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di RoAdIe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap 1 ***
Capitolo 2: *** cap 2 ***
Capitolo 3: *** cap 3 ***
Capitolo 4: *** cap 4 ***
Capitolo 5: *** cap 5 ***
Capitolo 6: *** cap 6 ***
Capitolo 7: *** cap 7 ***
Capitolo 8: *** cap 8 ***
Capitolo 9: *** cap 9 ***
Capitolo 10: *** cap 10 ***
Capitolo 11: *** cap 11 ***
Capitolo 12: *** cap 12 ***
Capitolo 13: *** cap 13 ***
Capitolo 14: *** cap 14 ***
Capitolo 15: *** cap 15 ***
Capitolo 16: *** cap 16 ***
Capitolo 17: *** cap 17 ***
Capitolo 18: *** cap 18 ***
Capitolo 19: *** cap 19 ***
Capitolo 20: *** cap 20 ***
Capitolo 21: *** cap 21 ***
Capitolo 22: *** cap 22 ***
Capitolo 23: *** cap 23 ***
Capitolo 24: *** cap 24 ***
Capitolo 25: *** cap 25 ***
Capitolo 26: *** cap 26 ***
Capitolo 27: *** cap 27 ***
Capitolo 28: *** cap 28 ***



Capitolo 1
*** cap 1 ***


Aredhel vagava sotto la pioggia.
L'acqua bagnava il suo viso solcato dalla tristezza,troppo triste per una ragazzina.

Dodici anni...come aveva fatto a vivere in questo modo per così tanto tempo?
Se solo fosse stata come gli altri...una normale bambinetta un po' viziata,piena di amiche pronte a discutere con lei sulle ultime novità in fatto di moda e abbigliamento....ma lei non aveva amiche.

Fece svoltare il suo skate in direzione del parco e ne saltò giù per camminare sul selciato.Era molto stanca,ma non voleva tornare a casa,o se così la poteva definire. Non le era mai piaciuto il luogo in cui viveva:una villetta rustica simile a tutte le altre in zona,che la maggior parte delle persone definirebbe un "posticino accogliente", ma lei no.
Aveva vissuto li sin dalla nascita,ma le era sempre apparsa fredda e vuota.
Raccolse lo skate e si sedette su un'altalena,i suoi fradici capelli biondi che le scivolavano sul viso.

Era abituata alla mancanza di affetto ed attenzioni,sua madre era morta inspiegabilmente alla sua nascita,mentre suo padre....bhe,di suo padre non sapeva un gran che.Le avevano raccontato solo che era partito sparendo dalla circolazione,lasciando sua madre giovanissima,incinta di lei,senza neanche saperlo. Nessuno l'aveva più visto.
E così lei viveva con la nonna materna,una donna molto indaffarata e sempre impegnata in viaggi d'affari,che le rubavano gran parte del suo tempo e avevano costretto  la povera Aredhel a stare a casa da sola sin da quando era molto piccola.

Ma il punto non era questo; era riaccaduto ciò che temeva di più,ciò che aveva tentato di rimuovere tante volte ma senza successo,ciò che l'aveva resa così impopolare.
Era iniziata come una giornata normale,solita corsa verso la scuola,solite occhiatacce dei compagni,soliti occhi indiscreti puntati su di lei.....finchè...era successo.
Era l'ora di biologia,ed Aredhel era esausta.Non aveva dormito un gran che la notte prima,ed adesso sentiva le sue palpebre che crollavano lentamente.Sentì il professore che spiegava..parlava delle cellule....le cellule si dividono in eucariote e procariote...Aredhel si chiedeva come avrebbe fatto a ricordarselo....quelle procariote..dal greco "pro carion" cioè prive d nucleo...come era piatta la voce del prof,riusciva a  mala pena a sentirla....i suoi occhi sprofondavano sempre d più....
sudava freddo.
Avvertì che i suoi compagni  erano in cerchio attorno a lei e la fissavano tesi,quando dalla sua bocca uscì un urlo raccapricciante.
-Il mondo....non sarà più come lo conosciamo...qualcosa di orribile sta per accadere...molti moriranno...molti di voi...e i pochi superstiti dovranno ricominciare tutto daccapo,tutto sarà distrutto..-
E a questo punto aveva lasciato la classe correndo.

Doveva immaginarlo.
Non poteva sperare di aver riacquistato la normalità...anche se era 1 po' che non accadeva un evento simile.
Era questo il motivo per il quale non aveva mai avuto amici.
Nel corso della sua breve vita,aveva predetto dozzine di eventi attraverso quelli che definiva “attacchi”.
Potevano venirle durante il giorno,mentre dormiva,in qualunque situazione.
Era come una specie di dono,come un sesto senso che aveva posseduto sin dalla nascita,ma che non avrebbe mai desiderato avere.
Infatti,per quanto predire gli eventi futuri possa sembrare interessante,le sue predizioni avevano una caratteristica: riguardavano sempre catastrofi.
Se solo fosse stata più grande e avesse avuto più voce in capitolo avrebbe potuto fermarle,ma essendo solo una ragazzina non poteva fare niente,se non restare impotente aspettando che la sua profezia si avverasse e soffrendo per tutte le persone che sarebbero morte.

Ed i suoi coetanei avevano paura di lei. Provavano ad ignorarla,temevano che se avessero soltanto parlato con lei ,qualche strana disgrazia si sarebbe abbattuta sulla loro famiglia. Persino sua nonna la evitava.Anche se,come Aredhel aveva sempre sospettato, la riteneva come responsabile della morte della madre,la donna era riuscita a reprimere il rancore e ad andare avanti.
Ma con le sue visioni aveva toccato il limite: la donna infatti aveva iniziato ad evitarla durante i pasti e tutte le occasioni che avevano di vedersi,usando come scusa  il lavoro.

E così Aredhel si ritrovava sola.
Scese dall'altalena ed andò a cercarsi una panchina protetta dai rami di qualche albero.Avrebbe passato li la notte.
Non le importava del pericolo che correva,ormai non le importava più di niente.Sapeva che questa era la predizione più grande e catastrofica che avesse mai avuto,lo sentiva,ma era troppo stanca.
Così, cercando di reprimere ogni pensiero,le palpebre si chiusero sui suoi occhi color nocciola e, distrutta,si addormentò.

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Capitolo 2
*** cap 2 ***


Philip Diffy giaceva sul letto nel suo alloggio.
I suoi occhi nocciola contemplavano il soffitto con estrema intensità.
Erano secoli che non si fermava a pensare.
Con la mente stava ripercorrendo  tutti gli eventi degni ultimi anni e stentava a credere a come si era ridotto.
Dov' era  quel ragazzo un po' secchione,finito in un secolo che non conosceva insieme alla sua famiglia?

Sembrava essere trascorso così tanto tempo...
Adesso non sorrideva più  di frequente come faceva  in passato.
Era aumentato di parecchi centimetri,e il suo viso aveva un'aria più matura,forse dovuta al fatto che nel corso della sua carriera aveva visto cose così raccapriccianti,che difficilmente avrebbe rimosso.

Eggià...sembrava assurdo ma era così: Phil Diffy era entrato nella carriera militare.
Lui era sempre stato contrario,era stata una decisione presa dai suoi ,e tutto per fargli scordare di lei.
Lei che gli era stata amica per così tanto tempo,lei che aveva sentito di amare sin dal primo istante.

Tuttavia nel suo cuore ormai indurito dalle fredde battaglie c'era ancora un posto in cui il suo ricordo risiedeva,vivido come non lo era mai stato.
Lei era il motivo per cui aveva deciso di diventare agente temporale,lei era il motivo per cui passava notti intere insonni nonostante fossero passati tanti anni.
Ricordava ancora quella mattina:un  piccolo lume d speranza,un cavernicolo dimenticato dai suoi genitori troppo sbadati l'aveva spinto a tornare da lei,anche se solo per 24 ore.
E quei pochi attimi erano bastati perchè i due si lasciassero travolgere dalle emozioni,in una notte che nessuno dei due, credeva ,avrebbe dimenticato.

Ed adesso era li,su quella nave temporale ormai da parecchi giorni,in attesa di nuovi ordini.
Ad un tratto sentì qualcosa suonare: era il suo nuovo magicoso di ultima generazione,fornitogli dal governo stesso.
Subito la faccia di un suo superiore apparve sullo schermo
-agente Diffy?
-Salve signor Wiseman,ci sono novità?devo mantenere la posizione?
-no,ha nuovi ordini da eseguire,diriga la macchina del tempo verso il ventunesimo secolo e le spiegherò meglio,5 Ottobre 2018!


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Capitolo 3
*** cap 3 ***


L'agente Diffy si diresse verso il 2018 e poi ricontattò mr W.
-Ho raggiunto l'anno da lei indicato,signore.- disse
-molto bene,ora mi ascolti attentamente.Le darò le istruzioni per la sua prossima missione.
Siamo venuti a conoscenza di qualcosa che le potrà sembrare sconvolgente.
Phil iniziò  a sentire una certa inquietudine.Ogni volta che mr W diceva così lui si ritrovava in situazioni dalle quali era riuscito ad uscire vivo per un pelo.
-signor Diffy....il futuro sta cambiando,e non in meglio

Phil rimase sconcertato:come poteva cambiare il futuro?
ricordava quando il problema l'aveva toccato in prima persona,a causa dell'incontro con un suo antenato quando viveva nel ventunesimo secolo.La cosa era diventata così grave,che lui e la sua famiglia stavano quasi per scomparire,come se non fossero mai esistiti. Per fortuna poi era riuscito a sistemare le cose,ma adesso?cosa stava succedendo?

-vede,signor Diffy,abbiamo fatto alcune ricerche ed abbiamo scoperto,che è proprio da questo secolo che nasce il problema:qualcosa esiste  quando non dovrebbe esistere,mi spiego meglio
fece un breve colpo di tosse e riprese:
-In questo secolo esiste un'associazione segreta chiamata"Omega". I suoi membri aspirano a prendere il controllo del mondo,con qualsiasi mezzo a loro disposizione.
-bhe,non sono i primi
 disse Phil.
-già,infatti
rispose l'uomo
-è per questo che li avevamo sottovalutati all'inizio.Non hanno mai compiuto grandi passi avanti..tuttavia qualcosa è cambiato senza spiegazione.Ed adesso compaiono anche sui testi di storia.
-ma come è possibile?
intervenne Phil
-è quello che ci siamo chiesti anche noi,ma il punto non è questo.Si stanno propagando a tal punto,che tra poco tempo temiamo possa scoppiare un conflitto nucleare.
Così ci siamo documentati ed abbiamo trovato la causa del loro successo.
-e...sarebbe?
-una ragazzina
-che cosa?
-MI ha sentito,una ragazzina
-no,mi scusi....come può una semplice ragazzina fare tutto questo?voglio dire...
Wiseman lo interruppe
-non è una semplice ragazzina infatti.Abbiamo poche informazioni al momento,ma sappiamo per certo che ha particolari poteri psichici,così potenti che a quanto pare ha spinto la "omega" a servirsi di lei.
-Ma
Phil era incredulo
-insomma signore...come sa per certo che sia così?voglio dire...poteri psichici! ma andiamo,non stiamo mica girando una serie Tv fantascientifica!
-signor Diffy,abbiamo tutte le informazioni necessarie per poter confermare questa ipotesi,ci hanno lavorato i nostri migliori esperti, e comunque,cos'è una serie Tv?
-oh,ehm...mi scusi,roba del ventunesimo secolo-
 Rispose Phil imbarazzato.Qualche volta i segni della sua permanenza nel 2006 riaffioravano a galla,facendogli fare delle figure non sempre piacevoli.
Wiseman proseguì con  il suo discorso:
-quindi dicevo,sappiamo molto poco di questa ragazzina,solo che si chiama Aredhel e dovrebbe avere circa 12 anni,ed in più ci è pervenuta anche una sua foto.Ora,il suo compito è di andarla a prelevare da dove vive e portarla qui,prima che la "omega" la catturi e si serva di lei per conquistare il mondo.
-mi scusi signore,ma perchè proprio io?ci saranno tanti agenti disposti a farlo,perchè ha scelto proprio me?
-Signor DIffy,forse non ha capito che dobbiamo muoverci con la massima segretezza e,mi dica,chi è l'unico agente che abbiamo che ha trascorso due anni della sua vita nel ventunesimo secolo?
-bhe,sono io
 rispose Phil con aria afflitta.
-Esatto signor DIffy! Non dice che attirerebbe 1 po' troppo l'attenzione un uomo che non sa nulla di questo secolo?Prenda Smith,pensa ancora che qui girano a cavallo con abiti medievali! è lei quello che serve per questa missione,e solo lei quello che ha più probabilità di portarla a termine! c'è il destino del mondo nelle sue mani!

Era proprio quello che Phil voleva evitare:il destino del mondo dipendeva da lui,ovvero: un'altra missione in cui rischiare la vita.Ma se i rischi erano così grandi,che differenza aveva morire adesso o più tardi?
-va bene,accetto l'incarico
 disse prima che si potesse fermare
-perfetto!!allora si diriga a Pickford,California e aspetti che esca da scuola,non si può sbagliare,è l'unica scuola media e superiore della cittadina,e gli studenti non sono molti..


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Capitolo 4
*** cap 4 ***


Phil non poteva credere che stava tornando a Pickford.Aveva in mente solo una persona in quel momento:keely.Si sarebbe ricordata di lui?chissà com'era cambiata,ma cosa più importante,avrebbe accettato di rivederlo?
Phil se lo era chiesto,chissà come aveva reagito dopo la sua partenza.Era rimasta sola e afflitta come aveva fatto lui o era andata avanti e aveva messo su famiglia?
In questo caso si sarebbe sforzato di essere felice per lei.Perchè era solo questo che voleva infondo,la sua felicità,anche se il prezzo da pagare fosse stato sacrificare se stesso.

Scese dalla macchina del tempo,e si guardò intorno.Non era cambiato molto:sempre gli stessi prati all'inglese tagliati da strade ordinate,sempre gli stessi viali pieni di alberi rigogliosi,nei quali passeggiava con Keely durante i tranquilli pomeriggi primaverili.
Sarebbe andato il prima possibile a cercarla:prima aveva una missione da compiere però.Avrebbe portato la mocciosa al quartier generale e poi avrebbe chiesto come ricompensa di restare a vivere li invece di chiedere soldi.
Non era una missione tanto impegnativa infondo.Phil temeva però che questo poteva essere soltanto l'inizio, e che la cosa si evolvesse fino a diventare impossibile.

In ogni modo,l'uomo iniziò a camminare e,in breve tempo raggiunse la sua vecchia scuola, l'"H.G. Wells". Appena la vide ebbe un tuffo al cuore:era quello il luogo in cui lui e Keely si erano conosciuti,avevano fatto amicizia,avevano trascorso tante avventure insieme ed,infine,si erano dati il primo bacio.Ma non era questo il momento di pensarci:aveva una missione da compiere.Così si appostò in un angolo ed accese il magicoso.Iniziò ad esaminare la foto di Aredhel che gli avevano fornito:ritraeva una ragazzina con i capelli lunghi fino a sotto la spalla.Gli occhi erano marroni  ed una spruzzatina di lentiggini le ricoprivano il naso e gli zigomi.Era carina,ma non aveva l'aria molto felice.L'uomo provò una sorta di compassione per lei; non riusciva a spiegarselo,ma era come se qualcosa li accomunasse...

Il suono di una campanella lo distolse dai suoi pensieri.Phil si alzò di scatto ed infilò rapidamente la mano nella tasca del suo giubbotto.Ne estrasse un piccolo binocolo,che collegò rapidamente al magicoso.Poi,con voce schematica disse -Individua la persona della foto-,si mise il binocolo agli occhi e lo puntò sulla folla in uscita dall' H G Wells.

                                                                            ***********************
Nel frattempo Aredhel usciva tutta sola dalla sua classe di storia e si dirigeva verso l'aria fredda autunnale.
'bene,Aredhel,cosa vuoi fare oggi?' si chiese tra se e se.
Non avendo amici infatti,si era abituata parlare con se stessa nella sua mente.Le piaceva farlo,era come parlare con qualcuno che la accettava davvero per quello che era,che le dava consigli e che soprattutto non l'avrebbe mai abbandonata.Certo era soltanto un modo per auto-ingannarsi,ma credeva che se non avesse ricorso a questi metodi sarebbe impazzita.
'bhe,è venerdì.Possiamo andare alla pista di skate,o al luna park,se no possiamo andare al parco e suonare un po' la chitarra all'ombra di un albero' si rispose.
'ok,vada per il parco,ma solo qualche ora.Dopo voglio andare a provare quella nuova rampa che hanno messo l'altro giorno'

Ma ad un certo punto la ragazza si fermò.Si sentiva seguita.Si guardò intorno ma non c'era nessuno.Tuttavia la sensazione non svaniva.Provò a rimettersi a caminare come se niente fosse,quando all'improvviso,una mano le si poggiò sulla spalla,facendola sussultare.
una voce fredda chiese:
-sei Aredhel?
-S-si,m-ma chi sei,e come fai a sapere il mio nome?
Davanti a lei si stagliava un uomo piuttosto muscoloso dai capelli scuri.Aveva degli occhiali da sole che gli coprivano gli occhi,ed indossava una giacca di pelle nera.Era evidente che non era della zona.Non l'aveva mai visto prima, o almeno credeva.
'fantastico.Adesso l'FBI  mi ha scoperto grazie all'incidente di ieri e mi mandano lui per portarmi in un centro ricerche del governo.Ci mancava solo questo'
-Non ha importanza chi sono,devi venire con me.
-e chi mi assicura che non mi farai del male?
-ragazzina senti,non ho tempo da perdere con te,o mi segui con i tuoi piedi o sarò costretto ad usare la forza
disse l'uomo con aria irritata.

Aredhel fece la prima cosa che le veniva d'istinto:scappare.
Spinse lo skate con più forza che potè,mentre l'uomo dietro di lei iniziava a correre inseguendola.Era molto veloce,nonostante lei fosse su ruote riusciva a mantenere un distacco minimo.
Non sapeva neanche lei dove stesse andando.Cercò di nascondersi tra le case,fare lo slalom tra i cassonetti e girare di scatto,ma niente da fare,l'uomo misterioso le stava sempre dietro e non sembrava provare il minimo sforzo per la corsa.
Ad un certo punto però lo skate iniziò a rallentare;
'ohoh..ke succede? oh noo,quella ruota che dovevo cambiare,non ora,noooo'
La tavola si fermò di scatto e la ragazza perse l'equilibrio e finì a terra,rotolando sull’asfalto.

l'uomo la raggiunse in un lampo e la afferrò per un braccio;
-se non sbaglio ti avevo detto che ti avrei presa comunque.Non capisco perchè tu abbia voluto sprecare le tue forze in questo modo.
-lasciami!!
Urlò lei.
-ed io dovrei starti a sentire secondo te.
Disse l’uomo ,annoiato
-Andiamo e non fare altre storie.Sarà meglio per tutti e due.
concluse,e,tenendola sempre stretta per il braccio ,si incamminò verso il suo veicolo.

