My God woke up on the wrong side of his bed

di piercethebony
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


Gnao popolo! 
Allora, rubo cinque minuti per spiegare due cose riguardo la storia. La protagonista è Bandit e ho sconvolto le cose un po' perché Frank è separato da Jamia e Gerard è morto (si sono in un certo senso sadica). Ci tengo a precisare che sarà presente il frerard, ma solo in alcuni capitoli in quanto ricordi di Frank ed è una het poiché è incentrata sul rapporto che avranno Frank e Bandit. Naturalmente non ci sarà niente di troppo spinto(?), ci sarà anche un po' di Bales(?) (Bandit/Miles) e quindi niente spero che questa "frandit" come l'abbiamo chiamata io, Giù e Frà, che tra l'altro ringrazio tantissimo per sopportarmi sempre, vi incuriosisca e vi piaccia al punto tale da lasciare una recensione che mi farebbe molto felice. 
Ok ho finito, ciau :3


CAPITOLO 1
Ecco che torno a casa da un’altra giornata “normale” delle mia “normale” vita.
Mentre camminavo delle tipe mi guardavano male, come sempre del resto. Solo perché ho i capelli di un rosso “Williams” e il septum, non significa che sono una troia/drogata/emo. E poi l’etichetta che aveva mio padre addosso è ricaduta su di me. Mio papà, sono passati 6 anni da quando è morto… Devo andare più spesso a trovarlo, solo che si è fatto mettere giù in New Jersey e mamma non mi ci porta mai. Quella troia non c’è mai del resto.
Vabbè sono arrivata e nemmeno me ne sono accorta, Banny dove hai la testa?
-Maaa sono a casa!- urlo tanto per far finta che mi interessi se sono sola o no.
La risposta è lampante, non c’è nessuno. Come sei perspicace Ban, davvero.
Te lo dicono tutti poi anche i professori, così oltre a troia/drogata/emo hai anche la nominata di secchiona. Wow forse è un record.
Lancio lo zaino da qualche parte e mi metto a cucinare qualcosa. Intanto che preparo metto la musica a palla, sono figlia di musicisti del resto.
Oasis ovvio, sono gli unici che non mi fanno pensare in questo periodo.
Fa un caldo bestia o sarà che sono vicino i fornelli. In effetti siamo agli inizi di maggio.
Oh fantastico tra un po’ è il mio compleanno. L’unica cosa che mi consola è che potrò fare quello che voglio.
Mi metto a cantare a squarciagola come se il volume fosse basso e i vicini non mi stiano già mandando gli accidenti. Sti cazzi e poi mi ricorda quando cantavo con papà.
Quanta gente mi ha supplicato di fare la cantante per la loro band, ho sempre rifiutato.
Adoro cantare, ma adesso non è la mia strada e quando vorrò provarci, voglio farlo senza sfruttare i My chem o i miei.
Finisco di mangiare e vado subito a studiare chimica, la mia bestia nera, però devo farla bene solo sta volta e non mi va di avere il debito.
Finisco abbastanza presto stranamente, così mi metto a suonare un po’ la chitarra. Ebbene si, mio padre ha voluto insegnarmi anche questo. No è stato Ray, però sotto minacce di papà quindi.
Se ve lo state chiedendo, si mia madre se n’è sempre fregata di me e mio padre. Almeno da quando ha capito che era innamorato di un’altra persona. Un altro.
E’ ancora presto così prendo la borsa e esco un po’. Vado al parco.
“Hey ma non hai una vita sociale?”
Si ce l’ho, ma certe volte voglio stare sola e le mie amiche l’hanno capito.
Si sta così bene qui al sole con la musica sparata nelle cuffiette, è venuto anche un cane a sbavarmi dappertutto. Che tenero, vorrei un panda, ma il WWF non me lo permette quindi preferisco non avere niente. Rubo gli animali degli altri al parco.
Il sole sta per tramontare e fa freschetto, così mi incammino verso casa.
Arrivo presto e c’è la luce accesa segno che mamma è tornata. Ogni tanto si ricorda di avere una figlia.
Entro ed è tutto fottutamente normale.
La sento scendere le scale, arriva davanti a me, che sono ancora nell’ingresso,  e mi guarda gelida.
Qualcosa nella mia testa mi urla “PERICOLO PERICOLO” ma decido di affrontarlo, sono quasi una donna adulta ormai.
-C’è qualcosa che non va?- Chiedo timidamente.
Mia madre non ha mai sopportato nemmeno me, forse perché gli ricordo tanto papà.
Non è comunque giusto, non è colpa mia se non è stata amata.
Io so che il mio papà mi voleva bene, anche se nella sua vita perfetta non ci sarei dovuta essere.
Lindsay dice qualcosa ma non capisco perché sono ancora troppo immersa nelle mie riflessioni.
-Eh? Non ho capito-
Me lo ripete e il mondo mi crolla addosso. Otto parole che mi cambiano la vita.
-Voglio che te ne vada da questa casa.-

