Merry Christmas!

di _Fenice_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


… Merry Christmas!



“Ehi ragazze, stasera danno una festa che ha come tema: “L’ Anti-Vigilia”, dove le persone si sbronzano e si riducono ad uno stato vegetativo solo per divertirsi... che ne pensate di andare? Solo noi ragazze? Dato che non abbiamo mai tempo per passare una serata tranquille e spensierate, senza che i nostri partner vengano con noi a scocciarci… questa è l’occasione perfetta per lasciarli a casa e andare a divertirci!”, disse euforica Liz, cercando di farsi passare la crisi isterica avuta qualche minuto prima a causa di Kid e della sua maledettissima simmetria, mentre Patty saltellava dicendo: “Che bello, che bello, una festa, una festa… giraffa! Kyahahahahahahah!”.Tsubaki non voleva lasciare da solo Black*Star, consapevole di ciò che avrebbe potuto fare senza un minimo di controllo, e Maka… Maka voleva passare un po’ di tempo con Soul.
“Ma, Maka… non passiamo mai una serata tra sole ragazze per colpa di quelli là!”disse Liz gonfiando le guance.“E tu, Tsubaki, non preoccuparti, lasceremo Black*Star a casa di Kid, così non potrà far danni!”continuò, facendole gli occhi dolci sperando di convincerla. Alla fine entrambe accettarono.

Tornata a casa, Maka disse a Soul: “Ehi Soul, stasera io e le ragazze andiamo ad una festa. Tornerò tardi, quindi cena tranquillo e non aspettarmi alzato”. Soul rispose con un verso, che Maka non seppe decifrare, e si girò dall’altra parte per nascondere la sua espressione triste e abbattuta. Non voleva che Maka uscisse da sola, senza di lui… qualche brutto maniaco avrebbe potuto sfiorarla, o metterle le mani addosso, o addirittura……… non voleva nemmeno pensarci.
“Non posso venire con voi? Quattro ragazze, da sole, ad un festa… qualche stronzo ubriaco potrebbe provarci con qualcuna di voi…”  … [”… potrebbe provarci con te, Maka…” pensava intanto Soul] … ma non finì di parlare, perché Maka lo interruppe dicendo: “Sta’ tranquillo. Almeno una di noi resterà sobria per guidare, e per evitare questo genere di cose…”.Soul gonfiò le guance e con un sospiro non aggiunse altro: sapeva che, anche se avesse continuato ad insistere, lo avrebbe lasciato a casa.

QUALCHE ORA DOPO…
“Soul, le ragazze sono sotto casa. Sto andando!”disse Maka in tutta fretta. Soul la fermò, prendendola delicatamente dal polso, e la guardò, anzi la squadrò dalla testa ai piedi. Aveva indosso un vestito azzurro cielo senza spalline e lungo fino a metà coscia ed un paio di decolté bianche chiuse con un fiocco sul davanti che slanciavano le sue gambe magre. I capelli erano legati in due semplici codine ai lati della testa, fermate da due nastri bianchi, un ombretto azzurro lieve, una riga di eyeliner a definirle la linea dell’occhio e un filo di fard a darle colore al viso, illuminato anche da un lucidalabbra trasparente. Soul rimase a bocca aperta mentre la fissava, facendola arrossire lievemente. Ripresosi dal mini-shock, le disse: “Maka… sei bellissima. Ma il vestito è troppo corto e scollato… potresti avere guai, ed io non sarò lì con te, a proteggerti. Non voglio che lo indossi.”. Mentre le parlava aveva un’espressione paterna, ferma e risoluta per convincerla a cambiarsi. Già non gli piaceva per niente l’idea di Maka da sola ad una festa… con quel vestito poi… No, non poteva sopportarlo. Maka s’accigliò e gli rispose in tono acido: “Soul, è un semplicissimo vestito. Non sei mio padre, né tanto meno il mio ragazzo…”pronunciò le ultime tre parole in tono ancora più acido, per sottolinearle, “… quindi evita di farmi la predica. Quando tu esci con i tuoi amici non ti preoccupi di lasciarmi da sola a casa per la notte, e tutt’a un tratto fai l’apprensivo per un vestitino un po’ corto, quando non sono nemmeno da sola!”. Soul si sentì morire, aveva ragione… ma era più forte di lui, la gelosia lo stava divorando, letteralmente. “Maka…”soffiò, ma lei era già davanti la porta semi-aperta, si girò non appena sentì pronunciare il suo nome, guardò Soul che aveva un’espressione di dispiacere mista a gelosia pura. Questo la fece irritare più di quanto già non era, si girò di scatto e chiuse la porta con un botto violento. Soul si lasciò cadere sul divano con aria preoccupata. Sapeva già che quella notte non avrebbe chiuso occhio.

