The consequences of a battle

di Black Fullmoon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Una debolezza comune ***
Capitolo 3: *** Informazioni rapide dalla Francia ***
Capitolo 4: *** Lezione di ballo ***
Capitolo 5: *** Conferme ***
Capitolo 6: *** Luogo della sparizione ***
Capitolo 7: *** EIVY ***
Capitolo 8: *** Ciao Brago! ***
Capitolo 9: *** Una ragazza inquietante ***
Capitolo 10: *** Piccole liti e mamodo misteriosi ***
Capitolo 11: *** Persi due ***
Capitolo 12: *** Una bambina misteriosa ***
Capitolo 13: *** Ulteriori spiegazioni ***
Capitolo 14: *** Come convincere la gente ***
Capitolo 15: *** Ragel ***
Capitolo 16: *** Il passato di Katla ***
Capitolo 17: *** La maniera per guarire ***
Capitolo 18: *** Istruzioni per l'immortalità ***
Capitolo 19: *** Megumi ha una crisi ***
Capitolo 20: *** Decisioni ***
Capitolo 21: *** Via dai paparazzi, per piacere ***
Capitolo 22: *** Inizia il viaggio ***
Capitolo 23: *** Mamodo in arrivo ***
Capitolo 24: *** Il ritrovamento di Tia e i piani per la ricerca ***
Capitolo 25: *** Missione recupero: completata ***
Capitolo 26: *** Spiegazioni generali ***
Capitolo 27: *** Giretto al parco ***
Capitolo 28: *** Aggiramento di problemi applicato a energia e al KTF ***
Capitolo 29: *** Attacco ***
Capitolo 30: *** Discorsi post-combattimento ***
Capitolo 31: *** Allenamento ***
Capitolo 32: *** Giro in città ***
Capitolo 33: *** Aracnide fastidioso ***
Capitolo 34: *** Novità ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO

Erano passati quattro mesi dal termine della battaglia dei mamodo. Tutto era quindi tornato alla normalità, senza bambini in grado di fare a pezzi un palazzo di dieci piani con un dito e animali dalle forme più improbabili. Tutti quelli che avevano combattuto al fianco di un mamodo erano tornati alla loro normalissima vita. Folgore e Megumi facevano concerti una sera sì e una no, Kyo andava alle scuole superiori, Sherry passava il tempo a chiacchierare con Koko, eccetera eccetera eccetera.

Quel giorno, Kyo stava uscendo per andare alla sua nuova scuola. La frequentava da meno di due mesi e già aveva la fama del megasecchione geniale. In compenso, non si era ancora fatto nuovi amici. Se Zatch fosse stato lì probabilmente l'avrebbe preso a calci e trascinato a fare la conoscenza di tutti gli studenti, i loro amici e i loro parenti.

La scuola era abbastanza vicina a casa sua, quindi Kyo andava a piedi. Avrebbe voluto starsene a casa. Lezioni insulse a parte, in quei giorni aveva addosso una stanchezza bestiali, nemmeno avesse passato il tempo a combattere contro dei mamodo. Cosa che, pensò con una punta di nostalgia, non avrebbe mai più fatto probabilmente. Il sole gli picchiava sulla testa. Maledizione, quanto sarebbe durato questo caldo? “Una settimana, poi pioggia” gli rispose una vocina nella sua testa. OK, se era l'Answer Talker a dirlo...

Kyo arrivò a scuola con dieci minuti di ritardo. Niente di che, in fondo, se considerato il fatto che il giorno prima era arrivato con circa mezz'ora di ritardo. Solo che alla prima ora aveva uno di quei prof. molto pignoli e rompiballe.

Takamine! – ruggì l'insegnante appena entrò in classe – Dieci minuti e quarantadue secondi di ritardo rispetto all'inizio delle lezioni! – la classe ridacchiò mentre Kyo si prendeva una sfuriata che si concluse con un appunto sul registro di classe e un timpano in meno per il ragazzo. Si trascinò al suo banco e si sedette mollemente, o meglio, si lasciò cadere sulla sedia.

Non mi pare tu debba essere così a pezzi, visto che te la sei presa comoda – fu la frecciatina del prof. Anche a Kyo dava fastidio la sua stanchezza mortale. In più il ragazzo seduto dietro di lui aveva il vizio di prendere a calci le sedie.

Per farti perdonare, Takamine, vieni interrogato – disse il prof. Kyo si alzò con tranquillità. Aveva saltato le ultime due lezioni di quel prof. ma non sarebbe stato un problema. Difatti, appena gli veniva chiesto qualcosa lui rispondeva con la massima tranquillità. Fino ad una domanda, dove si bloccò.

Che c'è, Takamine? – chiese il prof. Anche Kyo non lo sapeva. L'Answer Talker non rispondeva, anzi, si sentiva la testa vuota come lo stomaco di un mamodo. C'era una specie di ronzio fastidioso. Non fece in tempo a dire “mi gira la testa” che ruotò gli occhi all'indietro e svenne.

Quando si risvegliò, aveva un tremendo mal di testa dove aveva picchiato e qualcuno lo prendeva a schiaffi. Mise a fuoco il prof. e tutti i suoi compagni che lo fissavano.

Ti sei svegliato, eh. Hai fatto prendere un colpo a tutti ragazzo, potevi dirlo che stavi male! Harae, accompagnalo in infermeria! – un ragazzo abbastanza robusto si alzò e aiutò Kyo a tenersi in piedi fino all'infermeria.

Ehi, sanguini – disse. Kyo si portò una mano alla fronte. Qualcosa di caldo gli bagnò le dita. “Perché sono svenuto?” si chiese. Nessuna risposta. Ottimo. L'Answer Talker era andato. Gli era già capitato un paio di volte di perdere temporaneamente la sua abilità per qualche giorno in seguito ad una botta in testa. Tempo una settimana o due e sarebbe tornato come prima.

In infermeria, venne subito fatto stendere e l'infermiera andò a prendere delle bende.

Fa molto male? – chiese Harae. Kyo scosse la testa. Ne aveva prese di peggiori.

Cavoli Takamine, certo che eri uno spettacolo. Ti sono diventati gli occhi bianchi e sei volato in avanti... – il ragazzo continuò a chiacchierare. Era uno loquace. Kyo non ascoltò molto, finchè un'informazione non lo attirò.

– …Sai, io dovevo andare al concerto di Megumi ieri. E invece è stato rimandato perché pare non si senta bene –






Salve gente! Ecco quindi la mia prima storia non del tutto incentrata su Brago e Sherry. Se qualcuno mi vuole uccidere per questo, faccia pure. Spero che questo malessere  vi abbia incuriosito. Bye!

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Capitolo 2
*** Una debolezza comune ***


UNA DEBOLEZZA COMUNE

Folgore stava tranquillamente sfogliando una rivista, quando squillò il telefono. Guardò il numero: “Chio”

Ehilààà Kyo, come te la passi? –

Ciao Folgore. Io non sto troppo bene in questo periodo, tu? –

Ah, non lo sai? –

Cosa? –

Purtroppo in questo periodo ho dovuto rimandare un paio dei miei concerti, ho una sgradevole debolezza e dei capogiri. Ma fortunatamente le mie fan possono consolarsi con i miei CD e i messaggi che lascio su Facebook. A proposito, tu ce l'hai Facebook? –

Kyo mise giù il telefono. Si prese la testa con le mani. Erano tre giorni che girava quasi in continuazione, e di certo un bernoccolo che bruciava da matti solo a sfiorarlo non aiutava a stare meglio.

Poco dopo, a Pechino, Lien si fermò a guardare il cellulare che squillava.

Pronto, Lien. Chi è? –

Sono io, Kyo. Senti, non è che in questo periodo hai problemi di salute, non so, giramenti di testa? –

Sì, come hai fatto ad indovinare? A volte mi sento un leggero giramento di testa e un po' di debolezza. Tu come stai? –

Svenimenti, debolezza e giramenti di testa. Ah, e un bernoccolo in testa che mi paralizza l'Answer Talker –

Ah, mi spiace. Ma come lo sapevi che stavo male? –

Beh, dopo che sono stato male io ho sentito che Megumi aveva rinviato dei concerti. L'ho chiamata e mi ha detto che aveva i miei stessi sintomi. Poi ho contattato Sumbeam, Folgore e altri miei conoscenti che avevano avuto un mamodo. Tutti debolezze e giramenti. Oltre a me però solo Sumbeam e Megumi sono svenuti –

Mi devo preoccupare? –

Dipende da come stai ora. Io intanto sto cercando Dufox, lui dovrebbe potere scoprire qualcosa. Ciao! –

Ciao! –

Kyo fu tentato di sbattere il bernoccolo contro al tavolo per vedere se gli tornava l'Answer Talker, dato che avrebbe fatto proprio comodo. Sbuffò e prese un foglio bianco. Ragionare un po' sarebbe stato un buon esercizio.

Allora, tutti stavano male. O almeno, tutti quelli che avevano avuto un mamodo che aveva contattato. Fin qui c'era, ma non capiva cosa significasse. Trascrisse i nomi e i sintomi. Dunque, quello che stava peggio era lui. Ottimo. Poi c'erano Sumbeam e Megumi e...

Tutto intorno a Kyo iniziò a girare vorticosamente. Si aggrappò ai braccioli della sedia, senza molta forza a dire il vero, sforzandosi di tenersi su. Tutto diventò nero, e il ragazzo scivolò giù dalla sedia. Ci mise un paio di minuti per rinvenire. Si alzò massaggiandosi il posteriore. Stavolta era andato giù di c...ocige, e faceva parecchio male. Si tirò a sedere e buttò un'occhiata al foglio che era caduto dalla scrivania.

Come preso da un'idea improvvisa, lo afferò con gli occhi sbarrati. Diede una rapida occhiata a tutto ciò che aveva scritto. Gli era venuta un'idea. Prese il telefono. Chissà quanto avrebbe speso in chiamata. Anche se dopo aver telefonato a mezzo mondo, una telefonata in Francia non avrebbe fatto chissà cosa, giusto?











Ma sssalve! Ecco il secondo capitolo in cui Kyo inizia a farsi le idee un po' più chiare (un pochino). Ringrazio molto BragoLove4Ever che recensisce e anche chi legge e basta. Bye!

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Capitolo 3
*** Informazioni rapide dalla Francia ***


INFORMAZIONI RAPIDE DALLA FRANCIA

In casa Belmont il telefono fisso era stato creato per essere una sorta di tortura. C'erano almeno una ventina, tra cordless e oggetti arrivati dall'età della pietra, tutti funzionanti, dislocati ovunque per la grande villa. Tutti ovviamente in corridoi e grandi stanze, di modo che quando suonavano, il rimbombo di venti diverse suonerie si distibuiva per tutta la casa, assordando chiunque non fosse abituato o almeno preparato al fenomeno.

Quando il solito concerto prese il via, Koko era seduta a chiacchierare con Sherry.

Vado io! – esclamò la brunetta, alzandosi e correndo pur di far cessare subito quella cosa insopportabile.

Pronto? – disse allegra.

Uh... Sherry? –

No, sono Koko, un'amica. Chi parla? –

Ah... Kyo Takamine, sono un... conoscente di Sherry –

Piacere –

S-sì, anche per me... Senti, mi puoi passare Sherry? –

Ecco, Sherry non sta molto bene in questo periodo –

Cos'ha? –

Sai, è da un po' che un suo amico è sparito e credo che questo la faccia sentire triste... e in più ha una specie di influenza, si sente debole e sviene, quindi io sto qua e le do una mano –

Capisco... c- ah, senti –

Cosa? –

Ecco... ma è una cosa seria, non so contagiosa? –

Ma... Io non sono proprio al massimo della forma, quindi credo di sì... Perché? –

Niente... Grazie Koko, ciao –

Ciao Kyo! – Koko si girò e tornò allegra dalla sua migliore amica.

Chi era? – chiese Sherry.

Un ragazzo con un nome strano, Kyo mi pare –

E cosa voleva dire? – chiese Sherry, appuntandosi mentalmente che se Kyo avesse anche solo nominato la parola “mamodo” in presenza di Koko e rischiato di farle tornare la memoria o simili avrebbe fatto un viaggetto in Giappone e gli avrebbe poco delicatamente infilato il suo scettro in quel determianto punto del corpo.

Ha chiesto come stavi e basta. Dì un po', non è che è un tuo ammiratore? – chiese Koko maliziosa.

No, no, per nulla! – disse Sherry. Perché Kyo avrebbe dovuto chiamarla solo per sapere come stava? Avevano tutto sommato buoni rapporti, ma non così buoni. E chiamare dall'altra parte del mondo senza motivo non era molto logico.

Che c'è Sherry? – chiese Koko.

Nulla, stai tranquilla – la rassicurò la bionda. Koko la guardò. Da quando quel ragazzo se n'era andato Sherry era un po' malinconica, certo migliorava, ma non era allegra come prima. E quella sua strana influenza la stava facendo diventare pallidissima. Koko scattò in avanti velocemente sorreggendo Sherry, che era svenuta di nuovo.

A casa sua, Kyo sbuffò. Dannazione, meglio che la botta in testa l'avesse rimbambito e che quello che pensava fosse un'idiozia scaturita da una qualche parte del suo cervello a cui piaceva fare scherzi di cattivo gusto. C'era solo un modo per confermare la sua teoria. Chiamare subito Dufox.












Ed eccoci col terzo capitolo! Se vi chiedete a cosa serva, ecco serviva solo per far ragionare Kyo. Tutto qua, immagino (perchè notare, sono l'autrice ma non ho idea del motivo per cui scrivo le cose). Ci sentiamo tra un paio di settimane, quando torno dalla Sardegna. Bye!

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Capitolo 4
*** Lezione di ballo ***


LEZIONE DI BALLO

Ce l'ho fatta! – sospirò Zatch accasciandosi contro alla porta della sua stanza. Da quando era re sembrava che tutte le ragazzine lo adorassero. Quindi lo inseguivano ovunque andasse e in più dopo sopportare le scene di gelosia di Tia e Penny. Ma perché proprio a lui poi? Non potevano andare da Zeon che tanto era la sua fotocopia sputata, o da qualsiasi altro mamodo nel mondo? Mistero.

Zatch si sdraiò sul suo letto sbadigliando. Cavoli se era difficile la vita del re. Ma ci si stava abituando. Stava giusto pensando di farsi un riposino, quando la porta venne praticamente sfondata da un tornado azzurro, seguito a ruota da uno rosa.

Zaaaatch! – esclamarono in coro Tia e Penny con un'espressione che non gli piaceva per niente.

Sì? –

Se ti ricordi, oggi... – iniziò Penny.

...sia tu che tuo fratello dovreste... – continuò Tia.

...avere una piccola lezione di ballo! – finirono in coro. Era vero, lui e Zeon dovevano fare per un qualche motivo che non aveva capito ma sembrava importante una lezione di ballo. E pensare che se l'era quasi scordata...

OK, arrivo – disse Zatch allegro, memore dei balli di Folgore.

Meno male che tu non fai storie! – esclamò Tia.

Uh? –

Zeon non era molto collaborativo – arrivati nella sala adibita allo scopo, trovarono Zeon circondato da una barriera di Tia che aveva lasciato la sua originale funzione di difesa per una di ingabbiamento. L'albino sembrava sul punto di avere una crisi isterica o simili.

Allora – esclamò una vecchia che doveva essere l'insegnante – Come forse sapete, è un rito che per festeggiare i cinque mesi dall'incoronazione si faccia una festa con tutti i mamodo che hanno partecipato alla battaglia, e bisogna anche saper danzare. Quindi voi dovrete impararlo, entrambi – la vecchia scoccò un'occhiata a Zeon – E queste due gentili ragazze si sono offerte come accompagnatrici –

Io ballo con Zatch! – esclamarono in coro. Si fissarono ringhiando.

Zatch, con chi vuoi ballare? – chiese Tia. Zatch iniziò a sudare freddo, sapendo che qualunque cosa avesse detto sarebbe stata usata contro di lui. Zeon osservava la scena ancora ingabbiato. Allora, se quei tre si mettevano a discutere c'era una misera possibilità di cavarsela.

Tia, libera Zeon e poi balla con Zatch. Penny, a te Zeon – Tia scoccò un'occhiata di vittoria a Penny, che dovette ubbidire alla vecchia. Le due coppie (una delle quali molto infelice) si misero a seguire le istruzioni della donna. Inutile dire che dopo circa due minuti Zatch iniziò ad annoiarsi mortalmente e Zeon ebbe un tic all'occhio che prometteva male. Entrambi avevano un talento per quanto riguardava pestare i piedi delle due ragazze.

Più piano, così, muoviti meglio, ora fate questo passo – la vecchia non stava zitta trenta secondi. Zeon aveva il forte impulso di chiedere a Zatch se poteva farla mangiare dal Bao. Il biondo era più impegnato a cercare di evitare i piedi di Tia, sempre più nervosa.

Scusate! – un ragazzo entrò nella stanza interrompendo l'appassionante lezione. Zeon gli lanciò subito un'occhiata di ringraziamento.

Ecco, ho un messaggio per Zatch – disse il ragazzo.

Cosa? – chiese il biondo staccandosi da Tia che si massaggiava i piedi.

Mi mandano a dirti che un paio di giorni fa, a est di qui, ecco... un mamodo è scomparso nel nulla. Poco tempo dopo anche un secondo, più vicino a qua, ha fatto perdere le sue tracce – disse il ragazzo.











Salve a tutti! Ecco a voi il primo dei capitoli che parlano dei mamodo. Non so come mi sia venuta in mente la storia del ballo, credo solo per il gusto di rompere un po' le scatole (e i piedi) ai nostri poveri mamodo. Spero che vi incuriosisca almeno un pizzichino. Bye!

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Capitolo 5
*** Conferme ***


CONFERME

Kyo stava sdraiato sulla schiena, fissando il soffitto. Aveva praticamente scaricato tutto il credito del cellulare tra chiamate in Francia, Italia, Cina e qualche altro posto. Lo fissò. OK, le possibilità che Dufox richiamasse erano pari a quelle che gli passasse il mal di testa. Zero al cubo.

Proprio mentre lo pensava, il cellulare squillò. Sospirando fissò il telefono. Il numero era sconosciuto. Lo prese in mano.

Pronto? –

Mi cercavi Kyo? – Kyo ebbe l'istinto di insultare Dufox per la tendenza a chiamare appena perdevi ogni speranza di sentirlo.

Ti ho chiamato otto volte in venti minuti! Ma perché non rispondi a quel telefono? –

Non ne avevo voglia – a Kyo iniziarono a scendere i goccioloni sulla nuca.

Certo –

Cosa mi volevi dire? –

Se sai perché stiamo male –

Usare l'Answer Talker? –

Bloccato, ho picchiato la testa –

Aaah capisco. Che teoria hai tu? –

Che il fatto di combattere insieme ai mamodo indebolisca gli esseri umani – rispose Kyo. Poteva quasi vedere la faccia di Duofx.

E perché? –

Quello me lo devi dire tu –

Molto bene. Come sai gli incantesimi dei mamodo potevano essere usati grazie all'energia interiore degli umani. Questa energia dopo un po' si esaurisce e deve rigenerarsi. Solo che questa energia per rigenerarsi ha bisogno di molto tempo, anche giorni a volte –

Giorni? Ma se dopo venti minuti siamo già in grado di combattere di nuovo! – lo interruppe Kyo.

Svegliati, stupido. A noi umani l'energia interiore serve, non solo per usare gli incantesimi. Usandola ci indeboliamo, ed essa deve essere sostituita in fretta o finiamo nei guai seri. Così usiamo nel frattempo un altro tipo di energia, che si rigenera più in fretta ma è più importante – Kyo ascoltava rabbuiato. Quello che Dufox gli diceva non gli piaceva affatto.

E... e quindi? –

In poche parole, ci accorciamo la vita. L'energia che usiamo al posto di quella interiore è quella che serve a tenerci in vita, e non può essere rigenerata facilmente. Ne abbiamo molta, molta davvero, ma non è infinita, e ci mette anche di più a rigenerare. Talmente tanto che prima che si rigeneri noi iniziamo a sentirci deboli. Solo che quelli che ne hanno utilizzata poca, tornano in forze dopo poco tempo. Quelli invece che ne hanno usata davvero molta, possono morire prima che la crisi passi del tutto. Io dovrei essere fuori pericolo, ma lo stesso non si può dire per te. A rischio serio di morte siete tu, Sherry, Sumbeam e Megumi. Avvertili tu, ciao! – Dufox riattaccò il telefono, lasciando Kyo a bocca aperta e con gli occhi fissi e vuoti. Accorciare la vita. Pericolo di morte. Le informazioni iniziarono a girare nella testa di Kyo come prive di logica, facendolo stare sempre peggio e costringendolo a rimanere fermo immobile.

Kyo si passò una mano tra i capelli. Sfiorare il bernoccolo gli fece venire una fitta dolorosa, ma non ci fece caso. La sua mente gli riportò tutti i ricordi di quando aveva rischiato la vita perché dei mamodo lo bersagliavano di attacchi. In effetti, quella era la prima che si rendeva veramente conto di essere in pericolo di morte.













Sì, ci sto andando giù pesante con i nostri ragazzuoli. Specie con Kyo e Sherry. Spero qualcuno abbia voglia di recensire questo capitolo drammatico (seeeee, 'na roba...)

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Capitolo 6
*** Luogo della sparizione ***


LUOGO DELLA SPARIZIONE

Quindi è qua che sono spariti quei mamodo – disse Zeon gurdandosi intorno. Era un posto tetro. C'era sostanzialmente un bosco di alberi che facevano passare poca o niente luce, un villaggio di case un pochino cadenti e bun probabile temporale in arrivo. Zeon avrebbe preferito molto starsene a casa a leggere o allenarsi, ma suo fratello l'aveva praticamente trascinato a vedere cosa succedeva.

