglio sapere. Ne ho bisogno!-
Lui le raccontò tutto e passarono la giornata insieme, a parlare, e a conoscersi davvero, per la prima volta.


Ciao! Che ne pensate di questo capitolo? Ora sapete cosa ha provato il biondino e un dettaglio in più è stato rivelato.

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Capitolo 8
*** Nuove rivelazioni ***


Hermione si sentì in paradiso. Finalmente aveva scoperto che si era innamorata di una persona che le era stata vicino sempre, senza che lei se ne accorgesse.
-Draco... chi ti ha detto cosa fare quando ci siamo visti per la prima volta nell'altra realtà?-
-Ma come, non l'hai capito?! Pensavo fossi la ragazza più intelligente di Hogwarts!-
-Lo sono, non sottovalutarmi! Ho un sospetto ma vorrei che fossi tu a dirmelo.-
-Silente, è stato Silente.-
-Lo sapevo! Quell'uomo è pieno di sorprese...-
-Era...- il viso dei ragazzi si incupì.
-Ricordarlo mi fa credere che sia ancora vivo. E poi sembra che non sia mai morto, dietro ad ogni mistero c'è sempre lui!-
Draco rise e vedere la sua ragazza ricambiare il sorriso gli fece sciogliere il cuore di ghiaccio.

-Devo andare a lezione.- iniziò la ragazza. -Ci vediamo più tardi?- domandò
Il ragazzo le andò vicino e l'abbracciò. -Certamente. Ma come dobbiamo comportarci in pubblico? Perché i tuoi amici potrebbero non prenderla bene...-
-Non mi interessa cosa pensano loro, io ti amo. Loro dovranno accettarlo prima o poi, anzi, l'avevano già fatto!-
-Solo perché non erano lì a vedere... mi avrebbero ammazzato e non si risparmieranno a farlo adesso!-
-Abbi fiducia in loro, Draco. Lo accetteranno.-

-COSA?!?!- urlarono Ginny, Harry e Ron in coro. Hermione aveva appena detto loro della sua relazione con Draco. Aveva raccontato tutto, non aveva tenuto alcun segreto per sé, tranne il fatto del sesso tra loro.
-Non urlate ragazzi, mi perforate i timpani.- chiese cortesemente la ragazza tappandosi le orecchie.
-Mi dispiace Hermione ma davanti ad una notizia del genere non possiamo non urlare.- disse Ginny all'amica.
-Cosa c'è che non va, Ginny?! Vi sto dicendo che lui non è come sembra. Perché non riuscite ad accettarlo?- la ragazza si sentì selusa dai suoi migliori amici, come potevano voltarle le spalle così?!
-Lui è Malfoy, Herm. Ricordi?! Il Malfoy che abbiamo sempre odiato e con cui ci siamo sempre scontrati. Non può essere cambiato da un monento all'altro. Io non ci credo.- Disse Harry mentre Ron acconsentiva con il capo.
-Siete davvero incredibili! E da te non me l'aspettavo Harry!- la ragazza se ne andò adirata lasciando i suoi amici nella Sala Comune.

Si era recata in biblioteca per restare sola e pensare a cosa fare.
Avrebbe dovuto dar retta ai suoi amici o al suo cuore?
-Emi! Ciao amore mio...- Draco le si avvicinò e la baciò dolcemente.
-Ehi...- rispose lei impassibile.
-Che succede? Sembri triste.-
-Lo sono. I miei amici non vedono di buon'occhio la nostra relazione.-
Draco distolse lo sguardo, stufo.
-Mi dispiace. Ma non posso permettere che tu stia così. Devi fare ciò che vuoi e se i tuoi amici sono davvero come credi capiranno.-
-Tu la fai facile. Abbiamo affrontato di tutto in questi anni e niente ci ha mai separati, nemmeno Voldemort, però adesso arrivi tu e cambi tutto.-
-Oh questo è troppo! Se vuoi che tutto torni alla normalità dimenticati che esisito!- se ne andò via infuriato.
Come poteva avere dei subbi su loro due? E per cosa?! Per i suoi amici!

Hermione lo chiamò per farlo tornare indietro ma lui non si voltò.
Si ritrovò ancora più triste di prima. Da quando l'amore era così complicato?
Dov'era il perdono che Harry predicava tanto?
Sapeva che da Ron non poteva aspettarsi un comportamento diverso, ma da Ginny! Lei poteva capirla... l'aveva già fatto. Sapeva che lei e Draco erano innamorati.
Perché ora non li accettava più?
Raccolse i suoi libri e andò nello studio della professoressa McGranitt.
Bussò alla porta e aspettò l'invito ad entrare.
-Buongiorno signora preside, avrei bisogno di parlarle.-
-Signorina Granger! Che piacere averla qui. Mi dica pure quali problemi la affliggono.-
-Draco Malfoy ed io ci siamo fidanzati, dopo che ho scoperto che lui era con me in quel mondo parallelo che lei sicuramente conosce...-
-Ne è sicura?-
-Sicurissima. Lei ne era al corrente e scommetto che è al corrente del fatto che Draco sia stato aiutato da Silente. Ciò che voglio sapere è come.-
La McGranitt le fece segno di accomodarsi su una poltrona, mentre lei si alzava in piedi e iniziava a camminare per la stanza.
-Tutto quello che ha detto è giusto. Sapevo dell'esistenza di quella realtà parallela, lo sapevo. Draco Malfoy mi aveva raccontato tutto una volta tornato. Avevo promesso di aiutarlo e gli avevo detto che avrebbe dovuto stare tranquillo, che tutto presto si sarebbe risolto. Era sconvolto. Non capiva ciò che era accaduto, si sentiva confuso e.... vuoto.- lo disse guardabdola tristemente negli occhi.
-Si ra ritrovato in un altro mondo senza capire né come né perché. Era scombussolato ed è venuto da me, dall'altra me.-
-Lei come lo sa?-
-Ho uno specchio che mi mostra le altre realtà, così come ce l'ha l'altra me. Lei è venuta da me e mi ha informato di aver visto Malfoy nella scuola.-
-E che c'è di strano?! Poteva essere il Malfoy di quella realtà!-
-Non era possibile, quel Malfoy è morto all'età di cinque anni. Un tragico incidente.-
Hermione rimase basita e sconvolta. Non se lo aspettava minimamente.
-Così ho capito che qualcosa era andato storto. Che qualcuno aveva viaggiato nel tempo. Perciò ho sbirciato nello specchio e ho visto lei, signorina Granger, in compagnia di Malfoy.-
Hermione fece per replicare ma la McGranitt la batté sul tempo -La signorina Granger di quella realtà non era così studiosa, intelligente, composta e posata. Osservandola un po' ho capito che era lei ad aver viaggiato nel tempo.-
-Quindi ha visto tutto ciò che è successo?-
-Sì.- Hermione avvampò e la professoressa se ne accorse. -Non si preoccupi, non ho guardato anche quello! Non sono una guardona.-
Hermione lasciò andare un sospiro di sollievo.
-Comunque, sapevo che c'era bisogno di aiuto e così l'ho chiesto a Silente.-
-Ma lui è morto!-
-Qui è morto, ma non lo era lì. E abbiamo avuto la fortuna che era lo stesso Silente di sempre, quello che conoscevamo anche qui.-
-Ma Draco mi aveva detto che era morto per mano di Harry!-
-Era una bugia necessaria, altrimenti avrebbe voluto incontrarlo e avrebbe compromesso tutto.-
-Quindi Silente ha aiutato Draco a fingersi di quella realtà, senza dirmi nulla?!-
-Non poteva. Era una questione più grande di lei signorina Granger e lo è tutt'ora. Draco era lì per il suo stesso motivo e meno male che siamo riusciti a farvi tornare indietro o le conseguenze sarebbero state disastrose.-
Hermione rimase in silenzio a meditare per un po' e la McGranitt tornò a sedersi.