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Capitolo 5
*** cap 5 ***


L'uomo continuava a camminare con aria spedita e non mollando il braccio di Aredhel,nonostante tutti gli sforzi che lei stava facendo per liberarsi.
Si stava dirigendo verso un boschetto che si trovava vicino Pickford.
Ad Aredhel sembrò strano: dove la stava portando?  
Ad un certo punto si fermò.Con la mano libera iniziò a rovistare nella tasca,come in cerca di qualcosa.
Dopo qualche secondo smise ed estrasse da essa una sferetta luminosa,che subito lanciò a terra.
La ragazza si spaventò: che fosse una bomba?quell'uomo aveva deciso di sacrificarsi per ucciderla?
Dalla sfera esplose un luce rossastra.
'ci siamo,è la fine.La mia vita ha avuto un termine finalmente,mi disintegrerò e nessuno si ricorderà più di me'
Ma,con gran sorpresa di Aredhel la sfera non esplose.Tanti fasci di luce la avvolsero allargandosi,e la sagoma di qualcosa iniziò a delinearsi.
-Cosa diavolo...-
Si bloccò di colpo.Davanti a lei si era formata qualcosa che ricordava un UFO.O almeno,era ciò che era più simile.
Era una sorta di navetta,formata da due sedili disposti in fila.Era assolutamente privo di spigoli,e presentava la forma di due piccole ali sul fondo.

-benvenuta sullo Skyak 210-
disse l'uomo sbrigativo e,senza troppi complimenti,la infilò dentro lo strano veivolo.
Successivamente vi entrò anche lui.
-ti suggerirei di allacciare la cintura di sicurezza,non che a me importi più di tanto,ma ai tizi del centro dispiacerebbe se ti trovassero spiaccicata sul mio parabrezza.
Aredhel ribolliva di rabbia.Avrebbe voluto saltargli addosso, picchiarlo con tutta la sua forza,rompergli la mascella in modo che non uscisse più una parola da quella sua boccaccia...
ma decise che era meglio stare al gioco.L'uomo era troppo forte per lei,e non voleva rischiare di farlo infuriare ulteriormente.
Così,senza aprir bocca,attaccò la sua cintura di sicurezza e cercò di rilassare la  tensione.

SI sentì un forte rumore di motori,e l'oggetto pian piano si librò nell'aria,fino ad acquistare velocità e a sparire nel cielo.

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Capitolo 6
*** cap 6 ***


Aredhel si ritrovava dentro una navetta con un uomo di cui non sapeva niente.
Lo strano oggetto iniziò ad emettere uno strano rumore e a staccarsi da terra,Iniziando a salire di quota e a prendere  velocità.
La ragazza si ritrovò schiacciata contro il sedile prima che riuscisse ad accorgersene,mentre quello strano veivolo sfrecciava nell'aria.

Il volo durò circa due minuti,che però ad Aredhel parvero secoli.
Ad un tratto lo Skyak prese a rallentare.
Lievemente ripresa,decise di dare un'occhiata dal finestrino di fianco a lei,ma tutto quello che vide fu una distesa bianca di quello che poteva sembrare ghiaccio.
'ghiaccio?in California??non possiamo essere arrivati così lontano,sono passati appena due minuti!'

Lo Skyak finalmente atterrò ed il pilota aprì il portello.
-scendi!
le ordinò.
Aredhel stavolta decise di non fare obiezioni e fece quello che l'uomo le diceva di fare.
Appena uscì dal portello sentì una ventata di aria gelida.Quello era decisamente l'Antartide, e lei aveva solo una maglietta estiva.  
Iniziò a tremare:ecco,sarebbe morta per ipotermia.
Ad un tratto l'uomo la guardò con uno sguardo che non aveva mai visto prima,la sua espressione era in qualche modo più delicata..cos'era?gli faceva pena forse?
-tieni,prendi la mia giacca
-g-grazie ma....tu come farai?
L'uomo riprese la solita espressione severa
-al centro servi viva,se muori congelata fallisco la missione.

E detto questo,iniziò a camminare con passo spedito,con Aredhel che gli trottorellava dietro.
-posso sapere almeno chi sei e dove stiamo andando?
Egli la guardò intensamente e poi disse:
-non ti è dato sapere chi sono,ed in quanto alla nostra direzione,te lo spiegheranno appena arriveremo.
rispose secco
-bene!
rispose Aredhel seccata.
Per quante fossero state le persone che l'avevano trattata male nella vita,non aveva mai provato una sensazione simile.
Da un lato provava simpatia per lui,ma dall'altro avrebbe voluto attaccargli le mani alla gola...
Ad un certo punto vide qualcosa all'orizzonte che non poteva far parte del paesaggio locale.Era una grossa cupola,a mò di igloo,ma dalle dimensioni colossali.
Finalmente erano arrivati.
La cupola si avvicinava sempre di più al suo sguardo,finchè non furono talmente vicini da distinguerne ogni dettaglio.

L'uomo si avvicinò ad essa,ed iniziò a tastarne i muri con la mano.
Aredhel si domandò cosa stesse facendo.Perchè non si limitava a cercare l'entrata?
Ad un tratto un pezzo di parete cominciò ad oscillare,aprendosi lasciando un grosso buco vuoto nella struttura,tra lo stupore di Aredhel.
L'uomo lo varcò e la ragazza lo seguì.
Erano entrati.
                                                                                   ***********
l'interno dell'igloo era molto singolare.
Si trovavano in una stanza dal tetto molto alto, per il quale volavano strani affarini rotondi.In quanto al resto della stanza,pareti e pavimento erano di ghiaccio,tutti scolpiti con strani disegni,il che le conferiva una aspetto futuristico.
Subito un uomo gli corse incontro.
-Phil,sei tornato!ed hai portato..oh
-ascolta,non voglio perdere altro tempo,devo portarla subito dal capo e poi vado,quindi se hai intenzione di propormi una delle tue sedute di meditazione o qualcosa di simile io...
-hey amico no,calmati,ero solo felice di vederti,visto che sono passati secoli dall'ultima volta che ci siamo visti; comunque - disse rivolgendosi ad Aredhel- molto piacere, Steve Black
disse facendole un gran sorriso e stringendole la mano.
Era un uomo di colore altissimo ed imponente,calvo e con una voce profonda.
Ad Aredhel fece subito simpatia.

I tre oltrepassarono la stanza ed arrivarono ad una serie di fitti corridoi,finchè non si fermarono ad una porta.
Steve aveva intrapreso una conversazione con Aredhel,in cui le spiegava dov'era la mensa,i bagni,gli alloggi descrivendo ogni stanza con particolare enfasi.
Arrivati alla porta comunque,egli tacque,limitandosi a guardare la ragazza con un'aria rassicurante,vista la sua espressione per niente a suo agio.
Aredhel e Phil proseguirono,mentre l'altro uomo decise di aspettare fuori.
La porta si aprì,per mostrare una stanza abbastanza grande,con una scrivania alla fine.
Doveva essere la stanza del Capo.
Ad un tratto una figura emerse da dietro la scrivania
-Aredhel! vieni pure,accomodati,ti aspettavamo.

                                                                     ****************
Aredhel si avvicinò alla scrivania leggermente intimorita.
l'uomo si alzò e le strinse la mano
-Cole Wiseman,direttore dei servizi segreti della polizia temporale nel 21esimo secolo.
Aredhel gli strinse a sua volta la mano.
-Allora Aredhel,ti chiederai che ci fai qui.
-bhe,a dire la verità si..signore
-ah,bando alle formalità,non preoccuparti.Tuttavia,ora ti spiegherò la situazione per filo e per segno.
mr W si sistemò meglio sulla sedia
-sappiamo chi sei e sappiamo che qualità possiedi,ma tranquilla!-disse notando l'espressione della ragazzina.- non vogliamo farti del male,nè utilizzare le tue capacità a vantaggio nostro.Ti abbiamo portato qui per proteggerti.
Vedi,esiste una società,la "Omega",che ha come scopo la conquista del mondo. E per riuscirci vogliono usare te.
-io?no,aspetti...come potete pensare che vogliano usare me..voglio dire..le mie visioni sono confuse...non capisco chiaramente quello che succede quando ho un attacco ed in più...non credo di essere l'unica sensitiva del mondo!

-no che non lo sei.Ma sei quella più potente ed attendibile, ed in più hai una particolarità che gli altri non hanno.
Wiseman fece una pausa.
.ecco è ...complicato..ma vedi,analizzando i dati in nostro possesso abbiamo scoperto una cosa sconvolgente:tu non dovresti esistere.
Non nel senso che non ti vogliamo fra noi,ma nel senso che tra i nostri precedenti dati del 21esimo secolo tu non compari. é come se non esistessi,eppure sei qui davanti a me.
-Ma...ma..com'è possibile?
-è proprio quello che ci chiediamo anche noi.Comunque ,l'"Omega" è molto informata sul tuo conto e questo potrebbe essere distruttivo per l'intera umanità.Quindi dobbiamo proteggerti:starai qui finchè non sarà necessario.Nel frattempo potrai proseguire gli studi e divertirti come vuoi.Qui al centro abbiamo di tutto:puoi trovare anche un grande giardino ricco di vegetazione.Tutto creato grazie alla tecnologia ovviamente.
Adesso vai con il signor Black.Ti mostrerà i tuoi alloggi.In quanto a lei mr D,venga un attimo qua,le devo parlare.
Aredhel si allontanò guardando Phil.Chissà com'era sentirlo parlare con un suo superiore a cui doveva portare rispetto.
Per quanto le sarebbe piaciuto restare,resistette alla tentazione preferendo seguire gli ordini.Non voleva creare problemi.
                                                              
                                                                         ************
-signor Diffy,so che lei ha fatto richiesta di trasferirsi in questo secolo per sempre.Posso chiederle come mai?
-mo..motivi personali signore
disse Phil incerto
-capisco...bhe ,capirà che a causa dei recenti avvenimenti non posso permettere a qualcuno di cambiare la storia ulteriormente,tuttavia le posso concedere di restare qui,purchè lei rimanga  al centro
-ma...
interruppe Phil
-o se no può tornare a fare la sentinella del continuum spazio temporale.
-la prego signore,questo secolo significa molto per me,lei non può capire quanto io...
-è la mia ultima offerta DIffy.Prendere o lasciare.
Phil apparve titubante.Poi ricordandosi quanto l'aveva fatto deprimere fare la sentinella,prese una decisione.
-d'accordo .Accetto.
E,non aggiungendo altro,si incamminò verso la porta,insoddisfatto di una vita che un tempo era stata tra le più gioiose di tutti i secoli.

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Capitolo 7
*** cap 7 ***


Phil camminava attraverso i corridoi bui.
Ripercorreva tutta la sua vita,attraversava ogni singolo momento che l'aveva caratterizzata.
Erano circa le 4 del mattino.Si era girato e rigirato nel letto senza riuscire a prendere sonno,così aveva deciso di alzarsi e passeggiare in giro per la base.
Non riusciva a pensare,a riflettere,aveva solo delle immagini in mente;dei flashback di quel tempo in cui c'era solo lei,di quel tempo in cui per vederla doveva solo  uscire dalla porta,di quel tempo in cui poteva guardarla,parlarle o toccarla senza che nessuno gli impedisse di farlo...
    
E adesso era li,a vagare per quel corridoio buio e silenzioso. Ogni suo passo echeggiava come un tuono sul freddo pavimento.....
Non aveva idea di dove i suoi piedi lo stessero portando,doveva essere vicino alla sala mensa per quanto ne sapeva...
All'improvviso qualcosa risaltò alle sue orecchie.Era un suono dolce,melodioso,anche se aveva un non so che di malinconico...

Incantato decise di andare in direzione di quella melodia...era sempre più vicina...riusciva ad udirla sempre più chiaramente....

Varcò la porta della sala mensa.Era da li che proveniva il suono.Si guardò intorno ed un tratto la vide.
C'era una figura seduta in un angolo,con in mano una chitarra.
La sua voce era dolce e morbida come poche,e il suono malinconico della chitarra riecheggiava nella stanza.

Phil si sedette dietro un tavolo cercando di fare il minor rumore possibile.Non voleva disturbarla.Quella posizione...il modo in cui chiudeva gli occhi quando suonava...la sua bellissima voce...gli sembravano così familiari...

La musica cessò all'improvviso.
-e tu che ci fai qui?
chiese Aredhel in un misto di sorpresa e imbarazzo.
-niente io...come sei riuscita a rimediare quella?
chiese indicando la chitarra
-i vostri aggeggi del futuro...sono utili in questi casi..
- e chi ti ha insegnato a usarli?
-non è difficile...mi è bastato osservarvi....credi che solo perchè sono del ventunesimo secolo abbia l'intelligenza di una scimmia??
-no,io stavo solo…hey ma tu non dovresti essere a letto?
-potrei chiederti la stessa cosa,insomma si può sapere perché non mi lasci in pace?cosa ti ho fatto di male stavolta?
-non mi hai fatto assolutamente niente!stavo solo…ascoltando..
Ad Aredhel si raggelò il sangue.Perfetto,non solo lui era l’ultima persona a cui avrebbe fatto sentire le sue canzoni,ma adesso avrebbe pure iniziato a criticarla e magari a spargere i suoi pensieri in giro per il centro,facendola emarginare pure li.
-ed è…così triste…ma bellissima.
-bene,adesso decidi anche i parametri di felicità di una…scusa come hai detto??
-ho detto…che è bellissima….è così piena di significato…l’hai scritta tu?
Aredhel non poteva credere alle sue orecchie:un complimento?aveva ricevuto un complimento da parte di quell’uomo che le era sembrato così freddo ed insensibile fino a pochi secondi prima?

E poi egli riprese a parlare:
-ascolta…scusa se in questo periodo non sono stato il massimo della.- fece un attimo di pausa per cercare il termine- …ecco..simpatia .Vedi io tempo fa non ero così e credimi,non lo sarei mai diventato se non fosse stato per…
Si bloccò.
Aredhel lo guardava incuriosita.Avrebbe voluto sapere di che si trattava,ma quell’uomo sembrava così distrutto che non voleva fargli ulteriore pressione.In effetti non l’aveva mai visto in queste condizioni:era pallidissimo,aveva gli occhi gonfi,i suoi capelli erano scompigliati e gli ricadevano sulla fronte.Phil riprese:
-sai a volte penso che dovrei andare avanti…tornare ad essere ciò che ero un tempo,ma  è più forte di me,non ci riesco!ogni volta che provo ad essere felice ripenso sempre a quei momenti…e mi sento..come se non potessi più essere felice…come se fossi destinato a questa sorte.
Phil chinò la testa e se la mise fra le mani.
La ragazza non sapeva cosa fare. Nessuno le aveva mai parlato così,le aveva chiesto scusa per averla trattata male,aveva esternato tutti i suoi sentimenti in questo modo. La gente tendeva sempre a tenerla ad una certa distanza ed a parlare con lei solo se era strettamente necessario.

Così fece ciò che le veniva più spontaneo:si avvicinò a Phil e gli mise una mano sulla spalla.
-non preoccuparti…ti capisco…non sai quante volte ho pensato la stessa cosa.
Sospirò tristemente.
Phil alzò la testa e la guardò intensamente.
-a dodici anni?
-bhe sai…gli altri sono venuti a sapere di quello che…mi succede.Sono considerata una “strana”,e quasi pericolosa e sai…a Pickford le persone diverse non vengono ben viste. O almeno,io non sono mai stata miss popolarità.E quindi..mi ritrovo a vivere sola con me stessa.
-intendi dire che…non hai neanche un amico?neanche una persona che si fidi  di te?che ti appoggi nei momenti difficili?
-eggià…
-bhe…da adesso non più
Disse Phi sorridendole,il suo primo,vero sorriso da anni.
-di..dici davvero?
Domandò Aredhel incerta.
-ma si,certo,puoi contare su di me,sempre e dovunque
Phil sorrise nuovamente.
Aredhel non sapeva se fidarsi o no…eppure sapeva di potersi fidare in qualche modo…non seppe mai che le prese quella notte,ma l’unica cosa che fece fu abbracciarlo.Era una sensazione bellissima.Ogni volta che da piccola provava ad abbracciare sua nonna lei la respingeva sempre,dicendo che aveva da fare e che doveva correre a lavoro e che quindi non aveva tempo per lei.L’unica cosa che le era rimasta da stringere era il cuscino,anche se ovviamente non era la stessa cosa di una persona.

Ed adesso era li, tra le braccia di un perfetto sconosciuto,mentre quel  qualcosa dentro di lei le diceva che poteva fidarsi ciecamente.
-hey Aredhel,sono le 4:30.Che ne dici di andare ognuno nelle rispettive stanze e proviamo a dormire e poi ci vediamo domani mattina?Non ho molto da fare,quindi possiamo organizzare qualcosa.
-wow! Dove andiamo?
-bhe,c’è il parco,la piscina,la stanza a gravità zero…oh e..ho notato  che ti piace anche andare in skate.
Aredhel sorrise..ovvio che l’aveva notato,dopo che l’aveva inseguita per mezza Pickford mentre lei scappava a bordo di uno skate.
-abbiamo delle rampe fantastiche.Se vuoi possiamo farci un salto.
-vai in skate anche tu??
-mi diletto..
Disse Phil alzando le spalle
-coraggio andiamo,domani abbiamo un mucchio di cose da fare!
E detto questo,i due uscirono dalla sala mensa e si diressero verso il corridoio buio,ansiosi dell’arrivo del giorno seguente.

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Capitolo 8
*** cap 8 ***


Era passata una settimana dalla loro discussione,e Aredhel e Phil erano più uniti che mai.
Trascorrevano tutto il loro tempo libero insieme,e si divertivano come non avevano mai fatto.Aredhel era così felice che a volte stentava  a credere di aver trovato qualcuno come Phil. SI sentiva in qualche modo anche protetta da lui,come se quando era con lui non poteva accaderle niente di male.

-scommettiamo che arrivi al deposito degli Skyak con il fiatone?  
gli disse divertita
-e scommettiamo che tu ti fermi a metà strada?
replicò lui ridendo
-ahah,questo e tutto da vedere,via!
ed iniziò a correre più veloce che poteva,con Phil che la seguiva.