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


CAPITOLO 2
La fisso scioccata e senza ancora realizzare cioè che è successo.
-Non ce la faccio a vivere con te, mi ricordi continuamente tuo padre e il fatto che non mi amava.-
Mia madre che mi dice di andarmene da casa mia, mia madre. Quella che mi ha cresciuta.
Continuo a guardarla senza dire niente.
-Non ti credere Bandit è difficile anche per me però-
Non la faccio finire. Ma chi si crede di essere per sbattermi via da casa mia?
-Che cazzo dici? Questa è casa mia fino a prova contraria, ci vivo da 17 anni, ci sono tutti i miei più bei ricordi. Come fai a cacciare tua figlia da casa?-
-Hai quasi 18 anni Bandit, lo sappiamo tutte e due che te ne saresti andata lo stesso. Sto solo anticipando di qualche mese la cosa.-
Dio, sono stata in casa con una persona del genere per tutto questo tempo?
Me ne vado subito, me ne sbatto altamente. Sono grande e vaccinata posso cavarmela da sola.
-Facciamo come dici tu allora, me ne vado subito. Mi fai schifo.-
Vado sopra e prendo un borsone per metterci le cose più importanti da portare via, il resto lo prenderò più tardi. Voglio andare via il prima possibile.
Non voglio pensare al fatto che sto abbandonando tutto, ci penserò domani.
E non voglio pensare che non ho un posto dove andare.
Metto tutto via in cinque minuti e vado via.
Mia madre è ancora giù in salotto, mi ha guardata impassibile quando sono andata via.
Si fottesse, spero che il “Vaffanculo” che gli ho riservato quando sono andata via sia stato chiaro.
Adesso devo pensare a che fare. Potrei andare da una mia amica, ma non mi va di stare a sopportare tutte le domande che mi farebbero. La stessa cosa vale per zio Mik.
Sinceramente voglio andare da Frank, se solo non fosse dall’altra parte dell’America e io non ho un biglietto aereo.
Aspetta, papà mi aveva lasciato dei soldi in banca credo. A quest’ora però è tutto chiuso.
Ok accampo una scusa con Sarah e poi parto domani mattina.
 
Grazie a Dio se la sono bevuta, con la storia che mi sono scordata le chiavi e Lindsay non c’era. Mi mancheranno tantissimo le mie amiche e spero di poter venire a trovarle spesso.
Prendo i soldi che mi servono in banca, stranamente senza complicazioni oltre a quelle che già ho.
Ho il volo alle 7 però, che palle. Mi prendo la giornata libera e faccio quel che cazzo mi pare, come sempre del resto.
 
