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di xenchanted
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** - Prologue ***
Capitolo 2: *** one. ***
Capitolo 3: *** two. ***



Capitolo 1
*** - Prologue ***


Tuta, capelli raccolti in una coda alta, un po' di mascara e infine dei grandi occhiali.
Ecco, questa sono io.
Sono quella che fa' divertire la gente con qualche battuta o con qualche mio gesto buffo.
Non sono una di quelle ragazze tutte truccate, con acconciature perfette e vestiti adeguati.
Non sono raffinata, non riesco ad atteggiarmi come una vera e propria ragazza, non riesco a camminare su tacchi ne tanto meno a sculettare.
I ragazzi non mi vedono mai sotto l'aspetto di una loro "futura ragazza", sono semplicemente Jasmine, oppure comunemente detta Jessy: una secchiona che frequenta gente giusta grazie alla sua migliore amica e al suo umorismo.
Questa Jessy, cioè io, ha anche una bella attrazione fisica, infatuazione cotta per un ragazzo... questo si chiama Justin.
Okay, tra tutti i ragazzi della scuola mi è capitato proprio lui, non ci posso fare niente, al cuor non si comanda disse uno.
Lui è uno di quei ragazzi che tutte e dico proprio tutte le ragazze della scuola vorrebbero al proprio fianco.
La mia fortuna è quella di stare nel suo stesso "gruppo" anche se mi considera soltanto "un'amica".
Lui preferisce quelle dolci, delicate, ben vestite e ben truccate; mentre io sono goffa, a volte acida e il mio guardaroba è formato solo da tute su tute.
Non posso fare altro che tenermi tutto dentro e lasciare che lui trovi la sua "anima gemella" e stare a fissarli mentre slinguazzano davanti a me..
Oh beh non ve l'ho detto? pare l'abbia già trovata, una delle solite troiette del primo.
Ora devo cercare di mettermi l'anima in pace e andare avanti con la vita come ho fatto sempre, con un sorriso stampato in faccia anche se dentro di me pian piano sto morendo.



 

 

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Capitolo 2
*** one. ***


-Buone vacanze a tutti- urlai nei corridoi della scuola, facendo un abbraccio di gruppo.
Sciolto da quel soffocamento mi diressi verso Chanel.. mica il negozio, la mia migliore amica, la mia "candida, dolce, ragazza più che mai" migliore amica.
La strinsi il più forte possibile dandole un sonoro bacio sulla guancia.
-Mi mancherai.- Disse lei continuando ad abbracciarmi dondolando.
-Anche tu, ma dai sono solo tre mesi, cioè circa 93 giorni, cioè 2232 ore e...-
Dissi cominciando ad gesticolare ma fui interrotta dalla sua mano che mi fermò.
-Sì, ho capito. Ma sappi che mi mancherai comunque, non importa quanti giorni saranno, mi mancherai e basta.-
-Anche tu mi mancherai borsa, cioè Chanel, sì, sì Chanel.
-Dissi correggendomi, odiava quando la chiamavo borsa, riferendomi alla marca, ma a me piaceva farla incavolare.
Mi sciolsi da quell'abbraccio e mi diressi verso gli altri, li abbracciai uno ad uno, fino ad arrivare a lui..
-Allora..- Cominciò lui.
-Allora..- Lo imitai io.
-Mi mancherai quattr'occhi.- Disse lui dandomi un caldo e affettuoso abbraccio.
Non succedeva spesso che ci abbracciavamo e quelle poche volte che lo facevamo, mi faceva sentire al sicuro, mi faceva sentire bene.
Avampai tra le sue forti braccia.
-Anche tu mi mancherai scopino.-
Lo sentì ridere e io sorrisi, sapevo di divertirlo chiamandolo in quel modo.
-Justin, amore.- Sentì gracchiare alle mie spalle, chi poteva essere se non... -Jenna, pensavo ci saremo visti dopo.-
Jenna, la troietta del primo che Justin si faceva e considerava "la mia anima gemella, la mia cucci cucci, lei è tutto per me." e stronzate varie.
Sciolse l'abbraccio e appena lo fece, mi scansai mettendomi di lato e incrociando le braccia al petto e cercando di non guardare i loro scambi di saliva.
-Io vado, spero ti diverta in Messico.-
Dissi prendendo la mia borsa a tracolla, che stava vicino agli armadietti e sfoderando uno dei miei sorrisi migliori, potevo sorriderli quando mi pareva, ma dentro di me stavo morendo, odiavo vederlo con un'altra.
-E tu divertiti in giro per l'Europa.-
Mi urlò da dietro, mi girai sorridendoli per poi andare verso Chaz e Ryan, prendendoli tutti e due a braccetto e andando con il resto del gruppo verso la pizzeria.
Avremmo passato tutti quanti una serata all'insegna dell'amicizia con tanto di pizza e film, ma lui non sarebbe venuto, sarebbe stata con quella cosa invece che con noi, odiavo quando la preferiva al suo gruppo.
Quello era stato il nostro ultimo saluto, prima che partissimo tutti e due, lui per il Messico e io in giro per l'Europa con mia sorella maggiore, tutto era finito con quel abbraccio.


