The Horror of Dunwich, or the Quest of the Festival

di Diana924
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** Chap one ***
Capitolo 3: *** Chap two ***
Capitolo 4: *** Chap three ***
Capitolo 5: *** Chap four ***
Capitolo 6: *** Chap five ***
Capitolo 7: *** Chap six ***
Capitolo 8: *** Chap seven ***
Capitolo 9: *** Chap eight ***
Capitolo 10: *** Epilogue ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


Prologue

 

Percorse con sicurezza quei corridoi, era notte e si sentiva solo il tacco dei suoi stivali che rimbombava per tutto l’ospedale. Giunse alla porta e l’aprì. Era tutto come l’aveva lasciato a dicembre, lui che dormiva e quelle macchine che lo tenevano in vita. Lentamente si sedette sulla sedia e accavallò le gambe in attesa. Non dovette attendere molto perché pochi istanti dopo lui aprì gli occhi per poi alzarsi a sedere. << Ti sei svegliato Simon >> disse con un sorriso mentre l’altro si liberava delle coperte. << Mia signora >> e veloce s’inchinò, era certo che lui avrebbe capito quello che stava succedendo.

<< Andiamocene, sei stato troppo tempo a poltrire Simon, come ti hanno registrato quei ragazzini? Come Simon Orne o come Sebastian Smythe? >> chiese mentre si alzava ed apriva la porta, non prima di avergli mostrato degli abiti. << Con il secondo nome mia signora >> rispose lui mentre veloce si vestiva. << Molto bene, ora andiamo. Dunwich ci attende >> e detto questo uscirono da quella stanza.

 

<< Sicura? >> chiese per la decima volta sperando di avere una risposta diversa. << Sicurissima signor Anderson,e non glielo ripeterò un’altra volta: il signor Smythe ha lasciato il nostro ospedale ieri notte alle 23 e 50. Come un individuo in come lui riuscisse tranquillamente a camminare non lo so, ma con lui c’era una ragazza che si è presentata come la sua fidanzata ed era in avanzato stato di gravidanza. E ora se non le dispiace io devo lavorare >> e detto questo chiuse la conversazione. Era peggio di quanto pensasse, e tutto per colpa sua. Credeva che fosse tutto finito quel giorno quando l’altro era morto per la terza volta ma a quanto sembrava non era così. Una ragazza, e di certo non poteva essere la sua ragazza, in avanzato stato di … mio dio pensò, ce l’hanno fatta pensò mentre veloce componeva il numero di Finn ma gli arrivò un sms.

“ Vediamoci alla stazione tra un’ora “, e il numero era quello di Rachel. Forse non era tutto perduto, forse era solo un allarmista e sicuramente quell’infermiera si era sbagliata si disse mentre usciva di casa.

 

 

NOTE:

Rieccomi con ils equel, come vi avevo promesso. Questo sequel sarà più dark, e forse con una maggiore dose di violenza. Come avevo detto in TLF Kurt è alal Nyada con rachel fin dalla fine della S3 in quanto l'idea principale mi venne a marzo/aprile. E Rachel ... beh, qui avremo una evil!Rachel molto evil, ma a tutto c'è una spiegazione, diamo tempo al tempo. Come nella storia precedente vi posto i link delle storie in lingua originale: The Horrror of Dunwich, The Dream Quest of the Unknown Kadath e The Festival. per il resto... Enojoy!

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Capitolo 2
*** Chap one ***


 

Gli faceva male la testa pensò come prima cosa. Per seconda che si trovava in un luogo buio. On la testa ancora dolorante cercò di alzarsi e di riflettere. Era andato alla stazione e aveva ricevuto un altro sms di Rachel che gli chiedeva d’incontrarsi al binario 10 da cui stava partendo il treno per Saint Louis e lui si era recato lì, non trovando però la moretta.

Stava per chiamarla che aveva sentito quel corpo e poi aveva visto nero. Fece per alzarsi e sentì quella voce: << Finalmente ti sei svegliato, Simon deve esserci andato pesante per stordirti così >> e lui rimase senza parole: conosceva quella voce! Aprì gli occhi e cercò di capire dove fosse.  Vicino al mare pensò distrattamente perché sentiva le onde, legno marcio sotto le scarpe quindi dovunque si trovassero era un luogo antico, spifferi dalle pareti, antico e maltenuto pensò. E poi li vide.

Lui indossava un completo nero e una camicia bianca e aveva quel ghigno impresso in volto. Ma fu lei a sconvolgerlo, a lui aveva già fatto l’abitudine. Sedeva su quello che sembrava un trono a gambe accavallate e indossava un abito che non aveva mai visto, né immaginato. A prima vista sembrava un abito normale, forse un po’ eccessivo ma bastava guardarlo meglio per accorgersi che era fatto di scaglie, e non erano scaglie di serpente quelle. A ogni movimento di lei le scaglie si muovevano e i suoi capelli sembravano quasi vivi, e la cosa lo spaventò.

<< Semplice precauzione mia signora >> disse l’altro prima d’inchinarsi. Veloce cercò di ricordare le parole e fu quando si concentrò che si accorse che attorno a Rachel, quella era senza dubbio Rachel, vi era una specie di nube nera che sembrava pervaderla, riempirla e ruotarle intorno. Quello che lo rinfrancò fu osservarla meglio: era magra, quasi troppo magra quindi il piano non poteva essere riuscito e l’infermiera si era sbagliata.

<< Hai fatto bene, e ora Blaine resta in silenzio, stanno dormendo e solo gli Eterni sanno quanto ci abbiamo messo per farli addormentare >> disse Rachel prima di ridacchiare divertita. << Cosa? >> chiese terrorizzato. << Ma Bernard e l’altro, farglieli vedere Simon >> ordinò lei con una risatina. L’altro non si fece ripetere l’ordine e lo fece alzare prendendolo quasi di peso per poi trascinarlo quasi di peso al centro della stanza. C’era una culla lì, una culla inquietante che si muoveva ritmicamente.

<< Guarda giovane Blaine, guarda pure >> gli sussurrò l’altro vicino a lui prima di spingergli la testa. Era pronto all’orrore ma quello che vide lo rinfrancò, forse stavano bluffando. << E’ il mio orgoglio e la mia gioia Blaine >> e si accorse che lei li aveva raggiunti. << Non è … come pensavo >> forse era solo un grande bluff, lo stavano ingannando si disse. 

<< Non ancora, è nato due giorni fa, il rito avverrà a Calendimaggio Blaine >> gli rispose Rachel con un sorriso malvagio. << E l’altro? >> chiese, dandosi per la millesima volta dello stupido per non essersi fermato fin dall’inizio. << Al sicuro giovane Blaine, tranquillo >> gli rispose l’altro mentre si avvicinava alla finestra. Forse se si fosse buttato da quella finestra … certo, era ottobre e l’acqua doveva essere gelida ma la sola idea di passare tre mesi con quei pazzi lo terrorizzare.

<< Non ci pensare >> << A cosa, Sebastian? >> chiese fronteggiandoli. << Ma è ovvio giovane Blaine, non pensare di sfuggirci, ma se vuoi provare … >> e veloce si avvicinò alla finestra, l’aprì e … << Come vedi non puoi, ma tranquillo, saremo noi a dirti quando non avremo bisogno di te >> e detto questo scoppiarono a ridere, la culla che si muoveva e la finestra aperta.