Maka e le altre, dopo aver trovato parcheggio non molto lontano, si misero in coda per entrare. Non appena entrate, si diressero al bar e ordinarono dei cocktail. Liz, già dopo il secondo, era su di giri e si mise a ballare con uno sconosciuto che l’aveva invitata, mentre Patty flirtava con il barista e Maka e Tsubaki parlavano fra loro. Al bancone arrivò un ragazzo molto carino, alto, con una camicia bianca e dei jeans chiari stretti, ordinò anche lui qualcosa e sorrise a Maka, che imbarazzata ricambiò il sorriso. Il ragazzo si presentò dicendole di chiamarsi Seshiro, e cercò di attaccare bottone; Maka, dopo un solo cocktail, era abbastanza brilla (non reggeva bene l’alcol) e stette al gioco, ma Tsubaki, che doveva restare sobria per guidare e per controllare che non combinassero guai, era intenta a controllarla, e insieme a lei Patty alla sua destra, per evitare che si allontanassero con qualcuno, mentre teneva sotto stretta osservazione Liz al centro della pista che si scatenava con quel ragazzo.
Quando Seshiro chiese a Maka se volesse ballare, lei accettò tutta allegra, ma Tsubaki la fermò da un braccio e le disse: “Dove stai andando?” e Maka, disorientata, rispose: “Sto andando a ballare con Seshiro…”Tsubaki la guardò accigliata e le fece capire, fulminandola con lo sguardo, di non alzarsi dalla sedia. Ma Maka la guardò e con gli occhi lucidi per l’ebrezza le disse: “Sta’ tranquilla, vado solo a ballare…”. Tsubaki, rassegnata, le lasciò il braccio. La seguì con lo sguardo mentre si allontanava con quel ragazzo, fino a che si fermarono ed iniziarono a ballare.

Quando la serata finì, Liz era ubriaca fradicia, tant’è che non si reggeva nemmeno in piedi da sola. Tsubaki la trasportava, seguita a ruota da Patty e Maka  che starnazzavano e urlavano per la strada, ridendo e barcollando. Tsubaki tolse la sicura alla macchina e mise dietro Liz, che si stava assopendo, e Patty che continuava ad urlare: “GIRAFFA!”, ridendo a crepapelle, e Maka lacrimante per le scemenze che diceva. Tsubaki mise in moto la macchina e partì.

