Come faccio a dirle che mi piace?

di telesette
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prima parte ***
Capitolo 2: *** seconda parte ***
Capitolo 3: *** terza parte ***
Capitolo 4: *** quarta parte ***



Capitolo 1
*** prima parte ***


Cyberkidz è una serie televisiva d'azione per ragazzi in una stagione, prodotta dalla ICB dal 1994 al 1996. In Italia è stata trasmessa da Junior Tv a partire dal 1997. Ispirata fortemente sul modello del Live-Action più popolare ( ovvero "Power Rangers" & Co. ) la serie non ebbe molto successo e, a metà del dodicesimo episodio, fu bruscamente interrotta.
Kyle Cooper, Ian Jackson, Danica Jankovic e Zak Sakamoto sono quattro ragazzini come tutti gli altri, alle prese con la scuola, gli amici e i videogiochi. In particolare per un gioco chiamato "Cyberkidz", ambientato nel mondo virtuale di Cyberland. Quello che i quattro non sanno è che Cyberland esiste davvero, è situata in un'altra dimensione e sta soffrendo molto a causa del dispotico dominio del malefico stregone Zorak accompagnato dal comandante delle guardieZeist e dai perfidi Xyloidi, i soldati di Zorak. Il videogioco, quindi, è una sorta di banco di prova per cercare dei giustizieri in grado di tenere testa a Zorak. Guidati da un genio informatico della Terra, di nome Floyd, rimasto intrappolato nel mondo di Cyberland, i quattro ragazzi diventeranno i CyberKidz, difensori del mondo virtuale di Cyberland e nemici giurati di Zorak e Zeist. La porta d'accesso al mondo di Cyberland è un guanto speciale: il "Guanto del Potere Virtuale".

 

clicca qui per guardare la sigla originale:
http://www.youtube.com/watch?v=7DwhU45_y6A

 

Come faccio a dirle che mi piace?

 

Terminata la loro sessione di allenamento, non appena Zak e Danica uscirono dalla stanza di simulazione, Ian prese da parte Kyle e gli chiese se poteva parlare un momento con lui a quattr'occhi. Sulle prime Kyle non ne capì il motivo ma, assicurandosi che nessuno a parte Kyle potesse sentirlo, Ian digitò alcuni simboli sul proprio guanto e mostrò al biondo compagno l'immagine che aveva "catturato" durante l'addestramento virtuale.

- Quest'immagine è uscita fuori accidentalmente dal tuo database - spiegò. - Non appena me ne sono accorto, l'ho isolata e ho avviato la cancellazione dell'originale, prima che anche gli altri la vedessero!

Kyle divenne rosso in volto per l'imbarazzo.
L'immagine che Ian aveva scoperto infatti, altro non era che una riproduzione digitale del volto di Danica.
Il database di ciascuno dei ragazzi, oltre a dare immagine e forma ai "cloni" dei loro nemici virtuali per potersi allenare, aveva anche la capacità di materializzare i pensieri più intimi e segreti di ognuno di loro. Il fatto che Kyle avessequell'immagine sorridente di Danica in testa, tanto da materializzarla inconsciamente durante una simulazione, poteva stare a significare solo una cosa...

- Tranquillo - sottolineò Ian, scancellando automaticamente l'immagine registrata. - Me ne sono accorto solo io, nessun altro ha visto niente!

Kyle tirò un sospiro di sollievo.

- Grazie Ian - sussurrò. - Ti devo un favore...
- Non credi che dovresti dirlo a Danica?
- Dirle cosa ?!?
- Che ti piace - sottolineò secco l'amico, senza girarci troppo intorno. - Questo è evidente... ma dovresti dirlo a lei, credo!
- La fai facile tu - osservò Kyle piuttosto contrariato. - Secondo te, come faccio a dirle che mi piace?

Ian sbarrò gli occhi, come se la soluzione fosse a dir poco elementare.