Guardavo il soffito ripensando a quel giorno, non avevo rivisto nessuno dei miei amici, neanche Chanel. Tona, è normale, sei tornata l'altro ieri e oggi rinizii la scuola.
Mi alzai dal letto guardando l'orologio che si trovava sul comodino e vedendo l'ora mi alzai di fretta andando verso il bagno, cazzo era tardissimo.
Mi lavai i denti e la faccia il più in fretta che potevo, mi diressi di nuovo in camera mia aprendo l'armadio.
Erano cambiate un bel paio di cose, prima avrei preso una felpa a caso dall'armadio e un paio di jeans o leggins, mentre ora cercavo di stare più attenta nel vestirmi.
Prima il mio armadio era piatto, sempre le stesse cose, ora invece potevo scegliere, non c'era niente di uguale, tutto aveva un suo fascino, qualcosa di particolare.
Ci riflettei un attimo e dopodichè optai per questi: 
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Mi misi tutto in fretta, poi andai davanti allo specchio, mi pettinai i capelli, lasciandoli ricare sulle spalle, sbarazzini. Poi mi contornai gli occhi con della matita nera, un po' di mascara e finì con del lucidalabbra.
Non avrei mai pensato che sarei arrivata a truccarmi e a pensarci due volte su come vestirmi la mattina, erano cambiate un po' di cose, l'estate mi aveva cambiata, forse in meglio.
Non avevo lasciato di certo il mio umorismo in Europa, ma l'Europa mi aveva insegnato i trucchi su come essere una ragazza, questa Europa sarebbe mia sorella maggiore, Amber.
In poche parole, in Europa mi ha fatto "scuola di ragazze", per me è stata ben peggiore di come lo è la scuola di tutti i giorni, ma che dire, grazie ad essa sono diventata finalmente quella che volevo essere, una ragazza.
Mi ero incantata guardando un punto fisso, ripensando a tutto quello che avevo fatto.
Cazzo, le lenti a contatto, mi battei una mano sulla fronte e andai in bagno.
Ora di sicuro il trucco mi sarebbe colato, quando me le mettevo mi facevano fare un pianto della madonna.
Presi quella cosa trasparente e me la misi con calma, bene uno è andato, ora tocca all'altro occhio.
Esitai per un po', ma poi mi feci forza e me la misi in tutta fretta, FATTO, niente sbavature o pianti, niente di niente. Questa doveva essere la mia giornata fortunata.
Andai in camera e misi per sicurezza gli occhiali in borsa, non si sa' mai cosa può succedere con queste stupide lenti.
Me la misi a tracolla e scesi le scale, a casa non c'era nessuno, mia madre è già andata a lavoro.. 
Sospirai rumorasemente e dopo aver preso le chiavi di casa e della macchina, uscì.
Il telefono mi vibrò nella tasca dei jeans.
Lo presi e lessi.

Chanel:
Ti veniamo a prendere, okay? Io, Chaz, Ryan e Justin siamo appena partiti da casa di quest'ultimo.


Esitai per qualche secondo leggendo quell'ultimo nome.
Scrissi velocemente.

Tranquilla, ora finalmente ho una range rover tutta mia, mia madre per i buoni risultati che le ho portato l'anno scorso, me l'ha regalata.

Eh già, signori e signore avevo una range rover, la mia bambina.
Rimisi il telefono in tasca e andai verso la macchina parcheggiata nel vialetto, aprì la portiera e buttai la borsa sul sedile accanto, mi misi la cintura e dopo aver anche messo in moto mi diressi verso la scuola.

....