-Ho bisogno di un consiglio. So che lei è la preside ma è la donna a cui sono più vicina e mi piacerebbe avere un suo parere.-
-Deve scegliere se seguire il cuore o gli amici riguardo al fidanzamento con il signorino Malfoy, non è così?-
Hermione si soprese ancora di quanto quella donna fosse in gamba. Annuì con un cenno della testa.
-Non posso dirle cosa fare signorina Granger ma posso dirle cosa non fare: non si arrenda.-
Hermione si alzò dalla sedia e salutò la preside, dirigendosi alla porta e uscendo.

Iniziò a camminare per i corridoi con alcuni libri stretti al petto.
All'improvviso si sentì afferrare e trascinare nello stanzino delle scope.
Accese subito una luce con la bacchetta e trovò Draco ad un palmo dal suo naso, serio.
-Draco! Mi hai fatto prendere un colpo! Che vuoi?-
Lui la strinse e la baciò, facendola stare zitta.
-Volevo baciarti, ne avevo bisogno.-
-E non potevi farlo fuori o aspettare la fine delle lezioni?-
-Pensavo non volessi farti veere in giro con me. E poi un po' di suspense mantiene la relazione interessante.-
-Oh, non temere, la nostra relazione è molto interessante.- lo baciò ancora e rimasero alcuni minuti nello stanzino.
Poi uscirono a cinque minuti di differenza e ognuno si diresse nella propria aula.

Hermione si sedette accanto a Ginny ma non le disse una parola, era troppo arrabbiata per parlarle e l'amica non fece che lo stesso.




Se vi piacciono le storie d'amore visitate quest'altra mia storia e commentate!!!!!

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Capitolo 9
*** Un semplice schiaffo ***


La lezione passò lenta. Hermione teneva la testa chinata sul suo libro per non dover incrociare lo sguardo di Ginny.
Come poteva voltarle le spalle così?! Non era forse la sua migliore amica?
-Per la prossima lezione voglio un saggio su quale incantesimo è opportuno utilizzare davanti alle creature magiche in caso di attacco.- disse il professor Piton con il suo solito tono calmo e indifferente, tanto da farti venir voglia di tirargli un pugno per svegliarlo un po'!

Tutti si alzarono pronti ad uscire, Hermione si sentì prendere la mano delicatamente e si voltò: Ginny la supplicava con gli occhi di non ritirare la mano -Dobbiamo parlare.- le disse.
Hermione annuì. Doveva parlare con l'amica, era obbligata a chiarire la faccenda.

Si diressero in corridoio senza dirsi una parola.
Entrambe speravano che fosse l'altra a cominciare e così rimasero in silenzio per lunghi istanti.
Ginny sospirò e poi finalmente parlò -Mi dispiace. Mi dispiace per quello che ho detto. Ero sconvolta e non meritavi il quarto grado da me o da Harry. Abbiamo sbagliato.- Hermione sentiva le lacrime agli occhi. L'avevano ferita profondamente per qualcosa di poco conto, o almeno così lo vedeva lei.

-Herm? Dimmi qualcosa ti prego...-
-Cosa dovrei dire?! Non capisco cosa abbiate contro Draco adesso... prima potevo anche capire! C'era il Signore Oscuro e lui era un suo seguace, ma adesso che la guerra è finita?! Non merita anche lui il perdono?-
-La faccenda è più complicata di così...-
-Cosa c'è di più complicato?! Perchè lui no? Rispondimi.-
-Lui è Draco Lucius Malfoy, la cui famiglia ci ha maltrattati per anni e cui la zia ti ha torturata neanche un anno fa...-
-Quindi lui deve pagare per i crimini della sua famiglia?- i toni iniziarono ad alzarsi e le ragazze ad alterarsi.
-Stava per uccidere Silente Hermione, possibile che non lo capisci?- la rossa le stava davanti con gli occhi azzurri che parevano infuocati tanto era la rabbia.
-Ma non l'ha fatto! Non l'ha fatto... sapeva che non ci sarebbe riuscito ma non aveva altra selta che eseguire gli ordini.-
-Non è una scusa questa, non lo giustifica.-
-Secondo il parere di chi?! Non conta cosa pensano gli altri...-
-Gli "altri" sono i tuoi migliori amici!-
-Questo è quello che mi delude.- Hermione terminò la frase quasi sussurrando e poi si allontanò dalla rossa che però la seguì.
-Aspetta!- le disse raggiungendola -Va bene. Se tu dici che Malf... Draco non è più l'orribile ragazzino platinato che ci ha reso la vita un inferno, ti credo, ma voglio che sia lui a dimostrarlo.-
-Fategli capire che non siete contro di lui e lui vi darà fiducia.- concluse Hermione prima di andarsene definitivamente.

Si diresse al suo dormitorio e buttò i libri, che aveva tenuto stretti al petto per tutto il tempo, sul letto.
Si prese il viso fra le mani e scoppiò in lacrime, inginocchiandosi davanti al letto e piangendo amaramente.

