HAUNTED CITY

di Disappearing_Girl92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** 2 capitolo ***
Capitolo 3: *** 3 capitolo ***
Capitolo 4: *** 4 capitolo ***
Capitolo 5: *** 5 capitolo ***
Capitolo 6: *** 6 capitolo ***
Capitolo 7: *** 7 capitolo ***
Capitolo 8: *** 8 capitolo ***



Capitolo 1
*** L'inizio ***


Era un inverno gelido e nella cittadina di "Haunted City" regnava un silenzio davvero raccapriciante. Tutti gli abitanti furono sterminati a causa di un reattore nucleare, il quale esplose circa dieci anni fa.

Era il mio ultimo anno al liceo, e ovviamente l'ultima gita scolastica sarebbe stata quella di visitare come città "Haunted City".
Nessuno della mia classe era entusiasta, beh mi sembra più che logico. Forse l'unico gruppo era quello dei secchioni!
In classe inizò un vociferare davvero insopportabile, infatti me ne andai a fare una passeggiata lungo il corridoio. La mia migliore amica Amanda mi seguì.
<< Ashley dove vai? Tra un po' inizia la lezione! >>
Lo so, stai tranquilla le risposi sorridendole.
In quell'istante Amanda capì che sarei andata a vedere la sua classe, più esattamente a vedere se in classe ci fosse lui.
Passai davanti la sua aula, sbirciai dentro ma lui non c'era. Rassegnatami, mi affacciai alla finestra e lo vidi...Mark inconfondibile tra la folla. Si stava esercitando per la partita di calcio, più bello che mai. Non era di una bellezza da mozzare il fiato, ma come dice il provverbio "NON E' BELLO CIO' CHE E' BELLO, E' BELLO CIO' CHE PIACE".
Mi fermai a fissarlo per un po', insomma farmi vedere da lui dopo quello che era successo, non era proprio il caso.
"Mi ricordo ancora quella volta in cui gli confessai il mio amore, non avevo il coraggio di dirglielo, così decisi di scrivergli una e-mail. Ma la sua risposta non era come l'avevo sempre sognata.
Feci di tutto per dimenticarlo ma... fu una cosa impossibile."
A portarmi nel mondo reale fu la voce di Amanda.
<< Ashley, dai vieni sta per iniziare la lezione. >>
Durante il resto della lezione non facevo altro che pensare che era l'ultimo anno e non mi dovevo deprimere. Di certo non per un ragazzo. Avevo proprio la testa tra le nuvole, anche il fatto di passare una settimana ad "Haunted City" mi nauseava davvero tanto!
Dopo scuola andai a casa, accompagnata da Amanda. Lei è la mia migliore amica dalla prima liceo. Mi è stata sempre vicina e so che in lei posso confidare tutto. Mi piace averla al mio fianco perchè mi fa stare bene.
Quando arrivai a destinazione la salutai, mi scoccia sempre separarmi da lei, ma sa che se ha bisogno  di me...io ci sarò sempre.
A casa andai subito al pc, volevo sapere qualcosina in più su "Haunted City".
Menomale che esiste wikipedia, pensai.
Sulla pagina internet non scriveva molto, a parte quello che già sapevo.
"Tutti gli abitanti furono sterminati a causa di un reattore nucleare, una decina di anni fa. Come fu scoppiato il reattore resta ancora un mistero.".
Adesso "Haunted City" era una meta turistica, anche se non molto bella.
Per distrarmi un po' da tutti i pensieri, misi i green day a tutto volume. Loro sono gli unici che non mi fanno ricordare Mark.
Gli altri giorni passarono lentissimi, era come se il tempo si fosse fermato e non volesse più andare avantiò. Arrivò anche la primavera e con essa la gita.
Non partimmo tanto presto quella mattina, anche perchè il viaggio non sarebbe durato più di tre ore.
Mano a mano che ci stavamo avvicinando ad "Haunted City", la temperatura scendeva bruscamente ed un'aria densa si faceva sempre più soffocante.
Quando giungemmo in città, provai uno strano presentimento.
<< Ashley, che succede? >> chiese Amanda
<>.

In quella città c'era qualcosa di oscuro.
Non vedevo l'ora di tornare nella mia città nel Maine. Non era bella, ma si viveva bene.
L'hotel in cui albergavamo era costruito in marmo, ma grezzo. Non era neppure colorato...era grigio come il cielo sopra le nostre teste.