- La guardi negli occhi e glielo dici, non vedo dove sia il problema!
- E se poi non volesse più vedermi ?!?
- Guarda che Danica non è stupida... Hai pensato a come reagirebbe, se lo dovesse scoprire da sola?
- MA TU NON LE HAI MICA DETTO NULLA, VERO ?!?

Per poco Ian non rischiò di soffocare, come il compagno prese a stringerlo forte per il bavero.

- Ti ho già detto che non se n'è accorta - gemette il poverino con voce strozzata. - Almeno per il momento, per questo ti suggerisco di parlarle!

Kyle fece per replicare ma, chinando il capo con rassegnazione, lasciò andare Ian e sospirò fortemente.

- La verità è che lei mi piace moltissimo - ammise il biondo ragazzino. - Ma non ho il coraggio di dirglielo, va bene!
- Ma...
- Ian, tu devi promettermi che non le dirai niente, giuramelo!
- Va bene - annuì l'altro. - Però, secondo me, stai sbagliando!

 

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Capitolo 2
*** seconda parte ***


Questa volta Zorak l'aveva escogitata veramente sporca...

Non potendo accedere al mondo reale senza il Guanto del Potere di Floyd, il malefico stregone di Cyberland era deciso a ricorrere ad un'arte magica proibita.
Secondo una leggenda di Cyberland, la "chiave" che separa il mondo reale da quello digitale esisteva già prima del Guanto.
Il Cristallo di Quyzard, forgiato in un lontano passato con la materia di entrambi i mondi, era in grado di sostituire egregiamente il Guanto per permettere a Zorak di fondere le due realtà e proclamarsi imperatore assoluto.
Fortunatamente lo stregone ignorava dove l'oggetto fosse custodito, motivo per cui aveva sguinzagliato gli Xyloidi alla sua ricerca, ma nella sua ossessione stava ora rischiando di distruggere gran parte di Cyberland e delle sue creature innocenti.
I codici d'accesso, per penetrare attraverso i software più antichi di Cyberland, erano andati perduti molto tempo fa.
Nuove e più recenti elaborazioni, realizzate nel tempo, costituivano ora le fondamenta di interi quartieri.
Gli Xyloidi stavano invece distruggendo senza ritegno ogni cosa, istigati dallo stregone, nella speranza di localizzare il punto ove il cristallo era stato sigillato in epoche remote.

- Distruggete tutto - tuonò Zorak. - Il Cristallo di Quyzard deve essere MIO, non fermatevi finché non lo avrete trovato!

Incitando i suoi soldati a smantellare tutto ciò che incontravano sul loro cammino, Zorak era uscito dal suo palazzo per gestire personalmente la situazione.
Con l'aiuto del subdolo dottor Fubbles, aveva dotato i suoi sgherri di armi potentissime. Costoro stavano sparando delle violenti scariche d'energia nel cuore di Cyberland, incuranti dei danni, e l'intero sistema rischiava la cancellazione irreversibile con una forza pari a quella di migliaia di virus informatici.
Non potendo permettere un simile scempio, i Cyberkidz giunsero sul luogo per fermare quel megalomane.

- Voi qui ?!?

Lo stregone riuscì a malapena a celare il proprio disappunto, nel vedere quei quattro mocciosi guastafeste, tanto da volerli incenerire con lo sguardo.

- Arrenditi, Zorak - esclamò Kyle coraggiosamente. - Non ti permetteremo di distruggere Cyberland, te lo puoi scordare!
- Uccideteli - ruggì lo stregone fuori di sé. - Eliminateli, polverizzateli, SCANCELLATELI... Fateli sparire, insomma!