Uno scarafaggio giganteeeee! – strillò Penny facendo un salto di due metri e mezzo. Da quando erano arrivati la ragazza era leggermente inquieta (leggasi: “se la faceva sotto dalla paura”).

Molto bene, da dove iniziamo? – chiese Tia, mentre ancora strangolava Zatch per averla costretta a venire in quel posto. Tutti si girarono verso Zeon.

Perché mi fissate? – chiese l'albino.

Perché qui quello intelligente sei tu – rispose Penny. “Almeno lo ammettono” pensò Zeon sentendo i goccioloni che scendevano dalla testa.

Uh... beh... io direi di chiedere se qualcuno li conosceva... – borbottò Zeon.

Sei un genio! – esclamò Zatch – Andiamo! – tutti seguirono il biondo. Zeon ringraziò mentalmente i telefilm polizieschi che aveva visto nel mondo degli uomini.

Il paese era quasi deserto. C'erano tipo due o tre bambini dall'aria non proprio simpatica che giocavano per la strada e Zeon era quasi sicuro gli avessero fatto il medio, le corna ed altri dodici segni diversi appena gli avevano voltato le spalle.

Non sono molto amichevoli da queste parti – commentò Tia.

Già... Che facciamo? – chiese Zatch, trattenendo Penny che cercava di andare a suonarle ai mocciosi impertinenti che se l'erano filata.

Ho sentito che questa zona non è delle più raccomandabili – disse Zeon. Tutti sobbalzarono sentendo un'esplosione dal bosco.

Cos'era? – chiese Penny.

Un'esplosione – rispose Zatch.

Lo spaevamo, idiota! – ringhiò Tia mollandogli un pugno.

Non toccare il mio Zatchino! – gnaulò l'azzurra.

Il tuo cosa? – strillò Tia.

Andremo avanti per ore – sospirò Zeon, da tempo arresosi agli strani comportamenti della gente con cui andava in giro suo fratello. Si girò.

Ehi, tu! – urlò ad un moccioso che passava, un tappetto pallido con tre occhi – Cos'era? – quello fece la linguaccia.

Zaker! Ripeto, cos'era? – chiese Zeon con un sorrisetto al bambino leggermente abbrustolito dal fulmine.

Qualcuno che si allena credo – rispose lui, tutti e tre gli occhi che giravano in direzioni diverse.

Chi? –

Non so, qua si allenano in tanti... Nab, Lakie, Rurras, Eaile, Brago, … –

Cosa Brago? È qua? – chiese Zatch.

Sì, vive in questa zona – rispose quello. Zeon lo mollò e il moccioso triocchiuto corse via a gambe levate.

Tu non vuoi cercare quel tizio, vero? – ringhiarono Tia e Penny in coro.

Perché no? Andiamo, lui ci aiuterebbe, è un amico –

Tu lo sai che se ti sentisse parlare così ti ridurrebbe allo spessore di mezzo millimetro, vero? – chiese Tia.

Ecco... Credo di sì... – confermò Zatch che aveva momentaneamente scordato del carattere un pochino asociale di Brago (se vi state chiedendo se Zatch è un pirla, lo è).

Andiamo lo stesso! – urlò Zatch, afferrando con un mano Tia, con una Penny e con il mantello Zeon e trascinandoseli dietro.

ZATCHBEEEEELL IO TI FULMINO! – gridò Zeon.











Eccomi di ritorno!
Tutti: uuuuh sai che roba
Sì, ecco... I nostri cari amici sono partiti finalmente per la loro avventura. Detta così sembra la vocina fuori campo alla fine delle puntate di Dragonball, Pokèmon e un altro po' di serie ma fa niente. Spero che gradirete ^^ Bye!

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Capitolo 7
*** EIVY ***


EIVY

Ora tu mi dici che è uno scherzo di cattivo gusto – Kyo ingoiò a vuoto. Poco dopo che Dufox lo aveva richiamato, lui aveva detto quello che aveva scoperto ad un po' di gente. E qualcuno aveva deciso di venire a trovarlo per discutere di persona. Una di questi era Sherry che in quel momento aveva uno sguardo omicida.

M-mi spiace, ma non lo è – balbettò Kyo sudando freddo. Non ci teneva morire in quell'istante fatto a pezzi da qualcuno. Dietro a Sherry, Megumi lo fissava stralunata, così come Folgore (il quale aveva dei rigagnoli di lacrime e continuava a ripetere “non voglio morire giovane”).

S-sherry... Per piacere puoi puntare quello scettro da un'altra parte? – chiese Kyo vedendo quel coso a cinque centimetri dal suo naso. La francese si allontanò sempre con due occhi che mandavano scintille. Kyo sospirò. Prima di quei tre, qualcun altro era passato a chiedergli se era uno scherzo o cosa, ma tutti se n'erano andati. In effetti, molti di loro non avevano nemmeno sintomi forti. Megumi si era stabilita in casa di Kyo da tre giorni, seguita poco dopo da Folgore. Sherry era arrivata circa cinque minuti prima, sul piede di guerra.

Sei sicuro? – chiese Megumi per la ventesima volta. Kyo annuì.

Bwaaaaa perchèèèè destino crudele perchèèèèè? – pianse Folgore – Perchèèè mi fai questo? Sigh! Io non voglio morire giovane! – tre paia d'occhi lo fulminarono.

Guarda che qua sei il più vecchio – il cantante si rannicchiò in un angolino e si mise a fare cerchietti col dito.

Quindi mi stai dicendo che io devo andare a casa facendo finte di niente e aspettare di morire? – chiese Sherry.

Sherry... –

E soprattutto devo vedere anche Koko che soffre per un motivo di cui è meglio non si ricordi niente? – sibilò la bionda.

Troveremo una soluzione – disse Kyo.

Kyo, non sappiamo quando la tua testa si rimette a funzionare e per allora potresti essere già morto – disse Sherry. Kyo l'aveva vista raramente così fuori di sé.

C'è sempre Dufox... – disse Megumi cercando di calmarla.

E dov'è? – chiese Sherry.

Lo sto cercando da un po' ma non risponde – disse Kyo.

Non credo che verrà – sospirò Sherry massaggiandosi la fronte.

Tutto OK? – lo sguardo di Sherry fu molto eloquente. In quel preciso istante sentirono che la porta d'ingresso si chiudeva.

Chi... – Megumi non fece nemmeno in tempo a finire la frase che la porta di aprì ed entrarono due persone.

Dufox! – esclamò Kyo. “E per l'ennesima volta questo arriva nel preciso istante in cui hai abbandonato le speranze che venga” pensò.

'Giorno – salutò freddamente il ragazzo.

Chi è lei? – chiese Megumi, spostando l'attenzione sulla ragazzina dietro Dufox. Doveva avere sì e no dodici anni, una massa di capelli rosso-fulvo spettinati che facevano contrasto con la pelle talmente bianca e pallida che le si vedevano le vene del collo. Appena la guardarono negli occhi rabbrividirono. L'iride era grigio chiaro, e la cornea ineittata di sangue. Aveva uno sguardo stranamente freddo e guardava dritto davanti a sé, con uno sguardo quasi vacuo.

Mi chiamo Eivy – rispose la ragazzina.

E che ci fai qua? – chiese Sherry perplessa.

Chissà – rispose la rossa tranquilla.

Che risposta è chissà? – sbraitò Sherry.

Una risposta – rispose Eivy senza scomporsi. Sherry stava per dare fuori di matto, quando Dufox la interruppe.

Eivy può aiutarci a trovare una soluzione ai nostri problemi – spiegò l'albino.










Ed ecco finalmente la mia prima OC!
Tutti: e a chi interessa della tua OC? Potevi postare il capitolo con Brago, no?
Ho deciso che faccio un capitolo umani e uno mamodo e così farò! E Brago arriverà prestissimo (spero). Bye!

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Capitolo 8
*** Ciao Brago! ***


CIAO BRAGO!

Brago si stava allenando senza problemi, facendo a pezzi tutto ciò che lo circondava indiscriminatamente. Ultimamente aveva trovato una nuova maniera per allenarsi e doveva dire che non gli dispiaceva: dato che erano nella stessa scuola, un giorno era andato da Zophise e con un mezzo ghigno molto sadico gli aveva proposto di “giocare a nascondino”. L'ambiguo mamodo, già in sé preoccupato uno, dal fatto che Brago usasse termini simili, due, che stesse facendo qualcosa di simile ad un sorriso, l'aveva seguito. “Nascondino” si era rivelato Zophise si nasconde e Brago scaglia incantesimi a caso fino a beccarlo. Inutile dire che solo uno dei due si divertiva.

Brago stava appundo sparando un paio di Gigano Reis, così, a cavolo, tanto sapeva benissimo dov'era Zophise ma si divertiva a fargliela fare sotto. Era da quando era tornato dal mondo degli uomini che aveva il costante bisogno di tenersi impegnato. Non che una volta fosse un nullafacente, ma aveva notato che appena si lasciava andare un pochino gli tornava in mente la sua compagna umana e la cosa lo faceva sentire triste e frustrato.

Di colpo, sentì quattro diversi mamodo in avvicinamento. Non tanto per il sesto senso, quanto perché facevano un baccano infernale. Udì con chiarezza Zophise che si lamentava venendo calpestato e si scansò un attimo prima che un mamodo biondo lo travolgesse. Si girò verso Zatch, che era andato a spiaccicarsi contro ad un albero, mentre Tia e Penny si salvavano dallo spiaccicamento al pelo e un meno fortunato Zeon tirava un capocciata contro alla zucca del fratello.

Ahiiiiii! – si lamentò Zatch massaggiandosi faccia e nuca.

Sei un perfetto idiota – commentò Brago fissandolo gelido.

Brago! Come va? – chiese Zatch, guadagnandosi un'occhiata che avrebbe incenerito un bosco intero, ma ovviamente il biondino non lo notò nemmeno.

Scusa un attimo, devo spiegare una cosa a mio fratello – ringhiò Zeon tirando un attimo Zatch dietro un albero, subito raggiunto dalle due ragazze. Si sentirono in sequenza un colpo micidiale, acqua che scorreva e uno Zzzzt! non esattamente rassicurante. La poca convinzione che Brago aveva che Zatch fosse minimamente in grado di vivere senza una balia diminuì ulteriormente.

Fatto – disse Zeon, mentre Tia e Penny sorreggevano Zatch che aveva un mega bernoccolo in testa, bagnato fradicio e con dei fulmini che gli correvano lungo il corpo.

Che diamine volete? – ringhiò Brago, già stufo della situazione.

Io posso andare? – gemette Zophise.

Sparisci – il mamodo corse via a gambe levate.

Senti Brago... – iniziò Zatch con un sorriso (e come fa a riprendersi così?).

Muoviti – sibilò Brago.

Hai sentito dei mamodo scomparsi da queste parti? – chiese Zatch.

Mh –

Li conoscevi? –

E anche se fosse? –

Se li conoscevi, puoi venire con noi a cercarli? Per piaceeeeere – chiese Zatch con gli occhi dolci e sbattendo le palpebre. Brago lottò per non vomitare zucchero puro.

Il fatto che abbiamo combattuto insieme NON significa che ora tu mi puoi considerare parte del tuo circolo di amici – sibilò Brago, suscitando l'approvazione di Penny e Tia.

Dai Brago, per piacere, vieni con noi, ci aiuti e torni ad allenarti subito, per piacere – insistette Zatch.

Sei il re, perché tra tutta la gente disposta a fare come dici rompi le palle a me? – chiese Brago, ancora speranzoso di salvarsi da una collaborazione forzata.

Perché a te ti conosco già e... perché forse sai qualcosa... e... e... – cercò di argomentare Zatch – Eddai Brago, vieeeeeeni – Brago pensò alle alternative: o si violentava mentalmente e si costringeva ad andare col tappo, o quello gli rompeva le scatole per il resto della sua vita.









Rieccomi! Aggiornamento in giornata, è un record per me. Ma del resto avevo lì pronto il capitolo con Brago e non potevo non postarlo! Spero che vi piaccia ;)

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Capitolo 9
*** Una ragazza inquietante ***


UNA RAGAZZA INQUIETANTE

Tu ci puoi aiutare a trovare una soluzione? – ripetè Kyo fissando la ragazzina davanti a lui. Non dava esattamente l'idea di una persona in buona salute, con quella pelle cadaverica e gli occhi vacui ed iniettati di sangue. Sembrava quasi una morticina vivente. Ti metteva nervoso.

Sì – rispose lei. Folgore scattò fuori dal suo angolino per abbracciare Eivy.

Graaaaazieeee! – la ragazzina scoccò a Folgore uno sguardo talmente cattivo che la temperatura scese di un paio di gradi. Il cantante la lasciò e tornò a fare cerchi per terra nel suo angolino.

Va bene, mi spiegate qualcosa per piacere? – chiese Megumi.

Non sei molto sveglia, eh? – commentò Dufox.

Riparte... – borbottò Sherry.

Eivy è in grado di aiutarci a risolvere il nostro problema dell'energia mancante – spiegò Dufox.

Come? – chiese Kyo.

Semplicemente c'è una maniera per farlo, ma senza di lei non riuscirebbe – rispose l'albino.

E che maniera è? – chiese Sherry.

Prima o poi te lo dirò – disse Dufox laconico. Tutti sentirono i goccioloni lungo la nuca.

Ah, va bene... basta che ti svegli prima che qualcuno muoia... – mormorò Sherry. Non aveva mai particolarmente amato quel ragazzo, e ora si ricordava perché.

Come mai proprio lei? – chiese Megumi osservando Eivy.

Diciamo che è.... piuttosto forte – rispose Dufox. Tutti si girarono verso la ragazzina. Era magra e con quell'aria malaticcia non ispirava molta fiducia.

Se lo dici tu – commentò Kyo.

Non vi fidate molto – constatò Eivy. Cenni di diniego da parte dei presenti.

Ecco... Non sembri molto forte – disse Megumi. A vederla così, le sembrava che anche lei avrebbe potuto batterla in quanto a forza fisica. Ed era dire tutto.

Una specie di tonfo fece girare tutti verso Sherry. La ragazza era a terra, svenuta. Non si erano accorti che mentre parlavano aveva inziato ad impallidire sempre di più. Le si avvicinarono tutti con uno scatto. Lei si riprese dopo pochi secondi.

Sherry... Puoi sentirmi? – chiese Kyo. Sherry fece sì col capo e cercò di tirarsi su. Dufox la forzò a rimanere a terra.

Rimani giù un po' – le disse. Sherry si arrese e rimase sdraiata. Un lievissimo rossore le passò sulle guance. Si vergognava da matti ad essere svenuta così davanti a tutti. Un immagine di quando era svenuta per la febbre e Brago si era dovuto prendere cura di lei le attraversò la mente. Insieme ad una specie di fitta al petto.

Dicevamo? – chiese Dufox – Per voi Eivy non è molto forte, vero? – cenni di diniego. Eivy fece un mezzo ghigno. Si guardò intorno.

Kyo... Ti spiace se sposto qualcosa? –

In che sen... – Eivy si diresse verso il letto del ragazzo. Mise le mani ai lati e senza nessuno sforzo apparente lo sollevò di peso e lo spostò due metri più in là. Tutti la fissarono con gli occhi fuori dalle orbite. Lei si sedette sul letto e li fissò con un sorrisino compiaciuto.

Come cavolo hai fatto? – chiese Kyo sapendo quanto pesava quel letto.

L'hai visto, no? – rispose Eivy.

V-va bene, sei forte – disse Megumi.

Ora... penso che possiamo andare – disse Dufox.

Dove? – chiese Kyo.

Vedrai – rispose l'albino.












Salve! Ed ecco Eivy, la nostra ragazza mistero, che riarreda camera di Kyo!
Tutti: se speri di far ridere sei fuori strada
Ugh... lo immaginavo. Ora però dovrete aspettare ancora un po' di capitoli (che non so quando posterò, visto che sto per andare di nuovo in vacanza) per sapere qualcos'altro su di lei o su cosa combineranno i nostri ragazzuoli. Bye!

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Capitolo 10
*** Piccole liti e mamodo misteriosi ***


PICCOLE LITI E MAMODO MISTERIOSI

Zeon sospirò. Avevano fatto un totale buco nell'acqua. Nessuno sembrava sapere molto a proposito di quei due ragazzi. Da quelle parti erano tutti piuttosto riservati. E asociali. Zeon sapeva di non essere il massimo della compagnia ma da quelle parti si esagerava. Scoccò un'occhiata al ragazzo appoggiato ad un tronco poco più in là. Dopo molte insistenze da parte di Zatch (ovvero dopo avergli passato i cosiddetti in un tritacarne senza anestesia) Brago aveva finito per accettare di venire con loro. Risultato pratico: non aveva informazioni su quei ragazzi e mandava nel panico totale quelle due oche che avevano con loro.

Cosa facciamo? – chiese una voce squillante. Zatch. L'unico ad essere misteriosamente di ottimo umore. Zeon l'avrebbe volentieri pestato a sangue. Brago stava riflettendo sui metodi più divertenti per ucciderlo. Tia era solo troppo stanca per strozzarlo. Penny lo avrebbe baciato. … Sì, lo sapete che quella è strana.

Il re sei tu, decidi tu – sibilò Zeon sforzando al massimo il suo autocontrollo.

Allora... potremmo mangiare! – tutti i presenti caddero a terra.

Z-zatchino caro... – iniziò Penny, venendo interrotta.

Ma cos'hai in quella testa? – urlò Tia agitando un pugno.

No-non lo so... Tia p-per piacere n-non fare così... i-io ho fame... – frignò il biondo cercando di ripararsi dietro al fratello.

Zatchbell! Ringrazia che non ho qui un tonno, o te lo ficcavo nel naso! – strillò Tia mentre lei e Zatch si inseguivano girando intorno a Zeon. Quando faceva così Tia l'avrebbe volentieri ammazzato. Non si rendeva conto di quanto fosse infantile?

Fermi! – disse Zeon erigendo con la mantella un muro tra i due – C'è un mamodo qua in giro... Brago, sai chi è? –

No – rispose il ragazzo uscendo dal suo mutismo. Tutti e cinque si misero attenti. La presenza sentita da Zeon e Brago era quella di un mamodo senza dubbio piuttosto forte. E vicino anche.

È normale che ci siano visite qua intorno? – chiese Zeon.

Tsk, voi siete i primi da un paio di mesi. Ma se non conosco quest'aura, vuol dire che questo qua intorno non c'è mai stato – disse Brago (lasciando di stucco Tia e Penny: voglio dire, ben 25 parole in un colpo solo!). Zatch scattò verso la fonte dell'aura.

Sto venendo a prenderti! – urlò correndo.

È normale? – chiese Brago con una punta di perplessità.

Per quel che ne so, è peggiorato da quando è tornato dal mondo degli umani – rispose Zeon lanciandosi dietro al fratello. Quando lo raggiunsero, era impegnato in una lotta con qualcuno. Zeon si avvicinò e riuscì a bloccare il ragazzo misterioso. Aveva un mantello che gli copriva il volto ed era alto meno di lui.

Lasciami! Lasciami! – urlava cercando di liberarsi. Zeon lo tenne anche più stretto.

Pieno di energia questo – commentò con un sorrisetto. Tirò una testata all'indietro e spaccò un labbro all'albino.

Ahi! Piccolo bastardo, come ti permetti... – ringhiò quello stringendo la presa sul ragazzo e facendolo urlare. Un sorrisetto sadico si aprì sul volto di Zeon, che strinse ancora di più.

Zeon, basta! – esclamò Zatch, preoccupato per il ragazzo.

Andiamo fratello, lo stavo solamente stringendo un pochino – disse Zeon sempre con quel sorrisetto da sadico. Brago osservò i due fratelli. Dannazione, di aspetto erano identici e di carattere erano l'esatto opposto tra di loro. Aveva già notato il silenzio e la serietà di Zeon, ma ora scopriva che era pure piuttosto crudele. Del resto con quello che aveva combinato nella battaglia dei mamodo...

Bastardi! Lasciatemi, o ve ne pentirete amaramente! Liberatemi e vedete che ve le suono! – gridava il ragazzino incappucciato con una voce molto acuta.

Come no – commentò Tia. Penny si avvicinò.

Anzi, voglio proprio vedere chi sei! – disse, e decisa tirò giù il cappuccio al ragazzo.

UNA RAGAZZA? –










Macciao gente! Finalmente ce l'ho fatta ad aggiornare la fic! Spero non vi siate rotti i cosidetti ad aspettare... Bye!

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Capitolo 11
*** Persi due ***


PERSI DUE

Cosa ci facciamo qua? – chiese Megumi perplessa. Si erano fermati in una piazzetta piena di gente.

Immagino qualcosa di fondamentale – ironizzò Sherry.

Esattamente – rispose Dufox.

Davvero? Cosa? – chiese Megumi.

Mi compro un hot dog – Megumi, Sherry, Kyo e Folgore caddero a gambe all'aria.

E questo sarebbe quello intelligente – commentò Sherry. Solo Eivy non aveva fatto una piega. Probabilmente era più che abituata alle uscite di quel tipo. Cinque minuti dopo, Dufox stava divorando il suo hot dog.

Oltre al panino, c'è un motivo se siamo venuti qua? – chiese Kyo.

Mica siamo arrivati. Muoversi – disse l'albino riprendendo a camminare. Gli altri gli si trascinarono dietro.