Ad un certo punto però il magicoso di Phil squillò.
-Aspetta Are!
le urlò mostrandole il magicoso da lontano.La ragazzina lo raggiunse e lo guardò rispondere.
Phil lo aprì e subito gli apparve la faccia seria  del medico della base.
-oh,dottor Larryson,mi dica pure.
-Phil...ho bisogno che tu venga immediatamente in infermeria...è piuttosto urgente...e porta anche Aredhel
-ok..
disse Phil un po' preoccupato
-arriviamo.
Concluse chiudendo il magicoso e rimettendoselo in tasca.
-Are mi dispiace,ma sembra che abbiano bisogno di noi in infermeria.Possiamo continuare dopo se ti va.
-si ok,non preoccuparti.Chissà perchè gli serviamo tutti e due però.
-bhe,lo vedremo...dai,andiamo!
e si diressero verso l'infermeria.Durante il tragitto non parlarono molto,si scambiarono solo qualche occhiata confusa o qualche parola.
Arrivati sul posto il medico li squadrò entrambi dalla testa ai piedi,per poi finalmente salutarli.
-Prego,accomodatevi.
Disse.
-molto bene.Passiamo subito al dunque.Devo parlare con entrambi.
-ci dica.
risposero all'unisono.
Così,rivolgendosi alla più piccola cominciò:
-Aredhel ti ricordi quando mi hai fornito quel tuo campione di sangue?
La ragazza annuì
-molto bene.Vedi,l'ho analizzato a lungo.Ed ho trovato in te qualcosa di sorprendente.
'non sarebbe la prima volta'
pensò amareggiata.
-vedi,analizzando il tuo DNA ho visto che tu non possiedi un DNA tipico di una persona del ventunesimo secolo.é come un miscuglio...tra un DNA degli anni 2000 ed uno degli anni...2100

Aredhel lo guardò confusa.
-che cosa??Ma ne è proprio sicuro?voglio dire,non può essere...
-Aredhel,quante dita hai nel piede?
La ragazzina lo guardò stupita.
-e lei come fa a saperlo??
-Aredhel,
disse gentilmente
-mi puoi rispondere perfavore?
-sono...sono quattro...dovute ad una malformazione ,o almeno mi hanno sempre detto così...
-e lo sai  quante dita hanno le persone del ventiduesimo secolo?
-ne avete quattro??
i due annuirono in silenzio.
-ok ma non è determinante.. Voglio dire,potrebbe essere solo una semplice malformazione..no?
-bhe si,in effetti si potrebbe pensare,ma ho riscontrato altre anomalie su di te,come un cervello più avanzato ed altro…
Aredhel lo interruppe.
-questo vuol dire...che lei crede che uno dei miei genitori proveniva dal...futuro?
-esattamente.Ed ho scoperto pure chi. Aredhel,tu non sai molto di tuo padre per quanto ne so.
-lei sta dicendo che mio padre veniva dal futuro ??
-non veniva,viene..vedi,Aredhel,appena ho scoperto la tua situazione,ho cercato di risalire anche al DNA di tuo padre…
-e quindi...ci è riuscito?
-certo che ci sono riuscito.Phil ,ti ricordi della tua ..permanenza nel ventunesimo secolo?
Phil annuì guardandolo stupefatto.Non poteva essere....
-bhe,a quanto pare ti sei scordato qualcosa li,visto che la signorina qui presente è tua figlia.
Ci fu qualche minuto di silenzio.Nessuno dei due riusciva a parlare. Riuscivano solo a fissarsi l'un l'altro,con un'espressione sconvolta.
Improvvisamente Aredhel scattò all'in piedi .
-TU!RAZZA DI ODIOSO PEZZO DI MERDA! L'HAI ABBANDONATA E TE NE SEI ANDATO COME SE NIENTE FOSSE!! è MORTA PER TE!!è MORTA PERCHè NON CE LA FACEVA PIù A LOTTARE SENZA DI TE!
-Aredhel ti prego...fammi spiegare..
-NO!IO MI FIDAVO DI TE! ERI IL MIO UNICO AMICO!! MA ADESSO POTRESTI ABBANDONARMI PROPRIO COME HAI FATTO CON LEI!
e detto questo si fece strada verso la porta e corse via,con le lacrime che le rigavano il volto.
-mi voglia scusare..
disse Phil al medico e si mise ad inseguirla.
Non ci poteva credere.Non poteva credere che proprio quella notte fosse nato qualcosa,e che nove mesi dopo Keely era...non riusciva neanche a pensarci.Ed adesso era li,ad inseguire  una figlia che non sapeva neanche di avere con un unico obbiettivo:riuscire a spiegarle cosa l'aveva indotto ad abbandonare sua madre in quel modo.

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Capitolo 9
*** cap 9 ***


Aredhel correva.Urtava la gente nei corridoi,che si girava per capire che le stesse succedendo,ma a lei non importava di niente e di nessuno.
Voleva solo correre,lasciarsi tutto alle spalle,anche se sapeva che non sarebbe servito.
Senza rendersene conto raggiunse il parco. Quando si sentiva a terra i suoi piedi la portavano sempre lì,non importa se nel grazioso parco di Pickford o nell'ambiente boschivo ricostruito nel bel mezzo di un enorme igloo in Antartide.
Voleva stare a contatto con la natura,si sentiva come se gli alberi la proteggessero e la custodissero.
Aveva sempre avuto questa grande sintonia con la natura,sin da piccola.Forse l'aveva ereditato da sua madre,chissà. L'unica cosa sicura era che non avrebbe mai potuto chiederglielo.  

Un'altra lacrima scivolò per il suo viso.Aveva raggiunto il parco ed adesso era alla ricerca di una zona molto isolata,in cui si potesse sfogare senza essere disturbata.
Possibile che non poteva essere felice?Possibile che ogni volta che credeva di esserlo qualcuno o qualcosa glielo impedivano?
Voleva morire.Voleva porre fine alle sue sofferenze una volta per tutte,voleva spararsi alla tempia e gettarsi in un dirupo.
Tanto a nessuno importava di lei,anche suo padre la odiava. Non l'avrebbe mai abbandonata così sennò.
Tremava tutta.Riusciva a malapena a fare qualche passo adesso.

Trovato finalmente un posto dove nascondersi,si mise a sedere e si rannicchiò sull'erba.
Strinse fortemente le ginocchia al petto,ed una decina di lacrime caddero ancora dal suo volto.
Stette li qualche minuto a pensare.
Ad un tratto sentì dei passi che si muovevano sull'erba nella sua direzione,e tese l'orecchio.
Stavano venendo da dietro.
Aredhel si alzò di scatto...pronta a colpire chiunque si fosse avvicinato.
E naturalmente poco dopo distinse proprio la figura della persona che sperava di non vedere più di ogni altra.

-TI HO DETTO DI LASCIARMI IN PACE! PERCHè MI SEGUI COSì!!VAI VIA!!!!!!!!
-lo farò,ma non prima che ti avrò spiegato come stanno davvero le cose.
-LO SO BENISSIMO COME STANNO LE COSE,CI HAI ABBANDONATI!!! ODIAVI ME E LEI!!!!!HAI LASCIATO MORIRE LEI ED HAI FATTO VIVERE A ME QUESTA VITA DI MERDA PER 12 LUNGHI ANNI!! ED ORA SPERI DI CONQUISTARMI PER POI ABBANDONARMI DI NUOVO QUANDO VUOI??NON CREDO PROPRIO!!!
.-Aredhel,non è stata una scelta presa da me!!!! ho dovuto!!!!! io amavo tua madre e continuo ad amarla tuttora!!non sapevo neanche che fosse morta!!mi sono arruolato nella polizia temporale proprio per tornare da lei,io volevo una vita con lei!!!!!!!!! volevamo avere dei bambini,una casa,una famiglia,facevamo  un sacco di progetti!
-ed allora perchè l'hai abbandonata?
chiese la ragazza ancora furibonda,ma leggermente più calma.
-non l'ho abbandonata.Lascia che ti spieghi tutto dall'inizio e capirai.
Aredhel era titubante.Da un lato voleva accettare,mentre dall'altro avrebbe voluto mandarlo via. Rimase ferma per parecchi secondi e poi disse:
-Ti do pochi minuti.Se non riesci a convincermi non ti aspettare più la mia attenzione.
-affare fatto.

Phil condusse Aredhel un po' più all'esterno,su una panchina e la invitò a sedersi.
-molto bene.Visto che il tempo a mia disposizione è limitato non mi dilungherò.
Allora...tutto è iniziato il 24 dicembre 2003.La mia famiglia aveva una macchina del tempo da vacanza,sai mio padre era riuscito a rimediarne una da un rivenditore.Ed è proprio questo che ci fregò.Vedi,le macchine del tempo,specie quelle di allora,erano efficienti solo se comprate nuove.Ma purtroppo mio padre non era il massimo della dispendiosità in fatto di soldi e quindi decise di comprarla usata,da un amico che gliela passava ad un prezzo stracciato.

Aredhel lo scrutava con uno sguardo attento.

-così, la vigilia di natale,che avremmo dovuto passare con i vichinghi,i miei decisero di passare per un centro commerciale del ventunesimo secolo,e ci fermammo li.Ora ,Pim,tua zia,mentre ehm...discutevamo sul dove andare fece cadere per sbaglio una monetina di una lega aliena speciale.
Qualcosa che nel ventunesimo secolo è del tutto anomala,qualcosa che se fosse finita nelle mani del governo,saremmo finiti tutti nei guai.
Così,prima che potessimo accorgerci di niente una ragazza che passava di li la raccolse.
In breve la inseguimmo ovunque per riprenderci la moneta e ,dopo tante piccole catastrofi che non posso raccontarti ora,riuscimmo a raccogliere la moneta.
Il nome della ragazza era Keely Teslow.

Aredhel sgranò gli occhi.Era così che si erano conosciuti?Lei era al mondo e soffriva a causa di una piccola,stupida,insignificante moneta?
Phil riprese a parlare con aria triste.

-comunque quella sera non avemmo occasione di parlarci.Più tardi però,tornati alla macchina del tempo mio padre scoprì che c'era un guasto.All'inizio sembrava piccolo ma dopo due giorni bloccati li,scoprimmo che il guasto non era così facile da riparare.
Così siamo rimasti nel 2003.Io e Pim fummo costretti a frequentare una scuola del ventunesimo secolo,l'H G Wells,e li la conobbi.
Eravamo nello stesso corso di matematica,lei era la classica miss popolarità,mentre io il classico secchione.

Phil aveva gli occhi lucidi.Quanto gli faceva male parlare di lei dopo aver saputo cosa le era successo.Ma doveva farlo,doveva essere forte.Per sua figlia.

-lei all'inizio era un po' riluttante a parlarmi...sai come funziona nelle scuole del ventunesimo secolo,doveva rispettare la così detta"piramide sociale".
tuttavia dopo le lezioni mi fermò e mi chiese ripetizioni di algebra.E fu così che nacque la nostra amicizia. Eravamo inseparabili,passavamo tutto il giorno insieme e...si,eravamo giovani per capirlo,ma ci amavamo.

-e ve lo siete mai detto?
chiese Aredhel incuriosita.

-Si,eccome se l'abbiamo fatto.Abbiamo solo scelto il momento sbagliato.Abbiamo scelto il giorno in cui mio padre era finalmente riuscito ad aggiustare la macchina del tempo.E venimmo pure a conoscenza di una legge:la "thanks to the Diffy",che vietava,a causa della nostra sventura,tutti i viaggi turistici intrapresi negli altri secoli. é tuttora in vigore.
Così,rendendoci entrambi conto che la mia intera famiglia non poteva sacrificarsi restando qui solo per noi due,decidemmo di partire.Ci salutammo in maniera epica,con la promessa che ci saremmo rivisti.
Salii sulla macchina del tempo e partimmo.Avevamo fatto qualche ora di viaggio,quando ci rendemmo conto di una cosa sconvolgente:Curtis,il cavernicolo di famiglia ,era rimasto a casa.Così decidemmo di tornare indietro a prenderlo.Nello stesso momento però,una nave della polizia temporale ci fermò. Spiegammo le nostre intenzioni,e loro ci concedettero di tornare,ma solo per una sera.Così tornammo nel 2006,recuperammo Curtis ed io supplicai i miei di dare un ultimo addio a Keely.
Arrivai a casa sua e suonai alla porta.Lei appena la aprì mi saltò imbraccio,felice che fossi tornato,sperando per sempre.Ma io le dissi le fatidiche parole,"solo per una notte".Lei iniziò a piangere e ad urlare contro di me.Piangevo anch'io.Non potevo vederla così.Mi faceva troppo male.Così mi avvicinai e,prima che potessi dire a me stesso di fermarmi,la baciai intensamente.E poi…bhe…

A Phil si strozzarono le parole in gola.

-oh
disse Aredhel capendo dove voleva arrivare.

-la mattina dopo fui costretto a partire.Non potevo minimamente immaginare ….Se l'avessi saputo avrei anche potuto trovare una scusa per non partire,ero disperato Are,devi capirmi!avrei fatto qualunque cosa pur di rimanere con lei!

-io....penso di crederti..
Un lungo silenzio seguì questa affermazione.

-dici sul serio?
Le chiese Phil quasi incredulo.
Aredhel annuì silenziosamente.
Phil si avvicino lentamente alla figlia e la strinse a se.
Aredhel ricambiò l'abbraccio e gli sorrise lievemente fra le lacrime.
-scusami,non avrei dovuto reagire in quel modo...papà.
Phil le sorrise a sua volta .
Era tutto così strano,così irreale. Era padre,da ben 12 anni e non lo sapeva.
Abbassò lo sguardo sulla figlia. Le somigliava così tanto….era incredibile che non se ne fosse mai accorto.
Ed adesso era li,con un braccio sulle spalle di Aredhel e la speranza che non l’avrebbe mai più lasciata andare.

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Capitolo 10
*** cap 10 ***



Aredhel dormiva beatamente sul suo letto nella sua nuova casa.
Era passato qualche mese da quando aveva scoperto chi fosse veramente Phil,e da allora si erano trasferiti entrambi in un alloggio più grande,sempre all'interno della base.
Aprì gli occhi e guardò l'orologio.Erano le 9:30.Un'altra notte trascorsa tranquillamente.Sorrise tra se.Quando viveva a Pickford non riusciva mai a dormire per una notte intera.
Era sempre perseguitata da incubi orribili che la inducevano a svegliarsi di soprassalto,avvolta da brividi di freddo e di paura.
Adesso invece si sentiva rilassata.Non faceva un solo brutto sogno da mesi.
Stiracchiandosi,si alzò dal letto ed uscì dalla stanza per dirigersi in cucina.Era tutto buio.Cercò a tentoni l'interruttore della luce e,dopo vari tentativi riuscì ad accenderla. 

Si ritrovò davanti ciò che non avrebbe mai immaginato che accadesse,nemmeno nei sogni più remoti.
improvvisamente venne sommersa da una valanga di coriandoli.
-Auguri!!!
urlò Phil sorridendo.La stanza era piena di festoni ed al centro del tavolo c'era una torta con 13 candeline.
Aredhel era senza parole.Nessuno aveva mai festeggiato il suo compleanno.Lei stessa sapeva a malapena quando fosse.
Con gli occhi spalancati chiese:
-come facevi a saperlo?
-oh,andiamo Are,che razza di genitore sarei se non sapessi neanche quando sei nata!
-io...sono senza parole..
-non devi dire niente.Hey,non sei contenta,sei entrata nel mondo dei teenager! Comunque,ti ho organizzato una festa anche per stasera,ci saranno tutti quelli della base con cui hai particolarmente legato....oh e devo anche darti una cosa!
 
Phil scavalcò il tavolo e raggiunse un angolo sul quale era poggiato un oggetto dalla forma piatta.L'uomo lo prese e glielo porse dicendo:
-so che ti si è rotto,in parte per colpa mia,e così ho pensato di...ecco...aprilo!

Aredhel lo scartò,per ritrovarsi davanti un meraviglioso skateboard .Sembrava essere così   perfetto:la ragazza se ne intendeva  abbastanza per capire che non era una tavola comprata in un discount .Non c'era paragone con quello che aveva in precedenza.Era uno skate di prima categoria.

-io...oh mio dio è fantastico!!
Urlò,e si precipitò ad abbracciare Phil.


                                                                                                    ****************

-signor Diffy,capirà l'importanza della sua convocazione.

-con tutto il rispetto signore,ma è una missione troppo rischiosa! abbiamo troppi pochi dati a riguardo e troppi pochi uomini da impiegare!

-signor Diffy,addolora anche me mandarla in queste condizioni,ma vede,lei è l'unico che può farcela.Ha una preparazione superiore agli altri e..

-Ma ho una famiglia! Non posso abbandonare mia figlia così,che succederebbe se io morissi ?dove la mandereste?non posso permettere che finisca ancora dove è vissuta per tutta la sua vita! non sa quanto soffriva! la prego,non lo veda come un atto di egoismo,ma prima accettavo missioni del genere perchè non avevo nulla da perdere,mentre adesso sono legato a qualcuno.

-signor Diffy,la capisco benissimo,ma non dipende da me.Le spiego la sua posizione: Interagire per più di una volta con chi vive in secoli precedenti rappresenta un'alta violazione della legge.Considerando che lei è andato ben oltre le semplici interazioni colloquiali con quella persona,si trova già in una situazione che determina la sua libertà.Ora,Grazie a tutte le missioni che ha svolto con successo si è riuscito a guadagnare la libertà ed anche la sua permanenza qui,ma è solo grazie ad esse.Lei ufficialmente è un fuorilegge.Quindi se non accetta,sarò costretto a mandarla in galera nel futuro...per circa 25 anni.

-insomma,mi avete incastrato.

-mi creda,non avrei voluto.

-spero solo di cavarmela....

e poi ,dopo un lungo respiro disse:

-quando devo partire?

-Domani mattina....Alle 5:00

-molto bene...ci sarò.

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Capitolo 11
*** cap 11 ***


Phil strisciava dentro il condotto di areazione della base dell ‘Omega .Ebbene si,l'avevano trovata,e avevano mandato lui a piazzare una bomba nel cuore dell'edificio.
Un atto da vigliacchi,pensava Phil.Lui era sempre stato dell'idea di affrontare il nemico sempre e comunque,e   non compiendo un'azione che poteva definirsi "terroristica".
Ma doveva farlo.Era stato costretto.Appena avevano scoperto dove si trovava il nemico lo avevano chiamato e lui era stato obbligato ad adempiere agli ordini.
Voleva solo sperare di uscirne vivo.Non voleva lasciare Aredhel orfana di nuovo.

Phil uscì dal condotto.Doveva essere a circa 1/3 dell'edificio.Ancora un altro po' di strada e avrebbe raggiunto il luogo in cui posizionare la bomba.
Ad un tratto sentì un rumore dietro di lui. Qualcosa si stava muovendo....forse era stato scoperto. Si mise in posizione di difesa,pronto a schivare qualunque colpo.
Ma non sentì nulla.Così,sempre in allerta,riprese a camminare.
All'improvviso cinque uomini piombarono dal soffitto,Phil iniziò ad attaccare.Sentiva l'adrenalina scorrergli nelle vene ed una forza inspiegabile scaturì dal suo corpo,i suoi movimenti erano più veloci del solito,gli scatti fulminei,finchè non riuscì lasciare tutti gli uomini,uno per uno,a terra privi di sensi.