Poco tempo dopo sentì bussare alla porta e, senza aspettare il permesso, qualcuno entrò.
-Herm... posso entrare?-
La ragazza si alzò e si voltò.
Harry se ne stava in piedi sulla porta con una tristezza negli occhi da renderli quasi grigi.
-Stai bene?-
-Pensi che io stai bene, Harry? Sul serio?- la ragazza iniziò a ridere dalla rabbia.
-So che abbiamo avuto delle piccole divergenze, ma sono pronto a rimangiarmi ciò che ho detto e a chiedere scusa.-
-Come mai tutti oggi a chiedere scusa?!-
-Ginny ti ha parlato vero?!- la ragazza annuì -Lo facciamo perché ti vogliamo bene e non vogliamo perdere la tua amicizia. E se Draco è un ragazzo che ti fa stare bene, allora lo accetteremo... o almeno ci proveremo.-
-Grazie Harry. Lui non è come pensavamo... non lo è mai stato, era una maschera.-
-Una maschera?-
-Questa è una storia lunga, ma ti dico che è colpa di Silente in poche parole.-
-Ma, Herm, Silente è....-
-Morto. Lo so. Tutto è iniziato quando era in vita. Draco ti racconterà tutto.-
-Mi da una sensazione strana sentirti chiamare Malfoy per nome...-
-Allora morirai quando mi vedrai baciarlo!-
-Per carità!- entrambi risero e poi Harry abbracciò l'amica e la tenne stretta forte a sé.


A cena erano tutti seduti allo stesso tavolo, tutti i Grifondoro si intende, c'era persino Ron.
-Perché non mangi col tuo furetto?- disse rivolto ad Hermione
-Piantala Ronald...- intervenì Harry.
-Scusa se non vedo di buon occhio la sua relazione!-
-Tu non la vedresti di buon occhio neanche se fosse con Seamus! O Neville!- lo riprese Ginny.
-Ma non è Seamus, è Draco Malfoy! L'orrida Serpe, Il Principe Delle Serpi, colui che si è fatto mezza scuola, tra maschi e femmine. Lui che ha seguito Voldemort come un cagnolino per poi trovarsela nel....- il rumore di uno schiaffo si propagò nella Sala richiamando l'attenzione di tutti.
Ron si teneva una mano sulla guancia appena sfiorata da Hermione che, furiosa, lo guardava in cagnesco.
-Ma sei pazza?- urlò il rosso.
-Dì ancora una parola e ti prendo a pugni e ti tiro un calcio dove non batte il sole.- gli rispose Hermione.
Dopodiché tutta la Sala scoppiò a ridere.
Ronald si alzò e si allontanò, diretto alla porta.

-Perdonalo Herm, capirà il suo errore.-
-Non sono disposta ad aspettare Harry, non più. Non vuole più essere mio amico?! Bene. Non mi mancherà.-
-Non dire così... sei arrabbiata e ragioni in modo affrettato...- disse Ginny stringendole la mano.

Terminata la cena, la ragazza si diresse dal suo amato che la stava aspettando in corridoio.
Appena lo raggiunse gli buttò le braccia al collo e lo baciò, mentre lui sorrideva sorpreso.
-Credo sia successo qualcosa prima, non è così?-
-Si è sentito così tanto?! Che cosa imbarazzante!-
-Non preoccuparti, sono contento che tu mi abbia difeso.-
-Io ti amo, perché non avrei dovuto?-
-Ronald è tuo amico e lo conosci da più tempo.-
-Tecnicamente vi conosco entrambi dallo stesso tempo, dal primo anno.-
-Non scherzare... mi hai conosciuto veramente solo qualche giorno fa.-
-Andiamo in camera?-
-Emi! Ma insomma! Non ti facevo così audace!-
-Non intendevo pe quello, ma per parlare. Per stare tranquilli.-
-Certo... come vuoi tu amore...- le disse sarcastico e incredulo, poi la prese per mano e si incamminarono nei corridoi.

La notte era stellata e illuminata dalla forte luce della luna piena che regnava nel silenzio del cielo.
Tutto dormiva ed era nascosto nell'ombra.
I due ragazzi passeggiavano con le mani intrecciate e i sorrisi sui volti.
-Come ho fatto a vivere per tutti questi anni senza di te?- gli disse Hermione.
-Non vivevi. Eri tutta casa-scuola e studio! E quando non studiavi combattevi Voldemort, non ti sei mai svagata, fino a che non hai incontrato me.-
-Finché non sono venuta a letto con te, semmai!-
-Dì la verità: ti è piaciuto da morire la nostra prima volta!-
-Ho perso la mia verginità con te, credevo di aver fatto il più grande sbaglio della mia vita e invece... è come se mi avessi liberato da una gabbia in cui non sapevo di essere.-
-Anche tu hai salvato me. Perciò è chiaro che dobbiamo stare insieme, per sempre.-
-Siamo fatti l'una per l'altro.-
Si baciarono dolcemente come se fosse la prima volta e la timidezza impossessava i loro corpi.


Ciao! Ecco un alto capitolo! Spero vi piaccia! Visitate anche questa mia storia: "Ad ALi Spiegate" se vi piacciono gli angeli e se amate le storie romantiche.

Vi prego leggetela e ditemi cosa ne pensate perché ci tengo moltissimo a questa storia e mi piacerebbe che voi la leggeste e ho visto che purtroppo non sete tanti ad averla letta. Per favore. Mi dispiace pregarvi in questo modo ma è necessario.

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Capitolo 10
*** Abbiamo un Problema ***


La mattina successiva Hermione si svegliò nella sua camera con metà lenzuolo che la copriva sulle parti intime e metà a terra.
Alzò di più lo sguardo e vide Draco che le dava la schiena, sicuramente dormiva.
Lui era tutto scoperto a parte i piedi.
La ragazza si soffermò a guardare il profilo della sua schiena e il suo sedere.

Non ricrdava molto della notte passata ma non era difficile immaginare cosa fosse accaduto. Si mise a ridere per quanto la sua vita fosse cambiata in quasi un anno.

Accarezzò la schiena di Draco per svegliarlo e lui così fece.
Si voltò a guardarla con ancora gli occhi annebbiati dal sonno, si girò verso di lei e l'abbracciò nascondendo il viso nell'incavo della sua spalla.
-Draco... non puoi continuare a dormire! Dobbiamo alzarci perl'inizio delle lezioni!-
-Ma non ci sono le lezioni...- mugugnò lui
-Sì che ci sono!-
-Non per noi! Noi rimaniamo a letto, perché sono troppo stanco.-
-Ma non possiamo rimanere a letto! Dobbiamo davvero andare...- lui riaprì gli occhi e si mise a sedere.
Poi si sporse e baciò la sua ragazza.