Il gruppo venne travolto da una sorta di mandria selvaggia. Composta tutta da ragazze di età compresa tra i dodici e i vent'anni.

FOLGOREEEEEE! – il cantante stava subendo un assalto di massa da parte di fan adoranti e non ne sembrava così dispiaciuto.

Vi prego, andiamo via prima che qualcuna mi riconosca – supplicò Megumi che conosceva e temeva quel tipo di fan.

Questo lo molliamo qua? – chiese Sherry.

Sì, sì. Se anche stesse male avrebbe presto molte cure – rispose Kyo. Una ragazzina si voltò verso di loro.

Ma quella è Megumi! – urlò. Un folto gruppetto si staccò da Folgore per caricare la ragazza. Megumi si voltò di scatto e partì a correre, sperando di salvarsi dalle fan.

Voi continuate, io cercherò di raggiungervi! – urlò agli altri dileguandosi. Sherry e Kyo iniziarono a sentire i goccioloni sulla nuca.

Li abbiamo persi –

Direi di sì – Dufox ed Eivy osservavano la scena a distanza di sicurezza.

Dite che possiamo continuare? – chiese l'albino.

Andiamo che è meglio – confermò Kyo. I sei ridotti a quattro continuarono imperterriti a camminare. Arrivarono fino al fiume e iniziarono a camminarci di fianco verso l'interno. Ormai avevano superato anche la periferia della città e stavano arrivando nella foresta.

Per sapere, dobbiamo arrivare in Cina a piedi? – chiese Sherry.

Sono tre ore e mezza che camminiamo, mica una settimana – rispose secca Eivy.

E quanto manca, scusate? – chiese Kyo che trascinava i piedi stancamente.

Non molto – rispose Dufox vago.

Anche due ore fa hai detto “non molto” – gli fece presente Sherry. Nessuna risposta. In effetti, dopo solo trentotto minuti Dufox si fermò. Eivy si avvicinò ad una specie di piccola grotta. Ci entrò e si sentirono rumori di trascinamento. Kyo e Sherry rimasero perplessi a guardare mentre tirava qualcosa fuori dalla grotta. Trattennero in fiato quando videro che il qualcosa era un qualcuno, svenuto. E quel qualcuno aveva la pelle azzurra.

È... è un mamodo? – chiese Sherry.

Proprio così. Non notate niente di strano? – chiese Eivy. Kyo e Sherry si guardarono intorno. Il mamodo era l'unica cosa fuori posto lì in giro.

C'è un mamodo sdraiato davanti a noi – rispose Sherry.

Dov'è il suo libro? – chiese Kyo.

Non ha un libro – rispose Eivy.







Saaaalve! Allora, perdonate il titolo scadente (manco di fantasia) e il capitolo non proprio dei migliori. Mi è venuto così, avevo bisogno di un capitolo semi-inutile da ficcare dentro ed ecco qua. Spero che qualcuno recensirà lo stesso!

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Capitolo 12
*** Una bambina misteriosa ***


UNA BAMBINA MISTERIOSA

Zeon per poco non mollò la presa per la sorpresa. Quella che teneva immobile era una bambina più o meno della sua età. Aveva i capelli rosso acceso con ciocche blu che sparivano sotto al mantello e gli occhi violetti. Dopo che le avevano tolto il cappuccio, aveva preso a dibattersi più di prima.

Lasciami! – gridò cercando di liberarsi da Zeon, che la tenne più forte.

Ciao! Come ti chiami? – chiese Zatch allegro esibendo un occhio nero.

– “ciao come ti chiami” Ti mancano diverse rotelle Zatch – commentò Tia mentre anche la mamodo misteriosa si bloccava e lo osservava perplessa.

Non importa! Ora lasciami andare – disse lei strattonando Zeon.

Cero che sei scema. Come vuoi liberarti, che così ti fai solo male da sola? – commentò lui.

Eddai, io sono Zatch. Tu? – chiese il biondo.

Lo so chi sei tu! E se speri che io ti parli di me sei un'idiota! –

Come ti permetti di chiamare idiota il mio Zatchino adorato? – strillò Penny a due centimetri dal volto della bambina, assordando sia lei che Zeon.

Il tuo Zatchino adorato? Ma fammi un piacere! – disse Tia.

Come? Ti ricordo che io sono la sua fidanzata! –

Non ci crede nessuno! –

Zitta! Lui preferisce me perché sono più bella, dolce, gentile, delicata... –

Anche un coccodrillo è più delicato di te! – le due iniziarono a ringhiarsi contro.

Zatch scappa – disse Zeon prevedendo che la prossima domanda sarebbe stata “chi preferisci tra me e lei?”.

Zatch! Chi preferisci tra me e lei? –

Corri – ripetè Zeon mentre Zatch iniziava a sudare freddo. Se diceva “Tia”, Penny lo uccideva. Se diceva “Penny”, Tia lo uccideva. Se diceva “nessuna delle due”, lo uccidevano entrambe.

Io... beh ecco... s-sinceramente... – le due ragazze lo fissarono con occhi crudeli.

Parla Zatch... –

I-io... Io devo andare a farla! Sì ecco, mi scappa e devo andare torno subito eheh. Ci vediamo – improvvisò Zatch correndo via.

Codardo! – gli urlò dietro Tia.

E sta ferma! – disse Zeon cercando di bloccare i movimenti della bambina misteriosa.

Ho detto di lasciarmi! – Zeon sbuffò quando gli arrivò l'ennesima testata sul naso.

Ehi tu! Brago, dammi una mano a tenerla ferma! – urlò verso il mamodo oscuro. Quello fece un verso scocciato a con una mano sola afferrò le braccia della bambina, bloccandogliele dietro alla schiena e immobilizzandola.

Grazie – borbottò l'albino la cui faccia si riempiva rapidamente di lividi.

Lasciatemi andare! – urlò la bambina.

Sei monotona – commentò Tia.

Ce lo dici chi sei sì o sì? – chiese Zeon.

Nemmeno sotto tortura! – ringhiò quella.

Cosa? – chiese Zatch ricomparso misteriosamente in quell'istante.

Non ci vuole dire chi è – rispose Tia.

Non ve lo dirò mai! Nemmeno sotto le più tremende torture! –

Potremmo provare – disse Zeon serafico, mentre sulle sue labbra e su quelle di Brago si andava disegnando un ghigno non esattamente rassicurante.

No! Non la tortureremo – disse Penny secca.

Lo so io come facciamo! – esclamò Zatch, facendo voltare tutti.











Salve gente! Ora so che tutti vorrete sapere cosa ha in mente Zatch (misterooooo) ma siccome il prossimo capitolo sarà con gli umani dovrete aspettare. Non so quanto. Mwahahahahah sono crudele. O forse no. Bye!

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Capitolo 13
*** Ulteriori spiegazioni ***


ULTERIORI SPIEGAZIONI

Come sarebbe a dire che non ha un libro? – chiese Sherry.

Esattamente quello, che non ha un libro – rispose Dufox.

Scusatemi... Ma a meno di non sbagliarmi enormemente, i mamodo hanno bisogno di un libro per stare nel mondo degli umani – intervenì Kyo.

Sì, ma lui non ce l'ha – rispose Dufox. Sherry e Kyo lo fissarono tipo “ma sei scemo?”

Mi spieghi cosa stai dicendo? – chiese Sherry confusa.

Semplicemente questo mamodo è qua senza avere un libro – spiegò Eivy.

Com'è possibile che sia qua senza il suo libro? –

I mamodo vengono spediti qua con un libro che hanno già nel loro mondo. Questo è semplicemente arrivato senza avere con sé un libro – disse Dufox.

È per questo che è svenuto? – chiese Sherry.

No, perché l'ho colpito alla testa – rispose tranquilla Eivy. Ma quanto era forte quella ragazzina per metterlo al tappeto così?

Se lo dici tu. Comunque mi spiegate come mai questo mamodo è qua e perché siamo in questo posto? – chiese Kyo ancora confuso.

Non sappiamo bene perché lui è qua, anche noi l'abbiamo incontrato poco prima di venire a casa tua –

E da allora questo è svenuto per la botta che gli avete dato? –

No, l'abbiamo messo sotto sedativo – a Kyo e Sherry scesero dei goccioloni sulla nuca. Era pazzesco come quei due dicessero le cose più improbabili così, come se niente fosse.

E beh... vi abbiamo portato qua perché penso potesse interessarvi – concluse Dufox. Kyo annuì.

In effetti è strano. Ma senti, cosa succederà a questo mamodo? Può tornare nel suo mondo? – domandò.

Non ne sono sicuro. Senza il libro da bruciare credo sia bloccato qua e non può utilizzare i suoi poteri – spiegò l'albino.

Ascolta, non che questa cosa non mi interessi... ma al momento la mia priorità va al nostro problema di energia – disse Sherry.

Lo so. Ora, come ho detto a Kyo non tutti sono in pericolo di vita. Diciamo i partner degli ultimi cinque mamodo rimasti per ultimi –

Quindi io, Sherry, Vino, Sumbeam e Megumi, giusto? – concluse Kyo.

Esatto. Gli altri avranno delle crisi e non è da escludere che potrebbero anche andare in coma per qualche giorno, ma non sono in pericolo. Se proprio volessimo potremmo estendere la lista fino a Folgore, ma le probabilità che non sopravvivano alla crisi sono meno del 10% Da Megumi si inizia ad avere un 50% abbondante e voi due arrivate anche a più del 90% – spiegò Dufox.

Senti... la mia amica Koko non corre nessun rischio, vero? – chiese Sherry.

Non so di preciso... –

Era la partner di Zophise –

Ah... No, non dovrebbe rischiare niente. Un po' di debilitazione e poi starà bene – Sherry tirò un sospiro di sollievo. Almeno Koko sarebbe stata bene.

E per gli altri che hai nominato? Quelli con meno del 10% non sono anche loro in pericolo? – chiese Kyo.

Sì, ma per loro basterà non fare nessuno sforzo e saranno a posto. Da Folgore in poi non c'è nessuno che abbia un rischio anche minimo di morire. Voi invece necessitate di rimedi più forti. Sono già andato da Vino qualche giorno fa, e ormai lui è fuori pericolo. Stesso dicasi per Sumbeam – spiegò Dufox.

Come mai c'è stata questa specie di impennata del rischio a partire da Megumi? – chiese Sherry.

Perché l'energia interiore che usavate aveva raggiunto i suoi limiti poco prima della battaglia contro Clear, e quando in aereo avete iniziato ad usare gli incantesimi la riserva è finita – concluse Dufox. “Che fortuna, proprio in quell'istante eh?” pensò Kyo.

Cosa succede? – biascicò qualcuno dietro di loro. Il mamodo si stava svegliando.











Ed ecco la spiegazione di cosa ci faceva il signor mamodo nel mondo umano! Spiegazione non chiarissima, ma per il resto se ne parlerà prima o poi. Bye!

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Capitolo 14
*** Come convincere la gente ***


COME CONVINCERE LA GENTE

Allora? – chiese Zatch alla bambina davanti a lui.

N-no, non parlo – ripetè lei meno convinta.

Vaaa bene – disse Zatch. Poco distante Brago, Zeno, Tia e Penny sentivano i goccioloni sulla nuca. Tutti e quattro capivano perfettamente ciò che quella bambina doveva provare in quel momento e non la invidiavano affatto.

Andiamo, fai come me! – Zatch prese le braccia della bambina e iniziò a muoverle, cantando intanto – Ehi, ehi, balliamo così! –

Davvero devi sopportarlo quando fa queste idiozie? – chiese Tia vedendo Zatch che faceva ballare a forza la bambina.

Esattamente – rispose Zeon.

Non credo di aver capito quale sia il senso – commentò Brago.

Sostanzialmente è convinto che facendola divertire lei parlerà. Non si rende nemmeno conto che la sta torturando – spiegò Zeon.

A proposito, dove le trova queste canzoni? – chiese Penny.

Sono di Folgore, un amico del mondo degli umani che fa il cantante – spiegò Tia.

Chiamalo cantante – commentarono Zeon e Penny.

Povera, a dover ballare solo canzoni di quel tizio – disse Tia – Lo so io come farla divertire! Ehii Zatch! –

Sì? –

Perché solo Folgore? Magari le piace di più Megumi! – esclamò Tia.

Può essere! Tu sai cantare le sue canzoni? –

Non bene come lei, ma credo di sì – a Penny, Zeon e Brago scesero ulteriori goccioloni sulla nuca.

Non vorrei essere nei suoi panni – disse Zeon fissando quei due che ora costringevano la povera bambina a balli assurdi con Tia che cantava non esattamente intonata. Diciamo che la povera bambina stava per piangere o cose simili.

Io sì! Vorrei tanto ballare con il mio Zatchino!!! – esclamò Penny con gli occhi a cuoricino correndo ad imitare le mosse di Zatch.

Dimmi che almeno tu non stai cercando di uccidere il tuo cervello – borbottò Brago frastornato dalla stupidità che dimostravano quei tre.

No, non ci tengo a finire così. E francamente ormai non so più nemmeno perché mi stupisco di quello che fanno – rispose Zeon.

BASTA! – esclamò la bambina sull'orlo delle lacrime. Tutti la fissarono.

Va bene, va bene, vi dico tutto ma voi smettetela per favore! – gridò la bambina.

Uh... come vuoi – disse Zatch lasciandola finalmente, giusto per venire aggredito da Penny in modalità piovra.

Allora parla – disse Zeon avvicinandosi.

Io mi chiamo Katla, ho sei anni e non sono di qua – disse la bambina giocherellando con una delle ciocche blu.

E come mai ci spiavi? – chiese Zeon mentre cercava di salvare Zatch dall'asfissia.

Dovevo spiarvi – rispose lei.

Perché? –

Allora, sentite, io vi dico tutto però voi non... non fatemi del male – disse Katla.

Certo che no! Perché dovremmo? – chiese Zatch.

Promesso? –

Promesso –

Allora... voi sapete cos'è il serpente a tre teste? – chiese Katla. Tia, Penny e Zatch fecero di no con la testa.

Mi pare sia il tatuaggio riconoscitivo dei membri di una specie di setta o robe simili – disse Zeon – Non so bene cosa facessero, ma ho sentito che molti di loro vennero condannati a morte perché pericolosi –

Esatto – rispose Katla. Tirò su un pochino la maglietta e mostrò a tutti quello che sembrava un marchio a fuoco la cui forma era un serpente con tre teste.












Mwahahah voi vi aspettavate torture e violenza e questo è ciò che in realtà volevo farvi leggere! Gli orribili metodi di tortura in grado di mettere in opera Zatch (anche se credo lui non li percepisca come tali, ho l'impressione che per lui sia un trattamento amichevole)!

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Capitolo 15
*** Ragel ***


RAGEL

Il mamodo si tirò seduto. Aveva la pelle azzurra chiara e i capelli e gli occhi completamente bianchi.

Dove sono? – chiese.

Nel mondo degli umani – rispose Kyo.

Sì, questo lo sapevo... Ma voi chi siete? Mi ricordo quei due là ma voi non vi ho mai visti – borbottò massaggiandosi la nuca.

Io mi chiamo Kyo, lei è Sherry. Eravamo i partner di due mamodo –

Sì? Chi? –

Io di Zatchbell, lei invece di Brago – spiegò Kyo. Il mamodo si girò verso Sherry.

Una ragazza carina come te era la partner di quel tizio? – chiese il mamodo stupito.

Uh... sì, lo conosci? – rispose lei un po' imbarazzata.

Una volta ho provato a sfidarlo e mi ha massacrato di botte. Dopo di che non mi sono più avvicinato. A proposito, io sono Ragel. Piacere –

Senti Ragel, come ci sei finito qua? – chiese Kyo.

Non ricordo bene. Un gruppetto di mamodo mi hanno aggredito e non sono riuscito a difendermi. Poi mi hanno legato e bendato e alla fine mi hanno buttato qua nel mondo degli umani – rispose lui.

Perché? – chiese Sherry.

Ne so quanto te – rispose lui. Kyo si sedette a terra.

Tutto a posto umano? Sembri uno straccio –

Più o meno. Combattere a fianco dei mamodo è stancante –

Mi pare sia passato un bel po' dalla battaglia – commentò Ragel alzando un sopracciglio. Kyo sospriò.

Abbiamo scoperto che il fatto di usare gli incantesimi ci indebolisce. Più a lungo li utilizziamo, più diventiamo deboli. E io, beh... –

Sì, immagino che essendo il partner del nuovo re tu ne abbia usati un po' –

Già. Senti, da quanto sei qua tu? In questo mondo – chiese Kyo.

Un bel po'. Direi ormai una settimana o forse due – rispose il mamodo.

E senti... – Kyo venne interrotto da un urlo di Sherry. La ragazza era caduta a terra e si teneva il petto ansimando.

Sherry! –

Direi che è iniziata una crisi – disse Dufox calmo.

Cosa? –

La crisi di energia a cui andate incontro. Lei è la prima al momento. Dobbiamo muoverci subito o rischia grosso – Dufox prese Sherry per le spalle e la fece sdraiare.

Cosa dobbiamo fare? – chiese Kyo.

Tu siediti e stai buono. Eivy, vieni qua –

Lo so cosa devo fare – disse la ragazzina. Sherry gemeva e si teneva il petto con una mano. Sentiva un dolore assurdo, come se dentro di sé stesse bruciando qualcosa.

Lo so che fa male, ora però rilassati – disse Dufox. Sherry cercò di calmarsi.

Io ci sono – disse Eivy avvicinandosi a Dufox.

Bene. Kyo, Ragel, lo so che vi sembrerà strano ciò che faremo, ma non dite assolutamente nulla –












Salve gente! E alla fine ecco che la gente inizia a stare male.
Tutti: e logicamente questa è felice come una pasqua perchè sta facendo soffrire qualcuno, no?
Uh... beh... più o meno.... *fa finta di non ghignare* Bye!

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Capitolo 16
*** Il passato di Katla ***


IL PASSATO DI KATLA

Che figo! – esclamò Zatch vedendo il tatuaggio di Katla.

Che figo un corno! Sai che vuol dire? – ringhiò Zeon.

No, cosa? –

Che questa ragazza qua – e indicò Katla – È una criminale di quelli seri! –

Sbaglio o dicevi che non avevi idea di quello che combinava quella setta? – lo interruppe Tia.

Non ne ho idea, infatti, ma so che ci doveva essere un motivo se venivano mandati al patibolo, o no? – ribatté Zeon.

Non l'ho scelto io! – esclamò Katla – Ho... dovuto farne parte. Non mi piace quello che fanno, e non sono d'accordo, però ho questo coso sul fianco che dice che ne faccio parte e non ho alternative! –

In che senso? – chiese Zatch. Katla si rabbuiò.

Flashback

Dove sono? – singhiozzò Katla – Dov'è la mamma? – era chiusa da quelle che le sembravano ore in una cella buia. Si era svegliata lì al mattino, senza sapere come o quando c'era arrivata.

Ciao piccola – la salutò un uomo apparso dal nulla.

C-chi sei? –

Una persona che ti conosce – rispose lui con un ghigno. Tirò fuori una specie di pezzo di ferro a forma di serpente con tre teste.

Lo sai questo che cos'è? –

L-la mamma dice... dice che non devo dare retta a quelli che ce l'hanno perché s-sono persone cattive! – frignò la bambina.

La tua mamma sa molte cose. Ora però vieni qua – l'uomo l'afferrò e le tirò su la maglia. Il coso di metallo le venne premuto sulla pelle e un attimo dopo si illuminò. Un dolore bruciante, come non ne aveva mai sentiti invase Katla. Urlò e pianse finché quello non le tolse il simbolo di dosso.

Benvenuta tra noi – disse con un sorriso, mentre lei singhiozzando si tastava il fianco, dove sentì una strana bolla di ustione.

Fine flashback

Mi dispiace! Dov'è ora tua mamma? – chiese subito Zatch alla fine del racconto.

Non ne ho idea. Non l'ho più vista e se mi vedesse con questo tatuaggio mi caccerebbe di casa – borbottò Katla.

Mi dispiaceeee! – ululò Penny gettando le braccia la collo di Katla – Che storia triiiste! Non sai quanto mi spiace per teeeeeeeee! –

Lasciala, la uccidi – disse Tia cercando di liberare Katla.

Ma perché ti hanno costretta ad andare con loro? – chiese Zatch.

Pare... pare che mio fratello fosse dei loro. Lui è morto, e dopo hanno cercato me – rispose la bambina.

Pooooovera!!! – urlò Penny di nuovo mentre Tia la teneva bloccata dentro ad una barriera per non farle uccidere Katla.

Senti... Ma questa setta cosa fa? – chiese Zatch grattandosi la testa.

La Setta della Vipera? Tante cose, di cui poche belle – borbottò la rossa.

Del tipo? – chiese Zeon.

Brutte cose –

Ci sarà uno scopo generale o si annoiano a si mettono a fare cose così alla cavolo? –

Quelli come me che non sono altro che pedine no. I grandi capi vogliono avere l'immortalità o cose simili – rispose Katla tranquilla.














Ehilà gente del fandom! Il nuovo capitolo vi ha chiarito qualche idea?
Tutti: no
L'ho fatto apposta eheh
Tutti: sì deficente, sì, come vuoi tu
Allora, nel prossimo capitolo si parlerà di come farà Sherry a salvarsi (forse, non è detto) e in quello dopo... cos'è 'sta storia dell'immortalità. Bye!

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Capitolo 17
*** La maniera per guarire ***


LA MANIERA PER GUARIRE

Sherry urlava come una disperata, tenendosi il petto e tremando. Dufox le prese le braccia e la bloccò.