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Capitolo 2
*** 2 capitolo ***


Arrivò anche il pomeriggio e gli insegnanti decisero che potevamo andare per conto nostro. La guida sarebbe stata pronta solamente l'indomani. Si doveva preparare bene per l'argomento da parlarci.
Il tempo cambiò all'improvviso, nuvole oscure minacciavamo l'arrivo della pioggia.
Nonostante non ci vivesse nessuno era ben tenuta come città. Oramai da quel giorno dell'esplosione nessun abitante si salvò e nessun altro venne qui a metter radici.
Amanda era molto elettrizzata dal fatto che potevamo visitare la città per conto nostro, le cose misteriose l'avevano sempre affascinata. Per me invece "Haunted City" era noiosissima perchè non c'era niente da fare. La mia classe era formata da diversi gruppi, dei quali a ognuno toccava una parte della città: chi l'est, chi l'ovest. A me e Amanda toccò la zona nord. Era la zona più tetra della città. L'unico posto in cui era situato il cimitero.
Ci facemmo coraggio e ci inoltrammo all'interno del cimitero.
Il cielo si fece buio all'improvviso, e lontani lampi abbagliavano il posto circostante.
Amanda ed io ci stringemmo vicine.
<< Forse sarebbe meglio tornare all'hotel. Il tempo sta peggiorando! >>
<< Ancor un po' Amanda, non vorrai tornare indietro soltanto perchè si sta avvicinando un temporale!
<< Eh va bene Ashley! Ma sono curiosa di sapere che cosa stai cercando. >>
<< Oh Amanda, quando siamo arrivate stamattina, ho fatto una scoperta sensazionale.! >>

Ero tutto elettrizzata all'idea di raccontarle cosa avevo scoperto. Presi fiato e le confessai tutto.
"Camminavo per caso lungo il corridoio dell'hotel, quando mi imbattei davanti ad una porta. Non era come il resto dell'hotel, ma era vecchia e malridotta.
Curiosa come sono non resistetti ad aprirla e così... mi ritrovai in una specie di soffitta. La polvere ricopriva ogni oggetto, era disordinata e con una piccola finestrella, dalla quale filtrava un po' di luce.
Rimasi esterefatta da quel posto, c'erano tantissime cose, ma solo una colpì la mia attenzione. Un baule! Era situato proprio sotto la finestra. Era costruito con del legno di ciliegio e aveva una chiusura in metallo, cosa alquanto strana era che non aveva nessun lucchetto...era apribile.
Mi avvicinai al baule e lo aprì. L'interno era ricoperto con del velluto rosso, molto raffinato. C'era ogni tipo di oggetto inimaginabile. Solo dopo aver curiosato per benino mi accorsi che era un baule contenente oggetti di un ragazzo.
Sommersa da molte cianfrusaglie trovai una foto. La presi e notai che c'era raffigurato un ragazzo. Avrà avuto più o meno la mia età. Era un bel ragazzo davvero. Aveva dei lineamenti ben marcati, carnagione tendente all'olivastro e grandi occhi azzurri i quali esprimevano tanta malinconia.
I suoi capelli erano color castano-biondo, ben acconciati.
Rimasi colpita dalla foto, anche percè era vecchia di 15 anni . Rimisi la foto dove l'avevo trovata, anche perchè era ora di adare a pranzo.
Nella fretta inciampai e mi ritrovai con la faccia spiaccicata su un logore giornale. La data era vecchia anchessa di 15 anni. Quando ebbi finito di leggere l'articolo, mi prese uno sconforto. Sul giornale c'era scritto che Edward Rosembery,figlio dei proprietari dell'hotel Rosembery era morto di polmonite."



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Capitolo 3
*** 3 capitolo ***


<< Perchè stai piangendo Amanda? >>chiesi incredula
Amanda mi rispose che era una persona assai sensibiel.
<< Sei proprio una sciocchina. >> le risposi in modo dolce, anche per farle capire che ra una persona straordinaria e con un gran cuore.
Il cielo stava diventando sempre più nero, finchè un lampo non squarciò il cielo, illuminando una tomba.
Era una tomba costruita con del granito grigrio, stesso materiale dell'hotel. Le date e le scritture erano ben levigate, petali di rose rosse erano sparsi su tutta la lapide.
Il mio cuore iniziò a battere velocissimo quando lessi il nome