 

 

Finn aveva ricevuto quel sms di Blaine alquanto sintetico " vai a casa mia, prendi i miei libri e poi incontrati con gli altri al Lima Bean. Dì a Kurt che l’amo ma la questione è troppo complicata “. Poi più niente, silenzio. Aveva provato a mandare sms di chiarimento, aveva provato a chiamarlo, ma niente.

Sentiva che riguardava Rachel, Rachel che dai fatti di dicembre era sempre più strana, Rachel che inventava strane bugie e che stava facendo dannare gli insegnanti della NYADA e Kurt con loro. Conosceva quei libri ma non li aveva mai letti, forse perché Blaine li aveva sistemati in soffitta e ogni volta che Sam o Artie avevano chiesto qualcosa si era trincerato dietro il silenzio o cambiava argomento. Erano tre libri antichi che sperò di non danneggiare e un’antologia di quello scrittore, Lovecraft, tutta scarabocchiata a matita o a pennarello nero.

Al Lima Bean gli altri erano già arrivati quando entrò con i libri e subito ringraziò Sam che lo aiutò a deporli su una sedia che Joe aveva sistemato in quel momento. << Ragazzi, siamo nei guai >> esordì, sarebbe stato lungo spiegare tutto, anche perché lui non sapeva nulla.

 

NOTE:

Ecco il primo capitolo, a differenza della prima storia questa qui non avrà dei titoli, perchè Lovecraft non ha dato titoli ai capitoli dei due racconti lunghi e The Festival è nient'altro che una OS, di 12 pagine ma pur sempre una OS. Perchè Saint Louis: uno perchè Artie nella 3x09 ha citato Judy Garland, e Dorothy of Oz è la nuova fatica di doppiaggio di Lea ( per chi non lo sapesse Dorothy è il pg interpretato da Judy Garland ) e perchè Santana studia a Saint Louis. Il luogo dove i nostri cattivoni hanno portato Blaine non è Dunwich, a Dunwich non c'è il mare ma ... l'altra città del Solitario XD La storia sarà divisa in due parti, una parte Blaine's POV e l'altra con i nostri che cercano di salvare il salvabile. Per il resto: fintia questa storia mi aspetta un lavorone, ma non vi dirò nulla LOL

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Capitolo 3
*** Chap two ***


 

<< E questo è quanto so >> disse dopo aver finito di parlare. << Non molto >> disse Joe mentre Rory dallo schermo scuoteva la testa, l’idea della video chattata era stata ottima. << Quindi, riassumendo: Blaine ha combinato un gran casino che vi ha messo tutti nei pasticci e ora lui Rachel e Sebastian risultano dispersi >> riassunse Rory e Finn ringrazio il fuso orario, forse Rory avrebbe avuto qualche idea interessante.

<< Esatto, questo libro – e Artie aprì lentamente il primo dei libri antichi – diamine, non dovrebbe nemmeno esistere >> << Come sarebbe a dire? >> chiese lui sorpreso. << E’ il Necronicom, nella versione di Dee, peccato che il Necronicom non esista: è uno scherzo di Lovecraft >> gli spiegò Artie con pazienza. << E allora quello? >> chiese Sam sorpreso. << Allora vuol dire che un libro del genere esiste. Ma questo è incompleto,  diversi passi sono inesistenti e altri sono rovinati, Sebastian, o meglio Simon Orne, li stava correggendo >> e mostrò come ai caratteri da stampa si alternassero appunti a matita, una calligrafia elegante e antica pensò lui.

<< Quindi cosa … >> si zittì perché aveva cominciato a piovere, e tanto, come se non piovesse da mesi. << Non doveva piovere oggi >> disse lui sovrappensiero, e doveva anche andare alla stazione a prendere Kurt che tornava. << E’ come se … tutte panzane >> Rory stava per dire qualcosa ma si era fermato e aveva paura di sapere cosa.

 

 

Erano usciti la sera, dopo aver consumato una cena veloce a base di pizza e cinese, un mix che non avrebbe più provato in vita. Era lì da appena un giorno, sebbene le allusioni di Rachel su quanto fosse adorabile mentre giaceva senza conoscenza gli stavano facendo credere il contrario ma non voleva pensarci. Lei era posseduta e quindi quella non era la vera Rachel si ripeteva.

La quale Rachel in quel momento apriva la strada mentre spingeva un passeggino che dondolava ad ogni passo per quella maledetta scogliera. In mezzo camminava lui, così almeno non avrebbe pensato a brutti scherzi, e chiudeva la fila Sebastian che sembrava camminare come se vedesse al buio. La cosa non lo sorprese: in trecento anni quell’essere aveva costretto il suo corpo a sforzi infiniti e inimmaginabili tanto che non si sarebbe stupito di vederlo volare o camminare sui muri.

<< Siamo arrivati >> disse Rachel mentre si trovavano su un promontorio, dall’altra parte s’intravedeva una città diroccata. << Innsmouth è stranamente silenziosa >> disse Rachel mentre prendeva in braccio Bernard e si vedeva che era irritata da quel silenzio. << Da quando è venuto l’esercito nel ’89 è opportuno essere discreti mia signora, inoltre voi sapete chi vive in queste acque >>  rispose Sebastian mentre osservava il mare in tempesta. Lui lo sapeva, e non voleva pensarci.

<< L’oro >> disse Rachel mentre con una mano gli porgeva una statuetta dorata che lui già conosceva: aveva sentito parlare di quel rito ma l’altro l’aveva sempre ammonito perché troppo pericoloso. Come in un incubo vide l’oro legato a una corda e la stessa corda che veniva calata in mare, poi li sentì mentre ripetevano quelle parole e come in incubo le ripete anche lui mentre cominciava a piovere. Non era una pioggia normale pensò mentre vedeva alcune luci di Innsmouth che diventavano sempre più grandi. << Stanno venendo a rendergli omaggio >> disse Rachel con un sorriso malvagio mentre le barche si fermavano poco prima della scogliera.

<< Sai cosa devi fare >> disse guardando Sebastian il quale si tolse la giacca con gesti decisi. Forse quello era il momento giusto per scappare, con i pochi poteri che aveva poteva arrivare fino in città e da lì prendere un treno, un aero, un bus, persino fare l’autostop si disse mentre arretrava. Quello che vide lo sconvolse, non molto perché ormai era abituato a tutto ma abbastanza: nonostante il mare in tempesta, le barche a pochi metri, la notte e la notevole altezza Sebastian si era praticamente lanciato in acqua e non lo vedeva riemergere.

<< Deve conferire con Il Grande Cthulhu poi loro saliranno la scogliera e adoreranno me e i miei figli, e non provare a fuggire Blaine, hai tradito una volta e la pazienza degli Dei ha un limite >> gli spiegò Rachel prima che un fulmine la illuminasse. Non indossava più l’abito di prima ma una tunica bianca e aveva in testa la corona delle sacerdote del Culto Abissale. << Il Culto Abissale? >> chiese, lui e gli altri si erano fermati a Innsmouth tornando da Dunwich la prima volta e l’altro gli aveva brevemente spiegati i riti di quella città particolare.

<< Come Madre sono affiliata a ogni culto, e quando sarà il momento il nostro nome non sarà dimenticato >>  e detto questo si sistemò sul promontorio mentre le barche si avvicinavano. Lui cercò di restare calmo ma gli sfuggì un urlo nel vedere Sebastian che era risalito sul promontorio a mani nude e si era inginocchiato davanti a Rachel. << Stanno arrivando mia signora >> annunciò mentre anche lui sentiva dei rumori, ora poteva urlare pensò mentre i rumori sia avvicinavano sempre di più.