Sherry! Ascoltami, so bene che stai male, ora però prendi un bel respiro e cerca di stare ferma, così possiamo aiutarti, OK? – Sherry annuì. Iniziò a respirare lentamente e smise di muoversi, ma si vedeva che stava malissimo.

Ora, guarda dall'altra parte e fai finta di nulla – disse Eivy. Sherry si voltò verso destra. La ragazzina le appoggiò una mano sul petto. Aveva le unghie molto lunghe. Con un gesto secco, strappò l'abito di Sherry sulla spalla sinistra e ci mise un dito sopra. Sherry tremò di più. La pelle di Eivy era strana, calda eppure dava i brividi per qualche motivo.

Sherry, guardami. Ora sentirai un po' di dolore, però passerà in fretta. In qualunque caso tu continua a fissarmi, stringimi la mano se ti fa sentire meglio ma non ti voltare verso Eivy e non muoverti troppo – Sherry deglutì e fissò Dufox negli occhi. Non si era mai fidata del tutto di quel ragazzo ma sentiva che doveva fare come diceva lui.

Eivy appoggiò la punta dell'unghia sulla pelle di Sherry, appena sotto la clavicola. E premette. La ragazza urlò, ma Dufox le bloccò la testa perché non si voltasse. Qualche goccia rossa scese dal petto della ragazza.

Non girarti Sherry! Stai ferma, ti passerà –

C-che diamine mi sta facendo? –

Dopo Sherry. Lo vedrai quando lo faremo a Kyo, va bene? – Kyo rabbrividì sentendosi chiamato in causa. L'idea di avere un'unghia del genere nella spalla non lo attirava.

Che sta combinando? – chiese Ragel.

Fidati, non ne ho idea. Ma credo che quei due sappiano quello che fanno – rispose il moro, anche se sentiva in sé l'impulso di levare la mano di Eivy da Sherry. Non sembrava essere esattamente piacevole.

Eivy chiuse gli occhi. Ora veniva la parte difficile. Respirò a fondo e si concentrò. Dal punto in cui la sua unghia premeva dentro a Sherry si liberò una specie di bagliore. Sherry sentiva il calore provenire da quella piccola ferita, prima poco, poi man mano aumentava fino a sembrare fuoco. Una sorta di bagliore illuminò la zona scoperta della spalla di Sherry. Una specie, perché era nero.

Che diamine... – mormorò Kyo.

Kyo, è normale che gli umani possano farlo? –

No, noi umani non abbiamo poteri di quel genere. Non dovremmo almeno –

Lo sai cos'è? –

Non riesco a capirlo. Tu? –

Non vorrei sbagliarmi... Ma assomiglia vagamente all'aura di un mamodo. È diversa, ma in qualche modo simile – mormorò Ragel fissando il bagliore. Eivy ritirò la mano, ansimando. Sherry sentì il dolore che svaniva piano piano. Si sentiva piena di energie come non le succedeva da molto tempo.

Abbiamo fatto. Puoi alzarti – disse Dufox. Sherry si tirò in piedi. Eivy, di fianco a lei, aveva un lieve strato di sudore.

Dufox, cosa... – iniziò Kyo.

Non ora. Eivy, ci sei? –

Sì –

Bene. Kyo, via la maglietta prego. Stenditi – Kyo fissò Dufox ed eseguì gli ordini.

Appena avete fatto, voglio che voi due mi spiegate cosa diamine avete fatto – borbottò sdraiandosi e cercando di non pensare a quello che stava per provare.

Te lo spiegheremo. Ti consiglio di non guardare mentre Eivy procede – disse Dufox. Kyo annuì, girandosi a destra ed aspettando che Eivy facesse qualsiasi cosa dovesse fargli. Sperava solo non facesse troppo male.












E così non ho fatto morire Sherry (per la felicità di qualcuno e di qualcun'altro no xD). Non chiedetemi "che cavolo ha fatto Eivy" perchè 1) lo spiegherò prima o poi 2) non ne sono del tutto sicura nemmeno io. Bye!

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Capitolo 18
*** Istruzioni per l'immortalità ***


ISTRUZIONI PER L'IMMORTALITÀ

L'immortalità? – fece Zatch.

Lo sai cos'è, vero? – chiese Tia.

Sì... però non sapevo che esistessero davvero le persone immortali – rispose Zatch.

Infatti non esistono – ringhiò Brago (sì, è ancora lì. Non è scappato).

Non ancora – disse Katla.

Non ora né mai. L'immortalità non esiste – disse Zeon.

Le alte sfere della Setta della Vipera stanno cercando la maniera di averla – rispose Katla. Zeon sbuffò.

Mi sa che cercheranno a lungo –

Un metodo lo stanno già usando – rispose Katla.

Aspetta – interruppe Zeon – Va bene, non vuoi far parte di quella setta. Ma come mai ci dici tutto? –

Perché se vi dico tutto magari mi mettete sotto la vostra protezione e quelli là non mi fanno niente per aver parlato con voi – spiegò Katla.

Mica scema – commentò Tia.

Allora, come fanno ad eternarsi la vita? – chiese Zatch.

Eternarsi? – ripeté Zeon alzando un sopracciglio – Lo sai che quella parola non esiste, vero fratellino? –

Se lo dici tu – rispose Zatch. Suo fratello gli mollò un pugno.

Allora, il metodo che usano sostanzialmente è spedire mamodo nel mondo umano – disse Katla.

Eh? – chiesero in coro gli altri.

Vedete, i libri nel mondo degli umani sono ciò che “tiene insieme” i nostri poteri. Se il libro torna nel Makai perché viene bruciato ci torna anche il mamodo. Solo che se il libro rimane qua anche quando il mamodo finisce nel mondo degli umani, il mamodo non può più tornare qua. E in più c'è la barriera in mezzo ai due mondi che lo separa dal libro –

Quindi uno va là, il libro rimane qua e lui è separato dai suoi poteri? – chiese Zatch.

Sì. Ma non è solo quello. Se fosse lontano dal suo libro, e quindi dai suoi poteri, solo in termini di distanza ma nello stesso mondo non succederebbe nulla. Ma così è diverso, in questo modo poteri e mamodo sono proprio separati nella maniera più assoluta. Così pian piano i poteri del mamodo iniziano a svanire. A lui rimane sempre la sua forza e velocità tipiche dei mamodo, ma i suoi poteri magici è come se evaporassero. Dopo un po' le scritte del libro scompaiono e quando le pagine sono tutte bianche significa che i poteri del mamodo sono scomparsi definitivamente. L'energia che rilascia il libro perdendo le scritte viene come raccolta, e poi viene usata per dare energia ai pezzi grossi, che così credono di invecchiare di meno – spiegò Katla. Le facce di Zatch e Penny suggerivano che le informazioni avevano attraversato le loro teste senza effetti. Gli altri sembravano essere piuttosto stupefatti.

C-cosa? – chiese Zatch.

Allora, i mamodo nel mondo degli umani con i libri qua perdono i loro poteri. L'energia dei loro poteri allunga la vita ai signori di quella setta, capito? – rispiegò Zeon al fratello.

E... e al mamodo cosa succede? – chiese Tia.

Niente di male. Solo non ha più i suoi poteri e rimane bloccato nel mondo umano. In più, quando ormai non ha più poteri, il suo aspetto diventa molto più simile a quello di un umano, o di un animale, a seconda della tribù a cui appartiene. Quei mamodo noi li chiamiamo “Eytt”. Vuol dire “Distrutti” – disse Katla.

Come lo sapete? Ci avete già provato? – ringhiò Zeon.

Sì. Abbiamo spedito un paio di mamodo subito dopo la battaglia. Erano comunque talmente isolati che nessuno l'ha notato. Ora sono solo un cane e un orso. I due che sono scomparsi poco fa, uno, Kai, ha lottato tanto che alla fine è morto. L'altro, Ragel, è là dagli umani a perdere i suoi poteri –












Salve a tutti! Ecco infine chi è Ragel e cosa cavolo ci fa dagli umani. Spero che questa amrea di cavolate non sia eccessivamente una marea di cavolate '°_° Be!

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Capitolo 19
*** Megumi ha una crisi ***


MEGUMI HA UNA CRISI

Dove stiamo andando? – chiese Ragel seguendo gli umani.

A casa mia. Discuteremo meglio là – rispose Kyo massaggiandosi la spalla. Quando Sherry aveva visto cosa faceva Eivy a Kyo (e quindi cosa aveva fatto prima a lei) c'era rimasta di sale.

Quanto... – Ragel non fece in tempo a terminare la frase che fu interrotto da un sonoro squillo. Kyo tirò fuori il cellulare.

Pronto? –

È un cellulare. Serve a parlare con le persone a distanza – spiegò Dufox di fronte alla faccia sbigottita di Ragel.

Questa roba nel mio mondo non esiste –

Lo so – intanto Kyo si era rabbuiato.

Va bene, arrivo subito – disse – Ragazzi, Megumi è in ospedale –

Cosa? – disse Sherry.

È svenuta. Folgore dice che è ancora priva di sensi, ma non sembra un semplice svenimento – spiegò Kyo.

Allora dobbiamo muoverci – disse Dufox – Eivy, Ragel... potreste darci una mano? –

Certo – disse Eivy prendendo Sherry per un braccio. Ragel afferrò i due ragazzi.

La strada la sai tu – disse alla ragazzina. Eivy annuì e partì in quarta a velocità mamodo trascinandosi dietro una traumatizzata Sherry, seguita a ruota da Ragel con Kyo urlante e Dufox perfettamente rilassato.

 

Siamo qua per vedere Megumi –

Degli altri? Stanza numero 356 – disse l'infermiera osservando il gruppo.

Grazie – disse Kyo avviandosi.

Ragazzo, sicuro di stare bene? – chiese la donna preoccupata a Ragel.

Sì, perché? – chiese il ragazzo.

Non ci sono molti umani con la pelle blu – sussurrò Eivy.

Ah – la stanza di Megumi era circondata da un'orda di fan che osservavano la ragazza. O meglio, ci provavano da dietro le tende chiuse.

Scusi, potremmo vedere Megumi? – chiese Kyo ad un'infermiera.

E perché dovrei lasciarvi entrare? –

Siamo suoi buoni amici –

Sì, come tutta la gente qua intorno. Fammi il piacere ragazzo – sbottò la donna.

Kyo sta dicendo la verità. Siamo davvero amici di Megumi – disse Dufox.

E chi me lo dice? –

La musica pop fa cagare – disse Eivy. In quel preciso istante, una trentina di volti si girarono verso di lei. Era una cosa inquietante, anche perché erano di colpo tutte facce di oni.

Non mi basta come prova – disse l'infermiera.

RAGAZZIIII! – esclamò una voce isterica dietro di loro.

Folgore! – esclamò Kyo.

Chi è questo idiota? – chiese Ragel fissando il cantante.

Nessuno. Ehi, puoi spiegare alla signora che dobbiamo entrare? – chiese Sherry spazientita. Folgore la fissò.

Eh? –

Folgore, dì all'infermeria che dobbiamo entrare e vedere Megumi, ora! – disse Sherry.

S-sì! Signora, la prego li lasci entrare. Sono amici – balbettò Folgore terrorizzato.

Sei sempre stata così inquietante o lo sei diventata solo recentemente? – chiese Kyo alla ragazza.

Ho condiviso la casa con Brago per anni, ricordi? – gli fece presente Sherry.

E va bene. Potete entrare – sospirò la donna dopo essersi fatta fare un autografo dal cantante e andando ad aprire la porta.












Mwahahahah mi piace far soffrire la gente! Non preoccupatevi, Megumi starà bene, ma mi serviva questo capitolo per recuperarla con l'altro scemo. Bye!

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Capitolo 20
*** Decisioni ***


DECISIONI

Come si può fare una cosa così brutta? – chiese Zatch.

Appunto! Vi dovreste vergognare! – esclamò Penny.

Davvero! Non si possono fare cose così cattive! – disse Tia.

Dì qualcosa anche tu, Zeon! –

Tipo “non bisogna fare i cattivi”? Ti sembro così ipocrita? – chiese Zeon al fratello.

Brago? –

Cosa me ne frega di quello che combinano questi tizi? – ringhiò Brago.

OK, allora... Che si fa? – chiese Zatch grattandosi la nuca.

Direi di andare a prendere i signori capi di questa cosa e spiegargli un paio di cosucce, no? – propose Zeon schioccando le nocche.

Falla facile – commentò Katla.

Perché? –

Perché i “signori capi di questa cosa” se ne stanno rintanati da qualche parte nel mondo degli umani – rispose Katla.

...Perché non ci spieghi tutto invece di dire metà delle cose che devi dire? –

Allora, per far passare i mamodo dagli umani i miei signori hanno creato non chiedetemi come un portale per il mondo umano, e ci sono entrati con un grosso numero di leccapiedi vari. Dopo hanno chiuso il portale – spiegò Katla.

Ma se sono di là – iniziò Zeon – E l'energia presa dai libri è qua, come fanno a prenderla? Non è che stai sparando balle? –

No. Ogni tanto bruciano il proprio libro e tornano qua per prendersi l'energia, e poi riaprono il portale e tornano di là – spiegò Katla.

Quindi – gli occhi di Zatch si illuminarono – Per combatterli dovremmo andare nel mondo umano, giusto? –

Giusto –

Evvai! Così potrò rivedere Kyo! – urlò di gioia Zatch.

Baka, chi ti ha detto che ci andiamo? – gli disse Tia, ma in realtà anche lei moriva dalla voglia di vedere Megumi.

Allora, chi viene? – disse Zatch come se niente fosse.

Stai buono Zatch. Intanto non credo sia una buona idea parlare di questo a qualcun altro – disse Zeon

Perché? –

Perché mi pare di aver capito che ci sono ancora un bel po' di spie in giro, e di certo prima o poi la cosa potrebbe venirsi a sapere mentre sarebbe meglio fare un attacco a sorpresa – rispose Zeon.

WOW, come sei intelligente! – disse Zatch. “In confronto a te...” pensarono gli altri.

In più la mancanza di troppi mamodo si noterebbe. Credo che solo noi dovremmo andare. E vieni anche tu, logicamente – disse Zeon.

Perché anch'io? – chiese Katla.

L'esperta sei tu –

Andiamo tutti quindi? – chiese Zatch sempre più allegro.

Sì –

Sì –

Tutto per te, Zatchino mio adorato – coro di Bleargh! in sottofondo.

Tu Brago? – chiese Zatch.

Mpf. Tanto vale, magari c'è qualche avversario decente – ringhiò il mamodo, che oltre agli avversari pensava anche a qualcun altra che avrebbe certo rivisto...

Aspetta. Devi anche nominare qualcuno che rimanga qua nel Makai a governare al posto tuo – gli fece presente Zeon.

Mmmh... Penny, puoi rimanere qua mentre noi andiamo? – tutti caddero gambe all'aria.

Tra tutti i mamodo al mondo, scegli Penny? – esclamò stupefatto Zeon.

Beh... Sì. Perché sono sicuro che potrà fare tutto benissimo –

Zatchino caro! Sono così felice... – sospirò Penny svenendo.














Ehilà gente! Sì, ve lo state chiedendo anche voi: perché tra tanta gente "intelligente" Zatch mollà lì proprio Penny? E io vi rispondo: perché, vi sembra che Zatch sia un re intelligente? Non credo che cambiarebbe molto (la differenza di QI è minima xD). Bye!

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Capitolo 21
*** Via dai paparazzi, per piacere ***


VIA DAI PAPARAZZI, PER PIACERE

Megumi era sdraiata sul letto dell'ospedale, pallida e priva di sensi.

Dufox, come sta? – chiese Kyo preoccupato.

Non bene. Se non la curiamo ora, temo proprio che non ce la farà –

E come facciamo? Non so se le infermiere saranno molto contente di lasciarci fare – fece presente Sherry indicandosi la spalla.

È vero... Ragel, ci puoi fare un favore? –

Parla –

Potresti metterti davanti alla porta e non far passare nessuno, per favore? –

Va bene – disse il mamodo andando a piazzarsi davanti alla porta e chiudendola.

Bene. Suppongo che durante la guarigione diversi di questi strumenti andranno in tilt, ma spero Ragel riesca a tenere fuori i medici – Eivy si avvicinò a Megumi, scostandole l'abito sulla spalla e le piantò dentro l'unghia. Appoggiò una mano sulla bocca di Megumi, perché la ragazza si era appena svegliata e stava per urlare.

Appena il bagliore nero iniziò a illuminare la pelle di Megumi, gli apparecchi iniziarono ad emettere suoni strani e a lampeggiare come impazziti. Non ci volle molto perché un gruppo di medici cercasse di forzare il blocco di Ragel per entrare a controllare la ragazza. Il mamodo per tutta risposta li teneva a distanza dalla porta con una mano sola, e sbadigliando.

Facci passare! È un'emergenza, capisci? – urlò un medico.

Non se ne parla – rispose Ragel.

Falli passare! Megumi sta male! – frignarono un gruppo di ragazzine lì fuori.

E starà peggio se questi entrano – sbuffò il mamodo. Se solo avesse potuto usare i suoi poteri ora quelli sarebbero stati tutti incapaci di fare qualsiasi cosa.

Facci passare! – urlò per l'ennesima volta uno dei medici, prima che Ragel lo lanciasse di peso dall'altro lato del corridoio.

La piantate? Siete fastidiosi! – in quel momento, gli strumenti smisero di fare rumori strani. Poco dopo, la porta si aprì e ne uscirono tutti, Megumi compresa.

Grazie per l'aiuto – disse Dufox.

Figurati. Voi umani siete davvero delle creature inutili a volte – rispose Ragel fissando tutta la gente che aveva atterrato.

M-Megumi! Cosa... –

Sto bene, grazie. Ora scusatemi, devo andare con i miei amici – disse Megumi con un sorriso, uscendo rapida dall'ospedale.

Quindi... tu chi sei? – chiese Folgore a Ragel.

Ve lo spieghiamo dopo, ora allontaniamoci dai paparazzi per piacere – disse Kyo.

Cosa sono i paparazzi? –

Nel tuo mondo non esistono? –

No –

Che bel mondo che è il tuo – sospirò Sherry – Quasi quasi ci vengo a fare un giro –

Perchè, a te che fastidio danno? – chiese Kyo.

I paparazzi? Posso ricordarti che sono una decisamente ricca ereditiera, e quindi ogni tanto vengono anche a fare un giro da me? –

Ah. Mi spiace –













Salvvve! Scusate per il capitolo tendenzialmente microscopico (anche più degli altri) ma non sapevo bene cosa scrivere T__T Però prometto che dal prossimo ci sarà qualche sviluppo della trama decente. Bye!

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Capitolo 22
*** Inizia il viaggio ***


INIZIA IL VIAGGIO

Allora ragazzi, siete tutti pronti? – chiese Zatch.

Guarda che stavamo aspettando te – sbuffò Zeon annoiato.

Per quanto starete via? – chiese Penny, tutta presa dal compito affidatole da Zatch di badare alle cose finchè lui non tornava.

Non lo so di preciso. Comunque sono sicuro che quando torneremo sarà tutto a posto! Se c'è qualche problema, prova a chiedere a Earth o qualcun altro – rispose Zatch sorridendo.

Speriamo in bene... – mormorò Zeon.

Ti muovi? – disse Tia che giocherellava con il proprio libro degli incantesimi.

Arrivo! Ciao Penny! – esclamò Zatch andando con gli altri verso il portale.

Dov'è Brago? –

Ha detto che è andato avanti perché non ne poteva più di aspettarti – rispose Zeon. Dopo qualche minuto di camminata, arrivarono al portale. Brago era seduto lì davanti.

Guarda chi si vede. Come si apre questo portale? – chiese indicando il portale chiuso dietro di sé.

Lo sa lei – sbottò Zeon indicando Katla. La ragazzina si avvicinò tenendo in mano il proprio libro violetto.

L'unica maniera è sfondarlo –

Come scusa? –

Se lo si colpisce con incantesimi abbastanza potenti, la barriera dovrebbe crollare. Dopo il nostro passaggio si richiuderà da solo. Credo che dovrete pensarci voi, io non sono poi così forte – spiegò Katla sedendosi da un lato.

Quanto forti? – chiese Zatch.

Usa il Bao e facciamola finita – disse Zeon.

OK... Bao Zakeruga! – il dragone elettrico uscì dalla bocca di Zatch.

Zeon, quante volte ha usato quell'incantesimo da quando è qua? – chiese Tia.

Nessuna, perché? –

Perché se perdesse il controllo cosa succederebbe? – Zeon rimase in silenzio.

I tuoi incantesimi protettivi quanto sono forti? – fortunatamente, il Bao si diresse esattamente dove doveva, ovvero contro al portale. La barriera che lo teneva chiuso iniziò ad incrinarsi.

Non ce la fa! – esclamò Katla.

Come no? –

Si dovrebbe spaccare del tutto, non solo una parte! Serve che qualcun altro mandi contro un incantesimo –

Dioga Gravidon! – un'enorme sfera nera andò a centrare il portale vicino al Bao. La barriera resistette agli incantesimi combinati per qualche istante, poi si frantumò. Zatch ritornò in sé col fiatone.

WOW, ne è passato di tempo dall'ultima volta che ho usato quell'incantesimo! – esclamò sentendo che la propria energia era calata drasticamente.

Dovrai riprendere l'allenamento. Ora muoviti! – esclamò Zeon prendendo Zatch per un braccio e trascinandolo verso il portale. Brago si era già tuffato dentro ed era scomparso. Zatch sparì, seguito un attimo dopo da Zeon.