Maka cercò di aprire la porta facendo il meno rumore possibile ma senza riuscirci, dato che fece cadere più volte a terra le chiavi e imprecò ad alta voce. Quando finalmente riuscì ad infilare le chiavi nella toppa e ad aprire la porta, si trovò Soul proprio lì davanti che la aspettava con aria ansiosa e preoccupata. Maka per lo spaventò emise un gridolino e Soul la trascinò dentro con forza.
 “Ma che ti prende!?” esordì ad alta voce Maka, cercando di divincolarsi dalla presa di Soul, che la fece mettere a sedere sul divano e le disse: “Sono le 4.30 del mattino, cosa urli!?… Ma guardati… sei ubriaca persa! Quanto cazzo hai bevuto!?” disse in tono furioso ed esasperato insieme. “Ho solo bevuto qualche cocktail… niente di ché…”
“Oddio, puzzi tremendamente di alcol…” a Soul quasi bruciavano gli occhi.
“Sì, beh… quel cretino… mi ha gettato addosso tutto il suo cocktail… mi ha pure macchiato il vestito!” disse Maka mettendo il broncio e gonfiando le guance, indispettita.
“Quel cretino… CHI!?”
“Un ragazzo che ho conosciuto in discoteca…” rispose lei altezzosa e risoluta.
“Ti ha toccata? Ti ha fatto qualcosa? Dimmi chi è che vado ad ucciderlo…”
“Oh, quante storie! Abbiamo solo ballato, poi ci ha provato e l’ho rifiutato. Mi ha invitata da lui e gli ho detto no, lui si è offeso e mi ha gettato addosso il suo cocktail… Quello scemo!”.
Soul si sentì sollevato nel sentirla dire che aveva rifiutato quel tizio, ma dall’altra parte era furibondo perché qualcuno aveva osato toccare Maka. Lasua Maka.
“La cosa importante è che lui non ti abbia fatto del male, altrimenti…”
“Soul, piantala. Ti ho già detto che non è successo nulla! Non avrei mai potuto accettare quell’invito!”
Soul, col cuore in gola, le chiese: “Perché..?”
Maka arrossì e si maledisse mentalmente. L’alcol la faceva parlare troppo.
“Allora?” chiese Soul impaziente.
Maka si vide costretta a parlare. Sapeva che Soul non avrebbe lasciato perdere così facilmente, avrebbe insistito fino all’estremo. Se fosse andata male, il giorno dopo avrebbe benissimo potuto dire che era ubriaca persa e non sapeva cosa dicesse. Raccolse le poche forze ormai rimaste, e gli disse con un filo di voce: “… perché………. Lui non era te, Soul.”
Soul sgranò gli occhi e rimase a bocca spalancata, letteralmente. In preda alla felicità, le prese il viso tra le mani e la baciò teneramente. Maka era rossa come un peperone, e il cuore le batteva a mille. Soul la abbracciò e lei infilò il viso nell’incavo del suo collo, cercando di nascondersi fino a che il rossore non le fosse passato. Aveva una dignità da difendere!
Soul la trascinò con sé coricandosi supino sul divano, con lei sopra di lui impacciata e piccola. Le accarezzò i capelli mentre lei si accucciava meglio su di lui. Si addormentarono così, teneri ed innamorati.
 
 
Angolo Autrice.
Salve salve! Sono tornata! ^-^
Dato che siamo in periodo natalizio, ho pensato di fare qualcosina di carino e sdolcinato su Soul e Maka… Spero che continuiate a seguire questa storia. Buone vacanze! (:
Una danza con le stelle,
Fenice.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Merry Christmas!

Soul si svegliò, con ancora Maka su di lui addormentata dolcemente, che ogni tanto arricciava il naso per il fastidio di una ciocca di capelli sul volto. Intenerito, si scostò lentamente, per non disturbarla, e si alzò per preparare la colazione.
Dopo qualche minuto si sentirono dei passi strascicati, Soul si girò e si ritrovò Maka ancora assonnata, che si stropicciava gli occhi e cercava di aggiustarsi le codine ormai disfatte. “Buongiorno…”, disse con la bocca ancora impastata per il sonno.
“Buongiorno a te!”, scherzò Soul. Maka gli fece la linguaccia e si sedette a tavola.
“Allora… dormito bene?”
“Sì, ma ho un mal di testa fortissimo e una nausea che non ti dico…”
“Non mi sorprende per niente… ieri sera eri ubriaca fradicia. Nemmeno ti reggevi in piedi!”
“Ah-ah! Spiritoso… oddio, non mi sento tanto bene..!” e corse in bagno.