Un quarto d'ora dopo erano entrambi vestiti e pronti per andare in classe.
-Dov'è la mia cravatta?- chiese il ragazzo cercando sotto il letto, in bagno e per terra.
-Non lo so, non la vedo da...- la ragazza avvampò e Draco scoppiò a ridere.
-Trovata!- esclamò poco dopo.
-Dov'era?- chiese Hermione.
-Sotto il tappeto.-
-Ma come ci è finita lì?-
-Ne ho una vaga idea...- andò dalla sua ragazza per farsi allacciare la cravatta.
-Non sei capace di farlo da solo?-
-Sì, ma mi piace vedertelo fare...-
-Basta! Se continuamo così ritorneremo a letto e non è quello che vogliamo... non adesso.-
-Forza, andiamo.-
Uscirono dalla stanza e si diressero ognuno nella propria aula.

Quando venne l'ora di pranzo entrambi si riunirono con le loro Case ai propri tavoli.
Hermione e Draco non facevano altro che guardarsi, incapaci di staccare gli occhi dall'altro.
La ragazza annuiva a malapena ai discorsi dei suoi amici e il ragazzo faceva lo stesso.
Si sorridevano, ammiccavano, la tensione sessuale era alle stelle.

Hermione non aveva più parlato con Ron da quando se ne era andato via dalla Sala dopo aver ricevuto il suo schiaffo.
E il ragazzo non si era nemmeno disturbato di sedersi con loro, si era spostato un po', vicino a Seamus e Dean.

-Hermione mi stai ascoltando?- la richiamò Harry facendole segno con la mano.
-Cosa?- rispose come risvegliata dal trance
-Lo sapevo! Non ci stai neanche ascoltando!-
-Scusa harry ma... stavo pensando ad altro...-
-Pensavi a lui semmai. Ti scuso per questa volta, visto che siete fidanzatini novelli. Anche io e Ginny eravamo così...-
-Non in pubblico però!- precisò la rossa puntando l'indice verso l'amica.

Harry e Ginny sedevano sempre vicini, a tutti i pasti. Hermione invece era sempre davanti a loro, di solito accanto a Ron, ma adesso c'era Neville vicino a lei.
-Ragazzi devo andare a prendere dei libri in biblioteca, ne approfitto adesso che non ci sarà nessuno.-
-Okay... ci vediamo dopo al Lago Nero?-
-Sì.- disse alzandosi e salutando gli amici con un gesto della mano.
Guardò verso il tavolo dei Serpeverde e vide Malfoy che la seguiva con lo sguardo, pronto ad alzarsi.
Lei gli trasmise un pensiero sapendo che il ragazzo era un legilimens nato. Lui capì il messaggio e tornò seduto, ricominciando a mangiare.


Nel pomeriggio, prima delle lezioni pomeridiane, Harry e Ginny se ne stavano accoccolati su un enorme masso, mentre si scambiavano effusioni senza essere sotto occhi indiscreti.
-Pensi che Hermione e Draco dureranno a lungo?- chiese la rossa stringendosi al Bambino Sopravvissuto
-Lo spero. Non vorrei veder Hermione soffrire. E ancora non conosco così bene Malfoy da poter scommettere su di lui.-
-Vorrei solo che finalmente fosse felice.-
-Lo sarà...-
Si scambiarono un bacio dolce e casto e poi videro avvicinarsi una figura, si voltarono e videro Hermione.
Le loro bocche si spalancarono, più quella di Harry che di Ginny.
La loro amica si avvicinava indossando un paio di mini shorts in jeans e sopra un giubbetto di pelle nero a maniche lunghe che coprivano il suo reggiseno.
Ai piedi indossava un paio di tacchi vertiginosi.
I suoi capelli erano più scuri, sul cioccolato al latte e non caramello, come al solito.
Portava anche due orecchini a cerchio giganti color argento.
Le labbra rosse e sensuali.

Raggiunse i suoi amici che la guardavano sbalorditi.
-Che avete da guardare?- chiese lei divertita.
-Herm, sei... sei diversa.- disse Harry quasi sbavando.
-Pensavamo andassi in biblioteca.-
-Infatti ci sono andata, ma poi ho avanzato tempo e ho deciso di cambiare qualcosa.-
-Qualcosa?!- disse Harry -Hai chiamato quello "qualcosa"- disse riferito ai vestiti -L'hai fatto per Draco?-
-Per Draco? Sì. L'ho fatto per lui...-
-Beh penso sarà contento ma non dovevi reinventarti completamente... lui ti ama per come sei.-
-Ehm... lo so... ma pensavo di fare qualcosa di carino.-
-Non hai freddo?- chiese Ginny curiosa e divertita.
-In effetti un po'... ora vado dentro. Ci vediamo dopo piccioncini!- la ragazza si allontanò senza un attimo di insicurezza con quei trampoli.
-Piccioncini?- disse Harry divertito.
-Deve amare molto Draco per vestirtsi così...-
-A quanto pare non la conosciamo poi così tanto come credevamo!-

Hermione entrò a scuola e per i corridoi incontrò Draco.
-Emi!- poi la guardò più attentamente, per tutta la sua lunghezza e rimase sconcertato e con la bocca spalancata.
Lei ammiccò e sorrise.
-Trovi qualcosa di diverso?- chiese lei: la voce più profonda e sensuale. La camminata con i fianchi ondeggianti e la sicurezza nelle vene.
I capelli le stavano benissimo e non erano più ondulati ma lisci e più scuri.
Lui richiuse la bocca e le si avvicinò.
-Come mai questo cambiamento?-
-Per Draco.- disse lei
-Per me?-
-Sì, per te che sei Draco.-
-Wow... ma non dovevi. Io ti amo per come sei, non devi assomigliare ad una di Serpeverde per attirare la mia attenzione!-
-Pensavo potesse farti piacere.-
-Oh sì, apprezzo moltissimo!- le diede un bacio sulla guancia, poi la prese per mano e insieme si diressero nella Sala Grande.


Intanto in biblioteca, la professoressa McGranitt entrò di corsa e urlò il nome di Hermione -Signorina Granger! Hermione!-
-Professoressa McGranitt! Sono qui...- l'anziana donna la raggiunse e la trovò seduta vicino alla finestra con un libro in mano.
-Signorina Granger, abbiamo un problema.- la ragazza la guardò sconcertata e insieme si diressero all'uscita della biblioteca.



Ecco Hermione cambiata: Un'immagine presa dal set di "The Bling Ring"




Grazie a tutti! Ecco un altro capitolo che spero vi piaccia... Vorrei chiedervi un consiglio: secondo voi dovrei riscrivere la prima storia aggiungendo più particolari e più dettagli dato che l'ho scritta veramente male? Cosa ne pensate?

Ricordate di passare per
"Ad Ali Spiegate" e lasciate un segno!