 

NOTE:

Questa volta prima la parola ai buoni e poi ai cattivi, credo che farò sempre così, alternando le parti anchenei prossimi capitoli. Rory all'inizio non compariva ma la 4x10 mi h fatto ricredere ed è stato inserito ad honorem grazie a SKYPE. Nell'episodio 3x11 Artie nella traduzioen italiana dice " porca miseria ", ma la traduzione più corretta sarebbe " diamine ", mentre nella 3x13 Rory se ne esce con un " panzane " ( quanto mi piacevano le sue uscite ). Entra qui in azione un'altra città di Lovecraft, la spettrale Innsmouth con la lugubre scogliera del Diavolo, che però resterà sullo sfondo. Ieri mi sono rivista " Dagon " e ho voluto inserire l'omaggio. Il Culto Abissale è il culto di Innsmouth e la corona ( corona è una parola grossa ) che porta Rachel è questa qui. Lo so, a Macarena Gomez dona e credo che donerebbe anche a Lea ma son dettagli, in ogni caso Blaine, Rachel e Sebastian, più pargoli demoniaci, NON si trovano a Innsmouth ma in un'altra città lovecraftiana. Ricordate quando, decenni fa, Megan Gale per la pubblicità della Omnitel saltava da quel promontorio altisso sulle note di " WWW mi piaci tu ".... ebbene, più o meno il tuffo di Seb è stato da un'altezza simile, solo di notte, con mare in temepsta, barche a pochi metri e la pioggia.

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Capitolo 4
*** Chap three ***


 

<< Io mi chiedo dove sbagliamo? Esigiamo troppo? No, chiediamo solo quello che ci spetta, né di più né di meno. Eppure si ostinano a combatterci, io proprio non capisco … sono un benefattore dell’umanità e invece quell’idiota di Providence mi ha dipinto come uno dei cattivi, ma è mai possibile? >> di solito la gente quando monologava camminava avanti e indietro pensò Blaine, tutti tranne Simon Orne, al secolo Cameron Connors e al momento Sebastian Smythe. Il quale dopo aver camminato sul pavimento aveva cominciato a camminare sul muro e infine sul soffitto sotto lo sguardo annoiato di Rachel e  Bernard e il suo che era francamente stupefatto e quello degli abitanti di Innsmouth che era terrorizzato.

<< Ora basta Simon, scendi da quel tetto e andiamocene: abbiamo solo perso tempo >> lo richiamò Rachel prima che l’altro si staccasse dal soffitto e con un salto arrivasse sull’altare. << Profanatore, scendi subito dall’altare del Grande Cthulhu >> lo rimproverò uno di quegli esseri. Quando li aveva visti salire la scogliera aveva urlato per il terrore e per quell’orrore che si era palesato e si stava inginocchiando di fronte a Rachel che teneva le braccia davanti a sé come se stringesse qualcosa, e lui sapeva cosa, e Sebastian che teneva Bernard. Poi dopo si erano trasferiti nella chiesa e avevano discusso, a lungo e senza profitto mentre lui osservava curioso l’oro.

<< Orpheus Marsh, forse non sono stato abbastanza chiaro ma te lo ripeterò: non ho bisogno della tua autorizzazione per fare quel che voglio, e io non adoro solo il Grande Cthulhu ma anche il Caos Strisciante e Il Tutto in Uno >> rispose Sebastian mentre scendeva dall’altare. << Sappiamo delle tue amicizie Cameron Connors, come sappiamo del tuo viaggio in Antartide, dei viaggi oltre il sogno e di quelli nel passato, e sappiamo che fosti tu a consigliare il nonno di mio nonno >> e l'essere si avvicinarono minacciosamente. << Io l’ho solo incoraggiato, e ora fammi parlare con tuo nonno Barnabas >> ordinò Sebastian prima di dirigersi verso il pozzo che si trovava là vicino.

Più per evitare di restare con quegli esseri che per vera curiosità si avvicinò anche lui al pozzo mentre Rachel aveva ripreso Bernard e lo stava cullando. Si chiese se era lui il folle, se lo erano quegli esseri che un tempo erano stati uomini normali o se lo era Sebastian che stava urlando dentro al pozzo, almeno finché non sentì un gorgoglio e vide che qualcuno stava salendo. Nessun autore di videogiochi e nemmeno Stan Lee avrebbero potuto concepire cosa fosse Barnabas Marsh dopo settant’anni passati in acqua.

<< Simon Orne, Cameron Connors, o come ti fai chiamare ora Sebastian Smythe, hai fatto male a chiamarmi, devi cercare il viaggiatore dei sogni e sai dove trovarlo >> dichiarò la creatura prima di portarsi la mano? Il tentacolo? L’appendice indefinita? Alla gola e urlare di dolore. Si guardò attorno e vide gli altri esseri che stavano cercando di uscire e Rachel che con un sorriso sadico chiudeva le porte con un gesto della mano mentre quegli esseri si fermavano impotenti.

Poi sentì quelle parole e tremò: le conosceva bene, troppo bene. Con un urlo animalesco la creatura cadde al suolo contorcendosi un’ultima volta, e Blaine si rese conto solo all’ultimo momento che indossava un monile d’oro, pochi secondi prima che Sebastian si avvicinasse al cadavere e strappasse con le sue mani il monile. << Mia signora, giovane Blaine, miei signori, andiamo: è ora di fare visita al mio vecchio amico Richard Upton Pickman >> e detto questo fece aprire le porte e attesero che gli esseri fuggissero via urlando per poi uscire lentamente. Era tutto un enorme sbaglio, ed era tutta colpa sua pensò mentre camminavano per quelle strade e tutti li segnavano a dito, se non avesse trovato quel libro non sarebbe accaduto nulla di tutto quello.

 

 

Finn era andato a prendere Kurt alla stazione e mentre tornavano a casa aveva cercato di spiegargli al situazione. Come Artie temeva anche Kurt aveva delle rivelazioni: Rachel che saltava le lezioni alla NYADA, Rachel che riceveva tizi strani, Rachel che spariva per giorni o che comprava strani libri e che un mese prima gli aveva detto di aver avuto un ruolo in una tournée e che quindi sarebbe partita subito. Peccato che quando Kurt si era informato meglio aveva scoperto che non c’era nessuna tournée.

<< Lavinia Whatheley, sicuro che ti abbia detto questo nome? >> chiese Sam mentre mangiavano cibo cinese. << Sicurissimo, perché? >> gli chiese Kurt. << Lavinia Whatheley è uno dei pochi personaggi femminili di Lovecraft, negativo ovviamente. Qui ci sono due DVD, uno se Rachel fosse arrivata con te, e l’altro se non fosse arrivata, cosa facciamo? >> chiese Artie guardo prima Kurt e poi Finn e quest’ultimo gli fece segno di si con la testa.