“Maka, sei lì dentro da 20 minuti… tutto bene!?” chiese Soul preoccupato dall’altra parte della porta, chiusa a chiave.
“Sì, benissimo!” e ricominciò a rimettere.

QUALCHE ORA DOPO…
Maka, per il sollievo di Soul, uscì finalmente dal bagno, anche se un po’ pallida. Soul le disse: “Meglio??”, e lei rispose: “Sì…”.
“Ehi, oggi è la Vigilia… ti va di andare in giro per negozi? Così compriamo qualcosa anche per gli altri… siamo indietro coi regali!” e Maka, euforica rispose di sì.
Soul e Maka salirono sulla moto di lui e si diressero verso il centro di Death City, dove tutti i negozi erano aperti e le vetrine erano piene di batuffoli di neve, lucine colorate, leccornie, giocattoli, alberelli, Babbi Natale di peluche e quelli gonfiabili… a Maka brillavano gli occhi mentre passava con lo sguardo da una vetrina all’altra, e Soul si divertiva tanto a guardarla… sembrava proprio una bambina!
“Soul! Guarda… le bancarelle! Coi dolci, i pistacchi, le noci, il torrone… ti prego, andiamoo!” implorò Maka facendogli gli occhi dolci, Soul sorrise e le disse: “Va bene… ma non prendere tutto il banco, eh!” e Maka rise tanto.

Dopo aver preso quasi tutti i dolciumi e le caramelle esposte sul bancone, Soul e Maka girarono per i negozi in cerca di qualche pensierino per gli altri. In uno di quei negozi incontrarono Liz, con la vena sulla fronte che pulsava in stile manga (non era difficile immaginare il perché: Kid), Patty euforica che saltellava in cerca di giraffe di peluche, e Kid, che osservava attentamente ogni vetrina, per decidere quale negozio scartare e in quale invece entrare, a seconda della simmetria delle vetrine.
“Ehi. Soul, Maka! Che bello vedervi!”, disse Liz che cercava in tutti i modi di star lontano da Kid: lo avrebbe strangolato se si fosse avvicinato.
“Liz!” la chiamò Maka sorridendo. “Ti vedo un po’ strana… che succede?”
“Per favore, non dirmi nulla… Kid mi sta facendo esaurire! Ha scartato più della metà dei negozi che ci sono perché le vetrine non sono simmetriche… Ahh!” esordì Liz accigliata.
“Ahahahah, immaginavo fosse lui la causa…”
“Oh, beh... questo è niente! Ieri mia sorella Patty ha riempito gli stipiti delle porte col vischio… vischio ovunque! E mi è toccato pure baciarlo…” disse Liz arrossendo.
“Non è nulla di grave, no? Desideravi farlo da tanto tempo, perché ti lamenti, scusa?” chiese Maka un po’ confusa
“… perché lo ha fatto solo grazie a quello stupido vischio… altrimenti nemmeno ci avrebbe pensato!” piagnucolò.
“Dai… vedrai che andrà bene! Il Natale racchiude tante sorprese!” le sorrise sincera Maka
“Eh… speriamo!” le rispose Liz.
Dopo un po’ si congedarono, e Maka e Soul continuarono a girare per negozietti.
Soul sfiorò per caso la mano di Maka, e le disse stupito: “Sei freddissima! Perché non hai messo i guanti?” e lei rispose: “Perché li ho dimenticati, e sto congelando!” piagnucolò Maka.
“Dai, vieni qui…”, le prese le mani e le infilò nelle tasche del suo cappotto. Maka arrossì vistosamente e si avvicinò di più a Soul, che la abbracciò e continuarono a passeggiare così, abbracciati, insieme.
Si fermarono sotto una vetrina che piacque tanto a Maka, e Soul alzando gli occhi al cielo, notò che proprio sotto le loro teste giaceva un rametto di vischio. Divenne paonazzo al solo pensiero che Maka potesse accorgersene e, voltando la testa, la afferrò e dopo molte proteste da parte sua, la trascinò via prima che lei potesse vedere quel rametto.