Dio il volo è stato estenuante e adesso non so che fare, non mi ricordo dove abita Frank, è da tanto che non vado a casa sua.
E non so che cazzo fare. Mi viene da piangere e mi sento una bambina che si è persa al parco. Magari guarda.
No porca troia, sono adulta e devo risolvere i problemi da sola. E se chiamassi Jamia?
Vabbè che si sono separati, ma lei lo saprà e poi le spiegherò tutto dopo. Le voglio bene, lei si che è una vera mamma.
Mi dice l’indirizzo e prendo un taxi, Dio sono le undici. Sto morendo di sonno e sto piombando a casa di una persona che non vedo da anni per chiedere asilo politico.
Complimenti Banny, la tua vita è fantastica.
Pago il tassista e prendo la borsa.
Non faccio fatica a trovare la casa di Frank. E’ una normale casa americana, non ha mai avuto manie di grandezze, papà lo diceva sempre.
Mi faccio coraggio e busso, al massimo vado sotto un ponte.
Sento i cani avvicinarsi da dietro la porta e sorrido, da quel poco che so Frank è sempre lo stesso.
La porta si apre di botto e mi ritrovo un Frank assonnato e spettinato davanti, che ci mette non molto a collegare il tutto.
-Sorpresa.- La mia voce trema e il mio finto sorriso non è da meno.


Buonsalve(?)
So che questi due capitoli sono un po' corti, ma andando avanti gli altri si allungheranno un po'. 
Be' non ho nient'altro da dire, solo ringrazio chiunque sta seguendo la FF. 
*sparge amore* <3

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


CAPITOLO 3
-Bandit… che cosa ci fai qui? Sei da sola?-
Oddio almeno non mi ha chiuso la porta in faccia e mandato duecento colpi.
Respiro di nuovo. Dunque vediamo che ci faccio qui, mh è leggermente difficile da spiegare a quest’ora.
-Lo so che sono piombata qui senza dire niente, ma è una lunga storia Frank. Solo posso restare qui da te? Ti prego domani ti racconterò tutto e sarai libero anche di sbattermi fuori.-
Lo imploro anche con lo sguardo, Cristo sto per piangere mi sento soffocare.
-Certo che puoi restare, calmati Ban. Vieni dentro dai.-
Entro e mi guardo un po’ intorno. E’ una casa accogliente e non piccolissima, c’è spazio per le gemelle e Miles ovviamente.
I cani mi saltano subito addosso e mi abbasso per accarezzarli.
-Hey ciao. Certo che la fate bene la guardia voi è?-
Sento Frank ridacchiare dietro di me, mi tiro su e lo guardo.
-Dio Ban stai per svenire dal sonno, domani mi racconterai. Puoi stare in camera delle gemelle. Vieni.-
Lo seguo e arriviamo in una camera rossa con due letti e un po’ disordinata. Però sembra che le cose siano al loro posto. E’ quel tipo di confusione in cui ti ci ritrovi, in un certo modo è accogliente e si vede la mano di Cherry e Lily. Mi mancano tanto anche loro.
-Puoi sistemarti dove vuoi, il bagno è giusto qui di fronte.-
-Grazie.-
Sono capace di dire solo questo. Abbasso lo sguardo, mi sento come un cane randagio che è stato appena portato a casa. Non so che dire o fare.
-Sei cresciuta tantissimo, l’ultima volta che ti ho vista eri ancora una bambina.-
Mi sorride un po’ tristemente. Tutta colpa di Linz ancora.
-Dopo che papà è morto, mia madre non mi ha più portata qui. E tu non sei mai venuto a trovarmi. Linz è la causa di tutti i miei mali.-
Mi guarda confuso giustamente.
-Ti spiegherò domani.-
-Si, ci sarà sempre posto qui per te. Notte.-
-Grazie Frank. Notte.-
Mi abbraccia. Dio da quanto qualcuno non mi abbracciava. Non gli sarò mai abbastanza riconoscente, però voglio pensarci domani ho davvero bisogno di dormire adesso.
Frank esce dalla stanza, io tiro fuori quello che mi serve e vado in bagno a cambiarmi.
Mi metto a letto, quello più lontano dalla porta e mi addormento subito. Ho troppi problemi e non mi serve che il mio cervello se ne faccia altri.
 