< Se state vedendo questo video significa che l’ho fatta grossa e ho coinvolto Rachel in qualcosa che non sono in grado di comprendere appieno. Mi dispiace moltissimo Finn, credimi. Se vedete Sebastian da solo evitatelo, se lo vedete con Rachel fuggite o imparate a memoria alcune delle formule sui libri che vi ho affidato e recitatele. Nei libri ho cercato di spiegare meglio che potevo quel che ho imparato in quei mesi e negli ultimi tempi ho cercato di saperne di più, se non avrete mie notizie entro un mese contattate Randolph Carter di Arkham, e se non vi risponde … Kurt, sappi che ti amo e che non potrò mai perdonarmi per l’orrore che ho causato. Ma veniamo al dunque, sedetevi perché sarà una cosa lunga … >>

 

NOTE:

Eccomi col terzo capitolo. Come evdete siamo a Innsmouth e sono comparsi gli Abitatori degli Abissi. Barnabas Marsh compare in The Shadow over Innsmouth, mentre il nome Orpheus è preso dal film " Dagon ". Richard Upton è il protagonista di Pickman'sModel e comapre anche in the Quest of the Unknown Kadath come pg secondario, il protagonista in quel caso è Randolph Carter. Lavinia Whatheley invece è uno dei pochi pg femminili di Lovecraft, meno negativo di altre ma pur sempre engativo, tra l'altro è la madre dell'ibrido Wilbur, gli accenni di Barnabas a quel che Seb ha fatto ... lo scopriremo col tempo. Ora mentre vagavo senza meta su Gleewikia ho scoperto che all'inizio Cameron Connors era il nome pensato per Sebastian e pensa che ti ripensa non ho saputo resistere e ho inserito la cosa, a quanto sembra il nostro ha una passione per i nomi particolari, o doppi. Perchè ho citato Stan Lee? Perchè Blaine come Sam e Artie è un nerd, solo che nasconde bene la cosa

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Capitolo 5
*** Chap four ***


 

Il pavimento era disseminato di cadaveri, che lui cercava di evitare e nello stesso tempo cercava di non vomitare. Ora era ufficiale: quei due erano pazzi, e lui era troppo attratto da quelle cose per fermarli. Fermarli come poi si era chiesto: non era abbastanza potente da bloccare nessuno dei due e se Rachel era in quel guazzabuglio a causa sua ed era relativamente debole Sebastian aveva oltre trecento anni e come sapeva fin troppo bene aveva portato il suo corpo oltre i limiti dell’umana resistenza. E non erano loro il nemico più importante ma il piccolo Bernard a cui in quel momento stava imparando a camminare sorretto da Rachel e quell’altro che poteva vedere se eseguiva il Segno Voorish.

<< Non glielo ripeterò un’altra volta, signor Pickman, dov’è Randolph Carter? >> stava ripetendo per l’ennesima volta Sebastian che cominciava a spazientirsi seriamente. Era andato tutto bene, sebbene avrebbe fatto a meno di vedere i terrificanti Ghoul che uscivano dai cimiteri. Avevano parlato brevemente e poi quelli li avevano seguiti nella casa a Kingsport e lì Rachel e Sebastian avevano parlato in inglese con uno di loro, Richard o signor Pickman a seconda delle risposte che dava, mentre lui si occupava del piccolo Bernard. L’altro era sempre vicino e doveva badare pure a lui, stando attento a non ferirsi e a che non si avvicinasse ai ghoul che non appena si erano accorti della sua presenza avevano cominciato a tremare ... si passò distrattamente la mano sul collo dove vi era il graffio dell’altro, fortuna che Rachel era intervenuta in tempo pensò sarcastico, un’autentica fortuna.

<< Non lo so Orne, e se lo sapessi non te lo direi >> rispose Pickman poco prima che un colpo sferrato con forza lo facesse cadere per l’ennesima volta. << Richard, ho comprato i tuoi quadri, ti ho aiutato e ora mi devi questo favore >> la voce di Sebastian era calma, troppo calma. << Io non ti devo niente Orne, solo disprezzo. Mi fai pena sai? Ti credi un benefattore ma sei solo un folle che condannerà la razza umana allo sterminio, tu e quella ragazzina >> rispose l’altro mentre si stava rialzando. << Richard, così mi ferisci >>, un nuovo colpo che fece urlare di dolore l’essere. << Va all’inferno, e restaci. O vai a scrivere tutto quel che sai nel passato. O meglio: fai un favore all’umanità e apri i cancelli con la chiave d’argento così almeno ti ritroverai in qualche mondo lontano da qui >> disse Richard Pickman prima di urlare di dolore: gli aveva staccato il braccio, con la stessa calma con cui lui si metteva il gel sui capelli l’altro gli aveva strappato il braccio.

<< Basta Simon, falla finita e andiamo: Dunwich ci attende >> disse Rachel che stava sbadigliando per noia. << Come ordinate mia signora >> rispose Sebastian avvicinandosi a Pickman che si teneva l’arto sanguinante e che lo fissò con odio. Avrebbe voluto chiudere gli occhi ma vide tutto come al rallentatore: la mano di Sebastian che si avvicinava al petto di Pickman e la stessa mano che lo squarciava come se fosse la cosa più ovvia del mondo e poi sentì uno strattone violento. << Drastico Orne >> disse Rachel mentre l’altro s’inginocchiava e le porgeva qualcosa. << Pulsa >> disse la mora sovrappensiero mentre prendeva in mano quel cuore. << Pulsa ancora, guarda Blaine, pulsa ancora >> ripeté con un sorriso malvagio prima di calpestare il cadavere con una smorfia di disgusto.

<< Giovane Blaine, assicurati che siano tutti morti, quegli esseri ributtanti >> << E se non lo sono? >> chiese mentre Rachel prendeva in braccio l’altro e Bernard si affiancava a Sebastian. << Se non lo sono uccidili pure: tanto non sono più umani >> rispose Rachel per poi scoppiare a ridere imitata da Sebastian e dal figlio. E lui era pronto a giurare di aver sentito una quarta risata.

 

 

Il DVD era terminato, un’ora e mezzo dei deliri di Blaine a parere di Puck perché insomma chi era disposto a credere a quelle storie così sconclusionate? Esseri mitici, antichi dei, morti che tornavano dalla tomba, era semplicemente assurdo. << Io li ho visti >> intervenne Sam mentre gli altri facevano convergere i loro sguardi sul biondo. << Tre mesi fa io e Blaine siamo scesi là sotto, in quella … cantina? O come diamine si dice, perché doveva fare una cosa importante. C’erano ancora pochi Martense vivi e quando ci hanno visto hanno cercato di avvicinarsi, non so se per mangiarci o per altro ma lui … beh, ha detto alcune parole e quelli si sono fermati per poi andarsene. Abbiamo portato i libri in superficie specialmente questo >> e indicò il Necronomicon che sembrava scrutarli beffardo.

<< Ci teneva molto, vero? >> chiese Finn sorpreso. << Non sai quanto, lo ha aperto e poi lo ha richiuso furioso >> rispose Sam e proprio in quel momento un foglio si staccò dal libro e si fermò sulle ginocchia di Kurt che lesse: “ Credevi che fosse così facile Anderson? La mia copia è al sicuro, per ora accontentati di Dee “. << Aveva previsto tutto >> << Cosa? >> << Semplice Kurt: Sebastian, o Simon Orne, aveva previsto che Blaine e Sam avrebbero preso i suoi libri e ha sostituito una copia integrale con un’altra che non ci serve quasi a niente >> << E ora cosa facciamo? >> << Non ci resta che una cosa da fare: dobbiamo contattare questo Randolph Carter >> propose Joe mentre Finn andava a prendere il telefono. Rimasero tutti in silenzio prima che Finn chiudesse la comunicazione. << Non risponde, suona a vuoto >>, tutto era stato previsto, tutto.