Tornati a casa, cenarono e Maka si diresse in salotto, ancora indignata per essere stata letteralmente trascinata via da quei bei negozietti luccicanti.
Dopo essersi seduta sul divano, notò che sotto l’albero c’era una piccola bustina. Arrossendo, si affacciò per controllare che Soul non la vedesse. Si avvicinò silenziosamente all’albero, ed estrasse il piccolo regalo. Se lo girò tra le mani per un po’, e poi decise di aprirlo, quando Soul la abbracciò da dietro facendola trasalire, e le disse dolcemente: “Sai che bisogna aspettare prima di aprire un regalo?”. Maka arrossì vistosamente, cercò di giustificarsi dicendo: “Ma tu eri in cucina, ed ero curiosa!” e gonfiò le guance indispettita.
“Avanti, dai. Aprilo!” le disse Soul, e Maka iniziò tutta allegra a scartare la piccola bustina. Quando la aprì, trovò una collana con un ciondolo a forma di S tempestato da piccoli rubini rosso fuoco. Maka era felicissima, era commossa. Si girò e lo abbracciò forte, e disse: “Grazie, Soul. È bellissima!”. Lui le carezzò dolcemente una guancia e le rispose: “Non devi ringraziarmi di nulla… sono contento che ti piaccia!”.
“Mi piace da morire!”, poi arrossendo gli chiese con un filo di voce: “Potresti mettermela..?”
Soul, sorridendo, la fece girare e le agganciò la collanina al collo. Maka si girò e si trovò a pochi centimetri dal viso di Soul, che annullò la poca distanza tra loro posando dolcemente le labbra su quelle di Maka; le batteva fortissimo il cuore, sembrava voler uscire… e per la commozione e la gioia le scese una piccola lacrima.
Quando a malincuore si staccò da Soul, Maka gli disse: “Aspetta un attimo…”, si alzò e si diresse verso la sua stanza. Soul era preoccupato, pensava che avesse combinato qualche casino e lei si fosse offesa, ma  sentì come se il suo cuore si liberasse da un peso quando la vide tornare poco dopo, e con in mano una piccola busta. Gliela porse e gli disse: “Aprilo!”.
Lui, tutto sorridente e felice, aprì il piccolo pacchetto ed estrasse il contenuto: un portachiavi a forma di chiave di violino con alcune note musicali che pendevano da questa.
Soul la guardò e con gli occhi pieni di gioia la prese tra le braccia e la baciò, questa volta con più passione. Lei gli cinse il collo con le braccia, lui la prese in braccio e la portò in camera…
La adagiò sul letto e si sedette al piano. Iniziò a suonare una musica triste e malinconica, che Maka riconobbe all’istante: quella era la canzone che lui suonò quando si conobbero la prima volta… per Maka quella canzone era molto importante, perché era la colonna sonora del suo amore per lui.
Quando Soul finì, tornò da lei, la baciò con foga e passione, la distese sul letto e le disse:
“Buon Natale, Maka.”
“Buon Natale, Soul!”


Angolo autrice.
Buona seraaa! Allora… Il finale, come potete notare, non c’è. Lascio a voi la libertà di continuare, con la fantasia!
 Potete immaginare che staranno giocando a scacchi, facendo una partita alla Play Station, o ascoltando un po’ di musica…
Personalmente, penso stiano facendo qualcosa di molto più passionale di una partita a carte… >:)
Embe’, siamo alla fine anche di questa ff… Spero vi sia piaciuta e vi abbia messo almeno un po’ d’allegria! Un bacio e a presto!
Una danza con le stelle,
Fenice.

 

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