Andiamo Katla! – esclamò Tia correndo verso il portale e sparendo al suo interno. Katla la seguì a ruota. I colori si confondevano e si scambiavano, c'era un fischio nelle orecchie tremendo e dopo un attimo veniva un nausea e un mal di testa lancinante. Non durò molto. I mamodo andarono praticamente a schiantarsi contro al terreno sotto di loro. Il viaggio era stato talmente tremendo che persino Brago si lasciò sdraiato al suolo e svenne.













E finalmente ce l'ho fatta! Sono riuscita a far arrivare i mamodo nel mondo degli umani dopo solo 21 capitoli! Roba pazzesca (anche se immagino sarebbe successo prima se avessi fatto dei capitoli un pochino più lunghi...) Bye!

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Capitolo 23
*** Mamodo in arrivo ***


MAMODO IN ARRIVO

Quindi, vediamo se ho capito – disse Megumi – Ragel è un mamodo che è stato spedito qua senza libro e quindi non può tornare indietro? –

Esatto – rispose Dufox.

Nessuna idea su cosa ci fai qua? – chiese Sherry.

Ve l'ho detto, mi hanno attaccato alle spalle e non sono riuscito a difendermi, poi sono svenuto e mi sono ritrovato qua – disse Ragel per l'ennesima volta.

Ma non c'è nessun modo per rispedirlo nel suo mondo? – chiese Folgore.

Non che io sappia – rispose Dufox.

A meno che non si aprisse un portale da questa parte – borbottò Kyo tenendosi la testa. Dannazione, proprio ora doveva avere un'emicrania?

Tutto a posto Kyo? – chiese Megumi.

Gli sta tornando l'Answer Talker. Gli passerà – rispose Dufox. Di colpo Ragel si irrigidì. Eivy gemette e si massaggiò le tempie.

Cosa c'è? – chiese Sherry.

Percepisco la presenza di un mamodo qua vicino... è come apparso dal nulla – spiegò Ragel. Tutti i presenti si tirarono in piedi.

Sei sicuro? –

Confermo, c'è un mamodo da queste parti – disse Eivy.

Puoi percepire i mamodo? – disse Kyo stupefatto.

Sì. È doloroso, ma riesco a farlo –

Sapete chi è questo mamodo? – chiese Megumi.

No, non lo riconosco – disse Ragel – Però... Aspettate, non è da solo. Mi sembra di sentire qualcun altro, ma più lontano da qua. Saranno quattro o cinque in tutto –

Hanno un libro o... –

Non lo so –

Direi che ce l'hanno – disse Eivy.

Come lo sai? –

C'è una differenza tra la tua energia e la loro. Direi che loro sono qua col loro libro e... – la ragazzina si bloccò.

Che c'è? –

C'è che... ah... – si strinse la testa – Ce n'è uno... Non molto lontano da qua, credo di averlo già... –

Eh? – chiese Folgore.

Che cazzo succede qua? – borbottò Eivy.

In che senso? –

Non ne sono sicura... Ma credo che uno di loro sia Zeon – Dufox sbarrò gli occhi.

Mi prendi in giro? –

No. Anche gli altri, tre li ho già sentiti, devono essere altri della battaglia, ma non saprei dire con esattezza chi... uno mi è del tutto nuovo invece. Quello là però lo riconosco – spiegò Eivy.

E... quello più vicino... Dov'è? – chiese Kyo.

Direi a pochi chilometri da qua –

E chi è? È Kanchomè? Eh? – disse Folgore con gli occhi lucidi.

Non ne ho idea! È della battaglia, ma non lo so chi è! – sbottò la ragazzina.

Io propongo di andare a vedere – disse Kyo.

Buona proposta – Dufox andò verso la porta.

Fermi tutti! – esclamò Sherry tirando fuori il cellulare – Stavolta non si va a piedi. Pronto Ji? Sì, passa con l'auto qua davanti –

Perché qua siete tutti straricchi tranne me? – chiese Kyo.

No, non tutti, solo Sherry, Megumi e Folgore. Io ed Eivy siamo normali e Ragel... –

Grazie Dufox –

Sì, ma se andiamo in auto non possiamo andare tutti. Voglio dire... non ci stiamo – disse Megumi.

Hai mai visto la mia auto? – ghignò Sherry.













Ehilà gente! Felici di sapere che umani e mamodo si reincontreranno (ma si scrive così?) dopo tanto tempo?
Tutti: no
...Appunto. Vi informo che dal prossimo capitolo i capitoli saranno un po' più lunghetti (più personaggi, capitolo più lungo u.u è logica. Quasi). Bye!

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Capitolo 24
*** Il ritrovamento di Tia e i piani per la ricerca ***


IL RITROVAMENTO DI TIA E I PIANI PER LA RICERCA

L'auto di Sherry era, in effetti, enorme. Ragel aveva avuto qualche perplessità all'inizio su come potesse quella cosa funzionare, ma poi si era convinto. In quel momento però da azzurro era diventato verde acqua.

Quanto manca? – borbottò sentendo i conati di vomito.

Non molto – rispose Dufox.

Ma se quel mamodo fosse cattivo? – chiese Megumi – Ecco, non per dire, ma Zeon non era... ehm... –

È cambiato. E comunque non credo quel tipo abbia cattive intenzioni. Anzi, immagino sarai molto felice – rispose Dufox.

Sì, ma nel caso... –

Non avrebbe il suo umano lì, quindi non potrebbe usare incantesimi. E per la forza fisica Eivy e Ragel potrebbero suonagliele quanto vogliono. Ma come ho già detto, non ci saranno problemi – ripeté Dufox con un mezzo sorriso.

Il posto era poco fuori città. Dopo un po' di autostrada, Ji si fermò in una piazzola di servizio (occupandola tutta con le dimensioni dell'auto) e gli altri proseguirono a piedi. A quell'ora ormai il bosco era quasi completamente buio.

Sicuri che è di qua? – chiese Megumi.

Paura del buio? – ghignò Ragel.

No, è che... – disse Megumi arrossendo.

Muoviamoci – disse Dufox seguendo Ragel e Eivy.

Eccoci qua – disse Ragel – È svenuta... Ma credo che sia solo per il viaggio. Ad ogni modo non credo che potrebbe darci problemi. Ed ecco il libro –

O... mio... dio... – sussurrò Megumi con gli occhi lucidi.

Cosa... – mormorò Kyo.

TIA! – Megumi corse verso la bambina svenuta e la esaminò. Non sembrava ferita in alcun punto, probabilmente era stato solo il viaggio a ridurla così. La ragazza iniziò a piangere piano.

È Tia! – esclamò Folgore mettendosi a ballare.

Ma dai? – fece Eivy.

Meglio se la portiamo a casa per farla rinvenire – disse Kyo. Megumi annuì e prese in braccio la bambina. Eivy raccolse il libro.

Tieni –

Grazie – rispose Megumi.

 

Tia aprì gli occhi. Odiava viaggiare tra i mondi. Si era dimenticata come si era sentita da schifo l'ultima volta. Sotto di lei c'era qualcosa di morbido... Un letto. La bambina mise meglio a fuoco tutto.

Tia! – esclamò una voce femminile, e venne stritolata in un abbraccio.

M-Megumi? – balbettò la bambina.

Sono io! Mi sei mancata da matti – disse la ragazza piangendo.

A-anche tu Megumi... p-però mi sai soffocando... –

Scusa – Megumi lasciò andare Tia. La bambina prese un paio di respironi.

Dove siamo? –

A casa di Kyo. Riposati... –

Aspetta Megumi! Dove sono gli altri? –

Gli altri chi? –

Gli altri mamodo che sono venuti con me! – esclamò Tia.

Credo che nel viaggio siate stati separati – spiegò Megumi.

Già... Può darsi. Hai detto che sono a casa di Kyo? –

Sì, vuoi salutare? –

Certo! – Tia scese dal letto e andò con Megumi al piano di sotto. In salotto trovò Kyo, Dufox, Sherry, Folgore, una ragazzina pallidissima vestita di nero coi capelli rossi e un tizio con la pelle blu, i capelli bianchi e vestito con un canotta larga bianca e un paio di shorts bianchi.

Tia! Ti sei ripresa – disse Kyo.

Il viaggio dal mondo dei mamodo a qua non è molto piacevole... Agh! – Folgore aveva abbracciato la bambina.

Tia! Da quanto tempo! –

Lasciami subito! – Folgore la mollò.

Ehi, Tia, come mai sei tornata qua? Non che mi dispiaccia, ma c'è un ragione immagino – chiese Kyo.

Sì. Nel mondo dei mamodo succedono delle cose strane e c'è un mamodo che è in questo mondo senza il suo libro! Mi pare si chiami Regel... Raleg... –

Ragel – disse il ragazzo con la pelle blu.

E tu come lo... S-sei tu? – chiese Tia.

Esattamente –

Ah. Va bene, allora io vi spiegherei tutto ma credo sia meglio farlo quando ci saranno anche gli altri, perché potrei fare confusione –

Va bene. Ma chi sono gli altri? – rispose Megumi.

Allora... C'è una ragazzina che si chiama Katla che non conoscete perché non era della battaglia, e poi ci sono Zatch... –

Sul serio? – si illuminò Kyo.

...sì, c'è Zatch e Zeon... – Dufort non disse nulla ma si vedeva che era contento – ...e infine Brago –

Brago? Scusa, come avete fatto a convincerlo a venire con voi? – chiese Sherry.

Katla ha detto che ci sarà della gente da combattere, e lui subito è venuto – sbuffò Tia. Gli umani si guardarono negli occhi.

Da combattere? –

Sì! Mi spiace, ma dovrete riprendere in mano i libri. Spero che riusciate ancora a leggerli – disse Tia entusiasta.

Ecco Tia... Credo che quando ci saranno gli altri anche noi dovremmo spiegarvi alcune cose – disse Megumi.

Eh? È successo qualcosa di male? Megumi, se c'è qualche problema... –

No, no Tia, tranquilla. Vi spiegheremo – disse Megumi. Tia rimase comunque preoccupata dalle facce degli altri.

Molto bene. Quindi dovremo andare a recuperare i nostri mamodo. Ragazzi, percepite dove sono? – chiese Kyo.

Sì, ora li sento tutti e quattro abbastanza chiaramente – disse Ragel.

Anch'io – disse Eivy.

Sei una mamodo??? – esclamò Tia.

No. Comunque sento Zeon non molto lontano, dalle parti della Russia settentrionale. Mi sa che dovremo andare subito a prenderlo o morirà assiderato. Poi... la ragazzina, Katla, dovrebbe essere quella in Australia. E gli altri due non saprei di preciso distinguerli, ma uno è in Croazia e l'altro in Cina –

Brago è quello in Croazia, l'altro è Zatch – concluse Ragel.

Bene, allora direi di fare dei gruppi per cercarli... –

Io me ne torno in Francia. La Croazia non è così lontana e Brago ci metterà un attimo a capire dove deve andare. Vi saluto – disse Sherry, alzandosi e uscendo con un sorriso sulle labbra.

Io vado da solo a cercare Zeon. Con l'Answer Talker dovrei essere a posto. Quanto agli altri due... Kyo andrà a cercare Zatch insieme a Ragel per indicargli la strada, e Megumi, Tia ed Eivy sarebbe meglio se andassero da questa Katla –

Va bene – disse Kyo. Gli altri annuirono.

E io? – chiese Folgore.

Ah, ci sei ancora – commentò Dufox – Non mi ero accorto di te. Direi di tornare alle tue normali occupazioni, sei del tutto inutile – una specie di Missisipi prese a scendere dagli occhi del cantante – E visto che Kanchomé non è qua, lo sei ancora di più – il Missisipi divenne tipo le cascate immaginarie alla fine del mondo e Folgore si rintanò in un angolo a piangere.

Non sei stato un po' duro? – chiese Megumi compassionevole.

No, si merita un po' di lezioni di umiltà – rispose Dufox.















Salve a tutti! Visto che è il mio compleanno ho deciso che oltre al primo dei capitoli "lunghi" metto anche qualche immagine. Quindi:
Eivy
























Ragel:
























e Katla:























So che sembrano tutti un po' degli scemi (specie Eivy che sembra cugina di Gaara di Naruto T__T) ma i miei disegni non sono mai proprio fantastici... Spero che vi piaccia! Bye!

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Capitolo 25
*** Missione recupero: completata ***


MISSIONE RECUPERO: COMPLETATA

Kyo era seduto su un posto di areo accanto a Ragel. Il mamodo era verde marcio e sembrava sul punto di vomitare l'anima. Evidentemente non aveva un debole per i mezzi di trasporto umani. Kyo sospirò, già era stato un miracolo imbarcarsi.

Flashback

Perché mi fissano tutti? –

Hai la pelle blu –

E allora? –

Solo un umano morto assiderato avrebbe quel colore –

...Siete strani voi –

 

Cosa significa quel bibibip? –

La dobbiamo perquisire signore –

Come sarebbe a dire? –

Tranquillo Ragel. È solo per assicurarsi che tu non abbia addosso oggetti metallici –

Kyo, vieni qua un attimo, devo parlarti in un orecchio –

Sì? –

Se spiegassi loro che una parte del mio corpo è coperta di metallo ci crederebbero? –

In che senso? –

Nel senso che sotto alla maglia ho delle parti metalliche sul torace –

...Non ci crederebbero mai credo. E francamente non voglio sapere perché hai il torace di metallo –

 

E perché dobbiamo salire su quel coso? –

Perché è la maniera più veloce per arrivare in Cina –

Ovvero? –

Volando –

Un coso del genere non può volare –

Guarda lì fuori –

...Dimmi che è meglio della scatola per correre –

Automobile, e dipende, se soffri l'auto non è detto che soffri l'aereo e viceversa –

Fine flashback

Dopo una lunga serie di incidenti e cose varie, alla fine erano quasi arrivati in Cina e per miracolo Ragel non aveva ancora rimesso tutto quello che aveva mangiato (Kyo a volte si chiedeva se i mamodo mangiassero tanto perché il principio di conservazione dell'energia prevedeva che mangiassero molto per avere i loro poteri). Quando scesero, sembrava che il mamodo dovesse inginocchiarsi e ringraziare qualche divinità per aver messo fine alle sue torture.

Andiamo. Dobbiamo ancora fare un bel po' di viaggio per arrivare da Zatch –

Non in aereo, vero? –

No, in pullmann –

Kyo – lo interruppe Ragel – Che dici di andare in maniera alternativa? –

Non saprei che mezzi usaaaaaaareeee – Ragel aveva afferrato il ragazzo per un braccio e se lo trascinava dietro mentre correva al massimo. In meno di mezz'ora raggiunsero un paese.

OK, il re è qua dentro da qualche parte – disse Ragel mentre Kyo cercava di riprendersi dal giramento di testa.

V-va bene... Andiamo – i due iniziarono a camminare. Era un paese carino, non troppo moderno ma nemmeno arretrato. La gente si voltava a fissarli con gli occhi aperti al massimo. Kyo desiderava un sacco che Ragel avesse una pelle di un colore decente in quel momento.

Scusi – chiese ad un uomo – Stiamo cercando... – l'uomo si voltò. Era un armadio a dir poco.

Non mi piaci moccioso – disse l'uomo schioccandosi le nocche.

Senta, non voglio fare a botte... – il tipo non lo ascoltò e gli sferrò un pugno sul naso, stendendolo. Kyo si tirò seduto massaggiandosi il naso. Fantastico, ora sanguinava pure. Almeno non era rotto.

Moccioso, qualche problema? – lo schernì l'uomo avvicinandosi, vendendo tenuto per il bavero da Ragel. O almeno, il punto più vicino al bavero in cui Ragel arrivava.

Lascialo stare e dicci quello che vogliamo – ringhiò il mamodo.

Ehi, pelle blu, nessuno mi dice cosa fare – sbottò l'uomo cercando di colpirlo, e rimediandosi invece una testata nello stomaco che lo fece cadere a terra senza fiato.

Tutto a posto? – chiese Ragel a Kyo.

Direi di sì –

Merda, me la pagherete – sbuffò l'uomo.

Dicono tutti così. Ehi, c'è nessuno disposto a darci un'informazione? – urlò Ragel.

Cosa volete? – chiese una donna.

Cerchiamo un bambino. Ha circa sei anni, è biondo e con gli occhi arancioni. Indossa una mantella nera e si chiama Zatch –

Forse l'ho visto. C'era un bambino così che girava per il bosco, ma non mi sono avvicinata – disse la donna.

Perché no? –

Avevo paura che potesse essere un demone –

Ah. Andiamo Ragel. Arrivederci – i due ragazzi andarono verso il bosco. Non ci misero molto per sentire una voce squillante.

Allora signor scoiattolo, ti piacciono queste nocciole? – Kyo sorrise. Zatch non cambiava mai.

Io credo che dovresti mangiarle tu invece di darle tutte agli altri – disse Kyo, arrivando alle spalle del bambino biondo. Zatch si voltò.

Kyo! Sei tu! – urlò, scoppiando in lacrime e abbracciando stretto il ragazzo. Kyo cadde a terra faticando a respirare a causa dell'abbraccio stritolante del bambino, ma era talmente felice che non ci badò nemmeno.

Ehi Zatch... quanto tempo... – disse.

Come mi hai trovato? – chiese Zatch dopo un po'.

Mi ha dato una mano Ragel – rispose Kyo indicando il mamodo. Zatch si voltò.

Sei il mamodo che... –

Sì, quello –

Senti Zatch, che dici se andiamo a casa? Così potrai riposarti – disse Kyo.

 

Russia settentrionale

Zeon camminava sfregandosi il petto con un braccio. Dannazione, in che posto dimenticato dal mondo era finito? Camminava da un sacco e ancora nessuna forma di vita, tranne un paio di arbusti depressi. E faceva un freddo del diavolo!

Ciao moccioso – disse una voce dietro di lui. Si voltò.

D-Dufox... – disse battendo i denti.

Freddo? – chiese lui dandogli una giacca di riserva.

 

Australia centrale

È là! – urlò Tia correndo, seguita da Megumi ed Eivy. Katla era sdraiata vicino ad una roccia, priva di conoscenza.

Deve essersi sentita male dal caldo – disse Megumi prendendola in braccio – Su, bevi un po' – disse mettendo una borraccia accanto alle labbra della bambina. Lei aprì gli occhi confusa.

 

Francia

Brago sospirò. Dopo un paio di giorni era riuscito ad arrivare a casa di Sherry. Vide la ragazza in giardino seduta a riposarsi. Le si avvicinò in silenzio. Le poggiò una mano sulla spalla e lei sussultò.

Ciao Sherry – disse semplicemente mentre lei si voltava.















Ciao gente! Spero che vi sia piaciuto questo capitolo, mi spiace di aver dato così importanza solo al ritrovamento di Zatch ma mi toccava... Diciamo che gli incontri rimangono a libera interpretazione, anche se credo tutti voleste qualcosa di più (specie con Brago e Sherry, ma mi spiace non sono capace a scrivere cose anche solo vagamente romantiche, vado in blocco). A questo punto... Spero che riuscirò a recensire presto, ma non ne sono sicura. Causa? Indovinate T____T Buon rientro a scuola per tutti! Bye!

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Capitolo 26
*** Spiegazioni generali ***


SPIEGAZIONI GENERALI

Zatch era seduto nel salotto a casa di Kyo giocando con Volcan300. Al momento stava facendo una battaglia col Volulun di Tia.

Prendi questo! –

Non mi batterai! –

Che bambini – sospirò Zeon che iniziava a stufarsi di aspettare.

Piantala di fare il rompiballe – lo rimproverò Dufox.

Senti, io non ne posso più di star qua seduto a far niente –

Basta! Kyo uscirà tra poco da scuola, Sherry e Brago arriveranno tra un'oretta al massimo e Megumi finisce il servizio fotografico tra cinque minuti – sbuffò l'albino. Ragel ed Eivy erano nei loro angoli a fissare il muro davanti a sé. Katla faceva un pisolino usando il proprio libro come cuscino. La casa di Kyo era ospitale, ma non era fatta per tanta gente.

Dopo un quarto d'ora e molte proteste di Zeon sul far nulla e l'annoiarsi, Kyo e Megumi arrivarono insieme.

Ciao ragazzi! –

Dite un po', cosa facevate insieme voi due? – chiese Tia invasiva.

In che senso? – chiese Megumi.

Non è che vi stavate baciando? – chiese Katla svegliandosi con uno sbadiglio.

NEMMENO PER SOGNO! – esclamarono in coro i due arrossendo.

Dufox, cosa facevano? – chiese Tia.

Non mi pare il caso di indagare nella privacy altrui – Kyo e Megumi sospirarono – Ma tutto sommato potrei anche dirtelo –

MA SEI FUORI? –

Kyo, ho fame! – esclamò Zatch.

Ma se hai mangiato cinque minuti fa! – disse Zeon.

Ma io ho fame lo stesso! Eddai Kyo –

No Zatch. Aspetti – disse Kyo lapidario, lasciando Zatch con una trentina di linee blu verticali che gli scendevano sulla fronte.

Kyo è cattivo... –

Sì, tanto – rispose il ragazzo andando a mettere giù i libri – Arrivo subito –

Quarantadue minuti dopo...

Suonano! – urlò Megumi.

Sono Brago e Sherry – disse Kyo scendendo le scale. Quanto adorava che il suo Answer Talker fosse tornato.

Ciao Kyo – disse la ragazza. Entrò nella sala dove c'erano gli altri, seguita subito da Brago che aveva un'aria molto truce. Più del solito.

Direi che ci siamo tutti – disse Kyo – Quindi... –

Brago! Tu mi devi una rivincita! – esclamò Ragel alzandosi in piedi.