 

NOTE:

Allora, credo che ormai sia chiaro che Rachel e Seb sono due psicopatici che meriterebbero l'isolamento e la camicia di forza. E' comaprso Pickman, per poi morire subito, in quanto alla sua morte: avete presente in OUAT quando Regina o Cora strappano i cuori alle loro vittime? Ebbene è la stessa cosa, un po' i maya e gli aztechi durante i sacrifici umani. Quello a cui allude Pickman si trova in Through the Gates of The Silver Key  dove compare Randolph Carter ma è un racconto scritto a 4 mani ergo io non lo conto. Riunione generale a casa Hudson - Hummel e piano piano i nostri si stanno muovendo ma sembra che tutto sia stato previsto.

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Capitolo 6
*** Chap five ***


 

Arrivare a Kingsport era stato facile, fortuna che ad Arkham la portinaia aveva rivelato loro che il gentile signor Carter era a Kingsport per questioni urgenti, affari aveva detto. Era bastato anche a Kingsport chiedere di Randolph Carter e li avevano indirizzati alla casa fuori città sebbene avessero borbottato che erano in ritardo. In ritardo per cosa lo capirono quando aprirono la porta.

Era … orrendo, sembra il set di un film splatter di pessima categoria pensò Finn mentre entravano. C’erano dei corpi in decomposizione e puzzano, ma era un odore che non conoscevano. Si avvicinò con cautela a uno dei corpi e si rese conto che non erano umani, o meglio se lo erano allora dovevano aver avuto diversi problemi. Ce n’era uno con il braccio strappato e il petto aperto che aveva negli occhi uno sguardo di puro terrore.

 << Cosa sono? >> chiese Kurt che stava cercando in tutte le direzioni una qualsiasi forma di vita. Sam stava per rispondergli, le sue conoscenze da nerd si stavano rivelando utili quando fu preceduto: << Sono i ghoul di Richard Pickam, e voi dovete essere gli amici di Blaine >> disse una voce mentre un uomo si alzava e cercava di tenersi in piedi appoggiandosi al muro. << Lei chi è? E come fa a sapere chi siamo? >> chiese Joe. << Me l’ha detto Blaine, o meglio mi ha passato le vostre immagini e invece di uccidermi mi ha aiutato. È un bravo ragazzo, forse si mette un po’ troppo gel sui capelli ma io ho oltre cento anni e non sta a me giudicare, ma è davvero un bravo ragazzo. Vediamo … Joe Hart, Sam Evans, Noah Puckerman, Finn Hudson e soprattutto tu Kurt Hummel, siete arrivati tardi, mi dispiace molto >>. << Tardi per cosa? E lei chi è? >> chiese Finn osservando quell’uomo, era sui trent’anni, capelli neri in un taglio antiquato e il volto allungato.

<< Chi sono? Sono Randolph Carter. E se solo foste arrivati due giorni fa non avreste permesso questo massacro: Cameron Connors se contrastato sa essere spietato >> rispose il Viaggiatore dei Sogni scrutandoli. << E chi sarebbe Cameron Connors? >> chiese Sam confuso. << È nato con il nome di Simon Orne, ma il giovane Blaine lo chiamava Sebastian. È uno dei servi degli Dei, in trecento anni li serviti in tutti i modi e ora lui e quella povera ragazza stanno per compiere una pazzia. Sono diretti a Dunwich >> rispose Randolph Carter osservandoli, non avrebbe detto a nessuno di loro, specialmente Finn Hudson, che Rachel era la Madre e che erano i due figli a condizionarla.

 

 

Si stava chiedendo se Randolph Carter aveva assimilato bene le immagini, a causa della vicinanza dei due pazzi era stato costretto a mandargli semplici immagini di tutti e sperò che fosse riuscito a identificarli. Fu distratto dal rumore di quel sabba dove gli altri tre lo avevo costretto ad andare e lanciò un’occhiata distratta: seduta sul trono sedeva Rachel che indossava l’abito di scaglie di fronte alla quale tutti s’inginocchiavano, Sebastian alla sua destra appoggiato a una lapide e Bernard di fronte al quale tutti si prostravano. Rachel era entrata con un semplice effetto: solo un po’ di fumo e subito lei era apparsa sul trono ma Sebastian … era un autentico istrione aveva pensato in quel momento. Il fuoco, poi il rumore dal pozzo e lui che emergeva mentre tutti ripetevano quelle parole e che sedeva con calma su una delle lapidi.Anche lui si era sistemato su una lapide sebbene la sola idea lo disturbasse, ma aveva compreso che era inutile instillare il senso comune del decoro in tutti loto.

<< Blaine, non hai ancora ricevuto il marchio, forza Simon, marchialo! >> ordinò la moretta con un sorriso, come se avesse appena ordinato un cappuccino, mentre Sebastian si avvicinava a lui con un sorriso che poté definire solamente cattivo, non c’erano altre parole adatte. << Avevamo detto il marchio no. Non sono fuggito, non vi ho denunciati, quando abbiamo sognato non sono corso da re Kuranes e allora perché il marchio? >> chiese terrorizzato, per togliersi quel marchio gli serviva il Necronomicon e non gliel’avevano fatto toccare. << La Madre ci ha ripensato giovane Blaine. Non sei fuggito perché sapevi che sarebbe stato inutile, non ci hai denunciati perché nessuno ti avrebbe creduto e non hai detto nulla a Kuranes perché sai che non potrebbe aiutarti e ora guarda >> e detto questo gli poggio le mani sulle tempi ed esercitò una leggera pressione.

E lui vide. Vide il passato, vide un Sebastian di vent’anni che riceveva il suo marchio assieme a Joseph Curwen e ad Hutchinson, vide il regno degli Antichi in Antartide, i de la Poer e i Martense, vide l’Orrore di Dunwich che veniva distrutto. Vide il futuro, vide la terra consacrata e prima di quello la razza dei grandi insetti, vide il mondo che diventava sempre più deserto, vide il mondo distrutto dal Sole e vide gli i Grandi Antichi che tornavano a regnare nell’universo. Vide altri mondi, il temibile Yuggoth e la corte di Azathoth, vide le mille realtà che gli si aprivano di fronte agli occhi: un Blaine di cinque anni che si era appena comprato il suo primo papillon, un Blaine che baciava Kurt per la prima volta e un Blaine che osservava impotente dal Kadath la distruzione de genere umano. C’erano realtà in cui non era mai andato alla Dalton, in cui era figlio unico, in cui era etero e altre in cui non era nemmeno umano.

<< Bello il viaggetto? >> disse una voce e sbatte gli occhi con forza, era ancora nel cimitero, con tutti che lo circondavano e Sebastian che lo osservava divertito. << Cosa mi hai fatto? >> chiese mentre cercava di regolarizzare il respiro. << Solo un piccolo viaggio, io lo faccio sempre, è stato divertente osservarti: non facevi che ripetere “ sono Blaine Anderson, ho diciotto anni e vivo in Ohio “ alquanto patetico direi, procedo mia signora? >> quanto odiava quel tono di sufficienza e non si meravigliava di aver detto quelle parole: sapeva di tizi che si erano persi in quelle realtà.

<< Procedi pure, abbiamo perso anche troppo tempo a causa di questo tuo stupido gioco, e detesto il cimitero di Kingsport, fortuna che domani partiamo per Dunwich >> rispose Rachel mentre Bernard le si avvicinava, appena tre mesi e già camminava speditamente, buffo si disse, in un’altra circostanza l’avrebbe trovato divertente, ma non certo in quel momento mentre lo tenevano fermo e sentiva le parole rituali.