1978-1998
EDWARD ROSEMBERY

BELOVED SON

Amanda capì che Ashley aveva trovato quello che stava cercando. Il vento iniziò a scompigliarci i capelli, mentre una pioggierellina iniziò a scendere...prima lenta poi sempre più forte.
<< Ashley dobbiamo ritornare prima che mandino qualcuno a cercarci. >> gridò Amanda.
Iniziammo a correre più forte che potevamo, cercando di evitare di calpestare le pozzanghere. La pioggia non aveva intenzione di smettere e forti tuoni rimbombavano nel cielo.
Arrivammo all'hotel prima che gli insegnanti mandassero qualcuno  a cercarci. Eravamo bagnate fradice.
Dopo la cena, scendemmo nella hall a scaldarci davanti il caminetto. Tutti i nostri compagni erano sparsi per tutto l'hotel, chi in stanza, chi in sala da pranzo.
La noia mi stava assalendo, quando poco più in là del caminetto non vidi un'ombra. Mi alzai dalla poltrona, era come se fossi ipnotizzata, infatti mi ritrovai davanti la porta in terzo piano.
La porta come l'altra volta era aperta... entrai.
Quando fui dentro, tornai ad essere di nuovo me stessa.
Nel frattempo, senza farsi accorgere da nessuno, Amanda mi seguì.
<< Ashley, allora è qui che si trova la soffitta. >>
La stanza era come l'avevo lasciata, ogni oggetto era al suo posto.
Anche Amanda rimase affascinata dalla stanza.
<< Wow Ashley! E' un posto magnifico. Ma perchè sei venuta qui? >>.
Le risposi che dentro di me c'era una forza sovrannaturale, la quale mi aveva condotto qui.
<< Sei stata posseduta? >>
Mi voltai verso di lei, guardandola incredula
<< Amanda io non lo so! >>

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Capitolo 4
*** 4 capitolo ***


Successe tutto talmente così veloce che non ci accorgemmo di nulla. La porta si chiuse da sola, lasciando dietro di se un forte boato.
<< Ok , tutta sta storia mi sta spaventando Ashley! >>.
L'aria nella stanza si fece molto soffocante e in sottofondo si sentì una risata malefica.
Incominciai a spaventarmi.
Ci guardammo negli occhi per metterci a gridare all'unisono, quando la porta si aprì e ci trovammo di fronte la Sig.ra Rosembery.
Dallo sguardo suo dedummo che non era per niente contenta di averci trovato in soffitta. Cercammo di dirle che avevamo trovato la porta aperta e che la curiosità aveva preso il sopravvento.
Ci portò subito già nella hall. Fece convocare gli insegnanti e ci accusò di esser due ficcanase. Secondo la Sig.ra Rosembery, anzi ne era certa, la porta doveva essere chiusa a chiave...quindi noi due avevamo usato qualche oggetto per scassinarla.
Davvero incredbile!
La vecchia da allora ci guardava in modo diverso, Evidentemente nascondeva qualche oscuro segreto. Parlai della situazione ad Amanda, ma secondo lei era una nostra fissazione!
Le giornate continuarono a passare e la noia non aveva intenzione di smettere. Visto che non c'era molto da visitare ad "Haunted City", gli insegnanti avevano deciso che la visita alla centrale, dove il reattore era esplose, doveva aspettare il penultimo giorno di soggiorno.
Era davvero una buona idea, così potevamo riposare in vista all'ultimo esame che ci avrebbe atteso al nostro ritorno.
Le giornate erano sempre buie, e la pioggia batteva incessante. Io e Amanda eravamo chiuse in camera quando sentimmo un rumore...proveniva da fuori.


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Capitolo 5
*** 5 capitolo ***


Mi affacciai alla finestra, ma fuori non c'era nessuno. L'unica cosa che vidi riflessa nella finestra fu una figura. Mi spaventai  a morte. La mia faccia era diventata bianca cadaverica, mentre lo specchio nella stanza si stava ricoprendo di vapore e scritte gocciolanti stavano comparendo.
Amanda ed io ci avvicinammo, si stava formando la scritta AIUTO!
Uscimmo dalla stanza gridando come due pazze e corremmo giù nella hall. Nessuno credeva riguardo a quello che ci era appena successo.
La Sig.ra Rosembery disse che non c'era  nessuna scritta di sopra.
Ci facemmo coraggio e risalimmo in stanza. Aveva ragione lei, sullo specchio non c'era nulla. Era stato tutto frutto della nostra immaginazione?
O qui in questo hotel c'era nascosto un oscuro segreto?
Eravamo diventate lo zimbello della classe, tutti ci prendevano in giro.
Arrivarono al punto di dirci che dovevamo curarci per problemi psichici.
Maledetta Sig.ra Rosembery, è tutta colpa sua esclamai!
La notte non riuscivamo più a dormire, ogni rumore ci faceva sussultare, altro che settimana di relax, quest'hotel era un incubo.!
Altro che primavera, pensai. Qui non c'è proprio nulla che te la faccia ricordare.
Le giornate erano corte e la pioggia non aveva intenzione di smettere.
<< Amanda, dobbiamo ritornare in soffitta.! E' lì che è nascosto il segreto. >>
Amanda non era molto persuasa, ma ne voleva sapere di più. Più di quello che avevamo già scoperto finora!