Ma guarda chi c'è, e dimmi, perché dovrei concedertela? Tanto non mi batterai mai –

Chi lo ha detto? – Brago e Ragel iniziarono a ringhiarsi contro. Sherry sospirò.

Che dite di rimandare le questioni di vendetta personale a dopo, grazie? – disse mettendo una mano sulla fronte di ogni ragazzo e cercando di allontanarli.

Sherry, levati – sibilò Brago.

Eddai, ragazzi, fate i bravi – disse Megumi cercando di calmarli. Morale: Zatch, Zeon e Katla dovettero tenere fermo Brago e Tia ed Eivy Ragel, o quei due si sarebbero ammazzati a vicenda.

Cosa dite se iniziamo a parlare come persone civili? – disse Zeon.

Appunto. Ci dovete ancora dire come mai siete tornati – disse Megumi.

Lunga storia. Katla, spiegala tu –

Perché io? –

Perché sei la più qualificata in materia – Katla sospirò e si mise a spiegare. Raccontò del suo passato, della setta e di quello che stava succedendo. Alla fine, gli umani avevano tutti la stessa identica espressione stralunata.

Allora, fatemi capire – disse Megumi – C'è questa setta, di cui tu fai parte, che spedisce qua i mamodo per fare in modo che i suoi capi diventino immortali –

Sì –

E Ragel non può più tornare nel Makai e perderà i suoi poteri –

Sì –

E voi siete qua per suonarle a quelli della Setta della Vipera –

Sì –

Ma stiamo dando i numeri? – gridò Ragel – Volete dirmi che non c'è modo per cui io possa tornare indietro? –

Mmmmh... esatto –

Già, non ci sarebbe nemmeno gusto a batterti – disse Brago con un mezzo ghigno.

E chi lo dice? Potrei batterti lo stesso! Anche senza potere sono molto più di te! –

Sì, sei più di me per dieci centimetri in altezza. E per il resto quasi un umano – rispose Brago.

Che vuol dire? Anch'io sono umana. Più o meno – disse Eivy.

Ora tu, dimmi dove sono questi tizi da battere e facciamola finita – ringhiò Brago.

Ascolta, non credo sia l'unico problema... – provò a dire Kyo.

Non me ne frega, sono qua per combattere io – sbottò Brago – E con avversari seri, non mamodo che perdono poteri per strada e... –

ORA BASTA! – l'urlo di Sherry fu seguito dal libro nero che colpiva Brago sulla nuca con una potenza pari a quella di un Gigano Reis.

Che diamine... – Brago si ritrovò con Sherry che lo fissava da pochi centimetri di distanza dal suo viso e con uno sguardo che avrebbe incenerito un blocco di ghiaccio.

Sono stufa di sentirti rompere così, sui tuoi avversari e compagnia bella. Quindi ora tu stai buono, ascolti quello che dobbiamo dire e la pianti di fare il disfattista, hai capito signor Mamodo Oscuro? – nessuna risposta – HAI CAPITO?! – Brago schivò per un pelo il libro nero che viaggiava dritto verso la sua faccia.

...Ho capito – ringhiò, andando a sedersi in un angolo che venne presto riempito da un'inquietante aura oscura. In quel momento avrebbe volentieri ucciso qualcuno (dannazione, quella era un'umiliazione pubblica!) ma il suo istinto di autoconservazione gli suggeriva di fare il bravo e non provocare Sherry.

Scusatemi per aver urlato. Dicevamo? – disse la suddetta dolce e tenera biondina francese ignorando gli sguardi allibiti e un tantino terrorizzati del resto delle persone nella stanza.

Sherry a volte fa paura – sussurrò Zatch a Zeon.

Ha il suo caratterino – commentò lui cercando di non far notare che aveva i brividi.

E-ecco... Il nostro piccolo problema di energia – balbettò Kyo tornando su questo pianeta ma rimanendo a distanza di sicurezza da Sherry (sulla nuca di Brago si intravedeva un bernoccolo e la cosa era inquietante).

Quale problema? – chiese Tia confusa.

Scusate se non vi abbiamo detto niente, ma aspettavamo che ci foste tutti – si scusò Megumi. Dufox prese fiato ed iniziò a spiegare. Man mano che la spiegazione andava avanti le facce dei mamodo si incupivano sempre di più.

Quindi... Se combattete con noi, poi perdete la vostra energia? – chiese Zatch.

Già. Ma forse sto trovando una soluzione – disse Dufox.

E CE LO DICI ORA???? – esclamarono in coro Kyo, Sherry e Megumi.

È un forse. Anche con l'Answer Talker, non ne sono del tutto sicuro –

Non devo farmi piantare di nuovo un'unghia nella spalla, vero? – chiese Kyo.

Non credo – rispose Dufox – Ma devo ancora ragionare un attimo sui dettagli –














Ciao gente! È iniziata la scuola T_____T... Fa nulla, non pensiamo a queste cose ora. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, anche la particina comica (che ci volete fare, sono fissata con Brago e Sherry). Bye!

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Capitolo 27
*** Giretto al parco ***


GIRETTO AL PARCO

Sveglia Kyoooo! – Kyo spalancò gli occhi. Zatch era a cinque centimetri da lui, con una faccia esaltata.

No – sbuffò Kyo, rigirandosi nel letto. Dannazione, riavere Zatch a casa aveva anche i lati negativi.

Eddai Kyo, devi andare a scuola – Kyo si tirò su facendo cadere Zatch dal letto.

Zatch, che ore sono? –

Le sette e qualcosa – Kyo sbuffò e si girò verso l'orologio. 7.54. La scuola iniziava alle 8.05 in punto.

E mi svegli ora? – urlò al bambino.

C-credevo andasse bene... –

Andava bene gli anni scorsi, quando la scuola era alle 8.15! E ci mettevo cinque minuti ad arrivare, ma anche così ero in ritardo! Ora la scuola inizia prima e anche correndo ci metto sedici minuti! – urlò Kyo andando in bagno mentre cercava di infilarsi la camicia della divisa. Come volevasi dimostrare, quando uscì di casa la scuola era anche già iniziata.

Aspettami Kyo! – Kyo sapeva già cosa avrebbe visto, anche se avrebbe preferito di no. La testa, gambe e braccia di Zatch che sbucavano fuori da una grossa borsa verde.

No, Zatch. Tu non vieni –

L'anno scorso venivo sempre a scuola con te! –

Quest'anno no! Ciao ciao – disse Kyo salendo sulla bici e partendo a pedalare più in fretta che poteva. Zatch si sedette sbuffando.

Uffa, ora non so nemmeno dov'è la scuola nuova di Kyo e non posso seguirlo. Non è giusto. Che posso fare? – si mise a fissare l'alto. Poi si illuminò.

Certo! Chiamo gli altri così andiamo al parco! – esclamò. Allora, Tia e Katla stavano all'appartamento di Megumi... quindi se non si ricordava male... Zatch si sfilò dalla borsa e partì di corsa verso casa di Megumi. A cui giunse senza troppi intoppi, ma solo perdendosi otto volte. Suonò ripetutamente il citofono, senza avere risposta.

Forse sono fuori... Però strano, mi sembra di sentire un mamodo lì sopra – borbottò Zatch. Poi si illuminò (è già la seconda volta questo capitolo, preoccupiamoci... NdMe): doveva essere Katla! Certo, lei non lo poteva sapere cos'è un citofono, non ne aveva mai visti. Zatch prese fiato.

KATLAAAA!!!! – urlò. Dopo qualche minuto si aprì una finestra.

Che c'è da urlare tanto? –

Tia e Megumi sono fuori? –

Sì –

Vuoi venire a giocare con me al parco? –

No, ho sonno – detto ciò la ragazzina chiuse la finestra. Zatch sospirò.

Uffa. Allora, dov'è che è il mio fratellone... – si concentrò un attimo e dopodichè corse verso il luogo da dove arrivava l'aura di Zeon. Lo trovò ad allenarsi al fiume con Dufox. La riva ormai era tutta bucherellata. Cosa che era già da prima, visto tutti i combattimenti che Zatch e Kyo avevano avuto lì.

Zeon! – urlò Zatch correndogli incontro.

Che c'è Zatch? –

Vuoi venire a giocare con me al parco? Ti prego ti prego ti prego! –

Zatch, mi sto allenando –

Eddai, vieni? –

Non puoi chiedere al gorilla in gonnella¹ o alla morta di sonno? –

Tia è in giro con Megumi e Katla non vuole venire – Zeon sospirò.

Senti Zatch, non ora, va bene? –

Ma a chi chiedo? –

Non lo so! Ce li avrai anche degli amici qua? – Zatch si illuminò (ancora, e tre NdMe).

Grazie fratellone! Ci vediamo! – Zatch si voltò e corse via. Zeon lo guardò sbattendo le palpebre.

Il parco non era lontano, e Zatch ci arrivò in un baleno. Si guardò intorno, ma non c'era nessuno. Nemmeno uno dei suoi amici era lì.

Ma dove sono tutti? Ehiii, c'è nessuno? – niente. Zatch si sedette per terra sbuffando. Possibile che non ci fosse nessuno con cui giocare oggi? Tia era con Megumi, Zeon si allenava e Katla... boh, quella dormiva tutto il giorno. Ma certo! Se dormiva non poteva annoiarsi, no? Zatch si distese più comodamente e cercò di addormentarsi.

A un certo punto sentì qualcuno che lo scuoteva. Forte. E lo chiamava.

Zatch! Zatch! –

Non ora Kyo... – mugolò Zatch girandosi.

ZATCH! – un pugno lo colpì in testa. Zatch urlò e si tirò in piedi massaggiandosi il bernoccolo. Davanti a lui c'erano alcuni bambini e in primo piano una bambina con dei denti enormi e un'aria strana...

N-Naomi! – gemette Zatch sentendo un misto tra felicità e terrore.

Si può sapere dove eri finito tutto questo tempo? – ringhiò lei.

I-Io... ecco... Ho dovuto andare via per u-un po'... – balbettò Zatch – Piu-piuttosto... perché non c'era nessuno prima? –

Come perché? Eravamo tutti a scuola, baka! –

Ah... Ora andate a scuola? – chiese Zatch con un sorriso, ricordandosi che l'ultima volta che era stato lì Naomi e gli altri non andavano ancora a scuola².

Certo! E anche tu direi! –

Sì. Ehi, volete giocare con me? – chiese Zatch.

Sì, volentieri – disse Naomi malefica, tirando fuori dal nulla la sua amata macchinina per autoscontri.

N-Naomi... p-per favore – balbettò Zatch. La ragazzina si lanciò al suo inseguimento senza pietà.

Da qualche altra parte...

Zeon, hai visto Zatch? –

Mh? Sì prima, diceva che andava al parco –

OK... Al parco? E con chi? –

Da solo, perché? –

 

Zatch urlava come un ossesso, mentre Naomi continuava ad inseguirlo. E lo inseguì finchè vicino a Zatch non apparve un altra figura. E a Naomi venne un infarto.

Perché ci sono due Zatch?! – urlò vedendo la copia albina del ragazzino.

Eh? Ah, no, lui è Zeon, il mio fratellone... cioè, siamo gemelli, ma lui è nato prima... Zeon, lei è Naomi, una mia amica – Zeon alzò un sopracciglio.

Amica? –

Non so quanti siate, ma ora vi metto sotto in due! – Zatch urlò e si preparò a correre. Zeon non si mosse nemmeno, ma bloccò la macchina con una mano.

Zatch, si può sapere perché fai tante storie? – sospirò Zeon con un ghigno.

P-Perché Naomi è cattiva! E poi tu sei più forte di m-me, non hai problemi con quella macchinina! – poco ci mancò che Zeon mollasse un calcio nel didietro di suo fratello.

Lo so che sono più forte di te, ma a bloccare questa cosa ci riuscirebbe anche Ponygon! – sbuffò l'albino.

Lasciami! – sbraitò Naomi.

Dì un po', vero che non darai più fastidio a Zatch? – chiese Zeon mentre con una mano sfilava di peso Naomi dalla macchinina e con l'altra lanciava la macchinina a dieci metri di distanza.

V-va bene! – balbettò lei. Ma com'era possibile che Zatch avesse un fratello così forte? Non era logico!

Sparisci – Naomi non se lo fece ripetere e se la diede a gambe.

Zatch andiamo, è ora di pranzo –

Fratellone, sei grande! –

Lo so, muoviti –

 

 

 

¹Si ringrazia BlueLitwick98 per aver coniato questo soprannome














Salve gente! Visto che mi sentivo allegra ho voluto scrivere un capitoletto di slice of life e vedere cosa succedeva quando Zatch andava a trovare i suoi vecchi amici al parco. Spero sia più o meno plausibile ^^ Bye!

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Capitolo 28
*** Aggiramento di problemi applicato a energia e al KTF ***


AGGIRAMENTO DI PROBLEMI APPLICATO A ENERGIA E AL KTF

...E poi Zeon le ha detto di sparire, e Naomi se l'è data a gambe! – disse Zatch entusiasta mentre pranzava con Kyo.

Ah-ha – risponse lui masticando. Zatch non cambia proprio mai.

Kyo, quand'è che mi presenti i tuoi amici? –

Li conosci già i miei amici, ricordi? Suzy... i miei compagni delle medie... –

Ma io dico quelli nuovi! Quelli che ti sei fatto alle superiori! – esclamò Zatch.

Zatch, la scuola è iniziata da meno di due mesi! Va bene, sono in buoni rapporti con dei ragazzi ma non siamo ancora amici per la pelle – sospirò Kyo.

In due mesi non hai ancora dei buoni amici? – gridò Zatch, con una faccia a metà tra lo scandalizzato e lo stupefatto.

Sì, Zatch, rilassati, sono molto più amichevole di un tempo se è per quello – rispose Kyo masticando.

Però te li devi fare dei nuovi amici! –

Sì Zatch, lasciami mangiare –

KYOOOOO! –

Oddio – sospirò Kyo prima di venire a dir poco travolto da una ragazza. E poi da una seconda. Zatch li guardò perplesso.

Suzy? – la ragazza bruna si voltò.

Z-Zatch... sei tu...? – disse con le lacrime agli occhi, prima di abbracciare il bambino.

Ehi Suzy, anche tu mi sei mancata – rise lui. Poi guardò l'altra ragazza – Uh... Piacere, io sono Zatchbell. Tu? – la ragazza non sembrava averlo sentito. Era una biondina dall'aria svagata e gli occhi persi.

Ah, scusa, lei è Hina e con me è socia del KTF! – spiegò Suzy.

KTF? E che roba è? – chiese Zatch perplesso.

Kyo Takamine Fanclub – rispose Hina parlando per la prima volta e lanciando occhiate a cuore verso Kyo ancora mezzo svenuto.

Davvero? Kyo, dovevi dirmelo che avevi un club! – esclamò Zatch risentito.

E tu mi devi spiegare dove sei stato tutto questo tempo! Mi sei mancato da matti! – esclamò Suzy.

Kyo... Vuoi andare da qualche parte con me? In camera magari... – disse Hina piano.

I-in camera con te neanche morto! – disse Kyo nel panico, dato che conosceva la ragazza e anche senza chiedere all'Answer Talker sapeva il rischio che correva.

Guarda che cos'ho fatto prima – disse Suzy mostrando a Kyo una mela con intagliata una faccina vagamente inquietante.

S-sì Suzy... – rispose Kyo con un sospiro.

Scusate, cerchiamo Kyo – disse una voce conosciuta.

Dufox! – esclamò il ragazzo decisamente sollevato. L'albino fissava la scena con aria decisamente divertita mentre Zeon seduto sulla sua spalla era abbastanza confuso dalla situazione.

AAAAAAH! Ci sono due Zatch! – urlò Suzy fissando Zeon.

Non sono Zatch! Sono suo fratello gemello, va bene? – esclamò l'albino scocciato.

Volevo parlarti Kyo, ma vedo che sei occupato – disse Dufox facendo per andarsene.

N-no, arrivo subito – rispose Kyo alzandosi in piedi.

Scendi – disse Dufox, spingendo Zeon giù dalla sua spalla.

Gentile come sempre – commentò acido il bambino.

Cosa succede? – chiese Kyo lasciando Zatch a venire spupazzato da Suzy e pregando che Hina non avesse accessi di perversione nei propri confronti proprio in quel momento in cui le dava le spalle.

Forse sono riuscito a trovare la soluzione che cercavamo per impedire al problema dell'energia di ripresentarsi – sussurrò Dufox senza farsi sentire dalle ragazze.

Parla – rispose Kyo.

 

Allora? – chiese Sherry impaziente – Siamo qua al fiume per un motivo o solo per guardarci negli occhi a vicenda? –

Sì, ecco... – fece per iniziare Kyo distogliendo la sua attenzione da Ragel e Brago che si lanciavano sguardi assassini.

Abbiamo una soluzione per l'energia. E no, niente unghie stavolta – rispose Dufox. Tutti drizzarono le orecchie.

Quale? – chiese Tia.

Zeon, vieni qua – disse Dufox.

Prima dimmi “per favore” e soprattutto perché devo farlo e poi vengo –

Zeon, vieni qua ora e piantala di rompere le palle – Zeon andò dal suo umano borbottando qualcosa di poco gentile.

Ebbene? –

Dimostrazione pratica. Zeon, punta verso il fiume, così. Zaker! – il fulmine azzurro si levò dalla mano del mamodo e colpì l'acqua.

Hai incantesimi del fulmine, affascinante ma se tu ci spiegassi qualcosa sarebbe meglio – disse Sherry irritata.

Con calma. Come avete visto, quello era un incantesimo fatto nella maniera normale, prendendo il libro, urlando l'incantesimo e consumando energia. Ora, Zeon continua a puntare al fiume. Zaker! – l'incantesimo ripartì, solo che stavolta Dufox aveva lasciato che il libro gli cadesse di mano pochi istanti prima di pronunciarlo. Il libro aveva continuato a brillare anche dopo aver toccato terra.

Come hai fatto? – chiese Megumi.

Ora vi spiego. È complicato in effetti. Il libro è come un contenitore degli incantesimi di un mamodo, come ben sa Ragel – il mamodo andò a deprimersi in un angolo – Ma in un certo senso anche per l'energia dell'umano. Nel momento in cui si usa l'incantesimo, c'è una sorta di collegamento tra umano e mamodo e l'energia fluisce col potere. Tuttavia come avrete notato è un legame a senso unico. Tutto va verso il mamodo e via dall'umano. Però se ci si concentra nella maniera giusta quando l'energia dell'umano passa, una parte di quella del mamodo va all'umano –

Io non ho capito, quando tu hai usato quell'incantesimo un po' della mia energia è finita a te? – chiese Zeon.

Più o meno. Il potere che c'è nei libri è energia pura, e quindi un pochino di quell'energia è fluita a me compensando la mia perdita. Non c'è tuttavia rischio che quella del libro si esaurisca, dato che si “rigenera” automaticamente. Cosa che però succede solo se mamodo e libri sono nello stesso mondo – le linee blu scuro, già numerose, si moltiplicarono sulla nuca di Ragel.

E come facciamo ad avere questo stato mentale? – chiese Sherry.

Non è facile. Bisogna concentrarsi a lungo per riuscirci. All'inizio è meglio non toccare il libro mentre si usa l'incantesimo, perché così sarebbe inevitabile l'assorbimento di energia a senso unico. Ci vogliono molti tentativi, e comunque finchè non si prende pratica si possono usare solo incantesimi deboli. Comunque se io stimolassi le vostre menti premendo alcuni punti sul vostro cranio la cosa sarebbe più semplice – Tia e Zatch iniziarono a fischiettare con aria innocente mentre Brago faceva discretamente in modo che la propria nuca non fosse a portata di mano di quell'umano. Tutti e tre se la ricordavano bene l'ultima volta che avevano permesso a Dufox di stimolare loro dei punti sul loro cranio.

Schiappe – sbuffò Eivy. Nessuno capì a cosa si riferisse, e nessuno glielo chiese per motivi decisamente importanti.















Salve gente! Scusate il ritardo, ma la scuola impegna e stressa. Probabilmente è per quello che mi è venuta questa boiata del KTF. Potrei suicidarmi dalla vergogna. Meglio che sparisco subito prima che mi penta troppo di aver pubblicato ciò. Bye!

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Capitolo 29
*** Attacco ***


ATTACCO

Karumi! – una specie di mitragliata si abbattè dove circa due secondi prima stavano Zeon e Dufox. Tutti si voltarono. Davanti a loro c'erano un uomo sulla trentina coi capelli castani e gli occhi scuri che teneva in mano un libro grigio e davanti a lui un ragazzino coi capelli verde-grigiastro dritti come aghi e le cui braccia sembravano essere fatte di metallo.

Salve a tutti – ghignò il ragazzino.

Chi siete? – chiese Megumi.

Qualcuno mandato da qualcun altro che ci tiene a farvi fuori. In particolare hanno detto “la mocciosa rossa traditrice” – Katla rabbrividì. Aveva il cappuccio tirato su, così che non erano visibili né il suo volto né i suoi capelli. Il ragazzino si guardò intorno.

L'unica rossa che vedo è quella ragazza pallida... Sarà lei – disse guardando Eivy.

Ho capito. Karumi! – una nuova mitragliata rischiò di prendere Eivy, se non si fosse levata subito.

Eivy! Prendi Katla e allontanati da qua in fretta – le disse Zatch.

Perchè? –

Perché siete le più esposte a rischi al momento –

E Ragel no? –

Ehi! Sarò senza poteri ma non credo di essere proprio una nullità! – protestò il ragazzo. Brago borbottò qualcosa di indefinito a proposito.

È inutile che scappate! – esclamò il ragazzino.