Chissà cosa diranno tutti del mio cambiamento, chissà se preferivano la vecchia me, chissà se ora lui si accorgerà di me.
Mi ero fatta tante domande durante il tragitto casa-scuola, forse anche troppe, tra poco avrei ricevuto delle risposte.
Chanel, dopo aver sclerato con vari messaggi per la range rover, mi aveva inviato un ultimo messaggio dicendo che ci saremo viste in corridoio se no, subito dopo la prima ora pretendeva di vederci in cortile.
Presi la borsa e scesi dalla macchina, mi diressi verso la porta d'ingresso e prima di entrare feci un bel respiro; forza Jasmine, puoi farcela.
Aprii la porta e cominciai a camminare per i corridoii affollati, avevo degli sguardi puntati addoso, ma non ci diedi peso.
Camminai a testa alta, come non avevo mai fatto, ma questa volta non camminavo con la mia solita goffezza, sembrava che camminassi come una vera e propria.. ragazza.
Andai dalla segretaria e sistemandomi meglio la borsa sulla spalla le chiesi gentilmente i miei orari e la combinazione del mio nuovo armadietto.
Presi il foglio che lei mi porse e cominciai a camminare leggendolo attentamente, forse anche troppo visto che mi scontrai con una figura.
Alzai gli occhi per vedere chi fosse... non potevo credere di aver rincontrato i suoi.
Rimasi un attimo stizzita e vidi che lui aprì leggermente la bocca, lo avevo lasciato... senza parole? io?
-Jassy?!- Sentì una voce da dietro Justin, chi poteva essere se non.. -Chanel.- Dissi io sorridendole a trentadue denti.
Si fece spazio e passò davanti a Bieber abbracciandomi e stringendomi come un orsachiotto.
-Cavolo, non ti avevo riconosciuta! Come sei cambiata, l'Europa ti ha fatto davvero bene sai.-
Disse sciogliendomi da quell'abbraccio e guardandomi dal basso verso l'altro.
-Sopratutto se questa Europa è mia sorella.-
Continuai sorridendole.
Ad un tratto mi sentì travolta, Chaz, Ryan e Taylor, la gemella di Chanel, mi si erano completamenti buttati addosso.
-Ragazzi, così non respiro.- Dissi imitando un soffocamento.
-Scusa ma, wow, sei.. sei..- Cominciò Chaz. -Uno schianto, l'ha capito dalla tua faccia da ebete, stupido- Terminò Taylor dandomi un ultimo abbraccio.
-Finalmente la ragazza che c'era in te è uscita allo scoperto.- Aggiunse Ryan facendomi fare un giro su mestessa.
-Ah grazie eh, mi stai dicendo che prima ero un maschiaccio?- Dissi quasi offesa.
Beh è vero, prima dell'estate in un certo senso lo ero.
Ad un tratto da dietro si mosse anche Justin, mi si avvicinò scansando gli amici.
-Scusate ma dovrò salutarla anche io no?.- Dissi dandomi un abbraccio. -Ben tornata quattr'occhi.-
Sorrisi alla sua esspressione. -A te scopino.- Sciolsi quell'abbraccio, era bello rivedere lui e.. -amore, dove eri finito? Sei sparito così.- e la troiottola, anzi no cancelliamo che era bello rivedere la troiottola, così è meglio.
-E tu sei?.- Disse indicandomi, pazzesco non mi aveva riconosciuto.
-Jasmine.- le dissi ma lei scosse la testa. -Jassy ti dice qualcosa?- continuai ma lei scosse di nuovo la testa. -quattr'occhi?.- dissi esasperata, ma che me ne fregava a me se quella mi riconosceva o no.
-AAAAH sìsì, ora ricordo, ciao, ti trovo bene.- Disse lei abbracciando Justin e cominciando a slinguazzarci. -Mmmmh, grazie.- dissi indifferente.
Ad un tratto mi senti due mani sui fianchi e poi un respiro pesante all'orecchio.
-Allora, come state tu e mister cocco?.- Sorrisi a quella domanda e mi girai di scatto, era davanti a me, in tutta la sua bellezza, il mio migliore amico, mio fratello non di sangue ma di cuore, una delle persone più importanti nella mia vita.
Gli saltai completamente in braccio cingendo le gambe al suo bacino e abbracciandolo il più forte che potevo, potevo essere una ragazza ma certe abitudini non cambiano, come mister cocco, la scimmia stampata sulla mia borsa. Io e Dylan l'avevamo chiamato così solo perchè in quel momento stavamo mangiando delle praline al cocco, ma sono solo dei piccoli dettagli.
Dopo averlo torturato e soffocato abbastanza mi slacciai e toccai dinuovo con i piedi per terra guardandolo con un sorriso da ebete.
-Mi sei mancato così tanto.- Dissi dandoli un bacio sulla guancia.
-Anche tu, forse anche troppo, avevo inziato anche a sognarti sai.- Disse lui divertito e io risi.
Distolsi quello sguardo e guardai tutti.
-Allora questo è il mio armadietto, ditemi che qualcuno ce l'ha accanto al mio, vi supplico.-
Mostrai il foglio a tutti e tutti guardavano il proprio scuotendo la testa, fino ad arrivare a Justin, appena lo vidi alzare la testa con un sorriso pensai è fatta, ora staremo insieme forevah and evah.
-Eh no, mi dispiace.- Disse lui scuotendo la testa e togliendosi il sorriso.
-Stronzo, mi avevi illusa.- Ripresi il foglio dalle sue mani vedendolo divertito.
-Va bene, significherà che me ne andrò in solitudine verso il mio armadietto, vi ho voluti bene.- Dissi abbassando la testa e incamminandomi verso l'armadietto.
-Puoi cambiare il tuo modo di vestire o di truccarti, ma rimarrai sempre una quattr'occhi che ha l'umorismo dalla mattina alla sera e questo mi piace.-
Mi sentì dire da dietro, aspetta ho sentito bene oppure Justin ha detto "questo mi piace" a me... oh merda merda merda.
Sorrisi tra me e me e mi diressi verso la fila di l'armadietti.
Posai i libri in eccesso e la borsa, dopodichè presi quelli che mi servivano per la prima ora e me ne andai in classe, visto che era suonata anche la campanella.

...