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Capitolo 11
*** Te la farò pagare ***




Draco praticamente trascinava Hermione dietro di lui che si perdeva per ogni piccola cosa: le toce che illuminvano i corridoi, il panorama che si godeva al sesto piano, tutto insomma la distraeva e Draco non vedeva l'ora di portarla nella Sala Grande a riprendere la bacchetta che aveva lasciato a Pansy per poi andare nella sua camera per stare da soli.
Arrivarono e Draco le lasciò la mano davanti alla porta -Apetta qui.- le disse e si avviò dentro.

Tornò qualche minuto dopo con un enorme sorriso in volto e la bacchetta tra le mani.
-Allora andiamo?- le domandò.
-Dove?- era la prima cosa che gli diceva in tutto il tragitto.
-Pensavo che saremmo potuti andare nella mia camera.... per un po'....- era imbarazzato, le sue guance erano quasi rosso fuoco e i suoi occhi erano rivolti verso il basso.
Da quando era imbarazzato? Non lo era mai stato.
Hermione lo guardò e poi annuì, regalandogli un piccolo bacio sulle labbra.
Si avviarono per i corridoi e raggiunsero il dormitorio Serpeverde in un lampo.
Entrarono e subito andarono nella camera di Draco.

Era sempre pulita e profumava di buono, come lui. I vestiti erano ordinati in un armadio di legno d'acero per tipi: camicie, maglioni, pantaloni, cravatte.
Il letto era sempre fatto e nemmeno una piega si azzardava ad impregnare il morbido piumino verde.

Hermione entrò nella stanza dopo il ragazzo. Lui si voltò e la baciò, bisognoso di lei, come se non la vedesse da secoli.
La ragazza lo assecondò e iniziò a togliergli la cravatta, poi a sbottonargli la camicia e senza tregua, infilò una mano nei suoi pantaloni provocandogli un gemito e un'erezione subito dolorosa.
Lui respirava faticosamente, la sua ragazza lo stava facendo venire nei pantaloni, ma poi, lei si fermò un attimo prima.
Lo guardò con un ghigno sulla faccia, si tolse il gacchino e il top, rivelando di essere senza reggiseno. Poi si sfilò gli shorts, anche quelli senza niente sotto.
Le scarpe volarono letteralmente via dai suoi piedi.
Rimase nuda davanti ai suoi occhi e poi gli tolse i pantaloni. Lui era incredulo.
Lo avvicinò al letto, spingendolo con l'indice e lo fece sedere.
Lo liberò dai boxer e si mise a cavalcioni su di lui.

Iniziò a baciarlo con foga e trasporto, lui si distese con lei sopra.
Senza prendere neanche una pausa, Hermione si sistemò sulle gambe del ragazzo e affondò per la sua lunghezza.


Dopo aver fatto l'amore per due volte di seguito, stravolti, erano a letto l'una nelle braccia dell'altro.
Draco accarezzava i capelli della ragazza ma, mentre giocherellava dolcemente con una ciocca, Hermione si alzò e iniziò a rivestirsi.
-Dove vai?- le domandò confuso.
-Via.-
-Questo l'avevo capito, ma perché?-
-Ho delle cose da fare...-
-Non te ne sei mai andata dopo aver fatto l'amore, sei sempe rimasta qui a coccolarmi.-
-Le cose cambiano. Devo proprio andare...- Draco si scostò le coperte e si alzò, si infilò i boxer in un lampo e la raggiunse.
Le prese le mani e la constrinse a guardarlo negli occhi.
-Che ti succede? C'è qualcosa che non va?-
-Nulla.- rispose lei freddamente, per niente turbata.
Il biondo non capiva... c'era qualcosa che non andava.

Improvvisamente la porta della sua stanza si spalancò e qualcuno entrò.
Hermione era rimasta sull'uscio della porta e guardava una copia di sé e il suo ragazzo.
Vedendo come era vestita lei, come lo era il suo ragazzo e in che stato era il letto, capì tutto e scoppiò in lacrime.
Draco guardava le due ragazze stupito e credendo di essere pazzo.
L'altra Hermione, invece, rideva della situazione e in un attimo si smaterializzò.
Nella stanza rimasero solo Draco e Hermione.
-Draco.... ma... cosa hai fatto?- chiese sconvolta.
-Io? Niente! Tu...tu eri... avevo voglia di te e ti ho portata qui. Come hai fatto a sdoppiarti?-
-Non mi sono sdoppiata!- urlò adirata -La McGranitt mi ha detto che c'era un problema e aveva ragione. Quella lì- disse parlando dell'altra sé -Era la me di un'altra realtà, probabilmente quella dove siamo stati noi...-
-Non capisco.-
-Come hai potuto Draco?! Hai fatto sesso con un'altra!-
-Credevo fossi tu!- urlò per discolparsi.
-Ma non hai capito la differenza? Io non mi vestirei mai così! Credevo mi conoscessi...-
-Io ti conosco, ma non sei proprio quella che credevo un tempo... non puoi incolparmi di questo!-
-Avresti dovuto capire che non ero io...-
-Sì, forse avrei dovuto, ma non l'ho fatto. Mi dispiace. Volevo solo stare con la mia ragazza.-
-Ti è bastato vedermi con abiti succinti per dimenticarti di tutto il resto e per non accorgerti che era leggermente diversa da me!- la ragazza se ne andò furiosa.
Draco voleva seguirla ma non sapeva cos'altro dirle, perciò la lasciò andare.

Hermione, la nostra, corse via piangendo per tutto il corridoio, fino a rintanarsi nella sua stanza.
Si buttò sul letto e continuò a singhiozzare.
Come aveva potuto non accorgersi che non era leri? Aveva fatto l'amore con un'altra, doveva considerarlo un tradimento?
Giurò che se avesse trovato, e l'avrebbe trovata, la ragazza che si era presa il suo fidanzato, l'avrebbe schiantata senza pensarci un attimo.

Quando la McGranitt l'aveva chiamata dalla bibblioteca le aveva spiegato che era successo qualcosa e le raccontò che L'altra Hermione era "scappata" dal suo mondo per venire nel loro e così stava creando scompiglio per divertirsi e che andava subito rimandata nel suo mondo, prima di compromettere irrimediabilmente il loro.
Quando le aveva detto che non era simile a lei non stava scherzando, quella ragazza era praticamente l'opposto di Hermione.
Non poteva certo negare che aveva classe e che era riuscita a sedurre Draco. Aveva giocato bene le sue carte e ora aveva fatto sesso con il suo ragazzo.
Draco, il suo Draco, aveva preferito un paio di belle gambe e labbra seducenti alle sue, aveva preferito il suo corpo mezzo nudo a quello stracoperto di lei e magari aveva gradito anche la sua esperienza sessuale più della sua, in cui non era proprio una maestra.
 