Senza farsi minimamente impressionare dal numero degli avversari, i quattro eroi invocarono il Potere Virtuale ed ingaggiarono una battaglia furibonda. Gli Xyloidi erano troppo lenti e impacciati, per poter costituire un problema serio, cosicché Kyle e compagni non incontrarono troppe difficoltà.
Dalla sua posizione sopraelevata, Zorak continuava ad impartire ordini a destra e a manca. Fubbles invece, non volendo restare coinvolto nello scontro, preferì rintanarsi in una delle fosse scavate dai soldati dello stregone.
Dal momento che gli incapaci al suo servizio non riuscivano ad avere la meglio su quei quattro piccoli mostriciattoli, Zorak decise di ricorrere ai suoi poteri per sistemarli personalmente. Verdi scariche di elettricità proruppero dalle sue mani, sparpagliandosi ovunque, e alcune arrivarono pericolosamente vicino ai rispettivi bersagli.
Ian evitò di essere incenerito per un soffio, chinando la testa appena in tempo, quando il potere di Zorak sfrigolò sopra di lui.
Anche Zak, con un agile capriola all'indietro, evitò di rimanere abbrustolito.
L'unica a rischiare seriamente fu Danica.
Nell'evitare il colpo letale infatti, la ragazza mise accidentalmente il piede sul terreno friabile e in men che non si dica scivolò in una delle buche scavate dagli Xyloidi.

- Aiuto - gridò lei, reggendosi disperatamente con le dita, sull'orlo del pozzo.
- Tieni duro, Danica - esclamò Kyle, rendendosi conto della situazione. - Non mollare!

Sia Ian che Zak erano impegnati a tenere a bada gli Xyloidi rimasti in piedi.
L'unico abbastanza vicino da aiutarla era proprio il piccolo Kyle che, incurante dei lampi scagliati da Zorak, si lanciò di corsa verso l'amica in pericolo.

- Kyle - urlò Danica, temendo che Zorak riuscisse a colpirlo. - Per l'amor del cielo, stai attento!

Non ebbe il tempo di finire la frase che, sentendosi sbriciolare la terra sotto le mani, perse il suo debole appiglio e scivolò verso il basso.

- AAAHHH !!!
- Danica!

Per fortuna Kyle riuscì ad agguantarle la mano appena in tempo ma, a causa del precario equilibrio, non aveva la forza sufficiente per tirarla su. Danica osservò terrorizzata il fondo oscuro sotto di lei, prima di leggere l'enorme sforzo sul volto di Kyle, e capì immediatamente che il piccolo compagno non ce l'avrebbe fatta a tenerla.

- Kyle - gemette. - Sono troppo pesante per te...
- Non... mollare - rispose Kyle a denti stretti.
- Cadremo tutti e due!
- Io non ti lascio, Danica!

La ragazza sbarrò gli occhi.
Frattanto Ian e Zak, dopo essersi sbarazzati di quei seccatori al servizio di Zorak, si precipitarono in aiuto dei compagni in difficoltà. Purtroppo però, come era prevedibile, il terreno franò attorno ad entrambi e sia Kyle che Danica caddero inghiottiti nel vuoto.

- Nooo - urlò Ian disperato, accostandosi al bordo. - Kyle... Danica... Non può essere vero!

Zak si rese conto che il terreno stava per franare di nuovo e, trascinando via il compagno a fatica, cercò di convincerlo a mettersi in salvo.
Purtroppo, per quanto doloroso, non potevano fare più nulla per i loro amici... se non rischiare di cadere anche loro.
Zorak invece scoppiò a ridere soddisfatto.
Due mocciosi su quattro, era una vittoria più che sufficiente per lui.

- Finalmente - esclamò, sollevando le mani verso il cielo. - Ho vinto!

 

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Capitolo 3
*** terza parte ***


Quando Danica riprese conoscenza, circa dieci metri più in basso rispetto al punto da dove lei e Kyle erano caduti, si rese conto di essere completamente incolume. Entrambi erano atterrati infatti sulla morbida sabbia, anziché sulla dura roccia, ma il piccolo Kyle aveva avuto la sfortuna di cadere sotto... cosicché l'amica gli era atterrata addosso, facendogli perdere i sensi molto più duramente.

- Kyle - esclamò Danica, scuotendolo affinché si riprendesse. - Kyle, stai bene ?!?

In quello stesso momento la ragazza si rese conto che, anche se svenuto, la mano di Kyle era ancora saldamente stretta alla sua.
Non l'aveva lasciata andare.
Danica rammentava chiaramente cos'era successo: l'attacco elettrico di Zorak, il terreno friàbile, e l'intervento coraggioso di Kyle nel tentativo di salvarla...