Le prime ore erano andate, ora finalmente era ora di pranzo.
Mi diressi verso la mensa a passo tranquillo, mostrandomi indifferente su qualsiasi cosa capitasse. Camminando per i corridoi la gente mi fissava, alcuni ragazzi mi facevano l'occhiolino e altri durante queste cinque ore di lezioni mi mandavano bigliettini o mi chiedevano il numero, non che mi desse fastidio ma diciamo.. io non ero e non sono mai stata abituata a certe attenzioni.
Entrai in mensa e dopo essermi presa tutto l'occorrente me ne andai con il mio vassoio verso il nostro solito tavolo.
Taylor chiaccherava tranquilla con Ryan e Dylan, mentre Chaz che era seduto sul tavolo stava cercando di far innervosire Chanel, a chi non piace farla incazzare?
Justin era seduto con sulle ginocchia il corvo nero alias troiottola, la stava imboccando come se fosse un neonato, che schifo.
Distolsi lo sguardo dai due e mi sedetti tra Ryan e le gambe di Chaz.
-Non capisco perchè non ti siedi come la gente normale.- Dissi io scuotendo la testa.
C'erano varie persone, diciamo i più fighi che a mensa si mettevano sui tavoli, il senso di questa cosa? ditemelo perchè io non lo capisco.
-Ma io non sono normale, sono speciale Jassy.- -Jasmine- lo corressi io. -Preferisco Jasmine.-
-Come vuoi, Jassy.- Calcò il mio nome alla fine della frase con un sorrisetto, stronzo. 
Cominciai a mangiare tranquilla chiaccherando con gli altri.
A volte davo qualche sbirciatina a ciò che facevano i due "schifosi e troppo dolci per me" fidanzatini, ma shhh non ditelo in giro.
-Sabato andiamo alla festa di Jason, ci ha invitati tutti e ha chiaramente ha specificato che vuole sopratutto che tu..- mi indicò Ryan -ci sia ad ogni costo.- Continuò.
Jason, quaterback o come si scrive, della squadra di football.
Ad un tratto si alzarono dei 'oooh' al nostro tavolo.
-Pare che Jasmine e mister cocco abbiano fatto già colpo, dal primo giorno di scuola.- Disse Dylan divertito.
-Ah ah ah, molto divertente.- Continuai io. -Comunque, certo che ci vengo, perchè no.-
-Penso che Jassy... Jasmine abbia la febbre.- Disse Chaz chinandosi su di me, mettendomi una mano sulla fronte. Okay che rifiutavo quasi sempre gli inviti alle feste, ma farne tutta sta tragedia, no.
-Ma smettila va, ci sto.- Dissi togliendo la sua mano dalla mia fronte.
-Perfetto, allora Justin passa a prendere Taylor e Chanel alle 20:40, poi alle 20:50 dovrebbe essere da me, Chaz e Dylan e infine per le 21 siamo da te.- wow, che pianificatore che era Ryan e mancano ancora 4 giorni a sabato e lui ha già pianificato tutto.
Rimasi quasi di stucco fino a quando non fui interrotta dalla vocetta del oca giuliva.
-Io vengo a casa tua prima vero tesoruccio, così magari ti faccio anche un bel regalino..- Non la feci finire che mi alzai facendo una faccia disgustata.
-Okay okay okay, smettila non voglio sentire i vostri discorsetti squallidi, vado che tanto sta per suonare.-
Sentì ridere gli altri e ci si era aggiunto anche Justin, mentre la mora non batteva ciglio.
Me ne andai mettendo il vassoio apposto e dirigendomi verso la prossima ora di lezione, sabato sera sarebbe stata la mia serata, o almeno speravo che lo diventasse.

ALOHAAAAAAAAAAA
Spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto, sono straniera quindi capitemi se ci sono errori çç
Se volete dirmi qualcosa, qualsiasi cosa scrivetemi una recensione o potete contattarmi su twitter: @curiostyles
FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE. 
Adiosss



 

























 

 

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Capitolo 3
*** two. ***


Okaaay prima di tutto voglio ringraziare le sette persone che hanno recensito il capitolo precedente.
GRAAAAAAZIE.
Pooi volevo anche dire grazie a chi ha messo la storia tra le preferite o la segue ajkdfm
Ora, passiamo al capitolo.
Non so se vi piacerà, ma boh, mi ci sono impegnata.
Se ci sono errori capitemi, sono straniera çç vi chiedo scusa già da adesso per gli errori.
Poi volevo anche dire che non continuo se non ci sono almeno 5 recensioni D:
Ora vi lascio col capitolo, buona lettura.
{Fatemi sapere se anche le vostre opinioni sulla storia}
Se volete, potete contattarmi anche su twitter: @curiostyles
Ora mi dileguo.

 

2.

 

Ti divertirai, stai tranquilla.
Mi ripeteva Chanel.
Certo certo, peccato che la serata non sia andata in questo modo.
Ora mi ritrovo alle 4 del mattino, senza una macchina con Justin poggiato su una spalla, Taylor ,che dopo aver vomitato, poggiata sull'altra e gli altri seduti sul marciapiede come noi tranne Dylan che dorme sul prato.
Jenna era corsa via in lacrime, che per me lacrime non erano, di sicuro si era data qualche pizzicotto per farle venire.
A quanto pare tra lei e Justino lo scopino è finita.
Sì, sì, sì, sì, sì, sì.
Okay, ora la smetto di esultare per le disgrazie altrui.
Anche se non era stata la serata che tutti avevamo sognato, era andata, ma prima, riavvolgiamo.