Vengo svegliata dalla televisione a tutto volume. Sento le prime note di “Dear God” degli Avenged  e sorrido.
Mi alzo e vado giù ancora in pigiama, non mi interessa quanto i miei capelli siano spettinati o il mio trucco mi abbia trasformata in un panda.
Appena Frank mi vede mi sorride.
-Buongiorno. Ah cazzo ti ho svegliata scusa, però ti ho fatto la colazione.-
-Tranquillo.-
Non sono molto loquace la mattina appena sveglia, mi chiedo lui come faccia.
-Ti ho preparato un po’ di tutto, vedi te cosa vuoi.-
-Grazie ma la mattina non mangio molto.-
Sono un po’ imbarazzata. Lui continua a sorridere e canticchiare. Io resto impalata in salotto come uno stoccafisso.
Mi guarda interrogativo. –Non vai?-
-Ehm tu non vieni?-
Oddio mi sento una ragazzina, vorrei scomparire.
-Certo, andiamo.-
Si alza subito e lo seguo in cucina.
Ha preparato davvero di tutto. Mi siedo e mi verso del latte con i cereali.
Mi sento davvero una cogliona  a mangiare solo questo con tutto quello che ha preparato.
Lui si mette accanto a me e prende un biscotto. Mi guarda divertito.
-Non dovevi fare tutto questo.-
Continuo a girare i miei cereali col cucchiaio.
-Non sapevo cosa mangiassi e poi io faccio per tre tranquilla.-
Sorride e sorrido anche io.
Finisco il mio latte tranquillamente con Frank che mangiucchia un po’ di tutto. Alla fine prendo anche un muffin. Mi mette di buon umore quest’uomo.
Solo che è arrivato il momento della verità. Non posso stare qui senza dirglielo, anche se probabilmente mi farebbe restare lo stesso.
Mi schiarisco la voce e prendo un bel respiro.
-Ok, devo raccontarti quello che è successo.-
-Quando vuoi, se non te la senti posso aspettare.-
-No adesso è il momento giusto, sono tranquilla.-
Mangio un altro pezzo del mio muffin e poi inizio a raccontargli tutto. Da quando sono stata cacciata, al viaggio fino qui. Lui mi ascolta in silenzio.
-Non posso credere che una madre possa fare una cosa del genere.-
Sembra quasi stia parlando con se stesso. Io faccio una smorfia come per dire “
È tutto vero invece”
-Bandit puoi restare quanto vuoi, lo sai. Solo come farai con la scuola?-
-Pensavo di frequentarla qui, sempre se tu vuoi che resti. E poi posso trovarmi un lavoro per mantenermi.-
-Non se ne parla proprio. Tu farai la scuola qui e d’ora in poi ci penso io a te. Scordati di andare a lavoro, devi fare la scuola bene.-
-Ma non posso vivere a sbafo.-
-Niente ma Ban, non preoccuparti.-
Non posso ribattere. Lo ringrazio ancora con lo sguardo.
Finisco di mangiare il mio muffin e poi decido di andare a vestirmi.
 
-Vuoi andare da qualche parte?-
Abbiamo passato la mattinata a guardare vecchi video musicali, sono passati anche i My chem. Frank stava quasi per piangere. So quanto era legato a papà e alla band.
E adesso non sappiamo che fare. In teoria voglio andare da una parte. E’ una sensazione come se qualcosa mi dicesse di farlo.
-In effetti c’è un posto dove vorrei andare.-
Mi guarda curioso e non so, ho po’ paura a dirglielo.
-Banny non ti mangio.- Mi dice sorridendo ancora, sorride sempre.
Chissà se sorriderai dopo questa Frankie.
-Il cimitero. Voglio andare al cimitero.-