Proseguì per la sua strada fino a trovarsi alla fine del corridoio.La strada terminava con un ascensore.All'inizio pensò di prenderlo,doveva scendere ancora di due piani per arrivare al centro dell'edificio,tuttavia pensò che poteva attirare troppo l'attenzione.Sferrò un calcio alla porta,poi un'altro,facendola aprire leggermente,e poi si aggrappò con le mani ai bordi fino a tirarla del tutto,e trovarsi di fronte al grosso tunnel verticale che  permetteva il passaggio dell'ascensore.

Quindi prese la rincorsa e si aggrappò ad una delle due corde di traino.Afferrata anche l'altra,si lasciò scivolare giù per il condotto.Sentiva il dolore dato  dalle mani che sfregavano con la corda ruvida.Odiava quando succedeva.Avrebbe dovuto portare i guanti.Ben presto un rivolo di sangue iniziò a colare ed a sgocciolargli lungo il braccio sino a finirgli sulla fronte,con il dolore che aumentava.

Era sceso all'incirca di un piano.Era a metà strada.Con la stessa tecnica scivolò lungo il resto della corda finchè non vide finalmente la porta che avrebbe dovuto varcare.
Dondolando come un ginnasta per darsi lo slancio,spiccò il salto decisivo.Forzò nuovamente la porta:era arrivato.Era questo il piano in cui doveva disporre la bomba.
SI guardò le mani.Aveva entrambi i palmi dilaniati,il sangue scorreva a fiotti  e sembrava non avere intenzione di smettere.

'fantastico.Non fanno neanche la manutenzione alle corde degli ascensori e si spacciano  per grandi menti criminali'
commentò fra se.

Non ebbe neanche il tempo di girarsi che una quindicina di uomini gli si piombarono contro.

Iniziò a difendersi schivando quasi tutti i colpi,finchè uno degli uomini riuscì a colpirlo all'addome facendogli sputare sangue.
Gli uomini si raddoppiarono.Erano in troppi,non poteva affrontarli tutti da solo. Così decise di darsi alla fuga.

Iniziò a correre,vedeva gli altri che lo inseguivano,gli erano quasi addosso,aumentò la velocità,svoltò ogni angolo che poteva creargli una situazione di vantaggio.
si guardò alle spalle e li vide ancora in agguato,così decise di prendere la sua pistola laser dalla tasca ed iniziare a sparare.
Gli uomini risposero al fuoco e lui si acquattò a terra per schivare i colpi.
La sparatoria si protese per parecchi minuti,finchè....silenzio.

Phil alzò piano la testa.Non vedeva nessuno.Dovevano essere tutti distesi  a terra privi di vita.Decise di aspettare ancora qualche minuto. Era ferito. Uno di loro era riuscito a colpirgli la gamba,ed adesso sanguinava anche da li.
Si alzò cautamente.Zoppicò verso i corpi degli uomini e li guardò.Li aveva uccisi lui.Potevano avere una famiglia,dei figli. Prima aveva sempre ucciso a sangue freddo,ma adesso non ci riusciva più.

Da quando si era reso conto che la vita era preziosa,da quando aveva Aredhel, soffriva per tutti quelli che uccideva.

Ma non aveva tempo.Per quanto gli dispiacesse per loro,aveva una missione da portare a termine.

Si rimise a correre,nonostante la gamba ferita.

Ci siamo.Era nella zona in cui avrebbe dovuto procedere.
"materiale altamente infiammabile"
recitava la scritta su uno dei grandi contenitori che si trovavano al centro della sala,pieni di strane sostanze chimiche sulle quali l'Omega stava lavorando.
Sarebbero stati disposti a tutto pur di conquistare il mondo,avrebbero usato qualunque mezzo.

Phil si avvicinò,estrasse dallo zaino un piccolo oggetto di forma arrotondata e lo applicò ad uno dei barattoli.Poi,con mano tremante,attivò il timer.

l'oggetto iniziò a ticchettare ad un ritmo ripetitivo,e l'uomo si affrettò verso l'uscita.Aveva calcolato il tempo necessario per riuscire ad arrivare a debita distanza dall'esplosione,quindi ogni secondo era prezioso.

Iniziò a correre, poteva farcela...sempre più veloce.....bastava soltanto che nessuno lo bloccasse facendogli perdere tempo.....forzò l'ascensore,si arrampicò su per le corde....le mani facevano un dolore atroce....raggiunse il piano da cui era entrato....mancavano 50 secondi e sarebbe scoppiato tutto....un uomo gli si parò davanti.

Iniziò a colpirlo,in faccia,sul tronco,dappertutto.Phil cercò di ribellarsi ma non ci riuscì.Era troppo debole.Allora fece l'unica cosa che poteva fare:
con un sorprendente scatto per quello che le sue forse ancora gli consentivano,prese il laser  e lo puntò dritto al petto dell'uomo.
Fu questione di un attimo.L'uomo gli diede un ultimo sguardo con gli occhi spalancati e cadde a terra senza vita.

Mancavano 15 secondi.Non c'era tempo per raggiungere l'ingresso,doveva uscire da una via più diretta.

Si guardò intorno e vide una finestra.Era un salto nel vuoto,ma era la sua unica possibilità.
Prese la rincorsa.....dieci secondi
si sollevò da terra...otto secondi.
oltrepassò la finestra in volo...sette secondi...
si librò nell'aria.....sei..cinque...quattro...tre...due...uno...

Sentì un'enorme esplosione.Phil venne colpito da miliardi di frammenti.
Avvertì il dolore penetrargli nelle viscere,sentì delle schegge che gli colpivano la faccia,si sentiva scoppiare dentro,non credeva che avrebbe più retto....gli scorse davanti tutta la sua vita,i momenti in cui era stato particolarmente felice,le persone che gli stavano più care,Aredhel...Keely........
Cadde sull'erba con un  tonfo...e poi più nulla.


                                                                                               ****************

Il fumo nascondeva la valle ricoperta di macerie.C'era silenzio.
Gli uccelli non cantavano,il vento non soffiava.
Sembrava che tutto si fosse fermato,come se tutto avesse cessato di esistere.

Ad un tratto dalla nebbia apparvero delle figure indistinte.
-coraggio,vediamo se c'è qualche superstite.
disse una di loro.

Erano due uomini ed una donna.

-non penso che qui sia sopravvissuto qualcuno,Bill.é tutto completamente distrutto.

-non è detto Artur. Non è mai detta l'ultima parola. Cercate dappertutto!!

I due uomini continuarono a discutere per parecchio tempo,mentre la donna si era allontanata dal gruppo.

Scavalcò un grosso mucchio di macerie con un salto,era molto agile, e finalmente notò qualcosa.

-hey voi due!smettete di litigare e venite qui!

gli uomini corsero da lei

-che succede?

-guardate!

la donna si avvicinò lentamente a ciò che aveva visto,e lentamente rimosse dei detriti con la mano

-oddio ma è terribile.

disse l'uomo che si chiamava Bill.

-è così malridotto....

-è ancora vivo.

disse la donna con aria distaccata.

-non vorrai davvero...insomma dai,il tempo che gli togliamo di dosso tutta questa roba è morto secondo me.

-allora cosa vuoi fare,stare qui ad aspettare mentre ogni brandello della poca vita che gli è rimasta abbandoni il suo corpo?lo porterò alla base,con o senza il vostro aiuto.

-hey,hey calmati!ok,ricevuto,vieni Artur,andiamo a prendere una barella...

La donna li guardò allontanarsi e poi si chinò sul giovane scrutandolo con i suoi occhi profondi.
-non preoccuparti

disse accarezzandogli i capelli
-ce la farai.

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Capitolo 12
*** cap 12 ***


Tutto era avvolto dal buio.Nonostante cercasse di aprire gli occhi Phil non riusciva a distinguere le forme intorno a lui.

Era disteso su qualcosa di soffice,probabilmente un letto.

Subito si ricordò che cosa era successo.Era vivo.Aveva concluso la missione.     

Ma allora dov'era?chi l'aveva portato li?

Cercò lentamente di mettersi a sedere,ma una fitta acutissima alle viscere lo bloccò,facendolo gemere per il dolore.
SI sentiva uno straccio.Gli faceva male dappertutto non appena cercava di muoversi.Doveva essere ferito.

Il silenzio fu rotto da un rumore di passi che si avvicinavano.

-hey!...sei sveglio..

DIsse una voce femminile.

-cosa...chi....dove sono?

replicò Phil con una voce rauca.

-tra amici,non temere.Ti abbiamo trovato giorni fa privo di sensi nella valle. Così ti abbiamo portato qui.

-giorni fa?aspetta,quanti giorni fa??

-una settimana.Le tue ferite erano molto gravi,non mi stupisco che tu abbia preso coscienza solo ora. é quasi un miracolo che tu sia vivo.

Phil la interruppe:

-cosa mi è successo?

-Bhe sei stato colpito dall'esplosione e ti sei schiantato al suolo per quanto ne sappiamo....

-no,questo lo so,intendo...hey,ma perchè la luce è spenta?

La donna fece un attimo di silenzio.Poi riprese:

-ehm..ecco vedi...le luci sono accese...il problema è che...ecco,vedi,durante l'esplosione molte schegge ti sono finite in faccia..ed alcune anche negli occhi....ma non preoccuparti!

aggiunse in fretta,notando i muscoli dell'uomo irrigidirsi

-ti abbiamo bendato solo finchè le ferite non si saranno completamente rimarginate e poi....bhe il dottore è molto ottimista riguardo a questo.

-intendi dire che ci sono buone probabilità che rimarrò cieco?

-bhe ecco...potrebbe darsi.Ma è possibile anche che riacquisterai la vista.Non possiamo ancora stabilirlo con precisione purtroppo.

Phi iniziò a sentirsi peggio di come stava.No,non poteva essere,non poteva diventare cieco proprio adesso.Sua figlia aveva bisogno di un genitore che si prendesse cura di lei e non viceversa. Non sarebbe più stato abile a proteggerla,l'avrebbe solo messa ancora più a rischio possibilmente.
E poi c'era la sua vita.Alla polizia temporale non sarebbe servito più a nulla.Per non contare che non avrebbe mai più rivisto un tramonto,le bellezze di un paesaggio,non sarebbe potuto neanche andare in Skyak.
La sua vita sarebbe stata un inferno.

-hey...

-fantastico.Almeno  non mi impiegheranno più in missioni come questa.

disse con amarezza.

-missioni come questa?intendi dire  che eri in missione?sei andato li per distruggere l'omega??sei stato tu che hai posizionato la bomba?

-hey,hey calma! non fai un po' troppe domande per essere una con cui parlo da due minuti circa e di cui non conosco neanche il nome?

-e tu non ti tradisci un po' troppo per essere uno che vuole tenere segrete certe cose?comunque sono Alex,piacere.

-Phil.

-Phil?

-Phil,hai qualcosa in contrario?

-no,no stavo solo...bel nome.

-grazie…adesso mi potresti dire dove mi trovo?

-sei al Quartier Generale della "Tenax".Siamo un'organizzazione che volge verso il progresso,se pur per uso unicamente pacifico.Combattiamo da anni l’ omega.

-Grandioso!un'altra organizzazione,e con questa sono tre!ci manca solo la CIA e siamo al completo!

Ridacchiando al suo ultimo commento,Alex disse:

-tu sei della polizia temporale invece,vero?

Phil si stupì...e adesso questo da dove era saltato fuori?

-c..cosa te lo fa pensare?

-avevi il distintivo tra i resti della tua tuta ed in più abbiamo trovato degli strani oggetti nel tuo zaino...molto più progrediti rispetto ai nostri.Devo dire che alcuni li avevo già visti da qualche parte,ma altri mi sono completamente nuovi....da che anno vieni?e per favore  non dirmi che erano dei giocattoli di tuo figlio perchè non attacca.

-ed io come faccio a sapere se mi posso fidare?e comunque che vuol dire che li avevi già visti,in questo secolo non c'è nulla di simile,quante persone che vengono dal futuro hai incontrato finora?

Chiese perplesso.

- non lo so,forse somigliano a quelli di qualche  flm di fantascienza che ho visto..hey,ma vuoi smetterla di rispondermi sempre con un'altra domanda?

-tel'ho detto,non so se mi posso fidare.

-ok,ho capito,allora parliamo di altro.hem...qualche tuo hobby?

Phil sogghignò e poi rispose

-bhe,la maggior parte di quelli che tu definiresti “hobby” non è ancora stata inventata…in ogni modo…ricordo che quando vivevo qui giocavo a tennis...e suonavo la batteria...ma è passato così tanto tempo…

Una comunicazione pose fine alla loro discussione.

-Alex,sei desiderata dal capo nel suo ufficio.

La donna si girò rivolta a Phil e disse:

-non preoccuparti,se ti serve qualcosa c'è l'infermiera a tua disposizione.

-torni a trovarmi?

-solo se vuoi.Scusami se ti ho tartassato di domande,ma purtroppo è il mio lavoro.

-fa nulla.Mi sono divertito.

-davvero??

-no,ma non avrei avuto grosse alternative  dico bene?

Alex sorrise.Era un tipo simpatico tutto sommato.Dandogli un’ultima occhiata si voltò,e  con un profondo ghigno che le solcava la faccia uscì dalla stanza.

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Capitolo 13
*** cap 13 ***


Più i giorni passavano e più gli incontri tra Phil ed Alesi facevano frequenti.
     
Lei veniva sempre a trovarlo alla fine di ogni turno,restando li per ore ed ore a discutere con lui.

Parlavano di tutto,dagli argomenti più disparati e non si stancavano mai,anche se continuavano a conversare fino a notte inoltrata.  

-ascolta e dimmi se ti piace!

Disse un giorno Alex balzando sul letto ed infilando una cuffia all'orecchio di Phil.

-ma cos...hey è forte!! sembra il tipo di musica che ascolta mia figlia...

-wow,hai una figlia che ascolta già l'heavy metal?senza offesa ma ti facevo più giovane..

-ahah.Da quando a 28 anni uno è già considerato vecchio?

Alex sorrise e rispose:

-bhe,allora si vede che tua figlia è molto avanti per la sua età...

Phil ridacchiò ma subito si fece più serio.

-no,lei ha 13 anni,sono io quello troppo avanti per la sua età purtroppo...

Alex sembrava mortificata. Non aveva tanta voglia di tirare in ballo argomenti troppo delicati.

-oh...bhe scusami....non avevo idea che...

gli rispose imbarazzata.

-non preoccuparti,da un lato averla così presto è stato un bene. Non so come farei se lei non ci fosse.é una ragazzina speciale.

CI fu un minuto di pausa in cui nessuno sapeva cosa dire.Alex avrebbe avuto mille domande da porgli,ma non voleva andare oltre.In fondo lo conosceva solo da due settimane.

-sai,le avevo promesso che sarei tornato vivo.Le avevo detto di non preoccuparsi,che avrei fatto tutto in un lampo.Ed invece...Sono passate due settimane. A quest'ora mi avranno già dato per morto.Chissà che starà facendo in questo momento.Spero solo che li alla base stiano trovando un modo per distrarla....ha già sofferto abbastanza...

-non puoi chiamare ed avvisare del fatto che stai bene?

chiese Alex confusa.

-no.Vedi,durante l'esplosione l'oggetto che uso per chiamare la base,il magicoso,è andato distrutto.é l'unico modo per rintracciarli. Proveniendo dal futuro la polizia temporale non dispone di un numero di telefono o altro che si utilizza in questo secolo per comunicare.Quindi posso solo sperare che mi rimetterò in sesto il prima possibile,e poi potrò raggiungere la base.Sempre se tornerò a vedere naturalmente.Se no sarò costretto a ...chiedervi un passaggio.

La donna spostò la mano e la mise nella sua con delicatezza.

-Phil,tu tornerai a vedere,ne sono sicura.Devi solo aspettare che ti tolgano le medicazioni,e poi i tuoi occhi staranno anche meglio di prima.

-come fai ad esserne così sicura?Voglio dire,dopo circa due settimane che sono qui,costretto su questo letto e per di più al buio mi sono quasi abituato alla situazione.Mi sento un invalido Alex,mi sento inutile.E più ci penso, più sento di non servire a nulla.A volte mi chiedo se non sia davvero questo lo scopo della mia vita.

-lo scopo della tua vita??Phil ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?Sei riuscito a piazzare una bomba nell'inespugnabile sede di una delle più temibili organizzazioni di tutti i secoli,o almeno è quello che sarebbe diventata senza di te,e tutto quello che sai dire è che non servi a niente??

-ho ucciso persone Alex.E molte.

-ma le hai uccise per salvarne altre!! lo sai che loro non si sarebbero fatti scrupoli di nessun genere per ammazzarci tutti! non farti assalire dai sensi di colpa perchè hai fatto quello che era più giusto.Non ti restava altra scelta!

Urlò la donna spazientita.

Ad un tratto fu colpita da una acutissima fitta al cervello.Strizzò gli occhi ma non dava segno di attenuarsi.Strane immagini iniziarono ad affollarsi nella sua mente e c'era una musica di sottofondo chele sembrava stranamente familiare.....
 
Il dolore diminuì gradualmente.Sentì Phil che chiamava il suo nome con una nota di preoccupazione nella voce.

-niente..va tutto bene.

Rispose riprendendo in fretta il controllo di se.

-bugiarda.E allora perchè ho sentito un lamento di dolore provenire dalla tua bocca?

-io?bhe ecco...è solo un po' di mal di testa...tutto qui.

-lo credo bene,chissà come è tardi....coraggio,vai a riposarti,ci vediamo domani...o almeno...tu mi vedrai domani,io no...però ti sentirò ...certo non è come vedersi però....insomma hai capito.

Alex sorrise.Le faceva tenerezza quando faceva così.Riusciva ad ingarbugliare le discussioni da solo in una maniera tale che solo lui riusciva a tenere ancora il filo.

-si,si,ho capito...allora....a domani.

E prima che potesse fermarsi si chinò su di lui e gli diede un bacio sulla fronte.

-bye,bye!

disse frettolosamente,e corse via dalla stanza.

-ci vediamo....

rispose Phil  frastornato,mentre la sua bocca si allargava in un grosso sorriso.

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Capitolo 14
*** cap 14 ***


-ok Phil.Adesso ti toglierò le medicazioni.Non aprire subito gli occhi all'inizio,alza le palpebre con cautela e non spaventarti se non ci vedi subito.Ancora nulla è perduto.Spesso bisogna aspettare un po' prima che l'occhio si abitui.
 
-già Phil,è come dice l'infermiera.E nel caso non ci vedi non ti preoccupare.Io ti sarò sempre accanto.

aggiunse Alex mettendogli una mano sulla spalla. 

La donna iniziò a srotolare la benda che gli copriva gli occhi.Phil si sentiva nervoso.Mancava poco tempo a ciò  che avrebbe determinato la sua vita da quel giorno in poi.
Tutta la garza venne rimossa.

-ecco,ora puoi provare ad aprire... lentamente...

Phil sollevò lievemente le palpebre...era ancora tutto scuro....