 

NOTE:

Ebbene si, si sono emssi in moto, ma troppo tardi. In compenso hanno incontrato Randolph Carter, che inq aunto Viaggiatore di Sogni epr me è eterno o almeno vive più a lungo di un uomo normale.Nel emntre i cattivoni si divertono ad un sabba e Blaine è stato marchiato: Lovecraft non spiega bene cosa sia il amrchio e quindi anch'io mi sono tentua sul vago. le realtà che Blaine ha visto, e vissuto sebbene per pochi attimi, si rifanno a Through the Gates of The Silver Key era un particolare troppo sfizioso per non inserirlo. Lovecraft di Carter nonc i fornisce uan descrizione ma siccome è il suo alter ego l'ho descritto discretamente somigliante, molto discretamente

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Capitolo 7
*** Chap six ***


 

<< Il mondo che ci circonda è intollerabile e meschino, gli uomini sognano la sicurezza materiale, nient’altro e sono pronti a perdere la vita per raggiungerla, e io che sono qui per portare un mondo nuovo sono costretto a vivere in clandestinità >>, aveva smesso di ascoltare gli sproloqui di Sebastian da tempo, si limitava ad assentire con la testa. Erano alla stazione di Dunwich e si sentiva sempre più a disagio, possibile che nessuno si accorgesse di nulla.

<< Possiamo andare >> disse Rachel mentre spingeva la carrozzina con Bernard all’interno, meglio fingere che Bernard fosse un bambino normale che non il figlio più umano di Yog Sothot, ed era tutta colpa sua. I due seguirono Rachel che camminava sicura di sé. << Novità? >> chiese la moretta distrattamente. << Ci stanno seguendo, arriveranno a momenti mia signora >> rispose Sebastian. Lui aveva avvertito la presenza degli altri e se lui vi era riuscito a maggior ragione doveva esserci riuscito l’altro che era molto più potente di lui.

<< E' venuto il momento di coinvolgere anche gli altri, Simon, passami il mio cellulare, e ora che mi metta in contatto con una persona >> e detto questo i due sorrisero, un sorriso crudele a cui lui era abituato da tempo. << Il rito avverrà il giorno di Yule, è stato deciso che dobbiamo accelerare i tempi >> disse Rachel mentre digitava veloce. << Sarà divertente giovane Blaine, e dopo quello … beh, sarà solo questione di mesi, dieci, un anno al massimo, e la terra sarà consacrata >>, e riecco quell’espressione da invasato che conosceva bene. Sperò che gli altri facessero in tempo e che avessero seguito i suoi consigli.

 

Erano appena scesi dal treno che li aveva portati a Dunwich e avevano letto quei libri sebbene a volte si trovassero a disagio, anzi, erano sempre a disagio. erano appena entrati in stazione che Finn ricevette un sms, da Rachel: “ vediamoci al cimitero alle 21:00, non tardare per favore, ti amo” lesse velocemente, forse tutto cominciava ad andare per il verso giusto.

<< Non andare, è una trappola >> lo avvertì Sam che era quello che più aveva letto i libri di Blaine. << Per me deve, insomma … è pur sempre Rachel >> cercò di farlo ragionare Kurt, sentiva anche lui una sorta d’inquietudine a causa delle parole di Randolph Carter ma quell’uomo poteva essere semplicemente un pazzo. << Io andrò, ma voi verrete con me, non disperdiamoci >> concluse Finn.

 

Quando arrivarono il cimitero di Dunwich era vuoto a causa dell’ora tarda così accesero le torce e attesero l’ora convenuta. << Finn! Finn! >> urlò una voce e videro Rachel con un abito bianco che correva verso di loro per poi buttarsi su Finn che d’istinto l’abbracciò. << Va tutto bene? >> le chiese questi preoccupato. << Si, è stato orribile … Blaine e Sebastian sono dei pazzi, volevano che facessi una certa cosa ma sono fuggita in tempo, oh Finn … è stato orribile >> disse la ragazza ancora abbracciata al più alto. << Ma Blaine … insomma, io sapevo diversamente >> s’intromise Tina che era l’unica ragazza del gruppo. << Ha mentito, ha sempre mentito, fidati di me Finn, ti fidi vero? >> chiese ancora abbracciata a lui.

<< Ma che bel quadretto commuovente, e per me niente abbracci? >> chiese una voce sarcastica alle loro spalle e videro Sebastian che era seduto su una lapide e li osservava divertito; il primo pensiero di tutti fu che si vestiva bene: completo nero elegante, camicia bianca inamidata ma c’era quel sorriso sarcastico che risultava fastidioso, troppo fastidioso.  << Per te servirebbe un manicomio, e l’isolamento >> << Così mi deludi giovane Kurt, e devo dirvelo, siete stati veramente carini a venire fin qui, ma per niente, scusate >> << Come sarebbe a dire? >> chiese Sam, eppure per lui tutto quello era una vittoria. << Non ascoltarlo Finn, io … che diavolo sta succedendo? >> il tono di voce di Rachel da calmo e rilassato era passato a urlante e furioso mentre si teneva la mano destra che recava una grande scottatura e lasciava cadere qualcosa che con un rumore metallico finiva a terra. Un pugnale, Rachel aveva tra le mani un pugnale.

<< Chi ha osato colpirmi? Chi ha osato? >> urlò Rachel mentre li scrutava tutti e quegli occhi, così crudeli e che mandavano lampi li sgomentarono: non sembrava nemmeno la Rachel che conoscevano. << Sono stato io Rachel, basta con questa follia >> disse una voce che conoscevano bene: Blaine. << Anderson! Maledetto traditore! Simon, occupati di lui, ora! >> urlò Rachel mentre si allontanava da loro infuriata tenendosi la mano. Blaine sapeva quel che sarebbe successo e quando si sentì prendere di peso e portare davanti agli altri sperò solo che fosse indolore. Illuso si disse, le torture di Sebastian non sono né indolori né blande. Pickman ne sa qualcosa, ma almeno loro sono qui pensò prima di risentire quella sensazione.

Lui era lì, ed era a cantare “ Teenage Dream “, era alle Nazionali di Chicago, ed era lontano secoli, sul Kadath ad osservare impotente la distruzione dei Grandi Antichi, era fuori da quel corpo e non era umano, era secoli indietro nel tempo e su altri pianeti e ... << Ora basta Orne, ci serve vivo >> disse una voce che fece girare tutti e fece urlare di felicità Rachel: Bernard. << Mio signore >> fece Sebastian inchinandosi ma si vedeva che se fosse stato per lui l’avrebbe portato alla follia. << Bernard, tu parli: è ora di effettuare il rito >> disse Rachel pazza dalla felicità, e non solo pensò lui.

<< Simon, portaci via di qui, al traditore Anderson penserò dopo >> ordinò. Fu tutto veloce, come sempre: Sebastian che scoperchiava una tomba che si rivelava non una semplice tomba, maledetti i passaggi di Kingsport che arrivavano fin lì, e dopo averlo afferrato per un braccio praticamente ce lo lanciava per poi calarsi a sua volta seguito da Rachel e Bernard. L’ultima cosa che fece prima che il passaggio si richiudesse fu mandare a tutti, e sperò di aver trovato tutte le loro menti, un’immagine della Sentinel Hill dove si sarebbe tenuto il rito. Sperando che arrivassero in tempo per fermare il tutto e solo allora si rese conto del nome sulal lapide: Lavina Whatheley.