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Capitolo 6
*** 6 capitolo ***


Aspettammo che sia notte inoltrata per sgattaiolare fuori dalla stanza e di diregerci su in soffitta.
Facemmo molta attenzione, anche perchè la parquet dell'hotel era molto vecchia e se avessimo messo troppo peso per camminare, beh di sicuro avremmo provocato qualche scricchiolio.
Come tutti i giorni che avevamo trascorso lì, anche quella notte piovò.
Il rumore della pioggia batteva insistente sulle tegole del tetto, e i rami si lasciavano cullare dal soffice vento.
Fuori nel cielo, la luna era circondata da un'alone giallo, beh quella luce bastò per farci arrivare fin lì, dov'era cominciato tutto.
Eravamo quasi arrivate all'entrata, quando un ragazzo uscì da lì.
<< Ora si che siamo nei guai >> pensai
Amanda poverina, era diventata bianca come un lenzuolo.
Il ragazzo ci guardava  in modo misterioso. Dietro di lui chiuse immediatamente la porta. Ci scrutava dalla testa ai piedi. Non smise un secondo di guardarci. Ci mise davvero in imbarazzo.
<< Saranno guai seri se mia zia vi trova qui. >>
Ah ah eh così questo qui sarebbe il nipote della vecchia, pensai.
<< Non ti abbiamo mai visto da queste parti >> dissi
<< Sono arrivato oggi pomeriggio. Di solito non mi faccio mai vedere, non sono un tipo che vuol essere al centro dell'attenzione. A proposito, che cosa ci facevate voi due  da queste parti...non è un bel posto. >>
La sua voce era cambiata, non era più melodiosa come all'inizio, non so se fosse  una mia impressione,oppure se era realmente così.
Era un ragazzo davvero carino, aveva due occhi verdi, ma di un verde che non avevo mai visto. Portava i capelli scompigliati, colore nero corvino. Dall'aspetto credo si fosse appena svegliato. Aveva due sotto occhi da paura!
Amanda non aveva detto una parola, era rimasta folgorata da tanta bellezza. Beh credo visto che non spiaccicava parola.!
Mi balenò alla mente subito e sue parole " questo non è un bel posto" cosa voleva intendere con quell'affermazione?
Ok, ero abbastanza agitata di mio,poi Amanda era in catelessi.
Oddio pensai, forse sarebbe una buona idea se io e Amanda ce ne andassimo.
Era un ragazzo davvero inquietante, non lasciava trasparire nessuna emozione.
<< In questo hotel succede qualcosa di oscuro. >>
Amanda ma dico! ti sei bevuta il cervello? La mia voce suonava stridula.
Il ragazzo si mise a ridere, non era una risata fragorosa, ma era composta.
<< Qui non c'è proprio niente di oscuro, è un hotel come un altro! Ma posso chiedervi perchè pensate questo? >>
Come potevamo dirgli che sullo specchio in camera nostra era apparsa una scritta dal nulla? Ci avrebbe di sicuro scambiate per pazze!
Il ragazzo si fece avanti e mi prese per mano.
Per mia fortuna riuscì ad aggrappare anche Amanda a me. Una voce in lontananza chiamava qualcuno...STEAVE
Mi resi conto dopo che eravamo finiti in uno sgabuzzino.
Aveva tappato le bocche per non farci gridare, ma con voce che traspariva sicurezza ci disse di rimanere in silenzio, con lui saremmo state al sicuro.
Il suo respiro era regolare, a differenza di me e Amanda che batteva all'impazzata.
Aspettò un paio di minuti prima di farci uscire da quel posto.
<< Chi era quella persona che stava chiamando Steave? chiese Amanda. >>
Il ragazzo si fece scuro in volto, quella era mia zia e stava cercando me.
<< Forse sarebbe meglio se tornate nelle vostre stanze.  Ho un sacco di cose da fare. >>
Steave se ne andò, lasciandoci lì da sole,come due deficienti.