Buonasera popolo,
innanzitutto ringrazio come sempre le persone che hanno messo la FF sta le seguite ecc... e chi legge, vi amo <3
E poi niente ho intenzione di aggiornare più presto visto che è quasi tutta finita nel mio pc. Ma a voi che ve frega? Niente lo so era solo per dire qualcosa *parla sola come i malati*
Ok basta e.e sono pronta a qualsiasi tipo di commenti, quindi chi vuole dire qualcosa sappia che non mordo e mi renderebbe davvero molto felice <3
Baci *si eclissa*

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


CAPITOLO 4
Oggi è sabato.
Ieri alla fine siamo andati al cimitero. Volevo tanto andare a trovare papà, ci sono stata pochissime volte da quando è stato fatto il funerale ed è qualche anno che non ci vado.
Mia madre aveva chiuso i rapporti con tutta la famiglia da parte di papà, non vedo da tanto nemmeno zio Mik e Ray.
Mi ha fatto benissimo andare, ho raccontato tutto quello che mi è successo negli ultimi anni a papà e ho pianto tanto. In effetti siamo rimasti al cimitero un bel po’ quando siamo andati via era quasi sera. Però ho fatto visita anche a nonna Elena.
Frank mi ha detto che anche lui non veniva da tanto e sono sicura che anche lui ha parlato tanto con papà ieri. Piangeva come me, è stato straziante. Lo so quello che c’era tra loro, non me l’ha mai nascosto Gerard.
Mi ha fatto bene averlo li con me, anche se è stato strano vedere il faccino sempre sorridente di Frank invaso dalle lacrime. Si ha 40 anni ma ha sempre un faccino adorabile. E’ un cucciolo che spacca il mondo, o forse spaccava.
In un certo senso è più confortante avere una persona che piange con te, senti che non sei il solo che sta male per una cosa. E poi non mi piace essere compatita.
 
Prima ha chiamato Jamia per sapere quello che era successo e abbiamo deciso che passerà dopo per parlare faccia a faccia. Ci saranno anche le gemelle e Miles e sono troppo contenta.
Frank è di la che prepara il pranzo, così decido di andare a vedere che sta combinando.
Lo spio per un po’ da dietro la porta e poi mi decido a fare la mia entrata trionfale.
-Hey con cosa mi avvelenerai oggi?- 
Sono decisamente di buon’umore.
-Ma come siamo simpatici.-
Lo dice con l’accento francese e scoppio a ridere. Dio non crescerà mai. Si mette a ridere anche lui.
-E’ pasta tranquilla so farla.-
Lo guardo leggermente male.
-Giuro.- Dice mettendosi una mano sul petto per rendere il tutto più solenne.
-Allora mi fido.-
Lo osservo ancora un po’ e a un certo punto mi avvicino e gli do un bacio sulla guancia.
-Grazie.-
-E stavolta per cosa?- Mi chiede sempre sorridendo.
-Per avermi portato e per esser rimasto con me ieri.-
-Non c’è di che Bunny.-
-NOOOOOO! Mi state sul cazzo quando mi chiamate “coniglietto”. Non ho niente del coniglio, forse solo la codardia.- Sbotto senza pensarci.
-Tuo padre ti chiamava coniglietto vero?- Mi chiede Frank mentre mangiamo.
Prendo un bel respiro.
-Si… e non permetto a nessuno di chiamarmici. E devo dire che nessuno l’aveva mai fatto prima d’ora a parte mia madre. Tu sei il primo.-
Ci penso su, queste cose non le ho mai dette a nessuno. E nessuno sa di quel nome.
-Per me era una cosa tenerissima quando ti ci chiamava. Non l’avevo mai visto in quel modo prima della tua nascita. Era come se avesse iniziato a vivere per te.-
-Allora perché non è qui ora?-
Mi alzo e scappo via in camera piangendo. E’ tutto l’insieme che mi fa male e adesso vorrei solo che fosse qui a stringermi e a cullarmi sul suo petto come quando avevo cinque anni e facevo un brutto sogno.
Frank bussa alla porta –Bandit mi dispiace, non volevo farti piangere.-
-Entra.- Cerco di fare la persona matura anche se il mio intento è andato a puttane.
Con lui entrano anche i cani che salgono sul letto e mi leccano il viso, io sorrido subito come una scema.
-Stai bene Ban?-
-Si, scusa ma certe volte è difficile. Mi sento come se stessi lottando da sola e ho bisogno di qualcuno che mi sorregga ogni tanto, ma mi rendo conto che non ho nessuno.-
-No, hai me per qualsiasi cosa, anche quando il tuo ragazzo di tradirà e gli dovrò spaccare la faccia.-
Sorrido e lui mi abbraccia, mi toglie i capelli dal viso e poi mi bacia sulla testa.
-Verrà anche Miles con te però, sei troppo vecchio per picchiare la gente.-
-OHOHOH io non sono vecchio.- Fa il finto offeso e poi sorride.
-Vai a lavarti la faccia, tra poco arrivano le gemelle e Jamia e potete raccontarvi tutte le cose di voi donne che non vi siete dette in questi ultimi anni.-
-Che ne sai tu?-
-Se vuoi posso anche farti un dialogo tipo. “Sto morendo, questi dolori mestruali mi uccidono” “Oh non dirlo a me, devo farmi le flebo di Oki per sopravvivere” “Io sarei capace di uccidere adesso, prendiamo Frank e martorizziamolo ahahah”-
Dice tutto in falsetto, con finta voce da donna. Lo guardo male e lo spingo giù dal letto.
-Chissà tu e Miles che dite.-
Mi tira giù dal letto e siamo tutti e due sul pavimento a ridere.
E’ proprio questo quello che mi mancava, avere qualcuno con cui ridere ogni giorno.
Vorrei avere Frank sempre intorno, sta diventando un po’ come l’aria, senza sto male.