Te lo faccio vedere io lo scappare! – ringhiò Brago scagliandosi contro di lui e facendo per colpirlo con un pugno.

Carei Shield! – una barriera di metallo apparve dal nulla. La mano di Brago fece uno sgradevole crack quando il pugno colpì lo scudo.

Non potete rompere questo scudo con la sola forza! – rise il mamodo dall'altra parte.

Sherry, muoviti a leggere quel libro e facciamoli fuori – Sherry fece per pronunciare un incantesimo, ma Dufox la bloccò.

Se usi un incantesimo la tua energia scenderà più velocemente di prima, e in poco tempo ti ritroveresti a livelli critici di prima! –

Ma... –

Niente ma. Zaker! – Dufox lasciò cadere il libro bianco e Zeon scagliò un fulmine. La scarica colpì lo scudo, senza creparlo.

Dufox, mettici forza! –

Non posso più di così! È il mio limite per ora! –

Dovremmo allenarci di più allora! – esclamò Zeon, e andò a colpire lo scudo con un pugno. Saltò indietro con un urlo di dolore dopo che la sua mano fece lo stesso rumore di quella di Brago.

Non c'è una maniera per usare i nostri incantesimi con più forza? – chiese Megumi.

Al momento no –

Sherry! Usa quell'incantesimo ora! – Sherry sospirò.

Gigano Reis! – la sfera nera mandò in pezzi lo scudo. Brago ghignò.

Così va meglio –

Reis! Reis! Reis! – il mamodo evitava abilmente le sfere di gravità che rischiavano di colpirlo. Ragel cercò di attaccare il ragazzino con la forza, ma quello si mosse in quell'istante e un Reis finì per colpire il pieno il mamodo azzurro.

Dannazione, miri quando usi quelle cose? –

Levati dai piedi! – Sherry ansimava vistosamente.

Devi smetterla, oppure... –

Kyo, non mi interessa. Al limite mi faccio un'altra seduta come l'altra ma usare gli incantesimi alla vecchia maniera è l'unica soluzione per ora – rispose la bionda.

Siete lenti! –

Karumi! – Tia, Zatch e Katla saltarono in direzioni diverse per evitare i proiettili. Brago corse verso il mamodo per colpirlo.

Hai già finito con gli incantesimi? – chiese quello evitando un pugno. Brago ringhiò. Quel moccioso era più veloce di quello che sembrava, e Sherry aveva già raggiunto il suo limite.

Karumi! – Brago schivò per un pelo i proiettili, evitando dei buchi nel petto ma finendo con un braccio sanguinante. Dietro di lui, Megumi fece per levarsi dalla traiettoria. Inciampò e cadde a terra.

Megumi! – urlò Tia terrorizzata. Ci furono una serie di suoni metallici, e tutti i proiettili diretti a Megumi finirono sul torso di Ragel, rimbalzarono e caddero a terra.

G-grazie... –

Di nulla – rispose il mamodo.

Gravirei! – il mamodo dai capelli verdi venne schiacciato a terra dalla gravità aumentata. Brago sorrise maligno.

Ora sei morto moccioso – fece per avvicinarsi, quando sentì l'energia bloccarsi e l'incantesimo svanire. Voltandosi, vide Sherry in ginocchio che si teneva il petto.

Sei peggio del tuo mamodo! Rischi di finire come prima così! – le gridò Dufox.

Lo... so... Ma cosa... posso fare... – ansimò la ragazza.

Siete fregati – rise il mamodo nemico colpendo Brago con un pugno metallico. Il labbro del mamodo oscuro di ruppe per la violenza del colpo.

Ha affrontato Brago così! Ma vi rendete conto di quanto è forte? – gemette Zatch. Kyo annuì.

Per batterlo servirebbero incantesimi più forti, ma usandoli finiremmo lo stesso in svantaggio. Mi basterebbe usare tre volte lo Zakeruga per ridurmi come Sherry – disse il ragazzo preoccupato.

Testa verde, sparisci – sbuffò Eivy. Il ragazzino si girò verso di lei.

Come mi hai chiamato? –

Testa verde – ripeté imperterrita lei. Il ragazzino le si avvicinò.

Sei strana... Hai un'aura simile a quella di un mamodo, ma non esattamente così... Fa niente, ti ammazzo comunque! – ringhiò il ragazzino. Prima che il suo umano potesse leggere l'incantesimo però una sorta di fiammata nera rischiò di colpirlo. Il ragazzino saltò indietro. Eivy aveva la mano stesa verso di lui, le dita sporche di uno strano liquido scuro e fumante.

Sparisci – ripeté. Il mamodo indietreggiò lentamente.

Non hai avuto nessun umano che leggesse il tuo incantesimo... Come diavolo hai fatto? – ansimò spaventato. Anche tutti gli altri fissavano la ragazzina con gli occhi fuori dalle orbite.

Mi hai sentito? – chiese Eivy girando la testa di lato. Il ragazzino iniziò a correre, prese il suo umano per un braccio e sparì.

Ora tu mi dici come fai! – esclamò Sherry – Mi sono stufata di vederti fare la ragazza del mistero... e voglio che tu... ah... – la ragazza gemette e si premette il petto.

Sei stata imprudente. Ora dovremo rifare il giochetto dell'unghia – disse Dufox prendendo il proprio libro da terra.

Però ha ragione! Come hai fatto? Non sei nemmeno un mamodo! – esclamò Tia.

Kyo? Kyo ci sei? – Zatch fissava perplesso il suo umano che aveva gli occhi fuori dalle orbite. Kyo scosse la testa.

So cosa ti ha spiegato il tuo Answer Talker e se ti metti a chiacchierare ti rompo qualcosa – borbottò Eivy sciacquandosi le dita dal liquido che le ricopriva.

Vieni qua invece di minacciare, la francese geniale ha consumato tutta l'energia – disse Dufox irritato.

Ehm... È una mia impressione o la temperatura sta diminuendo? – chiese Zatch.

No, è solo Brago che si è innervosito e ora trasmette negatività a tutti – rispose Dufox indicando il mamodo con un'espressione decisamente furibonda.

Muovetevi e rimettere in sesto Sherry, non ho tempo da perdere con voi mocciosi – ringhiò Brago facendo stridere i denti.

Moccioso a chi? – esclamò Ragel, prendendosi un coppino da Eivy.

Non provocare – suggerì la ragazza.
















Salve a tutti! Scusatemi per i miei costanti ritardi, odio la scuola (l'ho già detto vero?). Allora, gli incantesimi gli ho sparati a caso così, mettendo insieme lettere a caso. Spero che il combattimento non sia troppo una schifezza totale. Bye!

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Capitolo 30
*** Discorsi post-combattimento ***


DISCORSI POST-COMBATTIMENTO

Stai calma – ripeté Eivy per la quinta volta.

Vedi di fare in fretta – disse Sherry, per nulla contenta di doversi rifare la seduta di recupero energia.

Sì, se stai ferma cinque minuti – sbuffò Eivy. Alla fine Sherry rimase ferma il più possibile e Eivy potè conficcarle un'unghia nella spalla in pace.

Fa male maledizione! – urlò la ragazza mentre il calore iniziava a diffondersi nel suo corpo. Eivy la tenne giù con la mano libera.

Fatto – disse levandosi e lasciando libera Sherry. La ragazza ansimò e si massaggiò il segno rosso.

Grazie –

Davvero avete dovuto farlo? – disse Tia con voce piagnucolosa.

Sì – risposero Megumi e Kyo cupi.

Bene, facciamo il conto dei feriti. Ragel, ti ha preso un Reis e molte pallottole – disse Tia cercando di non pensare alla sensazione che avrebbe avuto una specie di artiglio piantato in una spalla.

Non era un incantesimo particolarmente forte. Per le pallottole, a posto – dicendolo il ragazzo si sfilò il gilè, mostrando il torso. Tutta la gabbia toracica, i fianchi e parte dell'addome erano coperti da delle sorta di placche di metallo.

Come hai fatto a mettertele lì? – chiese Zatch affascinato, seguendo con lo sguardo le placche fin dietro alla schiena di Ragel, dove sembravano innestarsi nella spina dorsale pronunciata.

Ci sono nato – rispose lui. Kyo prese nota di non chiedere mai al proprio Answer Talker come facevano certi mamodo a nascere con pezzi di metallo attaccati al corpo.

Brago, tutto a posto? – chiese Tia tenendosi nascosta dietro a Zatch per evitare reazioni violente.

Mai stato meglio – ringhiò lui.

Sei un pessimo bugiardo – commentò Zeon osservando il livido sulla faccia, le ferite al braccio e la mano destra lasciata mollemente semiaperta del mamodo.

Tsk – lo sbuffo del mamodo chiuse la conversazione.

Tu Zeon, come va? – chiese Zatch. Zeon si guardò la mano. Le dita gli dolevano da matti e non riusciva a muoverle.

Credo di avere le dita rotte –

Tu hai le dita rotta – disse Dufox.

Grazie dell'informazione – commentò Zeon.

Chi erano quei due? – chiese Megumi.

Credo fossero Geran e il suo compagno Abraham – disse Katla sbadigliando. “Ma ha sempre sonno questa?” pensarono metà dei presenti.

Chi sono? – chiese Zatch.

Geran è un mamodo di undici anni, non so molto sul suo conto, solo che è una delle pedine della Setta. Una delle pedine più forti in effetti, avete visto come evitava i nostri attacchi. Il suo compagno l'avevo solo sentito nominare – spiegò Katla.

E ce l'hanno con te a quanto vedo – commentò Ragel.

Li ho traditi, mi sembra normale – rispose la ragazzina.

Altro piccolo interrogativo... – iniziò Sherry.

EIVY COME DIAMINE HAI FATTO? – urlarono in coro tutti i presenti tranne Kyo, Dufox e Zeon. La ragazzina si massaggiò le orecchie.

Calmatevi! Lunga storia comunque, non mi va di parlarne. E no, non sono un mamodo che riesce ad usare i suoi poteri qua comunque – rispose lei.

Altri dettagli? – disse Ragel.

No –

Cos'era quella cosa che avevi sulla mano? – chiese Zatch.

Mh? Questo? – Eivy si passò un'unghia sui polpastrelli delle dita. Dalle ferite uscì un sangue di un colore rosso troppo scuro e stranamente denso.

Perché il tuo sangue è così? – chiese Tia allarmata.

Lunga storia. Finito l'interrogatorio? – chiese Eivy.

Per ora – rispose Megumi.

Che hai fratellone? – chiese Zatch guardando il gemello imbronciato.

Perché non abbiamo sentito quando arrivavano? Avrei dovuto avvertire la loro presenza molto lontano da noi, quell'aura era troppo forte. Invece non ce ne siamo accorti finchè non ci hanno attaccati – borbottò Zeon.

Ha ragione, ce ne saremmo dovuti accorgere – concluse Ragel.

Non ne ho idea – sbadigliò Katla facendo per sdraiarsi e farsi un sonnellino.

Comunque dobbiamo fare un piano di attacco, non possiamo farci prendere sempre così – disse Kyo.

Lo so. Direi che tutti noi dovremmo iniziare ad allenare le nostre capacità da subito, per poter usare quantomeno quattro o cinque incantesimi ciascuno – disse Dufox.

Sherry, muoviti – sbuffò Brago.

Sì, arrivo – sospirò la bionda – Scusateci, ma noi torniamo in Francia ad allenarci per conto nostro. E non si sa mai che la testa dura qua non decida di farsi un giro all'ospedale per far controllare le sue ferite. Ci scommetto che con tutte le volte che c'è andato l'altra volta ormai inizieranno a fargli l'abbonamento – Sherry seguì il suo mamodo verso la città.

Bene. Katla, direi che tu dovresti cercare il tuo partner umano –

Perché? – frignò la bambina.

Perché puoi esserci più utile usando i tuoi incantesimi che non così – rispose Dufox.

Ma io non sono forte! – disse lei.

Fa niente, almeno lo sarai un po' di più. Eivy, penso che dovresti andare con lei, nel caso le serva protezione – Eivy annuì.

Io cosa farò? – chiese Ragel impaziente di avere un compito anche lui.

Intanto dovresti iniziare ad abituarti alle abitudini umane, perché ormai sei un Eytt. Per il resto dovresti comunque allenarti. Sei già forte sul piano fisico, ma dovresti cercare di migliorare ancora – concluse Dufox. Ragel annuì stancamente.

Molto bene! Kyo... – interruppe Zatch.

Sì Zatch? –

Ho fame – tutti caddero gambe all'aria.

Noi siamo qua a fare discorsi seri e tu ti metti a pensare al cibo? – urlò Zeon.

Ma io... –

Zatchbell! – Tia afferrò Zatch per il collo.

T-Tia... soffoco... – gemette il bambino.

E pensare che quello sarebbe il mio re – commentò Katla.

Inquietante – disse Ragel.

Molto bene, ora che tutti noi abbiamo qualcosa da fare direi di andare a casa e riprendere con le nostre abitudini, ovviamente facendo anche quello che vi ho detto. Muoversi – disse Dufox iniziando a camminare.

Ehi aspettami! – urlò Zeon correndo dietro al suo umano.

Non sei tu il più veloce dei due? –

Sì però... –

E allora zitto e cammina – lo interruppe Dufox secco.

Un giorno o l'altro lo ammazzo – ringhiò Zeon – Sono l'Imperatore del Tuono io, mica il primo moccioso che passa per la strada! –

Fidati, non c'è molta differenza – disse Dufox risalendo la riva del fiume.

Come ti permetti? –

Si vogliono bene quei due – commentò Megumi.

Molto. Ragel, puoi rimanere a casa mia se vuoi. Zatch dorme con me e tu puoi prendere il divano – disse Kyo.

Grazie – borbottò Ragel.

Ah, e mettiti la maglia mentre andiamo a casa –

Perché? –

Come non ci sono molti umani con la pelle azzurra, non ce ne sono con placche metalliche che escono dal corpo –














Salve a tutti! Rieccomi con le mie magnifiche spiagazioni che ti confondono più di prima, mi spiace ma non so fare di meglio (messa male, eh?). Bye!

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Capitolo 31
*** Allenamento ***


ALLENAMENTO

Riproviamo Zatch. Zaker! – Kyo lasciò nuovamente cadere il libro un attimo prima di usare l'incantesimo, senza tuttavia ottenere risultati.

Uffa, perché non funziona? –

Dobbiamo concentrarci Zatch. Fidati, possiamo farcela – disse Kyo con un sorriso di incoraggiamento. Zatch sorrise di rimando.

Va bene! –

Non ne posso piùùùùùù! – urlò Tia.

Andiamo Tia, è ancora presto, c'è tempo – provò a calmarla Megumi raccogliendo il proprio libro da terra.

Megumi ha ragione! Ci vorrà un po' – disse Zatch.

Sta zitto! – urlò Tia afferrandolo per la gola.

Non ne posso più nemmeno io – sospirò Megumi.

A chi lo dici – confermò Kyo osservando pigramente il proprio mamodo che veniva brutalmente strangolato.

Quasi quasi ricomincio a fare come una volta – disse Megumi.

Meglio di no. Eivy può guarirti, ma non sarà sempre con noi credo – rispose Kyo.

A proposito, me lo vuoi dire cos'è quella ragazzina? – chiese la cantante per la centesima volta.

T-te l'ho già detto, non posso – rispose Kyo iniziando a sudare freddo.

Perchè no? – chiese Tia lasciando Zatch.

Ehm... privacy? –

Seriamente – Kyo sospirò.

Sentite ragazzi, ho come l'impressione che se quella ragazza venisse a sapere che voi sapete qualcosa su di lei mi ucciderebbe o quantomeno mi farebbe davvero molto male – disse nervoso.

Ma perché? –

Perché non vuole e basta, ed ha le sue ragioni – rispose Kyo – E noi dovremmo tornare ad allenarci. No, non sto cercando di cambiare discorso, sto solo ripetendo l'ovvio. Andiamo. Zaker! – nulla di nulla.

Non c'è una maniera più veloce per imparare? – chiese Zatch.

No, dobbiamo tentare – tutti sobbalzarono al suono di una specie di frana. Una delle tante formazioni rocciose lì intorno aveva appena fatto una brutta fine, grazie ad un certo Eytt dalla pelle azzurra che aveva preso molto sul serio la storia degli allenamenti e si era appena preso un masso di tre chili in testa.

Finirà per farsi male di questo passo – commentò Megumi.

No, non c'è molto rischio. Le sue ossa sono dello stesso metallo che ha sul petto, tranne casi limite non dovrebbe subire traumi cerebrali – rispose Kyo.

Casi limite? – ripeté Zatch.

Diciamo che se Sherry decidesse di colpirlo con un oggetto duro potrebbe rischiare, visto la dolcezza dimostrata in precedenza. Per il resto dovrebbe succedergli qualcosa di davvero traumatico – spiegò Kyo con calma mentre una specie di varco spaziotemporale sopra alla sua testa rimostrava l'episodio della librata micidiale che Sherry aveva rifilato al proprio mamodo.

Capisco – commentò Megumi, ancora un po' preoccupata per Ragel.

Ricominciamo? – chiese Zatch allegro.

Certo! Zaker! – ora, qua successe una cosa interessante. Kyo aveva ripetuto le stesse azioni di prima. Né lui né Zatch credevano davvero che la cosa avrebbe funzionato. Per questo Zatch non si voltò. E per questo un fulmine prese in pieno Kyo spedendolo e cinque metri di distanza.

Kyo! – urlarono Tia, Zatch e Megumi preoccupati correndo a controllarlo. Il ragazzo sembrava momentaneamente privo di coscienza, ma a parte qualche graffio non sembrava avere danni.

Ha funzionato! Ha funzionato! – urlò Zatch felice.

Hai appena messo a K.O. il tuo umano e sei contento? – urlò Tia riprendendo il suo lavoro di assassinio.

Tiaaaaa... n-non respiro... – sibilò Zatch.

 

Allora? Si può sapere cosa è successo? –

Rilassati, sono certa che ora ci dirà tutto, vero Geran? –

S-sì, vi spiegherò ogni cosa – balbettò il ragazzino torcendosi le mani.

Fermo con quelle dita, non sopporto quel suono di metallo che cigola –

Come desidera signore –

Stiamo aspettando – Geran deglutì.

Io e il mio compagno umano siamo andati ad attaccare Zatchbell e gli altri... –

Il tuo compito era catturare quella piccola traditrice o sbaglio? –

S-sì, m-ma io ho pensato che visto che è con loro... –

Sei stato incosciente –

Lo so, m-ma c'è una cosa –

Cosa? –

Gli u-umani... Non usavano gli incantesimi –

Come? –

Non so cosa stessero dicendo di preciso, ma gli unici ad usarli erano il compagno del principe Zeon e quella di Brago. Ad ogni modo, lui ne usava solo uno debolissimo e lei sembrava estremamente affaticata –

Interessante. E dicci, come è possibile che tu ti sia fatto battere da un gruppetto di mamodo che non usavano i loro poteri per motivi svariati e alcuni umani? Credevamo che tu fossi piuttosto forte –

È c-complicato... –

Vedi di spiegarti in fretta. Non abbiamo tutta la giornata –

S-sì... Vedete, Brago e quel Ragel mi stavano attaccando a tutta forza, ma li respingevo abbastanza bene... e anche gli altri non erano un problema, m-ma poi... –

Poi? –

C'era una ragazza. All'inizio l'avevo scambiata per la traditrice, perché era rossa di capelli... Però dopo un po' mi sono accorto che era troppo grande ed era umana –

Umana? La compagna di quella mocciosa traditrice intendi? –

Non credo... l-lei ecco... –

Parla Geran –

Mi ha attaccato. P-però non era normale, è umana credo, ma ha la forza di un mamodo e p-poi... usava delle fiamme nere e-e... I-io m-mi sono ritirato, a-avevo paura... N-non capivo come facesse –

Tutti qua sappiamo che sei un codardo Geran, non c'è bisogno che lo ripeti –

Ad ogni modo ritengo che la tua storia sia interessante. Dovremmo capire qualcos'altro sul conto di questa ragazza umana –

Ora sparisci. Non voglio più vedere la tua faccia per un po' –

S-sì, miei signori – Geran uscì in fretta dalla sala. Abraham lo aspettava fuori.

Come è andata? – chiese incamminandosi al fianco del mamodo.

Meglio di quanto sperassi – rispose lui sospirando.
















Salve a tutti! Perdonatemi il ritardo imperdonabile (T___T' non fate caso alla mia logica) ma sono stata piuttosto impegnata in questo periodo. Spero che il capitolo sia di vostro gusto  e volevo dirvi che d'ora in poi credo di aggiornare quasi sempre di finesettimana, anche perché il resto del tempo non accendo nemmeno il computer. Per le drabble o one-shot posso scriverle sull'iPhone (non fate domande) ma le long ho tutto sul PC, quindi... Bye!

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Capitolo 32
*** Giro in città ***


UN GIRO IN CITTÀ

Kyooo... –

Mh? –

Mi annoioooo – Zatch si rigirò sul letto su cui era disteso.

Lo immagino – rispose Kyo senza alzare lo sguardo dai suoi compiti. Passava da una domanda all'altra senza nemmeno leggerle, tanto l'Answer Talker gli diceva lo stesso cosa scrivere.

Possiamo andare ad allenarci? –

No –

Possiamo andare al parco? –

No –

Cosa possiamo fare? –

Io, finire i compiti. Tu arrangiati – rispose Kyo. “Ma quante me ne mancano ancora?” quarantadue. Ottimo, che diamine era venuto in mente al prof. di fisica di dare sessantacinque domande di compito? Zatch sospirò. Scese dal letto e si diresse in salotto. Ragel era sdraiato sul divano a fissare il soffitto.