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Capitolo 7
*** 7 capitolo ***


Facemmo molto silenzio al ritorno, non volevamo di sicuro esser prese in fragrante da quella vecchia Rosembery. Ci avrebbe fatto la paternale e magari anche fatte rinchiuder in camera fino all'ultimo giorno!
Non avevo molta voglia di rimaner chiuse in questo posto...faceva venir i brividi.
Arrivò presto la mattina seguente, e la giornata si prosperava abbastanza bella. Da quando eravamo arrivati, non c'era un giorno che ci fosse un raggio di sole, ma quella mattina successe il contrario.!
Amanda era davvero molto solare, si faceva influenzare molto dai cambiamenti climatici.
Così decidemmo di fare una passeggiata nel bosco.
I nostri compagni erano anche loro smistati: chi giocava a tennis, chi invece preferiva rilassarsi leggendo un buon libro.
L'aria era frizzante, ci accarezzava il viso mentre percorrevamo il viale alberato.
Sai Amanda, mi chiedo come mai tutti gli abitanti sono stati sterminati, a differenza dei Sig.ri Rosembery. Sono proprio un'eccezione.
Amanda aveva il viso terrorizzato, sarebbe stato meglio se non le avessi detto nulla. Senza neanche accorgercene, ci ritrovammo al cimitero. Esattamente sotto al cipresso, dov'era sepolto Edward Rosembery.
Le nuvole si stavano spostando, coprendo per pochi minuti il sole. L'aria si fece un po' più fredda, sintomo che stava per succedere qualcosa.
Un po' più in là Amanda vide una figura, non era un'allucinazione!
<< Ashley, hai visto anche tu quello che ho visto io ? >>
Non le risposi, ma annui alla sua domanda.
Cercammo di non farci vedere che eravamo terrorizzate, magari era qualche maniaco psicopatico! Ok, ammetto, ho visto troppi film xD
Il ragazzo si nascondeva dietro ad un altro cipresso, ci sbirciava, era molto inquietante devo ammetterlo!
<< Hey tu! fatti vedere! >> dissi
Si sentì come un lamento, come se qualcuno stesse piangendo.
Sull'erba, vicino alla tomba, comparse di nuovo quella scritta...AIUTO. Formata con i sassi circostanti.
Questa volta non era frutto della nostra immaginazione.
Cercammo di trattenerci questa volta, in fin dei conti ci avevano prese già per pazze, e raccontarlo in giro, avrebbe peggiorato la nostra attuale situazione. Con la voce più calma che potessi avere, dissi al ragazzo che poteva uscire, che avremmo cercato di aiutarlo, ma solamente se fosse uscito allo scoperto.
Amanda ed io eravamo spalla contro spalla, nel caso fosse stato uno scherzo. Mi irrigidì quando davanti a me comparve Edward!
Ero diventata pallidissima e sudavo freddo. Ok pensai, questo è uno scherzo, tastai con la mano Amanda per farla voltare verso di me, non avevo più voce. Lei non reagì come me, semplicemente si mise a gridare, potevo anche comprenderla, del resto davanti a noi c'era un fantasma.!
Amanda continuava a gridare, ma lontane com'eravamo chi poteva sentirci?
Intanto il fantasmino compariva e scompariva.
<< Amanda stai zitta un secondo, forse la tua energia influenza la sua. >>
Si fece silenzio attorno a noi. Un silenzio davvero lugubre.
Nel momento in cui Edward stava per dirci qualcosa...ecco che arrivano i soccorsi. -_-
<< No, ti prego non...sparire! >>
Era ormai troppo tardi, era sparito nel nulla. Poco dopo comparvero alcuni nostri compagni, i quali si trovavano nei paraggi.
Ci riaccompagnarono all'hotel, non dissero una parola.
Che situazione assurda pensai. Non ci poteva capitare di peggio...tanto peggio di così.
Fulminai Amanda con lo sguardo
Lei, beh era divertita.
Dopo cena ci sedemmo davanti al caminetto, fuori faceva più freddo del solito. Ero rannicchiata per bene sulla poltrona quandi sentii una musica. Era una musica armoniosa, dolce.
Proveniva dal  piano di sopra. Mi metteva molta nostalgia, lo ammetto, però era molto piacevole.
Stuzzicai Amanda per farla venire con me, ma disse che non aveva voglia, aveva preso abbastanza freddo per oggi.
<< Va bene, come vuoi. >> le risposi
Mano a mano che salivo le scale, la musica si faceva più intensa. Seguì la melodia e arrivai in fondo al corridoio. La porta era accostata, così decisi di darci un'occhiata.
C'era Steave e stava suonando il piano.
Eh così era lui che suonava, pensai.
Accadde un inconveniente, mi appoggiai un po' troppo alla maniglia della porta, che caddi, facendo scoprire.
<< Sono proprio un disastro! >>
<< E tu che ci fai qui? chiese Steave >>
<< Ehm ciao Steave, io... io non ti stavo spiando davvero, è solo che la tua musica mi ha molto affascinata. >> Dissi in tono molto imbarazzante.