Come sempre ringrazio tutti quelli che leggono questa FF <3
Boh niente da dire, sono poco interessante.
Baci <3 *vola via*

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 ***


CAPITOLO 5

Sentiamo il campanello suonare e subito Frank si precipita giù ad aprire. Io vado a lavarmi la faccia sbavata da quelle adorabili bestioline e in meno di due secondi corro al piano di sotto e mi lancio sulle gemelle prendendo anche Miles.

-Dio quanto cazzo mi siete mancati.-

Tengo Cherry e Lily per mano e Miles è di fronte a me che mi sorride con gli occhi lucidi. E’ incredibile quanto assomigli a Frank.

-Ci sei mancata tantissimo anche tu Ban.-

Altro abbraccio. Mi giro e vedo Jamia che ci guarda divertita. Vado ad abbracciare anche lei, è sempre così dolce, con tutti.

-Tu mi devi raccontare qualcosa signorina.- Mi dice con fare sibillino.

-CI devi raccontare.-

-Miles sei peggio di una donna!- Gli scompiglio i capelli. Ho sempre voluto un gran bene a Miles. E’, non lo so, come un migliore amico anche se le circostanze non ce l’hanno permesso. E’ bellissimo e mi chiedo come non abbia ancora una ragazza da quel che so. Mh dovrò parlarci dopo, sisisi.

-Andiamo di la a parlare.- Interviene Frank che intanto si è spupazzato le gemelle.

Miles mi prende per mano e mi trascina con lui in salotto. Ci sediamo tutti e mi ritrovo per la seconda volta a raccontare questa storia.

Jamia mi dice di non preoccuparmi e Miles mi abbraccia istintivamente. Sento addosso gli occhi delle gemelle, che ci guardano maliziose e quelli di Jamia e Frank, che ci guardano divertiti. Appena sciogliamo l’abbraccio Miles arrossisce.

Mi sto per caso perdendo qualcosa? Qualcuno parli per favore.

-Quindi con la scuola come farai?-

-Verrai nella nostra?-

Mi chiedono Cherry e Lily facendo la faccina da cucciolo e la faccio anche io verso Frank.

Devo assolutamente stare con queste due pazze.

-Ehm credo proprio di si.-

-Oh povera me.- Jamia alza gli occhi al cielo e tutti scoppiamo a ridere.