-vedi niente?

-no...è tutto buio...come sempre.

l'infermiera parve preoccupata.

-bhe,ecco ragazzo,come ho detto non è sicuro che tu riesca a vedere subito...occorre tempo perchè....

Ma all'improvviso l'accecante luce del sole invase i suoi occhi abbagliandolo a tal punto che fu costretto a richiuderli.

-vedo!!ho visto...

Provò a riaprirli.la luce del sole lo abbagliò di nuovo,ma stavolta era meno intensa.
Aprì e richiuse le palpebre,e stavolta riuscì a distinguere anche qualche forma.

Ripetè la stessa operazione per una decina di volte,finchè non riuscì a vedere con chiarezza.
Davanti a lui c'erano due persone:una,l'infermiera,una donna cicciottella con i capelli grigi ,e l'altra una ragazza bionda che lo fissava radiosa.Doveva essere Alex.

-riesci a distinguere qualcosa ragazzo?

-io..si vi vedo con chiarezza!è meraviglioso,è stupendo! è...-si fermò per un attimo- wow.....

-wow cosa?

chiese Alex incuriosita,visto che la stava fissando.

-h-ho detto per caso wow?intendevo dire...bhe si volevo dire wow nel senso che è una meraviglia che possa finalmente vedere ..perchè prima non potevo,ma ora posso,bhe,aspetta,non è che prima non potevo nel senso che non ho mai potuto,ma nel senso che temporaneamente non potevo e quindi....

-ok,ok ho capito!

disse Alex ridendo.

Phil la guardò con maggiore attenzione...quegli occhi...quella bocca...era come se li avesse conosciuti da sempre....erano così familiari...

Erano rimasti soli. L'infermiera era nell'altra stanza.

-bhe,sai Phil sono davvero contentissima che tu possa finalmente vedere.Mi ricordo quando ti abbiamo raccolto tra le macerie...credevamo che saresti durato un giorno o due...ed invece...

-già,invece...

disse Phil fissandosi le mani.

Rimasero per un po' in un silenzio imbarazzante.

Phil continuava a lanciarle rapide occhiate.Era così bella.Sentiva di provare qualcosa per lei,qualcosa che andava più in là dell'amicizia.Qualcosa che aveva provato solo per una sola persona in tutta la sua vita.
Finalmente riuscì a guardarla negli occhi.

Lei ricambiò il suo sguardo.

Phil sentiva che non avrebbe resistito più a lungo.
Ma doveva farcela,doveva restare concentrato...non doveva lasciarsi condizionare dalle emozioni....

Le loro labbra si scontrarono.
Alex provò un brivido lungo la schiena,e poi ancora mal di testa.
Nuove immagini le si affollarono nella mente ,e quella canzone che aveva sentito qualche sera prima riprese a suonare più vivida che mai.
Il mal di testa continuava ad aumentare,sentiva la melodia ancora più chiaramente......

e poi il loro contatto si sciolse.

-Alex,scusami, non avrei dovuto,non so che mi è preso...

iniziò a spiegare Phil.
Aelx era sconvolta.

-d....devo..devo andare..

disse, con aria assente.

-no,aspetta Alex,lascia che ti spieghi...

ma Alex era già corsa via.

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Capitolo 15
*** cap 15 ***


Alex non si era mai sentita così sconvolta in vita sua.

Phil l'aveva baciata,e lei tutto quello che era riuscita a fare era fuggire.
 
Ma la cosa più incredibile non era il fatto in se,ma cosa aveva provato mentre erano uniti.

Era qualcosa di inspiegabile,c'era qualcosa di straordinario in quell'uomo,qualcosa che gli altri non avevano.

Quando era in sua presenza era come se si sentisse a casa,si sentisse vicino ad una persona molto intima,nonostante il fatto che lo conosceva da appena due settimane.

E  c'erano i flashback. Durante i suoi anni trascorsi alla Tenax,le avevano mostrato migliaia di oggetti nella speranza che ricordasse qualcosa del suo passato,ma buio totale.

E poi era arrivato lui.Appena l'aveva visto ,disteso tra quelle macerie,l'unica cosa che si era messa in testa era quella di salvarlo.Anche se secondo gli altri non cel'avrebbe sicuramente fatta non importava.Aveva un unico obbiettivo.

E quella canzone...erano giorni che le girava in testa senza riuscire a scacciarla.Sapeva che era in qualche modo era  collegata a lui,ma non riusciva a capire come.Durante le sue fitte alla testa aveva visto delle immagini,ma erano cose troppo strane per essere vere,ragazzi miniaturizzati,corse in strani oggetti volanti,al punto che aveva creduto che erano solo oggetto della sua immaginazione.

Avrebbe voluto così tanto parlarne con Phil,ma pensava che l'avrebbe presa per stupida.E poi lui aveva la sua famiglia,la sua vita,probabilmente l'aveva baciata solo per divertirsi un po' e lei adesso era li ad alimentare le sue fantasie su di lui.

E se invece lui  fosse stato proprio  la chiave?se lo sarebbe lasciato sfuggire in questo modo?avrebbe lasciato che l'unica speranza di sapere chi lei fosse veramente se ne andasse in questo modo?no,non avrebbe potuto permetterlo.Non dopo tutto questo tempo.

Era notte fonda ma non le importava,Si alzò dal letto ed uscì dal suo alloggio,corse lungo il corridoio buio e raggiunse quello di Phil.

Suonò il campanello.
 
Niente.

Riprovò.

Nessuno rispose.

A questo punto iniziò a bussare anche alla porta e finalmente sentì un rumore di passi.

-Alex? che ci fai qui? ascolta se è per quella faccenda,posso spiegarti...

-no,no Phil non è per questo,ascoltami devo chiederti una cosa importantissima.

Phil la guardò confuso.

-ok...dimmi pure.

Alex iniziò a cantare :

You...were always there for me....when I need you most...Day or Night....you're by my side...protecting me..

-dimmi che conosci questa canzone.Ti prego.

Phil la guardò ammutolito.

-Keely...

 

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Capitolo 16
*** cap 16 ***




 
-Keely...

Alex lo guardò confusa.

Phil la stava fissando come se venisse da un'altro pianeta.

-Phil....non capisco...

-non può essere...

-Phil...io non capisco....chi è Keely?


- come..come conosci questa canzone?

-bhe.. non lo so...mi perseguita da quando ti ho parlato per la prima volta...sento che è collegata a te in qualche modo....per questo sono venuta...

Phil si limitò a fissarla con lo stesso sguardo di prima e disse:


-Tu...mi hai detto che non ricordi nulla del tuo passato finchè non sei arrivata qui vero?

-si...esatto

Rispose Alex confusa.

-e...ti ricordi con precisione quanto tempo fa sei arrivata ala Tenax?

-circa..circa tredici anni fa.

Tutto appariva chiaro a Phil.Tredici anni...corrispondevano perfettamente.Ma allo stesso tempo rifiutava di crederci,non voleva illudersi…

-e...non hai mai avuto dei flashback,o qualcosa di simile?

-no,niente del genere...o almeno finchè...

-finchè cosa?

la incoraggiò Phil.

-bhe ecco...da quando ti ho visto io...vedo come delle immagini.

-immagini di che tipo?

-bhe ecco...ma sono cose strane comunque...insomma sono immagini senza senso!Penso siano frutto della mia immaginazione...

Phil continuiò a non staccarle gli occhi di dosso.

-perchè non me le descrivi? non preoccuparti,a me puoi dire tutto.

Aggiunse vedendo la ragazza titubante.

-ecco...sono...ad esempio in una...vedo un ragazzo rimpicciolito aggrappato ad un microfono enorme che sta facendo il tifo a qualcuno.

e vedendo il volto di Phil che impallidiva aggiunse:

-ecco vedi,lo sapevo! è solo frutto della mia immaginazione,ed è ridicolo! voglio dire...non potrebbe mai accadere qualcosa del genere!

Phil continuò a fissarla più bianco di un cencio e poi finalmente parlò:

-il...il tuo nome è Keely Teslow.Sei nata a Pickford ed hai vissuto con tua madre fino ad i tuoi 16 anni. Keely....io sono Phil...Phil Diffy....il ragazzo venuto dal futuro.Il tipo che hai visto sul microfono ero io,e la canzone che non riesci a toglierti dalla testa l'hai scritta tu......per me.

Stavolta fu il turno di Alex sbiancare.Lo fissava con occhi assenti,finchè la testa non iniziò a dolerle di nuovo.Se la sentiva esplodere.Non aveva mai provato un dolore simile,e man mano nuove immagini iniziarono ad affollarsi nella sua mente.

Vedeva Phil,molto più giovane,entrare nella sua classe di matematica per la prima volta.....lo vedeva confessarle che veniva dal futuro......lo vedeva guidare lo Skyak,con lei dietro che si teneva saldamente a lui....lo vedeva dichiararsi a lei e tentare goffamente di tenerla per mano....vedeva il loro primo bacio,trasmesso in diretta su tutta la scuola....vedeva lui che se ne andava.....lo vedeva tornare per salutarla per l'ultima volta...vedeva sua figlia...

E poi il dolore si fece troppo forte.Perse l'equilibrio,ebbe la sensazione di cadere finchè non sentì due braccia che l'afferravano saldamente.E poi buio totale.

                                                                                              **************

Sentì una voce che la chiamava dolcemente.

Era distesa su un letto.

Appena aprì gli occhi vide un ragazzo che la stava guardando. Era Phil.

Gli sorrise.Lui fece lo stesso.

-ho ricordato.

gli disse.

-ho ricordato tutto.

I suoi luccicanti occhi verdi  brillavano nell'oscurità.

Phil la guardava commosso. E poi accadde tutto in un attimo.

Keely lo afferrò dalla maglietta del pigiama e lo baciò con passione.Phil scivolò sul letto,continuando a baciarla,tenendola stretta fra le sue braccia.

-bentornata.

le sussurrò in un'orecchio tra un bacio e l'altro.

Ed entrambi continuarono per tutta la notte,finalmente uniti dopo tanto tempo.

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Capitolo 17
*** cap 17 ***


Phil si svegliò  alla luce del mattino.
 
Era sdraiato nel suo letto ma non era solo:un angelo dormiva accanto a lui.

Si girò per guardarla meglio.

Era una sensazione così meravigliosa stare disteso con  lei.

Facendo attenzione a non svegliarla,le si avvicinò e le mise una mano sul fianco.

Non poteva sentirsi più felice di così.

In pochi mesi si era ritrovato dal non avere nulla ad avere una figlia meravigliosa  e la donna della sua vita.

E pensare che aveva creduto che il destino cel’avesse con lui….

Un gemito di piacere annunciò il risveglio di Keely.

-hey..

Sussurrò.

-hey…scusami,ti ho svegliato io?

Chiese preoccupato.

-no,non preoccuparti.

Rispose Keely con un sorriso. Tuttavia di colpo si incupì.

-Phil….

-si,Keels?

Keely tornò leggermente a sorridere sentendo quel soprannome che non sentiva da anni.Solo Phil aveva il permesso di chiamarla così.

-mi dispiace….non avrei dovuto.

E detto questo,si alzò dal letto e raccolse i pezzi del suo pigiama disseminati per la stanza.

-cosa?hey Keel ma che stai facendo?

Disse vedendola rivestirsi.

-scusami.

Disse soltanto,e corse via dalla stanza.

-Keely!!!

Phil balzò giù dal letto,prese il primo paio di jeans e T-shirt che trovò,se li infilò alla meno peggio ed andò ad inseguirla per il corridoio.

-Keely,aspetta!dimmi almeno cosa ho fatto!

Ma la ragazza continuava a correre.

Phil allora accelerò l’andatura,e finalmente riuscì a raggiungerla,spingendola contro il muro mentre la bloccava per i polsi.

-Keel….

Disse in preda al fiatone.

-perché?

Keely lo guardò e scoppiò a piangere.

-Phil…hai una figlia…e probabilmente anche una moglie…e adesso sono arrivata io ed ho messo a soqquadro la tua famiglia…quindi…per favore...dimenticami..

Keely si meravigliò nel vedere Phil che scoppiava a ridere.

-no Keely…non hai capito niente….Aredhel è anche figlia tua…ed in più….non ho mai avuto altre donne dopo di te.

Keely lo guardò stupita.

-Aredhel?Aredhel è…ancora viva??

-Veramente lo è sempre stata.Ed abbiamo sempre creduto che quella morta fossi tu.Ma chi ti ha detto una cosa del genere?

-oh no,ma allora l’Omega…

-l’Omega?cosa c’entra l’Omega con questa storia?

-oddio che confusione.Forse sarebbe meglio parlarne in un posto più appartato .Ehm..potresti lasciarmi i polsi?

Keely lo prese per mano e lo condusse nel suo alloggio.

-Phil vedi… abbiamo un mare di cose da raccontarci.Ma prima di tutto è meglio che ti spieghi qualcosa.
Come penso avrai scoperto,quella notte…è successo quello che sappiamo.

Entrambi arrossirono.

-in ogni modo,nove mesi dopo andai all’ospedale e diedi alla luce Aredhel.

Phil si rattristò.Quanto avrebbe voluto essere con lei.Ed invece l’aveva lasciata sola,a soffrire su un letto di ospedale.

-bene,dopo che questo accadde,non so come,Degli agenti dell’Omega riuscirono a catturarmi  e a mettere al mio posto un replicante,facendo credere a tutti che fossi morta per cause ignote. Arrivata alla loro base mi dissero..

Un groppo le si formò in gola.

-mi dissero che avevano ucciso lei.

I suoi occhi si riempirono nuovamente di lacrime.

-e mi tennero prigioniera li,facendomi le più impensate torture mentali per spingermi a confessare  dove…tu e la tua famiglia vi trovaste.Io non dissi nulla.
Dopo qualche mese la Tenax mi trovò e….credo che sia li che ho dimenticato tutto.

Phil si sentì invaso dal senso di colpa.Aveva sofferto chissà quali atrocità per lui.

La strinse a se con forza.Non voleva perderla di nuovo.

Ma adesso erano insieme.E lo sarebbero stati per sempre.

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Capitolo 18
*** cap 18 ***




- davvero hai conosciuto Aredhel solo qualche mese fa??
  
chiese Keely con sorpresa.

-bhe si,non sapevo neanche che esistesse!
 
replicò Phil.

-ma Phil.....allora con chi ha vissuto per tutto questo tempo?

-bhe..ecco...con tua madre..

Keely,che era comodamente sdraiata con la testa sul petto di Phil, balzò di colpo a sedere.

-con mia madre??? cioè intendi proprio mia madre???? Oddio,povera piccola...
 
Phi la guardò perplesso.

-Keels...è sempre tua madre....voglio dire...ha allevato anche te e non mi sembra che tu sia riuscita male...

-Ma tu non sai come faceva quando ero incinta di lei Phil!! è cambiata!! odiava te che,secondo lei,mi avevi abbandonato,e non so quante volte ha cercato di convincermi ad abortire!

Phil non aveva parole. Ricordava la signora Teslow,tipa piuttosto eccentrica ma molto affettuosa,e non riusciva ad immaginarla ad inveire contro qualcuno.

-comunque...

Keely cambiò discorso.

-me la puoi descrivere?intendo...Aredhel..insomma..com'è?

Phil le si avvicinò sorridendole.

-bhe....ha i tuoi capelli....i miei occhi...e le nostre lentiggini.

Keely sorrise.

-e poi...caratterialmente...bhe,in effetti c'è qualcosa di lei che non t ho detto...

Keely si incupì.

-ecco..i nostri scenziati lo attribuiscono al fatto che veniamo da tempi diversi...

-Phil parla!!

urlò Keely spazientita.

- è sensitiva.

ed allo sguardo attonito di Keely aggiunse:

-non quel tipo di veggente falsa  agghindata in modo strano che ti ritrovi nel capannone del circo,lei è una sensitiva vera.Esteriormente sembra una persona normale.Mentre quando meno se lo aspetta...ha certe visioni orripilanti.Che si avverano sempre.

Keely continuava a fissarlo a bocca aperta.

-tu..stai dicendo sul serio, vero?

-e già...ha avuto una vita difficile...Sai,senza amici...è così felice adesso lì alla base...e chissà come lo sarà quando ti vedrà! ha una grande stima di te ,sai?

Keely Lo guardò compiaciuta.

-wow,davvero?

-si,ma non ti montare troppo la testa

aggiunse Phil ridacchiando,mentre Keely lo colpiva giocosamente sul braccio.

L'orologio segnò le 8:30.

-dobbiamo andare.

disse Keely.

-dobbiamo spiegare al mio capo chi sei e che...ho riacquistato la memoria.

Phil la guardò pigramente dal letto.

-oh,eddai Keels,non ci siamo visti per 13 lunghi anni...non puoi stare qui distesa con me per un altro po'?

La donna lo guardò con aria severa.

-dai,alzati e vieni con me...dopo avremo tutto il tempo che vuoi...oh e...lo sapevi che hai la maglietta al contrario?E poi...non so nel tuo ,ma nel mio secolo di solito sotto i jeans ci vanno le mutande!

-hey ,non è giusto!ero troppo occupato ad inseguirti per badare a queste cose!!

-certo,certo....dai andiamo...

-no aspetta! un'ultima cosa!

-che c'è adess.....

venne interrotta da un bacio leggero sulle labbra.

-ORA possiamo andare.

disse prendendola per mano.

                                                                                                                     ****************

-Alex!! che sorpresa,qual buon vento ti porta qui?

-'giorno Mike...

-Oh e vedo anche che il nostro ospite si è ristabilito!!

-si,piacere signor....

-oh,Stuart,ma chiamami Mike! qui dentro siamo tutti amici!

-ook...Mike...

Disse lanciando un'occhiata a Keely,che gli rispose con un'alzata di spalle.

-Allora Alexuccia,cosa t affligge?

disse con aria cordiale.

-MIke....ho scoperto chi sono!

Mike la guardò un attimo attraverso i suoi occhiali rotondi con il suo viso paffuto.

-no,davvero,cosa t affligge?

-sul serio MIke,mi è tornata la memoria,ricordo chi sono.

Ci fu un momento di silenzio.Poi Mike si alzò e la avvolse in un caloroso abbraccio.

-Ahy,MIke....non respiro...mi stai stritolando!

-oh,la mia bambina!La mia bambina è guarita! sono così contento!!!

Keely guardò supplichevolmente Phil attraverso le enormi spalle di MIke.

Quando finalmente l'uomo si staccò,Keely tirò un lungo respiro di sollievo.

-MIke,il mio vero nome non è Alex,è Keely,Keely Teslow.

E,dopo un profondo respiro ,gli raccontò tutto quello che era successo.Alla fine del discorso MIke sembrava più serio.

-Phil,pensi che sarebbe possibile creare un'alleanza con la tua agenzia?

-bhe..perchè no?infondo abbiamo bisogno di persone dalla nostra in questo secolo.Ne parlerò con il mio capo.

