Harry Mason teacher

di clif
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** il lavoro ***
Capitolo 3: *** la classe del terrore ***
Capitolo 4: *** questo significa guerra! ***
Capitolo 5: *** il secondo giorno ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 


Era ormai sorto il sole ed Harry non aveva più voglia di dormire, non che dormire

era in cima ai suoi pensieri da quel giorno, si quel giorno che la sua vita era

cambiata, il giorno che Heather era entrata nella sua vita. Ormai erano passati anni da

quel giorno, lui in quel periodo viveva con la sua “nuova” figlia in un complesso di

appartamenti chiamato Daisy Villa. Vivevano lì da quando aveva 37 anni dopo che

l’Ordine li aveva rintracciati, Cybil aveva fatto insabbiare la faccenda ed aveva dato

ad Harry questo vecchio appartamento, una volta appartenente alla cugina. Si erano

riusciti ad ambientare e Heather aveva fatto amicizia con molti compagni di scuola,

insomma erano riusciti finalmente ad avere una vita normale come avrebbero voluto

Alessa e Cheryl ma soprattutto come avrebbero voluto loro.

-Presto papà o farò tardi il primo giorno di scuola-

-Arrivo subito tesoro-

Harry accompagnava sempre la figlia a scuola dal giorno che l’Ordine l’aveva quasi

Rapita.
-Speriamo che quest’anno non sia troppo difficile-

-Tranquilla tesoro lo sai che se ti impegni puoi tutto-

-Lo so papà, grazie-

-di nulla-

-E tu invece con il lavoro?-

Dopo tutti gli avvenimenti passati, Harry aveva deciso di lasciar stare la professione

di scrittore non riuscendo più a concentrarsi, ma per tirare avanti doveva trovare

qualche impiego.

-Ho trovato un impiego come insegnante di lettere in un liceo qui vicino, dopo averti

Accompagnato vado a vedere se mi hanno dato il posto-

-Allora in bocca al lupo papà-

-Crepi-

 

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Capitolo 2
*** il lavoro ***


-Così lei era uno scrittore…-

-Esattamente-

-Be lei è piuttosto qualificato e non abbiamo trovato  nessun’altro supplente disposto

a stare in quella classe-

“Chissà perché?” Fu  il primo pensiero di Harry

-Bene signor Mason comincerà oggi stesso!-

-La ringrazio mr. Andrews-

Dopodiché il preside accompagnò Harry nella classe 4°a.

-Ei ragazzi sapete che oggi arriva un nuovo insegnante al posto di quello di lettere-

-Già, chissà questo quanto riuscirà a reggere prima di scappare-

-Ahahahahaha!-

-Silenzio ragazzi!-

La voce del preside risuonò per l’aula.

-Vi presento il professor Mason, ragazzi, cercate di fare bella figura-

-Salve ragazzi-

-Una settimana, non di più-

-Già, eheh!-

 
Chiedo scusa per la lunghezza del capitolo vedrò di rifarmi nei prossimi Bye-Bye

 

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Capitolo 3
*** la classe del terrore ***


Dopo una veloce presentazione, il preside uscì dalla classe:ad Harry sembrò quasi

sollevato, nel momento in cui varcò la soglia. Rimasto solo con i suoi studenti, Harry,

prese il suo posto alla cattedra

-Ragazzi! Prima di iniziare la lezione vi vorrei chiedere: che cosa è successo al

professore che sto sostituendo?-

Il preside aveva preferito tenerlo all’oscuro di tutto a detta sua si sarebbe spaventato;

la classe, invece, appena sentì la domanda iniziò a sghignazzare

-Cosa vuole che le dica prof… se era claustrofobico non è certo colpa nostra-

Rispose vago un ragazzo con i capelli alla moicana e una giacca di pelle (lo stesso

che aveva fatto la scommessa con l’amico) “si dia il via al piano” pensò tra se. Un

alunno chiese ad Harry se poteva andare in bagno, appena uscito però si mise a

manomettere i tubi del lavandino: il piano era allagare completamente il piano,

nessun bidello sarebbe intervenuto (sapevano che con quella classe era inutile), così il

nuovo professore avrebbe capito fin da subito che era meglio non scherzare con loro.

-Professore! Si sbrighi il bagno si è allagato!-

Tutta la classe sghignazzo sotto voce, consci di quello che sarebbe successo di lì a

poco: il professore avrebbe sicuramente chiesto aiuto a qualche bidello, il quale lo

avrebbe informato che era meglio lasciar stare dato che il colpevole era sicuramente

uno dei suoi studenti e avrebbe aggiunto di non mettersi contro di loro se no avrebbe

fatto la stessa fine del prof precedente. Harry invece, sbalordendo tutti, tirò fuori una

chiave inglese dalla borsa, si avviò verso il bagno e in meno di un minuto il problema

“Allagamento” era stato risolto. Il ragazzo con la cresta, di nome Max, rimase un po’

scosso; non si aspettava una osa del genere “Chi diavolo va in giro con una chiave

inglese nella borsa?!” ma riprese subito il controllo di se “Va bene! Professor Mason,

se è la guerra che vuoi, guerra avrai!”
 