8 ore prima…

-Sei meravigliosa!- Esaltò Taylor insieme a Chanel.
Mi guardai un'altra volta allo specchio.
{ http://www.polyvore.com/cgi/set?id=73725522&.locale=it }
Indossavo un vestito nero semplice, per la prima volta avevo messo i tacchi alti, naturalmente di Taylor e degli orecchini con delle piume nere.
Mi avvicinai ancora di più allo specchio ispezzionandomi il viso. Il trucco non era niente di chè e neanche i capelli, avevo deciso di farmi dei semplici boccoli alle punte e lasciarmeli ricadere sulle spalle.
Feci un ultimo giro su me stessa, attenta a mantenere l'equilibrio.
-Vi volete dare una mossa?!- urlò una voce dal piano di sotto.
Alla fine noi ragazze, tranne Jenna la puttanella, ci eravamo incontrate da me e i ragazzi ci avevano raggiunti a casa mia.
Ormai ci stavano aspettando da… venti minuti? Sì, penso che siano venti minuti abbondanti e stavano anche perdendo la pazienza.
-Andiamo, neanche Justin ci mette così tanto a prepararsi.- Questo era di sicuro Chaz, guardai le ragazze divertite e dopo aver preso la mia borsetta le seguì fuori dalla camera.
-Come scusa?!.- Justin, era stato di sicuro lui ad aprire bocca.
Uscimmo dalla camera, Taylor e Chanel scesero per prima e quando arrivò il mio turno, le ragazze fecero un po' di scena.
-Se prima d'ora non avete mai visto Jasmine in un vestito con i tacchi, beh vi siete persi tanto, forse anche troppo.-
Taylor, la solita esagerata.
-Ecco a voi Jasmine vado ad una festa e mi diverto.-
Okay, era il mio momento, avanti Jasmine scendi…
....
Ho detto scendi!
Ma le mie gambe sembravano non voler rispondere al comando.
Fai un altro respiro profondo e scendi, dai cazzo.
Ci fu un momento di silenzio fino a quando non sentì dei tacchi, Chanel mi apparse davanti prendendomi per il braccio e strattonandomi verso il basso.
-E che cazzo Jassy, andiamo.- Stavo per inciampare sui gradini; okay stavo per morire ma l'ho scampata bella.
Scesi tranquillamente le scale con Chanel che mi teneva la mano.
Silenzio, tutti mi fissavano.
Arrivata alla fine di esse guardai tutti con un sorriso.
Ryan stava mangiando qualcosa e quel qualcosa gli cadde direttamente dalla bocca.
-Ma dai Ryan, che schifo, tanto poi pulisco io, vero?!-
Raccolse quella… caramella da terra e la rimise in bocca, uno più schifoso di lui non esiste.
-E sei uno schianto.- Disse avvicinandosi Dylan e dandomi un abbraccio sollevandomi direttamente da terra e facendomi fare un giro.
-Ora smettetela di mangiarvela con gli occhi, tanto non ve la da.-
Lo guardai storto dandoli uno schiaffo sul braccio.
-Che c'è? Guarda che questi sono dei veri e proprio pervertiti.-
-E tu ti unisci a loro, Dylan.-

Scossi la testa e mi diressi verso la porta con ancora gli occhi di tutti puntati addosso.
-Allora? Non eravate voi quelli che si sbrigavano?!-
Dissi sbattendo un piede per terra.
Tutti quanti ancora increduli presero le loro cose e si diressero verso di me.
-Wow.- disse Ryan passandomi davanti.
Aspettai che uscissero uno ad uno fino a quando non arrivò il turno del corvo nero che mi passò davanti senza degnarmi di uno sguardo e di Justin, che si fermò in tutta la sua bellezza facendomi segno di andare avanti..
Così feci, mettendomi davanti a lui e uscendo.
Quando si chiuse la porta alle spalle mi mise le sue mani sui fianchi e si avvicinò al mio orecchio.
-Stasera sei uno schianto, quattr'occhi.- Mi sussurò.
Cazzo cazzo cazzo, il mio cuore fece le capriole, se voleva farmi morire beh, ci stava riuscendo.
-Gr-grazie.- Dissi con un sorriso imbarazzata, girandomi verso di lui per qualche secondo per poi dirigermi verso la Range Rover parcheggiata sul viaggetto.
-Justin stavolta guidi tu, ciò significa niente alcool, sai quant'è lontana la casa di Jason e non vogliamo di certo morire tutti stasera.-
Disse Ryan aprendo la portiera dei posti dietro.
-Non se ne parla propio guida Chaz, scusate ma voglio bere almeno un goccio.-
-Ma è la tua auto.- protestò Chaz.
-Lo so, ma so' anche quanta voglia tu abbia di guidarla, quindi tieni.- gli porse le chiavi e si diresse verso di noi che cercavamo di stringerci nei posti di dietro.
-Jenna, tu vai avanti.-
-Ma..-
cominciò lei.
-Niente ma, siamo già stretti di nostro, avanti non fare la bambina.-
Senza dire niente la mora aprì la portiera e si sedette davanti.
-Ho un idea, allora noi ragazzi ci sediamo sui posti e a voi ragazze tocca mettervi sulle nostre gambe, non c'è altra soluzione.-
Disse Ryan già dentro l'auto.
-Come vuoi.- rispose con indifferenza Justin.
Dylan salì, mettendosi accanto a Ryan e dopodiché fu il turno di Justin.
Oh cazzo, non dovevo capitare sulle sue gambe, no no no no.
-Jasmine, ti è caduto qualcosa dalla borsetta.- mi avvertii Taylor.
Mi abbassai notando che il fiocco che era attaccato su di essa si era staccato, bene, mia sorella mi avrebbe uccisa, trucidata e poi avrebbe buttato il mio corpo in un lago.
-Ti sbrighi, Jassy?!- Sentì Ryan impazziente.
-Siamo parecchio scomodi e non vediamo l'ora di arrivare a quella festa, ma se tu non ti sbrighi non ce la faremo mai e io morirò schiacciato da Chanel e Dylan.-
-Ehi, non sono così pesante.-
La bionda agrottò le sopracciglia guardandolo storto.
-No, ma morirò comunque soffocato.- Le rispose Ryan come se fosse una cosa ovvia.
OH MERDA, aspetta, se Chanel era in braccio a Ryan e Taylor da Dylan a me toccava… -Justin, la prendi per un braccio e la porti dentro? Ti supplico.- Si lamentò ancora Ryan.
Justin mi prese per un braccio e io non potei fare altro che entrare in quella macchina che sembrava gigante, ma dentro era così piccola.
Mi poggiai sulle sue gambe, tenendomi il vestito per evitare scene scioccanti.
Lui mi mise una mano sul fianco e una sulla gamba, al suo tocco un brivido mi passò lungo la spina dorsale.
Ogni volta che mi toccava mi faceva sentire strana, era una sensazione che nessuno riusciva a farmi provare, surreale.
La mia pelle bruciava a contatto con la sua mano.
Calma Jasmine, respira.