Si tirò a sedere e si asciugò le lacrime.
L'avrebbe trovata, a qualunque costo, e le avrebbe fatto pagare tutto.
Uscì dalla camera e incontrò Draco che veniva nella sua direzione: aveva uno sguardo triste e gli occhi ingrigiti dalla disperazione.
Si avvicinò a lui e gli prese le mani.
-Mi dispiace. Non potevi capire che non ero io, anche se non mi sarei mai vestita così, non è colpa tua.-
-Avrei dovuto capirlo invece, tu non ti saresti mai comportata in quel modo. E so che avresti vergogna ad andare in giro vestita così. Erano dubbi che mi erano venuti ma non volevo ascoltarli, pensavo che magari avresti potuto farlo per me. Invece ho rovinato tutto e mi dispiace.-
-Lei era...- prese coraggio -Era tanto meglio di me?- lui sorrise e le si avvicinò di più per susurrarle all'orecchio -Tu sei magnifica e sei tu la ragazza che amo, anche a letto. Noi facciamo l'amore e finché sarà con sentimento, non ci sarà nessuno migliore di te.-
Lei arrossì e si commosse.
-Ti senti usato?- gli chiese.
-Un po'... ma ora sono qui con la mia ragazza e non sbaglierò un'altra volta.-
Hermione gli si buttò addosso e lo baciò con foga, lui la tirò su e la spinse contro il muro trattenendola mentre continuava a baciarla nel buio totale della notte.

L'altra Hermione stava spiando i due piccioncini e ghignava del lavoro ben riuscito che aveva compiuto, e doveva anche ammettere che quel ragazzo non era per ninte male a letto, anzi, era stata la scopata migliore della sua vita. Che fortuna, pensò, per L'altra Sé.
Non aveva finito lì però, aveva altre cose da fare perché la sua vita stava diventando veramente noiosa, ci voleva un po' di pepe.



Ecco un altro capitolo, spero vi piaccia. Scusate il termine "scopata" ma per una così mi sembrava appropriata come parola. Che ne pensate? Grazie a tutti i lettori.
Alla prossima e buon inizio vacanze a tutti!

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Capitolo 12
*** Vattene! ***


Hermione era nella classe di Trasfigurazione, seduta al suo banco in prima fila davanti alla cattedra.
L'ora era quasi finita e la ragazza non vedeva l'ora di poter uscire: il fatto di avere una sosia abbastanza pericolosa in giro per la scuola, che poteva avvinghiarsi al suo ragazzo, la allarmava più di tutto.
Appena l'ora finì si catapultò letteralmente fuori dall'aula per correre a pozioni, dove Draco aveva lezione.

Attese che il ragazzo uscisse e quando lo vide, quasi gli saltò addosso -Draco!- urlò il suo nome abbracciandolo.
-Emi! Che succede? Stai bene?- chiese lui staccandosela di dosso e guardandola negli occhi.
-No, va tutto bene. Ho deciso di mandare via L'Altra Me. Ad ogni costo.- disse decisa.
-Lo faremo. Chiediamo aiuto alla McGranitt.-
Si diressero mano nella mano nell'ufficio della preside.
La McGranitt li accolse caldamente ma si vedeva che era seriamente preoccupata.
-Benvenuti ragazzi, in cosa posso aiutarvi?- Hermione spiegò alla preside l'intera faccenda, dell'altra sé e di come dovevano rimandarla indietro. Omise che si era divertita con il suo ragazzo, cosa che ancora le bruciava dentro.
Ad ogni parola, la McGranitt non sembrava più sorpresa, ma solo consapevole di tutto quanto.

-Capisco perché siete venuti da me e concordo con voi nel pensare che questa ragazza dev'essere rimandata nel suo mondo prima di compromettere irrimediabilmente il nostro. Non dobbiamo darle l'opportunità di spacciarsi per te, signorina Granger, devi tenerla d'occhio.-
-Ormai è tardi.- disse Hermione seccata -Si è già divertita abbastanza.- Draco sospirò, stufo e consapevole che aveva commesso uno sbaglio.
-Mi dispiace.- continuò l'anziana donna -Comunque, sapevo già del suo arrivo, mi avevano avvisata e ho scoperto un modo per rimandarla indietro: dobbiamo solo farla passare attraverso lo specchio nel mio ufficio pronunciando un incantesimo e buttandole addosso una pozione che sicuramente il signorino Malfoy è in grado di preparare...-
-Faò qualunque cosa per rimandarla da dove è venuta!- rispose Draco deciso.
-Un'ultima cosa: servirà anche il suo sangue signorina Granger, dato che è la sua sosia.-
-Sarà fatto. Le procurerò una fiala.-
-Ecco la pozione...- la preside gli porse un foglio con pochi ingredienti, semplici ed efficaci.

Una volta usciti dall'ufficio della preside, i due corsero nell'aula di pozioni per recuperare tutti gli ingredienti.
Passarono tutto il pomeriggio a tagliuzzare e a far bollire il preparato.
-La McGranitt aveva ragione, è molto semplice da preparare.- disse Draco mentre mescolava l'intruglio.
-Meno male che sei bravo!-
-Era un complimento?!-
-Certo, è la verità.- i ragazzi si sfiorarono le mani mentre ognugno prendeva ciò di cui avevano bisogno e subito si ritrassero.
Rimasero in silenzio e si guardarono.
Fecero cadere tutto ciò che avevano in mano e si buttarono l'uno tra le braccia dell'altra, baciandosi.
Draco prese Hermione in braccio, sorreggendola per il sedere e facendola sedere sul tavolo.
Lei iniziò a sbottonargli la cintura dei pantaloni e la lampo mentre lui faceva la stessa cosa con la gonna di lei.
La ragazza prese il suo membro da dentro i boxer e lo tirò fuori, lui le abbassò la gonna e le mutandine.
La guardò un'ultima volta e lei portò le braccia sul collo di lui che la penetrò con una stoccata. Rimasero in silenzio, Hermione cercava di abituarsi a Draco dentro di lei e al piacere che la inondava e lui cercava di non farle male.

Mezz'ora dopo erano ricomposti e continuavano a preparare la pozione, arrossendo ad ogni minimo sguardo o contatto.
Draco voleva prenderla di nuovo ma non osava dire niente per evitare di farla arrabbiare.
Hemione voleva la stessa cosa.
-Hermione che ne dici se...-
-Sì!- lo interruppe brusca la ragazza -Facciamolo.- poi vide lo sguardo confuso di Draco e capì che non le stava chiedendo se potevano rifare sesso, ma qualcos'altro.
-Di cosa stai parlando Emi?- chiese il biondo.
-Niente. Cosa volevi dirmi?-
-Niente!- il ragazzo la fece voltare, le tirò su la gonna e giù la biancheria intima, si slacciò la lampo e la prese da dietro, mentre lei era rivolta verso il tavolo e si inarcava per l'improvviso piacere.