Che fai? –

Niente – Zatch lo fissò per un po'.

Ehi Ragel... –

Sì? –

Vuoi venire a fare un giro con me? –

Perchè? –

Beh, Dufox ha detto che devi abituarti alle cose umane e tu in questa settimana sei uscito di casa solo per allenarti, quindi che dici se usciamo? – propose Zatch. Ragel lo fissò. Allora, a parte la televisione, il telefono e lo computer non aveva ancora visto nulla di quello che avevano gli umani e in effetti gli conveniva imparare.

Va bene – rispose alzandosi. Prese il gilè e se lo mise, visto che da quanto aveva capito mostrare il suo metallo lo avrebbe messo nei guai. Zatch lo condusse eccitato fuori dalla porta.

Allora Ragel, noi adesso andiamo a piedi, però ci sono un sacco di maniere per spostarsi, tipo la bici, la moto, l'auto... –

Andiamo a piedi – borbottò l'albino mentre il suo stomaco protestava alla sola idea di dover risalire su un'auto.

Vieni – Zatch lo prese per mano e lo condusse in città. Ragel si fissava intorno un po' shockato. Alcune cose le conosceva, ma altre erano totalmente nuove scoperte. Intanto non aveva ancora capito come diamine funzionassero le auto (Kyo aveva provato a spiegarglielo ma lui non aveva compreso nemmeno una frase), il corretto colore dei semafori per attraversare, il significato di tutte quelle strane scritte molte delle quali luminescenti sui negozi,...

Zatch –

Sì? –

Ma gli umani scrivono tutti così? –

Mmmh, no, ci sono altre scritture mi pare, perché? –

Io non capisco niente di quella roba! – disse Ragel indicando le insegne e i cartelli.

Neanche io capisco tutto, ma Kyo saprebbe dirci cosa c'è scritto ovunque – disse Zatch grattandosi la testa. Ragel annuì. Zatch lo condusse fino al parco.

Allora, questo è il parco, ci sono un sacco di miei amici e ci si diverte un sacco – spiegò Zatch. Ragel stava per protestare sul fatto che lui non aveva nessun interesse a giocare con dei marmocchi umani, quando una ragazzina con dei denti orribili si avvicinò a loro.

Zatch... –

S-sì Naomi? –

Chi è questo? –

Lui è Ragel, è mio amico! –

C'è tuo fratello in giro? –

No, perché? – Naomi ghignò. Zatch sbiancò e iniziò ad allontanarsi.

Preparati Zatch! – Naomi iniziò a inseguirlo per tutto il parco.

Naaaaomi basta ti preeeeeego! – Ragel fissava la scena con un gocciolone.

Scappare da un umano... Ma per favore... – il ragazzo si guardò intorno. Non c'era nulla di interessante lì, solo alcuni bambini che si arrampicavano su un albero e andavano in altalena. Ragel si voltò deliberatamente ignorando il proprio re in difficoltà e andò a farsi un giro per conto proprio.

La città era piena di traffico e gente che andava in giro. Il mamodo si mise a camminare facendo lo slalom tra gli umani che correvano dappertutto. Sobbalzò quando passando in un vicolo sentì qualcuno fare dei versi strani di fianco a sé. Si girò per vedere cinque adolescenti umani che lo fissavano. Dopo un paio di secondi decise di non curarsene. Non erano del tutto normali, a giudicare dagli occhi vacui e i rivoli di bava sul mento di un paio di loro. Erano così fuori da non essersi nemmeno puliti una specie di polvere bianca sotto alle narici.

Il mamodo fece per attraversare la strada, quando un'auto quasi lo mise sotto e un altro paio fecero degli strani rumori. Si guardò intorno. Zatch gli aveva detto che per attraversare la strada a piedi si doveva passare su delle strisce bianche disegnate sulla strada. Ragel si diresse verso le più vicine. Il mamodo guardò il... come si chiamava? Ah, sì, semaforo. Era accesa una lucina rossa. Cercò di capire se voleva dire passa o non passare. Le spiegazioni di Zatch non erano molto chiare a proposito.

Sparando a caso, decise di attraversare. Era a metà, quando un'auto inchiodò di colpo. Il davanti finì per colpire Ragel alle gambe. Non si ruppero, ma fece comunque un gran male. L'autista sporse la testa dal finestrino.

Allora, che diamine fai? Non hai visto il semaforo rosso? – decidendo che il rosso doveva significare “guai a te se osi pensare di passare” Ragel si trascinò fino al marciapiede, sedendosi e controllandosi le gambe. Aveva dei gran brutti graffi, decisamente dolorosi, ma nulla di preoccupante.

Stai bene? – chiese una voce di fianco a lui.

Sì, abbastanza – borbottò girandosi.

Sei fortunato, credevo che quell'auto ti avrebbe come minimo spezzato i femori – davanti a lui c'era una ragazza di circa quindici anni, i capelli castano leggermente mossi lunghi fino alle spalle, gli occhi neri e un'espressione preoccupata. Indossava una divisa scolastica, doveva essere appena uscita da scuola. Un paio di amiche la guardavano, spostando lo sguardo da lei al mamodo.

No, tranquilla... Non sono così fragile... –

Se lo dici tu. Sicuro di stare bene? Quei tagli sembrano far molto male, vuoi che ti accompagno da un medico? – chiese la ragazza.

No, no, sto... sto bene – rispose Ragel alzandosi da terra in fretta. Trattenne un gemito sentendo i tagli che tiravano.

Andiamo Kurae, il ragazzo te l'ha detto che sta bene – disse un delle sue amiche.

Va bene. Ciao! – lo salutò Kurae allontanandosi.

Ciao – rispose Ragel mentre la ragazza si allontanava. Circa quindici secondi dopo, Zatch, che sembrava essere passato in un tritacarne, si fiondò contro a Ragel, colpendolo alle gambe.

Ragel, non ti trovavo più! Ragel? – il mamodo azzurro aveva lo sguardo perso nel vuoto. Zatch lo guardò perplesso.

Ragel... Ragel sveglia! – il mamodo più grande venne letteralmente trascinato a terra dal più piccolo.

C-che succede? –

Mi spieghi perché non rispondevi? – chiese Zatch.

Eh? Ah, non ti avevo sentito... – rispose Ragel battendo le palpebre e tirandosi di nuovo in piedi.

Sei sicuro di stare bene? E cos'è quel sangue che c'è sui tuoi pantaloni? Dobbiamo andare a casa a farti controllare da Kyo? Eh Ragel? Ragel mi stai ascoltando? –
















Salve a tutti! Rieccomi coi miei capitoli inconcludenti, non so bene perché mi servisse questo capitolo ma mi servirà u.u Bye!

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Capitolo 33
*** Aracnide fastidioso ***


ARACNIDE FASTIDIOSO

Salve – la voce di Dufox fece riscuotere casa Takamine dal suo torpore.

Zeon! – lo sfortunato mamodo venne a dir poco travolto dal gemello in fase abbraccio stritolante – Fratellone mi sei mancato! –

È una settimana che non ci vediamo! Lasciami! – sbottò Zeon cercando di riprendere a respirare normalmente. Si pentì della sua uscita vedendo Zatch che faceva gli occhi da cucciolo maltrattato. Sospirò.

Come va? – chiese Dufox sedendosi sul divano.

Io mi annoio a scuola, Zatch le prende dai bambini al parco e Ragel fa quello che può e... lascia stare – rispose Kyo indicando vagamente il mamodo azzurrino in un angolo.

Capisco. Gli allenamenti? –

Arrivo fino al terzo incantesimo. Per il resto, niente –

Ehi, il tuo quarto è il Bao! Lo so che non sarà facile sbloccarlo – commentò Dufox.

Voi? –

Arrivo al quinto. A parte quello, Zeon rompe e io me la cavo –

Chi è che rompe? – si s'intromise Zeon guardando male il proprio partner.

Tu marmocchio – Dufox si stiracchiò pigramente – Di questo passo finirò per morire di noia o qualcosa del genere –

A chi lo dici – confermò Kyo, lasciandosi cadere pigramente sul divano e venendo raggiunto da Dufox pochi secondi dopo.

Ciao Ragel, non si saluta? – chiese Zeon al mamodo azzurro.

Ah, ciao – rispose lui senza guardarlo.

Ma che ha? – chiese Zeon a Kyo.

Te lo spiego un'altra volta, che è meglio – rispose Kyo soffocando una risata. Dufox sospirò qualcosa che sembrava un “solo questa ci mancava”.

Eh? – fece Zatch perplesso – Chi è che ha cosa? –

Ragel, si può sapere che gli succede? – ripeté Zeon indicando il ragazzo con lo sguardo perso nel vuoto.

Perché, ha qualcosa che non va? –

Lascia stare Zatch – rispose Zeon col tipico tono da rassegnazione totale. Per qualche minuto ci fu un silenzio totale. Cosa incredibile considerando che in quella casa c'era Zatch, ma ci fu silenzio. Silenzio interrotto da Zeon che picchiava la testa contro ad un muro.

La sentite anche voi? – mugugnò. Zatch e Ragel annuirono.

Eh? – fece Kyo perplesso.

Sta arrivando un mamodo. E la cosa peggiore è che quest'aura è come apparsa dal nulla – borbottò Zeon.

Visto che stanno venendo loro, tanto vale rimanere qua ed aspettarli, no? – disse Dufox scrocchiandosi le dita.

No, non voglio che casa mia venga semi-distrutta. Di nuovo – rispose Kyo alzandosi e prendendo Zatch per un braccio.

Di qua Kyo! – disse Zatch uscendo e svoltando nella strada.

Gente forte? –

Non credo, non hanno chissà che aura – rispose Zatch camminando sicuro.

Bene, perché altrimenti saremmo stati nei guai –

Ehi voi due, aspettateci! – urlò Zeon rincorrendoli e tirandosi dietro un decisamente svogliato Dufox.

Sta calmo Zeon, non c'è bisogno che mi sloghi un braccio – si lamentò il ragazzo.

 

Dove siete? – urlò Zatch. Si trovavano in un edificio abbandonato nella periferia della città. I due mamodo si guardavano attorno cercando di individuare il loro nemico. Gli umani avevano tirato fuori i libri e tendevano le orecchie, senza riuscire a vedere troppo bene nella semi oscurità del posto.

Ma perché diamine hanno sbarrato le finestre? – sibilò Kyo seccato.

Venite fuori! Avete preso paura? – urlò Zeon.

Ma dove si sono nascosti? – borbottò Zatch.

Detesto quando dobbiamo cercare gli avversari, mi fa sentire un idiota il fatto di brancolare così nel buio – si lamentò Kyo.

Vuoi che accendo la luce Kyo? –

Non in quel senso Zatch –

E in qual... Ahi, che succede Zeon? – chiese Zatch sbattendo il fratello, bloccatosi all'improvviso senza motivo apparente fissando il soffitto. Zeon si limitò ad indicare. Sul soffitto camminava tranquillissimo un mamodo sotto forma di grosso ragno coperto di pelo blu elettrico.

Che schifo – disse Zatch fissando il coso sopra di loro.

Puoi dirlo forte – confermò Zeon sentendo lo stomaco attorcigliarsi.

Fermo così Zeon – disse Dufox – Zaker! – il fulmine partì dalla mano tesa del bambino colpendo il soffitto dove un secondo prima stava il ragno.

Quando è veloce? – strillò Zatch vedendo il ragno che scendeva il muro davanti a loro e si fermava a terra.

Molto – disse un ragazzo magro con gli occhiali – Più di voi di certo –

Zaker! – il fulmine di Zatch era preciso, ma il ragno scappò in un attimo.

Non lo prenderete, è inutile – ridacchiò il ragazzo aggiustandosi gli occhiali. Kyo e Dufox si guardarono.

Pensi quello che penso io? – chiese Kyo.

Ovvio che lo penso. Zeon, Zatch, venite qua – i due bambini raggiunsero i loro compagni umani.

Che c'è? – chiese Zeon infastidito – Vedete di muovervi! –

Sì lo so che odi i ragni. Comunque abbiamo un'idea –

Vi arrendete già? – commentò il ragazzo nemico. Il ragno fece un rumore orribile con le chele che sembrava vagamente una risata.

Mai! – Zatch si lanciò verso il ragno, menando pugni. L'animale ogni volta lo evitava.

Ma lo devo fare? – chiese Zeon schifato.

Sì, ora – rispose Dufox. Zeon inspirò e si teletrasportò proprio in groppa al ragno.

Muovetevi! – strillò sempre più schifato. Il ragno iniziò a dibattersi per levarselo di dosso, cosa che Zeon avrebbe volentieri fatto.

Zaker! – il fulmine centrò in pieno il ragno stavolta, mancando per un pelo Zeon. L'albino saltò giù, allontanandosi subito. Un altro paio di fulmini e il mamodo era bello che andato. Il suo umano fissava il punto dove era scomparso paralizzato.

Direi che non vi è andata così bene – commentò Dufox.

Io... ecco... Devo andare! – il ragazzo prese a correre allontanandosi dall'edificio.

Fantastico, ora dovrò disinfettarmi per giorni! – sbuffò Zeon.

Non portava malattie – fece presente Kyo.

Chissenefrega! Era e rimane un ragno! – strillò Zeon.

Andiamo fobico – sospirò Dufox iniziando a camminare.

Io non sono fobico! –

Lo sei –

Non è affatto vero! Mi fanno schifo, ma non sono fobico! –

Certo, e io dovrei crederci – sospirò Dufox alzando gli occhi al cielo.

Kyo che vuol dire fobico? – chiese Zatch.

Un fobico è uno che ha paura folle di qualcosa – spiegò Kyo.

Tipo io con Naomi? –

Sì, qualcosa del genere – rispose Kyo, riflettendo se il termine “Naomifobia” poteva essere ritenuto scientificamente valido.

Kyo ho fame! –

Sì ora andiamo a casa e mangi qualcosa, va bene? –

C'è del tonno? –

No, l'hai finito –

Peccato – sospirò Zatch.

















Ciao! Spero che vi piaccia questo capitolo e io non so cosa scrivere qua in fondo ma rompo comunque. Credo di essere in una fase di blocco dell'autore e la cosa si sta estendendo anche all'angolino qua in fondo. Bye!

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Capitolo 34
*** Novità ***


NOVITÀ
– Mi state prendendo in giro! – Ragel quasi urlò spostando lo sguardo shockato da Kyo a Megumi a Dufox.
– No Ragel. È solo che sei stato qua nel mondo umano per ormai un mese e visto che dovrai rimanerci a vita dovrai comportarti come umano – rispose Kyo.
– M-ma un conto è comportarsi da umano, un conto è... questo! – disse il mamodo con occhi sbarrati.
– Non è così male – disse Megumi sorridendo.
– Per te non sarà male! – Ragel davvero non poteva credere che quei tre volessero che lui... insomma, era ridicolo!
– Tanto cos'hai di meglio da fare? – chiese Kyo.
– Allenarmi! Per aiutarvi con questa storia e per battere Brago! –
– Avrai comunque il tempo di farlo. E poi in questo periodo sei anche così distratto – ribattè Dufox.
– Non m'interessa! È un no! –
– Credo che il no non sia accettabile – rispose Dufox. Ragel si stava chiedendo se fosse meglio prenderli a pugni o scappare.
– Non vi aspetterete davvero che io... naaa, è tutto uno scherzo – disse Ragel scrollando al testa.
– No – risposero in coro i tre.
– Mi rifiuto! Categoricamente io mi rifiuto di frequentare una scuola umana! – urlò il mamodo incrociando le braccia.
– Lo farai. Ti abbiamo già iscritto – rispose Megumi con un sorriso. Ragel la guardò come se fossero di due pianeti diversi (cosa che in effetti  non era del tutto falsa).
– No. Voi non l'avete fatto – Dufox tirò fuori una copia di un'iscrizione scolastica in cui figurava il nome “Ragel Eytt”.
– Calmati Ragel. È anche la stessa scuola a cui vado io, quindi se hai bisogno puoi sempre chiedere di me – disse Kyo.
– Ho una voglia matta di strangolarvi con le mie mani – sibilò Ragel.
– Lo immagino, ma ormai è troppo tardi. Dovrai iniziare ad andare settimana prossima, senza scuse – disse Dufox. Ragel si accasciò sul pavimento. Ottimo. Era destinato a diventare una specie di umano potenziato, sospettava di essersi preso una cotta per una ragazza che girava per strada e ora quei tre maledetti lo iscrivevano a scuola. Cos'altro poteva succedergli?
– Ah, Ragel – disse Megumi – Ti abbiamo preso questa – gli lanciò un sacchetto.
– Sarebbe? –
– La divisa della scuola. Devi metterla per andarci – spiegò Kyo. Ragel aprì schifato il sacchetto tirandone fuori una camicia bianca e dei pantaloni neri esattamente identici a quelli che portava Kyo. Ora aveva trovato cos'altro poteva andargli male nella vita.
– Mettitela. Questi due dicono che ti andrà bene, ma dovresti lo stesso provartela – disse Megumi. Ragel pregò che uno qualsiasi del trio di bambinetti al piano di sotto venisse a salvarlo.
– Non verrà nessuno, muoviti – disse Dufox voltandosi. Ragel guardò implorante le schiene dei tre ragazzi, prima di arrendersi e levarsi i propri abiti per mettersi quella divisa, che gli diede un sacco di problemi con quei bottoni minuscoli.
– Fatto – borbottò. I tre ragazzi si voltarono. A stento trattennero le risate vedendo quel  un metro e settanta di muscoli azzurri coi capelli bianchi spettinatissimi con indosso una divisa scolastica.
– Non stai male – disse Megumi.
– Te l'avevo detto che gli andava bene. Ad ogni modo – Dufox diede a Ragel delle fasce bianche – Quando andrai a scuola, avvolgitele intorno al petto. Le placche non si dovrebbero vedere lo stesso, ma è meglio essere sicuri – Ragel si levò la camicia e si fasciò il busto. Il metallo non era più visibile, anche se sotto alle bende si vedevano un paio di bozzi strani.
– Finito? – sospirò Ragel.
– Per ora credo di sì – rispose Kyo.
– Kyo, Tia mi picchia!... Ehi Ragel, perché sei vestito così? – chiese Zatch entrando in quel momento. Tia quasi sbattè contro di lui, seguita da Zeon.
– Abbiamo iscritto Ragel a scuola e quella è la sua divisa – rispose Dufox.
– Vai a scuola? – chiese Tia estasiata.
– Sta zitta, sono questi tre che mi costringono – ringhiò Ragel – Posso levarmela e mettermi i miei vestiti? –
– Sì ma dovrai abituarti ad avere quella – rispose Kyo – Come vedi, io ci devo passare parecchio tempo –
– E dove andrai a scuola? – chiese Zeon.
– La stessa dove va Kyo – borbottò Ragel.
– È impegnativa , sicuro che va bene? – domandò Zeon.
– Ci penso io a insegnargli i prerequisiti se non li sa – rispose Kyo battendogli una mano sulla spalla e ottenendo un “non toccarmi umano” di risposta.
– Andiamo, sono sicura che ti piacerà! – disse Tia.
– Ci scommetto che ti farai un sacco di amici! – esclamò Zatch.
– A me francamente andava abbastanza bene così – borbottò Ragel.
– Non è vero, c'è qualcuno di cui tu vorresti diventare amico Ragel – sussurrò Dufox.
– Eh? –
– Answer Talker – disse Kyo. Ragel battè un attimo le palpebre. Poi capì e le sue guance divennero leggermente ross... violette, diciamo.
– Siete due stronzi – ringhiò. Dufox e Kyo batterono il cinque.
– Non ho capito – disse Zatch.
– Fosse una novità... – mormorò Zeon.
– Nulla Zatch – ghignò Kyo.
– Perché sei così giù Ragel? – chiese Tia.
– Mi sento ridicolo e non voglio andare a scuola. Specie una umana – rispose lui.
– Ti devi arrendere Ragel, ormai sei così – commentò Zeon.
– Grazie di avermelo ricordato – ringhiò Ragel.
– E poi io accompagno spesso Kyo a scuola! Se vuoi per i primi giorni sto con te, così ti abitui un po' all'ambiente! – si offrì Zatch.
– No grazie – rispose Ragel (leggi: non ti azzardare a farti vedere vicino a me). Un cellulare iniziò a suonare. Dufox tirò fuori dalla tasca quello che a prima vista sembrava un iPhone5 e lo portò all'orecchio.
– Pronto? –
Ehi Dufox
– Eivy, come va? –
A parte il fatto che tre mamodo si sono fatti vivi dalle nostre parti e hanno cercato di suonarcele venendo brutalmente massacrati e rispediti nel loro mondo e che la ragazzina qua necessita di venti ore di sonno al giorno, tutto Ok –
Chiami per una ragione suppongo –
Beccato
– Ottimo. Torna qua appena puoi –
Va bene. Ci vediamo cervellone – la ragazzina riattaccò. Dufox fece lo stesso.
– Ma allora ogni tanto lo usi quel diavolo di cellulare – ringhiò Kyo.
– A volte –
– Di preciso, dove l'hai recuperato un cellulare del genere? – chiese Megumi.
– Lunga storia. Era Eivy –
– Cosa dice? – chiese Zatch curioso.
– L'hanno trovato. Il compagno umano di Katla. Ora cercheranno di venire qua appena possibile – spiegò Dufox.
– Davvero? Vai così! – esclamò Tia.













Ciao a tutte! Scusate se sono sempre in ritardo con gli aggiornamento ma il PC è andato allegramente a p*****e, quindi sono messa abbastanza male. Oh, e per domani buona fine del mondo a tutti xD Bye!

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