------

-Who's gonna saaaaaaaave the wooooooorld tonight.- Cantammo tutti in coro a squarcia gola.
Ad un tratto la musica si fermò e il motore dell'auto si spense, eccoci arrivati.
-Avanti, ora scendete se no giuro che butto tutti giù' io a calci in culo.- Ordinò Ryan, il solito lamentone.
Scesi prima io, dopodiché Justin mi seguì a ruota e scesero anche gli altri.
Il corvo nero andò subito affianco a "mani che bruciano la mia pelle", Dio quant'è appiccicosa quella ragazza.
Si sentiva la musica come se fossimo già dentro, chissà com'era dentro, di sicuro ne sarei uscita sorda.
-FESTAAA.- urlò Dylan mettendo le mani al collo a Ryan e Chaz.
Justin si diresse verso la casa a braccetto con la troiottola e io con le ragazze.
Alla porta ci venne ad aprire Jasob che ci salutò calorosamente.
Ci fece entrare e appena entrati tutti quanti ci dividemmo, dandoci però appuntamento per la mezzanotte fuori, vicino alla macchina.
Tutti annuimmo e i ragazzi andarono subito al Bar, povero Chaz, non poteva bere neanche un sorso.
Li raggiungemmo anche noi, mentre Justin e miss corvo 2012 andarono a salutare qualcun altro.
Ryan e Dylan ordinarono delle birre mentre Chaz prese una coca cola dal frigo e io feci lo stesso.
Le ragazze presero anche loro delle birre.
-Jassy prendi anche tu una birra, non morde mica.- mi incitò Dylan.
-Non sono un'ubriacona come te.-
-Andiamo, non ti farà di certo male.-
me ne porse una.
Non avevo mai bevuto, forse un po' di red bull... può valere come alcool?
Mi guardarono tutti con aria di sfida, odiavo quando mi guardavano così, perché non riuscivo mai a dire di no alle sfide.
La presi e cominciai a bere.
-Contenti?-
Faceva parecchio schifo, ma più ne bevevo e più ne volevo.
Che strano effetto che mi faceva.
Tutti quanti risero, sicuramente per la mia faccia schifata, dopodiché si dileguarono ognuno per la propria strada.
Prima di lasciarmi sola Chanel mi si avvicinò.
-Ti divertirai, stai tranquilla.- mi urlò all'orecchio.
Certo se prima non rimango sorda.
Si dileguò anche lei, lasciandomi da sola.
Bene, cominciamo alla grande la serata.
-Ti diverti?.- mi chiese una voce dietro di me.
Mi girai di scatto e mi trovai Jason intento a bere la sua birra.
-Ci provo.- dissi con un mezzo sorriso.
-Sai, puoi divertirti in vari modi alle feste…- si avvicinò.
Che minchia voleva fare questo qui?
-Ballare, ubriacarti, fumare oppure… c'è il piano superiore, le camere da letto…-
Si avvicinò ancora di più, questo qui aveva certe intenzioni, ma non buone.
Respirai a fondo, cercai quel coraggio che si trovava dentro di me e risposi a tono.
-N-non..- Forza Jasmine.
Feci un altro respiro profondo.
-Non sono interessata, trovati un'altra puttanella per stasera.-
Mi stupì dalle parole che uscirono dalla mia bocca, non avevo mai risposto così a nessuno, nessuno.
Okay, posso essere fiera di me stessa.
Grande Jasmine, dovrebbero darti un premio, tanto per incoraggiarti a continuare così.
Sorrisi tra me e me e mi dileguai dalla sua vista.
Non erano passati neanche dieci minuti che appena mi rigirai già ci stava provando con un'altra, wow.