Quella sera si salutarono dolcemente e ognugno si ritirò nella propria camera e concordarono che non si sarebbero visti e che Draco l'avesse trovata in camera, non era lei e doveva immobilizzarla.

In camera sua, Hermione trovò la copia esatta di sé era sdraiata sul letto, con i suoi abiti succinti, i tacchi vertiginosi e le labbra rosse, che la guardava.
Hermione assunse uno sguardo truce e prese la bacchetta nella sua mano.
-Calma piccola grifona. Sono qui in pace.-
-Tu non sei qui in pace ma ancora non ho capito cosa vuoi dal Mio mondo!-
-Beh... ci sono alcune cose che mi piacerebbero, per esempio: una camera tutta mia come questa, essere la studentessa più brillante della scuola e avere il ragazzo migliore della terra.-
-Ci saranno un sacco di ragazzi migliori nel tuo mondo!-
-Non che ti scopano così. Sei fortunata ad averlo, anche se non capisco cosa ci trovi in te: non sai godere a pieno a letto, non sei curata, non sei femminile e non sai soddisfare il tuo ragazzo. Sei la brutta copia della brutta copia di me. Il tuo bel biondino tocherebbe ogni giorno il paradiso con me.-
-Tu vuoi il mio ragazzo? Okay, prenditelo... ah no! Lui non ti vuole... Vattene! Vattene a qui e lascia in pace il MIO MONDO!- L'Altra Sé si alzò dal letto furiosa e si preparò a fronteggiare Hermione.
-Bada bene a ciò che fai perché ti stai mettendo contro la persona sbagliata!-
-Questa persona saresti tu? Non sai con chi hai a che fare carina!-
-Petrificus Totalus!- le due Hermione pronunciarono l'incantesimo in contemporanea e poi non si sentì più nulla.

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Capitolo 13
*** L'Ora Della Fine ***



Hermione trascinò il corpo dell'altra sé, uguale al suo nei minimi dettagli, fuori dalla stanza.
Aveva evitato l'incantesimo della sua sosia e, invece, lei lo aveva preso in pieno.
Era pesante quanto lei e fece molta fatica a portarla nell'ufficio della McGranitt.
Non bussò alla porta ma entrò col fiatone mentre l'anziana donna la raggiungeva e la aiutava a trasportare la ragazza nel suo ufficio.
-Cosa è successo signorina Granger?- chiese l'anziana donna preoccupata.
-Ho avuto la meglio su di lei, adesso possiamo rimandarla indietro.-
-Mando subito a chiamare Malfoy.- Hermione si riposò dopo lo sforzo a cui si era sottoposta e aspettò che Draco raggiunse le due donne.
Non tardò ad arrivare e quando la vide la abbracciò caldamente, felice che non fosse lei quella sdraiata sulla scrivania.
-L'hai portata qui tu?-
-Sì, ho pensato di usare qualche incantesimo ma è troppo pesante e mi avrebbe stancata a meno di metà strada!-
-Sarei dovuto venire in camera con te!- Hermione si imbarazzò per il fatto che la McGranitt stava ascoltando e Draco capì di aver fatto una figuraccia con la preside.
-Non era necessario comunque, perché non è successo niente. Ho vinto io e adesso lei tornerà da dove è venuta. Non potrà più farci del male.-
-La pozione è pronta?- chiese la McGranitt mentre osservava il volto della ragazza pietrificata.
-Sì, l'ho portata io stesso...- disse Draco porgendo alla donna una fialetta dal color porpora.
La donna la esaminò e fece i complimenti ai ragazzi che imbarazzarono ripensando a come l'avevano fatta e cosa avevano fatto durante l'ebollizione.
-L'incantesimo è pronto, l'ho trascritto su questo foglietto...- continuò l'anziana donna porgendogli un foglio di pergamena su cui era iscritto l'incantesimo.
I ragazzi lo lessero e cercarono di memorizzarlo.

-Signorina Granger- iniziò la nuova preside -Come le ho detto questo pomeriggio, servirà anche il suo sangue per completare l'incantesimo.- la ragazza prese una spada di un'armatura che faceva "da guardia" per così dire, all'ufficio e con la punta si incise un taglio sull'avambraccio.
Subito iniziò a sanguinare e il sangue venne raccolto diligentemente da Draco che lo imbottigliò in un'altra fialetta.
-Adesso basta Hermione, curati.- le disse Draco, quasi come fosse un comando.
La ragazza annuì e pronunciò un incantesimo non verbale rimarginando il taglio all'istante.
La ragazza sulla scrivania era sveglia, Hermione si soffermò a guardarla negli occhi e si sentiva fiera di aver sopraffatto quella ragazza.

Draco le si avvicinò e le baciò il collo dolcemente, lei si strinse tra le sue braccia e continuò ad osservare la sua esatta copia esamine e immobile.
-Non so se potrai mai perdonarmi per essere stato con lei. Ancora non posso credere di essere stato così stupido. Avrei dovuto capirlo se davvero dico di amarti e di conoscerti.-
-Non fartene una colpa Draco. Sei gà perdonato. Ha ingannato tutti, e molto bene anche! Ma adesso è finita e non potrà più dolere a nessuno. Staremo felici e tranquilli per il resto dell'anno.-
-E dopo?-
-E dopo ci vorrà una qualche sciagura altrimenti sforneremo mille bambini all'anno per il troppo tempo libero! E poi ci annoieremo a morte.- Draco rise e la strinse più forte.
La McGranitt tornò da loro e gli fece un cenno. -Pronti?- chiese.
I due ragazzi annuirono e la preside svegliò la ragazza immobile dopo che Draco le aveva sottratto la bacchetta.
Era necessaria che fosse sveglia per poter entrare nello specchio, non potevano semplicemente buttarla via.
La ragazza si alzò e Draco le immobilizzò le mani dietro la schiena -Mi piace sentire le tue mani su di me...- ammiccò persuasiva e sensuale mentre Draco la faceva alzare dalla scrivania.
Hermione trattenne un ringhio e con la bacchetta alla mano ripensò all'incantesimo.

Draco scortò la ragazza davanti allo specchio che la preside aveva scoperto dal suo telo rosso porpora, liberandolo.
Vide nel riflesso l'altra sé che aspettava la fuggitiva con rabbia e furia nel suo comportamento austero.
-Eccola qui, come promesso.- l'altra McGranitt annuì.
-La prossima volta controllate che nessuno vi sparisca da sotto il naso!- la rimbeccò Hermione dall'altro lato della stanza, con la bacchetta alla mano e lo sguardo che seguiva ogni movimento dell'altra strega nelle mani del suo ragazzo.
Draco sorrise e pensò che amava la sua ragazza troppo profondamente per esprimerlo a parole.