- Da... ni... ca - mormorò Kyle, ancora in stato di incoscienza. - Io non... Io non ti lascio, non posso...

Danica gli accarezzò piano la fronte e il volto, commossa dall'affetto e dalla premura di Kyle nei suoi confronti, tuttavia era preoccupata che si fosse fatto male sul serio.
Attorno a loro il terreno continuava a cadere dalla superficie e, temendo di rimanere seppelliti là sotto da un'altra frana, Danica si passò il braccio dell'amico attorno alle spalle e lo trascinò via da lì.

- Sta tranquillo, Kyle - esclamò. - Neanch'io ti lascio, non ti preoccupare!

Si era appena allontanata di alcuni passi quando, con uno schianto impressionante, un altro mucchio di terra si riversò nel punto dove entrambi si trovavano un attimo prima.
Danica strinse forte il corpo svenuto del piccolo Kyle e, tuffandosi in avanti con lui, riuscì ad evitare la frana per un soffio.
La terra continuò a cadere per alcuni minuti, rendendo irrespirabile la poca aria rimasta sul fondo, cosicché Danica si mise a tossire fortemente. Anche Kyle tossì, avvertendo chiaramente la stessa difficoltà a respirare, e fu così che cominciò a rinvenire.
Sia lui che Danica erano intontiti e mezzi soffocati, a causa della nuvola di polvere che andava riempiendo l'ambiente, cosicché dovettero trascinarsi faticosamente in un punto dove l'aria fosse di nuovo pulita.
Muovendosi carponi, e sostenendosi l'uno all'altra, i due ragazzi si rintanarono dunque oltre un grosso spuntone di roccia poco lontano. Qui si ritrovarono in una specie di piccola caverna circolare ma, prima ancora di poter dare un'occhiata intorno, si lasciarono cadere sfiniti respirando avide boccate di ossigeno.
L'aria del sottosuolo, resa umida da una piccola falda acquifera, non era certo il massimo ma se non altro i due ragazzi furono almeno in grado di riprendere fiato.
Entrambi impiegarono alcuni istanti per rendersi conto della fortuna che avevano avuto ma, nel rialzarsi alla cieca, nessuno di loro si accorse di quanto fossero effettivamente vicini i loro volti...
Le loro labbra si incontrarono inavvertitamente e, quando tutti e due se ne resero conto, si erano già baciati da un pezzo.

 

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Capitolo 4
*** quarta parte ***


Entrambi i ragazzi si scostarono l'uno dall'altra, arrossendo in volto come due peperoni.
Kyle non riusciva a credere che fosse successo davvero, mentre Danica era semplicemente paralizzata dallo stupore.
Per alcuni minuti rimasero immobili a fissarsi, come se quel bacio innocente fosse stato chissà che cosa, e nei loro occhi era possibile leggere una vergogna ed un imbarazzo senza pari.
Il piccolo Kyle era sconvolto, incapace di distogliere lo sguardo da lei e dalle sue labbra, tanto che non sapeva nemmeno cosa fare o dire.
Per lui Danica era bellissima.
Era ciò che pensava di lei da quando l'aveva conosciuta, anche se ovviamente si era sempre guardato bene dal dirglielo.
Gli piacevano i suoi capelli scuri e ondulati, i suoi occhi chiarissimi, così come la dolce espressione del suo viso.
Era da tempo che sognava di baciarla e, anche se ciò era accaduto per puro caso, la sensazione che provava era indescrivibile.
Anche Danica non era rimasta indifferente.
Per lei, come per Kyle, quello era in assoluto il suo primo bacio.
Anche se solo per un momento, il momento in cui le loro labbra si erano sfiorate, la ragazza avvertì chiaramente qualcosa da parte di Kyle. Quest'ultimo infatti aveva dato ad intendere in modo fin troppo evidente l'attrazione che provava nei suoi confronti: i battiti del suo cuore erano accelerati, e a Danica pareva ancora di sentirli, ma la prova lampante era nello sguardo di lui e nel fatto che stava tuttora balbettando frasi sconnesse.