Quando eravamo piccole combinavamo i peggio disastri per essere delle bambine appunto. Quindi si in effetti Jam mi dispiace per te.

Jamia dice di dover andare via, così la saluto e mi porto le gemelle su per una bella chiacchierata. Prima loro, poi Miles.

Mi raccontano della scuola e mi dicono che le cose non sono cambiate da quando ci andavano i nostri padri, e che soprattutto anche se sono figlie di persone “famose” vengo trattate da sfigate, soprattutto il fratello.

Da una parte mi rincuora e dall’altra mi diverte. Non ho paura, in California c’era una troietta che mi dava fastidio e ne ha viste di tutti i colori. Mi manca anche lei però.

Poi scopro che Lily ha un ragazzo e prima le urlo contro per non avermelo detto prima e poi la sfotto. Naturalmente per vendetta mi dice che Cherry è innamorata da secoli del capitano della squadra di football, ma essendo etichettate come sfigate non se la fila di pezza. Mi è mancato troppo ridere davanti a queste due che si prendono a capelli.

Mi raccontano di tutto e anche io gli racconto della mia vita in California, delle mie amiche e del fatto che anche io ero una sfigatella, solo che avevo anche la nominata di drogata e emo e anche troia credo, dio non ricordo più.

Vabbè mando giù le gemelle, e rapisco Miles, che mi guardano sempre maliziose mentre se ne vanno dalla mia (loro) camera.

Ok il cucciolo qui davanti è imbarazzatissimo e non so che fare. Proviamo a farlo parlare un po’ dai.

-Allora, che mi racconti?-

-Le solite cose, soliti stronzi a scuola.-

In effetti noto solo ora la rimanenza di un taglio sul labbro, però sono giustificata, ha sempre i capelli davanti gli occhi. Glieli sposto un po’ e lo guardo meglio. E’ davvero bello. Assomiglia a Frank quando aveva i capelli lunghi, dopo la Parade e ha preso il meglio dei genitori. L’unico difetto è che non è altissimo, colpa di quel nano di Frank e poi è molto timido.

-Dovresti tagliarli.- Dico divertita.

Lui abbassa di nuovo la testa e i capelli gli ricadono sul viso. Non mi rendi le cose facili così Miles. Decido di prendere il toro per le corna.

-Si può sapere che hai? Prima mi abbracci e poi sembra che non voglia stare con me.-

Non mi risponde e non dà segni di vita. Gli punzecchio un braccio.

-Davvero sei così stupida Bandit?- Si alza e corre via giù.

L’unica cosa che riesco a vedere prima di correre dietro a lui, sono le sue lacrime.

Mi fermo prima dell’ultima rampa e vedo la porta di casa sbattere e tre paia di occhi che mi fissano scioccati.

Oddio non so che fare, non riesco a pensare, parlare, muovermi.

-Chè andiamo a recuperare Miles.-

Si alzano e salutano Frank. Io rimango ancora imbambolata sulle scale.

-Si può sapere che è successo?- Mi chiede una volta che le ragazze se ne sono andate.

-Io… mi dispiace.- Scoppio a piangere. Frank mi prende per mano e mi porta sul divano.

Affondo la testa nel suo petto e singhiozzo. Sono invasa dal suo profumo, dalla sua voce.

Vorrei rimanere così per sempre, voglio sentire Frank addosso a me sempre e voglio che mi abbracci quando ne ho bisogno.

Miles non può essere innamorato di me, non quando io non riesco più a capire niente della mia vita.




OHOHOH
Guardate un po' chi è tornato a rompere le balle con storie insensate?
Ho aggiornato dopo secoli, lo so, ma so che siete sempre disposte a lasciare una piccola recensione. Vero? *faccino da cucciolo*
Mi dispiace che il capitolo è un po' schifoso corto.
Prometto di aggiornare presto.
Tutte le opinioni sono sempre ben accette. 
Ciau <3

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