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Capitolo 8
*** 8 capitolo ***


« Non pensavo fossi così bravo a suonare, mi piace. »
Le guance di Steave si tinsero di rosso, forse dovevo evitare il "mi piace".
Si avvicinava a me con passo di chi ha intenzione di fare qualcosa, ma alla fine mi fissò negli occhi e basta.
Fiuu me la sono vista brutta, pensai.
«Perchè sorridi?»
Sai mi è venuto in mente che stessi per baciarmi, ma mi sono sbagliata.
« Era quella l'intenzione. Ti sarebbe dispiaciuto?»
Non dissi una parola, in fondo lo so che era tutta una farsa.
Mi fece gesto di sedermi su un piccolo divanetto posto vicino al piano. Feci come mi aveva indicato, mentre lui prendeva posto sullo sgabello per suonare il pianoforte.
« Questa è per te. »
Ok, ora si che ero abbastanza imbarazzata.
Suonò una melodia davvero dolce per me, beh guardandolo bene devo dire che era molto carino. Ops, non è che forse mi piace?
Ma no! Non può essere.
Era davvero immersa nella sua musica, quando vidi di nuovo Edward. Il suo viso era cupo, aveva bisogno di aiuto. Ma come ogni volta Edward compariva e scompariva.
Notai che anche Steave l'aveva visto, questo significava che io e Amanda non eravamo diventate pazze.
Steave smise di suonare, aveva il viso preoccupato.
« Ora scusami, ma ho una cosa urgente da fare. »
Resti lì sul divano, finchè non decisi di seguirlo. « Di sicuro mi nasconde qualcosa. »


Intanto Amanda girovagando per il corridoio, non si accorse di esser seguita. Non sentiva passi, ma c'era una presenza vicino a lei. Era molto tesa, anche perchè era una situazione assurda! Si voltò molto lentamente, ma dietro di lei non c'era nessuno. Si voltò dall'altra parte ed eccolo lì, Edward.
Amanda stava per mettersi ad urlare, ma il fantasmino le fece cenno di non farlo,lui non le avrebbe mai fatto del male.
Amanda si sedette perterra con le mani nei capelli. Non poteva ancora credere che davanti a lei ci fosse un fantasma. Lei che non aveva mai creduto a queste sciocchezze, lei che credeva potessero esistere solo nei film...ma Edward era reale e non stava sognando.
Edward era davanti a lei, ma era solido, come se fosse ancora vivo. La sua pelle era lucida, ma i lineamenti marcati e gli occhi azzurri, beh erano sempre quelli...quelli cha aveva visto nella foto mostrata da me.
Questa volta Edward non aveva intenzione di scappare, voleva realmente l'aiuto mio e di Amanda, infatti la supplicò...
« Ti prego aiutami! Mi tengono prigioniero. Non vogliono lasciarmi andare. »
«Chi ti tiene prigioniero? Chiese Amanda. »

Ovviamente in quel momento comparve Steave.
Edward era molto turbato e alla presenza di Steave...scomparve.
« Dimmi che cosa ti ha detto? rivolgendosi in tono brusco.»
«Innanzitutto, tu a me non ti rivolgi in quel modo! disse Amanda»

Amanda, ti ho sentito parlare forte, sono qui dissi.
Quando arrivai, tra i due c'era un'aria davvero densa...aria di litigi.
«Che cosa sta succedendo chiesi.»
«La tua amichetta non mi vuol dire che cosa gli abbia detto Edward»
«Comunque Steave, io e Amanda non c'è ne andremo fin quando non ci dirai che sta succedendo!»

Ero davvero arrabbiata, aveva oltrepassato il limite con questo suo atteggiamento maleducato e sopratutto perchè non ci voleva raccontare la verità.

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