La preside aveva in mano le due fiale e si rivolse alla Hermione cattiva, ancora stretta da Draco.
-Adesso tornerai nel tuo mondo e poi chiuderemo il passaggio per sempre, cosè tu non potrai mai più fare del male.-
-Non ci contare vecchia babbuccia! Tornerò nel mio mondo, va bene, ma... posso portarmi il biondino come regalo d'addio?!- in un attimo Hermione le fu addosso puntando la bacchetta alla sua gola.
-Non ti azzardare a parlare ancora del mio ragazzo. Tornatene a fare la puttana nel tuo mondo e lascia in pace il mio!-
L'altra ragazza sorrise, contenta di averla fatta infuriare.
Si strattonò da Draco liberando le braccia, Hermione con ancora la bacchetta puntata alla sua gola.
-Pronunciate l'incantesimo ragazzi.- esordì la McGranitt.
I ragazzi annuirono e iniziarono a parlare in coro.
-Tornus Tempo Mondu Estis. Tornus Tempo Mondu Estis. Tornus Tempo Mondu Estis.- recitarono in coro.
La ragazza venne spinta verso lo specchio, Draco aveva in mano la pozione e il sangue della fidanzata, pronto a scagliarla al momento giusto.
Hermione la spinse più verso lo specchio e terminò l'incantesimo.
La McGranitt fece un segno a Draco -Ora.- gli disse.
Lui lanciò le fialette che colpirono la ragazza che barcollante stava per entrare nello specchio e sparire per sempre. La McGranitt era pronta a chiudere il passaggio non appena la ragazza fosse sparita, ma questa, cercando di non cadere, sbilanciata dall'urto con le fiale, si aggrappò a qualcosa.
Ma questo qualcosa non la resse e ricadde all'indietro sparendo nello specchio.

Aveva afferrato Hermione. Ma lei, essendo dello stesso peso, non aveva fatto in tempo a scostarsi e a liberarsi dalla sua presa.
Erano sparite dentro lo specchio e Draco urlò contro la preside per evitare che chiudesse il passaggio, imprigionando la sua ragazza per sempre.
Draco guardò dentro lo specchio cercando di attraversarlo per riprendersi Hermione. Iniziò a singhiozzare sommessamente e urlò contro lo specchio, si accasciò a terra e vide dall'altra parte dello specchio la sua ragazza nelle mani della sua copia che lo guardava spaventata. La Minerva di quella realtà dubito cercò di immobilizzare la sua Hermione, ma questa si smaterializzò con la sua sosia, scomparendo dalla vista di Draco.
La preside gli si affiancò e lo strinse in un abbraccio consolatorio.
-Mi dispiace molto Draco. Avremmo dovuto stare più attenti.-
-La riporterò indietro signora preside, ci può giurare.-



Eccoci qua con un altro capitolo, molto probabilmente questo è il penultimo e con il prossimo si concluderà la storia, sempre se qualche idea folle non mi balenerà nella mente!
Spero vi piaccia e che vi sia piaciuta la storia in generale. Grazie a tutti.


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Capitolo 14
*** Epilogo ***


Hermione lo stava ricoprendo di teneri baci su tutto il viso, sul mento, sullo zigomo dentro, sul naso e sulle palpebre.
Era seduta sulle sue gambe mentre lei lo stringeva forte.
Lui le accarezzava le gambe e le baciava il collo.
Da quando era tornata non si erano staccati un minuto, avevano fatto l'amore e poi l'avevano rifatto e poi l'avevano rifatto ancora. Per tutto il giorno. Nella camera di Draco.

Era riuscito a riportarla indietro. Lui e la McGranitt avevano studiato un incantesimo per giorni, giorni e giorni sui libri. Tutto pur di non darsi per vinto e alla fine aveva trovato un incantesimo nel reparto proibito della biblioteca che lo aveva condotto alla soluzione.
Avevano aperto un passaggio nell'altro mondo e con l'aiuto dell'altra professoressa avevano riportato indietro la vera Hermione che aveva abbracciato il ragazzo sommersa dalle lacrime.
Aveva stretto il ragazzo a sé per tutto il tempo, per capacitarsi realmente che fosse lui e che fosse tra le sue braccia.

-Non posso credere di essere resistito quasi un mese senza di te.-
-E io non posso credere che in questo momento vorrei strapparti di dosso i pantaloni.- disse guardandolo negli occhi e passandosi la lingua sulle labbra.
-Audace da parte tua. Sicura che abbia preso la ragazza giusta?!- rispose lui fingendosi spaventato e confuso.
-Oh sì. Sono quella giusta per te. E non lascerò che nessuna ti si avvicini più.- lo baciò e lui ricambiò.
Le mise una mano sulla schiena e la sollevò dalla sedia su cui erano seduti per posarla dolcemente a terra.
La fece sdraiare sotto di sé e iniziò a massaggiarle i seni sotto la camicia. Lei gli sbottonò i pantaloni e affondò le mani sul suo sesso eretto.
Lui gemette sulla sua bocca e le strappò la camicetta con una furia improvvisa.
Le slacciò il reggiseno e le sfilò i pantaloni mentre lei rideva sotto di lui.
Si svestì completamente e la penetrò dolcemente ma con spinte decisive.
Iniziò a muoversi sempre più veloce dentro di lei e arrivarono all'apice insieme.
-Ti amo Draco.- disse lei mentre gli accarezzava i capelli sulla sua nuca posata sul petto di lei.
-Era da tanto che volevo sentirtelo dire...-
-Te l'ho sempre detto.-
-Ma ogni volta è diversa.-
-Ti amo Draco.-
-Appunto.-
-Ti amo Draco.-
-Anche io.-
-Voglio stare per sempre con te.-
-Staremo insieme, per sempre.-
-Ma frequenteremo anche i miei amici, andremo da loro per cena e alle loro feste.-
-Sì...-
-E non schernirai Ron nemmeno per sbaglio.-
-No.-
-Ti amo.-
-Ti amo, Hermione.-

***


Passarono la loro vita insieme. Si sposarono ed ebbero due figli che andarono ad Hogwarts e vennero smistati rispettivamente a Grifondoro, il maschietto, Scorpius, e a Serpeverde la piccolina Rose.
Orgoglio del suo papà.
Non persero mai il loro amore e restarono insieme tutta la vita. A raccontarsi le verità e le bugie più intime della loro vita, sentendosi finalmente completi.

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