- Da... Danica, mi... mi dispiace, io non... io non volevo, io...
- Kyle, va tutto bene, calmati - provò a tranquillizzarlo lei, mettendogli una mano sulla spalla. - Non è successo niente di male!
- Non... Non sei arrabbiata?
- No, perché dovrei esserlo?
- Beh, perché io... cioé noi... cioé, ecco, tu non...
- Kyle - mormorò Danica, prendendo la mano del ragazzo tra le sue. - Stai forse cercando di dirmi qualcosa?

Kyle si morse il labbro.
A malincuore doveva ammettere che Ian aveva ragione.
Avrebbe dovuto confessare i suoi sentimenti per Danica molto tempo prima, invece di farfugliare ora davanti a lei come un completo idiota.
Oramai però la frittata era fatta, e non gli era possibile negare l'evidenza, dunque non poteva fare altro che farsi coraggio e dirle chiaramente tutta la verità.

- Danica - cominciò. - Ecco, io... il fatto è che tu mi piaci, mi piaci moltissimo, sul serio!

Danica parve un po' sorpresa, forse un tantino confusa, tuttavia registrò chiaramente il significato di quanto Kyle le aveva appena detto con sincerità disarmante.

- Non sapevo come dirtelo - proseguì dunque il ragazzo. - Temevo che l'avresti presa male o, peggio ancora, che non mi volessi più bene!
- Oh, Kyle - fece Danica, abbracciandolo teneramente. - Questo non devi pensarlo assolutamente, non potrei mai smettere di volerti bene!
- Davvero, non sei arrabbiata?

Danica scosse il capo con un sorriso.

- Piuttosto sono lusingata... Sai, prima d'ora, nessuno mi ha mai detto che gli piaccio!
- Sul serio ?!?

Kyle sbarrò gli occhi.
Dal suo punto di vista, una ragazza carina come Danica poteva avere "migliaia" di corteggiatori.
Tuttavia Danica confermò quanto detto, con una punta di amarezza nella voce.

- A scuola non vado molto d'accordo con i ragazzi - spiegò. - Sono sempre molto divisa come impegni, tra lo studio e la pista di pattinaggio; e le mie amiche anzi spesso mi rinfacciano che non mi curo abbastanza, che sono "poco attraente"...
- Che bugiarde - scattò Kyle furibondo. - Tu sei bellissima, Danica!
- Grazie, Kyle - sussurrò lei, schioccandogli un bacio sulla guancia. - Anche tu sei molto carino!

Kyle arrossì di nuovo come un pomodoro.
Per un attimo provò quasi l'impulso di abbracciarla di nuovo ma, rammentando che si trovavano ancora sottoterra, si rese conto che non era il momento più adatto per le effusioni.

- Do... Dobbiamo cercare un modo per uscire!

Danica annuì.
La prima cosa da fare era esplorare l'ambiente e fare il punto della situazione.
La frana li aveva costretti ad infilarsi in quella che, a tutti gli effetti, doveva essere una specie di caverna sotterranea.
Alcuni cunicoli si dipanavano dal punto in cui si trovavano, scomparendo nell'ombra.
Con l'aiuto del Guanto, potevano lasciare una traccia, per evitare di perdersi in chissà quale labirinto di gallerie sotterranee. Tuttavia non potevano fare altro che affidarsi alla fortuna, per trovare una via che li conducesse verso l'esterno.
Kyle digitò alcuni simboli sul guanto, proiettando un fascio di luce sulle pareti di roccia, e subito tracciò vari segni luminosi su ciascuno dei cunicoli.

- Così non ci perderemo - spiegò. - Se dovessimo sbagliare strada, ci basterà seguire la scia luminosa per ritornare qui e prendere un'altra direzione!

Lui e Danica imboccarono dunque il cunicolo più vicino.
La ragazza lo prese per mano, facendolo sussultare lievemente per l'imbarazzo, e insieme si avviarono verso l'ignoto.

 

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