 
Ho deciso di continuare questa storia grazie alla recensione di Glory and Love.

A presto con il prossimo aggiornamento.

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Capitolo 4
*** questo significa guerra! ***


La lezione finì; oltre “all’incidente” col bagno non era successo nulla di strano. In

poco tempo la classe si svuotò, rimasero solo Harry che era intento a leggere e

imparare i nomi della sua classe e il ragazzo con la cresta. Harry notò la sua presenza

solo al suono della sua voce

-Mi scusi prof…-

-Si?... cosa c’è?-

-ho notato che non ci siamo ancora presentati come si deve: mi chiamo Steven

Antony-

- Harry Mason: piacere-

Avvicinandosi, però, infilò qualcosa nella borsa di Harry

“Perfetto”

Pensò, e si diresse verso l’uscita con un leggero ghigno, quando…

-Scusa Steven… hai lasciato nella mia borsa un granchio vivo-

-M-ma no! Non è mio e-e poi è solo un giocattolo-

-Allora potresti prenderlo?-

-Certo…TLACK…Argh!-

Steven uscì dalla classe con un diavolo per capello e con un dito incerottato (il punto

dove il granchio aveva deciso di appigliarsi) era furioso

“Nessun professore ha mai osato tanto: spero che capisca che questo vuol dire

Guerra!

Stava per uscire dall’istituto, pensando a un modo per farla pagare al temerario

quando… Vide dall’altra parte della strada una persona

“C-Chi è quella ragazza?non è di questa scuola!”

Fece per avvicinarsi ma venne fermato dal suo compagno di banco

-Allora Steve? Com’è andata?-

-Male! Non so come, ma ha scoperto il granchio!-

Rispose, nascondendo la mano ferita

-Vabbè! Ci rifaremo domani: ciao-

Appena l’amico fu lontano, Steven si mise a cercare con lo sguardo la ragazza di

prima, ma ormai era scomparsa.

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Capitolo 5
*** il secondo giorno ***


Harry si diresse verso la sua classe: era agitato da ciò che la figlia gli aveva detto la

sera prima

Flashback

“Com’è andata a scuola papà?” Chiese Heather appena preso posto sul sedile del

passeggero: dopo aver finito la scuola era venuta a piedi per fare una sorpresa al

padre.

“tutto bene, ma non dovrei essere io a chiederlo a te?” Rispose divertito lui, anche se

in realtà non era affatto contento che la figlia andasse in giro da sola: penserete che

è un padre troppo protettivo, ma fidatevi, lo sareste anche voi al posto suo.

“A proposito papà, mentre ti aspettavo ho visto un ragazzo che mi osservava con

insistenza” Ricordò lei.

“Tranquilla tesoro: sicuramente ti stava guardando perché ti trovava carina” Non

era per niente sicuro di ciò che aveva detto, ma scelse di risponderle così per non

farla preoccupare.

“in ogni caso, però, domani aspettami a casa… ok?”  Non voleva che la figlia si

preoccupasse, ma non voleva preoccuparsi neanche lui (non dopo ciò che era

successo anni prima).

Fine Flashback

“Salve ragazzi!” Disse lui dopo aver posato la valigia accanto alla cattedra ed essersi

girato verso la classe.

A differenza del giorno prima, la classe si trovava in un silenzio tombale, non per

paura, ma per cercare di capire cosa stesse tramando il nuovo professore… alias il

nemico. Nonostante ciò, l’ora passò più o meno in tranquillità: escludendo una

pallina di carta che stava per colpire il neo prof  (peccato che riuscì ad evitarla).

 Al suono della campanella i ragazzi si diressero verso la palestra (l’ora successiva

era di ginnastica)

“Steve… potresti venire un secondo?” il ragazzo si fermò davanti alla porta e volse il

 capo in direzione di Harry.

“Stai bene?” chiese preoccupato il professore.

“Si! Perché?” Chiese distratto il ragazzo. “Oggi ti ho visto distratto, come se stessi

pensando a qualcos’altro” Il ragazzo si difese subito

“Non è niente! Ora dovrei andare o farò tardi per ginnastica” E in attimo fu fuori

dalla classe.

“Tutto bene Steve?” Chiese il suo amico Michael mentre erano intenti a fare le

flessioni: era lo stesso ragazzo che il giorno prima lo aveva aspettato fuori dalla

scuola.

“Tranquillo Michael… va tutto bene stavo solo…” “…pensando a quella ragazza di

ieri” completò la frase Michael. Si conoscevano da troppo tempo, per potergli

nascondere le cose: infatti non negò nulla.

“Stasera esco con la mia ragazza… viene anche una ragazza che si è appena iscritta

alla sua scuola, così le ho detto che venivi anche tu: è da un po’ che non esci; ti

farebbe bene” Steve non tentò nemmeno di opporsi: rimase in silenzio continuando le

flessioni.

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