-molto bene,grazie infinite.Quando hai intensione di partire?

Keely si intromise nella discussione.

-ehm...appunto Mike ,volevo parlarti anche di questo....ecco vedi...io vado con lui.

Un'espressione di tristezza comparve nel volto di Mike.

-oh...bhe....sapevo che prima o poi sarebbe successo....certo mancherai a tutti qui....ma è giusto che tu ti costruisca la tua vita.Non puoi restare chiusa qui dentro fino alla morte.

-hey,MIke,ma ci rivedremo! voglio continuare a lavorare qui come agente esterno!non me ne vado per sempre!

Una luce si accese negli occhi di Mike.

-ahhhh!!è perfetto! hai avuto proprio un'ottima idea!! Allora cosa vuoi fare come lavoro di copertura?Posso metterti una buona parola ovunque!

-bhe in effetti....

disse Keely mentre Phil cercava di intercettare il suo sguardo

-ho sempre sognato di fare la reporter...


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Capitolo 19
*** cap 19 ***


Phil tirò fuori dalla tasca una piccola sfera.  
 
-quanto tempo che  non andavo in Skyak!

disse eccitata Keely con una nota di malinconia nella voce.

Ma appena la sferetta toccò terra ed assunse la forma di veivolo dalla bocca di Keely uscì un mormorio di delusione.

-è il nuovo modello?

-eh già...

-ma non è giusto!ha il tetto,quindi non puoi sentire il vento tra i capelli,ed in più ha due sedili!come mi aggrappo a te con due sedili??

-bhe....è il modello che danno in dotazione alla polizia temporale....sai di solito non ci aggrappiamo ai colleghi durante le missioni…

disse Phil prendendola in giro.Ma guardando l'espressione di Keely aggiunse:

-dai...Ti prometto che  uno di questi giorni ti farò fare un giro su quello vecchio...in onore dei cari bei vecchi tempi andati!


Keely lo abbracciò tutta contenta.Poteva sentire il suo profumo penetrarle nelle narici.Non si sarebbe mai stancata farlo.Dopo tutto il tempo che erano rimasti lontani....

-ti amo..

le sussurrò nell'orecchio.

-ti amo anch'io....

mormorò lei ad occhi chiusi.

Phil ruppe l'abbraccio e la baciò dolcemente.

-e pensare a tutto il tempo che abbiamo perso..

-non preoccuparti

replicò Keely maliziosa

-recupereremo.

disse facendogli l'occhiolino.

                                                                                     ***********

Lo skyak planò sulla distesa bianca dell’Antartide.

-accidenti,perché proprio in Antartide?

Urlò keely per contrastare il forte vento.

-serviva un posto isolato…mettila tu una struttura così grande al centro di New York City e a farla passare inosservata!

I due si incamminarono verso la struttura ed entrarono.

Subito qualcosa di simile ad un proiettile si precipitò verso Phil e gli andò incontro.

-sei tornatoooooo!!!!!!!!!!!

Disse Aredhel precipitandosi ad abbracciarlo.

-ma tu hai la minima idea di che spavento che mi hai fatto prendere?????????sei sparito per un mese!!!!! Ti avevamo dato tutti per morto!!!

-lo so Aredhel,ed hai ragione,ma non ti preoccupare ti spiegherò tutto,ma prima….

Si voltò verso Keely,che aveva un aspetto pietrificato, e le fece cenno di avvicinarsi.

-Aredhel,lei è….ecco lei è…

Disse Phil dando dei colpetti a keely per spingerla a parlare…

-io..io  sono Alex.Molto piacere.

Disse porgendole la mano.

Alex??

Esclamò Phil.

-ssi,Alex

Disse Keely ,ricambiando lo sguardo di rimprovero di Phil con uno supplichevole.

-b-bene….direi che possiamo andare

Disse Phil continuando a fissare Keely con una espressione alla “ne-parliamo-dopo”.

Aredhel si avvicinò a Phil e gli sussurrò,in modo che Keely non potesse sentirli:

-carina la tua ragazza….ti lascio solo per un mese e già ti metti a fare conquiste!

Ed accelerò l’andatura.

-no aspetta,Aredhel,tu non hai capito,non è la mia ragazza…..

-ahah,sicuro.é quello che dicono tutti all’inizio….

-no,Aredhel,aspetta!

Phil si si colpì la fronte con la mano con aria rassegnata.

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Capitolo 20
*** cap 20 ***



I tre arrivarono alla porta del loro alloggio.

-Are,ti dispiace passare avanti,ti raggiungiamo dopo,devo scambiare quattro parole in privato con Keel....ehm Alex.

Aredhel si girò e lo guardò con un sorrisetto malizioso.

-quattro parole....certo,come no.Attenti a non lasciare troppa biancheria in giro però mentre scambiate quattro parole.....

e corse via.

-Aredhel Diffy!!!!

urlò Phil.

-Torna subito qui!!!

Ma era ormai troppo lontana.

Keely scoppiò a ridere,ma Phil la zittì subito:

-non ho ancora finito con te!

e poi dopo averla fatta entrare in camera disse:

-si può sapere perchè non gliel'hai detto?adesso non capisci che le cose si faranno più complicate man mano che il tempo passa?

-Phil io....non so cosa mi è preso...

disse sedendosi sul letto con la testa fra le mani.

E poi scoppiò a piangere.

Vedendola in crisi Phil si sentì terribilmente in colpa per essersi rivolto a lei in quel modo,così le si avvicinò e la cullò fra le sue braccia.

-hey dai...non fare così...non volevo farti sentire in colpa,volevo solo consigliarti di dirglielo il più presto possibile...

-lo so...e hai ragione Phil,ma io non ce la faccio!Sono diversa da quando eravamo ragazzi,quando tutto era più facile,adesso non riesco più a fare qualcosa senza pensarci minimo cento volte!voglio dire...non posso entrare nella sua vita così,come se niente fosse e dirle sai,sono tua madre!

Phil non disse nulla.Continuò semplicemente a cullarla per qualche minuto.

-Perchè  non fai tutto passo passo allora?

-che vuoi dire?

-inizi a conoscerla meglio,ad instaurare un certo feeling,e poi quando capirai che è il momento opportuno glielo dirai.

Keely lo guardò negli occhi.

-dai...ce la puoi fare!vedrai che andrà tutto bene...

la incoraggiò Phil,mentre rimuoveva le lacrime dal suo viso con il pollice.

-lo spero...

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Capitolo 21
*** cap 21 ***


Hey ciao raga!
non riesco ancora a credere che qualcuno stia davvero leggendo questa Fan Fiction! Sapevo che Phil of the Future era una serie ormai dimenticata da molti,quindi non mi aspettavo che qualcuno ci desse un'occhiata ^^
Allora prima di tutto un infinito grazie per le recensioni che ho ricevuto!!! voglio dirvi che la storia l'ho già scritta tutta in verità,circa 50 capitoli + un sequel (ma questo è un altro discorso eheh), quindi ora che so che qualcuno la legge posterò senz'altro più spesso!!
oggi posto  2 capitoli,nei prossimi giorni ne posterò sicuramente altri !
Buona lettura! ;-)
___________________________________________________________________

Aredhel era seduta ad un tavolo della mensa.

Aspettava suo padre,avrebbe dovuto pranzare con lui,come al solito.

Ma i minuti passavano e di Phil neanche l'ombra.

Ad un tratto vide Alex camminare nella sua direzione.Aredhel sperava si trovasse con suo padre,ma sembrava sola.

-ciao..

le disse la donna.

-ciao anche a te.

-posso sedermi?

-bhe veramente c'era...vabbè non importa..

-tuo padre mi ha detto di dirti che ha le ultime cose da sbrigare prima di tornare a casa,arriverà tra qualche minuto.

-oh..

Disse Aredhel leggermente delusa.

-ok,lo aspetterò.

Keely si sistemò meglio sulla sedia.

Aredhel la guardava curiosa.

Dopo qualche attimo di silenzio imbarazzante Keely finalmente riuscì a parlare:

-allora….cosa ordini?

-mmmm..non so sono indecisa…

-allora forse sarà meglio aspettare tuo padre…

-già..è meglio.

Confermò Aredhel continuando a squadrarla attentamente. Sembrava nervosa.

-quindi…Aredhel,perché non mi parli un po’ di te?

Disse Alex ad un tratto.

-bhe ,che dire,vado in skate,suono la chitarra  e ogni tanto prevedo il futuro.Nulla di speciale. Perché non mi dici qualcosa di te invece?


-hey,anch’io suonavo la chitarra tempo fa! Sono così contenta che anche tu abbia ereditato questa passione….

Ma,allo sguardo perplesso della ragazzina aggiunse:

-v..voglio dire,che tu abbia ereditato dai tuoi genitori questa passione...ehm...tuo padre suona la batteria,lo sapevi?è anche abbastanza bravo…

Una molla scattò dentro Aredhel. Suo padre le aveva detto che non suonava più da tempo,gli ricordava troppo la mamma,diceva. Ed adesso questa perfetta sconosciuta pretendeva di saperne più di lei ?

-si,lo so .

Le disse freddamente.

-ma mi domando come faccia a saperlo tu…

Mormorò.

-scusami?

-oh..no,niente.

Le rispose in fretta stiracchiando un sorriso forzato.

Il silenzio imbarazzante di prima ripiombò su di loro.

-senti Aredhel io…

-Buongiorno a tutte!!

Esclamò Phil arrivando all’improvviso.

-va tutto bene?

Chiese vedendole sorprese.

-si,io e la tua ragazza stavamo solo parlando del più e del meno…

-Aredhel,ti ho già detto che…oh lasciamo perdere

Disse prendendo una sedia.

-allora,oggi ultimo giorno di servizio da membro interno….e poi…possiamo pensare a trovarci una casa da qualche parte! Non è meraviglioso?

-a Pickford vendono una casa vicino a quella in cui abitavi.

Disse Aredhel noncurante.

-ma Aryl,sei sicura di voler tornare a Pickford?

La ragazzina scrollò le spalle.

-si,non ti preoccupare,ci vado con uno spirito diverso adesso.

-voglio solo che tu sia felice,se non te la senti puoi dirlo. Ci sono tanti altri posti nel mondo.

-no,sul serio papi per me non c’è problema.

Disse sorridendogli. Era carino che si preoccupasse per lei in quel modo.

-ok vedremo…hey aspetta vado a prendervi qualcosa da mangiare,si è fatto tardi.Cosa volete?

-prendi un hot dog,ma senza senape.

Dissero in coro.

Le due si guardarono perplesse.

Phil le osservava divertito.Era incredibile quanto fossero simili.

-ok,quindi due hot dog….senza senape.

Aredhel guardò Phil allontanarsi.Poi si girò verso Alex.

-di un po’ ,da quanto tempo state insieme?

-noi ehm...perchè?

-no,niente,giusto per regolarmi…dici che vi vedrete ancora quando andremo a vivere a Pickford?

-bhe,veramente…

-ho portato gli hot dog!!

Disse Phil intrufolandosi nella discussione.


-quindi,dicevamo?

-parlavamo della casa a Pickford…

-oh giusto. Allora,Ke..Alex,per te va bene?

Aredhel squadrò entrambi esterrefatta.

-lei…viene a vivere con noi?

-Are..

Ma la ragazzina si era alzata ed adesso li fissava furiosa.

-Non state bruciando un po’ troppo le tappe voi due??voglio dire,vi conoscete da qualche giorno e già pensate a vivere insieme!

-Aredhel…

-Ascolta.Se stai cercando di rimpiazzare mia madre sappi che non cen’è bisogno.Se invece stai usando la signorina qui presente solo per divertirti,bhe fa pure. Soltanto,non ronzatemi in giro.

Disse mente usciva dalla mensa con passo veloce. Piombò il silenzio. Tutti sembravano aver rivolto l’attenzione al loro dialogo,ed adesso fissavano i due rimasti al tavolo curiosamente.
Phil si girò verso Keely.

-bene… adesso cel’ha con tutti e due…

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Capitolo 22
*** cap 22 ***



Aredhel era sconvolta.

 

Non poteva credere che suo padre fosse capace di prendersi la prima ragazza che gli capitava e decidere di introdurla in famiglia.

 

Non stavano bene da soli?non che Alex non fosse simpatica,ma era il caso di correre in questo modo?

 

Entrò nella sua stanza ed iniziò a suonare.

 

Le veniva da piangere.Nessuno poteva rimpiazzare sua madre....anche se non l'aveva mai conosciuta...si sentiva sempre legata a lei...

 

Ad un tratto sentì qualcuno bussare alla porta.

 

Avrebbe voluto urlare di andare via,ma ci ripensò.Voleva spiegazioni infondo.

 

-avanti...

 

Una donna bionda emerse da dietro la porta.

 

-oh..sei tu.

 

-Aredhel...possiamo parlare?

 

-se proprio insisti..

 

Alex si sedette sul letto accanto a lei.

 

-che bella chitarra...da quant'è che la suoni?

 

-da qualche anno...ho trovato quella di mia madre in soffitta e così ho iniziato...

 

-sei davvero brava.

 

-grazie...mi hai sentito da dietro la porta?

 

Alex annuì.

 

Aredhel la guardò. Infondo cosa le aveva fatto quella donna?stava cercando di conquistare la sua fiducia,e questo era evidente.Ma perché lei stava cercando di ostacolarla?

 

-hey…va tutto bene?

 

Le chiese Alex con gentilezza.Aredhel tornò alla realtà.

 

-si stavo solo...pensando.

 

-a che cosa?

 

Il primo istinto di Aredhel le suggeriva di dirle che non erano affari suoi,ma subito dopo sentì che non poteva farlo.Un’enorme senso di tristezza la invase,mentre cercava in tutti i modi di impedire alle lacrime di cadere.Alex sembrava averlo capito.

 

-non tenere tutto dentro,Aredhel. Non sempre mostrarsi forti davanti agli altri fa bene a se stessi.A volte bisogna sfogarsi…specialmente chi ha vissuto quello che hai vissuto tu.

 

Aredhel non rispose. Con la chitarra ancora poggiata sulle sue ginocchia fissava il vuoto.

 

- va bene.

 

Disse Alex alzandosi.

 

-forse è meglio che ti lasci da sola. Quando vuoi parlare non farti problemi.Sono sempre disponibile.

 

Alex appoggiò una mano sulla maniglia,ma la voce di Aredhel la fermò.

 

-sai a volte mi chiedo...che sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente.Voglio dire…se non fossi nata forse lei sarebbe viva a quest’ora..Insomma… dalle descrizioni di papà sembrava una ragazza con così tanta voglia di vivere…e poi sono arrivata io ed ho rovinato tutto.

 

Alex si sedette sul letto accanto a lei e la abbracciò.

 

-Aredhel…tu non sei assolutamente la causa di quello che è successo…sono sicura che lei ti voleva bene più di chiunque al mondo. Se c’è un colpevole in tutto questo non è nessuno di noi.

 

Aredhel si distaccò è la guardò finalmente negli occhi.

 

-          lo so,ma fa rabbia sapere che io sia qui e lei no. Infondo io non l’ho mai conosciuta! So qual’era il suo nome,ho visto qualche sua foto,papà mi racconta una valanga di cose su di lei,ma di lei non ho nessun ricordo! Non so com’era la sua voce,la sua risata,cosa si provava ad abbracciarla,io non so niente! Non ricordo nulla…

 

Alex la guardava quasi commossa.

 

-bhe ..forse un giorno lo saprai...chi lo sa.

 

-e come?? oh si,nell'aldilà forse.Insomma lei è morta! c'è pure la sua tomba a Pickford! è impossibile che io la incontri,o almeno,non in questa vita!

 

-davvero c'è la m...sua tomba a Pickford???

 

Ma quando Aredhel iniziò a guardarla in modo strano aggiunse:

 

-comunque a volte le cose non sono come sembrano.Tua madre è una persona che non si arrende così facilmente come ti hanno raccontato.

 

-intendi dire...che tu la conoscevi??

 

-in un certo senso...si.

 

Aredhel rimase a bocca aperta.

 

-e perchè non mel'hai detto prima?

 

 Alex scrollò le spalle.

 

-vedrai,un giorno sarà tutto più chiaro. Ti chiedo soltanto di essere paziente.

 

Fece per alzarsi ma Aredhel la trattenne.

 

- che vuoi dire con questo?non puoi lasciarmi così,Alex! Devo sapere!

 

- mi dispiace Ary ma non è ancora il momento.Presto lo saprai però.

 

 

Alex le sorrise incoraggiante e,con queste ultime parole,Lasciò Aredhel confusa sul suo letto,mentre la guardava andare via.

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Capitolo 23
*** cap 23 ***


ok,come promesso sto aggiornando più frequentemente...grazie ancora per le recenzioni,in questi due capitoli troverete qualcosa di più interessante rispetto agli altri ;)

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Era uno degli ultimi giorni per i Diffy alla base,e così Aredhel aveva deciso di fare un ultimo giro sulla pista di pattinaggio.

C'era andata con Steve,con cui negli ultimi tempi aveva stretto una buona amicizia,ed adesso si incamminavano per i corridoi del centro,stanchi dopo una lunga giornata passata a divertirsi.

-allora Aredhel,ho saputo che torni a Pickford.

-oh si,Steve,mi mancherai moltissimo!verrai a trovarmi?

-ma certo! non preoccuparti,ci rivedremo,devo ancora spiegarti tutte quelle tecniche per riconoscere i nemici che ti avevo accennato,d’altronde.

disse con  la sua voce profonda.

-è vero!potrebbe essere una scusa perfetta!

-ci puoi contare!

Arrivati all’alloggio di Aredhel si salutarono ,e la ragazzina entrò in cucina e posò i pattini su una sedia.

Suo padre doveva essere  a lavoro,perchè in casa sembrava non esserci nessuno.

Tuttavia sentiva delle voci.

Qualcuno o qualcosa stava bisbigliando.

Iniziò a camminare leggermente spaventata verso la stanza di suo padre.

Le voci crescevano di intensità.Riusciva a distinguere quella di un uomo e quella di una donna.

Accostò l'orecchio alla porta,e tutto si fece più chiaro.

-eravate così vicine all'argomento....perchè non gliel'hai detto?

-tel'ho detto Phil..non ce la faccio.Ogni volta che la vedo...mi sento così emozionata...che non riesco proprio a dirglielo.

-Ma più tempo passa e  peggio è! hai visto adesso cosa pensa,pensa che io stia cercando un  rimpiazzo di sua madre ,mentre tu sei la prima puttana che mi è capitata fra le mani! non posso dirglielo io,è una cosa che devi fare per forza tu,non c'è altra soluzione.

-hai ragione....spero solo che capisca perchè non l'ho fatto prima....

-Aredhel è molto perspicace come avrai notato .Capirà.

-spero tu abbia ragione....Phil, io le voglio così tanto bene,non voglio che soffra ancora a causa mia! quando mi hai detto quello che è stata costretta a subire....mi sono sentita un verme. Se solo quella notte fossi riuscita a reagire ….