---------

Tirai fuori il cellulare dalla tasca, segnava le 23:50, avevo passato il resto della serata con Taylor e a volte con i ragazzi.
L'unica persona che avrei voluto che ci fosse… non c'era.
Mi misi con la bionda su uno dei tanti sgabelli.
Mi offrì un intruglio, erano birra, liquore e un po' di vino rosso, avrebbe fatto parecchio schifo, ma sembrava che quella miscela mi chiamasse in un certo senso.
Ad un tratto prima che sorseggiassi sentì delle urla e la musica venne abbassata, dovevano farne un affare di stato?
-Sei solo uno stronzo!.- Aspetta ma questa voce…
-Jenna, mi dispiace, ma ti ho detto… tra noi non c'è più niente.-
Mi girai per vedere la scena e vidi Taylor con la bocca spalancata.
-Bastardo.- Urlò prima di dargli uno schiaffo che colpì la sua guancia.
Oh merda.
Tutti esaltarono, che cazzo esultano se questi si erano lasciati…
Beh, non posso negare che dentro di me ballassi la conga, ma vabbè.
-Wow.- sono le uniche parole che uscirono dalla bocca della bionda quando mi rigirai verso di lei.
Feci spallucce e sorseggiai un po' di quel liquido che c'era dentro il bicchiere.
Mi girai dall'altro lato e lo sputai, quel sapore era insopportabile.
Quando riaprì gli occhi notai di non aver sputato la bevanda a vuoto ma su qualcuno che non doveva trovarsi lì.
-Oh mio Dio, scusa Jenna, scusa scusa scusa.- Per quanto potessi chiederle scusa ero contenta di averlo fatto.
Lei si passò la mano sul viso togliendosi i miei sputi dagli occhi, con una faccia disgustata.
-AAAH.- urlò isterica prima di prendere la borsetta che si trovava vicino a me e correre via.
Ad un tratto cominciarono a ridere tutti compreso, occhi color caramello che mi stava guardando.
Lo guardai con un sorriso.
Si avvicinò a noi e a quel punto Taylor si alzò dandogli un abbraccio.
-Stai bene?.- gli chiese.
-Alla grande, finalmente mi sono liberata di quel peso.- Ricambiò l'abbraccio con un sorriso.
Lei lo guardò sbalordita ma allo stesso tempo divertita.
-Ora che non c'è più posso dirlo, quel corvo mi stava sulle palle, era insopportabile, giuro.-
Tutti e due risero e dopodiché mi alzai anche io.
-Andiamo a cercare gli altri va.- Dissi andando con loro fuori.

C'era una grande piscina e tutti erano intorno ad essa.
-Stronza.- Disse una voce famigliare, eccone un'altra.
Guardai gli altri due aggrottando le sopracciglia.
-Ma questa  non è…-
-Chanel, smettila.- Disse qualcuno urlando, potevo riconoscere la voce di Ryan a chilometri.
Ad un tratto si sentirono degli ooh alzarsi.
Mi avvicinai facendomi spazio tra la gente vedendo Chanel da un lato, una ragazza dall'altro e Ryan in mezzo.
Che cazzo stava succedendo?

-Senti, non è il tuo ragazzo, ero libera di provarci.- Disse quella con nonchalance.