 

NOTE:

Ci stiamo avvicinando alla fine, altri due o tre capitoli e avrò finito. Pensavate che tutto fosse finito bene e invece ... colpo di scena dei nostri psicopatici e l'ora X si avvicina. La parte iniziale è una citazione del famoso film di Luchino Visconti, " Ludwig " dove un Helmut Berger ancora in ottima forma interpreta Ludwig II di Baviera. Per il resto niente citazioni, ma a quella tenevo particolarmente. Tina, Tina era nel gruppo originario in TLF e ora è tornata, perchè non ho parlato di lei prima?: perchè anch'io come i RIB l'avevo dimenticata: mea culpa. Non credo ci siano altre precisazioni da fare sulla storia. Dimenticavo: Blaine, Rachel, Sebastian, Bernard e il suo gemello invisibile si uniscono a me per augurarvi una felice festa di Yule, o come dicono le Incolte Moltitudini [ Martin Mystère cit ], e io aggiungo salve : BUON NATALE

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Capitolo 8
*** Chap seven ***


 

<< Voleva uccidermi e quel coso … >> disse Finn quando riuscirono a muoversi, era come se qualcosa li avesse bloccati, una magia quasi. << Non è cosciente di quel che fa, credo >> cercò di rincuorarlo Sam, quello che avevano visto era a dir poco orribile: prima Rachel che urlava piena d’odio poi Sebastian che poggiava le dita sulla fronte di Blaine e questo che cominciava ad urlare e gli era sembrato che gliel’avesse conficcate nelle tempie. << Sentinel Hill è qui vicino, e ci serve una pistola >> disse Tina mentre osservava Finn e Kurt che era rimasto in silenzio. << E come lo sai? >> chiese Joe.

<< Blaine me l’ha detto prima che Sebastian lo buttasse in quella tomba, ero la più vicina >> rispose Tina, il messaggio era semplice: bastava sparare perché gli altri due sarebbero stati distratti e all’altro avrebbe pensato lui. Ma chi di loro avrebbe avuto il coraggio di premere il grilletto, solo Finn era nell’esercito ma quello era un bambino, sebbene avesse tre mesi e già parlasse.

 

Furiosi, quei due erano a dir poco furiosi e quando erano furiosi diventavano anche distratti, per questo era riuscito a passare quell’informazione a Tina che era la più vicina sperando di non essere scoperto. Il sole stava per tramontare su Dunwich e ancora non si erano visti ma era naturale perché senza passaggi sotterranei per arrivare lì occorreva almeno mezza giornata, se si sapeva dove andare.

“ Non sei più divertente Clarendon, e mi stai annoiando, ti lascio alle cure di Surama, amico mio “, “ Tutto questo mi sta seccando oltremodo Marceline quindi o ti dai una mossa o ti strappo quei capelli “, “ Non m’ingannare Kuranes, non me “, pensò distrattamente, tutti quelli che avevano provato a fermare Sebastian erano morti: Clarendon si era ucciso con la sua febbre, il marito di Marceline l’aveva uccisa e Kuranes viveva solamente nel mondo del sogno, chissà cosa sarebbe accaduto loro, la sola speranza di vivere mentre il resto del mondo scompariva gli sembrava intollerabile.

<< Siamo in tempo mia signora? >> sentì la voce dell’altro, lui si era seduto sull’erba a leggere Poe, qualsiasi autore che non fosse il Solitario di Providence andava bene. << Se tardiamo cinque minuti non più Simon, sbrigati con quell’altare >> ordinò Rachel. Ecco, i rumori che venivano dalla collina, lui che veniva trascinato presso l’altare, gli altri che si sistemavano ai propri posti, Bernard che avanzava e poi quel rumore. Grazie al cielo erano arrivati, ora toccava a lui pensò mentre cominciava a recitare la formula e Rachel e Sebastian correvano verso Bernard.

Concentrati Blaine Devon Anderson, concentrati pensò mentre pronunciava a gran voce le parole e sentiva le imprecazioni degli altri due e dei passi. Gli parve di sentire una formula detta a metà prima che l’aria cominciasse a bruciare e si dissero quelle parole, insisti, e l’aria stava letteralmente andando a fuoco.

 

NOTE:

Prima di tutto, buon anno. Seconda cosa: resta solo un capitolo, più l'epilogo quindi entro questa settimana, p0rn fest permettendo, dovrei aver finito questa storia. Poi mi è venuta un'idea estemporanea che vi sintetizzerò in questo modo: " Marie Antoniette ", e chi vuol capire capisca. Il lavorone che vi prometto arriverà finito appunto l'idea estemporanea. Ce ne sarebbe una seconda idea, ma prima voglio finrie tutto perchè è alquanto complessa. Marceline e Clarendon sono citazioni a due collaborazioi di Lovecraft, che per me non rientrarono nel canone, ossia Medus'Coil ( chi coglie l'ironia si becca l'elenco dei ruoli dell'idea estemporanea :D ) e The Last test, uno dei miei racconti preferiti. Per ilr esto Lovecraft si tiene sul vago,e  vi assicuro che la mrote di Wilbur Wthatheley è 1000 volte più minchiona di quella che ho fatto fare a Bernard

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Capitolo 9
*** Chap eight ***


 

Avevano raggiunto la Sentinel Hill il più in fretta che potevano e avevano affidato la pistola a Finn, l’unico che sapeva realmente come usarla, malgrado Kurt se ne fosse uscito con un “ allora moriremo tutti “, non che non avesse fiducia in suo fratello ma … conosceva i limiti di Finn e nemmeno lui avrebbe sparato a un bambino. Eppure Finn lo aveva fatto e tutti loro avevano sentito Blaine che pronunciava delle strane parole mentre Sebastian e Rachel correvano verso il bambino e cercavano di tamponare le sue ferite come meglio potevano, stranamente Finn si era dimostrato un ottimo tiratore.

<< L’aria, l’aria sta bruciando >> disse Sam e se ne accorsero tutti, l’aria realmente bruciando e sentirono delle urla che non sembravano umane. << Fermalo, fermalo Simon! >> urlò Rachel emntre stringeva a sé il corpo di quello che forse era suo figlio.

 

Le sembrò che un velo le si fosse appena squarciato in due punti davanti agli occhi e vide tutto quello che era accaduto: lei che disertava le lezioni alla NYADA per riunioni blasfeme, per incontrare personaggi abominevoli, che mentiva con tranquilla sfacciataggine a Kurt.

Lei che si recava in quell’ospedale e Sebastian che le si inginocchiava chiamandola “ mia signora “, e quello che avevano fatto quella sera stessa: le candele, lei distesa per terra e Sebastian che ripeteva delle strane parole, e poi … quelle cose e lei le aveva cullate, le aveva astrette a sé perché … perché erano i suoi figli. Il rapimento di Blaine, l’adorazione a Innsmouth e la morte di Marsh, il cuore di Pickman tra le sue mani e Finn … aveva cercato di ucciderlo, era un mostro pensò mentre apriva gli occhi e vedeva Blaine e Sebastian, lei gli aveva appena ordinato di fermarlo e sapeva che l’altro avrebbe obbedito con piacere.

 

<< Ora mi hai veramente stancato giovane Blaine, ma hai dei bei capelli neri, lo sai? Forse devo avvisare Marceline, si … ti porto con me sulla sua tomba e poi lascio decidere a lei, mi hai veramente stancato. Mesi e mesi di lavoro vanificati dal tuo secondo tradimento ma ora … >> ecco, l’aveva fatta grossa ma prima doveva pensare agli altri si disse mentre si concentrava sulle parole. << Invece no, vedi che cos’ho qui? >> e detto questo gli mostrò la mano, il dito medio stringeva una piccola siringa.