-non potevi sperare di farla franca quella notte! erano in troppi e tu eri troppo debole! è stato già un miracolo che tu abbia impedito di farla uccidere!

-ma Phil...

-niente ma.Keely,prima o poi lo verrà a scoprire da sola.E per quanto la conosco non ci metterà molto. Devi dirglielo Keely,devi smettere di farti chiamare Alex e devi dirle che sei sua madre!

Ad Aredhel si raggelò il sangue.


E così era questo che voleva dire Alex...o per meglio dire Keely,al loro ultimo incontro.

Voleva trovare il coraggio per farlo ma poi aveva ceduto.

Keely era sua madre.

Sua madre era viva.

Subito una lacrima le scese giù per il volto.

Ma stavolta non era di amarezza o di terrore.Era una lacrima felice.

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Capitolo 24
*** cap 24 ***



Aredhel decise che la cosa migliore era aspettare fuori e fare come se niente fosse.
 
Non voleva che Keely si trovasse a disagio,avrebbe aspettato che fosse stata  lei a dirglielo.

Così,appena Phil e Keely uscirono dalla stanza li salutò cordialmente.

-Papà,Alex,che bella sorpresa,pensavo foste a lavoro!

-uhm..no,ci siamo ritirati prima.

-perfetto,allora perchè non facciamo qualcosa insieme? non fa mai male trascorrere del tempo insieme,allora che volete fare?

Phil e Keely la guardarono perplessi.

-allora,nessuna idea?a proposito avete deciso quando partiremo?oh,sono così eccitata di tornare a Pickford!

-Are...sei sicura di stare bene?

-io?mai sentita meglio!

-bhe...partiamo domani..ma lo sai...tel'avrò detto almeno una decina di volte..

-oh,è vero,che sbadata!bhe,allora non facciamo niente?perchè non andiamo giù al parco!

-io..veramente non posso,devo andare dal capo a ricevere le ultime istruzioni per domani...

-va bene,allora ci andremo solo io ed Alex! Non abbiamo mai passato del tempo insieme prima d'ora! sarà divertente!

-ok.Hai ragione sarà divertente!

disse Keely con gran sorpresa di tutti.

-Dai andiamo! ci vediamo dopo Phil!

disse dandogli un bacio sulla guancia.

Le due ragazze entrarono nel parco discutendo allegramente.

-sai,avevi ragione.

Disse Aredhel all'improvviso.

-riguardo a cosa?

-niente è come sembra.Prendi mio padre ad esempio:qualche mese fa non sapevo neanche chi fosse ed adesso vivo con lui. E chi lo sa.Magari per mia madre sarà lo stesso...

-wow,aspetta un attimo,tu non eri di un'opinione completamente diversa l'altro giorno?

-bhe...ci ho riflettuto molto.E ho pensato,perchè no?infondo come hai detto tu mia madre era troppo forte per morire in questo modo. Quindi chi lo sa?potrebbe essere dovunque in questo momento.

-giusta osservazione.E sai,potrebbe darsi che tu la conosca già.

-è vero,potrebbe.Potrebbe essere anche qui vicino in questo momento.Però io mi chiedo:se la conoscessi già perchè non dovrebbe dirmelo?

-potrebbe avere paura.Paura che tu la odi per essere sparita per così tanto tempo.

-bhe,ci dovrebbe essere una valida spiegazione.Non avrebbe avuto motivo se no di lasciarmi in questo modo.

-quindi tu non le porteresti rancore?

-no,direi di no.Infondo credo che non sia stata colpa sua.Se si presentasse davanti a me in questo momento  credo che sarei solo molto felice.Anche se immagino che per questo dovrò aspettare molto tempo....



-forse no.

-ah davvero?

-forse dovresti darle solo un attimo per...trovare le parole giuste per dirtelo.

-penso che vada bene qualsiasi cosa.

-Aredhel...

-si,mamma?

Keely la strinse a se,le lacrime iniziarono a scendere a fiotti .

-mi sei mancata mamma..

disse Aredhel,anche lei piangendo.

-anche tu tesoro...anche tu.

L’abbraccio durò per quelle che ad entrambe parvero ore,finchè Keely non lo sciolse.

-di un po’,ma non è che ci hai spiati vero?

Aredhel arrossì lievemente.

-io?noo,come ti viene in mente…

Keely continuò a guardarla sospettosa.

-ok,forse solo un pochino….

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Capitolo 25
*** cap 25 ***


Hey,hey!non preoccupatevi,i capitoli li posto,l'avrei fatto anche prima ma ho avuto dei problemi con il mio pc inondato dai virus,addirittura rischiavo di perdere tutta la storia ,ma per fortuna non è successo,quindi,sorry  per l'attesa...
spero che il capitolo 25 sia di vostro gradimento ;)
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Lo skyak atterrò sul suolo di Pickford,  sollevando attorno a se una nuvola di polvere.
 Tre figure scesero davanti ad una grande casa dall’aria elegante.

- oh,Phil,è a dir poco splendida!

- sai.... ho deciso di usare il vecchio sistema dei diamanti scorie del tubo di scarico della macchina del tempo...è incredibile come in questo secolo diano valore a cose inutili…

Keely lo baciò delicatamente sulle labbra.

-sei il migliore!

gli sussurrò.

-modestamente…si,lo sono.

replicò lui con un ghigno.

-e sei rimasto egocentrico come ai vecchi tempi!

-fa parte del mio fascino..

Aredhel li interruppe.

-ehm..scusate,non vorrei interrompere le vostre effusioni,ma potremmo entrare prima che faccia buio?

Phil e Keely la guardarono divertiti.

-non vorrei che diventasse come Pim.

DIsse Phil perplesso.

La casa era piuttosto grande,ed aveva un ampio  giardino ,completo di piscina.
 
Aredhel salì le scale per raggiungere la sua stanza.

Le sembrava un sogno.

Neanche nelle sue fantasie più remote aveva immaginato qualcosa del genere.

Chi avrebbe mai detto appena qualche mese prima che i suoi genitori erano entrambi vivi e vegeti e che adesso avrebbe vissuto con loro? Era tutto così surreale. Con la faccia marcata da un grande sorriso attraversò la stanza e raggiunse la finestra. Appena la aprì una brezza leggera le sfiorò la faccia,scompigliandole lievemente i capelli.

Si ricordava come si era sentita molte volte. Senza una ragione di vivere ,di continuare a stare dove si trovava.
Ma adesso si sentiva felice.Non aveva incubi da tanto tempo e si sentiva ,doveva ammetterlo,quasi normale.

I suoi pensieri vennero interrotti da sua madre che la raggiungeva.

-ti piace la tua nuova stanza,tesoro?

Disse stringendola in un forte abbraccio.

-è a dir poco perfetta mamma.Tutto è perfetto.

-hai proprio ragione! vieni,andiamo a prendere le tue cose.

                                                                                                                      *********************

Grazie ad i marchingegni futuristici di Phil i tre riuscirono ad arredare tutta la casa in tempo per la cena. Keely diede molto il suo contributo in fatto di stile,cosa che, come Phil disse più di una volta,non le sarebbe mai mancato.

Passarono i giorni e tutto andò per il meglio,Phil iniziò a lavorare in una ditta tecnologica grazie alle sue grandi idee innovative ed alla sua esperienza,mentre,con suo grande disappunto,Aredhel dovette tornare alla H G Wells.

-mi hanno offerto un lavoro.

disse Keely un giorno a pranzo,mentre addentava un boccone.

-agli studi televisivi di Pickford,devo fare il notiziario del mattino.

Ci fu un attimo di silenzio  in cui Phil lasciò cadere la forchetta sul piatto.

-oh mio Dio Keels è una notizia magnifica!sei una reporter! lo scrutatore aveva ragione!cel'hai fatta,sono così fiero di te!

-si...quelle levatacce alle 5:00 e tutte le notti che abbiamo passato insonni a scuola sono servite a qualcosa infondo.

-passavate notti insonni e per di più a scuola?

chiese incredula Aredhel.

-e già...tua madre conduceva il notiziario del mattino alla H G Wells...ed anche uno speciale tutto suo

"in diretta con Keely Teslow,sono Keely Teslow!"

dissero i due in coro ridendo.

-no aspetta...ti costringeva a svegliarti alle 5:00?

-si,era talmente cotto che avrebbe fatto di tutto pur di farmi felice.

si intromise Keely.

-hey non è vero!

-mio dolce ed ingenuo Phil..pensi che io abbia dimenticato?

-ok,non escludo che eri carina....

-e...

-e che provavo una certa...attrazione per te..

-e...

-oh e va bene,hai ragione.Ma lo facevo anche perchè ero tuo amico.

-oh è vero.Philly Willy è stato sempre il migliore amico di tutti i tempi!

-Keely...quel nome...

-oh vero,preferisci mr Orsacchiotto?

-Keel...

Il suono del campanello li interruppe.

-vado io!

disse Aredhel scendendo dalla sedia.

Il campanello suonò di nuovo,e di nuovo,fino a diventare un suono insopportabile.

-un attimo!

La ragazza aprì la porta per ritrovarsi davanti l’ultima persona che pensava avrebbe suonato il suo campanello .Un uomo basso e pelato,vestito con un gilet del tutto fuori moda,la guardava insistentemente con i suoi occhi sporgenti.

-Vicepreside  Hackett! Cosa ci fa lei qui?

-potrei dire lo stesso di te ,giovane Diffy.Dimmi,dove sei stata per tutto questo tempo?non ti ho vista a scuola.

-ehm...papààààà

Phil si precipitò alla porta immediatamente,seguito da Keely.

-c'è qualcosa che non va Ar....Mr Hackett!!!

-Phil Diffy!!Keely Teslow!vi credevo morti!

-ehm...bhe ecco noi....

-lo sapevo! siete alieni!Avete la capacità di rigenerarvi!e in qualche modo dovete aver trasmesso questo potere  anche  alla signorina Teslow!io chiamo l'FBI!!!!!

-no aspetti!!!! non siamo alieni! è ora di dirle......

si bloccò un attimo per guardare Keely negli occhi.Lei annuì.

-...come stanno davvero le cose.

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Capitolo 26
*** cap 26 ***


Phil invitò il Vicepreside Hackett a sedersi sul divano del salone.

L'uomo continuava a scrutare con i suoi occhi sporgenti tutta la casa,non mancando un dettaglio,come se cercasse in qualche modo di fare una scansione a raggi x di ogni oggetto.

-mr Hackett,potrebbe scusarci un momentino?

disse Keely con un falso sorrisetto,trasciando Phil in cucina.
 
-ma sei impazzito?

esclamò appena raggiunto un posto alla larga da orecchie indiscrete.

- hai visto come ci guardava?finiremo  tutti nei guai,Phil, ma come ti è saltato in mente? Non fai che parlare di quanto sia importate mantenere il segreto!

Phil si guardò intorno nervosamente.

-Ma Keely ,pensaci! Ora che sa che siamo tornati ci terrà sotto strettissimo controllo! Non sarebbe peggio se lo venisse a sapere da solo?

La donna lo guardava ancora incredula.

- Si ma…tu pensi che i tuoi avrebbero fatto una cosa del genere?dopo tutto il tempo che hanno passato a tenergli nascosto che venivate dal futuro? Non ti ricordi quella cena catastrofica di cui mi hai raccontato?per non parlare di quando ti sei preso quella malattia aliena che ti faceva diventare verde ed hai iniziato a dire bugie! E non mi sembrava che Hackett sia stato il massimo della comprensione…

-questo perché glielo abbiamo sempre detto nel modo sbagliato! Sono sicuro che con un approccio diverso riuscirebbe a capire e ad accettarci…

Keely si lasciò cadere le braccia lungo i fianchi.

- fantastico allora! Un’idea su quale “approccio “ utilizzare?

Phil riprese a guardarsi intorno ,come in cerca di qualcosa che potesse fargli trovare una soluzione al problema.

-ehm…qualcosa ci verrà in mente sul momento…dobbiamo soltanto cercare di essere il più naturali possibile.

-come se fosse facile…

Aggiunse Keely  scoraggiata.

-l’hai sentito quando ha detto “chiamo l’FBI” vero?

-Keely ,ti ricordo che noi in fondo lavoriamo per il governo... certo,non proprio il governo di questo secolo ma si potrebbe giungere ad un accordo.E poi potrebbe anche prenderla bene.é già successo.

-cosa?? Gli hai già detto che vieni dal futuro?

-oh,vero..non puoi sapere…


La loro conversazione fu interrotta da un rumore molto simile ad un colpo di tosse che proveniva dall’altra stanza.

-sta perdendo la pazienza,dobbiamo andare!

Keely lo guardò e sospirò.Poi con fare rassegnato seguì Phil.

I due tornarono in soggiorno,dove trovarono Hakett che al loro ingresso nella stanza si girò di colpo,ed Aredhel che li guardava con un'espressione da cucciolo abbandonato.

-oh siete tornati finalmente!pronti a colpirmi con qualche vostro potere alieno?

I tre si scambiarono un’occhiata perplessa.

-no,vede mr Hackett,noi non siamo alieni noi…ecco solo io in effetti…vengo dal futuro!

Silenzio.

-no,davvero?

-si,anno 2134 per l’esattezza.

Aredhel fissava la scena con gli occhi ridotti a due fessure,come pronta a scattare se qualcosa fosse andato storto,mentre Keely sembrava particolarmente interessata alle unghie della sua mano sinistra.

Un urlo indistinto si levò dalla bocca del vicepreside.

-ma è meraviglioso!! Perché non mel’hai detto prima Diffy,avrei potuto alzarti la media scolastica in modo consistente!

Phil lo guardò confuso.

-cioè lei vuole dire…che mi avrebbe avvantaggiato  solo perché vengo dal futuro?

-bhe sai,tutti quei fraintendimenti che ogni tanto avvenivano….hey aspetta un attimo,come faccio ad essere sicuro che non stai mentendo!potreste essere alieni ed aver inventato questa divertente storiella….

Phil non parlò,limitandosi ad estrarre dalla giacca il distintivo della polizia temporale per mostrarglielo.

-soddisfatto adesso?

-per tutti i cetrioli sott’olio….è autentico!! Rientra in tutti i parametri illustrati dal mio manuale “Scopri le stranezze dei tuoi vicini” che ho trovato  nei cereali il mese scorso!

Disse ammirando il distintivo lucente.

-esattamente ,ed ecco la sua prova.Vengo dal futuro.

-un momento….ma allora come si spiega la finta morte della signorina Teslow?

-se mi da un momento Vicepreside Hackett…

-oh,diamoci del tu,chiamami Neal...vicino futuristico!

Gli rispose Hackett come eccitato all’idea.

-ook…Neal…devo chiederti di non farne parola con nessuno.Se la gente sa…è la fine.

-non preoccuparti,ho la bocca sigillata come un pacco diretto nell’area 51!

-v..va bene…quindi…

Phil e Keely gli raccontarono tutta la storia,omettendo però qualche dettaglio. Quando finalmente l’uomo decise di andarsene,Phil si chiuse la porta alle spalle guardando il resto della famiglia.

-abbiamo fatto la scelta giusta secondo voi?

-spero proprio di si.

Replicò Keely infilandosi sotto il suo braccio.Aredhel si avvicinò alla finestra e,dopo aver guardato e come sollevata di non vedere nessuna testa calva nei paraggi,chiuse le tende.

- chissà come mi tormenterà adesso a scuola….

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Capitolo 27
*** cap 27 ***


ok,questo capitolo è un po' più lungo....ad alcuni potrebbe non piacere però...vabbè,fatemi sapere ^__^
_______________________________________________________--

-E per il notiziario del mattino è tutto,buona giornata dalla vostra Keely Teslow!  

Keely uscì dagli studi televisivi di Pickford con un sorriso sulle labbra.
Erano  due settimane che lavorava ,ed il direttore era già entusiasta ; cel'aveva fatta,aveva il lavoro che sognava da anni.

Era come se avesse cominciato una nuova vita.Niente più luoghi angusti e scomodi,niente più massima segretezza su quello che faceva tutti i giorni,niente più vuoti di memoria.

Aveva una famiglia composta da una figlia ed un fidanzato magnifici e la carriera dei suoi sogni.Era tutto così perfetto.

Con aria soddisfatta e disinvolta si avviò verso il parcheggio,salutando i colleghi che incontrava lungo la strada.

Phil sarebbe dovuto venire a prenderla,aveva la giornata libera e di solito organizzavano sempre qualcosa da fare insieme.

-ciao Keely! ottima andata in onda oggi,complimenti!

La salutò Alicia,l’addetta alle luci.

Lei ricambiò sollevando la mano e facendole un gran sorriso.

Guardandosi intorno,cercò di individuare con lo sguardo la macchina del suo convivente,anche se con scarso successo. Forse non era ancora arrivato.

In attesa,si sedette su una panchina,ed estrasse il cellulare dalla borsa per giocherellarci un po’.

I minuti passavano ma di Phil neanche l'ombra.

Il parcheggio cominciava pian piano a spopolarsi. Un paio di colleghi la salutarono augurandole una buona giornata e pian piano le macchine diminuirono.
A causa dell’eccitazione di qualche minuto prima  non si era accorta di quanto il sole picchiasse quel giorno,ed adesso iniziava a sudare .

‘ coraggio Phil..sbrigati…’

Disse tra se e se mentre le sue dita si attorcigliavano nervosamente attorno al laccio della sua camicetta.
Voltò il cellulare per guardare l’orario sul display:era già passata mezz’ora. In effetti non era da lui ritardare così tanto,di solito si era dimostrato sempre piuttosto puntuale.

Decisa finalmente a chiamarlo aprì il telefono e digitò il suo numero.

Segreteria telefonica.


Adesso iniziava davvero  a preoccuparsi.E se gli fosse successo qualcosa?

‘ non essere drammatica ,Keely…probabilmente sarà rimasto bloccato nel traffico…o l’avranno chiamato a lavoro senza preavviso…’

-keely...Keely Teslow?

Si girò.Una giovane donna bruna la stava fissando. Prima non si era accorta della sua presenza,eppure avrebbe potuto riconoscerla dovunque.

-v...Via?

Keely si alzò dalla panchina e la guardò incredula.Poi entrambe urlarono e si abbracciarono.

-Keely!! allora le voci sono vere,se qui,sei a Pickford,sei viva!
 
Keely annuì mordendosi il labbro,incapace di dire una parola.Rivedere la sua migliore amica dopo tanto tempole faceva un certo effetto. Non riusciva proprio a trovare le frasi giuste da rivolgerle. Via riprese a parlare,ma sembrava che anche lei avesse qualche problema a controllare il tremolio della sua voce.

- è incredibile!! appena l'ho saputo vedendoti in TV sono corsa agli studi per salutarti!!!

- sei stata dolcissima! Ma tu invece cosa ci fai qui?ti credevo in Inghilterra!

Via arrossì.

-bhe,in effetti dovrei esserci...ma ecco...l'amore ha prevalso...