Non avrebbe dovuto dirlo, Chanel aveva un debole per Ryan da quanto? saranno 7 o 8 anni.
-No però…- disse lei esitando per qualche secondo, prima di scagliarsi sulla ragazza che sembrava corvo due in versione bionda.
-Ferme, ferme.- disse Ryan cercando di divederle.
Mi allungai per poter intervenire ma mi sentì prendere il braccio.
-Lascia stare.- scosse la testa Justin, trattenendomi.
Guardai per un'ultima volta la scena fino a quando la bionda non si buttò su Chanel andando addosso a Ryan e facendoli cadere in piscina.
Rimasi a bocca aperta, ma ero anche un po' divertita come tutti d'altronde.
Un altro ragazzo si buttò in piscina e trattenne la ragazza mentre Ryan si occupò di Chanel.
Uscirono dalla vasca mentre lei continuava a trucidare con lo sguardo l'altra ragazza, che si trovava dalla parte opposta della piscina.
Andai con Justin verso di loro.
-Stai bene Chanel?.- le chiesi anche un po' preoccupata.
-Molto, le ho strappato una extenchion.- Disse soddisfatta di se stessa.
Sorrisi scuotendo la testa, ad un tratto mi girai notando solo Justin.
-E Taylor?.-
La cercai con lo sguardo fino a trovarla che si riforniva con un altro po' d'alcool.
-Quella ragazza è un pozzo senza fondo per l'alcool.- Dissi esasperata.
I due inzuppati cominciarono a camminare dietro a me e Justin, i loro vestiti gigolavano facendo rumori strani e Chanel si era tolta i tacchi, camminando scalza.
Raggiuemmo Taylor e dopo averle tolto la lattina di birra dalla bocca, la presi sotto braccetto andando a cercare Chaz e Dylan.
Avremmo dovuto incontrarci tutti davanti all'auto alle 00:00 ma ormai erano le 01:30 e nè Chaz o Dylan si erano visti.
Decidemmo di divederci per andare a cercarli.
Al piano di sotto non c'erano, in cortile neanche, nella piscina neppure, al piano di sopra… ehm no, grazie.
Mi misi sul divano esausta, questi tacchi mi stavano uccidendo.
Guardai l'orologio che segnava le 03:40, cazzo.
Davvero avevo passato due ore a cercare quei cazzoni?!
Quando li troverò, si scatenerà il putiferio.
Mi rialzai e scalza mi diressi fuori andando verso l'auto, trovando Justin, Chanel, Taylor seduta sul marciapiede, Ryan e… Chaz! Sia lodato.
-Dove minchia eri finito?!- gli chiesi innervosita.
-Beh…- disse lui grattandosi la nuca.
-Ha perso le chiavi dell'auto e le ha cercate per tutta la sera ma non le ha trovate.- Continuò Justin.
-COSA?! È uno scherzo, non è vero? Siamo su candit camera, ho indovinato?.-
Dissi cercando di rimanere calma.
Tutti scossero la testa ed io la buttai all'indietro esasperata, che serata perfetta, non è vero?
Respirai a fondo e dopodiché feci una scrollata di spalle e mi diressi verso Taylor che era intenta a vomitare sul marciapiede.
-Pensavo saresti esplosa.- Chaz tirò un sospiro di sollievo.
-Zitto se no esplodo sul serio.- Dissi di schiena.
Ad un tratto sentì un peso su una spalla, Justin ci aveva poggiato la testa.
Sorrisi tra me e me, dopo poco vidi anche gli altri mettersi sul marciapiede e Taylor dopo aver vomitato poggiò la testa sull'altra mia spalla.
Sentì un tonfo da dietro, mi girai di scatto così come fecero gli altri.
Dylan si era unito a noi.
Scoppiai a ridere non appena lo vidi sdraiato sull'erba del prato con gli occhi chiusi, stava sul serio dormendo?
Misi i tacchi davanti a me, attenta che Taylor non ci vomitasse sopra ed aspettai che il sole sorgesse.
Erano andati quasi tutti via, c'eravamo solo noi come dei malati mentali seduti sul marciapiede e uno sul prato.
Di sicuro il trucco mi si sarà sbavato, sembrerò un mostro.
Mi passai una mano trai capelli esasperata, questa casa era troppo lontana e non potevamo di certo farcela a piedi.
-Come hai fatto a perdere le chiavi?.- Sbottai di colpo io, con una voce calma.
Chaz mi guardò. -Stavo ballando, le avevo in tasca ma non volevo perderle, poi le ho date a Ryan ma Ryan me le ha ridate dicendo che non erano al sicuro con lui così dopo le ho date a… Dylan!.- Disse come se il suo nome lo avesse illuminato.
Scattò andando accanto a Dylan strattonandolo.
-Dylan, Dylan, cazzo svegliati.-
Il biondo mugugnò qualcosa mentre alzava la testa e apriva piano piano gli occhi.
Si misi seduto a gambe incrociate mentre si passava una mano trai capelli.
-Le chiavi!.- Disse Chaz.
Lui lo guardò per un secondo e mise la mano nei suoi pantaloni.
Ma che cazzo stava facendo?
Aprì la bocca mentre gli altri cominciarono a ridere.
Sentì anche la sua risata, una risata così calda, Dio quanto era perfetto.
-Dici queste?.- Tirò fuori dalle sue mutande le chiavi.
Tutti ci guardammo, non potevo crederci.
-Okay, per quanto possa far schifo, metti in moto e andiamo a casa, vi supplico, ho un sonno della Madonna.-
Tutti esaltarono e si alzarono, prima che potessi alzarmi, Justin mi porse una mano.
Iela strinsi così da alzarmi e con i tacchi in mano, dirigermi verso l'auto.
Ryan e Justin aiutarono Dylan, che era ubriaco fradicio e noi ragazzi invece aiutammo Taylor.
Chanel senza troppo indugi si prese il posto davanti, e a me toccò dinuovo stare in braccio a Justin.
Senza rendermene conto chiusi gli occhi e caddi in un sonno profondo, ero stanca morta.

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-Jassy.- mi sussurrò qualcuno all'orecchio.
-Quattr'occhi, sveglia, siete arrivate.-
Aprì piano piano gli occhi, notai che Justin mi teneva tra le sue braccia e mi sussurrava all'orecchio di svegliarmi.
Taylor uscì dall'altra portiera mentre Chanel era già fuori.
-Oh, sì… scusa.- dissi imbarazzata.
-Tranquilla, non avrei voluto svegliarti, vedendo quanto dormissi bene, ma purtroppo sei arrivata a destinazione.-
Disse con un sorriso, ricambiai e scesi dall'auto.
Quella sera avrei dovu dormire a casa delle gemelle, così potevo tornare tardi senza che i miei rompessero.

Salutai tutti e scesi dall'auto dirigendomi verso la porta con Taylor che barcollava e Chanel ancora con i vestiti bagnati.
I loro genitori erano partiti e quindi avevano casa tutta per loro per almeno due settimane. 
Senza troppi complimenti andai in salotto e mi distesi sul divano cadendo dinuovo nel mondo dei sonni.
Quella sera non avrei potuto dimenticarla neanche se quelli di man in black sarebbero arrivati con la loro penna speciale.

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