<< No, non c’erano più esemplari e stai bluffando, la febbre nera … >> << E’ qui, bella no? Me l’ha data Surama, poco prima che quel pazzo di Clarendon lo bruciasse vivo. Chi contagerò? La Madre che ora è inservibile grazie a te? Il caro Finn Hudson che ha vanificato tutto oppure … si, lo so io chi. Sarà una lenta agonia e tu non potrai fare nulla per fermarla >> disse mentre si voltava verso gli altri e si rese conto che doveva fare una cosa, e solo una. Sapeva bene cosa c’era in quella siringa e il suo solo pensiero che la usasse contro uno di loro, perché l’avrebbe usata su tutti a cominciare da Kurt lo atterriva. << Hai dimenticato una cosa Simon >> disse cercandoi di apparire sicuro di sé. << E cosa? >> alle sue spalle Rachel si stava riprendendo lentamente e l’aria stava tornando come prima. << E’ tardi, mezzanotte è passata da cinque minuti e tu hai fallito >> disse cercando di restare tranquillo mentre vedeva il volto dell’altro diventare una maschera di orrore e di paura.

Poi lo sentì urlare, come se qualcosa lo avesse afferrato. << No, no, no vi scongiuro. Ho fatto tutto quello che mi avete chiesto, vi sono stato sempre fedele, no per favore no! Ho ucciso il discendente del potente  Cthulhu ma siete stato voi a ordinarmelo, vi ho portato la Madre Sommo Caos Strisciante. No, per favore, no, per favore no! >> stava urlando dal terrore mentre lui che era a pochi passi dall’altro vedeva quel che accadeva. Era qualcosa di orribile e non l’avrebbe augurata a nessuno si disse mentre lo sentiva urlare e dimenarsi. Ad un certo punto Sebastian, o quel che ne restava, fece per toccarlo e stava per cascarci quando si rese conto della siringa e veloce allontanò la mano, ci mancava solo quella. Poi non sentì più nulla, solo il rumore del vento e guardò gli altri mentre Rachel lo raggiungeva, indossava ancora gli abiti del rito ma ad un’occhiata attenta non aveva più quell’aura nera che l’avvolgeva interamente.

 

NOTE:

Bene, i buoni hanno vinto, i cattivi sono morti e resta l'epilogo, con un piccolo efeftto speciale su cui tacerà al momento. Siccome al momento c'è il p0rn fest è mia intenzione fillare diversi promt, ma ho sempre l'diea estemporanea e il lavorone, più un crossover, da scrivere. I soliti rimandi ai testi lovecraftiani. Finn che spara ... ricordiamo il penoso incidente con Rachel 2.0 e capiremo la sfiducia di Kurt. Spoiler all'idea estemporanea: Versailles, Palais Royal e Trianon 

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Capitolo 10
*** Epilogue ***


 

<< Se mi fermo a ripensarci mi fa quasi pena >> disse Rachel seduta sulla poltrona del treno. Erano subito ripartiti, col primo treno e Rachel sembrava strare bene, il tempo di seppellire Bernard, o quel che ne rimaneva ed erano ripartiti. << Non devi Rachel, era solo un folle psicopatico peggio di Sweeny Todd >> le disse Kurt che era seduto di fronte a lei.

<< So che è irrazionale ma … era una persona normale, e aveva la nostra età. Hai visto anche tu quelle immagini vero Blaine? Poi ha iniziato a fare quelle cose e non ha più smesso. Io ho fatto cose orribili: ho ucciso delle persone innocenti, ho lasciato che lui uccidesse della gente, ho tenuto in mano un cuore umano, ho partorito due mostri, ho lasciato la NYADA! >> disse Rachel mentre erano tutti seduti accanto a lei e Sam le porse un po’ del suo caffè. Lui sentiva quel ronzio alla testa, come se qualcuno al stesse prendendo a martellate dall’interneo, lo sentiva da quando erano scesi dalla Sentinel Hill. << Scusate un attimo,d evo andare in bagno >> disse alzandosi, aveva bisogno di darsi una sciacquata alla faccia, ne aveva urgente bisogno dopo quello che aveva passato. Ripensò per un secondo al corpo di Sebastian mentre si dirigeva verso il WC: solo un po’ di ossa carbonizzate e l’odore di carne bruciata e quell’altro odore, l’odore dei Grandi Antichi, e quella siringa che li osservava beffarda.

 

Fece per alzarsi che lo vide, riflesso nello specchio: con gli abiti di poco prima che l’osservava sornione. << Sorpreso, vero? >> disse con la voce che conosceva, ma non aveva aperto bocca. << Tu non eri morto? >> chiese sospettoso voltandosi e accorgendosi di essere solo.

<< Il mio corpo è morto, ma non la mia mente, ricordi quando mi hai sfiorato? Ho trasferito il mio essere nel tuo cervello dove ora risiedo. Prima però devo imparare ad essere abbastanza forte da resistere al tuo sistema immunitario, poi prenderò controllo del tuo corpo >> gli spiegò l’altro, appariva solo nello specchio si accorse. << Potrebbe non accadere mai, ti combatterò Sebastian >> << Lo so, lo so, ma io ho il tempo dalla mia parte: dieci, venti, trent’anni e poi avrò la mia vendetta: devo solo parlare con degli amici che si trovano sotto terra >> rispose l’altro con calma. << Contro i Grandi Antichi e contro di noi: perderai >>, non poteva vincere, era impossibile. << Forse, comunque sono riuscito in qualcosa che non è mai stato tentato e ricorda: io ho questa >> e gli mostrò la siringa prima di scoppiare a ridere.

<< Tutto bene? >> disse una voce e si voltò di scatto trovando Kurt che lo osservava, evidentemente gli altri si erano preoccupati della sua assenza. << Si amore, tutto bene >> rispose mentre risentiva quel ronzio, ma appariva smorzato, andava tutto bene.

 

Scoppiò a ridere dopo aver cancellato la conversazione: il cervello umano era qualcosa di unico e lui avrebbe avuto tutto il tempo di studiarlo, per il momento si era accontentato di quello che riusciva a fare. Si sarebbe vendicato di tutti, sia di quegli umani insignificanti ché degli Antichi che erano stati così ingrati nei suoi confronti.

Già si immaginò la scena, dieci, venti, trent’anni dopo: lui che prendeva finalmente completo possesso del corpo di Blaine e che li contagiava tutti, prima Kurt in modo che l’essenza di quel traditore di Blaine soffrisse, poi quel Finn Hudson, la Madre che ormai era inutile, e tutti gli altri, e il bello del suo piano era che la febbre nera non si poteva curare, perché non era di questa terra. Pensando a quello scoppiò in una risata: nel frattempo avrebbe ingannato l’attesa.

NOTE:

Ebbene si, fine col botto, un finale semi aperto. Riuscirà Blaine a contrastare Sebastian per tutta la vita? o dopo un po' Sebastian Smythe, al secolo Cameron Connors, Owen Orton, Oliver Sang, Jebadiah Orne, aka Simon Orne riuscirà a consumare la sua vendetta? Rispondete voi a questa domanda XD Allroa, or aè il momento di Finn in Trianon, poi due idee estemporanee e infien il lavorone, tra queste ci saranno el fic del p0rn fest, per chiarimenti, lanciarmi i pomodori, lodarmi c'è la mia apgina autrice: Diana924(EFP)

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