-oh mio Dio ,dici sul serio? e chi è il fortunato?

-bhe...Owen!siamo sposati da due anni ormai.

Keely lanciò un altro urlo.

-lo sapevoo!! lo sapevo che prima o poi vi sareste messi insieme!sono così felice per voi!!

Via girò gli occhi.

-è vero,e va bene,hai avuto ragione…per questa volta..
 
replicò con il suo marcato accento inglese.

-ma Keely,raccontami di te,dove sei sparita  per 13 anni?almeno una piccola spiegazione me la devi….

Keely si irrigidì. Faceva male non dirle una verità così opprimente. Quando si frequentavano da teenager erano abituate a dirsi tutto.

-ecco Via...credimi non avrei mai voluto ma purtroppo non è dipeso da me...ci sono cose che ancora non posso dirti...non è perché non voglia dirtele!

Si affrettò ad aggiungere vedendo l’amica esitare.
 
-Via....

-ok,non preoccuparti…capisco se è qualcosa di così importante da non poter dire alla tua migliore amica…

-no Via credimi….

-non importa.Davvero…Allora,vivi sempre con tua madre ,no?

Keely scosse la testa ,sollevata che avessero cambiato discorso.

-no,mi sono trasferita con Phil ed Aredhel in una nuova casa vicino a quella dei Diffy…non so se ricordi…

Il viso di Via si coprì di stupore.

-Phil?Keely intendi Phil…Phil?

-c..certo Via,chi se no?

-dopo tutto quello che ti ha fatto passare?

-Via...ascolta.

Disse Keely sospirando.

.-so che quei nove mesi sono stati difficili,me lo ricordo.Ma non è stata colpa sua.Non è stata una sua decisione quella di partire.Lui non ha mai voluto abbandonarmi.

-io..non so cosa pensare Keely.Si poteva almeno mettere in contatto con te anche se doveva tornare in Kansas.I telefoni esistono,e lui non ti ha mai chiamata mentre io ti vedevo soffrire.Per me questo si chiama abbandonare.

-purtroppo la situazione non era così semplice...

-allora cos'è,un altro segreto che non puoi confessarmi?

-Via ,ti prego,non fare così...

disse Keely cercando di tenere la situazione tra le mani.
Via fece due respiri profondi.

-scusami..io...non so proprio che mi è preso.è solo che non ho mai dimenticato tutto quello che hai passato in quei giorni. Eri e sei ancora la mia migliore amica.Io ci tengo molto a te e non ho mai sopportato l'idea che te ne fossi andata per un ragazzo che avevo creduto fosse perfetto per te. Sai,non c’è stato giorno che mi chiedessi se solo avessi trovato un modo…

- Via,non c’era assolutamente nulla che tu potessi fare. Ormai è andata così e noi ci amiamo,e so che lui non mi ferirebbe mai.

-Keely io non credo che lui…


Un colpo di clacson le distolse.

-oh..ecco Phil....vuoi..vuoi venire con me?

-oh..no,mi dispiace ma non posso proprio,vado di fretta...ci vediamo!

e prima che Keely avesse il tempo di reagire,Via si infilò nella sua auto e sfrecciò lontano.

Phil nel frattempo l'aveva raggiunta.

-hey baby,con chi stavi parlando?

le chiese mettendole le braccia intorno alla vita.

-Phil! ma dov’eri finito?mi hai fatto preoccupare...

-oh,scusami piccola,dovevo ritirare una cosa e ho perso tempo....non succederà più,te lo prometto.

-non preoccuparti.

gli disse sorridendo,attaccandogli le braccia al collo.

-non è stata colpa tua.

l'uomo le sorrise a sua volta. Un sorriso che di sicuro,Keely lo conosceva troppo bene,tramava qualcosa..

- tanto per curiosità…cos’è che dovevi ritirare ?

L’uomo scrollò le spalle indifferente mentre si chinava per prendere qualcosa in macchina.

A Keely venne il desiderio irrefrenabile di baciarlo.

Con una mossa teatrale,da vero gentiluomo,le aveva appena offerto un enorme mazzo di rose.

-Phil...io....non so proprio cosa dire...

disse mentre prendeva i fiori in grembo.

-sono bellissime...non dovevi…cosa ho fatto per meritarmele?

Phil le si avvicinò e sorrise.

-mmm…vediamo,sei magnifica,dolce,attraente,un’ottima reporter….quindi  che razza di fidanzato sarei se non facessi cose simili?

Keely non riuscì più a contenersi e gli saltò addosso incollando le labbra alle sue, e loro lingue lottarono furiosamente per quelle che parvero ore.

Quando interruppero il bacio,ma soltanto perchè avevano bisogno di respirare,Phil iniziò a fissarla con particolare attenzione.

-keels...c’è qualcosa che non va?

-cosa?io?..no..ti sbagli...

il ragazzo le mise un dito sotto il mento come per scrutarla meglio.

-si,si...non c'è dubbio...c’è qualcosa che non va.

-no...

Phil la guardò con un'espressione un po' più seria.

-piccola...ti conosco alla perfezione,non cercare di prendermi in giro...è successo qualcosa?

-no,davvero...sei dolcissimo,ma sto bene...sul serio...dai saliamo in macchina...

Phil la guardò con aria sospettosa.

Lei distolse lo sguardo e sciolse l'abbraccio,aprendo la portiera.

Deciso a salire  in macchina anche lui,Phil le chiese:

-allora...dove ti porto oggi?

-non lo so...dove vuoi tu...mi basta stare con te per apprezzare la giornata.

Phil sorrise ma Keely poteva notare che la fissava ancora in modo strano.

Sospirando,appoggiò la testa al finestrino.

Poi,dopo qualche secondo,finalmente si decise ad aprire bocca.

-ho...ho litigato con  Via.

Phil inchiodò.

-Via?intendi...la nostra vecchia amica Via?

-si proprio lei... bhe più o meno …non è stato proprio un litigio…più che altro una discussione.

-e come è successo?mi ricordo che eravate più unite che mai! dovevo pure ricorrere a replicarti con il magicoso pur di vederti!

-si,mi ricordo..

sorrise Keely.

-bhe ecco....è una faccenda complicata....lei  crede che tu sia una specie di traditore che mi ha abbandonata ed ora tenta di riconquistarmi ed io una povera stupida che cede a tutto quello che dici!

Disse accendendosi di colpo.

-insomma ,è insensato! Lei non può pensarla così,non era al posto mio,non sa quello che io…

-si che può.

- che cosa?

Replicò Keely stupita.

-Keely...è più che normale che reagisca così,non sapendo tutta la verità. Se ti avessi davvero abbandonata come la gente crede, tu avresti continuato a frequentarmi?

-io...non lo so.Voglio dire,tu non avresti mai fatto una cosa del genere! Ti conoscevo troppo bene,non avrei mai pensato una cosa simile…

-esatto,Keely,TU mi conoscevi troppo bene. Via no. Mettiti nei suoi panni,trova il tuo ragionamento del tutto insensato. E da brava amica sta provando a farti ragionare. Semplice .

-fosse ugualmente semplice  spiegarle che si sbaglia senza dirle come stanno realmente le cose…

Phil riflesse per un attimo.

-ricorda che l'abbiamo detto ad Hackett.....

-Phil!non possiamo dirlo a tutti!

disse Keely sorpresa.

-pensa i tuoi cosa direbbero,non possiamo rischiare!

- i miei erano sin troppo esagerati con questa storia. Non si fidavano di nessuno e per questo spesso  siamo finiti per metterci nei guai.Ma adesso è diverso,la linea temporale è stata alterata anche troppo,e se tu ti fidi davvero di Via allora possiamo dirglielo.

-ma se spargiamo la voce ben presto non lo verranno a sapere tutti e saremo costretti a vivere nell'anonimato?

-finchè lo diciamo solo agli amici intimi non ci sarà problema...e poi hey,Via era anche mia amica,mi dispiacerebbe che cel'avesse con me per un motivo del genere .Facciamo una cosa. Perché non la invitiamo da noi sabato sera e le spieghiamo tutto?

Keely annuì poco convinta.

-oh,dimenticavo di dirti che dovremmo dirlo anche ad Owen,visto che sono sposati…

-wow,dici sul serio?

Keely annuì nuovamente.
 
-è perfetto,lo diremo anche a lui allora!

La donna esitò un momento,poi però disse:

-ok...vada per sabato...hai accompagnato Aredhel a scuola prima di venire qui,vero?ci sono quei ragazzi che la inseguono,li ho visti l’altro giorno…e non mi va che corra dei pericoli andando da sola.

-bhe,alla base le ho fatto prendere lezioni di arti marziali proprio per questo motivo…

-lo so,ma loro sono in troppi…e lei è solo all’inizio…e poi non voglio che utilizzi la violenza …non voglio che pensi che sia l’unico modo per risolvere le cose.

-si,sta tranquilla ,l’ho accompagnata…ma non preoccuparti,è una brava ragazza.Se la caverà ,sa distinguere cosa è giusto da cosa è sbagliato.

-lo so… però mi sento così in colpa per lei…Phil,ci siamo persi quasi 13 anni di vita di nostra figlia,te ne rendi conto?

Phil sospirò guardando la strada.

- sai bene che lo avrei evitato…se solo avessi potuto. Ma ,hey,dobbiamo pensare al presente! Lei è qui,noi siamo qui ,stiamo tutti bene e viviamo una realtà che nessuno di noi reputava possibile!

 
- hai ragione…ormai quel che è fatto è fatto. Inutile piangere sul latte versato…dobbiamo cercare di rimediare al meglio.


Phil parcheggiò la macchina nei pressi di una spiaggia.

Uscì dall’auto e si affrettò per aprire lo sportello a Keely.

-passeggiata?

Lei non rispose.Si limitò soltanto ad infilare la mano nella sua.

I due si incamminarono verso il mare. Era una magnifica giornata di sole,ed una leggera brezza sfiorava i loro capelli ,facendoli ondeggiare.Phil si voltò sfiorandole lievemente il collo con le labbra,facendola rabbrividire. Poi le mise un braccio attorno alla vita.

I due passeggiarono per molto tempo sulla spiaggia deserta in silenzio,apprezzando soltanto la presenza l’uno dell’altra.

- Credevo che le spiagge di questa zona fossero tutte piene di ombrelloni e bambini urlanti...invece qui è tutto così calmo…

Disse Keely.Phil la guardò con interesse.

-se preferivi gli ombrelloni e i bambini urlanti siamo sempre in tempo a cambiare spiaggia…

-no,non volevo dire questo,adoro questo posto! come lo conoscevi?

Phil sorrise.

- tu sottovaluti i potenti mezzi e l’intelligenza superiore di un affascinante uomo del ventiduesimo secolo come me.

Keely gli colpì giocosamente il braccio.

- e piantala di vantarti sempre!

- hey,non vale! Quando ti vanti tu nessuno ti dice nulla!

Replicò Phil bloccandole le mani per impedirle di prenderlo ancora a pugni. I loro occhi si incontrarono.
Keely smise di opporre resistenza,e sentì la stretta attorno ai suoi polsi affievolirsi.

-sei bellissima,lo sai?ed è così bello dirtelo liberamente che non mi stancherò mai di farlo.

Sussurrò Phil .Keely arrossì  lievemente .

-quante volte ti ho detto che sei il miglior ragazzo di tutti i secoli?

Disse dandogli un bacio veloce sulle labbra.

- circa 293 volte se non sbaglio…ma questo non importa…

I due si avvicinarono lentamente,lasciando che le loro labbra si toccassero delicatamente e che le loro lingue si incontrassero ancora una volta. All’inizio il bacio era lento,ma man mano acquistò sempre più velocità.
Phil si tolse la camicia e spinse Keely sulla sabbia mentre lei gli accarezzava i capelli,in una lotta furiosa.

Dopo qualche minuto , entrambi sdraiati sulla sabbia e con il fiatone,finalmente si separarono.

-Che dici,smettiamo per un attimo di essere   genitori modello?

Keely guardò Phil in modo incerto.

-    che vuoi dire?

Lui non parlò. Lanciò soltanto un’occhiata verso il mare.

-vuoi dire…ma Phil,non ho il costume….

-eddai…ci siamo solo io e te…non ci vedrà nessuno…

Keely si mise seduta mentre guardava il suo ragazzo sfilarsi i pantaloni.

-coraggio..non fare la responsabile…da teenager non lo eri…e poi tel’ho detto, ci sono solo io.

-lo spero…

Disse mentre si toglieva la maglietta

-…per te.

Phil lanciò un’esclamazione di vittoria.

Keely gli sorrise teneramente e scosse la testa.Poi,guardandolo porgerle la mano per alzarsi ogni sua preoccupazione svanì del tutto.

-e va bene,andiamo!!

Disse,tuffandosi insieme a lui.

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Capitolo 28
*** cap 28 ***


Keely e Phil entrarono in auto ancora bagnati per la loro "nuotata" fuori programma.

-oh Phil è stato bellissimo! dovremmo farlo più spesso!!!

Il ragazzo le rispose con un sorriso.
 
-quando vuoi piccola.Ma abbiamo ancora un sacco di cose da provare!

Keely lo abbracciò.

-sei il migliore! non so come farei senza di te!

-hai proprio ragione.Sono carino,dolce,spiritoso e sensibile...cosa volere di più?

La ragazza sciolse l'abbraccio e gli gettò un'occhiataccia.


-hey! che cosa ho detto stavolta!

-ti vanti,e così non sei perfetto

-ah! questo non dovevi dirlo...

Phil iniziò a solleticarla dappertutto.

-basta! ti prego Phil...non respiro!

implorò Keely sopraffatta dal ridere.

-prima nega quello che hai detto!

-ok..mi arrendo...sei carino,dolce,spiritoso e sensibile....

Phil smise,non accorgendosi che la ragazza aveva già messo una mano sullo sportello.

-...e terribilmente vanitoso!

concluse aprendolo e scappando di nuovo sulla spiaggia.

Phil prese ad inseguirla.

-non vale!

-cero che vale!

Phil riuscì a raggiungerla con facilità e a bloccarle la strada e Keely cominciò ad urlare cercando disperatamente una via di uscita.

Ma ormai era in trappola.Phil le saltò addosso ed entrambi presero a rotolare sulla sabbia.

Scoppiarono a ridere.

-hey....allora la cara vecchia Keely esiste ancora...

-oh,non sai quanto!

Disse baciandolo ardentemente,mentre accarezzava i suoi muscoli.

-lo sai,hai messo su proprio un bel fisico rispetto a 13 anni fa. Infondo la polizia temporale non ti ha fatto così male….

Disse Keely con un ghigno.

-bhe,mi serviva un hobby...

Keely guardò l'orologio con aria preoccupata.

-ehm...Phil?

-si baby?

-il magicoso serve anche per asciugare i capelli e ripulirsi?

-volendo potrebbe...perchè?

-perchè siamo leggermente in ritardo...Aredhel esce tra un quarto d'ora..

-cosaa?e me lo dici adesso??

esclamò alzandosi di scatto,con la sua ragazza che gli correva dietro.

Estrasse in fretta il magicoso e premette alcuni pulsanti.

Dlla punta dell’oggetto si sprigionò un getto di aria calda.

-tieni,usalo per asciugarti e quando hai finito dammelo.

Le disse mentre si infilava la maglietta.

In cinque minuti erano già pronti e sfrecciavano sulla strada che per fortuna era deserta.

Phil prestava attenzione alla strada,mentre Keely nel frattempo era intenta ad arricciarsi i capelli.

Arrivarono all’ingresso della scuola giusto al trillo della campanella.

Entrambi tirarono un sospiro di sollievo.

-cel’abbiamo fatta…

-per fortuna.

Replicò Phil mentre guardava la folla uscente dall’H G Wells.

-ti ricordi quando eravamo noi al posto loro?

Keely sorrise malinconica.

-anche troppo bene….

-e dire che sono passati 13 anni….eppure è come se fosse stato ieri.Non mi potrò scordare mai la prima volta che ti ho vista….infondo devo molto a questa scuola.

-Ooh,Phil….

Disse Keely abbracciandolo.

-ehm..scusate se vi interrompo…

I due si girarono di scatto.

Aredhel salì in macchina ridacchiando e li salutò.

-Ary! Come è andata oggi a scuola?

Chiese cordialmente Keely mentre Aredhel chiudeva la portiera.

-oh ,solita noia,non abbiamo fatto niente di interessante.Voi invece?vi vedo molto interessati…

- Bhe io e tua madre abbiamo fatto un giro in spiaggia…niente di che..

-si,certoo…niente di che….

Phil girò gli occhi.

-Comunque…novità?

Disse dando particolare enfasi al comunque,segno che la discussione era terminata. Aredhel appoggiò un gomito al finestrino,guardando annoiata l’esterno.


-ohh,si,eccome.Pare che la scuola abbia istituito un ballo tra un mese,e sapete questo cosa significa? Che sarò libera per una sera di circolare senza incontrare quegli idioti,perché saranno tutti concentrati li!

Keely si girò sul sedile per guardarla meglio. Non poteva quasi credere a quello che stava sentendo.

-questo vuol dire che hai intenzione di non andarci?

-è ovvio!

-stai scherzando.

Aredhel scosse la testa indifferente.

-Are…perché pensi così….potresti anche andarci e divertirti.

Dalla bocca della ragazzina uscì una fragorosa risata,una risata senza felicità.

-e tu credi davvero che io trovi divertente farmi insultare e calpestare da quelli?

-ma non posso credere che tutti ti trattino in questo modo…sono sicura che qualcuno ti proporrà di farti da cavaliere prima o poi!

Aredhel la guardò incredula.

-un cavaliere? Che viene con me?non l’ho visto questo film…

Keely la guardò rassegnata.Phil intervenne nella discussione.

-Aredhel,ascolta,come ti ho già detto puoi trovare qualcuno che non conosci bene come pensi che sia disposto a legare con te. Non puoi pensare che vivrai sola tutta la vita.

-si invece….papà..il mio destino è questo.Esisto per sbaglio ed adesso ne sto pagando le conseguenze.Ma non preoccuparti,ci sono abituata.

Keely e Phil si guardarono preoccupati.Keely decise di parlare.

-Aredhel..mettiamo in chiaro una cosa.Tu non esisti per sbaglio,sei frutto del nosto amore,e credimi…noi non abbiamo mai pensato che rappresenti uno sbaglio.Sei qui e sei speciale,anche più degli altri. E se non riescono a capirlo presto capiranno quello che vali.

-già…come no…in poche parole mi state obbligando ad andare al ballo?

-no.Vai solo se pensi di sentirtela.Non vogliamo forzarti.Capiamo che è difficile.

Aredhel guardò giù,osservando i lacci delle sue Converse e sentendosi vagamente in colpa per quello che aveva detto.

-grazie.Ci rifletterò.

Keely le sorrise e la abbracciò sporgendosi dal sedile anteriore.

-è solo questione di tempo..vedrai.

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